Il Settimanale di Arezzo 123

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WWW.FONDAZIONEMONNALISA.ORG LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO) 0575/1786102 - INFO@STRASICURA.EU ANNO III NUMERO 123 • VENERDÌ 9 NOVEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI AREZZO, DOVE IL CIBO AREZZO, DOVE IL CIBO È SUPER È SUPER

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Il Settimanale di Arezzo 123

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LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO)

0575/1786102 - [email protected]

ANNO III NUMERO 123 • VENERDÌ 9 NOVEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 9 NOVEMBRE 2012

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO III NUMERO 123 – VENERDÌ 9 NOVEMBRE 2012

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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LA FONDAZIONE MONNALISA ONLUS,

IL “SETTIMANALE DI AREZZO” E LE

EDIZIONI GIORGIO VASARI SONO PARTNER NEL

PROMUOVERE LA CRESCITA DELLA

COMUNITÀ DI AREZZO E IL

BENESSERE DELLE PERSONE CHE VI

ABITANO

VITA DELLA CITTÀ3 Arezzo ancora provincia autonoma, parlano Vasai e Ceccarelli5 Stop alla fuga di cervelli? Due aretini passano dal-le parole ai fatti6 Primarie 2012: Vendola arriva in città, ma è ancora forte il partito dell’astensione… 12 Con Oro d’Autore, a Los Angeles l’arte orafa ita-liana è protagonista27 Contro il logorio della vita moderna… Aeci è dal-la parte dei consumatori28 Chef On the Road, il buon sapore delle relazioni

AREZZO’N’ROLL8 Stefano Cerisoli, una chitarra per Renga e per la città di Arezzo

FACOLTÀ…DI PAROLA10 Rilancio del settore orafo? L’università ci prova con un nuovo master

AREZZO SPORT13 Il SOFTBALL aretino si tinge di azzurro15 Tutti a cavallo! Ne parla la responsabile del ma-neggio “La Giunchiglia”, Eleonora Gargini16 Michela Pezzetti a Parigi ai Mondiali di karate17 Sport e sociale, il connubio vincente del Giotto18 Dalla gravidanza allo sport, quanti benefici dall’osteopatia!19 Ius Pallavolo: cuore, passione e altruismo al servi-zio di un grande sogno20 Nuoto e fitness in acqua: partono i nuovi corsi del Centro Sport Chimera

CULTURA21 Al Giardino delle Idee la vita di Enzo Biagi vista dagli occhi delle figlie22 La nuova stagione del Teatro “Signorelli” di Cortona è sempre nel segno della qualità24 Goldf@shion al Museo di Arte Medievale e Moderna di Arezzo

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO9 NOVEMBRE 2012

VASAI: «SENZA GIUNTA FARÒ LA TRANSI-ZIONE DA SOLO»

È questo il messaggio che Roberto Vasai, presi-dente della Provincia di Arezzo, vuole dare ai

suoi cittadini a una settimana dalla riconferma del-la non soppressione della nostra provincia; infatti, secondo il decreto legge, a gennaio le Giunte pro-vinciali andranno a decadere e durante la fase di transizione tutte le responsabilità saranno in mano al Presidente della Provincia, che potrà delegare solo

a tre Consiglieri.Questo è quello che

accadrà «se tutto va come dice il decreto, ma c’è una sentenza della Corte e poi il Parlamento che, nella fase di riconversio-ne, potrebbe apportare delle modifi che sostan-ziali… ma aspetto quello che succede»; decadendo la Giunta «io potrei, non dovrei, potrei avvaler-mi di tre Consiglieri per svolgere le mansioni de-legate, ma fi n da ora vi dico che non ne farò uso, ovvero non ci sarà nessun Consigliere che avrà dele-ghe…

AREZZO ANCORA PROVINCIA AUTONOMAPARLANO VASAI E CECCARELLI

[continua a pag. 4]

CECCARELLI: «LA PROVINCIA DI AREZZO, UN SUCCESSO CONCERTATO»

Vincenzo Ceccarelli, consigliere regionale del Pd ed ex presidente provinciale, commenta per noi

la non soppressione della Provincia aretina: questo risultato importante è stato raggiunto sia grazie al possesso dei requisiti stabiliti dal decreto legge sia grazie alla compattezza con cui si sono mosse tutte le componenti sociali, politiche, economiche e civili.

«Concretamente abbiamo i requisiti richiesti, vale a dire gli oltre 2500 chilome-tri quadrati di territorio e gli oltre 350.000 abitanti.

Il problema era che per abitanti si faceva riferimento al censimento, con il qua-le siamo qualche migliaio di abitanti sotto; ma è vero che questo ha visto oltre 1.400.000 persone neanche riconsegnare le schede, quin-di i dati più aggiornati e più veritieri sono quelli demo-grafi ci rilevati delle anagrafi », dove la nostra provincia ha il numero di abitanti suffi ciente per mantenere l’indipenden-za.

«Tra l’altro – continua l’ex Presidente della Provincia – il

di Elena Aiello

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 9 NOVEMBRE 2012

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Anche perché, sic-come siamo persone serie ad Arezzo, dare deleghe a una persona o a un consigliere che dovrà stare con me solo dieci mesi, che senso ha?

Io mi troverei a do-vergli star dietro in tutto, tanto vale che io mi rapporti direttamente con i dirigenti e con il Consiglio».

Andranno a decuplicarsi le sue responsabilità?«Potrebbe darsi, ma io qualche dubbio ce l’ho,

perché gli organi eletti di solito si mandano a casa per mafi a o malversazione. Queste cose, così brutali da parte di un esecutivo di tecnici, mi lasciano mol-te perplessità».

Per quando riguarda le modifi che che potrebbe fare il Parlamento in fase di riconversione?

«Vorrei che la Giunta mi coadiuvasse in questa fase diffi cile in cui ci sarà da trasferire competenze, personale..

Hanno lavorato tre anni nei rispettivi Assessorati e conoscono il lavoro e le problematiche delle pro-prie aree, quindi ritengo sbagliato che a gennaio tut-ta la Giunta vada a casa».

18 luglio, quando ancora non molti si interessavano a questa situazione, avevo presentato un’interroga-zione alla Giunta regionale perché avevo individua-to la chiave di volta per ottenere la non soppressione della nostra Provincia. Ho chiesto alla Giunta regio-nale che si adoperasse presso il Governo, in fase di conversazione del decreto, affi nché fosse cambiata la formulazione e anziché far riferimento ai dati del censimento si considerassero i dati demografi ci più recenti, possibilità adesso vagliate entrambe nel te-sto di legge.

Ovviamente molto ha contato la compattezza e l’unità di intenti della componente istituzionale, politica, economica e sociale: questa volta Arezzo ha fatto sistema attorno a questa richiesta».

È così che ci dobbiamo comportare: «Uniti nei fatti, perché quando parliamo di Arezzo e del suo territorio parliamo di un patrimonio di tutti».

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO9 NOVEMBRE 2012

(continua a pag. 6)

a un mese esatto è in rete il sito www.planawards.com, creato dagli aretini doc Gabriele Bianconi e Massimiliano Durigon, sul quale vengono raccolti proget-ti, brevetti, idee e prototipi innovativi. Attraverso un meccanismo di votazione democratica, poi, Plan Awards metterà a disposizione 15.000 euro per i tre

progetti più cliccati. Insomma, un modo semplice ma al tempo stesso geniale per dare vi-sibilità e, perché no?, fi nanziare quelle idee che troppe volte rimangono chiuse nel cassetto per mancanza di fondi.

«Il sito è nato proprio perché anche a noi in passato è capitato di avere idee in testa, ma di non poterle realizzare – racconta Gabriele Bianconi, che nella vita è imprenditore. – Poi lo scorso anno io e il mio socio siamo rimasti colpiti da un servizio delle “Iene” sulla fuga dei cervelli, e ci siamo chiesti cosa potevamo fare per rimediare, dal momento che gli enti pubblici fanno poco a riguardo».

Così, dopo quasi un anno di lavoro, Plan Awards ha visto la luce. Il portale raccoglie i più disparati progetti, suddivisi in dieci categorie: si va dalla musica al cinema, dal design ai progetti umanitari, senza dimenticare i prototipi di alta tecnologia. Per pubblicare la propria idea sul sito occorre pagare un’iscrizione di 100 euro, ma i due creatori garantiscono che ogni progetto rimane on-line per quattro anni, il che signifi ca che l’iscrizione costa due euro al mese. «Molto meno che prendere l’aereo e cercare fortuna in America – fa notare Bianconi, – e comunque speriamo a breve di rendere la pubblicazione gratuita, con mo-dalità agevolate anche per gli studenti». Plan Awards si propone poi come piat-taforma di confronto fra l’aspirante progettista e le aziende, infatti Bianconi ci tiene a ribadire che «il contributo a fondo perduto per i tre progetti più votati è solo la ciliegina sulla torta. Il nostro è un progetto a più largo raggio, più sfaccettato: prevediamo di donare in benefi cienza 25.000 euro alle onlus che aderiranno alla nostra iniziativa, per ora collaboriamo con Calcit e Aig (Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù), e offriremo le nostre risorse ad alcuni di quei progetti meritevoli, che però non rientreranno fra i primi tre della classifi ca». Plan Awards ha già iniziato a farsi conoscere, i primi brevetti sono stati votati, e ha ricevuto consensi e commenti positivi dai giovani, aretini e non. La palla, adesso, passa a loro. «Noi la possibilità di farsi notare gliela diamo. Ora sta a loro credere nelle proprie idee» conclude Bianconi.

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 9 NOVEMBRE 2012

iamo quasi al rush fi nale per la campagna del-le Primarie, e intanto in città continuano a sfi -lare i “big”. Dopo lo “show” di Matteo Renzi al Centro Affari, dopo la folla arrivata in piazza

Risorgimento per Pierluigi Bersani, questa domenica sarà la volta di Nichi Vendola, l’outsider per eccellenza, proprio lì accanto, alla Borsa Merci. Appena uscito indenne dalla vicenda giudiziaria pugliese, che non ha risparmiato nep-pure il leader di Sel. Così mentre i sondaggi on-line in salsa aretina at-tribuirebbero addirittura la maggioranza assoluta al Sindaco di Firenze, forse per l’attitudine dei rottamatori a un uso molto più forte della

rete, dobbiamo rifarci a quelli degli istituti di sondaggio per avere davve-ro il polso della situazione. Per esat-tezza a quelli che riportano le medie delle varie analisi, che di volta in volta segnalano su e giù dei vari candidati.

Eccoli quindi i numeri più aggiornati dei tre principali contendenti: Bersani al 43,6%, Renzi al 34,2% e Vendola al 14,2% dei consensi. Niente di nuovo sul fronte occidentale, insomma. Renzi, nonostante la grande rincorsa della campagna in giro per lo Stivale da oltre 70 tappe, resta netta-mente distaccato dal Segretario del Pd, mentre il Governatore della Puglia continua a pagare lo “scotto” di una campagna iniziata in ritardo, e di un’immagine offuscata dalla recente inchiesta giudiziaria. Ecco quindi che l’unico dato sensibile, per quanto estremamente parziale, per valutare il consenso o almeno la curiosità che ciascuno dei tre candidati riscuote ad Arezzo, è quello derivato dalle presenze in ciascuna delle apparizioni dei tre “big”. Mentre tra Bersani e Renzi si potrebbe parlare di un sostanziale pareggio con oltre un migliaio di aretini presenti, adesso non resta che vedere la “curiosità” che innescherà Vendola. Si può parlare a ragione di “curiosità”, come fattore che si renderà decisivo nel voto del 25 novembre,

perché al di là dello “zocco-lo duro” di sostenitori per l’uno o l’altro candidato – in città si sono costituiti pure due comitati per Tabacci e la Puppato – ancora forte ecco-me è il partito dell’astensione e quindi quello degli indecisi. Sorriderà allora Renzi, che di consensi ne miete trasver-salmente agli schieramenti, molto più degli altri, a meno che…

S

PRIMARIE 2012: BERSANI IN TESTA NEI SONDAGGI, VENDOLA ARRIVA IN CITTÀ MA È ANCORA FORTE IL PARTITO DELL’ASTENSIONE…

di David Mattesini

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO9 NOVEMBRE 2012

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 9 NOVEMBRE 2012

maltite le fatiche dei tour con Marco Masini e Francesco Renga, il chitarrista Stefano Cerisoli è tornato ad Arezzo e ci ha raccontato la sua storia da musicista “girovago”: classe 1977, in questa inter-vista l’aretino ci parla della sua carriera, delle sue collaborazioni

illustri e dell’importanza di insegnare musica ai giovani.Cerisoli, partiamo dal passato: ci

racconta il suo percorso musicale?«Il mio amore per la musica è nato

quando ero piccolissimo, ad appena sei anni ho iniziato a suonare la chitarra. Col passare del tempo questa passione è aumentata e così ho conseguito il di-ploma al Conservatorio di Bologna, e da quel momento ho cominciato a gi-rare l’Italia per seguire master e lezioni private con insegnanti di alta specializ-zazione. Poi ha preso il via la gavetta vera e propria, con concerti su tan-tissimi palchi di qualsiasi città o paese, fi no ad arrivare alle collaborazioni professionali con artisti di fama nazionale della musica pop-rock italiana».

Negli ultimi mesi ha vissuto un “tour de force”.«È stato un periodo intenso e ricco di lavoro, iniziato al fi anco di Marco

Masini nella produzione del suo ultimo album Niente d’importante e con

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STEFANO CERISOLI, UNA CHITARRA PER RENGA E PER LA CITTÀ DI AREZZO

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO9 NOVEMBRE 2012

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un tour invernale che ha riempito i teatri di tutta Italia. Nel frat-tempo, attraverso l’importante collaborazione con il produttore Fabrizio Barbacci, ho registrato i brani di San Remo di Irene Fornaciari e di Francesco Renga, un cantante con cui ho lavora-to anche nel corso dell’estate, accompagnandolo in una tournée che ci ha portati nelle piazze di tutta Italia e ha avuto punte di pubblico eccezionali.

Infi ne è da registrare la collaborazione nel disco del Cile Siamo morti a vent’anni e un lavoro insieme a una cantante del prossimo “X Factor” sotto la direzione artistica di Cesare Chiodo, uno dei più grandi bassisti e musicisti italiani».

I tour con Masini e Renga l’hanno impegnata a lungo: come sono state queste esperienze?«Il lavoro da tournista richiede un atteggiamento estremamente concentrato, che implica un’attenzione

quasi maniacale alla scelta, alla pulizia e al controllo del suono, e all’utilizzo di una strumentazione adeguata. Nonostante questo il tour rimane un’esperienza molto bel-la professionalmente, e del tutto diversa da quella del mondo musicale underground o della chitarra classica».

Ci sono altri cantanti illustri con cui hai lavorato?«L’elenco è lunghissimo: sono stato produttore artistico di Tempesta di fi ori, l’ul-

timo lavoro di Andrea Chimenti, e sono chitarrista di Marco Parente. Inoltre nel corso degli anni ho collaborato con professionisti del calibro di Alfredo Golino (il batterista di Vasco Rossi), Maurizio Fabrizio (l’autore di Renato Zero), Gianni Maroccolo (ex bassista dei Litfi ba), Valentina Giovagnoli e i Negrita».

Nonostante il successo, la sua passione rimane ancora l’insegnamento della musica.

«Al momento sono molto impegnato nelle scuole medie di Arezzo e in alcune scuole private locali e fi orentine: l’insegnamento è la priorità della mia carriera da chitarrista. Voglio trasmettere ai giovani la consapevolezza del mestiere, i segreti della tecnica, la passione e il coraggio per affrontare questo mondo incredibilmente bello ma allo stesso tempo professionalmente diffi cile.

Ho deciso di insegnare perché ritengo fondamentale spronare i ragazzi allo studio e alla sensibilizzazione musicale, incitandoli ad applicarsi nella tecnica, a interpretare e ad ascoltare la musica a trecentosessanta gradi, a viaggiare, a vedere concerti, a leggere e soprattutto a credere in loro stessi. In Italia viviamo un momento dove la cultura, anche quella musicale, soffre di gravi diffi coltà perché mancano le risorse e la possibilità di investire: in questa situazione mi piace fornire ai giovani la possibilità di continuare a cullare i loro sogni».

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università è da sempre luogo privilegiato di formazione, una formazione che non sempre però sembra essere collegata con il mercato del lavoro. Il nuovo master di I livello in Storia e Design del Gioiello presentato alla Facoltà di Lettere di Arezzo cercherà di fondere ulteriormente questi due aspetti.

«Il grande mutamento in atto nelle aziende – spiega il professor Paolo Torriti, direttore del master – necessita di risorse umane versatili, adattabili alle diverse esigenze delle imprese orafe, oltre che capaci di apprendere i principi del mercato globale. Per questo molti dei docenti del master sono professionisti del settore del gioiello, scelti tra i più qualifi cati a livello nazionale e internazionale, come ad esempio, Andrea Branzi del Politecnico di Milano, Gianni Bulgari, che certamente non ha bisogno di presentazioni, Enrico Crispolti e Lamberto Cantoni del Polimoda di Firenze, l’artista orafo Alberto Zorzi, che terrà un wor-kshop con gli studenti».

Il master è organizzato dall’Università di Siena nella sede di Arezzo con la collaborazione della Camera di Commercio, le associazioni degli Industriali e degli Artigiani – Cna, Confartigianato, Confi ndustria; Confapi, Consulta dei Produttori Orafi – e il contributo di Banca Etruria.

L’offerta formativa si articolerà in quattro moduli: Storia del Gioiello, Tecniche Orafe, Design del Gioiello e infi ne Tecniche di Management, Jewellery Marketing e Promozione.

«Credo che per far ripartire il settore orafo – precisa Andrea Boldi, presidente della Consulta dei Produttori Orafi – si debba ripensare in primis al ruolo svolto dalla formazione. Purtroppo c’è stato un progressivo abbandono della vera formazione nel settore orafo, perché chiaramente i mes-

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO9 NOVEMBRE 2012

saggi che arrivavano erano di un settore morto. Personalmente non credo sia un settore fi nito ma piuttosto che è cambia-to profondamente, dove non c’è più una produzione di massa perché il mercato semplicemente non la richiede. La pro-duzione è sempre più qualifi cata e ciò richiede design, e il design richiede mol-ta cultura. Il senso del master è proprio questo».

Il master è rivolto a laureati in Beni Culturali, Architettura, Economia, di-scipline giuridiche e umanistiche. Il massimo numero di partecipanti è di 12 studenti, numero ristretto deciso dagli organizzatori per garantire una formazione e un’esperienza di qualità anche nelle aziende sele-zionate per gli stage. Oltre a lezioni teoriche il corso prevede infatti 225 ore di stage in imprese del comparto orafo aretino.

«Oggi l’industria del gioiello – conclude Giovanni Raspini, che ha seguito il progetto del master per Confi ndustria – ha bisogno di rinnovarsi. Il mercato cerca valori diversi, di tipo immateriale ed emotivo come lo sono per esempio un tramonto, i fi ori, il primo bacio, tutte quelle cose che sembrano non importare niente ma che alla fi ne, nella vita di una persona, sono le uniche cose che valgono veramente. Ed è da que-sto tipo di emotività che viene generato il desiderio d’acquisto, per questo abbiamo cercato dei maestri del design, degli esperti della comunicazione, del marketing che formino delle fi gure professionali che, inserite dentro le aziende, trasferiscano questa scala di valori».

Il termine per iscriversi al master scade il 30 novembre. La tassa di iscrizione è di 3000 euro, da versare in due rate. Sono anche previste cinque borse di studio, tre a copertura totale della tassa e due al 50 per cento, fi nanziate dalla Camera di Commercio.

Il bando è disponibile nel sito dell’Ateneo www.unisi.it, all’interno della sezione “post laurea”.

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12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 9 NOVEMBRE 2012

ro d’Autore approda all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, in concomitanza con l’esposizione Firenze all’Alba del Rinascimento pres-

so il Getty Museum. Dal 14 novembre al 12 gen-naio saranno in esposizione 49 pezzi unici di orefi -ceria, fi rmati da artisti, architetti, designer di fama internazionale del calibro di Gae Aulenti, Pietro Cascella, Mario Ceroli, Piero Dorazio, Dario Fo, Stefano Giovannoni, Eliseo Mattiacci, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Michelangelo Pistoletto, Arnaldo e Gio’ Pomodoro, Ettore Sottsass.

La mostra è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles in collaborazione con Arezzo Fiere e Congressi, che, dalla preziosa collezione, ha selezionato i gioielli contemporanei più rispondenti al mondo e allo spirito di uno dei maggiori protagonisti del Rinascimento italiano: Piero della Francesca.

Una straordinaria produzione artistica, realizzata in gran parte dalle aziende orafe aretine, ma anche da quelle di Firenze, Vicenza e Valenza, in grado di regalare emozioni legate alle idee e alla prezio-sità dei materiali, in un processo creativo che, traendo ispirazione dal grande protagonista del Rinascimento, si propone e si attualizza attraverso la talentuosa interpretazione di ogni artista.

I 49 campioni che varcheranno l’oceano a rappresentare il talen-to creativo italiano del passato e del presente, fanno parte della più ampia raccolta di Oro d’Autore, che con i suoi oltre 300 pezzi è oggi custodita negli spazi appositamente progettati di Arezzo Fiere e Congressi.

Una raccolta preziosa che si è arricchita nel tempo (festeggia quest’anno il suo 25° anniversario) davvero unica e vincente nel panorama internazionale, che vede un felice incontro tra le espres-sioni di arte, architettura e design, e quelle dell’orefi ceria italiana.

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139 NOVEMBRE 2012

ndossare la maglia della Nazionale italiana è il sogno e l’obiettivo di qualsiasi sportivo. Rappresentare il proprio Paese, indossare l’azzurro, sentire l’inno: sono emozioni e sensazioni che in pochi hanno la pos-sibilità di vivere. Ad Arezzo c’è uno sport che fa eccezione. Questo è il softball, una disciplina che vanta un allenatore e ben tre giocatrici nell’orbita delle varie Nazionali giovanili italiane: il tecnico è Fabio Borselli, mentre le atlete sono Jasmine Bernardini, Giada Giannini e Giulia Mattioli, quattro rappre-

sentanti, in Italia e nel mondo, del Bsc Arezzo.La nostra intervista parte da Borselli, uno dei pionieri del softball italiano e l’allenatore della formazione

di Serie A2 dell’Arezzo. Il tecnico è attivo nelle Nazionali giovanili dal lontano 2006 quando, insieme alla federazione, fece nascere il progetto “Verde-Rosa”, un innovativo esperimento per scoprire i migliori talenti in erba del softball italiano e far vivere loro esperienze internazionali. Nell’ottica di questo progetto, nell’ulti-ma estate Borselli è stato a Collecchio, dove ha giocato e vinto l’Europeo con l’Italia Under 13. «Al torneo

Icontinua a pag. 14

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14 9 NOVEMBRE 2012

erano presenti otto Nazionali da tutta Europa – spiega il tecnico. – Noi abbiamo partecipato con due rappresentative dell’Italia e abbiamo raggiunto risultati entusiasmanti: una è arrivata terza, mentre l’altra, quella guidata da me, ha centrato la vittoria finale».

Borselli è anche l’allenatore che ha cresciuto e formato sportivamen-te le tre aretine capaci di arrivare a indossare l’azzurro. Tra queste la più giovane è Jasmine Bernardini, un’atleta di 15 anni protagonista di una vera e propria esplosione. Nell’ultima stagione è stata una delle rivela-zioni del campionato di A2, affermandosi come la più giovane titolare dell’Arezzo e risultando spesso tra le migliori in campo.

Questo exploit non poteva passare inosservato ai selezionatori della Nazionale che in estate l’hanno convocata nell’Under 15 per disputare un torneo a Tollo, in Abruzzo. «Non ero mai stata in Nazionale e, since-ramente, non mi aspettavo di essere chiamata – ammette Jasmine.

– A Tollo ho vissuto un’esperienza di-vertente ed emozionante, in cui, tra l’altro, sono riuscita a lasciare il se-gno vincendo il premio come miglior ricevitore del torneo. Ora sogno di raggiungere la Nazionale maggiore, magari insieme alle mie compagne di squadra Giulia Mattioli e Giada Giannini».

A proposito di Mattioli e Giannini, queste sono due dei pilastri dei suc-cessi dell’Arezzo (dalla promozione in A alla vittoria dello scudetto Under 21) e, dopo numerose esperienze nelle varie Nazionali giovanili, sono ormai prossime all’inserimento nell’Italia se-niores.

Studentessa di Giurisprudenza, Mattioli ad appena 20 anni è una dei veterani dell’Arezzo e può già vantare la vittoria di un Europeo con la Nazionale Under 19 nel 2010; Giannini, che di anni ne ha 19 e stu-dia Fisioterapia, indossando l’azzurro è arrivata settima al Mondiale Under 16 del 2009.

«Il nostro sogno sono le Olimpiadi – affermano all’unisono. – Purtroppo al momento il softball non è nel pro-gramma olimpico, ma la speranza è che, in vista del 2020, venga rein-serito. Nel frattempo vogliamo cen-trare grandi risultati a livello di club e collezionare quante più presenze possibile nella Nazionale maggiore».

[segue da pag. 13]

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Il softball aretino si tinge di azzurroUn tecnico e tre giocatrici sono nell’orbita della Nazionale italiana

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Fabio Borselli

Page 15: Il Settimanale di Arezzo 123

159 NOVEMBRE 2012

el nostro territorio da molto tempo è radi-cata la tradizione dell’andare a cavallo. Soprattutto negli ultimi anni tutto questo si è legato fortemente alle attività dei ma-neggi e al fatto che nella nostra città c’è

una struttura, l’Equestrian Centre, che ha ospitato eventi di livello internazionale e ha fatto conoscere agli appassionati le nostre zone.

Proprio vicino a questo, si trova un nuovo maneg-gio, “La Giunchiglia”, gestito da Eleonora Gargini, ex campionessa italiana Allievi nel 2002.

«Vincere il titolo italiano –afferma – fu una bella esperienza, partecipai, inoltre, a diversi Grand Prix in giro per l’Italia e feci parte della squadra regionale per tre anni di fila, nei quali ottenemmo anche un podio nella classifica finale». Ovviamente tutto questo era avvenuto nel salto con gli ostacoli. «I cavalli sono la mia passione fin da quando ero una ragazzina, e ho sempre preferito l’equitazione all’ippica: mi

trovavo meglio nella categoria e con il cavallo». Poi, Gargini passa a parlarci della sua attività e della pro-pria famiglia nella gestione del maneggio. «È nato tutto dalla forte passione che provavamo io e mia sorella nei confronti degli sport equestri, così, con l’aiuto di nostro padre che ha costruito la scuderia, abbiamo dapprima realizzato il maneggio e infine abbiamo deciso di far diventare la nostra passione un vero e proprio lavoro. Insegniamo sia ai bambini sia agli adulti, soprattutto il salto a ostacoli, che è, come già dicevo prima, la no-stra specialità preferita e prediletta.

Ci siamo da poco affiliati alla Fise. Adesso abbiamo questo maneggio al coperto che è davvero comodo e permette a tutti di allenarsi anche quando le condi-zioni climatiche sono avverse: un impianto del genere, che dà la possibilità di fare sempre allenamento, non è facile da trovare nelle nostre zone». Questo è un se-gnale che, nonostante la crisi economica, c’è voglia di migliorare i propri progetti e ottenere risultati ancora migliori.

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Tutti a cavallo!Ne parla la responsabile del maneggio “La Giunchiglia”, Eleonora Gargini

di Alessio Segantini

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Page 16: Il Settimanale di Arezzo 123

16 9 NOVEMBRE 2012

in città (e a ballare!)

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in città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

Oramai mancano pochi giorni al Mondiale di karate che si terrà Parigi, e Michela Pezzetti scalpita in vista del grande evento. Nonostante la giovane età, Michela Pezzetti, nata a Perugia

ma atleta dell’Arezzo Karate da quando aveva sei anni, possiede un’ottima esperienza internazio-nale già ricca di vittorie e piazzamenti importanti, tra cui due argenti e un bronzo europei e una me-daglia, anch’essa di bronzo, ottenuta ai Mondiali di Belgrado nel 2010. Il palmarès è già di tutto rispetto, ma Michela non vuole fermarsi qui.

Il Mondiale si sta avvicinando: come ti stai preparando e quali sono le tue sensazioni?

«Abbiamo sensazioni decisamente positive. Io e le mie compagne (Viviana Bottaro e Sara Battaglia) ci stiamo allenando senza tregua, curando soprat-tutto l’aspetto tecnico. Stiamo puntando su un la-voro di qualità per curare ogni minimo dettaglio affinché tutto sia perfetto, in modo da giocarci le nostre carte con le altre nazioni favorite».

Oltre a voi, quali sono le nazioni che ritieni in grado di vincere?

«Innanzitutto la Spagna, campione del mondo. Poi il Giappone sia per la sua tradizione, sia perché è costantemente al vertice da ormai molto tempo. Poi ci sono il Vietnam e la Francia».

Sbilanciamoci: l’Italia dove la inseriresti?«Ce la possiamo giocare con il Giappone...».Oltre all’Europeo svoltosi a maggio, avete par-

tecipato a vari Open in giro per il mondo: quali sono stati i più importanti e cosa avete assimila-to da questi eventi?

«Abbiamo fatto tre Open, fondamentali per te-starci e testare gli avversari internazionali sul tata-mi. Molto importante è stato l’Open di Francoforte,

dove ci siamo scontrati alla pari con il Vietnam vice-campione del mondo. Una prova importante con-tro un avversario di alto livello».

A Belgrado nel 2010 è stato bronzo: in due anni quanto sei cresciuta e quanto è cresciuta la squadra?

«Individualmente, grazie a una preparazione fisi-ca (e mentale) più matura, mi sento più sicura ed energica, e riesco a conoscere meglio le sensazioni del mio corpo. Per quanto riguarda la squadra, è cresciuta l’amalgama e il rapporto con le altre ra-gazze è divenuto più stretto».

I Mondiali sono alle porte ma il cammino con-tinua: uno sguardo oltre Parigi...

«Dopo i Mondiali si riparte subito perché a Maggio ci sono gli Europei. La mia crescita continua e defi-nisco quest’anno “produttivo”, fondamentale per migliorarmi ulteriormente e puntare ancora più in alto in futuro». Futuro che ci auguriamo sia roseo per Michela, sperando che nel frattempo il tatami di Parigi si sia tinto di azzurro.

Il tatami si scaldaDal 21 al 25 novembre si svolgeranno a Parigi i Mondiali di Karate. Mondiali che vedranno protagoniste le azzurre del Kata, tra le quali la “nostra” Michela Pezzetti

di Omero Ortaggi

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179 NOVEMBRE 2012

ttività sportiva e attività socia-le: da sempre il Circolo Tennis Giotto ha pla-

smato la propria identità su questo binomio. Ai risultati sul campo hanno sem-pre fatto seguito le grandi iniziative promosse per animare la vita sociale e per fare del Circolo un luogo di aggregazione per le famiglie di tutti i 460 soci. Anche questa nuova stagione si è aperta proprio nel segno dell’attività sociale, con un avvincente torneo di tennis sponsorizzato da Vip Car – concessionaria Mercedes Benz – per la presentazione della nuova Classe A. L’evento ha coinvolto oltre 70 soci che, divisi in squadre chiamate con i nomi dei più famosi dolci del mondo, negli ultimi due mesi si sono sfidati in centinaia di incontri organizzati con il solo obiettivo di stare insieme e divertirsi. Il torneo si è concluso con la finalissima di domenica 28 ottobre che ha visto trionfare la squadra “Tiramisù”, composta da Andrea Bonacci, Patrizia Felicini, Carla Tavanti e Roberto Tiezzi, vincitrice contro la “Pastiera” di Moretti, Pecorella, Peruzzi e Rossi.

Dopo l’incontro è iniziata la vera e propria festa, con un rinfre-sco arricchito dai dolci che denominavano le varie squadre. Alla festa hanno partecipato anche i soci del “Runner”, un gruppo con una decina di corridori che la mattina aveva gareggiato alla Maratonina “Città di Arezzo” indossando una pettorina firmata “Giotto”.

«La vita del Giotto è anche questa – afferma il consigliere Riccardo Boncompagni. – Vogliamo incentivare la dimensione sociale e in quest’ottica proponiamo numerose attività per coinvolgere i soci e le loro famiglie. Il torneo appena concluso mirava proprio a questo obiettivo: aggregare persone permettendo loro di vivere gli ambienti del circolo e di condividere la passione comune verso il tennis».

Sport e sociale, il connubio vincente del GiottoAUn torneo di tennis e tante altre iniziative

animano la vita sociale del circolo aretino

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Un 2013 di grandi eventi per i soci del Giotto

• Settimana bianca a Bormio: per scia-re, giocare a tennis e godersi le terme più famose della Valtellina, il Giotto propone una settimana bianca a Bormio dal 28 febbraio al 3 marzo 2013;• Open di Roma: mercoledì 15 maggio il Giotto organizza un pullman per porta-re soci e atleti al più importante torneo di tennis italiano;• Weekend a Milano Marittima: il Giotto comincia l’estate con un fine settimana di sport e di relax: a inizio giugno il circolo si trasferisce a Milano Marittima per una va-canza dedicata al tennis e al mare.

Page 18: Il Settimanale di Arezzo 123

18 9 NOVEMBRE 2012

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osteopatia è la disciplina che utilizza specifici trat-tamenti manuali per trattare zone responsabili di dolore talvolta anche molto lontane dallo stesso sin-tomo: insieme a Giacomo Margiacchi, massofisio-terapista e osteopata aretino, andiamo a indagare

come questa disciplina possa portare benefici in varie fasi della vita della persona.

Osteopatia e gravidanza – La gravidanza è il periodo du-rante il quale le donne sono maggiormente consapevoli del funzionamento del loro corpo, perché subiscono un enorme cambiamento posturale e fanno fronte a un’ampia gam-

ma di fastidi: dal mal di schiena al malessere, dalle nausee alla pesan-tezza degli arti inferiori. Man mano che il bambino cresce nel grembo, il suo peso porta a uno spostamento del centro di gravità e a importanti cambiamenti posturali, conducendo una varietà di sintomi e dolori. In questo senso l’osteopatia può essere di grande aiuto nel risolvere le sofferenze e i problemi che si generano nel corpo della donna durante e dopo la gravidanza.

Osteopatia e fisiotera-pia – Osteopatia e fisiotera-pia operano in sinergia in di-versi momenti del processo di guarigione, perché l’ope-rato simultaneo delle due discipline consente di rag-giungere importanti risultati

e con tempi nettamente inferiori rispetto ai trattamenti standard. L’osteopata può diminuire lo stress normalizzando le zone

anatomiche in disfunzione nel corpo, riconducendole alla pro-pria fisionomia prima o dopo dell’intervento del fisioterapista.

Osteopatia e sport – Da anni l’osteopatia è stata introdotta in ambienti sportivi professionistici e non professionistici per il monitoraggio e il trattamento di un atleta. Il primo apporto importante riguarda la diagnosi osteopatica che permette allo sportivo e al suo staff di conoscere le parti del corpo che potrebbero subire un trauma e, di conseguenza, che non devono subire un sovraccarico di lavoro e di allenamento. In questo rapporto un’altra componente importante è la va-

lutazione e il trattamento de-gli infortuni, con l’osteopatia che ha il potere di eliminare le disfunzioni del corpo che alimentano o generano una situazione a rischio per la sta-gione sportiva dell’atleta.

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Dalla gravidanza allo sport, quanti benefici dall’osteopatia!Giacomo Margiacchi spiega come l’osteopatia posso far bene sia alle donne in dolce attesa sia agli sportivi

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di MarcoCavini

Page 19: Il Settimanale di Arezzo 123

199 NOVEMBRE 2012

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l cuore c’è. La determinazione pure. L’obiettivo è ambizioso per la truppa are-tina della Ius Pallavolo. Perché quando senti dire Ius è istintivo ricollegare il tutto con piazza Cook e il suo famoso Palazzetto

“Maccagnolo”. Un ambiente ricco di storia e di successi, tanto che proprio quest’anno si celebrano i trent’anni dalla mitica promozione in Serie A. Un ricordo nostalgico, certo, ma che solo poche società possono vantare. Una rievocazione che deve servire da pungolo per tutto l’ambiente sportivo iussino, ora in serie D. A sentire le parole del direttore sportivo, nonché factotum, Luciana Locci, la barra sembra posizionata a tutta dritta: «Per questa sta-gione sportiva, seppur partite male nei primi due match, rimane l’obiettivo del passaggio di categoria. Tutte le ragazze che compongono la squadra sono persone stupende: non pren-dono soldi per giocare, lavorano o studiano ma trovano sempre il tempo per essere presenti, impegnandosi a fondo qui in palestra. Anche per questo, per il gran cuore che ci mettono, per la loro lodevole passione, si meritano la promozione. Questa serie, parliamoci chiaro, ci sta ormai stretta». Dalla passata stagione non è cambiato granché salvo il reinserimento di Francesca Moretti (ex Tegoleto) e Lucia Salvini, fuori per motivi di lavoro. Il gruppo verrà guidato dalla collaudata coppia Carnesciali-Donati. Una delle armi a disposizione dell’organico e della società è l’ampio bacino del setto-re giovanile, una vera ricchezza e fonte di grandi speranze: «Puntiamo molto sul giovanile. Tante Under 18

e Under 16, due gruppi davvero numerosi, vengono inserite nella prima squadra. Come Chiara Morari e Sabrina Mari, entrambe classe ’97». Ma a tenere alti i colori iussini c’è anche la Seconda Divisione, creata per far acquisire più esperienza sul campo a que-ste pallavoliste in erba che giocano nelle squadre dell’Under 18, 16, 13, nelle due Under 12 e in tutto il minivolley. Adesso la Ius deve lavorare sodo per concretizzare il primo passo di un grande sogno che da tempo si agita nel cassetto: non solo con muri, ricezioni e schiacciate si fa un’impresa o si viene ripagati dei propri sacrifici. Ma con la determinazione, il cuore e la passione. Qualità che que-ste ragazze hanno dimos trato di possedere.

Ius Pallavolocuore, passione e altruismo

al servizio di un grande sognoI

di GiacomoBelli

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20 9 NOVEMBRE 2012

ronti, via: scatta il secondo ciclo di corsi del Centro Sport Chimera. Da lunedì 12 novembre ripartono tutte le attività natatorie e acquatiche ospitate all’interno del Palazzetto del Nuoto aretino e organizzate dalla Chimera Nuoto e dalla Sport3. «Per ottenere risultati e per svolgere una buo-

na attività sarebbe bene praticare una disciplina per tutto il corso dell’anno – spiega Marco Magara, il direttore tecnico del Centro Sport Chimera. – Ma per favorire la partecipazione e assicurare maggior flessibilità abbiamo deciso di dividere la nostra attività in corsi di due mesi. È questo il motivo per cui, pur essendo appena a novembre, abbiamo già iniziato il secondo ciclo di lezioni, un

ciclo che a differenza degli altri sarà più lungo a causa delle festività na-talizie, e andrà così avanti fino al 27 gennaio».

I corsi della Chimera Nuoto com-prendono l’intera scuola nuoto dai primi mesi di vita (con il Nuoto Baby) ai 100 anni (con il Nuoto Adulti), attra-verso attività rivolte a persone di tutte le età e svolte in un ambiente, quel-lo acquatico, non traumatico, privo di controindicazioni e adatto anche alla stagione invernale.

La Sport3 si occupa invece di gin-nastica in acqua e garantisce nume-rose alternative che permettono di scegliere tra l’Acqua Gym, il Training, il Triathlon, l’Idrobike e la novità dell’Acqualta, attività che prevedo-no l’utilizzo di strumenti e di metodi di allenamento diversificati.

«Le iscrizioni resteranno aperte fino all’esaurimento dei posti – conclu-de Magara. – Tutti i corsi si svolgono su una frequenza ideale di due alle-namenti a settimana, con la possibilità di personalizzare la preparazione

con lezioni individuali e ritagliate sulle esigenze di ogni atleta».

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Per ulteriori informazio-ni o per iscriversi alle

attività è possibile rivol-gersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, visi-tare i siti www.centro-sportchimera.com o www.salvamento. i t , chiamare o scrivere un sms a Marco Magara al 347/42.49.641

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Page 21: Il Settimanale di Arezzo 123

21IL SETTIMANALE DI AREZZO9 NOVEMBRE 2012

mato e giudicato, ammirato e scioccamente attaccato. Enzo Biagi, gran-de giornalista, tale da segnare la storia della stampa italiana del secolo scorso e oltre, rivive nel libro scritto a quattro mani dalle fi glie Bice e Carla, dal titolo Casa Biagi. Una storia familiare, edito da Rizzoli.

Attraverso un grande lavoro di ricostruzione e ricerca, le due autrici ci portano nell’intimità dei rapporti familiari del padre e di quelli con colleghi e amici. Sabato 10 novembre a partire dalle ore 17, la Sala delle Muse del Museo Nazionale d’Ar-te Medievale e Moderna di via San Lorentino, consueta cornice del Giardino delle Idee, ospiterà Bice e Carla Biagi per raccontare con nostalgico ricordo e una vena di sottile ironia il grande giornalista sul diva-no di casa. Nel volume c’è la vita di Enzo, quella intima e privata e quella sociale, lavorativa, di quando il giornalismo era fatto di lunghe notti passate in tipografi a e di viaggi all’estero per raccontare il mondo. È tra i partigiani che entrano nella Bologna liberata, città a lui tanto cara, che presto abbandona insieme alla

famiglia, per andare a lavorare come caporedattore al setti-manale Epoca, a Milano, chiamato da Arnoldo Mondadori.

È l’inizio di una lunga carriera contrassegnata da succes-si editoriali che hanno fatto la storia del giornalismo: sarà direttore del “Resto del Carlino”, scriverà sulle pagine del “Corriere della Sera” e di “Repubblica” e assisterà da vicino alla creazione de “Il Giornale” dell’amico Indro Montanelli, nonostante la considerasse “un’impresa folle”.

Come dei personaggi memorabili entrarono a far par-te della vita di Enzo Biagi, così compaiono nel libro. Da Giancarlo Fusco a Oriana Fallaci, con la quale Biagi aveva un rapporto affettuoso ma mai del tutto felice, poi Sergio Zavoli e lo stesso Montanelli. C’è il grande approdo in Rai alla guida del telegiornale, le inchieste di mafi a, e la creazio-ne del suo programma di approfondimento: Il Fatto.

A moderare l’atteso incontro, dove si parlerà anche della vita quotidiana di Biagi, con i suoi drammi e le sue gioie, ci sarà come di consuetudine Barbara Bianconi, coadiuvata per l’occasione dal giornalista Luca Caneschi.

CASA BIAGI. UNA STORIA FAMILIAREAL GIARDINO DELLE IDEE LA VITA DEL GIORNALISTA VISTA DAGLI OCCHI DELLE FIGLIE

Adi Valentina

Paggini

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Page 22: Il Settimanale di Arezzo 123

22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 9 NOVEMBRE 2012

TEATRO “SIGNORELLI” DI COLA NUOVA STAGIONE TEATRALE È SEMPRE NELDELLA QUALITÀ

l Teatro “Signorelli” di Cortona rappresenta uno dei più importanti luoghi di cultura della nostra provincia. Progettato da Carlo Gatteschi nel 1854 in stile neoclas-sico, è sede ormai da oltre un secolo e mezzo di presti-

giosi eventi teatrali. Abbiamo incontrato il professor Luigi Bruni, attuale direttore, che ci parla della nuova stagione che si preannuncia, come sempre, all’insegna della qualità.

«Nonostante le diffi coltà del momento, è stato fatto il massimo sforzo per mantenere alto il livello delle nostre proposte artistiche – spiega Bruni. – Non volevamo delu-dere i nostri abbonati, infatti, oltre a offrire un eccellen-te panorama di artisti, abbiamo deciso di ridurre il costo dell’abbonamento. Il riscontro è stato ottimo, visto il folto gruppo di fedelissimi che ha acquistato il pacchetto».

Qualche nome che calcherà la scena nei prossimi mesi?

«La stagione presenta un’ampia varietà di proposte: dal classico al mo-derno, dal drammatico al brillante, interpretate sempre da attori di chia-ra fama e bravura come Branciaroli, Scarpati, Lo Monaco, Lojodice, Ambra, Salemme, De Filippo, Gaspare e Zuzzurro, Iannuzzo e Guaccero».

Quali sono i vostri obiettivi?«Innanzitutto mantenere i valori che fi no a oggi abbiamo raggiunto

attraverso i nostri spettacoli teatrali, ma anche offrendo iniziative per avvicinare i giovani a questo mondo. Per questo continua il progetto di sensibilizzazione dei ragazzi con la proposta dell’abbonamento-scuola a prezzo ridottissimo, per il quale sono state scelte quattro rappresentazio-ni di impegno sociale e culturale. Per alcuni spettacoli è previsto l’incon-

tro con i protagonisti. Ovviamente riserviamo

sempre spazio anche alle compagnie locali, che si dimostrano ogni anno un punto di riferimento e un esempio per chi vuole iniziare a intraprendere la professione dell’attore».

Non solo teatro al Signorelli.

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Luigi Bruni, primo a sinistra: al suo fianco Anita Cap

Page 23: Il Settimanale di Arezzo 123

23IL SETTIMANALE DI AREZZO9 NOVEMBRE 2012

cinematografi ci e proponiamo sal-tuariamente anche concerti di musica classica, che hanno raggiunto livelli di eccellenza con il Tuscan Sun Festival e, di recente, con il Cortona Mix Festival.

U l t i m a m e n t e sono stati offerti in diretta concerti dalla Scala e balletti dall’Opera di Parigi».

Progetti futuri?«Il nostro teatro è frequentato da

persone che provengono da tutta la provincia di Arezzo, non solo per la sua bellezza ma anche perché, a oggi, è uno dei più grandi e attivi che il nostro territorio può offrire.

Per questo motivo la speranza è quel-la di poter avvicinare sempre più, anno dopo anno, un pubblico giovane at-traverso appuntamenti con artisti noti anche a quella fascia di età».

www.teatrosignorelli.com

CORTONANEL SEGNO

CHIMERA ARTE AREZZO 2012 Al perugino Giorgio Centovalli il primo premio

Si è conclusa con successo la quarta edizione del concorso nazionale di pittura “Chimera Arte Arezzo”, allestita dal

31 ottobre al 4 novembre nel padiglione 5 di Arezzo Fiere e Congressi di via Spallanzani, in concomitanza con il Salone del mobile e della casa Abit.Ar.

Un evento che ha ospitato circa 150 artisti provenienti da tutta Italia e che ha dichiarato vincitore Giorgio Centovalli di Città di Castello (Pg), con l’opera dal titolo Tiglio Ombra. Al secondo e terzo posto due emergenti artisti aretini, la casentinese Sara Lovari con Il fiasco della Lula e il cortonese Roberto Ghezzi con Alma Esperanza. Nel mese di febbraio 2013 i tre pittori potranno esporre le loro opere nelle sale dello storico Circolo Artistico di Corso Italia. Al quarto posto, ex aequo, Lorenzo Donati, Ambra Feula, Fernanda Morganti e Andrea Pisano. Riconoscimenti speciali, in omaggio al “Premio Arezzo”, sono andati all’aretina Laura Serafini e al mantovano Elio Carnevali.

Il premio “Generazione Protagonista”, riserva-to agli under 35 dalla Provincia di Arezzo, è stato invece aggiudicato ai Centri diurni di socializ-zazione “Il Pesciolino Rosso” di Pratovecchio e “Tangram” di Rassina. www.chimeraartearezzo.it

Chiara Savarino

di Valeria Gudini

IN BICI STO BENE PERCHÉ… MI MUOVO MI SENTO LIBERO MI TENGO IN FORMA ... E NON INQUINO!

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Chi si iscrive alla Fiab, oltre a usufruire di servizi di consulenza legale e tecnica, riceve i notiziari periodici, la rivista mensile “Bici” e viene assi-curato, contro gli infortuni durante le escursioni in bici e per la responsabilità civile verso terzi nell’uso quotidiano della bicicletta.

nita Caprioli

Page 24: Il Settimanale di Arezzo 123

24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 9 NOVEMBRE 2012

UN’INTERA SEZIONE È CURATA DAL LICEO ARTIST

GOLDF@SHION AL MUSEOMEDIEVALE E MODERNA D

M oda e Oro tornano a brillare nel cielo aretino per un evento artistico di grande richiamo. Dal 2 novembre al 2 dicembre 2012, il primo piano del Museo di Arte Medievale e Moderna di Arezzo ospita la mostra Goldf@shion.

Promossa dalla Camera di Commercio, Comitato Imprenditoria Femminile, e ideata e curata da Paola Giacone e Riccardo Misesti, l’esposizione prende in esame abiti dagli anni Cinquanta ai nostri giorni, accompagnati dai gioielli che hanno fatto la storia della UnoAerre.

Immagini fi rmate Alinari e Mimmina fanno da sfondo ai vestiti di brand del calibro di Chanel, Mila Schon, Pucci, Versace, Moschino e Prada. L’estro creativo dei sei grandi stilisti è documentato attra-verso il tema del tailleur, omaggio alla donna che dal Dopoguerra ha trovato la sua identità anche nel mondo del lavoro. Gli abiti ap-partengono a uno dei maggiori collezionisti italiani, Angelo Caroli, patron della A.N.G.E.L.O. Vintage.

Considerato che la mostra non vuole essere solo una celebrazione del passato, ma intende anche valorizzare la creatività giovanile, sono stati coinvolti nel progetto espositivo gli studenti del Liceo Artistico “Piero della Francesca” di Arezzo. Con passione ed entusiasmo i partecipanti hanno “interpretato” la moda degli ultimi sessant’an-ni ideando vestiti e gioielli, grazie alla collaborazione delle aziende Sempre Moda International ed Eco Tech-Finish.

I lavori esposti, con le relative tavole progettuali, dimostrano quan-to le nuove leve siano in possesso di energia, inventiva e competenze a cui il mondo del lavoro dovrà attingere nei prossimi anni, per accre-scere il Made in Italy.

Della sezione della mostra riservata ai “novelli stilisti” parliamo con le due responsabili, le professoresse Maria Cristina Castelli e Tiziana Rosi.

«Abbiamo registrato en-tusiasmo del pubblico per i lavori realizzati dagli alunni del nostro Liceo Artistico – ci raccontano le insegnanti. – Il materiale vintage è stato at-tualizzato dagli studenti con un lavoro di ricerca, com-prensione e rielaborazione, che ha portato a esiti fi nali importanti».

Quali classi sono state in-teressate?

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25IL SETTIMANALE DI AREZZO9 NOVEMBRE 2012

RTISTICO DI AREZZO

SEO DI ARTE NA DI AREZZO

di MarcoBotti

«Gli studenti della 5a Design della Moda, se-guiti e guidati dalle loro insegnanti Lisa Perfetti e Anna Fratini, e gli alunni delle classi 4a e 5a Design del Gioiello, condotti da Roberto Paionni. Quest’ultimo è stato supportato dai colleghi di labora-torio Gianfranco Cherici e Maria Ministeri.

Alla fi ne, tra tutti gli elaborati prodotti, sono stati selezionati dodici progetti e realizzate altrettante opere fra vestiti e monili. Esse saranno visibili per tutta la durata dell’evento in una sezione apposita dislocata nella Sala 7 del museo, dove spiccano capolavori quattrocenteschi come quelli di Bartolomeo della Gatta e, in questo periodo, la celebre Pala Marsuppini di Filippo Lippi».

Oro e moda. Non solo mondi perduti.«Affatto. L’iniziativa sottolinea come sia il settore tessile sia quello orafo, così importanti nella vita econo-

mica e nella storia del nostro territorio, continuino a muovere interessi e passioni, soprattutto nei giovani, che con l’intelligenza delle loro proposte riescono a rendere prodotti vintage quanto mai vivi».

MARCO BONECHIUn nuovo panismo

Un inedito afflato “panista” coglie chi visita Lux ex Oriens, personale d’arte di Marco Bonechi.

Allestita presso la Galleria d’Arte “Rielaborando” di via Oberdan, dal 3 al 24 novembre, la mostra di ter-recotte invetriate è un passaggio onirico e materico, in cui opacità e trasparenza si fondono in un discorso storico universale.

Bonechi, dal canto suo, non si risparmia: le sue scelte espressive hanno un carattere di ferro, volto ad aprire un disagio per il contatto con la bellezza. In quest’ottica l’artista si dedica parallelamente alla pittura, alla scultura e all’incisione, mettendo a con-fronto i linguaggi, come nelle sue famose pastiche di rovine, proiettando icone classiche in paesaggi me-diterranei circonfusi di luce.

Proprio i temi classici, metafisici, surreali e sacri sug-geriscono non solo uno studio preliminare sull’opera, ma soprattutto una nuova politica dell’arte, aperta, in contatto con la sua storia e capace di costruire.

Accanto all’esposizione di via Oberdan, un pic-colo allestimento di opere selezionate sarà visitabile anche presso lo Spazio Lebole di via Margaritone, mentre il 21 novembre, alle 17.30, è previsto un incontro dal titolo Il tema del Sacro nell’arte del XX secolo, a cura di Daniela Meli.

www.rielaborandoarte.altervista.orgValentina Tramutola

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E.C.I. sede provinciale di Arezzo, in collaborazione con la sede nazionale e con tutte le sedi regionali e provinciali dislocate nell’intero territorio italiano, offre assistenza e tutela a consumatori e a piccole aziende, con un’équipe di avvocati, commercialisti e professionisti specializzati in diversi settori. AECI Arezzo mette al servizio dei soci la propria professionalità

in diversi rami del diritto, con garanzia di qualità e serietà.L’operato di Aeci Arezzo ha lo scopo di tutelare e informare attraverso l’educazione al consumo, relativa

anche all’erogazione di servizi a favore del cittadino da parte di Enti e Amministrazioni pubbliche, alla sicu-rezza e qualità di prodotti e servizi, ecc.

L’aspetto predominante del nostro operato è un’attenta difesa del consumatore in tutte le controversie che possono riguardare la vita quotidiana a trecentosessanta gradi.

Per attuare tutto ciò, è necessario poter contare su adeguate risorse come l’assistenza legale, stragiudiziale e in sede conciliativa, l’assistenza fi scale e uno sportello CAF, e per questo, presso la nostra sede si può trovare difesa e consulenza sui seguenti argomenti:

Chiamateci senza indu-gio o alcun impegno, il no-stro motto è: “conoscere i propri doveri, per difendere i propri diritti”. Ad Arezzo ci trovate in via Marconi Guglielmo 1/b, tel. 0575 21514, email [email protected].

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CONTRO IL LOGORIO DELLA VITA MODERNA…AECI È DALLA PARTE DEI CONSUMATORI

• utenze e servizi domestici (telefono, acqua, gas ed energia elettrica)• tariffe e qualità dei servizi• banche, assicurazioni, credito al consumo, usura, iscrizioni alla Crif (Centrale Rischi Finanziari)• mediazione finanziaria e creditizia• trasporti (ferrovie, aerei, autobus, ecc.)• condominio e multiproprietà; locazioni• lavori artigianali (riparazioni, lavori domestici, tin-torie, ecc.)• incidenti domestici e sicurezza sui prodotti• acquisti fuori dai locali commerciali; televendite e vendite a distanza, concorsi e operazioni a premi,

prezzi, saldi• alimentazione e salute (frodi alimentari e com-merciali)• pubblicità ingannevole• viaggi e turismo• contratti e clausole vessatorie• rifiuti e ambiente• farmaci e sanità• gestione infortunistica e tutela del lavoro• pratiche Inps e Inail• Caf, Centro Assistenza Fiscale • contenzioso tributario e fiscale• servizi per immigrati

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ite un po’ quello che volete, ma la “virtualità” dilagante, intesa come relazione vissuta davanti a uno schermo di computer, per chi scrive non soppianterà mai le gioie della convivialità, le rela-zioni “dal vivo”. Perché parlarsi, scambiarsi sguardi o una pacca sulla spalla, insegnare o imparare, sono tutte cose che hanno un altro sapore vissute fi sicamente in compagnia di qualcun altro.

Così, se c’è chi ha portato il social fuori dal network per creare corsi di cucina che sono anche una bella (e reale) occasione di socializzazione, c’è chi ha ben pensato di riunire tanti chef in un posto solo e vedere…cosa veniva fuori.

Luca Borghini ha fortemente voluto Chef On the Road, evento alla cui base sta un’idea semplice ma effi -cace: far trovare assieme tanti cuochi per uno scambio, di idee, ricette, trucchi, sguardi, pacche sulle spalle… L’ultima (in ordine di tempo) serata di Chef On the Road si è svolta lunedì 29 ottobre presso l’Osteria di Rendola, a Montevarchi. I protagonisti sono nomi molto noti a chi è dell’ambiente, ma non si può rimanere indifferenti davanti alla sobrietà con cui chiacchierano tra di sé e con noi, e dall’umiltà con cui ci chiedono se quel piatto preparato da loro ci è piaciuto.

Antonio Scaccio, trai i percursori del vegetarianismo in Italia: «Le parole d’ordine qui sono semplicità e spontaneità. Si crea una bella atmosfera, in cui è molto piacevole cucinare e scambiarsi esperienze. Non c’è bisogno di mettersi in mostra ma di mettersi in gioco, nonostante la diversità di opinioni». Detto da chi ha cucinato, tra gli altri, per Dolce e Gabbana, fa un certo effetto. «Semplicità: in cucina, ma anche nei cuochi [sorride, nda]».

Velia De Angelis ha partecipato alla trasmissione di La7 Chef per un giorno, eppure è entusiasta di essere

CHEF ON THE ROADIL BUON SAPORE DELLE RELAZIONI

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da dx, Marco e Alberto Rossi, Antonio Scaccio, Luca Borghini, Velia De Angelis e Shady Hasbun

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qui: «Mi ha colpito molto arrivare e ritrovarsi a tavola, col ristorante vuoto. In situazioni diverse da questa magari ci saremmo guardati con occhio sospetto, chiedendoci: “Sarò all’altezza dei colleghi?”. Ma qui l’at-mosfera è davvero rilassata, e produttiva, nonostante le “regole del gioco” si possano riassumere con: “Apri il frigo e decidi!” [ride, nda]».

Alberto Rossi è un volto molto noto nella nostra città, dove è titolare di una famosa macelleria: «Sono fe-lice di essere in mezzo a tutti questi cuochi, solo col confronto ci può essere crescita. Io capisco che indirizzo dare a ogni taglio, come presentarlo, loro conoscono sempre meglio una materia prima importante. Poi mi diverto anche: ho presentato l’“evoluzione della noce”, il famoso “osso della suocera” con cui si possono fare bolliti, tartare… E ci si sente valorizzati: non siamo solo quelli che “portano la ciccia” [per ribadire l’atmo-sfera, ce ne fosse bisogno, ride anche lui, nda]».

Interviene Velia: «A Chef On the Road si fa rete con gli altri cuochi, si crea una squadra che può ritrovarsi anche in seguito». «È diffi cile altrimenti incontrarsi, conoscersi, e la creatività ne risente», chiosa Antonio. «In fondo, macellai e cuochi – interviene Alberto – vivono con lo stesso obiettivo: incontrare il gusto delle persone. E in occasioni come queste riparte la voglia».

Ma il motore di tutto è la passione: passione per il cibo, per la cucina, per i sapori: «Eh sì – ci risponde Antonio, – la passione è alla base di tutto, ci fa muovere dalle nostre cucine per ritrovarci e trasmettercela l’un con l’altra, assieme al nostro modo di lavorare». Approfi ttiamo di Antonio, che è siciliano ma ha girato l’Italia, per chiedergli una battuta su Arezzo: «Bellissima, come tutta la Toscana: qui avete una cucina favo-losa, e c’è un grande spirito di ospitalità. Ma sono le persone a fare la differenza. Questo vale anche quando si cucina: il cibo non è apparenza».

Finita l’intervista, tutti a mangiare: protagonista della serata lo zafferano, ma soprattutto i cuochi intervenuti. E tornando a casa, al pari del sapore dei cibi ci è rimasto impresso il sapore dell’atmosfera che abbiamo respirato tra questi “chef sulla strada”. Francesco Ciabatti

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Casa Famiglia Belvedere...sarà come stare a casa...via Montecchio 221, loc. Falciano Subbiano (AR)0575/42.21.01334/92.91.475

di Fabio Mugelli

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roGUELFI E GHIBILLÌNI

«A’ tempi de’ guelfi e de’ ghibillìnifinìveno nel sangue le battagliee chj vincìva alargàva i confinie al nimìco spianava le muraglie.

L’odio ch’è armasto, fra paesi vicini,aspetta ancora de fa’ rappresaglie:

Pisa, Livorno, Siena e l’Aritìni,ognuno pe’ quel’altro son gentaglie!»

«Quélo che dichj, Tónio, me convince,perché per colpa del campanilismoandràno ’n maravalle le pruvince!»

«Ce vòle, Beppe, più dicisionìsmo,è come el mal de gola e le tunsìlle:o sérvon tutte o ’gna tutte abulìlle!»

“MUSICA IN LIBERTÀ”

Il Circolo Arci Aurora di piazza Sant’Agostino, venerdì 9 novembre, alle ore 22, nelle serate “INTERNOAURORA”, – manifestazione di te-atro, cinema, musica e

letteratura – ospiterà il giornalista, scrittore, musi-cista, autore e conduttore radiotelevi-sivo Ezio Guaitamacchi, che con il suo libro “ROCK FILES, 500 storie che hanno fatto storia”, racconterà la grande storia del rock.

Condurranno la serata Dory D’Anzeo e Francesco Maria Rossi.

Ingresso libero.di Leonardo Zanellidi Lucio Massai

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Le Belve *1/2Ben e Chon sono l’uno l’op-

posto dell’altro, due caratteri lontani come il giorno e la not-te: pacifista, ecologista e so-cialmente impegnato l’uno, ex Navy Seal, aggressivo e tutto portato all’azione l’altro. I due, amici di lunga data, condividono però due cose: il più grande, remunerativo e “pulito” commercio di marijuana della California...

Oliver Stone trae spunto da un romanzo noir di Don Winslow per tornare a un cinema più disimpe-gnato e di genere, sullo sfondo un’abbozzata rifles-sione sul tema proibizionista e sulla guerra alle dro-ghe operata dai Governi americani.

Se questa è la nouvelle vague dell’ultima parte di carriera di Stone, viene da chiedersi se verrà fermato in tempo prima di confezionare altre mostruosità simili.

Jacopo Fabbroni

Lignano è una delle piccole montagne che caratterizzano il paesaggio della nostra città. Terrazzata fi no ai 600 metri con olivi, piante da frutto e vi-gneti, questa montagna arriva a sfi orare i 900 metri di altitudine,

regalandoci una densa e fi tta boscaglia che cela una coltura a oggi completamente abbandonata, ma che in passato si estendeva anche nel versante sud. Parliamo della castagna, una coltura che caratte-rizzava l’aspetto del paesaggio e i co-lori dei nostri autunni. Lo sguardo su Lignano, per chi lo guarda da Arezzo, da decine di anni fornisce anche le pre-visioni del tempo a km zero, infatti il detto dice “quando Lignano ha il cap-pello, aretini preparate l’ombrello”.

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