Il Settimanale di Arezzo 121

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WWW.FONDAZIONEMONNALISA.ORG LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO) 0575/1786102 - INFO@STRASICURA.EU ANNO III NUMERO 121 • VENERDÌ 26 OTTOBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO DI ANDREA BARDELLI SE GLI ALBERGHI ARETINI SE GLI ALBERGHI ARETINI CHIUDESSERO? CHIUDESSERO? vi aspettiamo ad vi aspettiamo ad ABIT.AR. ABIT.AR.! via Libbia 41/f, 52010 (AR) loc. Campoluci tel. 0575/364751 – fax 0575/364753 – [email protected] PORTE E FINESTRE BERNESCHI: SFUGGI ALLE CONVENZIONI

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Il Settimanale di Arezzo 121

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LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO)

0575/1786102 - [email protected]

ANNO III NUMERO 121 • VENERDÌ 26 OTTOBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO DI ANDREA BARDELLI

SE GLI ALBERGHI ARETINI SE GLI ALBERGHI ARETINI CHIUDESSERO?CHIUDESSERO?

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via Libbia 41/f, 52010 (AR) loc. Campolucitel. 0575/364751 – fax 0575/364753 – [email protected]

PORTE E FINESTRE BERNESCHI:SFUGGI ALLE CONVENZIONI

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 26 OTTOBRE 2012

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO III NUMERO 121 – VENERDÌ 26 OTTOBRE 2012

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected] TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

LA FONDAZIONE MONNALISA ONLUS,

IL “SETTIMANALE DI AREZZO” E LE

EDIZIONI GIORGIO VASARI SONO PARTNER NEL

PROMUOVERE LA CRESCITA DELLA

COMUNITÀ DI AREZZO E IL

BENESSERE DELLE PERSONE CHE VI

ABITANO

VITA DELLA CITTÀ3 Se gli alberghi aretini chiudessero? 4 Ora ad Arezzo è il turno di Bersani5 Il comitato “Acqua Pubblica” vuole far rispettare il volere degli aretini6 Riformisti aretini: «Ben venga il cambiamento, ma che sia per tutti»7 Un intero spazio dedicato al matrimonio

AREZZO’N’ROLL8 RiderSound, come nasce una band

FACOLTÀ DI PAROLA10 Pionta: quando la riqualificazione non basta

AREZZO SPORT13 VASARI RUGBY: bilancio positivo15 Leonardo Valenti campione italiano di trial16 Cerbai: «L’unione è l’unica medicina per curare lo sport»

17 Kettlebell, una palestra da tenere in mano18 L’emozione di giocare nei Pulcini della Sba 19 Stagione calcistica al femminile: nuovi acquisti e fusioni20 La Chimera Nuoto si presenta

CULTURA21 Rossana Podestà racconta Walter Bonatti 22 Indagare la realtà italiana al cinema: al via il nuovo ciclo di proiezioni organizzato dalla Società Storica Aretina23 La scultura di Ilinep a Castelsecco: il sito etrusco-romano sempre più “mostra a cielo aperto”

TRUCCO & PARRUCCO27 La purezza e l’essenza del Mare

L’ESPERTO RISPONDE28 L’assegno di mantenimento nelle separazioni personali dei coniugi

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO26 OTTOBRE 2012

a situazione per gli albergatori aretini continua a essere critica, nonostante la ridu-zione decisa dal Consiglio comunale dell’aliquota Imu, come testimonia la referente Confcommercio per il settore alberghiero, dottoressa Laura Lodone [nella foto a sinistra] «Non è ancora una riduzione che soddisfa gli albergatori, quella che vede un’abbassamento dell’aliquota dal

9,9 all’8,7 per mille. Durante le ultime elezioni amministative c’era stato l’incontro della categoria con gli allora candidati sindaco per comunicare la situazione già di diffi -coltà del settore alberghiero, poichè le rendite catastali erano già particolarmente onerose, e ciò rendeva diffi coltoso oltre che di-spendioso effettuare migliorie. Migliorie che sono necessarie per rendere competitive le strutture ricettive, alcune di queste tra l’al-tro obbligatorie per legge, ma che incidendo nel valore fondiario aumentano la pressione fi scale già importante».

I dati confermano la cri-ticità in cui versano questi esercizi.

«I dati ricavati da 11 delle 19 strutture presenti ad Arezzo non sono confortanti. Ad esempio, nel mese di febbraio 2012 si è registrata una fl essione negativa nelle entrate del 9,18% rispetto all’anno precedente, ad aprile del 6,95%, e solo piccoli sono stati i recuperi nei mesi estivi. Siamo grati al Comune che ha dato segno di attenzione alla categoria, ascoltando le nostre richieste: la riduzione c’è stata, ma di questi tempi non è abbastanza.

Inoltre, parlando a livello generale, occorrono più controlli in tutta la fi liera del turismo, l’abusivismo è un problema serio, secondo i dati Irpet [Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana, ndr], il 48% dei posti letto nella nostra regione è abusivo.

L’applicazione delle leggi, la concertazione di tutti i soggetti, l’attua-zione di politiche di supporto per il turismo sono necessarie. Il turismo spontaneo è morto e le strategie alla base del settore devono essere ri-pensate e adeguate all’offerta, stimolando la domanda non più di massa, ma di nicchia».

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 26 OTTOBRE 2012

di Cecilia Falchi

ono passate appena due settimane dalla fermata del cam-per di Renzi all’Auditorium di Arezzo Fiere e Congressi, e la nostra città aspetta ora l’arrivo di un altro candidato alle Primarie: il segretario del Partito Democratico Pierluigi

Bersani, la cui visita è prevista per le ore 18 di lunedì 29 ottobre in Piazza Risorgimento.

La coordinatrice del Comitato per Bersani di Arezzo, Francesca Lorenzoni, responsabile Sviluppo, Innovazione e Scuola del Pd Arezzo da un anno, insegnante di scuola superiore precaria e co-ordinatrice “orgogliosa dei precari”, come le piace defi nirsi, ci rac-conta questa ennesima tappa politica, che stavolta vedrà protago-nista il centro città.

«Da coordinatrice del Comitato Bersani insieme a Vittorio Martinelli, abbiamo deciso di organizzare il comizio del segretario Bersani nel cuore di Arezzo, abbiamo scelto una piazza del centro perchè per noi era importante coinvolgere la città anche per i commercianti, non bisogna dimenticare che queste manifestazio-

ni possono portare gente e avere effetti positivi anche sulle entrate dei negozi e dei vari esercenti.

Ovviamente in caso di piog-gia o di maltempo il segretario Pd potrà effettuare il suo discor-so al riparo nei locali della Borsa Merci. Invitiamo a partecipare tutti i cittadini interessati, gli altri Comitati per Bersani che si sono costituiti in provincia e tutti co-loro che vorranno avere le ultime delucidazioni, in attesa del primo turno delle Primarie, che si terrà il 25 novembre».

ORA AD AREZZO È IL TURNO DI BERSANI

S

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO26 OTTOBRE 2012

(continua a pag. 6)

bbiamo incontrato nuovamen-te Lucio Beloni, presidente del Comitato “Acqua Pubblica”, che ci ha detto la sua per quanto ri-

guarda le imminenti elezioni del presidente di Nuove Acque.

Le elezioni si terranno mercoledì 24 otto-bre, mentre il nostro articolo purtroppo usci-rà solamente due giorni dopo, impedendoci di potervi riportare in tempo il risultato.

Signor Beloni, quale pensa che sarà il ri-sultato delle elezioni?

«Noi, essendo un’organizzazione composta da cittadini guidati da un interesse comune, i quali non sono legati tra di loro da alcun tipo di partito politico, non ci auguriamo la vittoria di qualcuno sull’altro.

Speriamo soltanto che chi si occuperà della gestione dell’acqua, che non è cosa da poco, lo faccia nel migliore dei modi, rispettando il volere degli oltre 160.000 cittadini che si sono recati a votare».

Quindi voi per cosa vi battete?«Il nostro comitato è stato chiaro, ci aspettiamo che venga rispettato l’esito del referendum, non ne pos-

siamo più che il volere dei cittadini non venga preso in considerazione dai vertici del Partito Democratico; i nostri rappresentanti politici hanno perso il controllo della gestione, e in questo modo permettono al privato di infl uenzare tutto, logicamente è nel suo interesse poterne ricavare il massimo profi tto.

La parte privata, seppur in minoranza, controlla il consiglio di amministrazione formato da 9 consiglie-ri, 4 membri contro i 5 della parte pubblica, perché per deliberare occorrono 6 voti, quindi il privato ha praticamente diritto di veto. Inoltre sono state affi date azioni pubbliche alle banche facenti parte di Nuove Acqua spa, e possiamo immaginare cosa questo possa comportare. Noi vogliamo che la gente comune, come voi e me, inizi a reinteressarsi del bene comune che abbiamo e che faccia leva sui nostri politici, che devono [sottolinea la parola nel pronunciarla, nda] rispettarci».

IL COMITATO “ACQUA PUBBLICA” VUOLE FAR RISPETTARE IL VOLERE DEGLI ARETINI

di Michele Giuseppi

continua a pag. 5

A

foto di Claudio Tortorelli

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 26 OTTOBRE 2012

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ltre a Beloni abbiamo ascoltato le parole del presidente dei Riformisti Aretini Alessandro Caporali.

Domanda a bruciapelo: Caroti o Nannini?«Il nostro non è un discorso di persona, noi abbiamo pie-

na stima di Caroti, ma abbiamo la concezione di una necessità profonda di questa città di rinnovarsi. Noi non riteniamo che uno possa fare meglio dell’altro, quello che serve davvero è un cambiamento nel gruppo dirigente».

Che tipo di cambia-mento?

«È come se i citta-dini non abbiano una grande memoria, circa quindici anni fa quan-do Ricci era sindaco andava di moda la pri-vatizzazione, gli aretini lo hanno votato.

Abbiamo bisogno di una nuova generazione che porti aria nuova, non solo nella classe di-

rigente, ma anche tra i cittadini stessi».Caporali inoltre ci ha informato di alcuni progetti

che il proprio gruppo ha intenzione di intraprendere indipendentemente dal risultato delle elezioni, per cer-care di invertire una tendenza non ottimistica per la nostra città, che verranno resi noti nel prossimo futuro.

BEN VENGA IL CAMBIAMENTO, MA CHE SIA PER TUTTIPER I “RIFORMISTI ARETINI” NON CI SI STA OCCUPANDO DELLA PUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA

O di MicheleGiuseppi

Quali azioni concrete portate avanti?

«Abbiamo lanciato la campagna di “obbedienza civile” in tutta Italia».

In cosa consiste?«I cittadini dovrebbero

impegnarsi a pagare solo quello che è dovuto, ri-spettando la legge, quindi onorare tutte le voci del-la bolletta esclusa la voce della “remunerazione del capitale investito”. Equivale al profi tto garantito per legge, che è stato abrogato dall’esito referendario del 2011. Gli utenti dovrebbe-ro pagare solo quello che la legge prevede».

continua da pag. 5

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I coltelli sono affilati, le pentole sono pronte, come lo chef e lo staff … Torna “Chef on the road”, con un evento dal titolo “L’oro della cu-cina: lo Zafferano”.

Ecco chi sarà con noi: il presidente dei Macellai aretini Alberto Rossi, Velia De Angelis, Antonio Scaccio, Shady Hasbun, Francesca Burzi…

Ci saranno blogger come Shamira, le Pellegrine Artusi, Dolci & delizie di Giusy, Sole Nero, Pane e pomodoro, Willi, le Chicche di Cry, Giovanna con il suo cioccolato ci delizie-rà di profumi eccellenti, la nostra Tiziana Tinari con un’incatevole torta.

Sarà presente Solochef, lo sponsor di eccel-lenza che vestirà tutti noi con fantastiche divise personalizzate, lo Zafferano, il re dei re, sarà pre-sente all’evento, assieme a tante altre sorprese.

Lunedì 29 ottobre 2012, dalle 19.30 pres-so l’Osteria di Rendola (via di Rendola 89, Montevarchi, tel. 055 9707713 e 055 9707491, email [email protected]): ingresso aperto al pubblico per vedere noti chef all’opera!

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO26 OTTOBRE 2012

n intero spazio dedicato al matrimonio in tutti i suoi aspetti. Questo è il Salone degli Sposi di Arezzo che dal 31 ottobre fi no al 4 novembre sarà ospitato nel padiglione Petrarca del polo fi eristico aretino. Il Salone degli Sposi, realizzato in concomitanza con Abit.Ar., è un evento di Arezzo Fiere e Congressi realizzato

d’intesa con Cna, Confartigianato, Confcommercio e la collaborazione della Camera di Commercio di Arezzo. La manifestazione è una guida ideale al matrimonio e offre una panoramica completa sulle proposte e idee per il giorno più importante della propria vita. Il Salone degli Sposi di Arezzo permetterà ai futuri sposi di seguire il nutrito calendario di sfi late di abiti e accessori, seguire lezioni di make-up e acconciature, ascoltare i suggerimenti di galateo e bon ton per pianifi care il matrimonio con classe e originalità. Ma soprattutto, grazie all’ampia scelta merceologica, alla professionalità, all’esperienza e alla cura per i dettagli,

gli sposi potranno scegliere tra gli stand l’abito per lei, lui e per gli ospiti; ma anche bomboniere, partecipazioni, liste nozze, ad-dobbi fl oreali, fi no ai servizi fotografi ci, location e musica. Un costruttivo momento di incontro tra domanda e offerta per fare del Salone degli Sposi di Arezzo la guida ideale di tutte le fasi preparatorie del giorno del sì. «L’eleganza degli allestimenti e della location – dichiara il direttore di Arezzo Fiere e Congressi Raul Barbieri, – l’ampia scelta merceologica, la professionalità e l’esperienza dell’organizzazione distinguono il nostro evento da una moltitudine di analoghe iniziative presenti in tutta la Toscana. Per questo motivo, le migliori aziende del settore stanno sposando il nostro progetto che presenterà ai visitatori l’eccellenza di questo mercato». Cinque giorni di appuntamenti e incontri tematici durante i quali gli sposi, veri protagonisti della manifestazione, potranno realizzare i propri sogni e trovare tutte le risposte alle esigenze che un giorno così importante porta con sé.

Il Salone degli Sposi è infatti un vero e proprio contenitore di spunti, suggerimenti e tendenze, una vetrina che espone le migliori soluzioni del mercato “wedding”, per proporre ai futuri sposi tutte le novità nel campo dell’organizzazione dell’evento nu-ziale. Una risposta concreta ai sogni e alle aspettative che il matrimonio giustamente crea nei futuri sposi.

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 26 OTTOBRE 2012

a scena musicale aretina si arricchisce di una nuova band, pronta a farsi le ossa sui palchi del nostro territorio, pronta a uscire dalla “cantina” della sala prove, oramai divenuta una “prigione” da cui uscire, oltre, per spe-rimentare il suonare di fronte a un pubblico, con l’ansia/

adrenalina che ne deriva dall’interagire. Siamo con Matteo Bruschi, giovane brillante studente, appassio-nato di web e internet, musicista per passione, che ci confi da il suo amore e quella dei suoi compagni di band per la musica.

«All’inizio ci chiamavamo Toxic Waste [rifi uti tossici, nda]. Il nome era stato tirato fuori così per caso, dal vocabolario, solo per-chè non ci venivano in mente altri nomi e non sapevamo ancora su che genere ci saremmo spinti o cosa sarebbe venuto fuori alle prime, in sala prove.

Eravamo tutti nuovi, e dovevamo conoscerci bene, per il gene-re che saremmo andati a suonare. Diciamo che il nome era solo un tappabuchi momentaneo. Da pochi giorni abbiamo trovato il nome che più ci rispecchia... Ridersound. In inglese corretto do-vrebbe essere sound riders, ma abbiamo voluto mettere prima riders perchè vogliamo sottolineare il fatto che la nostra aspirazione è quella di “cavalcare” la musica.

Il nome in se stesso signifi ca appunto “piloti del sound”, della musica, cavalcatori della musica, proprio perchè dalle nostre pri-

L

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RIDERSOUND, COME NASCE

UNA BANDdi LucioMassai

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO26 OTTOBRE 2012

me canzoni che stiamo componendo, abbiamo notato che riusciamo a “pilotare”, a controllare la musica come vogliamo noi, e far uscire quel sound che più ci piace, con quello stile rock selvaggio proprio da poter cavalcare.

Il gruppo nasce verso novembre del 2010 con Francesca Benassi, perchè volevo creare un duetto per fare pianobar e basta. Parlando insieme si pensò di provare a mettere su un gruppo per fare solo canzoni anni Settanta-Ottanta, visto che l’idea del pianobar era impossibile per via dei costi Siae, permessi ecc. ecc... Poi, con Francesco Filippo Scortecci alla batteria, Marco Fratini al basso, Mirko Peruzzi alle tastiere, il gruppo è andato avanti con questa formazione fi no a luglio 2011, dopo aver fatto un live a Porta San Lorentino per la Settimana del Quartierista. Francesca Benassi a luglio è uscita dal gruppo per motivi personali, e noi abbiamo continuato a suonare senza cantante, o meglio cantavo io.

Al suo posto, è arrivata con noi la mia amica Sara Bovoli, brava cantante ma senza esperienza di band. Infi ne, al posto di Filippo Francesco Scortecci alla batteria è entrato il mio compagno di classe Ciro Alvino. Con lui il gruppo ha iniziato a comporre nuove canzoni.

Io trovo l’intro della canzone, il motivetto con la chitarra... Sara registra, ci adatta i testi che scrive e poi la sviluppiamo con tutto il gruppo. Per ora siamo a quota quattro canzoni composte da noi, e ne abbiamo altre due-tre in cantiere.

La formazione attuale è composta da me alla chitarra, Sara Bovoli alla voce, Mirko Peruzzi alle tastiere, Marco Fratini al basso e Ciro Alvino alla batteria».

Quindi le prime prove segnalano le scie musicali verso..?«Facciamo un tipo di rock “commerciale”, ascoltabile da tutti,

con chitarre distorte, il basso bello pompato e con tastiere... La voce femminile di Sara sarà accompagnata da una corista che stia-mo prendendo, in modo da creare una “stereofonia” di voci con controcanti, vocalizzi e quant’altro. A breve registreremo la nostra prima demo con quattro canzoni e due cover, in modo da mandar-le in giro per locali, eventi, live, provini per smuoverci un pò...».

Avete voglia di suonare davanti a un pubblico?«Ci piacerebbe fare dei live, perchè sennò suonare sempre in sala

prove ci rompe, ci divertiamo perchè amiamo la musica, siamo appassionati dalla musica, non perchè vogliamo sfondare e farne un lavoro.

Diciamo che ad Arezzo, quando viene organizzato qualcosa si trovano sempre le solite band a suonare, e non se ti presenti tu, band nuova… Per fortuna in estate ci sono abbastanza eventi a cui partecipare, sagre, feste, eventi, Settimane dei Quartieri…».

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 26 OTTOBRE 2012

on l’arrivo dell’autunno l’Università riprende a lavorare a pieno ritmo. Iniziano i corsi, i corridoi e le aule si riempiono di studenti, i Dipartimenti di professori e il viale del Pionta di auto, anche se in questo caso l’autunno non sembra essere l’unica stagione in cui si sviluppa la sosta selvaggia.

Argomento – quello della riqualifi cazione del Pionta – recentemente tornato alla ribalta anche in Consiglio comunale con l’interrogazione del consigliere Scatizzi all’assessore Dringoli, circa lo stato di degrado e di abbandono in cui versano parco, viali ed edifi ci annessi.

Che si debba fare qualcosa è indubbio, chi dovrà agire per risolvere la questione è o almeno è sempre stato un po’ meno chiaro. Forse il primo passo lo farà l’Università, attivando una sorta di varco per impedire l’accesso indiscriminato di vetture. Ma non sarà certo questo intervento a riqualifi care un’area della città in degrado, tanto meno applicando il solito gioco delle competenze territoriali tra Università, Usl, Comune, ecc. ecc. che di solito porta a un nulla di fatto.

Quello che manca in questa città, e non stiamo parlando solo per la questione Pionta, è il dialogo. La volontà di sedersi attorno a un tavolo e organizzarsi concretamente per fare qualcosa. Sembra che la crisi, la spending review, il blocco di stabilità, e chi più ne ha più ne metta, abbiano preso in ostaggio il buon senso, la volontà del fare rete, di parlarsi e ascoltarsi per fare le cose insieme.

La collaborazione tra enti, istitu-zioni e associazioni può assumere in questi tempi diffi cili un ruolo strategico. C’è un gran parlare, soprattutto negli ultimi tempi, su come rilanciare Arezzo nei prossi-mi anni, chi pensa al turismo, chi alle fi ere e ai convegni, qualcuno allo sport, insomma ogni aretino

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO26 OTTOBRE 2012

sembra avere la ricetta giusta. Ricette tutte molto interessan-ti ma spesso svincolate le une dalle altre, “o si fa questo o si fa quell’altro, anche perché poi tanto di soldi da spendere non ce ne sono”.

Non c’è un vero progetto condiviso da tutti, non si sa ancora quale sia la direzione su cui puntare. Non c’è un’idea di Arezzo a lungo termine. Così fare rete e progettare insieme diventa diffi -cile. Questo si può tradurre per una Facoltà o Università, ad esempio, in una diffi coltà nel capire quando modifi care i corsi di laurea per offrire una formazione attenta alle esigenze del territorio. Se per esempio si vuole rilanciare Arezzo come polo di attrazione turistica, non sarebbe male coinvolgere e rendere partecipe

il campus del Pionta, magari creando dei corsi anche da pochi crediti sulla storia e la cultura del nostro territorio, piuttosto che un master o un corso di formazione. Così da creare le competenze necessarie per poter suppor-tare turisti e visitatori.

Piccole cose, per carità, e sicuramente non risolutive, ma che sarebbero strumenti concreti per realizzare un progetto vero e a lungo termine.

L’Università dovrebbe essere una valore aggiunto, un centro accademico e culturale con cui parlare, confrontarsi e perché no, pianifi care insieme.

La città e gli aretini forse tutto ciò ancora non lo comprendono. Spesso l’Università aretina si è affacciata al di là del viale alberato e della Stazione, ma non sempre questa apertura è stata recepita o sfruttata a pieno.

In questo momento, se si vuole fare rete, se si vuole rilanciare la città bisogna pensare a un ruolo attivo e partecipe della nostra Università. Se poi si vuol pensare al Pionta solo quando si parla di parcheggi, siepi e lampioni da risistemare, allora va bene così.

ON BASTA

di Luca Piervenanzi

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1326 OTTOBRE 2012

e dovessimo identificare il Vasary Rugby attraverso un’immagine esplicativa, potrebbe essere quella di un uomo che, appena sveglio, distende gambe e braccia per sgranchirsi. È sostanzial-mente questo lo stato del movimento rugbistico di via dell’Acropoli: una storia che nasce nel 1982 e che da alcuni anni ha cercato di erigere un’impalcatura solida su cui costruire un progetto dura-turo e serio. I risultati non si sono fatti attendere.

A parlarci del presente e del futuro del Vasari Rugby, presieduto da Daniele Gelli, è il nuovo direttore tecnico Jean Luc Sans, uomo dal curriculum prestigioso e che di questo sport ha fatto la propria ragione di vita. Il francese era sbarcato in terra aretina l’anno scorso, chiamato per dare concreto sostegno con idee, esperienza e più ampio respiro all’ambizioso progetto societario.

Jean Luc, iniziamo dalla prima squadra: quali sono le principali novità?«Abbiamo deciso di avvicinare sia la Serie B sia la C1 per avere più giocatori e personale: una situazione

Scontinua a pag. 14

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14 26 OTTOBRE 2012

più fluida, in base alla quale potremo avvantag-giarci di un sostegno reciproco nonché di un ba-cino di atleti che potranno crescere assieme. Così anche dal punto di vista pedagogico è più como-do ed efficace.

Il nostro obiettivo stagionale sarà quello della sal-vezza: magari in tranquillità, posizionati a metà clas-sifica. Puntando chiaramente sui giovani».

Il lavoro sui giovani è quello che lei ha più a cuore. Qual è la situazione?

«Sono sempre di più i ragazzi che si iscrivono ai nostri corsi, anche se vogliamo crescere di più. L’Under 10 e l’Under 12 probabilmente vedranno la formazione di due squadre per categoria. L’Under 16 conta ben 33 tesserati, e in più ci avvaliamo della collaborazione con la franchigia di Trani. L’Under 20 per adesso è primo in classifica. In più, per la loro crescita sportiva e umana, continuo ad appoggiar-mi ad alcune grandi realtà in Francia».

Il progetto con le scuole?«Il lavoro che compiamo con i bambini delle

scuole medie e superiori è davvero fondamentale e incoraggiante. Questo progetto cerca di far invo-gliare i ragazzi a venire da noi, per questo sappia-mo quanto sia importante la formazione. I risultati, a oggi, premiano il nostro lavoro».

Jean Luc, un anno fa diceva sulle nostre pa-gine che “al Vasari ho trovato tanta gente di-sponibile e cordiale con una gran voglia di fare bene”. È ancora così?

«Il mio bilancio di un anno è positivo: la società è conviviale e permeata da un grandissimo spirito di collaborazione, piena di persone, volontari, entu-siaste e pronte a farsi in quattro per questa realtà. È

questo lo spirito giusto, l’humus per creare qualcosa di ancor più bello. Tra i nostri obiettivi: quello della formazione, migliorare la qualità del nostro settore giovanile e, magari, raggiungere un livello più alto con la prima squadra. La quantità c’è e il movimen-to lo vediamo crescere di giorno in giorno».

Punto debole?«Penso che ancora dobbiamo migliorarci sull’or-

ganizzazione che necessita di più rigore, coordina-zione e logica sul modo di lavorare. Il nostro proget-to è giovane ma c’è molta carne al fuoco: sta a noi fare attenzione a non bruciarla».

Così il Vasari Rugby mira a diventare un punto di riferimento in tutta la provincia. Ed è proprio per questo che il progetto, nato pochi anni fa, inizia a mettere radici ed espandersi: proprio come un gi-gante che, appena sveglio dopo un lungo riposo, cerca spazio distendendo braccia e gambe. Ma solo quando sarà in grado di aprire gli occhi, e sarà abbastanza forte da reggersi in piedi, solo allora i suoi sogni potranno divenire realtà

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1526 OTTOBRE 2012

a soli diciassette anni, ma si è già fatto valere in tutta Italia conquistando il titolo italiano di trial nella categoria Under 18, e il prossimo anno affronterà l’esordio tra i professionisti: è Leonardo Valenti, giovane

aretino di belle speranze.«La passione per il trial me l’ha trasmessa mio pa-

dre Andrea, e devo a lui tutto quello che so oggi – spiega il neocampione d’ Italia. – Negli ultimi due anni ero sempre arrivato a podio nella classifica ge-nerale, ma quest’anno sono riuscito a compiere un passo in avanti vincendo il titolo con cinque succes-si sulle sei prove disputate».

Davvero un bel traguardo raggiunto dall’aretino, il quale però pensa già alle prossime sfide che lo at-tendono. «Questa domenica a Barzio (in provincia di Lecco) si disputa il Trofeo delle Regioni e l’obiet-tivo di squadra è il podio: speriamo di ottenere un buon risultato».

«Poi – aggiunge il padre Andrea – il prossimo anno Leonardo disputerà il campionato Seniores, dove incrocerà tutti i migliori d’Italia: la speranza è che ot-

tenga buoni risultati, anche se, ovvia-mente, dobbiamo mantenere un pro-filo basso perché la categoria è molto difficile e richiede un allenamento molto più metodi-co e una grande costanza in gara. Nonché, e questo non sarebbe male, qualche aiutino in più degli sponsor

per affrontare le trasferte».

Valenti poi si sofferma sulla si-tuazione del trial italiano. «È una disciplina sviluppatasi princi-palmente al Nord: pratico il trial outdoor che si svolge nel-le vicinanze delle montagne, dove gli elementi da affronta-re sono tronchi, sassi, torrenti e zone boschive. Ho la fortu-na di allenarmi vicino a casa, sulla pista che la mia società – il Moto Club Bulldog Stella Azzurra – ha costruito da un po’ di anni, inoltre non perdo mai l’occasione per fare altra preparazione fisica pratican-do il motocross e l’enduro».

Un duro impegno per il ra-gazzo aretino e la famiglia che lo sostiene sempre, an-che per le lunghe trasferte da affrontare per gareggiare, che è sospinto dalla pas-sione per questo sport, e dalla volontà. Ripagato dai successi degli ultimi periodi, e dal fatto che da quattro anni Valenti fa parte della Maglia Azzurra, grande motivo d’orgoglio per tutti coloro che gli stanno intorno. Inoltre, altro motivo di vanto è por-tare in alto il nome di Arezzo: la speranza non na-scosta dei due Valenti è quella di ottenere un patro-cinio dal Comune, che per loro «sarebbe un grande segnale di riconoscimento e, allo stesso tempo, li renderebbe ancor più fieri di portare in giro il nome della nostra città».

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Leonardo Valenti campione italiano di trial di Alessio

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Il giovane aretino ha conquistato il titolo nella

categoria Under 18

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16 26 OTTOBRE 2012

in città (e a ballare!)

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in città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

L’elevato costo degli impianti, la difficoltà nel trovare sponsor e l’incremento degli oneri federali: sono queste le tre cause che hanno portato lo sport, nazionale e locale, verso l’attuale momento di “profonda cri-

si”. A sostenerlo è il presidente del comitato areti-no del Coni Giorgio Cerbai che in questa intervista suggerisce una soluzione per uscire dalla crisi.

Presidente, ma non esagera a parlare di “pro-fonda crisi”?

«Assolutamente no. Spesso i vertici federali esalta-no lo sport italiano come un modello da seguire, ma la realtà è ben diversa. La realtà viene dal basso, dallo sport di base, ed è una realtà che sta attra-versando un momento gravissimo, con centinaia di società che non ce la fanno a resistere e che devo-no frenare la propria attività».

In apertura abbiamo indicato tre cause: la pri-ma è l’elevato costo degli impianti.

«Nella gestione degli impianti i Comuni sono co-stretti a recuperare tutti i costi, e questo ovviamente grava sulle società sportive. Purtroppo la situazione dell’impiantistica non sembra lasciare speranza: soggetti privati che potrebbero costruire non ci sono, e lo stesso Coni è da anni che non ha i fondi per investire nelle palestre. In questo senso le socie-tà meritano un plauso, perché spesso si accollano gli oneri per la manutenzione e la messa a norma degli stessi impianti».

Andiamo per ordine: la difficoltà nel trovare gli sponsor.

«La crisi del Paese si ripercuote anche nello sport. Ad Arezzo abbiamo il caso eccezionale di Banca Etruria, che sostiene numerose società, altrimenti non c’è più nessuno disposto a pagare per le spon-sorizzazioni».

Infine c’è l’incremento degli oneri federali.«Le gare, le iscrizioni e i tesseramenti sono aumen-

tati in modo vertiginoso. Un altro dei problemi che fa lievitare i costi è il gran numero di società esistenti per ogni disciplina sportiva e la totale assenza della cultura della “polisportiva”, cioè di un unico orga-nismo che riunisce in sé più attività e che permette di abbattere le spese. Al contrario, nel nostro ter-ritorio assistiamo spesso a una frammentazione tra soggetti attivi nella stessa disciplina: spesso basta un dissenso per veder nascere una nuova società».

Intravede qualche soluzione?«Una delle mie proposte, accolta anche dal Coni

nazionale, prevede di trovare forme di incentivazio-ne per quelle società che collaborano per diminuire i costi generali e per migliorare la propria attività. Per sopravvivere è necessario unire le forze, e io mi farò sempre promotore delle sinergie tra le diverse realtà sportive».

L’unione è l’unica medicina per curare lo sport Il presidente Cerbai spiega la “profonda crisi” dello sport nazionale e locale

di Marco Cavini

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1726 OTTOBRE 2012

un mese dalla sua inaugu-razione, Freemove si è rive-lata un’idea vincente. Sono decine gli aretini che si sono iscritti agli innovativi corsi

di ginnastica organizzati da Simone Maggini, personal trainer specializzato in fitness funzionale. Freemove propo-ne un tipo di ginnastica personalizzata e calibrata alle esigenze di ogni singolo allievo, facendo perno su tutto il corpo e sui suoi movimenti attraverso eserci-zi che ricalcano le azioni eseguite da ognuno nella propria vita quotidiana, a corpo libero o con piccoli attrezzi.

Tra gli attrezzi utilizzati vi sono anche i kettlebell, palle di ghisa con una mani-glia, considerate dagli addetti ai lavori come una “pale-stra completa da tenere in una mano” e utilizzati sia nella preparazione atletica dagli sportivi professionisti che nello stesso fitness dalla gente comune.

Questi semplici attrezzi conferiscono forza, mas-sa, resistenza, esplosività e stabilità ai muscoli, at-traverso allenamenti unici che fanno perno sulla praticità e sull’ampia varietà di esercizi praticabili.

«Chiunque vo-glia migliorare la propria con-dizione fisica può usare i ket-tlebell – spiega Maggini. – Si tratta di un al-l e n a m e n t o che, pur essen-do faticoso, può portare grandi benefici a persone di ambedue i sessi e di tutte le età».

I kettlebell sono dunque attrezzi multifunzionali che possono essere utilizzati per raggiungere i più variegati scopi: lavorando su tutto il cor-po, permettono ai muscoli di mettersi in moto e portano importanti mi-glioramenti all’intero metabolismo attraverso il rafforzamento del core, la zona centrale del corpo da cui partono tutti i movimenti. «Imparare a lavorare con i kettlebell è veramente facile – conclude Maggini. – Una volta acquisiti gli esercizi di base e le tecniche elementari, il sog-getto diventa padrone del proprio corpo e dei propri movimenti: tutto

questo solo con l’uso di que-sta palla di ghisa, una vera e propria palestra in miniatura che può portare un enorme benessere psico-fisico».

L’attività di Freemove si svolge presso la palestra aretina della FlashDance (in via Ristoro 170); per ottene-re ulteriori informazioni e per iscriversi è possibile contatta-re Maggini al 328/28.97.952, visitare il sito www.freemove-arezzo.it o scrivere una mail a [email protected].

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Page 18: Il Settimanale di Arezzo 121

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mozione, gioco e scoperta sono i tre pilastri individuati dalla Scuola Basket Arezzo per permette-

re ai bambini del minibasket “Nova Verta” di appassio-narsi alla pallacanestro e di vivere lo sport come un vero e proprio divertimento.

Questi tre elementi si ritro-vano all’ennesimo potenza nei Pulcini, la categoria d’in-gresso nel minibasket che unisce i più piccoli atleti della Sba, quelli nati tra il 2006 e il 2007. Guidati dall’istruttore Paolo Bruschi, i Pulcini sono 16 bambini che vivono que-sto sport esclusivamente come un gioco e come un divertimento, senza le tecniche e le tattiche della vera pallacanestro.

«Il primo approccio allo sport deve basarsi puramente sull’emozione – spiega Bruschi. – Nei Pulcini gioca-no i bambini all’ultimo anno della scuola materna e al primo anno delle elementari, dunque piccoli atleti che venendo in palestra praticano la loro prima attività mo-toria: loro vivono le prime emozioni dello sport, le prime emozioni dello stare con gli altri, le prime emozioni di vivere una realtà diversa da quella familiare e scolastica.

Si tratta di una fascia d’età con cui è fondamentale svolgere una buona attività motoria, senza alcun riferimento alla pallacanestro, ma orientata a uno sviluppo armonioso e completo del bambino attraverso allenamenti con esercizi o percorsi tesi a migliorare la corsa, la coordinazione e i riflessi».

Gli allenamenti dei Pulcini, che si svolgono due volte alla settimana presso la pa-lestra della Sba a San Lorentino, prevedono percorsi e circuiti in cui, in maniera di-vertente, i bambini fanno le prime esperienze di palleggio e di lancio della palla; gli stessi palloni utilizzati sono spesso di forme e misure diverse per permettere all’atleta di usare strumenti diversificati e di sviluppare il tatto. Inoltre, a livello didattico, gli esercizi sono spesso calati in un mondo fantastico che propone ai bambini circuiti

diversi e giochi nuovi attra-verso la magia delle storie e delle favole.

«Con questi strumenti – conclude Bruschi, – per-mettiamo ai nostri bambi-ni di stare con gli altri, fare un’attività sana e iniziare ad appassionarsi alla pallaca-nestro».

Per informazioni o iscri-zioni, è possibile recarsi alla Segreteria della palestra (aperta ogni giorno dalle 16.00 alle 19.00) o contatta-re lo 0575/299719.

L’emozione di giocare nei Pulcini della Sba Gioco e divertimento sono i pilastri della categoria d’ingresso del minibasket “Nova Verta”: nei Pulcini giocano 16 bambini nati tra il 2006 e il 2007

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1926 OTTOBRE 2012

iamo soltanto all’inizio, ma la nuova stagione del calcio femminile si sta già dimostrando incredibilmente interessan-te agli occhi di esperti e tifosi. Le società aretine hanno in-fatti rimescolato le carte in tavola e stanno lavorando per offrire al pubblico momenti di grande sport. Come sempre,

la Stella Azzurra si conferma uno stabile punto di riferimento, grazie anche alla presenza di una scuola calcio che prosegue il proprio percorso ad ali spiegate.

Ma quest’anno le novità non mancano affatto: da un lato vedremo, infatti, le Giovanissime muoversi in un campionato esclusivamente femminile, dall’altro accoglieremo la nuova formazione della prima squa-dra, che vanta l’inserimento di giovani promosse dalla sezione Juniores e dei nuovi acquisti del calciomer-cato estivo, approdati alla Stella Azzurra dopo aver militato ai massimi livelli italiani. Stiamo parlando di giocatrici del calibro di Valeria Mazzola, reduce dalla Serie A, e della centrocampista Serena Patu che, nei mesi scorsi, abbiamo visto al timone della Nazionale italiana durante gli Europei di Helsinki. Con queste premesse il debutto della Stella Azzurra non poteva che essere scoppiettante. Infatti, dopo essersi aggiu-dicata i primi due incontri di Coppa Toscana, torneo che la vede campione in carica, domenica scorsa, la società aretina ha anche battuto il Sorgenti Labrone nella primo match del campionato di Serie C. «I risultati lo confermano – spiega Chiarini, – le basi per vivere la stagione da protagonisti ci sono».

L’altra novità del settore degna di nota arriva invece dai lidi dell’Arezzo Calcio Femminile che, dopo la sua storica affiliazione alla U.S Arezzo di calcio maschile, ha optato per la fusione con le Free Sisters. L’Arezzo CF, grazie al nuovo team presieduto da Chiara Tavanti e dal vice Massimo Tucci, si presenta così come una realtà inedita che sfrutterà questa stagione per lanciare numerosi progetti: un sistema di tessere per “soci sostenitori”, grazie alle quali raccogliere fondi da investire nel settore giovanile, iniziative con scuole e parrocchie ed eventi a sfondo sociale. «Il calcio femminile è uno sport pulito che merita un gran numero di praticanti e ora il nostro obiettivo è farlo crescere».

Sul piano prettamente sportivo, la nuova compagine aretina, dopo l’amara sconfitta subita al debutto in Coppa Toscana, ha rialzato coraggiosamente la testa nelle dome-niche successive, segnando ben 5 reti al Montecatini, e battendo in campionato le avversarie di Bagni di Lucca 3-1, tanto che la coach Silvia Municchi ha già dichiarato: «Posso contare su una rosa di alto livello: atlete dotate di tecnica e carattere». Con due squadre tanto motivate, come si fa a non attendere con ansia il primo derby?

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Stagione al femminile: nuovi acquisti e fusioni

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20 26 OTTOBRE 2012

a Chimera Nuoto si presen-ta. Sabato 27 ottobre, alle ore 14.45, è in programma al Centro Sport Chimera una cerimonia che avrà come

protagonisti tutti i tecnici e gli atle-ti della società aretina, e che darà ufficialmente il via alla nuova stagio-ne sportiva. L’evento, a cui saranno presenti anche il presidente del Coni Cerbai e il delegato provinciale della Fin Sordi, sarà coordinato dal direttore tecnico Marco Magara che, uno a uno, nominerà tutti i 200 ragazzi inseriti nei settori Propaganda, Agonistica e Master, le tre squadre della Chimera Nuoto. Una volta chiamati, gli atleti sfi-leranno insieme ai loro allenatori intorno alla piscina e si disporranno all’ini-zio delle corsie da cui, al termine della presentazione, si tufferanno in vasca

per iniziare un vero e proprio allenamento. «Organizzando questa cerimo-nia avevamo in mente numerosi scopi – spiega Magara. – Innanzitutto vogliamo dare ai genitori dei nostri atleti un’im-magine com-plessiva della Chimera Nuoto, presentando la società e tutti i suoi tecnici; oltre a questo, ritengo che riunire e far allenare insieme tutti i nostri 200 ragazzi serva per radi-care in loro un forte senso di gruppo e di squa-dra. Terminate le nuove iscrizioni e gli inserimenti

dei nuovi atleti, sono fortemente convinto che questa cerimonia rap-presenti un modo semplice ma signi-ficativo per iniziare ufficialmente la nuova stagione e per avvicinarci ai prossimi appuntamenti consapevo-li di far parte di una grande realtà come la Chimera Nuoto».

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, visitare il sito www.cen-t rospor tch imera.com , chiamare o scrivere un sms a Marco Magara al 347/42.49.641.

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LA CHIMERA NUOTO SI PRESENTA

LO STAFF TECNICO DELLA CHIMERA NUOTO

Direttore sportivo: Marco MagaraAllenatore Categoria e Master: Marco LicastroAllenatori Esordienti A e B: Elisabetta Alessandrini e Lorenzo BattiAllenatori Propaganda: Alberto Bertuccini, Angelo Solis Herrera, Lucia Moccia

Page 21: Il Settimanale di Arezzo 121

21IL SETTIMANALE DI AREZZO26 OTTOBRE 2012

rosegue il ciclo di incontri promossi dal Giardino delle Idee con i protagonisti del panorama letterario italiano. Sabato 27 ottobre è la volta di Rossana Podestà, ad Arezzo per presentare Walter Bonatti. Una vita libera, un libro fotografi co dedicato al suo compagno di tanti anni, edito da Rizzoli.

Rossana Podestà, nome d’arte di Carla Dora Podestà, appena sedicenne viene sco-perta dal regista Léonide Moguy durante il casting per Domani è un altro giorno: è l’inizio di una brillante carriera nella quale l’attrice girerà una sessantina di pellicole, in Italia e all’estero, ricoprendo ruoli di primo piano come Nausicaa nell’Ulisse di Camerini ed Elena di Troia nell’omonimo kolossal di Wise. Successivamente appare in Guardie e ladri con Totò, partecipa al fi lone Sette uomini d’oro e a una serie di for-tunate commedie dirette dall’ex marito Marco Vicario, che tuttavia la fanno disamo-rare del cinema. Dopo il divorzio dal regista si ritira per dedicarsi al nuovo compagno: il noto alpinista ed esploratore Walter Bonatti. «Walter ha riempito tutti i miei sogni – racconta la Podestà con parole incantate, – tra noi si era creata una rara alchimia ce-mentata dalle avventure condivise in tutto il mondo». Ma la legge italiana le ha vietato di assisterlo in punto di morte. «Il fatto di non potergli dare conforto è stato terribile», ricorda l’attrice, che non essendo sua moglie è stata allontanata dalla rianimazione.

A un anno di distanza dal triste evento, il libro ripercorre con testi e immagini le scalate e i viaggi nei cinque continenti, dando voce a pensieri ed emozioni. Gli oggetti foto-grafati recano l’impronta di un uomo straordi-nario, che si è misurato con pareti inviolate, è sopravvissuto a grandi tragedie, ha scoperto terre estreme e inospitali, si è avvicinato – con rispetto e curiosità – ad animali feroci e popoli primitivi. Il fatto che sia proprio la Podestà ad aver curato la stesura del libro consente di avere un punto di vista prezioso e intimo sulla vita del grande alpini-sta, spirito cristallino, libero e coerente.

Per saperne di più l’appuntamento è presso la “Sala delle Muse” del Museo di Arte Medievale e Moderna di via San Lorentino, a partire dalle ore 17. A moderare l’incontro Barbara Bianconi affi ancata da Fabio Mugelli.

ROSSANA PODESTÀ RACCONTA WALTER BONATTI E LA SUA VITA LIBERA

P di Chiara Marcelli

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22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 26 OTTOBRE 2012

P

INDAGARE LA REALTÀ ITALIANAAL VIA IL NUOVO CICLO DI PROIEZIONI ORGANIZSOCIETÀ STORICA ARETINA

rende il via venerdì 26 ottobre la rassegna Affari & Politica nell’Italia del secondo Dopoguerra, quattordicesima della serie “Cinema e storia”, organizzata dalla Società Storica Aretina in collabo-razione con il Circolo Artistico.Il ciclo, curato dall’esperto e studioso di cinema professor Ermanno Alpini, si compone di due

parti: la prima prevede quattro titoli, proiettati il venerdì sera alle ore 21.30 presso il Teatrino del Circolo Artistico di via de’ Redi 12.

L’iniziativa si propone di indagare gli stretti legami tra poli-tica, criminalità e associazioni a delinquere, mettendo in scena alcune delle vicende più oscure della società italiana dal dopo-guerra a oggi: la scelta dei titoli copre un arco temporale di cin-quant’anni di giochi e collusioni di potere.

Si apre venerdì 26 ottobre con Salvatore Giuliano di Francesco Rosi (1962), che tratta la vita e i delitti dell’omoni-mo bandito, ma soprattutto costituisce un’impietosa immagine della realtà siciliana degli anni Quaranta, tra mafi a, banditismo, politica ed economia.

Venerdì 9 novembre è in programma un secondo titolo diret-to da Rosi, il seguente Le mani sulla città (1963), vero capola-voro di cinema d’impegno civile premiato col Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Tra attori consumati e volti presi dalla strada di Napoli, uno dei primi fi lm a mostrare il malco-stume della politica alle spalle della gente, attraverso l’attualissi-ma vicenda del costruttore edile Eduardo Nottola.

Venerdì 30 novembre è la volta di Vajont di Renzo Martinelli (2001), primo fi lm catastrofi sta europeo,

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Page 23: Il Settimanale di Arezzo 121

23IL SETTIMANALE DI AREZZO26 OTTOBRE 2012

che intreccia denuncia e

spettacolo, cronaca e romanzo per portare sullo scher-mo la drammatica vicenda della frana che nel 1963 costò la vita a 1917 persone e la distruzione di tre paesi del Nordest, e la sua tragica natura di disastro annunciato.

La prima parte del ciclo si conclude venerdì 14 dicembre con Un eroe borghese di Michele Placido (1995), interpretato dallo stesso regista e da Fabrizio Bentivoglio: la vera storia dell’avvocato milanese Giorgio Ambrosoli, freddato nel 1979 per avere sco-perto i legami tra il fi nanziere Sindona e personaggi dell’ambiente politico, mafi oso e vaticano.

Un ritratto di un uomo mosso da una fi era passione civile, ispirato dal libro-inchiesta di Corrado Stajano.

Le proiezioni sono a ingresso gratuito e prevedo-no un dibattito conclusivo, in cui il pubblico aretino avrà occasione di rifl ettere e approfondire un tema attuale quale il malaffare in politica.

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ANA AL CINEMAANIZZATO DALLA

NOTTI INSONNI E PAUSE PRANZO

Un paradigma poetico della post-modernità

Se credete nelle pause pranzo e nella capacità di staccare dalle cose del mondo semplicemente volendolo, troverete

un piccolo vademecum di vita nel libro di Roberto Gennari, una silloge di poesie piccole e grandi ricavate nell’alveo di una giornata lavorativa e di una città.

Notti insonni e pause pranzo è un processo di decelerazio-ne che non per forza mette al centro la riflessione a tutti i costi, ma si fregia di agire sui muscoli prima che sul cervello. Il volume dell’autore aretino – da tasca, anzi da taschino – conosce l’uo-mo di questo tempo, sempre all’erta oltre i confini occidentali dei propri bioritmi.

I momenti della composizione, invece, sono quelli morti – o per lo meno più morti di altri, – quelli verdi delle relazioni o della serena indifferenza. Nell’intenzione di Gennari – che ha costruito il suo progetto letterario come puro recupero del gesto poetico ai tempi della post-modernità – le composizioni si ancorano alla realtà con la forza della descrizione.

Diviso in cinque sezioni fortemente caratteriz-zate, il libro non mira allo stile ma alla comunica-zione, richiamando a raccolta i lettori a un salot-to di reciproca comprensione, in cui non serve essere spiriti eletti per prendere la parola.

Basta aver vissuto. Valentina Tramutola

di Enrico Badii

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24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 26 OTTOBRE 2012

IL SITO ETRUSCO-ROMANO UNA MOSTRA A CIELO APERTLA SCULTURA DI ILINEP A

I l Parco Archeologico Naturalistico di Castelsecco si arricchisce di una nuova scultura monumentale. Accanto agli splendidi bronzi su soggetto mi-tologico di Amalia Ciardi Dupré, di proprietà dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dislocati sulla sommità del colle di San Cornelio dallo scorso

anno, è ormai pronta anche l’opera in pietra raffi guran-te La dea Uni che allatta Ercole adulto. Ne è auto-re Giovanni Pelini, alias Ilinep, scultore aretino che negli ultimi anni sta racco-gliendo ampi consensi di pubblico e critica. La mo-stra fi orentina del 2010, a Palazzo Panciatichi, e la partecipazione alla Biennale di Chianciano nel 2011, lo hanno consacrato come una delle fi gure più interessanti del panorama regionale.

Il 21 settembre 2011, proprio a Chianciano, Ilinep ha presentato il manifesto del Rifl essismo, una forma ar-tistica che si propone di trasferire l’azione del compor-tamento umano in un lavoro, rifl ettendovi debolezze e negatività da superare.

Incontriamo l’artista, al cospetto della sua nuova ope-ra, in una luminosa giornata d’ottobre.

«L’idea di questa scultura – ci racconta – nasce da una visita alle statue della Ciardi Dupré lo scorso anno. Maria Grazia Tonioni, presidente dell’associazione Castelsecco, mi propose di realizzare un’opera in loco.

Un monumento da mostrare a visitatori e scolaresche nelle sue varie fasi, dalla pietra grezza fi no alla scultura fi nita. Fui entusiasta dell’opportunità e a marzo di quest’anno ho cominciato a scolpire un blocco vergine, venuto fuori dai movimenti di terra eseguiti durante i lavori di recupero della collina dal punto di vista naturalistico».

Il tema: la dea Uni che allatta Ercole.«Lo spunto è venuto guardando l’arte etrusca, di cui sono un appassionato. In particolare mi aveva col-

pito un celebre specchio volterrano, che reca al centro un’incisione con questo soggetto. Ho pensato così di riproporlo per Castelsecco, visto che tra i templi presenti nella grande area santuariale, uno era dedicato alla suprema dea del pantheon etrusco».

Come fa un macigno informe a diventare l’opera che ammiriamo oggi?«Una volta posizionato, il blocco è stato lavorato con mezzi meccanici per la prima sbozzatura. Nella

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NO SEMPRE PIÙ ERTO

P A CASTELSECCOdi Marco

Botti

seconda fase, per i dettagli, mi sono avvalso di stru-menti manuali, in primis il mio fedele scalpello. Impregnanti e protettivi naturali sono serviti infi ne a lucidare la pietra e stendere una pa-tina che la preservi dagli agenti atmo-sferici.

È stato un lavo-ro impegnativo, ma il risultato fi -

nale mi appaga».Castelsecco. Sito archeologico e museo a cielo aperto. «Questo colle è affascinante ma ancora tutto da riscoprire. Inserire un’esposi-

zione permanente di statue, dove oltre ai bronzi della Dupré ci siano opere at-tinenti al luogo di altri scultori contemporanei, potrebbe essere una scelta rile-vante per il lancio defi nitivo del parco, in attesa dell’agognato recupero dell’area archeologica etrusco-romana, che renderebbe fruibile un tesoro di inestimabile valore». La scultura di Ilinep a Castelsecco sarà inaugurata, alla presenza delle autorità, sabato 10 novembre, alle ore 15.30. Un momento importante per tutti coloro che da anni lavorano alacremente per la valorizzazione del sito, e un nuovo tassello verso il riappropriamento da parte degli aretini del magico colle.

VEGPYRAMID JUNIORUn libro racconta la dieta che fa bene alla salute dei più giovani

Venerdì 26 ottobre, alle ore 20.30, presso la li-breria Feltrinelli di via Cavour, il medico e pedia-

tra Leonardo Pinelli presenterà il libro Vegpyramid Junior (Edizioni Sonda).

Una guida adatta a tutta la famiglia, che illustra i benefici di una dieta vegetariana fin dall’età pedia-trica, sfatando molti pregiudizi e dando informazioni nutrizionali per intraprendere una dieta e uno stile di vita sano.

Insieme a Ilaria Fasan, dietista dedicata alla nu-trizione pediatrica e a Luciana Barnoni, dirigen-te medico e specialista in Neurologia, Geriatria e Gerontologia, il libro vuole accompagnare i genitori nel percorso alimentare dei figli. Durante l’evento, organizzato in collaborazione con la Lav di Arezzo, si potranno degustare assaggi veg.

Leonardo Pinelli è professore di Pediatria Preventiva e Sociale e direttore Servizio di Diabetologia, Nutrizione clinica e Obesità all’Univer-sità di Verona. Autore di oltre 250 pub-blicazioni scientifiche su riviste inter-nazionali e nazionali, è vicepresidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana-SSNV.

Chiara Savarino

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GI segreti di un equilibrio perfetto: oligoelementi, alghe e acqua di sorgente marina. Il Mare

li effetti benefici del mare erano conosciuti già nell’an-tichità da greci, romani ed egizi. I bagni di mare e fan-go marino venivano consigliati per curare piaghe e per conservare la bellezza del corpo, Plinio il vecchio scri-veva: “I bagni di mare eccitano e sviluppano il corpo”.

Oggi la talassoterapia è tornata in auge non solo per la cura di patologie artroreumatiche, del ricambio, stress e sindromi neuro-ansiose, ma anche per il recupero e il mantenimento del benessere dell’organismo… L’acqua di mare ha numerose proprietà legate proprio alla sua composizione, svolge un’azione vitalizzante, deter-gente e antibatterica. Se pensiamo alla composizione del nostro

organismo, composto per il 70% da liquidi, la talassoterapia può essere considerata come un modo per ritrovare l’equilibrio biologico perduto.

Oltre che in ambito medico, la talassoterapia è usata nei centri estetici per la cura e il benessere del corpo; inoltre viene usata per trattare cute e capelli nei saloni d’acconciatura all’avanguardia.

La talassoterapia usata nei saloni unisce i benefici del mare, ricchi di oligoelementi, vitamine, sali minerali e alghe, agli oli essenziali. I “Fanghi”: un mix di Talasso e Aromatherapy, che oltre a un’azione mirata, coinvol-ge globalmente i sensi; immaginate il piacere del rituale unito all’effica-cia del trattamento.

Il fango svolge tre azioni fondamentali: depura, nutre e stimola con un’azione a fisarmonica sulla cute, purificandola in modo profondo, as-

sorbendo le impurità e rilasciando gli attivi che apportano nutrimento mentre agiscono su tre livelli, ener-getico, mentale e fisico. Questo trattamento, suddiviso in quattro menù, risponde a quattro anomalie dif-ferenti: cute con forfora, cute grassa, cute sensibile, capelli tendenti alla caduta. Comprende quattro fasi: 1) accoglienza, 2) applicazione del prodotto specifico per ogni anomalia, 3) massaggio specifico, 4) congedo. Un capello bello e luminoso deriva da una cute sana…

Immaginate un luogo tra quattro pareti, ma senza confini… Un luogo dove il gesto più piccolo si trasfor-ma nell’esperienza più grande… Un momento di benessere tutto per noi.

Anna Maria Magrini per Acconciature Astra

Trucco & Parrucco

La purezza e l’essenza La purezza e l’essenza del Maredel Mare

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a separazione dei coniugi rappresenta quella situazione di legale sospensione dei doveri reciproci dei coniugi (assistenza morale, coabitazione e fedeltà), salvo quelli di assistenza e di rispetto. Quando marito e moglie decidono di separarsi sorgono, accanto all’eventuale questione inerente l’affi damento dei fi gli, complesse problematiche di natura economica, quali la divisione dei beni, l’assegnazione

della casa coniugale e la determinazione dell’assegno di mantenimento da porre a carico del coniuge econo-micamente più forte.

Queste decisioni possono essere prese di comune accordo tra i coniugi, confl uendo nella procedura di separazione consensuale (processo nel quale il Tribunale provvede a omologare le decisioni stabilite tra le parti), oppure, in mancanza di accordo, si addiverrà a una separazione giudiziale (giudizio nel quale è il Tribunale stesso a dirimere tutte le controversie familiari).

QUANDO PUÒ ESSERE RICHIESTO L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO?

L’art. 156 Codice Civile prevede per il co-niuge, a cui non sia addebitabile la separazione, “il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri”.

Per mantenimento si intende tutto quanto ri-sulti indispensabile alla conservazione del tenore di vita avuto in costanza di matrimonio, inteso non tanto come l’identica conservazione della posizione economica goduta dai coniugi duran-te l’unione matrimoniale, ma come un parame-tro di orientamento indispensabile a scongiura-re posizioni di squilibrio dopo la sepa razione.

Al coniuge, per avere diritto al mantenimen-to, non deve essere addebitata alcuna responsabilità nella separazione, cioè non deve avere violato i doveri coniugali durante la vita matrimoniale. Il medesimo, inoltre, deve dimostrare di versare in una situazione di disagio economico, circostanza che deve far riferimento alla propria sfera patrimoniale e lavorativa.

Il coniuge a cui viene richiesto l’assegno deve, invece, essere necessariamente ritenuto capace di poterlo corrispondere, in base alle proprie capacità lavorative e reddituali.

COME SI DEVE DETERMINARE L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO?L’assegno di mantenimento viene disposto dal Tribunale adito che determinerà obiettivamente il suo

ammontare facendo riferimento:1) ai redditi e al patrimonio delle parti: l’entità dell’assegno va valutata con riferimento all’intera consisten-

za patrimoniale dei coniugi (retribuzioni lavorative, conti correnti, mobili e immobili…);2) al bisogno del benefi ciario: i redditi propri di un coniuge devono essere insuffi cienti a garantirgli di man-

tenere il regime di vita goduto in costanza di matrimonio;3) alla casa coniugale: l’assegnaz ione della casa coniugale a favore di un coniuge ed a carico dell’altro è una

circostanza che dovrà essere tenuta in considerazione per la determinazione dell’assegno; pertanto l’obbli-gato dovrà versare una somma inferiore a favore del benefi ciario sia dell’assegno di mantenimento sia della casa coniugale.

L’ASSEGNO DI MANTENIMEPERSONALI DEI CONIUGI

L

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO26 OTTOBRE 2012

a cura dell’avv. Giacomo Chiuchini

L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO È MODIFICABILE?

Stante la natura assistenziale dell’assegno, il Codice Civile stabilisce che i provvedi-menti dettati dal giu dice in sede di separa-zione possono essere sempre revocati o mo-difi cati in caso di sopravvenienza di giustifi -cati motivi e su istanza di parte.

Pertanto, in caso di modifi ca delle condizioni economiche di uno dei coniugi potrà essere richiesta giudizialmente la variazio-ne dell’assegno di mantenimento.

A tale riguardo, è interessante evidenziare che recentemente la Cassazione ha affermato che, in caso di presenza di una nuova convivenza more uxorio da parte del coniuge benefi ciario dell’as-segno, il coniuge obbligato può richiedere la riduzione o la sop-pressione dell’assegno di mantenimento.

LA TUTELA DELL’ASSEGNONell’ipotesi in cui esista il pericolo che l’obbligato si sottragga

al dovere di versare la somma, il giudice può imporre che questi dia garanzie reali (pegno, ipoteca) oppure personali (fi deiussione). Inoltre, può essere richiesta la cosiddetta distrazione dei redditi da lavoro, ovverosia che l’assegno di mantenimento venga versato direttamente dal datore di lavoro del coniuge obbligato.

Sono inoltre vietate le sospensioni arbitrarie e non autorizzate della corresponsione dell’assegno da parte del coniuge obbligato, il quale in tali casi, oltre ad essere passibile di conseguenze civili, rischia la reclusione fi no a 1 anno o la multa da 103 a 1032 euro, per la violazione degli obblighi di assistenza familiare di cui all’art. 570 Codice Penale. Avv. Giacomo Chiuchini [Avvocato del Foro di Arezzo]

Per porre domande inerenti all’inserto odierno, scrivete all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

MENTO NELLE SEPARAZIONI

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30 IL SETTIMANALE DI AREZZO 26 OTTOBRE 2012

Casa Famiglia Belvedere...sarà come stare a casa...via Montecchio 221, loc. Falciano Subbiano (AR)0575/42.21.01334/92.91.475

di Fabio Mugelli

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roEL NASO DE PINOCCHIO

«Birlusconi ha ditto che ’l bunga bungaè nato da ’no scherzo, ’na battuta,che i giornali l’han fatta troppo lunga,che ’nn’ha mai fatto vita dissoluta,

che si la storia ancora se prolunga,un se rialzarà più da la caduta…»

«Puarìno, el Cavaglière! Si l’alùngael naso… Pinocchio l’ha bell’aùta!»

«L’ha giùro, Beppe… è solo ’na cungiùrape’ ffalli fare ’na brutta figura.Lù, a quéle feste, un putìva ballare,

perch’aìva un fioretto da scontare…»«Quélo lì, Tónio, più è mis-

so a le strette,più li vien meglio dì lle barzellette»

XIV Maratonina “Città di Arezzo”

Domenica 28 Ottobre al via da piazza Guido Monaco, a partire dalle ore 10. Fabio Sinatti dell’U.P. Policiano: «L’iniziativa è spettacolare, si

registrano presenze da Etiopia, Kenia, Marocco e Ruanda ma anche da Usa, Ungheria, Inghilterra e Australia. Arezzo ottiene visibilità internazionale e quest’anno anche mediatica, visto che le telecamere Rai saranno sul posto per fare riprese che saranno trasmesse nei giorni a seguire». L’evento è organizza-to da U.P. Policiano, Comune, Asl 8 e Associazione Diabetici Aretini, colla-borano inoltre l’Ordine provinciale dei Medici e dei Farmacisti di Arezzo. di Leonardo Zanelli

di Lucio Massai

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Killer Joe ****Un blitz cinematografi co

magistrale, sferzante e trauma-ticamente incisivo, dove il noir d’autore si conferma il genere principe per esplorare i recessi dell’animo umano. Il dicianno-vesimo lungometraggio di William Friedkin è trat-to da una pièce teatrale scritta e messa in scena nel 1993 da Tracy Letts e girato digitalmente con una camera Arri Alexa in soli 26 giorni. Atmosfere we-stern e un cast da incorniciare, Killer Joe è un’inarre-stabile progressione verso l’annichilimento di qual-siasi visione buonista e consolatoria. Una “famiglia” immaginata come ful-cro del raggelante azzeramento di ogni forma di relazione umana.

Jacopo Fabbroni

Da maggio a ottobre inoltra-to è possibile trovare i Porcini. I primi compaiono soprattut-to nei castagneti e talvolta nelle faggete ma anche in zone dal clima mite, a bassa quota e poco distanti dal mare. La na-

scita, a questo punto, proseguirà per tutto il mese di giugno, a seconda delle condizioni meteorologiche, e man mano che la temperatura aumenta, dovremo salire di quota fi no alle faggete. In luglio si posso-no trovare fi no ai 1000. È ad agosto che il porcino riposa, a parte qualche caso sporadico nei querceti, nelle fag-gete più umide e nei boschi di abete prossimi ai 2000. Con la giusta dose di pioggia e sole a settembre-ottobre avremo una vera e propria esplosione.

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