Il Settimanale di Arezzo 115

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WWW.FONDAZIONEMONNALISA.ORG LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO) 0575/1786102 - INFO@STRASICURA.EU ANNO III NUMERO 115 • VENERDÌ 14 SETTEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI UFFICIO POSTALE via Guadagnoli 37 0575/302676 www.swisspost.it SPEDIZIONI IN TUTTO IL MONDO A R E Z Z O C A P I T A L E A R E Z Z O C A P I T A L E D E L L E C O N O M I A D E L L E C O N O M I A V E R D E V E R D E

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Il Settimanale di Arezzo 115

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LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO)

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ANNO III NUMERO 115 • VENERDÌ 14 SETTEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 14 SETTEMBRE 2012

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO III NUMERO 115 – VENERDÌ 14 SETTEMBRE 2012

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARI-NO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected] TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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LA FONDAZIONE MONNALISA ONLUS,

IL “SETTIMANALE DI AREZZO” E LE

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VITA DELLA CITTÀ3 Tassa di bonifica: opinioni a confronto4 Tanti passi per star bene, serie di appuntamenti per scoprire Arezzo5 Lucio Beloni (Comitato Acqua Pubblica) ci spiega perché secondo loro navighiamo in cattive acque6 Nodo “Provincia”: le carte che restano da giocare7 Fantapolitica per il nuovo thriller di Pierfrancesco Prosperi10 In viaggio per amore: in cammino da Arezzo a Romano d’Ezzelino26 Settimana Europea della Mobilità Sostenibile: “In città senza la mia auto”28 Arezzo capitale della Green Economy

AREZZO’N’ROLL8 Scatti dai festival estivi

AREZZO SPORT SPECIALE OLIMPIADI13 Angelica Savrajuk, un bronzo olimpico per la gin-

nastica aretina15 Il Circolo Schermistico Aretino sa come colpire nel punto giusto16 Tiro al piattello, occasione da prendere al volo17 Calci e pugni in volo con il taekwon-do della Four Kicks18 Osteopatia, terapia che abbraccia varie disci-pline19 Under 16 e Prima Divisione: le ragazze della Volley 88 sono pronte a sdoppiarsi20 Centinaia di aretini in “vasca grande” per tenersi in forma

CULTURA21 Identità e consapevolezza: Ilaria Margutti, artista in costante ascesa, le ha trovate grazie al ricamo23 Musica a colori, omaggio all’arte di Palumbo con un recital in galleria24 Compagnia Teatrale Persei: fra Arezzo e provin-cia una realtà emergente

IN QUESTO NUMEROIN QUESTO NUMERO

a servizio di aziende, editoria, pubblicità

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO14 SETTEMBRE 2012

PAOLO TAMBURINI, COMMISSARIO DEL CONSORZIO DI BONIFICA, DIFENDE LA TASSA: «FAREMO RICORSO ALLA COMMIS-SIONE PROVINCIALE»

Paolo Tamburini, commissario del Consorzio di Bonifi ca Val Di Chiana aretina, difende l’esisten-za del Consorzio di Bonifi ca e della relativa tassa di bonifi ca, messa in discussione dalla sentenza n. 101/2011 della Commisione Tributaria Provinciale di Arezzo, che ne ha dichiarato l’illegittimità per l’anno 2009 affi dando l’onere della prova a carico del Consorzio e affermando che i ricorrenti, non avendo ricevuto alcun benefi cio ai propri fabbricati o terreni, non dovevano pagarla.

«I ricorrenti sono 6-700 cittadini a fronte di un totale di 50.000 avvisi. Quindi in sostanza una pic-colissima percentuale del totale. Per comprendere questa tassa e l’esistenza stessa del Consorzio si deve avere una visione a largo spettro e rendersi conto di ciò che accade da altre parti.

I Consorzi di Bonifi ca in altre zone sono presenti da molto tempo, il Consorzio Fiumi e Fossi di Siena esiste persino dal 1600.

In questo Arezzo è stata tardiva, poichè fi no al 2005 non esisteva ancora un ente specifi co per la bonifi ca, e il Consorzio è diventato operativo sol-tanto nel 2008, in coincidenza con l’inizio della cri-si: forse per questo è male accettato».

La sentenza d’illegittimità della tassa è relativa so-

TASSA DI BONIFICA:OPINIONI A CONFRONTO

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BRACCIALI: «SE IL CITTADINO PAGA DEVE AVERE UN RITORNO SUL VALORE DEL PROPRIO IMMOBILE O DEL TERRENO CHE POSSIEDE»

Matteo Bracciali, capogruppo del Pd, esprime il pensiero del Partito Democratico sulla tassa di bonifi ca e sullo stesso Consorzio di Bonifi ca Val di Chiana aretina, commentando la sentenza n. 101/2011 della Commissione Tributaria Provinciale che ha dichiarato l’illegittimità di tale tassa per l’an-no 2009.

«Se hanno avuto ragione 700 cittadini vuol dire che hanno ragione anche gli altri 49.300. Se il citta-dino paga deve avere pure un ritorno sul valore del proprio immobile o del terreno che possiede».

Nel gennaio 2011 il sindaco Fanfani aveva scritto una lettera a Enrico Rossi per chiedere lo scioglimento del Consorzio e delegarne le com-petenze alla Provincia.

«Le Province sono gli enti preposti al coordina-mento di molte attività, alcune delle quali possono essere ricondotte alla gestione del territorio. La po-sizione del Pd è quella di eliminare gli enti di se-condo livello, intermedi, e affi dare alle Province tali mansioni.

Perchè un cittadino deve pagare una tassa annua a un Consorzio che non elegge e non avere neanche il potere di decidere chi spende e di fatto come spende i soldi provenienti da tale tassa? Chi prende queste

testi raccolti da Cecilia Falchi

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 14 SETTEMBRE 2012

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lamente all’anno 2009 e per questo la tassa di boni-fi ca continua ad arrivare nelle case dei proprietari di terreni o fabbricati nei comuni di Arezzo, Marciano della Chiana, Lucignano, Monte San Savino, Castiglion Fiorentino, Civitella in Val di Chiana e Cortona, eccetto per chi ha ottenuto la sospensione del pagamento.

«La sentenza ha stabilito che la tassa deve essere pagata se c’è un reale benefi cio, e nel ricorso noi di-mostreremo che il benefi cio c’è.

Il piano di classifi ca stabilisce già quanto un citta-dino deve pagare e il benefi cio che ottiene. Faremo quindi ricorso alla Commissione».

decisioni in un Consorzio non è sottoposto al vaglio elettorale, come il Presidente della Provincia. Un uf-fi cio della Provincia sotto il controllo dell’assessore competente svolgerà lo stesso lavoro del Consorzio con la differenza che quest’ultimo chiede obbliga-toriamente il pagamento di una tassa specifi ca, la Provincia invece ha stabilito prima un bilancio ge-nerale, investe dove c’è più bisogno».

Come si fa a eliminare un ente intermedio, vi-sta anche la situazione precaria delle Province?

«La Provincia ci sarà, non sappiamo in che for-ma ma ci sarà ancora: ribadisco che i Consorzi di Bonifi ca non hanno comunque funzione di esistere».

omenica 16 settembre prende il via la seconda stagione di Tanti passi per star bene, una serie di passeggiate della salute alla scoperta della città di Arezzo, delle sue proposte culturali e memorie storiche. Il progetto è promosso da Unicoop Firenze (sezione soci di Arezzo) e patrocinato dal Comune di Arezzo. In totale 19 appunta-

menti, che si conclude-ranno a giugno 2013.

Il primo è previsto domenica 16 settembre. Sulle trac-ce dei camaldolesi in città porterà i partecipanti alla scoperta di quello che lega Arezzo all’eremo casentinese, in primis la chiesa di Santa Maria in Gradi e l’ex ospizio dove avvenne il miracolo della Madonna del Conforto.

Il secondo incontro settembrino è fi ssato per domenica 30 settembre. Con Arte, storia e società in piaz-za San Francesco sarà raccontata la

storia della nota piazza, della sua basilica e dei palazzi e monumenti che la impreziosiscono. Evento collaterale sarà la visita alla mostra di Giuseppe Chiari ospita-ta nella Galleria di Arte Contemporanea.

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO14 SETTEMBRE 2012

LUCIO BELONI DEL COMITATO ACQUA PUBBLICA CI SPIEGA PERCHÉ SECONDO LORO NAVIGHIAMO IN CATTIVE ACQUE

ucio Beloni, nelle vesti di portavoce del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo, po-trebbe descriverci da dove prende le mosse l’iniziati-va di sabato 22 settembre?

«La politica e le istituzioni si devono attivare per ri-spettare la volontà di 160.000 cittadini che hanno votato sì alla ripubblicizzazione, al referendum del giugno 2011.

Si devono cancellare i compensi ai componenti del CdA, prevedendo solo un gettone di presenza, mentre attualmente il presidente Ricci riceve un notevole compenso annuale.

Inoltre dobbiamo coinvolgere la polis nella vita ammini-strativa della città, perché spesso e volentieri rimane semplice spettatrice e disinformata.

È necessario cancellare la remunerazione del capitale in-vestito, così come sancito dal referendum del giugno 2011; questa componente è pari al 13,82% della bolletta e viene illegittimamente pretesa da Nuove Acque.

Si dovrà cancellare la quota fi ssa del servizio idrico aretino, perché è illegittima così come sancito dal Ministero dell’Am-biente, e determina un ricavo extra per il gestore di 180 mi-lioni di euro. Tra le altre cose, ad Arezzo viene applicata la quota fi ssa più alta d’Italia; paradossali anche gli inutili costi di prestazioni accessorie».

Invece per quanto riguarda la realizzazione dei depu-ratori?

«Dovremmo realizzare i depuratori solo quando Nuove Acque sarà in grado di garantire l’allaccio effettivo delle fogna-ture esistenti, altrimenti non serviranno a migliorare la qualità ambientale, ma soltanto a innalzare l’effetto delle statistiche.

Si dovrà fare in modo che i costi degli allacciamenti a carico degli utenti siano congrui con i costi sostenuti di Nuove Acque, è ingiusto che la società ne tragga un lucro.

Per quanto riguarda il canone di depurazione, si dovrà fare in modo che lo stesso venga applicato sola-mente a coloro che sono effettivamente allacciati al depuratore.

Dovranno essere eli-minati gli utili di eserci-zio dal bilancio Nuove Acque, il denaro delle bollette dovrà servi-re solo a coprire i costi dell’azienda, perché i bi-lanci si devono chiudere in pareggio».

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 14 SETTEMBRE 2012

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rezzo provincia “autonoma”? C’è for-se ancora qualche spiraglio per trattare. Possibili conseguenze di una seppur re-mota vittoria della battaglia condotta dal

territorio? Un ventilato isolamento crescente sul li-vello regionale. Una “minaccia” indiretta, forse, che però non toglie il vantaggio per il territorio del re-stare Provincia a sé. Questa potrebbe essere una delle letture da dare, dopo il vertice del Pd aretino dello scor-so lunedì, a cui hanno preso parte come annunciato an-che il governatore Rossi e il segretario regionale del Pd Manciulli.

Ciò che comunque appare chiaro è che Rossi sul proget-to di aree vaste non ha voglia di fare marcia indietro. Al limite, si potrebbe discutere sulle attribuzio-ni da dare ad Arezzo e Siena nella battaglia per il capoluogo, anche se ovvio che contrariamente alla popolosità delle due città, la preferita resta Siena per tanti motivi. Insomma, gli equilibri regionali sono stati ribaditi, nonostante il fronte compatto espresso dal Pd aretino, nel chiedere che Arezzo resti provincia a sé, con i numeri a dar man forte. In parallelo il silenzio “assordante”, durante la riu-nione, dei vertici istituzionali del territorio, ossia Fanfani e Vasai. Un po’ più ottimista dopo il vertice il secondo, decisamente più caustico il “Nipotissimo”.

Sindaco che adesso cerche-rà di far valere quel che resta del peso politico del nostro territorio, in una battaglia

che a questo punto vale la pena di essere combattuta fi no in fondo. «Mi aspettavo di più – ha sintetizzato Fanfani, rilanciando poi: – confermo che il mio impegno prioritario è di-fendere Arezzo e la sua Provincia. Lo farò lunedì prossimo a Firenze nel corso della riu-nione del Comitato per le Autonomie Locali. E lo farò la prossima settimana a Roma in un incontro che avrò con autorevoli esponenti della politica na-

zionale. È ormai chiaro che non siamo di fronte a una marginale battaglia di campanile ma a un duro scontro tra poteri della Toscana, che met-

te in gioco il futuro di Arezzo, delle sua economia, dei suoi servizi. In un parola della sua

gente». Insomma una buona

parte di questa strenua battaglia si giocherà anche, si capisce, ne-

gli incontri con Bersani e Patroni Griffi chiesti dal Sindaco. Se arriverà dall’al-

to un qualche diktat politico rivolto alla “vera” mediazione, forse Arezzo si salverà, altrimen-

ti… Non resta che aspettare.

NODO “PROVINCIA”: LE CARTE CHE RESTANO DA GIOCARE

A di David Mattesini

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO14 SETTEMBRE 2012

ovembre 2012. Si avvia alla fi ne un anno cruciale per le sorti politiche ed economiche d’Italia e d’Europa. Dopo le incer-tezze iniziali l’anomalo governo di Mario Monti ha inanella-to un successo dopo l’altro. […] Ma qualcosa di imprevisto

e imprevedibile sta per accadere, a Roma le autorità entrano in allarme». Sulle tracce di Operación Ogro (1979), uno dei fi lm capolavoro del mae-

stro Gillo Pontecorvo in cui l’attualità della vita politica italiana si intreccia con una “fi nzione” in grado di confondere la realtà, Pierfrancesco Prosperi – architetto aretino, pluripremiato autore di romanzi e racconti di fanta-scienza, soggettista e sceneggiatore di fumetti – ci trascina con il suo nuovo libro in un viaggio ucronico e per lunghi tratti inquietante dentro la Storia, a comporre il puzzle di un Paese in disfacimento politico, eco-nomico e culturale. Protagonista di Bersaglio Mario Monti. “Ogro” nel centro di Roma (Rêverie – Fuori|onda

Libri editore) è Nico Raimondi, un uomo che ha scelto volontariamente di vivere ai margini di una società in cui non crede, dalla quale è stato profon-damente ferito. Dropout, come si defi nisce in gergo, tendenzialmente non violento, da tempo rifi uta il principio di autorità.

L’incontro con uno sconosciuto dall’aria aristocratica e fortemente cari-smatico, in un esclusivo ristorante milanese, cambia per sempre la sua vita: gli viene proposto di partecipare a un grande progetto di rifondazione della società, con l’intento di tornare a far valere la libera volontà dell’individuo. E la mossa migliore è cominciare a colpire il “ventre molle” dell’Occidente: l’Italia. Una volta scardinato il nostro sistema politico, infatti, sarà facile provocare un effetto domino che farà crollare anche i capisaldi. Ecco che “Super Mario” Monti, fautore dell’autorevole intervento che ha risolto crisi all’apparenza inestricabili, sia in campo nazionale – dove per la prima volta la spesa pubblica ha iniziato a contrarsi e lo spread è sceso a livelli insperati – sia all’estero, fi nisce al centro del bersaglio. Tra tanti indizi, sparsi qua e là, prende forma una storia torbida, dai risvolti sorprendenti.

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 14 SETTEMBRE 2012

uesta settimana vi racconteremo del viaggio che Michele Paggetti, nostro con-cittadino, intraprenderà il prossimo 19 settembre: un viaggio “per amore”, a piedi, da Arezzo a Romano d’Ezzelino, in Veneto.

Signor Paggetti, per amore di chi percorrerà a piedi ben 328 chilometri?«Potrei risponderle che il mio cammino sarà ispirato dall’amore per la mia compagna Ilenia

e allo stesso tempo dalla ricerca spirituale che ci accomuna. A ispirarmi è stata la lettura del libro di Mauro Corona La fi ne del mondo storto, che invita a rifl ettere sugli stili di vita at-tuali, ipotizzando un mondo privo di petrolio, carbone e energia elettrica e di tutto ciò di cui sembra non si possa fare a meno. In uno scenario di città deserte e silenziose la fame e la paura, le diffi coltà estreme, inducono gli uomini a ripensare il proprio presente e il proprio futuro, riscopren-do la semplicità, il rispetto della natura, l’abbandono del superfl uo».

Il suo cammino avrà inizio il 19 e si concluderà il 29 set-tembre: queste date hanno un signifi cato speciale per lei?

«La mia storia con Ilenia ha avuto inizio durante il cam-

mino verso Santiago di Compostela. Decisi di intraprendere quel per-corso di ricerca interiore in un periodo particolare della mia vita: nel 2008 un infortunio mi aveva costretto a “fermarmi” per parecchio tempo. Era un segnale: era giunto il momento di rifl ette-

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO14 SETTEMBRE 2012

re, guardare in me stesso, modifi care i miei ritmi di vita. Ho avuto modo di pensare, di scoprire fi losofi e di vita che avvicinano l’uomo alla natura e lo aiu-tano a ritrovarsi. Nel 2009 ho ritrovato Ilenia: era il 19 settembre. Da allora siamo una coppia e dal nostro amore è

nato Gabriel, che ora ha 13 mesi. Attualmente vivia-mo separati a causa dei rispettivi impegni di lavoro: Ilenia ha un posto “sicuro” presso l’Amministrazio-ne comunale di Romano d’Ezzelino, mentre io ho un’attività insieme a mio padre ad Arezzo. La nostra famiglia si riunisce il fi ne settimana...».

Come si svolgerà il viaggio? «Porterò con me il minimo in-

dispensabile in uno zainetto e chiederò ospitalità per la notte: mi alzerò di buon ora, camminerò 35 chilometri al giorno e a fi ne gior-nata pregherò e mediterò. Terrò un diario che spero, in un futuro non troppo lontano, possa diventare un libro. Mi piacerebbe che Mauro Corona ne scrivesse la prefazione.

Arriverò a Romano d’Ezzelino il 29 settembre, giorno del comple-anno di Ilenia e del mio onomasti-co, e chiederò alla mia compagna di sposarmi».

Quale messaggio vuole inviare con questa esperienza?

«Vorrei che le persone fossero aperte al cambiamento, imparasse-ro a rispettare la natura di cui siamo parte integrante e a ricercare dentro se stesse. Tra i miei progetti futuri

c’è quello di diventare un master reiki per diffon-dere alcuni concetti quale l’energia vitale universale, presente in ogni cosa, e il metodo terapeutico che la utilizza.

Osservare noi stessi e chi ci sta vicino, lasciarsi an-dare in modo naturale e fl essibile allo scorrere del tempo, accettare tutti gli eventi, grandi e piccoli, che l’esistenza ci propone ci conducono sulla via del be-nessere. Un corretto rapporto con la natura ci aiuta a essere meno pretenziosi, a maturare spiritualmen-te, a ricercare la pace interiore. Potrei sintetizzare in questa frase ciò di cui sono convinto: “Noi non veniamo qui per caso. Esiste sempre un motivo per incarnarsi: un lavoro da compiere oppure una pre-parazione a un compito che ci attende in futuro». www.paggio.it [email protected]

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ell’ultimo giorno delle Olimpiadi di Londra ci siamo emozionati nel vedere la loro esi-

bizione, abbiamo fatto il tifo per loro con la speranza che riuscissero a centrare una me-ritata medaglia.

Alla fine ce l’hanno fatta: poteva essere un argento, ma un errore nell’ultimo eser-cizio le ha retrocesse al terzo posto e, di conseguenza, al bronzo. Loro sono le farfal-le della Nazionale italiana di Ginnastica Ritmica e tra di loro c’è anche Angelica Savrajuk, aretina di adozione cresciuta sportivamente nella Ginnastica Petrarca.

Ancora legatissima ad Arezzo, dopo la “sbornia” olimpica Angelica ha deciso di passare dalla città per salu-tare le amiche, le atlete, i tec-

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nici, i dirigenti e tutte le persone con cui ha condi-viso la propria avventura nella Ginnastica Petrarca, ma soprattutto per fare un saluto a Manola Rosi, l’al-lenatrice prematuramente scomparsa tre anni fa a cui la ginnasta ha dedicato la propria medaglia.

«Manola è stata la figura più importante della mia carriera – rivela Angelica. – Lei mi ha allenato, mi ha supportato nei momenti di difficoltà, mi ha messo in condizione di gareggiare ad alti livelli, e infine mi ha permesso di entrare a far parte della squadra nazionale. Non potevo far altro che dedicare a lei la mia medaglia olimpica».

La prima tappa della visita aretina è stato proprio il cimitero dove è sepolta Manola, a cui Angelica ha portato il bronzo e con cui ha voluto, seppur sim-bolicamente, condividere la gioia dell’importante vittoria.

La giornata di Angelica è poi proseguita alla pa-lestra della Ginnastica Petrarca, dove il presidente

Paolo Pratesi ha organizzato una grande festa in cui l’atleta è stata accolta come una star, con de-cine di bambine che hanno approfittato della sua presenza per scattarle fotografie e chiederle auto-grafi.

«Non mi aspettavo così tante per-sone – ci dice Angelica prima dell’in-tervista. – Mi ha fatto un grande pia-cere sentire tutto questo affetto».

Angelica, parliamo di Olimpiadi: è più la gioia per il bronzo vinto o il rammarico per l’argento perso?

«Siamo andate a Londra per vince-re, dunque, quando abbiamo sba-gliato e siamo scese al terzo posto ho provato un po’ di delusione. Solo in seguito, con il passar dei giorni, mi sono resa conto dell’importanza del nostro risultato: alla fine una meda-glia olimpica è sempre una medaglia olimpica».

Con il vostro bronzo avete scritto una bella pagina di sport italiano.

«Con la Nazionale ho vinto anche quattro Mondiali ma conquistare medaglie fa parte del mio lavoro, e dunque non sempre riesco a capacitarmi delle belle cose che sto realizzando».

Come è stata l’esperienza olimpica?«Purtroppo abbiamo vissuto poco il villaggio

olimpico, perché siamo arrivate a Londra solo il 4 agosto e abbiamo dormito in un albergo vicino alla pa-lestra dove gareggiavamo. La ma-gia del villaggio olimpico l’abbiamo vissuta solo la sera della chiusura: è stato un onore vivere a contatto con gli atleti più prestigiosi del mon-do».

Ora Angelica è partita per la sua terra natale, l’Ucraina, ma a breve potremo nuovamente vederla ad Arezzo: l’occasione sarà il Memorial “Manola Rosi” a dicembre, quando la città e la Ginnastica Petrarca po-tranno ancora una volta riabbrac-ciare la propria campionessa.

Angelica Savrajuk, un bronzo olimpico per la ginnastica aretina

di Marco Cavini

[segue da pag. 13]

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da sx, Pratesi, la Savrajuk, Cerbai e Donati

Angelica Savrajuk e le atlete della Petrarca

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1514 SETTEMBRE 2012

opo il trionfo della scherma italiana a Londra, anche il Circolo Schermistico Aretino ci promette una stagione all’inse-gna del successo. Alle Olimpiadi londine-si la scherma italiana ha stravinto su tutti i

fronti: ottime capacità tecniche, determinazione e tenacia hanno contraddistinto i nostri atleti. Ma la scherma è una disciplina vincente non soltanto alle Olimpiadi, e Arezzo ne è la conferma.

Il Circolo Schermistico Aretino “Maestro Mario Bonelli”, storica realtà sportiva del nostro territorio, vanta tra le sue fila un nutrito gruppo di talenti capa-ci di lasciare a bocca aperta l’Italia intera. Sulla scia dell’entusiasmo per le sette medaglie Olimpiche da poco riportate in patria, i giovani schermitori areti-ni si stanno preparando per regalarci una stagio-ne agonistica ricca di emozioni e momenti di vero spettacolo sportivo.

«Il nostro obiettivo è bissare gli eccezionali succes-si dell’anno scorso – spiega il maestro Alessandro Nespoli. – Anche quest’anno, come di rito, parte-ciperemo ai campionati italiani. Gli Under 17 si sono allenati per tutta l’estate e stanno adesso ridefinen-do la preparazione in modo da essere pronti per le prime prove di campionato previste per ottobre. Gli Under 14 riprenderanno invece le gare a metà novembre. Inoltre imporremo la nostra presenza nel Campionato assoluto di Fioretto in Serie D1, speran-do di ottenere risultati degni di nota».

Proprio come è accaduto ai Giochi di Londra, dove la compagine femminile ha dimostrato il suo valore, anche il Circolo Schermistico Aretino sa di poter contare su schermitrici giovani ma preparate.

«La scherma femminile italiana viaggia a un livel-lo esagerato, specie nel fioretto – continua Nespoli. – Che si parli di Assoluti, Under 20 o Under 17, il treno è sempre quello e noi ci stiamo inserendo su quel

binario con Lucia Lorito, Aurora Ciabatti, Gaia Pieri (terza al Campionato nazionale nel fioretto) e Camilla Rossi, che quest’anno farà le sue prime esperienze internazionali e inizierà a gareggiare sia con la spada sia con il fioretto, nonostante sia una fiorettista a tutti gli effetti».

Nonostante la strada da percorrere sia ancora lunga e faticosa, Camilla le qualità per tagliare il tra-guardo delle Olimpiadi le possiede tutte. «Quando metto giù la maschera, non provo paura, penso soltanto a tirare», racconta la Rossi, che dimostra a ogni gara sempre più forza e sicurezza. «Quanto più l’assalto è difficile, tanto più Camilla diventa forte», racconta il suo maestro.

Anche il settore maschile del Circolo Aretino non è da meno. «Da questa stagione inizierà a parte-cipare alle gare federali Francesco Vannuccini, classe 2002 – spiega Nespoli. – Puntiamo molto su di lui. Basti pensare che nei tornei non ufficiali ha sempre vinto».

Con queste premesse, prepariamoci ad assistere a una stagione che saprà come colpire!

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Il Circolo Schermistico Aretino sa come colpire nel punto giusto di Elettra

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16 14 SETTEMBRE 2012

in città (e a ballare!)

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in città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

Èancora viva negli occhi di tutti noi l’emozio-ne per lo storico oro di Jessica Rossi che, a soli vent’anni, ha sbaragliato la concorren-za nella Fossa Olimpica londinese con 99 colpi a segno su 100.

Record del mondo impreziosito dalla dedica ai suoi concittadini emiliani, flagellati dal devastan-te terremoto. Come dimenticarsi poi l’argento di Massimo Fabbrizi, che ha dovuto cedere il gradino più alto del podio solo al culmine di un lungo spa-reggio col croato Cernogoraz. Il movimento italiano di tiro a volo (o al piattello) è dunque ai massimi livel-li. Ma anche nella nostra piccola provincia aretina questa passione pulsa forte. Sono due gli impianti dedicati a tale disciplina, entrambi situati nell’area di Laterina, anche se molto differenti tra loro.

Il primo, nella frazione di Ponticino, è l’Asd T.A.V. Bellavista, a oggi nel bel mezzo di un rinnovamento societario totale di cui ancora non è dato sapere lo stadio di sviluppo. La struttura ospita sei campi di fossa olimpica (detti anche trap) e double trap (due piattelli per volta), quattro fosse universali (per il tiro con armi sportive da caccia) e tre skeet (il tira-tore deve spostarsi su differenti pedane di tiro).

A pochi chilometri di distanza si trova invece la Polisportiva Laterina Asd, una realtà sportiva radi-cata con successo nel territorio e ricca di campioni a livello internazionale. All’interno della struttura si pratica un tiro a volo particolare: ovvero percorsi di caccia in cui si tira con armi da caccia su bersagli artificiali. In pratica, lungo l’itinerario vengono piaz-zati dei macchinari lanciapiattelli affinché i tiratori possano ritrovare le condizioni – e le regole – del tiro per cacciatori su selvaggina naturale.

«La nostra società nasce nel 1966 a opera del campione di Skeet Andrea Benelli. Nella nostra strut-tura ci sono nove pedane di itinerante, dodici nel caso di gare Fidasc [Federazione Italiana Discipline Armi Sportive da Caccia, ndr], un campo dedicata alla scuola di tiro – ci dicono al telefono. – In tota-

le sono presenti più di 70 macchine lancia-piattelli, che permettono una grandissima varietà di lanci».

Sono moltissimi gli appassionati, uomini e donne, adulti e ragazzini, che si dedicano a tale disciplina basata su concentrazione, mira e reazione: «Nella nostra struttura si allenano da molti anni atleti di valenza olimpionica e nazionale, alcuni dei quali convocati ai Campionati Europei o ai Mondiali tra cui Giovanni Maurizio e Andrea Belloni, quest’ultimo medaglia d’oro ai Campionati del Mondo a squa-dre di Cipro. Importante la presenza di Annalisa Busi, che gravita da molti anni nella squadra nazionale».

Nel 2010 l’Asd Laterina ha ospitato anche il cam-pionato del mondo di Sporting, traendo i maggiori risultati proprio dal vivaio juniores. Uno dei recenti campioni di Compak Sporting è il cinquantenne Gabriele Soldani, di Rigutino, il cui prestigioso cu r-riculum vanta innumerevoli medaglie in Mondiali (Praga, Cipro, Oklaoma…), Europei e gare nazionali di alto valore tecnico. Non ultima la vittoria riporta-ta ad aprile nel II Gran Premio a Pian di Cordato in Umbria. Chissà dove mirerà ancora il nostro concit-tadino amaranto.

Tiro al piattello, un’occasione da prendere al volo

di Giacomo Belli

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1714 SETTEMBRE 2012

lle Olimpiadi di Londra l’oro di Molfetta e il bronzo di Sarmiento hanno reso grande l’Italia del taekwon-do, facen-do incuriosire e appassionare a questo sport migliaia di persone.

Il taekwon-do, l’“arte dei calci e dei pugni in volo”, è presente anche ad Arezzo con la Four Kicks, una società che sta crescendo esponen-zialmente e vanta oggi un centinaio di atleti dai 3 anni in su.

«È doverosa una precisazione – spiega l’istruttore Michele Paggetti. – La Four Kicks è affiliata all’International Taekwon-Do Federation, mentre alle Olimpiadi erano presenti gli atleti della World Taekwon-Do Federation: la differenza sta nel fatto che a Londra combat-tevano solo con le gambe, mentre noi insegniamo uno sport più completo e spettacolare, in cui si fa uso anche delle braccia e del resto del corpo».

I successi olimpici testimoniano l’Italia ai vertici delle arti marziali.«Negli ultimi anni l’insegnamento è diventato sempre più di qualità, con tecnici preparati e capaci di

divulgare lo sport ad alto livello. In questo senso anche la Four Kicks può vantare uno staff tecnico di primo livello, con ben tre maestri, Emanuele Manno, David Capolongo e Daniele Luconi, e quattro istruttori, io, Maurizio Arena, Gianluca Galli e Annarita Mazza».

Tra gli atleti aretini c’è qualcuno che potrebbe sognare successi internazionali?«Le nostre punte di diamante sono Cristian Bennati, Leonardo Scarcella e Giacomo Trappolini, tre

cinture nere che negli ultimi anni hanno centrato ottimi risultati e rappre-sentano il futuro della Four Kicks. Alle loro spalle c’è un gruppo molto nu-meroso di “cinture colorate” che stanno crescendo e si stanno allenan-do con serietà e impegno: noi prepariamo questi giovani per permettere loro di ottenere successi e sognare l’accesso alle selezioni per gli Europei e per i Mondiali».

Tra le novità di questa stagione c’è l’apertura di una vostra palestra in Valdarno.

«Amplieremo la nostra attività verso un territorio dove il taekwon-do non è sviluppa-to: la nostra è l’arte marziale più praticata al mondo, puntiamo con determinazione e orgoglio a espanderla anche in Valdarno e nel resto della provincia di Arezzo».

A Calci e pugni in volo con il taekwon-do della

Four Kicks

di Marco Cavini

IMBIANCATURA IMBIANCATURA && VERNICIATURA VERNICIATURA •• RIPARAZIONE E SOSTITUZIONE: AVVOLGI- RIPARAZIONE E SOSTITUZIONE: AVVOLGI-BILI E ZANZARIERE, WC ELETTRICO TRITATUTTO, LAVASTOVIGLIE BILI E ZANZARIERE, WC ELETTRICO TRITATUTTO, LAVASTOVIGLIE && LAVATRICI LAVATRICI •• MONTAGGIO MONTAGGIO//SMONTAGGIOSMONTAGGIO//MODIFICHE: ELETTRODOMESTICI, MOBILI, CUCI-MODIFICHE: ELETTRODOMESTICI, MOBILI, CUCI-NE, SERRATURE NE, SERRATURE && BLINDATURE BLINDATURE •• SERVIZIO DI APERTURA PORTA, PULIZIA SERVIZIO DI APERTURA PORTA, PULIZIA CAMINI, PULIZIA VETRI CAMINI, PULIZIA VETRI •• PICCOLI INTERVENTI ELETTRICI, IDRAULICI, MURATU- PICCOLI INTERVENTI ELETTRICI, IDRAULICI, MURATU-RA, PAVIMENTI, CARTONGESSO, RIVESTIMENTI RA, PAVIMENTI, CARTONGESSO, RIVESTIMENTI •• PICCOLI LAVORI: SALDATURA PICCOLI LAVORI: SALDATURA FERRO, STAGNO FERRO, STAGNO ((TUBI IN PIOMBOTUBI IN PIOMBO)), LAVORAZIONE METALLI E PLASTICHE , LAVORAZIONE METALLI E PLASTICHE ((PLEXIGLASS, DIVISORI, COPERTUREPLEXIGLASS, DIVISORI, COPERTURE))

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La Four Kicks si allena ad Arezzo presso la pale-stra Inadel di via Leone Leoni: per informazio-ni e iscrizioni è possibile contattare Paggetti al 335/53.89.815.

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18 14 SETTEMBRE 2012

Osteopatia, terapia che abbraccia varie disciplineGiacomo Margiacchi spiega i rapporti tra osteopatia, ortopedia e odontoiatria

di Francesco Ciabatti

he rapporti ci sono tra l’osteopatia e l’ortopedia? E tra l’osteopa-tia e l’odontoiatria? A rispondere a queste domande è Giacomo Margiacchi, massofisioterapista e osteopata aretino, che ci porta alla scoperta di alcuni segreti dell’osteopatia, disciplina che utilizza

specifici trattamenti manuali per trat-tare zone responsabili di dolori, talvolta anche molto lontane dallo stesso sinto-mo.

Osteopatia e ortopedia – l’orto-pedia e l’osteopatia operano in due campi totalmente distinti: la prima è interessata alla patologia e la seconda alla disfunzione, anche se i casi di col-laborazione tra le due discipline pos-sono essere numerosissimi. «Prendiamo in considerazione una delle più comuni problematiche che af-fligge la popolazione: la lombalgia (o mal di schiena) – spiega Margiacchi. – Si tratta di una disfunzione trattabile e correggibile che, proveniente da zone anche molto lontane dal sintomo, ge-nera un’anomala risposta dei tessuti, e di conseguenza dolore. Nei

confronti di questa patologia l’osteopatia può intervenire come valido ausilio delle discipline sanitarie sia in fase preventiva, mantenendo fisiologicamente corretto il corpo, sia trattando la disfunzione primaria per evitare interventi chirurgici».

I casi di collaborazione tra ortopedia e osteopatia sono molteplici e comprendono la scoliosi, il dorso curvo, la lombalgia, la lombosciatalgia, la cervicalgia, la cervicobrachialgia, la dorsalgia, l’ernia discale, l’artrosi, il tunnel carpale, le cefalee da tensione muscolare…

Osteopatia e odontoiatria – Nell’ambito delle problematiche della bocca, l’osteopatia rappresenta un importante ausilio. Una bocca sana assolve correttamente a molteplici funzioni (masticazione, deglutizio-ne, respirazione, postura…) e l’osteopatia consente di valutare l’impatto delle problematiche orali sull’in-tero organismo e, viceversa, l’impatto che i problemi del corpo possono avere sulla bocca. «L’osteopata può collaborare con il dentista nella risoluzione di varie proble-matiche – conclude Margiacchi. – Questo, ad esempio, può correggere una disfun-zione cranica o strutturale prima che l’odontoiatra inizi il proprio lavoro, rendendolo così più facile e meno doloroso».

Per ulteriori informazioni e per contattare Margiacchi è possibile chiamare il 339/27.31.306, scrivere a [email protected]

o visitare il sito www.margiacchigiacomo.it

C

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1914 SETTEMBRE 2012

Under 16 e Prima Divisione:le ragazze della Volley 88 sono pronte a sdoppiarsiStefano Gialli guiderà la più giovane formazione di Prima Divisione

lla base del lavoro della Volley 88 Chimera c’è sempre stata la crescita e la valorizzazione delle atlete del proprio vivaio. Per raggiungere que-sto obiettivo, la società del presidente Massimo Gialli non ha mai avuto remore a promuovere in prima squadra anche le giocatrici più giovani, permettendo loro di maturare esperienza in campionati impegnativi e nel

confronto con le più grandi. In questa stagione, l’onore di affacciarsi in un campionato seniores spetta alle ragazze dell’Under 16 che, nate tra il 1997 e il 1998, daranno vita alla più giovane for-mazione di Prima Divisione: l’allena-tore della squa-dra sarà Stefano Gialli [foto in alto a destra] il quale, dopo aver con-dotto queste gio-catrici alla vittoria del titolo italiano

Uisp, le accompagnerà pure in questo nuovo percorso di crescita spor-tiva. «Queste giocatrici – spiega il presidente Gialli, – disputeranno un doppio campionato, quello Under 16 e quello di Prima Divisione: le ra-gazze vivranno una stagione strutturata perché riescano ad acquisire esperienza e a dimostrare il loro valore.

Nel campionato Under 16 incontreremo alcune formazioni ostiche ma l’obiettivo rimane quello di arrivare nei primi quattro posti della classifi-ca, per riuscire così a disputare le finali provinciali. Per quanto riguarda la Prima Divisione punteremo invece alla salvezza: giocheremo questo campionato con una squadra giovanissima e alla prima esperienza tra le grandi, dunque il nostro primario interesse sarà esclusivamente la cre-scita delle ragazze. Siamo comunque convinti che con impegno, serietà e determinazione, le nostre Under 16 potranno fin da subito mettersi in evidenza e disputare una stagione da protagoniste».

A

di Marco Cavini

LA SCUOLA DI PALLAVOLO APRE LE PORTE

ANCHE AI BAMBINI

La Volley 88 Chimera è ormai da anni un punto di riferi-

mento della pallavolo giovani-le aretina e, anche per la sta-gione 2012-2013, organizza cor-si di avviamento allo sport per bambini e bambine dai 6 ai 14 anni. Tutti i corsi, di cui sono già aperte le iscrizioni, si tengono presso le palestre dell’Itis o del-la Scuola media “Cesalpino”: per ottenere ulteriori infor-mazioni è possibile chiama-re i numeri 347/30.57.243 o 333/43.23.206, o inviare una mail all’indirizzo [email protected], mentre per conoscere ulteriormente la Volley 88 è at-tivo il sito www.volley88.com.

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20 14 SETTEMBRE 2012

oderno e polifunzionale, il Centro Sport Chimera, il palazzetto del nuoto di Arezzo, ospita al pro-prio interno ben quattro vasche costruite con diverse profondità e dimensioni, per rendere più ricco il quadro delle attività praticabili all’interno della struttura. Il cuo-

re del Centro è la cosiddetta “vasca grande”, una pi-scina in cui svolgono la propria attività quasi tutte le società attive all’interno del palazzetto, proponendo un’ampia gamma di attività natatorie e acquatiche: la conseguenza di tanta varietà è che ogni giorno centinaia di aretini ne riempiono le corsie per nuotare, fare sport, mantenersi in forma, perdere peso…

Lunga 25 metri, larga 16.50 e con una profondità di 1.82, la vasca grande è una piscina da otto corsie che viene utilizzata per la maggior parte delle attivi-tà natatorie: dal nuoto libero (gestito dal Centro Sport Chimera) fino ad arrivare alla scuola nuoto per ragazzi e per adulti e agli allenamenti del nuoto sportivo, orga-

nizzati dalla Chimera Nuoto. Fanno uso di questa vasca anche la Sport3, che la utilizza per il fitness

sportivo in acqua alta e per molti esercizi dei corsi di fitness in acqua (con le cinture o con altri attrezzi), e la Società Nazionale di Salvamento con i corsi da istruttore di nuoto e da bagnino di salvataggio. Inoltre, essendo

la vasca dotata dell’omologazione F.I.N.A. (Federazione Internazionale Nuoto), può ospitare gare amatoriali e agonistiche e permette dunque al Centro Sport Chimera di organizzare numerosi eventi, di nuoto o di fitness, a livello regionale e nazionale.

Per ulteriori informazioni o per iscri-versi alle attività è possibile rivolger-si alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, visitare il sito www.centro-spor tch imera.com , chiamare o scrivere un sms a Marco Magara al 347/42.49.641.

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TUTTE LE ATTIVITÀ OSPITATE DALLA “VASCA GRANDE”

– nuoto libero– corsi di nuoto individuali– scuola nuoto per bambini, ra-gazzi e adulti– allenamento del settore nuo-to Agonistico– allenamento del settore nuo-to Preagonistico– allenamento del settore nuo-to Propaganda– allenamento del settore nuo-to Master – corsi professionali per bagnini di salvataggio– corsi da istruttore di nuoto– corsi di fitness

Centinaia di aretini in “vasca grande” per tenersi in forma

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21IL SETTIMANALE DI AREZZO14 SETTEMBRE 2012

alla nativa Modena a Città di Castello, per approdare nella Valtiberina aretina dopo essere passata dall’Ac-cademia delle Belle Arti di Firenze, dove si diploma nel 1997. Anni di attività nel campo del restauro,

fi no alla carriera di insegnante di Disegno e Storia dell’Arte intrapresa dal 2004. Soprattutto, una ricerca artistica che fi n dalle prime mostre nel 1996 l’ha portata a creare una cifra sti-listica unica, vincere concorsi, apparire su riviste specializzate e collaborare con realtà espositive di fama internazionale.

Queste sono alcune delle coordinate utili a tracciare il percorso artistico e di vita di Ilaria Margutti, che senza eufemismi possiamo collocare tra le fi gure più originali del panorama contemporaneo toscano.

Da tredici anni Ilaria lavora nel suo studio di via dei Cipolli, nel cuore di Sansepolcro. Domenica 9 settembre un’apertura straordinaria di questo spazio ha permesso ad amanti dell’arte, turisti e organi di stampa di entrare in contatto con la sua arte dirompente. Noi eravamo in prima fi la.

«Il mio è stato un lungo cammino di indagine introspettiva e identitaria – ci racconta l’artista. – Sono partita da una sorta di pittura espressionista. Fotografavo i modelli con un grandangolo, ne deformavo le fi gure e poi le trasportavo sulla tela con colori forti e contrastanti. Ho seguito questo “fi lone” fi no al 2007, quando ho incontrato una ricamatrice di Castiglion Fiorentino, Rosalba Pepi, che mi ha proposto una collaborazione che unisse le nostre arti.

Nacque un autoritratto in cui mi ricamavo una mano, come se la mia pelle fosse stoffa. L’opera fu selezionata per il noto concorso Embroiderers’ Guild di Birmingham, e per due anni girò l’Europa suscitando vivo interesse».

Un quadro che ha segnato una svolta?«Sicuramente. Da allora ho capito che davanti a me si stava aprendo una

nuova strada, quella che poteva rappresentare al meglio la mia poetica. Il

IDENTITÀ E CONSAPEVOLEZZAILARIA MARGUTTI, ARTISTA IN COSTANTE ASCESA, LE HA TROVATE GRAZIE AL RICAMO

Ddi Marco

Botti

[segue a pag. 22]

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22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 14 SETTEMBRE 2012

ricamo dava un senso compiuto a quello che avevo già fatto in pittura, sostituire pennelli e colori con ago e fi lo mi ha schiuso prospettive inimmaginabili prima».

Dalla pittura ai lavori attuali. Una bel salto.«Nelle mie opere si percepisce sempre da quale mondo artistico provengo, ma il

ricamo ha una dimensione diversa. È una continua conquista, perché basta un fi lo fuori posto che devi ricominciare tutto da capo. Fino alla fi ne non hai coscienza

del risultato fi nale. E poi c’è la simbologia: il ricamo ti rimanda a un passato che è soprattutto femminile e atavicamente legato al concetto di creazione. In al-cune religioni indiane, ad esem-pio, ci sono divinità che tessono l’universo. Sono questi signifi cati profondi che a me interessano, al di là della tecnica con cui realiz-zo i lavori, di fronte ai quali una ricamatrice tradizionale potrebbe storcere il naso».

Figure che si auto-costrui-scono il volto e il corpo, altre che si cuciono le cicatrici. Sono immagini forti che fanno brec-cia nell’osservatore.

«Ogni volta che affondo l’ago non vado a ricamare un tessu-to ma la pelle di una persona. Possiamo interpretare le scene come il raggiungimento della consapevolezza interiore o come processi di costruzione della pro-pria identità, che passano attra-verso il dolore e il superamento dei limiti».

Lo scorso luglio l’abbiamo vista ad Arezzo in veste di cu-ratrice – assieme all’artista spa-gnolo Enrique Moya Gonzalez – dell’ambizioso progetto Micropiscin[..]rcheologica. A quando una mostra di opere sue?

«Dal 13 al 24 novembre sarò a Roma con una personale dal titolo Fuori dalla pelle. L’evento si svolgerà nei locali del Lavatoio Contumaciale, che dagli anni Settanta è una delle culle capi-toline dell’arte contemporanea.

[segue da pag. 21]

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23IL SETTIMANALE DI AREZZO14 SETTEMBRE 2012

L’esposizione sarà curata da Manuela De Leonardis e vedrà in mostra i miei lavori recenti, compreso l’ultimo che ruota attorno al concetto di “sindo-ne”».

Se in quel periodo avete in programma una gita nella Città Eterna, anda-te a trovare Ilaria Margutti. Non ve ne pentirete.

www.ilariamargutti.com

MUSICA A COLORIOmaggio all’arte di Palumbo

con un recital in galleria Luce concreta, la mostra di

pittura, grafica e scultura che documenta quarant’anni di atti-vità di Giuseppe Palumbo, pro-segue con successo alla Galleria RiElaborando di via Oberdan. L’esposizione è promossa dall’asso-ciazione culturale Nuove Tendenze e curata da Tiziana Tommei.

Tra le iniziative collaterali alla per-sonale è da segnalare, venerdì 14 settembre alle ore 18, il recital in galleria dal titolo Musica a colori. Suoni e parole sono ispirati all’ope-ra del maestro veneziano, con Francesco Testi (voce recitante) e Andrea Meucci (Flauto).

La mostra, a ingresso libero, si concluderà sabato 22 settembre con lo stuzzicante Finissage with Ice cre-am, sempre alle ore 18.

www.nuovetenden-ze.org

Cecilia Falchi

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24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 14 SETTEMBRE 2012

era una volta... – Un re! – di-ranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sba-gliato. C’era una volta...”. Di

sicuro non un pezzo di legno, come prosegue la favola di Pinocchio di Collodi, bensì un’innovati-va, divertente e tutta da scoprire compagnia tea-trale, la Compagnia Persei, che de Le avventure di Pinocchio ha fatto il suo cavallo di battaglia.

Gli attori che l’hanno creata sono un gruppo di amici aretini lanciatisi nell’avventura del tea-tro, così come il monello dall’accento fi orentino si buttava in strada per scoprire il mondo.

Piccola grande differenza, però: loro sì che sono andati a scuola, eccome, frequentando e diplomandosi alla Libera Accademia di Teatro di Arezzo. Ma lasciamo che siano proprio due com-ponenti – Romina Rossi e Marco Caneschi – a raccontarci la storia dall’inizio.

Quando e come nasce la vostra Compagnia?«Quasi per scherzo e con tanta voglia di fare esperienze teatrali, anche al di fuori dell’Accademia. Nasciamo

uffi cialmente nel gennaio 2011 come associazione culturale, anche se a noi piace molto di più “compagnia”, decisamente più teatrale!

Insieme a Simona Ferrini, Ilaria Caneschi, David Testi e Carlo Longhi ci diamo il nome di Persei, un mix tra il dio greco e un più moderno gioco di parole che rimanda ai sei fondatori».

Già dal nome si intuisce la voglia di divertirvi e far divertire il pubblico. Con che tipo di spettacoli siete andati in scena?

«Abbiamo debuttato nel maggio 2011, al Teatro “Rosa Moretti” di San Giuliano, con C’era una volta... Pinocchio, di Samuele Boncompagni per la regia di Riccardo Valeriani. La soddisfazione è stata grande: ab-biamo infatti replicato ad Anghiari per scopi benefi ci con la Fondazione Meyer, in estate all’interno del festi-

val di cabaret RidiCasentino, ad Arezzo Factory, al Teatro “La Torre” di Marciano, fi no allo scorso giugno quando abbiamo portato il nostro Pinocchio nel quartiere di Porta Crucifera. Fra aprile e maggio, inoltre, abbiamo rappresentato Ultima è la tempesta, una riscrittura della Tempesta di Shakespeare, al Teatro “Rosini” di Lucignano e a San Giuliano».

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25IL SETTIMANALE DI AREZZO14 SETTEMBRE 2012

Dateci dei motivi validi per venire a vedervi.

«Il nostro è un modo di fare teatro innovativo: sul palco mettiamo dei pannelli dietro i quali ci cambiamo gli abiti di scena, per vestire ogni volta un personaggio diverso che il pubblico può scorgere in penombra. Tornando al capolavoro collodiano, ad esempio, Pinocchio, così come Lucignolo, non è mai interpretato da un solo attore, ma da due, tre o quattro; così mantenia-mo un ritmo sostenuto, che richiede molta preparazione e che poi in scena desta la risata del pubblico».

Cosa c’è all’orizzonte?«Uno spettacolo tutto nuo-

vo: The Miles Gloriosus Talk Show. Ovvero un buco con un muro intorno di Samuele Boncompagni. Rimanete sintonizzati sulle nostre fre-quenze!». www.compagnia-persei.blogspot.it

E PERSEIRGENTE

SPAZIO SEMEAl via la nuova stagione con tante novità

Il 17 settembre riaprono i corsi a Spazio Seme, il centro di arti e culture in via del Pantano, ad Arezzo, che vuole far vivere e sperimentare il teatro, la danza, la voce e il movimento cre-ando spettacoli, eventi e workshop con professionisti italiani e stranieri.

La novità di settembre è che i nuovi corsi saranno gratuiti per tutto il mese! Un modo per scoprire e avvicinarsi alle attività di teatro, voce e canto a cura di Francesco Botti e Gianni Bruschi, alla capoeira, alla danza afrobrasiliana e al ritmo & movimento per bambini, con Nicola Scapecchi e Carlos Ujhama, e alla danza contact improvisation con Leonardo Lambruschini.

Nuove sperimentazioni, da quest’anno, con i corsi per i più piccoli di circomotricità, arti circensi, disegno creativo, musica & movimento, musica & gioco danza, oltre a dizione & dop-piaggio, yoga, yoga-pilates, rilassamento profon-do e ginnastica dolce per gli adulti.

I corsi sono aperti a tutti, non ci sono limiti di età per provare nuove esperienze al centro Spazio Seme. Cosa state aspettando?

www.spazioseme.comChiara Savarino

di Valentina Paggini

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26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 14 SETTEMBRE 2012

romossa dalla Commissione Europea, la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile “In città senza la mia auto” si svol-gerà dal 16 al 22 settembre 2012. Appuntamento internazio-nale, ha l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidia-

ni: a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici. Sono modalità di trasporto sostenibile che, soprattutto per chi vive in

città, oltre a ridurre le emissioni di gas che alterano il clima, l’inquinamen-to acustico e la congestione, possono giocare un ruolo importante per il benessere fisico e mentale di tutti, senza considerare i risparmi economi-ci derivanti dal mancato uso dell’auto privata.

Gli Amici della Bici di Arezzo, che aderiscono alla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (Fiab), per questa settimana hanno in pro-gramma alcune importanti iniziative.

Domenica 16 saranno presenti con un proprio stand in piazza Sant’Agostino a Eco Street, festival dell’economia sostenibile organizza-to da Confcommercio, mentre nel pomeriggio dello stesso giorno verrà organizzata una pedalata intorno ad Arezzo.

Mercoledì 19 settembre i volontari Fiab saranno presenti in alcune zone della città per fare il censimento dei cittadini che si muovono in bici, e per ringraziare tutti quelli che hanno scelto la bicicletta verrà of-ferto loro un regalo.

Domenica 30 settembre, escursione in bici nei dintorni di Arezzo con

gli studenti e gli insegnanti del Liceo Scientifico “Francesco Redi”.

COSA È LA FIAB E QUALI ATTIVITÀ VENGONO SVOLTE AD AREZZOLa Fiab – come si legge nella testata del sito web www.fiab-onlus.it – è

la federazione dei ciclisti urbani e dei cicloturisti in cui sono presenti anche biker, ciclisti sportivi e cicloamatori, ma chi aderisce alla Fiab sono soprattutto tutti coloro che sostengono la mobilità alternativa all’uso dell’automobile per spostarsi in città, e preferiscono la mobilità dolce nel-lo svago e nel turismo.

Altre importanti iniziative di Fiab sono:– BICITALIA: un ambizioso progetto per lo sviluppo del cicloturismo

nel nostro Paese, che manca di una rete nazionale pensata e costruita sul modello di numerose reti di molti Paesi europei, in particolare tutti quelli del Centro-Nord. Una rete che non è solo ciclovie o piste ciclabili ma

anche strutture alberghiere adeguate, servizi di assistenza meccanica, ciclostazioni e altro ancora: il tutto per rendere attraente e conforte-vole il viaggio di un cicloturista.

– ALBERGABICI: un’iniziativa che propone a tutte le strutture ricettive (alberghi, agriturismo, bed & breakfast, campeggi, ecc.) che offrono servizi a favore dei ciclisti – e si sentono in qualche modo “Amici della Bicicletta” – di farsi conoscere nel mondo del cicloturi-smo e cicloescursionismo.

– PROGETTO SCUOLA: per la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto nei percorsi casa-scuola, promozione contemplata dalla Legge 366/98 (art. 10), e nel tempo libero, nonché di tutti gli altri mezzi ecosostenibili (pedibus, car pooling, mezzi pubblici). Infi ne opera in Fiab un Gruppo Tecnico con i

SETTIMANA EUROPEA DELLA“IN CITTÀ SE

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maggiori esperti italiani in materia di moderazione del traffi co, reti e infrastrutture ciclabili urbane e extraur-bane, mobilità sostenibile e sicurezza, per questo Fiab è riconosciuta come organismo di riferimento sia dal Ministero dell’Ambiente sia dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

La Fiab è presente in modo capillare nelle principali città italiane, in Toscana gli Amici della Bici di Arezzo costituiscono una delle associazioni più forti e rappresentative. Centinaia, fra soci e simpatizzanti, di ogni età e status sociale, partecipano alle iniziative cicloturistiche e di promozione della ciclabilità urbana, di cui la manifestazione sicuramente più bella e partecipata è Bimbimbici [foto qui sotto], che si svolge in maggio e coinvolge le scuole dell’obbligo e le famiglie per educare i bambini a usare la bicicletta. Chi si iscrive alla Fiab, oltre a usufruire di servizi di consulenza legale e tecnica, riceve i notiziari periodici, la rivista mensile “Bici” e viene assicurato contro gli infortuni durante le escursioni in bici e per la responsabi-lità civile verso terzi nell’uso quotidiano della bicicletta. Quest’anno l’argomento scelto dalla Comunità Europea per l’European Mobility Week è “Muovendosi verso la giusta direzione”, che intende evidenziare il ruolo della pianifi -cazione integrata comunale per la realizzazione di un’effi cace sistema di mobilità soste-nibile in ambito urbano.

LLA MOBILITÀ SOSTENIBILEENZA LA MIA AUTO”

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Gli Amici della Bici di Arezzo chiedono una città per le persone, la bici non costituisce un problema ma è parte della soluzione.

Per ridurre invece la centralità e l’invadenza dell’automobile occorre ridisegnare la città, allargare la Ztl, fare in modo che tutti i quartieri resi-

denziali siano “Zone 30”, per restituire spazio alla bellezza, alle relazioni e al piccolo commercio, e per riconoscere il diritto alla mobilità anche ai più

deboli (fisicamente o economicamente) e ai più vulnerabili (ciclisti e pedoni). A qualsiasi età.

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IN BICI STO BENE PERCHÉ… MI MUOVO MI SENTO LIBERO MI TENGO IN FORMA ... E NON INQUINO!

ISCRIVITI ALLA FIAB!Amici della Bici Arezzo,

via della Fioraia 17 – tel 0575 22256 http//:adbarezzo.altervista.org

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28 IL SETTIMANALE DI AREZZO 14 SETTEMBRE 2012

rezzo diventerà la capitale della Green Economy. A crederlo fermamente è Confcommercio che, nel maggio 2013, organizzerà Eco Street, un grande festival dedicato al rispetto dell’ambiente e alla conoscenza delle nuove forme di consumo per uno sviluppo ecologico e sostenibile.

Prima dell’appuntamento primaverile, Arezzo godrà di un’anteprima di Eco Street: domeni-ca 16 settembre, piazza Sant’Agostino diventerà un’oasi verde che ospiterà una giornata sui temi dell’economia sostenibile con tavole rotonde, pedalate, auto elettriche e fi ere biologiche. A presentarci l’evento è Roberto Rossi, promotore dell’iniziativa, consigliere di Confcommercio e titolare del negozio “Viaggiando”.

Partiamo dal festival: ci presenta Eco Street?«Eco Street sarà un evento articolato e complesso che coinvolgerà

tutta la città intorno ai temi del rispetto dell’ambiente e della qualità della vita. A maggio organizzeremo due giorni che avranno come pro-tagonisti tutti i soggetti economici, ecologici e politici del territorio. Essi si incontreranno per progettare e realizzare un nuovo modello di economia sostenibile, che interessi ogni aspetto della vita cittadina: dalla mobilità alla produzione di energia, dal benessere all’assetto del territorio.

Con Eco Street sogniamo di trasformare Arezzo nella futura capitale dell’eco-economy e dello sviluppo sostenibile, confi gurandola come una città rispettosa dell’ambiente e attenta alla qualità della vita».

Un altro obiettivo sarà la sensi-bilizzazione dei cittadini.

«Purtroppo di Green Economy si parla ancora molto poco, dunque la priorità sarà di informare i cittadini sui temi legati all’ambiente: miria-mo a orientare le scelte dei consu-matori verso quei prodotti e quelle aziende che sono più attente alla salvaguardia ambientale.

In quest’ottica siamo intenzionati a proporre l’istituzione dell’auto-certifi cazione per i prodotti delle aziende che rispondono alle caratte-ristiche di sostenibilità e di rispetto dell’ambiente. Questi prodotti po-tranno poi godere di un bollino blu che aiuterà il consumatore a sceglie-

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO14 SETTEMBRE 2012

di MarcoCavini

re in maniera consapevole».Quali sono i soggetti coinvolti?«L’intero evento, che godrà del

patrocinio della Provincia e del

Comune di Arezzo e del contributo della Camera di Commercio, è organizzato da Confcommercio, un’associazione che si è dimostrata ancora una volta sensibile ai temi dell’ambiente e dello sviluppo: a conferma di questo, tantissimi operatori hanno aderito al progetto co-gliendovi un’importante opportunità di crescita».

Un “assaggio” di Eco Street sarà già domenica 16 settembre.«Piazza Sant’Agostino vivrà una vera e propria anteprima del festi-

val. La giornata si aprirà alle 10 con una tavola rotonda che ospiterà i casi imprenditoriali di alcune imprese aretine impegnate nella Green Economy e nella produzione sostenibile: saranno presenti Aboca, Biolab, Estra, Fabbri Vivai, Fabbrica del Sole, Graziella Green e Power One, aziende che rappresentano fi ori all’occhiello del nostro territorio. Seguirà alle 11.30 un dibattito sull’ambiente moderato da Antonio Cianciullo, giornalista de “La Repubblica” e autore del libro La corsa alla Green Economy, mentre dalla tarda mattinata inizieranno le animazioni per bambini, con laboratori didattici sul riuso e sul rici-clo, e apriranno gli stand dell’area fi eristica con vestiti, cibi e prodotti

per il benessere in stile “bio”. Nel pomeriggio, alle 16 si darà il via alla pedalata sostenibile organizzata dalla Fiab-Amici della Bicicletta, e alle 17.00 è in programma una mostra di auto elettriche a emissione zero: pedalando su appositi risciò brevettati dalla Fabbrica del Sole sarà possibile guidare queste macchine, auto-producendo l’energia necessaria per fare il giro di prova. La giornata si chiuderà all’insegna della risata, con Jacopo Fo che proporrà il suo spettacolo Calzini sul comò».

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CE VÒLGHENO I GIÒVENI

«Me dichj, Beppe, perchée el Pidìeha paura de Renzi e nòe de Grillo?È ’n bravo citto, ’ntiligènte, arzilloe vòl rigumincià da l’abicìe…»

«Sì… scaciàndo i pulitici, ’gna dillo,de più de settant’anni o giù de lìe:è per tésto che ’n pòsseno patìllo!»

«Uno cusìe ’gnarèbbe binidìllo

e nòe mandàllo… a fasse binidìre!Ce vol la gioventùe drent’a’ partiti,si la dimugrazia vol’arfiurìre!

I vecchj dìcheno che un son capiti:ma ’n’han più né vergo-

gna né decoro»«A ’n capire… me sa, che sono loro!»

Una festa di due giorni per celebrare il leone, da 35 anni il simbolo della Polisportiva Stella Azzurra.

Venerdì 14 settembre serata dedicata al canto au-torale con Emilio Felloni, e a seguire il rock con gli Osaka Flu.

Sabato 15 dedicato a reggae, brazilian beat, afro-world music con i Mama Afrika e Luca T. Ma non fi nisce qui, infatti saranno protagonisti una gimka-na organizzata dalla Cicli Scott Pasquini e un contest organizzato dalla FMI e dal Motoclub Bulldog nella pista da motocross di Ponte alla Chiassa riservata ai bambini. Infi ne, e non per ultimo, il cibo: non han-no bisogno di presentazione le cuoche della Festa al Vecchio Ponte, come pure la proverbiale accoglienza e cor-nice del ristorante lungo il fi ume, dove ancora si mangia in piatti di coccio.

Il tutto sarà bagnato da buon vino e da birra.

di Leonardo Zanelli

di Lucio Massai

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re Bed Time **½Cesar fa il portiere in un

condominio di Barcellona, è afflitto da infelicità cronica e far ammalare chi lo circonda è il solo rimedio che conosce. Balagueró si lancia nel thriller tradizionale giocando la carta del thriller autoriale. Il condomi-nio come gabbia del terrore è filo rosso dell’opera del regista, che prima di [Rec] aveva firmato Film per non dormire.

Si pesca a piene mani dalla lezio-ne hitchcockiana della suspense co-struendo un thriller più che compe-tente, non privo di una sua eleganza formale, con efficaci sequenze di su-spense. Jacopo Fabbroni

Siete andati a cercare le more?

Questo è il momento di raccoglierne di dol-cissime.

La mora è il frutto del rovo, una pianta che forma cespugli mol-to spinosi ai bordi dei

campi ed è diffusa sia in pianura sia in montagna.Se non ve le sarete mangiate prima, potrete, in

base alla quantità raccolta, scegliere come utilizzarle. Quando la raccolta è scarsa e non basta per fare un buona confettura, le possiamo utilizzare per farne un ottimo liquore da servire a fi ne pasto, anche in ghiaccio, o da usa-re diluito per bagnare le torte.

di Fabio Mugelli

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31IL SETTIMANALE DI AREZZO14 SETTEMBRE 2012

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la vignetta di Gigi Paggetti

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