Il Settimanale di Arezzo 136

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ANNO IV NUMERO 136 • VENERDÌ 22 FEBBRAIO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953

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Il Settimanale di Arezzo 136

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ANNO IV NUMERO 136 • VENERDÌ 22 FEBBRAIO 2013 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO IV NUMERO 136 – VENERDÌ 22 FEBBRAIO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

VITA DELLA CITTÀ3 La campagna elettorale alle ultime battute, parlano Vaccari (Scelta Civica con Monti) e Macrì (Futuro e Libertà)7 L’imminente rimpasto di Giunta e le influenze politiche del voto...28 Aretini nel nuovo millennio. Cinque uomini a cena

NON PIÙ PAROLE OMAI8 L’ennesimo errore della Giuria

SEGUENDO ROTTE GHIOTTE11 Che palle alle Rotte Ghiotte! Un pranzo a base di cibi sferici

AREZZO SPORT13 La carica dei 500 atleti SPECIAL OLYMPICS15 Alessandro Casalini in Ibl con i Godo Knights16 Arezzo, saluti e “Bacis” al periodo nero, e avanti tutta!

17 Daniele Di Donato, il leader della mediana18 Il gioco di squadra non si fa solo in campo19 Sul Corsalone inizia la stagione della pesca alla trota20 Imparare a nuotare e acquisire sicurezza con la scuola nuoto “6-18 anni”

CULTURA21 Perché saranno gli uomini a distruggere il mondo. Mario Tozzi al Giardino delle Idee22 Chimera Arte Arezzo si arricchisce di iniziative23 Il viaggio di San Francesco: l’ultimo appunta-mento di Carnet de Voyage di Attilio Brilli24 Una risata vi scalderà, grazie a Salvatore Gisonna e “Aurora Ridens”25 Depressione e vie d’uscita: una giornata dedica-ta a Santuzza Lischi Coradeschi

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO22 FEBBRAIO 2013

I CANDIDATI ARETINI DI SCELTA CIVICA E FUTURO E LIBERTÀ

Vaccari: «L’emergenza in cui è il Paese richiede l’impegno della società civile»

ranco Vaccari, candidato alla Camera con Scelta Civica – con Monti per l’Italia, ha vissuto settimane intense di una campagna elettorale che ha avuto nell’incontro dello

scorso 19 febbraio con il ministro Riccardi il suo momento più importante. Prima dell’apertura delle urne, il presidente di Rondine risponde ad alcune nostre domande.

Nel 2009 si era candidato al Parlamento Europeo con il Pd, adesso invece ha aderito alla lista Monti; è cambiato lei o le prospettive all’in-terno del Pd?

«Io sono sempre stato quello che sono, cioè una persona impegnata nel mondo del sociale, non ho mai militato in nessun partito. Cinque anni fa fui chiamato per fare la battaglia delle elezioni europee

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Macrì: «Una coalizione monocolore di destra o sinistra non può essere il futuro di questo Paese»

e elezioni politiche del 24 e del 25 febbra-io sono sempre più vicine e il commissario provinciale di Arezzo e responsabile organiz-zativo regionale di Futuro e Libertà (FLI)

Francesco Macrì, aspettando il momento del voto, ci espone il programma e i propositi del partito di Gianfranco Fini: «È fi nita l’epoca dei programmi fatti da centinaia di pagine, l’epoca delle proposte demagogiche. Il nostro programma è semplice e all’insegna del realismo politico. La proposta di Fini e della nostra coalizione con Mario Monti candida-to premier ha come fulcro le reali esigenze del nostro Paese, attanagliato da una profonda crisi economi-ca. L’Italia viene da almeno quindici anni di stagna-zione economica e ben cinque di recessione, e per cambiare la situazione servono più che mai proposte

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

LA CAMPAGNA ELETTORPARLANO VACCARI (SCELMACRÌ (FUTURO E LIBERloc. Gragnone 29

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dal Partito Democratico, e dissi di sì: è stata una bellissima esperienza che ricordo con grande piace-re. Il giorno dopo le elezioni europee sono tornato per cinque anni a fare quello che sempre ho fatto, quindi non c’è nessun tipo di cambiamento; la li-sta civica di Monti è un’esperienza che risponde a un’emergenza del Paese che chiama la società civile, di cui io sono uno dei tanti rappresentanti, e che sono per loro natura di appartenenze culturali diffe-renti, con storie diverse, insieme per una questione di emergenza».

Qual è la cosa che condivide di più all’interno del programma?

di sistema, non demagogiche. Con l’attuale quadro politico frammentato, lo spettro di Grillo, si fa sem-pre più necessaria una legislatura costituente. Nella pratica, una ristrutturazione della seconda parte della Costituzione e il risanamento dei conti dello Stato, una riduzione del numero di parlamentari, la fi ne del bicameralismo perfetto, la modernizzazione delle strutture statuali per dare risposte adeguate ai tempi moderni e per mettersi al pari delle democra-zie europee. E un rafforzamento dell’esecutivo per permettere al Presidente del Consiglio eletto di go-vernare. Si deve “far dimagrire” lo Stato con una ri-forma costituente, nello specifi co del locale riducen-do le municipalizzate. I sindaci si lamentano della mancanza di risorse a loro disposizione, la soluzione è alleggerire la macchina pubblica e concentrarsi su una maggior privatizzazione anche nella gestione dei servizi. Dobbiamo tagliare le spese improduttive e alleggerire la spesa pubblica. La Patrimoniale an-drebbe messa sullo Stato, non sui singoli cittadini».

Futuro e Libertà correrà con il proprio simbo-lo alla Camera e insieme a Monti al Senato.

«Divisi alla Camera e uniti al Senato – spiega Francesco Macrì. – Non crediamo che una coali-zione monocolore di destra o sinistra possa essere il futuro di questo Paese. Vogliamo un nuovo cen-trodestra, un nuovo bipolarismo, dove la vecchia generazione di politici mette mano ai problemi, li

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO22 FEBBRAIO 2013

ORALE ALLE ULTIME BATTUTE, CELTA CIVICA CON MONTI) E BERTÀ)

«Il programma è tutto condivisibile, tra l’altro l’agenda Monti è un’agenda che per molti aspet-ti si sovrappone, per le questioni affrontate, anche a quelle proposte dal Partito Democratico, quindi non ci sono distanze programmatiche enormi, a me sembra che le scelte – pure sul piano economico – sono di grande civitas. Per me le più belle sono nella scuola, dove si tratta di ridare dignità alla funzione degli insegnanti, non sopportare più la dispersione scolastica, specialmente nelle città del Sud dove c’è la criminalità organizzata, e ridare valore al merito».

Come concilierà, nel caso eletto, tutte le attivi-tà in cui è coinvolto, tra cui Rondine Cittadella della Pace, con l’impegno che richiede fare il par-lamentare alla Camera?

«Intanto bisognerà prima di tutto venire elet-ti, quindi vediamo dopo; una volta che fossi di-ventato parlamentare riunirò il Consiglio di Amministrazione e deciderò se la carica è incompa-tibile con la presidenza di Rondine; Rondine è una cosa, la mia candidatura riguarda me personalmen-te, la Cittadella è sempre stata fuori dalle apparte-nenze specifi che della politica, ma è un luogo dove si è sempre educato a stimare tantissimo la politica».

I cinque punti in cui si è vincolato a lottare contro la corruzione, sono un suo impegno par-ticolare?

«Li abbiamo assunti, li abbiamo fi rmati e io sarei

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risolve e consegna il Paese a una nuova generazione. Sogniamo di ritrovarci dopo questa fase costituente per formare una nuova destra contro il populismo odierno. È come se per vent’anni a noi del centrode-stra ci avessero fatto assistere a una lunga partita di calcio da semplici tifosi, dove ci siamo accontentati solo di tifare perdendo di vista l’opportunità di se-gnare, di ottenere risultati».

Per quanto riguarda le nostre alleanze?«Pier Ferdinando Casini è stato nostro alleato per

un ventennio, il primo ad allontanarsi dal berlusco-nismo, e Mario Monti a capo della nostra coalizione è un Monti diverso dal premier che in quest’anno ha

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

ancora più restrittivo: è tristissimo tutto ciò, ma è l’epoca in cui viviamo, l’elemento morale è davvero corrotto. Dobbiamo rinserrare i ranghi e puntare in alto, optare per la trasparenza assoluta; le persone che diventano persone pubbliche hanno il dovere di una trasparenza assoluta fi no alla terza generazione, sennò non ne veniamo fuori».

Crede sia possibile, partendo dal vostro stes-so programma, una collaborazione con gli altri schieramenti politici, nel caso in cui non foste il partito di maggioranza?

«Credo che la lista civica sia nata proprio per met-tere insieme anime diverse; credo che in questa lista, e in questa campagna elettorale, convivano persone che hanno storie anche molto lontane dalle mie; quindi l’ottica è aprire e dialogare con tutti.

L’idea di alleanze è assolutamente nell’orizzonte, anche qualora ci fosse una vittoria for-te, una vittoria schiacciante, perché le riforme di cui c’è bisogno hanno bi-sogno di vastissime maggioranze, sono riforme ancora impopolari e devono trovare tante forze politiche disposte a farle e poi sostenerle».

dovuto attuare la sua cura dimagrante per risanare il Paese, impegno che ha preso per tutti i partiti. Ora potrebbe essere un signor Primo Ministro di cultura liberale, apprezzato per le sue competenze in tutto il mondo, un esempio di merito, un pezzo da novanta ascoltato da tutti, come Draghi. In questa situazione d’emergenza non si può più continuare con la poli-tica del cucù, con il populismo, seguendo i vari pif-ferai magici. La nostra soluzione non è allontanarci dall’Europa, ma avvicinarsi ancora di più per uscire dalla crisi, magari anche per un’unione fi scale».

I candidati aretini di Futuro e Libertà, oltre che lo stesso Francesco Macrì, al 4° posto, sono l’ex portiere di Serie A Giancarlo Alessandrelli, Ilaria Bernardi, dottoressa in legge, all’11°, Adriana Banelli, commerciante, e Elisabetta Bini, agente di commercio. di Cecilia

Falchi

di Elena Aiello

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO22 FEBBRAIO 2013

di David Mattesini

L’IMMINENTE RIMPASTO DI GIUNTA E LE INFLUENZE POLITICHE DEL VOTO...

ella settimana del voto per le Politiche si apre un nuovo scenario tutto areti-no. Per un Marco Donati in partenza per Roma, cosa farà il sindaco Fanfani

in vista di un “rimpastino” di Giunta ormai ine-vitabile?

Partiamo dal numero dei nuovi assessori da “ricollocare”. Viste le precedenti fuoriuscite di Sacchini e Colangelo, si potrebbe ragionevol-mente pensare, a questo punto, che almeno un paio di nuovi ingressi potrebbero rendersi neces-sari. Se non fosse però per lo scacchiere politico comunale, che di fatto rende molto più “agile” a livello amministrativo la maggioranza monoco-lore targata Pd, almeno da una certa prospettiva. Quindi? La soluzione più semplice e immediata potrebbe portare alla sostituzione di un solo assessore. I nomi? Mentre c’è chi chiede che venga riconosciuto in Giunta un assessore espressione della cosiddetta società civile, resta ferma la possibilità di una sostituzione eccellente di provenienza partitica. Su tutti il nome del segretario provinciale del Pd Marco Meacci, che nella lista per Montecitorio è solo 28esimo. Bersaniano moderato, è già stato sindaco di Monte San Savino, e potrebbe dare un apporto non di poco conto all’amministrazione della città. Scendendo di età e passando all’area renziana, c’è invece un nome che spicca, quello del capogruppo del Pd Matteo Bracciali, sempre più pronto al salto in Giunta. Eccoci quindi alla terza opzione, quella di un membro della società civile. Sempre più un grande contenitore di cui in realtà non si riconosce l’identità. Qui l’opzione, qualora venisse abbracciata, potrebbe anche andare oltre alla solita girandola di nomi in area Pd, implicando una sorta di riallargamento dell’attuale maggioranza. Verso sinistra? Diffi cile, anche se non impossibile, nonostante la consolidata alleanza a livello nazionale tra Pd e Sel, viste la precedente crisi, e comunque la presenza di Dringoli a coprire la rappresentanza di area. Verso l’area centrista? Più probabile, data la tendenza politica aretina nel centrosinistra. In questo caso, l’eventuale comparsa a livello nazionale in Parlamento del nuovo soggetto “montiano” potrebbe esercitare qualche infl uenza indiretta. Insomma, che le opzioni siano quella più probabile di un solo ingresso o quella più improbabile di due nuovi assessori, questa strada resta comun-que aperta. Da sinistra potrebbero anche gridare allo “scandalo”, ma se si trattasse di società civile…

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

i avevamo lasciato con la foto del tabellone del tiro di Alessandro Vannozzi, nella Giostra

del 2 settembre 2012, che mette in evidenza l’ennesimo errore da parte della giura nell’attribuire un punteggio. In questo numero pubblichiamo l’immagine con la rielaborazione grafi ca (per la quale si ringrazia Saverio Crestini) dove si può evincere l’er-rore commesso. Ricordiamo che nel regolamento tecnico della Giostra (allegato A, punto 1) è testualmente riportato: “…la Giuria dovrà per prima cosa individuare l’asse orizzontale che dividerà in due parti uguali l’impronta lasciata dalla punta della lancia, con esclusione dell’alone di contorno…”.

L’impronta lasciata dalla punta (ovvero dal gommino) della lancia è quella di colore verde, il quale altro non è che l’inchiostro con cui viene impresso il gommino stesso, e i giudici, per effettuare le misurazione,

hanno in dotazione sei mascherine, con diametro da 22 a 27 millimetri, e un goniometro del diame-tro di 24 millimetri (ci sembra doveroso ribadire questo passaggio, poiché ancora oggi c’è chi ritiene che per la misurazione si debba vedere l’impronta lasciata dalla “bulletta”… così come accadeva fi no a una decina di anni fa ndr].

In questo caso è evidente che sia stato commes-so un errore nel prendere la misurazione, non va-lutando l’impronta lasciata dal gommino (ribadia-mo, quella di colore verde) ma quella dell’alone, che è conseguenza dello spanciamento del gom-mino dopo che ha colpito il tabellone.

È un caso su cui si dovrà, a nostro parere, ri-discutere nelle sedi opportune, anche perché fa seguito alla clamorosa svista – per defi nirla con un eufemismo – del giugno 2010, quando un netto

centro di Enrico Vedovini fu tramutato in un 4. Tale errore portò a introdurre (con delibera dell’Istituzio-ne Giostra del Saracino del 27 agosto 2010) una nuova fi gura, che avrebbe coadiuva-to i giudici in caso di tiri di diffi cile interpretazione, così come riportato nel punto 4 del Regolamento tecnico: “Al fi ne di garantire la corretta interpretazione la normativa

NON PIÙ PAROLE OMAI…

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a cura di Roberto Parnetti

L’ENNESIMO ERRORE DELLA GIURIA 2A PARTE

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO22 FEBBRAIO 2013

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e applicazione delle disposizioni regolamentari relative all’accer-tamento del punteggio, la Giuria sarà affi ancata da un esperto, de-signato dalla Magistratura della Giostra del Saracino. L’esperto presenzierà alle operazioni di misurazione e fornirà, su richie-sta del presidente della Giuria, i chiarimenti del caso. Potrà inol-tre intervenire, di propria inizia-tiva, al fi ne di correggere even-tuali impostazioni che ritenesse non conformi alle disposizioni regolamentari, e comunque al fi ne di agevolare le operazioni della Giuria stessa. In ogni caso, il parere dell’esperto non sarà vincolante. Eventuali difformità dell’operato della Giuria rispetto al parere fornito saranno poi segnalate dall’esperto alla Magistratura, dalla quale la Giuria deriva i suoi poteri”.

LUCA BICHI NUOVO RETTORE A PORTA CRUCIFERAIl Consiglio direttivo del Quartiere di Porta

Crucifera, nella riunione tenutasi mercoledì 13 feb-braio, ha deciso di nominare (con votazione ottenu-ta a maggioranza) nuovo Rettore Luca Bichi, che su-bentra così al dimissionario Marco Ercolini, il quale rimane comunque in seno al direttivo rossoverde.

I motivi che hanno indotto Ercolini alle dimis-sioni dalla massima carica del Quartiere li possiamo estrapolare da un passaggio della lettera pubblica nel sito uffi ciale del Quartiere, indirizzata ai quartieristi rossoverdi: “…Ognuno potrà pensare – sottolinea Ercolini – giustamente miriadi di cose, in questo pas-so indietro, invece con tutta franchezza vi dico che c’è solo la volontà di poter respirare un’attimo dal

ruolo che, credetemi, porta via moltissimo tempo, e dare la possibilità ad altri di poterlo svolgere con tranquillità e maggior spazio a disposizione…”. La vicenda ha comunque messo in luce una situazione piuttosto complicata poiché, a seguito della nomina di Bichi, si sono avute le dimissioni di quattro con-siglieri: Gianluca Gnalducci, Francesco Nocentini, Alessio Pellegrini e David Sassoli. A queste sono poi seguite le dimissioni dell’addetto stampa Stefano Brandini Dini e del responsabile del sito Alberto Santini anche se, in questo caso, il tutto è relativo alla “fuga di notizia” sull’avvenuta elezione di Bichi trapelate sugli organi di informazione prima ancora che venissero uffi cializzate dal Quartiere stesso.

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

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i sono tanti tipi di arte. La musica è una di queste. Ma sicuramente rientra in questa cate-goria anche la cucina che, con i suoi sapori e le sue essenze, ha il potere di far godere i sensi e far vivere viaggi in tutto il mondo. Queste due arti si sono unite al ristorante aretino Le Rotte Ghiotte (in via Montefalco 34), con i piatti proposti dallo chef Shady incontratisi col palato del musicista Gonzalo Solari. Uruguaiano trapiantato ad Arezzo da oltre trenta

anni, Gonzalo è uno dei chitarristi più apprezzati al mondo: con i suoi concerti ha suonato in ogni parte del globo e ha acquisito un importante bagaglio interculturale. Un’interculturalità che plasma anche l’identità de Le Rotte Ghiotte. «Che posto affascinante – ammette Gonzalo entrando nel ristorante. – Sono felice di essere qui perché con il mio lavoro da “girovago” ho maturato una certa curiosità verso i piatti di tutto il mondo e qui posso sbizzarrirmi tra cibi tradizionali e cibi etnici, con un’inedita unione tra la cultura orientale e quella occidentale». La curiosità di Gonzalo lo ha spinto a scegliere i piatti più disparati, con un viaggio dei sapori che ci porta dal Trentino Alto Adige al Medio Oriente, gustando i canederlotti alla ricotta con speck croccante, la kufta bi-tahima (polpettine di carne con crema di sesamo e patate) e, infine, le palle di cioccolato multigusto. Tutti cibi “sferici” caratterizzati da un’invitante forma rotonda.

«Ho optato per piatti insoliti – continua. – Non capita tutti i giorni di gustare questi cibi, vere e proprie prelibatezze che ho trovato insieme solo alle Rotte Ghiotte. Tutto questo in un ambiente acco-gliente e quanto mai familiare: uno dei punti forti di questo risto-rante è sicuramente la gentilezza, il sorriso e l’apertura dello staff, atteggiamenti sinceri e calorosi che riconciliano con il mondo». Un ambiente tanto familiare che spinge Gonzalo a parlare e a scam-biare opinioni con i “vicini” di tavolo, confrontandosi sugli argomenti più disparati con gente incrociata per la prima (e forse unica) volta, ma che alle Rotte Ghiotte sembra di conoscere da anni. «Tornerò – pro-mette Gonzalo salutando Shady. – Ma devo ricordar-mi di farlo a pancia vuota».

Marco Cavini

Che palle alle Rotte Ghiotte! Rotte Ghiotte! Un pranzo a base Un pranzo a base di cibi sfericidi cibi sferici

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12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

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1322 FEBBRAIO 2012

Special OlympicsSpecial Olympics

inquecento atleti da tutta Italia si riverseranno ad Arezzo dal 23 al 28 aprile per partecipa-re ai giochi nazionali estivi di Special Olympics. I protagonisti di queste gare saranno perso-ne con disabilità intellettive e relazionali, che nei cinque giorni aretini si sfideranno nelle boc-ce, nell’equitazione, nella mountain bike e nella pallavolo. A organizzare l’evento è Paolo Lucattini, direttore regionale di Special Olympics e coordinatore delle attività motorie e sporti-

ve all’istituto di riabilitazione di Agazzi, che in questa intervista ci presenta i prossimi giochi nazionali. «Special Olympics – avvia Lucattini, – è un programma internazionale di allenamenti e di competizioni

atletiche per persone con disabilità, a cui offriamo la possibilità di fare sport, acquisendo autonomia, valo-rizzando le loro capacità motorie e stimolando il confronto con atleti di tutta Italia».

Come sono strutturati i giochi nazionali?«Arezzo sarà la prima tappa dei giochi del 2013, che faranno poi scalo a Cagliari, a Lodi e a Viterbo,

per quattro appuntamenti in cui gli atleti Special Olympics si metteranno alla prova in 14 sport. Nella no-

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14 22 FEBBRAIO 2013

stra città ospiteremo le gare di equitazione presso le strutture dell’Equestrian Centre, il ciclismo lungo il Sentiero della Bonifica, bocce e pallavolo all’inter-no di Arezzo Fiere e Congressi».

Oltre alle singole gare, quali saranno i più importanti appuntamenti dell’evento?

«Innanzitutto nei giorni precedenti arriverà ad Arezzo la fiaccola olimpica, una prima occasione per annunciare i giochi e preparare la comunità ad accogliere gli atleti. Uno degli appuntamenti più importanti è in programma mercoledì 24 aprile, quando il centro storico di Arezzo ospiterà la grande cerimonia di apertura dell’evento. Partiremo da piazza Guido Monaco con un grande corteo di 500 atleti che, accompagnati dai colori dell’Istituzione “Giostra del Saracino”, degli Sbandieratori, dei Musici e delle altre associazio-ni della provincia, sfileranno fino a Piazza Grande, dove, seguendo un proto-collo olimpico, assisteranno all’accoglienza da parte delle istituzioni, all’alza-bandiera e agli inni d’Italia e d’Europa».

Nei giochi nazionali saranno coinvolti anche gli studenti di oltre 30 scuole aretine.«Abbiamo organizzato una serie di incontri formativi rivolti agli insegnanti e agli alunni, per coinvolgerli

all’interno di Special Olympics e fornire loro esperienze di inclusione attraverso lo sport, insegnando a com-prendere e a valorizzare le disabilità intellettive. In accordo con l’Ufficio Scolastico provinciale ci piace-rebbe portare tutti gli studenti dai 4 ai 18 anni ad Arezzo Fiere e Congressi per giocare, assistere ai giochi, applaudire gli atleti o fare da volontari».

Di quanti volontari avete bisogno?«Ci occorrono circa 1000 volontari che, nel corso dei giochi, siano a disposizione per seguire gli atleti e

facilitare lo svolgimento dell’evento. Per la ricerca dei volontari puntiamo sul lavoro nelle scuole superiori e sul supporto delle varie associazioni sportive e di volontariato del territorio».

Cos’altro vi occorre per la buona riuscita della manifestazione?«L’evento valorizzerà l’immagine della città e della provincia, evidenziandone l’impegno nell’inclusione

delle persone con disabilità intellettive. In questo senso ci aspettiamo di ricevere da Arezzo una bella rispo-sta, non solo per quello che riguarda i volontari, ma anche per sviluppare sinergie con negozianti, associa-

zioni di categoria e assessorati, trovando amici, con-tatti, sponsor e nuove risorse per sostenere l’evento».

Marco Cavini

[segue da pag. 13]

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La carica dei 500 atleti Special Olympics Dal 23 al 28 aprile Arezzo ospiterà i giochi riservati ad atleti con disabilità intellettive e relazionali

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1522 FEBBRAIO 2012

opo aver fatto tutta la trafila delle gio-vanili del Bsc Arezzo, aver giocato nella squadra senior, con cui è arrivato dalla Serie B1 alla Serie A1, ed essersi laurea-to campione d’Italia nel 2011 sempre

con la squadra della nostra città, per Alessandro Casalini è arrivato il momento di salire ancora di categoria e andare a giocare nella Ibl (Italian Baseball League), il campionato professionistico italiano. Sentiamo dal diretto interessato le sue emozioni sul passaggio ai ravennati Godo Knights.

«Sono molto felice di questa chiamata in Ibl, per-ché per me rappresenta sia un punto di arrivo sia un punto di partenza. È senza dubbio un gran tra-guardo, perché giocare in Ibl è il sogno di ogni gio-catore italiano di baseball, ma è anche un nuovo

stimolo per confrontar-mi con un nuovo ambiente, nuovi compagni e nuovi avversari. In questo modo ho anche la possibilità di capire se tutti i miei sforzi e i sacrifici fatti in passato possono essere ripagati appieno in questa esperienza, e se le cose che so mi possono bastare o devo ancora migliorare in qualche aspetto».

Casalini, dopo aver espresso le sue sensazioni sulla nuova espe-rienza che lo attende, si sofferma sul momento in cui ha preso que-sta decisione: «Dopo 18 anni in cui ho vestito la stessa maglia e sono stato sempre nella mia città, avevo voglia di cambiare aria, anche solo per confrontarmi. Dopo che mi sono reso disponibile a un trasfe-rimento, mi ha subito contattato Godo, società solida e bella realtà, che mi ha offerto un posto in squadra: ho accettato subito, perché ho capito che poteva essere la squadra giusta che mi avrebbe per-messo di crescere e giocare con continuità».

Infine, l’atleta aretino ci presenta le proprie ambizioni e quelle della nuova squadra: «Il mio obiettivo è dare il meglio da quando inizieremo la preparazione, nei primi di marzo, fino a quando finire-mo. Solo dopo traccerò un bilancio della mia avventura. Per quanto riguarda la squadra, Godo negli ultimi anni è sempre stata un team di metà clas-sifica. La nostra speranza è giocarcela al meglio delle nostre possibilità con tutte le altre e fare un campio-nato onesto e dignitoso, cercando di ben figurare. So che il roster è competiti-vo, darò il massimo per pro-vare a ritagliarmi uno spa-zio importante. È una sfida con me stesso e con gli altri mai provata finora, credo e spero di essere pronto».

Alessandro Casalini in Ibl con i Godo Knights

Ddi Alessio Segantini

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16 22 FEBBRAIO 2013

on sarà un antibiotico, ma la cura Nofri sembra davvero funzionare, per un Arezzo che – domenica dopo domenica – sta lasciando alle proprie spalle i virus che lo avevano attanagliato fin dall’inizio della stagione e gli avevano fatto perdere terreno, come uno studente co-stretto sotto le coperte mentre a scuola i professori vanno

avanti con il programma. Certo, non siamo di fronte a una panacea capace di guarire

tutti i mali che hanno colpito i colori amaranto, però il fatto di es-sere sulla buona strada lascia guardare con fiducia al futuro im-mediato, permettendo di distogliere l’occhio dalle contingenze di una classifica non più pericolante e guardare avanti, con fi-ducia. Avanti verso un finale di stagione che vede una Coppa Italia a portata di mano, e soprattutto l’inizio della programma-zione dell’ennesima annata della riscossa.

Anche il nuovo presidente Ferretti sembra aver portato una ven-tata di aria fresca, capace di spazzare le nubi dal cielo sopra San

Cornelio. Sotto sotto, sembrerebbe covare entusiasmo persino tra la tifoseria, che fino a oggi è stata tiepida, ma capace in passato di scaldare l’ambiente come una stufa a pellet.

Federico NofriAd Arezzo c’è il Vingone, che non sarà il Rubicone ma Nofri, come Giulio

Cesare, è arrivato e “il dado è tratto!”. Veni, vidi, vici. Speriamo che gli venga riservata miglior sorte rispetto al condottiero roma-

no. “Ridi“ di marzo. E anche oltre.

Simone MastromatteiÈ stato uno degli acquisti proposti da De Nicola e, agli inizi, entrava in cam-

po quando i capitani si scambiavano i gagliardetti. Ben presto, però, è stato fatto accomodare accanto al mister, rilegato di

fatto al ruolo di rincalzo. Classe ’90, età giusta per giocare con continuità, l’andazzo non sembra quello.

Michele MencarelliÈ fermo ai box da mesi come una Force India ai gran premi, praticamente

una stagione gettata alle ortiche per il vincitore dell’ultima edizione del Cavallino d’Oro. Attendiamo con impazienza il suo rientro, in coppia con Samuele Sereni, altro enfant du pays: potrebbero formare una coppia di esterni che in queste categorie non ce n’è.

Arezzo, saluti e “Bacis” al periodo nero, e avanti tutta!

N tagione e co-no

mo ma

TEL. TEL. 335 6363847335 6363847 – [email protected][email protected]

di Luca Stanganini

Page 17: Il Settimanale di Arezzo 136

1722 FEBBRAIO 2012

rdine, grinta, mentalità da leader e grande spirito di applicazione: tutti elementi che hanno sempre contraddistinto il modo di giocare di Daniele Di Donato e che lo hanno aiutato a farsi amare dalla tifoseria aretina, che capii sin da subito che lui quella maglia amaranto se la meritava.

Arrivato ad Arezzo nell’estate 2005, appena messosi indosso la maglia numero 23 Daniele divenne subito uno dei trascinatori di una squadra capace di lottare per la Serie A fino all’ultima giornata: «Mi ambientai subito molto bene ad Arezzo. Ero a Palermo e il ds Pieroni insistette molto per portarmi in amaranto. È stata un’esperienza importante vissuta in una bellissima città, all’interno di un grande gruppo con il quale abbiamo raggiunto ottimi risultati. Peccato che sia finito con quella retrocessione in Serie C al termine di un’annata difficilissima nel quale lottammo fino in fondo per la salvezza».

Un biennio conclusosi con una retrocessione in Serie C non ancora digerita dalla tifoseria, al termine di un campionato iniziato con l’han-dicap dei sei punti di penalizzazione per una quanto mai controversa intromissione dell’Arezzo nello scandalo Calciopoli. Una salvezza man-cata per un soffio, come per un soffio quell’Arezzo l’anno prima mancò il sogno play-off per la Serie A: «Eravamo un grande gruppo e giocava-mo un buon calcio. C’è l’amaro in bocca per aver mancato i play-off solamente per differenza reti. Sono convinto che in quel caso avremmo

fatto qualcosa di importante, visto l’ottimo periodo di forma fisica e mentale che stavamo attraversando».

Grande mentalità e grande qualità, in un gruppo costruito per fare un campionato tranquillo e che durante la stagione annichi-lì, in casa, squadroni come Mantova e Atalanta, fino alla magica serata del “Delle Alpi”: «Partimmo per salvarci ma capimmo su-bito che potevamo crescere e con il tempo diventammo consa-pevoli della nostra forza. Poi venne la sfida contro il Torino (che a fine anno raggiunse la Serie A); di quella partita non ricordo solo la vittoria (1-2 con reti di Antonini e Floro Flores) ma soprattutto la forza mentale che ci rese padroni assoluti del campo per tutti i novanta minuti».

Proprio quella forza mentale di una squadra consapevole delle pro-prie potenzialità. Una squadra guidata dai gol di Abbruscato, dalla so-lidità di Carrozzieri e dal-la classe di Floro Flores. Tutti sapientemente co-ordinati da Daniele Di Donato, autentico re a centrocampo.

Uno che ha corso tan-to per la maglia ama-ranto: uno che abbiamo sempre ammirato.

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Il leader della mediana

Daniele Di Donato ci parla della sua esperienza in amaranto.

I play-off di Serie A sfiorati e quella serata da dominatori al “Delle Alpi”...

di Omero Ortaggi

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18 22 FEBBRAIO 2013

unione fa la forza anche nello sport. Anzi, soprattutto nello sport, un ambito in cui il gioco di squadra è fondamentale non solo ai fini agonistici. Da qualche mese una nuova e fertile unione sportiva sta cominciando a dare i suoi frut-ti sui campi da pallavolo e vede come protagoniste due

delle società di volley più attive della provincia aretina: il Saione Pallavolo e il Rigutino Volley. Lo scopo fondamentale di questa nuova sinergia è proprio riequilibrare e ottimizzare le risorse umane, economiche e di spazi attualmente disponibili, dando vita a una re-altà che catalizzi sulla pallavolo femminile aretina l’attenzione che merita. «Per raggiungere i nostri obiettivi comuni abbiamo siglato un accordo di collaborazione – spiega Stefano Bisaccioni, storico presidente del Rigutino Volley. – Lavorando spalla a spalla in cam-po tecnico, sportivo e organizzativo, entrambe le società avranno maggiori opportunità di crescita sia umana sia professionale e trarne giovamento saranno in primis le nostre squadre e i nostri atleti».

Portare i programmi in cui si crede fermamente, cooperando per evolversi: è questa la filosofia su cui si fonda questo nuovo connubio sportivo. Una linea guida che ricalca in modo abbastanza fedele le idee che avevano condotto alla nascita del Saione Pallavolo e del Rigutino Volley.

«Quando vent’anni fa è stata inaugurata la società, l’obiettivo era creare essenzialmente un ritrovo per i giovani nonché un chiaro riferimento sportivo legato al nostro territorio – racconta il presidente Bisaccioni. – Coniugando bene impegno e divertimento ci siamo sempre dimostrati una società competitiva». È proprio

grazie alla passione e all’impegno di staff e atleti che oggi possiamo assistere a questo nuovo progetto di condivisione sportiva che sta già collezionando ottimi risultati. Giocatrici giovani e preparate hanno in-fatti dato vita a due squadre di tutto rispetto: una formazione Under 18 che sta affrontando il relativo campionato di categoria con il nome Rigutino Volley e una seconda squadra, nota come Saione Pallavolo, che si sta facendo valere nel campionato di Serie D regionale di cui, al momento, sta occupando i vertici della classifica in attesa degli scon-tri diretti. Inoltre, per ribadire ulteriormente l’importanza dell’unione, le due formazioni, allenate dal tecnico Sergio Mazzoli, sono conosciute nell’ambiente anche come Union Team, un nome che la dice lunga sul vero significato del progetto. «Condividere è importante specie se realtà come le nostre hanno degli obiettivi in comune – conclude Bisaccioni. – I nostri sono diffondere e far crescere lo sport in un’ottica di servizio per tutta la città».

Il gioco di squadra non si fa solo in campo

di Elettra Fiorini

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Page 19: Il Settimanale di Arezzo 136

1922 FEBBRAIO 2012

a pesca sul Corsalone riapre i battenti. Ad annunciarlo è l’Arci Pesca Fisa che, in colla-borazione con la Provincia di Arezzo, è pronta a dare il via alla nuova stagione di pesca sul tratto a regolamento specifico del torrente

casentinese. A partire da domenica 24 febbraio tut-ti gli amanti della pesca alla trota potranno torna-re a pescare nel tratto di fiume denominato “zona regolamentata” che si estende dalla briglia del Ponte Rosso alla confluenza del torrente Fossatone. Il Corsalone si prepara dunque a ospitare centina-ia di pescasportivi della provincia di Arezzo e delle province limitrofe, che invaderanno le sponde del fiume per continuare a coltivare la loro passione.

«Il torrente casentinese è una delle grandi ric-chezze ittiche della nostra provincia – afferma Alfredo Rondoni, presidente dell’Arci Pesca Fisa di Arezzo, – e noi siamo orgogliosi di poter offrire ai pe-scasportivi la possibilità di pescare in questo bel trat-to di fiume. Per tutti gli appassionati, si prospettano ottime settimane perché il Corsalone ha una buona portata d’acqua ed è ricco di trote Fario, anche di notevole taglia. L’unico requisito per accedere alla zona sarà il possesso di una regolare licenza di pe-sca o della tessera Arci Pesca Fisa, Enal e Fipsas, le tre associazioni riconosciute, con i pescasportivi che dovranno richiedere gli appositi permessi giornalieri recandosi al Bar “4C” di Corsalone, nel comune di Chiusi della Verna».

Per garantire la pescosità del fiume, l’Arci Pesca Fisa sarà settimanalmente impegnata nel ripopola-mento del Corsalone, immettendo nuove trote per assicurare agli appassionati un’abbondante quan-tità di pesce. I pescasportivi saranno invece chia-mati a un attento rispetto delle normative dell’area: una delle norme più rigorose riguarda proprio la quantità di trote pescabili perché, ad esempio, non sarà possibile portare via più di quattro pesci adulti superiori ai 25 centimetri. «Il regolamento sarà chia-ro e visibile – conclude Rondoni. – Le normative dell’area sono affisse lun-go tutta la zona di pesca o sono disponibili presso lo stesso “4C”. Chiediamo la massima collaborazione per un corretto rapporto con l’ambiente e per il ri-spetto delle regole».

Sul Corsalone inizia la stagione della pesca alla trotaL’Arci Pesca Fisa annuncia la riapertura della “zona regolamentata” del torrente casentinese

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20 22 FEBBRAIO 2013

mparare a nuotare e acquisire sicurezza in acqua. Sono questi i due obiettivi che ispirano la scuola nuo-to “6-18 anni” della Chimera Nuoto, la società con sede ad Arezzo all’interno del Palazzetto del Nuoto. Questi corsi di nuoto si basano su un percorso progressivo in cui, attraverso sei diversi livelli codificati (galleggiamento, proiettile, avanzamento, respirazione, efficienza e potenza), i tecnici della Chimera Nuoto insegnano tutti quei movimenti (virate, stili e partenze) che permettono al nuotatore di trasfor-

mare la propria motricità da terrestre ad acquatica. Tutto questo avviene attraverso una didattica basata sulla pedagogia attiva, una metodologia che prevede l’apprendimento attraverso l’azione: ricevuto un obiettivo da raggiungere, l’allievo impara a nuotare non con spiegazioni teoriche ma con azioni pratiche, scoprendo i movimenti più adeguati e interiorizzando l’apprendimento. «La Chimera Nuoto – spiega il di-rettore tecnico Marco Magara, – considera il nuoto come uno sport di squadra e così tutte queste attivi-

tà vengono praticate a circuito, con gli atleti che svolgono gli esercizi tutti insieme minimiz-zando le pause e passando la maggior parte della lezione dentro l’acqua». L’obiettivo dei corsi della scuola nuoto “6-18 anni” è gettare le basi per formare quei nuotatori che, in futu-ro, potranno entrare nei settori agonistici del-la Chimera Nuoto e praticare il vero e proprio nuoto sportivo.

Per coloro che invece non sono interessati alla pratica agonistica, frequentare la scuo-la nuoto può essere una valida attività per mantenersi in for-ma, praticare una disciplina motoria e acquisire familiarità con l’ambiente ac-quatico.

«Il nuoto è uno sport per tutti – conclude Magara. – Le

lezioni della scuola nuoto, due volte alla settimana e pomeridiane, si adattano a ogni esigenza e sono complementari anche ad altri sport: il nuoto fa bene, non è trauma-tico e si svolge in un ambiente chiuso e tempe-rato, dunque può

essere praticato in ogni stagione e

con qualsiasi condi-zione atmosferica».

I

Per ulteriori informa-zioni è possibile rivol-

gersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7 (piazzale dello stadio), chiamare lo 0575/353315 o visita-re il sito www.centro-sportchimera.com

Imparare a nuotare e acquisire sicurezza con la scuola nuoto “6-18 anni”

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21IL SETTIMANALE DI AREZZO22 FEBBRAIO 2013

uovo appuntamento del ciclo di incontri promossi dal Giardino delle Idee con i grandi autori della letteratura e della tv italiana. Domenica 24 febbraio è la volta di Mario Tozzi, divulgatore scientifi co, scrittore e conduttore televisivo, ad Arezzo per presentare Pianeta terra ultimo atto. Perché saranno gli uomini a distruggere il mondo (Rizzoli). «La

profezia dei Maya è solo l’ultima di una lunga serie di bufale, ma non dobbiamo dimenticare che se la fi ne del pianeta è un evento assai impro-babile, l’estinzione della specie umana è sempre possibile». Mario Tozzi introduce così la sua nuova opera, racconto schietto, basato su conoscen-ze empiriche, di come riusciremo a scomparire dalla faccia della Terra perseverando nel nostro dissennato stile di vita.

È il 2019. Il clima è impazzito, con estati bollenti e picchi di gelo; tempeste, uragani e alluvioni incombono sulle civiltà. I nove miliardi di uomini hanno sempre più fame, i campi da coltivare scarseggiano e mol-to di quanto producono ingrassa animali che diventeranno bistecche. In mare nuotano solo meduse. L’acqua è diventata una merce e per control-larla si combattono guerre feroci. Il petrolio è fi nito, le energie alternative non sono suffi cienti a soddisfare il nostro disperato bisogno di ricchezza. Quando esplode il reattore nucleare di Osaka, e più tardi altre centrali, sopraggiungono il blackout planetario e una contaminazione radioattiva globale.

Pianeta terra ultimo atto non è un romanzo di fantascienza, bensì l’analisi puntuale dei fenomeni che si stanno verifi cando per elaborare scenari futuribili. Leggendola si ha la stessa sensazione di disagio e panico che avverte chi, credendosi in perfetta salute, si scopre gravemente malato.

Il nostro pianeta è sofferente, stanco di noi, e prima o poi si ribellerà. A tal proposito Edward Wilson, esperto mondiale di biodiversità, nel 1999 scriveva: «Anche se nessuno lo desiderava siamo la prima specie a essere diventata una forza geofi sica in grado di alterare il clima della Terra, ruolo riservato alla tettonica, alle reazioni cromosferiche e ai cicli glaciali. I più grandi distruttori della vita siamo noi».

L’appuntamento con Tozzi è presso la Sala delle Muse del Museo di Arte Medievale e Moderna di Arezzo, alle ore 17. A moderare l’incontro Barbara Bianconi, con le domande e le sollecitazioni di Fabio Mugelli.

PIANETA TERRA ULTIMO ATTO

PERCHÉ SARANNO GLI UOMINI A DISTRUGGERE IL MONDO

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mercoledì 27 febbraio 2013 – turno giallo

Ti ricordi di me?di Massimiliano Bruno, con Ambra Angiolini e Edoardo

Leo, regia di Sergio ZeccaStoria di un rocambolesco incontro tra una narcolettica e un cleptomane: una storia d’amore, che li porterà a trovare l’equilibrio, nonostante la loro buffa visione del mondo

di Chiara Marcelli

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Page 22: Il Settimanale di Arezzo 136

22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

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GALLERIA ESPOSITIVA

CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER

L’ARTE CONTEMPORANEA

iovani talenti alla ribalta ad Arezzo. Da giovedì 28 febbraio a giovedì 7 marzo 2013 il Circolo Artistico di Corso Italia ospita la mostra collettiva di Giorgio Centovalli, Sara Lovari e Roberto Ghezzi, ovvero i primi tre classifi cati al IV Concorso

nazionale di Pittura “Chimera Arte Arezzo”, svoltosi lo scorso autunno nel Padiglione 5 di Arezzo Fiere e Congressi di via Spallanzani, in concomitanza con il Salone del Mobile e della Casa “Abit.Ar”.

Tra le novità dell’ultima edizione c’era infatti l’opportunità, per i vincitori, di allestire un’esposizione nei prestigiosi locali di Palazzo Guazzesi, sede del circolo ultracentenario.

Su circa 150 opere in concorso, la commissione tecnica composta da Liletta Fornasari, Matilde Puleo e Dino Tiezzi aveva assegnato il primo premio a Giorgio Centovalli di Città di Castello (Pg). Al secondo posto era fi nita la casentinese Sara Lovari, mentre il gradino più basso del podio se l’era aggiu-dicato il cortonese Roberto Ghezzi.

Tre pittori differenti nei percorsi artistici e negli stili, ma assimilati da una profonda ricerca che li ha portati a ottenere rapidamente un linguaggio di-stintivo, con cui andare oltre la mera apparenza delle fi gure o degli oggetti rappresentati.

«La mostra che inaugureremo alla fi ne di febbraio sarà un evento importante, che va ad arricchire l’offer-ta culturale cittadina di questo periodo – afferma il presiden-te dell’associazione Chimera Arte Arezzo Paola Manneschi. – I tre giovani arti-sti sono contenti di poter esporre in una città d’arte come la nostra e noi faremo tutto il possibile per promuoverli, anche perché crediamo che in futuro sentire-mo parlare molto di loro».

Terminato il pri-mo evento, il Circolo Artistico accoglierà dall’8 al 13 marzo una collettiva con

G

I VINCITORI DEL CONCORSO NAZIONALE DI PITTURA ES

CHIMERA ARTE AREZDI INIZIATIVE

Giorgio Centovalli, Ippocastano, olio su

Sara Lovari, La damigianina della grappa, tecnica mista su tela, 70x100

Roberto Ghezzi, Illusioni perdute, olio su tela, 60x50 (particolare)

Page 23: Il Settimanale di Arezzo 136

23IL SETTIMANALE DI AREZZO22 FEBBRAIO 2013

RA ESPONGONO AL CIRCOLO ARTISTICO

EZZO SI ARRICCHISCE

alcuni tra i mi-gliori artisti iscritti

all’associazione, tra i quali fi gurano lo scultore Andrea Roggi e i pittori Irma Corsini, Graziella Ghiori, Lina Giorgi, Maura Giussani, Maria Luisa Liberatori, Pasquale Marzelli, Maurizio Rapiti, Daniela Refoni, Laura Serafi ni e Riccardo Serafi ni.

Con queste due iniziative Chimera Arte Arezzo si evolve da appuntamento annuale per la valorizzazione dell’arte contemporanea a realtà attiva durante tutti i dodici mesi, una vetrina promozionale a disposizione dei talenti del territorio sempre più radicata e intra-prendente. www.chimeraartearezzo.it

IL VIAGGIO DI SAN FRANCESCOL’ultimo appuntamento di Carnet de Voyage di Attilio Brilli

Giovedì 28 febbraio, alle 17.30, presso la sede di Banca Etruria di Corso Italia ad Arezzo si terrà l’appuntamento conclusivo del ciclo

di conferenze Carnet de Voyage, curato dal professor Attilio Brilli, tra i massimi esperti sul tema della letteratura di viaggio.

Il titolo di questo ultimo incontro è Il viaggio di San Francesco. Itinerari francescani da La Verna ai romitori di Rieti, con il quale si af-frontano vari temi: la missione di pace tenuta in Oriente, in antitesi al viaggio delle Crociate; i viaggi medievali volti a stabilire un contatto con i mongoli, discendenti di Gengis Khan; gli spostamenti locali che maggiormente hanno segnato la vita del Santo, dalla Verna alle car-ceri assisiati, fino ai cenobi della zona di Rieti.

In occasione di questo evento sarà presentato il volu-me redatto da Brilli dal titolo Il viaggio di San Francesco, che fa parte della collana “Le Città Ritrovate” edita da Banca Etruria.

Un’occasione per scoprire e rivivere l’epopea france-scana e meglio comprendere l’amore del Patrono d’Ita-lia per la natura e le creature viventi.

Serena Capponi

no, olio su tela, 120x100 (foto di Fabio Marinelli)

di Marco Botti

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Page 24: Il Settimanale di Arezzo 136

24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

scire di casa la sera fa fatica di questa stagione. I Noidellescarpediverse, al secolo Samuele Boncompagni e Riccardo Valeriani, promettono però grandi risate a chi sfi derà la neve e il gelo. Quali sono le sorprese in serbo per il pubblico aretino? È proprio il duo comico a raccontarcelo.

«La prima è il ritorno del vincitore della scorsa edizione di “Sos Arezzo Cabaret” Salvatore Gisonna. Il 22 febbraio il comico napoletano, accompagnato dal bal-letto delle Confusine e dalla Larry Del Prete Band, calcherà le scene del Teatro “Verdi” di Monte San Savino con il suo spettacolo Poche idee... ma ben confuse!, va-rietà che nasce dall’attualità della crisi economica e degli scandali politici e alterna la commedia alla rifl essione amara, il pubblico e il privato, la poesia e la rifl essione.

L’evento sarà videoripreso, per realizzare cinquanta copie dvd promozionali spet-tanti al vincitore dello scorso festival nazionale.

Gisonna è affezionato al nostro pubblico, perché la fi nale di agosto ha con-tribuito al suo ingresso a Made in Sud, trasmissione comica di successo nata sul canale Sky Comedy Central e recente-mente approdata su Rai Due. I perso-naggi che ha portato in televisione, da Dj Galeazzo al postino, fi no al distur-batore farmacista, l’hanno reso uno dei volti più apprezzati del panorama comi-co».

Quello con Gisonna non è però l’unico appuntamento in programma.

«C’è un altro evento per noi molto importante, ossia il decimo compleanno esatto di “Aurora Ridens”. Il 27 marzo del 2003, sul piccolo palco del Circolo Arci “Aurora” di Piazza Sant’Agostino, andò in scena la prima serata di un format che, dopo dieci edi-zioni, resta un punto di riferimento per la sperimentazione dei

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GLI APPUNTAMENTI INVERNALI TARGATI NOIDELLESCAR

UNA RISATA VI SCALDERÀ, GRASALVATORE GISONNA E “AUROR

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25IL SETTIMANALE DI AREZZO22 FEBBRAIO 2013

comici del Centro Italia. Nonostante le scopiazzature

che si vedono in giro, noi siamo pronti, con lo stesso spirito di

un tempo, a svolgere il ruolo di palestra per pezzi e battute nuove, provate di fronte a un pubblico reale.

La sala ogni volta gremita testimonia l’alto gradimento dell’ini-ziativa. I prossimi appuntamenti sono previsti il 20 e 27 marzo e il 3 e 10 aprile».

Qualche anticipazione per il prossimo futuro?«In questi giorni siamo impegnati nella registrazione di una nuo-

va trasmissione televisiva per uno dei più importanti canali tosca-ni, che sarà successivamente trasmessa anche da un canale Sky: il titolo, per il momento, resta top secret.

Possiamo anticipare solo che si tratta di una produ-zione comica con protagoni-sti Noidellescarpediverse e Alan&Lenny, accompagnati da un cast di circa trenta co-mici che si alterneranno in dieci puntate». www.noidelle-scarpediverse.blogspot.com

di Enrico [email protected]

SCARPEDIVERSE

GRAZIE A RORA RIDENS”

gg

DEPRESSIONE E VIE D’USCITAUna giornata dedicata a Santuzza Lischi Coradeschi

Giovedì 28 febbraio, dalle ore 15, presso la Sala dei Grandi del-la Provincia di Arezzo si terrà un omaggio a Santuzza Lischi

Coradeschi nel decennale della scomparsa.L’evento – dal titolo La scrittura: filo d’Arianna nel labirinto della de-

pressione? – è stato organizzato dalla Commissione Provinciale delle Pari Opportunità e comprenderà vari interventi sul tema della depres-sione, tra cui ricordiamo quelli del professor Luigi Cancrini, dello psi-chiatra Giampiero Cesari, del dirigente scolastico Alessandro Artini e della professoressa Laura Occhini.

La giornata sarà scandita anche dalla voce dell’attrice Alessandra Bedino, che leggerà alcuni scritti di Santuzza, e dalle testimonianze di persone che hanno conosciuto l’autrice da vicino, come la figlia Elisabetta Coradeschi e la giornalista Silvia Bardi.

Alle ore 17.30 verrà presentato da Natalia Cangi dell’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano il libro Per tutte le Beppe, racconto au-tobiografico della Lischi Coradeschi che narra della scoperta e della triste convivenza con lo spettro della “depressione reattiva”, che la por-terà sempre più a isolarsi dagli affetti familiari e dal mondo.

Solo l’incontro con altre donne affette dalla stessa malattia, tra cui compare il personaggio della Beppa, la porterà ad avvici-narsi alla psicoanalisi come possibile via di uscita dal tunnel e strumento per liberarsi dal senso di colpa e di vergogna con i quali spesso viene vissuta la depressione. La giornata terminerà con un dibattito che prevede l’intervento della classe V sezione A del Liceo Scientifico “Redi” di Arezzo.

Sara Gnassi

Page 26: Il Settimanale di Arezzo 136

26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

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27IL SETTIMANALE DI AREZZO22 FEBBRAIO 2013

Il Bacardi Cocktailuesto mese vi parlerò di un grande cocktail del passato, non molto in voga ai giorni nostri in quan-to soppiantato, nei gusti odierni, dai vari Mojto e Daiquiri; il Bacardi Cocktail. Ovviamente quasi tutte le nozioni storiche che riguardano i cocktail

sono per lo più leggende tramandate di bocca in bocca e arrivate ai giorni nostri infiocchettate a dovere, per accre-scere quell’aura di nostalgia e mistero che ha contribuito al loro successo, e anche a quello degli addetti ai lavori.

In alcuni casi, come nel nostro, esistono documenti scritti che ne attesta-no in parte la vericidità. Questo drink è originario degli anni Venti, quelli del

proibizionismo, quando una moltitudine di statunitensi si recava a Cuba per fare festa e farla in barba al governo americano. Fu il signor Bacardi in persona

che modificò un drink fatto con il gin sostituendolo con il suo rum, per tentare di inserire il proprio marchio in una ricetta di successo. La sua intuizione ebbe buon esito,

tanto che dopo la fine del proibizionismo, negli anni Trenta, l’apprezzamento di questo cocktail agevolò la diffusione del rum sul suolo americano. La Bacardi ovviamente non era l’unica azienda a importare rum negli Stati Uniti, e così molti barman sostituivano il loro distillato con quello di varie aziende; stanca e offesa per questo sviluppo, la compagnia cubana (dovuta trasferirsi in seguito a Porto Rico), per la prima volta nella storia portò la questione in giudizio. Nel 1936, con enorme soddisfazione e sentenza senza precedenti, la Corte Suprema dello Stato di New York sanciva una volta per tutte che per po-tersi chiamare “Bacardi Cocktail” il drink doveva essere miscelato con il rum della distilleria omo-nima, e che la sua sostituzione, senza avvisare il cliente, avrebbe costituito il reato di frode.

Il

pfare

Qa cura di

Alessandro Ferretti

Per domande, curiosità, richieste sul mondo dei cocktail e del bartending, contattate Alessandro Ferretti al 335/61.63.316, all’indirizzo bot tegadegl i i l lu s t r [email protected] oppure su Facebook “La Bottega degli Illustri “

Drops: BACARDI

BEFORE DINNER COCKTAIL – 4.5 cl Bacardi Rum White – 2 cl di succo fresco di lime – 1 cl di granatinaVersare tutti gli ingredienti nello sha-ker con cubetti di ghiaccio, agitare bene, filtrare nel bicchiere da cock-tail ghiacciato

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28 IL SETTIMANALE DI AREZZO 22 FEBBRAIO 2013

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ono cinque amici di Arezzo, forti, leali, per varie vicissitudini non si sono visti spesso ultimamente. Quattro di loro si ritrovano al ristorante e ordinano un Brunello di Montalcino e una grigliata di carne.

Giovanni, rappresentante di commercio, dopo vent’anni di matrimonio la moglie (ora ex) vive con i suoi fi gli e un riccone. L’estraneo, al contrario di lui, non è stato mai chiamato in causa né da avvocati né da psicologi.

Marco, consulente fi nanziario, ha un atteggiamento compulsivo, passa da una donna all’altra: non riesce a innamorarsi – dice – corteggiare lo sente come un dovere.

Si parla di assenteismo e Salvatore, impiegato, racconta che quattro anni fa si è fatto trasferire in un’altra Amministrazione a causa delle angherie subite da parte dei colleghi assenteisti. Stefano, operaio, li defi nisce “mangiapane”: «Li manderei sopra i tetti, o nei campi, questi scrocconi!».

«Ci vorrebbe la mia ex moglie a sistemarli per bene – scherza Giovanni, e continua con tono amaro. – Lavoro molto spesso fi no a notte fonda per garantire ai miei fi gli il mantenimento stabilito dal tribunale, e sarei un cattivo babbo… Brindiamo a tutti i bischeri [ride, nda]».

«Stasera, dimentichiamoci le beghe», dice Marco, e accarezza la testa a Stefano, che da un po’ ha la chierica.

«O faccela vedere la foto coi capelli lunghi! – Scoppiano tut-ti a ridere – Sembri un frate, ma dov’è il cordone?».

«Ah ah, bona questa!».Marco i capelli li ha tutti,

nerissimi, fi sico curato, sorriso accattivante. Giovanni ha esage-rato col Brunello, vi ha affogato i dispiaceri, per fortuna ci sono gli amici! «Suvvia Marco rac-contaci le novità amorose», dice Salvatore.

«Piaccio troppo alle ragazze, non so dire di no… Hai visto la biondina laggiù?».

«La vittima delle donne!».«Parla uno…».Salvatore annuisce pensieroso: ogni volta s’innamo-

ra e viene mollato. Rimpiange di essersene scappato lontano, ma si chiede come avrebbe potuto lottare in quell’Amministrazione da solo! Nel frattempo alcu-ni dirigenti sono stati indagati per frode: ma doveva andarsene lui. Manca all’appello Luca, brillante com-mercialista: il quinto amico, in ospedale dalla moglie.

Marco scruta con occhio malandrino la cameriera

ARETINI NEL NUOVO MILLENNIO

CINQUE UOMS

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di Ivana Marianna Pattavina

mentre porta via i piatti vuoti. Stefano lo rim-provera: «Quarant’anni e ti fai ancora riconosce-re, hai visto l’imbarazzo, poverina!». Prendono il dessert e il caffè. Squilla il cellulare di Marco… È lui, Luca: «Stanno bene tutte e due, la mi’ fi -gliola, è… è… na-na.nata! Vittoria pesa tre chi-li!»

«Vittoria, un’altra femmina!», ride Marco. Prende il cellulare Salvatore: «Preparati, caro il mio babbino, avrai un’altra donna per casa».

Giovanni, che per i fi gli si butterebbe nel fuo-co, commosso gli dice: «Non è un punto d’arri-vo, Luca, ma di partenza, dai un bacio a Vittoria e a tua moglie da parte mia». Ripensa a sua mo-glie, quanto può far soffrire una moglie…

Marco in passato aveva incontrato la persona giusta e l’ha mandata via, adesso è troppo tardi, il suo cuore è confuso.

Luca padre. A Stefano suona strano: uno che gioca alla fi nta guerra nei boschi, ritenendosi un atleta alternativo! «Adesso Rambo si calmerà», dice. La grinta del “guerriero” lascerà il posto alla tenerezza. Adesso avrà meno tempo per cene e ritrovi, con una bambina piccola.

La telefonata fi nisce e i quattro, anzi i cinque amici uniti nel bene e nel male sentono la forza della vita. Andranno a conoscerla, Vittoria, in-sieme, come fanno nelle occasioni importanti. Le dedicano un brindisi: Vittoria è la speranza!

OMINI A CENA

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di Gigi Paggetti

di Fabio Mugelli

chi

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roUNN’HABEMUS PIÙE EL PAPAM

«Te rendi conto, Beppe, ch’è successo?Solo perch’era vecchio e ’n po’ aciaccàto,el Papa… oh, dico, el Papa… s’è dimesso!Unn’ha commesso furti o peculato,

unn’è ’ndagato, unn’è sottoprocesso:ha ditto de sentisse inadeguatoa capo de la Chiesa che c’è adessoe, preso ’l su’ traìcche, se n’è andato.

Questo è un’omo davéro eccezionale!I nostri pàrlon d’ètica e morale,ma più son vecchj, inetti e ’nconcludenti,

più s’agràppeno co’ l’unghje e co’ dentia la poltrona. Che ’n fùsseno bonimanch’a firmàsse… le su’ di-missioni?»

di Leonardo Zanelli

il so

netto

Tutti o quasi, una volta, aveva-no galline che fornivano uova. Scorrazzavano libere e ci aiutava-no a combattere i piccoli nemici dell’orto. E quante volte da piccoli la mamma ci ha fatto un bello za-

baione, perché “ci fa bene”. Un bel giorno arrivaro-no le uova del supermercato, con le scadenze e gli antibiotici incorporati, e così perdemmo la capaci-tà di riconoscere un uovo. Le signore di una volta, quando andavano al mercato, valutavano la qualità dell’uovo mettendolo in acqua e guar-dando come galleggiava, senza porsi troppe domande su marchi o date di scadenza. L’uovo che ci fa bene è quel-lo fresco, dato da galline felicemente ruspanti. Non è che abbiamo frainteso il concetto di benessere?

cine

ma

la vig

netta

Looper ***Los Angeles 2044. Joe è un

looper, un killer che uccide su commissione persone man-date indietro dal 2074, anno in cui è possibile viaggiare nel tempo. All’improvviso però una delle vittime risulterà es-sere proprio lo stesso Joe, di trent’anni più vecchio. Un film di fantascienza capace di creare un mondo parallelo attraverso pochi affascinanti elementi, e di non perdersi in effetti da copertina.

Fin da subito infatti si percepisce il ricorso a un immaginario costruito con echi retrò che scivolano tra il western, il noir, il thriller, tutti legati insieme da una riconoscibile estetica da fumetto. Amori impossibili, teleci-nesi, attori in stato di grazia per un film che sorprende e funziona ben oltre le aspettative.

Jacopo Fabbroni

ti accompagnano in città (e a ballare!)

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