Il Settimanale di Arezzo 116

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WWW.FONDAZIONEMONNALISA.ORG LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO) 0575/1786102 - INFO@STRASICURA.EU ANNO III NUMERO 116 • VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO DI ANDREA BARDELLI PARCHEGGI PARCHEGGI CHE PASSIONE CHE PASSIONE UFFICIO POSTALE via Guadagnoli 37 0575/302676 www.swisspost.it SPEDIZIONI IN TUTTO IL MONDO

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Il Settimanale di Arezzo 116

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LOC. MONTECCHIO VESPONI, CASTIGLION FIORENTINO (AREZZO)

0575/1786102 - [email protected]

ANNO III NUMERO 116 • VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO DI ANDREA BARDELLI

PARCHEGGI PARCHEGGI CHE PASSIONECHE PASSIONE

UFFICIO POSTALE

via Guadagnoli

37

0575/302676 www.swisspost.it

SPEDIZIONI IN TUTTO IL MONDO

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 SETTEMBRE 2012

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO III NUMERO 116 – VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARI-NO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected] TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

LA FONDAZIONE MONNALISA ONLUS,

IL “SETTIMANALE DI AREZZO” E LE

EDIZIONI GIORGIO VASARI SONO PARTNER NEL

PROMUOVERE LA CRESCITA DELLA

COMUNITÀ DI AREZZO E IL

BENESSERE DELLE PERSONE CHE VI

ABITANO

VITA DELLA CITTÀ3-4 I cittadini e il consigliere Nofri commentano l’in-troduzione della sosta giornaliera nel parcheggio di via Pietri5 Stare in gruppo cucinando: quando grazie a un percorso di cucina si creano altre cose6 I veri “costi” della politica…7 Dignità del lavoro: un filo invisibile che ci lega tutti10 Mario Prato, tuttofare di Arezzo26 Scoprire il mondo del vino in cinque lezioni

NON PIÙ PAROLE OMAI8 I risultati dei giostratori aretini

AREZZO SPORT13 ALESSIA MARTINI: quando la salita si fa dura15 Mondiali di Valkemburg: Nocentini c’è16 Il podologo: che cosa è la Podologia?17 Il settebello del Volley 8818 Arezzo, la strada è già in salita

19 Il Giotto diventa “Top School”20 Aretini di tutte le età al Centro Sport Chimera

CULTURA21 Il Teatro di Zucchero22 Il primo romanzo di Silvia Daveri ci trascina in una storia oscura della Francia settecentesca23 Volo radente: viaggio nella Toscana più bella con Pasquale Marzelli24 Rinascere grazie alle proprie passioni: la storia di Danny Bonicolini25 Ri-creazione nella Casa del Tesoro: un museo a misura di bambino nel cuore di Arezzo

COCKTAILS & DREAMS27 il “Bartender”

L’ESPERTO RISPONDE28 RC Auto: addio al risarcimento del danno per il colpo di frusta?

IN QUESTO NUMEROIN QUESTO NUMERO

a servizio di aziende, editoria, pubblicità

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

assessore Franco Dringoli ha an-nunciato che per la prossima Fiera Antiquaria il parcheggio di via Pietri sarà già predisposto per la sosta

giornaliera, così da incontrare le esigenze dei turisti, ma anche dei cittadini residenti che comodamente potranno parcheggiare senza l’ansia delle quattro ore massime previste al momento.

Abbiamo chiesto cosa ne pensano i citta-dini di questo cambiamento e dell’ulteriore proposta del consigliere comunale del Pd Pilade Nofri, che già aveva sollevato il proble-ma per il parcheggio di via Pietri, di estendere questa possibilità anche agli altri parcheggi limitrofi al centro.

Ilaria, 25 anni, segretaria: «I parcheggi ad Arezzo ci sono, ma il fatto che siano prin-cipalmente a pagamento e non sia prevista molte volte una tariffa forfettaria per tutto il giorno di certo non aiuta i turisti a fermarsi di più in città. Inoltre la scomodità è anche per noi che viviamo in città, non sempre infatti riusciamo a prevedere quanto a lungo ci fermiamo in centro».

Serena, 27 anni, studentessa: «Io vivo in Val Di Chiana, e quando vengo ad Arezzo per andare in biblio-teca a studiare o per altri motivi, ho problemi a capire dove lasciare la macchina tutto il giorno, fi no a che non era a pagamento era comodo il parcheggio delle scale mobili. Il limite di tempo di quattro ore è mag-giormente limitativo per coloro che vengono da fuori».

L’opinione comune sembra confermare l’appoggio dei cittadini al prolungamento dell’orario di sosta, e anche alla promessa di un abbonamento mensile per i lavoratori del centro storico che come sottolinea Matteo, 32 anni, dottorando in Storia: «Non possono uscire dal lavoro allo scadere delle quattro ore per ripagare il parcheggio. Non è soltanto scomodo, ma anche dispendioso a livello economico pagare a ora».

I CITTADINI COMMENTANO L’INTRODUZIONE DELLA SOSTA GIORNALIERA NEL PARCHEGGIO DI VIA PIETRI

L’di Cecilia

Falchi

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 SETTEMBRE 2012

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ilade Nofri, consigliere comunale del Pd, lo scorso 14 settembre aveva espresso la sua opinione riguardo al parcheggio in via Pietri, dai primi di agosto diventato a pagamento, e al fatto che la sosta massima previ-

sta fosse di sole quattro ore. In un comunicato ha infatti defi -nito questa disposizione inap-propriata per i cittadini che per lavoro devono lasciare la macchina parcheggiata tutto il giorno, e per i turisti che in quattro ore non possono visi-tare tranquillamente la città, arrecando così un danno anche ad attività nostrane quali ristoranti e negozi.

L’assessore Franco Dringoli ha subito raccolto la richiesta di Nofri di adottare anche una sosta giornaliera, e ha promes-so di renderla effettiva entro la prossima Fiera Antiquaria e predisporre pure un abbonamento per i lavoratori del centro storico.

«Sono molto contento della reazione tempestiva dell’as-sessore Dringoli – ha commentato la notizia il consigliere Nofri: – la mia era una puntualizzazione naturale, mi sem-brava insolito che un parcheggio così vicino al centro storico non prevedesse una tariffa giornaliera come avviene in molte altre città italiane ed estere, che incentivano il turismo con agevolazioni, fondamentali in un momento di crisi come quello odierno.

Nella nostra città il turismo è stato per troppo tempo tra-scurato in favore di altri settori come quello dell’oro, che erano trainanti per l’economia di Arezzo, ma oggi che non lo sono più gli ammi-nistratori devono

essere ancora più propo-sitivi nel cercare nuove alternative per far ripar-tire la nostra economia. Suggerisco comunque di estendere il giornaliero anche a tutti gli altri par-cheggi adiacenti al centro storico, perché sia il pun-to di partenza per favorire lo sviluppo del turismo».

di Cecilia Falchi

P

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

iamo andati a fare due chiacchiere con Shady Hasbun, chef del locale “Le Rotte Ghiotte”, a

proposito dell’esperienza del “cu-cinare sociale”, o meglio, socializ-zando. Ci accoglie su uno dei di-vani – esotici e familiari al tempo stesso – che arredano il ristorante e ci spiega meglio.

«La nostra non è una vera e pro-pria scuola di cucina, ma un social cooking, un cucinare in maniera sociale. Non volevamo lasciare l’aggettivo social solo su internet ma uscire dalla Rete e stringersi la mano, prendere l’aperitivo alle 19.30, l’orario d’incontro dei par-tecipanti, godersi cinque minuti di convivialità ogni volta per crea-re subito un rapporto.

La cosa più bella è quando si crea un gruppo veramente coeso, che prima della gara si incontra nelle case dei partecipanti a pro-vare le ricette. È successo in due occasioni».

Come funziona?«La prima fase è andata da feb-

braio fi no a giugno scorso: abbia-mo fatto 4 corsi, uno consecutivo all’altro, in cui due gruppi parte-cipavano contemporaneamente, un martedì sì e un martedì no. Al termine c’è la gara, forse la cosa più bella, perché quel che più conta non è cosa cucinare ma come cucinare: cucinare diverten-dosi. Abbiamo dieci partecipanti per volta, ognuno dei quali ha la propria postazione di lavoro, la

propria a t t r e z -za tura , d e c i d e autonomamente come costruire la ricetta che gli do. Decidiamo di fare la pasta fresca? Non è che dico “3 millimetri, 4 milli-metri…”. Se uno vuole fare una tagliatella o una pappardella è uguale. Insegniamo tecniche di taglio, e raccontiamo nel frattem-po aneddoti su storia e geografi a dei piatti.

Di solito facciamo due ricette in due ore, poi riuniamo tutti i tavoli e si fa una cena conviviale, quindi tutto il divertimento lega-to alla preparazione, alla gestione, ecc. sfocia nella cena fi nale preparata dai partecipanti. È un’idea diversa: col costo di una cena si fa anche le-zione».

Che riscontri avete avu-to?

«La gente è molto con-tenta, ha addirittura chie-sto – dal momento che ripartiamo il 25 settembre e il 2 ottobre – di farlo da un livello superiore. Infatti nei prossimi corsi modifi -cheremo le ricette via via: ad esempio si parte dalla pasta fresca, al livello suc-cessivo facciamo un bel tortello alla casentinese, o un raviolo.

Ho voluto dare la possi-bilità di iscriversi prima a

persone nuove, per poter allargare la cerchia di amicizie. Chi ha già partecipato e voleva reiscriversi ora lo farà sicuramente a febbraio, quando partiremo con un nuovo pacchetto di lezioni».

Qualche riferimento per il prossimo corso?

«Chi vuol partecipare può con-tattarci allo 0575 26187 o al 349 7626314, o venire direttamen-te qui alle Rotte Ghiotte [in via Monte Falterona 34, ndr]. Sono rimasti pochissimi posti per i cor-si che partono adesso, ma si può già iscriversi ai prossimi».

SSTARE IN GRUPPO

CUCINANDOQUANDO GRAZIE A UN PERCORSO DI

CUCINA SI CREANO ALTRE COSE

di Francesco Ciabatti

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 SETTEMBRE 2012

IL RIFUGIO DELIL RIFUGIO DELBUONGUSTAIOBUONGUSTAIO

Bellissima veduta, ritroverete i veri sapori toscani di una volta. Pizza cotta a legna e carne alla GRIGLIA, non alla piastra. Cercaci su e

loc. Le Doccieloc. Le DoccieCasavecchia di CapolonaCasavecchia di Capolona

0575 1827215 0575 1827215

entre partiti, categorie e istituzioni lavorano alacremente per l’autonomia della Provincia aretina, contrapposta all’indiscriminato piano di accorpamento ide-ato dal governatore Rossi, sempre in tema di spending review, torna d’attualità

un leitmotiv “immortale”, da qualche anno a questa parte: i costi delle società partecipate del Comune di Arezzo.

Un tema di rifl essione che dovrebbe divenire centrale in un periodo in cui si vanno a “tagliare” o ridurre, seppur indirettamente, i servizi al cittadino. Si cerca di sopprimere le Province, ma si escludono così ipotesi più “intelligenti” e di mediazione, come una seria e rigorosa razionalizzazione organizzativa interna della spe-sa di denaro pubblico dei singoli enti esistenti.

Bene fa dunque il consigliere comunale dell’Udc Luigi Scatizzi a richia-mare l’urgenza di un processo di razionalizzazione delle Partecipate.

Anche perché a ben vedere nel Comune non ce ne sono certo poche: ben 67, secondo quanto riportato da un recente studio condotto dall’Udc regionale. Laddove si potrebbe sicuramente abbattere il costo e il numero delle società non più “decisive”, così come quello dei membri dei CdA, razionalizzando servizi e competenze.

Una volontà generale di riorganizzazione condivisa anche dal sindaco Fanfani.

Saranno però d’accordo i vari partiti, non solo con parole lastricate di buone intenzioni, ma nei fatti, a declinare equilibri e occupazione di spazi, da sempre loro prerogativa?

A questa domanda, prima che ad altre, bisognerebbe iniziare a risponde-re, iniziando a sfrondare là dove il risparmio di soldi potrebbe divenire vero rispetto per i cittadini e non un arma da ritorcergli contro, sotto l’ombrello di un populismo in giacca e cravatta.

I criteri di nomina? Qualche passo in avanti è stato fatto, ma ancora si può far di meglio, guardando a maggiore trasparenza, merito e quindi eccellenza dei curricula dei vari incaricati.

I VERI “COSTI” DELLA POLITICA…

Mdi David Mattesini

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

uigi Scatizzi, consigliere comunale per Nuovo Polo per Arezzo, ci spiega cosa unisce legalità, dignità del lavoro, lotta all’evasione fi scale e globalizzazione: «Tutto è andato in mano ai mercati senza nessuna regola. Questo ha fatto sì che in molte parti del mondo, importanti

per consistenza e numero di manodopera, si faccia una produzione su scala globale senza nessun vincolo di dazio doganale, altamente concorrenziale sfruttando una condizione di dignità del lavoro francamente al limite della schiavitù, come in Cina, India o Africa. In questa maniera si mettono fuori mercato, e dalla parte di coloro che sbagliano, quelli che invece tutelano il lavoro e per questo hanno dei costi aggiuntivi alla produzione.

I mercati, tramite la concorrenza, decidono chi ha ragione e chi ha torto; quest’aspetto a livello mondiale non è stato valutato correttamente, francamente non so perché».

«Questo – continua – comporta un danno sociale a tutti i Paesi sviluppati che, pian piano, riducono le conquiste ritenute acquisite in un sistema civile, avanzato e democratico. Conquiste fatte nel corso degli anni per cercare di andare incontro alla concorrenza… C’è una condizione di retrocessione dovuta alla forzatura dei mercati: per permettere il mantenimento del lavoro, si tollera un’erosione lenta dei diritti e delle conquiste sociali, come nel caso dell’Ilva... Nel nostro Paese si traduce in aziende basate su lavoratori al nero, quindi sull’elusione dei contributi Inps, delle norme di sicurezza e di quelle igeniche, creando così una concorrenza sleale sotto gli occhi di tutti: è un danno gravissimo, poiché pone fuori mercato i produttori e

gli imprenditori corretti, come è successo a Prato; perciò è necessario potenziare i controlli di Asl, Arpac, Inps e Finanza, affi nché queste situazioni diventino irrilevanti».

È degrado del lavoro, ma è anche un circolo vizioso, spiega il Consigliere, perché «fa sì che chi rispetta le rego-le sia invitato a cercare condizioni di lavoro peggiorative ampliando il fenomeno, che nel territorio controllato democraticamente si potrebbe evitare semplicemente facendo sì che le leggi valgano per tutti e non solo per qual-cuno... E questo è un fattore culturale».

Elena Aiello

DIGNITÀ DEL LAVORO: UN FILO INVISIBILE CHE CI LEGA TUTTI

L

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Crepes de Lune

Page 8: Il Settimanale di Arezzo 116

8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 SETTEMBRE 2012

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n questo numero presentiamo un resocon-to delle manifestazioni cavalleresche che hanno visto impegnati giostratori aretini negli ultimi due fi ne settimana.

9 SETTEMBRE, BAGNO A RIPOLI (GIOSTRA DELLA STELLA)

Con un totale di 24 punti Gabriele Gamberi, che correva con la casacca rossoblù della Contrada Torre in sella a Tico Tico No Fuba (purosangue inglese di 8 anni), ha vinto l’edizione 2012 della Giostra ripolese. Alle sue spalle, con 12 punti a pari merito, gli altri cavalieri in gara: Daniele Gori (abbinato alla Contrada Alfi ere, in sella a F.B. Doc Olena Remedy, quarter horse di 6 anni), Maurizio Frulio (Contrada Cavallo, in sella a Chica Buena, arabo di 7 anni) e Andrea Acquisti (Contrada Mulino, in sella ad Aramis, sella italiana di 20 anni)

Il Palio, che viene assegnato alla contrada che ottiene il maggior numero di punti nei cinque giochi popo-lari e nella giostra, è stato vinto dalla Contrada Mulino.

16 SETTEMBRE, FOLIGNO (QUINTANA)Si è concesso il “bis” Daniele Scarponi nella Quintana di Foligno, ottenendo così un

“cappotto” per il Rione Croce Bianca. Scarponi, in sella a Big More, ha corso tre tornate da manuale, tutte sotto al muro dei 54 secondi.

Tra i cavalieri in gara anche Luca Veneri, il “Baldo” (A Foligno ogni cavaliere giostra con un fi nto nome), per il Rione Morlupo, in sella a Review Blanc, purosangue inglese di 4 anni.

A Veneri è stata fatale la seconda tornata (nella prima l’aretino aveva centrato tutti gli anelli, correndo in un tempo di 54 secondi e 46 centesimi), in cui ha sbagliato il secondo anello, sancendo la propria esclusione dalla competizione.

16 SETTEMBRE, TALLA (CORSA DEL SARACINO)Vittoria di Mauro Piantini [nella foto qui a sinistra] nella Corsa del Saracino che,

NON PIÙ PAROLE OMAI…

Ia cura di Roberto Parnetti

I RISULTATIDEI GIOSTRATORI

ARETINI

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

come tradizione, vede im-pegnati i giostratori di ri-serva dei quattro quartieri della Giostra del Saracino di Arezzo. Piantini, che era stato abbinato al ca-poluogo Talla, ha marcato due centri (del valore di 4 punti) e un 2, per un tota-le di 10 punti. La classifi ca fi nale vedeva poi a 8 pun-ti Andrea Bonardi (Pieve Pontenano) e Thomas Tanganelli (Bicciano), a 7 Andrea Vernaccini (Faltona), quindi con 6 punti Andrea Acquisti

(Capraia) e Francesco Rossi (Pontenano) e con 3 punti Filippo Fardelli (Santo Bagnena).

In chiusura vogliamo infi -ne omaggiare un grande fantino da Palio della nostra terra, ov-vero Maurizio Farnetani, in

arte “Bucefalo” [nella foto qui a sinistra], che domenica 16 ha vinto il Palio di Asti per il Rione biancoverde di San Martino – San Rocco.

Bucefalo, che ricordiamo è nato a Cortona nel 1958, ha impresso il suo ottavo sigillo, stabilendo così il record di fantino più vittorioso nella storia della manifestazione astigiana.

Al momento in cui andia-mo in stampa ci è giunta

notizia, tramite comunicato stampa del Quartiere di Porta Sant’Andrea (datato 18 settem-bre 2012), delle dimissioni pre-sentate da Andrea Lanzi dalla carica di Capitano, dimissioni che approfondiremo prossima-mente.

Gabriele Gamberi durante la Giostra a Bagno a Ripoli

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Page 10: Il Settimanale di Arezzo 116

10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 SETTEMBRE 2012

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ario Prato, l’eroe delle casalinghe, si defi nisce un tuttologo. Imbianca, met-te piastrelle, ripara, svolge piccoli interventi elettrici e idraulici. Gli indispensabili: lavatrici e lavastoviglie non sono un problema per lui. È il caso di dire: “Meno male

che c’è Mario!”.I bambini gli corrono incontro, incuriositi dalla cassetta degli attrez-

zi e le sue inseparabili ginocchiere da volley. Attrae il suo fare affabile e rassicurante. La sede, il domicilio fi scale è in piazza Andromeda 61, zona Pescaiola.

Dietro il suo ingegno c’è un’innata curiosità (da piccolo osservava il pa-dre cantierista) e spirito d’iniziativa. Il blog, gratuito per chiunque abbia bisogno di rimedi e consigli (parti-colarmente apprezzato dai greci, ci dice), con risposte entro 12 ore, è al seguente indirizzo: www.marioiltutto-fare.it.

Nonostante la perdita della mam-ma nella prima infanzia, Mario è un uomo equilibrato, risolto. Si impe-gna a difendere giustizia e legalità: l’anno scorso si era candidato perfi no nella lista civica Noi Cittadini come consigliere comunale.

Si è creato una professione: sostiene di amarla in modo viscerale. Afferma: «La garanzia data alla fi duciaria per il prestito di 10.000 euro sono state le mie mani, il mio lavoro! Iscritto a Confartigianato, ho diritto a uno sconto del 5% sulle tasse».

Vorresti contribuire a creare lavoro e smuovere l’economia locale. L’impedimento…?

«La mia attività nasce a gennaio 2011 grazie alla legge sui regimi minimi, valida per chi ha dai 28 ai 35 anni e promossa dal Governo Prodi.

Come ditta individua-le, però, un vincolo non mi permette di crescere, avvalendomi magari di un’équipe di operai spe-cializzati».

M

MARIO PRATO, TUTTOFARE DI AREZZOINGEGNO E PASSIONE

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11IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

Un appello?«Ai rappresentanti della regione, per ottenere fi -

nanziamenti e normative più elastiche».Il futuro. La parola d’ordine?«Praticità è la parola giusta, il futuro è nelle mani,

occorre recuperare le origini. Sì all’innovazione e alla tecnologia, ma con buon senso».

Mario trasmette positività, ha mani grandi e ge-nerose, lavora se è ne-cessario anche 12 ore al giorno!

Le faccende dome-stiche.

«Sono destinate alla mia compagna... Comunque le mie due sorelle maggiori, Paola e Caterina, da ragazzi-no mi hanno preparato bene».

A proposito di au-toironia, queste gi-nocchiere?

«Non voglio proprio rischiare le ginocchia della lavandaia: mi contraddistinguono, fanno parte della divi-sa. Purtroppo lo stem-ma di “Manny” sulla maglietta ha un copy-

right e dovrò cambiarlo». I clienti.«Alcuni, diffi denti, mi mettono alla prova, ma ve-

dendomi al lavoro si rilassano. Di solito la gente è disponibile, simpatica».

Il costo della chiamata... vai in macchina?«La chiamata non si paga, naturalmente non supe-

rando i dieci chilometri di distanza, giro per la città con una vecchia Panda rimessa a nuovo».

Dell’onestà e l’ingegno di questo ragazzo, nato a Crotone 30 anni fa e cresciuto ad Arezzo, si è parlato tanto, ma bisogna conoscerlo: forza di volontà, cer-vello e capacità sorprendenti!

Vorrebbe scrivere un libro sulla sua vita diffi cile: non per farsi compatire, ma come incoraggiamento per chi soffre. Crede nella famiglia e vuole presto un fi glio dalla sua compagna, la donna della sua vita. È fi ero, si ritiene contento di come è adesso. Nei mo-menti bui si è sempre rialzato, sicuramente la mam-ma da lassù lo ha protetto e salvato dai guai, dice.

Mario è un esempio: arrendersi, mai! Viene in mente la canzone di Renato Zero. Mario ribatte: «È bellissima, ma quella con cui mi identifi co è “Megamix” di Jovanotti».

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1321 SETTEMBRE 2012

ue ruote e tanta voglia di pedala-re, senza mai mol-lare, nemmeno di fronte a una salita.

Questa è la filosofia sportiva di Alessia Martini, giovanissima ciclista aretina che, proprio negli ultimi mesi, si sta metten-do in luce grazie non soltanto ai suoi successi agonistici, ma anche alla proprio tenacia e attitudine a combattere, pure quando le cose sembra-no non mettersi bene. Alessia, classe 1992 e grinta da vende-re, si è infatti guadagnata, lo scorso agosto, il Premio della Combattività della Route de France, dimostrando a tutti che talvolta, la volontà e la passione possono battere di gran lunga gli impedimenti fisici. Dopo aver mosso i primi passi, da esordiente, con la squadra L’Albergo-Del Tongo,

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14 21 SETTEMBRE 2012

attualmente Alessia, al suo secondo anno tra i professionisti, si ritrova a far parte della grande famiglia del Velo Club Vaiano, una realtà di Prato prettamente femminile che le sta permettendo di esprimersi al meglio delle sue qualità.

Da cosa nasce la tua passione per la bicicletta?«Ho iniziato a dedicarmi al ciclismo quando avevo solo sei anni. L’ambiente

familiare ha influito: i miei zii correvano a dei buoni livelli, e anche mio padre ha gareggiato per un paio d’anni per una società di Albergo. Ovviamente, da pic-cola, mi sono stati proposti anche altri sport da praticare, ma io mi sono orientata

subito sul ciclismo. Volevo correre».Da lì di strada ne hai fatta.«Dalle mie prime vittorie è passato un

po’ di tempo. Ma ricordo tutto, anche perché, in questi anni di lavoro continuo, ho sempre avuto le mie soddisfazioni. Nonostante la difficoltà aumenti sempre più, riesco sempre a com-portarmi bene in gara. Ricordo con piacere il Campionato italiano su Pista, corso come allieva, ma anche gli Europei su Strada, del primo e secondo anno juniores, il Tour de Limousine e il Giro della Toscana, che ho corso tra fine agosto e i primi di settembre.

In quest’occasione io e le mie compagne abbiamo condotto un bel gioco di squadra, riuscendo a ottenere anche un piazzamento in classifica, al quale inizialmente non puntavamo. Correre è un’espe-rienza dura e fatta di mille sacrifici, ma alla fine ti ripaga della fatica».

Raccontaci del Premio Combattività alla Route de France.«Si tratta di un riconoscimento molto importante per me. La Route

de France è una gara prestigiosa, una sorta di Tour de France al fem-minile, per di più corsa in un Paese in cui il ciclismo è particolarmente sentito anche dalla gente comune. Mi ero preparata bene per questa sfida, ma durante la seconda tappa, per risalire la china, sono caduta provocandomi contusioni e abrasioni sulla parte sinistra del corpo e due tagli profondi all’arcata sopracci-gliare. Nonostante il dolore, sono rimonta-ta in sella e ho portato a termine non solo quella tappa, ma anche le successive set-te. Ero decisa ad arrivare in fondo e nulla mi avrebbe fatto desistere».

Cosa rappresenta per te questo pre-mio?

«Non mi aspettavo di vincerlo: essere stata considerata la migliore “combatten-te” della gara è una soddisfazione unica. Ma tutto il contesto della manifestazione è stato emozionante. In quei giorni ero diven-tata una piccola star, le persone avevano imparato il mio nome, mi incoraggiava-no con dei “brava Alessia” e, a volte, mi è pure capitato di firmare degli autografi. Tutte manifestazioni di stima e affetto che non avevo messo in conto e che mi hanno dato la carica giusta per affrontare le pros-sime battaglie».

Alessia Martini: quando la salita si fa duraLa giovane ciclista aretina si è aggiudicata con grinta e forza d’animo il Premio della Combattività alla Route de France

di Elettra Fiorini

[segue da pag. 13]

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Page 15: Il Settimanale di Arezzo 116

1521 SETTEMBRE 2012

ancano ormai poche ore all’inizio del Mondiale di ciclismo. Mondiale che quest’anno si correrà a Valkemburg, lungo le affascinanti strade nordiche rese famose dalla Amstel Gold Race. Per Valkemburg si tratta di un ritorno, visto che la cittadina olandese

ha già ospitato la competizione nel 1998. Gara vinta dallo svizzero Camezind al termine di una corsa resa infernale da un pesante diluvio.

Come nella maggior parte delle occasioni, la nostra Nazionale sarà tra le favorite. Nazionale guidata dal ct Paolo Bettini e che vedrà il capitano Vincenzo Nibali “scortato” da ottimi scudieri come Paolini, Gatto, la giovane promessa Moser, Ulissi e i “nostrani” Capecchi e Nocentini. Un Rinaldo Nocentini protagonista finora di un’ottima stagione: «Fino adesso sono riuscito a strappare “solo” ottimi piazzamenti nelle varie competizioni, ma senza dubbio questa è stata una delle mie migliori stagioni».

Tra l’altro Nocentini è proveniente da una Vuelta che, nonostante la vittoria mancata, ha vissuto da protagonista, arrivando diciottesimo nella classifica finale. Poi è arrivata la chiamata in Nazionale (terza convocazione), a coronamento di una stagio-ne che lo ha visto ritornare definitivamente ad alti livelli dopo il grave infortu-nio del 2010.

Infortunio da cui è stato difficile recuperare: «È stata dura recuperare dall’incidente, tanto che per oltre un anno e mezzo non sono riuscito a tro-vare il colpo di pedale giusto. La forza c’era, ma dentro la mia testa la de-terminazione per molto tempo è andata a scontrarsi con le preoccupazioni. Fortunatamente sono riuscito a recuperare pienamente».

Nocentini sa bene che il suo, all’interno della selezione azzurra, è un ruolo importante, e non si potrebbe chiedere altro a chi ha indossato la maglia gialla per ben otto giorni consecutivi (durante il Tour 2009). Giorni in cui «il solo indossarla ti ripaga di tutti gli sforzi che hai fatto e che stai facendo».

Tra l’altro Valkemburg rappresenta per lui un ritorno (nel Mondiale Under 23 del 1998 si piazzò secondo dietro a Basso), perciò è consapevole della durezza del percorso: «Sarà una gara molto selettiva, in cui dovremmo stare soprattutto attenti al Belgio di Gilbert e Boonen, e alla Spagna di Rodriguez e Valverde».

La convinzione è tanta, quanto la consapevolezza di poter fare, insieme a tutta la Nazionale italiana, qualcosa di importante. Mentre a Valkemburg la preparazione continua, noi non possiamo fare altro che mandare un grande in bocca al lupo al nostro Rinaldo Nocentini e a tutta la selezione azzurra.

M

Mondiali di Valkemburg:

Nocentini c’è di Omero Ortaggi

IMBIANCATURA IMBIANCATURA && VERNICIATURA VERNICIATURA •• RIPARAZIONE E SOSTITUZIONE: AVVOLGI- RIPARAZIONE E SOSTITUZIONE: AVVOLGI-BILI E ZANZARIERE, WC ELETTRICO TRITATUTTO, LAVASTOVIGLIE BILI E ZANZARIERE, WC ELETTRICO TRITATUTTO, LAVASTOVIGLIE && LAVATRICI LAVATRICI •• MONTAGGIO MONTAGGIO//SMONTAGGIOSMONTAGGIO//MODIFICHE: ELETTRODOMESTICI, MOBILI, CUCI-MODIFICHE: ELETTRODOMESTICI, MOBILI, CUCI-NE, SERRATURE NE, SERRATURE && BLINDATURE BLINDATURE •• SERVIZIO DI APERTURA PORTA, PULIZIA SERVIZIO DI APERTURA PORTA, PULIZIA CAMINI, PULIZIA VETRI CAMINI, PULIZIA VETRI •• PICCOLI INTERVENTI ELETTRICI, IDRAULICI, MURATU- PICCOLI INTERVENTI ELETTRICI, IDRAULICI, MURATU-RA, PAVIMENTI, CARTONGESSO, RIVESTIMENTI RA, PAVIMENTI, CARTONGESSO, RIVESTIMENTI •• PICCOLI LAVORI: SALDATURA PICCOLI LAVORI: SALDATURA FERRO, STAGNO FERRO, STAGNO ((TUBI IN PIOMBOTUBI IN PIOMBO)), LAVORAZIONE METALLI E PLASTICHE , LAVORAZIONE METALLI E PLASTICHE ((PLEXIGLASS, DIVISORI, COPERTUREPLEXIGLASS, DIVISORI, COPERTURE))

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Page 16: Il Settimanale di Arezzo 116

16 21 SETTEMBRE 2012

in città (e a ballare!)

ee

in città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

La Podologia è una branca della scienza medica che stu-dia la fisiologia, l’anatomia e le patologie relative al piede. Il podologo è quindi il professionista laureato in Podologia che si occupa della cura, prevenzione e riabilitazione degli stati dolorosi del piede in età adulta, pediatrica e anziana.

La professione del podologo deve essere nettamente distinta da altre attività, quali ad esempio il pedicure estetico (o esteti-sta), figura artigianale prevista dalla legge e meritevole di mas-simo rispetto, ma che non può e non deve essere confusa con quella del podologo.

Nelle sue competenze rientrano l’asportazione di tessuti cosid-detti “cheratinici ipertrofici” (cioè le callosità) e la cura della patologie delle unghie (fun-ghi, caduta, lesioni post-chirurgiche, ecc.).

Tutti i trattamenti sono svolti con strumenti rigorosamente sterilizzati tramite autoclave, in modo da poter garantire la massima igiene e protezione.

Il podologo analizza l’anatomia del piede e la sua funzionalità (anche assieme alla postura da fermi e durante il cammino, ad esempio) tramite test clinici, e si avvale di macchinari in grado di valutare movimenti e pressioni che si attivano durante la cam-minata. Valuta inoltre la riabilitazione del passo con tecniche attive e passive e con

l’utilizzo di presidi plantari di derivazione ortopedica o posturologica, ausili, tutori o apparecchiature. Su indicazione medica cura le verruche plantari, ed esegue lo screening del piede diabetico.

Esiste quindi una Podologia clinica in grado di preservare e curare il piede da possibili affezioni della pelle (verruche, ulcerazioni, ecc.) o dell’unghia (unghia incarnita, funghi, ispessimenti), collaborando anche in ambito dermatologico.

Ma la podologia si applica pure in ambito sportivo, considerando che il piede è la base del nostro ap-parato locomotore sia in statica che in dinamica, e rappresenta un organo di estrema importanza per la pratica di qualsiasi sport, indifferentemente dal livello di attività fisica svolta. Le patologie possono essere di origine dermatologica o di origine biomeccanico-posturale (tallodinia, fascite plantare, distorsione di caviglia, tendinite, borsite). L’atleta si affida al professionista per risolvere le proprie problematiche ma so-pratutto per prevenirle, al fine di migliorare le performance.

L’esame podologico non è esclusivo dell’atleta ma è rivolto a tutti coloro che nel corso della loro vita hanno avuto o vogliono evitare disturbi a livello del piede e alle articolazioni superiori a esso.

Rivolgersi a un podologo, e quindi a un professionista del piede, vuol dire salvaguardare e prevenire il benessere non solo dei piedi ma dell’intero corpo.

Il podologo: che cosa è

la Podologia? a cura della dottoressa

Giulia Parrini

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1721 SETTEMBRE 2012

Il settebello del Volley 88La storica società aretina vanta ben sette formazioni giovanili: sono loro il futuro della società

a cura del settore giovanile è sempre stata una delle priorità del la-voro della Volley 88 Chimera e uno dei segreti che ha permesso alla società aretina di conquistare decine e decine di vittorie.

Anche per questa stagione la società ha già ripreso l’attività con le ragazze del vivaio puntando a un obiettivo ben preciso: la cresci-

ta e la valorizzazione delle proprie atlete per farne delle vere giocatrici di pallavolo. «Il vivaio è alla base della programmazione della nostra società – spiega il presidente Massimo Gialli. – Senza un buon settore giovanile le società non han-no futuro, dunque noi ogni anno ripartiamo con entusiasmo dalle basi, dai corsi di avvia-mento alla pallavolo, dal minivolley e dal vivaio. Siamo orgogliosi perché questa politica ci ha permesso di diventare uno dei punti di riferimento della pallavolo giovanile cittadina

e di essere riconosciuti anche a livello nazionale, per i buoni risultati raggiunti dalle nostre ragazze».

Per la stagione 2012-2013, la Volley 88 potrà far affidamento su ben set-te formazioni del settore giovanile. Nei campionati Under 16 vi saranno due squadre che, allenate da Stefano Gialli e da Riccardo M a n t o v a n i [nella foto in alto a destra], sono formate da ragazze del

1997 e del 1998. Sotto di loro vi è un “esercito” di atlete nate tra il 2000 e il 2002 che, allenate dagli stessi Gialli e Mantovani e da Caterina Valesio, costituiscono tre squadre Under 13 e due Under 12, per un totale di ben cinque compagini che rappresentano lo zoccolo duro della società aretina.

«Abbiamo decine di ragazze che si allenano con passione e con attaccamento alla maglia per diventa-re vere pallavoliste – conclude Gialli. – Loro rappresentano il futuro della nostra società».

Ldi Marco Cavini

LA SCUOLA DI PALLAVOLO APRE LE PORTE

ANCHE AI BAMBINI

La Volley 88 Chimera è ormai da anni un punto di riferi-

mento della pallavolo giovani-le aretina e, anche per la sta-gione 2012-2013, organizza cor-si di avviamento allo sport per bambini e bambine dai 6 ai 14 anni. Tutti i corsi, di cui sono già aperte le iscrizioni, si tengono presso le palestre dell’Itis o del-la Scuola media “Cesalpino”: per ottenere ulteriori infor-mazioni è possibile chiama-re i numeri 347/30.57.243 o 333/43.23.206, o inviare una mail all’indirizzo [email protected], mentre per conoscere ulteriormente la Volley 88 è at-tivo il sito www.volley88.com.

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18 21 SETTEMBRE 2012

Arezzo, la strada èArezzo, la strada ègià in salitagià in salita di Luca

Stanganini

talo Balbo, illustre omonimo dell’allenatore amaranto, perì a Tobruk colpito dal-la contraerea amica, durante la seconda guerra mondiale. Abel Balbo non corre certo questo pericolo, vuoi perché fortunatamente non siamo in tem-po di guerra, soprattutto perché lui e il suo Arezzo non riescono neppure a decollare!

In compenso, i colpi arrivano lo stesso, partono dai campi di provincia, da Pierantonio e Sansepolcro anziché dalla Libia, e sempre per mano di atleti del nord del Magreb. Che si chiamino Berradi o Essoussi, fa poca differenza; la rete si gonfia, e l’Arezzo torna con le pive nel sacco. Tre partite e già due sconfitte, tan-te, troppe per una squadra che gode(va) dei favori del pronostico per la promo-zione in Lega Pro, ma che adesso si trova a inseguire il Casacastalda, piccola frazione di Valfabbrica, che sta, tanto per fare un esempio, come Renzino a Foiano della Chiana.

Oramai ci siamo abituati, però, al punto che la tifoseria freme per lo scontro di domenica prossima contro la capolista di cui sopra (sic!). Per l’Arezzo, niente tappeti di raso e niente Raso con la maiuscola,

in attesa che la lunga e banale squalifica finisca e finalmente il bomber di Fondi possa dare il suo contributo alla causa. Assieme al giovane Dieme, bloccato ancora dalla burocrazia che da settimane ne impedisce il tesseramento in amaranto. Non resta che sperare.

Giacomo PARIGIFa sempre piacere v edere un giovane aretino esordire con la maglia amaranto a soli 16

anni, anche quando la partita va male e ti trovi sballottato di qua e di là dagli scafati difensori avversari. L’augurio è che questo attaccante in erba possa presto diventare una piacevole realtà e che la sua Arezzo possa diventare un trampolino di lancio per una carriera lunga e piena di soddisfazioni.

Marco PECORARISarà che da uno della sua esperienza ci aspettiamo sempre qualcosa di più

rispetto alla media, cosa che non sempre riesce. Fatto sta che al Borgo ha bal-lato come i ragazzi che una volta andavano a far serata allo “Scorpione”. Va detto che lì, dove l’ha fatto giocare il mister, defilato sull’esterno, non era il suo ruolo neanche quando era giovane. Figuriamoci adesso, dopo anni di onorata carriera.

Abel BALBONon ci siamo, inutile girarci intorno. A Pierantonio il campo era piccolo, a

Sansepolcro le assenze ci hanno condizionato, gli avversari erano aggressivi e bla, bla, bla… La realtà vede una squadra timida, incapace di prendere le redini del gioco in mano, pronta a regalare almeno una frazione agli avversari senza colpo ferire, con poca personalità, insomma. Sarà anche vero che la coperta è corta, però sul temperamento si può lavorare a prescindere dalle capacità dei singoli, ed è qua che i conti non tornano.

I-

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1921 SETTEMBRE 2012

l Giotto è un’eccellenza del tennis italia-no. A confermarlo è la Fit (Federazione Italiana Tennis) che ha premiato il circolo aretino con la qualifica di “Top School”, il titolo assegnato alle migliori scuole tennis

nazionali. A rendere ancora più prestigioso questo

riconoscimento c’è il fatto che il Giotto è l’unico circolo toscano che può vantare di essere una “Top School”, andandosi così a inserire in una ristretta cerchia che, in tutta Italia, coinvolge pochissime società e abi-

lita a insegnare tennis a ogni livello, dal minitennis all’allena-mento dei professionisti.

Questo riconoscimento de-riva da una serie di requisiti richiesti dalla Federazione che il Giotto soddisfa pienamente: campi con superfici diverse, campi coperti d’inverno, im-pianto con determinate caratteristiche, numero mi-nimo di bambini nella Scuola Tennis, le qualifiche dello Staff tecnico e del Gruppo Maestri…

«La Federazione ha classificato tutte le scuole ten-nis in cinque categorie, da “Basic School” a “Top School” – afferma entusiasta Jacopo Bramanti, di-rettore tecnico del Giotto. – Siamo fieri di essere rien-trati tra quelle poche che possono vantare la qua-

lifica più importante, una qualifica da cui consegue maggior prestigio e vari rico-noscimenti da parte della Fit. Mi preme sottolineare che siamo l’unico circolo tosca-no ad aver ricevuto questa qualifica, superando società con tradizioni e valori impor-tanti: questo riconoscimento premia l’impegno e gli in-vestimenti di tutto il Circolo, a partire dal Consiglio, e ci permette di raggiungere il massimo che una scuola di tennis possa aspirare a otte-nere».

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ogni na-

e-siti

mi-ola ff t i

Il Giotto diventa “Top School”: è tra

le eccellenze del tennis italiano

Il circolo aretino ottiene dalla Fit la più importante qualifica per una

scuola italiana di tennis LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE E DEL

DIRETTORE SPORTIVOLuca Benvenuti, presidente: «Essere l’unica “Top School” toscana e far parte di un’élite nazionale è un grande motivo di orgoglio. Siamo una squadra vincente, soprattutto sul piano dell’educazione sportiva, e abbiamo raggiunto questa qualifica in virtù di un per-fetto equilibrio tra soci, genitori, dirigenti, tec-nici e maestri, un connubio che ci permetterà di migliorare ulteriormente e portare avanti un percorso di crescita inaugurato nel 2009 con l’insediamento del nuovo Consiglio».Alessandro Fratini, direttore sportivo: «Un ri-conoscimento tanto importante è frutto di un lavoro orientato a creare una delle migliori scuole tennis d’Italia. Ora non ci fermeremo e, con collaboratori competenti e ambiziosi, punteremo a portare i nostri allievi nei primi 100 giocatori del mondo: il futuro è nostro».

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20 21 SETTEMBRE 2012

a scuola nuoto da 0 a 6 anni, il fitness in acqua, le attività con i disabili e la fisioterapia: tra le quattro piscine del Centro Sport Chimera, non c’è dubbio che la “vasca media” sia una di quelle che maggiormente si presta a ospitare

un ricco ventaglio di attività diversificate e variegate.Lunga 16.50 metri, larga 9.50 e con una profondità di 1.30, la vasca media, definita anche vasca “didattico-ricreativa”, ospita quotidianamente centinaia di aretini di tutte le età, da chi ha pochi mesi ai più anziani, che vi svolgono attività orientate a svariati obietti-vi: nuotare, fare sport, mantenersi in forma, perdere peso, riabilitarsi dopo un infortunio, ritrovare la corretta mobilità articolare…

La Chimera Nuoto organizza nella vasca media i corsi della scuola nuoto per neonati e per bambini: il nuoto baby è rivolto a chi ha da 0 a 3 anni e permette, attraverso il Metodo Giletto (il metodo italiano di nuoto infantile), lo sviluppo armonioso della personalità dei neonati attraverso l’acqua; per chi ha tra i 3 e i 6 anni la società aretina organizza invece i Laboratori Acquatici, corsi pomeridiani in cui i bambini conoscono l’ambiente della piscina attraverso percorsi, giochi ed attrezzi, imparando a stare in acqua, acquisendo sicurezza e capendo che “se cado non affogo!”.

Nella stessa piscina la Sport3 porta avanti le proprie attività di fitness, organizzando numerosi corsi di ginnastica in acqua (tra cui l’Acqua Gym e vari esercizi con gli attrezzi) e svolgendovi allenamenti della squadra di fitness sportivo. Concludono questo quadro alcune attività di riabilitazio-ne e di mobilità articolare come i corsi rivolti ai disabili o l’idrokinesiterapia, una

terapia naturale ed efficace non solo per il recupero e il mantenimento del benesse-re del corpo, ma anche per ridurre i tempi di recupero da un infortunio.

Per ulteriori informazioni o per iscriversi alle attività è pos-sibile rivolgersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, visitare il sito www.centrospor tchimera.com, chiamare o scrivere un sms a Marco Magara al 347/42.49.641

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21IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

n nome, un luogo, po-meriggi zuccherati: quel-lo che genitori e bimbi devono ricordare per

una giornata diversa dalle altre è il Teatro di Zucchero, uno spa-zio che Sugar Reef Musicology dedica ai più piccoli. Teatro di Zucchero è un gioco nuovo, ro-dato durante la scorsa stagione, per offrire un’alternativa culturale alle famiglie. Tematiche, dinami-che, motivazioni, performance artistiche, e infi ne il gioco: tutto è pensato a misura di bambino. Un percorso teatrale che si snoda at-traverso 14 date da ottobre 2012 ad aprile 2013; accanto a questo Sugar Reef ha attivato convenzio-ni con il Junior Tennis Club e il Centro Polisportivo Chimera.

Il lavoro comune e una proget-tazione ad ampio raggio fanno di questa piccola stagione teatrale un evento imperdibile, sia per l’originalità dell’offerta, sia per la differenziazione dei momenti di spettacolo. Oltre al puro evento teatrale sono infatti previste atti-vità didattiche e artistiche, spazi ludici e commerciali con la ven-dita di dolciumi, libri e pallonci-ni, angoli “trucca bimbi” ed esi-bizioni di giocolieri. La gestione delle aree non teatrali, affi data a Lai Carta, Mondadori Arezzo e Toys and More Arezzo, arricchi-sce e sottolinea la proposta anche con la messa a disposizione di spazi nuovi, interamente dedicati all’infanzia.

Il target che Teatro di Zucchero vuole raggiungere è costitui-to dai ragazzi e le loro famiglie, una fascia d’età con molteplici esigenze e interessi, coinvolgibile a differenti livelli emozionali e culturali, grazie anche alla scelta artistica delle compagnie teatra-li partecipanti al progetto, quali Manufatti Teatrali, che realizza su territorio nazionale il progetto

dei “teatri naturali”, portando la scena in spazi non convenzionali, Bianca Francioni, che predili-ge un racconto gestuale in cui la parola funge da scenografi a, e la Compagnia “San Carlino”.

Quest’ultima, in particolare, coltiva a Roma l’antica arte del teatro dei burattini, ereditata fi n dalla sua fondazione e con all’at-tivo più di cinquanta spettacoli che portano in scena i protago-nisti della Commedia dell’Arte. Il tema conduttore dello zucchero individua così una scelta culturale e creativa tutta dedicata, raffi nata, candida. www.teatrodizuc-chero.wordpress .com

Valentina Tramutola

TEATRO DI ZUCCHEROATTIVITÀ ARTISTICHE, DIDATTICHE E LUDICHE PER I BAMBINI ALLO SUGAR REEF

U

di VTr

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22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 SETTEMBRE 2012

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LA BESTIA

IL PRIMO ROMANZO DI SILVIA DAVERUNA STORIA OSCURA DELLA FRANCIA

ra gli esordi letterari più interessanti degli ultimi mesi, un posto privilegiato spetta a quello di Silvia Daveri, trentenne scrittrice con alle spalle anni di attività da giorna-lista pubblicista.

La Bestia, inserito nella collana “For Teen” di Rêverie - Fuori|onda Libri, è un ro-manzo che combina con equilibrio horror d’autore, ricerca storica e analisi di leggende, il tutto condito con una spruzzata di atmosfere fantasy che, come conferma l’aretina, aiutano il lettore a sognare.

Con uno stile sicuro e scorrevole, Silvia ci cala nei boschi enigmatici della Francia pre-rivoluzionaria grazie a un libro che sorpren-de per freschezza e tensione narrativa.

«Qualche anno fa mi ero appassionata alla storia della “Bestia del Gévaudan” – raccon-ta la scrittrice, – un’inafferrabile creatura che terrorizzò la Francia centromeridionale tra il 1764 e il 1767, uccidendo e ferendo decine di animali e persone.

Ho approfondito l’argomento grazie an-che allo studio di un professore milanese, che analizzava l’animale dal punto di vista etologico.

Gli attacchi furono documentati su dispacci, verbali e giornali dell’epoca, ma la natura della bestia non venne mai chiarita, così fi orirono miti e superstizioni. Era la Francia prima della Rivoluzione, quindi gli avvenimenti si inseriva-no in una situazione politica particolare».

Chi è la protagonista del romanzo?«Marie Denty, una ragazza di quindici anni di Le Malzieu.

La fanciulla ama leggere, ha sete di sapere, è curiosa, riesce a vedere oltre il bieco occhio dei suoi compaesani. È così che si trova immersa fi no al collo in una vicenda oscura e complessa».

Un libro dalla gestazione lunga.

«La prima stesura c’è sta-ta cinque anni fa. In segui-to frequentare la Scuola di Narrazioni “Arturo Bandini” di Nausika è stato fondamen-tale per sviluppare e portare a

T

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23IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

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VERI CI TRASCINA IN CIA SETTECENTESCA di Marco

Botti

termine l’opera. Lì ho potuto conoscere anche lo scrittore Joe R. Lansdale, che mi hanno aiutato a scegliere l’impianto narrativo migliore.

Alla fi ne ho optato per la protagonista che rac-conta gli eventi in prima persona, mentre inca-stonati nel testo si inseriscono dei “corsivi” nei quali è la bestia a offrire il suo punto di vista. Una formula particolare ma effi cace».

L’horror, un genere che affascina gli adole-scenti di ogni generazione.

«Credo che dipenda dall’età: quando sei un teenager tutto ciò che afferisce a mistero e paura ti attira. Nel libro ci sono anche altri ingredienti che possono accattivare il pubblico dai 12 ai 18 anni. Marie infatti è una quindicenne che scopre l’amore, ha i suoi alti e bassi con gli amici. Vive nel XVIII secolo ma ha le stesse inquietudini dei ragazzi di oggi».

Come è stato ac-colto questo esor-

dio?«La collana “For Teen” è indi-

rizzata soprattutto gli adolescenti, tuttavia il romanzo si presta a vari livelli di lettura. Ad Arezzo l’hanno già preso in tanti, la maggior parte è rimasta sorpresa in positivo. Il volu-me ha una distribuzione nazionale, quindi mi auguro che nei prossimi mesi venga accolto bene anche altrove.

Nel frattempo stiamo realizzando dei book trai-ler e a breve ci sarà pure la versione ebook, un formato indispensabile per confrontarsi con le nuove generazioni».

www.fuoriondalibri.it

L’immagine a pagina 22 e quella di copertina del libro sono entrambe di Marco Bregolato

VOLO RADENTEUn viaggio nella Toscana più bella con Pasquale Marzelli

Fino a martedì 25 settembre sarà possibile visitare, presso la

Villicana D’Annibale Galleria D’Arte di via Cavour, la mostra intitolata Volo radente del pittore aretino Pasquale Marzelli.

Marzelli è un artista unico nel suo genere, che spicca nel panorama toscano per la capacità di unire ar-moniosamente astrattismo e reali-smo. Egli prende il meglio delle due espressioni pittoriche e ne ricava un risultato originale, riuscendo così a rappresentare la sua terra con vivacità, freschezza e soggettività.

L’osservatore rimarrà incantato dai colori naturali e brillanti, dal-la rappresentazione di casolari, cipressi e ulivi che evocano senti-menti di pace e serenità. L’aretino ha la rara capacità di ottenere una pittura tradizionale e nuova allo stesso tempo, utili a ricordare la bellezza di una vita fatta di passioni genuine e semplici.

Evento collaterale alla mostra, venerdì 21 settembre alle ore 18, sarà l’incontro in gal-leria con l’autore, in-tervistato dalla storica dell’arte Daniela Meli. www.fresco-queen.com

Sara Gnassi

Page 24: Il Settimanale di Arezzo 116

24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 SETTEMBRE 2012

RINASCERE GRAZIE ALLE PROPRIE PAS

TRA TEATRO, MUSICA E CLA STORIA DI DANNY BO

na vita trascorsa alla ricerca della miglior forma d’arte che in ogni momento potesse esprimere al meglio ciò che sentiva e pensava. Un vero modo di essere quello che ha accompagnato il giovane attore e musicista aretino Danny Bonicolini dalla sua infan-zia a oggi, che lo ha portato a tagliare importanti traguardi. Nel suo immediato futuro

ci sono infatti un disco e un fi lm di respiro internazionale.Nato a San Giovanni Valdarno trentadue anni fa, Danny ha cercato dentro di sé, fra le pa-

role di un copione teatrale e nella sua esperienza di giovanissimo attore a Manhattan, la forza che lo ha aiutato a superare quei piccoli ostacoli artistici e quelli molto più grandi della vita privata. Quando lo incontriamo in una ventosa giornata di settembre, è orgo-glioso di raccontarci la sua storia.

In che modo si è avvicinato all’arte?«Tra i banchi di scuola mi resi conto che amavo recitare, entusiasmandomi a ogni recita

di fi ne anno. Durante l’ado-lescenza, fi no ai vent’anni, ho portato avanti l’altra mia grande passione, la musica. Cercavo di sfondare facendo il dj nelle discoteche, ma al momento di fare il salto de-cisivo diciamo che... la pisci-na era vuota».

Questa piccola delusione l’ha spronata a fare un altro salto.

«È vero. Mi ero da poco iscritto alla Libera Accademia, ma sentivo che era arrivato il momento di buttarmi davvero, così nel 2001 sono partito per l’Ame-rica. Non è stato facile, ma a Manhattan, mentre lavoravo come cameriere e frequentavo il college, sono entrato in una compagnia teatrale sperimentale italo-americana e siamo arrivati a recitare anche nei teatri “Off Broadway” e in alcune gallerie d’arte. Il pubblico era entusiasta».

Perché ha deciso di tornare in Italia?«Negli Stati Uniti volevo acquisire esperienza,

ma era nel mio Paese che volevo lavorare. Ho fatto tanti provini a Roma, ho concluso l’accade-mia, poi la pausa forzata: nel 2007 ho scoperto di

Udi Valentina

Paggini

Page 25: Il Settimanale di Arezzo 116

25IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

PASSIONI

E CINEMA BONICOLINI

avere un cancro, la grande paura e le ansie con cui dover convivere ma insieme la voglia di ricomin-ciare a dedicarmi a ciò che amo. Così, dopo essermi sottoposto alle cure, sono guarito. La mia ri-

nascita è arriva-ta anche con la collaborazione artistica dell’at-trice Marzia Fontana, con la quale abbiamo messo in scena vari spettacoli di teatro di nar-razione, che mi hanno portato oggi a insegnare recitazione ai ragazzi del suo Talent Center di Arezzo».

Sta per piovere e Wort Ton Drama. Cosa sono?

«Il primo è un fi lm diretto da Haider Raschid, girato quest’estate intorno a Firenze dove interpreto un avvocato. Sarà presentato al Festival di Roma e vede tra gli attori Giulia Rupi e Francesco Grifoni. Il secondo è il nome della band di musica elettronica creata insie-me a Michele Caramelli, dove canto e suono la chitarra. Intorno a novembre uscirà il nostro primo EP».

RI-CREAZIONE NELLA CASA DEL TESORO

Un museo a misura di bam-bino nel cuore di Arezzo

Dopo il successo riscontrato in estate, la Casa Museo Ivan Bruschi dal nuovo anno scolasti-co riapre nuovamente le porte ai bambini dai 4 agli 11 anni.

Ri-creazione nella Casa del Tesoro è l’iniziativa che comprende visite guidate per i più piccoli, alla scoperta di oggetti provenienti da tutto il pianeta e di diverse epoche, dalla preistoria ai giorni nostri. Un mondo nuovo agli occhi dei bam-bini che compiranno un viaggio nel tempo attraverso le culture e i popoli.

La visita terminerà con delle at-tività ludico-didattiche all’interno di uno spazio allestito. Il piccolo collezionista potrà così ricreare gli oggetti visti e personalizzare la pro-pria mostra.

Un’iniziativa eccellente, un nuo-vo modo di imparare e scoprire la storia, l’arte e l’antiquariato, un viaggio affascinante che permet-terà di crescere e apprendere di-vertendosi.

Il percorso di visita guidata alle collezioni, giochi e laboratori ha una durata di due ore e un costo di 2 euro a bambino.www.fondazio-nebruschi.it

Valeria Gudini

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26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 SETTEMBRE 2012

AREZZO, CAMPOLUCI 0575/364751

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SCOPRIRE IL MONDO DEL VINO IN CINQUE LEZIONI

SCOPRIRE IL MONDOSCOPRIRE IL MONDOCINQDEL VINO IN CINQUE

LEZIONILEZIONIer gli appassionati dell’affascinante mondo del vino, la Strada del Vino – Terre di Arezzo, in collaborazione con A.I.S. Delegazione di Arezzo e con il patro-cinio della Provincia e della Camera di Commercio di Arezzo, organizza un “Corso di introduzione alla conoscenza del vino”, che vedrà protagonisti

le vallate del Casentino, della Valtiberina e la città di Arezzo. I corsi di avvicinamento al vino nascono con l’intento di trasmettere una conoscenza degli elementi essenziali dell’enologia: dall’ana-lisi sensoriale allo stile del servizio e al corretto uso dei bicchieri, dalle tecniche di vinifi cazione a quelle di degustazione, per arrivare a scoprire i migliori abbinamenti con il cibo. Un ciclo di cinque lezioni in cui si approfondisce la geografi a del vino d’Italia, scoprendone i segreti attraverso percorsi di degustazione.

Il programma del corso si articola in cinque lezioni che si terranno dalle ore 21 alle ore 23. Ad Arezzo la sede del corso è il Polo Enogastronomico di Villa Severi e queste le date:

26 settembre, Descrivere il vino; 3 ottobre, Viticoltura ed enologia; 10 ottobre, Vini nazionali e internazionali; 18 ottobre, Come servire e conservare il vino; 24 ottobre, Abbinamento cibo-vino (iscrizioni allo 0575/294066). In Valtiberina la sede del corso sarà l’Enoteca “Simoncelli” di Pieve Santo Stefano nei gior-ni 21-28 settembre, 5-12-19 ottobre (iscrizioni allo 0575/799034) mentre in Casentino le lezioni si terranno presso la Foresteria Casentinese nei gior-

ni 23-30 ottobre, 6-13-20 novembre (iscrizioni allo 0575/594100).I corsi sono rivolti a tutti coloro che, partendo dalle basi, vogliono

avvicinarsi o mantenersi aggiornati al variegato e affascinante mon-do del vino, e che desiderano imparare a riconoscere la qualità assaggiandola.

Tutto è trattato in modo semplice, chiaro e rigoroso. Quale ulteriore contributo, a ogni lezione è prevista la partecipazio-

ne di un’azienda vinicola socia della Strada del Vino di Arezzo, che presenterà la propria produzione e metterà in degustazio-

ne un vino. Ai partecipanti saranno forniti calici e dispense, oltre all’attestato di partecipazione. La quota è di 80 euro.

Per dettagli: www.stradadelvino.arezzo.it

Pi di degustazione.ore 21 alle ore 23. Ad ri e queste le date: ogia; 10 ottobre, ervare il vino; 24 6). In Valtiberina o Stefano nei gior-99034) mentre in e nei gior-100).iono

mon-tà

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27IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

La Bottega degli IllustriCaffè & Restaurant

via Garibaldi 73 – 335 [email protected]

envenuti in questa nuova rubrica! Ci prefiggiamo l’obiettivo di introdurvi nel magico e variopinto mondo del bere miscela-to, attraverso un percorso di storie, leggende e dati scientifici concreti. Vorremmo cominciare questo viaggio insieme pre-sentando colui che è l’artefice delle alchimie che andremo a

conoscere e a cui affidiamo le nostre aspettative: il Bartender.Addetto che “tiene” il bar, lo padroneggia e lo amministra; da non

confondere con il “barista”. Il Bartender deve possedere requisiti ben precisi, quali: cortesia, da non confondersi con sottomissione o servili-smo; attitudine a socializzare, deve essere propenso ad adeguarsi con garbo alle mille sfaccettature di umore dei consumatori; conoscenze merceologiche e di cultura generale (specialmente legate al luogo in cui opera), indispensabili le lingue straniere. Padronanza delle tecni-che di servizio; il giusto bicchiere, il destreggiarsi tra un nugolo di “barattoli” di acciaio, l’utilizzo di bottiglie stravaganti, la scelta della decorazione e l’eleganza dei movimenti; questo è un rituale che può apparire ipnotico e affascinante. Discrezione e buon senso, esperienza nel settore e doti amministrative; in ultimo, ma non per importanza, deve avere la massima cura della propria persona. Il Bartender è il biglietto da visita del locale, se la prima impressione non è positiva, risulta difficile recuperare.

Analizzato più da vicino, ci accorgiamo come questo non sia il mestiere più facile del mondo, come po-teva apparire a un primo sguardo, e l’improvvisazione è assolu-tamente da escludere. Questi personaggi lavorano abitualmen-te nei grandi alberghi o nei locali alla moda delle capitali mon-diali, e sono sottoposti a una vita di stress e responsabilità… Ma non è comunque raro incontrarne qualcuno in locali più semplici e alla mano, perché stanchi di quel vor-tice frenetico che a certi livelli si crea… Stimolati nella giusta maniera sapranno farvi notare la diffe-renza… Cercateli.

DROPS: Jerry “The Professor” Thomas, 1830-1885, conside-

rato il padre fondatore della pro-fessione del bartending. Fu il primo a scrivere un cocktail book e ha diffondere il bere miscelato in Usa ed Europa. Il suo drink più leggen-dario è il Blue Blazer: 6 centilitri di Bourbon whiskey, 6 centilitri di ac-qua bollente, 1 cucchiaio da tè di zucchero. Incendiava il whiskey e lo passava da un boccale d’acciaio all’altro, creando una spettacolare lingua di fuoco. Versava infine nel ballon con un twist of lemon.

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a Legge n. 27/2012 (di conversione del decreto legge sulle cosidette “Liberalizzazioni”) ha apportato numerose modifi che in materia di assicurazione R.C. auto.

Tra le più importanti novità rileva l’introduzione di norme volte a impedire le truffe ormai forte-mente diffuse sulle lesioni fi siche lievissime cagionate da incidenti stradali.

NORMATIVAIn riferimento all’articolo 139 del Codice delle Assicurazioni, rubricato “danno biologico per lesioni di lieve

entità”, (ovverosia le lesioni pari o inferiori al 9% di invalidità permanente), vengono introdotte due norme:1) “In ogni caso, le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale

obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente”;2) “Il danno alla persona per lesioni di lieve entità è risarcito solo a seguito di

riscontro medico legale da cui risulti visivamente o strumentalmente ac-certata l’esistenza della lesione”.

Con l’introduzione di tali norme il legislatore ha voluto eli-minare dall’ambito R.C. Auto tutte quelle lesioni che non

risultino suscettibili di accertamento clinico strumen-tale obiettivo.

Le assicurazioni hanno ovviamente salutato favore-volmente le nuove disposizioni normative, in quanto queste non sono più obbligate a risarcire, in assenza di riscontri obiettivi né quei piccoli danni alla persona de-

rivati da fi nti incidenti né tutte le microlesioni derivate da veri incidenti.

I consumatori, dal canto loro, non possono che sobbal-zare dinanzi a tali norme che, per contrastare una conso-

lidata speculazione messa in atto da pochi furbetti, vanno a pregiudicare i diritti di tutti i consociati.La normativa è stata defi nita come la legge “anti-colpo di fru-

sta”, in quanto in genere è proprio questo tipo di lesione, altrimenti detta “distorsione del rachide cervicale”, che solitamente non viene riscontrata

da accertamenti strumentali (ad esempio radiografi e). RISARCIMENTO DEL DANNO

Il risarcimento del danno consiste nel liquidare il dan-neggiato tutti quei danni che il medesimo ha subito a causa di incidente stradale, quali il danno biologico da invali-dità permanente (il colpo di frusta è tabellato, ad esempio, tra lo 0 e il 2%), danno bio-logico da inabilità tempora-

RC AUTO: ADDIO AL RISADEL DANNO PER IL COLP

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

nea (giorni nei quali il danneggiato non ha potuto vivere le proprie personali attività quotidiane), le spese mediche sostenute. Ad esempio, nel caso del colpo di frusta il risarcimento si aggira complessi-vamente intorno ai 2000-3000 euro, a seconda dei casi.

È davvero ingiusto che il cittadino non debba vedersi riconoscere il risarcimento del danno, nelle componenti sopraindicate, a causa di mancanza di riscontri strumentali obiettivi.

Ma è davvero tutto perduto per chi riporta un colpo di frusta o un piccolo trauma? La risposta for-tunatamente è negativa, e vi sono rimedi, di seguito indicati, da tenere ben presenti.

COSA FARE1) Nell’immediatezza dell’incidente è necessario,

dopo avere svolto le questioni burocratiche (dato informazioni alle autorità competenti intervenute, compilato il modulo di constatazione amichevole), recarsi subito al Pronto Soccorso e chiedere di essere sottoposti, anche contro il parere del medico inca-ricato, a esami diagnostici strumentali (ad esempio radiografi e, Tac, risonanza magnetica…).

2) Recarsi, nei giorni successivi all’incidente, da un ortopedico specializzato al fi ne di farsi accerta-re le lesioni subite con ogni strumento diagnostico utile e necessario. Ricordatevi che l’accertamento medico-legale può essere, però, eseguito anche “visi-vamente”, e pertanto lo specialista potrà riscontrare

il danno anche in as-senza di radiografi e, ma alla presenza di un’evidente sinto-matologia specifi ca del caso.

3) Denunciare prontamente il si-nistro alla propria assicurazione, ri-chiedendo, se del caso, assistenza a un legale, soprattutto nell’ipotesi di rifi uto di risarcimento da parte della assicura-zione.

In conclusione, tale normativa se da un lato com-porta il venir meno dei risarcimenti automatici per le microlesioni, a vantaggio ovviamente delle assicu-razioni, dall’altro obbliga i consumatori a sottoporsi, a malincuore, a accertamenti invasivi nella loro per-sona per non vedersi rifi utare il sacrosanto diritto al risarcimento del danno subito.

Avv. Giacomo Chiuchini [Avvocato del Foro di Arezzo]

Per porre domande inerenti all’in-serto odierno, scrivete

all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

SARCIMENTO LPO DI FRUSTA?

Casa Famiglia Belvedere...sarà come stare a casa...via Montecchio 221, loc. Falciano Subbiano (AR)0575/42.21.01334/92.91.475

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a cura dell’avv. Giacomo Chiuchini

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30 IL SETTIMANALE DI AREZZO 21 SETTEMBRE 2012

di Fabio Mugelli

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etro

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roLA LEGGE ELETTORALE DE CHJ È FIGLIA?

«La legge elettorale de chj è figlia?De Bersani? De Casini? O d’Alfano?Anco si tutti e tre spesso li strigliael Presidente (el bón Napolitano),

tìreno el freno al carro e a la pariglia,gétteno el sasso e nascòndon la mano.

Tutti la vòlgon… nissùno la piglia:co’ la sòra Camilla un vè lontano!

Li fa còmmedo troppo quel “porcello”,cusìe s’arvóta senza preferenze!»«Che vorresti attornère al “mattarel-lo”?»

«Vorrèbbi che finìsson l’indecenzeche ci’hàno pòrto a questi tristi effetti

e finalmente… scegliere l’elètti!»

KAREMASKIINIZIA

LA STAGIONE INVERNALE

Sabato 22 settembre riparte il locale di punta alternativo di Arezzo con una nuova stagione ricca di eventi, sorprese e con-certi.

Si inizia alle 23.30, come sempre in via Edison, con una festa dedicata ai Queen, con la compagnia della drag queen Ivana Vamp, special guest Nikita Magno, direttamente dal Be Queer di Perugia e accompagnati dalla musica di resident dj.

di Leonardo Zanellidi Lucio Massai

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Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan *½

La nuova pellicola del regi-sta britannico si veste di un’au-ra decadente che, purtrop-po, traspare nel caos etico e strutturale. Nolan conferma sapienza nel ritmo filmico e nel-la direzione di scene d’azione, ma pecca nella scelta dei troppi divi che relega a quindici minuti di fama: l’operazione produce mo-stri, personaggi dello spessore di un foglio, dai valori indecifrabili e dalle aleatorie relazioni con Batman. L’ultimo (?) capitolo della nuova saga dell’Uomo Pipistrello tradisce le enormi attese, risultando ide-ologicamente confuso, esile – nono-stante la durata fiume – nella scrittura e nei personaggi, ridicolo nella ricerca forzata del coup de théâtre, traditore della chiave di lettura realista. Un fina-le amaro come un Fernet pomeridia-no sul lungarno. Enrico Badii

Avete mai pensato all’autosuffi cienza in termini economici, energetici e democratici? Cominciamo da qui!

Il termine “permacultura” deriva dall’inglese per-maculture ed è un metodo per progettare, gestire e armonizzare la natura in modo che sia in grado di soddisfare i bisogni della popolazione quali cibo, fi -bre ed energia, preservando la ricchezza e la stabilità degli ecosistemi naturali ospitanti.

A partire dagli anni Settanta Bill Mollison e David Holmgren hanno sviluppato concetto e metodo at-tingendo da varie aree quali architettu-ra, biologia, selvicoltura, agricoltura e zootecnia.

A oggi questo tipo di approccio alla terra sta accrescendo fortemente l’inte-resse di che pensa a un futuro migliore.

www.permacultura.it

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31IL SETTIMANALE DI AREZZO21 SETTEMBRE 2012

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