Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

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007 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 4, numero 19, dal 21 al 27 maggio 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 192 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. EQUIDI Il Ministero delle Politiche Agricole ha predisposto una circolare contenen- te istruzioni per la gestione in forma temporanea e semplificata dell’ana- grafe equina ed in particolare sull’i- dentificazione degli equidi. Il docu- mento è pubblicato da @nmvi Oggi. AMMISSIONE Con Decreto del 17 maggio il Ministe- ro dell’Università ha definito le moda- lità e i contenuti delle prove di am- missione al corso di laurea in veteri- naria. La data dei test è il 6 settembre 2007. UDINE È stata rinviata la decisione sull’atti- vazione del corso di laurea in veteri- naria a Udine. I vertici dell’Ateneo, impegnati nelle imminenti elezioni ac- cademiche, non hanno discusso la questione. FISCO I professionisti avranno più tempo per l’invio telematico delle dichiara- zioni dei redditi. L’Agenzia delle En- trate ribadisce che la rimodulazione delle scadenze concessa quest’anno resta comunque un fatto ecceziona- le. Invio telematico del modello Uni- co entro il 25 settembre. SPECIE PROTETTE “Anche l'Italia è pronta a ratificare la Direttiva europea per il bando delle importazioni dei prodotti di foca groenlandica e del cappuccio attra- verso un Ddl che porterò prossima- mente in Consiglio dei Ministri''. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. Il disegno di legge, attuativo della Direttiva del Consiglio d'Europa (83/129 modifica- ta dal 89/370), amplia la tutela agli e- semplari adulti delle specie protette. ANIMALI-VEGETALI “Escluderemo nei prodotti destinati all’alimentazione l’incrocio di geni ve- getali con quelli animali”. La svolta di Assobiotech è stata annunciata dal suo Presidente, Roberto Gradnik, nel corso di una conferenza organizzata presso il Ministero delle Politiche A- gricole. Secondo Gradnik “l’utilizzo di geni di provenienza animale provoca una certa apprensione, ancorché in- giustificata, nei consumatori”. ZANZARA TIGRE L’Emilia Romagna contro la zanzara tigre. Con il sito www.zanzaratigreon- line.it, oltre a fornire informazioni sul- l'insetto e indicazioni su come evitare i ristagni d'acqua nei propri cortili, la Regione offre un luogo di scambio e approfondimento per gli operatori di ASL e Comuni. Brevi Dal CEI la "Variante 1 alla Guida 64-56" Emergenza clima e sanità animale L ’innalzamento delle temperature e l’incombente siccità si riflettono sulla salute degli animali, con ricadute evidenti sulle attività e sui bisogni del- l’Uomo. Con questa premessa il Presi- dente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ha scrit- to ai Ministri della Salute, delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, sottolinean- do l’attenzione della Categoria al pro- blema e suggerire l’attivazione - nelle sedi opportune - di un tavolo di con- sultazione e di approfondimento, che introduca il punto di vista della medi- cina veterinaria nel dibattito nazionale. “I medici veterinari - scrive Scotti- nel garantire la massima attenzione alla salute e al benessere degli anima- li, pongono l’accento sull’opportunità di intensificare l’osservazione scienti- fica dei comportamenti climatici in relazione alla prospettiva epidemiologi- ca e alla prospettiva del benessere animale. Ciò risulta particolarmente im- portante in ambito agro-zootecnico, dove l’animale è produttore di alimenti per l’uomo ed è il primo anello della filiera agro-alimentare, un comparto e- conomicamente molto rilevante per il nostro Paese”. Tre i punti sui quali si focalizza il rapporto tra clima e veterinaria: l’innalza- mento delle temperature, che “rappresenta un importante elemento di va- lutazione nelle misure di epidemiosorveglianza, da monitorare costante- mente: la bontà delle misure poste in atto nel nostro Paese per contrastare alcune malattie animali (es. influenza aviaria e blue tongue) deriva dall’aver tenuto in debito conto il fattore-climatico e i suoi riflessi sul comportamento animale (es. comportamenti migratori della fauna selvatica o dei vettori del virus “tropicale”). L’innalzamento delle temperature ha inoltre evidenti riper- cussioni su alcune importanti zoonosi, che rappresentano un fattore di at- tenzione anche nel settore degli animali da compagnia”. Il rapporto fra zootecnia ed effetto serra: “I tre gas serra più diffusi (anidride carbonica, metano e protossido di azoto) sono in elevata percentuale prodotti dagli a- nimali (fonte: FAO), sia in forme, gassose, liquide e solide. I medici veteri- nari incoraggiano piani di intervento che consentono una riduzione delle e- missioni (es. attraverso interventi nutrizionali mirati e soluzioni genetiche) e incoraggiano i programmi di re-impiego di tali sostanze per la riconversio- ne in bio-energia- come da Protocollo di Kyoto) . La razionalizzazione della risorsa-acqua: Il razionamento idrico negli ani- mali è un fattore di rischio importante sia per la sopravvivenza che per la produzione dell’animale stesso. In animali che bevono più di 50 litri di ac- qua al giorno, come è il caso dei bovini, questa misura mette in pericolo sia la produzione di carne e, soprattutto, di latte che il benessere dell’animale. Non possiamo dimenticare inoltre l’importanza dell’acqua nel raffrescamen- to delle strutture. La moderna tecnologia di raffrescamento delle grosse stal- le si basa sulla combine aria/acqua, che, nebulizzate, consentono un ade- guato mantenimento della temperatura corporea, fattore determinante la sa- lute ed il benessere e meccanismo indiretto per la prevenzione delle malat- tie polmonari causate da affaticamento del sistema respiratorio”. la PR O FESSI O NE VETERINARIA www.vet.journal.it vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line Impianto elettrico a norma veterinaria Gli impianti elettrici dei locali destinati ad uso medico veterinario hanno finalmente una propria regolamentazione A PAG. 3 Sarà una grande giornata il 6 giugno. Pensate, tre giorni dopo la chiusura del Congresso SCIVAC, torneremo a casa felici e contenti ed avremo un altro momento di festa, un momento importante non solo per chi tornerà da Rimini, un po' più abbronzato ma soprattutto cresciuto culturalmente e professionalmente, non solo per chi si occupa di animali da compagnia, non solo per i Medici Veterinari tutti, ma per ogni cittadino italiano che produce reddito nel nostro paese. Cari colleghi, la buona notizia è che il 6 giugno avremo smesso di lavora- re per lo Stato ed incominceremo a lavorare per noi. Purtroppo per noi è proprio così. In questi giorni i maggiori quotidiani e- conomici hanno pubblicato i dati sul- la pressione fiscale relativa al 2007 determinando che in media, ogni cit- tadino italiano, riscatterà il suo debi- to con lo Stato il 6 giugno. Dal 1990 ad oggi questa data si è continua- mente modificata mantenendosi co- munque sempre fra il 24 maggio ed il 12 giugno, primato raggiunto nel 1997. Ovviamente il 6 giugno è un'in- dicazione media. Ci sono infatti quel- li che la anticipano, anche di molto, facendo il "nero", quelli per i quali non ha alcuna importanza perché e- vasori totali, ma ci sono anche quelli, in particolare alcune categorie, che vanno oltre questa data. Dove collo- care i veterinari non si sa, ognuno gioca da solo, per sé. Certamente il reddito medio della nostra categoria continua ad essere il più basso nel mondo professionale. Se ci mettiamo in competizione con notai, farmacisti, commercialisti, medici privati, ecc., non solo ci prendiamo un bel distac- co ma rischiamo anche che ci diano il giro. Gli animali in Italia aumentano un po' fra cani, gatti ed esotici, ma restano stabili i cavalli e diminuisco- no quelli da reddito. Nello stesso tempo il nostro numero aumenta, co- me aumentano ogni anno le incom- benze, le normative, le regole, i con- trolli. E gli studi di settore, che Dio benedica chi li ha inventati, sono u- no strumento folle che non rispec- chia mai la situazione reale finendo di penalizzare ancora una volta chi vuole essere in regola. Il Ministero delle Finanze ha dichiarato di spera- re, attraverso gli studi, di portare a casa il 30% in più nel 2007. Per ora aspettiamo con ansia il 6 giugno. IL 6 GIUGNO CAMBIA LA VITA

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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007SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 19, dal 21 al 27 maggio 2007Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona 192ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

EQUIDI

Il Ministero delle Politiche Agricole hapredisposto una circolare contenen-te istruzioni per la gestione in formatemporanea e semplificata dell’ana-grafe equina ed in particolare sull’i-dentificazione degli equidi. Il docu-mento è pubblicato da @nmvi Oggi.

AMMISSIONE

Con Decreto del 17 maggio il Ministe-ro dell’Università ha definito le moda-lità e i contenuti delle prove di am-missione al corso di laurea in veteri-naria. La data dei test è il 6 settembre2007.

UDINE

È stata rinviata la decisione sull’atti-vazione del corso di laurea in veteri-naria a Udine. I vertici dell’Ateneo,impegnati nelle imminenti elezioni ac-cademiche, non hanno discusso laquestione.

FISCO

I professionisti avranno più tempoper l’invio telematico delle dichiara-zioni dei redditi. L’Agenzia delle En-trate ribadisce che la rimodulazionedelle scadenze concessa quest’annoresta comunque un fatto ecceziona-le. Invio telematico del modello Uni-co entro il 25 settembre.

SPECIE PROTETTE

“Anche l'Italia è pronta a ratificare laDirettiva europea per il bando delleimportazioni dei prodotti di focagroenlandica e del cappuccio attra-verso un Ddl che porterò prossima-mente in Consiglio dei Ministri''. Loha detto il ministro dell'Ambiente,Alfonso Pecoraro Scanio. Il disegnodi legge, attuativo della Direttiva delConsiglio d'Europa (83/129 modifica-ta dal 89/370), amplia la tutela agli e-semplari adulti delle specie protette.

ANIMALI-VEGETALI

“Escluderemo nei prodotti destinatiall’alimentazione l’incrocio di geni ve-getali con quelli animali”. La svolta diAssobiotech è stata annunciata dalsuo Presidente, Roberto Gradnik, nelcorso di una conferenza organizzatapresso il Ministero delle Politiche A-gricole. Secondo Gradnik “l’utilizzo digeni di provenienza animale provocauna certa apprensione, ancorché in-giustificata, nei consumatori”.

ZANZARA TIGRE

L’Emilia Romagna contro la zanzaratigre. Con il sito www.zanzaratigreon-line.it, oltre a fornire informazioni sul-l'insetto e indicazioni su come evitarei ristagni d'acqua nei propri cortili, laRegione offre un luogo di scambio eapprofondimento per gli operatori diASL e Comuni.

Brevi Dal CEI la "Variante 1 alla Guida 64-56"

Emergenza clima e sanità animale

L ’innalzamento delle temperature el’incombente siccità si riflettono

sulla salute degli animali, con ricaduteevidenti sulle attività e sui bisogni del-l’Uomo. Con questa premessa il Presi-dente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ha scrit-to ai Ministri della Salute, delle PoliticheAgricole e dell’Ambiente, sottolinean-do l’attenzione della Categoria al pro-

blema e suggerire l’attivazione - nelle sedi opportune - di un tavolo di con-sultazione e di approfondimento, che introduca il punto di vista della medi-cina veterinaria nel dibattito nazionale. “I medici veterinari - scrive Scotti-nel garantire la massima attenzione alla salute e al benessere degli anima-li, pongono l’accento sull’opportunità di intensificare l’osservazione scienti-fica dei comportamenti climatici in relazione alla prospettiva epidemiologi-ca e alla prospettiva del benessere animale. Ciò risulta particolarmente im-portante in ambito agro-zootecnico, dove l’animale è produttore di alimentiper l’uomo ed è il primo anello della filiera agro-alimentare, un comparto e-conomicamente molto rilevante per il nostro Paese”.Tre i punti sui quali si focalizza il rapporto tra clima e veterinaria: l’innalza-mento delle temperature, che “rappresenta un importante elemento di va-lutazione nelle misure di epidemiosorveglianza, da monitorare costante-mente: la bontà delle misure poste in atto nel nostro Paese per contrastarealcune malattie animali (es. influenza aviaria e blue tongue) deriva dall’avertenuto in debito conto il fattore-climatico e i suoi riflessi sul comportamentoanimale (es. comportamenti migratori della fauna selvatica o dei vettori delvirus “tropicale”). L’innalzamento delle temperature ha inoltre evidenti riper-cussioni su alcune importanti zoonosi, che rappresentano un fattore di at-tenzione anche nel settore degli animali da compagnia”. Il rapporto frazootecnia ed effetto serra: “I tre gas serra più diffusi (anidride carbonica,metano e protossido di azoto) sono in elevata percentuale prodotti dagli a-nimali (fonte: FAO), sia in forme, gassose, liquide e solide. I medici veteri-nari incoraggiano piani di intervento che consentono una riduzione delle e-missioni (es. attraverso interventi nutrizionali mirati e soluzioni genetiche) eincoraggiano i programmi di re-impiego di tali sostanze per la riconversio-ne in bio-energia- come da Protocollo di Kyoto) .La razionalizzazione della risorsa-acqua: “Il razionamento idrico negli ani-mali è un fattore di rischio importante sia per la sopravvivenza che per laproduzione dell’animale stesso. In animali che bevono più di 50 litri di ac-qua al giorno, come è il caso dei bovini, questa misura mette in pericolo siala produzione di carne e, soprattutto, di latte che il benessere dell’animale.Non possiamo dimenticare inoltre l’importanza dell’acqua nel raffrescamen-to delle strutture. La moderna tecnologia di raffrescamento delle grosse stal-le si basa sulla combine aria/acqua, che, nebulizzate, consentono un ade-guato mantenimento della temperatura corporea, fattore determinante la sa-lute ed il benessere e meccanismo indiretto per la prevenzione delle malat-tie polmonari causate da affaticamento del sistema respiratorio”.

laPROFESSIONE VETERINARIA

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Impianto elettrico a normaveterinariaGli impianti elettrici dei locali destinati ad uso medico veterinario hanno finalmente una propriaregolamentazione A PAG. 3

Sarà una grande giornata il 6 giugno.Pensate, tre giorni dopo la chiusuradel Congresso SCIVAC, torneremo acasa felici e contenti ed avremo unaltro momento di festa, un momentoimportante non solo per chi torneràda Rimini, un po' più abbronzato masoprattutto cresciuto culturalmente eprofessionalmente, non solo per chisi occupa di animali da compagnia,non solo per i Medici Veterinari tutti,ma per ogni cittadino italiano cheproduce reddito nel nostro paese.Cari colleghi, la buona notizia è cheil 6 giugno avremo smesso di lavora-re per lo Stato ed incominceremo alavorare per noi. Purtroppo per noi è proprio così. Inquesti giorni i maggiori quotidiani e-conomici hanno pubblicato i dati sul-la pressione fiscale relativa al 2007determinando che in media, ogni cit-tadino italiano, riscatterà il suo debi-to con lo Stato il 6 giugno. Dal 1990ad oggi questa data si è continua-mente modificata mantenendosi co-munque sempre fra il 24 maggio edil 12 giugno, primato raggiunto nel1997. Ovviamente il 6 giugno è un'in-dicazione media. Ci sono infatti quel-li che la anticipano, anche di molto,

facendo il "nero", quelli per i qualinon ha alcuna importanza perché e-vasori totali, ma ci sono anche quelli,in particolare alcune categorie, chevanno oltre questa data. Dove collo-care i veterinari non si sa, ognunogioca da solo, per sé. Certamente ilreddito medio della nostra categoriacontinua ad essere il più basso nelmondo professionale. Se ci mettiamoin competizione con notai, farmacisti,commercialisti, medici privati, ecc.,non solo ci prendiamo un bel distac-co ma rischiamo anche che ci dianoil giro. Gli animali in Italia aumentanoun po' fra cani, gatti ed esotici, marestano stabili i cavalli e diminuisco-no quelli da reddito. Nello stessotempo il nostro numero aumenta, co-me aumentano ogni anno le incom-benze, le normative, le regole, i con-trolli. E gli studi di settore, che Diobenedica chi li ha inventati, sono u-no strumento folle che non rispec-chia mai la situazione reale finendodi penalizzare ancora una volta chivuole essere in regola. Il Ministerodelle Finanze ha dichiarato di spera-re, attraverso gli studi, di portare acasa il 30% in più nel 2007. Per oraaspettiamo con ansia il 6 giugno.

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Il CEI ha pubblicato la Variante 1alla Guida 64-56 relativa all'esecu-zione di impianti elettrici nei localidestinati ad uso medico veterina-rio, tra i quali studi veterinari senzao con ingresso di animali, ambula-tori veterinari, cliniche veterinarie eospedali veterinari. Prima dellasua pubblicazione i nostri impiantielettrici erano normatizzati dallapiù generale Guida 64-56, che sioccupa di stabilire le prescrizionivalide per i locali destinati ad usomedico. La Variante 1 ha visto lapartecipazione di alcuni mediciveterinari ai gruppi di lavoro impe-gnati nella sua realizzazione, pri-mo fra tutti il Collega Marco Maggiche da anni segue per l’ANMVI leproblematiche degli impianti elet-trici in struttura veterinaria.Il CEI - Comitato Elettrotecnico I-taliano - è l'Ente riconosciuto dalloStato Italiano ed dall’Unione Euro-pea preposto alla normazione tec-nica nei settori elettrotecnico, elet-tronico e telecomunicazioni.

Dottor Maggi, possiamo partireda un breve excursus sul lavoroche lei ha svolto con il ComitatoElettrotecnico Italiano per arriva-re ad una regolamentazione adhoc per le strutture veterinarie?Questa avventura inizia nel lonta-no 2002 quando, a seguito di unadisavventura personale, posi spe-cifici quesiti tecnici all’Ufficio For-mazione e Servizi agli Utenti delCEI, per poter capire quale fossela posizione dell’ente nei confrontidei problemi della nostra catego-ria e soprattutto in riferimento ainostri protocolli.Ottenni delle risposte importanti,come quella del 4 settembre 2002“…gli ambulatori nei quali vengo-no effettuati interventi quali quellidescritti, non sono da classificarea nostro parere di gruppo 2”. Unarisposta comunque destinata aperdersi nel vuoto normativo cheha sempre caratterizzato la nostraprofessione. Inoltre, lo stesso CEI,ribadiva che, in assenza di un rife-rimento specifico, tale risposta erada intendersi come mera “interpre-tazione normativa”. Risultava quin-di comprensibile come fosse diffi-cile far apprendere le nostre logi-che professionali a periti ed instal-latori.Per quanto l’assistenza dei tecnicidel CEI fosse impagabile, si avver-tiva la necessità di riempire unospazio a lungo dimenticato. A noiveterinari serviva una norma spe-cifica. Come primo passo ho fre-quentato presso la sede milanesedel CEI un corso dal titolo “Localiad uso medico: approccio integra-to alla sicurezza di apparecchiatu-re ed impianti”. È stato come trovarsi al posto giu-sto al momento giusto; ho ascolta-

to professori universitari parlare diimpianti elettrici e di chirurgia, diimpianti ed elettrocardiogrammi, diimpianti e medicina d’urgenza. Hocapito che non mi sarei occupatosolo di messa a terra, UPS e pre-se, ma anche di protocolli clinici echirurgici. Un lavoro estremamen-te interessante.La mia presenza in quelle stanzeha stimolato una certa curiosità edinteresse nei nostri confronti. Unavolta presa coscienza delle nostreproblematiche, non è stato difficileconvincere il CEI ad occuparsi del-la nostra categoria poiché tale atti-vità normativa era già stata avviataanche con altre categorie e tale si-stema di approccio alle professio-ni ha reso il nostro ente normatoreuno tra i più socialmente attivi inEuropa.Maggio 2007 segna la fine di que-sto lungo percorso; devo ringrazia-re tutti gli ingegneri che mi hannoaiutato poiché ogni difficoltà è sta-ta affrontata e risolta con un rispet-to nei nostri confronti a tratti com-movente. Se mai leggeranno que-sto articolo, un grazie di cuore.

Quali sono i principali vantaggidella nuova Variante? Vorrei fare una premessa che riten-go doverosa sia nei confronti deiColleghi che mi hanno aiutato siaper chi legge. Il percorso normati-vo ha visto coinvolti alcuni noti Col-leghi ed il loro aiuto è stato deter-minante nella definizione dei nostriprotocolli clinici, chirurgici e dia-gnostici. È stato importante perchéera necessario far comprenderebene al CEI il significato della no-stra professione. Cito ad esempio iColleghi Romanelli e Formagginiper la chirurgia o il Collega Viganòper la medicina d’urgenza. Con lo-ro abbiamo analizzato i vari proto-colli medici e stabilito quale equanta importanza potesse avereun impianto elettrico (impianto acui deleghiamo il funzionamentodei nostri apparecchi elettromedi-cali) tenendo conto di tutti gli a-spetti professionali compresi quellieconomici.Il risultato finale credo risponda inmaniera ottimale alle nostre esi-genze. Con la norma in questione, abbia-mo ottenuto la possibilità di qualifi-care le nostre sale chirurgiche co-me gruppi 1 e non più come grup-pi 2. Non mi dilungo sulle caratteri-stiche tecniche, ma questo ci svin-cola da un aggravio tecnico e dispesa. Preso atto dei nostri proto-colli, delle nostre strutture, dei lo-cali e dell’utilizzo che noi facciamodelle apparecchiature elettromedi-cali, anche il CEI si è reso contoche non era necessario installareimpianti complicati ed onerosi. Al-la domanda: “in caso di mancanza

di alimentazione elettrica, il nostropaziente è in pericolo di vita?”nell’90% dei casi la risposta è no.Abbiamo voluto esaltare due a-spetti: il primo quello di garantireuno standard minimo e poco co-stoso che permetta comunque aquel 90% di Colleghi di svolgerein sicurezza una fisiologica attivitàquotidiana e il secondo invece ri-mettere nelle nostre mani la re-sponsabilità delle scelte. Mi spie-go meglio. Sino a ieri la scelta dicome dovesse essere installata lachirurgia era nelle mani di peritied elettricisti che trasferivano allalettera le norme riferite ai locali aduso medico, senza distinzione fraPoliclinici, sale parto o ambulatoriveterinari. Il risultato era quello divedere in chirurgie di 20 mq im-pianti simili a quelli di una sala dirianimazione di un policlinico cit-tadino. Oggi, invece, è il direttoresanitario a diventare discriminan-te e decisivo. La scelta del peritofra un gruppo 1 o gruppo 2 saràdelegata al tipo di attività che ilDS svolge in quella struttura. Senon ci sono indicazioni particola-ri, il gruppo 1 soddisfa tutte le esi-genze, tecniche, chirurgiche e dibudget. Se invece la chirurgiasvolta è avanzata, specialistica,lunga e difficile, allora la nostranorma ci lascia la facoltà di mo-dulare il nostro impianto aggiun-gendo al gruppo 1 parti elettrichedifferenti che ci permettano di o-perare in sicurezza, ricordandoche per sicurezza non si intendequella dell’operatore, ma quelladel nostro paziente. Ed è impor-tante che queste scelte siano mo-dulabili perché ciò permette di in-stallare impianti più complicati,ma sempre con una certa atten-zione alle spese; infatti sarà pos-sibile acquistare ed installare solociò che serve.Per noi non sarà più solo un obbli-go, ma una collaborazione con ilperito, ognuno per propria com-petenza. La risultante di questacollaborazione sarà il miglior im-pianto elettrico per poter svolgerein totale sicurezza la nostra attivitàclinico e chirurgica nella nostrastruttura.

E quanto a controlli e verifiche?La revisione dell’impianto rimanel’unica nota dolente. Se il CEI hadato un valido aiuto alla nostra ca-tegoria sulle scelte impiantistiche,purtroppo le revisioni rimandanoad una serie di leggi e decreti disola competenza ministeriale. Equi ricadiamo nell’interpretazionenormativa.Il cammino in questo ambito saràancora più lungo e difficile; mi tran-quillizza comunque il lavoro cheANMVI sta svolgendo con i Colle-ghi Carlo Pizzirani e Giorgio Neri

sulla sicurezza sul lavoro (D.Leg.626) poiché è in questo ambitoche si decidono gli obblighi di re-visione. Inoltre mi rassicura la col-laborazione da poco acquisita conesperti qualificati del settore. In questo caso purtroppo non ab-biamo da offrire ai Colleghi una ri-cetta ad hoc per la nostra profes-sione, ma i percorsi da seguire so-no chiari e facilmente percorribili.Sarà nostro compito aggiornare intempo reale la nostra professionesul discorso revisioni per non la-sciare nulla al caso.Per chiudere vorrei ringraziare tut-to il SC del CEI con cui ho condivi-

so uno straordinario lavoro, i Colle-ghi Carlo Pizzirani e Giorgio Neri,tutto lo staff di ANMVI che mi hasupportato sin dal primo giorno e,se mi è permesso, dedicare que-sto lavoro a chi, suo malgrado, sitrovò nella scomoda situazione disanzionare il mio ambulatorio. Unispettore ASL (ometto il nome perprivacy) che, pur svolgendo cor-rettamente il suo lavoro, fece di tut-to per aiutarmi e consigliarmi almeglio. Padre di due piccole ge-melle, scompare in un incidentemotociclistico pochi mesi dopo.Senza di lui, tutto questo, oggi, nonci sarebbe. Grazie a tutti. ■

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Nuove regole approvate dal CEI

Il miglior impianto elettrico per la nostra attività clinica e chirurgica Le sale chirurgiche sono ora qualificate come “gruppi 1”, con sgravio tecnico e di spesa

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007ANMVI INFORMA

Le nuove prescrizioni CEIsull’esecuzione di impiantielettrici nei locali ad usomedico veterinarioA cura del Servizio Comunicazione e Promozione del CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano

L a Variante 1 alla GuidaCEI 64-56, di recente pub-blicazione, relativa alle-

prescrizioni per l’esecuzione de-gli impianti elettrici nei locali ad u-so medico veterinario è stata rea-lizzata su proposta specifica del-l’ANMVI, Associazione NazionaleMedici Veterinari Italiani, la qualeha avvertito l’esigenza di colmareun vuoto nella normativa tecnicadi settore. La Variante 1, che ha visto, per lasua realizzazione, la partecipazio-ne anche dei medici veterinari,rappresenta non solo un’assolutanovità in materia, ma anche unaconferma dell’impegno profusodal CEI verso il sociale allinean-dosi a quanto stabilito dalla nor-ma sul benessere dell’animale in-teso come “essere vivente” equindi degno di rispetto e tutela. Prima della sua pubblicazione,infatti, l’esecuzione degli impian-ti elettrici nei locali destinati aduso medico veterinario si valeva-no della più generale Guida 64-56, che si occupa di stabilire leprescrizioni valide per i locali de-stinati ad uso medico. Era, tutta-via, opportuno predisporre unaGuida che si occupasse in ma-niera specifica dei locali ad usomedico veterinario, poiché gli a-nimali presentano nei confrontidei fenomeni di elettrocuzione(folgorazione) rischi diversi se-condo la specie di appartenen-za ed i trattamenti a cui vengonosottoposti. La folgorazione, dettavolgarmente anche scossa, siconcretizza nell’attraversamentodel corpo umano/animale daparte di corrente elettrica dovuta

a contatti diretti e/o indiretti. La Variante 1 alla Guida CEI 64-56 si applica ai seguenti locali aduso medico veterinario:• studio veterinario con o senzaingresso di animali;• ambulatorio veterinario;• clinica veterinaria;• ospedale veterinario.Pur esistendo un’ampia e diver-sificata definizione di ambientiveterinari, è possibile trovare lo-cali con lo stesso rischio conte-nuti in strutture con diciture di-verse secondo l’indirizzo che ilresponsabile medico veterinariodesidera conferire al propriostudio o alla struttura nella qua-le espleta la funzione di diretto-re sanitario medico veterinario.Per tale motivo le scelte impian-tistiche non sono modulate sulladefinizione del tipo di struttura,ma in base all’attività svolta neilocali che in essa vengono iden-tificati. Gli ambienti veterinari vengonoquindi classificati dalla Variante1 alla Guida CEI 64-56 in localidi gruppo 0 (clinica e diagnosti-ca non strumentale) o di gruppo1 (clinica e diagnostica strumen-tali e terapia chirurgica). La li-bertà di scelta fra un gruppo edun altro è lasciata al medico ve-terinario responsabile della strut-tura. In ogni caso, però, è beneche le scelte operate siano sot-toscritte dal responsabile sanita-rio prima della costruzione o del-l’adeguamento dell’impianto e-lettrico.

Locali di gruppo 0Si prescrive che questo tipo di

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locali siano provvisti di impiantodi illuminazione di riserva o di si-curezza (ad esempio anche me-diante lampade autoalimentate).Rientrano nella categoria locali digruppo 0 i locali di degenza aduso veterinario.

Locali di gruppo 1Si considerano di gruppo 1 gliambienti veterinari dove gli ani-mali vengono sottoposti a dia-gnosi o trattamenti con l’ausiliodi apparecchi elettromedicalicon parti applicate. Un apparec-chio medicale consiste in un“apparecchio elettrico munito dinon più di una connessione aduna particolare rete di alimenta-zione destinato alla diagnosi, altrattamento o alla sorveglianzadel paziente sotto la supervisio-ne di un medico, e che entra incontatto fisico o elettrico col pa-ziente e/o trasferisce energiaverso o dal paziente e/o rivela undeterminato trasferimento di e-nergia verso o dal paziente”(Norme CEI 62-5).Tali locali possono essere utiliz-zati anche per interventi chirurgi-ci in anestesia generale in quan-to non si considera, in genere, ilrischio di microshock. In ogni ca-so si consiglia di prendere prov-vedimenti per garantire la conti-nuità dell’alimentazione (alimen-tazione di sicurezza) in mancan-za dell’alimentazione di rete del-le apparecchiature elettromedi-cali utilizzate (almeno per la lam-pada scialitica).È necessario sottolineare che ilocali delle strutture veterinarie -in quanto ad uso medico - sonosoggetti all’obbligo di progetta-zione. In alcuni casi si tratta di lo-cali inseriti all’interno delle strut-ture con destinazioni anche di-verse da quelle di uso medico-veterinario. L’unità immobiliareche li contiene, pertanto, anchese non tutti i locali sono del grup-po 0 o 1, è soggetta all’obbligo diprogetto, secondo quanto stabili-to dal DPR 447/91 art.4.Ciò che ha spinto l’AssociazioneNazionale Medici Veterinari(ANMVI) a rivolgersi al CEI, qua-le Ente super partes prepostoalla normazione tecnica, per e-laborare delle linee guida ido-nee e applicabili solo ai locali aduso medico veterinario, era chenon esistevano, prima di ora,prescrizioni relative agli impiantielettrici in questi particolari am-bienti. L’esigenza, pertanto, diqueste raccomandazioni derivadalla necessità di elaborare del-le norme meno gravose rispettoa quelle previste per uno studiomedico generico: certe precau-zioni, infatti, che sono di vitaleimportanza per la salvaguardiadella vita degli esseri umani nonsono necessarie nel caso in cuisiamo in presenza di animali.Quanto prescritto dalla Variante1 della Guida 64-56 è idoneo agarantire la salvaguardia deglianimali, sia di quelli da compa-gnia o di piccola taglia, sia diquelli aventi un valore economi-co, come nel caso degli alleva-menti.

È bene precisare che la suddettaVariante non è destinata ad usodiretto dei veterinari; si tratta dimateriale tecnico dettagliato utileai progettisti, installatori e opera-tori del settore elettrotecnico edelettrico in generale. Tuttavia, es-sa rappresenta una svolta perl’intera categoria; si tratta del pri-mo documento ufficiale destinatoa garantire la sicurezza degli im-pianti elettrici tutelando sia i me-dici veterinari nell’esercizio dellaloro professione, sia gli animalibisognosi di cure.

Il CEI, oltre alla storica attività dinormazione, persegue delle fina-lità “educative”, miranti a diffon-dere e ad ampliare la cultura tec-nica degli operatori del settore.Allo scopo di illustrare a progetti-sti ed installatori tutte le ultimenovità presenti nel panoramatecnico dell’elettrotecnica e del-l’elettronica, il CEI organizzaconvegni (Istituzionali e non), Se-minari, Giornate di Studio, Colla-borazioni con il mondo associati-vo del settore (Anie, CNA, Colle-gi ed Ordini Professionali, mondo

accademico, ecc.) e partecipaalle più importanti manifestazionifieristiche del settore elettrico edelettrotecnico. Il CEI, inoltre, negli ultimi anni, hapotenziato le collaborazioni conla stampa quotidiana e le piùprestigiose riviste del settore, siaattraverso la redazione di artico-li, approfondimenti e interviste,sia con la pubblicazione dellecampagne informative e pubbli-citarie relative alle ultime novitàeditoriali del CEI. Il CEI, infine,organizza corsi di formazione a-

venti per oggetto le Norme e leGuide CEI con lo scopo di age-volare l’approccio degli operatoridel settore alla normativa, for-nendo gli strumenti per leggere,interpretare e tradurre in pratica icontenuti delle Norme e delleGuide pubblicate dal CEI.Un dialogo costante quello offer-to dal CEI ai propri operatori sulterritorio che, mira a soddisfarele costanti esigenze di aggiorna-mento professionale in via deltutto gratuita e aperta a tutti gliinteressati. ■

5laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007ANMVI INFORMA

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A vevamo già avuto mo-do di riportare alcuneriflessioni sull’inciden-

za del prezzo della prestazionenella scelta del Medico Veterinarionel settore degli animali da com-pagnia. Dall’indagine che la Hill’sha illustrato in occasione dellaconferenza stampa di presentazio-ne della Stagione della Prevenzio-ne, erano già emersi alcuni dati in-teressanti. Alla domanda “Comescieglie il veterinario?” posta ad uncampione di 1031 proprietari dicani e gatti, solo il 5,2% dichiarava(vedi tabella) “Per il prezzo ade-guato alle prestazioni”. Una per-centuale quindi molto bassa cheper i cani si ferma al 4%. Vi faccionotare che la risposta non era rife-rita al “prezzo più basso” ma al“prezzo più adeguato”. Questa dif-ferenza che potrebbe sembrarepuramente formale è al contrariosignificativa e vedremo più avantiperché. Il livello delle tariffe appli-cate è da tempo molto discusso al-l’interno della categoria. Da un latovi è stata la decisione assurda delMinistro Bersani di togliere al tarif-fario minimo grande significato evalore, lasciando al libero mercatola scelta del consumatore elimi-nando però, d’altra parte, ogni ga-

ranzia al cliente. Dall’altro lato i ve-terinari che lavorano seriamentesono molto preoccupati che le bas-se tariffe applicate da alcuni colle-ghi, per mantenere i clienti o peracquisirli, possano essere determi-nanti nella scelta del consumatorecreando una concorrenza al ribas-so che porterebbe ad uno svilimen-to della qualità e della professiona-lità e quindi ad una crisi irreversibi-le del settore sia per l’immagine siaper gli aspetti economici. Lascia-mo per una volta da parte i motiviche portano molti veterinari a svili-re la loro professione, spesso con-vinti che sia l’unico modo per so-pravvivere; dimentichiamoci che1100/1200 nuovi professionisti ognianno sono insostenibili per questo

settore e che l’obiettivo di riduzionedi questo numero deve essere, co-me abbiamo avuto modo di dire inaltre occasioni, “la madre di tutte lebattaglie” della veterinaria italiana,e limitiamoci a vedere i dati dell’in-dagine ANMVI, realizzata dalla E-TAMETA Research&Trend su uncampione di 1001 proprietari di a-nimali da compagnia che dichiara-no di andare dal veterinario. Abbia-mo trascurato nella nostra ricercacoloro che non vanno dal veterina-rio perché l’indagine della Hill’s,realizzata all’inizio del 2007 e quin-di molto aggiornata, aveva già evi-denziato questo dato: il 15% deiproprietari dichiarava di non avermai portato il suo/suoi animali dalveterinario. Questo dato riferito ai

soli cani si riduce all’8,7% mentreper i gatti arriva al 23,2%.

Quanti proprietari hanno unveterinario di fiducia?L’87,3% dichiara di avere un vete-rinario di riferimento. Per chi ha so-lo cani o gatti questo dato arrivaall’89,8%, per i soli cani al 92,4%.Il 12,7% non ha un veterinario di fi-ducia. Le strutture veterinarie ver-so le quali viene espressa la fidu-cia sono ripartite in: 91,1%studi/ambulatori, 8,4% clinica/o-spedale privato e solo lo 0,5% cli-nica universitaria. È interessantevedere come, nonostante in Italiaci siano sul territorio nazionale ben14 Facoltà di Medicina Veterinaria,queste non siano un riferimento si-

gnificativo per i proprietari ancheperché dovrebbero esserlo even-tualmente per il veterinario e nonper il pubblico.

Utilizzano lo stesso veterinarioper le emergenze e per laroutine? Il 74,6% dei proprietari ha un uni-co riferimento, il 18,2% ha veteri-nari diversi ed il 7,2% cambia sol-tanto se non trova il suo.Questi valori evidenziano una fortefidelizzazione del proprietario che idati che andiamo ora ad illustrarepermettono di capire e motivare.

Sulla base di quali fattori sisceglie il veterinario?47,6% per passaparola (amici/ pa-

6ATTUALITÀ

Se sei bravo il prezzo non contaAlcune considerazioni sui dati emersi dall’indagine dell’ANMVI

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007

di Antonio Manfredi

Frequenza di visita dal veterinarioNell’ultimo anno quante volte sei andato dal veterinario? Totale Owner Cani Owner Gatti

Valore per media Base (1031) (578) (453)

0 Mai stato dal veterinario l’ultimo anno 15,0 8,7 23,2

1 Una sola volta 33,6 29,6 38,6

2 Due volte 25,3 27,2 23,0

3 Più di 2 volte 26,1 34,6 15,2

Media 1,62 1,88 1,30Ricerca Veterinari, Dicembre 2006

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renti). Quindi quasi uno su duescieglie sulla base della soddisfa-zione di un conoscente. Questo si-gnifica che un veterinario che lavo-ra bene e che è capace di accon-tentare il cliente avrà una crescitaautomatica della propria clienteladovuta al moltiplicatore del passa-parola. Gli altri fattori importanti so-no la vicinanza a casa 26,8% (sologatti 30,6%) e conoscenza perso-nale 24,5% (over 65 35,1%, bassa

istruzione 34% e persone sole/sin-gle 37,5%). Tutti gli altri fattori han-no percentuali insignificanti ed aparte il consiglio del Pet Shop,1,5%, sono tutti inferiori all’1%. Inparticolare ci interessa evidenzia-re che l’elemento prezzo, “confron-to prezzi”, incide solo per lo 0,6%.Abbiamo quindi evidenziato comeci sia una forte fidelizzaione deiproprietari e come questa incidaanche di riflesso nella scelta del

veterinario da parte dei nuovi pro-prietari. La fidelizzazione porta an-che di riflesso e di conseguenzaad un giudizio positivo, ovviamen-te, del proprio veterinario.

La valutazione del veterinarioIl 93,4% dei proprietari dà una va-lutazione superiore al 6 (da 6 a10) con un voto medio dell’8,7.Per niente male sia la percentuale,sia il voto. Il 3,6% non si esprime e

non dà quindi valutazioni e solo il3% indica un voto insufficiente. Sepoi limitiamo il campione ai soliproprietari di cani e gatti la percen-tuale che esprime voti positivi arri-va al 94,7% e se consideriamo so-lo coloro (l’87,3% del campione)che hanno un veterinario di fiducia,il dato arriva al 97,7%. Valori chedifficilmente possono essere mi-gliorati, ma che si deve riuscire amantenere, e che sembrano con-trastare in modo evidente con lediscussioni che si sono avviate ne-gli ultimi tempi all’interno della ca-tegoria e della stessa ANMVI, cheal contrario, evidenziano una scar-sa immagine del veterinario pres-so i proprietari o nella opinionepubblica. Questa è la situazioneattuale, visto che l’indagine si èchiusa circa un mese fa, ma vedre-mo però, più avanti, che ci sono a-spetti che potrebbero esserepreoccupanti per il futuro del set-tore e che meritano quindi un’at-tenta analisi ed interventi ragionatie concreti.

Costanza del rapportoL’89% dei proprietari ha dichiaratodi non aver mai cambiato veterina-rio. Solo uno su dieci ha quindicambiato negli anni il suo veterina-rio di fiducia. Il 7,6% lo ha cambia-to una volta ed il 3,4% più volte.Questa ultima percentuale espri-me quella minima parte di clienti,in genere incontentabili, che forseè meglio perdere che trovare.

Quali sono i motivi che portanoa cambiare il veterinario? Il 43,2% di coloro che hanno cam-biato lo ha fatto per scarsa reperi-bilità del professionista, il 22,1%per limitata capacità professiona-le, il 13,7% per poca disponibilità,l’11,6 per tariffe troppo alte, il 6,3%per incapacità a trattare gli anima-li. Considerato che quelli che han-no cambiato sono solo l’11% delcampione e che di questi solo11,6% lo ha fatto per le tariffe, pos-siamo dire chiaramente che solol’1,27% dei proprietari italiani è di-sposto a cambiare veterinario peruna questione di prezzi. Questodato conferma quello 0,6% relativoal prezzo che avevamo sottolinea-to fra i fattori di scelta del veterina-rio. È quindi evidente che al pro-pietario il prezzo interessa relativa-mente se il veterinario è in grado di

offrire elementi di professionalità edi servizio a suo avviso nettamen-te più importanti.

Quali sono allora lecaratteristiche che si richiedonoalla struttura ed al suopersonale (veterinariovviamente prima di tutto)? Le voci sono elencate sulla basedelle indicazioni fornite dai pro-prietari che hanno espresso un or-dine di importanza.L’87,9% capacità professionalequasi allo stesso livello della capa-cità a trattare l’animale (87,4%).Più o meno sullo stesso piano tro-viamo poi reperibilità (67,8%) e di-sponibilità (67,3%). Infine un grup-po di tre intorno al 60%: costo(60,5%), aggiornamento scientifi-co (58,8%) e ubicazione (57,9%).A questo punto ci sarebbe dachiedersi perché qualche strutturastia puntando alla svendita delleprestazioni sperando di poter ac-quisire clienti. Certamente l’obietti-vo non si raggiunge applicando ta-riffe che spesso non coprono nep-pure i costi ma impegnandosi edinvestendo seriamente su alcuni o-biettivi, in particolare: professiona-lità (aggiornamento scientifico),capacità a trattare gli animali, re-peribilità e disponibilità. Questo èdimostrato anche dal fatto che chinegli anni ha puntato su questi fat-tori oggi non ha difficoltà a mante-nere e far crescere il proprio lavo-ro anche applicando tariffe soprala media.Avevamo detto che in questo pa-norama vi è però un punto dolen-te: i proprietari hanno molta diffi-coltà a capire e quindi giustificarela differenza di prezzo fra struttureper la stessa prestazione. Nonhanno cioè la capacità culturale ole informazioni per giudicare la dif-ferenza di qualità, e questo emer-ge soprattutto nei clienti più giova-ni. Solo uno su quattro dichiarache vi è una differenza di qualità ri-spetto al prezzo.Questo sforzo di informazione delpubblico, anche attraverso proget-ti di certificazione, sia pure limitatialle BPV (Buone Pratiche Veterina-rie), deve assolutamente esserefatto ed anche urgentemente. Al-l’ultima assemblea aperta a tutti iveterinari, tenutasi a Cremona il 22aprile, questa esigenza è emersaforte e decisamente necessaria. ■

8ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007

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Il Dipartimento per le Politi-che Comunitarie della Presi-denza del Consiglio ha mes-

so a punto il testo di recepimentodella Direttiva Zappalà sul ricono-scimento delle qualifiche profes-sionali in Europa (direttiva2005/36/CE). Il documento, con-certato con lo Sviluppo Economi-co e con la Giustizia, è atteso inConsiglio dei Ministri prima dell’e-state. Il testo non sarà comunqueufficializzato prima e risulta attual-mente secretato anche agli stessiOrdini professionali, sebbene de-leghi proprio a questi ultimi granparte delle procedure di ricono-scimento delle qualifiche “in en-

trata”. Il Ministro Emma Bonino èdeterminato ad applicare la Diret-tiva Zappalà entro la scadenzanaturale del 20 ottobre 2007, pernon incorrere in sanzioni comuni-tarie, indipendentemente dalcompimento del riordino giuridicodelle professioni intellettuali previ-sto dal Ddl Mastella. Non sonoperciò mancate discussioni all’in-terno dell’Esecutivo circa l’oppor-tunità di arrivare a norme naziona-li prima che di recepimento comu-nitario. Alle Politiche Europee siassicura che il testo è già stato ar-monizzato con la normativa nazio-nale.

Veterinari “europei”La disciplina del riconoscimentodei titoli professionali ha avuto,nel tempo, varie evoluzioni. Ini-zialmente furono adottate diretti-ve di tipo settoriale, (per i veteri-nari le direttive 78/1026/CEE,78/1027/ CEE, 78.1029.CEE,81.1057.CEE, 89.594.CEE,

90.658.CEE, 2001/ 19/CE) basa-te su una preliminare armonizza-zione dei criteri formativi; suc-cessivamente, si è preferito a-dottare un sistema generale fon-dato sul principio della mutua fi-ducia tra gli Stati e del mutuo ri-conoscimento che impegna gliStati ad attivare un procedimen-to amministrativo diretto alla ve-rifica, caso per caso, del dossierdel professionista migrante. Nelcaso di “differenze sostanziali”l’autorità competente può richie-dere il superamento di una misu-ra compensativa consistente inuna ”prova attitudinale” o in un”tirocinio di adattamento”. L’autorità competente per il rico-noscimento della qualifica di me-dico veterinario è il Ministero dellaSalute. La direttiva 2005/36/CEmodificherà ulteriormente il siste-ma del riconoscimento professio-nale. Infatti, la nuova direttiva so-stituisce tutte le direttive oggi esi-stenti (si tratta complessivamente

di 15 direttive) e si basa sulla “ga-ranzia” per coloro che hanno ac-quisito la qualifica di medico ve-terinario in uno Stato membro “diaccedere alla stessa professionee di esercitarla in un altro Statomembro con gli stessi diritti deicittadini di quest’ultimo”. La chia-ve di lettura è duplice: vale perchi intende esercitare fuori dall’I-talia e per chi dall’Unione intendevenire ad esercitare nel nostroPaese.

Formazione “europea”Secondo la direttiva Zappalà laformazione di veterinario com-prende almeno cinque anni di stu-di teorici e pratici a tempo pienopresso un’università, che posso-no essere modificati per adeguar-li al progresso scientifico e tecni-co. La formazione di veterinariogarantisce l’acquisizione da partedell’interessato delle conoscenzee competenze seguenti:a) adeguate conoscenze dellescienze sulle quali si fondano leattività di veterinario;b) adeguate conoscenze dellastruttura e delle funzioni degli ani-mali in buona salute, del loro alle-vamento, della loro riproduzione edella loro igiene in generale, co-me pure della loro alimentazione,compresa la tecnologia impiega-ta nella fabbricazione e conserva-zione degli alimenti rispondenti al-le loro esigenze;c) adeguate conoscenze nel set-tore del comportamento e della

protezione degli animali;d) adeguate conoscenze dellecause, della natura, dell’evoluzio-ne, degli effetti, della diagnosi edella terapia delle malattie deglianimali, sia individualmente checollettivamente; fra queste, unaparticolare conoscenza delle ma-lattie trasmissibili all’uomo;e) adeguate conoscenze dellamedicina preventiva;f) adeguate conoscenze dell’igie-ne e della tecnologia per ottene-re, fabbricare e immettere in com-mercio i prodotti alimentari anima-li o di origine animale destinati alconsumo umano;g) adeguate conoscenze perquanto riguarda le disposizioni le-gislative, regolamentari e ammini-strative relative alle materie sum-menzionate;h) un’adeguata esperienza clinicae pratica sotto opportuno controllo.

Punto nazionale di contattoIl Dipartimento delle Politiche Co-munitarie ha già istituito un Puntonazionale di contatto per i ricono-scimenti professionali che forni-sce gli strumenti per comprende-re il complesso di disposizioni,norme e principi comunitari e na-zionali che regolano il sistemadella libera circolazione dei pro-fessionisti nell’Unione Europea.La Coordinatrice nazionale è: Armanda Bianchi Conti - Presiden-za Consiglio Ministri -Dipartimentoper le Politiche Comunitarie:[email protected]

10ATTUALITÀ

Direttiva Zappalà

Riconoscimento della qualifica di medico veterinario in EuropaPronto il testo di recepimento che ci trasformerà in veterinari “europei”

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007

Un codice di condotta europeo

La FVE ha istituitonel novembre del

2006 un gruppo di lavoroper la stesura di un Codi-ce Europeo di Condotta. Ilgruppo, che si è già riuni-to due volte, ha organiz-zato il documento in duecapitoli: il primo riassumei principi generali di con-dotta del medico veterina-rio, il secondo dettaglia irapporti con l’animale,con il cliente, l’esercizioprofessionale, la formasocietaria e, infine, il rap-porto con le autorità com-petenti. Il primo capitolodello European Code ofConduct sarà presentato ai primi di giugno all’Assemblea generale dellaFVE. Sarà il primo banco di prova per decidere del prosieguo dei lavori.Le organizzazioni aderenti potranno inviare i suggerimenti sugli argomen-ti del secondo capitolo nel corso dell’estate.Il Codice si lega all’adozione della Direttiva 2005/36/CE sul riconosci-mento delle qualifiche professionali, al fine di omogeneizzare non solola formazione ma anche lo spirito che anima la condotta individuale delmedico veterinario. Sono proposti come principi generali del Codicel’indipendenza e l’imparzialità professionale, l’onestà e l’integrità, la tu-tela delle informazioni confidenziali ricevute dal cliente e il segreto pro-fessionale, la competenza e la professionalità, la stipula di polizze diresponsabilità civile professionale, l’aggiornamento permanente, la co-noscenza e il rispetto della legislazione veterinaria. Il gruppo di lavoroè composto dai Colleghi: Catherine Roy (FR - Chair) - Jan Bernardy(CZ) - Henrik Ericsson (SE) - Lynne Hill (UK) - Robert Karczmarczyk(PL) - Joerg Peter Luy (DE) - Walter Winding (AU)

La FVE ha messo a punto un piano strategico di la-voro per gli anni 2006-2010. È consultabile al sito:http://fve.org/about/pdf/strategic_plan_2006.pdf

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Anche la CommissioneGiustizia ha conclusol’esame dello schema di

decreto sulle sanzioni da applica-re alle violazioni del Regolamento1/2005 sulla protezione degli ani-mali durante il trasporto. I parla-mentari hanno approvato una se-rie di osservazioni volte a raffor-zare il regime sanzionatorio, ameglio determinare le fattispeciesanzionatorie e a sostenere lospirito complessivo delle normedi protezione degli animali tra-sportati. La Commissione ha os-servato che le nozioni di “alleva-tore”, di “autorizzazione” e di“certificato di idoneità”, pur nontrovando la propria definizionenel Regolamento (CE) n. 1 del2005, costituiscono elementi dideterminazione delle fattispeciesanzionatorie.“L’’illecito amministrativo di cui a-gli articoli 3 (autorizzazione deltrasportatore), 4 (certificato di i-

doneità del conducente o guar-diano), 6 (omologazione del mez-zo) e 7 (benessere animale) san-zionano condotte riconducibili inparte ad illeciti penali già previstidall’ordinamento come, ad esem-pio, l’articolo 544-ter del codicepenale in materia di maltratta-mento di animali, per cui apparenecessario inserire una clausoladi salvaguardia dell’applicazionedella sanzione penale, nel casoin cui il fatto costituisca reato”. Inoltre, “appare necessario cheagli articoli 5, comma 3, 6, com-mi 2 e 4, 7, comma 7, e 9, com-ma 3, sia soppresso il riferimen-to all’obbligazione solidale, pre-vedendo, in suo luogo, la san-zione amministrativa anche neiconfronti degli organizzatori edetentori, in ottemperanza alprincipio della responsabilità ditutti i soggetti coinvolti nel tra-sporto degli animali, previsto dalRegolamento, al fine di evitareche i trasportatori rimanesserol’unico soggetto responsabiledelle violazioni”. La Commissione ha anche richie-sto, fra l’altro, che all’articolo 5,comma 2, sia inserita, tra le fatti-specie di irregolarità documenta-le, anche quella del mancatopossesso del certificato veterina-

rio all’interno del veicolo per tuttala durata del trasporto. Come già richiesto dalla Commis-sione Politiche UE, la Commissio-ne Giustizia chiede all’Esecutivodi “prevedere l’obbligatorietà (enon la facoltà) dell’emanazione,da parte del Ministero della salu-te, del provvedimento di interdi-zione temporanea ad effettuare iltrasporto di animali sul territorionazionale nei confronti dei tra-sportatori di altro Stato membro,che abbiano commesso le viola-zioni indicate nel decreto, unavolta esaurite tutte le possibili a-zioni in materia di assistenza re-ciproca e di scambio di informa-zioni”. I proventi delle sanzionipecuniarie per le violazioni previ-ste dal provvedimento in esamedovranno affluire al Bilancio delloStato per essere poi assegnatealla disponibilità del Ministerodella salute, con vincolo di desti-nazione delle somme così deriva-te in favore di interventi di prote-zione degli animali durante il tra-sporto. Ai fini dell’applicazionedelle disposizioni di cui all’artico-lo 4, la Commissione Giustizia ri-tiene che il conducente o il guar-diano degli animali debba acqui-sire, previo apposito corso di for-mazione, il certificato di idoneità

al trasporto degli animali, entro il5 gennaio 2008.La Commissione Politiche Euro-pee ha espresso un parere favo-revole con osservazioni, soffer-mandosi in particolare sulle viola-zioni delle disposizioni relative albenessere degli animali. “Valuti ilGoverno - dice la Commissione -l'opportunità che il complessodelle violazioni contemplate dalcomma 4 dell'articolo 7, «Viola-zioni delle disposizioni relative albenessere degli animali», sia de-finito in maniera più puntuale, dal

momento che l'attuale dettatonormativo prevede l'applicazionedi sanzioni amministrative pecu-niarie - da 1.000 a 3.000 euro -soltanto per un numero limitato difattispecie, senza sanzionarne al-tre parimenti previste dagli alle-gati al Regolamento (ad esempio:il divieto di trasportare cavalli nondomati su percorsi superiori alle8 ore; il divieto di trasportare altrianimali al di sotto di certe età supercorsi superiori alle 8 ore; lamancanza del sistema di naviga-zione)”. ■

12ATTUALITÀ

Il parere delle Commissioni parlamentari

Trasporto animale, stretta sulle sanzioniChiesta la clausola di salvaguardia dell’applicazione della sanzione penale per le violazioni del benessereanimale. Il mancato possesso del certificato veterinario sia irregolarità documentale

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007

Trasportabili i conigli a due giorni di vita

Benché siano inidonei al tra-sporto i mammiferi neonati il

cui ombelico non sia completa-mente cicatrizzato (allegato 1, ca-po 1, paragrafo 2d del Regolamen-to CE/1/2005), è prassi consolidatail trasporto del coniglio di due gior-ni di età per accasare i futuri ripro-duttori dal centro genetico di pro-

duzione agli allevamenti. Gli allevatori di AVITALIA hanno quindi chie-sto chiarimenti al Ministero della Salute, richiamandosi a studi con-dotti nel giugno del 2006 dalla Facoltà di Veterinaria di Milano. Talistudi, di tipo anatomo-istologico sulla zona ombelicale, evidenziava-no la necrosi del cordone ombelicale con chiusura vasale all’esame i-stologico condotto a 48 ore di vita. In data 27 aprile 2007 la compe-tente Direzione Generale di Sanità Animale ha ritenuto “possibile iltrasporto dei conigli neonati di 2 giorni di età purché lo stesso avven-ga nel rispetto delle condizioni generali di trasporto previste dal Re-golamento CE n. 1/2005 e delle condizioni previste al punto 2.1 del-l’Allegato I, capo V dello stesso, nonché con l’ausilio di appositi mez-zi climatizzati.” (fonte: fnovi.it)

Corsi per la formazione dei conducenti

I l Regolamento CE 1/2005 prevede il possesso di un certificato diidoneità per i conducenti e guardiani di veicoli stradali che tra-

sportano equidi domestici o animali domestici della specie bovina, ovi-na, caprina o suina o pollame. In proposito, la Direzione Generale dellaSanità Veterinaria del Ministero della Salute ha diramato una circolarein data 4 maggio, rivolta agli assessorati alla sanità e a tutti gli organi-smi istituzionali e di settore. La circolare precisa che il certificato di ido-neità può essere rilasciato dopo che questi abbiano superato un esa-me riconosciuto dall’autorità competente “che deve anche farsi garan-te dell’indipendenza degli esaminatori”. L’esame va sostenuto alla finedi un “positivo percorso formativo sulla base di aspetti tecnici e ammi-nistrativi della legislazione comunitaria”. Il compito di individuare le au-torità competenti e/o organismi designati a svolgere tali corsi e validareun idoneo modello di percorso formativo è stato affidato dal Ministerodella Salute ad un gruppo tecnico (Gruppo 1 Normativa) istituito nelnovembre del 2005. Il percorso formativo individuato si articola in trefasi di formazione, dettagliate nella circolare del 4 maggio: Corso A (for-mazione dei formatori, corso residenziale in due appuntamenti per lacreazione della figura del veterinario pubblico formatore di primo livelloed esaminatori), Corso B (formazione di formatori per conducenti/guar-diani, per la creazione della figura del del veterinario pubblico che do-vrà obbligatoriamente presiedere agli esami di profitto dei discenti fina-li e del veterinario formatore di secondo livello), Corso C (formazionedei conducenti e guardiani con rilascio del certificato di idoneità, orga-nizzabile da qualsiasi ente o associazione che ne faccia richiesta al-l’autorità competente). Per il buon fine dell’intero percorso formativo, laDirezione Generale “confida nella professionalità e nel buon senso ditutti gli operatori delle strutture coinvolte”.

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Il Governo, in sede di XI Com-missione Lavoro, ha dato ri-sposta all’interrogazione

parlamentare dell’On. GianniMancuso, relativa al regime pre-videnziale cui sono sottoposti i sa-nitari (tra cui i veterinari) conven-zionati con il SSN.Il Sottosegretario di Stato, RosaRinaldi, intervenuto il 16 maggioin Commissione, ha sottolineatoche il versamento dei contributiprevidenziali alla gestione sepa-rata dell’INPS è obbligatorio uni-camente per i professionisti prividi cassa previdenziale o esclusidalla stessa norma di statuto,mentre qualora questi siano dota-ti di una cassa di previdenza ob-bligatoria, il reddito prodotto nellosvolgimento dell’attività professio-nale è assoggettabile esclusiva-mente a contribuzione presso talecassa. Si apprende, inoltre, che lacontribuzione alle casse previ-denziali non è cumulativa, bensìrispettiva alle casse, INPS o EN-

PAV. L’On. Mancuso esprime lasua grande soddisfazione “per a-vere ottenuto un pronunciamentochiaro e definitivo circa la vicen-da in oggetto. I contributi previ-denziali dei Colleghi verranno ver-sati dall’Ente - Datore di lavoro u-nicamente all’ENPAV, con tutti ivantaggi conseguenti”. Il testo della risposta(Dal sito camera.it) - L’OnorevoleMancuso, nell’atto ispettivo cuipasso a rispondere, pone una ri-chiesta di chiarimenti in ordine alregime previdenziale cui sono as-soggettati i medici veterinari tito-lari di rapporto di lavoro autono-mo convenzionato con il ServizioSanitario Nazionale, chiarimentoopportuno in vista degli equivociinterpretativi sorti su tale punto. L’equivoco, al quale si intendeporre rimedio in questa sede, na-sce dalle previsioni dell’Accordocollettivo nazionale dei medicispecialisti ambulatoriali interni edaltre professioni sanitarie, biologi,

chimici, psicologi, del 23 marzo2005, che nel disporre l’estensio-ne ai medici veterinari convenzio-nati della disciplina del rapportodi lavoro di tali figure professiona-li, stabilisce, all’articolo 5, che “aiprofessionisti incaricati ai sensidel presente accordo l’aziendaversi il contributo nelle modalità equantità in essere alle rispettivecasse previdenziali (INPS-EN-PAV)”. Bisogna, innanzitutto pre-mettere che le prestazioni che imedici veterinari svolgono in regi-me convenzionato hanno naturadi prestazioni d’opera professio-nale e come tali risultano assog-gettate a contribuzione ENPAV.L’articolo 24 della legge n.136/1991 prevede, infatti, l’obbli-gatorietà di iscrizione all’ENPAVper “tutti gli iscritti agli albi profes-sionali che esercitano la liberaprofessione o svolgono attivitàprofessionale come lavoratori au-tonomi anche convenzionati conassociazioni, enti o soggetti pub-

blici o privati.”Nessuna disposizione normativadispone, invece, per gli stessisoggetti, la contemporanea iscri-zione all’INPS. Il versamento dicontributi previdenziali alla ge-stione separata dell’INPS è ob-bligatorio unicamente per i pro-fessionisti privi di cassa previ-denziale o esclusi dalla stessa anorma di statuto, mentre qualoraquesti siano dotati di una Cassadi previdenza obbligatoria, il red-dito prodotto nello svolgimentodell’attività professionale è assog-gettabile esclusivamente a contri-buzione presso tale Cassa. Se-condo la lettura conforme deglienti previdenziali interessati, è uti-le specificare, che l’Accordo pre-citato, in armonia con le disposi-zioni ricordate, va inteso nel sen-so che la contribuzione alle casseprevidenziali non è cumulativa,bensì relativa alle rispettive cas-se, INPS o ENPAV.L’INPS, infatti, già con circolare n.112 del 25 maggio 1996, ha chia-rito che sono da considerarsi e-sclusi “dall’obbligo assicurativoalla gestione separata i liberi pro-

fessionisti già assicurati presso leCasse professionali, relativamen-te ai redditi assoggettati a contri-buzione presso le Casse stesse eciò in conformità a quanto dispo-sto dall’articolo 6, comma 1, de-creto ministeriale 2 maggio 1996,n. 281”. II Ministero che rappre-sento ha, nello stesso senso, pre-cisato, con nota datata novembre2001, come ricordato dall’Onore-vole Mancuso, su analoga que-stione relativa a rapporti di colla-borazione coordinata e conti-nuativa intrattenuti da veterina-ri iscritti all’Albo che “trattandosinella fattispecie di esercizio di at-tività professionale svolta da sog-getti iscritti all’Albo, risultano pie-namente soddisfatti i requisiti pre-visti dalla vigente normativa perl’assoggettamento a contribuzio-ne presso l’Ente di categoria”. In conclusione, quindi, possoconcordare con quanto affermatodall’Onorevole Mancuso in ordinealla non sussistenza dell’obbligodi versamenti contributivi all’INPSin ragione dei rapporti di lavoroconvenzionato stipulati con medi-ci veterinari. ■

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Risposta del Sottosegretario Rinaldi

I veterinari convenzionati non sono obbligati a versare all’INPSNessun obbligo INPS nemmeno per i veterinari co.co.co.

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007PREVIDENZA

Obblighi contributivi: la differenzatra ONAOSI ed ENPAV

La cancellazione dell’obbligo contributivo di tutti i sanitari allaFondazione ONAOSI ha fatto sorgere in alcuni sanitari il dubbio

che tale determinazione potesse essere estesa anche alla contribuzio-ne previdenziale. In particolare, il dubbio ha animato gli iscritti all’Enpam, l’Ente di Previ-denza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri che, inquadrato fragli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza, è stato privatizzatoe trasformato in fondazione di diritto privato. Ma il parallelo con l’O-NAOSI non regge, poiché mentre questa svolge una funzione assisten-ziale specifica nei confronti degli orfani dei sanitari, l’Ente di previden-za assolve ad un compito di natura previdenziale pubblica, valevoleper tutti gli iscritti. Tanto è vero che il decreto legislativo 509/94, che pure ha privatizzatogli Enti previdenziali, ha lasciato inalterato l’obbligo di versamento deicontributi previdenziali a carico di tutti gli iscritti all’Ordine professiona-le (a prescindere dalla circostanza che vi sia l’effettivo esercizio dell’at-tività e che il sanitario possa essere iscritto ad altre forme di previden-za obbligatoria); inoltre l’Ente privatizzato è comunque assoggettato al-la vigilanza del Ministero del Lavoro e del Tesoro, stante la natura pub-blica dell’attività svolta. La questione viene chiarita dal Sole 24 Ore Sanità, sulla base di alcunesentenze della Corte Costituzionale, le quali hanno confermato che:- l’onere della contribuzione è posto in capo a tutti gli iscritti all’ordine

professionale in virtù del potenziale esercizio dell’attività (sentenzan. 13/1984)

- che la privatizzazione degli enti previdenziali dei professionisti nonha alterato la finalità pubblica dell’obbligo previdenziale (sentenzan. 248/1997)

- che l’iscrizione all’Ente è obbligatoria anche per quei sanitari dipen-denti pubblici che pure esercitano in modo esclusivo per il SSN eabbiano contestuale iscrizione ad altro istituto previdenziale. È que-sto l’assunto della sentenza n. 88/1995 che la Corte Costituzionaleha emesso espressamente per i veterinari: “In attuazione della dele-ga, l’articolo 1 del decreto legislativo 509 del 1994 contempla que-sto tipo di trasformazione condizionandolo all’assenza di finanzia-menti pubblici ed esplicitamente sottolineando la continuità dellacollocazione dell’ente nel sistema come centro d’imputazione deirapporti soprattutto come soggetto preposto a svolgere le attivitàprevidenziali e assistenziali in atto; l’obbligo contributivo costituisceun corollario della rilevanza pubblicistica dell’inalterato fine previ-denziale”. Le considerazioni svolte della Corte Costituzionale sonostate confermate negli anni dalla giurisprudenza ordinaria.

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Dopo l’aggiornamentodelle tabelle degli stupe-facenti (v. Professione

Veterinaria 16-17/2007), il Diparti-mento dell’Innovazione del Mini-stero della Salute ha fornito preci-sazioni sulle modalità di prescri-zione. Con la modifica dell’artico-lo 7 del DM 18 febbraio 2007,il Ministero della salute ha a-brogato la previsione riporta-ta in premessa alla tabella IIche disponeva che i medici-nali di cui all’allegato III bis(buprenorfina, codeina, dii-drocodeina, fentanil, idroco-done, idromorfone, metado-ne, morfina, ossicodone, os-simorfone) potessero “essereutilizzati per il trattamento deldolore severo in corso di pa-tologia neoplastica e dege-nerativa”. La soppressione di tale dici-tura consente di considerarei medicinali contenenti le so-stanze citate come apparte-nenti all’allegato III bis, anchequalora siano utilizzati con finalitàdiverse dal trattamento del doloresevero in corso di patologie neo-plastiche e degenerative, e quin-di di gestirli secondo le modalitàche li contraddistinguono in termi-ni di ricettazione, approvvigiona-mento e registrazione. La sostituzione della nota in testaalla tabella II, sezione A, “eliminai dubbi interpretativi circa il pre-sunto limite di poter utilizzare imedicinali analgesici oppiaceicompresi nella tabella II, sezioneA solo per il trattamento del dolo-

re di origine neoplastica o dege-nerativa. È confermato, quindi,che detti medicinali possono es-sere usati per la terapia del dolo-re, indipendentemente dall’origi-ne del dolore stesso”. Il virgoletta-to è della Direzione Generale deifarmaci e dei dispositivi medici

del Dipartimento dell’Innovazione,che ha trasmesso alla FNOVI unanota di chiarimento. Il Direttore Generale Claudio DeGiuli precisa: “i medicinali costitui-ti da associazioni di farmaci com-presi nell’allegato III-bis con altriprincipi attivi non stupefacentiche, per la loro composizionequali-quantitativa, rientrano nellatabella II, sezione D del D.P.R.309/90, possono essere prescritticon la ricetta da rinnovarsi voltaper volta, indipendentemente dal-l’origine del dolore per il quale so-no utilizzati. In relazione alla pos-

sibilità di effettuare la prescrizione,con una sola ricetta, di un numerodi confezioni dei surriferiti medici-nali sufficienti a coprire trenta gior-ni di terapia in regime di forniturada parte del SSN, fermo restandoeventuali limitazioni previste in se-de di autorizzazione all’immissio-

ne in commercio, in conside-razione dell’art. 9, comma 4della legge 16 novembre2001, che dispone «Per i far-maci analgesici oppiacei, uti-lizzati nella terapia del dolore(omissis) è consentitala pre-scrizione in un’unica ricetta diun numero di confezioni suffi-cienti a coprire una terapiamassima di trenta giorni»,questa Direzione Generale ri-tiene possibile l’utilizzo dellanormale ricetta del SSN, inquanto detto articolo non fariferimento alla ricetta in tripli-ce copia autocopiante, ma al-la ricetta in termini generali. Si rappresenta, peraltro, che

la possibilità di prescrivere i me-dicinali costituiti da associazionidi farmaci compresi nell’allegatoIII-bis con altri principi attivi nonstupefacenti che, per la loro com-posizione quali-quantitativa, rien-trano nella tabella II, sezione Ddel D.P.R. 309/90 con la ricetta darinnovarsi volta per volta non e-sclude la possibilità di poterli pre-scrivere anche con la ricetta mini-steriale in triplice copia autoco-piante, specie quando prescritticontestualmente ad altri analgesi-ci oppiacei compresi nella tabellaII, sezione A. Si ricorda, infatti,che i medicinali analgesici oppia-cei compresi nell’allegato III-bis econtestualmente nella tabella II,sezione A devono essere prescrit-ti con ricetta ministeriale in triplicecopia autocopiante”. ■

Ketamina e“sballo indiscoteca”

Le cronache continuano a re-gistrare episodi criminosi le-

gati al consumo illegale di farma-ci veterinari. A Milano è stato scoperto un traf-fico illecito di ketamina, verso lacomunità cinese da parte di un i-taliano venticinquenne. Il giovaneè stato arrestato con una trentinadi dosi di “Spacial K”. La sostan-za ha iniziato a diffondersi nel2006. Sul mercato degli stupefa-centi è nota anche la “pep” o“euphoria”, un’alternativa all’esta-si basata sulla benzilpiperazina(Bzp) per la quale le autorità eu-ropee stanno prendendo in consi-derazione una moratoria totalesulla vendita di piperazine. L’Issvaluterà, in collaborazione con laJoint Action europea, entro l’esta-te se collocare la molecola nellatabella delle sostanze vietate. ■

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Tabella II, sezione A

Prescrizione di medicinali analgesicioppiacei per la terapia del doloreUtilizzabili “indipendentemente dall’origine del dolore stesso”

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007OSSERVATORIO FARMACO

a cura di Aldo Vezzoni

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La Conferenza delle Regio-ni ha approvato alcuni e-mendamenti “irrinuncia-

bili” ai fini del varo della riformadelle professioni. Le Regioni e leProvince Autonome pongono altema delle Professioni una parti-colare attenzione, come peraltrogià evidenziato nel documento diproposta programmatica “Strate-gie per la valorizzazione della ri-sorsa professionale nelle arti, me-stieri e professioni”, approvatodalla Conferenza delle Regioni edelle Province Autonome il 15febbraio 2007. Per le Regioni il di-segno di legge di delega sulleprofessioni intellettuali assume u-na rilevanza strategica, soprattut-to nella prospettiva di un giustodisegno delle competenze in ma-teria, come sancito nell’art. 117della Costituzione. Gli emenda-menti formulati dalle Regioni, per-tanto, anche alla luce della com-petenza esercitata nella materiadell’istruzione e della formazioneprofessionale e nella volontà disvolgere un ruolo di interlocuzio-ne attivo con le amministrazionicentrali nella materia a legislazio-ne concorrente delle professioni,si pongono come proposte tese arappresentare adeguatamente ilruolo regionale. In questo senso,detti emendamenti sono stati for-mulati in sede di coordinamentotecnico e condivisi politicamentein sede di IX Commissione il 26 a-prile scorso. Essi sono ritenuti ir-rinunciabili ai fini dell’espressio-ne di un parere favorevole sul di-segno di legge. Gli emendamenti delle Regioni

che risultano accolti in sede tec-nica sono:• Nell’articolo 1, comma 1, dopo

le parole “nel rispetto dellecompetenze delle regioni” èaggiunta la seguente locuzio-ne: “di cui all’art. 117, commaterzo, della Costituzione”.

• Nell’art. 3, comma 1, lettera a)le parole “di formazione pro-mossi o organizzati dai rispet-tivi ordini professionali o da u-niversità o da pubbliche istitu-zioni” sono sostituite dalle se-guenti: “promossi o organiz-zati dai rispettivi ordini pro-fessionali o da università oda pubbliche istituzioni, an-che territoriali,”.

• Nell’art. 4, comma 1, lettera b),dopo le parole “singole profes-sioni” aggiungere la locuzione“e della necessità di assicura-re il raccordo con le singoleregioni e province autonome”.

• Nell’art. 8, comma 1 lettera e),fatta salva l’integrazione dicui alle ulteriori richieste checondizionano il presente pa-rere favorevole, sostituire leparole “rilasciare attestati dicompetenza riguardanti” conla parola “attestare” e le pa-role “e le relative specializza-zioni” con quelle “, le relativespecializzazioni e l’accetta-zione delle clausole di cuialla lettera d)”.

Intanto, in Parlamento, la riformadelle professioni si è impantana-ta. In due mesi, ci si è limitati aquattro audizioni. L’impegno delGoverno era di portare in aula iltesto entro l’estate dopo che laCommissione aveva terminato l’e-same del ddl Mastella e delle al-tre proposte unificate. Il relatore,Pierluigi Mantini, giustifica que-sti ritardi al quotidiano Italia Oggicon i tempi della politica e pro-

mette soluzioni rapide ai nodi sto-rici della riforma e maggiormentemessi in dicussione dal mondoprofessionale. “L’iter in Commis-sione si chiuderà entro la primasettimana di giugno - assicuraMantini - abbiamo già soluzionipronte e presto finirà il tempo del-le parole. Poi volenti o nolenti, tutti dovran-no seguire la riforma. Che preve-derà fra le altre cose, lo stralciodegli avvocati dalla legge, il cuiOrdine verrà trattato a parte. L’au-torizzazione preventiva sulla pub-blicità per le professioni sanitarie.Infine eviteremo la delega in bian-co e preciseremo il discorso sullariduzione degli Ordini. La riformache uscirà dal Parlamento, saràinsomma molto più condivisa,tanto che abbiamo ricevuto ap-prezzamenti anche dall’opposi-zione”. Nel frattempo, è comin-ciato il conto alla rovescia per laraccolta delle firme da parte delCUP, che inizierà fra fine maggioe inizio giugno. Il documento in-tegrale approvato dalle regioni èconsultabile on line su @nmvi Og-gi (ricerca in archivio con “profes-sioni”). ■

UMBRIA

Norme più restrittiveper lo spostamento

degli animali

Considerato che nel territoriodei Monti Sibillini ricadenti

nei comuni di Norcia e Preci si so-no verificati casi di brucellosi bovi-na e bufalina correlati al fenomeno

della transumanza e consideratoche la Regione Umbria, per le pro-vince di Perugia e Terni ha ottenu-to il riconoscimento, in sede comu-nitaria, di territorio ufficialmente in-denne da brucellosi, per quanto ri-guarda il patrimonio bovino ed ovi-caprino ed ufficialmente indenneda leucosi bovina enzootica, perquanto riguarda il patrimonio bovi-no ha ritenuto necessario discipli-nare lo spostamento degli animalidella specie bovina e ovi-caprinaverso tali zone mediante l’applica-zione di norme sanitarie più restrit-tive. Il decreto che disciplina iprovvedimenti sanitari per lo spo-stamento degli animali per ragionidi pascolo, alpeggio e transuman-za è pubblicato sul BUR n. 21 del16 maggio. Il trasferimento sui pa-scoli estivi del bestiame bovino,bufalino, ovino e caprino nel terri-torio regionale, è consentito previaesecuzione della visita veterinariadegli animali, con esito favorevole,da effettuarsi dai veterinari ufficialientro i tre giorni precedenti la par-tenza. Durante la visita, il veterina-rio ufficiale deve verificare, oltre al-lo stato di salute dell’animale an-che: se l’azienda è sottoposta aprofilassi di stato nei tempi previstinecessari per lo spostamento de-gli animali; la corretta identificazio-ne di tutti i capi bovini, ovini, bufa-lini, caprini e di tutti gli altri animali(cani, cavalli, etc…) che li accom-pagnano; che gli animali non pre-sentino sintomi clinici riconducibilia encefalopatie spongiformi tra-smissibili. Tutti i bovini e i bufalinidevono provenire da: allevamentiufficialmente indenni da tuberco-losi, brucellosi e leucosi bovinaenzootica. Gli ovini ed i caprinidevono invece provenire da alle-vamenti ufficialmente indenni dabrucellosi. Relativamente alla feb-bre catarrale degli ovini valgonole norme comunitarie, nazionali eregionali. È possibile la transu-manza degli ovi-caprini a condi-zione che i greggi provenienti dal-le Regioni dove è previsto l’obbli-go di vaccinazione, siano vacci-nati da più di quattordici giornidopo il secondo intervento e danon più di un anno prima della da-ta di invio, con vaccino inattivatonei confronti del sierotipo o deisierotipi presenti nel territorio diprovenienza, secondo lo specifi-co protocollo in vigore trasmessodal Ministero della salute, e i sin-goli bovini risultino virologicamen-te negativi nei confronti della bluetongue. Gli animali vaccinati, chesi spostano secondo le norme invigore: devono essere accompa-gnati da certificazione sanitaria(modello 4) da cui risulti la data divaccinazione ed il tipo di vaccinoutilizzato. Gli ovi-caprini devono i-noltre essere contrassegnati contatuaggio riportante la sigla “BT”,due cifre corrispondenti al meseed una cifra corrispondente al-l’anno in cui è stata effettuata lavaccinazione. ■

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Professioni, le modifiche "irrinunciabili" delle RegioniApprovati alcuni emendamenti del Ddl Mastella

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007INFO REGIONI

Fabbisogno formativo di 445 veterinari

Arriva sul tavolo delle Regioni la proposta delMinistero della Salute sulla rilevazione del fab-

bisogno formativo delle professioni medico-sanita-rie. Per l’anno accademico 2007-2008 la Sanità habisogno di 9.862 dirigenti sanitari. I medici veterinaririchiesti ammontano complessivamente a 445 unità.Questo il dettaglio regionale sul fabbisogno (espres-

so in unità) nella proposta della Salute: Abruzzo 7, Basilicata 6, Cala-bria 30, Campania 140, Emilia R. 28, Friuli 2, Lazio 50, Liguria 1, Lom-bardia 0, Marche 5, Molise 5, Piemonte 10, Puglia 38, Sardegna 50,Bolzano 3, Trento 2, Sicilia 45, Toscana 5, Umbria 10, Valle d’Aosta 0,Veneto 8. I medici chirurghi sono la professione col fabbisogno nu-mericamente più consistente, seguita nell’ordine dagli odontoiatri, daifarmacisti e dai veterinari. Il minor numero è assegnato ai chimici.(fonte: 24 Ore Sanità).

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La legge regionale della To-scana n. 3 del 22 febbraio2007 recante “modalità di

esercizio delle medicine comple-mentari da parte dei medici e o-dontoiatrici, dei medici veterinarie dei farmacisti” è incostituziona-le e pertanto la Corte Costituzio-nale, accogliendo il ricorso delPresidente del Consiglio, l’ha an-nullata. Sono tre gli articoli chehanno determinato la bocciaturadell’intero provvedimento: il 3 (E-lenchi dei medici esercenti medi-cine complementari), il n. 5 (Com-piti della Commissione) e il n. 6(Formazione). La legge regionaleprevedeva l’istituzione, presso gliordini professionali, di “elenchi diprofessionisti esercenti le medici-ne complementari” ai quali eranoammessi i sanitari in possesso direquisiti individuati da una appo-sita Commissione regionale. Perla Consulta “l’istituzione di un re-gistro professionale e la previsio-ne delle condizioni per l’iscrizionead esso hanno, già di per sé, unafunzione individuatrice della pro-fessione, preclusa alla competen-za regionale”. Inoltre, la leggedella Toscana presenta un ulterio-re profilo di illegittimità costituzio-nale, in quanto, imponendo agliordini l’istituzione degli elenchi“attribuisce nuovi compiti ad entipubblici statali, incidendo in talmodo nella competenza esclusi-va statale in materia di ordina-mento e organizzazione ammini-strativa dello Stato e degli entipubblici nazionali”. Gli Ordini a-vrebbero inoltre dovuto certifica-re il possesso dei requisiti di in-serimento negli elenchi, mentrela Commissione avrebbe svoltocompiti di accreditamento e veri-fica degli istituti di formazione ri-conosciuti e fornito indicazionealla Regione in merito alle formedi collaborazione con le univer-sità toscane per l’eventuale isti-tuzione di corsi formativi. La Pre-sidenza del Consiglio dei Mini-stri, denunciata la lesione di po-testà legislativa statale nelle ma-terie concorrenti delle professio-ni e della tutela della salute, havisto accolto il proprio ricorso il 4maggio scorso. ■

PIEMONTE

Accertamentibrucellosi, 361.000€

a IZS Torino

Èpubblicata sul BollettinoUfficiale della Regione Pie-

monte la Delibera della GiuntaRegionale 27 aprile 2007 n.2-5784 che stabilisce di accantona-re a favore della Direzione SanitàPubblica la somma di €

361.451,19 sul cap. 13632/07(Acc. 100591) da assegnare all’I-stituto Zooprofilattico di Torinoquale saldo per gli accertamenti

di laboratorio relativi alla tuberco-losi, alla brucellosi bovina ed ovi-caprina ed alla leucosi bovina e-seguiti durante il periodo 1° giu-gno - 31 dicembre 2006.

VALLE D’AOSTA

TBC, Fosson: tenerealta la guardia

Nella lotta contro la tuberco-losi bovina la Regione au-

tonoma Valle d’Aosta “intendemantenere alta la guardia pur te-nendo conto delle legittime a-spettative degli allevatori’’. Lo haribadito Antonio Fosson, asses-sore alla Sanità e alle Politichesociali della Regione autonomaValle d’Aosta, evidenziando chela tubercolosi è presente nel2,9% delle aziende contro l’1%del 2023. Parlando all’assembleaannuale degli allevatori valdosta-ni Fosson li ha esortati a tenereconto che “la non sanità animaleminaccia la salute degli uomini eper questo è necessario tenerepresente questo dato ancor piùpreoccupante perché riguardal’intera regione ed è un rischioper tutti’’. Antonio Fosson ha poi invitato gliallevatori e le associazioni di ca-tegoria, “ad avviare un percorsocomune con l’obiettivo di risolve-re i problemi. Noi - ha aggiunto -non siamo la vostra controparte,noi vogliamo essere al vostrofianco per affrontare e risolvere leproblematiche e non per provo-carle’’. (Fonte: ANSA)

ABRUZZO

Una legge sui cimiteriper animali da

compagnia

Dopo la Toscana, l’Emilia Ro-magna, il Piemonte e il

Friuli Venezia Giulia, anche in A-bruzzo potranno sorgere cimiteriper animali d’affezione. Il Consi-glio regionale d’Abruzzo, nellaseduta del 2 maggio 2007, haapprovato il Progetto di Legge“Cimiteri per animali di affezio-ne” firmato da Walter Caporale(Verdi), Gianni Melilla (DS), Ca-millo D’Alessandro (Margherita),Alfonso Mascitelli e Bruno Evan-gelista (Italia dei Valori). “Una grande conquista per tuttigli abruzzesi che vivono con unanimale e che fino ad ora non a-vevano l’opportunità di comme-morare dignitosamente l’amicoestinto” - si legge in una dichia-razione di Walter Caporale, Ca-pogruppo regionale dei Verdi. Gli animali che possono benefi-ciare della sepoltura nelle areead essa destinate sono quelliappartenenti alle specie zoofiledomestiche, comunemente clas-sificati come animali di affezio-ne, ossia cani, gatti, criceti, uc-celli da gabbia, cavalli sportivie altri animali domestici di pic-cole dimensioni, a condizioneche un apposito certificato ve-terinario escluda la presenza dimalattie trasmissibili all’uomo odenunciabili ai sensi del vigen-te regolamento di polizia veteri-

naria. Le spoglie di animali pos-sono essere inumate unicamen-te in terra vergine senza operemurarie e con la possibilità diposa a terra di una targa lapideadi dimensioni massime di cm. 20x 20, nelle fasce di rispetto dellespecifiche aree cimiteriali inconformità al vigente regolamen-to di polizia veterinaria ovvero insiti individuati in zona agricola ocomunque giudicati idonei dal-l’autorità competente.La raccolta ed il trasporto dellespoglie animali non destinate aisiti cimiteriali sono disciplinatidal decreto legislativo 14 dicem-bre 1992, n. 508 (Attuazione del-la direttiva 90/667/CEE del con-siglio del 27 novembre 1990,che stabilisce le norme sanitarieper l’eliminazione, la trasforma-zione e l’emissione sul mercatodei rifiuti di origine animale e laprotezione dagli agenti patogenidegli alimenti per animali di ori-gine animale o a base di pescee che modifica la direttiva90/425/CEE).“Questa legge - ha dichiaratoCaporale - è nata per chi, dopol’adozione di un animale dome-stico, dopo la condivisione dimomenti indimenticabili, dopo loscambio quotidiano di affetto,vuole continuare a ricordarlo an-che dopo la morte. Si tratta, è importante ricordarlo,anche di una nuova opportunitàdi lavoro per i giovani abruzzesi,che potranno avviare questa atti-vità economica e garantirsi dun-

que una certezza per il futuro. Spetta adesso ai Comuni delibe-rare i regolamenti per permette-re, anche ai privati, di garantireil servizio cimiteriale per gli ani-mali d’affezione.

MOLISE

MVS, revocate misurerestrittive

I l Presidente della RegioneMolise, Michele Iorio, ha fir-

mato un decreto con cui revoca lemisure restrittive sanitarie - da luistesso disposte con precedentiprovvedimenti specifici - per lamalattia vescicolare dei suini sul-l’intero territorio della provincia diCampobasso, e in minima partesu quello della provincia di Iser-nia. Il provvedimento - informa u-na nota - si basa sull’acquisizionedelle risultanze dei controlli e del-le operazioni attuate dalle Struttu-re Sanitarie regionali relative allachiusura di tutti i focolai; all’ese-cuzione delle operazioni di puliziae di disinfestazione e agli esiti del-le verifiche effettuate negli alleva-menti suini presenti nelle zone diprotezione e sorveglianza. ■

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Pronuncia della Corte Costituzionale

Toscana, bocciata la legge sulle medicine non convenzionaliIllegittimi gli elenchi di sanitari: non compete alle regioni la creazione di registri e l’attribuzione di compitiagli Ordini

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007INFO REGIONI

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Le dermatosi infettive e noninfettive delle mani e dell’a-vambraccio sono frequenti

nei medici veterinari. L’impatto del-le malattie cutanee sulla vita e l’at-tività del medico veterinario non ètrascurabile. Uno studio ha defini-to le diverse dermatosi occupazio-nali delle mani e dell’avambraccio

tra i medici veterinari, utilizzandodati raccolti in diversi centri der-matologici in Belgio e in Olanda.Anziché porre un questionario aglistessi veterinari, metodo utilizzatoin altri studi nel passato, gli autorihanno contattato alcuni dermato-logi dei due paesi, interrogandolicirca la loro esperienza in tema di

dermatosi nei medici veterinari.Sette dermatologi hanno descrittoin totale 58 casi osservati nei vete-rinari. In 12 casi (20,7%) eranopresenti dermatosi infettive. Ledermatosi non infettive (46 casi,79,3%) erano classificate come or-ticaria da contatto e dermatite dacontatto irritativa o allergica. Men-

tre le dermatiti da contatto irritativecostituiscono la grande maggio-ranza delle dermatosi delle mani edell’avambraccio nei veterinari,l’orticaria da contatto e la dermati-te allergica da contatto contribui-scono significativamente alla mor-bilità occupazionale. Le più proba-bili cause delle dermatosi delle

mani e dell’avambraccio nei vete-rinari sono i ripetuti lavaggi dellemani, l’utilizzo di guanti di gomma,il contatto con liquidi proteici ani-mali durante le procedure ostetri-che e il contatto con agenti antiset-tici, corticosteroidi sistemici e topi-ci e antibiotici. ■

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Dermatosi delle mani nei veterinariAccanto alle forme irritative, anche orticarie e dermatiti allergiche

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Terapiafarmacologica dei disordini

comportamentali

Due recenti articoli com-parsi in letteratura veteri-

naria affrontano il tema della te-rapia farmacologica dei disordi-ni comportamentali negli animalid’affezione. L’efficacia clinica ela sicurezza della fluoxetina, ilprincipio attivo del Prozac, sonostate valutate in uno studio pub-blicato su Veterinary Therapeu-tics per il trattamento, in associa-zione alla terapia comportamen-tale, dei cani affetti da ansia daseparazione. Secondo DanielMills, comportamentalista veteri-nario presso la University of Lin-coln, UK, il Prozac e altri farmacipsichiatrici per l’uomo vengonoutilizzati efficacemente da anniper trattare la depressione nelcane. Tuttavia, la terapia farma-cologica deve essere parte di uncorretto protocollo di terapiacomportamentale e serve so-prattutto ad accorciare i tempi ditrattamento. Un secondo artico-lo pubblicato sul Journal of Exo-tic Pet Medicine affronta la far-macoterapia dei disordini com-portamentali negli uccelli, dovepuò essere utilizzata per ridurrel’ansia, proteggere l’animale da-gli autotraumatismi e migliorarnela qualità di vita complessiva. Molti sono i farmaci psicoattiviche sono stati utilizzati negli uc-celli per trattare disturbi qualil’autodeplumazione, l’automuti-lazione e l’ansia, tuttavia manca-no studi controllati sull’efficaciae la sicurezza di tali agenti. An-che in questo caso, gli autori in-sistono sulla necessità di asso-ciare alla terapia farmacologicaun adeguato piano di modifica-zione comportamentale e appro-priate modificazioni ambientali.Tra i farmaci utilizzabili: antipsi-cotici, inibitori del reuptake dellaserotonina, antidepressivi tricicli-ci, antagonisti oppioidi, benzo-diazepine e terapie ormonali.

Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Il gruppo di esperti veterinaridell’European Emesis Coun-cil ha pubblicato la pri-

ma serie di linee guida clinicheeuropee per il trattamento dell’e-mesi canina. Fondate sui principidella medicina basata sulle evi-denze, le linee guida rappresen-tano il primo tentativo in Europa diraccogliere i consigli pratici di e-sperti di emesi canina. Le lineeguida, pubblicate dallo EuropeanEmesis Council, conducono il me-dico veterinario attraverso un bre-ve ripasso delle cause e manife-stazioni dell’emesi e contengonoun vademecum in dodici punti perla valutazione iniziale del pazien-te e la raccolta dell’anamnesi me-dica, oltre a otto aspetti importan-ti da considerare durante l’esameclinico e un pratico schema chedescrive l’iter diagnostico e tera-peutico, dalla valutazione inizialedel paziente al suo ritorno allanormalità.Il testo evidenzia dodici aspetticritici associati all’emesi, suggeri-sce i problemi che si possono ri-scontrare durante la valutazione i-niziale e che richiedono un ap-profondimento diagnostico e trat-ta in maniera esaustiva la terapiasintomatica, il trattamento nutri-zionale, il trattamento antiemetico,la valutazione dell’esito, i consigliper il proprietario, la rivalutazionedel paziente, il follow-up, la tera-pia antiemetica prolungata e lachemioterapia antineoplastica.Il lavoro nasce dalla presa di co-scienza, da parte dell’EuropeanEmesis Council, dell’esistenza inEuropa di notevoli variazioni nel-l’approccio terapeutico all’emesi,non solo tra i diversi paesi, ma an-che tra i singoli medici veterinari.I membri del Consiglio che hannocontribuito all’elaborazione dellelinee guida provengono da Ger-mania, Italia, Francia, Regno Uni-to, Olanda, Belgio e Spagna. Xa-vier Roura, membro dell’EuropeanEmesis Council, osserva che la ri-cerca e i progressi nel trattamen-to del vomito sono stati scarsi ne-gli ultimi anni e che a ciò conse-guono le numerose discrepanzenell’approccio terapeutico a que-sto sintomo.“Il trattamento del vomito è stato alungo trascurato e la sua gestioneè stata connotata da miti e con-vinzioni erronee” ha aggiuntoRoura. “Riteniamo che sia neces-saria una migliore comprensionee un approccio più strutturato al-l’emesi, ed è questo lo scopo del-la nostra guida.” “Per quanto anostra conoscenza, non si è maitentato in precedenza di racco-gliere l’opinione di accreditati pro-fessionisti su questo tema, ben-ché il vomito sia uno dei sintomipiù comuni in medicina veterina-ria. Come sempre in questi casi, ilgiudizio clinico deve costituire ilfattore decisionale chiave durantela valutazione del paziente, masperiamo che i colleghi dei diver-si paesi europei possano trovare

utili le linee guida come prome-moria e come stimolo nel suggeri-re strade diagnostiche e terapeu-tiche efficaci. Abbiamo cercato dielaborare il volume nel modo piùesaustivo possibile e lo aggiorne-remo alla luce di nuove evidenzee dati che si renderanno disponi-bili; sono inoltre benvenuti i com-menti dei colleghi”. “L’European

Emesis Council si impegna a de-finire e sviluppare un migliore ap-proccio medico all’emesi canina,con la speranza che la guida pos-sa costituire per i colleghi un utilecontributo a questo processo”.I membri dell’European EmesisCouncil sono: Dott. Erik den Her-tog (Olanda), Dott. Clive Elwood(UK), Prof. Reto Neiger (Justus-

Liebig University, Giessen, Ger-mania), Dott. Patrick Devauchel-le (Maisons-Alfort VeterinarySchool, Francia), Dott.ssa ValerieFreiche (Clinique Alliance Bor-deaux, Francia), Dott. DominiquePeeters (University of Liege, Bel-gio), Dott. Xavier Roura (Autono-mous University of Barcelona,Spagna), Prof. Massimo Gualtie-

ri (Università degli studi di Milano,Italia), Dott. Alex German (Uni-versity of Liverpool, GB), Profes-sor Edward Hall (University of Bri-stol, GB) e il professor JonathanElliott (Royal Veterinary College,GB). Copie delle Linee Guida sultrattamento dell’emesi sono di-sponibili presso Pfizer AnimalHealth. ■

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Linee guida per il trattamento del vomito nel caneLo European Emesis Council pubblica il primo vademecum europeo per la gestione dell’emesi canina

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Uno studio ha raccolto idati relativi a stabulazio-ne, allevamento e aspet-

ti clinici nelle unità di svezza-mento e finissaggio di 49 man-drie integrate di suini, 24 dellequali con elevata incidenza diartrite al macello (gruppo casi) e25 con bassa incidenza (gruppo

controlli). All’ispezione delle car-ni, si riscontrava una media del5,2% (3,7-12,4%) di soggetti delgruppo casi affetti da artrite,contro il 2,2% (0,3-2,8%) deicontrolli. Nelle unità di ingrasso,un elevato punteggio dei segniclinici nelle scrofe in lattazione enei suinetti di età inferiore a una

settimana e una bassa età allacastrazione erano associati al-l’appartenenza al gruppo casi.Nelle unità di svezzamento, lemandrie con una suddivisione a-perta tra i recinti avevano unaprobabilità 5,6 volte superiore diappartenere al gruppo casi ri-spetto alle mandrie con pareti

solide. Una maggiore età allosvezzamento e lo spostamentoallo svezzamento dei suinetti, enon delle scrofe, dalla sala par-to, riduceva la possibilità di ap-partenere al gruppo casi. Nelleunità di finissaggio, un maggiorpunteggio dei segni clinici, la di-sinfezione dei recinti tra i gruppi

e l’utilizzo di un piano di alimen-tazione aumentava la possibilitàdi appartenere al gruppo casi.Sono state prelevate 145 artico-lazioni (mediana: circa 4 artico-lazioni per mandria) al macello.Nel gruppo casi, 71 articolazionisu 76 (93,4%) presentavano le-sioni correlate all’osteocondrosi,mentre erano 66 su 69 (95,6%)le articolazioni con lesioni nellemandrie di controllo. Solo duedelle 11 articolazioni dei casi euna delle 12 articolazioni deicontrolli esaminate batteriologi-camente erano positive perStapylococcus aureus e/o Strep-tococcus species. ■

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Fattori associati al riscontro di artrite al macello nel suinoIndagata la correlazione con i sistemi di stabulazione e allevamento con i segni clinici

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Bse: infettività

dei materiali

specifici a rischio

Rilevabile nel SNC dei bovininell’ultimo quarto del periododi incubazione

L’Autorità Europea per la Si-curezza Alimentare (EFSA)

è stata invitata a fornire un’opi-nione sulla valutazione dellaprobabilità dell’infettività deimateriali specifici a rischio(SRM) provenienti da bovini in-fettati in diverse fasce d’età. Inconsiderazione dei risultatisperimentali ottenuti, il grupporitiene ancora valido il suo pre-cedente parere del 28 aprile2005, che ha concluso che l’in-fettività BSE compare nel SNCdei bovini durante l’ultimoquarto del periodo di incuba-zione, prima che la malattia siaclinicamente identificabile. Lasituazione non è cambiata ri-guardo ai tessuti formati da, ocontenenti, tessuto linfoide in-dicato come SRM. Applicandoquesto modello predittivo all’e-sposizione naturale dei bovini,è probabile che l’infettività siaal di sotto del limite di rilevazio-ne o ancora assente nel SNCdei bovini fino all’età di 33 me-si. Tuttavia quando si interpre-ta il significato dei dati speri-mentali alcuni punti richiedonodi essere considerati, compre-so il verificarsi in vivo di alme-no un caso di infezione BSE inanimali più giovani di 33 mesinei gruppi di bestiame dell’UEnati dopo il 2000, ed il proble-ma che la mancata rilevazionedella PrPTSE non garantiscel’assenza dell’infettività nel tes-suto.

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Uno studio prospetticonon randomizzato ha ipo-tizzato che i cavalli che

subiscono un’anastomosi digiuno-cecale latero-laterale durante lachirurgia per le coliche presentinouna mortalità e morbilità più eleva-ta rispetto a quelli sottoposti ad a-nastomosi digiuno-digiunale termi-no-terminale. Ha inoltre ipotizzatoche mortalità e morbilità associatealla sutura manuale e automatica

nell’anastomosi digiuno-cecale la-tero-laterale non siano significati-vamente differenti. Erano sottoposti ad anastomosidigiuno-digiunale termino-termi-nale 184 cavalli e ad anastomosidigiuno-cecale latero-laterale 178soggetti. I cavalli sottoposti ad a-nastomosi digiuno-cecale presen-tavano una mortalità significativa-

mente maggiore. L’incidenza dicoliche postoperatorie nei cavallisottoposti ad anastomosi digiuno-cecale latero-laterale era maggio-re di quella dei soggetti che subi-vano un’anastomosi digiuno-di-giunale termino-terminale. Nelgruppo sottoposto a anastomosidigiuno-cecale latero-laterale nonvi erano evidenze di differenza di

sopravvivenza tra sutura manualee automatica. Gli autori concludono che la mor-talità è più elevata nei cavalli sot-toposti ad anastomosi digiuno-ce-cale latero-laterale, rispetto aquelli che hanno subito un’ana-stomosi digiuno-digiunale termi-no-terminale e che le coliche po-stoperatorie sono più frequenti

con il primo tipo di anastomosi.Non si evidenziavano differenzedi mortalità tra sutura manuale eautomatica nell’anastomosi digiu-no-cecale latero-laterale.I chirurghi dovrebbero quindi es-sere consapevoli della maggioremortalità e morbilità associata al-l’anastomosi digiuno-cecale late-ro-laterale nel cavallo. ■

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Coliche equine: tecnica di anastomosi intestinale e mortalità/morbilitàPrognosi migliore dopo anastomosi digiuno-digiunale termino-terminale

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Helicobacter pylori:terapia tripla

o sequenziale?Più efficace nell’uomo lasomministrazione dei farmaciin sequenza

La terapia sequenziale èpreferibile alla terapia tri-

pla per l’eradicazione dell’Heli-cobacter pylori nell’uomo. È laconclusione di uno studio italia-no pubblicato sull’ultimo nume-ro della rivista Annals of InternalMedicine. La velocità di eradicazione del-l’Helicobacter pylori ha subitoun rallentamento nell’uomo acausa della sopraggiunta resi-stenza agli antibiotici sviluppa-ta dal batterio tanto che, oggi,la terapia basata su claritromici-na o metronidazolo fallisce incirca un caso su cinque. Sulloschema della tripla terapia sibasano anche la maggior partedegli attuali protocolli per il trat-tamento degli Helicobacter nelcane e nel gatto. È stata quindi testata una nuo-va terapia sequenziale in unostudio randomizzato in doppiocieco e controllato, condotto indue centri ospedalieri tra il set-tembre del 2003 e l’aprile del2006. Dieci giorni di trattamen-to: i primi 5 giorni di terapia coninibitore di pompa protonica eamoxicillina seguiti da 5 giornidi terapia con inibitore di pom-pa protonica, claritromicina e ti-nidazolo; questa terapia è stataconfrontata con quella attual-mente in uso che prevede untrattamento di 10 giorni con ini-bitore di pompa protonica, cla-ritromicina e amoxicillina. Dai dati raccolti risulta che lavelocità di eradicazione di H.pylori è tre volte più alta se si u-tilizza la terapia sequenziale,sebbene il meccanismo esattoper cui si realizza questa supe-riorità rimanga ancora da chia-rire.Secondo quanto riportato dagliautori, la terapia sequenzialenon sarebbe solo più efficacenel contrastare le infezioni clari-tromicina-resistenti ma anche lameno costosa; gli effetti collate-rali evidenziati sono simili aquelli della terapia standard: il 5per cento del campione ha ma-nifestato dolore epigastrico e iltre per cento episodi di diarrea.

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Si è tenuto a Cremona,presso la sede SCIVAC, ilconvegno che ha ospitato

due grandi studiosi delle scienzecognitive animali: Roberto Marche-sini, presidente SISCA e MarcBekoff, Professore di Biologia all’U-niversità del Colorado.Entrambi autori di numerose pub-blicazioni e testi sullo studio dellescienze cognitive, dell’etologia,della relazione uomo - animale, irelatori hanno coinvolto la plateacon riflessioni di alto livello cultura-le, fornendo spunti importanti pertutti coloro che si occupano di ani-mali e di relazione uomo - animale.Oltre all’approfondimento di temiinteressanti, il convegno è statoanche una buona occasione perconoscere non solo una persona-lità importante nel panoramascientifico etologico ma un perso-naggio veramente geniale, dispo-nibile, simpatico quale si è dimo-strato essere Marc Bekoff.Sia Bekoff che Marchesini si sonotrovati concordi rispetto alle diffi-coltà che si riscontrano nel mondoaccademico - scientifico quando si

propongono ricerche sulle emozio-ni degli animali, sulle regole moralidelle loro azioni, sulla capacità diperdonare e di cooperare.Ancora l’animale è visto come unamacchina animata da istinti, pul-sioni, bisogni fisiologici e priva del-la capacità di provare dolore,gioia, paura, compassione.Roberto Marchesini ha affrontatoinnanzi tutto i temi riguardanti gli o-stacoli alla visione di un mondo co-gnitivo ed emozionale degli anima-li. La tendenza ad un approcciozootecnico, in primis, responsabiledi una visione utilitaristica degli a-nimali, sia che si tratti di utilità a fi-ni produttivi che di utilità a fini af-fettivi. La visione zootecnicadell’“animale da” rende le altrespecie utili solo se viste in nostrafunzione, che sia essa affettiva, didifesa, di surrogazione famigliareo di produzione alimentare. Daquesta visione è scaturita la rifles-sione sull’addestramento, anch’es-so definito in funzione di una con-trollabilità dell’animale, di una ma-nipolabilità, esattamente come ac-cade rispetto alla selezione gene-

tica che si opera. Marchesini hadato molta enfasi al fatto che, lad-dove si veda l’animale come “daqualcosa”, quindi con un approc-cio zootecnico, si sia impediti adentrare in quel processo di dialogoe di scambio che permettono unavera conoscenza, un approfonditostudio, un vero arricchimentoscientifico ed umano. Altro osta-colo al riconoscimento del valoredegli animali non - umani, secon-do Marchesini, è rappresentatodall’antropocentrismo che comu-nemente porta l’uomo a vedere u-na forte dicotomia tra umano ed a-nimale. Nell’impostazione forte-mente antropocentrica l’uomo cer-ca di rinforzare tale divario ponen-dosi al vertice di una scala di valo-ri, contrapponendo cultura, intelli-genza, morale, emotività dell’uma-na specie contro istinto, meccani-cità, fisicità, materialità dell’anima-lità in genere. Questo, a grandi li-nee, è ciò che, secondo Marchesi-ni, ci priva di quella empatia checoncede all’uomo di porsi umil-mente per apprezzare e conosce-re la specialità di ogni altro anima-

le. Bekoff e Marchesini affermano,infatti, che solo attraverso un pro-cesso di empatia l’uomo può “ca-larsi nei panni” della specie cheosserva e studia, e conoscere ilmondo interiore del non - umano.È fondamentale che lo studioso sidiscosti dalla tendenza comune diriconoscere all’animale un valoresolo attraverso un processo di sim-patia, ovvero assimilandolo all’uo-mo. E proprio da questo approcciocritico che prende vita e si concre-tizza, infatti, anche il lavoro impo-nente che Marc Bekoff ha egregia-mente illustrato. Uno studioso e-clettico, appassionato, molto “allamano” che ha regalato alla plateauna ricca aneddotica sulla cogni-zione animale, sulle emozioni, sul-la compassione che gli animaliprovano e sul loro senso di lealtà.Marc Bekoff afferma, come giàscritto nei suoi testi, che la scienzaha bisogno di cuore e di abbando-nare il timore di riconoscere chenei sentimenti e nelle emozioni,nell’empatia, può trovare molte ri-sposte ai quesiti che si pone.Lo studioso ha raccontato, attra-verso molti aneddoti fonte di ispi-razione ai suoi studi etologici, co-me gli animali seguono una mora-le nei reciproci rapporti, sappianoquindi scegliere tra quanto sia giu-sto o sbagliato. Ha rivelato di co-me lui per primo “si fa” lupo quan-do studia il comportamento socia-le dei lupi, “si fa” elefante quandostudia il sentimento compassione-vole in questa specie, “si fa” coyo-te quando ricerca sul senso dilealtà nel comportamento ludicodelle specie sociali come questa.Roberto Marchesini, poi, ha propo-sto una disamina delle capacitàcognitive animali, dei progressiche si sono realizzati nello studiodi tali capacità. Dall’approccio psi-co - energetico della scuola di K.Lorenz a quello behaviourista, iquali vedevano il comportamentoanimale frutto di automatismi, oggiegli propone un approccio menta-listico. L’animale, quindi, non piùconsiderato come una macchinamossa da meccanismi, siano essi icondizionamenti della scuolabehaviourista o gli istinti della eto-logia classica. L’animale non più ri-tenuto un semplice burattino i cuifili vengono mossi o dagli stimoli e-sterni, come nel behaviorismo, odall’energia funzionale come nel-l’etologia classica.

L’animale, secondo l’approccio co-gnitivo, ha un suo mondo internofatto di rappresentazioni mentali,memoria, categorizzazione ed altrecapacità cognitive. Ed anche inquesto Bekoff ha concordato erafforzato la tesi portando alla pla-tea studi sul comportamento di varimammiferi sociali, sulla capacità dioperare scelte morali legate allagiustizia verso il co - specifico, sul-la cooperazione, sul rispetto delleregole all’interno di pattern com-portamentali di gioco. Il convegno,insomma, è stato molto interessan-te e stimolante per tutti i parteci-panti che erano medici veterinariche si occupano di medicina com-portamentale ma anche educatoricinofili, animalisti, studenti. SISCA,infatti, vista l’importanza di questaoccasione per ascoltare un relatorecosì conosciuto ed accreditato dalmondo scientifico internazionalecome Marc Bekoff, ha voluto aprirel’iniziativa al grande pubblico perpoter dibattere su quanto, attraver-so il lavoro promosso da RobertoMarchesini, sta incoraggiando in I-talia ovvero la divulgazione di unnuovo approccio allo studio deglianimali, alla loro educazione, allacura. Allora oggi al medico veteri-nario, così come alle altre figureche si occupano a vario titolo di a-nimali, è richiesto uno sforzo episte-mico ma anche, probabilmente, e-motivo. Lo sforzo di conoscere ilmondo interno all’animale, la menteed il cuore dell’animale senza te-mere di sminuire se stessi nel con-fronto. Non si tratta, infatti, di unagara da vincere ma di un mondo dascoprire. Come ha detto MarcBekoff, sottolineando la riflessioneproposta anche da Roberto Mar-chesini, ogni specie animale haquella intelligenza che le occorreper immergersi al meglio nel suo u-niverso percettivo, sociale, ecologi-co. Non esiste una scala gerarchi-ca delle intelligenze animali (umanie non - umani) ma esistono diverseintelligenze e diverse capacità e-mozionali e morali. Marc Bekoff ciha salutato esprimendo la speran-za di poter, in futuro, lavorare insie-me a SISCA ed incontrare scienzia-ti che sappiano studiare l’etologiaanimale col cuore, con rispetto, conempatia. Ci auguriamo di poterloaccontentare e di poterlo nuova-mente ospitare in Italia per ap-profondire questa amichevole edinteressante collaborazione. ■

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Intelligenze animali: convegno nazionale SISCA sulle scienze cognitive

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007DALLE ASSOCIAZIONI

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Da destra verso sinistra: Franco Fassola, segretario SISCA; Maria ChiaraCatalani, consigliere SISCA; Roberto Marchesini, Presidente SISCA, MarcBekoff, Elisabetta Finocchi, Carla Bisciarri e due educatori cinofili parte-cipanti al convegno.

di Maria Chiara Catalani

Med Vet, ComportamentalistaConsigliere SISCA

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Nonostante la crisi del set-tore zootecnico e l’ancorpiù nera situazione della

professione, c’erano più di cinque-cento veterinari al nono congressodella SIVAR che si è tenuto, comeè ormai consuetudine, nella splen-dida cornice di Palazzo Trecchi aCremona.La parte buiatrica ha rappresenta-to il settore di maggior afflusso, maanche le altre specie ed i diversi in-teressi non hanno deluso le aspet-tative. In particolare il suino ha da-to segno di un accrescimento dellapartecipazione e questo fa bensperare in un potenziamento diquesta parte importante della SI-VAR.Non ha risposto come ci si aspet-tava la parte sull’ispezione e con-trollo della filiera dove l’anno scor-so con la discussione sul veterina-rio aziendale si era registrato il tuttoesaurito. Anche il settore bufalinonon ha entusiasmato, forse per unpregresso importante congressosull’argomento tenutosi da nonmolto tempo.Merito comunque di questa societàè di offrire al mondo professionalegli argomenti di attualità, espostidai rappresentanti più importantidel mondo scientifico. Così il prof.Greenough, guru del piede prove-niente dal Saskatchewan (Cana-da), ha entusiasmato la platea dal-l’alto dei suoi ottant’anni e passa,con un seminario precongressualeriuscitissimo ed una lezione magi-strale il Venerdì.Paul Fricke, dell’Università del Wi-sconsin, non si è risparmiato ed haaggiornato i presenti in occasionidiverse, prima con una sezione ri-servata in azienda, poi con un cen-tralissimo workshop ed infine conuna giornata e mezzo di lezionesulla sincronizzazione degli estrinell’allevamento della vacca da lat-te. Argomento, questo, di sicuro in-teresse, viste l’affluenza e l’atten-zione dei presenti e le domandeche non finivano mai alla fine di o-gni esposizione.Apprezzatissima la sessione sulleemergenze ostetriche esposte dacolleghi liberi professionisti dicampo che, per la prima volta, af-frontavano la platea. Ebbene, conil coordinamento di Paolo Bossi,Giancarlo Bonazzi di Parma, Bru-no Cantarutti di Udine, LucianoMondin di Treviso e Gian Maria Te-sio di Torino, hanno dato vita ad unpomeriggio entusiasmante rac-contando, aiutandosi con bellissi-me fotografie, le loro esperienzesu argomenti che rappresentanola parte più vera dell’arte buiatri-ca. Questa è una esperienza da ri-petere e potenziare. Contraria-

mente alle precedenti, l’assem-blea della società, tenutasi Ve-nerdì pomeriggio, è stata parteci-pata ed animata. È stato un mo-mento elettivo con la nomina didue nuovi membri: Giancarlo Bo-nazzi e Claudio Mazzone; succes-sivamente sono state analizzate leesperienze fino adesso maturate.Si è discusso e riconosciuto l’im-portanza che la SIVAR ha assunto

a livello scientifico, con la nuovaimpostazione della sua rivistaLARGE ANIMAL REVIEW ed il ruo-lo politico all’interno dell’ANMVI,con il risultato di far finalmente a-scoltare il mondo professionale dicampo nelle diverse sedi istituzio-nali. Tutti questi fatti sono la provache si è sulla strada giusta ed unpotente stimolo a continuare edaumentare gli sforzi.

Un impegno ed un risultato da con-seguire è l’aumento della parteci-pazione attiva di quanti più colleghivogliano dare una mano. La nume-rosa presenza degli sponsors chenon hanno negato il loro appoggio,anzi la comparsa di nuovi, è la te-stimonianza che l’industria ci guar-da con interesse e crede in questaorganizzazione. Una lieta sorpresaè stata la partecipazione di una de-

legazione dell’ENPAV che è statacontattata ininterrottamente da unapletora di colleghi.Forse alla prossima edizione, spe-riamo che anche la FNOVI non ne-ghi la partecipazione ufficiale conun proprio stand, anche se la pre-senza del presidente Penocchioche ha seguito i lavori Sabato, te-stimonia l’intesa che esiste tra i duesoggetti. ■

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Argomenti di attualità e relatori illustri di fama internazionale

A Cremona 500 Veterinari per il 9° Congresso Nazionale SIVAR

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007DALLE ASSOCIAZIONI

di Giacomo Tolasi

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Domenica 6 maggio si ètenuto a Civitanova Mar-che un incontro organiz-

zato dall’Ordine dei Medici Veteri-nari di Macerata. Il programmaprevedeva come relatore la colle-ga Carla Bernasconi, Presidentedelll’Ordine di Milano ed apparte-nente al Comitato Centrale dellaFederazione Nazionale Medici Ve-

terinari. Erano presenti colleghi ap-partenenti all’Ordine di Macerata,di Ancona (presente una delega-zione del Consiglio Direttivo, i col-leghi Mozzanti e Lenci) e di Ascoli.Argomenti della giornata erano u-na relazione sul codice deontolo-gico per Medici Veterinari comeguida per la professione ed i prin-cipi che ne hanno ispirato la rifor-

ma e guidato la stesura, e le lineeguida appena approvate dalla FNOVI, per l’integrazione dell’arti-colo 48 del codice, riguardo lapubblicità sanitaria per il medicoveterinario. L’incontro si è svoltopresso la sala riunioni che la Ban-ca di Credito cooperativo di Civita-nova Marche e Montecosaro hagentilmente messo a disposizione

per l’occasione, presso la sua se-de centrale, in Civitanova Marche.Come spesso succede in questeoccasioni in cui si parla di argo-menti non strettamente “medici”l’affluenza dei colleghi non è statamassiccia, ma i presenti hanno da-to vita ad un animato dibattito cheha toccato vari aspetti della vitaprofessionale, l’etica ed il rapporto

con il cliente ed i rapporti tra col-leghi interagendo con la relatriceed il presidente dell’Ordine di Ma-cerata, il collega Angelo Carfa-gna. Questo dibattito ha favore-volmente impressionato CarlaBernasconi che si è detta soddi-sfatta per la risposta che i presen-ti hanno dato alla sua presenta-zione, sottolineando la necessitàdi un contatto continuativo e co-stante tra “la base” dei medici ve-terinari e gli Ordini, e tra compo-nenti più attivi dei consigli direttivied i componenti del ComitatoCentrale FNOVI. È peraltro parsoevidente in questa giornata comeil codice deontologico, autenticaguida etica e pratica nell’attivitàprofessionale non sia adeguata-mente conosciuto dai veterinari,anche da quelli che operano daparecchio, ed i suoi dettami sianotroppo poco insegnati e trasmes-si ai giovani colleghi nelle facoltà.Eppure proprio strumenti comequesto nuovo codice, insieme adun serio lavoro degli ordini provin-ciali, possono trasformarsi in im-portanti opportunità per un rilan-cio del mondo veterinario e per unpositivo coinvolgimento di un nu-mero maggiore di colleghi negli a-spetti “politici” e gestionali di unamoderna professione veterinaria.Si ringrazia la Banca di CreditoCooperativo di Civitanova Marchee Montecosaro per il supporto of-ferto all’Ordine dei Medici Veteri-nari di Macerata. ■

26DAGLI ORDINI

Incontro all'Ordine di Macerata

Il nuovo Codice Deontologico: una guida etica e pratica

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007

di Gualtiero Walter Crotti

Laminite del cavallo,corso dell’Ordine

di Taranto

I l 15 e 16 digiugno l’Ordi-

ne dei Medici Ve-terinari di Tarantoorganizza pressol’Hotel dell’Erba aMartina Franca(TA), il 2° incon-tro di podologia

equina. A parlare della Laminitedel cavallo, il dr. Hans Catelijns.Hans Castelijns, lavora dal ’87come maniscalco e dal ’99 co-me maniscalco-veterinario nelcampo della podologia equinain allevamenti di PSI, trotto eP.S.A. e con cavalli di concorsoippico, quarter da raining, arabidi morfologia e trottatori da cor-sa. Effettua consulenze e colla-bora come referente con veteri-nari in Italia e all’estero nell’am-bito della profilassi e terapia po-dologica. Insegna, come do-cente esterno, “Podologia e bio-meccanica equina” alla facoltàdi medicina veterinaria di Peru-gia. Il corso teorico-pratico è ri-servato ad un numero massimodi 50 partecipanti e prevede e-sercitazioni pratiche, da esegui-re in gruppi di 4-6 persone, cia-scuno con la propria attrezzatu-ra, su casi clinici. Per informa-zioni: 099/47.06.785.

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Le attività della Sanità Pub-blica Veterinaria, compresequelle relative alla ricerca,

non sempre vengono adeguata-mente rese note e gli strumentiutilizzati a tale scopo risultano,per lo più, poco conosciuti siadagli operatori del settore chedai cittadini. In tale scenario, si inserisce il Con-vegno Nazionale sulla Ricerca inSanità Pubblica Veterinaria “SanitàPubblica Veterinaria: Investire in ri-cerca oggi per garantire la sicu-rezza di tutti domani” che si pone,proprio, l’obiettivo di avvicinare almondo della ricerca veterinaria lediverse professionalità della sanitàpubblica, facilitandone i contatti elo scambio di informazioni e meto-dologie, ed il cittadino. L’appunta-mento è per mercoledì 30 maggiopresso l’Istituto Superiore di Sa-nità, Roma, Aula Pocchiari. Il Con-vegno Nazionale è dedicato a Di-rigenti e ricercatori del Ministerodella Salute, degli Istituti Zooprofi-lattici Sperimentali, dell’ISS, deiServizi Veterinari delle Regioni edelle ASL. Altre, e non meno im-portanti finalità della giornata, so-no quelle di fornire un quadro suifuturi indirizzi della ricerca in cam-po biomedico veterinario alla lucedelle indicazioni del nuovo PianoSanitario Nazionale e delle nuoveemergenze. Questo, nel definire

gli obiettivi e i settori principali del-la ricerca del SSN, parte da unadisamina degli scenari che neiprossimi 3-5 anni caratterizzeran-no il panorama sanitario italiano.In tale contesto, le attività di ricer-ca in Sanità pubblica veterinaria,sono chiamate, sempre più, a svi-luppare conoscenze scientifichenelle aree della sanità animale,

della sicurezza degli alimenti de-stinati all’alimentazione umana edi quelli indirizzati all’alimentazio-ne ed al benessere animale. Svol-gendo tale ricerca gli Enti pubblicisostengono il miglioramento degliinterventi di prevenzione e di con-trollo in relazione alle aree indica-te. Infatti, sia nel campo della sicu-rezza alimentare che della salute

animale esistono distinte compe-tenze specialistiche, gestite daCentri di Referenza, che favorisco-no l’aggregazione e lo scambiodell’informazione scientifica al piùesigente livello di ricerca allo sco-po di fornire risposte fruibili daldecisore politico, nazionale e co-munitario, ma anche al fine di affi-nare la normativa di riferimento.

Il programma è consultabile alsito del Ministero della Salute. Leiscrizioni al Convegno possonoessere effettuate sul sito web delMinistero della Salute sezione“Alimenti e Sanità Animale” - Pri-mo Piano e sul sito web dell’IZSdelle Regioni Lazio e Toscana:www.izslt.it nella sezione “pros-simi eventi”. ■

27

30 maggio 2007

ISS, convegno sulla ricerca in veterinaria

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007AGENDA

EFSA e sicurezzaalimentare nell’U.E.:

risultati e sfide

In occasione del quinto anni-versario dell’istituzione del-

l’EFSA il prossimo 7 giugno sisvolgerà, presso l’Istituto Supe-riore di Sanità, una ConferenzaScientifica dal titolo “EFSA e si-curezza alimentare nell’U.E.: ri-sultati e sfide”. Dopo gli inter-venti del Ministro della Salute,Sen. Livia Turco, della DirettriceEsecutiva dell’EFSA, Dr.saCatherine Geslain-Lanéelle, delPresidente del Consiglio di Am-ministrazione dell’EFSA, Prof.Patrick Wall, e del Rappresen-tante della Commissione Euro-pea, avranno luogo tre TavoleRotonde: “Armonizzazione etrasparenza nella valutazionedel rischio”; “Comunicazionedei rischi e benefici alimentari:una strategia per l’Europa”;“Cosa si aspettano dall’EFSA lediverse istituzioni e i soggetti in-teressati e cosa l’EFSA si aspet-ta da loro”. Nel corso di questatavola rotonda, sia i rappresen-tanti dell’EFSA che quelli di al-cuni Stati Membri dell’U.E., non-ché di diversi settori associatividella filiera agro-alimentare edei consumatori in Italia, avran-no l’opportunità di dire cosa siaspettano gli uni dagli altri al fi-ne di migliorare ulteriormente lasicurezza degli alimenti e deimangimi in Europa. Il program-ma è disponibile on line sul sitohttp://www.efsa.europa.eu.

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Una pulita di qui e unalucidata di là

Gentile Dottor Scotti,stamattina ho ricevuto, come faccioogni settimana, la mia copia de “LaProfessione Veterinaria”. Nella lettu-ra mi sono imbattuta nella letterascritta “Da un genitore” con la Suarisposta al seguito. Premetto chesono una giovane Veterinaria che,mio malgrado, mi sono rispecchia-

ta in pieno in ciò che l’anonimo ge-nitore dice riguardo al figlio. Larealtà del nostro mondo è molto di-versa da come Lei la tratteggia nel-la Sua risposta: non so da quantotempo non fa un’ inchiesta tra que-sta categoria di lettori, ma le assicu-ro che la quotidianità dei giovani ve-terinari è un mondo di vero e pro-prio sfruttamento che non si puòdefinire tirocinio perché non è attra-verso la frequentazione degli am-bulatori che si riesce a sopperire al-le lacune dell’università . Negli am-bulatori nella maggioranza dei casi

non si apprende la professione main compenso si impara perfetta-mente come si puliscono gabbie,tavoli operatori, come si smaltisco-no i rifiuti organici ed il materialecontaminato. Tralasciando solo perun attimo il fatto che non è certa-mente colpa degli studenti che pa-gano profumate tasse universitariese i corsi universitari italiani ed ilcorpo docenti non si aggiornano enon preparano al mondo del lavo-ro, vorrei sottolineare come un “im-pegno” (vedasi sopra) non retribui-to o scarsamente retribuito (anche

di 2 euro l’ora) che raggiunge an-che le 12 ore al giorno, in cui, tra u-na pulita di qui e una lucidata di là,si riesce forse ad imparare qualco-sa, non si possa definire formativoper l’inserimento nella professione.Noi, povere vittime di un sistemache nessuno ha veramente inten-zione di cambiare (vedasi l’apertu-ra di nuove facoltà che ripropongo-no i soliti vecchi modelli di piani distudio…), ci dobbiamo accontenta-re e siamo disposti a far di tutto perportare a casa anche quei pochieuro che arrivano… Dopotutto an-

che noi poveri giovani veterinaridobbiamo mangiare e non potendousufruire delle tutele previste dallalegge perché chiedere ad un pro-fessionista che gestisce uno studioveterinario di mettere nero su bian-co un qualsiasi accordo di “tirocinioformativo” è cosa dell’altro mondoed equivale a rimanere disoccupatiper sempre, ci adeguiamo al mer-cato ed andiamo in questi studi ve-terinari senza avere alcuna coper-tura assicurativa (prevista dalla leg-ge anche in caso di tirocinio forma-tivo). Come potrebbe essere gesti-to un eventuale infortunio sul lavoroin queste condizioni, in termini didenunce alla p.s. ed al pronto soc-corso, non oso neppure immaginar-lo… In questo squallido panoramami permetta di portare ad esempioun caso reale, che condivido conaltri 3 miei colleghi, e che similmen-te (e tristemente) potrà essere con-fermato da centinaia se non mi-gliaia di altri giovani che sono nellamedesima situazione. Mi trovo adandare presso una struttura in cuilavoro 12 ore al giorno, in cui losfruttamento è totale ed in cui se miriterranno idonea, dopo 8 mesi di“tirocinio”, mi offriranno solo dei tur-ni la notte, ovviamente sottopagati,ovviamente senza alcun tipo di ga-ranzia, ovviamente senza unostraccio di contratto. Naturalmentequesti 8 mesi non sono stati suffi-cienti a prepararmi ad affrontare almeglio un’emergenza nel cuoredella notte, magari senza alcunaassistenza da parte di un collega“anziano” per cui ritengo che que-sta chimera del turno notturno co-me fonte di guadagno verrà menoe che prima o poi mi sarà detto“Grazie mille, è stato un piacere manon abbiamo più bisogno di te”. Ese invece mi riterranno idonea per iturni, il giorno successivo dovrò co-munque presentarmi per assistere ititolari nelle visite, con buona pacedelle 11 ore di riposo tra una presta-zione lavorativa e l’altra. Natural-mente sanzioni per siffatti compor-tamenti sono previste, così come e-sistono svariate leggi in questo sen-so, eppure visto che l’ispettoratodel lavoro non controlla, visto che laguardia di finanza latita, questi “pro-fessionisti” del settore si sentonoautorizzati ad infrangere ogni tipo dinormativa, con buona pace deiprincipi dello stato di diritto fondatosul lavoro citato dalla nostra Costi-tuzione. Grazie per l’attenzione.

Una Veterinaria

28 laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007LETTERE AL DIRETTORE

@

“Se consentissimo la deduzionedelle spese private sarebbe una manna per chi emette

fatture false.”Vincenzo Visco,

Vice Ministro alle Finanze

Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

Novartis Animal Health,da sempre punto di ri-ferimento per i proprie-

tari di animali da compagnia,presenta Prac-tic, il nuovo anti-parassitario spot-on specificoper cani. Un prodotto innovativoche contiene il Piriprolo*, unanuova molecola, sviluppata spe-cificatamente per l’uso veterina-rio, per assicurare la massima ef-ficacia contro pulci e zecche. IlPiriprolo è un insetticida apparte-nente alla classe dei fenilpirazoli.Esso interagisce con i canali delcloro, in particolare quelli media-ti dal neurotrasmettitore acidogamma-aminobutirrico (GABA),bloccando così il trasferimentopre- e post-sinaptico degli ionicloro attraverso le membranecellulari. Ciò determina un’attivitàincontrollata del sistema nervosocentrale con conseguente mortedelle pulci e delle zecche. Prac-tic ha effetto contro le infestazio-ni da pulci adulte (Ctenocephali-des felis, Ctenocephalides ca-nis), le Dermatiti Allergiche dapulci (DAP), le infestazioni dazecche (Rhipicephalus sangui-neus, Ixodes ricinus, Dermacen-tor reticulatus, Ixodes scapularis,Dermacentor variabilis, Am-blyomma americanum). Prac-ticsi caratterizza per la velocità diazione, per la persistenza dell’ef-fetto abbattente e per l’elevatatollerabilità.

Massima efficaciaUccide velocemente sia le pulci

che le zecche (100% delle pulcientro le 24 ore e il 99% dellezecche entro le 48 ore) e man-tiene il suo effetto protettivo perun mese intero, anche dopo ilbagno o il lavaggio con sham-poo.

Massima sicurezzaPrac-tic si può applicare sul cuc-

ciolo già dall’8a settimana di vita,non appena raggiunti i 2 kg dipeso. Inoltre non è stata eviden-ziata alcuna interazione con glialtri farmaci veterinari.Prac-tic è disponibile in quattroconfezioni da n. 3 pipette, cia-scuna caratterizzata da una ban-da laterale di un colore diverso,per meglio facilitare il Medico Ve-

terinario nella prescrizione.Ogni colore corrisponde ad unaspecifica fascia di peso:Prac-tic Rosso per i cani moltopiccoli (2-4,5 kg)Prat-tic Verde per cani piccoli(>4,5-11 kg)Prac-tic Giallo per cani medi(>11-22 kg)Prac-tic Bianco per cani grandi

(>22-50 kg)Per i cani con peso superiore ai50 kg, bisogna usare la giustacombinazione di dosi.Prac-tic è dispensabile su pre-scrizione con ricetta semplice ri-petibile. Il prodotto è disponibile da mag-gio negli Ambulatori Medico Ve-terinari e nelle Farmacie. ■

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Da Novartis Animal Health, l’antiparassitario nuovo per i veterinari, nuovo per i cani, ma meglio di tutto nuovo per pulci e zecche

laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007DALLE AZIENDE

▲▲

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Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 19

30 laPROFESSIONE VETERINARIA 19/2007CALENDARIO ATTIVITÀ

Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

INCONTRO SOVI MEETING EUROPEO DI OFTALMOLOGIA VETERINARIA - Centro Congressi Magazzini del Cotone, Genova- ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC -Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SCIVAC 56° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC - Palacongressi della Riviera di Rimini, Rimini -Via della Fiera, 52 - ECM: VEN: 3 Crediti - SAB: 3 Crediti - DOM: 4 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO AIVEMP LE BUONE PRASSI IGIENICHE NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE: IMPLEMENTAZIONE E VALUTAZIONE IN COLLABORAZIONE CON ORDINE AI SENSI DEI REGOLAMENTI CE 853/2004 E 854/2004 - Credito Valtellinese, - Sondrio - Via delle Pergole DEI MEDICI VETERINARI DI SONDRIO (angolo Via Cesura) - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Lara Zava - Segr. AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVE CORSO BASE DI SEMEIOTICA DELLE ZOPPIE - Clinica Equine Practice, Campagnano di Roma - Attenzione: Date evento modificate. Circonvallazione del Baccano, 80 - ECM: 22 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel.

+39 0372 403502 - E-mail: [email protected] FSA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC CORSO BASE CONTROLLO DELLA DISPLASIA NELL’ANCA E NEL GOMITO DEL CANE - Centro Studi -

Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghi-sani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO MACROREGIONE NORD ORIENTALE SIVE LAMINITE E RADIOLOGIA DIGITALE: VECCHI PROBLEMI E NUOVE SOLUZIONI - ECM: 3 Crediti - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC ORTOPEDIA:V PARTE - CHIRURGIA ARTICOLARE E PERIARTICOLARE - Centro Studi SCIVAC, Cremona- Via Trecchi, 20 - ECM: 23 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372403508 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC MEDICINA INTERNA: V PARTE - CITOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 20Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC PATOLOGIE OSTRUTTIVE DELLE VIE RESPIRATORIE:VIVERE CON UN FILO D’ARIA - Astoria Palace Ho-tel, Palermo - Via Monte Pellegrino, 62 - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCI-VAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAR SICILIA BIOSICUREZZA NELL’ALLEVAMENTO DELLA VACCA DA LATTE - Casato Licitra - Castiglione Kastalia IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI (Ragusa) - C.da Bocampello - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione VETERINARI DI RAGUSA Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected] SCIVAC GIORNATE DI APPROFONDIMENTO AVANZATI IN PRACTICE MANAGEMENT - Centro Studi SCIVAC, Cre-

mona - Via Trecchi, 20 - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCI-VAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CARDIOLOGIA: IV PARTE - ECOCARDIOGRAFIA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi,20 - ECM: 22 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:[email protected]

CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC CORSO REGIONALE SARDEGNA - RADIOLOGIA NEL CANE E NEL GATTO - Sassari- - ECM: 18 Crediti -Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO MACROREGIONE CENTRALE SIVE LAMINITE E RADIOLOGIA DIGITALE: VECCHI PROBLEMI E NUOVE SOLUZIONI - ECM: 3 Crediti - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: IV PARTE - CHIRURGIA TORACICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona -Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC -Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR IL VETERINARIO AZIENDALE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E L’EPIDEMIOSORVEGLIANZA - Cen-tro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Pao-la Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVE CORSO BASE DI EMBRYO TRANSFER - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona e San Daniele Po (CR) -Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +390372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA L’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC) NELLA PRATICA CLINICA - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO L’OCCHIO DOLENTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria De-legazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE QUANTI DETTAGLI CI SFUGGONO IN UNA RADIOGRAFIA ADDOMINALE? - Torino - ECM: Richiesto IN COLLABORAZIONE CON SOVEP Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39

0372 403506 - E-mail: [email protected] DIDATTICO SCIVAC ANESTESIA: IV PARTE - ANESTESIA E SISTEMA NERVOSO - TERAPIA DEL DOLORE - COMPLICANZE

IN CORSO DI ANESTESIA - EUTANASIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccr. - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SIVE CONCETTI APPLICABILI DI DERMATOLOGIA EQUINA PER IL VETERINARIO PRATICO - Palazzo Trecchi,Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE- Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA RADIOLOGICA - Novotel Caserta Sud, Caserta - Strada Statale,87 Sannitica - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel.+39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC APPROCCIO E GESTIONE PRATICA DELLA LEISHMANIOSI - Holiday Inn Cagliari, Cagliari - Viale UmbertoTicca - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +390372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIARMUV L’ANESTESIA NEI PAZIENTI AFFETTI DA PATOLOGIE EPATICHE E RENALI - Centro Studi SCIVAC, Cre-mona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA APPROCCIO DIAGNOSTICO ALL’ALOPECIA NEL CANE E NEL GATTO - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE LA GESTIONE DELLE PIÙ COMUNI CARDIOPATIE DI RISCONTRO AMBULATORIALE - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +390372 403506 - E-mail: [email protected]

30mag.3giu.

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La rivista è un settimanale

specializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore

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Chiuso in stampa il 21 maggio 2007

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Le dimensioni relative della radice aorticasono maggiori:

Nelle razze da ferma

Nei molossoidi

Nei Terrier

Quali tra le seguenti non è generalmente unacomplicanza delle lussazioni dentali laterali?

Necrosi pulpare

Riassorbimento radicolare

Frattura alveolare

Frattura coronoradicolare complicata

QUIZ 1Risposta corretta: dChirurgia orale nel cane e nelgatto, giornata diapprofondimento SCIVAC2004

QUIZ 2Risposta corretta: a)Giornata di approfondimentoSCIVAC, ecocardiografia, 2004

SOLUZIONI

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