Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

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PR O FESSI O NE VETERINARIA MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE sue competenze alle Regioni e ri- servando al potere centrale com- piti di indirizzo, tutte le organizza- zioni professionali hanno l’interes- se ed il dovere di seguire questo processo evolutivo. L’ANMVI, conscia di questa realtà in itinere, ha infatti iniziato da al- cuni mesi il suo processo di regio- nalizzazione. Nei primi giorni di luglio è stata costituita ANMVI Piemonte, a bre- ve nasceranno i Consigli Regio- nali ANMVI delle principali regioni italiane, fino ad arrivare, entro la fine dell’anno ad avere un Consi- glio Direttivo in ogni Regione. I compiti che avranno davanti a loro le ANMVI regionali saranno di primaria importanza. Innanzi tutto, forti della rappre- sentatività di tutte le Associazioni culturali nazionali e locali federate in ANMVI stessa, dovranno esse- re degli interlocutori culturali e progettuali per tutte le istituzioni locali con le quali si può rapporta- re direttamente o meno la Medici- na Veterinaria in ogni sua articola- zione professionale, dal pubblico al privato, dalla medicina degli animali da compagnia a quella degli animali destinati alla produ- zione di alimenti. Non avendo ANMVI Regione alcun ruolo di tipo sindacale, ma essen- do un laboratorio culturale avrà il compito anche di far conoscere la figura del Medico Veterinario e le sue competenze. Un esempio so- no i tavoli regionali delle professio- ni, dove troppo sovente la Veteri- naria è assente con la conseguen- za che spazi occupazionali propri della nostra professione vengono coperti da altre professionalità e con il risultato che si ha una conti- nua e costante contrazione delle In uno Stato che si avvia al decentra- mento, trasferendo buona parte delle 002 EDIZIONI SCIVAC - Anno 12, numero 7, mensile, luglio 2002 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza Concessionaria esclusiva per la pubblicità EDIZIONI VETERINARIE E.V. srl - Cremona La Regionalizzazione ANMVI l’editoriale di Carlo Scotti (in questo numero:) 1 12 22 Prima Pagina: L’Informatore scientifico del farmaco: a breve un albo professionale ad hoc di Fabrizio Pancini Rubrica Fiscale: Chiarimenti per la predisposizione della dichiarazione dei redditi di Giovanni Stassi Riflessioni: Alternativo ante litteram di Luigi Poretti 6 15 23 Attualità: Commissione Giustizia: affermare la cultura del rispetto degli animali di Sabina Pizzamiglio In Rete: Internet banking: la moneta elettronica del futuro di Fabrizio Pancini Lettere al Direttore: a cura di Carlo Scotti 8 16 25 ANMVI Informa: Eletto il nuovo Consiglio Direttivo ANMVI a cura della redazione Dall’Europa: Cani pericolosi: stiamo operando nel modo giusto? di Butcher, Meester, Radford Dalle Associazioni: La FSA riconosciuta centrale ufficiale a cura della redazione 10 21 28 Rubrica Legale: Contestazioni del cliente e ri- sarcimento del danno per re- sponsabilità contrattuale del professionista di M.T. Semeraro L’Opinione: Il Laureato del futuro? Un vero genio di Oscar Grazioli Dalle Aziende: Fusione Pfizer- Pharmacia a cura della redazione 72 CONTINUA A PAG. 3 Veterinaria e Medicina a confronto Spesso nel nostro settore si par- la di farmacovigilanza e purtrop- po ogni volta si è costretti ad am- mettere che il sistema non fun- ziona. I motivi sono stati eviden- ziati più volte senza trovare solu- zioni applicabili. Certamente so- no scarse le segnalazioni che ar- rivano dalla veterinaria privata, le ASL che le ricevono frequente- mente le accantonano, gli organi centrali preposti sono in genere poco attivi e alla fine le aziende preferiscono ricevere diretta- mente le segnalazioni relative ai loro prodotti per poter essere su- bito a conoscenza del problema o anche per evitare che si diffon- dano velocemente informazioni che molte volte sono da riferirsi ad uso sbagliato del prodotto. I forum scientifici telematici, coin- volgendo oggi più di 2000 colle- ghi hanno in un certo modo tra- sformato questo sistema. Da un indagine condotta su un campio- ne di iscritti ai forum telematici che fanno capo all’ANMVI si è constatato che per 1 iscritto alle liste, c’è spesso un altro collega che fruisce indirettamente della discussione, talvolta partecipan- dovi tramite l’utenza attivata dal collega iscritto. Cosa significa questo? Che le notizie passate sui forum raggiungono oggi dai 4500 ai 5000 veterinari, normal- mente i più dinamici ed attivi. Quando una comunicazione re- lativa ad un farmaco su cui si ha un dubbio o una difficoltà d’utiliz- zo, viene trasmessa ai colleghi del forum, si passa presto all’a- nalisi condivisa del problema e alla discussione, spesso con la partecipazione della stessa azienda produttrice. Internet sta quindi sconvolgendo un mecca- nismo di sorveglianza che nei suoi canali tradizionali, troppo farraginosi e burocratici, non ha mai funzionato. La possibilità di confrontarsi in tempo reale con migliaia di colleghi, anche con i più preparati e specializzati, sia in Italia che all’estero, e con il produttore della specialità medi- cinale in discussione crea di fat- to una rete di farmaco-sorve- glianza che può dare contributi importanti. Se questo sistema, oggi sviluppatosi spontanea- mente, trovasse la collaborazio- ne di AISA ed dello stesso Mini- stero e si desse poche e sempli- ci regole avremmo forse risolto il problema farmacovigilanza vete- rinaria. La gestione diretta del farmaco alla quale sono stati au- torizzati per decreto i medici ve- terinari potrebbe e dovrebbe svi- luppare una maggiore capacità di controllo. Il mondo veterinario, in fondo, non ha fatto altro che anticipare autonomamente un si- stema di sorveglianza basato sulle risorse del web molto vicino a quello che il Ministero della Sa- lute ha recentemente introdotto in umana, grazie ad un pool di medici, appositamente prepara- ti ed in grado di offrire al siste- ma informativo sanitario dati corretti sia nel rilevamento che nell’interpretazione. Il mondo veterinario è già avviato verso obbiettivi simili, basterebbe dar- gli fiducia e creare regole per rendere più attendibile e sicuro questo sistema. Farmacovigilanza in Internet Informatore scientifico del farmaco: a breve un albo professionale ad hoc Intervista al direttore AISA su presente e futuro del settore A PAG. 3 di Fabrizio Pancini Global Leader in Pet Nutrition *Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc. Il PORTALE per i tuoi acquisti emedicaland.com www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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PROFESSIONE VETERINARIA

MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

sue competenze alle Regioni e ri-servando al potere centrale com-piti di indirizzo, tutte le organizza-zioni professionali hanno l’interes-se ed il dovere di seguire questoprocesso evolutivo.L’ANMVI, conscia di questa realtàin itinere, ha infatti iniziato da al-cuni mesi il suo processo di regio-nalizzazione.Nei primi giorni di luglio è statacostituita ANMVI Piemonte, a bre-ve nasceranno i Consigli Regio-nali ANMVI delle principali regioniitaliane, fino ad arrivare, entro lafine dell’anno ad avere un Consi-glio Direttivo in ogni Regione.I compiti che avranno davanti aloro le ANMVI regionali saranno diprimaria importanza.Innanzi tutto, forti della rappre-sentatività di tutte le Associazioniculturali nazionali e locali federatein ANMVI stessa, dovranno esse-re degli interlocutori culturali eprogettuali per tutte le istituzionilocali con le quali si può rapporta-re direttamente o meno la Medici-na Veterinaria in ogni sua articola-zione professionale, dal pubblicoal privato, dalla medicina deglianimali da compagnia a quelladegli animali destinati alla produ-zione di alimenti.Non avendo ANMVI Regione alcunruolo di tipo sindacale, ma essen-do un laboratorio culturale avrà ilcompito anche di far conoscere lafigura del Medico Veterinario e lesue competenze. Un esempio so-no i tavoli regionali delle professio-ni, dove troppo sovente la Veteri-naria è assente con la conseguen-za che spazi occupazionali propridella nostra professione vengonocoperti da altre professionalità econ il risultato che si ha una conti-nua e costante contrazione delle

In uno Stato che siavvia al decentra-mento, trasferendobuona parte delle

002 EDIZIONI SCIVAC - Anno 12, numero 7, mensile, luglio 2002

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza

Concessionaria esclusiva per la pubblicità

EDIZIONI VETERINARIE E.V. srl - Cremona

La RegionalizzazioneANMVI

l’editorialedi Carlo Scotti

(in questo numero:)

1 12 22Prima Pagina:L’Informatore scientificodel farmaco: a breve unalbo professionale ad hocdi Fabrizio Pancini

Rubrica Fiscale:Chiarimenti per lapredisposizione delladichiarazione dei redditidi Giovanni Stassi

Riflessioni:Alternativo antelitteramdi Luigi Poretti

6 15 23Attualità:Commissione Giustizia:affermare la cultura delrispetto degli animalidi Sabina Pizzamiglio

In Rete:Internet banking: lamoneta elettronicadel futurodi Fabrizio Pancini

Lettere al Direttore:a cura di Carlo Scotti

8 16 25ANMVI Informa:Eletto il nuovoConsiglio DirettivoANMVIa cura della redazione

Dall’Europa:Cani pericolosi:stiamo operando nelmodo giusto?di Butcher, Meester, Radford

Dalle Associazioni:La FSA riconosciutacentrale ufficialea cura della redazione

10 21 28Rubrica Legale:Contestazioni del cliente e ri-sarcimento del danno per re-sponsabilità contrattuale delprofessionistadi M.T. Semeraro

L’Opinione:Il Laureato delfuturo? Un verogeniodi Oscar Grazioli

Dalle Aziende:Fusione Pfizer-Pharmaciaa cura della redazione

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CONTINUA A PAG. 3

Veterinaria e Medicina a confronto

Spesso nel nostro settore si par-la di farmacovigilanza e purtrop-po ogni volta si è costretti ad am-mettere che il sistema non fun-ziona. I motivi sono stati eviden-ziati più volte senza trovare solu-zioni applicabili. Certamente so-no scarse le segnalazioni che ar-rivano dalla veterinaria privata, leASL che le ricevono frequente-mente le accantonano, gli organicentrali preposti sono in generepoco attivi e alla fine le aziendepreferiscono ricevere diretta-mente le segnalazioni relative ailoro prodotti per poter essere su-bito a conoscenza del problemao anche per evitare che si diffon-dano velocemente informazioniche molte volte sono da riferirsiad uso sbagliato del prodotto. Iforum scientifici telematici, coin-volgendo oggi più di 2000 colle-ghi hanno in un certo modo tra-sformato questo sistema. Da unindagine condotta su un campio-ne di iscritti ai forum telematiciche fanno capo all’ANMVI si èconstatato che per 1 iscritto alleliste, c’è spesso un altro collegache fruisce indirettamente delladiscussione, talvolta partecipan-dovi tramite l’utenza attivata dalcollega iscritto. Cosa significaquesto? Che le notizie passatesui forum raggiungono oggi dai4500 ai 5000 veterinari, normal-mente i più dinamici ed attivi.Quando una comunicazione re-lativa ad un farmaco su cui si haun dubbio o una difficoltà d’utiliz-zo, viene trasmessa ai colleghidel forum, si passa presto all’a-nalisi condivisa del problema ealla discussione, spesso con la

partecipazione della stessaazienda produttrice. Internet staquindi sconvolgendo un mecca-nismo di sorveglianza che neisuoi canali tradizionali, troppofarraginosi e burocratici, non hamai funzionato. La possibilità diconfrontarsi in tempo reale conmigliaia di colleghi, anche con ipiù preparati e specializzati, siain Italia che all’estero, e con ilproduttore della specialità medi-cinale in discussione crea di fat-to una rete di farmaco-sorve-glianza che può dare contributiimportanti. Se questo sistema,oggi sviluppatosi spontanea-mente, trovasse la collaborazio-ne di AISA ed dello stesso Mini-stero e si desse poche e sempli-ci regole avremmo forse risolto ilproblema farmacovigilanza vete-rinaria. La gestione diretta delfarmaco alla quale sono stati au-torizzati per decreto i medici ve-terinari potrebbe e dovrebbe svi-luppare una maggiore capacitàdi controllo. Il mondo veterinario,in fondo, non ha fatto altro cheanticipare autonomamente un si-stema di sorveglianza basatosulle risorse del web molto vicinoa quello che il Ministero della Sa-lute ha recentemente introdottoin umana, grazie ad un pool dimedici, appositamente prepara-ti ed in grado di offrire al siste-ma informativo sanitario daticorretti sia nel rilevamento chenell’interpretazione. Il mondoveterinario è già avviato versoobbiettivi simili, basterebbe dar-gli fiducia e creare regole perrendere più attendibile e sicuroquesto sistema. ■

Farmacovigilanza in Internet

Informatorescientificodel farmaco: a breve unalboprofessionale ad hocIntervista al direttore AISA su presente efuturo del settore

A PAG. 3

di Fabrizio Pancini

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T ra le varie possibilità la-vorative che sono a di-sposizione del medico

veterinario, quella dell’informato-re scientifico del farmaco (ISF) èsenza dubbio quella che offrebuone possibilità di inserimentonel mondo del lavoro e soprattut-to una qualificata professionaliz-zazione degli operatori impe-gnati in tale professione.In termini molto semplificati,l’informatore scientifico del far-maco è colui che, per conto diuna azienda titolare di registra-zioni di specialità medicinali aduso umano o veterinario, presen-ta ed illustra agli operatori sani-tari le caratteristiche tecnologi-che, l’efficacia terapeutica, lecontroindicazioni, i modi d’im-piego ed ogni altra indicazioneapprovata dal Ministero della Sa-nità relativamente a preparatifarmaceutici, cosmetici, dieteticie presidi medico-chirurgici pro-dotti dall’azienda per cui lavora.Egli, inoltre, comunica al respon-sabile del servizio scientificodella stessa azienda le eventualiosservazioni segnalategli daimedici nell’impiego dei farmaci,così come previsto, tra l’altro,dagli articoli 9 e 14 del decretolegislativo n. 541 del 1992.Dal momento quindi che, soprat-tutto oggi, il bagaglio terapeuti-co si arricchisce quasi giornal-mente di nuovi ritrovati e di con-tinue messe a punto di specia-lità, si può facilmente intuire cheil medico veterinario, attraverso ilcolloquio con l’informatorescientifico, può usufruire dell’ag-giornamento che gli è indispen-sabile per svolgere correttamen-te la propria professione sotto ilprofilo terapeutico.A tale proposito, appare eviden-te l’importanza della funzionedell’informatore scientifico ilquale, tra l’altro, a norma dell’ar-ticolo 10 del decreto del Ministrodella Sanità datato 23 giugno1981 è tenuto a “collaborare conil Ministero della sanità, anchecon suggerimenti ed indicazioni,al fine di assicurare il corretto edottimale svolgimento dell’attivitàdi informazione sui farmaci”. Sempre per quanto riguarda ilquadro normativo che ha rego-lato finora la materia, la Legge 6febbraio 1996, n. 52, art. 28comma 2 prevede che il Diparti-mento per la valutazione dei me-dicinali e la farmacovigilanza

presso il Ministero della Sanitàdeve avvalersi anche degli infor-matori scientifici del farmacoper l’espletamento dei propricompiti.Per tutti questi delicati compiti aiquali l’informatore scientifico èchiamato a rendere conto, è sca-turita la necessità che l’attività diinformazione scientifica sui far-maci costituisca una professionenuova che possa avere un rico-noscimento giuridico attraversol’istituzione di collegi provincialidegli informatori scientifici delfarmaco, con funzioni relative al-la tenuta di un albo professiona-le ed alla disciplina degli iscritti.La proposta di legge presentatada una cinquantina di parlamen-tari di entrambi i poli riproduce iltesto della proposta di legge n.7567 (ex ddl 478) approvata nel-la passata legislatura dalla Com-missione Affari Sociali della Ca-mera. Oltre a questa proposta dilegge, a suo tempo furono pre-sentati almeno altri due progettidi legge da parte di un senatoree di un deputato di Forza Italia, iquali, riportando le istanze diFarmindustria, non prevedono l’i-stituzione di un albo professio-nale ma di una Autorità garantee di un Registro degli informatoriscientifici del farmaco.Il 26 giugno di quest’anno, la XIICommissione Igiene e Sanità delSenato ha esaurito l’esame degliemendamenti proposti al testodel disegno di legge n° 404 e,dopo eventuali e necessarie ul-teriori modifiche, verrà redatto iltesto definitivo che dovrà esseresottoposto all’approvazione defi-nitiva della già citata Commissio-ne del Senato.In estrema sintesi la nuova leggeobbligherà le industrie farma-

ceutiche ad attingere dall’albodegli ISF, da parte loro, gli infor-matori potranno stabilire un rap-porto di lavoro autonomo o su-bordinato, purché in esclusiva,che sarà disciplinato con le rela-tive contrattazioni collettive tra lecategorie interessate ai sensidell’articolo 6, ottavo comma,del decreto del Ministro della sa-nità del 23 giugno 1981, pubbli-cato sulla Gazzetta Ufficiale n.180 del 2 luglio 1981.In ogni regione verranno costitui-ti i collegi regionali degli infor-matori scientifici del farmaco,salvo diversa determinazionedegli ambiti da parte della Re-gione, con funzioni relative allatenuta dell’albo professionale edalla disciplina degli iscritti e conogni altra attribuzione previstadalla legge.Quest’ultima, istituisce un Consi-glio Nazionale e dei Collegi re-gionali ai quali potranno accede-re solo informatori con non menodi cinque anni di anzianità.Oltre all’obbligatorietà della lau-rea in discipline scientifiche (far-macia, chimica organico-biologi-ca, chimica e tecniche farma-ceutiche, scienze biologiche,medicina e chirurgia e medicinaveterinaria), esiste un corso dilaurea in “Informazione scientifi-ca del farmaco” della durata ditre anni. Finora, infatti, le aziende aveva-no avuto a disposizione essen-zialmente due vie per reperireinformatori scientifici sul farma-co: selezionare, cioè, personalegià qualificato da altre aziendeoppure formare direttamente al-l’interno dell’azienda i professio-nisti necessari riqualificando adhoc laureati e diplomati nelle va-rie discipline scientifiche. Il cor-so di laurea in InformazioneScientifica del Farmaco si pro-pone di rispondere a precise esi-genze del mondo del lavoro for-mando operatori in grado disvolgere attività di informazionesulle specialità medicinali ed al-tri prodotti, nonché di operarenel settore della Farmacoecono-mia e della Farmacovigilanzamedica e veterinaria.Per quanto riguarda la selezionedel personale, le aziende spessofanno ricorso ad agenzie privateche, più che sui titoli accademicipresentati nei curriculum, valuta-no i candidati che si presentanoin base alla loro facilità nei rap-

porti interpersonali, alla resisten-za allo stress ed alla chiarezzaespositiva.Superate le prove selettive, persolito costituite da una serie dicolloqui solo in parte a caratterescientifico e, come già accenna-to, molto più di natura comporta-mentale, gli aspiranti informatoriscientifici vengono indirizzati altirocinio formativo: un periodo,cioè, compreso tre le due setti-mane e il mese e mezzo, nel cor-so del quale vengono impartitelezioni di medicina generale,strategia aziendale, comunica-zione, illustrazione dei prodotti,ecc. Prodotti che, generalmente,cambiano con una frequenzanon superiore ai due-tre anni.Le prospettive di carriera sonobuone e a struttura piramidale:nel settore medico, ad esempio,ogni dieci informatori di primo li-vello, ci sono un informatorespecializzato in “giri” ospedalierie un capo area. Il vantaggio im-mediato è dato dall’ottimo tratta-mento economico.All’informatore scientifico del far-maco, in genere, viene applicatoil contratto chimico-chimico far-maceutico, con uno stipendiod’ingresso di un paio di milionidelle vecchie lire, ai quali vannoaggiunti le provvigioni che scat-tano a percentuale. Dopo un an-no di lavoro si possono guada-gnare almeno 3 milioni di liremensili, senza considerare chealcune aziende mettono a dispo-sizione dei dipendenti l’automo-bile, il cellulare, buoni pasto e uncomputer, tutto a carico dell’a-

zienda. Il computer portatile ser-ve all’informatore per inviare, aconclusione della giornata lavo-rativa, il rapporto sugli incontrieffettuati.Ma vediamo ora di approfondiremeglio il settore che ci è piùcongeniale e lo facciamo attra-verso l’autorevole voce del diret-tore dell’Associazione NazionaleIndustria per la Salute Animale.Purtroppo, ci spiace sottolinear-lo, diverse tra le più importantiaziende del settore farmaceuti-co non hanno voluto rispondereai nostri questi che avevano ilsolo scopo di fornire informazio-ni utili a coloro che si affaccianoper la prima volta alla scopertadi una attività estremamenteprofessionalizzante, per lestraordinarie possibilità di car-riera ed interessante (questonon guasta mai), dal punto di vi-sta economico.

Giacomo FortuniDirettore A.I.S.A. (AssociazioneNazionale Industria SaluteAnimale)

Con l’introduzione della nuovalegge che istituisce l’Albo pro-fessionale degli informatoriscientifici del farmaco e deiprodotti destinati all’uso nelmangime, cosa cambierà percoloro che già lavoravano nelsettore e quali vantaggi questalegge determina per le aziendefarmaceutiche?Aisa è sostanzialmente favorevo-le al provvedimento che istitui-

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 3DALLA PRIMA PAGINA

l’editoriale

SEGUE DALLA COPERTINA

possibilità occupazionali per ilMedico Veterinario.Le proposizioni che dovrà porta-re ANMVI regione dovranno quin-di fare sì che si aprano nuove op-portunità per la nostra Categoriasia per quanto concerne l’imma-gine e le competenze e come di-retta conseguenza l’acquisizionedi nuove opportunità lavorative.

Questo sforzo che l’ANMVI stacompiendo richiede il coinvolgi-mento attivo di molti Colleghi di-sponibili ad assumersi compiti diresponsabilità nei confronti dellaClasse veterinaria tutta.Il ruolo attivo che stanno svolgen-do i Coordinatori ANMVI è pro-prio quello di far sì che le Asso-ciazioni federate in ANMVI si or-

ganizzino e diano vita ai Consigliregionali.Per questo motivo mi corre l’ob-bligo di ringraziare tutti coloroche credendo fermamente nelprogetto si stanno attivando conentusiasmo e determinazione af-finché il ANMVI possa essere uninterlocutore professionale attivoanche a livello locale. ■

ECM: insediata la nuova CommissioneSi è ufficialmente insediata, il 24 luglio scorso, la rinnovata Commissio-ne Nazionale per l’Educazione Continua in Medicina. Questa la com-posizione: presidente il Ministro della Salute, Prof. Girolamo Sirchia, 4Vice Presidenti (in rappresentanza del Ministero della Salute, del Mini-stero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Conferenzadei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bol-zano, della FNOMCeO) e 25 membri così suddivisi: 2 per il Ministerodella Salute, 2 per il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ri-cerca, 1 per il Ministero per la funzione pubblica, 1 per il Ministero perle Pari opportunità, 1 per il Ministero per gli affari regionali, 6 per laConferenza Stato-Regioni, 2 per i Medici, 1 per i Farmacisti, 1 per i Ve-terinari, 1 per gli Infermieri, Assistenti professionali e Vigilatrici d’infan-zia, 1 per le Ostetriche, 1 per l’Area della Riabilitazione, 1 per l’AreaTecnico Sanitaria, 1 per l’Area della Prevenzione, 1 per i Biologi,1 pergli Psicologi, 1 per i Chimici. Congiuntamente alla ricostituzione della Commissione, il Ministro dellaSalute ha adottato un altro decreto che norma gli eventi realizzati conil contributo finanziario diretto e indiretto delle imprese farmaceuticheed attribuisce alla Commissione Nazionale per l’educazione continua icompiti previsti dall’art.12 del DL n.541 del 1992; in particolare preve-de allo scopo all’art.1.4 l’attivazione di una apposita Sezione dellaCommissione. Alla riunione di insediamento ha preso parte il Ministro Sirchia che hasottolineato:1 - la necessità di garantire il valore degli eventi senza rinunciare ai va-lori culturali ed economici dell’industria;2 - il valore dei crediti ai fini della “rivalidazione” degli esami di Statoche verranno completamente modificati a partire dal 2003;3 - il ruolo fondamentale delle Regioni che debbono costituire Com-missioni Regionali (che dovranno essere connesse alla CommissioneNazionale).È stata successivamente ipotizzata la Costituzione di 3 Sottocommis-sioni o Sezioni: una per la formazione a distanza (FAD), una per l’ac-creditamento dei provider ed una che si occuperà degli eventi orga-nizzati dall’industria farmaceutica. È seguito un ampio ed articolato di-battito che ha riguardato in particolare i rapporti e le competenze del-lo Stato e delle Regioni. Tutto ciò che attiene integrazioni e correttivi al-l’attuale sistema sarà argomento della prossima riunione previsti perl’intera giornata dell’11 settembre.

Gaetano Penocchio

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sce formalmente la figura del-l’informatore scientifico del far-maco, sia umano che veterina-rio. La normativa è scaturita dal-la necessità di affermare la di-gnità professionale di una cate-goria altamente specializzatache, finora, non aveva goduto diun riconoscimento giuridico pre-ciso. Quello che temo è che que-sta normativa, così come moltis-sime altre, si appiattisca tropposu quella pensata innanzitutto

per il farmaco umano: se cosìfosse, ovvero se ci trovassimo inassenza di una seria riflessionesulle esigenze e sulle particola-rità del mondo della veterinaria,potremmo andare incontro a de-lusioni.Ma vi è di più. Dal momento che,a quanto mi risulta, né l’Industriané molti altri addetti ai lavori era-no informati dello stato di avan-zamento dell’iter di questa leg-ge, e tanto meno di quanto il set-

tore veterinario fosse toccatodalla stessa, si rende indispen-sabile instaurare un maggior dia-logo e condivisione di certiobiettivi tra coloro che legiferanoe propongono le norme e chi ledeve rispettare in quanto partefondamentale del sistema.

Qual è la situazione del settorefarmaceutico veterinario equali scenari si prospettanonell’immediato futuro anche e

soprattutto nell’ottica deglioperatori veterinari dell’infor-mazione scientifica farmaceu-tica e del settore mangimisti-co?L’industria farmaceutica veteri-naria “muove” un fatturato annuodi circa 400 milioni di euro, afronte di un settore “umano” chesi aggira sui 6,7 miliardi di euro:il rapporto è quindi di 6 a 100.I Settori della Salute Animalesono sostanzialmente due:

quello che raggruppa i produt-tori di farmaci veterinari, sia peranimali da reddito che per ani-mali da compagnia e sportivi,con circa 25 Aziende presentisul mercato, 20 delle quali as-sociate ad Aisa, e quello che in-dividua i produttori di integrato-ri per mangimi per animali dareddito, comparto caratterizzatoda un centinaio di attori (moltis-simi i mangimisti), i più impor-tanti dei quali sono comunqueassociati ad Aisa.Attualmente sono impiegati nel-l’industria quasi cinquecentomedici veterinari, considerandoanche coloro che ricoprono ruolidi servizio tecnico ad allevatori emangimisti. Un nutrito drappello,inoltre, è impegnato nel settoredella ricerca e dello sviluppo,così come numerosi sono gliinformatori scientifici.

Visto che il settore dell’indu-stria farmaceutica veterinaria,dal punto di vista economico,è notevolmente meno svilup-pato rispetto a quello che pro-duce farmaci per uso umano,per un neo-laureato in veteri-naria è più conveniente e/ogratificante lavorare nell’indu-stria del farmaco veterinario oin quella del settore umano?Nel settore dell’industria farma-ceutica inerente la salute anima-le credo che il veterinario possadavvero trovare un ambientecongeniale, un’attinenza che for-se non troverebbe se intrapren-desse la carriera di informatorescientifico dell’industria farma-ceutica ad uso umano. Questo,sia in virtù del rapporto che si in-staura con il collega veterinariolibero professionista, col quale ilveterinario aziendale condivideun simile percorso di vita e dipreparazione universitaria, siaper la concreta attinenza con itemi di interesse: la salute e ilbenessere dell’animale innanzi-tutto, oltre che al tema ogni gior-no più importante della sicurez-za alimentare.

Quali requisiti deve possedereun candidato medico veterina-rio che volesse intraprenderela professione di informatorescientifico, quali sono in lineadi massima le retribuzionimensili medie che vengono of-ferte e, infine, quali prospettivedi carriera ci si può attenderein quel settore?Le retribuzioni del veterinarioaziendale, così come tutte le re-tribuzioni, variano in base alleesperienze e alle capacità pro-fessionali che questi è in gradodi dimostrare. Per quanto riguar-da la figura dell’informatorescientifico del farmaco veterina-rio, è opportuno ancora una vol-ta sottolineare come le differen-ze con il suo corrispondente perl’ “umana” siano maggiori deipunti di contatto. In primo luogo,l’informatore scientifico del far-maco veterinario deve possede-

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re una solida conoscenza dellecaratteristiche farmacologichedel prodotto che deve illustrare.Quindi, ad esempio, tutta la nor-mativa e l’informativa sugli MRLe sui tempi di sospensione, legi-slazione che in umana non si ap-plica.In secondo luogo, deve cono-scere approfonditamente taluniaspetti economici che sono pe-culiari al nostro business e cherispondono a precise regole dicosto-beneficio. Mai come in ve-terinaria dette regole sono fon-damentali nel successo com-merciale di un prodotto: si pensi,ad esempio, alla necessaria edimprescindibile conoscenza delsistema zootecnico nazionale equali siano le zone di produzio-ne; mentre, in ambito regionale,quali Regioni ospitano un certotipo di allevamento e così via.In terzo luogo, il veterinario ètanto un buon venditore quantoprescinde da due pre-requisitiche oramai sono dati per“scontati” dal sistema: mi riferi-sco alla qualità ed all’innocuitàdel farmaco. In altre parole, og-gigiorno tutti i prodotti farma-ceutici presentano livelli di as-soluta innocuità, e tutti i farma-ci, qualitativamente, sono di ot-timo livello. Per questo motivo,l’informatore deve essere ingrado di offrire, a nome dell’A-zienda che rappresenta, qual-cosa in più, in termini di servizi,assistenza al cliente ed atten-zioni allo stesso.Sugli aspetti legati alle prospetti-ve di carriera, posso solamenteportare l’esempio della mia sto-ria personale: dopo un periodo,affascinante quanto difficile, di li-bero professionista, sono entratoin Azienda nel ruolo di ricercato-re. Successivamente mi sonoappassionato anche agli aspettilegati alla registrazione, com-mercializzazione e marketing deiprodotti. Ho sostenuto, inoltre,numerosi corsi di formazione in-terni ed esterni all’Azienda datoche, tradizionalmente, l’industriafarmaceutica investe molto nellerisorse umane. Passo dopo pas-so ho raggiunto il ruolo di ammi-nistratore delegato di una impor-tante Azienda farmaceutica e,recentemente, sono stato nomi-nato Direttore dell’AISA, l’Asso-ciazione di categoria. Certamen-te, per riuscire a determinati li-velli ci vuole anche una discretadose di buona sorte: è comun-que fuori discussione che unagrande fiducia nei propri mezzi,unita ad una seria dimostrazionedi competenza e professionalità,può portare ad incarichi di gros-sa responsabilità. Inoltre, vistoche nel settore veterinario, ri-spetto a quello del farmaco aduso umano, esiste una minoreconcorrenza, esiste la concretapossibilità di un buon avanza-mento professionale.

È di questi giorni, ma sappia-mo che è un fenomeno cono-

sciuto e probabilmente più dif-fuso di quanto ci si potesseaspettare, la notizia di una in-chiesta della Magistratura rela-tiva al cosiddetto “comparag-gio” che vede probabilmentecoinvolti, questa volta, anchedei medici veterinari. Anche seil settore animale è da ritenersisolo marginalmente coinvoltoin questo fenomeno e nono-stante l’AISA, fin dal 1989, ab-bia scritto un codice etico di

autodisciplina che “escludequalsiasi ricompensa, sottoqualsiasi forma, diretta a solle-citare prescrizione e venditadei prodotti”, cosa intende farela vostra associazione per con-trastare più efficacementequesto malcostume?Inteso come impiego di mezzipoco leciti per pilotare una pre-scrizione, il comparaggio mi ètotalmente sconosciuto. Comeaccennato in precedenza, le

Aziende del settore investonocospicue risorse nei servizi enella formazione che vengonoofferti agli operatori sanitari nel-l’ambito veterinario, senza tutta-via l’intenzione di raggiungerescopi diversi da quelli originari.In altre parole, l’accento è sem-pre posto sulle qualità del farma-co che si propone, piuttosto chesulle carenze della concorrenza.In materia di prevenzione di pos-sibili comportamenti immorali,

Aisa si è da tempo dotata di un“codice etico e di autodiscipli-na”, redatto allo scopo di garan-tire il medico veterinario ed ilconsumatore sulle modalità digestione del sistema azienda. Ildocumento comprende anchesevere linee guida per le Azien-de associate, linee guida cheimpongono regole certe, per orainterne al sistema associativo, inmateria di promozione del pro-dotto. ■

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PROFESSIONE VETERINARIA 7/20026ATTUALITÀ

L a Commissione Giustiziadella Camera sta discu-tendo la proposta di legge

sull’impiego di animali in combat-timenti clandestini o competizioninon autorizzate (C432). Il testopunta ad introdurre nel nostro or-dinamento nuove figure di reato,in particolare l’organizzazione dicombattimenti, l’allevamento,l’addestramento, l’utilizzazione ela proprietà o la detenzione dianimali al fine della partecipazio-ne a combattimenti o competizio-ni non autorizzate, la presenza acombattimenti e infine le scom-messe e la presenza a questi ulti-mi. Dopo i pareri favorevoli di al-tre Commissioni Parlamentari, ilprovvedimento sta subendo inCommissione Giustizia significati-ve modifiche.

Modifiche al Codice PenaleNel corso dei lavori in Commis-sione Giustizia, la discussione siè allargata fino a comprenderel’intento di affermare un principiodi tutela dai maltrattamenti e “diuna cultura del rispetto degli ani-mali”. Senza modificare sostan-zialmente l’impianto originario deltesto di partenza (C432), l’Onore-

vole Italico Perlini ha propostosanzioni contravvenzionali per ireati di minore gravità relativi al-l’abbandono o al maltrattamentodegli animali e modifiche al codi-ce penale. Ne è derivato un nuo-vo testo base (v. testo a fianco),da cui è disceso un confronto sul-l’alternatività della pena, reclusio-ne o sanzione, e sul suo grado diinasprimento, non solo relativa-mente ai casi di combattimenti ecompetizioni non autorizzate, mapiù in generale alla tutela penaledegli animali oggetto di maltratta-mento. È questa la svolta più si-gnificativa della discussione par-lamentare. Gaetano Pecorella,presidente, ha invitato la Com-missione a valutare il rischio chel’introduzione di sanzioni ammini-strative possa risultare di minoreefficacia, nonché a dare un se-gnale in contro tendenza rispettoall’affermarsi di una cultura del ri-spetto degli animali. E, semprePecorella, ha ricordato che ilprovvedimento ha ricevuto un’in-gente quantità di fax di approva-zione e di consenso da parte diassociazioni animaliste o sempli-cemente di cittadini interessati. È questa la fotografia della di-

scussione in Commissione Giusti-zia fino a fine luglio. Il provvedi-mento non ha ancora concluso ilsuo iter parlamentare, ma si è giàsignificativamente evoluto rispet-to all’esclusivo intento di perse-guire il fenomeno dei combatti-menti clandestini. Sarà da qui che riprenderà la di-scussione dopo la pausa estivadei lavori parlamentari. ■

Non solo combattimenti clandestini

Commissione Giustizia: affermare la cultura del rispetto degli animaliVerso la tutela penale degli animali oggetto di maltrattamento

di Sabina Pizzamiglio

I pareri delle CommissioniAgricoltura e Affari Sociali

I l provvedimento C432 prima di approdare in Commissione Giustiziaha ricevuto i pareri favorevoli di altre Commissioni Parlamentari,

pur con considerazioni e proposte aggiuntive. In Commissione Agri-coltura, il sottosegretario Gianpaolo Dozzo, nell’esprimere un giudiziopositivo sul testo unificato in esame, ha sottolineato la necessità di di-stinguere chiaramente, nell’ambito della legge, tra chi alleva animaliper impiegarli in combattimenti clandestini e chi li alleva per scopi con-sentiti dalla legge; ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità dievitare che l’intervento legislativo in materia crei le condizioni per legit-timare la tendenza a considerare pericolosi gli animali appartenenti adeterminate razze, sottolineando, al riguardo, che la pericolosità non èconnessa alla razza ma al tipo di addestramento a cui gli animali ven-gono sottoposti. In Commissione Affari Sociali, si sono invece proposti corsi di forma-zione per i medici veterinari, maggiori controlli e adeguate coperture fi-nanziarie sull’applicazione della L. 281: nella seduta del 3 luglio scor-so l’On. Luana Zanella ha invitato la Commissione “a valutare l’inseri-mento di un ulteriore comma volto a prevedere corsi di formazione peri medici veterinari finalizzati a migliorare la loro preparazione profes-sionale in ordine all’aspetto del recupero comportamentale degli ani-mali confiscati, nonché la previsione del coinvolgimento delle associa-zioni animaliste e degli ordini provinciali dei medici veterinari. Un’ulte-riore osservazione è volta a evidenziare la necessità di prevedere,un’intensificazione ed una maggiore efficacia nei controlli dei canilipubblici e privati ai fini del rispetto della legge n. 281 del 1991 perquanto concerne, tra l’altro, gli obblighi di anagrafe e tatuaggio deglianimali dagli stessi tenuti in custodia”. Osserva l’Onorevole Mancuso,nel corso della stessa seduta, che il testo in esame rappresenta un’ef-ficace mediazione su una materia lungamente dibattuta nella scorsalegislatura e sulla quale alcune regioni avevano già avviato una rego-lamentazione e, nel condividere la previsione che fa obbligo agli alle-vatori e ai rivenditori, all’atto della vendita di ogni animale domestico od’affezione, di consegnare all’acquirente materiale informativo sulla so-cializzazione e la corretta detenzione dell’animale stesso, ha sottoli-neato l’opportunità di incentivare la formazione professionale dei vete-rinari ai fini del recupero comportamentale degli animali sottoposti amaltrattamento. Richiamato quindi l’utile contributo che può essere as-sicurato dai veterinari liberi professionisti e dagli ordini provinciali deimedici veterinari, Mancuso ha evidenziato l’esigenza che le associa-zioni animaliste offrano adeguate garanzie di affidabilità.http://www.anmvi.it/anmvioggi/scheletro_approfondimento.php?cod-notizia=937

CAPO I DEI DELITTI CONTRO LA VITA EL’INCOLUMITÀ DEGLI ANIMALIArt. 623-ter (Maltrattamento dianimale). Chiunque, senza ne-cessità, ovvero, fuori dai casi pre-visti dalla legge, incrudelisce ver-so un animale o lo sottopone a se-vizie o, tenendo conto della natu-ra dell’animale valutata anche se-condo le caratteristiche etologi-che, lo sottopone a comporta-menti, fatiche o lavori insopporta-bili è punito con la reclusione sinoa 1 anno e con la multa da 1.000a 10.000 euro. La pena è aumentata se i fatti dicui al comma precedente sonocommessi con mezzi particolar-mente dolorosi. Art. 623-quater (Spettacoli o ma-nifestazioni vietate). Salvo che ilfatto costituisca più grave reato,chiunque organizza, promuove opartecipa a spettacoli, manifesta-zioni o feste che comportino sevi-zie per gli animali è punito con lareclusione sino a 18 mesi e con lamulta da 1.500 a 15.000 euro. Art. 623-quinquies (Divieto di im-piego di animali in combattimenticlandestini o competizioni non au-torizzate). Chiunque, in luoghi pri-vati, pubblici o aperti al pubblico,organizza, promuove o dirigecombattimenti clandestini o com-petizioni non autorizzate tra ani-mali, che possono mettere in peri-colo l’integrità fisica degli animaliè punito con la reclusione da dueanni a quattro anni e con la multada 25.000 euro a 100.000 euro.La stessa pena si applica a chi al-leva o addestra animali al fine del-

la loro partecipazione ai combatti-menti o alle competizioni vietatedal presente articolo. La pena è aumentata fino ad unterzo se alle attività di cui al primocomma partecipano od assistonopersone armate o se i combatti-menti o le competizioni sono do-cumentati con foto o filmati. I proprietari o i detentori degli ani-mali impiegati o utilizzati nelle atti-vità di cui al primo comma sonopuniti con la reclusione da uno atre anni e con la multa da lire20.000 euro a 80.000 euro. Chiunque effettua scommessesulle attività di cui al primo com-ma, anche se non presente nelluogo del reato, è punito con la re-clusione da tre mesi a due anni econ la multa da 5.000 euro a25.000 euro.

CAPO II DISPOSIZIONI COMUNI AI CAPI

PRECEDENTI623-sexies. (Circostanze aggra-vanti). Nei casi previsti dagli arti-coli 623-ter, 623-quater e 623-quinquies, la pena è aumentatasino alla metà se dal fatto deriva-no lesioni gravi all’integrità fisicadell’animale o la sua morte.Nei casi previsti dagli articoli 623-quater e 623-quinquies, la pena èaumentata sino alla metà se le ma-nifestazioni sono organizzate al fi-ne di trarne profitto, per sé o per al-tri, o al fine di esercitare o di con-sentire scommesse clandestine. Nei casi previsti dagli articoli 623-quater e 623-quinquies, la pena èaumentata fino ad un terzo se nel-le manifestazioni sono utilizzati

minorenni.623-septies. (Pene accessorie).In caso di condanna per i delittiprevisti dagli articoli 623-quater e623-quinquies, è ordinata la confi-sca, di cui all’articolo 240, deglianimali che sono serviti o sonostati destinati a commettere i delit-ti medesimi, salvo che apparten-gano a persona estranea al reatoe siano da questa legittimamentedetenuti. In caso di condanna per i delittiprevisti dagli articoli 623-ter, 623-quater e 623-quinquies è ordinatala sospensione della licenza odell’analogo provvedimento am-ministrativo previsto per l’eserci-zio delle attività concernenti l’alle-vamento, la conduzione, il com-mercio e il trasporto di animali perun periodo da tre mesi a tre annie, ove dalla commissione del rea-to derivi la morte di un animale, larevoca della licenza o dell’analo-go provvedimento amministrativo,qualora il delitto sia commesso aifini dell’esercizio di tali attività.Dopo l’articolo 726 del codicepenale è inserita la seguente se-zione:

“SEZIONE I-BIS - DELLECONTRAVVENZIONI

CONCERNENTI GLI ANIMALI

Art. 727. (Maltrattamento di ani-mali). Chiunque detiene uno o piùanimali in condizioni incompatibilicon la loro natura o abbandonaanimali domestici o che abbianoacquisito abitudini della cattività èpunito con l’arresto fino ad un an-no o con l’ammenda da 1.000 a

CAMERA DEI DEPUTATI

NUOVO TESTO ADOTTATO COME TESTO BASE

DISPOSIZIONI A TUTELA DEGLI ANIMALIArt. 1.

(Modifica al codice penale).Dopo il titolo XII del libro II del codice penale è inserito il seguente:

“TITOLO XII-BIS - DEI DELITTI CONTRO GLI ANIMALI.

Sulle legislazione europea inmateria di combattimenti clan-destini si veda la rubrica “Dal-l’Europa” di questo numero.

Nominato il nuovo Comitato di Bioetica

I l Comitato Nazionale per la Bioetica è stato nominato dal Presiden-te del Consiglio dei Ministri a fine luglio. La medicina veterinaria

ha fatto il suo primo ingresso in Comitato con la nomina del Collega Pa-squalino Santori di Roma: “Ci viene ufficialmente riconosciuto un ruoloall’interno di un ampio dibattito culturale - commenta Santori, aggiun-gendo: “È una nomina che intendo condividere con tutta la veterinariainteressata alla bioetica”.Il nuovo comitato, che conta più di 50 esperti impegnati a titolo gratui-to, ha iscritto la tutela degli animali nell’elenco delle priorità di lavoro. llCnb promette di non lasciar più da parte la questione vivisezione e ingenerale la tematica del rispetto delle altre forme di vita. “Il nostro sfor-zo - ha spiegato il presidente del Cnb D’Agostino - deve far superarel’atteggiamento di banalizzazione che esiste verso gli animali. È un do-vere etico sottrarre gli animali al sadismo e ai trattamenti ingiustificati.In Germania, ad esempio, si è addirittura cambiata la costituzione perdar loro maggiore tutela”. S.P.

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10.000 euro. Nel caso di recidiva la condannacomporta l’interdizione dall’eser-cizio dell’attività di commercio,qualora la contravvenzione siacommessa ai fini dell’esercizio ditali attività. Se il colpevole è un conducentedi animali, la condanna importa lasospensione dall’esercizio delmestiere, quando si tratta di uncontravventore abituale o profes-sionale. Art. 727-bis (Divieti relativi a vi-deoproduzioni ed altro materialepubblicitario). Chiunque produce,importa, esporta, acquista, detie-ne ed espone al pubblico video-produzioni o materiali di qualsiasitipo contenenti scene o immaginirelative a delitti contro gli animaliè punito con l’arresto fino ad unanno e con l’ammenda da 1.000euro a 5.000 euro. È altresì dispo-sta la sospensione, da un minimodi sei mesi ad un massimo di dueanni, della licenza inerente l’atti-vità commerciale o di servizio. I divieti di cui al primo comma nonsi applicano alle associazioni perla tutela degli animali riconosciu-te, alle università degli studi, alleistituzioni scientifiche.

Art. 2. (Modifica al codice di procedura

penale).1. Al comma 1 dell’articolo 266del codice di procedura penale,dopo la lettera f-bis) è aggiunta laseguente: “f-ter) delitti contro glianimali previsti dall’articolo 623-quinquies, primo comma.

Art. 3. (Obblighi dei medici veterinari).

1. Salvo che il fatto costituiscareato, chiunque, avendo nell’eser-cizio della professione veterinariacurato o visitato animali per lesio-ni riferibili ai delitti di cui alla pre-sente legge, omette o ritarda di ri-ferirne all’autorità giudiziaria è pu-nito con la sanzione amministrati-va da lire 500 euro a 1.500 euro.

Art. 4. (Attività formative).

1. Lo Stato e le regioni promuovo-no di intesa tra loro lo svolgimen-to da parte delle scuole e degliistituti di ogni ordine e grado, neilimiti della disponibilità di bilancio,attività formative intese ad una ef-fettiva educazione degli alunni inmateria di etologia degli animali erispetto dei medesimi.

Art. 5. (Vigilanza).

1. Al fine di prevenire e contrasta-re i delitti previsti dalla presentelegge, con decreto del Ministrodell’interno, sentiti gli altri Ministricompetenti, da emanare entro tremesi dalla data di entrata in vigo-re della presente legge, è istituitoun coordinamento interforze fraPolizia di Stato, Arma dei carabi-nieri, Corpo della guardia di finan-za, Corpo forestale dello Stato eCorpi di polizia municipale e pro-vinciale. 2. La vigilanza sul rispetto dellapresente legge e sull’osservanzadelle altre disposizioni di legge, de-

creti, regolamenti comunitari, na-zionali e locali relativi alla protezio-ne degli animali, è affidata, ai sensidegli articoli 55 e 57 del codice diprocedura penale, anche alle guar-die particolari giurate delle asso-ciazioni protezionistiche e zoofile ri-conosciute, nonché alle guardieecologiche volontarie riconosciutesecondo le leggi regionali.

Art. 6. (Affidamento degli animali

confiscati).1. Gli animali per i quali è stato

disposto il sequestro o la confi-sca ai sensi dell’articolo 623-septies del codice penale sonoaffidati alle aziende sanitarie lo-cali competenti, ai canili pubbli-ci dei comuni o alle associazionio enti individuati con decreto delMinistro della salute ed eretti inenti morali, da adottare di con-certo con i Ministri dell’interno,dell’ambiente e della tutela delterritorio e delle politiche agrico-le e forestali, entro tre mesi dal-la data di entrata in vigore dellapresente legge.

Gli affidatari degli animali confi-scati potranno rivalersi dellespese sostenute sul proprietarioo detentore degli animali mede-simi.

Art. 7. (Diritti e facoltà degli enti e delle

associazioni).1. Ai sensi dell’articolo 91 del co-dice di procedura penale, le as-sociazioni o gli enti di cui al pre-cedente articolo, perseguono fi-

nalità di tutela degli interessi lesidai reati previsti dalla presentelegge.

Art. 8. (Destinazione delle sanzioni

pecuniarie).1. Le somme pagate come san-zioni pecuniarie sono destinateagli enti affidatari degli animaliconfiscati di cui all’articolo 6 edal perseguimento delle finalitàdella presente legge. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 7ATTUALITÀ

Osteoartrite:DUE VIE PER

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Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

PROFESSIONE VETERINARIA 7/20028

N ella sede di PalazzoTrecchi a Cremona sisono svolte sabato 6

luglio le votazioni per il rinnovo delConsiglio Direttivo ANMVI. L’orga-no dirigente dell’Associazione chesarà in carica nel triennio 2002-2005 è passato da cinque a settemembri, con l’allargamento dellarappresentanza al settore pubbli-co e con l’ingresso di tre nuovi no-mi. Hanno votato, in base al nume-ro di voti attribuiti su base statuta-ria, i rappresentanti dei Consigli Di-rettivi delle Associazioni Federateche compongono il Consiglio Na-zionale ANMVI, l’organo assem-bleare ed elettivo dell’Associazio-ne. Per l’occasione, hanno potutointervenire anche gli altri Colleghimembri dei rispettivi Consigli Diret-tivi. Sono risultati eletti tutti i candidatiproposti dalla Commissione Eletto-rale dell’ANMVI: Giancarlo Belluz-zi, Bartolomeo Griglio, Adriano Sa-rale, Carlo Scotti e Laura Torriani.Presidente: Paolo Bossi; Presiden-te Senior: Marco Eleuteri. Entranoin Consiglio per la prima volta ilCollega Belluzzi, Vice PresidenteAIVEMP e Coordinatore dei ServiziVeterinari e Distretto Sanitario dellaAsl di Cremona; il Collega Bartolo-meo Griglio, Consigliere AIVEMP eDirettore di Struttura ComplessaIspezione e Controllo degli Alimen-ti di Origine Animale della ASL diChieri (To); Laura Torriani, liberoprofessionista di Milano, già com-ponente della Commissione Pro-fessionale della SCIVAC e VicePresidente dell’Ordine dei Veteri-nari di Milano. Esce invece dal Consiglio Direttivodell’ANMVI il Collega Aldo Vezzo-ni che nel precedente triennio haricoperto l’incarico di Consigliere.Aldo Vezzoni, ha ritenuto di non ri-proporsi per il prossimo mandatoin considerazione dei numerosiimpegni, da quelli istituzionali aquelli scientifico-professionali, cheda tempo ha assunto e che conti-nuerà a svolgere in futuro per la

categoria veterinaria. Come ricor-dato sabato dal Presidente uscen-te Marco Eleuteri, nel corso del-l’assemblea elettiva, l’ANMVI si ri-tiene debitrice nei confronti delCollega Vezzoni rispetto a moltitraguardi conseguiti negli ultimianni dalla professione veterinaria,frutto del suo personale impegnoe della sua tenacia. Aldo Vezzoniè stato tra i fondatori del progettofederativo dell’ANMVI, creato nelgiugno del 1999 e in questi anniha saputo darvi un impagabilecontributo di esperienza e compe-tenza. Pur rammaricandosi di nonpoterlo più avere fra i propri consi-glieri, l’ANMVI comprende le moti-vazioni della sua rinuncia e rinno-va al Collega Vezzoni la propriagratitudine e la conferma di un so-stegno pieno al suo lavoro in favo-re della categoria. Applaudito il di-scorso del Presidente uscenteMarco Eleuteri che ha ripercorsole tappe essenziali del suo man-

dato in ANMVI e il lavoro svoltodall’Associazione nel triennio chesi è concluso. Il Consiglio Direttivoha ringraziato il Collega Eleutericon la consegna di una targa ce-lebrativa, riconoscimento del lavo-

Nuovo mandato per il triennio 2002-2005

Eletto il nuovo Consiglio Direttivodell’ANMVIAutomatiche per statuto le cariche di Presidente e Presidente Senior, due nuoviingressi in Consiglio. Lascia l’incarico Aldo Vezzoni

ANMVI INFORMA

PAOLO BOSSIPresidente ANMVIPaolo Bossi, medico veterinariobuiatra, svolge la professione pri-vata a Milano. Nel precedente mandato è statoVice Presidente dell’ANMVI, svol-gendo per l’Associazione incarichi

e mansioni riferiti alla professione veterinaria nel set-tore degli animali da reddito, nel rapporto con inter-locutori politico-istituzionali e di settore. È stato tra i promotori del progetto federativo del-l’ANMVI nel 1999. Fondatore della SIVAR, di cui è stato Segretario, perla Società Italiana Veterinari Animali da Reddito hacurato e realizzato pubblicazioni scientifiche a tema.È presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Mi-lano e Consigliere nella Federazione Regionale del-l’Ordine dei Medici Veterinari della Lombardia.

MARCO ELEUTERIPresidente SeniorMarco Eleuteri, svolge attività pri-vata a Villanova d’Asti nel settoredella clinica per equini. Nel precedente mandato triennaleha ricoperto la carica di Presidentedel Consiglio Direttivo ANMVI; dal

maggio del 2000 è delegato presso l’UEVP, l’UnioneEuropea dei Veterinari Liberi Professionisti, nellaquale l’ANMVI rappresenta la professione veterinariaitaliana. Marco Eleuteri è stato tra i promotori del pro-getto federativo dell’ANMVI nel 1999, provenendoda una lunga esperienza scientifico-professionalenella SIVE, Associazione firmataria del Manifesto diFondazione dell’ANMVI di cui è Past President. È professore a contratto presso l’Università degliStudi di Teramo per il Corso di Specializzazione inMedicina e Chirurgia del Cavallo. Ha ricoperto la ca-rica di Revisore dei Conti nel precedente ComitatoCentrale FNOVI.

CARLO SCOTTIVice PresidenteCarlo Scotti, svolge attività privataa Torino. Ha ricoperto la carica di Segretarioe Tesoriere del Consiglio DirettivoANMVI, nel precedente mandatotriennale.

È delegato ANMVI presso Consilp Confprofessionidove è anche referente per la costituenda area del-le professioni sanitarie. È direttore editoriale di Professione Veterinaria e@nmvi Oggi, testate d’informazione professionaleper medici veterinari, e Coordinatore di ANMVI Re-gione. Dal 2000 Presiede il Consiglio di Amministrazionedel Fondo Sanitario ANMVI. Carlo Scotti è stato tra i promotori della costituzionedel progetto federativo dell’ANMVI nel 1999, prove-nendo da una lunga attività scientifico-professiona-le in SCIVAC, Associazione firmataria del Manifestodi Fondazione dell’ANMVI, di cui è Past President.Attualmente ricopre per la Società Culturale ItalianaVeterinari per Animali da Compagnia l’incarico diCoordinatore dei Master SCIVAC.

LAURA TORRIANISegretarioLaura Torriani esercita la professio-ne privata a Milano dove si è laurea-ta e ha conseguito la specializzazio-ne in Clinica dei Piccoli Animali. So-cia SCIVAC dalla costituzione, per laSocietà Culturale Italiana Veterinari

per Animali da Compagnia ha assunto l’incarico didelegato provinciale dal 1998 al 2001 e dal 2002quello di componente della Commissione Professio-nale SCIVAC. È Vicepresidente dell’Ordine di Milano eConsigliere della Federazione Regionale degli Ordinidella Lombardia per il triennio 2000-2002

GIANCARLO BELLUZZITesoriereGiancarlo Belluzzi è coordinatoredei servizi veterinari dell’ASL di Cre-mona e dirigente responsabile delServizio USSL Crema. Laureato inMedicina Veterinaria a Parma, haconseguito la specializzazione in

“Tecnologia ed igiene delle carni” a Milano. Socio fon-datore dell’AIVEMP, ricopre per l’Associazione ItalianaVeterinaria di Medicina Pubblica l’incarico di Vice Pre-sidente. Oltre ad avere firmato numerose pubblica-zioni scientifiche ha svolto incarichi di docenza persocietà, enti e scuole diverse. È professore a contrat-to all’Università Cattolica S. Cuore di Milano, facoltà diPiacenza, dove insegna “Igiene e controllo alimenti diO.A.”

BARTOLOMEO GRIGLIOConsigliereBartolomeo Griglio è direttore dellastruttura complessa ispezione econtrollo degli alimenti di origine ani-male nella ASL 8 di Chieri (TO) ed èProfessore a contratto presso lascuola di specializzazione in Ispe-

zione e controllo degli alimenti di origine animale.Laureato in medicina veterinaria presso l’Università diTorino nel 1985 ed abilitato lo stesso anno, dopo averoperato per circa 4 anni in qualità di libero professio-nista in campo buiatrico e dell’allevamento del suino,sceglie di dedicarsi interamente all’attività di sanitàpubblica nel settore della Ispezione degli alimenti diorigine animale. Specialista in Ispezione degli alimen-ti, Diritto e Legislazione Veterinaria e Sanità Pubblica,è autore di numerose pubblicazioni. È socio fondato-re dell’Associazione Italiana Veterinaria di MedicinaPubblica (AIVEMP) per la quale ricopre l’incarico diconsigliere in Consiglio Direttivo.

ADRIANO SARALEConsigliere Adriano Sarale, libero professionistadi Cuneo è al secondo mandato co-me consigliere nel Direttivo del-l’ANMVI. È stato tra i promotori delprogetto federativo dell’ANMVI nel1999. Per l’Associazione Nazionale

Medici Veterinari Italiani ha svolto incarichi e mansio-ni riferiti alla professione veterinaria nel settore deglialimenti di origine animale nel rapporto con interlo-cutori politico-istituzionali e di settore. Fondatore del-la SIVAR, è responsabile della Commissione Filieradegli alimenti della Società Italiana Veterinari Animalida Reddito e si occupa dell’organizzazione di con-gressi ed eventi formativi per l’aggiornamento profes-sionale veterinario nel settore degli alimenti.

Il Consiglio Direttivo ANMVI siè ufficialmente insediato il 10luglio, con l’attribuzione dellecariche consiliari per il triennio2002-2005. Il nuovo CD risultacosì composto:Paolo Bossi, PresidenteMarco Eleuteri, PresidenteSeniorCarlo Scotti, Vice PresidenteLaura Torriani, SegretarioGiancarlo Belluzzi, TesoriereConsiglieri: Adriano Sarale eBartolomeo Griglio

L’assemblea elettiva del 6 luglio scorso.

La consegna della targa a MarcoEleuteri.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO ANMVI 2002-2005

ro svolto e testimonianza della sti-ma e della gratitudine di tutti i Col-leghi. Applausi e auguri di buonlavoro al neo Presidente PaoloBossi. L’Assemblea ha inoltre eletto i

componenti del Collegio dei Revi-sori dei Conti per il quale sono sta-ti riconfermati i Colleghi Maria Fau-sta Melley (APVAC), Giovanni Ca-vedagna (ASVAC) e Susanna Mar-chetti (CVB). ■

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I l secondo ciclo di sondaggirealizzato da @nmvi Oggidal 1 marzo al 31 luglio, ha

affrontato il tema dell’aggiorna-mento. Il numero di risposte com-plessivamente fornite si è mante-nuto su buoni livelli. I picchi dimaggiore adesione si sono avutinel mese di maggio, quando@nmvi Oggi ha registrato il più al-to numero di contatti (465.371) eha posto quesiti cruciali sul pro-gramma ECM e sull’obbligo di ag-giornamento, temi molto sentiti ediscussi in questi ultimi mesi. Pre-messo che il sondaggio on linesoffre di limiti propri rispetto aidettami della statistica (aleato-rietà e variabilità del campione eimpossibilità di stabilizzare l’uten-za on line, fisiologicamente indi-stinta e incontrollabile), i dati rile-vati denotano un valore indicativosul quale è possibile fare alcuneconsiderazioni. Vediamoli quindinel dettaglio.Formazione residenziale cheprediligi? Un 34% ha indicato icorsi teorico-pratici ed il 33% gliincontri regionali. A pari merito so-no risultate due risposte sostan-zialmente divergenti. I corsi, infat-ti sono i momenti di aggiornamen-to più specialistici e nello stessotempo più impegnativi anche eco-nomicamente non solo per il lorocosto ma anche per la durata ed ilsoggiorno. Le iniziative regionalial contrario, si svolgono vicino acasa, durano solo un giorno, sonodi livello generale e sono gratuite.Le risposte sembrano quindi ap-partenere a due gruppi di veteri-nari con esigenze molto diverse.Per quanto riguarda le preferen-ze fra i vari strumenti di aggior-namento a distanza era abba-stanza prevedibile che l’interatti-vità online ne uscisse vincente vi-sto che chi risponde è abituato adusare questi strumenti. Il terzo te-ma proposto era riferito ai fattoriche influenzano la scelta deimomenti di aggiornamento. Giu-stamente l’argomento ed il relato-re si trovano al primo posto con il55% seguiti dalla distanza con il34%. La distanza è un elementoimportante perché i costi ed il

tempo per il trasferimento posso-no incidere molto economicamen-te. L’incidenza del fattore eco-nomico sulle scelte di aggiorna-mento vede solo il 2% dichiarareche è ininfluente. Il 49% lo giudicavariabile rispetto all’interesse edal livello dell’iniziativa, mentre peril 39% è determinante. È evidentequindi che quasi il 98% lo ritieneun elemento di grande importan-za che incide notevolmente nellascelta dei momenti di aggiorna-mento. Questa riflessione può es-sere stata determinante nella ri-sposta al questionario successivoche era riferito al programmaECM. Il 49%, infatti, si dichiaracontrario a questo sistema di ag-giornamento obbligatorio ed unodei fattori che emergono forte-mente su questa posizione, oltreal rifiuto della logica di obbligato-rietà ed a meccanismi di controlloveramente discutibili, sono lepreoccupazioni per i costi direttied indiretti che dovranno esseresostenuti. Rispetto all’atteggia-mento di rifiuto verso un’obbliga-torietà dell’aggiornamento è forte-mente in sintonia il dato cheemerge da un altro sondaggio: tiritieni preparato per la tua atti-vità professionale? Il 13% ri-sponde sì ed il 70% quasi sem-pre. È ovvio che non si sente l’esi-genza di un’obbligatorietà di ag-giornamento se nell’83% dei vete-rinari si ha già una forte convin-zione di essere sufficientementepreparati. Le risposte ad un’altradomanda, al contrario, rischianodi essere contraddittorie rispettoal 50% di veterinari che dicono dirifiutare in toto l’ECM. Infatti alladomanda su come dovevano es-sere i sistemi di controllo alleiniziative accreditate ECM solo il3% ha dichiarato che debbanoessere soggettivi e quindi di ma-glia molto larga. Gli altri, invece, sisono espressi per il 41% per uncontrollo efficace, il 35% rigorosoed inflessibile ed il 16% oggettivoed impersonale. In un altro que-stionario, quasi tutti sono d’accor-do (71%) nell’affidare alla FNOVIla gestione ed il controllo di unsistema di aggiornamento ob-

bligatorio. Un dato imprevedibileè emerso dall’ultimo sondaggio ri-ferito alle iniziative in lingua in-glese. Sembra che ormai la linguadi riferimento per l’approfondimen-to internazionale delle proprie co-noscenze scientifiche sia alla por-tata di molti. Il 45% infatti dichiarache la lingua inglese non è un

ostacolo ed il 36% è disposto adaffrontare una relazione in linguaoriginale se l’argomento ne vale lapena. Riteniamo però che questodato non corrisponda molto allarealtà. È infatti raro vedere nellesale di congressi e seminari iscrittiche non utilizzino la cuffia per latraduzione simultanea. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 9ANMVI INFORMA

I sondaggi di @nmvi Oggi

Il medico veterinario el’aggiornamento professionale

PROGRESSIONE E DATA PARTECIPANTI N. CONTATTI MENSILI DISONDAGGIO @nmvi Oggi

1. Dal 01 al 15 marzo 2002 238 Marzo 382.4872. Dal 16 al 31 marzo 2002 2673. Dal 01 al 15 aprile 2002 249 Aprile 337.2774. Dal 01 al 15 maggio 2002* 311 Maggio 465.3715. Dal 16 al 31 mag. 2002 3876. Dal 01 al 15 giugno 2002 296 Giugno 384.3617. Dal 16 al 31 giugno 2002 3628. Dal 01 al 15 luglio 2002 227 Luglio 284.1089. Dal 16 al 31 luglio 2002 193

Totale Partecipanti 2530Media per sondaggio 281

* il sondaggio è stato sospeso durante le festività pasquali (16-30 aprile)

Iscritti alle liste telematiche dell’ANMVI

Forte incremento di iscrizioni alle liste di discussione, in particolarequella della SCIVAC, arrivata a 1.521 iscritti. La Vetlink di conseguen-za è aumentata arrivando a 1.984 iscritti.

LISTA TELEMATICA ISCRITTI AL 31/07/2002

Forum SCIVAC [email protected] 1.521

Forum SIVAE [email protected] 567

Forum SIVAR [email protected] 241

Forum SIVE [email protected] 236

Forum AIVEMP [email protected] 117

Vetlink-list [email protected] 1984

I risultati del primo ciclo di sondaggirealizzati da @nmvi Oggi sono pub-blicati sul numero 2/2002 di Profes-sione Veterinaria. L’argomento delprimo ciclo ha riguardato lo sviluppodi Internet nel settore veterinario. I ri-sultati e l’analisi di tutti i sondaggisono anche pubblicati al sitowww.anmvi.it/anmvioggi

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PROFESSIONE VETERINARIA 7/200210

C ome già evidenziatodalle pagine di questaRivista (cfr. N° 5/2002),

la maggior attenzione con cui lasocietà civile si occupa della curae del benessere degli animali, edin particolare degli animali dome-stici, espone i veterinari ad unmaggior controllo sul loro operatoda parte di proprietari e/o posses-sori di animali.Tale controllo è caratterizzato daeccessi da parte della clientelache pretende, a volte anche inmodo arrogante, risarcimenti indenaro dal veterinario.Sollecitata a fornire pareri su sin-goli casi, ho ritenuto utile richia-mare all’attenzione della catego-ria alcuni dei principi che regola-no, nel nostro ordinamento, la di-sciplina della responsabilità civiledel professionista, premettendoche: a) dottrina e giurisprudenzasi sono occupate quasi essenzial-mente della responsabilità deimedici piuttosto che di quella deiveterinari, in quanto è stato ed è ilrisarcimento dei danni provocatidai primi più che di quelli provo-cati dai secondi oggetto di allar-me sociale e di pronunce giudi-ziali, b) fatta eccezione per la le-gislazione speciale in tema di nondiagnosticate e non curate zoono-si e/o di maltrattamenti di animaliecc., la responsabilità professio-nale del veterinario, soprattutto seveterinario curante animali dacompagnia, è sempre e solo una

responsabilità civile e mai penale.Tale responsabilità professionaleinsorge in capo al veterinario, al-lorquando venga accertata lasussistenza: a) di un chiaro epreciso nesso di causalità tra ildanno riscontrabile nell’animalee l’effettuazione della prestazioneveterinaria, b) della violazione, daparte del veterinario, dell’obbligodi eseguire il contratto d’operaprofessionale stipulato con ilcliente con la dovuta diligenza.Sotto questo secondo profilo mol-teplici sono le questioni sollevatedalla dottrina giuridica in merito alcoordinamento tra le norme di ca-rattere generale, contenute nelcodice civile in merito all’adempi-mento delle obbligazioni da appli-carsi anche agli esercenti le pro-fessioni intellettuali, e la normaspeciale contenuta ex art. 2236c.c. che così dispone: “Se la pre-stazione implica la soluzione diproblemi tecnici di speciale diffi-coltà, il prestatore d’opera non ri-sponde dei danni, se non in casodi dolo o di colpa grave”.Cercando di sintetizzare al massi-mo il dibattito tutt’ora in corso eutilizzando alcune sentenze mas-simate, ben si può affermare chevi sarà violazione dell’obbligo didiligenza così come previsto exart. 1176 c.c. con conseguenteimputazione di responsabilità alveterinario ogniqualvolta, accer-tato il nesso di causalità tra il dan-no generato nell’animale e l’ese-

guita prestazione veterinaria, siapossibile verificare che il profes-sionista non abbia operato “fa-cendo applicazione di quelle re-gole che possono considerarsiacquisite alla scienza e alla prati-ca, così da costituire il necessariocorredo”.La diligenza a cui si riferisce l’art.1176 è la diligenza del buon pa-dre di famiglia. La norma, però,già contiene al II comma il princi-pio che fornisce all’interprete glielementi idonei a misurare il gra-do di diligenza richiesta al profes-sionista (grado al di sotto delquale insorge la responsabilitàprofessionale) in relazione alla na-tura dell’attività esercitata. Con ri-ferimento all’attività di veterinarioandranno inoltre particolarmenteconsiderate le condizioni “obiet-tive di luogo, tempo, forma incui avviene lo svolgimento delcontratto di opera professiona-le”. Mi riferisco in particolare alfatto che, nella maggior parte deicasi, anche a seguito di interventichirurgici, il veterinario non rico-vera presso il proprio ambulatoriol’animale (domestico) ma delegail proprietario a somministrare lecure prescritte e/o a prestare lenecessarie e dovute cure.Non solo. Il “paziente” del veteri-nario è, appunto, un animale valedire un soggetto non munito diquella capacità di intendere e divolere tipica degli esseri umani e,quindi, non è certo collaborante

Il valore giuridico del documentoinformatico

Il documento informatico sottoscritto con firma elettronica,soddisfa il requisito legale della forma scrittaIl documento informatico è propriamente quel documento che è con-tenuto nella memoria (centrale o di massa) dell’elaboratore elettronicoe che quindi, oltre ad essere stato formato mediante l’uso di strumentiinformatici, ha esso stesso una forma che si manifesta in impulsi elet-tronici e che non è perciò sensorialmente e direttamente percepibile. Alla documentazione informatica poi può accompagnarsi una docu-mentazione realizzata su supporto cartaceo (tabulato), realizzata dalcomputer attraverso la stampante.Il tabulato può essere formato successivamente al documento infor-matico (che necessariamente lo precede sotto un profilo tecnico) e co-stituisce la riproduzione di quest’ultimo in termini umanamente intelle-gibili. L’ordinamento giuridico disciplina diversi tipi di documenti e vi attribui-sce diverso rilievo sia sotto un profilo sostanziale che sotto un profiloprocessuale. In particolare, l’ordinamento attribuisce un valore giuridico differente aidocumenti a seconda che gli stessi siano o meno scritti e sottoscritti:tali sono, come è noto, la scrittura privata (che è un documento scrittosottoscritto da un privato: art.2702 c.c.) e l’atto pubblico (che è il do-cumento redatto – con particolari formalità stabilite dalla legge – da unnotaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuire all’atto pub-blica fede: art. 2699 c.c.). Tali documenti sono ritenuti idonei ad espri-mere dichiarazioni di volontà relative ai c.d. negozi solenni, che adsubstantiam devono essere fatti nella forma anzi detta: in tali fattispe-cie, la forma è un requisito essenziale del negozio (art. 1325 n. 4 e1324 c.c.), cosicché ove l’elemento formale non sia osservato l’atto èirrimediabilmente nullo e non può produrre alcun effetto giuridico.Ciò premesso, in termini generalissimi occorre ora qualificare giuridi-camente il documento informatico, in particolare verificando se essopossa ritenersi scritto e sottoscritto, al fine di individuarne il valore giu-ridico sostanziale e processuale. L’assenza nel documento informatico di un supporto cartaceo, di unlinguaggio alfabetico e di un mezzo tradizionale di impressione dei se-gni non è di ostacolo ad una qualificazione giuridica del documentoinformatico come documento scritto.Invero, nessuna norma giuridica impone che la forma “scritta” siaesclusivamente quella su supporto cartaceo: l’ordinamento anzi sem-bra riconoscere, in relazione al concetto giuridico di documento scrit-to, un principio di indifferenza per il linguaggio usato, per lo strumentoadoperato, per il supporto su cui sono impressi i segni, rilevando soloche i dati siano impressi su un supporto con una combinazione di se-gni convenzionalmente stabiliti per comunicare. Conseguentemente, può ritenersi scritto anche un documento espres-so in linguaggio binario con mezzi elettronici, su supporti non cartacei(ad esempio nastri magnetici, floppy disk, cd-rom e dvd), essendo ta-li documenti idonei ad essere riprodotti a video o a stampa in forma in-telligibile e visibile. Un riconoscimento normativo implicito può trarsi dalla stessa formula-zione dell’art. 491 bis c.p. (così come introdotto dalla L. n. 547/93), cheequipara, a fini penali, il falso su documento informatico a quello sullascrittura tradizionale, stabilendone un identico trattamento sanzionato-rio.Successivamente, il legislatore italiano con il Decreto Legislativo 23gennaio 2002 n. 10, in attuazione della direttiva 199/93 emanata dallaComunità Europea, ha statuito che il documento informatico ha l’effi-cacia probatoria prevista dall’art. 2712 c.c., riguardo ai fatti ed alle co-se rappresentate. Il documento informatico, sottoscritto con firma elettronica, soddisfa ilrequisito legale della forma scritta. Sul piano probatorio il documentostesso è liberamente valutabile, tenuto conto delle sue caratteristicheoggettive di qualità e sicurezza. Esso, inoltre, soddisfa l’obbligo previ-sto dagli art. 2214 e seguenti del codice civile e da ogni altra analogadisposizione legislativa o regolamentare (art.6 del citato Decreto Legi-slativo). Peraltro, il documento creato su supporto informatico pone un proble-ma peculiare, derivante dal fatto che vi è tecnicamente la possibilitàche si alteri l’originario contenuto di esso senza che tali manipolazioni,a differenza delle manomissioni di supporti tradizionali, siano rilevabiliagevolmente o almeno a seguito di appositi esami tecnici peritali. La problematica in discorso ha una rilevanza non solo pratica, ma al-tresì giuridica, incidendo direttamente sul valore giuridico del docu-mento informatico creato: infatti, solo quello che presenti garanzie mi-nime di inalterabilità realizza un’impressione di dati ragionevolmentestabile su un supporto e può conseguentemente essere consideratoscrittura, negli altri casi, invece, in cui le suddette garanzie di inaltera-bilità del documento informatico non sussistano, si dovrà ritenere cheil risultato dell’operazione informatica è una prova documentale, manon un documento scritto in senso tecnico giuridico. (Dal periodico Rassegna degli Avvocati Italiani, maggio 2002, articolo

a firma di A. Loperfido)

RUBRICA LEGALE

Contestazioni del cliente e risarcimentodel danno per responsabilitàcontrattuale del professionista

di Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

ARCOSAN S.r.l.VETERINARY CHIRURGICAL ORGANIZATIONVia Bainsizza, 41 - 21042 Caronno Pertusella - Varese Tel. 02/96459129 - Fax 02/96459711 www.arcosan.com - Email: [email protected]

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né con il veterinario né con il pro-prietario. È più facile, infatti, che icomportamenti dell’animale costi-tuiscano un vero e proprio ostaco-lo ad una corretta esecuzione del-la prestazione.Questi due fatti, uniti, è bene ram-mentarlo, anche alla circostanzache alcuni proprietari di animalinon vogliono spendere molto perle cure del proprio cane e/o gattoe, quindi, a volte disattendono leprescrizioni veterinarie, sono ele-menti che devono essere attenta-mente e minuziosamente esami-nati al fine di ben valutare l’insor-genza di quella responsabilità ci-vile, in capo al veterinario curante,che legittima la richiesta risarcito-ria del cliente.In un giudizio sulla responsabilitàprofessionale (anche) del veteri-nario andrà, inoltre, “valutata laqualità della prestazione com-messa, e cioè verificare, con ri-guardo alla natura dell’attivitàesercitata, se la prestazione de-dotta in contratto possa definirsidi “medio livello” oppure di “spe-ciale difficoltà”, ribadendosi a talriguardo che la diligenza richiestaal prestatore d’opera intellettualeprescinde o meglio supera quellaimpersonale del buon padre di fa-miglia per essere adeguata allanatura dell’attività svolta.E poiché per giurisprudenza or-mai costante l’obbligazione c.d.di mezzi implicante un facere enon già un risultato, la correlativaresponsabilità contrattuale da ina-dempimento andrà accertata pro-prio con riguardo alla diligenza dicui all’art. 1176 II comma c.c. chenon si pone nel nostro ordinamen-to come norma precettiva nei con-fronti del professionista, ma comeparametro necessario a verificarea posteriori, se l’attività professio-nale concretamente posta in es-sere sia stata tale da poter confi-gurare un corretto adempimentooppure un colposo inadempi-mento” (Trib. Napoli 11.02.1985).In merito alla parziale esimente

della responsabilità del professio-nista contenuta nel sopra richia-mato art. 2236 c.c. segnalo comela “speciale difficoltà” della pre-stazione deve avere un contenutooggettivo rispetto al veterinario enon va parametrata alla sua per-sonale (maggiore o minore) abi-lità ed esperienza, né deve di-pendere da una sua ingiustifica-ta mancanza di cognizione.Come rilevato in dottrina l’art.2236 c.c. si riferisce a quei casi incui particolarmente difficile è la

soluzione tecnico-scientifica delcaso, non tanto l’esecuzione dellaprestazione, come a volte ritenutodalla classe medico-veterinaria.L’orientamento dei giuristi in temadi responsabilità professionaledel medico va nella direzione diuna sempre più attenta e potreidire restrittiva applicazione delprincipio contenuto nell’art. 2236c.c.Ciò è dovuto anche alla globaliz-zazione delle ricerche e scopertescientifiche in campo medico con

riferimento alla diagnosi e curadelle malattie, nonché alla specia-lizzazione dei medici.In campo veterinario, comunque,l’assenza di specializzazione èun dato su cui è possibile fondareil richiamo all’art. 2236 c.c. in te-ma di addebito di responsabilitàprofessionale.Nel segnalare che le cause in te-ma di responsabilità professiona-le si vincono o si perdono graziealla valutazione dei consulentitecnici dei giudici e nel rinviare al

prossimo numero della Rivista ilcompletamento di questo inter-vento in tema di responsabilità delveterinario, rilevo la necessità diprovvedere, con maggior impe-gno, alla formazione di veterinarimedico-legali, capaci di guidareadeguatamente il Giudice all’in-terno della specificità della medi-cina veterinaria ogni qual volta inun giudizio di risarcimento deidanni vi sia da valutare la respon-sabilità professionale del veteri-nario. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 11RUBRICA LEGALE

Liste di discussione telematica

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rassicura il cucciolo e il cane adulto:◗ adozione di un cucciolo◗ vocalizzazioni◗ distruzioni◗ eliminazione inappropriata◗ leccamento eccessivo

previene e controlla:◗ adozione di un gattino◗ sovrappopolazione◗ ridotta attività sociale◗ perdita di appetito◗ graffiature verticali◗ marcatura urinaria

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PROFESSIONE VETERINARIA 7/200212

Circolare n. 48/Edel 14 maggio2002 - Secondaparte

UNICO 2002 - Società di persone

6.0 IVA6.1 Utilizzo in compensazionedi credito IVA in misurasuperiore a quella spettante.Modalità di compilazione delledichiarazioni interessate.D. Viene chiesto di conoscerequali siano le modalità di compila-zione della dichiarazione annualeIVA/2002 nel caso in cui sia statoutilizzato in compensazione nel-l’anno 2001 un credito IVA in misu-ra superiore a quella successiva-mente emergente dalla dichiara-zione IVA/2001 relativa all’anno2000. Viene inoltre precisato che il con-tribuente, per sanare l’errore com-messo, ha provveduto a versarenel corso dell’anno 2001, median-te modello F24, l’importo corri-spondente al maggior credito uti-lizzato in compensazione, mag-giorato degli interessi e con il con-testuale versamento della relativasanzione prevista per l’omessoversamento.R. Nell’ipotesi prospettata, in cui

al contribuente risulti dalla dichia-razione dell’anno precedente (nelcaso in esame trattasi della di-chiarazione IVA/2001 relativa al-l’anno 2000) un credito inferiore aquello utilizzato in compensazionenell’anno 2001 – per effetto, adesempio, dell’adeguamento daparte del contribuente agli studi disettore in sede di compilazionedella predetta dichiarazione – e lostesso contribuente abbia suc-cessivamente effettuato un versa-mento per l’importo corrisponden-te al maggior credito utilizzato incompensazione, il contribuentedovrà anzitutto attenersi al princi-pio inderogabile secondo il quale iversamenti integrativi d’impostadevono essere indicati esclusiva-mente nella dichiarazione relativaall’anno d’imposta cui i medesimisi riferiscono, non rilevando l’annoin cui questi vengono di fatto effet-tuati, così come precisato nelleistruzioni per la compilazione del-la dichiarazione annuale in corri-spondenza dello specifico rigoprevisto nel quadro VL. Tali versa-menti andranno così ad aumenta-re l’eventuale IVA a credito emer-gente dalla liquidazione dell’impo-sta sulla base dei dati indicati nel-la sezione 1 dello stesso quadroVL e quindi anche il credito finaleIVA da computare in detrazionenell’anno successivo o da com-pensare in F24.Ne consegue che tali versamentiintegrativi, relativi al maggior cre-dito erroneamente utilizzato, ese-guiti utilizzando il codice tributo6099 relativo all’anno precedentecui si riferiscono (anno 2000 nel-l’esempio in esame), dovevanoessere indicati nel rigo VL31 delladichiarazione IVA/2001 relativa al-l’anno 2000, ancorché effettuatinell’anno 2001.Pertanto, tenendo conto di tale in-dicazione, e a maggior chiarimen-to di quanto precisato nella circo-lare n. 101/E del 19 maggio 2000,nella dichiarazione relativa all’an-no successivo (cioè dichiarazioneIVA/2002 relativa al 2001 nell’ipo-tesi considerata), il contribuentedovrà indicare nel rigo VL22 (cor-rispondente al credito IVA risultan-te dalla dichiarazione 2000 che èstato compensato nel modelloF24) l’intero importo del creditoutilizzato in compensazione nelcorso del 2001, comprensivoquindi della parte utilizzata in ec-cesso e successivamente riversa-ta. Nel rigo VL26 di quest’ultima di-chiarazione (relativo al credito ri-sultante dalla dichiarazione del-l’anno 2000) dovrà altresì essere

indicato il credito riportato in de-trazione o in compensazione nel2001 come risultante dal rigo VX5della dichiarazione IVA relativa al-l’anno 2000 o dal corrispondenterigo del quadro RX di Unico/2001,per i soggetti tenuti alla presenta-zione della dichiarazione unificata. Qualora il contribuente non abbiaindicato i dati relativi al versamen-to integrativo con le modalità so-pra indicate nella dichiarazioneIVA relativa all’anno 2000, avendogià presentato tale dichiarazioneal momento in cui si è verificatol’errore, dovrà presentare nei ter-mini previsti dall’articolo 13 del de-creto legislativo 18 dicembre1997, n. 472, e successive modifi-cazioni – e cioè entro il termine dipresentazione della dichiarazionerelativa all’anno d’imposta 2001 –una dichiarazione integrativa delladichiarazione relativa all’anno2000 con l’esatta indicazione ditale dato nei sensi sopra illustrati.I principi sopra enunciati devono

ritenersi applicabili in tutti i casianaloghi in cui si verifichi la rego-larizzazione, in sede di dichiara-zione annuale con codice tributo6099, degli errori commessi daparte del contribuente medianteversamenti integrativi d’imposta(ad esempio, regolarizzazione aseguito di utilizzo del plafond inmisura eccedente rispetto a quel-la spettante – cosiddetto “splafo-namento”).

6.2 Adeguamento ai parametried agli studi di settore (quadroVA, rigo VA41).D. Viene chiesto di sapere se il ri-go VA41 della dichiarazioneIVA/2002 (relativo ai maggiori cor-rispettivi per effetto dell’adegua-mento ai parametri o agli studi disettore per l’anno 2000) debba es-sere compilato esclusivamentedai contribuenti che si sono ade-guati per tale anno, ai fini IVA, aiparametri o agli studi di settore“fuori dichiarazione” ovvero ancheda coloro che si sono adeguati insede di dichiarazione annualeIVA/2001.R. Le istruzioni della dichiarazio-ne IVA/2002 precisano che nel ri-go VA41 deve essere indicata ladifferenza tra il volume d’affari de-terminato in base ai parametri oagli studi di settore e quello risul-tante dalle operazioni registratenel 2000. Tale maggior imponibilee la relativa imposta non devonoessere indicati nel quadro VE inquanto non si riferiscono al 2001ma all’anno precedente. Le istru-zioni precisano, inoltre, che daquest’anno non è più possibile

adeguarsi ai parametri o agli studidi settore in sede di dichiarazioneannuale. Pertanto, l’adeguamentoper il 2001 ai parametri o agli stu-di di settore deve essere effettua-to esclusivamente “fuori dichiara-zione” mediante il versamento del-la maggiore imposta dovuta, entroil termine di presentazione delladichiarazione dei redditi relativaall’anno 2001, utilizzando lo speci-fico codice-tributo. Per quanto riguarda l’adeguamen-to ai parametri o agli studi di set-tore relativi all’anno 2000, il contri-buente, come descritto nelle istru-zioni al rigo VA42 della dichiara-zione IVA/2001 (pag. 26), potevaadeguarsi in dichiarazione – com-pilando tale rigo ed includendo ipredetti importi nel quadro VE –ovvero adeguarsi fuori dichiara-zione versando in tal caso entro iltermine di presentazione della di-chiarazione dei redditi relativa al-l’anno 2000 la maggiore impostadovuta.La compilazione del rigo VA41della dichiarazione IVA/2002 èpertanto obbligatoria per i solicontribuenti che si sono adeguatiper l’anno d’imposta 2000 “fuoridichiarazione”.

6.7 Modalità di compilazione delquadro VH nell’ipotesi direcupero dell’eccedenza diversamento relativa ad unaliquidazione periodicaprecedente.D. Viene chiesto di conoscerequali siano le modalità di compila-zione del quadro VH nell’ipotesi incui un’eccedenza di versamentoIVA, relativa ad una liquidazioneperiodica, sia stata recuperata insede di compilazione di una di-chiarazione periodica relativa adun periodo di liquidazione succes-sivo. In particolare si chiede se ilmaggior credito o il minor debitoemergente dalla predetta dichia-razione periodica debba esserecompreso nel rigo del quadro VHrelativo al periodo in cui è stata re-cuperata la predetta eccedenza.R. Come precisato nelle istruzioniper la compilazione del quadroVH, in detto quadro deve esseresempre indicata, per ciascun pe-riodo di liquidazione (mese o tri-mestre), l’imposta a debito ovveroa credito risultante per il periodo dicompetenza sulla base delle liqui-dazioni effettuate. Pertanto, qualo-ra sia stata recuperata, in sede dipresentazione di una dichiarazio-ne periodica, un’eccedenza diversamento effettuato con Mod.F24 relativamente ad un periodoprecedente, non si deve tenere

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

RUBRICA FISCALE

Chiarimenti forniti dal Ministero delle Finanze per la predisposizionedella dichiarazione dei redditi(Seconda parte)

P roseguiamo la pub-

blicazione della Cir-

colare n. 48/E 2002,

la cui prima parte è stata

pubblicata sullo scorso nu-

mero.

Ricordiamo che anche se il

termine per il pagamento

delle imposte dovute sui red-

diti dell’esercizio 2001 sarà

già scaduto al momento di

pubblicazione del presente

articolo, tenendo conto che il

termine di presentazione

della dichiarazione in via te-

lematica è fissato per il 31

ottobre 2002, sarà quindi

possibile provvedere ad

eventuali correzioni a favore

o a sfavore ed eventualmen-

te procedere al versamento

delle differenze di imposta

con sanzioni ridotte utilizzan-

do la procedura del ravvedi-

mento operoso.

I numeri in corrispondenza

di ciascun paragrafo o di

ciascuna domanda corri-

spondono ai numeri indicati

nella circolare ministeriale.

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

conto, nel rigo del quadro VH cor-rispondente al periodo in cui è sta-ta recuperata detta eccedenza,del maggior credito o del minordebito emergente dalla dichiara-zione periodica stessa rispetto alcredito o debito risultante dallacorrispondente liquidazione.

7.0 VERSAMENTI,COMPENSAZIONI E RIMBORSI7.1 Modalità di arrotondamentoper i versamenti in un’unicasoluzione nel caso didichiarazione redatta in lire.D. Si chiede di conoscere, nel ca-so in cui la dichiarazione dei red-diti Unico 2002 venga redatta in li-re, se gli importi ivi indicati che de-vono essere versati in unica solu-zione devono essere convertiti ineuro con arrotondamento all’unitào ai centesimi di euro.R. Al riguardo la circolare n.106/E del 21 dicembre 2001 haprecisato, al paragrafo 4.1, che inconsiderazione del fatto che dal1° gennaio 2002 la delega di ver-samento (modello F24) deve es-sere compilata esclusivamente ineuro, occorre “garantire omoge-neità di arrotondamento per tuttigli importi provenienti dalle dichia-razioni fiscali”, siano esse redattein lire che in euro.

Pertanto, anche nel caso in cui ledichiarazioni ai fini delle impostesui redditi, IRAP ed IVA, siano re-datte in lire, gli importi ivi indicati,da versare in un’unica soluzione,devono essere convertiti in eurocon arrotondamento all’unità. Tale indicazione si rinviene, altresì,nelle istruzioni per la compilazionedel quadro RX del Mod. Unico2002, le quali prevedono che gliimporti da indicare in esso devonoessere arrotondati all’unità di euro. Infatti, proprio in considerazione

della circostanza che, dal 1° gen-naio 2002, i versamenti diretti, pre-vio utilizzo del modello F24, pos-sono essere eseguiti solo in euro,si è pervenuti alla predisposizionedel quadro RX in un’unica valutaper consentirne un più agevoleutilizzo in prosieguo; a tal fine lerelative istruzioni sono state con-cepite in modo da guidare il con-tribuente nelle necessarie opera-zioni di conversione dalla lira al-l’euro.Analogo criterio ha già trovato ap-

plicazione in tema di versamentiperiodici IVA eseguiti nel 2002 ederivanti da dichiarazioni redattein lire relative all’ultimo mese o tri-mestre del 2001, i cui importi, co-me precisato dalla medesima cir-colare (par. 5.2), devono essereindicati in euro nel modello F24,con arrotondamento all’unità.

7.2 Modalità di calcolodell’acconto IRPEF nel caso didichiarazione redatta in lire.D. Si chiede di poter conoscere

le modalità per il calcolo dell’ac-conto IRPEF, nel caso di redazionedella dichiarazione dei redditi in li-re, anche al fine della verifica dellimite di 103,00 euro, stabilito dal-l’art. 2, comma 3, del D.L. 15 apri-le 2002, n. 63, per la determina-zione del versamento dell’accontoin due rate o in unica soluzione. R. Qualora il contribuente scelgadi redigere la dichiarazione deiredditi in lire, dovrà effettuare in ta-le valuta anche tutti i calcoli ine-renti la determinazione delle impo-

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 13RUBRICA FISCALE

POST-HUMAN

Verso nuovi modelli di

esistenzaAutore: Roberto MarchesiniEditore: Bollati BoringhieriPrezzo di listino: Euro 32,00Prezzo scontato: Euro 27,00

S u p e r a n d oun’ontologia im-prontata alla pu-rezza essenziali-stica e all’autar-chia culturaledell’uomo si sta

affermando una nuova visionedel concetto di umanità fondatasulla contaminazione con l’alte-rità non-umana. La perfusivitàdell’innesto biotecnologico, l’o-rizzontalità del bio-realm inau-gurata dall’ingegneria genetica,la connettività dei supporti tec-nologici resa possibile dalla mi-niaturizzazione dei sistemi infor-matici e la sempre maggiorebio-compatibilità di interfacciasono solo alcuni dei tratti attra-verso cui si va delineando ilprofilo post-human.D’altro canto l’avvento di alcuneacquisizioni di avanguardia co-me le nanotecnologie, l’inge-gneria proteica, la bio-compu-ting, l’utilizzo delle cellule stami-nali fa dell’uomo un frutto ibridoin continua trasformazione e ri-definizione.In questo senso ci stiamo av-viando verso una nuova stagio-ne della poetica umana chemodifica radicalmente il concet-to di hybris, da atto che offendel’essere umano a momento cen-trale della stessa ontogenesi.Per informazioni: EV srl - Tel. 0372-403507

RECENSIONI

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

ste oggetto di versamento deri-vanti dalla dichiarazione. Pertanto, una volta determinate inlire le somme dovute, il contri-buente dovrà procedere alla loroconversione in euro, secondo i cri-teri stabiliti dalla disciplina comu-nitaria in materia ed illustrati nellacircolare n. 106/E del 21 dicembre2001 e nelle istruzioni per la com-pilazione delle dichiarazioni, atte-so che dal 1° gennaio 2002 i ver-samenti, le compensazioni ed irimborsi possono essere eseguitiesclusivamente in euro.Quindi, anche riguardo alla deter-minazione dell’acconto, se la di-chiarazione è redatta in lire occor-rerà applicare le percentuali dovu-te agli importi espressi nella me-desima valuta.Le somme risultanti dovranno poi,al momento del versamento, esse-re convertite in euro, con arroton-damento ai centesimi.Ad esempio:Unico 2002–PF, rigo RN28 = lire10.000.00098% (acconto dovuto) di lire10.000.000 = lire 9.800.00040% di lire 9.800.000 = lire3.920.000 : 1936,27 = euro2.024,51(1a rata di acconto da versare, inquanto tale importo è superiore aeuro 103,00)60% di lire 9.800.000 = lire5.880.000 : 1936,27 = euro3.036,77(2a rata di acconto da versare)Totale acconti dovuti: euro2.024,51 + euro 3.036,77 = euro5.061,28.Si ritiene, tuttavia, che il contri-buente possa, ove lo reputi piùsemplice, determinare l’accontodovuto nonché l’importo delle ratein cui esso dovrà eventualmenteessere suddiviso, effettuando i re-lativi calcoli direttamente in euro,con arrotondamento ai centesimi,

anche in considerazione del fattoche l’Agenzia delle Entrate, concomunicato stampa del 18 gen-naio 2002, ha assicurato tolleran-za per eventuali differenze causa-te da errati arrotondamenti nelleconversioni dalla lira all’euro. Tale soluzione, peraltro, sembracondurre allo stesso risultato so-pra indicato, come è dimostratodal seguente calcolo applicato almedesimo esempio sopra espo-sto:Unico 2002–PF, rigo RN28 = lire10.000.000 : 1936,27 = euro5.164,5798% (acconto dovuto) di euro5.164, 57 = euro 5.061,2840% di euro 5.061,28 = euro2.024, 51(1a rata di acconto da versare, inquanto tale importo è superiore aeuro 103,00)60% di euro 5.061,28 = euro3.036, 77(2a rata di acconto da versare)Totale acconti dovuti: euro2.024,51 + euro 3.036,77 = euro5.061,28.

7.3 Modalità di compilazionedella sezione III del quadro RX.D. È stato chiesto di conoscerese i crediti di imposta che proven-gono dalla sezione III del quadroRX del modello Unico 2001, devo-no essere riportati nell’analoga se-zione III del quadro RX del model-lo Unico 2002 ai fini del successi-vo utilizzo. R. La sezione III del quadro RXdel modello di dichiarazione Uni-co 2002 è dedicata, come preci-sato nelle relative istruzioni, allagestione delle eccedenze di ver-samento e/o dei crediti derivantidal precedente periodo d’impostache non possono confluire o chenon trovano più collocazione nelquadro corrispondente a quello diprovenienza, al fine di consentirne

il recupero mediante la compen-sazione od il rimborso.È il caso, ad esempio, del contri-buente che non sia più tenuto allapresentazione di una o più dichia-razioni o di singoli quadri checompongono il modello Unico2002.In tale ipotesi, infatti, il riporto diun’eccedenza ed il relativo utilizzonon troverebbe più collocazionenell’ambito della dichiarazione edal contribuente verrebbe di fattoprecluso il conseguente utilizzo incompensazione o il recupero me-diante rimborso.Altro caso che può presentarsi èquello relativo ad una rettifica a fa-vore del contribuente per ecce-denza di versamento ma la dichia-razione non prevede più l’indica-zione dei tributi da cui provengo-no le eccedenze stesse, come av-viene prevalentemente per le im-poste sostitutive.Attraverso la compilazione dellasezione III del quadro RX, quindi,si consente al contribuente di ri-portare le eccedenze provenientidalla precedente dichiarazione,precisandone la parte già com-pensata fino al momento di pre-sentazione della dichiarazioneUnico 2002 e quella che residuaancora da compensare o di cui sivuole chiedere il rimborso.A completamento di quanto illu-strato nelle istruzioni, si precisache nella colonna 2 della predettasezione devono essere compresianche gli eventuali crediti residuida compensare già indicati nellacolonna 6 della corrispondentesezione III del modello Unico2001. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 7/200214RUBRICA FISCALE

LUPI TRAVESTITI Le origini biologiche del cane domesticoAutore: Barbara GallicchioEditore: Edizioni Cinque s.r.l. - BiellaPrezzo di listino: Euro 52,00Prezzo scontato: Euro 44,00

“In questo libro, ho cercato di ricostruire la storia della nostra amicizia con il lupo e di come questo si sia trasformato nella vastissima gamma dei cani.”Barbara Gallicchio

CHI È L’AUTRICENata a Milano, ivi vive e lavora come Medico Veterinario, laureata“Maxima cum Laude” presso l’Università degli Studi di Milano. Ha pub-blicato un’importante monografia sulla razza Bobtail, che predilige; hacollaborato con capitoli e disegni ad opere enciclopediche (Il mio Ami-co Cane, curata da Fiorenzo Fiorone, Ed. Rusconi; La grande Enciclo-pedia del Cane, Ed. De Agostini) e, negli ultimi vent’anni, ha pubblica-to articoli tecnici su innumerevoli libri e riviste cinotecniche e/o di Me-dicina Veterinaria (I nostri Cani, WorkDogs, Cinologia, Migliore di Raz-za, Cani, Quattrozampe, Scienza Veterinaria e Biologia Animale, ed al-tre). Per hobby disegna cani ed altri animali fin da giovane età. È Giudice Ufficiale dell’E.N.C.I. dal 1990.

SINTESI INDICEAddomesticamento • Socialità del lupo • Evoluzione dei carnivori • Il lu-po: cane selvaggio • Il branco • Ibridazione spontanea • Lo sterminiodel lupo • Brevi cenni di evoluzione umana • Primi periodi storici: i ca-ni dell’Antico Egitto • Il punto di vista antropologico • Perché il lupo

Reperti fossili • L’età del cane e il DNA-mitocondriale • Il processo diaddomesticamento • Le basi genetiche della formazione delle razze •Ontogenesi delle razze I II III • Variabilità dimensionale • Classificazio-ne delle razze • Brevi note di cinognostica • Considerazioni riepilogati-ve sui meccanismi d’origine delle razze • Evoluzione delle razze da la-voro • Ontogenesi del comportamento • Comunicazioni fra cani • Inte-razioni • Problemi di carattere e convivenza

La nascita degli Standard e del Pedigree • Origine delle razze • I primigruppi etnici • Derivati di Canis lupus arabs e pallipes • Derivati di Ca-nis lupus lupus e di altre sottospecie Nordamericane • Derivati di Ca-nis lupus chanco • Razze derivate dall’ibridazione recente • Cani chevivono liberi • Il futuro delle razze canine • Il cane e la pet therapy • Laresponsabilità di possedere un cane • Conclusioni

Per informazioni: EV srl - Tel. 0372-403507

La prima parte di questo artico-lo è pubblicata sul N° 6-2002 diProfessione Veterinaria.

È nuovamente

disponibile la

monografia

“Manuale di

Elettrocardiografia”.

E.V. S.r.l. tel. 0372-403507 -

FAX 0372-457091

e-mail. [email protected]

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

A nche la professione delmedico veterinario co-sì come per moltissime

altre, può usufruire con un acces-so immediato e sicuro al mondobancario per effettuare ogni sortadi operazioni, per svolgere, attra-verso la rete, una serie di opera-zioni che normalmente vengonoeffettuate presso uno sportello diagenzia o uno sportello Banco-mat. Tutto questo consente alcliente di relazionarsi con il pro-prio istituto di credito esattamentecome se l’utente si recasse di per-sona presso la sede della bancastessa.Ormai non esiste banca, a livellosia internazionale sia italiano, chenon abbia aperto un proprio sitoInternet, utilizzandolo, oltre cheper fornire informazioni sui serviziofferti, sulle possibilità di investi-mento, sull’andamento dei proprifondi di investimento, e così via,anche per consentire servizi di In-ternet Banking. Questi ultimi infat-ti sono rappresentati dalla consul-tazione da casa del proprioestratto conto, dalla verifica del-l’esito di un assegno o dell’anda-mento dei propri investimenti.Naturalmente questo tipo di ope-razioni deve svolgersi in modo si-curo attraverso l’identificazionecerta dell’utente, in modo da ga-rantire che qualcun altro non pos-sa accedere a suo nome a infor-mazioni che riguardano solo lui. Ilsistema che ospita le informazionideve quindi essere protetto daaccessi esterni fraudolenti e, nel

loro tragitto telematico dalla ban-ca al mio computer di casa, i datidevono poter viaggiare in formacifrata e sicura, in modo da nonpoter essere intercettati. Fino aquesto momento, anche se nelcampo informatico non si può maimettere la mano sul fuoco al100%, le attuali tecnologie con-sentono buoni livelli di sicurezzatanto che, anche in Italia, moltissi-me banche forniscono forme diHome Banking. Un altro aspettoche rende questo servizio moltointeressante è il fatto che le tran-sazioni via Internet sono quelle apiù basso costo unitario e si rive-lano più convenienti, sia per labanca sia per il cliente, non solodelle tradizionali operazioni fisi-che allo sportello, ma anche diquelle svolte per via telefonica(Telephone Banking) o attraversosportelli automatici.L’Internet Home Banking mostratutta la sua potenza e sicurezzaquando viene associato all’impie-go, da parte dell’utente, di unsoftware specifico di gestione fi-nanziaria e patrimoniale, in gradonon solo di scambiare con la no-stra banca informazioni sulle ope-razioni che riguardano il nostroconto (a cominciare dall’estrattoconto), ma anche di integrarlecon le informazioni (che saremonoi a fornire) riguardanti le sca-denze di pagamento, i nostri inve-stimenti, l’uso delle carte di credi-to, l’eventuale disponibilità di piùconti correnti.Vi è poi in questo campo una ter-

za tipologia, ancora più avanzata,di utilizzazione della rete: quellache si ha quando Internet si tra-sforma da semplice strumento dicollegamento fra la banca e il pro-prio cliente in vera e propria sededella banca stessa. Si tratta dellecosiddette banche virtuali, un set-tore ancora ai primi passi, ma chepotrebbe realmente cambiare ilvolto del sistema bancario inter-nazionale.Banche virtuali come la MarkTwain Bank compiono, con dena-ro reale (o con moneta elettronicadotata tuttavia di un proprio valo-re reale), operazioni in tutto analo-ghe a quelle che compiono le nor-mali banche. Ma la loro sede puòessere benissimo un apparta-mento di tre stanze, senza biso-gno di un gran numero di agenziesparse per il paese o addiritturaper il mondo ed essere magaricollocata in un qualche “paradisofiscale”. Banche di questo tipo sfruttanola condizione di immateriale chehanno già da tempo le transazio-ni bancarie e finanziarie interna-zionali per far viaggiare attraver-so la rete non solo informazionisui nostri soldi, ma i soldi stessi,che in fondo ridotti al loro con-cetto più astratto sono informa-zione. In sostanza, si porta al li-vello del piccolo risparmiatorequella che è da tempo una pras-si per gli istituti di emissionecentrale e le grandi banche in-ternazionali, che in realtà piùche scambiarsi banconote si

scambiano scritture contabili.Attraverso una banca di questo ti-po, quindi, il cliente può aprire unconto corrente, pagando in valu-ta, con un bonifico bancario o at-traverso una carta di credito. I sol-di vengono (se lo vogliamo) con-vertiti in moneta elettronica, maanziché esserci restituiti in questanuova forma per essere spesi inrete vengono conservati dallabanca, che provvederà a investir-li e ci pagherà un interesse prefis-sato; la Mark Twain Bank permet-te così di scegliere se investire ilproprio denaro (e ottenere i propriinteressi) direttamente in valutaelettronica o in una qualsiasi delleprincipali valute internazionali, apartire da dollaro, euro e yen. Avalute diverse, ovviamente, corri-sponderanno tassi di interessedifferenti.Via Internet possiamo effettuare lagestione completa dei nostri ver-samenti bancari: possiamo ordi-nare bonifici e trasferimenti di va-luta, conversioni da una valuta aun’altra, acquisto di azioni o dipartecipazioni finanziarie di altrogenere.Se la moneta elettronica, quindi,avrà realmente il futuro che moltiprevedono e se di qui a una deci-na d’anni una quota considerevo-le delle nostre spese di casa odell’ambulatorio potranno essereeffettuate direttamente attraversomoneta elettronica, il problema didover convertire prima o poi lamoneta elettronica in moneta“reale” verrebbe ad essere supe-rato alla radice. E questo anchenel caso di spese nel mondo “fisi-co”, dato che una carta di creditopotrebbe, volendo, tranquillamen-te addebitare le nostre spese a unconto bancario in valuta elettroni-

ca, senza contare la probabile in-troduzione di carte che permetta-no gli scambi di valuta anche dapersona a persona, attraverso l’u-so dei “borsellini elettronici”. I ve-terinari del futuro quindi sono av-verti, dovranno dotarsi, tra le varieapparecchiature professionali,anche di un lettore bancomat dicarte di credito! ■

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 15IN RETE

Internet banking: la moneta elettronica del futuro

di Fabrizio Pancini

http://aisa.federchimica.it/

È uscito in Rete recentemente il sito dell’Associazione Italiana SaluteAnimale (AISA) che raggruppa le aziende del settore farmaceutico emangimistico veterinario.Il portale è ricco di servizi destinati sia alle aziende, sia agli operato-ri del settore. Il medico veterinario, quindi, può accedere a comuni-cazioni e notizie di carattere zootecnico e farmaceutico, anche semolti dei servizi e delle notizie offerte sono dedicate agli associati. Va-le la pena, comunque, di visitarlo.

INTERNET: E LE DONNE?

Un italiano su tre oggi viaggia in rete. Sono soprattutto i giovani, dai 14 ai 25 anni, i maggiori fruito-

ri del sistema con una percentuale del 63%, mentre la fascia di età oltre i 55 anni è scarsamente

presente in rete: solo l’11%. Nella fascia di età più significativa per il settore veterinario, dai 25 ai 54 anni, la

percentuale corrisponde al 25%. Rispetto ad un anno fa la diffusione di Internet nel nostro paese è aumenta-

ta in modo considerevole passando dal 24% al 34%, un dato che ci permette di essere sugli stessi livelli de-

gli altri paesi occidentali. Un’ultima indicazione importante è la forte diffusione che ha avuto Internet nell’ulti-

mo anno nel sud del paese, arrivando quasi (la differenza è meno di 3 punti percentuali) agli stessi valori del

nord Italia.

Convinti che il futuro dell’informazione del nostro settore passerà sempre di più attraverso questi strumenti, è

ovvio che questi dati ci facciano molto piacere e confermino le nostre scelte. Pensate quando potremo con-

tare su un collegamento diretto via web con i 10.000 veterinari iscritti alle associazioni federate ANMVI. Per an-

nunciare un seminario basterà comunicarlo nel sito o inviare a tutti il programma per posta elettronica. Non ci

sarà più il problema di chi riceve in anticipo il programma dei corsi SCIVAC ed è quindi avvantaggiato per l’i-

scrizione: tutti lo avranno nello stesso momento. Iscrizioni, ordini di libri, pagamenti potranno essere effettuati

tutti via Internet. L’ECM, obbligatorio o no, potrà essere risolto senza muoversi da casa ed a costi minimi con

l’aggiornamento a distanza.

Siamo purtroppo ancora lontani dal traguardo, ma saremo certamente aiutati dagli sviluppi tecnologici e so-

prattutto dalla continua evoluzione dei servizi che saranno offerti. La nascita di @nmviOggi, ad esempio ha da-

to un impulso notevole a tutto il sistema creando molto interesse, attenzione e quindi un forte aumento di frui-

tori. E le donne? La veterinaria oggi è sempre più donna. I soci SCIVAC al femminile sono 3711, un po’ più del

50% di tutti gli iscritti.

Le donne, in Italia, sembrano non avere un buon rapporto con Internet. Su 13 milioni di italiani che si sono con-

nessi ad Internet nell’ultimo anno il 34,4% sono donne ed il nostro paese è l’unico che ha visto diminuire il lo-

ro numero. Siamo sempre stati un paese particolare…

A.M.

BOYD

ANATOMIA

CLINICA DEL CANE

E DEL GATTO.ATLANTE A COLORI

2a edizione, 200 pagine,

350 illustrazioni, Masson-EV, giugno 2001

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Non soci: € 114,00

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Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

PROFESSIONE VETERINARIA 7/200216

RIASSUNTOUna panoramica sulla problematicadei cani pericolosi o aggressivi vie-ne inserita nel contesto di altre te-matiche riguardanti i cani. In rispo-sta alla forte pressione operata daimass media, molti governi europeihanno introdotto leggi specificheper cani randagi o stanno valutan-do la possibilità di introdurle. Ven-gono esaminate dettagliatamentele problematiche sorte all’internodella legislazione inglese, e vieneinoltre presentato un riassunto dellelegislazioni in vigore in alcuni altriPaesi europei. Vengono infine prese in considera-zione le valenze positive degli ap-procci finalizzati esclusivamente aicani randagi e non, e vengono sug-gerite delle proposte per il futuro.

PREAMBOLOI titoli dei singoli interventi sono indi-cati nella Tabella 1; nella Tabella 2viene riportato un breve curriculumvitae dei relatori. I testi completi del-le relazioni saranno disponibili sulsito web della FECAVA (www.feca-va.org).

INTRODUZIONEIl seminario è stato organizzato co-me risposta al sempre crescente in-teresse in merito alla tematica deicani pericolosi all’interno del territo-rio europeo e al potenziale impattodella legislazione introdotta per ilcontrollo di tale problematica.Il titolo “Cani pericolosi”, in modoparticolare, è stato scelto per la suavalenza emotiva e non tanto perchéesso descrive accuratamente il pro-blema da affrontare. Le ferite cau-sate all’uomo dagli attacchi dei ca-ni producono nuove leggende, ementre l’interesse dei media cre-sce, vi è una pressione da parte deigoverni per introdurre una legisla-zione in materia. La domanda fon-damentale a cui si deve rispondereè se la causa principale del proble-ma consiste nei cani stessi oppurein questioni più complesse, condi-zionate dal contesto sociale e dal-l’ambito culturale. Più semplice-mente, il problema è che le personepossiedono cani pericolosi o piutto-sto che alcuni cani sono possedutida persone pericolose ed irrespon-sabili? La risposta a tale interrogati-vo naturalmente produrrà delle im-plicazioni sulle modalità in cui leleggi verranno emanate e sull’effi-cacia dei provvedimenti giudiziarinel risolvere da soli la questione.

L’INTERAZIONE TRA UOMO ECANENel corso dei secoli, i cani sono sta-

ti addomesticati per divenire veri epropri compagni dell’uomo. Essi ri-coprono numerosi ruoli come canida lavoro, cani per assistenza osemplicemente come animali do-mestici accuditi all’interno della fa-miglia. Alcuni programmi specificidi allevamento si sono orientati allosviluppo e al miglioramento di certecaratteristiche che rendono alcunerazze più adatte a determinate fun-zioni. In alcuni casi, come ad esem-pio il caso dei cani da combatti-mento o dei cani da guardia, le atti-tudini alla violenza potrebbero co-stituire un elemento determinante.Se l’interazione tra uomo e caneviene rotta, nascono dei pericoli, adesempio la razza canina potrebbesfuggire al controllo, oppure i pro-prietari di animali domestici potreb-bero assumere comportamenti irre-sponsabili. La WHO (Organizzazio-ne Mondiale della Sanità) ha stima-to che in tutto il mondo la popola-zione canina corrisponde ad un de-cimo della popolazione umana, dicui il 75% viene classificato comecani randagi. Questo fatto potrebbecostituire una minaccia in merito adalcune questioni come la trasmis-sione delle malattie agli esseri uma-ni e agli animali domestici, oppurele problematiche legate all’igiene oancora le lesioni fisiche causate al-l’uomo o al bestiame. Sta di fattoche in alcuni Paesi dell’Europaorientale la popolazione dei canirandagi (giustamente o erronea-mente) viene considerata la fonteprincipale degli assalti all’uomo. Ciòspesso induce le istituzioni ad ema-nare programmi di abbattimentoinumani e senza efficacia. Inoltre,accresce la pressione sui governiaffinché trovino una soluzione an-che ad altre questioni inerenti il set-tore canino.

I disumani programmi di controllosui cani stimolano le società di pro-tezione animale a sviluppare rico-veri di soccorso. Senza i fondi ne-cessari, tali ricoveri potrebbero ri-sultare gestiti in malo modo e supe-raffollati. Se lo scopo è quello di ri-dare una dimora agli animali, è im-portante che i cani vengano alleva-ti con modalità che facilitino il loroadattamento ad un ambiente fami-liare. Ciò potrebbe tuttavia risultaredifficile a causa delle condizioni vi-genti in alcuni Paesi.

LE RAZZE CANINE CHEPOSSONO MANIFESTAREAGGRESSIVITÀL’aggressività è un tratto comporta-mentale normale nel cane che po-trebbe figurare come un meccani-smo di protezione nei casi in cui l’a-nimale si sente minacciato, o comemodo per mettersi in mostra duran-te il naturale meccanismo di com-petizione per la compagna, il terri-torio o il cibo. È solo quando questoatteggiamento normale diventa ec-cessivo o incontrollabile che il canepuò diventare un pericolo. Il com-portamento che il cane esibirà èdovuto potenzialmente alla com-plessa interazione di un certo nu-mero di fattori:• Fattori genetici• Condizionamenti e addestra-

menti• Fattori legati all’ambiente• Stato ormonalePer principio non è possibile riferirel’aggressività esclusivamente ai ca-ni randagi, e vi sono esempi positi-vi e negativi in tutte le razze. Vi so-no casi di cani disadattati così co-me vi sono casi di uomini disadatta-ti appartenenti ad ogni razza e cul-tura. In ogni caso, la selezione ge-netica può accrescere in modo de-terminante il potenziale aggressivodi un individuo. I primi casi riportati di lotta tra canirisalgono al 1835 nel Regno Unito,in seguito all’abolizione del bull-bai-ting (combattimento tra un toro edei cani). Il combattimento tra i canisi era sviluppato nell’ambito dellerazze Bull Terrier, più comunementeconosciute come Bull Terriers delloStaffordshire, Bull Terriers americanie Pit Bull Terriers. I Bull Terriers del-lo Staffordshire non vengono alleva-ti per il combattimento da oltre unsecolo, e molti cani da combatti-

mento vengono classificati sempli-cemente come Pit Bulls. Altre razzeutilizzate per il combattimento inclu-dono il mastino napoletano, il Tosagiapponese, il Dogo argentino, ilDogue de Bordeaux, e lo Shar-pei.Recentemente sono stati introdottianche gli incroci con i lupi.

COMBATTIMENTO TRA CANI –L’ASPETTO CRIMINALEAlcuni studi negli Stati Uniti descri-vono la realtà culturale e sociale as-sociata al combattimento canino eindicano diversi gruppi coinvolti:• Professionisti del crimine ope-

ranti a livello nazionale o inter-nazionale.

• Praticanti a livello di hobby –privilegiano le scommesse ri-spetto al combattimento stessodei cani.

• Combattimenti nelle strade.L’ultimo gruppo si sviluppa in gene-re in aree socialmente depressedove il successo nel campo sporti-vo può favorire un accrescimentodell’autostima. Tale è la situazionein alcune aree degli Stati Uniti e for-se negli Stati dell’Europa orientale.Questi Paesi impiegano spesso lerazze favorite (come ad esempio iPit Bulls) ma continuerebbero in-dubbiamente la stessa attività, uti-lizzando altri tipi, se il Pit Bull do-vesse scomparire come razza. È stata dimostrata una connessionetra il combattimento canino, lescommesse e il crimine organizza-to. I dati raccolti dalla RSPCA (So-cietà Reale per la Protezione degliAnimali) testimoniano un costanteaumento del numero di Pit Bulls nelRegno Unito tra il 1976 e il 1991. Iproprietari di cani da combattimen-to spesso risultavano coinvolti inazioni criminose prima di venire inpossesso di tali cani. Si ritenevache alcuni criminali avessero pen-sato di acquistare i Pit Bulls comestatus symbol o addirittura come unpotenziale strumento di minaccia. Illegame tra cani pericolosi e crimi-nali rivela la difficoltà di mantenereun controllo su tale problematicasoltanto con i mezzi legislativi, poi-ché molti dei soggetti identificaticontinuavano a non rispettare lalegge. Probabilmente la sfida più grande ela maggiore priorità in tali circostan-

ze consistono nel modo di migliora-re il contesto sociale ed economicodelle comunità in cui si trovano i ca-ni da combattimento. Questa situa-zione introduce anche un’altra que-stione, denominata comunementeLINK. Il significato è essenzialmen-te che i bambini che sono espostialla violenza spontanea e alla cru-deltà nei confronti degli animali, inetà adulta saranno maggiormentesoggetti ad atteggiamenti di violen-za nei confronti dei loro simili. Risul-ta così davvero molto difficile consi-derare le problematiche relative alcane in maniera isolata rispetto alleproblematiche sociali.

QUAL È LA VERA NATURA EL’AMPIEZZA RAGGIUNTA DALPROBLEMA? La discussione sino a qui condot-ta ha riportato la percezione co-mune che i cani da combattimen-to e i cani randagi costituiscono lasola fonte del problema. Tuttora, lericerche hanno rivelato che i canisopra menzionati incidono in ma-niera minima, dal momento che icani domestici producono circa il75% delle aggressioni riportatesugli uomini.Una ricerca limitata ad alcune areedel Belgio (50% delle città) ha indi-cato che, nell’arco di un anno, ogni10.000 cittadini sono stati denun-ciati alla polizia soltanto due casi dicomportamento violento di cani. Lamaggior parte delle denunce nonera riferita a comportamenti ag-gressivi, ma piuttosto all’inquina-mento acustico e all’igiene. AdAntwerp, un’analisi di 623 denunceriguardanti i cani aggressivi, pre-sentate nell’arco di 18 mesi, ha evi-denziato il fatto che la maggior par-te dei problemi rilevati erano asso-ciati all’attività criminale dei posses-sori dei cani e che soltanto pochicasi erano associati all’effettivocomportamento violento dei caninei confronti delle persone. La per-cezione pubblica del pericolo deri-vante da un’aggressione da partedi un cane si rivela dunque esserequalcosa di irrazionale.Un’indagine delle compagnie assi-curative del Belgio rivela che lamaggior parte delle ferite provoca-te dai cani sull’uomo non derivanoda comportamenti violenti ma piut-

Cani pericolosi - Stiamooperando nel modo giusto?

Pubblicazione del riassunto delle relazioni presentate da R. Butcher1, R. De Meester2, M. Radford3

1 31 Engayne gardens Upminster Essex. GB – RM 14 IUY. E-mail: [email protected] Sint anna 100, B – 9220 Hamma.3 Facoltà di giurisprudenza, Università di Aberdeen, Aberdeen, Scozia, GB – AB24 3UB.

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Tabella 2: I relatori

Ray Butcher Veterinario per animali da compagnia a Londra,Regno UnitoPresidente della FECAVA.Consigliere della WSPA (Società Mondiale per laProtezione degli Animali)

Rudy De Meester Veterinario belga specializzato in problemi com-portamentali e sanità animaleAttivo in una clinica privata e come consigliere delMinistero dei consumi, salute pubblica e ambien-te, che si occupa anche delle problematiche lega-te alla sanità animale.

Mike Radford Professore di legge all’Università di Aberdeen; èun’autorità in materia di legge per la protezioneanimale.Consigliere accademico del Collegio Reale dei Ve-terinari Chirurghi (Regno Unito)

Tabella 1: Programma del seminario

Cani pericolosi – una panoramica Ray ButcherProtezione sproporzionata? –

Il caso dell’Atto Inglese Mike Radfordsui Cani Pericolosi, 1991

Tendenze nell’Europa continentale Rudy De Meester

Il futuro – Stiamo operando Mike Radfordnel modo giusto?

Un infame Pit Bull Terrier prima di un combattimento (foto gentilmenteconcessa dalla WSPA).

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tosto da condizioni di disadatta-mento (il risarcimento più sostanzio-so effettuato da una compagnia as-sicurativa fu effettuato a favore diuna donna che subì una grave frat-tura alla caviglia dopo aver inciam-pato nel suo iperattivo Terrier York-shire). Gli interventi dovrebberodunque essere finalizzati alle possi-bilità di prevenzione del comporta-mento anomalo dei cani invece chefocalizzarsi esclusivamente sulla lo-ro aggressività. Ciò chiaramenteimplica la necessità di stimolare l’at-teggiamento di responsabilità daparte dei proprietari di animali dacompagnia e di educare il pubblicoaffinché comprenda il naturalecomportamento canino nella suacomplessità. La cultura modernatende a considerare gli animali co-me merce da consumo con dellecaratteristiche specifiche. Il ruolodei cani nella nostra società è cam-biato da funzionale (da caccia, daguardia ecc.) a un ruolo in cui ci siaspetta che essi divengano baby-sitters, compagni di gioco del doposcuola e membri effettivi della fami-glia. Eppure, nonostante l’assenzadi criteri appropriati nella scelta del-l’animale da compagnia e la negli-genza nell’educazione dell’interafamiglia all’interazione con il cane, èsorprendente vedere che il numerodi aggressioni violente non è au-mentato nell’ambito dei nuclei fami-liari.

LEGISLAZIONELegislazione specifica volta allaproibizione del combattimentotra caniCiascuno degli Stati membri dell’U-nione Europea ha messo in atto unalegislazione per la protezione deglianimali. Tali leggi subiscono modifi-che nel contenuto e nell’applicazio-ne all’interno di ciascuno degli Statimembri, sebbene derivino tutte dalprincipio secondo cui gli atti di cru-deltà perpetrati nei confronti deglianimali, sia deliberatamente cheper negligenza, sono intrinseca-mente sbagliati. Il combattimentotra cani risulta indubbiamente unapratica considerata come atto dicrudeltà nei confronti di animali, sianegli allenamenti che nei combatti-menti stessi. Per questo motivo èpossibile impugnare le leggi controi possessori e gli allevatori di canida combattimento.Oltre a ciò vale la pena prendere inconsiderazione due clausole dellaConvenzione Europea del Consi-glio di Strasburgo sugli Animali Do-mestici (Strasburgo 1987). L’articolo 7 della Convenzione sta-bilisce che nessun animale dome-stico dovrebbe essere addestratoin modo tale da mettere a repenta-glio la sua salute e il suo benesse-re, neppure forzandolo ad accre-scere le proprie capacità naturali outilizzando mezzi artificiali che pos-sano causare lesioni o sofferenzenon necessarie, dolore o stress. L’articolo 9 si riferisce all’impiego dianimali domestici nelle attività di in-trattenimento, nelle competizioni ein eventi simili. Esso stabilisce chenessun animale dovrebbe essereutilizzato per tali scopi a meno chel’organizzatore abbia creato le con-dizioni necessarie per assicurareall’animale un trattamento conformeai suoi bisogni etologici, che venganutrito e abbeverato, e che nonvengano messi a rischio la sua sa-lute e il suo benessere. Entrambi gli articoli quindi hanno ri-levanza nella questione sul combat-timento tra cani, e ogni tipo di pres-

sione dovrebbe essere esercitato alfine di coinvolgere anche quei Pae-si che non hanno ancora firmato laConvenzione.

L’Atto del Regno Unito sui canipericolosi (1991)Si tratta di un esempio chiarificatoredel fatto che le leggi redatte in mo-do incompleto possono causare si-gnificative problematiche. In segui-to ad una serie ben pubblicizzata diattacchi sull’uomo da parte di cani,soprattutto da parte di Pit Bull Ter-riers, l’Atto sui cani pericolosi(1991) fu precipitosamente presen-

tato al Parlamento, completando ilproprio percorso legislativo nellaHouse of Commons in un giornosoltanto, dal momento che era sta-to pubblicato quattro giorni prima.La Sezione 1 dell’Atto stabilisce cheil possesso o la custodia di un caneaddestrato per il combattimento co-stituisce reato, anche con riferi-mento a “tutti i cani del tipo cono-sciuto con il nome Pit Bull Terrier”, ameno che l’animale non sia statodotato di una specifica certificazio-ne di esenzione. Per poter goderedi tale esenzione il cane deve esse-re, tra le altre cose, castrato, identi-

ficato permanentemente, assicura-to, tenuto in sicurezza, e nei luoghipubblici deve essere provvisto dimuseruola e seguito da un accom-pagnatore. L’inadempimento di unodi tali requisiti non solo costituiscereato, ma come stabilito dall’Atto,può sfociare in un ordine di abbatti-mento, indipendentemente dallecircostanze.Sfortunatamente la legislazione haomesso di specificare il significatoeffettivo della frase “tutti i cani del ti-po conosciuto con il nome Pit BullTerrier”. Non solo l’ambito di appli-cazione del termine “tipo” risulta

poco chiaro, ma, in Gran Bretagna,il Pit Bull Terrier non viene ricono-sciuto come una specie ben distin-ta. L’Alta Corte inglese ha stabilitoche per decidere se uno specificoanimale rientra o meno nella tipolo-gia perseguibile dal provvedimen-to, è necessario valutare le caratte-ristiche fisiche e comportamentalidel Pit Bull, determinate dall’Asso-ciazione Americana degli Allevatoridi Cani. Comunque, entrambe lecorti, inglese e scozzese, hannostabilito che non è determinanteper la classificazione di un animalecome Pit Bull il fatto che l’animale si

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presenti aggressivo o meno – seb-bene questa sia la caratteristicaprincipale associata al Pit Bull, eche ha contribuito per prima allanascita dello statuto. È stato sugge-rito che una tale mancanza di pre-cisione è avvenuta deliberatamenteal fine di comprendere le variabiliderivanti dagli incroci. Comunquela situazione si è dimostrata insod-disfacente, soprattutto nel caso diprova probatoria.Secondo un principio fondamentaledella costituzione inglese, nel Re-gno Unito una persona viene consi-derata innocente finché il processo

non riesce a dimostrare alla corte inmodo ragionevole la sua colpevo-lezza. L’Atto sui cani pericolosi(1991) ha rovesciato tale principio,poiché ha stabilito che nei processiriguardanti cani del tipo Pit Bull, lacorte doveva dare per scontata lasua aggressività, a meno che l’ac-cusato non riuscisse a provare ilcontrario. È chiaro che tutto ciò ledeil principio di equità. La confusione originata dalla Ses-sione 1 è stata ulteriormente com-plicata dal modo con cui le cortihanno interpretato il temine “luogopubblico”. Definito nello statuto co-

me “ogni via, strada o altro luogo(chiuso o meno) in cui il pubblico halibero accesso”, è stato stabilito cheil vialetto che conduce alla porta diun’abitazione privata non costitui-sce un luogo pubblico (a meno chetutti possano avere accesso dallastrada e camminare lungo tale via-letto), ma l’interno di una macchinaè considerato luogo pubblico, se ilveicolo stesso è parcheggiato in unluogo pubblico (anche se la mac-china possiede le misure di sicurez-za che impediscono al cane di fug-gire e sarebbe impossibile entrareda parte di persone esterne).

Le conseguenze di questa “leggeingiusta e irritante” così come fu de-scritta nel 1995 in un editoriale delVeterinary Record, non furono sol-tanto una serie di decisioni arbitra-rie e ingiuste: vi furono anche delleimplicazioni a livello di sanità perl’ampio numero di cani catturati, al-cuni di essi furono rinchiusi in caniliper lunghi periodi di tempo mentre iloro proprietari tentavano disperata-mente di far annullare i mandati diabbattimento (in genere senza ri-scontro positivo). La Polizia Metro-politana di Londra arrivò ad avere incustodia 448 animali di questo tipo,

e il costo per mantenere i cani neicanili conformemente all’Atto del1991, dall’anno della sua introdu-zione sino all’inizio del 1997, fu su-periore a £ 3.000.000. Inoltre, unastima più precisa stabilì che il perio-do medio di detenzione per i caniera di due anni e quattro mesi: sol-tanto in un caso si estese a quattroanni e cinque mesi. Dopo tre tenta-tivi di abolizione, nel 1997 passòuna proposta di legge il cui intentoera quello di conferire alle singolecorti la possibilità di valutare auto-nomamente la pericolosità o menodel cane per la sicurezza pubblicae quindi di decretare o meno l’ab-battimento dell’animale.

La Legislazione EuropeaLe caratteristiche principali della le-gislazione in materia di cani perico-losi in vigore nei diversi Paesi euro-pei viene riassunta nella Tabella 3.Risulta evidente dalla Tabella chemolti Paesi europei hanno intro-dotto una legislazione specificaper le razze canine, in molti casinegli anni recenti. Queste leggispesso sono state introdotte inmodo frettoloso, come risposta al-la pressione dei media e non cu-ranti delle proteste. I problemiscaturiti nel Regno Unito sono sta-ti precedentemente enunciato. InGermania, le nuove leggi specifi-che per le razze canine hannosollevato questioni costituzionali:1. L’articolo 13 della Costituzionetedesca è stato modificato al fine diapplicare le ordinanze specificheper le diverse razze, presumibil-mente deprivando i possessori dicani del diritto fondamentale di in-violabilità della propria dimora eviolando il principio di uguaglianza.2. L’obbligatorietà del guinzaglio edella museruola per tutti gli appar-tenenti ad una specifica razza po-trebbe risultare in conflitto con l’Or-dinanza sui cani del 1974 (Verord-nung ueber da Halten von Hunden)e con l’Atto sulla Salute Animale del1998 (Tierschutzverdnung), cheprescrivono per i cani l’obbligo diessere tenuti nelle condizioni ade-guate ai loro bisogni.3. I veterinari potrebbero essere inconflitto con il cosiddetto “codicedel veterinario” e l’Atto di ProtezioneAnimale del 1998 (eutanasia per glianimali sani).Tali problematiche hanno generatoun’opposizione violenta; la lezioneche ne è derivata dimostra la ne-cessità di imparare dall’esperienzae dagli errori degli altri, e di usufrui-re di un periodo di consultazionemaggiore coinvolgendo tutti i grup-pi interessati (veterinari, specialistidel comportamento animale ecc.)prima di redigere una legge.Malgrado tali questioni e avverti-menti, pare che i politici desideri-no continuare sulla medesima li-nea. Nell’anno 2000, il rappresen-tante della Germania ha presenta-to una proposta al Consiglio Euro-peo per la Giustizia e gli Affari In-terni. Questa si è dimostrata falli-mentare e risulta improbabile chela stessa proposta venga accoltadal governo belga. Comunque,dovremmo rimanere consapevolidell’effetto che la pressione deimedia può determinare, causan-do anche incidenti seri e, di con-seguenza, la possibilità di appro-dare a decisioni irrazionali. A causa della potenziale instabilitàdella situazione, è importante chevengano sottolineati gli aspetti pra-tici ed oggettivi.

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LA POTENZIALE EFFICACIADELLA LEGISLAZIONESPECIFICA PER LE DIVERSERAZZEIn considerazione di quanto enun-ciato precedentemente, sembre-rebbe che la legislazione specificaper le diverse razze canine sia col-ma di errori. Tutto ciò non sorpren-de, in virtù soprattutto delle applica-zioni oggettive e pratiche.Sarebbe bene considerare le duesituazioni principali associate atale problematica – quelle che so-no legate alle attività criminali equelle che non lo sono. La com-ponente criminale è meno signifi-cativa in termini numerici. Il com-battimento tra cani è generalmen-

te illegale e quindi non richiedeuna legislazione specifica peruna specifica razza. Inoltre, colo-ro che sono coinvolti sarebberocertamente in grado di evadere lalegge o di utilizzare razze alterna-tive se ciò dovesse risultare ne-cessario. Per tali ragioni la legi-slazione specifica per le diverserazze mostra effetti irrilevanti nellungo termine.Le situazioni di non criminalità pos-sono essere suddivise ulteriormentein incidenti avvenuti con cani scono-sciuti in luoghi pubblici (si tratta in talcaso di un problema sociale) o in-cidenti avvenuti in casa con i propricani (si tratta in tal caso di un pro-blema familiare). Entrambe le tipolo-

gie coinvolgerebbero un’interagamma di razze canine ed in molticasi le situazioni sopra descritte ri-sultano da comportamenti irrespon-sabili dei proprietari di animali do-mestici. Poiché la legislazione spe-cifica per le diverse razze si focaliz-za sui cani piuttosto che sui proprie-tari, non vi è nessun incentivo a fa-vore della promozione di comporta-menti responsabili e il proprietario dicani potrebbe comunque allevarealtre razze canine ed incoraggiarlea comportarsi nello stesso modo. In-fatti, il gruppo che maggiormentesoffre della legislazione specificadelle razze (a parte i cani stessi) so-no i proprietari di cani che appar-tengono alle razze minori che si

comportano in modo responsabile erispettoso della legge.Risulta pertanto fondamentale tro-vare strategie alternative, sebbe-ne il supporto per tali strategienon riscuoterebbe una diffusionesignificativa. Rudy De Meester hadimostrato che molti gruppi coin-volti (politici, allevatori, scienziatie alcuni veterinari) si battono perfavorire ad un approccio multidi-sciplinare che sappia considerarei singoli interessi.

UN APPROCCIO ALTERNATIVOMULTIFATTORIALEUna soluzione pratica ed effettivadeve comprendere tutti coloro chesono coinvolti nella problematica –allevatori di cani, proprietari, vittimepotenziali, scuole di addestramentoper cani, ricoveri per cani, speciali-sti del comportamento animale eveterinari.Rudy De Meester ha esposto leproprie idee sostenendo che l’ap-proccio dovrebbe estendersi ai se-guenti componenti:1. Allevatori di cani – questi do-vrebbero essere muniti di autorizza-zione, e tra i requisiti per conceder-la dovrebbe essere copresa anchedichiarazione specifica dell’alleva-tore che prevede un controllo co-stante sull’aggressività in alleva-mento e misure adeguate per con-trastarla.2. Punti di vendita di cani - sia gliallevatori che i pet shops dovreb-bero possedere un’autorizzazione edovrebbero fornire al nuovo pro-prietario informazioni sulle classi disocializzazione dei cuccioli.3. Scuole di addestramento percani – dovrebbero essere registrateed i corsi dovrebbero privilegiare lasocializzazione. I contenuti e laqualità dei corsi dovrebbero esserecontrollati ed essere dotati di unostandard adeguato.4. Veterinari – dovrebbero favorireil possesso responsabile di animalidomestici.

5. Proprietari di cani – dovrebberoricevere un’adeguata educazionesul comportamento e sulle loro re-sponsabilità come nuovi proprietaridi cani sia prima che dopo l’acqui-sto. Forse una dimostrazione dicompetenza dovrebbe diventareun pre-requisito che rende possibi-le l’acquisto.6. Vittime potenziali – i gruppi spe-ciali a rischio (ad esempio i bambi-ni) dovrebbero essere identificati eistruiti in modo opportuno. Questodovrebbe far parte di un normalecurriculum scolastico.7. Canili e ricoveri per cani – que-sti dovrebbero possedere un’auto-rizzazione e dovrebbe essere obbli-gatorio tenere i cani in modo tale dafavorire il loro riadattamento all’am-biente familiare, così che le casepotenziali e i proprietari potenzialidovrebbero essere valutati per la lo-ro adeguatezza a possedere quelcane particolare.8. “Specialisti del comportamentodei cani” – questi dovrebbero esse-re regolamentati in modo che i tera-pisti vengano forniti di licenza e au-torizzazione.9. Criminali e problemi sociali –ad un livello locale del crimine,molto si può ottenere attraverso lacomunicazione e l’educazione.L’esperienza di Parigi ha mostra-to che la polizia accompagnatadai cani nelle aree depresse è piùfacilitata ad interagire con le per-sone giovani, dal momento che icani diventano un fattore comu-ne. Questo potrebbe aiutare adaprire delle linee di comunicazio-ne e a sollecitare l’educazione. Ilcrimine grave a livello internazio-nale risulta molto più difficile datrattare, quindi è necessaria unacooperazione tra gli Interpool.

L’APPROCCIO BELGA MULTI-DISCIPLINAREIl problema è stato affrontato inmaniera più radicale in Belgio, eciò fornisce delle linee guida utili

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Tabella 3: Un riassunto delle leggi sui cani pericolosi in vigore negli Stati europei

Stato Data Caratteristiche

Germania Anni ‘90 Decisioni prese a livello federale. 12 su 16 stati hanno approvato regolamen-ti riguardanti i cani pericolosi, alcuni dei quali specifici per le diverse razze.

1998 L’Atto per la protezione animale (Tierschutzgesetz), proibisce:1. l’allevamento di animali aggressivi.2.l’addestramento di cani all’aggressività sia verso gli uomini che verso gli al-

tri animali.2000 Molti stati arrivano a formulare leggi specifiche per le razze che, in genere,

prevedonodono regolamenti comprendenti:1.restrizioni sull’allevamento e sull’importazione di alcune razze2.obbligatorietà di una richiesta da parte del proprietario per ottenere l’auto-

rizzazione al possesso di un cane pericoloso.3.alcuni stati richiedono la stipulazione di assicurazioni, la castrazione e il

guinzaglio obbligatorio.(Il numero delle razze proibite varia da 3 nel Sachsen a 13 nel Nordrein-We-stfalen).

2001 La legge federale viene accettata e va a completare le ordinanze statali; ven-gono proibiti l’allevamento e l’importazione di quattro razze canine e incroci.

Olanda 1995 I Pit Bulls vengno proibiti.1998 Il numero di casi registrati di aggressione diminuisce da 50.000 a 30.000 (pro-

babilmente grazie ad iniziative nel campo dell’educazione); il ministro desi-dera allargare il numero di razze da proibire, ma l’opposizione impedisce ta-le procedimento.

Spagna 1999 L’Atto sui Cani Pericolosi, basato sul modello del Regno Unito, viene appro-vato.Non si attuano vere e proprie interdizioni, ma numerosi controlli su 11 diverserazze – con il successivo obbligo di castrare gli animali, tenerli in cattività econ guinzaglio.Qualsiasi cane colpevole di aver provocato delle ferite viene classificato co-me cane pericoloso.Richieste speciali da parte degli addestratori di alcune razze canine.

Francia 1999 Legislazione specifica sui cani pericolosi che si basa sia sulle leggi specifi-che delle razze che non. Obbligo di castrazione per alcune razze.I cani vengono classificati nelle tipologie adulti e cuccioli.Alle persone con precedenti penali e comprovata attività criminosa viene proi-bito il possesso di cani Pit Bull.

Svizzera 2001 I gruppi di lavoro multi-disciplinare, pur non supportando la legislazione, pre-sentano numerose proposte:1.studi di epidemiologia.2.registrazione e identificazione di tutti i cani.3. i diversi cantoni (Ginevra, Basle Stadt e Basilea) possiedono leggi per le di-

verse razze. Le razze indicate nelle liste sono collegate a casi di aggres-sione e devono essere sottoposte a restrizioni e controlli conformemente airegolamenti.

Attualmente è possibile far riferimento a leggi federali.

Italia* 1991 Emanata la legge generale sulla Salute Animale; questa legge, tuttavia, non èspecifica contro le aggressioni.Propensione a considerare nuove leggi in materia.

Norvegia 1991 La legge sui cani pericolosi proibisce alcune razze canine (Pit Bulls, Fila bra-siliano, Tosa, Dogo argentino e gli incroci tra razze).Problemi sorti dall’identificazione di alcuni Pit Bulls non ammessi.

Regno Unito 1991 Atto sui Cani Pericolosi con successivo emendamento del 1997 con leggispecifiche per le diverse razze canine.

Belgio Non esistono leggi specifiche in materia a livello federale.Alcune autorità locali hanno emesso delle restrizioni per alcune razze.

Austria Non esiste nessuna legislazione in materia. Le proposte di legge specificheper le diverse razze sono state respinte perché valutate inaccettabili.

Svezia La legislazione in vigore riguarda i cani randagi, i canili, l’eutanasia, il con-trollo sui cani e i cani pericolosi.L’incrocio con il lupo è la sola razza non ammessa.È proibito possedere cani eccessivamente aggressivi, predisposti alla violen-za, difficili da addomesticare e violenti nei confronti delle persone.È obbligatoria la registrazione e l’identificazione di tutti i cani.

Danimarca 1991 È proibito possedere o allevare Pit Bulls (e relativi incroci) e Tosa Inu.

*La normativa è attualmente in discussione al Parlamento, n.d.r.Combattimento tra cani (foto gentilmente concessa dalla WSPA).

Aggressività in una “razza non pericolosa” – cane spaventato e intrappo-lato (foto gentilmente concessa dalla WSPA).

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

per il futuro. Il Ministro Aelvoet,ministro in carica per la salute ani-male, la sanità pubblica, l’am-biente e gli affari per il consumo,era persuaso che la legislazionespecifica per le diverse razze sisarebbe dimostrata una soluzioneinadeguata a lungo termine. Pertale ragione costituì sette gruppidi lavoro che dovevano studiare iseguenti argomenti:1. La problematica dell’aggressio-

ne dei cani e della sicurezzapubblica.

2. La problematica dell’aggressio-ne dei cani e la sanità pubblica.

3. La problematica del trattamentodei cani nella società.

4. Il trattamento dei problemi com-portamentali.

5. La problematica dell’aggressio-ne del cane nel contesto dei ca-nili.

6. L’aggressione del cane all’inter-no dei canili e la compravendita

7. La prevenzione dell’aggressio-ne del cane con strategie di ad-destramento.

Sulla base delle scoperte di questigruppi di lavoro verrà progettatauna strategia generale.

CONCLUSIONI ERACCOMANDAZIONI PER ILFUTURO1. Tutte le razze hanno le potenzia-

lità per manifestare comporta-menti aggressivi così come lacapacità di agire in armonia congli uomini. Così non vi è alcun ar-gomento logico per supportare ilconcetto di legislazione specifi-ca per le diverse razze.

2. Mentre vi potrebbero esseresingoli cani che si presentanopericolosi e maladattati, la mag-gioranza dei problemi deriva daproprietari irresponsabili e igno-ranti. La legislazione dovrebbedunque essere finalizzata a per-seguire il proprietario piuttostoche il cane.

3. Il comportamento aggressivo èsolo una parte dello spettro ge-nerale di questioni che com-prendono anche il controllo de-gli animali randagi e le questio-ni sulla sanità. Le strategie pro-poste dovrebbero indirizzaretutte le questioni in modo chepossano tutte condividere lestesse cause e soluzioni.

4. È essenziale adottare un ap-proccio multi-disciplinare, ovel’educazione assume il ruolo dielemento chiave.

5. In relazione ai punti 3 e 4, sa-rebbe opportuno che il Consi-glio d’Europa allarghi i compitidel proprio gruppo di lavoro re-sponsabile del controllo sui ca-ni randagi per incorporare talipiù ampie questioni.

6. Le leggi devono avere un finespecifico ed essere ben redatte– è evidentemente auspicabileche la legislazione venga com-presa da coloro ai quali è indi-rizzata, e da coloro che hannol’obbligo di osservarla. Ogniclausola dovrebbe essere privadi ambiguità nelle parole in cuiviene espressa, equa e pratica-bile, e di impatto sicuro. Le leg-gi redatte in modo inappropria-to presto manifestano la loro na-tura di leggi confuse, inconsi-stenti ed aperte a conseguenzeimpreviste.

7. In relazione al punto 4 l’imple-mentazione dovrebbe esserepreceduta da un periodo ade-guato di consultazione checoinvolga tutte le parti rilevanti.

8. Qualsiasi legge dovrebbe esse-re adeguatamente applicata.Ciò determinerebbe la necessitàdella registrazione individuale edell’identificazione sia dell’ani-male che del proprietario.

9. L’attuazione della legge do-vrebbe riflettere il giusto equili-brio esistente tra educazione epenalità.

LETTURE DIAPPROFONDIMENTO

• Butcher R. (1998) DangerousDogs EJCAP Vol. VIII (2) 17-20.

• Radford M. (2001) Animal WelfareLaw in Britain – Regulation andResponsibility Oxford UniversityPress (ISBN 0-19-826245).

• A dog’s Dinner Editorial VeterinaryRecord (1995) 137, 573.

Questa relazione è tratta dal Simpo-sio FECAVA sui Cani Pericolosi, te-nutosi in occasione del CongressoEuropeo FEAVA/FK-DVG di Berlino,Ottobre 2001. È pubblicata sulJournal of Companion Animal Prac-tice (EJCAP) vol. XII, (1) aprile2002. Traduzione a cura di ElenaPiccioni ■

PROFESSIONE VETERINARIA 7/200220DALL’EUROPA

★★

★ ★ ★ ★★★

Pit Bull agli arresti domiciliariperenni

Washington. Nel tentativo di salvare la vita ad uno dei tre cagnolini cheteneva al guinzaglio, un uomo è stato a sua volta assalito dal pit bullaggressore: morsi al volto, alla testa e alle braccia, oltre cento punti disutura per il cagnolino sul quale si era avventato il pit bull. Incriminataper aggressione la proprietaria. Dutch, il cane aggressore, dapprima è finito nel “braccio della morte”canino, poi agli arresti domiciliari perpetui. Siccome dovrà esser messo nella condizione di non nuocere, non po-trà più lasciare l’abitazione della sua padrona.

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I l prossimo 9 settembre sisvolgeranno le prove d’am-missione ai corsi di laurea

in medicina e chirurgia, odon-toiatria e protesi dentaria, medi-cina veterinaria ed altre profes-sioni sanitarie. Nulla da dire sulfatto che ci sia un filtro all’entratain queste facoltà inflazionate. Basterebbe ricordare che ab-biamo il più altro rapporto di me-dici / pazienti a livello europeo(mentre mancano gli infermieri)e il più elevato (o meglio, scon-siderato) numero di facoltà ve-terinarie rispetto alla popolazio-ne per capire che un numerochiuso è indispensabile per ten-tare di arginare una moltitudinedi studenti che andranno ad in-grossare le fila dei disoccupati odei sottoccupati. Quando però sono andato a ve-dere, per curiosità, i programmirelativi alla prova d’ammissionemi è venuto un coccolone. Logi-ca e cultura, biologia e biogene-tica, anatomia e fisiologia deglianimali e dell’uomo, riproduzioneed ereditarietà, virus, batteri,protisti, funghi, chimica inorgani-ca, chimica organica, fisica, ci-nematica, dinamica, elettrostati-ca, geometria euclidea, geome-tria analitica, trigonometria, stati-stica e probabilità ecc. ecc. Ungenio. Ci vuole un genio per passareuna prova che comprenda unprogramma del genere. Garantisco che, se ai miei tempi,avessi avuto davanti un ostacolosimile avrei cambiato direzione(e probabilmente avrei fatto unterno secco al lotto). Solo a sen-tir parlare di iperbole, dell’ellisse,di equazione della retta e dellaparabola, di formule e disequa-zioni goniometriche mi si rivoltalo stomaco.D’accordo i tempi sono cambia-ti. A veterinaria e a medicinanon ci va più (giustamente) chiesce dal classico o dallo scien-tifico, ma ci può andare qualun-que diplomato. Se la prova è seria e la commis-sione d’esame non è una pa-gliacciata, onore al merito. Chigiunge a veterinaria deve essereun mezzo genio. Sono stracon-vinto che il 90% dei veterinariche stanno lavorando in questomomento non supererebbe maiun challenge del genere. Sonoaltresì convinto che una prova si-mile, sempre ripeto che sia seria,farà compiere della strada ai variArchimede che si nascondononei nostri giovani, ma taglierà legambe a chi ha più dimestichez-za con la lingua italiana e la cul-tura generale che non con la tri-gonometria. Stiamo molto attenti. Fare il medico o il veterinario ri-chiede certamente nozioni robu-ste scientifiche di base, ma, nonpuò esimersi dall’avere una cul-tura generale che si rispetti e unaproprietà di linguaggio e di scrit-

tura di buon livello. Possiamo essere ferratissimi su-gli equilibri acido – base, sull’in-terpretazione dei gap anionici osulla correzione degli stati acido-sici, possiamo avere digerito ilmitico Di Bartola, ma se non riu-sciamo a stendere un certificatoin un italiano comprensibile, se,

durante l’intervista i congiuntividiventano condizionali, se nontroviamo le parole per entrare “incontatto” con il cliente / paziente,potremo dire di essere degli otti-mi tecnici, ma non degli ottimimedici. E comunque sarà sem-pre dietro l’angolo la figura delcoglione. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 21L’OPINIONE

Il laureato del futuro? Un vero geniodi Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN MEDICINA VETERINARIA (Posti definiti a.a. 2002/2003)Comunitari e non comunitari Non comunitari che non rientrano nella Totale

di cui al decreto legislativo 25 previsione art. 39, comma 5 del decretoUniversità giugno 1998, n. 286, art. 39, comma 5 legislativo 25 giugno 1998, n. 286Bari 140 5 145Bologna 150 10 160Camerino 80 6 86Messina 100 10 110Milano Statale 190 5 195Napoli “Federico II” 130 10 140Padova 68 2 70Parma 115 5 120Perugia 117 5 122Pisa 97 3 100Sassari 80 5 85Teramo 90 2 92Torino 120 10 130Totale 1.477 78 1555

FONTE: GAZZETTA UFFICIALE

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PROFESSIONE VETERINARIA 7/200222

A nni fa, e non pochi vi-sto che in piazza TienAn Men c’era ancora il

ritratto di Stalin, mi sono ritrovatoa Pechino con un doloroso e fa-stidioso blocco cervicale, forsecausato dall’aria condizionatadell’aereo. La cura? molto sem-plice: due applicazioni di ago-puntura presso un ospedale vici-no all’albergo, sufficienti per eli-minare il problema. L’ambientedove mi è stata praticata la curaera un enorme stanzone dove sualmeno un centinaio di lettini nu-merosi pazienti con gli aghi ri-scaldati ed infilati nei punti giustiaspettavano l’effetto della cura.Da secoli, forse millenni, in Cinaed in tanti altri paesi orientali diindiscutibile storia e civiltà ven-gono utilizzati sistemi di cura di-versi dai nostri e per questospesso chiamati “alternativi”. In questi giorni il mondo medicosi è spaccato sul riconoscimen-to di queste cure in alternativa aquelle previste dalla medicinaoccidentale ufficiale. Certamen-te, se andiamo a vedere le di-verse pratiche alternative in di-scussione c’è il rischio di per-dersi e sono convinto che alcu-ne di queste risultino del tuttosconosciute a molti di noi: ayur-vedica, omotossicologia, antro-posofica, chiropratica, ecc…Alcune di queste hanno già unadiscreta diffusione ed è perquesto che il 17 Maggio laFnomceo durante un convegnotenutosi a Terni ha chiesto chequeste discipline praticate danove milioni di italiani venisseroriconosciute “a tutti gli effetti co-me atto medico”. Questa richiesta è una vera rivo-luzione per la medicina del no-stro paese e farebbe rientrare lamedicina alternativa nell’ambitodel Servizio Sanitario Nazionalee quindi rimborsabile. Questo ri-conoscimento, inoltre, sviluppe-rebbe in modo enorme il settorecon conseguenti interessi eco-nomici e contrastanti da non sot-tovalutare.Alla richiesta della Fnomceo harisposto il Ministero dichiarandoche questo riconoscimento potràessere dato quando sarà indi-scutibilmente riconosciuta l’effi-cacia di queste pratiche. Le rea-zioni non si sono fatte attendere.L’Istituto Superiore di Sanità hadichiarato che non è ancora sta-ta dimostrata l’utilità di questecure, l’onnipresente Garattini neha dichiarato l’inutilità ed il tele-visivo tuttologo Angela si è sca-gliato contro questo riconosci-

mento. Un documento firmato datrentasette scienziati, tra cui dueNobel, Levi Montalcini e Dulbec-co, esprime molta preoccupazio-ne verso questa possibile aper-tura e la SIP (Società Italiana diPediatria) si esprime ancor piùduramente ricordando che que-

ste cure si basano soltanto su ef-fetti psicologici che sono nullinei bambini mentre, al contrario,possono creare loro pericoloseintossicazioni. Nel settore veterinario queste te-rapie sono ancora poco diffuse ele riunioni di aggiornamento an-

cora poco frequentate. I segnalidi interesse comunque incomin-ciano ad esserci sia nel settoredegli animali da compagnia do-ve i proprietari che le richiedonosono sempre più numerosi sianel settore degli animali da red-dito particolarmente negli alleva-

menti biologici. Nel frattempo l’ANMVI ha già ri-chiesto al Ministero che questaapertura alle nuove terapie riba-disca anche per il settore anima-le la competenza esclusiva delprofessionista sanitario: il veteri-nario naturalmente. ■

Alternativo ante litteramdi Luigi Poretti

RIFLESSIONI

Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 23LETTERE AL DIRETTORE

L’università nonfa concorrenza

La frase “ma il resto dei pazienti celo dobbiamo conquistare vincendola concorrenza di studi e liberi pro-fessionisti ”, contenuta nell’intervi-sta da me rilasciata al giornale LaRepubblica, in occasione dellapubblicazione dei risultati dell’in-dagine CENSIS sulle Facoltà diMedicina Veterinaria italiane, avul-sa dal ragionamento più ampio earticolato che la precedeva appa-re indubbiamente forte e in contra-sto con il compito prioritario dell’in-segnamento universitario che èquello della formazione di MediciVeterinari altamente qualificati, ingrado di operare con successonelle strutture pubbliche e private.In particolare, il tema affrontatocon il giornalista, dott. Valerio Vare-si, in quel preciso momento dell’in-tervista, durata due ore e riassuntain 70 righe, riguardava la prove-nienza degli animali ricoverati nel-la Facoltà di Parma e utilizzati ascopo didattico. Cercavo di spie-gare le notevoli differenze estisten-ti tra i canali percorsi dal pazienteche viene ricoverato nell’ospedalemedico umano e quelli dell’anima-le che perviene agli ambulatori oall’ospedale veterinario esistentinella Facoltà, sottolineando lamancanza di una collaborazioneistituzionale tra Servizio Veterina-rio, Istituti Zooprofilattici Sperimen-tali e Ordini Provinciali dei MediciVeterinari.Ciò premesso, è evidente che tra icompiti dell’Università non è previ-sto quello di porsi in concorrenzacon i colleghi medici veterinari.Pertanto, la frase incriminata, per-ché possa esprimere compiuta-mente il mio pensiero, andrebbecorretta nel modo seguente: ma ilresto dei pazienti ce lo dobbiamo

conquistare instaurando un rap-porto di collaborazione e di con-sulenza con studi e liberi profes-sionisti ”. È mia intenzione cercaredi migliorare, in un futuro prossimo,i rapporti già esistenti con gli Ordi-ni dei Veterinari, che allo stato at-tuale ritengo buoni.RingraziodoLa per la particolareattenzione che ha dimostrato allevicende della Facoltà, che mi ono-ro di rappresentare, le porgo i piùcordiali saluti.

Prof. Cesidio Filippo Flammini

Bambini eanimalidomestici Nel numero del gennaio scorso delPediatric Infectius Disease Journalè stato pubblicato un articolo sulla“pet therapy”, che descrive l’usoterapeutico di animali domestici neireparti pediatrici a lunga degenzain Nord America e ne stabilisce lelinee guida e le precauzioni. Devo dire che questo ed altri studi

pubblicati in anni recenti sulla let-teratura pediatrica statunitenseconfermano ciò che ho semprepensato e sentito, come pediatra,a proposito del contatto fra anima-li domestici (“pet”, per semplicità)e bambini. È facile notare comeper un bambino già semplicemen-te osservare un cucciolo o un gat-tino sia fonte di divertimento e digioia. Accarezzare poi un pet, sen-tirne il cuore palpitare, subirne leeffusioni affettuose sono tutte sen-sazioni che provocano conforto,

Non è importante di checolore è il gatto, l’importante

è che acchiappi il topo Mao Tze Tung

Sul quotidiano La Repubblica disabato 29 giugno è apparsauna intervista al professor Filip-po Cesidio Flammini, presidedella Facoltà di Veterinaria diParma che ha suscitato reazionia dir poco di sorpresa in moltaveterinaria privata. La frase “ilresto dei pazienti ce lo dobbia-mo conquistare vincendo laconcorrenza di studi e liberiprofessionisti privati”, rilasciatadal professore nell’ambito diun’indagine sulle università ita-liane svolta dal quotidiano ro-mano con il Censis, non è pia-ciuta a numerosi colleghi chehanno recepito nel virgolettatopubblicato dal quotidiano un at-tacco diretto alla professioneveterinaria privata. Il Professoreha accettato di chiarire il suopensiero inviandoci la replicache pubblichiamo di seguito.Alla collega Anna Maria Taormi-na, invece - che sul numero5/2002 del nostro giornale la-mentava il fatto che alcune ca-tegorie mediche vedono ancoral’animale da compagnia comefonte di malattie per l’uomo- ri-sponde, come promesso, il dot-tor Roberto Albani, medico pe-diatra, collaboratore fisso diCorriere Salute.

Carlo Scotti

@

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

attenuano gli effetti dello stress emigliorano il tono dell’umore. Perqueste ragioni la compagnia di unanimaletto riesce ad affrettare il mi-glioramento e ad accorciare il rico-vero ospedaliero di bambini affettida malattie croniche. Bisogna dire poi che anche per gliadulti la presenza di un animaledomestico può avere effetti tera-peutici. Per esempio, può aiutarechi soffre di ipertensione arteriosa,attenuando nettamente la rispostaipertensiva allo stress emotivo me-glio di quanto non riesca a fare unfarmaco, il lisinopropile (Hyperten-sion 2001 Oct. 38(4): 815-20). Un pet in casa inoltre può impe-gnare il bambino in una serie di at-tività nel tempo libero, sottraendo-lo a scelte più sedentarie e poten-zialmente dannose, come quella diguardare troppo la televisione, fat-tore fra i più importanti nella gene-si dell’obesità (Pediatrics 2002;109: 1028-1035). Dal punto di vista psicologico poi,prendersi cura di un pet, incorag-gia il senso di responsabilità e l’au-tonomia di un bambino e arricchi-sce la sua vita affettiva. Malgradoquesti indubbi vantaggi, nel nostropaese sia la tradizione popolare,ricca di pregiudizi, che la tenden-za di molti pediatri a non aggior-narsi, alimentano timori spessoinfondati sui rischi che un pet puòporre alla salute dei bambini. Tipi-che, a questo proposito, sono le si-tuazioni come quella descritta nel-la seguente e-mail, che ho ricevu-to qualche giorno fa da una signo-ra di Milano: “.....faccio parte diuna associazione gattofila.... e mi

trovo sempre più spesso a doverritirare gatti e cani da persone chesono state letteralmente terrorizza-te dai rispettivi pediatri.... il proble-ma toxoplasmosi è causa ingiustificata di tanti abbandoni daparte di mamme in attesa.... cosìassistiamo sempre più spesso ascene strappalacrime di donneche piangono per settimane per-ché obbligate a dare via il propriomicio... abbiamo ultimamente riti-rato un gatto ad una signora in sta-to interessante (la quale, si badibene, ha una donna di servizio chepulisce la cassetta del micio) allaquale il medico ha ordinato dimangiare carne al sangue perchéanemica! E la toxoplasmosi?...” Un pet insomma è visto qui da noicome un ricettacolo di germi e pa-rassiti pericolosissimi e incontrolla-bili, per cui soltanto toccarlo sa-rebbe già fonte di grave rischio; fi-gurarsi poi lasciasi leccare e mor-dicchiare, soprattutto sul viso enelle vicinanze della bocca! Cosìalle famiglie si consiglia sostanzial-mente di impedire al bambino unreale contatto con il pet di casa,non importa quanto difficile e sner-vante possa risultare seguire un’in-dicazione del genere. Questo mo-do di considerare l’animale dome-stico è legato da una parte a unconcetto arcaico a proposito dellemalattie che può realmente tra-smettere, dall’altra a una sottovalu-tazione dell’importanza che essoriveste nella vita del bambino. Contrariamente a questa tenden-za, personalmente colgo ogni oc-casione per incoraggiare i genitoria favorire il contatto dei loro picco-

li con i pet, informandoli dei bene-fici e dei (pochi) rischi concreti.Una battuta, di cui mi arrogo la pa-ternità e alla quale faccio semprericorso nelle conversazioni su que-sto argomento, è che gli animalettipiù pericolosi per i bambini sono...gli altri bambini. Pensate infatti atutte le infezioni più o meno graviche un piccolo che frequenta l’asi-lo o la scuola può contrarre daipropri simili! Se si ragionasse congli stessi criteri che si adottano pergli animali domestici, non vi sem-bra che l’unica conclusione daraggiungere sarebbe quella di so-spendere “sine die” la sua vita so-ciale? Come padre ho sempre per-messo alle mie figlie un contatto li-bero con i loro pet preferiti, i gatti,non facendomi certo scoraggiaredall’infezione cutanea che ambe-due hanno contratto una volta dauno dei tanti animaletti che hannoallietato la nostra casa. Ciò perchého sempre avuto la sensazioneche la presenza di un pet avessesu di loro un effetto talmente posi-tivo che valesse senz’altro la penacorrere qualche rischio calcolato.Circa un mese fa, per motivi logi-stici, ho dovuto trattenere tempora-neamente un gattino nel mio stu-dio, in una stanza inutilizzata, cosache ha provocato la prevedibiledelizia dei bambini che lo hannointravisto per caso. Ciò che mi hamolto intrigato, però, è stata la rea-zione di due piccoli che, mentrepiangevano terrorizzati dai mieistrumenti, alla vista del gattino sisono improvvisamente calmati ehanno addirittura cominciato a sor-ridere divertiti.

Nei giorni successivi, nella speran-za di ottenere un risultato analogo,ho attaccato una gigantografiadell’animaletto alla parete che so-vrasta il lettino delle visite. Devo di-re che l’espediente non ha avutoun effetto così “magico” come lasua presenza, ma ha distratto co-munque i bambini spaventati e re-so la visita un po’ meno penosaper loro e per me. Mi domando se a questo puntonon sia giusto che io mi spinga piùin là e utilizzi regolarmente nel miostudio un animaletto in carne edossa come una sorta di “pet the-rapy”, per combattere la “fobia dapediatra” di cui tanti bambini sof-frono nei primi due o tre anni.

Dottor Roberto Albani, medico pediatra, Roma

Il nuovoComitato diBioetica Caro Carlo, ho letto con piacere su @nmviOggi che fra i componenti delnuovo Comitato nazionale dibioetica finalmente è presenteanche un veterinario. Non lo co-nosco e non so per quali meriti oesperienze è arrivato a questo in-carico, se, in altre parole, è statodesignato dalla FNOVI come ri-conoscimento di un lavoro svoltoin questo ambito o se al contrariovi è arrivato semplicemente aven-do le giuste conoscenze. Il Comi-tato, infatti, da quello che ho po-tuto capire viene nominato dalGoverno e quindi le scelte sono

prettamente politiche. Purtroppo,e spero non valga anche in que-sto caso, capita spesso di trovarecolleghi in ruoli anche significativiche arrivano a questi incarichinon tanto per la loro professiona-lità ma soprattutto perché amicidegli amici. Dando comunqueper scontato che il collega Santo-ri sia veramente un riferimentoimportante per la bioetica nel set-tore veterinario mi chiedo chepossibilità potrà avere di portareun reale contributo, a nome dellaveterinaria, in un Comitato che ècomposto da 56 membri che allaprima riunione, tenutasi il 19 Lu-glio, sono riusciti soltanto a salu-tarsi. I quotidiani commentandola riunione hanno soprattutto criti-cato l’alto numero di partecipantie la composizione del Comitato:troppo politico, troppi nomi im-portanti, troppo cattolico, troppifilosofi e giuristi, pochi scienziati,poche donne, alcune componen-ti importanti non sono rappresen-tate. Inoltre in tredici anni di vita ilCnb si è dimostrato inefficace edè già prevista un’Autorità di ga-ranzia per la bioteca. Temo che inquesto marasma, anche se fra gliargomenti da affrontare vi è il be-nessere animale, il nostro collegarischi di avere solo il ruolo di pre-senza o di comprimario.

F.P.

A quandol’esenzionedall’IVA?

Caro Carlo, il Ministro della Salute di concertocon quello dell’Economia e delleFinanze ha emanato un decreto, il17 maggio u.s., che regola l’esen-zione dall’IVA degli operatori sani-tari. Viene anche pubblicato l’elen-co degli operatori le cui prestazio-ni sono esenti. Andando a leggerel’elenco si trovano le attività sani-tarie, le più disparate, che abbia-no attinenza diretta con la salutedell’uomo, Questo è sempre statoil grande ostacolo che incontriamoquando chiediamo l’esenzionedall’IVA delle nostre prestazioni oalmeno una sua riduzione. Leg-gendo però attentamente questoelenco vediamo che fra il podolo-go, terapista occupazionale, edu-catore professionale, ecc. trovia-mo anche tecnico della prevenzio-ne nell’ambiente, l’assistente sani-tario. È vero che il veterinario non svol-ge un’attività sanitaria rivolta di-rettamente alla persona ma è an-che vero che la cura degli ani-mali, i controlli sanitari, i controllidi qualità, ecc. sono attività diprevenzione sanitaria nei con-fronti della persona. Che diffe-renza possiamo avere rispetto altecnico della prevenzione del-l’ambiente se noi facciamo laprevenzione degli alimenti? Ca-pisco che tracciare un confinesia difficile ma mi auguro chepresto, anche in Italia, si possaavere il riconoscimento del no-stro ruolo anche con l’esenzionedelle nostre prestazioni dall’IVA.

Marco Fedele

PROFESSIONE VETERINARIA 7/200224LETTERE AL DIRETTORE

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A.N.M.V.I.

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

La FSA è statariconosciutaCentrale ufficialedall’ENCI Ai sensi del disciplinare appro-vato dal Ministero delle Politi-che Agricole e Forestali con DMn. 20688 del 12/3/02 e su pare-re conforme della CommissioneTecnica Centrale, l’ENCI (EnteNazionale della Cinofilia Italia-na) ha formalmente riconosciu-to come ufficiale la Centrale diLettura della FSA per il control-lo della displasia dell’anca edel gomito nei cani iscritti al li-bro genealogico, con deliberacommissariale del 18 luglioscorso.

La delibera delega “la Centrale diLettura FSA ad effettuare diretta-mente la registrazione dell’avve-nuto controllo sul certificato ge-nealogico” e “a rilasciare ad ognisoggetto esaminato il certificatointernazionale stampato e distri-buito alle Centrali riconosciutedall’ENCI”. La nota reca la firma del dottorClaudio Pierantoni, designatocommissario dell’Ente dal MinistroAlemanno lo scorso 4 giugno. Il testo integrale del disciplinareENCI per il controllo della displa-sia dell’anca e del gomito del ca-ne è riportato sul n°4/2002 di Pro-fessione Veterinaria ed è disponi-bile al sito www.fsa-vet.org.L’approvazione ministeriale del“testo delle norme tecniche ed or-ganizzative delle prove di obe-dience” e del “disciplinare per ilcontrollo ufficiale della displasiadell’anca e della displasia del go-

mito dei cani iscritti al libro genea-logico” risale al 12 marzo scorso.Il provvedimento si basa principal-mente sul decreto legislativo 30dicembre 1992 “Attuazione dellaDirettiva CEE relativa alle condi-zioni zootecniche e genealogicheche disciplinano la commercializ-zazione degli animali di razza” esui decreti ministeriali con i qualisono stati approvati il disciplinaredel libro genealogico del cane dirazza (DM n. 21095, 5 febbraio1996) e le norme tecniche del librogenealogico del cane di razza(DM n. 20894, 18 aprile 2000).Nell’ottobre del 2001 l’ENCI avevachiesto l’approvazione delle nor-me per le prove di obedience enel febbraio di quest’anno l’appro-vazione del disciplinare per il con-trollo ufficiale della displasia del-l’anca e della displasia del gomitodei cani iscritti al libro genealogi-co, in conformità a quanto delibe-rato dalla C.T.C. “Con questa ap-provazione da parte del Ministero– ha commentato il Presidente del-la FSA Aldo Vezzoni - si raggiun-ge l’obiettivo di vedere finalmenteregolamentata una materia che èstata oggetto fino ad oggi di ini-ziative private che, pur assolven-do alle carenze istituzionali, ave-vano però creato delle situazionimonopolistiche con grossi disagiper gli allevatori ed i medici veteri-nari interessati al controllo di que-ste malattie ereditarie. D’ora in poiper il controllo ufficiale della di-splasia dell’anca e della displasiadel gomito del cane potrà avveni-re unicamente nel rispetto di que-sto disciplinare dove le centrali dilettura accreditate dall’ENCI do-vranno operare seguendo le stes-se procedure e saranno riferimen-to, con pari dignità, per tutte lerazze canine che richiedono ilcontrollo di queste malattie eredi-tarie”.

Il veterinarioaziendale inSiciliaIl Veterinario aziendale (altrimentidefinito riconosciuto o convenzio-nato) è una figura innovativa perla zootecnia siciliana, a garanziadi una corretta epidemiosorve-glianza. Se ne è parlato al conve-gno dell’AVES con il patrocinio diAIVEMP.Domenica 7 luglio alle 10:30 pres-so l’Aula Magna dell’Istituto Zoo-profilattico di Palermo si è tenuto unincontro organizzato dall’A.VE.S(Associazione Veterinari Siciliani)dove si è parlato dell’istituzione a li-vello regionale della figura del “Ve-terinario Aziendale Convenzionato–V.A.C-“. Il Convegno patrocinatodall’AIVEMP ha evidenziato come ilVeterinario Riconosciuto debba es-sere considerato una felice intuizio-ne del Legislatore che si è resoconto che la domanda di sicurezzaalimentare ha bisogno della nasci-ta di nuove figure operative inseriteall’interno del S.S.N.; tali figure de-vono essere in grado di dare rispo-ste a quanti non avendo le ideechiare sul processo di filiera, vor-rebbero proporre soluzioni alterna-tive, dimenticando che il monito-raggio dell’equilibrio uomo-anima-le-ambiente, può essere assicuratodal Veterinario che, a vario titolo,operi all’interno del S.S.N. Presenziavano all’incontro oltre alPresidente dell’Associazione Dott.Nazzareno Naso, il dott. Alosi inrappresentanza della FNOVI (Fe-derazione Nazionale Ordine deiVeterinari Italiani), l’On. Borzac-chelli, il Dott. Muscarella funziona-rio dell’Assessorato alla Sanità inrappresentanza delll’AssessoreCittadini e il dott. Migliazzo funzio-nario dell’assessorato all’Agricol-tura. Relatori: il Prof. Panebianco e ilprof. Buonavoglia dell’Universitàdi Messina, vari rappresentantidegli Ordini delle provincie Sicilia-ne erano presenti in prima fila. Il Veterinario Convenzionato è unafigura innovativa per la ZootecniaSiciliana che garantirà una corret-ta epidemiosorveglianza affinchési possano controllare e debellarefinalmente malattie contagioseper l’uomo come BSE, Brucellosie Tubercolosi. Rilancerebbe inoltre le ottime pro-duzioni tradizionali della nostraRegione che potrebbero usufruirea pieno degli interventi di tutelaprevisti a livello Comunitario e Na-zionale (prodotti D.O.P., I.G.P,S.T.G.) ad oggi impossibile a cau-sa della persistenza delle sum-menzionate malattie. L’A.VE.S. ha presentato, pressol’Assessorato della Sanità, un pia-no triennale per l’istituzione delVeterinario Aziendale Convenzio-nato con la Regione Sicilia, rece-pito positivamente dai gruppi po-litici che hanno preparato a talproposito un disegno di legge. La classe veterinaria siciliana evi-dentemente molto sensibile al

problema ha risposto massiva-mente all’appuntamento occu-pando sino all’ultimo i numerosiposti disponibili nell’Aula Magna. Unanimemente questa figura è ri-sultata non solo auspicabile maaddirittura necessaria sia per ri-sollevare le sorti della nostra zoo-tecnia ormai da troppo tempo inprofonda crisi per le malattie infet-tive che limitano il riconoscimentodei nostri ottimi prodotti regionalisia per la tutela della salute deiconsumatori da zoonosi comeBSE e Brucellosi.

Giuseppe LicitraPresidente AIVEMP

Fabio Torre,DiplomatoECVSDopo anni di preparazione, FabioTorre, libero professionista di Bo-logna, Past President della SIVE,è stato ammesso al College Euro-peo di Chirugia Veterinaria. In Ita-lia è l’unico libero professionistaippiatra ad essersi diplomato al-l’ECVS. Nel settore dei large ani-mals, infatti, il diploma ECVS èstato conseguito solo dal profes-sor Antonio De Gresti dell’Univer-sità di Milano, charter member delCollege. L’ammissione è stata no-tificata al Collega Torre sabatoscorso dal Board dell’ECVS,avendo egli superato le prove d’e-same sostenute a Berna nel 2000e quest’anno a Vienna: uno scrit-to, consistente in 180 domandesecondo la formula del multiplechoice, una prova pratica consi-stente nella valutazione di 25 casiclinici ed infine un esame orale suargomenti di ortopedia, chirurgiadei tessuti molli, chirurgia dei ru-

minanti e chirurgia generale. Il tut-to, naturalmente, in lingua ingle-se. “Con questo titolo non lavo-rerò di più -ha commentato per@nmvi Oggi Fabio Torre -per me ildiploma è stato uno stimolo perstudiare e per qualificarmi ulte-riormente. La sola laurea italiananon è sufficiente per conseguireuno standard scientifico ricono-sciuto in ambito europeo. Questodiploma per me è stato un mezzonon un fine; elevarsi professional-mente, aggiornarsi è un fatto dimentalità”. Ispirato all’ACVS ame-ricano, l’ECVS è stato fondato aZurigo su iniziativa del professorJorg Auer per dare uno standardscientifico riconosciuto in ambitoeuropeo ai chirurghi veterinarid’Europa. In Italia, l’ambizione alCollege europeo non è ancoramolto sentita e lo stesso titolo nongode di un adeguato riconosci-mento: “Bisognerebbe fare piùinformazione -spiega Fabio Torre -dare gli strumenti ai giovani lau-reati per informarsi e prepararsi;mentre spesso accade che si co-nosca questa opportunità di qua-lificazione quando si lavora già damolti anni e magari non si è più di-sposti a tornare agli studi. Anchecon questo si spiega perché sonoancora pochi i diplomati italianidei College europei”. Per essereammesso all’esame, ogni candi-dato deve produrre le proprie cre-denziali. Il Board esaminatore accogliequelle che mostrano una confor-mità ai criteri e agli standard spe-cialistici che l’ECVS si è dato, se-condo il modello americano delfull residency di preparazionetriennale, accreditato e referen-ziato da specialisti, o del resi-dency alternativo, della durata diquattro-cinque anni, dove il 25%del tempo lavorativo deve esseresvolto assieme a diplomati

da @nmvi Oggi, 16 luglio 2002

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 25DALLE ASSOCIAZIONI

Elenchi veterinari fiduciariIn data 21 giugno 2002 il presidente della FNOVI ha scritto ai presidentidegli Ordini provinciali una circolare per “precisare che l’invito rivolto atutti i medici veterinari presenti negli elenchi dei medici veterinari ‘fidu-ciari’ ha la valenza della diffida a porre fine ad ogni forma di pubblica-zione non consentita dei propri nominativi e recapiti, da parte delle as-sociazioni veterinarie, compresa la divulgazione su internet o su rivisteo altro materiale rivolto al pubblico e l’invio dei suddetti elenchi ad as-sociazioni cinofile.È pienamente legittima la facoltà di tutti i veterinari iscritti agli Albi diaderire a programmi di ricerca scientifica, come parimenti appare le-gittima la compilazione, da parte dei promotori dell’iniziativa, di unamailing list degli aderenti a questi programmi al fine di porre in esseretutte le divulgazioni e promozioni di carattere scientifico possibili ad es-si indirizzate, mentre si insiste nel segnalare la violazione delle normedettate in materia di pubblicità sanitaria quando di questi elenchi vienedata una diffusione al pubblico, anche se a mezzo di associazioni pri-vate quali le singole associazioni cinofile”. Nella circolare si legge inoltre di un’“azione ritorsiva dell’A.I.V.P.A., coin-volta nella problematica in questione, la quale, forzando la portata della di-sdetta pervenutale dai Colleghi che l’hanno diffidata dal diffondere il pro-prio nominativo al pubblico, ha minacciato di escluderli dalla funzione di ri-cercatori per la displasia dell’anca, fraintendendo anche la finalità perse-guita dalla Federazione” Pertanto il Presidente FNOVI ha invitato gli Ordi-ni” ad ottemperare alla richiesta formulata con precedente Circolare n.20/2002, e quindi a promuovere, in presenza dei necessari presupposti, l’i-nizio di procedimenti disciplinari per la violazione delle disposizioni conte-nute nella Legge 175/1992 e nel Regolamento sulla pubblicità sanitaria de-liberato dal Comitato Centrale della FNOVI ed approvato dal Consiglio Na-zionale, in considerazione che la violazione delle dette disposizioni, coin-volge direttamente i singoli iscritti, che devono considerarsi unici respon-sabili”.

(Circolare FNOVI n. 25/2002 del 21 giugno 2002)

Benessere Animale in Allevamento e Macello

Il 10 luglio 2002 si è tenuta presso il Dipartimento di Sanità Pubblica laprima riunione della Commissione Tecnica Nazionale per la ProtezioneAnimali da Allevamento e Macello. I Colleghi Alberto Casartelli e Ro-berto Marchesini, membri della Commissione per incarico della FNO-VI, hanno fatto il punto della situazione normativa europea e italiana inpresenza del Direttore Romano Marabelli e del dottor Sergio Papalia,dirigente presso il Ministero della Salute. Si tratta delle direttive comu-nitarie sull’allevamento dei suini 2001/8 CE e 2001/93 CE e della cir-colare del 5 novembre 2001 emessa dal Ministro della Salute in mate-ria di protezione degli animali negli allevamenti e definizione delle mo-dalità per la trasmissione dei dati relativi alle attività di controllo. Il dot-tor Marabelli ha sottolineato come il Ministro Sirchia abbia espresso ilsuo auspicio affinché l’Italia possa svolgere un ruolo di traino in fatto dibenessere animale in allevamento e pertanto il Governo intende asse-gnare la massima priorità a questo tema.I convenuti hanno espresso preoccupazione in termini di formazioneda parte dei diversi operatori della filiera zootecnica e dei veterinaripreposti all’implementazione dei programmi di welfare e di controllonella valutazione delle condizioni di stalla. Si è sottolineata l’importan-za centrale del medico veterinario nella formulazione del programma diwelfare che non può essere determinato solo attraverso degli indici nu-merici ma deve essere interpretato a seconda delle specifiche situa-zioni. Importante risulta quindi, accanto al veterinario ufficiale, preve-dere la figura del Veterinario Aziendale Riconosciuto che costituisca ilconsulente del benessere animale in grado di declinare le linee guidadel benessere in base alle normative, alle ultime acquisizioni scientifi-che e alla realtà territoriale. Si è pertanto sottolineata l’importanza del-la definizione di strumenti formativi e, al riguardo, si è dato vita a ungruppo di lavoro con l’obiettivo di individuare le linee guida per la for-mazione dei veterinari in termini di benessere animale.

FNOVI

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

AnestesiaequinaSEMINARIO E CORSO SIVE

Polly M. Taylor, dell’Università diCambridge, sarà a Cremona e aNovara nel mese di settembre peril seminario e il corso organizzatodalla SIVE su Aggiornamenti in

Anestesia Equina.Il Ministero della Salute ha attri-buito al Seminario 4 crediti forma-tivi ECM, mentre al Corso 12. Perpoter partecipare al Corso è ob-bligatoria la frequenza al Semina-rio il giorno precedente. Il Corso siterrà presso la Clinica VeterinariaCostabella in via Piana 37, a Suno(NO).Per ulteriori ed eventuali informa-zioni rivolgersi alla Segreteria SIVE – Ludovica Bellingeri Via Trecchi, 20 26100 Cremona

Tel. 0372/403502email [email protected].

SCIVAC: 45° Congresso a PerugiaLa SCIVAC vi dà appuntamento al45° Congresso Nazionale che siterrà al Centro Congressi Quattro-

torri a Perugia dal 25 al 27 ottobre2002.David S. Biller, DVM-Dipl ACVR;Ugo Bonfanti, Med Met Milano;Davide De Lorenzi, Med Vet Forlì;Carlo Masserdotti, Med Vet Bre-scia; Stefano Romussi, Med Vet –Prof Ass Università di Milano eDavid Twedt, DVM – Dipl ACVIMUsa faranno il punto sull’approc-cio diagnostico strumentale agliapparati respiratorio, digerente egenito-urinario. Il Ministero della Salute ha attri-buito all’evento 11 crediti ECM.

L’iscrizione al Congresso è da ef-fettuarsi entro e non oltre il 15 set-tembre 2002. Dopo il 15 settem-bre 2002 l’iscrizione è possibilesolo in sede congressuale.Per ulteriori informazioni rivolgersi a:Paola Gambarotti – SegreteriaSCIVAC – Tel. 0372/40.35.08 - Fax0372/45.70.91 E-mail [email protected]

MultisalaSCIVAC 2003:nuove dateNuove date per il 46° CongressoNazionale Multisala della SCIVAC.Inizialmente previsto a Milano neiprimi giorni del mese di maggiodel prossimo anno, si terrà dall’8all’11 Maggio 2003. Confermatala sede, il Centro Congressi FieraMilano. Il Consiglio della SCIVACha preso questa decisione dopoun ampio sondaggio fra gli iscrittialla precedente edizione multisaladi quest’anno e su richiesta dimolte aziende espositrici.

Aggiornamentiin dermatologiaIl 15 settembre 2002, presso ilCentro Studi SCIVAC/AVULP, invia Morettini 19 a Perugia, si terràuna giornata SIDEV in collabora-zione con BAYER dal titolo: AG-GIORNAMENTI IN DERMATO-LOGIA.RELATORI: Prof. Didier Carlotti,Dr.ssa Fabia Scarampella, Dr. Fa-brizio Fabbrini, Dr. Paolo Bianciar-di. La giornata è a partecipazionegratuita per tutti i Soci SIDEV in re-gola con la quota del 2002. Aven-do la sala una capienza massimadi 100 posti è obbligatoria la pre-iscrizione con l’invio della scheda.Per ulteriori informazioni potetecontattare la Segreteria SIDEV –Paola Gambarotti – Tel.0372/403508 – Fax 0372/457091.E-mail [email protected]

PROGRAMMA

9,30 Didier Carlotti: Piodermitiprofonde diagnosi e interven-ti terapeutici

10,30 Fabia Scarampella: Otitiesterne; patologia singola orisultante di più fattori

11,15 Coffee break offerto daBAYER

11,30 Didier Carlotti: Dermatiti damalassezia una patologia im-portante

12,45 Buffet offerto da BAYER14,15 Fabrizio FabbriniI: Difficoltà

diagnostica, e limiti di esecu-zione dell’esame micologico

15,15 Paolo Bianciardi: Baytril e te-rapia dermatologica

15,45 Coffee break offerto daBAYER

16,00 Discussione

PROFESSIONE VETERINARIA 7/200226DALLE ASSOCIAZIONI

Sanità Animale

in collaborazione con AVULPAssociazione Veterinari Umbri Liberi Professionisti

PERUGIA 25-27 OTTOBRE 2002

XX CREDITI11 CREDITI

Per ulteriori informazionirivolgersi alla segreteria SCIVAC

Tel. 0372/403508 - Fax 0372/457091E-MAIL [email protected]

FORT DODGE®

FORT DODGE ANIMAL HEALTH Hill’s*

Animal Health

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

SeminarioEmatologiafelinaLa SIMEF (Società Italiana di Me-dicina Felina) in collaborazionecon SCIVAC organizza un semi-nario che tratterà di “EmatologiaFelina”. L’evento si svolgerà aCremona il 21-22 settembre 2002.Relatori dell’incontro: Dr. MarcoCladin, Med Vet, Padova e Dr. UrsGiger, Dipl ACVIM e ECVIM. Perulteriori informazioni contattarePaola Gambarotti – Tel.0372/403508 E-mail [email protected].

Corso diaggiornamentoSIVARDal 5 al 6 ottobre la SIVAR orga-nizza a Cremona in via Trecchi 20un Corso di Omeopatia Veterina-ria in Buiatria. Relatori del corso:Dr.ssa Francesca Pisseri, Dr.ssaNicoletta Colombo, Dr. PiergiulioDe Stefano, Dr.ssa Paola Landi eDr. Maurizio Testadura. Data pre-sentazione iscrizione: 20 settem-bre 2002. Per ulteriori informazioni rivolgersialla Segreteria SIVAR: Paola Orioli – Tel. 0372/40.35.39 –Email [email protected]

Sabato 5 ottobre

9.00 Introduzione all’Omeopa-tia Veterinaria, principi ba-silari della MedicinaOmeopatica Classica

11.00 Coffee Break11.20 Principi basilari di Omeo-

patia Veterinaria, discus-sione di casi clinici

13.30 Pausa Pranzo14.30 Applicazione della Omeo-

patia Veterinaria, discus-sione di casi clinici

17.10 Coffee Break17.30 Omeopatia Veterinaria e

Zootecnica Biologica,principi teorici ed applica-zioni pratiche

18.30 Chiusura lavori

Domenica 6 ottobre

9.00 Applicazione della Omeo-patia Veterinaria in alleva-menti bovini da latte, casiclinici acuti e cronici

11.00 Coffee Break11.20 Tecniche di cura omeopa-

tica delle mastiti bovine,discussione di casi clinici

13.20 Pausa pranzo14.30 Utilizzo dello studio del

comportamento animaleper la prescrizione omeo-patica, discussione di casiclinici

16.20 Coffee Break16.40 Presentazione e discussio-

ne di casi clinici 18.30 Chiusura lavori

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 27

6 CREDITI

Dal sito di @nmvi Oggi (www.anm-vi.it/anmvioggi) è possibile accede-re alle rubriche on-line: Vet – Ex-change e Vet Job. Un mercato vir-tuale di proposte e scambi commer-ciali reali, gestibili dai colleghi e dal-le Aziende di settore. Il servizio, all’avanguardia per impo-stazione e contenuti è stato ideatoper facilitare l’incontro tra chi offre echi cerca occasioni di lavoro o at-trezzature professionali. Le rubrichesono state concepite per essere un utile strumento di lavoro che permette ai veterinari di consultare in qual-siasi momento le varie proposte commerciali. Per iscriversi www.anmvi.it/servizi/vetexchange - www.anmvi.it/servizi/vetjob. Per ulteriori informazioni: Tel. 0372/40.35.41 – email: [email protected]

DALLE ASSOCIAZIONI

SPACE 2002Fiera Europea dell’Allevamento

10-13 settembre 2002 – Parc Expo Rennes (Francia)

SPACE è l’appuntamento di tutti gli operatori del settore dell’alleva-mento, dall’10 al 13 settembre a Rennes (Francia).SPACE 2002 riunirà l’insieme degli operatori delle fiere bovine (latte ecarne), suine, avicole e cunicole. Il benessere dell’animale sarà il temacentrale per numerosi espositori e conferenze. La piattaforma R&S presentata a SPACE 2002 fornirà ai visitatori rispo-ste tecniche ed informazioni sulle soluzioni sviluppate dai fornitori di at-trezzature per il benessere degli animali: sarà, in pratica, la vetrina del-le ultime innovazioni di questo settore. Saranno presenti tutte le più grandi aziende legate all’allevamento. Informazioni disponibili sul sito: www.space.fr oppure rivolersi a: CITEF –Tel. 02/58.43.03.55 – Fax 02/58.43.03.63 e-mail [email protected]: www.citef.it

11th EUROPEAN POULTRY CONFERENCE6-10 settembre 2002, Bremen

Dal 6 al 10 settembre 2002 la 11a Conferenza Avicola Europea riuniràoltre mille esperti del settore avicolo nel centro Congressi dell’Hotel Ma-ritim, Brema, Germania. La conferenza serve come interfaccia trascienza, tecnologia e pratica e promuove lo scambio delle ultime infor-mazioni dal campo, sulle ricerche nel settore avicolo. Nella conferenza di settembre le ricerche attuali sui sistemi di produ-zione sostenibile che hanno come scopo il miglioramento del bilanciotra “benessere” animale, qualità dei prodotti, ambiente ed accettazio-ne da parte dei clienti e dei produttori, troveranno una piattaforma perdiscussioni costruttive e che possano assistere il legislatore nazionaleed Europeo. Oltre agli oratori che presenteranno i loro lavori, sono at-tesi un notevole numero di brevi comunicazioni. Ulteriori dettagli si possono trovare al sito: www.epc2002.de.

UNIVERSITÀ DI BARI:

LAUREA DI LIVELLO IN“SCIENZE DELLAMARICOLTURA,

ACQUACOLTURA E IGIENEDEI PRODOTTI ITTICI”

La Facoltà di Medicina Veterinaria diBari, con sede decentrata a Taranto,conferisce la laurea di I livello in Scien-ze della Maricoltura, Acquicoltura eIgiene dei prodotti ittici.Il corso di laurea ha lo scopo di prepa-rare laureati che siano in grado di ope-rare professionalmente nella gestionetecnica, igienica ed economica delleimprese di maricoltura e acquacolturae di quelle che attuano la trasformazio-ne e la commercializzazione dei pro-dotti ittici. Per informazioni telefonare allo099/4714526 e-mail [email protected]

MEETING INTERNAZIONA-LE DEL COST ACTION 833

La Cattedra di Malattie Parassitarie del-la Facoltà di medicina Veterinaria del-l’Università degli Studi di Bari, sta orga-nizzando il Meeting Internazionale con-clusivo del COST Action 833 “Mangeand Myasis in Livestock” (Rogne eMiasi negli animali da reddito).Il Meeting che avrà il suo inizio il giorno19 settembre 2002 e terminerà il 22 set-tembre 2002, vedrà la partecipazionedi esperti internazionali nel campo diimportanti malattie parassitarie deglianimali da reddito, quali le rogne e leinfestazioni da larve di ditteri. Si discu-terà dei progressi fatti nel campo delladiagnosi e del controllo di queste pato-logie, in grado di influire negativamentesull’economia del patrimonio zootecni-co italiano.

SEMINARIO

EMATOLOGIA FELINA21-22 settembre 2002

Palazzo Trecchi, Cremona

organizzato da

Eventi Veterinari

SIMEFSocietà Italiana di Medicina Felina

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

in collaborazione con

6 CREDITI

VETEFARMA s.r.l.Soluzioni per la veterinaria e la zootecnia

Sabato 21 Settembre 200214.00 Registrazione dei partecipanti14.55 Saluto del Consiglio SIMEF ed apertura dei lavori15.00 Approccio diagnostico al gatto anemico: particola-

rità nell’emogramma felinoRelazione (45’) con presentazione e discussione (15’)di casi clinici caratterizzati da anemiaUrs Giger

16.00 Approccio diagnostico e terapeutico al gatto chesanguina (parte 1a) Relazione (30’) con presentazione e discussione (15’)di casi clinici caratterizzati da sanguinamentoUrs Giger

16.45 Pausa caffè

17.15 Approccio diagnostico e terapeutico al gatto chesanguina (parte 2a)Relazione (15’) con presentazione e discussione (15’)di casi clinici caratterizzati da sanguinamentoUrs Giger

17.45 Malattie ematologiche del gatto su base geneticaRelazione (30’)Urs Giger

18.15 Discussione19.00 Interruzione

Domenica 22 Settembre 2002

9.00 Anemia emolitica: è immuno mediata?Relazione (45’) con presentazione e discussione (15’)di casi clinici caratterizzati da anemia emoliticaUrs Giger

10.00 Policitemia: è policitemia vera?Relazione (45’) con presentazione e discussione (15’)di casi clinici caratterizzati da policitemiaUrs Giger

11.00 Pausa caffè

11.30 Casi clinici di ematologia felina praticaPresentazione e discussione (90’) di casi clinici Marco Caldin

13.00 Pausa pranzo

14.30 Medicina trasfusionale e incompatibilità di grupposanguigno Urs Giger

16.45 Discussione 17.30 Termine del Seminario e consegna degli attestati di

partecipazione

RELATORI

MARCO CALDIN , Med Vet, PadovaLaureato alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna nell’anno 1987-88,ha coordinato il gruppo di studio SCIVAC di “diagnostica per immagini” dal1988 al 1990. Professore a contratto presso la scuola di specializzazionedella facoltà di medicina veterinaria di Pisa nell’anno 1994-1995 e di patolo-gia medica dei piccoli animali presso la facoltà di medicina veterinaria del-l’Università di Padova dall’anno 1996, incarico tuttora in corso. Ha parteci-pato come relatore a numerosi congressi, seminari e corsi con tematiche ine-renti la medicina interna (Approccio Orientato al Problema, Ematologia clini-ca di base e avanzata, Coagulopatie, Biochimica clinica, Endocrinologia ePronto Soccorso). È stato coordinatore del Gruppo di Studio SCIVAC di “Me-dicina Interna” dal 1992 al 2001. Svolge la libera professione a Padova pres-so la Clinica Veterinaria Privata San Marco della quale è direttore sanitario.

URS GIGER, Dr Med Vet, PhD, MS, FVH, Dipl ACVIM, Dipl ECVIM, University of Pennsylvania, USALaureato all’Università di Zurigo, Svizzera dove è rimasto a fare pratica inmedicina e chirurgia dei piccoli animali seguendo un dottorato di ricerca sul-le correzioni ortopediche della displasia dell’anca nel cane. Nel 1981 si è trasferito negli Stati Uniti dove ha completato un Residency inmedicina dei piccoli animali presso l’Università della Florida. È poi entrato nelcorpo docente dell’Università della Pennsylvania nel dipartimento di medici-na, oncologia e pediatria/genetica. È professore al Charlotte Newton Shep-pard Medicine dove è responsabile del settore genetico. Insegna anche al-l’Università di Zurigo. È diplomato ACVIM e ECVIM (American and EuropeanCollege of the Veterinary Internal Medicine) e sta seguendo la clinica Pedia-trica e Genetica del Josephine Deubler Genetic Disease Testing Laboratorynonché il programma di medicina trasfusionale all’Università della Pennsyl-vania. Le sue ricerche cliniche sono concentrate sui disordini ereditari edematologici nei piccoli animali. Ha pubblicato oltre 200 articoli originali e a ca-rattere review su riviste in tutto il mondo.

SEDE SEMINARIOPalazzo Trecchi - Via Trecchi 20 26100 Cremona

PER INFORMAZIONISCIVAC - Paola GambarottiPalazzo Trecchi, Via Trecchi 20 26100 CremonaTel. 0372/403508 Fax 0372/457091 E-mail [email protected]

7th CONFERENCEOF THE

EUROPEAN AAVLORO PARQUE –

TENERIFE – ISOLECANARIE – SPAGNA22-26 APRILE 2003

Le scadenze per la conferenzasono:- invio proposte lavori: 31-08-

2002- conferma accettazione: 31-

10-2002- invio lavoro definitivo: 31-12-

2002

Per informazioni:Lorenzo Crosta, DVM

Veterinari DirectorTel. ++34-922-373841 Fax ++34-922-375021

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

PROFESSIONE VETERINARIA 7/200228

Il fenomenodell’abbandonoSono circa 350.000 i cani e i gattiabbandonati ogni anno, con unpicco prima delle vacanze estive.Secondo gli ultimi dati, appenadiffusi dagli Animalisti Italiani - Pe-TA, il 2002 segna un tragico re-cord negativo per il fenomenodell’abbandono: se il 2001 avevaregistrato una variazione positiva,con una riduzione del fenomenodel 3-4% rispetto all’anno prima, il2002 ha riportato i dati a livelli for-temente negativi, superando ad-dirittura quelli del 2000. Lo studiocondotto dagli Animalisti Italianisu 100 canili sparsi su tutto il terri-torio nazionale ha evidenziato unincremento degli abbandoni parial 15% per il primo semestre2002 (gennaio-giugno), rispettoallo stesso periodo del 2001.

UNA RAGIONE IN PIÙ PERSOSTENERE MISSIONECROCCHETTA E AMICI!Il 2002 segna, nel suo primo se-mestre, un tragico record negati-vo per il fenomeno dell’abbando-no: mentre diminuiscono i casi dianimali trovati sulle autostrade,aumentano quelli in cui vengonoabbandonati nei canili e nellecampagne. Questa tendenza stagravando molto sui canili di tutt’I-talia e sulle loro possibilità diprovvedere ai bisogni dei tantinuovi arrivati. In tale contesto, ac-quista ancora più valore MissioneCrocchetta, un’iniziativa on linepromossa dall’Associazione Ami-ci! e da Royal Canin Italia a favo-re dei cani e gatti abbandonati,ospitati nei canili.Collegandosi fino al 30 settembreal sito www.amici.it, si possonoguadagnare fino ad un massimodi 120.000 giornate di alimenta-zione per il proprio canile del cuo-re. A fine Missione, Royal CaninItalia le trasformerà in tonnellatedi crocchette di alta qualità, desti-nate ai 20 canili più votati on line(10 in più rispetto all’anno scor-so). Giocare è semplice e non co-sta nulla, basta cliccare su Mis-sione Crocchetta, iscriversi al gio-co e scegliere la squadra-canilepreferita, rispondere a divertentiquiz sul mondo degli animali do-mestici e guadagnare punti-croc-chette, totalizzando il maggior nu-mero di giornate di alimentazioneper la propria squadra.L’elenco dei canili in gioco è il ri-sultato del censimento che Amici!

ha condotto in collaborazione conComuni, altri Enti locali e associa-zioni. A garanzia di una correttaassegnazione del premio finale,l’Associazione valuta inoltre an-che le segnalazioni che le per-vengono da privati e da enti, circala qualità della gestione dellestrutture in questione.Missione Crocchetta è al suo se-condo anno di vita. L’anno scorsoha distribuito 115.854 giornate dialimentazione, pari a circa 25 ton-nellate di crocchette, a 10 canili intutta Italia. Le testimonianze delladistribuzione a questi canili sonovisibili on-line sul sitowww.amici.it, a prova della serietàdell’iniziativa. Lo stesso avverràper la premiazione dell’edizione2002.Quest’anno il successo di Missio-ne Crocchetta è ancora più gran-de. I primi dati significativi: i gio-catori registrati sono stati, nel pri-mo mese e mezzo, quasi 10.000(contro i 6.400 giocatori dellostesso periodo del 2001) e diquesti più del 60% sono nuovi,non hanno partecipato cioè all’e-dizione dell’anno passato. Inoltre,le giornate di alimentazione gua-dagnate finora sono state ben74.000, contro le 25.000 dell’annoscorso per lo stesso periodo.L’Associazione Amici! è impegna-ta da 15 anni nella promozione dicampagne sociali di sensibilizza-zione contro l’abbandono deglianimali e a favore dell’adozioneresponsabile degli animali abban-donati che si trovano nei canili.Da sempre Amici! ha utilizzato unapproccio d’incoraggiamento piùche di condanna. Oramai famosaè l’icona della nostra campagnaestiva: il bagagliaio della macchi-na rossa, che ospita cani e gattipronti a partire in vacanza con lapropria famiglia. In questi ultimitre anni grande importanza è sta-ta data anche al sito e ai contenu-ti di servizio richiesti dalla nostracomunità virtuale, come le bache-che per gli smarriti e ritrovati, pergli affidi e le adozioni, il forum e lalista delle strutture SOS d’acco-glienza.Per ulteriori informazioni:e-mail: [email protected].: 02/29.52.31.16

Malt Kiss diGimpet: baci dibenessere

Ingoiare peli durante la toilettequotidiana è per i gatti un fatto deltutto naturale, che però può nuo-cere alla loro salute. MALT KISS diGIMPET è la risposta tutta natura-le a questo problema: la primapastiglia al malto di grande appe-tibilità e forma attraente e spirito-sa che favorisce la spontaneaespulsione del pelo ingoiato.L’aggiunta di TGOS fortifica l’or-ganismo e garantisce un ottimoapporto energetico di origine na-turale.Si dice che i gatti per natura siano“vanitosi”, forse questo luogo co-mune deriva dalla grande metico-

losità e dal tempo che i felini im-piegano giornalmente per la toe-lettatura del proprio pelo.Un gesto quotidiano che ha ungrande valore nella vita del nostrogatto che serve a pulire e lisciare ilsuo folto mantello, ma che ha an-che la funzione di rimuovere il pe-lo che naturalmete viene perso.È quindi più che naturale che unacerta quantità di questo pelo ven-ga ingoiata e che a lungo andarepossa accumularsi nello stomacosotto forma di palline di pelo cau-sando delle irritazioni a livello diapparato digerente.Nella migliore delle ipotesi le pal-line di pelo vengono rigurgitatedal gatto, ma non è raro, soprat-tutto nelle razze a pelo lungo, cheaccumuli di pelo si depositino inmodo permanente lungo il canaledigerente, mettendo in serio peri-colo la salute del nostro felino, fi-no a richiedere l’intervento del bi-sturi per asportarli.

Una questione di fibreLe fibre sono di fondamentale im-portanza per la flora intestinaledel nostro felino e il fatto che lasua vita si svolga principalmenteall’interno delle mura domesticherende difficile se non impossibileun naturale approvvigionamentodi fibre, rendendone necessarial’integrazione tramite alimenta-zione.Oggi da GIMPET una favolosa no-vità che risolve definitivamentequesto problema in modo facile esano.MALT KISS è la prima pastiglia almalto naturale che favorisce laspontanea espulsione del pelo in-goiato.Infatti, la percentuale particolar-mente alta di sostanze fibrosecontenute nel malto favorisce iltrasporto delle sostanze nutritive,nonché l’espulsione naturale deipeli ingoiati e dei componenti in-digesti.

“Boccucce” buone e salutariLa forma veramente attraente a“bocca da bacio” delle pastiglieMALT KISS di GIMPET, cioè pic-cole boccucce colorate, è assolu-tamente invitante per il gatto. Inoltre il MALT KISS di GIMPET haun sapore particolarmente graditoche conquista il gatto al primo as-saggio.Queste caratteristiche unitamentead una somministrazione estre-mamente semplice rendono ilMALT KISS di GIMPET un alimen-to complementare dagli effetti im-mediati e sicuri, senza dover ri-correre a farmaci.

Inoltre la presenza di un derivatodel lattosio, con un alto contenutodi oligosaccaride transgalattico(TGOS) rinvigorisce e fortificadall’interno il corpo del nostromicio, e gli fornisce un ottimo ap-porto energetico tutto naturale.MALT KISS di GIMPET si trova inun comodissimo sacchetto richiu-dibile.Se vuoi coccolare il tuo gatto, da-gli i “baci” giusti: MALT KISS diGIMPET per volergli bene pen-sando alla sua salute.

Importatore esclusivo GIMPETper l’Italia:GIMBORN ITALIA S.r.l. - Via dell’Industria, 30 - 42025 Cavriago RE - ItalyTel. 0522.942.411 Fax 0522.941.346E-mail: [email protected]

Fusione Pfizer-PharmaciaDal Wall Street Journal l’annuncio:il gruppo farmaceutico statuniten-se Pfizer sta per acquistare la ri-vale Pharmacia.Con una operazione da 60 miliar-di di dollari, pari a circa sessantamiliardi di euro si starebbe perconcludere l’accordo per la fusio-ne fra il colosso farmaceutico Pfi-zer e Pharmacia. L’Antitrust do-vrebbe dare il via libera all’unionetra i due gruppi, dato che le dueaziende producono medicinalidestinati a patologie diverse. Do-po l’operazione, inoltre, le venditedel nuovo aggregato non dovreb-bero superare l’11% del mercatoglobale. Entrambi i titoli sono so-spesi in Borsa in attesa di comu-nicazioni ufficiali delle compa-gnie. L’accordo, che dovrebbeesser ufficializzato oggi, dà origi-ne al primo conglomerato al mon-do nel settore farmaceutico, conun giro d’affari di 48 miliardi didollari (poco meno di una cin-quantina di miliardi di euro) e unbudget di ricerca e sviluppo di ol-tre 7 miliardi di dollari (quasi 8 mi-liardi di euro).

Da Il Sole 24 Ore del 15 luglio 2002

PEDIGREE®PEDIGREE® ha sviluppato unanuova linea di prodotti secchi perdare al cane l’alimentazione piùidonea in ogni fase della sua vita.

PEDIGREE® Junior: specifico per icuccioliQuesto prodotto, studiato per icuccioli fino ad un anno, fornisceil giusto equilibrio di calcio e fo-sforo per aiutare a rinforzare ossae denti e contribuire ad un corret-to sviluppo della struttura schele-trica. Il prodotto contiene inoltre elevati

livelli di Proteine che aiutano losviluppo delle fibre muscolari euna speciale miscela di antiossi-danti che contribuisce a rafforza-re il sistema immunitario del cane.

PEDIGREE® AdultÈ un prodotto dedicato ai cani da1 a 7 anni che si propone in trevarianti in funzione della taglia delcane:Adult – Per cani di taglia piccola:il prodotto è altamente digeribileed energetico e le crocchette didimensioni speciali consentonouna buona masticazione contri-buendo all’igiene e salute di dentie gengive. Adult – Per cani di taglia media: ilprodotto contiene una miscela diacido linoleico, minerali e biotinache contribuisce a rendere il pelolucido, oltre alla speciale misceladi antiossidanti che contribuisce arafforzare le difese naturali del ca-ne.Adult – Per cani di taglia grande:il prodotto contiene glucosammi-na e acidi grassi Omega3 checontribuiscono a mantenere ela-stica e sana la cartilagine, per-mettendo una buona mobilità delcane.

PEDIGREE® SeniorFormulato per cani anziani di oltre7 anni, è una ricetta che contieneuna speciale miscela di antiossi-danti che aiutano a rafforzare ledifese immunitarie del cane che,con l’invecchiamento, diminuisco-no. PEDIGREE® Senior ha il 20%di grassi in meno rispetto al pro-dotto per cani adulti e aiuta il ca-ne a mantenersi in forma. Anchequesto prodotto contiene gluco-sammina e acidi grassi Omega3che contribuiscono a mantenereelastica e sana la cartilagine delcane.

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Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

PROFESSIONE VETERINARIA 7/2002 29ANNUNCI

OFFRO/CERCO LAVORO• Clinica veterinaria a Trieste, cer-

ca collega neolaureato, da inse-rire nel proprio organico. Perinformazioni telefonare a040/308318.

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• Veterinario, residente in provin-cia di Catania, esperienza am-bulatoriale e chirurgica piccolianimali, fornito di attrezzaturaecografia e chirurgica propria,valuta offerte di lavoro e collabo-razioni nella zona di Catania eprovincia. Per contatti telefonareal 338/3778232 oppure inviarefax allo 095/7893599.

• Cerco collega veterinario conesperienza in chirurgia generaleper collaborazione o associazio-ne in ambulatorio veterinario si-tuato in Mola (BA). Tel.

080/4737422• Veterinario, residente in provincia

di Roma, valuta offerte di lavoro inCliniche veterinarie, Ambulatori oAssociazioni di protezione deglianimali come medico veterinarioo assistente. Per contatti telefona-re al 329/0187482 oppure al328/0523698.

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• Vendesi ambulatorio veterinarioin Parabiago - MI-. Per informazioni telefonare allo02/5398924 dalle 9.30-12.30 oallo 02/531874 dopo le 21.00

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anche on line

www.anmvi.it/servizi/vetexchange

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Veterinaria, Vet Exchange o Vet - Job

inviare il materiale a: Lara Zava

email: [email protected]

CORSI DI AGGIORNAMENTO SIVAR SEMESTRE 2002

OMEOPATIA VETERINARIA IN BUIATRIA• Cremona, 5-6 ottobre 2002• Relatori: Nicoletta Colombo, Piergiulio De Stefano,

Paola Landi, Francesca Pisseri, Maurizio Testadura• Max 30 iscritti

ECOGRAFIA PRATICA BOVINA• Cremona, 28-29-30 ottobre 2002 – 25/26/27 novembre 2002• Relatori: Roberto Landriscina, Enrico Morvillo• Max 16 iscritti per ogni edizione

CHIRURGIA DEL DITO BOVINO• Cremona, 8-9-10 novembre 2002• Relatori: Loris De Vecchis, Carlo Maria Mortellaro,

Gianmario Salomoni• Max 16 iscritti

ALIMENTAZIONE NELLA VACCA DA LATTE• Piacenza, 15-16 novembre 2002• Relatori: Fabio Abeni, Paolo Bani, Giuseppe Bertoni,

Luigi Calamari, Francesco Masoero, Erminio Trevisi • Max 40 iscritti

BODY CONDITION SCORING E VALUTAZIONE DEI DATI DI STALLA NELL’ALLEVAMENTO DELLA VACCA DA LATTE

• Cremona, 23 novembre 2002• Relatori: Arturo Ruggeri, Giacomo Tolasi• Max 15 iscritti

I CORSI SONO IN FASE DI ACCREDITAMENTO E.C.M.

Info: Segreteria SIVAR (Paola Orioli) Tel. 0372/40.35.39, [email protected]

in collaborazione con

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Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 7

PROFESSIONE VETERINARIA 7/200230CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un mensile

specializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore.

Direttore

Carlo Scotti

Direttore Responsabile

Antonio Manfredi

Comitato di Redazione

Pier Paolo BertagliaPaolo Bossi

Marco EleuteriGiuliano LazzariniPier Mario Piga

Capo Redattore

Fabrizio Pancini

Rubrica fiscale

Giovanni Stassi

Rubrica legale

Maria Teresa Semeraro

Coordinamento Editoriale

Angelo FranceschiniSabina Pizzamiglio

[email protected]

Progetto Grafico

Germano Pontevichi

Editore

E.V. srlVia Trecchi, 20, CremonaIscrizione registro stampa

del tribunale di Cremona, n. 263 del 9/7/1991

Concessionaria esclusiva

per la pubblicità

E.V. srl, Cremona

Ufficio Pubblicità

Francesca Manfreditel. 0372/40.35.38

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Per aggiornare il professionista

sulla evoluzione delle tematiche

professionali

Stampa

Press Point, Abbiategrasso - MItel. 02/94965467

Spedizione in abbonamento postale -45%, art. 2 comma 20/B Legge 662/96

- Filiale di Piacenzaa cura di Nacor di G. Manfredi,Bobbio - PC - tel 0523/936546

La rivista è gratuita per gli iscritti alleAssociazioni Federate ANMVI.

Per i non soci è disponibile al costo di lire 60.000 come contributo spese

di spedizione.Viene inoltre inviata gratuitamente ad Enti Pubblici, Università, Ordini,

ASL, Istituti Zooprofilattici e alleaziende di settore.

Chiuso in stampa il 26 luglio 2002

PROFESSIONE VETERINARIA

1° CONGRESSO MONDIALE ESVOT-VOS Munich (D) – Per informazioni: CSM – Congress & Seminar Management Industriestr.35 D-82194Gröbenzell – Fax 0049 814254735 – www.digicolor.net/esvot - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VENETO NEUROLOGIA - Veneto - Park Hotel - Villa Fiorita, Monastier - TV - Relatore: Dr. Massimo Baroni Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CARDIOLOGIA 2^parte - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

GIORNATA SIDEV/BAYER AGGIORNAMENTI IN DERMATOLOGIA – Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP – Relatori: prof. Didier Parlotti, dr.ssa Fabia Scarampella,dr. Fabrizio Fabbrini, dr. Paolo Bianciardi - Per info: Paola Gambarotti – Segreteria SCIVAC – Tel 0372/403508 – email [email protected]

SICARV (ex Gruppo di Studio SCIVAC di Cardiologia) Cremona - Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC Tel 0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA E CHIRURGIA DI ORECCHIO, NASO E GOLA - CremonaPer informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SIVE ANESTESIA EQUINA - Cremona - Palazzo Trecchi - Relatore Dr. Polly TaylorPer informazioni: Ludovica Bellingeri - Segreteria SIVE - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

CORSO SIVE ANESTESIA EQUINA - Novara - Relatore Dr. Polly Taylor Per informazioni: Ludovica Bellingeri - Segreteria SIVE - Tel. 0372/403502 - email [email protected]

SEMINARIO SIMEF EMATOLOGIA FELINA - Cremona – Relatori: Dr. Marco Caldin, Dr. Urs Giger – Per informazioni:Paola Gambarotti – Segreteria SCIVAC – Tel. 0372/403508 – email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE LAZIO DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE PIU’ FREQUENTI DEL CANE - Hotel Astor, via Marco Tullio Cicerone 200 INCONTRO PROVINCIALE Frosinone - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC ABRUZZO TRAUMA TORACICO E COMPLICANZE - Abruzzo - Serena Majestic Hotel - PE - Relatore: Dr. Marinucci - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC SICILIA LEISHMANIOSI: COMPLICANZE - Sicilia Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO MASTER IN CHIRURGIA DEL CANE E DEL GATTO - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SCVI (ex Gruppo di Studio SCIVAC di Chirurgia) Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC L’APPROCCIO CLINICO ORIENTATO AL PROBLEMA - Sardegna - Hotel Calabona - Alghero (SS) - Relatori: Dr. Marco Caldin e Dr.Tommaso Furlanello - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403508 - email [email protected]

MONDIALE WSAVA/FECAVA Granada (E)

CORSO SISCA CORSO AVANZATO DI ZOOANTROPOLOGIA - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

CORSO SIVAR OMEOPATIA VETERINARIA IN BUIATRIA - Cremona - Dir. Corso: Dr.ssa Francesca Pisseri - Corso in fase di accreditamento ECMPer informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel 0372/403539 -email [email protected] - www.sivarnet.it

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA Lombardia Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MOLISE MEDICINA INTERNA - Molise Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA E CHIRURGIA DEI PICCOLI MAMMIFERI - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

CORSO SIVAE/SCIVAC CORSO DI BASE DEI NUOVI PICCOLI MAMMIFERI DA COMPAGNIA (CONIGLIO, FURETTO E PICCOLI RODITORI)Cremona - Per informazioni: Sara Cazzaniga - Segreteria SIVAE - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI PRONTO SOCCORSO 1a parte - Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

CONVEGNO NAZIONALE FNOVI GLI ORDINI PER UNA PROFESSIONE VETERINARIA CHE CAMBIA – Roma – Satellite Palace Hotel,Via delle Antille 49, Ostia – Per informazioni: F.N.O.V.I. - Roma, Tel 06/4881190

SIMVENCO (Ex Gruppo di Studio di Medicina non Convenzionale) Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

SINVET Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403506 - email [email protected]

SIMIV (ex Gruppo di Studio SCIVAC di Medicina Interna) Cremona Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CALABRIA ONCOLOGIA - Calabria - Relatore: Dr. Romanelli Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LIGURIA CHIRURGIA DEL GINOCCHIO - Liguria Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

5-8set.

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1° CongressoMondiale

ESVOT- VOSDal 5 all’8 set-tembre 2002 siterrà a Mona-co in Germa-nia il 1° Con-gresso Mon-diale di Ortopedia Veterinariaorganizzato dall’ESVOT (So-cietà Europea di Ortopedia eTraumatologia Veterinaria) e dalVOS (Società di Ortopedia Ve-terinaria).

Per informazioni:1st World Orthopaedic Veterina-ri CongressCSM – Congress & Seminar Ma-nagement Industriestr.35D-82194 Gröbenzell / MunchenGermany – Fax: 00 49 8142 54735www.digicolor.net/[email protected]