Il Settimanale di Arezzo 167

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ANNO IV NUMERO 167 • VENERDÌ 25 OTTOBRE 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 GLI ARETINI GLI ARETINI E IL LAVORO E IL LAVORO

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In copertina: GLI ARETINI E IL LAVORO VITA DELLA CITTÀ 3 Tutto il mondo ai Mercatini 5 Ripartiamo dalla scuola per disegnare il futuro 6 Urban Cafè: un esempio d’impresa 7 Dai money transfer alla Bossi-Fini 10 Giovani e lavoro AREZZO’N’ROLL 8 Interno Aurora AREZZO SPORT 13 Alla scoperta di un talento: Niccolò Ghinassi dell’Atletica Sestini 15 Benedetta Cuneo, Una stagione da applausi 16 Arezzo, tornano i sorrisi 17 Ilaria Badalotti di nuovo protagonista del karate nazionale 18 Nuove strategie per un’assegnazione più equa delle palestre comunali 19 Talento e ambizione: l’Under 19 Solare della Sba punta al top A REGOLA D’ARTE 21 Catena Fiorello al Giardino delle Idee 22 L’arte, strumento di bellezza ma anche di denuncia 23 Un autunno tutto da ridere ad Arezzo 24 Con la mostra di Laura Serafini al via il secondo capitolo di “Donne allo specchio” LE PELLEGRINE ARTUSI E… 27 …i tortini di riso all’olio FACOLTÀ… DI PAROLA 28 “Il presente e la storia”, un ciclo di conferenze al Dipartimento

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ANNO IV NUMERO 167 • VENERDÌ 25 OTTOBRE 2013 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

STRADA E, 5LOC. SAN ZENO, AREZZO

TEL. 0575 925953

STRADA E, 5LOC. SAN ZENO, AREZZO

TEL. 0575 925953

GLI ARETINI GLI ARETINI E IL LAVOROE IL LAVORO

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO IV NUMERO 167 – VENERDÌ 25 OTTOBRE 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

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EGV

VITA DELLA CITTÀ3 Tutto il mondo ai Mercatini5 Ripartiamo dalla scuola per disegnare il futuro6 Urban Cafè: un esempio d’impresa7 Dai money transfer alla Bossi-Fini: la politica eppur si muove…10 Giovani e lavoro

AREZZO’N’ROLL8 Interno Aurora

AREZZO SPORT13 Alla scoperta di un talento: Niccolò Ghinassi dell’Atletica Sestini15 Benedetta Cuneo, Una stagione da applausi16 Arezzo, tornano i sorrisi17 Ilaria Badalotti di nuovo protagonista del karate nazionale18 Nuove strategie per un’assegnazione più equa delle palestre comunali

19 Talento e ambizione: l’Under 19 Solare della Sba punta al top20 In vasca nei primi mesi di vita con il Metodo “Giletto”

A REGOLA D’ARTE21 Catena Fiorello al Giardino delle Idee22 L’arte, strumento di bellezza ma anche di denun-cia23 Un autunno tutto da ridere ad Arezzo24 “Percorsi di vita fluente”: con la mostra di Laura Serafini al via il secondo capitolo di “Donne allo specchio”

LE PELLEGRINE ARTUSI E…27 …i tortini di riso all’olio

FACOLTÀ… DI PAROLA28 “Il presente e la storia”, un ciclo di conferenze al Dipartimento aretino

IN QUESTO NUMEROIN QUESTO NUMERO

ElItpeIadeTeFatoW

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

e per contare gli ingressi al parcheggio Mecenate basterebbe una calcolatrice e un po’ di santa pazienza, per calcolare le reali presenze al Mercato Internazionale dei

Prodotti Tipici, che ha allietato gli aretini nel we-ekend scorso, servirebbe un’impresa titanica se non impossibile. Ci sono comunque dei dati, e i dati del-la Confcommercio parlano di 270 mila astanti. Per rendere l’idea, è come se ad Arezzo si fosse giocato il Clasico Barcellona-Real Madrid per tre giorni di fi la.

Ma, a prescindere dai freddi numeri, è certo che sia stato infranto il record delle ultime due edizioni.

Che il Mercato Internazionale, più popolarmente conosciuto come “Mercatini del Mondo”, sia l’even-to più importante dell’anno sembrano non esserci più dubbi. Più di 200 operatori, 150 dei quali stra-nieri; un giro di affari da 1000 euro al minuto; oltre 1000 bistecche cucinate dai macellai aretini; circa 1500 panini venduti dai banchi più in voga (il bal-canico o il bavarese, per esempio) nel solo giorno di domenica; fi le interminabili all’ora di cena che hanno costretto lo stand argentino a disporre di un bodyguard per ordinare la gente in coda, un po’ come si fa in discoteca. Domenica sera, al termine di un tour de force dai sapori forti, gli standisti più soddisfatti erano coloro che somministravano ali-menti pronti da mangiare. Vista anche la confusio-ne, spesso non c’è modo di fermarsi ai banchi, si va diretti ad inforchettare la paella o il panino e via. Il “Settimanale di Arezzo” ha cercato di capire cosa si

nasconde dietro questo successo e soprattutto dove e come potrà crescere ancora una manifestazione inarrestabile. E lo ha fatto con un raggiante Franco Marinoni, direttore Confcommercio.

Cosa pensano gli aretini dei Mercatini del Mondo ormai lo sappiamo, ma cosa ne pensano loro, gli operatori che vengono da tutto il mon-do?

«Il format del Mercato Internazionale è conosciu-to in tutta Europa, e altre città italiane lo propongo-no. Ma ogni anno tutti gli ambulanti mi ripetono

TUTTO IL MONDOAI MERCATINI

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Eletto il nuovo CdA di Borgo Italia, sempre capitanato, pure per il prossimo triennio da Piero Iacomoni, supportato da Basagni dell’azienda associata Miniconf, Terziani dell’azienda associata Fartan oltre alla marchigiana Apunis, e la toscana Casheart, maglieria in cashmere.WWW.BORGO-ITALIA.COM e WWW.BIMBO.NET

NEWS

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

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[segue da pag. 3]che Arezzo è una piazza unica, straordinaria. Questo perché accogliamo l’evento con una grande promo-zione e un grande lavoro alle spalle. È un’iniziativa semplice, nazional-popolare direi, ma questo non è per forza un fattore negativo, anzi».

Un format solido e ormai tradizionale. Ma può bastare? Oltre all’arrivo dei banchi locali, c’è qualcosa che si può cambiare?

«Per tenerlo vivo dobbiamo rinnovarci sempre, è chiaro. L’evento di Arezzo è l’unico nel suo genere che ha gli operatori locali accanto a quelli esotici. Per i 50 banchi nostrani il traino degli stand che vengono da fuori è fondamentale. Va dato merito a questi esercenti che non subiscono passivamente la fi era ma che si mettono in gioco e cavalcano l’even-to, come quei ristoranti che per tre giorni hanno chiuso per spostarsi in toto ai mercatini. Non dimentichia-moci poi delle iniziative collaterali, come il corso dei mini-chef organizzato in collaborazione con la Lilt che ha richiamato 662 bambini solo domenica».

Le ricadute per Arezzo?«Solo gli operatori, considerandone tre per ogni stand, erano 450: 450 persone che hanno dormito ad

Arezzo. Per non parlare dei giovani aretini che vengono a lavorare nei banchi. Inoltre hanno battuto molti più scontrini del solito anche gli esercizi commerciali che si affacciano sul percorso...».

Però quelli che invece sono lontani dalla zona Eden tanto contenti non sembrano...«È normale che sia così. Però a loro dico sempre: meglio averla,

una fi era così, che non averla. Il problema non è cosa succede in questi tre giorni, il problema è cosa non succede nei restati 362 giorni all’anno. Infi ne, mi consenta una battuta».

Prego.«È l’unico evento capace di riempire il “Mecenate”!».Come è possibile far crescere ancora la manifestazione?«Arezzo forse non è nemmeno strutturata per un evento del ge-

nere [oltre al centro paralizzato, si pensi all’immondizia che tra-boccava dai cassonetti già a metà pomeriggio, ndr], ma ce ne fos-sero di eventi così! Secondo me il limite fi siologico di questa fi era non è molto lontano, è questione di spazi, solo che se gli operatori locali chiedono di partecipare è giusto accontentarli».

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

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RIPARTIAMO DALLA SCUOLA PER DISEGNARE IL FUTURODUE PAROLE CON LUCIA TANTI, CAPOGRUPPO PDL IN PROVINCIA DI AREZZO

iciamolo: forse que-sta storia della “crisi” ci ha un po’ inebetito; al punto che il refrain

“colpa della crisi” è passato da essere l’amara constatazione dello stato delle cose a una sorta di giu-stifi cazione passepartout all’inazio-ne. Se dovrebbe essere proprio nei momenti diffi cili che un popolo si attrezza per affrontare al me-glio il presente, pianifi cando il futuro, forse ciò che è seguito alla crisi è stato invece uno scadimen-to complessivo: della volontà di cercare soluzioni; dell’attitudine a affrontare sacrifi ci per raggiun-gere obiettivi; della disponibilità a mettersi in discussione; della ca-pacità di progettare il futuro.

Di futuro parliamo con Lucia Tanti, capogruppo del Popolo della Libertà in Provincia di Arezzo, mentre discorriamo di scuola e formazione a fronte dei tristi esiti del Patto di Stabilità, che ha privato il settore di circa

due terzi delle risorse sulle quali poteva contare. Perché se voglia-mo parlare di futuro dobbiamo farlo a partire da chi il futuro lo incarna: i giovani. «Parliamo di

scuola, di risorse e l’attenzione va a problemi come edilizia sco-lastica, sicurezza degli edifi ci ecc. È giusto – afferma Lucia, – ma ciò che manca ad Arezzo è un progetto sul lungo periodo che coinvolga didattica, piani forma-tivi, sbocchi occupazionali». Ha ragione Lucia: quella fi losofi a del “tutto e subito” che negli anni ha prodotto il moltiplicarsi degli in-dirizzi e la tendenza a trincerarsi dietro al presupposto dell’autono-mia scolastica ha impedito la pos-

sibilità di disegnare un progetto organico, capace di offrire quei requisiti utili anche al rilancio del territorio. L’idea è quella di una scuola ca-pace di coniugare professionalità e territorialità: «Vorremmo aprire un tavolo con le scuole, i rappre-sentanti del mondo industriale, commerciale, manifatturiero per tracciare un progetto sul lungo periodo e supplire alla carenza di risorse. Cosa mi offrono oggi gli istituti aretini per collocare i giovani nel mondo del lavoro e assieme rilanciare l’eccellenza che apparteneva a questa provincia? C’è troppa frammentazione: ser-ve un progetto organico di cui la Provincia si renda regista con una-due eccellenze posizionabili in campo internazionale». Le fac-ciamo gli auguri: è un investimen-to che comporta grande impegno ma non possiamo permetterci di alzare bandiera bianca sul futuro.

di Carlotta Andrea

BuracchiD

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

IL GIRO DELLE BOTTEGHE

URBAN CAFÈ: UN ESEMPIO D’IMPRESA

uesta settimana siamo andati a incon-trare una giovane attività emergente aretina, non per questo poco solida, anzi con la testa ben salda sulle spalle:

l’Urban Cafè. Le due menti pensanti che lo hanno dato alla luce sono Moreno Berneschi e Francesco Ciabatti.

Raccontateci un po’ quando è nato l’Urban Cafè e com’è stato il cammino fi no a oggi.

«Abbiamo aperto un anno e cinque mesi fa, con poca esperienza ma tanta voglia di fare. Fin dall’ini-zio volevamo dare un’impronta giovane e dinami-ca, difatti Urban Cafè e musica sono un binomio imprescindibile, e i tanti eventi che organizziamo ne sono la dimostrazione. I vari dj set e live acustici sono sempre protagonisti, ma il Find Your Place or-ganizzato all’interno del vasto parcheggio “Pietri” è stato il coronamento di quanto fatto fi no a ora.

L’evento ci ha visto collaborare con Oxfam Italia e alcune compagini aretine, il tutto patrocinato dal Comune di Arezzo.

Il progetto in questione si chiama Oxjam-Music For a Change e ha come scopo condiviso raccogliere fondi per combattere la povertà nel mondo, attra-verso un linguaggio semplice e reperibile da tutti: la musica è sicuramente il verbo migliore! Per quasi tutto l’arco della giornata si sono alternate sul palco molte band aretine e abbiamo concluso con alcuni dei migliori dj della provincia in consolle».

Qual è l’affezionata clientela dell’Urban?

«Ci rivolgiamo prevalentemente a un pubblico giovane, difatti la fascia media è quella che va dai 18 ai 35 anni, rimanendo in periodo se-rale; mentre durante il resto della giornata riceviamo qualunque tipo di cliente, dalla madre con bambino al signore anziano.

La mattina è più diffi cile lavorare in modo assi-duo, perché ci sono molte altre attività consolidate nel servizio di bar e colazioni, ma ci stiamo ritaglian-do una buona fetta di mercato.

Sicuramente il cambiamento del parcheggio “Pietri” a pagamento non ha di certo agevolato la situazione.

Uno degli apprezzamenti che ci rivolgono spesso e volentieri è che all’Urban Cafè ci si sente come a casa, di questo andiamo molto orgogliosi».

A quali modelli di attività vi ispirate e prendete spunto?

«Siamo sempre molto attenti a quello che succede fuori dal Paese: ad esempio per la stagione invernale, che ormai è alle porte, metteremo a disposizione dei clienti alcuni comodi e caldi plaid.

Ci siamo ispirati a un tipico modello di bar/cafè scandinavo e dell’Europa del Nord. Insomma, un modo di gustarsi una bevuta anche sulla terrazza in modo diverso, e se vogliamo pure romantico… Berlino docet.

Inoltre continueremo con i nostri soliti appunta-menti: la serata topica del giovedì con Dj Mr Leo e i live della Terrazza Acustica».

di Giacomo Manneschi

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

DAI MONEY TRANSFER ALLA BOSSI-FINI: LA POLITICA EPPUR SI MUOVE…

el Comune di Arezzo i phone center po-tranno tornare a svolgere attività di mo-ney tansfer. Insomma, si dà un segnale di solidarietà nei confronti dei tanti mi-

granti arrivati in Italia per trovare un lavoro e ri-mandare a casa, alle famiglie nel Paese di origine, i soldi guadagnati nella maggior parte dei casi fa-cendo lavori che per primi gli italiani non vogliono fare, seppur la crisi stia parzialmente cambiando le proporzioni.

Una tendenza generale che poco ha a che fare con il riciclaggio di denaro sporco. Nel mezzo però si sono scatenate le solite furenti polemiche, che han-no infi ammato il dibattito politico aretino. Tra le righe, si è riaperto anche in città il dibattito tra favorevoli e contrari al reato di clandesti-nità, introdotto da una delle più arretrate normative in materia di immigrazione: la tanto discussa Legge Bossi-Fini. Sintomatica l’analisi del voto in Consiglio comunale, da parte dell’assessore all’Integrazione del Comune Stefania Magi: «Noto che l’approvazione della pratica sul money transfer – ha commentato l’Assessore, – adesso ammesso nei phone center a determinate condizioni tese sempre a garantire ogni aspetto della legalità, è avvenuta con la stessa maggioranza che nella commissione competente del Senato si è pronunciata a favore dell’abolizione

del reato di clandestinità: Pd-Scelta Civica-Sel e sinistra, Movimento 5 Stelle. Così come noto analogia fra i gruppi senatoriali e consiliari che si sono espressi negativamente in entrambi i casi».

Il riferimento è verso quei settori del centrode-stra che ad Arezzo si sono espressi contro la mo-difi ca al regolamento. Ma la cosa più interessante è che fi nalmente si è tornati a parlare dell’assurda esistenza nel nostro Paese, nella nostra città, del reato di clandestinità. Il limite lampante però è che il dibattito politico nazionale, più che areti-no, si è riaperto sul serio solo dopo le recenti tra-gedie al largo della costa siciliana. Un dato assai allarmante che ci riconsegna ancora l’immagine della lentezza della politica rispetto ai mutamen-ti, velocissimi, che avvengono nella società. La battaglia culturale e politica, per una vera rifor-ma della normativa in tema di immigrazione, con il necessario supporto dell’Europa, per ge-stire al meglio i fl ussi in ingresso, a giudizio di chi scrive, è infatti urgentissima. E tragicamente la cronaca degli ultimi tempi ce ne ha fornito, semmai ce ne fosse stato bisogno, l’ennesima conferma.

di David Mattesini

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

bbiamo intervistato Silvio Trotta, il direttore artistico della rassegna culturale che si svolge nella saletta auditorium del Circolo culturale Arci “Aurora” che ha sede in piazza Sant’Agostino.

Interno Aurora, che cosa è? «Una “stagione culturale” che rappresenta un esempio di gestione, impegno e continuità si-

curamente raro, forse unico. Uno staff di appassionati e competenti operatori e/o artisti della città mette a disposizione la propria esperienza per organizzare e coordinare le quasi 200 serate che presentiamo alla cittadinanza nell’arco dell’anno. In particolare, ogni giorno della settimana di Interno Aurora è dedicato a un’arte specifi ca».

Quali sono le serate? «Per questa edizione, appena iniziata, il lunedì Francesco Maria Rossi coordina e presenta una rassegna

di cineforum Il buio della sala illumina la mente – Metacinema e paradisi perduti. Marco Boncompagni è invece il referente dei concerti di musica classica per le serate del martedì, tenuti da allievi ed ex allievi del Liceo Classico Musicale. Nei mercoledì vengono presentati libri di autori aretini o comunque di particolare interesse per la città, in collaborazione con le Edizioni Fuori|Onda, promotore Leonardo Pancioni. Chiara Renzi cura le rassegne teatrali nelle sere del giovedì. L’attrice aretina con la sua grande esperienza è sempre alla ricerca di nuove proposte teatrali e nella scorsa edizione ha condotto una riuscitissima rassegna di corti teatrali, rassegna che sicuramente vedrà una seconda edizione nella prossima primavera. I fi ne settimana sono generalmente dedicati alla musica, con particolare attenzione alle proposte acustiche, ai giovani emer-genti, ai cantautori e comunque a tutti quegli artisti che cercano spazi culturali liberi da interessi economici e da mode, nei quali portare la propria proposta artistica. Nell’arco dell’anno vengono poi ospitati alcuni ormai consolidati festival cittadini quali Aurora Ridens, il grande cabaret dei Noidellescarpediverse, Pifferi muse e zampogne che giunge alla sua XVIII, edizione portando il folk nazionale e internazionale in città con l’organizzazione dell’associazione culturale Musicanti del Piccolo Borgo. Di grande interesse poi la nuova

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

rassegna Jazz on the Corner coordina-ta da Francesco Giustini.

Come si può quindi capire Interno Aurora rappresenta un immenso con-tenitore artistico/culturale essenziale e insostituibile per un circolo che della cultura vuole fare il fulcro del-le proprie attività. Tutto ciò è chia-ramente realizzabile con una grande unità di intenti che lega il presidente del circolo Sergio Nenci (Cico) a noi altri coordinatori e direttori artistici».

Ci parli della tua esperienza come direttore artistico?

«Ho sempre pensato che la musica, il teatro e le arti in genere avessero bi-sogno, in questa città, di uno spazio di “attenzione”. Un luogo dove l’ar-tista potesse esibirsi a pochi metri da un pubblico che, gratuitamente, ab-bia la possibilità di godersi gli spetta-coli nel miglior modo possibile. Non ho mai cercato le grandi folle, non ho mai legato le serate al cibo o alle bi-bite, e soprattutto non considero un concerto come un riempitivo o un sottofondo.

Ritengo che uno spazio così sia ne-cessario, e per ora ho sempre ricevuto grandi apprezzamenti dal pubblico (nella scorsa edizione abbiamo avuto circa 3500 spettatori) ma soprattut-to dagli artisti, che sono alla ricerca continua di “attenzione”».

Il Circolo Aurora che cosa rappresenta per te e per Arezzo?«Per me è stato un luogo dove ho potuto realizzare un grande sogno. Fin dai primi contatti, 25 anni

fa, mi resi conto infatti che il mio sogno di creare un luogo simile al mitico Folk Studio di Roma, città dalla quale arrivavo, poteva realizzarsi ad Arezzo proprio all’Aurora.

Per la città credo sia una immensa opportunità da cogliere. Non c’è che da sce-gliere, le programmazioni proposte sono sempre di ot-timo livello e anche gratuite.

Le trovate ogni settimana sulla pagina facebook del Circolo Culturale Aurora».

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

GIOVANI E Lmedia si occupano spesso dei giovani e della man-canza di lavoro che riguarda ragazze e ragazzi, “giovani adulti”. Oggi è davvero diffi cile, tra i 15 e i 29 anni, ricercare l’autonomia nella speran-

za di realizzare le proprie aspirazioni professionali.

La disoccupazione giovanile è un problema italiano e, più in generale, europeo. La crisi economica che colpisce tutte le fasce d’età e tutti i settori economici aumenta considerevolmente i problemi di una gene-razione che le tabelle dell’Istat traducono in nume-ri, raccontando la diffi coltà di sognare e costruire il futuro.

Nel secondo trimestre 2013, nella fascia tra i 25 e i 34 anni solo 6 persone su 10 erano al lavoro. Inoltre, un mercato del lavoro fi n troppo fl essibile utilizza sempre più forme contrattuali discontinue, scarsamente retribuite che intrappolano nella preca-rietà un numero crescente di giovani collaboratori e collaboratrici (dipendenti nei doveri, assai meno nei diritti), che accettano contratti di pochi mesi sperando di volta in volta che vengano riconfermati.

Alessandra D., 27 anni, una laurea in Scienze dell’Educazione, disoccupata. Nel suo curriculum lavorativo di progetti a termine ne ha inseriti diversi: «Posso vantare una serie notevole di collaborazioni, lavori, precari e sottopagati. La ricerca dell’occupa-zione “giusta” è lunga e diffi cile. Dopo la laurea ho iniziato a rispondere agli annunci delle offerte di la-voro o a rivolgermi alle agenzie interinali. Ho invia-to il curriculum proponendomi per qualsiasi attivi-tà: avevo bisogno di guadagnare per non dipendere economicamente dai miei genitori. Il mio obiettivo è quello di lavorare con i bambini, non sempre però si riesce a trovare ciò che si desidera, ciò per cui si studia, e quindi spesso bisogna accontentarsi. Molti miei coetanei hanno scelto di trasferirsi all’estero, per inseguire prospettive lavorative più interessanti. Io voglio cercare di realizzare i miei progetti, conti-nuare a inseguire i miei sogni qui… Spero di non dover cambiare idea!».

Quali attività lavorative ha svolto in passato? «Ho impiegato intere giornate a consegnare (oltre

che inviare) curriculum vitae e fare colloqui. Ho la-vorato in un negozio d’abbigliamento nel centro di Arezzo; come cameriera nei fi ne settimana in una pizzeria; ho fatto la babysitter e anche volantinaggio. Ho iniziato a mandare curricula alle scuole private

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

E LAVORO di Luciana Pastorelli

e sono stata chiamata da una scuola mater-na per una sostitu-zione: da un giorno all’altro mi sono tro-vata in una classe di 20 bambini vivacissi-mi. All’inizio è stata dura, poi è diventato tutto più semplice. Mi piace tantissi-mo stare in mezzo ai bambini, occuparmi di loro. Ho deciso anche di iscrivermi di nuovo all’università».

È ottimista, pen-sando al futuro?

«I media, i tele-giornali continuano a fornire dati nega-tivi rispetto all’occu-pazione, soprattut-to quella giovanile. Spesso sento ripetere che chi non ha lavoro deve accontentarsi di qualunque cosa. Si parla molto dei giovani e talvolta si esprimono giudizi poco lusin-ghieri nei nostri confronti. A mio avviso bisogne-rebbe essere più concreti e progettare politiche ade-

guate. Spero vivamente di poter raggiungere la mia indipendenza economica e costruire il mio futuro senza dover rinunciare a trovare un lavoro coerente con la mia formazione, e che desidero davvero fare nella vita».

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12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

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1325 OTTOBRE 2013

Atletica Atletica SestiniSestini

continua a pag. 14

in copertinain copertina

lasse 1999, in questo anno ha gareggiato contro avversari più grandi di lui nella categoria “Cadetti”, ma non ce ne è stato per nessuno. Niccolò Ghinassi, infatti, nei meeting regionali che ha fatto, ha sempre disputato corse a sé, vincendole tutte per distacco. Il giovane areti-no, che svolge l’ attività nella Atletica Sestini, ha parlato, insieme al suo istruttore Stefano Del Mastro, con noi riguardo la sua vittoria ai campionati regionali nella distanza dei 2000 Metri e

della sua esperienza a Jesolo, come rappresentante della Toscana ai campionati italiani. «La vittoria ai Regionali è stata una grande soddisfazione per me. Non capita spesso di migliorare il pro-

prio personale in una finale, per di più di così tanto»: afferma Ghinassi, che ha sbaragliato la concorrenza sui 2000 Metri rimontando tutti negli ultimi due giri e vincendo in 6’02”49, 14” meglio del suo record prece-dente, e tagliando il traguardo molto prima dei suoi avversari. «Inoltre, questo risultato mi ha permesso di

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14 25 OTTOBRE 2013

andare a Jesolo ai campionati italiani: qui ho imparato tante cose, oltre a essermi diverti-to molto. Ho capito che il livello nazionale è molto più elevato di quello regionale e che per arrivare fra i migliori in Italia dovrò ancora lavorare tanto duramente. A Jesolo, comun-que, ho acquisito molta esperienza che mi potrà tornare utile in futuro e ho gareggiato con i più forti della mia età».

Dopo le parole dell’allievo, ci sono le pa-role del maestro, Stefano Del Mastro, presi-dente dell’Atletica Sestini, molto fiducioso riguardo un brillante futuro del suo giovane atleta. «Niccolò è riuscito a staccare tutti nettamente nei 2000 Metri, dove ha vinto in scioltezza, ma ai regionali, se si fosse gestito meglio, secondo me avrebbe vinto anche i 1000 Metri, corsa nella quale si è classificato secondo dopo una gara svolta sempre in te-sta. Da questa esperienza, come dall’avven-tura di Jesolo (diciottesimo della categoria, ma terzo dei nati nel 1999), deve trarre molti insegnamenti per il futuro.

Le prospettive sono ottime: è riuscito a migliorarsi ulteriormente di un secondo ai campionati italiani e il prossimo passo sarà quello di scendere sotto i sei minuti. Per la prossima stagione l’obiettivo principale è confermarsi sulle distanze intermedie e – aggiunge Del Mastro – tra i suoi coetanei, ai campionati nazionali, sarebbe salito sul podio. Sarebbe un risultato importante riuscire a mantenerlo».

Il presidente dell’Atletica Sestini, poi, svela pure quali specialità potrebbero essere il futuro di Ghinassi: «Per adesso è bene che continui a fare sia corse di velocità sia di resistenza: non si deve specializzare subito su una disciplina ben specifica, perché quello che andrà a fare dipenderà anche dallo sviluppo che avrà. Certo è che il ragazzo per ora sta dimostrando ottime capacità nelle gare di durata intermedia, e a lui pia-cerebbe provare con maggior continuità il fondo. Se la crescita fisica e atletica sarà costante, non escludo che posso provare anche qualcosa di diverso da quello che sta facendo ora. Dipenderà, poi, tutto dalla

sua voglia e forza di volontà».

Niccolò Ghinassi ha vinto il titolo regionale nella gara dei 2000 Metri

Alla scoperta di un talento

di AlessioSegantini

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1525 OTTOBRE 2013

l 2013 per Benedetta Cuneo sarà senza dubbio un anno da ricordare. Un anno pieno di grandi esperienze e vittorie, arricchito con il primato nel salto triplo e la seconda posizione nel lungo, en-trambi ottenuti ai Campionati Italiani disputatisi

da poco a Jesolo. Un importante piazzamento e un successo di grande rilevanza, che vanno a conclu-dere una stagione alla quale la diciassettenne sal-tatrice guarda con grande soddisfazione, tenendo sempre i piedi per terra: «Nonostante le misure sotto-tono ottenute al campionato italiano, sono riuscita a guadagnare un titolo nazionale e una seconda piazza, e per me tutto questo è motivo di grande soddisfazione. In questa annata tutto è andato nel migliore dei modi, e io sono riuscita a migliorarmi crescendo gara dopo gara. Senza dubbio, questa è stata fino a ora la mia migliore stagione». Un 2013 al quale Benedetta si è approcciata con grandi aspettative, senza però aspettarsi una serie così im-portante di risultati, frutto di grande costanza di ren-dimento: «A inizio anno l’obiettivo centrale erano i campionati mondiali, ai quali mi sono avvicinata crescendo di settimana in settimana e ottenendo piazzamenti e misure che fino a poco tempo prima non mi aspettavo di raggiungere».

Campionati Mondiali raggiunti grazie a un impe-gno costante che ha permesso a Benedetta di ar-rivare al top della forma all’evento di Donetsk, nel quale la talentuosa saltatrice non si è accontentata “di partecipare”, riuscendo a raggiungere la sesta piazza finale in entrambe le categorie, distinguen-dosi nel Triplo con un limpido 13,27 che gli è valso il record personale, a coronamento di un’esperienza indimenticabile: «Sono stati giorni molto importanti per me, nei quali ho vissuto all’interno di un grande gruppo come quello della nostra comitiva azzurra. Inoltre ho potuto incontrare atlete di livello interna-zionale contro le quali ho potuto misurarmi, impa-rando tantissimo sul mio comportamento durante la gara».

Adesso, in questo finale di 2013, per Benedetta Cuneo è già arrivato il momento di guardare alla stagione prossima, nella quale approderà in ca-tegoria Juniores: «Ora devo guardare avanti, visto che il prossimo anno sarò tra le Juniores e ci saran-no i Mondiali di categoria che si terranno negli Stati

Uniti. Mondiali che ho intenzione di raggiungere e per i quali devo cogliere qualsiasi occasione per migliorare le mie misure e ottenere la convocazione». Perché il sen-tiero è ancora lungo e Benedetta non ha alcuna voglia di fermarsi. Prossima tappa: Stati Uniti, Mondiali Juniores.

di Omero Ortaggi

Benedetta Cuneo ci parla del suo splendido 2013, culminato

con la convocazione azzurra ai Mondiali Allievi di Donetsk e

il titolo italiano nel salto triplo

I Una stagione da applausi

CUCINA TIPICA TOSCANA – PIZZERIA – VENERDÌ PESCE – KARAOKE – BED UCINA TIPICA TOSCANA – PIZZERIA – VENERDÌ PESCE – KARAOKE – BED & BREAKFAST – APERTI ANCHE DOMENICA A PRANZO – PRENOTAZIONI & BREAKFAST – APERTI ANCHE DOMENICA A PRANZO – PRENOTAZIONI

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16 25 OTTOBRE 2013

e vittorie sono come il vento che spazza via le nuvole sopra San Cornelio e riporta sorrisi larghi come soffici ni, ma soprattutto grande fiducia e rinnovato entusiasmo nell’ambiente amaranto. Dopo la sconfitta di Sansepolcro,

in tre settimane, quattro vittorie tra campionato e coppa, e una classifica che vede gli amaranto a soli tre punti dalla capolista Pianese, prossimo avversario dei ragazzi di Mezzanotti nella sfida di domenica prossima tra i boschi e le castagne del Monte Amiata. La classifica si è allungata, le prime quattro in classifica – oltre alle già citate Arezzo e Pianese, Foligno e Pistoiese – hanno già un piccolo ma significativo vantaggio, frutto di una evidente maggior potenzialità e altrettanto evidente superio-rità tecnica. Intendiamoci, sarà da lottare con il col-tello tra i denti fino a primavera, a partire come det-to dalla prossima gara contro la capolista nelle cui fila militano gli ex amaranto Giomarelli e Zuppardo, ma la salita sembra meno ripida. Nel frattempo, a livello societario sembra essere tornata la serenità, dopo le recenti piccate esternazioni del Presidente.

Ferretti ha toccato con mano quanto l’aretino può essere riconoscente con chi si impegna alla causa amaranto. L’applauso spontaneo partito dai tifosi a metà del secondo tempo della gara contro lo Spoleto ne è la prova. D’altronde, lo dice anche Pupo quando canta l’inno amaranto: “Quando c’è allo stadio la partita, l’aretino scorda il Saracino”. Alcuni sempre, altri solo se toccano con mano i ri-sultati. Ma si sa, così va il mondo. Teniamoci stretto il vento che spazza le nubi nere dal cielo, finalmente amaranto.

Mauro FERRETTIMagari avrà tutti i difetti del

mondo, però il suo dovere di presidente lo fa alla grande, mettendo mano al portafoglio senza mai tirarsi indietro, che si tratti di ricomperare gli effetti persona-li ai propri giocatori derubati, oppure di regalare a Mezzanotti due innesti di qualità quali Tonetto e Daniele Quadrini, un vero e proprio lusso in questa categoria. Che dire? Complimenti.

Ednane ESSOUSSIA volergli trovare il pelo

nell’uovo, ha già sbagliato due rigori. Si fa per dire, vi-sto che oltretutto è il primo a conquistarseli e comunque, come diceva Roberto Baggio, i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli. Fino a oggi è stato il trasci-natore della squadra, imprescindibile tranne quan-do l’arbitro indica il dischetto. Mira da migliorare.

Andrea BRICCAIl “vecchio” capitano ama-

ranto dei tempi d’oro, trascor-re più tempo seduto accanto al mister che in campo. Ci sta, vuoi perché gli anni passano per tutti, vuoi perché la concorrenza è valida e inol-tre la regola degli Under indirizza le scelte. Però vie-ne nostalgia a ripensare al vecchio coro “…E la vita l’è bela… segna Bricca di testa”.

L

Arezzo, Arezzo, tornano i sorrisitornano i sorrisi

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di Luca Stanganini

i

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1725 OTTOBRE 2013

more incondizionato per la propria disciplina, anche quando il gioco si fa duro. La storia di Ilaria Badalotti va di pari passo con quel-la della sua più grande passione, il karate, e con una carriera sportiva costellata di vittorie.

Classe 1996 e tenacia da vendere, Ilaria è una delle più promettenti atlete dell’Arezzo Karate. Ma ciò che col-pisce del cammino della giovane karateka aretina è la capacità di affrontare le sfide con grande tenacia e non darsi per vinta, anche quando le cose non sembrano andare per il verso giusto. Perché il karate forgia pure lo spirito e il carattere di chi lo pratica. E il carattere di certo non manca a Ilaria.

Basta guardare gli impegni che l’hanno vista sul tatami in questo 2013 per comprendere che ci troviamo davanti a un vero talento del karate targato Arezzo. Dopo aver partecipato, all’inizio dell’estate, ai Campionati Europei per Regioni in Montenegro, a fine agosto Ilaria ha pre-so parte all’Open Internazionale di Lignano Sabbiadoro, portandosi a casa una meritata vittoria che le ha per-messo di guadagnare terreno nel ranking nazionale. «L’Open di Lignano è una gara prestigiosa e di livello – afferma Ilaria. – È una buona occasione per mettere a frutto il lavoro svolto negli ultimi mesi, e un’ottima pre-parazione sul campo ai fini degli impegni successivi».

Ma i successi della Badalotti non fini-scono qui. Tra gli obiettivi dell’atleta, già laureatasi campionessa italiana nel 2011, c’era quello di continuare a portare alti, in tutta Italia, la bandiera della propria città e il nome dell’Arezzo Karate, la società nella quale è cresciuta. E poiché per Ilaria non sembrano esistere obiettivi impossibili da raggiungere, a ottobre ha intrapreso una nuova avventura che la sta già portando alla ribalta come protagonista nella scena naziona-le. «All’inizio del mese ho vinto la medaglia di bronzo al Campionato Italiano Cadetti di Roma – spiega la karateka. – Non è stato facile, ma non mi sono scoraggiata di fronte alla sconfitta. Grazie ai ripescaggi ho comunque portato a casa un buon risultato. Accedere alla finale sarebbe stata una bella soddisfazione, ma ho ugualmente guadagnato il podio e di questo sono davvero contenta». Intanto ad attenderla ci sono i Campionati Italiani Juniores di kumite (combattimento). Domenica prossima, 27 ottobre, a Roma, Ilaria scenderà nuovamente sul tatami per rap-presentare con Jessica Marchesini l’Arezzo Karate. La qualifica per l’aretina è arrivata la scorsa settimana, grazie alla partecipazione al torneo regionale di Certaldo. Al suo esordio nella categoria juniores, Ilaria ha subito conquistato il secondo posto nella 61 kg, guadagnandosi di diritto il pass per la fase nazionale. «Mi dedicherò alla sfida con concentrazione ed entusiasmo. L’importante è lavorare sodo, non demoralizzarsi e considerare errori e sconfitte come uno stimolo per crescere e migliorare».

A

di Elettra Fiorini

Ilaria Badalottidi nuovo protagonista

del karate nazionale

PPEETTEERR PPAANN GGRROOUUPPPETER PAN VI ASPETTA COME SEMPRE

AD AREZZO IN VIA RAFFAELLO SANZIOVIA RAFFAELLO SANZIO (ZONA STADIO-CROCE ROSSA) E ADESSO ANCHE PRESSO IL NUOVO PARCO GIOCHI ALL’APERTO IN VIA MARCO VIA MARCO PERENNIOPERENNIO (ALTEZZA BAR “MEMMO”)PETER PAN: ECCO L’ISOLA CHE NON C’È!PETER PAN: ECCO L’ISOLA CHE NON C’È!

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Page 18: Il Settimanale di Arezzo 167

18 25 OTTOBRE 2013

ll’inizio di ogni stagio-ne sportiva, l’asse-gnazione delle pale-stre e degli impianti comunali è motivo di

lamentele da parte di numerose società aretine. Questa insoddi-sfazione è generata dalle tante lacune contenute nel regola-mento che disciplina la materia, un testo che non rende equo e trasparente il sistema di conces-sione tra le varie società e che, al contrario, penalizza numero-se realtà del territorio. Ad aver presentato il problema all’Am-ministrazione comunale è stato il capogruppo dei Popolari per Arezzo Luigi Scatizzi, che ha chiesto alla Giunta di introdurre

nuovi criteri e maggiori controlli per l’assegnazione degli impianti pubblici. «La concessione delle palestre di proprietà del Comune – spiega Scatizzi – avviene attraverso un bando pubblico an-nuale che premia quelle realtà che presentano i migliori progetti e il maggior numero di iscritti. Purtroppo questo regolamento non prevede verifiche né sui dati presentati dalle singole società né, successivamente, sull’effettivo utilizzo degli impianti negli orari e nelle modalità stabilite dal Comune, dunque vengono spesso premiati sempre gli stessi soggetti che possono utilizzare arbi-trariamente il proprio spazio.

Con tali premesse, ho chiesto all’Assessore di prevedere un sistema di controlli sull’utilizzo reale delle strutture con la possibilità di penalizzare quelle società che non rispettano i contratti o che, ancora peggio, subaffittano i loro spazi ad altre realtà».

Un ulteriore problema riscontrato è che, di anno in anno, continua a essere confermata l’assegnazione anche a quelle società non vir-tuose che risultano inadempienti nei pagamenti e che hanno maturato ingenti debiti nei con-fronti del Comune.

«È evidente – aggiunge Lorenzo Roggi, segre-tario dei Popolari per Arezzo – che le società che non pagano le proprie quote non dovrebbero continuare a essere ammesse. Le modalità di ri-entro studiate per sanare i debiti pregressi dalle varie realtà devono essere correttamente mo-nitorate per evitare di privilegiare soggetti ina-dempienti a discapito di soggetti virtuosi».

Alla luce di questa situazione, i Popolari per Arezzo hanno chiesto all’Amministrazione di ren-dere più equo e corretto l’utilizzo degli impianti sportivi pubblici, modificando il regolamento con norme più severe sia per l’ammissione all’uti-lizzo degli impianti sia per i controlli di un corretto e pieno utilizzo nei tempi e negli spazi assegnati.

A

da sx, Gallorini, Grasso e Roggi

Nuove strategie per un’assegnazione più equa delle palestre comunali

I Popolari per Arezzo hanno presentato le problematiche legate alla concessione degli impianti sportivi

di Marco Cavini

la palestra della “Cesalpino”

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1925 OTTOBRE 2013

el loro futuro c’è solo la prima squadra. I 12 ragazzi dell’Under 19 Solare giocano nell’ultima squadra del settore giovanile della Scuola Basket Arezzo, quella che precede l’approdo tra i senior della Serie D. Consapevoli di rappresentare il futuro della pallaca-nestro aretina, gli atleti dell’Under 19 prima di spiccare il volo tra i

grandi nutrono l’ambizione di lasciare un segno anche nel campionato gio-vanile Élite che disputeranno in questa stagione. Pur sfidando alcune delle mi-gliori squadre toscane, l’obiettivo minimo che la squadra si è fissata è l’arrivo nei primi tre posti della classifica, per riuscire così ad approdare alle fasi finali nazionali. «Dobbiamo essere ambiziosi – afferma Massimo Bini, tecnico della squadra supportato da Cristian Cappanni. – Affronteremo società di assoluto livello come il Pistoia, formazione la cui prima squadra gioca in A1, ma sono sicuro che abbiamo i valori per disputare un bel campionato e per piazzarci tra le primissime realtà toscane. In questo senso è stata di fondamentale impor-tanza la vittoria nella prima giornata di campionato contro l’Olimpia Rignano, una squadra che negli ultimi anni ci aveva sempre sconfitto: è stato un suc-cesso raggiunto con il cuore che ha fornito ai miei ragazzi una bella iniezione di fiducia».

I giocatori dell’Under 19 Solare sono tutti nati tra il 1995 e il 1996 e hanno dato vita a un bel gruppo rinforzato anche da due atleti del 1997. A dimo-strare quanto la Sba punti su questa squadra è il fatto che quattro ragazzi (Alessandro Boldi, Alberto Gavagni, Daniel Malile e Francesco Calzini) hanno già avuto l’onore e l’onere di scendere in campo in una gara di Serie D. «La tecnica di questi ragazzi non si discute – continua Bini, – dunque il mio lavoro sarà soprattutto da un punto di vista caratteriale. Devo convincerli che hanno le carte in regola per gio-carsela contro ogni avversario, motivandoli a dare sempre il 101%, a trovare la giusta carica agonistica e a maturare l’adeguata fiducia nei loro mezzi. Quando raggiungeranno questa mentalità sicuramente potranno portare la Sba ai vertici della Toscana».

N

Talento e ambizione: l’Under 19 Solare della Sba punta al topLa squadra di Massimo Bini ambisce ad arrivare ai vertici del campionato nazionale Élite

Scuola Basket Arezzo, il coach Massimo Bini

Roster Under 19 Élite Solare

Alessandro BoldiGiacomo CacioliFrancesco Calzini

Lorenzo ChiniAlberto GavagniLorenzo GhezziDaniel Malile

Gianmaria MariottiniJacopo MoscardiPeter Francesco

PasulischiFilippo Provenzal

Tiziano Sini

Allenatore Massimo Bini

Viceallenatore Cristian Cappanni

Scuola Basket Arezzo, l’Under 19 Élite Solare

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20 25 OTTOBRE 2013

i può imparare a nuotare fin dai primi mesi di vita. Forte di questa convinzione, la Chimera Nuoto da sempre è impe-gnata nell’organizzazione di corsi rivolti esclusivamente ai più piccoli, dando vita alla prima scuola di nuoto neona-tale della città di Arezzo. Con oltre dieci anni di esperienza

alle spalle, anche in questa stagione sono ripartiti i corsi di nuoto baby rivolti a neonati e bambini tra gli 0 e i 5 anni, una fascia d’età a cui la Chimera Nuoto offre la possibilità di vivere l’ambiente ac-quatico con il proprio genitore e imparare con lui a nuotare.

Organizzati presso il Centro Sport Chimera, i corsi di nuoto neonatale hanno come principale obiettivo lo sviluppo della sicurezza in acqua del bambino che, già a pochi mesi, impara a galleggiare e a muo-versi in piscina. Per raggiungere questi scopi, la Chimera Nuoto utilizza il metodo italiano di nuoto infantile “Giletto”, un metodo certificato che garantisce l’apprendimento del nuoto in età precoce permettendo lo sviluppo affettivo, cognitivo, linguistico e motorio del neonato.

Questo metodo consente l’insegnamento attraverso sette fasi consequenziali che permettono al bam-bino di abituarsi all’acqua e acquisire sicurezza, spingendolo ad apprendere i primi fondamenti del nuoto e l’autonomia natatoria. Tutto questo avviene insieme al genitore che sta in acqua con il bambino, assicu-randogli una presenza costante e rassicurante. «Il nuoto baby – spiega Marco Magara, direttore tecnico della Chimera Nuoto – permette al neonato di sviluppare le proprie capacità psico-motorie in un ambiente diverso e più stimolante di quello terrestre. In questi corsi il bambino svolge un’attività che lo aiuta a preveni-re piccoli handicap psicomotori che possono verificarsi al momento del parto, a rinforzare il proprio sistema cardiocircolatorio, respiratorio e scheletrico, a ristabilire atteggiamenti posturali corretti e favorire la fidu-

cia in sé, dunque si tratta di un corso che si adat-ta alle esigenze di ogni bambino e ogni fami-glia».

SIn vasca nei primi mesi di vita

con il Metodo “Giletto”

Per informazioni sull’at-tività della Chimera

Nuoto è possibile recarsi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, chiamare lo 0575/35.33.15, inviare un sms al 347/42.49.641 o scrivere una mail a [email protected]

La Chimera Nuoto organizza corsi di

nuoto baby per neonati e bambini

tra gli 0 e i 5 anni

da sx, Carla Mazzoli, Manuela Giletto e Marco Magara

PRESSOPRESSO

CENTRO SPORT CENTRO SPORT CHIMERACHIMERA

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21IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

abato 26 ottobre, alle 17, Catena Fiorello sarà nuovamente nella nostra città, gradita ospite del Giardino delle Idee nella consueta e suggestiva cornice della Sala delle Muse del Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo, in via San Lorentino 8.

Il pretesto è la presentazione del suo ultimo libro Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Ricordi, sogni e ricette di una famiglia come tante. La mia, edito da Rizzoli e giunto alla quarta ristampa.

Libro di cui anche Arezzo è un po’ protagonista: l’editore infatti ha scelto per il lancio una foto di Catena Fiorello scattata dal fotografo Luca Brunetti proprio nella nostra città: un intenso primo piano della scrit-trice e sullo sfondo la skyline del centro storico aretino.

L’opera riper-corre e racconta la storia della fa-miglia Fiorello attraverso aned-doti e ricordi del-la scrittrice: una narrazione molto personale arric-chita di foto, rac-conti, emozioni, nostalgia e per-sino delle ricette di cucina della madre, una cuci-na povera e fami-liare. Un testo per questo diverso dai precedenti libri Picciridda e Casca il mondo, casca la terra.

A fare da fi lo conduttore il rispetto delle tradizioni e l’importanza dei ricordi familiari: le feste comandate e gli aneddoti del passato, come il semplice rituale del mettersi a sedere attorno alla tavola e mangiare tutti insieme le pietanze preparate dalla madre. Ma anche l’amore e il legame con la propria terra: la Sicilia che con la sua cultura, i suoi sapori ha infl uenzato la vita della famiglia Fiorello, che nel tempo non ha mai spezzato il cordone ombelicale con l’isola.

Tra le gioie semplici e i valori veri raccontati e messi in luce anche l’amicizia forte, importante, indissolu-bile e il desiderio profondo di ogni uomo di sognare e di guardare avanti.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano non è tuttavia solo un diario, ma un ricettario di vita di una famiglia come ce ne sono tante, il racconto appassionato della straordinarietà dell’ordinario.

Per chi avesse voglia di vivere questo racconto insieme con la sua autrice, l’appuntamento è sabato 26 ottobre al Giardino delle Idee. Ingresso come sempre libero e gratuito.

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CATENA FIORELLO AL GIARDINO DELLE IDEE

di Cecilia Falchi

Page 22: Il Settimanale di Arezzo 167

22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

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onsidero un grande risultato il fatto di aver potuto esplorare diverse strade della conoscenza, sentendomi arricchita da tante esperienze, dalla pittura alla poesia, fi no alla scrittura».

Da queste parole si comprende con quanta sensibilità viene portato avanti il percorso arti-stico di Gabriella Ventavoli – piombinese di nascita e milanese d’adozione – che ha inaugurato ad Arezzo la sua mostra personale dal titolo Ambiente e Vita lo scorso 19 ottobre, al secondo piano del Palazzo della Fraternita dei Laici di Piazza Grande.

L’esposizione, curata da Liletta Fornasari, proseguirà fi no al prossimo 2 novembre e si inserisce nel pro-gramma delle Giornate Mediche dell’Ambiente promosse dai medici dell’Isde (International Society of Doctors for the Environment), svoltesi nei giorni 18 e 19 ottobre nell’Auditorium “Pieraccini” dell’Ospeda-le “San Donato” di Arezzo e aventi per tema l’inquinamento atmosferico.

Medico psicoanalista per professione e artista per vocazione, Gabriella Ventavoli riesce con esiti importan-ti e apprezzati da pubblico e critica a portare avanti da anni un affascinante connubio di pittura, spiritualità e impegno per la salvaguardia dell’ambiente.

L’arte diventa lo strumento con cui denunciare lo sviluppo tecnologico irresponsabile, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta e più in generale l’attacco mortale sferrato dall’uomo contemporaneo a Madre Natura, che di questo passo metterà a repentaglio la sua stessa sopravvivenza.

I grandi acrilici su tela di cui si compone la mostra, armoniosi negli accostamenti cromatici e nelle sinuose pennellate, diventano un vero e proprio viaggio nell’ambiente fi sico e simbolico, tra elementi primordia-

li come terra, aria e acqua, i quali nono-stante siano soffo-cati e compromessi dai veleni riescono ancora a esprimere bellezza, seppur pre-caria e fragile.

Se uno degli obiet-tivi della mostra era quello di far rifl et-tere lo spettatore, la Ventavoli è riuscita in pieno nel suo in-tento. Un evento di spessore che valoriz-za gli ambienti espo-sitivi del Palazzo di Fraternita e la voca-zione dell’ente anche sul fronte dell’arte contemporanea. www.fraternitadei-laici.it

L’ARTE, STRUMENTO DI BELLEZZA MA ANCHE DI DENUNCIA

di Marco Botti

«C

AMBIENTE E VITA

foto di Laura Davitti

Page 23: Il Settimanale di Arezzo 167

23IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

appuntamento con la comicità ritorna ad Arezzo. È partito mercoledì 16 ottobre, al Circolo Culturale “Aurora”, il primo evento autunnale di Aurora Ridens, il laboratorio

di cabaret dei Noidellescarpediverse giunto alla sua undicesima edizione.

La serata, condotta come sempre da Samuele Boncompagni e Riccardo Valeriani e arricchita dal-la presenza dei comici casentinesi Alan Bigiarini e Lenny Graziani, ha dato il via alla competizione per la selezione di comici del concorso Sos Cabaret, sostenuto da Ministero della Gioventù, Regione Toscana e Provincia di Arezzo.

Tantissimi i giovani comici da tutta Italia che si sfi deranno nelle prossime settimane a suon di battu-te e sketch per cercare di conquistare la fi nalissima del concorso, che si terrà al Teatro “Signorelli” di Cortona il prossimo 29 novembre.

Una giuria qualifi cata, composta da giornalisti e da esperti di arte, cultura, cinema e teatro, valute-rà la verve comica di ogni cabarettista nelle prossi-me tappe a Palermo e Roma, per ritornare poi ad Arezzo con la rosa dei fi nalisti.

Sono 72 i giovani cabarettisti che si sono iscritti, tutti intenzionati a far ridere il pubblico presente per riuscire a guadagnare l’accesso alla fi nale del concor-so.

«Sos Cabaret negli ultimi anni è stato il trampo-lino di lancio per molti artisti – spiegano Samuele

e Riccardo. – Comici che sono poi sbarca-ti nei più importanti programmi t e l e v i s i v i n a z i o n a l i . Dalla pri-ma serata di Aurora Ridens, dunque, sarà possibile vedere in anteprima le promesse del cabaret italiano».

La manifestazione tornerà ad allieta-re gli aretini nelle serate del 30 ottobre, del 13 e del 27 novembre, per conclu-dersi il 27 dicembre sempre al Circolo Culturale “Aurora” di piazza Sant’Agostino.

Serate di comicità sperimentale a ingresso gratui-to, che vedranno alternarsi sul palco alcuni dei mi-gliori comici in circolazione, pronti a testare le loro battute sul pubblico aretino.

Le attività dell’associazione Noidellescarpediverse tuttavia non si fermano qui: il 31 ottobre sarà infatti la volta dei Delitti comici, spettacolo-indagine con degustazione a Casa Museo Bruschi di Arezzo e al ristorante “Paesemio” dell’antico borgo di Ficulle in Umbria.

L’

AURORA RIDENS PORTA IN CITTÀ IL MEGLIO DELLA COMICITÀ NAZIONALE

UN AUTUNNO TUTTO DA RIDERE AD AREZZO

di Chiara Savarino

Page 24: Il Settimanale di Arezzo 167

24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

rovandoci a scrivere di Percorsi di vita fl uente, secondo appuntamento di Donne allo specchio. Svelarsi tra corpo e mente, un progetto di pittura e fotografi a curato da Marco Botti per il Centro benessere “Corpo e mente” di via Tanucci 21 ad Arezzo, facciamo nostra la frase che ha usato la protagonista stessa – la

pittrice Laura Serafi ni – per spiegare la sua nuova fase artistica, quella in cui utilizza per la prima volta delle vecchie mappe idrografi che come tele per i suoi quadri: “Vita che fl uisce dentro e fuori il corpo, trasportando frammenti che sedimentano coi detriti di altre vite e vanno a mutare un corso già tracciato».

Vita e corpo sono infatti i due nuclei tematici che si intrecciano nelle opere e nelle indagini introspettive delle quattro artiste chiamate a esporre per il progetto: Elisa Girelloni, Laura Serafi ni, Lucrezia Senserini ed Elisa Zadi. Percorsi di vita fl uente li contiene sicuramente en-trambi.

Non risulta facile e forse nemmeno utile descrivere le sue pitture, proprio perché l’aretina, confrontandosi con le tecniche e i supporti più svariati, presenta uno stile fi -gurativo in costante evoluzione e quindi sempre diverso e mutevole. Un motivo in più per ammirare le opere della pittrice e partecipare al suo intenso percorso espositivo.

I colori della sua tavolozza, decisamente originali ed espressionisti come la gamma dei grigi tendenti al celeste, sono talvolta in contrasto con toni più decisi come il rosa o il giallo; oppure si staglia sulla tela un elegante monocromatismo, attraver-so il quale Laura indaga l’universo femminile e se stessa, dove il corpo diventa la superfi cie rifl ettente della vita.

Accanto ai colori, l’artista sperimenta tecniche e materiali ver-satili come olio, acrilici, pastelli, gesso e pigmenti su tela; ma an-che seta, fi lo e vari tipi di carta applicati su tela e poi dipinti.

CON LA MOSTRA DI LAURA SERAFINDI “DONNE ALLO SPECCHIO”

PERCORSI DI VITA FL

di Valentina Paggini

T

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25IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

Le opere, così palpitanti nella trama equilibrata di cro-mie e strati materici, sono il frutto di un’attività, quella artistica, che la fa stare bene e le dà forza; quella forza che sempre si accompagna alla passione, all’amore, che entra in gioco quando mettiamo del nostro in ciò che facciamo, da un’opera d’arte a un’analisi chimico-fi sica di un pezzo di terreno.

L’appuntamento con il vernissage di Percorsi di vita fl uente di Laura Serafi ni, in mostra fi no al 9 novembre nel centro benessere a breve distanza dalle piscine Pantano, è per giovedì 24 ottobre a partire dalle 19.30. Tra arte, cibo e musica, sarà possibile degustare anche una pregiata selezione di vini offerta dall’Azienda agricola “Podere di Pomaio”.

AFINI AL VIA IL SECONDO CAPITOLO

FLUENTE

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Corsi Adulti• Principianti• Avanzato• Scuola libera del nudoBambini dai 5 anni in su• Studio della proporzione• Studio della linea e del colore• Sensibilizzazione all’arte

LA TINA DELL’OMO SALVATICOGiovanni Nocentini svela i segreti del

misterioso monolite di Monterchi

Venerdì 25 ottobre, alle ore 21, nella sala consiliare di Palazzo Massi di via

XX Settembre, a Monterchi (Ar), lo studio-so aretino Giovanni Nocentini spiegherà la storia e le finalità di un affascinante og-getto: la Tina dell’Omo Salvatico.

Di cosa si tratta? All’apparenza la Tina è una specie di vasca di pietra, situata a Ca’ di Murcia in un bosco presso Monterchi, che ha sempre suscitato interesse, soprat-tutto per una misteriosa leggenda che si racconta da secoli. Si dice infatti che l’Omo Salvatico, un personaggio irsuto, con capelli e barba che arrivavano fino alle gambe, la utilizzasse per appoggiare e sgozzare gli animali di cui si cibava.

Andando oltre il mito, alcuni studiosi hanno interpretato il monolite come uno strumento per riti ancestrali riguardanti la vita e la morte.

Di questo oggetto e di altri culti arcai-ci nella società agro-pasto-rale di quella zona parlerà Nocentini, apprezzato storico dell’arte, esperto di teologia medievale e di riti pre-cristia-ni.

Valeria Gudini

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26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

la vignettadi Gigi Paggetti

EDICOLA “KENNEDY” (VIA KENNEDY 1)EDICOLA DELL’OSPEDALE (VIA NENNI)“TIRAMOLLA” (VIA ROMANA 98/A)EDICOLA “ FAGIOLI” (BELVEDERE)EDICOLA “PANCI” (PIAZZA SAIONE)EDICOLA “CAMPO DI MARTE” (VIA VITTORIO VENETO)LIBRERIA “EDISON” (PIAZZA RISORGIMENTO 31)EDICOLA “SCARTONI” (P.ZZA SAN JACOPO)LIBRERIA “MONDADORI” (CORSO ITALIA)LIBRERIA UNIVERSITARIA “LEGGERE” (VIA CITTADINI)

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27IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

tortini di riso sono da sempre una delle mie pas-sioni, la ricetta che vi propongo oggi è una va-riazione sul tema molto gustosa e sana, perché prevede una base fatta con olio extravergine di oliva. Da sempre uso quello fatto dalla mia ami-

ca Morena Domini. Lei ha degli splendidi olivi nelle colline del Bagnoro. Il suo olio, rigorosamente ma-cinato a freddo e a pietra, ha un profumo delizioso e un sapore molto deciso. Usato a piccole dosi nei dolci conferisce un sapore straordinario.

Per la farcia invece di mettere i pinoli interi ho fatto una pasta di pinoli, che a mio parere esalta ancora di più il gusto di questo frutto delicatissimo.

Il sapore dei pinoli, dolce e aromatico rappresen-ta per me l’infanzia, quanti pomeriggi ho passato a cercarli e schiacciarli, spesso ferendomi le mani con i sassi e sempre macchiandomi con la resina.

Ancora oggi che sono mamma non resisto al rac-coglierli nel parco vicino casa, con il mio bambino ci ripromettiamo ogni volta di farci un bel dolce, ma a casa ne arrivano sempre pochissimi! La maggior parte viene da noi mangiata all’istante.

Per questa ricetta li ho dunque comprati, stando però sempre attenta all’origine, pagandoli magari un euro in più, ma con la certezza di trovarvi il sapo-re e il profumo dei nostri pinoli.

I

INGREDIENTIPer la base• 300 grammi di farina 00• 70 grammi di zucchero• 50 millilitri di olio extravergine di oliva• 100 millilitri di acqua ghiacciata• 1 pizzico di saleIn una ciotola mettete tutti gli in-gredienti secchi, unire l’olio e infi-ne l’acqua ghiacciata. Lavorate velocemente l’impasto. Non ap-pena avrà preso consistenza e si potrà fare una palla sarà pronto. Avvolgetelo nella pellicola e po-netelo in frigo. Stendete la pasta e mettetela in uno stampo da crostata, o in più stampini monodose.

Per la farcia• 500 millilitri di latte fresco intero• 100 grammi di riso originario• 80 grammi di pinoli• 70 grammi di zucchero• 100 grammi di cioccolato bianco• 3 cucchiai di olio E.V.O. • la scorza di due limoni biologici• un pizzico di salePROCEDIMENTOIn un pentolino mettete il latte; non appena raggiunge l’ebolli-zione unite lo zucchero, il sale e infine il riso. Portate a cottura sino a che il liquido non sarà assorbi-to, e il tutto avrà un aspetto cre-moso, ci vorranno circa 20 minuti con un riso di buona qualità. Unite il cioccolato bianco spezzettato.

Nel frattempo grattugiate la scor-za dei limoni e mettetela in infu-sione con l’olio extravergine di oliva. Preparate la pasta di pinoli: accendete il forno a 180 gradi, quando sarà caldo infornate i pinoli disposti su carta da forno, non appena li vedete lucidi (oc-correranno solo pochissimi minuti) toglieteli dal forno e metteteli nel mixer. Frullateli sino a che non ot-terrete una crema. Unite la pasta di pinoli al riso. Con questa crema farcite la base e infornate a forno caldo (180 gradi) per circa 20 mi-nuti. Quando togliete i tortini dal forno, versate sopra a ognuno un cucchiaino di olio E.V.O. al limo-ne. Servite tiepidi.

TORTINI DI RISO ALL’OLIO

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28 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

“IL PRESENTE E LA STORCONFERENZE AL DIPAR

o scorso 15 ottobre si è aperto al campus universitario di Arezzo un ciclo di incontri, di carattere storico, che nelle prossime settimane tenterà di gettare una luce su alcuni episodi, periodi storici e personaggi dell’ultimo secolo.

Il primo incontro, svolto a ridosso del 70° anniversario della strage di Cefalonia e Corfù, ha voluto mettere in risalto proprio quei drammatici eventi vissuti nelle due isole greche dai militari italiani nelle set-timane successive all’armistizio dell’8 settembre 1943.

All’iniziativa, promossa dal dipartimento aretino dell’Università di Siena e coordinata dalla professores-sa Patrizia Gabrielli, direttore del laboratorio universitario di Storia Contemporanea, hanno partecipato Luca Lenzini, direttore della biblioteca di area umanistica della sede di Arezzo, Graziella Bettini, presiden-te nazionale dell’Associazione “Divisione Acqui”, Camillo Brezzi, direttore scientifi co dell’Istituto Storico Autonomo della Resistenza dei Militari Italiani all’Estero, e infi ne Andrea Biagiotti, che durante l’incontro ha letto l’epistolario di alcuni soldati italiani presenti all’epoca dei fatti.

«Con questo incontro – spiega la professoressa Gabrielli – inauguriamo un ciclo di quattro conferenze dal titolo Il presente e la storia. Questo perché la storia è ancora utile e fondamentale per offrirci delle categorie di lettura rispetto al presente. Da qui la scelta di quattro conferenze su tematiche diverse, oggi su Cefalonia, il

prossimo incontro sarà su giovani e rivoluzioni e in particolare i linguaggi del Sessantotto, poi un incon-tro sulla crisi economica, infi ne il ciclo si concluderà con un incontro su Papa Francesco. Oggi però par-tiamo da dei fatti drammatici, da Cefalonia e Corfù anche per un legame più forte tra passato e presente.

Senza conoscere profondamente cosa sono state le guerre, in particolare le guerre mondiali, è diffi cile far sviluppare nelle nuove generazioni un sentimen-to o una politica di pace».

Fatti drammatici dunque, e una pagina di storia ancora poco conosciuta, quella della feroce repres-sione tedesca ai danni di soldati italiani lasciati a se stessi dopo l’armistizio fi rmato da Badoglio.

«Abbiamo voluto che in questo settantesimo – ag-

L

ti accompagnano in città (e a ballare!)

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ti accompagnano ti accompagnanoin città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

L

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

di Gigi Paggetti

giunge Bettini – molte delle nostre ini-ziative fossero rivolte proprio ai giovani, che tramite la conoscenza del nostro pas-sato possano capire che la libertà, la de-mocrazia sono eredità preziose e che van-no difese con un impegno costante. Dai fatti di Cefalonia e Corfù emerge anche un messaggio di solidarietà, per questo nel nostro viaggio fatto dal 6 al 13 otto-bre abbiamo voluto che oltre alla marcia della pace nelle due isole, fossero donati dei defi brillatori, che al di là della loro utilità rivestono pure un grande signifi -cato morale. Come fu salvata la vita dei tanti militari della divisione Acqui dagli abitanti delle due isole che li nascosero dai tedeschi – continua Bettini, – così quando i defi brillatori (a Cefalonia è sta-ta donata anche un’ambulanza) salveran-no delle vite, sarà come una restituzione, un ringraziamento per tutte quelle persone che superarono la paura, perché riconobbero come loro fratelli coloro che fi no a qualche giorno prima erano stati invasori delle loro terre».

Presso il Dipartimento aretino ha inoltre sede l’Istituto Storico Autonomo della Resistenza dei Militari Italiani all’Estero, risultato vincitore nel 2011 di un progetto europeo intitolato “Memoria per i cittadini”. Tale progetto ha consentito, tra le altre cose, la realizzazione di un dvd, Onora il padre, con la regia di Maria Erica Pacileo, che ha ricevuto la lettera di congratulazioni fi rmata dal presidente Napolitano. Il dvd è stato proiettato in moltissime scuole in Italia ma anche nelle isole di Cefalonia e Corfù, ed è stato inviato presso tutti i Paesi europei come previsto dal bando essendo in lingua italiana, greca e inglese. Il documentario è stato proiettato al termine dell’incontro subito dopo la conferenza dal titolo Settembre 1943, tenuta dal professor Brezzi.

ORIA”, UN CICLO DI ARTIMENTO ARETINO

di Luca Piervenanzi

La Bottega degli IllustriCaffè & Restaurant

via Garibaldi 73 – 335 [email protected]

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30 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 OTTOBRE 2013

di Fabio Mugelli

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ro La Pera Scipiona o pera fi a-sca gli aretini, e in particolare i casentinesi, la conoscono mol-to bene.

È una antichissima cultivar romagnola, della provincia di Forlì Cesena, di cui si hanno notizie fi n dal 1800. Sembra infatti che questo frutto abbia

origini inglesi, e non è un caso che resista facilmente all’inverno, per farsi trovare pronta e matura fra il dicembre e il marzo, quando la prima-vera comincia a fare capolino.

Il frutto è di pezzatura media, di forma allungata, lievemente ristretta verso il calice e possiede anche ottime caratteristiche di conservazione, una volta còlto.

JAZZ A CASTIGLION FIORENTINO

Al Velvet Underground di Castiglion Fi o r e n t i n o ,

domenica 27 otto-bre dalle ore 22, pri-

ma jam in questo prestigioso

club a cura del Jazz Club Arezzo con la band Jazzmania e i maestri Pezzola, Maurizio Bozzi “Bozorius”, Cuseri.

Ospite Andrea Donnini.

Spring breakers di Harmony Korine ***

Quattro splendide adole-scenti, in fuga dalla noia, si lasciano nella viziosa lascività delle vacanze primaverili in Florida. Troveranno un mentore e un gioco molto più grande di loro. Il regista di Gummo dirige la giovane moglie e le ex enfant prodige disneyane Gomez e Hudgens, che si spogliano di casacche liceali e abiti principeschi per gettarsi in bikini in un viaggio di vuota dissoluzione e autodistruzione, pilo-tate da uno straordinario James Franco treccine e denti d’oro munito.

Musica hip hop, colori fluo, fotografia ultra pop.Un viaggio nella vacuità di una socie-tà in cui l’adrenalina è l’unica droga a fare ancora effetto. Oltre al dop-piaggio italiano, che riduce il tutto a un pomeriggio al Samsara di Gallipoli.Enrico Badii, [email protected]

dobre d

di Lucio Massai

VOX POPULI

«Bersani ha vinto… e ha perso ’l premiaràto!»«Con Renzi, forse, un sarebbe successo»«Letta, furbino, el posto gn’ha fregato»«El Pidì se fa male da se stesso»

«Adesso Renzi s’è aricandidato…»«Si l’altra volta un gne n’han permesso,che vù che ora gni sia regalato?»«Ma de fasse la guerra unn’hàno smesso?»

«Troppe correnti fan male al partito»«Ma si Renzi dovènta Segretario,el Prèmie lo pol fare?» «Un s’è capito!»

«Lù, de certo, un vor-rà fare ’l gregario…»«Ma chj comanda?» «La Nomenklatura!»«… e gn’ardaràn ’na bella fregatura!»

di Leonardo Zanelli

il so

netto

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31IL SETTIMANALE DI AREZZO25 OTTOBRE 2013

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