Il Settimanale di Arezzo 138

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ANNO IV NUMERO 138 • VENERDÌ 8 MARZO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953

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VITA DELLA CITTÀ3 Agroalimentare, la nuova normativa stritola gli imprenditori4 Insieme alle mimose un appello5 Rispetto, responsabilità e collaborazione: la ricetta post-elezioni del PdL6 L’apertura di Fanfani e il “niet” dei grilliniNON PIÙ PAROLE OMAI8 Buon 100° compleanno “Tripolino”!L’ESPERTO RISPONDE10 Prevenire è vivere!AREZZO SPORT13 MASSIMO NERI, in Superbike a tutta manetta15 Su il sipario per il Toscana Tour16 In Italia e in Toscana l’Arezzo Karate inizia con il botto17 Hata Yoga, oasi di tranquillità per ritrovare se stessi18 Un mese di fuoco per i Leoni aretini19 PODIO di FEBBRAIO: salti di gloria per Cuneo e Visibelli20 Una Chimera Nuoto da applausi ai Campionati RegionaliCULTURA21 Doppio incontro con Marco Malvaldi, ospite del Giardino delle Idee22 Raffaele Rossi: quando l’arte è concentrata sulla condizione umana24 Arezzo e Giuseppe Tornatore: connubio possibile grazie a Fausto Casi 26 “Mi piace” Caramellow! La rock band aretina sta lavorando al proprio disco d’eso

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ANNO IV NUMERO 138 • VENERDÌ 8 MARZO 2013 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 MARZO 2013

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO IV NUMERO 138 – VENERDÌ 8 MARZO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

VITA DELLA CITTÀ3 Agroalimentare, la nuova normativa stritola gli imprenditori4 Insieme alle mimose un appello da donne a donne5 Rispetto, responsabilità e collaborazione: la ricetta post-elezioni di D’Ettore, PdL6 L’apertura di Fanfani e il “niet” dei grillini: una di-stanza di linguaggi?28 Storie aretine: l’intraprendente pony Ambra

NON PIÙ PAROLE OMAI8 Buon 100° compleanno “Tripolino”!

L’ESPERTO RISPONDE10 Prevenire è vivere!

AREZZO SPORT13 MASSIMO NERI, in Superbike a tutta manetta15 Si alza il sipario sul Toscana Tour16 In Italia e in Toscana l’Arezzo Karate inizia con il

botto17 Hata Yoga, un’oasi di tranquillità per ritrovare se stessi18 Un mese di fuoco per i Leoni aretini19 Il PODIO DI FEBBRAIO: salti di gloria per Cuneo e Visibelli20 Undici medaglie e due titoli toscani: una Chimera Nuoto da applausi ai Campionati Regionali Giovanili

CULTURA21 Doppio incontro con Marco Malvaldi, lo scrittore pisano ospite del Giardino delle Idee22 Raffaele Rossi: quando l’arte è concentrata sulla condizione umana dell’individuo24 Arezzo e Giuseppe Tornatore: un connubio reso possibile grazie a Fausto Casi e ai suoi strumenti scientifici26 “Mi piace” Caramellow! La rock band aretina, prodotta da Frankie dei Negrita, sta lavorando al proprio disco d’esordio

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO8 MARZO 2013

di Cecilia Falchi

l 24 ottobre scorso è entrato in vigore il cosidetto Decreto “Liberalizzazioni”, il cui articolo 62 apporta importanti modifi che nei pagamenti nel settore alimentare e nel commercio di prodotti agricoli con consegna in Italia. Regolamentazione che interessa, nella provincia di Arezzo, oltre 4.000 imprese che in poco tempo si sono viste stravolgere le modalità di gestione dei fl ussi di cassa, il rapporto con i fornitori e la burocrazia nei contratti.

La norma, infatti, così come ci spiega Massimiliano Micelli, responsabile area Categorie Economiche della Confcommercio di Arezzo, «stabilisce l’obbligatorietà della forma scritta per i contratti del settore e defi nisce in 30 giorni il termine di pagamento per i prodotti deperibili, e in 60 per quelli non deperibili. La data di consegna della fattura deve essere certifi cata con raccomandata o Pec, e determina l’inizio della decorrenza dei 30 o dei 60 giorni. Queste nuove disposizioni hanno rivoluzionato completamente un settore dove i rapporti erano da sempre basati sulla fi ducia reciproca, sulla fl essibilità e sull’elasticità, le scadenze erano più fl essibili e i privati si mettevano d’accordo secondo le loro esigenze».

Possibilità non di poco conto visto le diffi coltà economiche delle piccole e medie aziende che adesso si trovano a dover gestire una varietà di contratti differenti a seconda del fornitore e della merce trattata.

«Inizialmente il problema maggiore dell’attuazione della norma è stato come adeguarsi per le forniture in corso, come agire e come assolvere alla necessi-tà di liquidità immediata. Molte aziende hanno dovuto pagare entro il 30 dicembre più ordini per non incorrere in sanzioni, un impatto forte per chi prima era abituato a dilazionare i paga-menti».

La sanzione massima ammonta a 500.000 euro per chi non rispetta i tempi e le modali-tà di pagamento, cifra – destinata alla grande distribuzione – commisurata al fatturato e alla tipologia di prodotto offerto. Oltre alla sanzione si aggiungono poi anche gli interessi.

Massimiliano Micelli illustra la situazione ad Arezzo: «Non abbiamo fi nora sentito di sanzioni applicate nella nostra provincia, ma c’è ancora molta incertezza su come operare e monitorare:

AGROALIMENTARE LA NUOVA NORMATIVA STRITOLA GLI IMPRENDITORI

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 MARZO 2013

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il compito di vigilare spetta all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, che opera sul territorio per mezzo della Guardia di Finanza. Al momento dell’entrata in vigore della norma non c’era ancora un procedimento per le sanzioni, l’Autorità garante si occupa di grandi problematiche e non di contratti tra piccoli imprenditori locali. La stessa norma era stata pensata per operare nei confronti della grande distri-buzione e quindi per tutelare il piccolo fornitore, ma poi è stata estesa a tutti i tipi di contratti del settore. La dicitura “Prodotti agricoli e agroalimentari” comprende molte aziende, dal prodotto alimentare ai fi ori e alle piante. Le piccole imprese soffrono di questi cambiamenti, i loro rapporti commerciali si basavano su rapporti fondati sulla fi ducia, e adesso si trovano in diffi coltà nella gestione della contabilità, dal momento che hanno più fatture con scadenze diverse e una maggior regolamentazione dei contratti. A novembre abbiamo organizzato un seminario informativo, c’era molta perplessità e preoccupazione diffusa da parte dei piccoli imprenditori. Prima gli accordi erano più liberi, c’era un meccanismo non scritto e ben oliato, consuetudinario, e questa ingerenza statale non è piaciuta, la maggioranza ha subìto questa norma come uno svantaggio. Inoltre si sono pure generate distorture: a Natale i tradizionali cesti necessitavano di tre diverse fatture, una per ogni tipologia di prodotto».

Come al solito, i vicini del piano di sopra stanno litigando, lui la minaccia e la riempie di insul-

ti, sbatte porte e finestre, lei singhiozza come una bambina.

Non giudichiamo questa donna per il solo fatto di non riuscire a lasciarlo, poiché lei da quell’odio, se-guito da passione e amore, è confusa e imprigiona-ta. Possesso, rabbia e forte senso di inadeguatezza spinge lui a dominare la sua donna, tanto tenace da gestire il dolore che lui riesce a infliggerle. È vio-lenza psicologica, continue critiche, minacce, ricat-ti morali e il farla sentire responsabile della sua ira. Lui, che la isola sempre più da rapporti affettivi sani, dice di amarla!

Cosa possono fare i vicini di casa o chiunque al-tro voglia tirarla fuori dall’incubo? Niente, assoluta-mente niente, ci si sente rispondere: la decisione di reagire e chiedere aiuto deve partire da lei e nes-sun altro. Insistere può addirittura risultare contropro-ducente, un’ulteriore violenza. Lo sappiamo bene, donna, forse l’unico amore che conosci è questo, magari perché hai tu stessa (da tuo padre) o tua madre (da suo marito) subìto lo stesso trattamento, ma l’amore è ben altro!

Donne, care donne, in fondo amate gli uomini che voi stesse partorite, ma non abbiate paura di amare ed essere amate. Ai primi segnali di un com-portamento morboso del vostro partner lasciatelo, per voi e per i vostri figli, se ne avete. Un appello tra tanti, il nostro, in punta di piedi, consapevoli che il gran bisogno d’amore può far cadere in questa trappola. Violenza fisica e morale… Non perdona-

tela, mai più! Quel qualcosa in più merita di essere esaltato: siete esseri speciali!

Denunciate senza vergogna ogni abuso, ogni persecuzione. Esiste l’amore non meno passionale e sentito, ma nel rispetto e nel volere il bene dell’altro sopra ogni altra cosa. È vero, un ostacolo è la non indipendenza economica, ma abbiate fiducia che la solidarietà e il sostegno non vi mancheranno, an-datevene, perché è l’unica cosa che vi salverà! Guardatevi intorno, esistono persone buone, e non tutti gli uomini sono uguali. Vi siamo vicine, e stiamo soffrendo per tutte voi che piangete in silenzio. Ivana Marianna Pattavina

INSIEME ALLE MIMOSE UN APPELLO DA DONNE A DONNE

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO8 MARZO 2013

RISPETTO, RESPONSABILITÀ E COLLABORAZIONELA RICETTA POST-ELEZIONI DI D’ETTORE, PDL

di Elena Aiello

aurizio D’Ettore, coordinatore pro-vinciale del PdL, commenta i risulta-ti delle elezioni tenutesi la settimana scorsa, collegando la situazione nazio-

nale a quella locale; confrontando i dati provinciali dello scorso 24 e 25 febbraio con quelli del 2008, si ha l’impressione di un crollo di fi ducia da parte degli elettori, ma il professor D’Ettore spiega che «ri-spetto alla situazione nazionale, ad Arezzo abbiamo tenuto...

Alcuni voti, anche a livello locale, sono andati a ”Fratelli d’Italia”, quasi un partito fratello, ma tanti dei voti di protesta che hanno portato il Movimento 5 Stelle a ottenere il proprio enorme successo sono elettori delusi fuoriusciti dall’area del PdL e del PD...

Anche se c’è stato un calo rispetto al 2008 [quasi 14 punti percentuali, ndr] c’è da tener conto che or-mai quella è un’altra era».

La tranquillità con cui il Coordinatore provinciale ci spiega il suo punto di vista sulle elezioni svanisce parlando invece dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle: «Mi interessa l’Italia e il bene del Paese, de-vono smetterla di insultare e dare dei ladri a tutti i politici senza distinzione, in politica c’è anche gente preparata e per bene, sia a destra sia a sinistra...

La democrazia funziona se chi è stato votato si assume le proprie responsabilità e attraverso un con-fronto democratico, non solo dicendo “no” a tutte le proposte – continua Maurizio D’Ettore. – Il rispetto

è fondamentale e come noi abbiamo rispetto per loro, c’è bisogno che anche loro ne ab-biano sia per le persone sia per chi lavora, soprattut-to a livello locale».

È proprio la mancanza di rispetto per chi ha cer-cato onestamente di fare il proprio lavoro, serven-do al meglio delle sue possibilità il Paese che scuote D’Ettore nel profondo: «Non si esageri con le pro-poste e le parole... La storia insegna», servono fatti e proposte, continua a spiegare, non solo politiche di ostruzionismo per uscire dalla crisi, la responsabilità di rappresentare i cittadini è grande e va compresa, non si può sfuggirne facendo solo opposizione, ser-vono competenze e collaborazione per gestire la res publica.

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 MARZO 2013

L’APERTURA DI FANFANI E IL “NIET” DEI GRILLINI: UNA DISTANZA DI LINGUAGGI?

ome a Roma, anche ad Arezzo l’asset Pd-Grillo è di diffi cile realizzazione. Il rimpasto di Giunta, dietro la porta, conferma il “caso”. Ci ha pensato il sin-

daco Fanfani a lanciare l’esca ai Consiglieri grillini, ma l’abbocco è stato molto velocemente rispedito al mittente. Quali sono i motivi di una dicotomia che blocca l’allargamento della risicata maggioranza Pd in Consiglio comunale? Per lo più appare come una diversità di linguaggio e forme della politica. Il sin-daco Fanfani ha avuto un’intuizione davvero niente male nell’aprire al Movimento 5 Stelle aretino, di grande opportunità politica, ma di fatto, similmente al Pd, sembra aver applicato il tradizionale schema dello stabilire un’alleanza di fondo, che poi si articola sui temi e i punti di contatto sulle priorità ammini-

strative. È qui che i grillini, potrem-mo dire, l’aspetta-vano. Già perché sull’esempio e i vincoli dettati dal lìder maximo del movimento, (che per la verità non è sembrato eser-citare sino a oggi molta democrazia interna con gli eletti nelle varie Amministrazioni, si veda il caso di

Parma), i consiglieri aretini Bianchi e Farsetti hanno respinto l’offerta di un ingresso in Giunta sulla base della di-stanza verifi catasi sino a oggi su alcuni temi: acqua pubblica, rifi uti, mobilità, nomine delle partecipate. In altre pa-role, preferiscono stare all’opposizione e al limite, qualora ci sia convergenza con il loro programma, votare a favore di sporadici provvedimenti. Una posizione che ha una sua coe-renza e appeal sull’elettorato, sempre più stufo della politica tradizionale, ma che non toglie una realtà: prima o poi, con l’allargamento del consenso che stanno registrando, una qualche responsabilità am-ministrativa di maggior peso dovranno pur prender-sela, o no?

Chiaro che Fanfani, a ragione, si sia voluto far ca-rico del sentimento politico di una parte crescente degli aretini, ma l’impressione è che prima di po-ter dialogare davvero con i grillini si dovrà aprire anzitutto sui temi a loro cari. Punti su cui per lo più si era in realtà già realizzata una spaccatura po-litica con IdV e Sel, i quali infatti, tramite il con-sigliere Barone, bollano l’apertura di Fanfani come un’operazione di facciata. La nostra impressione non è questa, ma resta il fatto, che piaccia o non piaccia: Grillo, così come aveva già fatto a modo suo Berlusconi, sta cambiando modalità e linguaggi della politica. Adesso starà ai partiti tradizionali cambiare lo schema, evitando, è ovvio, le derive “populiste”, perché per quanto a Grillo non possa piacere, destra e sinistra esistono ancora.

Cdi David Mattesini

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 MARZO 2013

ggi [venerdì 8 marzo, ndr] è il comple-anno di uno dei più grandi fantini del Novecento, in ambito paliesco-giostresco: Tripoli Torrini, detto “Tripolino”, spen-

gerà le sue “prime” cento candeline. Un evento stori-co, che avrà il suo apice domenica prossima con la festa organizzata in suo onore dal progetto nazionale “Si dia inizio al torneamento – Giostre e Palii d’Italia”, con il patrocinio del Comune di Castiglion del Lago e dell’As-sociazione “Franco Rasetti”, e che si svolgerà nel presti-gioso Palazzo Moretti a Pozzuolo Umbro, paese dove il fantino risiede tuttora.

A festeggiare il cavaliere saranno presenti anche i Rettori dei quattro Quartieri, il Presidente dell’Istitu-zione “Giostra del Saracino” e i Priori delle contrade Chiocciola, Lupa, Nicchio e Drago di Siena, con cui il fantino ha ottenuto le sue vittorie nel Palio. Un ulteriore motivo che renderà storica l’iniziativa.

La carriera di “Tripolino” riporta 20 partecipazio-ni al Palio di Siena con 6 successi, mentre in Giostra ha corso 37 volte con 15 successi, che lo laureano giostratore più vittorioso in assoluto. Un record che

dura da ben 45 anni, ovve-ro dal 1968 (la sua ultima affermazione in Piazza) e che probabilmente resterà tale ancora per molti anni, visto che il giostratore (ov-viamente in attività) che lo segue nella speciale classifi -ca è Alessandro Vannozzi con 10 Lance d’Oro.

L’esordio di “Tripolino” a Siena avviene il 2 luglio 1931, ingaggiato dalla Contrada del Nicchio, con cui otterrà il suo pri-mo successo nel Palio del 16 agosto 1932 montando un cavallo entrato nella storia della corsa senese, il “grigio” Ruello. Nel luglio

NON PIÙ PAROLE OMAI…

O

a cura di Roberto Parnetti

BUON 100° COMPLEANNO “TRIPOLINO”!

Tripolino nel Palio del 1936 vinto con la contrada del Drago

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO8 MARZO 2013

1935 arriva il secondo successo, sempre montando Ruello, per la Contrada della Lupa, mentre il terzo successo è datato 16 agosto 1936 (per la Contrada del Drago, su Aquilino), Palio che si svolse alla presenza del maresciallo d’Italia Pietro Badoglio.

Nuovo successo nel luglio 1937 (per la Lupa in groppa a Folco), quindi il “cappotto” del 1938: a luglio vince con il Drago su Folco e ad agosto con la Chiocciola su Sansano.

L’ultimo Palio disputato è lo “straordinario” (disputato in oc-casione del V centenario della canonizzazione di San Bernardino da Siena) del 28 maggio 1950. Le altre contrade con cui ha corso sono state Civetta, Istrice, Selva, Giraffa e Tartuca. Alla Giostra del Saracino l’esordio è datato 7 agosto 1932, con il Quartiere di Porta Crucifera, in coppia con “Donatino” Gallorini con cui vincerà l’edizione del 18 settembre 1932 e del 9 giugno

1935. La sua terza vittoria arri-va nella Giostra del 13 giugno 1937, sempre per il quartiere rossoverde ma in coppia con Arturo Vannozzi. Con lo stes-so compagno otterrà il suo primo cappotto (7 agosto e 4 settembre 1949), la Giostra del 2 settembre 1951 e il secondo cappotto personale (8 giugno e 7 settembre 1952), cui seguirà il successo nell’edizione del 6 settembre 1953.

“Tripolino” lascia poi Porta Crucifera per accasarsi a Porta Sant’Andrea, dove vincerà la Giostra del 1° settembre 1957 in coppia con Ivo Bottacci.

La sua undicesima Lancia d’Oro la ottiene il 13 settem-bre 1959 di nuovo in cop-pia con “Donatino”, ma per il Quartiere di Porta Santo Spirito. L’accoppiata gialloblù Tripolino-Donatino vincerà anche le successive edizioni del 4 settembre 1960, 2 settembre 1962 e 5 settembre 1965.

Il suo ultimo successo, infi ne, è datato 1° settembre 1968 con Porta Sant’Andrea in coppia con Gianfranco Ricci. “Tripolino” corre la sua ultima Giostra il 7 settembre 1969.

In occasione dei festeggiamenti è stata realizzata una stampa in edi-zione limitata di 50 copie con la fi rma del fantino, con l’immagine della ceramica appositamente realizzata dall’artista Alessandro Marrone, che sarà donata al cavaliere in tale cerimonia.

Per prenotazioni e informazioni [email protected].

Tripolino nel 1932 con il costume di Porta Crucifera

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 MARZO 2013

PREVENIRE È Val 16 al 24 marzo si terrà la XII edizione del-la Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica, uno dei principali appunta-menti della Lega Italiana per la Lotta con-

tro i Tumori. Istituito con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, l’evento ha come obiettivo infor-mare correttamente, sensibilizzare e rendere tutti consa-pevoli che la prevenzione rappresenta oggi lo strumento più effi cace, l’arma vincente contro i tumori. Scienza e medicina sono concordi nell’affermare che più di un ter-

zo dei tumori non si svilupperebbe se mangiassimo in modo diverso.

Una sana e corretta alimenta-zione è infatti un alleato

indispensabile per la nostra salute. Come, per esempio, la “die-

ta mediterra-nea”, celebre per le sue virtù salutari, perché comprende molta frutta fresca, verdura e cereali, pesce, poca carne, e soprattutto olio extraver-gine di oliva, noto per le sue qualità protettive nei confronti di

vari tipi di tumore (in particolare dell’apparato digerente e del carcinoma della mammella). Per questo la botti-glia d’olio extravergine d’oliva è stata eletta testimonial

storico della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica

della Lilt. Occorre che ognuno di

noi si alimenti in modo sano e segua semplici regole,

facili azioni comportamentali che

D

zo dei tumori non si svilupperebbe se mangiassimo in modo diverso.

Una sana e corretta alimenta-zione è infatti un alleato

indispensabile per la nostra salute. Come, per esempio, la “die-

ta mediterra-nea”, celebre per le sue virtù salutari, perché compverdura e cereali, pesce, poca carne, e gine di oliva, noto per le sue qualità

vari tipi di tumore (in particolae del carcinoma della mammglia d’olio extravergine d’oliva

storico della SetPre

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Dottoressa Barbara Lapinidietista, responsabile della Prevenzione Primaria per la Lilt (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) sezione provinciale di Arezzo www.dietistalapini.it

Manda le tue domande a [email protected] e leggerai le tuerisposte nella prossima rubrica

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO8 MARZO 2013

16-24 marzo 2013, XII edizione della Settimana nazionale per la Prevenzione

Oncologica della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori

}

aiutino a ridurre il rischio di sviluppare la malattia: prati-care un’attività fi sica regolare, non fumare, ridurre il consumo di alcol.

Se tutti adottassi-mo questi corretti sti-li di vita, si raggiun-gerebbe in tempi bre-vi una guaribilità complessiva dal tumore di oltre l’80%.

Dal 16 al 24 marzo, quin-di, i medici e i volontari della Lilt di Arezzo, saranno a di-sposizione per visite di scre-ening gratuite (fi no a esauri-mento posti), come la map-patura dei nei, la misurazione

della densitometria ossea, la visita endocrinologica, urologica, ecoseno, cardiologica, la misurazione del-la massa corporea per la prevenzione di sovrappeso e obesità, ecc. Inoltre verrà distribuito un utile opu-scolo ricco di informazioni sui corretti stili di vita, con consigli e ricette di importanti chef nazionali, e sarà attivo come sempre lo sportello gratuito di psico-oncologia “Ascolta Mi”.

Ad Arezzo, come in tutta Italia, circa 400 punti prevenzione (ambulatori) Lilt resteranno aperti, con medici, operatori sanitari e volontari, a disposizione di tutti per offrire quei servizi che, da oltre 90 anni, caratterizzano la Lilt nella lotta ai tumori.

Quest’anno per la XII edizione della Settimana Nazionale, a fi anco della LILT scende in campo la Fondazione “Campagna Amica”, che rappresenta da sempre un punto di riferimento per la valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura italiana, garantendone la loro genuinità freschezza e qualità. Un partner d’eccezione che sosterrà la Lilt con numerose inizia-tive.

Per conoscere giorni e orari di apertura degli Ambulatori Lilt di Arezzo, chiamate il numero 0575 404785. Ricordatevi che prevenire è vivere, come dice il motto della Lilt, quindi buona pre-venzione a tutti!

VIVERE!

DETERSIVO PAVIMENTI DETERSIVO PAVIMENTI 1,40 EURO/KG1,40 EURO/KG

DETERSIVO LAVATRICE DETERSIVO LAVATRICE 1,80 EURO/KG1,80 EURO/KG

AMMORBIDENTE AMMORBIDENTE 1,50 EURO/KG1,50 EURO/KG

OXIGEN OXIGEN 1,60 EURO/KG1,60 EURO/KG

FORM IGIENIZZANTE FORM IGIENIZZANTE 1,50 EURO/KG1,50 EURO/KG

LAVASTOVIGLIE LIQUIDOLAVASTOVIGLIE LIQUIDO

2,80 EURO/KG2,80 EURO/KG

SAPONE MANI SAPONE MANI 1,90 EURO/KG1,90 EURO/KG

SHAMPOO DOCCIA SHAMPOO DOCCIA 2,60 EURO/KG2,60 EURO/KG

LARGO XVI LUGLIO 61/63 LARGO XVI LUGLIO 61/63 ZONA BELVEDEREZONA BELVEDERE

–– IMBALLAGGI IMBALLAGGI–– PLASTICA PLASTICA++ RISPARMIO RISPARMIO== D.SERVICE! D.SERVICE!

Altra data importante da ricordare per impara-re a prevenire divertendosi è l’appuntamen-

to di sabato 9 e domenica 10, presso il Centro Affari e Convegni di Arezzo, durante il Mercatino dei Ragazzi del Calcit, per valorizzare la sinergia con le associazioni di volontariato del territorio, ci sarà un laboratorio di pasta fresca curato dai bimbi della “Banda Piccoli Chef” della Lilt, perché la prevenzione deve cominciare da piccoli!

Tutti i bambini e i ragazzi sono invitati a par-tecipare gratuitamente!

}

a cura della dott.ssa Barbara Lapini

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Massimo NeriMassimo Nerin tanti avranno sicuramente visto una corsa motociclistica alla televisio-ne, ma in pochi sanno quante com-ponenti ci sono da mettere a punto prima di mandare in pista un pilota

competitivo. Il nuovo mondiale Superbike ha preso il via il 24 febbraio a Phillip Island e noi, alla vigilia della gara australiana, abbiamo avuto l’onore di intervistare uno dei protagonisti della stagione motocicli-stica. Aretino a tutti gli effetti ma sempre in viaggio tra i vari continenti, Massimo Neri è l’application engineer del team Bmw Italia di Superbike: in questa in-tervista ci racconta la sua esperienza nel mondo dei motori.

Qual è il suo compito all’interno del team Bmw?

«L’application engineer è colui che guarda i dati della telemetria e, grazie a questi, ricava informazioni utili per fare i setting, modificarli quando necessario e dare ausili alla guida del pilota, affin-ché questo possa raggiungere il limite della moto. Il fine di questo lavoro è far raggiungere ai “centauri” la massima prestazione possibile: per questo c’è bisogno sia di saper interpretare i dati, conoscendo la ciclistica e tutte le com-ponenti elettroniche della moto, sia della

I

continua a pag. 14

in copertinain copertina

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14 8 MARZO 2013

comunicazione con il pilota, che rimane l’aspetto primario del lavoro».

Ci racconta la sua esperienza?«Sono nel mondo dei motori dal 1999. Sono stato

i primi sei anni in Aprilia, dove ho lavorato nel team della Superbike, della 250 e nel progetto Moto Gp. In seguito ho lavorato in Suzuki per quattro anni e da cinque stagioni sono in Bmw, per la quale ho segui-to sia il team principale sia quello italiano, con cui attualmente siamo diventati il riferimento anche per la casa tedesca».

Per questa stagione la Bmw sarà tra le preten-denti ai titoli piloti e marche.

«Vedo tre case costruttrici favorite: noi, che ab-biamo due grandi piloti come Melandri e Davies; Aprilia, che è campione in carica ma ha perso Biaggi; e Kawasaki, che lo scorso anno è andata vi-cinissima al titolo con Sykes e ha mantenuto intatto l’intero staff.

L’obiettivo della nostra squadra è vincere il titolo mondiale Piloti, e credo che abbiamo tutte le cre-denziali per raggiungere questo prestigioso traguar-do e lottare davanti a tutti».

Quali sono le caratteristiche principali dei vo-stri piloti?

«Melandri è un vero talento: riesce ad avere più

stili di guida anche nello stesso circuito e all’interno della medesima gara, a seconda delle circostan-ze, mantenendo la stessa efficacia. Si adatta molto bene alle varie situazioni possibili, e questo gli per-mette di avere una marcia in più sugli altri. Davies è giovane, ma è impressionante per forza fisica e vigore con cui guida la moto. È un grande stacca-tore, e fuori dalla pista è un grande atleta, cosa che lo facilita molto nel suo stile di guida. Ha meno pres-sione di Marco, per quanto riguarda il Mondiale, ma non ci poniamo limiti».

Con quali altri piloti ha avuto il piacere di la-vorare?

«Innanzitutto devo dire che coloro con cui ho lavorato sono grandi professionisti e grandi piloti. Tra i nomi più noti ho svolto la mia attività per sei stagioni con Troy Corser, con cui ho anche vinto un Mondiale. Poi ho lavorato per due anni anche con Nori Haga, un pilota istintivo e veloce che ha rac-colto meno di quanto avrebbe dovuto, e infine un anno nel team di Biaggi: un vero leader».

Cosa la affascina della Superbike?«Il fatto che le varie case, partendo da concetti

e idee di moto molto diverse tra di loro, arrivino a fabbricare derivate di serie che sul piano delle pre-stazioni sono molto vicine, mantenendo comunque

la loro precisa identità e carat-teristica. Questo non succede, per esempio, nelle auto, e anche nella Moto Gp non c’è tutta que-sta varietà. Non vedo l’ora di ca-pire quale idea risulterà come la migliore di questa stagione, con la speranza che le nostre scelte siano quelle vincenti».

[segue da pag. 13]

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Massimo Neri, in Superbike a tutta manettaL’ingegnere di Bmw Italia, team di Melandri e Davies, ci racconta la sua esperienza in Superbike di Alessio Segantini

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Arezzo Equestrian Centre torna a illuminarsi con il grande spettacolo dell’equitazione internazio-nale. Martedì 12 marzo prossimo si alzerà il sipario sul Toscana Tour, una delle manifestazioni più importanti presenti nel panorama dell’equitazione mondiale, che quest’anno raggiungerà per la prima volta le cinque settimane di durata andando a concludersi il 14 aprile.

Considerato uno degli eventi più prestigiosa nella stagione sportiva equestre, il Toscana Tour attirerà all’interno della nostra città un altissimo numero di pubblico proveniente da tutto il mondo, facendo diventare Arezzo, come di consueto in primavera, la capitale dell’equita-zione internazionale.

La struttura aretina, considerata ormai da anni uno dei poli più importanti nel settore, diventerà il centro del mondo dell’equitazione sportiva, in una cinque settimane di assoluto livello.

Il programma dell’evento prevede la presen-za del Concorso di Salto ostacoli Internazionale (CSI), sia a una stella sia a tre stelle, entrambi suddivisi nelle categorie Gold, Silver e Bronze, nel quale si daranno battaglia i più grandi campio-ni internazionali. Oltre al CSI, il programma sarà completato dalle categorie Young Horses, Ponies, Juniores, Young Ryder e Children, che andranno ad arricchire ulteriormente l’evento sportivo or-mai alle porte.

Non solo campioni di caratura assoluta e grandi talenti, senza dubbio una delle grandi protagoniste sarà sicuramente la verdissima Arena Boccaccio, il terreno sul quale si daranno battaglia i grandi campioni dell’equitazione, in un Toscana Tour giunto quest’anno alla sua decima edizione.

Toscana Tour che si propone oramai come appuntamento classico e irrinunciabile nella parte primaverile della stagione equestre e che non si limiterà, anche per quest’anno, a essere solo un’occasione di grande sport. Infatti il Toscana Tour si presenterà anche questa volta come una cinque settimane a 360 gradi ac-compagnata da eventi collaterali di eleganza assoluta, per una manifestazione capace di accogliere in

sé sport, moda e cultura. Un evento esclusivo che riporterà l’Equestrian Centre e la città di Arezzo al centro del mondo dell’equitazione.

Si alza il sipario sul Toscana Tour

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di Omero Ortaggi

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li atleti dell’Arezzo Karate iniziano la nuova stagione con una raffica di medaglie e titoli. I primi allori sono arrivati al Campionato italiano a Rappresentative Regionali, una manifestazione in cui due atleti aretini hanno combattuto difendendo i colori della Toscana. Il miglior risultato porta la firma di Ilaria Badalotti, una ragazza del 1996 che nei 59 kg Cadetti è riuscita a laurearsi campionessa d’Italia, ma ha raccolto applausi anche Filippo Oretti che, negli 83

kg Senior, ha dimostrato il suo valore conquistando un bel bronzo. Questi piazzamenti hanno contribuito all’eccezionale exploit dell’intera squadra toscana che, ben guidata dal maestro Enrico Pelo (tecnico dell’Arezzo Karate e responsabile dei Centri Tecnici Regionali), ha ottenuto uno storico secondo posto alle spalle del Lazio, guadagnando l’accesso ai Campionati Europei per Regioni in programma a giugno in Montenegro. «Abbiamo ottenuto un risultato senza precedenti, frutto del lavoro di una grande squadra – afferma l’aretino Enzo Bertocci, presidente del karate toscano. – Il nostro gruppo ha dimostrato un grande affiatamento e ha evidenziato una notevole crescita, riuscendo a far bene in tutte le categorie e qualificandosi per i prossimi Europei».

A questi risultati hanno fatto seguito quelli ottenuti alle qualificazioni regionali per i Campionati Italiani Assoluti di Kumite (Combattimento), uno scoglio che l’Arezzo Karate ha superato agevolmente ottenen-do i pass per la più importante manifestazione nazionale. Il risultato

più importante arriva nei 90 kg, una categoria in cui l’Arezzo Karate ha monopolizzato la finalissi-ma con due atleti: a vincere l’oro è stato Davide Piccinotti, tornato grande dopo un periodo di inattività, mentre l’argento è andato al suo com-pagno Marco Mencattini. La principale sorpresa arriva da Giacomo Torini, un atleta che, pur es-sendo in una delle sue prime gare regionali, ha dato spettacolo nei 76 kg arrivando a conquistare il titolo toscano. Il terzo oro è femminile e porta la firma di Jessica Marchesini, brava a imporsi nei 68 kg, mentre l’ultima medaglia è stata conqui-stata da Oretti, secondo negli 83 kg. Agli Assoluti ha già gareggiato un’altra ragazza dell’Arezzo Karate, Michela Pezzetti, che domenica 3 marzo nel Kata (Forma) si è confermata tra le migliori at-lete d’Italia cogliendo uno splendido terzo posto.

In Italia e in Toscana l’Arezzo Karate inizia con il botto

G

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da sx, Marco Mencattini, i tecnici Enrico Pelo ed Enzo Bertocci, e Filippo Oretti

Piccinotti e Marchesini, campioni toscaniOretti e Mencattini

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178 MARZO 2012

e nostre giornate sono divenute una continua corsa contro il tem-po. Questa vita alienante, fatta della solita routine, è terreno fertile per la nascita di ansie che rischia-

no di farci perdere, sia mentalmente sia fisicamente. Per questo la cura di sé di-viene una questione centrale. Un rimedio è sicuramente l’Hata Yoga, che si distac-ca dal capostipite Yoga per adattarsi alle nuove esigenze dell’uomo moderno, ma che ne conserva i valori costitutivi: «I pensieri negativi limitano il fisico. Questa disciplina è costituita da un complesso di esercizi fisico-ginnici (o asana) e di con-trollo della respirazione (prana, soffio vi-tale), per tendere al raggiungimento dell’equilibrio psicofisico». È qu esta l’essenza dell’Hata Yoga nelle parole di Cristiano Amatucci, di cui è appassionato insegnante. Diplomato presso la Jiva di Firenze, la sua attività si svolge presso il centro “Manuel Dance” a Ponticino (lunedì e mercoledì dalle 18.30 alle 19.30) in via Nazionale e in largo I Maggio ad Arezzo (centro Semillita, il martedì e il venerdì dalle 20 alle 21). «Durante le lezioni ci si concen-tra su un determinato esercizio o movimento – prosegue Amatucci. – Per questo il percorso nasce dal proprio interno, mirando a creare una serie di sinergie propedeutiche al raggiungi-mento del benessere e al rilassamento».

Un processo di maturazione per il benessere interiore ed esteriore che sempre più yogi avvertono come necessario: «Le tante persone che vi si avvicinano colgono l’esigenza fondamentale, tenuta troppe volte sotto silenzio, di prendersi cura di sé, il tutto congiunto al piacere di conoscersi. L’Hata Yoga consente di rag-giungere poi una maggiore concentrazione, tonicità fisica e muscolare con un miglioramento sostanziale della mobilità articolare». Per questo è una disciplina accessibile a tutti e senza controindicazioni. «Le sensa-zioni che proviamo mentre si eseguono determinati esercizi –sottolinea Amatucci – stimolano la conoscen-za di alcuni lati del nostro carattere che sembravano ormai sopiti. È una sorta di cura dell’anima, prima an-cora che del fisico, il cui percorso dura tutta la vita». Una disciplina che riflette i propri effetti positivi nell’ap-proccio ad altre attività quotidiane (dai rapporti di lavoro all’attività fisica agonistica): «Una mag-giore consapevolezza di sé, nelle proprie capaci-tà e aspettative significa rispettarsi.

L’armonia è una no-stra esigenza, e saperla accogliere non è sem-pre facile». Un lavoro a tempo pieno, quello su se stessi, ma quanto mai necessario per la nostra salute fisica e mentale.

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er i Leoni dell’hockey aretino marzo sarà un mese di fuoco, il mese del tanto atteso rush finale. In questo mese, infatti, si disputeranno gli ultimi incontri che separano i Lions dalla chiusura della fase regionale, per i quali l’intero team aretino nutre grandi speranze. Volendo tirare le somme dell’ulti-mo periodo, febbraio è stato un mese a corrente alternata per i Leoni e le Leonesse giallonere che hanno giocato con grinta e determinazioni le prime gare, per poi cadere sotto i colpi dell’Empoli

nel campionato Under 15. «L’Empoli è la squadra attualmente più forte nel panorama dell’hockey toscano – spiega la presidente della società Paola Salvi. – Gli avversari potevano contare su un attaccante dalle mani d’oro e da un portiere che rendeva la porta inespugnabile. I nostri atleti hanno giocato l’intera partita scoraggiati e sottotono, convinti dell’imminente sconfitta, in un clima di paura e tensione emotiva che li ha portati a un risultato deludente».

Tuttavia, chiusa la pratica con l’Empoli, le aspettative dei Lions per il prossimo mese sono ben altre. La scorsa stagione sportiva si era conclusa con un meritato quarto posto a livello nazionale, e anche quest’an-

no la compagine are-tina si sta preparando con grinta e determi-nazione ad affrontare le prossime tappe. Quattro sono le parti-te ancora da conqui-stare per i Lions, due per la formazione de-gli Under 15 e due per quella Under 13, una squadra composta per la maggior parte da giovani giocatrici che non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi maschi, anzi capaci all’occorren-za di tener loro testa.

«Il prossimo appun-tamento sarà il 17 marzo a Viareggio, dove i Lions se la ve-dranno con le com-pagini del Massa, mentre il 24 marzo si chiuderanno i conti

con questa prima fase agonistica – afferma Paola Salvi. – Il tec-nico delle squadre e l’intera tifoseria sperano in buoni risultati. Le prospettive ci sono: non resta che attendere e tenere tutte le dita incrociate».

Nel giro di pochissimo tempo, vedremo dunque se i Leoni aretini, muniti di passione e coraggio, continueranno a farci sognare e a regalarci momenti di grande sport. «Inoltre non dimentichiamoci che le nuove leve giallonere stanno seguendo le orme dei no-stri Leoni – precisa la presidentessa dei Lions. – Tanti nuovi ragazzi si stanno cimentando in questa attività dura ma coinvolgente e l’anno prossimo, grazie alla dedizione del coach Mafucci e al la-voro di un gruppo splendido e unito, Arezzo assisterà alla nascita di nuove squadre giovanili davvero competitive». Un ruggito, quello dei nostri Lions, che avrà modo di farsi sentire.

Un mese di fuoco per i Leoni aretini di Elettra

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198 MARZO 2012

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posto: Benedetta Cuneo (salto in lungo e posto: Benedetta Cuneo (salto in lungo e salto triplo)salto triplo)

Benedetta Cuneo è l’atleta del momento. Il 23 e 24 febbraio, ad Ancona, l’aretina ha par-tecipato ai Campionati Italiani Indoor Allievi e

ha confermato il proprio stato di grazia, conquistando un doppio titolo italiano nel salto in lungo e nel salto triplo. Il primo tricolore è arrivato già il sabato nel salto in lungo, con Benedetta che è volata fino a 6,16 metri, uno straordinario balzo che le ha permesso di ottenere il pass per i prossimi campionati europei Juniores e guadagnare la prima con-vocazione in Nazionale. Non paga della prima vittoria, Benedetta si è poi ripetuta la domenica nel triplo, con un salto di 12,99 metri con cui ha polverizzato le avversarie e sfiorato il record italiano assoluto. Con questi salti Benedetta è entrata nell’élite internazionale giovanile ed è ora proiet-tata tra le grandi favorite per i Mondiali di Luglio a Donetsk (Ucraina).

posto: Anna Visibelli (salto in lungo)posto: Anna Visibelli (salto in lungo)Anna Visibelli è tornata grande. Ai

Campionati Italiani Assoluti Indoor, in program-ma il 16 e 17 febbraio ad Ancona, Anna si è

messa alle spalle un pe-riodo di appannamento e ha ottenuto un bell’ar-gento nel salto in lungo. Tesserata per l’Atletica Firenze Marathon, l’are-tina è atterrata a 5,97 metri, un salto che le è valso il secondo posto assoluto ad appena 3 centimetri dal titolo italiano.

posto: Riccardo Glave posto: Riccardo Glave (lotta stile libero)(lotta stile libero)

Riccardo Glave si è confermato ai vertici della lotta giovani-

le nazionale. Sabato 16 febbraio, al PalaFijlkam di Ostia, il forte atleta del-la Chimera Lotta ha dato spettacolo conquistando un bel bronzo nei 38 kg dei Campionati Italiani Esordienti di lotta stile libero. Glave, pur essendo più piccolo rispetto ai suoi avversari, è stato protagonista di un torneo splen-dido culminato con la vittoria contro il roveretano Amodio nella finale per il terzo posto.

1°1°

2°2°

3°3°

IL PODIO DI FEBBRAIO

Salti di gloria per Cuneo e VisibelliCuneo entra nell’élite dell’atletica internazionale giovanile; medaglie “ita-liane” per Visibelli e Glave Benedetta Cuneo

Anna Visibelli (prima a sx)

Riccardo Glave

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20 8 MARZO 2013

11 medaglie e 2 titoli toscani: una Chimera Nuoto da applausi ai Campionati Regionali Giovanili

ndici medaglie, due titoli toscani e tanti bei piazzamenti. I Campionati Giovanili Invernali Regionali sorridono alla Chimera Nuoto, società capace di tornare dalla più importante manifestazione toscana con tanti bei risultati e altrettante positive indicazioni da tutti i propri atleti in gara. Due ori, quattro argenti e cinque bronzi sono il ricco bottino di medaglie conquistato dai 16 atleti aretini in gara nelle piscine di Livorno che, accompagnati da Marco Magara e da Marco Licastro, sono

riusciti a tenere testa ad avversari di tutta la Toscana. «Siamo entusiasti – affermano i due tecnici della Chimera Nuoto. – Considerando l’elevato livello del

nuoto regionale e dei nuotatori in gara, questi 11 podi rappresentano un bottino eclatante che ci confer-ma ai vertici della Toscana». Entrambi i titoli regionali portano la firma di Giuditta Ducci, una ragazza del 1998 che ha conquistato l’oro nei 50 rana e nei 100 rana (una categoria in cui è riuscita anche a ottenere il tempo per partecipare ai prossimi Campionati Italiani) e che ha poi arricchito il proprio palmarès con un argento nei 200 rana. Tre medaglie portano la firma anche di Mattia Esposito (1999), bravo nel centrare il secondo posto nei 400 misti e il terzo nei 200 dorso e nei 200 rana, conquistando i pass per i Campionati Italiani. L’ultima incetta di medaglie è di Giamila Vannuccini (1995) che, nonostante una forte influenza che l’ha tenuta ferma nelle settimane prima della gara, ha colto un argento nei 50 dorso e un doppio bronzo nei 100 dorso e nei 200 dorso. A chiudere la rassegna dei medagliati sono state Francesca Benedetti (1997), arrivata seconda nei 50 stile libero, e Maria Teresa Pescador (1999), terza nei 100 stile libero, mentre han-no solo sfiorato il podio Olivia Ducci (quarta nei 100 rana), Emma Papini (quarta nei 50 farfalla) e Margherita Porro (quar-ta nei 400 stile libero e negli 800 stile libero). Nella squadra del-la Chimera Nuoto erano presenti anche Martina Bisaccioni, Andrea Cacioli, Edoardo Calussi, Ivelin Petev Dimitrov, Filippo Porro, Vincenzo Portino, Luca Serafini e Lorenzo Sestini.

«Alcuni atleti – conclude Magara – si sono qualificati per i prossimi Campionati Italiani: nei prossimi mesi continueremo ad allenarci con impegno e costanza, per riuscire a centrare qualche medaglia anche a livello nazionale».

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Giuditta Ducci e Marco Magara

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21IL SETTIMANALE DI AREZZO8 MARZO 2013

n thriller british in salsa pisana: il romanzo Milioni di milioni, edito da Sellerio, sarà presentato dal suo autore Marco Malvaldi sabato 9 mar-zo 2013 nella Sala delle Muse del Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo, in via San Lorentino 8, per il nuovo appuntamento con

il Giardino delle Idee. Questa volta l’occasione d’incontro è doppia: la mattina, alle 11, con gli studenti

delle scuole medie e superiori della provincia, e alle 17 nel consueto evento gratuito aperto a tutta la cittadinanza; entrambe le sessioni saranno introdotte e moderate da Barbara Bianconi, con gli interventi e le domande di Andrea Bucciantini.

Dopo la fortunata serie del BarLume, quattro romanzi in vernacolo – La briscola in cinque, Il gioco delle tre carte, Il re dei giochi, La carta più alta – incentrati sugli stessi fre-quentatori del bar, e dopo un salto spaziotemporale nell’ottocentesca Roccapendente con Pellegrino Artusi in Odore di chiuso, il chimico pisano prestato con successo alla narrativa ha creato Montesodi Marittimo, paese toscano arroccato, per ambientare le vicende del suo libro uscito alla fi ne del 2012.

Protagonisti del racconto sono il genetista e fi siologo Piergiorgio Pazzi e la ricercatrice di fi lologia romanza Margherita Castelli, inviati dall’Università a indagare il motivo dell’appellativo di Montesodi, “il paese più forte d’Europa”. Una nevicata che isola il luogo e la morte improvvisa di un abitante costringe i due a trasfor-marsi in detective, unendo le forze e le rispettive capacità, in un simbolico incontro tra scienza e letteratura.

Milioni di milioni strizza l’occhio a Trappola per topi di Agatha Christie e a Gosford Park di Altman, senza dimenticare riferimenti popolari come il celebre gioco da tavolo Cluedo.

Un libro che fa della descrizione di persone e luoghi il suo punto di forza, per poi trasformarsi con il passare delle pagine in un giallo cosparso di piccoli indizi, con cui il lettore tenterà di ri-solvere il caso insieme ai suoi protagonisti.

Oltre al senso di comunità, vero punto di forza rispetto alle opere precedenti è l’umo-rismo con cui Malvaldi con-disce le vi-cende, e che rende Milioni di milioni un libro con-sigliato non solo al pub-blico giovane.

LO SCRITTORE PISANO OSPITE DEL GIARDINO DELLE IDEE

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ia Cavour si è connotata negli ultimi anni come una strada a forte vocazione artistica. Qui sono sorte gallerie, studi e mostre permanenti che sembrano gui-dare idealmente l’aretino o il turista dagli affreschi di Piero, nella basilica di San Francesco, al museo di Arte Medievale e Moderna di via San Lorentino.

Al numero civico 154, ad esempio, si trova da circa un lustro l’atelier di Raffaele Rossi (alias RaRo), architetto, pittore e scultore: in poche parole un artista d’altri tempi.

«Già quando studiavo alla facoltà di Architettura all’Università di Firenze, nei primi anni Settanta – racconta l’aretino, – ero affascinato dai grandi personaggi del Rinascimento, molti dei quali eccellevano nelle varie discipline. Anch’io ho sempre cercato di portare avanti nella mia carriera, su tre binari paralleli, pittura, scultura e architettura. Quest’ultima è diventata la mia professione, le altre due sono rimaste in un ambito più personale, fi nché cinque anni fa decisi di aprire uno studio».

Come scaturì la decisione?«Da architetto avevo avuto l’opportunità di far vedere le mie opere a clienti privati e

pubblici, i quali avevano spesso palesato vivo interesse. Da lì la scelta di inaugurare un atelier che ospitasse anche una mostra permanente delle mie sculture e pittu-re. L’attenzione di aretini e turisti, che passando da via Cavour entrano per conoscere meglio la mia produzione, mi conferma che fu una decisione giu-sta».

Negli anni ha ricevuto anche pre-stigiose committenze per opere pub-bliche.

«Nel 1993 realizzai l’installazione in vetro e smalti che si vede in cima alle scale mobili dell’Ospedale “San Donato” di Arezzo; mia è pure una pala d’altare del 1995 nella chiesa dei santi Pietro e Paolo alla Marchionna, sempre nella nostra città. Ci sono anche lavo-ri più recenti collocati all’estero, come quelli all’interno di importanti edifi ci olandesi nelle città di Amsterdam, Groningen e Delfzijl».

Parliamo dei soggetti. Emerge prepotentemente il volto.

«Complessità, simbologia ed espressività dei visi mi at-traggono. È un modo per indagare la condizione umana dell’individuo.

Negli ultimi anni mi sono concentrato nella realizza-zione di “facce” usando vari media. I volti sono eseguiti

V

RAFFAELE ROSSIQUANDO L’ARTE È CCONDIZIONE UMAN

Testa (gesso su strutt216x93x86 cm

Ritratto (olio su plastica, 60x80 cm, 2012)

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23IL SETTIMANALE DI AREZZO8 MARZO 2013

CONCENTRATA SULLA ANA DELL’INDIVIDUO

sia come ritratti di persone reali con un forte ele-mento interpretativo, sia come maschere totalmente inventate, anche se in alcuni casi possono ricordare quelle tribali. Affronto pure altri temi, come quello delle fi gure che corrono e quello dei fi ori, che mi dà una libertà esecutiva totale».

Diverse anche le tecniche.«In pittura prediligo l’olio su materiali plastici e su

tela, in scultura combino forme organiche e geome-triche partendo da strutture lignee, che poi modello con altri materiali e rivesto in gesso. Altre tecniche che utilizzo sono la glass painting e la digital art».

Quali sono gli artisti che l’hanno infl uenzata nel suo percorso?

«Ci sono pittori che mi hanno stimolato per il vi-gore, la ricerca, la capacità di osare e l’impatto emo-tivo. Tre nomi su tutti? Picasso, Matisse e Bacon. Trovo quest’ultimo straordinario, perché ha riporta-to la pittura in primo piano ergendosi a pilastro fon-damentale non solo della Nuova Figurazione inglese ma dell’arte di tutto il Novecento».

Come nasce una sua opera?«Quando inizio non ho un progetto ma una sem-

plice immagine mentale. Poi è un dialogo continuo con la tela o la scultura, senza un’idea rigida. Pian piano il lavoro acquista forza e autono-mia, che vanno rispettate e alle quali bisogna sovente concedersi. È così che l’idea iniziale prende corpo e crea uno scontro tra intenzione e casualità, fi nché non viene raggiunto il giusto equilibrio. Quando l’immagine prodotta ha l’energia di stare per se stessa e di emozionare l’osservatore, il risultato è conseguito». www.raffaelerossi.com

di Marco Botti

Maschera (olio su tela, 90x150 cm, 2012)

o su struttura in legno, 3x86 cm, 2004)

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24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 8 MARZO 2013

è profumo e voglia di aria nuova ad Arezzo. Aria pri-maverile che pare entrare anche nelle botteghe delle vie del centro storico. Siamo andati in via Cesalpino, nel negozio di Fausto Casi, collezionista, insegnan-

te di elettronica dal 1965 al 1983 e studioso da oltre quarant’anni del settore della scienza e della comunicazione, nonché fondatore e direttore scientifi co del Museo dei Mezzi di Comunicazione, aperto dal 2005 in via Ricasoli.

Con lui abbiamo parlato di cinema, perché con la “settima arte” Casi ha un rapporto molto stretto, non solo per la presenza nella sua esposizione permanente di stupende macchine da ripresa, da proiezione con pellicola 35 millimetri e da cinema a passo ridotto.

Nel suo ultimo capolavoro, La migliore offerta, Giuseppe Tornatore la ringrazia nei titoli di coda men-tre suonano le musiche del maestro Morricone. Ci racconti perché.

«Circa due anni fa mi contattò la troupe del regista siciliano per poter venire nel mio negozio a fare rilevamenti fotografi ci ad alcuni strumenti. Così feci la conoscenza dell’aiuto regista e dello scenografo del fi lm, ai quali mostrai i miei oggetti e ne raccontai la storia. Uno dei più importanti – il Cannocchiale di Galileo – viene battuto all’asta dal protagonista nella scena iniziale».

Oltre a quello strumento straordinario, quali altri sono sta-ti scelti?

«Hanno prelevato centocinquanta pezzi tra telescopi, macchine da scrivere e da calcolo, strumenti musicali meccanici, macchi-

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ne radiotelegrafi che, fonografi e grammofoni, strumenti per la misurazione del tempo, fi no ai primi prototipi dei più moderni computer, come il Commodore risalente agli anni Settanta. Insomma, una bella fetta della mia collezione esposta, insieme a

tanti altri cimeli, all’interno del Museo dei Mezzi di Comunicazione».Già in passato aveva collaborato con il cinema. In quali altri

fi lm appaiono i suoi pezzi?«Nel 2002 ho ricostruito per Martin Scorsese le cinque stazioni

telegrafi che dove lavora la polizia statunitense in Gangs of New York, ambientato negli anni della Guerra di Secessione. Ho poi fornito altri svariati oggetti per fi ction televisive. Ad esempio, nella miniserie La Baronessa di Carini, andata in onda in Rai qualche anno fa e ambientata nella Sicilia borbonica, appaiono pezzi di ingegneria meccanica e strumenti per la misurazione dei terreni, utilizzati da un ingegnere che deve provvedere a valutare i confi ni del Regno delle Due Sicilie, che di lì a poco scomparirà per sempre».

Una risorsa infi nita di tesori le collezioni di Fausto Casi, che nel corso degli anni lo studioso aretino ha messo a disposizione di tutti, organizzando eventi, mostre e percorsi espositivi in onore dei grandi uomini della scien-za.

Il fi lm di Tornatore è solo uno dei tanti motivi per ap-prezzare il Museo dei Mezzi di Comunicazione e colui che, con impegno costante, lo ha fortemente voluto. www.museocomunicazione.it

RAZIE

NTI SCIENTIFICI

di Valentina Paggini

L’ARTE DEL DUBBIOUn pretesto teatrale al Teatro “Mecenate”, martedì 12 marzo

La ragionevole esigenza del dubbio è il pretesto narrativo di cui si serve L’Arte del dubbio, pièce teatrale accorta e deliziosa in scena martedì

12 marzo al Teatro “Mecenate” di Arezzo, per la regia di Sergio Fantoni. Al di là di una facile chiave filosofica, il dubbio esce sul palcoscenico

come voce narrante, colpevole, movente e chimera. A fare da con-troscena al protagonista, due grandi del teatro come Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, consci di un testo agile e ricco, degli sbalzi e delle contratture di un racconto che parte dal dubbio per incontrare – prima o poi – la verità.

Tratto dall’omonimo libro di Gianrico Carofiglio, questo viaggio nel dubbio possiede un taglio storico-mitologico che si autoalimenta di per-sonaggi e fa divenire teatro la realtà e viceversa.

Da questo palcoscenico allargato emergono nomi noti e meno noti – Adamo, Eva, giornalisti, pubblicità – fino ai tribunali, luoghi del vero e del falso per eccellenza. Qui la realtà-teatro è già diventata cronaca, e gli spettatori di essa hanno licenza di giudicare.

Valentina Tramutola

atore e uno degli strumenti di Casi, migliore offerta”

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n rock’n’roll che nasce dal basso. Da un’offi cina utilizzata come sala prove e da una fa-ticosa gavetta in locali e contest di tutta Italia. L’incrocio tra la voce di Elettra Fiorini, la chitarra di Angelo Zuppa, il basso di Federico Barneschi e la batteria di Fabio Pasquini ha generato i Caramellow, una giovane band aretina su cui ha scommesso

niente meno che Franco “Frankie” Li Causi, il bassista dei Negrita. Il compito di presentarci il gruppo spetta alla cantante Fiorini, che ci guida alla scoperta della musica e dei progetti dei

Caramellow.Partiamo dalle basi: quando sono nati i Caramellow?«Suoniamo insieme ormai da molti anni, anche se l’at-

tuale formazione l’abbiamo raggiunta solo nel febbraio 2012, con l’ingresso di Fabio alla batteria. Insieme a lui abbiamo risistemato l’intero repertorio e abbiamo con-tinuato a produrre nuova musica, utilizzando come sala prove l’offi cina meccanica di Castiglion Fiorentino del nostro chitarrista Angelo».

Che tipo di musica suonate?«Non è facile inquadrarci dentro a un genere, perché

tutti i componenti del gruppo sono legati a tradizioni musicali diverse: io ho sempre avuto uno stile melodico, Federico è sul reggae mentre Fabio è più legato al metal. Questa unione ci ha permesso di evitare limitazioni sti-listiche e, pur mantenendo una solida base rock di fon-do e tante infl uenze funky, ha portato alla nascita di un crossover che spazia su più generi. Nelle nostre jam session ci divertiamo a improvvisare e poi, se il prodotto fi nito è valido, lo teniamo a prescindere dallo stile».

Cosa c’è dentro ai vostri testi?«Le canzoni, rigorosamente in italiano, racchiudono la

quotidianità dei Caramellow. Partiamo dal nostro vissu-

“MI PIACE” CARAMELLA ROCK BAND ARETINA, PRODOTTA DA FRANKIE DEI NEGRITAAL PROPRIO DISCO D’ESORDIO

Udi Marco Cavini

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to, dalle nostre passioni, dalle nostre conoscenze, dai nostri libri e dai nostri interessi, con l’obiettivo di raccontare storie. Nei testi inoltre non siamo mai diretti, ci piace rimanere vaghi perché ognuno possa ritrova-re nelle canzoni qualcosa di soggettivo, da riadattare alla propria esperienza personale: siamo convinti che la musica non sia di chi la produce ma di chi l’ascolta, dun-que ci piace che ogni persona possa trovarvi dentro qualcosa di sé».

La formula musicale dei Caramellow non è passata inosservata: tra coloro che più credono in voi c’è Frankie dei Negrita.

«Nel giugno 2012 abbiamo partecipato ad un contest organizzato al “Rock Highland” di Arezzo, dove Frankie era in giuria. Sentendoci suonare è ri-masto affascinato dai nostri pezzi, e ci ha proposto di collaborare con l’obiettivo di fare dei Caramellow una live band che, nel tradizionale stile del rock nudo e puro, possa emergere dal basso, maturare tanta gavetta e vivere di concerti ed esibizioni in lo-cali di tutta Italia. Noi e Frankie vogliamo dimostra-re che esiste una scena underground italiana in grado di proporre musica di qualità, che merita di essere conosciuta».

A cosa porterà questa collaborazione?«Nei prossimi mesi produr-

remmo un album con le 10 canzoni che più rappresen-tano lo “stile Caramellow”. Frankie, alla sua prima espe-rienza da produttore, è diven-tato un membro della nostra famiglia e sta coinvolgendo in questo progetto numerosi professionisti in grado di por-tare il loro contributo: Luigi Chelli, il tecnico del suono da cui stiamo registrando,

Annalisa Savoca, che ha curato l’aspetto fotografi co, Francesca Lucci, che sta creando logo e grafi ca per il merchandising, e tanti altri. Si tratta di persone che hanno scommesso sul nostro progetto e che hanno deciso di crescere insieme ai Caramellow».

In attesa dell’album siete ora attesi dalla sfi da televisiva di Tfm.

«“Tfm” è il programma di Teletruria a cui parte-ciperanno 14 gruppi emergenti del Centro Italia: in questa edizione ogni band avrà a disposizione un’intera serata per farsi conoscere e per suonare i propri pezzi. Il nostro turno sarà mercoledì 27 mar-zo, quando al “Rock Heat” presenteremo tre pezzi che, dopo le valutazioni della giuria, tutti potranno votare sulla pagina Facebook di “Tfm”, dopo che la puntata sarà andata in onda. Alla fi ne i gruppi che riceveranno più preferenze avranno accesso alle fi na-li, dunque non possiamo far altro che invitare tutti i lettori a mettere “mi piace” sui link delle nostre canzoni».

ELLOW!GRITA, STA LAVORANDO

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iamo andati a trovare la signora Alberica Barbolani, istruttrice di equitazione e animatrice pony Fise. Abita in campagna nei pressi di Arezzo con marito e tre fi gli, e nel retro della sua casa c’è un paddock recintato, con Ambra, un pony e altri due castroni [puledro castrato, ndr], Eloro e Oliver. Non è nostra intenzione umanizzare questi animali, ma mettere in evidenza quel rapporto speciale

che si crea giorno per giorno tra essi e l’uomo. Alberica dice: «Con Eloro, che adesso ha 29 anni ed è senza denti, fi no a qualche anno fa ho gareggiato

in salto a ostacoli, vincendo diversi premi. È affezionato alla nostra pony Ambra e la protegge come una fi glioletta».

Proprio di lei, l’ultima arrivata, ci parlerà la signora Alberica. Ci spiega: «Ha quattro anni, è senza freni: a volte ce la ritroviamo a curiosare per casa come un animale

domestico, è felice. Fuori bruca l’erba fresca del prato, d’inverno si sdraia al sole. I cavalli sono animali socia-li, si intristiscono se si sentono soli. Ambra, ogni tanto, fa la birichina e scappa passando da sotto il recinto».

Dove va?«Va a trovare gli “amici” cavalli del maneggio a tre chilometri da qui [ride, ndr]».Ci racconti di quando l’ha sellata la prima volta. «Non è stato esattamente come pensavo! Quel giorno stavo per andare al lavoro quando mi telefona un

vicino: “La tua pony sta galoppando in mezzo al bosco, l’ho incrociata mentre facevo legna”. Prendo sella e fi nimenti, mi faccio accompagnare con la macchina nella direzione in cui è stata vista: l’avrei sellata e montata poco dopo per riportarla a casa!».

È stato diffi cile?«Ho agito con lentezza e calma, im-

ponendo la mia volontà con dolcezza, e abbiamo continuato insieme il per-corso».

Faticoso, ma un altro modo per stare insieme!

«Proprio così. Ad agevolare l’opera-zione il fatto che fi n da piccola è sta-ta abituata a seguire gli altri cavalli in passeggiata e a essere pulita, negli ulti-mi tempi di tanto in tanto le appoggia-vo la sella sulla schiena… Vedendomi come “capo branco” si è fi data di me: abbiamo comunque impiegato qua-ranta minuti ad arrivare a casa».

I cavalli, come capiscono lo stato d’animo del cavaliere?

«È una sorta di empatia. Si crea un rapporto basato su conoscenza e fi du-cia reciproca. Da sottolineare il benefi -cio di questi animali sui bambini auti-

STORIE ARETINE

L’INTRAPRENDES

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stici o con altre disabilità».Una notizia risalente al 2010 arriva

dagli Stati Uniti: una ragazza musulma-na non vedente, per spostarsi in città, ha come guida proprio un pony addestrato. Ha una vita più normale, va all’università per laurearsi in psicologia.

Alberica ci conduce al recinto per farci vedere i progressi della sua pony, ne am-miriamo l’intelligenza. Passo, trotto, gira intorno la sua padroncina e col muso le dà leggeri colpetti per dimostrarle affetto. Si ferma e guarda verso di noi».

Oltre all’addestramento, secondo lei che ruolo ha la tenerezza?

«Il 90 per cento. C’è da imparare sull’amore che possono trasmetterci».

Il rapporto della vostra famiglia con Ambra e i vostri altri cavalli.

«Di amore e rispetto. I nostri tre fi gli sono entusiasti, il più piccolo coccola Ambra in modo particolare. Ma in pra-tica chi si occupa di loro è mio marito, attualmente in cassa integrazione. Riesce a pulirli e massaggiarli per molto tempo, tranquillizza anche il cavallo più irrequieto. Sta cercando di far capire ad Ambra quanto sia pericoloso scap-pare».

Alberica desidera aprire un maneggio tutto suo e glielo auguriamo di cuore. Di questa giornata in mezzo alla natura le siamo riconoscenti. Abbiamo accarezzato i cavalli, giocato con tre ragazzini scatenati, respirato aria pulita: in bocca al lupo per il suo progetto!

DENTE PONY AMBRAdi Ivana Marianna Pattavina

editoriacomunicazionepubblicità

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ti accompagnano in città (e a ballare!)

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ti accompagnano ti accompagnanoin città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

di Fabio Mugelli

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roLI STRATÈGHI DE PIRRO

Pòro Bersani, è arìvo primo e ha perso!E andrà a finire che ’n governarà,perché l’è ito tutto de traversoe i sbagli fatti un li po’ cancellà.

Sarebbe stato, forse, assai diversosi, co’ ’no zinzìnino d’umiltà,

aésse preso Renzi pe’ l su’ versoco ’ste primarie de formalità.

Credeva d’aé vvinto a mane basse,pensando che ’n ce fusse più bisognode ’nsìstere su l’imu, casta e tasse,

cusì la su’ vittoria è resta un sogno.El voto ha dimostrato che i partiti

si nn’ascólton la gente… son finiti!

di Leonardo Zanelli

il so

netto

Il latte di capra tradizional-mente è considerato un otti-mo sostituto del latte mater-no nell’alimentazione dell’in-fanzia e delle persone soggette a forme di allergia.

Se guardiamo meglio, il lat-te di capra è più digeribile e ha meno colesterolo, oltre ad avere proprietà antitumorali grazie a un ele-vato contenuto di acido linoleico coniugato CLA.

Il meglio di sé lo dà quando viene assunto durante l’infanzia. Infatti, mentre l’elevata pre-senza di taurina gioca un importante ruolo nell’accrescimento e sviluppo ce-rebrale, la ricchezza di minerali come calcio, fosforo, potassio e magnesio favoriscono una migliore compattezza del tessuto osseo in formazione.

TITANICLa cabina radio-

telegrafi ca che salvò 705 passeggeri

Al Museo dei Mezzi Comunicazione (in via Ricasoli 22), co-sto 3 euro, fi no al 20 aprile 2013.

Orario: dal lunedì al ve-n e r d ì dalle 11 alle 13

e dalle 14 alle 16; sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 16. Per informa-zioni 0575/377662 e 0575/491945, www.museocomunicazione.it

di Lucio Massai

Gangster Squad **Los Angeles, 1949: per im-

pedire che la città finisca nel-le mani del criminale Mickey Cohen, il capo della Polizia de-lega al sergente John O’Mara la formazione di una squadra clandestina per fermarlo con ogni mezzo. La partenza del film rende immediatamente evidente il senso di anonimato che aleggerà per tutta la sua visione. Un sentimento di inconsistenza che avvolge una compagine attoriale colossale: Josh Brolin, Ryan Gosling, Giovanni Ribisi, Robert Patrick, Sean Penn, Emma Stone e Nick Nolte. Fleischer aveva stupi-to con l’operazione tarantiniana di Benvenuti a Zombieland, dove aveva traslato l’ac-tion comedy nel mondo degli zombie, ma con Gangster Squad il flop è de-vastante, zombifica una meravigliosa storia hard-boiled che avrebbe meri-tato ben altra sorte. Jacopo Fabbroni

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“Il Settimanale di Arezzo”

viene impaginato

con un MacBook!

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