La Voce del Popolo 2011 10

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WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 11 MARZO 2011 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, Comma 1, DCB (Brescia) - 1,00 - Contiene I.P. ANAL WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANA WWW LAVOCEDELP P POP OP OP O OP OPO OLO IT SETTIMAN LA VOCE DEL POPOLO n° 10 Chi ci separerà? di Francesca Bernacchia “Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8,39): chi potrà sradicarlo dai nostri fondali? chi potrà prosciugare quella distesa? chi cancellare le orme di passi che accompagnano da sempre, senza fare rumore, i nostri? Accorgersi, sembra dono del dolore. È necessario attraversare il pozzo per udire l’impercettibile Voce che lo abita, è necessario percorrere un inverno per portare a termine il lavoro: “Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione” (G. Ungaretti, “Derniers Jours”, Inverno). Condizione di questo miracolo è la trasparenza: attraverso di essa infatti possono penetrare i più fragili suoni della vita, possono vincere la morte le più piccole creature, possono farsi facilmente strada le luci che guidano la nostra anima. Anche là dove sembra vincere il buio, il Presente ci visita, ci precede. La crisi, che ha sconvolto alcuni Paesi del Nord Africa e ha provocato un notevole flusso migratorio, chiama in causa l’Italia e l’Europa. Il Papa invoca assistenza e soccorso per le popolazioni colpite Un mare di profughi

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Un mare di profughi - La crisi, che ha sconvolto alcuni Paesi del Nord Africa e ha provocato un notevole flusso migratorio, chiama in causa l’Italia e l’Europa. Il Papa invoca assistenza e soccorso per le popolazioni colpite.

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Chi ci separerà?di Francesca Bernacchia

“Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8,39):

chi potrà sradicarlo dai nostri fondali? chi potrà prosciugare quella distesa? chi cancellare le orme di passi che accompagnano da sempre, senza fare rumore, i

nostri? Accorgersi, sembra dono del dolore. È necessario attraversare il pozzo per udire l’impercettibile Voce che lo abita, è necessario percorrere un inverno per portare a

termine il lavoro: “Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione” (G. Ungaretti, “Derniers Jours”, Inverno). Condizione di questo miracolo è la

trasparenza: attraverso di essa infatti possono penetrare i più fragili suoni della vita, possono vincere la morte le più piccole creature, possono farsi facilmente strada le luci che guidano la nostra anima. Anche là dove sembra vincere il buio, il Presente ci visita, ci precede.

La crisi, che ha sconvolto alcuni Paesi del Nord Africa e ha provocato un notevole flusso migratorio,

chiama in causa l’Italia e l’Europa. Il Papa invoca assistenza e soccorso per le popolazioni colpite

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La copertina del 14 settembre 2007 porta con sé una storica ventata di novità: un nuovo for-mato tutto a colori entra nelle case degli abbonati. L’occasione per il lancio del settimanale era il saluto della diocesi di Brescia al vescovo Giulio Sanguineti, che lasciava dopo nove anni.

Settembre 2007: la prima “Voce” a colori

Questa settimana il corsivo diventa un amar-cord. Come potete leggere in questa pagina, la prossima settimana “Voce” cambierà for-mato e il direttore, che mi considera un re-perto archeologico del giornale, vuole che ricordi la storia di “Voce” almeno dal punto di vista delle varie forme in cui si è presenta-ta. Quando nacque nel 1893 (non c’ero an-cora, sono arrivato poco dopo), “Voce” ave-va il formato-lenzuolo (42x57 cm) e tale è ri-masto fino al 1969. Con una parentesi, tra il 1923 e il 1925, anni in cui usciva in formato tabloid (32x46,5 cm). Nel 1926, dopo l’assalto fascista a Palazzo San Paolo, “Voce” chiuse i battenti. La ripresa avvenne tra il 1936 e il 1937, ma si chiamava, per cautelarsi dai fasci-sti, “La Voce Cattolica”, con il ritorno al for-mato-lenzuolo. Al termine della guerra, nel settembre 1945, venne riproposta la testata

originale di “La Voce del Popolo” (anche se in alto, a caratteri piccoli, c’era ancora scritto “La Voce Cattolica”).Il passaggio definitivo al formato tabloid av-venne, come dicevo, nel 1969 (32x46,5 cm). La scelta (ero lì da un decennio) non era legata tanto alla moda del tempo quanto all’affac-ciarsi delle nuove tecnologie. Infatti arriva-rono i primi processori (una specie di ante-signani dei computer) con i quali si produ-cevano delle strisciate su una carta speciale, con titoli e articoli, che poi venivano incolla-te sugli impaginati e infine trasformati in la-stre per la stampa. Era la fine delle linotype, del piombo e delle gabbie metalliche in cui si impaginavano i giornali. In pratica veniva cancellata, in rapida gradualità, la categoria dei tipografi. È impossibile raccontare qui, e riuscire a far capire a chi non c’era, quella

Corsivo di Angelo Onger

Giornalista, professione da reinventare

Direttore responsabile: Adriano BianchiDirezione - Redazione - Amministrazione e Abbonamenti:Via Callegari, 6 - 25121 - Brescia - Tel. 030 44250Fax 030 3757897 - E-mail: [email protected]@lavocedelpopolo.it

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Impaginazione e grafica:Paolo Pedraccini - Ernesto Olivetti

LA VOCE DEL POPOLO

Il fatto

In viaggionel federalismo municipale 04a cura di Massimo Venturelli

Popoli e continenti

Paesi in crisi. La speranzaoltre il buio di questi giorni 08di Angelo Onger

Ecclesia

Stocchetta. Sugli stranieri uno sforzo di creatività 12

di Mario Nicoliello

Paesi e parrocchie

Rudiano. La devozioneper le reliquie di Sant’Antonio 17di Francesco Uberti

Inchiesta. L’integrazionenon è qualcosa di utopico 30

di Luciano Zanardini

Cultura e comunicazione

Sergio Pecorelli e il progettodi crescita dell’Ateneo 35

di Mario Nicoliello

La pazienza, il grande segretoper conquistare la serenità 36di Rossella De Peri

Economia e lavoro

Brescia scopreuna vocazione internazionale 49a cura di Massimo Venturelli

Sport

Intervista a Zebina.Quando il calcio non è tutto... 59di Mauro Toninelli

Cara Voce 62

Dio è l’invisibile evidente(Victor Hugo)

10SETTIMANALE DIOCESANO FEDE,LEALTÀ,CORAGGIO BRESCIA 14 SETTEMBRE 2007

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Dedicato al vescovo Giulio

«Con voi sono cristiano»

Brescia saluta il vescovo Giulio Sanguineti. I ricordi più belli,

le testimonianzee le immagini del primo

episcopato bresciano del nuovo millennio

n° 35

Questo è il nostro dono a mons Sanguineti. La Voce del Popolo che avete tra le mani. Nuova nella forma e nel colore. Antica nella fede, nella lealtà e nel coraggio. Esprime la nostra gratitudine per un’attenzione, una cura, forse una predilezione.Il Vescovo ha fatto della comunicazione sociale una delle priorità dei suoi anni bresciani. L’ha fatto nella disponibilità serena e attenta al mondo della stampa, della radio, della televisione dei bresciani che quotidianamente hanno raccontato il suo episcopato. L’ha voluto, soprattutto, nella diocesi con la creazione della Fondazione San Francesco di Sales e il Centro diocesano per le comunicazioni sociali. Per questo VoceMedia, la Voce del Popolo e tutti i media diocesani, si uniscono oggi alla Chiesa bresciana per esprimergli l’omaggio e il saluto più affettuoso.Diceva Cesare Pavese: “A che serve passare dei giorni se non si ricordano?”. Abbiamo raccolto le parole, i gesti e le immagini del vescovo Giulio. Vorremmo alimentassero un ricordo vivo dello sguardo mite e sereno del Vescovo con noi e di ciò che ci ha indicato per seguire Gesù. Grazie Eccellenza!

di Adriano Bianchi

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2Dal 1893 “La Voce del Popolo” entra nelle case dei bresciani. Sono quasi 120 anni che lo fa con uno stile popolare, attento alle domande del territorio, della cultura e della società, orientato a una sintesi virtuosa tra fede e vita e alla formazione di una mentalità evangelica. Un giornale che, per molti bresciani, resta un’occasione per crescere, per “muovere il pensiero”, per “sentirsi parte” della nostra comunità. Nella lunga storia di “Voce” ci sono stati, e ci sono, dei momenti in cui per poter esserci, per poter continuare la propria missione, per poter restare se stessi è necessario cambiare, rinnovarsi, magari accettando qualche rischio, ma per essere e fare meglio. La premessa è per dire che siamo alla vigilia di uno di questi passaggi. Il giornale che vi verrà recapitato la prossima settimana sarà diverso da quello che avete tra le mani. Dopo circa quattro anni (era il settembre 2007), il formato di questa “prima Voce tutta a colori” va in pensione. Direte: “Come mai? Ci stavamo appena adesso affezionando… Era così comodo, piccolo, forse con un po’ troppe pagine, con qualche blu in eccesso, ma ci piaceva”. I motivi sono vari e soprattutto di ordine pratico. Anzitutto la nuova “Voce” subirà un cambio grafico e di formato. Diventerà un poco più grande, avrà meno pagine distribuite in due dorsi. Nella prima parte ritroverete le sezioni del Fatto, di Popoli e continenti e di Paesi e parrocchie. In chiusura le opinioni, il corsivo di Angelo Onger e “il giro” dell’editoriale che torna in prima pagina. Nel secondo dorso ci sarà Ecclesia con il commento al Vangelo, le pagine associative, Cultura e comunicazione, Economia, Sport e Cara Voce. Come vedrete i contenuti del giornale restano gli stessi, così le emozioni e gli spunti di riflessione del volto che ci ha caratterizzato a partire dal settembre 2007. In secondo luogo vorrei dirvi che non è senza rammarico che abbandoniamo un formato pratico e compatto come questo: siamo obbligati per costi e per tempestività nella consegna. È utile, infatti, ricordare che dal 1° aprile 2010 l’aumento del 120% delle tariffe postali ha determinato per “Voce” un aumento delle spese di spedizione di circa 70mila euro. La situazione ha rischiato di divenire insostenibile. Ne è prova il fatto che molti piccoli giornali, in particolare quelli di associazioni e onlus, abbiano dovuto ridurre le pubblicazioni, se non chiudere i battenti. Anche “Voce” ha subito il colpo di una politica che tende a penalizzare sempre di più l’informazione locale a vantaggio dei grandi gruppi editoriali. A questo si aggiunga la politica di Poste italiane che da qualche tempo ha smesso di consegnare la posta il sabato, penalizzando ulteriormente un settimanale come il nostro che se non viene consegnato il venerdì rischia spesso di giungere agli abbonati solo il lunedì successivo. Fortunatamente un accordo concluso tra la Fisc (Federazione dei settimanali cattolici) e Poste, con la mediazione del Governo ci permette ora di avere delle tariffe più contenute e una consegna che dovrebbe essere garantita a partire dal giovedì di ogni settimana. In pratica, se tutto va bene, i nostri abbonati riceveranno un giornale più fresco il giovedì mattina, o comunque al più tardi il venerdì, non modificando i tempi di redazione del settimanale. Un vantaggio a cui possiamo accedere solo ad alcune condizioni tra cui il cambio di formato previsto dall’accordo (almeno 28x38). Eccoci allora alla vigilia di questo passo, con la speranza che la nuova impostazione del giornale vi piaccia almeno tanto quella che abbandoniamo, magari con qualche vantaggio in più per la leggibilità e la completezza d’informazione. Il mio grazie a chi si è impegnato in questo sforzo e, a voi lettori, il rinnovato impegno a fare del nostro meglio.

editoriale

di Adriano Bianchi

Un impegno rinnovato

Buone notizie

svolta epocale che ha trasformato radicalmente il lavoro giornalistico. Negli anni successivi il processo è stato ulteriormente definito dai computer e deri-vati. La “Voce” ha subìto un cambiamento grafico e una rettifica del formato (26x37,5 cm) nel settembre 2007 e ora c’è un nuovo aggiustamento (per ragio-ni che vengono spiegate qui accanto) dal prossimo numero (30x45 cm). Questi sono i passaggi storici che riguardano le mi-sure del giornale. Ma, si sa, più che la forma sono i contenuti a determinarne la qualità. È un terreno da sondare con altri mezzi e altri spazi. Tuttavia vorrei fare almeno una sottolineatura. I cambiamenti che hanno segnato la professione sono stati radicali e tanti, uno su tutti: l’origine e la quantità delle no-tizie da gestire. Fino a qualche decennio fa, per re-alizzare il giornale dovevamo andare a caccia delle notizie (solo i quotidiani avevano a disposizione i dispacci di agenzia, in misura limitata) e ognuno di

noi era responsabile di quello che scriveva, per cui doveva fare le opportune verifiche, secondo la sen-sibilità personale. Gli uffici stampa erano pochissi-mi, le conferenze stampa ancora meno, le agenzie di pubbliche relazioni inesistenti. Oggi tutte queste realtà si sono moltiplicate all’infinito e sono diven-tate una macchina che produce notizie a raffica, rubando tempo prezioso per la selezione delle co-se che valgono, riducendo al minimo le possibilità di verifica, anche perché le pressioni esterne sono enormi. Senza parlare del computer, di internet (e del copia e incolla). Nessun rimpianto per il passato (considero un privi-legio il fatto di aver vissuto questi passaggi e sem-mai avrei voluto avere a disposizione gli strumenti di oggi anche prima). Ma c’è un problema di for-mazione all’uso delle tecniche, nel rispetto di alcuni fondamenti professionali. Un lavoro da reinventare. Senza scorciatoie.

Agenzia fotografica: Foto Eden

Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI SpaVia dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) - Tel. 030.7725511 - Fax. 030.7725566

Progetto grafico:Maurizio Castrezzati - Coop. La nuvola nel sacco

Autorizzazione del Tribunale di Brescian. 184 - 1/12/1961

La testata “La Voce del Popolo”

fruisce di contributi

di cui all’art. 3 comma 3

della legge 250 del 7/8/1990

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Associato

Associato

Centro diocesanoper le comunicazioni sociali

VOCE•MEDIA

Questa è la bozza di copertina del nuovo formato. Un settimanale rinnovato che potrete vedere e sfogliare dal prossimo numero in uscita. Fra le novità, l’editoriale e il sommario in prima pagina. Abbiamo scelto un anniversario particolare: i 150 anni dell’Unità d’Italia.

17 marzo 2011: “Voce” si rinnova

Dove vanno i cattolici bresciani? Bella domanda. Se la sono posta in tanti nei mesi scorsi. Ma rispetto a cosa? Alla politica, all’economia, agli “equilibrismi” più o meno intraecclesiali?

980 Spesso una sottile ragnatela avvolge il cuore e lo fa stare duro, incapace di darsi il perdono. Il rifiuto di noi stessi ci porta a domandare: “Posso davvero credere di essere ancora degno di amore?”. Lì si apre il paradosso cristiano: ne siamo ancora più degni, poiché il nulla ha richiamato in sé una ulteriore quantità di amore, il ventre vuoto lo ha ricercato e gli ha preparato una dimora. Così,

proprio così, straziata dall’assenza e dallo smarrimento, l’anima tocca l’amore: esperienza puntuale, d’istante, in cui

è percepito di nuovo l’incredibile non-dovuto. Ti amo perché ti amo: senza condizioni né calcolo. E la domanda “perché?” fa nascere un’altra forma di smarrimento: la felicità di trovarsi – nudi – tra mani più grandi, non cercate e non chiamate. Si avvera la Parola: “La mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza… quando sono debole, è allora che sono forte” (2Corinzi 12,9-10). Il nostro Dio ha scelto così.

BioeticaLa vita: un dirittoinviolabile

Pellegrinaggio ad Ars.Camminare coni Santi

Brescia,Adolescenti come utenti e volontari

Don Luigi Merola,un prete controla camorra

Una social cardnuovacontro la povertà

Brescia.Poche parole tanti fatti per la salvezza

Domande legittime, non sempre utili se non comprensive di una considerazione fondamentale: i cattolici vanno, anzitutto, dietro a Gesù Cristo e si sforzano di testimoniare il Vangelo al mondo come comunità e rispondendo a una vocazione personale. Facile a dirsi, ma nel realizzarlo abbiamo un piccolo problema con l’Incarnazione. Il cristianesimo non è, infatti, una religione essenzialmente spirituale, ma, in quanto “il Verbo si è fatto carne”, è chiamata a prendere la carne della vita quotidiana e di ogni

luogo e ogni tempo in cui viene vissuta. Il problema, quindi, resta. Come incarnare la sequela del Signore nella testimonianza della vita? Come permeare le nostre scelte politiche, economiche, sociali ed ecclesiali dello stile del Vangelo? E qui si apre il dibattito, che tocca anche la Chiesa bresciana. Ognuno, persona, gruppo, associazione ha la sua via. Ma come discuterne? In quali luoghi e per dire cosa? Nella Chiesa ci sono dei luoghi e dei tempi, spesso abituali, che con una certa solennità segnano il

cammino. Tra questi l’Assemblea diocesana dell’Azionecattolica che si celebra sabato27 e domenica 28 febbraio.Un appuntamento che si ripresenta ogni tre anni e che, per storia, per radicamento sul territorio e per il legame profondo con la pastoraledella Chiesa locale, non che vederci attenti osservatori.Molti i temi all’ordine del giorno: dalla verifica del cammino compiuto, agli obiettivi per il prossimo triennio, al rinnovo delle cariche

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04 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Il fatto

a cura di Massimo Venturelli

Riforme Approvato dal Parlamento

In viaggio nel federalismo

municipale

Qun sistema di tassazione più pesan-te nella sostanza, anche se più snello per quel che concerne il numero delle imposte, di quello attualmente a cari-co dei contribuenti. Mancando a oggi una simulazione oggettiva degli effetti che il federalismo municipale produr-rà sulle casse di Comuni grandi e pic-coli la polemica si alimenta ancora di posizioni preconcettuali. L’unico dato di certezza è che la riforma federali-sta pensata per le municipalità inizie-rà a breve a produrre i suoi effetti, a partire dallo sblocco delle addiziona-li Irpef che, in caso di amministratori particolarmente veloci (dovrebbero assumere il provvedimento entro il

prossimo 31 marzo), potrebbe essere applicato con valore retroattivo sui redditi del 2010. Tante altre sono le novità approvate dalla Camera: dal-la cedolare secca sui redditi degli af-fitti alla tassa di soggiorno sui turisti. Il decreto sul nuovo fisco municipale prevede anche una vera e propria rivo-luzione sul fronte della tassazione im-mobiliare e “chiama in causa” anche i Comuni nell’attività di accertamento tributario. La riforma approvata dal Parlamento istituisce poi l’imposta di scopo sulle opere pubbliche e quadru-plica, dal 1° maggio 2011, le sanzioni sugli immobili non dichiarati. Il 75% dell’importo di queste sanzioni sarà

Il parere di Ettore Monaco, presidente Acb Servizi

“Il vero federalismo comincia da qui”: questo il commen-to di Ettore Monaco alla riforma federalista municipale, presidente di Acb Servizi, la società emanazione dell’As-sociazione dei Comuni bresciani creata per fornire presta-zioni di servizi agli enti locali e a quelli pubblici in genere, alla riforma federalista municipale approvata nei giorni scorsi dal Parlamento. Oltre a essere presidente di que-sta società Monaco è anche sindaco di Dello: due incari-chi che, giocoforza, l’hanno portato ad approfondire la conoscenza della riforma e del complesso iter della stessa. “Grazie al federalismo municipale – afferma ancora Mo-naco – le amministrazioni che si sono preoccupate di una gestione oculata delle casse comunali potranno investire per il bene del territorio“.Per il presidente di Acb Servizi non hanno fondamento le critiche espresse da chi ritiene che con il federalismo mu-nicipale aumenteranno in sede locale tasse e costi. “È dif-ficile – afferma al proposito – pensare che i costi potreb-bero essere più alti di quelli attuali. Grazie al federalismo

municipale le spese di ogni amministrazione saranno in-dirizzate, drenate e contenute”. Il federalismo municipa-le è per Ettore Monaco un primo significativo passo per amministrazioni virtuose: un meccanimo per dire chi sta agendo bene e chi, invece, spreca. La riforma approvata dal Parlamento dovrebbe, come afferma a più riprese il presidente di Acb Servizi, togliere molti alibi a chi, indi-pendentemente dall’appartenenza e dalla colorazione politica, in questi anni non ha pianificato una gestione trasparente delle proprie amministrazioni.C’è un ulteriore vantaggio che, con il federalismo muni-cipale, i cittadini potranno toccare con mano. “Gli attuali 18 tributi a carico dei Comuni – ricorda Monaco – grazie al federalismo municipale si ridurranno a due. Gli eletti, inoltre, avranno un di più di responsabilità perché do-vranno costantemente documentare come spenderanno i proventi di queste due imposte”. Per il presidente di Acb Servizi il nuovo federalismo municipale, che lega gran par-te delle risorse a disposizione dei Comuni agli immobili,

premierà le amministrazioni più virtuose, quelle che ne-gli anni hanno saputo gestire correttamente il patrimonio immobiliare del loro territorio. Amministrazioni che, come ricorda Monaco, non sono necessariamente solo e soltan-to al Nord. “Perché – afferma – se è vero che il Bresciano in particolare e più in generale la Lombardia viaggiano a livelli di eccellenza (solo una piccolissima percentuale degli immobili sfugge ancora al catasto) è altrettanto vero che la Puglia è molto vicina al Veneto e la Liguria ha risultati non certo da regione mitteleuropea”. Per questo motivo il federalismo, a partire da quello municipale, potrebbe essere per Monaco una grande opportunità di rilancio da nord a sud. L’uso del condizionale, come sostiene il presi-dente di Acb Servizi, è dettato dal fatto che ancora man-ca una simulazione di quello che andrà a realizzarsi nelle singole amministrazioni con il federalismo municipale e dalla partita ancora aperta e non priva di ostacoli del fede-ralismo regionale. Senza un repentino accordo su questa parte anche il livello municipale rischia di restare monco.

devoluto al Comune dove è ubicato l’immobile. La nuova finanza munici-pale, in sostanza, sarà costituita per larga parte dal gettito immobiliare. E, in questo caso, le amministrazio-ni premiate saranno quelle che negli anni sono riuscite a censire per inte-ro il patrimonio immobiliare locale. Il Bresciano, da questo punto di vista, dovrebbe dormire sonni tranquilli dal momento che gli immobili non anco-ra censiti sarebbero solo lo 0,1% del totale. Non tutte le realtà territoriali del Paese, però, godono di dati tan-to confortanti in campo immobiliare. Proprio per far fronte a una situazione che si presenta decisamente variegata

Grande opportunità per il Paese o solo fumo negli occhi? La politica si divide su un provvedimento

passato recentemente alle Camere ma che la gente ancora non conosce nei suoi dettagli. Il parere di

chi la riforma l’ha seguita da vicino

Una grande opportunità sia per il Nord che per il Sud

La seduta di un consiglio comunale

Quattordici. Tanti sono gli articoli del testo sul federalismo fiscale munici-pale che la Camera dei deputati ha approvato il 3 marzo scorso, primo passaggio verso un’Italia federale. Per i sostenitori della riforma l’essere par-titi dal livello municipale rappresen-ta l’ideale “start up”. Non c’è riforma che tenga, questo in sintesi il senso dell’apprezzamento, se non parte dal-la base. Per i detrattori si tratta di una partenza che colpisce gli anelli debo-li della complessa catena federalista. Sulle amministrazioni locali, questa la sostanza della critica, si scariche-rebbe il peso maggiore della riforma, costringendole di fatto a introdurre

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05LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Aristide Peli

Misure importanti per amministratori e amministratiNon c’è solo la legittima soddisfazione del leghista per il traguardo raggiunto. Nelle considerazioni di Aristide Peli, asssessore provinciale all’istruzione e con incarichi assessorili anche nella natia Polaveno, sul federalismo municipale di recente approvazione c’è anche spazio per ragionamenti da amministratore. “In attesa di provare sul campo gli effetti della riforma – afferma al riguardo – risulterebbe un esercizio virtuale elencare i benefici del federalismo municipa-le”. Ciononostante Peli non esita a dire che la riforma potrà produrre a breve i suoi effetti positivi anche contro chi afferma, oggi, che si tratta di una serie di misure (nuove tasse, ndr.) che andranno a colpire i cittadini. “Il fatto che la riforma preveda imposte municipali – sono le considerazioni dell’Assessore provinciale – potrebbe essere letto come un limite”. Si tratta però di imposte che non andranno a sommarsi ad altre già presenti. Semmai, afferma Peli, le assorbiranno riducendo a due il numero di imposte che oggi sfiora le 20 (18 per l’esattezza). “Una semplificazione – continua l’Assessore – che non esime gli amministratori dal dovere della chiarezza nei confronti dei propri ammi-nistrativi”. Un di più di impegno per far comprendere che il nuovo sistema non dovrà essere letto in chiave vessatoria, ma semmai come la via per dotare i Comuni di quelle risorse, oggi sempre più risicate, per dare risposte ai biso-gni primari del territorio. “I cittadini – sono ancora considerazione di Aristide Peli che in passato è stato anche sindaco di Polaveno – avranno lo strumento per valutare l’azione amministrativa degli eletti e come questi spenderanno le risorse messe a loro disposizione”. Ci sono altri due aspetti del federalismo municipale che Peli valuta con grande attenzione. Il primo è legato all’azione di controllo che sindaci e assessori dovranno svolgere sul mercato delle loca-zioni e la seconda è l’imposta di soggiorno, una tassa apparentemente indi-gesta, ma da presentare con l’indicazione delle azioni che andrà a sostenere.

la riforma approvata dal Parlamento crea un fondo sperimentale di riequi-librio. Uno strumento, in vigore sino al 2013, pensato per consentire a tutti i Comuni in questa prima fase di fe-deralismo muncipale, l’erogazione di un livello minimo di servizi. Si tratta di una riforma che i cittadini impare-ranno a conoscere (e a valutare) un poco per volta, commentata in que-ste pagine da Paolo Corsini, deputato Pd ed ex sindaco di Brescia, Aristide Peli, Lega Nord, assessore provincia-le e nella natia Polaveno, e da Ettore Monaco, presidente di Acb Servizi che fornisce prestazioni agli enti locali e agli enti pubblici in genere.

Paolo Corsini e, a destra, Aristide Peli

Un percorsoancora lungoL’approvazione del federalismo mu-nicipale salutato da reazioni oppo-sto, come si legge anche in queste pagine, ha aperto la strada a una riforma che non sarà così semplice condurre in porto in tempi brevi. Quello approvato nei giorni scorsi è infatti solo il quarto passaggio di una ventina di deleghe previste dal-la legge numero 42 del 2009. Altri quattro sono all’esame delle Came-re o ci andranno nei prossimi mesi. Tutti gli altri devono ancora vedere la luce e per questo Roberto Calde-roli ha chiesto quattro mesi in più per l’esercizio delle deleghe. E poi ci sono una ventina di regolamenti, una banca dati dei bilanci locali tut-ta da costruire, otto differenti tipi di procedure attuative. Anche le dispo-sizioni sul fisco municipale richiedo-no a loro volta tre decreti attuativi (quelli sulla Tarsu, sull’addizionale Irpef e sul fondo perequativo), due regolamenti (imposta di soggiorno e tributi di scopo), vari decreti della presidenza del consiglio dei ministri e un decreto annuale per la determi-nazione della compartecipazione Iva. Se il principio ispiratore della riforma è semplice ed efficace, la sua concre-tizzazione sembra decisamente più complessa. Una complessità, però, che non cancella la necessità, su cui per altro sembrano concordare tutte le forze politiche del Paese, di archi-viare il principio della spesa storica, che negli ultimi decenni ha dato il mano libera all’irresponsabilità de-gli amministratori locali.

Paolo Corsini

Si tratta di una patrimonialeabilmente camuffataPaolo Corsini non usa particolari giri di parole per bocciare il federalismo mu-nicipale recentemente approvato dal Parlamento. “L’aspetto più deleterio di questa legge – afferma l’ex sindaco di Brescia, oggi parlamentare del Pd – è che andrà a determinare un aumento di tassazione ai danni delle imprese di piccole e medie dimensioni”. Un’imposizione pesante che per l’ex primo citta-dino di Brescia si determinerà con l’introduzione dell’imposta municipale pro-pria (istituita a decorrere dal 2014 e che andrà a sostituire, per la componente immobiliare, l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi a beni non locati, e l’imposta co-munale sugli immobili, ndr.). “Una novità – continua Corsini – che farà passare dal 6,4 per mille (su base nazionale) dell’attuale Ici al probabile 7,5 per mille che potrà essere aumentato sino a un massimo di tre punti”. Una prospettiva non certo piacevole che, secondo il parlamentare Pd, potrebbe diventare an-cora più nefasta. “Elaborazioni dell’Anci (l’Associazione dei Comuni italiani) – afferma ancora Corsini – sostengono che, per effetto del taglio dei trasferi-menti locali la percentuale citata potrebbe salire all’8,6 per mille. Una vera e propria tassa patrimoniale che a Brescia colpirebbe il ceto medio produttivo”.

Ettore Monaco

Un sindaco davanti a Montecitorio

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06 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Corsi e ricorsi

di Giuseppe Mari

Informare, rendere certiScuolaSocietà

di Luciano Pace

Opinioni

Lo svolgimento dei fatti – come accade con le onde del mare – sembra connotarsi per il riemergere, anche se non come pura e semplice replica, di orientamenti già noti. La notizia della docente universitaria Usa – di origine cinese – che ha sottoposto le figlie a un massacrante training ottenendo risultati – stando a quel che dice – incoraggianti, rientra in questa logica, declinando sul versante domestico quello che è sempre più frequentemente associato alla pratica scolastica. Infatti, dopo che, per qualche decennio, si era insistito sull’esigenza di valorizzare i pro-fili psicologici e afferenti alla personalità degli alunni, oggi si tende ad insistere sull’inasprimento dei profili disciplinari allo scopo di promuo-vere i livelli di apprendimento e la riuscita – precisamente quello che si è riproposta la madre sinoamericana.Perché si tratta di una “riedizione”? Per la semplice ragione che l’educa-zione “tradizionale” era improntata a una logica affine. Da essa, a fine Ottocento, prese forma – in chiave riformatrice – l’attivismo che rovesciò la prospettiva mirando anzitutto a rendere “attivo” l’alunno promuo-vendo l’accoglienza e la valorizzazione dei suoi interessi personali. Ha segnato una vera e propria rivoluzione pedagogica, si è diffuso attra-verso forme di “sperimentazione” scolastica e ha messo radici soprat-tutto nel grado primario. Dopo la Seconda guerra mondiale è andato incontro a una crescente critica, alimentata dalla convinzione che avesse annacquato eccessivamente i contenuti di cultura. Il Sessantotto, però, con la sua rivendicazione di una scuola meno selettiva e più aderente ai bisogni dell’alunno, ne ha rallentato la crisi che oggi diventa evidente. Chi ha ragione? Difficile dirlo, perché entrambe le tendenze – sia quella volta a fare attenzione soprattutto alla singolarità dell’alunno o comun-que al ragazzo sia quella volta a sottolineare l’importanza degli appren-dimenti e delle “competenze” come si dice oggi – hanno motivazioni di tutto rispetto. Sennonché già Seneca (venti secoli fa) lamentava che “si impara per la scuola e non per la vita”. Il grande retore romano, la cui spiccata sensibilità umanistica ha alimentato la leggenda di una sua prossimità al cristianesimo, richiama insegnanti e genitori – inclusi quelli che si riconoscono nelle aspirazioni “d’eccellenza” della madre sinoame-ricana – a non fraintendere l’ordine di precedenza tra le cose. Infatti, se è vero (e non credo possa essere messo in discussione) che l’esistente è finalizzato alla realizzazione della persona, allora anche le conoscenze – che è bene promuovere – non vanno trattate né come fini per se stes-se né come destinate solamente al “fare”: anzitutto occorre che incre-mentino l’“essere” dei nostri ragazzi perché essi sappiano vivere all’al-tezza della dignità di cui sono portatori in ragione della loro umanità.

Certiorem facere aliquid de aliqua re è la nota espressione che gli anti-chi romani utilizzavano per rendere l’idea del che cosa significasse se-condo loro “informare qualcuno di qualcosa”. Informare non era solo “dare una notizia”, ma “rendere certi” coloro che la ascoltavano della sua validità, del suo valore di verità. Di conseguenza, in una prospetti-va siffatta, fornire false notizie o darne di tendenziose non significava affatto informare.A quest’antica idea di informazione noi oggi colleghiamo meglio la pa-rola “istruzione”. Istruire qualcuno (processo di cui in maniera specifica dovrebbe occuparsi la scuola) è informarlo con sicurezza su tutta una serie di conoscenze che gli permettano di imparare a vivere da persona umana in comunione con altri esseri umani come lui. In questo senso per istruire non basta fornire delle conoscenze da imparare a memo-ria, sapute solo per “sentito dire”, ma fare in modo che le informazio-ni ricevute si trasformino in un sapere capace di definire l’identità ed il ruolo del nostro essere umani là dove ci troviamo a vivere.Di questo stesso parere è il famoso sociologo Edgar Morin, il quale, in un efficace e chiaro scorcio della sua opera intitolata “La testa ben fat-ta” scrive riferendosi all’istruzione scolastica: “Come affermava ottima-mente Durkheim, l’oggetto dell’educazione non è dare all’allievo una quantità sempre maggiore di conoscenze, ma è costruire in lui uno stato interiore profondo, una sorta di polarità dell’anima che l’orienti in un senso definito, non solamente durante l’infanzia, ma per tutta la vita. Ciò significa indicare che imparare a vivere richiede non solo conoscen-ze, ma la trasformazione, nel proprio essere mentale, della conoscenza acquisita in sapienza per la propria vita. Eliot affermava: Qual è la co-noscenza che noi perdiamo nell’informazione e qual è la sapienza che perdiamo nella conoscenza? Si tratta nell’educazione, di trasformare le informazioni in conoscenza, di trasformare la conoscenza in sapienza. […] Letteratura, poesia, cinema, psicologia, filosofia, dovrebbero con-vergere per divenire scuole di comprensione. L’etica della comprensione umana costituisce senza dubbio un’esigenza chiave dei nostri tempi di incomprensione generalizzata: viviamo in un mondo di incomprensione tra stranieri, ma anche tra membri di una stessa società, di una stessa famiglia, tra partner di coppia, tra genitori e figli” (E. Morin, “La testa ben fatta”, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2000, pp. 45-46).Uno dei compiti irrinunciabili della scuola è riuscire a costruire quest’eti-ca di comprensione fra soggetti diversi al fine di renderli persone uguali in dignità proprio grazie all’acquisizione di certe, precise e, perciò stes-so, umanizzanti conoscenze.

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07LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Popoli e [email protected]

Il 17 marzo si celebra i l 150° dell’Unità d’Italia. Per l’occasione il presidente della Cei, card. Ange-lo Bagnasco, presiederà una Messa nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. Una iniziativa di grande importanza e di alto valo-re simbolico. “Non devono stupi-re il sostegno e la sottolineatura della Chiesa a questo significativo anniversario”, afferma al proposi-to Giuseppe Dalla Torre, giurista e rettore della Lumsa, intervistato in questa pagina.Il Risorgimento è nato in un am-

L’Unità e il ruolo dei cattolici

bito che era anticlericale, eppu-re oggi sono proprio i cattolici i maggiori sostenitori del 150° dello Stato unitario. Perché? Non esiste solo un Risorgimento ‘scomunicato’. Indubbiamente c’è stato un serio conflitto tra Stato e Chiesa, ma insistervi eccessiva-mente – come spesso ha fatto la storiografia – conduce a una lettura parziale che non fa cogliere a pie-no la profondità e complessità dei processi che hanno portato all’Uni-tà, e fa dimenticare quel moto ri-sorgimentale ‘cattolico’ che conta

di Giovanna Pasqualin Traversa

La messa che celebrerà il card. Bagnasco è occasione per riflettere, con lo storico Dalla Torre, sul contributo che la Chiesa ha offerto al Paese

Italia Verso il 17 marzo

C’è qualche esempio che “certifica” il ruolo svol-to dai cattolici per la formazione dello Stato uni-tario? Un evento marginale ma significativo: nel 1865 venne introdotto il matrimonio civile obbligatorio. Di lì partì l’impegno sociale dei parroci di informazione e solle-citudine nei confronti delle masse rurali incolte, per le quali il matrimonio era solo quello celebrato in chie-sa, per convincerle a recarsi anche in Comune, pena il non riconoscimento degli effetti civili. Un impegno particolarmente prezioso in caso di guerra, quando i mariti solo ‘canonici’ avrebbero lasciato vedove non riconosciute come tali. E ancora, il prezioso ruolo dei cappellani militari. Durante la Prima guerra mondiale in cui centinaia di migliaia di poveri contadini analfabeti hanno conosciu-to la tremenda vita di trincea, l’unico a tenere per loro i contatti con la famiglia, a scrivere e leggere loro le lettere, a ottenere e trasmettere informazioni tentan-

do di mantenere una dimensione di umanità in quel contesto disumano, era il cappellano militare. Ancora una volta l’espressione dell’impegno della Chiesa, at-traverso i suoi uomini, per l’animazione umana oltre che religiosa della società civile.In che modo, infine, la ricorrenza del 17 marzo in-terpella oggi il mondo cattolico?Sicuramente l’ormai prossimo appuntamento del 17 marzo chiama il mondo cattolico a una duplice respon-sabilità. Anzitutto di tipo sostanziale: la religione non demonizza la politica, ma prevede un impegno concre-to. Per il credente, quindi, essere un buon cittadino e offrire il proprio contributo alla crescita della società civile è un dovere ‘religioso’. Il secondo compito attiene alla pedagogia: mi sembra che le agenzie educative – scuola, parrocchia, associazione e oratorio – dovrebbe-ro imprimere nuovo vigore alla formazione delle nuove generazioni all’amore di patria, al senso di cittadinanza e allo spendersi per il bene comune.

Una ricorrenza che interpella

Un contributo che si rinnova da 150 anni

esponenti come Pellico, Manzoni, Rosmini e Gioberti. I cattolici han-no offerto un contributo fonda-mentale a ‘fare gli italiani’, ossia la base dell’unità politica. Senza que-sta identità comune l’unità politica non avrebbe retto.Come spiega, allora, la Messa che celebrerà il card. Bagnasco?La Chiesa italiana auspica che que-sta commemorazione non abbia funzione meramente evocativa o celebrativa, ma sia un richiamo per il presente e il futuro. Di fronte a una società che rischia di vedere attenuati il senso di identità e ap-partenenza, mi sembra che la pre-occupazione della Cei sia quella di far riscoprire nelle radici comuni le ragioni dello stare insieme oggi e domani per rinsaldarle. Il discor-so investe due aspetti. Nell’attua-le contesto italiano multietnico e multiculturale occorre un’identità nazionale ben forte. Ma vi sono an-che implicazioni interne. I fenome-ni dei localismi, di per sé non nega-tivi, debbono essere orientati verso

profili di autentica solidarietà per rafforzare l’unità nazionale scon-giurando il rischio di disgregazioni.Qual è stato, secondo lei, il ruolo dei cattolici nel Risorgi-mento, soprattutto a livello di territorio accanto alla gente comune?“Il conflitto verificatosi a livello istituzionale, non a livello di socie-tà, tra Stato e Chiesa ha portato tra l’altro al non expedit. Con l’asten-sione dei cattolici dalla vita politica il loro impegno e le loro energie si sono convogliate nel sociale: istitu-zioni educative, caritative, assisten-ziali. Negli anni dello Stato liberale i cattolici hanno lavorato intensa-mente in questo ambito, in maniera capillare e con un fortissimo radica-mento sul territorio, immettendo un capitale di esperienza, idee e pen-siero che nel secondo dopoguerra ha concorso in modo rilevante alla creazione di una società nuova e diversa, sostanzialmente ispirata ai grandi valori della solidarietà, della socialità e della sussidiarietà.

Antonio Rosmini

Giuseppe Dalla Torre

I

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08 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Popoli e continenti Mondo

In Iraq la situazione è fuori controllo e i cristiani sono perseguitati. In Giordania non ci sono grandi

tensioni, anche se il Paese ha bisogno di crescere

Paesi in crisi Le riflessioni di un testimone

La speranzaoltre il buio

di questi giorni

Ldi Angelo Onger

L’onda del cambiamento che si è ab-battuta sulle coste del Nord Africa solleva interrogativi pressanti anche nelle regioni circostanti, Medio Orien-te e dintorni. Non passa giorno sen-za che politologi, sociologi ed esper-ti ci propinino analisi proiettate nel futuro, con esercizi previsionali che lasciano il tempo che trovano. Nes-suno di loro aveva previsto quanto è successo e sta ancora succeden-do, per cui resta senza una risposta plausibile la domanda sulla evoluzio-ne della situazione politica in Egitto, in Tunisia, in Algeria e, soprattutto, in Libia. E tanto meno cosa potrà av-venire altrove.Abbiamo cercato di capire qualcosa in più da un posto di osservazione particolare, con l’aiuto di chi vive in Medio Oriente, in ruoli di responsa-bilità. La Brevivet ci ha invitato per un educational (viaggio di ricerca) in Giordania e, come sempre avviene in

questi casi, il presidente Giovanni Se-sana e i suoi collaboratori si sono pro-digati per metterci nelle condizioni di svolgere al meglio il nostro compito informativo. Un momento importante di questa esperienza è stato l’incon-tro con il segretario della Nunziatura pontificia di Giordania e Iraq. Si tratta di un sacerdote egiziano, padre Yoan-nis Lahzi Gaid, che con il Nunzio si alterna nelle due sedi. Per questo ha trascorso recentemente quattro mesi in Iraq. Era in quel Paese quando il 31 ottobre scorso ci fu un attentato nella chiesa siro-cattolica di Nostra Signo-ra del Perpetuo soccorso a Bagdad, provocando la morte di 58 persone e il ferimento di altre cento. La domeni-ca successiva padre Yoannis celebrò Messa in quella chiesa e fra i fedeli c’erano anche alcuni di quelli che era-no scampati all’attentato. Per la forza della fede, oltre la paura della morte.Di fatto le persecuzioni stanno ren-

dendo impossibile la vita ai cristiani in Iraq. Quelli che possono fuggono. Molti approdano in Giordania, dove vengono accolti ma senza prospettive serie di poter avere un lavoro. Padre Gaid ha sottolineato che l’Iraq è un Paese allo sbando e la partenza pro-grammata degli americani non offre grandi prospettive. Anche perché gli Stati Uniti dovrebbero preoccuparsi della ricostruzione di quanto la guerra ha distrutto. Alla domanda specifica sulle possibili vie d’uscita, padre Gaid ha confessato che solo la speranza cristiana permette di guardare oltre il buio che copre l’orizzonte iracheno.L’origine egiziana del nostro interlo-cutore ci ha permesso di soffermar-ci sugli eventi del Nord Africa. Gli abbiamo chiesto qual è la causa che ha generato la contagiosa esplosio-ne di rabbia di quelle popolazioni. Ci ha risposto che non c’è una ragione in particolare, ma molte ragioni che si sono sommate tra loro: di fronte alla crisi economica e quindi alla dif-ficoltà di sopravvivenza, ha fatto da detonatore la deficienza di regimi op-pressivi al potere da decenni. Senza trascurare la componente religiosa che vede in primo piano gli islamici

fondamentalisti. Così come hanno avuto un ruolo importante i mass-media. Ha scritto Robert Malley sul “Washington Post” che Al-Jazeera (la tv araba) è divenuta un attore politi-co di primo piano “perché riflette e articola il sentimento popolare. È di-ventata il nuovo Nasser. Il leader del mondo arabo è una rete televisiva”. Inoltre internet in tutte le sue artico-lazioni offre il collante a individui e movimenti per condividere sogni e iniziative di ogni genere. Padre Yo-annis ha ricordato che in Egitto mol-ti giovani tramite la Rete si ritrovano e si impegnano per interventi di vo-lontariato a favore di quanti devono affrontare delle difficoltà e/o per ope-re di valore sociale (come tinteggiare una scuola, riordinare una biblioteca, proteggere l’ambiente). Anche questi sono segni di speranza. In questo con-testo la Giordania è un Paese geloso dei propri equilibri fondati sull’unica monarchia sopravvissuta nella zona. Lo stesso padre Gaid ha osservato che la situazione giordana non è pa-ragonabile con quella degli altri Pa-esi del Medio Oriente. Noi stessi lo abbiamo verificato, in un momento molto critico in Paesi vicini.

Libia

Una riflessione che va oltre l’arrivo dei profughiC’è qualche altra riflessione, oltre a quella sul possibile arrivo di migliaia di pro-fughi sulle coste italiane? La domanda che emerge dal fermento che sta attra-versando il mondo arabo e quello nordafricano in particolare, è quella relativa all’esito che questo passaggio potrà produrre. Porterà all’affermazione della de-mocrazia o di nuove élite autoreferenziate e nuove dittature? Particolare preoc-cupazione destano i timori di un affermarsi dei movimenti fondamentalisti che, in collegamento con l’attuale potere iraniano, potrebbero avvelenare l’aria dei tanti Paesi a maggioranza musulmana e dell’intero pianeta. Se una sottovaluta-zione del problema rischia di non prevenire in tempo le degenerazioni, analogo danno può venire da una sottolineatura eccessiva di questo pericolo. Molti politici occidentali, viceversa, enfatizzano sistematicamente il rischio di fondamentalismi. In molti Paesi ridurre quanto sta avvenendo al pericolo che gli integralisti prenda-no il potere rischia da un lato di legittimarne un ruolo che in realtà è largamen-te minoritario, se non assente, facendolo apparire molto più rilevante di quanto

non sia con una straordinaria pubblicità gratuita. Vi è una terza condizione che può favorire l’affermarsi di élite totalitarie e fondamentaliste: la confusione e il disfacimento degli apparati statali che la degenerazione bellica giocoforza de-termina. Questa è la scelta di Gheddafi che, di fronte alla piazza, anziché lasciare il potere decide di attaccare quella stessa popolazione da cui si faceva chiamare “fratello” e “guida”. Dinanzi a questa situazione molti si interrogano: che fare? Un intervento internazionale sembra non più rinviabile. Gli Stati Uniti sono at-tivissimi sul piano diplomatico bilaterale e multilaterale e sembrano favorevo-li all’invio almeno di forze di interposizione sotto l’egida dell’Onu. Il segretario generale della Nato ne ha parlato mettendo a disposizione le risorse dell’allean-za. In questo quadro l’Italia, per i mille legami con la Libia, dovrebbe recitare un ruolo privilegiato. Ma le relazioni spregiudicate degli ultimi anni a nulla valgo-no ora, con Gheddafi che coglie ogni occasione per accusare e disprezzare “gli italiani” per quanto sta accadendo.

Padre Yoannis Lahzi Gaid

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09LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Da più parti si leva la richiesta all’Ue perché faccia qualcosa per aiutare un Paese che cerca di uscire da una lunga dittatura

Odi Gianni Borsa

Europa Quale attenzione verso la Libia?

Popoli e continenti Europa

Tendere la manoa un popolooppresso

Ore drammatiche, ore febbrili, a se-condo di dove le si vive. Chi è nato e cresciuto in Libia o in Egitto, Tu-nisia, Algeria si trova nel cuore di eventi rivoluzionari che vorrebbero portare, nelle migliori intenzioni, li-bertà, democrazia e pace nella pro-pria terra. Chi osserva dalla spon-da nord del Mediterraneo cerca di comprendere gli eventi e di preve-derne gli sviluppi, con una certezza: quanto accade in Nord Africa avrà conseguenze per l’Europa. E non solo. Più e più volte in queste set-timane si è fatto appello all’Europa perché “faccia qualcosa”, conferen-do in particolare alle istituzioni Ue un possibile e inedito ruolo stra-tegico. Così, mentre si assiste alle proteste di piazza e alla violenza delle armi, si discute di aiuti uma-nitari, sbarchi di immigrati, sanzio-ni, ultimatum, “soluzioni militari”; al contempo risuonano sempre più

minacciose le parole del colonnello Gheddafi. Quali strade intraprende-re – è la domanda di fondo – per ac-compagnare questa fase potenzial-mente nuova della storia africana e mediorientale? Risposte chiare e certe non ce ne sono, almeno non preconfezionate. A livello di Unio-ne europea si torna a ragionarci questa settimana: nelle capitali dei Paesi membri, durante la sessione plenaria dell’Europarlamento (7-10 marzo), nel corso del vertice stra-ordinario dei 27 capi di Stato e di governo, convocati a Bruxelles per l’11 marzo. Un intervento dei giorni scorsi del presidente della Commis-sione, José Manuel Barroso, ha ben sintetizzato i punti attorno ai quali sembra concentrarsi l’Ue.Anzitutto la Libia. “Le azioni del tut-to inaccettabili del regime libico nel corso delle ultime settimane hanno reso dolorosamente evidente che

il colonnello Gheddafi è parte del problema, non parte della soluzio-ne”. Barroso ha sgomberato il cam-po da errori passati, anche da parte dell’Italia e di altri governi Ue, nelle relazioni con Tripoli e ha messo un punto fermo: “È tempo per Ghedda-fi di partire e consegnare il Paese al popolo della Libia, consentendo alle forze democratiche di delineare un percorso per il futuro”. In secondo luogo, gli aiuti umanitari. “L’Onu ha dichiarato una situazione di emer-genza. Siamo di fronte ad almeno 140mila rifugiati”. Da qui la richiesta per un intervento deciso e concre-to da parte dell’Onu, dell’Ue e dei Paesi aderenti. Quando un popolo rimane senza casa e muore di fame l’unica azione possibile è quella di tendere la mano, sembra osservare Barroso. Terzo argomento, le migra-zioni. “L’Agenzia europea per il con-trollo dei confini (Frontex) e l’Italia stanno già conducendo un’operazio-ne congiunta denominata Hermes 2011”. Questa operazione dovrebbe aiutare l’Italia “a far fronte ai flus-si migratori attuali e potenziali dal nord Africa”. Ma si tratta anche di prevedere e “guidare” una situazio-

ne che domani potrebbe chiamare in causa tutti gli altri Paesi d’Euro-pa. “Per fornire ulteriore aiuto, la Commissione è pronta a mobilitare un’assistenza finanziaria straordina-ria tramite fondi come il Fondo per le frontiere esterne e il Fondo euro-peo per i rifugiati”. Qualcosa è già stato stanziato, ma si può e si deve fare di più. Quarto punto: le rifor-me politiche ed economiche della regione. Per Barroso “non dobbia-mo solo affrontare le conseguenze di queste crisi: dobbiamo contribui-re ad affrontare le ragioni profonde di questo processo. Abbiamo biso-gno di un nuovo paradigma politi-co nei rapporti con i nostri vicini meridionali”. Il Presidente della Commissione parla di una “Patto per la democrazia e la prosperità condivisa”, a metà strada tra una lungimirante politica di vicinato, un “piano Marshall” per il Magh-reb, una più convinta azione per la cooperazione allo sviluppo, la democrazia, la pace e i diritti uma-ni. Su questi temi gli Stati membri e l’Europa comunitaria si giocano oggi buona parte della loro credi-bilità internazionale.

Unione europea

Ambiente: nuovi fondi per nuove opportunitàLa Commissione europea ha messo a disposizione 267 milioni di euro per nuovi pro-getti sull’ambiente, attraverso il programma Life+, il fondo europeo per l’ambien-te. Sono ammesse proposte riguardanti tre tematiche. La prima riguarda natura e biodiversità, e guarda alla conservazione delle specie e degli habitat in pericolo, con l’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità e prevede cofinanziamenti fino al 75% per le specie e gli habitat prioritari. La seconda, politica ambientale e go-vernance, comprende i progetti che migliorano l’attuazione della legislazione Ue in materia ambientale, che consolidano la base di conoscenze su cui si fondano le politiche e che sviluppano fonti di informazioni sull’ambiente mediante attività di monitoraggio, con cofinanziamenti fino a un massimo del 50%. Infine, nella par-te informazione e comunicazione dell’iniziativa rientrano progetti come campa-gne di comunicazione e sensibilizzazione in materia ambientale, protezione della natura o conservazione della biodiversità, come pure progetti relativi alla preven-zione degli incendi boschivi (sensibilizzazione, formazione specifica). La scadenza

per partecipare a quest’iniziativa è il 15 luglio 2011. I progetti finanziati da Life+ devono presentare un interesse per l’Ue, contribuendo in maniera significativa al conseguimento dell’obiettivo generale di Life+, che è la tutela del patrimonio na-turalistico europeo. Life+ è provvisto di una dotazione complessiva di oltre 2 miliar-di e 100 milioni di euro per il periodo 2007-2013 (http://ec.europa.eu/life). In ogni Stato membro si terranno sessioni di informazione per il lancio del bando 2011: in Italia, la sessione si terrà a Roma. Anche la Banca europea per gli investimenti ha aumentato i finanziamenti destinati ai progetti di sostegno all’azione a favore del clima, segnando un punto di svolta verso la crescita sostenibile e la creazione di un futuro a bassa emissione di anidride carbonica in Europa. I prestiti complessivi della Bei nel 2010 hanno raggiunto 72 miliardi di euro, di cui 63 miliardi diretti all’inter-no dell’Ue e 9 miliardi al di fuori dell’Unione, favorendo circa 460 grandi progetti. Le principali beneficiarie di questo sforzo eccezionale sono state le piccole e medie imprese e le regioni europee meno sviluppate dell’Europa.

Una nave di aiuti a Bengasi

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La tentazione è una domanda, è una provocazione messa sulla bocca stessa di Dio. È prendere una parte della verità e scaricarla addosso all’avversario per farlo cadere. È tagliare al momento giusto una frase, un pensiero perché serva alla parte avversa-ria per negare quanto detto. E metterlo in bocca a Dio. Così è di ogni tentazione che viene da dentro, dal cuore dell’uomo che cerca di dare una giustifica-zione a quello che sa non essere dalla parte giusta. Basta tagliare e correggere, anche senza cambiare una virgola. Basta distorcere le cose perché queste acquistino la prospettiva del danno. Tentato nel deserto: prova dell’essere da solo davan-ti a se stesso. Anche Gesù. Anche lui deve provare come sia tremendo prendere le sue stesse parole e farle diventare motivo per l’opposto. Prova tremen-da che tocca la fame, la vita e il potere. In fondo tocca tutto quello che vediamo ogni giorno e che misura il nostro essere nel mondo. Chi più chi me-no. E scoprire che nelle parole della tentazione sta ben chiaro il diritto, il buon senso, la strada che si potrebbe percorrere. Perché non si potrebbe anda-re da quella parte? Con il conforto e la benedizione di Dio. È una confusione che sconvolge le carte di giusto e sbagliato; muove dalla possibilità di inter-pretare e, soprattutto, fa credere che la scorciatoia sia la strada più corretta da percorrere. Niente fre-miti, niente tensioni. Solo l’assicurazione che diver-samente non potrebbe essere: la legittimazione viene da Dio stesso. Inchiodato dalla sua paura e dalla sua

solitudine. Così lo vorrebbe il demonio. Così non è Gesù. Lui risponde alle domande che pesano le pa-role di Dio, che le distorcono, che le tradiscono nel momento stesso nel quale vengono pronunciate. Lui risponde ridando il senso vero a quelle parole. Ri-sponde rimettendo non il buon senso e il diritto al primo posto, ma la ricerca di Dio, la tensione verso di Lui, la dimensione dell’ascolto. Quella voce che grida nel deserto si sente ancora, non si perde dietro alla seduzione delle scuse facilitate. È deserto e di-giuno. È incertezza che tocca le cose più care e più necessarie e potrebbe far cadere. La tentazione. È nel cuore dell’uomo e dall’uomo vien fuori per cer-care l’occasione di fare a meno di Dio anche usan-do le Sue parole. È un prologo immensamente triste (ma necessario) questo che introduce Gesù nella sua personale storia di salvezza. E la tristezza viene dal constatare che nel cuore dell’uomo si nasconde la tendenza a usare Dio fin-gendo il buon senso. E così procurarsi l’alibi per non aver né colpa né peccato. E la necessità viene di conseguenza, come prova ineludibile per chi vuole rispondere e trovare nella risposta il senso del suo agire nei confronti di Dio. Questo è ciò che Gesù ha fatto: il primo segno di un distacco dal diritto e dal buon senso verso l’inspie-gabile della scelta per il Regno. Altrimenti rimane sospesa la domanda, dispersa nei frammenti delle parole strappate a Dio. Per non sentire il bisogno della conversione.

I DOMENICA DI QUARESIMA Dal Vangelo secondo Matteo 4, 1-11

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato

quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: “Se tu sei Figlio

di Dio, dì che queste pietre diventino pane”. Ma egli rispose: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto

più alto del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro

mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”. Gesù gli rispose: “Sta scritto anche: Non metterai alla

prova il Signore Dio tuo”. Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: “Tutte queste cose

io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Allora Gesù gli rispose: “Vattene, Satana! Sta scritto

infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai:a lui solo renderai culto”. Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli

gli si avvicinarono e lo servivano.

Il Vangelodella domenica

10 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

di Giuseppe Fusari

Girolamo Romanino (Brescia, 1484ca-1566ca)

Nell’ultima fase della sua carriera porta alle estreme conseguenze il suo linguaggio fatto di forzature e di tensioni drammatiche unendolo

alle istanze manieristiche che si andavano affermando a Brescia grazie al giovane

Lattanzio Gambara.

“Caduta della manna”. Brescia, Duomo Vecchio.

L’obbligo della risposta

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Ecclesia

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Benedetto XVI Le due case

La fede e il potere dell’uomo di oggi

Le vittime, i morti, ma soprattutto la crescente crisi umanitaria, nelle pa-role del Papa all’Angelus di dome-nica scorsa.. La preoccupazione dei nuovi scontri in terra libica, i rivolgi-menti che toccano alcune nazioni del nord Africa e il problema dei profughi che si affollano ai confini della Libia, hanno spinto Benedetto XVI a levare la sua voce per chiedere un impegno dei governi per trovare una soluzione alla difficile crisi. Così il Papa, nel do-po Angelus, ha detto di seguire “con-tinuamente e con grande apprensione le tensioni che, in questi giorni, si re-gistrano in diversi Paesi dell’Africa e dell’Asia”. Il pensiero va subito alla Li-bia “dove i recenti scontri hanno pro-vocato numerose morti e una crescen-te crisi umanitaria. A tutte le vittime e a coloro che si trovano in situazioni angosciose assicuro la mia preghiera e la mia vicinanza, mentre invoco as-sistenza e soccorso per le popolazioni colpite”. Nelle parole del Papa anche un pensiero al ministro per le mino-ranze del governo pakistano, Shah-baz Bhatti, cattolico, ucciso il 3 mar-zo scorso. Bhatti, nella sua lotta per la libertà religiosa contro il fanatismo violento, si opponeva alla legge sulla

blasfemia. Per questo è stato ucciso; e per questo la Conferenza episcopa-le pakistana avanzerà la proposta di chiedere al Vaticano che venga ricono-sciuto ufficialmente il suo martirio, in pratica, l’avvio della causa di beatifica-zione. Papa Benedetto lo ha ricordato chiedendo al Signore che “il commo-vente sacrificio” della sua vita “svegli nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutelare la libertà religiosa di tutti gli uomini e, in tal modo, a promuovere la loro uguale dignità”. C’è molta assonanza tra la testimo-nianza del ministro pakistano e il mes-saggio della liturgia domenicale, che proponeva la conclusione del discor-so della montagna, e la parabola del-le due case, costruite una sulla roccia e l’altra sulla sabbia. È il tema della coerenza, dell’uomo che cerca di da-re prosecuzione pratica ai valori che professa, alla fede che lo ispira. Valori quali onestà, giustizia, libertà, fedeltà esistono incarnati nelle esistenze di uomini e donne che accettano di ser-virli fino a pagarne le conseguenze, anche quelle estreme. L’aver dimen-ticato questa verità elementare è uno dei motivi della crisi morale che si vi-ve in molti ambienti della nostra so-

cietà. Matteo, nel suo Vangelo, invita i discepoli “ad ascoltare le sue parole e a metterle in pratica”. È proprio at-traverso il dono della Parola che Dio entra in comunicazione con l’uomo, con il discepolo. Commenta il Papa: “Ogni uomo appare come il destina-tario della Parola di Dio, interpellato e chiamato a entrare in tale dialogo d’amore con una risposta libera. Gesù è la Parola vivente di Dio”. Quella Pa-rola affascina, ed è la base solida su cui edificare la vita: la casa costruita sulla roccia. “Spesso l’uomo non costruisce il suo agire, la sua esistenza, su questa identità, e preferisce le sabbie delle ideologie, del potere, del successo e del denaro, pensando di trovarvi sta-bilità e la risposta alla insopprimibile domanda di felicità e di pienezza che porta nella propria anima”. Quella Pa-rola, ha commentato Benedetto XVI, è eterna e definitiva e “non fa temere ogni sorta di avversità, ogni difficoltà, ogni disagio”. Quella Parola è ciò che ci chiede di essere coerenti con i valori procla-mati e professati: se non siamo capa-ci di annunciare nei fatti la misericor-dia di Dio, di guardare il mondo con lo sguardo misericordioso del Padre, di essere accanto al nostro prossimo, allora è come se avessimo costruito la nostra casa sulla sabbia. Per edificare bene, il Signore ci dice di pensare alle fondamenta; di costruire una casa che sia accogliente, solidale, capace di fare spazio alla condivisione.

L

[email protected]@lavocedelpopolo.it

È stato presentato giovedì 10 marzo il nuovo libro del Papa dedicato alla figura di Cristo e intitolato ‘’Gesù di Nazaret. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione’’. Il vo-lume, che si compone di 348 pagine, è uscito in contempo-ranea in sette lingue: tedesco, italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese e polacco. Il volume, in libreria da ve-nerdì 11 marzo, rappresenta la naturale continuazione del primo volume, “Gesù di Nazaret”, uscito nell’aprile 2007 e pubblicato in Italia da Rizzoli: in dieci capitoli, per un tota-le di 446 pagine, Joseph Ratzinger ha presentato la prima parte della vita di Cristo spiegando che il Gesù dei Vangeli è il vero Gesù, quello storico, che ha calcato la terra di Pa-lestina duemila anni fa. Il Papa, che scrive e pubblica questi libri non come atti di magistero, nel primo volume aveva detto esplicitamente: “Ognuno è libero di contraddirmi“. Questo secondo volume, edito dalla Libreria editrice vati-cana e distribuito da Rizzoli, è incentrato sulla fase finale della vita di Cristo, la sua passione, morte e risurrezione, nucleo fondante e iniziale degli stessi racconti evangelici. Con questo libro, Benedetto XVI raggiunge quota tre in

cinque anni di pontificato: oltre al primo e al secondo de-dicati alla vita del Nazareno, infatti, lo scorso novembre ha visto la luce anche il libro intervista con il giornalista tedesco Peter Seewald (“Luce del mondo”) frutto di una settimana di colloqui avvenuti l’estate scorsa a Castel Gan-dolfo. Il libro diventato subito best-seller, è stato apprez-zato per la semplicità con cui Rat-zinger, senza sottrarsi ad alcuna domanda, ha parlato delle que-stioni più spinose, dallo scandalo della pedofilia alle polemiche sul discorso di Ratisbona. Ma il Papa, che da tempo desiderava porta-re a termine queste fatiche, non si ferma e sta già lavorando a un terzo saggio su Gesù, dedicato questa volta ai Vangeli dell’in-fanzia, i testi di Matteo e Luca, che descrivono l’annunciazione e la nascita di Cristo.

Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione

Il nuovo libro del Papa dedicato al racconto della vita di Gesù

LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

di Fabio Zavattaro

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12 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Ecclesia Chiesa bresciana

Voci nell’Agorà: dibattiti pubblici su temi di attualità nel territorio

Per fare discernimento sulle criticità, alla luce del Vangelo“Voci nell’Agorà” è una iniziativa che, sulla scia del-la Lettera del Vescovo sulla immigrazione, intende promuovere interviste e dibattiti pubblici su temi di attualità nel territorio con l’obiettivo di dare spazio a più voci al fine di affrontarne le criticità alla luce del Vangelo. Questi gli appuntamenti: lunedì 21 marzo a Bienno presso la Sala della comunità; tema: “Nuove fa-miglie, nuove comunità”; intervengono Mario Sberna, presidente Famiglie numerose, Carla Bisleri, sociologa dell’Università cattolica, Giuliana Bertoli, assessore ai Servizi sociali di Palazzolo; introduce Francesco Gheza, giornalista, modera Massimo Venturelli, de “La Voce del Popolo”. Giovedì 24 marzo a Sarezzo presso la Sala della comunità; tema: “Comunità cristiana e immigra-

ti”; intervengono don Alfio Bordiga, già fidei donum in Germania, don Danilo Vezzoli, parroco di Fucine di Darfo, Gabriele Bazzoli del Centro oratori bresciani, introduce: Andrea Alesci, giornalista, modera Massi-mo Venturelli. Lunedì 28 marzo a Pontevico presso la Sala della comunità; tema: “Lavoro e cittadinanza”; in-tervengono Marco Fenaroli, sindacalista Cgil, Renato Zaltieri, sindacalista Cisl, Eugenio Massetti, presiden-te Confartigianato Brescia, Luciano Pendoli, vice pre-sidente Acli; introduce: Francesco Uberti, giornalista, modera don Adriano Bianchi, direttore de “La Voce del Popolo”.giovedì 31 a Vobarno presso il Centro sociale parrocchiale; tema: “La responsabilità politica dei cri-stiani”; intervengono Pietro Bisinella, segretario pro-

vinciale del Pd, Aristide Peli, assessore della Provincia di Brescia della Lega Nord, Margherita Peroni, consigliere regionale del Pdl; introduce: Nicoletta Tonoli, giorna-lista, modera don Adriano Bianchi, direttore de “La Voce del Popolo”. Lunedì 4 aprile a Marone presso la Sala della comunità; tema: “Il dialogo tra i credenti”; intervengono Anne Zell, pastora valdese, padre Ma-rio Toffari, direttore Ufficio migranti, Issam Mujahed, esponente del Centro culturale islamico di Brescia; in-troduce Emanuele Turelli, giornalista, modera: don Adriano Bianchi, direttore de “La Voce del Popolo”. Nell’occasione sarà presentato il restyling grafico e di formato del settimanale diocesano, in uscita per la prima volta il 17 marzo (Festa dell’Unità nazionale).

Udi Mario Nicoliello

Uno ‘sforzo creativo’. È ciò che occorre per tradurre in compor-tamenti concreti la risposta da af-fidare alle persone straniere, così che col fenomeno migratorio ci si possa confrontare in maniera pro-positiva. La questione va affrontata con azioni “da provare, da correg-gere, da approfondire. La risposta al problema è da inventare, muo-vendo da un’attenta analisi della realtà concreta e del disegno di Dio sull’uomo”. È questa la ricetta da seguire per gestire al meglio il processo inte-grativo. Ne è convinto mons. Lu-ciano Monari, che è intervenuto nel primo appuntamento di “Voci nell’Agorà”, il tour di presentazio-ne della lettera “Stranieri, ospiti, concittadini”, indirizzata alle co-munità cristiane sulla pastorale degli immigrati (i prossimi appun-

tamenti sono segnalati qui sotto). Nel salone parrocchiale della Stoc-chetta, il Vescovo ha colloquiato – nell’incontro moderato dal nostro direttore don Adriano Bianchi e introdotto da padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio per la pastora-le dei migranti – con diversi attori delle realtà cittadine. “Siamo di fronte a un fenomeno significativo e importante che sta cambiando la società”, ha esordito il Vescovo, illustrando le ragioni della Lettera: “Le risposte ai pro-blemi vanno ricercate partendo dalla realtà concreta e dal disegno di Dio sull’uomo”. La Lettera desi-dera perciò “spingere le comunità cristiane a riflettere, affinché ven-gano prese in esame anche le que-stioni legate all’immigrazione”.Una nuova prospettiva pastorale per la Chiesa locale, la ricchezza

culturale apportata dalle popola-zioni straniere, l’equilibrio tra ac-coglienza e legalità, il ruolo delle aggregazioni laicali, il legame tra ecumenismo cristiano ed ecume-nismo mediatico, ma anche i te-mi della politica, del lavoro, delle aziende e dei sindacati. Sono sta-ti questi gli spunti che gli interlo-cutori hanno fornito al Vescovo. Le domande di Augustin Senghor, della comunità senegalese, Chiara Gabrieli, del Consiglio pastorale della Stocchetta, don Danilo Vez-zoli, parroco di Fucine di Darfo, Silvana Platto, segretario genera-le della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, Nunzia Valli-ni, direttore di Teletutto, e Renato Zaltieri, già segretario della Cisl di Brescia, hanno stimolato risposte puntuali e precise di mons. Lucia-no Monari.“La presenza di cattolici immigra-ti è una ricchezza, rappresenta un arricchimento perché ci aiuta a es-sere Chiesa in modo migliore”, ha osservato il Vescovo, che ha poi spiegato: “La legge è uno strumen-to concreto per garantire la libertà

delle persone. Bisogna impegnarsi, rispettando le regole della demo-crazia, a rendere le leggi ricche di valori e solidarietà”. E ha aggiunto: “L’intolleranza è una forma di de-bolezza di chi si sente minacciato. Occorre imparare ad ascoltare e poi a rispondere per poter istaura-re un dialogo fruttuoso”. Sull’utilità delle aggregazioni lai-cali mons. Monari è stato espli-cito: “Insieme si conta di più e si possono proporre soluzioni con maggiore efficacia”. Molto chiara la sua posizione anche sui mezzi di comunicazione: “Sono strumenti di grande democrazia, ma oggi sono sempre più difficili da controllare. Deve crescere il senso dell’integri-tà etica. Le notizie si devono dare con senso di responsabilità. C’è bi-sogno di senso critico per usare i nuovi strumenti senza essere irre-titi”. Infine, le questioni lavorative: “Il lavoro è un luogo privilegiato per creare forti legami di solidarie-tà e di stima reciproca. Vorrei che nelle comunità si creassero spazi dove le persone che hanno a che fa-re col lavoro possano incontrarsi”.

Sugli stranieriuno sforzo

di creatività

Stocchetta Incontro con il Vescovo

L’intolleranza è una forma di debolezza di chi si sente minacciato. Occorre imparare ad ascoltare

e poi a rispondere per poter istaurare il dialogo Un’immagine dell’incontro alla Stocchetta

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13LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011Paesi e parrocchie Bassa

L’assistenza sanitariacome missioneUn giubileo è celebrato per vivere un anno consacrato alla testimonianza del carisma di un santo, affinché questo si incarni nel presente

San Giovanni di Dio L’anno giubilare

Convegno per il giubileo di San Giovanni di Dio

Musica e arte sacra per la Quaresima in Sant’Agata

Sull’amore di Dio per l’umanitàDopo due edizioni dei Concerti della Quaresima e la straordinaria accoglienza loro riservata, la comunità parrocchiale di Sant’Agata si onora di presentare la terza edizione che si articola attorno a un tema fon-dante del mistero cristiano della Pasqua: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito” (Gv 3,16). I cinque concerti programmati fino alla domenica delle Palme compresa, sono introdotti, nella prima domenica di Quaresima, dalla presentazione di una mostra di pit-tura di don Luigi Salvetti, sul tema della Annunciazione, allestita nel presbiterio della splendida parrocchiale di Sant’Agata, come primo esperimento di un progetto che, guardando al futuro prossimo, intende abbinare al programma musicale anche esperienze forti di arte

sacra contemporanea. Consapevoli del valore della for-mula (dove musica, immagine e parola concorrono a rendere “visibile il Mistero”) i promotori dei Concerti si augurano che lo sforzo organizzativo continui a essere ripagato dal consenso del pubblico. Il primo concerto domenica 13 marzo, alle ore 16, dopo l’inaugurazione della mostra, sarà onorato dalla corale Paolo VI, diret-ta da con Luigi Salvetti, che eseguirà una breve ma in-tensa antologia che illustra quasi due secoli di musica sacra dedicata alla Vergine Maria. Il secondo concerto, sempre alle ore 16, domenica 20 marzo, con la corale S. Giulia diretta da Vincenzo Loda, che presenterà l’ope-ra “Cantico dei cantici” di Tommaso Ziliani. Degli altri concerti daremo conto nei prossimi numeri.

Udi Emma Bettinardi

Un convegno per seminare e dif-fondere, ancora e con rinnovata fede, il carisma di San Giovanni di Dio, patrono dei malati, si è svolto lo scorso venerdì, presso il Centro pastorale Paolo VI, organizzato dai Fatebenefratelli, per celebrare l’ini-zio dell’anno giubiliare a lui dedica-to. Molti gli illustri ospiti che han-no voluto partecipare alla serata moderata da don Adriano Bianchi. Uomini, opere e immagini hanno ricordato questo Santo ideatore dell’ospedale moderno. Secondo il suo progetto, per la prima vol-ta, i malati venivano accolti con amore, a ognuno doveva essere da-to un letto in un reparto che trat-tasse la specifica patologia dalla quale era affetto, ognuno doveva ricevere una dieta adatta per la ti-pologia di terapie. Mettere, insom-ma, il malato al centro. Quello che,

in teoria,oggi tutto viene dato per scontato,San Giovanni di Dio lo re-alizzò nel Cinquecento.Non solo della missione medica, ma anche della umanizzazione del personale ospedaliero, ha parla-to, facendo riferimento alla pro-pria ventennale esperienza presso l’ospedale S. Orsola, la dottores-sa Mariarosa Inzoli, oggi respon-sabile dell’associazione degli ex-collaboratori dell’Ordine religioso dei Fatebenefratelli. Fondata nel 1995, l’associazione svolge la sua attività a favore di soggetti svan-taggiati nell’area dell’assistenza socio-sanitaria. Se non c’è amore per l’uomo quello che si fa è tecni-ca, ha ricordato Margherita Pero-ni, consigliere regionale, riportan-do l’attenzione sull’attualità della condizione di povertà economica e di difficoltà di chi è afflitto da

disturbi mentali: si tratta di per-sone che, più di altre, hanno biso-gno di essere riconosciute e ama-te secondo gli insegnamenti di San Giovanni di Dio. A sottolineare la concretezza di quanto fatto dall’or-dine dei religiosi che hanno segui-to l’insegnamento del Santo è stato Mauro Salvatore, direttore genera-le dell’Editoriale bresciana, che ha portato le lancette dell’orologio al 1981 quando era responsabile per-manente della formazione all’Uni-versità cattolica del Sacro Cuore di Milano e insieme a padre Pierluigi Marchesi vide nascere il progetto dell’Università del volontariato, un percorso biennale per insegnare e per andare oltre i titoli e formare volontari con maggiore competen-za nell’assistenza umana ai malati. Un progetto che arrivò anche a Brescia e che prevedeva una con-taminazione tra operatori e volon-tari, umanità e calore da una par-te, professionalità e preparazione dall’altra. Una storia lunga e affa-scinante quella degli uomini guidati dagli insegnamenti di San Giovanni di Dio. il compito di concluderla,

ma solo nell’area del convegno, è stata affidata a fra Marco Fabello, direttore generale dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scien-tifico San Giovanni di Dio (Irccs), che ha riportato i dati della presen-za dell’Ordine nel mondo: 49 i Pae-si in cui il “carisma dell’ospitalità” si esprime attraverso i religiosi e i laici. Non sono i numeri di un impe-ro, ha sottolineato fra Fabello, ma quelli di un servizio. L’ultimo porto che ha visto sbarcare i confratelli dopo, l’Africa e l’America del sud, è stata l’impervia Cina. Infine il pen-siero è corso ai tanti che hanno te-stimoniato la fede di San Giovanni di Dio come San Riccardo Pampu-ri che ha operato a Brascia, e a lui è intitolato l’asilo notturno, come padre Pierluigi Marchesi e fra Mo-sè Bonardi che molto hanno dato all’ospedale e alle persone che ne hanno fatto parte. Oggi, ha conclu-so fra Fabello ci è richiesto di rein-ventare la sanità attraverso l’amore per gli altri e per i più poveri; per-ché ciò si realizzi è necessario im-maginare la ricerca come l’ultimo anello dell’ospitalità.

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14 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Ecclesia Chiesa bresciana

Misurarsi con la novità

di Giovanni Lamberti

“…Ci sono due giovani pesci che nuo-tano, a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta. Fa un cenno di saluto e di-ce: Salve ragazzi, com’è l’acqua oggi? I due pesci giovani nuotano un altro po’ poi uno guarda l’altro e fa: che ca-volo è l’acqua?...”. Siamo tutti digitali, alcuni sono digitali immigrati e sono i pesci anziani e alcuni sono digitali giovani. I giovani sanno molto bene come muoversi in questo ambiente, sono velocissimi, fanno acrobazie, però forse non sanno tanto bene dove andare. In questo momento di avvento così massiccio del digitale, l’unico mo-do di abitarlo è cogliere questa sfida della relazione e della comunicazione intergenerazionale. 27 sacerdoti insie-me al vescovo Luciano si sono ritro-vati all’Eremo di Bienno dal 20 al 25 febbraio per la seconda sezione della Settimana teologico-pastorale. Aiuta-ti da una serie di esperti e testimoni, si sono addentrati nel tema: “Ministe-ro del presbitero e processi educati-vi”. Due genitori, Beppe e Alessandra hanno sottolineato come dalla fami-glia alla società i percorsi educativi sono completamente differenti, non in cose marginali, ma in profondità. Da qui la necessità della coerenza co-

me difficoltà educativa: “Anche per un genitore è faticoso dare e mantenere paletti educativi che aiutano a cresce-re”. Giacomo, il direttore didattico, do-po un excursus storico sulla scuola in Italia ci ha ricordato come spesso la scuola non lavora con la famiglia, ma con “ciò che resta delle famiglie”. Le due relazioni del prof. Giuseppe Mari hanno aperto un orizzonte sulla men-talità tecnica e la concezione dell’uo-mo. Il prof. Tarantino ha sottolineato: “La nostra società rifiuta oggi l’autori-tà, ma non l’autorevolezza che si deve conquistare stando dentro l’ambiente di vita”. Alcuni input molto forti so-no stati consegnati dal prof. Triani: “Il compito educativo ha due parole chia-ve, la pluralità e la soggettività. Da qui nasce la fatica di fare sintesi tra le in-numerevoli sfaccettature della plurali-tà”. Don Stefano Guarinelli ha insistito sulla necessità di una formazione per-manente del presbitero di fronte alle nuove sfide educative. Il vescovo Luciano ha lanciato una se-rie di messaggi, invitando a riscopri-re la profondità delle trasformazioni; nulla può impedire la nostra crescita umana e cristiana; passare dalla auto-rità alla autorevolezza; diventare per-sone gioiose, affidabili, al servizio del Vangelo; autarchia e narcisismo sono deformazioni nel primato del sogget-to; avere un atteggiamento più positi-vo della realtà; “To be in love”: essere nell’amore di Dio, non guardarsi allo specchio, ma rispecchiarsi negli oc-chi di Dio.

Bienno Settimana teologico-pastorale

C

I sacerdoti che hanno partecipato alla Settimana

Brevi

Centro Mater divinae gratiae

Alla scoperta del Vangelo secondo De AndréNegli ultimi anni De André appare sempre più pietra miliare della canzone italiana, della poesia e anche del pensiero sull’uomo dagli anni ’60 in poi. Il Centro Mater Divinae Gratiae ha deciso di inserirlo tra i nomi del percorso for-mativo, poiché si ritiene che possa dare un contributo significativo e qualifica-to alla riflessione sull’uomo e – paradossalmente – su Dio. Fabrizio De André rimane nell’alveo di un’anarchia scelta e tenacemente difesa da ogni etichet-ta, ma interessa il suo modo di leggere e raccontare l’umano, il suo modo di guardare anche all’uomo Gesù. Non si tratta di beatificare Fabrizio, ma di as-sumere un’ottica ampia, anche nel concepire Dio. Questo e altro sarà ogget-to di confronto e dialogo la sera del 19 marzo (ore 21, presso il Centro Mater Divinae Gratiae di Brescia, Via S. Emiliano 30 – 030 384721): la musica dal vi-vo, con Alessandro Adami, Matteo Pizzoli e Stefano Zeni, si alternerà agli in-terventi di Paolo Ghezzi, giornalista di Trento e autore dell’omonimo libro “Il Vangelo secondo De André” (ed. Àncora); suor Francesca Bernacchia (dorotea di Cemmo) coordinerà gli interventi.

Nel terzo anniversario della morte

Nel ricordo di Chiara Lubich, la sfida della fraternitàIn occasione del terzo anniversario della morte di Chiara Lubich, il Movimen-to dei Focolari di Brescia propone alla città, sabato 19 marzo (ore 18) nella sala conferenze di Santa Giulia, un convegno per approfondire e riflettere sul messaggio di fraternità universale che scaturisce dal carisma e dalla spiri-tualità che da lei ha tratto origine. Di qui il titolo scelto per l’appuntamento: “Chiara Lubich, una vita per l’unità. La sfida della fraternità”. Non una com-memorazione, ma il desiderio di riconsiderare insieme le profonde tracce che la vita di Chiara, tutta spesa per l’unità, ha lasciato in eredità. Abbiamo scelto questo tema e questo titolo anche alla luce della Lettera pastorale che il Ve-scovo ha affidato alla comunità cristiana”. Di tutto ciò si parlerà nel conve-gno del 19 marzo, con due relatori molto importanti: mons. Vincenzo Zani, sacerdote bresciano, da molti anni a Roma prima al servizio della Cei e oggi della Santa Sede (lo scorso anno mons. Zani ha curato per l’Editrice La Scuola un agile volume dal titolo “Lubich. Educazione come vita”), e il filosofo camerunese Martin Nkafu, docente all’Università del Laterano, un intellettuale africano che lavora sui temi dell’interculturalità e della riscoperta della fraternità come risposta alle divisioni tra i popoli africani e alle tante fratture tra Africa e mondo. Sempre sabato 19 marzo, alle ore 21 nella Chiesa di San Cristo, è in programma un omaggio in mu-sica a Chiara Lubich con il concerto del pianista Enrico Pompili. Il terzo anniversario della morte di Chiara Lubich sarà anche ricordato con una S. Messa che il vescovo mons. Luciano Monari celebrerà a Brescia mar-tedì 15 marzo alle ore 20.30 nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita.

Movimento ecclesiale carmelitano

La proposta quaresimaledei “Ritratti di Santi” La presentazione dei “Ritratti di Santi” è una delle iniziative più significative del Movimento ecclesiale carmelitano. Scritti e presentati da padre Antonio Maria Sicari, in questi 19 anni di storia hanno tracciato un vero e proprio iti-nerario quaresimale, proposto a Brescia e in provincia ma anche in molte altre città italiane e straniere. Quest’anno si incomincia a Brescia presso la chiesa di San Pietro in Castello martedì 15 marzo alle 20.30, con il ritratto del Bea-to John Henry Newman. La settimana successiva (martedì 22 marzo) sarà la volta delle Sante Vincenza Gerosa e Bartolomea Capitanio. Terzo appunta-mento (martedì 29 marzo) con il Beato Jerzy Popieluszko. Il quarto ritratto (martedì 5 aprile) è forse quello più atteso, per la brevità dell’esistenza della Beata Chiara Luce Badano. Conclusione come da tradizione nel Santuario di Santa Maria delle Grazie di Brescia, martedì 12 aprile alle 20.30, con la pre-sentazione della vita di San Giuseppe. I “Ritratti” si svolgeranno in provincia anche presso il Santuario Madonna della Neve di Adro il giovedì e presso la chiesa parrocchiale di Padergnone il mercoledì sera (fatta eccezione per quello conclusivo su San Giuseppe, presentato solo a Brescia). Il calendario completo dei “Ritratti di Santi” 2011 è disponibili sul sito www.mec-carmel.org. Ad accompagnare le celebrazioni di Brescia ci sarà il Coro San Luca, di-retto da Rosa Tomasini.

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19LA VOCE DEL POPOLO6 MARZO 2009 15LA VOCE DEL POPOLO

11 MARZO 2011

Agenda del Vescovo

Venerdì 11 marzoOre 21 – Brescia – Lectio divina per gi Scout presso il Seminario maggiore.

Sabato 12 marzoPellegrinaggio per le parrocchie al Santuario della Madonna della Corona.

Domenica 13 marzoOre 10.30 – Agnosine – S. Messa per la chiusura delle celebrazioni in onore di Santa Geltrude Comensoli.Ore 17.30 – Brescia – S. Messa con rito di elezione dei catecumeni adulti in Cattedrale.

Lunedì 14 marzoOre 7.30 – Brescia – S. Messa presso la comunità delle Figlie di San Paolo.Ore 9.30 – Brescia – Incontro con il Consiglio provinciale per i 150º dell’Unità d’Italia presso Palazzo Broletto.Ore 16 – Brescia – Catechesi presso il carcere di Verziano.

Martedì 15 marzoOre 10 – Brescia – Incontro con il giovane clero presso il Centro pastorale Paolo VI.Ore 20.30 – Brescia – S. Messa in ricordo di Chiara Lubich presso la Basilica di San Faustino.

Mercoledì 16 marzoVisita ai sacerdoti della zona XIX Brescia nord.Ore 18 – Brescia – Meditazione per il personale di Curia presso il Centro pa-storale Paolo VI.

Giovedì 17 marzoOre 20.30 – Brescia – Scuola di preghiera in Cattedrale.

Ecclesia Agenda

S. Maria della Vittoria

Rassegna su cinema e spiritualità

In occasione della Quaresima vi segnaliamo la mini rassegna “Cine-ma e spiritualità”. Le proiezioni si tengono presso la parrocchia di S.

Maria della Vittoria, retta dai Piamartini, in via Cremona a Brescia alle ore 20.30. Il programma prevede martedì 15 marzo 2011 la proiezione

del film “L’isola” del regista Pavel Longuine mentre martedì 22 marzo il “Breve film sull’amore” del regista K. Kieslowski.

La visione del film sarà preceduta da una breve presentazione di un te-ma spirituale. Le riflessioni introduttive saranno guidate da padre Gian-

carlo Paris. Per informazioni è possibile contattare la parrocchia di S. Maria della Vittoria tel. 0302422801 oppure il Convento

di S. Francesco tel. 0302926701.

Chiesanuova

L’ingresso di don BosettiDon Ezio Bosetti ha fatto l’ingresso nella nuova parrocchia

che il Vescovo gli ha affidato, quella di Chiesanuova in città. È avvenuto nel pomeriggio di sabato 5 marzo. Nato a Brescia nel 1955,

don Bosetti è stato ordinato sacerdote nel 1979. Ha svolto il ministero

in San Giovanni in città, quindi a a Manerbio. Nel 1989 è diventato parroco di Pezzoro e Pez-

zaze; dal 1999 era parroco di Cailina. Ha presieduto il rito di immissione il vicario zo-nale, don Gualtiero Pasini. Il nuovo parroco ha iniziato il suo ministero accompagnato dal ca-loroso augurio dei fedeli che numerosi hanno

partecipato alla cerimonia.

Gruppo vocazionale diocesano Sichar

Nessuno ti condanna?Il gruppo vocazionale diocesano Sichar, proposta aperta al discernimento di tutte le vocazioni (vita matrimoniale, consacrata, missionaria, diacona-le, presbiterale), con il percorso “ricerca di unità” è giunto alla sesta tappa, prevista per domenica 13 marzo 2011. L’incontro si svolgerà presso il Semi-nario diocesano, a partire dalle ore 9 fino alle ore 17. Il tema sarà: “Nessuno ti condanna?” (Gv 8, 1-11).

Santuario della Madonna della Corona

Pellegrinaggio con il VescovoSi ripete la scelta del Vescovo di aprire i tempi forti del ciclo liturgico con il pellegrinaggio di una giornata. All’inizio della Quaresima, sabato 12 marzo, il Vescovo guiderà i partecipanti al Santuario della Madonna della Corona per vivere insieme la celebrazione penitenziale e l’eucaristia.

Villa Pace di Gussago

Ritiro quaresimaleRitiro quaresimale domenica 13 marzo, dalle 9 alle 15.30, presso Villa Pace di Gussago. Tema: “Anche Cristo patì per voi lasciandovi un esempio” (1Pt 2,21). Info: Villa Pace, via Cavalletto 1- 25064 Gussago (Bs) - tel 030 2772399 - fax 030 2770616 [email protected]

Unione sacristi

Invito alla preghieraL’Unione diocesana S. Costanzo dei sacristi invita al ritiro quaresimale che si terrà martedì 22 marzo presso la Casa Sant’Angela Merici, in via Martinengo da Barco 4, con il seguente programma: ore 9 accoglienza, ore 9.30 recita ora media terza, ore 10 meditazione di don Pierino Boselli sul documento della Cei sulla “Emergenza educativa nella Chiesa cattolica”; alle ore 11 co-municazioni del presidente; ore 11.40 messa; ore 12.30 pranzo.

Ordine di Malta

Don Boldini nuovo assistente spiritualeDal gran priorato di Lombardia e Venezia dell’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, giunge notizia che don Clau-dio Boldini, parroco di Poncarale e Borgo Poncarale, è stato nominato assi-stente spirituale della sezione periferica di Brescia.

Cattedrale

Scuola di preghiera guidata dal Vescovo

Nei giovedì di Quaresima, in Cattedrale, alle ore 20.30 il vescovo Lucia-no guida la Scuola di preghiera per giovani.

L’esperienza ha come titolo “Uno in tutto l’universo”, in sintonia con la Lettera pastorale dell’anno. Queste le tappe del percorso: dopo il primo appuntamento di giovedì 10 marzo, si prosegue giovedì 17 marzo sul te-

ma: “La vite e i tralci: rimanete nel mio amore” (Gv 15, 1-17).

Apostolato della preghiera

Adorazione per le vocazioniMercoledì 16 marzo, dalle ore 17 alle 18, presso la Cappella del SS.mo

Sacramento delle Suore Ancelle della Carità, in Brescia, via Moretto 35, si terrà un’Ora di adorazione per le vocazioni.

Incontro di presentazioneSabato 19 marzo nell’Aula multimediale del Seminario diocesano (via Bollani, 20 – Brescia), alle ore 14,00: breve incontro di presentazione

dell’Apostolato della preghiera. L’incontro è aperto a tutti, specialmente agli studenti della Scuola di teologia per laici.

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Inizia la stagionefiscale 2011di Elisa Ferraresi

Anche quest’anno è arrivato il momento di presentare la dichiarazione dei redditi: il Caf Mcl è pronto ad aiutarvi nell’assistenza alla compilazione del 730 e di tutte le pratiche a esso collegate, Detrazioni, Isee, Ici e nella compilazione dei nuovi modelli Inps: Icric, Iclav, Acca/Ps. La novità fiscale 2011 riguar-da il recupero delle imposte sul lavoro not-turno e straordinario per gli anni 2008, 2009 e 2010 che richiederà una maggiore atten-zione nella modalità di calcolo. Nella nuova sede recentemente inaugurata in corso Ga-ribaldi 29/a, e nelle sedi di via Capriolo 35, via Calatafimi 8/a e via Cremona 11 avrete a disposizione tutti i nostri servizi fiscali: di-chiarazioni dei redditi, detrazioni, Isee, bo-nus vari, fondo sostegno affitto e contributo prima casa; i servizi all’immigrazione: per-messi di soggiorno, ricongiungimenti, flussi e prenotazioni residenze per il Comune di Brescia ed i servizi ai soci: servizio tenute bu-ste paga colf e badanti, successioni, contratti d’affitto. Per incontrare le esigenze dei citta-dini, in particolare famiglie e lavoratori, gli uffici rimarranno aperti per l’accesso libero, con orario continuato dalle 8 alle 15 i primi tre giorni della settimana dalle 8 alle 18 il giovedì e venerdì e il sabato dalle 8 alle 12. La compilazione dei modelli precompilati è gratuita mentre i 730 in assistenza costano 29 euro (per i tesserati 16 euro). Per appun-tamenti telefonare al centro unico di preno-tazione: 03049492 tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato mattina dalle 8.30 a 12.30.

Lombardia Solidarietà con il Sindacato Panificatori

La domenicaè giorno festivo

di Luca Pezzoli

Intendere la festa nel senso umano (nobile è forse fuori luogo per i lavoratori?) del termine apre diversi orizzonti al vivere comune. La festa è un’occasione per presentarsi alla co-munità, accogliere i nuovi venuti, invitare gli amici. Un senso che definisce il sociale anche pen-sando alla festa come spazio privilegiato per consolidare il patrimonio dei propri affetti nel-la famiglia, nel meritare la fiducia tra amici e conoscenti. Curare tutti quegli aspetti che non sono volti a bisogni o interessi materiali, che non sono governati dall’utilitarismo (forse pa-radossalmente) muove e sostiene l’economia i cui scambi si basano su quell’atteggiamento non meschino della vita che è la fiducia. Abbiamo purtroppo imparato a nostre spese nell’ultima crisi globale a che aberrazioni porti una gestione finanziaria ed economica trincera-ta dietro una tecnica che “sterilizza” le decisioni dalla responsabilità di azione, che demonizza pa-role come deontologia ed etica. Cosa pensiamo di trasmettere ai nostri figli, quale lavoro con-sigliare e insegnare senza quei “legami deboli”

ma fecondissimi che si chiamano altruismo, gratuità, (amore?); se non li preserviamo in un tempo adeguato, lontano da tutti quei prodotti che costruiscono oggi le nostre personalità e ci dividono tra gli scaffali dei centri commerciali? La festa nel senso umano, sociale, economico, ma che diventa politico se lo colmiamo di tutti questi valori nel pensare ad una delle battaglie storiche di Mcl: “la domenica è festa”. Ragioni di fondo che portano Mcl alla solidarietà con il Sindacato Panificatori preoccupato per le conseguenze della paventata apertura alla pani-ficazione domenicale e festiva.Riannodando questi fili Mcl Lombardia organiz-za venerdì 11 marzo alle ore 11.15 a Milano nella sala convegni Hotel Michelangelo in via Scar-latti n.33 (ang. via Luigi di Savoia), un incontro dal tema “La famiglia: il lavoro, la festa”. Inter-verranno don Luca Violoni (segretario genera-le comitato organizzatore Milano 2012), Rena-to Zaltieri (presidente Ial Cisl Lombardia), Noè Ghidoni (presidente Mcl Lombardia). L’appun-tamento fa parte di una serie di incontri in pro-gramma nei capoluoghi lombardi (prevista una tappa a Brescia) in preparazione dell’Incontro mondiale delle famiglie di Milano 2012.

Brescia

Servizi per una città condivisaCi si appresta al cambio di stagione che nell’epoca mo-derna è segnata dalla fioritura nella primavera fiscale delle dichiarazioni dei redditi. E così, quasi per incanto gli uffici Caf Mcl si popoleranno di una varietà di codi-ci fiscali trasportati dai legittimi possessori per essere immessi come linfa vitale nei condotti elettrocontabili tra cicalecci di attività amministrative, trilli di telefo-ni, ronzii di stampanti sempre più insistenti, ed essere trasformati nel temuto (debito) o agognato (credito) risultato fiscale del 730. Un prato che deve essere ben governato: e in effetti il sistema dei servizi Mcl è cer-tificato Uni En Iso 9001; collaboratori e volontari Mcl (oltre all’esperienza maturata in anni di lavoro) si ag-giornano in opportuni corsi di formazione e sono le-gati da un continuo flusso di informazioni preparate

e smistate in tempo reale nelle sedi periferiche dal li-vello nazionale. Insomma un servizio a basso costo, ma soprattutto un servizio di professionalità. Mcl non è solo Caf (o patronato), i numerosi visitatori fiscali delle nostre sedi (circa 25mila 730 lo scorso anno) incontra-no i servizi riservati ai soci (13 euro l’adesione a Mcl). Molti sono innovativi, nati dal nostro essere associa-zione tra le persone. L’ufficio per l’amministratore di sostegno: originale risposta ad una pressante richie-sta sociale nata dalla questione antropologica dell’al-lungamento della vita, che mantiene la dignità di chi non è più in grado di seguire le pratiche amministra-tive che gli competono. La consulenza condominiale: i rapporti di vicinato, quelli tra inquilini e proprietari, i rapporti con l’amministratore, il controllo delle spe-

se comuni, dei contratti di affitto, i diritti e i doveri in relazione alle parti comuni ed in assemblea. La consu-lenza assicurativa (comparazione o controllo di poliz-za) e, soprattutto chi sta acquistando una nuova casa o vuole verificare le condizioni del mutuo, impostare un nuovo piano di ammortamento (o trova difficoltà a chiedere una surroga per l’ostracismo della propria banca) può rivolgersi ai nostri consulenti. Servizi che si accompagnano agli altri di consulenza legale, bu-ste paga colf/badanti, successioni, contribuenti mini-mi, consulenza 36 e 55% ecc. Altri ne stiamo “colti-vando” per far maturare quei “giardini” che in una città condivisa significano spazi dove attecchiscono e maturano accoglienza, promozione della persona, at-tenzione incremento del bene comune.

Mcl16 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

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17

Paesi e parrocchie

Devozione popolare. Da giovedì 10 a domenica 13 marzo la comunità cristiana di Rudiano vive un gran-de momento di fede e di grazia. In questi giorni, infatti, sono esposte alla venerazione dei fedeli le re-liquie di Sant’Antonio da Padova, che in ogni parte del mondo in cui sono state hanno richiamato gran-di folle di cristiani. L’evento è tanto più straordinario se si pensa che solitamente le reli-quie, consistenti della massa cor-poris e dell’apparato vocale rima-sto miracolosamente incorrotto, non vengono mai mandate in due luoghi vicini fra loro e lo scorso an-no già erano state accolte a Chiari,

Rudiano Fino a domenica 13 marzo

L’evento è stato possibile grazie a padre Antonio, originario di Chiari, che conserva una speciale venerazione per la Madonnain Pratis della Bassa bresciana. Sono previste diverse celebrazioni religiose

Ddi Francesco Uberti

Il parroco don Luigi Pellegrini descrive la pastorale

Una comunità in fermentoL’esposizione delle reliquie di Sant’Antonio a Rudiano si inserisce con una fitta re-te di legami nel tessuto della storia passata e presente della comunità. Legami che ci vengono illustrati dal parroco don Luigi Pellegrini che, sebbene sia arrivato qui soltanto da un anno e mezzo, ha molto chiaro il quadro della situazione. “Poiché l’anno prossimo abbiamo in programma le missioni popolari predicate dai passio-nisti – informa il sacerdote – abbiamo pensato di sostituire il loro annuncio, che solitamente viene dato con un anno di anticipo, con questa irripetibile occasione che è l’esposizione delle reliquie”. Contestualmente si stanno organizzando i cen-tri d’ascolto in vista delle missioni stesse: il paese è stato diviso in quadre (o qua-rache, come si dice da queste parti) che comprendono anche i nuovi quartieri; in ognuna di esse, a rotazione, si terrà un centro d’ascolto che parte dall’esperienza dell’ultima missione popolare del 1983. Molti anni sono intercorsi tra questi due grandi appuntamenti, un lasso di tempo utile per tracciare un quadro della comu-nità: “Ho trovato quando sono arrivato qui una forte fede, ancorata saldamen-te nella tradizione – ricorda don Luigi. – Le missioni ci serviranno per dare nuovo slancio alla pastorale degli adolescenti, dei giovani e dei neo sposi, tutte quelle categorie di fedeli in cui, a causa del salto generazionale, la frequenza ai sacra-menti si è più ridotta”. Questo programma si inserisce a pieno titolo negli indirizzi dati dalla diocesi che, con il nuovo percorso di iniziazione cristiana, si propone di coinvolgere maggiormente le giovani coppie di genitori sull’educazione cristia-na dei figli. Su questo punto afferma il parroco: “Grazie all’ottimo lavoro svolto dal mio curato don Sergio Merigo, i ragazzi hanno ben accolto il nuovo percorso catechistico, affollando le celebrazioni tanto che dobbiamo metterne diversi sul presbiterio. Anche per quanto riguarda i genitori abbiamo un’ottima partecipa-zione agli incontri di formazione”. Fermento nuovo in una comunità che tuttavia non dimentica le proprie caratteristiche peculiari. Grazie all’azione del preceden-te parroco don Costante Duina, è molto radicata la devozione e la partecipazione alle messe dei defunti e l’attenzione alle due chiese sussidiarie presenti sul terri-torio comunale: innanzitutto il santuario della Madonna in Pratis, visitato ogni anno da molte persone, specialmente nelle sere di maggio quando vi viene cele-brata la messa per il mese mariano, e sede della Caritas parrocchiale. Al momen-to è allo studio con l’amministrazione comunale, con la quale vi è un rapporto di grande collaborazione, lo spostamento della strada dietro il santuario, in modo da renderne più sicura l’area del sagrato. “Né questo è l’unico intervento – pre-cisa ancora una volta don Luigi – basta ricordare i lavori di sistemazione del sito cluniacense di San Martino vicino al cimitero e il progetto che prenderà avvio nel 2013 di restauro della parrocchiale”.

La devozioneper le reliquiedi Sant’Antonio

[email protected]

città che può vantare ben 12 frati conventuali di lì originari. Come mai allora la scelta è caduta anche su Rudiano? Il tutto si deve a una storia che sembra uscita dritta drit-ta dalle fonti francescane: il frate contattato dalla parrocchia, padre Antonio, è originario di Chiari e conserva una speciale venerazio-ne per la Madonna in Pratis poi-ché da piccolo, afflitto da un ecze-ma, venne portato dalla madre per nove giorni a bagnarsi nell’acqua della fonte del santuario, al termi-ne dei quali risultò guarito. Volen-tieri quindi ha accettato la richie-sta della parrocchia della Bassa, a lui così cara. Le reliquie, conservate in un re-liquiario dorato riproducente il Santo con in braccio Gesù bambi-no, hanno compiuto giovedì sera il tragitto da Chiari a Rudiano su di una carrozza tirata da una pari-glia di cavalli bianchi, scortate dal locale motor-club fino alla piazza del paese, dove hanno ricevuto il saluto delle autorità civili. In pro-cessione, poi, sono state portate in chiesa per la celebrazione.Nei giorni successivi il programma prevede una fitta serie di celebra-zioni e devozioni che coinvolgono tutte le realtà, le strutture e le as-sociazioni della parrocchia e del paese, dai bambini delle elementa-ri agli anziani della Casa di riposo. L’esposizione si concluderà dome-nica 13 marzo alle 21 nella chiesa parrocchiale con un’elevazione musicale per coro, organo e violino in onore di Sant’Antonio.

LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Don Luigi Pellegrini

Il reliquiario di Sant’Antonio

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18 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Paesi e parrocchie Città

“La Loggia non può che congratu-larsi con chi ha concorso alla so-luzione del tema ‘Caffaro’, pur con le riserve di due organizzazioni sindacali, Cgil e Uil, perché, gra-zie all’impegno di tutti i soggetti coinvolti, la città può tirare un so-spiro di sollievo”. Questo è quan-to in sintesi è stato affermato dal sindaco Paroli in Loggia. “Quello della Caffaro era uno dei 200 casi di crisi e dei 90 di amministrazio-ni straordinarie che il ministero dello Sviluppo economico si trova

a dover gestire – ha detto il sotto-segretario Stefano Saglia – e vi ab-biamo speso ogni energia possibile, riuscendo a risolvere i due aspetti di fondo del problema, quello oc-cupazionale e quello ambientale. Solo un imprenditore del settore poteva capire le potenzialità della Caffaro e voglio sottolineare – ha ribadito Saglia – che non ci trovia-mo di fronte a un ricatto, come da alcuni sostenuto, ma a un’oppor-tunità”. “L’acquisizione della Caf-faro da parte del gruppo Fedeli ha

La soluzionedel tema

“Caffaro”Il sindaco Paroli ha presentato i contenuti

dell’accordo di acquisizione della storica società bresciana da parte del gruppo Fedeli

Ldi Franco Armocida richiesto 22 mesi di attività, senza

un solo giorno di fermata degli im-pianti e con l’evasione di tutti gli ordini in corso – ha spiegato il com-missario straordinario per Caffaro Chimica Marco Cappelletto – con il mantenimento del posto di lavo-ro a 52 persone, a fronte delle 92 iniziali. Va detto subito – ha messo in evidenza Cappelletto – che non si è passati da 92 a 52, ma da zero a 52, perché la Caffaro era dichia-rata azienda insolvente e come ta-le fallita e l’impegno della Fedeli è stato improntato alla massima tra-sparenza e attenzione alle proble-matiche sociali e ambientali”. “In-vestiremo subito due milioni di eu-ro per il rilancio dell’azienda nella produzione di clorito di sodio per la potabilizzazione della acque – ha

detto l’amministratore del gruppo Fedeli Donato Antonio Todisco – a fronte dei 20 spesi negli ultimi cin-que anni nell’acquisizione di azien-de chimiche in Italia, per il rilancio di un settore senza il quale non si può fare nulla e la Caffaro è in una posizione di estremo interesse; non appena vi saranno le condizioni di un ulteriore sviluppo, le assunzio-ni saranno fatte tra i lavoratori in cassa integrazione”. Rispondendo alle domande relative agli aspetti sindacali e ambientali, Paroli ha precisato che “se servono 52 unità non se ne possono tenere 92, altri-menti si chiude”, così come “se si fosse giunti al blocco degli impian-ti, l’acqua delle falde si sarebbe al-zata, con i problemi di inquinamen-to che avrebbe comportato”.

Brescia Dopo 22 mesi si risolve la situazione

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19LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011Brevi

Ornaghi:presto il nuovo polo formativo

di Mario Nicoliello

L’Università cattolica di Brescia è pronta per avviare negli edifici già occupati dal Seminario diocesano il suo nuovo polo formativo. L’an-nuncio è stato dato dal rettore Lo-renzo Ornaghi nel corso del Dies academicus.“Gli organi direttivi dell’ateneo – ha osservato Ornaghi – hanno deciso che il nuovo polo di riferimento, ag-giungendosi a quello storico di via Trieste 17, si svilupperà nella porzio-ne di Seminario acquisita allo scopo, in piena comunanza di intenti con la Diocesi. Sarà questa una soluzione che vedrà pienamente operanti am-bedue i poli, e che metterà a dispo-sizione ulteriori spazi per studenti e docenti, sia nell’attività didattica sia in quella di ricerca scientifica, con particolare attenzione al livello del post-lauream”. La sede di Bre-scia dell’Università cattolica, con la collocazione anche nella zona Nord della città, già destinata nelle pia-nificazioni urbanistiche a ospitare insediamenti universitari, “comple-terà – ha aggiunto Ornaghi – la pro-pria presenza in città, marcando ul-

teriormente il proprio legame con lo sviluppo e la crescita dell’intero territorio”. L’ala del Seminario acquistata dal-la Cattolica si sviluppa su un’area di quasi 22mila metri quadrati, oltre 11mila dei quali edificati, con ulterio-re possibilità di costruzione. La strut-tura è destinata a diventare, dopo i necessari lavori di ristrutturazione, la prima sede di proprietà della Cat-tolica a Brescia.L’iter attuativo per la parziale siste-mazione dell’edificio di Mompiano ha compiuto significativi passi nelle scorse settimane, tanto che “già nei prossimi mesi, auspicabilmente, si apriranno i cantieri”, ha chiosato il Rettore, che ha così concluso: “Per-deremmo sicuramente una grande occasione, se l’edificazione del nuo-vo polo non sollecitasse ognuno di noi a un più determinato e intelligen-te impegno a favore della sede bre-sciana. Brescia, come sede dell’Uni-versità cattolica del Sacro Cuore, è anch’essa chiamata ad affermarsi sempre più nella ‘formazione alta’ dei giovani”.

Università cattolica Presso il Seminario

Fondazione Casa Industria e Vita Nuova

Giovani del Partito democratico

Il primo Centro permanenteper l’assistenza in famigliaNasce a Brescia il primo Centro di formazione permanente per l’assistenza in famiglia, con sede presso la Fondazione Casa di Industria Onlus, in via Gam-bara 6, in città. L’iniziativa è stata realizzata dal Ciaf, il Centro italiano per l’assistenza in famiglia nato a Brescia nel 2009, con il patrocino dell’Asl e gra-zie alla collaborazione di Casa Industria e al sostegno della Fondazione Vita Nuova. “Siamo un’associazione di volontariato – ha detto il presidente del Ciaf Ezio Lodetti – e ci proponiamo di assistere e dare informazioni a chi ha in casa anziani non autosufficienti che non possono accedere alle Rsa, così come di stipulare accordi con i Comuni per l’accesso di anziani autosufficienti a Centri diversi dalle Rsa, ma con costi inferiori a quelli praticati dalle stesse. Il grazie più sentito alle Fondazioni Vita Nuova e Casa Industria che ci sostengono e ci ospitano per la realizzazione del progetto”. “Questo Centro di formazione permanente sarà un punto di riferimento per le famiglie che necessitano di conoscenza – ha detto il direttore generale dell’Asl Brescia Carmelo Scarcella – anche per la formazione, oltre che dei familiari, di una badante, al fine di ricevere le corrette informazioni e indicazioni. L’intuizione è stata quella di operare all’interno di una Rsa – ha aggiunto Scarcella – in quanto vi si trovano tutte le competenze, che affiancano quelle dei volontari del Ciaf. È auspicabi-le una rivisitazione del ruolo delle Rsa per una maggiore apertura al territorio ed è auspicabile – ha sottolineato Scarcella – che giungano indicazioni anche dalla Regione. Una famiglia con un paziente cronico non autosufficiente ri-schia di assumerne, nel tempo, le patologie e da qui – ha chiosato il dg dell’Asl – la necessità di un supporto psicologico”. La programmazione prevede due percorsi, il primo dedicato agli incontri di assistenza familiare e il secondo a quelli sulla relazione e sulle dinamiche familiari. Sono gratuiti e il primo ciclo di sei incontri, sempre dalle 17.30 alle 19, inizia il 5 aprile per terminare il 28 giugno. Per informazioni rivolgersi al Ciaf, chiamando il 345.3939024 il martedì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 15 alle 17. “È interesse di tutti mantenere il più possibile il familiare a casa, perché la famiglia vale più di cento medicine” ha detto la presidente della Fondazione Casa di Industria Marcella Bonafini. (fr.a.)

I giovani democratici, continuando una positiva tradizione ereditata dai gio-vani della Margherita, organizzano il corso residenziale di formazione politica. L’appuntamento, che si svolge a Fantecolo di Provaglio d’Iseo, presso la Casa delle Suore Operaie, affronta il tema “Noi, l’Italia e il federalismo”. Prende il via la mattina di sabato 12 marzo fino a domenica 13. Ad aprire i lavori, dopo i saluti del delegato giovanile Nicola Del Bono, le relazioni di Paolo Corsini, deputato, e di Antonio D’Andrea, ordinario di Diritto costituzionale all’Univer-sità di Brescia, sul tema “Federalismo e regionalismo: introduzione ai termini della questione”. La sessione pomeridiana, dedicata al tema “Responsabilità e risorse degli enti locali”, dopo l’intervento del segretario provinciale del Pd, Pietro Bisinella, vede le relazioni di Antonio Misiani, deputato Pd nella Com-missione bicamerale sul federalismo, di Massimo Ottelli, sindaco di Sarezzo e membro del direttivo Anci Lombardia, e di Francesco Falasco, assessore al Bi-lancio a Bagnolo Mella e già ragioniere capo del Comune di Brescia. La dome-nica mattina, dopo la Messa in memoria di Elisa Zanetti, si affronta il tema del federalismo secondo una prospettiva europea: intervengono Gianluca Susta, europarlamentare Pd, Giordano Formizzi, federalista europeo, Enrico Borghi, presidente Uncem e membro del Comitato delle Regioni della Ue, e Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi. Per iscrizioni, [email protected] – 338-4608313.

Politici in formazione

L

Lorenzo Ornaghi

Antonio D’Andrea

Page 20: La Voce del Popolo 2011 10

20 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Paesi e parrocchie Bassa

Contagiati dalla passione per lo sci d’acqua. Il “Water Ski San Gervasio Bresciano”, il sodalizio costituito da pochi anni nella pianura brescia-na, è già agli onori delle cronache sportive dello sci nautico. Merito di atleti che conquistano al-lori in campo internazionale come Marco Pajni della categoria Under festeggiato con una serata dai di-rigenti e dai soci del club al Gelso di Chiesuola di Pontevico, presen-ti al completo per consegnargli il riconoscimento di “atleta dell’an-no 2010”.Gianmarco Pajni nella stagione passata è stato protagonista della categoria under 14, ai campiona-ti europei conquistando l’oro nel salto e il bronzo nella combinata; inoltre si è affermato ottimo atle-ta nei campionati italiani, sempre fra gli under 14, facendo suo l’oro nel salto, l’argento nelle figure e il bronzo nello slalom. “Sono risultati che si aggiungono alle ottime prestazioni di altri no-stri atleti impegnati nella sci nauti-co, con un campo per competizio-ni e allenamenti nel bacino delle Casacce di San Gervasio Brescia-

Lo sci d’acquaagli onori

della cronacaLa presentazione del 2011 è stata un’occasione

per illustrare i risultati del 2010 con atletiche hanno conquistato premi internazionali

C

di Franco Piovani

no, perfetto sotto ogni profilo per la pratica dello sport” commenta Fedele Luzzeri, presidente del so-dalizio.Alla serata sono intervenute diver-se autorità, fra queste il presiden-te provinciale del Coni, prof. Ugo Ranzetti, e il delegato provinciale, Giampaolo Mantelli, che non hanno risparmiato elogi al Water Ski San Gervasio Bresciano. Giusto ricor-dare che a San Gervasio sono stati stabiliti ben due record mondiali per lo sci nautico.Commenta Luzzeri: “Ora sembra tutto semplice, ma posso affermare che è stata un’importante sinergia a far crescere lo sci nautico nella no-stra provincia. Il bacino di Casacce di San Gervasio Bresciano è stato e continua a manifestarsi palestra di gran rilievo col contributo di priva-ti, autorità e mondo dello sport in generale. Siamo stati incoraggiati a organizzare molte manifestazioni tra le quali le principali sono stati certamente i Campionati europei Under 21 nel 2007 e i Mondiali Ju-niores nella stagione passata. Sono manifestazioni – conclude Luzzeri – che hanno portato nel Brescia-

no rappresentanze di 35 nazioni con 120 atleti che hanno dato vita a gare entusiasmanti sotto il profi-lo agonistico”. Luzzeri è orgoglio-so delle testimonianze ricevute da partecipanti e dirigenti dello sci nautico di altre nazioni che hanno avuto modo di conoscere San Ger-vasio Bresciano e la pianura dove hanno appreso cultura, arte e labo-riosità delle imprese che apportano sviluppo alle varie economie locali.Durante la serata s’è ampiamente parlato delle attività 2011 nel calen-dario della stagione imminente. So-no fissati appuntamenti importanti nel bacino delle Casacce per le ca-tegorie under 12, 14, e 17. Dal 1° al 3 luglio il Sesto Internatio-nal San Gervasio Bresciano open; il 7 agosto l’International con la par-tecipazione di atleti dell’under 21; il 27 e 28 agosto il trofeo di slalom San Gervasio con la partecipazio-ne di senior. A queste manifestazioni si aggiun-gerà anche quella del 6 agosto a San Polo, che è stata organizzata dalla società Jolly Ski School Bre-scia gemellata con il sodalizio di San Gervasio.

San Gervasio Bresciano Sodalizio Water Ski

Premiato l’atleta Marco Pajni

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21LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011Brevi

Madre Clelia,una vita spesa

nell’educazione

Sicuramente, anche a Villachiara, po-che persone hanno una conoscen-za profonda di madre Clelia Merloni (Forlì 10 marzo 1861 - Roma 21 no-vembre 1930). Eppure quasi tutti han-no beneficiato, per avere frequentato l’asilo locale, dell’opera delle sue figlie, le Apostole del Sacro Cuore di Gesù, congregazione religiosa femminile da lei fondata nel 1894, sotto l’incitazio-ne del motto paolino “Caritas Christi urget nos”. Madre Clelia non ebbe modo di visitare la Scuola dell’infan-zia di Villachiara, aperta solo un pa-io di mesi prima della sua morte, ma ne era stata informata e sicuramente avrà intimamente gioito al pensiero che la sua intuizione si estendeva al-la cura dei bambini, in gran parte figli di modeste famiglie contadine, di un paese rurale come il nostro. Da allo-ra molte suore si sono avvicendate nell’educazione dei piccoli di diverse generazioni e a sostegno delle attività religiose e caritative della parrocchia di Santa Chiara. Nel generale riflusso delle vocazioni che caratterizza il no-stro tempo, Villachiara rimane uno de-gli ultimi presidi delle Apostole nella

provincia di Brescia. Con le due con-sorelle di San Paolo, la loro presen-za, assai preziosa, si è ormai ridotta a cinque religiose. Ma se dalle nostre parti molti semi finiscono senza ger-mogliare sulla strada o soffocati tra i rovi, altrove e specialmente in Ameri-ca Latina, i chicchi di grano sparsi da madre Clelia trovano ancora fertili terreni per crescere e produrre buoni frutti a sollievo dell’umanità bisogno-sa e sofferente. Insomma, la famiglia allargata delle Apostole continua in va-rie parti del mondo e in campi diversi, ad esercitare con gioia e abnegazione la carità cristiana. A un secolo e mezzo dalla nascita della fondatrice le suore, ovunque esse siano, pregano e coltiva-no il desiderio che madre Clelia venga presto innalzata agli onori degli altari. La causa di beatificazione è stata in-trodotta il 20 maggio del 1989. Quale segno di riconoscenza e di affetto, la figura di madre Clelia Merloni è stata evocata in un incontro di preghiera e di meditazione giovedì 10 marzo 2010 nella chiesa parrocchiale di Santa Ma-ria Maddalena di Acqualunga, frazione di Borgo San Giacomo.

Villachiara Le apostole del Sacro Cuore

Villachiara

Dello

Carpenedolo

Una settimana per celebrarei 150 anni dell’Unità d’ItaliaUna settimana di festa a Villachiara per celebrare l’Unità d’Italia. Dal 13 al 20 marzo, le vie e le case del paese saranno parate con bandiere italiane per quella che è stata definita la “settimana del tricolore”. A corredo, inoltre, è in programma una serie di manifestazioni rievocative del 150°. La prima di esse si terrà domenica 13 alle ore 15 presso la palestra comunale, dove sarà di sce-na la commedia dialettale “An moment, turnòm andrè!”, rappresentata dalla compagni Albatros di Pontevico. Un altro spettacolo è in cartellone mercoledì 16 alle ore 10: il pubblico sarà costituito dai bambini della scuola primaria, di fronte ai quali si esibiranno gli attori del teatro Daccapo con “Qui si fa l’Ita-lia… e ci si diverte!”. Sempre nella giornata di mercoledì gli stessi alunni nel piazzale del municipio augureranno alle 15 un sentito “Buon compleanno Italia!”. Si arriverà così a giovedì 17, festa nazionale e momento principe del-le manifestazioni: alle 20 verrà celebrata la Santa Messa, mentre alle 20.30 si terrà nella palestra comunale un concerto del coro alpino di Orzinuovi “Rocca San Giorgio”, inframezzato da letture risorgimentali e seguito da un rinfre-sco. La rassegna si concluderà lunedì 21 con la proiezione del famoso film di Luchino Visconti “Senso”, nella sala civica “Angelo Zani” alle 21. La settima-na successiva è prevista una “coda” di alto livello: lunedì 28 marzo alle 20.30, infatti, nella sala consiliare, l’on. Paolo Corsini, già sindaco di Brescia, terrà una conferenza dal titolo: “150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il significato di un lungo cammino: problemi e prospettive”. Per giugno, inoltre, uscirà un volume dedicato alla storia delle scuole elementari. (f.u.)

L’antiquariato in piazzaDomenica 13 marzo la piazza di Dello si animerà di bancarelle. Attorno ai giar-dini di piazza Pace è programmato l’appuntamento con il mercatino dell’anti-quariato. “Abbiamo cominciato per gioco tre mesi fa – ha riferito l’assessore Francesco Gilberti – in occasione del Natale con una ventina di espositori e vo-gliamo riproporre un’iniziativa che sembra piacere ai dellesi e ai visitatori che arrivano da fuori paese”. In esposizione ceramiche d’epoca, libri introvabili e oggetti d’altri tempi. Si potranno trovare accessori vintage, artigiani del mobile decupato, creazioni in pietra o legno, splendidi ricami e porcellane dipinte a mano”. L’iniziativa, patrocinata dal Comune, prevede, gli stand gastronomici.

Ventimila persone provenienti da cinque province confinanti e da diverse parti del nord Italia hanno assistito al 53° Gran Carnevale di Carpenedolo caratterizzato da colori, allegria e tanto divertimento; una sfilata di tre ore con oltre 45 formazioni in partenza, 2400 comparse con la presenza della corte di Papà del Gnoco di Verona e del Re Gnocco di Castel Goffre-do. Comitive organizzate hanno raggiunto la cittadina dei carpini sin dal mattino per visitare i luoghi artistici e storici del paese, per fermarsi poi a mezzogiorno nei ristoranti locali per gustare la cucina tipica del posto e al pomeriggio per vedere la grande kermesse carnevalesca. Vie e piazza era-no gremite con una sfida all’ultimo secondo per la conquista del palo del-la cuccagna disputata da squadre di livello nazionale. I conquistatori sono risultati “Le Vipere di Melara”. Per quanto riguarda la categoria gruppi si sono piazzati al primo posto “Il Nuovo West” di Carpenedolo, seguito da “Il Regno di Titania” di Carpenedolo e “WWW la raccolta differenziata” della IV A. Per i carri il primo posto è toccato a “Risate in Bianco e Nero” di Erbusco, al secondo piazzamento “Caro Carosello” di Moniga, “Natu-ra È… dei Ragazzi per Sempre” di Puegnago e al quarto “Sua Maestà Re Carnevale” di Belvedere di Roverbella.

Ventimila persone al CarnevaleS

La Scuola dell’infanzia di Villachiara

Il carro vincitore

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22 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Paesi e parrocchie Bassa

Territorio di confine con identità ben definita per come imprenditori, col-tivatori della terra, componenti della società locale sanno operare per far crescere l’economia locale. È il paese di Gambara, stretto fra Cremonese e Mantovano, ma con mentalità aper-ta all’innovazione come dimostra la Fiera di San Giuseppe organizzata ogni primavera dal 1906. Nei periodi iniziali era la “Fera del pursilì” occa-sione per la gente dei campi per ac-quistare il maialino da crescere, per farne alimento per la famiglia. “Tut-

Tpagine a cura di Franco Piovani

ti a comperare il maialino – ricorda Fabrizio Reghenzi, consigliere co-munale – per ingrassarlo con ‘laadu-ra’ (l’acqua di risciacquo di piatti e pentole), verdura, crusca, erbe e ra-dici varie, ghiande, bucce di patate o quant’altro scartava la cucina. Nulla andava perduto il maiale era risor-sa per la famiglia che solitamente in novembre consegnava l’animale al masadur per fornire al desco della famiglia insaccati e carni conservate in vario modo”. La “Fera del pursilì” negli anni è diventata Fiera di San

Giuseppe per rilanciare il comparto agricolo-zootecnico, settore prima-rio dell’economia locale e nazionale. La Fiera richiede all’amministrazione oneroso lavoro per mantenere al pa-ese la tradizione che “rinnovandosi e ampliando i propri orizzonti trasmet-te la volontà di progresso dei nostri artigiani, commercianti, imprendito-ri e agricoltori” commenta il sinda-co Tiziana Panigara nel rivolgere un “grazie” a Vittorio Gibellini e Gabriele Salami i quali “hanno gestito in ma-niera eccellente tutto il comparto fie-ristico” e le manifestazioni collegate che quest’anno propongono tra gli argomenti la “nostra toponomastica riferita ai nomi assegnati a piazze e strade” interviene l’assessore delega-to ai settori: Scuola, Cultura, Sport e Tempo Libero, ing. Franco Stringhini,

rilevando come anche Gambara si ap-presta a celebrare il secolo e mezzo dell’Unità d’Italia in omaggio a per-sonaggi che sono stati protagonisti degli eventi che celebriamo nel 150° anniversario. Nel comitato Fiera 2011 hanno dato il loro contributo all’orga-nizzazione altri esponenti della comu-nità. Nell’elenco si leggono i nomi di: Fabrizio Reghenzi, responsabile del settore agricolo con Diego Ferrari; Dario Pirelli addetto alla gestione della zona fiera con Maurizio Ardesi e Dino Boglioli; Cristian Benedetti, impegnato nelle attività produttive e marketing con Enrica Gibellini, Eva Lorenzoni e Marco Boglioli. Altre in-combenze assegnate a Guido Ferrari (organizzazione logistica), Gabriele Salami e Marco Lombardi (eventi e manifestazioni).

La tradizionesi rinnova

di anno in annoIn origine era il luogo ideale per acquistare

il maialino, sostentamento per la famiglia

Gambara Fiera di San Giuseppe

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23LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Campo Fiera è l’area che Gambara ha destinato al mercato settimanale e alle iniziative della manifestazione di Primavera. Ed è in questa parte del paese che sabato 19 e domenica 20 marzo si concentrano i programmi della 71ª Fiera di San Giuseppe. Alle ore 10 all’ingresso da via Montello le autorità si danno convegno per il ta-glio del nastro e la benedizione alle strutture, ai trattori e ai bovini della razza frisona che saranno in mostra nella rassegna patrocinata dall’Apa, l’Associazione provinciale degli alle-

Fra novitàe piacevoliritorni Sabato 19 e domenica 20 marzo si concentrano i programmi della 71ª edizione

Cvatori, della quale è presidente il cav. Germano Pè. Sabato è previsto il salu-to del sindaco, Tiziana Panigara, cui seguirà l’assessore Dario Pirelli per consegnare il “Premio al merito” per la pluriennale presenza nel tessuto produttivo ad un’impresa gambare-se. Seguirà il convegno, una costante della Fiera di San Giuseppe, col quale i relatori, nella palestra delle scuole elementari, tratteranno di “opportu-nità e problematiche delle energie al-ternative sul territorio”. Previsti inter-venti dell’on. Stefano Saglia, sottose-

gretario al ministero per lo Sviluppo economico, dell’assessore provincia-le all’Ambiente e territorio, Stefano Dotti, dei presidenti dell’Unione agri-coltori e della Camera di Commercio, Francesco Bettoni, della Coldiretti, Ettore Prandini, e di Copagri Ales-sandro Baronchelli. La giornata pro-seguirà con il concorso per un premio al cane più simpatico e in serata con il concorso di Miss Italia. Domenica in programma la podistica di San Giu-seppe, la sfilata delle 500 d’epoca, la premiazione del miglior bovino della razza frisona gambarese, e, nel pome-riggio, l’esibizione del gruppo danze popolari “Semplicemente danzando” e la serie di prove dell’accademia ita-liana cani da soccorso di Pontevico. Nell’ambito della Fiera quest’anno è presentata la novità costituita dall’as-

sociazione commercianti gambare-si, coordinata da Daniela Ferri, che intende essere punto di riferimento per promuovere e sviluppare la real-tà commerciale locale. Nei giorni della Fiera i commercian-ti aderenti all’iniziativa esporranno in vetrina una coccarda per informa-re i visitatori delle promozioni, degli sconti e degli omaggi o regali per la clientela. Informa l’assessore al Bi-lancio e alle Attività produttive, Cri-stian Benedetti: “S’è reso concreto il nostro progetto di distretto che ab-biamo denominato ‘Le quattro corti’ del quale capofila è il nostro Comu-ne in parternariato con Gottolengo, Fiesse, e Pralboino”. Come dire che l’unione fa la forza per conseguire ri-sultati di espansione e progresso del-le comunità.

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24 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Paesi e parrocchie Valtrompia

Pezzaze ospiterà il 4 giugno l’adu-nata provinciale degli Alpini: ren-derà memorabile l’evento l’inaugu-razione del nuovo monumento alle Penne nere sognato da tempo dal gruppo locale guidato ora da Mar-ziano Bregoli. Nella frazione di Lavone c’è un mo-numento ai caduti chiaramente “al-pino” con la sua aquila trafitta in volo, opera dello scultore del ferro della valle, Vitto Piotti, già consi-gliere provinciale Ana, scomparso nel 2010 in seguito ad un incidente col parapendio, e sepolto a Lavone.Ora felice circostanza lega il nuo-vo monumento al suo nome: viene infatti realizzato, grazie a stretta si-nergia tra Comune e Gruppo, con la terza edizione di “Metallicus” il concorso biennale nazionale isti-tuito nel 2003 in memoria dell’ar-tista, sulla spinta della donazione di una splendida serie di opere da parte della vedova dello scultore Maria Concetta Pezzolo, esposte permanentemente nel museo alla miniera Marzoli di Pezzaze.Un progetto pluriennale origina-le con scopo ambizioso: creare un percorso museale attraverso i

In attesadell’adunataprovinciale

Alpini in festa. Nell’occasione sarà inaugurato anche il nuovo monumento alle Penne nere,

mentre è aperto il concorso “Metallicus”

P

di Edmondo Bertussi

centri storici del paese con opere scultoree in metallo e/o pietra raf-figuranti un tema diverso scelto di volta in volta e collocate in luo-go adatto. La partecipazione è gratuita: gli artisti presentano un bozzetto, te-nendo conto che l’opera da realiz-zare successivamente deve avere un’altezza compresa tra due e tre metri. e una larghezza massima di due metri.Una apposita commissione scien-tifica sceglie il bozzetto vincitore che viene premiato ed acquisito dal Comune, con impegno poi a realizzarlo nei luoghi indicati del paese. Alla prima edizione (2003) hanno partecipato 14 opere con vincitri-ce “Stealth” (Segretezza) della scul-trice Anna Gabbiani, realizzata nel parco esterno della miniera e nella seconda edizione sette artisti: un giudizio ex-aequo premiò l’opera “Minatori” di Giampietro Moretti, e “Via del ferro e delle miniere” di Mario Robaudi.La terza edizione è speciale. Con occhio all’adunata provinciale ha come tema “L’alpino nel XXI se-

colo” ed è partita con una dote di 20mila euro: 3000 del Comune a premiare il bozzetto e 17mila del Gruppo Alpini che ha avuto un con-tributo del fondo Genesi (Fonda-zione Comunità Bresciana) per la Valle Trompia di 8.250 euro.Non pochi coi tempi che corrono. Sono stati presentati in Comune ot-to bozzetti. Nei giorni scorsi, si è riunita la commissione scientifica per scegliere il vincitore.Composta da Maurizio Bernardelli Curuz (presidente), Eugenio Busi,Davide Forlani (presidente Ana Brescia) Cesare Giovannelli, Fran-cesco Medici (incisore) e Giovanni Repossi, ha votato quasi all’unani-mità per il bozzetto di Lino San-zeni, lo scultore di Botticino Sera che ama mettere assieme pietra e ferro, con questa motivazione: “Il progetto è aderente alle indicazioni del concorso sia per l’uso dei ma-teriali, pietra e metallo sia perché immediatamente comprensibile allo spettatore”. Ha suggerito solo all’artista di inserire alla base del monumento una frase, concorda-ta col Gruppo Ana, che ne illustri e completi il significato.

Pezzaze 4 giugno

Il monumento alle Penne nere

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25LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011Brevi

Le scuoleentrano

in Ospedale di Andrea Alesci

Con programmi calibrati e facendo sia lezioni frontali a scuola sia visi-te e spiegazioni in ospedale si vuole rendere i ragazzi (e le rispettive fami-glie) protagonisti attivi, insegnando a gestire i casi di emergenza sanitaria, soprattutto intervenendo per favorire comportamenti corretti ed equilibrati stili di vita, attuando una forma di pre-venzione, specie per quello che riguar-da la sicurezza domestica e sulle stra-de. Diventa un importante strumento di conoscenza l’ospedale di Gardone Val Trompia grazie al progetto Open Day avviato già a partire dal mese di gennaio in collaborazione con l’Isti-tuto comprensivo statale di Gardone Val Trompia e la scuola secondaria di primo grado “G. La Pira” di Sarezzo. “Lavoriamo di concerto con le scuole ormai da quattro anni – spiega il re-sponsabile del Pronto Soccorso gar-donese, il dottor Maurizio Poli –, in modo da avvicinarci all’utenza con at-tività che coinvolgano i ragazzi dagli 11 ai 14 anni. L’informazione, l’educazio-ne e la cura sono i pilastri del nostro modo di essere e con quest’importan-te iniziativa vogliamo far partecipi i

ragazzi e sensibilizzarli sulle attività di un polo ospedaliero che raggiunge tutto il bacino della Valtrompia ed è comunque collegato dal punto di vista clinico e dell’innovazione tecnologica agli Spedali Civili di Brescia”. Un pro-getto che spazia a 360 gradi, vedendo come attori protagonisti i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso gardo-nese e la collaborazione dei reparti di Ginecologia, Pediatria e Psichiatria. “Noi siamo tecnici – continua il dottor Poli –, quindi quello che possiamo fare è fornire strumenti, che poi la scuola e l’ambiente famigliare potranno uti-lizzare per la formazione vera e pro-pria dei ragazzi. Svolgiamo attività di approfondimento della conoscenza di sé e della propria identità, acquisizio-ne del significato di benessere, pro-mozione della corretta alimentazione, della convivenza civile, di una giusta pratica sportiva; insegniamo con il re-parto di Ginecologia come vivere la propria sessualità in modo responsa-bile ed equilibrato, soprattutto come conoscere il funzionamento del pro-prio corpo e sapere quali sono i rischi connessi all’uso e abuso di droghe”.

Gardone Val Trompia Continua l’Open day

Gardone Val Trompia

Lumezzane

Nuovo portale Area 3V

Il Museo della tradizione armierainaugura una mostra per il 150°“Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia – dice l’assessore alla Cultura William Fantini – vuole riunire quante più persone nella commemorazione di un even-to decisivo affinché oggi possiamo vivere tutti in un Paese civile e con princìpi comuni e condivisi”. Il programma prevede il ritrovo alle 9.30 presso il palaz-zo comunale alcuni interventi: il sindaco Michele Gussago, il presidente della Comunità montana Bruno Bettinsoli, il prof. Paolo Corsini, i prof. Francesco Ceretti e Piergiorgio Bonetti, rappresentanti del gruppo di lavoro per il 150° di Gardone Val Trompia. Verso le 11 il corteo sfilerà per le vie del centro ac-compagnato dal Gruppo bandistico “C. Gottardi” di Gardone e dall’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte del soprano Alessia Pintossi, 18enne gardonese. Infine lo spostamento presso il Museo delle Armi e della Tradizione armiera a Villa Mutti Bernardelli per l’inaugurazione di una mostra che rimarrà aperta sino al 31 marzo, realizzata in collaborazione con il Sistema archivistico, e che consentirà di ammirare gli originali di documenti storici riguardanti Gardone, Magno e Inzino e risalenti al biennio 1860/1861 e ai primi anni del Regno d’Ita-lia. “All’interno della mostra – continua l’assessore William Fantini – il museo metterà in evidenza quelle armi tipiche dell’epoca che ha segnato l’Unità d’Ita-lia. Inoltre, stiamo lavorando come amministrazione con gli insegnanti delle scuole Andersen per caratterizzare le vie della città in vari momenti dell’anno, installando sotto quei cartelli che ricordano personaggi significativi del perio-do unitario dei monumenti plastificati che ne ricordino brevemente la storia personale”. Per informazioni, www.museodellearmi.net. (a.a.)

“Pene d’amor perdute”Sabato 12 al Teatro Odeon di Lumezzane la compagnia teatrale Pentadram-ma inscenerà “Pene d’amor perdute” dall’omonima commedia di William Shakespeare. La compagnia ha esordito all’Odeon nel 2007 all’interno della rassegna Vers&Us e continua il suo lavoro spaziando anche tra artisti di fama internazionale. Per la serata di sabato i ragazzi hanno scelto di attualizzare il Bardo rileggendo i suoi versi in chiave sperimentale: gli atti si susseguono seguendo il filo della rivisitazione artistica adattando la commedia alle esi-genze dettate dai personaggi. I giovani attori provengono da esperienze di laboratori teatrali. Per i dettagli visitare il sito www.pentadramma.net. (d.f.)

Dopo la nascita, lo scorso novembre, del punto vendita di “Consorzio Sapori del Territorio”, che riunisce i prodotti caratteristici di Valtrompia, Valle Camonica, Valsabbia e Franciacorta, torna protagonista l’Outlet di Rodengo Saiano. Sabato 12 marzo alle 11 nella piazza cascina Moie del centro commerciale franciacortino si terrà l’evento inaugurale del nuovo portale del turismo Area 3V, che raggruppa e descrive minuziosamente oltre 130 Comuni sparsi nei territori di Franciacorta, Sebino, Valle Camoni-ca, Valtrompia e della città di Brescia. Un portale già aperto e consultabile all’indirizzo internet www.area3v.com e ancora in via di implementazione. Soprattutto un portale del turismo che pone all’attenzione degli internauti gli oltre 120 prodotti tipici della brescianità, dando l’opportunità all’utente di acquistarli online. Tre “V” che, come evidenziato nel logo del portale, s’identificano con Vino, Vele, Valli, riunendo virtualmente le eccellenze della piana franciacortina, le attività dei laghi bresciani e le realtà delle valli presenti in Provincia. Una presenza, quella valtrumplina, sostanziata non solo nella segnalazione del formaggio Dop della Valle Trompia, ma anche nella bacheca di eventi sportivi, mostre, approfondimenti cultura-li e descrizioni di tutti e 18 i Comuni. L’indirizzo è www.area3v.com. (a.a.)

Il turismo è onlineC

L’esterno del Pronto soccorso

Il nuovo portale del turismo

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26 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Paesi e parrocchie Garda Valsabbia

Il progetto “Luoghi di cultura, luoghi di incontro” coinvolge diversi Comu-ni valsabbini e i loro rispettivi musei e biblioteche, permettendo loro di svolgere attività in giorni normalmen-te di chiusura per le prime e di aprire le porte ai particolari musei presenti sul territorio grazie all’aiuto di perso-nale esperto. Ogni fine settimana uno dei Comuni coinvolti fra Gavardo, Sabbio Chiese, Odolo, Bione, Vestone, Casto, Pertica Alta e Pertica Bassa, ospiterà due in-contri, rispettivamente uno presso la biblioteca, l’altro presso il museo, ri-spettando un tema comune, spazian-do dalle mostre ai laboratori didattici, dalle letture animate ai giochi fino alla presentazione di libri e alle conferen-ze, coinvolgendo tutti i membri della famiglia con iniziative sia per gli adulti che per i più piccoli. Scopo della serie di eventi, ideata dal Sistema Bibliote-cario Nord-Est Bresciano insieme al Sistema museale della Valle Sabbia e finanziato dalla Fondazione Cariplo, dalla Comunità montana di Valle Sab-bia e dai Comuni aderenti, è “far co-noscere a un pubblico più vasto questi luoghi di cultura, dove è possibile fare esperienze nuove e incontrarsi”. A fare

Luoghidi cultura

e di incontroOgni fine settimana i Comuni di Gavardo, Sabbio

Chiese, Odolo, Bione, Vestone, Casto, Pertica Alta e Pertica Bassa ospitano due incontri

I

di Nicoletta Tonoli

da apripista sono stati nello scorso we-ekend la Biblioteca “Eugenio Bertuet-ti” e il Museo archeologico della Valle Sabbia di Gavardo, rispettivamente con letture animate e una conferen-za “semiseria” di un archeologo prei-storico, seguita da un laboratorio di scheggiatura della selce, che ha visto un buon successo di pubblico.Prossima tappa a Vestone: sabato 12 marzo presso il Museo del Lavoro in via Madonna del Convento dalle ore 15 alle 18.30 sarà allestita la mostra fo-tografica “L’attività delle donne nell’in-dustria valsabbina” con dimostrazioni reali di una postazione di lavoro. Alle 17, invece, presso la Biblioteca civica “Ugo Vaglia” in via Glisenti 7, avrà luo-go la conferenza del prof. Giancarlo Marchesi “Donne e lavoro nel Sette-cento: il caso di Orsola Da Lumi Ma-terzanini” e aperitivo a seguire.Domenica 20 marzo sarà la volta di Odolo: apertura dalle ore 14.30 alle 17.30 del Museo del Ferro – Fucina di Pamparane con dimostrazione del la-voro con il maglio con visite guidate a cura della Cooperativa La Melagra-na e merenda. Presso la Biblioteca comunale, dalle 17.30 alle 18.30 presentazione del li-

bro “Storie Odolesi” con l’autrice El-vira Cassetti Pasini e letture recitate da Barbara Mino. Conclude il primo mese di attività Bio-ne: domenica 27 marzo dalle 14.30 alle 18.30 apertura della Biblioteca comu-nale con un’esposizione assistita di testi sulla ricerca archeologica e un approfondimento sul lavoro dell’ar-cheologo. Presso l’atrio della scuo-la elementare “Padre Giori”, invece, “Prove di fusione nella Preistoria”: un laboratorio di fusione a stampo a cura della Cooperativa La Melagrana. Si prosegue fino a Sabbio Chiese, che sabato 2 aprile dalle 16.30 alle 18.30 propone presso la Biblioteca comuna-le una rassegna bibliografica sui giochi di un tempo e un laboratorio didattico sui giochi di una volta a cura della Coo-perativa Zeroventi. Domenica 3 aprile è la volta del Museo della civiltà conta-dina e dei mestieri che dalle 15 alle 17 propone animazione didattica e teatra-le su alcuni oggetti esposti nel museo a cura della Cooperativa Teatro labo-ratorio e un percorso guidato curato da operatori museali professionisti.Per informazioni su tutta la program-mazione [email protected]; [email protected].

Manerbio Fondazione Cariplo

Vestone

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27LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011Brevi

Un mese riccodi incontri

e riflessionidi Giovanni De Marco

La Quaresima è un tempo forte e di grande impegno. Tempo radicale di trasformazione e cambiamento an-che per la comunità bedizzolese che quest’anno punta su progetti semplici e quotidiani, attuando la Parola di Dio ma vivendo con gioia e coinvolgimen-to ogni novità. Nel 2011 Bedizzole vedrà la chiusura dell’anno giubilare per il 250° di con-sacrazione della splendida parrocchia-le barocca dedicata a Santo Stefano, con un’intera settimana liturgica che inizierà domenica 1° maggio alle ore 18.30. La solenne concelebrazione sarà presieduta da mons. Mario Ol-mi. Durante il mese di marzo sono proposti due momenti di riflessione quaresimale con la Santa Messa delle 8.30 e delle 18; al Santuario della Ma-donna di Masciaga la Santa messa è alle 9. Senza dimenticare la preghie-ra serale in famiglia sulle frequenze di Radio Ecz (FM 94 Mhz) da lunedì al venerdì alle 19.45. Sempre la sera, si ricordano anche i Centri d’ascolto presso le principali contrade, il lunedì o il mercoledì, alle ore 20.30. In parti-colare per adolescenti, giovani e lavo-

ratori, ogni mercoledì mattina alle ore 6.45 la preghiera in parrocchia, prima del lavoro o della scuola. Proposta dal Gruppo missionario di Bedizzole per tutta la comunità ogni venerdì del me-se, a partire da venerdì 18 marzo, c’è la Via Crucis itinerante con la proces-sione: partirà dalle varie chiese situate nelle contrade. Spazio anche alla cul-tura venerdì 29 aprile, presso il teatro dell’oratorio, con la presentazione di un dvd sulla parrocchiale realizzato da Voce Media; mentre sabato 7 maggio alle ore 20.45, concerto di musica sa-cra con brani di Bach, Händel e Mozart a cura del Coro del Conservatorio di Brescia. Dopo la canonica e il centro parrocchiale, da qualche mese ha pre-so il via la ristrutturazione della parte vecchia dell’oratorio di via Montegrap-pa. Nuovo look anche per il Giornale della comunità “Vita Nostra”, da anni strumento di evangelizzazione, nelle case di tutti i bedizzolesi: una nuova immagine che stimola la riflessione, relaziona e presenta esperienze vis-sute e tutte le attività della comunità, spaziando dalla cultura alla tradizione delle origini.

Bedizzole Vita pastorale

Gardone Riviera

Gavardo

Valsabbia

Il Vittoriale da museo a mausoleo:obiettivo i 300mila visitatori“Trasformare il Vittoriale da museo a mausoleo”. È il filo conduttore delle ini-ziative messe in campo dal presidente della Fondazione, Giordano Bruno Guer-ri. E sono importanti quelle annunciate nella giornata “Il Santo e i cipressi” organizzata il 5 marzo per celebrare tre anniversari: i 73 anni della scomparsa del poeta, i 90 anni della presa di possesso da parte del Vate di Villa Cargnac-co, trasformata poi nel Vittoriale degli Italiani e i 100 anni della prima rappre-sentazione del dramma “Le martyre de Saint Sébastian”. E proprio a San Se-bastiano è dedicata la scultura in bronzo, alta due metri, donata dal maestro Ettore Greco, che incrementa il museo “Omaggio a d’Annunzio” composto da donazioni o prestiti di importanti artisti contemporanei. Anche il parco del Vittoriale, che dal 2010 è entrato nella classifica dei dieci più belli d’Italia, si ar-ricchisce con 20 nuovi cipressi che rimpiazzano quelli abbattuti per vecchiaia o malattia. “Riceveremo – ha precisato Guerri – un importante fondo di fascinosi cimeli dannunziani, sconosciuti e di grande valore storico-economico. Stiamo trattando l’acquisizione del più importante fondo al di fuori del Vittoriale di autografi dannunziani”. Arriveranno documenti e oggetti appartenuti a Ele-onora Duse e mobili della Capponcina. L’obiettivo più ambito, che aprirà una sede distaccata sul Canal Grande, è l’acquisto della Casetta Rossa a Venezia, dove il poeta visse nelle pause dei combattimenti. “L’obiettivo per i prossimi cinque anni – ha concluso il presidente – è di portare i visitatori del Vittoria-le a 300mila unità, grazie all’apertura di nuovi musei, a una comunicazione efficace e a una migliore definizione dell’immagine storica di d’Annunzio”.

L’Abc delle scuole gavardesiLa scuola è uno dei migliori recettori dei cambiamenti sociali. È ciò che traspa-re dal libro “L’Abc delle scuole gavardesi in 500 anni di storia” di Emilia Nicoli, presentato nell’auditorium di Gavardo. “Un libro sobrio, agile e ben confezio-nato”, così è stato descritto il volumetto dallo storico Roberto Chiarini. Il lavo-ro della prof.ssa Nicoli nasce da una richiesta dell’amministrazione comunale, “ma l’opera, seppur realizzata in breve tempo, non è assolutamente superfi-ciale, anzi è condotta con grande rigore storico-scientifico” ha dichiarato l’as-sessore alla Pubblica istruzione, Sergio Bertoloni. Il libro descrive l’istituzione scolastica gavardese a partire dalla metà del Cinquecento fino ai giorni nostri.

L’istituto superiore Perlasca di Idro propone un ciclo di conferenze presso l’Istituto alle 20.30. Si comincia il 17 marzo con l’intervento di Alfredo Bo-nomi su “La Valle Sabbia nei 150 anni dell’Unità d’Italia”. A seguire il 25 marzo “Il ruolo degli scienziati nell’Italia unita” con il prof. Angelo Guer-raggio; il 31 marzo sarà la volta del prof. Luigi Bianchi “Dalla solidarietà alla Cooperazione in Valle”; ultima conferenza il 6 aprile “Da valsabbini a italiani” con Marcello Zane e per concludere, il 30 aprile, il Coro Alpino Alte Cime di Brescia canterà i “Canti alpini e amore per la Patria”. A Vobar-no viene proposta la seconda edizione della Rassegna classica valsabbina presso il Teatro Comunale con quattro serate di musica classica “Sulle ali del Risorgimento”, a partire dalle 20.30, rispettivamente il 16, il 19, il 24 e il 27 marzo. La Biblioteca di Odolo propone, presso il suo auditorium, il 16 marzo alle 20.30 la conferenza “Garibaldi - la spedizione in Sicilia e l’Unità d’Italia”; il 18 marzo alle 20.30 il concerto della Filarmonica Conca d’Oro con arie del Risorgimento italiano introdotto da una conferenza del gen. Antonio Angiolillo sull’Inno. L’8 aprile alle 20.45 la presentazione del libro “Il Garibaldino nella foto” di Mauro Abastanotti e lo spettacolo teatrale “Wanted Garibaldi” a cura del Teatro Poetico Gavardo. (n.t.)

Manifestazioni per l’UnitàL

La parrocchiale

L’istituto superiore Perlasca di Idro

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28 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Paesi e parrocchie Valle Camonica

Considerato uno dei luoghi più sugge-stivi di tutta la Lombardia, il lago Moro da anni è oggetto di studio. Il bacino lacustre si trova a 381 m di quota e le pareti rocciose della zona nel quale il lago si adagia come in una “culla” prei-storica sono di colore bruno rossastro: la famosa “pietra Simona”. Le sue ori-gini, forse vulcaniche o forse anche glaciali, fanno sì che le acque siano di un colore di azzurro-grigio particola-re, con un’alimentazione da sorgenti di profondità. Purtroppo, però, l’uomo ha saputo trasformarne anche il colore

di questo specchio d’acqua: le abita-zioni sorte un po’ dovunque ed a varie quote sulle sponde, il richiamo di un turismo spesso disorganizzato e senza servizi, i veleni delle industrie che nel tempo sono stati trasportati dalla fa-mosa “ôra” pomeridiana che soffia da sud a nord, hanno fatto sì che in questi anni il lago abbia sofferto e non poco. Per valorizzare il lago e difenderlo da ogni insulto, è nata nel 1973 l’Asso-ciazione Amici del lago Moro. Ma gli sforzi non sono bastati. Ecco dunque la nascita del parco del lago Moro il 27

Un fronte unicoper la tutela

del lago MoroDiviso tra i Comuni di Darfo Boario Terme

e Angolo Terme, ospita una solapiccolissima frazione: Capo di Lago

Cdi Davide Alessi aprile istituito dalla Regione, dichia-

rato “parco locale di interesse sovra-comunale”, per dare una risposta più attuale e immediata ai problemi del la-go. Infatti, dopo la colorazione giallo-verdastra che le acque hanno assunto nell’estate 2010, dovute ad un’alga in sospensione, gli Amici del lago Moro si sono fatti promotori di un impegno in più: la nascita di un “Gruppo tute-la lago Moro” che unisce le energie di numerosi Enti e Associazioni pro-tezionistiche, culturali, sportive che hanno a cuore la sua salvaguardia, cui hanno già aderito Legambiente e Italia Nostra di Vallecamonica, l’Os-servatorio territoriale darfense, gli Amici del Museo di Scienze naturali di Lovere, l’Associazione pescatori di Angolo Terme, il Cai Darfo, l’Associa-zione Questa nostra terra di Rogno, la

Società camuna acquatica e il Circolo ippico Peter Pan. Lo scopo del Grup-po è nel documento sottoscritto dagli aderenti: formare un fronte unico ed unito che si ponga a difesa del patri-monio costituito dal lago Moro. Pur tra le diverse estrazioni culturali e gli orientamenti specifici, i temi comuni a tutti sono la salvaguardia dell’integrità del Lago, la sua difesa dai rischi di in-quinamento, il controllo su interventi speculativi, un utilizzo turistico cor-retto e rispettoso dell’ambiente, una sua promozione attiva e rispettosa. Il Gruppo si propone come interlocuto-re nei confronti delle Amministrazioni: le proposte immediate riguardano la presenza di Goletta verde e dell’Arpa Lombardia per il monitoraggio delle acque e per le risposte immediate da mettere in atto.

Bassa Valle Attivo un gruppo

Il lago Moro dall’alto

Nella società di oggi,in cui ogni certezza sembra venire meno,

i dieci comandamenti sono ancora attuali.Valori di vita, non meri divieti,

danno un senso più profondo e veroalle nostre scelte.

Riscoprili grazie a dieci libricon il commento di Anselm Grün.

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XIricordati

gli altri dieci

comandamento

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29LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011Brevi

Il compitoeducativo

dei genitoridi Ermete Giorgi

L’Age di Valle Camonica ha deciso di celebrare la Festa della donna proponendo un corso di formazio-ne destinato ai genitori dei ragazzi adolescenti. L’adolescenza è quel tratto dell’età evolutiva caratteriz-zato dalla transizione dell’indivi-duo dallo stato infantile a quello adulto; implica un tema di caratte-re prettamente psicologico e asse-gnare a essa limiti fissi è impresa abbastanza ardua. L’iniziativa Age vuol essere un mo-do per fare un regalo prezioso: il confronto e il dialogo tra i genitori e con i figli che crescono. Il peda-gogista Luigi Domenighini, in vari incontri, darà risposte concrete ai bisogni educativi dei genitori al-le prese con l’età difficile dei figli. La principale referente dell’asso-ciazione, Alessandra Giorgi, ne dà l’annuncio chiedendo la cortesia di dare la più ampia diffusione possi-bile all’opportunità offerta. Come sempre sede degli incontri è il par-rocchiale “Centro San Siro” a Bre-no, in piazza Duomo, 1. Gli appun-tamenti sono tre con inizio alle ore

20.30: martedì 8 marzo il percorso è iniziato con “Botta e risposta”; martedì 15 marzo è in programma “Le mamme hanno sempre qual-cosa da dire”; martedì 22 marzo, infine, si affronta “Ancora una ri-sposta”. Domenighini, brenese, è noto e apprezzato esperto di peda-gogia, con lunga esperienza di in-segnamento, dirigenza scolastica, impegno di consulenza: collabora col settimanale diocesano “La Voce del Popolo”, con la rivista “Prima i bambini” (bimestrale della Fism, Federazione italiana scuola mater-na), ; dirige la rivista “Itinera”; è re-dattore de “L’Eco di Breno” e “Let-tere dall’Eremo”.“È questa una pro-posta rivolta ai genitori alle prese con la crescita dei figli, soprattutto nella difficile fase dell’adolescen-za. Ogni giorno noi ci occupiamo dell’educazione dei nostri ragazzi – sottolinea Alessandra Giorgi – e vorremmo esser loro vicini conti-nuamente… ma che fatica!”.Per ulteriori informazioni tele-fonare ai numeri: 3287866675 e 0364/321354.

Age Tre incontri

Parla Renato Pedrini, direttore generale Asl

Breno

“Per servire bisogna sentire”:soluzioni per migliorare la saluteConversazione con Renato Pedrini, direttore generale Asl Valcamonica Sebino. Finita la “luna di miele” col nuovo incarico. Si sta sbloccando la questione re-lativa al reparto Chirurgia dell’ospedale di Esine: è stata firmata una conven-zione col nosocomio Sant’Anna di Como che permetterà il rientro in Valle del brenese Piergiuseppe Capretti, primario nella città lacustre. Questo ritorno do-vrebbe fra l’altro ridurre il pesante fenomeno conosciuto come mobilità passiva che fa perdere all’Asl risorse preziose. Il tutto mentre si aspetta dalla Regione la deroga per la copertura del posto vacante: dopo l’autorizzazione scatterà il concorso. Il secondo “punto dolente” è senz’altro (sempre ad Esine) quello del Pronto Soccorso. Dopo la recente nomina a capo dipartimento di Matteo Soccio, effettivamente questo settore è migliorato, anche se tuttavia le attese purtroppo si protraggono sempre: i motivi di disagio sono tanti, primo fra tutti la problematica legata al diverso colore dei “codici” di ospedalizzazione. Ste-fano Poli, primario di Pediatria, d’intesa con Soccio, ha predisposto una corsia preferenziale per lo smistamento veloce dei piccoli ricoverati. Il nuovo diret-tore sanitario Giuseppe Garatti ha promesso il reperimento di locali limitrofi che dovrebbero distribuire con maggior razionalità lo spazio d’accoglienza per i pazienti che diuturnamente arrivano. Nell’attesa d’una soluzione si sta approntando anche una “bretella” provvisoria della super-strada, un segmen-to che permetta alle autoambulanze di entrare-uscire sollecitamente. Nulla di nuovo sul fronte della vendita degli ex sanatori di Borno. Due aste sono anda-te deserte. E dire che l’osssigeno che potrebbe derivare da questa alienazione sarebbe prezioso per i nuovi lavori in corso: il bunker per la Radioterapia, la palazzina per gli infermieri e il Ctr, ovvero il centro psichiatrico. Il fallimento di due ditte affidatarie dei lavori ha bloccato l’attività e varie macchine per l’edilizia giacciono ferme aspettando l’appianamento di tutti i risvolti buro-cratici e lo scioglimento dei “nodi” procedurali. Ci sarebbero ancora le tanto chiacchierate liste d’attesa, che impongono tempi a volte da transiberiana. Si sta studiando tramite il Cup uno snellimento. Da ultimo lo slogan che sta alla base della “filosofia” di Pedrini: “Per servire bisogna sentire”.

L’Adasm-Fism di Brescia, nel piano annuale 2011, ha dato avvio a Breno a un ciclo di formazione per presidenti, amministratori, componenti dei consigli di amministrazione delle scuole dell’infanzia. Erano presenti: il presidente Lorenzo Albini, don Angelo Chiappa, consigliere ecclesiasti-co, Guerino Ramponi e Daniele Benedetti. In questo primo incontro è stato affrontato l’importante argomento della “Legislazione sulla pari-tà”. Altri appuntamenti sono previsti a Brescia il 26 marzo, il 16 aprile, per fine maggio, in ottobre e a novembre. Prossimi argomenti: l’handicap (rapporti con il Comune e con l’Asl); la procedura per l’apertura di un nido; l’Assemblea provinciale; la respon-sabilità degli amministratori; i rapporti con i Comuni, ecc. Don Angelo ha illustrato il tema “Scuola laica, cattolica e di ispirazione cristiana”. Si è trattato di preziosi appunti di chiarificazione. Il discorso si è allar-gato dall’ispirazione valoriale alla visione antropologica per approda-re a una filosofia dell’educazione in sintonia con i testi del magistero. La scuola cattolica si basa su un progetto pedagogico in cui si fondono armonicamente fede, cultura e vita. La valorizzazione della dimensio-ne religiosa poi si realizza attraverso ogni attività educativa, momenti formativi, specifico insegnamento.

L’Adasm punta sulla formazione

L

Lorenzo Albini

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30 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta

Migliaia di chilometri inseguendo un sogno o semplicemente un posto di lavoro che possa garantire un futuro più sicuro per se stessi e per la pro-pria famiglia. Per non fermarsi ai so-liti luoghi comuni, basterebbe andare in profondità, leggere in ogni storia la tribolazione di una persona che lascia tutto, compresi gli affetti e le radici. Ma dove emigrano? Nella terra dei vi-gneti e delle industrie la richiesta di manodopera è sempre molto alta. In Franciacorta recentemente si è par-

lato molto degli stranieri più per alcu-ne scelte mediatiche, ma è stato poco sottolineato cosa si fa per cercare la via dell’integrazione. Vi presentiamo la storia di un immigrato originario della Nigeria: Jude Chikeka che abi-ta a Rovato in una casa di proprietà e ha quattro figli. “La cosa più impor-tante – spiega Jude – è capire le per-sone e le regole. In quanto cattolico, la via più facile per inserirsi è quella di frequentare la chiesa”. Partecipa alle attività della parrocchia di San

Mdi Luciano Zanardini Giovanni Bosco guidata da don Se-

rafino Festa per il quale esprime vera amicizia. La differenza poi la fa “la via legale”: nessuna scorciatoia. Le per-plessità di Jude, operaio in un’azienda di Camignone, sono legate alla condi-zione degli stranieri: “Gli italiani pen-sano che gli stranieri non sono come loro. Quando ero all’asilo, mi hanno insegnato che il cittadino è colui che rispetta le leggi fondamentali senza alcun distinguo di razza o di colore”. Forse sarebbe opportuno fare uno sforzo per comprendere chi abbiamo di fronte: “Nella storia – continua Ju-de che è arrivato in Italia, a Roma, nel 1989 – se uno commetteva un reato contro il popolo veniva esiliato, ecco noi, per sopravvivere, siamo costretti ad ‘autoesiliarci’. Così non apparte-

niamo più né al Paese d’origine né a quello di destinazione”. In un Paese straniero i contatti si mantengono an-che attraverso la nascita di associa-zioni socio-culturali come nel caso di Jude e dei suoi amici partiti dalla zona del Biafra: ogni prima domeni-ca del mese si ritrovano nell’associa-zione “Nzuko Ndtigbo” presso la sede della circoscrizione Sud al Villaggio Sereno. La scuola è il principale mo-mento di incontro di culture, anche se i genitori di questi bambini hanno studiato altre materie e con altre mo-dalità: “Io – continua Jude – mi trovo in difficoltà a insegnare ai miei figli. A scuola andrebbero seguiti di più, anche se nel mio caso sono contento perché frequentano il Cag dove pos-sono fare i compiti e stare insieme”.

Il Convento dell’Annunciata di Rovato ospita un percorso an-tropologico sulla marginalità: il tema è il viaggio. Il 14 marzo interviene Carlo Sini su “Il viaggio fra mito e religione: Abramo contro Ulisse”; il 21 marzo tocca a Duccio Demetrio con “Filoso-fia del cammino”; il 29 marzo Marco Guzzi (“Viaggio al centro del cuore”); il 4 aprile Giorgio Bonaccorso si sofferma su “Il pel-legrinaggio: il centro è altrove”; Luigi Verdi, l’11 aprile, affronta “Il cammino della Chiesa. Tra fedeltà e cambiamento”. Il ciclo di conferenze si conclude il 18 aprile con padre Ermes Ronchi, che spiega “Il viaggio, paradigma della vita umana”. Gli incontri ini-ziano alle ore 20.30.

Brevi

Coccaglio

Una scuola di assistenza famigliare

Rovato

“Il viaggio fra mito e...”Di percorsi formativi ce ne sono tanti, ma di uno specifico per quei famigliari che cura-no a domicilio un loro caro con malattie croniche, degenerative e demenze, è la prima volta che se parla a Coccaglio e limitrofi. Grazie alla collaborazione tra Comune, Asl di Brescia, Fondazione Pompeo e Cesare Mazzocchi e Associazione “Vita per la Vita”, nasce la Scuola di assistenza famigliare: primo step di una serie d’iniziative che a bre-ve coinvolgeranno anche volontari e care giver non famigliari (badanti). Il progetto si propone sia di condividere informazioni e competenze sul modo di fare-pensare l’as-sistenza, sia come tempo-spazio d’ascolto e confronto sull’avvicindarsi delle singole esperienze, nel tentativo di trovare nuove soluzioni e uscire dall’isolamento. Il corso si articolerà in sei/sette incontri di due ore ognuno all’interno della Rsa della Fondazio-ne Mazzocchi: si parte il 16 marzo. Info: 030/7725713. (a.s.)

L’integrazionenon è qualcosa

di utopicoIn distribuzione il free press che in questo mese approfondisce il tema dell’immigrazione. Si può sfogliare anche sul sito www.lavocedelpopolo.it

Inchiesta La Voce della Franciacorta

Padre Ermes Ronchi

SottovoceLe notizie di ciò che accade nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo di-cono di un movimento di popoli in cer-ca di una storia nuova. Molta di questa gente guarda all’Italia con speranza per costruire un futuro migliore. La no-stra terra ne ha accolti molti, non senza fatica, non senza dibattere della loro presenza, non senza cercare soluzioni più opportune. Molti di questi stranieri sono stati per un poco ospiti delle no-stre comunità, tanti sono ormai nuo-vi bresciani. Accade anche nei borghi della Franciacorta, dove le loro storie si intrecciano con le nostre, dove il la-voro, la scuola, l’oratorio divengono i primi luoghi di conoscenza, e dall’in-contro nascono le relazioni.

(Adriano Bianchi)La prima pagina di marzo

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Novità Palazzolo e l’Ipad2

Per presentare la sua “ultima creazione” il magnate dell’informatica ha utilizzato un’applicazione creata dai fratelli palazzolesi che operano nel campo dei media digitali da quasi un trentennio

N

I Carraro“aiutano” Steve Jobs

31LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Nessuno ne ha parlato, preferendo mettere in risalto il ritorno sulla sce-na dopo il ritiro dei mesi scorsi per problemi di salute, di Steve Jobs, creatore della Apple. Eppure nella presentazione dell’ultima creatuìra del genio dell’informatica statuni-tense c’è stato anche un pizzico di inventiva palazzolese. Nell’ultima novità tecnologica presentata re-centemente dall’ americana Apple anche Palazzolo ha avuto la sua parte. Per tenere a battesimo in an-teprima mondiale il nuovo iPad2, la famosa società che fa capo a Steve Jobs ha scelto come applicazione “Roma Virtual History” nata a Pa-lazzolo su iniziativa di Gualtiero e Roberto Carraro. Una bella gratifi-cazione per la software house dei gemelli palazzolesi specializzata e affermata realtà nella creazione di prodotti innovativi e nella digitaliz-zazione di opere storiche, artistiche, letterarie come la Bibbia, la Divina Commedia. L’App che offre un viag-gio virtuale nella Roma imperiale è stata giudicata l’applicazione più adatta per il lancio del prodotto in-novativo della Apple e quindi scelta

come testimonial del nuovo gioiello della collezione di pc table. “Abbia-mo realizzato la App Roma Virtual History con la nuova azienda Ap-plix, di cui siamo soci, utilizzando il patrimonio di ricostruzioni virtua-li unico al mondo con cui abbiamo ricostruito l’intera città eterna al tempo di Costantino – ha spiegato Roberto Carraro –. La App utilizza Bubble Viewer: una tecnologia che abbiamo ideato e brevettata, che trasforma iPad in una sorta di vi-sore su un modo virtuale attorno a noi. Jobs l’ha notata, utilizzandola nella presentazione mondiale. Inu-tile dire che siamo oltre modo con-tenti”. Gualtiero e Roberto Carraro operano nell’arte contemporanea e nei media digitali a partire dagli anni ’80, con la partecipazione alla XLII Biennale di Venezia del 1986, nell’ambito del primo “Network Pla-netario dell’Arte”. Nel corso degli anni ‘90 i gemelli Gualtiero e Rober-to Carraro hanno curato decine di opere multimediali, tra cui Omnia e altre enciclopedie su cd rom, otte-nendo premi internazionali nell’edi-toria e nel web.

La Voce di Palazzolo

Avviato nel 2009

L’Oglio sotto controlloDall’agosto del 2009, a cura di Consorzio dell’Oglio, è in corso una campagna spe-rimentale di studio e di rilevazione sull’ecosistema dell’Oglio che attraversa Pa-lazzolo, al fine di poter successivamente approntare un programma di realizza-zione di attività produttive di base del settore agricolo e zootecnico e di quello ricreativo-tempo-libero, a ridosso dell’ambiente fluviale caratteristico della valle dell’Oglio a sud del lago d’Iseo. Si tratta di 12 monitoraggi che proseguiranno fi-no a luglio 2012 e che prevedono target di valutazioni sulla qualità delle acque; intanto è stato assegnato il voto “discreto”. Ma si deve arrivare alla qualifica di “buono”, per poter ottemperare alle richieste dell’Unione europea. Tutte attività che sono logicamente legate a doppio filo alla qualità dell’acqua, al regime idri-co del fiume e al suo assetto naturalistico. L’obiettivo principale del “Progetto di sperimentazione dei rilasci per il deflusso minimo vitale (Dmv) nel fiume Oglio sub lacuale”, tramite rilevazioni e interventi periodici, è quello di mantenere elevato il livello qualitativo del fiume nel quadro stabilito dalla legge regionale sulla tutela ed uso delle acque. Nel corso di un incontro l’ingegner Massimo Buizza, direttore dell’ente ha così sintetizzato l’attività svolta: “Abbiamo oltrepassato la metà dei lavori, e abbiamo effettuato la settima campagna: i risultati sono ancora parziali e da confermare, ma alcune rilevazioni permettono già chiavi di lettura impor-tanti”. I risultati emersi da questo primo step riguardano la qualità dell’ambien-te acquatico, che appare sostanzialmente stabile, mentre si osserva un peggiora-mento dello stato di conservazione della morfologia del fiume. Persistono infatti fenomeni erosivi diffusi e si è rilevata la scomparsa di “microambienti” come me-andri e stagni naturali temporanei; c’è una sostanziale stabilità delle popolazioni ittiche autoctone rispetto alle popolazioni alloctone ma il siluro costituisce da so-lo circa il 50% della biomassa totale catturata. Sempre secondo le analisi fin qui effettuate, le criticità delle componenti chimico-fisiche e il conseguente grado di inquinamento si verificano soprattutto nel periodo autunnale e non in quello estivo, quando cioè avviene un maggior ingresso di acque non depurate. “A que-sto punto – ha continuato l’ing. Massimo Buizza – diventa essenziale che il fiume segua il suo corso naturale e per questo motivo è stato richiesto di demolire le strutture realizzate negli anni Settanta che lo deviano e lo snaturano”. Il giudizio “discreto” ma che per il 2015 deve trasformarsi in “buono”, come richiesto dalla normativa europea, scaturisce dai risultati di quattro sezioni di controllo ancora insufficienti per descrivere adeguatamente le condizioni generali del fiume; man-cano infatti i parametri per rilevare i fattori e i fenomeni dipendenti dalla presen-za umana e per analizzare cause e interventi che possono influenzare la qualità ambientale del fiume.

[email protected]

I fratelli Carraro

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32 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 La Voce di Palazzolo

In occasione della ricorrenza dell’8 marzo, tradizionalmente dedicata alla Festa della donna, l’assesso-rato alla Cultura e la Commissione Pari Opportunità hanno proposto due importanti iniziative. La prima si è tenuta l’8 marzo scor-so presso il cinema Teatro Aurora S. Sebastiano con la sesta edizio-ne della “Festa della donna - Don-ne e solidarietà”, una serata ricca di proposte: lettura di poesie del Gruppo Api Operose, proiezione di immagini del Circolo fotografi-co palazzolese; poi, performance

Risorgimento:donne in scena

al San FedeleIl convegno, organizzato dalla locale

commissione Pari opportunità, chiude le manifestazioni per la festa dell’8 marzo

Idi danza-terapia a cura della Ri-svegli Dance Company di Milano, esecuzione di brani strumentali del Centro di formazione musica-le “Riccardo Mosca”, presentazione dell’esperienza della classe 4F del Liceo Marzoli, Bachito del “Gruppo Danza Auser”, brani del “Gruppo Mission” e spettacolo della compa-gnia dialettale “Disil coi fiur” a cura di “Chei de San Brencat”. Un evento che ha riscosso molto interesse, risultato di una sinergia ormai consolidata e sempre più am-pia tra le citate varie realtà sia isti-

tuzionali che associative operanti sul territorio, coordinate dal Cen-tro diurno – Dipartimento salute mentale dell’Asl locale, che fa capo alla dott.ssa Balciseri e alla opera-trice Lara Beretta, dall’Associazio-ne Auser che tra l’altro organizza i corsi dell’Università Liberetà. Più culturale, invece, è il tenore del secondo evento previsto per il 13 marzo. All’auditorium San Fedele, a par-tire dalle 17, si terrà un convegno dedicato alla storia unitaria del Paese, letta attraverso le voci e le vicende della sua parte femminile. “Donne del Risorgimento” è stato pensato dalla commissione Pari op-portunità del Comune per raccon-tare, in occasione della Festa della donna 2011 che cade nell’anno in cui l’Italia festeggia i 150 della sua

Cultura Domenica 13 marzo

Unità, il contributo che anche in sede locale le donne hanno saputo dare alla causa unitaria. Donne che domenica 13 marzo sa-ranno raccontate e rivivranno nei racconti e nelle riflessioni dello scrittore e giornalista Claudio Fra-cassi che interpreterà il pensiero e l’operato silenzioso di molte di lo-ro, della professoressa Elisabetta Conti che racconterà delle donne bresciane e da Angelo Rampinelli straordinario conoscitore del pro-cessi storici e culturali del Paese. La serata sarà completata con l’of-ferta di momenti di celebrazione artistica con la presenza di mo-menti musicali offerti dal Centro di formazione musicale Riccardo Mosca, della soprano Margherita Turra e della Compagnia Teatro Flautomagico.

Giovedì 17 marzo

Palazzolo festeggia l’UnitàAnche Palazzolo intende celebrare, il 17 marzo, i 150 anni dell’Unità d’Italia. L’amministrazione co-munale ha chiamato a raccolta molte realtà citta-dine per realizzare il programma della giornata. All’appello hanno risposto il Corpo musicale cit-tadino, il Circolo dopolavoro comunale, Donne e Costituzione, Anpi, Rete scolastica “Progetto sto-ria”, gli Amici della musica, Comitato di quartiere di Mura, Circolo filatelico e numismatico, Fanfara dei Bersaglieri, Associazione nazionale carabinie-ri, Ana, Coro Alpino Palazzolese) che hanno pro-mosso il progetto “Forza del destino?” che impe-gnerà l’intera giornata del 17 marzo prossimo. A fare da cornice ai festeggiamenti istituzionali del 17 marzo anche alcuni appuntamenti organizza-ti dal comitato associativo, coordinato da Pietro Gatta del Corpo musicale, Giulio Ghidotti della rete “Progetto scuola”, Giulio Marella del Circolo dopolavoro e Gianandrea Rossi della scuola Mar-zoli. Festeggiamenti per la festa dell’Unità d’Ita-lia che si apriranno alle 9 con una pedalata sulle vie cittadine dedicate ai fatti del Risorgimento e da una sfilata musicale per i quartieri della Banda cittadina e della Fanfara dei Bersaglieri alle 15.30.

Alle 16.30 i bambini delle scuole elementari e l’in-tera cittadinanza sono invitati in piazza Roma al compleanno del Paese. Alle 17.30 l’alzabandiera con l’esecuzione dell’inno di Mameli. Alle 18 la celebrazione ufficiale con gli interventi del sin-daco Alessandro Sala e del presidente del consi-glio comunale Massimo Chiodini a cui farà segui-to la prolusione dello storico palazzolese maestro Francesco Ghidotti e la consegna del tricolore a quattro rappresentanti delle scuole palazzolesi e al presidente del Consiglio comunale ragazzi. La giornata si chiuderà alle ore 20.30 in piazza Roma con la manifestazione “Il gran valzer dell’Unità”, organizzata a cura del Gruppo Associazioni “La forza del destino?”.Da qualche settimana, a ricordare l’importante appuntamento unitario, sventola dall’alto della Torre del popolo un enorme tricolore. La bandiera è stata issata dai volontari del Cai nel corso degli interventi di messa in sicurezza degli intonaci del-la Torre. Sulla sommità del monumento, ai piedi della statua di San Fedele, è stato realizzato an-che un tricolore luminoso che nelle ore notturne è visibile da tutti i quartieri della città.

Un’immagine risorgimentale

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33LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Per il Palazzolo allenato da Osval-do Zobbio, dopo sei vittorie conse-cutive, è giunta la prima sconfitta di questo 2011. A interrompere la serie positiva è stato il Travagliato che ha inflitto alla formazione pa-lazzolese un 2-0.Il risultato negativo non dovrebbe però compromettere la posizione in classifica della squadra perché i palazzolesi, che hanno ancora da recuperare la partita con la Gru-mellese, sono pur sempre secon-di con i 44 punti. L’Aurora Seriate ormai è irraggiungibile ma il Palaz-

Pa cura di Giuseppe Morandi

zolo potrebbe incrementare il van-taggio se vincesse la partita di re-cupero. La sconfitta fuori casa con il Travagliato ci può stare, ora si riparte con tre partite in casa con-secutive (Grumellese, Desenzano e Chiari) perciò la squadra del presi-dente Liborio dovrebbe (nel calcio il condizionale è sempre d’obbligo) dormire sonni tranquilli. I play- off sono al sicuro, l’intento della socie-tà era quello di disputarli e, a meno di clamorosi forfait, non dovrebbe-ro sfuggirle. Intanto un’altra buo-na notizia: Baldassare, forte e gio-

vane mezzala palazzolese, è stato selezionato nella rappresentativa lombarda di categoria. Questo ra-gazzo, nato nel 1992, ha iniziato la sua carriera calcistica nel Palaz-zolo, fisicamente è ben dotato e molto bravo.L’altra squadra di Palazzolo è il S. Pancrazio che, pur continuando un campionato a corrente alterna, rimane stabile a centro classifica. Sicuramente i dirigenti locali non pensano di vincere il campionato, ma nemmeno di retrocedere, da-to che nella squadra ci sono molti giovani, sicuramente da valorizzare per potranno far meglio il prossi-mo anno. Un lutto ha colpito questa squadra: è venuto infatti a mancare un super tifoso, oltre che dirigente, Gervasio Milini e tutta la squadra ne è stata colpita. Il campionato è

ancora lungo e i tifosi sperano che nulla possa compromettere e met-tere a rischio la permanenza in que-sto campionato.Sul fronte degli altri sport cittadi-ni c’è da segnalare l’attività della Società Judo Palazzolo che è già al lavoro per la realizzazione della 18ª edizione del suo trofeo. La ma-nifestazione si terrà il prossimo 17 aprile ma la società presieduta da Angelo Angoli ha già messo in mo-to la macchina organizzativa. Da tempo sono stati avviati i contat-ti per molte società lombarde or-mai presenza fissa alla manifesta-zione di primavera che, anche per quest’anno si terrà presso il palaz-zetto dello sport del centro scola-stico polivalente di via Levadello. Sono attesi, come per gli anni scor-si, 300 giovanissimi atleti

La marcia del Palazzolo e il judoNonostante la prima sconfitta del 2011 la squadra allenata da Zobbio mantiene intatte le sue ambizioni. La Società Judo Palazzolo al lavoro per il suo trofeo

Sport Non solo calcio

Un momento dello spettacolo

Appuntamenti

Torna “L’ultima notte degli Alpini”Sabato 19 marzo, alle ore 20.30 a cura del Gruppo Alpini di Palazzolo, in collaborazione con l’Ammi-nistrazione comunale, verrà replicato l’atto uni-co tratto dal libro “Alpini di Palazzolo” di Lucia-no Demasi che rievoca episodi dell’ultima guerra mondiale che hanno visto gli alpini e gli artiglieri alpini palazzolesi coinvolti sui vari fronti (greco-albanese e russo, in particolare). La rappresentazione dal titolo “L’ultima notte de-gli Alpini” è costituita da un atto unico con voci recitanti, immagini e canti a cura della Compa-gnia La Maschera, diretta da Massimo Venturelli e del Coro alpino palazzolese, diretto dal maestro Francesco Rota. Sul palco, a fianco dei componen-ti del coro, gli attori Sergio Biraga, Vittorio Comi-nardi, Sara Scaratti.L’appuntamento del 19 marzo è una replica dello stesso spettacolo andato in scena sul palco del ci-nema teatro Aurora dell’Oratorio di S. Sebastiano lo scorso 22 gennaio. In quella circostanza, com-plice anche la concomitanza delle celebrazioni per ricordare il 68° anniversario della battaglia di Ni-kolajewka, furono moltissime le persone che non riuscirono ad accedere alla sala. Di qui la decisio-

ne del Gruppo Alpini di Palazzolo di riproporre la serata in una occasione che per le Penne nere locali è tradizionalmente dedicata all’incontro con la cittadinanza. Da anni, infatti, il Coro alpi-no palazzolese celebra la Festa del papà con un concerto. Anche per questo 2011 la tradizione è stata mantenuta con la riproposta de “L’ultima notte degli alpini”. Lo spettacolo del 19 marzo ricorderà anche il 56° anniversario della inaugu-razione del monumento all’Alpino avvenuta nel marzo 1955 alla presenza di don Carlo Gnocchi e per celebrare le “nozze d’oro” del Capo gruppo Mario Simoni, da 25 anni alla guida del gruppo Alpini palazzolese.Gli alpini di Palazzolo stanno lavorando per alle-stire negli spazi dell’auditorium San Fedele, dove si terrà lo spettacolo, una mostra fotografica de-dicata proprio alla realizzazione del momumento di piazzale Cesare Battisti. L’appuntamento del 19 marzo rappresenta una nuova tappa di quel cam-mino di avvicinamento all’appuntamento autun-nale quando, il 15 e 16 ottobre, gli alpini palaz-zolesi ospiteranno le Penne nere di Lombardia ed Emilia Romagna.

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Cultura e [email protected]

Alleanze, internazionalizzazione, attenzione al territorio e alle per-sone. L’Università statale di Brescia si appresta ad affrontare le sfide fu-ture con alla guida il nuovo rettore Sergio Pecorelli che, in occasione dell’inaugurazione ufficiale dell’an-no accademico, ha dettato le linee guida del suo progetto di crescita.Obiettivo primario: stringere alle-anze e mettersi in rete con altri ate-nei, per fare massa critica e riusci-re a sopravvivere in tempi di magra dal punto di vista finanziario. Le ri-sorse sono sempre di meno, i tagli sembrano una certezza – sul punto il ministro Tremonti, presente alla cerimonia, è stato esplicito e a mo’ di battuta ha invitato i rettori pre-senti a mettersi “una mano sull’er-mellino” –, c’è quindi preoccupazio-ne per il futuro della didattica e del-la ricerca, nonché per la realizzazio-ne professionale di molti giovani. “Il sistema universitario – ha riba-dito Pecorelli – soffre da decenni di una considerazione e di un tratta-mento del tutto inadeguati al ruolo che esso dovrebbe ricoprire all’in-terno della società”. E ha aggiun-to: le università “devono sapere in anticipo le risorse che hanno a di-sposizione e il fondo ordinario deve essere comunicato adesso per po-

Università statale Inaugurazione

Sergio Pecorelli e il progetto di crescita dell’Ateneo

A

di Mario Nicoliello

ter definire gli obiettivi strategici”.Chiarito il fondamentale bisogno di risorse, Pecorelli si è soffermato su ricerca e merito. Per lo sviluppo dell’ateneo è infatti fondamentale l’attività di ricerca: “Scelte strate-giche saranno quindi privilegiare i dottorati con numeri ampi e in-trecciare collaborazione con le im-prese”.In tutto questo processo occorre sempre tener presente l’incentiva-zione del merito. A tal fine per la Statale sarà fondamentale la co-struzione, d’intesa con la Fonda-zione Lucchini, del nuovo collegio d’eccellenza, in attesa che si possa davvero concretizzare il Progetto Campus nel centro cittadino, sul quale Pecorelli ha tagliato corto: “Chiedo alle istituzioni il coraggio di realizzarlo”. Sono tre le parole che il Rettore ha citato più volte nella sua relazione: valutazione, valorizzazione e, so-prattutto, internazionalizzazione. Quest’ultima rappresenta un’alta priorità e va intesa come capaci-tà sia di attrarre sia di esportare. Per raggiungere questo obiettivo occorre dapprima un’attenta ana-lisi interna, così da comprendere il proprio valore ed essere perciò capaci di aprirsi al resto del mon-

do. Secondo il Rettore, la Statale è “competitiva sul piano della produ-zione scientifica”, mentre qualche criticità si rinviene “nello sviluppo dei brevetti e nella realizzazione di spin-off”.Alla base del progetto di Pecorel-li ci sono le persone e soprattutto gli studenti, ai quali va proposta un’offerta didattica “coerente e ben strutturata”, sfruttando “differen-ti linguaggi comunicativi”, così da poter giungere a “metodi formativi d’eccellenza”. In cambio, il Retto-re chiede agli studenti non solo di studiare ma anche di essere “capaci di entusiasmarsi: è infatti l’entusia-smo che fa la differenza tra la me-diocrità e il successo e consente di sviluppare a pieno il potenziale creativo”.In un discorso ricco di citazioni – Winston Churchill, Martin Luther King e Thomas More su tutti –, il Rettore non tralascia di elencare una serie di numeri. Quattro facol-tà, 25 corsi di laurea di primo livel-lo, 21 magistrali, 14.165 iscritti, di cui 884 stranieri, 3.244 matricole, ma anche 125 aule e 465 postazioni pc. E poi 565 docenti, di cui 256 ri-cercatori, e 542 tecnici-amministra-tivi. La Statale in 29 anni di storia ha costruito tutto questo.

Stringere alleanze e mettersi in rete con altri atenei, per fare massa criticae sopravvivere in tempi di magra dal punto di vista finanziario. Fondamentale l’attività di ricerca, che prevede vengano privilegiati i dottorati. Le risorse sono sempre di meno, ma non si può trascurare l’incentivazione del merito e dunque sì al collegio d’eccellenza. Sono solo alcuni dei temi affrontati dal Rettore nella sua relazione

LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Sergio Pecorelli

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36 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Cultura e comunicazione Famiglia

C

Psicologia Alla ricerca delle virtù perdute

La pazienza, il grande segreto per conquistare la serenità

di Rossella De Peripsicologa

Con il cellulare o con la posta elet-tronica (per citare solo due dei moderni mezzi di comunicazione) c’è la possibilità di comunicare in tempo reale con una persona; cioè noi possiamo subito contattare una persona per chiedere, avvertire, in-formare, fare o ricevere un qualsia-si tipo di comunicazione. Eccezionalmente ormai non c’è bi-sogno di aspettare per poter con-tattare una persona o per essere contattati. Addirittura possiamo essere subi-to avvertiti (tramite un sms) appe-na una persona non contattabile lo diventa di nuovo, così che non dob-biamo aspettare un secondo di più per sentirla. Possiamo scrivere adu-na persona e sappiamo che questa in tempo reale leggerà il mio sms, la mia mail o quant’altro. I tempi di

attesa sono diventati nulli o irrisori e quelli che ancora esistono sono spesso ‘ingannati’ con sottofondo musicale, video, cuffie.Sembra che sempre di più la nostra moderna epoca non ci aiuti a svilup-pare la capacità di attesa e quindi, insieme a questa, la pazienza. Ci abituiamo sempre più a non saper aspettare, fin da bambini. Diventia-mo sempre più impazienti. La pazienza sembra essere sempre più declassata, fino a non essere quasi più riconosciuta come virtù. Eppure è stata così decantata in passato la virtù della pazienza! Ma io credo che lo sia ancora e che debba essere coltivata, anche se la frenesia del mondo attuale non ci aiuta certo in questo. La considero ancora la “virtù dei forti”, come veniva definita un tem-

po. Se penso a una persona pazien-te, penso a una persona forte: una persona che non perde la calma, che sa aspettare i tempi dell’altro e delle cose senza infastidirsi, senza innervosirsi, senza perdere la pace interiore. Una persona quasi impermeabile all’esterno, capace di non lasciar-si turbare da ciò che è inatteso, indesiderato, non gradito. E se ci pensiamo, è spesso l’inatteso, l’in-desiderato, il non gradito che ci fa perdere la serenità. Una persona paziente invece sa accettarlo e attendere il dopo, il meglio. Una persona paziente sa accettare. E accettare (che non significa esse-re rassegnati) non è forse un gran-de segreto per la serenità? Se io sono portato continuamente a non

La pazienza sembra essere sempre più declassata,

fino a non essere quasi più riconosciuta come virtù. Ma una persona paziente è una persona forte: una

persona che non perde la calma, che sa aspettare i

tempi dell’altro e delle cose senza infastidirsi, senza

innervosirsi, senza perdere la pace interiore. Una

persona quasi impermeabile all’esterno, capace di non

lasciarsi turbare da ciò che è inatteso, indesiderato,

non gradito. Una persona paziente invece sa attendere

il dopo, il meglio. Una persona paziente sa accettare gli eventi

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accettare, cioè a volere sempre e subito un cambiamento, posso es-sere sereno? Se io sono proiettato continuamen-te verso un futuro idealizzato, che mi aspetto migliore del presente e non accetto quindi il presente, ciò che la vita mi dà oggi, posso esse-re sereno?E la pazienza va a braccetto con l’accettazione, non solo degli even-ti, ma anche delle persone che mi circondano. Essere più paziente con le persone con cui ho a che fare, che mi circon-dano, non significa forse accettarle maggiormente? E accettare maggiormente le per-sone, con ciò che mi portano, con ciò che mi sanno dare, con ciò che possono darmi, con i loro limiti, per il loro essere, non significa essere più paziente nelle interazioni con loro, essere più paziente per come esse sono? Quanti meno problemi avremmo nelle relazioni se fossimo più pa-zienti!Se fossimo più pazienti sapremmo ascoltare di più e meglio, saprem-mo far sentire meglio le persone con cui interagiamo perché si sen-tirebbero ascoltate, accolte, capite, accettate, valorizzate. Quante volte

ci si pente di essere stati impulsivi, di non aver avuto pazienza vedendo i danni, a volte irreparabili, causati per questo in una relazione, per una parola o un comportamento trop-po frettolosi. Anche dalla pazienza si può dire quindi che derivi la no-stra capacità di convivere serena-mente con gli altri, col mondo, con i familiari, con se stessi. Di contro, dall’impazienza deriva ansia perché non so attendere, non so accettare, non so capire. E l’ansia non solo mi toglie sereni-tà, ma è contagiosa: la trasmetto ai miei figli, a chi mi è vicino, inficia i miei rapporti.Per tutte queste ragioni la pazien-za cambia la qualità della vita, la migliora, apporta benessere. Ecco perché va coltivata e insegnata. Va insegnata ai figli fin da piccoli, per-ché le virtù non si improvvisano. Bisogna insegnare loro ad aspetta-re, a procrastinare un piacere, ad accettare una privazione. Quanta saggezza c’era una volta nel chiedere ai bambini di fare i “fioret-ti”: erano importanti non per uno sterile sacrificio, ma perché si inse-gnava loro anche così la capacità di reggere una frustrazione, di sposta-re una gratificazione, di aspettare, di avere, insomma, pazienza.

Moica Campagna popolare

Per modificare la legge sulla reversibilità delle pensioniIl Moica da questa settimana lancia una campagna di sensibilizzazione nazionale, intitolata “Chi sopravvive ha il diritto di continuare a vivere dignitosamente”, per chiedere modifiche alla legge per il trattamento delle pensioni di reversibilità al coniuge superstite. Viene promossa una raccolta di firme che saranno consegnate al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.La campagna intende portare all’attenzione pubblica e del mondo politico la situazione delle/dei superstiti, che con la morte del coniuge si vedono decurtata drasticamente del 40% la pensione di reversibilità, con evidenti difficoltà economiche. Il problema è stato più volte, nel passato, solleva-to dal Moica. La speranza è che questa iniziativa raccolga molti consensi e che finalmente la questione sia affrontata nelle sedi istituzionali compe-tenti in modo concreto.Il riconoscimento della pensione di reversibilità al coniuge superstite, al di là di un palese funzione sociale di sostegno al coniuge più debole, costi-tuisce indubbiamente anche il riconoscimento di un diritto acquisito. La moglie infatti, nel contesto coniugale, con il suo lavoro esterno (professio-nale), ma anche con il suo lavoro interno (familiare) partecipa attivamente alla creazione e soprattutto al consolidamento di un reddito che nel corso degli anni di vita matrimoniale contribuisce alla costituzione del cosiddet-to patrimonio familiare. Ne consegue la legittimità per tutta la sua vita di godere i frutti di quanto ha contribuito a creare (tali principi sono stati già recepiti e attuati nella legge n° 151 del 19 maggio 1975 sulla riforma del diritto di famiglia dove, tra l’altro viene riconosciuto alla moglie supersti-te lo status di erede legittima).Quanto sopra esposto assume una maggiore valenza e rilevanza nei con-fronti della pensione di reversibilità soprattutto se si tiene conto di un ele-mento imprescindibile e cioè degli anni di vita in comune. Inoltre a diffe-renza dell’eredità la pensione di reversibilità costituisce un notevole esbor-so per le finanze dello Stato e quindi comporta necessariamente un’ocu-lata identificazione delle persone che ne abbiano effettivamente diritto. Ne hanno diritto unicamente le mogli o i mariti che hanno trascorso con il coniuge un congruo numero di anni collaborando insieme alla costitu-

Botticino Sera Incontri di formazione per genitori

L’età che non scordo. Padri, madri, generazioniL’associazione “Punto Famiglia e dintorni” di Botticino Sera insieme con l’unità pastorale delle parrocchie di Botticino, promuovono un percorso di formazione dedicato all’esperien-za genitoriale. Il tema è “L’età che non scordo. Padri, madri, generazioni”. È rivolto a papà e mamme con figli adolescenti, giovani coppie, nonni e genitori singoli. Nel corso degli incon-tri si proporrà di esplorare, ri-visitare, raccontare e condividere l’avventura che accomuna gli educatori, impiegando la scrittura autobiografica, ossia la scrittura di frammenti della memoria legati all’esperienza genitoriale. Perché la scrittura? Per molti motivi. La filosofa Maria Zambrano dice che “la scrittura salva le parole dal logorio” . Attraverso la scrittura si ri-prenderà contatto con la storia di uomini e donne, madri, padri e figli per esplorarla e per comprendere come questa si trasferisce nel rapporto genitoriale, di quali eredità educative siamo portatori e come possiamo trasformare l’esperienza in sapere rendendola preziosa. Non solo. Verrà proposto anche di mettersi in gioco alla ricerca della bellezza che trasforma ogni impresa educativa, anche la più ardua. Ecco i titoli degli incontri:14 marzo: L’età che non scordo. Adolescenze che si raccontano e non si dimenticano.21 marzo: Io e te. Padri, madri, generazioni , attraverso il filo del tempo e della memoria.28 marzo: La camera di mio figlio/a mi parla. Spazi domestici come improvvisi paesaggi dell’anima. 4 aprile: La relazione educativa tra corpo e parola. Conduttore è il dott. Beppe Pasini.11 aprile: “È da tanto che volevo dirti”. I genitori scrivono ai figli.Gli incontri si svolgono a Botticino Sera in via Don Orione, 1 dalle 20.30 alle 22.30. Info: cell 3883686585; [email protected]

zione del patrimonio familiare, e non già quanti abbiano contratto ma-trimonio con persone anziane e benestanti successivamente decedute in tempi brevi. In questi ultimi casi poi non è trascurabile l’aspetto economi-co: infatti le pensioni di reversibilità che vengono riconosciute a badanti neo spose, o meglio neo vedove, sono quasi sempre di notevole entità e vengono erogate a persone ancora relativamente giovani che quasi sem-pre esportano tali capitali all’estero, non riversandoli quindi nel sistema economico nazionale. Inoltre la mancata o limitata erogazione di pensione a chi ha acquisito lo status di vedova da troppo poco tempo può costituire un notevole rispar-mio e quindi consentire un aumento della aliquota di erogazione a quan-te ne hanno effettivamente diritto evitando così di intaccare gravemente le risorse finanziarie dello Stato.I moduli per la raccolta delle firme possono essere scaricati dal portale www.moica.it (sezione attività associativa, categoria eventi); oppure richiesti alle sedi di Brescia e di Roma (presidenza nazionale: 25133 Brescia - via B. Ca-stelli 4, Mompiano - Tel. 030.2006951 - Fax 030.2099323;sede di Roma: 00186 Roma - via in Miranda 1/a (c/o Forum Associazioni fa-miliari) - Tel. 06.64014936 - 337.433306) dove vanno inviate le firme raccolte.

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38 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Cultura e comunicazione Eventi

La Società dei Concerti è tornata martedì scorso al teatro Grande (questa volta non nel Ridotto, ma nella sala principale) per uno de-gli appuntamenti più attesi del car-tellone 2011: l’ensemble d’archi dei Solisti di Mosca diretti dal famoso violista Juri Bashmet. Un altro mo-tivo d’interesse della serata era dato dalla prima esecuzione assoluta di una novità del giovane composito-re italiano Lamberto Curtoni, classe 1987: “De fidium natura” (2010) per due viole e archi. All’esecuzione di questo pezzo ha contribuito il violista bresciano Luca Ranieri, strumentista affermato nel panorama internazionale e molto sti-mato dallo stesso Bashmet.Scrivendo un pezzo per due viole e archi, Curtoni ha inteso rendere omaggio alle origini tutte italiane dei primi moderni strumenti ad arco, con specifico riferimento alla glorio-sa tradizione liutaria della città di Brescia. Anche se oggi, nel mondo, l’idea del violino è strettamente le-gata ai grandi liutai cremonesi, non bisogna dimenticare che proprio a Brescia, grazie alle botteghe di Ga-sparo da Salò e di Giovanni Paolo

Poco pubblico,programma

straordinario

L

di Marco Bizzarini

Maggini, presero forma tra Cinque e Seicento eccezionali strumenti ad arco con un livello di particolare ec-cellenza per le taglie di violino con-tralto e tenore che si pongono all’ori-gine della viola moderna. Ecco allo-ra il motivo per cui la première ita-liana di questa nuova composizione è avvenuta proprio al teatro Grande. Brevemente intervistato prima del concerto dal musicologo Ottavio De Carli, Curtoni ha dichiarato di aver voluto recuperare nel suo pez-zo vari elementi della tradizione, a cominciare dal linguaggio tonale. Il brano dura circa un quarto d’ora ed è una sorta di piacevole “divertisse-ment” che non disdegna frequenti ripetizioni, allineandosi in tal modo a un’estetica minimalista. Al dialo-go iniziale delle due viole soliste, si uniscono poi gli archi in pizzicato per accompagnare una melodia in “cantus firmus”. Da un tempo mol-to moderato si passa gradualmente ad andamenti più mossi.Il pubblico (purtroppo poco nume-roso) ha generosamente applaudito questa novità, anche se l’esecuzione da parte dei Solisti di Mosca, come sovente accade nelle prime esecu-

zioni, mostrava qualche difetto d’in-tonazione e sensibili limiti nella resa espressiva. Ben altro esito ha avuto, nella se-conda parte del concerto, l’appas-sionata esecuzione del “Souvenir de Florence” op. 70 di Cajkovskij, un pezzo originale per sestetto d’ar-chi ma adatto anche a un’esecuzio-ne per ensemble allargato (i Solisti di Mosca si sono presentati con un organico di 18 strumentisti). In questo pezzo, con la direzione del carismatico Bashmet, l’orchestra d’archi proveniente dalla Russia ha dimostrato tutto il suo valore: affia-tamento, espressività, completa pa-dronanza della tecnica strumentale. Prima di Cajkovskij, Bashmet si è proposto anche come solista nell’im-pegnativo “Monologo” per viola e or-chestra d’archi di Alfred Schnittke, un pezzo del 1989 carico di tensioni espressioniste e di un profondo sen-so tragico.In chiusura di serata, poiché era l’8 marzo, Bashmet e i Solisti di Mo-sca hanno voluto dedicare a tutte le donne un pezzo celeberrimo e sem-pre gradito: l’Aria dalla Terza Suite di Bach.

Società dei Concerti Appuntamento al Grande

Gardone Riviera

Per il Vittoriale una stagione da “Tener-a-mente”È il nome scelto per il nuovo festival estivo in programma dal 3 luglio al 13 agosto. Una stagione diretta da “Re:think-art” in 16 spettacoli, dove si intrecciano musica, danza e teatro.Nel corso della conferenza stampa di presentazione, il diret-tore artistico Viola Costa ha calato tre assi di sicuro richiamo. “Nell’anfiteatro dannunziano si esibiranno Eleonora Abba-gnato, prima ballerina dell’Opera di Parigi, Wynton Marsa-lis, trombettista jazz e compositore e Lou Reed, magistrale interprete rock”. E l’evento di apertura, nel corso del quale la Abbagnato renderà omaggio a Gabriele d’Annunzio con due interventi danzati, porta in grembo un’altra delle novità di quest’anno: la consegna del “Premio d’Annunzio” a una personalità del mondo della cultura. Il 16 luglio è in program-ma il concerto della Jazz At Lincoln Center Orchestra, compo-

sta da 15 solisti di primissimo piano del panorama jazzistico sotto la guida del direttore Wynton Marsalis. Il 22 luglio sarà la volta del newyorchese Lou Reed, sperimentatore e musici-sta trasversale, che proporrà un vero e proprio salto nella sua personale storia della musica: con una line up allargata con fiati e pianoforte, verrà riproposto il repertorio straordinario della fine degli anni ‘70. Tre nomi di sicuro richiamo, dunque, per un cartellone raffinato, con un respiro decisamente inter-nazionale, moderno e di forte personalità. “L’obiettivo – ha concluso Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale – è proporre spettacoli di elevato valore culturale che incontrino il favore di un vasto pubblico”.Le prevendite sono già aperte. Tutte le informazioni sul sito www.anfiteatrodelvittoriale.it. (v.b.)

I Solisti di Mosca guidati da Juri Bashmetnella sala principale del Massimo cittadino

per un programma vario e originale Juri Bashmet

Eleonora Abbagnato

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Brevi

La musica e la danza

di Mario Leombruno

È stato presentato nei giorni scorsi il cartellone primaverile della prima stagione della Fondazione Teatro Grande che, nata un anno fa, si can-dida a essere una delle protagoniste della cultura cittadina e nazionale. E se fino all’anno in corso il Teatro si è concentrato soprattutto sulla “Stagio-ne lirica e di balletto” per poi ospitare il “Festival pianistico internazionale”, la volontà odierna è quella di occupar-lo sia dal punto di vista temporale che spaziale in maniera più significativa. “La prima cosa che ho notato quando sono approdato al Grande – ha so-stenuto il soprintendente della Fon-dazione, Umberto Angelini – è stata una certa distanza dai giovani (con offerte under 18 e over 65). Abbiamo così pensato a un biglietto per under 30. La biglietteria, inoltre, sarà aper-ta quotidianamente, vero e proprio segnale di presenza”. Angelini ha poi sostenuto che “il Teatro Grande non è un museo; noi rispettiamo la sua lunga tradizione e la sua storia glorio-sa, ma il Teatro è vivo e vuole vivere e noi abbiamo il dovere di pensare al presente e al futuro di questo straor-

dinario monumento nazionale. Que-sta nuova stagione serve a tracciare le linee e a indicare il nuovo corso, a partire dalla collaborazione con il conservatorio Marenzio”. L’appunta-mento sarà nei lunedì di giugno e ve-drà alternarsi nel Ridotto del Teatro i migliori allievi della massima istitu-zione formativa musicale della città. Ma prima, il 17 marzo, ospiteremo nel pomeriggio la conferenza “Viva Ver-di”, condotta da Fabio Larovere e, la sera, l’Omnia orchestra diretta dal ma-estro Bruno Santori sul tema “La mu-sica che ha unito l’Italia”. A seguire, il 3 aprile, “Brescia suona in Do”, un progetto che coinvolgerà 50 musicisti che eseguiranno “Sentieri Selvaggi”, originando un vero e proprio flusso sonoro continuo veramente partico-lare. Il 12 aprile l’appuntamento sarà con uno dei più bei spettacoli di dan-za contemporanea: “Push” con Sylvie Guillem e Russell Maliphant. Ultimo appuntamento, il 9 giugno, con Clau-dio Abbado e l’Orchestra Mozart, una testimonianza dell’apprezzamento che si nutre per il teatro e per la Fon-dazione, seppur appena nata.

Brescia Teatro Grande

ÈPresentata la sezione primaverile

del primo cartellone della Fondazione

Ctb - Teatro Stabile

PalaBrescia

Al Sociale, Maddalena Cripparipensa Giorgio GaberMaddalena Crippa torna al teatro-canzone confrontandosi con uno spetta-colo culto per molte generazioni: “E pensare che c’era il pensiero”, nato dal genio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Un titolo che segna, insieme ad al-tri grandi titoli gaberiani, un preciso spartiacque sul fare e pensare teatro e che rappresenta forse il punto più alto della loro opera. “Pensi Gaber e ricor-di immediatamente la sua maschera stralunata, gli occhi spalancati, il famoso naso protagonista, un incedere elastico, aggraziato e goffo al tempo stesso e, soprattutto, la voce, caldissima e beffarda.Maddalena Crippa in “E pensare che c’era il pensiero” (di Giorgio Gaber e Sandro Luporini). Regia di Emanuela Giordano; al pianoforte Massimiliano Gagliardi. Coriste: Chiara Calderale, Miriam Longo, Valeria Svizzeri; coordina-mento musicale di Arturo Annecchino.Teatro Sociale, sabato 12 e domenica 13 marzo 2011 (lo spettacolo è inserito nelle iniziative in collaborazione con il festival “Dallo sciamano allo showman”).Biglietteria: via Felice Cavallotti, 20 - Brescia - tel. 0302808600.

Ale e Franz in “Aria precaria”Appuntamento extrastagione al PalaBrescia all’insegna del divertimento, del cabaret e del ritorno di Ale e Franz nello spettacolo “Aria precaria” venerdì 18 marzo alle 21. Dieci fasi della vita su cui ridere, sorridere, ma anche riflet-tere. Due uomini incrociano i loro destini sul ciglio di una strada, in un nido d’ospedale... Luoghi in cui l’aria che si respira è spesso precaria. I due uomi-ni si mostrano nei loro aspetti ridicoli, nelle loro assurde ostinazioni e anche nelle umane fragilità. Prezzi in prevendita da 25 a 40 euro. Info:palabrescia.it

39LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Piano Nobile

Dèdalo ensemble per TogniDomenica 13 marzo alle ore 11 a Piano Nobile di via Marsala 15 (Brescia) I Solisti di Dèdalo ensemble Guido Boselli (violoncello), Elena Pasotti (pia-noforte), Daniela Cima e Giancarlo Facchinetti (guida all’ascolto) propor-ranno la Sonata per pianoforte e violoncello op. 9 di Camillo Togni (1922-1993). Si tratta della prima ripresa dal 1° aprile 1940, quando la Sonata venne eseguita dallo stesso Camillo Togni e dal violoncellista Willi La Volpe all’interno della stagione organizzata dalla Società dei Concerti di Brescia. Ingresso a inviti e poi fino a esaurimento posti.

Aab

Bresciani per l’Unità d’ItaliaMartedì 15 marzo alle ore 18 nella sede dell’Associazione artisti brescia-ni (realtà culturale presieduta da Vasco Frati e che ha sede in vicolo del-le Stelle 4 a Brescia, fondata nel 1945 e che assume l’attuale nome nel 1962), verranno presentati i volumi editi da Liberedizioni per la ricor-renza dei 150 anni dell’Unità nazionale: Marcello Zane, “Bresciani per l’Unità d’Italia”; Paolo Catterina, “Il contributo lombardo alla nascita del Vittoriano”; Maurizio Abastanotti, “Il garibaldino nella foto”. Intro-duce e coordina William Geroldi. Info: www.aab.bs.it/homepage.htm.

Maddalena Crippa

Claudio Abbado e l’Orchestra Mozart

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aQueste pagine raccolgono gli inter-rogativi che segnano la ricerca di ogni persona. Che significato ha la fede nell’attuale scenario culturale? Dove collocare la nostra speranza? Come esprimerla e viverla, dentro le situazioni di ogni giorno? C’è anco-ra spazio per un amore che sappia si-gnificare la vita, ospitare i bisogni e i desideri più veri di ogni persona, dan-do senso alle fatiche e alle debolezze che oggi sperimentiamo? L’obbietti-vo è quello di aiutare a risignificare il cammino di vita cristiana, all’in-terno di una comunità ecclesiale, of-frendo un itinerario concretamente percorribile, lungo il quale mettere in atto un cammino di fede che ha nella speranza il proprio orizzonte e nell’amore la propria forma di vita. I capitoli hanno una struttura lineare che favorisce percorsi di gruppo. A partire dalla concretezza della vita sono messe a fuoco le problematiche relative al tema proposto. La Parola di Dio occupa un posto privilegiato, perché costituisce la mappa insostitu-ibile per un percorso cristiano.

Fede, Speranzae Carità

EZIO FALAVEGNAPAOLINE, MILANO 2011,EURO 15,00

Voce Libri

L’autore propone 14 stazioni della Via Crucis seguendo, in maniera per-sonale e pastorale, il percorso del-la passione di Gesù Cristo. Il testo è strutturato in modo lineare: dopo la preghiera iniziale, ogni stazione del-la Via Crucis è introdotta da un brano del Vangelo, cui segue un commento che intende attualizzare la Parola di Dio nella vita personale e in quella della comunità cristiana. Segue una preghiera dell’autore, che si immede-sima con un personaggio evangelico e che ripropone il tema della stazione stessa. Si conclude con una preghie-ra responsoriale e l’orazione finale. È un testo sobrio, ma molto profon-do, particolarmente adatto alla ce-lebrazione parrocchiale e a quella comunitaria della Via Crucis. Luigi Maistrello, nato nel 1954, da quasi trent’anni opera in una Cooperativa sociale denominata “Elica” di cui è stato uno dei fondatori. Ha pubbli-cato tre testi di preghiera: “Osiamo dire” per le liturgie domenicali an-no A, B e C (Edizioni Messaggero di Padova).

Nel silenzio dell’amore

LUIGI MAISTRELLOPAOLINE, MILANO 2011,EURO 3,00

Cultura e comunicazione Leggere e conoscere40 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

G

Ccdc Partecipata conferenza

di Fabio Larovere

Il segreto è vergognarsi

del male

“Gli uomini giusti hanno agito in un certo modo anzitutto per difendere la propria dignità. È il rapporto con se stessi, con la propria coscienza, a essere in primo piano. Prima ancora del volere e perseguire il bene dell’al-tro, è importante essere in pace con se stessi”. Così il giornalista e scrit-tore Gabriele Nissim ha sintetizzato il senso del suo ultimo libro “La bontà insensata. Il segreto degli uomini giu-sti” (Mondadori 2010), presentato nei giorni scorsi in città su iniziativa del-la Cooperativa cattolico-democratica di cultura. Nissim, prima di tenere la sua conferenza nella sala Bevilacqua della Pace, in mattinata ha incontrato quasi duecento studenti delle scuole superiori.La riflessione di Nissim parte dai “Giusti di Israele”, ovvero uomini e donne che, spesso a rischio della propria vita, hanno salvato almeno

un ebreo perseguitato dal nazismo. A loro è dedicata la “Foresta dei giu-sti” a Gerusalemme, presso il museo memoriale di Yad Vashem. Ma ci sono anche altri giusti: coloro che di fron-te alla violenza dei totalitarismi del Novecento hanno compiuto gesti di giustizia per gli altri, dalla Russia so-vietica alla Cambogia, dall’Islamismo radicale al Ruanda. Per loro – e per le vittime dei totalitarismi – Nissim si è fatto promotore della costruzione di memoriali in Russia, a Sarajevo, in Bulgaria e anche a Milano.I giusti – termine al quale il giornali-sta preferisce quello di “degni” – non sono persone perfette: “È necessario dare valore non solo a chi ha rischia-to la vita – ha detto –, ma a tutte le azioni buone, per far capire che tutti possono agire”. Il suo discorso, den-so e piano, rievoca figure fondamen-tali del Novecento, da Hanna Arendt

a Vaclav Havel, e più volte si sofferma sul capolavoro di Vassili Grossman, “Vita e destino”. “I giusti sono l’elite dell’umanità – spiega –: nei momen-ti oscuri hanno salvato la speranza nell’uomo mostrandone l’irriducibi-lità nei confronti del male”. È un po’ come ingrandire una fotografia, l’im-magine di un totalitarismo, e scoprir-vi, accanto agli atti di violenza, anche azioni buone, magari piccole, maga-ri non in grado di fermare la virulen-za del male, ma di salvare quel po’ di umanità che di fatto ci rende degni. “È necessario avere la capacità di ver-gognarsi del male, di mettersi nei pan-ni dell’altro, di assumere quella che Kant chiamava mentalità allargata e il nostro punto di vista diventerà plu-rale – ha concluso il relatore –. Posso affermare la mia libertà nello spazio che mi compete e posso farlo anche nella semplicità del mio quotidiano”.

Gabriele NissimGabriele Nissim, presidente del Comitato per la Foresta dei giusti, ospite a Brescia

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Libri 500 titoli con il 50% di sconto

Un’occasione imperdibilealla “Libreria dei ragazzi”La vita commerciale di un libro è molto breve. La sua permanenza sugli scaffa-li coincide talvolta con i tempi strettissimi del suo lancio in libreria. E poi? Dove vanno a finire i libri, anche quelli più belli e più amati? Il loro destino comune è di uscire dal mercato e sparire, di diventare dei “fuori catalogo”, introvabili, il più delle volte irrintracciabili. Esiste però la possibilità di farli rivivere: alla “Li-breria dei ragazzi” di Brescia arriva per la prima volta l’iniziativa “Tiriamo fuori i fuori catalogo”, già da cinque anni proposta alla “Libreria dei ragazzi” di Mi-lano. L’iniziativa, che durerà fino al 16 aprile, consiste nell’allungare la vita dei libri, in quanto si riportano sugli scaffali della libreria – per due mesi – oltre 500 titoli di qualità fuori catalogo, per bambini e ragazzi, tutti a metà prezzo. Un’oc-casione per riscoprire classici scritti per giovani lettori, ma anche per conoscere nuovi autori e storie. E soprattutto si tratta di un’opportunità per fare scorte di libri di qualità, con il 50% di sconto. Oltre 500 “perle” dell’editoria per ragazzi tra le quali la raccolta di filastrocche “L’omino della fantasia” (Giunti Marzocco), illustrata da Dario Fo; l’albo del Castoro bambini “Giosetta e il suo papà”, dalla penna del grande drammaturgo Eugène Ionesco; o anche le storie ambientate in luoghi lontani ed esotici. La “Libreria dei ragazzi” di Brescia, inoltre, organiz-za tutti i sabati pomeriggio e due mercoledì al mese incontri, letture e laboratori per bambini con autori, illustratori e animatori. Info: La Libreria dei ragazzi, via S.Bartolomeo 15/a, Brescia - 0303099737 - www.lalibreriadeiragazzi.it.

Presentazione libro

“Cercando la libertà”:vita e pensiero di Graziano TarantiniL’essere umano, per sua intima natura, vuole capire il senso della propria esistenza, il suo fine ultimo: non può accontentarsi di “vivere”, ma necessita di capire la vita, di coglierne l’essenza. Questa istanza profonda è la causa del libro di Graziano Ta-rantini, “Cercando la libertà”, Edizioni La Compagnia della Stampa, presentato nei giorni scorsi in un incontro moderato da Massimo Tedeschi, con i contributi di Aldo Rebecchi, Ugo Calzoni, Tonino Zana, Adriano Paroli e dello stesso autore.Secondo i relatori, dal testo emerge l’essenza della vita e del pensiero di Tarantini, che ha sempre visto l’azione e la teoria in un rapporto simbiotico. Infatti la sua esi-stenza è stata connotata da una ricerca costante, da un lavorio indefesso, verso la meta di mettere in “atto”, nella concretezza del presente, i propri valori spirituali, le proprie intuizioni, le proprie aspirazioni ideali. Il suo cammino non è stato facile, anzi, spesso è stato tormentato da dubbi, momenti di disperazione, rischi di smar-rimento. Fin dalle sue umili origini in Abruzzo, l’autore ha vissuto esperienze dif-ficili: l’infanzia in un piccolo paese di montagna, gli studi e le letture “disperate”, l’isolamento e l’emigrazione verso altri lidi. Tarantini, a tale riguardo, ricorda tutti i passaggi della sua vita: ogni momento del suo passato ha un significato profondo, fa parte di un itinerario formativo, che gli ha permesso di conquistare una piena coscienza di sé. I momenti più ardui della sua esistenza sono stati quelli più costrut-tivi per la sua persona: gli stenti della sua famiglia, con un padre muratore, che è stato un grande educatore, con le sue mani ferite dalla fatica; i dubbi sull’esisten-za di Dio, con forti crisi esistenziali, durante le quali si è immerso nella lettura di Dostoevskij; la stessa emigrazione in altre città, fino all’approdo a Brescia, negli an-ni Ottanta. L’autore afferma che il suo filo conduttore è sempre stata la ricerca della li-bertà interiore: in tutti i momenti della sua vita, egli avverte dentro di sé tale esigenza di conquistare una vera libertà, che è l’esse-re se stesso, avere coscienza di sé. Tarantini, a tale proposito, ricorda che l’incontro con don Giussani è stato per lui illuminante. Grazie a tale lezione, egli ha capito anche l’altro punto cruciale del suo pensiero: l’uo-mo ha bisogno di un rapporto problemati-co con la realtà. L’essere umano è un “vian-dante”, che può dare il suo piccolo contri-buto alla storia dell’umanità. Per Tarantini, la nostra esistenza deve evitare di sentirsi autosufficiente, deve cogliere nel reale una dimensione di mistero, che ci spinge alla fe-de, e deve cercare, ascoltando la coscienza, di fare il “bene”, che abita in noi e rimanda al Bene, che è sopra di noi. (g.f.)

TIM PEETERSPAOLINE, MILANO 2011,EURO 16,00

Sulla scia di un film di successo, “Il grande silenzio”, di Philip Gröning, questo libro presenta la vita dei Cer-tosini, e lo fa sia attingendo alle fonti della tradizione certosina (le lettere di San Bruno, il libro delle Consuetu-dini dei Certosini, gli Statuti attuali dell’Ordine) sia riportando testimo-nianze di monaci certosini del XXI se-colo. Oltre a essere riuscito a oltre-passare le mura delle Certose, l’Auto-re è riuscito soprattutto a penetrare nel cuore dei monaci, scoprendo che è proprio nel grande silenzio che si ascolta Dio.”Questo libro non trat-ta di uomini strani che sono lontani da te e che conducono una vita che forse vorresti mettere in discussione, ma riguarda te e la possibilità che ti viene offerta di conoscere l’avven-tura dell’uomo interiore e ti invita a trovare un po’ di tempo libero nella tua vita indaffarata per approfon-dirla” (dalla Prefazione di un Certo-sino). Tim Peeters insegna religione all’Istituto Lemmens di Lovanio ed è giudice presso il tribunale ecclesiasti-co dell’arcidiocesi.

“La mattina lui si svegliò insieme alla noia. Fece un sonoro sbadiglio, che all’inizio echeggiò stentoreo, quasi uscisse da un megafono, e poi diven-ne un ululato, per spegnersi infine in una specie di tremolo piagnucolante. Pareva che la noia gli avesse inflitto il primo, dolorosissimo colpo”.Non ci si annoia di certo tra le pagine di questi 23 brevi racconti, scritti tra il 1919 e il 1939 per vari quotidiani te-deschi, dove in compagnia di violini-sti “naturalmente giovani e biondi”, ballerini, zingari, zii avari, clown “mi-nuscoli con una testa enorme”, redat-tori notturni e belle donne è possibi-le sfogliare un catalogo di tipi umani e situazioni all’orlo tra la fiaba e un crudo e sarcastico realismo (difatti la Storia, presentata in modi e forme diverse, è un personaggio costante più che lo sfondo dei vari racconti). Con un tono colloquiale Joseph Roth compie un lavoro da romanziere-cro-nista creando un’impeccabile unione di poesia e quotidianità. (recensione di Luca Bianchetti per conto della Libre-ria Ferrata)

Il secondoamore

JOSEPH ROTHADELPHI, MILANO 2011,EURO 11,00

Quando il silenzio parla

LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Graziano Tarantini

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42 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Cultura e comunicazione

SAB DOM

Iris, h. 21.05BRAVEHEART –CUORE IMPAVIDOOttimo kolossal storico, di-retto e interpretato da Mel Gibson. La vera storia di Wil-liam Wallace, eroe e condot-tiero dell’indipendenza della Scozia nei confronti dell’In-ghilterra. Da solo formerà un esercito che conquisterà vit-torie e consensi anche nel po-polo inglese. Epiche scene di battaglia, dialoghi all’altezza della storia narrata.

Rai Tre, h. 21.30PRESADIRETTARiccardo Iacona indaga sull’Italia e sugli italiani con interessanti reportage gior-nalistici. L’Italia è un paese per ricchi? Si cercherà di ri-spondere alla domanda pren-dendo spunto da realtà italia-ne come il mondo dello sport e il sistema della scuola.

Televisione “Presadiretta”, dalla parte del popolo

La qualità nasce dalla serietà

e dall’impegno

Udi Alberto Averoldi

Una media di 2,5 milioni di telespettatori per puntata in due anni di programmazione e ben cinque serie realizzate. Ecco i numeri di “Pre-sadiretta”, trasmissione di approfondimento giornalistico di Rai Tre, affidata alla guida di Riccardo Iacona, un veterano dell’informazio-ne televisiva italiana, autore di importanti re-portage di guerra e da 20 anni impegnato nel mondo del giornalismo. L’ottimo risultato di ascolti viene raggiunto nella prima serata della domenica, uno spazio televisivo in cui la lotta dei palinsesti è decisamente aspra e si subisce la concorrenza diretta anche dalle emittenti del proprio network. Nonostante la difficile posi-zione da mantenere la trasmissione si è gua-dagnata una nicchia di pubblico affezionato che la segue puntualmente. Ci sono due fattori strumentali a suo favore: il primo è l’eredità di ascolti di “Report”, analogo programma di Rai Tre condotto da Milena Gabanelli, con il quale “Presadiretta” si intervalla; le due trasmissioni di fatto coprono quasi tutto l’arco dell’anno e mantengono alto il livello di attenzione da par-te del pubblico. Il secondo fattore è la breve durata delle stagioni, ognuna formata da sei, al massimo otto puntate. Lavorando in onda per circa due mesi, si ha poi molto tempo per rea-lizzare i reportage per la stagione successiva, e questo aspetto incide sulla qualità e la cura delle inchieste. “Presadiretta” ci racconta l’Italia che c’è ma non si vede, ovvero quella realtà che spesso sfugge alla veloce livella dei telegiornali, su-perficiali sia per scelte di redazione, sia perché un tg non può approfondire in mezz’ora tutte le notizie che fornisce (soprattutto quando una buona parte di questa mezz’ora è dedicata ad amenità di ogni sorta). Per parlare della realtà, soprattutto di quella di cui nessuno vorrebbe parlare, serve quindi molto tempo, e ciò vale non solo per la singo-la durata dei reportage, di circa due ore l’uno, ma soprattutto per la loro realizzazione: spes-so servono mesi per confezionare un’inchiesta soddisfacente e ben documentata.Sotto l’obiettivo viene messa quell’Italia che non funziona come dovrebbe, bistrattata dai potenti e presa d’assalto dal crimine organiz-zato, abbandonata alla sua sorte. Ecco quindi le storie di mala sanità, dei nepotismi politici,

dei paradossi economici: il volto sfigurato di una nazione che avrebbe molto da insegnare al resto d’Europa se la sua sovranità fosse ve-ramente nelle mani del popolo e non in quelle della corruzione e del lassismo istituzionale. Il precario sistema welfare italiano, lo scandalo della spazzatura napoletana e i misteri di quella padana. La realtà delle carceri sovraffollate, la vita degli zingari in Italia, il dibattito sul nucle-are… di tutto un po’, si potrebbe dire, ma que-sto “tutto” è ben argomentato e approfondito sul campo. I reporter della trasmissione, fra i quali lo stesso Iacona, possono essere definiti giornalisti “on the road”: viaggiano per l’Italia con troupe tv al seguito e si addentrano perso-nalmente nelle questioni da sviscerare, scon-trandosi direttamente con i disagi e con i volti che li subiscono o quelli che li hanno creati.Il giornalismo d’inchiesta non può limitarsi a una scrivania con computer e telefono, deve re-spirare la stessa aria dalla quale provengono i problemi per poterli comprendere e raccontare correttamente. “Presadiretta” conferma la so-pravvivenza e l’utilità di questa impostazione. E il pubblico a sua volta conferma che la tv di qualità si può ancora fare.

Rai Due, h. 7.20ART ATTACKUna trasmissione creativa e spiritosa che insegna ai più piccoli l’arte di costruire gio-cattoli con materiale di recu-pero casalingo.

Rai Tre, h. 8.05TORNA!Film drammatico diretto da Raffaello Matarazzo nel 1953, con Amedeo Nazzari e Yvon-ne Sanson. Una donna è cir-cuita da un insistente corteg-giatore, che pur di ottenere il suo amore è disposto a ri-cattarla…

Rai Due, h. 17.00SERENO VARIABILEIn occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Osvaldo Be-vilacqua visita per noi il palaz-zo del Quirinale, residenza del Presidente della Repubblica.

Tv2000, h. 18.30CONTROVENTOMonica Mondo conduce un interessante momento di ap-profondimento su questioni sociali, culturali, morali. L’in-tento del programma è quello di offrire un diverso punto di vista riguardo ad aspetti della vita sui quali sembra sia stata già detta l’ultima parola.

Italia Uno, h. 19.15CASPERDivertente commedia fanta-stica del 1995, con Christina Ricci e Bill Pullman. Uno psi-cologo esoterico e sua figlia vanno a vivere in un castello infestato da fantasmi. Fra di essi c’è il timido Casper, che presto diventerà amico della ragazzina.

Rai Tre, h. 8.30TRE STRANIERE A ROMACommedia leggera con Clau-dia Cardinale. Tre belle ragaz-ze milanesi sono in vacanza a Roma. Dopo aver conosciuto altrettanti pretendenti, si fin-gono straniere provenienti dalla Danimarca, prendendo-si gioco dei tre ragazzi fino a quando…

Canale Cinque, h. 8.50LE FRONTIERE DELLO SPIRITOSettimanale dedicato all’attua-lità del cattolicesimo in Italia e nel mondo. Mons. Gianfranco Ravasi ci parlerà delle letture della domenica.

Rai Tre, h. 12.55RACCONTI DI VITALa puntata è dedicata alla XVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia. In studio Giovanni Anversa incontra don Luigi Ciotti, presidente dell’as-sociazione Libera.

La 7, h. 17.50SFIDA INFERNALEFilm western del 1946 con Hen-ry Fonda. Wyatt Earp diventa sceriffo per scoprire gli uccisori del fratello. Con l’aiuto di Doc Holliday, ex chirurgo malato e gran bevitore, si scontra con la banda dei Clanton per ottene-re giustizia.

Rai Quattro, h. 23.10BANLIEUE 13Film d’azione che si basa quasi esclusivamente sulle acrobazie di parkour che poliziotti e cri-minali mettono in pratica per darsi la caccia. Spettacolari in-seguimenti ma purtroppo po-ca cura nella sceneggiatura…

Riccardo Iacona

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Telecomando 43LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

LUN MAR MER GIOV VEN

La 7, h. 21.10L’INFEDELEIl giornalista Gad Lerner, con stile e garbo, porta avanti una discussione a 360 gra-di sull’Italia di oggi e di do-mani, affrontando questioni politiche, economiche, cultu-rali, religiose. Non mancano esempi e confronti dai Paesi europei. In studio esponenti politici, scrittori e personaggi del mondo culturale dibatto-no sull’andamento del siste-ma Italia.

Rete Quattro, h. 21.10IO STO CON GLI IPPOPOTAMIUn classico dei film di Bud Spencer e Terence Hill, am-bientato in Africa. Il burbero Tom vive di espedienti, truf-fando i cacciatori di frodo fornendo fucili caricati a sal-ve. La sua tranquillità s’inter-rompe all’arrivo del cugino, Slim, che non sa stare lontano dai guai e si fa subito molti nemici. I due dovranno fare piazza pulita fra prepotenti e faccendieri del posto…

Sky Cinema Uno, h. 21.10AVATARCanale Sky 301. Colossal di fantascienza diretto da James Cameron. Anno 2154. Un ma-rine su sedia a rotelle accetta un incarico dall’esercito sul pianeta Pandora, dove una multinazionale terrestre ha problemi con la popolazione locale. Grazie alla tecnologia riuscirà a trasformarsi in uno degli indigeni per cercare di convincerli ad accettare l’in-vasione...

Italia Uno, h. 21.10IL CAVALIERE OSCUROUltimo episodio della saga cinematografica di Batman, diretto da Christopher No-lan, con Christian Bale, Mi-chael Caine e Heath Ledger. A Gotham City arriva un pe-ricoloso criminale, il Jocker. Bruce Wayne indossa di nuo-vo i panni del cavaliere oscu-ro per combatterlo. Sembra il solito canovaccio, ma il regista Nolan ha una mar-cia in più.

Iris, h. 21.10IL SESTO SENSOThriller con Bruce Willis. Uno psicologo infantile, segnato irrimediabilmente dal sui-cidio di un suo ex paziente, cerca di riprendersi dedican-dosi alla cura di un bambino che sostiene di avere terribili visioni. La realtà non è affat-to come sembra, e la trama del film si sviluppa secondo un’appassionante escalation di tensione, per culminare in un finale imprevedibile.

Rai Due, h. 7.00CARTOON FLAKESSerie di brevi cartoni animati per i più piccoli. A seguire il consueto appuntamento con “L’albero azzurro”.

Rai Uno, h. 11.05OCCHIO ALLA SPESAAlessandro Di Pietro ci inse-gna a scegliere i prodotti di primo consumo al supermer-cato. Oggi si parla di farro e orzo, due antichi cereali og-gi molto rivalutati nelle diete per i loro valori nutrizionali.

La 7, h. 13.55REVOLUTIONFilm drammatico con Al Pa-cino e Donald Sutherland. 1776, New England: la storia di un uomo e di suo figlio tra-volti da mille vicende, conti-nuamente separati e riuniti, negli anni in cui i coloni nor-damericani si rivoltano contro le Giubbe Rosse.

Rai Storia, h. 19.00BLU NOTTELe repliche della fortunata trasmissione d’inchiesta con-dotta dallo scrittore Carlo Lucarelli.

Rete Quattro, h. 23.35MINUTI CONTATIThriller ad alta tensione con Johnny Deep e Christopher Walken. Una banda di cri-minali rapisce la figlia di un uomo qualunque, e lo obbli-ga a commettere un crimine: dovrà assassinare il governa-tore neoeletto. Ha 90 minu-ti di tempo per salvare la si-tuazione.

Rai Tre, h. 7.30TGR BUONGIORNO REGIONEUno sguardo approfondito sulla Lombardia e sulla sua vita pubblica: servizi e repor-tage ci raccontano la nostra regione.

Rete Quattro, h. 8.50HUNTERTelefilm poliziesco america-no ambientato nella Los An-geles di fine anni Ottanta. Le avventure del detective Rick Hunter e della sua collega Dee Dee McCall.

Rai Due, h. 13.50TG2 MEDICINA 33Appuntamento quotidiano dedicato alla salute e all’ap-profondimento scientifico. I nuovi traguardi della me-dicina e gli obiettivi da rag-giungere.

Rai Due, h. 16.10LA SIGNORA IN GIALLOIn questo episodio la scrit-trice di romanzi gialli Jes-sica Fletcher si reca ad Am-sterdam, dove un suo amico l’ha invitata a un congresso. Ma l’uomo scompare miste-riosamente. Dopo aver chie-sto invano aiuto alla polizia, decide di indagare da sola sull’accaduto…

Sky Cin. Passion, h. 21.00HARRY TI PRESENTO SALLYCanale Sky 308. Divertente e brillante commedia del 1989 con Meg Rayan e Billy Crystal. Harry e Sally si conoscono fin dai tempi dell’università, e si sostengono l’un l’altra attra-verso le rispettive deludenti vicende amorose. Alla fine però nasce fra i due...

Tv2000, h. 8.30SANTA MESSACome ogni giorno, dalla Cap-pella S. Giuseppe Moscati del Policlinico Gemelli di Roma, va in onda la diretta della Messa mattutina.

Tv2000, h. 11.00AD EST DI DOVE?Interessanti reportage curati e prodotti da Pupi Avati. La vita culturale e politica dei Paesi dell’ex cortina di ferro, raccontata attraverso la vita quotidiana di chi ha vissuto sulla sua pelle i cambiamenti epocali degli ultimi 20 anni.

La 7, h. 13.55FREEJACK –IN FUGA DAL FUTUROFilm d’azione del 1992, con Anthony Hopkins ed Emilio Estevez. In un ipotetico 2009 il vecchio presidente di una potente società, innamorato della sua collaboratrice, vuo-le innestare il proprio cervel-lo nel corpo di un giovane…

Current, h. 14.15VANGUARDCanale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica rea-lizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare real-tà che il resto della comunica-zione televisiva spesso lascia nell’ombra.

La 7, h. 20.30OTTO E MEZZOTavolo di discussione poli-tica e di approfondimento giornalistico sui fatti italiani e sulle realtà internazionali più importanti del momento. Conduce il dibattito la gior-nalista Lilli Gruber.

Rai Tre, h. 8.00LA STORIA SIAMO NOIGiovanni Minoli, direttore di Rai Educational, presenta una serie di documentari su-gli eventi più caratterizzanti del Novecento fra politica, cultura, personaggi.

La 7, h. 13.55IL MAGNIFICO SCHERZOCommedia del 1952 con Cary Grant e Marilyn Monroe. Un ricercatore trova il siero del-la giovinezza, ma una delle sue scimmie-cavia fa una mi-stura e la versa nel recipien-te dell’acqua potabile. Ne beve lo scienziato che regre-disce, insieme a tutta la sua famiglia…

Rai Quattro, h. 14.50LOSTUn’avvincente serie tv di grande successo. Le storie dei sopravvissuti a un disa-stro aereo, imprigionati su di un’isola deserta e misteriosa. In onda le puntate della quar-ta stagione.

Rete Quattro, h. 16.15SPLENDORE NELL’ERBAFilm drammatico diretto da Elia Kazan nel 1961, con War-ren Beatty e Nathalie Wood. Kansas, 1928. Due giovani s’innamorano e vorrebbero sposarsi, ma hanno caratte-ri molto diversi e la tensione nella coppia cresce...

Tv2000, h. 20.00LA GRANDE MUSICADai palchi dei teatri e audito-rium più importanti del mon-do, i migliori concerti di musi-ca sinfonica diretti da famosi direttori d’orchestra.

Rai Tre, h. 11.00APPRESCINDEREMichele Mirabella racconta l’Italia fra passato e presen-te. La puntata è dedicata al-la battaglia di Solferino, av-venuta il 24 giugno 1859 tra le truppe austriache e quelle franco-piemontesi.

Rai Tre, h. 12.45LE STORIE – DIARIO ITALIANOCorrado Augias conduce un’inchiesta sui valori e il si-gnificato della democrazia. Ci si domanda se sia l’ordine politico più adatto a garan-tire agli individui la libertà e l’uguaglianza.

Rai Tre, h. 14.50TGR LEONARDOUna striscia di 10 minuti dedi-cata agli aggiornamenti quo-tidiani sulle conquiste della tecnologia e della scienza al servizio dell’uomo.

Rete Quattro, h. 16.35LA CONTESSA DI HONG KONGCommedia diretta nel 1967 da Charlie Chaplin e interpretata da Sofia Loren e Marlon Bran-do. Un diplomatico america-no sta tornando in patria in nave da Hong Kong e perde la testa per un’affascinante contessa russa. Ma le cose si complicano…

Rete Quattro, h. 23.30BLACK HAWK DOWNFilm di guerra del 2001. So-malia, 1993. Durante la guer-ra civile l’esercito americano organizza un’incursione nel cuore di Mogadiscio per neu-tralizzare le truppe del gene-rale golpista Aidid.

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44 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Cultura e comunicazione Radio e Media

ProgrammazioneFrancesco Renga è senza alcun dub-bio, in questo momento, il cantante bresciano più noto e apprezzato dal pubblico italiano. La triade di concer-ti che si svolgerà al teatro Grande di Brescia, il 16, 18, 19 marzo, ci induce a pensare che sia anche il più amato dagli appassionati bresciani. Per pre-sentare questi concerti che segnano l’inizio del nuovo tour di Francesco Renga facciamo un passo indietro. Torniamo ai momenti segnati da una velata tristezza, in cui Francesco si era appena lasciato con la band gio-vanile che aveva contribuito a lanciar-li, i Timoria. Le strade di Francesco e dei Timoria si divisero, e in quella decisione si intuiva già in Francesco il desiderio di espandere il proprio successo, cercando uno stile che potesse consentire al cantante nati-vo di Udine di esprimere al meglio le proprie potenzialità vocali. Fu un successo sempre crescente, che ha portato Renga a trionfare a Sanre-mo dapprima nella categoria giova-ni e poi in quella “senior”. Successi giunti grazie a uno stile musicale nel quale il pop si mescola con alcune naturali striature rock, sullo sfondo di testi non impegnati ma neppure superficiali. Ora Francesco si ritrova a godere di una situazione di grande privilegio: scrive e compone canzoni di successo, è amato da una fascia sempre più ampia di ascoltatori e, soprattutto dal vivo, si conferma tra

Fdi Ricky Barone

Musica Francesco Renga in tour nei migliori teatri italiani

Dai Timoria all’attualità

Il nome di Alessandra Amoroso, in questo momento tra i più gettonati, è anche uno di quelli che provoca opinioni diver-genti tra critica e pubblico. È l’eterna questione del pop, ge-nere nel quale è possibile trovare, spesso mescolati, diversi ingredienti musicali più o meno pregiati, che suscitano rea-zioni differenti. Nel caso della Amoroso la situazione si com-plica perché molti la considerano solo un prodotto dell’indu-stria musicale, dimenticando che la ragazza possiede invece delle doti vocali notevoli. Certo è che in questo periodo la cantante preferisce puntare al successo facile piuttosto che ricercare la qualità musicale. Detto ciò, il concerto di Alessan-dra Amoroso nella nostra città, martedì 15 marzo, è uno tra i più attesi di questa lunga stagione del PalaBrescia. La gio-vane ha stoffa, la sua voce sta maturando al sole pugliese, a conferma della ricchezza musicale di questa regione d’Italia e la sua carriera sta vivendo una fase particolarmente felice.

Dopo gli esordi da giovanissima vissuti nel salentino (è nativa di Galatina, in provincia di Lecce) è “esplosa” nel 2009 con la vittoria ad “Amici”. Ha poi consolidato il successo con un ep di sette pezzi, “Stupida”, contenente la canzone “Immobi-le”, per poi bissare il successo con il primo cd vero e proprio, “Senza nuvole”, al quale hanno contribuito compositori ro-dati e consolidati. Ne è uscito un cd allineato al miglior pop italiano, caldo e piacevole, molto apprezzato dal pubblico. L’ultimo suo disco, uscito lo scorso anno, si intitola “Il mondo in un secondo”, trainato dal singolo “La mia storia con te”. Una carriera fulminante, che ha ricevuto il plauso non solo de-gli ascoltatori ma anche di alcuni colleghi qualificati. Questo grazie soprattutto a una voce tipicamente “del sud”, con un timbro molto colorato, che ha le potenzialità per consentire ad Alessandra di estendere nei prossimi anni il suo reperto-rio anche a generi più sofisticati. (r.b.)

Live Appuntamento al PalaBrescia il 15 marzo

Tappa bresciana per Alessandra Amoroso

le migliori voci in assoluto, non solo in Italia. L’ultima dimostrazione l’ha data sul palco di Sanremo lo scorso mese, accompagnando Emma e i Mo-dà nella proposta del loro brano “Arri-verà”. Il trittico di concerti previsto al Teatro Grande inaugura il Francesco Renga Tour 2011, che prevede 14 date nei migliori teatri italiani. Per il pub-blico bresciano questi concerti rap-presentano anche un momento nel quale abbracciare affettuosamente un “gnaro” che, pur di origini friula-ne, manifesta sempre nei confronti di Brescia un amore sincero. Brescia è la città nella quale Renga ha sempre vissuto e si è affermato, nella quale

ritorna appena possibile per recupe-rare le energie spese in una vita così intensa. Dal punto di vista musicale questo tour è particolarmente atte-so perché offrirà agli ascoltatori la possibilità di gustare i diversi volti di Francesco Renga, quello più me-lodico e romantico, durante il qua-le Francesco sarà accompagnato dall’Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal maestro Giacomo Loprie-no (pianoforte) e quello più rock nel quale Francesco sarà accompagnato dalla sua band, composta da Giorgio Secco (chitarra), Stefano Brandoni (chitarra), Vincenzo Messina (ham-mond e tastiere), Fulvio Arnoldi (chi-tarra e tastiere), Luca Visigalli (basso) e Diego Corradin (batteria). Saranno proposti naturalmente tutti i classici di Francesco, da quelli con i Timoria ai suoi trionfi sanremesi alle canzoni degli ultimi due album “Orchestrae-voce” e “Un giorno bellissimo”.

LA SANTA MESSA IN TVLa S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla parrocchia di S. Zenone a Passirano.

LA BUONA NOVELLAIl commento al Vangelo nelle domeniche di Quaresima è a cura del nostro vescovo Lucia-no Monari. Dal 13 marzo torna “Cinema per lo spirito” con padre Giancarlo Paris, frate minore conventuale. Ecclesia di marzo è realizzato in collaborazione con l’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro. Il programma, prodotto da Voce-Media e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la domenica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la dome-nica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Manerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte).

VOCE MATTINA Il contenitore in diretta, condotto da Marco Vi-gnoletti, sempre ricco di appuntamenti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai bresciani”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Rossetti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Danesi, “Cose di musica” col critico Ricky Barone, lo spazio dedi-cato al cinema e collegamenti in “presa diretta” per raccontare ciò che accade in città e provincia.

LA BUONA NOTIZIAGli argomenti trattati: il Mercoledì delle cene-ri; la presentazione alla parrocchia della Stoc-chetta della lettera del vescovo Luciano Mona-ri “Stranieri, ospiti, concittadini” alle comunità cristiane della diocesi; il convegno dei Fatebe-nefratelli al Centro pastorale Paolo VI; il carne-vale di Erbusco. La rubrica “4 parole” è con Lu-ca Pezzoli, presidente del Movimento cristiano lavoratori di Brescia. La Buona Notizia va in on-da: la domenica alle 13 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica e il martedì alle 20; su Più Valli TV la domenica alle 8; su Te-leboario la domenica alle 8.15 e alle 10; su Te-lePace il venerdì alle 15, il sabato alle 18.30 e la domenica alle 23.20.

I QUARESIMALI IN DIRETTAOgni venerdì dalle 20.30 in diretta dalla Cat-tedrale vengono trasmesse le meditazioni sul tema “Sentimenti e gesti sulla via della croce”.

SPECIALE VOCE NELL’AGORÀDa domenica 20 marzo alle 21 va in onda una sintesi degli incontri “Voci nell’Agorà” sul tema “Stranieri, ospiti, concittadini”. A cura di Mario Leombruno.

Francesco Renga (fotografato da Alessio Pizzicannella)

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SABATO

45LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

DOMENICA DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

Via Callegari, 6 - BresciaTel. 030 3774592 - 3383636104

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Rubriche

Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09Oggi parliamo di… Lunedì 11.30Fuori Gioco! Lunedì 18.00Letture Martedì 10.09Sul filo della memoria Martedì 10.40

Bienvenida America latina Martedì 20.05Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09Giovedì insieme Giovedì 10.09Il punto della settimana Giovedì 11.09Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09Con le ruote... sotto i piedi! Venerdì 11.09Cucina e tradizione Venerdì 12.15Amico liscio Sabato 9.03La buona novella Domenica 15.00

6.00 Ecclesia6.30 S. Messa6.55 Pensieri per l’anima di François Garagnon. Con don Adriano Bianchi7.15 L’apertura con Mario Ricci7.25 Rassegna stampa nazio-nale7.55 Pensieri per l’anima (r.)8.15 L’apertura (2ª parte)9.15 Brescia in diretta - fatti e personaggi in primo piano a cura di Mario Leombruno10.10 Voce mattina con Marco Vignoletti10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli10.50 Il mercatino 12.15 Cinema mon amour- Voce trailer12.50 L’informalavoro14.05 100% Brescia15.00 Pomeriggio inBlu17.10 Belli dentro18.50 Pensieri per l’anima (r.)18.55 Zona relax19.30 Gr Radio Vaticana- Zona relax21.00 La musica della sera- lun: La reserva de Pedro- mar: Alta rotazione con Alessan-dro Gardenato- mer: Brescia music play con Ri-cky Barone- gio: Voce live - ven: Soul Power con Aldo Rizzo- sab: Disco Story22.00 Effetto notte

N.B.: ven. 11, a partire dalle 20.15, “Speciale Diretta sport” per la partita Brescia-Inter.

6.00 Ecclesia7.00 Gr7.05 Pensieri per l’anima di François Garagnon. Con don Adriano Bianchi7.15 Il nuovo numero del set-timanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu8.00 Gr Radio Vaticana9.00 Gr- Voce mattina con Tony Marano (prima parte)11.00 Gr- Voce mattina (seconda parte)12.00 Gr Radio Vaticana13.00 Gr- Radio Voce greatest hits18.00 Gr18.50 Pensieri per l’anima (r.)18.55 Zona relax19.30 Gr Radio Vaticana19.50 Zona relax21.00 Disco Story

7.00 Mattina italiana - Il risveglio tutto da cantare...9.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - 1ª parte- Commento al Vangelo di mons. Luciano Monari- Sette giorni in diocesi con An-gelo Onger- Primo Piano l’itinerario quare-simale “Ritratti di santi”9.45 Recita delle Lodi e S. Mes-sa dalla Cattedrale11.00 La Buona Novella 2ª parte - Ecclesia in collaborazione con l’Ufficio pastorale sociale e del lavoro- Cinema per lo spirito a cura di padre Giancarlo Paris- Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari- L’agenda della settimana12.00 Recita dell’Angelus14.00 Gr Radio Vaticana14,35 Diretta sport19.30 Gr Radio Vaticana

Page 46: La Voce del Popolo 2011 10

Cinema “La vita facile”, con Accorsi e Favino

Volontari in Africa, ma

non per amore

46 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Cultura e comunicazione Sala della comunità

PROGRAMMAZIONE

Il regista Lucio Pellegrini spiazza i propri spettatori. Si attende più volte l’illuminazione umanitaria

dei protagonisti. Le apparenze ingannano, anche quando sembra di aver inquadrato i personaggi,

la storia procede volutamente senza lanciare messaggi

Megaminddi Tom McGrath

Sala della comunitàSAN DOMENICO SAVIO – SERLE: sabato 13 marzo ore 20.30; dome-nica 14 marzo ore 15.30

Il Grintadi Joel e Ethan Coen

Sala della comunitàLUX – LUMEZZANE PIEVE: sabato 12 marzo ore 20.30; domenica 13 marzo ore 15.30, 18.00, 20.30; lu-nedì 14 marzo ore 20.30

Gianni e le donnedi Gianni Di Gregorio

Sala della comunitàSPLENDOR – ODOLO: sabato 12 marzo ore 20.45; domenica 13 marzo ore 20.30

Immaturidi Paolo Genovese

Sale della comunitàINZINO – INZINO: sabato 12 marzo ore 20.30; domenica 13 marzo ore 20.30; AURORA – PONTE CAFFARO: sabato 12 marzo ore 21.00; dome-nica 13 marzo ore 21.00; lunedì 14 marzo ore 21.00; LA ROCCA – SAB-BIO CHIESE: sabato 12 marzo ore 21.00; domenica 13 marzo ore 15.00, 21.00; SEBINO – SALE MARASINO: sabato 12 marzo ore 20.45; domeni-ca 13 marzo ore 16.00, 20.45

Immat

Alcune storie a Torino, oggi. Quan-do Piero perde la memoria in un in-cidente, la moglie Anna ne appro-fitta per ‘riformattarlo’ secondo la propria volontà. Tempo dopo, Pie-ro capisce, e va via di casa. Seguono scuse reciproche e riappacificazio-ne. Rocco viene lasciato da Valeria perché perde troppo tempo a suo-nare in un complessino nostalgico dei Beatles. Chiede aiuto all’amico Michele, anche lui nel gruppo e a sua volta in rotta con la moglie...

The green hornetdi Michel Gondry

Sala della comunitàDON BOSCO – PONTOGLIO: dome-nica 13 marzo ore 16.15

Che bella giornatadi Gennaro Nunziante

Sala della comunitàSAN COSTANZO – NAVE: domenica 13 marzo ore 14.30, 17.00, 20.30

The green hornet Manuale d’amore 3di Giovanni Veronesi

Sala della comunitàGLORIA – MONTICHIARI: sabato 12 marzo ore 21.00; domenica 13 marzo ore 21.00; lunedì 14 marzo ore 21.00

Manuale d’amore 3

Femmine contro maschidi Fausto Brizzi

Sale della ComunitàIDEAL – CASTENEDOLO: sabato 12 marzo ore 21.00; domenica 13 mar-zo ore 21.00; SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 11 maggio ore 20.45; sabato 12 marzo ore 20.45; domenica 13 marzo ore 20.45; ASTRA – LUMEZZANE S. APOLLONIO: sabato 12 marzo ore 20.30; domenica 13 marzo ore 14.30, 17.30, 20.30

Femmine co

Pierfrancesco Favino, in primo piano, e Stefano Accorsi in una scena del film

Giorgio, Lorenzo, Piero, Luisa, Virgilio, Francesca: cosa hanno in comune questi trentottenni? Semplice, 20 anni fa erano com-pagni di scuola. Ma soprattutto erano amici, erano un gruppo. Poi è successo qualcosa e il grup-po si è frantumato. Il ministero della Pubblica istruzione ha an-nullato il loro esame di maturità e lo dovranno rifare. Pena l’an-nullamento di tutti i titoli succes-sivamente conseguiti.

Page 47: La Voce del Popolo 2011 10

di Nicola Rocchi

L

47LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

La generosità che spinge tanti volontari a migrare verso l’Africa in aiuto di mi-gliaia di disperati, non è il motore – o quanto meno non è il motivo principa-le – delle azioni dei protagonisti de “La vita facile”. Questo è uno degli aspetti originali del film diretto da Lucio Pel-legrini, che nel suo procedere riesce a spiazzare molte aspettative. Si attende da un momento all’altro l’illuminazione umanitaria dell’illustre chirurgo Mario Tirelli (Pierfrancesco Favino), partito improvvisamente per il Kenya dove, in una sala operatoria allestita in mezzo al nulla, l’amico di gioventù Luca Manzi

(Stefano Accorsi) assiste le partorienti e cura le malattie infettive in condizio-ni di perenne emergenza, ma sempre con il sorriso sulle labbra.Scopriremo che le motivazioni che hanno spinto Mario in Africa sono ben poco nobili. Il suo ravvedimento è ri-mandato ma non impossibile, perché i personaggi, sui quali si concentra l’at-tenzione del regista, rivelano a poco a poco un complesso mosaico di sfaccet-tature. Luca, il medico idealista che ha lasciato la Roma-bene per curare i de-relitti, custodisce un remoto senso di colpa. E, a ben guardare, non è affatto

semplice e buono di cuore come la si-tuazione imporrebbe. Mario, dal canto suo, è una irruente miscela di cinismo e ingenuità. Fatica a capire le limitazioni imposte dalla realtà in cui è precipita-to, ma si lega con semplice empatia a un bambino affidatogli, per la vita e per la morte, dal capo di una tribù locale. Favino, simpatico nonostante tutto, è più convincente di Accorsi e dà corpo all’energica ricomparsa di uno dei tanti eroi negativi che la commedia all’ita-liana ha cesellato nei decenni passati.Tra paesaggi da cartolina distribuiti senza esagerazione spunta l’aereo che trasporta all’ospedale africano anche Ginevra (Vittoria Puccini), moglie di Mario, ma legata a Luca da un segre-to non difficile da intuire. Seducen-te e sorpresa dagli eventi, ma anche lei destinata a rivelarsi tutt’altro che innocua. La trama a questo punto si

complica. Tra valigie da recuperare, banche, soldi, tradimenti, doppi e tri-pli giochi attenuati da gesti generosi, tutto scivola verso il finale in maniera un po’ trascinata.Il film di Pellegrini, non completamen-te riuscito, resta comunque un ogget-to insolito e non scontato. Concentra-to sulla storia, il regista la conduce in porto senza fronzoli, limitando le ba-nalità e evitando volutamente di lan-ciare “messaggi”. Riesce comunque a comporre il piccolo ritratto di una co-munità di connazionali che, sotto la luce africana, ricalca molto da vicino un volto dell’Italia che conosciamo: generosa e ambigua, furbetta e cacia-rona, simpatica in modo trascinante e carogna senza ripensamenti. Pronta a rincorrere la “vita facile” e convinta che tutto il mondo sia una grande vil-la con giardino.

Le cronache di Narnia, il viaggio...di Michel Apted

Sala della comunitàPAOLO VI – DESENZANO: domeni-ca 13 marzo ore 15.00

L’orso Yoghidi Eric Brevig

Sale della comunitàSAN GIOVANNI BOSCO – BIENNO: sabato 12 marzo ore 20.30; do-menica 13 marzo ore 15.30; IDE-AL – CASTENEDOLO: domenica 13 marzo ore 17.00; ITALIA – LONA-TO: domenica 13 marzo ore 15.00

Animals Uniteddi Reinhard Klooss, Holger Tappe

Sale della comunitàIL GABBIANO – GHEDI: sabato 12 marzo ore 21.00; domenica 13 marzo ore 15.30; AURORA – PA-VONE MELLA: sabato 12 marzo ore 20.45; domenica 13 marzo ore 15.30, 20.45; AURORA – RONCA-DELLE: sabato 12 marzo ore 20.30; domenica 13 marzo ore 15.00

Animals United

CINEFORUM

Il giardino dei limonidi Eran Riklins

Sala della comunitàPAX – PROVAGLIO D’ISEO: lunedì 14 marzo ore 20.45

We want sexdi Nigel Cole

Sala della ComunitàSERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: mercoledì 16 marzo ore 20.45; giovedì 17 marzo ore 20.45

Il figlio più piccolodi Pupi Avati

Sala della comunitàCENTRO CULTURALE SAN FILIP-PO – GARDONE V.T.: lunedì 14 marzo ore 20.30

Il mio nome è Khandi Karan Johar

Sala della comunitàCRYSTAL – LOVERE: venerdì 11 marzo ore 21.00

La donna che cantadi Denis Villeneuve

Sala della comunitàSERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: sabato 12 marzo ore 20.45; dome-nica 13 marzo ore 20.45; lunedì 14 marzo ore 20.45

L’orso YoghiLa donna che canta I fantastici viaggi di Gulliverdi Rob Letterman

Sale della comunitàAURORA – PALAZZOLO: sabato 12 marzo ore 21.00; domenica 13 mar-zo ore 16.00, 20.30; PAOLO VI – PREVALLE: venerdì 11 marzo ore 20.45; sabato 12 marzo ore 20.30; domenica 13 marzo ore 15.30; CORALLO – VILLANUOVA: sabato 12 marzo ore 20.30; domenica 13 marzo ore 14.30, 20.30

In una versione moderna del classico romanzo, impostata co-me una commedia per famiglie, Jack Black è Lemuel Gulliver, un addetto alla posta di un quo-tidiano di New York. Dopo che Gulliver ottiene con l’inganno l’incarico di scrivere un pezzo sul triangolo delle Bermuda, si reca sul posto, dove viene trasportato in una terra sconosciuta, Lilliput. In questo fantastico nuovo mon-do, Gulliver diventa...

Qualunquementedi Giulio Manfredonia

Sala della comunitàSAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: sabato 12 marzo ore 21.00; do-menica 13 marzo ore 17.30, 21.00

Il padre e lo stranierodi Ricky Tognazzi

Sala della comunitàSANTA GIULIA – BRESCIA, VILL. PREALPINO: domenica 13 mar-zo ore 20.45; martedì 15 marzo ore 20.45

Qualunquemente Il padre e lo straniero

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49LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Economia e lavoro

L’internazionalizzazione e la scoperta di nuovi mercati è la grande opportu-nità che le piccole imprese di Brescia possono e devono cogliere per rilan-ciare l’economia del territorio. Questo il principale risultato del settimo rap-porto sulle piccole imprese realizzato da UniCredit con il titolo ”La ricerca di nuovi mercati: la sfida delle picco-le imprese tra cambiamento e tradi-zione”. Il rapporto è stato presentato nei giorni scorsi da Monica Cellerino, responsabile del territorio Lombardia

Brescia scopreuna vocazione internazionale

di UniCredit e da Carlo De Falco, diret-tore esecutivo Lombardia del network Famiglie&Pmi dello stesso istituto di credito. In particolar modo gli impren-ditori bresciani intervistati hanno se-gnalato, come conseguenza positiva dei processi di internazionalizzazione, una maggiore tendenza all’aggregazio-ne tra piccole imprese (36,7%): il dato provinciale, ampiamente superiore a quello regionale e a quello naziona-le, indica che le imprese locali hanno percepito l’importanza di una cresci-

ta dimensionale funzionale alla pene-trazione sui mercati esteri. “Dalla ri-cerca emerge che il 7 % delle piccole aziende bresciane intervistate svilup-pa il proprio business principalmente oltre i confini nazionali – ha afferma-to Monica Cellerino –. Si tratta di un dato importante, soprattutto rispetto al confronto con il dato regionale, ma è necessario migliorarlo”. La strada concreta per consentire alle imprese bresciane una crescita più stabile ed equilibrata è il giusto mix tra mercati di sbocco domestici e internazionali. “Incrementare la quota delle espor-tazioni delle imprese bresciane – ha aggiunto Monica Cellerino – in par-ticolare verso i mercati dell’Europa dell’Est, è quindi fondamentale, anche in considerazione del fatto che que-sti Paesi hanno prospettive di cresci-ta importanti, una dotazione di fondi Ue rilevante e una burocrazia snella che sicuramente agevola gli investi-menti”. Il rapporto ha anche indivi-

duato alcuni aspetti su cui le imprese che intendono intraprendere percor-si di internazionalizzazione possono puntare: il made in Italy, la ricerca di nuovi sbocchi commerciali e il supe-ramento dei vincoli dimensionali. Al-la presentazione del rapporto realiz-zato da Unicredit erano state invitate anche le associazioni imprenditoriali bresciane. Le realtà che hanno accol-to l’invito hanno sottolineato, così co-me i responsabili di UniCredit, la bon-tà dello studio e la veridicità di alcune affernazioni e l’importanza di alcune indicazioni prospettiche. Non è però mancato l’invito generalmente rivolto alle banche a una maggiore vicinanza al mondo della produzione locale, co-sa che non sempre si è verificata nei momenti più dolorosi della crisi eco-nomica che solo in questi primi mesi del 2011 lascia intravede qualche timi-do segnale di allentamento di quella morsa che per tante aziende bresciane è stata mortale.

La cura di Massimo Venturelli

Più di quelle regionali e di quelle nazionali le piccole e medie imprese locali vedono nell’apertura ai nuovi mercati una via per riprendersi dalla crisi degli ultimi anni, a patto che le banche le sostengano in questa sfida

Studi Una ricerca UniCredit sulle pmi bresciane

Lo scorso 8 marzo, presso la sede di Metalleghe Spa di Flero, è stata presentata per la prima volta in Italia Confindustria Bo-snia Erzegovina, associazione costituitasi a Sarajevo per rap-presentare e tutelare gli interessi dell’imprenditoria italiana nel Paese. Un progetto che si colloca nello scacchiere di Con-findustria Balcani, che comprende Romania, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Serbia ed Albania. Presenti alla conferenza l’am-basciatore italiano a Sarajevo Raimondo De Cardona, Salva-tore D’Erasmo, a rappresentare Confindustria, e il presidente di Metalleghe Spa Guido Dusi, che proprio in Bosnia ha, dal 2004, un rilevante insediamento produttivo. Un’associazione giovane quella bosniaca, il cui statuto provvisorio del novem-bre 2010 è stato approvato dal Governo lo scorso 5 gennaio, che ha come mission divenire un’interessante opportunità per i Paesi più industrializzati, sia in termini di mercato che in ter-mini di diversificazione e di riallocazione degli investimenti. Attraverso un confronto costante con le istituzioni e grazie ai contatti con le banche italiane, intende agevolare politiche di investimento in un Paese, quale la Bosnia, dove il costo del la-voro è ancora basso, ma la professionalità della manodopera

ha radici secolari. Al momento i soci di Confindustria Bosnia Erzegovina sono 30, le aziende italiane 120 e nello specifico, quelle bresciane due, ma sono già una decina le aziende bo-sniache che vogliono aderirvi. “Possono farlo – precisa D’Era-smo – oltre alle italiane, le imprese miste ma anche le bosnia-che di interesse strategico per le nostre imprese nazionali”. Particolarmente significativa la testimonianza di Dusi, presi-dente di Metalleghe: “In Italia i nostri clienti sono le acciaierie, mentre nei Balcani siamo rivolti al mercato dell’alluminio, dei siliconi e dei pannelli fotovoltaici. Esportiamo in Italia, Slovac-chia, Ungheria, Germania, 20mila tonnellate di silicio metalli-co all’anno. L’azienda che abbiamo acquistato e ristrutturato oggi, per qualità, marcia secondo gli standard europei. Abbia-mo 200 dipendenti, il punto a favore è proprio il personale, dove giovani ingegneri e operai vantano una tradizione in-dustriale sorprendente e l’assenteismo è pari a zero. Gli unici problemi sono i rapporti con le istituzioni, non facili per nes-sun imprenditore, ma ritengo che questo progetto sia molto utile per tutti gli imprenditori italiani già presenti e per tutti coloro che vorranno inserirsi”. (s.s.)

Flero

Imprese bresciane:opportunità

bosniache

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Un momento della presentazione del rapporto di UniCredit

D’Erasmo e , a sinistra, De Cardona

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50 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Economia e lavoro Associazioni

Internet fa ormai parte della cultura contemporanea. Sono davvero molte-plici le possibilità, e i “luoghi virtuali”, d’interazione sociale che la Rete sa of-frire. Oggi le diverse attività commer-ciali, le associazioni no-profit, le varie istituzioni dello Stato e le pubbliche amministrazioni stanno investendo fondi e risorse per stabilire e assicu-rare nuove vie programmatiche ai loro sforzi, sia per il miglioramento dell’ef-ficienza nella vendita dei beni prodotti, sia per il miglioramento della qualità dei servizi offerti alla collettività. Per

Iassolvere a questi impegni, che co-stituiscono la volontà di innovazione tecnologica e informatica degli appa-rati economici e sociali dello Stato, imprese e istituzioni devono rivolger-si a giovani professionisti informatici in grado di progettare, realizzare e ge-stire: dalle reti telematiche aziendali, all’interfaccia informativa costituita dal sito web. Questa forte domanda ha incoraggiato lo spirito imprendi-toriale di un gruppo di operatori di comprovata esperienza nel campo informatico, della telecomunicazione

e del multimedia, a fondare Applica, una cooperativa sociale onlus, con lo scopo di favorire l’inserimento lavora-tivo di persone disabili e svantaggiate. Il team ha scelto la formula coopera-tivistica di tipo sociale perché in gra-do di costituire l’ideale linea politico-commerciale, tra le istituzioni dello Stato, gli enti territoriali, le pubbliche amministrazioni e le nuove tecnologie di informatizzazione e telecomunica-zione, capace di soddisfare fabbisogni pubblici nel giusto rapporto tra qualità ed economia. “Applica” intende favori-re e promuove in una formula aperta e completa l’informatizzazione e l’infor-mazione telematica- multimediale. Pri-ma di ogni cosa, però, la cooperativa, tramite la gestione in forma associata (senza scopo di lucro – onlus), mira a garantire l’integrazione e la continuità

di occupazione lavorativa, nonché le migliori condizioni economiche e l’ag-giornamento delle competenze pro-fessionali di persone disabili e social-mente svantaggiate. Lo scopo di “Ap-plica” è di costituirsi essa stessa mezzo mediatico, sia per l’agevolazione del-la completa espressione e creatività dell’individuo disabile o svantaggiato, sia per ridefinirne l’identità sociale ed accompagnarlo verso una autonoma e libera capacità imprenditoriale. Sot-to il profilo operativo “Applica” si oc-cupa principalmente dell’ideazione, progettazione e realizzazione (non-ché l’aggiornamento) di siti internet, sviluppati con i più recenti linguaggi di programmazione; di data entry; di formazione e di telelavoro concepito appositamente per l’inserimento occu-pazionale di soggetti disabili.

Informaticae multimedia

formato onlusL’esperienza di “Applica”, una realtà nata

a Castiglione delle Stiviere

Iniziative Una nuova cooperativa

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51LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Anche Assopadana, a pochi mesi dall’avvio di un nuovo anno, non si è nascosta le preoccupazioni per una congiuntura negativa che non ha anco-ra smesso di seminare danni, anche se qualche segnale confortante viene dai dati che l’associazione ha raccolto alla fine di gennaio relativi all’andamento di alcuni indicatori 2010 confrontati con quelli del 2009 e da un sondaggio svolto tra gli associati che presenta al-cune percezioni più favorevoli rispet-to a quelle che erano state rilevate nel gennaio dello scorso anno. “È un dato

Aziende: road map contro la crisiLe preoccupazioni di un settore importante dell’economia bresciana

A– afferma Mariano Mussio, presiden-te di Assopadana – che ci permette di sperare in tempi migliori anche se non certo risolutivi tanto più che alcune ca-tegorie, tra cui in particolare l’edilizia che costituisce un settore trainante dell’artigianato per numero d’imprese e di addetti (coinvolge anche una ot-tantina di categorie merceologiche nel suo indotto), continuano a lamentare una pesante stasi del mercato, senza vedere all’orizzonte la fine del tunnel”.Se le previsioni sono difficili è, per As-sopadana, esercizio meno impegnati-

vo affermare che le imprese associate hanno bisogno di una concreta svolta nell’attenzione e nel sostegno da parte delle istituzioni. L’elenco delle priorità si apre con l’allentamento della pres-sione fiscale, ora più che mai gravosa, ma anche di alcuni oneri che, anche a livello locale, pesano gravemente sulla gestione d’impresa. “L’incentivazione a riprendere investimenti umani – af-ferma ancora Mussio – deve avveni-re attraverso un rafforzamento delle agevolazioni, e quindi di una rafforza-ta politica del credito per le aziende, per incentivare l’avvio al lavoro so-prattutto attraverso l’apprendistato che resta la formula più efficace per i nostri settori, magari con qualche mo-difica migliorativa della normativa”. Per quanto riguarda i singoli settori Assopadana ribadisce che l’edilizia

deve assolutamente essere risolleva-ta attraverso concrete applicazioni delle peculiarità che spettano agli enti locali, come il “Piano casa” che anco-ra fatica a decollare. Una particolare attenzione deve essere prestata alla finanza agevolata pubblica, che non può e non deve essere rivolta esclusi-vamente all’internazionalizzazione e all’innovazione tecnologica ma deve tener conto anche di quelle attività artigianali che per storicità o per tra-dizioni produttive faticano a trasfor-marsi. “Infine – è la conclusione del presidente dell’associazione – è evi-dente anche la necessità di una mag-gior saldezza degli equilibri di gover-no a tutti i livelli, a partire da quello nazionale, per poter beneficiare di una pianificazione più rapida ed effi-cace dei provvedimenti”.

Assopadana Tra attese e perplessità

Mariano Mussio

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52 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Economia e lavoro Associazioni

È sempre più d’attualità per aziende, enti, associazioni, sentire parlare di modelli di organizzazione, sistemi di gestione, sistemi esimenti la respon-sabilità amministrativa. Per questo Sintex, società del gruppo Farco, ha organizzato presso la propria sede in Torbole Casaglia, un seminario di approfondimento per datori di lavo-ro, dirigenti e responsabili dei servizi di prevenzione protezione aziendale, che si terrà il 18 marzo a partire dalle 9 (maggiori informazioni su www.far-co.it, sezione formazione). Il decreto

Èlegislativo 231 del 2001 ha introdotto la possibilità per le organizzazioni di adottare un modello orientato a pre-venire la commissione dei reati previ-sti dallo stesso decreto; modello che diviene inoltre esimente dalla respon-sabilità amministrativa. Successivi decreti hanno poi esteso il campo di applicazione ai reati di omicidio col-poso e lesioni colpose gravi o gravis-sime commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tute-la dell’igiene e della salute nei luoghi di lavoro. Per i reati riguardanti la sa-

lute e la sicurezza sui luoghi di lavoro sono previste a carico delle imprese sanzioni pecuniarie e di interdizione. L’azienda tuttavia può esimersi dalla responsabilità per i reati suddetti se riesce a dimostrare di possedere un modello organizzativo e gestionale ri-spondente a quanto indicato all’art. 30 del D.Lgs. 81/2008. Per non rischiare di subire pesanti sanzioni l’azienda in cui si sia verificato un grave infortunio dovrà essere in grado di dimostrare al giudice l’effettiva attuazione del siste-ma di gestione. Ma questo tipo di or-ganizzazione ha un costo che a volte può sembrare proibitivo per le aziende piccole e medie, solitamente con limi-tate disponibilità di risorse finanziarie da investire nel rinnovamento orga-nizzativo. Questo problema potrebbe però avere una soluzione da ricercare

nelle riduzioni sostanziali dei costi del-la sicurezza che derivano dal sistema stesso. Un buon sistema di gestione determina infatti una minore proba-bilità di accadimento di infortuni con-sentendo, così, la riduzione dei costi a essi connessi. Oltre a ciò le aziende che adottano un sistema di gestione possono usufruire di un’oscillazione del tasso medio dei premi assicurati-vi Inail con riduzioni di entità molto significativa. Con questi interventi la normativa identifica una nuova pro-spettiva nella gestione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro mo-strando l’importanza di uscire dalla lo-gica della sola valutazione del rischio, per avviare sistemi di organizzazione complessiva della sicurezza finalizzati a garantire livelli di salute e sicurezza sempre più elevati nel tempo.

Sicurezza e modelli

di gestioneIl seminario di approfondimenti è promosso

dalla Sintex del gruppo Farco

Convegni Il 18 marzo a Torbole Casaglia

Page 53: La Voce del Popolo 2011 10

53LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Il Cidaf (Centro interprovinciale di assistenza familiare) è nato nel 1977 da un’idea dell’avv. Sandro Pa-lamenghi che ha trovato in don Ma-rio Pasini e nella rivista “Madre” la base strutturale per dare vita a un consultorio familiare. A loro si unì anche don Leandro Rossi, parroco teologo moralista aperto alle pro-vocazioni della evoluzione cultura-le che in quegli anni caratterizzava la società. Con loro, in particolare per merito dell’avv. Palamenghi, il Cidaf è cresciuto negli anni rag-

Consulenza, prevenzione e formazioneIl consultorio che opera dal 1977 a sostegno delle famiglie, dei singoli e delle coppie

Ia cura di Lucio Corbò

giungendo livelli di eccellenza nel proprio campo. Tutti e tre i prota-gonisti hanno da tempo concluso la loro avventura terrena, ma, co-me tutte le opere solide, il Cidaf ha continuato a svilupparsi in ogni di-rezione. La sede principale rimane quella originaria, in viale Stazione 63. A questa si sono aggiunte altre due sedi, una a Travagliato in via Golini, 6 e una presso la parrocchia di San Faustino. Dal 2002 il Cidaf è il primo consultorio privato che è stato accreditato dall’Asl e dalla

Regione per cui le prestazioni ero-gate sono equiparabili a quelle che si registrano nei consultori pubbli-ci. Inoltre gli utenti possono gode-re gratuitamente di alcuni servizi. Sull’attuale lavoro del Cidaf abbia-mo fatto il punto con la direttrice Marisa Tironi. La quale ha voluto innanzitutto sottolineare che il Ci-daf “offre prestazioni sempre più variegate di tipo psicologico, sa-nitario, educativo. Sono tre le di-rezioni fondamentali dei nostri in-terventi: consulenza, prevenzione, formazione”. Alla nostra richiesta di un identikit dell’utente del Cidaf, la direttrice ci ha così risposto: “Sono in aumento i giovani. Al centro restano le cri-si nei rapporti di coppia. Crisi che sono in aumento. E i maschi sono

i soggetti più fragili perché fanno più fatica a gestire i figli e anche a far quadrare i bilanci. Un altro aspetto delle crisi di coppia è che si manifestano anche in età avanza-ta, quando il rapporto sembra con-solidato. Invece anche coppie che non sembrano a rischio scoppia-no. In ragione di queste difficoltà il Cidaf si impegna nella formazione dei mediatori familiari con un cor-so biennale post-laurea sostenuto dall’Europa”. In quale altro ambito siete impe-gnati? “Riceviamo molte richieste dalle scuole per interventi diversi-ficati. Nei nostri interventi ci occu-piamo sia dei singoli ragazzi in diffi-coltà sia delle classi. Un lavoro che realizziamo in stretta collaborazio-ne con gli insegnanti e i genitori”.

Cidaf Intervista con la Direttrice

Il Cidaf, fin dalle origini, ha fatto la scelta di seguire le famiglie in difficoltà, senza distinzione di ceto, religione e provenienza.

Ora, alla linea dei fatti mondiali, europei e nazionali si tocca con mano quanto sia difficile per un consultorio “accogliere” tutti.

Accogliere i bambini per educarli: gestione di nidi, o direttamente o per conto di altre realtà;

Accogliere i fidanzati per guidarli verso il matrimonio: collaborazione con le parrocchie per i corsi dei fidanzati o

comuni per la preparazione al matrimonio civile.

Accogliere le coppie “fertili” con corsi di preparazione al parto e alla maternità e paternità responsabili e condivise.Accogliere le coppie infertili per guidarle verso una ricerca cosciente e umanamente fondata della procreazione: è

in partenza tale esperienza presso la sede consultoriale del Cidaf di Via Rodi, 55 - Telefono 030/2425986.

Accogliere pre-adolescenti, adolescenti e giovani nel cammino verso la maturità sessuale ed umana nella sua globalità: esperienze in atto in varie scuole cittadine e del territorio provinciale e regionale.

Accogliere le coppie in difficoltà: in tutte le sedi del Cidaf è in atto il servizio di Mediazione familiare e il Cidaf

organizza da anni un corso per mediatori familiari riconosciuto dal Forum Europeo per la mediazione familiare.

Il Cidaf nelle tre sedi operative, è a servizio delle famiglie, delle coppie, dei singoli, dei gruppi e delle comunità per ogni esigenza

di sostegno, formazione e consulenza.

Da Don Mario Pasini e dall’avv. Palamenghi è stato gettato un seme che ora ha fruttificato come il “piccolo granello di senape di

evangelica memoria”.

Cidaf di Brescia, Viale Stazione 63 Tel. 030 43359 Fax 030 43190 - [email protected]

Cidaf di Travagliato, Via c. Golini n.6 Tel. 030 6862064 Fax 030 6624640

[email protected]

Cidaf Brescia, Via Rodi 55

Tel. 030 2425986 Fax 030 [email protected]

Page 54: La Voce del Popolo 2011 10

54 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Economia e lavoro Associazioni

UUna grande partecipazione ha ca-ratterizzato l’assemblea dell’Unio-ne agricoltori tenuta alla Camera di commercio di Brescia il 5 mar-zo scorso. L’appuntamento, come di consueto, ha rappresentato l’op-portunità per presentare all’opinione pubblica, alle istituzioni e al mondo politico lo stato di salute dell’agri-coltura bresciana. Una salute un po’ precaria, caratterizzata da parecchie ombre, anche se non mancano i sin-tomi di una ripresa. Quelle legate al divario costi ricavi, ai tanti problemi

legati alla burocrazia e alla mancan-za di competitività del sistema Ita-lia. Il presidente Francesco Betto-ni, nella sua relazione, non ha man-cato di sottolineare il lavoro svolto dal Consorzio Grana Padano che ha fatto aumentare le esportazioni del 9% determinando di fatto una ripresa per il mercato del latte. Ha chiesto alla Regione, rappresentata da Pao-lo Baccolo (direttore della Dg agri-coltura), di istituire un fondo per intervenire nelle situazioni di crisi e di proseguire nella “buona azione”

iniziata lo scorso anno, di anticipare i fondi della Pac agli agricoltori. Alle banche ha chiesto di passare dalle enunciazioni ai fatti concreti quan-do ci sono da sostenere le aziende in difficoltà. Bettoni non ha mancato di sottolineare la necessità di ridare entusiasmo ai giovani, una missione per essere al loro fianco nelle grandi sfide per il futuro. Un futuro che ci deve vedere protagonisti, a comin-ciare dal grande appuntamento con Expo 2015 per il quale ha lanciato il progetto Fattoria delle eccellenze lombarde, dove immagina un gran-de padiglione che valorizzi il meglio della nostra agricoltura.A portare l’Assemblea in Europa ci ha pensato Paolo di Castro, presi-dente della Commissione Agricol-tura del Parlamento europeo, che

ha sottolineato la delicatezza nella distribuzione dei fondi fra gli agri-coltori italiani “perché i criteri sto-rici saranno probabilmente rivisti” e non si tratta certamente di brusco-lini in quanto il plafond per l’Italia ammonta a ben 6,3 miliardi di euro.De Castro ha poi osservato che il no-do competitività non può prescinde-re dal tema del reddito e sulla reddi-tività l’Italia denuncia una flessione del 3,5% rispetto ad una crescita me-dia della aziende europee del 12,5%, con punte del 30% per la Francia. È evidente, ha denunciato De Castro, che c’è un problema italiano.Nel corso dell’Assemblea Giovanni Trerotola, per oltre 30 anni diretto-re dell’Unione agricoltori, è stato insignito del titolo di “Galantuomo dell’agricoltura”.

Tra le ombre anche i segnali

di ripresa

Unione agricoltori L’assemblea annuale

È stato il presidente Franco Bettoni a mettere in risalto l’andamento dell’annata agraria

consegnata agli archivi

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Page 55: La Voce del Popolo 2011 10

55LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Formazione e ricerca per gli infermieriIpasvi Dopo l’assemblea annuale

Il collegio Ipasvi di Brescia ha tenuto nei giorni scorsi la sua assemblea annuale al-la facoltà di Medicina. Un appuntamen-ti che ha fatto emergere quanto questi professionisti della salute (infermieri e assistenti sanitari) siano sempre più pre-parati e specializzati, ma poco valorizza-ti. “Facciamo master e specializzazioni, – ha sottolineato Ermellina Zanetti, vi-cepresidente Ipasvi – ma manca un’or-ganizzazione che presti attenzione alle competenze cliniche degli infermieri che possono davvero offrire prestazioni di qualità, integrate con molte altre pro-fessionalità, senza per questo entrare in conflitto con le mansioni del medico”. Così gli infermieri hanno denunciato il divario che esiste tra “l’alto livello di pre-parazione alla professione, in costante aggiornamento, e una realtà che, invece, non riesce a valorizzare il capitale uma-no – afferma il presidente Ipasvi Stefano Bazzana -. Se il punto è assicurare un’as-sistenza sempre più qualificata, in ospe-dale, a domicilio o in Rsa, allora la nostra professionalità deve essere riconosciuta e

distinta”. Pediatria, ostetricia, geriatria, pronto soccorso: reparti che richiedono approcci diversi, – sono ancora spiega-zioni di Ermellina Zanetti – anche sotto il profilo psicologico, eppure, a prevalere è “la collocazione indistinta degli infer-mieri: servono opportunità concrete per delineare il futuro della professione”. Ec-co perché formazione, valorizzazione e sinergia con altre professioni diventano un intreccio fondamentale per garanti-re prestazioni di qualità, come ribadisce il presidente Bazzana: “Molte ricerche hanno dimostrato che laddove il numero e la formazione degli infermieri aumen-tano, si riducono la mortalità e le com-plicanze”. Per questo l’Ipasvi sostiene la petizione Cnai “Senza infermieri non c’è futuro”. E per questo anche nel 2011 si terranno, oltre ai corsi di formazione presso la sede, almeno tre Convegni in collaborazione con Ordine dei medici, Collegio delle ostetriche, enti e associa-zioni varie, in cui presentare gli esiti sulla salute delle persone delle ricerche svolte dagli infermieri.

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2011

Page 56: La Voce del Popolo 2011 10

56 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Economia e lavoro Giardinaggio

CConto alla rovescia per “Vita in campa-gna”, la prima manifestazione naziona-le dedicata all’agricoltura per passione che si terrà al Centro fiera del Garda di Montichiari dal 18 al 20 marzo prossi-mo. In programma lezioni su orto, frut-teto, vigneto, oliveto, noccioleto, giar-dino, piccoli allevamenti e animali da compagnia tenute da 11 esperti in una fattoria ricostruita in fiera, una rasse-gna di trattori d’epoca, visite guidate al Museo agricolo Giacomo Bergomi. C’è grande attesa per la manifestazio-ne nazionale dedicata agli agricoltori

amatoriali (hobby farmer) che per la prima volta richiamerà un pubblico che sfugge ai censimenti Istat e che si può stimare in un milione di italiani. Per l’occasione la rivista “Vita in cam-pagna” ha messo in campo 11 specia-listi che per tre giorni animeranno con lezioni in diretta una fattoria ricostru-ita dal vero. In programma anche una mostra mercato con le attrezzature e i prodotti più adatti per l’agricoltura amatoriale (hobby farming). Gli 11 esperti approfondiranno tematiche di attualità legate a orto, frutteto, vi-

gneto, oliveto, noccioleto, giardino, piccoli allevamenti e animali da com-pagnia, instaurando un confronto di-retto con la community degli hobby farmer: “Una modalità che abbiamo sviluppato in 29 anni di esperienza con questo pubblico in crescita, che sempre più si rivolge alla nostra rivi-sta in abbonamento per ricevere con-sigli e imparare nuove tecniche” spie-ga Giorgio Vincenzi, direttore di “Vita in campagna”. Tra gli argomenti di punta: come potare bene le piante da frutto e, in giardino, rose e ar-busti; come far rendere l’orto tutto l’anno e come allevare galline, pol-li, tacchini e faraone con il metodo naturale. Per chi ama gli animali da compagnia preziose indicazioni per prendersi cura di cani e gatti. Nella casa in campagna consigli per co-

struire una casa sostenibile a basso consumo energetico e con materia-li ad hoc per favorire benessere. In programma, inoltre, una rassegna di trattori d’epoca, mostre foto-grafiche, l’esposizione di 43 razze diverse di conigli, visite guidate gratuite al vicino Museo Giacomo Bergomi, tempio di attrezzature agricole storiche eccezionalmente aperto per tre giorni, corsi tenuti da aziende di riferimento nel set-tore e la possibilità di acquistare prodotti e attrezzature. In vendita, infine, nell’area espositiva, i pro-dotti agroalimentari di 18 mercati contadini promossi dal Consorzio agrituristico mantovano. La fiera di “Vita in campagna” si svolge da ve-nerdì 18 a domenica 20 marzo, con ingresso dalle 9.30 alle 18.

La fiera “Vita in campagna”:

un esordio

Montichiari Dal 18 al 20 marzo

La manifestazione, promossa dall’omonima rivista, richiamerà un gran numero

di appassionati agricoltori amatoriali

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57LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Si avvia la stagione della seminaConsigli Per gli amanti dell’orto

Anche se i segnali della primavera or-mai prossima tardano a farsi vedere, gli amanti dell’orto fai da te incominciano ad affilare le armi. Per tradizione i primi giorni del mese di marzo sono quelli de-stinati a dissodare il terreno dopo il fred-do dell’inverno. È insomma il tempo del-la preparazione, con una adeguata con-cimazione, in vista della bella stagione. Per questo gli amanti dell’orto dedicano a queste attività una grande cura. Dopo aver dissodato e concimato la porzione di terra da dedicare all’orto, la stessa viene sottoposta a una meticolosa suddivisio-ne. Quadri o rettangoli di terra ben de-limitati l’uno dall’altro saranno destinati

ad accogliere, nelle prossime settimane, un ortaggio diverso. Nella tradizione dell’orto bresciano non possono manca-re le diverse varietà di insalata, i fagio-lini, i pomodori, i peperoni, le zucchine, le carote, le melanzane. Ogni ortaggio, come ben sanno gli esperti, ha bisogno di cure e attenzioni particolari. Un buon lavoro fatto in questa stagione consente un primo raccolto in primavera avanzata, anche se la prima insalata potrebbe es-sere consumata già in occasione dell’im-mancabile gita fuori porta di pasquetta. Scadenze e appuntamenti per altro noti ai culturi dell’orto domestico che scruta-no il cielo aspettando la bella stagione.

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Page 58: La Voce del Popolo 2011 10

58 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Economia e lavoro Giardinaggio

Tendasol nasceva nel 1983 con il preciso obiettivo di progettare, pro-durre e installare tende da sole per l’arredo esterno delle abitazioni. Pas-sione e competenza, entusiasmo e determinazione da quasi trent’anni guidano l’azienda che, oggi, ha al-largato le proprie competenze ed è in grado di fornire una vasta gam-ma di prodotti, dalle tende da sole alle tende tecniche, dalle strutture in ferro e legno per gazebo all’arre-damento per esterni, dagli imbottiti alle tappezzerie, ai giardini d’inver-

Ta cura di Voce Media Pubblicità

no. Grande attenzione è dedicata alla scelta dei materiali, al design e alle nuove tecnologie e dell’armonia del paesaggio. Il segreto di una grande azienda di tende da sole è creare il giusto equilibrio fra rigore razionale e fantasia creativa per creare gemme architettoniche che possano essere incastonate nel paesaggio con ef-fetto di reciproca valorizzazione; è, inoltre, seguire la natura guidandola al tempo stesso, rispondendo al biso-gno umano di unire la terra al cielo, non attraverso una sfida tra natura

e tecnologia, ma interpretando l’ar-monia che risiede naturalmente den-tro ciascuno. Lo studio dei materiali, delle forme e dei colori, conferisco-no alle strutture una particolare pia-cevolezza che induce al benessere e a un sentimento di armonia con l’am-biente. Tutte le strutture per giardi-ni e terrazze di alta qualità, sono in legno lamellare, indeformabili nel tempo, adatti a qualsiasi personaliz-zazione, impregnati a immersione e solo con prodotti ecologici. Tutte le tende possono essere realizzate con movimentazioni manuali o motoriz-zate con comandi singoli o di grup-po con radiocomandi e automatismi sensibili alle diverse condizioni me-teorologiche (sole, vento, pioggia), o a orari predefiniti. Un prodotto for-temente richiesto e assolutamente

innovativo è la Tecnic Level: è una pergola evoluta e resistente, ideata pensando al piacere di vivere all’aria aperta. Ogni elemento strutturale contribuisce alla massima funzio-nalità integrandosi perfettamente all’insieme. Le pergole Pratic (www.pratic.it) possono essere in legno o alluminio, proteggono dal sole, dalla pioggia e dal vento grazie a una spe-ciale copertura. Le strutture di cui abbiamo ampiamente parlato con-sentono una primavera personale sempre a portata di mano, offrono, inoltre, il piacere e il benessere del sentirsi a contatto con la natura. La bella stagione dura un anno intero se si ha un giardino in seno alla pro-pria casa che diventa un frammento di cielo a portata di mano dove re-gna la luce.

Il meglio tra il cielo

e la casaL’azienda Tendasol è specializzata nella

produzione di una gamma di tende da giardino

Franciacorta Non solo tende da sole

Page 59: La Voce del Popolo 2011 10

59LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Sport

Jonathan, partiamo da una tua passione: tu hai una galleria d’arte a Milano. Come nasce questo inte-resse e quanto ti impegna?Una novità è che la galleria adesso è stata chiusa, per il semplice fatto che sono partito da una passione ferrea, che ho ancora, ma che mi ha richie-sto troppo tempo per come volevo occuparmene. Essendo pignolo, pro-vo ad essere il più preciso possibile e mi dava fastidio che alcune cose non venissero fatte come volevo io. Visto che l’impegno era tanto e l’immagine era la mia, ho deciso di fare una pau-sa. Molto probabilmente riprenderò l’attività appena avrò finito di giocare e potrò occuparmene a tempo pieno. Quanto ti manca?Non mi manca, perché sto leggendo, studiando, sto guardando le gallerie importanti, come si muovono, perché mi sono buttato a capofitto in questo mondo, che non conoscevo. È ovvio che questo comportava qualche pro-blema nelle cose da fare. Avendo la possibilità di conoscere e approfondi-re certi meccanismi riesci ad approda-re e affrontare questo mondo con più serenità. Quando è tutto frenetico e passionale rischi di fare passi lunghi o sbagliare. L’inizio è stato bello, ina-spettato. Ho coinvolto molte persone.Quale quadro useresti per defini-re le tue esperienze calcistiche?

Quando il calcionon è tutto...

Non ci ho mai pensato. Penserei sicu-ramente all’agonismo, alla concentra-zione e competizione che devi mettere in campo e anche fuori per provare a rimanere ad alti livelli. C’è un’artista, poco noto in Italia ma importante in Francia con opere nei più importanti musei del mondo che si chiama Ben Vautier. Con le sue opere ho inaugura-to la galleria. L’esposizione era intito-lata “Tutto è competizione” che poi è diventato un quadro; questo riassume la mia esperienza in Italia. Tocchiamo la Juventus…Poco, perché è rimasto poco da dire.Come vedi la situazione da fuori?Essendo stato dentro per sei anni ti rendi conto come è difficile dare spie-gazioni anche da lì. Oggi che sono fuo-ri penso e immagino che non abbiano risolto i problemi che c’erano anche gli anni precedenti. È una situazione che rattrista tutti i tifosi della Juve, ma an-che il campionato italiano ha perso in questi due anni il gioiello più importan-te. Dopo il trauma di una retrocessio-ne in Serie B, c’è bisogno che questo venga riassorbito. C’è bisogno di più tempo. Il dottor Agnelli ha lanciato un progetto in cui credeva molto; non sta andando bene per adesso; non so qual è la durata del progetto, si vedrà, gli auguro il meglio.Cagliari, Roma, Juve e Brescia; hai provato la Serie B e la Champions.

Quale momento dimenticheresti?Dimenticare… Serve tutto come lezio-ne per andare avanti. Se devo scegliere un momento che non avrei voluto co-noscere è la retrocessione della Juve in Serie B. Sai, sei lì per giocare ad alti livelli, Champions League e competi-zioni internazionali; lavori e fai sacri-fici per essere lì in quel momento e ti ritrovi in una situazione che non avre-sti voluto. Anche quello è stata una le-zione di vita; bisogna prendere le cose come vengono perché in questa vita non tutto dipende da te.Parli di vita, associando l’espe-rienza calcistica a questa. Giorna-listi e tifosi si dimenticano di que-sto. Quando entri in campo tu sei Zebina; sei quello che ama l’arte, che gioca a calcio, che passa le se-rate sul divano con la propria com-pagna a guardare un film...Facciamo così, facciamo così...Quanto pesa che il mondo attorno non lo consideri?È difficilissimo affrontare il calcio di oggi pensando a tutti. Tu devi dare tut-to quello che hai sul campo. La gente ogni tanto parla molto bene o altre volte molto male. È difficile capire il calcio se non hai avuto l’esperienza del campo. Anche se ci sono ex calciatori che hanno la critica facile... Molte vol-te si dimentica che i calciatori sono persone. A Brescia questo si può ve-dere di più. I calciatori sono persone normali, hanno una vita, una macchi-na, figli, vanno a prendere i bambini a scuola, vanno al cinema. Non c’è dif-ferenza “nel dopo calcio” nella vita del calciatore. C’è una differenza forse nei primi 10 al mondo, quasi come le rock

star. Una volta forse era diverso, forse è perché sono venuto al Brescia. Qui ti alleni in un centro comunale, sei a contatto con tutti, sei in un ambiente famigliare che non ti fa pensare o ve-dere la faccia del calciatore superstar. Poi arriva la domenica e forse c’è ge-losia da parte di chi non può parteci-pare attivamente. Quando tanta gen-te si avvicina o diventa amico di Tizio o Caio, si accorge che è tutto uguale. Oggi forse solo le rock star hanno vi-te particolari. Anche i politici stanno divenendo uomini normali. Prima era tutto più irraggiungibile. Con i nuovi media tutto si sta relativizzando. Ti trovi bene a Brescia?Sì, ma mi troverò meglio quando avre-mo raggiunto il nostro obiettivo, fon-damentale per tutti.Cosa non baratteresti della tua vita per vincere il pallone d’oro?Sarò molto banale: la mia famiglia. Sono nato fortunato prima ad avere la famiglia che ho e sono stato dop-piamente fortunato di credere di po-tercela fare nella mia passione che era il calcio. Quello fa di me un uomo molto fortunato.L’ultimo libro che hai letto?L’ultimo libro che ho letto è di un au-tore francese e si intitola “Il mestiere dell’uomo”. Ultimamente sto leggen-do molte riviste. Quest’anno leggo o un libro di arte, pesante, o qualcosa di leggero.L’ultimo film che hai visto“Il discorso del re”; molto bello. È una bella lezione di vita nell’insistere, nel non mollare mai, nell’andare al di là di quelli che sembrerebbero i propri limi-ti, con il sostegno della moglie.

Jdi Mauro Toninelli

Nato a Parigi nel 1978, il difensore francese parla della sua passione per l’arte, della galleria di cui è proprietario a Milano, degli auguri alla Juventus, del Brescia e della salvezza, dei momenti difficili, della fortuna di avere una famiglia e della vita di un calciatore, riscoperta normale grazie anche all’ambiente bresciano. In cambio del Pallone d’oro, “non baratterei la mia famiglia”

Calcio Intervista esclusiva a Jonathan Zebina

[email protected]

Jonathan Zebina

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60 LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011 Sport

Pronti, via. Domenica 13 tutti di corsa per le vie della città con la Maratona di Brescia. In occasione della nona edizione, il Comitato organizzatore propone a tutti gli iscritti del Collegio infermieri Ipasvi uno sconto partico-lare per partecipare alla corsa princi-pale, alla mezza maratona, alla 10 km e alla Family Walking, quest’ultima il cui ricavato sarà interamente devolu-to all’Ail (Associazione italiana leuce-mie). Quest’anno inoltre la Brescia Art Marathon diventa anche campionato bresciano dell’Ipasvi per le distanze della maratona (42,195 km) e della mezza maratona (21,097 km). “È con vero piacere e piena sintonia che il Consiglio direttivo dell’Ipasvi (l’Ordi-ne che rappresenta gli infermieri e gli assistenti sanitari) ha accolto la pro-posta degli organizzatori – conclude Bazzana – di essere partner di una manifestazione che associa lo sport

Pa cura di Voce Media

alla cultura, il benessere alla solida-rietà”. Senza infermieri non c’è futuro, questa la petizione volta a spingere le istituzioni competenti a prendere po-sizioni sulla carenza infermieristica. “Numerosi studi internazionali dimo-strano – prosegue Bazzana – come le conoscenze e le capacità degli infer-mieri possano migliorare la risposta ai bisogni di salute delle persone. Il contesto attuale è fortemente critico: la popolazione italiana è sempre più anziana e le patologie croniche sono in continuo aumento. Questo signi-fica maggiori bisogni assistenziali a cui, necessariamente, far fronte. Ma con una carenza di 30mila unità solo in Lombardia, anche rimboccarsi le maniche non basta: occorre un inter-vento delle istituzioni”. In effetti quel-la che un tempo era un’emergenza si è trasformata in una carenza cronica, che le istituzioni non vedono o fingo-

no di non vedere: la professione è lasciata a se stessa. “Siamo estrema-mente preoccupati per la situazione della professione e delle scienze in-fermieristiche in Italia – commenta la presidente nazionale Cnai Angela Lolli – la salute degli italiani dipende anche dalla presenza qualificata di infermieri, quindi la nostra associa-zione e la professione infermieristica in generale non possono rimanere in silenzio di fronte a un futuro tanto in-certo e preoccupante per l’assistenza ai cittadini”. I quali, sicuramente, sa-ranno i primi a pagare le conseguenze del silenzio istituzionale. In qualità di organo di rappresentanza e tutela del-la professione, il Collegio Ipasvi invita a sostenere la petizione, che può es-sere sottoscritta dai cittadini sul sito www.ipasvibs.it o sul sito www.cnai.info. “Non solo – puntualizza Bazzana – invitiamo i nostri iscritti ad aderire all’iniziativa di indossare l’etichetta o esporre il manifesto “Senza infermie-ri non c’è futuro” nella settimana dal 14 al 20 marzo. Dobbiamo farci sen-tire ed essere uniti, perché in gioco ci sono la salute e il benessere di tutti, nessuno escluso”.

AtleticaDomenica 13 la nona edizione

Gli infermierie una maratona

tutta di corsaAl via, oltre alle stelle dell’atletica internazionale,

anche il Collegio degli Infermieri per ricordare alle istituzioni la carenza di personale

Rugby Sei Nazioni

A CalvisanoItalia-FranciaNon solo calcio nella serata di venerdì 11. Se il Brescia scen-derà in campo alle 20.45 per l’anticipo del Rigamonti con-tro l’Inter, al San Michele si ri-accendono i riflettori sul gran-de rugby. Lo scorso anno furo-no in 3000 ad accorrere sulle tribune per Italia-Inghilterra Under 18. Alle 19 toccherà a Italia-Francia Under 20, quarto turno del Sei Nazioni. Convo-cati in azzurro anche tre gio-catori del Calvisano: Palazza-ni, Maistri e Appiani. Squadra guidata dal ct Cavinato che a Calvisano ha conquistato uno scudetto. Oltre alla gara, an-nunciato un interessante “ter-zo tempo”. Stand gastronomi-ci, musica e intrattenimento, verranno messe in palio le ma-glie di Griffen (giocatore del-la prima squadra calvina ed ex azzurro) ma anche quelle del Brescia Calcio e Inter (a.al.)

D’INFANZIA

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La lezionedi “schemi e tattica” di Massimo AchiniNell’ultima serata del corso allenatori alla cascina Foret è salito in cattedra l’allenato-re – presidente del Csi nazionale – Massimo Achini. Accompagnato dalla lavagna su cui ogni allenatore traccia schemi e tattiche ha raccontato ai corsisti la sua esperienza in panchina, vissuta ai confini del professioni-smo, come nelle giovanili dell’Inter o nella Nazionale under 16, ma anche in realtà del tutto differenti, come la squadra di calcio del carcere di San Vittore. “Lì la libertà del singolo coincideva con un impoverimento tecnico e umano della squadra. La cosa bella è stato veder tornare indietro qualcuno. La pena era stata scontata, ma il legame con i compagni era troppo forte per dimenticarli”. Il massimo dirigente nazionale ha indicato ai numerosi presenti la loro importanza: “Siete persone di talento per l’associazione, perso-ne che sanno offrire se stesse. Ricordate che siete e sarete figure importanti per i ragazzi. Spesso più di insegnanti e catechisti”. Dallo spogliatoio virtuale si è passati ad una sim-bolica “sagrestia” dove “La chiesa ha fiducia nel Csi e chiede ai suoi operatori di educare alla vita buona del Vangelo”. Achini ha poi concluso con la consapevolezza che lo sport, in tutte le sue sfaccettature, può essere cambiato da allenatori e dirigenti di base, difficilmente dai vertici, con idee inno-vative e valori autentici. La serata si è aper-ta e conclusa con il saluto della presidente provinciale Amelia Morgano, che ha ringra-ziato l’illustre ospite per la deliziosa serata.

Centro Sportivo Italiano 61LA VOCE DEL POPOLO11 MARZO 2011

Csi Vallecamonica Scudetto 2011

Lo Sci Club Pisognesi aggiudica il titolo

pagina a cura di Bruno Forza

Alla fine di una delle edizioni più equilibrate ed emozionanti del campionato interprovinciale lo Sci Club Pisogne è riuscito a difendere il van-taggio e ad aggiudicarsi il titolo 2011. L’ultima prova della stagione, recupero di uno dei due slalom giganti annullati per il maltempo, ha registrato un numero record di partecipanti con 140 atleti al via della manifestazione orga-nizzata al Passo del Tonale dallo Sci Cai Edolo. Il più rapidi a portare a termine la gara sono stati gli atleti della categorie punteggiati fisi con Nicola Vitali dello Sci Cai Edolo che stac-ca il miglior tempo precedendo la coppia della Polisportiva Grignaghe Maxime Mazzola e Ales-sio Arrigoni. In campo femminile la più veloce è stata Cristi-na Frassi (Polisportiva Grignaghe), dodicesima assoluta e vincitrice della prova riservata alle seniores davanti alle edolesi Miriam Melotti e Antonella Chiodi. Deluso per l’esito finale del campionato a squa-dre, lo Sci Cai Edolo può essere soddisfatto per la messe di vittorie individuali colte anche

Elite e femminile

Ultimi 100 minuti. La regular season di Elite volge al termine; a due turni dalla fine dei campionati alcuni verdetti sono già incisi nella pietra. Il girone A è diviso in tre blocchi. Cafè Noir e Saip si contendono il prima-to. L’ultima giornata ha registrato il sorpasso dei “ne-ri” ai danni dei palazzolesi. Entrambe le formazioni hanno già staccato il pass per le finali provinciali. Per il terzo posto è grande bagarre, con 5 squadre in 4 punti che vogliono proseguire l’avventura verso il ti-tolo. Il Corzano è già retrocesso, le altre cullano spe-ranze di salvezza ma solo una tra Ome, Adea Service, Cafè Retrò e Longhena resterà in Elite. Nel gruppo B Gardonese e Bovegno rallentano, mentre S. Giovanni Polaveno continua la sua marcia, con un ritorno fat-to di 8 vittorie e 1 pareggio. Il podio è deciso e resta

da stabilire l’ordine di arrivo. La sconfitta interna con i sebini costringe la Linetti Motori Elettrici ad abban-donare i sogni di gloria e a tornare a concentrarsi sul traguardo salvezza, che riguarda 8 compagini accor-pate nello spazio di sette punti. Chi ha già gettato la spugna è l’Alone, che torna in Eccellenza. Cigolese e Carrozzeria Bosini confermano di essere due superpo-tenze provinciali guidando il girone C. Invicta 1991, Sirmionese e Bar Mayer restano in lizza per l’accesso alle finali, ma i gardesani devono guardarsi le spal-le perché la lotta per non retrocedere interessa tutti dalla quinta all’11ª posizione. All’ultimo posto il Re-medello, già condannato. Chiude il girone cittadino, dove la neopromossa Noce è prima con tre lunghezze di vantaggio sul S. Filippo Neri B. I campioni provincia-

li in carica del Castenedolo (ER Costruzioni in Ferro) difendono il titolo e cercano l’accesso alle finali pas-sando dal gradino più basso del podio, ma Smv, Pon-te Zanano, Elettro 2000 e S. Zeno A gli fanno sentire il fiato sul collo. Jack Tar e Tinteggiature Erika saluta-no il top del calcio a 7, ma nelle sabbie mobili ci sono altri due posti per sprofondare.Femminile. Mentre l’Elite si prepara a un mese decisi-vo, la categoria inferiore incorona Roncadelle e Pavo-ne B, promosse in Elite dopo i trionfi nei gironi B e C. Fioravazzi Porte e Soncino potranno giocarsi la carta playoff, speranza per le seconde della classe e minac-cia per 7ª, 8ª e 9ª di Elite. Il gruppo A si chiude il pri-mo weekend di aprile. Bovegno ha già un piede nella massima serie, ma Brozzo non vuole essere da meno.

Verdetti già scritti o quasi

nell’ultima prova della stagione. La formazione edolese si è imposta in otto prove individuali. Ha motivo di gioire anche il Montorfano Ski Te-am. Simone Bignotti ha centrato il quinto suc-cesso consecutivo vincendo la prova riservata agli adulti e si è aggiudicato il titolo provincia-le di categoria. I neo campioni del Pisogne centrano tre succes-si individuali nell’ultimo slalom della stagione; tra i seniores il migliore è Michele Ducoli, tra i veterani Giovanni Pompeiani. Nel settore fem-minile vince Emanuela Frassi (adulte). Nella classifica di società lo Sci Cai Edolo ro-sicchia sei punti allo Sci Club Pisogne ma nella graduatoria generale restano sette le lunghezze di distacco tra le due formazioni e non essendoci spazio per il recupero della sesta prova stagio-nale il titolo 2011 va alla formazione lacustre. Alle spalle delle formazioni leader si piazza la Polisportiva Grignaghe che precede Montorfano Ski Team e Polisportiva disabili Valcamonica. Archiviata la stagione dello sci provinciale le compagini del Csi pensano ora all’appuntamento nazionale in calendario dal 17 al 20 marzo sulle nevi di Pinzolo, dove in palio ci sarà la possibi-lità di cucire sul petto un tricolore.

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Cara Voce

Quanto viene pubblicato è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei fir-matari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare nome, cognome, indiriz-zo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi troppo lunghi (massimo 2.500 battute) che saranno, però, inseriti integralmente sul giornale online www.lavocedelpopolo.it. La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del contenuto da parte della direzione. Non saranno pub-blicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce del Po-polo”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

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No ai pregiudizi

Egr. direttore,in riferimento alla lettera “L’antileghi-smo dei preti”, desidero fare alcune os-servazioni. Mi sono molto meravigliata che in seguito a quanto sentito, letto e chiaramente interpretato partendo da una propria visione e convinzione, la signora, che pur cita una bella frase di don Mazzolari, non abbia sentito il de-siderio di un approfondimento o di un confronto. Si sarebbe evitate la delusio-ne e l’amarezza che esprime. Le lettere del nostro Vescovo, le encicliche dei va-ri Papi, gli insegnamenti del Magistero sintetizzati nel Compendio della Dottri-na sociale della Chiesa, sono strumenti chiarificatori poiché indicano perché, come, quando, dove parlare “al cuore degli uomini”. Sono strumenti preziosi che ogni laico al servizio del Vangelo de-ve almeno leggere. Quanto al processo di scristianizzazione è proprio il frutto di una società sazia, individualista, di una cultura sicuramente non di alti ide-ali e di ampi orizzonti, che sta alla ba-se di certi slogan e di scelte politiche e amministrative della Lega. Certo, si in-carna il Vangelo anche facendo acquisti su bancarelle pro missioni per la gioia dei ragazzini, ma anche e soprattutto fa-cendo verità su idee e fatti non in linea con esso. S. Agostino e tanti Padri della Chiesa ne hanno “sparato di anatemi”, ne avevano tutte le ragioni, infatti li tro-viamo sui nostri calendari. Credo che ognuno di noi debba imparare a essere

obiettivo lasciandosi interpellare dal-le ragioni di altri e facendo verità sulle proprie idee per togliere in noi stessi pregiudizi e preconcetti.

Angiola Pedersani

Amare i poveri

Egr. direttore,Gesù Bambino quest’anno mi ha do-nato tre belle cose che mi hanno reso migliore. Eccole in quei giorni di gioia ho letto su “Avvenire” una lettera di un detenuto, Daniele, nome di fantasia. In essa l’uomo invocava Dio, in modo ne-gativo, chiedendogli di farlo morire piut-tosto di vivere una vita così dura. Ho de-ciso di scrivergli. Perché pensavo: ecco che mentre noi godiamo in mille modi la nascita di Gesù, questo caro fratello soffre un dolore indicibile. Gli ho scritto una lettera come mi ha dettato il cuore. Dopo dieci giorni mi arriva la risposta di Daniele. Egli mi dice di essere molto contento e nel ringraziarmi mi è piaciuta una sua frase: credevo che Dio non mi ascoltasse, invece mi ha risposto tramite te. Però poi dice che non cerca Dio, ma l’amore delle persone. Io mi sono pro-posto quello che già avevo deciso, cioè continuare la corrispondenza. Questo perché Daniele è un nostro fratello che ha sbagliato, ma noi non commettiamo errori? Se siamo veri cristiani aiutiamo questi amici, solleviamo la loro sofferen-za come il Vangelo ci chiede e ne sare-mo compensati. Il fatto è che ho la gio-ia nel cuore per aver sollevato il dolore

Le ricette della settimana

Omnibus

Avvenimenti11 marzo 2004Esplodono 10 ordigni su treni pendola-ri a Madrid nell’ora di punta del matti-no. Il bilancio è pesantissimo: 191 morti e circa 1500 feriti. L’azione è rivendicata da Al Quaeda

12 marzo 1930In India, Gandhi, il promotore della non-violenza, inizia una marcia di 300 chilo-metri in segno di protesta contro la tassa inglese sul sale

13 marzo 1923Arrivano le prime radio con l’altoparlan-te. Fino ad allora gli apparecchi poteva-no essere ascoltati solo con pesanti cuffie

di Daniele e ho la speranza di portare la sua anima alla Verità e dargli la pace del cuore. Per questo scriverò a questo fratello fino a quando le forze me lo per-metteranno. Passando al secondo fatto che mi ha dato tanta gioia in quei gior-ni, mi sono arrivate le fotografie dei miei tre bambini di Haiti adottati dopo che il terremoto devastò la loro terra. France-sca, Giulio e Antonio mi guardano e pa-re mi dicano grazie di averci salvata la vita. Io li guardo con tenerezza e la gioia m’inonda il cuore. Allora io mi chiedo:

[email protected]

chi è che mi dona tanta gioia se non quel Gesù che allora giaceva nella mangiato-ia ed ora sta cominciando la sua salita al Calvario per poi risorgere e donare a tutti la felicità del suo Regno. La terza gioia è solo mia e di chi me l’ha donata. Si tratta del mio grande tesoro, Anna, una cara e giovane spagnola. Dirò solo che la nostra amicizia nacque quando lei venne a far il volontariato internaziona-le alla nostra Casa di riposo circa dieci anni fa. In questi anni Anna ha fatto la missionaria nel Centro America, curan-

Bucatini alle olive

Ingredienti: 400 grammi di bucatini, una cipolla, aglio, 350 grammi di pomodori perini, mezzo peperone giallo, 100 grammi di olive verdi, sale, pepe, un cucchiaio di prezzemolo, 2 cucchiai di formaggio parmigiano, 5 cucchiai di olio extravergine d’oliva.

Preparazione: Soffriggere un trito di cipolla e aglio. Rosolarvi il peperone tritato grossolanamente. Unire i pomodori tritati e cuocere per 30 minuti. Unire sale, pepe e metà delle olive snoc-ciolate e cuocere per 10 minuti. Infine unire il prezzemolo. Con-dire la pasta con il sugo, le olive rimaste e il parmigiano.

Fusilli ai carciofi

Ingredienti: 400 grammi di fusilli, mezza cipolla, 3 carciofi interi, 4 cucchiai di olio d’oliva, aglio, 200 grammi di passato di pomodoro, 4 cucchiai di vino bianco secco, prezzemolo, li-mone, sale.

Preparazione: Affettare i carciofi sottili e lasciarli in acqua con succo di limone per qualche minuto. Far soffriggere aglio e cipolla tritati nell`olio; unire i carciofi sgocciolati, salare e far cuocere per 10 minuti. Bagnare con vino, far evaporare, uni-re il pomodoro e far cuocere altri 15 minuti. Unire prezzemo-lo tritato e far cuocere altri 5 minuti. Lessare i fusilli al dente, scolarli e condirli con il sugo.

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Telefono

Cognome

Nome

A teatro con “Voce”

Vinci due biglietti per lo spettaco-lo “A baita” di Marco Paolini mer-coledì 30 marzo al PalaBrescia. È uno spettacolo dedicato a Mario Rigoni Stern e ai bresciani.Spedisci a “A teatro con ‘Voce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia. Estra-zione il 28 marzo. Chiara Mac-carinelli ha vinto i biglietti per il concerto della Pfm, Lorenzo Colli, Patrizia Montini, Aurora Lombar-di e Gabriele Tonini quelli per “Chi dice donna...”

“A baita” di Marco Paolini

IN COLLABORAZIONE CON:

VOCESAS

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do i bambini in un ospedale peruviano, ma una volta assistette i ragazzi di stra-da in Ecuador. La giovane mi è divenuta ancora più cara e vedo che quell’amore cristiano che ha per me è pari a quello che io ho per lei. Grazie, o Signore, per questi doni che mi hai dato e ti chiedo la grazia di portare Daniele tra le tue brac-cia, e non solo lui ma anche tanti altri che sono prigionieri in modo diverso e hanno bisogno della tua misericordia.

Domenico Marchesi

Senza dignità

Egr. direttore,le cronache quotidiane raccontano di un Paese che sembra in preda a una crisi di esibizioni sned (sine dignitate). Un personaggio come Lele Mora, so-spettato di favoreggiamento della pro-stituzione e alle prese con il fallimento della sua attività professionale, ha po-tuto dichiarare nel corso di un’intervi-sta televisiva che alle prossime elezioni concorrerà per un seggio in Parlamen-to, indicando anche il partito che po-trebbe ospitarlo, il Pdl. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma già il fatto che manchino le difese immunitarie nei confronti di dichiarazioni presuntuosa-mente arroganti è un segno evidente di decadenza. Anche perché gli esem-pi negativi sono abbondanti e ingom-branti. Tanto che uno pensa: perché quelli (che hanno commesso peccati ben più pesanti dei miei) e non io? Fra qualche anno, quando sarà inevitabile

una rivincita della onesta dignità, molti dovranno pentirsi dei silenzi omertosi che impediscono oggi di ripulire l’aria dallo smog (morale oltre che atmosfe-rico) che la inquina.

Renato Longhi

Situazione incresciosa

Egr. direttore,non è mia intenzione scrivere queste note per polemizzare tanto per il gusto di farlo. L’intenzione vera è quella di esporre una civile e pacata critica per fare meglio le cose in futuro, una “fra-terna” correzione. L’associazione “Hu-mana” che a Palazzolo gestisce la rac-colta di indumenti usati per distribuirli alle persone bisognose di casa nostra o di Paesi lontani, dovrebbe svolgere la propria “mission” con maggiore zelo e amore. Il cassonetto giallo posizionato all’inizio del lungo Oglio presenta da an-ni un buco nella struttura attraverso il quale persone sconsiderate estraggono il vestiario in esso contenuto. Fatta una sommaria cernita del materiale impro-priamente prelevato, sottraggono quan-to interessa a loro lasciando il rimanen-te alla mercé delle intemperie, inoltre lo spettacolo di disordine e di degrado è da immaginarsi. Magliette, intimo, pan-taloni, gonne, scarpe… tutto materiale rovinato, sporcato, strappato, bagnato e alla portata degli animali randagi. Penso alle persone che generosamente hanno conservato e curato quel vestiario per donarlo a persone meno fortunate nel-

la vita affinché lo possano riutilizzare. Invece tanto ben di Dio viene sprecato assieme a tante buone intenzioni dei do-natori. Chi fa del volontariato lo faccia bene e al meglio delle proprie possibi-lità, altrimenti non lo faccia, si iscriva a un corso di ballo sudamericano o a un circolo sportivo. Così facendo non si fanno danni al “pensiero collettivo”, non si offendono i principi etici di nessuno e non si spingono persone generose verso l’indifferenza. È così che succede, quan-do le buone intenzioni vengono umiliate e tradite, ci si chiude ai bisogni degli al-tri. Durante le ferie natalizie ho riparato quel buco, visto il disinteresse di chi do-veva intervenire per dovere, con una la-miera piegata ad angolo, silicone, rivetti e trapano. Non lo segnalo per sentirmi dire “bravo”, lo dico perché ero stanco di vedere tanto spreco e lassismo. Pur-troppo esistono anche poveri materiali che sono anche poveri di cervello, dei miseri (solitamente i poveri sono ricchi di valori umani), dopo poche settima-ne quella lamiera è stata parzialmente strappata e lo scempio continua. Per as-surdo ho dovuto rimuovere il riparo per-ché era diventato un pericolo per i pas-santi, penso ai bimbi e agli anziani che cadendoci sopra potevano seriamente ferirsi. Concludo dicendo ai responsabili dell’associazione “Humana” di svolgere bene il loro servizio se vogliono essere di utilità pubblica. Se la situazione non cambierà, la mia famiglia non metterà più niente in quei cassonetti.

Sergio Belotti

14 marzo 1967La salma dell’ex presidente americanoJohn Fitzgerald Kennedy viene trasportata al Cimitero nazionale di Arlington

15 marzo 44 a.C.Un gruppo di congiurati uccide in Sena-to Caio Giulio Cesare: sono le celebri “Idi di marzo”

16 marzo 1978In via Fani a Roma, un commando del-le Brigate Rosse sequestra Aldo Moro. Nell’azione vengono uccisi i cinque agen-ti della scorta

L’esperto risponde a cura delle Acli bresciane

D.: Lavoro in un’impresa di pulizie e andrò in pensione di vecchiaia dal prossimo luglio. Ho fatto fare un calcolo della mia pensione e sarà di circa 500 euro; per cui, d’accordo con il mio datore di lavoro, mi farò riassumere dopo il pensionamento. Volevo sapere quanto devo aspettare, perché il mio datore di lavoro mi ha detto almeno un mese.

R.: Nel caso di pensione di vecchiaia e di riassunzione presso lo stesso datore di lavo-ro, in base alla circolare Inps n. 89/2009, è necessario che ci sia assenza di rapporto di lavoro nel giorno della decorrenza, che nel suo caso è il primo luglio 2011. Non è quindi necessario attendere un mese per riprendere l’attività lavorativa.

Aforismi

L’apprendere molte cose non in-segna l’intelligenza

(Eraclito)

Se ho fatto qualche scoperta di valore, ciò è dovuto più ad un’at-tenzione paziente che a qualsiasi altro talento

(Isaac Newton)

L’amicizia è il vino della vita (Edward Young)

Cara Voce onlineIl futuro non passadal nuclearedi Mario Capponi

Il 17 marzo: festa per tuttidi Francesco Lena

Riscoprire la Chiesadi Giuseppe Delfrate

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TOSONI Fluidodinamica