Il Settimanale di Arezzo 168

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ANNO IV NUMERO 168 • VENERDÌ NOVEMBRE 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO DI ELENA AIELLO UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953 Cucina tipica toscana Osteria dé Cenci via dé Cenci 11, Arezzo [email protected] tel. 0575 24572

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VITA DELLA CITTÀ 3 Passaggio in india: lo scambio culturale da Arezzo a Lucknow 5 Sosta e super Ztl: una cura palliativa? 6 La strada in salita del Made in Italy NON PIÙ PAROLE OMAI… 8 I risultati del Palio della Cuccagna 2013 AREZZO SPORT 13 Nasce la nuova UNION TEAM CHIMERA 15 Il podio di Ottobre: un mese a tutta atletica 16 World Carp Classic, gli aretini pescano il bronzo 17 Un fumetto aretino promuove il baseball a Lucca Comics & Games 18 L’hockey giovanile toscano parla aretino 19 Tornei, feste e tanto altro: il Giotto va oltre lo sport A REGOLA D’ARTE 21 Note di Colore: arte figurativa e musica per celebrare Verdi e Wagner 22 Stefania Cerbini, una giovane pittrice aretina e il suo lato oscuro 24 L’Aipib si presenta alla città con un concorso canoro al Teatro “Pietro Aretino” 25 La nuova stagione concertistica del Comune OGGI PARLIAMO DI… 26 Cosa sognano i ragazzi di oggi? QUINTESSENZE 27 Sono veramente vini “speciali”! L’ESPERTO RISPONDE 28 Il patrocinio a spese dello Stato

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ANNO IV NUMERO 168 • VENERDÌ 1° NOVEMBRE 2013 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: FOTO DI ELENA AIELLO

UNOAERRE INDUSTRIESSTRADA E, 5

LOC. SAN ZENO, AREZZO

TEL. 0575 925953

UNOAERRE INDUSTRIESSTRADA E, 5

LOC. SAN ZENO, AREZZO

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Cucina tipica toscana

Osteria dé Cenci

via dé Cenci 11, Arezzo

[email protected]

tel. 0575 24572

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO IV NUMERO 168 – VENERDÌ 1° NOVEMBRE 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTIEMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENAN-ZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

VITA DELLA CITTÀ3 Passaggio in india: lo scambio culturale da Arezzo a Lucknow5 Sosta e super Ztl: una cura palliativa?6 La strada in salita del Made in Italy10 Un invito a una sana presa di coscienza

NON PIÙ PAROLE OMAI…8 I risultati dell’edizione 2013 del Palio della Cuccagna

AREZZO SPORT13 Nasce la nuova UNION TEAM CHIMERA15 Il podio di Ottobre: un mese a tutta atletica16 World Carp Classic, gli aretini pescano il bronzo17 Un fumetto aretino promuove il baseball a Lucca Comics & Games18 L’hockey giovanile toscano parla aretino 19 Tornei, feste e tanto altro: il Giotto va oltre lo sport20 Nuotatori fin da piccoli con i corsi della Chimera

NuotoA REGOLA D’ARTE21 Note di Colore: arte figurativa e musica per celebrare Verdi e Wagner22 Stefania Cerbini, una giovane pittrice aretina e il suo lato oscuro 23 Alla Villicana D’Annibale una doppia personale che indaga il volto umano24 L’Aipib si presenta alla città con un concorso canoro al Teatro “Pietro Aretino”25 La nuova stagione concertistica del Comune

OGGI PARLIAMO DI…26 Cosa sognano i ragazzi di oggi?

QUINTESSENZE27 Sono veramente vini “speciali”

L’ESPERTO RISPONDE28 Il patrocinio a spese dello Stato

IN QUESTO NUMEROIN QUESTO NUMERO

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

PASSAGGIO IN INDIALO SCAMBIO CULTURALE DA AREZZO A LUCKNOW

ono le 7, è domenica mattina e la stazione di Arezzo è poco più che deserta. C’è un gruppo di ragazze e alcuni accompagnatori che, ancora assonnati, portano le valigie al binario 3, il primo dei tanti mezzi che li porteranno a far colazione all’aeroporto di Nuova Delhi la mattina dopo.

Questa avventura però inizia da lontano, quando queste sette ragazze del Fossombroni hanno dato la propria disponibilità a ospitare un ragazzo o una ragazza indiana durante il festival CinemìCinemà: lo scambio culturale che coinvolge la scuola privata Study Hall di Lucknow, nell’Uttar Pradesh, e l’istituto superiore aretino infatti è nato dalla volontà degli organizzatori del festival di far immergere i ragazzi in una realtà e in una cultura all’apparenza a noi molto lontana, usando come strumenti per conoscere l’altro e come punti comuni il cinema e la voglia di mettersi in gioco.

Ad aprile erano stati gli studenti della Study Hall a lasciare le proprie case e vivere da italiani, o almeno provarci, per due settimane, e questo 27 ottobre è stata la volta delle aretine che, accompagnate dalle profes-soresse e dagli esperti di CinemìCinemà, hanno fatto un volo intercontinentale per conoscere di prima mano la vita dei propri coetanei in India.

Una passeggiata? Non proprio. C’è chi ha lavorato per pagarsi il viaggio, mostran-do una gran convinzione, responsabilità e voglia di partire, ma a tutte e sette è sta-to chiesto un qualcosa in più rispetto alla classica gita scolastica: da fi ne settembre al giorno prima di partire le giovani che hanno aderito al Progetto “Bollywood”, insieme alle insegnati e agli organizzatori, hanno venduto barrette di cioccolato del Vestri, uno degli sponsor dell’iniziativa, per raccogliere fi nanziamenti per i progetti sul sociale della Study Hall, in particolare per il Prerna Girls; questo programma permette, a oggi, a 600 ragazzine indiane della casta degli Intoccabili, l’ultimo gradino della

scala sociale, di poter

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continua a pag. 4

di Elena Aiello

Bimbo Italia, non solo bambino! Il disegno di

internazionalizzazione concepito dal Consorzio “Bimbo Italia” si è

negli anni allargato ad altri settori, per menzionarne alcuni: gioielleria, maglieria, calzature, food. Inoltre, dal territorio locale le aziende iscritte si sono allargate

ad altre aree italiane. Da Bimbo Italia a Borgo Italia, la piazza che racconta le eccellenze impren-ditoriali italiane nel mondo! Scopri di più su WWW.BORGO-ITALIA.COM e WWW.BIMBO.NET

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

«INVESTIRE NELLA PUBBLICITÀ IN «INVESTIRE NELLA PUBBLICITÀ IN TEMPO DI CRISI È COME TEMPO DI CRISI È COME COSTRUIRSI LE ALI MENTRE COSTRUIRSI LE ALI MENTRE GLI ALTRI PRECIPITANO»GLI ALTRI PRECIPITANO»

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studiare e sognare un futuro diverso dall’essere una domestica sposata a 13 anni.

La Study Hall Foundation gestisce anche altre cinque iniziative social-mente rilevanti come il progetto per migliorare l’istruzione dei bambi-ni poveri che frequentano scuole di campagna, o il programma integra-to per circa 70 bambini con bisogni speciali in situazioni di disagio fi sico e psicologico, la “Prerna Boys Scho-ol” e l’iniziativa Didi’s Food, ovvero un’azienda gestita dalla Fondazione per dare lavoro alle donne social-mente svantaggiate nel settore della ristorazione e dell’artigianato.

Ed è proprio per scoprire tutto questo, oltre alla vita quotidiana in-diana, che entra in gioco CinemìCi-nemà: attraverso i video che faremo qua a Lucknow e a Mumbai, non solo faremo un’esperienza unica, ma saremo in grado di ritrasmettere e far conoscere a chi non c’era una nazione, una cultura diversa e come un piccolo gesto, vendere una barretta di cioccolato, può cambiare la vita di uno o una sconosciuta.

Quindi eccoci tra treni, autobus e aerei a realizzare il sogno di un anno: carichi con valigie e borse, palese-mente identifi cabili come turisti sbarchiamo a Nuova Delhi 22 ore dopo la partenza dalla nostra città; senza intoppi, o quasi, e con poche ore di sonno siamo in India! Prendiamo l’autobus che ci attende e andiamo in città a incontrare Nishita, la ragazza che ci accompagnerà per tutto il nostro viaggio, per partire alla volta di Agra; i canti e le risate che avevano caratterizzato le ore precedenti sono sostituiti dal lento respiro degli addormentati e in quattro ore ci ritroviamo nella città del Taj Mahal. Tra un pisolino e l’altro, il paesaggio intorno a noi cambia, la leggera foschia non svanisce, ma i palazzi e i parchi di Nuova Delhi si trasformano in campi sterminati, qualche casa e alcune baracche; arrivati ad Agra vediamo con i nostri occhi la povertà che si vede nei documentari, ma non c’è uno schermo fra le due realtà e l’impatto è destabilizzante.

Al tempo stesso subiamo tutti una sorta di fascinazione per questo mondo ignoto e ci trasformiamo nei classici turisti giapponesi, pronti a fotografare tutto, dalla scimmia a un ingorgo nel traffi co; un pranzo ve-loce, check-in in hotel e, via di corsa a visitare il Taj Mahal: bellezza e magnifi cenza dell’architettura, la cura e la preziosità dei decori in corallo, lapislazzulo, madreperla e altre pietre preziose lascia stupefatti i visitatori e testimonia da secoli l’amore di un imperatore per la moglie preferita.

[segue da pag. 3]

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5IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

SOSTA E SUPER ZTL: UNA CURA PALLIATIVA?

ancora polemica sull’allungamento degli orari della Ztl nel centro storico

aretino. A far da pretesto questa volta – ma non è la prima – la crisi dei negozi del centro storico, con le categorie economiche che nuovamente sembrano sul piede di guerra.

Il tutto per due ore e mezzo in più di divieto di transito, la mat-tina e il pomeriggio dalle 8.30 alle 12 e dalle 16 alle 20. Una misu-ra che in effetti, fi nché non verrà messa a regime una compensazio-ne intesa come implementazione del trasporto pubblico locale, potrebbe diventare un problema di non poco conto per clienti e negozianti.

Sullo sfondo l’idea – sposata in pieno dal super-assessore Franco Dringoli – di una città a misura di pedone, con la relativa scom-parsa di metà dei parcheggi a pa-gamento presenti attualmente nel centro storico. Così dopo mille rinvii (dell’idea scriviamo più o meno da un anno e mezzo), dal

1° gennaio sembra proprio che si arriverà alla stretta fi nale. Nel frattempo, dal PdL, in settimana il consigliere Alessio Mattesini ha attaccato: «L’assessore Dringoli deve dare certezza di come que-sta città si modifi cherà in tema di parcheggi, Ztl e sistema viario, perché gli interventi improvvisi portano solo ad aggravare la si-tuazione economica dei cittadini e dei commercianti.

Forse tutto questo è orientato a chiudere il centro e costringere gli aretini a dovere trovare posto per la propria auto in due parcheggi quasi sempre vuoti: il “Mecenate” completo per tre giorni all’anno come durante l’ultima Fiera, e il “Baldaccio”, ormai abbandona-to».

Insomma, le solite polemiche, sempre attuali, perché in effetti alla prima grossa manifestazio-ne come i Mercatini del Mondo all’Eden, di fatto la città si ferma e circolare con l’auto (cosa a cui gli aretini non solo sono abituati, ma spesso fanno per mancanza di alternative davvero effi cienti), di-

viene equivalen-te ad affrontare il traffi co di una vera e propria metropoli.

Cosa un po’ assurda in una cit-tà di 100 mila abitanti. Così, per quanto l’assessore Dringoli abbia pienamente ragione nel sottoline-are che fermarsi davanti a molte vetrine del centro con l’auto non sia consentito nemmeno adesso nelle ore di libero accesso alla Ztl, resta fermo il fatto che la sosta nel semicentro e dentro la cinta mu-rata resta “selvaggia” durante le serate della movida del weekend.

Mentre è del tutto condivisibi-le l’impostazione generale della Giunta – rendere il centro più li-bero dalle auto – desta ancora una volta perplessità l’introduzione di un nuovo giro di vite, senza pri-ma aver spiegato come si intende liberare risorse utili a progetti di mobilità alternativi effi cienti, che i soldi vengano dal settore pub-blico o più facilmente da quello privato.

Agli aretini l’ardua sentenza.

È di David Mattesini

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

n paio di settimane fa, in Parlamento Europeo, sono stati fatti passi in avanti per la tutela del Made in Italy: nello specifi co, l’approvazione da parte della Commissione Mercato Interno dell’articolo 7 per la regolamentazione dei prodotti Made in Italy, che prevede l’indicazione di origine obbligato-ria, risultato importantissimo per i consumatori europei e l’industria manifatturiera.

Con questa proposta – che deve essere ancora approvata dall’assemblea plenaria – sarà ancora più certo individuare dove il prodotto è stato fabbricato ai fi ni della sua piena tracciabilità.

Rossella Peruzzi [nella foto qui sotto], consigliere comunale del Pd e proprietaria dell’Erregi, azienda ma-nifatturiera specializzata in confezioni e maglieria, sente particolarmente vicino il tema della tutela del Made in Italy e a questo proposito ha risposto per noi a qualche domanda.

Il primo punto dell’articolo 7 della proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti prevede che i fabbricanti e gli importatori appongono sui prodotti un’indicazione del Paese d’origine del prodotto

o, se le dimensioni o la natura del prodotto non lo consentono, tale indica-zione è apposta sull’imballaggio o su un documento di accompagnamento del prodotto. Come imprenditrice cosa ne pensa di questo rafforzamento in sede europea della tracciabilità del prodotto?

«Penso sia un bene soprattutto per rilanciare il lavoro in Italia perché il nostro paese si fonda sul “lavoro delle mani e dei cervelli”. Io sono proprietaria dell’Er-regi dal 1982, e in passato ho visto molte aziende che hanno compromesso l’affi dabilità del prodotto Made in Italy, affermando che la produzione avveniva in Italia mentre invece avveniva in altri Paesi dove il costo della manodopera e delle materie prima era inferiore. Per questo sono felice di quest’ulteriore azione di difesa nei confronti del vero Made in Italy e di tutti noi che lavoriamo nel rispetto delle regole».

Quali sono le principali diffi coltà per una piccola impresa manifatturiera che lavora nel tessile: un settore oggi particolarmente colpito dalla crisi economica e dalla globalizzazione?

«Devo essere sincera non poche: rispetto al passato la competizione e la ten-denza a trasferire in altri Paesi la produzione mi ha costretto a ridimensionare

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7IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

N SALITA DEL LY

il mio organico del 70%. Fino al 2000 avevo 12 dipendenti fi ssi, oggi nonostante tutto resisto, ma per rimanere competitivi nel mercato e far tornare il bilancio non posso che avere dipendenti a termine, e con grande dispiacere. Hanno svilito il nostro lavoro, pagando poco un’esperienza maturata in tantissimi anni.

Il problema maggiore è il calo del lavoro che mi viene commissionato e i compensi non sono sempre ade-guati, le tasse, sempre puntuali e precise, ci rendono vittime delle banche e del loro ostruzionismo.

Io continuo a tenere aperto nonostante le diffi coltà perché spero in un miglioramento, soprattutto per il futuro e per i giovani. Le aziende negli anni si sono fatte portavoce anche dei diritti del dipendente, e oggi nel calderone della crisi si rischiano di perdere anche i principali diritti conquistati con tanta fatica».

I nostri prodotti sono ricercati in tutto il mondo come sinonimo di garanzia di qualità ed eccellen-za, ma dal prodotto alimentare alla borsa sono anche uno dei prodotti più contraffatti: come difen-dere il Made in Italy maggiormente?

«Oltre a rafforzare la legislazione attuale la soluzione è il rispetto delle norme esistenti. La legalità è la ri-sposta, e il Governo dovrebbe tutelare le piccole imprese che si trovano sole di fronte alle grandi aziende che fanno da padroni. Io nel mio piccolo mi impegno, a giugno ho presentato in Consiglio comunale un atto d’indirizzo a tutela del settore della moda Made in Italy».

di Cecilia Falchi

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

omenica scorsa si è svolta, al Maneggio “La Casina” di Tegoleto (Arezzo), la quin-ta edizione del Palio della Cuccagna. Ventitré cavalieri – suddivisi in due cate-

gorie: Under, per giovanissimi o al loro esordio, ed Esperti, cavalieri che partecipano a Giostre e Quin-tane nazionali – si sono cimentati in due prove: tiro all’anello e tiro al buratto (con lancia e tabellone in uso nella Giostra del Saracino).

Nella prova della quintana, al termine delle due tornate (con tre anelli ognuna rispettivamente di 8 e 6 centimetri per la categoria Under e di 6 e 5 centimetri per gli Esperti) si sono registrati quattro

percorsi netti: due nella sezione Under con l’areti-no Niccolò Parnetti e il faentino Nicholas Lionetti, e due nella sezione Esperti, con l’aretino Maurizio Frulio e il faentino Fabrizio Amadori.

Ci sono volute pertanto le carriere di spareggio per decretare i vincitori che sono stati rispettivamente Lionetti e Frulio. Nel tiro al buratto si sono invece registrati tre centri per gli aretini Filippo Fardelli e Marco Cherici e Francesco Marzoli di Amelia. Nella carriera di spareggio Fardelli si è fermato sul 4, Mar-zoli sul 3 mentre Cherici è stato abile nel rimarcare il massimo dei punti. La vittoria nella categorie a squadre è andata alla compagine di Badia al Pino con 41 punti totali (con i cavalieri Nicholas Lionetti e Fabrizio Amadori di Faenza e Francesco Marzoli di Amelia). Al secondo posto la squadra di Civitella in

NON PIÙ PAROLE OMAI…

Da cura di Roberto Parnetti

I RISULTATI DELL’EDIZIONE

2013 DEL PALIO DELLA

CUCCAGNA

il centro di Cherici nello spareggio

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

Val di Chiana con 35 punti (difesa dai cavalieri Lorenzo Zoppi e Alessandro Culatore di Pistoia e l’amazzone Erika Cherici) e nel terzo gradino del podio il “Mucchio” con 27 punti (con Marco Cherici, Piergiovanni Capacci e Francesco Bidini).

Il titolo di miglior cavaliere del torneo è andato, con 17 punti fi nali, in ex aequo a Maurizio Frulio e Marco Cherici, che hanno preceduto Piergiovanni Capacci e Alessandro Culatore di Pistoia (con 16 punti) e Filippo Fardelli e Fabrizio Amadori di Faenza (15 punti). Premio speciale al pistoiese Lorenzo Zoppi per la migliore carriera al Buratto mentre la “padella” per il peggior punteggio in questa parte è andata a Fabrizio Amadori di Faenza, che si è visto annullare i punti marcati per la perdita della lancia. Le premiazioni sono state fatte da Elena Ciapetti (presidente della Giostra della Stella di Bagno a Ripoli), Camilla Ulivi (Responsabile corteo storico della Giostra della Stella), Teresa Quadraccia (priore della Contrada Crux Burgi di Amelia) e Goffredo Pasquini (responsabile commissione regionale toscana Fise dell’Area Eventi Storici di Tradizione).

MAMMUCCINI ALLA QUINTANA DEGLI ESORDIENTI DI FOLIGNOBuona prova per l’aretino Stefano Mammuccini (giostratore titolare del Quartiere di Porta del Foro) che,

la scorsa domenica, ha partecipato alla Quintana degli esordienti a Foligno in rappresentanza del Rione Morlupo. Alla manifestazione, organizzata dall’Ente Quintana e inserita nel programma dei festeggiamenti per i 400 anni della Quintana, hanno preso parte, oltre a Mammuccini, anche Alessandro Candelori del Rione Croce Bianca (che risulterà poi vincitore), Federico Minestrini (Badia), Giorgio Angeli (Cassero), Stefano Antonelli (Spada), Filippo Bizzarri (Giotti), Marco Remoli (Contrastanga), Jacopo Rossi (La Mora), Matteo Santi (Pugilli) e Manuel De Nobili (Ammanniti). Mammuccini ha disputato un’ottima prova nelle due tornate corse ed è stato preciso negli anelli (del diametro di 6 centimetri nella prima e 5 centimetri nella seconda), ma ha pagato sul tempo, pur correndo due tornate molto veloci con la sua Every Green. Un quarto posto che è pur sempre un ottimo piazzamento per l’aretino che, all’esordio sul “campo de’ li giochi”, ha evi-denziato un eccellente grado di preparazione per la sfi da contro il “Dio Marte” (ovvero il “buratto” folignate dove vengono appesi gli anelli). Per la cronaca ricordiamo che, oltre alla Giostra degli esordienti, si è corsa anche la Giostra dei veterani, che ha visto Luca Innocenzi sconfi ggere Lorenzo Paci e Francesco Scattolini.

editoriacomunicazionepubblicità

la premiazione finale del Palio della Cuccagna 2013

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

CAPualloSom

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COLAZIONE IN CENTRO COL SOCIOLOGO DOMENIC

UN INVITO A UNA SANA PRESADI COSCIENZA

a Sociologia è disciplina che indaga, svolge una ricerca sul sociale dimostrata e concreta. Non a caso si dice che senza la Storia questa scienza risulta cieca, e la Storia senza di essa diventa

muta. Ha la funzione di spiegare certi fenomeni so-

ciali in quanto avvenimenti umani. La società è un organismo simile al corpo umano, disse l’inglese Herbert Spen-cer. Abbiamo avuto il piacere di fare colazione in un bar del centro insieme al sociologo e docente Domenico Aversa. Osservia-mo la gente che beve il caffè, chi ha fretta, chi legge la pagina del giornale dello sport locale, chi la cro-naca. C’è chi è pensieroso e il ragazzo con lo zaino che probabilmente ha marinato la scuola… Quella signora con lo sguardo triste sembra trovare sollievo nel caldo e morbido cappuccino che sorseggia.

Crisi, disoccupazione: la nostra è ancora la “città dell’oro”? Dubbi, perplessità.

Siamo frastornati, ad avere davanti a noi una per-sona formata alla Scuola superiore di Giornalismo a Urbino, laureatasi in Sociologia, area psicosociale e della comunicazione!

Ma per fortuna il professor Aversa è simpatico e alla mano. Ci tiene a ribadire che il sociologo non ha la palla di vetro, ma è colui che studia i cambiamen-ti, i meccanismi della società.

Professore, l’attuale immagine di Arezzo.«Una città bellissima, dalle tante risorse non uti-

lizzate, nel cui centro non c’è un cinema, un teatro, dove l’Università è stata pesantemente penalizzata, e numerose sono le attività chiuse».

Le principali cause della crisi della piccola e

di Ivana MariannaPattavinaL

Page 11: Il Settimanale di Arezzo 168

11IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

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media impresa nel settore orafo.

«Ormai si sa: il collasso, la crisi che stiamo viven-do è una crisi vo-luta dalle banche mondiali. Il settore orafo è in declino per il fatto che in passato, molti, prima operai per la UnoAerre, sono poi diventati liberi imprenditori senza un’ade-guata cultura scolastica e d’impresa. Adesso è la nuo-va generazione a pagarne le conseguenze».

Un consiglio ai giovani.«Devono fare attenzione a non farsi attrarre da

falsi modelli, essere menti pensanti, altrimenti c’è il rischio di rimanere in balìa di chi ne sa di più».

L’impatto sociale della crisi dell’oro.«Venti anni fa svolsi uno studio insieme ad altri

colleghi, nel quale emerse che l’oro non è più, come in passato, un bene rifugio, di ricchezza. Con l’av-vento della globalizzazione, la cultura si è orientata verso altre direzioni: si investe in titoli per la mag-gior parte a grosso rischio».

Il divario tra ricchi e poveri.«È in crescita. Di solito compra beni effi meri chi

possiede di meno, ma si sta verifi cando un ridimen-sionamento del fenomeno».

Quale rimedio contro l’evasione fi scale, e un

aiuto concreto per i più poveri?«Riguardo l’evasione occorrerebbe una forte azio-

ne repressiva, rendere tutto più scaricabile – ad esempio le spese dell’idraulico – aiuterebbe chi è più bisognoso, sconfi ggendo così il tacito e truffaldino accordo… “Senza fattura uno sconto”.

Pagare le tasse è scoraggiato, poiché esse equival-gono a ben 50 per cento sul guadagno… Pochi e scadenti risultano i servizi forniti…

In Svizzera i servizi risultano migliori e le tasse equivalgono al 25 per cento, ciò induce a una ri-fl essione».

Per non andare via dall’Italia, da Arezzo.«Promuovere la meritocrazia. Lo dico sempre, di

andare via, pur sapendo che è un messaggio forte… Ci vorrebbe una rivoluzione, una sana presa di co-scienza popolare e da parte dello Stato, dal quale ci si sente abbandonati. Le istituzioni dovrebbero avere a cuore la cosa pubblica».

Un’ultima rifl essione.«Dobbiamo essere cittadini, non sudditi».

foto sotto licenza Creative Commons © Ben Heine

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12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

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131° NOVEMBRE 2013

Union Team Union Team ChimeraChimera

continua a pag. 14

in copertinain copertina

na rinnovata attenzione al settore giovanile e la volontà di far crescere ulteriormente la propria struttura, puntando su servizi di assoluta qualità rivolti ai giovani calciatori, alle famiglie e ai sem-plici appassionati di calcio: questi sono i due più grandi obiettivi prefissati dalla nuova dirigenza dell’Union Team Chimera che, guidata dal presidente Andrea Tuzzi e dal direttore generale Pa-olo Venturini, si è insediata ai vertici della società lo scorso 6 ottobre. Una nuova dirigenza che si

è presentata con un progetto che poggerà le proprie basi sul settore giovanile, da sempre cuore pulsante di una Union Team Chimera vogliosa di tornare, in breve periodo, a riconquistare «titoli regionali e altri im-portanti trofei che storicamente ci appartengono e che sono da sempre classici obiettivi per la società»,

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14 1° NOVEMBRE 2013

come ha tenuto a sottolineare il nuovo presi-dente. Società a questo punto sottoposta a un progetto di ristrutturazione e rilancio sportivo, come appena citato, ed economico, per un piano di risanamento che vedrà quale proprio fulcro fondamentale lo storico centro sportivo delle “Caselle”: «Per quanto riguarda il risana-mento finanziario e aziendale, quest’ultimo ve-drà in primo piano la struttura delle “Caselle”, una delle migliori presenti nell’Aretino. In merito a quest’ultima, abbiamo l’obiettivo di renderla un centro d’aggregazione sociale aperto non solo ai nostri giovani calciatori e alle loro fami-glie, bensì a tutti i cittadini e le associazioni del territorio. Siamo pienamente disposti a mette-re a disposizione i nostri spazi in modo da ac-cogliere le iniziative, in modo da creare, in un futuro prossimo, una solida e costante sinergia tra noi e il territorio».

Un progetto di rilancio che vede protagonisti principali i più giovani, e la struttura nella qua-le stanno crescendo calcisticamente, attraverso l’impeccabile apporto dei maestri facenti parte della scuola calcio. Scuola che vive all’interno di una struttura aperta sette giorni su sette e in costante progresso, con l’obiettivo di andare oltre l’ambito calcistico: «Dobbiamo ricordare che il nostro investimento riguarda una struttura del Comune, per questo abbiamo prima di tutto il dovere di far progredire quest’ultima, garantendo sempre la sicurezza ai gio-vani calciatori e preservando una funzione pubblica capace di essere vissuta da più persone possibili e in grado di andare al di là dell’aspetto sportivo». Una struttura che adesso è nelle mani di una dirigenza ambiziosa e che – come sottolineato dal dg Venturini – «ha visto più che raddoppiarsi il numero degli iscritti», proprio all’alba di un progetto che ha bisogno di grande fiducia e che, attraverso questi numeri, trova ulteriori motivazioni per affrontare la stagione 2013-14 appena iniziata. Una stagione presentatasi prima di tutto come “anno zero” per una Union Team Chimera che con questa nuova dirigenza vuole tornare a vincere, vedendo inoltre il proprio centro delle

Caselle superare il confine sporti-vo e diventare, di conseguenza, vero e proprio punto di riferimen-to per tutta la città.

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Il 6 ottobre scorso si è insediata la nuova dirigenza guidata dal presi-dente Tuzzi, che ha come obiettivo principale il rilancio sportivo ed economico della società

Nasce la nuova Union Team Chimera[segue da pag. 13]

di OmeroOrtaggi

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151° NOVEMBRE 2013

posto: Benedetta Cuneoposto: Benedetta CuneoEnnesimo tricolore per Benedetta Cuneo,

ragazza aretina in forza all’Atletica Firenze Marathon che il 5 e il 6 ottobre ha dato spet-tacolo ai Campionati Italiani Allievi di Jesolo.

Nella sua specialità, il salto triplo, Cuneo si è assicurata il titolo italiano già al primo tentativo, con un salto di 12,82 metri con cui si è messa alle spalle tutte le avversarie e si è assicurata la medaglia d’oro.

L’atleta aretina puntava alla doppietta e a vincere anche il salto in lungo, ma in questa specialità, sotto una pioggia incessante, si è fermata a 5.80 metri e si è così dovuta accontentare della seconda piazza. posto: l’atletica aretina posto: l’atletica aretina

Ottobre è stato un mese di grandi risultati per l’atleti-ca aretina che, oltre alla già citata Be-nedetta Cuneo, ha ottenuto gloria con tanti ragazzi dell’Atletica Sestini e dell’Al-ga EtruscAtletica. La prima di queste due società ha esultato con Niccolò Ghinassi,

giovane promessa che a Grosseto si è imposto ai Cam-pionati Regionali Cadetti nei 2000 metri, distanziando di almeno 12 secondi tutti gli avversari. Alla stessa manifestazione ha brillato pure l’Alga con la vit-toria nei 300 metri di Sofia Dini, un’atleta che poi ha conquistato il bronzo con la Toscana ai Campionati Italiani per Regioni nella staffetta 4x100. Il 12 e 13 ottobre, ai Campionati Toscani Ragazzi, l’Alga ha registrato un oro nel lancio del peso di Chiara Salvagnoni, un argento nei 60 metri con Sofia Lugugnani e un bronzo nella staffetta 4x100 con Anna Rossi, Elena Verdelli, Silvia Verdelli e la stessa Lugugnani. A chiude-re questa carrellata di successi è Anna Visibelli che – saltando a 5,96 metri – ha vinto il bronzo nel salto in lungo con l’Atletica Firenze Mara-thon alla finale nazionale dei Campionati di Società Under 23.

posto: Ilaria Badalottiposto: Ilaria BadalottiIlaria Badalotti si conferma tra

le migliori promesse del karate italiano. Il 6 ottobre la giovane aretina, in forza all’Arezzo Ka-

rate, ha centrato un bel bronzo nei 59 kg ai Campionati Italiani Cadetti, dando così seguito alla prestigiosa vittoria ottenuta in estate all’Open Interna-zionale di Lignano Sabbiadoro, e difendendo un prestigioso secondo posto nel ranking giovanile nazio-nale. Marco Cavini

1°1°

2°2°

3°3°

IL PODIO DI OTTOBRE

Un mese a tutta atletica

la prima gara di Niccolò Ghinassi, la Scalata 2006

Benedetta Cuneo

Ilaria Badalotti

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16 1° NOVEMBRE 2013

iunto alla sua quin-dicesima edizio-ne, il World Carp Classic in scena al Lago di Bolsena

dal 30 settembre al 5 di ottobre, ha visto rilucere la classe di tre nostri concittadini. Francesco Capannini, Antonio Monaldi e Giovanni Monaldi sono riusciti a conquistare il terzo posto (po-dio che mancava a un team italiano dalla quarta edizione) in questa competizione davve-ro avvincente e particolare, su-perando la concorrenza di ben 160 team provenienti da tutto il globo. «Tale gara agonistica, unica nel suo genere, si sviluppa nell’arco temporale di una setti-

mana, pescando 24 ore su 24 e sotto qualsiasi condizione atmosferica. Qui i professionisti di pesca alla carpa si sfidano a viso aperto, in una competizione secca plasmata dalle condizioni ambienta-li mutevoli», ci racconta Tiziano Alessi, uno dei più appassionati pescatori aretini e procacciatore dello sponsor “Carp-Zone” di Recanati, che ha permesso ai nostri atleti di partecipare al prestigioso appuntamento. Una vera e propria guerra di nervi, esperienza, astuzia e fortuna all’ultima carpa. «L’adesione è stata crescente fino a raggiungere il massimo delle presenze proprio quest’anno. Perciò il terzo posto dei nostri aretini ha un sapore ancor più gustoso e pregiato, ed è anche il riflesso di una passione che cresce esponenzialmente nel nostro territorio». Terzo posto che non è stato certo una passeggiata, dato che il lago in quei giorni si presentava in condizioni non ottimali, a causa di un’infestazio-ne di alghe che hanno reso ancor più difficile l’impresa. «Ho seguito la competizione dei ragazzi dal sorteggio delle postazioni fino al loro terzo piazzamento – pro-segue Alessi. – Mi sono commosso per il traguardo raggiunto, e questo mi ha dato maggiore convinzione e determinazione circa la bontà della strada che abbiamo imboccato a livello locale». Il movimento di pesca alla carpa ad Arezzo, infatti, è molto radicato nel territorio e miete adesioni crescenti (soprattutto tra i giovani) ormai da vent’anni. Le molteplici attività, anche a scopo benefico e solidale o agonistiche, dimo-strano la vitalità di tale sport e quanto esso abbia attecchito nella passione locale. La ricetta è semplice: riscoperta del territorio, abilità, pazienza, amicizia e sano agonismo. È questa l’esca, naturale e irresistibile, della pesca alla carpa, non solo moda ma realtà sportiva radicata a tutti gli effetti.

G

di Giacomo Belli

PPEETTEERR PPAANN GGRROOUUPPPETER PAN VI ASPETTA COME SEMPRE AD

AREZZO IN VIA RAFFAELLO SANZIOVIA RAFFAELLO SANZIO (ZONA STADIO-CROCE ROSSA) E ADESSO ANCHE PRESSO IL NUO-VO PARCO GIOCHI ALL’APERTO IN VIA MARCO PEREN-VIA MARCO PEREN-NIONIO (ALTEZZA BAR “MEMMO”)PETER PAN: ECCO L’ISOLA CHE NON C’È!PETER PAN: ECCO L’ISOLA CHE NON C’È!

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World Carp Classic Gli aretini pescano il bronzo

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171° NOVEMBRE 2013

l baseball aretino sbarca a Lucca Comics con il fumetto Casa base. Nato dalla creatività e dalla passione di Fabio Borselli e di Sauro Pasquini, Casa base è una striscia settimanale che ha origine nel cuore del Bsc Arezzo, con originali vignette che raccontano le avven-ture di una squadra di baseball e dei suoi giocatori. Il fumetto, pubblicato sul sito www.softballinside.com, è giunto alla venticinquesima uscita e, di volta in volta, ha raccolto l’in-

teresse e l’entusiasmo di un gran numero di appassionati che hanno stimolato Borselli e Pasquini a farne un appuntamento settimanale. Tra i lettori più attenti c’è il presidente della Federazione Toscana di Baseball Aldo Peronaci che ha chiesto a Casa base di esser presente a Lucca Comics & Games 2013 nello stand dedicato a “fumetti e baseball” promosso dalla società lucchese “Le Nuove Pantere”. Gli ideatori Borselli e Pasquini saranno all’evento venerdì 1° novembre e, per l’occasione, regaleranno 400 copie numerate e autografate di un albo con tutte le strisce di Casa base, alcune anche inedite, pubblicato con il contributo

della Federazione. Nella stessa giornata i due aretini interverranno pure a un convegno dal titolo “Baseball ed emozioni”, in cui saranno presenti i vertici federali e tanti fumettisti da tutto

il mondo. «Il baseball è la disciplina più rappresentata nei manga, nel cinema e nei cartoni

animati – spiega Borselli, – una caratteristica che ha permesso a questo sport di rita-gliarsi un posto all’interno di Lucca Comics, la più grande mostra europea dedicata

al fumetto. Io e Sauro siamo uniti dalla comune passione per il baseball e per i fumetti, dun-que per noi è un onore presenziare a questo appuntamento con le nostre vignette».

In Casa base si uniscono le idee di Borselli e le capacità di disegnatore di Pasquini, che insieme hanno trasformato in un fumetto le loro esperienze vissute in lunghi anni sui campi di baseball e softball. I protagonisti di queste vignette sono giocatori, tecnici, dirigenti e tut-te le altre figure di una squadra, che trovano risalto in vicende paradossali ma capaci di regalare un sorriso. «Le storie di Casa base na-scono da fatti realmente successi – aggiungo-no gli autori. – Tutto iniziò per scherzo l’inverno scorso con la pubblicazione delle prime stri-sce, poi l’entusiasmo che abbiamo riscosso e il sostegno della nuova dirigenza del Bsc Arezzo ci hanno spinto a continuare e farne un ap-puntamento fisso. Ci sembra incredibile che una nostra idea nata per puro divertimento sia stata scelta per promuovere il baseball in un evento internazionale come Lucca Comics».

o

Un fumetto aretino promuove il baseball a Lucca Comics & Games di Marco

Cavini

CUCINA TIPICA TOSCANA – PIZZERIA – VENERDÌ PESCE – KARAOKE – BED UCINA TIPICA TOSCANA – PIZZERIA – VENERDÌ PESCE – KARAOKE – BED & BREAKFAST – APERTI ANCHE DOMENICA A PRANZO – PRENOTAZIONI & BREAKFAST – APERTI ANCHE DOMENICA A PRANZO – PRENOTAZIONI

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mangiare bene, con stilemangiare bene, con stileLocanda del DucaLocanda del Duca

I

Baseball ed emozioni , in cui saranno il mondo.

«Il baseball è la disciplina più rapanimati – spiega Borselli, – una caragliarsi un posto all’interno di Lucca C

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18 1° NOVEMBRE 2013

a Arezzo alla To-scana. A compiere questo grande passo sono stati sette gio-vani atleti dei Lions

Hockey, convocati nella rap-presentativa toscana Under 15 per giocare al Trofeo delle Regioni, una manifestazione in programma dall’1° al 3 novem-bre a Forlì. Loro sono i portieri Alice Gialli e Noemi Sciadini, i difensori Giovanni e Lorenzo Borri, Aurora Mafucci e Cate-rina Rossi, e l’attaccante Ma-tilde Fardelli, che hanno con-vinto i tecnici federali a inserirli nella rosa dei 16 giocatori che avranno l’onore e l’onere di difendere i colori della propria

regione. Il cammino per arrivare a questa convocazione è stato lungo e faticoso, con tanti al-lenamenti e ben tre raduni in cui i Leoncini aretini hanno avuto modo di mostrare il loro valore a confronto con i più forti coetanei dell’hockey toscano.

Alla fine sono arrivate le sette chiamate, un numero enorme che vede Arezzo monopolizzare la rosa della Toscana prendendosi quasi il 50% dei posti disponibili.

Un ulteriore motivo d’orgoglio è il fatto che nella rappresentativa vi siano solo cinque ragazze e che queste vengano tutte dai Lions; dulcis in fundo, in una squadra composta principalmente da ragazzi del 2000, la società aretina è riuscita a inserire due atlete del 2001, Gialli e Mafucci, che si sono dimostrate competitive anche tra i più grandi.

«Orgoglio, incredulità, felicità – afferma Paola Salvi, presidentessa dei Lions: – queste convoca-zione hanno regalato ai nostri ragazzi tantissime emozioni e sensazioni. Come presidente e come genitore non posso che esultare, perché siamo riusciti a piazzare ben 7 atleti tra i migliori 16 della Toscana, un nu-mero impressionante che conferma l’incessante crescita e l’indiscusso valore del nostro settore giovanile.

Con questa convo-cazione “di massa” le nostre ragazze e i forti fratelli Borri hanno scrit-to un’altra bella pagina della storia della nostra società». Al Trofeo delle Regioni la Toscana sarà attesa da sfide durissime contro Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Pie-monte e Veneto, coraz-zate contro cui sarà dif-ficilissimo passare. Al di là di quelli che saranno i risultati sul campo, per i Lions la vittoria più bel-la è aver ottenuto tanti pass per partecipare alla prestigiosa manife-stazione.

D

di Marco Cavini

L’hockey giovanile toscano parla aretino Sette atleti dei Lions hanno guadagnato la convocazione

nella rappresentativa regionale Under 15

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191° NOVEMBRE 2013

port e sociale. Da sempre il Circolo Tennis Giotto pone attenzione a questa doppia dimen-sione, con l’intenzione di raggiungere grandi risultati sul campo e, allo stesso tempo, diventare un luogo di aggregazione per le famiglie di tutti i suoi 460 soci. Per loro il Consiglio direttivo del Giotto ha organizzato, nel corso dell’ultimo anno, una serie di tornei, gite, cene, feste e tante altre iniziative capaci di animare la vita sociale del circolo e coinvolgere centinaia di persone.

Tra gli eventi più sentiti c’è il trofeo sociale di tennis 2013, una manifestazione che vedrà la propria con-clusione domenica 10 novembre e che ha coinvolto 80 atleti per un totale di 180 match tra singoli, doppi e doppi misti; lo stesso pomeriggio è in programma anche la finalissima del torneo “L’estate sta finendo”, iniziativa che ha visto sfidarsi sui campi del Giotto ben dieci squadre. Stanno giungendo al termine anche le prime Olimpiadi del Giotto, un grande evento che, sviluppato attraverso 12 diverse discipline sportive, ha acceso l’entusiasmo di decine di soci e che nelle prossime settimane assegnerà le ultime medaglie. Sem-pre in ambito sportivo, nel corso dell’estate sono proliferati i tornei o le singole partite di beach tennis, con i soci che hanno sfruttato i campi in sabbia del Circolo per divertirsi e stare in compagnia. Sono invece ormai diventati una solida realtà i Runners, un gruppo di amici che ogni domenica corre nelle colline intorno al Circolo, e reduce da una positiva esperienza alla Maratonina “Città d’Arezzo”. In quanto a divertimento,

sono da registrare anche le tante feste organizzate nei rinnovati locali della club house, l’ultima delle quali in occasione di Halloween, con una grande cena in maschera promossa dal nuovo servizio di ristorazione del Circolo.

«La linfa del Giotto è la dimen-sione sociale – spiega il presidente Luca Benvenuti. – Con l’impegno di tanti consiglieri, che ringrazio per la passione investita, riusciamo a pro-porre tantissime iniziative per coin-volgere i nostri 460 soci e stimolare la partecipazione alla vita del Circolo. Tutto questo impegno ha permesso al Giotto di diventare un punto di riferimento per un numero sempre maggiore di fami-glie, e di raggiungere grandi risultati sia in campo sportivo sia in campo sociale».

S

Tornei, feste e tanto altro: il Giotto va oltre lo sport

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20 1° NOVEMBRE 2013

rendere confidenza con l’ambien-te acquatico, acquisire sicurezza e imparare a nuotare. Sono questi i tre grandi obiettivi che animano la Chimera Nuoto nell’organizzare al

Centro Sport Chimera i vari corsi per bam-bini e ragazzi tra i 3 e i 16 anni. La socie-tà aretina ha progettato la propria scuola nuoto come un percorso progressivo e continuativo che vede il bambino entrare a 3 anni nella vasca piccola per conosce-re l’ambiente acquatico, per poi spostarsi nell’acqua sempre più alta per acquisire le competenze del vero nuotatore. «Il nostro obiettivo – spiega il direttore tecnico Mar-co Magara – è trasformare le caratteristi-che motorie terrestri in caratteristiche mo-torie acquatiche, insegnando al bambino a muoversi e sentirsi a proprio agio anche nell’acqua».

Per i bambini da 3 a 6 anni, la Chimera Nuoto organizza i Laboratori Acquatici, un’attività che si svolge nella piscina pic-cola e in quella media con una program-mazione propedeutica all’insegnamento del nuoto. Attraverso il gioco, il bambino sviluppa sicurezza e serenità nell’ambiente acquatico e capisce che “se cade in ac-

qua non affoga”, guidato da un istruttore capace di divertire e rassicurare, ma anche di insegnare le prime esperienze natatorie. Finora nei Laboratori Acquatici il bambino era sempre stato autonomo e senza genito-ri, ma da questa stagione è stata introdotta una novi-tà: il corso con il babbo e la mamma. Tutti i sabati sarà in programma una speciale lezione che permetterà

a genitori e figli di imparare insieme a nuotare, con l’adulto che farà lezio-ne con il bambino e che diventerà per lui un ulteriore stimolo all’apprendi-mento. Dopo i Laboratori, l’attività si sposta nella vasca grande con la vera e propria scuola nuoto per chi ha tra i 7 e i 16 anni. L’attività diventa più sistematica, con l’obiettivo di fare dell’atleta un vero e proprio nuotatore, insegnandogli l’avanzamento, il galleggiamento, il proiettile, la respirazio-ne e i sei stili. La scuola nuoto per ragazzi getta le basi che permetteranno

poi a ogni atleta di intensificare l’allenamen-to e migliora-re la propria preparazione, passando pri-ma nel Propa-ganda e poi nel l’Agonist i-ca, i due settori della Chimera Nuoto dedica-ti alla pratica sportiva.

P

Nuotatori fin da piccoli con i corsi della Chimera Nuoto

Laboratori Acquatici e scuola nuoto: la società aretina organizza corsi per

bambini e ragazzi tra i 3 e i 16 anni

Per ulteriori informazio-ni o per iscriversi alle

attività è possibile rivol-gersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, visitare il sito www.centrosportchi-mera.com, chiamare o scrivere un sms al 347/42.49.641 o scrivere una mail a [email protected]

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21IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

ella ricorrenza del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, il Ce-nacolo degli Artisti Aretini celebra i due grandi compositori con una mostra d’arte

dedicata alla musica e ai due geni, dal titolo Note di Colore. L’esposizione, allestita presso l’Atrio d’Onore della Provincia di Arezzo, ha aperto i battenti giovedì 31 ottobre e si protrarrà fi no a lunedì 11 novembre, grazie all’impegno di artisti e mu-sicisti locali.

Novità è la collaborazione con il Liceo Musicale di Arezzo che, sotto la guida del preside Giampiero Giugnoli e del corpo docente, darà pro-va della propria competenza e professionalità con un suggestivo evento musicale dal vivo. Lunedì 4 novembre, a partire dalle ore 17.30, si terrà, infatti, il ConcertOttoni: una performance a cura del Gruppo Ottoni dell’istituto, composto da studenti ed ex studenti – musicisti ormai af-fermati – diretto dal professor Ferrini. Al termine dell’esibizione il Ce-nacolo offrirà un lauto banchetto.

L’associazione nasce nell’anno 2000 per volontà di Pier Luigi Duranti, allo scopo di valorizzare l’espressione di ogni forma d’arte, favorire un interscambio di idee ed esperienze fra artisti e incidere, mediante pro-poste mirate, sul tessuto socio-culturale della città. Fin dal suo avven-to, il Cenacolo ha accolto professionisti, semi-professionisti ma anche semplici hobbisti, che hanno potuto esporre mensilmente le loro opere durante la Fiera Antiquaria. Negli anni è stato promotore di numerose mostre a tema su eventi e personaggi che hanno segnato la storia e il mondo delle arti, tra le quali si annoverano l’esposizione sul Futurismo, su Caravaggio, sui 150 anni dall’Unità d’Italia, su San Francesco d’Assi-si, su D’Annunzio; ciascuna di esse ha richiamato grande pubblico e ri-

scosso consenso diffuso.Note di Colore sarà

visitabile tutti i giorni, con ingresso libero e gratuito, al mattino dal-le ore 10 alle ore 12.30 e nel pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 18.30. Sabato 2 e domenica 3 novembre, in concomi-tanza con la Fiera Anti-quaria, sarà aperta, con orario continuato, dalle ore 10 alle ore 18.30.

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22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

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uale miglior momento, se non la settimana di Halloween, per parlare di una artista le cui opere sono popolate – almeno in apparenza – da perso-naggi usciti fuori dalla notte più stregata dell’anno?

Lei è l’aretina Stefania Cerbini, ha 31 anni e fi n da piccola coltiva la passione per il disegno, il fumetto e l’arte in generale.

La pittrice ha pure frequentato per un biennio l’Istituto d’arte di Arezzo, poi il suo percorso di studi è virato altrove ma l’attitudine non è mai venuta meno.

«Da autodidatta ho sempre dipinto e sperimentato – ci racconta Stefania. – Ormai da una decina di anni ho sintetizzato una sorta di surrealismo a tinte fosche, dove emerge una tavolozza minimale: bianco, nero e solo in rari casi aggiungo un tocco di colore. Questo è il modo di dipingere che sento più mio».

Creature della notte, fi gure antropomorfe inquietanti, in alcuni casi pare di vedere piccoli spaccati di gironi del male. Come nascono tutti questi personaggi?

«A parole è diffi cile da spiegare, perché quando inizio un quadro non c’è mai niente di studiato a tavolino, né immagino quale sarà il risultato fi nale. Lascio che la mano

e il pennello siano guidati dall’ispirazione. Anche l’uti-lizzo quasi esclusivo del bian-co e del nero è una necessità che viene da dentro, un modo per dare spazio alle mie pola-rità e, scavando ancora più a fondo, alle mie paure e angosce più recondite».

Il corpo femminile: una presenza costante.«Fino a qualche anno fa le tele erano affollate. Ne-

gli ultimi tempi sono più portata a eseguire fi gure singole, quasi sempre donne, innanzitutto perché il nostro corpo è pura armonia, e poi, probabilmente, perché dipingendo un soggetto femminile indago me stessa a livello introspettivo».

Musica dark e fumetti horror. Hanno avuto in-fl uenza sul tuo modo di lavorare?

«A livello musicale ascolto di tutto. La passione per i fumetti c’è sempre stata, soprattutto in fase adole-scenziale, ma non l’ho mai indirizzata unicamente al genere gotico o dell’orrore. Anzi, mi ritengo una persona solare, ecco perché chi mi conosce rimane spiazzato. Forse queste opere inquietanti servono a far emergere quel lato oscuro che, in dose più o meno forte, è in ognuno di noi».

Ci sono artisti a cui ti ispiri?«Mi piacciono il Graffi tismo americano e il Surre-

STEFANIA CERBINUNA GIOVANE PITTRICE ARETINA LATO OSCURO

Q

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23IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

BININA E IL SUO

alismo. Se devo fare dei nomi, dico Keith Haring, Salvador Dalì e soprattutto la mes-sicana Frida Kahlo, una fi gura che mi affascina non solo dal punto di visto artistico».

Le borse fatte a mano. Un’altra attività che viaggia in parallelo con la pittura.«Ho iniziato quasi per gioco circa tre anni fa, utilizzando materiali nuovi, scarti di

campionari e prodotti di riciclo. Con una amica partecipo a manifestazioni e festival musicali.

Ogni primo weekend del mese troverete il nostro stand anche in piazza della Badia, durante la Fiera Antiquaria. Venite a trovarci: scoprirete un mondo molto particolare!».

PASQUALE NERO GALANTE E MARCO CIPOLLIAlla Villicana D’Annibale una doppia personale che indaga il volto umano

La Villicana D’Annibale Galleria d’Arte di via Ca-vour ospita, dal 30 ottobre al 9 novembre, la “dop-

pia” personale Invisoego di Pasquale Nero Galante e Sintonie e Discromie di Marco Cipolli, a cura di Angelo Andriuolo, Francesco Giulio Farachi & Danielle Villicana D’Annibale. La mostra comprende una ventina di opere recenti del pittore salentino e una decina di sculture in ceramica del poliedrico artista toscano, due figure che interpretano il viso umano in modo diverso e peculiare, ma con la medesima intensità.

L’indagine di Pasquale Nero Galante ha portato alla creazione di una serie di ritratti a olio carichi di mistero – talvolta puliti e altre volte tagliati o sporcati, – utilizzando pochi colori in grado di generare nello spettatore una forte intensità emotiva.

Le opere in ceramica di Marco Cipolli, artista eclettico alla continua ricerca del bello, assumono forme varie, dipinte me-ticolosamente, a volte in bianco e nero, altre con colori vivaci. Nella sua arte si percepiscono le influenze del Rinasci-mento italiano e del Mura-lismo messicano, opportu-namente rielaborate per un risultato finale di raro fascino. www.villicana-dannibale.com

Serena Capponi

di Marco Botti

es-

di val

o Cipolli, erca del te me-

e nero, arte si nasci-

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24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

nata una nuova associazio-ne ad Arezzo che si occu-pa dei più piccoli. Aipib, Associazione Insieme per

i Bambini, nasce dalla volontà di offrire servizi formativi, ludici e assistenziali alle famiglie con bam-bini, dando la priorità a quelle con evidenti disagi economici.

Tra le attività offerte ci sono laboratori ludici di doposcuola, servizi di fi ducia e competen-za svolti con professionalità e massima serietà, seguiti da volontari qualifi cati che si rendono disponibili ad accudire i bambini. Si tratta di prestazioni garantite che possono essere una valida soluzione per chi è in cerca di un aiuto nella cura dei propri fi gli. A questi si aggiungo-no i servizi sociali di accompagnamento assisti-to sia per bimbi sia per anziani. I doposcuola, iniziati a settembre, si svolgono tutti i lunedì e venerdì presso i locali dell’associazione in via Montefalco 14.

Durante le ore stabilite, viene offerto un aiuto nello svolgimento dei compiti con la presenza di un insegnante qualifi cato volonta-rio, a disposizione di chi richiede tale sostegno attraverso un colloquio presso la sede dell’as-sociazione. La particolarità è che si tratta un servizio gratuito per le famiglie, e si attiva con il tesseramento Aipib che ha un costo di 15 euro annuali. L’associazione vuole diventa-

re dunque un punto di riferimento solido e valido per tutto il territorio aretino e non solo nell’offrire servizi all’infanzia e agli anziani utili alle famiglie.

Aipib si autosostiene grazie alla raccolta fondi, per questo nei prossimi mesi saranno numerose le iniziative culturali e

gli eventi che organizzerà. Il primo appuntamento è per il 10 novembre, alle 16, presso il Teatro “Pietro Aretino” di via Bicchie-

raia, con la prima edizione di Le voci dei bambini, concorso canoro dedicato ai più piccoli, patrocinato dal Comune di Arezzo. Un’occasio-

È

L’AIPIB SI PRESENTA ALLA CITTÀ COAL TEATRO “PIETRO ARETINO”

LE VOCI DEI BAMBINI

ngli

noveraia, co

dedicato a

di Chiara Savarino

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25IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

ne per conoscere da vicino l’associazione ed aiutarla a crescere nel territorio.L’ingresso allo spettacolo è a offerta libera. Con l’occasione verrà distribuita, con un contributo minimo di

10 euro, la “cioccolata della solidarietà”, un modo goloso per aiutare e sostenere le tante iniziative e i servizi Aipib.

L’evento è condotto da Mr. Orly, cantante e interprete da due anni delle canzoni di Renato Zero, con la regia di David Mariottini. Da annoverare la partecipazione del soprano toscano Noemi Umani.

Ma le occasioni per conoscere da vicino Aipib non fi niscono qui. Il 29 dicembre, sempre al Teatro “Pietro Aretino”, si terrà il gran fi nale del concorso. Un meraviglioso e colorato festival canoro con tributo fi nale a Renato Zero. www.aipib.org

À CON UN CONCORSO CANORO AL VIA LA NUOVA STAGIONE CONCERTISTICA

DEL COMUNE DI AREZZOI Solisti della Scala e Nazzareno

Carusi si esibiranno il 4 novembre

La nuova stagione concertistica del Comune di Arezzo anche quest’anno offre alla città un pro-

gramma ricco e di qualità. Il primo concerto in cartel-lone è previsto per lunedì 4 novembre, alle ore 21.15, presso l’Auditorium “Arezzo Fiere e Congressi” di via Spallanzani con la presenza dei Solisti della Scala e Nazzareno Carusi, musicista, quest’ultimo, che vanta una carriera costellata di successi e riconoscimenti internazionali.

Nato a Celano (L’Aquila), Carusi è stato insignito nel 2012 dell’onorificenza di “Ambasciatore dell’Abruzzo nel Mondo” per gli alti meriti artistici e il lustro che con la sua professione ha dato alla sua terra natale. Nel 2013 ha invece ricevuto da Riccardo Muti la men-zione speciale del Premio Giustiniano, “per l’assoluta unicità della sua figura nel panorama musicale non solo nazionale”.

Il pianista abruzzese eseguirà, assieme a Fabrizio Meloni al clarinetto e Danilo Rossi alla viola, Sonata “L’Arpeggione” di Schubert, Märchenerzählungen op. 132 di Schumann, Sonata per clarinetto e pianoforte di Poulenc e Trio dei Birilli di Mozart. Valeria Gudini

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26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

COSA SOGNANO I RAGAZZI DI OGGI?COSA SOGNANO I RAGAZZI DI OGGI?i è mai capitato di chiedere a un ragazzo quali sono i suoi sogni? A me, a causa del mio lavoro e dei progetti nelle scuole che porto avanti, è successo spesso di porre

loro questa domanda. Voglio premettere che non voglio fare prediche o moralismi a nessuno, i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, di comunicare le loro emozioni e i loro sentimenti.

Tutti i social network hanno ostacolato il dialo-

go, rendendo sempre più diffi cile a un adolescente trasmettere le proprie diffi coltà e i propri pensieri davanti a una persona, abituati come sono a nascon-dersi dietro a falsi nomi e immagini di sé che in real-tà non li rappresentano.

Ritornando quindi al tema principale, i nostri ra-gazzi sognano soprattutto di diventare famosi, come se questa fosse diventata l’unica strada per il successo e il denaro.

I ragazzi sperano di diventare calciatori e le ragazze veline, ma a differenza del passato pochi di loro han-no fretta di diventare grandi.

Il futuro fa paura? O forse è per loro visto come qualcosa di incerto? Pochi parlano del lavoro, di cosa vorranno fare una volta adulti: gli adolescenti vivono in un eterno presente senza pensare al loro domani.

Il lavoro, i loro obiettivi, per molti diventano sem-pre più un’utopia ed è per questo che a volte cercano di nascondersi in un mondo lontano da quello reale. Alcuni ragazzi hanno però idee chiare e concrete, anche se poi, strada facendo, si scontrano con una realtà troppo dura e a volte si sentono costretti ad arrendersi, rendendosi conto che i loro sogni sono diffi cili da realizzare.

Concludo lasciando una fi nestra aperta a chi leg-ge, esprimendo una mia semplice opinione: forse dobbiamo essere noi adulti – intesi come famiglia, educatori, ma anche la scuola – a renderci conto che abbiamo rubato i sogni dei nostri ragazzi, che gli stiamo regalando una società sempre più povera da tutti i punti di vista, soprattutto di prospettive di crescita, di esperienze creative e fondamentali per il loro futuro.

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OGGI PARLIAMO DI…OGGI PARLIAMO DI…OGGI PARLIAMO DI…OGGI PARLIAMO DI…

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Scrivete a “Oggi par-liamo di…” c/o Edizioni Giorgio Vasari, via Mante-gna 4, 52100 Arezzo, [email protected]

dottoressa Mara Aceti pedagogista clinico334/93.45.254iscritta Albo ANPEC 3310. Profess. disciplinato ai sen-si della Legge 4/2013 P.I. 0009494882C.F. CTAMRA75R44G420C

Studi professionali:via Monte Falco 50, Arezzovia Roma 38, Poppi (Ar)

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27IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

ra le categorie con cui vengono definiti i vini, ce n’è una che di solito arriva per ultima. Normalmente dopo “bianchi”, “rosati” e “rossi” vengono contemplati i vini “speciali”, ossia quelli che non seguono le tradizionali tecniche di vinificazione. Tra questi troviamo gli spumanti, i vini fortificati (ad esempio il Porto, il Marsala), liquorosi (ad esempio lo Sherry, il Madera) e quelli aromatizzati (Vermouth, Barolo chinato).

In questa categoria di vini vengono più o meno giustamente collocati anche i vini passiti (come il nostro Vinsanto), anche se in realtà sono prodotti con processi totalmente naturali e identici a quelli dei vini bianchi o rossi, eccezion fatta per l’appassimento delle uve. In ogni caso questi vini sono veramente speciali, perché hanno delle caratteristiche organoletti-che, profumi e gusto veramente eccezionali. Si chiamano vini passiti proprio per il fatto che vengono ottenuti da uve sottoposte a un periodo di appassimento con il quale si elimina un buon quantitativo di acqua dagli acini, per poi ottenere nell’uva delle gran-

di concentrazioni che saranno trasfe-rite al mosto e al vino. La deidrata-zione dell’uva si ottiene mediante tecniche diverse a seconda del ter-ritorio e delle condizioni climatiche a esso correlate. Nei Paesi nordici (soprattutto Canada e Germania) si vendemmia uva ghiacciata realiz-zando un vino che proprio per que-sto di chiama Icewine o Icewein. In altre zone, dove il clima lo permette, si lascia che le uve ancora in pianta, vengano attaccate da una muffa, detta nobile, per avere i vini “muffa-ti”, che a dispetto della definizione poco invitante, sono molto spesso vini di grandissima qualità (il più fa-moso è il Sauternes, prodotto nella regione di Bordeaux, e l’ungherese Tocaji). Nella vendemmia tardiva il grappolo viene invece lasciato ap-passire in pianta per essere raccolto in un secondo tempo. Il vino passito più celebre nella nostra regione è sicuramente il Vinsanto, che si ot-tiene mediante appassimento del-le uve all’interno di un locale detto “fruttaio”. I grappoli vengono ap-pesi al soffitto o distesi su stuoie e graticci di legno. L’importante è ottenere una buona circolazione dell’aria tra gli acini in maniera che non si sviluppino muffe o marciumi.

il parere del sommelier BRONZANTEVino Passito 2009

Prodotto da uve Trebbiano toscano e Malvasia, selezionate a singoli grappoli e raccolte

manualmente a maturazione ottimale. Le uve vengono appassite per tre mesi in graticci di legno. Durante questo periodo si perde circa il 70% del peso dell’uva stessa. Dopo la diraspatura e pigiatura, il mosto viene posto in car atelli di legno dove permane per 24 mesi. Al temine si ha la svinatura, l’imbottigliamento e un ulteriore affinamento in bottiglia di almeno 6 mesi.

Il “Bronzante” ha 14 gradi alcolici, si presenta brillante e del colore del bronzo (da cui deriva il nome stesso del vino). I profumi sono di grande intensità e complessità, con buoni sentori di frutta secca, floreali appassiti e speziati.

Vino molto corposo e strutturato, in bocca è quasi masticabile. La dolcezza, dovuta a un re-siduo zuccherino importante, è ben bilanciata da un buona acidità. Bronzante può essere ben abbinato con la maggior parte dei dolci secchi e con formaggi erborinati. Ma il sommelier lo vede soprattutto come vino da meditazione, degu-stato da solo nella tranquillità del dopocena sul divano. Temperatura di servizio consigliata: 14-16 gradi. Punteggi Guida Veronelli: 88/100

Sono veramente

vini “speciali”!

27NALE DI AREZZO

rriva per lati i vini ione. Tra liquorosi

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T

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28 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

IL PATROCINIO A SPl Legislatore italiano assicura alle persone non abbienti l’assistenza legale gratuita nei processi civili, di lavoro, amministrativi, tributari, nelle procedure di volontaria giurisdizione (separazio-

ni consensuali, divorzi congiunti, ecc.), e nei proce-dimenti penali.

La persona non abbiente, sia per agire sia per re-sistere in giudizio, può richiedere la nomina di un avvocato e la sua assistenza a spese dello Stato.

È la stessa Costituzione che, nel garantire a tutti la facoltà di “agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi” (articolo 24, comma 1), prevede espressamente che “devono essere assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agi-re e difendersi davanti a ogni giurisdizione” (articolo 24, comma 3). L’ammissione al patrocinio a spese

dello Stato (il cosiddetto “gratuito patrocinio”), istituto regolamenta-to dal D.P.R. 30/05/2002 n. 115, è valida per ogni grado del processo e per le procedure, derivate e acci-dentali, comunque connesse.

CHI PUÒ ESSERE AMMESSO?Possono richiedere l’ammissione al gratuito pa-

trocinio i cittadini italiani, gli stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale, gli apolidi e gli enti o associazioni che non perseguano fi ni di lucro e non esercitino attività economica.

Per poter accedere al benefi cio del gratuito patro-cinio la condizione necessaria è la capacità reddi-tuale: il richiedente deve essere titolare di un reddito annuo imponibile, risultante dall’ultima dichiara-zione, non superiore a 10.766,33 euro.

Da notare bene è che se l’istante convive con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, com-preso il richiedente, salvo che non si tratti di ver-tenza nei confronti di uno di essi, o che il processo abbia a oggetto diritti della personalità.

Recentemente la Legge 15 ottobre 2013 n. 119 (Legge sul Femminicidio) ha previsto che la persona offesa dai reati di maltrattamento in famiglia, vio-lenza sessuale, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale di gruppo, stalking e altri dello stesso ge-nere, possa essere ammessa al patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito sopraindicati.

Ia cura dell’avv.

GiacomoChiuchini

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Page 29: Il Settimanale di Arezzo 168

29IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

DOVE E COME SI PRESENTA LA DOMANDA?La domanda di ammissione in ambito civile, di

volontaria giurisdizione e di lavoro si presenta presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, competente rispetto al luogo dove ha sede il magistrato davanti al quale è in corso il processo, o al luogo dove ha sede il magistrato competente a conoscere del merito, se il processo non è ancora instaurato.

Le segreterie del Consiglio dell’Ordine degli Av-vocati detengono i relativi moduli per le domande di ammissioni, che devono essere presentate personal-mente dall’interessato con allegata fotocopia di un documento di identità valido, oppure dal difensore che dovrà autenticare la fi rma di chi sottoscrive la domanda.

In caso di accoglimento, il provvedimento viene inoltrato al giudice competente e all’Uffi cio delle Entrate, per la verifi ca dei redditi dichiarati.

L’interessato, se la domanda non viene accolta, può proporre la richiesta di ammissione al giudice competente per il giudizio, che decide con decreto.

Nei processi penali l’istanza di ammissione deve essere presentata all’uffi cio del magistrato innanzi al quale pende il processo.

CHE COSA COMPORTA L’AMMISSIONE AL GRA-TUITO PATROCINIO?

L’istante ha diritto:1) all’assistenza e difesa gratuita da parte di un

difensore di fi ducia, che l’interessato sceglie tra gli iscritti negli elenchi degli avvocati per il patrocinio a spese dello stato tenuti presso i Consigli dell’Or-dine degli Avvocati, e, nei casi previsti dalla legge,

la possibilità di nominare un consulente tecnico. Il compenso del difensore e del consulente viene cor-risposto direttamente dall’Erario; pertanto, il difen-sore e il consulente tecnico non possono chiedere o percepire dal proprio assistito compensi o rimborsi a nessun titolo.

2) al pagamento da parte dello Stato del contribu-to unifi cato, delle spese di notifi ca, delle imposte di registro, ipotecarie e catastali e dei diritti di copia.

Avv. Giacomo Chiuchini[Avvocato del Foro di Arezzo]

Per porre domande inerenti all’inserto scrivetemi all’indirizzo di posta elettronica

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30 IL SETTIMANALE DI AREZZO 1° NOVEMBRE 2013

ti accompagnano in città (e a ballare!)

ee

ti accompagnano ti accompagnanoin città (e a ballare!)in città (e a ballare!)

di Fabio Mugelli

La pera Spina Car-pi o Ca-sentina è di origine incerta ma sicuramen-te antica.

Menzionata da A. Gallo fi n dal 1575, secondo il Gallesio sarebbe da identifi carsi con la pera Picena dei Georgici. Di sicuro è un’an-tica cultivar italiana, presente in molte regioni della penisola an-che sotto denominazioni diverse quali: Coccia d’Asino, Casen-tina, Duchessa di Montebello, Duca, Papale d’Inverno, Passana, Succotta d’Inverno. La pianta, vigorosa, fi orisce tardi e ha una produzione media. Il frutto, tur-binato e appiattito, ha la buccia liscia, sottile e resistente di colore verde chiaro, leggermente gial-lastro a maturazione, con le ca-ratteristiche lenticelle a chiazza rugginosa.

Ha una particolarità, o me-glio la tendenza a produrre per via partenocarpica: cioè anche senza impollina-zione. Una lenta e lunga maturazio-ne gli consente di produrre fi no a fi ne settembre, inizio di ottobre.

MA A ICÀSTECA… SE MÀSTECA?

«Certo che l’arte a Rezzo è missa male»«Beppe, che dichj? Si guardi al passato,ce son poche città che ci’hàno ugualeun patrimonio come ci’hàn la-sciato

tant’artisti de fama universale»«Ma io ’n vulìvo dì dde quel ch’è stato,ma quel che oggi a l’aritìno vale.Sè vito, Tónio, a l’ùltemo merca-to?

La gente fitta… un’ago un ce passava!Sembràvon tutti de’ morti de fame:stinchi e paèlla… a pulire ’l tega-me!»

«E l’arte, Beppe, ’n tésto che c’entra-va?»«Prova a chiamàlli e dìlli che c’è Icà-steca,rispòndon: vengo, ma doppo… se màsteca?» di Leonardo

Zanelli

Cani sciolti***Un buddy cop movie che ri-

corda fin troppo Arma Letale ma che nel suo essere film di genere mantiene fluidità e una messa in scena sicura, con qualche guiz-zo di classe e mai troppo banale. Il canovaccio ovviamente pre-vede due antieroi anni Ottanta, più attenti a non prenderle che a darle, che si divertono a giocare da cattivi come Danny Glover e Mel Gibson ci hanno insegnato ampiamente. Ma in un momen-to di crisi dell’action movie il film sembra ancora più prezioso pro-prio perché riesce a mescolare elementi classici dell’action e del film di frontiera, in-saporendo il tutto con rimandi taran-tiniani.

Jacopo Fabbroni

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31IL SETTIMANALE DI AREZZO1° NOVEMBRE 2013

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