Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 30

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010 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 7 numero 30 dal 13 al 19 settembre 2010 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona 30 2 AOSTA Chiusa l'inchiesta sulle Fontine adulte- rate e sul contrabbando di seme bovino che lo scorso mese di novembre portò all'arresto di 13 persone. Si tratta in gran parte di allevatori e veterinari, ma anche della titolare di un laboratorio di analisi in cui, secondo le accuse, i risul- tati dei capi di bestiame positivi al test della tubercolosi bovina venivano mano- messi affinché gli allevatori non perdes- sero i contributi regionali. Tra gli indagati ci sarebbero anche due consiglieri re- gionali. IPPODROMI L’Unire ha affidato ad una società di in- gegneria il compito di effettuare le verifi- che tecniche presso gli ippodromi: og- getto di verifica, fra gli altri, i parametri i- gienici e di sicurezza degli impianti, il corretto dimensionamento degli impian- ti per le corse, l’allenamento e la scude- rizzazione dei cavalli. Nella prima fase, durante il mese di agosto, è stato sele- zionato un campione di venti ippodromi. ENPAV Il Ministero dell’Economia ha approvato la delibera del Cda dell’Enpav che nella seduta del 21 maggio 2010 ha aggior- nato le tabelle dei coefficienti di rivaluta- zione dei redditi, per l'anno 2011, ex art. 47 del Regolamento di attuazione dello Statuto. RABBIA La Commissione europea ha approvato il piano italiano di controllo della rabbia sil- vestre nel Nord est Italia per l'anno 2010. L'Europa finanzierà con 2.300.000 euro l'acquisto dei vaccini necessari alla im- munizzazione delle volpi e i mezzi aerei per la distribuzione delle esche vaccinali. MANGIMI In base al Regolamento (CE) 767/09, tutti gli Stati Membri sono tenuti ad at- tenersi al Catalogo delle materie prime per mangimi, nel quale figurano i princi- pali procedimenti utilizzati nella prepara- zione delle materie prime. Dal 1 settem- bre, l'immissione sul mercato di una materia prima per mangimi che non è e- lencata nel Catalogo dovrà figurare su un apposito registro on line. FEI Il Gruppo di Lavoro della FEI ha propo- sto un elenco di sostanze equine proibi- te per il 2011 che rispetti allo stesso tempo il benessere dei cavalli e garanti- sca un buon livello di agonismo. Il Grup- po ha operato una distinzione nell'uso di antinfiammatori non steroidei: non ammessi in concorso, ma post-gara. In- sufficienti le garanzie di benessere ani- male per alzare i livelli consentiti. REDDITO: CRESCONO COMMERCIALISTI E VETERINARI A PAGINA 3 REVISIONE DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 16 A PAGINA 17 BUONE PRATICHE VETERINARIE ANCHE CON LA P.A. POCA ATTENZIONE ALLA TUBERCOLOSI ZOONOSICA? ANESTESIA GASSOSA E SICUREZZA SUL LAVORO COMPENSAZIONE DELLE RITENUTE D’ACCONTO UNIVERSITÀ BREVI ALFANO SI SINTONIZZI SU TELENUOVO ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA Dovrebbe vederla anche il Mi- nistro Alfano l’inchiesta di Te- lenuovo sui costi delle presta- zioni veterinarie private. “Fuffi quanto mi costi?” è un vero e pro- prio linciaggio dei liberi professioni- sti, per fare pubblicità gratuita alle strutture pubbliche delle Asl e con- vincere il pubblico che il SSN è più onesto e se non fa di più è solo per- ché in Italia c’è il “paradosso” che non è prevista la mutua degli ani- mali domestici. Ce n’è ancora molta di strada da fare nel civilissimo Veneto per far capire che le prestazioni dei professionisti hanno un costo e vanno pagate. "Non possiamo più negare ai liberi professionisti - scri- ve Alfano - il diritto ad una esisten- za libera e dignitosa che deriva da una retribuzione realmente propor- zionata alla quantità e qualità del la- voro svolto". Vallo a dire a Telenuo- vo! All’emittente veneta l’ANMVI ha scritto anche per confutare la tesi che il SSN sia gratuito e i medici del SSN dei volontari. Tutti sappiamo che il servizio sanitario nazionale dal punto di vista economico regge (si fa per dire) perché pagato da tut- ti i cittadini (per fare un esempio l’I- RAP è la vecchia tassa della salute) che ne sono tutti beneficiari. Non è lo stesso per gli animali che sono posseduti da milioni di italiani ma non da tutti. Che ci sia una doman- Facoltà in fibrillazione: senza EAEVE si chiude Una svolta radicale nella programmazione dell’ accesso costringe gli atenei a ripensare la didattica. Tempi stretti e pochi finanziamenti da di veterinaria sociale è vero e va data una risposta, cominciando col dire che non è il veterinario a costa- re ma la medicina veterinaria con la maiuscola (attrezzature, farmaci, presidi, dispositivi, competenza in- tellettuale). Se poi parliamo di qua- lità dobbiamo ammettere che ai te- lespettatori di Telenuovo si è fatto arrivare il messaggio opposto a quello che con grande fatica si sta cercando di affermare e che Alfano ha riassunto così: "La vera tutela dei consumatori non si realizza con la corsa al ribasso dei com- pensi professionali, ma ga- rantendo con rigore la qualità del prodotto pro- fessionale. Riformare le pro- fessioni impone di trovare un giusto punto di equilibrio tra la tutela del consumatore cittadino, la tutela della dignità dei professionisti, la garanzia di un futuro dignitoso ai giovani meritevoli e il rispetto degli impegni comunitari". Stando a Te- lenuovo, il Veneto si attesta come la Regione più disattenta ai professio- nisti, al pil che producono, alle tas- se che pagano, alla crisi che devo- no affrontare, alla disoccupazione post laurea, alla caduta dei redditi professionali. Il Veneto è in Europa e il vento della concorrenza dei pro- fessionisti dell’Est si sente già. Stra- no che proprio in Veneto non se ne accorgano… www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line IL SOLE-24 ORE HA PUBBLICATO NEI GIORNI SCORSI UN’AMPIA IN- DAGINE DI CONFRONTO FRA I REDDITI delle diverse categorie professio- nali riferendosi ai dati delle dichiarazioni ai fini Irpef degli anni 2008 e 2009. Po- che le categorie che possono vantare un dato positivo di crescita di reddito nei due anni considerati. Quella che evidenzia l’incremento maggiore, del 2%, è la categoria dei Commercialisti, seguita dai Ragionieri, 1,5%, e dai Medici Veterina- ri, 0,7%. L’incremento dei Veterinari è in verità ben poca cosa e se rapportato al dato inflazionistico, sia pure molto basso in questi anni di crisi economica, solo dello 0,8%, evidenzia in termini reali un calo di redditività. Potremmo quindi dire che i Veterinari, nonostante le difficoltà del momento, hanno mantenuto il loro li- vello di reddito anche se questo non deriva certamente da una crescita del set- tore ma da un semplice adeguamento ai parametri degli Studi di settore. In ve- rità non c’è molto da stare allegri sia perché i dati di previsione del 2010 non sembrano certo essere positivi, sia perché il dato di redditività media non evi- denzia le enormi differenze fra le strutture che stanno crescendo molto bene e con ottime prospettive, e le centinaia di ambulatori in forte e reale difficoltà. Su Vetjob sono sempre più numerose le offerte di cessione totale o parziale di atti- vità veterinarie e sono molti i colleghi che incominciano a valutare la possibilità di cambiare lavoro o per lo meno di abbinare a quella veterinaria anche altre attività che permettano di arrivare ad un reddito per lo meno accettabile. Gli sforzi che sta esprimendo l’ANMVI, anche attraverso Confprofessioni, verso il mondo poli- tico-istituzionale stanno portando a qualche intervento correttivo che però potrà dare risultati solo negli anni. Sono purtroppo i tempi del mondo pubblico ed isti- tuzionale al quale ci dobbiamo riferire. ® LABORATORIO ANALISI VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO Via Amedeo d’Aosta, 7 20129 MILANO tel. +39. 02. 29 40 46 36 fax +39. 02. 29 40 46 44 e-mail [email protected] [email protected] ISO 9001:2000 Certificato Qualità www.biessea.com Da 30 anni il nostro lavoro e la nostra esperienza al servizio dei Medici Veterinari

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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010SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 30 dal 13 al 19 settembre 2010Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona302

AOSTAChiusa l'inchiesta sulle Fontine adulte-rate e sul contrabbando di seme bovinoche lo scorso mese di novembre portòall'arresto di 13 persone. Si tratta ingran parte di allevatori e veterinari, maanche della titolare di un laboratorio dianalisi in cui, secondo le accuse, i risul-tati dei capi di bestiame positivi al testdella tubercolosi bovina venivano mano-messi affinché gli allevatori non perdes-sero i contributi regionali. Tra gli indagatici sarebbero anche due consiglieri re-gionali.

IPPODROMIL’Unire ha affidato ad una società di in-gegneria il compito di effettuare le verifi-che tecniche presso gli ippodromi: og-getto di verifica, fra gli altri, i parametri i-gienici e di sicurezza degli impianti, ilcorretto dimensionamento degli impian-ti per le corse, l’allenamento e la scude-rizzazione dei cavalli. Nella prima fase,durante il mese di agosto, è stato sele-zionato un campione di venti ippodromi.

ENPAVIl Ministero dell’Economia ha approvatola delibera del Cda dell’Enpav che nellaseduta del 21 maggio 2010 ha aggior-nato le tabelle dei coefficienti di rivaluta-zione dei redditi, per l'anno 2011, ex art.47 del Regolamento di attuazione delloStatuto.

RABBIALa Commissione europea ha approvatoil piano italiano di controllo della rabbia sil-vestre nel Nord est Italia per l'anno 2010.L'Europa finanzierà con 2.300.000 eurol'acquisto dei vaccini necessari alla im-munizzazione delle volpi e i mezzi aereiper la distribuzione delle esche vaccinali.

MANGIMIIn base al Regolamento (CE) 767/09,tutti gli Stati Membri sono tenuti ad at-tenersi al Catalogo delle materie primeper mangimi, nel quale figurano i princi-pali procedimenti utilizzati nella prepara-zione delle materie prime. Dal 1 settem-bre, l'immissione sul mercato di unamateria prima per mangimi che non è e-lencata nel Catalogo dovrà figurare suun apposito registro on line.

FEIIl Gruppo di Lavoro della FEI ha propo-sto un elenco di sostanze equine proibi-te per il 2011 che rispetti allo stessotempo il benessere dei cavalli e garanti-sca un buon livello di agonismo. Il Grup-po ha operato una distinzione nell'usodi antinfiammatori non steroidei: nonammessi in concorso, ma post-gara. In-sufficienti le garanzie di benessere ani-male per alzare i livelli consentiti.

REDDITO: CRESCONO COMMERCIALISTI E VETERINARI

A PAGINA 3

REVISIONE DELLASPERIMENTAZIONE

ANIMALE

A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 16 A PAGINA 17

BUONE PRATICHEVETERINARIE

ANCHE CON LA P.A.

POCA ATTENZIONEALLA TUBERCOLOSI

ZOONOSICA?

ANESTESIA GASSOSAE SICUREZZASUL LAVORO

COMPENSAZIONEDELLE RITENUTE

D’ACCONTO

UNIVERSITÀ

BREVI ALFANO SI SINTONIZZI SU TELENUOVO

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

Dovrebbe vederla anche il Mi-nistro Alfano l’inchiesta di Te-lenuovo sui costi delle presta-zioni veterinarie private. “Fuffiquanto mi costi?” è un vero e pro-prio linciaggio dei liberi professioni-sti, per fare pubblicità gratuita allestrutture pubbliche delle Asl e con-vincere il pubblico che il SSN è piùonesto e se non fa di più è solo per-ché in Italia c’è il “paradosso” chenon è prevista la mutua degli ani-mali domestici. Ce n’è ancoramolta di strada da fare nelcivilissimo Veneto per farcapire che le prestazioni deiprofessionisti hanno un costo evanno pagate. "Non possiamo piùnegare ai liberi professionisti - scri-ve Alfano - il diritto ad una esisten-za libera e dignitosa che deriva dauna retribuzione realmente propor-zionata alla quantità e qualità del la-voro svolto". Vallo a dire a Telenuo-vo! All’emittente veneta l’ANMVI hascritto anche per confutare la tesiche il SSN sia gratuito e i medici delSSN dei volontari. Tutti sappiamoche il servizio sanitario nazionaledal punto di vista economico regge(si fa per dire) perché pagato da tut-ti i cittadini (per fare un esempio l’I-RAP è la vecchia tassa della salute)che ne sono tutti beneficiari. Non èlo stesso per gli animali che sonoposseduti da milioni di italiani manon da tutti. Che ci sia una doman-

Facoltà infibrillazione: senzaEAEVE si chiudeUna svolta radicale nellaprogrammazione dell’accesso costringegli atenei a ripensare la didattica. Tempistretti e pochi finanziamenti

da di veterinaria sociale è vero e vadata una risposta, cominciando coldire che non è il veterinario a costa-re ma la medicina veterinaria con lamaiuscola (attrezzature, farmaci,presidi, dispositivi, competenza in-tellettuale). Se poi parliamo di qua-lità dobbiamo ammettere che ai te-lespettatori di Telenuovo si è fattoarrivare il messaggio opposto aquello che con grande fatica si stacercando di affermare e che Alfanoha riassunto così: "La vera tuteladei consumatori non si realizza con

la corsa al ribasso dei com-pensi professionali, ma ga-rantendo con rigore laqualità del prodotto pro-

fessionale. Riformare le pro-fessioni impone di trovare un giustopunto di equilibrio tra la tutela delconsumatore cittadino, la tuteladella dignità dei professionisti, lagaranzia di un futuro dignitoso aigiovani meritevoli e il rispetto degliimpegni comunitari". Stando a Te-lenuovo, il Veneto si attesta come laRegione più disattenta ai professio-nisti, al pil che producono, alle tas-se che pagano, alla crisi che devo-no affrontare, alla disoccupazionepost laurea, alla caduta dei redditiprofessionali. Il Veneto è in Europae il vento della concorrenza dei pro-fessionisti dell’Est si sente già. Stra-no che proprio in Veneto non se neaccorgano…

www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line

IL SOLE-24 ORE HA PUBBLICATO NEI GIORNI SCORSI UN’AMPIA IN-DAGINE DI CONFRONTO FRA I REDDITI delle diverse categorie professio-nali riferendosi ai dati delle dichiarazioni ai fini Irpef degli anni 2008 e 2009. Po-che le categorie che possono vantare un dato positivo di crescita di reddito neidue anni considerati. Quella che evidenzia l’incremento maggiore, del 2%, è lacategoria dei Commercialisti, seguita dai Ragionieri, 1,5%, e dai Medici Veterina-ri, 0,7%. L’incremento dei Veterinari è in verità ben poca cosa e se rapportato aldato inflazionistico, sia pure molto basso in questi anni di crisi economica, solodello 0,8%, evidenzia in termini reali un calo di redditività. Potremmo quindi direche i Veterinari, nonostante le difficoltà del momento, hanno mantenuto il loro li-vello di reddito anche se questo non deriva certamente da una crescita del set-tore ma da un semplice adeguamento ai parametri degli Studi di settore. In ve-rità non c’è molto da stare allegri sia perché i dati di previsione del 2010 nonsembrano certo essere positivi, sia perché il dato di redditività media non evi-denzia le enormi differenze fra le strutture che stanno crescendo molto bene econ ottime prospettive, e le centinaia di ambulatori in forte e reale difficoltà. SuVetjob sono sempre più numerose le offerte di cessione totale o parziale di atti-vità veterinarie e sono molti i colleghi che incominciano a valutare la possibilità dicambiare lavoro o per lo meno di abbinare a quella veterinaria anche altre attivitàche permettano di arrivare ad un reddito per lo meno accettabile. Gli sforzi chesta esprimendo l’ANMVI, anche attraverso Confprofessioni, verso il mondo poli-tico-istituzionale stanno portando a qualche intervento correttivo che però potràdare risultati solo negli anni. Sono purtroppo i tempi del mondo pubblico ed isti-tuzionale al quale ci dobbiamo riferire.

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Il Ministro Gelmini, oltre a far scende-re a 1.006 il numero dei posti dispo-nibili per l’anno accademico 2010-2011 ha approvato la proposta delgruppo tecnico istituito al Miur se-condo la quale “l'assenza di requisiti

essenziali, nonché la mancata richiesta, da par-te di un Ateneo, della valutazione all'Organismoeuropeo sopra citato (l’EAEVE, ndr) comporta,sin dalla programmazione per l'anno accademi-co 2010-2011, la impossibilità di immatricolarestudenti”. Gli effetti di questa decisione conte-nuta nel Decreto dell'8 Luglio scorso sono giàevidenti all’Università di Catanzaro, dove è statosoppresso il primo anno del corso di laurea inmedicina veterinaria. Durante l'estate, una let-tera firmata da alcuni studenti ha parlato di "unabrutta botta per la nostra città perché investe ilsettore universitario che costituisce la base es-senziale per lo sviluppo e la crescita di ogni cittàe di ogni comunità". Gli studenti hanno chiestoal Rettore dell'Università di Catanzaro e al Sin-daco Olivo di valutare anche il ricorso al TAR.L'appello degli studenti ha ricevuto la solidarietàdel Movimento per le autonomie.

ENTRO IL 2013Ma il Ministero dell’Università non si è limitato aldecreto di programmazione annuale. Il 2 luglioscorso, il direttore generale Tomasi ha inviato u-na lettera di «messa in mora» a tutti i rettori e aipresidi di Veterinaria in cui ribadisce come sia«imprescindibile» la valutazione dell'organismoeuropeo e avverte che «al fine di consentire all'a-teneo di rispondere a tale esigenza o di adeguar-

si, si ritiene che l'approvazione, anche condizio-nata, non potrà essere differita oltre il 2013. Lamancata richiesta - prosegue Tomasi - da partedi un ateneo della valutazione dell'organismo eu-ropeo comporterà dall'anno accademico 2013-214 la impossibilità di immatricolare studenti purassicurando agli iscritti la conclusione del per-corso di studi ed il conseguimento del titolo».Non solo: dal ministero avvertono che non saràconsentita nemmeno, se gli ispettori europei da-ranno un giudizio negativo o di rinvio, una «siner-gia organizzativa e operativa con facoltà di altriatenei per superare le lacune individuate».

SASSARI A RISCHIOAltre sedi universitarie sono entrate in fibrillazio-ne, come la Facoltà di Veterinaria di Sassari. L'a-ver fatto scendere da 38 a 34 il numero di ma-tricole che potranno essere ammesse al prossi-mo anno accademico è stato visto come un"segnale" sinistro per l'Ateneo, a rischio di chiu-sura se non riuscirà a compiere un salto di qua-lità entro il 2013. Quella sassarese risulta ancoranon accreditata dall'European Association of E-stablishmentas of Veterinary Education (EAEVE).Il rischio che si corre è la chiusura della Facoltà.L'ultima visita della EAEVE alla facoltà sassare-se fu nel 1998 e allora, riferisce La Nuova Sar-degna, non superò la prova. Queste le parolepreoccupate del rettore dell'Università di Sassa-ri, Attilio Mastino:«L'Ateneo sta attivamente la-vorando per arrivare alla costruzione dell'Ospe-dale Veterinario e per innalzare i parametri pro-duttivi in vista della valutazione europea che siprevede fissata per il 2013». Il rettore Mastinoafferma che sono stati fatti grandi passi sul fron-te dell'ospedale veterinario. «Abbiamo il proget-to, verrà realizzato dietro l'attuale facoltà di viaVienna: ci siamo accordati con il Comune e incambio della licenza a costruire abbiamo cedu-to una parte della nostra area per parcheggi. Perl'azienda zootecnica non si esclude la possibi-lità di realizzarla a Ottava, dove ne possediamouna situata su ottanta ettari». Il rettore quindi an-nuncia: «Spenderò tutte le mie forze per evitarela chiusura di una facoltà storica e unica in Sar-degna che ha un valore importante in una realtàcome la nostra: sarebbe una perdita per l'interaisola che dobbiamo scongiurare». Ma il proble-ma è anche quello delle risorse. «Nello scorsomaggio era stato fatto presente all'assessore re-gionale all'Agricoltura Andrea Prato che serviva-

no 50 milioni per mettere in regola la facoltà edevitare la sua scomparsa dall'Accademia», af-ferma il preside di Veterinaria Salvatore Naitana.Però in tutti questi anni sembra piuttosto averregnato l'immobilismo. Agli inizi del 2000 si eraaperta la possibilità di realizzare l'azienda zoo-tecnica nella piana di Chilivani, a costo zero perl'acquisizione dei terreni. Poi la giunta Soru pro-pose Mamuntanas. In entrambi i casi tutto finì inuna bolla di sapone.

INTERROGAZIONI PARLAMENTARIIl Magnifico rettore ha fatto presente la situazio-ne critica di Veterinaria a tutti i parlamentari elettiin Sardegna ottenendo già la solidarietà del de-putato del Pdl Bruno Murgia e della senatricedel gruppo misto Luciana Sbarbati. Entrambihanno chiesto con interrogazioni al ministro Ma-riastella Gelmini un differimento della data del2013 perché la facoltà possa adeguarsi ai ferreistandard di qualità richiesti dall'Unione europeaed ottenere così la certificazione Eaeve (Euro-pean Association of Establishments of Veteri-nary Education) senza la quale non potrebbe piùstare sul mercato. “Consentire agli Atenei chenon abbiano conseguito la certificazione euro-pea alla data del 2013, previa verifica da partedella Commissione ministeriale di esperti e perun periodo transitorio, di proseguire l'attività di-dattica attraverso l'integrazione o in sinergia or-ganizzativa e operativa con altri Atenei idonei, alfine di superare le lacune strutturali o funzionalievidenziate nelle relazioni ispettive". È la richie-sta della Senatrice Sbarbati al Ministero dell'U-niversità, dopo la scadenza del 2013, fissata daldirettore generale dell'università Marco Tomasi.Più generale l’interessamento dell’On. Murgia,che chiede "se il Governo, al fine di consentire atutti gli atenei che necessitano di potenziare l'or-ganizzazione di facoltà con adeguate strutturescientifiche, didattiche e di ricovero affinchépossano candidarsi alla valutazione del predettoorganismo, non ritenga necessario assumere i-niziative volte a far sì che l'approvazione - anchecondizionata - possa essere differita oltre il2013, per scongiurare una possibile chiusuradelle facoltà di medicina veterinaria non accredi-tate, considerando soprattutto il valore che mol-te di loro rivestono per l'economia delle regionidi appartenenza".

NUOVI POLI DIDATTICIE intanto le Facoltà si dotano di Ospedali didat-

tici per adeguarsi ai requisiti della EAEVE. Unadelibera approvata il 29 luglio scorso in consi-glio di amministrazione dell'Università di Parmaha sbloccato i finanziamenti per la facoltà di Me-dicina Veterinaria che otterrà risorse per la co-struzione di un nuovo polo didattico, compostoda laboratori per gli studenti. Questo plesso per-metterà alla Facoltà di fare un importante passoavanti verso la certificazione europea EAEVE, inquanto, come espresso dal Ministero, le Facoltàdi Veterinaria che entro il 2013 non avranno ot-tenuto questo accreditamento, vedranno bloc-cate le nuove immatricolazione e saranno quin-di obbligate a "chiudere". Lo stanziamento inquestione, inizialmente annullato, è stato rettifi-cato grazie alle preoccupazioni e alle richiesteavanzate dai rappresentanti degli studenti, affer-mano le associazioni studentesche, prima inConsiglio Studenti, poi in Consiglio d'Ammini-strazione, legate al timore della possibile chiu-sura “di una facoltà tra le più prestigiose d'Italiaa causa di una mancanza strutturale già eviden-ziata nel corso degli anni all'amministrazione emai concretamente affrontata fino a oggi”. In difficoltà, invece, il Polo di Lodi: la Stu (societàdi trasformazione urbana) che avrebbe dovutodare il via ai lavori, in 5 anni non è mai stata co-stituita; la progettazione è stata effettuata su unpossibile sviluppo previsto 10 anni fa, quando laFacoltà era in espansione, mentre adesso, co-me tutte le università italiane, risente di tagli eriforme. “Sono preoccupato per il destino del-l'Università a Lodi: di certo, non possiamo la-sciare che passino altri 5 anni senza fare niente”ammette Luigi Bonizzi, dopo aver coordinatoper 5 anni il trasferimento di Veterinaria da Mila-no a Lodi, ora direttore di Dipartimento all'Uni-versità degli Studi di Milano. «Nella sede univer-sitaria di Lodi – ha dichiarato al Il Giorno- avreb-bero già dovuto esserci le aule e i laboratori, gliuffici per il trasferimento di tutta la Facoltà - spie-ga - invece sono stati realizzati solo gli edifici re-lativi alla parte clinica e zootecnica. Non c'è pos-sibilità di svolgere le materie propedeutiche, lebiotecnologie, la ricerca”. Mauro Di Giancamillo, direttore sanitario che og-gi sostituisce Bonizzi a Lodi, ammette che le a-spettative sono state parzialmente deluse («si-curamente il progetto ha avuto rallentamenti,dovuti anche alla crisi economica ed andare a-vanti e indietro tra Milano e Lodi non è affatto a-gevole»). ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 30| 2010 Università Attualità 3

EAEVE entro il 2013: la rivoluzionesilenziosa del Ministro GelminiLe Facoltà senza i requisiti didattici europei non potranno più immatricolare studenti

AGrugliasco (Torino), il Pronto soccor-so pubblico per cani e gatti, un servi-zio partito a fine agosto, e già - assi-

curano i veterinari addetti - non c'è notte nel-la quale non si lavori a pieno ritmo. "Già inprecedenza trattavamo oltre quattromila ca-si all'anno nella clinica, ma ora abbiamo de-ciso di estendere il servizio 24 ore su 24, set-te giorni alla settimana - spiega il preside diVeterinaria, Bartolomeo Biolatti - Lo scopo èquello di venire incontro alla richiesta nonsolo dei singoli cittadini che posseggono unanimale domestico, ma anche dei veterinariprivati, con i quali non siamo in competizio-ne ma vogliamo continuare a collaborare:molti di loro non hanno, né potrebbero ave-re, tutte le attrezzature e le competenze spe-cialistiche per far fronte ai casi difficili"."Quiarriva di tutto - racconta Antonio Borrelli, re-sponsabile del nuovo servizio - Animali in-tossicati dal veleno ingerito per sbaglio o la-sciato appositamente da malintenzionati, al-

tri cardiopatici, altri ancora che, proprio co-me accade agli esseri umani, hanno avutonel cuore della notte una crisi convulsiva ovagale e rischiano la vita. Noi "rispondiamo"con due veterinari e quattro studenti semprepresenti, e altri specialisti reperibili per le e-mergenze ortopediche, cardiologiche, tossi-cologiche e così via. Abbiamo due postazio-ni e la possibilità di fare radiografie e ecogra-fie, un defibrillatore ma anche un laboratorioper fare esami del sangue, in pochi minuti".Il servizio non è gratuito. "Purtroppo per glianimali non esiste nulla di paragonabile alservizio sanitario - spiega Biolatti - Ci so-no state proposte di legge, il tema è sem-pre attuale, ma ci sono anche forti opposi-zioni e a noi non resta che far pagare ogniprestazione secondo un tariffario che nonsi discosta troppo dal mercato generale.Ciò che possiamo garantire è la libertà daqualunque fine speculativo, e l'eccellenzadelle prestazioni. Del resto la clinica e il

Pronto Soccorso esistono, grazie anche alsostegno della Fondazione Crt, perchépossono contare sulle parcelle, altrimentidovremmo fermarci".Stessa dichiarazione di non belligeranza conla libera professione arriva dall’Ospedale ve-terinario di Padova, inaugurato il 19 maggioscorso. «Ci sono voluti dieci anni per com-pletare l'opera - ha evidenziato il presideMassimo Castagnaro - ma ora questa strut-tura ci pone a tutti gli effetti ai primi postid'Europa ». Secondo le stime iniziali l'ospe-dale potrebbe trattare oltre 3.500 casi all'an-no: una cifra che tuttavia rischia di esserepresto aggiornata per eccesso. Anche per-ché il nuovo «Ospedale veterinario», oltre a-gli ambulatori della sede centrale di Agripo-lis, potrà contare pure su tre unità didattichemobili. Tre furgoncini attrezzati di tutto pun-to, che serviranno per effettuare operazioniin esterna. I prezzi praticati saranno più altidi quelli offerti dal mercato. Alcuni esempi:

Una visita ordinaria per piccoli animali costa35 euro, mentre una degenza giornaliera perun cane di grossa taglia viene 50 euro. E letariffe salgono ovviamente a seconda del ti-po di intervento: una terapia intensiva percani costa 120 euro al giorno; l'ecografia perun cavallo 165; un allineamento dei segmen-ti ossei addirittura 1.224 (come l'operazionedi chirurgia spinale). La scelta di far pagareun po' di più le prestazioni dei docenti e de-gli studenti di Veterinaria è comunque stu-diata. «Non vogliamo entrare in concorrenzacon gli altri veterinari - ha precisato il profes-sor Maurizio Isola, Direttore della struttura."Lo spirito - dichiara- è quello di collabora-zione, perché la nostra dev'essere soprattut-to un'esperienza di studio, di ricerca e di di-dattica. Questa iniziativa servirà proprio permigliorare la qualità didattica e le conoscen-ze dei nostri studenti, che avranno la possi-bilità di mettere subito le mani in pasta.Un'occasione che non è concessa a tutti».

“NON FACCIAMO CONCORRENZA”

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Le istituzioni europee hannotrovato un equilibrio di com-promesso fra esigenze di ri-cerca scientifica e tutela a-nimale. La Commissione perl'Agricoltura e lo Sviluppo

Rurale del Parlamento Europeo ha infatti ap-provato la nuova legislazione (revisione dellaDirettiva 86/609) sull'impiego di animali ascopi scientifici. La relatrice, Elisabeth Jeg-gle, ha aperto i lavori in Commissione dichia-rando: "Se volete la protezione degli animali,sosteneteci". Il provvedimento è frutto di unaccordo di mediazione tra le istituzioni comu-nitarie che impegna la Commissione Europeaad esaminare e rivedere il nuovo impiantonormativo cinque anni dopo la sua entrata invigore.Gli Stati membri hanno due anni di tempo perconformarsi alle nuove regole, che prevedo-no la progressiva riduzione del numero di a-nimali utilizzati nella sperimentazione, atten-

zione al benessere animale, la promozione dimetodi alternativi, la riduzione delle sofferen-ze degli animali, maggiori restrizioni nell'usodi primati, una classificazione dei test sullabase del dolore e controlli costanti per assi-curare il rispetto delle nuove regole. Tutti gliStati Membri dovranno garantire che quandoviene validato un test alternativo l'uso di ani-

mali venga dismesso, mentre l'autorizzazio-ne alla sperimentazione dovrà essere accor-data solo ad esperimenti che, a fronte di ri-sultati scientificamente apprezzabili, causinola minima sofferenza possibile all'animale.L'uso di animali a scopo di ricerca scientificaè consentito per la ricerca di base e per la ri-cerca sulle malattie dell'uomo, degli animali edelle piante, per testare farmaci, per la con-servazione delle specie, attività di formazionesuperiore e indagini legali. Clausole di salva-guardia consentono ai governi nazionali diderogare in parte alla legislazione comunita-ria per fronteggiare situazioni di emergenza,ma solo per ragioni scientificamente giustifi-cabili e dopo aver informato la Commissione.L'uso della clausola di salvaguardia saràsempre soggetto all'approvazione di altri Sta-ti Membri.Adesso dunque tocca all'Italia che dovrà re-cepire la nuova legislazione, avendo ampispazi di manovra nel fissare le regole del be-

nessere animale e ridurre al massimo la sof-ferenza attraverso il ruolo del medico veteri-nario nei laboratori di ricerca. Va in questa di-rezione il disegno di legge depositato pressola Commissione Igiene e sanità del Senato,(S. 53 Disposizioni per la protezione degli a-nimali utilizzati per fini scientifici o tecnologi-ci- in corso di esame in commissione) che ri-prende le basi dei progetti di riforma su cuiha lavorato il legislatore nazionale negli ultimianni per regolamentare l'utilizzo degli animalinella ricerca, con significativi contributi dellamedicina veterinaria. Fra i punti qualificantidel Ddl dal punto di vista della tutela animale,l'individuazione di competenze medico vete-rinarie per garantire il massimo livello di be-nessere animale, allo scopo di evitare danni,dolore, forte stress e sofferenze inutili e per-mettere la riabilitazione dell'animale post-esperimento e il suo affidamento a struttured'accoglienza."Mi rendo conto che ha rappresentato un

compromesso difficile" - è stato il commen-to del sottosegretario alla Salute FrancescaMartini - "l'obiettivo da raggiungere è l'esclu-sione dell'utilizzo di animali per la sperimen-tazione nel caso questo comporti sofferenzaper gli stessi. Mi è pertanto personalmentedifficile commentare positivamente una nor-mativa che considero ancora sostanzialmen-te poco incisiva in tal senso. L'Italia - ha con-cluso- si attesta nel panorama europeo peruna forte attenzione al tema che, per quantomi riguarda, può e deve essere solo intensifi-cata". L'ANMVI ha invitato il SottosegretarioFrancesca Martini a ripartire dalle propostelegislative elaborate con i medici veterinaridella SIVAL (Società Italiana Veterinari per A-nimali da Laboratorio) che lavorano nella ri-cerca, per una riforma della legislazione na-zionale risalente al Decreto Legislativo 116datato 1992. ■

Sulla sperimentazioneanimale l’Europa passa la palla agli Stati MembriLa revisione della Direttiva 86/609 rinvia alla legislazione nazionaleper la gestione e il benessere animale

GLI ANIMALI RANDAGINON SONO IDONEI

Èpalese nel dettato europeo* l’af-fermazione del principio base delnon utilizzo di animali domestici

vaganti in quanto non idonei e pertanto sene prevede una forte preclusione al loroimpiego, subordinata al verificarsi occa-sionale ed eccezionale di particolari con-dizioni stabilite dall’Autorità competente. *Adopted text to revise Directive86/609/EEC on the protection of animalsused for scientific purposes, 8 September2010 - Article 11 (Stray and feral animalsof domestic species) 1. Stray and feral a-nimals of domestic species shall not be u-sed in procedures. 2. The competentauthorities may only grant exemptionsfrom paragraph 1 subject to the followingconditions: (a) there is an essential needfor studies concerning the health andwelfare of the animals or serious threatsto the environment or to human or ani-mal health, and (b) there is scientific ju-stification to the effect that the purposeof the procedure can be achieved only bythe use of a stray or a feral animal. Il te-sto è consultabile al link: <http://ec.eu-ropa.eu/environment/chemicals/lab_ani-mals/home_en.htm>

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Buone pratiche anche nel rapportocon le amministrazioni pubblicheI professionisti devono instaurare e mantenere buoni rapporti con le Autorità Competenti

Èquestione di buona prati-ca anche il rapporto tra imedici veterinari e auto-rità competenti. I profes-sionisti infatti devono in-staurare e mantenere

buoni rapporti con le Autorità Competenti.A dirlo è il Codice di Buone Pratiche Veteri-narie varato dalla UEVP/FVE e base di lavo-ro per il Manuale delle Buone Pratiche Vete-rinarie dell’ANMVI. La qualità del lavoro nonsi misura solo sulla base delle performance

cliniche ma anche delle relazioni che lastruttura intrattiene all’esterno con i sogget-ti privati (clienti, banche, fornitori, pubblicooccasionale, ecc.) e con i soggetti pubblici(le amministrazioni dello Stato, delle Regio-ni, dei Comuni, ecc.). È buona prassi codifi-

cata dalla veterinaria europea che i mediciveterinari, quando richiesti, “assolvanoprontamente ed in conformità alle disposi-zioni ricevute gli obblighi di servizio pubbli-co che hanno assunto per conto delle Au-torità Competenti”. Nel corso dell’attività libero professionalepossono esserci numerose occasioni permettere in pratica questo dettato di buonapratica. I medici veterinari, inoltre, quandoeseguono prestazioni su richiesta delle Au-torità Competenti, devono garantire “chenon ci siano conflitti di interesse e non de-vono servirsi della loro posizione per cerca-re di ampliare la loro clientela o acquisire unvantaggio personale”. Le buone pratiche europee specificano an-che che nel caso in cui l’Autorità Compe-tente chieda a un medico veterinario di svol-gere prestazioni per il cliente di un altro me-dico veterinario, se il cliente richiedesse unaqualsiasi altra prestazione diversa da quelladell’incarico, “il medico veterinario non deveaccettare senza il preventivo consenso daparte del medico veterinario curante”.Per Autorità Competente si intende l’auto-rità di uno Stato che ha il compito di svolge-re i controlli o qualsiasi autorità alla quale siastata delegata una simile competenza. Ilrapporto con le amministrazioni pubbliche,con i controllori, si deve instaurare su criteridi buona pratica non solo a livello di vertice.La direzione di una struttura deve infatti co-municare all’interno la politica di qualità cheha inteso adottare. La direzione insomma “deve essere d’e-sempio”. L’organizzazione di una struttura veterinariaall’insegna delle procedure di qualità (regi-strare e documentare) può essere di grandeaiuto anche nella gestione dei controlli e nel-l’interlocuzione con le amministrazioni pub-bliche che a vario titolo hanno motivo di re-lazionarsi con una struttura veterinaria. L’a-vere una pronta documentazione, esigibilein qualunque momento - ad esempio perquanto attiene la prevenzione e la sicurezzasul posto di lavoro - offre maggiori garanziedi avviare serenamente un atto ispettivo e diconcluderlo più rapidamente. Poter dimostrare di avere una solida orga-nizzazione del lavoro, di averne standardiz-zato le procedure senza improvvisazionipermette di non essere presi in contropiedee di iniziare un confronto ispettivo avendoanche facilitato il compito del controllore. Quindi di essere a metà dell’opera. Unastruttura che invece non è in grado di docu-mentare quel che fa e come lo fa parte conil piede sbagliato. ■

Centro Studi Veterinari E.V. Soc. Cons. a r.l. - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona - Tel. 0372/40.35.37- [email protected]

GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPVVenerdì 8 Ottobre 2010

DOMANDA DI PARTECIPAZIONEDA INVIARE ENTRO IL 1/10/2010

al fax 0372/40.35.26 o in busta chiusa: ANMVI Via Trecchi 20 - 26100 Cremona o via posta elettronica all’email [email protected]

IL SOTTOSCRITTO

COGNOME ...................................................................................................... NOME ............................................................................................................

VIA ......................................................................................................................................................................................... CAP. .........................................

CITTÀ .................................................................................................................................................................................... PROVINCIA ..............................

TEL. ............................................................... CELL. ............................................................... EMAIL ...................................................................................

CODICE FISCALE ........................................................................................... ORDINE DEI VETERINARI DI .........................................................................

CHIEDE DI ISCRIVERSI ALLA

❑ GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - venerdì 8 ottobre 2010VERSANDO LA QUOTA DI 600,00 EURO + IVA (20%)(N.B. comprensiva di un anno di assistenza a distanza, del Manuale ANMVI per le BPV e del Sistema Documentale)

E REGOLA LA QUOTA DI ISCRIZIONE TRAMITE:

❑ VAGLIA POSTALE intestato a EV Soc. Cons. a r.l. - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona. Causale del versamento: Avviamento alla certificazione.Si prega di allegare copia del versamento alla presente scheda di iscrizione

❑ CARTA DI CREDITO

❍ CARTA SI ❍ MASTERCARD ❍ VISA(non sono accettate carte di credito elettroniche)

NUMERO DELLA CARTA SCADENZA (MESE E ANNO)

CVV2 (NUMERO DI 3 CIFRE RIPORTATO SUL RETRO DELLA CARTA)

TITOLARE CARTA (NOME / COGNOME) ...............................................................................................................................................................................

FIRMA PER L’ADDEBITO........................................................................................................................

� AVVERTENZA: I partecipanti possessori di CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA possono richiedere la rateizzazione (finanziamento a tasso ze-ro) del pagamento.

❑ PAGAMENTO RATEIZZATO TRAMITE CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA (Finanziamento a TASSO ZERO)

mediante: ❍ 6 rate mensili, senza interessi ❍ 12 rate mensili, senza interessi

NUMERO DELLA CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA SCAD. (MESE E ANNO)

CVV2 (NUMERO DI 3 CIFRE RIPORTATO SUL RETRO DELLA CARTA)

TITOLARE CARTA (NOME / COGNOME) ...............................................................................................................................................................................

DATA DI NASCITA (GIORNO / MESE / ANNO) ........................................................................................................................................................................

FIRMA PER AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO CON RATEIZZAZIONE ..........................................................................................................................

FATTURAZIONE (indicare i dati per l’intestazione) ...................................................................................................................................................................

PARTITA IVA ................................................................................................................................................. (per i non titolari vale il Codice Fiscale sopra riportato)

DATA ............................................................................................ FIRMA ..........................................................................................................................

ACCOGLIMENTO DELLE DOMANDE - La Segreteria dei corsi accoglierà le domande nell’ordine cronologico di ricezione e fino ad esaurimento dei posti disponibili, il nu-mero dei quali è stabilito dalla Direzione dei corsi nel numero di 25, sulla base delle esigenze didattiche e dell’ ottimizzazione delle risorse logistiche. La Segreteria non consi-dera vincolanti eventuali espressioni di interesse alla frequenza, scritte o verbali, ma considererà valide solo le domande di iscrizione regolarmente pervenute.

RINUNCE ED ESUBERI - Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 5gg dalla data di attivazione del corso. Per le domande in esuberonon si procederà all’addebito della carta di credito e all’iscrizione.

CONFERMA - Agli iscritti ammessi alla frequenza della giornata di consulenza verrà inviata una comunicazione di conferma della partecipazione.

PRIVACY - Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto consente al trat-tamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti acui la stessa deve rivolgersi.

FIRMA ………………………………………………………………………………

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI ANMVI SERVIZI BPV

QUALITALIA®

✁laPROFESSIONE

VETERINARIA 30 | 20106 Anmvi Servizi Qualità certificata

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A cura di GIORGIO NERI E CARLO PIZZIRANI

Fra le recenti consulenzesvolte da ANMVI Servizi,nell’ambito del progettoL’ambulatorio Chiavi in ma-no, un Collega ha chiestoinformazioni sulla necessità

di dotare l’ambulatorio di un impianto di eva-cuazione per i gas anestetici. La ASL sostie-ne che sia necessario senza specificare il ti-

po di impianto, mentre l’ingegnere coinvoltoallo scopo rinvia genericamente alle normesulla sicurezza del lavoro. Cosa fare?Per "impianto di distribuzione e utilizzazionedi gas" si intende l'insieme delle tubazioni,dei serbatoi e loro accessori, i collegamentitra i serbatoi e gli apparecchi utilizzatori, lapredisposizione edile e meccanica per l'ae-razione e la ventilazione dei locali in cui vie-ne installato l'impianto, la predisposizione e-dile e meccanica per lo scarico all'esterno

dei prodotti. Gli impianti per la distribuzione el'utilizzazione dei gas di qualsiasi tipo, com-prese le opere di evacuazione dei prodottidella combustione e ventilazione e aerazionedei locali, compresi gli impianti relativi a gasmedicali per uso ospedaliero e simili, com-preso lo stoccaggio, sono assoggettati alDM n. 37 del 22 gennaio 2008. Questi im-pianti devono essere prima progettati daparte di un professionista iscritto all'albo pro-fessionale, poi realizzati da una impresa in-

stallatrice secondo la regola dell'arte, inconformità alla normativa vigente e in confor-mità alle norme dell'UNI, del CEI o di altriENTI di normalizzazione appartenenti aglistati membri dell'unione europea. L'impresainstallatrice, al termine dei lavori, dovrà rila-sciare al committente la DICO (dichiarazionedi conformità). L'impianto di evacuazione dei gas anestetici,per il disposto del DM 37/2008 (Disposizioniin materia di attività di installazione degli im-pianti all'interno degli edifici) dovrà essereprogettato da un laureato abilitato e dovràessere installato a regola d'arte, ovvero se-condo la Norma UNI EN ISO o norma equi-valente. Ci si deve attenere al Decreto Legi-slativo 81/2008 e quindi bisogna applicare lanormativa della sicurezza del lavoro solo sesiamo in presenza di figure tipo "lavoratori".Per questo valgono le definizioni del DecretoLegislativo 81/2008 che definisce “lavorato-re” la persona “che, indipendentemente dallatipologia contrattuale, svolge un'attività lavo-rativa nell'ambito dell'organizzazione di undatore di lavoro pubblico o privato, con osenza retribuzione, anche al solo fine di ap-prendere un mestiere, un'arte o una profes-sione, esclusi gli addetti ai servizi domestici efamiliari”.Per quanto riguarda gli impianti di distribuzio-ne dei gas medicali le norme di riferimentosono state prima le NORME UNI EN 737-3poi sostituite, molto di recente (11 marzo2010) dalle NORME UNI EN ISO 7396-1:2010 e 7396-2; nello specifico le normeche regolamentano gli impianti di evacuazio-ne dei gas esausti sono le seconde. Quelloche lascia perplessi è che lo scopo che lenorme si prefiggono è la sicurezza del pa-ziente "uomo" mentre mancano completa-mente riferimenti al settore della medicina ve-terinaria. Nel nostro settore dunque un impianto fattosecondo la regola dell'arte che preveda an-che una via di evacuazione dei gas esaustiverso l'esterno a semplice caduta o con si-stema di aspirazione nel caso che vada ver-so l'alto ci sembra sia più che sufficiente.(Sull’argomento si veda anche ProfessioneVeterinaria, n. 42/2009) ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 30 | 20108 Anmvi Servizi Sicurezza sul lavoro

L'anestesia gassosa necessita di un impiantodi estrazione o basta un ricambio d'aria?

La XXI edizionedei Corsi per lasalute e la sicu-

rezza sul lavoro si terràa novembre presso lasede ANMVI di Cremo-na. I programmi e le

schede di adesione sono già disponibiliper le iscrizioni che, come sempre, nonpotranno superare la quota di 50 parteci-panti. www.anmvi.it

TRE CORSI DAL 4 AL 7 NOVEMBRE

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laPROFESSIONE VETERINARIA 30 | 201010 Eventi Veterinari

I PICCOLI MAMMIFERI: MAI PIÙ PAZIENTI DI “SERIE B”17 Ottobre 2010 - Pescara

IN COLLABORAZIONE CON GLI ORDINI DELLA REGIONE ABRUZZO

RELATOREDr. Alessandro Melillo

DELEGATO REGIONALE Dr. Maurizio Manera

OBIETTIVIMolti proprietari di piccoli Mammiferi ormairichiedono un approccio competente e pro-fessionale alle malattie dei loro beniamini,aprendo al libero professionista un campod’azione nuovo, interessante e remunerati-vo: scopo di questa giornata sarà comuni-care le nozioni di base per un corretto ap-proccio clinico alle specie più diffuse comeanimali da compagnia: il Coniglio, il Furettoed i piccoli Roditori, in modo da consentireai colleghi di affrontare questi pazientispesso sottovalutati in maniera soddisfa-cente per paziente, proprietario e veterina-rio stesso.

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presiden-

te, presentazione del relatore ed ini-zio dei lavori

9.30 Il Coniglio animale da casa: gestio-ne, alimentazione, comportamento,esame clinico e principali patologie

11.00 Pausa11.30 Il Coniglio paziente chirurgico: no-

zioni base di anestesia, chirurgia eospedalizzazione

13.00 Spazio per eventuale relazione

commerciale (nel caso non si svol-ga la relazione, il programma nelpomeriggio sarà anticipato dimezz’ora)

13.30 Pausa14.30 I Roditori, pet “emergenti”: approc-

cio alla Cavia, al Cincillà e ai piccoliRoditori in ambulatorio

15.30 Pausa16.00 Il Furetto non è un gattino allungato:

guida ad un corretto approccio clini-co a questa specie

17.00 Test di valutazione dell’apprendi-mento e discussione finale

17.30 Consegna degli attestati di parteci-pazione e termine della giornata

SEDESerena Majestic - Montesilvano, a 5 km daPescara, in Abruzzo. Situato in pieno cen-tro Italia, è facilmente raggiungibile graziea una rete di collegamenti completa ed effi-ciente.

ISCRIZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE eSCIVAC in regola con l’iscrizione 2010.Non è richiesta la preiscrizione. Gli interes-sati devono registrarsi direttamente in seded’incontro presentandosi alle ore 08.30presso la segreteria.

SEGRETERIA SIVAEElisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: [email protected]

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

Seminario SOVEP - SCIVACLA MEDICINA INTERNA BASATA

SULL'EVIDENZA: DALLE PATOLOGIE AI CASI CLINICI

Rivoli (TO), 23-24 Ottobre 2010

RELATORIStefano Bo, Med Vet TorinoXavier Roura, Med Vet, Dipl ECVIM, Bar-cellona, Spagna

PROGRAMMA SCIENTIFICO

SABATO 23 OTTOBRE 20109.15 Registrazione dei partecipanti

Presentazione dei relatori e salutodel presidente SOVEP

9.30 Il processo della medicina basatasull’evidenza: approccio generaleall’EBM; approccio utilizzando PubMed (uso della letteratura in ambitoclinico pratico) Classifica della qualità dei reportssulla base degli EBM: serie di casi,la miglior evidenza, pubblicazioniretrospettive, resoconti dei singolicasi clinici, articoli su riviste con in-dex - Xavier Roura

10.50 Pausa11.20 Tiroide vs Cusching- quale test fare

per primo?Diagnosi differenziali ed utilità deitest - Xavier Roura

12.15 Cosa posso diagnosticare in un ani-male in terapia con glucocorticoidi?Stefano Bo

13.00 Pausa Pranzo14.00 Associazione tra malattie renali e

non renali e proteinuria nel cane Xavier Roura

15.15 Errori diagnostici con l'utilizzo dellaPcr nel cane - Xavier Roura

16.00 Pausa16.30 Proteinuria e malattie infettive nel

gatto - Stefano Bo

17.15 La medicina veterinaria basatasull’evidenza: dalla teoria all'appli-cazione pratica. Esempi di casi clini-ci discussi con l’aiuto dei parteci-panti.(si prega chi volesse partecipare diportarsi un computer con connes-sione WiFi) Xavier Roura e Stefano Bo

18.00 Fine prima giornata

DOMENICA 24 OTTOBRE 20109.15 Malattie sovradiagnosticate in me-

dicina felina: micoplasmosi (m. he-mofelis-felis-spp) e toxoplasmosiStefano Bo

10.00 Diagnosi avanzate delle malattie in-fettive nel gatto (uso di PCR e altrimetodi) - Stefano Bo

10.45 Pausa11.30 Gastroprotettori e antiinfiammatori

(AINES e Cortisone)Xavier Roura

13.00 Fine del seminario

SEDEHotel Campanile Corso Allamanno 153 Rivoli (TO)

Per ricevere la scheda d’iscrizione ed ave-re maggiori informazioni, Segreteria SCIVAC Monica BorghisaniTel. 0372/40.3506 email: [email protected]

Richiesto accreditamento

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANAVETERINARI

PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI SOCIETÀ VETERINARI PIEMONTESI

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

In collaborazione conAZIENDA SANITARIA LOCALEDELLA PROVINCIA DI CREMONA

ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO L’evento si pone l’obiettivo di fornire al me-dico veterinario suiatra tutte le informazionie gli aggiornamenti in merito ai possibilimetodi di castrazione del suino, alternativia quello chirurgico oggi diffuso. Le possibi-lità offerte da recenti ritrovati farmaceuticiaprono nuove e diverse prospettive sullapossibilità di ridurre le patologie infettive, dimigliorare il benessere animale e di mette-re in atto strategie alimentari maggiormen-te profittevoli, nel rispetto dell’animale alle-vato. L’impiego di una particolare siringa disicurezza sarà inoltre ampiamente illustra-to ai medici veterinari allo scopo di assol-vere agli obblighi di formazione richiesti dalMinistero della Salute in relazione ad unparticolare metodo di castrazione tramitesomministrazione di vaccino.

RELATORIIller Campani - Martini SPA (Budrio di Lon-giano, FC)Paolo Candotti - IZSLER Sezione di Bre-sciaMoritz Pignatti - Italcarni (Migliarina di Car-pi, Modena)

CHAIRMANPaolo Martelli - Facoltà di Medicina Veteri-naria di Parma

PROGRAMMA SCIENTIFICO14.15 Registrazione dei partecipanti, salu-

to del Moderatore e inizio lavori14.30 La normativa sulla protezione del

suino tra realtà e rumoursPaolo Candotti

15.30 Strategie alimentari e curve di ac-crescimento differenziati per femmi-ne e maschi castratiIller Campani

16.15 Pausa caffè16.45 Il suino intermedio: quali prospettive

e perchéMoritz Pignatti

17.15 Discussione17.30 La castrazione immunologica: come

vaccinare i suiniutilizzando un iniettore con elevatecaratteristiche di sicurezza - Pro-gramma di addestramento per il Me-dico VeterinarioSandra Meloni, Area Veterinary Ma-nager Pfizer Animal Health

18.00 Questionario ECM, consegna atte-stati e termine della giornata

SEGRETERIA SCIENTIFICA ED ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola OrioliTel. 0372-40.35.39, Fax [email protected], www.sivarnet.it

PARTECIPAZIONEIniziativa gratuita riservata ai laureati e stu-denti in Medicina Veterinaria.

L’iscrizione al convegno dà diritto a:• Attestato di frequenza• Attestato crediti formativi ECM• Attestato idoneità inoculazione vaccinoL’attestato di idoneità alla somministrazio-ne del vaccino sarà rilasciato esclusiva-mente ai laureati in Medicina Veterinariaprevia frequenza dell’intera durata del con-vegno.

SEDECremonaFiere - P.zza Zelioli Lanzini, 1 -Cremona

In collaborazione con

Richiesto accreditamento

CONVEGNO NAZIONALE SIVAR CremonaFiere, 29 Ottobre 2010

LA CASTRAZIONE INCRUENTA DEL SUINO: METODI E PROSPETTIVE

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITOSOCIETÀ FEDERATA ANMVI

PROGRAMMA9.00 Registrazione partecipanti9.30 Inquadramento normativo: le norme

che disciplinano la pubblicità sanita-riaG. Neri

10.30 Pausa 11.00 Cosa è permesso, cosa è vietato,

cosa è obbligatorioG. Neri

12.00 Il web 2.0B. Borgarello

12.40 Pausa Pranzo14.00 Creare un sito

B. Borgarello15.00 L'uso dei social network

B. Borgarello15.40 Pausa 16.00 Web reputation

B. Borgarello16.30 Discussione dei temi trattati nella

giornata16.45 Valutazione dell’apprendimento e

chiusura dei lavori

ISCRIZIONILe iscrizioni 2010 sono gratuite ed aperte atutti i medici veterinari. Per motivi organiz-zativi, i veterinari che intendono presenzia-re all’incontro, devono compilare ed inviarel'iscrizione on-line collegandosi al sitohttp://www.anmvi. i t /195/domanda-di-adesione-incontro-24-ottobre-2010 o scari-care ed inviare la scheda tramite fax allo0372/457091 o per e-mail a: [email protected]. Tale comunicazione, vieneintesa come effettiva dichiarazione di par-tecipazione.

PER INFORMAZIONISegreteria ANMVI - Milena MigliavaccaTel. 0372/403536 - Fax 0372/457091 Email: [email protected]

Richiesto accreditamento

Incontro Gruppo di Studio di Practice Management"LE NUOVE STRATEGIE DI COMUNICAZIONE: PUBBLICITÀ E WEB, COSA DOBBIAMO SAPERE E COSA C'È DA FARE”

Cremona, Palazzo Trecchi, 24 Ottobre 2010

GPM

IN COLLABORAZIONE CON

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di TIM WATSONBVM&S, PhD, MRCVS

Townhead of Aber, Gartocharn, Dunbartonshire, G83 8NQ

Una critica mossa agli ali-menti per gatti - in modoparticolare al secco chepresenta un elevato con-tenuto di carboidrati - èdi favorire l’insorgere di

obesità e diabete mellito. Quest’idea deriva, inparte, dal nesso che vi è, nell’uomo, tra que-ste malattie, la carie dentale e consumo di ali-menti ricchi di zucchero (Palou et al, 2009). L’i-potesi che i gatti, carnivori obbligati evolutisiper consumare diete a base di carne, non sia-no in grado di digerire e metabolizzare i car-boidrati, contribuisce ad avvalorare tale critica(Buffington, 2008). Ma quanto è giustificabile la preoccupazioneper il contenuto di zucchero negli alimenti pergatti? E quanto è fondata l’idea che lo zucche-ro aggiunto a tali alimenti ne migliori l’appetibi-lità? Questi sono gli interrogativi presi in esame nelseguente articolo che si propone di analizzareil ruolo dello zucchero nelle diete feline, met-tendolo in relazione con l’evoluzione del gattodal punto di vista nutrizionale, con il suo me-tabolismo e le sue abitudini alimentari. Verran-no anche riconsiderati i riscontri e i risultatisperimentali attinenti al contributo che lo zuc-chero presente nella dieta potrebbe avere sul-lo sviluppo di obesità, diabete mellito e malat-tie dentali.

TERMINOLOGIAL’uso dei termini “zucchero” e “zuccheri” puòcreare confusione, soprattutto quando sonousati come sinonimi di carboidrati alimentari.In realtà, in ambito alimentare e nelle tabellenutrizionali riportate sulle confezioni dei pro-dotti alimentari, il termine zucchero è esclusi-vamente utilizzato per indicare il saccarosio:con tale accezione verrà usato anche in que-sto articolo. Il saccarosio è un disaccaridecomposto (formato da due molecole di mono-saccaridi) derivante dalla combinazione di unamolecola di glucosio con una di fruttosio. Lasua forma più comune (granulata) è lo zucche-ro da tavola, estratto dalla barbabietola o dallacanna da zucchero. I monosaccaridi (come il glucosio e il frutto-sio) e i disaccaridi (come il saccarosio e il lat-tosio) sono comunemente indicati come zuc-cheri o carboidrati semplici. I polisaccaridi(come l’amido che è formato da più moleco-le di glucosio) sono definiti carboidrati com-plessi. La cellulosa e altri carboidrati com-plessi (polisaccaridi privi di amido) sono dettifibre alimentari. Mentre i carboidrati semplicie complessi sono digeriti nell’intestino tenue(Figure 1 e 2), la fibra alimentare è gestita in

modo diverso. Le fibre solubili sono digeriteper fermentazione nell’intestino crasso, men-tre le fibre insolubili vengono espulse sot-toforma di massa fecale.

PERCHÉ I GATTI SONOCARNIVORI?

I gatti sono rigorosamente carnivori e per loronatura si cibano di prede la cui carne è riccadi proteine, povera di grassi, zuccheri o car-boidrati. Ne risulta che il loro fabbisogno diproteine e amminoacidi specifici, come la me-tionina e la cisteina, è sostanzialmente più ele-vato rispetto a quello di cani e di altre specieonnivore (Zoran, 2002). Inoltre, i gatti hannoassoluto bisogno delle vitamine A e D prefor-mate, di acido arachidonico e degli amminoa-cidi taurina e arginina. Tale fabbisogno può es-sere soddisfatto soltanto grazie al consumo dicarne.La fonte principale di cibo per i gatti selvatici,così come per i felini domestici che non smet-tono di cacciare, sono piccoli mammiferi: topi,arvicole e ratti ma anche conigli e uccelli. Ilcontenuto proteico delle loro carni è molto al-to - dal 56% al 65% su base secca (DM) - eapporta generalmente oltre il 40% dell’energiametabolizzabile (ME) assunta (Tabella 1). Il lorocontenuto di grassi apporta tra il 15% e il 33%di DM, mentre i carboidrati rappresentano tralo 0% e il 12% e forniscono meno del 10% diME.

I GATTI RIESCONO A DIGERIREZUCCHERI E CARBOIDRATI?

Con l’evoluzione, i gatti si sono abituati a con-sumare proteine e grassi quali fonti di energia,a differenza dei cani e degli altri onnivori cheutilizzano il glucosio derivato dai carboidraticome fonte energetica primaria. L’adattamento dei gatti a una dieta natural-mente a basso contenuto di carboidrati po-trebbe spiegare perché mancano di amilasisalivare - l’enzima responsabile della digestio-ne degli amidi. Inoltre, i gatti presentano undeficit di amilasi intestinale e pancreatica e di-saccaridasi intestinali (come la saccarasi e la

lattasi) rispetto ai cani e l’attività di questi enzi-mi non può essere potenziata aumentando laquantità di zuccheri o di amido nell’alimenta-zione per gatti (Consiglio Nazionale delle Ri-cerche (NRC), 2006). Eppure i gatti non sembrano avere problemiad abituarsi a diete che prevedono diversequantità e tipologie di carboidrati. La digeribi-

lità evidente di glucosio, saccarosio e amidivari presenti negli alimenti per gatti sembra es-sere tra 94% e il 100% (Morris et al, 1977;Kienzle, 1993a; Kienzle, 1993b; de-Oliveira etal, 2008). Elevate quantità di saccarosio - 36%per DM pari a circa 7 g/kg di peso corporeo -possono, tuttavia, causare diarrea e la com-parsa di glucosio e fruttosio nelle urine, ele-menti che indicano come i livelli di digeribilità ecapacità metabolica del gatto siano stati su-perati e la dose assunta sia eccessiva (Kienz-le, 1994). I gatti si sono evoluti come predatori solitari,diversamente dai lupi che cacciano in branco,e per questo, generalmente, la loro preda hauna massa corporea molto più piccola dellaloro. Ne consegue che il gatto ha necessità dicacciare più volte al giorno. Tale schema ali-mentare si riflette nell’esigenza che il gatto do-mestico ha di assumere piccoli pasti durantela giornata, anche quando è alimentato ad li-bitum. Questo comportamento alimentare ditipo “pascolare”, potrebbe spiegare perché,nonostante le loro scarse capacità digestive, igatti siano in grado di tollerare diete con un e-levato contenuto di carboidrati.

QUANTO ZUCCHERO E QUANTICARBOIDRATI SONO PRESENTI

NEGLI ALIMENTI PER GATTI?Il comune cibo umido per gatti contiene circail 50% di proteine e il 25% di grassi per DM,

Lo zucchero nella dieta dei gatti - è dannoso?

I gatti si sono evoluti come carnivori: sisono adattati a diete a base di carne, ric-che di proteine, con un’equilibrata quan-tità di grassi e povere di carboidrati. La capacità dei gatti di digerire e meta-bolizzare zuccheri e carboidrati è limita-ta, se paragonata ad altre specie, ma è a-deguata alle quantità comunemente pre-senti nel cibo per gatti. Lo zucchero contenuto negli alimenti pergatti è molto inferiore alla quantità limitedi sicurezza identificata dagli esperti.Una delle conseguenze del retaggio car-

nivoro del gatto è la sua incapacità di di-stinguere il sapore dolce: ne consegueche l’aggiunta di zucchero negli alimentinon ha alcun effetto sulla loro appetibi-lità. Osservazioni e studi sperimentali mo-strano che diete ricche di carboidrati nonfavoriscono l’insorgere di obesità o dia-bete mellito nei gatti.La carie dentale nei gatti è rara e non e-sistono prove di una relazione tra l’as-sunzione di zucchero e altre malattie.

SINTESI

Fig. 1. Digestione e assorbimento di carboidrati semplici (saccarosio e lattosio)

Fig 2. Digestione e assorbimento dell’amido

Specie Cibo secco Proteine Grasso Carboidrati

(%) g/100 g Cibo secco

Topo 32.7 55.8 23.6 8.8

Coniglio 28.1 63.5 15.3 11.8

Ratto 33.9 61.8 32.6 0

Avicola 32.0 62.5 15.5 8.5

Pulcino 25.6 64.9 22.4 6.3

Tabella 1 - Cibo secco e contenuto di macronutrienti delle specie comunemente cac-ciate dai gatti (Dierenfeld et al, 2002).

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mentre il cibo secco contiene il 35-45% diproteine e circa il 15% di grassi per DM. Ladifferenza maggiore tra queste due tipologiedi alimentazione, ma anche tra alimenti sec-chi e una dieta basata sulla sola caccia, è ilcontenuto di carboidrati che rappresenta me-no del 2% di DM nell’umido e circa il 35-40%nel secco (Fig 3). La fonte principale di carboidrati negli alimen-ti per gatti sono i cereali, solitamente mais efrumento, e i loro derivati come la maizena ela farina. Tali sostanze sono costituite princi-palmente da amido e zuccheri (Tabella 2). Il contenuto totale di zucchero (considerandotutte le tipologie mono e disaccaridi) del pa-sto, sia esso umido o secco, è molto basso,inferiore all’1% (Tabella 3). Contrariamente aquanto generalmente si pensi, il saccarosionon viene aggiunto durante la produzione dialimenti né secchi né umidi. Il contenuto totale di zuccheri e amido presen-te nel cibo secco esprime la quantità di cerealie dei loro derivati presenti nelle ricette: non visono ulteriori aggiunte. Il cibo secco normal-mente contiene tra il 20%-35% di amido. I principali ingredienti dei pasti umidi noncontengono generalmente zuccheri e ami-do, seppur in alcuni casi, piccole quantitàvengano aggiunte. Per esempio, il caramel-lo viene utilizzato come colorante in alcuniprodotti per una quantità massima di 0.5g/100 g (equivalente a una dose totale gior-naliera di circa 1.5 g). I bocconcini in salsapossono contenere una piccola quantità diamido, come addensante, che non superail 5%. Per alcuni zuccheri e carboidrati sono statecomprovate e definite le quantità massime disicurezza assimilabili da un gatto (NRC,2006). Questi limiti equivalgono a 50-150g/kg DM per glucosio e saccarosio e a 50g/kg per il lattosio. Benché nelle linee guidadel NRC 2006 (NRC, 2006) il limite di sicurez-za per l’amido sia stato fissato a 240 g/kg,studi recenti hanno confermato che le dieteche ne contengono circa 400 g/kg DM sonocomunque sicure per un gatto (de-Oliviera etal, 2008).

I GATTI RIESCONO A PERCEPIREIL SAPORE DELLO ZUCCHERO EQUESTO PUÒ INFLUENZARE LE

PREFERENZE ALIMENTARI?Si pensa che il senso del gusto nei gatti sia si-mile a quello di altri mammiferi con l’unica im-portante eccezione che questi felini non rie-scono a percepire il sapore del dolce. Tale af-fermazione è avvalorata sia da un’evidenzacomportamentale sia da studi molecolari suirecettori del gusto che confermano che i gattinon possono e non selezionano il cibo sullabase del contenuto di zucchero (Li et al,2006). Gli studi sull’alimentazione dimostrano che igatti non sono né attratti né evitano i carboi-drati dolci e i sapori zuccherini molto intensi(Bartoshuk et al,1975). Dimostrano però unapreferenza per determinati amminoacidi - ca-ratteristica dei carnivori - ed evitano sapori a-mari o aspri (Beauchamp et al, 1977; Carpen-ter, 1956). Le loro papille gustative e le loro fi-bre nervose reagiscono ai sapori salati, amarie aspri, così come agli amminoacidi, mentrenon mostrano alcuna reazione al saccarosio ead altri zuccheri (Boudreau et al, 1971; Bou-dreau and Alev, 1973).

L’OBESITÀ NEI GATTI È LEGATAAGLI ZUCCHERI E AI

CARBOIDRATI NELLA DIETA?Si stima che l’incidenza dell’obesità nei gattivari dal 19% al 52% della popolazione (Ger-man and Martin, 2009). Nei gatti l‘obesità è daascrivere a diversi aspetti della loro alimenta-zione che comprendono una spiccata appeti-bilità dei pasti, un alto contenuto di ingredientienergetici e di grassi e l’abitudine ad alimen-tarsi ad libitum (Diez e Nguyen, 2006).Il timore che l’assunzione di carboidrati possaessere uno dei fattori responsabili dello svilup-po di obesità nel gatto deriva in gran parte dal-la constatazione che i gatti alimentati con cibosecco industriale, in particolare con prodotti dimarca, sono maggiormente soggetti a svilup-pare obesità (Scarlett et al, 1984; Lund et al,2005). Questi risultati non hanno, tuttavia, tro-vato riscontro in altre indagini (Robertson,

1999) e non esiste attualmente alcuna provaepidemiologica che confermi come il nesso traalimenti secchi e obesità sia da imputare alcontenuto di carboidrati o zuccheri presenti intali prodotti. Recentemente è stato dimostratocome la sostituzione di carboidrati a proteinenella dieta del gatto non abbia alcun effettosull’aumento di peso (Vester et al, 2009). Dueprecedenti studi hanno dimostrato che l’au-mento del peso è associabile al contenuto digrassi e non alla quantità o alla tipologia di car-boidrati contenuta negli alimenti secchi (N-guyen et al, 2004; Backus et al, 2007). In altreparole, non ci sono evidenze sostenute da os-servazioni o studi sperimentali che indichinoche l’incidenza dell’obesità nei gatti sia legataal consumo di carboidrati.

LO ZUCCHERO NELLA DIETAAUMENTA IL RISCHIO DI DIABETE

MELLITO?Le stime dell’incidenza di diabete felino variada 1 su 50 esemplari a 1 su 400, e gli espertiaffermano che questa malattia oggi è semprepiù spesso diagnosticata (Rand et al, 2004).Fattori che aumentano il rischio di malattia so-no l’avanzare dell’età, l’obesità, il sesso (i sog-getti maschi sono maggiormente predisposti),la sterilizzazione, il trattamento con corticoste-roidi o progestinici, inattività fisica e sedenta-rietà tra le mura domestiche. Inoltre si pensache il gatto birmano abbia una predisposizio-ne genetica per lo sviluppo del diabete.La maggior parte dei gatti malati soffre di dia-bete mellito di tipo 2 o non insulino-dipenden-te, che è caratterizzato da una residua secre-zione insulinica inadeguata al fabbisognodell’organismo o da una resistenza dei tessuticorporei all’azione dell’insulina ancora prodot-ta dal pancreas e, alla fine, dalla distruzionedelle cellule beta pancreatiche che produconoinsulina. Si è pensato che potesse dipenderedal contenuto di zuccheri e/o carboidrati neglialimenti per gatti. I gatti hanno una quantità molto ridotta di en-zimi epatici responsabili della trasformazionedel glucosio (della sua ossidazione) perchépossa divenire fonte di energia o essere imma-gazzinato (Zoran, 2002). Si pensa che sianogli esigui livelli di questi enzimi, e della gluco-chinasi in particolare, la ragione per cui i gattismaltiscano l’eccessiva quantità ematica dazucchero più lentamente di cani o topi. Sonogli effetti potenzialmente dannosi di una pro-lungata concentrazione di glucosio nel sanguedopo ogni pasto che inducono a riflettere sulfatto che diete ricche di zuccheri o carboidratipotrebbero giocare un ruolo importante nellosviluppo del diabete mellito felino (Rand et al,2004). Tali preoccupazioni sono emerse a seguito diuno studio che ha dimostrato come gatti ali-mentati con una dieta ricca di carboidrati(46% di ME) sviluppino concentrazioni emati-che di glucosio più alte rispetto a quelle mani-festate dagli stessi soggetti quando nutriti conuna dieta ad alto contenuto di proteine o gras-si (Farrow et al, 2002). Queste considerazionisono aggravate dalla recente attestazioneche, nei gatti, l’iperglicemia ha effetti negativisulla funzione delle cellule pancreatiche (Zini

et al, 2009). Le concentrazioni ematiche diglucosio prese in considerazione in questostudio sono state, tuttavia, di 30 mmol / L,mentre generalmente il picco di glucosio nelgatto dopo un pasto secco è inferiore a 8 m-mol / L (de-Oliveira et al, 2008). Inoltre, non vi sono prove che la somministra-zione a lungo termine di cibi ad alto contenutodi carboidrati alteri la sensibilità insulinica, ri-duca la sua secrezione o sia causa del diabe-te mellito nei gatti (Slingerland et al, 2007;Backus et al, 2009). Oggi si concorda sul fat-to che il potenziale influsso della dieta sull’in-sorgenza del diabete nei gatti sia da ricollega-re all’obesità e non alle componenti nutrizio-nali della dieta stessa. Nutrire un gatto sano con cibi ricchi di carboi-drati quindi non aumenterà il rischio di diabe-te. Ciò detto, è opportuno alimentare i gattidiabetici con un’alimentazione ricca di protei-ne e povera di carboidrati perché migliora ilcontrollo glicemico, riduce il bisogno di insuli-na e aumenta le percentuali di guarigione(Frank et al, 2001).

LO ZUCCHERO CONTRIBUISCEALLA CARIE DENTARIA NEI GATTI?Gli zuccheri giocano un ruolo chiave nell’ezio-logia della carie dentaria dell’uomo perché ilsaccarosio rappresenta la principale base dibatteri che producono acido, che a sua voltaattacca la superficie dei denti o lo smalto. Lacarie è, tuttavia, rara nei gatti e non esiste nes-suna evidenza che esista una relazione con latipologia di dieta seguita (Crossley, 1991; Nie-miec, 2008). La rara incidenza di carie dentale nei gatti èprobabilmente riconducibile a due fattori. Inprimo luogo il cavo orale dei gatti ha un pH re-lativamente alto che porta verosimilmente allaneutralizzazione degli acidi organici prodottida batteri che, in presenza di un pH neutro,sarebbero cariogeni. In secondo luogo, studimicrobiologici suggeriscono che la bocca deigatti non viene colonizzata da organismi dimutanti, come lo Streptococco mutante, chesono i primi batteri responsabili della carie nel-l’uomo.

CONCLUSIONISeppure i gatti si siano evoluti come carnivori,adottando una dieta a base di carne, sono tut-tavia in grado di digerire e metabolizzare zuc-cheri e carboidrati nelle quantità che general-mente si trovano nel cibo secco e umido. Unadelle conseguenze di questa evoluzione è l’in-capacità di percepire i sapori dolci. Per que-sto gli zuccheri non ricoprono un ruolo decisi-vo nelle preferenze e nelle scelte alimentari deigatti: la palabilità del loro cibo non può quindiessere potenziata tramite l’aggiunta di zuc-chero. Le preoccupazioni che una dieta riccadi carboidrati e zuccheri possa predisporre igatti all’obesità e all’insorgenza di diabetemellito sono infondate. La carie dentale, chenell’uomo è da sempre collegata al consumodi zuccheri, è rara nei gatti e non è associabileal regime alimentare. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 30 | 201014 Focus Alimentazione

Fig. 3. Contenuto abituale di macronutrienti nei pasti umidi e secchi del gatto in rela-zione a un regime alimentare basato sulla caccia (percentuale di secco).

Ingredienti Saccarosio Zuccheri Totali Amido

Maizena 13 20 690

Glutine di Maizena 25 41 282

Frumento 11 19 651

Farina di grano 8 17 820

Farina di semi di soia 70 137 27

Tabella 2. Contenuto di saccarosio, zuccheri (mono e disaccaridi) e amido nei comuniingredienti del cibo secco per gatti, in g/kg di cibo secco (NRC, 2006).

Tipologia di prodotto Saccarosio Zuccheri totali Amido

Secco <1 <1 20-35

Umido - paté, pane o gelatina <0.5 <0.5 0

Umido - bocconcini in salsa, bocconcini con pane <0.5 <0.5 0-5

Tabella 3. Contenuto di saccarosio, zuccheri (mono e disaccaridi) e amido nei comuniingredienti del cibo secco e umido per gatti in g/100 g (dati forniti da Mars Petcare).

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“Bibliografia degli autori su richiesta scrivendo a [email protected]

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Il numero di settembre dell’Interna-tional Journal of Tuberculosis andLung Disease dedica un editoriale eun articolo alla tubercolosi zoono-sica, cioè alla tubercolosi umanacausata da Mycobacterium bovis.

La tubercolosi è una malattia importante siaper l’uomo sia gli animali. Nell’uomo è cau-sata principalmente da Mycobacterium tu-berculosis; la sensibilità a questo microrgani-smo è relativamente elevata nell’uomo, neglialtri primati e nella cavia. Bovini, conigli e gat-ti sono invece sensibili a M. bovis e sonopiuttosto resistenti a M. tuberculosis. Anchele specie selvatiche ungulate sono general-mente sensibili a M. bovis, mentre esistonopoche segnalazioni dell’isolamento di M. tu-berculosis in questi animali. I suini e i cani so-no sensibili sia a M. bovis sia a M. tuberculo-sis.M. bovis è responsabile di una piccola per-centuale di casi segnalati di tubercolosi nel-l’uomo, tuttavia è un patogeno di significati-

va importanza economica negli animali sel-vatici e domestici in tutto il mondo, soprat-tutto nei paesi in cui sono scarse le informa-zioni circa l’incidenza delle infezioni da M.bovis nell’uomo.A differenza della trasmissione di M. bovis dalbovino all’uomo, il ruolo della trasmissioneaerea da uomo a uomo nella diffusione di M.bovis è in qualche modo controverso. È im-portante, secondo l’autore dell’articolo, chesi chiarisca l’importanza relativa di M. bovisnella tubercolosi umana, soprattutto nei pae-si in via di sviluppo. Gli sforzi dovrebberoconcentrarsi soprattutto laddove è diffusal’infezione umana da virus dell’immunodefi-cienza (HIV), poiché i soggetti HIV-infetti so-no più sensibili alle malattie micobatteriche.L’eradicazione di M. bovis nei bovini e la pa-storizzazione dei latticini sono i punti saldidella prevenzione dell’infezione nell’uomo,conclude l’articolo.L’editoriale della rivista si chiede perché la tu-bercolosi zoonosica abbia ricevuto così pocaattenzione. Segnalazioni di tubercolosi cau-sata da Mycobacterium bovis nell’uomo so-no diffuse in varie parti del mondo ma, tran-ne alcune eccezioni, la letteratura indica cheM. bovis è responsabile dell’1% o meno deicasi di tubercolosi umana. La trasmissioneda uomo a uomo è rara ed è probabilmenteresponsabile di una percentuale molto picco-la di questi casi. Il quadro globale della tubercolosi umanacausata da M. bovis è ampiamente incom-pleto e le conclusioni tratte dalla letteraturaumana possono essere fuorvianti perché ba-sate principalmente sulla realtà dei paesi oc-cidentali in cui la malattia è poco diffusa. Neipaesi poveri la tubercolosi bovina è più diffu-sa e possono essere presenti condizioni chefacilitano la trasmissione del micobatterio dalbovino all’uomo. Anche nei paesi industrializ-zati, le tecniche di identificazione di routinespesso non consentono una differenziazioneche vada oltre alla identificazione del com-

plesso M. tuberculosis.

La maggior parte delle segnalazioni di infe-zione da M. bovis nell’uomo sono associateal consumo di latte non pasteurizzato o di lat-ticini provenienti da quest’ultimo. *“Tuberculosis in humans and animals: an o-verview [Serialised article. Tuberculosis: a re-emerging disease in animals and humans.Number 1 in the series] LoBue P, Enarson,D.A.; Thoen, C.O. The International Journalof Tuberculosis and Lung Disease, Volume14, Number 9, September 2010 , pp. 1075-1078(4)*“Why has zoonotic tuberculosis not receivedmuch attention? [Editorial] Thoen, Charles O.LoBue, Philip A.; de Kantor, Isabel. The Inter-national Journal of Tuberculosis and Lung Di-sease, Volume 14, Number 9, September2010 , pp. 1073-1074(2). ■

La displasiadell’anca nelcane èsottostimata?

Uno studio che ha confrontato ilmetodo della Università dellaPennsylvania per la valutazione

della predisposizione del cane a sviluppare ladisplasia dell’anca con il metodo tradizionaleamericano, ha concluso che l’80% dei canigiudicati normali con il metodo tradizionalesono invece considerati a rischio di osteoar-trite e displasia dell’anca secondo il metodoPenn. Secondo questi risultati, il tradizionalepunteggio radiografico che certifica l’idoneitàdel cane alla riproduzione sottostima la pre-disposizione all’osteoartrite. Lo studio pub-blicato su JAVMA, va notato, è stato condot-

to dalla Università della Pennsylvania che de-tiene il brevetto del metodo Penn.I due metodi di valutazione dell’anca, cioèquello standard della Orthopedic Foundationfor Animals (OFA model) e quello della Univer-sità della Pennsylvania (PennHIP model) so-no stati applicati a un campione di 439 canidi età superiore ai due anni. Le quattro razzepiù rappresentate nello studio erano Pastoretedesco, Labrador, Golden retriever eRottweiler, tutte razze comunemente sensi-bili alla displasia dell’anca.Secondo lo studio della Università dellaPennsylvania, anche se gli allevatori utilizza-no per la riproduzione soltanto i cani con an-che giudicate “eccellenti” secondo l’OFA, il52-100% della progenie, a seconda dellarazza, è sensibile allo sviluppo di displasia inbase al metodo di valutazione Penn.Secondo gli autori, una minore capacità di i-dentificazione della lassità articolare del me-todo OFA può essere dovuta alla proiezioneradiografica utilizzata (con le anche in esten-sione). Il metodo Penn si basa invece sull'in-dice di distrazione. Con il metodo tradizionale, sempre secondogli autori della Pennsylvania, gli allevatoricontinuano a far accoppiare cani sensibili al-la displasia dell’anca senza migliorare la qua-lità delle articolazioni nelle generazioni future.La displasia dell’anca continua ad avere unaprevalenza elevata in tutto il mondo e non visono studi che mostrano una riduzione signi-ficativa nella frequenza della malattia.(M.G.M.)*"Evaluation of the relationship betweenOrthopedic Foundation for Animals' hip jointscores and PennHIP distraction index valuesin dogs" Michelle Y. Powers, Georga T. Kar-be, Thomas P. Gregor, Pamela McKelvie, Wil-liam T. N. Culp, Hilary H. Fordyce, Gail K.Smith. JAVMA (2010). 237:5, 532-541. Onli-ne publication date: 1-Sep-2010. ■

Perché la tubercolosi zoonosica è oggetto di poca attenzione? La reale incidenza dell’infezione umana da M. bovis dovrebbe essere riconsiderata

Coordinatore scientifico del corso: Prof. Francesco Porciello

Relatori:Prof. Francesco Porciello, Professore Ordinario Settore Vet08 Prof.ssa Angela Polisca, Professore Associato Settore Vet10 Dott. Francesco Birettoni, Ricercatore Universitario Settore Vet08

Istruttori:Angela Polisca, Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano,Maria Elena Giorgi, Riccardo Orlandi e Lorenzo Scotti.

Dipartimento di Patologia Diagnostica e Clinica VeterinariaUniversità degli Studi di Perugia

ProgrammaVenerdì 8 Ottobre 2010

08:30 Registrazione dei partecipanti08.45 Presentazione del corso da parte del Prof. Franco Moriconi, Presi-

de della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia.09.00 Dott. Francesco Birettoni:

Concetti generali di ecografia Monodimensionale e Bidimensionale:- formazione delle immagini;- tipi di echi;- tipi di sonde;

09.30 Dott. Francesco Birettoni:Artefatti acustici.

09.45 Prof. Francesco Porciello:Utilizzo dell’apparecchiatura ecografica:- ottimizzazione dell’immagine;- rilevazioni e programmi di misura;- scelta ed utilizzo delle sonde.

10.15 Dott. Francesco BirettoniSettaggio dell’apparecchio ecografico.

10.30 Pausa caffé10.45 Dott. Francesco Birettoni:

Preparazione del paziente e finestre acusticheEcografia addominale:- fegato e vie biliari

11.30 Prof. Francesco Porciello:Ecocardiografia:- finestre acustiche;- visualizzazione delle camere cardiache, delle strutture muscolari e

degli apparati valvolari sia in M-mode che in B-mode.12.15 Prof.ssa Angela Polisca

Apparato genitale femminile13.30 Colazione di lavoro14.30 Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B,C e D) ed inizio eserci-

tazioni pratiche.(Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e MariaElena Giorgi)

PORCIELLO BIRETTONICAIVANO GIORGI

14.30 – 15.25 Gruppi A e B Gruppi C e D15.25 – 16.20 Gruppi C e D Gruppi A e B

16.20 Pausa caffé16.40 Prosecuzione esercitazioni pratiche.

(Francesco Birettoni, Maria Elena Giorgi, Angela Polisca, LorenzoScotti)

BIRETTONI POLISCAGIORGI SCOTTI

16.40 - 17.35 Gruppi C e D Gruppi A e B17.35 - 18.30 Gruppi A e B Gruppi C e D

18.30 Termine lavori

Sabato 9 Ottobre 201008.30 Dott.Francesco Birettoni:

Ecografia addominale:- milza;- reni e vescica;- altre strutture.Ecografia addominale: schema di esecuzione

10.00 Pausa caffé10.15 Prof. Francesco Porciello:

Ecocardiografia:- misurazione lineari e studio del movimento delle vaolvole in M-mo-

de;- studio della funzionalità ventricolare sinistra;- uso combinato con l’elettrocardiogramma.

11.45 Prof. Angela PoliscaApparato genitale maschile

12.45 Questionario ECM

13.00 Colazione di lavoro14.00 Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B, C e D) ed inizio eser-

citazioni pratiche. (Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e MariaElena Giorgi)

PORCIELLO BIRETTONICAIVANO GIORGI

14.00 - 14.55 Gruppi A e B Gruppo C e D14.55 - 15.50 Gruppi C e D Gruppo A e B

15.50 Pausa caffé

16.10 Prosecuzione esercitazioni pratiche.(Angela Polisca, Lorenzo Scotti, Francesco Porciello, Domenico Cai-vano)

PORCIELLO POLISCACAIVANO SCOTTI

16.10 - 17.05 Gruppi C e D Gruppo A e B17.05 - 18.00 Gruppi A e B Gruppo C e D

18.00 Termine dei lavori

ECM in corso di accreditamento

Il corso è riservato a 24 laureati in Medicina Veterinaria. Saranno ammessi apartecipare i primi 24 richiedenti che faranno domanda di iscrizione, esclusi-vamente per via telefonica - TEL 02 66112545La quota di partecipazione è di 180 euro + IVA ed è comprensiva di:- partecipazione alle sessioni teoriche e pratiche che si articoleranno dalle 8,30

alle 18,00 dei giorni 8-9 Ottobre 2010- materiale didattico- 4 pause caffè- 2 colazioni di lavoro

Gli strumenti per l’attività pratico-applicativa sono messi a disposizione dalladitta ESAOTE – divisione di Bio98 srl di Milano

Sede del corso: Facoltà di Medicina Veterinaria, Via San Costanzo 4, Perugia

51° corso di base di ecografia addominale ed ecocardiografia nel cane8-9 Ottobre 2010

Facoltà di Medicina Veterinaria - Perugia

laPROFESSIONE VETERINARIA 30| 201016 Vet Journal Attualità scientifica o

Le notizie di Vet Journalsono consultabili on line

all'indirizzo

www.vetjournal.it/

Professione Veterinaria 30-2010:ok 14-09-2010 14:26 Pagina 16

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 30

di GIOVANNI STASSIDottore Commercialista, Torino

L’articolo 22, comma 1, lett. c),del D.P.R. 22 dicembre 1986,n. 917 stabilisce che: “Le rite-nute operate sui redditi dellesocietà, associazioni e im-prese indicate nell’art. 5 si

scomputano, nella proporzione ivi stabilita,dalle imposte dovute dai singoli soci, associa-ti o partecipanti“.La norma era sempre stata interpretata dallaprassi in modo strettamente letterale con laconseguenza che ai soci/associati venivanoattribuite, in proporzione alla loro quota dipartecipazione agli utili, le ritenute d’accon-to subite dalla società/associazione.Ciò produceva, nella generalità dei casi, uncostante credito dei soci verso l’Erario perIRPEF. La società d’altra parte era costrettaa pagare i propri debiti per imposte non po-tendo utilizzare le ritenute subite.

LA CIRCOLARE 23 DICEMBRE2009 N. 56/E

Con la citata circolare l’Amministrazione fi-nanziaria interpreta in maniera “evolutiva esistematica” le disposizioni dell’articolo 22D.P.R. 917/86 “alla luce della facoltà di com-pensazione introdotta dall’articolo 17 deld.lgs. n. 241 del 1997; detto articolo al com-ma 2 elenca i crediti ed i debiti che possonoformare oggetto di compensazione, menzio-nando espressamente, al numero 1) quellirelativi alle imposte sui redditi”.La circolare prosegue affermando che: “….siesprime l’avviso che i soci o associati allesocietà ed associazioni di cui all’articolo 5del T.U.I.R. [società di persone ed associa-zioni professionali] possano acconsentire inmaniera espressa a che le ritenute che resi-duano, una volta operato lo scomputo dalloro debito IRPEF, siano utilizzate dalla so-cietà o associazione, sicché il credito ad es-se relativo, inevitabilmente maturato dallasocietà o associazione per assenza di impo-sta a debito, possa essere dalle stesse uti-lizzato in compensazione per i pagamenti dialtre imposte e contributi attraverso il model-lo F24”.La circolare pone le seguenti condizioni peril trasferimento delle ritenute dei soci alla so-cietà/associazione:1. I soci possono trasferire le ritenute che

residuano dopo avere accantonato unimporto corrispondente al loro debito IR-PEF.

2. Il trasferimento delle ritenute richiede ilpreventivo assenso da parte di tutti i so-ci/associati.

3. Tale assenso deve risultare da un atto a-vente data certa (o dallo stesso atto co-stitutivo della società/associazione).

4. L’assenso dei soci può riguardare il cre-dito derivante dalle ritenute residue rela-tive ad un singolo periodo d’imposta op-pure quello derivante da tutte le ritenuteresidue senza limiti di tempo, fino a revo-ca espressa.

5. Dopo il trasferimento delle ritenute resi-due alla società/associazione l’eventualecredito che residuasse alla società/asso-ciazione dopo il pagamento di imposte,contributi, ecc., non potrà più essere ri-trasferito ai soci.

6. Per l’utilizzo del credito trasferito dai soci

occorrerà utilizzare un apposito codicetributo.

CHIARIMENTI INTERVENUTISUCCESSIVAMENTE ALLA

CIRCOLARE 56/2009L’Agenzia delle Entrate è intervenuta per for-nire ulteriori chiarimenti all’utilizzo dei creditidei soci trasferiti alla società/associazione.Altri chiarimenti sono stati forniti dall’Istitutodi ricerca dei dottori commercialisti e degliesperti contabili con la circolare n. 18/IR del12 maggio 2010.

RITENUTE RESIDUE AL NETTODEI DEBITI IRPEF DEGLI

ASSOCIATICon la circolare n. 12/E del 12 marzo 2010l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che: “…ilsocio - prima di ritrasferire le ritenute residuealla società - possa trattenerne un’ulteriorequota da utilizzare per il pagamento di altridebiti di imposta o contributivi”.In altre parole viene consentito al socio ditrattenere per sé un importo di ritenute chegli permetta di compensare (nel modelloF24) sia l’IRPEF dovuta a saldo per il perio-do d’imposta, sia ulteriori imposte e contri-buti (Addizionali regionali e comunali, ICI, e-ventuali acconti IRPEF, ecc.).La circolare ribadisce comunque che dopo iltrasferimento del residuo credito alla so-cietà/associazione non è consentito il ritra-sferimento al socio di eventuali importi resi-dui di credito.

ASSENSO PREVENTIVO DEI SOCICON DATA CERTA

È stato chiarito che la volontà del socio cheintende trasferire il credito alla società/asso-ciazione può essere manifestato in diversimodi purché l’atto di manifestazione dell’as-senso abbia data certa e sia antecedente al-la data di compensazione da parte della so-cietà/associazione.Non è richiesta l’adesione totalitaria dei social trasferimento delle ritenute a favore dellasocietà/associazione; sarà sufficiente l’as-senso dei soli soci/associati che intendonotrasferire il proprio credito.Sarà quindi possibile manifestare l’assenso:a) Direttamente nell’atto costitutivo della

società/associazione;b) Con scrittura privata autenticata

c) Scrittura privata non autenticata ma sot-toposta a registrazione

d) Scambio di corrispondenza con letteraraccomandata senza busta

e) Scambio di corrispondenza tramite PEC(posta elettronica certificata).

Sarà quindi possibile per i soci trasferire ilproprio credito (al netto dell’IRPEF dovuta edi eventuali altri debiti per imposte e contri-buti) che emerge dalle ritenute loro attribuitedalla società/associazione, e relative all’an-no 2009, e la società/associazione potrà uti-lizzarlo a partire da una data successiva aquella della manifestazione di assenso.

RECUPERO DEL CREDITOVANTATO DAI SOCI PER EFFETTODEL TRASFERIMENTO IN CAPO

ALLA SOCIETÀAi fini tributari è irrilevante il modo con cui isoci/associati recupereranno il loro creditoverso la società/associazione per effetto deltrasferimento delle ritenute.Sarebbe comunque opportuno che l’atto diassenso da parte del socio precisi anche lemodalità ed i tempi di restituzione delle som-me attribuite alla società/associazione.

CODICE TRIBUTO DA UTILIZZARELa Risoluzione Agenzia Entrate numero 6/Edell’11 febbraio 2010 ha istituito il codice tri-buto che dovrà essere utilizzato dalla so-cietà/associazione nel modello F24.Il codice istituito porta il numero “6830” de-nominato “Credito IRPEF derivante dalleritenute residue riattribuite dai soci aisoggetti di cui all’articolo 5 del TUIR”.Il suddetto codice sarà esposto nel modelloF24 nella sezione “Erario” in corrispondenzadelle somme indicate nella colonna “Importi

a credito compensati”, con l’indicazionequale “Anno di riferimento” dell’anno d’im-posta nel quale le ritenute residue sono riat-tribuite ai soggetti di cui all’art. 5 del TUIR,nel formato “AAAA”. Quindi per le ritenuterelative all’anno 2009 riattribuite alla so-cietà/associazione nel 2010 l’anno da indi-care sarà il 2010.

OBBLIGHI DICHIARATIVI IN CAPOAL SOCIO ED ALLA SOCIETÀ

La scelta compiuta dal socio/associato ditrasferire il proprio credito (al netto dell’IR-PEF dovuta e di eventuali altri debiti per im-poste e contributi) dovrà trovare confermanel proprio modello dichiarativo ed in quellodella società/associazione.La procedura sarà la seguente:• Le ritenute devono innanzitutto essere in-

dicate per intero nella dichiarazione deiredditi della società ed in quella del socio;

• Il socio quindi indicherà la parte di ritenu-te da trasferire alla società/associazione;

• La società/associazione indicherà le rite-nute ricevute dai soci/associati

Ma vediamo nel dettaglio cosa indicare.

Modello UNICO PF del socioQuadro RH: nella Sezione I, colonna 9, an-drà indicato l’intero importo delle ritenute Ir-pef attribuite dalla società/associazione inbase alla quota di partecipazione agli utili delsocio;Quadro RN: al rigo RN33, colonna 4, l’inte-ro importo delle ritenute attribuite dalla so-cietà, già indicato nella colonna 9 del Qua-dro RH;Quadro RN: al rigo RN33, colonna 3, l’im-porto delle ritenute imputate dalla so-cietà/associazione e non utilizzate, le quali

Compensazione delle ritenuted’acconto dei soci o associati

laPROFESSIONE VETERINARIA 30 | 2010 Contabilità e Sentenze Fisco 17

Ecco un’altra decisione che farà di-scutere e che alimenta le preoc-cupazioni dei piccoli professioni-

sti: il fisco può negare al professionista ilrimborso dell'Irap sulla base del fattoche ha esposto in dichiarazione spese e-levate. A dirlo è la Cassazione (Ordinan-za n. 18704 depositata il 13 agosto 2010)con poche e stringate e laconiche moti-vazioni che spiegano soltanto che le spe-se inserite nella dichiarazione dei redditidel contribuente possono essere un ele-mento significativo per il giudice che siaccinge a decidere su un'istanza di rim-borso negata. Il caso riguarda una con-tribuente che aveva esposto dei costimolto elevati nella dichiarazione dei red-diti (in sentenza non è specificata l'en-tità). Il Palazzaccio muove una contesta-zione ben precisa: "la ricorrente censura

TROPPE SPESE. NIENTE RIMBORSO IRAP

la sentenza impugnata - si legge nella re-lazione - per aver apoditticamente affer-mato l'inesistenza del requisito della au-tonoma organizzazione, senza dare con-to della circostanza, evidenziata dall'uffi-cio delle entrate, che nelle dichiarazionidei redditi della contribuente relative aglianni di imposta considerati, erano espo-ste spese di non esiguo ammontare". Icosti elevati insomma gettano un fonda-to sospetto sulla non autonoma organiz-zazione.Come noto per non versare l’Irap o ave-

re successo in una causa di rimborso oc-corre dimostrare che l’attività non è au-tonomamente organizzata, ovvero nonvive di vita produttiva propria senza ilprofessionista. Il requisito dell'autonomaorganizzazione, il cui accertamentospetta al giudice di merito, ricorre quan-do il contribuente: a) sia, sotto qualsiasiforma, il responsabile dell'organizzazio-ne, e non sia quindi inserito in struttureorganizzative riferibili ad altrui responsa-bilità ed interesse; b) impieghi beni stru-mentali eccedenti il minimo indispensa-bile per l'esercizio dell'attività in assenzadi organizzazione, oppure si avvalga inmodo non occasionale di lavoro altrui. Inconclusione non si può esonerare dall’I-rap un contribuente con spese molto e-levate. Sì, ma quanto elevate? La senten-za infatti non dice l’importo.

Professione Veterinaria 30-2010:ok 14-09-2010 14:26 Pagina 17

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 30

vengono restituite all’ente collettivo; dettoimporto è considerato corretto soltanto se ildebito Irpef (rigo RN42) è pari a zero.

Modello UNICO SP della società/associazioneQuadro RN -Redditi della società o asso-ciazione da imputare ai soci o associati-:nella colonna 2 (ritenute d’acconto), l’interoimporto delle ritenute subite, attribuite al so-cio in base alla quota di partecipazione agliutili;Quadro RK -Dati relativi ai singoli soci o as-sociati e ritenute riattribuite: nella colonna 12(ritenute riattribuite) l’importo delle ritenutetrasferite dal socio;Quadro RX - Compensazioni-Rimborsi -

Sezione IV (Credito Irpef da ritenute subite)al rigo RX19, nella colonna 3, le ritenutecomplessivamente ricevute dai soci (già in-dicate nel Quadro RK colonna 12) e l’eviden-za della scelta tra la richiesta di rimborsodelle stesse (colonna 4) o la richiesta di uti-lizzo in compensazione (colonna 5).

RESPONSABILITÀ IN CASO DIATTRIBUZIONE DI IMPORTO

ERRONEONella circolare 12/E del 12 marzo 2010 l’A-genzia delle Entrate ha chiarito che: “Perquanto concerne l’ipotesi in cui il socio abbiautilizzato erroneamente le ritenute, senzascomputare totalmente il proprio debito IR-PEF, ed abbia, quindi, ritrasferito all’associa-

zione un ammontare di ritenute residue supe-riore rispetto a quelle spettanti, si è dell’avvi-so che non possa configurarsi una responsa-bilità solidale della società per l’errore com-piuto. Resta inteso, naturalmente, che il sociodovrà assolvere mediante il pagamento diret-to il debito residuo IRPEF non scomputatodall’ammontare delle ritenute oramai ritrasfe-rite alla società”.Allo stato di fatto questa situazione non puòverificarsi dal momento che nel caso in cuial Rigo RN42 del modello UNICO PF del so-cio emerga un debito d’imposta, il controllodel file telematico da trasmettere all’Agenziadelle Entrate evidenzierà un errore bloccan-te che impedirà la trasmissione della dichia-razione. ■

AREZZO15 - 17 OTTOBRE 2010

67°CONGRESSO NAZIONALE SCIVACEPATOLOGIA MEDICA E CHIRURGICA

TERMINE ISCRIZIONE21 settembre 2010 http://registration.evsrl.it

COMITATO SCIENTIFICO 67° CONGRESSO NAZIONALE SCIVACPAOLA GIANELLA Med Vet, Dr Ric, Dipl ACVIM (SAIM), Torino

GIORGIO ROMANELLI Med Vet, Dipl ECVS, MilanoGILIOLA SPATTINI Med Vet, Dipl ECVDI, Dr Ric, Reggio Emilia

RELATORI INVITATIHUGUES A. GAILLOT Med Vet, Dipl ECVDI, Alfort, Francia

PAOLA GIANELLA Med Vet, Dr Ric, Dipl ACVIM (SAIM), TorinoHEIDI HOTTINGER DVM, Dipl ACVS, Texas, USA

FRANCO ORSI Med Chir, MilanoFEDERICA ROSSI Med Vet, SRV, Dipl ECVDI, Sasso Marconi (BO)

DAVID TWEDT DVM, Dipl ACVIM, Colorado, USA

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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Organizzato da Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008Richiesto accreditamento

laPROFESSIONE VETERINARIA 30 | 201018 Fisco Contabilità e Sentenze

LCassazione ancora una volta stadalla parte del contribuente sog-getto allo studio di settore e affer-

ma (sentenza n. 19136 del 7 settembre2010) che è nullo l'accertamento indutti-vo dei redditi di una attività in crisi macon contabilità regolare fondato sulloscostamento, anche se rilevante, fra lapercentuale di ricarico applicata e quellamediamente riscontrata nel settore diappartenenza. La Suprema Corte ha ap-plicato il principio secondo cui in presen-za di scritture contabili formalmente cor-rette, non è sufficiente, ai fini dell'accer-tamento di un maggior reddito, lo sco-stamento dalle medie del settore inquanto esse “non costituiscono un fattonoto, storicamente provato”, ma soltan-to “il risultato di una estrapolazione sta-tistica di una pluralità di dati disomoge-nei”. Insomma le medie del settore sono“inidonee, di per se stesse, ad integraregli estremi di una prova per presunzioni,ma occorre, invece, che risulti qualche e-lemento ulteriore, tra cui anche l'abnor-mità e l'irragionevolezza della difformità”come ad esempio “la concreta ricorren-za di circostanze gravi, precise e concor-danti”.

LA MEDIA DI SETTORENON BASTA

Un medico veterinario è stato de-nunciato dai militari della Guardiadi finanza perché tra il 2009 ed il

2010 ha omesso di comunicare alla Asl diLecce l'avvenuta somministrazione di120 vaccini ad animali domestici, omet-tendo quindi di rilasciare la prescritta fat-tura riportante l'intestazione della Aslcompetente. L'obbligo della comunica-zione alla Asl nasce dal fatto che il pro-fessionista, oltre ad essere dipendentedella Asl di Lecce, esercita per opzionel'attività libero professionale intra-moe-nia allargata sempre nella sua qualità diveterinario, presso uno studio allestito egestito a sue spese. Infatti il contratto trala Asl ed i professionisti che esercitanol'attività di intramoenia allargata prevedeche al medico spetti una percentuale in-torno al 70% delle somme incassate,mentre la restante parte è di spettanzadell'Azienda Sanitaria. Il veterinario, o-mettendo di comunicare all'Asl gli incas-si delle prestazioni rese nell'eserciziodelle sue funzioni, si è appropriato inde-bitamente - secondo gli investigatori - diun ammontare complessivo di euro1.441,00, provocando, in tal modo, da unlato il mancato versamento dell'I.v.a (pariad euro 620,00) nelle casse dello Stato edall'altro il mancato introito per euro821,00 nelle casse dell'Asl. (fonte: quoti-dianodipuglia.it)

VETERINARIO ACCUSATO

DI PECULATO

Professione Veterinaria 30-2010:ok 14-09-2010 14:27 Pagina 18

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 30

Èun cane adottato al cani-le, malato e non può nésalire, né scendere lescale. I condomini del pa-lazzo in cui vive la pro-prietaria, dopo essersi

riuniti in assemblea, hanno posto il veto sul-l’ascensore nonostante la proprietaria del ca-ne abbia assicurato di essersi sempre "impe-gnata a rispettare le norme igieniche". CosìRambo, il labrador che vive al quarto piano,non può più prendere l'ascensore da luglio.La sua padrona, non si è potuta opporre per-ché affittuaria e non proprietaria della casa."Una cattiveria e basta", secondo il medicoveterinario curante, che difende l’animale edice che è “assolutamente necessario l'utiliz-zo dell'ascensore per evitare che il peso con-sistente dell'animale insista sulle articolazioniin maniera eccessiva. È un animale tenutobenissimo - ha aggiunto - pulito e curato eche entrando in ascensore non lo contage-rebbe certo con la sua patologia dal puntodi vista igienico e sanitario può frequentarequalunque luogo pubblico. Trovo il compor-tamento di quelle persone assurdo". La pro-prietaria ha fatto ricorso al giudice di pace edè in attesa della data dell'udienza. Sulla vi-cenda è intervenuta l’associazione CodiciAmbiente: "Noi vogliamo che i diritti di Ram-bo siano rispettati - spiega la presidente -e lavoreremo perché l'animale vinca la suabattaglia e abbia una vita, se non lunga, al-meno serena e dignitosa". La famiglia diRambo possiede anche un altro cane, di ta-glia piccola, anche lui vittima della deliberacondominiale, e per andare in strada a pas-seggiare, da luglio deve essere portato inbraccio. Ma con Rambo non si può: impos-sibile portarlo in braccio per quattro piani discale, è troppo pesante. I condomini hannovietato all'unanimità, dopo essersi riuniti inun'assemblea, l'utilizzo dell'ascensore al ca-ne, nonostante la signora abbia assicuratodi essersi sempre "impegnata a rispettare lenorme igieniche e di buon vicinato, proprioper evitare disagi ai vicini di casa". Nel con-dominio non ci sono altre famiglie con ani-

mali. La questione ha buone probabilità dirappresentare un precedente per la giuri-sprudenza essendo evidente l’inadeguatez-za del diritto condominiale alle vigenti normedi tutela animale. Inoltre, il Codice Civile di-sciplina l’uso delle parti condominiali comu-ni, come appunto l’ascensore, e consideraillegittima la limitazione delle parti comuni inquanto lesiva di diritti soggettivi. L’assem-blea condominiale però può introdurre dellelimitazioni a carico dei detentori di animali,con il quorum previsto dall’articolo 1136 delCodice Civile, e anche l’amministratore puòprevederle d’imperio ma solo nei casi in cuil’impianto sia oggettivamente a rischio didanno o risulti ostacolata la fruizione da par-te di altri condomini. In rari casi la Cassazio-ne ha ritenuto legittime le limitazioni impostedall’assemblea condominiale, essendo al-quanto arduo provare che l’uso di un ascen-sore da parte di un animale, regolarmentecustodito e curato, danneggi l’impianto,comprometta l’incolumità pubblica o impe-disca agli altri condomini di fare uso. ■

La regola dicondominio puòconfigurare il reato dimaltrattamento?Labrador malato non può usare ascensore. Laproprietaria ha fatto ricorso al giudice di pace

laPROFESSIONE VETERINARIA 30 | 2010 Condominio e Codice Penale Legale 19�

La Cassazione Civile (Sez. III, n.8093/09) ha analizzato il rapportotra SSN (struttura ospedaliera) e il

paziente in relazione alla applicabilità delcodice dei consumatori. Con questa sen-tenza, la Corte afferma la non applicabi-lità del codice del consumo ai rapportitra cittadini e servizio sanitario naziona-le. Il rapporto tra cittadino utente e strut-tura sanitaria pubblica, o convenzionata,non è qualificabile come un contratto insenso stretto, trattandosi dell’adempi-mento di un dovere di prestazione di-scendente dalle leggi. Mancando, conse-guentemente, il contratto, non è possibi-le applicare il foro del consumatore cheha appunto come presupposto la conclu-sione di un contratto in senso stretto. I-noltre, la Corte specifica che, pur essen-do in presenza di attività professionali, lestesse attività non sono quelle a cui fa ri-ferimento il Codice del consumo, che rin-via al carattere professionale dell’attivitàin riferimento al contratto stipulato con ilconsumatore. Tale ragionamento valeanche per le strutture convenzionate.Quindi, al quesito posto se all’utente del-la prestazione sanitaria, resa da un’a-zienda ospedaliera pubblica con oneri acarico del servizio sanitario nazionale, èapplicabile la disciplina legislativa delconsumatore e quindi, di riflesso il prin-cipio generale della residenza o del do-micilio del consumatore, ovverosia dellacompetenza territoriale del Giudice delluogo in cui l’utente consumatore ha lapropria residenza o domicilio, deve darsirisposta negativa.

GLI UTENTI DEL SSNNON SONO

CONSUMATORI

Professione Veterinaria 30-2010:ok 14-09-2010 14:27 Pagina 19

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 30

Vorrei fare alcune consi-derazioni in seguito allaapprovazione della diret-tiva europea sull’utilizzodegli animali a fini speri-mentali, di revisione della

precedente normativa europea 86/609/CErecepita in Italia soltanto nel 1992 con il De-creto Legislativo n.116/92.Le mie considerazioni non entrano nel meritodell’eticità dell’utilizzo degli animali a fini spe-rimentali né della valutazione della valenzascientifica di tale pratica perché i campi dellaricerca scientifica in cui essa viene utilizzatasono talmente tanti ed in alcuni casi talmentespecifici, settoriali e di altissima specializza-zione che difficilmente si può a priori con unadecisione generale e assolutistica stabilire sel’utilizzo degli animali serve o non serve. Lemie considerazioni sono di tipo esclusiva-mente tecnico in quanto con i miei venti annidi servizio nella pubblica amministrazione pro-prio come dirigente veterinario assunto ai

sensi del D.L.vo 116/92 posso affermare di a-vere visto nascere l’applicazione della norma-tiva italiana.Il tanto denigrato D.L.vo 116/92,non è affatto una norma fatta male, tanto chein ampissime parti è stata ripresa tal qualedalla nuova direttiva europea. Indubbiamente, l’adeguamento alle Racco-mandazioni Europee del 17 giugno 2007 ren-derà “migliori” le condizioni di vita degli ani-mali all’interno degli stabulari, ma quanto cimetterà l’Italia a recepire questa nuova nor-mativa che comporterebbe la chiusura di pa-recchi stabulari e la dismissione di una quan-tità di strutture e facilities ormai obsolete per-ché rispondenti alle vecchie normative? Speriamo che al momento del recepimentocon un decreto italiano sia possibile superarei limiti che erano insiti nel Decreto Legislativo116/92 che, a mio avviso, sono gli stessi cheavevo descritto ormai 9 anni fa in un articolouscito su Il Progresso Veterinario (anno LVI, n.5, ndr) e che secondo me vanno tenuti in se-ria considerazione nel momento in cui si pro-

cederà al recepimento della nuova direttivaeuropea e che, nel dettaglio, sono legati al re-gime di autocontrollo per la motivazione dellascelta di un animale, per la dichiarazione dellapreparazione del responsabile del protocollodi ricerca, per la dichiarazione delle finalitàdell’esperimento che con l’istituto del regimedi comunicazione in silenzio assenso ai sensidell’art.8 del D.L.vo116/92 “abilita il ricerca-tore ad esercitare l’attività di ricerca senza al-cun atto da parte del Ministero che puòrichiedere dove ne ravvisi l’opportunità ulteri-ori chiarimenti o impartire specifici indirizzi eprescrizioni“ (D.L.vo 116/92 e Circolare Mini-stero della Sanità n.8 del 1994).Da una prima lettura dell’atto approvato dalParlamento Europeo si evince che non si par-la quasi mai di un medico veterinario, ma siparla troppo spesso di “persona compe-tente“. Credo che nel recepimento sarà il ca-so che la figura competente che stabilisce ilgrado di sofferenza, che sottopone ad ane-stesia gli animali, che provvede alla soppres-

sione degli stessi, sia un medico veterinario,perché a mio avviso solo e soltanto un medi-co veterinario deve sottoporre ad anestesiaanimali, indipendentemente che si tratti dicondurre una TIVA, una neuroleptoanalgesiao una complicatissima anestesia gassosa conCVC, pompe e quant’altro. Solo un medicoveterinario deve procedere alla eutanasia diun animale indipendentemente dal metodo u-tilizzato; solo un medico veterinario può con-durre un esame clinico mediante EOG e EOPe stabilire le condizioni cliniche di un animalee l’eventuale gravità delle lesioni o dei sintomiriferibili ad uno stato di sofferenza di qualsiasi

laPROFESSIONE VETERINARIA 30 | 201020 Lettere al Direttore

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Antonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS, Legnano (MI)Denis Marcellin-Little, DVM, Dipl ACVS, Dipl

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HEAD AND NECK CYTOLOGYCremona, 15/16 Novembre 2010

Centro Studi SCIVAC

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Considerazioni dopo la revisionedella legislazione europea sullasperimentazione animale

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tipo. Non credo di affermare nulla di scanda-loso nel sostenere che tutto ciò che concer-ne lo stato di salute fisica e/o mentale o psi-cologica di un animale è pertinenza esclusivadi un medico veterinario e dopo 20 anni dicommistioni di figure professionali che a variotitolo si occupavano di questi compiti credosia giunto il momento di recepire questo sa-crosanto diritto di tutti gli animali utilizzati a fi-ni sperimentali.Spero altresì che alcuni aspetti che sono dav-vero innovativi in questo nuovo disegno dilegge siano degnamente recepiti dalla legisla-zione nazionale: la condivisione di organi etessuti che davvero porterebbe ad una dra-stica riduzione del numero di animali utilizzati,pensiamo solo ad esempio a quante cavievengono utilizzate per i test di sensibilizzazio-ne cutanea a norma ISO 10993, di materiali esostanze che sono già stati testati in vitro eche sono assolutamente innocui e/o biocom-patibili, ma proprio per la stessa norma ISOche prevede l’esecuzione della sensibilizza-zione cutanea che non provoca alcun dolorené lesione negli animali, ma che alla fine si tra-sforma in una carneficina di animali che ven-gono poi distrutti ed invece almeno potrebbe-ro fornire organi e tessuti per evitare che altrigruppi di ricerca debbano sopprimere animaliper tali prelievi. Ovviamente questo aspettocomporterebbe una creazione in tempi rapididi una rete nazionale che riporti in qualsiasimomento eventuali disponibilità di organi etessuti realizzabile solo con la messa in retedi tutti gli stabilimenti utilizzatori.Un altro aspetto davvero innovativo, che co-munque era già previsto anche nel 116/92, e-ra la reimmissione in natura degli animali uti-lizzati o l’eventuale affidamento, ovviamentequesto aspetto credo ricadrà purtroppo solonel caso di qualche cane o qualche gatto, an-che se devo dire che nel corso di 20 anni di-verse pecore utilizzate a fini sperimentali han-no potuto usufruire di questa grande opportu-nità che vedo, ripeto purtroppo, difficilmenterealizzabile per topi e ratti.Un aspetto che a mio avviso resterà sempreuno scoglio è il concetto “dell’utilizzo dell’ani-male con più bassa sensibilità neurologica“,definizione che va a sostituire quella “dell’uti-lizzo dell’animale con il più basso svilupponeurologico” dell’art.4 punto 2.2) del D.L.vo116/92, perché, in effetti, sostenere che vie-ne utilizzato un ratto invece di un topo o di unconiglio perché hanno una minore sensibilitàneurologica di un cane o di un gatto, o al con-trario che viene utilizzato lo zebra fish perché

ha una sensibilità neurologica inferiore ad cri-ceto o ad una rana - può trovare qualche dif-ficoltà nel momento ciò dovesse essere di-mostrato scientificamente.Infine un aspetto che a mio avviso deve tro-vare ampio dibattito e una stretta codifica-zione nel momento che verrà emanato il re-cepimento nazionale della normativa euro-pea dovrà essere la codificazione e la valu-tazione del dolore e del grado di sofferenzain un animale da laboratorio. Con la mia pic-cola esperienza pratica anni fa insieme adaltri colleghi avevamo provato a proporre u-na valutazione del dolore e del livello distress negli animali utilizzati a fini sperimen-tali pubblicando sul J.S.R. 88, 114-119(2000) quanto da noi ipotizzato.So che esistono gruppi di lavoro che da anni

si occupano di questo aspetto e probabil-mente tutto quanto da me sopra esposto ègià stato ampliamente considerato e valuta-to, ma con questa mia nota vorrei solo espor-re gli aspetti a mio avviso più problematici nel-l’emanare una norma che come fine ultimodeve avere per l’animale utilizzato a fini speri-mentali la sua tutela, il suo rispetto fino algiorno in cui nessun animale dovrà essere piùutilizzato a fini sperimentali; come considera-zione finale porrei l’attenzione che parlare di“benessere” di un animale nel caso di qual-siasi attività sperimentale è un concetto fon-damentalmente errato perché nessuna atti-vità sperimentale potrà mai accompagnarsiad uno stato di benessere di alcun animale.Ringraziando per la gentile attenzione

Lucia Martini

laPROFESSIONE VETERINARIA 30 | 2010 Lettere al Direttore 21@

“Auspico che le Regioni attraverso le Aslrafforzino i necessari controlli per rendere

più sicuro il cibo”. Ferruccio Fazio, Ministro della Salute

APVAC - Associazione Parmense Veterinari Animali da Compagnia

Federata ANMVI

“GESTIONE DELLE PIÙCOMUNI EMERGENZE

DEL CANE E DEL GATTO”Parma, 17 ottobre 2010

l'Hotel de la Ville

9.00 Registrazione dei partecipanti9.30 Approccio e stabilizzazione del paziente

criticoPaolo Gaglio11.00 Pausa caffè

11.30 Riconoscimento delle aritmie pericoloseper la vitaMarco Bertoli13.00 Pausa pranzo

14.00 Paziente Dispnoico come localizzare ve-locemente il problema - Paolo Gaglio

15.00 Paziente Dispnoico - Casi clinici con e-sempi di stabilizzazione - Paolo Gaglio

16.00 Pausa caffè16.30 Emergenze dell’apparato genito urinario17.30 Emergenze tossicologiche18.30 - Fine giornata

Informazioni: [email protected] - Tel. 0521.964795

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La rivista è un settimanale

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laPROFESSIONE VETERINARIA 30 | 201022 Calendario attività Dal 19 settembre al 22 ottobre

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Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

25 SETINCONTRO SICARV PATOLOGIA MITRALICA: RECENTI ACQUISIZIONI. ANATOMIA, FISIOPATOLOGIA E APPROCCIO CLINICO CON

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25 SETINCONTRO SCVI INVASIVA - TAVOLA ROTONDA INTERATTIVA SULLA CHIRURGIA MINI-INVASIVA - Cremona, Palazzo Trecchi

- Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCI-VAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

26 SETINCONTRO SCVI RACCOLTE ANOMALE IN CAVITÀ ADDOMINALE - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 -

ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +390372 403509 - E-mail: [email protected]

26 - 27 SETCORSO SCIVAC CORSO AVANZATO INTENSIVO - ANESTESIA LOCOREGIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trec-Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. chi, 20 - ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:

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29 SET - 1 OTTITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 1° IT. GASTROENTEROLOGIA: I PARTE - GASTROENTEROLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trec-Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. chi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372

403508 - E-mail: [email protected]

30 SET - 2 OTTITINERARIO DIDATTICO SIVE CORSO “MANAGEMENT DELLA FATTRICE” - La Calandrina -SUTRI (VT) - Per informazioni: Segreteria SIVE - Attenzione: Evento annullato. Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

30 SETSEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE ORIGINE UTERINA DELL’INFERTILITÀ BOVINA: IL PROGETTO UTEROFERT - Centro Studi E.V. - Palazzo Trec-CON REGIONE LOMBARDIA chi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifi-

ca SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

2 - 3 OTTCORSO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVO-MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI LECCE RO - Grand Hotel Tiziano e dei Congressi - Lecce - ECM: 12 Crediti – Per informazioni: segreteria dell’ Ordine dei

Medici Veterinari della Provincia di Lecce: tel/fax:0832/346996

3 OTTINCONTRO SIMUTIV COME GESTIRE L’ADDOME ACUTO IN PRONTO SOCCORSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona -

Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. SpecialisticheSCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

3 OTTINCONTRO SIMVENCO IL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NEL CONCETTO DI CURA: OLTRE I FABBISOGNI - Centro Studi E.V. - Pa-

lazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Se-greteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

3 OTTINCONTRO SIODOV CHIUSURA DELL’ACCESSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Ac-

creditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

3 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE CHRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - Anco-

na - Hotel Sporting - VIA FLAMINIA 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

8 OTTCORSO ANMVI GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM:

No ECM -Per informazioni: Segreteria ANMVI –Tel. 0372/403537 - Fax: 0372/403526 - E-mail: [email protected]

9 - 10 OTTINCONTRO SIVAE “AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI II” - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona -

Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372403500 - E-mail: [email protected]

10 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA L’ESAME CITOLOGICO QUANDO MENO TE LO ASPETTI: OVVERO QUANDO LA DIAGNOSI È LETTERAL-

MENTE SOTTO I TUOI OCCHI - Palagarden, Roges di Rende (CS) - VIA Tevere, c/o Parco Robinson - ECM: Rich.Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

10 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA

E CHIRURGIA ORALE VETERINARIA - Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia - Via San Costanzo 4 - ECM: Rich.Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

10 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE - Cagliari - Ordine dei Medici Veterinari - IN COLLABORAZIONE CON ASVAC Via Carroz,14 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Re-

gionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

11 - 13 OTTITINERARIO DIDATTICO SIVAE “CORSO DI CHIRURGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI” - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi,

20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

15 - 17 OTTCONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 67° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - EPATOLOGIA MEDICA E CHIRURGICA - Centro Affari e Convegni, A-

rezzo - Via Lazzaro Spallanzani 23 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segrete-ria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

17 OTTINCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC ABRUZZO I PICCOLI MAMMIFERI: MAI PIÙ PAZIENTI DI “SERIE B” - Montesilvano (PE) - Viale Carlo Maresca, 12 - ECM:

Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail:[email protected]

21 - 22 OTTCORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE AMBIENTE, ALIMENTAZIONE, SALUTE: COME SVILUPPARE UNA COMUNICAZIONE TRANSNAZIONALE - LOMBARDIA Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Se-

greteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

2) In caso di contrattura muscolare una buonaopzione terapeutica è:

a Diatermia, massaggio ed esercizi attivi

b Laserterapia

c Massaggio e nuoto

d Elettrostimolazione ecrioterapia

1) Quale delle situazioni specificate determina i mag-giori problemi sanitari, con aumento delle zoppie, alivello di mandria?

a Stazionamento giornaliero nellesale d’attesa/ mungiturasuperiore alle 3 ore.

a Immissione di primipare nellamandria in lattazione.

a Passaggio da un’asciutta sulettiera permanente ad una lattazione su cuccette.

QUIZ 1Risposta corretta: a)

Incontro SIVAR - Fiera bovinolatte “Aggiornamenti in

buiatria” - Cremona,OTTOBRE 2008

QUIZ 2Risposta corretta: c)

Incontro SIODOV “Oncologiadel cavo orale: terapie

chirurgiche e trattamentialternativi” - Cremona, Ottobre

2008

SOLUZIONI

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