Il Settimanale di Arezzo 132

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ANNO IV NUMERO 132 • VENERDÌ 25 GENNAIO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 Anghiari, via Mazzini 14 tel. 0575/788013 Arezzo, Corso Italia 48 tel. 0575/355295 www.busatti.com Dal 14 gennaio al 28 febbraio Dal 14 gennaio al 28 febbraio FIERA DEL BIANCO FIERA DEL BIANCO Visite guidate all’antica Visite guidate all’antica tessitura di Anghiari, tessitura di Anghiari, anche in lingua straniera! anche in lingua straniera!

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Il Settimanale di Arezzo 132

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ANNO IV NUMERO 132 • VENERDÌ 25 GENNAIO 2013 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

UNOAERRE INDUSTRIESSTRADA E, 5

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO IV NUMERO 132 – VENERDÌ 25 GENNAIO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

VITA DELLA CITTÀ3 Farmaci a domicilio per i non vedenti5 Elezioni, il Pdl corre con Bianconi e D’Ettore6 Giorgio Guerrini, la competenza al servizio del Paese10 Chiuse le liste: 7 gli aretini sicuri, altri 5 sul filo di lana…11 Multe e ricorsi, cosa fare27 Olio Gustando: appuntamenti da non perdere

NON PIÙ PAROLE OMAI8 Il “magic moment” della Giostra del Saracino

AREZZO SPORT13 MINERVA RUGBY, la palla ovale adesso è donna15 Rugby, due ragazzi aretini tra i migliori d’Italia16 Arezzo, c’era bisogno del diluvio per vedere un po’ di sole17 Leonard Shega, skater in cerca d’autore18 L’Arci Pesca Fisa progetta l’anno del rilancio

19 Aretini sempre pronti con il fitness funzionale di Freemove20 Scuola nuoto e fitness in acqua: due discipline adatte a tutte le età

CULTURA21 Spaventati guerrieri: i Noidellescarpediverse con-ducono un laboratorio sulla comicità22 Il duello “poetico” tra Folgóre da San Gimignano e Cenne da la Chitarra rivive in un libro23 Riparte l’attività della Società Storica Aretina 24 La mostra “foto/grafica” di Armando Schiavone ai “Costanti”

SOTTO LE LUCI DELLA RIBALTA26 Gli appuntamenti di febbraio al Teatro “Signorelli” di Cortona

COCKTAILS & DREAMS29 L’American Bar

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

n tempo di crisi economica è importante non dimenticare chi ha più bisogno.

E l’accordo siglato qualche giorno fa tra l’Unione Italiana Ciechi e la società Far

Express per garantire la consegna a domicilio dei farmaci alle persone non vedenti e ipove-denti è teso ad avvalorare questo concetto basi-lare di solidarietà.

Il servizio, attivo per Arezzo e tutta la provin-cia, diventa operativo con la consegna gratuita di una tessera elettronica personale al soggetto non vedente, che gli garantisce la possibilità di ricevere a casa i medicinali per sè e l’intero nu-cleo familiare di cui fa parte.

Il cliente deve richiedere semplicemente la prestazione di cui ha bisogno al numero verde scritto nella tessera e contattare il proprio medico di famiglia per la prescrizione.

In un secondo momento il personale incaricato di Far Express ritira la ricetta compilata dal medico di base, inserita in una busta in una cassetta chiusa a chiave per rispettare la privacy dell’interessato e, dopo aver consegnato la busta alla farmacia scelta dal cliente nel contratto, acquista i farmaci e li consegna infi ne all’intestatario della ricetta o a chi da lui disegnato.

Il servizio di consegna a domicilio, oltre al rimborso del ticket o del prezzo del farmaco, ha un costo di 1,50 euro se la consegna dei medi-cinali deve essere effettuata entro le 24 ore e di 0,50 euro entro le 48 ore dalla richiesta.

«Questo servizio in questo momento è dedicato solo ai non vedenti, ma dovrebbero essere create le condizioni per ampliarlo anche ad altre categorie di disabili. L’obiettivo che ci prefi ggiamo come Uic è una maggior sensibilizzazione della popolazione e degli enti locali e la pro-

FARMACI A DOMICILIO PER I NON VEDENTI

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di Cecilia Falchi

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

loc. Gragnone 29

tel. 0575 365251

mozione di un maggio-re sostegno ai disabili e alle loro famiiglie»: queste le intenzioni di Franco Pagliucoli, presidente della sezione di Arezzo dell’Uic.

«Abbiamo voluto creare le condizioni per

un accordo a livello nazionale con Far Express, società privata che fornisce servizi alla persona, perchè pensiamo che in questo periodo di crisi sia ancora più importante sostenere i disabili e le loro famiglie, e questo servizio di consegna a do-micilio contribuisce a garantire una qualità di vita accettabile per coloro che già vivono in una situazione di diffi coltà.

Il servizio non è gratuito, anche se l’onere a carico del non vedente è veramente irrisorio; il piccolo co-sto anzi permette di evitare che ci si approfi tti di una prestazione che dovrebbe essere usufruita da chi ha veramente bisogno. Il bacino di utenza a Arezzo e Provincia si aggira intorno alle 700-800 persone tra non vedenti e ipovedenti, anche se è diffi cile fare un calcolo preciso, dal momento che molte delle persone che

perdono la vista in età avanzata diffi cilmente ci contattano o si associano all’Uic, e quindi non possiamo raggiungerle o aiutarle».

Finanziano il servizio di recapito a domicilio alcune farmacie della città e delle quattro vallate che hanno aderito al progetto, incrementando in questo modo la vendita dei medicinali.

Come puntualizza Franco Pagliucoli: «Più farmacie aderiranno e più tale prestazione si amplierà, comportando anche un ulterio-re abbassamento dei costi di fruizione. Le possibilità di sviluppo sono molteplici, e potrebbero interessare molti altri soggetti che hanno diffi coltà a svolgere le varie incombenze quotidiane.

Per i non vedenti l’accesso ai farmaci è una delle questioni più cogenti nella routine quotidiana, al pari della soddisfazione di altri bisogni di prima necessità come fare la spesa o fare le pulizie e, anche se non si risolve il problema alla base, aver attivato la consegna a domicilio dei farmaci sicuramente facilita un onere che altrimenti comporterebbe un maggiore costo o fatica».

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

di Luca Trippi

ELEZIONI, IL PDL CORRE CON BIANCONI E D’ETTOREIL COORDINATORE: «ONORATO DI RAPPRESENTARE AREZZO»

otrebbe esserci anche Maurizio D’Ettore fra i rappresentanti della provincia di Arezzo nel prossimo Parlamento. Vista l’elezione quasi sicura di Maurizio Bianconi, sarebbero due

gli esponenti PdL alle Camere, se anche D’Ettore dovesse farcela. Il professore universitario è inserito settimo nella lista al Senato. Proprio con D’Ettore, diviso nel suo doppio ruolo di coordinatore provin-ciale e candidato, cerchiamo di capire come si muo-verà il PdL nella campagna elettorale e nella prossi-ma legislatura.

«Chi si candida per il Parlamento dovrebbe pensa-re innanzitutto a rappresentare Arezzo e gli aretini. Le questioni del territorio saranno al centro del mio lavoro, e mi sento onorato di avere questa chance.

Mi auspico che sia così anche per gli altri candidati», esordisce Maurizio D’Ettore.

Quali sono le priorità per Arezzo?

«Ce ne sono tan-te! Ma ci sono due questioni intorno alle quali ruotano tutte le altre: il ri-lancio delle infra-

strutture e delle imprese, perché senza impresa non c’è lavoro, e soprattutto la vicinanza fortissima a va-lori che per noi sono imprescindibili, quali la fami-glia e la persona.

Ribadiamo la nostra contrarietà a proposte come quella dell’adozione dei bambini per le coppie omo-sessuali, e lavoreremo per la costituzionalizzazione non solo del pareggio di bilancio, ma anche dei di-ritto del contribuente e il diritto all’abitazione (con l’abolizione dell’Imu sulla prima casa).

Noi non crediamo nella sovranità fi nanziaria come dice Monti, noi siamo per la sovranità popolare, per il rilancio dell’economia reale. Poi c’è un settore in cui Arezzo è competitivo in tutto il mondo…»

Quale?«La cultura. Abbiamo dei fondamenti storico-

artistici immensi. Dobbiamo rivitalizzarli in ottica turistica».

Come ha accolto l’elettorato PdL aretino il ri-torno in campo di Berlusconi?

«Positivamente. Del resto Berlusconi piace perché ha un collegamento diretto con il corpo elettorale, come facciamo anche noi qui ad Arezzo.

Abbiamo dei Consiglieri comunali attivissimi, in città come in provincia, che lavorano e scendono in strada giorno per giorno ad ascoltare la gente, anche lontano dalle elezioni, e sono l’unica vera alternativa al centrosinistra. Altri partiti spuntano fuori per la campagna elettorale e poi scompaiono.

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

Quanti candidati si sentono fi eri di rappresen-tare Arezzo? Prendo ad esempio Giorgio Guerrini, scelto dall’Udc perché è un presunto big nazionale a scapito di Lorenzo Zirri. Ancora ho da sentire una

proposta o una dichiarazione di Guerrini in favore di Arezzo. Mi spiace per gli amici dell’Udc che ab-biano una rappresentanza scollegata dagli interessi territoriali».

GIORGIO GUERRINI, LA COMPETENZA AL SERVIZIO DEL PAESEL’EX PRESIDENTE NAZIONALE DI CONFARTIGIANATO È STATO SCELTO DALL’UDC COME CAPOLISTA IN TOSCANA PER LE PROSSIME POLITICHE

di Marco Cavini

retino, 55 anni, padre di tre fi gli e imprenditore di successo, capace di arrivare alla presidenza nazionale di Confartigianato Imprese. Lui è Giorgio Guerrini ed è la fi gura scelta dall’Unione di Centro come capolista della Toscana in vista delle prossime elezioni per la Camera dei Deputati.

La campagna elettorale è entrata nel vivo e l’agenda è ricca di appuntamenti, ma Guerrini trova lo stesso il tempo di incontrarci e parlare con noi della sua candidatura, dei temi che gli stanno a cuore e del valore aggiunto di una sua possibile presenza in parlamento. «La mia decennale militanza nell’associazioni-smo d’impresa – avvia Guerrini – mi ha permesso di maturare un’esperienza preziosa da mettere al servizio del Paese. Per dieci anni il Governo e le istituzioni sono stati miei interlocutori e ne ho potuto cogliere gli

aspetti positivi e, soprattutto, quelli negativi, acquisendo un bagaglio di infor-mazioni su cui lavorare per cambiare dall’interno le cose sbagliate del nostro Paese».

Come mai ha scelto l’Udc?«Fino a quando sono stato alla guida di Confartigianato non ho mai avuto

la tessera di nessun partito, perché ho ritenuto doveroso mantenere un ruolo di rappresentanza e super partes. Invece per questo nuovo progetto ho ritenuto che l’Udc fosse il partito maggiormente in linea con la mia storia personale e associativa, perché è l’unico che aderisce alla dottrina sociale della chiesa e vanta un legame culturale con l’esperienza della Democrazia Cristiana».

Cosa prevedono gli accordi con il partito?«L’estate scorsa Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa, i vertici dell’Udc, mi

hanno chiesto se ero disposto a candidarmi perché hanno ritenuto che il mio impegno sarebbe stato prezioso per il partito.

Ho accettato ma ho posto tre condizioni. Innanzitutto ho chiesto di essere il capolista per avere la titolarità e la libertà di rappresentare il partito senza biso-gno di intermediazioni. In seconda battuta ho chiesto di rimanere in Toscana,

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

perché ritengo di fondamentale importanza l’appartenenza territo-riale. Infi ne ho chiesto di poter im-postare la campagna elettorale sui temi su cui ho competenza e posso dare il mio contributo: impresa, la-voro, sviluppo, crescita e welfare».

Temi quanto mai all’ordine del giorno, vista la diffi cile situazio-ne economica.

«Il Paese negli ultimi decenni ha smarrito la strada maestra e ha smesso di crescere, venendo im-provvisamente meno ogni capacità di creare lavoro, valore e occupazio-ne. L’Italia ha perso la propria voca-zione produttiva e nessun Governo, di destra o di sinistra, è riuscito a invertire questo trend negativo no-nostante idee, proposte e ideologie diverse».

Qui entra in gioco la sua esperienza impren-ditoriale.

«Nel corso degli anni ho constatato come in Parlamento fosse assente una cultura d’impresa e d’impresa del territorio, con pochi interlocutori preparati su questi temi. Io metto a disposizione del Paese la mia conoscenza del sistema produttivo italiano, con l’obiettivo di rappresentare il mondo dell’impresa e lavorare su quelle distorsioni che han-no impoverito la nostra economia.

Mi impegnerò nel portare il mio contributo per ritrovare la strada perduta, per porre al centro le politiche del lavoro e dell’industria e valorizzare il nostro tessuto imprenditoriale».

Politicamente come si pone?«La nostra iniziativa nasce con il desiderio di

proseguire il lavoro compiuto dal Governo Monti, offrendo una proposta politica nuova che parta da persone che hanno dimostrato di sapere ammini-strare il Paese. Occorre qualcuno in grado di go-vernare con trasparenza, correttezza e competenza, facendo riferimento a quella solida cultura cattolica che nel corso della storia ha sempre rappresentato un faro nei momenti di diffi coltà».

Dall’Udc di Arezzo cosa si aspetta?«Coesione e compattezza. La competizione elet-

torale è breve e diffi cile, dunque per raggiungere un buon risultato è necessario l’impegno di tutti, anche di coloro che, dopo aver maturato personali attese di candidature, sono rimasti delusi dal fatto che l’Udc abbia scelto me. Evidentemente il partito ha trovato nella mia competenza un valore aggiunto per la po-litica italiana, per Arezzo e per il territorio che dovrò rappresentare».

mercoledì 16 gennaio 2013 turno giallo

Servo di scenadi Ronald Harwood, con

Franco Branciaroli, regia di Franco Branciaroli

Le rocambolesche vicende di una compagnia di provincia, sublime metafora della vita del teatro di ogni tempo

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

a storica trasferta della Giostra a Roma dello scorso 6 gennaio (vedi “Settimanale di Arezzo” n. 130) ha segna-

to l’inizio dell’attività per la nostra rievocazione che, in questo 2013, taglierà il traguardo dell’82° anno dalla rinascita, e delle 126 edizioni corse.

Un “avvio di stagione” scoppiettante e che, dopo la straordinaria esperienza vissuta nella capitale, è conti-nuata sabato scorso con la cerimonia di offerta dei ceri al Beato Gregorio X (16a edizione) che, come vuole il calendario uffi ciale delle collaterali del Saracino, si tiene “il secondo sabato di gennaio”.

Questo inizio anno vede pure un ulteriore riconoscimento per il Saracino: lunedì 21 la Giostra è stata uf-fi cialmente iscritta nell’elenco della Legge regionale n. 5 del 14 febbraio 2012 sulla “Valorizzazione delle associazioni e delle manifestazioni di rievocazione e ricostru-zione storica della Toscana”.

Tale legge fu presentata uffi cialmen-te ad Arezzo sabato 17 marzo presso la Sala dei Grandi con una partecipata ma-nifestazione organizzata dal progetto na-zionale “Si dia inizio al Torneamento – Giostre, Quintane e Palii d’Italia” con la collaborazione delle Edizioni Giorgio Vasari, del “Settimanale di Arezzo” e il patrocinio di Regione Toscana e Provincia di Arezzo.

Il convegno vide la partecipazione di Bruna Giovannini, che nel suo man-

dato in Consiglio regio-nale fu la prima fi rmataria del testo che risale al 2005, Carlo Capotosti (presiden-te della Federazione Italiana Giochi Storici), Alessandro Boncompagni (vicepresi-dente del Coordinamento Regionale Toscano), Susanna Tartari (direttrice del porta-le “Rievocare”), Enzo Brogi (consigliere regionale) e Ivan Ferrucci (primo fi rmatario

NON PIÙ PAROLE OMAI…

La cura di Roberto Parnetti

IL “MAGIC MOMENT” DELLA GIOSTRA

DEL SARACINO

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

del testo di legge).La legge, così come sot-

tolineato in tale occasione, ha fi nalità di promozione e valorizzazione di quei soggetti e di quelle rievo-

cazioni che promuovono la cultura, la conoscenza storica del territorio, lo sviluppo di forme di tu-rismo compatibile, la crescita associazionistica in ambito sociale ed educativo.

Nella riunione che si è tenuta a Firenze, presso l’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana, erano presenti i massimi responsabili della “mac-china organizzatrice” della Giostra del Saracino: il presidente dell’Istituzione “Giostra del Saracino” Angiolo Agnolucci, il direttore Miretta Mancioppi e il direttore delegato dell’Uffi cio del Folclore e Giostra del Saracino Laura Guadagni. In tale occasione sono state tracciate quelle che saranno le linee guida per la costituzione di un comitato regionale, che dovrebbe essere compo-sto da dieci rappresentanti. Nei prossimi gior-ni inizieranno gli incontri a livello locale e, per quando concerne la nostra provincia, sarà l’uffi -cio Folclore e Giostra del Saracino del Comune a fungere da coordinatore, per arrivare poi a in-dividuare i papabili membri del futuro comitato.

Chiudiamo infi ne ricordando che nella se-duta del Consiglio comunale di martedì 21 si è provveduto alla nomina dei nuovi membri del-la Magistratura della Giostra, che rimarranno in carica fi no a dicembre 2015, così composta: Antonio Bonacci, Giuseppe Caroti, Marco Dioni, Abramo Guerra, Marcello Lazzeri, Alberto Melis, Alessandra Nocciolini, Assuero Pieraccini, Leone Provenzal.

foto di Rossana Capocasale

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

di David Mattesini

CHIUSE LE LISTE: 7 GLI ARETINI SICURI, ALTRI 5 SUL FILO DI LANA…

lla fi ne è arrivata la chiusura uffi ciale del-le liste per le prossime elezioni politiche, tante conferme e qualche novità all’oriz-zonte, viste le indiscrezioni e smentite

delle ultime settimane. Ma andiamo con ordine, e partiamo dai nomi

aretini, che nella competizione elettorale, che ancora non permette di esprimere una preferenza diretta in cabina elettorale, dovranno scommettere su un bel risultato delle loro rispettive liste e coalizioni per andare a Roma. Quelli insomma che in lista non sono nei primissimi posti, quelli sicuri, viste le at-tese di voto espresse dai sondaggi. Tra loro, nel PdL di sicuro dovrà scommettere su un bel risultato del Cavaliere in Toscana Maurizio D’Ettore. Sarà “solo” settimo al Senato il coordinatore provinciale del par-tito, anche se in realtà si tratta di un sesto posto, visto che il capolista è proprio Berlusconi, come in buona parte d’Italia. Dall’altra parte invece, in area Pd, c’è il nome del segretario Marco Meacci sul fi lo di lana, che per Montecitorio invece è al 28° posto. Insomma i due coordinatori dei maggiori partiti ci sono, ma dovranno scommettere su un exploit delle rispettive coalizioni o liste. Un “segnale” che si può leggere in vario modo…

Veniamo ad altri due nomi che dovranno correre e non poco, per arrivare a Roma, e questa volta siamo in area centrista. I nomi sono quelli naturalmente di Francesco Macrì e Franco Vaccari, entrambi quinti alla Camera, rispettivamente con Fli e Udc. In questo caso, visto che Monti uffi cialmente anco-ra in coalizione con Bersani e Vendola non c’è, la

candidatura che sembra avere maggiori possibilità di successo, è proprio quella del Presidente di Rondine, visto la forza dei rispettivi partiti.

Altra candidatura sul fi lo di lana, infi ne, è quel-la della senatrice Donatella Poretti, capolista con i Radicali alla Camera, con un riconferma stretta-mente legata al quorum. Gli aretini che quasi di sicuro andranno a Roma sono invece ben 7, un record storico, che si ricordi. I nomi? Donati, Mattesini e Boschi per il Pd, Maurizio Bianconi per il PdL e l’ex presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Guerrini, capolista toscano dell’Udc alla Camera. Senza dimenticare Marco Baldassarre, ter-zo alla Camera per il Movimento 5 Stelle e Chiara Gagnarli, quarta.

In totale insomma tra tutte le liste, le candidature “aretine” sono 42, alla faccia di chi sostiene che nella politica nazionale Arezzo continuerà a contar poco o niente, un primo passo sembra proprio che lo stia-mo facendo…

A

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

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vete ricevuto una multa per infrazioni stradali e rite-nete che non sia giusta? Bene, non perdete tempo, sappiate che i tempi per il ricorso sono stati ridotti.

Il ricorso può essere proposto sia al Prefetto sia al Giudice di Pace. Il termine entro il quale recarsi dal Giudice di Pace per tentare l’annullamento del verbale, passa da 30 a 60 giorni dal ricevi-mento; se il presunto contravventore risiede all’estero per ricorrere ci sono comunque 60 giorni. Tale ricorso può essere proposto anche dopo l’esi-to negativo del ricorso al Prefetto, entro 30 gior-ni dalla notifi ca dell’ordinanza di quest’ultimo. Il ricorso contro la multa presentato al Giudice di Pace, in carta semplice, va depositato presso la Cancelleria dello stesso giudice o inviato per posta raccomandata, pagando il contributo unifi cato.

Nel caso invece si scelga di proporre ricor-so al Prefetto, questo si presenta al Palazzo del Governo competente per territorio, personal-mente o mediante raccomandata con avviso di ricevimento, entro 60 giorni, al comando da cui dipende l’agente accertatore. Il ricorso in tal caso deve essere redatto e presentato in carta semplice. Dopo aver presentato il ricorso contro la multa, il ricorrente deve esclusivamente attendere l’esi-to, che verrà comunicato con ordinanza. Sessanta giorni di tempo sono a disposizione dell’organo di polizia per trasmettere il ricorso, debitamente istruito delle controdeduzioni, alla Prefettura, la quale dispone di ulteriori 120 giorni per emanare l’ordinanza, da notifi care al ricorrente entro 150 giorni.

Il ricorrente per far valere le ragioni del suo ricorso contro la multa stra-dale, oltre che allegare tutta la documentazione idonea, può richiedere anche l’audizione personale. Qualora il Prefetto a cui è stato presentato il ricorso dovesse decidere di respingerlo, la sanzione pecuniaria non potrà essere, per vincolo di legge, inferiore al doppio di quella originaria, aumen-tata delle spese di procedimento.

I termini decorrono dalla data di contestazione della violazione, oppure dalla notifi cazione del verbale di accertamento.

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Si ricorda che si riceve solo su appuntamen-

to, e che i nostri impiegati sono autorizzati a operare solo ed esclusivamente per i soci. La nostra tessera ha validità annuale e dà dirit-to a consulenze e servizi a tariffe notevolmente age-volate.

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12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

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1325 GENNAIO 2012

Minerva RugbyMinerva Rugby

è chi considera il rugby uno sport esclusivamente maschile, uno sport dove si corre, ci si sporca e ci si spintona: in poche parole una disciplina proverbialmente poco adatto alle ragazze.

Ma ad Arezzo, da quando la palla ovale è finalmente passata in mano alle donne, questo luogo comune è stato sfatato, mettendo a tacere anche i più scettici. Da qualche settima-

na è stata infatti ufficializzata la fondazione della Minerva, la prima squadra aretina di rugby femminile, una bella novità per il panorama rugbystico aretino e un’ottima occasione per dimostrare che la passione per lo sport supera qualsiasi distinzione di genere.

In un territorio così fertile per il rugby come quello aretino, la nascita di una squadra tutta al femminile è stata infatti vissuta come un fatto del tutto naturale, un valore aggiunto che permetterà di accrescere l’offerta sportiva di Arezzo e provincia dando spazio a tutte quelle atlete che, da sempre appassionate di rugby, finora non hanno avuto modo di esprimersi.

C’

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14 25 GENNAIO 2013

Questo non è di certo il primo tentativo che lo sport aretino compie per promuovere il rugby femminile, ma è la prima volta in cui sono state gettate concretamente le basi per creare una squadra vera e propria, decisa a crescere e inserirsi nel futuro in un contesto agonistico.

Se oggi questo progetto ha un nome e dei volti, lo dobbiamo soprattutto alla società degli Arieti Rugby, che hanno collaborato fattivamente per far diventare la Minerva una realtà in grado di dare i suoi frutti. A promuovere per primo questa iniziativa è stato infatti Diego Mendez, consigliere e giocatore degli Arieti che, con l’aiuto del giocatore e tecnico Marco Morelli, è riuscito a dar vita a una prima formazione di sette elementi tra i 15 e i 29 anni, che si alle-na regolarmente a Policiano, iniziando giorno dopo giorno a prendere confidenza con le regole e i movimenti di uno sport sano e pulito. «L’idea di portare il rugby femminile ad Arezzo è nata quasi per gioco, ma ci è da subito sembrata vincente. Mendez e Morelli sono riusciti a coinvolgere delle ragazze che già da tempo seguivano le nostre squadre, sostenendo gli Arieti e le attività del rugby aretino in generale – spiega Luca Oliva, direttore sportivo degli Arieti. – Molte delle nostre giocatrici vengono dalla Val di Chiana, dove da sempre la nostra società è un punto di riferimento, e già conoscevano bene la nostra realtà. Hanno avuto però il coraggio di scendere in campo per vivere fino in fondo uno sport che da sempre amano».

Le ragazze della Minerva sanno perfettamente cosa significa “fare squadra” e si definiscono, prima di tutto, un gruppo tenuto insieme dalla passione per il rugby e dalla voglia di divertirsi. «Le ragazze si mo-strano molto prese dal progetto e si impegnano con grande costanza, sebbene sappiano che questa stagione sarà solo la prima fase di un percorso di crescita molto più lungo – continua Oliva. – Per prepararle al meglio, stiamo procedendo per gradi lavorando in base a piccoli traguardi che prevedono, in questo momento, una prima infarinatura di rugby e, in seguito, lo sviluppo e l’acquisizione di tecniche specifiche. Le ragazze vogliono diventare giocatrici con tutte le carte in regole e noi vogliamo offrire loro gli strumenti per riuscirci, dando vita a una realtà che vada ben oltre l’attuale formazione».

Le premesse per far diventare la Minerva Rugby una realtà in-teressante e competitiva ci sono tutte perché, anche se ancora ce n’è di strada da fare, la pas-sione per lo sport è già un buon inizio e, a volte, può portare mol-to lontano.

[segue da pag. 13]

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Minerva Rugby, la palla ovale adesso è donnaUna squadra tutta al femminile, una nuova sfida per il rugby aretino e per il team degli Arieti

di Elettra Fiorini

Page 15: Il Settimanale di Arezzo 132

1525 GENNAIO 2012

el movimento rugbisti-co aretino ci sono due ragazzi in rampa di lancio e pronti a dimo-strare tutto il loro valo-

re. Sono Alessandro Cocchi e Jacopo Bianchi, che dopo aver fatto il loro percorso di crescita nel Vasari Rugby hanno attirato l’attenzione dei tecnici federali, i quali, dopo una selezione di 120 ragazzi, li hanno scelti per entra-re a far parte dell’Accademia Centro-Sud, ingresso spettante solo ai migliori 26. Alessandro e Jacopo, rispettivamente del 1997 e del 1998, hanno svolto allenamenti con altri coetanei e con allenatori federali di grandis-simo valore. A proposito di que-sta esperienza, proprio Jacopo Bianchi ci dice: «È stata una gran-dissima occasione di crescita per noi due, abbiamo imparato mol-to dalle giornate di allenamento. Abbiamo svolto un lavoro parec-chio duro e faticoso, specialmen-te nel periodo della preparazio-ne atletica, con carichi di lavoro davvero tosti. In più, il livello della selezione era davvero alto e ci siamo confrontati con ragazzi

molto bravi, da cui cercavamo sempre di imparare qualcosa di nuovo. Personalmente ho visto questa chiamata come un pre-mio per quello che ho fatto nelle altre varie selezioni regionali».

Per Alessandro e Jacopo però questo non è che l’inizio, poiché se nei prossimi mesi si compor-teranno bene in campo, si po-trebbero spalancare per loro le porte dell’Accademia di Roma, ovvero il Centro federale del settore giovanile del rugby ita-liano. Soprattutto per Alessandro Cocchi, che quest’anno gio-ca nella blasonata società dei Cavalieri Prato, è un anno impor-tante per provare a essere tra i migliori d’Italia.

Ma Jacopo Bianchi aggiun-ge: «L’importante è restare umili, concentrati sempre sui miglio-ramenti da fare. L’impegno e la dedizione per questo sport con-tano molto. Ti permettono di ar-rivare a risultati che prima potevi solo sperare e centrare obiettivi sempre più alti. A me interessa tutto del rugby, è una passione che ho da quando ho iniziato a giocare a sette anni e che non mi

abbandona mai, unendo questa all’impegno giornaliero speriamo di poter raggiungere traguardi sempre più ambiziosi».

Due ragazzi aretini tra

i migliori d’ItaliaQuando il lavoro e la dedizione

portano ai risultati sperati

N

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di Alessio Segantini

Page 16: Il Settimanale di Arezzo 132

16 25 GENNAIO 2013

in città (e a ballare!)

ee

in città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

l buio, a Mezzanotti, gliel’ha mostrato un Arezzo pimpante e finalmente grintoso, calato sulla parte della squadra che viaggia con un obiettivo ben preciso: salvare la buccia. La capolista Sansepolcro è così caduta sotto i fendenti di Idromela, che già dal nome uno si immagina a proprio agio sull’acqua del “Città di Arezzo”, trasformato in una succursale della vicina piscina. Giove Pluvio di sicuro va ringraziato poiché, con un terreno nor-

male, probabilmente non sarebbero bastati grinta e carattere per portare il cacio a casa contro i cugini tosco-umbri. Si vede che ogni tanto la sorte si ricorda dei colori amaranto.

Ma la sorte va aiutata e, questa volta, i Bacis Boys ce l’hanno messa davve-ro tutta, pur in formazione rimaneggiata. Adesso sotto con la terza forza del campionato, il Casacastalda, lanciata verso le alte vette del campionato. Ci vorrebbe un’altra spallata per rimettere in sesto quello amaranto e invogliare il nuovo presidente Ferretti a pianificare la prossima stagione.

Matteo IDROMELALo scorso anno entrò in squadra e, da subito, ci fu chi gridò al

fenomeno. Piano piano era diventato un mezzo pippero, per usare un vocabolo in auge ai tempi della Gialappa’s. Magari il vero Idromela sta nel mezzo, ovvero un buon giocatore da formare sul piano caratteriale e che, giocando con continuità, potrà crescere e aspirare anche a categorie superiori. Speriamo, in maglia amaranto.

Michele BACISDopo una settimana difficile, a seguito della sconfitta di Scandicci, si tiene

a galla – è proprio il caso di dirlo visto il campo allagato – conquistando una preziosa vittoria contro la capolista. Rimangono i dubbi su un allenatore che, in due anni, non è ancora riuscito a dare una sua impronta all’Arezzo, sia a livello tecnico sia soprattutto a livello emotivo, se si esclude l’ultima prestazio-ne e poche altre.

Jerome DIEMENon sempre le promesse si mantengono, quando si parla di calcio è quasi la regola. Il

giovanotto del Senegal era arrivato con le carte giuste nel mazzo, accompagnato da una certa fama acquisita nei campionati giovanili. Adesso, è finito ai margini e vede il campo con il contagocce. Da nuovo Cissè a novello Babatunde il passo è breve.

C’era bisogno del diluvio per vedere un po’ di soledopo una settimana di polemiche e comunicati

Icio i

di Luca Stanganini

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1725 GENNAIO 2012

di Giacomo Belli

na passione nata guardan-do film made in Usa, con la bocca spalancata davanti ai vari trick dei professionisti e coinvolti in quello stile di vita libero e ribelle. Stile a stelle e strisce, vissuto poi tra le strade di Quarata. Sono questi gli albori dell’attività da skater di Leonard Shega, giovane talento aretino (classe 1989) di origine albanese, che da

ormai dieci anni non si separa più dalla sua tavola. «Alla Festa della Fragola a Quarata, quando il gruppo dello Skate Park ha promosso la propria attività

portando una rampa itinerante, è cambiato qualcosa». Per Leonard, dal semplice skatare in street, si è aperto un nuovo mondo: «Da lì quasi tutti i giorni mi recavo allo Skate Park coi miei amici. Già sapevo fare

l’Holly [il salto, la base di tut-to, nda] ma l’ambiente mi ha dato una spinta enorme per continuare a mettermi alla prova costantemente».

Un’avventura in continua evoluzione: «Allenandomi ho accresciuto la mia moti-vazione, raggiungendo un grande feeling con la mia tavola».

Una palestra e uno stile di vita per Leonard, all’interno di un ambiente ricco di sti-moli e amici veri. Le qualità del giovane atleta crescono, e con esse le abilità. Ma lo splendido Skate Park rimane

a oggi stretto per Leonard che avrebbe bisogno di maggiori stimoli e gen-te di più alto livello per potersi migliorare. Nonché di un buono sponsor: «Ho visto sin da subito in Leonard un talento – ci dice Piero Urbisaglia, fondatore e factotum della Skate Park, suo amico e allenatore. – Ha an-cora potenzialità grandi, e adesso è il suo momento. Arezzo ti permette di allenarti ma niente altro. Avremmo bisogno di una struttura al coperto per i mesi invernali, ma le istituzioni latitano. Io mi sto prodigando per lui, e sono sicuro che alla fine riuscirà a farcela».

Peccato, perché lo skate non è solo un fenomeno in espansione, ma una realtà cittadina. I dati ci mostrano che sorge uno skate park a settima-na e solo ad Arezzo sono quasi 200 i tesserati che praticano tale attività. «In questo sport non finisci più di imparare, perché è la fantasia a guidar-lo». Per questo Leonard, reduce da un viaggio nella Mecca degli skaters, Barcellona, vuole arrivare al suo scopo: «È stata un’esperienza incredibile. Quando salgo sulla tavola provo una sensazione di libertà, siamo io e lei, tutto il resto è zero. Per questo voglio lottare per raggiungere il mio sogno». Non importa quanti trick ci saranno da imparare per superare l’ostacolo, quante volte da rialzarsi dopo una caduta. È solo il carattere che conta.

U

Leonard Shega, skater in cerca

d’autore

Page 18: Il Settimanale di Arezzo 132

18 25 GENNAIO 2013

Arci Pesca Fisa di Arezzo ha aperto il tesseramento per il 2013. In questi giorni tutti i pescatori e gli appas-sionati di pesca potranno rinnovare la loro iscrizione a un’associazione che, guidata dal presidente Alfredo Rondoni, è presente su tutto il territorio provinciale

con un’intensa attività di promozione sportiva e sociale e di tu-tela dell’ambiente ittico e fluviale. Uno dei principali impegni dell’Arci Pesca Fisa è proprio l’organizzazione di gare di pesca sportiva, con manifestazioni provinciali, regionali e nazionali ospitate presso le sponde dell’Arno a Laterina. Il lavoro dell’as-sociazione si amplia anche ad altri ambiti, con un servizio di vi-gilanza ittica sui fiumi e sui torrenti della provincia, con la gestio-ne della pesca sul Corsalone, l’organizzazione di visite guidate all’impianto ittiogenico di Carda e la promozione di attività di pesca per portatori di handicap.

«Dopo anni di costante crescita – spiega il presidente Rondoni, – e dopo il picco di 650 tesserati del 2011, nell’ultimo anno abbiamo vissuto una leggera flessione dei soci legata alle

difficoltà economiche delle famiglie. Per questa nuova stagione puntiamo

a rilanciare il numero degli associati e a raggiungere le cifre record degli anni pre-cedenti».

Dal momento che la pesca è uno sport per tutte le età, per il 2013 l’Arci Pesca Fisa punterà molto anche sui bambini e sui ragazzi, per cui il tessera-mento avrà un costo simbolico di appena 2 euro.

«Abbiamo in programma numerosi eventi riservati a chi ha meno di 14 anni – continua Rondoni. – Con i più piccoli abbiamo un doppio obiettivo: il primo è di farli appassionare alla pesca, mentre il secondo, perseguito attraverso alcuni progetti all’impianto di Carda, è di fargli conoscere l’ambiente ittico e fluviale».

Tra le novità di questa stagione c’è anche il cambio di sede dell’Arci Pesca Fisa, con i locali dell’associazione che si sono trasferiti ad Arezzo in via Garibaldi 135. Nel resto della provincia i soci continueranno a far riferimento a sei diversi circoli divisi tra le varie vallate: in Valdarno c’è l’NSPS Terranovese, la Powerfish di Montevarchi, il circolo di Castelnuovo dei Sabbioni e il circolo di Loro Ciuffena, nella campagna cortonese è presente il circolo del lago di Poggio Tondo, mentre gli appassionati casentinesi faranno capo al nuovo Arci Pesca Casentino di Poppi.

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IMBIANCATURA IMBIANCATURA && VERNICIATURA VERNICIATURA •• RIPARAZIONE E SOSTITUZIONE: AVVOLGI- RIPARAZIONE E SOSTITUZIONE: AVVOLGI-BILI E ZANZARIERE, WC ELETTRICO TRITATUTTO, LAVASTOVIGLIE BILI E ZANZARIERE, WC ELETTRICO TRITATUTTO, LAVASTOVIGLIE && LAVATRICI LAVATRICI •• MONTAGGIO MONTAGGIO//SMONTAGGIOSMONTAGGIO//MODIFICHE: ELETTRODOMESTICI, MOBILI, CUCI-MODIFICHE: ELETTRODOMESTICI, MOBILI, CUCI-NE, SERRATURE NE, SERRATURE && BLINDATURE BLINDATURE •• SERVIZIO DI APERTURA PORTA, PULIZIA SERVIZIO DI APERTURA PORTA, PULIZIA CAMINI, PULIZIA VETRI CAMINI, PULIZIA VETRI •• PICCOLI INTERVENTI ELETTRICI, IDRAULICI, MURATU- PICCOLI INTERVENTI ELETTRICI, IDRAULICI, MURATU-RA, PAVIMENTI, CARTONGESSO, RIVESTIMENTI RA, PAVIMENTI, CARTONGESSO, RIVESTIMENTI •• PICCOLI LAVORI: SALDATURA PICCOLI LAVORI: SALDATURA FERRO, STAGNO FERRO, STAGNO ((TUBI IN PIOMBOTUBI IN PIOMBO)), LAVORAZIONE METALLI E PLASTICHE , LAVORAZIONE METALLI E PLASTICHE ((PLEXIGLASS, DIVISORI, COPERTUREPLEXIGLASS, DIVISORI, COPERTURE))

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L’Arci Pesca Fisa progetta l’anno del rilancio

Si è aperto il tesseramento per la nuova stagione:

tante iniziative per tornare ai 650 soci del 2011

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1925 GENNAIO 2012

ecuperare da un infortunio, preve-nire traumi quotidiani o migliorare le performance sportive. Questi sono solo tre degli obiettivi raggiungibili attraverso il fitness funzionale pro-

posto da Freemove, una nuova tipologia di ginnastica portata ad Arezzo dal personal trainer Simone Maggini. Il fitness funzionale è un’attività fisica che si adatta alle esigenze individuali di ogni persona, permettendogli di acquisire una piena e corretta funzionalità del corpo attraverso sequenze di esercizi per-sonalizzate. Individuato un obiettivo da rag-giungere, il fitness di Freemove propone mo-vimenti a corpo libero o con piccoli attrezzi che, enfatizzando le azioni svolte nelle quoti-dianità o nella pratica sportiva, coinvolgono intere catene muscolari e diverse articolazioni.

«L’allenamento funzionale mira al miglioramento del movimento – spiega Maggini. – Questo fitness originariamente veniva usato in campo riabilitativo per recuperare da un’operazione o da un infortunio, perché ha la caratteristica di rinforzare il corpo e di ade-guarlo alle sollecitazioni quotidiane; con il passare del tempo la pratica si è poi estesa an-che alla preparazione sportiva o al semplice fitness. Oggi la ginnastica funzionale prevede un percorso motorio che stimola un corretto funzionamento del corpo, incrementando le performance e aiutandolo a prevenire piccoli infortuni quotidiani e domestici».

Il perno del fitness funzionale di Freemove è il core, i muscoli al centro del corpo da cui partono tutti i movimenti. Il core stabilizza le azioni, ottimizza la forza, stimola l’equilibrio e minimizza il sovraccarico musco-lare e articolare, dunque il lavoro in palestra punta prevalentemente sul rafforzamento di questo muscolo.

«Con gli esercizi funzionali – conclude Maggini, – il corpo si trova in situazioni in cui deve reagire per mantenere la postura, adattare il gesto, assistere la respirazione e opporsi a forze improvvise. Questo permette di

ottenere un maggior controllo delle proprie azioni e una maggior per-cezione del proprio sé, con evidenti ricadute positive sulla vita quotidia-na».

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Page 20: Il Settimanale di Arezzo 132

20 25 GENNAIO 2013

a piscina è un ambiente che permette di mantenersi in forma per tutto l’anno e senza differenze d’età: con questa consapevo-lezza, dal 27 gennaio ripartiranno al Centro Sport Chimera tutte le attività natatorie e

acquatiche rivolte agli adulti. I corsi di nuoto per adulti e il fitness in acqua sono

le due proposte che, gestite dalla Chimera Nuoto e dalla Sport3, sono studiate per chi ha superato i 18 anni d’età e che, coniugando l’attività motoria ai benefici dell’acqua, permettono di raggiunge-re svariati obiettivi.

Innanzitutto le due discipline contengono tutti i vantaggi di un’attività motoria, svolta in piscina perché le lezioni si tengono interamente in un am-biente, quello acquatico, non traumatico e privo di controindicazioni, garantendo un allenamento continuo e con qualunque condizione meteorolo-gica.

I corsi offrono inoltre la possibilità di ritrovare la forma migliore, di perdere peso e tonificare il proprio cor-po, coniugando ai benefici fisici i vantaggi della socializzazione: tutte le lezioni sono di gruppo e permetto-no dunque di fare conoscenza e stare con gli altri. Nello specifico, la scuola nuoto per adulti è organizzata per far apprendere agli allievi le tecniche natatorie e per far acquisire loro sicurezza in acqua. “Non è mai troppo tardi per imparare a nuotare” è il motto che guida l’attività della Chimera Nuoto, con lezioni

che si aprono a nuotatori dai 18 ai 100 anni. Il fitness in acqua propone invece varie tipologie di attività (acquagym, aqualta, training, triathlon e idrobike) che, con intensità e attrezzi diversi-ficati, offrono ampia gamma di scelta andando incontro alle esi-genze di ogni persona. «I corsi per adulti permettono di divertirsi e star bene – commenta Marco Magara del Centro Sport Chimera. – La programmazione delle lezioni è pensata per incontrare le esigenze di tutti ma, per chi fosse impossibili-tato ad allenarsi negli orari presta-biliti, offriamo la possibilità di orga-nizzare corsi individuali ad hoc per una o per poche persone».

L

Per ulteriori informa-zioni è possibile rivol-

gersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7 (piazzale dello stadio), chiamare lo 0575/353315 o visita-re il sito www.centro-sportchimera.com

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21IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

amuele Boncompagni e Riccardo Valeriani, meglio conosciuti come il duo comico Noidellescarpediverse, con i loro progetti e spettacoli hanno

raggiunto negli anni successi anche a livello nazionale. Oggi il gruppo si dedica pure al teatro per ragazzi ed è specializzato nella for-mazione comica, di cui parlano nell’intervista rilasciata al “Settimanale”.

«Stiamo attivando un laboratorio di ca-baret, che sarà svolto tutte le domeniche di marzo 2013 in collaborazione con la Libera Accademia del Teatro – ci raccontano. – È un percorso che ci vede tornare a fare attività formativa ad Arezzo dopo un periodo di as-senza. Nel frattempo siamo stati docenti al Master di Comicità dell’Accademia Nazionale del Comico di Roma e in altre scuole in giro per l’Italia, esperienze che ci hanno dato tanto a livello professionale e umano».

Spaventati guerrieri: come nasce il nome del laboratorio?«Il titolo è emblematico, dà l’idea di come è la vera anima di un comico. Il percorso sarà impostato in

modo che ogni lezione possa essere anche fruita singolarmente. Comunque, per potersi esibire all’interno di una serata di Aurora Ridens, sarà necessario aver preso parte a più lezioni. È interessante questa possibilità di buttarsi sul palco subito, perché i novelli cabarettisti avranno al loro fi anco comici che arrivano da tutta Italia a provare sketch e battute. La docenza sarà condotta a due e si baserà sul mettersi in gioco e la scrittura, senza preclusioni di generi all’interno del contenitore del “Comico”».

A breve torneranno anche le serate targate Sos Arezzo Cabaret, il vostro festival nazionale.«Il programma è ancora top secret ma presto troverete gustose news sul sito www.soscabaret.it. Sempre a

breve uscirà il bando del concorso, l’unico in Toscana!».Venite da un tour de force che vi ha visti protagonisti nel periodo natalizio. «La fi ne del 2012 è stata intensa ma di grande soddisfazione. Eravamo impegnati come associazione su

tre fronti: una serata di cabaret in Umbria, la “cena con delitto co-mico” al ristorante “Vesuvio” di Arezzo e la grande festa in piazza Sant’Agostino, sempre in città.

Adesso ci siamo presi un at-timo di pausa ma da febbraio ripartiremo con tante iniziative, attività e collaborazioni. Il 2013 sarà un anno di cambiamenti e nuovi progetti. Seguiteci e non ve ne pentirete». www.noidelle-scarpediverse.blogspot.it

di Valeria Gudini

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Page 22: Il Settimanale di Arezzo 132

22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

IL DUELLO “POETICO” TRA FOLGÓRE DA SACENNE DA LA CHITARRA RIVIVE IN UN LIBR

MESI CORTESI E SCOella seconda metà del Duecento in Toscana si sviluppa – parallelamente al Dolce Stil Novo – un

fi lone comico-realista d’infl uenza provenzale. Mentre gli stilnovisti predicano l’amore elevato e il pensie-ro aulico, i rimatori burleschi parla-no della vita di tutti i giorni, usando un lessico prossimo a quello della lingua parlata.

La poesia giocosa si delinea come una vera e propria espressione lette-raria, dove i poeti affrontano in stile farsesco ma elaborato temi popolari e argomenti quotidiani, utilizzando la parodia e rifuggendo il lirismo idealizzato di Dante e compagnia

bella. L’esperienza di questa corrente contribuisce ad accrescere le qualità espressive del volgare, arricchendo in ottica futura la lingua italiana.

Nel ricco panorama toscano vanno ricordate fi gure come il fi orentino Rustico Filippi, i senesi Cecco Angiolieri e Meo de’ Tolomei, il lucchese Pietro de’ Faitinelli, Folgóre da San Gimignano e l’aretino Cenne da la Chitarra. Questi ultimi due sono anche i protagonisti di una pubblicazione promossa dall’Associazione Centro Studi “Sigfrido Bartolini” e VIBanca.

Mesi cortesi e scortesi (Edizioni Polistampa), questo il titolo dell’elegante volume, è un’opera arricchita dal saggio critico e dalle note dalla compianta fi lologa Rosanna Bettarini, dalla postfazione dello storico Franco Cardini e dalle illustrazioni del pittore e incisore Sigfrido Bartolini (1932-2007).

Folgóre da San Gimignano, pseudonimo di Giacomo di Michele (morto prima del 1332), fu poeta e cavaliere. A lui vengono attribuite trentadue composizioni, compresa la celebre “corona” meglio conosciuta come Sonetti de’ mesi, dove per ogni periodo dell’anno egli formula auguri e buoni auspici.

Bencivenni, detto Cenne da la Chitarra (morto prima del 1336), come indica il soprannome era invece un menestrello e giullare di Arezzo. Come la gran parte dei cantastorie, viaggiò

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23IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

molto e raccontò vizi e virtù dei potenti del tempo, contribuendo a divulgare fatti e per-sonaggi in un’epoca in cui i mezzi di comuni-cazione erano limitati. Della sua attività poeti-ca ci rimane solo la “ri-sposta per contrari” ai Sonetti de’ mesi, diver-tente parodia del com-ponimento di Folgóre, dove ai piaceri oppone i fastidi che ciascun mese può dare.

Una delle caratteristiche della poesia comica era infat-ti la tenzone tra autori, che si “combattevano” a colpi di rime, scambi alternati o rovesciamenti di opere in chiave

burlesca. Questa particolarità era stata assimilata dalla letteratura pro-venzale, all’interno della quale esisteva il genere plazèr, che esaltava le gioie della vita cortese, contrapposto all’enueg, dove i testi denunciava-no le noie e le situazioni spiacevoli del quotidiano.

Il “duello” tra Folgóre e Cenne dopo sette secoli continua a stimolare studiosi, letterati e artisti, che adesso avranno un nuovo strumento utile a fare luce sui due poeti medievali.

Un libro che verrà ricordato come l’ultimo importante contributo di Rosanna Bettarini, la “signora della fi lologia”, passata a miglior vita lo scorso 26 dicembre. www.polistampa.com

DA SAN GIMIGNANO E LIBRO

CORTESI

RIPARTE L’ATTIVITÀ DELLA SOCIETÀ STORICA ARETINA Il Garibaldi aretino: la presentazione del libro di Garofoli

Martedì 29 gennaio alle 17.30, nella sala delle conferenze “Aldo Ducci” di via Cesalpino, si terrà la presentazione del

libro Risorgimento e antirisorgimento. Garibaldi ad Arezzo fra cro-naca e storia (Aracne Editrice) a cura di Alessandro Garofoli. L’incontro, moderato da Fabio Bertini e Zeffiro Ciuffoletti, costitu-isce, assieme alla presentazione di Notizie di Storia n. 28 di marte-dì scorso, uno dei primi appuntamenti del 2013 organizzati dalla Società Storica Aretina.

Inspirato dalle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il volume arricchisce l’ampia storiografia sul Generale, rileggendola in relazione al passaggio nella nostra città e al con-troverso rapporto che Arezzo ebbe con il processo di unificazio-ne.

I due transiti in terra aretina nel 1849 e 1867 dell’Eroe dei Due Mondi, riconducibili al suo assillo di realizzare il sogno di Roma ca-pitale, pur risultando pagine minori della biografia garibaldina, costituiscono uno snodo centrale per comprendere l’Ottocento aretino e le trasformazio-ni politiche e sociali della città a cavallo dell’Unità.

www.societastoricaretina.orgEnrico Badii

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di MarcoBotti

Page 24: Il Settimanale di Arezzo 132

24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

ino al 28 gennaio il Caffè dei Costanti di piazza San Francesco, ad Arezzo, ospita la mostra “foto/grafi ca” di Armando Schiavone dal titolo Percorso Contaminato.

Il titolo stesso dell’esposizione rappresenta la chiave della sua arte, ovvero un percorso “contaminato” dalle varie tecniche di rappre-sentazione che attingono dalla pittura, dalla fotografi a e dalla grafi ca e insieme ricreano un’opera completamente nuova e personale, in cui l’artista racconta un particolare evento.

Schiavone ha allestito una mostra fuori dagli schemi convenzionali, ricreando all’interno dei locali dello storico caffè un tragitto innovativo, in cui recupera le proprie esperienze artistiche e di insegnante di pittura e grafi ca al Liceo Artistico di Arezzo.

Il campano invita l’osservatore a entrare dentro i lavori esposti e viverli attraverso gli occhi dell’autore, con l’obiettivo di stimolare nuove sensa-zioni e nuove emozioni.

L’itinerario artistico di Schiavone si caratterizza per l’originalità con cui si approccia alla sua produzione, giocando con la foto e la grafi ca. Altri elementi fondamentali sono i titoli. «Ognuno di loro veicola e ac-compagna all’opera», afferma l’artista, quando racconta dell’importanza concettuale che questi hanno per una corretta lettura.

Da questa convinzione nascono fotografi e come Frame di Romanzo Picaresco nel Convitto di Arezzo, un tributo al Caravaggio e alla nostra città vista dalle fi nestre del Convitto, dove attraverso la grafi ca sono uni-te una foto di un paesaggio aretino e un dipinto del grande pittore lom-bardo, fornendo una nuova prospettiva e un diverso racconto.

Tra le altre opere esposte tro-viamo Se Cristo fosse stato sepolto tra le colline del Chianti, in cui viene ripreso il Il Cristo morto del Mantegna adagiato su un paesaggio collinare tipico tosca-no. In defi nitiva un modo ec-centrico di reinterpretare l’arte che colpirà i visitatori, accom-pagnandoli in un viaggio “con-taminato” e stimolante.

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PERCORSO CONTAMINATO

LA MOSTRA “FOTO/GRASCHIAVONE AI “COSTAN

Page 25: Il Settimanale di Arezzo 132

25IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

GRAFICA” DI ARMANDO TANTI”

A CASAL’estro artistico di Cristina Pancini sbarca a Milano

Quegli odori domestici e di quotidianità particolarmente apprezzati quando dall’ovile si parte o ci si fa ritorno. Poi oggetti, volti, animali e ricordi incorniciati

da sfondi bianchi. Memoria e intimità. Il tutto si mescola nella personale di Cristina Pancini, A Casa, che ha aperto all’“Antonio Colombo Arte Contemporanea” di Milano lo scorso 17 gennaio e proseguirà fino al prossimo 2 marzo.

Una lunga serie di disegni che si immettono nello spazio espositivo per esplorare la dimensione più familiare del vivere, quella della casa come luogo centrale per svilup-pare le memorie dell’individuo. Da qui nasce l’originalissima idea della talentuosa ar-tista aretina di dare all’ambiente che ospita la mostra, curata da Matilde Martinetti, le caratteristiche di una abitazione.

Si parte dal piano superiore della prestigiosa galleria, dove è riprodotto un cortile con una processione di animali, ognuno dei quali – il gatto come l’usignolo, il lupo come l’agnello – è portatore di significati simbolici. Essi ci conducono, con il loro sguardo, verso il piano inferiore, dove si entra nello spazio abitato. È qui che armadi, specchi e scrivanie fanno da arredamento a mani – vecchie e giova-ni – braccia e dita, realizzate con maestria e creatività, attraverso cui possiamo immaginare i dimoranti. Il viaggio adesso può concludersi ma anche avere inizio: Cristina Pancini ci lascia liberi di vivere e interpretare il nostro concetto di nido domestico, attraverso la lettura di un incante-vole racconto per immagini. www.colomboarte.com

Valentina Paggini

di ChiaraSavarino

Birre artigianali, alla spina, italiane e da tutto il mondo!

La prima vera birroteca di Arezzo: salumi, formaggi, hamburger,

hot dog, stuzzicheria e tanto altro!

Cocktail e aperitivi per cena e dopo cena.via di Tolletta 17tel. 0575/21628

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26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

lunedì 18 febbraio 2013 – turno verde

Cercasi Tenoredi Ken Ludwig, con Gianfranco Iannuzzoregia di Giancarlo ZanettiUna commedia in cui i continui colpi di scena e le situazioni comiche sono la base di uno dei più im-portanti successi di Broadway. Così i critici: «Che l’abbiate già vista o no, cominciate a ridere!»

mercoledì 6 febbraio 2013 – turno giallo

Il diavolo custodedi e con Vincenzo Salemmeregia di Vincenzo Salemme«Vuoi rinascere e ricominciare da capo? La vuoi la seconda possibilità?»: queste le domande che Salemme si fa assieme al pubblico, ridendo un po’, senza cattiveria né paura, su noi stessi

sotto le luci dellaribalta

mercoledì 27 febbraio 2013 – turno giallo

Ti ricordi di me?di Massimiliano Bruno, con Ambra Angiolini e Edoardo Leo, regia di Sergio ZeccaStoria di un rocambolesco incontro tra una narcolettica e un cleptomane: una storia d’amore che li porterà a trovare l’equilibrio, nonostante la loro buffa visione del mondo

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27IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

EDICOLA “KENNEDY” (VIA KENNEDY 1)EDICOLA DELL’OSPEDALE (VIA NENNI)EDICOLA “SCOSCINI” (VIA ALFIERI)“TIRAMOLLA” (VIA ROMANA 98/A)EDICOLA “GABRIELE FAGIOLI” (BELVEDERE)EDICOLA “PANCI” (PIAZZA SAIONE)EDICOLA “CAMPO DI MARTE” (VIA VITTORIO VENETO)LIBRERIA “EDISON” (PIAZZA RISORGIMENTO 31)LIBRERIA “MONDADORI” (CORSO ITALIA)

LIBRERIA UNIVERSITARIA “LEGGERE” (VIA CITTADINI)

INFORMAGIOVANI (PIAZZA SANT’AGOSTINO)EDICOLA “SAN MICHELE“ (PIAZZA SAN MICHELE)LIBRERIA “FELTRINELLI”

(VIA CAVOUR)EDICOLA “AMIDELLI” (VIA PORTA BUIA)

EDICOLA “SCARTONI” (PIAZZA SAN GIUSTO)

EDICOLA “BIDINI” (VIA REDI)EDICOLA “ROSSI” (VIA PACIOLI)

EDICOLA “DALLA NOCE” (PIAZZA GIOTTO)

EDICOLA VIA ERBOSA

EDICOLA “BURRONI” (VIA TARLATI)PAPER CO.

(CENTRO COMMERCIALE SETTEPONTI)“LA TUA EDICOLA” (VIA FIORENTINA)

EDICOLA “SAN LEO”BOTTEGA DI GIACCO (SAN GIULIANO)

DOVE TROVARE (GRATIS!) “IL SETTIMANALE”

rosegue con enorme successo l’ormai consoli-dato appuntamento di OlioGustando, pro-mosso da Provincia, Camera di Commercio e Strada del Vino Terre di Arezzo, arricchitosi

nelle ultime due edizioni grazie al coinvolgimento del Consorzio Toscano Igp. Dall’incontro di 14 aziende olivicole medio-piccole e 16 ristoranti qualifi cati di tutto il territorio aretino nasce Un’ospite d’onore – A cena con l’olio toscano Igp “Colline di Arezzo”. Dallo scorso dicembre il Toscano Igp “Colline di Arezzo” si sta facendo apprezzare sulle tavole dei ristoranti attraverso le proposte e con menù interamente dedi-cati all’olio extravergine.

Durante le serate, personale Aicoo cura una pre-sentazione didattica sulle tecniche per riconoscere un olio di qualità, con degustazione di campioni anche difettati; ciascun appuntamento poi vede la presenza di due aziende olivicole del territorio che illustrano la propria produzione.

Per informazioni www.stradadelvino.arezzo.it op-pure 0575/294066 (lun.-ven. 9-15). Vi aspettiamo!!!

OLIOGUSTANDOAPPUNTAMENTI DA NON PERDERE

P

I prossimi appuntamenti da non perdere sono: 31 gennaio al ristorante “La Lancia d’Oro” (Arezzo),

7 febbraio al ristorante “Il Fiorentino” (Sansepolcro), 15 febbraio osteria “Panta Rei” (Chitignano), 22 febbraio ristorante “Logge Vasari” (Arezzo), 28 febbraio osteria “Torre Santa Flora” (Subbiano), 7 marzo Osteria dell’Oca Satolla (Vitereta, Laterina), 14 marzo ristorante “La Nena” (Anghiari), 21 mar-zo ristorante “Il Goccino” (Lucignano), 26 marzo ristorante “La Curia” (Arezzo), 4 aprile ristorante “Il Casale” (Pieve a Quarto, Arezzo). L’ultimo ap-puntamento sarà l’11 aprile presso il ristorante “Belvedere” (località Bano, Monte San Savino).

Le aziende olivicole partecipanti sono: azienda agricola “Buccia Nera” (Arezzo), azienda agricola “Dino Pugi” (Monte San Savino), Ermes De Zan (Pieve a Presciano), fattoria “Fazzuoli” (Montemarciano), fat-

toria “Fonte Veneziana” (Arezzo), fattoria “San Fabiano – Tenimenti Conti Borghini Baldovinetti” (Arezzo), frantoio “Cacioli” (Policiano), azienda agricola “Giancarlo Giannini” (Vitiano), azienda Agricola “Il Palle” (Oliveto), azienda agricola “La Torre” (Chiassa Superiore), azienda agricola “Le Capanne” (Castiglion Fiorentino), società agricola “Badini” (Pieve di Chio), tenuta “Il Palazzo” (Libbia di Tregozzano), tenuta “La Pineta” (Castiglion Fibocchi).

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28 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

“Il Settimanale di Arezzo”

viene impaginato

con un MacBook!

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

bbiamo visto cosa sono, ma dove possiamo degu-starli? Al bar, è ovvio! Certo, ma il suffisso bar di per sé significa tutto e niente, quindi è bene approfondire iniziando dall’origine della parola.

Come per cocktail, anche in questo caso le origini sono tutt’altro che certe. Si suppone derivi dal termine inglese “To Bar” che significa sbarrare, in quanto la sua funzione era separare la posizione del mescitore dal cliente. Tra le tan-te quella che riteniamo più attendibile si riferisce alla sbarra presente in molti caffè d’inizio Ottocento, che delimitava la zona del servizio ai tavoli da quella effettuata al bancone.

Da questa ipotesi può essere sorta la domanda del cameriere che va incontro al cliente chiedendo: Would you like a table or do you prefer over

the bar?Esistono molteplici varietà di locali e in base a ciò che mettiamo accanto alla

parola “bar”, cambierà la sua tipologia. Esistono: bar pasticceria, tea-room, pub, disco-bar, addirittura ci sono dei water bar e il nostro classico bar all’italiana.

Principe fra tutti è l’american bar: di stile tipicamente americano, sorse in Europa dopo la prima guerra mondiale, sostituendo gradualmente quelli che prima venivano chiamati caffè. Qui l’atmosfera è sobria ed elegante, rivolta soprattutto alla socializzazione fra gli ospiti. L’orario è ridotto, per aperitivo mattutino e light lunch e nella fascia serale per il pre dinner, il dinner e l’after dinner. Il reparto caffetteria in questo ambiente è messo in secondo piano e il barman funge pure da P.R. (una volta chiamato “sponda”), grazie anche agli sgabelli che spesso si trovano vicino al banco.

Negli ultimi venti anni però il cliente si è evoluto e non di poco, pretendendo sempre maggiori servizi dal proprio locale preferito, costringendo anche i gestori più accorti a seguire la stessa evoluzione, e altri solo ad aggiungere scritte senza valore sotto la propria insegna. Un aiuto per capire se siamo nel posto giusto ce lo possono dare due dettagli: la mise en place con le attrezzature per cocktail sul bancone, e la bottigliera nel retrobanco. Soprattutto quest’ultima dovrà avere una logica nell’esposizione dei prodotti, raggrup-pando i distillati, gli amari, i bitter, le creme, ecc. per settori e qualità, ma forse i neofiti avranno bisogno di seguire i prossimi appuntamenti. AL PROSSIMO MESE!

inthe

Aa cura di

Alessandro Ferretti

Per domande, curiosità, richieste sul mondo dei cocktail e del bartending, contattate Alessandro Ferretti al 335/61.63.316, all’indirizzo [email protected] oppure su La Bottega degli Illustri

Drops: ANGEL FACE 3 centilitri di Gin

3 centilitri di Apricot Brandy 3 centilitri di Calvados shaker doppia coppa cocktailGradevole e vellutato, la leggenda lo lega a Casablanca, film uscito nel 1942 in cui Bogart era detto “Faccia d’angelo”. Un’altra lo fa risalire al periodo del proibizionismo negli Usa, quando la criminalità aveva il controllo del contrabbando e uno dei boss di spicco era appunto soprannominato “Faccia d’angelo”.

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30 IL SETTIMANALE DI AREZZO 25 GENNAIO 2013

di Fabio Mugelli

chi

lom

etro

ze

roLA LUDOPATÌA È ESENTE DAL TÌCCHETE

«Lo sé, Beppe, perch’oggi è cusì ’n vogagiochè d’azzardo? El grattevinci, el lotto,le slòtte, el pòcher… el pòvero se sfogasperando d’èsse ricco tutt’a ’n botto

e ’n tésto sogno spesso ce s’afóga,senza acòrgese de come s’è ardótto

a la mercé del vizio che lo dróga.Ma a tutto questo, sé chi ce l’ha ’ndotto?

Lo Stato, Beppe, quel gran biscazziere,ch’ha legalìzzo el gióco e l’incentiva…per incassà de piùe ’sta rifurtìva!

E fa finta de piàgne nel vederequanta gente s’ama-

la… e non se pente.Ma la ludopatìa… l’ha fatta esente!»

di Leonardo Zanelli

il so

netto

Da 150 anni nelle nostre terre si coltiva il cavolo riccio nero. È una pianta che si nota bene negli orti invernali, grazie al particolare aspetto. Ha foglie grandi, rifl essi bluastri e nerva-ture verdi chiare. Sempre le fo-glie, sono contraddistinte da un

aspetto brucoloso o detto anche bolloso. Può rag-giungere l’altezza di un metro nel culmine della sta-gione invernale, dopo essere stato seminato all’inizio dell’estate. Questa delizia dell’orto in-vernale è legata alle ricette contadine come la ribollita o la minestra di pane.

A dicembre le foglie saporite e croc-canti sono deliziose da gustare su ap-posite bruschette, bagnate con acqua di governo e condite con olio nuovo.

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Venerdì 25 gennaio, dalle ore 22, saran-no in concerto i Thank You For The Drum Machine con nuove canzoni al Karemaski di via Edison, l’unico

locale alternativo di Arezzo. Il gruppo, uno dei più importanti

della scena musicale aretina, fa parte della scuderia di Fabrizio Barbacci (Negrita, il Cile..), noto produttore a livello nazionale e anche lui aretino.

di Lucio Massai

cine

ma

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nda

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Django Unchained ***½Texas, 1858. Lo schiavo

Django viene “acquistato” dal dottor King Schultz, cac-ciatore di taglie. È l’inizio di una profonda amicizia, del salvataggio di una storia d’amore e di una vendetta. Diciamo subito quello che Django Unchained è a tutti gli effetti: tre ore (o quasi) di spettacolo per occhi e orecchie, un film scritto, diretto e montato in ma-niera perfetta. Al di là dell’evidente spirito antiraz-ziale, massimamente esemplificato dalla geniale parodia del Ku Klux Klan, l’opera del divino Quentin dopo un inizio al fulmicotone si lascia andare a un’operazione di godimen-to più che di poetica cinematografi-ca, nella quale progressivamente tut-to sembra scivolare verso un inevita-bile happy ending. Jacopo Fabbroni, [email protected]

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31IL SETTIMANALE DI AREZZO25 GENNAIO 2013

la vignettadi Gigi Paggetti

cine

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LARGO LARGO XVI LUGLIO 61/63 XVI LUGLIO 61/63 ZONA BELVEDEREZONA BELVEDERE

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Page 32: Il Settimanale di Arezzo 132

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