FOR YOU MAGAZINE_MARZO 2013

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Salute I sintomi dell’Anoressia Attualità Padri separati dai propri figli Attualità I giovani cervelli in fuga dall’Italia Viaggio New York Marzo 2013 Musica Il nuovo album Depeche Mode Salute Dieta del buon umore contro la depressione ...e molto altro ancora all’interno Iceberg Moda

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SaluteI sintomidell’Anoressia

AttualitàPadri separatidai propri figli

AttualitàI giovani cervelli in fuga dall’Italia

ViaggioNew York

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MusicaIl nuovo albumDepeche Mode

SaluteDieta del buonumore controla depressione

...e molto altroancora all’interno

Iceberg

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For You MagazineVicolo Brenta, 1 - Aprilia

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Editore e Direttore CreativoAlessandro Immordino

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Direttore ResponsabileRaffaella Patricelli

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Anno 4 - Numero 3Marzo 2013

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Collaboratori Eugenio Giannetta, Sara Latorre Tiziana Sacchetti, Marzia Pichi

Pamela Polizzi, Alessandro GalanteDaniela Saurini, Simona Eramo

Stampa CSC Grafica S.r.l

Via A. Meucci (Guidonia)

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UNA VENTATA DI ARIA NUOVA...Cari lettori,

la Primavera è alle porte e nulla, vi assicuro, nulla può rendermi

più felice. Nonostante il rischio allergie, credo che ci sia bisogno

ora più che mai di una ventata di aria nuova e profumata che solo

questa stagione può portare. L’inverno trascorso è stato partico-

larmente rigido. Freddo tanto da farci chiudere in casa, ma anche

difficile a causa della crisi e delle novità politiche. For You vi dedi-

ca la nuova Primavera che sta per arrivare e per questo vi regala

un nuovo numero pieno di spunti e approfondimenti. Torneremo a

parlare dello stato in cui versa l’Italia che spinge sempre di più i

nostri “cervelli” alla fuga. Parleremo anche di finanza e delle ban-

che, ma anche dei problemi che riguardano le famiglie. Lo Stivale

ancora una volta al centro delle polemiche per la scarsa tutela nei

confronti dei padri che si separano dalle mogli e non certo dai figli.

Ma parleremo anche di dieta. Vi daremo dei consigli affinché il

vostro buon umore non venga scalfito. Affronteremo anche il deli-

cato tema dell’Anoressia, e di un argomento di estrema attualità:

le sigarette elettroniche. Non mancheranno le nuove tendenze in

fatto di capelli, ma anche di moda ed accessori. Il viaggio del mese

sarà in una meta davvero magica e ricca di eventi: la splendida

New York. Non mancherà il teatro con il nuovo show di Massimo

Lopez e ancora il cinema e la musica con il nuovo fantastico lavoro

dei Depeche Mode. Per i maschietti ci sarà ancora l’approfondi-

mento dedicato ai motori. Ma ci saranno anche le nostre più fedeli

rubriche e molto altro ancora. Buona lettura e Buona Primavera!!!

Raffaella Patricelli

[email protected]

ditorialeEdi RAFFAELLAPATRICELLI

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Febbraio.indd 5 28/01/13 11.59

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08 Frullatore:Notizie e curiosità dal mondo

12 Attualità:Cosa sono i derivatie a che cosa servono?

14 Attualità:L’odissea dei padri separati

16 Attualità:In aumento i cervelli in fuga dall’Italia

18 Salute:Sconfiggere la depressionecon la dieta del buon umore

20 Salute:Anoressia: Sintomi e definizione

24 Salute: Conoscere al meglio le lenti a contatto

28 Estetica: Taglio dei capelli: Le nuove tendenze

34 Viaggio: New York,la grande mela

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SommarioMarzo duemilatredici

38 Moda donna: Iceberg, collezione primavera 2013

42 Shopping: Accessori donna per la nuova stagione

46 Moda uomo:Accessori uomo primavera 2013

48 Teatro: Massimo Lopez al teatro Sistina

50 Cinema: Il Trhiller “Arbitrage” con Richard Gere

52 Musica: Il grande ritorno dei Depeche Mode

54 Motori: Nuova Opel Adam

58 Rubriche: I consigli dei nostri specialisti

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News >

Notizie e curiosita in pillole scelte per voi...,

FRULLATORE

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Citta’ del Vaticano, domenica 24 feb-braio. - Un lungo applauso ha salu-tato l’ultimo Angelus di Papa Bene-

detto XVI quando si è affacciato alla finestra.

Pochi secondi prima la folla scandiva il suo nome, accompagnato da applausi. Il Papa ha cominiciato a leggere il testo dell’Angelus davanti ad una folla di fedeli che arrivava fino a piazza Pio XII, in via della Conciliazione. Tra la gente, soprattutto famiglie ma anche tante giovani coppie. Papa Benedetto XVI è sta-to interrotto durante l’Angelus almeno due volte dagli applausi della folla. Particolarmente forte è l’acclama-zione quando fa riferimento alla sua scelta. Il pontefice ha sorriso e risposto: “Grazie grazie”, “vi ringrazio per l’affetto e per la condivisione - ha concluso Benedetto XVI - specialmente nella preghiera, di questo momen-to particolare per la mia persona e per la Chiesa”.

L’annuncio choc di lasciare il pontificato Benedetto XVI lo aveva dato durante il Concistoro per le nuove canonizzazioni: “Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo”. Questo il primo commento a caldo di Joseph Ratzinger alle sue dimissioni: “Non ho più le forze per occupare questo ruolo, ho la certezza che le forze non mi consentono di continuare in modo ade-guato il ministero petrino”.

Non sarebbero dunque problemi di salute, bensì la consapevolezza dell’età avanzata a spingere il Papa a questa sofferta decisione. È la prima volta che accade nell’epoca moderna. Ratzinger ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo medi-tato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa.

Il cardinale Angelo Sodano, decano del collegio car-dinalizio, ha definito questa presa di posizione “un fulmine a ciel sereno”. Non essendoci evidenti e cono-sciuti impedimenti fisici, il Papa lascia perché non si sente più in grado di svolgere il suo compito.

Non bisogna dimenticare che la decisione viene comu-nicata dopo un anno particolarmente difficile del pon-tificato, con il caso Vatileaks. Alla luce di questa cla-morosa decisione - che il Papa si limita a comunicare, dato che le sue dimissioni non devono essere accettate da nessuno - si comprende meglio anche la decisione di «correggere» il concistoro per la creazione dei nuo-vi cardinali del febbraio 2012, molto italiano e curiale, con la nuova e a questo punto ultima creazione ratzin-geriana dello scorso novembre, tutta internazionale.

Joseph Ratzinger ha comunicato che dopo le dimis-sioni si ritirerà temporaneamente a Castel Gan-

dolfo. E quindi farà ritorno in Vaticano per ritirarsi nel monastero di clausura che c’è oltretevere.

Fonte: lastampa.it

Annuncio choc, IL PAPA LASCIA IL PONTIFICATOBENEDETTO xvi: non ho piu’ le forze necessarie

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Lo comunica il Ministero della Salute. Le analisi dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Tori-no su tutti i campioni di carne preleva-ti allo stabilimento SAFIM di None (TO) hanno dato esito negativo. I risultati sono stati notificati ufficial-mente e di conseguenza verrà di-sposto il dissequestro della carne.

Dna equino nelle lasagne - Diverso inve-ce l’esito degli esami sulle lasagne Pri-mia. L’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna ha comunicato il riscontro di positività per carni equine, non dichiarate in etichetta, in un campione di lasagne surgelate pre-levate dal NAS di Brescia, in applicazione del monitoraggio disposto dal Ministero della Salute, in un su-permercato di Bre-scia. Il DNA equino, riferisce il ministero, è stato rinvenuto nelle “Lasagne alla bolognese” da 600 grammi, lotto n. 12326 con scadenza 23 maggio 2014, pro-dotte e confezionate dalla ditta Primia di San Giovanni in Persiceto (BO).

Il problema sono gli ormoni e gli steroidi - non è la carne di cavallo in sè che fa male, ma quello che può contenere in caso proven-ga da animali non control-lati, magari vecchi caval-li da corsa “in pensione” e poi macellati: steroidi, ormoni, farmaci, che fi-nirebbero dritti nel piatto.

E’ l’allarme lanciato dal nutrizionista Giorgio Ca-labrese, docente di Alimentazione e Nutrizio-ne umana alla Cattolica di Piacenza, in merito allo scandalo degli alimenti a base di carne di man-zo dove sono state trovate tracce di carne equina.

“E’ urgente applicare la tracciabilità di tutte le carni, cavallo compreso”, avverte Calabrese. “I cavalli non

allevati per la macellazione - spiega l’esperto - sono imbottiti di farmaci, di ormoni, di steroidi.

Nelle macellerie equine, di cui in Italia siamo ricchi contrariamente dell’Inghilterra dove non mangiano cavallo, le carni sono controllate e tracciate, ma in questo caso, trattandosi di una

gravissima frode alimentare, noi non sappia-mo questa carne equina da dove viene,

ha fatto troppi passaggi: Romania, Olanda, Portogallo, ancora Olan-

da, Gran Bretagna...

Non sappiamo se questa carne è stata addizionata

con sostanze tossiche, e non sappiamo come sono stati allevati gli animali, se erano da macello o da corsa.

Il rischio per i consuma-tori - conclude Calabrese

- non è nella carne di cavallo in sè, ma nei mancati controlli.

Per questo è fondamen-tale che tutti gli alimen-

ti siano etichettati e tracciati dall’alleva-mento degli animali alla nostra tavola».

Fonte:

www.liberoquotidiano.it

Dna di cavallo è stato invece trovato nelle confezioni di lasagne alla bolognese prodotte dall’azenda “Primia”

tortellini e ravioli Buitoni: allarme rientrato,Test negativo e Nessuna traccia di carne equina

Non è stata rilevata traccia di Dna equino nella carne bovina macina-ta cotta e surgelata della Nestlè

sequestrata il 21 febbraio scorso dai Nas.

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FOCUSPillole di conoscenza >

Come si calcolanole calorie del cibo?

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Tra l’uomo e la donna le zone erogenesi manifestano in modo differente?

L’energia che un cibo libera quando viene “brucia-to” si misura in Kilocalorie (kcal), comunemen-te dette Calorie (con la C maiuscola). Questa

energia si misura bruciando una quantità nota dell’ali-mento in uno strumento chiamato bomba calorimetri-ca. Il calore sviluppato dalla combustione viene ceduto all’acqua circostante: dalla variazione della temperatu-ra dell’acqua è possibile calcolare il contenuto calorico.

Misura teorica

In maniera molto più agevole si può ricavare il potere calorico di un alimento conoscendone il contenuto in nu-trienti. Occorre moltiplicare i grammi di proteine e di car-boidrati per 4 kcal e i grammi di grassi per 9 kcal: la somma dei tre numeri darà il valore calorico di quel prodotto. Il risultato ottenuto a partire dalla quantità di nutrienti è però meno preciso rispetto a quello ricavato con il metodo calorimetrico.

Sì: le zone erogene, quelle che cioè procurano piacere se vengono sti-molate con il tatto o con i baci,

sono diverse nei due sessi.

Per entrambi, la sensibilità è massima a livello dei genitali (le zone erogene primarie), sul glande, per gli uomini, e su vagina e clitoride per le donne.

Sensibili in entrambi i sessi sono anche le zone erogene secondarie, cioè i capezzoli, la zona pubica (più sensibile negli

uomini) e l’ano.Specifiche per lei:

Le differenze maggiori fra i due sessi riguardano invece le zone erogene arcaiche, che in linea generale sono molto più sensibili nelle donne.

Sono: il collo, la nuca, le orecchie, le spalle, le brac-cia, le ascelle, l’addome e l’interno delle cosce. Simi-le per entrambi i sessi è in-vece la sensibilità di labbra e glutei.

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Quando è stata l’ultima volta che avete strizza-to le guance a un bambino (o che qualcuno, magari una vecchia zia, le ha strizzate a voi)?

E se vedete la foto di un cucciolo, non dite mai frasi come “lo stritolerei” o “è da mangiare”? Niente paura, se succede anche a voi non siete i soli.

È un comportamento perfettamente normale, che risponde a precise ragioni scientifiche. Vedere cose che suscitano tenerezza fa emergere in noi una certa vena aggressiva, come sostiene una ricerca presenta-ta al meeting annuale “Society for Personality and Social Psychology” di New Orleans.

Un gruppo di ricercatori dell’Uni-versità di Yale ha sottoposto a 109 persone una serie di foto di animali suddivise tra carine, buffe e neutre. Durante la vi-sione, ai soggetti è stato chie-sto se si trovassero d’accordo con espressioni come “è cari-no da morire!” o se avessero voglia di stringerli o, ancora, se la visione delle foto non facesse venir loro voglia di pronunciare espressio-ni onomatopeiche come “grrr”! Più le foto susci-tavano tenerezza, più aggressive sono state le risposte scelte.

In un secondo esperimento gli scienziati hanno voluto verificare se questi impulsi aggressivi fossero solo li-mitati al linguaggio o se sconfinassero nelle azioni. Per questo hanno fornito ai soggetti una carta da imballo con le bolle da scoppiare: davanti alle foto di animali teneri, i volontari hanno scoppiato il maggior numero di bolle: in media 120.

Ma cosa ci spinge a comportarci così? I ricercatori hanno fornito due possibili spiegazioni. La prima è che la visione di una foto che ispira tenerezza suscita il ri-chiamo immediato ad occuparci della creatura (umana o non) rappresentata.

Poiché questo impulso non è soddi-sfatto - non possiamo infatti rag-

giungere l’oggetto delle nostre attenzioni - siamo investiti da un senso di frustrazione che genera una sorta di aggressi-vità repressa.

La seconda ipotesi è che questa - innocua - carica aggressiva sia

un modo per bilanciare l’ec-cesso di sentimenti positivi

che una data immagine suscita in noi. Un po’

come quando si pian-ge, ma di felicità.

di Elisabetta Intini

Perché quando una cosa ci ispiratenerezza viene voglia di stringerla?

FOCUS

Ad oggi si fabbricano ancora i giradischi?

Sì, anche se la produzione è oggi molto limi-tata rispetto ai lettori di cd e mp3. Tuttavia c’è una grande quantità di dischi in vinile

in circolazione, e alcuni appassionati preferisco-no ancora il suono “impuro” del disco in vinile.

Chi ama l’alta fedeltà, infatti, sa che un giradischi consente di poter sfruttare al meglio la gran-de estensione di frequenze ri-producibile dalle puntine che scorrono nei solchi dei dischi,

molto maggiore di quella ottenibile dal fascio laser che legge il compact disc.

Un’altra ragione della sopravvivenza dei giradischi an-che nell’era digitale è il loro utilizzo da parte di molti dj, in particolare per la tecnica hip-hop dello “scratching”,

che consiste nel rallentare o co-munque controllare con una mano la rotazione del piatto dei giradi-schi presenti sulla consolle per ottenere particolari effetti rit-mici.

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Attualità> di Eugenio Giannetta

I derivati ultimamente sono stati al cen-tro dell’attenzione nelle principali no-tizie di attualità proprio a causa dello

scandalo “Monte dei Paschi di Siena”; gli strumenti derivati, infatti, sono utiliz-zati dagli esperti di mercato per coprire rischi finanziari oppure in occasione di forti speculazioni, soprattutto in casi di investimenti considerati a rischio.

L’evoluzione dell’impatto finanziario sui mercati mondiali, l’interconnes-sione costante e i mezzi di comuni-cazione, oltre all’informatizzazione che ha permesso considerevoli spo-stamenti di denaro tramite la rete, ha fatto sì che nel tempo si svilup-passero nuovi modelli di derivati a cui fare riferimento.

Questo strumento nasce all’inizio degli anni novanta, ma si sviluppa in maniera preponderante proprio intorno ai primi anni duemila; questo grazie alle grandi agenzie della finanza internazionale, co-

lossi dell’economia mondiale nello spostamento di capitali e negli investimenti di alta finanza. La natu-ra del derivato può essere di tipo finanziario oppure legata a beni concreti e reali, ma la particolarità è

proprio la sensazione di investimento su una sorta di ‘scommessa’ che può essere a rendere

o a perdere.

Nell’ultimo periodo si è parla-to spesso dei derivati come di un male da estirpare se usato troppo e male, infatti, in mol-te gestioni comunali italiane sono stati utilizzati nel corso degli anni proprio per coprire le perdite in termini di debi-to pubblico e di debito cor-rente; questo debito - stando alle rilevazioni del Ministero dell’Economia - pare esse-re, se non rientrato del tutto, almeno ridimensionato nelle proporzioni.

Certi contratti, ovviamente,

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DErivatiCosa sono i

e a che cosa servono?In ambito finanziario il valore di mercato di un titolo si basa su alcuni beni come le azioni, la valuta e il tasso di interes-se; questi, economicamente parlando, sono i derivati.

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a lungo andare pesano non poco nella gestione del-la trasparenza sui conti delle amministrazioni. Il caso del Comune di Roma, oppure quello del già citato Monte dei Paschi di Siena, sono esempi di come la finanza sregolata possa nascondere sotto al tappeto si-tuazioni spinte al limite delle possibilità, mascherando bilanci negativi con operazioni distraenti pur di rien-trare, guadagnare e coprire le eventuali perdite.

Gli Stati Uniti e la Grecia mostrano la via, in un’eco-nomia che paga, oltre all’immobilismo del mercato del lavoro, anche prodotti finanziari rischiosi. In un’ottica di sorveglianza legata ai grossi spostamenti di capita-li, intanto, sarebbe il caso di prevenire questo tipo di problematiche attraverso un’adeguata informazione a riguardo, ma spesso - trattandosi soprattutto di alta finanza e politica - tutto si riduce a un problema legato all’immagine dell’istituzione in questione.

Si tratta di scandalo o semplice gestione sconsiderata dei poteri? E’ una questione vecchia come il mondo, perché non sempre basta un’organizzazione piramida-le e gerarchicamente strutturata per impedire l’avvio di operazioni finanziarie pericolose, soprattutto da un punto di vista strettamente legato alle conseguenze. Come già detto, la questione sconfina spesso l’aspet-to finanziario in una direzione politico-decisionale. Il ministero dell’Economia, ad esempio, pare abbia con-tratti derivati su circa 160 miliardi di debito pubblico. Il valore è lo stesso da un anno e poco importa, in real-tà, se in altri Paesi del mondo è maggiore, poiché que-

sta cifra corrisponde al 10% delle passività totali, come spiega il direttore generale per il debito pubblico del Tesoro Maria Cannata: «Il problema è che in questo Paese la parola derivati è diventata il male assoluto».

Sempre in tema di derivati è in corso anche un’inda-gine della Corte dei Conti sul Comune di Roma. Il problema della gestione del denaro pubblico aveva già colpito la Regione Lazio in termini di sprechi del denaro pubblico, soprattutto in ambito sanitario (argomento che abbiamo già affrontato in passato su queste pagine). Il procuratore regionale Raffaele De Dominicis ha infatti definito i derivati: «Bombe a fior d’acqua in cui sono incappati in molti».

L’indagine che la Corte dei Conti ha avviato sui conti pubblici è attualmente ancora in fase istruttoria, ma riguarda contratti di derivati stipulati dal Comune di Roma non compatibili con i limiti di ordine pubblico previsto dalla Costituzione. Ovviamente, come acca-de spesso in questi casi, si rimanda la ‘patata bollen-te’ alla gestione precedente; se è vero che i contratti vennero istituiti anni fa, resta da domandarsi perché l’amministrazione successiva non abbia intrapreso un’azione di risanamento.

Insomma, l’argomento è spinoso, con tutta una serie di sviluppi in corso d’opera: il concetto principale da tenere a mente – per semplificare - è che anche in alta finanza, come in tutte le cose, sono gli eccessi che portano i danni maggiori…

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Da Strasburgo arriva l’ultima bacchettata al siste-ma giudiziario italiano. La Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per non aver tutelato il diritto di un padre separato a vedere la propria figlia, oggi dodicenne. L’uomo dal 2003 chiede di poterla in-contrare con regolarità, e, nonostante una sentenza del Tribunale di Roma gli accordasse il diritto di frequen-tarla e vederla regolarmente, per 7 anni l’uomo non ha potuto far valere in alcun modo questo diritto.

La Corte ha rilevato che i “tribunali italiani non sono stati all’altezza di quello che ci si poteva ragionevolmente attendere, poiché hanno delegato la gestione padre figlia ai servizi sociali”. Secon-do la Corte, il tribunale avrebbe dovuto adottare più rapidamen-te misure dirette e specifiche per ristabilire contatti tra padre e figlia, in quanto il passare del tempo, specie quando i figli sono piccoli può portare a delle conseguenze irreparabili nella relazione tra il figlio ed il genitore che non vive più a casa con lui.

A vvocato Santini: “Se il geni-tore che convive stabilmen-te con il minore impedisce,

di fatto, all’altro di esercitare il pro-prio di diritto di “fare il genitore” arreca un danno al minore stesso.”

Attualità > di Arianna Fioravanti

La Corte europea dei Diritti dell’Uomo condanna l’Italia per non aver tutelato il diritto di un padre separato a vedere la propria figlia, lasciando la situazione nelle mani dei servizi sociali.

dalle ex compagne,non dai propri figli.

“Bisogna sempre tenere a mente che in caso di divor-zio ci si separa dal coniuge, non dai figli. Il rapporto genitore-figlio deve essere tutelato per il bene della prole. – Ha commentato l’avvocato Matteo Santini direttore del Centro Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma. – Quella della Corte di Strasburgo è una sen-tenza importantissima in quanto prende atto e stig-matizza una situazione, purtroppo, spesso ignorata dai tribunali, e cioè che una mancata tutela effettiva dei diritti che vengono affermati in una sentenza, ren-de, di fatto, vano ogni riferimento teorico ai principi di bigenitorialità e alle regole sull’affidamento condiviso.

Se il genitore che convive stabilmente con il minore impedisce, di fatto, all’altro di esercitare il proprio di diritto di “fare il genitore” arreca un danno al minore stesso.

Serve una tutela più forte ed efficace anche sotto il profilo dell’esecuzione dei provvedimenti e delle sanzioni da comminare a carico di quei ge-nitori che non rispettano le disposi-

zioni delle sentenze o il contenu-to degli accordi, mortificando

così non solo il diritto del genitore ad esercitare il

suo ruolo ma anche il diritto supremo del

minore alla bigeni-torialità”.

Padri separati

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Un paese che taglia laddove do-vrebbe investire, che premia chi dovrebbe condannare non è un

paese che può garantire molto alle gio-vani generazioni. Così i “migliori” fug-gono, abbandonano la nave che affonda e cercano altrove opportunità di realiz-zazione professionale.

Un fenomeno quello della fuga dei cervelli che in Italia, già da qualche anno, sta sfiorando livelli preoccupan-ti: migliaia di neo-laureati e promettenti ricercatori migrano all’estero intenzionati a mettere a frutto le loro capacità in paesi che sappiano sostenerle e va-lorizzarle. Lasciare quotidianità e affetti non è affatto semplice; è una decisione che necessita di giudizio e coraggio ma che, superate le difficoltà iniziali, può davvero costituire “la svolta”.

Questo è ampiamente dimostrato dal re-cente rapporto Istat “Migrazioni inter-nazionali e interne della popolazione residente” che ha rilevato come dal 2002 al 2011 non sia solo aumen-tato il numero di giovani in fuga (dall’ 11,9 al 27,6 per cento) ma anche drasticamente diminuito il numero dei rientri in patria. Nel 2011, per la prima volta, il saldo è stato negativo: a fron-te di 50mila partenze sono stati rilevati poco più di 31mila ritorni. Coloro che non sono più rimpatriati hanno, evidentemente, ritenuto soddisfacente lo stato sociale e lavorativo raggiunto nel paese ospitante.

Ma quali sono le motivazioni che spingono i no-stri migliori cervelli ad emigrare? Quali le mete più gettonate? È emerso che nel 90% dei casi il trasfe-rimento in un altro paese è indotto da motivazioni occupazionali. In particolare, costituiscono una forte attrattiva l’efficace organizzazione del lavoro, la pre-senza di strutture funzionanti, le politiche applicate, la prospettiva di una carriera e di redditi più elevati. Gli Stati su cui ricade la scelta dei partenti sono prin-cipalmente europei: Germania, Svizzera e Regno Unito su tutti. Relativamente ai paesi d’oltreoceano i più allettanti sembrano essere Brasile e Stati Uniti.

La fuga dei cervelli è un fenomeno che merita di es-sere tenuto d’occhio anche perché pesa non poco sui conti dello Stato. Quest’ultimo, infatti, nel momento in cui finanzia la scuola pubblica e le università “in-veste” sulla formazione delle giovani generazioni.

L’Ocse ha stimato che la spesa sostenuta dalla col-lettività per far arrivare un giovane al titolo univer-

sitario è pari a 124mila; moltiplicando questo dato per il numero di laureati che lasciano

il Belpaese, 68mila nell’ultimo decennio, si raggiunge la considerevole cifra di 8 miliardi e mezzo di euro, denaro che l’Italia dona genero-

samente, attraverso i “cervelloni” che emigrano, ad altri paesi.

La classe politica, allora, dovrebbe ricono-scere e premiare le “risorse umane” di cui dispone: sono un bene prezioso non solo a livello culturale, ma anche a livello eco-nomico.

Attualità> di Pamela Polizzi

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dall’Italiai cervelli in fugain aumento

Vanno via e non tornano più. Un’emergenza silente che co-stringe il nostro paese a gravi perdite umane ed economiche.

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Esiste un modo per combattere la depressione anche con il cibo? Una recente ricerca suggerisce alcuni cibi da eliminare.

del buon umore

Salute > di Eleonora Casula

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La depressione è una delle malattie più frequenti della nostra epoca e, recenti studi, hanno sottolineato che

ne soffre circa il 6% degli italiani. Sembra essere ormai noto che la depressione può diventare più aggressiva anche in relazione alla dieta seguita. Mangiare cibo spazzatu-ra è nocivo non solo per il nostro fisico ma anche per la nostra salute mentale.

L’indagine sul rapporto fra depressione e cibo, è stata condotta dall’Università di Melbourne in Australia ed è stato dimostrato che il malessere psicologico e l’umore ballerino sono più frequenti nei pazienti che seguono una dieta con cibi molto conditi ed elaborati.

L’alimentazione gioca un ruolo molto importante per combattere la depressione; esistono alcune pietan-ze che dovrebbero essere preferite ad altre, sempre all’interno di una dieta variata ed equilibrata. Natu-ralmente, ogni soggetto è un caso a sé stante e la depressione, lo sappiamo, deve essere affrontata con l’ausilio di un medico specialista.

Gli studi consigliano di limitare gli alimenti fritti, i con-dimenti troppo pesanti, i dolci ricchi di grassi cercan-do di non consumare quantità eccessive di zucchero. Importante quindi monitorare anche lo zucchero na-scosto, leggendo con attenzione le etichette. Inoltre, è necessario prestare attenzione alle bevande gassate, ai panini molto calorici e ai cibi prefritti. La dieta ha un così forte potere nella lotta alla depressione, perchè proprio dagli alimen-ti il nostro organismo

ricava la serotonina e il triptofano che è in grado di regalarci un senso di buon umore e benessere. La se-rotonina gioca un ruolo fondamentale anche per la re-golazione del ritmo veglia-sonno. Un altro nutriente che non deve mai mancare, se desideriamo reagire al male oscuro, è il ferro e le vitamine del gruppo B; queste ultime si trovano nel lievito di birra che, se non si è intolleranti, può essere assunto sotto forma di pastiglie oppure fresco. Fra i cibi che ci aiutano a liberarci dalla depressione e che stimolano la serotonina, troviamo la frutta secca come le noci e le mandorle che possono sostituire snack ipercalorici e ad alto contenuto di gras-si. Fanno benissimo anche la frutta fresca e la verdura di stagione; da non dimenticare i cereali integrali come pasta e pane ma anche i cereali della prima colazione.

Nella dieta del buon umore non dovrebbero mai man-care i legumi e il pesce da alternare alla carne, in particolare a quella bianca. Sono indicati anche i frutti di mare, ricchi di minerali. Molto importante anche il selenio che si può trovare anche nel cacao amaro. Per fare la scorta di triptofano, possiamo anche ricorrere al latte e alle uova; un bel bicchiere di latte, come ci consigliavano le nonne, prima di andare a letto conci-lia il sonno e ci aiuta a rilassarci. La dieta ideale quindi, è quella composta da alimenti semplici e poco conditi.

Da evitare invece, l’abuso di alcol e di super alcolici che possono essere sostituiti da succhi di frutta fre-

schi e centrifugati. Inoltre, il successivo passo per svincolarsi dalla depressione è quello di

smettere di fumare ed iniziare a muover-si di più. Si può andare in palestra,

oppure iscriversi in piscina o de-dicarsi alle passeggiate; l’im-

portante è tenersi attivi.

depressionecon la dieta

Sconfiggere la

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Le conseguenze consistono in un rapido dimagrimen-to e nell’assenza delle mestruazioni. Secondo la me-dicina, è a rischio di incorrere nella patologia il 10% dei soggetti che si trovano nella fase dell’adolescenza.

I sintomiPer capire i sintomi dell’anoressia, bisogna prende-re in considerazione due aspetti, quello nutrizionale e quello comportamentale. Il primo può avere effetti gravi sull’integrità fisica, il secondo è strettamente correlato a dei fattori psicologici, che possono portare al problema. La medicina parla di conflitti familiari, di una scarsa autostima e del desiderio di imitare dei mo-delli estetici propri della società. Si potrebbe parlare, in sostanza, di un’anoressia sentimentale, un disturbo che incide profondamente sulle emozioni dei soggetti, scatenando paure, che fanno leva sulle insicurezze.

La perdita di peso è ampiamente ricercata e ottenuta sottoponendosi a diete, a digiuni o ad un’attività fi-sica eccessiva. C’è anche un legame con la bulimia, in quanto il calo ponderale viene spesso raggiunto con abbuffate seguite dal vomi-to autoindotto o dall’uso di lassativi. Chi è am-malato si vede grasso anche se non lo è e tende a nascondere

L’anoressia è un disturbo alimentare strettamente con-nesso ad un’alterazione psicologica, che è nota con il nome di anoressia mentale o nervosa.

Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

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il proprio stato, mentendo sulla quantità di cibo che viene assunto. Il timore di ingrassare non viene elimi-nato dal vedersi dimagrire, ma i soggetti si pesano di continuo e si osservano allo specchio, desiderando il miglioramento di quelle parti del corpo che si vedono troppo piene. Possono manifestarsi anche dei pensieri ossessivi che riguardano il cibo e si mettono in atto atteggiamenti prettamente autolesionistici, che non tengono conto di come la salute ne risenta.

In genere le persone anoressiche tendono a non vi-vere bene i rapporti con gli altri e reprimono la loro espressività, temendo anche la disapprovazione per i loro comportamenti alimentari. Ecco perché si prova un grande disagio nel mangiare in pubblico.

La curaLa cura dell’anoressia necessariamente deve coinvolge-re l’ambiente familiare del soggetto. Ecco perché ai ge-nitori è richiesta una considerevole collaborazione, per arrivare a mettere in discussione quelle situazioni di re-lazione, che potrebbero essere all’origine della malattia.

Per una terapia specifica, ci si deve rivolgere a dei centri specializzati e il primo passo consiste soprat-tutto nel fatto che il paziente riesca a prendere con-sapevolezza del problema. Nonostante la malattia sia piuttosto complessa, si può guarire, se ci si affida a degli esperti, che riescano a portare avanti anche una psicoterapia adeguata.

Alla base della malattia, infatti, c’è proprio una condizione psi-chica, che porta ad un’attenua-

zione dello stimolo a nutrirsi, fino ad ar-rivare alla mancanza di appetito.

sintomi e definizioneanoressia:

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Ognuno di noi ha almeno una volta nella vita sofferto di torcicollo, quel dolore insop-portabile che non ci permet-

te di concentrarci al lavoro o addirittura di andarci, che ci costringe a rinunciare ad un’uscita con gli amici o che non ci permette di riposare tranquillamente…

Ma cosa fare esattamente per curare il torcicollo? E ogni volta che ne soffriamo possiamo adoperare gli stessi ri-medi? Iniziamo col dire che è molto importante come prima fase, individuare in primo luogo la causa del no-stro torcicollo e solo successivamente procedere con la cura. Molte persone non sanno che è proprio la causa del torcicollo a determinare quale sia il corretto rimedio da adoperare perché non tutti i torcicolli sono uguali.

Quindi prima di tutto dobbiamo capire se la causa è una con-

trattura o un’infiammazio-ne e solo dopo individuare come curare il torcicollo.

Per capire in quale situa-zione ci troviamo dobbiamo

identificare quando è comparso il dolore: se il torcicollo è compar-so dopo un movimento brusco ci

sarà un’infiammazione dei muscoli, se inve-

ce è apparso dopo l’assunzione di una posizione sbagliata e protratta nel tempo

(magari mentre dor-mivamo) allora siamo di

fronte ad una contrattura.

Molte persone non sanno che è proprio la causa del torcicollo a determinare quale sia il corretto rimedio da adoperare, perché non tutti i torcicolli sono uguali.

Salute > a cura di www.medicina-benessere.com

Massaggio. Se abbiamo il torcicollo e ci stiamo chiedendo come curarlo, la prima cosa cui pensiamo è un bel massag-gio, ma questa non è sempre la soluzione corretta. Se la causa è un’infiammazione con il massaggio rischiamo di peggiorare la situazione, mentre se è presente una contrattura un lieve massaggio aiuta a sciogliere la muscolatura. Comunque l’imperativo è sempre uno: in queste situazioni è meglio permette-re solo ad un esperto di toccare il nostro collo.

Movimento. Quando proviamo dolore il nostro primo istinto è quello di tenere ferma la parte dolorante e se è pre-sente un’infiammazione questo istinto è corretto, perché potremmo peggiorare la situazione. Al con-trario se è presente una contrattura, dei lievi movi-menti di allungamento del collo prima verso destra e poi verso sinistra aiutano a scioglierla.

Calore o freddo? Indossare una sciarpa o usare una borsa dell’acqua calda è l’ideale per curare il torcicollo causato da una contrattura, perché il calore distende il muscolo ed attenua il dolore. L’utilizzo del ghiaccio è invece per-fetto se si è di fronte a un’infiammazione perché il freddo aiuta a sfiammare il muscolo.

Rimedi omeopatici.Di fronte ad un’infiammazione si può curare il torci-collo con il biancospino, una pianta che ha la capaci-tà antinfiammatorie; mentre il tiglio è adeguato per le contratture perché allevia le tensioni muscolari.

a cura dello staff Medicina-Benessere diretto

dalla dottoressa Paola Marazziti.

TORCICOLLO come curare i sintomi del

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No al fai da te: ottico e oculistaMeglio evitare di prendere decisioni affrettate, basando-si solo sul consiglio di un amico o sul “sentito dire”: il primo consiglio prezioso è di rivolgersi sempre ad uno specialista esperto, chiedendo consiglio per la scelta. L’oculista o l’ottico sono i referenti e i consiglieri migliori.

Le morbide, un’evoluzione.Se le prime lenti apparse sul mercato erano rigide, scomode, poco confortevoli e difficili da tollerare, ne-gli anni successivi, con l’evoluzione di scienza e tec-nologia, sono arrivate le lenti a contatto morbide, ben tollerate, comode, pratiche e facili da utilizzare. Tra le lenti morbide si possono distinguere quelle annuali, semestrali, mensili, settimanali e giornaliere.

Le giornaliere.Durano 24 ore, esattamente dalla mattina fino alla sera, poi devono essere gettate e, il giorno successivo, sosti-tuite con un altro paio: sono le lenti a contatto giorna-liere, morbide, facili da usare, si tolgono dalla confezio-ne, si indossano e la corretta visione è assicurata per

Tuttavia quali scegliere? Perché, se è vero che si vuole puntare sulla comodità, la gamma a di-

sposizione è davvero ampia. In ogni caso scegliere ciò che fa al caso proprio non è difficile, basta essere consapevoli delle differenze che ci sono fra i vari tipi, in modo da poter adottare la soluzione che meglio si adatti alle nostre esigenze e ai difetti visivi, da cui siamo affetti.

tutta la giornata. Il pregio principale di questa solu-zione quotidiana è che si riduce praticamente a zero il rischio connesso all’igiene delle lenti a contatto, che non devono essere pulite e lubrificate, non possono essere contaminate da agenti patogeni o microrgani-smi potenzialmente pericolosi per la salute.

Le mensili.Le lenti a contatto mensili, tra le “opzioni morbide” più diffuse e apprezzate, possono essere utilizzate per un periodo ben preciso – circa quattro settimane – trascorso il quale devono essere sostituite. Facili da usare ed economiche, ma richiedono qualche precau-zione d’uso in più, rispetto a quelle giornaliere: infatti, se la soluzione da 24 ore non implica nessuna regola particolare di manutenzione, quando la scelta è men-sile è fondamentale pulire le lenti a contatto ogni sera, quando vengono tolte prima di andare a letto, utiliz-zando sempre soluzioni specifiche, e riporle nell’appo-sito astuccio portalenti, coperte dal liquido.

Le progressive.Le lenti a contatto progressive permettono di correg-gere più di un difetto della vista. Vanno bene anche per i soggetti che sono contemporaneamente presbi-ti e astigmatici. Sono delle lenti multifocali, che non presentano linee visibili di separazione tra le varie parti della lente. Il vantaggio nell’usarle consiste nel fatto che consentono di vedere bene a qualunque di-stanza. Offrono delle ampie zone di visione chiara e mettono a disposizione maggior comfort nella visione. Tra l’altro quelle moderne vengono costruite con ma-teriali sottili e leggeri, che le rendono più confortevoli

Le lenti a contatto rappresentano un’ottima alternativa agli occhiali, i quali certamente si rivelano più ingombranti e, se-condo il punto di vista di qualcuno, anche antiestetici.

mensili, giornaliere,progressive e notturne?

Salute> di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

lenti a contattoConoscere al meglio le

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da indossare. Esistono anche delle progressive antiri-flesso, che vengono trattate in modo da eliminare quel riflesso che in certi casi, come ad esempio durante la guida, può risultare fastidioso o addirittura pericoloso.Dati i numerosi vantaggi che questo tipo di lenti com-porta, le progressive sono sempre più diffuse e più usa-te per correggere i difetti della vista.

Le notturneLe lenti a contatto notturne sono strutturate apposi-tamente per un utilizzo notturno. In generale bisogna ricordare che dormire con le lenti a contatto o utilizzar-le per diversi giorni, senza mai rimuoverle, potrebbe essere dannoso per gli occhi. Il discorso cambia con le lenti notturne, che vengono prescritte dallo specialista e vengono utilizzate in particolari circostanze, come, per esempio, nel caso del cheratocono, una patologia della cornea, che progressivamente porta all’assotti-gliamento e alla curvatura verso l’esterno nella zona centrale. Il risultato, se non si interviene, è la deforma-zione della struttura. Le lenti rigide utilizzate durante la notte aiutano la cornea a ripristinare la sua normale forma. Ci sono anche delle lenti notturne che, applica-te prima di andare a dormire e rimosse la mattina, con-sentono di vedere correttamente durante la giornata. Tutto questo è possibile grazie all’azione rimodellante sulla cornea. Si tratta di un effetto temporaneo e que-

ste lenti vengono definite ortocheratologiche. Possono però correggere soltanto miopia e astigmatismo lievi.

Lenti colorateLe lenti a contatto colorate hanno una funzione pret-tamente cosmetica. Hanno infatti lo scopo di modifi-care il colore dell’iride, in base ai propri desideri. Se si scelgono lenti a contatto di ultima generazione, il colore appare piuttosto naturale, perché esse presen-tano sfumature e piccoli dettagli. Le lenti colorate possono essere distinte in migliorative, di maschera-mento e a fantasia. Le prime non modificano il colore dell’iride, ma ne migliorano l’aspetto. Le seconde per-mettono di trasformare il colore, le terze presentano fantasie particolari, disegni e forme originali.

Come mettere le lenti a contattoPer metterle, le lenti a contatto vanno posizionate sul pol-pastrello dell’indice o del dito medio della mano destra (o quella dominante); si abbassa quindi la palpebra infe-riore con il dito medio o con l’anulare della stessa mano. L’altra mano va usata per tenere la palpebra superiore aperta. Le lenti vanno posizionate direttamente sulla cornea, poi si rilasciano le palpebre lentamente. Tenendo gli occhi chiusi, si ruotano delicatamente, per eliminare le bolle d’aria sotto le lenti. In alternativa, si massaggiano leggermente le palpebre. Gli occhi non vanno strofinati.

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Eppure le sigarette elettroniche sembravano e sembra-no tutt’ora essere una vera e propria ancora di salvezza per coloro che vorrebbero smettere di fumare, ma che non ci riescono e che potrebbero con queste finte siga-rette avere ancora l’illusione di farlo.

In effetti non è proprio così, perché la quantità di nicoti-na assunta quotidianamente sarebbe superiore al limite di 0,0008 mg/kg fissato dall’Efsa, l’autorità europea de-putata alla sicurezza alimentare. Si, perché nelle siga-rette elettroniche è presente anche la nicotina, e questa supererebbe i limiti imposti. Inoltre, sulle confezioni di tali sigarette mancherebbe l’avviso sugli eventuali ri-schi per i fumatori, dal momento che recenti ricerche, per altro ancora in corso, starebbero ad indicare una po-tenziale pericolosità legata all’utilizzo delle sigarette elettroniche.

La presenza stessa della nicotina in tali sigarette non esclude quindi il fatto che possano essere perico-lose per la salute, oltre a creare di-pendenza, che è poi uno dei motivi per cui è difficile per molti buttare definitivamente le sigarette nella spazzatura.

Quindi, in sostanza, si tratterebbe di un rimedio che non risolverebbe il problema, perché alla fine si passe-rebbe dalle normali sigarette a quel-

E’ stato il Pm di Torino Raffaele Guariniello a chiedere al Mi-nistero della Salute di intro-durre appunto questa restri-

zione, ossia bandirle dai locali pubblici.

le elettroniche, senza tuttavia riuscire a liberarsi della dipendenza del desiderio di fumare. Naturalmente vi è anche chi vede questa sorta di crociata contro le siga-rette elettroniche una presa di posizione derivante dai mancati introiti da parte dei Monopoli di Stato.

Il problema, semmai, è di altra natura. Chi si affida alle sigarette elettroniche per smettere di fumare è, di norma, una persona che non è completamente convinta di voler o dover smettere. E’ piuttosto un auspicio, ma non una convinzione, perché quando questa è assoluta, smettere non è per nulla impossi-bile. Si tratta in sostanza di un problema legato alla mancanza di volontà, di una sufficiente convinzione, una decisione profonda, che viene dal di dentro, e che non dipende da altri fattori.

Smettere di fumare quando, per esempio, lo consiglia il medico, è molto difficile, perché non è frutto di un convincimento personale, ma solo di un consiglio, di una imposizione, e si sa che le cose imposte sono

quelle più invise in assoluto. Anche in pre-senza di condizioni di salute precarie, il

fumatore ‘vero’ difficilmente trova la forza, o meglio, la voglia di smettere.

E’ sempre utile ricordare che i dan-ni provocati dal fumo delle sigarette tradizionali vanno dal rischio can-cerogeno, all’elevato rischio di con-trarre serie malattie cardiovascolari o respiratorie, come la famigerata BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), e non solo, perché è or-mai dimostrato da tempo che il fumo di sigaretta, anche quello passivo, è uno dei peggiori nemici dell’uomo.

Vita dura per le sigarette elettroniche, visto che con ogni probabilità il loro utilizzo verrà vietato nei locali pubblici.

Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

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le Sigarette vietate nei luoghi pubblici?elettroniche

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La particolarità è che viene proposto moltissimo sui capelli ricci e mossi. Sono già tantissimi i volti vip, che anticipando la moda, hanno deciso di mostrarsi con un caschetto riccio, magari personalizzato con una bella frangia.

I capelli ricci, sono ideali sia per realizzare un carrè classico che per caschetti diversificati, come quelli scalati; chi ha ricci morbidi, può anche decidere di renderli più definiti e precisi utilizzando specifici prodotti di styling.

Le tendenze dei tagli capelli primavera strizzano

La primavera, come già detto, è alle porte e le tendenze per i capelli, parlano soprattutto di

tagli corti. La bella stagione rispolve-ra un evergreen: il caschetto.

l’occhio anche alla moda del passato, infatti, molti tagli prevedono onde ricce perfette e ben delineate; questi carrè possono essere portati anche con una frangia lunga e morbida.

Invece, tutte le donne che non amano passare trop-po tempo allo specchio e dal parrucchiere, potranno sfoggiare il loro riccio naturale; per renderlo adatto ad una serata importante, puntate sugli accessori. Basta un fermacapelli, delle forcine glamour per tra-sformare il carrè corto in un taglio super chic.

Anche sui capelli corti si rivela particolarmente riu-scito il caschetto bombato, reso particolare da due ciuffi più lunghi ai lati. Molto di moda i caschetti per capelli ricci che si presentano con un ciuffo più lungo o quelli molto corti, ideali per chi ama i look giovanili.

Il caschetto, chiamato anche bob, risulta il taglio ideale della prossima stagione ed è adatto a tutti

i tipi di capelli; chi li ha lisci e desidera cambiare, può portarli lievemente arric-ciati soltanto sulle punte.

I tagli corti per capelli lisci, danno la pos-sibilità di sfoggiare look spettinati ad arte

ma anche pettinature molto bon ton, ideali per serate speciali.

I capelli ricci hanno necessità di essere curati, af-finchè non diventino crespi e ribelli; in commercio si trovano numerosi trattamenti dedicati che ven-gono proposti anche dai parrucchieri.

di Daniele Lisi

La primavera è alle porte. Qual è il miglior taglio di capelli? Ecco qualche indicazione su quale sarà la nuova tendenza di questa nuova stagione.

nuove tendenzeper la primavera

Taglio dei capelliEstetica > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

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Da sempre l’uomo aspetta la fine del mondo, previsioni e profezie di ogni genere descrivono sce-

nari apocalittici che accompagnano la storia dell’umanità, facendoci tremare.

Sembrava che i Maya si fossero sbagliati, ma la certez-za di questo ancora non ce l’abbiamo, infatti, non c’è da stare tranquilli perché oggi i fenomeni naturali che potrebbero colpire la nostra terra sono sempre più im-prevedibili e possibili. Basti pensare a Mega- eruzioni, tempeste solari, esplosioni di raggi gamma nell’uni-verso, epidemie, asteroidi o tsunami che ci minaccia-no continuamente senza rendercene conto.

Fare previsioni in questo campo è im-possibile e a prova di ciò abbiamo da poco assistito ad una pioggia di meteo-riti in Russia non prevista che ha cau-sato ben 950 feriti e danneggiato oltre 3 mila edifici e se a questo aggiungiamo anche l’esplosione di un altro corpo cele-ste avvenuto nei cieli di Cuba e il passag-gio dell’asteroide 2012 DA 14 a soli 27 mila km dalla terra poco tempo fà, è facile compren-dere la crescente preoccupazione.

Gli esperti di Nature ricordano che la storia è stata sempre costellata di catastrofi ambientali come quella nel 1774 che vide il sole lanciare sulla terra una lingua di energia infuocata con particelle cari-

Scienza > di Sara Latorre

che così intensa che oggi porterebbe alla distruzione di tutti i satelliti uccidendo milioni di persone e facen-doci regredire di 150 anni, o ancora peggio l’evento ac-caduto 440 milioni di anni fa, dove uno sciame di raggi gamma ha investito la terra annientando gran parte delle nostre forme di vita. E nel rapporto si legge anche che considerando il ritmo a cui procede l’esplorazione spaziale è sempre più concepibile la scoperta anche di una vita aliena che porterebbe non ad una immediata distruzione del genere umano ma sicuramente a rive-dere i fondamenti religiosi e spirituali.

E che dire delle improvvise dimissioni del Papa Ratzinger, proprio del pontefice che la

profezia di San Malachia identifi-ca come il Papa “Gloria Olivae”, dopo il quale si verificherebbero dei cambiamenti epocali scon-volgenti . Tutto questo fa pensa-re al peggio e nel web si diffonde “la febbre da fine del mondo”.

Che ciò sia il preannuncio di un’apocalisse? inutile preoccu-parsi suggeriscono gli studiosi di Nature perché di fronte a eventi di questa portata da loro chiamati proprio fattori X siamo totalmente impotenti, quindi non resta altro

che godersi lo spettacolo così come consigliano gli autori del rapporto global risks 2013.

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Un importante rapporto che viene redatto ogni anno, il World Economic Forum descrive tutte le possibili catastro-fi naturali che potrebbero spazzare via il nostro pianeta.

E’ l’ora della fine del

MONDO?

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Il miglior sistema per consentire la riduzione dei con-sumi di energia elettrica e il minor impatto ambientale.

Cari lettori, ci ritroviamo a parla-re di edifici ecocompatibili, dopo aver visto, nel numero preceden-

te, come migliorare la propria abitazione e come sceglierne una nuova badando al risparmio energetico.

Ma cosa s’intende per edificio “ecocompatibile”? In sostanza si tratta di una costruzione concepita nell’am-bito dell’architettura sostenibile (detta anche bioarchi-tettura), che progetta e costruisce edifici in grado di limitare gli impatti sull’ambiente. E’ un concetto che va oltre quello di risparmio energetico, perché tiene conto anche di un principio basilare che è la decrescita “intesa come risparmio di risorse e minima produzione di inquinamento in tutte le fasi del ciclo di vita”.

Il termine sostenibile applicato all’architettura si rife-risce alla ricerca delle soluzioni costruttive che mas-simizzano il benessere dei fruitori attuali garantendo contemporaneamente alle generazioni future la possi-bilità di conseguire lo stesso risultato, nella consape-volezza che le risorse sono limitate e che lo sperpero e l’inquinamento possono diventare insostenibili per le popolazioni future.” (fonte: Wikipedia).

Non si tratta soltanto quindi di costruire edifici che ci facciano risparmiare sulle bollette dell’ener-gia, ma che creino meno danni possibili all’ambiente, dato che non possiamo non considerare quanto la cementificazione sfrenata degli ultimi decenni abbia prati-camente devastato grandi aree del pianeta.

L’oculatezza o la scelta obbligata di abitare in città for-tificate, se aveva un senso nel Medioevo, ne ha molto meno oggi... E non venite a dirmi che si vive in città per lavoro, perché gli spostamenti, in termini di traffico e via discorrendo, non sono certo facili! Comunque...

Qual è l’alternativa ad un palazzo di ultima generazio-ne, che per garantirci risparmi futuri ci obbliga ad un consistente investimento presente? La casa in legno!Ecco perché il mese scorso ho lasciato i puntini di so-spensione. Alcuni si saranno certo immaginati come sa-rebbe proseguito il discorso e quindi non saranno nuovi all’argomento; per gli altri farò una breve illustrazione dei vantaggi che una costruzione in legno ha rispetto ad una tradizionale. Partiamo dal presupposto che si tratta pur sempre di impiegare materie prime naturali – il legno appunto – ma va anche considerato che in questo caso si tratta di fonti rinnovabili che poi, alla fine del ciclo di vita dell’edificio, possono essere riciclate.

L’impatto sull’ambiente è quindi minimo, senza conta-re che inoltre le costruzioni in legno: sono antisismiche, ignifughe (il legno viene ormai trattato per non prende-re fuoco), se ben costruite hanno una lunga durabilità (pensate alle antiche costruzioni ancora in piedi), han-no un ottimo isolamento termico, quindi sono fresche

d’estate e calde in inverno, rapporto qualità/prezzo senza paragoni (circa 1000 €/mq, quindi una casa di 100 mq = 100.000 €!).

E, nel caso non bastasse, sappiate che hanno anche tempi di realizzazione da

record: un cantiere dura in media 90 giorni! Ancora amanti del mattone?

Ambiente > di Alessandro Galante

EDIFICIcompatibili

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di Raffaella Patricelli

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E’ la città dei sogni. E’ la città dalle

mille possibilità. Una meta che in sé

racchiude svago, arte, cultura, mu-

sica eclettica e avanguardia. Non

è difficile intuire, quindi, che stiamo parlando

di New York. Situata nello Stato omonimo, è la

città più popolosa degli Stati Uniti, nonché uno

dei centri economici e culturali più influenti del

continente americano e del mondo intero. Uno

fra i suoi simboli più famosi è naturalmente la

Statua della Libertà, ma da vedere e da cono-

scere nella Grande Mele c’è molto altro ancora.

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Viaggio> di Raffaella Patricelli

E’ impossibile restare indifferenti al fascino esercitato da New York. Il mix di etnie e cul-ture dei suoi abitanti, il ritmo frenetico delle attività e del traffico delirante assieme alla

tranquillità di Central Park, la vertigine dei grattacie-li e la movimentata vita notturna si combinano in ma-niera unica rendendo una vacanza in questa metropoli un’esperienza assolutamente unica e indimenticabile.

Affollata di turisti durante tutto l’an-no, New York acquista un’atmosfe-ra quasi magica nel periodo natalizio quando si veste delle mille luci che ani-mano le famose strade dello shopping.

Vero fulcro del flusso turistico diretto ver-so New York è l’isola di Manhattan, uno dei cinque “boroughs” in cui è suddivisa la metropoli. Anche solo passeggiare li-beramente per la città permette di godere di scorci mozzafiato all’ombra dei gratta-cieli e di vivere la sensazione di trovarsi al centro del mondo. Con alcuni dei più famosi musei del pianeta (il Moma) e i locali più alla moda o ancora i più esclu-sivi luoghi dello shopping e molto altro,

New York è in grado di offrire una incredibile varie-tà di scelta anche per il visitatore più disincantato. Per avere almeno una panoramica delle attrazioni più importanti di Manhattan è necessario trascorrervi non meno di una settimana. Con più tempo a dispo-sizione, è consigliabile trascorrere qualche ora alla scoperta per lo meno dei luoghi più interessanti di Brooklyn e del Bronx per conoscere un’altra faccia di New York City. Ma prima di partire bisogna cono-scere nel dettaglio il clima di New York. Innanzitutto c’è da dire che si tratta di una città marittima, ma il suo clima è prettamente continentale.

Secondo la classificazione dei climi di Köppen, New York appartiene al gruppo Cfa, ossia al clima tempera-to umido in tutte le stagioni, cioè senza periodo sec-co, con estate molto calda, ma con la temperatura me-

dia del mese più freddo superiore ai −3 °C. Per quanto riguarda le precipitazioni, New York è una città piuttosto umida, con una media annua di 1.200 mm; la loro distribuzione è abbastanza regolare e non si individuano nel corso dell’anno stagioni marcatamente piovose o sec-che. Gli inverni sono freddi, nonostante la latitudine relativamente bassa della

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città (New York è posta alla stessa latitudine della me-diterranea Napoli). Le temperature medie, intorno allo zero nei mesi più rigidi, possono nascondere variazioni anche considerevoli a seconda della provenienza delle masse d’aria che interessano l’area della città.

Ma cosa c’è di interessante da vedere? Presto detto. Iniziamo dal noto e bellissimo Empire State Building, l’edificio più famoso di New York, nonché con i suoi 448,7 metri il più alto della città dopo il crollo delle Twin Towers. La sua costruzione venne ultimata nel 1931 ispirandosi ai canoni dell’Art Déco. Anch’esso un mirabile esempio della stessa architettura, il Chrysler Building è uno degli edifici più belli della città che consigliamo di vedere subito dopo. Nell’elenco non manca naturalmente il Rockfeller Center: un com-plesso di 19 edifici che si estendono su una superficie di 22 acri, uno dei fulcri commerciali e turistici di New York, nonché simbolo dello stile architettonico moder-nista unito al capitalismo.

Oltre alla Statua della Libertà, consigliamo una visita al Palazzo dell’Onu, il Museum of Modern Art, il Guggenheim Museum e

ancora Times Square, Central Park, il quartiere di SoHo, ma anche il Greenwich Village. Confinante a nord con SoHo, il Village è uno dei quartieri più affa-scinanti di New York, il quale ha conservato tutta la sua atmosfera bohémien nonostante sia uno dei luoghi dove il costo delle abitazioni è il più alto di Manhat-tan. Spettacolari anche Chinatown, la Little Italy e il TriBeCa. Ma degni di nota sono anche il Giardino Botanico e lo stadio degli Yankee.

La vera bellezza della Grande Mela è però il ventaglio di possibilità offerto a chiunque: a Nuova York si può fare sport in ogni angolo della città, si può vedere l’Opera, il musical e fare tante escursioni. Tra le molte opportunità di escursione, ne vanno segnalate almeno due. La prima verso Coney Island, a Brooklyn, dove si trova la spiaggia di New York e un famoso parco di divertimenti. L’altra a bordo dello Staten Island Fer-ry, un servizio di trasporto che collega questo distretto

a Manhattan.

Insomma, New York è la città dalle mille ri-sorse e dalle mille possibilità, tra cui quella di incontrare persone davvero particolari ed

interessanti. Provare per credere.

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Moda >

fashion

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La collezione Iceberg Primavera/Estate 2013 strizza l’occhio ugualmente ai pez-zi rock e retrò, recuperati direttamente

dall’archivio della fashion house, fondata negli anni ’70; le stampe sono grandi protagoniste: ge-ometrie, astrattissimi, grafismi mutlicolor e asso-lutamente decisi, che si mescolano tra di loro per dare un movimento unico ai look che le modelle hanno indossato in passerella.

Iceberg propone tutta una serie di minidress glamour e a tratti dal sapore rock. Gran ritorno del chiodo di pelle, che la griffe contrappone ai lunghi abiti da giorno. Bellissimo l’uso del suede, il quale è arricchito da pietre e cristalli, utilizza-to soprattutto per alcuni capispalla ma anche su morbidi pantaloni. E ancora, maglie traforate, impreziosite da inserti in pelle e dalla preziosa ar-tigianalità che si cela dietro i ricami con borchie, pantaloni con cinture traforate laser, abiti con spalline sottili, che si incrociano dietro il collo, pantaloni stretch, camicie trasparenti e plissé e persino maglie e abiti con spalline imbottite, che sono l’eredità importante di quegli anni ’80 che torneranno a splendere nel nostro guardaroba.fashion

spring

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Moda >

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E gli accessori? Iceberg fa un ampio uso del-

le cinture con fibbie importanti, mentre non

mancano le collane, con ciondoli oversize.

Abbondano ai piedi delle modelle dei sanda-

li con semplici listini, ankle boot decisamente scollati,

proposti nelle tonalità del nero, marrone e grigio.

Iceberg propone tutta una gamma di colori che saprà

rendere il vostro guardaroba più intrigante: accanto al

classico nero e a tutta una serie di marroni, che saranno

un trend da non sottovalutare nel vostro armadio della

stagione calda che verrà, il fashion brand ci presenta

anche tonalità più intense: rosso corallo e rosa intenso.

Una linea interessante, elettrizzante, brillante: un look un

po’ rock, un po’ ribelle ma che sa rendere la donna anche

aristocratica. Una collezione ricca di spunti creativi che

non passano inosservati. La griffe Iceberg ha recuperato

in archivio alcuni pezzi must del suo esordio, ormai nel

lontano 1974. Ed infatti si respira aria di moda anni ’70.

Fonte: www.stylosophy.it

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Shopping > di Giovanna Testa

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Rouge allure extrait de gloss, è sinonimo di brillantezza pura, co-lore intenso e lunga te-nuta. Questo prodotto, offre la brillantezza di un gloss e l’intensità colore di un rossetto.

FOSSIL

La Nuova Borsa “Song Of Spring” si pre-senta in un mix di colore e design: combina in modo originale e spiritoso elementi della natura con un design astratto caratterizzato da grossi pois, che si abbina perfettamente ad altri accessori Fossil della collezione Spring 2013. I toni predominanti sono quelli di stagione: corallo, giallo limone, blu.

primavera2013

LOUIS VUITTON

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Spring

PAMELA SANTONI

Per ogni look che si rispetti un ruolo fondamentale è certamen-te quello degli accessori. Borse, scarpe, fusciacche, collane di-ventano essenziali per imprezio-sire e personalizzare un guarda-roba ed è per questo che i brand impongono per la bella stagione 2013 la parola d’ordine: Glam!

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ESTÉE LAUDER

Pure Color Pretty Naughty, la tendenza colore per questa primavera. In edizione limitata

VERSACENuova collezione

Atelier Versace Jewerly

COUTURE LA LA

Note di mandarino mela verde e ribes rosso, avvolto in un tocco di giacinto d’acqua, nel cuore c’è un bouquet di mughetto e peonia rosa. Nelle note di fondo potete trovare le note di legno e muschio liquido.

GUESS WATCH

Un rotondo raggio di sole bianco con un rivestimen-

to di colore argento. Im-preziosito sul quadran-te da cristalli e motivi farfalla con cinturino

in acciaio inox. Re-sistente all’acqua fino a 30 metri.

Page 44: FOR YOU MAGAZINE_MARZO 2013

Shopping > di Giovanna Testa

ALEXANDER MCQUEEN

Il fantastico “medium boot” del-lo stilista inglese Alexander McQueen è un accesso-rio creato per rinnovare il vostro look e ren-dere i banali e no-iosi leggings neri “very fashion”!

FENDI

Collezione P/E 2013

BALENCIAGABorsa Padlock inpelle color giallo o rosa. CollezionePrimavera Estate Duemilatredici.

M. F. PEPECollezioneHeartbeat

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DOLCE & GABBANA

Desire by Dolce & Gabbana è un profu-mo Orientale Floreale e completa la colle-zione The One grazie a un bouquet dalle note forti e inebrianti, per una fragranza intrigante e profondamente femminile. Le fresche note di testa del mandarino, lychee e bergamotto vengono sfumate dalla dolcezza immacolata del mughetto.

Il cuore è arricchito da un intenso trio floreale: l’eleganza del giglio candido, l’opulenza della tuberosa indiana e la morbidezza del gelsomino si intreccia-no con la dolcezza del nettare di susi-na. Nelle note di fondo il caramello e la vaniglia si uniscono al profumo avvol-gente del sandalo e a una punta miste-riosa di muschio e Cistus labdanum.

TOD’S

Il modello chiave della stagione per questa nuova collezione Tod’s è il trench in camoscio, disponi-bile in due versioni (lungo e corto) e nei colori blu e rosso.

MISS ROBERTA

Una collezione Primavera/estate 2013 dedicata alle shoes-addicted,che ama-no fare shopping e che sono alla conti-nua ricerca di un’ampia gamma di pro-dotti dal gusto prettamente italiano!

Page 46: FOR YOU MAGAZINE_MARZO 2013

Primavera duemilatrediciREFRIGIWEAR. Il brand storico del Gruppo Sixty, se-

gna un deciso ritorno alle origini con modelli dalla forte personalità reinterpretati grazie a elementi iconici. Il bomber Summer Ainslie dallo stile classico, reinter-pretato in chiave estiva è capace di mixare il suo ca-rattere evergreen con un gusto più contemporaneo.

UOMOACCESSORI

Shopping >

ITALIA INDEPENDENT presenta I-Thermic, un prodotto rivoluzionario per il mon-do dell’occhialeria: il primo occhiale che cambia colore se esposto ad una tempera-tura superiore a 30°. Pertanto, un occhiale della famiglia I-Thermic avrà un aspetto sempre unico e differente in relazione all’ambiente circostante e agli stati fisici di chi li indossa. Nel caso, ad esempio, di aumenti di temperatura dovuti ad attività aero-bica, jogging, trekking, l’occhiale cambierà colore nei punti di contatto con la pelle.

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P/E

JIMMY CHOO

Sneakers in pelle

effetto coccodrillo.

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PHILIP WATCH. La linea Sunray si arricchisce di un modello raffinato, dal design che prende spunto dagli anni ’40. Il vetro in esalite è bombato e si lega perfet-tamente al cinturino in pelle di alligatore. Le ore ven-gono indicate tramite indici a numeri romani mentre il datario trova posto a ore sei.

HARMONT & BLAINE. Ispirata al mondo del golf, la sneaker di Harmont & Blaine è lavorata in pelle e camoscio, con forature inglesi sulla punta che formano un fiore. Il riconoscibile logo è ricamato a contrasto, ma tono su tono. Il fondo personalizzato e bicolore riprende le nuances della scarpa per creare continuità ed armonia cromatica.

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P/E ETRO

Foulard estivo con

motivi orientaleggianti.

BURBERRYCustodia iPad,in pvc check

camel, chiusuracon cerniera,interno in pelle

e tessuto.

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Un viaggio nelle varie-età dello spettacolo che hanno lasciato tracce indelebili nel tempo, rivi-

sitate in un repertorio musicale dove il jazz e lo swing, nel quale Massimo Lopez veste bene le caratteristiche di cantante crooner, si fondono in una gradevolissima sequenza di indimenticabili evergreen americani ed italiani dagli anni ’30 ai giorni nostri eseguiti con l’accompa-gnamento della Big Band Jazz Com-pany ed i pregevoli arrangiamenti del Maestro Gabriele Comeglio che da molti anni affianca l’arti-sta nelle sue scelte musicali.

Alcune pagine “amarcord” interpretate in estemporanei colpi di scena evocheranno “varie-età” del cinema, della radio e della te-levisione. Tra gli ingredienti fondamentali per completare questo Massimo Lopez show non mancheranno divertenti monologhi ed imitazioni, con scorci di attualità. Quindi uno show vario e brioso fatto anche di interazio-ni con gli elementi dell’orchestra, il cast ed il pubblico stesso nel quale l’artista troverà spazi per raccontarsi nelle sue “varie-età”.

Massimo Lopez, torna a firmare la regia di un suo spettacolo lasciando lo spazio necessario ad un pizzico di sogno e imprevedibilità per favori-

re le sue ottime qualità di improvvisazione scenica. Ne esce fuori quindi uno spettaco-lo teatrale di varietà nel senso di cose varie, che apparentemente potrebbero non avere un nesso tra loro. Ma quando si sogna non c’è logica. Quindi musica, con brani resi ce-lebri da nomi come Eric Clapton, Nat King Cole, per arrivare anche a citazioni di jazzisti

italiani come Luttazzi, Arigliano, e ancora altre sorprese italiane con gli arrangiamenti musicali creati per l’occasione dal Maestro Comeglio.

Ampio spazio anche alla comi-cità, non mancherà come gia detto, il rapporto un po’ gioco-so con il pubblico, fatto anche di improvvisazione, di ironia e simpatia. Lo spettacolo è idea-

to e scritto da Alessandro e Massimo Lo-pez che ne è anche il regista. Sulla scena la Big Band Jazz Company con la forma-zione standard di 12 elementi e 2 balleri-ni, Manuela Scravaglieri e Felice Lungo.

Lo spettacolo si terrà al Teatro Sistina di Roma, dal 26 marzo al 14 aprile.

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Teatro >

VARIE-ETA’al teatro Sistina con lo spettacolo

Mass

imo

LopezUno spettacolo scritto dai fratelli Lopez: Massimo ed Alessandro, un bi-nomio indissolubile e collaudato per evidenziare ancora in questa nuova produzione teatrale le straordinarie doti canore di Massimo Lopez in un nuovo repertorio di canzoni, la simpatia, l’eleganza e la comicità.

Settore del Teatro

Roma, Via Sistina 129 Telefono: 06.42.00.711

PoltronissimapoltronaI GalleriaII GalleriaIII Galleria

38,00 Euro35,00 Euro35,00 Euro30,00 Euro24,00 Euro

Prezzo del biglietto

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Robert Miller (interpretato da Richard Gere) è un uomo di successo, ha una società di investimenti, conti off shore ovviamente, e in apertura di film lo ve-diamo festeggiare con la moglie e i figli il suo sessan-tesimo compleanno, salvo poi correre dall’amante, una ragazza francese cui ha intestato una galleria d’arte. Ma, sotto l’apparente perfezione di una vita brillante in cui ogni desiderio viene esaudito senza difficol-tà, si nasconde un buco finanziario che rischia di mandare in rovina la sua azienda, un investi-mento sbagliato che Miller tenta di nascondere vendendo la compagnia prima che lo scandalo esploda.

Nei concitati giorni della vendita accade però un imprevisto, un inci-dente stradale mortale in cui Miller non può essere coin-volto, pena un’inchiesta che rallenterebbe la ven-dita della società e di con-seguenza rischierebbe di far precipitare la situa-zione. Abituato a gestire ogni situazione, Miller cerca di tamponare con

Solido thriller old style, che me-scola amore, denaro, transazioni finanziarie al limite del lecito e

amori clandestini, e lo fa con un’ele-ganza antica, prendendosi i suoi tem-pi e inseguendo i protagonisti con un pressing emotivo in perfetto equilibrio.

le sue conoscenze una bomba pronta a travolgerlo, ma un detective della Squadra Omicidi, tenace e per nul-la intimorito dal potere di Miller, continua a scavare, stringendo un assedio intorno alle mura del fortino che il magnate ha costruito per proteggersi.

Non è il caso di svelare oltre, perché la trama è di quel-le che vanno godute scena per scena, sequenze che si susseguono con cadenza precisa, passando dai con-fronti intimi – primo fra tutti quelli fra Miller e la figlia, erede designata che scopre i traffici del padre e non sa come comportarsi – a quelli tipici dell’accerchiamen-to del sospettato da parte del poliziotto esperto, che si concretizzano in dialoghi secchi e ponderati, mosse speculari in una partita a scacchi fra maestri della si-mulazione e della strategia.

Ottimi gli interpreti – Richard Gere perfettamente a suo agio nel ruolo, Susan Sarandon un po’ sa-crificata durante tutto il film, ma che si prende una

bella rivincita nel finale, e Tim Roth de-tective imperscrutabile e guardingo – che con la loro classe contribuiscono a creare un’atmosfera inquietante e strisciante, in cui ogni decisione può

essere quella che porterà alla sal-vezza o alla dannazione.

Nelle sale cinema-tografiche italia-ne, l’uscita della

pellicola è prevista per giovedì 14 marzo.

Fonte: www.mymovies.it

Richard Gere, Susan Sarandon e Tim Roth sono i protagonisti di Unthriller teso e seducente sull’amore, la lealta’ e l’alta finanza...

Cinema >

LA FRODEUn film diretto da Nicholas Jarecki

ARBITRAGE

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Delta Machine, tredicesimo al-bum in studio dei Depeche Mode, è un album escatolo-

gico, che si interroga sul destino dell’uomo e dell’universo.

Lo dicono le tredici tracce (che nella versione Deluxe vedranno l’aggiunta di quattro bonus tracks e di un book del fotografo olandese Anton Corbijn), lo dice il singolo Heaven, lo dice il momento storico, la quoti-dianità e la visione del mondo per come lo conosciamo.

Il ritorno della band britannica era atteso da di-versi anni - dopo Playing The Angel (2005) e Sounds Of The Universe (2009) - ed usci-rà il prossimo 26 marzo per Columbia Re-cords. Sarà un album dal sound moderno, ma segnato dal timbro distintivo wave, che è il marchio di fabbrica dei Depeche Mode.

La band verrà in Italia in occasione del tour per due date: la prima prevista per il 18 lu-glio a Milano e la seconda programmata per il 20 luglio a Roma. Questo nuovo lavoro dei Depeche Mode è stato pro-dotto da Ben Hillier e mixato da Flo-od, le atmosfere sono simili a quelle

L’ATTESA E’ FINITA. DOPO QUATTRO ANNI, la STORICA band(britannica “DEPECHE MODE” ritornA CON UN NUOVO ALBUM+

create da Violator (1990) o Songs of Faith and Devotion (1993) e il chitarrista Martin Gore, in un comunicato stampa, ha dichiarato a riguardo: «Volevo che la gente si sentisse bene ascoltandolo, che trovasse una certa pace. C’è stato qualcosa di veramente magico in questo». Il leader del gruppo David “Dave” Gahan (foto in basso) ha aggiunto: «Abbiamo completamente spostato la nostra idea di come creare un disco. Quando ci scontriamo contro il muro della consapevolezza che il suono è trop-po normale, lo scompigliamo, per dargli quel vero sound Depeche Mode». Come dire ai fan: sapete cosa aspettarvi, ma non troppo.

L’assaggio del singolo lascia presagire la solita indi-scussa classe elettropop, la solita carica di emo-zioni e il solito ambient scuro e sensuale.

Non si può più parlare di maturità raggiunta, perché quella è stata conquistata ormai molti anni fa, ma di una nuova evoluzione in un per-corso che contraddistingue questa band sulla

scena da moltissimi anni. A tutto ciò si aggiunge anche una possibile - pre-

ziosissima - collaborazione futura con il nuovo talento soul Frank Ocean, fresco d’esordio con lo stupendo album Channel Oran-ge (2012). Staremo a vedere…

Musica > di Eugenio Giannetta

depeche mode

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depeche mode

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NUOVA OPEL ADAMUna urban car funky, elegante e sportiva

Motori >

La nuova Opel Adam, è una tre porte vivace e perfetta per la città. Le sue caratteristiche dinamiche, tuttavia,

si dimostrano eccellenti anche al di fuori della città grazie a un telaio e a uno sterzo che garantiscono divertimento e agilità.

L’abitacolo di ADAM offre quattro posti in un’ambien-tazione premium; i passeggeri anteriori godono di un livello di spaziosità insolito su una piccola. Anche il po-sto guida può essere personalizzato in base ai propri gu-sti con un’ampia scelta di colori, modanature, eleganti rivestimenti per l’interno del tetto ed effetti luminosi.

ADAM non si distingue dalla concorrenza solo perché offre infinite possibilità di personalizzazione: con una ricca dotazione di serie, si afferma anche per un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il prezzo di base di ADAM con

Fonte: media.opel.com

motore benzina 1.2 litri da 51 kW/70 cv è di 11.750 Euro (prezzo di vendita chiavi in mano). Anche le tec-nologie premium e le personalizzazioni sono accessi-bili. Ad esempio il sistema di infotainment IntelliLink è disponibile a soli 300 Euro, e per la stessa cifra si può richiedere il rivestimento interno del tetto star-light illuminato da 64 LED, avendo così l’impressione di trovarsi sotto un cielo stellato.

Opel ADAM offre tecnologie premium, tipiche di segmenti superiori. Il nuovo sistema di infotainment IntelliLink integra lo smartphone del proprietario con la vettura (Android e Apple iOS), rendendola così la piccola meglio connessa. Altre caratteristiche di ADAM ideali per affrontare l’ambiente urbano sono il Park Assist di nuova generazione che parcheggia automaticamente la vettura il sistema di rilevazione angolo cieco Side Blind Spot Alert e il servosterzo con modalità CITY “light touch”.

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Agenda eventi

Roma Teatro Sala UmbertoOre 21.00Info: 06.6794753

Dal 5 al 17MARZO

GIOBBE COVATTA

RomaAtlantico LiveOre 21.00Posto unicoPrezzo: euro 32,20Info: Ticket One

14 MARZO

FRANCESCO DE GREGORI

RomaAuditoriumConciliazioneOre 21.00Prezzi da euro:34,50 a 57,50Info: Ticket One

7 MARZO

GIORGIO PANARIELLO

RomaAtlantico LiveOre 21.00Posto unicoInfo: Ticket One all-tickets.it

16 MARZO

MUMFORD & SONS

RomaGranteatroOre 21.00Prezzi da euro:40,25 a 69,00Info: Ticket One

08/09/10 MARZO

ENRICO BRIGNANO

RomaTeatro SistinaPrezzi da euro:26,50 a 44,00prontoticket.it

fino al17 MARZO

MAURIZIO BATTISTA

CiampinoOrion ClubViale Kennedy, 52Ore 23.30Prezzo: E. 11,50Info: Ticket One

9 MARZO

LATTE E I SUOI DERIVATI

Roma Piper ClubVia TagliamentoOre 21.30Prezzo: euro 20,70Info: Ticket One

19 MARZO

OF MONSTERS AND MEN

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La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati

Roma AuditoriumConciliazionePrezzi da euro:39,10 a 74,75Info: Ticket One

19 MARZO

MICK HUCKNALL (SIMPLY RED) GEMELLI DIVERSI

NICCOLO’ FABI MICHELE ZARRILLO

ANNA OXA GINO PAOLI

AFTERHOURS GIANNA NANNINI

RomaAuditoriumConciliazioneOre 21.00Prezzi da euro:25,30 a 31,00Info: Ticket One

RomaTeatro SistinaOre 21.00Prezzi da euro:25,00 a 46,00Info: Ticket One

22 MARZO

RomaTeatro TendastriscePrezzo: E. 15,00Info: 06.25391562Green Ticket

22 MARZO

CiampinoOrion ClubViale Kennedy, 52Ore 21.30Prezzo: Euro 17,25Info: Ticket One

23 MARZO

RomaTeatro SistinaOre 21.15Prezzi da euro:25,00 a 46,00Info: Ticket One

23 MARZO

RomaTeatro SistinaOre 21.15Prezzi da euro:30,00 a 57,50Info: Ticket One

16 Marzo

RomaPalalottomaticaOre 21.00Prezzi da euro:37,95 a 47,15Info: Ticket One

12 e 13 APRILE

20 MARZO

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La Salute...Approfondimenti sulla Medicina Generale

A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’OvidioDirettore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia

Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio

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Tale accertamento avviene, nella sua forma piu’ approfondita e accurata possibile, attraverso l’ana-lisi del DNA, inizialmente attraverso la valutazione dell’insieme delle caratteristiche che costituiscono il profilo genetico del figlio e della madre.

Infatti, ogni figlio, eredita una parte delle sue carat-teristiche dai geni della madre e la parte rimanente dai geni del padre; dunque tutte le caratteristiche genetiche del figlio che non sono presenti nella ma-dre devono essere state obbligatoriamente ereditate dal padre biologico.

Dunque, la prima operazione e’ quella di mettere a confronto la dimensione dei fram-menti di DNA presenti nel figlio con quelli presenti nella madre per identifi-carne quelli con la medesi-ma dimensione; i rimanenti frammenti del DNA del figlio che evidentemente non sono di derivazione materna, dovranno es-sere confrontati con quelli del pre-sunto padre per accertarne la corri-spondenza.

In caso di esclusione di paternita’, essi avranno dimensione diversa

Due sono i possibili risultati di un test di paternita’: esclusio-ne certa o paternita’ pratica-

mente provata quando il risultato del test superi il 99.8%.

Per le domande allaDott.ssa Liliana Ranieri

potete inviare una mail [email protected]

nel figlio rispetto al presunto padre, mentre al contra-rio, se il profilo genetico del figlio e del presunto pa-dre concordano per ogni caratteristica genetica ana-lizzata, allora si avra’ un’attribuzione di paternita’.

In quest’ultimo caso, attraverso un calcolo statistico delle regioni del DNA analizzate, verra’ fornita una percentuale di attribuzione di paternita’ la quale sara’ tanto piu’ vicina al 100% quanti piu’ frammenti di DNA saranno stati presi in considerazione.

Bisogna tenere presente che la paterni-ta’ e’ da considerarsi praticamente certa quando il valore statistico supera il 99,8%, poiche’ tale valore e’ accettato dalla giuri-sprudenza italiana per l’attribuzione del-

la paternita’ al padre presunto.

Nel laboratorio ELKALAB si effettuano tali ricerche, su appuntamento.

Per maggiori informazioni ed ulteriori approfondimenti sul

tema, potete chiedere alla Dott.ssa Lilliana Ranieri D’Ovidio, Direttore tec-nico del Laboratorio.

TEST DI PATERNITA’Con l’ausilio delle analisi del DNA

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Il mondo di oggiCerchiamo di capirne i problemi...

Sostegno psicologico di gruppo e individuale, PsicodiagnosiTerapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia

Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo

AUTOREVOLMENTE PADRI

del figlio e come conseguenza il ragazzo sarà più fragile, insicuro o all’opposto, eccessivamente vio-lento, testardo come compensazione di una figura indispensabile e mancante. Ma un padre autori-tario non fa comunque bene. Le troppe regole e la troppa rigidezza sopprimono l’essere che può soc-combere o sfuggire loro. Avremo una repressione della personalità ed ancora paura, insicurezza, bi-sogno costante di guida perché, se abitui qualcu-no ad essere guidato non puoi pretendere che ad un certo punto si lasci andare da solo.

E allora la soluzione sta lì, nell’autorevolezza, che co-niuga le due forme paterne appena descritte:- Essere se stessi.- Essere disponibili nel gioco e nell’ascolto.- Non essere un padre infallibile, ma un padre che sa trovare la soluzione.- Mantenere il segreto delle confidenze di un figlio.- Usare gli esempi per accrescere la stima del figlio.

- Saper controllare il proprio tempera-mento.- Mostrare armonia e concordanza educativa con la propria moglie da-vanti ai figli.- Costruire momenti di incontro e

condivisione.

Auguri a tutti i papà!

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La sovrapposizione sociale del ruolo della donna e dell’uomo, a livello familiare si riflette in un

continuo scambio di parti e spesso so-praffazione di quella che è l’immagine materna e paterna.

Il che mina l’intento educativo nei confronti del figlio laddove la “regola” suggerisce che la madre dovrebbe essere colei che si occupa dello sviluppo dell’affettività e il padre colui che si cura dello svi-luppo di regole sociali.

Questa distinzione, ad oggi, non è più così netta. Ci troviamo nel pieno di una confusione che spes-so compromette l’intero processo educativo desta-bilizzando i figli, offrendo loro punti di debolezza cui fare appello per il soddisfacimento dei bisogni secondari. Così aumentano le richieste, le esigenze e consequenzialmente le possibilità di ottenimento del desiderio. Se ciò da un lato determina la felicità del figlio, dall’altro lo impoverisce di aspirazioni, lo indebolisce e demotiva.

E’ importante che ogni madre sappia che al di là di lei esiste quel padre di cui fidarsi ed a cui affidare par-te dell’educazione del figlio. Quel padre che ad oggi teme l’errore perché non sa più qual è la sua parte, quale via seguire, sem-bra non conoscere né il come, né il quando. E, come risultato, nell’incertezza, mostra l’eccesso: padri troppo amici o padri troppo autoritari. Un padre troppo ami-co perderà identità nei confronti

Per le vostre domande al laDott.ssa Daniela Saurini e

Dott.ssa Simona Eramocontattare i seguent i nr.

393.3737972 - 333.6707632Oppure tramite Facebook:Spaziomente Studiopsicologia

Gestire i propri ruoli a livello familiare

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In buona salutecon una corretta educazione alimentare

Dott.ssa Tiziana Sacchetti, Laurea in Dietistica, Educazione Alimentare, Intolleranze ed allergie alimentari, Consulente dietista per scuole, RSA

Alimentazione > di Tiziana Sacchetti

Metabolismo e fabbisogno energetico

al fabbisogno energetico (entrate energetiche), potrà portare ad una condizione di sovrappeso/obesità se non compensato da un incremento del consumo energetico (uscite energetiche).

Concludendo, in caso di sovrappeso è consigliabile ridurre le “entrate” energetiche mangiando meno

e preferendo cibi a basso contenuto calorico che saziano di più, come ortaggi e frutta. Inoltre è consigliabile aumentare le “uscite” energetiche svolgendo una maggiore attività fisica, distri-buendo opportunamente l’alimentazione lungo

tutto l’arco della giornata. Nella tabella di seguito sono riportati il potere calorico di alcuni alimenti e il tempo necessa-rio a smaltire le kilocalorie.

Dott.ssa Tiziana [email protected]

Cari lettori, questo mese ci occu-piamo brevemente di metaboli-smo e di fabbisogno energetico.

Il metabolismo (termine che deriva dalla parola greca “metabole”, che significa “cambiamen-to”) è un valore altamente individuale: se met-tiamo a confronto due persone che introducono la stessa quantità di energia con la dieta e conducono uno stile di vita simile, queste uti-lizzeranno l’energia in modo differente. In po-che parole una persona tenderà molto proba-bilmente ad ingrassare di più rispetto all’altra.

Il fabbisogno energetico è invece la quan-tità di energia che è necessaria a ciascun or-ganismo per mantenere un buono stato di sa-lute. L’eccesso energetico introdotto, rispetto

Come influenzano il nostro peso corporeo

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Alimento

Fonte: INRAN

Biscotti secchi (2-4 unità)

Cornetto semplice (1 unità)

Merendine marmellata (1 unità)

Cioccolata al latte (4 unità)

Caramelle dure (2 unità)

Aranciata (1 lattina)

Panino con prosciuttocotto e formaggio

Pasta e fagioli (1 porzione)

Torta farcita con crema

(1 porzione) Gelato alla crema

20

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15

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4

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330 110 30 300 85

125 42 11 114 32

120 250 83 23 227 64

350 300 100 27 273 77

100 370 123 33 336 95

150

35 125 42 11 114 32

Quantita’ Energia Camminare Bicicletta StirareStare in piedi

Minuti MinutiMinutiMinutikcalGrammi(4 Km/ora) (22 Km/ora) (Inattivo)

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In un viaggio tra cultura e leggendaI miti della storia...Per le vostre domande a Sara Latorre inviate una mail a: [email protected]

Personaggi > di Sara Latorre

LUCIO BATTISTI

E’ stato in grado di cambiare la musica leggera nel Bel-paese come nessun altro sia mai riuscito a fare, nobilitan-dola con la sua personalità geniale ha dato voce ad una libertà artistica al di là del successo commerciale. Una voce che ha saputo essere parola e suono, che ha perso-nalizzato e innovato la canzone tradizionale e melodica.

Amante di Bob Dylan e del rhythm ‘n’ blues, insieme alla magnifica collaborazione con Mogol, noto parolie-re italiano, si allontana dagli schemi nazional-popolari preconfezionati, tentando nuove vie, sperimentando soluzioni originali, che arricchiscono la classica melo-dia di generi musicali provenienti da paesi lontani e culturalmente diversi dai nostri come il blues, il soul e la musica beat inglese. E forse, riflettendoci, la grandezza di Battisti si rintraccia proprio qui, nella sua innata capacità di fondere e plasmare stili musicali diversi e apparentemente incompatibili.

Il 5 marzo sarebbe stato il suo settantesi-mo compleanno e a noi piace ricordarlo per quelle eterne emozioni che è stato in grado di trasmetterci con la sua musica. Riccioluto, introverso e chiuso, da sem-pre restio alle apparizioni pubbliche e a rilasciare interviste, geloso della sua privacy tanto da sparire per anni dalla luce dei rifletto-ri, di Battisti emerge il suo magico talento e la sua unica creatività in celebri canzo-ni come “Un’avventura”, “Ac-qua azzurra, acqua chia-ra”, “Balla linda”, “Il mio canto libero” che lo hanno reso immortale, vendendo oltre 25 milioni di dischi.

Musicista, cantante, autore, il nome di Lucio Battisti firma il panorama artistico della musica

leggera italiana di tutti i tempi.

Il maestro indiscusso delle emozioniNasce a Poggio Bustone, il 5 marzo del 1943 da una famiglia piccolo borghese: mamma casalinga e papà impiegato alle imposte di consumo, la sua passione per la musica lo porta a scontrarsi molte volte con il padre e in una delle tante discussioni si dice che il papà Alfiero abbia addirittura rotto in testa a Lucio una chitarra perché voleva che il figlio intraprendes-se l’università e un altro tipo di carriera, ma la musi-ca ce l’aveva nel sangue e il suo destino era segnato.

Indubbiamente gli anni di Battisti furono i ’70 e gli ’80, scanditi da una serie impressionante di suc-cessi, veri e propri capolavori, tutti al primo posto nelle classifiche, canzoni come “Non è Francesca”, o “Fiori di rosa, fiori di pesco”, “Il mio canto li-bero”, raccontano le paure dell’everyman, dell’uomo comune, sviscerano le sue debolezze e fragilità, l’an-sia del quotidiano, i fallimenti amorosi, le delusioni e le gioie attraverso uno stile personalizzato e nuovo.

Ma il 9 settembre del 1998 improvvisamente si dif-fonde la notizia della sua morte con un cla-

more mediatico incredibile nonostante l’estrema riservatezza della famiglia che non pubblicò mai ufficialmente le cause del decesso anche se secondo alcune voci sarebbe morto di tumore.

I funerali furono celebrati in forma strettamente privata a Molteno dove

furono ammesse appena 20 persone. Perchè Lucio non era un uomo da show

business ma un uomo semplice che co-municava con il pubblico solo

per mezzo del suo lavoro artistico, che cantava con

il cuore quelle emozioni che ancora oggi ci dan-no i brividi.

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LUCY di: C. ComenciniEditore: Feltrinelli

Prezzo: € 12,75Pagine: 199

Letteratura >

Uno dei temi di Lucy, questo nuovo romanzo della Comen-cini, è quello della separazione

coniugale, tra un uomo e una donna che si sono amati e scelti, molto di-versi tra di loro, ma proprio per que-sto molto passionali; tra quest’uomo e questa donna che hanno costituito una famiglia, molto difficile da mantenere anche in relazione alle continue assenze di Sara.

Sara è un’antropologa e la passione scien-tifica l’ha spesso tenuta lontano dalla fa-miglia. Franco, che pure l’ha molto ama-ta, ha infine scelto una donna più stabile, più confortevole. I figli hanno conquistato a poco a poco una sufficiente autonomia: Matilde è docile, apprensiva, presen-tissima al mondo, vorrebbe prendersi cura di tutti e specialmente di Sara; Alex fa l’antropologo come la ma-dre, ma in Canada, con lei oscilla tra aggressività e indifferenza. Un gior-no però Sara se ne va, sparisce. La-scia una lettera, nient’altro. Fran-co, in attesa della spiegazione che gli è stata annunciata, ripercorre le tappe di un matrimonio che non è mai finito. Alex e Matilde, lontani, si parlano e riannodano i legami dell’infanzia, ricordano il dolore della separazione. Sara intanto vive in un tempo diverso dal loro. Sembra guardarli dall’alto di un passato che è il suo, ma è anche il passato di tutti. Lon-tana eppure vicina come mai prima – la sua fuga si colma progressivamente di senso e di umana magia.

LUCYIl nuovo libro di Cristina Comencini

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Cristina Comencini scrive con straordinaria ric-chezza di accenti la storia di una donna che vuole guardare nel mistero dell’esistere, nei segni che i destini generali lasciano nel cerchio delle famiglie, dentro le rovine che anticipano in realtà una storia nuova. Il nuovo romanzo della Comencini promette di raccontare una donna vera, come accade sempre nei suoi romanzi e nei suoi film.

Cristina Comencini, romana da sempre, è figlia del regista Luigi Comencini. Approda al cine-

ma come attrice nel 1969, diretta dal padre, ma decide di laurearsi in Economia e Commercio e diventare giornalista economica e ricerca-trice. La sua carriera di scrittrice per il cine-ma inizia nel 1982 con la sceneggiatura del film per la TV “Il Matrimonio di Caterina”, seguito da “Buon Natale… buon anno” e

“Quattro storie di donne”. Esordisce poi come regista nel 1988, con una

serie di titoli di successo e, nel 1991 pubblica il suo primo libro “Pagine strappate”. La sua vita da regista e quella di scrit-trice proseguono parallelamen-te e le permettono di produrre capolavori come “La Bestia nel Cuore”, pellicola nomina-ta all’Oscar come miglior film straniero e premiata al Festival del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi per l’interprete femminile protagonista, Giovan-na Mezzogiorno.

Fonte: www.cristinacomencini.it

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Tempo di preparazione:

Pulite e sfilettate lo scorfano (oppure chiedete alla vostra pescheria di fiducia di farlo per voi) aven-

do cura di nettare bene la testa e la lisca. Dividetela in due per il senso della lunghezza e soffriggetela in una casseruola da entrambe le facce in olio insapo-rito con l’aglio in camicia. Salatela, sfumatela quindi con del vino bianco e, appena il vino si sarà con-sumato, aggiungete dell’acqua fredda. Cuocetela a fuoco dolce per una quarantina di minuti, filtrate il brodo (ristretto) così ottenuto e spolpate con le mani tutta la carne della testa e la lisca del pesce. Unite a questo punto tale polpa al fumetto ottenuto.

Ricordo che per una buona riuscita del piatto ogni singolo componente dovrà essere aggiustato di sale e che alla loro

60minuti

1 scorfano da 800 gram-mi circa, qualche pomo-dorino, prezzemolo tritato, 50 grammi di pecorino ro-mano grattugiato, olio extra-vergine, aglio, sale e pepe.

Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario

sapidità si aggiungerà quella finale del pecorino ro-mano, ma che tale ingrediente non “aggiusterà” uno spaghetto insipido. Lessate gli spaghettoni molto al dente e fate loro terminare la cottura in tale intingo-lo aggiungendo, infine, il pecorino romano ed il pepe.

Mentre gli spaghetti cuociono, tagliate i filetti del pe-sce a cubetti piuttosto grossolani, che soffriggerete

anch’essi in olio extravergine con uno spicchio di aglio schiacciato ed aggiungete qualche pomodorino.

Versate quindi l’intingolo così ot-tenuto sugli spaghettoni che avre-te disposto su un piatto da portata; una spolverata di prezzemolo ed

una bella grattugiata di pepe nero incoroneranno il vostro

capolavoro.

Buon appetito daIl Pacchero Solitario

Cla

ud

io S

cari

ng

ella

Spaghettoni

Ingredientiper 4 persone

IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042

Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: media)

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Sembrati pensierosi, stanchi, meditativi. E’

una calma apparente che elude il nemico e

che in verità cela il rinnovamento della vostra

vita. State pianificando un viaggio, un trasferi-

mento o un cambio di vita e necessitate di cal-

ma e razionalità per progettare il passaggio.

I vostri numeri fortunati: 4 - 12 - 44

Un senso di noia vi rende insoddisfatti anche se

non riuscite a lamentarvi di questo come vostro

solito. Preferirete studiare le mosse dell’avver-

sario, mentre vi stupirete che forse nel passato

avete perso qualcosa che ora possedete solo in

parte. Volete di più? Analizzate i vostri errori.

I vostri numeri fortunati: 56 - 83 - 88

Il pianeta dell’amore, vostro protettore, entra

nel vostro segno, apportandovi una grande pas-

sionalità e fiamme d’amore che pretenderete

di consumare non solo nel letto, ma anche di-

mostrando una grande generosità. Potete per-

mettervelo grazie a nuovi introiti lavorativi!

I vostri numeri fortunati: 17 - 70 - 85

Alcuni torti che vi sono stati fatti stanno riaffio-

rando nel vostro animo ipersensibile. Sembrate

deboli ma avete un grande senso di giustizia. Il

senso di abbandono non deve farvi dimentica-

re che a volte poche parole sono più potenti di

eserciti armati. E voi siete dei maestri in questo.

I vostri numeri fortunati: 34 - 42 - 74

L’opposizione del Sole e di Nettuno può portarvi

ad un calo di difese immunitarie, accentuato dal

passaggio di Marte che nel vostro segno potrà ag-

giungere il carico di stress derivante dal settore

lavorativo. Per voi ogni cosa è un impegno impro-

rogabile, ma almeno una tisana concedetevela.

I vostri numeri fortunati: 4 - 46 - 67

I programmi e i buoni propositi del nuovo anno

sembrano non volerne sentire parlare. Intoppi

nel lavoro e imprevisti a livello affettivo, possono

destabilizzare la vostra autostima, arrecandovi

stress e bassa fiducia in voi stessi. Selezionate la

vostra sfera affettiva e immergetevi nella natura.

I vostri numeri fortunati: 27 - 29 - 53

Non solo siamo fatti di impegni, doveri e aspetta-

tive. L’animo a volte richiede uno sforzo maggio-

re soprattutto per capire chi siamo e cosa stiamo

facendo per diventare ciò che vogliamo. Tutto

sta nel capire se le nostre azioni sono dettate da

scelte o da rinunce. Differenza fondamentale.

I vostri numeri fortunati: 6 - 62 - 88

State godendo dell’ondata positiva che il Sole vi

ha concesso nel mese precedente. Raccogliere i

frutti di quanto si è seminato è un momento

raro e va goduto con tutta la gioia che voi sape-

te offrire a voi stessi e agli altri. Perfetto perio-

do per partire in coppia e con i migliori amici.

I vostri numeri fortunati: 14 - 36 - 89

Sembra che all’orizzonte qualcosa di positivo sia

già avvenuto, eppure dovete ancora innaffiare

molto la pianta della vostra creatività. Avete bi-

sogno di concentrare le forze, non perdere tem-

po, siate pratici. Sono in arrivo i traguardi che

da tempo mirate. Attenzione a liti nella coppia.

I vostri numeri fortunati: 23 - 60 - 71

Gli intoppi che avevate previsto si sono rilevati

veritieri, eppure rimarcare la situazione non vi

porterà a nulla. Sicuramente il senso di solitudi-

ne è forte ora che vi siete accorti che difficilmen-

te vi fidate degli altri. L’amore della famiglia e

degli amici veri può guarirvi dallo scetticismo.

I vostri numeri fortunati: 5 - 32 - 63

Buon compleanno pesciolini! Un grande passag-

gio planetario nelle vostre stelle vi rende ottimi

compagni di gioco, oltre che audaci amanti! Fate

attenzione solamente ad imprevisti lavorativi

e sappiate dare il giusto peso ad inconvenienti.

Nettuno vi rende affascinati come perle d’oceano!

I vostri numeri fortunati: 45 - 55 - 57

Ariet

eGem

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Leo

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Tor

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Ver

gine

Bilan

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Pes

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Oroscopo del mese >

Il pianeta dei venti, Urano, entra nel vostro campo;

vi sentirete in un momento di rinnovamento psico-

logico, in cui le ombre e le azioni del passato comin-

ciano ad assumere un senso. Si instaureranno nuovi

contatti personali, che vi stimoleranno l’animo. Tut-

tavia attenzione al portafoglio e a spese improvvise.

I vostri numeri fortunati: 14 - 31 - 52

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