Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 25

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011 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 8, numero 25 dal 4 al10 luglio 2011 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona 25 2 DDL FAZIO Mentre il Governo lavora alle liberalizza- zioni delle professioni, in Parlamento a- vanza l'iter del Ddl C. 4274 per la rifor- ma degli ordini delle professioni sanita- rie. Il 6-7-11 la discussione in Commis- sione Affari Sociali alla presenza del Mi- nistro della Salute. Presentati emenda- menti. E-COMMERCE AISAD auspica e sollecita la regola- mentazione delle vendite e delle ces- sioni on line, a titolo oneroso o gratui- to, di animali d'affezione da compa- gnia. Tracciabilità necessaria contro il- leciti e per la trasparenza delle attività. Allo studio una proposta di legge per dare garanzie al compratore finale a cominciare da identificazione e rintrac- cio del venditore. AGEA Scioglimento degli organi statutari e commissariamento di Agea. Su propo- sta del Mipaaf, il Presidente del Consi- glio ha emanato il decreto che congela per “reiteiterati inadempimenti”, l’Agen- zia degli organismi pagatori in agricol- tura. Commissario è il Generale di Cor- po d’armata Mario Iannelli. UNIRE Il Ministro Romano conferma: l'Unire sarà ristrutturato. Prevista la ridetermi- nazione delle strutture consultive del- l'Ente, attraverso l'istituzione di un'uni- ca Consulta permanente dell'ippica, con compiti esclusivamente consultivi e la partecipazione delle principali com- ponenti del mondo ippico e di esperti del settore. Entro l'anno uno o più re- golamenti per trasformare l'Unire in "Assi". OGM L'UE importa notevoli quantità di pro- dotti da paesi terzi nei quali è diffusa la coltivazione di OGM. La maggior parte dei prodotti che possono contenere OGM sono destinati al settore dei mangimi. Con un nuovo regolamento la Commissione Europea ha discipli- nato i controlli ufficiali dei mangimi che contengono materiale gm la cui proce- dura di autorizzazione sia in corso o scaduta. REGISTRO "Un sistema di registrazione delle im- prese e degli stabilimenti di produzione, trattamento, trasformazione, distribu- zione, trasporto e commercializzazione che in ogni fase vengano in contatto con i prodotti". È questa in sintesi la proposta del Sen. Scarpa Bonazza Buora nel ddl presentato al Senato do- po i casi di E. coli ZOOTECNIA: UN SETTORE IN CRISI A PAGINA 3 RIABILITAZIONE EQUESTRE E DISABILITÀ A PAGINA 4 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 15 A PAGINA 17 VETERINARIO SOTTO ACCERTAMENTO FISCALE A LODI TUTTA LA FACOLTÀ ENTRO IL 2015 DESCRIZIONE DI UN CASO DI ANISAKIS RICERCA OGM, UNA SENTENZA DEL TAR MANOVRE BREVI ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA Chi li capisce è bravo La “via dolorosa” del risanamento è il contrario di tutto quello che il Governo ha sempre detto e fatto. I professionisti sono allibiti www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line BASTAVA ESSERE ALLA FIERA DI REGGIO EMILIA ALLA RASSE- GNA SUINICOLA INTERNAZIONALE per rendersi conto della crisi di que- sto settore come del resto è sufficiente leggere gli articoli apparsi sui giornali negli ultimi tempi, riferiti all’acquisto della Parmalat da parte del gruppo france- se Lactalis, per capire in quale situazione sia ormai il nostro settore zootecni- co. Forse si salva solo l’allevamento degli avicoli ripresosi abbastanza bene dopo il drammatico periodo dell’influenza aviaria. Restando al settore bovino, di carne se ne consuma sempre meno ed il latte ha prezzi di mercato troppo bassi per essere remunerativi. Nell’ultima campagna più di 800 aziende hanno chiuso l’attività. “Il passaggio che si è avuto in venti anni, da 181mila a 40mila aziende, è stato naturale, c’è stata una concentrazione della produzione - ha dichiarato Antonio Piva di Confagricoltura e Presidente della Fiera di Cremona - e le stalle rimaste erano competitive con un numero di capi tale da permette- re la pratica della produzione del latte. Ma oggi a creare difficoltà sono soprat- tutto i costi di produzione che non sono remunerativi rispetto ai prezzi pagati dall’industria di trasformazione per il latte”. Se a questo aggiungiamo il calo dei consumi, la crisi economica generale, la forte concorrenza europea e l’annoso problema delle quote latte che si continua a trascinare senza arrivare ad una soluzione seria e rispettosa delle normative europee, è evidente che la situa- zione che abbiamo di fronte porterà per forza ad una maggiore contrazione dell’offerta con ulteriore riduzione delle aziende operative nel settore. Una si- tuazione quindi di grande preoccupazione anche per tutti i colleghi che opera- no nella zootecnia Italiana. INTERLOCUTORI LEALI MA STUPITI I liberi professionisti, soprattut- to quelli che lavorano al fianco delle piccole e medie imprese, sono i primi a comprendere le neces- sità di rilancio dell’economia e l’ur- genza di un rientro del deficit pubbli- co per scongiurare la sindrome gre- ca. Ma ancora una volta stupisce il metodo: si preferisce imboccare la scorciatoia delle liberalizzazioni sulle professioni per dare fiato all’econo- mia italiana, piuttosto che agire sui nodi strutturali del Paese. Se l’obietti- vo dell’esecutivo è quello di ri- muovere gli ostacoli allo svi- luppo delle attività professio- nali, fermo restando l’impian- to ordinamentale che regola l’esercizio delle attività profes- sionali e della libera circolazio- ne dei professionisti, un’im- postazione normativa che semplifica l’accesso alle professioni, soprattutto da parte dei più giovani talenti che ritrovano nella libera pro- fessione una chance di affermazione economica e sociale, va nella giusta direzione. Viceversa, non possiamo immaginare un percorso che inco- raggia la dequalificazione professio- nale o, peggio, svilisca la qualità della prestazione, elemento distintivo tra u- na professione intellettuale e qualsia- si altra forma di lavoro d’impresa. Fi- nora l’attuale governo ha dato prova di grande attenzione verso il sistema delle professionii. E anche le stesse professioni si sono dimostrate inter- locutori leali, autorevoli e competenti sui tavoli di concertazione e su quello delle riforme, non ultima quella fiscale che ha visto in prima linea la stessa Confprofessioni. Ancora una volta i professionisti e Confprofessioni in pri- ma linea sono pronti a discutere intor- no a un tavolo le possibili linee evolu- tive delle professioni, coinvolgendo tutti gli attori politici e professionali per superare un’empasse che dura da oltre 15 anni. Occorre definire ruoli e competenze dei singoli ordi- namenti professionali, rilan- ciare il ruolo sociale del com- parto nelle scelte politiche per il Paese, garantire com- petitività e sviluppo per tutte le attività intellettuali, offrire ai giovani una prospettiva digni- tosa e permettere alle regioni del Sud di recuperare il gap competi- tivo con il Nord. Sono questi i nodi strutturali che rallentano le professio- ni. Non possiamo immaginare di can- cellare con un colpo di spugna l’ac- cesso e l’esercizio delle professioni regolamentate. Non possiamo con- fondere una licenza con un esame di Stato che abilita a una professione, ma soprattutto non possiamo mone- tizzare i diritti dei cittadini, che fino a oggi vedevano nella figura del libero professionista il garante di una presta- zione ad alto contenuto intellettuale. Gaetano Stella - Presidente di Confprofessioni ® LABORATORIO ANALISI VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO Via Amedeo d’Aosta, 7 20129 MILANO tel. +39. 02. 29 40 46 36 fax +39. 02. 29 40 46 44 e-mail [email protected] [email protected] ISO 9001:2000 Certificato Qualità www.biessea.com Da 30 anni il nostro lavoro e la nostra esperienza al servizio dei Medici Veterinari ® LABORATORIO ANALISI VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO Via Amedeo d’Aosta, 7 20129 MILANO tel. +39. 02. 29 40 46 36 fax +39. 02. 29 40 46 44 e-mail [email protected] [email protected] ISO 9001:2000 Certificato Qualità www.biessea.com Da 30 anni il nostro lavoro e la nostra esperienza al servizio dei Medici Veterinari

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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011SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 8, numero 25 dal 4 al10 luglio 2011Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona252

DDL FAZIOMentre il Governo lavora alle liberalizza-zioni delle professioni, in Parlamento a-vanza l'iter del Ddl C. 4274 per la rifor-ma degli ordini delle professioni sanita-rie. Il 6-7-11 la discussione in Commis-sione Affari Sociali alla presenza del Mi-nistro della Salute. Presentati emenda-menti.

E-COMMERCEAISAD auspica e sollecita la regola-mentazione delle vendite e delle ces-sioni on line, a titolo oneroso o gratui-to, di animali d'affezione da compa-gnia. Tracciabilità necessaria contro il-leciti e per la trasparenza delle attività.Allo studio una proposta di legge perdare garanzie al compratore finale acominciare da identificazione e rintrac-cio del venditore.

AGEAScioglimento degli organi statutari ecommissariamento di Agea. Su propo-sta del Mipaaf, il Presidente del Consi-glio ha emanato il decreto che congelaper “reiteiterati inadempimenti”, l’Agen-zia degli organismi pagatori in agricol-tura. Commissario è il Generale di Cor-po d’armata Mario Iannelli.

UNIREIl Ministro Romano conferma: l'Uniresarà ristrutturato. Prevista la ridetermi-nazione delle strutture consultive del-l'Ente, attraverso l'istituzione di un'uni-ca Consulta permanente dell'ippica,con compiti esclusivamente consultivi ela partecipazione delle principali com-ponenti del mondo ippico e di espertidel settore. Entro l'anno uno o più re-golamenti per trasformare l'Unire in"Assi".

OGML'UE importa notevoli quantità di pro-dotti da paesi terzi nei quali è diffusa lacoltivazione di OGM. La maggior partedei prodotti che possono contenereOGM sono destinati al settore deimangimi. Con un nuovo regolamentola Commissione Europea ha discipli-nato i controlli ufficiali dei mangimi checontengono materiale gm la cui proce-dura di autorizzazione sia in corso oscaduta.

REGISTRO"Un sistema di registrazione delle im-prese e degli stabilimenti di produzione,trattamento, trasformazione, distribu-zione, trasporto e commercializzazioneche in ogni fase vengano in contattocon i prodotti". È questa in sintesi laproposta del Sen. Scarpa BonazzaBuora nel ddl presentato al Senato do-po i casi di E. coli

ZOOTECNIA: UN SETTORE IN CRISI

A PAGINA 3

RIABILITAZIONEEQUESTRE EDISABILITÀ

A PAGINA 4 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 15 A PAGINA 17

VETERINARIO SOTTOACCERTAMENTO

FISCALE

A LODI TUTTA LAFACOLTÀ

ENTRO IL 2015

DESCRIZIONE DI UN CASO DI ANISAKIS

RICERCA OGM, UNA SENTENZA

DEL TAR

MANOVRE

BREVI

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

Chi li capisceè bravoLa “via dolorosa” del risanamentoè il contrario di tutto quello che il Governoha sempre detto e fatto. I professionisti sono allibiti

www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line

BASTAVA ESSERE ALLA FIERA DI REGGIO EMILIA ALLA RASSE-GNA SUINICOLA INTERNAZIONALE per rendersi conto della crisi di que-sto settore come del resto è sufficiente leggere gli articoli apparsi sui giornalinegli ultimi tempi, riferiti all’acquisto della Parmalat da parte del gruppo france-se Lactalis, per capire in quale situazione sia ormai il nostro settore zootecni-co. Forse si salva solo l’allevamento degli avicoli ripresosi abbastanza benedopo il drammatico periodo dell’influenza aviaria. Restando al settore bovino,di carne se ne consuma sempre meno ed il latte ha prezzi di mercato troppobassi per essere remunerativi. Nell’ultima campagna più di 800 aziende hannochiuso l’attività. “Il passaggio che si è avuto in venti anni, da 181mila a 40milaaziende, è stato naturale, c’è stata una concentrazione della produzione - hadichiarato Antonio Piva di Confagricoltura e Presidente della Fiera di Cremona- e le stalle rimaste erano competitive con un numero di capi tale da permette-re la pratica della produzione del latte. Ma oggi a creare difficoltà sono soprat-tutto i costi di produzione che non sono remunerativi rispetto ai prezzi pagatidall’industria di trasformazione per il latte”. Se a questo aggiungiamo il calo deiconsumi, la crisi economica generale, la forte concorrenza europea e l’annosoproblema delle quote latte che si continua a trascinare senza arrivare ad unasoluzione seria e rispettosa delle normative europee, è evidente che la situa-zione che abbiamo di fronte porterà per forza ad una maggiore contrazionedell’offerta con ulteriore riduzione delle aziende operative nel settore. Una si-tuazione quindi di grande preoccupazione anche per tutti i colleghi che opera-no nella zootecnia Italiana.

INTERLOCUTORI LEALI MA STUPITI

I liberi professionisti, soprattut-to quelli che lavorano al fiancodelle piccole e medie imprese,sono i primi a comprendere le neces-sità di rilancio dell’economia e l’ur-genza di un rientro del deficit pubbli-co per scongiurare la sindrome gre-ca. Ma ancora una volta stupisce ilmetodo: si preferisce imboccare lascorciatoia delle liberalizzazioni sulleprofessioni per dare fiato all’econo-mia italiana, piuttosto che agire suinodi strutturali del Paese. Se l’obietti-vo dell’esecutivo è quello di ri-muovere gli ostacoli allo svi-luppo delle attività professio-nali, fermo restando l’impian-to ordinamentale che regolal’esercizio delle attività profes-sionali e della libera circolazio-ne dei professionisti, un’im-postazione normativa chesemplifica l’accesso alle professioni,soprattutto da parte dei più giovanitalenti che ritrovano nella libera pro-fessione una chance di affermazioneeconomica e sociale, va nella giustadirezione. Viceversa, non possiamoimmaginare un percorso che inco-raggia la dequalificazione professio-nale o, peggio, svilisca la qualità dellaprestazione, elemento distintivo tra u-na professione intellettuale e qualsia-si altra forma di lavoro d’impresa. Fi-nora l’attuale governo ha dato provadi grande attenzione verso il sistemadelle professionii. E anche le stesse

professioni si sono dimostrate inter-locutori leali, autorevoli e competentisui tavoli di concertazione e su quellodelle riforme, non ultima quella fiscaleche ha visto in prima linea la stessaConfprofessioni. Ancora una volta iprofessionisti e Confprofessioni in pri-ma linea sono pronti a discutere intor-no a un tavolo le possibili linee evolu-tive delle professioni, coinvolgendotutti gli attori politici e professionali persuperare un’empasse che dura daoltre 15 anni. Occorre definire ruoli e

competenze dei singoli ordi-namenti professionali, rilan-ciare il ruolo sociale del com-parto nelle scelte politicheper il Paese, garantire com-petitività e sviluppo per tuttele attività intellettuali, offrire aigiovani una prospettiva digni-tosa e permettere alle regioni

del Sud di recuperare il gap competi-tivo con il Nord. Sono questi i nodistrutturali che rallentano le professio-ni. Non possiamo immaginare di can-cellare con un colpo di spugna l’ac-cesso e l’esercizio delle professioniregolamentate. Non possiamo con-fondere una licenza con un esame diStato che abilita a una professione,ma soprattutto non possiamo mone-tizzare i diritti dei cittadini, che fino aoggi vedevano nella figura del liberoprofessionista il garante di una presta-zione ad alto contenuto intellettuale.Gaetano Stella - Presidente di Confprofessioni

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Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:16 Pagina 1

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:16 Pagina 2

Il Ministro dell’Economia Giulio Tre-monti ha confermato: “Vogliamo en-trare seriamente nel campo delleprofessioni”. La dichiarazione è arri-vata nel corso della conferenzastampa di presentazione della finan-

ziaria. La prima versione della manovra contene-va norme per lo sviluppo e le liberalizzazioni che,in maniera confusa, coinvolgevano le professio-ni regolamentate. Queste norme, espunte dallamanovra, sono ricomparse in un ddl delega asé, di cui conosciamo una bozza ufficiosa. Giàdue giorni prima, il Sottosegretario all’EconomiaLuigi Casero, intervenuto ad un convegno allaBocconi, dichiarava: “Chiederemo un aiuto an-che all’Europa perché è ai modelli più avanzatiche dobbiamo guardare”. Potrebbe esserecreata una “alta Commissione” con membri ita-liani, esperti dell’Ocse e dell’Unione Europea. Icontatti sono già stati avviati e Tremonti ha chia-rito che “saranno avviate attività preliminari distudio coinvolgendo organismi internazionali”.La bozza di proposta di legge delega “in mate-ria di liberalizzazione dell’esercizio delle profes-sioni regolamentate”, all’articolo 1 dà un anno ditempo al Governo per concertare con i Ministeridell’Economia e della Giustizia, uno o più decre-ti legislativi. L’iter prevede poi un passaggio alConsiglio di Stato e alla Commissione parla-mentare per la semplificazione.

ABOLITO IL DECOROOltre a confermare i contenuti della Legge Ber-

sani, la bozza del Governo riconosce comeprincipio di liberalizzazione il fatto di prevedere“che gli Ordini non possono vietare la pubblicitàall’attività professionale su categorie di mezzi dicomunicazione per ragioni di trasparenza, cor-rettezza, dignità e decoro professionale”. Sitratterà di “stabilire che ogni valutazione da par-te degli Ordini deve essere riferita al caso con-creto e adeguatamente motivata”.

SOCIETÀ PROFESSIONALIUn altro principio sancito dalla bozza di riformariguarda le società tra professionisti, un aspettooggi non coperto da nessuna normativa. Adoggi, le forme societarie (che sono cosa diver-sa dalle associazioni professionali) sono mutua-te dal diritto commerciale (srl, snc). Si prevedeinvece di introdurre la possibilità di costituire so-cietà professionali di capitali, al fine di consenti-re la realizzazione di iniziative economiche con-giunte tra professionisti e soci di mero investi-mento. Si prevede inoltre la possibilità per i pro-fessionisti iscritti agli albi di partecipare a più diuna società e la facoltà di esercitare a più di u-na società e la facoltà di esercitare anche in im-prese commerciali. Gli Ordini professionali nonpotranno fissare “alcun limite o contingentecomplessivo all’apertura ed esercizio delle atti-vità regolamentate”.

TARIFFEConfermando i precetti della Bersani e vietan-do anche la fissazione di tariffe massime, la

bozza di delega vieta agli Ordini “la possibilità diverificare la corrispondenza del compenso ri-chiesto al decoro della professione e all’impor-tanza dell’opera”. Il divieto è introdotto “in coe-renza con gli orientamenti dell’Autorità garantedella concorrenza e del mercato”.

PREVIDENZAFra i criteri di riordino contenuti nella delega fi-gura anche quello di “rivedere il regime dei mi-nimi contributivi previdenziali al fine di introdurremisure agevolative per i giovani professionistianche attraverso misure compensative internealla categoria”.

PRATICANTATOPer le professioni che lo prevedono, il pratican-tato obbligatorio propedeutico all’abilitazioneprofessionale, potrà essere anticipato durante ilcorso di studi in favore degli studenti che han-no già conseguito un terzo dei crediti previstidal corso di laurea.

ABILITAZIONEPer le professioni di commercialista e avvocatol’unica condizione per l’iscrizione all’ordine, ol-tre al titolo di studio, sarà “un periodo di prati-cantato obbligatorio di durata pari a due anniper l’esercizio della professione forense e di treanni per quella di dottore commercialista. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25| 2011 Palazzo Chigi Attualità 3

La Finanziaria è una “manovra”contro le professioni?Rientrata la minaccia dell’aumento IVA, il Governo rilancia lo spauracchio delle liberalizzazioni

L’Art. 2 (Disposizioni urgenti per la tu-tela della concorrenza nel settoredei servizi professionali) della legge

Bersani prevede i tre seguenti punti, giàrecepiti nell’ordinamento veterinario:1. In conformità al principio comunitariodi libera concorrenza ed a quello di li-bertà di circolazione delle persone e deiservizi, nonché al fine di assicurare agliutenti un'effettiva facoltà di scelta nell'e-sercizio dei propri diritti e di comparazio-ne delle prestazioni offerte sul mercato,dalla data di entrata in vigore del presen-te decreto sono abrogate le disposizionilegislative e regolamentari che prevedo-no con riferimento alle attività libero pro-fessionali e intellettuali: a) la fissazionedi tariffe obbligatorie fisse o minime ov-vero il divieto di pattuire compensi para-metrati al raggiungimento degli obiettiviperseguiti; b) il divieto, anche parziale, dipubblicizzare i titoli e le specializzazioniprofessionali, le caratteristiche del servi-zio offerto e il prezzo delle prestazioni; c)il divieto di fornire all'utenza servizi pro-

LE LIBERALIZZAZIONI GIÀ IN VIGORE

fessionali di tipo interdisciplinare da par-te di società di persone o associazionitra professionisti, fermo restando che ilmedesimo professionista non può parte-cipare a più di una società e che la spe-cifica prestazione deve essere resa da u-no o più professionisti previamente indi-cati, sotto la propria personale respon-sabilità. 2. Sono fatte salve le disposizioni riguar-danti l'esercizio delle professioni reso nel-l'ambito del Servizio sanitario nazionale oin rapporto convenzionale con lo stesso,nonché le eventuali tariffe massime prefis-sate in via generale a tutela degli utenti. 3. Le disposizioni deontologiche e pattiziee i codici di autodisciplina che contengo-no le prescrizioni di cui al comma 1 sonoadeguate, anche con l'adozione di misurea garanzia della qualità delle prestazioniprofessionali, entro il 1° gennaio 2007. Incaso di mancato adeguamento, a decor-rere dalla medesima data le norme in con-trasto con quanto previsto dal comma 1sono in ogni caso nulle.

Le disposizioni urgenti per la stabilitàfinanziaria (DL 98/2011 - GazzettaUfficiale n. 155 del 6 luglio) bloccano

i contratti fino al 2014 per dipendenti econvenzionati. Sul blocco del turn over, laderoga per le Regioni in piano di rientrosarà effettuata solo in caso di reale neces-sità per assicurare i Lea. Il Fondo sanitarionazionale potrà aumentare («soltanto» ag-giungono i più critici) dello 0,5% nel 2013 edell'1,4% nel 2014. Per quanto riguarda il

personale, anche nel 2013-2014 la spesaandrà contenuta entro il valore del 2004con una riduzione dell'1,4% e la misurasarà applicabile anche sui contratti a tem-po determinato e atipici. L’Intersindacaledella dirigenza medica e veterinaria haproclamato lo stato di agitazione e convo-cheranno gli stati generali della sanità en-tro il mese di luglio a Roma, chiedendo atutti gli operatori medici di concordare for-me unitarie di protesta.

Anche le Casse nella manovra finanziariaIl decreto Disposizioni urgenti per la

stabilizzazione finanziaria, si occupadelle casse e degli enti di previdenza,

fornendo una interpretazione autentica all'an-nosa questione della gestione separata INPS,"nel senso che i soggetti che esercitano per

professione abituale, ancorché non esclusiva,attività di lavoro autonomo tenuti all'iscrizionepresso l'apposita gestione separata INPS so-no esclusivamente i soggetti che svolgono at-tività il cui esercizio non sia subordinato all'i-scrizione ad appositi albi professionali", ovve-ro attività non soggette al versamento contri-butivo agli Enti di previdenza privatizzati. Sirisolve così una questione annosa, contesta-ta da tutte le Casse, Enpav compreso, secon-do le quali il contributo all’INPS è incompati-bile con il principio di unicità della posizioneprevidenziale. Il reddito che viene percepitoper l'ulteriore attività svolta dal professionista(pensionato e non) deve infatti essere attrattonella normativa contributiva prevista dall'entedi previdenza verso il quale vi è l'obbligo di i-scrizione. La tesi ministeriale è sempre statadi partire dal principio che "chi lavora deveversare i contributi", anche se lavora da pen-sionato, oltre i 65 anni. Una tesi che si con-fronta con la norma sulla privatizzazione deglienti previdenziali dei professionisti che appun-to si fonda sulla solidarietà di categoria inter-na senza apporto finanziario dello Stato. Per i

soggetti già pensionati, la manovra 2011 as-segna agli enti previdenziali sei mesi di tempodalla data di entrata in vigore, per adeguare ipropri statuti e regolamenti prevedendo "l'ob-bligatorietà dell'iscrizione e della contribuzio-ne a carico di tutti coloro che risultino averpercepito un reddito, derivante dallo svolgi-mento della relativa attività professionale". Pertali soggetti "è previsto un contributo sogget-tivo minimo con aliquota non inferiore al cin-quanta per cento di quella prevista in via ordi-

naria per gli iscritti a ciascun ente". Altra no-vità la soppressione del Nucleo di valutazionedella spesa previdenziale. Un decreto ministe-riale attribuirà alla Covip le funzioni che eranodel Nucleo, con titolarità al controllo sugli in-vestimenti delle risorse finanziarie e sul patri-monio. Infine, la manovra dà tempo sei mesiai ministeri dell'Economia e del Lavoro per fis-sare disposizioni in materia di investimenti fi-nanziari, secondo principi già vigenti per laprevidenza integrativa. ■

BLOCCATI I CONTRATTI SSN

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:16 Pagina 3

di VALENTINA IMBRIOLAFisioterapista

MIMMO FERRULLIDirigente Veterinario - Area “C” - Asl di Bari

FILIPPO VERDEDirigente Veterinario - Area “C” - Asl di Matera

La “Pet-Therapy” è stata ri-conosciuta giuridicamente alivello nazionale con il De-creto 6 febbraio 2003, che lapone ufficialmente tra i per-corsi terapeutici all'interno

del Servizio Sanitario Nazionale e quindi rico-nosciuta dalla medicina tradizionale. Tale De-creto non rappresenta solo un importante ri-conoscimento del valore terapeutico dell'ani-male, peraltro già noto da tempo ed all'inter-no di programmi ben definiti, ma consente disuperare anche numerosi vincoli pratici epregiudizi che impedivano il suo accesso inospedali, istituti e case di riposo. Il lavoro diequipe tra medici, medici veterinari, fisiotera-pisti, ecc…., è essenziale all’approccio di ta-le pratica. Gli animali coinvolti in tale percor-so devono superare una valutazione sanita-ria prima, durante e dopo il progetto di Pet-Therapy. L’animale dovrà disporre di cartellaclinica aggiornata e vidimata dal medico ve-terinario dalla quale risultino tutti i controlli sa-nitari effettuati (anamnesi, controllo micologi-co del mantello, controllo degli ectoparassitied endoparassiti, profilassi vaccinale, siste-ma di identificazione, ecc….).L’Ippoterapia etimologicamente significa "cu-rare mediante il cavallo". Si può infatti defini-re la riabilitazione equestre come l'insieme diquelle tecniche che sfruttando in vario modoil rapporto che si instaura tra il paziente e ilcavallo, secondo un programma terapeuticospecifico, determinano un miglioramento del-la sua autonomia. La peculiarità di tale tecni-ca riabilitativa sta nell'utilizzo proprio di quel-l'elemento in più che è il cavallo, che non sipresenta come mero strumento terapeuticoma come soggetto attivo e vivente, dotato diuna propria sensibilità e individualità, che sifa co-protagonista dell'azione terapeuticarendendo indispensabile l'instaurazione di unrapporto di fiducia solido e leale col paziente,alla pari del terapista.Per le sue caratteristiche cinetiche, il cavallooffre ampi margini di ampliamento nell'indivi-duazione degli obiettivi terapeutici non soloin soggetti con handicap mentali ma anchefisici.

CENNI STORICIL'uso del cavallo a scopo terapeutico ha ori-gini antichissime, la prima utilizzazione dell'a-nimale per scopi terapeutici viene attribuita aIppocrate (460-370 a.C.) il quale, in un capi-tolo della sua opera "Esercizi Naturali", con-sigliava lunghe cavalcate per combatterel'ansia e l'insonnia. Successivamente, se nehanno notizie nell'opera del medico italianoMerkurialis (1569) "De arte Gymnastica", incui afferma che la passeggiata al passo a ca-vallo è il tipo di cammino da cui si traggonomigliori benefici. Una prima documentazionescientifica sull'argomento la dobbiamo al me-dico Giuseppe Benvenuti (1759) e successi-vamente allo studioso francese Tissot (1780),che fu anche il primo a descrivere l'eccessonella pratica equestre come dannoso e con-troproducente.Dopo la prima guerra mondiale la pratica e-questre nella riabilitazione conosce un perio-do di larga diffusione, in particolare in Euro-pa, nei paesi con più ampia tradizione eque-stre, in particolare in Inghilterra e in Scandi-navia, ma poi anche in Belgio, Francia, Ger-mania. Anche in America questa pratica te-rapeutica si è fatta strada piuttosto tardi, ap-prodando solo negli anni '70 grazie all'espor-tazione dei principi di base consolidati ormaida anni di esperienza in Europa.

LA PET-THERAPYCome già detto l'ippoterapia rientra tra lePet-Therapy. Tuttavia questo neologismo diorigine anglosassone coniato dallo psichiatrainfantile Boris Levinson negli anni '50-'60, in-dica una serie complessa di utilizzi del rap-porto uomo animale in campo medico e psi-cologico.Più nello specifico si distinguono:• Animal-Assisted Activities (AAA)• Animal-Assisted Therapy (AAT)La prima dicitura viene tradotta in "attivitàsvolte con l'ausilio di animali". Tali attivitàhanno l'obiettivo primario di migliorare laqualità della vita di alcune categorie di per-sone (anziani, ciechi, malati terminali, etc.).Sono interventi di tipo educativo e/o ricreati-vo che possono essere erogati in vari am-bienti da professionisti opportunamente for-mati, para-professionisti e/o volontari, insie-me con animali che rispondono a precisi re-quisiti. Le AAA sono costituite da incontri evisite di animali da compagnia e persone instrutture di vario genere, sanitarie e non.Animal-Assisted Therapy viene invece tra-dotto con "terapie effettuate con l'ausilio di

animali" altrimenti detto "Uso Terapeutico de-gli Animali da Compagnia" (UTAC). Ed è inquesto ambito che rientra l'ippoterapia. Sitratta di attività terapeutiche vere e proprie,con precise caratteristiche, finalizzate a mi-gliorare le condizioni di salute di un pazientemediante il raggiungimento di specifici obiet-tivi. Sono terapie di supporto che integrano,rafforzano e coadiuvano le terapie della me-dicina tradizionale, normalmente effettuateper il tipo di patologia considerato. Sono in-terventi con obiettivi specifici predefiniti, incui gli animali, rispondenti a determinati re-quisiti sono parte integrante dei trattamentivolti a favorire il miglioramento delle funzionifisiche, sociali, emotive e/o cognitive, nonchédella salute del paziente. Si tratta di co-tera-pie dolci, che, affiancando i consueti tratta-menti, si rivelano efficaci, anche laddovequesti non riescono, grazie soprattutto allapresenza dell'animale.

PERCHÉ IL CAVALLOTra tutti gli animali coinvolti nelle attività diPet-Therapy, il cavallo è sicuramente quelloche fornisce più ampi margini di successo,sia per la varietà di input che offre, sia perl'ampia gamma di esercizi e di attività che sipossono praticare con e sul cavallo. Quindiviene da chiedersi, perché la terapia a caval-lo funziona così bene?- Perché il cavallo si muove alle varie andatu-re con movimenti ritmici e per questo preve-dibili, ai quali perciò è più facile adattarsi conle compensazioni del corpo;- Perché il cavallo è estremamente sensibileal linguaggio del corpo inteso come gestua-lità ed essendo un animale altamente socia-le, è comunque molto recettivo verso tutti i ti-pi di comunicazione;• Perché il cavallo è facilmente addestrabile;• Perché per andare a cavallo, alle varie an-

dature, si impegnano numerosi gruppi mu-scolari e si coinvolgono diversi campi dellapsicofisiologia e della psicomotricità;

• Perché è in grado di generare sentimentied emozioni intense; è ormai riconosciutoil valore del coinvolgimento emotivo nelprocesso di apprendimento;

• Perché le stimolazioni visuo-spaziali fornitedal particolare ambiente del maneggio,con variazioni cromatiche e di luminosità inrelazione anche con il movimento del ca-vallo sollecitano un'attenzione visiva fina-lizzata, facilitando così l'acquisizione delladimensione dello spazio;

• Perché gli ambienti dove vivono i cavallihanno rumori e odori caratteristici e perquesto molto evocativi;

• Perché si ottiene una stimolazione tattileintensa sia con il contatto "corpo a corpo"con un animale di grandi dimensioni, siacon l'esplorazione fatta da terra delle varieparti del cavallo che aiutano la presa di co-scienza e la conoscenza di sé e del pro-prio corpo;

• Perché il cavallo è un essere che esprimeemozioni proprie come la paura, in cui cisi può riconoscere e dove si può assume-re un ruolo rassicurante; allo stesso tem-po, montare a cavallo, cioè su un animalegrande e potente, offre sensazioni di pro-tezione, di autostima e di fiducia in sestessi;

• Perché possiede tutte le qualità - calore,morbidezza, odore, movimenti regolari,grandi occhi con sguardo intenso - neces-

sarie a stimolare il processo di attacca-mento fondamentale per lo sviluppo del-l'essere umano;

• Perché andare a cavallo permette di stabi-lire contatti fisici "intimi" e permette anchedi essere gratificati, sia dall'offrire cure, ca-rezze e massaggi, sia dal ricevere come ri-sposta ai nostri comportamenti manifesta-zioni di piacere da parte dell'animale.

Dal punto di vista riabilitativo prettamentemotorio, il movimento del cavallo è inimitabi-le, poiché fornisce un movimento multidi-mensionale che è variabile, ritmico e ripetiti-vo. Il dorso del cavallo costituisce una based'appoggio dinamica, rappresentando unmezzo eccellente per aumentare la forza, ilcontrollo e il bilanciamento del tronco, per in-crementare la forza e la resistenza posturale,insegnare a controllare il carico del peso cor-poreo e migliorare la pianificazione motoria.Durante la deambulazione del cavallo il pa-ziente deve attuare improvvisi aggiustamentidel tronco per mantenere una posizione sta-bile. Inoltre, quando un paziente è seduto acavalcioni, l'andatura del cavallo impartisceal bacino movimenti che risultano marcata-mente simili all'andatura normale dell'uomo.Il fatto che il movimento offerto dal cavallopossa essere sperimentato in una conforte-vole posizione a sedere, dà alla Rieducazio-ne Equestre un notevole rilievo, in quanto ilpaziente può fare esperienza dei caratteristi-ci movimenti del cammino senza interferenzepatologiche. Il cavallo produce stimoli chedeterminano un'azione su tutti i muscoli delcorpo con la stabilizzazione, in particolare,dei cingoli scapolare e pelvico, e il rinforzo deltono dei muscoli che li costituiscono. L’Ippo-terapia, sfrutta il cavallo come mezzo riabili-tativo applicando una varietà di esercizi fina-lizzati allo scopo terapeutico, ma sommini-strati in maniera diversa tanto da rendere pia-cevole e gratificante il momento terapeutico.Ciò incrementa l’aspetto motivazionale, ilquale gioca una grossa parte nel raggiungi-mento degli obiettivi terapeutici. Molti bambi-ni con disabilità che si affacciano alla riabili-tazione equestre, hanno passato molto tem-po ospedalizzati, alcuni attaccati a dellemacchine per anni; molti di loro arrivano adetestare i loro terapisti, insieme a tutto l’am-bito clinico di cui fanno parte. È chiaro che lafinalità principale di questa terapia non èquella di creare delle abilità equestri, ma ilraggiungimento di nuove capacità in rappor-to all'handicap. Con l’ippoterapia si tende al-l'esecuzione di atti motori finalizzati, trasfor-mando così l’atto motorio patologico e afina-listico in atto psicomotorio. Il soggetto a ca-vallo solo inizialmente subirà passivamentel’azione cinetica del cavallo svolgendo dellecontroreazioni toniche del tronco e una seriedi attivazioni fasiche degli arti che sono in op-posizione ai vettori di forza del cavallo; suc-cessivamente il paziente riuscirà ad effettua-re operazioni motorie più corrette.È importante sottolineare che il paziente acavallo sarà sempre protagonista della sedu-ta, in quanto tramite gli stimoli di natura tatti-le si creano risposte automatiche.La T.M.C, (Terapia con il Mezzo del Cavallo)è quindi doppiamente valida perché ha un'in-fluenza attiva e passiva:a) passiva: in quanto il passo lento del caval-lo è un movimento ritmico di 60-70 cicli al mi-nuto, che corrisponde al ritmo cardiaco uma-no. È pertanto essenzialmente rilassante;

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 20114 Attualità Ippoterapia

La riabilitazione equestreUn percorso terapeutico riconosciuto. Il cavallo supera la barriera della disabilità

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b) attiva: in quanto il corpo del soggetto rea-gisce ad ogni movimento del cavallo.

INDICAZIONI CLINICHEIl congresso internazionale organizzato inNuova Zelanda nel 1994 ha confermato, conun gran numero di lavori, la capacità della REdi migliorare le condizioni cliniche del disabilenelle aree dell'equilibrio, del controllo postu-rale, della mobilità articolare e del tono mu-scolare, della coordinazione e dell'organizza-zione spazio-temporale, nonché i suoi bene-fici effetti a livello psicologico e sociale. I pro-tocolli di valutazione dei vari programmi riabi-litativi sono ormai molto dettagliati ma nell'at-tesa che si giunga all'auspicata uniformità diapproccio alle singole forme morbose, la REnon può che essere inserita nel programmariabilitativo generale del soggetto per esserepoi sottoposta a regolari procedure di con-trollo, analoghe a quelle utilizzate per le altreforme di intervento, in merito agli obiettiviparziali e finali, a breve e a lungo termine, de-finiti con il paziente, la sua famiglia e gli altrioperatori coinvolti.

LE ANDATURELe andature del cavallo sono tre: il passo, iltrotto e il galoppo.

APPLICAZIONIIl passo è l'andatura più sfruttata nella Rie-ducazione Equestre perché permette unmaggior controllo sia da parte del terapistache del soggetto stesso. Viene utilizzato nelprimo contatto del bambino con l'animaleper diminuire l'ansia dovuta alla sua grandemole e alla novità. Il trotto è indispensabilenell'insegnamento del ritmo perché il ragaz-zo, grazie alla propriocettività, prenderà co-scienza del proprio corpo e della propria po-sizione nello spazio. Viene utilizzato prevalen-temente nei soggetti con disabilità mentaliche hanno un buon assetto e la capacità dicoordinarsi per entrare in sintonia con il ritmodel cavallo. Il galoppo potrebbe essere utileper avere una soddisfacente regolazione deltono muscolare nei casi più gravi, solo se ilcavallo fosse da dressage, capace cioè dipartire da fermo direttamente al galoppo conpoco sbalzo in avanti. Più comunemente vie-ne usufruito nella fase di organizzazione spa-zio-temporale per arrivare a un miglior con-trollo. L'interesse riabilitativo del galoppo stanel suo ritmo, ma perché possa essere prati-cato occorre una valutazione accurata dellanatura e della gravità della patologia.

IL MANEGGIOLe sedute di Rieducazione Equestre devonoessere praticate in un maneggio coperto pervari motivi:• Per evitare che il soggetto disabile si di-

stragga o si isoli come è solito fare;• Per una maggiore tranquillità del cavallo,

che è un animale pauroso ed imprevedibi-le e presenta delle risposte impulsive difronte a quello che può essere fonte di pe-ricolo;

• Per garantire la continuità del trattamentoche in un maneggio scoperto potrebbe es-sere compromessa dalle condizioni mete-reologiche non favorevoli.

In ogni caso, dato il carattere ricreativo e nonclinico dell'attività, è auspicabile quando èpossibile godere dell'aria aperta e del pae-saggio circostante.

LA SCELTA DEL CAVALLOIl cavallo da RE è un animale utilizzato per fi-nalità molto particolari e delicate; a questo a-nimale si devono richiedere quindi anchespecifiche doti comportamentali. Di volta involta l'operatore si troverà a scegliere, anzi "a

prescrivere", l'uso di cavalli diversi: iporeatti-vi, calmi, docili, sensibili, agili, dinamici e ipe-rattivi. Per quanto attiene l'aspetto morfolo-gico si ritiene opportuno utilizzare in RE uncavallo non molto alto (m 1,50-1,60 circa algarrese), deve avere un dorso comodo e ro-busto in modo che il soggetto abbia una vali-da base d'appoggio, ma non troppo largoper evitare l'eccessiva abduzione. Essenzial-mente i comportamenti e le azioni del cavallonon sono altro che il risultato dell'interazionedi tre fattori: sesso, età e razza. Si preferiscequindi per tale ragione nella seduta di ria-bilitazione l'utilizzo di cavalli maschi castratiperché di indole buona e rispettosi, di cavalliadulti perché quelli giovani sono più propensial gioco e meno operosi, e tra le razze di ca-valli la scelta di uno che realizzi gesti più am-pi o più corti (derivanti dalle diverse lunghez-ze dei segmenti ossei) e gesti più o meno e-lastici (derivanti dalle diverse inclinazioni dellearticolazioni), quindi quelle razze definite ingergo equino "a sangue freddo" (Shire, Cly-desdale, Belga, Avelliniese) caratterizzate daun comportamento mite e flemmatico con-trapposto a quello reattivo e suscettibile tipi-co delle razze "a sangue caldo" (Puro San-gue Arabo, Puro Sangue Inglese). In ogni ca-so è auspicabile l'accurata scelta del singoloindividuo, più che della razza.In conclusione si consiglia sempre la verificadella presenza di particolari requisiti attitudi-nali e morfologici, nonché di una adeguatapreparazione iniziale e di un continuo aggior-namento successivo. La qualità del cavalloalla pari dell'addestramento e delle abilità deiterapisti sono cruciali.

LAVORO A TERRAIl governo del cavallo, nonché la manutenzio-ne dei finimenti e la pulizia della selleria, faparte integrante del trattamento rieducativoper mezzo del cavallo. Esso rappresentaun'attività di non poca importanza ai fini del-l'interiorizzazione dello schema corporeo,che anche in un disabile motorio oltre chementale, risulta essere più o meno perturba-to. Lo schema corporeo, come organizzazio-ne delle sensazioni relative al proprio corpoin rapporto ai dati del mondo esterno, impli-ca:• La percezione e la rappresentazione del

proprio corpo;• L'interiorizzazione delle sensazioni relative

alle singole parti del proprio corpo, nonchéla sensazione di globalità del corpo;

• L'equilibrio;• L'orientamento spazio-temporale.Considerato sotto questo profilo, il lavoro aterra diventa una parte importante del pro-gramma riabilitativo dell'ippoterapia sia perquanto riguarda le disabilità fisiche che

quelle psichiche.

LAVORO A CAVALLOL'ippoterapia viene svolta con sedute alme-no bisettimanali di circa 30 minuti ciascuna,e prima di cominciare, è opportuno verificarelo stato emotivo del paziente per evitare il ve-rificarsi di eventi spiacevoli. Dopo la salita delpaziente sul cavallo si effettua un giro di ma-neggio al passo, in modo da far rilassare ilpaziente e metterlo a suo agio. Il cavallo verràguidato da un assistente (palafreniere), men-tre il terapista controllerà il paziente. A secon-da della patologia, il terapista deve essere inrapporto uno a uno, oppure per patologie piùgravi, qualora il paziente non riesca a mante-nere una posizione di equilibrio sul cavallo, ilrapporto sarà di due terapisti per un pazien-te (come è solito farsi). Il lavoro del terapistaavviene secondo una successione ben pre-cisa di fasi, attraverso le quali si mira al recu-pero funzionale del disabile, seguendo il pia-no terapeutico prestabilito.

RISULTATINe consegue che, grazie a specifici protocol-li, calibrati su ogni paziente, l'attività di ippo-

terapia può portare al conseguimento di nu-merosi vantaggi in ordine all'acquisizione del-l'autonomia del soggetto che vi si affaccia,sia dal punto di vista motorio che da quellocomportamentale. Miglioramenti del compor-tamento che è possibile acquisire sono:• raggiungimento della fiducia;• eliminazione delle paure;• aumento della tolleranza delle prestazioni;• apprendimento dell’autocritica e del giudi-

zio di Sé;• sviluppo della concentrazione;• allenamento della coordinazione e della

cooperazione.I vantaggi fisici che si acquisiscono sono:• miglioramento del controllo del capo e del

tronco nella posizione seduta, nella stazio-ne eretta e nel cammino;

• possibile acquisizione o perfezionamentodella deambulazione autonoma;

• migliore motilità articolare a livello dell’an-ca, del ginocchio, della tibio-tarsica frena-te dalle retrazioni capsulo-legamentose;

• correzione delle curvature patologiche del-la colonna quali scoliosi, cifosi, iperlordosi;

• aumento della funzionalità degli arti supe-riori mono e bilateralmente.

CONCLUSIONE Il lavoro che si svolge in favore dei disabili èsempre un motivo di incontro e di confronto,la possibilità di stringere legami e creare "luo-ghi" dove sviluppare le potenzialità personali.L'ippoterapia, intesa come intervento riabili-tativo e strutturata su basi scientifiche, puòessere considerata una tra le metodiche me-dico-assistenziali utili per affrontare il proble-ma della disabilità. Il rapporto con il cavallo èun elemento molte volte straordinario per po-ter recuperare il senso del "reale" e la co-scienza delle proprie capacità psicomotorie,di reazione, ed anche volitivo-affettive, ed èproprio tramite questo fantastico mezzo, eindividuo allo stesso tempo, che il disabilescopre o ri-scopre delle capacità, delle nuo-ve identità del suo essere uomo all'internodel sociale che gli aprono nuove porte e nuo-ve chance di vita, oltre la barriera, oltre il mu-ro che è la disabilità. ■

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Le dichiarazioni di terzi, in unprocesso tributario, hannovalore indiziario, ma “in talu-ni casi ed i particolare nelconcorso di elementi ulte-riori di prova idonei a ren-

derli particolarmente attendibili, possono ri-vestire i caratteri della presunzione grave”. Eappunto valore di “prova” hanno assunto leinformazioni della ex moglie di un medico ve-terinario toscano che non ha scampato l’ac-certamento del Fisco, mediante l’applicazio-ne degli studi di settore. Come ignorare infat-ti - anche a fronte di scritture contabili ordi-nate - un “nutrito” elenco di clienti, l’operosaagenda del professionista e gli appunti delsuo sostituto durante le ferie? Una serie diinformazioni stavano a dimostrare l’omessafatturazione della maggior parte delle presta-zioni. A fianco di tutto ciò, spese di famiglia eingenti versamenti sul conto corrente banca-rio coniugale attestanti un reddito professio-nale “decisamente superiore a quello dichia-rato”. La Corte di Cassazione si è trovata alleprese con una vicenda particolare che ha vi-sto protagonista un medico veterinario cheaveva ricevuto degli avvisi di accertamentobasati sugli standard che avevano elevato il

reddito dichiarato sul fronte Irpef e Iva relati-vamente agli anni di imposta 1995, 1996 e1997. Nei precedenti giudizi di merito, il pri-vato aveva avuto la meglio con la motivazio-ne che le prove basate su dichiarazioni dellamoglie nonché di terzi fossero prive di rile-vanza nel processo tributario.Diversa, inve-ce, la posizione della Cassazione. Tutto il ma-teriale fornito dalla ex moglie ha trasformatole presunzioni in gravi, precise e concordanticosì come richiesto dall'articolo 2729 del Co-dice civile. La Corte ha puntualizzato che «ilpotere di accertamento dell'Ufficio così co-

me delineato dagli articoli 39 del Dpr600/1973 e 54 del Dpr 633/1972 una voltache l'amministrazione finanziaria abbia appli-cato i parametri presuntivi, personalizzati inrelazione alla specifica situazione del contri-buente e abbia soppesato e disatteso le con-testazioni proposte da quest'ultimo in sedeamministrativa, non può ritenersi condiziona-to da altre incombenze». A maggior ragionein presenza di dichiarazioni che, pur non po-tendo costituire una testimonianza, rappre-sentano indizi tali da costituire da subito pre-sunzioni gravi, precise e concordanti. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 20118 Fisco Sentenze

Prestazioni in nero. Medicoveterinario “tradito” dalla ex moglieLe dichiarazioni rese da terzi integrano e rendono definitivo l'accertamento fiscale

Studi di settore inapplicabili al pro-fessionista solo perché dichiara u-na parcella esigua rispetto ai mini-

mi tariffari. Insomma, insieme allo scosta-mento dagli standard, non è un'incon-gruenza tale da giustificare l'accertamen-to induttivo. È quanto si evince da unasentenza della Corte di cassazione del 5luglio 2011, e con la quale è stato respin-to il ricorso dell'amministrazione finanzia-ria. In altri termini, secondo la sezione tri-butaria, in presenza di peculiarità dimo-strate dal contribuente sul tipo di attivitàsvolta l'aver dichiarato una parcella infe-riore al minimo e lo scostamento daglistudi non sono elementi che riescono asorreggere un accertamento induttivo.Il caso a Varese. Uno studio associato a-veva dichiarato dei compensi inferiori allamedia, dunque il reddito non era aderen-te agli standard. Questo aveva insospetti-to l'ufficio delle imposte che, sulla base diquesti dati, aveva spiccato un accerta-mento usando il metodo induttivo.I dueprofessionisti lo aveva impugnato e la Ctpaveva annullato l'atto impositivo. Stessasorte in secondo grado. La Ctr aveva in-fatti confermato integralmente il primoverdetto. A questo punto l'Agenzia delleentrate ha presentato ricorso alla Supre-ma corte ma senza successo. Due le vio-lazioni denunciate dalla difesa dello Sta-to: "se, nel caso di specie, costituisca vio-lazione del combinato disposto degli artt.39 DPR 600/1973 e 62 sexies DL 331/1993la mancata considerazione di elementiquali la non congruità dei compensi di-chiarati rispetto agli studi di settore, l'esi-guità degli onorari rispetto ai minimi tarif-fari applicabili, nonché la mancata fattu-razione di prestazioni fornite per via tele-matica, come indici della gravità dell'in-congruenza tra i ricavi, i compensi ed icorrispettivi dichiarati e quelli fondata-mente desumibili dalle caratteristiche edalle condizioni di esercizio della specifi-ca attività svolta, ovvero dagli studi di set-tore, di cui al combinato disposto dei ci-tati articoli 39 DPR 600/1973 e 62 sexiesDL 331/1993, convertito in L. 472/1993".Questo motivo è stato ritenuto dagli Er-mellini in parte inammissibile e in parteinfondato. Infatti, secondo la Corte ha fat-to bene la ctr ad applicare il principio san-cito dalle Sezioni unite nel 2009 e secon-do cui "l'applicazione dei parametri o de-gli Studi di settore costituisce un sistemadi presunzioni semplici, la cui gravità, pre-cisione e concordanza non è "ex lege"determinata dallo scostamento del reddi-to dichiarato rispetto agli standards, in séconsiderati". (fonte: cassazione.net)

PARCELLA SOTTO IMINIMI TARIFFARI? NON È UN’INCONGRUENZA

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APERTURA DEL SEMINARIODott. Marco Della TorrePresidente ANMVI AbruzzoChairman

INTRODUZIONE AI LAVORIDott. Gaetana FerriDirettore Generale della SanitàAnimale e del FarmacoVeterinario, Ministero della Salute

SEDESerena Majestic Hotel ResidenceViale Carlo Maresca, 1265015 MontesilvanoTel. 085 83699Fax 085 7992187E-mail: [email protected]

ORGANIZZAZIONEANMVIAssociazione Nazionale MediciVeterinari ItalianiTel. 0372 403547E-mail: [email protected]

ISCRIZIONEGratuita con prenotazione scrittaentro il 16/09/2011a [email protected] 0372 403526

P R O G R A M M A - O R E 1 4 . 0 0 / 1 8 . 3 0

14.15 - SVOLGIMENTO DELLE RELAZIONI

– Animali avvelenati: il medico veterinario di fronte al paziente, alla legge e al suo ruolo professionaleDott. Marco Melosi, Vice Presidente ANMVI - Settore Animali da Compagnia

– Il ruolo degli IZS nell’OM 18 dicembre 2008. L’approccio epidemiologico dell’Istituto G. CaporaleDott.ssa Daniela Morelli, Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo

– Assistenza Tossicologica Veterinaria: un servizio strategico per il Medico Veterinario nella gestione delle tossicosi degli animali da compagniaDr. Mauro Ricci, Technical Communication & Training Manager Nestlé Purina

– Analisi dei dati del servizio di Assistenza Tossicologica Veterinaria: casi ricorrenti. La gestione del farmaco veterinario negli avvelenamenti.Prof. Roberto Villa, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare -Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano

– Linee guida per la corretta applicazione dell’Ordinanza Ministeriale 18 dicembre 2008 “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”Dott. Rosalba Matassa, Dirigente Ufficio X. Direzione Sanità Animale e Farmaco Veterinario,Ministero della Salute

– Dalla conoscenza del fenomeno alla sua repressione e prevenzione: il ruolo della medicinaforense veterinariaDott. Rosario Fico, Responsabile Centro di Referenza Nazionale di Medicina Forense VeterinariaIstituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana - Sezione di Grosseto

– Uccisione e maltrattamento di animali: le sanzioni penali e gli orientamenti della giurisprudenzaDott. Carmelo De Santis, Presidente della Sezione penale presso il tribunale di Pescara

18.00 - DISCUSSIONE

18.30 - CHIUSURA DEI LAVORI

Con la partecipazione di Nell’ambito del

SEMINARIO D’AGGIORNAMENTO GRATUITO

SABATO 24 SETTEMBRE 2011- MONTESILVANO (PE)

Il Medico Veterinario nella gestionedegli avvelenamenti

Attualità normativa e professionale nella clinicadegli animali da compagnia

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Evento patrocinato dagli Ordini Provincialidei Medici Veterinari dell’Abruzzo

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 2011 Eventi Veterinari 9

DIRETTORE DEL CORSOAlessandro Bellese, Med Vet, Lido di Vene-zia (VE)

RELATORI ED ISTRUTTORIMarta Avanzi, Med Vet, Castelfranco Vene-to (TV)Alessandro Bellese, Med Vet, Lido di Vene-zia (VE)Mattia Bielli, Med Vet, NovaraGiordano Nardini, Med Vet, ModenaIgor Pelizzone, Med Vet, Reggio EmiliaPaolo Selleri, Med Vet PhD, Roma

OBIETTIVI Lo scopo del corso è di fornire le basi teoriche epratiche della medicina e chirurgia dei cheloni,privilegiando il più possibile l’aspetto pratico. Il primo giorno verranno trattati gli aspetti fonda-mentali dell’allevamento, della raccolta dei datiin funzione delle varie specie, delle caratteristi-che anatomiche e fisiologiche e della legislazio-ne. Le lezioni della mattinata saranno teorico-pratiche, la spiegazione da parte di un relatoredell’argomento verrà subito seguita dalla messain pratica delle manualità da parte dei parteci-panti. Verranno illustrate le metodologie corretteper eseguire visita, prelievi ematici, somministra-zione dei farmaci ed altre procedure cliniche eterapeutiche quali lavaggi degli organi cavitari,inserimento di sonde gastriche, biopsie oltre chelo studio dell’anatomia. Il pomeriggio sarà dedi-cato a lezioni teoriche riguardanti la medicina dilaboratorio, la terapia e la legislazione.Durante il secondo giorno verranno illustrate lenozioni generali della radiologia classica e dellaTAC (indicazioni, posizionamento ed aspetti nor-mali) e saranno trattate le principali patologie. Ladiagnostica per immagini, compresa l’ecotomo-grafia, riguardante i quadri patologici verrà trat-tata durante l’esposizione delle patologie. Con-cluderà la giornata una lezione teorico praticasulla gestione delle ferite del tegumento, dovepotranno essere messe in pratica le varie meto-diche di riparazione del carapace.La mattina della terza giornata riguarderà l’ane-stesia e la medicina d’urgenza. Il pomeriggiosarà dedicato a lezioni teorico-pratiche di endo-scopia e chirurgia dove la spiegazione aiutata dapresentazioni e filmati sarà subito seguita dallapratica.

NUMERO PARTECIPANTI: 36

LIMITE ISCRIZIONE: 15 Ottobre 2011

ESTRATTI: previsti su cartaceo e CD-Rom

QUOTESoci SIVAE/SCIVAC: € 480,00 + IVA 20%Non Soci: € 900,00 + IVA 20%

PER INFORMAZIONISegreteria SIVAE: Elisa Tel: 0372/40.35.00 - E-mail: [email protected]

CORSO PRATICO SIVAEMEDICINA E CHIRURGIA

DEI CHELONI23-25 Novembre 2011

Centro Studi Palazzo Trecchi

ITINERARIO DIDATTIO SIVAE V PARTE“Medicina d’urgenza e terapia intensiva negli Animali Esotici”

17-19 Ottobre 2011 - Centro Studi Palazzo Trecchi Cremona

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI DIRETTORE

Giuseppe Visigalli, Med Vet Varedo MI

RELATORI E ISTRUTTORI:Igor Pelizzone, Med Vet, Reggio EmiliaMatteo Trevisani, Med Vet, VeronaTamara Vela, Med Vet, Valencia (E)Fabio Viganò, Med Vet, MilanoGiuseppe Visigalli, Med Vet, Varedo MI

OBIETTIVI Questo Corso si prefigge di fornire ai partecipan-ti, attraverso le eterogenee e complementari e-sperienze dei relatori-istruttori, tutte le principalidirettive da seguire nel paziente critico, nelle e-mergenze in genere e nel paziente terminale,appartenente in tutti i casi ad una specie esoticao non convenzionale. Gli argomenti saranno trat-

tati secondo una consequenzialità logica, dal-l’approccio iniziale, al triage, alla stabilizzazionedel paziente attraverso il riconoscimento dellostato di shock (nei rettili, negli uccelli e nei picco-li mammiferi) ed al rilevamento dei principali pa-rametri vitali emodinamici, vascolari, idroelettro-litici e metabolici. Altri elementi cardine della me-dicina d’urgenza negli animali esotici sono rap-presentati dalle emergenze tossicologiche, dalleemergenze traumatologiche e da quelle oculari.Durante i tre giorni del Corso verranno inoltre il-lustrati, nel loro specifico impiego nella medicinad’urgenza degli animali esotici, alcuni strumentidiagnostici di inestimabile valore quali l’emoga-sanalisi, l’ecotomografia e l’endoscopia e verràpreso in esame nello specifico anche un piccolomammifero non convenzionale in relativa diffu-sione anche in Italia: il riccio africano, per il qua-le i dati nella medicina d’urgenza e non solo, so-no ancora piuttosto scarsi.

NUMERO PARTECIPANTI: 36

LIMITE ISCRIZIONE: 1 Settembre 2011

ESTRATTI: previsti su cartaceo e CD-Rom

QUOTESoci SIVAE/SCIVAC: € 500,00 + IVA 20%Non Soci: € 900,00 + IVA 20%

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RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:16 Pagina 9

D. SOLA - S. ANTONELLI*C. FEDERICI**

Medico Veterinario - Specialista in Ispezionedegli Alimenti di Origine Animale

*Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni -Dipartimento di Malattie dell’Apparato

Digerente - Servizio di Endoscopia Digestiva**Medico Veterinario Libero Professionista -

Specialista in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale

In Italia vengono frequentementesegnalati numerosi casi di infesta-zione di varie specie ittiche da par-te di larve di nematodi ascrivibili algenere Anisakis. La loro ingestio-ne, attraverso il consumo di pro-

dotto ittico crudo o poco cotto, può determi-nare nell’uomo, ospite accidentale, una pato-logia di difficile diagnosi, caratterizzata da flo-gosi granulomatose e/o flemmonose dellostomaco o del primo tratto dell’intestino te-nue, con sintomi aspecifici e mutevoli.

CASO CLINICONel 2009, una donna di 63 anni si reca all’O-spedale Santa Maria di Terni, lamentando u-na recrudescenza di una pirosi retro-sternale,di cui soffre da circa due mesi. Nei 20 giorniprecedenti il ricovero segnala, inoltre, una lo-calizzazione della sintomatologia algica nellaregione epi e meso gastrica, con irradiazioneposteriore nella regione dorsale, caratterizza-ta da insorgenza acuta a digiuno e remissio-ne post prandiale.L’anamnesi remota della paziente non pre-senta segnalazioni di rilievo: unica eccezioneun precendente trattamento farmacologicoper lieve reflusso gastro-esofageo e aciditàgastrica.La paziente non presenta allergie alimentaridocumentate e riferisce di seguire una dietasana ed equilibrata. Durante il colloquio di-chiara inoltre di acquistare frequentementeesemplari di Engraulis encrasicolus (Acciu-ghe) e di effettuare la marinatura in ambientedomestico.L’esame clinico è sostanzialmente negativo,ad accezione del rilievo di dolorabilità alla pal-pazione dei quadranti superiori dell’addome.L’esame ematochimico rileva un lieve aumen-to dei leucociti (12.500 leucociti/mmc), manessuna reazione eosinofilica (72,6% neutro-fili e 17,8% linfociti).Gli accertamenti radiografici ed ecograficidanno esito negativo.Si decide di procedere con un esame endo-scopico gastrico-duodenale: l’esofago appa-re normale per morfologia e calibro, ma pre-senta delle erosioni al terzo distale per proba-bile esofagite da reflusso; giunzione esofago-gastrica in sede e cardias incontinente; lo sto-maco appare normale per forma e morfolo-gia, ma si rinviene una ulcerazione a losangadelle dimensioni di circa 3 x 15 mm localizza-ta a livello della grande curvatura, con margi-ni congesti ed edematosi; la secrezione aci-do-peptica è limpida, piloro normoconforma-to, il bulbo e la seconda porzione duodenalenon mostrano alterazioni degne di nota. Nel corso delle biopsie multiple effettuate dal-la porzione ulcerata, si estrae un verme bian-castro, vivo, di circa 6-7 mm di lunghezza ed1 mm di diametro.

L’esame istologico dei campioni bioptici con-fermerà il reperto di ulcera gastrica perforatacon peritonite saccata.L’esame microscopico a fresco del verme, i-dentificherà il parassita ascrivendolo al gene-re Anisakis sp.In seguito la paziente verrà ricoverata per in-tervento di resezione gastrica atipica dellagrande curva e splenectomia presso il repar-to di Chirurgia Generale e d’Urgenza dell’O-spedale Santa Maria di Terni.

DISCUSSIONEIl “fenomeno Anisakis” sta allarmando il con-sumatore, probabilmente colpa di una scor-retta informazione o di una manipolazionemediatica dello stesso.Per diminuire sensibilmente il rischio di zoo-nosi è opportuno applicare le direttive espres-se dal Legislatore e seguire in ambito dome-stico buone prassi igieniche.Il Legislatore, con il Reg. (CE) n. 853/2004 im-pone che: “I prodotti ittici di seguito precisatidevono essere congelati ad una temperaturanon superiore a - 20 °C in ogni parte dellamassa per almeno 24 ore; il trattamento deveessere eseguito sul prodotto crudo o sul pro-dotto finito:a) i prodotti della pesca che vanno consuma-

ti crudi o praticamente crudi;b) i prodotti della pesca a base delle specie

seguenti, se devono essere sottoposti adun trattamento di affumicatura a freddodurante il quale la temperatura all’internodel prodotto non supera i 60°C: i. aringheii. sgombriiii. sprattiiv. salmone (selvatico) dell’Atlantico e del

Pacifico;c) prodotti della pesca marinati e/o salati se il

trattamento praticato non garantisce la di-struzione delle larve di nematodi”.

Gli operatori del settore alimentare non sonoobbligati a praticare i trattamenti di cui sopra,qualora i dati epidemiologici disponibili indi-chino che le zone di pesca d’origine non pre-sentino rischi sanitari riguardo la presenza diparassiti e qualora le Autorità competenti loautorizzino.Tali prodotti della pesca, alla loro immissionesul mercato, devono essere accompagnati dauna attestazione del produttore che indichi iltrattamento al quale sono stati sottoposti, sal-vo qualora siano forniti al consumatore finale.Il Ministero della Salute con nota 4379 del17/02/2011 pone chiarimenti in merito alcuni

aspetti applicativi del Regolamento suddettospecificando che l’OSA che utilizza prodottidella pesca refrigerati, al fine della produzionedi prodotti crudi o praticamente crudi, devedimostrare che i trattamenti in uso, qualun-que essi siano, garantiscono l’uccisione ditutti i parassiti eventualmente presenti nelprodotto pronto al consumo. Nel caso in cuiun esercizio di somministrazione acquisti pro-dotti della pesca già sottoposti al trattamentodi cui sopra, dovrà richiedere al fornitore laprevista certificazione, da tenere in seguito a-gli atti ed esibire a richiesta agli organi di con-trollo. Se invece l’OSA applica tale trattamen-to direttamente presso l’esercizio di sommini-strazione, oltre a dover fornire le dovute ga-ranzie, oggettivamente valutabili dalla autoritàcompetente, di conformità ed efficacia deltrattamento medesimo, dovrà predisporre u-na apposita procedura scritta finalizzata alcontrollo dei parassiti basata sui principidell’HACCP.Così come prevede il regolamento CE1020/2008, anche nella vendita al dettagliodevono essere rispettati i requisiti specifici re-lativi ai parassiti e quelli concernenti l’esamevisivo per la loro ricerca in conformità a quan-to previsto nel Reg. 853/2004; specificandoche qualora l’OSA dovesse effettuare opera-zioni di sfilettatura e/o affettatura dovrà sotto-porre gli stessi a controllo visivo così comeprevisto dal Regolamento CE 2074/2005.In base all’Art. 6, comma 5, del Decreto le-gislativo n. 193/2007, la somministrazione dipesce crudo, nel mancato rispetto del Reg.(CE) 853/2004 (All. III, Sez. VIII, Cap. V, lett.D) e del Reg. (CE) 852/2004 (All. II, Cap. IX,comma 1), prevede una sanzione ammini-strativa pecuniaria da euro 1000 ad euro6000.Gli operatori non devono immettere sul mer-cato per il consumo umano i prodotti dellapesca manifestamente infestati da parassiti ela somministrazione di un tale alimento inte-gra la violazione dell’Art. 5, lettera d), dellaLegge 30 aprile 1962 n.283 (vendita di ali-mento invaso da parassiti), punita dall’Art. 6della stessa Legge con l’arresto fino ad unanno e l’ammenda da euro 309 a euro30.987. Se i parassiti appartengono alle spe-cie pericolose per l’uomo la violazione è quel-la dell’Art. 444 del Codice Penale: “chiunquedetiene per il commercio, pone in commercioovvero distribuisce per il consumo sostanzedestinate all’alimentazione, non contraffattené adulterate, ma pericolose alla salute pub-blica, è punito con la reclusione da sei mesi a

tre anni e con la multa non inferiore a cin-quantuno euro. La pena è diminuita se la qua-lità nociva delle sostanze è nota alla personache le acquista o le riceve”.In virtù di quanto sopra esposto è determi-nante la vigenza della Legge 283/62, ribaditaanche da una recente sentenza della CorteSuprema di Cassazione con la quale ne è sta-ta esclusa l’abrogazione, prevista invece conl’entrata in vigore di alcuni decreti legislativi inmateria di semplificazione legislativa.In ambito familiare è opportuno che il consu-matore adotti alcune semplici precauzioni:• eviscerare prontamente il pesce acquista-

to, se non eviscerato all’origine;• controllare che non vi siano parassiti visibili

ad occhio nudo;• congelare a - 20°C, in ogni parte della

massa, per almeno 24 ore.Si ricorda che il trattamento termico ad alme-no 60°C (temperatura da raggiungere al cuo-re del prodotto) per un tempo minimo di 10minuti devitalizza completamente il parassita,escludendo così l’eventuale rischio per la sa-lute umana (Ordinanza Ministero della Salutedel 12 Maggio 1992).Circa la resistenza delle larve, sono insuffi-cienti trattamenti casalinghi con olio e limone,olio e aceto, salagione ed affumicamento contemperature inferiori a 30°C. Al riguardo, Arcangeli et al. (1996) hanno di-mostrato che se a seguito del trattamentocon NaCl a concentrazione superiore o ugua-le al 10% viene abbinato un periodo di con-servazione in olio a 4°C, questo comporta u-na progressiva devitalizzazione delle larve finoad una totale devitalizzazione dopo 13 giorni. Inoltre, utilizzando un parametro fisso di Na-Cl 12% la devitalizzazione del parassita av-viene in tempi variabili in base le seguenticombinazioni:+6% acido acetico, morte dopo 13 gg;+10% acido acetico, morte dopo 5 gg di ma-rinatura; +40% acido acetico, morte dopo 2 gg. Sanchez-Monsalvez et al. (2005).

CONCLUSIONIIn sanità pubblica, la prevenzione rappresen-ta, limitatamente all’infestione umana, la mi-sura più efficace per contrastare il problemadelle zoonosi alimentari di natura parassitariaed è stata affrontata in modo pronto ed esau-stivo dalla normativa comunitaria e nazionale.Negli ultimi anni, però, studi di settore hannocomplicato il problema avendo dimostrato lapresenza di allergeni nelle larve Anisakis par-ticolarmente presenti a livello cuticolare. Glistessi sarebbero resistenti alle temperature dicottura e di congelamento (Ana I. Rodrìguez-Mahillo et al. 2008; Tejada et al. 2006), e po-trebbero persino diffondersi nei tessuti del pe-sce infestato. Tale nuova problematica igieni-co-sanitaria, ovviamente, non può essere su-perata dalla sopra citata legislazione vigentee, dunque, risulta fondamentale implementa-re ed amplificare i canali di collaborazione traoperatori del settore, servizi di controllo e me-dia al fine di monitorare il fenomeno ed infor-mare in maniera più esaustiva i consumatorisull’effettivo pericolo Anisakis. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201110 Focus Sicurezza alimentare

Descrizione di un caso clinico econsiderazioni di ordine igienico-sanitarioIn Italia segnalati numerosi casi di specie ittiche infestate da Anisakis sp

La bibliografia e i riferimenti normativi sonodisponibili presso la redazione.

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:16 Pagina 10

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Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:16 Pagina 11

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

L’echinococcosi cistica (EC)è una delle più diffuse ma-lattie parassitarie in Sarde-gna. Uno studio ha intesovalutare il livello di cono-scenza degli allevatori circa

la trasmissione della EC, concentrandosi sul

ruolo dell'uomo nel favorire la persistenza diquesta zoonosi in Sardegna 14 anni dopol'ultima campagna contro la parassitosi. Il se-condo obiettivo dello studio era l'aggiorna-mento della presenza di Echinococcus gra-nulosus nei suoi ospiti definitivi attraverso tretest ELISA antigenici fecali.Si intervistavano 172 allevatori. Il questiona-rio era costruito per includere possibili fattoriassociati alla trasmissione dell’echinococco-si: possesso di cani e loro numero, utilizzo diantielmintici contro i cestodi nel cane, fre-quenza dei trattamenti antielmintici nel cane,macellazione in azienda ed eliminazione degliscarti. In 300 cani si prelevavano campioni fecali in-dividuali che venivano sottoposti a un esamemacroscopico preliminare per identificare e-ventuali vermi adulti e/o proglottidi e in segui-to a esame copromicroscopico. Successiva-mente si estraevano i coproantigeni in accor-do al protocollo descritto da Allan et al.(1992); i campioni venivano preservati a -20°C fino all'utilizzo.Gli antigeni fecali solubili di E. granulosus ve-nivano identificati utilizzando tre diversi testcoproantigenici ELISA: a) un test basato suanticorpi policlonali verso antigeni escreto-

ri/secretori (E/S) del parassita adulto; b) untest sandwich ELISA che utilizza anticorpipoliclonali di coniglio verso antigeni E/S del-l'adulto e l'anticorpo monoclonale biotinilatoEmA9 prodotto verso l'estratto somatico diEchinococcus multilocularis adulto (Malgor etal., 1997); e (c) un test sandwich ELISA cheutilizza l'anticorpo monoclonale EgC3 pro-dotto dall'immunizzazione con prodotti E/Sdi E. granulosus adulto (Casaravilla et al.,2005). I risultati del questionario rivelavano che intutti gli allevamenti si effettuava la macellazio-ne in azienda e che gli scarti venivano utiliz-zati per nutrire i cani o crudi (17%) o in segui-to a bollitura (37%), o venivano buttati nellaspazzatura (23%) o seppelliti superficialmen-te (15%). La maggior parte degli allevatori(69%) dichiarava di effettuare il trattamentoantiparassitario nei propri cani, ma solo il10% usava farmaci cestodicidi. L'esame co-prologico di 300 cani di allevamento effettua-to mediante sedimentazione, flottazione e trediversi test coproantigenici (CA) ELISA evi-denziava una prevalenza fecale dell'8,3% perle uova di tenia, mentre il test CA rivelava u-na prevalenza del 3, 6 e 19% rispettivamenteper i tre test utilizzati.

Lo studio evidenzia, concludono gli autori,come il problema dell'echinococcosi non siasolo di natura culturale ma anche economicae che i futuri piani di controllo dovrebbero se-guire un approccio integrativo che includa iservizi veterinari e medici, gli allevatori, le as-sociazioni di allevatori e le istituzioni.“Cystic Echinococcosis in Sardinia: Farmers'knowledge and dog infection in sheep farms”Varcasia A, Tanda B, Giobbe M, Solinas C,Pipia AP, Malgor R, Carmona C, Garippa G,Scala A.Vet Parasitol. 2011 May 11. [Epub ahead ofprint] ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201112 Vet Journal Attualità scientifica o

Echinococcosi ovina in Sardegna: conoscenzedegli allevatori e infestazione caninaPersistono problemi di natura culturale ed economica, secondo uno studio su 170 allevamenti

Uno studio retrospettivo ha valuta-to l'utilità delle sonde nasotra-cheali per la supplementazione di

ossigeno postoperatoria in 36 cani sot-toposti a correzione chirurgica della sin-drome brachicefalica. Si rivedevano lecartelle cliniche dei soggetti sottoposti apalatoplastica, ventricolectomia e rino-plastica. In 20 cani, al termine della chirurgia, siposizionava una sonda nasotracheale(NTT), mentre 16 cani ricevevano altreforme di ossigenoterapia (8) oppure nes-suna supplementazione di ossigeno du-rante il risveglio (8).Il numero totale di complicazioni posto-peratorie era simile in entrambi i gruppi(8/20 con NTT e 7/16 senza NTT). Tutta-via, si osservava distress respiratorio in5 cani senza NTT e in nessun cane conNTT. Un cane in ciascun gruppo morivadopo l'intervento.L'applicazione di una sonda NTT risulta-va semplice e può offrire dei benefici neisoggetti con sindrome brachicefalicacome metodo non invasivo di sommini-strare ossigeno, concludono gli autori.L'utilizzo di una NTT può minimizzare lamorbilità postoperatoria, soprattutto ri-ducendo il distress respiratorio postope-ratorio. (M.G.M.)“Retrospective evaluation of postopera-tive nasotracheal tubes for oxygen sup-plementation in dogs following surgeryfor brachycephalic syndrome: 36 cases(2003-2007)” Senn D, Sigrist N, ForterreF, Howard J, Spreng D. Source J Vet E-merg Crit Care. 2011 Jun; 21(3): 261-7.

SINDROMEBRACHICEFALICA:

UTILITÀ DELLA SONDANASOTRACHEALEPOSTOPERATORIA

Le notizie di Vet Journalsono consultabili on line

all'indirizzo

www.vetjournal.it/

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:17 Pagina 12

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:17 Pagina 13

di PAOLA GHERARDI

Lo scorso primo giugno si ètenuto a Roma, nella saladella Mercede della Cameradei Deputati, un convegnosull’allevamento bufalino. Ilconvegno è nato dall’esigen-

za di capire le possibili strategie per sostenereuna produzione di nicchia non ancora del tuttovalorizzata.

ANMVI International, che da sempre vuolecreare connessioni tra professionisti del setto-re agroalimentare nell’ambito internazionalepassando tramite le eccellenze e gli standardqualitativi italiani, non poteva mancare all’even-to organizzato da ARSIAL (Agenzia Regionaleper lo Sviluppo dell’Agricoltura del Lazio).La bufala, generalmente allevata per la produ-zione di mozzarella, prodotto conosciuto e dif-fuso in tutto il mondo, riserva in realtà una ca-ratteristica non a tutti conosciuta e purtroppo

ancora poco valorizzata: l’ottima qualità dellacarne. La carne di bufala potrebbe essere pa-ragonata a quella della razza bovina chianina.Purtroppo ad oggi sono pochi i consumatoriche conoscono questo prodotto che di conse-guenza è poco riconosciuto anche a livello e-conomico. Giorgio Presicce, presidente ARSIAL, ha sot-tolineato l’esigenza di connessioni tra le istitu-zioni per sbloccare la difficoltà di comunicazio-ne tra consumatori, organi di controllo e pro-duttori. Troppo spesso i produttori e le produ-zioni stesse sono vittime di acquisti non beninformati. Inoltre gli allevatori hanno l’esigenzadi punti di riferimento e direttive in grado di as-sistere e guidare con redditività il managementaziendale. Un sostegno effettivo ribadito anchedal Prof Agostino Macrì dell’Unione NazionaleConsumatori e dal Prof Federico Infacelli dellafacoltà di Medicina Veterinaria “Federico II” diNapoli che ha portato dati importanti di studicomparativi.Sarebbe opportuno valorizzarla con l’ideazionedi un marchio in grado di lanciare il prodotto at-traendo il consumatore, tutelando l’allevatoredando alla carne il valore aggiunto dovuto.Resta la difficoltà della veloce ossidazione cheostacola il trasporto e la conservazione poichéconferisce alla carne una colorazione più scu-ra e anche se qualitativamente il prodotto restainvariato, il consumatore è frenato all’acquisto.La giornata di lavoro, ha offerto buoni punti didiscussione, ma soprattutto ha aperto gli oc-chi su una grande possibilità in grado di rivolu-zionare l’allevamento bufalino, il suo manage-ment e la sua redditività: la commercializzazio-ne e la valorizzazione della carne di bufala. ■

Allevamento bufalino: si pensa anche alla carneA Roma produzioni zootecniche a confronto

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INCONTRO ALL’AMBASCIATA IRANIANA

Lo scorso 27 giugno l’ANMVI ha incontrato a Roma presso l’ambasciata dell’Iran unadelegazione iraniana. All’incontro erano presenti oltre all’ambasciatore, l’addetto af-fari economici dell’ambasciata, il Ministro dell’Agricoltura ed il Vice Ministro e capodell’Associazione Veterinaria iraniana (Iran Veterinary Association). Per la veterinariaera presente Giancarlo Belluzzi, responsabile ANMVI International. L’incontro rientranell’ambito del progetto EccellEnte finanziato dalla Regione Lombardia.

Su un patrimonio nazionale com-plessivo di circa 370 mila capi bu-falini, oltre 65 mila sono allevati nel

Lazio. Quasi 700 aziende zootecniche, conuna media di 80 capi ciascuna, che si con-centrano per i due terzi nella provincia diLatina e per un terzo in quella di Frosino-ne. Un segmento significativo, quindi, delcomparto zootecnico regionale, che si èmosso in questi ultimi anni in contro ten-denza rispetto alla crisi generalizzata cheha colpito a livello nazionale, e in partico-lare nel Lazio, le imprese dedite all’alleva-mento animale. Questi i dati essenzialipresentati al convegno promosso da Ar-sial sul bufalo mediterraneo, a fotografareun settore che sebbene in espansionepresenta non poche criticità. A partire dal-la scarsa diffusione presso gli allevamentidella fecondazione artificiale come prati-ca riproduttiva ordinaria, condizione cheostacola notevolmente il miglioramentogenetico della specie e che rende difficileconseguire significativi aumenti della pro-duzione di latte per capo allevato. Per nonparlare poi della difficoltà strutturale dicollocare, in modo remunerativo, la pro-duzione di carne che stenta a trovare unmercato, anche perché poco conosciutadal consumatore finale. Non vi è dubbioche le maggiori potenzialità della specie siesprimono attraverso la produzione lattie-ra e soprattutto attraverso i prodotti deri-vati, mozzarella in primo luogo.

(Arsialweb.it)

PRODUZIONIZOOTECNICHE A CONFRONTO

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:17 Pagina 14

L’intera facoltà di veterinaria aLodi entro il 2015. Il Comunedi Lodi, la Provincia e l’Uni-versità degli Studi di Milanohanno approvato un proto-collo d’intesa che definisce

gli impegni che ciascuno dei soggetti coinvoltiassume al fine di garantire la perfetta riuscitadell’operazione. Ciò avverrà tramite la costituzione di una So-cietà di Trasformazione Urbana (Stu) che rea-lizzerà le nuove strutture funzionali al trasferi-mento a Lodi della Facoltà di Medicina Veteri-naria e delle Strutture di Ricerca Dipartimentalia vocazione biotecnologica della Facoltà di A-graria dell’ateneo milanese.Il patto dà così attuazione a quanto previstonel terzo Accordo di Programma sottoscrittonel 2009. La nuova operazione comporterà uninvestimento di 76 milioni e 400 mila euro, so-stenuto per 45 milioni e 840 mila euro dallaStatale di Milano, per 11 milioni e 460 mila eu-ro dalla Regione e per 9 milioni 550 mila eurociascuno da Provincia e Comune di Lodi. Inol-tre, l’Università si farà carico di un ulteriore in-vestimento di 7 milioni e 400 mila euro per larealizzazione dell’ospedale per piccoli animali,che si affiancherà così alla clinica veterinariaper grandi animali già attiva nel polo universita-rio di Lodi, inaugurata nel dicembre 2005.«Con l’approvazione di questo importante do-cumento - commenta il sindaco di Lodi Lo-renzo Guerini - il progetto di trasferire inte-gralmente da Milano a Lodi la Facoltà di Me-

dicina Veterinaria, che è stato il motore propul-sore del disegno del cluster scientifico di livel-lo internazionale che dal 2000 sta prendendoforma alle porte della città, fa registrare unosviluppo decisivo. Il nostro territorio si candidaa recitare un ruolo di primo piano in un settorefondamentale come quello delle scienze ap-plicate all’agroalimentare».«Sono orgoglioso e soddisfatto - dichiara in-vece il presidente della Provincia, Pietro Fo-roni -. L’accordo, produrrà vantaggi in moltedirezioni: da un punto di vista economico, connuovi posti di lavoro e da un punto di vistascientifico, nella valorizzazione delle eccellen-ze territoriali. Si tratta di un investimento im-portante».Con l’introduzione della facoltà di veterinaria,inoltre, Lodi e tutto il territorio si avvarranno diun indotto che formerà nuove figure professio-nali utili alla nostra vocazione agricola e zoo-tecnica. La Stu (a cui parteciperanno come soci Co-mune, Provincia e l’Università) dovrà inoltrevedere la partecipazione di un socio privato,da selezionare secondo modalità di evidenzapubblica, che avrà la funzione di progettare erealizzare degli interventi previsti. La governan-ce della Stu prevede un Consiglio di ammini-strazione composto da 5 componenti. Il capi-tale sociale sarà di 400 mila euro.Le opere inizieranno entro il primo semestre2013 e si concluderanno entro il primo seme-stre 2015. La messa in funzione nel secondosemestre del 2015. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 2011 Attualità Info Regioni 15

Lodi, ospedaleveterinario nel 2015Intesa tra Comune, Provincia e Università diMilano per il trasferimento a Lodi dell’interaFacoltà di Veterinaria

Maria Assunta Serra lascia la gui-da dell’Istituto Zooprofilatticodella Sardegna dopo un anno e

mezzo di mandato amministrativo per di-ventare direttore generale dell’Ersu diSassari. Un periodo in cui sono stati fatti ipassi fondamentali per attuare la riformadel 2008 e dare un assetto aziendale all’I-stituto “Pegreffi”, che è diventato unostrumento tecnico scientifico della Regio-ne e del ministero della Salute. “Ma lariforma è solo un corpo che ha bisogno diun’anima - dice Maria Assunta Serra alquotidiano online Sassari Notizie -. Il verolavoro di questo anno e mezzo è statoquello di traghettare l’Istituto verso le sfi-de del futuro, perché anche le malattie a-nimali sono sempre più globalizzate e lacircolazione dei prodotti alimentari da uncapo all’altro del mondo pone nuovi obiet-tivi per la sicurezza dei consumatori”. Ba-sti pensare ai recenti allarmi “Escherichiacoli”, diossina nei polli o mozzarelle blu,

SARDEGNA, NUOVO COMMISSARIO ALL’IZS

per avere un’idea; oppure ricordare i pro-blemi endemici della Sardegna, dalla Tri-chinella alla lingua blu, alla peste suina a-fricana. “Tutti casi in cui l’Istituto Zoopro-filattico si è trovato in prima linea - prose-gue il commissario uscente - e si è impe-gnato a garantire la sicurezza dei consu-matori insieme alle istituzioni, alle Asl, aiNas e al servizio Prevenzione dell’asses-sorato alla Sanità”. Il nuovo commissariostraordinario dell’Istituto Zooprofilatticodella Sardegna nominato con decreto del1 luglio 2011 dal presidente della Regione,Ugo Cappellacci, d’intesa con l’assessorealla Sanità, è il dottor Antonio GiovanniGhiani. Secondo quanto previsto dal prov-vedimento regionale, il nuovo commissa-rio, con poteri di direttore generale, ga-rantirà la continuità amministrativa dell’I-stituto e provvederà alla gestione dell’En-te per il tempo necessario all’espletamen-to della procedura di nomina del nuovo di-rettore generale.

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:17 Pagina 15

Considerazionivarie sullacaudotomiaEspongo alcune perplessità sul recente divie-to riguardante gli interventi estetici che risultadalla vigente ordinanza del 22/03/2011. Inparticolare le mie perplessità riguardano lacaudotomia nelle razze utilizzate ai fini vena-tori. La prima considerazione che mi viene spon-tanea, riguarda il fatto che in realtà la caudo-tomia nei cani da caccia non è propriamenteun intervento estetico, infatti soprattutto per isoggetti impiegati nelle zone boschive o an-che semplicemente nei roveti, le lesioni trau-matiche della coda sono un evento comunedurante la stagione venatoria e questo ancheper quelle razze dove da secoli, vedi setteringlesi, gli allevatori ricercano attraverso laselezione una certa immobilità della coda du-rante la cerca e durante il galoppo, figuriamo-ci lasciare ai nostri amici scodinzoloni per ec-cellenza, spt bracchi e breton, un appendiceche da secoli viene tagliata, non a caso, co-noscendo il temperamento estremamente vi-vace di queste razze; infatti chiunque cono-sca un poco, per averli visti a lavoro, i conti-nentali esteri ed i continentali italiani, ha benpresente l'attitudine a muovere frenetica-mente in fase di cerca quel che rimane dellacoda.

Un’altra considerazione che mi viene spon-tanea riguarda la valutazione del dolore cau-sato da una caudotomia eseguita in aneste-sia locale in animali di una settimana di vitacirca... siamo proprio sicuri che la priorità delbenessere animale passi da qui, ...o forsesarebbe il caso di vedere quanti colleghi o-biettori hanno un registro degli stupefacentied operano le sterilizzazioni con un minimodi terapia del dolore; e ti sembra forse eticoche permettiamo ad allevatori di numeroserazze toy e non solo, di effettuare ripetuta-mente parti cesarei visto che le loro fattricinon sono più in grado di partorire sponta-neamente, per non menzionare poi i Bulldogper i quali abbiamo ormai 100% di parti ce-sarei. Eviterò di dilungarmi poi sui numerosi inter-venti chirurgici che dobbiamo consigliare edeseguire per permettere di respirare ad ungran numero di soggetti delle razze brachi-cefale, quando probabilmente dettando unostandard di razza più rispettoso delle misuredella canna nasale, otterremmo, probabil-mente in pochi anni, soggetti più sani ed ingrado di viver bene anche senza plasticadelle narici o resezione del palato molle ecc.In conclusione credo che l'unico effetto cheavrà questo divieto sarà, più che il migliora-mento del benessere, la drastica riduzionedel numero di soggetti appartenenti a questerazze; ti posso infatti assicurare che a diffe-renza di quello che si auspica che accadaper i cani da compagnia, dove il proprietariosi può abituare a vedere la coda nel proprio

soggetto, non avremo mai nessun cinofiloche accetterà di condurre a caccia un sog-getto appartenente ai continentali esteri o i-taliani con la coda integra.

Luca Rossi, Grosseto

Ho ricevuto personalmente questa lettera eringrazio il Collega di averla resa pubblica.Trovo che sia sempre apprezzabile la sceltadi condividere il proprio parere, in specialmodo su un argomento come questo. Comunque la si pensi.

Marco MelosiVice Presidente ANMVI

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201116 Lettere al Direttore

“Pensiamo che il sistema degli albiprofessionali sia molto meglio del sistemadelle libere associazioni presenti negli stati

anglosassoni”.Silvio Berlusconi,

Presidente del Consiglio

Si è svolto dal 28 aprile al 1 maggioil 14° quadrangolare della sanità dicalcio che ogni anno in questo pe-

riodo vede protagoniste le quattro rap-presentative sanitarie: farmacisti, biologi,medici e veterinari.Quest’anno il gravoso compito di orga-nizzare il torneo spettava proprio ai vete-rinari, e la scelta è caduta in Piemonte,precisamente al centro sportivo villaggioazzurro di Novarello (NO), teatro già loscorso anno del torneo nazionale dei ve-terinari.La novità del 2011 è stata quella di orga-nizzare una partita di beneficenza con im-pegnate una rappresentativa della sanitàcontro la nazionale psicologi a favore del-l’associazione casa Alessia: nella cornicedel bellissimo stadio Piola di Novara ab-biamo unito il divertimento alla benefi-cenza ed è stato un momento di partico-lare soddisfazione e di orgoglio poter es-sere utili, anche se con un piccolo contri-buto, a questa associazione.Si è svolto anche il tradizionale convegnosanitario organizzato dalla Novartis,sponsor della nostra nazionale, che hatrattato delle malattie parassitarie tra-smissibili all’uomo, con la Dr.ssa EdyMercuriali relatrice in una mattinata vera-mente molto interessante.Nel pomeriggio è incominciato il torneovero e proprio che ha visto impegnate perprime la nazionale dei medici vittoriosi 5a 2 contro la nazionale farmacisti e quelladei veterinari contro i biologi: è stata unapartita spettacolare ed intensa risolta afavore dei veterinari con il punteggio di 4a 3 ed un’alternanza di goal e situazioni aprova di coronarie.La 2a giornata vedeva sul campo i biologicontro i medici battuti dai primi con unsecco 3 a 0; la partita successiva è stataquella tra farmacisti contro veterinari: do-

CAMPIONI D’ITALIA PER L’OTTAVA VOLTA!

veva essere sulla carta una partita piùsemplice ed invece la disposizione incampo e la grinta dei farmacisti ha fattosì che alla fine del primo tempo fossimosotto di un goal; dopo numerosi ma in-fruttuosi attacchi (un vero e proprio asse-dio) alla porta dei colleghi farmacisti, unguizzo del Dr. Albanese portava meritata-mente al pari la nostra nazionale che perònon è stata più in grado di cambiare il ri-sultato. L’1 a 1 finale è stato comunque ilrisultato più giusto.L’ultima partita i veterinari l’hanno gioca-ta contro i medici ed uno schiacciante 4a 0, nonostante un difficile primo tempoin cui i medici hanno lottato con tutte learmi per difendere lo 0 a 0, ha sancito iltrionfo della nostra nazionale; il Dr.Vian-zone autore di 3 goal in questa partita e 2nella prima contro i biologi è stato il ca-pocannoniere del torneo…..lui piemonte-se in terra piemontese….complimenti!Per dovere di cronaca, l’altra partita trabiologi e farmacisti è terminata 0 a 0.Menziono il Dr. Maggi, il Dr. Pallaro e il Dr.Porrino autori degli altri goal e tutti gli al-tri colleghi che hanno condiviso con mequesti 3 giorni speciali: Ricci, Sorice,

Ronco, Nominelli, Frola, Borio, Filippetto,Blasetti, Falcioni, Cesaroni, Palombi, Del-la Torre, Catucci, Lozzi, Cannella, Caval-lin il nostro nuovo coach (soprannomina-to ignobile coach) accompagnato dal Dr.Onofri, nostro allenatore per 13 anni eprodigo anche quest’anno di utili consi-gli. Grazie ragazzi!Un ringraziamento particolare va all’on.ecollega Dr.Gianni Mancuso che ha contri-buito con le sue conoscenze e la sua di-sponibilità alla brillante riuscita del tor-neo, il Prof.Faccioli, g.manager del Nova-ra calcio che ci ha concesso lo stadio diNovara e l’utilizzo dei campi e della strut-tura del centro sportivo di Novarello.Un immenso grazie a due colleghi pie-montesi, il Dr. Pugliesi e il Dr. Nominellisenza i quali non sarei riuscito ad orga-nizzare al meglio questo torneo, allaVet&co ed al circolo veterinario bologne-se che, come tutti gli anni, è mio referen-te per tutta la parte economica.Sperando di continuare a vincere... oltreche a divertirsi, vi rimando all’anno pros-simo!

Stefano Biondi, Presidente Nazionale Italiana Calcio Medici Veterinari

Si informano i gentili lettori che gliuffici EV e delle Associazioni Fede-rate ANMVI (AIVEMP, SIVAE, SI-

VAL, SIVAR, SIVE, SCIVAC e FSA) delCentro Studi di Palazzo Trecchi rimarran-no chiusi per ferie dal 6 al 21 agosto2011. In quel periodo rimarranno comun-que attivi i servizi informatici, fra questile liste di discussione telematiche e i duemercati online di attrezzature professio-nali e occasioni di lavoro Vet Job e VetExchange. Ricordiamo inoltre che, pertutto il mese di agosto, la pubblicazionedella nostra rivista sarà sospesa. I Medici Veterinari interessati a mandarealla redazione i loro contributi possonocomunque scrivere all’indirizzo email:[email protected]. A que-sto indirizzo email è possibile comunica-re anche le variazioni di indirizzo per laspedizione in formato cartaceo della rivi-sta. Il settimanale di informazione del-l’ANMVI è disponibile anche in rete al si-to dell’Associazione. L'edizione di Pro-fessione Veterinaria viene pubblicata inversione integrale in formato PDF. Ai nostri lettori auguriamo buone ferie.

AVVISO AI LETTORI

RECENSIONE

Noi, quelli delle malattie rareStorie di vita, amore e coraggioEditore: Sperling & Kupfer

Recensiamo volentieri l’ultimolibro scritto da Margherita DeBac, giornalista del Corrieredella Sera, nota firma del quo-tidiano per le pagine della sa-lute e attenta osservatrice deifatti della veterinaria. “La partita non è vinta. Incompenso le malattie rarenon sono più un tabù. Secon-do stime sono 6000, la mag-gior parte senza cure e in-compatibili con una lunga a-spettativa di vita. Alcune sononote all’opinione pubblica, co-

me l’emofilia o la sclerosi multipla. Altre sono definite ul-trarare perché i casi si contano sulle dita di una mano espesso sono indicate con la descrizione dei loro dramma-tici effetti: “la malattia dei bambini di pietra”, “i bambini bol-la”, “i bambini senza sorriso”. Nessuno è ancora riuscito acomprendere l’origine. Io non mi arrendo, vado avanti. Sescrivere può contribuire a non spegnere la telecamera, lofarò. Per l’impegno preso con le mamme che mi hannopregato di non fermarmi. Una di loro mi ha scritto sul blog:“Ricevere una tua risposta riempie la mia giornata di luce”.Per me è esattamente lo stesso”.

dall’Introduzione di Margherita De Bac

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:17 Pagina 16

E’ un segnale di grande im-portanza, da cui si devetrarre spunto per rifletteresu alcune decisioni che,negli anni, hanno fatto sìche l’Italia venisse tagliata

fuori dalla ricerca biotecnologica in agricoltu-ra»: così Silvio Ferrari, Presidente di Assalzoo,l’Associazione Nazionale tra i Produttori di A-limenti Zootecnici, commenta la sentenza delTar Lazio che annulla il decreto del marzo2010 con cui l’allora Ministro delle PoliticheAgricole, Luca Zaia, aveva vietato a un agri-coltore friulano di coltivare organismi geneti-camente modificati (OGM).«Mentre la normativa comunitaria si occupa ditutelare l’ambiente, la vita e la salute di uomini,animali e piante - si legge nella sentenza del TarLazio - lo stesso legislatore europeo lascia in-vece alla normativa interna la possibilità di a-dottare le misure più opportune per limitare glieffetti economici connessi alle potenzialità dif-fusive degli OGM e, quindi, non compromette-re la biodiversità dell’ambiente naturale in mo-do da garantire la libertà di iniziativa economi-ca, il diritto di scelta dei consumatori e la qua-lità e la tipicità della produzione agroalimentarenazionale».

«Inoltre - continua la sentenza del Tar - la Cor-te Costituzionale (sentenza 116/2006) ha fat-to salvo il principio di coesistenza tra colture,stabilendo che le diverse colture (tra cui gliOGM) siano praticate senza reciprocamentecompromettersi, in modo da tutelare le pecu-liarità e le specificità produttive di ciascuna ein modo da evitare commistioni tra sementi esenza pregiudizi per le attività agricole preesi-stenti (che non debbono trovarsi costrette amodificare o adeguare le loro tecniche di col-tivazione e allevamento), assicurando agli a-gricoltori, agli operatori e ai consumatori lapossibilità di scelta attraverso la separazionedelle rispettive filiere». E «in questo quadro -conclude il Tar Lazio - le modalità di attuazio-ne del principio di coesistenza, proprio in ra-gione dei fini a cui è ispirato, sono rimesse al-la competenza delle singole Regioni».«È paradossale - afferma Ferrari - che unPaese come il nostro, fortemente deficitariodi materie prime fondamentali per l’alimenta-zione - umana e animale - e per il Made in I-taly alimentare, continui a ignorare che nelmondo già oggi vengono coltivati quasi 150milioni di ettari di soia, mais, cotone e colzaGM, con un trend di crescita a due cifre ognianno; e soltanto di soia ne importiamo il 90%

del fabbisogno nazionale».«È necessario che anche l’Italia applichi lenormative comunitarie sulla sperimentazione.È questa la via per garantire tante eccellenzeche il Paese esprime nel mondo agricolo,zootecnico e alimentare», prosegue Ferrari.«La nostra Associazione è aperta a un con-

fronto su questi temi, sui quali si giocherà la

possibilità del Paese di essere competitivo einnovativo nel settore agro-alimentare. Per questa ragione la sentenza del Tar puòaiutare a fare chiarezza e auspichiamo chechi ci governa e ha la responsabilità delPaese ne tenga debito conto per dare rispo-ste certe supportate da una seria ricercascientifica». ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25| 2011 Dalle Aziende 17

Assalzoo: “sentenza Tar riconosceruolo per la ricerca degli Ogm”

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DIRECTORAldo Vezzoni,

Med Vet, SCMPA,Dipl ECVS,Cremona

CO-DIRECTORAntonio Pozzi,DVM, Ms, DiplACVS, Florida

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FACULTYSilvia Boiocchi, Med Vet, MilanoFulvio Cappellari, Med Vet, Torino

Bruno Peirone, Med Vet, Dot Ric, TorinoLisa Piras, Med Vet, Torino

Antonio Pozzi, DVM, Ms, Dipl ACVS, Florida (USA)Slobodan Tepic, Med Vet, TorinoAldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA,

Dipl ECVS, CremonaLuca Vezzoni, Med Vet, Cremona

LANGUAGE: English

DEADLINE FOR REGISTRATION: September 15th 2011

REGISTRATION FEEFor SCIVAC Members: € 1.400,00 + VAT 20%

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RELATORIGiovanni Barsotti, Med Vet, SCMPA, Dr Ric, Pisa

Alessandro Cirla, Med Vet, CremonaAlberto Crotti, Med Vet, Genova

Nunzio D’Anna, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVO, RomaCristina Giordano, Med Vet, Torino

Adolfo Guandalini, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVO, RomaGiuseppe Milani, Med Vet, Verona

Claudio Peruccio, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVO, TorinoMichela Quarta, Med Vet, Reggio Emilia

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LIMITE DIISCRIZIONE:

10 Ottobre 2011

QUOTESoci SCIVAC:

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RADIOLOGIA DEL TORACEValido anche come 3a parte dell’Itinerario

di Diagnostica per ImmaginiCremona, 22/25 Novembre 2011

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DIRETTOREGiliola Spattini, Med Vet, Dipl ECVDI, Reggio Emilia

RELATORIDaniele Della Santa, Med Vet, PhD, Dipl ECVDI,

Berna (CH)Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI,

BolognaGiliola Spattini, Med Vet, Dipl ECVDI, Reggio EmiliaMassimo Vignoli, Med Vet, Dr Ric, Spec Rad Vet,

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LIMITE DI ISCRIZIONE: 12 Ottobre 2011

QUOTESoci SCIVAC: € 730,00 + IVA 20%

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organizzato da Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

Professione Veterinaria 25-2011:ok 8-07-2011 10:17 Pagina 17

La rivista è un settimanale

specializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore

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Direttore Responsabile

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Editore

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Chiuso in stampa il 4 luglio 2011

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

2) Indicare il contenuto accettabile disali totali disciolti (STD) (mg/l) nell’acquadi abbeverata per suini:

a <1.500

b 3.000-4.000

c 5.000-7.000

d 7.000-10.000

e >10.000

1) Quando si sospetta la presenza di acidosi ruminale suba-cuta nelle vacche in lattazione?

a quando aumenta l’incidenza delle dislocazioni abomasali

b quando aumenta l’incidenza di una serie di

condizioni patologiche non sempre facilmente

rilevabili

c quando diminuisce il grasso e aumentano le

cellule somatiche nel latte

QUIZ 1Risposta corretta: b)

Incontro Sivar c/o Fiera delBovino da latte:

“Aggiornamenti in buiatria” -Cremona, ottobre 2008

QUIZ 2Risposta corretta: b)

Incontro Sivar c/o Fiera diReggio Emilia: “Ruolo ed

importanza dell’acquanell’allevamento suino” - aprile

2004.

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laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201118 Calendario attività Dal 15 settembre al 9 ottobre

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16 SETCONVEGNO SIVAL IN COLLABORAZIONE CON IBP - BIOSAFETY SIMPOSIUM - 2ND IBP-SIVAL JOINT MEETING - Auditorium Siena Biotech S.p.A - Medicines ITALIAN BIOSAFETY PLATFORM Research Center - Via Petriccio e Belriguardo, 35 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Lara Zava

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24 - 25 SETINCONTRO SCVI LE GHIANDOLE DELL’APPARATO GASTRO-ENTERICO A VOLTE DIMENTICATE. LA PANCREATITE: MEDICINA E CHIRUR-

GIA A CONFRONTO E LE PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi,20 - ECM: 6 Crediti - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

24 SETSEMINARIO NAZIONALE SIVE OFTALMOLOGIA NEL CAVALLO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -

Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

25 SETINCONTRO SICARV METODICHE ECOCARDIOGRAFICHE DI DIAGNOSI, STADIAZIONE DELLA MALATTIA VALVOLARE MITRALICA E TERA-

PIA: ESPERIENZE IN MEDICINA UMANA E MEDICINA VETERINARIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi,20 - ECM: 5, Crediti - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

25 SETINCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SARDEGNA UNA GIORNATA NELL’AMBULATORIO DI UN VETERINARIO AVIARE - Ordine dei Medici Veterinari di Cagliari -

Via Carroz,14 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372403500 - E-mail: [email protected]

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1 - 2 OTTCORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALL’OFTALMOLOGIA - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Richiesto

accreditamento per 12 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Semi-nari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

2 OTTINCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC CALABRIA PRIMO APPROCCIO ALLA MEDICINA E CHIRURGIA DEI RETTILI - Aula Magna Università di Messina - ECM: IN COLLABORAZIONE CON LA FACOLTÀ Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: DI MEDICINA VETERINARIA DI MESSINA [email protected]

2 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE MYTHS AND MISCONCEPTIONS: OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E CHI-

RURGIA ORALE VETERINARIA - Ancona - VIA FLAMINIA 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisa-ni - Segr. Del. Reg. SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

2 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA IL PANCREAS ENDOCRINO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria

Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

2 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA APPROCCIO AL PAZIENTE CARDIOPATICO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghi-

sani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

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Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 41 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCI-VAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

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tice, Campagnano di Roma (RM) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segrete-ria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

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sto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel.+39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

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