Il Settimanale di Arezzo 126

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WWW.FONDAZIONEMONNALISA.ORG LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO) 0575/1786102 - INFO@STRASICURA.EU ANNO III NUMERO 126 • VENERDÌ 30 NOVEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO GENTILMENTE CONCESSA DAGLI STUDENTI ARETINI ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI AREZZO, VIA ROMANA 13/M, TEL. 0575/942263 SUBBIANO, LOC. CASTELNUOVO, TEL. 0575/421338 I NOSTRI RAGAZZI I NOSTRI RAGAZZI IN PIAZZA IN PIAZZA

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Il Settimanale di Arezzo 126

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LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO)

0575/1786102 - [email protected]

ANNO III NUMERO 126 • VENERDÌ 30 NOVEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: FOTO GENTILMENTE CONCESSA DAGLI STUDENTI ARETINI – ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

AREZZO, VIA ROMANA 13/M, TEL. 0575/942263SUBBIANO, LOC. CASTELNUOVO, TEL. 0575/421338

I NOSTRI RAGAZZI I NOSTRI RAGAZZI IN PIAZZAIN PIAZZA

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 30 NOVEMBRE 2012

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO III NUMERO 126 – VENERDÌ 30 NOVEMBRE 2012

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

LA FONDAZIONE MONNALISA ONLUS,

IL “SETTIMANALE DI AREZZO” E LE

EDIZIONI GIORGIO VASARI SONO PARTNER NEL

PROMUOVERE LA CRESCITA DELLA

COMUNITÀ DI AREZZO E IL

BENESSERE DELLE PERSONE CHE VI

ABITANO

VITA DELLA CITTÀ3 “Penso quindi protesto”4 Una ventenne portavoce della Meloni5 A Fontiano arriverà la rete idrica: il “Settimanale” festeggia6 La vittoria della “rottamazione” e l’asset già pron-to a “sinistra”…7 La frattura tra IdV e Pd ad Arezzo non sembra sa-nabile10 Bello è banchettare28 Birre per tutti i gusti!29 Il cioccolato: un’avventura incantata

NON PIÙ PAROLE OMAI…8 A Monte San Savino un convegno sul cavallo

AREZZO SPORT13 Ginnastica Falciai: mezzo secolo di passione15 Tutti insieme sportivamente al Centro d’Aggrega-zione San Gemignano

17 Freemove porta ad Arezzo l’ultima frontiera del fitness18 Basta? No, Bastia!19 C.T. Giotto, C.T. Arezzo e Junior: chi sarà il migliore?20 Intensa, coreografica e divertente: AcquAlta è l’ultima conquista del fitness in acqua

CULTURA21 Noidellescarpediverse: progetti futuri e risate assi-curate con Aurora Ridens 22 Anche la cultura si muove per la statua dell’Ara-tore: le opinioni di Santino Gallorini e Laura Occhini23 L’arte di Raffaello Lucci dialoga con gli antichi manoscritti camaldolesi24 Arezzo città d’arte25 “Una notte in Tunisia”: Alessandro Haber prota-gonista al Teatro “Mecenate”

TRUCCO & PARRUCCO27 Le magie dei colori autunnali

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO30 NOVEMBRE 2012

giovani aretini si sono dimostrati più svegli e intelli-genti di quanto la gente non riconosca loro. Sabato 24 novembre 2012 gli studenti della nostra città si sono uniti in manifestazione contro la spending re-

view applicata dal Governo Monti.Un consistente manipolo di ragazzi si è dato appun-

tamento di prima mattina di fronte alla stazione per poter dare il via a un corteo pacifi co, che ha visto come palcoscenico le strade della città vecchia. La marcia ha avuto tre tappe fondamentali: piazza San Francesco, Piazza Grande e piazza della Libertà.

A ogni meta il corteo si è fermato ad ascoltare le pa-role dei vari rappresentati di istituto e professori che informavano i proprio ragazzi su quali modifi che questa riforma possa comportare a tutte le scuole.

Le strutture scolastiche del centro sono fatiscenti, senza uscite di sicurezza né laboratori appropriati, e classi-pollaio; più che studenti, nelle aule, sembrano esserci polli da batteria.

I ragazzi inoltre sono stati affi ancati da Francesco Ruscelli, assessore provinciale: «Ringrazio tutti i ragazzi che hanno partecipato all’organizzazione e realizzazione di un evento così importante, una partecipazione così vasta e sentita è sinonimo di orgoglio e devozione da parte di coloro che hanno ancora voglia di cambiare le cose in maniera concreta e corretta.

Fate in modo che gesti come questi non rimangano senza un fondamento, purtroppo argomenti come questi non si possono discutere in piazza di fronte a migliaia di ragazzi, chiunque di voi voglia fare la propria parte è ben invitato a organizzare una riunione con me, per confrontarsi e per ascoltarci reciprocamente».

Gli studenti coglieranno sicuramente la palla al balzo per fare in modo che la loro protesta non diventi solo una passeggiata per il Corso. Una delle armi più potenti rimaste agli studenti, oltre allo sciopero, sono le assemblee e le autogestioni, che andrebbero regolate in modo che non diventino un raduno liceale post-Woodstock.

Devono prima di tutto osservare il mondo che hanno intorno, giudicarlo con gli occhi di chi è in grado di trovare il miglioramento, e infi ne agire nella maniera migliore possibile per apportare i cambiamenti; questo sarebbe un bel punto di partenza sul quale organizzare le assemblee.

Ricordiamoci che i giovani di oggi sono lo Stato di domani.

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di Michele Giuseppi

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 30 NOVEMBRE 2012

CARLOTTA BURACCHI, RESPONSABILE DI “AREZZO PER GIORG

UNA VENTENNE PORDELLA MELONIloc. Gragnone 29

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residio permanente sotto via dell’Umiltà, sede centrale del PdL. Sede provinciale PdL di Modena occupata, e altre realtà potrebbero muoversi anche in queste ore. Questo il risultato di un partito che dimostra immobilismo e scarsa volontà di confronto. Migliaia di giovani a chiedere a gran voce le Primarie del Popolo della Libertà. No a passi indietro se si vuole anda-

re avanti: chi si vuol candidare alla guida dell’Italia passi dal consenso popolare, questa la linea dei “meloniani” anche ad Arezzo».Ecco le parole della responsabile del comitato aretino, Carlotta Andrea Buracchi, 21 anni, in politica già da un po’ e già nostalgica della militanza.

«È per chi si è sentito come noi, deluso dalla gestione e dall’indirizzo che ha assunto il Popolo della Libertà a un anno dal termine dell’esperienza di governo, che Giorgia Meloni si è candidata alle Primarie del PdL, e la incredibile risposta che stiamo avendo in queste ore dai territori è segno evidente della credibilità e dell’affi dabilità della persona e della proposta politica della romana.

Abbiamo messo in piedi un comitato a sostegno di Giorgia solo martedì mattina e in soli cinque giorni raccolto fi rme e adesioni, anche da consiglieri comunali e amministratori eletti del partito. Qualche giorno fa è stato aperto anche il primo comitato in provincia, a Monte San Savino, da Luca Volpi, vicecoordinatore comunale del PdL.

Giorgia Meloni è il simbolo di quella generazione che ha passato i migliori anni della propria vita a tenere aperta una sezione, organizzare un corteo, dare un volantino e affi ggere un manifesto. La sentiamo vicina al nostro modo di fare politica, così lontano dalla politica dei “nominati” e dei paracadutati dall’alto.

Questo partito ha bisogno di rinnovamento sui contenuti e sulle modalità di selezione della classe dirigente. Per quanto riguarda i contenuti nel PdL c’è stata poca attenzione per il precariato, il territorio, l’ecologia, il futuro dei giovani, la costruzione dell’Europa dei popoli.

Sono temi di cui la politica odierna deve parlare, senza trincerarsi su posi-zioni lontane da quella che è la realtà. Poi c’è bisogno di confronto costante

«P

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO30 NOVEMBRE 2012

coi cittadini, bisogna riparti-re dai territori e dal consenso: in questo senso abbiamo pro-posto Primarie a tutti i livelli dirigenziali, anche per sinda-ci, amministratori regionali, deputati e senatori.

Ricordiamoci che questo partito ha migliaia di giova-ni competenti e preparati, che già alla mia età vivono da un po’ la politica, a volte anche ad alti livelli.

Noi ci siamo schierati per Giorgia Meloni e per le Primarie, chi tentenna si faccia adesso un esame di coscienza».

IORGIA MELONI” RACCONTA LA SUA SCELTA

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A Fontiano arriverà la rete idrica: il “Settimanale” festeggia

A Fontiano non arriva l’acqua potabile: venerdì 11 maggio avevamo dedicato

la copertina del nostro “Settimanale” a que-sto problema vissuto dalla piccola frazione alle porte di Arezzo. Senza l’allacciamento alla rete idrica, le famiglie di Fontiano era-no costrette a rinunciare all’acqua potabile e per questo avevano più volte interpella-to l’Amministrazione comunale e Nuove Acque al fine di risolvere la situazione. La mancanza di risposte concrete aveva esa-sperato gli abitanti, spingendoli a rivolgersi al “Settimanale” per denunciare il proble-ma. Dalle nostre pagine la questione è ar-rivata fino al Consiglio comunale, attraverso un’interrogazione presentata alla giunta da Roberto Bardelli del Popolo delle Libertà. L’intervento ha attivato l’assessore ai Lavori Pubblici Franco Dringoli che si è subito impe-gnato per portare a Fontiano la rete idrica e che, lunedì 22 ottobre, ha annunciato l’av-vio dei lavori con una lettera inviata a tutti gli abitanti del paese.

«Sono stati risolti gli aspetti urbanistici, tecnici e finanziari – si legge nella lettera. – Nuove Acque ha concluso la gara per l’affidamento dei lavori per la realizzazione del primo lotto (località Il Molino – Fontiano Basso). La partenza degli stessi è prevista per la metà del mese di novembre. Come Amministrazione comunale ci stiamo adoperando affinché nella prossima primavera par-tano i lavori del secondo lotto, per estendere la conduttura anche alle parte alta della fra-zione». Marco Cavini

I tre che hanno scelto Alfano

Ad Arezzo si è formato anche un altro comitato, quello in appoggio ad Angelino Alfano, il predi-

letto di Silvio Berlusconi.I tre responsabili dell’iniziativa sono figure impor-

tanti del centrodestra cittadino: Francesco Conti (coordinatore comunale PdL), Francesco Francini (capogruppo PdL) e Alessio Mattesini (coordinatore Giovane Italia provincia di Arezzo).

I tre hanno deciso di non esprimersi ancora perché le Primarie si devono per il momento concretizzare, ma auspicano una grande partecipazione popolare e un segno tangibile a livello nazionale.

«Contrastare l’antipolitica e il populismo… Primarie ad ampia partecipazione», ecco i fondamenti sui quali decidono di puntare. gm

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 30 NOVEMBRE 2012

ccoci, alla fi ne, tra i due turni delle Primarie per la premiership del cen-trosinistra. Alle spalle, un

primo turno che lascia alcuni dati incontrovertibili.

Record: Arezzo è la provincia più “renziana” d’Italia. Lo dicono i numeri, pensando che solo nel Comune capoluogo la percentua-le di gradimento per il sindaco di Firenze è andata oltre il 58%.

Cause: a far da traino, ovvio, in primo luogo il baricentro ge-ografi co e politico della dialettica del Renzi sindaco. Un “centro” molto toscano, confermato dai ri-sultati ottenuti in gran parte della regione. Un dato simile, seppur in ben differenti proporzioni, al risultato ottenuto da Vendola in Puglia. Non basta, perché i fattori che hanno concorso al risultato dei rottamatori in città e in modi diversi nel resto d’Italia sono tan-ti. Il primo, la naturale tendenza, dato l’attuale stato di malessere diffuso tra i cittadini, soprattutto i più giovani – ma potremmo dire trasversalmente – a voler sentire

espressa con più nettezza possibile l’idea del cam-biamento. Più che spie-gata con pacatezza, data la complessità del mo-mento socio-economico del Paese. Due formu-le espressive, una tutta emiliana e l’altra tutta toscana, che però contengono diverse idee di equità sociale. Il secondo, ma non meno importante: l’appeal che lo stesso Renzi esercita verso i delusi del centrodestra, oltre che verso i moderati che guardano a sinistra. Là dove all’orizzonte sembra profi larsi la ricandidatu-ra del Cavaliere, con tanti saluti all’ipotesi Primarie. Molti sono i circoli nati in giro per l’Italia, in un grande momento di parteci-pazione popolare. Un’opzione ovviamente legittima, ma non certamente condivisa da tutti. Infi ne, ma non meno importante, le “colpe” imputate alla classe di-rigente del Pd, per aver sostenuto Monti da un lato, per aver guida-to a lungo la Regione o altri Enti locali in un momento che non

“paga”, e inoltre perché ad Arezzo, alla fi ne, non è che poi ci sia stato un blocco così granitico a favore di Bersani tra i volti più noti della politica locale. Anzi.

Alleanze e ballottaggio: re-sta fermo, però, che a livello nazionale Bersani guida di ben 9 punti. Un vantaggio enorme, soprattutto se non si potrà votare al ballottaggio senza aver votato al primo turno, a meno di casi “eccezionali”. A questo punto è quindi aperta la caccia ai voti dei vendoliani, sia per i “rottamatori” sia per i bersaniani. Laddove però, a un asset di vertice già costituito tra il leader di Sel e il segretario del Pd, non è detto che equival-ga una così consistente risposta popolare. Le indicazioni di voto, si sa, rischiano di far fumo senza l’arrosto sotto. Staremo a vedere.

E

LA VITTORIA DELLA “ROTTAMAZIONE” E L’ASSET GIÀ PRONTO A “SINISTRA”…

di David Mattesini

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO30 NOVEMBRE 2012

arco Manneschi, consigliere della Regione Toscana con Italia dei Valori, ci racconta la situazione all’interno del proprio partito: «In generale, non attra-versiamo un buon momento. Dopo aver fatto cinque anni di lavoro durissi-mo ed esserci scontrati con diversi problemi seri che il Paese ha, è chiaro che

abbiamo pestato molti calli.La cosa importante è che eravamo un piccolo partito nel 2008, quando siamo entrati

in politica, con un gruppo dirigente molto ristretto: siamo cresciuti rapidamente, ma non altrettanto il gruppo dirigente. C’è stato un inizio molto garibaldino, però purtroppo il livello si è fermato, non c’è stata un’adeguata predisposizione di regole tali da aiu-tare una miglior selezione così è arrivata gente improbabile…

È stata anche la classe dirigente che però ha mancato, che non ha fatto un lavoro umile di crescita vera anche nei mec-canismi di controllo… Avendo preso le distanze dal Pd sulla vicenda Monti noi, che pur abbiamo votato la fi ducia all’ini-zio, quando ha approvato provvedimenti che non ci piaceva-no abbiamo votato contro; questo ha creato un solco con il Pd, prima non era così…

Per le battaglie fatte in questi anni sono fi ero che ci sia stata l’Italia dei Valori, perché se non ci fosse stata con la sua in-dipendenza e autonomia dal Partito Democratico sarebbero passate un sacco di “porcate”.

Anche dove c’è stata una frattura col Pd, come ad Arezzo, il Partito Democratico era comunque in grado di governare da solo; in questo momento in Comune non c’è una solida e tranquilla maggioranza di centrosinistra, mentre in Regione c’è: nel Comune c’è una frattura per questioni di principio sulle quali il Pd non ha mai ceduto di un millimetro, salvo poi, appena siamo usciti di Giunta, fare le cose che chiedeva-mo di fare, volevano togliersi di torno gente scomoda… Per ora non ci sono prospettive per un recupero di questa mag-gioranza».

Sulle dimissioni di Garbellano, il segretario pro-vinciale, commenta che «si è dimesso e poi gli sono state restituite le dimissioni, allora è tornato sui propri passi»; nel comunicato che si legge nel sito è Evangelisti a chie-dere «di rimettersi a lavorare nell’interesse di IdV con lo spirito e la serietà con cui l’ha fatto in tutti questi anni».

LA FRATTURA TRA IDV E PD AD AREZZO NON SEMBRA SANABILE

Mdi Elena Aiello

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 30 NOVEMBRE 2012

stato un successo il con-vegno Il Cavallo nel-le Giostre, Quintane e Palii, organizzato

dal progetto “Si dia inizio al Torneamento” con il patro-cinio del Comune di Monte San Savino, sabato scorso nella sala convegni del Museo del Cassero, evento collaterale alla Fiera di Santa Caterina o Fiera dello Scaldino e dell’Equino.

Numerosi gli appassionati e soprattutto gli “addetti ai lavori” (in sala erano presenti alcuni presidenti e organizzatori di Giostre e Palii, per un totale di 16 manifestazioni, oltre che rappresentati di Fise e Fitetrec-Ante) che hanno colto l’occasione per approfondire tutti gli aspetti legati all’organizzazione delle manifesta-zioni cavalleresche, oltre alle normative a cui ci si deve attenere, compresi i controlli sui cavalli.

Il convegno, dopo il saluto di apertura del sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini, è entrato subito nel vivo con il primo intervento, del dottor Paolo Omizzolo, direttore U.O. Benessere Animale del-

la Usl 8, che ha tracciato un resoconto dei controlli anti-doping a cui si devono atte-nere gli organizzatori e tutto quanto concerne gli aspetti legati al benessere del caval-lo, portando l’esempio della Giostra del Saracino.

A seguire è stata poi la vol-ta del dottor Aldo Ghetti del servizio “Cultura e Palio del Niballo” del Comune di Faenza, che ha esau-rientemente illustrato le

NON PIÙ PAROLE OMAI…

Èa cura di Roberto Parnetti

A MONTE SAN SAVINO UN CONVEGNO SUL

CAVALLO

la sala gremita

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO30 NOVEMBRE 2012

Birre artigianali, alla spina, italiane e da tutto il mondo!

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responsabilità dei co-mitati organizzatori, attraverso l’esempio del Palio del Niballo stesso. Numerose le domande rivolte dal pubblico, che hanno messo in evidenza una non piena recezione dell’ordinanza ministe-riale, emessa nel 2009 e riconfermata nel settem-bre 2011, dell’allora sot-tosegretario al Ministero della Salute onorevole Francesca Martini.

Ghetti, che come membro anche della Figs (Federazione Italiana Giochi Storici) ha avuto modo di seguire tutto l’evolversi di tale ordinanza, ha risposto esaurien-temente alle domande a lui rivolte. Purtroppo, e questo lo dobbiamo sottolineare, ancora non tutti gli organizzatori si rendono conto a cosa vanno in-contro quando si allestisce una manifestazione dove vengono utilizzati cavalli (o asini, visto che l’Ordi-nanza Martini è rivolta agli equidi in generale).

Espliciti alcuni esempi citati da Ghetti che testi-moniano di come, specie per piccole manifestazioni, ci sia ancora molta improvvisazione, dovuta anche a una mancanza di informazione. Il convegno è poi continuato con un interessante intervento di Renato Bircolotti, mossiere in numerosi Palii (tra cui Asti, Legnano, Fucecchio) e starter in ippodromi, nonché commissario tecnico dell’Assi (ex Unire). Proprio per il suo incarico federale Bircolotti ha così potuto rispondere ad alcune osservazioni inerenti le piste

che, come vuole l’Ordinanza Martini, devono essere certifi cate da un apposito tecnico in base a tutta una serie di requisiti di sicurezza, per il cavallo e per il pubblico.

È stata poi la volta di Luca Veneri e Maurizio Farnetani detto “Bucefalo” che hanno racconta-to, anche attraverso aneddoti ed episodi accaduti nel “dietro le quinte”, le loro esperienze nel correre Giostre, Quintane e Palii.

In chiusura è stata la volta della giornalista Viola Carignani, direttore responsabile della rivista “Stelle del Palio”, che ha rimarcato dell’importanza della divulgazione anche attraverso convegni e semi-nari specifi ci.

Visto l’enorme interesse, testimoniato pure dai numerosi messaggi che ci sono giunti, non è escluso un successivo incontro in via di defi nizione e di cui vi terremo informati.

da sinistra: Erica Rampini (assessore all’Istruzione del Comune di Monte San Savino), Viola Carignani, Roberto Parnetti, Luca Veneri, Aldo Ghetti, Margherita Scarpellini

(sindaco di Monte San Savino), Maurizio Farnetani

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 30 NOVEMBRE 2012

lessandro Martinelli per spezzare la monotonia si è immerso in un mondo di colori, profumi e gusti, per gioco. Tra cerimonie e meeting, lavorava i fi ne set-

timana. Scopre da “Tonino” una seconda famiglia: il settore del catering lo affascina, e col tempo ne diviene un responsabile.

Alessandro ci dice: «Il nostro team va dai venti anni agli ottanta. Anna (ottantenne), zia di Antonio Accordi, il titolare, conserva ancora il suo ruolo di cuoca, dal 1968! Specialità umbre e toscane a gestio-ne familiare».

Esperienze all’estero?«Specialmente in Francia e in Inghilterra.

Studiamo, continuiamo a progettare». Preparate dall’antipasto al dolce: un consiglio ga-

stronomico agli aretini.«I nostri fi letti di Chianina e gli antipasti, ma spe-

rimentare altri sapori può risultare una sorpresa!».Banchettare unisce, il vino scioglie le tensioni.

Questi professionisti cucinano sul posto, portano attrezzature, arredi, decorazioni fl oreali: dal nulla creano un ambiente elegante e raffi nato.

Quella volta che…«Su un rudere di un castello, montate le strutture

a tenda, in tre giorni abbiamo allestito un matrimo-

nio da favola: la sposa era una principessa!».Ci sveli il mistero..«Il ricevimento si è svolto in settembre, al castello

di Pieve di Romena, nel verde, contornato dalle vet-te dell’Appennino».

Studio, organizzazione e cor-dialità: un gesto di civiltà. Il vo-stro rispetto per il cibo.

«Le rimanenze le diamo in be-nefi cenza, regola di una società evoluta e matura».

Alessandro Martinelli è ad Arezzo in via Vittorio Veneto 142. Ci ha raccontato questo ser-vizio alla gente, per la gente, di come la fatica viene ripagata dalla soddisfazione di clienti e ospiti.

A lui, alla saggia signora Anna e a tutto lo staff, buon lavoro!

A

BELLO È BANCHETTAREINCONTRIAMO L’ESPERTO DI CATERING ALESSANDRO MARTINELLI, RESPONSABILE PER AREZZO DI TONINO BANQUETING di Ivana

Marianna Pattavina

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO30 NOVEMBRE 2012

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1330 NOVEMBRE 2012

un glorioso cammino sportivo quello percorso dalla Ginnastica Falciai, che ha da poco spento la sua cinquantesima candelina. Uno dei fari più luminosi in Toscana per la ginnastica ritmica e arti-stica si appresta anche quest’anno a raccogliere numerosi riconoscimenti. Tra questi, la prestigiosa Stella di Bronzo del Coni a cui seguirà la premiazione per la benemerenza dei 50 anni, in dicembre a Roma, a cura della Federazione Ginnastica italiana.

Non solo il passato, ma anche il presente riluce splendente, con una Serie B che le proprie atlete, al mas-simo della competitività in ogni categoria, cercheranno di difendere con le unghie. Per saperne di più su progetti, obiettivi e curiosità, abbiamo parlato col direttore tecnico della Ginnastica Falciai, Paolo Domini.

Paolo, quali sono stati i risultati raccolti in questo anno sportivo?«Per prima cosa, in campo regionale, siamo riusciti a conquistare un terzo e un quinto posto. Con il suc-

Ècontinua a pag. 14

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14 30 NOVEMBRE 2012

cessivo accesso alle interregionali, purtroppo non è andata secondo le aspettative. Adesso aspettiamo le gare delle Allieve in dicembre.

In più c’è da sottolineare nella categoria senior un bronzo assoluto di Elena Cioni ai Campionati Italiani Aics. Il quarto piazzamento invece è di Martina Comanducci mentre la sorella più piccola ha rag-giunto il secondo posto nella categoria Giovanissime. Tutte le altre ragazze hanno ben figurato».

Quali saranno i prossimi appuntamenti?«Nel gennaio 2013 parteciperemo al campionato

di categoria e di specialità con Juniores e Seniores. In più disputeremo il campionato di Serie C in cui la nostra rappresentanza sarà formata dal bacino delle Allieve, divise in due squadre».

Quali sono i vostri obiettivi stagionali?«Il nostro obiettivo è riuscire bene in ogni nostra

competizione. Stiamo allestendo la squadra Juniores per poi, a fine anno, partecipare ai campionati di specialità sia ritmica sia artistica».

È vero che una vo-stra atleta milita in Serie A?

«Certo, è Alice Betti, in prestito alla Fenice di Spoleto. Domenica dispute-rà la sua ultima gara a Desio. Per adesso la sua squadra occupa la secon-da posizione, e potrebbero mirare alla Serie A1».

È probabile un suo rientro a casa?«Dovremo parlarne. È innegabile che sarebbe importante per noi. Per

adesso mi congratulo con lei del suo favoloso percorso da atleta, e le fac-cio il mio “in bocca al lupo” per domenica. Ne riparleremo tra qualche settimana».

In che condizioni si trova la Ginnastica Falciai?«A parte la costante mancanza di impianti sportivi adeguati, la nostra

società è molto attiva e ha visto un incremento di iscrizioni. Soprattutto nei bambini tra i 4 e i 6 anni. Forse anche per la spinta mediatica delle Olimpiadi, ma adesso contiamo più di 120 iscritti. Anzi: purtroppo a causa di orari rigidi nelle palestre scolastiche, non abbiamo potuto soddisfare tutte le richieste. Dunque un plauso va alle tecniche Domini, Marraghini, Del Bolgia e Cammelli per il loro incredi-bile lavoro: per ottenere questi risultati facciamo proprio i salti mortali!».

Una società importante che com-pie 50 anni. Un grande passato, ma come sarà il futuro?

«Non posso certo saperlo. Sono soddisfatto che dopo così tanto tem-po siamo ancora ben radicati nel territorio. La mia più grande gioia è vedere così tanti ragazzi in palestra e i vecchi atleti che portano i propri figli o nipoti qui, ad allenarsi. Questo mi ripaga di tutto il lavoro svolto sinora».

[segue da pag. 13]

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1530 NOVEMBRE 2012

n piazza San Gemignano, nel cuore del centro storico aretino, esiste una picco-

la oasi, un luogo che pochi conoscono, ma che ha tan-to da offrire. Si tratta del Centro d’Aggregazione Parrocchiale “San Gemignano”, una realtà che da un paio d’anni sta lavorando per offrire servizi sempre migliori alle famiglie della zona, rivolgendo particolare attenzione ai bambini. Obiettivo principale: creare, all’interno di un’area pressoché vuota, un pun-to di ritrovo, ma soprattutto di rife-rimento per tutti quei ragazzi che altrimenti crescerebbero in strada o serrati in casa davanti alla tv; un posto controllato, ma nel quale ci si possa esprimere liberamente. Mezzo per realizzare l’obiettivo: lo sport.

Questa è stata la grande intui-zione di don Francesco Bernardini, parroco di San Gemignano e Santa Croce, il quale, dal giorno del suo insediamento, non ha fatto che la-vorare al progetto, aiutato da volontari e collaboratori.

«Un tempo in questi locali c’era un circolo dove le persone si ritrovavano a mangiare un boccone e scambiare due parole – spiega don Francesco. – Vorrei non disperdere questo senso di aggregazione, bensì creargli una continuità con le nuove generazioni, attraverso attività sportive e ludiche sane».

Se ci addentriamo alla scoperta del centro, non possiamo non notare una palestra, un campo da cal-cetto recintato, uno da volley e un grande spazio ricreativo al chiuso dotato di tavoli da ping pong e attrezzature multimediali per la proiezione di film.

La nostra storia inizia due anni fa, quando il parroco, dopo aver compreso l’immenso potenziale forma-tivo di una simile struttura, decide di affidare i lo-cali della palestra a una scuola di arti marziali, la Budokan Arezzo di Lucio Piccioli.

Unica società in tutta la provincia a promuo-vere la pratica della kick-jitsu, tutti i pomeriggi, la Budokan raccoglie bam-bini e adulti di ogni età, guidandoli in uno studio attraverso cui «il corpo diventa uno strumento di protezione», dice lo stes-

I

Tutti insieme sportivamente

Centro d’Aggregazione San Gemignano: sport e

formazione alla portata di tutti

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di Elettra Fiorini

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16 30 NOVEMBRE 2012

in città (e a ballare!)

ee

in città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

so don Francesco. «In questo dojo [in estrema sintesi, il lugo

dove ci si allena, ndr] lavoriamo sulla consa-pevolezza, imparando a educare e incana-lare, attraverso la disciplina, anche le nostre componenti violente. Il tutto in un ambiente sereno che stimola la concentrazione», spiega Piccioli.

Inoltre la palestra viene adibita, il lunedì e il venerdì, alle lezioni di ginnastica per adulti della professoressa Antonella Martini, già mol-to attiva in ambito sportivo a livello nazionale.

Le attività non si esauriscono qui. Basti pen-sare ai campi solari organizzati, in estate, per i bambini dai 6 ai 14 anni. «Facciamo sì che i ra-gazzi si alternino tra diversi sport, dal combat-timento alla pallavolo, dal calcio al tiro con l’arco, senza dimenticare l’atletica, in pieno spirito olimpico».

Quest’esperienza viene poi riprodotta, d’inverno, nei ritrovi del doposcuola. Anche in questo caso, senza pagare alcuna tassa di iscrizione, gli allievi delle elementari possono essere seguiti in un percorso di studio e sport grazie alla collaborazione di un nutrito gruppo di volontari che crede fermamente nel progetto.

Anche se con lo sport ha poco a che fare, non possiamo non citare la presenza della scuola di chitarra classica di Davide Mastrangelo, anch’essa ospite del circolo. Tutto questo per rimarcare la volontà di dar vita a un’esperienza che possa coinvolgere a trecentosessanta gradi.

Le aspettative per il futuro sono ambiziose, ma concrete. Don Francesco: «Già adesso sono molti i ragazzi, soprattutto delle medie e delle superiori, che usufruiscono dei nostri piccoli impianti. Ma sto lavorando perché il giro si ampli». Ci si adopera infatti perché tutti i bambini, anche quelli con un reddito economico più basso, possano disporre, grazie all’esperienza di esperti volontari, di una piccola scuola calcio che non abbia nulla da in-vidiare a quelle ufficiali, e abbiano la possibilità di giocare e avvicinarsi allo sport gratuitamente. «Le attività sportive che proponiamo – spiega Don Francesco – celano un fine educativo e sono uno sbocco interessante per offrire una nuova vita di comunità alla cittadinanza».

Una sorta di oratorio moderno, che grazie all’attività sportiva, al volontariato e all’attenzio-ne rivolta alle fasce più delicate della popolazio-ne, si prefigge di costituire una grande rete per tutto il centro storico, una sorta di centro d’aggre-gazione diffuso.

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(continua da pag. 15)

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1730 NOVEMBRE 2012

reemove è un’attività di fit-ness che in po-chissime settima-ne ha già con-

quistato decine di aretini. Tra i più innovativi esercizi proposti dalla ginnastica di Freemove ci sono quelli orientati al miglioramento della “propriocezione”, difficile termine scientifico che indica la capacità di eseguire i movimenti più adeguati a ogni singola situazione, mantenendo la corretta postura del corpo.

Nei muscoli e nelle articolazioni è infatti presente una fitta rete di sensori che inviano informazioni al siste-ma nervoso, permettendogli di rispondere ai vari stimoli della vita quotidiana.

L’allenamento propriocettivo propone esercizi che, a corpo libero o con piccoli attrezzi, creano situazioni di scarso equilibrio che stimolano e attivano le più corrette risposte sensoriali. «Questo tipo di allenamento – spiega il personal trainer Simone Maggini, – viene utilizzato per miglio-rare l’equilibrio e la coordinazione, due capacità fondamentali per chiunque effettui mo-vimenti, dallo sportivo professionista all’anziano. L’obiettivo primario di questa pratica è rieducare i riflessi per raggiungere un ottimale controllo della postura e delle articolazioni. L’allenamento propriocettivo propone situazioni di scarso equilibrio che obbligano ad at-tivare velocemente e correttamente la muscolatura, per eseguire il movimento più effica-ce: il miglioramento della coordinazione avviene sviluppando la capacità di correggere gli sbilanciamenti e di trovare rapidamente un nuovo equilibrio». Queste caratteristiche permettono all’allenamento di garantire benefici sia nell’attività sportiva sia nella vita quotidiana, proponendo una ginnastica che aiuta a recuperare dai traumi, a prevenire gli infortuni e ad adeguare la mobilità articola-re alle varie situazioni. Tali esercizi garantiscono alla ginnastica di Freemove un lavoro comple-to e integrato su tutte le componenti del corpo. «La pratica propriocettiva – conclude Maggini – rappresenta la più innovativa evoluzione dei concetti di fitness e di benessere».

Freemove porta ad Arezzo l’ultima frontiera del fitnessF

Maggini ha sviluppato un’attività di ginnastica basata sul miglioramento di

equilibro e coordinazione

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Arezzo, in via Ristoro 170); per ottenere ulteriori informazioni è possibile contattare Maggini al 328/28.97.952 o scrivere una mail a [email protected]

Page 18: Il Settimanale di Arezzo 126

18 30 NOVEMBRE 2012

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a volenterosa compagine perugina, che di Bischeri ne aveva uno solo e giocava in porta, ha avuto il merito di portare gli amaranto, in versio-ne giallo canarino (chissà perché) nella storia, facendogli subire l’onta della quinta sconfitta consecutiva in casa. Con l’aggravante che l’Us Arezzo milita nella quinta serie calcistica nazionale e certe umiliazio-

ni non erano occorse neppure ai tempi nei quali al “Comunale” arrivavano Milan, Lazio, Napoli, Juventus, Genoa, Bologna… giusto per rendere l’idea.

Sotto San Cornelio sta succedendo di tutto e, alla fine, non succede niente, rimane lo status quo di una situazione ai limiti del grottesco, con cordate fan-tasma che anziché presentarsi a casa del venditore, come si userebbe fare, lo scomodano fino a Napoli per riceverlo in un bar del lungomare e mandando l’ex portiere del Napoli, Taglialatela, che tra i pali chiamavano “Batman”, soprannome che andrebbe bene al povero (sic) Severini, alle prese con gli imprenditori di una città, Arezzo, modello Gotham City.

Riuscirà a trionfare il bene sul male? Ci sarà un lieto fine? Nel frattempo, della serie “al peg-gio non c’è mai fine”, abbiamo dovuto assistere anche ai proclami dell’ex presidente dell’Ac Arezzo, Piero Mancini dalla Rassinata, il quale, immemore dello scempio compiuto solo due anni fa, ha ritenuto opportuno fare passerella con il fido Rondini allo stadio, sfidando le ire della curva, giustamente furiosa per non dire peggio, contro l’unico presidente della storia ad aver contribuito a far fallire due volte la stessa squadra.

In tutto questo contorno, ci sarebbe anche il calcio giocato, che vede l’Arezzo di Bacis – nel disinteresse di molti, magari anche convinti che il Bastia giochi nella massima serie francese – risucchiato inesorabilmen-te verso la coda della classifica, con la prospettiva di ritrovare il prossimo anno gli agognati derby contro

Figline e Sangiovannese. Nel mentre, l’osservatorio del Camst si preoccupa di privare i tifosi

amaranto della trasferta di Fiesole, ennesimo provvedimento che pena-lizza quei pochi che ci tengono davvero alle sorti dell’Arezzo. Chissà per-ché quelli del Bastia, ai quali è stato permesso di farsi beffe degli esaspe-rati supporter del Cavallino, non hanno subito lo stesso trattamento. Boh.

C’era una volta una città con una squadra di calcio dignitosa. Adesso, stanno entrambe sprofondando nell’inedia, coperti dalla scusa di una crisi che di sicuro non manca. Però, come diceva Einstein, uno che a pallone non giocava, “l’unica crisi pericolosa è il non voler lottare per superarla”.

Allora, per una settimana, niente semaforo; ci vorrebbe casomai un passaggio a livello per fermare tutti i guai che stanno capitando tra il capo e il collo al povero cavallino rampante. E magari un casellante che apre la sbarra dopo averli risolti. Basta poi, non ritrovarci a Frittole, come nel memorabile film di Troisi, uno che, se fosse vivo, potrebbe far parte della cordata napoletana.

Allora sì che “non ci resta che piangere”.

Basta? No, Bastia!L

di Luca Stanganini

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1930 NOVEMBRE 2012

tre circoli di tennis della città di Arezzo sono pron-ti a sfidarsi in un inedito torneo amichevole che

assegnerà il II Trofeo “Tennis Aretino”.

L’evento, in programma domenica 2 dicembre a par-tire dalle ore 10, sarà ospitato dal C.T. Giotto e vedrà la partecipazione dei padroni di casa, del C.T. Arezzo e dello Junior Tennis. Il torneo si svolgerà attraverso un maxitrian-golare con 51 incontri in cui si sfideranno i migliori atleti delle tre socie-tà, dall’Under 10 alla Terza Categoria, che giocando queste amichevoli avranno l’importante occasione di arricchire la loro preparazione inverna-le e testare il loro stato di forma.

Alla fine chi vincerà più partite si aggiudicherà la vittoria del torneo: per il Giotto l’obiettivo sarà di bissare il successo ottenuto nella prima edizione

del 2011. «Assisteremo a una giornata di grande sport – spiega Jacopo Bramanti, direttore tecnico del Giotto. – Siamo felici perché per questa edizione siamo riusciti a coinvolgere gli altri due circoli aretini, il C.T. Arezzo e lo Junior, che hanno accet-tato con gioia di partecipare a un torneo che impegnerà tutte le giovani promesse del tennis locale. Al di là dei campanilismi e della sana compe-tizione sportiva, questo appuntamento rappresenta la miglior occasione per confermare i rapporti sereni e amichevoli che ormai legano i circoli cittadini».

Con queste premesse, il torneo si configura come un’occasione impe-dibile per tutti gli aretini appassionati di tennis, attesi al Giotto per fare il tifo e per assistere agli incontri tra alcuni dei migliori tennisti della città.

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IL GIOTTO AUMENTA I PROPRI SERVIZI

Un buon atleta non si for-ma solo con l’allenamento sul campo, ma anche con un adeguato stile di vita e con un ambiente favorevole alla sua crescita sportiva. Con que-sta consapevolezza, il Giotto sta arricchendo sempre più i propri servizi aggiungendo al-cuni collaboratori di supporto all’attività dello staff tecnico.

La novità di questa stagio-ne è l’inserimento della nu-trizionista Sara Perrotta, che proporrà tre incontri rivolti ai genitori e agli atleti in cui af-fronterà il tema della corretta alimentazione precedente e successiva alla prestazio-ne sportiva. Questo servizio si aggiunge a quelli già pre-senti forniti dall’osteopata Giacomo Margiacchi e dagli psicologi Alessandra Stocchi e Alessandro Bichi. LARGO XVI LUGLIO 61/63 ZONA BELVEDERELARGO XVI LUGLIO 61/63 ZONA BELVEDERE

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BAGNO SCHIUMA 2,30 EURO/KGBAGNO SCHIUMA 2,30 EURO/KG

C.T. Giotto, C.T. Arezzo e Junior: chi sarà il migliore?

Domenica 2 dicembre i tre circoli cittadini si sfidano nel torneo amichevole che assegnerà

il trofeo “Tennis Aretino”

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20 30 NOVEMBRE 2012

i chiama AcquAlta ed è l’ultima novità proposta dalla Sport3 nel fitness in acqua. AcquAlta è un’attività che si svolge nella vasca grande del Centro Sport Chimera, a un’altezza dove è impossibile toccare, e propone esercizi in galleggiamento svolti con l’aiuto delle cinture e altri piccoli attrezzi.

La mancanza di punti di appoggio e i numerosi spostamenti nell’ac-qua permettono a questa disciplina di proporre un allenamento intenso e in grado di stimolare tutti i muscoli del corpo. Uno dei perni di questa disciplina sono le cinture galleggianti che aiutano a mantenere l’equi-librio nell’acqua e permettono, tra un esercizio e l’altro, di godere di qualche istante di rilassamento.

«È la prima volta che ad Arezzo viene proposta un’attività come AcquAlta – spiega Marco Magara, direttore tecnico del Centro Sport

Chimera. – In galleggiamento costante e con il solo aiuto delle cinture, si tratta di una disciplina molto energica e faticosa perché tutti gli esercizi avvengono attraverso l’utilizzo del proprio corpo e con un lavoro che coin-volge l’intera muscolatura, intenta a cercare un costante equilibrio all’in-terno della piscina. Oltre che intensa, è un’attività anche molto divertente, perché prevede un allenamento interamente al ritmo di musica e estre-mamente coreografico». L’attività di AcquAlta permette di dimagrire, di tonificare il proprio corpo, aumentare la resistenza e la forza, migliorare la coordinazione e le capacità natatorie.

Inoltre, sia per l’intensità dell’allenamen-to che per gli esercizi proposti, garantisce un primo avvicinamento all’attività agoni-stica del fitness sportivo, fornendo una pre-parazione propedeutica all’ingresso nella squadra della Sport3.

«AcquAlta è un’attività intensa, coreografica, divertente e tonificante – continua Magara. – Queste caratteristiche ne fanno una disciplina in grado di adattarsi a innumerevoli scopi: chiunque può praticare questa attività a patto che già possieda le basilari nozioni del nuoto».

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Per ulteriori informazio-ni o per iscriversi alle

attività è possibile rivol-gersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, visi-tare i siti www.centro-sportchimera.com o www.salvamento. i t , chiamare o scrivere un sms a Marco Magara al 347/42.49.641

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21IL SETTIMANALE DI AREZZO30 NOVEMBRE 2012

l duo aretino Noidellescarpe-diverse, attivo da quindici anni, è composto dagli atto-ri Samuele Boncompagni

e Riccardo Valeriani. Il genere comico è da subito l’elemento ca-ratterizzante dei loro spettacoli e progetti. Oggi il gruppo si occupa anche di teatro per ragazzi, teatro di strada e teatro di prosa, ed è specializzato nella formazione.

Abbiamo incontrato Samuele Boncompagni, che ci racconta le iniziative di questa parte fi nale del 2012.

Tra teatro, risate e laboratori ci sono gli ultimi appuntamenti invernali di “Aurora Ridens”.

«Il 24 ottobre siamo ripar-titi, coadiuvati dai nostri “fra-telli” Alan Bigiarini e Lenny Graziani, con la decima edizione. Le serate di pubblica sperimen-tazione comica stanno andando molto bene. A marzo 2013 fe-steggeremo il decennale, sem-pre al Circolo “Aurora” di piazza Sant’Agostino.

Quest’anno abbiamo deciso di raddoppiare gli appuntamenti in-vernali, quindi ci saremo anche il 5 e il 26 dicembre, prima di dare il rendez-vous alla fase primaverile

di marzo e aprile. “Aurora Ridens” è un progetto unico in Toscana, siamo riusciti a portare comici da tutta Italia come ad esempio Stefano Bellani, Claudia Penoni, Andrea Muzzi e Mago Mancini».

Altre iniziative in vista?«Due progetti fi nanziati dalla

Regione Toscana. Uno si svolgerà nel Museo di Casa Bruschi, dove realizzeremo delle visite teatraliz-zate per i più piccoli, da martedì 27 a venerdì 30 novembre.

L’altro, in collaborazione con il Comune di Monte San Savino e Offi cine della Cultura, ricorderà Salomone Fiorentino, letterato ebreo nato nella cittadina della Val di Chiana.

Sabato 1° dicembre, presso l’ex sinagoga di Monte San Savino, e lunedì 3 dicembre, presso il lo-cale Teatro “Verdi”, metteremo in scena un reading sulla vita e le opere di Salomone, dove io sarò la voce recitante con le musiche di Enrico Fink.

Non è tutto! Tra le novità di quest’anno ci sono le Cene con delitto comico. Il 13 dicembre saremo al risto-rante Vesuvio di Arezzo e il 20 in Casentino, dove

andrà in scena la nostra versione tutta da ridere della cena-spettacolo in cui i commensali diven-tano detective».

Per fi nire, una proiezione sul 2013?

«Il nuovo anno si annuncia già intenso. Alan & Lenny saranno nel cast di una nuova trasmissio-ne comica nazionale, tra l’altro con un pezzo nato proprio nelle serate sperimentali di “Aurora Ridens”. Inoltre ci saranno tan-ti progetti e nuove produzioni che debutteranno sempre targate Noidellescarpediverse. Restate sintonizzati sulle n o s t r e frequenze!».

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Page 22: Il Settimanale di Arezzo 126

22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 30 NOVEMBRE 2012

E SE L’ARATORE DI AREZZO DIVENTASSE UN M

ANCHE LA CULTURA SI MUOPINIONI DI SANTINO GALE LAURA OCCHINIroseguiamo il

nostro viaggio alla riscoperta della scultura etrusca dell’Aratore, che il “Settimanale” ha proposto di riprodurre in città a grandezza naturale, per ribadirne l’importanza.

In merito a questo nostro sondaggio culturale, si stanno esprimendo in maniera favorevole anche personaggi della cultura aretina – come lo studioso di storia locale Santino Gallorini e la professoressa della Facoltà di Lettere e Filosofi a di Arezzo Laura Occhini, – proponendo pure possibili luoghi di destinazione.

«Al di là dell’originale scena simbolica o religiosa – afferma Gallorini, – il gruppo scultoreo dell’Aratore ci rimanda all’istante al lavoro agri-colo con i due buoi aggiogati, che hanno caratterizzato per più di due millenni le nostre campagne. Ma, allo stesso tempo, essendo un buon lavoro di scultura in bronzo, l’Aratore richiama l’altra specifi ca attività del nostro territorio: la lavorazione dei metalli, anche a fi ne decorati-vo».

Secondo lo studioso, quindi, il monumento potrebbe essere un va-lido connubio fra due attività produttive cardini della terra di Arezzo. «Collocherei l’Aratore – prosegue Gallorini – in uno dei luoghi d’ac-cesso alla città, ad esempio la rotatoria di Battifolle, ma anche di fronte al Centro Affari non mi dispiacerebbe».

Laura Occhini pone invece l’attenzione sull’incisivo signifi cato me-taforico che le rammenta l’Aratore, anche grazie alle letture degli studi di Armando Cherici, etruscologo.

«Un possibile luogo dove collocare il monumento potrebbe essere proprio il sito del ritrovamento, gli spazi verdi nei pressi del Baluardo di San Giusto. L’Aratore è una delle opere simboliche più rappresentative della nostra cultura e della nostra storia, d’altronde è su quest’ultima che l’individuo, nei secoli, ha fondato e coltivato la propria identità personale.

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Page 23: Il Settimanale di Arezzo 126

23IL SETTIMANALE DI AREZZO30 NOVEMBRE 2012

N MONUMENTO?

MUOVE: LE GALLORINI

ESTO IGITURL’arte di Raffaello Lucci dialoga con gli antichi manoscritti camaldolesi

È un percorso amanuense, quello di Esto Igitur, mostra di pittura e grafica di Raffaello Lucci. Osservazione curiosa e minuziosa

di una storia nella storia millenaria della comunità camaldolese, l’artista aretino scova nelle pieghe degli anni linguaggi perduti, significati remoti, insperati colori, spesso inaccessibili racconti di un mondo lontano, facendo della lontananza un viaggio con-centrico attorno a libri e scritture a mano.

La personale, già aperta presso l’Eremo di Camaldoli, in una saletta della Cella di San Romualdo, poco prima della scorsa Pasqua, è rimasta visibile al pubblico per tre mesi.

Essa nasceva innanzitutto come omaggio al millenario della comunità camaldolese, per descriverne la forte spiritualità e la profonda radice che lega la sua storia alla terra aretina.

Il ciclo, comprendente sette acqueforti e un dipinto, si chia-ma De Signifacatione Septenarum Arborum e fa riferimento al Liber Eremitice Regule, compendio di comportamenti e virtù del monaco camaldolese risalente al 1080. L’accostamento simbo-lico con la figura forte e sacrale dell’albero si legge infatti nel capitolo XLVI-21, ad affascinare non solo il lettore ma anche lo spettatore della mostra.

Incisioni e pittura ripropongono l’albero come punto di osser-vazione privilegiata di un mondo antico, invernale, silenzioso. Libro e opere vivono così un’osmosi continua, visiva e tematica, che rende vivi gli antichi mestieri degli scrivani e dei miniaturisti, coi loro tempi divisi per mille all’infinito o della durata d’una do-ratura a bordo pagina.

Da qui, l’adozione della Biblioteca “Città di Arezzo”, che ri-propone nella Sala Conferenze la mostra dal 1° di-cembre 2012 al 31 gennaio 2013, integrandola con il manoscritto originale e il quadro intitolato LER, di-pinto ancora da Lucci.

La personale sarà visitabile dal lunedì al venerdì con orario 17-19.30, sabato e domenica con orario 11-13 e 16-19.

Valentina Tramutola

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A mio avviso, inoltre, è un’opera ricca di suggestioni mitologiche: se fac-ciamo nostra l’idea che in origine l’Aratore fosse stato affi ancato da una fi gura femminile, non posso che pensare alla storia d’amore tra il dio etrusco che presiedeva al mutamento delle stagioni, Vertumno, e la dea Pomona, splendidamente narrata da Ovidio nelle sue Metamorfosi».

di Valentina Paggini

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24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 30 NOVEMBRE 2012

IN UN VOLUME LA QUINT

AREZZO CITTl periodo natalizio, da qualche anno, è foriero di pubblicazioni inerenti l’arte, la storia e i personaggi di Arezzo.

Regalare un libro sul territorio è ormai diventata una prassi consolidata tra gli aretini e, aggiungiamo noi, una buona abitudine. Gli stessi editori del nostro “Settimanale” – le Edizioni Giorgio Vasari – stan-

no dando esempi di grande qualità di cui parleremo approfonditamente nelle prossime uscite.

Volumi fotografi ci, manuali di storia dell’arte, monografi e, saggi, guide turistiche e testi sulle ma-nifestazioni folkloristiche fanno bello sfoggio di sé nelle vetrine delle librerie, ad affermare una ricchez-za culturale di cui i “botoli ringhiosi” di dantesca memoria sembrano essere fi nalmente consapevoli.

Arezzo città d’arte, come asserisce nella prefazione Claudio Santori, presidente della Brigata Aretina degli Amici dei Monumenti, riesce a unire tutte le tipologie di pubblicazioni sopra citate, proponendo-si come una sorta di “piccola enciclopedia dell’are-tinità”.

Il libro, edito dalla Cartaria Aretina, storica carto-libreria sotto i portici di via Cavour, colpisce a primo impatto per la ricchezza delle immagini e la grafi ca elegante ma allo stesso tempo funzionale e organica. Un’opera fortemente voluta da Giorgio Feri, frutto di un lavoro d’équipe durato due anni, che si presta a vari livelli di lettura e approfondimento.

Partendo dai primi esempi di presenza umana nel territorio, il volume guida il lettore fi no ai nostri giorni, attraverso un percorso aggiornato che tiene conto dei più recen-ti restauri,

acquisizioni e scoperte.Tutto ciò che riguarda Arezzo trova spazio, dalla cinta cittadina,

con le sue porte e postierle, ai circuiti murari extraurbani come quello di Castelsecco, dalle antiche pievi alle chiese principali e meno conosciute, con i tesori in esse conservati.

Gli storici palazzi pubblici e privati si aprono svelando i loro se-greti, lo stesso fanno i musei, compresi gli ultimi in ordine di aper-tura come Casa Bruschi, il Museo dei Mezzi di Comunicazione e il nuovo Mudas Museum.

Nel 1873 un “certo” Giosuè Carducci, nei panni di ispettore

I

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NTESSENZA DELL’ARETINITÀ

TTÀ D’ARTEdi Marco

Botti

ministeriale nel Regio Liceo, enunciò la celebre frase “Basterebbe Arezzo a fare la gloria d’Italia”. È quindi naturale che l’attigua Cartaria Aretina abbia deciso di ospitare nel libro anche brevi monografi e dei grandi personaggi nati nel territorio.

Non potevano mancare, infi ne, eccellenze come gli Sbandieratori e gli approfondimenti su Giostra del Saracino, Polifonico e Fiera Antiquaria. Chiude il volume una carrellata di splendide foto sto-riche, a ricordare gli scorci dell’Arezzo che fu, i quali ci permettono di assodare come il capo-luogo si sia trasformato – non sempre in meglio – negli anni.

Arezzo città d’arte verrà presentato, nel sug-gestivo scenario della Sala dei Grandi della Provincia, sabato 1° dicembre alle ore 16.30.

La città ha un nuovo appuntamento con la sua storia: non si può mancare.

UNA NOTTE IN TUNISIAAlessandro Haber protagonista

al Teatro “Mecenate”

Per tutti gli amanti del teatro, in occasione della sta-gione di prosa 2012/2013, il Teatro “Mecenate” di

Arezzo ospita, sabato 1° dicembre alle ore 21.15, lo spettacolo Una notte in Tunisia di Vitaliano Trevisan.

Prodotta dal Teatro Franco Parenti e realizzata in collaborazione con Gli Ipocriti, la rappresentazione è di Andrée Ruth Shammah e il cast, di prim’ordine, è composto da Alessandro Haber, Maria Ariis, Pietro Micci e Roberto Trifirò.

Uno spettacolo unico nel suo genere, con una trama che vede protagonista Bettino Craxi, uomo e politico della “Milano da bere”, con cui il Paese con-tinua a fare i conti ancora oggi.

Craxi in questa storia diviene X (come un perso-naggio di James Bond), e Alessandro Haber ne è la tragica maschera, entrando nel personaggio con credibilità, intensità e fisicità.

Una rappresentazione che non simula un pamphlet politico ma una medita-zione, fra Bernhard e Beckett, sulla para-lisi e i sogni su cui può arenarsi un uomo che è stato potente: una metafora del potere e della sua caduta.

Serena Capponi

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LVoglia di cambiare colore ai capelli? Puoi farlo in tutta tranquillità

a stagione fredda porta con sé un senso di ma-linconia e monotonia, ma anche voglia di calore, per sfuggire a queste giornate grigie e ritrovare il brio. Per questo nasce in noi il desiderio di cam-biare un qualcosa del nostro aspetto, solitamen-

te iniziando dai capelli. Non vogliamo avere un colore spento, ma ispirandosi ai magici colori dell’autunno, vogliamo un colore caldo e luminoso che ci trasmetta quella sensazione di benessere, come stare davanti a un fuoco scoppiettante con una bella tazza di cioccolata calda tra le mani e il proprio “Raul Bova” accanto.

Cambiare colore di capelli senza rovinarli è da tempo possibile grazie a colorazioni cosmetiche professionali, alcune di queste anche senza ammoniaca, che rispet-tano la fibra del capello. Contenendo estratti vegetali e

oli essenziali, svolgono azioni energizzanti, anti-radicali liberi, ricostituenti, idratanti e rinforzanti, oltretutto avendo l’apporto di vitamine e oligoele-menti rendono il capello morbido e luminoso, permettono di sbizzarrirsi tranquillamente con giochi di colore dai riflessi sovrapposti che rendono una capigliatura unica per il nostro modo di essere.

Prendendo spunto dalle infinite sfumature che ci circondano sono tor-nati molto di moda i colori in armonia con quelli della natura, come i mar-roni ispirati alle varie tonalità del legno, le sfumature dei rossi che si rifanno ai frutti di bosco, oppure i biondi che vanno dall’oro del grano all’ambrato del miele, rifiniti con pennellate contrastanti, come ad esempio il grigio e le sue sfumature, la vera novità della stagione.

Non dimentichiamoci che comunque sia i nostri capelli rispecchiano chi siamo, e se qualcuno ha quella giusta dose di audacia può permettersi anche colori estremi, che esaltino la propria personalità.

È sempre bene consigliarsi con il proprio parrucchiere, sia per evitare disastri cromatici e avere un look azzeccato, sia per mantenere vivace il colore a lungo anche a casa.

Quindi non aver paura… personalizza il tuo look!Anna Maria Magrini per Acconciature Astra

Trucco & Parrucco

Le magie dei Le magie dei colori autunnalicolori autunnali

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AREZZO, CAMPOLUCI 0575/364751

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ABBIAMO GUSTATO LE OTTIME BIRRE OFFERTE DELLA BIRROTECA B17

BIRRE PER TUTTI I GUSTI!i sono ben poche cose migliori di due chiac-chiere tra amici di fronte a una bella pinta di birra ghiacciata. Lo sa bene Pier Luigi Bubbico, proprietario e gestore del loca-

le B17 in via di Tolletta, di fronte alle Poste centrali. Appena entrati ci si rende subito conto di non avere di fronte il solito pub, l’ambiente è molto accogliente e non impegnativo, con ottima musica a fare al tutto da sottofondo.

Parlando di birre, salta subito all’occhio la collezione di bottiglie che il locale offre, ce ne sono per tutti i gusti: dalle più dolci e beverine, per quelli dal palato fi no, alle più amare e corpose per gli intenditori.

I prezzi variano a seconda della birra che si sceglie: per le più piccole si va da un minimo di tre euro fi no a un massimo di cinque; per quelle più grandi, da 75 centili-tri, i prezzi partono dai sei euro, fi no al raro caso di birre molto raffi nate che superano i dodici euro.

La B17 inoltre offre un discreto servizio di ristorazione sia a pranzo che a cena, con piatti più o meno elaborati, che spaziano dai più rustici taglieri di affettati e formaggi misti toscani ai più giovanili hot dog e hamburger contornati di patatine fritte.

Per un bel piatto di salumi si parte dai sei euro, mentre per i panini e patate servono rispettivamente quat-tro e tre euro. Merita decisamente una parola di riguardo la spillatrice dotata di sei spine, a cui sono collegate altrettante birre tutte rigorosamente italiane. Tutti coloro che credono che in Italia non si possano gustare ottime birre come quelle tedesche o belghe cambieranno sicuramente idea, dopo aver appoggiato le labbra su una delle freschissime pinte provenienti da sei differenti birrifi ci italiani.

È una scelta estremamente coraggiosa, in un periodo come questo, valorizzare i prodotti del nostro territo-rio. È un gesto da ammirare, tutti dovrebbero imitare un simile atteggiamento per cercare anche nel proprio piccolo di dare una piccola spinta all’economia che arranca; se poi parliamo pure di qualità, su quella non si discute assolutamente.

Birre rosse, nere, bionde, doppio malto: tutte pro-venienti da ogni angolo di Italia. Adesso nella nostra cit-tà abbiamo un nuovo locale dove potersi sedere comodi e gustare in santa pace un’otti-ma birra nostra-na, facendo due chiacchiere.

Michele Giuseppi

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ai come quest’anno, vista la crisi, abbiamo bisogno di confortarci e ricaricarci, specie con le feste ormai imminenti, quando le famiglie si riuniscono per condividere momenti unici di gioia e serenità.

Il cioccolato, come nessun altro alimento esistente al mondo, è capace di compiere questa straordinaria magia. È un alimento che deriva dai semi dell’albero del cacao, il Theobroma Cacao, altresì defi nito “cibo degli dei”. La tradizione artigianale vuole che la sua preparazione sia, assieme alla selezione degli ingredienti, sinonimo di qualità. Il segreto di un buon cioccola-to infatti sta certamente nei suoi ingredienti, che devono essere lasciati nella loro espressione autentica in cui ritroviamo poi la vera natura del cioccolato.

Per questo sin da più di quarant’anni Vestri Cioccolato si impegna a portare nelle vostre bocche non solo la bontà ma l’espressione del suo pensiero. Ciò che introduciamo attraverso la nostra bocca deve essere il meglio, l’eccellenza, poiché ciò che entra in noi diventa parte di noi.

Altro aspetto cardine della nostra fi losofi a è che “costoso” non è sinonimo di “caro”. Il suo gusto unico e inconfondibile è dovuto all’equilibrio perfetto tra il dolce e l’amaro: il cioccolato altro non è che un dolce nato amaro. Vestri per ciascuno dei prodotti che produce seleziona solo dalle cabosse [i frutti della pianta del cacao, ndr] migliori le fave di cacao più pregiate, dove la lavorazione non stravolge il gusto autentico della provenienza.

Il cioccolato è il frutto di tante variabili: dalla sua torrefazione, che deve essere fatte da orecchie e mani esperte, e da una pulitura selezionata della granella; a seguire dalla raffi nazione e dal concaggio in cilindri a freddo. Questo attento procedimento fa sì che il cioccolato non subisca rotture a livello cellulare ma che

mantenga le sue proprietà, perché la temperatura e la meccanica delle lavorazioni industriali possono gravemente alterare le qualità naturali del cacao. Il cacao infatti contiene proteine vitamine, fl a-vonoidi e oltre 400 ingredienti benefi ci per il nostro organismo. Badate bene, però, Vestri consiglia il fondente.

Quest’ultimo è ricco di acidi grassi monoinsaturi, detti “grassi nobili” che favoriscono la pulizia delle nostre arterie, portando un innalzamento nel sangue del “colesterolo buono”, alleato strategi-co per combattere le malattie cardiovascolari, perché è il più na-turale e non contiene dunque i grassi saturi che invece l’aggiunta del latte apporta.

È confermato da recenti studi internazionali che il cioccola-to può essere un toccasana per il benessere di tutto l’organismo. Sempre più lo troviamo infatti anche impiegato nella medicina estetica, dunque in sedute di massaggio relax e aromaterapie.

Il cioccolato dona energia ed è anche un valido alleato per com-battere infi di mali quali stress e depressioni. Il cioccolato è un solidale “cupido” nell’amore: donare dei cioccolatini a una donna può essere sinonimo di attenzione e di intesa, dunque regalate cioccolato, ma rigorosamente Vestri!

IL CIOCCOLATO: UN’AVVENTURA

INCANTATAM

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di Fabio Mugelli

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roLA SCALA MÒBELE E LA SCALA SANTA

«La ciccia, Beppe, el pane e la virdùraauménton sempre e, come si ’n bastasse,ci’han misso da ’n par d’anni la sicuraa le pensioni, ch’èreno già basse.

E ’n più, pe’ dimagrìlle, a tésta curaci’aggiùngheno ’l rincaro de le tasse.

Si la mùseca ’n cambia, sarà duraaé dù soldi ’n tasca pe’ sfamasse»

«Almeno, Tónio, prima ce s’aìvala scala mòbele, che ce sirvìvaper adeguàsse al costo de la vita!»

«Quella è ’na scala, Beppe, ch’è sparita:

si vù arvedé arcrésce le pensioni,’gna fa la scala santa… ’n gi-nocchióni!»

Pifferi, Muse e Zampogne, XVII edizioneMusica etnica ad Arezzo

con il festival organizzato dall’associazione cultura-le I Musicanti del Piccolo Borgo, con la direzione arti-

stica di Silvio Trotta. Dal 6 all’8 dicembre, dalle 22 al Circolo Aurora di

piazza Sant’Agostino, ingresso libero.Il programma: • giovedì 6 Suonare@Folkest• venerdì 7 Tamburello Cafè - I

Liguriani• sabato 8 Tre Martelli - Antiche

Ferrovie Calabro Lucanewww.myspace.com/pifferimusee-

zampognedi Leonardo Zanellidi Lucio Massai

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No di Pablo Larrain ****Il giovane pubblicitario

Renè Saavedra idea la pri-ma campagna televisiva anti-Pinochet nella storia del Cile, riscoprendo i valori che furono dei suoi genitori esiliati e sostenendo il referendum di liberazione dal dittatore. Dopo Tony Manero, il regista cileno torna con un film meno duro ma ugualmen-te intenso nell’affrontare una fase storica del suo Paese. La meraviglia sta nella freschezza con cui Larrain evita di cadere nei luoghi comuni di ribellio-ne, nella recitazione di García Bernal ma soprattut-to nella fotografia di Sergio Armstrong, sublime nel riprodurre il Betamax anni Ottanta. La pellicola si fa affresco di un’epoca, testimone di una rivolta a colpi di Coca Cola e tecniche di mar-keting, modernariato rivoluzionario.Enrico Badii, [email protected]

L’orto a dicembre offre ancora tantissime cose, anche se le raccolte sono limitate. In questo perio-do è possibile raccogliere il Cardo imbiancato, i Carciofi , le Cime di Rapa, i Cavoli, le Carote, l’Indi-via e la Scarola, le Lattughe da taglio, il Prezzemolo, le Puntarelle, la Rapa, la Rucola e la Valeriana, Lo Spinacio e il Sedano.

Sembra la tavola dell’abbondanza, ma se la para-gonate a quelle estive e di inizio autunno noterete molte differenze. Se parliamo invece di semine, in questo periodo si effettuano, in ambiente protet-to (serra o semenzaio) ad esempio le Lattughe e il Radicchio da taglio, oltre a Melanzana, Pomodoro, Peperone, Zucchino, Ravanello, Spinacio, Valerianella e Rucola. La stagione infi -ne consente la semina in pieno campo solo del Pisello e della Fava.

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