Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 24

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Intervento del Minsal sull'Economia www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 005 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 2, numero 24, dal 27 giugno al 3 luglio 2005 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 242 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. ECM “Chiedo a Lei Signor Ministro nella mia funzione di Presidente dell’Ordine con il maggior numero di Medici Veterinari iscritti d’Italia, di rivedere il sistema ECM, di ristabilire le giuste competen- ze e di riportare l’aggiornamento dei li- beri professionisti ad un dovere etico e deontologico, ad un obbligo profes- sionale nei riguardi dei clienti, e non ad una mera ed avvilente raccolta di punti”. Così la Presidente dell’Ordine di Milano, Carla Bernasconi, in una let- tera inviata a Storace ai primi di giu- gno. FAD Maria Linetti ha annunciato un’immi- nente convocazione della Commissio- ne ECM per chiarire meglio gli aspetti legati al conflitto di interessi. Per quan- to riguarda la Formazione a distanza tutto è ancora bloccato anche se da fonti vicine al ministero si apprende che sta per essere sbloccato qualco- sa “Che non è la Fad ma che in qual- che modo ci si avvicina”. 2% Gli Ordini professionali non devono ri- spettare il limite del 2% alla crescita delle spese come previsto dalla Fi- nanziaria 2005. L’ha chiarito la Ragio- neria dello Stato spiegando che gli or- dini non sono inseriti nella manovra di bilancio. CANILI E TRUFFE I due veterinari coinvolti nello scanda- lo del canile di Giovanni Di Bella (BR) sono stati assolti con formula piena dal concorso esterno in associazione per delinquere. Erano stati chiamati in causa dopo l’arresto di un imprendito- re ed ex consigliere comunale brindi- sino perché i loro nomi comparivano in alcune intercettazioni telefoniche. Nel processo, per la presunta truffa e gli abusi legati al canile convenzionato con Asl e Comune, è ancora coinvolto un altro veterinario. RIPRODUZIONE Il Ministero delle Politiche Agricole ha approvato le norme tecniche concer- nenti il Registro della Riproduzione Selezionata elaborate dalla Commis- sione Tecnica Centrale dell’ENCI. Le nuove norme consentiranno agli alle- vatori di poter qualificare i propri ripro- duttori e gli esemplari da loro ottenuti. SARS Sarebbe la Cinanserina, medicina usata per combattere la schizofrenia, l’antidoto al virus della Sars. È quanto avrebbero scoperto un gruppo di scienziati cinesi ed europei, finanziati dall’Unione Europea. Secondo quanto riferito dall’agenzia d’informazione Nuova Cina, la Cinanserina “può es- sere prescritta per prevenire la Sars e per curare i pazienti nel caso che la fa- tale malattia si ripresenti. CARBONCHIO Scoperta negli Usa una piccola mole- cola che contribuisce a bloccare la componente più letale della tossina prodotta dal carbonchio. Lo scrivono ricercatori del Burnham Institute di La Jolla, in California, che, sotto la guida di Martino Forino, hanno condotto una ricerca finanziata dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases. La sperimentazione è stata condotto con discreto successo sui topi. Brevi Etica e clonazione I l Laboratorio di tecnologie della riproduzione di Cesare Galli (foto) di Cremona ha costituito un Co- mitato Etico con funzioni di valutazione, consulenza e controllo sui protocolli delle nuove ricerche sulla clona- zione animale. Il Comitato Etico si è formalmente inse- diato il 20 giugno. In considerazione dell’aumento della sensibilità sugli aspetti etici connessi anche alla ricerca animale e dell'ampliamento dei suoi obiettivi scientifici, LTR-CIZ ha ritenuto di dotarsi di un Comitato Etico indipendente per valutare i protocolli delle nuove ricerche in ambito zootecnico e biomedico. Ai fini di costituire questo Comitato LTR-CIZ ha incaricato il Centro Studi Politeia di Mi- lano di nominare i suoi componenti. Politeia, che da oltre vent’anni si occupa di questioni bioetiche acquisendo una solida autorevolezza nel campo, ha dapprima svolto le opportune ricerche sul piano della normativa vigente in questo ambito, ed ha poi individuato discipline rilevanti venendo a delineare un Comitato che coniugasse indipendenza, interdisciplinarità e apertura sul piano nazionale. Il Comitato Etico è presieduto dal Professor Antonino Fora- bosco. Vicepresidente è la Professoressa Mariella Immacolato, Segretario la Dottoressa Giovanna Lazzari. Membri del Comitato sono: Dottor Paolo Cor- dioli, Professor Cesare Galli, Avvocato Uliana Garoli, Professor Maurizio Mo- ri, Dottor Emilio Olzi, Professoressa Margherita Rinaldi. Attualmente LTR-CIZ sta sviluppando una ricerca assolutamente innovativa finalizzata alla produ- zione di modelli animali di grossa taglia di malattie umane. LTR-CIZ svolge anche una attività di selezione e di miglioramento genetico di animali di gros- sa taglia mediante tecniche di riproduzione assistita per gli allevatori e le lo- ro Associazioni. In Italia resterà il divieto di clonare embrioni umani. È stato il ministro della Sa- lute Francesco Storace, di fronte alle notizie di clonazioni, prima in Corea e poi in Inghilterra, a confermare la posizione italiana da sempre contraria. Ma il divieto non interessa la clonazione animale. Dal primo gennaio 2002 è in- fatti decaduta l’ordinanza con cui il Ministero della Salute vietava fino al 31 di- cembre 2001 la clonazione animale. I laboratori che dal 1997, anno del pri- mo divieto, non potevano eseguire esperimenti di clonazione animale sono stati così tacitamente autorizzati a tornare alla ricerca. E il Centro di Cesare Galli prosegue celermente e con successo le sue ricerche. “A luglio, se tutto va bene come del resto penso e credo, ci sarà la prima nascita di un suino clonato. Al centro di Porcellasco c’è una gravidanza in corso’’. Lo ha annun- ciato proprio Cesare Galli, medico veterinario, noto nel mondo per avere pro- dotto il primo toro ‘fotocopia’ Galileo, il primo cavallo clonato Prometea, e il primo clone di cavallo-campione: Pieraz. Il maiale che nascerà in luglio sarà il primo suino ‘fotocopia’ prodotto in Italia. Sarà maschio, con ogni probabilità non sarà figlio unico ma avrà dei gemellini e contribuirà alle ricerche sulla clo- nazione terapeutica. Galli spiega così il significato dell’esperimento: “Dalla gravidanza attualmente in corso, che ci è stata ‘commissionata’ da un’azien- da italiana, nasceranno più maialini (non solo uno, bensì una nidiata come ac- cade in genere con questi animali) da utilizzare a scopi commerciali per mi- gliorare la qualità degli allevamenti - conferma lo scienziato - ma il nostro obiettivo in realtà è un altro’’, ben più ambizioso. “Clonando suini vogliamo di- mostrare sugli animali la fattibilità di quello che gli scienziati sudcoreani e in- glesi, hanno intenzione di fare sull’uomo’’. In altre parole “vogliamo dimostra- re che dall’embrione si possono ottenere cellule staminali in grado di guarire malattie oggi senza cura’’. L'On. Gianni Mancuso Coadiutori: adesso il contratto Sbloccato il pagamento degli arretrati. Interrogazione di Mancuso per chiedere un contratto omogeneo su tutto il territorio A PAG. 3 Se lo sai già... l'hai letto su @nmviOggi È stata pubblicata in questi giorni l'indagine ISTAT 2004. Siamo an- dati al capitolo riferito al Lavoro ed in particolare alle pagine dedicate all‘"Indagine sull'inserimento profes- sionale dei laureati nel 2004". Non ci crederete ma i veterinari non esisto- no. Nessun riferimento al nostro setto- re. Per anni ci siamo scontrati con l'I- STAT perché quando parlavano di Medici Veterinari risultava che poco dopo la laurea erano tutti occupati. Per loro infatti l'iscrizione all'Ordine si- gnifica essere occupati e noi sappia- mo bene che il passaggio dalla Lau- rea all'Ordine per noi è quasi automa- tico visto che al nostro Esame di Sta- to non si boccia quasi nessuno. Ab- biamo impiegato anni a far capire che l'iscrizione all'Ordine non significa avere automaticamente un’occupa- zione ed un reddito ma soltanto costi: quota annua di iscrizione, Enpav, Onaosi, Ecm. In questa indagine, co- munque, non siamo stati neppure considerati ma alcuni dati generali hanno per noi lo stesso qualche si- gnificato. Dopo tre anni dalla Laurea il 74% ha un lavoro, ma quelli che lo hanno continuativo sono solo il, 56,4%. Nel 2001 questo dato era net- tamente migliore, 63,2%. La differen- za fra Nord e Sud è sempre molto ele- vata: 64,6% contro il 42,3%. Questo dato ovviamente varia molto a secon- da del tipo di laurea: per gli ingegne- ri è l'81,7%, per il gruppo chimico-far- maceutico 72,7%, economico-statisti- co 68,2%, per poi arrivare a quello agrario 58,9% ed infine legale 41,7% e medico 19,5%. La situazione gene- rale è quindi poco rosea. Non solo emerge dall'indagine che dopo tre anni dalla laurea molti laureati sono ancora in cerca di un lavoro ma an- che che una gran parte di quelli che hanno un'occupazione sono fortemen- te precari. Inoltre l'ISTAT evidenzia an- che che un laureato al primo impiego guadagna, come primo stipendio, me- no rispetto a tre anni fa. Ed i Medici Ve- terinari? Come abbiamo detto non ci sono. Potremmo essere stati conside- rati nel settore medico o in quello agra- rio. Nel primo saremmo messi proprio molto male, ed è la verità che stiamo sostenendo da anni, nel secondo un fi- lo meglio ma non avrebbe molto sen- so. La verità è che ci considerano tal- mente tanto che ai fini statistici non ab- biamo neppure un nostro settore spe- cifico. MA DOVE SONO I VETERINARI?

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Intervento del Minsal sull'Economia

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

005SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 2, numero 24, dal 27 giugno al 3 luglio 2005Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

242ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

ECM“Chiedo a Lei Signor Ministro nella miafunzione di Presidente dell’Ordine conil maggior numero di Medici Veterinariiscritti d’Italia, di rivedere il sistemaECM, di ristabilire le giuste competen-ze e di riportare l’aggiornamento dei li-beri professionisti ad un dovere eticoe deontologico, ad un obbligo profes-sionale nei riguardi dei clienti, e nonad una mera ed avvilente raccolta dipunti”. Così la Presidente dell’Ordinedi Milano, Carla Bernasconi, in una let-tera inviata a Storace ai primi di giu-gno.

FADMaria Linetti ha annunciato un’immi-nente convocazione della Commissio-ne ECM per chiarire meglio gli aspettilegati al conflitto di interessi. Per quan-to riguarda la Formazione a distanzatutto è ancora bloccato anche se dafonti vicine al ministero si apprendeche sta per essere sbloccato qualco-sa “Che non è la Fad ma che in qual-che modo ci si avvicina”.

2%Gli Ordini professionali non devono ri-spettare il limite del 2% alla crescitadelle spese come previsto dalla Fi-nanziaria 2005. L’ha chiarito la Ragio-neria dello Stato spiegando che gli or-dini non sono inseriti nella manovra dibilancio.

CANILI E TRUFFEI due veterinari coinvolti nello scanda-lo del canile di Giovanni Di Bella (BR)sono stati assolti con formula pienadal concorso esterno in associazioneper delinquere. Erano stati chiamati incausa dopo l’arresto di un imprendito-re ed ex consigliere comunale brindi-sino perché i loro nomi comparivano inalcune intercettazioni telefoniche. Nelprocesso, per la presunta truffa e gliabusi legati al canile convenzionatocon Asl e Comune, è ancora coinvoltoun altro veterinario.

RIPRODUZIONEIl Ministero delle Politiche Agricole haapprovato le norme tecniche concer-nenti il Registro della RiproduzioneSelezionata elaborate dalla Commis-sione Tecnica Centrale dell’ENCI. Lenuove norme consentiranno agli alle-vatori di poter qualificare i propri ripro-duttori e gli esemplari da loro ottenuti.

SARS Sarebbe la Cinanserina, medicinausata per combattere la schizofrenia,l’antidoto al virus della Sars. È quantoavrebbero scoperto un gruppo discienziati cinesi ed europei, finanziatidall’Unione Europea. Secondo quantoriferito dall’agenzia d’informazioneNuova Cina, la Cinanserina “può es-sere prescritta per prevenire la Sars eper curare i pazienti nel caso che la fa-tale malattia si ripresenti.

CARBONCHIOScoperta negli Usa una piccola mole-cola che contribuisce a bloccare lacomponente più letale della tossinaprodotta dal carbonchio. Lo scrivonoricercatori del Burnham Institute di LaJolla, in California, che, sotto la guidadi Martino Forino, hanno condotto unaricerca finanziata dal National Instituteof Allergy and Infectious Diseases. Lasperimentazione è stata condotto condiscreto successo sui topi.

Brevi

Etica e clonazione

I l Laboratorio di tecnologie della riproduzione diCesare Galli (foto) di Cremona ha costituito un Co-

mitato Etico con funzioni di valutazione, consulenza econtrollo sui protocolli delle nuove ricerche sulla clona-zione animale. Il Comitato Etico si è formalmente inse-diato il 20 giugno. In considerazione dell’aumento dellasensibilità sugli aspetti etici connessi anche alla ricercaanimale e dell'ampliamento dei suoi obiettivi scientifici,

LTR-CIZ ha ritenuto di dotarsi di un Comitato Etico indipendente per valutarei protocolli delle nuove ricerche in ambito zootecnico e biomedico. Ai fini dicostituire questo Comitato LTR-CIZ ha incaricato il Centro Studi Politeia di Mi-lano di nominare i suoi componenti. Politeia, che da oltre vent’anni si occupadi questioni bioetiche acquisendo una solida autorevolezza nel campo, hadapprima svolto le opportune ricerche sul piano della normativa vigente inquesto ambito, ed ha poi individuato discipline rilevanti venendo a delineareun Comitato che coniugasse indipendenza, interdisciplinarità e apertura sulpiano nazionale. Il Comitato Etico è presieduto dal Professor Antonino Fora-bosco. Vicepresidente è la Professoressa Mariella Immacolato, Segretario laDottoressa Giovanna Lazzari. Membri del Comitato sono: Dottor Paolo Cor-dioli, Professor Cesare Galli, Avvocato Uliana Garoli, Professor Maurizio Mo-ri, Dottor Emilio Olzi, Professoressa Margherita Rinaldi. Attualmente LTR-CIZsta sviluppando una ricerca assolutamente innovativa finalizzata alla produ-zione di modelli animali di grossa taglia di malattie umane. LTR-CIZ svolgeanche una attività di selezione e di miglioramento genetico di animali di gros-sa taglia mediante tecniche di riproduzione assistita per gli allevatori e le lo-ro Associazioni. In Italia resterà il divieto di clonare embrioni umani. È stato il ministro della Sa-lute Francesco Storace, di fronte alle notizie di clonazioni, prima in Corea epoi in Inghilterra, a confermare la posizione italiana da sempre contraria. Mail divieto non interessa la clonazione animale. Dal primo gennaio 2002 è in-fatti decaduta l’ordinanza con cui il Ministero della Salute vietava fino al 31 di-cembre 2001 la clonazione animale. I laboratori che dal 1997, anno del pri-mo divieto, non potevano eseguire esperimenti di clonazione animale sonostati così tacitamente autorizzati a tornare alla ricerca. E il Centro di CesareGalli prosegue celermente e con successo le sue ricerche. “A luglio, se tuttova bene come del resto penso e credo, ci sarà la prima nascita di un suinoclonato. Al centro di Porcellasco c’è una gravidanza in corso’’. Lo ha annun-ciato proprio Cesare Galli, medico veterinario, noto nel mondo per avere pro-dotto il primo toro ‘fotocopia’ Galileo, il primo cavallo clonato Prometea, e ilprimo clone di cavallo-campione: Pieraz. Il maiale che nascerà in luglio saràil primo suino ‘fotocopia’ prodotto in Italia. Sarà maschio, con ogni probabilitànon sarà figlio unico ma avrà dei gemellini e contribuirà alle ricerche sulla clo-nazione terapeutica. Galli spiega così il significato dell’esperimento: “Dallagravidanza attualmente in corso, che ci è stata ‘commissionata’ da un’azien-da italiana, nasceranno più maialini (non solo uno, bensì una nidiata come ac-cade in genere con questi animali) da utilizzare a scopi commerciali per mi-gliorare la qualità degli allevamenti - conferma lo scienziato - ma il nostroobiettivo in realtà è un altro’’, ben più ambizioso. “Clonando suini vogliamo di-mostrare sugli animali la fattibilità di quello che gli scienziati sudcoreani e in-glesi, hanno intenzione di fare sull’uomo’’. In altre parole “vogliamo dimostra-re che dall’embrione si possono ottenere cellule staminali in grado di guariremalattie oggi senza cura’’.

L'On. Gianni Mancuso

Coadiutori:adesso il contrattoSbloccato il pagamento degli arretrati.Interrogazione di Mancuso per chiedereun contratto omogeneo su tutto ilterritorio A PAG. 3

Se lo sai già...l'hai letto su @nmviOggi

È stata pubblicata in questi giornil'indagine ISTAT 2004. Siamo an-

dati al capitolo riferito al Lavoro ed inparticolare alle pagine dedicateall‘"Indagine sull'inserimento profes-sionale dei laureati nel 2004". Non cicrederete ma i veterinari non esisto-no. Nessun riferimento al nostro setto-re. Per anni ci siamo scontrati con l'I-STAT perché quando parlavano diMedici Veterinari risultava che pocodopo la laurea erano tutti occupati.Per loro infatti l'iscrizione all'Ordine si-gnifica essere occupati e noi sappia-mo bene che il passaggio dalla Lau-rea all'Ordine per noi è quasi automa-tico visto che al nostro Esame di Sta-to non si boccia quasi nessuno. Ab-biamo impiegato anni a far capire chel'iscrizione all'Ordine non significaavere automaticamente un’occupa-zione ed un reddito ma soltanto costi:quota annua di iscrizione, Enpav,Onaosi, Ecm. In questa indagine, co-munque, non siamo stati neppureconsiderati ma alcuni dati generalihanno per noi lo stesso qualche si-gnificato. Dopo tre anni dalla Laurea il74% ha un lavoro, ma quelli che lohanno continuativo sono solo il,56,4%. Nel 2001 questo dato era net-

tamente migliore, 63,2%. La differen-za fra Nord e Sud è sempre molto ele-vata: 64,6% contro il 42,3%. Questodato ovviamente varia molto a secon-da del tipo di laurea: per gli ingegne-ri è l'81,7%, per il gruppo chimico-far-maceutico 72,7%, economico-statisti-co 68,2%, per poi arrivare a quelloagrario 58,9% ed infine legale 41,7%e medico 19,5%. La situazione gene-rale è quindi poco rosea. Non soloemerge dall'indagine che dopo treanni dalla laurea molti laureati sonoancora in cerca di un lavoro ma an-che che una gran parte di quelli chehanno un'occupazione sono fortemen-te precari. Inoltre l'ISTAT evidenzia an-che che un laureato al primo impiegoguadagna, come primo stipendio, me-no rispetto a tre anni fa. Ed i Medici Ve-terinari? Come abbiamo detto non cisono. Potremmo essere stati conside-rati nel settore medico o in quello agra-rio. Nel primo saremmo messi propriomolto male, ed è la verità che stiamosostenendo da anni, nel secondo un fi-lo meglio ma non avrebbe molto sen-so. La verità è che ci considerano tal-mente tanto che ai fini statistici non ab-biamo neppure un nostro settore spe-cifico. ■

MA DOVE SONO I VETERINARI?

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“Grazie ai reiterati solleciti di que-sta Direzione Generale, e perso-nali del Sig. Ministro, il Ministrodell’Economia e delle Finanze hacontrofirmato in data odierna ilprovvedimento indicato in ogget-to. Si assicura che gli adempimen-ti conseguenti verranno curati conla massima sollecitudine”. Seguela firma di Giuseppe Celotto, Diret-tore Generale del personale delMinistero della Salute.È questa la nota con cui il 22 giu-gno si comunicava alla Direzionedi Sanità Veterinaria la firma di Si-niscalco del Decreto interministe-riale concernente il trattamentoeconomico dei veterinari (e farma-cisti e chimici) coadiutori per il2005. “Merita di essere ricordatol’impegno del neo Ministro Storace- sottolinea il parlamentare-Colle-ga On. Gianni Mancuso - che, du-rante un incontro con la DirezioneGenerale della Sanità Veterinaria,aveva promesso un fattivo interes-samento”. Ovviamente rimangonoaperti altri aspetti quali l’applica-zione omogenea del contratto e larealizzazione di un Gruppo di la-voro che permetta di individuareidonee procedure che consentanoal Ministero della Sanità una conti-nuità di prestazioni.

Il veterinario coadiutore La tipologia professionale del Ve-terinario Coadiutore, istituita neglianni Settanta per intensificare icontrolli alle frontiere, è da sempreinquadrata come “collaborazio-ne”; una formula certamente me-

no onerosa per le finanze pubbli-che, ma che espone ogni anno iveterinari dei PIF e degli UVAC ariaprire il tavolo della contrattazio-ne con i Ministeri competenti. Da-gli anni settanta ad oggi, i control-li alle frontiere si sono sempre piùintensificati, sia per l’aumento deiflussi commerciali, sia per la mag-giore attenzione ai problemi ed al-le emergenze sanitarie. Di paripasso, nel corso dei decenni, nonsi è purtroppo registrato un innal-zamento della considerazionepubblica, e della dignità profes-sionale di questi medici veterinarie ciò malgrado le rassicurazioni ele attestazioni di riconoscimentoda parte delle autorità competenti.“Risulta, superfluo - osserva Man-cuso - richiamare il peso di dettaattività in considerazione ai recen-ti accordi con la Cina per il con-trollo dell’influenza aviaria per au-mentare le garanzie sanitarie deicittadini dell’Europa allargata.Spiace inoltre dover constatareche nulla è cambiato rispetto alpassato, soprattutto per quel cheattiene al rispetto dei doveri con-trattuali. Spiace dover constatare icontinui, ripetuti ed ingiustificati ri-tardi che si registrano nei paga-menti degli stipendi”.Gli incarichi conferiti ai coadiutoricomportano lo svolgimento di atti-vità indispensabili ed indifferibilinel campo della profilassi nazio-nale ed internazionale e di preven-zione delle zoonosi di competen-za del Ministero della Salute. I 22Veterinari Coadiutori in servizio a

Roma ed i 67 in servizio in perife-ria non percepivano compensi dalmese di febbraio 2005; e solo il 22gigno il Ministro Siniscalco ha fir-mato il decreto che sana la situa-zione arretrata. Ma per l’appunto:la situazione arretrata.

Interrogazione ai MinistriA tale proposito, l’On. Gianni Man-cuso ha presentato una interroga-zione parlamentare ai Ministri del-l’Economia e della Salute. “Sononote le difficoltà conseguenti allaacquisizione ed alla relativa ge-stione dei finanziamenti - osservail parlamentare - ma ciò non eso-nera dall’intervenire a sostegnodel decoro di questi medici veteri-nari impegnati in una attività digrande responsabilità in totale as-senza di certezze in ordine al loropresente ed al loro futuro”. Pertan-to, nell’interrogazione, l’on. Man-cuso chiede di sapere: se i Dica-steri competenti intendano attivareuna procedura che consenta il pa-gamento dei compensi a scaden-za mensile; se intendano realizza-re l’applicazione omogenea delcontratto di che trattasi su tutto ilterritorio nazionale, anche ai fini digarantire analoghi diritti e doveri;ciò anche in ordine all’orario diservizio, alla gestione del contri-buto per la Cassa di PrevidenzaENPAV, ecc.; se intendano attivareun gruppo di lavoro ai fini di iden-tificare le procedure atte a garan-tite al Ministero della Salute unacontinuità di prestazioni, senza ri-nunciare alla qualità delle presta-

zioni assicurate da professionalitàformate e senza penalizzare ulte-

riormente i Medici Veterinari Coa-diutori attualmente in attività. ■

3ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005

Potrebbe essere rivistal’ordinanza del 27 agosto2004 Tutela dell’incolu-

mità pubblica dall’aggressività dicani (G.U. n. 213 del 10 settem-bre 2004). Il Ministero della Salute ha infat-ti richiesto al Consiglio Superio-re di Sanità di esprimere nuove

valutazioni sull’aggressività ca-nina.A riaprire la discussione è stata laSocietà amatori mastino napoleta-no che ha presentato ricorso con-tro l’ordinanza, in vigore dall’11settembre 2004, per l’inserimentonell’elenco delle razze canine (eloro incroci) a rischio di maggioreaggressività. Secondo la Società,l’inserimento oltre a non averefondamento scientifico va controla tradizione della razza e trascu-ra l’impegno al miglioramento ge-netico del mastino napoletano.Tenendo conto che non mancanosegnalazioni di aggressione daparte di mastini napoletani, la se-zione IV del Consiglio Superioredi Sanità, ha valutato positiva-mente il ricorso. Il nodo della que-stione è sempre legato all’impos-sibilità di stabilire con certezzascientifica razze “potenzialmentepericolose”. Proprio questo concetto era stato

fatto proprio dalla sezione IV delConsiglio Superiore di Sanità nel-le sedute del 29 settembre e 17ottobre 2003.Nel parere allora formulato si rite-neva infatti di non potere identifi-care scientificamente razze po-tenzialmente pericolose, ma chealcune razze, proprio per la lororecente o incompleta addomesti-cazione e la loro storia evolutiva eselettiva si configurano a rischiodi gestione e/o inadatte alla vita inambiente urbano. Il relatore della IV sezione, il prof.Stefano Cinotti - dopo aver nuova-mente richiesto un parere di meri-to a FNOVI, ANMVI e SCIVAC - haquindi riproposto il parere formu-lato nel 2003 ribadendo che leconsiderazioni di allora non pos-sono essere disgiunte da una va-lutazione più generale della tuteladell’incolumità pubblica dal ri-schio di aggressioni da parte dicani. ■

Ordinanza 27 agosto 2004

Aggressività canina, il mastino napoletano riapre la discussioneIl Consiglio Superiore di Sanità conferma la mancanza di certezze scientifiche

Il parere trasmesso al ConsiglioSuperiore di Sanità

S i conferma parere contrario ad ogni lista di proscrizione o di identifi-cazione di razze di cani pericolosi ritenendo che la responsabilità

principale dei casi di aggressione da parte di cani ad altri animali o personesia principalmente da imputare a condizioni di allevamento inaccettabili, adaddestramenti finalizzati ad esaltare o a stimolare l’aggressività e a proprieta-ri incoscienti, impreparati, o non in grado di comprendere segnali prodromicidi pericolo manifestati dal proprio animale. Si conferma pertanto parere favo-revole ad ogni riduzione o contenimento della lista delle razze di cani presun-ti pericolosi, ma sollecitiamo nello stesso tempo urgenti normative che rego-lamentino maggiormente l’addestramento teso ad esaltare forme di aggressi-vità ed in particolare vietando l’addestramento alla difesa con l’attacco ai fi-guranti ad eccezione dei soggetti impiegati nella pubblica sicurezza. (Pareresottoscritto da FNOVI e ANMVI, inviato al CSS il 21/06/2005)

Le razze della seconda Ordinanza-Sirchia

Nell’attuale ordinanza le razze canine e loro incroci “a rischio di mag-giore aggressività” sono: American Bulldog; Cane da pastore di

Charplanina; Cane da pastore dell’Anatolia; Cane da pastore dell’Asia cen-trale; Cane da pastore del Caucaso; Cane da Serra da Estreilla; Dogo Argen-tino; Fila brazileiro; Mastino napoletano; Perro da canapo majoero; Perro dapresa canario; Perro da presa Mallorquin; Pit bull; Pitt bull mastiff: Pit bull ter-rier; Rafeiro do alentejo; Rottweiler; Tosa inu.

L’Economia firma il trattamento economico 2005

Coadiutori: bene Siniscalco, ma ora vogliamo discutere il nostro futuroDall’On. Mancuso un’interrogazione parlamentare per risolvere i problemi strutturali della condizioneoccupazionale dei coadiutori

L’ENPAV accorda la dilazione dei contributi

Dopo il tavolo di fine maggio con ANMVI e FNOVI sulle possibili inziati-ve per risolvere la loro condizione occupazionale, i medici veterinari

coadiutori vedono accordata la possibilità di dilazione del pagamento deicontributi ENPAV. La richiesta è stata formalizzata dalla FNOVI stante il man-cato percepimento della retribuzione negli scorsi mesi. Il Consiglio di ammini-strazione dell’ENPAV ha approvato all’unanimità che i Colleghi coadiutori pos-sano fare espressa richiesta all’Ente di rateizzare il pagamento dei contributi.La Categoria veterinaria, attraverso le proprie istituzioni ed organizzazioni, staattivamente intervenendo affinché i circa 130 coadiutori impegnati nei PIF enegli UVAC trovino rimedi al loro disagio occupazionale, ma è dal Ministerodella Salute e dell’Economia che i Colleghi coadiutori attendono interventi ri-solutivi e coerenti con le reiterate manifestazioni di apprezzamento e consi-derazione per l’importanza delle ispezioni frontaliere e della sicurezza delletransazioni transfrontaliere.

Una storia infinita

Milano 22/06/2005 - Pare che le vicissitudini economiche di noi Veteri-nari Coadiutori stiano per trovare una soluzione. Ieri il Ministro del-

l’Economia e Finanze, ha firmato il “famigerato” Decreto che consentirà il pa-gamento degli emolumenti; siamo in arretrato da parte dal mese di Febbraio(residuo 40%) ad oggi, ci aspettiamo di trovare i soldi sui nostri conti per finemese corrente, dato che dall’Ufficio I della Direzione Veterinaria ci è stata da-ta rassicurazione che i nostri mandati sono già stati inviati presso l’Ufficio Ra-gioneria in attesa di essere liquidati. Perché diciamo che ci auguriamo? Per-ché da nostre notizie di oggi ricevute dal Ministero dell’Economia e Finanze ciè stato detto che il Decreto in questione dovrà “soggiornare” almeno altri due-tre giorni presso un loro Ufficio, poi dipenderà dalla solerzia del Ministero del-la Salute la velocità dei pagamenti.Vogliamo ringraziare e sottolineare la disponibilità dell’ANMVI, e della FNOVInella figura del Vicepresidente dr. Gaetano Penocchio, senza i quali forse nonsaremmo giunti a tale risultato se dobbiamo giudicare dagli anni precedenti,siamo ancora lontani dal trattamento che ci auguriamo di poter ottenere, ma,soddisfatti della solidarietà dimostrataci anche dai colleghi dipendenti.Chiederemo ancora l’aiuto dell’ANMVI e del dr. Penocchio perché ci siamo po-sti come obiettivo di poter discutere del nostro futuro col il Ministro della Salu-te che ha già dato segno di interesse per questa storia infinita.

Girolmina Falcone, medico veterinario coadiutore, PIF LinateElena Onandrini, medico veterinario coadiutore, UVAC Lombardia

Maria Teresa Faccini, medico veterinario coadiutore, UVAC Veneto

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Nel commentare il primorapporto annuale del-l’ENPA sui reati contro

gli animali (Animal Killer 2005, v.box DATI DI SINTESI), il Presi-dente dell’ENPA Paolo Manzi usatoni di “speranza”. Probabilmen-te, dice, i nuovi strumenti norma-tivi a disposizione - la legge189/2004 - “hanno avuto comeconseguenza immediata la cre-scita della propensione alla de-nuncia, perché i tanti testimonidei maltrattamenti si sentono me-no soli, con più armi, con la nuo-va speranza di vedere riparatoun torto”. Comincia a emergereun “sommerso” diffuso, dunque,

anche se la Legge viene consi-derata perfettibile e “il fenomenoè ben lontano dall’essere rappre-sentato fedelmente”. Il monito-raggio dei maltrattamenti è statocurato dall’ORCA (Osservatorioreati contro gli animali dell’EnteNazionale Protezione Animali) at-tivo da circa sette mesi. Il Rap-porto è pubblicato al sitowww.enpa.it

La professione veterinariaUn capitolo del Rapporto è dedi-cato alle modifiche al codice pe-nale che chiamano in causa il me-dico veterinario: l’articolo 544 -ter(Titolo IX BIS dei delitti contro il

sentimento per gli animali). Essostabilisce che “chiunque, per cru-deltà o senza necessità, cagionauna lesione ad un animale ovverolo sottopone a sevizie o a compor-tamenti o a fatiche o a lavori in-sopportabili per le sue caratteristi-che etologiche è punito con la re-clusione da tre mesi a un anno ocon la multa da 3.000 a 15.000 eu-ro. La stessa pena si applica achiunque somministra agli animalisostanze stupefacenti o vietateovvero li sottopone a trattamentiche procurano un danno alla salu-te degli stessi. La pena è aumen-tata della metà se dai fatti di cui alprimo comma deriva la morte del-

l’animale”. Il Rapporto analizzaquesto articolo chiedendosi co-me possa trovare una diretta ap-plicazione all’attività veterinaria.Questa l’interpretazione dell’EN-PA: “Un primo problema - si leg-ge nel Rapporto - sorge a frontedella circostanza che difficilmen-te il veterinario agisce motupro-prio: è di norma il proprietarioche si avvale dell’opera del pro-fessionista, ma a prescindere datale dinamica occorre considera-re che la norma incriminatricenon fa distinzione: il terminechiunque individua e punisce in-distintamente, secondo i principigenerali del diritto penale, ese-cutore e mandante ma solo seanimati dall’elemento soggettivo- dolo - previsto e richiesto per laconfigurabilità del reato. Pertan-

to, ai fini del fatto reato, non è da-to distinguere fra la richiesta delproprietario in ordine alle terapieda praticare e il materiale inter-vento del veterinario sull’animalese vi è coincidenza sull’elementosoggettivo. Atteso ciò, il profes-sionista, chiamato a interveniresu di un animale crudelmente osenza necessità, nelle accezionisopra delineate, risponderà per-sonalmente e direttamente delreato ex articolo 544 bis c.p. se,avvedutosi dell’illiceità della ri-chiesta del proprietario, lo asse-condi praticando comunque sul-l’animale la terapia assassina. Aciò, infatti, il medico veterinario sipuò legittimamente rifiutare pro-prio invocando il proprio codicedeontologico e i principi che loispirano, ai quali l’esercizio della

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Legge 189/2004

Rapporto ENPA: anche i proprietaricommettono il reato di maltrattamentoIl Presidente Manzi: necessario un tavolo di lavoro tra i veterinari e la Protezione Animali

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005

L’osservazione del proprietario

Come fa un medico veterinario a capire se un proprietario mal-tratta il proprio animale? “L’osservazione del proprietario è

importante - spiega Sabrina Giussani (SISCA) - ad esempio quandoil cane fa pipì in ambulatorio. In questo caso la reazione del cane alrimprovero è indicativa del comportamento abituale del proprietario. Incerti casi è il proprietario a dover essere educato alla punizione”. Lapunizione fisica va senz’altro scoraggiata, anzi secondo la CollegaGiussani: “si dovrebbe ridurre al massimo la punizione e ricorrere mol-to più spesso ai premi, perché il circuito cerebrale relativo alla sommi-nistrazione dei premi è “facilitato” e l’apprendimento è più immediato ea lungo termine. Il premio dice al cane cosa fare piuttosto che cosanon fare”.Il maltrattamento, senza necessariamente incorrere negli estremi delreato vero e proprio, si annida anche nella negazione delle esigenzeetologiche dell’animale. “È la situazione più ricorrente - continua laGiussani - il non soddisfacimento delle esigenze etologiche della spe-cie può voler dire per il cane, ad esempio, non farlo socializzare o te-nerlo in casa o in giardino convinti che tanto gli basti”.Ecco quindi che il ruolo del medico veterinario nella convivenza re-sponsabile con l’animale da compagnia inizia ancor prima che il caneo il gatto entrino in famiglia con la visita pre-adozione: “Convocandol’aspirante proprietario e anche la sua famiglia il medico veterinariopuò comprendere cosa spinge il proprietario all’adozione e verso qua-le razza è orientato. Analizzare la giornata tipo e la composizione del-la famiglia (bambini e anziani) è molto importante. Un animale non puòad esempio essere adottato “per” i bambini, ma semmai “con” i bam-bini”. Sono infatti i familiari adulti a farsi veramente carico delle esi-genze di cura e di mantenimento dell’animale. Nel far questo è impor-tante che forniscano ai figli un modello di corretto comportamento conl’animale. “Spiego anche cosa significa avere un animale- prosegueSabrina Giussani- l’assistenza quotidiana in casa e fuori, l’attenzionealle esigenze etologiche, se è un gatto l’arricchimento ambientale del-la casa o altre indicazioni particolari se l’animale non è tradizionale dacompagnia. Data la vita media di un animale, averne uno significa as-sumere una responsabilità che dura nel tempo, che modifica la vitaquotidiana”. I proprietari virtuosi possono anche seguire corsi compor-tamentali per imparare dal medico veterinario le regole di convivenzacon l’animale. All’estremo opposto può riscontrarsi invece la sindromedi Munchausen per procura: “significa provocare una malattia, una fe-rita, per poi potersene prendere cura- spiega la Giussani- sono com-portamenti persistenti e pericolosi. Nella mia esperienza non sono ca-si frequenti ma quando si verificano sono molto pesanti perché l’ani-male muore.” Infine, si annotino i casi di animali rifiutati dai proprietari, consegnati alveterinario per la soppressione e sempre più frequentemente “adotta-ti” dallo stesso veterinario. E qui, conclude Sabrina Giussani, “biso-gnerebbe cominciare a stabilire, anche insieme alle associazioni ani-maliste, come affrontare i casi di animali di proprietà di cui il posses-sore non intende più farsi carico”.

L’INTERVISTA

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propria professione deve unifor-marsi”.Quanto alla somministrazione aglianimali di sostanze stupefacenti,l’Enpa osserva: “se in tale fattispe-cie rientra sicuramente il dopingpraticato agli animali adibiti allecompetizioni - anche se lecite -, alfine di migliorarne il rendimento,non vi rientra la somministrazionedi farmaci da parte del veterinariosull’animale, affetto da patologieclinicamente accertate, al fine diguarirlo. Diversamente il veterina-rio che assecondi il proprietariodell’animale e pratichi su quest’ul-timo terapie nocive inutili (comeper esempio l’iniezione di cortiso-ne non di certo curativa ma preor-dinata al solo fine di nasconderela malattia dell’animale al compra-tore) risponderà del reato di mal-trattamento di animale”. (cfr. Leg-ge 189/2004: falso allarme, di Ma-ria Teresa Semeraro, legale del-l’ANMVI, Professione Veterinaria n.42/2004)

Il Proprietario e il contestosocialeMalgrado gli orientamenti del Le-

gislatore, che si spingono fino al-l’ipotesi di tutela costituzionaledegli animali, e malgrado le poli-tiche animaliste di molte associa-zioni di settore e amministrazionilocali, la società svela ancora fe-nomeni di intolleranza o “fastidio”nei confronti degli animali, maltollerati in condominio, nelle pro-prietà private, nei centri urbanidove maggiormente è sentito ilproblema delle deiezioni. Il datopiù sorprendente, però, è quelloriferito ai proprietari. Il maltratta-mento, come reato vero e proprioo come gesto al limite del codicepenale, vede fra i suoi responsa-bili anche i possessori di animali.E questo è un dato che non puònon coinvolgere il medico veteri-nario.

Presidente Manzi, del rapporto“Animal Killer 2005” ci ha col-pito un dato: il 26% dei casi dimaltrattamento è attribuibile aiproprietari (dati di sintesi).Quali sono le fattispecie dimaltrattamento ad opera deiproprietari?Il problema sta alla base, cioè

al rapporto tra uomo e animale.Troppo spesso infatti, gli italianiaccettano un cane in casa soloper soddisfare la propria vo-lontà di avere una “compagnia”o peggio uno “strumento”, un“oggetto” col quale giocare ocol quale far giocare i propri fi-gli. Poi l’uomo si rende contoche l’animale ha legittime esi-genze e allora il rapporto salta.Molti episodi di maltrattamento,molti abbandoni, molte violenzesi sviluppano quando il rappor-to tra l’uomo e l’animale si dete-riora irrimediabilmente. Spessoprevale il tentativo umano di do-minare la natura e gli animali.Non ci si rende conto che, perrispettarlo pienamente, l’anima-le deve essere trattato da ani-male, con diritti da riconosceree doveri da onorare. Il tentativodi umanizzare un cane o un gat-to, per esempio, è grave e de-nota presunzione. Altre volte ilmaltrattamento nasce dallascarsa conoscenza degli ani-mali domestici, delle loro abitu-dini, del comportamento, delleesigenze. L’uomo, insomma,provoca sofferenza e violenzaanche in buona fede. Ma sem-pre sofferenza è…

I proprietari sono anche gli ulti-mi in classifica in fatto di de-nunce: fra coloro che presenta-no denunce i proprietari si atte-stano al 16,3%. Come va letto emotivato questo dato? Nel rap-porto si parla ad esempio di ti-more di ritorsioni.Il problema del timore di ritorsio-ni esiste. Nei litigi condominiali,ad esempio, se l’oggetto delcontendere è un animale, si ten-de a reprimere ogni esigenzadell’animale ritenendo il diritto diun cane o di un gatto “sacrifica-

bile” per poter preservare la se-rena convivenza tra umani. Nonci si rende conto, invece, che lastragrande maggioranza dei casipuò essere risolta con il buonsenso e con il dialogo. Preoccu-pante è, però, il ricorso al velenoper risolvere frettolosamenteogni contenzioso legato agli ani-mali domestici. Casi del generesono frequenti, ma le denuncesono poche. La difficoltà di fondo è che è an-cora scarsamente percepito il ri-schio che l’uomo corre se uccideun animale. Il rischio è il carcere.Bisogna applicare la Legge 189,una legge che tuttavia va “com-pletata” con i decreti attuativi cheancora mancano: i ministeri del-l’Interno e della Salute sono, daquesto punto di vista, in forte ri-tardo.

Leggendo le motivazioni suicasi di avvelenamento registra-ti dalla provincia di Parmaemerge una chiara intolleranzaverso la presenza degli anima-li. Possiamo dire che la societànon sia ancora culturalmentepreparata a recepire la volontàdel Legislatore che spinge perinnalzare la considerazione e latutela animale? O che perlome-no ci sia una frattura fra chi èproprietario e chi non lo è?In molte aree del Paese sono an-cora radicate vecchie consuetu-dini oggi vietate. Fino a qualchedecennio fa veniva tollerato l’av-velenamento di animali selvaticiper esigenze di “pulizia anima-le”. Oggi “ripulire” il territorio daanimali ritenuti nocivi è reato, manonostante tutto l’utilizzo di stric-nina o di altre sostanze è fre-

quente. La disseminazione diesche avvelenate è un rischioper tutti: per gli animali domesticie selvatici ma anche per gli es-seri umani. Non esiste, per il re-sto, una frattura fra chi ha un ani-male e chi non ha un animale:esiste invece una frattura fra chirispetta gli animali e chi, invece,li ritiene inferiori.

La professione veterinaria nonpuò non impegnarsi sui pro-prietari e sulle responsabilitàdirette che questi assumonofin da quando adottano un ani-male. Per passare dalle denun-ce alle soluzioni, quali sono dalvostro punto di vista le azionida intraprendere, animalisti eveterinari ciascuno per la pro-pria competenza?I veterinari hanno un ruolo fonda-mentale: hanno il contatto direttocon i proprietari, la loro profes-sione è importantissima e devo-no, a nostro avviso, incrementa-re il loro impegno - già oggi assi-curato - di sensibilizzazione e diresponsabilizzazione dell’uomo.È un impegno etico. Su questofronte, la collaborazione tra vete-rinari e animalisti è fondamenta-le per tutelare i diritti degli ani-mali e per aumentare le tutelenon solo nella fase di adozionema in tutta la vita dell’animale eper tutta la durata della convi-venza. Per quanto riguarda leazioni comuni da intraprendere,sarebbe necessario innanzituttoun tavolo di lavoro tra i veterinarie la Protezione Animali, ciascunonell’ambito delle proprie compe-tenze, per decidere insieme ini-ziative e azioni concrete. I tempisono maturi. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005 5L’INTERVISTA

Animal killer 2005

DATI DI SINTESI

Casi accertati 1.066

Animali vittime di reati 72.812

di cui cani 4.402 (6%)

di cui gatti 1.064 (1,5%)

Animali uccisi 40.810

di cui cani 691 (1,7%)

di cui gatti 623 (1,5%)

Regione col maggior numero di reati La Lombardia, con 137 casi accertati, seguita dall’EmiliaRomagna con 125 casi e dalla Toscana con 104 casi.

Chi commette i reati contro gli animali I responsabili sono sconosciuti nel 41,1% dei casiaccertati, seguiti dai proprietari degli animali nel 26% deicasi.

Casi denunciati 762

Chi presenta le denunce Le Forze dell’ordine nel 34,4% dei casi. Seguono ivolontari o le Guardie Zoofile Enpa nel 28,7% dei casi, itestimoni o le altre associazioni animaliste oambientaliste (20,3%) e i proprietari (16,3%).

Dove avvengono i reati contro gli animali In città (40,8% dei casi accertati), nelle aree extraurbane,campagne o boschi (37,8%) e nelle abitazioni o areecondominiali (21,4%).

Conseguenze, per gli animali, dei reati Gli animali sono morti nel 48% dei casi accertati, hannosubito gravi ferite nel 9,4%, lievi ferite nel 12,2%, nonhanno subito alcuna conseguenza nel 30,4% dei casiaccertati.

Casi di avvelenamento accertati 165

Casi di abbandono accertati 160

Reati venatori con morte di animali 183

Il Presidente dell’ENPA Paolo Manzi

Page 6: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 24

Il testo unificato dei disegnidi legge che istituisce nuoviprofili sanitari non piace alle

Regioni. Il provvedimento (Dispo-sizioni in materia di professionisanitarie infermieristiche, ostetri-che, riabilitative, tecnico-sanitariee della prevenzione e delega alGoverno per l’istituzione dei relati-

vi ordini professionali) in corsod’esame in Commissione Igiene eSanità del Senato, è stato esami-nato dalla Conferenza delle Re-gioni nella seduta del 16 giugnoscorso, a seguito dell’unificazionedi quattro disegni di legge, fra cuiil ddl 1645 del Sen. Antonio To-massini che istituisce alcuni profi-

li di operatore tecnico in sanità ve-terinaria. Le Regioni hanno con-fermato le osservazioni giàespresse dal Coordinamento de-gli Assessori alla Sanità nella se-duta del 9 dicembre 2003: l’istitu-zione dei profili di operatore tecni-co di sanità veterinaria evidenzia“una palese contraddizione con le

procedure previste dall’articolo 5circa l’individuazione di nuoveprofessioni in ambito sanitario”, inbase al quale si prevede un preci-so riferimento a fabbisogni speci-fici connessi agli obiettivi di saluteprevisti nel piano sanitario nazio-nale e nei piani sanitari regionaliche non trovano corrispondenza

in professioni già riconosciute. Laseconda osservazione critica del-le Regioni, sempre ricalcante ilparere del Coordinamento degliAssessori, chiama in causa il con-flitto di competenze fra lo Stato ele Regioni in materia di professio-ni. Si legge infatti nel documentoapprovato il 16 giugno scorso:“Ove si trattasse di operatori di in-teresse sanitario riconducibili aqualifiche professionali e non aprofili sanitari la competenza in te-ma di individuazione e formazioneè sicuramente regionale”. ■

Sanità, regioni:ultimate le nomine

Le Regioni hanno finalmenteultimato, dopo le elezioni re-

gionali dello scorso aprile, le nomi-ne dei comitati e delle commissio-ni per il settore della Sanità. Novitàprincipale riguarda la nascita diuna “Cabina di regia politica” chesi occuperà degli incontri istituzio-nali per il settore sanitario di cuifanno parte gli assessori alla sanitàEnrico Rossi (Toscana) e MicheleIorio (Molise), Alessandro Cè(Lombardia), Angelo Montemara-no (Campania), Augusto Battaglia(Lazio), Giovanni Bissoni (EmiliaRomagna), Doris Lo Moro (Cala-bria) e Nerina Dirindin (Sardegna).Rimane invece alla presidenza delComitato di settore sanitario Ro-mano Colozzi affiancato da Gio-vanni Bissoni (Emilia Romagna),Alberto Tedesco (Puglia), Ezio Bel-trame (Friuli Venezia Giulia), RemoAndreolli (Trento) e Flavio Tosi (Ve-neto). Rinnovati anche i rappre-sentanti regionali del Centro con-trollo malattie (Ccm) che sonoEnrico Rossi, Ezio Beltrame e Ma-rio Valpreda (Lombardia). Nel con-siglio di amministrazione dell’A-genzia italiana per i farmaci è sta-to riconfermato alla rappresentan-za regionale Romano Colozzi chesarà affiancato dall’Assessore Au-gusto Battaglia. (Fonte: Il Sole 24Ore Sanità, 21-27 giugno)

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Le Regioni dicono no all’infermiere veterinarioBocciato il disegno di legge che istituisce nuovi profili di operatore tecnico in sanità veterinaria

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005INFO REGIONI

TRENTINO ALTO ADIGE

Anagrafe canina

Sono quasi 30 mila i caniche risultano iscritti all’a-

nagrafe canina trentina a oltrecinque mesi dalla scadenza deltermine (31 dicembre 2004).Grazie all’anagrafe canina, soloin questi primi mesi del 2005 so-no stati restituiti ai legittimi pro-prietari ben 12 cani che si eranosmarriti. L’anagrafe rappresenta- come ha più volte sottolineatol’assessore provinciale Iva Bera-si - una doppia garanzia: “Da unlato facilita il proprietario nel re-cupero dell’animale in caso dismarrimento e, dall’altro, per-metterà alla Provincia di effet-tuare monitoraggi di prevenzio-ne e interventi diretti laddovesarà necessario, specie neiconfronti del randagismo”.

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 24

Il Direttore del Servizio di Sa-nità Animale Diana Levi e il Di-rettore del Servizio di Igiene

Veterinaria Piero Frazzi hanno di-ramato una nota riassuntiva delleprincipali novità introdotte dalDecreto “Requisiti necessari esufficienti delle strutture veterina-rie pubbliche e private, aventi ac-cesso al pubblico, ove si esercitala professione veterinaria suglianimali e/o su materiali biologicianimali” pubblicato sul BollettinoUfficiale della Regione Lombar-dia - Serie Ordinaria n. 22 del 30maggio 2005. Fra queste il fattoche “A partire dal 1° gennaio2006, si rende infine noto che tut-te le strutture veterinarie comuni-canti con locali aventi finalitàcommerciali (negozi di animali,canili, pensioni, allevamenti), nonpotranno più sussistere, se nonprovvederanno ad adeguarsistrutturalmente, eliminando la co-municazione con detti locali”. Pri-ma dell’entrata in vigore del De-

creto, in ASL Città di Milano lacompetenza per il rilascio delleautorizzazioni era attribuita alServizio di Sanità Animale (checontinuerà a gestire l’anagrafecanina e, di conseguenza, a que-sto servizio dovranno essere inol-

trate le domande per l’ottenimen-to dell’accreditamento nell’ambi-to dell’anagrafe canina regiona-le). Ora le strutture veterinarieaventi accesso al pubblico, dovesi esercita la professione veteri-naria sugli animali e/o su materia-

li biologici animali, dovranno pre-sentare domanda di autorizzazio-ne di nuova apertura o di varia-zione al Direttore Frazzi. Dovran-no essere autorizzati gli studi ve-terinari nei quali esercita la pro-fessione esclusivamente il medi-

co veterinario titolare dello studio(o più medici veterinari, nel casodi studi veterinari associati). Pri-ma dell’entrata in vigore del De-creto non era necessaria alcunaautorizzazione per questo tipo distruttura. ■

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Dal 1° gennaio 2006

Strutture Veterinarie separate dai locali con finalità commercialiNota della ASL di Milano sui requisiti deliberati dalla Regione

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005INFO REGIONI

MARCHE

Controllo dellaradioattivitànegli alimenti

I l servizio Veterinaria, Igie-ne, Sicurezza e Qualità nu-

trizionale degli alimenti dellaRegione Marche ha emanato il18 maggio scorso il D.D.S. n.96 che rinnova per un altro an-no il Piano di campionamentoregionale per il controllo dellaradioattività negli alimenti. Ilpiano di campionamento ècoordinato e programmato dalServizio Veterinaria, Igiene, Si-curezza e Qualità Nutrizionaledegli Alimenti della RegioneMarche, con la collaborazionetecnica dell’A.R.P.A.M. e realiz-zato sul territorio dai Sevizi deiDipartimenti di Prevenzionedelle Zone Territoriali ASURper controllare i livelli di ra-dioattività nelle matrici ritenutepiù significative nella dieta ali-mentare della popolazione ita-liana. La Regione Marche, suproposta dell’A.R.P.A.M., ha ri-tenuto necessario rivedere ilpiano con lo scopo di control-lare i livelli di radioattività neicampioni alimentari, sia indivi-duando le matrici ritenute piùsignificative nella dieta alimen-tare della popolazione italianache tenendo conto della pre-senza nel territorio regionale diaziende alimentari significativee di centri di grande distribu-zione. Il piano è stato poi rin-novato per un altro anno conD.D.S. n.139 del 6 luglio 2004e per quest’anno l’attività relati-va al piano di campionamentoregionale proseguirà fino al 30aprile 2006.

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La legge 30 dicembre 2004,n. 311 (Finanziaria 2005) haprofondamente modificato

le norme in materia di accertamen-to da studi di settore e le relativemodalità di adeguamento.Il nuovo art. 10 della L. n. 146/1998estende ai contribuenti in contabi-lità ordinaria “naturali” la regola(possibilità di accertamento in ca-so di non congruità di due anni sutre) prima riservata ai contribuentiin contabilità ordinaria per opzionee agli esercenti arti e professioni, econsente l’accertamento in caso diincoerenza rispetto a indici di natu-

ra economica, finanziaria o patri-moniale da determinarsi a cura del-l’Agenzia delle Entrate. Lo stessoarticolo stabilisce anche nuove re-gole per l’accertamento da partedegli uffici e per l’adeguamento daparte dei contribuenti alle risultan-ze degli Studi. Il presente articolo sioccuperà della disciplina degli Stu-di di settore con riferimento agliesercenti arti e professioni.Disciplina generale. L’articolo 62-sexies, comma 3, del D.L. n.331/1993 dispone che gli accerta-menti di cui all’art. 39, comma 1,lett. d) del D.P.R. n. 600/1973 pos-

sono essere effettuati anche me-diante l’applicazione degli studi disettore. L’articolo 39 citato reca lenorme per l’accertamento “analiti-co-induttivo”, in base al quale l’uffi-cio può procedere alla rettifica deiredditi d’impresa e di quelli deri-vanti dall’esercizio di arti e profes-sioni anche sulla base di presun-zioni semplici, purché gravi, preci-se e concordanti. La circolare mini-steriale 11 aprile 2002, n. 29/E pre-cisa che costituisce presunzione“grave, precisa e concordante”, sucui fondare l’accertamento in que-stione, lo scostamento dei ricavi o

compensi dichiarati rispetto a quel-li derivanti dall’applicazione deglistudi di settore. Nei confronti degliesercenti arti e professioni l’ac-certamento in base agli Studi disettore può essere posto in esserese l’ammontare dei compensi de-terminabili sulla base degli studi disettore risulta superiore a quello deicompensi dichiarati in almeno dueperiodi d’imposta su tre consecuti-vi considerati, compreso quello daaccertare. Qualora il professionistaopti per la contabilità ordinaria esia riscontrata l’inattendibilità dellacontabilità ai sensi del D.P.R. n.

570/1996, è possibile effettuarel’accertamento da studi di settoreanche se lo scostamento dei ricavidichiarati rispetto a quelli risultantidall’applicazione degli studi di set-tore si verifica per un solo periodod’imposta.Condizioni di inattendibilità. Lecondizioni in presenza delle quali lacontabilità è considerata inattendi-bile ai sensi del D.P.R. n. 570/1996sono le seguenti:A: venga rilevato, a seguito di ispe-zione o verifica, uno scostamento tradati contabili e dati accertati supe-riore al 10% e ad Euro 2.582,28 (fat-ti salvi errori materiali o dovuti a erra-ta applicazione di criteri di imputa-zione). Se lo scostamento è superio-re ad Euro 25.822,84, non occorreche sia anche superiore al 10%B: venga omessa l’iscrizione in bi-lancio di beni strumentali (esclusiimmobili utilizzati nell’attività) perun valore superiore al 10% di tutti ibeni strumentali utilizzati (esclusigli immobili) e ad Euro 2.582,28. Selo scostamento è superiore a25.822,84, non occorre che sia an-che superiore al 10%C: vengano impiegati lavoratori di-pendenti non iscritti nei libri paga, icui compensi superino il 10% dellespese per prestazioni di lavorocontabilizzate nello stesso periodo(se i compensi non indicati sono in-feriori a 2.582,28 la disposizionenon si applica, ed invece si applicacomunque se sono superiori a25.822,84).Fase sperimentale. Per gli eser-centi arti e professioni l’accertamen-to sulla base degli studi di settoresarà possibile solamente al terminedella “fase sperimentale” degli stu-di, prevista dai decreti di approva-zione degli stessi.a) Come è stato chiarito dalla Cir-colare ministeriale 27 giugno 2002,n. 58/E, emanata in occasione del-l’approvazione dello studio di setto-re SK22U relativo al codice di atti-vità 85200 - Servizi Veterinari, ed inconformità a quanto chiarito già dalMinistero con la Circolare 13 giu-gno 2001, n. 54/E, l’applicazionesperimentale degli studi di settorecomporta le seguenti regole: le in-dicazioni relative alla coerenza ealla congruità possono essere uti-lizzate solo per formulare criteri se-lettivi delle posizioni da sottoporrea controllo;b) i risultati derivanti dall’applica-zione del software Ge.Ri.Co. pos-sono essere utilizzati solo in funzio-ne di ausilio dell’azione di accerta-mento, che continuerà a fondarsisulle ordinarie metodologie di con-trollo;c) nei confronti dei contribuenti noncongrui, i compensi derivanti dal-l’applicazione dello studio appro-vato al termine della fase speri-mentale possono essere utilizzatiper effettuare accertamenti per tut-ti i periodi d’imposta compresi nelperiodo sperimentale;d) i contribuenti che dichiaranocompensi di importo non inferiore aquello determinato in base agli stu-di (o vi si adeguano spontanea-mente) evitano l’accertamentosulla base delle risultanze dello stu-dio che verrà approvato al terminedella fase sperimentale (e ciò an-che nel caso in cui la stima delnuovo studio risulti superiore a

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Studi di settore e rischi di accertamento dopo la fase sperimentale

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005RUBRICA FISCALE

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 24

quanto calcolato da Ge.Ri.Co. neidiversi anni sperimentali).L’adeguamento alle risultanzedegli Studi. I contribuenti (artisti oprofessionisti) i cui ricavi o com-pensi siano di ammontare inferiorea quelli risultanti dall’applicazionedegli Studi di settore possono deci-dere se adeguarsi ai risultati delloStudio oppure no. Nel secondo ca-so corrono il rischio di accertamen-to quando cesserà la fase speri-mentale.Nel caso in cui invece intendanoadeguarsi ai risultati dello Studiooccorre innanzi tutto decidere aquale importo adeguarsi.Il software Ge.Ri.Co infatti, per icontribuenti non congrui calcola:✳ il “Ricavo o compenso di riferi-

mento puntuale”;✳ il “Ricavo o compenso minimo

ammissibile”.Come più volte precisato dall’am-ministrazione finanziaria (Circolare21 maggio 1999, n. 110/E e suc-cessive), l’adeguamento va effet-tuato tenendo conto del valore chenell’applicazione Ge.Ri.Co. vieneindicato quale “Ricavo o compen-so di riferimento puntuale”.Nel caso in cui esistano valide mo-tivazioni, il contribuente può anchedecidere di adeguarsi al “Ricavo ocompenso minimo ammissibile”.In questo caso gli uffici dell’Agenziadelle Entrate potranno richiedere alcontribuente di giustificare i motiviper i quali abbia ritenuto di ade-guarsi ad un livello di compensi o diricavi inferiori a quello di riferimentopuntuale. In particolare, possonoessere evidenziate circostanze spe-cifiche o elementi che non sono pre-si in considerazione dallo studio disettore (che costituisce uno stru-mento idoneo a rappresentare l’an-damento dell’attività in condizioni dinormalità) e, pertanto, non incidononella determinazione del relativo ri-sultato. Il contribuente, inoltre, puòrappresentare situazioni peculiariche hanno determinato perturbazio-ni nello svolgimento dell’attività inmaniera tale da compromettere lacapacità di conseguire compensinell’ambito dell’attività professiona-le. Per i contribuenti che intendonoadeguarsi valgono le seguenti rego-le che operano innanzi tutto una di-stinzione tra:✳ periodi d’imposta in cui trova

applicazione per la prima voltalo studio di settore (ovvero lostudio revisionato)

✳ periodi d’imposta diversi daquello in cui trova applicazioneper la prima volta lo studio (ov-vero lo studio revisionato).

I contribuenti che rientrano nellaprima ipotesi potranno adeguarsi,senza pagamento di sanzioni edinteressi, ai fini delle imposte diret-te e dell’IRAP indicando nei rispet-tivi quadri del modello UNICO 2005i maggiori ricavi o compensi nonannotati nelle scritture contabili; aifini dell’IVA versando la maggioreimposta entro i termini di versa-mento delle imposte dirette (20 giu-gno o 20 luglio).I contribuenti che invece rientranonella seconda ipotesi (tra cui rien-trano i medici veterinari i cui Studidi settore sono stati approvati neglianni precedenti) potranno ancheessi adeguarsi senza il pagamentodi sanzioni ed interessi con le stes-se modalità indicate al punto pre-cedente ma in aggiunta alle impo-ste dovranno pagare una maggio-

razione del 3% sulla differenza traricavi o compensi derivanti dall’ap-plicazione degli studi e quelli anno-tati nelle scritture contabili, nel casoin cui la predetta differenza sia su-periore al 10 per cento dei ricavi ocompensi annotati nelle scritturecontabili. Naturalmente non dovràessere versata alcuna maggiora-zione nel caso in cui la predetta dif-ferenza non sia superiore al 10 percento dei ricavi o compensi anno-tati nelle scritture contabili.Tutti i contribuenti che decidono diadeguarsi dovranno annotare imaggiori corrispettivi in una appo-sita sezione dei registri di cui agliartt. 23 e 24 del D.P.R. n. 633/1972(registri delle fatture emesse o deicorrispettivi).

Sintesi degli adempimenti da por-re in essere per l’adeguamentoImposte sui redditi✳ Indicazione dei maggiori ricavi

o compensi nei seguenti righidella dichiarazione ModelloUNICO 2005- Persone fisiche:

Rigo RE4 (colonna 1)- Società di persone

Rigo RE4 (colonna 1)✳ Indicazione dell’eventuale mag-

giorazione del 3% nei seguentirighi:- Persone fisiche:

Rigo RE4 (colonna 2)- Società di persone

Rigo RE4 (colonna 2)✳ Indicazione nel Rigo G07 (cam-

po interno) del Modello per la

comunicazione dei dati rilevantiper l’applicazione degli studi disettore dei maggiori compensidichiarati per l’adeguamento

IRAP. Indicazione dei maggiori ri-cavi o compensi nei seguenti righidella dichiarazione Modello UNICO2005- Persone fisiche:

Rigo IQ27 (colonna 1)- Società di persone

Rigo IQ32 (colonna 1)IVA✳ Indicazione nel Rigo VA42 (co-lonna 1) dei maggiori corrispettividichiarati per l’adeguamento aglistudi di settore✳ Indicazione nel Rigo VA42 (colon-na 2) della maggiore imposta dovu-ta per effetto dell’adeguamento

✳ Indicazione in apposita sezionedel registro delle fatture emesse (odei corrispettivi) dei maggiori ricavidichiarati✳ Versamento della maggiore IVAdovuta a seguito dell’adeguamen-to, calcolata sulla base dell’aliquo-ta media, entro il termine del versa-mento a saldo dell’imposta sul red-dito (20 giugno 2005), ovvero entroil termine più lungo del 20 luglio2005 applicando la maggiorazionedello 0,40%. La maggiore impostadovrà essere versata utilizzando ilmodello F24, con il codice tributo“6494”, indicando l’anno d’impostaper cui si effettua l’adeguamento(2004) e sarà compensabile se-condo le regole del D.Lgs. n.241/1997 con eventuale crediti. ■

9laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005RUBRICA FISCALE

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 24

Provarci o non provarci?Riferire o fare tutto dasé? Mandare un cliente a

fare un consulto da un collegache è particolarmente capace inquel determinato campo è ancoraoggetto di polemiche feroci. Argomento scabroso e sdruccio-levole questo delle richieste diconsulenza da parte di colleghi.Se mi schiero dalla parte del “rife-

rire” sono l’Oscar Grazioli delle al-te sfere, come qualcuno ha scrittosul Forum telematico (sull’altezzadelle sfere e del loro contenitorecalerei un velo pietoso) mentre semi schiero dalla parte opposta so-no il tuttologo arraffatutto. Frittocomunque. Fritto per fritto la miaopinione è che, come al solito, inmedia stat virtus. Il vero (e bravo)professionista, medico veterinario

o medico chirurgo, è quello checura la salute del paziente. La-sciamo perdere la “missione”, cheper i medici chirurghi è un po’ me-no faticosa, a 200 euro per visita,ma mi sia concesso di prenderein considerazione la salute e, per-ché no, gli interessi del pazienteche nel nostro caso è duplice, do-vendo spesso curare psicologica-mente (o psichiatricamente) an-

che il proprietario. Quella sottile li-nea di confine tra il “fasso tuttomi” e la richiesta d’aiuto non s’im-para su nessun libro e non è mer-ce in vendita. Fa parte della no-stra formazione complessiva, cul-turale e sociale, oserei dire dellanostra sensibilità. Se uno pensa disapersela cavare praticamente intutto e di non avere bisogno dinessuno è un arrogante. Lo sarà

nella professione come nella vita.Lo vedo mentre aggira la fila all’e-dicola e sgomita con una vec-chietta piegata dall’artrosi per l’u-nico posto a sedere sul bus. Qualcuno potrebbe dire che incampo umano i medici sono faci-litati dalla specializzazione. Veris-simo. Voi andate dal neurologoper una cefalea ostinata e il neu-rologo vi rimanda all’internista,casualmente suo compagno neldoppio di tennis, il quale vi rim-palla dall’endocrinologo, con ilquale entrambi (sempre casual-mente sia chiaro) si trovano sulgreen la domenica mattina. D’al-tronde che volete, andare a farvicontrollare l’asse ipofisi surrenedall’otorino? E se sono vecchiamici di università che male c’è?È ben vero che, lontani anni lucedalla cultura e dall’arte del con-sulto (richiesto e offerto), i veteri-nari che si sono visti riferire casihanno talvolta giocato sporco, fot-tendo davvero il cliente al collega.È ben vero che altre volte il colle-ga, la cui relazione al congressodi Pinco Pallino aveva colpito laplatea a tal punto da considerarloun genio, si è poi rivelato un buontraduttore di quanto stava giàscritto e un brillante utilizzatore diPowerpoint. Altrettanto vero peròche l’esimio collega potrà fottermiuna volta, ma se poi aspetta dimangiare con i miei clienti vi ga-rantisco che defecherà sottile(vecchio proverbio reggiano unpo’ addolcito). Fatto sta che nella nostra catego-ria, soprattutto in momenti di con-giuntura economica come que-sto, ogni lasciata è persa e spes-so si riferiscono a colleghi mag-giormente esperti e dotati soltantoi cadaveri in procinto di esserlo.Oppure si lancia l’help sul Forum.“Ho qui un ornitorinco con unazampa rotta dove diventa palma-ta. Per la zampa non ho problemi,ma qualcuno mi dà una dritta perl’anestesia?” Santo Dio ci sono ricascato.Scusate, mi ero ripromesso distare lontano dall’anestesia, maevidentemente è lei che mi vuolevicino. ■

10

Referenza? meglio un “help” nel forum

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005

di Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

L’OPINIONE

Grazie ad un accordo fra

@nmvi Oggi e Libero, gli

articoli scritti dal Collega

Oscar Grazioli per il

quotidiano di Vittorio Feltri

sono disponibili on line.

@nmvi Oggi pubblica

regolarmente gli articoli dopo

le ore 12.00.

La rubrica LiberOscar li

mantiene in archivio per la

consultazione.

@nmvi Oggi ringrazia

Oscar Grazioli.

[email protected]/anmvioggi

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 24

Allevare mucche da latteproteggerebbe dal ri-schio di ammalarsi di tu-

more ai polmoni. Sono le conclu-sioni di uno studio pubblicato sul-l’American Journal of Epidemio-logy e realizzato in Italia da ungruppo di ricercatori internazionalicoordinati dal Prof. Giuseppe Ma-strangelo della Facoltà di medicina

dell’Università di Padova (Diparti-mento di medicina ambientale esanità pubblica). Lo studio mette inevidenza che gli allevatori di muc-che da latte sono meno esposti alrischio di tumori polmonari rispettoa quanti sono occupati nell’indu-stria o nei servizi, dove è minorel’esposizione agli agenti microbici.

Inoltre, le probabilità di essere col-piti dalla malattia si riduce con lacrescita del numero di animali alle-vati. Secondo i ricercatori si trattadel risultato degli effetti positivi deimaggiori livelli di endotossine, o dialtri fattori ambientali associati, cuisono esposti gli allevatori nellestalle e che avrebbero un’azione

protettiva nei confronti dei tumori alpolmone. L’effetto benefico sullasalute dell’attività di allevamento èdestinato a durare e, secondo la ri-cerca, si mantiene fino a quindicianni dall’abbandono del contattocon gli animali. Lo studio è statocondotto attraverso un campionedi 2561 allevatori di mucche da lat-

te in Veneto per un periodo com-preso tra il 1970 e il 1998. Nel cor-so di un periodo di osservazionedurato quasi trent’anni è emersoche le persone che hanno lasciatoil lavoro nelle stalle per dedicarsiad attività diverse da quella agri-cola sono state più colpite da tu-more ai polmoni. ■

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Allevatori di bovini da latte a minor rischio di cancro polmonareSecondo uno studio italiano, le endotossine cui sono esposti gli allevatori avrebbero azione protettiva verso questa neoplasia

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Malattie respiratorie daMycoplasma nel cane e

nel gatto

Imicoplasmi, patogeni primariin alcune specie come il

coniglio, sono ritenuti patogenisecondari nel cane e nel gatto.Uno studio retrospettivo ha iden-tificato Mycoplasma spp comepatogeno primario in alcune ma-lattie respiratorie del cane e delgatto. In 17 casi (14 cani e 3 gat-ti) Mycoplasma spp era l’unicoisolato batterico nei lavaggibroncoalveolari di 224 soggetticon malattia delle vie aeree infe-riori. Le diagnosi primarie eranopolmonite (35,3%), collasso del-le vie aeree (35,3%) e bronchite(29,4%). Dei 14 soggetti disponi-bili al follow-up, otto guarivano omiglioravano con una terapia an-ti-micoplasmica. Mycoplasmaspp. è riconosciuto come causaprimaria di malattia respiratoriain molte specie, incluso l’uomo.Secondo gli autori, la relazionetra il patogeno e le malattie re-spiratorie in alcuni dei casi de-scritti suggerisce che Mycopla-sma spp potrebbe agire comepatogeno primario anche nel ca-ne e nel gatto.

MRSA: patogeniemergenti nei piccoli

animali

Lo Staphylococcus aureusmeticillino-resistente (MRSA)

è un importante patogeno noso-comiale nell’uomo, implicatosempre più spesso in infezioniassociate alle comunità. Nei petdomestici, le infezioni da MRSAnon sono comuni ma sono increscita, probabilmente a causadella maggior frequenza di MR-SA umani. Negli animali, le infe-zioni cliniche da MRSA possonoessere potenzialmente fatali edifficili da trattare in alcuni sog-getti e indurre forme patologichelievi o limitarsi alla colonizzazio-ne in altri pazienti. Il veterinariodovrebbe quindi essere consa-pevole dei rischi associati alle in-fezioni da MRSA e conoscere imetodi di sorveglianza, diagnosie controllo della malattia infettivaal fine di ridurre l’impatto di que-sti patogeni nei piccoli animali.

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 24

Il cane anziano nella medicinacomportamentaleL’invecchiamento non è una ma-lattia. L’affermazione, ben nota inmedicina e in biologia, è stata ri-badita a gran voce all’aperturadella sessione specialistica dellaSISCA, sabato 28 maggio, al Pa-lacongressi di Rimini. Un iniziolavori tutto dedicato al cane an-ziano, dove, con completa sinto-nia di vedute, hanno presentatole loro comunicazioni comporta-mentalisti italiani, come MariaCristina Osella, e stranieri, comeJoël Dehasse.La prima relazione si è focalizza-ta sui disordini comportamentalidel cucciolo che possono avereripercussioni nell’età anziana,come i disturbi di ipersensibi-lità/iperattività, di deprivazione odi dissociazione (dog dissocia-ted personality disorders,

DDPD), fino a quelli “gerarchici”,che Dehasse ha definito veri epropri “trigger” (stimoli) per ilmanifestarsi della demenza seni-le nell’anziano.Della seconda (Osella), ciò chepiù ha colpito è la complessitàinsita nel paziente anziano, unacomplessità che prevalentemen-te origina dalla storia personale:un cocktail preparato negli anni,dove vengono a miscelarsi even-ti fisiologici, malattie pregresse,situazioni di stress (o vissute dal-l’animale come tali), abitudini ali-mentari, stili di vita. Ne deriva un’infinita varietà di“fenotipi anziani”, ognuno da ge-stire come caso a sé, ognuno daanalizzare con estrema cura, perpesare l’influenza reciproca deidisturbi organici, comportamen-tali e delle mutate richieste delproprietario, nella “costruzione”del disordine comportamentaleriferito.La sessione si è chiusa con lademenza senile, un disordineneurodegenerativo età-correlato,che inizialmente tende a manife-starsi con sintomi sottili, ad esor-

dio variabile (comunque oltre i 5-7 anni di età), definiti da Dehas-se come cambiamenti nelle abi-tudini comportamentali dell’ani-male, più che veri e propri segniclinici. Difficili da “scoprire” (perchésottili e per la reticenza del pro-prietario a riportarli al veterina-rio), ma la cui identificazionetempestiva è discriminante per ilsuccesso gestionale. Tenendo conto che, come affer-mato dal comportamentalistabelga, si tratta di un disordine“migliorabile, ma non curabile”,onde per cui stabilizzare le con-dizioni inizialmente rilevate rap-presenta di per sé un successo.Per chi? Secondo Dehasse per ilveterinario generalista. A suo avviso, infatti, è di questafigura professionale il compito dirilevare e monitorare i segni clini-ci d’esordio.

Riconoscere i segni clinici diinvecchiamento cerebrale Rilevare e monitorare i segni cli-nici d’esordio dell’invecchiamen-to cerebrale è stato proprio l’og-getto di una relazione che hoavuto l’onore (e l’onere) di pre-sentare nel corso della medesi-ma sessione. Insieme ad altri ot-to colleghi che, come me, si in-teressano primariamente di me-dicina comportamentale, abbia-mo dato vita, alcuni mesi or so-no, ad una “task force” tesa adidentificare i segni più significati-vi di invecchiamento cerebrale.Il progetto, nato in seno ad unprotocollo di studio per valutareefficacia e tollerabilità di un nu-traceutico per i disordini com-portamentali del cane anziano,ha portato al raggiungimento di

un duplice obiettivo. Innanzitut-to, ha consentito di definire quel-le condizioni necessarie e suffi-cienti affinché un cane possadirsi affetto da “invecchiamentocerebrale non di successo”; insecondo luogo, ci ha portato adelaborare una scheda-questio-nario, articolata in cinque cate-gorie di alterazioni comporta-mentali, ognuna descritta da uncerto numero di segni (compre-so tra 4 e 13). La nuova metodologia così svi-luppata è stata testata sul cam-po dai componenti della task for-ce, attraverso la somministrazio-ne della scheda-questionario a45 proprietari di cani con età su-periore ai 7 anni, esenti da ma-lattie organiche con potenziali ri-percussioni sulle abitudini com-portamentali dell’animale, e conalmeno 1 sintomo nella categoria“alterate interazioni sociali”, edalmeno un altro in una delle altrequattro categorie individuate.Questo primo test ci ha consen-tito di verificare la facilità di uti-lizzo dello strumento (perfettibi-le), sia in termini di comprensibi-lità da parte del proprietario siain funzione della somministrazio-ne da parte di noi veterinari. Inoltre, è risultata affidabile nelrilevare e monitorare i segni clini-ci di invecchiamento cerebrale.Per questi motivi, obiettivo dellapresentazione era proprio quellodi proporre tale nuova metodolo-gia, nella forma di scheda-que-stionario che consente al veteri-nario generalista di condurreuna intervista strutturata, al finedi effettuare una sorta di scree-ning dei disordini comportamen-tali dell’età geriatrica tra i propripazienti.

Riconoscere precocemente etrattare tempestivamente i segniclinici di invecchiamento cere-brale, diviene, oggi, mandatorioper la salvaguardia della qualitàdi vita del paziente anziano edella relazione col suo proprieta-rio, oltre a favorire un aumentodelle probabilità di successo nelcontrollo gestionale di questo di-sordine progressivo. ■

12 laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005DALLE ASSOCIAZIONI

Brain aging: come valutarlo? di Gaspare Petrantoni

IncontroSIANA16 luglio 2005

La Società Italiana di Ali-mentazione e Nutrizione

Animale organizza in collabo-razione con l’Università degliStudi di Teramo, sabato 16 lu-glio, un incontro sull’obesitànei cani e nei gatti. L’incidenzadell’obesità in questi animaliha ormai assunto proporzionirilevanti e costituisce la princi-pale malattia a sfondo metabo-lico. Il corso fornirà un quadroaggiornato della situazionedell’obesità e della cachessianel cane e nel gatto e dellecause che lo determinano.Sarà fatto il punto sui principa-li problemi clinici e saranno for-nite indicazioni nutrizionali cir-ca il trattamento e/o la preven-zione dell’obesità. Ad aprire ilavori Piepaolo Mussa, dvm,Dipl ESVCN-Facoltà di Medici-na Veterinaria di Torino, conuna relazione su “L’obesità nelcane e nel gatto”. Seguirà poila relazione di Cristina Abba,DVM, PhD - Libero professioni-sta sulle conseguenze dell’o-besità mentre Liviana Prola,DVM, PhD - Facoltà di Medici-na Veterinaria di Torino affron-terà la cachessia nel cane enel gatto. La giornata prose-guirà poi con gli interventi diLuigi De Acetis, Libero Profes-sionista con una relazione sul“Ruolo dei pre/probiotici nell’a-limentazione dei carnivori do-mestici”, Alessandro Gramen-zi, Facoltà di Medicina Veteri-naria di Teramo con una rela-zione sulla regolazione del pe-so corporeo e Melania Gian-marco della Facoltà di Medici-na Veterinaria di Teramo cheparlerà dei nuovi metodi di in-dagine della composizionecorporea. L’incontro, libero egratuito per tutti i soci SCIVACe SIANA e per gli studenti diMedicina Veterinaria, si terràpresso la Facoltà di MedicinaVeterinaria di Teramo in PiazzaAldo Moro 45. Per ulteriori informazioni rivol-gersi al Dr. Claudio Commisso,cell. 335/5818044 E-mail [email protected].

Brain aging - letteralmente “in-vecchiamento cerebrale” - è uncomplesso fenomeno degene-rativo, ad andamento gradualee progressivo, che interessa ilcervello del cane e del gatto (ol-tre che il nostro!). Influenzato damoltissimi fattori, primo fra tuttil’età, può manifestarsi con unventaglio di segni clinici, chevanno dal semplice rallenta-mento delle funzioni cerebraliad una vera e propria ridda dialterazioni comportamentali, co-gnitive ed emozionali. Saper ri-conoscere tempestivamentequesti segni è una delle più im-portanti sfide della medicina ve-terinaria del nostro tempo. Se neè parlato a Rimini, in occasionedel 50° congresso nazionaleSCIVAC.

Gaspare Petrantoni

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 24

Ancora sulla pdlLionNon ho paura di certe proposte,ma dei volti che le rappresentano,quelli sì cari colleghi. La propostadi regolamentazione della profes-sione veterinaria sembra volerciindicare, o meglio insegnare, unamorale che noi medici veterinarinon siamo mai riusciti a trovare.Estranei alla categoria, portavocedi una morale dal dito semprepuntato, ci dicono con ordini im-perativi quello che noi, schiavilaureati perennemente a capochino e genuflessi di fronte a gen-te arrogante e ignorante, non ab-biamo imparato in anni di studi esacrifici.Ma la proposta di regolamentazio-ne della nostra professione michiedo, “chi soddisfa” socialmen-te? L’onorevole Marco Lion haperfettamente ragione quandoscrive che il veterinario ha cam-biato il suo ruolo sociale. Ed è in-fatti assurto a confidente, confes-sore, psicoterapeuta. La solitudi-ne, la disperazione, l’incapacità disocializzare ed altri stress urbanicome la noia, hanno portato molti“amici degli animali” ad antropo-morfizzare cani e gatti riversandosu di essi un affetto malsano, ra-sentando il maltrattamento e can-

cellando del tutto il rispetto versoil prossimo: una porta spalancataall’intolleranza. Purtroppo molte diqueste paranoie portano all’auto-crazia; bisogna immediatamenteriferire tutto a qualcuno; dobbia-mo comunque sempre giustificareil nostro operato.Provate ad essere reperibili perqueste persone “disturbate”: vimassacreranno e nulla importa seil vostro bambino stava male o seeravate in una situazione di emer-genza, magari con un altro pa-ziente. Dovete comunque riferirea loro. La proposta che io, disono-revole e amorale medico veterina-rio, vorrei fare è quella di unire alteam di terapeuti anche uno psi-chiatra, questa volta pagato dalloStato e qualche volta, in urgenza,anche un esorcista.Perché spesso veterinario e psi-coterapeuta non bastano.Comprendo che sullo scacchierepolitico italiano le mosse intelli-genti oltre la proposta di regola-mentazione della nostra profes-sione non possono andare, macomprendo anche il tedio cui èstato sottoposto l’onorevole Mar-co Lion. Perché questa propostaè già stata divulgata qualche an-no fa da una associazione anima-lista, ma di quelle intolleranti,noiose, prive di dialettica e diumorismo.

Noi veterinari stiamo andandoavanti da soli in un dedalo di diffi-coltà, in una società che cambiaed è in piena crisi economica, po-litica, morale e spirituale.Sempre più dobbiamo far frontead attrezzature costosissime,oneri, tasse, contributi, recuperocrediti e sempre più spesso nonci si relaziona con dei malati, macon affetti che non vorremmo cer-tamente sottrarre a persone chepurtroppo ne fanno l’assoluta eunica ragione di vita.Sbagliare accade a chiunque fac-cia perché, anche operando conscienza e coscienza, solo gli im-becilli non sbagliano mai e vivereè la cosa più rara al mondo. Mol-ta gente purtroppo esiste... e ba-sta. Vorrei continuare puntualiz-zando sulla regolamentazionedella nostra professione, ma que-sta è tutta un’altra storia!

Dott. Edoardo Sorrentino

L’irap èillegittimaLa sentenza sulla legittimità dell’i-rap della Corte di giustizia euro-pea era attesa entro il mese dimaggio. Nel frattempo le commis-sioni tributarie e la corte di cassa-zione hanno in molti casi rinviato igiudizi sui numerosi ricorsi pre-

sentati dai contribuenti, che chie-devano il rimborso dell’imposta,aspettando di conoscere la deci-sione del massimo organo di giu-stizia europea. La commissionetributaria regionale del Piemonteha pensato invece di giocared’anticipo, ritenendo sufficienti lemotivazioni con le quali l’avvoca-tura generale dell’Ue ha chiesto labocciatura dell’irap: l’imposta è il-legittima perché rappresenta undoppione dell’iva. La commissio-ne del Piemonte ha quindi accoltoil ricorso di un professionista sen-za più entrare nel merito degliaspetti organizzativi della sua atti-vità, ma semplicemente deciden-do di non applicare il decreto at-tuativo dell’imposta. Per la prima volta quindi, siamo difronte ad una sentenza a favoredel ricorrente non tanto basata suldiscusso presupposto della “au-tonoma organizzazione” (nododel contendere in tanti precedenticontenziosi per assoggettare ilprofessionista all’irap), ma sempli-cemente sul fatto che questa im-posta è stata dichiarata illegittima.È evidente che dopo una simileposizione il ministero delle finanzenon ha più alcun appiglio permantenere l’imposta, se non spe-rare che la corte europea la salvi,il che non appare probabile.Quando si leggerà finalmente“l’Onaosi è illegittima”, perché fin-ché fate leggere che le associa-zioni dei medici pubblici (ovvia-mente, perché l’aumento del nu-mero dei poveretti costretti a pa-gare aumenta, loro diminuisconola loro quota obbligatoria) sonod’accordo con la tassa, fate cre-dere che i privati di qualsiasi ordi-ne e grado siano d’accordo, inve-ce sapete bene che non è così.Mi sono chiesto anche perchéavete sostituito D’Addario (giusta-mente) con una persona che daquanto leggevo, pensa che l’O-naosi sia un ente privato a cui noidobbiamo versare un’imposta, siapur forse, spero non faccia di te-sta sua come il suo predecesso-re, ma il sospetto è d’obbligo. Nonera più logico e corretto mettereun rappresentante che rispec-chiasse le idee della maggioran-za vessata? Perché pur conside-rando le qualità della collega chemerita la stima di tutti, politica-mente è nel posto sbagliato, ameno che i “giochi siano altri” eallora la cosa è ancora più grave,poiché non siamo un popolo bueneppure se la tassa si riducesse a10 centesimi poiché sono comun-que illegittimi essendo un enteprivato e io non ho dato nessunconsenso.

Lettera firmata

Caro Collega, se hai letto tutti i numeri di Profes-sione Veterinaria, oltre a quello dacui hai preso spunto per la tua let-tera, avrai avuto modo di vederecome l’ANMVI, e permettimi di di-re solo l’ANMVI, ha preso una po-sizione estremamente forte controil colpo di mano che ha reso ob-bligatorio il contributo per tutti gliiscritti agli ordini veterinari. Noiabbiamo denunciato subito la co-

sa, abbiamo raccolto firme, ab-biamo fatto fare interrogazioniparlamentari, proposte di legge,ricorsi in tribunale, tutte azioni checontinuano nella speranza di arri-vare ad un risultato. Tutto quelloche era minimamente possibilefare è stato fatto perché noi rite-niamo come te “l’ONAOSI illegitti-ma”. Abbiamo anche fatto sosti-tuire D’Addario, principale re-sponsabile di questa situazione,nel Consiglio di amministrazionedell’ONAOSI con il Vicepresiden-te della FNOVI, Gaetano Penoc-chio, indicato per statuto dal Co-mitato Centrale della FNOVI, mache, comunque, ha sempre con-diviso con noi le critiche sul com-portamento dell’Ente, ed abbiamoportato per la prima volta in Con-siglio un libero professionista,Laura Torriani, Segretario del-l’ANMVI, sulla quale anche per laposizione espressa dall’Ordine diMilano, di cui è Vicepresidente,non ci possono essere dubbi. Sia-mo quindi convinti che i nostri duecolleghi sapranno difendere lenostre posizioni pur essendo al-l’interno del Consiglio ONAOSIuna nettissima minoranza, vistoche solo l’ANMVI ed una parte deifarmacisti sono contrari alla gene-ralizzazione dell’obbligo di iscri-zione.

Carlo Scotti

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/2005 13LETTERE AL DIRETTORE

@

“Posso assicurarvi che sulpianeta Terra non incontrerete

mai un clone umano, almeno neiprossimi 100 anni”.

Hwang Woo-Suk, veterinariosudcoreano, artefice delle prime

linee di cellule staminaliembrionali “su misura”

StanazololoPubblichiamo, in seguito alla richiesta pervenutaci dal prof. Maurizio Dondi, le ultime nozioni sul principio atti-vo in questione acquisite dalle ricerche, tuttora in corso, del collega universitario scrivente.Rimaniamo senz’altro in attesa degli ulteriori sviluppi delle ricerche sui nuovi aspetti terapeutici degli anabo-lizzanti steroidei. SCIVAC - Commissione Editoriale

Parma, 30 maggio 2005

Spett. SCIVAC,alla CA dei Responsabili del Prontuario SCIVAC e del dott. Antonio Manfredi

Oggetto: richiesta di aggiornamento del prontuario SCIVAC.

Gent.mi Colleghi,consultando il Prontuario SCIVAC 2004 ho notato che non vengono citati i risultati delle ricerche scientifichesulla terapia del collasso tracheale di origine disendocrina del cane che ho condotto insieme al mio gruppodi lavoro nel corso degli ultimi anni.La scoperta e la messa a punto della prima terapia medica anticondrodistrofica efficace del collasso trachealedel cane, patologia diffusa ed incurabile che provocava elevate sofferenze nei nostri pazienti, rappresenta unelemento rilevante non solo in campo veterinario.Questa terapia sostitutiva è basata sulla regolare somministrazione di stanazololo a posologie ridotte e giornodopo giorno sta riscuotendo un crescente successo clinico sul campo, dimostrando una efficacia sconosciu-ta a qualsiasi altro trattamento terapeutico impiegato fino ad oggi, sia medico che chirurgico e in tal senso for-nisce un reale contributo al miglioramento del benessere e della qualità della vita dei pazienti.I risultati delle nostre ricerche sono stati pubblicati su riviste internazionali (Bone, Vol. 34, Suppl. 1) oltre chesu riviste nazionali appartenenti al vostro gruppo editoriale (Veterinaria, Anno 16, n. 1, Febbraio 2002).Inoltre, i nostri lavori, esaminati dalla commissione consultiva (organo scientifico) del Ministero della Salute, so-no risultati pienamente soddisfacenti secondo i requisiti di buona sperimentazione clinica vigenti in ambitoCEE ed hanno portato alla pubblicazione di un Decreto Ministeriale che annovera il collasso tracheale di ori-gine disendocrina del cane tra le indicazioni dello stanazololo.Questa indicazione è stata approvata anche perché il farmaco, somministrato a basso dosaggio e per pro-lungati periodi di tempo, come normalmente avviene nelle terapie sostitutive, non ha permesso di evidenzia-re effetti collaterali indesiderabili.Alla luce dell’esperienza professionale di chi scrive e della bibliografia consultata, detti effetti si verificanoprevalentemente, se non esclusivamente, nei casi di abuso del farmaco e certamente non alla posologiasperimentata nel corso delle nostre ricerche. Inoltre, la razionale selezione dei pazienti e il loro monitorag-gio costituiscono semplici precauzioni in grado di ridurre qualsiasi rischio in tal senso.A fronte di quanto esposto, il Prontuario SCIVAC alla voce stanazololo riporta esclusivamente gli effetti colla-terali indesiderabili attribuibili alla molecola, omettendo tutte le positive attività farmacologiche, implicitamen-te disconoscendo persino le più note azioni farmacologiche conosciute da tempo e di concreto interesse cli-nico, quale ad esempio gli effetti positivi sul bilancio azotato in corso di insufficienza renale cronica, l’effettoeritropoietico e quello anabolizzante.Ritenendo le suddette omissioni imputabili ad innocenti dimenticanze vi suggerirei di integrare il Prontuario Ve-terinario SCIVAC, evidenziando i recenti risultati delle nostre ricerche e le indicazioni terapeutiche dei farmacia base di stanazololo autorizzate dal Ministero della Salute.Certo che apprezzerete lo spirito costruttivo con il quale vi scrivo e che certamente ci accomuna Vi porgo imiei più cordiali saluti.

Prof Maurizio Dondi - Dip. Patologia Animale - Università degli Studi di Parma

R.G. HARVEY - J. HARARI A.J. DELAUCHE

“MALATTIE DELL’ORECCHIO DEL CANE E DEL GATTO”

a cura di A. Fondati, C.M. Mortellaro, S. Romussi

1ª it. ed. EV-Masson 2002 trad. della 1ª ed. ing. 2001

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Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 24

laPROFESSIONE VETERINARIA 24/200514CALENDARIO ATTIVITÀ

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INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA MALATTIE INFETTIVE NELLA PRATICA CLINICA - SASSARI - ECM: 3 Crediti IN COLLABORAZIONE CON ASVAC Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC

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CORSO SCIVAC CORSO DI EMATOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 21 Crediti - Attenzione: Date evento modificate. Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ORDINE CORSO REGIONALE SICILIA - FONDAMENTI DI ECOGRAFIA NEI PICCOLI ANIMALI - Istituto DEI MEDICI VETERINARI DI RAGUSA Zooprofilattico sperimentale della Sicilia, Ragusa - c/a NUNZIATA KM 1.3 S.P 40 - ECM: Richiesto Accr. - Per

info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIANA IN COLLABORAZIONE CON SOCIETÀ ITALIANA DI ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE ANIMALE - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO - Teramo, Facoltà di Medicina Veterinaria (P.zza A. Moro, 45) - ECM: Richiesto AccreditamentoFACOLTÀ DI MEDICINA VETERINARIA Per informazioni: Claudio Commisso - Cell. 335 5818044 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO TPLO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -Attenzione: Date evento modificate. Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO MACROREGIONE NORD OCCIDENTALE SIVE PRINCIPI DI CARDIOLOGIA IN CLINICA EQUINA - Sede da definirsi - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA ARGOMENTI DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: MonicaBorghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO LA NEUROLOGIA NELL’AMBULATORIO DEL VETERINARIO PRATICO - Città Sant’Angelo (PE) - HotelMiramare - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON AVULP MALATTIE EPATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC/AVULP, Perugia - Via Morettini, 19 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CARDIOLOGIA II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 18 Crediti Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVE CORSO BASE DI EMBRYO TRANSFER - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona e San Daniele Po (CR) -Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA LA DERMATOLOGIA NELLA PRATICA AMBULATORIALE - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE ANMVI LAZIO LA SICUREZZA DEI LAVORATORI E LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI NELLA PROFESSIONEVETERINARIA – Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI -Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC ONCOLOGIA VETERINARIA PRATICA: IL PUNTO DI VISTA DEL CLINICO E QUELLO DEL CHIRURGO -Jolly Hotel, Cagliari - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC- Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIDEV DECENNALE SIDEV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto AccreditamentoPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: [email protected]

INCONTRO SIVAE PROBLEMI GASTROENTERICI DEGLI ANIMALI ESOTICI - “AVIS, Cremona” - Via Massarotti, 65 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - PARTE 1: RADIOLOGIA DELL’ADDOME (CORSO BASE) - Centro StudiSCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ENDODONZIA DI BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SIVE LA SINDROME DA SCARSO RENDIMENTO ATLETICO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIMVENCO INCONTRO SIMVENCO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: [email protected]

INCONTRO SCVI INCONTRO SCVI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA INTERPRETAZIONE DEL CARDIOGRAMMA E DELLE RADIOGRAFIE TORACICHE NEL PAZIENTEIN COLLABORAZIONE CON SCIVAC CARDIOPATICO - Centro Avulp (PG) - Via Morettini, 19 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Monica Borghisani -

Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEI PICCOLI ANIMALI (CANE E GATTO): TORACE E ADDOME - Catania -Museo Diocesano - Via Etnea, 8 - P.zza Duomo - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: MonicaBorghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC DIAGNOSI E TERAPIA DEI PROBLEMI DERMATOLOGICI NEL GATTO - Grand Hotel Vittoria, MontecatiniTerme (PT) - Via Baccelli, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIARMUV È UN PAZIENTE IN CLASSE 1, CODICE ROSSO. COSA FARE? - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA DERMATOLOGIA: L’USO DELLA CITOLOGIA NELLA DIAGNOSI DELLE PIÙ FREQUENTI MALATTIECUTANEE - Genova - Sala Quadrivium - P.zza Santa Marta 2 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: MonicaBorghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA LA CITOLOGIA NELLA PRATICA CLINICA QUOTIDIANA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: MonicaBorghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI OSTEOSINTESI INTERNA AO BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

La rivista è un settimanale

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legge 662/96 Filiale di Milanoa cura di Centro ProduzioneMailings Scarl - Cusago (MI)

Chiuso in stampa il 24 giugno 2005

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

QUIZ 1Corso AIVEMP -giugno 2004,LipariRisposta esatta: b)

QUIZ 2Seminario SIVAE di medicinae chirurgia del furetto-Cremona, maggio 2004Risposta esatta: b)

SOLUZIONI

Per il benessere psicologico del furetto,cosa si deve lasciare a disposizione nellagabbia?

Una ruota per fare esercizio

Degli stracci sotto cui nascondersi

Dei topolini di pelo o di gomma per giocare

Delle ossa da sgranocchiare

Che cosa si intende per temperature disicurezza degli alimenti?

Quelle che consentono una migliore cottura

Quelle che riducono o annullano la crescita batterica

Quelle che portano al congelamentodel prodotto

Quelle che sterilizzano il prodotto

Quelle che eliminano i virus

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