Insieme nr. 6 ottobre 2009

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Bollettino parrocchiale - Parrocchia S. Maria Assunto - Brembate di Sopra

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Direttore: don Corinno Scotti Direttore responsabile: Davide Agazzi Editore: Parrocchia S.Maria Assunta, Brembate di Sopra Stampa: Società Cooperativa Grafica Bergamasca, Almenno S. Bartolomeo Redazione: don Faustino, Max, Marco, Luciano, Giuseppe, Luisa Impaginazione ed elaborazione foto: Max, Luciano, Giuseppe Foto: Max Collaboratori: Vito, Sr. Maria, Adry e Fulvia, Aldina, don Manuel, Simon, Ivonne, Marco, padre Nadi, Simona gruppo “distributori”

E-mail: [email protected]

Sito web: www.oratoriobrembatesopra.net

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BERGAMO N. 28 DEL 20.10.2008

Come ricevere

il giornalino parrocchiale "Insieme"?

Poiché molte persone hanno chiesto chiarimenti su come ricevere a casa il giornalino parrocchiale "Insieme", ecco alcune precisazioni che speriamo possano essere utili.

1) Il nome e l'indirizzo vanno consegnati UNA SOLA VOLTA in sacrestia.

2) La quota chiamata "di abbonamento" o "quota annuale" (di euro 12,00) è un'offerta.

NON E' OBBLIGATORIA per ricevere l'Insieme.

Tali offerte si raccolgono in chiesa nella cassetta con l'indicazione "INSIEME".

E' inutile allegare all'offerta il nome e l'indirizzo (se sono già stati dati). E' un'offerta libera per sostene-re le spese della stampa.

27 Associazioni e gruppi

Volontari in Casa Serena.

4ª di copertina: Altare della Madonna del Rosario della nostra parrocchiale: Angeli che incoronano Maria (stucchi di autore ignoto - ambito bergamasco)

3 Caro don Manuel

5 Vita parrocchiale

23 Missioni

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Editoriale

È iniziato il nuovo anno pastorale, magari con un po’ di magone pensando alle fe-rie che ormai sono solo un ricordo. E’

anche vero che la vita ordinaria della parroc-chia non si è mai interrotta, anzi, proprio nel cuore dell’estate ci sono state le solenni cele-brazioni che hanno avuto il loro culmine nella festa dell’Assunta.

Ora la parrocchia torna agli impegni ‘feriali’: gruppi, catechesi, incontri di ogni tipo. E ri-prendono anche quei servizi alla comunità in cui molti di voi sono impegnati. La nostra par-rocchia può contare su un numero notevole di collaboratori, quelli che siamo soliti chiamare ‘volontari’. E’ una risorsa preziosa che fa cre-scere la carità e di cui non finirò mai di ringra-ziare il Signore. A loro, ai volontari, vorrei rivolgere il mio saluto, il ringraziamento e l’incoraggiamento.

Allo stesso tempo vorrei sottolineare alcuni atteggiamenti affinché il volontariato sia vissu-to con gioia e responsabilità. Lo faccio pren-dendo spunto da alcune espressioni del Vesco-vo Amadei, nella presentazione dei documenti del Sinodo diocesano. Sono indirizzate a tutta la Diocesi, ma sono particolarmente preziose per quanti, nella parrocchia, donano impegno, tempo, passione al servizio della comunità.

E’ vero che in parrocchia ci sono tre sacerdoti impegnati a tempo pieno, ma il loro servizio non sostituisce il vostro. Semmai ai preti tocca animare, motivare e sostenere il vostro impe-gno, affinché la comunità cresca nella fede, nella fraternità e nella carità.

Nel messaggio con cui ha indetto uno speciale “anno sacerdotale”, per ricordare i 150 anni dalla morte del Santo Curato d’Ars, il Papa dice una cosa semplice, magari ovvia, eppure fondamentale: diventerete buoni se avrete buo-ni preti; conoscerete e amerete Gesù se i vostri preti saranno innamorati di Gesù. Per questo raccomanda a tutti gli uomini e le donne della Chiesa di aiutare i preti a svolgere bene il loro ministero. Voi dovete aiutare noi preti con l’esempio, i consigli, la preghiera e l’incoraggiamento.

Ora, però, voglio tornare alle parole del carissimo Mons. Amadei rivolte ai volonta-ri: “Gli atteggiamenti fondamentali della

parrocchia, da vivere con maggiore pro-fondità e trasparenza, sono l’accettazione riconoscente di essere dono gratuito dello Spirito Santo e l’ascolto fedele e docile di ciò che lo Spirito ci dice”. Dunque il primo atteggiamento da vivere è la convinzione che la parrocchia, e quindi ognu-no di noi, è “dono gratuito dello Spirito San-to”, ma la gratuità è proprio quello che qualifi-ca il volontariato.

In una società in cui tutto si basa sul tornacon-to, su ciò che si può guadagnare, i volontari sono lì per dirci che la vita è preziosa in quan-to dono. Dono del proprio tempo, della propria professionalità, del proprio servizio, appunto! Siamo discepoli di un Maestro che “non è ve-nuto per essere servito ma per servire” e per fare della vita un dono ai fratelli.

Vi chiedo, perciò, di essere coscienti e gioiosi di quello che siete e di quello che fate. Siete un dono di Dio e dovete diventare, a vostra volta, un dono ai fratelli. Anche quando il volontaria-to si esplica nei servizi più umili e meno grati-ficanti.

C’è un’altra espressione di Mons. Amadei che ci aiuta ad approfondire lo spirito del volonta-riato: “Alla scuola dello Spirito Santo, le nostre parrocchie diventeranno meno la-mentose, perché convinte che Egli è all’opera dovunque, prima e meglio di noi; è stato presente nel passato, è presente og-gi, lo sarà anche in futuro”. Parrocchie meno lamentose. E’ un’espressione che mi colpisce. Noi siamo specialisti nel la-mentarci, nel sottolineare ciò che non va, nel trovare qualcuno a cui dare la colpa… E, spes-so, di fronte a una critica o a un insuccesso diventa forte la tentazione di tirarsi indietro, di rinunciare all’impegno, Eppure sono la fatica, il senso di impotenza, gli insuccessi che purifi-cano le intenzioni del nostro servizio. E’ pro-prio il Vangelo che ce lo dice: “Quando avrete fatto tutto ciò che vi è stato ordinato, dite: Sia-mo servi inutili. Abbiamo fatto ciò che dove-vamo fare”.(Luca, 17,10)

Vi ricordo ciò che mi diceva un vecchio prete: “Quando hai bisogno di un favore, non chie-derlo a chi non ha nulla da fare. Ti dirà che non ha tempo. Chiedilo a chi ha tante cose da fare. Lui il tempo lo troverà”.

Buon lavoro. don Corinno

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Essere Chiesa

Padre, ti ringrazio di essere chiesa, di appartenere ad una comunità, alla tua chiesa. È la comunità di quanti credono in te, di quanti si radunano nel tuo nome, è la comunità di quanti vivono nella tua attesa. Vorrei amarti senza gli altri, vorrei adorarti senza chiesa, vorrei pregarti da solo. Tu mi vuoi con gli altri non per star meglio, né per essere forte, ma per essere vero. Mi chiami ad essere chiesa, essa è forte se spera essa è vera se ama, essa è santa se ognuno è santo. Essere chiesa è esistere per gli altri, incontrarti negli uomini, pregarti con essi, dare ragione della propria speranza. Nella chiesa è la tua parola, la parola che salva, che mi dà conforto, se abbattuto, mi rende sereno, se triste, mi fa forte, se debole, mi perdona, se ho peccato, mi dà coraggio, se ho paura. Ti ringrazio per il messaggio di vita, per la comunità di amore, per la chiesa. Dacci una chiesa che pensi come pensi tu, che operi come vuoi tu,

che viva come hai insegnato tu, che ami come hai amato tu. Ti prego per la chiesa, perché non tradisca il vangelo, perché difenda i deboli, perché non abbandoni i poveri. Ti chiedo una chiesa di meno parole e più impegno, che predichi la pace e faccia la giustizia. Aiutami ad essere chiesa, ad avere molte cose da pensare assieme, da imparare assieme, da fare assieme. Perdona il mio modo di essere chiesa e purifica il mio modo di restare in essa.

(Vito Morelli)

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OTTOBRE 2009

11 domenica XXVIII del T.O.

Beato Papa Giovanni

11.15 S.Messa con le Associazioni di Volonta-riato (Festa del Volontariato) in chiesa

21.00 serata musicale (oratorio) 12 lunedì

20.30 Caritas parrocchiale (oratorio) 13 martedì

20.30 presentazione spazio compiti per i geni-tori interessati (oratorio) 14 mercoledì

20.30 preparazione ai battesimi per genitori e padrini (oratorio) 15 giovedì

20.30 incontro testimonianza con padre Leo-nardo Battaglia (oratorio) 16 venerdì

Triduo di S. Luca

17.00 S. Messa (Tresolzio) 17 sabato

Triduo di S. Luca

17.00 S. Messa (Tresolzio)

20.30 “La musica di Dio” 2ª serata corali inter-parrocchiali (chiesa)

18 domenica XXIX del T.O. S. Luca Giornata missionaria mondiale

15.00 processione con la statua di S. Luca (Tresolzio)

16.00 Battesimi (chiesa)

16.30 tombola (oratorio) 19 lunedì

17.00 S.Messa (Tresolzio)

20.30 veglia di preghiera missionaria vicariale (Chiesa della Dorotina) 20 martedì

20.30 gruppo liturgico e lettori (oratorio) 21 mercoledì

20.45 incontro catechisti del vicariato (oratorio Brembate di Sopra) 24 sabato

18.30 S.Messa (chiesa)

19.30 cena sociale dell'Associazione Amici di Pongo (vedi avviso a pag. 29) 25 domenica XXX del T.O. (nella notte, cambio dell'ora)

18.00 S.Messa (chiesa); da oggi cambio dell'ora-rio della S.Messa vespertina festiva e prefestiva 27 martedì

14.30 confessioni bambini della primaria (chiesa)

CALENDARIO PARROCCHIALE CATECHESI ADULTI

Mercoledì 8.30 in chiesa parrocchiale

Giovedì 9.30 in Casa Serena 20.30 in oratorio

Venerdì 15.00 in chiesa parrocchiale

ADORAZIONE Il Santissimo Sacramento resta esposto ogni Venerdì dalle ore 8.30 alle 17.30.

17.30 Vesperi - Benedizione eucaristica. - 18.00 S. Messa.

CATECHESI RAGAZZI Sabato 14.20 II-III elementare (oratorio) 15.50 IV elem. - II media (oratorio) 18.00 III media (oratorio)

Martedì 14.50 IV elem. - II media (oratorio)

Giovedì 14.30 Spazio compiti (oratorio)

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16.00 confessioni ragazzi della secondaria (chiesa) 29 giovedì

9.30 confessioni ospiti (Casa Serena) 30 venerdì

8.30-12.00 / 15.00-18.00 confessioni per tutti (chiesa) 31 sabato

8.30-12.00 / 15.00-18.00 confessioni per tutti (chiesa)

20.30 “La musica di Dio” 3ª serata corali inter-parrocchiali (chiesa)

NOVEMBRE 2009 1 domenica

Solennità di tutti i Santi

15.00 vespri (chiesa) e processione al Cimitero 2 Lunedì Commemorazione di tutti i defunti

15.00 S. Messa (Cimitero) da martedì 3 a venerdì 6 Ottavario dei defunti

15.00 S. Messa (Cimitero) 6 venerdì 20.45 serata di formazione su temi educativi (per tutti) con il prof. Tondelli (oratorio; il bar e il cortile sono chiusi) 7 sabato catechesi sospesa

Formazione su temi educativi (per tutti) con il prof. Tondelli (oratorio; il bar e il cortile sono chiusi) 8 domenica XXXII del T.O. catechesi sospesa

Formazione su temi educativi (per tutti) con il prof. Tondelli (oratorio; il bar e il cortile sono chiusi) 13 venerdì 20.30 cineforum (oratorio) 15 domenica XXXIII del T.O. 15.00 processione al cimitero 18 mercoledì 20.45 incontro catechisti del vicariato (oratorio Brembate di Sopra) 20 venerdì 20.30 cineforum (oratorio) 22 domenica - Solennità di Nostro Signore Re dell'Universo

16.30 tombola (oratorio) 24 martedì 20.45 consiglio pastorale parrocchiale (oratorio) 27 venerdì 20.30 cineforum (oratorio) 29 domenica I di Avvento

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DOMENICA 9 AGOSTO 2009

Pellegrinaggio parrocchiale

a EINSILDEN (Svizzera) (108 pellegrini)

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L a scuola dell’infanzia S. MARIA ASSUNTA nel suo percorso formativo si è chiesta qual è la sua finalità educativa: crede fermamente “sia la promozione e la crescita integrale della persona”, cioè pensa a una scuola che è luogo di vita, che è attenta ad un corpo che cresce, si muove, apprende, che è libero di esprimersi, che sta bene con se e con gli altri.

Intende l’educazione non come trasmissione, ma come attività di relazione, di incontro, di costruzione di sensi, con il bambino al centro con tutte le sue emozioni.

Il nostro compito è quello di educare e crescere ”La persona come essere unico ed irripetibile”. Nel nostro progetto educativo intendiamo:

1. dare importanza al momento dell’accoglienza di ogni bambino, affinchè l’ambiente scolastico diventi un suo ambiente di vita.

2. predisporre un ambiente curato, strutturato, in cui il bambino si possa muovere liberamente, fare esperienza e

acquisire competenze;

3. promuovere nel bambino la fiducia nelle proprie capacità, favorire l ’ i n d i p e n d e n z a , l ’ i n i z i a t i v a , l’autonomia;

4. educare alla consapevolezza e alla manifestazione delle proprie emozioni;

5. porre attenzione alle individualità e diversità valorizzandole e favorendone il confronto;

6. guidare alla partecipazione, al rispetto, alla disponibilità, alla comprensione verso l’altro, all’aiuto reciproco e alla collaborazione;

7. motivare i bambini ad apprendere, dare risposta alle curiosità, promuovere il senso critico;

8. collaborare con la famiglia con chiarezza, correttezza e rispetto.

Traspare il senso del benessere e dell’acco-g l ienza , de l l ’ape r tura e de l l a partecipazione, quando gli adulti si confrontano dialogano, condividono scelte e cooperano.

Siamo certi che molti messaggi passano attraverso l’esempio degli adulti che vivono assieme e collaborano, perché tutta

Dalla Scuola Materna

“Chi vuol fare del bene ad un bambino deve farlo fin nei minimi particolari”

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la scuola sia una comunità che educa.

Sul fondo di queste riflessioni il tema conduttore di quest’anno, pensato dal Collegio docenti, è

TUTTI INSIEME, DIVERSI MA UGUALI

che accompagnerà i bambini attraverso un viaggio di fantasia a conoscere paesi, luoghi, usi, giochi, canzoni, balli, vissuti, credenze di culture diverse presenti all’interno della nostra scuola. Sul territorio continueremo il viaggio incontrando: 1. gli ospiti della Casa Serena, con

laboratori a tema

2. la cooperativa con i ragazzi diversamente abili creando un laboratorio di giardinaggio

3. manterrà viva la collaborazione con le altre agenzie educative presenti sul territorio

La scuola materna accoglie n. 247 bambini da 3 a 5 anni suddivisi in 9 sezioni e n. 34 bambini da 2 a 3 anni accolti nelle sezioni primavera. La sezione primavera è attenta a trovare in ogni bambino ciò che possiede per natura lasciandolo libero di crescere offrendogli basi sicure. Il Comune di Brembate di Sopra ha proposto alla Scuola dell’infanzia S. Maria Assunta, una collaborazione per la gestione del progetto educativo del Nido, che abbiamo accolto persuasi dell’im-portanza della continuità educativa, della condivisione di un pensiero pedagogico che ci permetterà di accompagnare il bambino nella sua evoluzione, nella sua crescita sin dai primi mesi di vita, nella costruzione dell’identità, dell’autonomia, delle competenze.

Sr. Maria, Adry e Fulvia

“Beati i bambini Perché sono il futuro del mondo, i protagonisti della storia a venire, il seme di una nuova umanità.”

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Tra il 24 e il 28 agosto u.s. abbiamo realizzato la seconda tappa del nostro pellegrinaggio an-nuale “Sulle orme di San Paolo”. La prima tappa è stata attuata lo scorso anno con il viaggio in Turchia, dove abbiamo visita-to le principali mete del grande Apostolo nei suoi tre viaggi di evangelizzazione, viaggi che hanno sempre avuto come punto di partenza Antiochia di Siria, motivo per cui ci auguria-

mo tutti di poter concludere il nostro cammino paolino con una visita alla Siria nel prossimo anno. Intanto abbiamo attuato con entusiasmo e fede la seconda tappa del nostro pellegrinaggio pao-lino, seguendo l’Apostolo nel suo ultimo e quarto viaggio che lo ha visto in stato di arre-sto arrivare a Roma. Seguendo una logica temporale circa l’ordine di successione dei fatti, avremmo dovuto visi-tare prima Roma e quindi Assisi, ma per ragio-ni logistiche, ossia organizzative, abbiamo do-vuto invertire le due mete, per cui abbiamo iniziato il nostro pellegrinaggio con la visita ad Assisi, città natale di San Francesco, Patrono d’Italia, figura rivoluzionaria della Chiesa cri-stiana, messaggero ed ambasciatore di pace in Oriente, degno continuatore dell’opera evan-

gelizzatrice e missionaria di San Paolo, vero annunciatore del messaggio cristiano. Assisi costituisce una delle gemme artistiche dell’Umbria e dell’Italia. Essa affascina con la sua atmosfera mistica e la sua ricchezza di sto-ria e arte. I secoli non ne hanno alterato la tipi-ca fisionomia medioevale, anche se oggi ci appare come città arricchita di palazzi e di chiese sulle quali si erge fra tutte la possente

mole della Basilica di San Francesco che ab-biamo avuto il piacere di visitare dopo aver prima sostato nella Basilica di Santa Chiara che al suo interno evidenzia tutta la severa semplicità dell’Ordine Francescano, perché l’unica navata si presenta spoglia di decorazio-ni pittoriche. La maestosa Basilica di San Francesco, costi-tuita da due chiese sovrapposte del 1200 e dal-la cripta che custodisce la tomba del Santo, è invece ricca di incommensurabili opere d’arte. Particolarmente degni di nota sono gli affre-schi. Ci ha particolarmente colpito nel transetto sini-stro un’opera di Pietro Lorenzetti, la celebre “Madonna dei Tramonti”, cosiddetta perché affrescata da Lorenzetti di fronte ad una fine-stra dalla quale un raggio di sole, entrando al

Pellegrinaggio

Assisi - Roma

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tramonto, la illumina in tutta la sua bellezza e dolcezza.

Al centro dell’affresco si svolge una scena di vita quotidiana: la Madonna è intenta a parlare col Bambino comodamente seduto in braccio alla Mamma di cui richiama l’attenzione con le dita della mano, chiedendo così di parlare. La Mamma, con piglio quasi severo, lo ascolta attenta. Il volto della Madonna è dolcissimo: è proprio una mamma attenta alle domande del figlio. Ci siamo pertanto trovati alla presenza di una Madonna essenzialmente Mamma, alla quale con grande devozione abbiamo rivolto le no-stre preghiere, affidandole tutte le famiglie della nostra parrocchia con le loro gioie e pre-

occupazioni. La Basilica superiore custodisce affreschi an-cora più noti, in particolare un notissimo ciclo giottesco formato da 28 riquadri che illustrano i momenti salienti della vita di San Francesco. Nella Basilica inferiore è stata possibile la ce-lebrazione della S. Messa in entrambi i giorni di sosta ad Assisi. Il momento di maggior rac-coglimento è stato vissuto durante la S. Messa celebrata nel primo mattino, quando ancora era assente il grande flusso dei pellegrini e dei vi-sitatori. Logicamente abbiamo visitato anche tanti altri luoghi della splendida città di Assisi che dav-vero ci ha affascinato. Come ha più volte sottolineato Don Corinno, Assisi attira molto i giovani, perché San Fran-cesco rappresenta per la gioventù un messag-gio di fede, speranza, fraternità, quindi un messaggio ecumenico di vera pace cristiana. Abbandoniamo ora, con un po’ di nostalgia, la fantastica Assisi per una tappa a Cascia, preci-samente al Convento agostiniano che custodi-sce le memorie di Santa Rita, esempio di amo-re e di grande disponibilità al perdono. La Basilica Santuario di Santa Rita in Cascia ci offre una significativa occasione di riflessio-ne e di preghiera anche tramite la celebrazione della S. Messa. La seconda grande meta del nostro pellegri-naggio è Roma. La prima tappa riguarda Castel Gandolfo per la partecipazione all’Udienza Generale del Santo Padre, presso il cortile del Palazzo Apo-

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stolico, residenza estiva del Pontefice. Si fatica ad entrare in quel cortile, perché all’ udienza partecipano circa tremila pellegrini. Risulta un po’ lunga l’attesa del Papa, ma mol-to emozionante, perché la presenza di pellegri-ni di tante nazionalità fa respirare un’aria di vero ecumenismo, di pace e di fratellanza tra tanti popoli diversi etnicamente ma uguali nel desiderio di vedere il Vicario di Cristo, di a-scoltarne il messaggio e soprattutto di ricam-biarne con entusiasmo gli affettuosi saluti ri-volti nelle varie lingue. A questo punto è giusto esprimere un grazie particolare alla nostra chierichetta Veronica che insieme alla mamma ha preparato un bello

striscione che siamo riusciti a sbandierare du-rante l’udienza, segnalando così la presenza della nostra parrocchia al grande evento. Al nostro rientro a Roma abbiamo visitato, sempre con l’ausilio di una brava guida, la me-ravigliosa Basilica di San Pietro e le Grotte vaticane con le tombe dei Papi. L’autista Gianni, a cui va tutta la nostra stima e gratitudine per la simpatia e la disponibilità con cui ha partecipato al nostro viaggio, ci ha permesso di coronare la giornata romana con un giro turistico, a tarda sera, della Città Eter-na illuminata dalle luci notturne. Nella giornata successiva abbiamo visitato le maestose Basiliche di S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. Non è mancata un’ escursione a Tivoli, con sosta alla magnifica Villa d’Este, famosa so-prattutto per le sue splendide fontane. L’ultimo giorno è iniziato con la celebrazione della S. Messa presso l’altare dove riposa il

Beato Papa Giovanni XXIII, alla cui interces-sione sono state affidate, come sempre, tutte le nostre famiglie. Una preghiera particolare è stata elevata per gli ammalati della nostra par-rocchia e per tutti gli Ospiti di Casa Serena. Una piacevole visita alle principali Piazze di Roma ha concluso felicemente il nostro itine-rario romano e il nostro viaggio-pellegrinag-gio, nel quale tutti abbiamo trovato non solo un motivo religioso, ma anche la possibilità di una migliore conoscenza reciproca nella stima e nell’amicizia. Non resta che ringraziare il Signore per averci consentito momenti tanto belli e per averci of-ferto la possibilità di ammirare tante bellezze naturali e artistiche. E’ proprio il caso di concludere menzionando l’inno che dice:

“Com’è bello, Signor, stare insieme ed amarci come ami Tu!”.

Aldina

Pietro Lorenzetti: “La Madonna dei Tramonti”, Basilica Inferiore di s. Francesco (particolare)

Cimabue: S. Francesco d’Assisi. Si ritiene che sia l’immagine più fedele del Santo.

Basilica di S. Francesco in Assisi.

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Don Manuel

ringrazia e saluta “Giunta la sera Gesù disse ai suoi discepoli: passiamo all’altra riva”. Scivola via, quasi di sfuggita questo versetto quando si legge il Vangelo. Ne capisci la profondità quando sei di fronte ai passaggi della vita. Domani partirò per Roma e si aprirà una nuova stagione della mia vita. Sento consolante questo versetto perché mi pare che il passo che sto per compiere provenga da un gesto di obbedienza e che, nonostante stia per cambiare tutto, sia in buona compagnia, quella del Signore. Non so bene cosa mi aspetti, non conosco ancora nessuno dei miei nuovi compagni di viag-gio, so che andrò in una parrocchia nei fine settimana, ma non so ancora quale sarà, ancora non ho chiarissime le idee sul percorso di studi che devo compiere. Mi viene allora sponta-neo guardarmi indietro, agli ultimi mesi, e poi ancora più indietro. Rivedo quel 23 maggio, il giorno dell’ordinazione. E sento una forte gratitudine per tutto il bene che ho ricevuto. Desiderio ringraziare tutte le persone che mi hanno manifestato il loro affetto con la preghiera, con la vicinanza e regalandomi due bellissimi giorni di festa. Il grazie è più profondo, perché il 23 maggio è stato un frutto, ma il frutto è appeso ad un albero e l’albero ha delle radici. Grazie, comunità di Brembate di Sopra! Grazie perché mi sento frutto di questa parrocchia. Un grazie cordiale, cioè di cuore. A tutti, e alle persone che mi sono state più vicine ancora più cordiale. Non smettiamo di credere che sia possibile essere comunità cristiana, perché altrimenti le radici si seccano, l’albero muore e i frutti spa-riranno. Come il giorno della prima messa rinnovo la mia preghiera a Dio perché possiamo presto avere la gioia di un’altra ordinazione sacer-dotale nella nostra comunità. Ai giovani e ai ragazzi ho detto che ne vale la pena, e lo ri-peto ancora con forza oggi, assieme ai sacer-doti che guidano la nostra parrocchia. Domani partirò, e il partire comporta sempre un distacco. Durante la mia prima messa i giovani hanno cantato un canto a me molto caro che dice. “Fa che le mie strade si perda-no nel buio e io cammini dove cammineresti tu”. Rinnovo questa preghiera a Dio: non so cosa stia succedendo della mia vita. Mi lascio fare, per quello che posso. Chiedo di sostenermi con una preghiera e con l’affetto che non merito, ma che tanto mi ha spinto in questi mesi.

Don Manuel

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Pielgrzymka do Polska. Śladami Jan Pawel II. Ok, va bene, per chi non conosce la lingua polac-ca, questo articolo avrà i sottotitoli in italiano... Anzi, lo faccio tutto in italiano, così facciamo pri-ma. Come dice il titolo (Pellegrinaggio in Polonia. Sul-le orme di Giovanni Paolo II), anche quest'anno il nostro vicariato ha organizzato un viaggio all'este-ro con i giovani. L'anno scorso la meta è stata la Terra Santa, quest'estate invece siamo andati in Polonia. Abbiamo chiesto a Simon di raccontarci questa esperienza. Ecco le sue impressioni. A circa un mese di distanza dal viaggio in Polonia è un po’ difficile concentrare in un breve scritto le molte emozioni e ricordi che affiorano alla mente.

Un’esperienza che inizia all’aeroporto di Orio al Serio da dove, noi “sparuto” gruppo di Brembate di Sopra (cinque persone in tutto, compreso l’imperturbabile Don Gustavo), siamo partiti alla volta di Cracovia con il resto della ciurma, compo-sta dai vari gruppi di giovani, giovanissimi e meno, del vicariato.

Non appena atterrati ci siamo recati a Auschwitz e a Birkenau, dove abbiamo visitato i tristemente noti campi di concentramento e di sterminio nazi-sta. Indubbiamente una esperienza molto forte e drammatica.

I giorni che seguirono furono di gran lunga più piacevoli, grazie alla compagnia eterogenea, diver-tente e variegata.

Sul fiume Dunajec, che si snoda tra la Polonia e la Slovacchia, abbiamo “navigato” (se così si può definire) su zattere, vere “carrette del mare”, che

imbarcavano acqua un po’ da tutte le parti.

La città di Cracovia, con il suo castello, il quartiere ebraico situato nella parte vecchia, la torre del mu-nicipio, il museo, il gran mercato dei tessuti, l’università Jagiellonica, dove fece i suoi studi Co-pernico, la chiesa di Santa Maria Assunta, con la sua enorme piazza, sempre gremita di gente di tutte le nazionalità, si afferma indiscutibilmente come capitale culturale.

Il nostro pellegrinaggio vicariale è stato intitolato: “Sulle orme di Papa Giovanni Paolo II”. Effettiva-mente il titolo non poteva essere più azzeccato, visto la quantità innumerevole di statue, iscrizioni e luoghi che rievocano il passaggio e la vita di pa-pa Wojtyla.

Persino nella miniera di sale di Wieliczka, ormai dismessa, si può ammirare una statua del papa, ma non solo, addirittura, un’intera chiesa ipogea, dedi-cata a Santa Kunegonda, situata a più di 130 metri di profondità, interamente scolpita nel sale!

Ogni giorno veniva celebrata la S. Messa, ma la parte più spirituale del viaggio, doveva ancora arri-vare. In primis la visita a Lagiewniki, al santuario della Divina Misericordia, dove il culto alla Divina Misericordia di Gesù (con l’invocazione ‘Jezu u-fam Tobié’ cioè, ‘Gesù confido in Te’ ) ha avuto inizio dalla richiesta di Cristo stesso a Santa Maria Faustina Kowalska, ed in seguito portato al culto da papa Giovanni Paolo II, nel 2002, come compi-mento della sua missione apostolica.

Visitammo anche Kalwaria Zebrzydowska, il san-tuario più grande d’Europa, immerso nel verde della natura, oggi annoverato dall’UNESCO co-me Patrimonio dell’Umanità.

Ovviamente non poteva mancare la visita a Wado-wice, cittadina natale del papa. E per ultima ma non meno importante e ricca di emozione, la visita al monastero dei Padri Paolini a Jasna Gora, dove si venera l’immagine della Madonna Nera di Cze-stchowa.

Se ogni paese si distingue per paesaggi, gente, città e villaggi, usi e costumi, la nazione polacca si ca-ratterizza, senza dubbio, grazie alla sua profonda tradizione e spiritualità cristiana indissolubilmen-te legata ad un passato tempestato di prove e sup-plizi che l’hanno resa ai giorni nostri un gioiello dell’Europa, per civiltà, senso dell’appartenenza e della pratica religiosa, visitarla è un’esperienza umanamente affascinante.

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A fine settembre, di solito, tutti ci raccontiamo un poco le nostre vacanze. Viene fuori un ven-taglio di esperienze che mostrano come a volte la vacanza è un continuare una corsa, seppur con ritmi diversi, nella “routine” della vita, ma altre volte è la voglia di cercare “terre nuove e cieli nuovi”. Certo, raccontare questa seconda esperienza non è cosa facile; ci sono occasioni in cui è difficile trasmettere a chi ci ascolta, parole che non siano solo parole, ma un “qualcosa di grande” che senti dentro il cuore. Si ha la sen-sazione che ciò che dici perda il suo vero si-gnificato e scada in “frasi fatte” come quelle che si riservano a determinate circostanze. Una di queste è visitare in pellegrinaggio la Terra Santa. Là, a scavarci con la mano, a diradare con la fede la fitta nebbia che si è posata, in oltre 20-00 anni di storia, sulla vigna del Signore, a tendere l’orecchio nel silenzio dei fatti, scopri il “giardino di Dio” dove Lui pose la tenda tra il suo popolo. “Senti” quasi il passo sommesso

del Maestro che attraversa, primo missionario del Vangelo, le aride pianure della Galilea, la montagna di Efraim, i deserti della Giudea e “vedi” la gente che lo segue e che ascolta il suo saluto: “Pace a voi”. Ma quale pace chiedo a me stessa? Là convivono in un pericolosissimo coesistere le tre principali religioni del mondo: cristiani, ebrei, musulmani, tutti discendenti dallo stesso ceppo di Abramo. Gerusalemme è per tutti la “città santa”, ma parlare di pace e di unità è quasi impossibile. Dovunque vai incontri i segni della divisione: i fili spinati, le postazioni militari, i check point, i mitra spianati: sono li, ci passi in mezzo. Eppure Dio qui ha tracciato le sue vie di pace e nel silenzio dell’anima le percepisci, quasi con insistenza e ti sembra un paradosso, ma è così! A Betlemme, con Gesù, si è fatto uomo: una speranza per tutti gli uomini che nessuno più potrà distruggere fino alla fine dei tempi. La grotta di Betlemme contiene l’immensità della Buona Novella, non raccontata, ma vissuta da

Voglia di ì Terre nuove e cieli nuoviî

Monastero di S. Giorgio.

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Dio con noi anche ai nostri giorni. Al Monte degli Ulivi Gesù ci ha insegnato il Padre Nostro, la preghiera dei figli di Dio che ci vuole uniti e fratelli sulla via della pace. A Gerusalemme la croce del Golgota ci fa ca-pire cosa voglia dire amare veramente, e il se-polcro della resurrezione, dove Gesù ci ha pre-ceduto per prepararci un posto, ci dice che pro-prio da lassù inizierà la nostra vera festa. E poi ancora la traversata del deserto di Giuda, giù giù fino al monastero di S. Giorgio per proseguire poi in una zona dove un tempo, ma ancor oggi, scavate nelle pareti della montagna ci sono le celle degli eremiti: lì, giunge solo la voce di Dio che parla di pace. Il Monte Tabor, quello delle Beatitudini, Ca-farnao, il lago di Tiberiade, Gerico, Emmaus dove nella riflessione più profonda dell’esperienza della Parola, tornano i veri contorni degli uomini, così come Dio li ha di-segnati nel suo grande progetto d’amore. La Via della Croce, seppur in mezzo al merca-to più disordinato e caotico, insegna che non

conosce i ghetti dell’indifferenza, la freddezza della solitudine, la durezza della violenza, ma sa ancor oggi ridar vita là dove c’è ogni morte. Le emozioni forti vissute sono talmente tante che mi ci vorrebbe quasi “un giornalino inte-ro” per poterle esprimere tutte: ogni luogo, la stupenda compagnia, ogni incontro-testimonianza, ogni riflessione guidata che di-veniva luce, ci ha visti pellegrini in cammino pur con le incertezze di sempre e con le debo-lezze e le paure di ogni uomo, ma con tanta fiducia ed altrettanta speranza che si fa sicu-rezza nel cammino della vita e si torna a casa con tanta passione di dire ciò “che abbiamo visto e ascoltato” e di portare l’esperienza vis-suta come “uno spezzare il pane” con gli altri ed accorgerci che in questo raccontarsi forse si sta realizzando il disegno di Dio: “dove due o più saranno uniti nel mio nome, io sarò in mezzo a loro”.

Un GRAZIE grande a tutti.

Ivonne

1ª Rassegna vocale – strumentale “Cantus vocis et vitae”

In ricordo del prof. Mario Testa, storico e musicista

Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta - Brembate di Sopra - Ore 20.45

Sabato 10 ottobre Coro “Santa Maria del Bosco” di Miragolo – Somendenna (direttore: M° Luigi Ghepardi) Coro “San Giuseppe” di Costa Valle Imagna (direttore: M° Luca Milesi) Sabato 17 ottobre Ensemble “Ars cantica” di Brembate di Sopra (direttore: M° Fausto Dolci) Coro “Polifonico Gogis” di Piazza Brembana (direttore: M° Fabrizio Moretti) Sabato 31 ottobre “Scolae cantorum” di Valbrembo (direttore: M° Nadia Belotti) Coro polifonico “Jubilate” di Ponteranica (direttore: M° Fausto Dolci)

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CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

del 22/09/2009 Dopo una preghiera iniziale si è cominciato a discutere i diversi punti all'ordine del giorno. Il primo punto prevedeva riflessioni all'inizio dell'anno pastorale e le proposte della Diocesi. Don Corinno ha riferito sull'Assemblea Dioce-sana del 18 settembre durante la quale il ve-scovo Francesco ha presentato la lettera alle famiglie. Questa lettera è stata distribuita a tut-ti i componenti del CPP e don Corinno ne ha illustrato i punti più significativi. La Chiesa è per la vita, per la nostra vita, e quindi bisogna parlare della Chiesa alle fami-glie, presentando la Chiesa come casa, la Chie-sa come una storia, la Chiesa come un corpo. L’invito è che tutti possano avere questa lette-ra e vedremo la possibilità di farla avere a tutte le famiglie. Proseguendo nelle riflessioni don Corinno ha ricordato che le parrocchie devono essere “meno lamentose e più fiduciose”, ricordando-ci che siamo guidati dallo Spirito che agisce

meglio e più di noi. Tutti i parrocchiani devo-no:

♦ Avere una vocazione al servizio. Questo significa essere “volontari”.

♦ Purificare le intenzioni, che significa chie-dersi perché lo faccio.

♦ Animarsi mutuamente, cioè contagiarsi di fiducia e di speranza.

♦ Approfondire il proprio specifico.

La parrocchia deve essere comunità che an-nuncia, prega, celebra e serve, sempre ispiran-dosi ai valori del Vangelo. Raccogliendo l’invito del Vescovo questo an-no sarà particolarmente dedicato ai sacerdoti perché ricorrono i 150 anni dalla morte del Santo curato d’Ars. Le comunità sono invitate ad essere vicine a loro preti con la preghiera, il consiglio, e l’incoraggiamento. A livello Diocesano sono in programma alcuni pellegrinaggi:

♦ Per i sacerdoti a Berlino (città molto com-plessa sia politicamente che religiosamen-te).

♦ Per i giovani a Santiago de Compostela (Spagna).

♦ Per tutta la Diocesi al Santuario di Maria-zell (Austria), luogo santo della cristianità fondato dai Benedettini nel 1157.

Al punto 2 dell’o.d.g. si è discusso sulla cate-chesi degli adulti che attualmente viene tenuta tre volte al settimana da don Corinno ed una volta da don Gustavo. Alla catechesi parteci-pano solo piccoli gruppi di persone. La nostra preoccupazione è di come riuscire a sensibiliz-zare sull’importanza della catechesi. Conoscia-mo le difficoltà oggettive per gli incontri serali a causa della stanchezza e degli impegni fami-gliari. Si vogliono potenziare i gruppi che si incontra-no durante l’Avvento e la Quaresima. Una proposta può essere quella di fare incontri nelle famiglie ed in questa occasione leggere la lettera alle famiglie. Per questi incontri la Diocesi prepara animatori biblici dove alcuni di noi già partecipano a questa iniziativa. Sono emerse le seguenti proposte che saranno valutate attentamente dai nostri sacerdoti:

♦ Ridurre gli incontri di catechesi da 4 a 2 e contemporaneamente formare gruppi di

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persone che svolgano la catechesi con la presenza a turno di un sacerdote.

♦ Chiedere quali case sono disponibili ad ospitare i gruppi di catechesi.

♦ Proporre che l’animatore non operi sempre nel suo abituale gruppo, ma si rechi presso altri gruppi a svolgere la sua azione.

♦ Coinvolgere nella catechesi i genitori dei ragazzi che frequentano il catechismo.

Proseguendo nel punto 2 si è parlato dei cate-chisti del Battesimo. Si è già fatto un primo incontro con le persone che si erano rese di-sponibili a svolgere questo delicato compito, a queste si sono aggiunte altre persone. Si faran-no ogni mese tre incontri con i genitori dei bat-tezzandi. Al punto 3 dell’o.d.g. si è parlato del ritiro spi-rituale per i membri del CPP e dei catechisti con il seguente programma:

♦ Ore 8.30 partenza per Botta di Sedrina.

♦ Ore 11.30 Santa Messa.

♦ Pranzo.

♦ Ore 16.00 ritorno a Brembate di Sopra.

Il ritiro sarà guidato al mattino da don Davide Rota e nel pomeriggio da don Gustavo per i catechisti, e da don Corinno per i membri del CPP. Punto 4: revisione del CRE. Punto 5: Don Corinno ha distribuito una copia dell’enciclica CARITAS IN VERITATE, e propone che questa enciclica sia il tema degli incontri dei venerdì di Quaresima. Su questo tema verranno scelti gli opportuni relatori, ed a tutti chiede di suggerire qualche nome. Al punto 6 don Corinno ha presentato le pros-sime iniziative culturali che sono:

♦ Vedere l’Invisibile: declinazioni artistiche sul tema dell’Incarnazione. Il, Figlio e La Madre. Relatori don Ezio Bolis e prof.ssa L. Fracassetti.

♦ Rassegna di corali presentata dal nostro concittadino Maestro Dolci (vedere pro-gramma esposto in bacheca).

♦ La speranza educativa. Relatore il prof. Tondelli.

Al punto 7 varie ed eventuali, don Corinno ha comunicato le dimissioni del Vicario locale don Bresciani dal suo incarico e che quindi prossimamente ne sarà eletto uno nuovo. Inoltre il Vicariato si è diviso in zone pastorali, e verrà deciso in quale zona la nostra parroc-chia si inserirà. Gli abitanti di Tresolzio hanno chiesto che si celebri al sabato pomeriggio una Santa Messa nella chiesetta del luogo, essendo aumentate molto le famiglie del quartiere. La richiesta verrà valutata anche considerando la disponibilità dei sacerdoti. Dopo una preghiera a Santa Maria Assunta, la riunione si è sciolta.

Il Segretario – Il Presidente

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BATTESIMI

MAESTRONI LORENZO di Cesare e di Sarai Solange nato il 17.03.2009 battezzato il 06.09.2009 A San Lorenzo, il Tuo nome mi protegga. Stammi accan-to e fa’ che la mia strada sia scaldata e illuminata dal sole dell’amore che saprò donare alle creature di que-

sta dolce terra. Io, che porto il tuo nome,non sarò mai solo perché non lascerò solo nessuno, non sa-rò mai triste, perché chi mi è vicino saprà che è indispensabile per me.

GALBUSERA MILENA CATERINA di Luigi Battista e di Averara Daniela Rachele nata il 17.06.2009 battezzata il 06.09.2009 O Signore, che nel tuo immenso amore ci hai fatto dono di

Milena Caterina, ti chiediamo di aiutarci nel no-stro compito di genitori e di accompagnare sempre nostra figlia nel cammino della vita. Noi ti pre-ghiamo.

COCA CALARZA SEBASTHIAN di Coca Arce Armando e di Calarza Arce Miriam nato il 31.05.2009 battezzato il 06.09.2009 Sebastian è il nome che il mio fratello e mia cognata hanno scelto per il mio nipo-te. San Sebastiano era un sol-

dato del faraone che in quei tempi perseguitavano i cristiani per ucciderli. San Sebastiano era un sol-dato forte, perché quando viene massacrato pro-prio quasi a fin di vita per essere cristiano e lo dice tante volte ai soldati del re, lui sopravvive a quei colpi durissimi e manda dal faraone a dirgli che non l’avevano ucciso e che era fedele a Dio e poi lo uccisero appeso a un albero con delle frecce nel suo corpo. San Sebastiano è protettore della polizia e prego questo santo di proteggere mio ni-pote e dargli la forza che lui aveva per sopravvive-re al meglio la sua vita.

VEZZOLI FRANCESCO di Paolo e di Mazzola Marzia nato il 22.03.2009 battezzato il 06.09.2009 Signore ti ringra-ziamo per la na-scita di France-

sco, fa’ che possa trovare in noi genitori la sicurezza, che cresca serenamente nell’amore e nella fede e donagli la forza per affrontare la vita. Noi ti preghiamo.

ANNESI LANCIANO MA-RIA LUCIA di Floriano e di Carta Consuelo nata il 21.11.2006 battezzata il 20.09.2009 Marialucia è stata un dono speciale per noi, l’abbiamo aspettata con mille paure e ansie, oggi ringraziamo Dio, per questa nuova vita e per questa gioia immensa che ci ha

donato. Accompagnala sempre nel suo cammino con la tua dolce presenza, perché illuminata dalla tua grazia, possa essere tuo testimone fedele per tutti coloro che incontrerà. Preghiamo.

RAMUNDO NATHAN di Antonio e di Rota Cristiana nato il 03.12.2008 battezzata il 20.09.2009 Signore, ti preghiamo per Nathan, nato piccolo, pic-colo, ma con l’animo pieno di gioia e tanta voglia di vivere. Aiutaci a farlo cre-scere ed accompagnarlo lungo tutto il cammino

della sua vita. È un dono prezioso, custodiscilo, Signore e amalo come sai amare Tu. Amen.

LOCATELLI ELISA di Alessandro e di Vecchi Raffaella nata il 26.08.2009 battezzata il 20.09.2009 Grazie Signore per il mera-viglioso dono di Elisa che insieme ad Andrea e a Silvia rappresenta per noi il segno tangibile del Tuo Amore. Signore te li affidiamo per-ché tu possa custodirli e

accompagnarli nel cammino della loro vita. Con il san-to Battesimo, oggi, Elisa diventa parte viva della Chie-sa. Sostienici e aiutaci ad essere loro fedeli compagni ed a non venir meno agli impegni che ci siamo assunti in questo giorno.

Anagrafe

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MATRIMONI

MAGGIONI GIUSEPPE con NANNINI FRANCESCA il 4 settembre 2009 TIRONI STEFANO con MAGNO JENNIFER il 10 settembre 2009 MICHELETTI WALTER con TINTORI SIMONA il 11 settembre 2009-09-23 MORETTI ETIRNNE FRANCO con IMI ILARIA il 12 settembre 2009 BONFANTI MARCO con BRAVI LAURA il 19 settembre 2009 BOSCO MORRIS con VALSECCHI ELENA il 25 settembre 2009

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ERRATA CORRIGE

NEGRONI ELENA MIRIAM di Pierpaolo e di Manzoni Michela Roberta nata il 08.01.2009 battezzata il 17.05.2009 Signore Gesù noi ti ringraziamo per averci donato la nostra piccola Elena che, con Davide ed Elisa, ha reso ancora più lieta la nostra famiglia. Fa’ Signore che la nostra piccolina cresca forte nella fede e nell’amore e aiuta noi genitori ad essere sempre presenti, pazienti e soprattutto capaci di trasmetterle quei valori

importanti che l’aiuteranno a vivere ed a superare le piccole, grandi difficoltà che incontrerà lungo il suo cammino. In questo giorno felice per noi non ci dimentichiamo di coloro che soffrono. In particolare aiutaci a pregare per tutti quei bambini meno fortunati che hanno tanto bisogno della tua guida, del tuo sostegno e del tuo infinito amore, noi ti preghiamo.

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FUNERALI

MANGILI ADRIANA di anni 73 morta il 3 agosto 2009

VICARDI LUIGI di anni 79 morto il 3 agosto 2009

ROTA ISOLINA di anni 86 morta il 12 agosto 2009

FIORI ASSUNTA di anni 75 morta il 16 agosto 2009

BRIOSCHI PIETRO di anni 89 morto il 24 agosto 2009

PLATI ALDINA di anni 83 morta il 28 agosto 2009

VANINI CORNELIO di anni 86 morto il 12 settembre 2009

GAMBIRASIO ZAVERIO di anni 88 morta il 16 settembre 2009 LOZZA CAMILLO di anni 84 morta il 17 settembre 2009

ROTA AGNESE di anni 81 morta il 23 settembre 2009 Il 23 settembre, a seguito di una delicata operazione all'anca, è morta Agnese Rota, sorella del nostro don Faustino. Viveva a Brembate Sopra da oltre 20 anni, da quando suo fratello era ve-nuto a Brembate a servizio della nostra comunità. Presenza di-screta e preziosa aveva la capacità di comunicare serenità con quel suo viso buono e sorridente. Sulla fotografia-ricordo don Faustino ha fatto scrivere una frase che riassume la sua vita: “Ho amato molto il Signore, mi sono sentita amata da Lui e da tutti voi; ora contemplo il Suo volto”. Al carissimo don Faustino, alla Rita, le condoglianze più cri-stiane con la certezza che la “sua” e nostra Agnese adesso può continuare a fargli sentire la sua presenza.

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Intervista a …

don Marco

C ari amici di Brembate, in questo nu-mero del nostro giornalino vi propongo un’intervista che ho avuto il piacere di fare a don Marco Perrucchini, nostro compaesano, che dopo un’esperienza di dieci anni in Svizze-ra, ora è tornato in Italia e svolge il suo mini-stero a Sorisole, presso il Patronato san Vin-cenzo. Non conoscevo niente né di lui né del posto dove ora vive e lavora, ma devo dire che la nostra è stata una piacevolissima chiacchie-rata e, personalmente, sono molto riconoscen-te per questa opportunità che mi si è presenta-ta. Mentre don Marco mi parlava con il suo travolgente entusiasmo, io cercavo di “buttare giù” qualche riga, che adesso riprendo in ma-no per poter rendere partecipi anche voi. Non riporto letteralmente il testo dell’intervista, mi sarebbe impossibile, ma cercherò di farvi comprendere il significato e la pienezza delle sue risposte.

“Quali sono stati i compiti che fino ad adesso hai svolto come sacerdote?” “Sono diventato prete nel 1994, sono stato mandato come curato nella parrocchia di Santa Caterina a Bergamo e lì sono rimasto per cin-que anni. Nel 1999 il Vescovo mi ha destinato in Svizzera, a Lachaux-De-Fonds, in virtù di una convenzione tra la nostra diocesi e quella di Friburgo, una specie di gemellaggio tra le

due Chiese. In Svizzera sono rimasto dieci an-ni e nel luglio di quest’anno sono tornato in Italia, a Sorisole, al patronato san Vincenzo, dove vivo e lavoro”. Di cosa si occupa il Patronato? “Si tratta di una casa di accoglienza per minori in difficoltà. Ci sono circa 25 ragazzi che pro-vengono dall’area civile e penale, affiancati da 15 operatori. Inoltre è attivo un servizio di ac-coglienza notturna, per cercare di aiutare le persone che vivono per strada. Quindi in que-sta struttura sono principalmente due le “attenzioni” che si hanno. La prima è educati-va, rivolta ai ragazzi, che comprende un soste-gno scolastico ed un avviamento al lavoro, la seconda è di accoglienza, rivolta al disagio in strada”. Di cosa ti occupavi durante la tua mis-sione all’estero? “La Missione Cattolica Italiana in Svizzera ha come destinatari gli italiani che già a partire dagli anni ’60 si sono trasferiti lì per lavorare. Negli ultimi 10 anni il volto di questa missione è cambiato: non è più rivolta solo agli italiani, ma anche ai residenti. Quindi i preti che la dio-cesi di Bergamo destina per questa opera van-no là e lavorano con la gente del posto, dove si trovano, portando un importante aiuto alla chiesa locale”. È stata una tua scelta? “Avevo dato la mia disponibilità al vescovo per andare in missione, forse perché animato dallo spirito monfortano in cui sono cresciuto e nel quale sono stato educato, o forse spinto dal desiderio di vivere sulla mia pelle l’esperienza di una Chiesa più grande. Prima degli anni ’50 i preti diocesani non potevano muoversi dalla loro diocesi, ma con il Papa Pio XII è nata la formula canonica dei “Preti Fidei Donum” in una logica dello scambio, della re-ciprocità fra diocesi diverse. In questo senso i preti della diocesi di Bergamo hanno fatto na-scere l’esperienza dei “Preti del paradiso”, messi a disposizione dal vescovo per andare a svolgere il ministero al di fuori dei confini ber-gamaschi in Italia e all’estero. In Svizzera la frequenza in chiesa è circa dell’1% della popo-lazione, quindi una realtà ben diversa dalla no-stra. Ho vissuto questa esperienza in modo missionario, anche se nell’immaginario comu-

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ne la Svizzera non è considerata una terra di missione”. Ho chiesto poi se c’è un’esperienza che ricorda con piacere. Don Marco ci ha pensato un po’, sembrava andare a pescare a fatica nei suoi tanti ricordi e mi dispiaceva averlo messo in difficoltà, ma poi mi dice:

“Non esiste un’esperienza particolare. La cosa più bella sono i rapporti che sono riuscito ad instaurare in questi dieci anni. Esiste una gran-de differenza tra la diocesi di Bergamo e quel-la dove ho lavorato. Non è così facile incontra-re la gente, che ti chiama solo in occasioni par-ticolari come per esempio battesimi o funerali, e poi magari non si fa più vedere anche per anni. Eppure, in questo contesto così indivi-duale e non comunitario come siamo abituati ad intenderlo noi nelle nostre comunità parroc-chiali, gli incontri che ho potuto fare sono stati molto belli ed importanti. Quando incontravo una persona, da quel momento era come se anch'io facessi parte della famiglia. Si tratta di legami “a maglie larghe”, però ti accorgi che è stato un incontro importante, destinato a dura-re nel tempo”. Per spiegarsi meglio mi ha fatto un esempio tratto dal Vangelo. “Gesù aveva con sé i dodici, i suoi discepoli fedeli ed affezionati, ma nella sua vita ha vis-suto tanti altri incontri decisivi, salvifici, anche se “casuali” e non costanti. Gente che lo ha incontrato anche solo una volta, ma che da quell’incontro ha ricevuto in dono una vita tra-sformata. Il suo ministero pastorale, quindi, è stato in questa direzione: ti incontro oggi, vivo questo incontro nel modo migliore e più signi-ficativo, mi gioco con tutto me stesso e con gratuità e non mi aspetto che ci sia un domani. Questo mi ha permesso di trovare amicizie e rapporti importanti e questi sono il mio ricordo migliore”. Adesso che sei tornato in Italia, quali sono i rapporti che hai con le parroc-chie e con il territorio? “L’intenzione è quella di riallacciare i contatti proponendo una sorta di gemellaggio con co-munità, parrocchie, associazioni e comuni. Gi-ro nelle parrocchie della città per incontrare i curati, per proporre una sua collaborazione per

incontrare i giovani e per poter affrontare e prevenire situazioni di disagio”. Spinto da sempre maggiore interesse nei con-fronti di tutto quello che don Marco mi sta raccontando, gli ho chiesto se si può pensare anche a qualche progetto riservato alle scuole. “Da un po’ di tempo vengono proposte ai ra-gazzi adolescenti alcune settimane residenzia-li, per vivere esperienze di solidarietà ed un minimo di vita comunitaria. Ci sono anche at-tività estive di vacanza e servizio”. E per spiegarmi meglio il concetto mi ha rac-contato di alcune vacanze di questo tipo vissu-te in anni diversi con i ragazzi della Svizzera. In particolare ha portato ragazzi dai 18 ai 25 anni a Partinico (provincia di Palermo) in una comunità di aiuto a persone disabili, in Perù e in Togo a lavorare in un orfanotrofio e al Pa-tronato a vivere l’esperienza di aiuto e solida-rietà che ora è parte integrante del suo ministe-ro. Mi ha raccontato, inoltre, quale “metodo” aveva adottato per incontrare i giovani quando era in Svizzera. Due sere alla settimana, il ve-nerdì e il sabato, girava per i bar e per i luoghi dove sapeva di incontrare i ragazzi. Con il tempo questo è diventato come un appunta-mento stabile, i ragazzi sapevano dove trovar-lo, ed in questo modo è riuscito a costruire ed a mantenere i legami. A conclusione della nostra chiacchierata don Marco mi ha fatto visitare il Patronato, mi ha spiegato le diverse attività formative ed educa-tive che propongono. Ho potuto vedere anche la familiarità che ha con i suoi ragazzi e mi ha ricordato una frase di don Bosco: «Dì a un gio-vane che ciò che interessa a lui appassiona an-che te». Grazie, don Marco, perché con il tuo entusiasmo mi hai fatto capire che tutti noi dobbiamo desiderare una Chiesa più grande.

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Finalmente si riparte Da alcuni mesi, ormai, mi sento ripetere lo stesso ritornello. Diverse persone, quando vengono a sapere che ritorno in missione mi dicono: “Perché parti nuovamente, quando c’è tanto bisogno qui da noi?”. È una do-manda logica e spontanea, ma, secondo me, indica un certo egoismo di fondo. Siamo purtroppo abituati ad avere tutto e facciamo fatica, a volte, a rinunciare o condividere con gli altri ciò che abbiamo e siamo. Incluso anche nell’ambito ecclesiale. Così vogliamo sempre avere a nostra dispo-sizione (e assicurare) la presenza dei sacer-doti nelle nostre parrocchie. Sembra che in Italia, attualmente, ci sia oltre un migliaio di sacerdoti “stranieri” che amministrano altret-tante parrocchie rimaste vuote per mancanza di vocazioni “nazionali”. È un problema che non riguarda solo la gerarchia o le curie ve-scovili, ma anche il popolo di Dio. È una re-altà che dovrebbe riguardare tutti quanti. Ed è motivo di riflessione e di preghiera per tut-

ti. Aveva ragione San Daniele Comboni, il fon-datore della Congregazione a cui appartengo, cioè i Missionari Comboniani, dedicata e-sclusivamente all’evangelizzazione in terra di missione, in particolare dell’Africa, allora denominata “Nigrizia”, quando con convin-zione affermava, alla metà dell’800, che tutta la Chiesa per sua natura è missionaria e quindi “l’opera dev’essere cattolica, non già spagnola o francese o tedesca o italiana. Tutti i cattolici devono aiutare i poveri Neri, perché una nazione sola non riesce a soc-correre la stirpe nera”. La missione è una questione di Chiesa, di tutta la Chiesa. Lo scopo della Chiesa è l’annuncio di Cristo a tutte le nazioni. Allora mi chiedo: “Dov’è andato a finire tut-to quel fervore missionario del secolo XVIII e inizi del XIX? Come mai in questi ultimi 50 anni, sembra che le Chiese d’Europa stiano perdendo gradualmente quello spirito mis-sionario che le ha caratterizzate da secoli? Forse che oggi il Vangelo non dice più nulla, che è stato “annacquato”? E il nostro Bat-tesimo che fine ha fatto?”. Giovanni Paolo II diceva che “la fede si raf-forza, dandola”. Quindi se non condividiamo la nostra fede, significa che si indebolisce sempre più. Siamo stati battezzati non solo per salvare noi stessi, ma per avere il corag-gio di salvare gli altri. Per questo che ri-

spondo a quelle persone che mi invitano a rimanere: “Ma pensi che in terra di missio-ne non ci sia proprio nessun bisogno?”. Dopo 17 anni trascorsi in America Latina, dal 1986 al 2003, tra Perù, Ecuador, Co-lombia e un solo anno in Messico, i miei superiori mi hanno chiesto un periodo di servizio qui in Italia. Così sono stato inviato nella dio-c e s i d i C o n c o r d i a -Pordenone, dove abbiamo una casa per l’ani-mazione missionaria. Dopo alcuni mesi dal mio arrivo, il Ve-scovo di Pordenone mi ha chiesto di collaborare nel Centro Missionario Diocesa-no.

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Ciò mi ha permesso di conoscere la realtà missionaria della diocesi, molte persone im-pegnate nel volontariato e anche di preparare giovani disposti a rinunciare le proprie ferie per svolgere un’esperienza in missione. Ho vissuto sei anni di vita diocesana, pieni di attività, di incontri con gruppi missionari e parrocchiali, di collaborazione con la pasto-rale giovanile e vocazionale, che mi hanno arricchito e, sicuramente, mi hanno motivato ulteriormente nella mia vocazione missiona-ria. Convinzione che è cresciuta ancor di più visitando diverse missioni africane e latinoa-mericane dove lavorano sacerdoti “Fidei Do-num”, religiosi missionari e laici volontari della diocesi di Pordenone. Il Signore mi ha regalato questa vocazione missionaria e non posso rinunciarvi. È que-stione anche di fedeltà. Per questo che con gioia ho accettato di ripartire per la missione. Sono stato destinato in Ecuador. Non so an-cora in quale precisa missione dovrò svolge-re il mio servizio. Ogni tanto, anche noi preti dobbiamo imparare a fidarci di Lui… Sono cosciente che non sarà tutto facile, che dovrò ambientarmi e ricominciare a conoscere la realtà, la gente e la sua cultura. In questi ulti-mi sei anni, l’Ecuador ha avuto dei cambia-

menti socio-economici notevoli e si sono create nuove situazioni allarmanti, come per esempio l’invasione della guerriglia colom-biana nella zona nord di Esmeraldas, in par-ticolare nell’ultima missione dove sono sta-to, creando un clima di instabilità, di paura e di violenza continua. Riparto in missione con la certezza che sarò sostenuto dalle vostre preghiere e dalla vo-stra amicizia. Non vado a nome mio, ma va-do anche a nome vostro: non so se sono de-gno di rappresentarvi, ma farò il possibile per essere espressione della missionarietà della nostra parrocchia. C’è solo una cosa che mi rammarica: il gruppo Africa 73 mi ha ricordato che sono l’unico sacerdote religio-so missionario brembatese rimasto. Spero che, in un futuro prossimo, ci sia qualcuno che possa accompagnarmi e possa continuare lo slancio e l’impegno missionario brembate-se. Io non metto limiti alla Provvidenza… e continuo a sperare. A tutti voi un saluto e un forte abbraccio.

Padre Nadi

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Il corpo musicale “Gaetano Donizetti” di Brembate Sopra fu fondato nel 1929 come fan-fara e proseguì la sua attività fino alla fine del-la seconda guerra mondiale, momento in cui divenne Corpo Musicale. Nel 1978, dopo un periodo di alti e bassi il corpo musicale fu sciolto. Nello stesso anno per l'interessamento dell'amministrazione comunale e per volere e aiuto di alcuni componenti del gruppo musica-le si procedette alla ricostruzione della banda che fu intitolata a "Gaetano Donizetti". La ri-costruzione fu affidata al maestro Giuseppe Tassis sotto la guida del quale si raggiunsero grandi risultati. Negli anni in cui si susseguiro-no le direzioni dei maestri Remondini e Stuc-chi si diede un'impronta nuova al corpo musi-cale favorendo l'ingresso nell'organico di ele-menti giovani. Negli anni '90 sotto la direzione dello stimato M.to Morzenti Fabio il Corpo Musicale raggiunse importanti risultati e tra-guardi con vari concerti e con la partecipazio-ne a diversi concorsi di classificazione per bande.

Il 2000 è segnato da due eventi importanti: ad aprile la banda si esibisce nell’ opera-concerto "la Traviata" di Giuseppe Verdi e in giugno il corpo musicale compie un viaggio in Francia per un gemellaggio musicale con la banda del-la cittadina di Ambèrt. La direzione passa poi al M.to Zaina Tiziana e nel giugno del 2004 il corpo musicale effettua un viaggio in Polonia, in occasione del cinquecentenario della fonda-zione di Ostrow Mazowiecka, cittadina gemel-lata con Brembate di Sopra. Dal dicembre 2006 il corpo musicale "Gaetano Donizetti" è diretto dal M.to Salvini Denis il quale, con la sua professionalità e il suo cari-sma, accompagna il gruppo in nuove esperien-ze musicali che lo motivano, lo fanno crescere e migliorare. Infatti, il 27 luglio del 2008 la banda ha partecipato con entusiasmo, all'A-miata Festival 2008 "le dimore di Euterpe" ad Abbadia San Salvatore (Siena) dove, insieme ad altri tre corpi musicali, ha eseguito “Accordo" di Luciano Berio, pezzo scritto per la marcia della pace di Assisi del 1980.

Anniversario di fondazione del Corpo Musicale G. Donizetti di Brembate Sopra

80 anni di musica insieme

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L’elemento particolare del brano è l’esecuzione a quattro bande disposte sui quat-tro punti cardinali (nord sud est ovest) e cinque direttori. La banda è impegnata nel corso dell’anno a suonare in occasioni di feste, ricorrenze e anni-versari: in parata sfila per le vie del paese ral-legrando le persone e sottolineando così l’importanza dell’evento da festeggiare. Ma il Corpo Musicale con i suoi musicisti si impe-gna durante tutto l’anno nella preparazione di concerti nei quali esibirsi con brani a volte di difficile esecuzione e che richiedono impegno e studio. Lo scopo della banda è far conoscere alle persone un repertorio bandistico e di enor-me bellezza che in pochi hanno la possibilità di conoscere ed apprezzare. Inoltre crediamo nell’importanza di suonare insieme, di essere ognuno un elemento impor-tante per raggiungere degli obiettivi, un grup-po dove l’aggregazione e la condivisione sono fattori fondamentali. Noi non siamo professio-nisti, ma persone che amano la musica e lo sta-re insieme condividendo una passione. Oggi il Corpo musicale G. Donizetti è formato da poco più di 20 elementi e spesso abbiamo

bisogno di chiamare amici di altre bande per eseguire concerti che richiedono una strumen-tazione più completa, speriamo quindi di poter vedere ingrandirsi il gruppo con nuove persone che desiderano suonare con noi. Da qualche anno entriamo nelle scuole con il progetto “Musica nelle scuole” per avvicinare i bambini al meraviglioso mondo della musica e ogni anno da ottobre a giugno è aperta la scuo-la allievi per chi desidera imparare a suonare uno strumento, la scuola allievi è aperta a tutti indipendentemente dall’età!

Simona Anche la Parrocchia porge gli auguri più cor-diali al Corpo Musicale “G. Donizetti”, rin-graziando per la grande disponibilità alle ce-lebrazioni liturgiche. Grazie a tutti i musicanti, i maestri e tutte le persone che in questi 80 anni hanno sostenuto il Corpo musicale. Grazie a chi, in silenzio e senza troppa pubblicità, ha contribuito negli anni a mantenere vivo l’amore per la musica, nonostante le difficoltà incontrate, e permette a noi oggi di avere la Banda nel nostro paese.

SCUOLA ALLIEVI DI MUSICA

Lezioni individuali o in piccoli gruppi con insegnanti qualificati. (4 lezioni al mese) Il corso prevede un costo di 20 euro mensili (per bambini o ragazzi delle scuole elementari o medie).

Per adulti 40 euro al mese. Per info: Mantecca Simona - 338/9260610 (contattare dopo cena) [email protected]

oppure venite a trovarci tutti i mercoledì ore 21.30 nella sala prove c/o seminterrato asilo nido.

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Programma 16.00 apertura stand informativi e prodotti di artigianato boliviano 17.30 1ª Assemblea Ordinaria Soci e presentazione delle attività dell’Associazione, aperta a tutti 19.30 cena sociale, su prenotazione * 21.00 estrazione della sottoscrizione a premi e conclusione

* Per la cena, aperta a tutti, è necessaria la preno-tazione entro e non oltre domenica 11 ottobre, telefonando o inviando un sms a uno dei seguenti numeri: 338.2775669 (Virginia Morone) - 33-3.6035223 (don Alberto Brignoli) - 338.3035797 (Armida Santini) - 338.8082270 (Alberto Mariani) oppure scrivendo a: : [email protected]

Costo cena: 15 (10 per chi è già socio).

I bambini sotto gli 8 anni mangiano gratis!!!

COMUNE DI BREMBATE DI SOPRA ASSOCIAZIONE “DIAMOCI UNA MANO”

ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI

in collaborazione con CENTRO SOCIALE PER LA TERZA ETÀ

organizzano

INCONTRIAMOCI IL VENERDÌ attività formative ed informative

Programma anno 2009

Venerdì 9 Ottobre ore 16.30 ADICONSUM - Conoscere il farmaco generico NON evitarlo

Venerdì 16 Ottobre ore 16.30 SUCCESSIONI - Assistenza e pratiche

Venerdì 23 Ottobre ore 16.30 INFARTO - Come si può prevenire

Venerdì 30 Ottobre ore 16.30 CARTA DEI SERVIZI - L’Assistente sociale del Comune

Gli incontri si terranno presso il Centro Sociale di Via Monte Grappa (Biblioteca)

Via 1° Maggio, 5 - 24021 Vall ’a l ta di Albino (Bg) Tel: 339 1385252 – 328 5671315 – donalbr i@hotmail .com – www.amic id ipongo.org

SIETE TUTTI INVITATI ALLA

GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE A FAVORE DEI PROGETTI DELLA ONLUS IN BOLIVIA

e 1a ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

Sabato 24 ottobre 2009 RICORDANDO IL NOSTRO 1° ANNIVERSARIO!

presso l’ORATORIO di BREMBATE SOPRA (Bg) (Via Bruno Locatell i,4 – Tel. 035-332385)

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Informazioni parrocchiali Orari delle S. Messe

Feriali: ore 8,00 - 9,00 (in Casa Serena) - 18,00.

Festive: Sabato sera e vigilia delle feste: Invernale: ore 18,00 - Estivo: ore 18,30

Domenica e feste: ore 7,30 - 9,00 (Casa Serena) Invernale: ore 10,00 - 11,15 - 18,00. Estivo: ore 10,30 - 18,30.

Disponibilità per le Confessioni Don Corinno: ogni venerdì 8.30 - 9.30 / 16.00 - 17.30 Don Gustavo: ogni sabato 8.30 - 9.30 Don Faustino: ogni sabato 16.30 - 18.30

N.B. A richiesta i sacerdoti, nei limiti del possibile, sono sempre a disposizione per questo ministero. In particolare mezz’ora prima delle S. Messe o subito dopo. Celebrazione del Battesimo

Prima domenica di ogni mese, ore 11.15 Terza domenica di ogni mese, ore 16.00 (estivo ore 17.00)

N.B. In vista del Battesimo, si prenda contatto con il Parroco. Il 2° Mercoledì di ogni mese alle 20.30 si terrà in Oratorio un incontro di preparazione per i genitori ed i padrini.

Celebrazione del Matrimonio

Il Matrimonio si può celebrare in ogni giorno dell’anno, eccetto le domeniche e i tempi di Avvento e di Quaresima. Occorre prepararsi adeguatamente. Per questo la parrocchia organizza un corso di preparazione al matrimonio da gennaio. (E a mar-zo è possibile partecipare anche a corsi fuori parrocchia). Per le pratiche burocratiche ci si rivolge a don Faustino Rota (tel. 035.332.092) circa tre mesi prima del Matrimonio. In ossequio a giuste disposizioni diocesane, il Matrimonio va celebrato o nella parrocchia della sposa, o in quella dello sposo o in quella dove la coppia andrà ad abitare. Per eventuali eccezioni ci si rivolga alla Curia vescovile.

Per la richiesta di certificati

Per ogni genere di certificazione, ci si rivolge a don Faustino Rota, via Indipendenza 2, possibilmente non durante i pasti.

Tel. dei Sacerdoti: Don Corinno Scotti Tel. 035.620.103 - cell. 334.351.6097 e-mail: [email protected] Don Faustino Rota Tel. 035.332.092 - cell. 329.544.4774 Don Gustavo Bacuzzi Tel. 035.332.385 - cell. 348.084.1213 e-mail: [email protected]

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