Il Settimanale di Arezzo 134

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ANNO IV NUMERO 134 • VENERDÌ 8 FEBBRAIO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI pubblicità elettorale a pagamento UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953

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Il Settimanale di Arezzo 134

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ANNO IV NUMERO 134 • VENERDÌ 8 FEBBRAIO 2013 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO IV NUMERO 134 – VENERDÌ 8 FEBBRAIO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

VITA DELLA CITTÀ3 Contro la crisi della Fiera, nuovi percorsi turistici per valorizzare i tesori di Arezzo4 Fratelli d’Italia con il suo programma elettorale sbarca anche ad Arezzo6 Il Comune al varo della “nuova” Ztl, e le navette dai parcheggi?7 Rivoluzione Civile, riforme concrete per ripristinare i diritti di tutti11 Artigiani, lo sguardo fisso sul territorio28 La testimonianza umanitaria della giovane aretina Francesca D’Urso

NON PIÙ PAROLE OMAI8 Dediche Lance d’Oro 2013… e l’ennesimo errore della Giuria

SEGUENDO ROTTE GHIOTTE10 Da Cortona ad Arezzo fino a Baselga di Pinè in Trentino

AREZZO SPORT13 GINNASTICA VIGILI DEL FUOCO: da 50 anni, una palestra di vita15 Taekwon-do: uno sport in forte espansione16 Un giovane aretino al Club Italia17 Sei squadre giovanili: ecco il tesoro del Circolo Tennis Giotto 18 L’Arezzo guarda al futuro tornando al passato19 Un gennaio giallo e nero con i Leoncini dell’hockey aretino 20 In acqua già nei primi mesi di vita

CULTURA21 Chef si diventa, anche in cinque minuti: Carlo Cracco ad Arezzo22 I pittori aretini tra i protagonisti della mostra itinerante in America24 Aratore: l’etruscologo Armando Cherici commenta la proposta del “Settimanale”

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

CONTRO LA CRISI DELLA FIERA, NUOVI PERCORSI TURISTICI PER VALORIZZARE I TESORI DI AREZZO

l turismo aretino ha bisogno di nuovi progetti e di un generale rinnovamento. All’indomani dell’edizione di febbraio della Fiera Antiquaria, un’edizione che ha confermato il periodo negativo di una delle eccellenze aretine, il consigliere comunale Luigi Scatizzi ha deciso di affrontare il tema del turismo in terra d’Arezzo, proponendo alcune possibili soluzioni per

risollevarlo dallo stato comatoso in cui attualmente giace. Tra i progetti del capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo c’è quello di rivalorizzare la Fiera inserendola in un percorso più amplio che coinvolga tutte le eccellenze del territorio aretino.

«Arezzo non riesce a riproporre le sue bellezze in chiave turistica – commenta Scatizzi. – Un evidente esempio di questa situazione è la Fiera Antiquaria che, lasciata a se stessa e senza alcun progetto intorno, è entrata in una fase di progressivo declino, con pochi visitatori e uno scarso giro d’affari: questo evento non può più essere concepito come un appuntamento che, da solo, riesce ad attirare turismo».

Nell’idea di Scatizzi la Fiera dovrebbe inserirsi in un progetto volto a ricostruire l’immagine turistica di Arezzo, creando percorsi specifi ci per valorizzare i cinque grandi tesori della città: un percorso dedicato all’antiquariato, un percorso enogastronomico, un percorso dell’oro, un percorso dell’artigianato e un per-corso dei monumenti e delle altre bellezze artistiche cittadine.

«Queste idee – continua il Consigliere, – sono contenute anche in un progetto chiamato i “Tesori di Arezzo” presentato al Comune da Confartigianato: mi chiedo come mai la Giunta non l’abbia ancora preso in considerazione».

Alle proposte di Scatizzi si aggiungono quelle di Simon Pietro Palazzo, consigliere provinciale dell’Unio-

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continua a pag. 4

di MarcoCavini

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

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FRATELLI D’ITALIAELETTORALE SBAR

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Scatizzi (a sx) con Buono e Guerrini

AnteArtew

Dal 14 gennaio al 28 febbraioDFIERA DEL BIANCOF

ne di Centro che invita le varie categorie dei com-mercianti, degli albergato-ri e dei trasporti a trovare sinergie per attirare nuovo turismo ad Arezzo.

«Sulle linee ferroviarie dell’alta velocità viaggia Italo, una società privata

che ha tutto l’interesse a sviluppare nuovi collega-menti e a trovare nuovi clienti – spiega Palazzo. – Potremmo pensare a una partnership tra Italo e il no-stro territorio che preveda un treno il quale, lungo la direttrice Milano-Roma, fermi una volta al mese ad Arezzo e porti una vasta platea di turisti a cui offrire un ticket unico per visitare musei, mostre e monu-menti cittadini, e un pacchetto di soggiorno studiato con gli esercenti, i ristoratori e gli albergatori.

L’Udc provinciale incaricherà i suoi candidati alla Camera, tra cui il capolista Giorgio Guerrini, di farsi portavoce di queste istanze di rinnovamento».

abato 2 febbraio, in piazza Risorgimento, si è svolta la presentazione di Fratelli d’Italia alla presenza del senatore Achille Totaro. La portavoce provinciale Carlotta

Andrea Buracchi commenta così l’evento e la na-scita del nuovo partito.

«Sabato è andata molto bene, nonostante il tem-porale c’erano molti adulti e giovani, il che testi-monia di quanto ci sia un bisogno quasi “fi sico” della politica tra la gente. Replicheremo pertanto questo sabato dalle 17 in poi, sempre con il senato-re Totaro, sempre in piazza».

Qual è il programma elettorale di Fratelli d’Italia?

«Il nostro programma lo hanno scritto i citta-dini. Si dà spazio al sociale, al futuro dei giovani, dei lavoratori, alla cultura, fino alla riduzione de-gli sprechi e della spesa pubblica. La politica deve dare un segnale forte, non limitarsi a tassare. La nostra economia sta morendo e questo è dovuto a una tassazione eccessiva, pertanto proponiamo un’immediata riduzione della pressione fiscale, con l’introduzione in Costituzione di un limite alla tas-sazione e, per le famiglie, l’abrogazione dell’Imu sulla prima casa con la sua restituzione in Bot. Bisogna riformare i contratti di lavoro e stimolare l’assunzione dei giovani, riducendo il cuneo fiscale alle imprese, ma anche valorizzare quelli che sono da sempre i settori trainanti dell’economia italiana: artigianato di qualità e agricoltura, la “grande di-menticata” della politica. Poi la valorizzazione del

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

ALIA CON IL SUO PROGRAMMA BARCA ANCHE AD AREZZO

turismo e del patrimonio culturale italiano, il divario digitale, la migliore gestione dei fondi europei, la sicurezza, ecc. Il programma è comunque scaricabile sul sito www.fratelli-italia.it».

Da cosa è nato il bisogno di fondare un nuovo partito?«Nasce dal “malessere” dovuto ad alcune scelte sbagliate fatte dalla classe dirigente del Popolo della Libertà.

La maggior parte delle persone che hanno scelto di uscire dal PdL sono cresciute con la militanza di sezione o elette nelle istituzioni locali a suon di preferenze, concependo la politica come la forma più alta di servizio

al popolo e amore per la propria terra. Negli anni sono stati fatti errori che contrastavano

con questa concezione disinteressata di politica: dal mancato rinnovamento della classe dirigente all’inse-rimento di persone con dubbie competenze politiche e scarsa rappresentatività del territorio nei famigera-ti “listini bloccati”. Nelle liste del PdL gli eleggibili, nella maggior parte dei casi, sono sempre gli stessi».

Chi sono i candidati del nostro territorio? «Paolo Bussagli, candidato alla Camera, è un re-

gista teatrale e drammaturgo; si deve a lui il rifi ori-re del teatro comunale degli Antei di Pratovecchio. Nicoletta Zampi, candidata sempre alla Camera, è un avvocato, candidata sindaco a Bucine nel 2009. Luca Volpi, in lizza per il Senato, è dipen-dente di un’azienda commerciale, da alcuni anni in

politica. Abbiamo operato un rinnovamento inserendo persone del mondo della cultura, delle professioni, della società civile, ma con alle spalle esperienze di Consiglio comunale, circoscrizionale, provinciale».

Quali risultati vi aspettate per le imminenti elezioni politiche?«Non ci aspettiamo nulla, la politica va fatta in maniera disinteressata, non per conquistare un seggio al

Parlamento. Siamo consapevoli di essere nati appena due mesi fa pertanto abbiamo ancora tutto da costru-ire, a partire dal radicamento territoriale. Con la nascita di Fratelli d’Italia è rinata, a destra, quella voglia e quella passione di impegnarsi che da tempo non si respirava nel nostro ambiente. Forse un’aspettativa c’è e va oltre numeri e percentuali: far comprendere alla gente che siamo un’alternativa seria nell’ambito del centrodestra, e non la fotocopia di qualcos’altro».

di Cecilia Falchi

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lingua stranieralingua straniera

i candidati aretini di Fratelli d’Italia

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

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IL COMUNE AL VARO DELLA “NUOVA” ZTL, E LE NAVETTE DAI PARCHEGGI?

untare a disincentivare l’uso del mezzo priva-to nel centro storico è di sicuro un obiettivo condivisibile nelle sue linee generali, ciò che invece ancora detta perplessità è lo sviluppo

del trasporto pubblico locale, proprio nell’ottica di una progressiva pedonalizzazione della città entro le mura. È stata infatti prospettata una possibile so-stanziale estensione della Ztl B, quella cioè dove il divieto di transito delle auto è sulle 24 ore, intorno a piazza Grande e non solo.

Quello che adesso farà più discutere è il possibile allungamento degli orari per la Ztl A, un’ipotesi di cui si parla da molto: la mattina fi no alle 12 e non fi no alle 11.30, per non intralciare i genitori che vanno a riprendere i fi gli a scuola, ma soprattutto al pomeriggio, non più dalle 17.30 alle 20, ma antici-pando il divieto di transito dalle 15. Una soluzione che di fatto potrà risultare gradita ad alcuni residenti e commercianti, anche se non tutti, con cui comun-que il Comune ha iniziato un serrato giro di consul-tazioni, ma che non faciliterà di certo la vita di molti cittadini, che durante la giornata devono muoversi per lavoro o per altro per la città. Dovendosi recare, anche se non tutti i giorni, magari proprio nell’area che diventerà off limit. Insomma la ratio, a nostro giudizio, dovrebbe essere molto semplice: prima si creano le alternative che permettano ai cittadini di lasciare l’auto nei vari parcheggi fuori dalla Ztl, rag-giungendo in pochi minuti il centro cittadino, (at-traverso navette che magari includano il biglietto del parcheggio con quello per il bus), poi si irrigidiscono le regole, con l’obiettivo del tutto condivisibile di

ridurre il carico di traffi co e inquinamento in centro. Il rischio, altrimenti, potrebbe divenire un pro-

gressivo spopolamento del centro storico. Al contra-rio, però, dopo il primo periodo di “prova”, durante cui le navette circolavano tra parcheggi in costru-zione attraversando il centro, adesso non ve n’è più traccia né notizia. Si potrà parlare di mancanza di fondi o altro per il non ripristino del servizio, in caso contrario, qualora vi sia un progetto fi nanziato, si dica invece quali saranno le soluzioni alternative di trasporto pubblico, senza voler anticipare per forza adesso una soluzione, che rischia di complicare e non poco la vita degli aretini.

Pdi David

Mattesini

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

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RIVOLUZIONE CIVILE, RIFORME CONCRETE PER RIPRISTINARE I DIRITTI DI TUTTI

iforme concrete per ripristinare i diritti sanciti dalla Costituzione. A farsi promo-tore di questa promessa è Rivoluzione Civile, la lista del magistrato Antonio

Ingroia che ha calamitato l’appoggio di gran parte dei partiti dell’area di sinistra, tra cui l’Ita-lia dei Valori. Per scoprire il programma e la fi losofi a di Rivoluzione Civile ci siamo incon-trati con il consigliere regionale dell’IdV Marco Manneschi.

Come mai l’IdV sostiene Rivoluzione Civile?«Siamo sempre stati mossi da una forte compo-

nente riformista e dunque questa scelta è apparsa come la più naturale, soprattutto dopo la scis-sione dal Pd, un partito che ha voltato le spalle all’alleanza di centrosinistra e che è caratterizzato da un deleterio immobilismo. Dopo che il Paese è collassato a causa di Governi che hanno fatto gli interessi dei più forti, delle banche e del siste-ma fi nanziario, oggi è necessario cambiare rotta e affi darsi a chi può fornire risposte coraggiose e innovative orientate verso gli interessi di 60 mi-lioni di italiani. In questo senso appoggiamo chi è spinto dal desiderio di cambiare, un desiderio che abbiamo trovato solo in Rivoluzione Civile».

Arezzo è stata antesignana di questa rottura tra IdV e Pd.«La città ha tanti problemi e il Pd non è stato in grado di dare la scossa ma, al contrario, ha creato un clima

di profonda rassegnazione. Una forza fresca come Rivoluzione Civile può dare nuova linfa alla politica locale e affrontare concretamente le diffi coltà che affl iggono gli aretini».

Quali sono i punti più signifi cativi del vostro programma?«Innanzitutto puntiamo su un ripristino della legalità come strumento per garantire a tutti pari opportu-

nità, per assicurare alle aziende di giocare in un campo pulito e per prevedere un progresso civile del Paese. In secondo luogo dobbiamo lavorare perché le imprese siano in grado di sviluppare progetti, ricerche e

prodotti senza essere soffocate da fi nanza, burocrazia e tasse, arrivando a un alleggeri-mento della pressione fi scale e a un aumento degli stipendi di chi lavora. Per

immettere in circolo nuovo denaro e rilanciare la domanda interna abbia-mo individuato tre principali operazioni: la riduzione degli sprechi dello stato, una costante azione contro l’evasione fi scale e una decisa lotta alla criminalità organizzata. Tutto questo deve essere accompagnato da una forte ondata riformista, che porti a un ritorno a quei diritti sanciti dalla Costituzione».

Perché il voto utile è il voto a Rivoluzione Civile?«Perché siamo gli unici a mettere al servizio del Paese esponenti del

mondo civile animati da un sincero spirito riformista, legati ai valori costi-tuzionali e motivati dagli interessi di tutta una nazione».

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mentim

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di Marco Cavini

i candidati aretini di Rivoluzione Civile

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

aranno dedicate alla Fraternita dei Laici e a Giuseppe Verdi le Lance d’Oro delle

due edizioni della Giostra del Saracino 2013. È stato il sin-daco Giuseppe Fanfani ad an-nunciarlo durante la cerimonia di premiazione dei Giostratori, che si è svolta sabato scorso in una affollatissima sala del Consiglio comunale.

La Giostra di San Donato, in programma sabato 22 giugno, sarà dedicata alla Fraternita in occasione del 750° anniversario dalla costituzione, avvenuta con approvazione del vescovo di Arezzo Guglielmo degli Ubertini col nome di “Fraternita di Santa Maria della Misericordia”. La Giostra della Madonna del Conforto, di domenica 1° settembre, si correrà in onore di Giuseppe Verdi, di cui quest’anno ricorrere il 200° anniversario dalla nascita, avvenuta il 10 ottobre 1813 in loca-lità Le Roncole Verdi (Pr).

La cerimonia è poi proseguita con la premiazione dei Giostratori partendo dai cavalieri che hanno corso la prova generale: Andrea Acquisti e Andrea Vernaccini (Porta Crucifera), Andrea Bonardi e Gabriele Gamberi (Porta del Foro), Francesco Rossi e Mauro Piantini (Porta Sant’Adrea), Andrea Bennati e Thomas Tanganelli (Porta Santo Spirito).

È stata poi la volta dei giostratori titolari: Alessandro Vannozzi e Carlo Farsetti (Porta Crucifera), Daniele Gori ed Enrico Giusti (Porta del Foro), Stefano Cherici ed Enrico Vedovini (Porta Sant’Andrea) ed Elia Cicerchia e Gian Maria Scortecci (Porta Santo Spirito).

A seguire c’è stata la consegna di due targhe alla memoria a Donato Caporali (già presidente della Giuria della Giostra) e Luciano

Centini (già Maestro di Campo). Una targa è stata infi ne consegnata al giornali-sta Massimo Benigni.

Fin qui, ci verrebbe da dire, tutto bene… Sì, perché poi la cerimonia è prosegui-ta con la consueta esposizio-ne al pubblico dei tabelloni con i punteggi marcati dai Giostratori nelle due edizioni

NON PIÙ PAROLE OMAI…

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a cura di Roberto Parnetti

DEDICHE LANCE D’ORO 2013…

E L’ENNESIMO ERRORE DELLA GIURIA 1A PARTE

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

del 2012… E qui ecco l’amara sorpresa, relativa a un eviden-te errore di attribuzione di un punteggio, nella fattispecie al tiro di Alessandro Vannozzi nel-la Giostra di settembre, valutato dalla giuria con un centro. Per motivi di spazio però dobbiamo rimandare il nostro commento al prossimo numero della nostra rubrica: nel frattempo vi lascia-mo pubblicando il “primissimo” piano del tiro incriminato…

[continua nel numero 136]

Gli aspetti organizzativi delle Giostre, delle Quintane e dei Palii, le responsabilità dei comitati organiz-zatori, le normative che devono adottare cavalieri e il benessere degli animali sono i temi del convegno che riunirà tutte le manifestazioni cavalleresche nazionali domani (sabato 9 febbraio) a San Secondo Parmense

(Pr), nella prestigiosa cornice del Museo “Agorà Orsi Coppini – Arca della Cultura”.

Il convegno, organizzato dal progetto “Si dia inizio al torneamen-teo” con la collaborazione dell’Associazione Palio delle Contrade di San Secondo Parmense e con il patrocinio del Comune, della Figs (Federazione Italiana Giochi Storici) e dell’Aerrs (Associazione Emilia Romagna Rievocazioni Storiche), fa seguito al convegno organizzato lo scorso 24 novembre 2012 a Monte San Savino, che evidenziò una non chiara recettività di quanto imposto a livello normativo specifi catamente all’Ordinanza “Martini” che, dal 2009, regola le manifestazioni dove vengono utilizzati equidi.

Questo secondo incontro sarà dunque un’occasione per approfon-dire ulteriormente tali aspetti, dibattere con i qualifi cati relatori che interverranno e fare una sorta di resoconto di questi tre anni in cui tali manifestazioni sono regolamentate dall’Ordinanza “Martini”.

I lavori inizieranno alle ore 15.30 e l’ingresso sarà gratuito.

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

PASSANDO, SE VOGLIAMO, PER LA MAREMMA E LA PALESTINA. IL TUTTO NELLO SPAZIO DI UN PRANZO. VI RACCONTIAMO COM’È POSSIBILE

lle Rotte Ghiotte si viene spinti dalla voglia di mangiar bene e incuriositi da un’idea, quella proposta da Shady e il resto dello staff: inseguire sapori, profumi e suggestioni, viaggiando col palato e con la mente. Ne parliamo con Elisa Lunghi, ospite nostra e di Shady questa settimana, e lei annuisce sorridente.

Elisa ha accettato l’invito del “Settimanale” e da Cortona è arrivata in via Monte Falterona, senza sapere di preciso cosa aspettarsi: «Entrando, sono rimasta sorpresa: ti tuffi in un altro ambiente. È come fare un viaggio». Prima di sfogliare il menù, il suo sguardo spazia in giro e viene attirato dal bancone: «Mi ricorda casa, è davvero bello. Tutto il ristorante è pieno di questi piccoli dettagli, deliziosi».

Elisa studia il menù e sceglie i canederlotti alla ricotta con speck croccante: «Le rotte dal Mediterraneo si sono spostate in montagna – spiega Shady ridendo. – Questa ricetta arriva dal Trentino, c’è stata regala-

ta dai titolari dell’Agriturismo “La Stropaia” di Baselga di Pinè, Sara e Daniele». Tentiamo di interrogare Elisa sul primo che sta mangiando ma otteniamo in risposta solo un eloquente «Mmmmmmhhh…!». Mentre aspettiamo gustando la paella che abbiamo ordinato noi, la nostra ospite tutto a un tratto esclama: «È tutto molto… armonioso! Ricotta e speck sono davvero ben calibrati».

Arriva il secondo: kufta bi-tahina, polpettine di carne con crema di sesamo e patate. Come il commissario Montalbano di Camilleri, Elisa non parla mentre mangia: al massimo si sen-te di tanto in tanto un «Mmmh…!». Finite polpette e paella, ci dice: «Mangiare qui è un’esperienza insolita, originale. Tra i tutti i ristoranti che ci sono in giro, questo ha un tocco in più, quella frizzantezza in più che…». Il resto della frase rimane so-speso in aria, e mentre Elisa cerca le parole ritorna Shady che ci racconta di come sua mamma gli insegnasse l’italiano, in Palestina – suo luogo d’origine – facendogli scrivere le ricette del Belpaese: «Mi ha insegnato tanto anche mia nonna, ad esempio la ricetta per l’hommos, la salsa di ceci che avete assaggiato assieme ai falafel».

«In effetti, mi sem-bra di essere stata

a pranzo dalla nonna. – interviene Elisa. – Non c’è da insegnarti niente». «Invece c’è ancora tanto da imparare – ribatte Shady. Ad esempio, questa è una cosa che ho imparato da poco»: ci fa mettere le mani a pugno e ci serve una spuma di piña colada, ottenuta con un fantascientifico seltzer.

Elisa, come concludi questo pranzo?«Con la voglia di ritornare! [ride, nda] È davvero

un posto particolare, si intuisce un’aspettativa da parte di Shady, che tu sia felice, soddisfatto del pranzo, ed è bello».

Un consiglio ai nostri lettori? «Venite a stomaco vuoto!».

Francesco Ciabatti

Da Cortona ad Arezzo fino a Arezzo fino a Baselga di Pinè Baselga di Pinè in Trentinoin Trentino

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la spuma di piña colada

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

di FrancescoCiabatti

ARTIGIANI, LO SGUARDO FISSO SUL TERRITORIOBALDI: «ABBIAMO TUTTO, POCO COMPRENSIBILE CERCARE PROFESSIONALITÀ ALTROVE»

fogliando in anteprima il calendario 2013 di Confartigianato, diverse foto ci hanno strappato un “oh” di ammirazione. Onore ai fotografi , certamente, ma «è il soggetto a lasciare, spesso e volentieri, senza fi ato: il nostro territorio, Arezzo e

la sua provincia», concorda con noi Maurizio Baldi, presidente del-la Federazione Comunicazione di Confartigianato Imprese Arezzo e neo-eletto presidente del Comitato Confartigianato Valdarno.

Anche quest’anno su 6000 scrivanie di altrettanti artigiani aretini farà bella mostra di sé quest’oggetto pratico e funzionale: dopo un 2012 che defi nire complicato è riduttivo, tra le tante incertezze e diffi coltà con cui si è aperto il 2013 Confartigianato ha voluto dare un messaggio ben preciso. «Il nostro territorio, con tutte le compe-tenze che esprime, è il valore aggiunto del nostro lavoro», continua Baldi.

È questa l’idea alla base del calendario?«Non solo. L’anno passato il messaggio che volevamo dare l’abbiamo veicolato attraverso i numeri con-

creti di quanto facciamo. Quest’anno ci siamo detti: “Ripartiamo dal territorio”. Tutta la nostra provincia è protagonista, del calendario come delle attività degli associati di Confartigianato: siamo presenti con 15 sedi da Sestino a Pian di Sco’, da Pratovecchio a Foiano, e questi paesaggi li ritroviamo nei dodici scatti presenti.

Ma un altro tema che ci sta molto a cuore è l’interruzione, dove possibile, dell’emorragia verso l’esterno per gli approvvigionamenti delle Amministrazioni. Arezzo e provincia sono in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, è poco comprensibile che si cerchino manodopera e professionalità altrove».

Neanche il nostro territorio è stato risparmiato dalla crisi.«Non esistono risposte preconcette, la situazione è molto diffi cile. Essere uniti, come categoria e come

territorio, sicuramente è una via da seguire. Entrambi offrono, in modo diverso, la possibilità di essere aiu-tati e di collaborare con altri, di distinguersi, di avere strumenti concreti per costruire il proprio futuro e uscire da questa situazione».

Vogliamo ricordare i protagonisti dietro l’obiet-tivo?

«Doveroso, vista la loro bravura: in ordine di apparizione, Gaetano Poccetti, Bruno Tavanti, Alessandro Ferrini. Mi permetta anche di ringraziare chi ha contribuito come sponsor, pur in tempi come questi, riconoscendo il valore di quanto volevamo fare. Del resto, questo calendario può stimolare una collaborazione tra le aziende, perché crea una sorta di “circuito”: conoscersi e farsi conoscere è importante, possono nascere sinergie, ed entrambe possono essere due ulteriori risposte concrete alla crisi».

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Maurizio Baldi

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12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

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138 FEBBRAIO 2012

GinnasticaGinnasticaVigili del Fuoco

on abbiate paura di esservi persi se imboccando lo stretto sentiero a lato di via San Bernardino da Siena, vi troverete improvvisamente a costeggiare la caserma, imponente, dei Vigili del Fuoco. Una volta superato il piccolo cancello con l’indicazione “Palestra”, basta voltare l’ango-lo per ritrovarsi a tu per tu col tempio della ginnastica maschile aretina. Una volta entrati, tra il bianco candore delle pareti, spiccano una distesa di bacheche. Al loro interno, tra foto e articoli

di giornale, sono riassunti i 50 anni di gloriosa storia della ginnastica aretina che questa palestra ha tessuto da protagonista. «Il gruppo sportivo, fondato nel 1963, quest’anno compie mezzo secolo di vita»: a spiegar-ci questa realtà è uno degli allenatori, Stefano Violetti, la cui esperienza è inestricabilmente intrecciata col mondo della ginnastica. «Il gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco fu creato da Giuseppe Pasquini negli anni Sessanta. Prima ci allenavamo in un’ex cappella. Nel ’99 è stato creato l’attuale impianto. L’anno scorso

Ncontinua a pag. 14

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14 8 FEBBRAIO 2013

è stato un periodo di transizione col testimone che dal “factotum” Pasquini è passato a Covani, comportando tutta una serie di progetti nuovi».

La palestra è visibile sullo sfondo, oltre le protezioni in plexiglass che la separano dagli spogliatoi e dall’ufficio di presidenza. «La nostra, seppur piccola, è una delle strut-ture più attrezzate in Toscana, comprendendo anche la buca paracaduta». Il lavoro che vi si svolge è quasi esclu-sivamente per ragazzi, anche se negli ultimi anni la pale-stra ha aperto le sue porte a cospicue “quote rosa”: «Il trend è stato davvero positivo. Dai 120 dell’anno scorso, oggi contiamo circa 200 tesserati seguiti da 10 allenatori, tra cui Rocco Amboni, vigile del fuoco ed ex olimpionico – prosegue Violetti. – I corsi comprendono tutte le fasce di età, dai 4 anni in su».

Un boom causato da diversi fattori: «La ginnastica è completa e permette di stare in gruppo. Si sviluppa un grande feeling col corpo, che si basa su un lavoro di coordinazione e percezione di esso. Influente, poi, la spinta a seguito delle Olimpiadi e al programma di Mtv, “Vite parallele”, soprattutto per le ragazze».

Molti i giovani di talento: «La nostra punta di diamante, Francesco Vestri (1992) – oggi infortunato – con Carlo Pighetti e Matteo Agostini, assieme a Luca Vassarri (finali nazionali su tre attrezzi) potrebbero disputa-re la Serie B e ambire alla A».

Tra gennaio e maggio prenderanno il via i campionati a squadre: «Nella categoria allievi speriamo di arrivare fino alle finali nazionali». Da ottobre a dicembre, invece, gli individuali, con molti dei nostri ragazzi, con chance di medaglia su attrezzi a livello nazionale.

Negli Assoluti giovanili (tra cui spiccano Jacopo Pineschi e Alberto Artini), l’obiettivo è la finale nazionale (arrivare cioè tra i primi 30 in Italia). Per molti di questi ragazzi, la ginnastica non è solo uno sport: tre ore di al-lenamento al giorno esigono serietà e disciplina, divenendo una vera e propria palestra di vita. «C’è anco-ra molto da migliorare a livello organizzativo, ma noi allenatori, proseguendo il solco tracciato da Pasquini,

seguiamo gruppi ristretti di ragaz-zi curando ogni loro aspetto.

È questo che ci caratterizza, permettendo di calamitare così tanti ragazzi e rimanere un fulcro competitivo e all’avanguardia di questa meravigliosa disciplina».

[segue da pag. 13]

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Da 50 anni, una palestra di vitaGinnastica Vigili del Fuoco

di GiacomoBelli

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158 FEBBRAIO 2012

l taekwon-do, arte marziale asiatica, si divide in due categorie: quel-la Wtf, disciplina olimpica, che contempla solo l’utilizzo delle gam-be, e quella Itf, che invece consente anche l’uso delle mani. Dopo l’arrivo dello stile Itf, anche quello Wtf è approdato nel nostro territo-rio: questo è potuto accadere grazie ad Andrea Rescigno, maestro

che ha aperto una scuola in città. «Ho iniziato la mia attività due anni fa a Capolona, poi, da ottobre

2012, ho scelto di trasferirla nel comune di Arezzo. Difatti adesso inse-gno ai bambini nella palestra “Royal Gym” e agli adulti presso la strut-tura della Scuola media “Margaritone”».

Dunque una nuova avventura per Rescigno, che ha iniziato con tan-to entusiasmo. «Per adesso sono iscritti 15 ragazzi, che comunque è un buon risultato. Dalla prossima stagione – continua – spero di aumen-tare il numero di iscritti e di partire prima con l’attività. L’approccio al taekwon-do è difficile per i ragazzi, dato che è una disciplina tecnica e questo richiede allenamenti molto duri e a volte noiosi, per imparare le varie mosse e i differenti metodi. La cosa più difficile, dal mio punto di vista, non è tanto insegnare un movimento, ma farlo apprendere bene. Nonostante l’esiguo numero di iscritti, sono già arrivati buoni risultati: Carlo Ombra, 6 anni, e Nicolas Bocchieri, 11, hanno vinto la medaglia d’oro nella categoria Esordienti, rispettivamente in Combattimento

e in Forme». Dopo questi primi risultati, adesso l’obiettivo è far bene ai campionati regionali di marzo, con la speranza di ottenere dei buo-ni piazzamenti. Rescigno, infine, spiega quali sono le differenze di stile all’interno del taekwon-do Wtf: «Il nostro tipo di taekwon-do si divide in Combattimento e Forme: nel primo, in cui gli italiani Sarmiento e Molfetta hanno vinto rispettivamente argento e oro alle Olimpiadi, è l’unica arte marziale rimasta nel circuito olimpico, dato che il judo ri-entra sotto la lotta e il karate non è disciplina olimpica. Le Forme sono tecnica allo stato puro, non c’è contatto fisico e si devono eseguire alla perfezione i movimenti: una sfida con se stessi, insomma. La nostra è un’arte marziale che prevede tanta preparazione fisica, forza, resi-stenza e tecnica. La speranza, adesso, sia mia che della nostra fede-razione, è di aumentare il numero di iscritti e far appassionare quanta più gente possibile».

Taekwon-do: uno sport in forte espansione

Andrea Rescigno, maestro Wtf, ci spiega la sua attività

Idi AlessioSegantini

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16 8 FEBBRAIO 2013

l mondo della pallavolo italiana ha aperto le porte a una piccola grande promessa del Volley Arezzo. È Edoardo Caneschi che dall’alto dei suoi due metri di altezza, ma con la voglia di mettersi in gioco tipica dei suoi sedici anni, sta

affrontando con determinazione e grinta la sua personale avventura sportiva. A ottobre è infatti avvenuto il passaggio di Edoardo al Club Italia, la compagine giovanile promossa dalla Federazione Italiana Pallavolo con la quale disputerà, nella sta-gione in corso, un campionato nazionale di B2. Il Club Italia raccoglie gli atleti più promettenti di tutto il territorio nazionale e, al suo quinto anno di attivi-tà, si presenta come un’iniziativa sportiva fertile e consolidata, capace di dare ottimi risultati a livello agonistico. Potremmo quasi definirla una sorta di pre-Nazionale, in quanto oggi molti giocatori che militano nelle migliori Nazionali giovanili si sono for-mati nel Club Italia.

«Per Edoardo, la scorsa stagione sportiva è stata una selezione con-tinua – racconta il suo ex allenatore Emiliano Nandesi, tecnico del Volley Arezzo. – Dopo aver superato le fasi provinciali e regionali ha par-

tecipato al Regional Day, dove confluiscono i mi-gliori giocatori toscani della sua categoria. Lì è stato notato direttamente da Berruto (allenatore della Nazionale italiana) che lo ha inserito in una prima rosa di 40 ragazzi e successivamente nella forma-zione ufficiale del Club Italia». Ma la Federazione non era l’unica ad aver messo gli occhi su Edoardo

il quale, nel giro di un’estate, ha valutato anche proposte pro-venienti da Modena, Milano e Macerata, optando infine per un percorso di cresci-ta in maglia azzurra. Da ottobre Edoardo vive e si allena pres-so il Centro Sportivo Federale dell’Aero-nautica di Vigna di Valle, sulle rive del lago di Bracciano, alternando allo studio gli allenamenti con Mario Barbiero, già ct della Nazionale pre-juniores maschi-le nonché coordinatore tecnico di tutte le Nazionali giovanili italiane. «Per Edoardo, questa è soprattut-to un’esperienza di vita – spiega Nandesi. – A livello tecnico sei ore di allenamento tirano fuori il giocato-re che c’è in te, ma l’intero contesto del Club Italia aiuta a crescere come persona e a sfruttare al mas-simo le opportunità che ti si presentano».

A Edoardo si prospettano intanto altri sei mesi di intenso lavoro e la possibilità di restare tra le fila del Club per un intero triennio, mantenendo comun-que vivo il legame con la sua società d’origine. «Conosco Edoardo da quando, a sette anni, gioca-va nel minivolley – ricorda Nandesi. – Oltre a essere un ragazzo fisicamente dotato, il pregio più grande che gli riconosco è di essere caparbio nell’ottene-re ciò che desidera. Anche quando non lo facevo giocare come titolare, Edoardo puntualmente ve-niva in palestra e si metteva a disposizione di tut-ti». Qualità che soltanto chi ama il proprio sport, e non la fama che questo procura, può mostrare così apertamente.

Un giovane aretino al Club ItaliaEdoardo Caneschi, giovane atleta del Volley Arezzo, spicca il volo verso la maglia azzurra

Idi Elettra

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178 FEBBRAIO 2012

l settore giovanile è sempre stato il fiore all’occhiello del Circolo Tennis Giotto, conquistando nel cor-so degli anni numerosi titoli e bei risultati in Toscana e in Italia. Anche per il 2013 il circolo aretino ha tutte le intenzioni di ripetere quanto di buono raggiunto nelle ultime stagioni e così ha allestito ben sei squadre giovanili, con cui disputerà i vari campionati dall’Under 16 all’Under 12. Una squadra su cui il Giotto investe grandi speranze è quella dell’Under 16 che si presenta al via con Filippo Fratini, Alessio

Bulletti, Edoardo Paolelli, Alberto Ceccarelli e Gianmarco Boncompagni. «Questi ragazzi – afferma il mae-stro Alessandro Caneschi, – negli ultimi anni hanno abituato il Giotto a grandi successi, riuscendo a vincere in Toscana tutto quello che c’era da vincere: l’ultimo acuto è arrivato proprio nel 2012 con il titolo toscano a squadre e il quinto posto raggiunto alle finali nazionali. L’obiettivo è di ripetere questi risultati anche nella nuova categoria Under 16».

Un gradino sotto ci sono le due Under 14: quella maschile sarà formata da Tommaso Acciai, Mattia Boschi, Matteo Macis, Matteo Magi, Francesco Marmorini, Davide Paperini e Lorenzo Rossi, mentre quella femmi-nile farà affidamento sulle racchette di Viola Cipriani e Federica Nardi. Un bis di squadre sarà presente an-che nel campionato Under 12, con il Giotto che andrà in cerca di gloria sia con i maschi Leonardo Baldini, Guelfo Baldovinetti, Edoardo Chiericoni, Leonardo Cini, Luca Fardelli e Niccolò Gagliardi, sia con le femmi-ne Margherita Casprini, Agnese Ceccarelli, Chiara Girelli, Matilde Mariani e Veronica Mascolo. Infine ci sono i tennisti più piccoli del settore Pia (Piano Integrato Area) che, ben guidati dal maestro Marco Gori, rappre-sentano il futuro del circolo aretino e si preparano a vivere una delle loro prime stagioni nel tennis agonistico: in questo bel gruppo di tennisti vi sono Rachele Bacciarini, Camilla Bramanti, Lorenzo Briganti, Alessia Fratini, Sofia Macis, Samuele Marzani, Filippo Pichi, Francesco Rossi, Tommaso Salvi e Jacopo Sarno. «Siamo entusiasti perché possiamo con-tare su squadre di gran-de valore – continua Caneschi. – Ognuna di queste ha le carte in re-gola per far bene e per vivere una stagio-ne da pro-tagonista».

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Sei squadre giovanili: ecco il tesoro del Circolo Tennis Giotto

La società aretina ha presentato gli atleti con cui disputerà i campionati

dall’Under 16 all’Under 12

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di Luca Stanganini

inito il regno di Bacis, durante il quale gli amaranto facevano un po’ come il Cecco Rivolta delle filastrocche cantate dalle nonne – quello che rivoltava i maccheroni – l’Arezzo guarda al futuro tornando al passato. Federico Nofri, ex calciatore amaranto dell’epopea di Serse (quello sì che era un regno), è stata la scelta perpetrata dalla nuova dirigenza aretina, in particolare del direttore sportivo Fabrizio Dioguardi. Una

scelta che ha subito pagato, puntuale, come si conviene a ogni cambio di allenatore, che di solito porta in dote la vittoria di benvenuto.

Il malcapitato Spoleto, che di nome fa Voluntas e nelle cui fila milita un certo Schettino, si è quindi ritrova-to a sbattere nello scoglio Arezzo ed è affondato, permettendo alla truppa amaranto di respirare un attimo e ritirarsi ancora più ai limiti della zona calda della classifica. “Lunga e diritta corre la strada”, per dirla alla Guccini, ma il recente cammino casalingo dell’Arezzo, unito all’entusiasmo per il cambio di allenatore, lascia ben sperare. A patto di non perdere di vista il fatto che, gli amaranto, squadra da centro classifica pur sempre rimangono.

Alessandro CASINIIl cambio di allenatore per lui ha significato panchina, a favore dell’ingresso tra i pali di Dolci che

è stato preferito da Nofri, dopo una settimana di allenamento. Gli toccherà sudare se vuole ricon-quistare il posto, ma alla fine una sana concorrenza nei ruoli non può che favorire la qualità.

Liborio ZUPPARDOL’ex Spoleto, condizionato dagli infortuni, sta vedendo passare i treni senza riuscire a

salirci, mentre i compagni di reparto Martinez e Bianchini stanno timbrando il cartellino in campo. Se dura così, si attacca al tram.

Federico NOFRIIl complimento più bello che gli si possa fare è quello che in pochi giorni è riuscito a

trasformare una squadra “femmina”, che perde tempo a guardarsi allo specchio mentre gli altri la imperettano, a squadra “maschia”, che indossa una tutaccia e concretizza. Il tic-toc lasciamolo fare al Barcellona, altra squadra “fe mmina”, ma in quel caso possono permetterselo.

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impimpereerettattanono, a, a sq sqquaduadrara “mamaschschia”ia , c, chehe indindossossa ua unana tuttutu accacciaia e ce conconcretretizzizza.a. IlIl ticticc-tottooc lc lc ascasciamiamoloolo oofarfararrfarfare aee ae ae al Bl Bl BBl Bl Baarcarcarc llellellellonaonaonona aaa, altltrtltrltra sa sa sa squauaaaaquaququauaaq drdraddraddrararad “f““fff ffemeeme me m iminminminmm a”a”a ,a , mama ma ma iiniin in in ququ qu quq lelelelel cascascascaso ppoo po possossosssononooonoononoono pepepepppepe p p rmerrmermemettttettettetterserserserses llolo.lo.lo.o

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L’Arezzo guarda al futuro tornando al passato

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198 FEBBRAIO 2012

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ono tornati a ruggire i giovani leoni dell’Ho-ckey Club Arezzo. I pattinatori del vivaio della società aretina hanno vissuto un gen-naio da favola in cui, con tutte le squadre dall’Under 15 all’Under 10, hanno centrato

solo vittorie. Il primo successo porta la firma dell’Un-der 15 che, domenica 20 gennaio, ha giocato con-tro il Massa nel terzo turno del campionato toscano. I Lions sono scesi in campo motivati e, dopo nem-meno sei minuti di gioco, si sono portati avanti per 3-0; nonostante un netto dominio, il largo vantaggio ha portato gli aretini a rilassarsi e così il Massa ne ha approfittato per rimontare e arrivare al 4-3. Lo sban-damento è durato poco perché, dal 17° minuto, spronati da coach Luca Mafucci, i Leoni gialloneri hanno di nuovo preso in mano la partita e hanno divertito il pubblico con reti e spettacolo, chiuden-do la gara con uno splendido 11-3 siglato da 4 goal di Giovanni Borri, 3 di Giovanni Micheli, 2 di Lorenzo Borri e una a testa di Eleonora Refi e Margherita Nocenti.

«Abbiamo ottenuto un successo storico – afferma entusiasta la presidente Paola Salvi. – È la prima volta che la nostra squadra riesce a vincere una gara del campionato Under 15: questo risultato premia l’impe-gno di tutti i nostri ragazzi e del loro tecnico Mafucci».

Il 27 gennaio è stata la volta di Arezzo-Empoli, la partita che ha aperto il campionato italiano Under 13. I Leoncini si sono presentati all’appuntamento con un’insolita formazione composta da tutte femmine e un solo maschio, Leonardo Buoncompagni, ma nonostante questo hanno dimostrato una netta superiorità tecnica e tattica e hanno vinto con un rotondo 7-0.

La grande protagonista dell’incontro è stata Elena Rossi, capace di mettere a segno ben 4 reti, poi ad arrotondare il risultato ci hanno pensato Caterina Rossi, Eleonora Refi ed Aurora Mafucci, capitano che è scesa in campo nonostante una forte influenza.

Tra le altre giocatrici meritano una citazione anche Maura Messeri, attaccante che per l’occasione ha ricoperto il ruolo di difensore, e Maria Vittoria Butali, ragazza dell’Under10 all’esordio nella categoria superiore. A chiudere questo bel quadro sono i più piccoli Leoni del vivaio, i bambini dell’Under 10, che hanno vinto per 3-0 l’amichevole con il Massa con la formazione composta dalla stessa Butali, da Alice Buoncompagni, da Christian Cencetti (autore dei 3 goal), da Lorenzo Marmorini e da Niccolò Rossi.

Un gennaio giallo e nero con i Leoncini dell’hockey aretino Dall’Under 15 all’Under 10, tutte le squadre del vivaio dei Lions hanno vissuto un mese di successi

S

di Marco Cavini

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20 8 FEBBRAIO 2013

lcuni studi hanno dimostrato come i ne-onati possano imparare a nuotare fin dai primi mesi di vita, e come il nuoto li aiuti a crescere sani e sviluppare armo-niosamente il loro corpo. Forte di questa

convinzione, da anni la Chimera Nuoto promuove ad Arezzo la Scuola Nuoto Neonatale, un’attività in piscina rivolta esclusivamente a chi ha tra gli 0 e i 3 anni. Organizzati presso il Centro Sport Chimera, i corsi di nuoto baby hanno come principale obiettivo lo sviluppo della sicurezza in acqua del bambino che, già a pochi mesi, riesce a cogliere i vantaggi dell’ambiente acquatico e sviluppare la propria per-sonalità e le proprie capacità intellettive.

Per raggiungere questi scopi, la Chimera Nuoto uti-lizza il metodo italiano di nuoto infantile “Giletto”, un metodo che consente di imparare a nuotare in età precoce permettendo lo sviluppo affettivo, cognitivo, linguistico e motorio del neonato. Questo metodo consente l’insegnamento del nuoto attraverso sette fasi consequenziali, che permettono al bambino di abituarsi all’acqua e acquisire sicurezza, spingendolo ad apprendere i primi fondamenti del nuoto e l’au-tonomia natatoria.

«Il nuoto baby – spiega Marco Magara, responsabile del Metodo “Giletto” per il Centro Italia, – permette al neonato di sviluppare le proprie capacità psicomotorie in un ambiente diverso e più stimolante di quello terrestre. In questi corsi il bambino sta in vasca con il genitore e svolge un’attività che lo aiuta a prevenire piccoli handicap psicomotori che possono verificarsi al momento del parto, a rinforzare il proprio sistema cardiocircolatorio, respiratorio

e scheletrico, a ristabilire atteggiamenti posturali corretti e a favorire la fiducia in sé». Il successo riscosso negli ultimi anni dal nuoto baby ha spinto la Chimera Nuoto a raddoppiare la propria attivi-tà: se prima le lezioni erano solo nelle mattine di sabato (con corsi dalle 9.30 alle 12) e di do-menica (dalle 9.30 alle 11), ora sarà possibile nuotare anche il venerdì (dalle 9.30 alle 10.30) e il sabato pome-riggio alle 18.30.

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Per ulteriori informa-zioni è possibile rivol-

gersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7 (piazzale dello stadio), chiamare lo 0575/353315 o visita-re il sito www.centro-sportchimera.com

In acqua già nei primi mesi di vita con i corsi di nuoto baby

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21IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

redete che per cucinare un piatto preli-bato servano ore di preparazione e capa-cità inarrivabili? Carlo Cracco vi dimo-strerà il contrario durante la presentazio-

ne del suo libro edito da Rizzoli dal titolo Se vuoi fare il fi go usa lo scalogno. Dalla pratica alla grammatica: imparare a cucinare in 60 ricette.

L’incontro, a ingresso gratuito, sabato 9 feb-braio alle ore 17 nella Sala delle Muse del Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo, in via San Lorentino 8, costituisce il terzo appunta-mento del 2013 del Giardino delle Idee, ed è intro-dotto da Barbara Bianconi e Luca Caneschi.

Il curriculum di Cracco è un’ascesa continua: dopo l’Istituto alberghiero “Artusi” di Recoaro Terme (Vi), collabora con Gualtiero Marchesi a Milano, per poi studiare cucina francese con Ducasse e Carton a Parigi. Al ritorno, diventa chef

presso l’Enoteca “Pinchiorri” di Firenze, ottenendo tre stelle Michelin, apre “Le Clivie” in Piobesi d’Alba (Cn) e diventa chef executive di Cracco Peck.

Dal 2007, anno in cui il lo-cale assume solo il suo nome, è considerato tra i cinquanta migliori ristoranti al mon-do, guadagnando due stelle Michelin e tre forchette per il Gambero Rosso.

La fama popolare arriva nel

2011 con le pubblica-zioni bestseller e la con-duzione del programma televisivo Master Chef Italia, dove scopre un nuovo target da rag-giungere, maggiormente curioso e vario, con cui stabilire un rapporto più stimolante e diretto: i li-bri e la televisione piac-ciono a grandi e giovani e rendono lo chef rag-giungibile, copiabile.

Da qui nasce un nuo-vo approccio alla cucina: si può mangiar bene cucinando ve-locemente, senza surgelati e a poco prezzo, adattando ogni volta la ricetta alle risorse a disposizio-ne.

Il successo di Cracco è do-vuto al linguaggio colloquiale e chiaro e alla grande accessibilità delle ricette: la sistemazione in ordine di diffi coltà permette di eseguire tutti i piatti dal primo al quarto livello, spaziando dagli spaghetti al pomo-doro fresco a suggestioni esotiche d’alta scuola.

Grazie alla tv e al libro Cracco afferma di avere nuovi stimoli e la possibilità di sperimentare abbina-menti per un pubblico costituito da chiunque sappia friggere un uovo: non resta che mettersi alla prova.

IL GIARDINO DELLE IDEE PRESENTA IL LIBRO DEL CUOCO VICENTINO

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lunedì 18 febbraio 2013 turno verde

Cercasi Tenoredi Ken Ludwig, con

Gianfranco Iannuzzo, regia di Giancarlo Zanetti

Una commedia in cui i continui colpi di scena e le situazioni comiche sono la base di uno dei più importanti successi di Broadway. Che l’abbiate già vista o no, cominciate a ridere!

di Enrico [email protected]

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22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

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l 2013 è l’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti e la Toscana è pronta a fare la parte del leone, con una serie di iniziative utili a tracciare profi cui “ponti” tra il Nuovo Mondo e il Bel Paese.

Una di queste è Tuscan Art On Tour, una mostra itinerante ideata da Bottega Art Gallery di Castellina in Chianti (Si), da anni impegnata nella valorizzazione in tutto il mondo degli artisti contemporanei che operano nella regione.

Il Talbott Hotel di Chicago nell’Illinois (8 e 9 febbraio) e il North Shore Golf Club di Menasha, nel Wisconsin (15 e 16 febbraio) sono le due presti-giose sedi che ospiteranno circa cento opere di un gruppo di tredici pittori.

L’elenco include Vittorio Angini, Fabrizio Bambagioni, Ilario Fratini, Amissao Lima, Pasquale Marzelli, Aldo Mazzi, Paolo Pesce, Dario Polvani, Francesca Pratellesi, Giorgio Sangiorgi, Agostino Veroni, Massimo Vinattieri e Carlo Vitali.

Tre di loro sono aretini, a iniziare da Vittorio Angini, la cui pittura è partita dall’impressionismo e nel segno della ricerca ha attraversato varie fasi, dove si sono intravisti anche echi di futurismo e cubismo o, nell’ultimo periodo, esplosioni di colore che ammiccano all’action painting. Un’arte carica di spi-ritualità quella dell’autore, dove i soggetti viaggiano verso l’astrazione ma non si disperdono mai del tutto.

Angini trasfi gura ciò che osserva, va oltre le umane percezioni, penetra la realtà. Di queste prerogative se ne è accorto anche un noto fi glio d’arte, Josè Van Roy Dalì, che da qualche anno lo ha accolto nel suo gruppo.

Equilibrio e mi-surata dolcezza sono invece i tratti distin-tivi dell’arte di Dario Polvani. Il suo fi gu-rativo si caratterizza per un uso persona-lizzato del colore e la presenza costante di una velatura, defi nita dalla critica “nebbia polvaniana”, utile a ottenere effetti lumi-nistici e trasmettere un senso di oniri-co dissolvimento. I nostalgici paesaggi, dove sinuose fi gure si

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TUSCAN ART ON TOUR

I PITTORI ARETINI TRA I MOSTRA ITINERANTE IN

Dario Polvani

Pasquale M

Vittorio Angini

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23IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

A I PROTAGONISTI DELLA IN AMERICA

muovono in maniera armoni-ca, evocano i bei tempi andati e le tradizioni agresti toscane, che trovano sempre estimatori nel mercato americano.

Lo stile di Pasquale Marzelli, infi ne, si connota per l’abilità nel combinare pittura astratta e pittura realista, che l’artista sovrappone per rappresentare i panorami della sua terra con freschezza e personalità. Un’arte di-namica ma attenta ai particolari, messi in evidenza con uno scrupoloso studio della luce e un utilizzo sapiente dei colori, che recuperano la vera essenza della campa-gna toscana.

LE PREDILEZIONI DI ELISA ZADI E GIUSY MENDOLA “VISTE DA VICINO”

Fino al 18 febbraio prosegue la mostra Predilezioni presso l’Informa-giovani di Piazza Sant’Agostino, ad Arezzo. L’iniziativa fa parte del

progetto Visti da vicino, che indaga la giovane produzione artistica del territorio. In esposizione i lavori – alcuni inediti – di due talentuose figure emergenti: Elisa Zadi e Giusy Mendola.

Nelle sue pitture la Zadi analizza l’immagine di giovani uomini e don-ne, ritratti in scene di vita borghese colte in un attimo senza tempo. Nei dipinti la figura umana, dalle linee serene e raffinate, è protagonista dello spazio fisico nel quale è situata.

Giusy Mendola, invece, riesce con le sue incisioni e fotografie a rappresentare quell’effetto un po’ “sfocato” della realtà e ciò che lo sguardo non sempre fa vedere.

Due indagini sul reale che ripropongono visioni differenti; da un lato, realtà incerte e inafferrabili; dall’altro, realtà adattate alla dimensione personale fortemente emotiva.

La mostra è inclusa in un progetto artistico curato da Matilde Puleo insieme con l’Archivio Giovani cerniere-ar.it e soste-nuto dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio, dalla Regione Toscana, dalla Provincia e dall’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Arezzo.

www.cerniere-ar.it Chiara Savarino

squale Marzelli

di Marco Botti

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24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

i eravamo lasciati prima di Natale con varie idee sugge-riteci dalle categorie economiche del nostro territorio, in merito alla proposta del “Settimanale” di riprodurre l’Aratore di Arezzo a grandezza naturale per ribadire

l’importanza storico-sociale che porta con sé. Anche il mondo della cultura si è più volte espresso in maniera

favorevole a replicare in forma di monumento il piccolo gruppo scultoreo in bronzo, databile all’ultimo quarto del V secolo a.C, oggi conservato a Roma.

Questa settimana abbiamo sentito cosa ne pensa il noto etru-scologo Armando Cherici, che dell’Aratore si è più volte occupato anche con importanti pubblicazioni.

Professore, perché nella nostra città si è sempre parlato in maniera marginale di questa opera?

«È una domanda che mi pongo anche io. L’Aratore è un po’ l’emblema della nostra cultura e della nostra storia, come anche delle nostre tante potenzialità irrisolte: creato ad Arezzo, rinvenu-to ad Arezzo, è stato valorizzato altrove e la sua città di origine neppure conosce questo piccolo tesoro, che invece il Museo di

Villa Giulia invia volen-tieri a splendide mostre in giro per il mondo. Infatti è raro poterlo ammirare nella sua vetrina, nella Capitale, essendo quasi sempre “in trasferta” a rappresentare la secolare cultura che lo ha prodotto.

Purtroppo sembra non simboleggiare Arezzo, perché la città non ha mai fatto molto per identifi carsi con esso. Del resto, nel 2009, quando la Chimera è andata a Malibù, al Paul Getty Museum, Arezzo non ha inviato neppure un depliant o un manifesto promo-zionale ad accompagnarla».

Come valuta la proposta di riprodurre il bronzo a monumento?

C

E SE L’ARATORE DI AREZZO DIVENTASSE UN MONUMENT

L’ETRUSCOLOGO ARMANDO CHERDEL “SETTIMANALE”

EDICOLA “KENNEDY” (VIA KENNEDY 1)EDICOLA DELL’OSPEDALE (VIA NENNI)EDICOLA “SCOSCINI” (VIA ALFIERI)“TIRAMOLLA” (VIA ROMANA 98/A)EDICOLA “GABRIELE FAGIOLI” (BELVEDERE)EDICOLA “PANCI” (PIAZZA SAIONE)EDICOLA “CAMPO DI MARTE” (VIA VITTORIO VENETO)LIBRERIA “EDISON” (PIAZZA RISORGIMENTO 31)LIBRERIA “MONDADORI” (CORSO ITALIA)

LIBRERIA UNIVERSITARIA “LEGGERE” (VIA CITTADINI)

INFORMAGIOVANI (PIAZZA SANT’AGOSTINO)EDICOLA “SAN MICHELE“ (PIAZZA SAN MICHELE)LIBRERIA “FELTRINELLI”

(VIA CAVOUR)EDICOLA “AMIDELLI” (VIA PORTA BUIA)

EDICOLA “SCARTONI” (PIAZZA SAN GIUSTO)

EDICOLA “BIDINI” (VIA REDI)EDICOLA “ROSSI” (VIA PACIOLI)

EDICOLA “DALLA NOCE” (PIAZZA GIOTTO)

EDICOLA VIA ERBOSA

EDICOLA “BURRONI” (VIA TARLATI)PAPER CO.

(CENTRO COMMERCIALE SETTEPONTI)“LA TUA EDICOLA” (VIA FIORENTINA)

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25IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

«Ogni idea che punti a valorizzare il patrimonio storico-artistico aretino

va presa nella massima considerazione, soprattutto in casi come quello dell’Aratore, opera densa di valori quali il lavoro, la prosperità della terra e la cultura sacrale».

Crede che l’idea possa trovare un riscontro tangibile nella realtà? «Volendo essere realista, vedo diffi cile la realizzazione di un vero e pro-

prio monumento da collocare in un luogo pubblico. Il gruppo è alto po-chi centimetri e mal si presta a essere maggiorato perché, nell’aumentare le proporzioni delle fi gure, si verrebbero ad accentuare certe ingenuità di esecuzione, soprattutto nel modellato dei buoi: nelle piccole dimensio-ni non disturbano, ma sarebbero ben più marcate in un ingrandimento. Ciò non toglie che la propo-sta, come dimostra l’interesse che ha suscitato, debba essere tenuta viva e magari trovare compimento in altra forma. Ad esempio si potrebbe pen-sare di adottare stabilmen-te la Chimera, la Minerva e l’Aratore come esclusivi doni di rappresentanza della città, della sua provincia, e delle va-rie realtà pubbliche e private in essa operanti».

MENTO?

HERICI COMMENTA LA PROPOSTA di Valentina Paggini

UNA VITA AL SERVIZIO DEGLI ALTRILa biografia di don Duilio Sgrevi

In sede di investitura vescovile, Sant’Agostino disse: «Se da una parte mi spaventa l’essere per voi, dall’altra mi consola l’essere con voi», in-

tendendo come la difficoltà di un cammino da pastore fosse addolcito dal non sapersi solo.

I millenni hanno restituito alle parole di Agostino di Ippona una con-notazione quasi pionieristica, per coloro che degli altri sono casa, par-rocchia, tetto. A Pieve a Quarto, frazione alle porte di Arezzo affacciata sulla Val di Chiana, l’omaggio a un pastore è diventato un libro: un atto di ringraziamento, più che una celebrazione, per Duilio Sgrevi, parroco da più di cinquant’anni della pieve di Santa Mustiola.

Scritta da Santino Gallorini, Don Duilio Sgrevi. Una vita spesa per ciò che resta in eterno (Edizioni Effigi) è una piccola biografia di cose e di voci. Gallorini ha speso immagini e sapori, con una cornice quasi gua-reschiana. Un omaggio al legame esistente tra don Duilio e i suoi parrocchiani, come descrivono bene la prefazione del cardinale Angelo Comastri e la sezione dedicata ai “temi di don Duilio”, riflessioni tascabili e ricorrenti fisse agli occhi come stelle polari.

www.cpadver-effigi.comValentina Tramutola

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26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

“Il Settimanale

di Arezzo” viene

impaginato con un

MacBook!

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27IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

mercoledì 27 febbraio 2013 – turno giallo

Ti ricordi di me?di Massimiliano Bruno, con Ambra Angiolini e Edo-ardo Leo, regia di Sergio ZeccaStoria di un rocambolesco incontro tra una narco-lettica e un cleptomane: una storia d’amore che li porterà a trovare l’equilibrio, nonostante la loro buffa visione del mondo

lunedì 18 febbraio 2013 – turno verde

Cercasi Tenoredi Ken Ludwig, con Gianfranco Iannuzzoregia di Giancarlo ZanettiUna commedia in cui i continui colpi di scena e le situazioni comiche sono la base di uno dei più im-portanti successi di Broadway. Così i critici: «Che l’abbiate già vista o no, cominciate a ridere!»

sotto le luci dellaribalta

venerdì 15 marzo 2013 – turno verde

Una vita da stregacon Bianca Guaccero e Francesco Venditti, regia di Armando PuglieseUna metafora divertente sul rapporto tra uomo e donna, alle prese con la diversità e gli scher-zi di uno strano e bizzarro destino: divertimento e risate abbracciano la qualità

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28 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 FEBBRAIO 2013

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rancesca D’Urso ci spiega che a settembre, in veste di delegata dell’Aidi (Associazione Italiana per i Diritti Dell’infanzia) presso il castello di Gargonza ha assistito alla cerimo-

nia per la nomina di un nuovo Cavaliere di Malta, e che a sorpresa, proprio quel giorno le è stato asse-gnato il titolo di Nobildonna, per cui a settembre

prossimo diventerà Dama. Un vero onore per una giovane donna, che la sofferenza la conosce da vi-cino!

Francesca, lei si dedica agli altri, ma è vero che cinque anni fa ha rischiato lei stessa di morire?

«Soffro di talassemia, per cui necessito ogni quin-dici giorni di trasfusioni di globuli rossi. Questa pa-tologia col passare del tempo porta diverse compli-cazioni, nel suddetto caso avevo contratto la bronco-polmonite bilaterale (letale per le persone come me). Sono salva grazie a un miracolo e alla competenza del dottor Marcello Caremani».

Francesca ci colpisce nel profondo. Afferma di aver compreso che lo scopo della sua vita è aiutare gli altri: sente il titolo conferitole come un ulteriore stimolo per andare avanti senza paura, come spetta a una vera Nobildonna!

Francesca aggiunge commossa: «Oltre alla suddet-ta carica, ho ricevuto dai cavalieri nelle mie mani un sostanzioso assegno (frutto di una raccolta) per le costose cure al bimbo torinese Alessandro Spadola: una setticemia gli ha causato problemi motori e neu-rologici.

Senza retorica, tutto ciò ci invita veramente a una rifl essione: grazie alla solidarietà, Alessandro avrà i

LA TESTIMONIANZA GIOVANE ARETINA FR

F DAL PROSSIMO SETTEMBRE SARÀ DAMA DELL’ORDINE

DEI CAVALIERI DI MALTA

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

di Ivana Marianna Pattavina

mezzi (anche se il cammino sarà lungo) per le cure riabilitative, e la speranza di recuperare almeno i mo-vimenti più elementari e l’uso della parola».

Francesca, su cosa è fondato principalmente quest’ordine?

«Su giustizia, lealtà e difesa dei più deboli. Nasce nel 1050 in Terra Santa e si chiama Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, detti “di Malta”. Erano monaci cavalieri, chiamati così poi-ché la loro ultima tappa fu proprio Malta».

Come avverrà la sua investitura a Dama di Malta?

«Ci sarà un rito suggestivo: mi presenterà il Priore Generale per l’Italia, il dottor Luigi Aloi di Arezzo».

Impiegata in Comune alle Politiche sociali, svolge un lavoro che dice calzarle a pennello.

«Esso fa parte di un disegno divino così come la mia malattia, dalla quale ho tratto una grande for-za morale. Sono felice per ciò che il Signore mi ha concesso!».

Francesca trasmette energia positiva. Tra i suoi impegni c’è la campagna di sensibilizzazione per le donazioni di sangue con Avis e Fratres.

Lei porta in giro una forte testimonianza, vor-rebbe scrivere un libro?

«Ci sto pensando seriamente. Oggi c’è poca voglia di ascoltare. Una storia letta, nella nostra mente ri-mane impressa».

Un messaggio ai giovani aretini.«Le buone azioni rimangono, anche quelle delle

persone non più tra noi: il corpo è come un bicchie-re e il vino l’essenza; quando il bicchiere viene svuo-tato, di quel vino se ne percepisce ancora l’odore».

Riguardo i fi ni assistenziali, la nostra Francesca D’Urso sostiene che occorre un risveglio: nel mon-do si può trovare tanto amore, più di quel che si può immaginare. Siamo d’accordo con lei. La salutiamo dicendole che se non scriverà il suo libro le tireremo le orecchie!

A UMANITARIA DELLA FRANCESCA D’URSO

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Nel n. 133 per un errore tecnico le immagini di “Trucco & Parrucco” relative all’articolo su come truccarsi non erano giuste: ve le proponiamo qui a fianco, scusandoci per l’errore con gli interessati e i lettori

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di Fabio Mugelli

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roLE PROMESSE PE’ L’ALLÒDELE

«Via l’IMU, più lavoro, meno tasse!»:è ormai dovènto ’l loro ritornello.Un c’è paura manco d’embrogliàsse,perché tutti i partiti han solo quello.

Un dìcheno, peròe, da quali casseprendaràno i guadrìni e, quel ch’è bello,

un ce n’è uno che s’aricordàssede’ tagli a la pulìteca. È ’n flagello!

Meno parlamentari, meno soldi,meno rimborsi… chj ne parla piùe?De ladri patentati e manegoldi

se ne discute… ma ’n se ne po’ piùe!«Monti, Bersani, Birlusconi, Ingroia:

cambiate disco… c’è vinùto a noia!»

di Leonardo Zanelli

il so

netto

In Toscana e anche ad Arezzo, con le sue sfumature, la tradi-zione delle frittelle di riso è da tempo consolidata: le preparia-mo già dal XV secolo, quando in cucina, da noi, l’utilizzo del riso era così sconosciuto che fi no a

quel momento lo avevamo trattato come una spezia. Al massimo nel Medioevo lo si poteva utilizzare in polvere per amalgamare le più disparate minestre. Per fortuna abbiamo scoperto presto l’utilizzo e i be-nefi ci per questo cereale, tanto che a li-vello mondiale produciamo alcune fra le migliori qualità. Dalle nostre parti le frittelle di San Giuseppe a Carnevale si preparano per la gran parte tra le mura domestiche, amorevolmente cucinate da mamme e nonne.

Museo Bruschi, inizia la stagione

concertistica internazionale

Venerdì 8 febbra-io, alle ore 21, parte la stagione concerti-stica al Museo “Ivan Bruschi” in Corso

Italia, con il concerto di Vladimir Demissenkov, che ci diletterà con i suoi virtuosismi del Bajan, la famosa fi sarmonica tipica russa, con la quale ha vinto il concorso internazionale di Caracas.

Costo del biglietto 8 euro, per i mi-nori 5 euro.

Possibilità di abbonamento per i 6 concerti al costo di 40 euro.

di Lucio Massai

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Les Misérables di Tom Hooper ***

L’Italia è uno dei pochi pa-esi dove “Les Miserables”, il musical di Boubil, Schönberg e Kretzmer, ricavato dal ca-polavoro di Victor Hugo, non è mai andato in scena, quin-di sarà interessante vedere come la versione cinemato-grafica di quello che forse è il musical più accla-mato degli ultimi trent’anni sarà recepita dalle no-stre parti. A rendere perplessi è l’approccio curio-samente intimista che Hooper ha scelto. Non una cosa inaccettabile, di per sé, ma in fin dei conti qui si trattava di portare al cinema il più epico dei musical e il film, in verità, no-nostante ci sia stato un bel dispiego di mezzi, tutto sembra tranne che epico.

Comunque un film che agli amanti del genere non dispiacerà.

Jacopo Fabbroni

ti accompagnano in città (e a ballare!)

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ti accompagnano ti accompagnanoin città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

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31IL SETTIMANALE DI AREZZO8 FEBBRAIO 2013

la vignetta di Gigi Paggetti

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Strada E, n. 5 – loc. San Zeno, Arezzo – tel. 0575 925953