Il Settimanale di Arezzo 139

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ANNO IV NUMERO 139 • VENERDÌ 15 MARZO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI Comune e Provincia UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953

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Il Settimanale di Arezzo 139

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ANNO IV NUMERO 139 • VENERDÌ 15 MARZO 2013 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

Comune e Provincia

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 15 MARZO 2013

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO IV NUMERO 139 – VENERDÌ 15 MARZO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

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EGV

VITA DELLA CITTÀ3 Scontro Ralli-Fanfani, Bracciali: «Abbassiamo i toni, il caso verrà risolto all’interno del Pd»5 Il Patto di Stabilità inchioda la Provincia7 Rimpasto di Giunta: partiti o società civile? Il bivio di Fanfani…

AREZZO’N’ROLL8 Bikos, doppia coppa, musica e cabaret

FACOLTÀ DI PAROLA10 Comunicazione e rapporti con il territorio tra un’app e un evento

AREZZO SPORT13 STELLA AZZURRA, come te nessuno mai!15 La vita, una palestra per i propri valori: Elena Tuccitto17 Volley Arezzo all’attacco18 La marcia dell’Arezzo prosegue in quarta

19 Anna Visibelli, un argento che vale qualcosa in più20 Al Centro Sport Chimera si formano i nuovi istruttori di nuoto

CULTURA21 Dieci anni di Aurora Ridens: la festa di compleanno, le nuove date e i progetti marzolini dei Noidellescarpediverse22 Giancarlo Montuschi, magia e mistero dei Tarocchi24 Non si può fare a meno della natura. Italia Nostra tutela l’ambiente, fa ricerche e informa il cittadino

L’ESPERTO RISPONDE28 L’assegno divorzile

SEGUENTO LE ROTTE GHIOTTE26 A pranzo con il buffet: pancia piena, umore alto!

ACLI INFORMA27 Modello Cud 2013: le novità per i pensionati

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO15 MARZO 2013

di Luca Trippi

l Consiglio comunale che non ti aspetti, quello con il Presidente del parlamentino (nonché consigliere in quota Pd) che lancia un monito al sindaco Giuseppe Fanfani, aveva sorpreso tutti. Proprio tutti, dai con-siglieri di maggioranza a quelli di minoranza, dai giornalisti all’opinione pubblica. Fino al capogruppo Pd in Consiglio, Matteo Bracciali, che “Il Settimanale” ha intervistato per avere un quadro più lineare della situazione che regna all’interno del partito il quale, con 16 consiglieri su 32, prova a garantire la

governabilità in Comune. I fatti sono noti, il presidente del Consiglio comunale Luciano Ralli nella seduta del 6 marzo aveva preso la parola, reagendo con parole ferme alle dichiarazioni del Sindaco, che alcuni giorni prima aveva detto di voler pescare dalla società civile gli assessori in vista di un rimpasto di Giunta. «Pensare che i Consiglieri non siano all’altezza di rappresentare la società civile, è fare un torto a cittadini che dedi-cano il loro impegno sociale e politico in un’assemblea elettiva in cui portano le testimonianze della realtà della città», aveva affermato Ralli.

«Non sono più sicuro di avere la fi ducia in questo Consiglio», aveva replicato Fanfani, che avrebbe pure pensato di dare le dimissioni. Ma il gruppo Pd si è affrettato a confermare la pie-na fi ducia al Sindaco, e lo ha ribadito anche il giovane capogruppo Matteo Bracciali, renziano doc.

Bracciali, l’episodio ha portato alla luce qualche crepa nel Pd?

«Ci sono da chiarire alcune cose all’interno del partito, ma il gruppo è compatto attorno al Sindaco e crediamo sia fondamentale abbassare un po’ i toni. Trovo inutile dare troppo spazio a quest’episodio».

In seguito allo scontro Ralli-Fanfani, qual-cuno, e fra questi Luigi Scatizzi, ha fatto

BRACCIALI: «ABBASSIAMO I TONI, IL CASO VERRÀ RISOLTO ALL’INTERNO DEL PD»SCONTRO RALLI-FANFANI IN CONSIGLIO

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 15 MARZO 2013

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notare che a questo punto sia necessario andare fi no in fondo alla questione, altri-menti sembra che voi del Pd “usiate” il Consiglio comunale per litigare fra voi.

«Secondo me il caso deve essere discusso e risolto dentro il partito. Posso capire che l’episodio possa essere interpretato come una conversazione fra col-leghi, ma non dimentichiamoci che Ralli ha anche il ruolo di presidente del Consiglio comunale, e che in quell’occasione ha parlato pure dall’alto di quel ruolo.

In ogni caso mi preme sottolineare che il consi-gliere non ha vincolo di mandato, è un impegno dettato più dalla coscienza personale che da direttive di partito».

Però, insomma, come ha affermato il segretario comunale Andrea Lanzi, pare di capire che la ne-cessità di rinnovamento sia un’esigenza condivisa da tutto il Pd.

«Senza dubbio, c’è bisogno di una classe dirigente nuova. D’altra parte, è altrettanto vero che gli asses-sori vengono nominati dal Sindaco e lui farà le scelte che riterrà più opportune».

Un’esigenza di rinnovamento che si fa più stringente visto l’exploit del Movimento 5 Stelle

alle recenti elezioni politiche. Quanto infl uirà il risultato elettorale sulle scelte del Sindaco e della Giunta e sul futuro stesso della città?

«Dipende da quanto saranno bravi loro, i grillini, a prendere decisioni politiche. A livello nazionale, il successo dei 5 Stelle è stato un segnale evidente che i partiti tradizionali non sono stati in grado di rinnovarsi, né il PdL né il Pd, candidando peraltro gente da Prima Repubblica. Adesso, sgonfi ata la bolla, dovremo ragionare sul loro programma, che attualmente non vedo.

A livello locale, invece, la gente si accorge di come i politici si muovono nel territorio, se fanno il loro dovere, quanto si impegnano.

Con i due consiglieri del Movimento 5 Stelle, Daniele Farsetti e Lucio Bianchi, personalmente ho un rapporto molto sereno e schietto, e lo stesso vale per il Pd.

Quando proponiamo un provvedimento, loro, solo dopo averci ragionato sopra, decidono se vo-tarlo o meno. Se fossero tutti così gli interlocutori politici, andremmo a nozze».

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IL PATTO DI STABILITÀ INCHIODA LA PROVINCIAL’ATTACCO DELLA CONSIGLIERA PROVINCIALE TANTI E LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE DUCCI

di MicheleGIuseppi

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ra la mattina di sabato 9 marzo quando Laura Tanti, consigliera provinciale PdL, ha lanciato l’ipotesi di default per la nostra provincia.

«Vogliamo chiedere spiegazioni al presidente Roberto Vasai e alla Giunta riguardo al saldo nega-tivo di 40 milioni di euro da loro stessi rettifi cato. Questa voragine è dovuta ai vincoli presi con il Patto di Stabilità, e anche a scelte di carattere interno che noi non abbiamo mai condiviso. Come non ab-biamo mai condiviso i tagli intrapresi dal Governo Monti e la cattiva ammini-strazione dei fondi da parte dell’Ente. Vogliamo chiarezza per quanto riguarda la stabi-lità economica dell’Ente e, in quanto noi componenti della forza di opposizione, ci chie-diamo come la maggioran-za abbia intenzione di agire in questa situazione e come possa renderci partecipi per migliorare il quadro della si-tuazione generale.

Vogliamo inoltre informare i cittadini che noi siamo com-pletamente estranei ai fatti e

non ci riteniamo responsabili. Abbiamo voluto solo portare a galla la notizia in modo che un domani non si possa dire che l’opposizione sia stata a guar-dare».

La risposta dell’assessore al bilancio Piero Ducci: «Innanzitutto è necessario precisare l’entità del pro-blema sollevato. I 40 milioni citati dalla consigliera Tanti sono dati che non corrispondono al vero. Le problematiche da affrontare sono due e hanno im-plicazioni diverse. Una è la gestione corrente di un ente pubblico, che si attua attraverso un bilancio di

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previsione che ha carattere auto-rizzativo per le spese contenute all’interno. Nel momento in cui viene presentato questo bilancio, che deve essere necessariamente in pareggio, siamo autorizzati a eseguire le spese documentate. Il tema centrale è di gestione delle risorse correnti, perché dobbiamo garantire l’equilibrio economico-fi nanziario.

Il secondo problema riguarda il Patto di Stabilità interno. È una condizione che lo Stato italiano si è imposta per rispettare dei vinco-li comunitari per il contenimento della spesa pubblica.

La legge colpisce inoltre an-che gli enti locali territoriali che sono chiamati a non spendere più di quanto hanno incassato in un anno, indipendentemente da quanto è successo nelle annua-

lità precedenti. Per sua natura il Patto di Stabilità non è un indice di virtuosità di un bilancio, ma è una condizione che lo Stato ha trasferito agli enti locali che ser-ve a evitare un ricorso eccessivo all’indebitamento.

Se la consigliera Tanti evidenzia il fatto che la Provincia di Arezzo può avere dei problemi sul Patto di Stabilità le do ragione, perché è vero, stiamo realizzando inter-venti molto consistenti per i qua-li, però, abbiamo già incassato la maggior parte degli investimenti. Per quanto riguarda la parte cor-rente del bilancio abbiamo dif-fi coltà che siamo in grado di af-frontare e risolvere, perché siamo in grado di coprire la differenza tra entrate e uscite certe, utiliz-zando l’avanzo di amministrazio-ne 2012 che abbiamo realizzato.

Non ci sono problemi di de-fault, ci sono problemi di rispetto del Patto. Per questi ultimi chie-diamo alla Regione di farsi cari-co di questo problema, perché i grandi investimenti che abbiamo intrapreso riguardano, per l’80%, opere di viabilità regionale, che stiamo realizzando noi come Provincia di Arezzo.

Questo grava sul nostro Patto di Stabilità, chiediamo alla Regione Toscana di cederci una quota del suo patto attraverso il meccanismo del Patto di Stabilità Verticale».

L’Assessore conclude dicendo: «Altrimenti dovremmo, in teoria, chiudere i cantieri e non realizzare più gli interventi, e probabilmen-te mandare a casa un gran nume-ro di persone».

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RIMPASTO DI GIUNTA: PARTITI O SOCIETÀ CIVILE? IL BIVIO DI FANFANI…

lla fi ne Vincenzo Ceccarelli è entrato nella Giunta regionale e, come era chiaro da tempo, con la partenza per Firenze di Lucia De Robertis si apre la “voragine” di un rimpasto della Giunta aretina per nulla scontato. Due Assessorati chiave da rimpiaz-zare, il Pd diviso sulle nomine e sulla necessità di mettere in Giunta gli eletti, e un

ex alleato come Sel che rilancia sui contenuti. Sullo sfondo, lo “spettro” delle dimissioni del Sindaco, che però non sembra davvero, adesso come adesso, l’ipotesi più probabile. Dopo il duro scambio di vedute con il presidente del Consiglio comunale Luciano Ralli, che da renziano non le manda certo a dire, adesso Fanfani deve fare i conti con una maggioranza monocolore sempre più accerchiata e a tratti divisa e un consenso popolare che, come rappresentanza di partito, stando gli ultimi risultati elettorali, non supera un terzo degli elettori. Cosa ben diversa è poi il consenso dei cittadini su una fi gura come quella del Sindaco. Autorevole comunque e di grande abilità politica nell’intuire l’esigenza di un cambio di passo, perché una maggioranza così risicata è diffi cilmente rappresentativa della maggioranza della città. Per quanto i numeri consentano – per un voto – di tenere in piedi l’esecutivo, un altro discorso poi è la piena legittimità democratica. Con i cittadini i quali, come dimostra il risultato di Grillo, chiedono sempre di più a gran voce ai partiti di non chiudersi nel Palazzo.

Eccoci dunque al “nodo”, che speriamo per il Sindaco e la città non diventi scorsoio: chi mettere in Giunta? I soliti noti provenienti dai partiti o fi gure nuove, che magari sintetizzino competenze e cambio generazio-nale? Già, perché la politica, percepita sempre più distante dai cittadini, è sempre meno una questione di cursus honorum. Due sono i posti vacanti in Giunta, e quindi Fanfani avrà la possibilità di trovare una sintesi

che da un lato accontenti il Pd, magari con una nomina istituzionale ma di rinnovamento come quella del capogruppo in Consiglio Matteo Bracciali, mentre dall’altra rappresenti l’occasione per introdurre una fi gura “nuova” che però non sia fi glia necessariamente del solito establishment economico citta-dino, ma magari del terzo settore, con idee che guardino davvero al futuro e ai bisogni delle nuove generazioni di precari, disoccupati e più in generale di “arrabbiati”. Il Sindaco ha promesso la chiusura del rimpasto dell’esecutivo entro Pasqua, bene: da qui a fi ne mese vedremo se l’avrà vinta la logica che vorrebbe uscire dai soliti schemi proposta da Fanfani o gli equilibri interni al Pd. Nascita, futuro e durata di un qualsiasi Governo nazionale infl uiranno di sicuro pure sul futuro di questa maggioranza sul fi lo (che pur di volta in volta può contare sul sostegno “centrista”), e anche se le dimissioni del Sindaco non sembrano alle porte, comunque lo è una nuova tornata per le Amministrative.

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 15 MARZO 2013

arlare della famiglia Frangipani ad Arezzo vuol dire parlare di arte e teatro, di cultura. E con Fabio Frangipani anche di musica. O meglio, con lui parlia-mo del club – il Bikos di via Garibaldi – che ha creato

agli inizi degli anni Novanta, stile americano in cui potevi pas-sare una serata mangiando in compagnia e ascoltando musica jazz e cabaret dal vivo, eventi tutte le sere, una programmazio-ne impegnativa.

Come hai cominciato?«Sono cresciuto in un ambiente familiare in cui si respirava

arte e teatro, con la galleria dei miei genitori, e con il Piccolo Teatro di Antonio Viviani dove insegnavano. Con mio cu-gino Riccardo ci occupavamo del service audio del “Piccolo”, poi in seguito, grazie anche a Walter Fioroni, tanti service in ambito professionale in giro per l’Italia».

Cosa è stato il Bikos?«A metà anni Ottanta avevo aperto una piccola casa editrice,

la Frangipani Editore, un’esperienza importante in termini di comunicazione, che aggiunta a quella di tecnico dei service, messe in rete… Mi frullava l’idea di un club dove poter fare teatro, musica, cabaret e ristorazione, anche se di quest’ultima non avevo esperienza. Giunse l’occasione e creammo un locale nel 1989, rispettando le antiche mura con il cotto, il legno, grandi tavoli e una cura certosina per gli impianti audio e luci, il meglio che si poteva trovare in circolazione».

Il comune denominatore delle serate?«Mischiare i pubblici, mettere a disposizione dei musicisti locali e di quelli che venivano da fuori un palco

dove sperimentarsi e creare, se vuoi, possibilità musicali, un humus creativo come con Flavio Boltro, trom-bettista di livello mondiale, ora a Parigi. Era un frequentatore assiduo: mi chiamava, lo potevo ospitare, ar-rivava ad Arezzo e organizzavamo jam session con tutti i musicisti locali e toscani. Tanto jazz, e blues, cabaret come con Antonio Albanese. Venne a fare due incredibile serate con il suo personaggio degli inizi Epifanio, creando problemi di ordine pubblico, nel senso che non sapevamo dove mettere la gente, la seconda sera fece addirittura due spettacoli.

Steve Grossman, sassofonista di livello internazionale, venne con il suo quartetto in un’iniziativa con il Jazz Club Arezzo: gli aretini se lo sono goduto al prezzo di una birra, mentre a Perugia il biglietto costava 40 mila lire. Flavio Oreglio, Paolo Rossi, Irene Grandi... e gli artisti locali, il Jazz Club Arezzo, il Grandi, il Bozzi, Andrea Neri, i Magnanensi, la Falcinelli, la Gel and Soul band e tanti altri».

Un contenitore…

P

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BIKOS, DOPPIA COPPA, MUSICA E CABARETdi Lucio

Massai

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO15 MARZO 2013

«Un contenitore per le arti in genere, la gente ha bisogno di novità, essere stimolata alla curiosità. Ho avuto la possibilità di organizzare spettacoli di mi-cromagia con Massimo Cocchi, con Tony Binarelli, che giravano di tavolo in tavolo. Quando nacque la Libera Accademia del Teatro mettevo a disposi-zione il locale per le lezioni teatrali. Poi le collabo-razioni con Arezzo Wave a chiudere le serate, con la nottata a mangiare e i concerti a sorpresa come con Los Fabulosos Cadillacs, che furono fantastici. Con l’Arci organizzammo le cene e le musiche dei popoli… contest musicali con i quotidiani locali, mostre fotografi che, tutte le sere avevamo qualcosa da far vivere».

In virtù della tua esperienza, l’Arezzo di oggi? «La mancanza del Teatro “Petrarca” è una man-

canza che si sente… L’offerta culturale – come quella teatrale, ma l’espressione artistica tutta in genere – dovrebbe essere una occasione che può essere colta, una possibilità per il cittadino. Di una mostra d’arte, per esempio – sarò forte – ce n’è bisogno come di un ospedale…

A essere sincero vedo una mancanza di confronto

fra gli operatori culturali, non viene creato un clima di opportunità per gli artisti di confrontarsi fra loro, un fermento creativo di scambio, come il contadino con il campo…». [email protected]

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 15 MARZO 2013

COMUNICAZIONE E RAPPORTUN’APP E UN EVENTO

nvestire nella pubblicità in tempo di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri pre-cipitano”, così recita una famosa frase di Steve Jobs. Concetto che l’Università di Siena sembra, almeno nell’ultimo periodo, aver preso davvero seriamente. Anche se non possiamo parlare di vera e propria pubblicità com’è comunemente intesa,

c’è da registrare un notevole rafforzamento della co-municazione verso l’esterno.

Certamente l’obiettivo primario è ottenere più iscritti possibili ma ci sono anche altri aspetti positivi, che possono avere ricadute pure per il dipartimento aretino e la nostra piccola isola universitaria cittadi-na, che sempre dell’ateneo senese è parte integrante.

Sull’orientamento allo studio e alla scelta univer-sitaria l’Università di Siena punta decisamente mol-to. Per rimanere vicini al mondo del già citato Steve Jobs possiamo dire che è attiva ormai da un mese USiena, l’app uffi ciale dell’Università disponibile sia per dispositivi Android sia Apple. Sempre incentrata sull’orientamento, questa applicazione mira a fornire il maggior numero di informazioni relative all’offerta didattica in modo chiaro e immediato. Oltre all’elen-co dei corsi di laurea triennali e magistrali, con relati-vi piani di studio, è presente anche un’intera sezione dedicata ai servizi e alle strutture. Queste ultime sono chiaramente riservate alla città del Palio ma l’app non è che alla prima versione, chissà quindi se in futuro non sarà ampliata con una sezione tutta aretina.

Orientamento e comunicazione verso l’esterno che come dicevamo coinvolgono da vicino anche il no-stro territorio. Lo avevamo visto già con le giornate di orientamento organizzate in tutte le sedi dell’univer-sità senese lo scorso febbraio, alle quali si aggiungerà

“I di Luca Piervenanzi

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO15 MARZO 2013

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un altro evento organizzato ad Arezzo. Si tratta del convegno Scuola – Università – Lavoro, promosso e organizzato dal Polo Universitario Aretino, e in programma per il 22 marzo 2013 ad Arezzo Fiere e Congressi. Convegno al quale il ministro Profumo ha assicurato la partecipazione. La giornata è rivolta a scuole, università, imprese, istituzioni e ordini pro-fessionali della provincia di Arezzo. Il programma – al momento in cui scriviamo ancora provvisorio – comprenderà sicuramente interventi e seminari sui metodi per una scelta universitaria consapevole e sul fabbisogno di professionalità da parte di imprese e istituzioni, sia a livello nazionale sia locale. Si parlerà inoltre degli sbocchi professionali dei laureati resi-denti nella nostra provincia, e ovviamente dell’offer-ta formativa del nostro territorio legata all’Universi-tà di Siena.

All’interno dell’evento sarà possibile, per gli stu-denti già iscritti all’università, conoscere realtà come imprese e istituzioni aretine, che si proporranno per

sviluppare e promuovere stage e tirocini curricolari per laureandi e laureati.

Un Polo Universitario Aretino che grazie a que-sto evento prova a rilanciarsi e a rilanciare il rap-porto università-territorio. Impulso che arriva tra l’altro a pochi giorni dalla decisione della Provincia di Arezzo di uscire proprio dalla società consortile Polo Universitario Aretino. La motivazione addotta è stata di natura economica, per cui la Provincia ha deciso di lasciare sia il Polo sia altri enti e fondazioni al fi ne di investire le già esigue risorse nei cantieri aperti.

Vedremo se questa scelta si rivelerà giusta o sba-gliata: sta di fatto che l’evento del 22 marzo sarà una cartina al tornasole importante per valutare il legame università-territorio nel prossimo futuro, per miglio-rarlo e renderlo ancora più effi cace. Per dirla ancora alla Steve Jobs, prendendolo come stimolo: “Siate un parametro di qualità. Alcune persone non sono abituate a un ambiente in cui è prevista l’eccellenza”.

RTI CON IL TERRITORIO TRA

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1315 MARZO 2012

Stella AzzurraStella Azzurraampionesse di Toscana! Le Giovanissime della Stella Azzurra hanno realizzato il loro sogno e, vincendo il campionato regionale, sono entrare di diritto nell’olimpo del calcio femminile to-scano. La festa è scattata dopo il bel successo per 10 a 0 ottenuto domenica 3 marzo contro il Firenze, un risultato che ha permesso alle aretine di tenere a due punti il Castelfranco e chiu-dere la stagione in cima alla classifica.

«Abbiamo centrato un risultato storico – afferma il direttore generale Claudio Chiarini. – Nessuna squa-dra aretina di calcio femminile era mai era riuscita a vincere un campionato giovanile toscano.

A rendere ancora più importante questo titolo c’è il fatto che è arrivato alla nostra prima stagione nel campionato regionale e contro società molto più blasonate: nessuno alla vigilia avrebbe mai pronosticato il titolo della Stella Azzurra».

A proposito di società blasonate, l’ultima vittoria è arrivata sul campo di una “nobile” come il

Ccontinua a pag. 14

in copertinain copertina

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14 15 MARZO 2013

Firenze.«Il successo contro le viola ha concluso nel migliore dei modi un gi-

rone di ritorno perfetto, in cui abbiamo vinto tutte le gare disputate. Nell’appuntamento decisivo siamo scesi in campo un po’ contratti a cau-sa dell’importanza della gara, ma la partita già a metà del primo tempo si è incanalata a nostro favore con la rete dell’1 a 0. Il vantaggio ha dato entusiasmo e sicurezza alle nostre ragazze, che da quel momento hanno realizzato in rapida successione altre nove reti, andando a segno con un po’ tutte le giocatrici in campo».

Ora quale sarà il prossimo obiettivo?«Questa goleada ci proietta verso le finali nazionali che assegneranno il

tricolore, un appuntamento in programma nei prossimi mesi a Coverciano. Nel corso della stagione abbiamo dimostrato di essere la squadra più completa e con il miglior gioco, cogliendo applausi e complimenti dagli avversari e dagli addetti ai lavori. Abbiamo un gruppo di ragazze di cui

andiamo fieri, con tante giocatrici seguite dai selezionatori delle rappresentative re-gionali e nazionali, dunque non ci ponia-mo limiti e disputeremo la fase finale con l’obiettivo di arrivare ancora più in alto».

Oltre alle singole giocatrici, chi sono i protagonisti del successo?

«Questo risultato premia l’impegno e la dedizione di numerose persone tra cui il presidente Otello Acquisti, il direttore sportivo Omar Neri e l’intero staff tecnico di mister Paolo Acquisti. Il titolo è il frutto di un lavoro lungimirante e ambizioso iniziato due stagioni fa, in cui ogni componente della società ha portato il proprio fondamentale contributo, permettendo alla Stella Azzurra di diventare un punto di riferimento per il calcio femminile aretino e di arrivare sul tetto della Toscana».

A chi dedica questo successo?«Ritengo che la nostra soddisfazione sia la soddisfazione di tutta la città di

Arezzo, una città a cui dedichiamo questo primo titolo regionale. Siamo or-gogliosi di aver portato il nome di Arezzo ai vertici della Toscana».

[segue da pag. 13]

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Stella Azzurra, come te nessuno mai!Le Giovanissime della società aretina hanno vinto uno storico titolo toscano nel calcio

di Marco Cavini

Le Giovanissime della Stella Azzurra

Nila BertolinoFrancesca Carleschi

Asia Ciampelli Giuliana Dumbrava

Erica FaffiniGiulia Frivoli

Aleksandra Gwiazdowska Siria Lappoli

Francesca Mazzini Alessia Milani

Rachele Nappini Carolina Paganini

Madalina Elena Patrascan Camilla Pesci

Aurora Prosperi Sara Ricceri

Maria Osanna RussoMartina SantiniIlenia Serluca

Agnese Zeghini

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1515 MARZO 2012

alvolta, nel mondo dello sport, ci sono storie capaci di lasciare senza fiato. Storie in cui l’amore per la vita viene declinato in mille modi diversi. E tra queste c’è quella di Elena Tuccitto, una giovane campionessa di karate che, dopo aver raccolto soddisfazioni e medaglie in tutto il mondo, ha deciso di seguire ciò che, per lei, era la forma di amore più grande: l’amore verso Dio.

Casentinese di Bibbiena, Sorella Elena ha mosso i suoi primi passi nella storica società Arezzo Karate di Alessandro Balestrini, diventando nel giro di pochi anni un’atleta di tutto rispetto, vero e proprio fiore all’occhiello dell’ambiente aretino delle arti marziali. Dopo le ripetute vittorie che l’hanno vista pluricampionessa prima a livello italiano e poi europeo, Elena ha anche conquistato l’agognato oro ai Mondiali di Algeri nel 1993.

Proprio all’apice della sua carriera agonistica, ha sentito rinascere in lei quella travolgente spinta alla vo-cazione che l’ha portata a un cambiamento radicale, a un ritiro dal ruolo sociale su cui aveva fondato le certezze e l’attività di una vita. Un ritrovarsi per comprendere meglio la missione che le era stata affidata, lasciandosi alle spalle le fatiche e gli onori del-lo sport e presentandosi a un incontro, quello con Dio, che non poteva più rimandare.

«Fin da piccola percepivo la presenza di Dio accanto a me – ricorda Sorella Elena. – Ma non gli ho mai concesso troppo per timore che potes-se stravolgere i miei piani di atleta». Tuttavia, nonostante non le mancasse niente, nem-meno la felicità di mettere al collo una medaglia riusciva a completarla davvero. Come ricorda Elena, «c’era però qualcosa che mi sfuggiva, un vuoto interiore che riusci-vo a colmare solo recitando il rosario con la mia sorellina». È stato l’incontro con padre Pancrazio, figlio spirituale di Padre Pio, durante uno dei

suoi pellegrinaggi, a farle capire che la sua felicità sa-rebbe stata totale solo con l’adempi-mento del disegno di Dio. A 35 anni ha tolto il kimono e la cintura per indos-sare saio e tau e, sempre con il sorri-so sulle labbra, si è trasferita a Cella di

La vita, una palestra per i propri valori

Tdi Elettra

Fiorini

[segue a pag. 16]

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16 15 MARZO 2013

Noceto (Parma), entrando nell’Istituto di Vita Consacrata della Fraternita Francescana di Betania, dove vive all’insegna della preghie-ra e dell’amore per il prossimo.

Non si può certo affermare che una scelta del genere sia stata facile: allontanarsi dagli affetti, dal lavoro di insegnante di educazio-ne fisica, ma soprattutto dal karate ha pre-sentato le sue naturali difficoltà. Ma, oggi, nello sguardo di Elena non c’è sofferenza, bensì un forte senso di arricchimento nato dal fatto che ha saputo riadattare il suo pre-cedente stile di vita al nuovo cammino di fede intrapreso, dimostrando che lo sport è metafora della vita. «Il karate, come la mia vita di adesso, è sacrificio, passione, con-centrazione e sviluppo della propria personalità. Tutta la vita è una pa-lestra dove coltivare i propri valori e io sono in costante allenamento: un allenamento meno fisico e più spirituale». Così l’intenso e duro la-voro in Nazionale, le acclamazioni del pubblico sportivo, la quiete del convento e la dedizione verso Dio e gli uomini, non sono che momenti di un unico sentiero percorso in nome dell’amore. «Cambia solo il risultato: prima lottavo per me stessa e l’oro in gara, adesso per la vita eterna e la pace dell’intera umanità».

Elena, inoltre, ci insegna che quando qualcosa diventa parte integrante di te, difficilmente puoi abbandonarlo. Così dall’ottobre 2011 è volata in Brasile, a Salvador de Bahia dove lavora, con la Fraternita, a un ambizioso progetto: la realizzazione di una casa d’acco-glienza con tanto di centro sportivo per far crescere i ragazzi di strada all’insegna del gioco e dei suoi sani principi. L’amore per la vita e per lo sport ha mille volti. Suor Elena è uno dei più splendenti.

[segue da pag. 15]

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Page 17: Il Settimanale di Arezzo 139

1715 MARZO 2012

n un mare agitato da crisi, riassetti societari e indifferenza, solo il cuore e la passione ha permesso al Volley Arezzo e al suo equipaggio di navi-gare a vele spiegate verso un sogno

che si può intravedere al di là dell’oriz-zonte. La blasonata società pallavolisti-ca aretina, forte di una storia prestigiosa quasi trentennale, è una delle poche in Toscana a poter affrontare campionati in tutte le categorie per quanto concerne il settore maschile. E ad altissimi livelli.

Chi ha buttato il cuore oltre l’ostacolo è proprio il suo attuale vicepresidente e dirigente, Luciano Berni, il quale ci mo-stra la struttura in cui si articola il Volley Arezzo: «Contiamo circa 85 iscritti suddivisi in primis tra Under 13, 14 e 15, più di 30 ragazzi provenienti dal minivolley affidati all’esperto Emiliano Nandesi con l’obiettivo di insegnargli i rudimenti del mestiere e creare solide amicizie».

Un amalgama che ha donato grandissimi frutti. È d’obbligo ricordare infatti che l’attuale Under 15, dopo aver vinto l’anno scorso il campionato regionale, si è classificato 11° in quello nazionale e quest’anno con-tinua la sua marcia trionfale ancora imbattuto.

«Il nostro vivaio – prosegue Berni – si corona con l’Under 17 che facciamo impratichire con l’esperienza in Serie D, in cui occupiamo la parte alta della classifica». Per garantire sempre nuovi stimoli e dare la pos-sibilità di crescere, molti ragazzi militano anche nella prima squadra, capolista a oggi del campionato di C1. La BancaEtruria Volley Arezzo ha compiuto, proprio per questa stagione, notevoli progressi. L’arrivo di Alessandro Campanari (ex Serie A e Nazionale, oggi giocatore e aiutante nello staff tecnico giovanile) ne è fulgida testimonianza. Il timone della C1 è saldamente tenuto da Mirko Morelli, allenatore storico dell’Arezzo Volley. Questo cammino importante è però irto di insidie: «I grandi risultati mietuti (C1 già qualifi-cata ai play-off e imbattibilità casalinga da due turni) sono frutto solo della nostra passione e della volontà di credere in validi progetti». Se lo sport è in crisi, questo settore ne subisce l’onda d’urto in maniera espo-nenziale, data la concezione di “sport minore” che etichetta la pallavolo maschile.

«Gli incentivi economici sono scarsi. I giocatori non prendono un euro ma le palestre in cui ci alleniamo costano caro, e il materiale altrettanto. Ma la nostra determinazione a rendere ancor più grande il Volley Arezzo è incrollabile: ne è testimonianza il grande lavoro svolto nelle scuo-le aretine. Il mio sogno è rendere partecipe tut-ta la città, troppe volte assente. Coinvolgerla in questa sana realtà, la cui linfa sono compe-tenza, serietà, sacrificio e l’elevato tasso atletico di uomini che si adoperano giorno per giorno per far vivere e rendere grande, anche in questo ambito, la nostra Arezzo».

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Volley Arezzo all’attaccodi Giacomo

Belli

Page 18: Il Settimanale di Arezzo 139

18 15 MARZO 2013

ante – quattro, appunto – sono le vittorie conquistate dagli amaranto sotto la gestione del presidente Ferretti e adesso, la strada si fa piana dopo aver spianato la Pianese. Un giro di parole per una squadra che, finalmente, sembra aver trovato il passo giusto tra le mura amiche, con il rammarico di una stagione comunque buttata alle ortiche con largo anticipo, per mille motivi, che vanno dalla gestione tecnica di coppia alla

successiva infelice esperienza in solitaria di Michele Bacis, per concludere con le traversie societarie che hanno portato al cambio di direttori sportivi e giocatori, per finire alla nuova proprietà.

Con l’obiettivo Coppa Italia abbastanza compromesso (mai dire mai, però) dalla sconfitta di Torre del Greco, rimane ormai poco da chiedere a questa squadra, se non finire di slancio una stagione che verrà archiviata tra le peggiori della storia per il novantenne cavallino amaranto.

La speranza rimane la solita, rivedere l’Arezzo laddove il blasone lo vorrebbe. Staremo a vedere.

Federico NOFRIÈ riuscito a dare equilibrio e fiducia a una squadra fin lì spaesata, partendo dalle cose semplici da fare, dal lavoro sul campo e infondendo un po’ di quella grinta che lo contraddistingueva quando giocava. I giocatori lo ascoltano e lo seguono e, intanto, si sta guadagnando la riconferma che sarebbe di sicuro la scelta migliore per dare continuità al progetto “Arezzo”.

Mauro FERRETTIAmmazza che caratterino! Si avventa su tutto e tutti, come il Mancini dei giorni migliori, tra ruba-galline e vigliacchi telematici. Insomma, alza la voce e si assume il ruolo di direttore generale, mossa che il predecessore della Rassinata aveva solo minacciato di fare. Che dire, la scelta di fare terra bruciata col passato è legittima e coraggiosa. D’ora in avanti, nel bene e nel male, sarà tutta farina del suo sacco, e questo va apprezzato. Magari si sforzi, se può, di essere un po’ meno permaloso: meno silenzi stampa e più sorrisi stampati non guasterebbero.

Roberto DOLCINelle gerarchie di Nofri, per il momento pare aver vinto il ballottaggio con Casini, e non è poco, tenendo conto che sono sì coetanei ma che il collega di reparto vanta un’esperienza sicuramente superiore alla sua. Solo che tutta questa impressione di sicurezza tra i pali non la dà, vedi la sciagurata uscita di

Torre del Greco costata il pareggio dopo soli due minuti dalla rete di Martinez. Periodi agroDolci.

La marcia dell’Arezzo prosegue in quartaT di Luca

Stanganini

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1915 MARZO 2012

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rima della gara era solo una spe-ranza lontana, poi, man mano che la fine della manifestazione si faceva sempre più vicina, la possibilità di andare a podio è di-

ventata una bellissima realtà. È così che Anna Visibelli ha vissuto la gara di salto in lungo dei Campionati Italiani Assoluti indoor che si sono svolti ad Ancona lo scorso febbraio. «È stata una gara stranissima – rac-conta Visibelli, – svoltasi in un giorno soltanto e non suddivisa in due giornate come avviene solitamente, il che ha fatto sì che alla sera molte atlete fossero stanche non solo fisicamente, ma anche e soprattutto mentalmente».

Infatti, dalla mattina alla sera, le sedici atlete si sono confrontate in pedana in una gara a eliminazione, che ha visto scendere il numero delle candidate alla vittoria prima a dodici e successivamente a otto. «Le atlete favorite per le medaglie – continua – hanno avuto diversi problemi, così io e le altre sul podio siamo state brave a sfruttare l’occasione e a ottenere un buon piazzamento, che mi dà molta fiducia per il pro-

seguimento della stagione». Il buon piazzamento di Visibelli è il secondo posto,

una medaglia d’argento ricca di emozioni. «È stato un risultato inaspettato, ma che ha premiato tutti i miei sforzi. Solo una settimana prima era impensabi-le questo argento, poiché ero a casa con febbre e influenza, e avevo saltato gli ultimi allenamenti. Sono contentissima di questo secondo posto, ottenuto con una misura di 5.97, anche se appena finita la gara mi hanno fatto notare che non ho vinto l’oro per soli tre centimetri. Alla fine, però, il bilancio di questa gior-nata è stato estremamente positivo e sono più che soddisfatta del mio risultato». Per Visibelli si prospetta ora un altro prestigioso appuntamento: a luglio ci saranno gli Europei a Tampere, in Finlandia, e l’are-tina, che gareggia per l’Atletica Firenze Marathon, è più decisa che mai a raggiungere questo obiettivo. «Devo ottenere una misura minima sopra i 6.10 metri – conclude Visibelli. -– La concorrenza è davvero forte, ma spero di farcela e di avere il pass per questa importante manifestazione.

Ho diverse date, da maggio in poi, per centrare la mi-sura e assicurar-mi un posto tra le tre rappresentanti dell’Italia: sarebbe davvero una gran-de soddisfazione».

P

Anna Visibelli, un argento che vale qualcosa

in piùAnna Visibelli (prima a sx)

L’atleta aretina conquista un brillante secondo posto ai

Campionati Italiani Assoluti Indoor

di Alessio Segantini

Page 20: Il Settimanale di Arezzo 139

20 15 MARZO 2013

Al Centro Sport Chimera si formano i nuovi istruttori di nuoto

Da mercoledì 27 marzo inizia il nuovo corso promosso dalla Società Nazionale di Salvamento

a Società Nazionale di Salvamento insegna a insegnare. L’associazione aretina è pronta a dare il via al nuovo corso di formazione per il conseguimento della qualifica di “Istruttore di nuoto e attività acquatiche”. Le lezioni inizieranno mercoledì 27 marzo presso il Centro Sport Chimera, e saranno aperte a uomini e donne con un’età tra i 16 e i 55 anni; il corso ha l’obiettivo di fornire agli allievi le competenze per poter insegnare a nuotare, e permetterà loro di conseguire un brevetto riconosciu-

to su tutto il territorio nazionale. «Oggi sono poche le persone in grado di insegnare nuoto – spiega Marco

Magara, segretario della Società Nazionale di Salvamento. – Alla luce di ciò sia-mo orgogliosi di organizzare questo corso, perché riteniamo che quello di istrutto-re sia uno dei ruoli più importanti, sia perché assicura l’insegnamento del nuoto sia perché garantisce la sicurezza negli ambienti acquatici. Ovviamente si tratta di un corso altamente specializzato, dunque tutti i partecipanti dovranno già posse-dere i fondamenti tecnici del nuoto e dovranno dimostrare di saper galleggiare, di stare apnea e di nuotare in almeno tre stili». Il corso continuerà fino a giugno per un totale di 70 ore di lezioni e 40 di tirocinio.

Un buon istruttore deve pri-ma di tutto padroneggiare le tecniche del nuoto, dun-que le lezioni iniziali saranno principalmente pratiche e dedicate al perfezionamen-to delle abilità natatorie. Nel corso delle serate sono pre-viste anche lezioni teoriche condotte con la collabora-zione di psicologi dello sport, medici e scienziati motori, che formeranno gli allievi sui più svariati argomenti: didat-tica, pedagogia, teoria del

movimento, biologia, anatomia, fisiologia, psicologia, teorie della comunicazione, tecniche e stili del nuoto.

A chiudere il percorso sarà il tirocinio con le stesse società del Centro Sport Chimera, che offriranno l’op-portunità concreta per far pratica da istruttore e che proietteranno i partecipanti verso le prime esperienze lavorative nel mondo del nuoto.

«Le iscrizioni sono già aperte – conclude Magara. – Per ottenere ulteriori informazioni sul corso è possibi-le rivolgersi alla segreteria del Centro Sport Chimera, chiamare lo 0575/35.33.15 o visitare i siti www.centro-sportchimera.com o www.salvamento.it».

L

Page 21: Il Settimanale di Arezzo 139

21IL SETTIMANALE DI AREZZO15 MARZO 2013

di Chiara Savarino

ornano il cabaret e la comicità sperimentale di Aurora Ridens: 20 e 27 marzo, 3 e 10 aprile, quattro appun-tamenti – sempre alle ore 21.30 – attendono il pubbli-co aretino al Circolo Aurora in piazza Sant’Agostino.

Quattro date speciali per festeggiare la decima edizione del for-tunato laboratorio comico ideato dal duo Noidellescapediverse.

Il 27 marzo del 2003 iniziò questo grande viaggio e il pros-simo mercoledì 27 marzo Samuele Boncompagni e Riccardo Valeriani, insieme ad amici, comici e spettatori, spegneranno le candeline delle torta per festeggiare un percorso fortunato che continua a far ridere e incuriosire il pubblico aretino e non solo.

Tanti i cabarettisti da tutta Italia che, come sempre, arricchi-ranno le date venendo a provare pezzi nuovi e gag in questa alchi-mia che si crea tra artisti e spettatori durante le “serate di pubblica sperimentazione comica”. Il laboratorio è a ingresso gratuito ed è il più longevo della Toscana.

Ma gli eventi culturali dell’associazione non fi niscono qui. Dopo la tournée dello scorso anno tra Liguria ed Emilia Romagna torna a Bibbiena, al Teatro “Dovizi” il 21 marzo, lo spettacolo I Menecmi alla terza. Si tratta di una riscrittura moderna della nota commedia degli equivoci di Plauto, dove gli undici personaggi

sono messi in scena da tre attori in un turbinio giocoso di cam-bi di cappelli e voci, ad amplifi care ulteriormente l’intreccio: Samuele Boncompagni, Riccardo Valeriani e William Catania.

La musica dal vivo, con dieci strumenti suonati da due mu-sicisti, Massimo Ferri e Massimiliano Dragoni, accompagnerà gli attori con melodie etniche della tradizione mediterranea, luogo interessato dalla commedia plautina, ambientata tra Siracusa, Taranto ed Epidamno (Durazzo).

Marzo è anche il mese in cui continuano le collaborazioni con importanti istituzioni culturali del territorio aretino come la Fraternita dei Laici, con i suoi per-corsi didattici nei musei aretini, e con la Fondazione Casa Museo “Ivan Bruschi”, con percorsi teatralizzati dedicati ai più piccoli.

Un inizio di primavera che si annuncia dunque ricco e variegato per i Noidellescarpediverse, sempre all’insegna del ca-baret e della comicità intel-ligente.

LA FESTA DI COMPLEANNO, LE NUOVE DATE E I PROGETTI MARZOLINI DEI NOIDELLESCARPEDIVERSE

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22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 15 MARZO 2013

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L’ARTE CONTEMPORANEA

lzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha subito il fascino dei Tarocchi. In campo artistico sono molti i pittori che, pure in epoca contemporanea, li hanno reinterpretati. Qualche nome? Guttuso, Dalì, Gentilini, Clemente e Niki de Saint-Phalle rappresentano già un bel par-terre de rois.

I Tarocchi sono anche i protagonisti di uno dei più bei cicli di Giancarlo Montuschi, artista faentino da anni trapiantato in Valtiberina. Dal 28 marzo al 9 aprile 2013 essi saranno esposti ad Arezzo, alla Galleria d’Arte Villicana D’Annibale, nell’ambito della mostra Il Sentiero degli Arcani Maggiori, che inaugura la nuova stagione dello spazio espositivo di via Cavour 57.

Un tema che, come ci conferma l’autore, ha già ricevuto i più ampi consensi in tutta Italia.

«I miei Tarocchi sono stati esposti per la prima volta a Roma, durante la Notte Bianca del 2006, alla Galleria Navona 42. Tra le mostre di successo,

che li hanno visti come primattori, ricordo vo-lentieri quella del 2007 alla Galleria Comunale di Arte Contemporanea di Faenza, dove dialogarono con gli Arcani Maggiori del grande Franco Gentilini, oppure quella del 2009, quando all’Ale-xander Museum Palace Hotel di Pesaro interven-ne l’esperto di discipline simboliche ed ermetiche Andrea Vitali».

Come si è avvicinato a queste carte?

«Il loro signifi cato, che va oltre l’aspetto ludi-

A

GIANCARLO MONTUSCHILA MAGIA E IL MISTEDEI TAROCCHI

Guardiano del volo (ceramica raku, 10x10x35, 2013)

Il Carro (acrilico su tela, 50x80 cm)

I TAROCCHI

Mazzo di 78 carte già diffuso alla fine del Medioevo, nato inizialmente a scopo ludico e didattico e in

seguito divenuto lo strumento più utilizzato nella car-tomanzia. Dette anche “lame”, le carte dei tarocchi sono formate da due gruppi distinti, quello degli Arcani Maggiori o Trionfi, che comprende 22 carte illustrate con figure umane, di animali e mitologiche, e quello degli Arcani Minori, composto da 56 carte suddivise nelle quattro serie di semi della tradizione italiana: de-nari, coppe, spade e bastoni; ogni serie è formata da dieci carte numerali e quattro figure.

Page 23: Il Settimanale di Arezzo 139

23IL SETTIMANALE DI AREZZO15 MARZO 2013

TERO

co, mi ha sempre affascinato fi n da quando, nel perio-do giovanile, colla-boravo a una rivi-sta di esoterismo».

Gli elementi distintivi della sua arte – le fi -gure blu senza volto, immerse in paesaggi arcadici pieni di colori e magia – tornano anche nella rivisitazione dei Tarocchi.

«Il blu è il colore legato al cosmo, alla nostra dimensione spi-rituale. La mancanza del volto serve invece a togliere un’identi-fi cazione ben precisa. I miei personaggi possono appartenere a qualunque civiltà o epoca, quindi sono universali».

Cosa ammireremo nella mostra che verrà inaugurata gio-vedì 28 marzo ad Arezzo?

«La personale, curata da Michele Loffredo, includerà circa cento opere tra acrilici su tela, sculture e dischi in ceramica raku e disegni. Sarà un’esposizione dotata di vari livelli di lettu-ra, alla quale il 6 aprile parteciperà anche lo scrittore e saggista Giordano Berti, autore di numerosi studi dedicati ai rapporti tra arte e occulto. Sono sicuro che la mostra stimolerà in egual modo appassionati d’arte, cultori dei giochi da tavolo e inna-morati di simbologia e mistero». www.montuschi.it

di Marco Botti

Giostra medievale (acrilico su carta fatta a mano, 50x70, 2013)

013)

CHI È

Giancarlo Montuschi è nato nel 1952 a Faenza (Ra). Ha studiato al Liceo Artistico

di Bologna e frequentato l’Accademia di Belle Arti prima nel capoluogo emiliano e quindi a Ravenna. Nel 1976 gli viene assegnata la cat-tedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Sansepolcro (Ar).

Sempre in Valtiberina, a San Leo di Anghiari (Ar), l’artista porta avanti da anni, assieme alla moglie ceramista Madga Garulli, uno degli ate-lier più importanti del territorio aretino.

La ricerca di Montuschi abbraccia varie tec-niche e muove dalla pop art e dai linguaggi post-pop del secondo Novecento per affron-tare negli anni argomenti alchemico-esoterici, temi ludici, cicli diversificati come quelli legati a miti, animali, letteratura e musica.

Dal 1972 espone con successo di pubblico e critica in Italia e all’estero.

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24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 15 MARZO 2013

la natura, madre di ogni paesaggio – rurale o astrale, cittadino o astronomico – che nel corso delle epoche perpetua la nostra crescita. Ed è confrontandosi con lei che l’uomo ha potuto e continua a conoscersi.

Della tutela dell’arte e del paesaggio, del patrimonio storico e naturale del nostro Paese si occupa Italia Nostra, associazione attiva da oltre cinquant’anni in tutta Italia e che, con l’obiettivo di salvare il “Passeggio del Prato” da interventi di recinzione, si forma anche ad Arezzo tra il 1991 e il 1993 per volere dell’architetto Sandra Marraghini, appassionata presidentessa e anima della sezione.

Di cosa si occupa l’associazione nel territorio aretino?«Dopo aver ottenuto il vincolo monumentale per la zona del Prato – ci

racconta la Marraghini – ci siamo rivolti alla tutela dei numerosi “Giardini Porcinai”, quindi progettati dal più grande architetto-paesaggista del primo Novecento, disseminati in provincia e in città.

Dal 1996 abbiamo iniziato a fare ricerche anche sulla Fattoria Granducale di Montecchio in Val di Chiana. Essa era, ed è tutt’oggi, un emblema dell’im-pegno del Granduca Pietro Leopoldo nel tentativo di modernizzare l’agricol-tura toscana con la bonifi ca della zona nel corso del Settecento.

Le sette case coloniche che fece costruire – oggi ne restano tre – rispondono a un disegno ben preciso: sorgono lungo uno stradone orientato, lungo il quale le ombre delle colonie che vi si distendono danno al contadino delle importanti informazioni, come l’indicazione del mezzogiorno e il ciclo delle stagioni.

Siamo di fronte a una sorta di bussola, una rosa dei venti architettonica. Quindi è molto importante che la Fattoria venga tutelata e perché no?, restaurata».

Italia Nostra ed eco-design. Di cosa si tratta?«Già da qualche anno a Bolzano sono stati inseriti, nel regolamento edilizio, incentivi per la costruzione

dei “tetti verdi” in case private e centri commerciali. Sono innovative coperture naturali che si comportano da ottimi isolanti termici e fi ltri agli inquinanti, favoriscono la biodiversità, trattengono acqua e smog e assorbono i rumori cittadini. Con campagne informative vorrei portare i green roofs anche ad Arezzo».

È

ITALIA NOSTRA TUTELA L’AMBIENTE, FA RICERCHE E INFO

NON SI PUÒ FARE A MENO DELLA NATURA

di Valentina Paggini

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Page 25: Il Settimanale di Arezzo 139

25IL SETTIMANALE DI AREZZO15 MARZO 2013

A b b i a m o saputo di una impor t an t e ricerca che sta conducendo personalmen-

te in campo storico-artistico.«Il 4 luglio 1442 viene realizzata – non sappia-

mo da chi né perché – la prima “mappa celeste” della storia dell’Occidente, nella sagrestia vecchia della chiesa di San Lorenzo a Firenze. Dallo studio dei numerosi simboli e rimandi interdisciplinari che vi si trovano, si nota che i due punti orientativi principali sono uno in Cina, a Shanhaiguan, e l’al-tro in Canada, America del Nord. Viene dunque da chiedersi – conclude l’architetto – se la scoperta dell’America non sia stata solo il frutto dell’idea di un solo personaggio, bensì l’approdo di un immenso la-voro di studio e ricerca scien-tifi ca con esplorazioni non sempre andate in porto, pa-ragonabili agli odierni viaggi nello spazio, e simbolo della grande cultura rinascimenta-le, di cui Firenze è stata culla e capitale mondiale. Il pro-sieguo della ricerca potrebbe darci risultati eclatanti».

www.italianostra.org

E INFORMA IL CITTADINO

O COLPO DI LAPIS!

Si conclude il progetto “Visti da vicino”

Sabato 16 marzo, alle ore 17.30, presso l’InformaGiovani di Piazza Sant’Agostino verrà inaugurata la mostra Colpo di Lapis! delle artiste

Claudia “Nuke” Razzoli e Flavia Luglioli.L’eclettica fumettista Claudia Razzoli, dopo il diploma in fumetto alla

Scuola Internazionale di Comics, è entrata a far parte del collettivo Katlang!, collaborando a progetti come Shit e Loop e lavorando sia come disegnatrice sia come graphic novelist.

L’illustratrice Flavia Luglioli, invece, nei suoi lavori sperimenta il desi-derio, dando così vita all’immagine del ricercatore studioso dell’animo umano, che riconosce l’irreale nelle diverse situazioni – perfino parados-sali – che ci accadono ogni giorno.

La mostra, visibile fino al 31 marzo, è l’ultima nel progetto Visti da vi-cino, sostenuto dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio, dalla Regione Toscana, dalla Provincia e dall’As-sessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Arezzo. L’iniziativa, curata da Matilde Puleo insieme con l’archivio giovani Cerniere-ar.it, ha l’obiettivo di stimolare e far cono-scere la creatività dei talenti del territorio.

www.cerniere-ar.itSerena Capponi

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26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 15 MARZO 2013

A pranzo con il buffil buffetet: : pancia piena, pancia piena, umore alto!umore alto!

a pausa pranzo è uno dei momenti più importanti della giornata. Dopo la mattina al lavoro, la pausa pranzo rappresenta l’occasione per staccare la spina e ricaricare le pile, con il cibo, la compagnia e l’ambiente scelti che finiscono per incidere sul resto del pomeriggio. È necessario dunque scegliere con molta attenzione come passare questo tempo.

Una valida possibilità è offerta dal ristorante aretino “Le Rotte Ghiotte” (in via Montefalco 34) che, per venire incontro ai gusti di tutti, il martedì e il giovedì propone, accanto ai tradizionali piatti alla “carta”, la possibilità di pranzare con un ricco buffet low cost.

«Al tradizionale menù abbiamo affiancato l’idea del buffet – racconta lo chef Shady. – Questo serve per andare incontro alle esigenze di chi lavora o studia ad Arezzo e non ha la possibilità di tornare a casa, ma anche per tutti coloro che vogliono passare una pausa pranzo diversa con gli amici o i colleghi. Nell’allestire il nostro buffet mettiamo la stessa cura che dedichiamo ai cibi alla carta, con piatti di qualità preparati con prodotti freschi e rigorosamente di stagione».

Attratti da questa alternativa, alcuni redattori del “Settimanale di Arezzo” hanno deciso di darsi appun-tamento alle Rotte Ghiotte per passare un pranzo insieme e provare le delizie del buffet.

Il pranzo inizia e, tra risate e discorsi più o meno seri, i cinque giornalisti iniziano una continua processione tra il loro tavolo e il bancone con i piatti proposti dallo chef Shady. La scelta è ricchissima, dunque tra cibi caldi (tacchino in umido, lasagne, minestra di legumi e farro…), verdure, insalate, crostini e altri stuzzichini, ogni volta i commensali partono con il piatto vuoto e tornano con il piatto strapieno. «È tutto buonissimo – affer-ma la giornalista sportiva Elettra Fiorini. – A rendere questo pranzo ancora più piacevole contribuisce pure il clima che si respira nel ristorante: mi sembra di mangiare a casa mia, e questo permette di sentirsi a proprio agio e passare un po’ di tempo in allegria con un gruppo di amici e del buon cibo».

Il tempo vola e, quan-do l’orologio richiama all’ordine, i nostri redatto-ri tornano al lavoro molto più leggeri e soddisfatti. La formula del pranzo ha funzionato: la pancia è piena e l’umore è alto!

Marco Cavini

LL

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27IL SETTIMANALE DI AREZZO15 MARZO 2013

INFORMAINFORMAModello Cud 2013: LE NOVITÀ PER I PENSIONATI

Raggiunti dall’informazione che l’Inps non recapiterà per posta, come di consueto, il modello Cud, siamo andati presso le Acli di Arezzo per informarci in merito a questa notizia che sta destando interesse.

Abbiamo chiesto conferma ai responsabili dei servizi Acli, domandando se le preoccupazioni espresse da molti pensionati siano o meno fondate.

Pietro Donati (direttore del Patronato Acli): «Confermo la notizia. In applicazione della legge di stabilità, l’Inps ha provveduto a ren-dere disponibile on-line il modello Cud 2013. Quindi i pensionati non riceveranno per posta il proprio Cud, ma dovranno reperirlo attra-verso internet accedendo al portale dei servizi Inps on-line.

Il Patronato Acli e il Caf Acli sono canali alternativi per ottenere immediatamente e gratuitamente il modello Cud. La nostra opinio-ne è che le nuove tecnologie possano avvantaggiare solo chi è già in possesso di un computer, una con-nessione internet e una stampante, ma che penalizzino gli anziani che non dispongono di questi mezzi».

Matteo Bracciali (responsabile del Servizio di Assistenza Fiscale Caf-Acli): «Ci siamo impegnati a diffondere al massimo la notizia che il Cud non verrà inviato per posta per evi-tare che i pensionati, dopo lunga attesa, possano mancare l’importante appuntamento con il Modello 730. Invitiamo pertanto i pensionati a rivolgersi per tempo agli sportelli del Caf Acli e del patronato Acli per ricevere copia del modello Cud, evitando così le lunghe code che si creeranno nelle prossime settimane».

Paolo Formelli (segretario dell’Associazione Anziani e Pensionati Fap Acli): «La nostra associazione ha condotto una riflessione attenta sui disagi connessi all’utilizzo delle nuove tecnologie per lo svolgimento delle pratiche burocratiche. Riteniamo che la tecnologia non sempre semplifichi la vita: nel caso del modello Cud 2013 ci sentiamo di af-fermare che questi metodi moderni siano validi per determinare un risparmio per gli enti previdenziali, ma che con essi non si realizzi un buon servizio per i pensionati. La Fap Acli di Arezzo registra un forte malcontento per questa iniziativa dell’Inps, e pone in campo i propri volontari per ridurre al massimo il disagio dei pensionati». COSA

È IL MODELLO CUD 2013?

Il modello Cud è la certificazio-ne del reddito percepito nel 2012

dall’Inps, sia in forma di pensione sia in forma di mobilità, cassa integrazione e disoccupazione. Certificazione essen-ziale allo svolgimento della dichiarazio-ne dei redditi, il Cud deve essere reperi-to da tutti i pensionati tenuti alla presen-

tazione del 730 o del modello Unico entro la fine del mese di

maggio 2013.

SEDE PROVINCIALE AREZZOvia Guido Monaco 48 – 0575/21.700 – 0575/[email protected] MERIDIANAvia Pizzuto 34 – 0575/[email protected] ZONALE VALDARNOvia Roma 1, San Giovanni Valdarno – 055/[email protected] ZONALE CASENTINOvia Nazario Sauro 26, Ponte a Poppi – 0575/[email protected] ZONALE VALTIBERINAvia XX Settembre 127, Sansepolcro – 0575/[email protected]

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28 IL SETTIMANALE DI AREZZO 15 MARZO 2013

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el precedente articolo abbiamo trattato dell’assegno di mantenimento, concesso eventualmente in sede di separazione per-sonale dei coniugi.

Oggi concentriamo la nostra attenzione sull’asse-gno divorzile, che rappresenta un istituto differente rispetto all’assegno di mantenimento, sia per quanto riguarda la natura sia per la funzione.

L’assegno divorzile, disciplinato dall’art. 5, co. 6, della legge sul divorzio n. 898 del 1970, deve essere corrisposto al coniuge bisognoso quando il vincolo matrimoniale viene sciolto defi nitivamente, ovvero dopo la pronuncia della sentenza di divorzio.

NATURA L’assegno divorzile ha natura assistenziale/solida-

ristica, poiché volto a sostenere il coniuge che non

abbia mezzi economici suffi cienti a garantirgli un tenore di vita equiparabile a quello avuto in costanza di matrimonio.

REQUISITIIl giudice, con la sentenza di divorzio, deve tenere

conto, ai fi ni della determinazione dell’assegno, delle condizioni economiche di entrambi i coniugi (beni mobili, beni immobili, denaro, crediti, ma anche ca-pacità di lavoro e potenzialità di carriera…), delle ra-gioni del divorzio (in particolare a chi è addebitabile la causa che ha comportato lo scioglimento del rap-porto matrimoniale), della durata del matrimonio, dei contributi dati da ciascun coniuge in costanza di matrimonio.

L’assegno divorzile richiede, per la sua correspon-sione, requisiti più rigidi rispetto a quelli previsti per

l’assegno di mantenimento, poiché il secondo si corrisponde tra coniugi (in quanto ancora esiste tra loro il rapporto coniugale) mentre il primo tra ex coniugi in assenza del vincolo matrimoniale. Per vedersi riconoscere l’asse-gno divorzile l’ex coniuge non solo deve essere privo di mezzi adeguati per il proprio sosten-tamento, ma deve essere nella condizione di non poterseli procurare per ragioni oggettive (ad esempio invalidità fi sica che non consente di lavorare).

La mancata liquidazione, in sede di separa-zione, dell’assegno di mantenimento non pre-clude la liquidazione di quello divorzile.

MODALITÀ DI CORRESPONSIONEL’assegno può essere versato a cadenza pe-

riodica (solitamente mensile), con modalità di pagamento da decidere tra i coniugi, oppure in un’unica soluzione, previo accertamento giudiziale sulla congruità dell’importo offerto dal coniuge. La scelta della seconda soluzione comporta per il coniuge assegnatario, in caso di morte dell’ex coniuge, tre considerevoli conseguenze:

non può più vantare alcun diritto in ambi-

L’ESPERTO RISPONDE

L’ASSEGNO DIVN

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO15 MARZO 2013

to successorio (ottenere cioè una quota dell’eredità proporzionale all’importo percepito con l’assegno mensile);

non può vedersi riconoscere automaticamente il diritto alla pensione di reversibilità;

non può richiedere la revisione dell’assegno.L’assegno divorzile può essere richiesto sia al mo-

mento della richiesta di divorzio, oppure in un mo-mento successivo se le condizioni di vita del coniuge lo richiedano.

Il suo ammontare non è immutabile nel tempo, ma può essere revisionato in qualsiasi momento nel caso siano intervenute sostanziali modifi che di carat-tere economico del coniuge assegnatario o di quello obbligato.

ESCLUSIONIL’assegno divorzile è escluso in caso in cui il coniu-

ge benefi ciario si sposi nuovamente, poiché in que-sta ipotesi i doveri assistenziali si trasferiscono nella persona del nuovo coniuge. La nuova convivenza di fatto con altra persona (cosidetta convivenza more uxorio), invece, non fa venire meno automaticamen-te il diritto all’assegno divorzile, ma necessita di ap-posito accertamento giudiziale in punto delle nuove condizioni economiche. Il coniuge ha il diritto di rinunciare all’assegno, ma, qualora sopravvenga un particolare stato di bisogno, avrà comunque diritto di richiedere giudizialmente la revisione dell’impor-to statuito con la sentenza di divorzio.

LA TUTELA DELL’ASSEGNOCome per l’assegno di mantenimento, anche per

l’assegno divorzile può essere richiesta la cosiddetta distrazione dei redditi da lavoro, ovverosia che l’asse-gno venga versato direttamente dal datore di lavoro dell’ex coniuge obbligato.

Nell’ipotesi in cui esista il pericolo che l’obbligato si sottragga al dovere di versare la somma, il giudi-ce può imporre che questi dia garanzie reali (pegno, ipoteca) oppure personali (fi deiussione).

Avv. Giacomo Chiuchini[Avvocato del Foro di Arezzo]

Per porre domande inerenti all’inserto odierno, scriveteci all’indirizzo di posta elettronica

[email protected]

DIVORZILE

editoriacomunicazionepubblicità

a cura della dott.Giacomo Chiuchini

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30 IL SETTIMANALE DI AREZZO 15 MARZO 2013

ti accompagnano in città (e a ballare!)

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ti accompagnano ti accompagnanoin città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

di Fabio Mugelli

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«Con otto punti vado ’n Parlamento»dice Bersani «e si c’è maggioranzase fa ’n governo a nostro piacimento»«Si da noi cerchi voti, un c’è speranza»

risponde Grillo «da ’st’urecchio un sento:d’inciùci n’aéte fatti già abbastanza!»

«Si se facesse un’accomodamento,sidùti a tavulìno in una stanza,

un po’ al Pidì e un póco al Pidièlle…»dice Berlùsca «ce s’avrebbe ’n manola soluzione… n’n tasca ai Cinquestelle!»

«Si questi un metta-ràn la testa a posto,

toccarà a me» dice Napolitano«sbrogliare la matassa ad ogni costo»

di Leonardo Zanelli

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Le panine sono un pane ti-pico della zona di Arezzo che si prepara ancora in casa nel periodo pasquale.

Ne esistono alcune versio-ni, la prima – la più diffu-sa – contiene zafferano, che

conferisce il classico color oro all’impasto, e uva passa, ed è leggermente dolciastra. La seconda, detta panina unta casentinese, a forma di pane, abbina agli usuali ingredienti (farina, lievito, uovo, zucche-ro) ciccioli, olio, sale, pepe e unto di soprassata.

A Subbiano il Lunedì dell’Angelo tradizione voleva che a vendere la pa-nina fosse la “Compagnia”, antica isti-tuzione che provvedeva alla cottura e alla distribuzione di questo alimento.

Il romano Amir, nomination ai David di Donatello per la colonna sonora del fi lm Scialla!, terrà all’Arezzo Factory un laboratorio sul linguaggio hip hop, da lui stesso ideato.

Le lezioni si ter-ranno il 13, 14, 19, 20, 26, 27

marzo e 2 aprile in via Masaccio 6. Per info e iscrizioni 0575/908641 –

[email protected] Lucio Massai

Maniac di Franck Khalfoun **½Il restauratore di manichi-

ni Frank è un disturbato serial killer, feticista dei capelli del-le proprie vittime femminili. L’incontro con Anna, artista di cui s’innamora, fa esplodere la pazzia. Il remake del B-movie cult anni Ottanta sposta l’azione da New York a una scurissima Los Angeles e vede il mite Elijah Wood nel ruolo che rese leggendario Joe Spinell: l’attenzione si sposta sulla sua debolezza con le donne dovuta al rapporto con la madre, rispetto alla totale brutalità dovuta alla solitudine imperan-te nell’originale. Le riprese in soggettiva dell’assas-sino e una dose di scene cruente tengono vivo il film, che però non si sbilancia mai, né nel gore né nello spontaneismo delle riprese guerrilla style né nel thriller. Una buona prova attoriale che manca di coraggio e risoluzione finale. Enrico Badii, [email protected]

cine

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31IL SETTIMANALE DI AREZZO15 MARZO 2013

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la vignetta di Gigi Paggetti

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