Professione Veterinaria, Anno 2000, Nr 1

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PR O FESSI O NE VETERINAR I A MENSILE DI AG G I O R N A M E N TO PROFESSIONALE S e è vero che la professio - ne dello zooiatra è cam- biata parecchio negli ultimi anni è altrettanto vero che a questo mutamento, non ha fatto riscontro un’adeguata trasformazio- ne della figura del veterinario. La sen- sazione che si avverte ascoltando le componenti che costituiscono larga parte del mondo della medicina vete- rinaria, sia sindacale che associativa o altro, è quella di un sostanziale malessere. Quest’insoddisfazione in parte sottintesa o apertamente dichiarata, è un segno evidente che la nostra categoria, a differenza di altre, ha sofferto questa trasformazio- ne in modo particolare o peggio, non ha saputo intuire e adeguarsi per tempo ai cambiamenti in atto. I risultati delle elezioni degli Ordini provinciali, nonché le imminenti vota- zioni del direttivo nazionale della FNOVI, ci hanno dato lo spunto per raccogliere le più diverse opinioni in merito; tuttavia, tutte le tesi espresse hanno un denominatore comune rappresentato dalla scarsa tutela degli interessi della categoria da parte degli organi preposti a difenderla, FNOVI in testa. Com’è nostra abitudine, abbiamo quindi lasciato la più ampia libertà di parola ai nostri interlocutori, solleci- tando un’analisi del recente passato della Federazione degli Ordini. Dalle risposte sono emerse spesso propo- ste concrete e costruttive circa il futu- ro della FNOVI, anche alla luce delle trasformazioni professionali che stan- no emergendo di pari passo al muta- mento sociale e istituzionale in atto in questi ultimi anni nel nostro Paese. Ne è scaturito uno spaccato rac- contato sia da quei colleghi che “sentono” e riportano gli umori del territorio sul quale operano quotidia- namente, sia da coloro che occupa- no per scelta quelle cariche istituzio- nali o sindacali poste a difesa dei sacrosanti interessi delle varie cate- professionali sono praticamente terminate. È un appuntamento importante che vede la Categoria chiamata ad esprimere, attraverso elezioni, il nuovo Direttivo provinciale che sarà alla guida della professione locale per i prossimi tre anni. In primavera i Presidenti di Ordine verranno chiamati a Roma ad eleggere il nuovo Comitato Centrale della Fnovi che rappresenterà la guida, l’indirizzo ed il coordinamento, a livello nazionale, della Professione Veterinaria. Guardando quella che è stata l’affluenza dei votanti su tutto il territorio nazionale possiamo trarre già un primo dato significativo circa la Le elezioni per il rinnovo dei Consigli provinciali degli Ordini partecipazione dei Medici Veterinari all’appuntamento elettorale. Come dicono i politici, anche nel nostro caso l’affluenza alle urne è stata bassa. Questo dato deve fare riflettere profondamente circa la disaffezione ed il disinteresse dei Colleghi ed in particolare di quelli giovani, alla vita Associativa della Categoria. Le motivazioni sono molteplici, ed andando oltre all’astensionismo per scelta politica di alcune componenti la veterinaria, molti Colleghi certamente non votano perché imputano al sistema ordinistico la responsabilità dei gravi problemi che affliggono la Classe veterinaria. Chi è addentro ai meccanismi che regolano la professione sa che tutto ciò non è vero, anzi, gli Ordini con i pochi strumenti in loro possesso si adoperano a tutela ed al miglioramento della professione in una battaglia impari con le istituzioni che troppo sovente non li coinvolgono in decisioni locali e nazionali che riguardano la Medicina Veterinaria. Certo è che i Consigli degli Ordini e il prossimo Comitato Centrale eletto tra i molteplici impegni dovranno anche considerare le strategie da attuare al fine di fare recuperare consenso e coinvolgimento della base veterinaria verso il suo sistema di governo. Tra le problematiche emerse, il rapporto tra veterinari l.p. e dipendenti, i problemi occupazionali, l’aggiornamento professionale, la deontologia e la carenza d’informazioni. Dopo queste elezioni, siamo d av ve ro ad una svolta? 120 0 0 EDIZIONI SCIVAC - Anno 10,numero 1, mensile, gennaio 2000 Spedizione in abbonamento postale - 45% A rt . 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza Concessionaria esclusiva per la pubblicita EDIZIONI VETERINARIE E.V. s rl - Cremona Inchiesta sui risultati del rinnovo dei direttivi degli Ordini provinciali. A confronto gli “umori” dei protagonisti. F N OV I : q u a l e f u tu ro per la p ro fe s s i o n e ? A n c o r a a s t e n s i o n i s m o gorie professionali veterinarie. Con questi presupposti, non pote- vamo iniziare questo giro d’interviste senza ascoltare il massimo rappre- sentante della Federazione Naziona- le degli Ordini Veterinari, un organi- smo che tanto ha fatto parlare di sé in questo periodo elettorale. Presidente D’Addario, a che punto sono le votazioni degli Ordini veterinari e quali risultati sono emersi? “In realtà le votazioni non sono ancora terminate, infatti, in molti centri come, Roma, Salerno, L’Aqui- la ed altri, le elezioni di rinnovo sono ancora da concludere, speriamo che a fine gennaio, primi di febbraio si possa avere il quadro completo.” di Fabrizio Pancini l’editoriale Il Presidente della FNOVI, Domenico D’Addario Carlo Scotti (in questo numero : ) 1 10 20 Prima pagina: FNOVI: quale futuro per la pro f e s s i o n e ? di Fabrizio Pancini A t t u a l i t à : Ap roposito di influenza aviare di Silvio Pascucci In re t e : I n t e rnet: una finestra sul futuro di Fabrizio Pancini 5 12 21 L’ i n c h i e s t a : L’intramuraria avrà p resto nuove re g o l e di Carlo Scotti ANMVIinforma: Il caso FISE di Marco Eleuteri D a l l E u ro p a : Armonizzazione delle registrazioni dei f a r m a c i 7 18 22 A t t u a l i t à : Il Medico Veterinario e le scorte dei medicinali v e t e r i n a r i di M.C. Lopez Moreno Rubrica Legale: Polizza assicurativa per re s p o n s a b i l i t à p ro f e s s i o n a l e di G.C. Ruffo L e t t e re al Dire t t o re : C a ro Dire t t o re . . . a cura di Carlo Scotti 9 19 24 A t t u a l i t à : La FSA rompe gli indugi di Aldo Vezzoni Rubrica Fiscale: Nuovi adempimenti per i pro f e s s i o n i s t i di Giovanni Stassi Letto sui quotidiani: Farmaci on line a cura della redazione Tel. 0372/403538 - Fax 0372/457091 email: [email protected] Edizioni Veterinarie E.V. srl

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore.

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PROFESSIONE VETERINAR I A

MENSILE DI AG G I O R N A M E N TO PROFESSIONALE

Se è vero che la professio -ne dello zooiatra è cam-biata parecchio negli

ultimi anni è a l t rettanto vero che aquesto mutamento, non ha fattor i s c o n t ro un’adeguata trasformazio-ne della figura del veterinario. La sen-sazione che si avverte ascoltando lecomponenti che costituiscono largaparte del mondo della medicina vete-rinaria, sia sindacale che associativao altro, è quella di un sostanzialem a l e s s e re. Quest’insoddisfazione inparte sottintesa o apertamentedichiarata, è un segno evidente chela nostra categoria, a diff e renza dia l t re, ha sofferto questa trasformazio-ne in modo particolare o peggio, nonha saputo intuire e adeguarsi pertempo ai cambiamenti in atto.I risultati delle elezioni degli Ord i n ip rovinciali, nonché le imminenti vota-zioni del direttivo nazionale dellaFNOVI, ci hanno dato lo spunto perr a c c o g l i e re le più diverse opinioni inmerito; tuttavia, tutte le tesi espre s s ehanno un denominatore comuner a p p resentato dalla scarsa tuteladegli interessi della categoria da partedegli organi preposti a difenderla,FNOVI in testa.

Com’è nostra abitudine, abbiamoquindi lasciato la più ampia libertà dip a rola ai nostri interlocutori, solleci-tando un’analisi del recente passatodella Federazione degli Ordini. Dallerisposte sono emerse spesso pro p o-ste concrete e costruttive circa il futu-ro della FNOVI, anche alla luce delletrasformazioni professionali che stan-no emergendo di pari passo al muta-mento sociale e istituzionale in atto inquesti ultimi anni nel nostro Paese.Ne è scaturito uno spaccato rac-contato sia da quei colleghi che“sentono” e riportano gli umori delterritorio sul quale operano quotidia-namente, sia da coloro che occupa-no per scelta quelle cariche istituzio-nali o sindacali poste a difesa deis a c rosanti interessi delle varie cate-

professionali sono praticamenteterminate.È un appuntamento importanteche vede la Categoria chiamataad esprimere, attraversoelezioni, il nuovo Dire t t i v op rovinciale che sarà alla guidadella professione locale per ip rossimi tre anni.In primavera i Presidenti diO rdine verranno chiamati aRoma ad eleggere il nuovoComitato Centrale della Fnoviche rappresenterà la guida,l’indirizzo ed il coordinamento, alivello nazionale, dellaP rofessione Ve t e r i n a r i a .G u a rdando quella che è statal ’ a ffluenza dei votanti su tutto ilterritorio nazionale possiamot r a r re già un primo datosignificativo circa la

Le elezioni per ilrinnovo deiConsigli provincialidegli Ordini

partecipazione dei MediciVeterinari all’appuntamentoe l e t t o r a l e .Come dicono i politici, anche neln o s t ro caso l’affluenza alle urn eè stata bassa. Questo dato devef a re riflettere pro f o n d a m e n t ec i rca la disaffezione ed ild i s i n t e resse dei Colleghi ed inp a r t i c o l a re di quelli giovani, allavita Associativa della Categoria.Le motivazioni sono molteplici,ed andando oltreall’astensionismo per sceltapolitica di alcune componenti laveterinaria, molti Colleghicertamente non votano perc h éimputano al sistema ord i n i s t i c ola responsabilità dei gravip roblemi che affliggono laClasse veterinaria. Chi èa d d e n t ro ai meccanismi cheregolano la professione sa chetutto ciò non è vero, anzi, gliO rdini con i pochi strumenti inl o ro possesso si adoperano atutela ed al miglioramento dellap rofessione in una battagliaimpari con le istituzioni chet roppo sovente non licoinvolgono in decisioni locali enazionali che riguardano laMedicina Ve t e r i n a r i a .Certo è che i Consigli degliO rdini e il prossimo ComitatoCentrale eletto tra i moltepliciimpegni dovranno anchec o n s i d e r a re le strategie daa t t u a re al fine di fare re c u p e r a reconsenso e coinvolgimento dellabase veterinaria verso il suosistema di govern o .

Tra le pro b l e m a t i che emerse, il rapporto traveterinari l.p. e dipendenti, i problemi occupazionali,l’aggiornamento professionale, la deontologia e lacarenza d’informazioni. Dopo queste elezioni, siamod av ve ro ad una svo l t a ?

120 0 0 EDIZIONI SCIVAC - Anno 10 ,n u m e ro 1, m e n s i l e , gennaio 2000

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I n chiesta sui risultati del rinnovo dei dirett ivi degli Ordini provinciali. A confronto gli “umori” dei protagonisti.

F N OV I :q u a l ef u tu ro per lap ro fe s s i o n e ?

A n c o r aa s t e n s i o n i s m o

gorie professionali veterinarie.Con questi presupposti, non pote-vamo iniziare questo giro d’intervistesenza ascoltare il massimo rappre-sentante della Federazione Naziona-le degli Ordini Veterinari, un organi-smo che tanto ha fatto parlare di séin questo periodo elettorale.

Presidente D’Addario, a chepunto sono le votazioni degliOrdini veterinari e quali risultatisono emersi?“In realtà le votazioni non sonoancora terminate, infatti, in molticentri come, Roma, Salerno, L’ A q u i-la ed altri, le elezioni di rinnovo sonoancora da concludere, speriamoche a fine gennaio, primi di febbraiosi possa avere il quadro completo.”

d i Fa b rizio Pa n c i n i

l’editoriale

Il Presidente della FNOVI,Domenico D’Addario

C a rlo Scott i

(in questo numero : )

1 10 20Prima pagina:FNOVI: quale futuro perla pro f e s s i o n e ?di Fabrizio Pancini

A t t u a l i t à :Ap roposito diinfluenza aviaredi Silvio Pascucci

In re t e :I n t e rnet: una finestrasul futurodi Fabrizio Pancini

5 12 21L’ i n c h i e s t a :L’intramuraria avràp resto nuove re g o l edi Carlo Scotti

A N M V Ii n f o r m a :Il caso FISEdi Marco Eleuteri

D a l l ’ E u ro p a :Armonizzazione delleregistrazioni deif a r m a c i

7 18 22A t t u a l i t à :Il Medico Veterinario ele scorte dei medicinaliv e t e r i n a r idi M.C. Lopez Moreno

Rubrica Legale:Polizza assicurativaper re s p o n s a b i l i t àp ro f e s s i o n a l edi G.C. R u f f o

L e t t e re al Dire t t o re :C a ro Dire t t o re . . .a cura di Carlo Scotti

9 19 24A t t u a l i t à :La FSA rompe gli indugidi Aldo Ve z z o n i

Rubrica Fiscale:Nuovi adempimentiper i pro f e s s i o n i s t idi Giovanni Stassi

Letto sui quotidiani:Farmaci on linea cura della redazione

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Si può parlare di disaffezione alvoto da parte degli iscritti tantoche in certe città non si raggiun-ge neppure il quorum?“In effetti ci sono stati ritardi nel rin-novo dei direttivi, soprattutto in alcu-ne grandi città, tuttavia non parlere idi disaffezione in senso stretto inquanto, se pensiamo al numero deimedici veterinari iscritti all’ordine incittà come Milano, Roma o Torino, cirendiamo conto che raggiungere ilquorum per re n d e re valida la vota-zione non è sempre facile. Inoltre ,qualora non si raggiunga il quorum,la votazione deve essere ripetuta nonprima di 20 giorni, con le conse-guenze che si possono immaginare .Nei piccoli centri invece questi pro-blemi non si verificano quasi mai inquanto, essendoci meno iscritti edesistendo una maggiore rivalità, siassite ad una partecipazione piùsentita da parte dei veterinari.È indubbio comunque che c’è lanecessità di cambiare le regole chedisciplinano gli ordini; tali norme,infatti, sono inadeguate alle mutateesigenze delle categorie pro f e s s i o-nali. Del resto, lo stesso pro b l e m aesiste anche a livello politico; sap-piamo bene come in questi mesil’attenzione e lo scontro politico sigiochino molto anche sulla stesuradelle regole elettorali ed istituzionali;per questa ragione è inevitabilequindi che tali problemi si riperc u o-tano anche sugli ordini pro f e s s i o n a l i ,c o m p reso il nostro . ”Quale progetto c’è in merito allariforma degli ordini di cui si parlatanto e da troppo tempo?“Da sempre gli ordini rappre s e n t a n oun punto di riferimento per le cate-gorie professionali, tuttavia, a causadelle mutate condizioni sociali e pro-fessionali, gli ordini sono obbligati am o d i f i c a re le norme che li disciplina-no, adeguandosi alle esigenze dellasocietà. Uno degli obiettivi prioritari ècertamente quello di pro g r a m m a reattività d’aggiornamento pro f e s s i o-nale nell’interesse degli iscritti. Inol-t re, l’ordine dovrà anche svolgere lafunzione di “garante” delle qualitàp rofessionali degli stessi; per fare ciòdovrà svolgere un adeguato contro l-lo, indicando anche negli albi il set-t o re specifico d’attività pre v a l e n t esvolta dall’iscritto, per poter verifica-re se questi opera realmente in undeterminato settore, in modo dapoter avere una visione completa edesauriente della realtà pro f e s s i o n a l ep resente nel territorio. Ciò anche perché, dopo il consegui-mento della laurea e il superamentodell’esame di abilitazione, chiunquesi può iscrivere all’ordine e da quelmomento svolgere tutte le attivitàp rofessionali inerenti la medicinaveterinaria, senza possedere quel-l’adeguata e indispensabile pre p a r a-zione pratica, per svolgere corre t t a-mente la propria opera.”Quale potrà essere il futuro dellaFNOVI e quali proposte ci sonoall’ordine del giorno?“Il 29 gennaio si riunisce il ComitatoCentrale; all’ordine del giorno, tral ’ a l t ro, c’è la proposta di modifica delcodice deontologico che dovre b b ec h i a r i re molti aspetti della pro f e s s i o-n e .Nei giorni scorsi a Torino, in occa-sione del congresso dei Democrati-ci di Sinistra, D’Alema ha accennatoalle problematiche connesse con glio rdini professionali ed alla volontà dicambiamento da parte dell’esecuti-vo. Personalmente ritengo che, perl’importanza dell’argomento, la que-stione debba essere discussa inParlamento, in modo da coinvolgere

tutte le forze politiche e non esseresolo un’esclusiva dei partiti chesostengono il Governo. Tra le proposte di riordino, sul tap-peto c’è quella di cre a re una leggegenerale che valga per tutte le cate-gorie professionali (compresa lanostra) e, successivamente, l’indica-zione di diversificare le pro f e s s i o n iper settori, in cui la veterinaria vengaa ritrovarsi nell’ambito sanitario.In concreto, non è accettabile l’ideadi sovvertire, o peggio di eliminare ,istituzioni che andre b b e ro inveceperfezionate nelle loro funzioni edattribuzioni. In ragione di ciò, aglio rdini dovranno essere assegnaticompiti che esaltino la loro opera,come l’aggiornamento pro f e s s i o n a-le, la vigilanza sul rispetto delladeontologia, il controllo sulla naturae la qualità delle prestazioni. Tu t t oquesto, con l’intento di tutelareancor di più il cittadino utente.”

Dopo Domenico D’Addario, diseguito le opinioni di Aldo Grassel-li, Tullio Paolo Scotti, Marco Eleute-ri, Giuseppe Costa, GiovanniCavedagna e Carlo Pizzirani.

Aldo GrasselliS e g retario Generale SIVe M P

Che spiegazione dai alle diffi-coltà che emergono in ambitoFNOVI a cominciare dalla disaf-fezione al voto da parte dei vete-rinari che devono eleggere i con-sigli direttivi degli ordini, fino allapossibilità che gli stessi ordinipossano scom-parire come isti-t u z i o n e ?“Non sono a cono-scenza di generi-che “difficoltà” inseno alla F N O V I .Le difficoltà seriesono all’intern odella categoria,soprattutto tra queigiovani veterinariche vivono di illu-sioni pro f e s s i o n a l i ,tra coloro chetemono di nona v e re una buonacopertura pre v i-denziale, per tuttiquelli che avverto-no una pro g re s s i v ap e rdita di ruolo. Lad i s a ffezione allavita associativa è un dato dellanostra società che tocca anche iveterinari. L’unico motivo di soddi-sfazione per me è poter aff e r m a reche il SIVeMP ha una grande e viva-ce dialettica interna, una grandepartecipazione e attenzione per ilruolo della sanità pubblica veterina-r i a . ”Sei soddisfatto del ruolo assuntofinora dalla FNOVI per quantoriguarda la categoria che rap-presenti e cosa ritieni possaessere fatto in meglio rispetto alpassato? “Il SIVeMP non si è mai avvalso dellaFNOVI per portare avanti le rivendi-cazioni della nostra specificità pro-fessionale. Lo abbiamo ritenuto uncomportamento corretto perché laFNOVI dovrebbe essere la casacomune dove i particolarismi e lediversità vengono superate nell’inte-resse comune. Per il futuro, se colo-ro che assumeranno la dire z i o n edella federazione ci chiameranno,siamo pronti a collaborare, dando iln o s t ro contributo però su un verop rogetto strategico per la veterinariai t a l i a n a . ”

Quali sono i punti chiave chedovrebbero essere affrontati erisolti per rendere la FNOVI unagile strumento di tutela di tutti iveterinari? “La tutela dei veterinari pubblici lagarantisce il SIVe M P. Questo è ilruolo dei sindacati e credo che altre t-tanto tocchi al SIVELP per i liberi pro-fessionisti. Alla FNOVI credo chespettino compiti istituzionali più alti:m e t t e re a confronto le diverse speci-ficità per definire un’analisi accuratadei problemi della professione e delcontesto in cui la professione si re a-lizza, valutare le dinamiche dello svi-luppo economico del paese e pre v e-d e re gli scenari nazionali e globaliche inevitabilmente inciderannoanche sulla medicina veterinaria, sti-m o l a re nuovi percorsi di formazionepost laurea che consentano dia c c re d i t a re il veterinario in nuovi set-tori di competenza. Questa in cuiviviamo è la società della conoscen-za e dell’informazione: il camicebianco conta sempre meno.”

Tullio Paolo Scotti S e g retario Nazionale Sivelp

Cosa pensi della FederazioneNazionale degli Ordini Ve t e r i n a r ie del ruolo che svolge a tuteladegli interessi della categoria?“Ritengo che la FNOVI sia la piùimportante organizzazione di rap-p resentanza istituzionale della cate-goria e, per quello che riguarda lalibera professione, è l’unica fonteistituzionale di riferimento.

La Federazione nazionale devee s s e re quella palestra delle idee,dove si aff rontano in maniera logicae consequenziale tutte le varie pro-blematiche politiche della nostracategoria; il luogo ove si analizzanoa fondo i problemi, s’identificanotutte le opportunità e dove, final-mente, si indicano le soluzioni.I n o l t re, la Federazione nazionaledegli Ordini, essendo la massimar a p p resentanza del mondo veterina-rio, ha il compito di rapportarsi sem-p re più e sempre meglio con ilmondo politico, sia nazionale chee u ropeo. Credo tuttavia che laFNOVI abbia bisogno di essere for-mata da un numero sempre mag-g i o re di professionisti della politica edella categoria in quanto, finchétutto verrà basato quasi esclusiva-mente sul volontariato, non si riu-scirà a dare il necessario sostegno ac o l o ro che si stanno impegnando inmaniera egregia e con spirito disacrificio a favore degli interessi col-l e t t i v i . ”Ritieni quindi che con l’apportodi specialisti della politica e delsindacato la FNOVI, professio-

nalizzandosi, possa far tornarenella base la voglia di impegnar-si maggiormente per la soluzio-ne dei problemi che interessanola categoria?“Non solo, vorrei cogliere l’opportu-nità di poter esprimere la mia opinio-ne, per sollecitare tutti i colleghi aduna maggiore collaborazione e inte-resse per la nostra vita politica inquanto, solo attraverso l’apporto delmaggior numero di collaboratori e laconoscenza delle questioni politicheche riguardano il mondo veterinario,la nostra categoria potrà cre s c e re em i g l i o r a r s i . ”

M a rco EleuteriP residente ANMVI

Cosa pensi della FNOVI e degliOrdini in generale?“A mio avviso la FNOVI e gli Ord i n ip rofessionali rimangono delle istitu-zione indispensabili e, nonostante ilp a re re dell’Antitrust, manterranno ill o ro ruolo primario di interlocutori trail mondo della Veterinaria e le Istitu-z i o n i .Tuttavia i problemi sono sorti e con-tinueranno a sorgere se la FNOVInon sarà in grado di garantire glii n t e ressi generali di tutta la classeveterinaria, o se la sua attività venis-se di nuovo rallentata, se non para-lizzata, da componenti disfattistea l l ’ i n t e rno del Comitato Centrale,com’è accaduto in questo ultimot r i e n n i o .Nonostante il censurabile atteggia-mento di alcuni e se pur con le diff i-

coltà pre c e d e n t e-mente esposte,alcuni importantip rogetti sono statirealizzati; tuttaviao c c o r re che le pro-blematiche dellacategoria sianodiscusse e risolte intempi brevi, pertale ragione laFNOVI deve esserepiù agile e snella,più concreta ed e m o c r a t i c a ,lasciando spazio aldialogo con tutte lecomponenti inter-ne. Troppo spesso,infatti, si sono veri-ficati dei contrastidi puro ordine ideo-logico che hanno

c reato seri ostacoli al raggiungimen-to degli obiettivi comuni.”Quali sono a tuo avviso i princi-pali e più urgenti problemi dar i s o l v e r e ?“Esistono molti problemi da risolve-re, legati soprattutto alle trasforma-zioni che la nostra società ha subi-to negli ultimi decenni. Ne sono unesempio: una gestione della pro-fessione più consona alle reali esi-genze dei veterinari; il fatto di inte-ressarsi del futuro della categoria; iproblemi legati all’Università e alladidattica; la presenza di tro p p eFacoltà di Medicina Veterinaria; irapporti tra liberi professionisti edipendenti pubblici; le nuove pro-fessioni che avanzano; la scarsapreparazione dei laureati e la for-mazione ed aggiornamento post-laurea dei colleghi.Certo qualcosa è cambiato rispet-to al passato, segnali in pro p o s i t oce ne sono stati e spero ce nesaranno in futuro; tuttavia ritengoche la conflittualità che esiste all’in-t e rno della categoria, anche sola-mente per motivazioni pre c o n c e t t eo ideologiche, freni notevolmente

la crescita professionale e leopportunità che il mercato off re alveterinario italiano ed europeo. Lamia sensazione è che siano ancorat roppo poche le persone cheabbiano voglia di impegnarsi e chesoprattutto siano all’altezza deicompiti che devono aff ro n t a re .P rosperano invece detrattori qua-lunquisti che stanno fuori dallamischia, criticando senza averenulla da pro p o r re in altern a t i v a .Sono persone che invece dovre b-b e ro farsi carico della disaff e z i o n edei Colleghi proprio in questiimportanti e delicati momenti dellanostra vita professionale, in cui, tral ’ a l t ro, si sta eleggendo la futuraclasse dirigente della categoria.”

Giuseppe Costa P residente dell’Ordine MediciVeterinari di Genova

Ritieni anche tu, come altri col-leghi, che la FNOVI non abbiarappresentato finora in modosoddisfacente gli interessi ditutti gli iscritti all’Ordine?“I problemi nascono dal fatto chefinora non ci sia stata nella FNOVIuna vera e completa rappre s e n t a n-za di tutte le componenti della vete-rinaria. I liberi professionisti (l. p.) adesempio, rappresentano la maggiorparte della realtà italiana e sare b b egiusto che fossero meglio rappre-sentati nell’ambito della FederazioneNazionale degli Ordini dei Ve t e r i n a r i .Qui in Liguria e a Genova in partico-l a re, siamo riusciti a rappre s e n t a re inmodo completo le varie realtà pro-fessionali anche dal punto di vistageografico, attraverso la presenza diconsiglieri di tutte le parti rivierasche;anche nel capoluogo, sono pre s e n t inel consiglio direttivo consiglieri cher a p p resentano praticamente ogniq u a r t i e re della città.È ovvio che in FNOVI anche le pro-fessionalità dei dipendenti pubblici edell’università devono essere ugual-mente rappresentati, sia pure in pro-porzione minore rispetto a quella deil. p. che costituiscono la maggioran-z a . ”Sei convinto che tutti i mali pro-vengano esclusivamente dallaFNOVI o hai da fare qualcheconsiderazione anche su altrecomponenti della veterinaria?“Sono certo che, se verranno risol-ti i problemi a livello centrale (adesempio la questione del tariffario),anche a livello periferico le coseandranno sicuramente meglio.Manca a mio avviso la celerità nelledecisioni importanti che sono all’or-dine del giorno e non solo a livellocentrale; basti pensare a quello cheè successo con la “bozza dellestrutture” giunta con estremo ritar-do proprio per colpa di qualcheo rdine provinciale che non harispettato i tempi…Qui in Liguria inoltre manca unc o o rdinamento o una migliore col-laborazione tra l’assessorato re g i o-nale alla sanità e gli ordini veterina-ri della regione. Per farti un esem-pio, ho avuto la sensazione chesulla “legge sui presidi” ci sia statoun vero e proprio boicottaggio chesi è manifestato con un eccessivorallentamento nella pre s e n t a z i o n edella bozza.C redo che per migliorare la situazio-ne e snellire quindi l’operatività dellaFNOVI occorre rebbe attribuire mag-g i o re autonomia agli Ordini re g i o n a l i ,nel frattempo ben vengano lesocietà e le associazioni che si sonocostituite spontaneamente per risol-v e re in tempi brevi e più concre t a-

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mente i tanti problemi ancora irrisol-ti della nostra categoria.Anche lo “svecchiamento” degliorganismi della FNOVI, che da oltreun quarto di secolo sono alla guidadella federazione, ridarebbe mag-g i o re concretezza alle scelte che lanostra categoria deve intrapre n d e reper non perd e re un’altra occasionedi rilancio.”

Giovanni CavedagnaP residente ASVA C e Consigliered e l l ’ O rdine Veterinari di Sassari

Che opinione hai maturato sugli

Ordini in generale, anche allaluce del tuo nuovo incarico diconsigliere a Sassari?“Negli anni passati il nostro Ordine èstato “terreno di caccia” di un colle-ga degnissimo ma un po’ avulsodalla professione, tant’è che ora èa s s e s s o re regionale. Anche perquesto motivo si è quindi verificatoun certo distacco da parte degliiscritti a partecipare più intensamen-te all’attività e agli interessi dellac a t e g o r i a .Gli ordini a mio avviso sono visti daigiovani colleghi come delle struttureche servono più a porre dei limiti allo

svolgimento della professione (cheDio solo sa quanto invece avre b b ebisogno di essere incentivata e tute-lata), che a rappre s e n t a re un puntodi riferimento e d’assistenza; insostanza è un organismo più re p re s-sivo che pro p o s i t i v o .Ti faccio un esempio pratico: quan-do un iscritto si reca presso la sededel proprio Ordine, fatica a tro v a retutte le indicazioni utili ad orientarlodal punto di vista pro f e s s i o n a l e .Manca quindi, a mio avviso, un eff i-cace sistema informativo le cui noti-ficazioni, in certi casi, mi sorge ilsospetto che vengano “filtrate” arta-

tamente per favorire una personarispetto ad un’altra…”Alla luce dei risultati delle vota-zioni per la rielezione dell’Ordineè cambiato qualcosa a Sassaririspetto al passato?“È cambiato moltissimo, si è passa-ti infatti da una grande rappre s e n-tanza di dipendenti pubblici, all’at-tuale presenza di un presidente chelavora presso un organismo s u p e rp a r t e s come l’IZS; inoltre, sono statieletti anche tre liberi professionisti af ronte di altrettanti veterinari pubblici.Questo organigramma rispecchiapiuttosto fedelmente la situazione

p rofessionale sul territorio ed è cer-tamente più rappresentativo dellarealtà; ora dovremo cerc a re di riac-q u i s t a re la credibilità perduta neglianni passati nei confronti degli iscrit-ti, un obiettivo che, con un po’ dibuona volontà, speriamo di raggiun-g e re al più pre s t o . ”

Carlo Pizzirani P residente Ordine dei MediciVeterinari della provincia diF i renze e Prato

Come giudichi complessiva-mente l’operato degli Ordiniprovinciali e quello della FNOVIin questi anni?“Nonostante negli ultimi tempi sisia parlato spesso di riord i n o ,nuovo ruolo o addirittura abolizionedegli Ordini Professionali, ritengoche questi siano “maturati” rispettoal passato. Infatti, la consapevolez-za e l’impegno di coloro che fannoparte dei consigli sono cresciuti alpunto che spesso i loro compo-nenti si fanno carico anche di pro-blematiche che non sare b b e ro dil o ro competenza.Questo dinamismo emergente,che vivo in prima persona all’inter-no del Consiglio del quale faccioparte, caratterizza anche gli altriO rdini Provinciali; tutto ciò purtro p-po non caratterizza invece, a miomodo di vedere, l’organo che cir a p p resenta a livello centrale e cioèla FNOVI. Viene immediato quindic o n f ro n t a re l’agilità, la praticità e ildinamismo degli Ordini con la“macchinosità” della Federazione;la FNOVI inoltre è carente ancheper quanto riguarda la funzione dicollante tra i vari Ordini Pro v i n c i a l i .Infatti, a livello locale, nasconospesso ottime iniziative che riman-gono purtroppo isolate per l’inca-pacità di concretizzarle e divulgarlealla periferia.” Quali sono le cause e i rimedi aquesta situazione?“Onestamente non sono suff i-cientemente addentro per capiree spiegare perché certe cose nonfunzionino in modo adeguato; tut-tavia penso che uno dei rimedipossa essere una migliore utiliz-zazione delle potenzialità off e r t edalla periferia e un maggiore coin-volgimento di coloro che potre b-b e ro e vorre b b e ro impegnarsic o n c retamente per risolvere lep roblematiche che travagliano dat roppo tempo la nostra pro f e s s i o-n e . ”

Come si deduce quindi da questapiccola inchiesta, la quasi totalitàdelle componenti che fanno capoal mondo veterinario, anche se peri più svariati motivi, sembrano piut-tosto scettiche sul futuro della pro-fessione. Comunque qualcosa dinuovo sembra profilarsi all’oriz-zonte, in un clima che ci paremeno carico di tensioni e più pro-positivo di quanto non sia stato inpassato. Tuttavia, affinché si con-c retizzino cambiamenti così radi-cali ci vorrà del tempo, una cosache in questo momento, non pos-siamo davvero più permetterci dip e rd e re. Infatti, dal momento chesiamo entrati a costo di grandisacrifici economici in Euro p a ,bisogna re n d e rci conto che la con-c o r renza non ce la faremo comes e m p re da soli ma, d’ora in poi,anche a causa delle leggi del libe-ro mercato, ci penseranno gli altriPaesi della Comunità a metterc iulteriormente in diff i c o l t à . ■

D A L L A P R I M A P A G I N A

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L a possibilità per i dipen-denti pubblici di eserc i-tare la libera pro fe s s i o-ne ha creato in questi

anni profonde fratture fra le diverser a p p resentanze sindacali di cate-goria. Le organizzazioni sindacali, nelrispetto del loro ruolo, si sono fro n-teggiate aspramente, senza riusci-re ad arr i v a re ad una soluzione chemettesse tutti d’accordo. Per supe-r a re le contrapposizioni intern e ,l’ANMVI ha istituito una Commissio-ne per i rapporti tra la medicinapubblica e la libera pro f e s s i o n econ l’intento di avviare un confro n-to costruttivo e con la speranza dia rr i v a re ad una re g o l a m e n t a z i o n eche soddisfi l’intera categoria vete-rinaria. Con la decisiva spinta ditutte le organizzazioni sindacalidella Sanità Pubblica, in part i c o l a requella dei medici d’umana, si èa rrivati ad un Atto d’Indirizzo che,una volta pubblicato sulla GazzettaU fficiale a conclusione del suo iter,fisserà le regole dell’attività intra-muraria e darà al medico veterina-rio del settore pubblico opport u n i t àsulle quali l’ANMVI esprime fort idubbi e perplessità.L’Atto d’indirizzo che la Confere n z aStato-Regioni esaminerà a breve, eche di fatto sostituisce i decre t iministeriali del 1997, definisce lalibera professione intramurariacome l’attività esercitata “fuori del-l’orario di lavoro, in regime ambula-toriale, ivi comprese anche le atti-vità di diagnostica strumentale e di

laboratorio, di day hospital, di days u rg e ry o di ricovero sia nelle stru t-t u re ospedaliere che territoriali, inf a v o re e su libera scelta dell’assisti-to e con oneri a carico dello stessoo di assicurazioni o dei fondi inte-grativi del SSN” .L’ o rganizzazione dell’attività intra-muraria spetta ai direttori generalid’azienda, deve pre v e d e re criteriper la determinazione delle tariff e ,g a r a n t i re una percentuale dei pro-venti ed elaborare un sistema dip renotazioni e gestione delle listed’attesa e delle turnazioni dei pro-fessionisti. Anche l’attività svolta surichiesta della stessa azienda alloscopo di sopperire a carenze d’or-ganico e ridurre le liste d’attesa èconsiderata come libera pro f e s s i o-ne. Resta inteso che l’intramurariacostituisce una forma di integrazio-ne dell’attività istituzionale, chec o n c o rre “a migliorare la qualitàcomplessiva delle azioni di sanitàpubblica veterinaria” ( a rt.2, punto2) e che non deve dare adito aconflittualità. Nel complesso, lalibera professione non deve infattis u p e r a re per volume d’orario e dip restazioni quella istituzionale( a rt.2, punto 5).Per quanto attiene specificamenteil nostro settore, date le sue pro p r i ecaratteristiche, si ammette l’eserc i-zio libero professionale anche fuoridelle stru t t u re veterinarie aziendali.L’ a rticolo 10 dell’Atto d’indirizzo, alpunto 3, recita: “il medico veterina-rio può essere autorizzato a svol-g e re per conto dell’azienda all’e-

s t e rno delle stru t t u re aziendali inregime di attività libero pro f e s s i o-nale prestazioni richieste all’azien-da stessa da aziende pubbliche oprivate e da soggetti privati”(…)Non è consentito comunque l’eser-cizio di attività libero pro f e s s i o n a l eindividuale in favore di soggettipubblici e privati da parte deimedici e veterinari che svolgononei confronti degli stessi soggettifunzioni di vigilanza o di contro l l o ” .La posizione dell’ANMVI in meritoalla possibilità per i dipendenti pub-blici di svolgere libera professione èmolto chiara ed è stata più volte por-tata all’attenzione di esponenti par-lamentari e di governo, allo scopo dio t t e n e re una regolamentazione dav-v e ro rigorosa. La sensazione è che,malgrado la riconosciuta pert i n e n z adelle argomentazioni avanzate dal-l’Associazione Nazionale dei MediciVeterinari, la forza del settore pub-

blico si confermi maggiore di quelladella categoria libero - p ro f e s s i o n a l e ,che non ha mai avuto una forte rap-p re s e n t a n z a .Il dipendente pubblico deve cert a-mente ottenere riconoscimenti eremunerazioni all’altezza del suoruolo, ma una veterinaria pubblicae fficiente nei servizi e seria nellesue funzioni di controllo nond o v rebbe consentire la dispersionedella preparazione e delle compe-tenze acquisite dal pro f e s s i o n i s t anell’ambito della sua specificità isti-tuzionale. Il duplice esercizio dellap rofessione sanitaria in ambitopubblico e in ambito libero - p ro f e s-sionale può essere viziato dallaconfusione di ruolo tra contro l l o re ec o n t rollato e generare quindi con-flitti d’interesse. D’altra parte i liberi pro f e s s i o n i s t iitaliani, già penalizzati da una fort ec o n c o rrenza interna (si pensi chesono numericamente superiori aicolleghi di paesi come la Francia el ’ I n g h i l t e rra, che hanno per contropiù animali e proprietari più attentialle cure sanitarie), vedre b b e ro lap ropria situazione aggravata dallamaggior forza economica deidipendenti pubblici e dalla possibi-lità per questi ultimi di praticaret a r i ffe più basse. L’Atto d’indirizzodel Governo arriva in un momentodi forti rivendicazioni di ru o l o . Fra letante, con il sostegno dell’ANMVI, ill i b e ro professionista impegnato nels e t t o re degli animali da reddito sista giustamente battendo per laqualifica di Veterinario Riconosciu-

to, ha già avanzato proposte alleautorità competenti nazionali eregionali ed ha avviato un primop rogetto sperimentale nella re g i o-ne Piemonte. C’è inoltre da interro-garsi sulla preparazione di un pub-blico dipendente a svolgere attivitàl i b e ro professionale, ossia se nonsia a rischio la qualità delle suep restazioni: dove va a finire la spe-cializzazione? in quale ambitoviene investito l’aggiorn a m e n t o ?La maggior parte delle ASL non hacomunque realizzato stru t t u reo s p e d a l i e re e cliniche intramurarie,del resto i tagli alla spesa sanitariad o v re b b e ro consigliare un impiegopiù razionale delle risorse naziona-li, a favore di servizi socialmentepiù urgenti e irrinunciabili. L’ANMVI ha già sollecitato una seried’incontri con le autorità competentiper pre s e n t a re la propria posizioneche, senza negare in toto la liberap rofessione al dipendente pubblicochiede maggiore rigidità, pre s e rv a n-do non solo la qualità delle pre s t a-zioni all’interno della stessa ASL, maanche le garanzie di correttezza eserietà cui hanno diritto i cittadini edil rispetto dovuto al mondo liberop rofessionale. L’auspicio è il supera-mento delle fratture interne alla cate-goria veterinaria. La questione deidipendenti pubblici è un nodo das c i o g l i e re per appianare ogni form adi attrito interno alla pro f e s s i o n eveterinaria, sia essa esercitata alledipendenze del SSN o da privati.Scopo dell’ANMVI è e rimane infat-ti la coesione della Categoria.

Giancarlo Belluzzi,Responsabile ASL di Cre m o n a

“I principi ispiratori di questo istitutocontrattuale e normativo sonosostanzialmente due: la fornitura dip restazioni professionali opzionaliper l’utenza, possibilmente a pre z z icontenuti rispetto al mercato del pri-vato, e l’opportunità, per il sanitario,di svolgere attività incentivante, siadal punto di vista professionale chefinanziario. A pare re di molti esisteuna terza ragione: l’esercizio pro-fessionale costituisce un’utile pale-stra per l’aggiornamento costantedel sanitario. Se si tiene conto chealcuni veterinari pubblici addettialla sanità animale non hanno maivisitato un animale, quest’ultimanon è una considerazione da poco! Dunque, il veterinario pubblico puòe s e rc i t a re presso stru t t u re dell’ASLo presso le stru t t u re dei richiedentila prestazioni in regime libero pro-fessionale. Quest’ultima opportunità vienechiaramente esplicitata anche nellabozza di documento che viene

chiamato Atto di indirizzo del Mini-s t e ro per la conferenza perm a n e n t eStato-Regione; per la verità, qual-che pre t o re l’aveva inserito anchenelle sentenze di merito, quando neè stato richiesto il suo pare re. Nello stesso protocollo, però, vienesottolineata l’incompatibilità tra l’e-s e rcizio dell’attività e le situazioniche configurino conflitto con le fun-zioni svolte dal funzionario pubbli-co; l’esame di tali incompatibilitàviene demandato al Dire t t o re gene-rale che può tenere conto del pare-re del nucleo di valutazione. Ancora una volta la normativa nonf o rnisce un determinante contributonel far chiarezza sull’argomento; ela questione non è di poco conto.L’attuale struttura organizzativadelle ASL lascia stretti margini all’e-s e rcizio di quest’attività; in aggiuntaalle situazioni non compatibili, l’e-sclusione dall’orario di lavoro e lac o e renza tra volume di lavoro istitu-zionale e quest’attività stringonou l t e r i o rmente le opportunità. Tuttavia, chi la volesse eserc i t a renon comprende dove sia posto ilconfine tra il lecito e l’illecito, fatto

salvo il principio t e o r i c o che al vete-rinario pubblico è permesso l’eser-cizio in regime libero professionale. Superando i limiti orari o i parametrilavorativi, l’incompatibilità è dunqueun criterio soggettivo del giudicante,una situazione giuridica del pro f e s-sionista o una condizione pro f e s s i o-nale o di struttura in cui opera il sani-tario pubblico? A mio avviso fino ache la norma non fornirà chiarerisposte a queste domande sare m oc o s t retti ad imbarazzanti situazioni.”

Antonio LimoneVeterinario Dirigente, 1° livello Are aA, Av e l l i n o

Ritengo che l’annosa questione delveterinario che assolve a due fun-zioni oscillando tra la libera pro f e s-sione e le attività di dipendentepubblico non è una pro b l e m a t i c ache si dipana soltanto tra chi fà ladoppia attività e i liberi pro f e s s i o n i-sti che si oppongono a questao p p o rtunità. Per cui è giusto che siagiunto il tempo della norma; dellalegge che sancisce diritti e doveri.

Ecco perché a questo punto l’atten-zione si deve fare più vigile e lariflessione più consistente. Unalegge è giusta quando riconoscediritti acquisiti già dalla coscienza equindi dalla morale, è giusta quan-do non arreca danno a nessuno mas a l v a g u a rda un diritto collettivo. Perquesto il problema è arduo da risol-v e re: è giusto impedire a un veteri-nario abilitato alla professione dis v o l g e re la sua funzione fuori dalp roprio orario di servizio pubblico?ed al tempo stesso è giusto con-s e n t i re ad un dipendente ASL dio ff r i re una prestazione che puòe s s e re erogata anche grazie aduna pre rogativa che la condizionedi dipendente spesso gli off re ?D o v remmo cominciare ad ammet-t e re che chi vive questa doppiacondizione è oggettivamente sulfilo, quanto meno personale, di unadiscreta contraddizione. La piùgrande difficoltà di chi come mevive questa condizione, attenuatasolo in parte dal fatto che da liberop rofessionista lavoro in un Ospeda-le costituito da una s.r.l. con altriq u a t t ro colleghi che vivono esclusi-

vamente di libera professione, èche sei sempre sul crinale di unparadosso, persino psicologica-mente: non sei né carne né pesce.È una mezza via ed una mezzamisura. Non è facile tro v a re una giu-sta dimensione, quella che ti appa-ga lo spirito quando ti sdoppi senzache tu possa pro f o n d e re tutte le tuee n e rgie in un’unica dire z i o n e .È difficile per chi ha forte persona-lità ed ambiziosi progetti serv i redegnamente lo stato ed esaudireadeguatamente la tua clientela.Non c’è un tempo per due padro n i .Le due realtà per quel che mir i g u a rda nemmeno confinano. Nonè il medico che lavora in ospedalipubblici e poi in cliniche private,almeno in questo caso, la sostanzadella professione è affidata ad ununico itinerario di studi. Nel casoinvece di un veterinario ASL e di unl i b e ro professionista che si occupidi piccoli animali la distanza è tanta.E ti assicuro non è piacevole fram-m e n t a re la mia conoscenza a totalesvantaggio di entrambe le espe-rienze. A questo punto taglio cort oe mi chiedo, come del resto anche

?! L ’ I N C H I E S T A FATTI E NOTIZIE SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO

Emanato l’A tto d’Indirizzo per la libera professione dei dipendenti pubblici

L’ i n t r a m u r a r i aavrà pre s to nuove re go l eAi ve rtici aziendali il compito di individuare spazi e numero di dirigenti ammessi per l’intramoenia. D e roga per i veterinari che potranno esercitare la libera professione anche fuori dalle strutture aziendali. L’ANMVI: perché servono regolamenti più restritt i v i .

d i C a rlo Scott i

I C O M M E N T I

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tu ti chiederai, leggendo questepoche righe, perché non lasci unadelle due strade a vantaggio esclu-sivo di una soltanto, quella che re n-d e rebbe persino più piacevole latua vita privata e pro f e s s i o n a l e ?La risposta è semplice, per i soldi,ecco perché non mi dimetto dall’A-SL, perché non rinuncio volentieri at re milioni e mezzo al mese. Riusciràuna legge a sancire le regole utili as c i o g l i e re i nodi, spesso inestricabi-li e molteplici, di questa questioneche è prima di tutto morale, nelsenso di etica, e poi di civiltà che ionon trovo il coraggio di scioglierenel mio meschino privato? Alla Bindil ’ a rdua sentenza!

Paolo Pe i ro n eDirigente, 1° livello, UnitàOperativa - Igiene e AlimentiOrigine Animale, La Spezia

Apri il “SOLE 24 ORE - SANITÀ”, edecco che apprendi l’imminenteingiustizia, prossima ad essere par-torita, nei confronti di una minoranzache sempre subisce ingiustizie gra-tuite ad ogni rinnovo contrattuale or i f o rma sanitaria da parte dei gover-ni che si sono succeduti. Per l’enne-sima volta la posta in palio è la libe-ra professione dei Veterinari Dipen-denti Pubblici che, guarda caso, sivuol risolvere inserendo nell’“Atto diindirizzo e coordinamento sull’atti-vità libero professionale intramurariadei Medici” la parolina magica“…medici e veterinari…” Era giàaccaduto anni or sono quando iMedici ospedalieri avevano dovutoo p t a re tra il rapporto a Tempo Pienoe quello a Tempo Definito. Ancheallora la solita parolina magica”…medici e veterinari…” avevac o s t retto i Veterinari a scegliere iltempo pieno, per coloro che aveva-no rinunciato alla Iibera pro f e s s i o n e ,ed il tempo definito, per coloro cheavevano scelto di poter eserc i t a re lalibera professione fuori dagli orari dil a v o ro, ma anche allora con la solitaingiustizia: i Medici che avevanooptato per il rapporto di lavoro atempo parziale prestavano al S.S.N.28 ore di lavoro e per tali ore veni-vano retribuiti, invece i Veterinari cheavevano deciso di eserc i t a re la libe-ra professione hanno dovuto conti-n u a re a pre s t a re al S.S.N. 36 ore dil a v o ro ma con la retribuzione deimedici che ne prestavano 28.Durante questo periodo i colleghiche avevano “l’onta di curare cani egatti o bovini e cavalli” ma comun-que di lavorare presso l’ente pubbli-co le stesse ore degli altri e con lestesse responsabilità, venivano“ricompensati” con circa un milionenetto al mese in meno. Abbastanzainspiegabile questa disparità maforse nell’illogica decisione di pena-l i z z a re coloro che si dedicavano allalibera professione fuori dagli orariistituzionali, si è voluto giustificarequesto atto conferendo una sorta digratificazione a coloro che dedican-dosi esclusivamente al rapport opubblico venivano “premiati” con unmilione in più. Sarebbe come direche c’erano funzionari di serie “A” efunzionari di serie “B”, ossia gli unibravi e gli altri scadenti. Ritorn i a m oora di colpo ad oggi e cosa sco-

priamo all’art. 2 comma 2 dellanuova distocia governativa? …checontrariamente a quanto deciso neitempi passati, oggi “le attività liberop rofessionali dei medici e dei veteri-nari del dipartimento di pre v e n z i o n ecostituiscono uno specifico insiemedi prestazioni, non erogate in via isti-tuzionale dal S.S.N., che concorro-no ad aumentare la disponibilità e am i g l i o r a re la qualità complessivadelle azioni di sanità pubblica vete-rinaria, integrando l’attività istituzio-nale“, ossia una sorta di riconosci-mento di part i c o l a re capacità e pre-stigio per coloro che prima eranoquasi una fonte di denigro per l’entepubblico. No, cari colleghi, non ècosì, è solamente una scappatoiaper poterci beff a re nuovamentequesta volta con i guanti bianchi,ma sempre con lo stesso intento:quello di risparm i a re denaro aspese delle minoranze, intro i t a n d onelle Casse U.S.L., si parla dell’8-10% sulle prestazioni fornite in re g i-me di libera professione, pro v e n t iderivanti da un lavoro che nulla ha ache vedere con lo spirito dellaLegge di riforma che parla di “re g o-l a m e n t a re la professione libera deiMedici al fine di ridurre le liste diattesa e di far sì che gli stessi nonsiano impegnati più ore nel privatoche nel pubblico a fronte di miglio-r a re le prestazioni fornite all’utente.”A questo punto viene logico doman-darsi: quando mai il sistema sanita-rio nazionale si è interessato di forn i-re prestazioni diagnostico-clinico-c h i ru rgiche agli animali di aff e z i o n e ?Ritengo che l’unica risposta sia:“Mai e tanto meno ora”. Alloras a rebbe tanto più onesto dire che lap rofessione esercitata dai Ve t e r i n a r isui piccoli animali nulla ha a chev e d e re con la re g o l a m e n t a z i o n edella libera professione trattata dallar i f o rma sanitaria poiché totalmenteestranea allo spirito e all’obiettivoche vuole essere perseguito e per-tanto avere l’onestà di lasciarci libe-ri di eserc i t a re la nostra modestaattività fuori dagli orari di istituto e nelrispetto delle Leggi. Sanno i Sig.O n o revoli che i Medici Ospedalierisono stati per anni e sono tuttoramandati a corsi di aggiorn a m e n t oobbligatorio a spese del S.S.N. perquanto concerne la materia chee s e rcitano sia all’interno che all’e-s t e rno degli ospedali e che, invece,i Veterinari che hanno voluto seguirecorsi di aggiornamento attinenti ladiagnostica professionale-, oltre adaver pagato di tasca propria, adaver utilizzato le proprie ferie, hannospesso trovato difficoltà ad otteneretale congedo da parte dell’ammini-strazione? Sanno i Sig. Ministri chese verrà approvata tale riforma leU.S.L. si dovranno fare carico anchedi questo tipo di aggiorn a m e n t oobbligatorio come già quello inere n-te la sanità pubblica e l’igiene deglialimenti con ingenti pro b l e m a t i c h edi rimpiazzo del personale che è giàc a rente e considerevole aumentodelle spese gestionali? Sanno cheuna struttura sanitaria veterinaria incui operano vari colleghi abbisognadi attre z z a t u re che la equivalgonoad un piccolo Ospedale di pro v i n c i acon la sola esclusione dei postil e t t o ?

L’ a rt. 11 al comma 2, recita “Le atti-vità libero professionali individualidei medici e dei veterinari del dipar-timento di prevenzione sono ero g a-te presso le stru t t u re attivate dalleaziende nonché, in via straord i n a-ria, presso gli studi professionali pri-vati nei casi in cui non sia possibilere p e r i re all’interno dell’azienda inmaniera esauriente idonee stru t t u ree spazi per lo svolgimento dell’atti-vità professionale” al comma 3:“Non è consentito, comunque, l’e-s e rcizio di attività libero pro f e s s i o-nale individuale in favore di sogget-ti pubblici e privati da parte di medi-ci e veterinari che svolgono nei con-f ronti degli stessi soggetti funzionidi vigilanza o di controllo o funzionidi polizia giudiziaria”. In sostanza,“molto democraticamente”, si vor-rebbe che il veterinario pubblicomettesse a disposizione del S.S.N.la propria struttura, la propria attre z-zatura, la propria clientela, che si èc o s t ruito con sacrifici di ordine fisi-co, economico e famigliare impe-gnando le proprie risorse. Si vor-rebbe altresì che lo stesso suppli-casse le U.S.L. di concedergli die s e rc i t a re nel suo studio privato,visto che le stesse sono spro v v i s t edi tali stru t t u re, visitasse esclusiva-mente animali di dipendenti pubbli-ci del settore del trasporto, dellae n e rgia elettrica, della telefonia,della pubblica amministrazione, deic o m m e rcianti di frutta, verdura epane (questa limitazione deriva daquanto sancito all’art . 1 1 comma 3,in quanto Uff. di P.G. che eserc i t acompiti di controllo e vigilanza sututte le attività in cui si pro d u c o n o ,detengono o commercializzanop rodotti di origine animale), conti-nuasse a pagare le tasse part e n d oda una aliquota del 45%+ l’IVA20%+ ENPAV 2%+ 8-10% alleU.S.L., anticipasse le spese digestione del proprio studio etc. af ronte di poter continuare ad eserc i-t a re una professione intra moeniafuori dalle stru t t u re che, peraltro ,non esistono.Quanto esposto viene richiesto alVeterinario pubblico con lo scopo dir i d u rre le liste di attesa e far sì chelo stesso non sia in concorre n z acon le prestazioni fornite dal S.S.N.,p restazioni che per altro a tutt’ogginon fanno parte dei compiti di istitu-to. A coronamento di quanto espo-sto concluderei dicendo che sare b-be molto più corretto scindere lequestioni mediche da quelle veteri-narie, lasciassero liberi i Ve t e r i n a r ipubblici di eserc i t a re una pro f e s s i o-ne sanitaria che nulla ha a chev e d e re con lo spirito della riform adella sanità, oppure, se ciò fossep roprio inevitabile avvenisse solodopo che le U.S.L. avranno istituitole stru t t u re ove perm e t t e re al veteri-nario, come già al medico negliospedali e nei presidi, di eff e t t u a reuna vera scelta tra l’esercizio dellap rofessione intra moenia o comel i b e ro professionista del proprio stu-dio. Attenzione però, se il S.S.N.metterà a disposizione propries t ru t t u re sanitarie per la diagnosi ela terapia dei cani e dei gatti, unnuovo Grande concorrente aprirà ilsipario nella libera professionev e t e r i n a r i a .

Gaetano Pe n o c ch i oP residente Ordine Veterinari diB re s c i a

Il contenzioso sulla materia, causaa l l ’ i n t e rno della categoria di deva-stanti tensioni, alla luce di questonuovo provvedimento, è lungi dal-l ’ e s s e re chiuso.La norma, il cui testo è stato neltempo sottoposto ad una “limaturasalomonica”, conferma concetti giànoti, come il divieto imposto al vete-rinario di eserc i t a re attività liberop rofessionale in favore di soggettisottoposti alla sua vigilanza e con-t rollo, e introduce elementi innovati-vi, quali la possibilità di svolgere lalibera professione anche fuori dalles t ru t t u re dell'azienda (A S L). Questoin forza del protocollo d’intesa traOoss e Ministero della Sanità chep revedeva meccanismi pere q u a t i v iper le discipline con limitata possi-bilità di esercizio della L.P. intramu-raria. Il provvedimento, minato dallad i s c rezionalità conseguente allap resenza di variabili locali e ispiratodalla volontà di accontentare tutti,disegna un quadro di difficile deci-frazione in quanto:- la norma (salvo gli artt. 2, 3 e 4)cesserà di avere efficacia con l’en-trata in vigore della disciplina re g i o-nale in materia;- la valutazione in merito alla incom-patibilità è affidata a una commis-sione costituita in forma pariteticafra dirigenti sanitari e rappre s e n t a n-ti delle Ooss.Su questo ed altri temi la Categoriapiù che una mediazione chiedec h i a rezza e quando possibile (insituazioni sovrapponibili) uniform i t ànella lettura e nell’applicazionedelle norme. Ma in questa “civiltàdel diritto” è difficile arr i v a re a quel-la imperscrutabilità delle disposizio-ni che potrebbe garantirne l’eserc i-zio. Risulta comprensibile che perle parti, motivate da interessi con-trapposti, sia difficile aprirsi allanecessità di una etica universalisti-ca, l’unica che conti e costi davve-ro qualcosa. Ma solo una categoria

unità, sensibile, motivata potre b b ea u m e n t a re la possibilità di inciderea livello politico schiudendo oriz-zonti impensabili; non una “grandefamiglia” intesa nel suo significatomassonico, ma gente disposta ariconoscersi anche quando nonc rede alla stessa teoria degli spec-chi. Questo Atto di indirizzo p o t r àforse risultare funzionale per giusti-f i c a re i contenuti economici (mode-sti?) del nuovo contratto, ma allalunga (non conosco oggi le re a z i o-ni ufficiali dei sindacati di categoria)non risulterà utile a nessuno.

Mario Va l p r e d aIl Dire t t o re della Sanità Pubblicadella Regione Piemonte

L’equivoco continua ed anche que-sto governo non pare abbia alcunaintenzione di chiarirlo. Finché non sip renderà atto che la libera pro f e s-sione dei veterinari pubblici (comep e r a l t ro quella di tutti i sanitari delD i p a rtimento di Prevenzione) èqualcosa di totalmente diverso daquella degli altri medici, la questioner i m a rrà eternamente sul tappeto. Ècomunque opportuno ribadire chequesta ennesima dimostrazionedell’incapacità a decidere di un’Am-ministrazione centrale, più sensibilealle pressioni corporative che albene comune, si tradurrà in pesantid i s s e rvizi per la sanità pubblica.I n t e ressi privati e compiti pubblicisono in questo settore più che maiantitetici ed è veramente patetico,per non dire offensivo, che ung o v e rno che si dichiara di centrosinistra continui a tutelare i primi ascapito degli altri. Per fortuna lamaggior parte dei veterinari pubbli-ci, rivelandosi più responsabile delM i n i s t ro e dei suoi consiglieri, ha giàrinunciato alla libera pro f e s s i o n e .L’ingiustizia somma di questo atto diindirizzo è quindi di forn i re l’ennesi-mo alibi a chi ha sempre sfruttato ilsuo mandato istituzionale per farea l t ro. Così chi lavora di meno conti-nuerà a guadagnare di più facendogli affari propri. Alla faccia dellasalute pubblica.

Proventi intramoenia e contributi EMPAM

Il Ministero del Lavoro si è definitivamente pronunciato:è con-fermata la contribuzione all’Enpam dei redditi derivanti dall’atti-vità intramoenia dei medici dirigenti dipendenti del SSN.

Una circolare del ministero delle Finanze sulla L. 448/98 che regoladetta attività aveva destato equivoci e dubbi, mantenendo l’assimila-zione dei redditi da lavoro intramurario a quelli di lavoro dipendente. La precisazione delle Finanze era invece puramente riferita ai tratta-menti fiscali e non riguardava i contributi pensionistici. Il Ministero delLavoro ha quindi chiarito che la disciplina della contribuzione previ-denziale non è in discussione, poiché “le prestazioni che i medicidipendenti di un’azienda sanitaria locale svolgono nell’ambito dellestrutture e dei servizi della medesima integrano un’attività libero pro-fessionale che esula dal distinto e concorrente rapporto di lavorodipendente”. Con una nota inviata al nostro giornale il 26 gennaio scorso AlessandroLombardi, Presidente ENPAV, ha così commentato la notizia:“Il parere espresso dal Ministero del Lavoro circa la pertinenza a con-tribuzione ENMPAM dei redditi derivanti dall’attività intramoenia deimedici dirigenti dipendenti dal Servizio Sanitario Nazionale confermache tali redditi sono da assimilarsi ai redditi da lavoro dipendenteesclusivamente ai fini del trattamento fiscale e non previdenziale.Ne deriva che l’attività professionale intra ed extramoenia svolta daipubblici dipendenti compresi nel ruolo sanitario, è da ritenersi ai finiprevidenziali attività libero professionale e pertanto assoggettata allacontribuzione della Cassa professionale di appartenenza. Tale contri-buzione, che la normativa dell’Enpav stabilisce nella misura del 10% ètotalmente ed esclusivamente a carico del sanitario”.

L ’ I N C H I E S T A FATTI E NOTIZIE SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO

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PROFESSIONE VETERINARIA 1 / 2 0 0 06

D opo aver seguito leinterpretazioni divari autori sugliadempimenti per la

detenzione di farmaci per l’ambu-latorio veterinario, si vuole, con ilp resente lavoro, fare qualche con-siderazione in merito a tale arg o-mento ed in part i c o l a re ricord a realcuni degli obblighi che vengonostabiliti dal D.Lvo 119/92 sui medi-cinali veterinari.L’ e s e rcizio della professione medi-co-veterinaria può svolgersi siaa l l ’ i n t e rno delle stru t t u re sanitarieveterinarie sia al di fuori di esse(veterinario itinerante). In tutte edue i casi però, il medico veterina-rio ha bisogno di avere a disposi-zione un quantitativo di medicinaliveterinari che gli permettano dip re v e n i re e di diagnosticare malat-tie, di curare e di trattare stati mor-bosi degli animali. Tali medicinali,che vengono detenuti da parte delmedico veterinario in attesa die s s e re ulteriormente utilizzati suglianimali costituiscono la “scorta deimedicinali veterinari”.Anche se questa distinzione sulluogo dove viene effettuata l’attivitàp rofessionale veterinaria può sem-b r a re banale, risulta di grandei m p o rtanza in quanto il D.Lvo119/92 diff e renzia in maniera chia-ra e precisa i diversi obblighi chedevono essere rispettati da part edel medico veterinario che operaa l l ’ i n t e rno delle stru t t u re sanitarie oal di fuori di esse per quantor i g u a rda la tenuta delle scorte deimedicinali veterinari. Infatti, inbase a tale decreto possiamo dif-f e re n z i a re :1.- Scorte di medicinali veterinarip resso le stru t t u re sanitarie veteri-narie, (art. 34 D.Lvo 119/92).2.- Scorte personali di medicinaliveterinari del medico veterinarioper interventi professionali da ese-g u i re fuori dall’ambulatorio, (art .35, D.Lvo 119/92).

I n o l t re il D.M. 28.09.1993, re l a t i v oa l l ’ a p p rovazione del modello diricetta medico-veterinaria, ribadi-sce tale diff e renziazione quando,a l l ’ a rt. 3, comma 1 dispone: I lmodello di ricetta medico-veterina-ria, allegato al presente decre t o ,viene utilizzato per acquistare imedicinali destinati a costituire les c orte di cui all’ar t. 34, comma 1,e all’art. 35 del D.Lvo

119/92; in tal caso il medico veteri-nario evidenzia, alla voce “medici-nali da forn i re”, la dicitura “ R i fo r-nimento per scorta dell’impian-t o ” o p p u re la dicitura “ R i fo r n i-mento per scorta pro p r i a”, sbar-rando gli spazi relativi alle voci chenon intere s s a n o .Con circ o l a re n. 7 del 1992 il Mini-s t e ro della sanità al punto 7, lett. b)specifica che tra gli impianti in cuivengono curati gli animali si inten-dono compresi anche gli ambula-tori e le cliniche veterinarie.

Fatta questa premessa, si vuolei l l u s t r a re ora quali sono i diversiobblighi che le normative re l a t i v eal farmaco veterinario impongonoal medico veterinario in re l a z i o n ealla detenzione di scorte di medici-n a l i .1 . S C O RTE DI MEDICINALIVETERINARI PRESSO LES T RUTTURE SANITARIE V E T E-R I N A R I EL’A rt . 34 del D.Lvo 119/92 stabili-sce al 1° comma: “Il titolare diimpianti in cui vengono curati,allevati o custoditi p ro fe s s i o n a l-mente animali può essere auto-rizzato dalla USL a tenere ade-guate scorte di medicinali vete-r i n a r i, purché ne sia re s p o n s a b i l eun medico veterinario che le custo-disce in idonei locali chiusi, tenen-do anche apposito re g i s t ro di cari-co scarico da conservarsi peralmeno tre anni dalla data dell’ulti-ma re g i s t r a z i o n e ” .Si ritiene che il medico veterinariot i t o l a re di una struttura sanitariaveterinaria debba identificarsi conil titolare di impianto in cui vengonocurati professionalmente animali dicui all’art. 34.Q u i n d i , per la detenzione dis c o rte di medicinali all’internodelle strutture veterinarie, imedici veterinari titolari di talistrutture sono tenuti a ch i e d e r ela prev e n t i va autorizzazioneall’ASL competente.Copia della suddetta autorizzazio-ne rilasciata da parte del serv i z i oveterinario dell’ASL deve essereinviata al Ministero della sanità,D i rezione generale dei serv i z iveterinari, oggi Dipartimento di Ali-mentazione, Nutrizione e SanitàPubblica Veterinaria, (circ o l a re n.7 / 9 2 ) .

Le scorte devono essere sotto laresponsabilità di un medico veteri-nario e devono essere custodite inidonei locali chiusi;R e g i s t ro di carico scarico delles c o rte dell’impianto.- L’ a rt. 34impone l’obbligo di tenere un re g i-s t ro di carico scarico delle scort eche deve essere conservato peralmeno tre anni dalla data dell’ulti-ma re g i s t r a z i o n e .Il D.M. 28.09.1993 specifica che“limitatamente al re g i s t ro di caricoscarico tenuto presso gli impiantidi cura di animali da compagnia,possono essere effettuati indican-do lo scarico per confezione. Intale circostanza la re g i s t r a z i o n edeve comunque risultare compati-bile con l’attività svolta presso l’im-pianto e le indicazioni relative alladestinazione del medicinale devo-no essere sostituite da un chiaroriferimento al Repertorio clientelagià previsto dal decreto legge n.8 5 3 / 1 9 8 4 ” .Si ricorda inoltre quanto dispostod a l l ’a rt .3 4 , 2° comma del D. L vo1 1 9 / 9 2 : Almeno una volta all’annol’USL effettua un’ispezione nelcorso della quale verifica anche lare g o l a re tenuta del re g i s t ro .

2 . S C O RTE PERSONALI DIMEDICINALI VETERINARI DELMEDICO VETERINARIO PERI N T E RVENTI PRO F E S S I O N A L IDA ESEGUIRE FUORI DA L L’ A M-BU L ATO R I OL’a rt . 3 5 , 1° comma del D.Lvo119/92 recita: “I medici veterinaripossono munirsi di scorte indi-spensabili di medicinali veterinariper gli interventi pro f e s s i o n a l iu rgenti da eseguire fuori dall’am-bulatorio, purché tengano apposi-to re g i s t ro di carico scarico dac o n s e rvarsi almeno tre anni dalladata dell’ultima re g i s t r a z i o n e ” .Quindi, in questo caso i mediciveterinari che svolgono la loro pro-fessionalità al di fuori delle stru t t u-re veterinarie possono munirsi dis c o rte di medicinali veterinarisenza bisogno di chiedere pre v e n-tiva autorizzazione. Sono comunque obbligati adavere un registro di carico scaricodelle scorte proprie. Tuttavia, taleregistro “può essere sostituito conun registro sul quale il medicoveterinario annoti i trattamentie ffettuati, secondo le modalitàpreviste dall’art. 3, comma 7, deldecreto legislativo n. 119/92, esucc. modifiche. Su tale registropossono essere anche annotati itrattamenti eseguiti ai sensi del-l’art. 3, comma 5 e 6, del D.L v o27.01.1992, purché opport u n a-mente evidenziati”, (D.M.28.09.1993, art. 5, comma 2).“Qualora il re g i s t ro di carico scari-co venga sostituito con il re g i s t ro

di cui al precedente comma 2, laregistrazione del carico si intende

assolta mediante il trattenimento,da parte del veterinario, dellacopia della ricetta con cui è statoe ffettuato l’acquisto del o dei medi-cinali. Tale copia deve essere alle-gata al re g i s t ro con la fattura d’ac-quisto”, (D.M. 28.09.1993, art. 5,comma 3).

C O N C L U S I O N IGli adempimenti che l’attuale nor-mativa sul farmaco veterinarioimpongono al medico veterinariovengono distinti a seconda che sitratti di scorte di medicinali veteri-nari presenti nelle stru t t u re veteri-narie o scorte personali del medi-co veterinario che opera sul terr i t o-

rio in maniera itinerante. In part i c o l a re nel tema di cui cioccupa si può ritenere che la legi-slazione in vigore burocratizza l’at-tività sanitaria che i medici veteri-nari svolgono. Si può non condivi-d e re o non essere d’accordo conle motivazioni o le finalità chehanno portato il legislatore ade m a n a re specifici obblighi. Non sipuò, però, non rispettare quantostabilito dalla legge ma soltantoaugurarsi che questa venga al piùp resto modificata.Tutto ciò almeno fino a quando nonsarà modificato con apposita nor-mativa, che risulta essere in corsodi emanazione.

Il Medico Ve t e r i n a r i oe le scorte dei medicinali ve te ri n a riEcco cosa dicono le norme sulla detenzione delle scorte presso le strutture sanitarie e di quelle personali per interventi fuori ambulatorio

A T T U A L I T À

d i M . C . Lopez More n o

(Dottorato di Ricerca pressol’Istituto di Medicina Legale eLegislazione Veterinariadell’Università degli Studi diMilano)

DAL FORUM SCIVAC :L’ultima parola sul registro

Vo rrei capire se l’articolo comparso sulla rivista Sivelp dell’11/99 ci auto-rizza a non detenere più un re g i s t ro di carico scarico dei farmaci o p p u-re va solo considerata come una ”libera interpretazione“ tutta da con-f e rm a re. Si può avere in merito una risposta “autorevole” e per una voltad e f i n i t i v a ?

Rodolfo Razza

Questo aspetto dell’interpretazione della normativa sul farmaco era giàstato discusso alcuni anni fa ed era emerso come inattuabile. Ancherecentemente è stato chiesto sia il pare re dell’Istituto di Medicina Lega-le della Facoltà di Veterinaria di Milano che di quello del Ministero, e daentrambi ci è stata confermata l’infondatezza di questa interpre t a z i o n e .Le loro rispettive osservazioni compariranno su “Professione Ve t e r i n a-ria”. Non sono certo io quello che difende l’attuale normativa, avendodedicato personalmente per anni più tempo e sforzi di chiunque altroper modificarla. Ma ritengo ben diverso darsi da fare per modificare unan o rmativa ritenuta sbagliata e ingiusta e invece interpretarla a pro p r i ocomodo mettendo a serio rischio di infrazioni tutti quelli che ci possonoc re d e re. Oggi chi rifornisce la propria struttura di farmaci utilizzando laf o rmula “per scorta propria”, commette un illecito, come pure chi noncompila il re g i s t ro di carico e scarico. Uno può farlo, certamente, comepuò guidare senza patente, e gli può anche andar bene finché qualcu-no non lo becca, ed allora al maresciallo del NAS che gli contesterà l’il-lecito avrà un bel dire che lui si è attenuto all’interpretazione del SiVe L P :nelle grane ci andrà comunque lui personalmente e non il SiVe L P. Perchi volesse entrare negli aspetti tecnici del problema, ricordo che: - l’art .34 della 119, relativo alle scorte per impianti, parla di impianti in cui ven-gono curati, allevati o custoditi professionalmente animali. Se le stru t t u-re veterinarie non sono impianti di cura degli animali, quali sono alloragli impianti di cura che intendeva il legislatore? - l’art. 5 del DM 28-9-93parla di impianti di cura di animali da compagnia. Quali potranno maie s s e re questi impianti se non le stru t t u re veterinarie per animali da com-pagnia? - l’art. 35 della 119 parla di scorte proprie del veterinario chepuò munirsi di scorte indispensabili di medicinali veterinari per gli inter-venti professionali urgenti da eseguire fuori dall’ambulatorio. Se sonos c o rte proprie quelle da usare fuori dall’ambulatorio, come possonoe s s e re sempre scorte proprie anche quelle da usare all’interno dell’am-bulatorio? Sarebbe un non-senso. Con queste premesse norm a t i v ecome si fa a sostenere che le stru t t u re veterinarie, luoghi di cura deglianimali, non sono da considerarsi impianti? E quindi non soggetti all’art .35? Come si fa a sostenere che le scorte proprie, previste dal legislato-re come scorte minime per le visite a domicilio, possono diventare les c o rte di un ambulatorio? Personalmente, per rispetto dei colleghi chep o t re b b e ro rischiare sulla propria pelle, ritengo valga la pena re s i s t e reancora un po’. La nuova normativa che semplifica la nostra gestione delf a rmaco è stata firmata dal Ministro il 5 dicembre scorso ed è ora nellafase terminale, al controllo del Consiglio di Stato per gli aspetti istituzio-nali. Non mi esprimo in previsioni, viste le delusioni passate, ma dovre m-mo veramente essere in dirittura d’arrivo. Perché rischiare proprio ora dit i r a rci addosso i NAS? Saluti a tutti

Aldo Ve z z o n i

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Le conseguenze dei ritardi del decre to sulle stru ttu re

ve te ri n a ri e

Le Regioni fanno da sé. Troppa disinfo r m a z i o n esulla stampa di categoria

Cari Colleghi, è venuto ilmomento di riassumere la

vicenda FISE sia per chiarire atutti Voi quale sia ad oggi, 24gennaio 2000, la situazione, siaper evitare possibili confusioni os t ru m e n t a l i z z a z i o n i .Va ancora una volta chiarito cheoggetto della contestaziones o n o :1 ) il pagamento di una quotaassociativa per poter essereiscritto in tale Albo.1000 lire o 100.000 non cambianu l l a .2 ) il vincolo dell’iscrizioneall’“Albo” dei Veterinari Fiduciariper poter compilare i libre t t isegnaletici FISE per i cavalli eper poter eserc i t a re le funzioni diVeterinario di Servizio durante lemanifestazioni equestri re g o l a-mentate dalla stessa.Il punto 1, anche se di principio èda condannare, può essere giu-stificato da una serie di pre s t a-zioni (corsi di aggiornamento suiregolamenti, invio di materialei n f o rmativo, assicurazioni etc.).Rimane comunque molto singo-l a re la forma con cui vengonor i c h i e s t e .Il punto 2 è quello inammissibilee che non trova precedenti in altrisettori libero - p ro f e s s i o n a l i .Non è ammissibile infatti che unqualunque ente si sostituisca alleistituzioni (vedi Ordini pro f e s s i o-nali) esigendo il pagamento diuna quota per perm e t t e re l’eser-cizio di una professione il cuidiritto è regolato da legge e codi-ce deontologico.Tale situazione è stata segnalatain passato a più riprese da moltiColleghi senza peraltro ottenerealcuna risposta né dalla pre c e-dente Commissione Ve t e r i n a r i a

né tantomeno dal Consiglio Dire t-tivo della FISE.Ma veniamo ai fatti:Negli anni passati la FISE è statasollecitata più volte a rivedere ladelibera del ’95 che istituiva l’Al-bo dei Veterinari Fiduciari.P u rt roppo, né dal Responsabiledei Servizi Veterinari della FISEné dai vertici Federali è mai arr i-vata alcuna risposta né tantome-no alcun segno di considerazio-n e .Si arriva a metà 1999 quando la

FISE inizia la sua opera di re c u-p e ro crediti minacciando di can-c e l l a re tutti i Colleghi non in re g o-la con il pagamento della quota.Contemporaneamente alcuniComitati Regionali iniziano a nona c c e t t a re i passaporti compilatidagli evasori.In Ottobre l’ANMVI e l’Associa-zione Consigli Ordini Pro v i n c i a l iMedici Veterinari del Piemontep rendono una chiara posizionec o n t ro la FISE ed i Colleghi delPiemonte rifiutano di accettareuna tale imposizione. Tutto ciòs o rtisce l’effetto di aprire unab reccia nel tanto arro g a n t equanto ottuso muro dei vert i c iF e d e r a l i .I n o l t re la FNOVI il 15/11/99 deli-bera prontamente la circ o l a ren°23/99 che a tutti gli effetti con-danna l’operato della FISE e invi-ta gli Ordini a vigilare sui Colleghiche accettino di pagare la quotaviolando così Codice Civile eD e o n t o l o g i c o .Nei primi giorni di novembreavviene l’incontro a Roma tra ilsottoscritto ed il Presidente dellaFISE per cerc a re una soluzionerapida della controversia senzaa rr i v a re ad uno scontro legale.Da questo colloquio scaturisce,

se pur a fatica, la decisione din o m i n a re una nuova Commissio-ne Veterinaria con il compito die l a b o r a re un nuovo RegolamentoVe t e r i n a r i o .Nel contempo il Pre s i d e n t egarantisce la sospensione dellarichiesta di versamento dellequote in attesa degli sviluppidella trattativa.Per la cronaca, i primi di gennaio2000, tanto per sottolineare nuo-vamente l’atteggiamento a dirpoco menefreghista (se non arro-gante) della FISE, alcuni Comita-ti richiedono nuovamente il paga-mento della quota.Sentito il Presidente della FISE sis c o p re che la circ o l a re che invi-tava i Comitati a sospendere larichiesta era stata “dimenticata”sulla scrivania del Segre t a r i oGenerale! Il 20 gennaio u.s. il Pre s i d e n t edella neoeletta CommissioneVeterinaria della FISE pre s e n t aalla FNOVI il nuovo RegolamentoVeterinario della FISE.Il nuovo Regolamento è purt ro p-po un goffo (spero non voluta-mente arrogante) tentativo diequilibrismo legale per cerc a redi aggirare il problema senzar i s o l v e r l o .Tralasciando tutto ciò che ad art eviene introdotto per cerc a re did a re più corpo alla delibera e dig i u s t i f i c a re la quota, la soluzionep revede l’eliminazione dell’esclu-siva per i Veterinari Fiduciaridella compilazione dei passapor-ti FISE dei cavalli. E fin qui tuttob e n e .Il pasticcio all’italiana viene fuoria proposito dei Veterinari di Ser-v i z i o :Viene formalmente eliminata l’e-sclusiva per i Veterinari Fiduciari,

ma rifacendosi al Regolamentodella Federazione Equestre Inter-nazionale, la FISE istituisce unanuova figura:il Veterinario fiduciario Ispettore .Tale figura diventa obbligatoria ei suoi compiti sono quelli d’uff i c i o( c o n t rollo identità, vaccinazioni,igiene ambientale, vigilanza susalute e su eventuali maltratta-menti, controlli antidoping), salvoil fatto che è previsto che eglipossa svo l gere contempora-neamente anche il ruolo diVeterinario di Serv i z i o.Non occorre una laurea in giuri-s p rudenza per capire che nes-sun Comitato Org a n i z z a t o re sia c c o l l e rebbe l’onere di due Ve t e-rinari quando basta utilizzare unVeterinario Fiduciario per averedue servizi al prezzo di uno.Quindi il vincolo se pur indire t t orimane tale e quale a prima.I n o l t re, ancor più grave, si cre aun pericoloso precedente: quelloche il ruolo di Controllante e Con-t rollato possa essere svolto dalmedesimo individuo.Per chi non lo sapesse, il rego-lamento FEI, a cui dicono die s s e rsi ispirati, p r ev e d eespressamente che le duefigure pro fessionali sianod i s g i u n t e.M e n t re scrivo non so ancoraquale sarà la risposta della FISEal nostro rifiuto di accettare talevincolo, per cui le considerazioniche seguono potre b b e ro essereforse superflue, ma credo valgacomunque la pena farle.La prima considerazione è cheancora una volta gli stimati Colle-ghi della Commissione Ve t e r i n a-ria non hanno sentito l’esigenzadi chiedere un pare re degli org a-ni istituzionali (vedi FNOVI) edelle associazioni di categoria(vedi ANMVI, Sivelp) prima di sti-l a re un nuovo regolamento chegarantisse il rispetto delle leggi edel codice deontologico.La seconda è che ancora unavolta gli interessi personali deisingoli hanno prevaricato emesso in secondo piano gli inte-

ressi di tutta la categoria.La nostra categoria ha sempres o ff e rto del disinteresse generalee della quasi nulla considerazio-ne di Enti ed Istituzioni pro p r i ograzie alla incapacità dei singolidi farsi carico dei pro b l e m ic o m u n i .La difficoltà di ritrovarsi uniti dif ronte a problemi che coinvolgo-no la nostra professionalità ès e m p re stata l’ostacolo più gran-de da superare .Per risolvere questa contro v e r s i ab a s t e rebbe che tutti i Colleghir i f i u t a s s e ro di sottostare ad unatale imposizione.Ma a parte alcuni gruppi più sen-sibili, saremmo in grado di farlosu scala nazionale, senza lascia-re spazio a quei Colleghi chep reoccupati solo del loro torn a-conto personale, paghere b b e roin silenzio qualsiasi “tangente”pur di avvantaggiarsi sui concor-re n t i ?Qualcuno ha obiettato che ladelibera della FNOVI che minac-cia sanzioni contro i Colleghi ched o v e s s e ro pagare la quotaaggiunge la beffa al danno. Aquesti rispondo che quello cheva considerato un dovere degliO rdini professionali è stato tra-scurato fin troppo nel passato: ilrispetto della Deontologia Pro f e s-s i o n a l e .Ma se da un lato gli Ordini devo-no legittimamente vigilare sulrispetto della deontologia pro f e s-sionale, è ancor più vero che sequesta vicenda non troverà unasoluzione per vie “diplomatiche”,saranno proprio gli Ordini pro-fessionali a difendere i diritti ditutti noi, facendosene carico inprima pers o n a , sempre ch er i c evano da noi una segnala-z i o n e.Questa vicenda ci ha fatto ritro-v a re entusiasmo e coesione, nons p rechiamo questa occasione.

A . N . M . V. I . I N F O R M A

d i M a rco Eleute ri

Il caso veterinari fiduciari FISE,il punto della situazione

Iritardi subiti dalla bozzaF N OVI per un decreto sulle

s t ru tture veterinarie stanno ini-ziando a cre a re i primi guai seri:la Regione Liguria ha infatti ema-nato una direttiva (Legge Regio-nale n. 20 del 30-7-99) sulla basedelle precedenti linee guida chenon tiene conto delle stru t t u re piùcomplesse come cliniche edospedali. La stessa cosa è avve-nuta in Umbria. Certamente la

mancanza di un decreto di indi-rizzo nazionale comprensivo ditutte le realtà operative dellanostra professione sta favore n d ola nascita di re g o l a m e n t a z i o n ilocali che creano delle gravi spe-requazioni tra colleghi dellediverse regioni, come se nonb a s t a s s e ro quelle già esistenti epenalizzanti per noi con gli altripaesi euro p e i .La bozza sulle stru t t u re è stata

d i Aldo Ve z zo n i

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PROFESSIONE VETERINARIA 1 / 2 0 0 08

osteggiata per partito preso, nonc e rto con spirito costruttivo; almiglioramento della nostra pro-fessione è stata infatti antepostala pretestuosità populista di undisimpegno totale, senza com-p re n d e re che dove la categorianon sa autoregolamentarsi inter-vengono poi altre figure a farlo,c e rtamente non nel suo intere s s eo magari con scelte influenzateda posizioni di parte. Nella leggeregionale della Liguria, ad esem-

A . N . M . V. I . I N F O R M A

Regione Liguri a

LEGGE REGIONALE 30luglio 1999 n.20

TITOLO VNORME SUI PRESIDI DI

MEDICINA VETERINARIA ESUGLI STABILIMENTI TERMALI,

IDROTERAPICI, DI CUREFISICHE E AFFINI

omissis…

Articolo 19(Presidi di medicina veterinaria)

1. Si definiscono studi professio-nali “veterinari” i locali neiquali si esercita la professio-ne. Gli studi pro f e s s i o n a l i“veterinari” non sono soggettiad autorizzazione.

2. Si definiscono ambulatori dimedicina veterinaria i presidicon organizzazione pro p r i aed autonoma che esercitanoattività di medicina veterina-ria.

3. Per ottenere l’autorizzazione alfunzionamento, gli ambulatori“veterinari” devono disporre ,per quanto applicabili, deirequisiti minimi previsti dalD . P.R. 14 gennaio 1997 per ip residi di assistenza speciali-stica ambulatoriale.

4. I presidi di cui ai commi 1 e 2devono essere, di norma, alpiano terra degli edifici.

5. Si definiscono laboratori“veterinari” le strutture chesvolgono attività di accerta-mento diagnostico medianteanalisi chimico-cliniche emicrobiologiche o che utiliz-zano attre z z a t u re radiologi-che.

6. Per ottenere l’autorizzazioneal funzionamento, i laboratori“veterinari” devono disporre,per quanto applicabili, deirequisiti minimi previsti dalD . P.R. 14 gennaio 1997 per iservizi di medicina di labora-tori e, per le attre z z a t u reradiologiche, dei requisiti tec-nologici previsti per le attivitàdi diagnostica per immagini.

7. È consentito il prelievo dicampioni biologici estern a-mente alla sede del laborato-rio veterinario, purché all’in-terno dell’ambito dell’AziendaUSL dove il laboratorio stessoè ubicato.

8. È consentito il trasporto dicampioni biologici dal puntodi prelievo al laboratorio, pur-ché siano osservate le normei g i e n i c o - p rofilattiche e sianoadottate le adeguate precau-zioni per la conservazione delmateriale prelevato.

9. Qualora un laboratorio gene-rale di analisi chimico-clinichee microbiologiche intendaeffettuare anche accertamentianalitici “veterinari”, devee s s e re pre l i m i n a rmente especificatamente autorizzato.

10. La sezione specialistica vete-rinaria deve disporre di pro-prie distinte strutture ed appa-recchiature ed è diretta da unl a u reato in veterinaria, inmedicina o in scienze biologi-che, iscritto al relativo Ordineprofessionale, con un servizioeffettivo di ruolo od incaricoper almeno quattro anni in isti-tuti pubblici “veterinari” . I referti e la relativa responsa-bilità spettano al laureato sud-detto.

omissis…

pio, a proposito del laboratorioveterinario, il dire t t o re re s p o n s a-bile può essere solamente unveterinario o un medico o un bio-logo che abbia svolto un serv i z i oe ffettivo di ruolo od incarico peralmeno quattro anni in istituti pub-blici veterinari. Chissà qualeuccellino ha cinguettato nell’ore c-chio del legislatore ligure, cert a-mente un uccellino soddisfatto dif a re il suo giochino di parte, con-vinto comunque che ci siano

veterinari di serie A e veterinari diserie B e certamente non motiva-to da interessi di tutela di tutta lacategoria. La gravità di questas p e requazione è tale che l’ANM-VI attiverà le vie legali.Sul numero di novembre 99, n.20, del Pro g resso Veterinario èstata pubblicata la versioneconclusiva della bozza did e c reto sulle stru t t u re, dopo gliemendamenti apportati dalComitato Centrale il 30 ottobre

99, suggeriti anche dai variO rdini, ma evidentemente laredazione del Notiziario SIVe L Pnon lo ha letto, né qualcuno li hai n f o rmati, visto che sul numerodi dicembre dedicano ben trepagine alle unità mobili ripor-tandole come stru t t u re re g o l a-mentate dalla FNOVI. L’ u n i t àmobile invece era stata comple-tamente depennata nella versio-ne conclusiva “in quanto noncostituisce una realtà diffusa nel

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n o s t ro paese e non possiedecomunque le caratteristichenecessarie per un adeguatoc o n t rollo sanitario”.

Le normative comunitariedell’ultimo decennio hanno

posto l’accento sulla necessità dig a r a n t i re la qualità dei pro d o t t ia g roalimentari. Nell’ambito di que-sta vorticosa evoluzione la nostracategoria deve, necessariamente,o p e r a re una riflessione profonda ed

a t t rezzarsi per non disattendere leesigenze dell’attuale panoramas o c i o - e c o n o m i c o .Da un lato sussistono impro ro g a b i l iesigenze di consumatori. Non acaso le derrate alimentari di origineanimale sono sovente al centro dipolemiche talvolta anche prive di

contenuti, poiché a fronte di unac rescente richiesta di garanzie dap a rte dei consumatori non corr i-sponde una precisa determ i n a z i o-ne dei ruoli svolti dalle figure pro-fessionali che operano in tale setto-re. È in atto una sorta di “caccia alles t reghe” perpetrata dagli organi dii n f o rmazione, talvolta con la pre t e-sa di fare divulgazione scientifica,alla quale troppo spesso ci è tocca-to assistere impotenti affidandoci a“comunicati stampa” che certo nonsono in grado di rispondere ade-guatamente all’impatto emotivo che

tali campagne divulgative sono ingrado di generare .D a l l ’ a l t ro lato esistono concre t enecessità dei produttori, a garanziadi un possibile sviluppo di tale set-t o re. Alcuni autori si sono dedicati alcalcolo della attuale redditivitàaziendale in zootecnia, evidenzian-do un enorme divario nell’utile d’e-s e rcizio (decine, se non centinaia dimilioni/anno), a causa di diversi cri-teri di gestione dell’allevamento,segnatamente di tipo sanitario.Sotto questo profilo si può aff e rm a-re che le imprese zootecniche ita-liane mancano di una radicatao rganizzazione interna di gestionee controllo sanitario, in grado dia u m e n t a re l’efficienza produttiva (diconseguenza la redditività) e di re n-d e re possibile un sistema di cert i f i-cazione del prodotto, perm e t t e n d ocosì l’accesso a circuiti commerc i a-li qualificati e re d d i t i z i .Il veterinario riconosciuto r a p p re-senta probabilmente la migliorerisposta che la nostra categoriapossa off r i re nel prossimo futuro atali esigenze.Chi è dunque questo v e t e r i n a r i or i c o n o s c i u t o? Quali strumenti avràper garantire la qualità delle pro d u-zioni? Quali saranno i suoi rapport icon la medicina pubblica?Queste sono le domande che ven-gono poste a chi sta cercando dil a v o r a re alla definizione della nuovafigura professionale che sta emer-gendo. In effetti non è compito sem-plice, anche per chi da anni stalavorando a questo progetto,d e s c r i v e re esaurientemente i van-taggi che l’istituzionalizzazione ditale figura potrebbe arre c a re alsistema produttivo italiano, allasalute pubblica, e, infine, sicura-mente anche alla categoria.F o rmalmente la prima norm a t i v anella quale è stata indicata lanecessità di cre a re una “simile”figura è la direttiva comunitaria97/12, recepita in Italia con il D.L. n°196 del 22.05.1999, nella quale ilveterinario libero-professionistariconosciuto compare quale re f e-rente nel sistema di sorv e g l i a n z aepidemiologica dedicato al contro l-lo delle malattie a notifica obbliga-toria. Da qui nasce l’idea di attivareun sistema di controllo che possaf u n g e re da riferimento qualificatoa l l ’ i n t e rno degli allevamenti.A tale proposito appare opport u n os o t t o l i n e a re che il veterinario ricono-s c i u t o non mira a sostituirsi allaAzienda Sanitaria Locale, ma, anzi,r i c o p re l’importante compito di fun-g e re da interfaccia qualificato tral ’ a l l e v a t o re e la struttura Pubblica,r i s e rvando ad essa tutte le funzionidi istituto di competenza.Principio ispiratore del pro g e t t odeve essere la consapevolezzache i legittimi interessi delle dueprincipali parti in causa nel settoreprimario, pro d u t t o re e consumato-re, non siano così contrapposticome si vuol far cre d e re. Entrambisono riconducibili all’esigenza dirazionalizzazione della gestione delsistema produttivo, dalla quale, uni-camente, può discendere unagaranzia di qualità.Infatti, solo nell’ottica di aumentod e l l ’ e ff i c i e n z a - redditività aziendalee di conformità della pro d u z i o n ealle regole (escludenti) del circ u i t ocommerciale (parametri, comeabbiamo visto, direttamente corre-

Il Veterinario riconosciuto: l’anello che manca nella filiera agro a l i m e n t a re

A . N . M . V. I . I N F O R M A

d i A .D e m a tte i s ,E .C h i ava s s a , D. D e p e t ri s

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lati alla gestione sanitaria dellamandria) si può giustificare, comecosto d'impresa, la presenzacostante di un consulente sanitario,quale dovrà essere il veterinarior i c o n o s c i u t o .I n o l t re, soIo in questo modo, come“ g e s t o re sanitario riconosciuto” delp rocesso produttivo, un pro f e s s i o-nista può eserc i t a re il potere di cer-tificazione della qualità.Per assoIvere entrambi questi com-piti, molto correlati, il veterinarionecessita di un doppio riconosci-m e n t o :- delega alla gestione sanitaria

aziendale da parte dell’impre s a( c o m m i t t e n t e ) ,- deIega alla funzione di cert i f i-cazione di filiera da parte dell’au-torità sanitaria pubblica (funzio-ne di controllo e di tutela dellac o l l e t t i v i t à ) .

Un primo p rogetto pilota in questosenso, con l’introduzione di alcunecompetenze specifiche, è attivatonell’Az. U.S.L. 17/2 della RegionePiemonte, promosso dall’Ordine deiMedici Veterinari della Provincia diCuneo e dalla stessa Az. U.S.L.,

s e rvizio veterinario di Saluzzo, sottol’egida dell’Assessorato Sanitàdella Regione Piemonte-SettoreVeterinario, in collaborazione conS I VAR. Tale piano prevede l’impe-gno da parte deI veterinario libero -p rofessionista ad assumere la fun-zione di consulente-re s p o n s a b i l esanitario dell’azienda zootecnica,attraverso un protocollo d’interv e n t oche prevede, in generale, quattrofasi d’azione:- esame della situazione (apposite

check-list), raccolta dati, indivi-duazione dei pro b l e m i ,

- scelta degli obiettivi, su base prio-ritaria, con previsioni di ord i n et e m p o r a l e ,

- attuazione di azioni finalizzate,- verifica dei risultati alla scadenza

p refissata, adozione di eventualic o rre t t i v i .

In generale le mansioni che eglideve svolgere sono le seguenti:• A c c e rt a re che i soggetti di nuova

i n t roduzione in allevamento nonp resentino infezioni di rilevanzaepidemiologico-economica (es.infezioni da IBR, da MDBVD,mastiti da contagiosi etc.) e cert i-

ficazione per le suddette malattiedegli animali venduti da vita,escluse quelle già sottoposte alc o n t rollo della competente auto-r i t à - s a n i t a r i a .

• Monitoraggio cause di morte er i f o rm a .

• Gestione dei moduli relativi allaregistrazione degli animali intro-dotti, venduti (da vita o da macel-lo), annotazione dei decessieventualmente citando la causadi morte se accertata, eventualia b o rti e/o ritenzioni di placenta alfine di agevolare la funzione dio s s e rvatorio epidemiologico dellaS t ruttura Pubblica.

• Accertamenti diagnostici dimalattie infettive o di altre patolo-gie d’allevamento, con imposta-zione di terapie ed autorizzazioneal prosieguo delle stesse.

• P rogrammazione e redazione deip rotocolli di profilassi delle malat-tie infettive, di interventi di tipot e r a p e u t i c o - p rofilattico nei con-f ronti delle patologie della mam-mella in asciutta, di profilassi attead eradicare eventuali parassitosiriscontrate ed impostare la tera-pia e la profilassi delle patologieda trasport o .

• Gestione del farmaco aziendale.• Miglioramento qualità pro d u z i o n i

(latte, carne, sanità mammella,indici ripro d u t t i v i )

• Verifica del b e n e s s e re animale i nallevamento mediante la compila-zione periodica di check-list p re-disposte per ogni tipologia di alle-v a m e n t o .

• Autorizzazione al trasporto dellec a rcasse degli animali decedutiinviata in copia conforme alleA.S.R. di competenza entro 7g i o rn i .

C o n cl u s i o n iA p p a re chiaro che un livello di inter-vento così approfondito e stabilenegli allevamenti può, a caduta,permettere la realizzazione dii m p o rtanti azioni, così sintetizzabili:- c e rtificazione della qualità delle

p roduzioni aziendali all’atto delconferimento (il consumatore indi-v i d u e rebbe così nei veterinari -pubblico e privato - il gruppo diriferimento nel controllo di filiera)

- evidenziazione di perdite econo-miche rilevanti nell’attività d’impre-sa e adozione di strategie di re c u-p e ro con maggiore efficienza pro-d u t t i v a .

- raccolta di dati epidemiologici e dialtri indicatori statistici, trasmissibi-li e utilizzabili immediatamentedalla struttura pubblica (rete die p i d e m i o s o rv e g l i a n z a ) .

È quindi auspicabile che, nel conte-sto di un’ottica comunitaria di incen-tivo ai controlli di filiera, venga rico-nosciuta nella nostra Nazione lanecessità di istituire tale figura pro-fessionale vincendo il dualismoo rmai ancestrale tra pubblico e pri-vato. O l t re tutto i vantaggi si riversere b-b e ro anche sulla categoria, ricono-scendo che, da un lato, si aprire b-b e ro ampi e moderni sbocchi pro-fessionali, dall’altro lato si off r i re b b eun appoggio qualificato allo svolgi-mento dei compiti istituzionali divigilanza e di controllo epidemiolo-gico da parte dei colleghi pubblicidipendenti, migliorando la garanziadi qualità per i consumatori.Non sarà certamente l’unico, maquesto passo port e rebbe final-

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mente alla ricomposizione delledue anime della nostra categoria,con la dimostrazione che il tantovituperato Veterinario Italiano èm a t u ro per entrare in una logicacomunitaria che si spinge nelf u t u ro . ■

A rticolo 1(D e f i n i z i o n i)

1. Ai fini del presente re g o l a m e n t osi applicano le seguenti definizioni:a) azienda: qualsiasi stabilimento,c o s t ruzione e, nel caso di una fat-toria all’aperto, qualsiasi luogo incui sono tenuti, allevati o govern a t ianimali oggetto del presente re g o-l a m e n t o ;b) allevamento: un animale o l’in-sieme degli animali che sono tenu-ti in un’azienda come unità epide-miologica e se in una stessa azien-da sono presenti più allevamentitutti gli allevamenti formano un’u-nità avente la medesima qualificas a n i t a r i a ;c) detentore: qualsiasi persona fisi-ca o giuridica responsabile di ani-mali, anche temporaneamente,nonché durante il trasporto o nelm e rc a t o ;d) animale: un animale della spe-cie bovina, comprese le specieBison bison e Bubalus bu b a l u s;e) animale da macello: un animaledella specie bovina, comprese lespecie Bison bison e Bubalus bu b a-lus destinato ad essere condotto almacello o ad un centro di raccolta,dal quale potrà essere avviato sola-

na nati il cui ombelico non sia deltutto cicatrizzato non sono consi-derati idonei al trasporto, qualoravenga trasportato un vitello dimeno di quattro settimane di età,tale animale dovrà comunquee s s e re identificato mediante l’ap-posizione dei marchi auricolaric o n f o rmi al modello approvato, mapotrà spostarsi anche in assenzadel previsto passaporto a condi-zione che sia accompagnato dallarelativa cedola di identificazioneindividuale a tergo della qualedovrà essere indicata la data deltrasferimento nonché l’azienda didestinazione. Un vitello trasport a t ocon tale procedura non potrà subi-re più di tre movimentazioni daun’azienda all’altra. Il movimentotra due aziende tramite un merc a-to od un centro di raccolta di vitellidi età inferiore a quattro settimaneè considerato come un unicomovimento. L’ i n g resso e l’uscita dauna azienda di un vitello con talep rocedura dovranno comunquee s s e re debitamente registrati nelre g i s t ro aziendale. Entro le quattrosettimane di età dell’animale, l’ulti-mo detentore che abbia in carico ilvitello consegna la relativa cedolaidentificativa al servizio veterinariocompetente per territorio al fine dio t t e n e re il passaporto ufficiale. Sulp a s s a p o rto sono trascritti i pas-saggi di proprietà dell’animaler i p o rtati nel re t ro della cedola iden-t i f i c a t i v a .5 . La compilazione del passapor-to può essere eseguita anch edal veterinario aziendale ricono-sciuto all’uopo autorizzato.Copia di tale passaporto dev eessere trasmessa entro 7 giornial servizio veterinario dell’ASLcompetente per territorio.

Pet corn e r :la parola

agli Ord i n i

l l 18 dicembre scorso il Comi-tato Centrale della FNOVI ha

a p p rovato la modifica dell’art i-colo 52 del Codice Deontologi-co in relazione al cosiddetto petcorner, ossia alla possibilità per ilmedico veterinario di cedere allaclientela prodotti destinati alcompletamento della prestazio-ne ambulatoriale. All’articolo 52è stato aggiunto il seguentecapoverso:Il Medico Veterinario può cede-re ai propri clienti prodotti atti-nenti alla salute ed al benesse-re degli animali in cura. Dettaattività va comunque svolta informa diretta e non può esserepubblicizzata.È vietata l’espo-sizione di prodotti.La modifica è stata trasmessa atutti gli Ordini provinciali perapprovazione. Date le aspettative e le esigen-ze espresse dalla maggioranzadei colleghi, l’ANMVI si augurache venga espresso pare ref a v o revole alla modifica e che siammetta quindi la cessione dip rodotti attinenti alla salute ani-male all’interno della stru t t u r aa m b u l a t o r i a l e .

A . N . M . V. I . I N B R E V E

mente alla macellazione.f) Veterinario riconosciuto: i lveterinario indicato dal detento-re e approvato dalla competenteazienda sanitaria locale respon-sabile in allevamento della cor-retta attuazione degli adempi-menti previsti dal presente rego-l a m e n t o ;g) autorità competente: il Mini-s t e ro della Sanità.

A rticolo 2(Sistema di identificazione e

r e g i s t razione degli allevamenti ecapi della specie bov i n a)

1. Il sistema di identificazione eregistrazione degli animali dellaspecie bovina comprende iseguenti elementi:a) i marchi auricolari per l‘identifi-cazione dei singoli animali;b) i passaporti per gli animali;c) i registri tenuti presso ciascunaa z i e n d a ;d) la banca dati inform a t i z z a t a .2. Sono responsabili del funziona-mento del sistema di cui al comma 1:a) i detentori degli animali;b) i titolari degli stabilimenti dim a c e l l a z i o n e ;c) i produttori e fornitori di marc h i

a u r i c o l a r i ;d) i veterinari riconosciuti;e) i servizi veterinari delle azien-de unità sanitarie locali;f) le Regioni e le Province Au t o-n o m e ;g) il Ministero della Sanità.

A rticolo 4( P a s s a p o rt o )

1. Il servizio veterinario dell’Azien-da unità sanitaria locale compe-tente rilascia, per gli animali identi-ficati conformemente all’articolo 3,il documento di identificazioneindividuale, di seguito definito pas-s a p o rto, conforme al modellor i p o rtato nell’allegato III.2. L’ i n f o rmazione relativa alla datadi nascita del capo ed al codice diidentificazione della madre puòe s s e re omessa sul passaporto dicui al comma 1 solamente per glianimali nati prima del 1 gennaio1998, destinati agli scambi.3. Il passaporto di cui al comma 1accompagna gli animali in ognis p o s t a m e n t o .4. In deroga a quanto previsto alcomma 3, ferme restando le norm ea tutela del benessere animale edin part i c o l a re che gli animali appe-

Scambi intracomunitari: ecco le modifiche al re go l a m e n toIn collaborazione con la SIVAR, l’ANMVI ha presentato le seguenti proposte di emendamento alregolamento che disciplina gli scambi intracomunitari di animali della specie bovina e suina (visto ilD.L. n. 196 del 22 maggio 1999 sull’attuazione della dirett i va UE 64/432). Le modifi che (in blu) i n t roducono la figura del Veterinario Riconosciuto per la quale la SIVAR si stab a ttendo da tempo.

a cura di Sabina Pizzamiglio

A rticolo 10 bis(Compiti del ve t e ri n a rio

ri c o n o s c i u t o)

1 . Garantire il rispetto degli adempimenti del presente regola-mento collaborando con il detentore e l’Autorità competentealla gestione e verifica del sistema di identificazione e regi-strazione degli animali della specie bov i n a .2 . Fornire al detentore tutte le prestazioni e informazioni sani-tarie necessarie a garantire il mantenimento delle qualifich e

Mucca pazza,c o n t ro il decre to sui mangimii giudici di Venezia ri c o rrono

alla Consulta

S econdo il Tribunale di Venezia potrebbe essere incostitu-zionale il decreto del ministero della Sanità del luglio ’94

che ha vietato l’impiego nei mangimi zootecnici di tessuti dimammiferi causa della diffusione in Gran Bretagna della Bse.Secondo i giudici la norma stabilita dal ministero sarebbeincostituzionale perché viola il principio della legalità secondocui fattispecie penali devono essere regolate da leggi statali enon da semplici ordinanze ministeriali.

Da Agrisole 14/20 gennaio 2000

Mucca pazza: falsi allarmi

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Con una breve nota al Ministe-ro della Sanità, il 13 dicembre

scorso il Coordinamento dei Ve t e r i-nari Coadiutori ha articolato in trepunti le ragioni delle agitazioni difine anno. Si legge nel documentoche “il Ministero della Sanità pale-semente disattende i caratteri di

u rgenza e temporaneità degli inca-richi conferiti (…) reiterandoli neltempo al fine di colmare le gravic a renze di organico”. Attualmente,il personale di alcuni posti d’ispe-zione frontalieri è integrato da coa-diutori precari ai quali è corr i s p o-sto, prosegue il documento, “un

m o rtificante compenso diL.1.500.000 lorde mensili”. Inoltre ,p e rmangono ostacoli buro c r a t i c iall’espletamento “di un concorsocon riserva di posti”.Sulla base di queste premesse, icoadiutori hanno quindi comunica-to la decisione di uno sciopero ini-ziato il 15 dicembre, finalizzato ado t t e n e re l’urgente immissione inruolo del personale in servizio ed ilconferimento di altri eventuali inca-richi alle condizioni riconosciute amedici, chimici e farmacisti in ser-

vizio presso altri dipart i m e n t i .La risposta del Ministero è arr i v a t ail 28 dicembre successivo e ha difatto posto fine alle agitazionisenza risolverle.Dal testo ministeriale che riport i a-mo di seguito integralmente nonrisultano praticabili le rivendicazio-ni dei coadiutori, specie per quan-to attiene le richieste di immediataimmissione in ruolo e di concorso.A future ripartizioni delle risorseeconomiche disponibili “tra unn u m e ro minore di coadiutori” viene

invece rimandata la questione deltrattamento economico. L’ANMVI ha seguito da vicino lacausa dei colleghi frontalieri che datempo si battono inascoltati per lariqualificazione delle loro condizio-ni di lavoro (per la prima voltae s p ressamente regolamentate dalD i p a rtimento Alimenti Nutrizione eSanità Pubblica con atto del 14maggio 1999) e continuerà a soste-nerla per arr i v a re a soluzioni piùvicine alle rivendicazioni iniziali.

Roma 28 dicembre 1999

Ministero della Sanità

Al Coordinamento VeterinariCoadiutori del Minist.della sanitàUfficio Veterinario di Confine diProsecco - 24017 Prosecco (IS)

e p.c.

Al dott. Romano MarabelliDirigente generaleDip. Al.e Nutr. e San.Pub. Vet.

Rivendicazioni veterinari coadiutori

Si fa seguito alla riunione tenutasipresso questo Ufficio di gabinetto il15 dicembre 1999 c.m. per comu-nicare che, come concordato, èstato effettuato, anche con i Dipar -timenti a cui la presente è inviataper conoscenza, l’approfondimen-to sulla fattibilità delle soluzionip roposte da codesto coord i n a-mento con nota inviata via fax il 14dicembre u.s.Si riferisce, al riguardo, che nonrisultano percorribili né l’ipotesi diintervenire con un provvedimentolegislativo d’urgenza, ai sensi del-l’articolo 77 della Costituzione, perattuare l’immediata immissione inruolo di tutto il personale almomento in servizio ai sensi delD.P.R.254/1985, né quella - pro-spettata da alcuni rappresentantidi codesto coordinamento in occa-sione del predetto incontro - di unconcorso riservato allo stesso per-sonale.A queste due soluzioni ostano, daun lato, l’orientamento ormai con-solidato nelle pubbliche ammini-strazioni - anche alla luce di pro-nunzie della Corte costituzionale -di provvedere alla provvista di per-sonale solo attraverso pubbliciconcorsi e, dall’altro, la limitazione,prevista dalla legge,dell’esperibi-lità del corso-concorso al soloaccesso alle qualifiche dirigenzialidel decreto legislativo 3 febbraio1993, n. 29 e successive modifichee integrazioni (vedi articolo 28).Sotto altro profilo, va tenuto pre-sente che la normativa in materiadi concorsi pubblici non lascia allacompleta discrezionalità dell’Am-ministrazione la scelta delle moda-lità di selezione del personale daassumere e che, mentre il concor-so per titoli ed esami parrebbeessere esperito soltanto in un qua -d ro di coerenza normativa allostato non riscontrabile, il concorsoper soli esami, che ha carattere digeneralità, è senz’altro applicabileal caso di specie.Per quanto attiene, infine, alladenunciata insufficienza del com-penso previsto per i veterinari coa-diutori, si osserva che l’inquadra-mento negli organici del Ministerodei vincitori del concorso conquota riservata previsto nell’artico-lo 8 della legge 14 ottobre 1999, n.362, il cui bando è in corso di ema-nazione consentirà di ripartire lecomplessive risorse disponibili traun numero minore di coadiutori,adeguando quindi il livello delcompenso spettante a ciascunprofessionista.Si confida che alla luce delle pre-dette precisazioni prospettate sullabase di approfondite verifiche dicarattere normativo, codesto Coor-dinamento vorrà sospendere ogniforma di agitazione.

Il Capo di Gabinettocons. Antonino Luisi

A . N . M . V. I . I N B R E V E

Hanno scioperato i ve te ri n a ri coadiuto riLe ragioni di una ve rtenza che puntava al riconoscimento dei diritti dei fro n t a l i e r i

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In seguito ad un sanitario con-dannato al risarcimento dei

danni accertati per “negligenzagrave”, in una causa per re s p o n-sabilità professionale, la Cassazio-ne ha stabilito, in una recente sen-

tenza, che la compagnia assicura-trice non è tenuta a pagare sommeche eccedono il massimale delcontratto di assicurazione.I principi generali del Codice civile( a rt. 1882 e ss.) sul contratto di

assicurazione stabiliscono chel ’ a s s i c u r a t o re rivalga l’assicuratodel danno ad esso prodotto entro ilimiti (di massimale) convenuti e,quindi, è stabilito che il risarc i m e n-to da parte dell’assicurazionecopra il danno nei modi e nei limitistabiliti dal contratto.I limiti di massimale entro i qualil ’ a s s i c u r a t o re si obbliga a risarc i reil danno possono essere libera-mente determinati dalle parti. Il premio di assicurazione è deter-minato in relazione al valore della

cosa assicurata, o alla tipologia dirischio specificato al momentodella conclusione del contratto.Nell’assicurazione per la re s p o n-sabilità civile l’interesse dell’assi-curato consiste nel cautelarsi con-t ro il rischio causato da eventualic o m p o rtamenti colposi, ancheg r a v i .Nel contratto di assicurazione perresponsabilità civile (art. 1917Cod. civ.), con riguardo all’attivitàsvolta dall’assicurato, l’assicurato-re si obbliga a tenere indenne l’as-

sicurato dalle ripercussioni econo-miche dell’evento lesivo che lostesso assicurato ha cagionato percolpa, come conseguenza dellap ropria negligenza, imperizia ei m p ru d e n z a .P roprio per la dipendenza dellaresponsabilità dedotta dal contrat-to, l’assicuratore si impegna ar i s a rc i re il terzo a seguito del fattoc o l p o s o .P e rtanto il contratto di assicurazio-ne per responsabilità civile pre-suppone l’imputabilità del fattodannoso, a titolo di colpa, all’assi-curato, come fondamento dell’ob-bligo di risarc i re il danno, mentresono esclusi dalla copertura assi-curativa i danni derivanti da fattodoloso dell’assicurato.Talvolta possono essere compresi idanni derivanti dal fatto dolosoa l t rui, del quale l’assicurato debbar i s p o n d e re per colpa nella sorv e-glianza o a titolo di re s p o n s a b i l i t ào g g e t t i v a .Poiché, ai sensi delle norme delcodice civile, il beneficiario dell’as-sicurazione risulta essere l’assicu-rato, il terzo danneggiato non puòa g i re direttamente contro l’assicu-r a t o re, ma solo contro il re s p o n s a-bile dell’evento lesivo, il quale asua volta ha diritto ad essere tenu-to indenne dall’assicuratore .A titolo di completezza, si riport aun’altra sentenza della Cassazione(n. 5137 del 1998), in cui i giudicihanno stabilito, in un caso diresponsabilità civile per i danniconseguenti ad esercizio dell’atti-vità medica, che l’assicuratore ètenuto al pagamento degli intere s-si oltre i limiti del massimale, sol-tanto nel caso in cui ritardi senzagiustificato motivo il pagamentodell’indennità assicurativa.

R i forma delgiudice unico di

primo grado:Cosa cambierà

per il medicove te ri n a rio

( Pa rte prima)Giudice per le

indagini preliminarie Giudice

d e l l ’ u d i e n z ap r e l i m i n a r e

I n t ro d u z i o n eCon l’entrata in vigore del Decre t oLegislativo 19.02.1998, n. 51, cheistituisce il giudice unico di primogrado, viene soppressa la figuradel pre t o re e le relative competen-ze sono trasferite al tribunale, cheè ora composto dal g i u d i c em o n o c r a t i c o e dal collegio giudi-cante con tre componenti.La legge stabilisce che sia in materia

R U B R I C A L E G A L E

Polizza assicurativaper responsabilità pro fessionale

Quando il professionista risponde in solido con la Compagnia

d i G . C .R u ffo

(Ricercatore dell’Istituto diMedicina Legale e LegislazioneVeterinaria dell’Università degliStudi di Milano)

G

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R U B R I C A F I S C A L E

civile che in materia penale il tribuna-le giudica in composizione monocra-tica e, nei casi stabiliti in modo speci-fico, in composizione collegiale.I n o l t re, in merito all’applicazione dellem i s u re di prevenzione personali epatrimoniali, la norma stabilisce che ilTribunale giudichi sempre in compo-sizione collegiale.Si tratta di una vera e propria “rivolu-zione” dell’ordinamento giudiziario, inquanto unifica in un solo ufficio la giu-risdizione ordinaria di primo grado, alfine (o nell’intento del legislatore) dia c c re s c e re l’efficienza e la funziona-lità del sistema giudiziario.Infatti nella legge delega del ‘97, ill e g i s l a t o re aveva imposto al gover-no dei principi nelle “linee guida”,quali la soppressione della figuradel pre t o re, la ristrutturazione el’accorpamento degli uffici giudi-ziari presso il tribunale, il riord i n odelle competenze del pre t o re nellafigura del giudice unico o mono-cratico, al fine di re a l i z z a re unarazionale distribuzione delle com-petenze negli uffici giudiziariLa riforma riguarda la modifica di tuttii riti processuali: in materia penale,civile, del lavoro e pre v i d e n z a ,lasciando invariata, rispetto al tribu-nale civile, la competenza del giudi-

ce di pace, che si estenderà nel futu-ro anche nel settore delle sanzioniamministrative pecuniarie.Si illustrano ora le novità più rilevantid e l l ’ o rdinamento giudiziario inserite e“fuse” nella normativa vigente delcodice di procedura penale che pos-sono avere un interesse per la legi-slazione veterinaria.

Il Pubblico Ministero presso ilt r i bunale ord i n a r i oCon la soppressione dell’istituto dellap retura, il legislatore ha soppre s s oanche l’ufficio del pubblico ministerop resso la pretura circondariale, le cuifunzioni sono trasferite all’Ufficio delP u b blico Ministero presso il Tr i bu-n a l eo rd i n a r i o.

Giudice per le indagini preliminari(G.i.p.) e Giudice per l’udienzapreliminare (G.u.p.)Una novità importante intro d o t t adalla riforma nella procedura penaleè l’istituzione della figura del giudicedell’udienza pre l i m i n a re (Gup), conuna marcata e netta distinzione difunzioni dal giudice per le indaginip reliminari (Gip).P resso ogni tribunale ordinario è isti-tuita una sezione di giudici incaricatidei provvedimenti previsti dal codicedi procedura penale per la fase delle

indagini preliminari e per l’udienzap re l i m i n a re. (D.Lgs. 4.5.1999, n. 138,a rt. 11 del D.Lgs. 19.02.1998, n. 51).Con la riforma, al giudice per le inda-gini preliminari rimangono comun-que i poteri giurisdizionali in tema diacquisizione e formazione dellap rova (incidente probatorio), di con-t rollo sull’esercizio e sulle modalità die s e rcizio dell’azione penale da part edel pubblico ministero, di emanazio-ne di provvedimenti sulla libertà per-sonale e di conclusione dell’istru z i o-ne sommaria; interviene in funzionedi garanzia dei diritti della personasottoposta alle indagini qualora deb-bano essere assunti pro v v e d i m e n t ilimitativi della libertà personale o inci-denti sulla sfera della riserv a t e z z a .Al contrario, il legislatore toglie al giu-dice per le indagini preliminari i pote-ri di giudizio nei riti speciali in modonitido e obbliga alla designazione diun giudice diverso dal G.i.p. per losvolgimento delle funzioni di giudicedell’udienza pre l i m i n a re (G.u.p.),relativo al medesimo pro c e d i m e n t o .Si riassumono le funzioni che sonostate tolte al G.i.p. dalla nuova nor-mativa, ivi comprese le limitazioni allefunzioni già previste dal codice dip rocedura penale: il G.i.p. che hae s e rcitato funzioni di giudice durante

le indagini pre l i m i n a r i :-non può tenere l’udienza pre l i m i n a-re ,-non può emettere il decreto penaledi condanna,-non può part e c i p a re al giudizioanche fuori dei casi pre c e d e n t e m e n-te previsti dal Codice di pro c e d u r apenale, in cui si prevedono limitazio-ni di funzioni. Infatti è stabilito che nonpuò part e c i p a re al giudizio (nel casolimitato al G.i.p) il giudice che:-ha emesso il provvedimento conclu-sivo dell’udienza pre l i m i n a re ,-ha disposto il giudizio immediato,-ha emesso il decreto penale di con-d a n n a-ha deciso sull’impugnazione con-t ro la sentenza di non luogo a pro-c e d e re .L’ i n t roduzione del nuovo commanella norma che elenca i casi di“incompatibilità per gli atti compiutinel procedimento”, accoglie i conte-nuti di una serie di sentenze dellaC o rte Costituzionale emesse dal1990 in poi, nelle quali i Giudici,accogliendo i ricorsi per illegittimitàcostituzionale (dell’art. 34 del C.p.p.),hanno sancito l’incompatibilità delG.i.p. nelle fasi del pro c e d i m e n t osuccessive alla chiusura delle inda-gini preliminari (fase dibattimentale),

laddove il giudice aveva emesso attinon in sintonia con il principio del“favor re i”, e hanno tolto al giudiceogni funzione di giudizio.[I casi riguardavano l’incompatibilitàdelle funzioni di giudizio e gli attiemessi dal G.i.p., quali:-le ordinanze di rigetto della richiestadi archiviazione con l’ordine al P.m. dif o rm u l a re l’imputazione, durante leindagini preliminari o alla chiusura,-rigetto di richiesta di patteggiamen-to per esiguità della pena o per ildisconoscimento di circ o s t a n z ea g g r a v a n t i . ]Con tale innovazione il legislatore hainteso dare una più netta distinzionedi uffici, compiti, funzioni di questigiudici, al fine di garantire in modoe fficace le garanzie degli indagati giàstabilite dalla legge, una più marc a t aautonomia di decisione da parte ditutti i magistrati chiamati ad esprime-re il giudizio.A tal proposito è importante sottoli-n e a re che la Corte Costituzionale,nella sentenza n. 401/1991, hadefinito che la locuzione di “giudi-zio” ricomprende qualsiasi tipo digiudizio, cioè ogni processo che inbase ad un esame delle prove per-venga ad una decisione di merito( … ).

L ’ a rticolo 1 del D. P. R .23.3.1998,n.100 ha reintro-

dotto le dichiarazioni periodicheIVA a partire dall’1.1.1999.Per l’anno 1999 soggetti obbligatialle dichiarazioni periodiche sonostati esclusivamente le società dicapitali (società per azioni,società a responsabilità limitata esocietà in accomandita per azio-ni), e gli enti commerciali.A decorrere dal 1° gennaio 2000saranno obbligati alla presenta-zione delle dichiarazioni IVAperiodiche (mensili o trimestrali),in aggiunta ai soggetti già obbli-gati per l’anno 1999:• le società di persone (società in

nome collettivo, società inaccomandita semplice);

• le associazioni professionali;• le persone fisiche che hanno

realizzato nell’anno precedenteun volume d’affari ai fini IVAsuperiore a lire 50.000.000.

Termini e modalità Le dichiarazioni periodiche devo-no essere presentate, in alternati-va ad uno dei seguenti soggetti:• ad uno sportello bancario con-

venzionato utilizzando l’apposi-ta busta;

• ad uno sportello delle Poste Ita-liane s.p.a. utilizzando l’apposi-ta busta;

• ad un intermediario abilitatoall’invio telematico (commercia-listi, CAF, Associazioni di cate-goria, ecc.)

entro i seguenti termini:

C o n t r i buenti con liquidazionim e n s i l i :Entro il mese successivo a quellodi riferimento (ad esempio: ladichiarazione relativa al mese digennaio 2000 deve essere pre-sentata entro il 29 febbraio 2000)C o n t r i buenti con liquidazionit r i m e s t r a l i :Entro il secondo mese successivoal trimestre di riferimento (ad

esempio la dichiarazione relativaal primo trimestre 2000 deveessere presentata entro il 31 mag-gio 2000).Si segnala che i contribuenti tri-mestrali devono presentare anchela dichiarazione relativa all’ultimotrimestre solare (ottobre, novem-bre e dicembre) entro la fine delmese di febbraio dell’anno suc-cessivo, al fine di dichiarare l’IVAa debito o a credito relativa al pre-detto ultimo trimestre, tuttavia ilversamento dell’eventuale IVAdovuta per tale ultimo trimestredovrà essere effettuato entro l’or-dinario termine di versamentoprevisto per il pagamento dell’IVA

annuale a saldo (16 marzo).

S a n z i o n iIn caso di violazione degli obbli-ghi concernenti le dichiarazioniperiodiche sono applicabili, inlinea generale, le stesse sanzionip reviste per la dichiarazioneannuale IVA, ai sensi del D.Lgs 18dicembre 1997 n. 471 e successi-ve modificazioni che vengono sin-teticamente riportate nella tabella.Per completezza di informazionesi segnala che il Consiglio deiMinistri ha approvato mercoledì29 dicembre 1999 un Decre t oLegislativo, attualmente all’esamedella Commissione Parlamentare,

che dovrebbe apportare alcunemodifiche al citato Decreto Legi-slativo 471.Tra l’altro in tale decreto vieneprevisto quanto segue:• per l’omessa pre s e n t a z i o n e

delle denuncia periodica non siapplica più la sanzione dal120% al 240% dell’impostadovuta ma la sanzione da lire500.000 a lire 4.000.000;

• nel caso di dichiarazione infe-dele in luogo della sanzione dal100% al 200% dell’imposta siapplicherà la sanzione da lire500.000 a lire 4.000.000;

• la sanzione amministrativa dilire 62.000 corrispondente ad1/8 del minimo nel caso di pre-sentazione della dichiarazionecon ritardo non superiore a 90g i o rni potrà essere applicatasolamente se la regolarizzazio-ne avverrà nei 30 giorni (anzi-ché nei 90);

• il nuovo Decreto Legislativoaumenta anche la misura dellesanzioni ridotte in caso di rav-vedimento operoso infatti inuovi importi delle sanzionipasseranno da 1/6 del minimoad 1/5 del minimo

Con decreto ministeriale 26novembre 1999 pubblicato sullaGazzetta Ufficiale n. 294 del 16dicembre 1999 sono stati appro-vati nuovi questionari per gli studidi settore.Tra le categorie interessate rien-trano anche i medici veterinari ilcui codice di attività è 85.20.0.I questionari dovranno esserecompilati e restituiti entro il 29febbraio 2000 salvo proroghe.Al momento di andare in stampanon risultano ancora disponibilifisicamente i questionari approva-ti dal Ministero.

N u ovi adempimenti per ip ro fe s s i o n i s t i

d i G i ovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Dichiarazione non redatta in conformità del modello approvato dalMinistero delle FinanzeOmissione o inesatta indicazione di dati rilevanti per l’individua-zione del contribuente o del suo rappresentante, per la determi-nazione del tributo o di ogni altro elemento utile per i previsti con -trolli

Sanzione amministrativa da L. 500.000 a L. 4.000.000

Omessa presentazione della dichiarazione annuale in presenza didebito d’imposta o presentazione della stessa con ritardo supe-riore a 90 giorni

Sanzione amministrativa dal 120% al 240% dell’ammontare del-l’imposta dovuta con un minimo di L. 500.000

Omessa presentazione della dichiarazione annuale in assenza didebito d’imposta o presentazione della stessa con ritardo supe-riore a 90 giorni

Sanzione amministrativa da L. 500.000 a L. 4.000.000

Presentazione della dichiarazione con ritardo non superiore a 90giorni

Sanzione amministrativa da L. 500.000 a L. 4.000.000

Presentazione della dichiarazione con ritardo non superiore a 90giorni e contestuale della sanzione ridotta

Sanzione amministrativa di L. 62.000 corrispondente a 1/8 delminimo della sanzione prevista per l’omessa presentazione delladichiarazione

Dichiarazione infedele: dichiarazione in cui è indicata un’impostainferiore a quella dovuta o un’eccedenza detraibile o rimborsabilesuperiore a quella spettante (es. imposta indebitamente detratta,imposta relativa a specifiche operazioni imponibili non dichiaratee precedentemente non documentate e/o non registrate, ecc.)

Sanzione amministrativa dal 100% al 200% della maggiore impo-sta o della differenza del credito

Violazioni dell’obbligo di versamento: omesso o insufficiente ver-samento dell’IVA in acconto, dei versamenti periodici e del versa -mento a conguaglio o a saldo dell’imposta risultante dalla dichia-razione

Sanzione amministrativa del 30% dell’importo non versato.

Violazioni dell’obbligo di versamento: omesso o insufficiente ver-samento dell’IVA in acconto, dei versamenti periodici e del versa -mento a conguaglio o a saldo dell’imposta risultante dalla dichia-razione

Sanzione amministrativa del 30% dell’importo non versato.La sanzione del 30% è ridotta ad 1/8 ossia al 3,75% se il versa-mento è eseguito nei 30 gg dalla scadenza del termine previsto oad 1/6 ossia al 5% se il versamento è eseguito entro il termine perla presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso delquale è stata commessa la violazione. Le riduzioni sono applica-bili a condizione che nei predetti termini sia eseguito il pagamen-to della sanzione ridotta, dell’imposta e degli interessi legali matu-rati

Richiesta di rimborso in difformità della dichiarazione e quindi perun importo superiore a quello risultante dalla dichiarazione

Sanzione amministrativa dal 100% al 200% della somma non spet-tante

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F i n a l m e n t e, dopo tanto parla-r e, siamo giunti nel fatidico

anno 2000. Ritenuto da molti por-t a t o re di iatture e cataclismi d’ognig e n e re, il nuovo millennio, in re a l t à ,si è rivelato ben diverso da cert ep revisioni scaturite esclusivamenteda strampalate profezie. Anche iltemuto millennium bag, che avre b-be dovuto mettere in ginocchio l’in-t e ro sistema informatico del globo,è già un ricordo sfumato, tanto cheanche i m e d i a hanno smesso dip o rre l’attenzione su un pro b l e m ache, alla luce dei fatti, per qualcu-no ha avuto i contorni di un gro s s oa ff a re economico.

Se da un lato però lo scetticismo omeglio l’ottimismo è prevalso, èindubbio che l’informatica ed ilmodo di comunicare siano eff e t t i-vamente cambiati, trasformando len o s t re vite, più di quanto si potre b-be immaginare .L’ i n c a l z a re della tecnologia èandato di pari passo con l’aumen-to dei nostri sempre più pre s s a n t iimpegni professionali quotidiani,che hanno la necessità d’essererisolti nel più breve tempo possibi-le. Il rischio è che si possa cre a reuna spirale un po’ perversa che,invece di porre l’uomo al centro delsistema, obbliga l’uomo stesso alla

dipendenza dalla struttura infor-matica, della quale internet è part ei n t e g r a n t e .C e rtamente non è nostra intenzio-ne vestire i panni dei censori o“ d e m o n i z z a re” uno strumento utilis-simo, affascinante e ormai indi-spensabile come internet, tuttaviaè bene sottolineare, almeno in que-sto primo numero di questa ru b r i-ca, che tale strumento è solo unodei tanti mezzi che il pro g resso tec-nologico ci mette a disposizione enon la causa dell’insostenibilei n c remento dei nostri stili di vita.Com’è noto, l’esigenza principaledell’uomo moderno è quella di riu-s c i re a comunicare in tempo re a l ei n f o rmazioni d’ogni tipo e di potera c c e d e rvi direttamente, magaristando seduto alla scrivania del-l’ambulatorio o mentre è in viaggioo ad un convegno o, perché no, inv a c a n z a .Così come per altre figure pro f e s-sionali, anche il medico veterinariosi sta adeguando, sia pure con

maggiori difficoltà rispetto ad altri,alle profonde e repentine trasfor-mazioni informatiche di cui intern e tè parte integrante. Un altro aspetto che caratterizzai n t e rnet è la sua capacità di inglo-b a re rapidamente una massa didati tale, (che ormai sfugge ad ognic o n t rollo), che le sue trasform a z i o-ni e applicazioni, diventano obsole-te non appena vengono messe adisposizione degli utenti. Per re n-d e re un po’ più accessibile questos t rumento, la redazione di “Pro f e s-sione veterinaria” ha deciso di inse-r i re all’interno della rivista una ru b r i-ca appositamente studiata perv e n i re incontro alle esigenze di unacategoria che negli ultimi anni èp rofondamente cambiata. Allostesso tempo si è modificato ilmodo di comunicare e stanno quin-di mutando gli strumenti che sono iltramite della comunicazione; contutti i pro e i contro che questa tra-s f o rmazione implica sia a livellopersonale che pro f e s s i o n a l e .

Tuttavia non è certo questa la tri-buna per dibattere se internet stiatramutando in meglio la nostra vitae neppure dove ci porterà questai p e rtecnologia; il nostro compito èinvece quello di re n d e re la nostravita professionale ed il modo dip e n s a re più aderenti possibile allarealtà che ci circonda. Per fare ciòè quindi indispensabile gestire almeglio gli strumenti che abbiamoa disposizione.Noi di “Professione veterinaria”c e rc h e remo quindi di orientarv ianche verso le novità inform a t i c h ep resenti sul mercato e che sonodestinate ad un migliore svolgi-mento della professione. I n o l t re, vi forn i remo quelle minimei n f o rmazioni informatiche di baseche vi consentano di muoverv imeglio nel complesso mondodella rete internet, lasciando allepubblicazioni specializzate ilcompito di forn i re ulterioria p p rofondimenti a coloro che lor i t e rranno opport u n o .

d i Fa b rizio Pa n c i n i

I N R E T E

Internet: una finestra sul futu ro

La Veterinaria in re teh tt p : / / w w w. e u ro p a . e u . i n t

A bbiamo cominciato col pubblicare il sito dellaC o munità Europea proprio perché riteniamo ch e,

ormai entrati nel terzo millennio, si consolidi in ognuno dinoi una consapevolezza europeista.Da questa home page si può accedere a numerose infor-mazioni in tutte le principali lingue europee, compresa lanostra; inoltre, è possibile attingere notizie di caratterepolitico, istituzionale e d’attualità. In particolare si posso-no consultare testi giuridici, comunicati stampa, appun-tamenti vari, ecc.…

Per quanto riguarda il settore veterinario italiano, il link:http://www.europa.eu.int/eur-lex/it mette a disposizionedegli utenti una interessante e piuttosto completa rasse-gna di Gazzette Ufficiali CEE in lingua italiana, molto utileper coloro che devono quotidianamente fare i conti conl’intricata selva di normative che regolamentano la pro-fessione veterinaria e non solo.

h tt p : / / w w w. m i n i s t e ro . i z s . i t /

Q uesto è il sito del Dipartimento Alimenti, N u t r i z i o-

ne e Sanità Pubblica Veterinaria del Ministero della

Sanità, un sito piuttosto articolato e completo che, per la

sua importanza e vastità di informazioni, sarà oggetto diun approfondimento nei prossimi numeri di Professione

veterinaria. Attraverso la home page, è possibile acce-

dere, tramite l’attivazione di appositi link, alla visualizza -

zione di tutta la struttura del Dipartimento, con gli uffici

centrali e periferici, nonché ad un numero indefinito di

dati riguardanti le malattie della lista A dello OIE, l’anda-

mento dei Piani Nazionali di eradicazione ed i flussi d’im-

portazione d’animali e dei prodotti d’origine animale;

questi ultimi controllati col sistema ANIMO. Tra le tante

possibilità e informazioni, per i colleghi che si interessa-no di ispezione e controllo delle derrate d’origine anima-

le, è possibile accedere anche a notizie riguardanti le

tossinfezioni e l’igiene alimentare.

h tt p : / / w w w. h e a l t h n e t . o r g / p ro g r a m s / p ro m e d . h t m l

P er coloro che conoscono la lingua inglese e soprat-

tutto si interessano di emerge n ze veterinarie e di

epidemie, questo sito è tra i più completi presenti in rete.

Gestito da ProMED (Program for Minitoring EmergingDiseases) e fondato dalla Federazione americana che

raggruppa la maggior parte degli scienziati, il sito è stato

attivato allo scopo di segnalare in tempo quasi reale, le

emergenze epidemiche che si manifestano in qualsiasi

angolo del mondo. Anche il più sperduto.

Le notizie vengono diffuse utilizzando la posta elettronica

successivamente all’iscrizione, gratuita, in un’apposita

lista.

Le informazioni d’interesse veterinario sono inserite in

una lista denominata ProMED-ahead e spaziano sui piùsvariati argomenti: botulismo aviare, afta epizootica, bse,

malattia emorragica del coniglio, listeriosi, tossinfezioni

alimentari, ecc.

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La globalizzazione ha fatto unulteriore passo avanti in

occasione della riunione, tenutasi il17 e 18 novembre 1999 a Bru x e l l e s ,tra gli esperti del settore farm a c e u t i-co-veterinario che si sono incontratiper discutere sull’arm o n i z z a z i o n edei requisiti tecnici necessari per laregistrazione dei prodotti destinati

alla Salute Animale.La conferenza è avvenuta sotto gliauspici del VICH, un gruppo di lavo-ro trilaterale (UE-Giappone-USA)varato tre anni orsono, finalizzatoalla collaborazione e all’arm o n i z z a-zione a livello intern a z i o n a l e .Nel discorso di apertura, il Dr. JohnP reston, Presidente di Merial, azien-

da leader nel settore della SaluteAnimale, ha aff e rmato che l’arm o-nizzazione delle normative devep o g g i a re su solide basi scientifichepiuttosto che su interessi di naturap o l i t i c a .“È essenziale poter aff ro n t a re lemolte sfide della globalizzazione,sia che esse derivino da una crisi di

fiducia nella sicurezza della filiera dip roduzione degli alimenti a livellomondiale, sia dai liberi mercati, siadagli sforzi nell’ambito della Ricerc ae Sviluppo, sia dalla produzione odai consumatori” così ha aff e rmato ilD r. Pre s t o n .La Ricerca e lo Sviluppo verre b b e roincentivati ....L’univocità delle normative necessa-rie per l’autorizzazione dei farm a c iveterinari sarebbe in grado di gene-r a re sicurezze per le Aziende pro-duttrici e perm e t t e rebbe di evitarequelle duplicazioni nel campo dellar i c e rca, costose e dispendiose int e rmini di tempo, necessarie pers o d d i s f a re i singoli requisiti norm a t i-vi presenti nei diversi stati. Ciò con-s e n t i rebbe di ridurre notevolmente ilcosto di immissione di un pro d o t t osul mercato, rendendo così disponi-bili risorse per attività di Ricerca eSviluppo veramente innovative.Le economie di scala che ne deri-v e re b b e ro potre b b e ro accre s c e re lapossibilità di sviluppare pro d o t t iconcepiti per patologie rare e perpiccoli segmenti di mercato, laddo-ve le costose attività di Ricerca eSviluppo possono essere giustifica-te soltanto a livello globale.“Un ulteriore obiettivo fondamentaledel VICH”, sostiene il Dr. Pre s t o n ,“consiste nel ridurre la sperimenta-zione condotta sugli animali.” Ciòs a rebbe possibile, sia evitando laduplicazione dei test effettuati per idiversi stati, sia - nel corso del pro-cesso di revisione scientifica deirequisiti esistenti - dalla possibilità diu t i l i z z a re i più recenti pro g re s s iscientifici conseguiti nell’ambitodelle tecniche in vitro ....La fiducia dei consumatori verre b-be ripristinata...Il Dr. Preston ha espresso chiara-mente i criteri necessari per unaconoscenza scientifica aggiornata edi elevato livello qualitativo che devee s s e re alla base di tutte le pro c e d u-re normative: “Una scienza validadeve essere trasparente e definitamediante linee guida e pro t o c o l l isolidi e chiari e dovrebbe esseresoggetta a revisione scientifica enon serv i re per finalità politiche”.“Gli standard relativi all’efficacia edalla sicurezza che ne sono derivati eche sono stati accettati a livelloi n t e rnazionale - ad esempio un con-senso globale sui limiti massimi re s i-duali o MRL - sare b b e ro in grado dir i d a re fiducia a un consumatore cheè sempre più preoccupato in meritoai parametri di sicurezza alimenta-re”, così ha proseguito il Dr. Pre s t o n .... e ciò andrebbe a vantaggioanche delle Autorità preposte alleRegistrazione dei farm a c i .“Anche le Autorità preposte alleRegistrazione dei farmaci ne trarre b-b e ro vantaggio”, ha detto il Dr. Pre-ston. “Ogni Organismo ha infatti lostesso dovere fondamentale das v o l g e re - ovvero garantire la sicu-rezza, la qualità e l’efficacia dei far-maci per uso veterinario per i qualine approva la commerc i a l i z z a z i o n e .Di fronte ad un mondo che diventaogni giorno più piccolo, la logica edil buon senso ci indicano quanto sianecessaria l’armonizzazione globaledi questo processo per garantire las i c u rezza, la qualità e l’efficacia”. ■

N O T I Z I E D A L L ’ E U R O P A

L’armonizzazione delle procedure di registrazione per i fa rmaci ve te ri n a ri : una realtà che si sta concre t i z z a n d o ?

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PROFESSIONE VETERINARIA 1 / 2 0 0 0 17

più volte che sarebbe stato piùcorretto da parte delle associazio-ni prendere la maggioranza nelS I VeLP e gestire il sindacato.Questo dimostra ancora una voltadi non aver capito le finalità e lospirito dell’ANMVI che, ribadisco,desidera superare le contrapposi-zioni interne alla categoria e risol-vere la conflittualità che ne è deri-vata e che ormai non ha più sboc-c h i . Il punto di non ri t o rno èsegnato anche dagli scarsi risul-tati ottenuti dal sindacato in questiultimi anni.Concludo dicendo che è impossi-bile aderire alla SCIVAC senzaaderire all’ANMVI, nella speranzadi averti dato una volta per tutte glielementi per condurre una diversariflessione su entrambe.

Piermario PigaPresidente SCIVAC

Pubblico e pri va to stanno

i n s i e m e ?Se l’ANMVI rappresenta tutti iveterinari italiani, come è possibi-le conciliare gli interessi dei vete-rinari pubblici con quelli dei libe-ri professionisti?

Giampiero Diana

La tua domanda richiede unarisposta complessa che cercheròdi darti nel modo più chiaro edesauriente. Il mondo dei dipen-denti pubblici e quello dei liberiprofessionisti hanno sempre avutoal loro interno forti resistenze aldialogo e posizioni così rigide danon lasciare margini di confronto.Come tutti i grandi problemi dellaveterinaria, anche quello dei rap-porti fra libera professione e atti-vità pubblica è sempre statoaffrontato in modo conflittuale.Questa lacerazione ha tolto alla

categoria la coesione necessariaper affrontare le istituzioni e lefo r ze politiche con la dov u t adeterminazione; tutto questo peranni, a vantaggio di altre catego-rie professionali più unite e piùfo rti di noi, che hanno anchesaputo approfittare della nostradebolezza per usurpare ruoli checi spettavano, sia rispetto alla pre-p a razione scientifica che allecompetenze professionali.Il settore pubblico, del resto, non ècosì monolitico e non lo si ritrovainteramente raccolto attorno adun’unica posizione. In questo stes-so numero puoi vedere infa t t icome i commenti di vari esponen-ti del mondo pubblico sull’intramu-raria partano da posizioni moltod i verse fra loro ed espri m a n op a r e ri contrastanti, in qualchecaso addirittura vicini al settorelibero professionale che al lorostesso sindacato.Per questo l’ANMVI sta la vorandoper superare la frammentazionedella veterinaria, nella convinzio-ne che la categoria debba cercareal suo interno le soluzioni più giu-ste ed equilibrate.

Carlo Scotti

D i ri tto di re p l i c aDiamo spazio alla replica del dott.Marco Smaldone che non ricono-scendosi nelle dichiarazioni delProf. Minoia rilasciate al nostrog i o rnale per l’art i c o l o - i n t e rv i s t asulla Facoltà di Bari, ha inviatoalcune precisazioni che siamo indovere di pubblicare.

in riferimento all’articolo pubbli-cato sul n. 3 di settembre ’99 daltitolo “La facoltà di Bari”, nell’in-t e rvista al prof. Minoia (a pag.

45), ritengo di essere stato chia-mato in causa ingiustamente equindi preciso quanto segue:ho notato con rammarico il mionome legato a pubbliche criticheper una presunta omissioned ’ i n f o rmazione verso la nostrac a t e g o r i a .Devo pre c i s a re che in qualità dipubblicista, da oltre dieci annire g o l a rmente iscritto all’Albo deiG i o rnalisti, nell’ambito del quoti-diano in questione, rivesto ilruolo di collaboratore curandoda circa quindici anni una ru b r i-ca dedicata agli animali dal tito-lo “Vita con gli animali”, per cuinon pretendo di essere il consu-lente assoluto de “La Gazzettadel Mezzogiorno”, per tutto quel-lo che attiene alla nostra Disci-p l i n a .A riprova di quanto aff e rm o ,spesso sul quotidiano vengonopubblicati articoli ed interv i s t er i g u a rdanti argomenti di Medici-na Veterinaria che i capore d a t t o-ri o il dire t t o re reputano d’inte-resse pubblico, senza che iovenga interpellato.In questo caso non conosco ilcontenuto delle richieste che ilp rof. Minoia abbia inoltrato alg i o rnale che non ha ritenutoo p p o rtuno pubblicargli, mar i c o rdo molto bene la telefonatafattami da un suo assistenteannunciandomi che mi avre b b einoltrato un fax e dicendomi cheil suo pro f e s s o re avrebbe volutoche io mi attivassi per pubblicar-lo nello spazio della mia ru b r i c a ,tra l’altro “limitato” rispetto allungo articolo mandatomi.Cominciamo, quindi, col pre c i-

L E T T E R E A L D I R E T T O R E@“… ci affacceremo al nuovomillennio, senza sperare di

trovarvi nulla di più di quelloche saremo capaci di portarvi.”.Italo Calvino – Lezioni Americane

Cari lett o r i ,

da questo numero le risposte

alle lettere al Dirett o r e

vengono affidate, a giudizio

dello scrivente, alle pers o n e

che hanno le competenze

s p e c i fi che per ciascun

a r g o m e n t o .

Perciò non sempre sarà il

D i r e ttore a rispondere...

Carlo Sc o tt i

Con grande dispiacere debboconstatare che il rinnovo dell’iscri-zione alla SCIVAC pre s u p p o n el’adesione d’ufficio all’ANMVI.Così leggo chiaramente sull’opu-scolo “Programma 2000” che laSCIVAC mi ha inviato con allegatii moduli per il rinnovo: “anche tu,con l’iscrizione alla SCIVAC, seiparte di questa nuova federazio-ne (leggi ANMVI)...”.Ma ahimè io non voglio far partedi questa nuova Federazione per-ché dai suoi comportamenti inquesti primi sette mesi di vita si èconnotata come una Organizza-zione che interviene pesantemen-te nella politica veterinaria, vistoche ha sponsorizzato i propri can-didati alle elezioni degli Ordini, eha preso posizioni che non hannotrovato il mio consenso su unaserie di problemi che in questasede sarebbe lungo elencare.Naturalmente mi dispiace consta-tare che il mio, seppur piccolo,contributo allo sviluppo della Sci-vac, peraltro riconosciuto dallostesso Presidente nel medesimoopuscolo (“...con il sostegno deisoci (leggi Scivac) ha raggiuntonotevoli traguardi...”), sia ripagatoiscrivendomi d’ufficio ad unaassociazione che non ha niente ache fare con lo spirito inizialedella società a cui anni fa mi sonoassociato.La speranza era di trovare unaformula che mi desse la possibi-lità di iscrivermi ancora a SCIVACma potendo omettere la mia dele-ga all’ANMVI. Non è così e quindinon mi rimane che restituire tutti imoduli e cercare una Associazio-ne che faccia Cultura e che dan-domi un servizio non mi obblighiad aderire a qualcosa d’altro chea detta dei suoi rappresentantinon sostituisce la FNOVI, non èun Sindacato, non è un’Associa-zione Culturale e quindi non socosa sia o forse è un partito dellaveterinaria? Ancora non capiscoperché non sia stata data la pos-sibilità dell’opzione. A me parevacosì semplice, sarebbe bastatoprevedere uno spazio nei modulidi iscrizione dove sottoscriverel’adesione all'ANMVI. Troppo diffi-cile? Forse i nostri dirigenti SCI-VAC temevano di trovare pochecrocette di adesione? Così pocosicuri di se stessi, dei loro proget-ti? No, non credo, forse è solo unadimenticanza a cui spero nel futu-ro venga posto rimedio.Per il momento però invito tutticoloro, che hanno lo stesso pro-blema di coscienza, e non hannonulla da perdere..., a manifestareil proprio disagio pubblicamenteattraverso la stampa di categoria

o a scrivermi. Penso sia necessa -rio trovare una formula che impe-disca in futuro che l’iscrizione aduna Associazione con certe fina-lità comporti l’adesione ad un’al-tra Associazione con finalità diffe-renti contro la propria volontà. Ènecessario quindi investire delproblema la FNOVI, I SINDACATI,il Ministero, le Organizzazioni cul -turali Straniere. A questo proposi -to chiedo consiglio a tutti i colle-ghi.Cordiali saluti

Aldo Pola

Non c’è peggiors o rdo di chi non

vuol sentireCaro Aldo,non è la prima volta che rispondoalle tue argomentazioni; l’ho giàfatto da questo giornale pochesettimane fa e di persona al 39°Congresso SCIVAC di ottobre.Mi ritrovo ora a dover affrontare lestesse questioni e a supporrequindi di non essere stato abba-stanza chiaro. Ribadisco alloraalcuni concetti, anche se ho l’im-pressione che le continue solleci-tazioni che invii anche all’indirizzodella stampa di settore non sianoautentiche richieste di delucida-zioni, ma solo pretesti per metterein discussione la SCIVAC, nel tuoruolo di segretario provinciale delSIVeLP di Milano.Con altre associazioni e soprattut-to con l’approvazione unanimedell’Assemblea Ordinaria dei pro-pri Soci (20marzo 1999, Monte-catini) la SCIVAC si è fatta promo-trice della costituzione della Fede-razione delle Associazioni Veteri-narie che in un secondo tempo haassunto il nome “ANMVI”. A que-sta fe d e razione la SCIVAC haaderito, come anni fa alla WSAVAe alla FECAVA senza obiezioni daparte dei nostri soci. Tutti i nostriiscritti sono quindi, sia pure indi-rettamente, parte della WSAVA,della FECAVA e dell’ANMVI; seritieni di non volervi aderire ne haitutto il diritto, perciò prendo attodel tuo mancato rinnovo alla SCI-VAC. La cosa può anche dispia-cermi, ma penso che tu debbachiarirti le idee ed agire di conse-guenza.L’ANMVI non è nata in contrappo-sizione ai sindacati, ma per supe-rare la logica sindacale e mante-nere unita l’intera categoria difronte a rivendicazioni e interessigenerali;al contrario, è disponibilea collaborazioni con i sindacati,l a d d ove esistano conve r g e n zeprogettuali.È stato inoltre attribui-to all’ANMVI il desiderio di sosti-tuirsi alla FNOVI, trascurando ladifferenza che passa fra un’asso-ciazione professionale e la suarappresentanza istituzionale. L aFNOVI, quale istituzione di cate-goria, è e resta imprescindibile einsostituibile. Certamente l’ANM-VI dovrà confrontarsi con laFNOVI, anche in virtù del fatto cherappresenta più di 9.000 iscritti, il50% della veterinaria italiana.Come altri nel sindacato, hai detto

Spettabile ANMVI, sono lieto, finalmente, di avere un serio riferimentoper quanto riguarda le innumerevoli problematicheprofessionali, vista la latitanza di ogni organo uffi-ciale finora esistente: da quelli locali (leggi OrdineProfessionale) a quelli centrali (leggi sindacato).Il quesito che vorrei porvi è di ordine non “dramma-tico” ma, comunque, ha sollevato sufficientementecuriosità ed interesse da parte di molti colleghi diogni dove del territorio nazionale (come si è potutovalutare dalle opinioni raccolte alcuni mesi fa sullavetlink-list). In particolare vorrei avere delle indica-zioni inerenti all’apertura di un pet-corner. Dal sitoANMVI ho potuto leggere la richiesta inoltrata peravere un chiarimento “deontologico” alla nostraFederazione ma, in attesa, alcuni colleghi hanno giàattivato un riferimento commerciale presso la pro-pria struttura. In qualità di rappresentante SCIVACpresso la provincia di Caserta, un socio mi chiede-va se avevo aggiornamenti in merito ad un proble-ma ben preciso di carattere finanziario e fiscale. Piùprecisamente mi chiedeva se, attivando un pet-cor-ner con ampliamento della P.I. già esistente, c’erabisogno di integrare il compenso versato per l’INPSo se era sufficiente quanto già versava in qualità dilibero professionista (visto che la P.I. impiegata è lastessa). Chiede ciò perché il parere di più com-

mercialisti interpellati è totalmente discorde tra loro.Chiedo a Voi di avere, se possibile, delucidazioni inmerito, visto il conforto di consulenza fiscale otteni-bile dal collaboratore SCIVAC che spesso ha giàchiarito quesiti ben più cavillosi (così come mi ècapitato di leggere sulla rivista ufficiale “ProfessioneVeterinaria”).Certo di una vostra tempestiva ed esaustiva risolu-zione del quesito, invio cordiali saluti.

Dr. Vincenzo D’Andrea

Caro Vincenzo,ti ri n grazio innanzitutto e ti rispondo vo l e n t i e ri, masenza entrare nel merito dei tuoi quesiti. E non lo fa c-c i o, perché al momento, malgrado la libera iniziativadi alcuni colleghi, non si può parlare di pet corn e rcome se fosse un fatto acquisito e quindi una realtàp ra t i c a b i l e. È molto semplice: il pet corner deve pas-sare attraverso un adeguamento del codice deonto-logico alle nu ove opportunità della profe s s i o n em o d e rn a .P rima di questo ogni cavillo bu r o c ratico ofiscale non ha ragione d’essere.Ti rimando quindi allaru b rica ANMVI INFORMA dove rendiamo conto delledecisioni del C. C. F N OVI in merito alle proposte dimodifica del fa m i g e rato articolo 52.

Carlo Scotti

Pet corner senza dra m m i

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s a re che il prof. Minoia non hamai interloquito né di persona,né tramite telefono con il sotto-scritto, altrimenti dette incom-p rensioni, sono sicuro, si sare b-b e ro potute evitare. Inoltre, seavesse voluto inform a re i colle-ghi e soltanto i colleghi, come haevidenziato nell’intervista, a miov e d e re, avrebbe potuto usufru i redi mezzi e sedi molto più appro-priate: meeting, tavole ro t o n d e ,seminari ed altro, avendo adisposizione le stru t t u re universi-tarie. Tengo a pre c i s a re che l’e-siguo spazio della mia rubrica èstato in molti casi utilizzato inf a v o re delle iniziative dellanostra categoria, ma quando si ètrattato di notizie brevi e chepotevano intere s s a re il grandepubblico. Mi fa piacere darv e n euna testimonianza: all’indomanidi una giornata SCIVAC svoltasiall’Hotel Ambasciatori in Bari,senza che io avessi avuto nessu-na richiesta, ho parlato dell’im-p o rtanza sia degli arg o m e n t itrattati che della grande e meri-toria capacità dell’AssociazioneCulturale SCIVAC che tanto sip rodiga per l’aggiorn a m e n t ocontinuo della nostra Categoria.A riguardo dell’articolo del pro f .Minoia, non è stato pubblicato,p e rché inappropriato in quantodetta rubrica sugli animali è indi-rizzata, ad un pubblico aff e z i o-nato di amici e simpatizzantidegli animali e non agli addetti ail a v o r i .A mio avviso sarebbe stato piùd o v e roso da parte del pro f .Minoia, che tra l’altro consideroamico, che mi avesse consultatoin privato, piuttosto che pubbli-c a re quanto “tira acqua al suomulino”. Questo indipendente-mente dalle situazioni di concor-renza re c i p roca sottol ineatenella domanda posta dall’interv i-statrice la quale avrebbe potuto,come dovere etico impone, inte-ressarsi per un attimo, prima dic i t a re il nome di una personaassente. R i c o rdo a tale proposito che ap ro m u o v e re le novità in campomedico veterinario mi sono sem-p re sentito in prima linea ed ac o n f e rma di quanto dico ci sonoben cinque congressi che hoindetto come medico veterinariol i b e ro professionista ed a miespese. Un immane lavoro chesolo chi lo ha aff rontato puòc a p i re: dall’arduo impegno dimesi di lavoro, agli onero s i s s i m icosti che un congresso compor-ta. Tutto questo aff rontato dap a rte mia con un pro f o n d osenso del dovere e per la gran-de passione che ancora sentoverso la nostra professione edanche per contribuire alla cre-scita di una sempre più qualifi-cata figura del veterinario anchenel sud. Per fortuna tanto lavoromi ha sempre ripagato per l’am-pia partecipazione sia dei colle-ghi che degli allevatori e deimolti amici degli animali e quindidel grande pubblico che has e m p re risposto molto bene, unpo’ meno i docenti universitari.

M a rco Smaldone

L E T T E R E A L D I R E T T O R E

A N N U N C I• Cedesi ambulatorio veterinario provincia di Milano Nord, ben avviato, attrez-

zatura chirurgica, anestesiologica e radiologica completa.Telefonare allo 02 29510626.

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O F F R O L A V O R O• Ambulatorio Veterinario in Provincia di Trento (Ziano di Fiemme), cerca vete-

rinario per impiego a tempo pieno dal 1 Ottobre ’99. Per neolaureati richiestoperiodo di “prova tirocinio” da concordare. Per informazioni: Tel. 0462/571318(Chiedere Dr. Bucci).

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L ’ E u ropa promette misureper regolare la vendita dei

farmaci su Internet, ormai diventa-ta una vera e propria “scorc i a t o i a ”per chi voglia acquistare medicina-li senza troppi controlli. Già l’Org a-nizzazione mondiale della Sanità(Oms) aveva recentemente definitoil commercio on line «un pericoloper la salute pubblica e un rischio

per ciascun consumatore». Ora,I ’ e u rocommissario alla società del-l ’ i n f o rmazione, Erki Liikanen,rispondendo a un’interro g a z i o n ep roveniente dal Parlamento euro-peo di Strasburgo, si è pro n u n c i a t oc o n t ro la vendita telematica deip rodotti farm a c e u t i c i .Liikanen ha giudicato «illegittimo»l’atto di vendere in rete medicinali

che si possono invece otteneresolo su presentazione di ricette.Pur confermando la sua posizioneavversa alla vendita on line, Liika-nen ha sottolineato le difficoltà ai m p e d i re de facto le transazioni inrete e i problemi che il fenomenopone. Il commissario finlandese haannunciato che, nei prossimi mesi,un gruppo di lavoro di espert icomunitari si metterà al lavoro pere s a m i n a re le limitazioni tecnicheeventualmente imponibili alle ven-dite e alle importazioni di farm a c io rdinati via Internet da Paesi terz i

all’Unione euro p e a .Tuttavia, nonostante le diffuse per-plessità suscitate dall’uso farm a c o-l o g i c o - c o m m e rciale di Internet, almomento, mancano vere contro m i-s u re alla vendita via internet deimedicinali. E si fatica a immaginar-ne di efficaci. Sembra dunque pro-filarsi una «farmacia virtuale» chesembra però in grado di off r i repoche garanzie. Anche qualoral’Unione europea adotti una legisla-zione volta a impedire alle aziendele vendite on line, il pro v v e d i m e n t or i g u a rd e rebbe solo le aziende

e u ropee. Bisognerebbe almenot ro v a re il modo di non far mancarel ’ i n t e rmediazione del medico tra ilpaziente e il farmaco. Negli StatiUniti si sta battendo una stradadiversa: le autorità statunitensihanno scelto di contro l l a re tutti i sitidel settore farmaceutico per poir i l a s c i a re una certificazione di qua-lità a chi soddisfa i criteri fissati.N e l l ’ i n t e rrogazione dell’euro p a r l a-mento si metteva, tra l’altro, in evi-denza l’ampiezza dell’off e rta (e lafacilità dell’acquisto) di prodotti far-maceutici su Internet. Nel congre s-so farmaceutico mondiale di Bar-cellona è stata annunciata una cifrai m p ressionante: su Internet si pos-sono comprare ben 20mila medici-nali. Il cui acquisto, naturalmenteavviene nella gran parte dei casisenza ricetta. La farmacia telemati-ca presenta, insomma, aspettiinquietanti. Risulta infatti diff i c i l ev e r i f i c a re se vengano osservate omeno le condizioni di conserv a z i o-ne del farmaco. Inoltre, non è aff a t-to scontato che il prodotto farm a-ceutico contenga le adeguatei n f o rmazioni nella lingua dell’acqui-rente su dosaggi, posologia e con-t ro i n d i c a z i o n i .Non è un caso che in questo perio-do il commercio on line stia diven-tando oggetto di discussione e dielaborazione di leggi ad hoc. L’ e-splosione del commercio elettro n i-co non deve, infatti, pro t e g g e re iconsumatori a un livello minore diquello che disciplina attualmente levendite su catalogo o al negozio: èquesto il principio di base che haindotto i 29 Paesi dell’Ocse (l’Org a-nizzazione per la cooperazioneeconomica e per lo sviluppo) ai n d i r i z z a re ai rispettivi Governi unmemorandum contenente le lineeguida per la protezione dei consu-matori nelle operazioni di commer-cio elettronico. L’Ocse ha fissato indieci punti le sue Iinee-guida. Glioperatori devono off r i re al consu-m a t o re privacy, protezione dei dati,t r a s p a renza, informazioni. Il tuttocon un linguaggio chiaro .

P. Piz.(Tratto da Il Sole 24 Ore - Sanità -

18-24 gennaio 2000)

A n che i profe s s o r iu n i ve r s i ta r i

d e vono iscri ve r s ia l l ’ O rd i n e

Ametà gennaio il Consigliodi Stato è intervenuto a

dirimere una controversia che havisto coinvolti gli ordini dei veteri-nari, i docenti di medicina veteri-naria, il Ministero della Sanità equello dell’Università. La questio-ne di fondo riguardava l’obbliga-torietà d’iscrizione all’ordine daparte di chi svolge attività tipichedell’attività professionale in ambi-to universitario. Affermando l’ob-bligo di iscrizione, il Consiglio diStato ha sottolineato che l’albogarantisce i cittadini sulla prepa-razione di chi svolge una presta-zione, indipendentemente dal-l’ambito in cui viene erogata.

(Fonte: Il Sole 24 Ore11 gennaio 2000)

L E T T O S U I Q U O T I D I A N I

Le regole per ve n d e re fa rmaci on line

Y

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M a l a ttia orto p e d i c adello sviluppo

L’ a rt rosi può colpire anche canimolto giovani di età. E s u b e r a n-

te per natura e spesso iniziato tro p p op recocemente ad attività sportive odi lavoro, il cucciolo sollecita in conti-nuazione, e a volte in eccesso, il pro-prio distretto art i c o l a re che, data l’età,è part i c o l a rmente delicato sia perc h éin via di formazione, sia perché dota-to di un notevole grado di plasticità,

soprattutto a carico dei tessuti molli dicontenimento (muscoli, tendini elegamenti). Se da un lato tale plasti-cità riveste evidentemente un signifi-cato positivo in termini di adattamen-to, dall’altro essa comporta il rischioche muscoli, tendini e legamenti –nel loro insieme identificabili comeunità MioTe n d i n e o L e g a m e n t o s a(MTL) – superino il proprio limite ela-stico e provochino alterazioni bio-meccaniche nell’articolazione sovra-sollecitata. Il non perfetto funziona-mento dell’unità MTL rappresenta, in

ultima analisi, uno dei principali fatto-ri predisponenti ed aggravanti l’art ro-si del cucciolo.Sulla base di questi pre s u p p o s t i ,Innovet – Azienda leader nel settoredella condro p rotezione in Italia – hasviluppato un nuovo nutraceutico perl ’ a rt rosi del cucciolo: C o n d ro ge n®

M T L. Al condroitin solfato – glicosa-minoglicano noto per possedere pre-cise attività condro p rotettive – il Con-d ro g e n®MTL associa l’acido dl alfa-lipoico (ALA), una sostanza natural-mente presente nelle cellule animali

e dotata di un duplice effetto sull’u-nità MTL: (a) ALA ottimizza il tono delmuscolo scheletrico, facilitando lesue naturali vie bioenergetiche; (b)ALA previene il danno provocato aitessuti MTL dai radicali liberi iper- p ro-dotti in seguito all’esercizio fisico tipi-co del cucciolo.In ultima analisi, nel Condro g e n® M T Lil classico approccio condro p ro t e t t i-vo viene garantito ed esaltato dalripristino del “trofismo funzionale”dell’unità MTL. Un passo avanti neltrattamento adiuvante dell’art ro s i ;

una innovazione concettuale e tera-peutica di straordinaria import a n z a ,soprattutto perché qualunquea p p roccio basato sulla sola condro-p rotezione assai poco può farequando sulla cartilagine continuinoad insistere carichi anomali causatid a l l ’ i n e fficienza funzionale dell’unitàM T L .Per informazioni: Innovet Viale dell’Industria, 8 - Rubano; tel. 049.898.73.19; fax 049.898.73.21; e - m a i l [email protected], www. i n n o v e t . i t

IRIS e Nova rt i sindicono due premi

nel campo della nefrologia

ve t e r i n a r i aper l’anno 2000

La International Renal InterestSociety (IRIS) è lieta di annu n-

c i a re che per l’anno 2000 vengonoindetti due pre m i .• L’Osborne Aw a rd (valore 15,000E u ro ) che verrà assegnato pers o s t e n e re i progetti di un ricerc a t o resenior o di un team che nel corsodella carriera si sia distinto nelcampo della nefrologia veterinaria;• L’IRIS Aw a rd (valore 10,000E u ro ) che verrà attribuito per soste-n e re la ricerca di un giovane e pro-mettente studioso, all’inizio della suac a rriera di ricerca in nefrologia veteri-n a r i a .Verranno presi in considerazionesoltanto i lavori che sono già statip u b blicati o accettati per la pubbl i-cazione (citando i rife r i m e n t i ) . Pe rl’IRIS Aw a rd la data di pubbl i c a z i o-ne non dovrà essere precedente il1 9 9 7 .Vengono richiesti al candidato iseguenti re q u i s i t i :• Il Suo progetto ha portato ad unp ro g resso significativo nella com-p rensione, diagnosi o trattamentod e l l ’ i n s u fficienza renale cronica nelcane o nel gatto;• Il Suo progetto contribuirà ad aiuta-re i medici veterinari a meglio dia-g n o s t i c a re e/o trattare l’insuff i c i e n z arenale cro n i c a .È necessario compilare l’appositomodulo che si può scaricare nel sitoweb IRIS: www. re n a l h e a l t h . o rg edinviarlo con gli allegati richiesti all’in-dirizzo indicato entro il 1° marz o2000. Anche le nominations verr a n n oaccettate. Le candidature verr a n n oesaminate dall’IRIS Board, compostoda 17 esperti di fama mondiale pro-venienti da 8 diversi paesi. La giuriaè indipendente.I vincitori verranno informati entro il15 agosto. Nei prossimi mesi, verr a n-no comunicati il luogo e la data dellacerimonia di consegna dei pre m i .Per eventuali inform a z i o n i :R o b e rta D’Amore N o v a rtis Animal Health Inc, - SwitzerlandPhone: +41 61 697-5317 Fax: + 41 61 697-6788 ■

N O T I Z I E D A L L E A Z I E N D E

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Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2000, Nr 1

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D i re tto reCarlo Sc o tt i

D i re tto re ResponsabileAntonio Manfredi

C o m i t a to di RedazionePier Paolo Bert a g l i a

Paolo Bossi Marco Eleuteri

Giuliano LazzariniPier Mario Piga

Capo Redatto reFabrizio Pa n c i n i

R u b rica fiscaleG i ovanni Stassi

R u b rica lega l eGuido CanaleFranco Pe z z a

Maria Teresa Se m e r a r o

S e g re te ria di RedazioneSabina Pizzamiglio

C o o rd i n a m e n to Edito ri a l eAngelo Fr a n c e s ch i n i

P ro ge tto Gra f i c oGermano Po n t e v i ch i

E d i to reS C I VAC

Via Tr e c chi, 20, Cremonai n f o @ s c iv a c . i t

Iscrizione registro stampa del tribunale di Cremona, n. 263.

del 9/7/19 9 1

C o n c e s s i o n a ria esclusiva per lap u b b l i c i t à

EDIZIONI VETERINARIE E.V. srl,C r e m o n a

U fficio PubblicitàFrancesca Manfreditel. 0372/40.35.38

f m a n f r e d i @ s c iv a c . i t

Per aggiorn a re il pro fessionista sulla evoluzione delle te m a t i ch e

p ro fe s s i o n a l i

S t a m p aPress Point, Abbiategrasso - MI

tel. 02/94965467

Spedizione in abbonamento postale -45%, art. 2 comma 20/B Legge 662/96

- Filiale di Piacenzaa cura di Nacor di G. Manfredi,Bobbio - PC - tel 0523/936546

La rivista è gratuita per gli iscritti alleAssociazioni Federate ANMVI.

Per i non soci è disponibile al costo di lire 60.000 come contributo spese

di spedizione.Viene inoltre inviata gratuitamente ad Enti Pubblici, Univ e rsità, Ordini,

ASL, Istituti Zooprofilattici e alleaziende di sett o r e .

A rretrati: Te l .0 3 7 2 / 4 0 3 5 3 7

Chiuso in stampa il 7 febbraio 2000

PROFESSIONE VETERINAR I A

G I O R N AT EE CO LOGICHE A CREMONA

Nelle date indicate sotto anche Cre-mona chiuderà al traffico il centro-città. Chi dovesse recarsi a PalazzoTrecchi potrà accedere in auto nellazona centrale solo per recarsi alparcheggio La Marmora situato inVia Villa Glori, a 100 m. dalla sede (apagamento L. 1500/h.). È intesoche non è possibile parcheggiareliberamente all’interno della zonachiusa al traffico,se ciò accades-se i veicoli saranno soggetti arimozione e contravvenzione. Vipreghiamo pertanto di presentarealla polizia municipale, che si tro-verà nel perimetro della zona inter-detta al traffico, la circolare che laS e g reteria ANMVI vi avrà fattoavere. Chi non fosse interessato adavvicinarsi in auto alla sede dovràparcheggiare il proprio veicolo al difuori della barriera e recarsi versoPalazzo Trecchi con i mezzi pubblicio a piedi. Per ulteriori delucidazioni:0372/40.35.06

Le “Domeniche di Ronchi”5 marzo - 9 aprile

7 maggio - 4 giugno

C A L E N D A R I O A T T I V I T ÀPROFESSIONE VETERINAR I A in reteL e ggeteci a: w w w. a n m v i . i t

SIVAE PATOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE PERINATALI E NEONATALI – CASI CLINICI - Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SIVAR LA DIARREA NEL VITELLO - DAL SINTOMO ALLA TERAPIA - Centro Congressi - Fiera Agricola di Verona Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

SEMINARIO SISCA NEUROFISIOLOGIA COMPORTAMENTALE - Cremona - Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC -Tel 0372/403506 - email [email protected]

SIDEV DERMATITI ULCERATIVE CROSTOSE DEL CANE E DEL GATTO - Cremona - Per informazioni:Catia Arisi- Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

CORSO SISCA CORSO DI GESTIONE DEL RAPPORTO UOMO_ANIMALE IN AMBITO URBANO - Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVACTOSCANA ARTROPATIE - Ist.Zooprofilattico di Firenze - Per informazioni:Francesca Manfredi INCONTRO PROVINCIALE Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403538 - email [email protected]

I PARASSITI INTERNI ED ESTERNI DEL CANE E DEL GATTO: Milano - Per informazioni:Francesca Manfredi - Tel 0372/403538 - email [email protected] NUOVO CONCETTO DI PROTEZIONE GLOBALE incontro PFIZER - SCIVAC

GRUPPO DI STUDIO SCIVAC DI MEDICINA INTERNA APPROCCIO ALL’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA - Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC SICILIA MEDICINA FELINA - Caltanissetta - Per informazioni Francesca Manfredi - Segreteria SCIVACTel 0372/403538 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA - Cremona - Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVACTel 0372/403506 - email [email protected]

I PARASSITI INTERNI ED ESTERNI DEL CANE E DEL GATTO: Firenze - Per informazioni:Francesca Manfredi - Tel 0372/403538 - email [email protected] NUOVO CONCETTO DI PROTEZIONE GLOBALE incontro PFIZER - SCIVAC

I PARASSITI INTERNI ED ESTERNI DEL CANE E DEL GATTO: Padova - Per informazioni:Francesca Manfredi - Tel 0372/403538 - email [email protected] NUOVO CONCETTO DI PROTEZIONE GLOBALE incontro PFIZER - SCIVAC

SEMINARIO SCIVAC GRUPPO DI STUDIO L’IMPIEGO DELLA OMEOPATIA NELLA PRATICA ALLEVATORIALE - Cremona MEDICINA NON CONVENZIONALE Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO ANIMALI ESOTICI - Roma - Per informazioni Francesca Manfredi - Segreteria SCIVACTel 0372/403538 - email [email protected]

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GRUPPO DI STUDIO SCIVAC DIAGNOSTICA PER IMMAGINI RADIOLOGIA NEL PAZIENTE TRAUMATIZZATO - CREMONA Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI - Milano - Per informazioni Francesca Manfredi Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403538 - email [email protected]

ESVOT 2000 10th CONGRESS Munich - Germany - Per informazioni:Dr. Aldo Vezzoni - ESVOT SecretaryTel.0372/20074 - email [email protected]

CORSO BASE SISCA-GIAC-APDT (ITALIA) L’ISTRUZIONE DEL CANE DA COMPAGNIA - Cremona - Per informazioni:Catia Arisi Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC PUGLIA E BASILICATA RADIOLOGIA - Per informazioni Francesca Manfredi - Segreteria SCIVAC0372/403538 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO SULLA CHIRURGIA DELL’ANCA - Cremona - Per informazioni:Catia Arisi Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

40° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC MULTISALA - Montecatini - Per informazioni:Ludovica Bellingeri - Segreteria SCIVACTel.0372/403502 - email [email protected]

5-6Feb.

10Feb.

13Feb.

20Feb.

25-27Feb.

27Feb.

27Feb.

27Feb.

27Feb.

1-4Mar.

4Mar.

5Mar.

5Mar.

5Mar.

5Mar.

12Mar.

19Mar.

19Mar.

23-26Mar.

24-26Mar.

26Mar.

28-29Mar.

30 Mar.2 Apr.

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