Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

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Intervista al Sottosegretario Cursi Anagrafi equina e bovina, sicurezza alimentare, veterinario riconosciuto, ECM e semestre italiano nella UE da obiettare. E invece tocca legge- re sul settimanale di Repubblica le dichiarazioni di Federfarma, imme- more (???) di una sentenza emana- ta nel gennaio del 2002 dal TAR del Lazio e appunto confermata dal Consiglio di Stato qualche mese dopo. “Noi abbiamo fatto ricorso al Tar del Lazio, ma siamo ancora in attesa”- dichiara al giornalista Mas- simo Mana- a proposito del DM 306. Fosse solo per questo avrem- mo replicato che bisogna ripren- dersi dall’equivoco: il ricorso di Fe- derfarma è già stato respinto. (...) Pensavamo che dopo il Consiglio di Stato sul decreto 306 nes- suno avesse più nulla Godot è già arrivato Editoriali di Carlo Scotti CONTINUA A PAG. 3 La veterinaria e il Ministero della Salute A nche in Italia ci si potrà lau- reare on-line. Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 21 mag- gio ha reso operativo il decreto del ministro dell'istruzione, dell'u- niversità e della ricerca, Letizia Moratti, emanato il 17 Aprile 2003 di concerto con il ministro per l'in- novazione e le tecnologie Lucio Stanca. Il decreto indica i criteri e le procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza del- le università statali e non statali e delle istituzioni universitarie abili- tate a rilasciare titoli accademici. Il ministro Letizia Moratti nel presen- tare il decreto aveva dichiarato: “L'università a distanza favorisce la formazione permanente, rag- giungendo anche fasce di popo- lazione, quali gli studenti-lavorato- ri, gli anziani, i malati e i soggetti deboli che, per diversi motivi, non possono accedere ai corsi univer- sitari tradizionali”. Ha anche ricor- dato che “è uno strumento per rafforzare i legami tra l'università ed il mondo del lavoro, favorendo la partecipazione di privati e utiliz- zando le esperienze delle scuole di management aziendale”. I cor- si universitari online sono finaliz- zati al rilascio di titoli accademici previsti dalla normativa vigente e devono pertanto essere attivati dalle università tradizionali o da istituzioni universitarie telematiche promosse da soggetti pubblici o privati e accreditate secondo le procedure ed i criteri previsti dal- l'art. 4 del decreto. La valutazione degli studenti per il superamento degli esami, sarà svolta, almeno per ora, secondo modalità tradi- zionali nella sede degli atenei. Il progetto è certamente molto inte- ressante come lo sono gli obiettivi che si pone anche se ci sembra molto difficile che corsi di laurea come il nostro, che richiedereb- bero molta parte pratica, possano a breve essere trasferiti in internet. Per anni ci si è lamentati che mol- ti laureati non avevano mai tocca- to un animale, con questo sistema rischiamo di avere veterinari che un animale non lo hanno mai visto se non in video. Certamente è il futuro ed è previsto che nel giro di 20/30 anni la maggior parte dei laureati saranno online. Ci sareb- be allora da chiedersi perché si stanno investendo centinaia di mi- lioni di euro per costruire, final- mente, università di veterinaria degne di un riconoscimento euro- peo se fra un po' di anni saranno deserte. E che senso ha, voce sempre più ricorrente, farne di nuove? E il numero programmato terrà conto anche di questi laurea- ti internet o saranno ritenuti un mondo a parte? Si ha sempre l'im- pressione, quando si parla di uni- versità, che il mondo politico con- tinui a non avere chiaro un proget- to globale a medio termine e continui a prendere decisioni sul- la spinta o sull'interesse contin- gente del momento. È incredibile che le diverse componenti o competenze interessate non sia- no in grado di arrivare ad una proposta unica di riforma o di tra- sformazione che possa tener conto di tutte le esigenze ed in particolare, estremamente impor- tante, quella del mondo del lavo- ro per gli aspetti occupazionali e professionali. Laurea on-line A PAG. 7 di Sabina Pizzamiglio www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. Organo di informazione dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani PR O FESSI O NE VETERINARIA ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI 003 MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 13, numero 5, mensile, maggio 2003 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 5 2 A.N.M.V.I. SIVAR, spingono le società cultu- rali a confrontarsi con la riuscita dell’evento, in base anche al nu- mero dei partecipanti. Anche la SIVAR, che fin dagli esordi ha potuto vantare una pre- senza numericamente ragguarde- vole alle proprie giornate con- gressuali, deve prepararsi a tirare le somme dopo il suo Congresso di maggio. La qualità degli argo- menti pone le basi per una buo- na riuscita, ma il fattore- incognita quest’anno è rappresentato dal- l’accreditamento ECM delle gior- nate congressuali. (...) Gli appuntamenti più importanti della vete- rinaria, come il Con- gresso annuale della Ogni congresso è una prova nuova di Dario Depetris Presidente SIVAR CONTINUA A PAG. 5 (in questo numero:) 1 14 18 Prima Pagina: Intervista al Sottosegretario Cursi di Sabina Pizzamiglio Attualità: Lo smaltimento di carcasse di animali da compagnia di Giorgio neri Rubrica Fiscale: Modello Unico 2003. Le novità. di Giovanni Stassi 3 15 20 Attualità: IZS: la rete della qualità e della ricerca scientifica di Fabrizio Pancini ANMVI Regione: Lombardia, approvate le linee guida per la prevenzione delle morsicature Bioetica: La senzienza: tra ricerca scientifica e bioetica di Roberto Marchesini 11 16 27 Attualità: Il gruppo di lavoro sul benessere animale sta per concludere i lavori Osservatorio Farmaco: Al varo la nuova ricetta per ottenere facilmente gli oppiacei in farmacia a cura di Aldo Vezzoni Dalle Associazioni: 46° Congresso Nazionale SCIVAC,confermati i nu- meri ma non le aspettative di Antonio Manfredi 13 17 31 Attualità: Influenza aviare sotto stretto monitoraggio internazionale Rubrica Legale: Danni morali e morte dell’animale di Maria Teresa Semeraro Letto su: Così stiamo creando le armi contro i prioni di Lara Ricci Global Leader in Pet Nutrition *Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc. Il sen. Cesare Cursi

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Intervista alSottosegretarioCursiAnagrafi equina e bovina, sicurezzaalimentare, veterinario riconosciuto, ECM e semestre italiano nella UE

da obiettare. E invece tocca legge-re sul settimanale di Repubblica ledichiarazioni di Federfarma, imme-more (???) di una sentenza emana-ta nel gennaio del 2002 dal TAR delLazio e appunto confermata dalConsiglio di Stato qualche mesedopo. “Noi abbiamo fatto ricorso alTar del Lazio, ma siamo ancora inattesa”- dichiara al giornalista Mas-simo Mana- a proposito del DM306. Fosse solo per questo avrem-mo replicato che bisogna ripren-dersi dall’equivoco: il ricorso di Fe-derfarma è già stato respinto. (...)

Pensavamo che dopoil Consiglio di Statosul decreto 306 nes-suno avesse più nulla

Godot è già arrivato

Editoriali

di Carlo Scotti

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CONTINUA A PAG. 3

La veterinaria e il Ministero della Salute

Anche in Italia ci si potrà lau-reare on-line. Il Consiglio dei

Ministri nella riunione del 21 mag-gio ha reso operativo il decretodel ministro dell'istruzione, dell'u-niversità e della ricerca, LetiziaMoratti, emanato il 17 Aprile 2003di concerto con il ministro per l'in-novazione e le tecnologie LucioStanca. Il decreto indica i criteri ele procedure di accreditamentodei corsi di studio a distanza del-le università statali e non statali edelle istituzioni universitarie abili-tate a rilasciare titoli accademici. Ilministro Letizia Moratti nel presen-tare il decreto aveva dichiarato:“L'università a distanza favoriscela formazione permanente, rag-giungendo anche fasce di popo-lazione, quali gli studenti-lavorato-ri, gli anziani, i malati e i soggettideboli che, per diversi motivi, nonpossono accedere ai corsi univer-sitari tradizionali”. Ha anche ricor-dato che “è uno strumento perrafforzare i legami tra l'universitàed il mondo del lavoro, favorendola partecipazione di privati e utiliz-zando le esperienze delle scuoledi management aziendale”. I cor-si universitari online sono finaliz-zati al rilascio di titoli accademiciprevisti dalla normativa vigente edevono pertanto essere attivatidalle università tradizionali o daistituzioni universitarie telematichepromosse da soggetti pubblici oprivati e accreditate secondo leprocedure ed i criteri previsti dal-l'art. 4 del decreto. La valutazionedegli studenti per il superamentodegli esami, sarà svolta, almenoper ora, secondo modalità tradi-zionali nella sede degli atenei. Il

progetto è certamente molto inte-ressante come lo sono gli obiettiviche si pone anche se ci sembramolto difficile che corsi di laureacome il nostro, che richiedereb-bero molta parte pratica, possanoa breve essere trasferiti in internet.Per anni ci si è lamentati che mol-ti laureati non avevano mai tocca-to un animale, con questo sistemarischiamo di avere veterinari cheun animale non lo hanno mai vistose non in video. Certamente è ilfuturo ed è previsto che nel giro di20/30 anni la maggior parte deilaureati saranno online. Ci sareb-be allora da chiedersi perché sistanno investendo centinaia di mi-lioni di euro per costruire, final-mente, università di veterinariadegne di un riconoscimento euro-peo se fra un po' di anni sarannodeserte. E che senso ha, vocesempre più ricorrente, farne dinuove? E il numero programmatoterrà conto anche di questi laurea-ti internet o saranno ritenuti unmondo a parte? Si ha sempre l'im-pressione, quando si parla di uni-versità, che il mondo politico con-tinui a non avere chiaro un proget-to globale a medio termine econtinui a prendere decisioni sul-la spinta o sull'interesse contin-gente del momento. È incredibileche le diverse componenti ocompetenze interessate non sia-no in grado di arrivare ad unaproposta unica di riforma o di tra-sformazione che possa tenerconto di tutte le esigenze ed inparticolare, estremamente impor-tante, quella del mondo del lavo-ro per gli aspetti occupazionali eprofessionali. ■

Laurea on-line

A PAG. 7

di Sabina Pizzamiglio

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

Organo di informazione dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

PROFESSIONE VETERINARIA

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANI 003MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 13, numero 5, mensile, maggio 2003

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza

Concessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona 5 2A.N.M.V.I.

SIVAR, spingono le società cultu-rali a confrontarsi con la riuscitadell’evento, in base anche al nu-mero dei partecipanti.Anche la SIVAR, che fin dagliesordi ha potuto vantare una pre-senza numericamente ragguarde-vole alle proprie giornate con-gressuali, deve prepararsi a tirarele somme dopo il suo Congressodi maggio. La qualità degli argo-menti pone le basi per una buo-na riuscita, ma il fattore- incognitaquest’anno è rappresentato dal-l’accreditamento ECM delle gior-nate congressuali. (...)

Gli appuntamenti piùimportanti della vete-rinaria, come il Con-gresso annuale della

Ogni congresso è una prova nuova

di Dario Depetris

Presidente SIVAR

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CONTINUA A PAG. 5

(in questo numero:)

1 14 18Prima Pagina:Intervista alSottosegretario Cursidi Sabina Pizzamiglio

Attualità:Lo smaltimento dicarcasse di animalida compagniadi Giorgio neri

Rubrica Fiscale:Modello Unico 2003.Le novità.di Giovanni Stassi

3 15 20Attualità:IZS: la rete dellaqualità e della ricercascientificadi Fabrizio Pancini

ANMVI Regione:Lombardia, approvatele linee guida per laprevenzione dellemorsicature

Bioetica:La senzienza: traricerca scientifica ebioeticadi Roberto Marchesini

11 16 27Attualità:Il gruppo di lavoro sulbenessere animalesta per concludere ilavori

Osservatorio Farmaco:Al varo la nuova ricettaper ottenere facilmente gli oppiacei in farmaciaa cura di Aldo Vezzoni

Dalle Associazioni:46° Congresso NazionaleSCIVAC, confermati i nu-meri ma non le aspettativedi Antonio Manfredi

13 17 31Attualità:Influenza aviare sottostretto monitoraggiointernazionale

Rubrica Legale:Danni morali e mortedell’animaledi Maria Teresa Semeraro

Letto su:Così stiamo creandole armi contro iprionidi Lara Ricci

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Global Leaderin Pet Nutrition

*Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc.

Il sen. Cesare Cursi

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C ertamente ne è passatadi acqua sotto ai ponti daquel lontano 23 giugno

1970, allorché le allora stazionisperimentali, sorte agli inizi del se-colo scorso, furono ufficialmentetrasformate in Istituti ZooprofilatticiSperimentali. Da semplici struttureprivate, infatti, subirono la conver-sione ad Enti sanitari di diritto pub-blico, inseriti nel contesto del servi-zio sanitario nazionale e sottopostialla vigilanza del Ministero dellaSanità, che ne coordinava il funzio-namento attraverso le varie Regio-ni. Con quella legge si realizzavanel settore sanitario pubblico, uni-co esempio nel mondo, una rete diservizi estesa in tutto il territorio na-zionale e formata dalle 10 sedi cen-trali degli istituti e da 90 sezionidiagnostiche presenti in quasi tuttele province italiane.Fin qui il passato, sia pur recentedegli IZS, i quali, con la revisione ditipo aziendale dell’intero compartopubblico voluta dal Parlamento, fi-nalizzata a migliorarne l’efficienzaproduttiva e a razionalizzare l’usodelle risorse finanziarie, con il De-creto Legislativo n. 270 del 1993vengono riordinati acquisendo unacompleta autonomia gestionale,tecnica ed amministrativa.Oggi, dopo decenni di trasforma-zione che hanno portato molti IZSall’accreditamento, la DirezioneGenerale della Sanità Pubblica Ve-terinaria (DGSPV), attraverso la re-te degli IZS, ha dato vita alla cosid-detta “Area Medico Veterinaria”.In pratica, l’idea di fondo è quella dioperare un cambiamento di tipo or-ganizzativo da un lato e funzionaledall’altro, creando nel contempooccasioni di dialogo e di confrontoscientifico tra i vari settori che com-pongono la medicina veterinariapubblica e privata.Questo progetto di rilancio di tutto ilsettore medico veterinario, preve-

de anche di implementare la fun-zione della ricerca nell’ambito dellecompetenze assegnate agli IZS,attraverso una gestione di tipo ma-nageriale, che si fondi sulla conso-lidata struttura a rete degli IZS inambito nazionale, oltre che sullaparcellizzazione delle attribuzionidei cosiddetti centri nazionali di re-ferenza (veri punti di riferimento perquanto attiene la ricerca di specifi-che patologie).A questo proposito, con il recenteDecreto 13 febbraio 2003 sono sta-ti istituiti nuovi Centri di referenzanazionali nel settore veterinario, al-lo scopo di fornire risposte concre-te alle nuove aspettative di salutedei cittadini, attraverso la qualitàfornita dalla rete degli Istituti Zoo-profilattici Italiani.Infine, proprio per venire incontroalle esigenze dettate dalle normati-ve comunitarie in materia di “Qua-lità” ed in considerazione del fattoche fin dal 1995 i dieci IZS operanoin conformità alle norme internazio-nali sulla Qualità dei laboratori, gliistituti hanno ottenuto il riconosci-mento formale da parte di un enteterzo anche sulla loro capacità tec-nica nell’esecuzione dei previsticontrolli degli alimenti destinati al-l’uomo.Su questi e su altri argomenti ab-biamo interpellato alcuni dei re-sponsabili dei nuovi centri di refe-renza appena nominati dal Ministe-ro della Salute, in merito ad alcunedelle nuove attribuzioni.

Ezio LodettiDirettore Generale IZSdella Lombardiae dell’Emilia-Romagna

Con il Decreto 13.2.2003 sonostati istituiti i nuovi centri di refe-renza nazionali nel settore veteri-nario. La sede di Piacenza è sta-

ta scelta quale centro di referen-za nazionale per la paratuberco-losi. In base a quali presuppostiè caduta la scelta dell’IZS di Pia-cenza da parte del Ministero del-la salute?La Sezione di Piacenza dell’IZ-SLER si occupa in modo approfon-dito di Paratubercolosi da oltre 20anni, costituendo un preciso puntoriferimento per Medici Veterinari eallevatori di tutta Italia.Stretti sono i rapporti con gli altriIstituti Zooprofilattici e con le Uni-versità italiane, nonché con i princi-pali Centri europei e nordamericanidi Ricerca. A Piacenza si è realiz-zato, per la prima volta in Italia, unPiano di Controllo per la Paratuber-colosi con finanziamento pubblicoe si è maturata una esperienza no-tevole nel campo diagnostico, epi-demiologico e profilattico.

Quali prospettive sono allo stu-dio per il settore?Innanzitutto va sottolineato come ladecisione da parte del Ministerodella Salute di istituire un centro direferenza per la Paratubercolosirappresenti un segnale importantee dimostri l’interesse che in questianni si sta sempre di più incentran-do su questa malattia, poco consi-derata da molti allevatori e Colle-ghi, ma che invece riveste un ruoloimportante sia per la sanità anima-le che per i paventati rischi per lasalute pubblica.Il centro di referenza, come tale,avrà dei compiti previsti per legge,tra cui standardizzare le metodichediagnostiche, fornire un supportoper i vari laboratori italiani, rappre-sentare un punto di riferimento peril Ministero e l’Istituto Superiore diSanità, predisporre “linee guida”per il controllo della infezione.Oltre a questi compiti che con il DM13.2.2003 diventeranno “compitiistituzionali”, il Centro di referenza

sta attualmente approfondendo gliaspetti legati alla analisi del rischiodella presenza del micobatterio pa-ratubercolare nel latte crudo e neiprodotti a base di latte, conside-rando che la pasteurizzazione nonha una efficacia assoluta.Indagini sono svolte anche in colla-borazione con i Centri Genetici econ Assogene per valutare e poiscongiurare il rischio della presen-za del micobatterio nel seme.Il Centro di referenza si sta occu-pando anche della definizione dicriteri da adottare per le indaginiepidemiologiche, determinanti perdimensionare correttamente la dif-fusione dell’infezione.

A che punto è la fase di accredi-tamento dei Laboratori degli IZSnell’ambito dei previsti controllidegli alimenti destinati all’uomo?È con orgoglio che rispondo a que-sta domanda infatti tutti i dieci IZSoperano in conformità alle normeinternazionali sulla Qualità dei labo-ratori ed hanno ottenuto il ricono-scimento formale da parte di unente terzo anche sulla loro capacitàtecnica nell’esecuzione dei previsticontrolli degli alimenti destinati al-l’uomo.Tali attestazioni hanno avuto il pri-mum movens nel 1995 e si sono viavia implementate sino a coprire latotalità degli IZS ed annualmente,per il loro mantenimento, ciascunIZS si sottopone ad un approfondi-to processo di verifica da parte del-l’ente attestante.Vorrei sottolineare inoltre il fatto chenei “previsti controlli”, concreta-mente, rientrano svariate decine ditipologie analitiche che afferisconoa diversi settori: microbiologico,chimico, biotecnologico; ed inoltreche molte di esse richiedono stru-mentazioni complesse ed operato-ri di elevata competenza. Quindi le attestazioni ottenute sot-tendono, ed indicano, l’elevato im-pegno dedicato al conseguimentodi tale obiettivo da parte degli Isti-tuti. Posso ben dire pertanto, a di-stanza di anni, che gli IZS posseg-gono una consolidata cultura dellaqualità e tuttora costituiscono l’uni-co esempio in Italia, a livello di Entisanitari di diritto pubblico, di unasiffatta diffusione e compenetrazio-ne su tutto il territorio nazionale.

Cesare BonacinaDirettore Sanitario IZSdella Lombardiae dell’Emilia-Romagna

Il Dr. Romano Marabelli direttoregenerale della Sanità PubblicaVeterinaria Alimenti e Nutrizione,ha recentemente pubblicato l’an-nuncio della costituzione dell’a-rea medico veterinaria attraversola rete degli IZS e sotto il coordi-namento del Ministero della Sa-lute. Tutto questo per fornire ri-

sposte concrete alle nuoveaspettative di salute dei cittadini,attraverso la qualità fornita pro-prio dalla rete degli Istituti Zoo-profilattici Italiani. Questo pro-getto di rilancio di tutto il settoremedico veterinario, prevede an-che di implementare la funzionedella ricerca nell’ambito dellecompetenze assegnate agli IZS.Cosa puoi dirci al riguardo?In un quadro in cui le competenzeistituzionali siano precisate, anchealla luce della riforma Costituziona-le, e in cui siano stati compiuta-mente definiti i progetti attuativi perperseguire gli obiettivi necessari,gli istituti intendono contribuire apieno titolo a garantire: la massimasicurezza alimentare possibile, laattività di prevenzione delle patolo-gie trasmissibili, la tutela del be-nessere animale.Essi infatti sono strumenti tecnicoscientifici in grado di supportare: • le amministrazioni periferiche

nell’attività di controllo e di ge-stione dei rischi sanitari con l’at-tività diagnostica;

• le indagini epidemiologiche indi-spensabili alla programmazionedegli interventi con l’attività disupporto degli osservatori epi-demiologici;

• l’esecuzione di piani nazionalicon una rete laboratoristicaomogeneamente distribuita sulterritorio;

• l’attività di monitoraggio sullapresenza e sull’andamento deipericoli indispensabili per la va-lutazione del rischio;

• l’esecuzione di piani di sorve-glianza epidemiologica;

• la raccolta sistematica dei datirelativi ai pericoli alimentari;

• la messa in campo delle compe-tenze proprie dei Centri di Refe-renza Nazionale che CodestoMinistero di volta in volta indivi-dua sulla base dei livelli di ec-cellenza espressi nei confronti dispecifiche problematiche;

• l’esecuzione di programmi inte-grati a livello nazionale di ricercacorrente o finalizzata.

Quali sono, rispetto al passato, lenovità che riguardano la rete de-gli IZS e le prospettive nell’imme-diato futuro?I rappresentanti degli Istituti Zoo-profilattici ritengono indispensabilefavorire un clima di confronto co-stante sia sulle problematiche con-tingenti che sulle strategie da met-tere in campo nei confronti dei pro-blemi emergenti che coinvolga tut-te le componenti centrali e periferi-che del sistema veterinario.Gli Istituti possono pertanto rappre-sentare, in virtù della loro specificanatura di enti strumentali sia delleRegioni che dello Stato, una sortadi cerniera naturale tra le diversecompetenze istituzionali.In questa ottica gli istituti stannoelaborando in collaborazione con il

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 3

Godot è già arrivato

SEGUE DALLA COPERTINA

(...) Hanno vinto il Ministero dellaSalute, la FNOVI e la Categoria. Ma il guaio è che Federfarma deni-gra, diffama e offende: “Il provvedi-mento è diventato un escamotageper gli allevatori che, tramite i vete-rinari, possono procurarsi grandiquantità di medicine sfuggendo aicontrolli delle ASL”. La CategoriaVeterinaria è stata vittima di un gra-vissimo danno d’immagine e perquesto Federfarma è stata rag-giunta da una lettera dei legali del-l’ANMVI. Quanto al giornale, men-tre scrivo è bersagliato da richiestedi replica e di rettifica da parte del-l’ANMVI e della FNOVI. La nostraindignazione ha richiesto reazioniimmediate e severissime. Afferma-re che il decreto 306/01 è diventa-

to “un escamotage” non solo nonrisponde a verità, ma è gravemen-te lesivo dell’immagine e dellacompetenza professionale dellaclasse medico veterinaria, autoriz-zata per decreto ministeriale allagestione del farmaco, con finalitàprioritariamente terapeutiche lega-te all’incomparabile vantaggio sa-nitario di iniziare la terapia contempestività. Non mi soffermo sullaconfusa trattazione dell’argomento“farmaco veterinario” fatta dal gior-nale, che non si è premurato di di-stinguere tra farmaco ad uso zoo-tecnico e farmaco per animali dacompagnia. Ribadisco che nonposso credere che sia proprio uncomponente del Consiglio di presi-denza di Federfarma, come Massi-

mo Mana, a dichiarare ai giornali diessere “ancora in attesa” dell’esitodel ricorso al TAR del Lazio, quan-do la sentenza di questo tribunaleè stata emessa più di un anno faed è stata addirittura confermatadal Consiglio di Stato, con motiva-zioni che hanno confermato la pie-na legittimità del Decreto n.306/01. Ritengo che anche il Mini-stero della Salute non possa tace-re su quanto propinato all’opinionepubblica e debba sentirsi colpito,almeno come ai tempi del ricorso,quando si voleva addirittura met-terne in dubbio la sua potestà re-golamentare. Basti questa frasedella sentenza: “Il ricorso in epi-grafe non ha pregio e va integral-mente disatteso”. ■

di Carlo Scotti

Creata dalla DGSPV, attraverso la rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, l’Area Medico Veterinaria

IZS: la rete della qualità e della ricerca scientificaCol Decreto 13 febbraio 2003, istituiti nuovi Centri di referenza nazionali nel settore veterinario

di Fabrizio Pancini

ATTUALITÀ

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Ministero della salute specificheproposte che declinano quantoprevisto dal Piano sanitario nazio-nale e che attengono a:• la gestione delle problematiche

che riguardano la sicurezza ali-mentare;

• l’istituzione dell’autorità naziona-le per la sicurezza alimentare;

• la gestione delle emergenze epi-demiologiche delle malattie in-fettive della lista A dell’OIE;

• il benessere animale;• l’attività di ricerca finalizzata e

corrente;

• il finanziamento degli Istituti Zoo-profilattici;

• origine e prospettive del Centrodi Referenza Nazionale del Be-nessere Animale.

Massimo AmadoriVeterinario Dirigente,Responsabile Centro Benessereanimale e immunoprofilassidell’IZS di Brescia

Con il Decreto 13.2.2003 sonostati istituiti i nuovi centri di refe-

renza nazionali nel settore veteri-nario. L’IZS della Lombardia edell’Emilia-Romagna è stato se-lezionato quale centro di referen-za nazionale per il Benessereanimale. In base a quali presup-posti è caduta questa scelta daparte del Ministero della Salute?Il settore del benessere animale èstato oggetto di ripetuti interventidel legislatore. Per quanto concer-ne gli animali di interesse zootecni-co, la Unione Europea ha varatouna serie di norme per l’allevamen-to degli animali (Direttiva 98/58/CE)

ed in particolare: del vitello (Diretti-va 91/629/CEE, Direttiva 97/2/CE),del suino (Direttiva 91/630/CEE, Di-rettiva 2001/88/CE, Direttiva2001/93/CE), della gallina ovaiola(Direttiva 88/166/CEE, Direttiva1999/74/CE) e per il trasporto (Di-rettiva 91/628/CEE, DIR 95/29/CEE,Regolamento CEE n. 1255/97) e lamacellazione degli animali (Diretti-va 74/577/CEE, Direttiva93/119/CEE); tali direttive, già rece-pite o in via di recepimento dal Le-gislatore Nazionale, mirano ad in-trodurre misure minime di protezio-

ne delle specie animali sopraccita-te a garanzia di livelli accettabili dibenessere nelle diverse fasi dei ci-cli zootecnici. In tale contesto sor-ge ovviamente il problema di comeaccertare in forma obiettiva le con-dizioni di benessere e di come ac-certare le sue variazioni connessealle condizioni ambientali. Vi è insostanza il rischio di avere a dispo-sizione una serie di norme legislati-ve, non adeguatamente supportateda strumenti di lavoro adeguati alloscopo.Va sottolineato altresì che la defini-zione di parametri obiettivabili dibenessere degli animali di interes-se zootecnico e di relative linee-guida rappresenta un obiettivo fon-damentale della Sanità PubblicaVeterinaria; in particolare, tali para-metri possono rappresentare unostrumento operativo fondamentaleper l’area C, di cui all’art. 7 del de-creto legislativo n. 502/1992. Talearea dei Servizi Veterinari deve oc-cuparsi com’è noto anche del con-trollo sul benessere degli animalida reddito, da affezione e di quellidestinati alla sperimentazione ani-male.In questo senso, i parametri di va-lutazione validati e le relative linee-guida consentiranno di snellire efacilitare il lavoro dei Colleghi di ta-le area, fornendo loro un indispen-sabile supporto scientifico nellaadozione dei provvedimenti di lorocompetenza. Inoltre, l’accertamen-to puntuale e tempestivo dei livellidi benessere animale è funzionalead una fondamentale attività di cer-tificazione delle filiere alimentari, inlinea con le attuali direttive della UEin campo zootecnico, soprattuttosulla qualità delle produzioni, inte-sa come qualità totale del proces-so produttivo e sulla valorizzazionedelle produzioni locali tipiche diqualità.La necessaria multidisciplinarietàdelle competenze di un tale Centropotrà essere garantita dalla intera-zione del Centro Benessere Anima-le e Immunoprofilassi dell’IstitutoZooprofilattico Sperimentale dellaLombardia e dell’Emilia-Romagnacon l’Istituto di Zootecnica della Fa-coltà di Medicina Veterinaria dell’U-niversità degli Studi di Milano, infunzione di Laboratorio di Eccellen-za, con cui verrà stipulata appositaconvenzione. In tal modo potrannoessere soddisfatti i requisiti per l’at-tivazione del Centro stesso di cui alDecreto Ministeriale 4/10/1999.

Come sarà strutturata l’attivitàdel Centro di Referenza da te di-retto?L’attività del Centro di Referenzadovrebbe includere per quantopossibile le seguenti aree temati-che:FORMAZIONE:istruzione dei veterinari, degli ope-ratori zootecnici e di laboratorio;stesura di linee-guida per tali cate-gorie anche all’interno di un sitoWEB dedicato.PUBBLICAZIONE: la indispensabi-le valorizzazione del Centro devecomportare la formazione di massecritiche, atte a presentare i risultatidi importanti ricerche anche su rivi-ste scientifiche internazionali diadeguato impact factor.SPERIMENTAZIONE: l’attività di ri-

PROFESSIONE VETERINARIA 5/20034ATTUALITÀ

il1°fluorchinoloneper uccelli da gabbia, da voliera e colombi viaggiatori

Composizione: 100 ml di soluzione contengono: principio attivo: norfloxacina mesilato 6,51 g (pari a norfloxacina base 5 g); ecci-pienti: q.b. a 100 ml.Specie animali a cui il medicinale è destinato: uccelli da gabbia e da volie-ra, colombi viaggiatori.Indicazioni terapeutiche: infezioni sostenute da germi Gram-positivi e Gram-negativi e Micoplasmi. Infezioni dell’apparato respiratorio, gastroenterico, urina-rio e cutaneo. Enteriti aspecifiche. SetticemiaPosologia: aggiungere 3 ml di VEFLOXA in un litro di acqua da bere. Nel caso di un beverino da 50 ml aggiungere 0,15 ml di VEFLOXA, pari a 3 gocce.Durata del trattamento: 7 giorni.Dispensazione: ricetta semplice ripetibile – RSR –Controindicazioni: non note.Avvertenze: non sono stati evidenziati effetti secondari dovuti al trattamento.Qualsiasi effetto indesiderato deve essere comunicato al medico veterinario.Tenere fuori dalla portata dei bambini. Conservare in luogo fresco e asciuttolontano da fonti di calore.L’acqua medicata con VEFLOXA va consumata entro 12 ore dalla preparazione.Evitare la somministrazione nei giorni che precedono la deposizione delle uova.Confezione: flacone da 30 ml con dosatore.

norfloxacina mesilato

Dalla Ricerca Farmaceutica Formenti

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cerca deve essere articolata in trefiloni fondamentali:l’allestimento e la validazione dinuovi esami di laboratorio e/o l’a-dattamento di test precedenti adaltre specie animali.Prove di campo, atte a definirel’influsso di svariati fattori ambien-tali sui parametri di benessereanimale.La ricerca di base nei settori trai-nanti della psico-neuro-immunolo-gia, della espressione genica incondizione di stress mediante tec-nologia dei micro-arrays, dellaespressione di proteine nelle me-desime condizioni (cosiddetta pro-teomica). SICUREZZA ALIMENTARE: defini-zione delle condizioni di stress cro-nico che conducono ad un aumen-tato consumo del farmaco veterina-rio e ad un peggioramento dellaqualità degli alimenti di origine ani-male; individuazione di alternativecredibili alla chemioprofilassi.

Santo CaracappaDirettore Sanitario dell’IZSdella Sicilia

Con il Decreto 13 febbraio 2003sono stati istituiti i nuovi Centridi referenza nazionali nel settoreveterinario. L’Istituto Zooprofilat-tico della Sicilia è stato sceltoquale nuovo Centro di referenzanazionale per la Leishmaniosi. Inbase a quali presupposti è cadu-ta la scelta sull’IZS della Siciliada parte del Ministero della Salu-te e quali prospettive nel campodella ricerca sono allo studio perquesta malattia?Il citato Decreto ha istituito pressol’Istituto Zooprofilattico Sperimenta-le della Sicilia il C.R.E.Na.L. (Centrodi Referenza Nazionale per le Lei-shmaniosi) che è una struttura diReferenza il cui mandato è di offri-re un Centro di eccellenza per la ri-cerca e la formazione nel campospecifico delle Leishmaniosi, conun’attenzione speciale alle collabo-

razioni nei confronti dei Paesi delbacino del Mediterraneo in quantoaree endemiche della malattia.Il Crenal si pone alcuni ambiziosiobiettivi:• svolge programmi di ricerca in-

novativa nello studio e nella dia-gnostica delle Leishmaniosi ani-mali;

• rafforza le capacità di ricerca ediagnostica di tutti gli Istituti/La-boratori/Enti di ricerca, attraver-so programmi di formazione, diricerca collaborativa e servizi diassistenza;

• la ricerca, la formazione e i ser-vizi offerti rappresentano un ap-proccio innovativo per lo svilup-po di metodologie biotecnologi-che a livello internazionale. Sco-po del Centro è di supportare laRegione/Ministero nella emana-zione di Piani di Intervento oveoccorra e gli Istituti/ Laboratori /Enti di ricerca a gestire autono-mamente l’applicazione di nuo-ve tecnologie in merito alla dia-gnosi di Leishmaniosi animale atutela, in quanto zoonosi, dellasalute pubblica;

• mette a disposizione degli Istitu-ti/Laboratori/Enti di ricerca unambiente scientifico ed educati-vo di alto livello rafforzando le lo-ro capacità di ricerca;

• contribuisce a rafforzare la voca-zione dell’Italia alla cooperazio-ne scientifica internazionale,nonché il ruolo di cerniera dellaregione Sicilia, al centro dell’as-se di interazione Nord-Sud; ilCentro crea una rete interattivacon gli Stati del bacino del Me-diterraneo.

Tutto questo, e molto altro, è parteintegrante della offerta proposta alMinistero da parte del nostro Entein associazione con la più ampiaesperienza italiana sul tema dellaLeishmaniosi.

Il Dr. Romano Marabelli direttoregenerale della Sanità PubblicaVeterinaria Alimenti e Nutrizione,ha recentemente pubblicato l’an-

nuncio della costituzione dell’a-rea medico veterinaria attraversola rete degli IZS e sotto il coordi-namento del Ministero della Sa-lute. Tutto questo per fornire ri-sposte concrete alle nuoveaspettative di salute dei cittadini,attraverso la qualità fornita pro-prio dalla rete degli Istituti Zoo-profilattici Italiani. Quali sono lerealtà presenti e le aspettative fu-ture per il tuo Istituto?L’Area Medico Veterinaria rappre-senta una sfida concreta, sul pianodel confronto scientifico, che gliIstituti Zooprofilattici e la DirezioneGenerale del Ministero della Salutestanno esprimendo sul fronte dellaSanità Pubblica Veterinaria; l’ideadi un rinnovato dibattito culturale ingrado di fornire informazione edelementi di crescita in termini di co-municazione sanitaria trova il mioIstituto non soltanto culturalmentepreparato, ma anche impegnato inprima linea nel compito di fornire ri-sposte concrete alle legittimeaspettative dei cittadini in termini disicurezza alimentare.La aspettativa futura del mio Istitu-to, ma anche di tutti gli altri, è quel-la di un consolidamento del ruolosvolto dalla Sanità Pubblica Veteri-naria nei confronti dei grandi temisanitari del nostro Paese, e di unarinnovata visibilità e compartecipa-zione al rilancio del nostro ruolo asalvaguardia della salute.

A che punto è la fase di accredi-tamento dei Laboratori degli IZSnell’ambito dei previsti controllidegli alimenti destinati all’uomoe qual è la situazione in Sicilia?La Direttiva Comunitaria 93/99CEE, recepita dal D.Lgs. 156/97 harichiesto ai laboratori che si occu-pano del controllo ufficiale degli ali-menti il pieno adempimento ai con-tenuti della norma UNI CEI EN45001:1990, oggi sostituita dallaUNI CEI EN ISO/IEC 17025:2000.Tutti gli II.ZZ.SS. hanno rispettatotale l’obbligo, nei tempi indicati, ga-rantendo così, attraverso la dimo-

strata competenza indipendenzaed imparzialità, l’adeguatezza dellaattività dei loro laboratori.L’accreditamento dei laboratori cheoperano nel sistema di controllonazionale degli alimenti ha rappre-sentato un importante momento dicrescita per tutta la realtà naziona-le, con importanti riflessi positivi nelmondo delle produzioni e degliscambi commerciali internazionali,che hanno favorito l’economia delPaese.Oggi, le singole politiche aziendaliche governano le realtà accredita-te di ciascun Istituto, mirano al con-solidamento ed all’estensione deiSistemi Qualità interni, che rappre-sentano, dunque, il motore centra-le della attività quotidiana dei labo-ratori.L’Istituto Zooprofilattico Sperimen-tale della Sicilia è un laboratorioaccreditato SINAL n.0246. L’accre-ditamento riguarda le realtà ope-ranti presso la Sede Centrale e leAree Territoriali interprovinciali, perun numero complessivo di oltre200 prove accreditate.Tutte le prove che hanno per og-getto il controllo degli alimenti sonoaccreditate, anche le più sofistica-te, quali per es. quelle per la dia-gnosi delle TSE, e si sta facendoancora di più per la garanzia dellasalute del cittadino! Infatti, è in corso una attività di stu-dio e collaborazione tra gli II.ZZ.SS.per mettere a punto la validazionedi metodi microbiologici e chimici,riferiti agli alimenti, che miglioreràulteriormente le performance labo-ratoristiche, sempre votate alla pie-na soddisfazione di una utenzaogni giorno più informata e pertan-to coscientemente più esigente.

Angelo FerrariIstituto Zooprofilattico SperimentalePiemonte, Liguria e Valle d’Aosta

Con il Decreto 13 febbraio 2003sono stati istituiti i nuovi Centridi referenza nazionali nel settoreveterinario. L’Istituto Zooprofilat-tico del Piemonte, Liguria e Valled’Aosta è stato scelto quale nuo-vo Centro di referenza nazionaleper la Sorveglianza e controllodegli Alimenti per animali. In ba-se a quali presupposti è cadutala scelta dell’IZS del Piemonte,Liguria e Valle d’Aosta da partedel Ministero della Salute e qualiprospettive sono previste nelcampo della sorveglianza e delcontrollo degli Alimenti per ani-mali?La sicurezza degli alimenti di ori-gine animale inizia con la sicurez-za dei mangimi: facendo proprioquesto principio contenuto nel Li-bro bianco sulla sicurezza alimen-tare, l’IZS del Piemonte Liguria eValle d’Aosta ha chiesto e ha otte-nuto dal Ministero della Salute didiventare sede del “Centro di refe-renza nazionale per la sorveglian-za e il controllo degli alimenti pergli animali”, cioè di un organo tec-nico-scientifico altamente specia-lizzato, informato e aggiornato e ingrado di mettere in atto interventiincisivi. La scelta operata dalla Di-rezione dell’IZS di proporre unCentro di referenza in un settorecosì complesso, è la risposta all’e-sigenza manifestata da soggettiistituzionali riguardo alla necessitàdi dotarsi di un coordinamentotecnico attivo, agile, efficace. IlCentro dovrà essere in grado digarantire l’adeguato supportoscientifico a sostegno delle azioni

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 5ATTUALITÀ

Istituzione di nuovi Centri di referenza nazionali

nel settore veterinario(Decreto 13 febbraio 2003, GU n. 81 del 7-4-2003)

È pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro della SaluteIstituzione di nuovi Centri di referenza nazionali nel settore veterinario.Sono sette i nuovi centri previsti dal decreto: 1. Presso la sede centrale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del-

la Sardegna è attivato il “Centro di referenza nazionale per laagalassia contagiosa”.

2. Presso la sede centrale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del-le Venezie è attivato il “Centro di referenza nazionale per l’api-coltura”.

3. Presso la sezione diagnostica provinciale di Milano dell’Istituto zoo-profilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna èattivato il “Centro di referenza nazionale per il benessere ani-male”.

4. Presso la sezione diagnostica provinciale di Piacenza dell’Istitutozooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Roma-gna è attivato il “Centro di referenza nazionale per la paratuber-colosi”.

5. Presso la sezione diagnostica provinciale di Ancona dell’Istitutozooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche è attivato il“Centro di referenza nazionale per il controllo microbiologico echimico dei molluschi bivalvi vivi”.

6. Presso la sede centrale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del-la Sicilia è attivato il “Centro di referenza nazionale per le leish-maniosi”.

7. Presso la sede centrale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delPiemonte, Liguria e Valle d’Aosta è attivato il “Centro di referenzanazionale per la sorveglianza ed il controllo degli alimenti pergli animali”.

(@nmvi Oggi, 8 aprile 2003)

Ogni congresso è una prova nuova

SEGUE DALLA COPERTINA

(...) Questa sigla, che solo lo scor-so anno era sconosciuta, oggirappresenta un elemento determi-nante nella scelta degli eventi for-mativi. La situazione attuale è piut-tosto confusa. Gli iscritti chiedonoagli Ordini e alle Associazionichiarimenti sull’obbligatorietà, suimeccanismi di acquisizione deicrediti ECM e sulle sanzioni. C’èanche chi nega gli obblighi, salvopoi partecipare ad eventi dispen-satori di punti perché “non si samai”; altri imprecano e lanciano in-vettive; altri ancora non voglionosaperne di partecipare alle giorna-te di aggiornamento perché nonpossono permettersi di perderepreziose ore di lavoro; altri infinehanno detto che prenderanno icrediti solo quando saranno notele sanzioni.Mi sono domandato a mia volta:“Perché il Ministero ha redatto unalegge che di fatto costringe il Vete-rinario ad aggiornarsi? Per premia-re i colleghi che abitualmente par-

tecipano ai corsi di formazione?Per volontà di pochi interessati?”Dopo tutto, i colleghi che abitual-mente frequentano congressi na-zionali ed internazionali erano giàsufficientemente gratificati nell’e-sercizio quotidiano della profes-sione mettendo a frutto quanto ap-preso, mentre gli enti che da annifanno formazione post laurea inmaniera seria non avevano certobisogno della “raccolta punti” perveder crescere il numero dei par-tecipanti ai propri eventi. Se a que-sto si aggiunge l’aggravio di lavo-ro e di costi che chi intende accre-ditare un evento deve sostenere,credo che società come la nostra,che hanno sempre avuto una par-tecipazione lusinghiera alle pro-prie attività, ne avrebbero fatto vo-lentieri a meno. Cos’è che ha spin-to dunque il Legislatore a metterein atto una misura tanto coercitiva?Sarà forse che molti colleghi han-no deciso appendere “lo zainocon i libri al chiodo” e ritengono

che quanto conoscono sia più chesufficiente per l’esercizio di unaprofessione che “si è sempre fattacosì”. Sarà anche che molte volte isanitari si lasciano scavalcare daaltre figure…Dal canto mio mi limito ad osser-vare che un tale meccanismo hacomunque dato alcuni frutti. Peresempio, vari enti che fino ad ogginon si preoccupavano minima-mente della formazione dei Veteri-nari hanno iniziato a fornire possi-bilità di aggiornamento a livello lo-cale. Certo qualche corso ha unpo’ l’aspetto del dispensatore dipunti, ma sarà il Sanitario stesso adecidere quale evento premiarecon la propria presenza e sarà cu-ra del Ministero accreditare comeProvider chi dimostrerà di essereall’altezza della situazione. Se poialcuni di noi insisteranno nel se-guire corsi inutili solo per acquisirecrediti, pazienza. Il nostro congresso è tutt’altro cheinutile! ■

di Dario Depetris

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e delle decisioni di politica sanita-ria che saranno intraprese sulfronte dell’alimentazione degli ani-mali. “L’Istituzione del nuovo Cen-tro, si tratta del quarto di nostracompetenza - spiegano all’IZS - èmotivato dal fatto che l’alimenta-zione animale riveste un ruolo cru-ciale nella catena alimentare perle implicazioni ed i riflessi sulla sa-lute pubblica e per la tutela delconsumatore”. Con il Centro di re-ferenza delle encefalopatie anima-li, l’IZS del Nord Ovest ha già di-mostrato di saper affrontare nel

migliore dei modi anche le emer-genze e quindi di avere le carte inregola anche per operare in que-sto settore. Proprio il caso BSE hadimostrato l’importanza di poterdisporre di metodi di analisi ade-guati e di efficaci sistemi di valuta-zione del rischio alimentare, chedevono essere di continuo aggior-nati. Nell’ottica che l’ha portato aproporsi come Centro di referenzaper il controllo dell’alimentazioneanimale, l’IZS ha già avviato, pri-mo in Italia, uno studio di tecnichealternative alle attuali metodiche,

per la conferma della presenza difarine animali nei mangimi. Gliobiettivi del nuovo Centro si pos-sono identificare in tre aree di atti-vità: tecnico analitiche, tecnicogestionali e scientifico formative. La prima area di attività è volta allamessa a punto e alla validazione dimetodiche analitiche per la ricercadi sostanze non consentite, nociveo indesiderabili di natura chimica,fisica e biologica.L’area tecnico gestionale riguardalo studio e la predisposizione delcensimento delle attività produttive

impegnate nel settore dell’alimen-tazione animale; si occupa inoltredel coordinamento delle attivitàinerenti il sistema di allerta comuni-tario dei mangimi e delle materieprime utilizzate per l’alimentazioneanimale.Le attività scientifico formative, infi-ne, prevedono l’organizzazione dicorsi di formazione di base e spe-cialistici destinati al personale pre-posto alle attività inerenti la sfera diazione del centro nel circuitoII.ZZ.SS e Servizio Sanitario Nazio-nale (AA. SS.LL.). Rientra in que-

st’area l’aggiornamento legislativosulle nuove disposizioni nazionali ecomunitarie e il trasferimento delleinformazioni.

Il Dr. Romano Marabelli direttoregenerale della Sanità PubblicaVeterinaria Alimenti e Nutrizione,ha recentemente pubblicato l’an-nuncio della costituzione dell’a-rea medico veterinaria attraversola rete degli IZS e sotto il coordi-namento del Ministero della Sa-lute. Tutto questo per fornire ri-sposte concrete alle nuoveaspettative di salute dei cittadini,attraverso la qualità fornita pro-prio dalla rete degli Istituti Zoo-profilattici Italiani. Quali sono lerealtà presenti e le aspettative fu-ture per il vostro Istituto?L’obiettivo e la missione dell’IZS delPiemonte, Liguria e Valle d’Aosta èla salvaguardia della salute umanaattraverso la tutela del benesseredegli animali. Il biennio 2000-2003è stato un periodo di profonda revi-sione dell’attività dell’Istituto delPiemonte, Liguria e Valle d’Aosta.Si è infatti sentita l’esigenza di im-partire una svolta significativa nel-l’attività e di porre le basi per ren-dere possibile questa svolta, por-tando a compimento molte iniziati-ve e attività. L’Istituto vuole infatti continuare aessere un riferimento di eccellenza,in termini di competenza professio-nale, per le Istituzioni, i consumato-ri e gli operatori del settore agro-ali-mentare: le recenti emergenze,dalla BSE, al bioterrorismo, allablue tongue, hanno per certi versiconfermato e per altri rilanciato, unruolo di eccellenza dell’Istituto diTorino. L’obiettivo della Direzione èquindi di accelerare l’adeguamen-to organizzativo e logistico dell’IZSper soddisfare la produzione e l’e-rogazione dei servizi, sia in relazio-ne alla domanda attuale che aquella potenziale. Uno degli aspet-ti fondamentali e sui quali si inten-de puntare per il futuro sono i Cen-tri di Referenza. È infatti parso op-portuno, credendo fortemente nellaricerca come area operativa strate-gica dell’ente, formalizzare la costi-tuzione di un “nocciolo duro”, alta-mente specializzato, di personalecon una marcata connotazionescientifica. In questo senso sonostati organizzati i quattro centri direferenza nazionale, individuati nonsolo nominalmente ma anche inbase a precisi requisiti tecnici eprofessionali.

A che punto è la fase di accre-ditamento dei Laboratori degliIZS nell’ambito dei previsticontrolli degli alimenti destina-ti all’uomo e qual è la situazio-ne nelle zone di vostra compe-tenza territoriale?I laboratori dell’IZS del Piemonte Li-guria e Valle d’Aosta risultano ac-creditati ISO 17025 dal Sinal; i me-todi di prova interni sono validatisecondo specifica procedura se-condo le norme vigenti. Periodica-mente vengono effettuati controllidi qualità per garantire l’accuratez-za delle analisi mediante l’utilizzo dimateriali di riferimento certificati ela partecipazione a ring test nazio-nali e internazionali. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 5/20036ATTUALITÀ

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PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 7L’INTERVISTA

Intervista al Sottosegretario di StatoCesare CursiLa parola al Commissario Straordinario di Governo all’Anagrafe zootecnica

di Sabina Pizzamiglio

dei Servizi Veterinari delle ASL.Questa situazione continua a pe-sare sulle risorse dei Servizi Vete-rinari e contrasta con la possibilitàchiesta a gran voce dagli alleva-tori e dalle Associazioni di poteraccedere direttamente alla BancaDati Nazionale con il caricamentodei dati e che è stata accolta dalMinistero della Salute e introdottanel D.M. 31 gennaio 2002. L’op-portunità non è stata esercitatadagli allevatori sia per la comples-sità del sistema che per una certaresistenza delle Regioni che han-no scelto di istituire Banche DatiRegionali. Rimangono da supera-re i punti critici legati al ritardo dinotifica dei dati relativi agli eventiquali le movimentazioni in genere,ritengo che entro la fine dell’annomolti passi avanti verranno fatti edanche questi limiti saranno supe-rati. Non dimentichiamo che mi ri-ferisco all’anagrafe bovina intesacome sistema di gestione dellabanca dati nazionale non all’interosistema di identificazione e regi-strazione dei bovini.

Il suo ruolo di Commissariosarà prorogato fino alla fine2003. Quali saranno i suoi prin-cipali referenti nella prosecuzio-ne dell’incarico? Si parla di untavolo tecnico, da chi sarà co-stituito? È prevista una rappre-sentanza della professione ve-terinaria privata?Ho svolto il mio incarico coadiuvatoda due Sub Commissari moltocompetenti e per i poteri che mi so-no stati conferiti ho preparato audi-zioni che hanno visto il coinvolgi-mento di tutti gli organismi interes-sati al sistema anagrafe al fine diconoscere nel dettaglio i problemi ele possibili soluzioni, nel contempoho predisposto incontri di concertocon i competenti Assessorati regio-nali alla Sanità e all’Agricoltura.Continuerò a lavorare con le Ammi-nistrazioni e con il Comitato tecnicodell’anagrafe e allo stesso temposeguiterò il confronto con tutti i rap-presentanti del settore con l’unicoscopo di concorrere al migliora-mento dell’intero sistema, in questaprospettiva anche con le Associa-zioni di categoria, nell’ottica di giun-gere alla realizzazione di un organi-smo che sia in grado di assicurareil pieno conseguimento degli obiet-tivi fissati.

Il veterinario riconosciuto (diretti-va UE 97/12, recepita con D.L.Vo196/99), colui che segue da vicinol’allevamento, non crede possaessere una figura strategica per ilsistema anagrafe e per la sicurez-za alimentare?Ritengo di grande interesse e davalorizzare la figura del veterinarioriconosciuto prevista dal decretolegislativo 22 maggio 1999 n. 196ricordo che nel decreto 31 gennaio2002 in materia di funzionamentodell’anagrafe bovina, questa figuraè stata inserita fra coloro che pos-sono assistere il detentore e il re-sponsabile dello stabilimento dimacellazione per l’adempimentodegli obblighi di propria compe-tenza, sono nel contempo a cono-scenza dell’attuale dibattito sulruolo del veterinario riconosciutosia a livello istituzionale che in se-no alla categoria.

SICUREZZA ALIMENTARE

Il Ministro Sirchia si è pronuncia-to con sarcastico sdegno in meri-to all’ipotesi di sdoppiare la sededell’Authority Europea per la si-curezza alimentare. Qual è il suoparere a riguardo?Il Regolamento CE 178/2002 delParlamento europeo e del Consiglioche stabilisce i principi generali del-la legislazione alimentare, istituiscel’Autorità europea per la sicurezzaalimentare.Il Capo III del sopraccitato regola-mento, disciplina le funzioni e lecompetenze dell’Autorità europeaper la sicurezza ed in particolarestabilisce che detta l’Autorità offra“consulenza scientifica e assisten-za scientifica e tecnica per la nor-mativa e le politiche della Comu-nità in tutti i campi che hanno un’in-cidenza diretta o indiretta sulla si-curezza degli alimenti e dei mangi-mi. Essa fornisce informazioni indi-pendenti su tutte le materie cherientrano in detti campi e comuni-ca i rischi…… L’Autorità contribuisce inoltre adun livello elevato di tutela della vitae della salute umana e a tal fine tie-ne conto della salute e del benes-sere degli animali della salute deivegetali e dell’ambiente”.Come si evince dal contenuto del-l’art. 22 del sopraccitato Regola-mento la specificità ed unicità del-l’Agenzia è riferibile esclusivamentealla trattazione delle problematichescientifiche sanitarie e non è previ-sta alcuna elaborazione di pareri odinterventi nel settore della qualitàdegli alimenti.Sicurezza alimentare e qualità deglialimenti spesso sono concetti chevengono ad essere consideratiequivalenti, a tal riguardo è neces-sario chiarire che la sicurezza ali-mentare è un pre-requisito di un ali-mento di qualità. Tanto meno il Re-golamento in questione prevedeuno sdoppiamento della stessa

Agenzia, la poca chiarezza che c’èstata fino ad oggi non ha fatto altroche avvantaggiare la terza città,Bruxelles, che attualmente è sedeprovvisoria dell’Agenzia. Lo stessoCommissario Byrne, a margine del-l’ultimo Consiglio dell’agricoltura haricordato come la scelta della sededell’Agenzia spetti al Consiglio enon ad accordi tra singoli Paesi.

Rispetto alla Finlandia la debolez-za dell’Italia può stare nel fatto dinon aver ancora una propriaAgenzia nazionale? Cosa si stafacendo a questo proposito?Per quanto riguarda l’Agenzia ita-liana per la sicurezza alimentare,il Governo ha in itinere un provve-dimento che designa l’ISS qualepunto di contatto con l’Autoritàeuropea.

Il Parlamento sta lavorando ce-lermente per attribuire compe-tenze veterinarie al Corpo Fore-stale dello Stato. La Categoria èindignata e l’ANMVI conta sul-l’intervento del Senato. Non ritie-ne opportuno un intervento delMinistero della Salute per non la-sciarsi sfuggire competenze eattribuzioni che sono propriedella veterinaria?Per quanto riguarda le attività delCorpo Forestale dello stato, cosìcome riportate nel Decreto legge,in fase di conversione del provve-dimento dovranno essere appor-tate le necessarie modifiche poi-ché l’unitarietà degli interventi ve-terinari, in materia di sicurezza ali-mentare, non possono essere ri-partite tra soggetti che tradizional-mente ed istituzionalmente nonsono competenti.

ANAGRAFE EQUINA

Il decreto legge Disposizioni ur-genti relative all’UNIRE ed allescommesse ippiche attribuisceall’articolo 11 che l’anagrafe equi-na è organizzata e gestita dall’U-NIRE secondo linee guida e prin-cipi stabiliti dal Ministero dellePolitiche Agricole. È un’altra oc-casione mancata per il Ministerodella Salute?Com’è noto, con la decisione2000/68/CE, che modifica la deci-sione 93/623/CEE, è stata dispostasul territorio comunitario l’identifica-zione degli equidi da allevamento eda reddito.Per gli equidi registrati tale obbligoera già previsto dalla citata decisio-ne 93/623/CE.Ciò stante tutti gli equidi presenti sulterritorio comunitario dovrebberoessere identificati attraverso unpassaporto riportato negli allegatidelle decisioni di cui sopra.La decisione 2000/68/CE prevedealtresì la possibilità per il proprieta-rio dell’equide di poter dichiararesul passaporto di identificazionedell’animale che il medesimo non

sarà mai macellato (cosiddettoequide sportivo o da compagnia);l’esercizio di tale opzione determi-nerebbe la non applicabilità all’e-quide in questione delle misurecontenute nelle normative che di-sciplinano la somministrazione deifarmaci agli animali da produzionealimentare. È opportuno rimarcare che la deci-sione 2000/68/CE non fa alcun rife-rimento alla realizzazione e attua-zione nei Paesi della Comunità del-l’anagrafe centrale degli equidi. In relazione a quanto sopra, il Mini-stero della Salute si è attivato anchetramite riunioni con gli Assessoratiregionali alla sanità, con il Ministerodelle politiche agricole e forestali,con l’UNIRE e le Associazioni di ca-tegoria per arrivare alla formulazio-ne di una bozza di un proprio prov-vedimento specificatamente di ca-rattere sanitario finalizzato ad attua-re in modo efficace ed omogeneosul territorio nazionale le suddettedecisioni. Parallelamente a ciò, si è svolta unariunione presso il Ministero delle po-litiche agricole e forestali su iniziati-va dello stesso nella quale è stataprospettata l’intenzione di arrivareall’istituzione di un’anagrafe centra-le con la partecipazione, attese lespecifiche competenze, del sud-detto Dicastero, del Ministero dellasalute, dell’UNIRE e delle Associa-zioni di categoria.È evidente che nel progetto riguar-dante l’istituzione dell’anagrafeequina devono confluire, tra l’altro,tutti gli aspetti di carattere sanitario.Ciò in quanto l’identificazione deglianimali nonché la realizzazione diun’anagrafe nazionale rappresenta-no indispensabili strumenti finaliz-zati a garantire da un lato la sanitàdegli animali ed il loro benessere edall’altro la protezione della salutedel consumatore.Infatti è appena il caso di rimarcareche per l’istituzione e la gestionedell’anagrafe di altre specie di inte-resse zootecnico, ad esempio i bo-vini, la specifica normativa indivi-dua nel Ministero della salute l’auto-rità preposta.Per ciò che concerne la sanità ani-male, si sottolinea che l’identifica-zione degli equidi e la realizzazionedi un’anagrafe nazionale consento-no, ai fini della prevenzione dellemalattie infettive e diffusive dellaspecie e delle zoonosi, di rafforzarele misure di controllo della movi-mentazione di tali animali e permet-tono un’efficace applicazione deipiani sanitari di eradicazione, con-trollo e sorveglianza delle malattienonché un’altrettanto efficace ge-stione dei focolai e delle epidemie. Si evidenzia inoltre che la protezio-ne della salute del consumatore,come previsto dalla decisione2000/68/CE (che modifica la deci-sione 93/623/CE), è garantita dal-l’individuazione in maniera univocasia degli animali destinati alla ma-cellazione per la produzione ali-

Il Senatore Cesare Cursi ha rila-sciato questa intervista al nostromensile mentre la veterinariaitaliana veniva raggiunta da se-gnali non molto rassicuranti sulsuo ruolo all’interno del Ministe-ro della Salute. La FNOVI si ap-pellava al Vice Premier Gian-franco Fini (Professione Veteri-naria 4/2003 ndr), l’ANMVI scri-veva allarmata al Ministro Sir-chia chiedendo di non permet-tere lo “scippo” della veterinariada parte del Mipaf e persino inCommissione Igiene Sanità piùdi un senatore si è interrogatosul significato di provvedimentiche attribuiscono competenzeveterinarie a settori diversi. Dalsuo autorevole punto di vista,da Sottosegretario con delegaalla veterinaria e Commissarioin carica per l’anagrafe bovinafino a tutto il 2003, il SenatoreCursi è stato rassicurante: la ve-terinaria resta al suo posto enon perderà competenze a fa-vore di altri Dicasteri. Almeno,come ama ripetere, fino a quan-do sarà lui il Sottosegretario allaVeterinaria.È di qualche giorno fa una di-chiarazione inequivocabile rila-sciata dal Ministro Sirchia alleagenzie: “dopo tutte le emer-genze alimentari affrontate negliultimi anni, dalla mucca pazzaalla lingua blu, all’influenzaaviaria, è fondamentale che agestire questa materia sia chi sioccupa di salute pubblica”. Nesiamo convinti.

ANAGRAFE BOVINA

Senatore Cursi, abbiamo notiziadella relazione sullo stato attualedell’anagrafe Bovina presentataalla Presidenza del Consiglio deiMinistri nella sua veste di Com-missario Governativo. Quali sonole principali criticità del sistemache ha ritenuto di portare all’at-tenzione del Presidente Berlu-sconi?La gestione dell’anagrafe bovinaè complessa, il sistema informati-vo messo a punto nel luglio del2002 ha superato molti dei punticritici esistenti, primo fra tutti l’uti-lizzo della rete internet che stadando ottimi risultati ed anche segli allevatori che hanno chiesto diutilizzare il sistema in autonomiasono pochi, gli stessi sono in gra-do di gestire la situazione di stallain tempo reale, lo stesso dicasiper altri soggetti che hanno ri-scontrato un miglioramento gene-rale del sistema. L’anagrafe bovi-na nonostante le notevoli novitàintrodotte, si è continuata ad ap-poggiare, per questi primi mesi,quasi esclusivamente sull’attività

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mentare, sia di quelli che invecenon saranno mai destinati alla pro-duzione alimentare (equidi sportivie/o da compagnia o da affezione).

EDUCAZIONE CONTINUAIN MEDICINA

Sono note le sue posizioni sullanecessità di slegare l’aggiorna-mento dalla convegnistica va-canziera; a Cernobbio abbiamoascoltato la sua ipotesi di intro-durre criteri sanzionatori nel si-

stema. Quale ritiene che debbaessere a questo proposito l’at-teggiamento della veterinariapubblica e privata rispetto al-l’ECM?Veda, per dirla con Ennio Flaiano“Siamo in un momento di transizio-ne. Come sempre”. Ciò che, quindi,risulta rilevante nell’aggiornamento,non è la transizione in sé e per sé,bensì, la gestione della transizio-ne. In questa fase devono essereindividuati ed erogati strumenti utiliad un rapido adattamento a nuovemetodiche di aggiornamento per

tutti gli “attori”. Si tratta di strumentiorganizzativi, tecnologici, gestiona-li che, finalizzati alla formazione,debbono rafforzare gli elementi dipositività del cambiamento e stimo-lare un atteggiamento favorevolenei suoi confronti. Si capisce bene, quindi, l’esigenzadi rompere con meccanismi chenon favoriscono un nuovo atteggia-mento dell’individuo di fronte alcambiamento, ovvero che non cifanno realmente capire fino a chepunto siamo disposti ad accettaredi aggiornarci.

In questo quadro, qualsivoglia cri-terio di verifica dell’aggiornamentoprofessionale individuale, non puòessere visto come strumento san-zionatorio, ma come parametro og-gettivo di valutazione del cambia-mento, utile a stimolare un atteggia-mento favorevole nei suoi confronti. Fatta questa doverosa premessa,ritengo che l’atteggiamento dellaveterinaria pubblica e privata ri-spetto all’ECM non possa che na-scere dalla considerazione che lanecessità di implementare la ge-stione strategica delle risorse uma-

ne è necessaria. Il che significaconsiderare i medici veterinari co-me un elemento prezioso e decisi-vo. Insomma, la prima delle risorse.Quindi investire sviluppando politi-che appropriate e programmi d’in-vestimento per l’asset risorse uma-ne, per incrementarne il valore ver-so l’organizzazione e verso il mer-cato.Le risorse umane in sanità veterina-ria hanno un valore maggiore dellealtre risorse materiali e non, le basidi questo valore vanno ricercatenelle conoscenze tecniche e spe-cialistiche (sui processi, sul merca-to, sugli utenti, sull’ambiente di rife-rimento), nel potenziale di crescita(apertura verso le nuove idee, ac-quisizione di conoscenze e skills),nelle capacità di decision-making,nella motivazione, nel commitment,e nelle altre competenze trasversa-li (leadership, skill, interpersonali). Il principale investimento che il si-stema veterinario può fare sulle ri-sorse umane è la formazione che siconfigura come lo strumento indi-spensabile non solo per trasmette-re competenze, ma anche per pre-disporre e supportare l’intera orga-nizzazione medico-veterinaria a for-nire risposte adeguate alle continuesollecitazioni dovute all’evoluzionetecnologica, del mercato e del con-testo normativo. In questo quadro, parlare di forma-zione significa in primis preparareun pool di formatori/valutatori chesiano in grado di affrontare, sia letematiche legate alla singola pro-fessionalità, si ai temi di caratteregenerale per i quali è necessario unprocesso di acculturamento dellerisorse umane.

SEMESTRE DI PRESIDENZAITALIANA DELLA UE

In vista del semestre di presiden-za italiana della UE, quali sono lepriorità che a suo avviso la vete-rinaria italiana dovrebbe sentirecome proprie per essere all’altez-za del ruolo e della visibilità cheil nostro Paese avrà in Europa?Sebbene le priorità veterinarie nelsemestre di Presidenza italiana sia-no collegate, come avviene di con-sueto e non solo nel settore di spe-cifico interesse, agli esiti dei dos-sier in discussione nel semestreprecedente (attuale Presidenzagreca), l’Italia intende incentrarel’attenzione su alcuni aspetti parti-colarmente rilevanti che riguarda-no sia la sanità pubblica che la sa-lute ed il benessere animale.La finalità resta quella di perseguiree garantire, mediante un approcciointegrato tra la componente specifi-ca riguardante il miglioramentocomplessivo delle garanzie igieni-co-sanitarie degli alimenti e quelladelle condizioni zoosanitarie, unasempre più ampia tutela della salu-te dei cittadini nel quadro tracciatodal Regolamento (CE) n. 178/2002sulla sicurezza alimentare.

Sanità pubblicaIntenzione della Presidenza italianaè pertanto quella di portare a com-pimento il c.d. “pacchetto igiene”,comprensivo di ben cinque atti nor-mativi comunitari.Quattro di essi, che assumono laveste giuridica di regolamenti daadottare secondo la procedura dico-decisione Parlamento europeo-Consiglio U.E, contengono prescri-

PROFESSIONE VETERINARIA 5/20038L’INTERVISTA

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zioni sanitarie specifiche che co-prono tutti gli aspetti dell’igiene, se-gnatamente quelli di:- igiene generale degli alimenti;- igiene degli alimenti di origine

animale;- controlli Ufficiali dei prodotti di

origine animale destinati al con-sumo umano;

- condizioni di sanità animale deiprodotti di origine animale desti-nati al consumo umano.

Il quinto atto normativo è una pro-posta di direttiva finalizzata, a se-guito dell’entrata in applicazionedei regolamenti sopra citati, al rior-dino formale del quadro giuridicocomunitario complessivo medianteabrogazione delle precedenti nor-me di settore. Ulteriori obiettivi riguardano l’ap-provazione dei dossier relativi a:- i Controlli ufficiali sugli alimenti

destinati sia al consumo umanoche a quello animale, contenuti inuna proposta di regolamento daadottare secondo la procedura dico-decisione Parlamento euro-peo-Consiglio U.E. Il contenutoinvolge, da un lato, le attività di vi-gilanza e controllo svolte dalleAutorità nazionali e, dall’altro, icompiti dell’Ufficio veterinario dicontrollo della stessa Commissio-ne europea;

- le Zoonosi;- gli Additivi nella nutrizione ani-

male.Nei settori della sanità animale eprotezione degli animali l’attenzio-ne sarà incentrata sui seguenti do-cumenti.

Protezione degli animali duranteil trasportoTale problematica, che da tempoha assunto particolare rilevanzaanche in ambito comunitario, è trat-tata in una proposta di modificadella direttiva 92/628/CE che laCommissione europea dovrebbepresentare prima del giugno pros-simo e che, in tal caso, la Presi-denza italiana intende fortementeportare a compimento entro no-vembre 2003. Controlli dei movimenti degli ani-mali delle specie ovina e caprinaAnche tale proposta contiene lamodifica della precedente direttiva91/68/CE, avanzata alla luce dell’e-sperienza acquisita nella lotta con-tro l’afta epizootica a seguito dei fo-colai insorti in alcuni Stati membridell’Unione durante il 2001, con ilprincipale obiettivo di introdurregaranzie addizionali e requisiti sa-nitari più stringenti nella movimen-tazione degli animali delle speciecitate. Misure di lotta contro l’afta epi-zooticaNella medesima ottica citata a pro-posito del precedente dossier, laproposta di direttiva in questioneha come obiettivo strategico quellodi mantenere l’intero territorio co-munitario libero dalla malattia, qua-le risposta concreta alla crisi zoo-sanitaria del 2001.Influenza aviareAnche tale proposta di direttiva,non ancora formalizzata ma chedovrebbe essere presentata dallaCommissione nei prossimi mesi,nasce dall’esigenza di approntareadeguate misure di lotta e controllocontro la malattia, anche a seguitodei recenti focolai registratisi inmolti Stati membri e che rischianodi minacciare l’intero territorio co-munitario. La Presidenza italiana ri-

tiene particolarmente importanteed urgente tale dossier ma una suapositiva conclusione resta condi-zionata dai tempi di presentazionedella proposta da parte della Com-missione europea.Oltre a questi settori di intervento,ritenuti prioritari durante il Semestredi Presidenza italiana, se ne ag-giungono di ulteriori e non menoimportanti quali:- la continuazione della negozia-

zione degli Accordi veterinaritra UE e Paesi terzi, al fine di ad-divenire ad un Accordo di equi-

valenza in campo veterinario, inparticolare con i Paesi del SudAmerica;

- la prosecuzione dell’esame deidue dossier riguardanti i farmaciveterinari che sarà incentrata suuna proposta di regolamento eduna direttiva;

- la Conferenza Internazionalesulla Blue Tongue, organizzatacon l’Ufficio Internazionale delleEpizoozie (O.I.E) che si terrà aTaormina il 26-29 Ottobre 2003,finalizzata ad esaminare ap-profonditamente le nuove cono-

scenze scientifiche a livello siacomunitario che internazionale alfine di determinare le miglioristrategie di controllo e sorve-glianza nei confronti di una ma-lattia per la prima volta recente-mente registratasi anche nel terri-torio comunitario negli Stati delbacino mediterraneo (Grecia, Ita-lia, Spagna e Francia).

A fronte della molteplicità e della ri-levanza degli argomenti di interes-se veterinario sui quali si incentreràil Semestre di Presidenza italianonon bisogna tuttavia ritenere che

tale periodo, peraltro necessaria-mente limitato, esaurisca l’interes-se e l’attenzione per le complesseproblematiche di settore dovendopiù correttamente essere conside-rato quale occasione gestionaledi un più diretto confronto con ipartners degli altri Stati membri emomento per una migliore indivi-duazione di obiettivi, anche ulte-riori e di maggiore ampiezza, darealizzare in ambito nazionale, inlinea con le finalità ed i principiche emergono dal contesto co-munitario. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 9L’INTERVISTA

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PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 11ATTUALITÀ

Aggiornamenti dalla sezione IV del Consiglio Superiore di Sanità

Il gruppo di lavoro sul benessere animale sta per concludere i lavori: definizioni, valutazioni e tutela del welfare degli animali

I n vista del semestre di presi-denza italiana della UE, il Mi-nistero della Salute sta

lavorando alla stesura di una pro-posta di definizione e regolamenta-zione del benessere animale daportare in sede comunitaria. L’Italiaè determinata a dare il proprio con-tributo su una materia tradizional-mente appannaggio dei Paesi nor-dici. In particolare, per quanto ri-guarda il benessere dell’animaleda reddito in allevamento, traspor-to e macello, il Consiglio Superioredi Sanità ha costituito nel settembredel 2002 un gruppo di lavoro pervalutare gli aspetti scientifici delproblema. Tra i componenti desi-gnati il dottor Paolo Bossi, Presi-dente ANMVI, che, all’avvio dei la-vori, aveva dichiarato: “Una generi-ca indicazione al rispetto dell’ani-male da reddito non sarebbe suffi-ciente ad assicurare il benessere,così come d’altra parte non lo sa-rebbe un puro tecnicismo per fis-sare al millimetro lo spazio in alle-vamento o nel trasporto. Occorreuna visione dinamica del benesse-re, un monitoraggio costante di co-me viene effettivamente tradotto inpratica. L’allevamento non dovrà li-mitarsi a dotarsi di tutti gli strumen-ti ed accorgimenti previsti dallenorme, ma dovrà poi gestirli conti-nuativamente, ad esempio dal pun-to di vista igienico-sanitario”. Ametà aprile questo gruppo di lavo-ro è pervenuto ad un documentopressoché definitivo che sintetica-mente riassumiamo di seguito.

CRITERI DI DEFINIZIONE DEL‘BENESSERE’Un gruppo internazionale di 22 ri-cercatori, ha indicato, attraverso unsistema di partecipazione anonimaalla discussione comune (‘Delphimethod’), criteri comuni di defini-zione e valutazione del ‘benessere’degli animali allevati. Tali criteri so-no stati indicati in: ‘design criteria’ e‘performance criteria’. I primi si rife-riscono alle condizioni di input cheinfluenzano i secondi: ad esempiole condizioni ambientali come laquantità di spazio, il tipo di pavi-mentazione e di substrato. I secon-di si riferiscono all’output collegato

ai primi, e inteso come l’attivazioneo l’inibizione di risposte fisiologichee comportamentali e ai loro effetti,che indicano in modo più o menodiretto in qual misura il ’benessere’è influenzato. Esempi possono es-sere i livelli di alcuni ormoni colle-gati allo stress, quali il cortisolo, lamanifestazione di particolari com-portamenti, quali l’aggressività in-tra- e interspecifica, o la comparsadi alterazioni patologiche, quali lapresenza di lesioni (AA.VV., 2001).L’utilizzo di tali criteri consente dievidenziare le influenze dell’am-biente sulla risposta complessivadell’organismo e, di conseguenza,di valutarne la possibilità di mante-nere processi omeostasici e omeo-dinamici in funzione delle propriestrategie di adattamento. La visio-ne completa della situazione diequilibrio o di disturbo allo stessopuò fornire quindi un’indicazioneattendibile del livello di ‘benessere’.Da quanto sopra riportato risultachiaro che definire il ‘benessere’ si-gnifica definire la situazione di ‘nonstress’, o meglio di ‘non distress’,intendendo con tale termine lostress negativo o cronico.

CRITERI DI VALUTAZIONE DELBENESSERE ANIMALELa ricerca sulla valutazione del ‘be-nessere’, che ha iniziato a svilup-parsi da alcuni decenni, ha lo sco-po di raccogliere scientificamentedati che indichino quale sia il livellodi ‘benessere’ dell’animale nel suocomplesso. Per tale scopo essautilizza ‘indicatori integrati’ di tiposanitario, comportamentale, fisiolo-gico e produttivo. In particolare, gliindicatori comportamentali posso-no costituire un valido elemento disintesi della situazione complessi-va dell’organismo. La metodologiadi ricerca deve essere particolar-mente rigorosa; è inoltre fonda-

mentale non limitarsi a rilevare unasola categoria di indicatori, comead esempio i livelli di accrescimen-to o di fertilità, oppure la presenzadi patologie, ma analizzare le cor-relazioni tra tutte le categorie di in-dicatori accennate. Infatti l’analisicongiunta di diversi indicatori è ne-cessaria per verificare il correttofunzionamento dell’organismo nelsuo insieme, a livello di interazionetra percezione degli stimoli am-bientali, interni ed esterni all’organi-smo stesso, e risposta a tali stimo-li, in funzione delle relazioni esi-stenti tra sistema nervoso, sistemaendocrino e sistema immunitario,relazioni che sempre più si stannostudiando anche negli animali do-mestici.

CRITERI DI TUTELA DELBENESSERE ANIMALEI criteri di tutela del benessere ani-male si identificano negli atteggia-menti spontanei degli operatori deisingoli settori, quali allevamento,trasposto e macellazione, o nellefonti di diritto comunitario o nazio-nale. Le fonti comunitarie vincolanogli atteggiamenti dei singoli statimembri mediante la produzione di

norme di recepimento. In Ita-lia a tutt’oggi, la situazione relativaal recepimento è illustrata nel box afianco.

CRITERI COMUNITARI DIVERIFICA E CONTROLLO DELBENESSERE ANIMALEAl momento in ambito CE sono atti-vi in ambito di commissione (DG.Sanco) organi di verifica del rece-pimento e applicazione del benes-sere animale nei paesi comunitariche hanno prodotto alcuni docu-menti di relazione presentati innan-

zi al Consiglio e al Parlamento.Tali relazioni sono tutte consultabilisul sitowww.europa.eu.int/comm/food/fs/aw/aw_scahaw_.htmlDa una rapida analisi di questi do-cumenti risulta che: • non tutti i paesi applicano le

norme, ancorché recepite sullaprotezione animale

• la carenza maggiormente se-gnalata in tutti i paesi è la man-canza di una adeguata forma-zione del personale che è im-pegnato particolarmente nei

Le Direttive recepite dall’Italia

NEL CAMPO DEGLI ALLEVAMENTIGalline ovaiole; con la legge 24 maggio 1998, n. 633, in recepimentodella Direttiva 86/113/CEE, sono stati affermati i primi concetti basilaridel benessere delle galline ovaiole in batteria con i relativi requisiti. Nonancora recepite: la Direttiva 1997/74/CE che perfeziona i concetti dibenessere e la Direttiva 2002/4/CE sulle informazioni che ciascun alle-vamento deve fornire alle autorità competenti.Protezione dei vitelli: Direttiva 91/629/CEE recepita con Decreto Le-gislativo 30 dicembre 1992, n. 533 cui è seguita l’applicazione della Di-rettiva 97/2/CE e l’applicazione della Decisione 97/182/CE recepite conD.Lgs. 331/1998 concernente lo stesso argomento delle norme minimeper la protezione dei vitelli.Protezione dei suini: Direttiva 91/630/CEE, recepita con Decreto Le-gislativo 30 dicembre 1992, n. 534; non recepite la Direttiva2001/88/CE e la Direttiva 2001/93/CE.Tutto il settore della protezione degli animali negli allevamenti si è re-

centemente arricchito di un provvedimento orizzontale, cioè la Diretti-va 98/58/CE recepita con D. Lgs. 146/2001 e la Decisione 2000/20/CE,comunicata con la Circolare n. 10 del 5 novembre 2001 concernente larichiesta dei dati anagrafici degli allevamenti in particolare gallineovaiole, vitelli e suini.

NEL CAMPO DEI TRASPORTICon la Direttiva 91/628/CEE è stato disciplinato il settore della prote-zione degli animali durante il trasporto.Tale provvedimento è stato recepito nell’ordinamento nazionale conDecreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 532, integrato successiva-mente dalla Direttiva 95/29/CE cui è seguito il recepimento con Decre-to Legislativo 20 ottobre 1998, n. 388, con il quale si realizzano alcuniaspetti tecnici di primaria importanza quali i tempi tecnici di percor-renza degli autoveicoli rapportati alla specie animale trasportata, ladensità del carico di animali in relazione agli spazi disponibili, ai siste-mi di abbeveramento e di ventilazione dell’automezzo, collegato anchealle interruzioni brevi del viaggio, ma anche alle pause per il riposo de-gli animali. Che dovranno essere effettuate nei cosiddetti “punti sosta”,disposti per l’interruzione del viaggio ai fini del riposo, dell’alimentazio-ne e dell’abbeveraggio degli animali. Con gli ulteriori provvedimenti,uguali a tutti gli Stati, cioè con il Regolamento (CE) n. 1255/97 sono sta-te meglio definite le caratteristiche tecnico-strutturali del “Punto di so-sta” e le informazioni che deve contenere il cosiddetto “ruolino di mar-cia”. Il Regolamento (CE) n. 411/98 definisce i requisiti tecnico struttu-rali che deve possedere l’automezzo che trasporta gli animali nonchégli aspetti di carattere autorizzativi e la formazione del personale adi-bito al trasporto.

NEL CAMPO DELLA MACELLAZIONEIl settore della protezione degli animali destinati alla macellazione almomento risulta il più organicamente disciplinato e ciò anche perché èstato predisposto un unico provvedimento comunitario, la Direttiva93/119/CE, recepita con un unico provvedimento nazionale il DecretoLegislativo 1° settembre 1998, n. 333.

Le immagini contenute in que-sto articolo sono tratte dal libro:“Benessere degli animali” diSergio Papalia, Esseditrice

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trasporti e nella macellazionedegli animali.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE• per quanto attiene allevamento

e macellazione non sembra og-gi doversi suggerire al Ministroalcuna indicazione se nonquella della raccomandazionea che le norme già in vigore sia-no applicate uniformemente intutti gli stati membri;

• relativamente al trasporto deglianimali il gruppo di lavoro rilevache le norme attualmente vi-

genti non siano rispettate all’in-terno dei singoli stati;

• che l’elemento che maggior-mente influenza questa disat-tenzione sia la scarsa formazio-ne professionale degli addettiai trasporti;

• che sia necessario preordinareun sanzionatorio all’interno ditutta la comunità che consentail controllo e l’obbligatorietà delrispetto delle norme in vigoresul benessere animale;

• il gruppo ritiene quindi che ilprimo obiettivo da perseguire

anche alla luce del prossimoallargamento ai nuovi 10 statisia il controllo dell’applicazio-ne su tutto il territorio dellanormativa attuale e che massi-mo sforzo debba essere rivol-to alla formazione del perso-nale nelle tre aree dell’alleva-mento, del trasporto e dellamacellazione in modo omoge-neo su tutto l’ambito comuni-tario;

• che le indicazioni delloSCAHAW costituiscano pun-to di riferimento scientifico

per ogni ulteriore modificadella normativa sul benesse-re animale, ma che tali inno-vazioni debbano essere va-lutate anche alla luce dellatutela dei sistemi produttivipresenti nei diversi statimembri.

• che sia indispensabile incre-mentare ogni forma di ricercaatta ad ampliare l’ambito del-la conoscenza sul benessereanimale nei diversi campidall’allevamento, trasporto emacellazione. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200312ATTUALITÀ

I capponi di Renzodi Mino Tolasi

È importante qualche volta fer-marsi a riflettere sui fatti chesuccedono periodicamente nel-la quotidianità del nostro lavoro,non penso sia una perdita ditempo, ma debba essere unanecessaria pratica formativa.Al veterinario attento non saran-no sfuggiti di certo due episodiaccaduti in questi giorni.La dott.ssa Caramelli, respon-sabile del Centro di referenzaper le encefalopatie spongifor-mi, a margine del Forum SanitàFutura di Cernobbio -spiegache il nostro Paese “è statopronto ad affrontare l’epidemia,organizzando una rete di dia-gnosi e sorveglianza epidemio-logica unica in Europa”. La col-lega ha evidentemente la me-moria molto corta, poiché nonpiù di un anno fa, aveva dichia-rato al Corriere della Sera: “Sel’Europa giustamente ora diffidadi noi è perché il sistema di sor-veglianza passiva della BSE ba-sato sulla segnalazione sponta-nea dei veterinari aziendali faacqua da tutte le parti” e i vete-rinari pubblici? “Cosa possonofare? Visitano le mucche perpochi secondi prima che ven-gano uccise, il macello è unacatena di montaggio”.Altra notizia a dir poco sconcer-tante, può essere letta dal vete-rinario paziente sul Corriere Sa-lute, inserto del Corriere dellaSera, dove due colleghi, spie-gano che, passata l’emergenzadella Mucca Pazza, ora c’è ungrosso problema di mancatocontrollo e di uso fraudolento difarmaci e ormoni negli alleva-menti, dilungandosi anche suimeccanismi usati per frodare leregole.Che questi problemi siano at-tuali e che probabilmente vi siaun fondo di verità in tutte questedichiarazioni, nessuno vuolenegarlo. Trovo molto curiosi co-munque alcuni aspetti: che bi-sogno c’è di ingigantirli e comu-nicarli a giornalisti, che sonopronti a gonfiare la notizia e a ri-torcerla contro tutta la catego-ria, della quale fanno parte, nonse ne dimentichino, anche i for-nitori della notizia stessa.Non penso sia un comporta-mento omertoso il tenere pernoi alcuni aspetti difficili del la-voro, dando tutte le spiegazionied informazioni del caso all’opi-nione pubblica, magari con untaglio un poco più attento allasalvaguardia dell’immagine ditutta la veterinaria italiana.Semmai la polemica troverà poisfogo nei giornali “di categoria”.Chiamarsi fuori ed ergersi acensori del mondo al quale siappartiene è una cosa sbaglia-ta e scorretta. Ricordo poi aquesti signori che loro ricopro-no posizioni che li obbligano adintervenire nelle situazioni cheloro stessi denunciano.Questi episodi danneggiano lanostra immagine e confondonoil consumatore, litigare tra di noiè il classico comportamento dei“capponi di Renzo”.Sono comunque sicuro che lastragrande maggioranza deiveterinari che ogni giorno, in si-lenzio lavorano con serietà e,malgrado tutto credono nellaprofessione che esercitano, or-gogliosi di essere veterinari,continueranno a farlo, oggi, ma-gari con un poco più di rabbiain corpo.

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PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 13ATTUALITÀ

I l Ministro della Sanità olan-dese, a seguito della mortedi un medico veterinario

colpito da polmonite, ha dichiara-to: “Dato che il virus dell’influenzaaviare è stato rilevato nei polmonie non c’è altra spiegazione per ilquadro clinico, c’è un forte indizioche l’uomo sia deceduto proprio acausa dell’influenza aviare”. È il22 aprile. Non è ancora chiaro seil virus abbia subito una mutazio-ne nel passaggio dall’animale al-l’uomo. La forma di influenza deipolli che ha colpito l’Olanda erasempre stata considerata relativa-mente innocua, a differenza di unceppo simile che aveva colpito aHong Kong, dove si sono registra-ti 6 decessi tra il 1997 e il 1998.L’OIE si è impegnato ad effettuare“uno stretto monitoraggio delleconseguenze dell’influenza aviarein varie parti del mondo, compre-sa l’Olanda”. Nel comunicato dif-fuso a fine aprile dall’ Office Inter-national des Epizooties si leggeanche: “Quanto alla possibile tra-smissione del virus all’uomo, l’OIEè a conoscenza del caso collega-to a H7N7, riscontrato nei PaesiBassi. Le analisi genetiche del vi-rus, isolato dopo questo caso,procedono costantemente. L’OIEmonitorerà da vicino queste anali-si per verificare se si tratti di “nor-male” influenza aviare oppure sesi sia verificata una mutazionecon caratteristiche genetiche ebiologiche diverse. Al momentonon ci sono prove documentate dirischio per i consumatori di polla-me derivanti dall’attuale ceppo vi-rale”. Il comunicato si chiude te-nendo in debito conto i rischi che“la diffusione dell’influenza aviarepuò assumere all’interno della co-munità internazionale e dal puntodi vista economico e della salutepubblica”. Mentre andiamo instampa l’OIE sta discutendo l’e-ventuale adozione di nuovi stan-dard internazionali che tenganoconto anche dei rischi per l’uomo.Nel frattempo, abbiamo interpel-lato il Direttore Sanitario dell’Istitu-to Zooprofilattico Sperimentale

della Lombardia e dell’Emilia Ro-magna (IZSLER), dottor CesareBonacina, per fare luce sulla si-tuazione italiana. (S.P.)

P.V. Il Ministero della Salute haescluso che i ceppi virali di in-fluenza aviare presenti in Olandae Belgio si trovino anche in Ita-lia. Tuttavia, come richiesto dal-l’ISS la Lombardia ha eseguitoprelievi su soggetti a contatto diallevamenti infetti, veterinaricompresi. A suo parere su qualilivelli di allarme dobbiamo atte-starci?C.B. È forse opportuno fare un di-stinguo tra la situazione “olande-se e belga” e quella italiana relati-vamente alla presenza di Influen-za Aviare (AI). Infatti, se nelle duenazioni nord europee si è diffusoa partire dalla fine di febbraio, unceppo di AI ad alta patogenicitàdi tipo H7N7, in Italia e precisa-mente in alcune province dellaLombardia e del Veneto si stafronteggiando un episodio epide-mico di AI, il cui inizio si è avutonell’ottobre scorso, causato da unceppo a bassa patogenicità di ti-po H7N3. È quindi evidente che si tratta didue quadri totalmente diversi enon correlabili tra loro, come di-mostrato ulteriormente dal fattoche a fronte di oltre 280 focolai diH7N3 a bassa patogenicità (permaggiori informazioni e per laraccolta completa della normativaè possibile consultare il sito dellaSocietà Italiana di Patologia Avia-re: http://www.patologiaviare.orge i relativi links ai siti dell’Osserva-torio Epidemiologico della Regio-ne Lombardia - OEVR e al CentroRegionale di Epidemiologia Vete-rinaria – CREV - del Veneto), finoad oggi non è stato registrato nelnostro paese alcun caso di AI daceppo H7N7 di origine olandese.L’attuazione di un piano di sorve-glianza, che comprende tutte lespecie potenzialmente suscettibiliai virus influenzali tra cui il suino el’uomo, prescinde assolutamente

e completamente dall’episodioverificatosi in Olanda. Il fatto chein caso di episodi di AI si procedaal controllo sierologico di tutte lespecie a rischio di “salto di spe-cie” nelle quali si potrebbe avereun riassortimento virale è una pro-cedura consolidata ed attuata dasempre nell’ambito di un pianocoordinato a livello mondiale (IN-FLUNET http://www.virologia.uni-mi.it/influenza/). Non c’è quindi dameravigliarsi se in ottemperanzaa ciò si proceda, come è semprestato fatto anche in passato, amonitorare anche gli operatori diallevamenti suini e aviari, veteri-nari, laboratoristi etc, ovvero diquelle categorie professionaliconsiderate “a rischio”.Va infine sottolineato che, a diffe-renza di quanto riportato per ilceppo H7N7 in Olanda, dove, inaggiunta al presunto caso letaleumano, si sono comunque osser-vati diversi episodi di congiuntivi-te, in operatori a rischio la mag-gior parte dei quali a seguito dicontatto diretto con animali am-malati, ma in tre casi anche a se-guito di contatto interumano, inItalia non è mai stato registrato al-cun tipo di coinvolgimento in altrespecie non aviari, né dal punto divista clinico in occasione della at-tuale epidemia da virus H7N3 abassa patogenicità, né dal puntodi vista clinico e sierologico in oc-casione della precedente (1999-2000) sostenuta da virus ad altapatogenicità di tipo H7N1.

P.V. Le autorità sanitarie olande-si hanno dichiarato che il veteri-nario morto a causa di una pre-sunta variante umana di influen-za aviare non aveva rispettato ilregolamento di sicurezza sanita-ria, né aveva seguito alcuna pro-filassi. Per la veterinaria italiana,l’osservanza delle vigenti normedi sicurezza, rappresenta unagaranzia oppure dovrebbero es-sere previste misure più efficacicome suggerito da chi chiede la-boratori di massima sicurezza?C.B. Francamente pare poco giu-stificata una richiesta di applica-zione di misure “speciali” sul tipolaboratori di massima sicurezza.Infatti, il virus o meglio la famigliadi virus influenzali di cui parliamo,sia i ceppi “umani” che quelli ani-mali (suini, equini aviari) non sonoaffatto virus esotici (tipo Ebolatanto per intenderci), presentanoun’elevata morbilità ma bassissi-ma letalità, e sono endemici a li-vello mondiale.

A mio avviso non sono necessa-rie procedure di sicurezza parti-colari ma è sufficiente l’uso delbuonsenso e l’applicazione dellepiù elementari norme igienico-sa-nitarie. Oltretutto anche l’utilizzodi antivirali a scopo profilattico(zanamivir ed oseltamivir, que-st’ultimo non registrato in Italia)non è riconosciuto come assolu-tamente efficace nel prevenirel’infezione, ovvero gli antiviralinon possono essere consideratiun’alternativa alla vaccinazione(che per essere completamenteefficace dovrebbe oltretutto esse-re effettuata con un ceppo alme-no omologo per l’emoagglutininaH) ma contribuiscono bensì a ri-durre di circa un terzo la duratadell’influenza se non complicata,sempre però che il trattamentovenga iniziato entro due giornidall’insorgenza dei sintomi.Maggiori informazioni a riguardopossono essere ricavate dal do-cumento PIANO ITALIANO MUL-TIFASE D’EMERGENZA PER UNAPANDEMIA INFLUENZALE pub-blicato sulla Gazzetta Ufficiale Se-rie Generale n. 72 del 26 marzo2002. Tale documento (anch’essoscaricabile dal sito: http://www.vi-rologia.unimi.it/influenza/) è statoredatto dalle Autorità Sanitarieproprio con la finalità di predi-sporre un piano di azione ed in-tervento in caso di comparsa diuna nuova pandemia influenzale.

P.V. Il Corriere della Sera attestadai tre a quattro mila esami ognisettimana all’interno dell’IZO diBrescia e dice che state lavoran-do “a pieno ritmo”. Dal vostroIstituto come state vivendo que-sta emergenza?C.B. Quella che agli occhi dei piùpotrebbe rappresentare un’emer-genza dell’ultima ora non viene in

realtà vissuta come tale presso ilnostro Ente (IZSLER e non IZO), inquanto è comunque da diversotempo, ovvero dall’inizio di ottobredello scorso anno, che l’afflussodi campioni per indagini sierologi-che si è assestato sui numeri cita-ti, secondo quanto previsto daipiani di risanamento e controlloemanati dalle Regioni interessateall’epizoozia. Tale sistema di sorveglianza atti-va è stato implementato dalle Au-torità Sanitarie allo scopo di pre-venire l’ulteriore diffusione dell’in-fezione, unitamente ad altre misu-re quali il depopolamento delleaziende infette e la vaccinazionedi alcune zone ad alta prevalenzad’infezione. In particolare l’obietti-vo principale perseguito, anchealla luce degli insegnamenti dellaprecedente epidemia influenzaleaviare (1999-2000), è stato quellodi cercare di evitare che l’infezio-ne da virus AI a bassa patogeni-cità si stabilizzasse nelle catego-rie produttive a ciclo lungo(ovaiole e riproduttori), cosa cheavrebbe potuto favorire la trasfor-mazione del virus da bassa ad al-ta patogenicità, con tutti i conse-guenti problemi che ciò avrebbecomportato.L’IZSLER ha fronteggiato questasituazione con la proverbiale pro-fessionalità e competenza deipropri operatori, facendo leva sul-l’esperienza maturata in più di 80anni di storia di lotta alle malattieinfettive delle specie di interessezootecnico. ■

Influenza aviare sotto stretto monitoraggio internazionaleDopo la morte di un veterinario olandese, il punto della situazione italiana con l’IZSLER

I Veterinari italiani sono preparati“Il recente allarme sulla trasmissibilità di agenti infettivi dall’ambienteanimale all’uomo non trova impreparati i veterinari pubblici; la mortesospetta del collega olandese, purtroppo, non fa altro che accentuarequeste preoccupazioni. Da tempo, tuttavia, l’attività di prevenzione deidipartimenti veterinari delle ASL è mirata a stabilire adeguate norme dibiosicurezza che, insieme all’autocontrollo del titolare, forniscano unconcreto baluardo alla disseminazione ambientale degli agenti infetti-vi. È proprio sulla scorta di questi principi che, in tema di influenzaaviaria, le Regioni ed i veterinari delle ASL hanno emanato linee guidasul rispetto di severe norme di sicurezza sanitaria a tutela degli alleva-menti e degli operatori di settore. Senza la dovuta osservanza di que-ste leggi sarà, da un lato, vietato allevare il bestiame e, dall’altro, go-dere di eventuali indennizzi da parte dello Stato”.

Giancarlo Belluzzi, Vice Presidente AIVEMP

VANDEVELDENeurologiaveterinaria. Dall'approccio al paziente alla terapia1 ed. italiana, 352 pag, 200 ill, Masson EV, novembre 2002Ed. it a cura di M. Baroni e M. Mariscoli

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Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

L o smaltimento di carcasseanimali, e loro parti, deri-vanti da attività veterinarie

ha rappresentato negli ultimi anni,a livello normativo, un vero e pro-prio enigma.Le leggi in vigore, infatti, portava-no a sillogizzare come segue:• Il d.leg. 22/97 sui rifiuti spe-

ciali escludeva, dal proprioambito di competenza, “lecarogne”;

• Più specificatamente, il d.219/2000 sui rifiuti sanitariescludeva “i rifiuti disciplinatidal decreto legislativo 14 di-cembre 1992, n. 508”;

• Era controverso se il d.leg.508/1992 prendesse in consi-derazione gli animali da com-pagnia, dato che si limitava ariportare che i rifiuti di origineanimale disciplinati dal de-creto erano le “carcasse oparti di animali o pesci o pro-dotti di origine animale giudi-cati non destinati al consumoumano diretto a norma delleleggi vigenti” e che, tra questimateriali, quelli da conside-rarsi ad alto rischio erano“tutti i bovini, suini, caprini,ovini, solipedi volatili e tutti glialtri animali tenuti a scopi diproduzione agricola, mortima non macellati per consu-mo umano”, nonché “altri ani-mali morti di specie… di voltain volta stabilite dai servizi ve-terinari dell’Unità sanitaria lo-cale competente”;

• Peraltro, una circolare del Mi-nistero della Sanità precisava

che “in considerazione delfatto che le carcasse di ani-mali famigliari provenienti daambulatori veterinari possonocontenere sostanze farmaco-logicamente attive derivantida cure pregresse o usateper la soppressione eutanasi-ca, oltre che per ovvi motivietici, … le stesse…“devonoessere “eliminate secondo leprocedure previste dai com-mi 3 e 4 dell’art 4 del D.L.vo508/92” relative ai materialiad alto rischio;

• In ragione di quanto indicatodalla sopra riportata circolare,non era comunque chiaro segli organi e le parti anatomi-che degli animali famigliarifossero disciplinate dal d.leg.508/1992 sui rifiuti di origineanimale o piuttosto rientrasse-ro nella definizione “organi eparti anatomiche non ricono-scibili” riportata nel decreto219/2000 sui rifiuti sanitari.

A dirimere la questione sembre-rebbe ora intervenire il “Regola-mento (CE) N. 1774/2002 del Par-lamento europeo e del Consigliodel 3 ottobre 2002 recante normesanitarie relative ai sottoprodotti diorigine animale non destinati alconsumo umano”, che è divenutoapplicativo a partire dal 1° mag-gio 2003. Siccome l’articolo 37 di questo re-golamento abroga, a far datasempre dal 1° di maggio, la diret-tiva 90/667/CEE il cui recepimen-to è rappresentato proprio dal d.leg. 508/1992, e dispone che a

partire da tale data ogni riferimen-to di legge a quest’ultima direttivadebba intendersi fatto al regola-mento in esame, per quanto piùsopra esposto si può ben dire chei materiali regolamentati dalla1774/2002 non devono essereconsiderati rifiuti sanitari ai sensidel decreto 219/2000.Nel regolamento 1774/2002 i sot-toprodotti di origine animale ven-gono definiti “corpi interi o partidi animali o prodotti di origineanimale… non destinati al consu-mo umano, ivi compresi gli ovuli,gli embrioni e lo sperma” e ven-gono suddivisi in tre categorie.Nei materiali di categoria 1, tral’altro, troviamo “tutte le parti delcorpo, incluse le pelli, degli ani-mali seguenti: … animali che nonsono né animali d’allevamento néanimali selvatici, come gli anima-li da compagnia, gli animali dagiardino zoologico e gli animalida circo”.Appare dunque chiaro che tutte leparti del corpo degli animali dacompagnia vengono disciplinateda questo regolamento e non daldecreto 219/2000.In questo articolo verrà preso inconsiderazione solamente quan-to riguarda i materiali derivanti daanimali da compagnia, sia per-ché si ritiene che siano quelli chepiù spesso derivino da attività ve-terinarie, sia perché nel caso dimescolamento (consentito dal re-golamento) dei materiali di cate-goria 1 con quelli delle categorie2 o 3 tutti i materiali devono esse-re considerati come se apparte-

nessero alla categoria 1, e siaperché l’analisi di materiali di al-tra origine costringerebbe a faretali e tanti distinguo dal risultarepiù logico il rimando allo stessotesto del regolamento.Inoltre, gli unici aspetti descrittinell’articolo saranno quelli di spe-cifico interesse per il veterinario,ovvero le modalità di conferimen-to dei materiali a terzi autorizzati.Premesso che il regolamento nondispone alcunché relativamente amodalità e tempi relativi al deposi-to temporaneo nella struttura diproduzione, i “materiali di catego-ria 1”, “dopo essere stati raccolti,trasportati e identificati senza in-debito ritardo” devono necessa-riamente essere eliminati con leseguenti modalità: incenerimentoin un impianto autorizzato; trasfor-mazione e successivo inceneri-mento o coincenerimento in unimpianto autorizzato; trasforma-zione e successivo sotterramentoin discarica autorizzata.Durante la raccolta e il trasporto ilmateriale dovrà essere identifica-bile e stoccato in appositi conte-nitori; tali contenitori dovranno ri-portare l’indicazione della catego-ria del materiale contenuto e la di-citura “destinato solo all’elimina-zione”; inoltre dovranno essereaccompagnati da un documentocommerciale (redatto in tre copiedi cui una dovrà essere conserva-ta dal produttore del materiale peralmeno due anni) che riporterà,oltre all’indicazione della catego-ria e alla dicitura già citata:• la data in cui i materiali sono sta-

ti prelevati dallo stabilimento; • la descrizione dei materiali;• la quantità dei materiali; • il luogo di origine dei materiali; • il nome e l’indirizzo del tra-

sportatore; • il nome, l’indirizzo e, se del ca-

so, il numero di riconoscimen-to del destinatario.

Infine, “le persone che spedi-scono, trasportano o ricevonosottoprodotti di origine anima-le” dovranno tenere un registro,da conservarsi per almeno dueanni, contenente le seguentiinformazioni:• la data in cui i materiali sono

stati prelevati dallo stabilimento;• la descrizione dei materiali;• la quantità dei materiali;• (se noto) il nome, l’indirizzo e,

se del caso, il numero di rico-noscimento del destinatario.

A questo punto non rimane cheaspettare i regolamenti attuativi,sperando che diano una rispostaanche ai dubbi circa le modalitàdi deposito temporaneo per pro-duttori minimali come sono lestrutture veterinarie, e chiariscanola questione relativa alle sanzioni(non previste nel regolamento inesame) applicabili. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200314ATTUALITÀ

Lo smaltimento di carcasse di animali da compagnia

di Giorgio Neri

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Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

ANMVI REGIONE

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 15

E manate dalla regioneLombardia le linee gui-da per la prevenzione

delle morsicature da cani. Dateper acquisite le norme vigenti, leLinee guida in materia di inter-venti di sanità pubblica per laprevenzione del fenomeno del-le morsicature da cani, appro-vate il 13 maggio scorso dallaDirezione Generale Sanità (Sa-nità Organizzativa Veterinaria,Struttura Sanità Veterinaria) dellaRegione Lombardia, introduconoalcune novità in materia di con-trollo sanitario degli animali daparte dei competenti Servizi Ve-terinari. Si punta a monitorarne ilfenomeno e a raccogliere datiepidemiologici puntuali, qualistrumenti indispensabili peradottare gli eventuali ulterioriprovvedimenti ed indagare il fe-

nomeno dell’aggressività. Si leg-ge nel provvedimento: che “Ri-sulta indispensabile che ciascu-na ASL possa disporre di MediciVeterinari specialisti in Etologiaapplicata o professionisti conpreparazione equivalente uffi-cialmente riconosciuti per valu-tare la pericolosità dell’animalee, qualora richiesta, per fornireconsulenza ai proprietari di canipericolosi”. E ancora: “Al fine difavorire un corretto rapporto uo-mo-animale, la Regione e le ASLpromuoveranno, anche in colla-borazione con gli Enti ed Asso-ciazioni animaliste, una maggiorconoscenza delle caratteristichecomportamentali del cane, attra-verso un’appropriata campagnadi informazione, diretta soprat-tutto alle figure coinvolte nellagestione dei cani”.

Al fine di prevenire le morsicatu-re di cani e di promuovere unamaggior consapevolezza delleresponsabilità che i proprietaridei cani, in tale veste, si devonoassumere, nonché per favorireuna maggiore conoscenza delleesigenze, anche etologiche, de-gli animali, dovranno essere pre-visti a cura delle ASL specifici in-terventi formativi, obbligatori,destinati:- ai proprietari dei cani per i qualisono stati adottati i provvedimentidi cui al precedente punto B (vediil testo delle Linee Guida);- ai proprietari dei cani apparte-nenti alle razze per le quali, a se-guito dell’analisi dei dati epide-miologici raccolti dalle ASL, do-vessero emergere indicazioni diparticolare rischio.Adeguate iniziative devono esse-

re programmate anche nei con-fronti della popolazione in genere,soprattutto nei confronti delle ca-tegorie che più frequentemente ri-sultano essere vittime di aggres-sioni da parte dei cani.A seguito dell’emanazione delleLinee guida in materia di interven-ti di sanità pubblica per la pre-venzione del fenomeno delle mor-sicature da cani, ANMVI, SISCA,SCIVAC e FSA hanno sottoscrittoun documento che è stato inoltra-to alle autorità veterinarie dellaRegione Lombardia.Alla Regione ANMVI, SISCA,SCIVAC e FSA hanno chiesto“che il medico veterinario liberoprofessionista sia da includersiprioritariamente fra le figurecoinvolte nella gestione di cani”,in virtù delle sue competenzediagnostiche e anche dell’assi-

duità di rapporto con i proprieta-ri. Pertanto, gli interventi formati-vi obbligatori destinati ai pro-prietari dovrebbero necessaria-mente avvalersi del contributo dicompetenza di medici veterinarid’esperienza nel campo delcomportamento animale”. È sta-ta inoltre dichiarata la piena di-sponibilità ad offrire alla Regio-ne il patrimonio di competenza edi esperienza dei veterinaricomportamentalisti per avviareuna collaborazione concreta-mente rispondente agli obiettividelle linee guida recentementeemanate.L’atto e i relativi allegati sono pub-blicati al sito di @nmvi Oggihttp://www.anmvi.it/anmvioggi/,sul Bollettino Ufficiale della Regio-ne Lombardia e sul sito web dellaDirezione Generale Sanità. ■

Lombardia, approvatele linee guida per la prevenzionedelle morsicature dei caniL’ANMVI: “la Regione consideri che il comportamento animale è materia veterinaria”

Scoperti focolai di brucellosiin un gruppo di mucche

della razza frisona in alcune azien-

de dell’Emilia Romagna, al via l’ab-battimento delle mandrie. La ma-lattia ha contagiato anche tre stal-

lieri indiani e costretto una quaran-tina di persone a controlli sanitari.850 le mucche che in totale saran-no macellate. Visto l’alto numero dibestie infette nelle due stalle diGattaico, è stato deciso di elimina-re anche le mucche risultate saneai controlli. Nella zona del Po sonostate individuate pecore malateche verranno presto abbattute.Stesso destino anche per il gregge“abusivo” dell’Ausl nella zona diGualtieri, perché non registrato,dove più del 40% degli ovini è af-fetto da brucellosi. Ivan Bertolini - presidente provin-ciale della Confederazione Italianaagricoltori (Cia) afferma: “Il decre-to interministeriale per i giusti in-dennizzi alle aziende è quasi pron-to e mi auguro che diventi operati-vo entro la fine del mese”. Il decre-to prevede la copertura degli in-dennizzi al 50% fra Stato e Regionie “saranno indennizzi - spiega ilpresidente Cia - che copriranno ilprezzo di mercato dei bovini, ri-spetto ai rimborsi assolutamenteinadeguati previsti dall’attuale de-creto del 28 giugno 2002”. Ad og-gi, per ogni capo abbattuto l’alle-vatore riceve circa 680 euro (345euro come contributo per il riacqui-sto, circa 250 per valore macella-zione e 80 come premio macella-zione), circa la metà del valore dimercato di una mucca da latte raz-

za frisona di alta genealogia checosta circa 1.500 euro.“La nuova norma - prosegue IvanBertolini - dovrebbe avere valoreper quelle Regioni riconosciute asuo tempo indenni da brucellosidalla Comunità europea e tra que-ste c’è anche l’Emilia Romagna.Da quando è scoppiato il casobrucellosi, in molti hanno subitoaccusato le greggi incontrollatecome veicoli d’infezione, ma nonci sono ancora prove certe - con-clude Bertolini - per adesso sisuppone e basta. Individuata labrucella ora va “tipizzata” cioè vachiarito se è d’origine ovina o bo-vina. Comunque è almeno dueanni che abbiamo segnalato aisindaci della Bassa e al prefetto lapresenza di greggi che non risul-tavano controllate”.

Per circoscrivere i focolai di brucel-losi che si sono verificati in alcuniallevamenti di bovini da latte nelleprovince di Parma e Reggio Emilia,e mettere in campo tutti i necessariinterventi di vigilanza e profilassi, laprima ed urgente misura da adot-tare è la creazione di appositi nu-clei provinciali di coordinamento,costituiti da Prefetture, Amministra-zioni provinciali e Asl. Questa l’indi-cazione contenuta in una lettera in-viata dall’assessore regionale all’a-gricoltura Guido Tampieri, d’intesacon l’assessore alla sanità Giovan-ni Bissoni, ai prefetti, ai presidentidelle Province di Parma e ReggioEmilia e ai direttori generali delleAsl interessate, dopo la riunioneconvocata dagli assessori regiona-li che si è tenuta a Bologna il 14maggio scorso. ■

Sicilia, punture di zecche:la colpa ai cani

Sul Corriere di lunedì 19 maggio l’annuncio di una donna morta perla puntura di una zecca. Sotto accusa il fenomeno del randagismo.

Il caso di rickettiosi, accaduto a Ragusa, per i medici è piuttosto insoli-to essendo accaduto nel mese di maggio, visto che le zecche prolife-rano solitamente dalla fine del mese di giugno in poi. La donna, Grazia Curuso, è stata punta mentre si trovava in un terrenodi sua proprietà a raccogliere verdura, e non si è accorta subito delmorso della zecca. L’infezione si è diffusa così rapidamente, che i soc-corsi sono stati inutili. Il direttore dell’ospedale Maggiore, Piero Bonomo, ha scritto al sindacodi Piero Torchi per chiedere maggiore attenzione sul fenomeno del ran-dagismo e per attuare misure urgenti di disinfestazione del territorio. Ilsindaco ha replicato informando che la disinfestazione delle campagneè già cominciata. “Ma non possiamo - ha aggiunto Torchi - intervenirenei terreni privati. Ho predisposto però un’ordinanza consegnata al co-mando della polizia municipale, invitando i cittadini a collaborare te-nendo pulite le aree”.

Veneto, riunito il CUPper il progetto di riforma

delle professioni intellettualiProposta l’istituzione di un assessorato regionale per le professioni

Si è riunito venerdì 16 maggio 2003, presso la Sala Palladio del-l’Ente Fiera di Vicenza, il Comitato Unitario delle Professioni In-

tellettuali del Veneto per il 2° Congresso regionale delle professioni in-tellettuali. Obiettivi prioritari del Congresso: la definizione di una politi-ca economica delle regioni in materia professionale; l’ingresso delleprofessioni nell’agenda economica del governo regionale; la nominadell’assessore alle professioni intellettuali nel governo regionale, pro-vinciale e comunale ed infine il pieno sostegno all’azione del C.U.P. Na-zionale allo scopo di pervenire in tempi molto rapidi all’approvazionedella “Legge di riforma delle professioni intellettuali”. Presente all’in-contro il Collega Davide Zanon dell’Ordine dei Veterinari di Treviso e Vi-ce Presidente di ANMVI VENETO: “Rispetto alle nuove previsioni del ti-tolo V - ha spiegato - l’assessorato regionale per le professioni avrà unvalore interlocutorio”. All’incontro presente anche il sottosegretario allaGiustizia Michele Vietti che ha confermato la bocciatura delle proposteavanzate dalle professioni non regolamentate (COLAP), le quali temo-no un rafforzamento protezionistico delle professioni già ordinate.Molto spazio è stato dato al futuro delle professioni a livello regionale.Come è noto, la riforma del titolo V della Costituzione ed in particolaredell’articolo 117 ristabilirà un nuovo ordine in materia di legislazioneconcorrente fra Stato e Regioni, restituendo le professioni all’esclusivacompetenza statale. Ma le Regioni rivendicano un ruolo da trait d’union.Dal convegno è infatti emersa la proposta di istituire un assessorato re-gionale ad hoc, per avvicinare lo stato ai professionisti e una politicadelle regioni in materia professionale che favorisca l’investimento in for-mazione e gli incentivi fiscali.Secondo Giuseppe Capocchin - presidente del CUP Veneto: “Le regio-ni, in quanto organo più vicino alla base territoriale del mondo profes-sionale devono guardare al lavoro intellettuale soprattutto come settorepropulsivo per la crescita economica”.

Contaminazione di brucellosi in Emilia Romagna

a cura di Lara Zava

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

P resto il ministero varerà lanuova ricetta per ottenerefacilmente gli oppiacei

in farmacia. Lo ha detto il ministrodella Salute, Girolamo Sirchia,precisando: “abbiamo già messoa punto il provvedimento, adessosi sta completando l’iter; è una ri-cetta in doppia copia, normale,che poi, già con le fustelle stan-dardizzate, quelle leggibili con lostrumento ottico danno anche au-tomaticamente il carico e scaricoin farmacia’’.I farmaci oppioidi saranno impie-

gati per le prescrizioni a “soggettia dolore severo” e riguarderannosolo i principi attivi individuati dal-la legge 12/01: buprenorfina, co-deina, diidrocodeina, fentanyl,idrocodone, metadone, morfina,ossicodone, ossimorfone e idro-morfone. La ricetta avrà validità ditrenta giorni, escluso quello diemissione. Il medico o il veterina-rio potranno prescrivere con ogniricetta una terapia per massimotrenta giorni: la posologia indicatadeve comportare che l’assunzio-ne dei medicinali sia completata

entro 30 giorni. Fatti salvi i casi incui è necessario adeguare la tera-pia, la prescrizione non può esse-re ripetuta prima del completa-mento della terapia indicata. Conogni ricetta possono essere pre-scritti fino a due medicinali diversio due dosaggi diversi dello stessomedicinale. Per le prescrizioni ve-terinarie o non a carico del servi-zio sanitario nazionale, il medicorilascia solo la ricetta originale(non è richiesta copia per il SSN).La ricetta sarà firmata dal veteri-nario, in originale sulla prima pa-

gina e in copia sulle altre. Ma quanto ci vorrà perché i far-maci per chi ha dolore siano di-sponibili in questo modo? “Mi au-guro - ha risposto Sirchia - chequesto strumento sia disponibileentro un mese. È importantespiegare bene come si usa. Èsemplice, ma abbiamo anchepredisposto un video, che forsesarà inserito nel sito Internet delministero per spiegarlo meglio aimedici. La gente deve sapereche questi medicinali non hannonulla di diabolico e di pericolo-

OSSERVATORIO FARMACO

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200316a cura di Aldo Vezzoni

Terapia del dolore

Al varo la nuova ricetta per ottenere facilmente gli oppiacei in farmacia Ecco le indicazioni per il medico veterinario

Un manifestoetico per

l’informazionescientifica

I l MinSal e le principali As-

sociazioni di categoria di

medici, farmacisti, informatori

scientifici e aziende, hanno sot-

toscritto il Manifesto sui principi

etici dell’informazione sui far-

maci. Per Sirchia è il primo pas-

so in attesa di riscrivere la leg-

ge 541. Il Manifesto siglato il

30 aprile scorso ha l’obiettivo di

fare trasparenza sul buon uso e

la buona commercializzazione

dei medicinali. Conferma tutti i

vincoli previsti dalle leggi e dai

codici deontologici vigenti e tra

i pochissimi ritocchi ai contenu-

ti già noti, la subordinazione del

marketing all’etica e all’interes-

se prioritario del paziente e

l’impegno delle parti a evitare

rapporti che possano costituire

conflitti d’interesse.

(v. @nmvi Oggi

del 5 maggio 2003)

Ancora sulregistro di caricoe scarico

I farmaci destinati ad un uti-lizzo sia per animali da red-

dito che per animali da compa-gnia debbono essere registratisu di un registro di carico escarico anche se il loro utilizzoè esclusivamente per animalida compagnia?Nel caso di farmaci destinatiesclusivamente ad animali dareddito utilizzati in animali dacompagnia esclusivamente, de-vo registrarli sul registro di cari-co-scarico? Ed infine, i farmaci ad uso uma-

no da tenere in ambulatorio(non psicotropi o stupefacenti),vanno registrati sul registro dicarico-scarico? Nel caso servail registro, va fatto vidimare? eda chi? con quale periodicità vastampato se viene tenuto susupporto informatico?

Ciò che rende assoggettabile a re-gistrazione di carico e scarico nonè la natura del medicinale (regi-strato solo per animali da compa-gnia od anche od esclusivamenteper animali da reddito), ma il suoimpiego. Pertanto se il medicinale,sia pure esso registrato anche odesclusivamente per animali dareddito, viene somministrato adanimali da compagnia, non neces-sita di registrazione di scarico, ma

basta la conservazione della docu-mentazione di acquisto, come giu-stificativo del carico. Per quanto riguarda i medicinaliad uso umano somministrati peruso improprio consentito, essipossono essere somministrati aglianimali in cura solo direttamentedal veterinario (non possono as-solutamente essere ceduti al pro-prietario) e di essi il veterinarioconserva unicamente la docu-mentazione di acquisto.Va ricordato che l’acquisto di me-dicinali come scorta per l’ambu-latorio presuppone un’autorizza-zione alle scorte dell’impiantoche deve essere richiesta allaASL. Per le nuove strutture il DM306 prevede la possibilità chel’autorizzazione sanitaria stessa,concessa per l’attivazione dellastruttura, comprenda anche l’au-torizzazione alle scorte. Il registrodi carico e scarico è necessariosolo nel caso vengano eseguiteterapie anche ad animali consi-derati da reddito, come ad esem-pio i conigli o i maialini. Nel casoinvece vengano trattati solo ani-mali da compagnia (cani, gatti,uccelli, piccoli roditori, rettili) èsufficiente un raccoglitore perconservare i documenti di acqui-sto dei medicinali. Infine, per l’acquisto di medicinalisia ad uso veterinario, sia ad usoumano che per preparazioni ma-gistrali, a scopo di scorta per es-sere utilizzati poi sugli animali incura, è necessario utilizzare sem-pre la ricetta in triplice copia, bar-rando la casella “per scorta del-l’impianto”.

A.V.

Se il farmacistasbagliail farmaco

Q uali conseguenze per ilfarmacista che consegna

un farmaco diverso da quelloindicato in ricetta per errore?Il farmacista che erroneamenteconsegna un medicinale invecedi un altro, ne deve rispondere insolido per tutte le conseguenzeche ne possono derivare, oltre adessere passibile delle sanzionipreviste per aver venduto un me-dicinale senza la prescritta ricet-ta. Se invece ha sostituito volonta-riamente il medicinale perchéquello prescritto non era disponi-bile, senza aver consultato il pre-scrittore, ha violato l’art. 11 com-ma 2 del DM 306.

A.V.

OEMF on line: una novità assoluta

Èconsultabile alle pagine web dell’ANMVI l’Informatore Farma-ceutico di Veterinaria e Zootecnia dell’OEMF (Organizzazione

Editoriale Medico Farmaceutica). Una novità assoluta per il settore. LaBanca Dati ufficiale sarà aggiornata in collaborazione con le Aziendeproduttrici e il MinSal; sono anche estrapolati prodotti informatici comeCODIFA, OMEOCODIFA, REFI CD-ROM e la versione in CD-ROM del-l’Informatore Farmaceutico di Veterinaria e Zootecnia. I dati verrannoaggiornati ogni 15 giorni. L’Informatore sarà collegato alle schede mo-nografiche dei Prontuari Terapeutici già realizzati da SCIVAC, SIVE, SI-VAR. Spiega Enrico Febbo, curatore del progetto: “Il fine dello svilup-po è stato quello di collegare la Banca Dati dell’OEMF con i ProntuariTerapeutici SCIVAC, SIVE, SIVAR in modo da ottenere uno strumentoche consenta di accedere contemporaneamente alla Banca Dati Far-maceutica Italiana. È la chiusura di un cerchio che corona un lavoro disviluppo intrapreso quasi un anno fa e, mi si consenta, un’aspirazionemia personale. È una novità assoluta per il mondo sanitario nel suocomplesso”.Al momento l’archivio raccoglie i Medicinali (Autovaccini, Medicinaliveterinari prefabbricati, premiscele medicate, prodotti intermedi medi-cati, specialità medicinali veterinarie, vaccini stabulogeni); le altre se-zioni (Omeopatici, Alimenti, Varie) saranno aggiunte successivamente.L’interfaccia grafica è stata mantenuta identica a quella, così familiare,del manuale cartaceo al fine di garantire una totale omogeneità di con-sultazione tra le due versioni.L’apertura ufficiale è avvenuta giovedì 8 maggio 2003, in concomi-tanza con l’inaugurazione del 46° Congresso Nazionale SCIVAC a Mi-lano. L’accesso alla banca dati è gratuito e riservato ai soli medici ve-terinari previa registrazione. L’ANMVI ringrazia la Casa Editrice Massonper il contributo fornito alla realizzazione del progetto.

www.anmvi . i t /oemf

so”. I nuovi formulari, appenastampati dall’istituto poligraficodello Stato, saranno distribuititramite le ASL. In attesa di que-sti, si potranno utilizzare i ricetta-ri in triplice copia attualmente invigore. Il provvedimento puntasnellire la legge n. 12 dell’8 feb-braio 2001. La ricetta vuole somi-gliare sempre più ad una normalericetta per combattere tabù e resi-stenze radicate anche nella clas-se medica e scrollare dalle spalledegli operatori sanitari il peso dei“sorvegliati speciali”. ■

NELSON & COUTO

Medicina interna

del cane e del gatto

2a ed. italiana, 1312 pag,

300 ill, Masson EV,

novembre 2002

Ed. italiana a cura di

R. Assin

Soci delle associazioni

federate ANMVI:

Euro 151,00

Non soci:

Euro 180,00

PER INFORMAZIONI E ORDINI:

Francesca Chiari

Tel. 0372/403507

Fax 0372/457091

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

I l tema è di grande attualità einteresse, sia in ambito filoso-fico che in ambito giuridico.

Negli ultimi decenni la relazioneuomo-animale (domestico) ha su-bito mutamenti che non esito adannoverare fra quelli che segnanovere rivoluzioni in campo etico. L’animale domestico, infatti, non èpiù considerato dal proprietariosolo come un mezzo per perse-guire finalità di carattere economi-co e/o difensivo; l’animale dome-stico e, segnatamente, il cane e ilgatto (ma non solo) è percepitodall’uomo come un soggetto concui interagire affettivamente. Se nel passato si possono spre-care esempi in cui, soprattutto, icani (ma anche i cavalli, si pensialla cavallina storna di pascolianamemoria) hanno dimostrato forteattaccamento al proprio padrone,oggi è proprio il legame affettivodell’uomo verso l’animale che si-gnifica questa relazione e chespinge il primo ad avere vicino asé un cane e/o un gatto. Cani e gatti (ma non solo) non so-no più definiti “animali domestici”ma animali da compagnia e/od’affezione, appunto.Il bisogno di uomini e donne di ri-versare sul proprio animale affettoe cure è ripagato da cani e gattiche, certamente, dimostrano, senon proprio di avere un’anima,certamente di sapersi rapportareal proprio “padrone” in modo dastimolarne l’affettività. Tale stato di cose ha creato e creanon poche difficoltà in ambito giu-ridico, dal momento che l’animaleè considerato ancora una “res”.Va, infatti, detto che, seppur conritardo e con interventi normativinon del tutto idonei a garantire tu-tela piena agli animali, il legislato-re ha sì innovato rispetto al pas-sato (si pensi alla L. 281/91 e allanormativa penale in tema di mal-trattamento) ma non ha modifica-to lo status giuridico dell’animaleche è tuttora considerato un og-getto. Conseguenza di ciò è che, al difuori dei casi di maltrattamentodoloso dell’animale, la morte e/ola grave invalidità dello stessocausata da terzi non costituiscereato.In assenza dell’ascrivibilità al sog-getto terzo che causa la mortedell’animale, di un illecito penale(reato) diventa giuridicamente im-possibile riconoscere alla vittimadell’evento dannoso che, nel casode quo, è il proprietario dell’ani-male, il risarcimento del dannomorale. Casi, come è stato confermatoanche in una recente sentenzadel Tribunale di Roma del17.04.2002 secondo la quale “Ildolore per l’uccisione imputa-bile ad altrui negligenza del pro-prio cagnolino (nella specie,sbranato da altro cane), non es-sendo ipotizzabile un reato nelfatto causativo del danno, nonpuò trovare risarcimento sotto

il profilo del danno morale obiologico, ai sensi dell’art. 2059c.c., e tuttavia l’interruzionedella relazione affettiva con l’a-nimale ucciso può avere rile-vanza sul piano della tutelaaquilina- come danno esisten-ziale ove sia in concreto allega-to e provata un peggioramentodella qualità della vita (nellaspecie pur ammessa in linea diprincipio la ipotizzabilità di un“danno esistenziale” subito dalpadrone del cane, si è esclusoche fosse stata allegata e pro-vata l’oggettiva emergenza d’undanno che andasse al di là delpatema d’animo, ossia del dan-no morale subito per la perdita”Giur. merito 2002, 1254).La pronuncia è molto interessantein quanto, pur confermando lanon risarcibilità del danno moralea seguito della morte di un anima-le da compagnia, afferma il princi-pio secondo cui, laddove il pro-prietario dell’animale riesca a pro-vare (con perizie mediche-psico-logiche) di aver patito un “quid

pluris” rispetto ad un normale“dolore per la perdita del proprioanimale”, in modo tale da com-promettere la propria salute psi-chica, potrà ottenere un risarci-mento del danno non solo corri-spondente al valore economicodell’animale medesimo.Con questa sentenza il Tribunaledi Roma ha fornito una correttainterpretazione e una conseguen-te corretta applicazione dellasentenza della Cassazione Civilesez. III n° 10679 del 3/8/2001che, avendo affermato la legitti-mità del proprietario di un canesbranato da un altro cane, di ri-chiedere ed ottenere il ristoro deidanni patrimoniali e morali subiti,era stata salutata da molti come ilriconoscimento tout-court del di-ritto ad avere il danno morale,ogniqualvolta la morte di un ani-male da compagnia venga cau-sata da terzi.In realtà, invece, in simili casi, perottenere il risarcimento del dannomorale il proprietario non può so-lo far valere il suo dolore per la

perdita dell’animale, così comeaccade per la perdita di un con-giunto; egli, infatti, dovrà provaredi aver avuto problemi di salute edi essersi sottoposto, per tale mo-tivo, a specifiche cure mediche. Questi principi, la cui trattazionerichiede certamente approfondi-menti, sono da tenere semprepresenti da parte dei veterinari, inquanto applicabili, ovviamente,anche in caso di morte dell’ani-male, per colpa professionale delveterinario curante. La diffusione a mezzo stampa esui siti Internet della sopra richia-mata sent. Cass. civ. N°10679/2001, accompagnata dacommenti a volte giuridicamentepoco competenti, sta provocandoin molti proprietari di animali ec-cessive e distorte aspettative cir-ca la possibilità di ottenere risarci-mento del danno morale per il do-lore patito per la morte e/o per l’in-validità permanente dell’animaleche, seppur sottoposto a cure,non è, appunto, guarito. Tale eccesso di aspettative ha fat-

to credere al proprietario di ungatto che contestava al veterina-rio la castrazione, oltre che il dan-no patrimoniale anche un dannomorale. In questo caso il dannomorale non può certo essere ri-sarcito in quanto non si capiscequale sia il dolore del proprietarioe quello del gatto per la perditadella capacità procreativa e ses-suale. Richieste di questo tiponon solo sono da respingersi viva-cemente sotto il profilo giuridico,ma sono anche censurabili inquanto conseguenza di un pro-cesso teso a mettere soprattuttol’uomo e i suoi sentimenti al di so-pra di quelli dell’animale, che nonviene, forse, in questo modo, trop-po umanizzato? Difendere gli ani-mali e tutelarli giuridicamente ri-chiede da parte di tutti lo sforzo diconoscerli e conoscerne le inten-zioni con l’uomo e l’ambiente nelrispetto anche del loro “punto divista” e dei loro sentimenti che misembra lecito chiedersi se sonosic et simpliciter del tutto coinci-denti con i nostri. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 17RUBRICA LEGALE

Danni morali e morte dell’animaledi Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

In collaborazione con

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA DI MEDICINA PUBBLICA SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

Con il patrocinio della FNOVI

Tavola rotonda

BLUE TONGUE E STRATEGIE DI CONTROLLO VACCINALI

Roma, mercoledì 2 luglio 2003Ore 14.30-18.30

Sede: Camera dei Deputati Vicolo Valdina - Sala del Cenacolo

Interveranno: Prof. Vincenzo Caporale Direttore Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G.Caporale” di TeramoProf. Fabio Del Piero School of Veterinary Medicine, Università della PennsylvaniaProf. James MacLachlan Dipartimento di Patologia, Microbiologia e Immunologia, Università della CaliforniaProf.Romano Marabelli Direttore Generale della Sanità Pubblica Veterinaria, degli Alimenti e della Nutrizione, Ministero della SaluteOn. Gianni Mancuso XII Commissione Affari Sociali della Camera dei DeputatiProf. Antonio Pugliese Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università di Messina

Concluderà il dibattito il senatore Cesare Cursi,Sottosegretario di Stato alla Salute con delega per la Veterinaria

Per esigenze organizzative l’ammissione ai lavori della Sala del Cenacolo sarà consentita solo previa prenotazione alla segreteria: 0372/40.35.37(41), [email protected]

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200318

I l Modello UNICO 2003 Perso-ne fisiche, approvato conProvvedimento dell’Agenzia

delle Entrate del 21 marzo 2003 epubblicato sul supplemento ordi-nario n. 52 della Gazzetta Ufficia-le n. 75 del 31 marzo 2003, pre-senta alcune novità di rilievo ri-spetto alla dichiarazione dei red-diti dell’anno precedente.Nel presente articolo tratteremodelle seguenti novità che riteniamopossa essere utile approfondire:• l’incremento della detrazione

per figli a carico riconosciutasulla base del loro numero edel reddito complessivo;

• l’introduzione di una nuova de-trazione per ogni figlio portato-re di handicap;

• l’introduzione della detrazioneper spese sostenute per i servi-zi di interpretariato dai soggettiriconosciuti sordomuti ai sensidella legge 26 maggio 1970 n.381;

• l’introduzione di una nuova de-duzione per i genitori che par-tecipano alla gestione dei mi-croasili e dei nidi nei luoghi dilavoro;

• la previsione di una nuova de-trazione per le donazioni effet-tuate all’ente ospedaliero“Ospedale Galliera” di Genovafinalizzate all’attività del regi-stro nazionale dei donatori dimidollo osseo;

• l’obbligo di ripartire la detrazio-ne del 36% in dieci quote an-nuali relativamente alle spesesostenute per gli interventi direcupero del patrimonio edilizioeffettuati a partire dal 2002;

• la modifica, ai fini della detra-zione del 36%, delle regole dideterminazione del limite mas-simo detraibile in caso di pro-secuzione dei lavori;

• la possibilità di fruire della de-trazione del 36% anche in casodi acquisto di immobili facentiparte di edifici ristrutturati;

• l’estensione della detrazionedel 36% alle spese riguardantigli interventi di manutenzione esalvaguardia dei boschi;

• la previsione di un diverso ter-mine di scadenza (20 giugno2003) dei versamenti relativi alsaldo e al primo acconto.

Incremento della detrazioneper figli a caricoLa tabella seguente evidenzia ledetrazioni per figli a carico con-frontandole con quelle applicabiliper l’esercizio 2001.Rispetto al precedente eserciziola detrazione per figli (o altri fami-liari) a carico ha fatto registrareun sensibile incremento. È rima-sta invece immutata la detrazioneper il coniuge a carico.Si ricorda che affinché un fami-liare possa essere considerato acarico non deve aver posseduto

nell’anno 2002 un reddito com-plessivo superiore a Euro2.840,51 al lordo degli oneri de-ducibili.Come per lo scorso anno i figli edil coniuge non legalmente ed ef-fettivamente separato, si conside-rano a carico anche se non sonoconviventi o risiedono all’estero.

Detrazione per ogni figlioportatore di handicapPer ciascun figlio portatore d’han-dicap, a partire dall’esercizio2002, la detrazione spettante è

aumentata a euro 774,69 indipen-dentemente dal reddito.

Detrazione per spesesostenute per i servizi diinterpretariato dai soggettiriconosciuti sordomuti ai sensidella legge 381/1970È stata introdotta la detrazionedel 19% sulle spese (senza limitedi importo) sostenute per servizidi interpretariato a favore dei sog-getti riconosciuti sordomuti aisensi della citata legge.Gli oneri in oggetto andranno in-

dicati in uno dei righi RP15 oRP16 o RP17 indicando come“codice onere” il numero 26.

Deduzione per i genitori chepartecipano alla gestione deimicroasili e dei nidi nei luoghidi lavoroCompare per la prima volta lapossibilità di dedurre le spese so-stenute dai genitori per la parteci-pazione alla gestione dei microa-sili e dei nidi nei luoghi di lavoroper un importo complessivo nonsuperiore a 2.000,00 euro per

ogni figlio ospitato negli stessi.L’importo da dedurre andrà indi-cato al rigo RP25 indicando qua-le “codice onere” il numero “3”.

Detrazione per donazionieffettuate all’ente ospedaliero“Ospedale Galliera” di GenovaTra le detrazioni introdotte dal2002 compare quella delle dona-zioni effettuate all’ente ospedalie-ro “Ospedale Galliera” di Genovafinalizzate all’attività del Registronazionale dei donatori di midolloosseo. La detrazione competenei limiti del 30% dell’imposta lor-da dovuta.L’importo della donazione effet-tuata (con i limiti di cui sopra) do-vrà essere indicato al rigo RP38con il codice onere “2”.

Detrazione del 36% perinterventi di recupero edilizioAlcune novità sono state introdot-te in relazione alla detrazione perspese sostenute per interventi direcupero del patrimonio edilizio.In sintesi le novità, che interessa-no esclusivamente le spese so-stenute nel 2002 (rimanendo im-mutato il regime delle spese so-stenute negli anni precedenti) so-no le seguenti:• la detrazione del 36% può es-

sere ripartita solamente in 10quote annuali di pari importo (enon più in 5 o 10 quote a scel-ta del contribuente per le spe-se sostenute fino al 2001);

• la detrazione spetta anche perl’acquisto di unità immobiliare fa-cente parte di un edificio sulquale sono stati effettuati inter-venti di restauro, ristrutturazionee risanamento conservativo ri-guardanti l’intero edificio e con-clusi entro il 31dicembre 2002; inquesto caso la detrazione (da ri-partire in dieci rate) è calcolatasul 25% del prezzo di acquisto,fermo restando il limite massimodi euro 77.468,53;

• nel caso in cui gli interventi sianorelativi alla prosecuzione di lavoriiniziati negli anni precedenti, ai fi-ni del computo del limite massi-mo delle spese detraibili pari adeuro 77.468,53, occorre tenereconto delle spese sostenute neglianni pregressi;

• sono inoltre detraibili, nella misu-ra del 36%, in 5 o 10 quote an-nuali di pari importo, le spesesostenute per interventi di manu-tenzione o salvaguardia dei bo-schi a difesa del territorio controi rischi di dissesto geologico.

Previsione di un diversotermine di scadenza deiversamenti relativi al saldo e alprimo accontoSia il versamento delle imposte asaldo che il versamento relativo alprimo acconto devono essereeseguiti entro il 20 giugno 2003

RUBRICA FISCALE

Modello UNICO 2003.Le novità

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Incremento delle detrazioni per figli a carico

NEL CASO DI UN SOLO FIGLIO

Reddito Detrazione 2001 Detrazione 2002

fino ad Euro 36.152 285 516

oltre Euro 36.152 304e fino ad Euro 51.646

oltre Euro 51.646 266 285

NEL CASO DI DUE FIGLI

Detrazione 2001 Detrazione 2002

Reddito per il 1° figlio per il 2° figlio per il 1° figlio per il 2° figlio

fino ad Euro 41.317 285 318 516 516

oltre Euro 41.317 304 337e fino ad Euro 51.646

oltre Euro 51.646 266 266 285 285

NEL CASO DI TRE FIGLI

Detrazione 2001 Detrazione 2002

Reddito per il 1° figlio per ogni figlio oltre al 1° per il 1° figlio per ogni figlio oltre al 1°

fino ad Euro 41.317 285 318 516 516

oltre Euro 41.317 304 337e fino ad Euro 51.646

oltre Euro 51.646 266 266 285 285

NEL CASO DI QUATTRO O PIÙ FIGLI

Detrazione 2001 Detrazione 2002

Reddito per il 1° figlio per ogni figlio oltre al 1° per il 1° figlio per ogni figlio oltre al 1°

fino ad Euro 51.646 285 318 516 516

oltre Euro 51.646 266 266 516 516

DETRAZIONI PER ALTRI FAMILIARI A CARICO

Detrazione 2001 Detrazione 2002

per il 1° per ogni familiareReddito familiare oltre al 1° per il 1° figlio per ogni figlio oltre al 1°

fino ad Euro 51.646 285 285 303 303

oltre Euro 51.646 266 266 285 285

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

(ovvero entro il 21 luglio 2003 -inquanto il 20 luglio è festivo- con lamaggiorazione dello 0,40% a tito-lo di interesse corrispettivo).Gli importi delle imposte che sca-turiscono dalla dichiarazione de-vono essere versati arrotondatiall’unità di euro, così come deter-minati nella dichiarazione stessa.Se, invece, l’ammontare indicatoin dichiarazione deve essere suc-cessivamente elaborato (acconti,rateazioni) prima di essere versa-to, si applica la regola generaledell’arrotondamento al centesimodi euro trattandosi di importi chenon si indicano in dichiarazionema direttamente nel modello diversamento F24.Anche il saldo dell’IVA, per i sog-getti tenuti a presentare la dichia-razione IVA all’interno della di-chiarazione unificata, può esserepagato entro il 20 giugno 2003ovvero entro il 21 luglio 2003 (con

la maggiorazione dello 0,40%).Tuttavia, poiché il termine per ilversamento dell’IVA a saldo scadeil 17 marzo 2003 (il 16 marzo è fe-stivo), i contribuenti che scelgonodi effettuare il versamento dell’IVAnel periodo dal 18 marzo al 20 giu-gno 2003 sulla somma dovuta de-vono applicare la maggiorazionedello 0,40% per mese o frazione dimese a partire dal 17 marzo e finoalla data del versamento. Qualora,invece, il contribuente scelga dieffettuare il versamento dell’IVAnel periodo dal 21 giugno al 21 lu-glio 2003 deve applicare l’ulterioremaggiorazione dello 0,40% sullasomma calcolata alla data del 20giugno 2003.Il versamento non andrà effettuatoove l’importo delle singole imposteda versare non superi ciascuno eu-ro 10,33 ad eccezione dell’IVA il cuiimporto minimo da versare è pariad euro 1,03. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 19RUBRICA FISCALE

Tremonti-bis e ristrutturazione

Un libero professionista ha sostenuto spese di ristrutturazione del

proprio studio, parte nel 2001 e parte nel 2002. Ai fini della Tremonti-

bis può utilizzare l’intera spesa sostenuta nella propria denuncia?

Risponde Stefano Baruzzi

La risposta di massima, risulta positiva, con le precisazioni di cui infra.

L’agevolazione Tremonti-bis, applicabile anche al reddito derivante dal-

l’esercizio di arti e professioni di cui all’art.49, comma 1 del Tuir, è pari

al 50% dell’importo dei nuovi investimenti netti eccedenti la media dei

periodi di imposta precedenti, fino al quinto anteriore, escludendo dal-

la media il dato maggiore; essa è preclusa ai soggetti che hanno av-

viato la propria attività dopo l’entrata in vigore della legge 383/2001

(25/10/2001) e non comprende gli investimenti posti in essere prima del

30/06/2001.

Tanto premesso, già la cm 90/E/2001 ha confermato che la normativa

si applica anche alle spese di ammodernamento di immobili, compre-

se quelle per realizzare nuovi impianti elettrici, di riscaldamento, condi-

zionamento ecc. (adeguamenti impiantistici e tecnologici in genere vol-

ti a incrementare i livelli di efficienza, sicurezza ed economicità o a ot-

temperare a prescrizioni di legge).

Il sostenimento di spese di mera manutenzione e riparazione può inve-

ce essere agevolato solo se tali spese hanno natura incrementativa del

costo dei beni cui si riferiscono; devono inoltre ritenersi escluse le spe-

se finalizzate al mero adattamento della struttura dell’immobile alle ca-

ratteristiche di una eventuale nuova categoria catastale.

Di contenuto favorevole è stata poi la rm 24/12/2002, n. 393/E, che ha

ammesso all’agevolazione in esame le spese di ristrutturazione di un

capannone industriale in quanto spese di ammodernamento di un be-

ne immobile strumentale per natura e, per i beni in proprietà, anche la

rm n. 55/E/2003.

Occorre poi rammentare che le pronunce intervenute hanno costante-

mente precisato che la legge in questione si applica, per gli esercenti

arti e professioni, nei riguardi dei soli immobili a uso esclusivo dell’atti-

vità se classati in categoria catastale A/10 (uffici e studi professionali).

Sulla scorta di tali chiarimenti, pertanto, il cortese lettore dovrà analiz-

zare il contenuto e la natura dell’intervento in concreto eseguito.

Per quanto attiene ai criteri di imputazione delle spese ai fini della Tre-

monti-bis, si rammenta che anche per i professionisti si prescinde dal

criterio di cassa per sposare quello di competenza: le regole variano

notevolmente secondo che si tratti di appalti senza previsione dei pa-

gamenti a stati di avanzamento oppure con tale pattuizione, o, ancora,

di lavori in economia: per ragioni di spazio dobbiamo rinviare, al ri-

guardo, alla lettura della cm 90/E e successive pronunce sul tema. Pos-

siamo però precisare che nel primo caso (appalto senza stati di avan-

zamento) tutte le spese potranno essere dedotte nella dichiarazione

per il 2002, essendo stata solo in tale anno conclusa la prestazione di

servizi da parte dell’appaltatore.

Italia Oggi, 7 aprile 2003

I gettoni di presenza non sono rilevanti

I gettoni di presenza nelle commissioni in rappresentanza delle associazioni di categoria, possono essere con-

siderati redditi da lavoro autonomo e perciò non cumulabili con la pensione di anzianità?

La risposta è negativa. I gettoni di presenza rientrano nella valutazione dell’incumulabilità parziale della pen-

sione di anzianità con i redditi di lavoro autonomo.

Il Sole 24 Ore - L’esperto risponde, 19 maggio 2003

Prestazioni del farmacista non soggette all’imposta

Qual è l’aliquota Iva applicabile alle prestazioni professionali, effettuate da un farmacista presso una farmacia

di cui non è titolare?

La prestazione lavorativa di un farmacista presso una farmacia di cui non è titolare non è un’attività di lavoro

autonomo, ma di lavoro subordinato, conseguentemente è fuori campo di applicazione del tributo per man-

canza del requisito soggettivo.

Il Sole 24 Ore - L’esperto risponde, 5 maggio 2003

Tutte le scadenze fiscali

16 Giugno Presentazione del modello 730 a un Caf. Il vecchio termine del 31 maggio è stato prorogato

20 Giugno Definizione somme dovute e pagamento del Concordato

20 Giugno Ultimo giorno per versare, senza maggiorazioni, le imposte e i contributi risultanti dal modello

Unico 2003

21 Luglio Ultimo giorno per versare, con maggiorazione dello 0,4%, le imposte e i contributi risultanti dal

modello Unico 2003

27 Luglio I dipendenti si trovano in busta paga addebitate le imposte dovute in base al 730 e accreditati

gli eventuali rimborsi

31 Luglio Presentazione in banca o all’ufficio postale del modello Unico 2003 su carta.

La scadenza interessa i contribuenti senza partita Iva

31 Ottobre Presentazione in via telematica del Modello unico 2003

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

L a senzienza è una dellequalità di base prese inconsiderazione dalla

bioetica animale per fondare la ri-levanza morale di comportamenti

atti a evitare di produrre sofferen-za nell’alterità animale. Esseresenzienti significa possedere al-cune caratteristiche che in qual-che modo obbligano l’uomo a te-

nerne conto nella valutazione mo-rale della propria condotta. Comesi sa, mentre la ricerca eto-fisiolo-gica dà una denotazione delle ca-ratteristiche dell’animale, ha cioè

l’obiettivo epistemico di descrive-re l’ente animale nelle sue diversesfaccettature - cercando ovvia-mente degli indicatori in grado ditestimoniare per quella caratteri-

stica - la ricerca bioetica si propo-ne di valutare la rilevanza moraledella caratteristica suddetta ossiain che modo il fatto evidenziatoapre specifiche problematiche nelcampo dei valori coinvolti. Se glianimali fossero macchine, comeriteneva Cartesio, di certo non sa-remmo autorizzati a preoccuparciper la loro sofferenza, come ordi-nariamente non ci preoccupiamodella sofferenza del computer, delfrigorifero o dell’automobile. Per-ché vi sia un riconoscimento disenzienza riferito a un essere, diqualunque natura esso sia, è ne-cessario ammettere che la suacapacità di provare sofferenza loidentifica come alterità e ne stabi-lisce lo statuto di paziente morale.Assegnare un profilo etico di pa-ziente all’animale significa ricono-scere che le nostre azioni verso dilui possono avere rilevanza mora-le e pertanto che allorché ci rivol-giamo a un animale non dobbia-mo porci solo interrogativi pratici -qual è il modo migliore per affron-tare un problema - ma anche in-terrogativi etici - cosa è lecito fareall’animale e cosa no. Natural-mente, se ormai tutti sono d’ac-cordo nel ritenere l’animale un pa-ziente morale, più discusso è lostatuto di tale paziente, ossia qua-li sono gli aspetti che hanno rile-vanza e che pertanto devono es-sere presi in considerazione. Maper definire lo statuto è necessa-rio definire le caratteristiche del-l’animale e, a fronte delle cono-scenze scientifiche, riflettere sulleimplicazioni morali che questeinevitabilmente presuppongono.Mentre compito delle scienze fi-siologiche e comportamentali èstabilire il profilo di un fatto - valea dire un fenomeno, una qualità,una caratteristica - compito dellabioetica è riflettere sulla rilevanzamorale di tale fatto e comprende-re se tale rilevanza ha riflessi sul-la condotta umana, in che misurace l’ha, quali valori direttamente oindirettamente vengono coinvolti.Alla luce di un fatto - la capacitàdi provare sofferenza da parte diun certo animale - l’analisi bioeti-ca cerca di fare chiarezza sulle in-numerevoli implicazioni (peresempio: 1 - come mi comportose ignoro la sua sofferenza? 2 - hoil diritto di infliggergli sofferenza?3 - che riflessi ha una mia negli-genza sulla mia coscienza o mo-ralità?) ed espone i pro e i controdi diverse linee di condotta possi-bili (per esempio: 1 - cercare didiminuire l’impatto algico del miointervento; 2 - individuare prassiche siano meno avversive per l’a-nimale; 3 - astenermi dall’interve-nire sull’animale). In altre parolealla fine del suo percorso di ricer-ca la bioetica offre indicazioniprescrittive di diverso ordine chefanno riferimento al problema/fat-

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200320BIOETICA

La senzienza: tra ricerca scientificae bioetica

di Roberto Marchesini

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

to specifico. Il primo ordine èquello di stabilire dei limiti allacondotta umana (moralità ristret-ta) ovvero cosa sarebbe opportu-no evitare o astenersi dal fare. Ilsecondo ordine è quello di defini-re dei piani tesi ad alleviare la sof-ferenza animale (moralità allarga-ta) alla luce di precisi valori da so-stenere. Il terzo ordine è quello distabilire: 1 - dei parametri di prio-rità ossia a) quali misure sono piùurgenti di altre, b) come devonoessere spese le risorse disponibi-li; 2 - dei principi di compensazio-ne, ovvero a) come emendare unparticolare problema, b) come ri-conoscere un’indennità o riequili-brare una situazione. Già questaprima e molto semplificata analisiprocedurale mi offre indicazioniprecise su come procedere difronte all’accertata capacità del-l’animale di provare dolore. E tut-tavia anche per ciò che riguarda ilfatto - la capacità di provare dolo-re - intuitivamente quasi scontato,in realtà si presta ad antropomor-fismi che non tengono conto: 1 -della diversità dell’animale in ter-mini estesici, 2 - della diversitàdell’animale in termini cognitivi.Cosa intendiamo quando parlia-mo di sofferenza? C’è infatti unanotevole differenza tra una soffe-renza di ordine somatico, a caricocioè degli organi ma non centra-lizzata cognitivamente, e il dolorevero e proprio, vale a dire la ca-pacità di integrare gli stimoli algi-ci in uno stato cognitivo. Questedue situazioni sono inoltre polaritàtra un’infinità di stadi intermedi dinon facile interpretazione. Ricono-scere la sensibilità dell’animaleagli stimoli avversivi - per esem-pio la tendenza ad allontanarsi dauna fonte di nocumento o di sfug-gire a uno stato di coercizione -non mi identifica pienamente lostato di essere senziente, chepertanto va indagato evitando lefacili proiezioni antropomorfiche.Anche perché la senzienza, comestato cognitivo riferito al dolore,può essere esplicita - quella cheviene più genericamente definitacoscienza percettiva e che inclu-de anche una certa stimolazionesensoriale - ma può anche essereimplicita o sottocorticale, e non èdetto che quest’ultima abbia mi-nore rilevanza morale. Il carattere di senzienza fa inoltreriferimento o comunque è con-nesso ad alcuni stati emozionali -quali per esempio la paura, il pa-nico, l’irritazione - e motivazionali,in primis il principio edonico, chelo rendono molto più articolato ri-spetto alla semplice sensazionealgica. Non vi è dubbio tuttaviache, se ancora molti sono i passida compiere per avere un quadrocompleto del carattere di senzien-za nelle diverse specie, d’altrocanto tale carattere rappresenta illivello di base di ogni progettoche si proponga di assicurare ilbenessere animale e, di conse-guenza, rispettare la senzienza diun animale è il fondamento diogni dovere umano nei confrontidegli animali. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 21BIOETICA

L’animale senziente entra nella Costituzione italianaL’articolo 9 della Costituzione Italiana (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il pa-trimonio storico e artistico della Nazione”) potrebbe essere modificato per iniziativa parlamentare. Non si tratta di una novità assoluta, ma la propo-sta dell’On Schmidt di Forza Italia ha buone possibilità di essere largamente condivisa in Transatlantico. L’idea di inserire concetti legati alla tutelaambientale, e dunque degli animali, piace infatti alla maggioranza (FI e AN) e all’opposizione. L’On. Schmidt ha già presentato la sua proposta al pre-sidente della Camera Casini e l’ha fatto con il patrocinio di Rita Levi Montalcini che ha dichiarato in proposito: “Se la Costituzione fosse modificata,la caccia e la vivisezione potrebbero non essere più permesse”. Si discute tuttavia sulla formulazione del nuovo articolo 9. Alla base della tesi chegli animali possono essere portatori di diritto vi è il fatto che sono “senzienti”.

S.P.

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200322

I buoni e i cattivi

Queste sono elencate in liste dicani redatte in base a caratteri-stiche morfologiche (molossoi-di), di attitudine e di mole e checircolano attualmente negli ufficidi zelanti Sindaci in vari Comunidi Italia ansiosi di proteggere icittadini (e quindi anche partedel loro elettorato) da potenzialiaggressioni e che mettono albando ignari amici a quattrozampe. Il Comitato è partito da un casorealmente accaduto per rifletteresui principi ispiratori sia scientifi-ci che etici della elaborazionedella lista per esprimere un pare-re il più imparziale possibile sul-

la eventuale esclusione oppureno di questi animali dalla convi-venza con l’uomo.

Il caso del giorno

Il caso riguarda un malcapitatosignore proprietario di un setteringlese cresciuto, diciamo così,secondo principi anarchici ilquale lasciato libero di scorraz-zare durante la sua quotidianapasseggiata ha attaccato un fa-migerato Pit-Bull (presente all’u-nanimità nelle succitate listeComunali dei cattivi) tenuto alguinzaglio e che in quell’occa-sione si è mantenuto calmo efreddo rimediando un morso sulcollo anche se non di particola-re gravità.Fin qui sarebbe stato un norma-lissimo tafferuglio tra cani se nonfosse successo l’irreparabile: lamorte del proprietario del setteringlese che essendo un cardio-patico si è spaventato a tal pun-to da provocarsi un infarto!Dal tafferuglio alla tragedia quin-di il passo è stato breve e il giu-dice chiamato in causa ha pen-sato bene di mettere sotto se-questro il Pit-Bull e di intimare lacastrazione dell’animale per ren-derlo evidentemente ancora più

calmo di quanto fosse stato du-rante l’episodio!

L’ingiustizia

Un cane e un proprietario zelan-ti ma vittime loro malgrado di unepisodio di pregiudizio razzista.Il Comitato ha quindi elaboratoun pensiero di solidarietà neiconfronti di tutti i malcapitati del-l’evento, di antirazzismo e di ri-baltamento dei principi ispiratoridella stesura delle liste dei canicosiddetti pericolosi. La responsabilità della pericolo-sità del cane, a parte la porzionegenetica intrinseca dell’animale(prodotta comunque dalla sele-zione umana), risiede nella ca-pacità di condurre ed educare ilproprio amico a quattro zampe.Convivere con un animale signi-fica conoscerlo e ogni proprieta-rio ha il dovere di farlo! Di legislazione ne abbiamo a suf-ficienza per evitare incidenti manon è detto che ne possa esserepartorita dell’altra più snella, effi-ciente e moderna formativa e re-pressiva allo stesso tempo e chefinalmente eviti le controversie egli abusi sul nuovo essere neona-to la particella uomo-cane!

Ro. Lo.

“Al bando le razze pericolose?!”

Un Principio Antirazzista!All’ultima riunione del Comitato di Bioetica per la Veterinaria di Roma è stata espressa una opinione antirazzista

BIOETICA

Il Comitato per la Bioetica Veterinaria di Roma

ha intervistato il Dott. Pasqualino Santori

per chiedergli un parere a proposito!

Secondo lei il caso che ha deciso di affrontare in questa riunione ilComitato lo ritiene significativo per trarre conclusioni generalizzate?Può essere un punto di partenza per una riflessione sulla convivenzatra gli uomini e gli animali e su ciò che è giusto e sbagliato sentenzia-re in casi anomali come quello di questa sera (ovviamente senza met-tere in discussione la sentenza di chi è deputato ad amministrare lagiustizia)! Normalmente le controversie tra uomo e animale vengono analizzateattraverso un’ottica completamente rivolta all’interesse umano (comeperaltro prevede la attuale legge).Chi ritenesse importanti anche gli interessi animali troverebbe tutto ciòmolto ingiusto.

Per rimanere nell’ambito dell’etica come potrebbe essere una nor-mativa giusta?Per rispondere e questa domanda il Comitato ha iniziato l’attuale lavo-ro di analisi di casi specifici e poco significativi se considerati nella lo-ro essenza ma che possono essere un ottimo trampolino di lancio perriflettere ad ampio respiro sulle problematiche che insorgono nella con-vivenza tra uomo e animale! Ritornando alla sua domanda il nostro lavoro consisterà nel cercare dielencare tutti gli interessi e valori in gioco nella questione dei cani pe-ricolosi comprendendo quindi quelli più a cuore agli umani e quelli pre-sumibilmente più a cuore ai cani. Se dovessimo quindi dare dei sug-gerimenti al legislatore terremo senz’altro in debito conto anche gli in-teressi dei nostri amici a quattro zampe!

Ma che ruolo giocherebbero questo elenco di interessi individuatidal Comitato?Ogni interesse dovrebbe essere salvaguardato nel tentativo di rappre-sentarli tutti anche se andrebbe fatta una scaletta di priorità in base alvalore intrinseco di ogni singola esigenza! Ovviamente non tutti gli in-teressi possono essere soddisfatti per motivi legati alla semplificazionenecessaria alla stesura di una normativa ma andrebbero ed è questo ilnostro compito individuati quelli a valore più alto!

È quali sono i più importanti?Non è nostro compito dire cosa è più importante o meno nella stesuradi una legge questo è un lavoro che spetta a ci si occupa di politica! Èil legislatore che deve prendere delle decisioni magari seguendo il no-stro suggerimento e non è detto che gli interessi umani vengano mes-si sempre in testa se riusciremo a far intendere la praticabilità di altresoluzioni

Ro. Lo.

Pasqualino Santori, membrodel comitato nazionale per laBioetica.

L’etica si sa non è un’opinionema è una profonda riflessionedi chi ritiene che pensare siaun dovere oltre che un dirittopiacevole e che se esercitatoalla lunga possa poi servire daimput a tutta la società per mi-gliorare aspetti della vita quoti-diana che la fretta e le varie lo-giche commerciali legate allaattuale organizzazione econo-mica possono far passare insecondo piano. La Bioetica ve-terinaria in particolare tende ariflettere sui quesiti che di voltain volta si presentano nell’ambi-to della convivenza tra uomo eanimale!

di Roberto Lomolino

Membro del Comitato Bioeticoper la Veterinaria presso l’Ordinedei Medici Veterinari di Roma

Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 23IN RETE

S apevate che esiste unapatologia legata allafobia per tutto ciò che

è tecnologico e che si manifestaa seguito di ogni impatto o atti-tudine negativa, pensieri e com-portamenti o disagi fisici o psi-cologici causati direttamente oindirettamente dalla tecnologia?La chiamano “tecno-stress” e nesoffrono moltissimi utenti dellenuove tecnologie, internauticompresi. Il termine è stato inventato nel1984 da uno psicologo statuni-tense, per definire “il disagiomoderno causato dall’incapa-cità di coabitare con le nuovetecnologie del computer”. Negliultimi vent’anni le tecnologiehanno invaso tutto il mondo, im-ponendosi pesantemente nellavita di tutti, compreso la nostra.Oggi sono state identificate nu-merose malattie associate all’im-patto che i computer hanno avu-to sulla nostra vita: le macchine,infatti, se utilizzate nel modoscorretto, posso arrecare anchegravi disturbi, soprattutto di ca-rattere psicologico e relazionale.Molti dei messaggi che leggia-mo quotidianamente sulle listedi discussione della Scivac odella vetlink-list, fanno riferimen-to a problemi che chi scrive hacol proprio computer, si passadalle lamentele per la lentezzacon cui il PC scarica i messaggi,al terrore di venire “infettati” daqualche virus non meglio identi-ficato, dalla paura di perdere ipropri dati gelosamente custodi-ti nell’hard disk, al blocco del si-stema operativo proprio nel mo-mento meno opportuno.A fronte di tutte queste paurepiù o meno reali, molti di noi ac-caniti utilizzatori del computerhanno certamente accarezzatol’idea di prendere un martello efarsi giustizia da soli. Questi at-tacchi d’ira o di insofferenzaverso le nuove tecnologie sonostati definiti con l’ennesimo ter-mine anglosassone di “compu-ter rage”, cioè “rabbia da com-puter”. Una patologia di per ségià piuttosto fastidiosa per qual-siasi utente informatico, ma cheper un veterinario è davvero ilcolmo!Scherzi a parte, la “rabbia dacomputer” è uno dei primi sinto-mi del disagio che un elaborato-re elettronico può provocare allanostra fragile capacità di sop-portazione quotidiana, tuttaviala computer rage è stata definitauno dei sintomi più lievi del tec-nostress.

Tra le patologie più dannose èstata definita la cosiddetta “mul-titasking madness”, ovvero “fol-lia del tuttofare”, che deriva dal-la possibilità offerta dalla moder-na tecnologia di realizzare piùiniziative contemporaneamente.Tale sovraccarico del cervello,iperstimolato dalle potenzialitàconsentite dalle macchine e dal-la tecnologia, provoca l’incapa-cità di riposare correttamente, infunzione del fatto di essere sem-pre efficienti e in grado di sfrut-tare al massimo tutte le possibi-lità del computer.Tutti siamo potenzialmenteesposti a questa patologia,questo vale soprattutto per co-loro che si sono convertiti allabanda larga (ADSL) che con-sente di rimanere collegati allaRete anche 24 ore su 24 senzainterruzione.Tuttavia, la diffusione della ban-da larga, la rivoluzione del mododi lavorare e vivere con le tecno-logie e con il computer in parti-colare, necessitano di una nuovaconsapevolezza nell’uso di que-sti strumenti, che possono vera-mente risultare deleteri per chiperde di vista il limite tra mondoreale e virtuale a scapito del con-trollo della propria vita professio-nale ed affettiva. ■

Scoperto il disagio causato dall’incapacità di coabitare con le nuove tecnologie del computer

Rabbia da computer:la cura è nella moderazione

di Fabrizio Pancini

http://www.ciaopet.com/

Nel variegato panorama dei siti dedicati agli animali da compagnia si fa notare ed apprezzare per lasua completezza e rigorosità scientifica il portale Ciaopet. Scorrendo, infatti il comitato scientifico

pubblicato, si possono trovare numerosi esperti appartenenti ai più differenti settori, dall’università alla ricerca,dalla libera professione medica e veterinaria alle altre professionalità trasversali al mondo degli animali.Questo sito, per definizione degli stessi autori, “vuole collegare, unire, informare e divertire tutti gli appassio-nati, i proprietari e i professionisti interessati al benessere animale.” Il sito è particolarmente ricco di articolied approfondimenti riguardanti gli aspetti etologici e comportamentali degli animali, nonché di attività e tera-pie assistite con animali. Da consultare!

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Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200324

A veva appena finito diparlare il collega San-tori, presidente del

comitato di Bioetica, quando nel-la sala è calato un silenzio che sitagliava con il coltello. Non cheSantori avesse annoiato, per l’a-mor di Dio, anzi la platea era ri-masta favorevolmente impressio-nata da certi suoi “arditi” voli filo-sofici, ma il fatto è che chi si ap-prestava a parlare si chiamavaRita Levi Montalcini e, con tutto ilrispetto per gli altri presenti, nontutti i giorni capita che un premioNobel si metta a discettare disperimentazione animale allaCamera dei deputati. Non solo,la sensazione diffusa era che laMontalcini, notoriamente ricerca-trice di prim’ordine in camponeurologico e di vecchia dataper meri motivi anagrafici, fossecontraria alla legge presentatadall’On. Schmidt e da altri 90 de-putati per l’abolizione della spe-rimentazione sugli animali. Inrealtà ero stato avvertito che lasenatrice aveva già dato unamano, a chi di dovere, per spin-gere la legge sull’inasprimentodelle pene nei maltrattamenti de-gli animali. Quando ha iniziatodicendo che era d’accordo con ilprof. Ghezzo, noto antivivisezio-nista, si è capito subito da cheparte pendeva la bilancia. “Erouna giovane ricercatrice e dove-vamo fare una dissezione nervo-sa su un cane. Ricordo che saltòsulle zampe posteriori e mi presein bocca lo stetoscopio dime-nando la coda. Da quel momen-to non ho fatto esperimenti suanimali, ma solo su embrioni dipollo e tessutocolture. Questalegge ha il mio appoggio, comelo avrà una legge che puniscaancora più severamente chi ab-bandona gli animali”. Di frontead una figura fragile e minuta lavoce era autoritaria e le paroleuscivano senza balbettii e peri-frasi. Qualcuno per la veritàobiettava malignamente che l’etàforse le aveva un po’ offuscato lamemoria e aveva dimenticato lemigliaia di cavie sacrificate neglistudi sui farmaci neurotropi. Nonlo so e può anche darsi che siacosì, ma c’è sempre tempo perravvedersi nella vita.L’argomento della sperimenta-zione sugli animali è certamentemolto delicato e si presta a vio-lente polemiche. Personalmen-te, da quando ho conosciuto ilProf. Pietro Croce (uno de mi-gliori patologi umani che la no-stra nazione abbia mai avuto)mi sono convinto che gli esperi-menti su topi, ratti e conigli nonabbiano alcun valore. Statistica-mente mi sembra del tutto razio-nale che ci siano stati esperi-menti che hanno avuto valoreper la salute umana, ma l’erroreè metodologico, a mio avviso.

Senza ricorrere alla Talidomide,al Clioquinol o al DES, farmaciche in passato hanno provocatodrammi inauditi, è sufficientepensare a come funzionavanobenissimo sui topi le angiostati-

ne di Judas Folkman che tre an-ni fa era su tutti i giornali perchéaveva finalmente sconfitto ilcancro. Passato all’uomo nonha funzionato più niente. Su Na-ture del 1999 compare lo studio

di Schenk sull’inibitore delleplacche amiloidi nei topi. Ci sia-mo, abbiamo vinto l’Alzheimer.Passato sull’uomo si è fermatodopo il diciottesimo caso di en-cefalite acuta.

Prima o poi dall’uomo si devepassare. Il fatto di avere provatosu cani, gatti o topi non mi rassi-cura per niente. Anzi. Pronto a di-scutere civilmente con chi haidee contrarie. ■

Le sorprese non finisconocon il premio Nobel

L’OPINIONE

di Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 25RIFLESSIONI

I n questi giorni il confron-to politico e professionalesul progetto di riforma

degli Ordini si fa sempre piùserrato dopo la decisione di Ca-stelli, Ministro della Giustizia, diliberare il campo da altre pro-poste già in discussione in Par-lamento per imporre, sostenutodalla maggioranza, la cosidettariforma Vietti. La decisione delMinistro deriva dal fatto chequesto ultimo testo è già statoapprovato da tutte le organizza-zioni che rappresentano le pro-fessioni riconosciute e parte diquelle che sono portavoce deisettori professionali in attesa diriconoscimento. Della bozzaVietti si è parlato più volte, an-che su questa rivista, e non cre-do di dovermi ulteriormente di-lungare sui suoi contenuti chepersonalmente ritengo apprez-zabili e che anche la Consilp-Confprofessioni, dopo il CUP el’ADEPP, ha approvato richie-dendo soltanto alcune piccolemodifiche in parte accettate. Unarticolo che ho letto su ItaliaOg-gi, quotidiano che dedica sem-pre ampio spazio al mondo pro-fessionale, del 20 Maggio a fir-ma Gianluigi Carpeggiani, miha fatto però ripensare ad alcu-ni aspetti di questa bozza diriforma. “Il problema fondamen-tale che è di ostacolo all’appro-vazione della bozza cosiddettaVietti di riforma delle professio-ni è costituito dalla definizionedell’attività e delle caratteristi-che della libera professione”.La definizione di “prestazione diservizi” come caratterizzante leprofessioni è sbagliata e con-traria alla legge, oltre che forie-ra di conseguenze fiscali pena-lizzanti per i professionisti. Ilprofessionista non presta un“servizio”, non è al “servizio” dialcuno! Difficile dargli torto!Continua poi: “Il professionistacome espressamente prevede ilcodice civile (art. 2330), forni-sce una prestazione d’opera in-tellettuale”, che è cosa ben di-versa dal “servizio!”. E di segui-to: “Il professionista non si im-pegna a un risultato, ma la suaè una obbligazione di mezzi”. Ilragionamento mi sembra moltogiusto e condivisibile ed è infat-ti questo che ci distingue da al-tri prestatori di lavoro autonomocome gli artigiani, i mediatori,gli investigatori, i rappresentan-ti, come suggerisce l’autoredell’articolo. Se ci pensate èuna differenza di fondo e nonda poco. Quando curo un ani-male non fornisco un servizio eneppure garantisco un risultato.Io sono professionalmente a po-

sto, anche per la legge, quandosono in grado di dimostrare cheavevo le conoscenze, l’espe-rienza e la professionalità peremettere una diagnosi, per ef-fettuare un intervento chirurgico

applicando in tutti i casi quelliche devono essere gli standardprofessionali. La contestazionequindi non dovrà derivare dal-l’avere raggiunto il risultatobensì dall’avere applicato quel-

le che dovrebbero essere lebuone pratiche veterinarie.Non dobbiamo dimenticareche questa fondamentale diffe-renza che ci distingue da altrilavoratori autonomi ci porta a

trattamenti diversi anche dalpunto di vista fiscale permet-tendoci di poter sostenere cheil libero professionista non puòe non deve essere soggetto al-l’IRAP. ■

Non siamo un “Servizio” di Luigi Poretti

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200326

Lesioni dacombattimento

Spettabile Professione Veterinariaho letto nel numero 3/2003 l’arti-colo dal titolo no alle sanzioni peril medico veterinario: non può ve-rificare la natura di lesioni dacombattimento, trovando comun-que molto interessante l’articolo,mi permetto di fare alcune consi-derazioni, la prima è relativa aquesta nuova terminologia “vete-rinario di base” che mi coglie leg-germente impreparata in quantonon mi risulta esista nessuna for-ma di rapporto tra il SSN e i vete-rinari liberi professionisti tale dacercare di sovrapporre il veterina-rio libero professionista con il me-dico di base. Basti la ovvia consi-derazione che nessuno di noi pa-ga il medico di base in quanto leprestazioni da lui erogate sono atotale carico del SSN, mentre leprestazioni del veterinario liberoprofessionista vengono pagatedai cittadini.Ma dopo questa considerazionedel tutto formale ne farei una piùimportante dal punto di vista lega-le, quando nell’articolo viene scrit-

to che il veterinario di base non hainfatti alcun strumento per verifi-care un suo eventuale sospetto.vorrei avere un chiarimento: se ilveterinario libero professionistanon può distinguere le lesioni damorso (!!!) come fa poi ad atte-nersi a quanto previsto all’art. 86del D.P.R. 320/54 sull’obbligo didenuncia di casi di morsicaturaall’Autorità Sanitaria; quindi se luinon riesce a distinguere se un ca-ne è stato morso o ha inciampatoin un tritacarne il meccanismo siinceppa e quindi anche il veteri-nario pubblico non sa proprio chiandare a controllare, anche per-ché non mi risulta che comunquele scrivanie dei dipendenti pubbli-ci siano sepolte di segnalazioni dicani morsicatori (tra cani) se nonquando il cane non aggrediscapersone estranee o nel caso pro-vochi lesioni così gravi anche peril proprietario da dovere ricorrereal pronto soccorso.Anche perché, ritengo che ancheil meno esperto ambulatorista rie-sca benissimo a distinguere lesio-ni da morso, ma soprattutto la si-tuazione contingente, anche per-ché un conto è il cagnettino isteri-co sbranato ai giardinetti dal canea cui ringhiava da anni, ed unconto è il cane di determinate ti-pologie con presenza di altre ci-catrici preesistenti ecc. che arrivain ambulatorio grondante sangueaccompagnato non dal/la proprie-tario/a in lacrime, ma dal tipicopersonaggio guerrafondaio, bor-chiato, incatenato, ecc., di cui so-no piene tutte le città. Se poi non ci si vuole assumerel’onere di denunciare un sospettodi lesioni da combattimento, puòessere una scelta, ma ritengo che

possa comunque essere conside-rato un momento di riconoscimen-to del ruolo dei veterinari liberiprofessionisti e del loro operatosul territorio.Ringraziando per l’attenzione siporgono molti cordiali saluti.

Lucia Martini

Ringrazio la Collega dell’attentadisamina del problema. Pensoche non si possa tuttavia imputa-re al veterinario una sanzione che,comunque la si veda, egli nonmerita, avendo principalmentecompiti di natura medica. A mag-gior ragione quando è un liberoprofessionista e non un rappre-sentante delle autorità, né tanto-meno dell’autorità giudiziaria. Aldi là della terminologia, su cui so-no d’accordo, non posso ritenerevalido un provvedimento checoinvolge il medico veterinario inun reato e lo rende vittima di san-

zioni. A quanto mi risulta la propo-sta di legge di cui stiamo parlan-do si è arenata in Senato. Speria-mo che il tempo porti consiglio.

Carlo Scotti

Deflazione

La maggior parte di noi in questigiorni ha aderito al condono e nonè costato così poco. Alla fine, purnon ritenendomi un evasore, hodeciso di aderire anch’io perché ilmio commercialista mi ha talmen-te terrorizzato sui rischi di duricontrolli che avrei potuto altrimen-ti subire che ho deciso, pur di dor-mire tranquillo, di accettare anchequesta specie di “ricatto” o sepreferite “opportunità”. In verità dopo aver pagato per an-ni il commercialista che ha segui-to la mia amministrazione e relati-

ve denunce dei redditi ho dovutopagarlo anche per fare il condonoche avrebbe fatto dormire tran-quillo lui togliendogli ogni rischioe responsabilità.A pensarci è tutto da ridere! E ditempo per pensarci purtroppo neabbiamo abbastanza perché ècresciuto il numero degli ambula-tori ma gli animali restano semprequelli ed il lavoro langue. Avrem-mo anche il tempo per aggiornar-ci ma dobbiamo presidiare il terri-torio. Se manco un giorno magariperdo un cliente e di questi tempinon possiamo permettercelo.Avendo tanto tempo disponibileho pensato di reiscrivermi all’uni-versità. A quale? A veterinaria na-turalmente! Provate a pensarci seci riscriviamo tutti a veterinaria oc-cupiamo i posti disponibili ed evi-tiamo futuri concorrenti. Il massi-mo sarebbe poi essere bocciatiall’esame di Stato. In attesa diprendere una decisione cercheròdi capire la 626, i rifiuti speciali ecome gestire il Pet Corner. La ge-stione del farmaco, dopo varie ti-tubanze e timori, l’ho già avviata edevo ammettere che i clienti ap-prezzano molto il servizio che or-ganizzato bene ha anche un di-screto ritorno economico. La miapaura di adesso è la “deflazione”.Dopo l’inflazione per l’euro, laguerra in Irak e la Sars che rallen-ta tutta l’economia mondiale sem-bra proprio che avremo la “defla-zione” che significa crescita del-l’economia nazionale negativa,forte rallentamento dei consumi eriduzione dei prezzi. Come laprenderanno gli Italiani abituati adavere l’inflazione anche superioreal 20%? A volte penso che mi pia-cerebbe non pensarci più ed es-sere già in pensione. In pensione?Fin da piccolo ho sempre deside-rato fare il veterinario. E pensareche mio padre: idraulico, caccia-tore e grande appassionato dicorse di cavalli mi ha sempre so-stenuto e spinto in questa passio-ne. Perdonate il mio scarso ottimi-smo ma il condono mi ha rovinatola primavera.

A.M., Lodi

Bisogna essere dei grandiignoranti per rispondere

a tutto quelloche ci viene chiesto.

Voltaire

LETTERE AL DIRETTORE

@

collegati con la tua professioneper iscriverti

http://www.anmvi.it/servizi/liste/index.html

VETLINKLista telematica

A.N.M.V.I.

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 27DALLE ASSOCIAZIONI

I l padiglione 17 del quartierefieristico di Milano, ha ospi-tato dall’8 all’11 Maggio

2003 il 46° Congresso NazionaleMultisala SCIVAC, il più importan-te momento di aggiornamentoscientifico della Veterinaria italia-na del settore degli animali dacompagnia.Simultaneamente su 6 sale, si so-no svolti i lavori presentati dai 58relatori italiani e stranieri prove-nienti da Italia, Germania, RegnoUnito, Austria, Svizzera, USA chehanno affrontato diverse temati-che della veterinaria tra cui medi-cina felina, nefrologia/urologia,gastroenterologia, malattie car-diovascolari, respiratorie ed infet-tive, ortopedia, oftalmologia, on-cologia, odontostomatologia ediagnostica per immagini. Il pro-gramma a sessioni multiple com-prendeva la maggior parte dellediscipline medico veterinarie condiversi gradi di approfondimentoper cercare di soddisfare le esi-genze di tutti i medici veterinari. 2289 iscritti al Congresso Naziona-le SCIVAC sono sempre un nume-ro molto elevato ma non soddisfa-cente per gli organizzatori che siaspettavano un incremento signifi-cativo rispetto all’edizione del2002 che aveva potuto contare2327 presenti. Le aspettative era-no quelle di superare i 2500 in con-siderazione degli ECM e della pos-sibilità di seguire il Congresso gra-tuitamente in alcune sale sponso-rizzate da aziende del settore. Gliorari diversificati nelle varie sale equindi le pause sfasate hanno per-messo agli espositori di lavoraremeglio ma davano anche l’impres-sione, a volte, che vi fossero menopresenti di quelli reali. Certamentequest’anno l’attenzione verso l’e-sposizione commerciale alla qualeerano presenti più di 70 aziendedel settore (mangimi, farmaci, at-trezzature, ecc.) è stata legger-mente inferiore rispetto all’ultimaedizione, forse perché il Congres-

so è arrivato dopo tre “ponti” o for-se soltanto perché l’aria che tiranon è certo delle migliori.Tra le novità, l’ingresso alla SALAGIALLA gratuito per tutti grazie adun comune progetto tra la SCI-VAC e gli sponsor del Multisala.Tra gli argomenti previsti, alcunesessioni libere su: feromono tera-pia, sovrappeso nei cani e neigatti, obesità nei gatti, terapie ne-gli animali esotici, dermatologia,management delle infestazioni,parondopatie del cane e del gat-to, discussione di casi clinici, im-muno deficienza felina, ipersensi-bilità alimentare, prevenzione del-le malattie trasmesse da zecche,prurito nel cane e nel gatto, sto-matite cronica nel gatto. Dopo i1400 presenti a Bologna la SCI-VAC era convinta di avere unbuon incremento di presenze nel-le sale gratuite ma in realtà l’au-mento è rimasto molto contenuto.È veramente difficile fare previsio-ni, a Bologna erano il doppio diquanto pensato ed a Milano il10/15% meno delle aspettative. Imotivi? I vari “ponti” hanno fattoperdere troppi giorni di lavoro?, lasituazione del settore è difficile?,alcuni argomenti di forte richiamo

non erano proposti?, alcune so-cietà specialistiche non eranopresenti con un proprio program-ma?, Milano è troppo cara e attirasempre meno?. Questi punti di ri-flessione potrebbero essere con-fermati dal fatto che il giorno dimaggior presenza nel 2002 erastato il giovedì, giornata che ve-deva un programma probabil-mente di grande interesse, men-tre quest’anno lo stesso giorno èstato quello di minor affluenza enon ha permesso, nonostante ilrecupero dei giorni successivi, disuperare i risultati del 2002. Un al-tro dato che merita una riflessioneè quello relativo alla presenza de-gli studenti, quest’anno solo 89,circa la metà del 2002. I motivi so-no difficili da capire ma certamen-te molte facoltà non spingono ipropri iscritti a partecipare alle ini-ziative della SCIVAC, anzi, a volteli sollecitano ad evitarle senzarendersi conto della grande op-portunità che tolgono ai loro stu-denti. A parità quindi di presenzeal congresso in questi ultimi dueanni è ovvio che la diminuzionenel 2003 di studenti porta ad unleggero incremento di veterinariche per questa ultima edizione,guardando i moduli di valutazionedell’evento, si sono quasi all’una-nimità espressi in modo positivosulla parte scientifica (58 relatoridi livello internazionale) ed orga-nizzativa esprimendo critiche solosui costi e le difficoltà logistiche diMilano. Qualche lamentela per icontrolli dell’ECM ma queste an-drebbero inviate al Ministero. Il prossimo anno la SCIVAC fe-steggerà i 20 anni di fondazioneed il Congresso Nazionale avràun significato particolare, coinvol-gerà tutte le società scientifiche esarà organizzato a Rimini, treaspetti importanti che danno lacertezza di poter superare l’obiet-tivo dei 2500 presenti. Arrivedercia Rimini, allora, fra un anno! ■

46° Congresso Nazionale SCIVACconfermati i numeri ma non le aspettative

di Antonio Manfredi

1000 nuovi Soci sono anche troppi!

Pochi giorni prima del Congresso di Milano la SCIVACaveva raggiunto il numero di mille nuovi iscritti all’asso-ciazione. Se i 7524 veterinari che risultavano iscritti al 31Dicembre del 2002 dovessero confermare tutti la loroiscrizione per l’anno in corso, informazione che avremofra pochi giorni dopo l’ultimo sollecito, la SCIVAC rag-giungerà gli 8500 associati. Il commento del Presidente

della SCIVAC Dr. Gildo Baroni a questi importanti risultati: “È naturaleche siamo molto soddisfatti per questi numeri. Quando la SCIVAC èstata fondata 19 anni fa nessuno avrebbe mai pensato di arrivare a tan-to. È certamente un importante riconoscimento del serio impegno chela nostra associazione ha espresso in questi anni per la crescita cultu-rale e professionale del veterinario che opera nel settore degli animalida compagnia. Siamo numericamente la seconda associazione veteri-naria nel mondo dopo quella americana. L’anno prossimo la SCIVACfesteggerà il suo ventesimo anno di fondazione e di motivi per festeg-giare ne avremo tanti. Questi dati per noi importanti esprimono anche,però, un rovescio della medaglia molto preoccupante. Il numero cosìelevato di iscritti della SCIVAC rispetto alle associazioni Francese, In-glese, ecc. riflette la situazione di un numero troppo elevato di veteri-nari che il nostro paese non è più in grado di sopportare. Questo creadisoccupazione, sottoccupazione e le prospettive per i giovani veteri-nari non sono rosee. Ci impegneremo in tutti i modi, attraverso l’ANM-VI, per trovare un punto di incontro con il mondo universitario e nuovispazi occupazionali ma certamente i 5800 ambulatori che mi sono sta-ti confermati in questi giorni sono decisamente troppi. Molte cose do-vranno cambiare nel nostro settore perché non saranno sufficienti il far-maco ed il pet corner per tenere in piedi in modo professionalmente di-gnitoso tutte queste strutture.”

Ermenegildo Baroni - Presidente SCIVAC

La segreteria congressuale. Una delle sale del Congresso.

Area espositiva.

Una delle sale del Congresso.

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200328

Teleconferenza: un buon risultato ma molto sofferto

Q uando qualche giornoprima della tanto atte-sa data del 18 Maggio

abbiamo provato le linee ISDNche collegano la sede di Cremo-na, Palazzo Trecchi, con il Cen-tro studi SCIVAC-AVULP di Peru-gia abbiamo avuto un attimo dimancamento. Le linee non fun-zionavano nonostante le avessi-mo, per sicurezza, attivate giàda più di un mese e collaudateal momento dell’installazione.Delle quattro linee che collega-no le due sedi da Cremona nefunzionava solo una e da Peru-gia due. Sostanzialmente un di-sastro. In queste condizioni si-gnificava non riuscire neppure a

collegarci. Giovedì mattina i no-stri tecnici hanno ricominciato afare diverse prove, ricontrollan-do tutti gli attacchi e i diversistrumenti coinvolgendo anche laditta che ha installato l’impiantoche dopo vari tentativi ha con-fermato che il problema era sul-le linee. Avete mai provato aparlare con la Telecom per se-gnalare un problema tecnico?Dopo decine di prove, telefona-te, rassicurazioni e promesse di

intervento, controlli della Tele-com sul posto, ecc. siamo arri-vati a Sabato sera con il risulta-to che funzionavano tre linee suquattro. A questo punto, quandosembrava che non ci fossero al-tre possibilità una telefonata adun amico che lavora alla Tele-com ha sbloccato la situazionee Domenica mattina tutto funzio-nava perfettamente! Nel frattem-po a Perugia le previsioni deltempo per Domenica erano pes-sime ed il pranzo per i parteci-panti era predisposto all’aperto.In un paio di giorni si è dovutoorganizzare una copertura chegarantisse il servizio anche incaso di pioggia. A Cremona lasituazione logistica per il previ-sto raduno dei Bersaglieri, chesembrava doversi limitare alcentro cittadino, peggiorava di

giorno in giorno convincendo ilComune della necessità di chiu-dere tutta la città ipotizzandoanche la possibilità di bloccareil ponte sul Po. Dopo varie di-scussioni con il Comando dei Vi-gili Urbani abbiamo ottenuto unaccesso canalizzato ad un par-cheggio vicino a Palazzo Trec-chi ed abbiamo cercato di infor-mare tutti gli interessati attraver-so il Forum SCIVAC. Chi è riusci-to ad arrivare è stato veramentecoraggioso avendo dovuto se-guire un percorso di “guerra”perché, nel frattempo, la pauradi attentati aveva spinto le auto-rità a blindare la città. Circa uncentinaio a Cremona e 130 a Pe-rugia hanno però potuto parteci-pare all’evento: la prima tele-conferenza nel settore veterina-rio. Possiamo assicuravi che do-

menica mattina quando Magni,moderatore di Cremona, ha av-viato il collegamento con Peru-gia e si è vista sullo schermo lasala del Centro Studi e poi DeFeo che dall’Umbria ha portatoai partecipanti il saluto dellaSCIVAC è stato un momentoemozionante. Tutto il resto è fila-to liscio ed anche la discussionealla quale hanno partecipatocolleghi da entrambe le sale hafunzionato molto bene. Certamente ci sono ancora alcu-ni aspetti tecnici da migliorarema nel complesso l’esperimentoè risultato positivo ed apprezza-to da tutti e la SCIVAC, visto il ri-sultato, sta pensando di ripro-porre la teleconferenza in autun-no per altre iniziative. Un grazie doveroso ai relatori:Mariscoli, Olivieri e Petrizzi chesi sono prestati con grande di-sponibilità, ai tecnici che hannosofferto con noi e si sono prodi-gati spesso con grande creati-vità e fantasia ed alla Bayer cheanche in questa occasione, conun po’ di coraggio, ha dimostra-to di credere nel futuro, e nonsolo tecnologico. ■

DALLE ASSOCIAZIONI

Medicina aviare,a Tenerifela 7a Conferenzaeuropea

S i è svolta a Te-nerife nelle

Canarie, dal 22 al26 aprile, la 7a Con-ferenza Europeadell’EAAV (Associa-

tion of Avian Veterinarians), in con-comitanza col 5º Meeting Scientifi-co dell’ECAMS (European Collegeof Avian Medicine and Surgery). IlDr. Lorenzo Crosta organizzatoredella Conferenza, è stato elettoper la seconda volta Chairman Eu-ropeo dei Veterinari Aviari. 200 ipartecipanti provenienti da tutto ilmondo tra cui 18 italiani per ascol-tare illustri relatori provenienti inparticolare da USA, Germania,Regno Unito e Canada (5 relatoriitaliani). “Per quanto riguarda ilcontrollo della fertilità negli uccelli,afferma Lorenzo Crosta - passienormi sono stati fatti nelle tecni-che di valutazione della fertilitàmaschile nei soggetti non destina-

ti alla produzione avicola. Sonopoi state presentate da alcuni au-tori relazioni interessanti sull’anali-si del seme aviare (Jaime Samour,Tome Bailey e Gaby Stelzer), qua-si a complemento delle ricerchesvolte dal sottoscritto sulle tecni-che di biopsia testicolare in endo-scopia. Per le malattie infettive, siè fatta avanti l’ipotesi di una possi-bile co-partecipazione di un pa-ramyxovirus nella PDD (proventri-cular dilatation disease) (ChristianGrund), e si è sondato il rapportopapillomatosi cloacale-herpesvi-rus e la possibile connessione conla malattia di Pacheco (R. Johne).Ottimo infine lo studio sulla diffu-sione in Italia del circovirus checausa la PBFD (malattia del beccoe delle penne dei pappagalli) (Ele-na Bert). Per le malattie micotiche,interessanti le relazioni sulla me-gabatteriosi (David Phalen e Gia-como Rossi). Nel campo della dia-gnostica, ottimo ed esaustivo il la-voro sull’elettroforesi delle protei-ne nei papagalli (Marcellus Bürk-le). D’attualità la parte sui proble-mi della riabilitazione degli uccelliimpetroliati (Sophie Le Drean-Quenec’hdu, Emmanuel Risi). Pre-gevole l’utilizzo di un fissatore

esterno nella correzione delle de-viazioni laterali del becco nei pap-pagalli (Brian Speer).” I prossimiappuntamenti sono nel 2005 adArles in Francia e nel 2007 a Zuri-go in Svizzera (Vet Journal, 9 mag-gio 2003).

Aggiornamento

A Cremona le patologiedentarie del coniglio e dei roditori

P alazzo Cittanova sarà lasede del Seminario SIO-

DOV/SIVAE dal titolo “Diagno-si e terapia delle patologiedentarie del coniglio e dei ro-ditori da compagnia” che sisvolgerà a Cremona sabato 21giugno 2003.Vittorio Capello e MargheritaGracis, i relatori della giornatache tratterà specificatamente di“Introduzione alle patologie den-tarie del coniglio e dei roditori dacompagnia”; “esame clinico ecomportamentale”; “patologiedentarie”; “manualità dentistichee tecniche di estrazione denta-ria” ed infine di “trattamento chi-rurgico degli ascessi e dell’o-steomielite”. All’incontro cheavrà inizio alle ore 8.30, per ter-minare alle 18.30 circa, è statorichiesto l’accredito ECM. Lascheda d’iscrizione è da inviarealla segreteria entro il 9 giugno2003. Dopo il 9 giugno, sarà possibilel’iscrizione solo in sede con-gressuale.

Per informazioni

Tel. 0372/40.35.02

email [email protected]

web www.scivac.it

Seminario Nazionale

SCIVAC

Aggiornamenti in endocrinologia

I l Dr. Ugo Lotti e la Dr.ssaClaudia Reusch saranno a

Montecatini Terme per parlare diendocrinologia del cane e delgatto. L’appuntamento è fissatoper il 28-29 giugno presso ilGrand Hotel Vittoria in v.le dellaLibertà a Montecatini Terme.Il programma scientifico delle duegiornate prevede una serie di re-lazioni per aggiornarsi in endocri-nologia. Questi i temi affrontati:“Perché è così difficile diagnosti-care l’ipotiroidimo nei cani?”; “Ag-giornamenti sull’ipertiroidismo neigatti”; “Quanto è rilevante il carci-noma tiroideo nei cani?”; “Qual è ilmodo migliore per diagnosticaree trattare la sindrome di Cu-shing?”; “Differenti aspetti clinicidel morbo di Addison”; “Ipercal-cemia: diagnosi differenziale eapproccio diagnostico”; “Tratta-mento del paziente diabetico ef-fettuato a cura del proprietario”;“Casi clinici di tumori insulino-se-cernenti”.Per questo evento è stata fatta ri-chiesta di accreditamento pressoil Ministero della Salute ai fini delprogramma ECM.È possibile l’invio della schedadi adesione entro il 13 giugnodopodiché sarà possibile iscri-versi solo in sede congressuale.Per l’invio della scheda d’iscri-zione o per ulteriori informazionirivolgersi alla Segreteria SCIVACtel. 0372/40.35.08 [email protected].

Seminario SCIVAC a Bologna,1.400 le presenze

Di seguito pubblichiamo unafoto del Seminario SCIVAC chesi è tenuto a Bologna in conco-mitanza con lo Zoomark Inter-national lo scorso 12-13 apriledal titolo “Aggiornamenti inpronto soccorso e terapia in-tensiva”. Relatore, Steve Ha-skins che ha esposto argomen-tazioni scientifiche sullo stato dell’arte concernenti alcuni dei più co-muni problemi di pronto soccorso in medicina veterinaria.

All’università di Bolognale “tare genetiche del bovino”

L a Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna e l’Ordine dei Me-dici Veterinari di Bologna, con il supporto della ditta Fatro, or-

ganizzano venerdì 6 giugno, presso la Facoltà di medicina Veterinariadi Bologna un incontro su “Le Tare Genetiche del Bovino di RazzaBruna, Frisona e Romagnola”. L’inizio dell’incontro è previsto per leore 9,30. Termine previsto verso le ore 13,00. La riunione, a carattereprettamente pratico, prevede gli interventi dei seguenti relatori: Dott.ssaStefania Testoni (Padova); Prof. Paolo Ajmone Marsan (Piacenza); Dott.Emilio Olzi (Cremona); Prof. Arcangelo Gentile (Bologna).È gradita la conferma per email.Per info: telefonare allo 051 792803 - email [email protected].

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

6° Torneo dicalcio, veterinaricampioni d’Italia“Sono passati pochi giorni dalla fi-ne del 6° quadrangolare della Sa-nità di Calcio e devo ammettereche sono ancora in fibrillazione, inquanto i Veterinari hanno messo inbacheca il 3° trofeo su 6 edizionicome migliore squadra sanitariaNazionale. Si, siamo Campioni d’I-talia! Quest’anno il torneo si è svol-to nei giorni 1 - 4 maggio nell’acco-gliente città di Rimini e l’organizza-zione spettava proprio a noi Veteri-nari: e quale migliore occasioneper dimostrare la nostra forza! Ilprimo incontro, a Viserbella, ci ve-deva di fronte alla nazionale deiMedici; essendo l’inizio del torneo,un po’ di tensione aveva accomu-nato sia i giocatori che il Dott. Ono-ri, coach impenetrabile, nonchéaccompagnatori e dirigenti; devodire comunque che la partita, so-prattutto nel 1° tempo, è stata inter-pretata ottimamente tanto che il ri-sultato finale di 2 a 1 a nostro favo-re è un po’ bugiardo, in quanto po-teva essere senz’altro più rotondo.La seconda partita, il pomeriggioseguente, sul campo di S.Vito,giocata contro la Nazionale Far-macisti ha messo in evidenza lanostra schiacciante superioritàsia nel 1° che nel 2° tempo, tantoche i nostri avversari non hannoavuto occasione di affacciarsi nel-l’area di rigore, risultato finale: unrotondo 3 a 0. L’ultimo giorno, alloStadio Comunale di Rimini, la par-tita più ostica: incontriamo i Biolo-gi, anche loro a 6 punti in quanto,seppur di misura, avevano supe-rato nei due giorni precedenti, siai Medici che i Farmacisti. La parti-ta è rimasta in equilibrio per tuttoil 1° tempo; al 10’ del 2° tempo lasvolta: il portiere della NazionaleBiologi, in seguito ad una uscitaspericolata fuori area, veniva

espulso. Il relativo calcio di puni-zione battuto dal Dott. Giunti conuna pennellata nel sette degnadel miglior “pinturicchio” Alex DelPiero, porta in vantaggio i Veteri-nari e spiana la strada al succes-so finale completato da un pallo-netto in contropiede del Dott. Pez-zati, festeggiatissimo da tutta lasquadra. Cosa dire ancora? Sia-mo felici e soddisfatti e personal-mente posso dire che l’organizza-zione ha funzionato al meglio an-che come immagine: ricordo che,a parte l’aver giocato allo Stadio

“Neri” di Rimini con la presenzadel Sindaco e dell’Assessore alloSport, abbiamo festeggiato la vit-toria alla serata di gala presso Ca-sa Zanni a Villa Verucchio, in unamagica serata, dove è stato pre-miato il miglior giocatore del tor-neo: il Dott. Francesco Albanese!I ringraziamenti vanno equamentedivisi tra il portiere Dott. Ricci, i di-fensori invalicabili Dottori Tassoni,Lozzi, Brecchia, Cannella, Dri eCatellani; i centrocampisti inesau-ribili Dottori Apuzzo, Albanese,Abrami, Tassi, il bravissimo Fal-

cioni ed il Capitano Cesaroni; gliattaccanti sempre presenti che cihanno regalato assist, 7 goals,azioni da manuale, i Dottori DellaTorre, Antonelli, Fiore, Giunti ePezzuti. Da non dimenticare inol-

tre lo scopo per cui il quadrango-lare è nato e continuerà, e cioè lospirito di aggregazione tra Colle-ghi che si rafforza di anno in anno;anche quest’anno poi abbiamovoluto continuare il viaggio della

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 29DALLE ASSOCIAZIONI

COMUNICATO IMPORTANTE

Si comunica che a seguito delpassaggio al nuovo archivio di ge-stione dei soci delle società scien-tifiche, si possono essere verificatiproblemi di controllo dei dati. Pre-ghiamo pertanto chi avesse rego-larmente rinnovato l’iscrizione peril 2003 e non avesse ancora rice-vuto nulla, di contattare la segrete-ria di riferimento della Società acui è iscritto:

Segreteria SCIVAC:Paola GambarottiTel. 0372/403508Fax 0372/457091E-mail: [email protected]

Segreteria SIVAE;Monica BorghisaniTel. 0372/403511Fax 0372/457091E-mail: [email protected]

Segreteria SIVAR: Paola OrioliTel. 0372/403539Fax 0372/403554E-mail: [email protected]

Segreteria SIVE: Elena PiccioniTel. 0372/403502Fax 0372/457091E-mail: [email protected]

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

solidarietà, devolvendo le entrateofferte dai nostri 4 sponsors, ov-vero Bayer, Fort Dodge, Merial ePfizer, dalla autotassazione delleNazionali e dal concreto contribu-to del C.V.B. all’A.N.T. (ASSOCIA-ZIONE NAZIONALE TUMORI). Ilprossimo torneo sarà organizzatodai Medici, e speriamo che siaancora un successo. Ovviamenteper noi!!!”

Associazione Nazionale CalcioMedici Veterinari

Il Presidente, Dott. Stefano BIONDI

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200330

Forum P.A. Sanità, alla

4a edizione il premio

per l’innovazione

nei servizi sanitari

L ’Ordine dei Medici Veteri-nari della Valle d’Aosta ha

aderito al Premio “FORUM P.A.Sanità”, la quarta edizione dellaRassegna dell’innovazione neiservizi sanitari organizzata conil patrocinio del Ministero dellaSalute ed in collaborazione conla Conferenza dei Presidentidelle Regioni e delle ProvinceAutonome, il CNR - Istituto diTecnologie Biomediche, Il Sole24 Ore Sanità, 3M, FIASO, Fe-dersanità/ANCI. Il progetto, èstato ritenuto di grande interes-se e in linea con le finalità e gliobiettivi dell’iniziativa. Unascheda del progetto nel CDROM dedicato all’iniziativa saràpresentata al FORUM P.A. 2003e sarà disponibile all’interno deipadiglioni espositivi della Fieradurante la manifestazione e poisul sito Internet www.forumpa.it. www.veterinari.vda.it, il sito webdell’ordine dei veterinari valdo-stani è il titolo del progetto pre-sentato. Di seguito parte dellefinalità del progetto “Il nostroauspicio è di raggiungere risul-tati misurabili, offrendo a tutti gliiscritti occasioni di crescita pro-fessionale e personale. Tuttoquesto è concretizzabile diffon-dendo agli iscritti le opportunitàdi formazione, la possibilità dipartecipare a progetti co-finan-ziati dai fondi strutturali, gli in-put e le notizie di cui l’Ordineviene a conoscenza, ma chenon può pubblicizzare attraver-so mailing cartacei mirati (trop-po onerosi) o utilizzando la clas-sica bacheca in sede: si consi-deri infatti che la sede dell’Ordi-ne non è praticamente frequen-tata dai suoi iscritti.D’altra parte risulta strategicorafforzare la figura del veteri-nario, partendo dal presuppo-sto che non sempre l’OpinionePubblica è a conoscenza di tut-te le sfaccettature in cui si espli-cita l’attività professionale. Tuttociò premesso, il direttivo2000/2003 ha pensato di dar vi-ta ad un sito internet che potes-se intensificare i rapporti conl’opinione pubblica, pubbliciz-zando al tempo stesso inizia-tive di formazione e crescitalegate al mondo animale. Que-sto al fine di rafforzare la cen-tralità dell’Ordine, aumentando-ne al tempo stesso la visibilità”.

DALLE ASSOCIAZIONI

“Annual meeting Glasgow”

G iovedì 10 luglio, la FEEVA organizza un incontro nell’ambito del congressoECVS a Glasgow. Il convegno della FEEVA è infatti, in congiunzione con l’annua-

le meeting scientifico dell’ECVS.Al sito ECVS (www.ecvs.org) si possono trovare tutte le informazioni riguardo l’“Annualmeeting Glasgow”.Per ricevere il programma del congresso ECVS o per maggiori informazioni in merito almeeting della FEEVA rivolgersi a:

Monika Gutscher - ECVS - Faculty of Veterinary MedicineUniversity of Zurich, Winterthurerstrasse 260, 8057 Zürich

Tel. +41 1635 8408 - Fax +41 1 313 0384email [email protected]

oppure contattare gli uffici della FVE a BruxellesTel. +32 (0)2 5337020 - Fax +32 (0)2 5372828

email [email protected] web www.fve.org

Si comunica che Domenica 15 giugno 2003si terrà l’incontro SIMVENCO su:

PSICHE E MEDICINANON CONVENZIONALE VETERINARIA

presso Palazzo Trecchi - Cremona(orario 9-13, 14-18)

L’incontro è in corso di accreditamento ECMPer informazioni rivolgersi a: Sig.ra Elena Piccioni

Tel. 0372 403502 - [email protected]. Roberto Orsi Tel. 0572 476975 - [email protected]

CORSO BASE

FSAFONDAZIONE SALUTE ANIMALE

9.00 Saluto ai partecipanti ed obiettivi del corso9.15 Displasia dell’anca: sviluppo ed aspetti clinici9.45 Displasia dell’anca: aspetti radiografici

10.15 Displasia dell’anca: proiezioni e posizionamento corretto per l’esa-me radiografico

10.45 Classificazioni internazionali della displasia dell’anca

11.35 Coffee break offerto

12.00 Displasia del gomito: sviluppo ed aspetti clinici12.30 Displasia del gomito: proiezioni e aspetti radiografici

13.00 Light lunch offerto

14.30 Displasia del gomito: classificazione internazionale IEWG15.00 Protocollo FSA per il controllo della displasia dell’anca e del gomi-

to e club di razza aderenti15.30 Rapporto dei veterinari con gli allevatori ed i proprietari dei cani

16.00 Coffee break offerto

16.30 Valutazione precoce della displasia dell’anca e del gomito nel canein accrescimento

17.00 Possibilità terapeutiche in caso di displasia dell’anca o del gomito17.30 Valutazione dell’apprendimento e discussione18.15 Fine del Corso

Controllo della displasia dell’anca e del gomito nel cane

8 giugno 2003 - Palazzo Trecchi - Cremona

21 settembre 2003 - Centro Avulp di Perugia - Via Morettini 19 - Perugia

FSA - ENTE NON PROFIT

Programma scientifico

Da inviare a: EV srl - Via Trecchi, 20 - 26100 CremonaMonica Borghisani - Tel. 0372/403511 - Fax 0372/457091 - e-mail [email protected]

LE PRE-ISCRIZIONI DEVONO PERVENIRE ENTRO:per Cremona entro il 20 maggio 2003per Perugia entro il 1 settembre 2003

Cognome ...................................................................................................................................................

Nome ..........................................................................................................................................................Via ................................................................................................... n. .....................................................Città ........................................................... Provincia ..................... CAP ..................................................Telefono (lavoro) ......................................................... E-mail ....................................................................Fax .............................................................................................................................................................

QUOTA DI ISCRIZIONE

Medici veterinari ❐ € 80,00 IVA compresa

La partecipazione al corso è riservato ai Medici Veterinari.È possibile partecipare unicamente previa PRE-ISCRIZIONE.

NON saranno accettate iscrizioni in sede congressuale.

BARRARE LA SEDE PRESCELTA❐ 8 giugno - Cremona❐ 21 settembre - Perugia

PAGAMENTOIl pagamento viene effettuato tramite (non saranno accettate domande di iscrizione accompagnate daforme di pagamento diverse dalle seguenti):❐ assegno bancario non trasferibile o assegno circolare (da allegare alla presente domanda) N.

della banca ...........................emesso in data ............................ intestato a E.V. srl

❐ vaglia postale, intestato a E.V. srl - Palazzo Trecchi, 26100 Cremona. Si prega di indicare la causaledel versamento (allegare la fotocopia del versamento)

❐ Carta di Credito ❍ Carta Si ❍ Mastercard ❍ Visaintestata a ................................................................................................................

Numero della carta(non si accettano CCR elettroniche)

Scadenza (mese e anno)

FATTURAZIONELa fattura va intestata ...................................................................................................

Domicilio fiscale ............................................................................................................

Partita IVA

Codice fiscale ...............................................................................................................(solo se non in possesso di partita IVA)

Data ....................................... Firma ............................................................................

Ai sensi dell’art. 10 L. 31/12/96 n. 675 informiamo i partecipanti in merito al trattamento dei dati personali riportati sulla presente scheda diiscrizione, circa la necessità di destinare a terzi tali dati (agenzie di spedizione e di organizzazione congressuale di nostro riferimento, azien-de, associazioni o altri soggetti che collaborano all’organizzazione di questo evento congressuale). Il mancato consenso al trattamento deidati personali compromette tale adempimento. Il firmatario autorizza la SCIVAC, ai sensi dell’art. 11 L. 31/12/1996 n. 675, al trattamento deidati indicati.

SCHEDA D’ISCRIZIONE AL CORSO BASE

Controllo della displasia dell’anca e del gomito nel cane

RelatoreDr. Aldo VezzoniMed. Vet., SCMPA, Dipl. ECVS, Libero professionista a Cremona, Presidente FSA, Segretario FNOVI, Segretario ESVOT, Componente della CTC dell’ENCI

Obiettivi del corsoIl controllo e la prevenzione delle malattie ereditarie, ed in particolare della displasiadell’anca e del gomito del cane, vengono sempre più richieste ai medici veterinari perun’aumentata consapevolezza, da parte di allevatori e proprietari di cani, dell’importanzadi una selezione riproduttiva finalizzata anche alla salute ed al benessere.Il Corso, nell’ambito della Centrale di Lettura della FSA, si propone di fornire ai mediciveterinari la competenza specifica per poter meglio inserirsi nel sistema di controllo delladisplasia dell’anca e del gomito del cane e di aumentare le proprie conoscenze su questepatologie per poter offrire ai propri assistiti una consulenza competente ed aggiornata.

Per questi corsi è stato chiesto l’accreditamento E.C.M.

L’iscrizione comprende:• partecipazione al corso• appunti con i testi delle relazioni• goniometro per la misurazione dell’angolo di Norberg• attestato di frequenza• coffee break e light lunch offerti

Per informazioniSegreteria FSA- Via Trecchi, 20 - 26100 CremonaMonica BorghisaniTel. 0372/403511 - Fax 0372/457091e-mail [email protected] www.fsa-vet.it

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Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

PROFESSIONE VETERINARIA 5/2003 31LETTO SU...

È l’agente infettivo piùpiccolo che si conoscaed è ancora largamente

sconosciuto. Scoperta vent’annifa da Stanley Prusiner, che perquesto vinse il Nobel nel ’97, laproteina prionica potrebbe aiutarea svelare i meccanismi di malattiemolto diffuse come l’Alzheimer.Prusiner e i suoi collaboratori ipo-tizzano infatti che un meccanismoanalogo a quello che provoca pa-tologie da prioni, come il morbo diCreutzfeldt Jakob, possa essereall’origine di altre malattie neuro-degenerative. Il misterioso agenteinfettivo è più piccolo ed essen-ziale persino dei virus; se questiultimi infatti vengono considerati ametà tra la vita e la non vita, per lasemplicissima struttura e l’incapa-cità di replicarsi autonomamente,il prione è composto da un’unicamolecola: è una proteina. Maquando è mutata, è capace di in-fettare quelle sane, diffondendonell’organismo la malattia che hasempre esito mortale. Il biologoitaliano Giuseppe Legname,braccio destro di Prusiner, spiegacome nel loro laboratorio sonostati costruiti i primi farmaci, an-cora da sperimentare, per ferma-re il morbo.

Professor Legname, come fun-ziona il “contagio” da prioni?La proteina prionica, che è unasola (anche se le malattie poi so-no differenti), è normalmente pre-sente nell’organismo e ancora og-gi non sappiamo quale sia la suafunzione. Ha una forma, semplifi-cando, sferica. Può succedereche diventi triangolare. A questosegue la formazione di tanti trian-goli attaccati insieme che sono laforma patogenica. Dopodiché,anche se i dettagli non sono an-cora chiari, c’è l’inizio della malat-tia, che è fatale e non può esseretrattata. Quello che scatena lamalattia è dunque un cambio diforma.

Ma il contagio come avviene?

Avviene sulla superficie cellulare.Nel nostro laboratorio abbiamo di-mostrato che serve contatto diret-to tra la proteina malata e la pro-teina sana della cellula nervosa,che è ancorata all’esterno dellamembrana. Così si ha il cambio diforma del prione, poi segue unmeccanismo a catena.

Quali sono le malattie causatedal prione mutato?Le malattie prioniche si possonodividere in tre grossi gruppi. Leforme “sporadiche”, come il mor-bo di Creutzfeldt Jakob sporadi-co: colpiscono persone di etàavanzata, il cambio conformazio-nale è dovuto a un evento casua-le. Le forme genetiche, come lafatal familiar insomnia (una raraforma ereditaria di insonnia cheporta sempre alla morte), dovutaalla modificazione genetica eredi-taria della proteina prionica. E in-fine la forma infettiva, che si con-trae quando si mangia materialeinfetto, come nel caso della va-riante del morbo di CreutzfeldtJakob, causata probabilmente dalconsumo di prodotti bovini infetti.

Le malattie sporadiche sonodovute alla modificazione ca-suale della proteina oppure auna mutazione, non ereditariama accidentale, del gene chedà le istruzioni per costruire laproteina?Ancora non lo sappiamo. Potreb-be essere sia una mutazione nelgene non ereditaria, ma somatica(cioè presente solo in alcune cel-lule dell’organismo) che si svilup-pa per cause ambientali o altro,sia una mutazione casuale espontanea a livello della proteina(senza contatto).

A vent’anni dalla scoperta dellemalattie causate da prioni, a chepunto è la ricerca?Sicuramente in questi vent’anni sisono acquisite moltissime infor-mazioni sui meccanismi di questemalattie. Nel nostro laboratorio,

grazie alla creazione di modellianimali transgenici, è stato possi-bile analizzare e individuare cep-pi di diverse particelle prioniche.Perché uno dei grossi problemida risolvere, impugnato dai de-trattori dell’ipotesi dei prioni, eraquello di spiegare come mai cifossero diversi ceppi. Con questianimali è stata dimostrata l’esi-stenza di ceppi che causano lamalattia prionica con differenze(come diversi tempi di incubazio-ne, o vari tipi di neuropatologie)ed è stato possibile capirne la di-versità a livello molecolare. Resta-no però domande fondamentaliaperte, come quale sia esatta-mente il meccanismo di conver-sione e replicazione del prione. Eresta da dimostrare che si possaottenere in laboratorio il prionemutato senza l’ausilio di un orga-nismo. Ci sono infatti diverse evi-denze che dicono che la proteinaprionica non può essere converti-ta, da sola, nella forma malata;probabilmente c’è bisogno diqualcos’altro, che è presente nelnostro organismo e che aiuta latransizione.

Come riesce questa proteinamutata ad arrivare alle cellulenervose senza essere smem-brata durante la digestione, co-me normalmente avviene con leproteine?Perché cambiando formato di-venta altamente resistente all’eli-minazione. All’attacco delle pro-teasi e anche al calore. Per ab-battere completamente l’infetti-vità servono trattamenti dedicatie particolari.

È possibile ipotizzare una curaper queste malattie?Certamente. Da questo laborato-rio, nel 2001, sono partiti i primistudi che hanno individuato mole-cole che possono interferire nellareplicazione e nella conversionedei prioni. Il problema grosso èsapere esattamente quando, neldecorso della malattia, intervenire

con questi farmaci. Servirebbe untest diagnostico per valutare l’e-voluzione del morbo, ma un testante-mortem non esiste ancora(esiste quello post mortem) poi-ché dovrebbe essere invasivo e iprioni si trovano nel sistema ner-voso centrale. Bisogna trovaremetodi alternativi per individuarli,per esempio nel sangue. Ci stia-mo lavorando, ma non è sempli-ce, perché nel sangue la loro con-centrazione è molto bassa.

Come può accadere il contagiotra specie diverse?È spiegabile attraverso i diversiceppi. Noi possiamo essereesposti a prioni derivati dai bovini,loro a quelli derivati dalle pecore.La variante del morbo di Creutz-feldt Jacob è probabilmente do-vuta a ceppi che l’uomo inavverti-tamente ha selezionato, facendomangiare farine derivate da peco-re o bovini non adeguatamentetrattati. Esiste infatti una barrieratra le specie, ma nel tempo èpossibile selezionare ceppi ingrado di saltarla.

Ritiene che nei prossimi annipossano ammalarsi molte per-

sone del morbo di CreutzfeldtJacob?Le risposte sono due. La prima:l’incidenza sarà sempre maggiorea causa dell’invecchiamento dellapopolazione, come per tutte lemalattie neurodegenerative. Laseconda: non sappiamo cosa ac-cadrà dopo l’esposizione dellapopolazione mondiale alla sindro-me della mucca pazza, non sap-piamo se i casi sono ormai ridottio se si avrà un’insorgenza mag-giore, non lo possiamo prevedere.Però, per la combinazione di que-sti fattori, pensiamo comunque aun incremento.

Ritiene che ci siano altre malat-tie, oltre quelle già individuate,che potrebbero essere causateda prioni?Quello che cominciamo a capiredel meccanismo delle malattie daprioni sarà fondamentale per com-prendere altre patologie comel’Alzheimer e Parkinson: gli agentisono completamente differentiperò è sicuramente possibile cheabbiano meccanismi in comune. Èpossibile che ci siano malattie do-vute al cambio di conformazionedi altre proteine. ■

Mucca pazza

“Così stiamo creando le armicontro i prioni”Parla il braccio destro del Nobel che scoprì il morbo

di Lara Ricci

Tratto da: “Tecnologia & Scienze”de Il Sole 24 Oredi mercoledì 16 aprile 2003

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Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

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nibilità a rilevare attività dopo ade-guato periodo di prova. Per informa-zioni telefonare allo 0375/201722oppure al 335/5439215.• Clinica veterinaria ben attrez-zata cerca giovane collega lau-reato e abilitato (eventuali espe-rienze in cardiologia costituirannoelemento preferenziale) da inseri-re nel proprio organico.Per informazioni telefonare allo040/3480845 e chiedere del dott.Vouch o mandare CV a:[email protected] o [email protected].

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Page 31: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

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Page 32: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 5

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SCVI Cremona - Crediti ECM 7Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE ARGOMENTI DI NEUROLOGIA VETERINARIA - Trentino Alto Adige - Relatore: dr. Marco Bernardini - Crediti ECM 4Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

CORSO FSA CORSO BASE SUL CONTROLLO SULLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Relatore: Dr. Aldo VezzoniCremona - Crediti ECM 5 - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria FSA - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

GIORNATA SCIVAC GIORNATA AV. DI CITOLOGIA CUTANEA - Cremona - Dr. Carlo Masserdotti - CremonaPer informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

SEMINARIO SIOCE PATOLOGIE ORTOPEDICHE GIOVANILI E DORSALGITE DEL CAVALLO - Cremona - 6 crediti ECMPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

SIVAE PSITTACIDI E FURETTO - Perugia - Centro AVULP - Relatori: C. Peccati, F. Benini - Crediti ECM 5Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVAE - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

SIMESC GIORNATA DI APPROFONDIMENTO IN MEDICINA SPORTIVA - Cremona - Crediti ECM 7Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

SIMVENCO CremonaPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC BASILICATA ITER DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO NEL PAZIENTE CON ADDOME ACUTO - Basilicata - Relatore: dr. Luca FormagginiCrediti ECM 4 - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO SULLA FISSAZIONE OSSEA ESTERNA - Cremona - Crediti ECM: 26Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAR EVOLUZIONE DELLA PRATICA BUIATRICA:TEMISTICA E METODICA DI INTERVENTO IN ALLEVAMENTO - Udine - Facoltà di Medicina Veterinaria - Relatore: Dr. Giacomo

Tolasi - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel. 0372/403539 - email [email protected] - web www.sivarnet.it

SIODOV/SIVAE PATOLOGIE DENTALI DEL CONIGLIO - CremonaPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CAMPANIA APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI MALATTIE GASTROENTERICHE - Campania - Relatore: dr. Ugo Lotti - Crediti ECM 5Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

SIRVAC CremonaPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

SIODOV PRESENTAZIONE DI CASI CLINICI - Cremona - Crediti ECM 5Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ECOGRAFIA - Cremona - Crediti ECM 23Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC ENDOCRINOLOGIA - Montecatini Terme (PT) - Grand Hotel Vittoria, Viale della Libertà 2/A - Relatore: dr.ssa Claudia ReuschRichiesto accredito ECM - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

SIMEF AGGIORNAMENTI IN TERAPIA MEDICA - CremonaPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

TAVOLA ROTONDA ANMVI BLUE TONGUE E STRATEGIE DI CONTROLLO VACCINALI - RomaPer informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. 0372/403537(41) - email [email protected]

GIORNATE DI APPROFONDIMENTO MASTER IN PRACTICE MANAGEMENT - Cremona - Crediti ECM 19 - Relatori: prof. Fabrice Clerfeuille, dr.Yannick PoubannePer informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO MASTER IN CHIRURGIA DEL CANE E DEL GATTO (Ripasso) - CremonaPer informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI PRONTO SOCCORSO 1ª parte - Perugia - Centro Studi SCIVA/AVULP - richiesto accreditamento ECMPer informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CARDIOLOGIA 2ª parte - Cremona - Richiesto accreditamento ECMPer informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC AGGIORNAMENTI SULLA LEISHMANIOSI - Genova - Sheraton Genova Hotel & Conference Center Aeroporto C. Colombo,Via Pionieri e Aviatori

d’Italia 44 - Relatore: dr. Xavier Roura - Crediti ECM 6 - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

SIMIV/SIMEF CASI CLINICI IN UROLOGIA FELINA - CremonaPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC ABRUZZO LE ZOPPIE NEL CANE - Abruzzo - Relatore: dr. Aldo Vezzoni - Richiesto accreditamento ECMPer informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA L’ARTE E LA SCIENZA DELLA CITOPATOLOGIA DIAGNOSTICA - Valle D’Aosta - Relatore: dr. Davide De LorenziCrediti ECM 5 - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

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Chiuso in stampa il 26 maggio 2003

PROFESSIONE VETERINARIA

7-8giu.

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SEMINARIO

DIAGNOSI ETERAPIA DELLE

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Sabato 21 giugno 2003Cremona - Palazzo Cittanova