Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 27

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Intervista a Romano Marabelli www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 005 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 2, numero 27, dal 18 al 24 luglio 2005 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 272 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. SANITÀ UNIVERSITARIA La sanità universitaria rischia di entra- re in una crisi irreversibile. È l’allarme lanciato dalla Crui e dal Coordinamen- to delle Regioni. Insieme alla conferen- za dei presidi di medicina istituiranno un tavolo tecnico per integrarsi nella programmazione sanitaria regionale e nazionale. “Il sistema della sanità uni- versitaria - sottolinea la Crui - rappre- senta il cuore della formazione e della ricerca sanitaria del Paese”. ENPAV Il sito web dell’Ente di Previdenza dei Veterinari è on line con una nuova ve- ste grafica e nuovi contenuti. Informa- zioni via mail ai medici veterinari che si iscrivono alla Newsletter: www.enpav.it PIF Con decisione del 22 giugno 2005 la Commissione Europea ha modificato le decisioni 2001/881/CE e 2002/ 459/CE per quanto riguarda l’elenco dei posti d’ispezione frontalieri. Il nuovo elenco è pubblicato sulla GU- CE del 13 luglio. CARNE BOVINA Sono in ripresa i consumi di carne bo- vina: bistecche e fettine le parti più ri- chieste. La CIA ha rilevato una conti- nua crescita dei consumi dopo il crollo del 2001 in piena emergenza BSE. Nel 2004 il consumo pro capite è stato di 25,1 kg. con prevalenza di acquisti nel Sud (35%). La preferenza è rivolta alla carne di manzo e vitellone (60%) ed i maggiori consumatori sono i giovani tra i 16 ed i 30 anni. FRODI ALIMENTARI Da un’indagine del Movimento difesa del cittadino-Legambiente, risulta che le frodi alimentari nel nostro paese so- no cresciute nel 2004 del 21% rispetto all’anno precedente. I dati forniti dai NAS dimostrano una situazione preoc- cupante in tutti i settori alimentari. Su 4.474 infrazioni penali rilevate dai ca- rabinieri, il maggior numero, 1.240, so- no riferite al settore latte e derivati. ASL CREMONA Il dottor Ernesto Cortelazzi è il nuovo direttore del Dipartimento veterinario dell’ASL di Cremona. Cortelazzi, dip pubblico dal 1972, è in ASL fin dalla sua costituzione. Subentra al Collega Giancarlo Belluzzi. SEU Sorvegliati speciali i latticini e la carne che potrebbero essere i veicoli della Seu (sindrome emolitica uremica) che in poco più di mese ha colpito quattro bimbe intorno ai due anni d’età, resi- denti o villeggianti nel Cilento. Control- li a tappeto per le due filiere alimentari, dai produttori alle singole rivendite. L’assessore regionale: “la Asl si è mos- sa con tempestività e solerzia. Resterò in contatto con il Dipartimento di pre- venzione e con gli esperti che mi ac- compagnano”. PIPISTRELLI L’Italia ha aderito, con 14 anni di ritar- do, all’accordo sulla conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei. L’Accordo - noto come “Eurobats” - è stato firmato a Londra il 4 dicembre 1991. Per l’attuazione della legge, il parlamento ha autorizzato la spesa di 62mila euro. Brevi Università: le Regioni vogliono contare di più U n provvedimento di riforma dello stato giuridico della docenza universitaria è opportuno e necessario. Le Regioni ne sono consapevoli, ma il ddl-Moratti (“Nuove disposizioni concernenti i profes- sori e i ricercatori universitari e delega al governo per il riordino del re- clutamento dei professori universitari”) non è la legge quadro che servi- rebbe. I Governatori condividono le valutazioni negative sul provvedimento espresse dalla CRUI e dal CUN e da molti Atenei. Anzi, chiedono un al- tro provvedimento sulla governance dell’università e che “si affrontino sia i problemi della programmazione del sistema universitario stesso sia quelli dei rapporti tra atenei e territorio”. Ritengono “del tutto insufficienti le funzioni normativamente attribuite ai Comitati regionali di coordina- mento, che nella maggior parte dei casi non consentono alle Regioni con- crete possibilità di incidere nelle scelte operate dalle università”. Per il fu- turo del Paese, per la sua competitività, per la sua permanenza nel no- vero dei paesi maggiormente sviluppati “occorre compiere tutti gli sforzi affinché, sul fronte del numero di soggetti in possesso di un titolo di stu- dio universitario, rapportato con la popolazione residente, vengano rapi- damente raggiunti i livelli europei”. Le Regioni ricordano che “in Italia, con riferimento ai soggetti compresi tra i 25 e i 34 anni in possesso di titolo di studio di livello universitario, il rapporto con la popolazione residente è del 12%, con notevoli disomogeneità a livello territoriale, mentre la media dei paesi europei, è superiore al 20%”. Quanto alla docenza, la riforma-Moratti è fondata “su una dotazione di or- ganico di personale di ruolo piuttosto ristretta, affiancata da un gran nu- mero di personale non strutturato a contratto, per il quale si aprirebbero, di norma, chances concrete di ingresso in ruolo solo dopo i 40 anni; si prospetta per i ricercatori l’attribuzione di un titolo meramente formale, quello di professore aggregato privo di concrete connotazioni di stato giuridico”. Anche il sistema relativo ai meccanismi concorsuali per l’accesso in ruo- lo e per la progressione di carriera necessita di “criteri rigorosi e traspa- renti al fine di favorire, da parte delle università italiane, livelli di produtti- vità scientifica e didattica allineati a quelli delle migliori università europee ed americane”. Se il testo legislativo proposto venisse adottato, “i giova- ni più dotati potrebbero essere scoraggiati ad intraprendere la carriera universitaria e non verrebbe fornita una risposta soddisfacente all’esi- genza di promuovere un ricambio generazionale”. Fra le esigenze immediate, cui occorre corrispondere, le Regioni indica- no infatti “la mancata realizzazione nel tempo di condizioni di ricambio ordinato e progressivo nei diversi gruppi di ricerca ed il conseguente in- vecchiamento del personale docente e ricercatore, di cui circa la metà andrà in quiescenza nel prossimo decennio”. (dal documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 14/07/2005) La Veterinaria sia una e riconoscibile Ci sono i presupposti per una "forte rivisitazione del ruolo del veterinario" A PAG. 3 Se lo sai già... l'hai letto su @nmviOggi Romano Marabelli, Direttore Generale Sanità Veterinaria e Alimenti (MinSal) S econdo le ultime dichiarazioni del Governo, il nostro paese, no- nostante le apparenze, sembra non avere problemi particolari. È vero che c'è un calo dei consumi, è vero che siamo in una situazione di recessio- ne, è vero che gli italiani sono preoc- cupati per il loro futuro, ma in realtà se si tenesse conto del "sommerso" il nostro paese potrebbe esprimere in- dici economici molto diversi. Il setto- re che esprime il maggior valore per- centuale di “sommerso” riferito al PIL settoriale è quello dell'agricoltura ma in valore assoluto quello che eviden- zia il dato più alto è quello dei servi- zi. Globalmente, comunque, secon- do il Censis che ha pubblicato un’ap- profondita indagine sul tema, circa 200.000 milioni di euro sfuggirebbero ai controlli fiscali. Non ha forse tutti i torti il ministro Siniscalco quando di- chiara che una seria lotta all'evasio- ne risolverebbe il problema del defi- cit dello Stato. Qualche tempo fa pre- sentando in una riunione i dati sul reddito dei veterinari, il più basso in assoluto fra tutte le categorie profes- sionali, ci è stato subito contestato che se avessimo considerato anche il "nero" i risultati sarebbero stati mol- to diversi. A parte il fatto che, se ac- cettassimo questa logica, anche rad- doppiando i redditi dichiarati questi continuerebbero ad essere molto bassi, è proprio vero che i veterinari sono grandi evasori? Se guardiamo i dati pubblicati dal Censis, pur non essendoci il riferi- mento diretto al veterinario, l'area sa- nitaria esprime per il medico una per- centuale di evasione del 15,6% e per il dentista del 15%. Tenendo conto che anche nel settore veterinario il cliente ha la possibilità di portare le spese sostenute in deduzione nella sua dichiarazione dei redditi, possia- mo pensare che il nostro settore sia molto vicino a queste percentuali che del resto si erano già evidenziate in indagini precedenti. Senza voler sostenere, quindi, che la nostra categoria sia composta solo da professionisti molto rispettosi del fisco è bene ricordare che quelle che esprimono maggiori percentuali di evasione sono altre. Gli architetti, per esempio, con il 20,4%, gli avvocati, 25,7%, gli ingegneri 28,6% o gli psi- cologi, 36%. Senza pretendere di es- sere dei santi, potremmo quasi au- toassolverci. MA CHI EVADE?

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Intervista a Romano Marabelli

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

005SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 2, numero 27, dal 18 al 24 luglio 2005Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

272ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

SANITÀ UNIVERSITARIA La sanità universitaria rischia di entra-re in una crisi irreversibile. È l’allarmelanciato dalla Crui e dal Coordinamen-to delle Regioni. Insieme alla conferen-za dei presidi di medicina istituirannoun tavolo tecnico per integrarsi nellaprogrammazione sanitaria regionale enazionale. “Il sistema della sanità uni-versitaria - sottolinea la Crui - rappre-senta il cuore della formazione e dellaricerca sanitaria del Paese”.

ENPAVIl sito web dell’Ente di Previdenza deiVeterinari è on line con una nuova ve-ste grafica e nuovi contenuti. Informa-zioni via mail ai medici veterinari che siiscrivono alla Newsletter: www.enpav.it

PIFCon decisione del 22 giugno 2005 laCommissione Europea ha modificatole decisioni 2001/881/CE e 2002/459/CE per quanto riguarda l’elencodei posti d’ispezione frontalieri. Ilnuovo elenco è pubblicato sulla GU-CE del 13 luglio.

CARNE BOVINASono in ripresa i consumi di carne bo-vina: bistecche e fettine le parti più ri-chieste. La CIA ha rilevato una conti-nua crescita dei consumi dopo il crollodel 2001 in piena emergenza BSE. Nel2004 il consumo pro capite è stato di25,1 kg. con prevalenza di acquisti nelSud (35%). La preferenza è rivolta allacarne di manzo e vitellone (60%) ed imaggiori consumatori sono i giovanitra i 16 ed i 30 anni.

FRODI ALIMENTARIDa un’indagine del Movimento difesadel cittadino-Legambiente, risulta chele frodi alimentari nel nostro paese so-no cresciute nel 2004 del 21% rispettoall’anno precedente. I dati forniti daiNAS dimostrano una situazione preoc-cupante in tutti i settori alimentari. Su4.474 infrazioni penali rilevate dai ca-rabinieri, il maggior numero, 1.240, so-no riferite al settore latte e derivati.

ASL CREMONAIl dottor Ernesto Cortelazzi è il nuovodirettore del Dipartimento veterinariodell’ASL di Cremona. Cortelazzi, dippubblico dal 1972, è in ASL fin dallasua costituzione. Subentra al CollegaGiancarlo Belluzzi.

SEUSorvegliati speciali i latticini e la carneche potrebbero essere i veicoli dellaSeu (sindrome emolitica uremica) chein poco più di mese ha colpito quattrobimbe intorno ai due anni d’età, resi-denti o villeggianti nel Cilento. Control-li a tappeto per le due filiere alimentari,dai produttori alle singole rivendite.L’assessore regionale: “la Asl si è mos-sa con tempestività e solerzia. Resteròin contatto con il Dipartimento di pre-venzione e con gli esperti che mi ac-compagnano”.

PIPISTRELLIL’Italia ha aderito, con 14 anni di ritar-do, all’accordo sulla conservazionedelle popolazioni di pipistrelli europei.L’Accordo - noto come “Eurobats” - èstato firmato a Londra il 4 dicembre1991. Per l’attuazione della legge, ilparlamento ha autorizzato la spesa di62mila euro.

Brevi

Università: le Regioni vogliono contare di più

Un provvedimento di riforma dello stato giuridico della docenzauniversitaria è opportuno e necessario. Le Regioni ne sono

consapevoli, ma il ddl-Moratti (“Nuove disposizioni concernenti i profes-sori e i ricercatori universitari e delega al governo per il riordino del re-clutamento dei professori universitari”) non è la legge quadro che servi-rebbe. I Governatori condividono le valutazioni negative sul provvedimentoespresse dalla CRUI e dal CUN e da molti Atenei. Anzi, chiedono un al-tro provvedimento sulla governance dell’università e che “si affrontino siai problemi della programmazione del sistema universitario stesso siaquelli dei rapporti tra atenei e territorio”. Ritengono “del tutto insufficientile funzioni normativamente attribuite ai Comitati regionali di coordina-mento, che nella maggior parte dei casi non consentono alle Regioni con-crete possibilità di incidere nelle scelte operate dalle università”. Per il fu-turo del Paese, per la sua competitività, per la sua permanenza nel no-vero dei paesi maggiormente sviluppati “occorre compiere tutti gli sforziaffinché, sul fronte del numero di soggetti in possesso di un titolo di stu-dio universitario, rapportato con la popolazione residente, vengano rapi-damente raggiunti i livelli europei”. Le Regioni ricordano che “in Italia, conriferimento ai soggetti compresi tra i 25 e i 34 anni in possesso di titolo distudio di livello universitario, il rapporto con la popolazione residente èdel 12%, con notevoli disomogeneità a livello territoriale, mentre la mediadei paesi europei, è superiore al 20%”.Quanto alla docenza, la riforma-Moratti è fondata “su una dotazione di or-ganico di personale di ruolo piuttosto ristretta, affiancata da un gran nu-mero di personale non strutturato a contratto, per il quale si aprirebbero,di norma, chances concrete di ingresso in ruolo solo dopo i 40 anni; siprospetta per i ricercatori l’attribuzione di un titolo meramente formale,quello di professore aggregato privo di concrete connotazioni di statogiuridico”. Anche il sistema relativo ai meccanismi concorsuali per l’accesso in ruo-lo e per la progressione di carriera necessita di “criteri rigorosi e traspa-renti al fine di favorire, da parte delle università italiane, livelli di produtti-vità scientifica e didattica allineati a quelli delle migliori università europeeed americane”. Se il testo legislativo proposto venisse adottato, “i giova-ni più dotati potrebbero essere scoraggiati ad intraprendere la carrierauniversitaria e non verrebbe fornita una risposta soddisfacente all’esi-genza di promuovere un ricambio generazionale”. Fra le esigenze immediate, cui occorre corrispondere, le Regioni indica-no infatti “la mancata realizzazione nel tempo di condizioni di ricambioordinato e progressivo nei diversi gruppi di ricerca ed il conseguente in-vecchiamento del personale docente e ricercatore, di cui circa la metàandrà in quiescenza nel prossimo decennio”.

(dal documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 14/07/2005)

La Veterinariasia una ericonoscibileCi sono i presupposti per una "forte rivisitazione del ruolo del veterinario" A PAG. 3

Se lo sai già...l'hai letto su @nmviOggi

Romano Marabelli, Direttore Generale Sanità Veterinaria e Alimenti (MinSal)

S econdo le ultime dichiarazionidel Governo, il nostro paese, no-

nostante le apparenze, sembra nonavere problemi particolari. È vero chec'è un calo dei consumi, è vero chesiamo in una situazione di recessio-ne, è vero che gli italiani sono preoc-cupati per il loro futuro, ma in realtàse si tenesse conto del "sommerso" ilnostro paese potrebbe esprimere in-dici economici molto diversi. Il setto-re che esprime il maggior valore per-centuale di “sommerso” riferito al PILsettoriale è quello dell'agricoltura main valore assoluto quello che eviden-zia il dato più alto è quello dei servi-zi. Globalmente, comunque, secon-do il Censis che ha pubblicato un’ap-profondita indagine sul tema, circa200.000 milioni di euro sfuggirebberoai controlli fiscali. Non ha forse tutti itorti il ministro Siniscalco quando di-chiara che una seria lotta all'evasio-ne risolverebbe il problema del defi-cit dello Stato. Qualche tempo fa pre-sentando in una riunione i dati sulreddito dei veterinari, il più basso inassoluto fra tutte le categorie profes-sionali, ci è stato subito contestatoche se avessimo considerato ancheil "nero" i risultati sarebbero stati mol-

to diversi. A parte il fatto che, se ac-cettassimo questa logica, anche rad-doppiando i redditi dichiarati questicontinuerebbero ad essere moltobassi, è proprio vero che i veterinarisono grandi evasori? Se guardiamo i dati pubblicati dalCensis, pur non essendoci il riferi-mento diretto al veterinario, l'area sa-nitaria esprime per il medico una per-centuale di evasione del 15,6% e peril dentista del 15%. Tenendo contoche anche nel settore veterinario ilcliente ha la possibilità di portare lespese sostenute in deduzione nellasua dichiarazione dei redditi, possia-mo pensare che il nostro settore siamolto vicino a queste percentuali chedel resto si erano già evidenziate inindagini precedenti. Senza voler sostenere, quindi, che lanostra categoria sia composta soloda professionisti molto rispettosi delfisco è bene ricordare che quelle cheesprimono maggiori percentuali dievasione sono altre. Gli architetti, peresempio, con il 20,4%, gli avvocati,25,7%, gli ingegneri 28,6% o gli psi-cologi, 36%. Senza pretendere di es-sere dei santi, potremmo quasi au-toassolverci. ■

MA CHI EVADE?

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Dottor Marabelli, dopo il LibroBianco sulla Professione Veteri-naria, curato da Nomisma per laFNOVI, è d’obbligo per la Cate-goria passare alle proposte. Peresempio promuovendo forme diorientamento professionale ver-so i settori che offrono reali pos-sibilità occupazionali ai mediciveterinari di domani. A suo pare-re quali sono questi settori?È importante sottolineare che laprofessione veterinaria garantisceuna conoscenza completa, sia inmateria di sanità animale sia inmateria di sicurezza alimentare,igiene degli alimenti, tutela dellasalute pubblica, benessere ani-male, impiego e dispensazione dialimenti per gli animali e di farma-ci veterinari. La legislazione internazionale edeuropea, in particolare, ha privile-giato in questi anni un approcciocompleto e interdisciplinare sinte-tizzato dal noto messaggio “dalcampo alla tavola”. Questa impo-stazione quindi favorisce l’inter-vento dei professionisti veterinaridurante tutta la catena di produ-zione, distribuzione e consumo. Ilveterinario quindi, oggi e sempredi più nel futuro, può trovare im-piego non solo nelle attività tradi-zionali e spesso distinte della libe-ra professione -dedicata in parti-colare alla cura degli animali- edell’impiego pubblico nel SistemaSanitario Nazionale, ma semprepiù spesso può trovare un interes-sante sviluppo professionale intutte quelle attività di controllo emantenimento della salute anima-le e sicurezza alimentare che lanuova legislazione ha attribuitonon solo agli allevatori, ma ancheai produttori, all’industria alimenta-re e alle catene di distribuzione. Isistemi di autocontrollo, obbligato-ri per tutte le aziende che produ-cono alimenti, la rintracciabilità in-dispensabile per garantire un si-stema veterinario controllato, latracciabilità che i produttori sonochiamati ad assicurare, anche intermini di corretta informazionedel consumatore, sono tutte aree,in un paese come l’Italia che haprivilegiato la valorizzazione delleproduzioni alimentari nazionali eche d’altra parte richiede un rigo-roso controllo sui prodotti importa-ti, che possono e devono garanti-re una forte e qualificata presenzadi professionisti veterinari.Anche il modello avanzato di inter-disciplinarità che si è realizzatocon gli ultimi regolamenti comuni-tari tra prodotti di origine animale eprodotti di origine vegetale deveessere uno stimolo per la nostraprofessione a rappresentare unpunto di riferimento globale nel set-tore della salute e della sicurezza.Come noto, gli ultimi regolamenticomunitari in materia di igieneequiparano i livelli di sicurezza, su-

perando le distinzioni che in pas-sato distinguevano fortemente gliinterventi e le attenzioni da dedica-re ai prodotti di origine animale ri-spetto a quelli di origine vegetale. I sistemi di produzione negli alleva-menti- sempre più condizionati davincolanti garanzie in termini di im-patto ambientale, bio-sicurezza,benessere animale, controllo per-manente dei sistemi di alimentazio-ne ed impiego di farmaci veterinari-potranno essere l’occasione peruna forte rivisitazione del ruolo delveterinario nel settore delle produ-zioni zootecniche e della tutela del-la salute animale.Certamente i rapporti pur neces-sariamente distinti tra attività libe-ro professionale e servizio pubbli-co veterinario dovranno trovareuna maggiore integrazione e in-terdisciplinarità che consenta aigoverni nazionali e regionali, masoprattutto al mondo della produ-zione e alla società civile, di ve-dere l’attività dei professionisti ve-terinari come una funzione unita-ria votata ad obiettivi comuni. Tut-te queste attività, non disgiuntedallo sviluppo del rapporto uomo-animale anche nel settore deglianimali da compagnia, meritano emeriteranno sempre più un fortesostegno di carattere culturale escientifico; questo richiede unaforte presenza veterinaria nelleuniversità e nelle istituzioni scien-tifiche, indispensabili per fornireadeguate valutazioni nell’ambitodella ricerca, dei processi analiticie dell’analisi del rischio. Un campo di sviluppo indispensa-bile quindi per i futuri veterinari do-vrà rimanere una importante e qua-lificata presenza negli istituti uni-versitari, negli istituti zooprofilattici,nell’Istituto Superiore di Sanità e intutte le istituzioni scientifiche che sioccupano direttamente o indiretta-mente di salute e sicurezza. Nonmeno fondamentale e indispensa-bile è la presenza di professionistiveterinari nelle amministrazioni na-zionali, regionali e comunitarie, re-sponsabili del governo e della de-terminazione dei futuri indirizzi inmateria di legislazione e di trasferi-mento delle conoscenze tecnico-scientifiche in programmi operativicoerenti con i nuovi livelli di sicu-rezza e di bioetica che la società ri-chiederà, probabilmente con mag-giore determinazione e coinvolgi-mento di quanto finora accaduto.

Nel suo intervento alla conferen-za stampa della FNOVI, ma an-che in altre occasioni pubbliche,abbiamo colto espressioni criti-che verso la frammentazionedelle competenze veterinarie, so-stenendo invece la necessità diconsolidare il profilo professio-nale del medico veterinario. Con-divide le preoccupazioni cheemergono dal Libro Bianco nei

confronti delle lauree brevi in ve-terinaria?Certamente dal quadro legislativocomunitario e nazionale emerge,come già detto, la richiesta di unainterdisciplinarità che non escluded’altra parte la necessità di ade-guate e puntuali specializzazioniprofessionali. In questo quadro mipare che la figura del laureato inveterinaria come professionista adampio spettro venga ulteriormenteprivilegiata. La possibilità di pre-sentare, in un quadro istituzionalee produttivo spesso frammentato,una figura professionale unitaria efacilmente riconoscibile, comed’altra parte garantito dal testo uni-co delle leggi sanitarie e da moltedirettive e regolamenti comunitari,deve continuare ad essere privile-giata. Per contro, risulta assoluta-mente indispensabile una riletturaed una integrazione del percorsoformativo sia nella fase preparato-ria alla laurea ma soprattutto nellafase di specializzazione successi-va, che consenta al mercato del la-voro di trovare veterinari professio-nisti preparati nei diversi campispecialistici e quindi in grado dicompetere e vincere la sfida conaltre professioni tradizionali oemergenti.

Con l’approvazione del decretolegislativo di attuazione della di-rettiva 2002/99/CE si apre con-cretamente la strada al veterina-rio aziendale, una figura che oraperò va “costruita”. Quali sono asuo giudizio i tratti distintivi chequesto nuovo professionista do-vrebbe avere?Ritengo che la realizzazione diquesto obiettivo, per altro già indi-cato da tempo da normative comu-nitarie, possa concretamente rap-presentare un salto di carattere so-prattutto culturale, che consenta fi-nalmente agli allevatori di indivi-duare un professionista di fiducia,capace di coordinare e valorizzarele attività sanitarie delle aziendezootecniche, rappresentando alcontempo il punto di riferimentoprofessionalmente qualificato deiservizi veterinari ufficiali. Questa fi-gura, chiaramente, non mette in di-scussione la scelta degli allevatorirelativamente ad altri professionistispecialisti in diverse materie, chepossono intervenire quando ne-cessario su controllo, gestione esalute degli allevamenti, né d’altraparte modifica in alcun modo lecompetenze e le attività dei serviziveterinari pubblici. Al contrario,nella chiarezza istituzionale deiruoli, questa figura professionaledovrà garantire una reale acquisi-zione di responsabilità da partedegli allevatori circa la salute deiloro allevamenti, interventi sanitaricoerenti con le normative vigenti euna comunicazione permanente etempestiva dello stato di salute de-

gli allevamenti italiani alle autoritàterritoriali, che finalmente consentaall’Italia di garantire lo stato di salu-te del patrimonio zootecnico nazio-nale e di intervenire con immedia-tezza in caso di emergenza.

Con l’apertura di un ufficio ope-rativo del Ministero della salute aParma si gettano le basi per inte-ragire con l’EFSA. Possiamo direche questo “avamposto”, insie-me al Comitato nazionale per lasicurezza alimentare, permetteall’Italia di presentarsi all’Europacon un “sistema-sicurezza”, ingrado di confrontarsi con i pro-blemi dell’allargamento a 25?L’attribuzione dell’Autorità per la si-curezza alimentare a Parma è daconsiderare certamente un suc-cesso per l’Italia e un riconosci-mento dei livelli raggiunti dal nostroPaese in termini di sicurezza e diproduzioni alimentari. Questa as-segnazione richiede l’assunzionedi maggiori responsabilità per assi-curare che il sistema-Italia manten-ga un elevato livello organizzativoe qualitativo da parte delle istitu-zioni preposte alla sicurezza ali-mentare. Si dovrà quindi realizzareuno sforzo supplementare, soprat-tutto di uniformità, in materia di in-terventi veterinari, che in alcuni ca-si mostrano sensibili differenze ealcune debolezze nelle diverseparti del nostro territorio nazionale. La costituzione del Comitato nazio-nale per la sicurezza alimentare-oltre a un atto dovuto rispetto allalegislazione comunitaria vigente,per garantire un’adeguata interfac-cia all’Autorità europea di Parma -può rappresentare, per l’ampiapresenza istituzionale, un punto diriferimento per garantire il manteni-mento dei risultati raggiunti e favo-rire lo sviluppo e il superamentodelle criticità tutt’ora presenti espesso crudamente messe in evi-denza dalle ispezioni comunitarie.La realizzazione a Parma da partedel Ministero della Salute dell’unicoufficio governativo di riferimentoper l’Autorità europea costituisceun forte segnale circa la volontàdel governo italiano di valorizzareal massimo questa opportunitàconcessa all’Italia, di creare unrapporto permanente che consen-ta di sostenere presso l’EFSA lespecificità italiane e di trasferirecon immediatezza i pareri e gli ap-profondimenti dell’autorità europeaall’amministrazione competente sulterritorio nazionale.Questo complesso di opportunità,nuove rispetto al passato, chiara-mente meritano un impegno cheva al di là del mero aspetto istitu-zionale burocratico, ma che an-dranno soprattutto valorizzate daun impegno di carattere culturale eprofessionale, al quale è auspica-bile possa partecipare l’insiemedella professione veterinaria attra-

verso tutte le sue istituzioni, a parti-re da quelle scientifiche come leuniversità e gli istituti zooprofilatticie l’Istituto Superiore di Sanità.

La proposta di modifica della Co-stituzione, per come elaboratadal Parlamento fino ad ora, attri-buirà la competenza esclusivasulla sicurezza alimentare alloStato. Il senatore Cursi ha dettosenza mezzi termini che su que-sto tema “le regioni non devonoandare per conto loro” e che civuole un sistema uniforme. Esi-ste il pericolo di devolvere anchela sicurezza alimentare?Credo che l’ultimo testo di modificadella Costituzione continui a garan-tire una adeguata salvaguardia deilivelli di sicurezza per i quali, comeè noto, l’Italia è responsabile unita-ria nei confronti delle istituzioni eu-ropee, delle organizzazioni interna-zionali e dei Paesi Terzi quali adesempio Stati Uniti, Giappone,ecc. Il sistema federale scelto dal-l’Italia può sicuramente valorizzarele specificità territoriali e promuo-vere le produzioni, spesso diversi-ficate sul nostro territorio nazionale.Questa opportunità non può e nondeve d’altra parte modificare i livel-li di sicurezza che i nostri cittadinimeritano nel consumare prodottiprovenienti da tutte le Regioni ita-liane. Ritengo quindi che l’ultimotesto della bozza di Costituzioneconsenta all’Italia di continuare adessere trainante nel settore della si-curezza alimentare e di stimolare leregioni a livelli uniformi di sicurezzasui quali fondare la valorizzazionedelle proprie specificità.

Richiamandosi alle più recentiindicazioni dell’OIE lei ha parlatodi unità della professione e di“compartimentalizzazione”. Inche termini le nuove regole inter-nazionali invitano all’integrazio-ne della veterinaria pubblica conquella privata?Le nuove possibilità introdotte nelcodice OIE relative alla comparti-mentalizzazione consentono diseparare in termini di sicurezza lefiliere di produzione, responsabi-lizzando fortemente i sistemi pro-duttivi rispetto alle garanzie di ca-rattere nazionale e internazionale.Questa possibilità, che non modi-fica le competenze e le responsa-bilità del servizio veterinario pub-blico, richiede per contro l’inter-vento di una forte e qualificataprofessionalità veterinaria a soste-gno delle aziende di produzione,che solo in questo modo potrannodimostrare di essere in grado dimantenere i livelli di bio-sicurezzanecessari. Se ben utilizzata, so-prattutto in Paesi che presentanoancora problemi di sviluppo pro-duttivo, può rappresentare un’ul-teriore valorizzazione della pro-fessione veterinaria. ■

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Intervista al Direttore Generale della Sanità Veterinaria e degli Alimenti

“Una funzione unitaria votata ad obiettivi comuni”Questa l’immagine che la veterinaria deve dare di sé. Il veterinario aziendale dovrà garantire l’assunzione di responsabilità da parte degli allevatori. Indispensabile specializzarsi dopo la laurea

laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005

di Sabina Pizzamiglio

L’INTERVISTA

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Sul testo unificato C. 4444Disposizioni per la lottaalle epizoozie ed a soste-

gno degli allevamenti, (v. box) laCommissione Affari Sociali dellaCamera ha adottato un parere fa-vorevole “con condizioni”, sullabase di quanto argomentato eproposto dal relatore del provve-dimento, On. Gianni Mancuso.Nel corso della seduta del 13 lu-glio, in Commissione è andato inscena uno scontro di tipo istituzio-nale che a livello parlamentare havisto contrapposte le Commissio-ni Agricoltura e Affari Sociali e a li-vello governativo il Ministero del-l’Agricoltura e il Ministero dellaSalute. La ragione del contenderenon è di poco conto e riguardaancora una volta le competenzedella veterinaria.

Il “no” della veterinariaIl sottosegretario Cesare Cursi èintervenuto in Commissione infor-mandola di aver richiesto ai com-petenti uffici del Ministero dellasalute una valutazione del provve-dimento sotto i profili della sanitàveterinaria. Ha quindi riferito chela Direzione generale della sanitàveterinaria e degli alimenti haespresso un giudizio non favore-

vole, rimarcando come il provve-dimento non tenga conto del fattoche le strategie di lotta contro lemalattie di cui alla legge n. 218del 1988 - afta epizootica, pestesuina africana, peste suina classi-ca, influenza aviaria, blu tongue,malattia vescicolare - devono es-sere predisposte e definite dal Mi-nistero della salute e quindi ap-provate dalla Commissione euro-pea, con la conseguenza che taliinterventi non possono essere la-sciati alla discrezionalità delle au-torità sanitarie locali, né tanto me-no a quella degli allevatori. Nonvengono inoltre definite con chia-rezza le competenze sanitarie ri-ferite alla tutela della sanità ani-male nell’ambito della profilassiinternazionale, la cui competenzaè del Ministero della salute.Inoltre, ha proseguito Cursi, le mi-sure previste dal provvedimentonon tengono conto delle diversesituazioni epidemiologiche esi-stenti sul territorio nazionale - ba-sti pensare che alcune delle ma-lattie ricordate sono endemicheda oltre un ventennio, come la pe-ste suina africana in Sardegna, oda un decennio, come la malattiavescicolare del suini in sud Italia -e potrebbero pertanto favorire lapersistenza o la diffusione dellemalattie. D’altra parte, le provvi-denze previste a favore degli alle-vatori colpiti dalle citate malattieinfettive non disincentivano la dif-fusione delle malattie stesse nétanto meno la loro rapida eradica-zione. Inoltre, le norme sanitariecomunitarie e nazionali che disci-plinano le singole malattie richia-mate non prevedono discreziona-lità da parte dell’allevatore, nelsenso che questo si possa impe-gnare ad “attuare misure volonta-

rie di prevenzione ed eradicazio-ne dei focolai di infezione”; l’alle-vatore è per contro obbligato adare esecuzione ai piani di con-trollo e di prevenzione predispostia livello nazionale dal Ministerodella salute. Di conseguenza ilsottosegretario si è soffermatosull’articolo 2 del testo chieden-done la soppressione “in quantoin conflitto con le competenze giàassegnate alla Direzione generaledella sanità veterinaria”, o quantomeno la sua modifica “in modo daprevedere il coinvolgimento delMinistero della salute nella deci-sione di riconoscere agli allevato-ri che partecipano ai piani il credi-to di imposta e la possibilità diconcedere gli aiuti in questionesolo in determinate aree del terri-torio nazionale, sulla base di valu-tazioni di carattere epidemiologi-co, nonché in funzione della cor-retta ottemperanza, da parte degliallevatori, delle norme sanitarie vi-genti. L’erogazione degli aiuti an-drebbe inoltre riferita ad ogni sin-gola malattia per la quale è previ-sto un piano di eradicazione”. Cursi ha infine considerato “ inac-cettabile” che l’intervento vengafinanziato con le risorse accanto-nate per il Ministero della salute.

condividere la proposta di parereformulata dal relatore, “non sol-tanto perché la Commissione ha

lo specifico compito di valutare iprofili di interesse sanitario e vete-rinario, ma anche perché l’Italiadeve adeguare il proprio ordina-mento interno a quello comunita-rio, il quale, nella materia oggettodel provvedimento in esame, hastabilito precisi principi. In parti-colare - ha aggiunto - il principiosancito a livello comunitario èquello che le malattie degli ani-mali debbano avere rilevanzapubblica e che quindi, rispetto adesse, debbano essere individuateprecise responsabilità in capo alsoggetto pubblico, ed innanzitut-to al Ministero della salute”. ■

4ATTUALITÀ

Lotta alle epizoozie e aiuti alla zootecnia

Sostegno finanziario agli allevamenti: Cursi e Mancuso dettano le condizioniÈ di nuovo scontro di competenze fra Agricoltura e Salute

laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005

Sostegno agli allevatori con le risorse della Salute

(Testo unificato adottato come testo base dalla XIII Commissione Agricoltura)

Art. 1 - (Modifiche alla legge 2 giugno 1988, n. 218).All’articolo 2 della legge 2 giugno 1988, n. 218, sono apportate le se-guenti modificazioni: (…) dopo il comma 10, sono aggiunti i seguenti: “10-bis. Nell’ambito di idonei programmi di prevenzione, controllo ed era-dicazione delle relative malattie infettive realizzati a livello comunitario, na-zionale e regionale possono essere concessi aiuti agli imprenditori agri-coli a titolo di indennizzo delle perdite di profitto o della maggiorazionedelle spese causate dalle epizoozie. Gli aiuti sono concessi prioritaria-mente agli imprenditori agricoli che realizzano interventi di prevenzione,anche mediante vaccinazione degli animali delle specie ricettive, nonchéeradicazione degli agenti patogeni che possono trasmettere l’infezione.Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro delle po-litiche agricole e forestali e con il Ministro dell’economia e delle finanze,sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e leprovince autonome di Trento e di Bolzano, in conformità con la normativacomunitaria in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo, sono determi-nate le modalità per la concessione degli aiuti, nei limiti dello stanzia-mento di 2,1 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007.10-ter. In favore delle imprese agricole nei confronti delle quali, a causa diprovvedimenti sanitari, siano state applicate misure di limitazione dellamovimentazione degli animali o di fermo aziendale, sono attivati dall’A-genzia per le erogazioni in agricoltura, in coerenza con gli orientamenticomunitari in materia di aiuti di Stato in agricoltura e nei limiti dello stan-ziamento di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007,i seguenti interventi: a) prestiti agevolati (…), b) proroga (…) dei terminiper il pagamento delle cambiali agrarie e dei contributi agricoli unificati inscadenza dalla data di emanazione del provvedimento sanitario di limita-zione; c) contributi in conto capitale fino all’80 per cento della spesa, a se-guito di acquisto dì animali in sostituzione di quelli abbattuti per impossi-bilità di vendita a causa delle misure di limitazione di cui al presente arti-colo” (…)

Art. 2. - (Ulteriori misure per il contenimento dei focolai d’infezione).1. In favore degli imprenditori agricoli che, in presenza di provvedimentidell’autorità territoriale competente, si impegnino ad attuare misure volon-tarie di prevenzione ed eradicazione dei focolai di infezione, è ricono-sciuto un credito d’imposta, cumulabile, nei limiti previsti dalla normativacomunitaria, con gli aiuti di cui all’articolo 10-bis della legge 2 giugno1988, n. 218, pari al cinquanta per cento delle spese sostenute. Con de-creto del Ministro delle politiche agricole e forestali, di concerto con il Mi-nistro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, sono determinate le modalità per la concessione del creditod’imposta, nei limiti dello stanziamento di 10 milioni di euro per ciascunodegli anni 2005, 2006 e 2007.

Art. 3. - (Copertura finanziaria).1. All’onere derivante dall’attuazione della presente legge, complessiva-mente pari a 22,1 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2005, 2006e 2007, (…) si provvede, per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007: a)quanto a 2,1 milioni di euro, (…) allo scopo parzialmente utilizzando leproiezioni dell’accantonamento relativo al Ministero della salute (…).

Competenze veterinarie: il Legislatore non ha le idee chiare

“Siamo grati all’Onorevole e Collega Gianni Mancuso per quanto ha ri-portato in Commissione Affari Sociali riguardo al provvedimento sullalotta alle epizoozie”. Il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ha espres-so soddisfazione per il parere “condizionato” adottato dalla Commis-sione Affari Sociali. “Le competenze veterinarie non sono affatto un da-to acquisito del Legislatore italiano - prosegue Scotti - occorre tenerealta la guardia. Subordinare le agevolazioni economico-finanziare de-gli allevatori all’adozione di misure sanitarie contro la diffusione di ma-lattie infettive del bestiame è un meccanismo che possiamo accettaresolo se queste misure sono state verificate, approvate e messe in attocon il diretto coinvolgimento del Ministero della Salute e quindi dei me-dici veterinari”. Proprio alla vigilia dell’esame del provvedimento inCommissione Affari Sociali, l’ANMVI aveva inviato alcune considera-zioni al relatore On. Mancuso, riportate anche alla Direzione generaledella Sanità Veterinaria, tese a stigmatizzare il mancato coinvolgimen-to del Ministero competente e a richiedere che nell’adozione delle mi-sure di biosicurezza messe in atto dagli allevatori vengano coinvolti ilMinistero della Salute e le competenti autorità sanitarie veterinarie, sen-za trascurare le nuove previsioni contenute nelle nuove norme di poli-zia sanitaria in vigore dal 17 luglio, “in base alle quali - sottolinea Scot-ti - la veterinaria vede rafforzato e potenziato il suo ruolo nella rete disorveglianza”.

Cesare Cursi Gianni Mancuso

Grazia Labate

Le “condizioni”Valutate le considerazioni svoltedal rappresentante del Governo,Mancuso ha formulato la seguen-te proposta di parere favorevolecon condizioni:a) all’articolo 2, comma 1, dopo leparole: “idonei programmi” sianoinserite le seguenti “predispostied approvati dal Ministero dellasalute aventi carattere”; b) all’articolo 2, ultimo comma,sostituire le parole “Ministro dellepolitiche agricole e forestali, diconcerto con”, con le seguenti“Ministro della salute, di concertocon il Ministro delle politiche agri-cole e forestali e con”.

“Rilevanza pubblica” dellemalattie animali La Commissione ha approvatoquesta proposta di parere del re-latore. Dopo l’intervento di Man-cuso la parlamentare Grazia La-bate (DS-U) ha dichiarato a nomedei deputati del suo gruppo, di

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È“singolare che il provvedi-mento in titolo sia sotto-posto all’attenzione della

XII Commissione (Affari Sociali) so-lo in sede consultiva”. Affidato co-me suo relatore all’On Gianni Man-cuso, il testo unificato sulla tutela evalorizzazione degli equidi C.2806,messo a punto dalla CommissioneAgricoltura, rivela tutti i suoi limiti. Ilpiù grave fra tutti è quello che haportato il Collega-parlamentare aconvincere la Commissione AffariSociali a sollevare “un conflitto dicompetenza per richiedere allaPresidenza della Camera che ilprovvedimento sia riassegnato alleCommissioni riunite Affari Sociali eAgricoltura in sede referente, poi-ché molte delle disposizioni ivi con-tenute interessano direttamente lacompetenza della XII Commissio-ne”. Il testo “risulta di difficile lettu-ra”, spiega Mancuso, “infatti dettanorme non solo per la tutela degliequidi, ma anche su altri aspetti,quali la formazione degli operato-ri del settore e le attivitàdell’U.N.I.R.E”. È quindi un prov-vedimento “molto disomogeneo,presentando interventi diversi, enon ben amalgamati, attinenti aiprofili della tutela, a quelli allevato-

riali ed economici, all’incrementodelle razze, alle scommesse: inter-venti che meriterebbero ciascunoun autonomo provvedimento”.

Anagrafe: presuppostofondamentaleNella sua attuale polivalenza- affer-ma Mancuso - il testo finisce con iltrascurare un presupposto fonda-mentale per qualsivoglia provvedi-mento in materia di equidi: non sifa infatti distinzione giuridico-nor-mativa tra il cavallo da reddito(produttore di carne per l’alimenta-zione umana) e il cavallo sportivo eda compagnia - il cui utilizzo è pre-ponderante nel nostro paese, at-traverso un’apposita anagrafe.Senza questa distinzione - conclu-de Mancuso - ogni normativa fina-lizzata alla tutela, alla salute e albenessere del cavallo non puòche essere, a suo avviso, viziatadall’origine”. Infine, il parlamentareha segnalato alla Commissione ilritardo nell’istituzione dell’anagrafeequina, con valenza sanitaria, al fi-ne di identificarne l’animale, la ge-nealogia, le malattie, le lesioni, itrattamenti, gli spostamenti, non-ché i cambi di proprietà. Mancuso ha anche fatto presenteche la riabilitazione equestre è giàoggetto di un altro testo unificatoall’esame della XIII Commissionedella Camera (v. Professione Vete-rinaria n. 26 ndr), che regolamentaespressamente le attività terapeuti-che mediante l’uso del cavallo,prevedendo anche un ruolo preci-

so per il medico veterinario, qui deltutto assente. Inoltre, ha ritenuto indispensabileun maggior coinvolgimento del Mi-nistro della salute, attraverso la co-stituzione di una Commissione tec-nica permanente per la tutela degliequini composta da rappresentan-ti delle associazioni professionaliveterinarie, del Ministero della sa-lute, del Ministero delle politicheagricole e forestali e di FISE eU.N.I.R.E. Infine, Mancuso ha ri-cordato che ad oggi le spese del-la salute degli animali sono appe-santite da una aliquota IVA del 20per cento, per la quale il mondoanimalista e i milioni di proprietaridi animali chiedono da tempo unasensibile riduzione: una politicacomplessivamente attenta al be-nessere degli animali da compa-gnia dovrebbe ricomprendere, asuo giudizio, anche una valutazio-ne di questi aspetti economici.

È il servizio veterinario astabilire se è maltrattamento?Sul ruolo del servizio veterinario,previsto dall’articolo 4, sono statesollevate obiezioni dal Comitatoper la Legislazione: l’On. VincenzoSiniscalchi, ha posto rilievi sotto ilprofilo della chiarezza e della pro-prietà dell’articolo 4, comma 1 cheprevede che “in caso di violazionedelle disposizioni di cui alla pre-sente legge, gli equidi maltrattati otenuti in condizioni ritenute nonidonee ai sensi di legge, sono po-sti sotto osservazione medico-sa-nitaria da parte del servizio veteri-

nario delle aziende sanitarie locali,al fine del ripristino delle normalicondizioni di salute e di benesse-re”. Secondo il Comitato per la Le-gislazione dovrebbe valutarsi l’op-

portunità di chiarire se il soggettocompetente a giudicare non ido-nee alla legge le condizioni di trat-tamento degli equidi sia il servizioveterinario. ■

5ATTUALITÀ

Conflitto di competenze in Parlamento

Senza l’anagrafe nessuna tutela per il cavalloIl progetto di legge per tutelare gli equidi ha perso di vista le sue finalità

laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005

L’anagrafe in Conferenza Stato Regioni

Risale all’ottobre del 2004 l’annuncio in Parlamento del Sottosegretario al Mipaf Pao-lo Scarpa Bonazza Buora sullo stato dell’arte dell’anagrafe equina: “l’articolo 8,

comma 15 della legge del 1° agosto 2003, n. 200 - ha detto- affida all’UNIRE la gestione del-l’intera anagrafe equina, le cui linee guida sono attualmente all’esame della Conferenza per-manente per i rapporti tra Stato-Regioni”. È lì sono rimaste. Il citato articolo 15 recita: Sulla ba-se delle linee guida e dei principi stabiliti dal Ministro delle politiche agricole e forestali, l’UNI-RE organizza e gestisce l’anagrafe equina nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazio-nale (SIAN) di cui all’articolo 15 del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173, articolandola per

razza, tipologia d’uso e diffusione territoriale. L’UNIRE si avvale anche dell’AIA, attraverso le sue strutture provin-ciali (APA), per raccogliere i dati e tenerli aggiornati mediante un monitoraggio costante”. Nel novembre dell’anno scorso, il Sottosegretario alla Salute, Sen Cesare Cursi ha convocato un tavolo tecnicosulle problematiche del settore-equini, esprimendo l’intenzione di renderlo permanente. Gli argomenti sul tavo-lo sono l’anagrafe equina, il benessere animale, il farmaco nel trattamento dei cavalli da carne e le sostanze at-tive nel cavallo sportivo. Sul farmaco è stato creato un sotto-gruppo ad hoc che si occuperà anche del caval-lo sportivo del quale fa parte il dott. Sandro Barbacini, Consigliere ANMVI (foto), che ha messo a disposizionedel Ministero il Prontuario terapeutico già realizzato dalla SIVE e in corso di aggiornamento. L’obiettivo del Sot-tosegretario Cursi è quello di rendere operativa l’anagrafe entro l’ottobre del 2005 pena l’equiparazione in se-de comunitaria del cavallo alla categoria del cavallo da carne, con conseguenze sul piano dell’identificazione(il microchip è previsto solo per il cavallo sportivo-da compagnia) e sull’utilizzo del farmaco. Nelle previsioni al-lo studio del Ministero della Salute, il puledro iscritto all’anagrafe fin dall’inizio come cavallo sportivo non potràmai figurare negli elenchi del cavallo da carne e quindi non potrà entrare nel circuito del consumo alimentare.Sarà invece consentito il passaggio inverso, in base al quale un cavallo da reddito potrà essere destinato a fi-nalità sportive e d’affezione. Nel corso della seconda riunione del Tavolo, presso l’Ufficio Farmaco della Dire-zione Generale della Sanità Veterinaria è stata approntata la lista dei farmaci ritenuti essenziali per la terapiadel cavallo e quindi ammessi alla somministrazione anche nel cavallo da reddito. La lista predisposta (circa 80-90 sostanze farmaceutiche) prende le mosse da criteri generali d’elencazione proposti dall’Unione Europea, suiquali è stato chiesto agli Stati membri di intervenire con opportuni adattamenti basati sulle esigenze terapeuti-che nazionali. “Si tratta - spiega Barbacini - di consentire l’utilizzo di medicinali indispensabili per la cura delcavallo da carne, dei quali però non si conoscono i tempi residuali (MRL); per questo viene proposto un perio-do di sei mesi prima del quale non sarà possibile destinare l’animale al consumo alimentare”. La questione delfarmaco assume rilievo alla luce della suddivisione del cavallo in due categorie distinte, da compagnia e dacarne, con evidenti ripercussioni sul trattamento dell’animale destinato al consumo alimentare umano. Le listeproposte degli Stati comunitari saranno nel giro di qualche mese vagliate da Bruxelles al fine di redigere unalista europea di farmaci essenziali.

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In riferimento alla possibilità,per due veterinari liberi pro-fessionisti, di costituire una

società di persone per la gestio-ne di una clinica veterinaria, vainnanzitutto precisato che nellesocietà di persone sono in primopiano l’iniziativa e la capacità deisingoli (si parla di intuito persona-le che dominerebbe questo tipodi società), laddove nelle societàdi capitali è il patrimonio socialel’elemento su cui i terzi ripongonola loro garanzia, apparendo deltutto indifferenti le persone deisingoli soci.È inoltre opportuno sottolineareche nel nostro ordinamento nonesiste una norma che stabiliscauna incompatibilità tra la liberaprofessione e la qualità di socioin generale (non esiste nemmenouna norma che vieti espressa-mente al veterinario libero profes-sionista iscritto nell’apposito albodi esercitare un’attività commer-ciale in forma societaria, contra-riamente a quanto accade per al-tre professioni, come, ad esem-pio, quella dell’avvocato).Ciò detto, dobbiamo osservareche l’art. 2 L. 23.11.1939 N°1815(abrogato con L. N°276/1997, sul-la quale torneremo) vietava l’eser-cizio in forma societaria delle atti-vità di consulenza e assistenzatecnica, e tale divieto è semprestato applicato alle professioni“protette”, ovvero alle professioni ilcui esercizio è consentito sola-mente ai soggetti iscritti in apposi-ti albi o elenchi (art. 2229 c.c.),anche con riferimento alle profes-sioni sanitarie, seppure questenon fossero state espressamen-te menzionate nell’art. 2) L.1815/39, tra quelle a cui dovevaestendersi il divieto ivi previstoa proposito di costituzione disocietà professionali.La ratio di tale divieto (applicatocostantemente tanto dalla Cortedi Cassazione quanto dalle cortidi merito, ovvero Tribunali e Cortid’Appello) è da ricercare innanzi-tutto nel carattere personale dellaprestazione posta in essere dalprofessionista (non dimentichia-mo che l’esercizio delle profes-sioni intellettuali, e dunque anchedella professione veterinaria, sibasa sull’incarico fiduciario - in-

tuitus personae - conferito dalcliente), carattere che può esserecompromesso dallo strumentosocietario, per i seguenti motivi:- nelle società la prestazione èimputabile in via diretta alla so-cietà medesima, e non ai profes-sionisti che alla stessa faccianocapo;- nelle società c’è conseguente-mente il rischio che, in caso di col-pa professionale di uno dei soci,la colpa del singolo professionistasi frantumi, finendo per slittare nel-la responsabilità d’impresa;- la società di capitali, in partico-lare, può compromettere l’indi-pendenza del professionista, ilquale potrebbe essere controllatodai soggetti (diversi dai profes-sionisti stessi) che apportino ilcapitale, detenendone la mag-gioranza.L’art. 24 della L. 7.8.1997 N°276(cd. legge Bersani), ha abrogatol’art. 2 L. 23.11.1939 N°1815 (edunque il divieto contenuto in ta-le norma), senza tuttavia introdur-re una disposizione che espres-samente consenta la costituzionedelle società per l’esercizio in co-mune delle attività professionali“protette”.La legge Bersani ha inoltre affida-to ad un regolamento intermini-steriale il compito di fissare i re-quisiti per l’esercizio dell’attivitàprofessionale, regolamento chetuttavia il Consiglio di Stato (con ipareri N°35/1998 e N°97/1998)ha ritenuto strumento normativoinadeguato, in quanto non in gra-do di modificare l’attuale sistemalegislativo e costituzionale, costi-tuito rispettivamente dalle normedel codice civile in tema di so-cietà commerciali (artt.2247 ss.c.c.) e di esercizio delle profes-sioni intellettuali (in primis il cit.art.2229 c.c.), e dall’art 33 com-ma 5 della Costituzione, il qualeprescrive un esame di Stato perl’abilitazione all’esercizio profes-sionale, dovendosi fare riferimen-to altresì all’art.1 L. 23.11.1939N°1815 (tuttora in vigore), il qualeindica il titolo di abilitazione pro-fessionale come requisito per l’e-sercizio delle attività da esso di-sciplinate.All’indomani della L. N°276/1997, dunque, ci troviamo

nella seguente situazione: è statosì caducato il divieto di cui al-l’art.2 L. N°1815/1939, ma - altempo stesso - non è (ancora)stata emanata una norma cheespressamente permetta le so-cietà professionali, e non puònemmeno farsi riferimento al re-golamento interministeriale desti-nato, secondo la Legge Bersani,a fissare i requisiti dell’eserciziodelle attività professionali, ma“bocciato” dal Consiglio di Stato.Di conseguenza - benché una re-cente giurisprudenza di merito(precisamente il Tribunale di Mila-no) si sia manifestata favorevoleall’esercizio della professionenella forma della società sempli-ce (ovvero la forma più agile del-le società di persone) - in assen-za di una normativa che individuie fissi i criteri e le regole per unalegittima costituzione delle so-cietà professionali, si deve affer-mare che il divieto, contenuto nelpur abrogato art.2 L. 1815/1939,dispieghi ancora oggi i suoi effet-ti giuridici. Per tale ragione deve ribadirsiche non possono costituirsi nésocietà di persone (s.s., s.a.s.,s.n.c.), né società di capitali(s.a.a., s.r.l., s.p.a.), né societàcooperative il cui oggetto sociale(la cui attività) sia l’esercizio dellalibera professione veterinaria, ov-vero che abbiano come scopol’offerta dell’opera propria del/deiprofessionisti.In riferimento allo specifico requi-sito in esame, tuttavia, va eviden-ziato che nella realtà si assistesempre più frequentemente allacostituzione di società, anchedi capitali, i cui soci sono vete-rinari, la cui sede legale è an-che una clinica veterinaria neicui locali i soci veterinari eser-citano la libera professione.Ebbene, la costituzione di talisocietà è legittima se ed inquanto si tratti di una società dipersone o di capitali i cui soci,pur se veterinari, non si sonoassociati con lo scopo di forni-re la loro attività professionalema con lo scopo di realizzare ogestire i mezzi strumentali per l’e-sercizio dell’attività professionale,e dunque con lo scopo di forni-re la prestazione di servizi chetrascendono l’oggetto delleprofessioni protette.Oltre a ciò occorre che tra il sog-getto giuridico società e il profes-sionista intercorra un chiaro rap-porto contrattuale, in grado di ga-rantire che la professione intellet-tuale venga svolta nel rispetto delprincipio dell’intuitus personae edell’imputazione, al soggetto fisi-co iscritto negli appositi albi oelenchi, della responsabilità pro-fessionale nel rapporto con iclienti (cfr. Corte di CassazioneSent. del 13.5.1992 N° 5656,Sent. del 13.7.1993 N° 7738 eSent. del 5.3.2001 N° 3143).

Invito, pertanto, i veterinari cheintendono costituire società dimezzi, al fine di svolgere attivitàparallele o connesse all’eserci-zio della loro professione, al ri-spetto del principio secondo cuitra società e professionista deveessere stipulato un contratto incui, alle posizioni soggettivedella società e a quelle del vete-rinario siano chiaramente ricon-ducibili compiti e funzioni tra lo-ro diversificate, nonché al ri-spetto del principio fissato nel-l’art. 52 comma 2° del codicedeontologico.In tale articolo è sancito il divieto

per il medico veterinario di “par-tecipare ad imprese industriali,commerciali o di altra natura, chepossano limitare la sua indipen-denza professionale”.Per non incorrere nella violazionedella predetta norma deontologi-ca risulterà alquanto utile unacorretta stesura dello statuto incui andranno esposti con chia-rezza gli scopi della costituendasocietà di mezzi e/o di servizi inmodo tale da rendere evidentecome tra questi non ve ne sianodi idonei a limitare l’esercizio inscienza e coscienza della pro-fessione veterinaria. ■

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Libera professione e società di persone, quali incompatibilità?

laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005RUBRICA LEGALE

di Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

Conigli, certificazioninell’allevamento di famiglia

Il veterinario può eseguire le certificazioni circa le vaccinazioni e lostato sanitario dei conigli selvatici da ripopolamento allevati nell’a-zienda della quale è proprietaria la famiglia del veterinario stesso?Le certificazioni sono necessarie al momento della movimentazionee consegna degli animali.Le certificazioni relative ai conigli sono disciplinate nel nostro ordina-mento essenzialmente in riferimento alle carni dei suddetti animali e li-mitatamente agli scambi intracomunitari (ovvero tra i Paesi membri del-l’Unione Europea) delle carni medesime. Così, il D. Lgs. 30.1.1993 N° 28 (Attuazione delle direttive 89/662/CEE e90/425/CEE, relative ai controlli veterinari e zootecnici di taluni animali vi-vi e su prodotti di origine animale applicabili negli scambi intracomuni-tari) disciplina i controlli veterinari applicabili agli scambi intracomunitari“dei prodotti e degli animali di cui agli allegati A e B”.I controlli sugli animali di cui all’Allegato A (Parte I e II) riguardano ani-mali riproduttori della specie bovina, suina, ovina e caprina, nonchéequidi e pollame; nell’Allegato B, le direttive comunitarie cui il suddettodecreto legislativo dà attuazione si occupano, nella Parte I, delle carni diconiglio, ricomprese - insieme alle carni di selvaggina, al miele, ed altro- tra i “prodotti che non formano oggetto di armonizzazione comunitaria,ma i cui scambi sarebbero soggetti ai controlli previsti dalla presente di-rettiva”; nella parte II dell’Allegato B, le suddette direttive comunitarie in-dicano i conigli domestici quali animali che - insieme ad ovini e caprini -“non formano oggetto di armonizzazione [comunitaria], ma i cui scambisaranno soggetti ai controlli previsti dalla presente direttiva”.Possiamo dunque affermare che la normativa illustrata si applica agliscambi intracomunitari delle carni di coniglio, oltre che agli scambi in-tracomunitari di conigli domestici.Analogo campo di applicazione ha il successivo DM 19.6.2000 N°303(Regolamento di attuazione della direttiva 96/93/CE relativa alla certifi-cazione di animali e di prodotti di origine animale), il quale stabilisce: al-l’art.1, che “la certificazione prevista dalla normativa comunitaria di cuiagli allegati al D. Lgs. 30.1.1993 N° 28 e successive modifiche (ovverola certificazione relativa ai controlli sugli animali sopra indicati, n.d.r.) de-ve essere rilasciata da un veterinario ufficiale o da un veterinario liberoprofessionista autorizzato dall’autorità competente, nel caso in cui i prov-vedimenti di attuazione delle direttive di cui agli allegati al predetto D.Lgs. 30.1.1993 N° 28 prevedono tale facoltà”; all’art.2 che “Le aziendesanitarie locali provvedono ad accertare che i veterinari che rilasciano lacertificazione: a) abbiano un’effettiva conoscenza delle normative gene-rali riferibili alle certificazioni di animali e dei prodotti, del contenuto spe-cifico di ogni certificato da rilasciare, delle relative modalità di compila-zione nonché delle indagini, prove ed esami da eseguire prima della cer-tificazione; b) siano imparziali e non abbiano interessi commerciali diret-ti, sia generali, con riguardo alle aziende o agli stabilimenti di provenien-za, che particolari in relazione agli animali o prodotti da certificare”.Nel caso in esame, ove si parla di certificazioni - circa le vaccinazioni elo stato sanitario dei conigli selvatici da ripopolamento - “necessarie almomento della movimentazione e consegna degli animali”, il veterinariopuò effettuare le suddette certificazioni, purché il medesimo accerti:1) che le certificazioni in parola non rientrano tra quelle previste per gliscambi intracomunitari di carni di coniglio, quali certificazioni che posso-no essere rilasciate solo dai veterinari ufficiali (o autorizzati) imparziali, co-me meglio precisato dall’art. 2 DM 19.6.2000 N°303, sopra riportato;2) che per i conigli selvatici da ripopolamento possa e debba escluder-si la qualificazione di conigli domestici.

VACANZE ESTIVE: CHIUSURA UFFICI

Si informa che gli uffici ANMVI, AIVEMP, EV, FSA,SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE rimarrannochiusi da lunedì 8 Agosto a venerdì 19 Agosto.

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ranea presenza sul canale distri-butivo di prodotti con materiali diconfezionamento vecchi e nuovi. IlDecreto nasce con l’obiettivo diarmonizzare la situazione italianaalle normative europee in materiadi tutela della salute del consuma-tore, si applica ai medicinali vete-rinari autorizzati o immessi in com-mercio prima del 1° gennaio 2000,destinati alle specie animali pro-duttrici di alimenti per il consumoumano e concentra l’attenzione

La Direzione Generale dellaSanità Veterinaria ha dira-mato una ulteriore circolare

esplicativa sulla revisione dei me-dicinali veterinari, in base a quan-to disposto dal DM 4 marzo 2005.In particolare, la Direzione ha in-viato alle autorità e agli operatoridel settore un documento recantestudi di cinetica residuale sui me-dicinali veterinari prefabbricati esulle premiscele medicate. Il do-cumento - elaborato, valutato edapprovato sentita la CommissioneConsultiva per il Farmaco Veteri-nario- contiene linee di indirizzotecnico. Per farmaci veterinariprefabbricati e premiscele, qualo-ra i titolari delle AIC lo volessero,sono possibili accorpamenti se“contenenti lo stesso principio at-tivo pur con eccipienti diversi”.Tutti gli studi di deplezione resi-duale dovranno essere condottialla posologia più elevata traquelle autorizzate per ogni speciebersaglio per i diversi prodotti ac-corpati. Gli accorpamenti indivi-duati dovranno essere preventiva-mente autorizzati dall’Ufficio XIdella Direzione Generale di SanitàVeterinaria. Il testo completo dellacircolare è disponibile al sitowww.anmvioggi.it

Tempi di sospensione, AISAinformaL’Associazione nazionale Indu-stria Salute Animale che fa partedi Federchimica, ha attivato unacampagna informativa nei con-fronti dei Medici Veterinari circaalcuni aspetti contenuti del De-creto “Revisione dei medicinaliper uso veterinario” (GU n. 113 -17.05.05) che richiedono maggiorattenzione. Si prevede un lasso di tempo nelquale sarà possibile la contempo-

sugli studi di deplezione residualee i conseguenti tempi di sospen-sione. Dal Decreto viene inoltrestabilito che le aziende farmaceu-tiche dovranno presentare studi di“deplezione residuale” aggiornatisecondo le Linee Guida comunita-rie o applicare Tempi di Sospen-sione Cautelativi stabiliti dal Mini-stero. Il Decreto prevede, ai finidella sua applicazione, una tempi-stica estremamente serrata a par-tire dalla data della sua pubblica-

zione e che va interpretata comesegue: entro 60 giorni il Ministeropubblicherà in Gazzetta l’elencocompleto dei prodotti che assu-mono i nuovi Tempi di Sospensio-ne; entro 75 giorni, ovvero 15 gior-ni dopo la pubblicazione deglielenchi, i Medici Veterinari saran-no chiamati ad applicare dettinuovi Tempi di Sospensione; entro6 mesi le aziende garantiranno l’u-scita dal canale commerciale(grossisti e farmacie) dei prodotti

riportanti il vecchio materiale diconfezionamento. Aisa invita pertanto tutti gli ope-ratori a porre la massima atten-zione al rispetto dei nuovi Tempidi Sospensione da applicare, co-si come riportato nella GazzettaUfficiale. Nelle prossime settimane il sito diAISA (http://aisa.federchimica.it)pubblicherà la lista completa deimedicinali per uso veterinario aisensi del D.M. - 4 marzo 2005. ■

7

Prefabbricati e premiscele per alimenti medicamentosi: studi di cinetica residuale

laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005

Terapia deldolore in AIFA

È stato istituitopresso l’Agen-zia Italiana delFarmaco (AI-FA) il gruppodi lavoro sullaterapia del do-

lore. Nello Martini, direttore ge-nerale dell’Agenzia ha ritenuto“necessario istituire un apposi-to gruppo di lavoro con lo spe-cifico compito di definire unprogramma di formazione a di-stanza in materia di terapia deldolore”. Il gruppo è stato istitui-to con specifico provvedimentoil 6 luglio scorso, durerà in cari-ca un anno e si avvarrà di 16componenti coordinati daOscar Corli e Mario Falconi, ri-spettivamente Responsabiledell’Unità operativa di cure pal-liative dell’Ospedale VittoreBuzzi e Segretario generaledella FIMMG. Unico componente medico ve-terinario del Gruppo il Segreta-rio Generale della FNOVI, AldoVezzoni.

OSSERVATORIO FARMACO

a cura di Aldo Vezzoni

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 27

La commissione Sanità delConsiglio regionale delPiemonte ha approvato

all'unanimità il disegno di leggepresentato dall'assessore MarioValpreda, con cui vengono snel-liti e ammodernati la struttura or-ganizzativa e il funzionamentodell'Istituto, impegnato nella ri-

cerca e nell'assistenza ai serviziveterinari e ai privati nei campidella tutela della sanità umana eanimale, della qualità dei prodot-ti di origine animale e dell'igienedelle produzioni zootecniche.L'Istituto Zooprofilattico del Pie-monte, Liguria e Valle d'Aostasarà dotato quindi di un nuovo

ordinamento, grazie al qualel'ente di via Bologna potrà esse-re gestito - come le aziende sa-nitarie - da un direttore generale,coadiuvato da un direttore sani-tario-veterinario e da uno ammi-nistrativo. Tra le innovazioni piùsignificative introdotte dal prov-vedimento figurano appunto l'i-

stituzione della figura del diretto-re generale, l'alleggerimento delconsiglio di amministrazione daquindici a cinque membri (di cuidue nominati dalla Regione Pie-monte) e l'introduzione di stru-menti moderni di gestione eco-nomico-finanziaria e patrimonia-le. Inoltre, le tre Regioni cui fa

capo l'Istituto potranno svolgereun ruolo essenziale d’indirizzonelle attività dell'ente, in modoche si raccordino con le esigen-ze della programmazione sanita-ria regionale.Il provvedimento è frutto di unaccordo siglato nel 2001 tra letre amministrazioni regionali. Ma,mentre le ultime due avevano im-mediatamente provveduto a re-cepirne i contenuti in una legge,il Piemonte - nonostante la suapreponderanza di interessi nell'I-stituto, che non a caso ha sedeproprio a Torino - non era riusci-to fino a questo momento a farealtrettanto.Soddisfatto quindi per l'esito delvoto l'Assessore Valpreda. "Conquesto provvedimento - ha di-chiarato - può finalmente partireuna riorganizzazione funzionaledell'ente che potrà migliorare eampliare l'attività diagnostica,rafforzando nel contempo il set-tore della ricerca scientifica ap-plicata. Non dimentichiamo che l'Istitutodi Torino ospita il Centro nazio-nale di riferimento per la dia-gnosi della BSE, il famigeratomorbo della ‘vacca pazza’ chenegli anni scorsi ha rappresen-tato motivo di grande allarme.Nei programmi di sviluppo sidovrà inoltre prevedere anche ilpotenziamento di alcune sezioniperiferiche, come quella di Cu-neo, oggi inadeguata a soste-nere la grande massa di richie-ste che provengono dalla piùimportante provincia zootecnicad'Italia". Resta ora da affrontareil passaggio in Consiglio regio-nale. ■

8

Nuova organizzazione per l'Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta

L’ente sarà gestito da un direttore generale coadiuvato da un direttore sanitario-veterinario e da uno amministrativo

laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005INFO REGIONI

PIEMONTE

Razionalizzazioni in Sanità

Dopo la riduzione dei diret-tori generali, la riorga-

nizzazione della Regione Piemontepotrebbe prevedere la riduzionedel numero delle Asl e dei direttori.Lo ha ribadito lo scorso 12 luglio lapresidente della Giunta, MercedesBresso, nel corso di un incontrocon Cgil, Cisl e Uil su sanità, assi-stenza ed enti locali. Ai sindacati lapresidente del Piemonte ha ribadi-to che è allo studio una prima deli-bera incentrata sulla riduzione deidirettori generali “che sono in so-prannumero rispetto alle esigenzedell’Ente” e che, analogamente,“con il prossimo piano sanitario èprevista la riduzione del numero diAsl e direttori”. (Adnkronos Salute)

MOLISE

Velardi alla Sanità

I l presidente del Molise, Miche-le Iorio (Fi), ha assegnato le

deleghe a tre nuovi assessori, tuttidell’Udc. Luigi Velardi sarà il titola-re della delega alla Sanità.

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 27

Si è concluso il 17 luglio, ilprimo ciclo di lezioni“cremonesi” del Master

di secondo livello in Clinica delleMalattie Comportamentali del Ca-ne e del Gatto organizzato dallaFacoltà di Torino e da SCIVAC. Un Master Universitario, titolo rico-nosciuto, che si propone di fornireun’adeguata preparazione cultu-rale e tecnica per i laureati in Me-dicina Veterinaria che intendanointraprendere attività sia di ricerca,sia professionale in questo setto-re. Le lezioni di luglio, per com-plessivi 4 Crediti Formativi Univer-sitari, riguardano la Farmacologiadei disturbi comportamentali deipiccoli animali e vedono come re-latori la Dr.ssa Paola Badino ed ilProf. Giovanni Re, docenti di Far-macologia e Tossicologia Veteri-naria della Facoltà di Torino. Il Pro-fessor Re del Comitato Scientificodel Master ha sottolineato che perla prima volta grazie alla collabo-razione tra mondo professionale el’università è stato possibile realiz-zare un percorso formativo univer-sitario che darà “agli studenti delmaster un titolo che può essere ri-lasciato solo dall’Università e chepotrà legalmente essere speso incampo professionale”. Il master èorganizzato in 60 Crediti Formativi,da 25 ore ciascuno e composti diuna parte di lezioni teoriche e pra-tiche e di attività di apprendimen-to dello studente. Il percorso for-mativo è spalmato nel corso di unanno e mezzo circa al fine nonconcentrare troppo le lezioni e fa-cilitare la frequenza dei colleghi li-bero professionisti iscritti. Le atti-vità didattiche si svolgono in partepresso la Facoltà di Medicina Ve-terinaria di Torino ed in parte pres-so le strutture di Palazzo Trecchi aCremona. I docenti sono stati re-clutati, laddove esistevano com-petenze, tra i docenti universitarie i colleghi libero professionisti dicomprovata esperienza nell’am-bito della medicina comporta-mentale.

Prof. Re qual è il significato diquesto master?Il master è il frutto di una interes-sante collaborazione tra l’Univer-sità e la SCIVAC che ha gettato ilseme ed ha trovato terreno fertilein ambiente accademico per que-sta esperienza didattica. I veteri-

nari libero professionisti che ope-rano nella clinica degli animali,sentivano la necessità di attingereinformazioni di elevata qualifica-zione nell’ambito delle disciplineconcernenti le alterazioni compor-tamentali degli animali di interes-se veterinario e da questo biso-gno è nata l’idea del master.

In base a quanto emerge dallesue parole pare possibile la col-laborazione a fini formativi tra ilmondo professionale e l’acca-demia.Premesso che non è la prima vol-ta che attività formative vengonoofferte in collaborazione tra asso-ciazioni di veterinari ed il mondoaccademico, mi pare opportunosottolineare che si tratta della pri-ma volta che tale collaborazioneporta ad un percorso formativouniversitario. Mi spiego meglio, glistudenti del master stanno fre-quentando un corso che darà loroun titolo che può essere rilasciatosolo dall’Università e che potrà le-galmente essere speso in campoprofessionale. Tuttavia non si trat-ta solo di un titolo, ma della for-mazione di veri e propri specialistiche dal nostro punto di vista sa-ranno un riferimento per i colleghiche si troveranno ad affrontareproblematiche cliniche in campocomportamentale. Trovo di fonda-mentale importanza la creazionedi tali figure professionali, inquanto le discipline comporta-mentali sfociano in vari ambiti inquanto si tratta di una scienzache si basa su principi che riguar-dano ad esempio la fisiologia, l’e-

tologia, la farmacologia, la neuro-logia, la zooantropologia, la clini-ca, la medicina legale e forse nedimentico altre ugualmente im-portanti. Da questo punto di vistavorrei rimarcare che il veterinarionecessita di preparazione specia-listica in un campo, la clinicacomportamentale degli animaliche consideriamo di stretta perti-nenza veterinaria.Per quanto riguarda la collaborazio-ne tra mondo professionale, nellafattispecie la SISCA e mondo acca-demico, la Facoltà di Torino, devodire che facendo parte del comita-to scientifico del master ho trovatola più ampia disponibilità a lavorareper organizzare il percorso formati-vo ed ora che le lezioni sono co-minciate direi che anche lo svolgi-mento si basa su un reciproco sfor-zo che sta dando i suoi frutti. Tra l’al-tro, in veste di primo docente delMaster ospitato presso le strutturedi Cremona devo sottolineare chetutto si è svolto nel migliore dei mo-di dal punto di vista logistico ed or-

ganizzativo. Proprio ieri si è svoltaqui a Cremona presente il Dr. Fran-co Fassola, docente del master emembro del comitato scientifico, laprima verifica scritta sugli argomen-ti trattati nella prima parte del per-corso formativo e brillantemente su-perata da tutti gli studenti. Questo ciha dato grande soddisfazione inquanto denota una applicazione daparte degli studenti nell’acquisire lenozioni di base fin qui esposte daidocenti.

A questo proposito ci può chia-rire brevemente come è orga-nizzato il master?Il master è organizzato come tuttii master universitari in 60 CreditiFormativi, da 25 ore ciascuno ecomposti di una parte di lezioniteoriche e pratiche e di attività diapprendimento dello studente. Ilpercorso formativo è spalmato nelcorso di un anno e mezzo circa alfine non concentrare troppo le le-zioni e facilitare la frequenza deicolleghi libero professionisti iscrit-

ti. Le attività didattiche si svolgo-no in parte presso la Facoltà diMedicina Veterinaria di Torino edin parte presso le strutture di Pa-lazzo Trecchi a Cremona. I docen-ti sono stati reclutati, laddove esi-stevano competenze, tra i docen-ti universitari e i colleghi liberoprofessionisti di comprovataesperienza nell’ambito della me-dicina comportamentale. Sonostati anche invitati docenti stranie-ri universitari e non che da annisono un punto di riferimento inquesto campo. All’interno del per-corso formativo è prevista ancheun’attività di tirocinio pratico dasvolgersi presso l’Ospedale Di-dattico della Facoltà di Torino, do-ve è attivo un consultorio di Medi-cina Comportamentale gestito dalProf Marzio Panichi, coordinatoredel master, in collaborazione conla Dr.ssa Maria Cristina Osellaspecialista arruolata a contratto,oppure presso qualificate struttu-re pubbliche e private italiane estraniere.

A suo modo di vedere l’iniziati-va basata sulla collaborazioneProfessione-Università potràtrovare un seguito?La strada da percorrere è ancoralunga, dobbiamo affrontare anco-ra un anno di lezioni, in autunnoaltri cicli saranno tenuti a Cremo-na, spero che a fronte di un risul-tato complessivamente positivol’esperienza che stiamo effettuan-do possa essere solo l’inizio e tro-vi ulteriori opportunità di sviluppoanche in altri campi delle discipli-ne veterinarie. ■

13

Concluso il primo ciclo didattico al Centro Studi SCIVAC

A Cremona il Master in clinica delle malattie comportamentaliIl Prof. Re: intesa tra accademia e mondo professionale, tutto si è svolto nel migliore dei modi

laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005

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DALLE ASSOCIAZIONI

La Dr.ssa Paola Badino ed il Prof. Giovanni Re, relatori del corso.

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 27

Èpubblicato sulla GazzettaUfficiale n.159 dell’ 11 lu-glio il decreto ministeria-

le con cui il Ministero dell’Istru-zione ha fissato il numero dei po-sti disponibili a livello nazionaleper le immatricolazioni ai corsi dilaurea specialistica in medicinaveterinaria per l’anno accademi-co 2005/2006. Il decreto del 1 lu-

glio 2005 fa riferimento, oltre cheall’offerta potenziale formativadeliberata dagli organi accade-mici, ad una nota del 17 marzo2005 con la quale il Ministerodella salute, in occasione dellaannuale programmazione degliaccessi ai corsi di laurea del set-tore sanitario, suggeriva di dareavvio ad una riduzione del nume-

ro delle immatricolazioni per ilcorso di laurea specialistica inquestione; a fronte della quale ilDicastero dell’Istruzione argo-menta di “non trascurare neppu-re lo spazio europeo dell’istruzio-ne superiore e la mobilità deiprofessionisti”. Il numero dei po-sti disponibili a livello nazionaleper le immatricolazioni ai corsi di

laurea specialistica in medicinaveterinaria afferente alla classe47/S è determinato in 1512. Nellospecifico sono: 1415 i posti de-stinati agli studenti comunitari enon comunitari residenti in Italiaripartiti fra le 14 università e 97 iposti per gli studenti stranieri re-sidenti all’estero. Nella tabella afianco è indicato il numero dei

posti disponibili ripartito fra i 14atenei. ■

14

Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria: 1415 posti per l’a.a. 2005/2006 Il decreto sulla G.U. del 11 luglio 2005

laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005LEGGI IN GAZZETTA

Determinazione delnumero dei posti

disponibili per l'accessocorso di laurea

specialistica in MedicinaVeterinaria - Classe 47/S

anno accademico 2005-2006

Università Comunitari e non

comunitari residenti in Italia

Bari 135

Bologna 150

Camerino 80

Catanzaro 25

Messina 100

Milano 190

Napoli "Federico II" 130

Padova 74

Parma 81

Perugia 95

Pisa 100

Sassari 45

Teramo 90

Torino 120

Totale 1.415

GAZZETTA UFFICIALE

Serie Generale n. 158 del 9 Luglio2005Ministero Della Salute - Ordinanza 5Luglio 2005. Divieto dell’uso del collare elettrico edi altro analogo strumento sui cani.

Serie Generale n. 162 del 14 Luglio 2005Comunicato concernente l'approva-zione della delibera n. 34 adottata indata 26 febbraio 2005 dall'Onaosi. Con ministeriale n. 24/0003234/OSI-L-17 del 20 giugno 2005 è stata ap-provata, di concerto con il Ministerodell'economia e delle finanze, la de-libera n. 34 adottata dalla Giuntaesecutiva dell'Onaosi in data 26 feb-braio 2005, concernente la discipli-na dei soggetti disabili.

Serie Generale n. 162 del 14 Luglio 2005Comunicato concernente l'approva-zione della delibera n. 57 adottata indata 19 settembre 2004 dall'Onaosi.Con ministeriale n. 24/0003108/OSI-L-11 del 16 giugno 2005 è stata ap-provata, di concerto con il Ministerodell'economia e delle finanze, la de-libera n. 57 adottata dal Consiglio diamministrazione dell'Onaosi in data19 settembre 2004, con la qualevengono definiti i criteri per l'ammis-sione alle prestazioni di iscritti ricom-presi in specifiche casistiche, rima-ste in sospeso, nella fase di passag-gio al quadro normativo conseguen-te alla legge n. 289/2000.

LEGGI IN GAZZETTA

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 27

Idati scientifici del team inter-nazionale di esperti che harecentemente visitato il Viet-

nam mostrano che fortunatamen-te non ci sono evidenze di unamutazione significativa del virusdell’influenza aviare né che il pa-togeno sia ampiamente diffuso tragli uomini, come si riteneva inizial-mente. Tuttavia, nella regione, il

virus è ancora in circolazione tragli uccelli. L’Oie conferma la con-vinzione che sia fondamentale eli-minare il virus alla sua fonte ani-male, enfatizzando la priorità del-la salute animale nella prevenzio-ne e nella gestione delle crisi. Più

sforzi e risorse devono essere di-retti al contenimento del virus tragli animali delle regioni rurali. Unaparte minima delle risorse che so-no state legittimamente riservatedai diversi paesi alla prevenzionedella pandemia umana (farmaci

antivirali e vaccini) potrebbe es-sere sufficiente per finanziareazioni concrete a livello locale pereliminare il virus dagli animali. Sidovrebbero fornire ai servizi vete-rinari nazionali dell’intera regioneuna organizzazione efficace e le

infrastrutture e risorse pubblicheappropriate per la diagnosi pre-coce e la risposta rapida alle epi-demie animali, oltre ai mezzi pereffettuare e controllare la vaccina-zione degli uccelli, quando ne-cessaria. ■

15

Influenza aviare: più attenzione al problema animaleUna esigua parte delle risorse dedicate alla prevenzione della pandemia umana potrebbe essere sufficientea eliminare il virus dagli animali

laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Le notizie di Vet Journal sonoconsultabili on line

all'indirizzohttp://www.evsrl.it/vet.journal/

• Notizie scientifiche• Archivio bibliografico

• Servizio Cytovet

di Maria Grazia Monzeglio

West Nile virus:sieropositività

del cane e del gatto

Uno studio ha stimato iltasso d’infezione da West

Nile virus (WNV) del cane e delgatto, ha valutato le variabiliambientali correlate alla siero-positività di queste specie e haindagato se i pet debbano es-sere considerati come possibilisentinelle per l’infezione WNV equindi per una potenziale espo-sizione umana. È stata condottaun’indagine sierologica su 442cani e 138 gatti, testando la sie-ropositività al WNV dei campio-ni di siero mediante test PRNT(plaque reduction neutralizationtest). Sono risultati positivi 116cani (26%) e 13 gatti (9%). Laprobabilità di sieropositività neicani domestici che vivevano so-lo all’esterno era quasi 19 voltesuperiore a quella dei cani do-mestici che vivevano solo all’in-terno, e quasi doppia nei canirandagi rispetto ai cani dome-stici. I cani domestici non sotto-posti alla profilassi per la filario-si cardiopolmonare avevanouna probabilità 2,5 volte supe-riore di essere positivi agli anti-corpi contro il WNV rispetto aquelli sottoposti alla profilassi.In conclusione, la sieropositivitàera superiore nei cani domesticiche vivevano all’esterno rispettoa quelli che vivevano all’interno.Sono auspicabili ulteriori indagi-ni circa il potenziale utilizzo deicani randagi come indicatorisentinella dell’infezione WNV edel potenziale rischio di esposi-zione umana.

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 27

Dove sono i pro?Dopo aver letto l’articolo “Pro eContro della proposta Lion” di Fa-bio Viganò, mi sorge spontanea ladomanda di dove siano i pro. Midomando anche che mestiere fal’estensore di quella proposta dilegge perché penso che sia com-pletamente all’oscuro della situa-zione della veterinaria italiana, delresto messa bene in evidenzadalla rivista e dal presidente Car-

lo Scotti.La ciliegina sulla torta della pro-posta in questione è senza dub-bio l’istituzione di un registro nelquale annotare con dovizia di par-ticolari tutte le fasi delle visite ef-fettuate, trasformando il medicoveterinario in scribacchino, sot-traendogli tempo prezioso all’atti-vità clinica o costringendolo adassumere e stipendiare una se-gretaria, con conseguente aggra-vio dei costi.Ridicola, poi, la proposta di unaserie di analisi obbligatorie, quan-

do è notoria la scarsa propensio-ne dei proprietari italiani al benes-sere sanitario dei propri animali.Ma che scopo ha l’istituzione delsuddetto registro? Un controllo fi-scale, ma allora perché limitarlo aisoli medici veterinari e non esten-derlo a tutte le categorie di liberiprofessionisti?Mi sembra, comunque, che da unpo’ di tempo a questa parte intanti si ingegnino a gravare la no-stra categoria di costi e in pochi sipreoccupano di ampliare i ricavi,creando nuovi spazi ed occasioni

di lavoro.Spero che le associazioni che cirappresentano contrastino aspra-mente le stupidaggini contenutenella proposta di legge in argo-mento.Ringrazio per l’attenzione e porgodistinti saluti.

Giorgio Massi

Caro Collega,ti posso garantire che l’ANMVI si èattivata subito ed abbiamo giàavuto modo di spiegare che è sta-ta sostanzialmente redatta da una

associazione animalista. L’On.Lion è stato molto disponibile e ciha assicurato che non intende inalcun modo legiferare “contro” lanostra professione.Seguiremo comunque con moltaattenzione l’iter della proposta,come facciamo normalmente pertutte le iniziative governative oparlamentari che ci possono an-che in minima parte riguardare,scrivendo ai Ministri e Sottosegre-tari, incontrando i dirigenti dei mi-nisteri, sensibilizzando tutti i com-ponenti delle Commissioni parla-mentari competenti, chiedendoaudizioni, incontrando gli espo-nenti dei partiti, sino ad inviare co-municati stampa ai giornali sui di-versi temi. Non dimentichiamoperò, purtroppo, che mentre lenostre azioni sono sempre vistecome “corporative”, a difesa di uninteresse di categoria, le sollecita-zioni del mondo animalista trova-no ampio consenso in tutte le for-ze politiche. Su questo dobbiamoriflettere. In ogni modo, più che sperare,puoi avere la certezza che l’ANM-VI farà sempre tutto quanto è pos-sibile per difendere il ruolo, lecompetenze e la professionalitàdel Medico Veterinario. Un cordiale saluto.

Carlo Scotti

16 laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005LETTERE AL DIRETTORE

@

È mia personale convinzione che la tesi dell’inutilità della

sperimentazione sugli animalinon sia comprovata, anzi contestata dalla

maggioranza della comunitàscientifica.

On. Fabio Stefano Minoli Rota

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ricercare e pubblicare anche

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ANNUNCI

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 27

17laPROFESSIONE VETERINARIA 27/2005DALLE AZIENDE

▲▲

Basta pronunciare Hill’sper far pensare a mangi-mi per cani e gatti. Tutti i

medici veterinari, e non soloquelli italiani, conoscono benequesta azienda e la qualità deisuoi prodotti risultato di anni dicontinua ricerca e di grande se-rietà produttiva. La sua linea didiete, oggi molto ampliata ecompleta, è ricordata da moltiveterinari, laureati ormai daqualche anno, con grande rico-noscenza perché ha permesso amolti animali, affetti da diversepatologie, una buona condizionedi vita anche per anni. Oggi piùdell’80% dei veterinari consi-glia mangimi secchi ma quan-do la Hill’s è arrivata direttamentesul mercato italiano erano pochiquelli convinti della qualità diquesti prodotti e solo un grossosforzo di informazione sviluppa-to in gran parte in collaborazionecon la SCIVAC ha permesso ilsuperamento di molte diffidenzeespresse dal mondo veterinarioe le resistenze dei proprietari dicani e gatti ancora fortemente ra-dicati ad un’alimentazione casa-linga. Se oggi il mercato deipetfood si è notevolmente am-pliato pur non avendo ancoraraggiunto i livelli di altri paesi eu-ropei lo si deve, di certo, princi-palmente allo sforzo che la SCI-VAC e Hill’s, ed alcune altreaziende, hanno espresso per ag-giornare il medico veterinario edinformare i proprietari di animalida compagnia sull’importanza diuna corretta alimentazione e lavalidità qualitativa e nutrizionaledi questi prodotti. Considerareperò la Hill’s, nel suo rapportocon il mondo veterinario, soltantocome produttore di petfood, sa-rebbe per lo meno riduttivo. Que-sta azienda, forse l’unica multi-nazionale che ha voluto mante-nere la sua distribuzione limita-ta ai veterinari ed ai punti ven-dita specializzati come propriacaratteristica distintiva, è stata,infatti, da sempre partner direttodelle associazioni veterinarie edel mondo universitario propo-nendo e sostenendo programmidi ricerca, progetti formativi,pubblicazioni, servizi scientifici,e non solo, a supporto della ge-stione dei clienti e delle struttureveterinarie, ecc. Pensiamo adesempio al Morris, “Dietetica cli-nica del cane e del gatto”, il li-bro che per molti anni è statol’unico strumento completo diinformazione sugli aspetti ali-mentari e nutrizionali del cane edel gatto, o alle numerose pub-blicazioni che arrivavano dagliUSA, a volte tradotte in italiano,

e che per molti veterinari sonostate strumento essenziale per lapropria formazione o per un con-tinuo aggiornamento. Sono d’al-tra parte più di 500 i veterinariche hanno partecipato ai corsi diPractice Management organiz-zati dalla Hill’s in collaborazionecon la SCIVAC e proprio pochigiorni fa, il 22 e 23 giugno, si ètenuto a Cremona il primo “Cor-so Avanzato” a cui hanno parte-

cipato una trentina di veterinari. Numerosi anche i momenti for-mativi scientifici e di aggiorna-mento che la SCIVAC ha orga-nizzato insieme alla Hill’s e peri quali l’azienda mangimisticanon si è limitata a dare un sup-porto economico ed organizzati-vo, che ha permesso a tutti i ve-terinari una partecipazione gra-tuita o a costi estremamente con-tenuti, ma ha proposto temi e

fornito relatori di livello interna-zionale contribuendo quindi allastessa progettazione dell’evento.Limitandoci al 2005 basti ricor-dare l’incontro organizzato a Cre-mona il 1° maggio con LeoBrunnberg e Carlo Maria Mortel-laro, o quello tenutosi l’8 maggiocon David Williams o quelli giàprevisti per il prossimo autunno aPerugia l’11 settembre con laSharon Center e Marco Caldin ed

Hill’s, non solo petfoodil 27 novembre a Roma conGeorge Lees ed Andrea Zatelli.Non si può certo, quindi, dire chela Hill’s per il medico veterinariosia “solo petfood”: rappresentainfatti un partner attento alla salu-te e alla qualità della vita di canie gatti, che dedica al mondo ve-terinario ed alle sue esigenze dicrescita professionale, tutte lesue risorse con un impegno co-stante nel tempo. ■

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laPROFESSIONE VETERINARIA 27/200518CALENDARIO ATTIVITÀ

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CORSO SCIVAC CORSO TPLO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Attenzione: Date evento modificate. Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC

Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected] MACROREGIONE PRINCIPI DI CARDIOLOGIA IN CLINICA EQUINA - Facoltà di Medicina Veterinaria, NORD OCCIDENTALE SIVE Grugliasco (TO) - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE

Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected] REGIONALE SCIVAC ARGOMENTI DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - Reggio Emilia - Grand Hotel Astoria - EMILIA ROMAGNA Via L. Nobili, 2 - ECM: Richiesto accr. - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria

Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO LA NEUROLOGIA NELL’AMBULATORIO DEL VETERINARIO PRATICO - Città Sant’ Angelo(PE)- Hotel Miramare - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: Richiesto accr. - Per informazioni: MonicaBorghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC MALATTIE EPATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC/AVULP, Perugia -Via Morettini, 19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IL MONITORAGGIO ANESTESIOLOGICO NEI RETTILI E NEGLI UCCELLI - HotelIN COLLABORAZIONE CON SOVEP Campanile - Torino - ECM: Richiesto accr. - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria

Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CARDIOLOGIA II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 -ECM: 18 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVE CORSO BASE DI EMBRYO TRANSFER - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona e SanDaniele Po (CR) - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: ElenaPiccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LA DERMATOLOGIA NELLA PRATICA AMBULATORIALE - Villair di Quart (AO) - AuditoriumVALLE D’AOSTA Comunale - Fraz. Bas Villair ,19 - ECM: Richiesto accr. - Per informazioni: Monica Borghisani -

Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE ANMVI LAZIO LA SICUREZZA DEI LAVORATORI E LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI NELLAPROFESSIONE VETERINARIA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: LaraZava - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE ONCOLOGIA VETERINARIA PRATICA: IL PUNTO DI VISTA DEL CLINICO E QUELLO DEL CON ASVAC CHIRURGO - Jolly Hotel, Cagliari - Circonvallazione Nuova Pirri - ECM: 6 Crediti - Per info:

Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected] SCIVAC / SIDEV INCONTRO SIDEV - DECENNALE SIDEV. DERMATOLOGIA VETERINARIA: COS’È CAMBIATO IN UN

DECENNIO (1995-2005) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accr. - Per info:Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIVAE PROBLEMI GASTROENTERICI DEGLI ANIMALI ESOTICI - “AVIS, Cremona” - Via Massarotti, 65 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi -Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC / SIOVET ARTROSI: CAUSE MECCANISMI E SINTOMI - Hotel Al Mulino, Alessandria - ECM: RichiestoAccreditamento - Per info: Elena Piccioni - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 -E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - PARTE 1: RADIOLOGIA DELL’ADDOME (CORSO BASE)- Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ENDODONZIA DI BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SIVE LO SCARSO RENDIMENTO ATLETICO DEL CAVALLO SPORTIVO - Centro Studi - PalazzoTrecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: ElenaPiccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIMVENCO / SISCA MEDICINE NON CONVENZIONALI E TERAPIA COMPORTAMENTALE: IPOTESI PER UN DIALOGOCLINICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accr. - Per info: ElenaPiccioni - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SCVI INCONTRO SCVI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVACTel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA INTERPRETAZIONE DEL CARDIOGRAMMA E DELLE RADIOGRAFIE TORACICHE NEL PAZIENTEIN COLLABORAZIONE CON SCIVAC CARDIOPATICO - Centro Avulp (PG) - Via Morettini, 19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:

Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected] SVIDI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NELLE PATOLOGIE VASCOLARI DELL’ADDOME - Centro

Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: ElenaPiccioni - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEI PICCOLI ANIMALI (CANE E GATTO): TORACE E ADDOME - Catania -Museo Diocesano - VIA ETNEA, 8 - P.ZZA DUOMO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: MonicaBorghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE PROBLEMATICHE IGIENICO-SANITARIE EMERGENTI NEL SETTORE ITTICOCON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI ORISTANO Auditorium Comunale, Ghilarza - OR - Via Matteotti - ECM: Richiesto accr. - Per informazioni:

Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected] SCIVAC DERMATOLOGIA FELINA: DIAGNOSI E TERAPIA DEI PROBLEMI DERMATOLOGICI NEL

GATTO - Grand Hotel Vittoria, Montecatini Terme (PT) - Via Baccelli, 2 - ECM: Richiesto accr.- Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE AIVEMP PUGLIA TECNICHE DI COMUNICAZIONE IN MEDICINA VETERINARIA - Centro PolivalenteIN COLLABORAZIONE CON ORDINE Comunale, Via G. Tondi - Zollino (LE) - Via G. Tondi - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Lara DEI MEDICI VETERINARI DI LECCE Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected] SIARMUV È UN PAZIENTE IN CLASSE 1, CODICE ROSSO. COSA FARE? - Centro Studi SCIVAC,

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni- Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA LA CITOLOGIA NELLA PRATICA CLINICA QUOTIDIANA - Bari - Hotel Ambasciatori - ViaOmodeo, 51 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI OSTEOSINTESI INTERNA AO BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - ViaTrecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

La rivista è un settimanale

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Chiuso in stampa il 15 luglio 2005

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

QUIZ 1Risposta esatta: b)CORSO SCIVAC DICARDIOLOGIA, Cremona,settembre 2004

QUIZ 2Risposta esatta a)PRIMO INCONTRO SIVAE,Perugia, marzo 2004

SOLUZIONI

Il posizionamento ideale per effettuare un’ovariectomia in una Cavia è:

in decubito dorsale con la testa e il toraceelevati rispetto all’addome per diminuire lapressione dei visceri sul diaframma

in decubito dorsale con la testa e il toraceabbassati rispetto all’addome per favorire il drenaggio delleabbondanti secrezioni bronchiali

prono con accesso dorsale per favorire la normale respirazione

Quali dei seguenti elementi anamnestici si ritrovanopiù frequentemente in corso di endocardite?

In soggetti di piccola taglia ricorrenti infiammazioni dentali.

Ricorrenti batteriemie secondarie a infezioni genito-urinariein soggetti di grossa taglia

Collagenopatie o fenomenidegenerativi connettivali su basegenetica.

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