Insieme nr. 9 maggio 2010

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Periodico della Parrocchia S. Maria Assunta in Brembate di Sopra Anno III - N. 9 - Maggio 2010

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Bollettino parrocchiale - Parrocchia S. Maria Assunta - Brembate di Sopra

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Periodico della Parrocchia S. Maria Assunta

in Brembate di Sopra

Anno III - N. 9 - Maggio 2010

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Come ricevere il giornalino parrocchiale

"Insieme"? Poiché molte persone hanno chiesto chiarimenti su come ricevere a casa il giornalino parrocchiale "Insieme", ecco alcune precisazioni che speriamo possano essere utili.

1) Il nome e l'indirizzo vanno consegnati UNA SOLA VOLTA in sacrestia.

2) La quota chiamata "di abbonamento" o "quota annuale" (di euro 12,00) è un'offerta.

NON E' OBBLIGATORIA per ricevere l'Insieme.

Tali offerte si raccolgono in chiesa nella cassetta con l'indicazione "INSIEME".

E' inutile allegare all'offerta il nome e l'indirizzo (se sono già stati dati). E' un'offerta libera per sostene-re le spese della stampa.

Quest’anno siamo riusciti a pubblicare 6 numeri di “INSIEME”. Il costo alla parrocchia è di € 2,50 ogni copia e ci sono 650 abbonati. Chiediamo che continuiate la vostra collaborazione

Sommario

3 Editoriale

5 Vita parrocchiale

23 Attualità

26 Associazioni e gruppi

Direttore: don Corinno Scotti

Direttore responsabile: Davide Agazzi

Editore:Parrocchia S.Maria Assunta,Brembate di Sopra

Stampa: Poligrafica Srl Dalmine

Redazione: don Faustino, Max, Marco, Luciano, Giuseppe, Luisa

Impaginazione ed elaborazione foto: Max, Luciano, Giuseppe

Foto: Max

Collaboratori: p.Corrado, d. Corinno, catechisti 1° Com.,Giorgio, d. Taveri, Viviana e Andrea,d. Gustavo, Luisa, Marco, Mario, Mariangela, Carla, Giuseppegruppo “distributori”

E-mail: [email protected]

Sito web: www.oratoriobrembatesopra.net

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BERGAMO N. 28 DEL 20.10.2008

Foto di copertina: 2 Maggio celebrazioni delle Prime Co-munioni nella nostra Parrocchia (foto Emmedi) Ultima di copertina:“Altare delle 40 Ore” restaurato dal sig.

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Editoriale

CLORO AL CLERO?

L ’11 giugno, festa del S. Cuore di Gesù, termina l’ANNO SACERDOTALE, vo-luto dal S. Padre perché la Chiesa e

ogni comunità rifletta sul sacerdozio e sulla missione dei preti nella Chiesa. E poi per “pregare il Padrone delle Messe perché mandi operai nella Sua Messe”. Per noi è tanto nor-male avere preti nei nostri paesi da dimentica-re di chiedere vocazioni e, ancor più, che sia-no santi, come li vuole Gesù. Forse non tutti sanno che in Italia ci sono oltre 2.000 preti stranieri che fanno servizio nelle parrocchie italiane.La prima responsabilità di un prete è quella di pregare per la comunità e per le persone che gli sono affiancate. Ma è pure un dovere di ogni comunità pregare i suoi preti! L’anno scorso, in occasione dell’ordinazione sacerdotale di don Manuel, avevamo avuto l’opportunità di scrivere sul nostro giornalino alcuni articoli su questo tema.Abbiamo chiesto al nostro padre Corrado che ancora ci aiuti a tener viva la preoccupazione per i nostri preti. L’anticlericalismo non è cosa di questi giorni. Ma bisogna capire di che stiamo parlando, per-ché ne esiste uno dettato da amore per i preti e un altro dettato dall’odio per loro.

Si può dire che Gesù fece da battistrada all’anticlericalismo? Certamente sì, se per cle-ricalismo si intendono i mascheramenti del clero, messi in atto ieri come oggi, e cioè ad esempio la sete di potere, la prepotenza, il do-minio sugli altri, i privilegi, la brama di dena-ro, l’avarizia, la falsità, la lussuria ecc. Se pos-sono mutare, nel corso dei secoli, i motivi per cui combattere i preti, denigrarli, sfiduciarli, si deve riconoscere che un po’ di “cloro al clero” può risultare benefico se sbianca da macchie che imbrattano il cuore e non tanto la veste talare.

Ci aiuta a riflettere su questo il 1° dei 101 Pen-sierini di Mao-Tse-Tira (Mario Testa), editi negli anni 70 a Brembate Sopra, che dice: «I preti pretendono tutti di somigliare a Cristo…

Meno male che Cristo non ha mai preteso di somigliare ai suoi preti». Meno male davvero!

Siamo tutti d’accordo nel volere che i preti sia-no migliori di come sono, ossia che somiglino maggiormente al Cristo, senza accampare pre-tese fondate sul proprio tornaconto. Cosa tutta-via non facile, perché la conformazione a Cri-sto è un cammino senza fine, è un proposito che il prete deve rinnovare ogni giorno. Del resto, l’intento dell’anno sacerdotale che si concluderà il prossimo 11 giugno ben si rias-sume nell’invito ai sacerdoti di assomigliare un po’ di più al Maestro che hanno accettato di servire pubblicamente. Nell’indirlo, il Papa Benedetto XVI scriveva infatti che un tale an-no «vuole contribuire a promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi».

Tante iniziative sono state fatte in questi mesi. Le riflessioni non sono mancate. La preghiera per i sacerdoti si è intensificata. Forse non è un caso fortuito ma provvidenziale che proprio in questo anno sacerdotale siano venuti alla luce tipi di delitti innominabili commessi da qual-che prete. Si deve riconoscere che anche que-ste macchie nerissime contribuiscono, a loro modo, a rinnovare il ministero sacerdotale pro-vocando preti e vescovi ad essere più conformi al volere di Cristo.

La qualità dei sacerdoti dipende anzitutto dalla grazia di Dio. E non c’è da dubitare che lo Spi-rito Santo faccia di tutto per sostenere quanti ha scelto per essere immagini del buon Pastore che dà la vita per il bene altrui.

Poi ovviamente dipende dai preti stessi la qua-lità della loro risposta al ministero ad essi affi-dato, la fedeltà alla vocazione ricevuta. Il tra-dimento è una possibilità concreta e non cam-pata per aria, come insegna l’apostolo Giuda, uno dei Dodici, uno che aveva sentito con le sue orecchie il timbro della voce di Gesù, che lo aveva guardato negli occhi! Incredibile, ma vero il mascheramento: scelse il bacio, segno di amicizia, per segnalare Gesù ai soldati. Di-pende dunque da ciascun prete il coltivare con passione la propria vita spirituale (preghiera liturgica, orazione segreta nella cella del cuore, pratica delle virtù cristiane) e la propria cresci-ta umana (trovare spazi e tempi di sosta per non girare a vuoto; prendere coscienza dei pro-pri pregi e difetti). E’ decisiva inoltre la frater-nità sacerdotale, poiché permette il confronto delle idee tra preti, la condivisione dei pesi, le scelte comuni.

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La qualità dei sacerdoti dipende ancora, e in gran parte, dai fedeli laici. Data l’esperienza che tutti hanno dei sacerdoti conosciuti in par-rocchia o incontrati in qualche circostanza lieta o triste, è facile che ognuno abbia la sua da dire quando si parla del clero. Ci sono almeno due possibilità di reagire circa l’argomento. La prima è di sapere quello che lui, il prete, deve o non deve fare, cosa deve dire o non dire,

nell’una o nell’altra situazione. I fedeli hanno il dovere di far presente al prete, nel debito modo, ciò che pensano e ritengono utile per la sua vita e per la vita della comunità cristiana. La seconda possibilità è di domandarsi: cosa posso fare io (e non lui) per migliorare la vita del prete? E agire di conseguenza.

P. Corrado Maggioni

* * *

Non mi vergogno di essere prete di Piergiordano Cabra

Anche nei giorni dell'accusa e del dileggio mediatico, non mi vergogno di dire che non mi sono ver-gognato d'essere prete. Alcuni preti sono stati incolpati di pedofilia? Una vergogna, ed è giusto fare pulizia dove c'è spor-cizia. L'espressione, presente già nell'Introduzione al cristianesimo di Joseph Ratzinger del 1968, è stata usata, per la prima volta riferita alla Chiesa, dal cardinale Ratzinger durante la Via crucis al Colosseo, suscitando sorpresa. E ora vorrebbero coinvolgere anche lui. Ma non lo avevano chia-mato "pastore tedesco", per la sua inflessibile disciplina? Detto questo, non mi vergogno di appartenere a una "categoria" di persone che ha dedicato la pro-pria vita a preparare i ragazzi e i giovani alla vita, che ha avuto il coraggio di promuovere con laparola e con l'esempio - sì, proprio con il buon esempio - l'ideale d'una vita pulita, seria con sé e con gli altri, rispettosa, generosa. Penso in questo momento agli ottimi sacerdoti che mi hanno educato,a quelli che ho conosciuto nel mio lungo ministero, che hanno vissuto per gli altri, ponendo la di-gnità della persona - specialmente dei bambini e dei giovani - alla base del loro servizio pastorale. Penso anche ai casi di vere e proprie calunnie, che hanno distrutto delle vite innocenti. E di fronte a questo infuriare mediatico non posso non vedere anche l'avidità di chi - e non sono cer-to le vittime - sfrutta il caso a suo vantaggio; penso a conduttori di programmi televisivi deleteri, che irridono a ogni ideale e che oggi fanno gli scandalizzati. Penso alla buona occasione per infan-gare la Chiesa e svalutare la sua dottrina che resiste all'andazzo generale, non piegandosi ad accon-discendere a confondere il male con il bene, il pulito con lo sporco. Penso ai santi preti, che non sono pochi, e a quelli onesti, che sono molti, ricordando i quali, mi sen-to spinto a guardare avanti con fiducia. Non sono così cieco per non vedere le cose che non vanno, prima in me e poi negli altri. Ma il bene maggiore non è di abbassare l'ideale, ma di innalzare il livello della mia vita, di sentirsi tutti più umili, più uniti nella Chiesa, di non lasciare troppo soli i nostri preti, di pregare per loro, di sostenerli con il nostro calore umano. Soprattutto a non scagliare troppo facilmente la prima pietra. No. Non mi vergogno d'essere prete. Mi vergogno solo di non essere un santo prete.

(©L'Osservatore Romano - 1 aprile 2010)

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Mese di Maggio

Consacrazione a Gesù per le mani di Maria Consapevole della mia vocazione cristiana, io rinnovo oggi nelle tue mani, o Maria, gli impegni del mio Battesimo. Rinuncio a Satana., alle sue seduzio-ni, alle sue opere, e mi consacro a Gesù Cristo, per portare con Lui la mia croce nella fedeltà di ogni giorno alla volontà del Padre. Alla presenza di tutta la Chiesa ti riconosco per mia Madre e Sovrana. A te offro e consacro la mia persona, la mia vita e il valore delle mie buone opere, passate, presenti e future. Disponi di me e di quanto mi appartiene alla maggior gloria di Dio, nel tempo e nell'eternità. Amen

(S. Luigi Maria da Montfort) Celebrazioni Lunedì 3 ore 20.30 Pellegrinaggio delle parrocchie del Vicariato al Santuario della Madonna di Prada (Mapello) In Parrocchia, nei quartieri alle ore 20 si recita il Santo Rosario, seguito dalla Santa Messa con il seguente programma: Venerdì 7 Scuola Materna Venerdì 14 OratorioVenerdì 21 Betulle Fiorite Venerdì 28 Grotta Via delle Rose Martedì 1 Giugno Pellegrinaggio Parrocchiale alla Madonna della Castagna. Partenza ore 20.15. - Ore 20.30 Rosario e S. Messa.

In questi giorni è in Italia per un periodo di meritato riposo SUOR ORNELLA ROTA SPERTI, nostra carissima paesana. Suor Ornella è in Malawi da 31 anni, e sembra che, voglia di mettere la testa a posto e di restare in Italia, proprio non ce l’abbia.Le abbiamo chiesto di comunicarci la sua vita e le sue esperienze. Lei è abituata a lavorare e pregare; un po’ meno a scrivere. Però, dietro nostra insistenza, l’ha fatto! Solo che… il giornalino stava andando in stampa. Assicuriamo suor Ornella che quanto lei ha scritto verrà pubblicato nel prossimo numero.

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MAGGIO 2010 22 sabato

20.30 incontro dei genitori e padrini della Cre-sima (chiesa) 23 domenica

10.30 S. Cresime (chiesa), celebra mons. Mau-rizio Gervasoni 24 lunedì

Gruppo Caritas parrocchiale. Inizio torneo calcio notturno (oratorio) 25 martedì

14.30 catechesi mamme della Scuola Materna (Scuola Materna)

19.30 pizzata catechisti mercoledì 26

8.30 catechesi adulti (chiesa) giovedì 27

9.30 catechesi adulti (Casa Serena)

20.30 catechesi adulti (oratorio) venerdì 28

20.45 presentazione Cre, BabyCre e altre ini-ziative estive del territorio (oratorio) 29 sabatoraccolta ferro pro missioni

11.30 matrimonio Enrica Maj e Fabio Quercia-ni (chiesa)

30 domenica

10.00 S. Messa di chiusura anno catechistico (chiesa)

11.15 S. Messa con mandato agli animatori del Cre e BabyCre (chiesa)

14.30 biciclettata al santuario di Prada (partenza dall'oratorio) 31 lunedì

19.45 ritrovo c/o la chiesa parrocchiale e par-tenza per il santuario della Madonna della Ca-stagna

20.00 Rosario e S. Messa al santuario

GIUGNO 2010

3 - 6 Giornate Eucaristiche

3 giovedì

7.45 lodi e S.Messa (chiesa)

8.30 esposizione eucaristica, meditazione (chiesa)

9.00 S. Messa con meditazione (Casa Serena)

10.30 – 11.30 adorazione animata dalle Suore (chiesa)

16.00 adorazione guidata per bambini e ragaz-zi (chiesa)

20.30 S. Messa e meditazione (chiesa)

CATECHESI RAGAZZISabato 14.20 II-III elementare (oratorio) 15.50 IV elem. - II media (oratorio) 18.00 III media (oratorio)

Martedì 14.50 IV elem. - II media (oratorio)

Giovedì 14.30 Spazio compiti (oratorio)

CALENDARIO PARROCCHIALE CATECHESI ADULTI

Mercoledì 8.30 in chiesa parrocchiale

Giovedì 9.30 in Casa Serena 20.30 in oratorio Venerdì 15.00 in chiesa parrocchiale ADORAZIONE Il Santissimo Sacramento resta esposto ogni Venerdì dalle ore 8.30 alle 17.30.

17.30 Vesperi - Benedizione eucaristica. - 18.00 S. Messa.

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4 venerdì

7.45 lodi e S. Messa (chiesa)

8.30 esposizione eucaristica, meditazione (chiesa)

10.30 S. Messa con i ragazzi diversamente abi-li (chiesa)

15.00 adorazione comunitaria animata dalle Suore (chiesa)

16.00 adorazione guidata per bambini e ragaz-zi (chiesa)

20.30 S. Messa e meditazione (chiesa), invitati in particolare i ragazzi cresimati 5 sabato

7.45 lodi e S. Messa (chiesa)

8.30 - 9.30 esposizione eucaristica, meditazio-ne (chiesa)

11.00 matrimonio Anna Fiorani e Andrea Ce-rea (chiesa)

18.00 S.Messa

19.00 esposizione e adorazione eucaristica fino alle 21.00 (chiesa) 6 domenica

Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

11.15 S. Messa con celebrazione dei battesimi (chiesa) Dopo la S. Messa delle 11.15 il Santissimo resterà esposto fino alla 18.00

18.00 S. Messa (chiesa). A seguire, la proces-sione: Parco di Casa Serena, via Palestro, via Giacinti, via Foscolo, via Leopardi, via Car-ducci, via IV novembre, via papa Giovanni XXIII, piazza Vitt. Veneto (chiesa). Al termi-ne, Benedizione Eucaristica di chiusura delle 40 Ore.

Accompagnerà la processione il Corpo Musi-cale “G. Donizetti” del nostro paese. Animerà le celebrazioni la corale parrocchiale. 7 - 14 giugno

Pellegrinaggio parrocchiale Egitto, Giordania, Israele. 13 domenica

10.30 S. Messa (chiesa). Da questa domenica la S.Messa delle 10 è spostata alle 10.30 e quella delle 11.15 è sospesa fino a settembre (inizio scuola). 20 domenica

10.30 S. Messa con gli anniversari di matrimo-nio (chiesa) 24 giovedì

11.15 matrimonio Eleonora Spotti e Roberto Bettinelli (chiesa) 25 venerdì

11.00 matrimonio Orietta Natali e Gianluca Ratti (chiesa)

14.00 pellegrinaggio bambini della Scuola Ma-terna alla chiesetta di S. Pietro (Barzana) 28 lunedì 8.30 inizio Cre (oratorio) LUGLIO 2010

Nel mese di luglio al lunedì, non c'è la S. Mes-sa vespertina in parrocchia, ma è alle 20.00 al Cimitero. 8 giovedì

11.00 matrimonio Marianna Rota Nodari e A-lex Belotti (chiesa)

Anniversari di matrimonioAl termine dell’anno pastorale, dopo le celebrazioni dei sacramenti, vogliamo ricordare gli anni-

versari di matrimonio. Ci sarà una S. Messa di ringraziamento per loro

DOMENICA 20 GIUGNO alle ore 10.30. Verranno preparati dei depliant per l’iscrizione da ritirare in Chiesa.

Giovedì 17 giugno ore 20.45 in oratorio ci incontreremo per preparare la festa.

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Caro Gesù Comincia così la lettera che i bambini hanno scrit-to alla vigilia della loro Prima Comunione. Dopo un’ora di preghiera davanti a Gesù nell‘Eucarestia, guidati dai loro catechisti, i bam-bini hanno aperto il loro cuore al loro grande A-mico, Gesù. Non è possibile pubblicare tutte le lettere, poiché i bambini sono sessantasei. Le cate-chiste però si sono impegnate a raccoglierle tutte e a farle avere ad ogni famiglia. Qui ne riportiamo alcune. Come leggerete, sono preghiere, bellissi-me. E’ proprio vero che Lui, Gesù, rivela i suoi segre-ti ai piccoli.

Don Corinno

Caro Gesù, io sono pronta a riceverti nel cuore. Sono tanto emozionata e piena di gioia. Tu sei un dono gigan-te, ami tutti e tutti amano te. Tu puoi fare tutto, tu sei la salvezza. Non vedo l’ora di riceverti nel mio cuore perché so che tu mi ami davvero, sei morto in croce per noi !!! Tu sei l’amico che tutti voglio-no avere! Gesù vorrei tanto che domani non pio-vesse perché vorrei festeggiare con felicità, di esse-re guardata dal sole mentre ti ricevo. Tu sei l’uomo che amo di più in tutto l’universo. Spero tanto che il mio cuore sia accogliente ed invitante. Con te nel cuore sarò più buona, più gentile e più ubbidiente. IO TI AMO DAVVERO !

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Caro Gesù, io sono molto emozionata per domani, perché so che riceverò un dono grandissimo, il corpo di Cri-sto. Io sono contenta di ricevere Gesù, lui stesso ci ha donato la vita, la gioia e l’amore verso il prossi-mo come i comandamenti. Se magari un giorno o più giorni non ti ho pensato o non ho seguito i tuoi comandamenti ti chiedo scusa. Ti voglio fare una promessa: non ti voglio più rendere triste ma feli-ce. L’onestà, l’amore, la forza dei tuoi miracoli mi hanno colpito di più. Gesù ti voglio tanto bene. Caro Gesù, carissimo Gesù, tu sei forte e se il mio cuore non è abbastanza accogliente per te ti chiedo cortesemen-te di prepararlo, così forse ti sentirai come vuoi tu. Ti chiedo di proteggere i miei familiari e tutte le persone che mi vogliono bene, grazie per quello che fai per me ogni giorno.Con affetto Caro Gesù, Gesù, mio Signore e mio Dio tu sei il pane della mia vita che ci unisce al Padre e ai fratelli, grazie per questo dono di amore che ci riempie il cuore di gioia. Come è bello incontrarsi quando ci si vuole bene!! In questo momento così prezioso per noi ti presen-tiamo i desideri di tutti gli uomini della terra, in particolare dei bambini che desiderano amore, ci-bo, pace…. Caro Gesù, Signore io mi sono impegnato tanto per riceverti per la mia prima Comunione. Vorrei diventare più bravo e più generoso. Il più grande dono che pos-siedi è l’amore e lo doni a tutti gli uomini. Prego per i bambini poveri che non possono festeg-giare la Comunione, perché noi che abbiamo tanto possiamo dividere con loro quello che abbiamo. Sono felice perché domani diventerò ancora di più tuo amico. Ciao a domani Caro Gesù, aiutami a risolvere tutti i nostri problemi che in-contrerò nella vita. La tempesta si trasformerà in calma nel mio cuore se ci sarà Gesù. Ti ringrazio per questo giorno speciale.

Caro Gesù, sono molto preoccupato ma so che tu mi aiuterai, mi aprirai la porta del tuo regno e sarò onorato di venire e innanzitutto domani prenderò il tuo corpo che è un dono particolare. Ti ringrazio che mi hai donato una famiglia, dei fratelli, degli amici, dei nonni e sono fiero che io e te siamo grandi amici. Ti prego fa che il mio papà guarisca in fretta, per-dona il male che ho fatto e fammi una vita nuova. Alcune volte mi dimentico di te ma tu non ti di-mentichi mai di me e tu stai sempre vicino a me. Caro Gesù, prepara tu il mio cuore a riceverti con fede e amo-re, aiutami tu Signore a vivere con gioia. Prendi con te il mio amore in questo grande giorno pieno di felicità. Io ti accoglierò in questo giorno speciale nel mio cuore. Grazie per avermi aiutata in questo lungo viaggio con te, da oggi sarò sempre più vicina a te. E’ un momento pieno di orgoglio riceverti. Nel mio cuo-re ci sarà posto anche per te. In questo giorno sacro allontana il male e fai avvicinare il bene. Proteggi mia mamma, mio papà, mia sorella, i miei nonni e quanti mi vogliono bene. Il mio cuore è pronto co-me una casa per te Gesù Cristo. Caro Gesù, Signore io fin ora mi sono preparato per accoglierti nel mio cuore, tu ci hai salvati, allora tutti ti riceve-ranno almeno spero. Tu sei morto per noi, tu sei grande per noi, tu sei il regalo per me per la comunione. Non mi interessano i regali per me regalati dalla zia o eccetera, mi interessi solo tu che sei il pane, il vero cibo, ciao Gesù. Caro Gesù, in queste settimane mi sono impegnata più che po-tevo, perché ero onorata a riceverti e perché tu sei rimasto fedele e hai sempre perdonato ogni uomo. Tu hai creato in sei giorni l’universo con tutto il tuo potere, Signore tu hai creato l’uomo intelligen-te per capire la strada da seguire cioè quella del bene, ma libero di scegliere. Gesù vorrei che la mia famiglia sia più felice per-ché mio papà e mia mamma litigano spesso.Prego per mia nonna che si sente un po’ male e voglio che lei guarisca, per venire alla mia prima Comunione.Ciao Gesù. Caro GesùIo ti ringrazio di esserti offerto per noi e che adesso dopo tanta preparazione posso riceverti.Sono tanto emozionata anche perché non è una cosa da niente è ricevere nel mio corpo una perso-na importante. Io voglio seguirti per tutta la vita e volerti sempre

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bene e vorrei tanto poterti parlare e vedere perché tu mi dica sempre la cosa giusta. Vorrei chiederti perdono per le cose che ho sba-gliato e quando non seguo la tua parola. D’ora in poi ti prometto che i comporterò bene. Sono molto contenta di riceverti nel mio cuore. Caro Gesù,Oggi è un giorno molto importante, è un momento molto ma molto speciale. Già da piccola volevo prendere l’Ostia consacrata, a non potevo ancora prenderla perché non potevo capire la sua importanza cosa era, adesso siamo cresciuti e possiamo prendere l’Ostia consacrata. E’ un momento che attendevo da sempre. Per me è un grande dono riceverti nel mio cuore e vorrei passare la mia prima Comunione con gioia ed amo-re. Proteggi tutti i miei zii e zie, il mio cugino, le mie cugine, il nonno e le nonne, il papà, il mio fra-tellino e la mamma. Caro Gesù,Gesù è sempre vicino a noi e in ogni luogo dove siamo noi. Gli Apostoli all’inizio non avevano fiducia in Ge-sù. Nella tempesta della nostra famiglia Gesù può risolvere tutto. Gesù non aveva dei problemi. Gesù può aiutarmi a fare dei bei gesti in famiglia. Spero che domani trascorrerò una bella giornata insieme alla mia famiglia e a Gesù. Grazie a Gesù e a Dio per questa giornata.

Dopo le lettere che i bambini hanno scritto a Gesù, ecco una lettera che i genitori di un bambino hanno scritto al loro figlio. Anche a loro avevamo suggerito di mettere per scritto i loro sentimenti e di consegnarli ai bambini. Una famiglia ci ha fatto avere copia della loro lettera al figlio:

Carissimo,

stiamo scrivendo questa lettera per dirti che ti vo-gliamo tanto bene e che ti siamo molto vicini nel giorno della tua Prima Comunione. Anche noi, come te, siamo molto emozionati e feli-ci perché con la Comunione riceverai Gesù nel tuo cuore e lì resterà per sempre. Ricordati che sarà un giorno importante da vivere con tanta serenità e umiltà. Carissimo, noi siamo molto orgogliosi di te. Rite-niamo che sei un bambino buono e meraviglioso ed il tuo cuore è sempre generoso e disponibile con gli altri. Desideriamo che tu prosegua questa strada, diven-tando un uomo buono e gentile, cercando a tua vol-ta di insegnare a chi incontrerai nel tuo cammino le cose più importanti della vita, cioè amore, felicità, bontà, generosità e rispetto. Se tu vorrai, ricordati che per qualsiasi dubbio o

difficoltà noi ci saremo sempre per sostenerti e guidarti nella giusta direzione.Ti vogliamo molto bene.

Mamma e Papà

* * *

Per ultimo ecco la lettera che i catechisti hanno scrittoai loro bambini Ringraziamo Gesù per la giornata di oggi, e ci tor-nano al cuore tanti momenti. E’ difficile tradurre in parole i sentimenti, le gioie che esperimentiamo, lo è in modo particolare quando tutto ciò riguarda i nostri sessantasei bambini di Prima Comunione. Rivediamo i loro visi gioiosi durante la Celebrazio-ne. Quante emozioni condividiamo con loro nel cam-mino alla conoscenza di Gesù. Si, il cammino com-porta in sé le fatiche e le gioie, però la bilancia pende di sicuro a favore delle gioie.Si, è gioia mettersi in ascolto di questi bambini, condividere con loro la semplicità, la spontaneità, la meraviglia, lo stupore, nelle loro espressioni, nelle loro preghiere, nella loro fede.Spesso siamo noi catechisti che impariamo dai bambini, perché ci fanno scoprire significati nuo-vi, ci fanno stupire, ci spiazzano con le loro do-mande o con le loro risposte semplici ma essenzia-li, ci fanno gustare la vita con i loro occhi ridenti, e a volte ci rattristano con le vostre amarezze e delu-sioni. Gesù disse “Se non tornerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli” (Mt 18,3) è un mo-nito per noi adulti a recuperare dai bambini la sem-plicità, l’umiltà, la fiducia, lo stupore, la meravi-glia della vita, la grazia della fede semplice.Grazie a voi BAMBINI che ci permettete spesso di metterci alla vostra scuola e di tornare ancora un po’ bambini. La nostra preghiera a Gesù è che possa sempre accompagnare voi e le vostre fami-glie nel cammino della vita e il nostro augurio è che voi tutti bambini possiate conservare a lungo la fede e la gioia di questo momento. Con affetto

I castechisti dei bambini di Prima Comunione

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Verbale della riunione del Consiglio Pastoraledel 20 aprile 2010 La riunione è iniziata con una preghiera e con il ringraziamento di Don Corinno a tutti per la loro presenza. Si è poi proseguito discutendo i diversi punti all’ordine del giorno.

Punto 1 - Centro estivo (CRE) e Baby CRE. Don Gustavo comunica che il CRE inizierà il 28/6 e terminerà il 23/7, e si svolgerà seguendo i programmi suggeriti dalla Diocesi. Come indica-to dalla diocesi si sta cercando di legare sempre più l’esperienza del CRE al cammino dell'Orato-rio. Lo scorso anno si sono avute 376 presenze al CRE e 93 al Campo Scuola di Branzi e per quest’anno non si conosce ancora il numero dei partecipanti, anche se si prevede un lieve decre-mento. Dopo il CRE un gruppo di animatori del-l'Oratorio di Brembate Sopra e dell'Oratorio di Almenno San Bartolomeo farà un breve soggior-no al mare. Per il CRE gli animatori saranno 41 e gli assi-stenti 48. Le iscrizioni si riceveranno presso l’Oratorio. Il costo settimanale per le famiglie residenti è di € 36 (€ 28 dal 2° figlio in poi). Per quanto riguarda i Campi Scuola che si terranno a Gandellino, la cifra sarà di € 100 per ogni turno per chi fa anche una o più settimane di CRE. Lo scorso anno il contributo comunale è stato di € 30.759,59 (Cre e BabyCre). Suor Maria, a cui è affidato quest'anno la dire-zione del BabyCre, comunica che per quanto riguarda il Baby Cre gli iscritti dell'anno prece-dente erano 131. Il rapporto tra maggiorenni e bambini per il BabyCre dovrebbe essere di 1/15, pertanto servirebbero almeno 8 maestre, ma al momento solo sei han dato la disponibilità per questo servizio.

Punto 2 - Invito al Vescovo a visitare Casa Se-rena. Il desiderio di fare visitare al Vescovo Casa Se-rena è stato espresso dai responsabili della casa e dalle autorità cittadine, oltre che dal nostro Par-roco.Don Corinno comunica che il Vescovo, per im-pegni già assunti, non potrà essere presente nella nostra Parrocchia per la festa della Madonna As-sunta.Viene suggerito di invitarlo nel pomeriggio di un

giorno feriale durante la novena della Madonna, in modo che terminata la visita a Casa Serena possa essere con noi per la celebrazione della Messa serale e così incontrare la comunità. Punto 3 - Mese di Maggio Come ogni anno verrà celebrata una Santa Mes-sa in onore della Madonna. La celebrazione si terrà ogni venerdì sera nei seguenti quartieri: - via Delle Rose - Scuola Materna, così la popolazione avrà l’occasione di visitare la scuola. - Presso l’Oratorio.- Nella residenza “ Le Betulle Fiorite”. Punto 4 - Riflessioni sulla figura del Sacerdote Nel prossimo giugno si chiuderà l’anno sacerdo-tale proclamato dal Santo Padre per celebrare i 150 anni dalla morte del Santo Curato d’Ars. Tutti siamo stati invitati ad esprimerci su come vorremmo fossero i nostri sacerdoti, intendendo per nostri non quelli che operano nella nostra Parrocchia,ma tutti i Sacerdoti della nostra Chie-sa. La discussione è stata partecipata,e sono emersi i seguenti punti così espressi in sintesi: ¬ Il Sacerdote è colui che attraverso l’Eucaristia

crea relazioni di fraternità per fare di tutti noi una comunità operante.

¬ Il Sacerdote deve essere il più possibile vici-no alla gente.

¬ Essere il più possibile presente in Chiesa. La gente frequenta più volentieri la chiesa quan-do vede la presenza del Sacerdote il quale solo per la sua presenza facilita la preghiera e quindi il colloquio con Dio e le confessioni e le confidenze.

¬ I Sacerdoti devono essere vicini alle povertà, alle persone in difficoltà personali ed agli am-malati,in modo che lo si possa vedere come persona santa che è presente nel bisogno, che è amico e che è fedele al Vangelo.

¬ Il prete lo si riconosce con uno sguardo di fede che lo fa vedere come uomo di Dio che ci accompagna al Padre.

¬ Il Sacerdote deve essere meno diplomatico quando si tratta di denunciare situazioni di ingiustizia e di mancata accoglienza.

Con queste riflessioni è terminata la nostra riu-nione.

il Segretario Giorgio Silvaniil Parroco don Corinno Scotti

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In margine all’anno catechistico A settembre 2009 nella scheda d'iscrizione alla catechesi per ragazzi, c'era un paragrafo in cui si chiedeva ai genitori la partecipazio-ne agli incontri tenuti per loro durante l'anno. Si trattava di tre incontri per chi ha figli che ricevono un sacramento (confessione, comu-nione o cresima), mentre per i genitori dei figli in 4a, 5a primaria e in 1a secondaria e-rano previsti due incontri. Si era inoltre concordato che i genitori a-vrebbero avvisato il catechista in caso di as-senza del figlio. Durante l'anno poi i singoli gruppi di cate-chesi hanno fatto alcune proposte per un ul-teriore coinvolgimento delle famiglie in que-sto cammino: c'è chi si è ritrovato per una pizzata, chi ha preparato un musical con i ragazzi e i genitori, chi ha organizzato ritiri fuori parrocchia, ritiri a cui erano invitati an-che i genitori, chi ha coinvolto i genitori nel-la preparazione della cerimonia del sacra-mento che i propri figli si preparavano a ri-cevere, etc. etc.

Insomma, si cerca di camminare nella dire-zione di un sempre maggior coinvolgimento dei genitori nel cammino di fede che fanno fare ai propri figli. Accanto a tante cose belle che ci sono, rima-

ne comunque l'impressione che ci sia ancora un bel tratto di strada da percorrere. L'im-pressione nasce dalla constatazione di alcuni fatti. Il primo. La partecipazione agli incontri per genitori negli anni si va facendo sempre più rarefatta. A parte le annate relative ai sacra-menti, quando ci sono gli incontri per genito-ri dei figli che non si stanno preparando ad alcun sacramento, le presenze scarseggiano. Il secondo. Rari sono stati i genitori che du-rante l'anno hanno chiamato il catechista per avvisare o giustificare l'assenza del figlio, come concordato. E il catechista di fronte alla 'marea' di assenze persistenti non sempre aveva il tempo per mettersi al telefono per sentire ciascuna delle famiglie degli assenti. Ancor più rari i genitori che hanno chiesto al catechista se e come il proprio figlio parteci-pava agli incontri. Il terzo. Man mano che i ragazzi crescono dicono sempre più frequentemente con schiettezza che loro sono obbligati a parteci-pare alla catechesi e a ricevere dei sacramen-ti. “Sono obbligati” non nel senso che il ge-nitori esplicitamente dice: “Ti obbligo”, ma di fatto i ragazzi si sentono parte di un cam-mino che devono fare perchè lo fanno tutti. Ma questa motivazione la sentono ormai co-me insufficiente. Alla luce (o all'ombra) di queste considera-zioni, è urgente ridare importanza alla cate-chesi familiare. Il Direttorio Generale della Catechesi afferma al nr. 226 che “la cateche-si familiare precede, accompagna e arrichi-sce ogni altra forma di catechesi”. E ancora al nr. 255: “La famiglia come 'luogo' di cate-chesi ha una prerogativa unica: trasmette il Vangelo radicandolo nel contesto di profondi valori umani. Su questa base umana è più profonda l'iniziazione nella vita cristiana: il risveglio al senso di Dio, i primi passi nella preghiera, l'educazione della coscienza mo-rale e la formazione del senso cristiano del-l'amore umano, concepito come riflesso del-l'amore di Dio Creatore e Padre”. La fatica che forse dobbiamo fare è quella di tradurre operativamente tutte queste indica-zioni. Come fare? Pensiamoci.

d.Gustavo

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Domenica 18 Aprile, giornata iniziata con una noiosa pioggerella, ma terminata con un sole quasi primaverile, oltre un centinaio di Bremba-tesi siamo andati a Torino per vedere la S. Sin-done. Giornata non certo di svago, ma intensa e arricchente.Ci eravamo preparati al pellegrinaggio con una serata in cui il Prof. Ennio Provera ci ha illu-strato la storia e l’autenticità del lenzuolo in cui è stato avvolto il Signore Gesù deposto dalla croce. Ma andiamo per ordine, alle 10 il nostro Don Danilo ci aspettava nella Chiesa della “Ma-donna della Salute” per la Messa concelebrata con il nostro parroco. Li abbiamo incontrato una comunità viva e accogliente. Dopo aver pregato sulla tomba di S. Leonardo Murialdo, abbiamo pranzato presso l’oratorio e nel primo pomeriggio siamo stati accompagnati ai giardini reali ove è iniziato il pellegrinaggio. Ci siamo allineati in una fila già lunghissima: sicuramente decine di migliaia di persone. Len-tamente attraverso un percorso tortuoso, ma composto, in silenzio, sussurrando preghiere, dopo oltre due ore siamo giunti davanti a quel telo, meta di un cammino spirituale, prima ancor

che geografico. Pochi minuti, un lenzuolo, un corpo, un volto…. I segni di un Uomo martoria-to e crocifisso. Un lenzuolo che avvolge e fascia di luce ogni uomo che fa esperienza della Croce e qui ne coglie il significato. Per questo sono significative le parole scelte dal Cardinale di To-rino per questi giorni :”Passione di Cristo – Pas-sione dell’uomo”.Si perché la passione del Si-gnore continua nella passione di ogni uomo. Sulla via del ritorno sul pullman abbiamo ascol-tato le notizie trasmesse dalla radio, anche a Ro-ma c’era stata una grande folla per una partita di calcio. E’ terminata con atti di violenza, con al-cuni feriti e auto incendiate. La stessa domenica vissuta in modi diversi ! Una signora che ha partecipato al pellegrinag-gio ha comunicato queste sue impressioni. Ho voluto tornare a Torino dopo 10 anni per ve-dere la Sindone.Un serpentone lungo 2 ore, sopportare la fatica di un andamento lento. Poi finalmente una meta: la camera oscura per la “prefettura” della Sindone. Ovvero la Sindone al setaccio.Particolare del volto, della nuca, del costato e certe impronte del corpo da far impressione. Se non è Morte in Croce questa…. Se non è Lui questo…. Poi di nuovo in colonna per entrare nel duomo in adorazione davanti alla reliquia, ovvero alla Ve-rità…. Sempre sensazioni… accompagnati dal sottofondo che parla di Croce di Cristo e anche delle nostre croci…. Ne è valsa la pena di tornare a Torino.

una partecipante

Il volto della Sindone fotografato da Secondo Pia nel 1898

Visita alla Santa Sindone

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L’ENGIM ha “preso casa” a Brembate Recentemente sono comparsi in alcuni punti del paese dei cartelli con l’indicazione “ENGIM Lombardia – Formazione Professionale” e che indirizzano in via Locatelli, dove si trova la ex Legler. Penso che molti siano curiosi di saperne qualcosa di più.

- una scuola primaria (elementare) e secondaria di primo grado (medie) paritarie, gestite da E-DUcare - un Centro di Formazione Professionale dell’E.N.Gi.M. (Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo)

“L’ENGIM nella sua storia e nella sua tradizione pluridecennale è in Italia il racconto di un impe-gno volto a dare ai giovani che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro una preparazione e una competenza tecnica, ma anche un bagaglio culturale e morale che li avvii ad una cittadinan-za responsabile e consapevole. Il Murialdo (fondatore della congregazione dei Giuseppini) ci ha insegnato che chi si occupa dei giovani, si occupa del cuore della società e chi si occupa della loro educazione si occupa del cuore dei giovani (P. Mario Aldegani, superiore generale dei Giuseppini).Questa attività di formazione professionale a Valbrembo, a circa 15 anni dal suo inizio, costi-tuisce ormai una presenza solida e riconosciuta sul territorio e ha avuto bisogno di cercare nuovi spazi per un ulteriore sviluppo che prevede per il prossimo anno 2009-2010 dei percorsi trienna-li\quadriennali per operatori e tecnici meccanici termoidraulici, elettrici-elettronici e operatori agricoli-florovivaistici. Grazie alla disponibilità e collaborazione con il sig. Renzo Rota Nodari, è stato messo a disposi-zione parte di un capannone nel centro Geller, che è stata ristrutturata , ricavando ambienti spa-

ziosi e moderni per aule, laboratori e uffici per i primi due indirizzi di formazione professionale, mentre quello per florovivaisti continuerà nella sede di Valbrembo, essendo più legato al Parco dei Colli. E così il 19 marzo di quest’anno è stata inaugu-rata la nuova sede a Brembate. La cerimonia è iniziata con la benedizione dei locali da parte del parroco d. Corinno Scotti e subito dopo i sindaci di Brembate e di Valbrembo hanno tagliato il nastro, alla presenza di autorità, e di tante perso-ne che usufruiranno di questo nuovo centro. C’erano: il presidente Nazionale dell’ENGIM don Vincenzo Tristaino, il dirigente scolastico provinciale Luigi Roffia, l’assessore provinciale all’istruzione Enrico Zucchi, il sig. Rota Nodari Enzo che ha messo a disposizione gli ambienti, il direttore del centro Giuseppe Cavallaro. Hanno preso a turno la parola dicendosi tutti quanti lieti di questa ulteriore opportunità che viene offerta ai giovani, in particolare ad alcuni che, almeno in partenza, si dicono poco invoglia-ti a intraprendere un cammino impegnativo di studi e si sentono maggiormente portati a fare un percorso che li prepari in modo adeguato per un inserimento nel mondo del lavoro. E’ stata sotto-lineata la collaborazione che i vari Enti intendo-no dare a questo progetto al quale viene ricono-sciuta validità. “Questo centro, ha detto il Sinda-co di Brembate Locatelli, è una opportunità per i tanti giovani del territorio. Io e i miei colleghi sindaci accogliamo con gioia. L’Engin Lombar-dia, preparerà le figure professionali richieste dalle aziende, aiutando anche a combattere la crisi economica”. L’ENGIM e i Giuseppini non sono sconosciuti alla comunità di Brembate: molti dei nostri ra-gazzi e giovani hanno già frequentato o stanno frequentando la loro scuola e il loro Centro Pro-fessionale; siamo contenti che adesso questa vi-cinanza e collaborazione si sono fatte più strette. Sottolineiamo lo spirito che vuole caratterizzare questa nuova proposta, riassunto in una frase di S. Leonardo Murialdo: “Non puntiamo solo a fare dei giovani dei laboriosi operai, ma anzitutto degli onesti cittadini, dei sinceri e franchi cristia-ni”.

d. Giuseppe Taveri

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Corso fidanzati 2010

C’è chi esplicitamente dice di partecipare solo perché deve oppure per far piacere alla suocera o ancora perché la futura moglie (o marito) lo richiede; c’è anche chi decide di provare ad in-terrogarsi su un progetto di vita insieme; infine c’è chi arriva al corso dopo una più o meno lun-ga esperienza di convivenza oppure con una fa-miglia già formata e arricchita dalla presenza di figli. Insomma la bellezza e la ricchezza di questi in-contri sono proprio queste esperienze di vita di-verse che per questi otto incontri si uniscono, si confrontano e si mescolano in una serie di rifles-sioni che ad un certo punto, con l’aiuto della Provvidenza, quasi inaspettatamente aprono la mente a pensieri nuovi ed arricchiscono il cuore di nuove sensibilità.Interrogarsi su cosa può c’entrare Dio in un’esperienza di coppia che coinvolge un uomo e una donna non è sempre stato facile, a volte faticoso, altre volte per qualcuno addirittura noioso o percepito come un discorso distante, scollegato dalla realtà di vita. Tuttavia spesso tornavano nel nostro parlare parole come: fidu-

cia, fedeltà, rispetto, amore, perdono, stabilità, diversità, carità, pazienza, ecc. tutti termini che rimandavano ad un modo totale di vivere l’Amore per l’altro. Quell’Amore che per noi cristiani non è teoria ma è vita vissuta proprio in virtù del fatto che già crediamo in Gesù, figlio di Dio che per primo ha amato l’uomo in modo to-tale. Noi abbiamo avuto anche quest’anno il privile-gio di accompagnare in questo percorso un

gruppo di fidanzati ed essere spettatori di questo desiderio di a-scoltare e di confron-tarsi per arricchire sempre di più il signi-ficato dell’esperienza di essere fidanzati oggi e futuri sposi domani.Pensando a ciascuno di loro l’augurio che vo-gliamo fare è di colti-vare sempre quel desi-derio di unità che li spinge a cercare, ma-gari con fatica ma c o n c o s t a n z a , l’equilibrio di coppia e

di poter sperimentare strada facendo che, come si è spesso detto in questi otto incontri, il vero equilibrio di coppia lo si raggiunge in tre. Buon cammino a tutti.Oltre a Viviana e Andrea, che hanno scritto que-sto articolo, altre due coppie di sposi hanno ac-compagnato il corso. Sono state Catia e Matteo, Giusy e Salvatore.

Viviana e Andrea

Riflessioni in margine al Corso dei Fidanzati L’Eco di Bergamo del 3 febbraio presenta i ri-sultati di un’indagine demografica sui matrimo-ni celebrati a Bergamo città nel 2009: delle 551 coppie che si sono sposate, 286 hanno scelto il rito religioso; 265 quello civile. Nel 2003 il tota-le dei matrimoni era stato di 786: 486 in Chiesa e 300 in Comune. Insomma in soli sei anni c’è stato un crollo del 30% dei matrimoni a favore delle convivenze (che è l’unica realtà in conti-nua crescita negli ultimi decenni), con un 41% in meno per i matrimoni in Chiesa e un 11,7% in meno per quelli in Comune. Si noti che i matri-moni civili si equivalgono in percentuale ai reli-giosi (48% i primi, 52% i secondi) e non è azzar-dato ipotizzare un prossimo storico (per le nostri parti) sorpasso da parte delle nozze laiche. Ana-

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lizzando nel dettaglio i dati si scopre che almeno per quanto riguarda gli italiani la situazione non è poi così drammatica: infatti nel settennio 200-3-2009 in totale si sono sposate 4.561 coppie: i matrimoni tra italiani sono stati 3.671 e la mag-gioranza (2.499 coppie cioè il 68%) ha scelto il rito religioso. Diverso il discorso per i matrimo-ni fra stranieri (231 nel settennio) dove lo spo-sarsi in Chiesa è una rarità: lo scorso anno delle 42 coppie che si sono sposate, solo 1 ha scelto il rito religioso. Anche i matrimoni misti con un coniuge italiano (658 in totale) presentano una sproporzione a vantaggio del rito civile nell’89% dei casi rispetto a quello religioso che riguarda solo l’11%: in cifre 584 contro 75. Un ultimo dato: da un’indagine condotta nell’Ambito 1 (Bergamo, Gorle, Sorisole, Ponte-ranica, Orio al Serio e Torre Boldone) su 766 coppie registrate all’anagrafe nel 2008 il 46% è una coppia di fatto. Insomma anche in Bergama-sca non è azzardato ritenere che ormai una cop-pia su due scelga la convivenza: Bergamo in questo non fa eccezione rispetto al trend genera-le. In Europa dal 1980 i matrimoni sono dimi-nuiti del 23% a vantaggio delle convivenze: 10,3 milioni di matrimoni sono saltati in 10 anni, (1 ogni 2,3) mentre il 36,5% dei bimbi nasce ormai fuori del matrimonio. Alla luce di questi dati è difficile capire come sia potuto accadere che un comportamento ritenuto fino a pochi anni fa sconveniente come la convi-venza, abbia conosciuto un tale successo che rischia di soppiantare un’istituzione come quella matrimoniale consacrata non solo dal sacramen-to, ma da secoli di storia. Che ne è infatti delle signorine che sognavano di convolare a nozze col principe più o meno azzur-ro? Per le disinibite ragazze d’oggi la prospettiva del matrimonio non si pone neppure: la parola d’ordine è convivere! Vuoi mettere? Niente sec-cature tipo corso dei fidanzati, pratiche matrimo-niali, feste dispendiose, inviti seccanti… per ma-gari inguaiarsi poco dopo in altre pratiche di tutt’altro tenore, quelle del divorzio nel caso la copia… scoppiasse. Le mutazioni in atto dicono di come tutto un mondo di usi, comportamenti, tradizioni, valori, principi e conseguenti stili di

vita sia a rischio di scomparire sotto i colpi di una modernità sempre più aggressiva e invaden-te. Persino le nonne oggi sono d’accordo col ni-pote che va a convivere “perché così fa espe-rienza, - dicono – non come noi che abbiamo fatto tutto a occhi bendati…”. Resta da spiegare però come mai gli inesperti matrimoni di una volta, siano riusciti a vincere la sfida del tempo, rispetto a quelli di oggi che infinitamente supe-riori quanto a consapevolezza e preparazione, sembrano segnati fin da principio da fragilità e debolezza che fa presagire il fallimento. Ma so-prattutto non si capisce come mai questo nostro tempo esiga livelli di studio e preparazione ade-guati da chi vuol fare il meccanico, il cuoco o addirittura l’operatore ecologico, ma non si curi affatto di preparare futuri mariti, mogli, padri, madri all’altezza del compito altissimo che sono chiamati a svolgere. L’ambito più delicato e importante che esista dell’esistenza umana – cioè quello della coppia e della famiglia – rischia di essere ridotto a spazio privato dove domina incontrastato il sentimento e regna la libertà di fare e disfare tutto secondo criteri puramente individuali, senza interferenze esterne. Chi parla oggi di vocazione alla vita familiare, assunzione di responsabilità, spirito di sacrificio, donazione di sé, impegno irreversibile, rischia di passare per matto: eppure proprio questo è stato – e pur con i dovuti addolcimenti – continua ad essere l’insegnamento ufficiale della Chiesa in questo campo di grande bellezza, ma anche deli-catezza. Le 20 coppie che nella nostra parrocchia stanno frequentando il corso di preparazione, a dire il vero stanno dimostrando di voler fare le cose con impegno e serietà: a loro vorremmo raccomanda-re di non aver paura di scegliere la via apparen-temente più difficile e cioè quella del matrimo-nio: tutte le cose grandi e belle della vita hanno un prezzo piuttosto alto che però vale la pena di pagare, perché la ricompensa è altrettanto alta. E speriamo che non si lascino convincere dalla mentalità diffusa che tratta queste cose con su-perficialità e le liquida con le battute sprezzanti di chi ha imparato a conoscere il prezzo di tutte le cose, ma il valore di nessuna.

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Sport e oratorio Terminati i campionati si fanno i bilanci della stagione. Ma al di là di quelle che possono sembraredei freddi numeri, conta soprattutto mettere sul piatto della bilancia un anno passato insieme. E allo-ra, al di là di quella che può essere la posizione nella classifica, è importante che questi mesi tra-scorsi tra allenamenti, uscite, partite, risate, litigate, siano serviti a costruire e rafforzare legami di amicizia. In cantiere c'è l'idea di affiancare un'altra squadra di calciobalilla accanto a quella dei ra-gazzi che hanno esordito quest'anno (forza che l'anno prossimo ci rifacciamo!!) e non in cantiere, ma nel cassetto c'è sempre il sogno di fare una squadra di esordienti...Quando uscirà questo numero dell'Insieme, probabilmente sarà già stato avviato anche il 5° torneo di calcio a 7 maschile “Luca Panzeri A.M.”, dal 24 maggio al 12 giugno. Mentre dal 15 al 17 giu-gno si svolgerà l'8° torneo di calcio femminile “Attilio Bagioli A.M.”. Un grazie a tutti gli atleti, ma soprattutto agli allenatori e ai dirigenti e al nostro presidente Tarcisio Sangalli che, oltre a svolgere servizio come arbitro di calcetto nel CSI, da qualche anno s'è reso di-sponibile anche per il servizio di presidenza di questo gruppo.

d. Gustavo

Femminile a 7 (FEM7) gruppo - girone An° Squadra PU PG PV PN PP RF RS RF-RS PU/PG 1 (SQ189) P&D Athletic Club 68 26 22 2 2 131 31 100 2,62 2 (SQ108) Pol.Sorisolese 68 26 22 2 2 113 47 66 2,62 3 (SQ809) Aurora Seriate 63 26 20 3 3 133 46 87 2,42 4 (SQ860) USO Sforzatica 59 26 19 2 5 98 31 67 2,27 5 (SQ457) Pierino Ghezzi 53 26 17 2 7 142 68 74 2,04 6 (SQ196) Or.Brembate Sopra 48 26 15 3 8 126 62 64 1,85 7 (SQ788) Fara Rock 40 26 13 1 12 108 70 38 1,54 8 (SQ753) Monvico 38 26 12 2 12 93 96 -3 1,46 9 (SQ1122) Suisio 2000 23 26 6 5 15 52 105 -53 0,88 10 (SQ460) Pol.Or.Concesa 21 26 6 3 17 49 109 -60 0,81 11 (SQ1342) Fil de Fer 18 26 5 3 18 37 109 -72 0,69 12 (SQ1292) Or.Verdellino 18 26 6 0 20 43 127 -84 0,69 13 (SQ1378) Football Sorisole 14 26 4 2 20 37 109 -72 0,54 14 (SQ1002) Dinamopopieluszko 0 26 0 0 26 23 175 -152 0

Squadra femminile“Or.Brembate Sopra”

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Dilettanti a 7 (DIL7) gruppo D gironeEn° Squadra PU PG PV PN PP RF RS RF-RS PU/PG 1 (SQ469) Libertas Longuelo 68 26 22 2 2 133 68 65 2,62

2 (SQ157) Bar Pane 55 26 17 4 5 137 73 64 2,12

3 (SQ361) Bonate Sotto 55 26 18 1 7 121 72 49 2,12

4 (SQ676) Or.Roncola SPQR 47 26 15 2 9 122 94 28 1,81

5 (SQ1285) Virtus Trezzo "B" 45 26 14 3 9 100 85 15 1,73

6 (SQ324) Nuova AuroraTerno 44 26 14 2 10 111 97 14 1,69

7 (SQ1414) San Paolo Ap."B" 38 26 12 2 12 94 90 4 1,46

8 (SQ935) Or.Cerro 33 26 10 3 13 110 110 0 1,27

9 (SQ570) Ghiaie 86 32 26 9 5 12 90 121 -31 1,23

10 (SQ329) Marigolda "B" 31 26 10 1 15 103 115 -12 1,19 11 (SQ642) Sobli Forever 31 26 10 1 15 95 116 -21 1,19

12 (SQ193) Or.BrembateSopraA 31 26 10 1 15 85 123 -38 1,19

13 (SQ867) Brembo Rangers 16 26 5 1 20 74 132 -58 0,62

14 (SQ1282) Ciupitus 5 26 1 2 23 53 132 -79 0,19

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Dilettanti a 7 (DIL7) gruppo C girone B

n° Squadra PU PG PV PN PP RF RS RF-RS PU/PG

1 (SQ607) Pol.Valsecca 51 26 16 3 7 121 81 40 1,96

2 (SQ1005) Orio al Serio 49 26 14 7 5 88 63 25 1,88

3 (SQ194) Or.BrembateSopraB 45 26 14 3 9 93 76 17 1,73

4 (SQ237) David Or.Nembro 43 25 12 7 6 128 99 29 1,72

5 (SQ1399) Or.Valbrembo 42 26 12 6 8 114 88 26 1,62

6 (SQ1190) Cal.Or.Cologno B 41 26 12 5 9 91 78 13 1,58

7 (SQ159) Or.Immacolata Bg 37 26 10 7 9 108 105 3 1,42

8 (SQ1275) Pol.Mazzoleni "C" 37 26 10 7 9 91 91 0 1,42

9 (SQ1224) USO Grassobbio"A" 36 26 11 3 12 135 133 2 1,38

10 (SQ605) Villad'AlmèCalcio 36 26 9 9 8 93 93 0 1,38

11 (SQ1158) Pol.Ranzanico "A" 28 25 7 7 11 67 76 -9 1,12

12 (SQ464) Forcella MutdeNes 23 26 7 2 17 83 136 -53 0,88

13 (SQ1376) FootballSorisoleA 21 26 6 3 17 68 102 -34 0,81

14 (SQ1028) Aut.Flli.Marchesi 15 26 4 3 19 73 136 -63 0,58

Oratorio Brembate Sopra A Oratorio Brembate Sopra B

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Calciobalilla

GRUPPO B Girone B P G PF PS

Or. Scanzo 141 20 1491 957

Bar Big Bang 134 20 1481 1024

Team Alice 126 20 1449 1103

Bar8 Ambivere 105 20 1396 1152

CBOR. Boccaleone B 101 20 1333 1243

Bar Ricreativo A 95 20 1320 1273

Dinamopopieluszko 84 20 1244 1325

USO Sforzatica 69 19 1096 1323

David 54 19 1047 1381

CBOR. Boccaleone A 42 20 1013 1501

Or. Brembate Sopra 35 20 952 154

Dilettanti a 7 (DIL7) gruppo D girone H

n° Squadra PU PG PV PN PP RF RS RF-RS PU/PG

1 (SQ1381) Or.Albenza Calcio 67 26 22 1 3 127 78 49 2,58

2 (SQ47) Grey Horse 53 26 17 2 7 111 73 38 2,04

3 (SQ1261) Pol.Bedulita 49 26 16 1 9 131 93 38 1,88

4 (SQ668) Roncola 44 26 13 5 8 97 76 21 1,69

5 (SQ915) Pontegiurinese"C" 40 26 12 4 10 105 106 -1 1,54

6 (SQ1371) Tecnologie 39 26 12 3 11 109 105 4 1,5

7 (SQ283) Locatello 38 26 12 2 12 104 104 0 1,46

8 (SQ438) Amici 88 36 26 11 3 12 87 102 -15 1,38

9 (SQ195) Or.BrembateSopraC 35 26 11 2 13 109 111 -2 1,35 10 (SQ1070) Selino Alto "B" 33 26 10 3 13 95 102 -7 1,27

11 (SQ1056) Pontida 32 26 10 2 14 109 131 -22 1,23

12 (SQ785) Or.Almenno S.S. A 25 26 7 4 15 90 99 -9 0,96

13 (SQ838) Rota d'Imagna 21 26 5 6 15 101 130 -29 0,81

14 (SQ1365) Sajacom 14 26 4 2 20 75 140 -65 0,54

Oratorio Brembate Sopra C

La squadra di calciobalilla “Or.Brembate Sopra”

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bianca, nel tuo cuore. Che la vita ti sorrida sempre e non dimenticarti mai di donare il tuo sorriso a tutti co-loro che ti amano e ti saranno vicini. L’amore e la gioia di questo giorno ti accompagnerà per tutta la vita!

GELPI EDOARDOdi Riccardo e di Verduci Manuela nato il 29.07.2009 battezzato il 18.04.2010 Signore grazie di averci dato questa bellissima gioia di nome Edoardo, siamo sicuri che ci darà la forza di superare tutto anche con il tuo aiuto

e lo faremo crescere con valori e tanto amore MAZZOLENI MATTEO di Paolo e di Menegon Francesca nato il 09.07.2009 battezzato il 18.04.2010

BERSINI VALENTINA di Andrea e di Cisana Desirénata il 27.09.2009 battezzata il 18.04.2010Grazie Signore per la nostra piccola Va-lentina. Aiutala a crescere nella fede e nell’amore, nella serenità e nella gioia della famiglia. Accompagnala nel cammi-

no della vita affinché la sua strada sia sempre illumina-ta dalla tua luce. Noi ti preghiamo.

SCUDELETTI SARA di Marco e di Arzuffi Giuliana nata il 01.12.2009 battezzata il 16.05.2010 Ti ringraziamo Signore per il dono che ci hai dato. Aiuta noi genitori nel lungo cammino a crescere nostra figlia nell’amore e nella fede come tu

ci hai insegnato. Ti chiediamo la grazia di proteggerla e di vegliare su di lei per sempre. Noi ti preghiamo.

LURASCHI VALERIAdi Lorenzo e di Del Torchio Michela nata il 06.08.2009 battezzata il 16.05.2010 20

BATTESIMI STAMPA SERENA di Marioe di Sana Annamaria nata il 17.10.2009 battezzata il 06.03.2010Signore donandoci Serena hai i-nondato la nostra famiglia di gioia immensa. Oggi nel giorno del bat-

tesimo noi la doniamo a Te perché possa fa parte della Tua grande famiglia e del Tuo infi-nito amore. Noi ti preghiamo.

ROSA LORENZOdi Andrea e di Finazzi Francescanato il 23.08.2009 battezzato il 07.03.2010 Signore, ti affidiamo il no-stro piccolo Lorenzo. Di fronte a lui spesso ci sentia-mo inadeguati nel nostro

ruolo di genitori. Ti chiediamo, mediante il tuo Santo Spirito, di sorreggerci e guidarci nelle piccole e grandi scelte quotidiane affinché il nostro bambino possa cre-scere e fortificarsi nell’amore cristiano.

DE BARTOLO MADDALENA di Franco e di Lamonaca Giuseppina nata il 05.11.2009 battezzata il 21.03.2010Gesù che ascolti chi ripone in te la sua fiducia, ti prego di

benedire questa bambina, Mad-dalena, di darle la tua pace, il tuo coraggio e la forza nei giorni che verranno e di allontanare da lei tutto ciò che l’addolora. Madre amatissima sostieni sempre, con il tuo aiuto, noi genitori affinché possiamo affrontare, uniti, l’educazione della nostra bambina.

ROTAGIULIA e SOFIA di Bernardo Stefano e di Nozzi Ingrid nate il

28.08.2009 battezzate il

21.03.2010 Signore, ti ringraziamo per averci dato la grazia di essere genitori. Aiutaci in questo cammino affinché possiamo educare al meglio le nostre figlie in modo tale che cresca-no serenamente nell’amore e nella fede come tu ci hai in-segnato. Per questo noi ti preghiamo.

MARIANI MICHELA di Giovanni e di Mantecca Alessandranata il 06.01.2010battezzato il 18.04.2010 Oggi Michela ricevi il primo sa-cramento cristiano, conserva sempre la purezza della vesta

Anagrafe

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MATRIMONI

BERSINI ANDREA con CISANA DESIRÉ il 24 aprile 2010

ALBORGHETTI CLAUDIO con CAPELLI KATRIN il 30 aprile 2010

TREVISAN MASSIMO con TESTA SILVIA il 30 aprile 2010

RICORDI

I funerali di Rita sono stati celebrati a Villa d’Almè, dopo le esequie nella nostra chiesa parrocchiale. Hanno concelebrato una decina di sacerdoti e ha presieduto la S. Messa mons. Lino Belotti, vicario generale emerito. All’omelia il vescovo Lino ha presentato la figura di Rita con questi ricordi personali.

Siamo qui per dare l’ultimo saluto santo religioso alla nostra sorella Rita che il Signore ha chiamato a se dopo una lunga fruttuosa esistenza dedicata al Signore, alla sorella, ai fratelli.È un saluto santo perché fatto di preghiera, di suffragio di ammirazione dei suoi esempi che ha seminato nel condividere le sue fatiche con i sacerdoti: non soltanto con il fratello don Faustino e il nipote don Giacomo, ma anche con i missionari in emigrazione in Sviz-zera, con la comunità sacerdotale a S. Giustino a Roma e saltuariamente con la comunità del Paradiso.Sono particolarmente riconoscente per i 6 anni dedicati alla comunità di La Chaux de Founds-La Cloche unitamente a don Pasquale Ghilardi e al servo di Dio don Sandro Dordi, Ho ammirato, come credo tutta la numerosa famiglia e parentela, alla quale faccio le mie

più cordiali condoglianze, come quanti l’hanno conosciuta nella comunità parrocchiale e nelle attività pastorali, la sua profonda fede, la sua serenità e serietà, il suo brio, il suo spirito vivace e allegro che ha saputo riassumere e condire con un prudente e generoso servizio. Son sicuro che ritrovando in Paradiso tante persone amiche della sua parrocchia nativa e di quella di adorazione, del gruppo consacrazione, con esse farà coro nel pregare il Signore per quanti le hanno voluto bene e per le iniziative che le stavano a cuore. Con questi sentimenti iniziamo l’Eucaristia in suo suffragio e forti della fede nella risurrezione di Cristo e nostra chie-diamo al Signore il perdono delle nostre colpe perché possiamo degnamente celebrare questi santi misteri.

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FUNERALI

VALSECCHIANNUNZIO BRUNO di anni 68 morto a Terno d’Isola il 19 novembre 2009

ROTA MARGHERITA di anni 86 morta il 4 marzo 2010-05-11

MASSERETTI SANTO di anni 93 morto il 9 marzo 2010

PREDA ALDO di anni 72 morto il 10 marzo 2010

CROTTI IOLANDAdi anni 86 morta il 12 marzo 2010

BIAVATI ANTONIETTA di anni 95morta il 15 marzo 2010

ROSSI EGIDIOdi anni 78 morto il 23 marzo 2010

ROTA CANDIDA di anni 81 morta il 23 marzo 2010

GRIGOLETTO ALDO di anni 77 morto il 2 aprile 2010

BONACINA GIACOMOdi anni 83 morto il 10 aprile 2010 MAZZOLA RINA di anni 89 morta il 19 aprile 2010

CASALI BAMBINAdi anni 89 morta il 23 aprile 2010 BRENA ANNUNCIATA di anni 81 morta il 23 aprile 2010

NAVA GIUSEPPE di anni 83 morto il 9 maggio 2010

VANOTTI SILVIA ved. Ghepardi di anni 89 morta il 11 maggio 2010

MANZONI CARLINOdi anni 68 morto il 12 maggio 2010 INNOCENTI CARLOdi anni 79 morto il 17 maggio 2010

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Vocabolario:

Parole per la vita BENEDIRE: dire bene; invocare da Dio pro-tezione e bene per persone o cose. BENEDIZIONE: atto ed effetto del benedire.La benedizione è un “sacramentale” gesto semplice che non si esaurisce in esso e nelle parole che lo accompagnano, ma rimanda ad altro, crea la possibilità di capire o ricordarci che noi non siamo padroni della vita, ma solo gestori.Chiedere a Dio la benedizione è come invocar-lo di dire sempre qualcosa di bello della realtà della nostra vita e Dio, benedicendo, afferma che il creato è bello, positivo e utile e che tutto è un dono. I sacramentali perciò sono gesti che aiutano a vedere il positivo dentro la vita, perché Dio dice bene di noi, crede nella nostra capacità di gestire con Lui la realtà nel migliore dei modi. Tempo fa si faceva un uso “esagerato” direm-mo oggi, delle benedizioni: c’è sempre stato il pericolo di usi impropri, superstiziosi e un po’ magici, ma queste sono deviazioni presenti in tutte le cose umane. Ricordiamoci invece come i nostri nonni affi-davano a Dio i loro giorni, il lavoro, la casa, i figli, i raccolti, gli animali e tutto ciò che uti-lizzavano. Con tanta fede praticavano, con intensità di spirito, questa consapevolezza: si sentivano parte di qualcosa e di Qualcuno, raccontavano la verità del presente con la grazia e la benedi-zione che contiene.Benedire la mensa, la casa, la famiglia è dun-que riascoltare il giudizio positivo che Dio ha sulla realtà della nostra vita e impegnarsi a renderli luoghi ospitali come Lui li sogna. Tracciando il segno di croce sulla fronte dei nostri figli benedicendoli, chiediamo che Dio dica bene di loro e possa sempre farlo. Il card. Tonini racconta che la sua mamma gli diceva benedicendolo da bambino: “Ricorda Esilio, che Dio ha in serbo per te tanto bene da fa-re!”.Benedire significa anche scoprire il potere del-la parola: dire bene produce bene; pensare be-ne genera orizzonti nuovi e positivi e non è un nascondere la testa sotto la sabbia, ma è uno scommettere sul futuro e sull’invisibile, sulla possibilità che certe situazioni, pur tristi e dif-ficili, non sono definitive.

Mi viene da sorridere pensando a come da ra-gazza in casa mia, si facesse largo uso dell’espressione “vai a farti benedire” e non era proprio un’invocazione.La mamma e la nonna le dicevano a noi e noi sorelle a vicenda (forse i miei figli direbbero che lo uso più spesso di quanto creda…). A nostra discolpa posso dire che questa era il massimo delle nostre “imprecazioni”. Però… però, alla luce di ciò che ho scritto so-pra e pensando alle situazioni in cui si pronun-ciavano, non mi sembrano così negative: si diceva: “vai a farti benedire” e si capiva “vai a

quel paese” o “vai all’inferno” perché general-mente si era alla fine di una discussione; senza altri argomenti per far rinsavire o trovare un accordo, si lanciava quel “va’ a farti benedire” forse una resa, ma per lasciare ad un Altro la possibilità di agire, e alla “benedetta” di bene-ficiarne.È una bella arrampicata sugli specchi, mi ren-do conto, ma per quante imprecazioni in uso oggi si potrebbe fare questa inversione di in-tenzioni?

“Ti benedica il Signore e ti protegga.

Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio.

Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda la pace”.

a cura di Luisa

N.B.: Non necessariamente questo vocabolario procede in modo alfabetico e soprattutto è a-perto a chiunque volesse contribuire con rifles-sioni o altro su parole che giudica importanti e da praticare. Grazie.

B

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Quanti anni ha? 87, faccio gli 88 quest’anno Ha sempre vissuto a Brembate? Sempre Lei aveva un fratello prete?No, uno zio prete, don Ariele Sizzi. Faceva il parroco ad Almenno, alla Madonna delle can-dele. Lei è sempre stato qui in parrocchia? Sempre Ha fatto anche il sacrista? Sì, insieme a mio fratello per 23 o 24 anni cir-ca, quando c’era don Morelli come parroco. Ho cominciato durante il tempo di guerra e sono andato avanti fino a quando è arrivato don Presti. Quanti prevosti ha conosciuto? Don Carminati, dopo è arrivato un economo che si chiamava don Gusmini, dopo di lui c’è stato don Morelli, don Presti, don Panfilo e poi don Corinno. Cosa si ricorda del primo parroco, di don Carminati? Era abbastanza elegante, ma dopo quando è arrivato al tetto della chiesa nuova non ha più

avuto i soldi ed è fallito. Aveva iniziato a rac-cogliere i fondi per costruire la chiesa nuova dove adesso c’è la biblioteca e le case del so-stentamento del clero. Erano stati fatti i disegni per allungare la chiesa vecchia, invece lui ha voluto farla nuova, ma dopo è fallito. È vero che i carabinieri sono andati in chie-sa ad arrestare don Carminati? Sì, non mi ricordo bene, ma mi pare che fosse alla sera, mentre stava facendo la via crucis. Perché lo hanno arrestato? Perché era fallito e non aveva più i soldi per la chiesa. Lui aveva prestato i soldi per prenderne di più con gli interessi, ma non glieli hanno più dati perché quelli a cui li aveva prestati sono falliti. Dopo il suo arresto lo hanno mandato a Bergamo. Lui voleva tornare a fare il prevosto a Brembate ma non è stato più possibile. Era andato a parlare anche mio papà che ha fatto anche il sindaco del paese. Prima è stato asses-sore a Ponte e poi, circa un paio di anni dopo la guerra, quando Brembate è diventato comu-ne, ha fatto il sindaco. Cosa ha fatto don Morelli qui in paese? È stato quello che ha pacificato un po’ la storia dopo il fallimento della chiesa nuova. Il primo anno che è stato qui ha fatto fatica, dopo si è trovato bene ed è stato amato anche dalla gen-te. I contadini portavano da lui l’uva per schiacciarla e fare il vino, sul suo solaio porta-vano il formaggio a stagionare e il granoturco. Lì c’era anche tutta la roba della chiesa, come per esempio l’altare delle Quarant’ore, che ho riparato e sistemato io quando c’era don Panfi-lo.

Sì.

Cosa ha fatto per i soldati? Scriveva per loro e ha voluto il Sacro Cuore

Intervista a: Cari amici di Brembate, ho avuto la possibilità di intervistare con don Corinno (che mi ha aiutato con il ber-gamasco) il signor Gian Maria Sizzi, che ci ha accolto nella sua casa ed ha aperto per noi il prezioso scri-gno dei suoi ricordi. Rimango sempre affascinato dalle storie che i nostri “nonni” sono in grado di raccon-tare, perché ci fanno riflettere su un tempo non molto lontano dal nostro, ma così profondamente diverso. Il signor Sizzi ha vissuto a Brembate periodi storici non facili e, lavorando anche come sacrista, ha potuto co-noscere e collaborare con numerosi parroci e curati che si sono avvicendati nella nostra parrocchia. Ricor-dare il passato non per provarne nostalgia, ma per poter capire il presente ed essere pronti per il futuro. Questo è, in sintesi, il messaggio che mi è parso di leggere tra le righe di questa intervista.

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per proteggerli. La statua del Sacro Cuore do-po la guerra è stata portata in processione per il paese fino in parrocchia in segno di ringra-ziamento. Anche la Madonna che c’è in sacrestia? Quella la chiamiamo la “Madonna dei dispe-rati”. Siccome morivano i bambini, le mamme hanno offerto la Madonna che ora c’è in sacre-stia perché proteggesse tutti i loro bambini. Quali erano le feste più solenni e sentite? Prima di tutto la festa dell’Assunta e poi la ter-za di novembre. Era una festa molto importan-te preceduta da un triduo e da solenni preghie-re e celebrazioni. La messa era alle 5 e 30 del-la mattina e poi si andava in processione fino al cimitero. Si faceva a novembre perché in primavera e in estate i contadini non potevano e quindi si era scelto novembre per pregare e suffragare tutti i morti. È stato don Carminati a istituire questa festa. E le rogazioni? Quelle si facevano la mattina presto, in proces-sione dopo la messa delle 5. Venivano fatte per benedire i campi ed il lavoro dei contadini. Si facevano in primavera. Hanno smesso di farle quando è arrivato don Presti. Ha conosciuto anche i curati? Si ricorda?Sì, per esempio don Valle, siamo stati giovani insieme, io facevo parte dell’Azione Cattolica. Don Valle e don Morelli hanno insistito tanto per fare la chiesa nuova dove adesso c’è Villa Serena, ma il conte Piccinardi che era proprie-tario del terreno non ha ceduto e non ha volu-to. Dopo c’è stato qui per tanto tempo a fare il curato anche don Magni, che ha regalato la statua dell’Assunta. Lo chiamavamo “Grisetto” per i capelli. Chi ha fatto la scuola professionale? È stato don Valle. Ha iniziato la scuola profes-sionale per i giovani che volevano frequentare ed era dove adesso c’è la biblioteca. Chi erano i fabbriceri? Erano quelli che amministravano economica-mente la parrocchia, i consiglieri. Sono andati nei guai quando hanno saputo che era fallito il prevosto, perché non ne sapevano niente. Come facevano a trasportare i sassi del Brembo per la chiesa nuova? C’era una teleferica che dal fiume arrivava fi-no in piazza. Dopo la dottrina si andava giù al

Brembo a tirare fuori i sassi per costruire la chiesa. Oggi di questa Chiesa restano solo i ruderi sopra i quali hanno costruito le case del sostentamento del clero. Non so perché si vo-leva costruire la chiesa nuova che tra l’altro non sarebbe stata più grande di quella che già c’era ed era anche in una posizione scomoda, senza una piazza davanti, ma direttamente sul-la strada. Quanta gente andava in chiesa? Allora ne andavano proprio tanti, non solo nel-le feste solenni, ma ogni domenica. Si andava alla “Messa Grande” e dopo c’era la predica e la benedizione. Dopo la messa si andava a dot-trina ed era anche l’occasione per uscire di ca-sa, perché se no non si usciva mai, non è come adesso. E se stavamo dal curato magari per un paio d’ore, quando poi tornavamo a casa ave-vamo paura di essere rimproverati dai nostri genitori perché eravamo stati fuori troppo. E dove andava a morose?Sono andato ad Almenno e la superiora mi ha sgridato, perché avevo trovato una ragazza che non era del paese! Continuava a dirmi che a-vrei dovuto scegliere come morosa una ragaz-za di Brembate. Ai tempi della guerra ci sono stati dei pro-blemi in paese con il fascismo? Io sono stato arrestato perché quando sono ar-rivati i tedeschi abbiamo fatto sciopero nello stabilimento dove lavoravamo. Non si poteva fare sciopero e quindi ci hanno arrestato. Mi hanno mandato prima a Ponte e dopo al carce-re di sant’Agata a Bergamo per circa due setti-mane. Non ho mai saputo il vero motivo del mio arresto. Dopo, per castigo, mi era arrivata la cartolina per andare in Germania, ma mio padre conosceva il maresciallo dell’esercito che era suo amico ed è riuscito a farmi stare a casa, se no avrei dovuto partire per la Germa-nia. Un’ultima domanda: come vorrebbe che fossero i preti di oggi? A me va bene così come sono, però è un mo-mento difficile anche per loro adesso con la gioventù di oggi che ragiona un po’ a suo mo-do o che addirittura non ragiona, basta sentire cosa succede in giro. Oggi non è facile fare il prete, lo sentiamo anche dai discorsi che fa il Papa alla televisione. Grazie, di cuore.

Marco

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I ragazzi disabili del CSE di Brembate Sopra della Cooperativa Servizi Isola, sono diventati attivi protagonisti di un servizio di pubblica utilità per tutta la collettività:sono diventati volontari. L’obiettivo di questa proposta pensata dalle educatrici del CSE, è stato quello di creare una nuova occasione per queste persone di inserirsi nella comunità, attraverso un lavoro social-mente utile, il restauro dei libri di canto della parrocchia di Brembate Sopra. In questo modo i ragazzi della Cooperativa hanno potuto valorizzare se stessi riconoscen-dosi capaci di aiutare e hanno potuto relazio-narsi con le persone del paese, facendosi cono-scere attraverso l’espressione delle loro poten-zialità.

In primis essi hanno interagito con il gruppo di catechesi della V elementare , con cui hanno condiviso due incontri di lavoro presso la sede del Centro in via XXV aprile. Qui si sono pre-sentati e, ricoprendo un vero ruolo di esperti, chi riusciva ha spiegato le varie fasi di lavoro ed altri hanno aiutato i bambini ad eseguire il restauro dei libri. Questi incontri sono stati importantissimi per-ché momento di confronto e scambio tra realtà differenti.

Ancora una volta un importante, anche se pic-colo, passo verso una concreta inclusione dei ragazzi disabili nel territorio di Brembate di Sopra.

Anche noi volontari dellaParrocchiadi Brembate di Sopra

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Femminile Plurale Le età delle donne

A cura degli ospiti, degli operatori e dei volontari della RSA di Brembate di Sopra

Via Giovanni XXII, 4 Brembate di Sopra - tel. 035620120

Programma delle serate:

Giovedì 10 giugno 2010 ore 20.30 La donna nell’arte e nella letteratura intervengonoLiliana Barillà e Maria Elena Nardari Giovedì 17 giugno 2010 ore 20.30 I cambiamenti fisici ed emotivi delle donne intervengonoRoberta Marabini e Laura Austoni Giovedì 24 giugno 2010 ore 21.30 Proiezione del film: Due partite di Enzo Monteleone Relatori

á Austoni dott.ssa Laura, psicologa e psicote-rapeuta Associazione “La casa delle donne”

á Barillà Liliana, ex insegnante di lingua e letteratura inglese e volontaria della RSA di Brembate di Sopra

á Bornaghi Dott.ssa Daniela, medico speciali-sta in ginecologia

á Nardari Maria Elena, ex insegnante di lin-gua e letteratura italiana

Per informazioni rivolgersi:

Dott.ssa Irene Baronchelli E.P. Marilena Calvi RSA di Brembate di Sopra tel. 035620120 [email protected]

TRAMA DEL FILM DUE PARTITE Una commedia dolce-amara sul mondo femminile. Due epoche, due modi di essere donne. Anni Sessanta: una partita a carte per stare insieme. Ogni giovedì pomerig-gio quattro amiche si raccontano amori e tradimenti, teorizzando la maternità, la vita e i problemi del matri-monio. Litigano, ridono, parlano con complicità e un po’ di cinismo. Trent’anni dopo: le figlie si ritrovano al funerale di una delle madri. Sono le stesse bambine che, durante le partite a carte, giocavano nella stanza accan-to. Come le loro madri, si confidano sogni e paure, il tempo che passa, il rapporto con il lavoro, il desiderio di maternità. Sono passati decenni ma l’identità femminile sembra inalterata, nonostante la carriera e l’eman-cipazione; essere donna significa oggi come allora ener-gia, allegria, fatica e dolore.

A tre anni lei si guarda e vede una regina;

a otto anni lei si guarda e vede cenerentola;

a quindici anni lei si guarda e vede la brutta copia di qualcun’altra: “Mamma non posso andare a scuola con questo aspet-to!”;

a vent’anni lei si guarda e si vede: troppo grassa, trop-po magra, troppo bassa, troppo alta, con i capelli troppo lisci, troppo ricci,ma decide che uscirà di casa lo stesso;

a trent’anni lei si guarda e si vede troppo grassa, trop-po magra, troppo bassa, troppo alta, con i capelli troppo lisci, troppo ricci,ma decide che non ha tempo di sistemarsi e che uscirà lo stesso;

a quarant’anni lei si guarda e si vede troppo grassa, troppo magra, troppo bassa, troppo alta, con i capelli troppo lisci, troppo ricci,ma dice: “Almeno sono pulita” ed esce di casa lo stes-so;

a cinquant’anni si guarda allo specchio e si vede “esistere” e se ne va dovunque abbia voglia di andare;

a sessant’anni si guarda intorno e vede che tutte le per-sone che hanno perso più tempo di lei a guardarsi troppo allo specchio non stanno meglio di lei. Esce di casa e conquista il mondo;

a settant’anni si guarda e vede saggezza, capacità di ridere, di saper vivere. Esce di casa e si gode la vita;a ottant’anni non perde tempo a guardarsi. Si mette in testa un cappello color porpora ed esce per divertirsi con il mondo.

Autore sconosciuto

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Pellegrinaggio a Lourdesorganizzato dagli Alpini Dal 22 al 27 marzo scorso un cinquantina di persone ha partecipato al pellegrinaggio a Lourdes organizzato dal gruppo Alpini di Brembate di Sopra. E’ stata un’espe-rienza molto bella e significativa, soprattutto per chi vi andava per la prima volta. Proprio ascoltando queste impressioni, che sul pullman abbiamo in parte condivi-so durante il viaggio di ritorno, è nata l’idea di chiede-re (a chi se la sentiva) di mettere per iscritto qualche pensiero. Le riportiamo qui sotto, come semplice testi-monianza di quanto abbiamo vissuto.

d. Gustavo

Da tempo pensavo a Lourdes come ad una tappa che prima o poi avrei potuto raggiungere… Una immagi-ne della grotta con la statua dell'Immacolata Conce-zione mi ha tenuto compagnia in questi ultimi anni. Me l'aveva regalata un'amica. Spesso il mio sguardo ne era stato attratto e si era posato su quelle mani giunte. Nei momenti più duri, di paura, avevo cercato lo sguardo di quel volto bianco... e sempre avevo sentito dentro di me un palpito, un rapido palpito di conforto... che si allargava nel mio cuore come i cer-chi concentrici prodotti dal sasso gettato in uno spec-chio d'acqua. Era come "sentire": «Stai tranquilla, ti sono vicina!». La tua presenza, Maria, l'ho percepita sempre più spesso e l'ho cercata, con maggior convinzione. Desi-deravo dirti GRAZIE di persona per la tua tenera pre-senza. Ero molto ansiosa di vederti...Quando sono giunta quella sera alla grotta, davanti alla tua statua e al tuo Gesù crocifisso, non c'era nul-la di "straordinario". Il mio cuore però era immobi-le... Non sapevo che dirti... Ho cominciato a percepi-re il silenzio tutt'intorno... L'ho riconosciuto... Nel silenzio ho avvertito quel PALPITO, la tua presenza familiare... Allora sono riuscita a dirti: «Grazie! Ti voglio bene, madre cara!». Ti ho ritrovato nei giorni successivi; ero serena, anche se l'emozione si era atte-nuata. Al momento di lasciare quel luogo santo mi ha assali-to la malinconia, la paura di perderti, ma subito mi è giunto all'orecchio: «Non temere! Sono con voi!». GRAZIE, madre cara!

Franca * * *

Raccontiamoci quello che vi portate a casa da Lour-des! Questo ci ha chiesto don Gustavo al ritorno sul pullman. Ci provo.Per me è stato il primo pellegrinaggio a Lourdes ed anche il primo in assoluto. Avevo voglia di vedere e di provare anch’io la gioia e l’emozione di Lourdes, di “provare” – se possibile – le sensazioni che mi sentivo riportare dalle persone già state in questo luo-go sacro. La febbre è cominciata a salire verso le vicinanze di Lourdes quando si è cominciato a cantare l’Ave Ma-ria. Tutti i partecipanti hanno risposto e cantato come se fossimo (passatemi il termine) in uno stadio di calcio e tutti avevano gli occhi lucidi di emozione guardando la strada e pregando di raggiungere il po-sto desiderato il più presto possibile.

Don Gustavo, anche lui per la prima volta pellegrino a Lourdes da sacerdote, all’inizio era un po’ spaesato, poi ha preso forza e coraggio guidando i suoi “soldati di Cristo” alla preghiera, al Rosario, alle sante Messe, alle Confessioni, alla fiaccolata rifatta per due sere (perché ci era piaciuta troppo… con le riflessioni…). La mia prima sera alla grotta è stata una sensazione che non saprei descrivere. La sera era fredda e buia, ma la grotta e la vista della statua della Madonna lì, in alto, ha svegliato in me la “freddezza” che avevo addosso.C’era poca gente alla grotta che pregava, ognuno as-sorto, e guardavano tutti con occhi sbarrati verso la grotta alla Madonna che, da parte sua, - mi pareva –rispondesse con un sorriso a tutti.Io non aveva mai baciato la terra... avevo visto fare così tante persone e soprattutto i vari Papi, quando vanno in terra straniera per la prima volta. Così ho voluto fare anch’io, per vedere e provare cosa signifi-ca baciare un luogo santo e benedetto da Maria... ri-manendo di stucco dalla forza trasmessa da quel luo-go... così ho baciato la terra appena arrivato e al mo-mento di partire con la consapevolezza di quello che facevo. È stato anche un pellegrinaggio di “candele” (di varie dimensioni), di acqua benedetta, di gesti rituali, con-sapevoli che tutto era fatto con fede e non (nota be-ne!) come superstizione. Infine un ringraziamento agli Alpini di Brembate di Sopra e in particolare al “Valsecchi capogruppo” per il pellegrinaggio e l’organiz-zazione; un ringrazia-mento al “Gianni l’au-tista” che ci ha portati fino alle porte del cielo e alle parole che ci ha detto sulla stra-da del ritorno; ad AnnaMaria, l’accompagnatrice, che ha completato il nostro pellegrinaggio con tutta la sua esperienza e la sua dolcezza. È una esperienza che vorrei rifare, magari con figli e... nipoti. Ci siamo infatti lasciati tutti con un arrivederci a FATIMA, se Dio vorrà. Ancora grazie.

Mario * * *

Il 22 marzo andai a Lourdes per la seconda volta. La prima volta fu nel 2004, andai per curiosità avendo sentito parlarne tanto, ma la mia curiosità e superfi-cialità, svanì nel momento che mi ritrovai davanti alla Grotta. Vedendo il silenzio e la fede che mi circonda-va, l’emozione è stata molto forte. Alla partenza per il ritorno mi ero ripromessa che un giorno sarei ritornata. Infatti come promesso quest’anno sono ritornata. La gioia è stata molto grande anche questa volta, specialmente quando dopo il lungo viaggio, alle dieci di sera siamo andati tutti quanti alla Grotta. In silenzio abbiamo pregato e me-ditato per le nostre famiglie, per le persone che si sono affidate alle nostre preghiere e accendere una candela per tutti quanti. È un’esperienza che tutti do-vremmo provare almeno una volta nella vita.

Mariangela * * *

È stata un’esperienza significativa, dal lato umano, ma soprattutto spirituale, che mi ha regalato forti e-mozioni.

Carla

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“Il viaggio” L’Università ANTEAS di Bergamo nella sezione di Brembate di Sopra, con il patrocinio del Comune, ha iniziato il primo anno de “Il Viaggio” – corsi triennali per la terza età.

Con il susseguirsi degli incontri si scopre sempre di più che l’uomo è costante-mente in cerca di qualcosa, che lo appaghi e lo soddisfi, in parole povere, in cerca della felicità.

Il viaggio inteso anche come pellegrinaggio. Nell’ebraismo e nel cristianesimo: andare alle sorgenti, incontrare Dio, incontrare se stessi. È la metafora della vita: un viaggio.

Il viaggio mi fa scoprire chi sono: le ansie; le paure; il limite delle mie forze; lasciare le cose sicure; le tante comodità; nello zaino non posso mettere tutto, mi fa scoprire l’essenziale.

Il viaggio mi fa scoprire chi sono gli altri: l’incontro con altre culture, con altri modi di vivere, tradizioni e costumi; ci fa scoprire che l’uomo non è un’isola, vive sempre a fianco con l’altro.

“In classe abbiamo una bella carta geografica. Molti miei alunni, slavi, arabi, africani e asiatici, possono considerarsi esperti viaggiatori. Hanno mangiato la polvere dei deserti, il catrame delle auto-

strade. Conoscono la vernice scrostata delle sbarre doganali, i sonni persi con la testa appoggiata al finestrino dell’autobus, i documenti stropicciati fra le mani…. Adesso sono loro a spiegarmi, con pazienza e lungimiranza, lasciando scorrere il dito sulla mappa, le scalcinate periferie di Addis Abeba, la foresta pluviale poco distante da Lagos, i mercati galleggianti di Dacca, gli empori di Herat, le feste di Rabat, gli scantinati di Bucarest.Ed io compio davvero insieme a loro, senza pagare il biglietto, il giro del mondo in aula”.

(E. Affinati, Viaggiare con il cuore, Corriere della Sera, 4.2.2005). La quotidianità è il viaggio che, lentamente ma costantemente, ci porta al Signore, la vera nostra felicità.

Giuseppe

XXV Aprile anniversario della Liberazione È stata particolarmente intensa nel nostro paese la celebrazione dell’anniversario della Resistenza.C’è stato il corteo con le autorità cittadine e con la popolazione accompagnato dai labari delle associazioni in particolare degli Alpini che pochi giorni dopo avrebbero celebrato il loro raduno nazionale a Bergamo. La presenza dei ragazzi della scuola è stata significativa perché, ha ricordatoil Sindaco, la nostra libertà è costata la vita a tanti martiri.Per i caduti e ancor più per la pace e la fraternità il parroco ha celebrato la S. Messa.

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SABATO SERA DOMENICA MATTINA DOMENICA SERA

ALBENZA 9.30 18.30 - 19.00

ALMENNO S. BARTOLOMEO 16.30 - 18.00 (cascine)

8.00 - 8.30 (Longa) - 9.30 (Barlino) - 10.30

18.00 (da OTT a MAG)

18.30 (da GIU a SET)

AMBIVERE 18.00 8.00 - 10.30 18.30 (ora solare) - 19.00 (ora legale)

BARZANA 18.00 8.00 - 10.30 18.30 (ora solare) - 19.00 (ora legale)

BOTTA 8.00 - 10.30 - 10.30 (Cappella Vescovile) 18.00

BREMBATE DI SOPRA 16.30 (Tresolzio) - 18.00

7.30 - 9.00 (casa serena) - 10.00 (anno scolastico) - 10.30 (vacanze scolastiche) - 11.15 (anno scolastico)

18.00

BURLIGO 18.00 (ora solare) - 19.00 (ora legale)

9.00 (Collepedrino) 10.30

17.00 (ora solare) - 18.00 (ora legale)

CURNO 17.00 (Marigolda) - 18.30 7.30 - 9.00 - 10.00 (Marigolda) - 11.00 18.30

GHIAIE 18.00 8.00 - 10.30 18.00

GROMLONGO 20.00 8.00 - 11.00 18.00

LOCATE 17.30 8.00 - 9.30 (da OTT a MAG)

- 10.30 (da GIU a SET) - 11.00 (da OTT a MAG)

17.30

MAPELLO 18.00 8.00 (San Gerolamo) - 10.30 18.00 (San Gerolamo)

MOZZO 18.00 (Dorotina)

18.30

7.30 - 9.15 (ospedale Bor-

ghetto) - 9.30 (escluso LUG e

AGO) - 10.30 (Dorotina) - 11.00

18.00

OSSANESGA 18.00 8.00 - 10.30 18.30

PALAZZAGO 17.00 (Beita - nell’anno cat.)

- 18.00 (Beita estivo) - 19.00

8.00 (Montebello) - 9.00 (Beita) - 10.30 18.00

PONTE S. PIETRO 16.00 (clinica) - 18.00 - 18.30 (San Marco a Briolo)

7.00 (Chiesa vecchia) - 8.30 - 9.15 (san Michele a Briolo) - 10.30

18.00

PONTIDA 17.00 (Odiago) - 20.00 7.15 - 8.15 (Valmora) -9.00 (San Pio X) - 9.30 - 11.00

16.30 (Caderizzi) - 18.00

PRESEZZO 18.00 7.00 - 8.30 - 10.30 18.00 - 21.00 (non a Natale e Pasqua)

PREZZATE 18.00 8.00 - 10.00 18.00

RONCALLO GAGGIO 19.00 (invernale) - 20.00 (estivo) 10.00 18.00

SCANO 18.00 8.00 - 10.30 18.00 (invernale) - 18.30 (estivo)

VALTRIGHE 18.00 7.30 - 10.30

VILLAGGIO S. MARIA 18.00 8.00 - 10.30 18.00

VICARIATO MAPELLO - PONTE SAN PIETRO: ORARI SS. MESSE

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Informazioni parrocchiali Orari delle S. Messe

Feriali: ore 8,00 - 9,00 (in Casa Serena) - 18,00.

Festive: Sabato sera e vigilia delle feste: ore 18,00 - ore 16,30 a Tresolzio.

Domenica e feste: ore 7,30 - 9,00 (Casa Serena) Invernale: ore 10,00 - 11,15 - 18,00. Estivo: ore 10,30 - 18,00.

Disponibilità per le Confessioni

Don Corinno: ogni venerdì 8.30 - 9.30 / 16.00 - 17.30 Don Gustavo: ogni sabato 8.30 - 9.30Don Faustino: ogni sabato 16.30 - 18.30

N.B. A richiesta i sacerdoti, nei limiti del possibile, sono sempre a disposizione per questo ministero. In particolare mezz’ora prima delle S. Messe o subito dopo. Celebrazione del Battesimo

Prima domenica di ogni mese, ore 11.15 Terza domenica di ogni mese, ore 16.00 (estivo ore 17.00)

N.B. In vista del Battesimo, si prenda contatto con il Parroco. Il 2° Mercoledì di ogni mese alle 20.30 si terrà in Oratorio un incontro di preparazione per i genitori ed i padrini.

Celebrazione del Matrimonio

Il Matrimonio si può celebrare in ogni giorno dell’anno, eccetto le domeniche e i tempi di Avvento e di Quaresima. Occorre prepararsi adeguatamente. Per questo la parrocchia organizza un corso di preparazione al matrimonio da gennaio. (E a mar-zo è possibile partecipare anche a corsi fuori parrocchia).Per le pratiche burocratiche ci si rivolge a don Faustino Rota (tel. 035.332.092) circa tre mesi prima del Matrimonio. In ossequio a giuste disposizioni diocesane, il Matrimonio va celebrato o nella parrocchia della sposa, o in quella dello sposo o in quella dove la coppia andrà ad abitare. Per eventuali eccezioni ci si rivolga alla Curia vescovile.

Per la richiesta di certificati

Per ogni genere di certificazione, ci si rivolge a don Faustino Rota, via Indipendenza 2, possibilmente non durante i pasti.

Tel. dei Sacerdoti: Don Corinno Scotti Tel. 035.620.103 - cell. 334.351.6097 e-mail: [email protected] Don Faustino Rota Tel. 035.332.092 - cell. 329.544.4774 Don Gustavo Bacuzzi Tel. 035.332.385 - cell. 348.084.1213 e-mail: [email protected]

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