FOR YOU MAGAZINE_GENNAIO 2013

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Cinema Il nuovo film di Quentin Tarantino Salute Menopausa precoce, colpa del Make Up? Salute Attenzione al pesce crudo ...e molto altro ancora all’interno Attualità Tares, la tassa sui rifiuti e servizi Attualità False separazioni per eludere il fisco Viaggio La città di Berlino Missoni Moda Gennaio 2013

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Free press di attualità, cultura, salute e benessere, scienza, ambiente, moda, teatro, cinema, musica, spettacolo e molto altro ancora.

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CinemaIl nuovo film di

Quentin Tarantino

SaluteMenopausa

precoce, colpadel Make Up?

SaluteAttenzione alpesce crudo

...e molto altroancora all’interno

AttualitàTares, la tassasui rifiuti e servizi

AttualitàFalse separazioniper eludere il fisco

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Direttore ResponsabileRaffaella Patricelli

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Anno 4 - Numero 1Gennaio 2013

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Eugenio Giannetta, Barbara SpolituPamela Polizzi, Alessandro Galante

Daniela Saurini, Simona Eramo

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PRONTI PER UN NUOVO ANNO INSIEME A VOI...Cari lettori,finalmente ci siamo. E’ iniziato un nuovo anno. C’è chi tirerà un sospiro di sollievo gioendo perché l’anno vecchio possa essere final-mente lasciato alle spalle insieme a tutti i problemi e ai disagi af-frontati. Il 2013 però inizia già con il piede sbagliato. Dovrà essere pagata a gennaio, infatti, la prima rata del nuovo tributo: la Tares, che somma in un’unica soluzione Tarsu e Tia e i cosiddetti servizi indivisibili. Con l’eccessiva pressione fiscale dell’ultimo anno, c’è chi ha attivato l’ingegno per trovare una soluzione alternativa. I nuovi furbetti sono coloro che scelgono di separarsi per finta pur di risparmiare in tasse. In questo nuovo numero parleremo anche delle manovre di Governo in attesa delle elezioni. Ma ci saranno anche scienza e tecnologia: i bimbi di oggi hanno potenzialità in-tellettive superiori grazie all’era digitale. Parleremo anche di sogni, o meglio, di incubi. Perché li facciamo e cosa significano? E poi affronteremo un delicato argomento come quello della Menopausa, di infezioni provocate dal consumo del pesce crudo, fino ad arri-vare ad un argomento più romantico. Vi siete mai chiesti perché si bacia ad occhi chiusi? For You vi darà le risposte che cercate. Leggerete anche di ambiente, dei nuovi studi sull’omosessualità e di viaggi. Questo mese si vola a Berlino. Non mancherà la musica d’autore: in primo piano Gianna Nannini; e poi il cinema, cresce l’attesa per il nuovo film di Quentin Tarantino, il western “Django Unchained”. Come sempre tanta moda, sia per quanto riguarda gli accessori che gli abiti, ma anche motori e tanto altro. Il personag-gio di questo mese sarà Marco Simoncelli, a gennaio sarebbe stato il suo compleanno. Per i nostri più affezionati lettori si rinnova l’appuntamento con le nostre rubriche che spaziano dalla salute al benessere, dalla psicologia all’attualità. Restate incollati alle nostre pagine. Rimanete con noi anche per il 2013. Perché come sempre i nostri prossimi 12 mesi saranno solo “For You”!!! Buona lettura.

Raffaella Patricelli [email protected]

ditorialeEdi RAFFAELLAPATRICELLI

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08 Frullatore:Notizie e curiosità dal mondo.

12 Attualità:Tares. La nuova tassa sui rifiuti e servizi.

14 Attualità:Il balletto della politica per la poltrona...

16 Attualità:Famiglia e fisco, il fenomenodelle false separazioni.20 Life: Perchè si bacia con gli occhi chiusi?

22 Salute:Menopausa precoce,Make Up e lacca sotto accusa.

24 Salute: Anisakis: Il pericolo del pesce crudo.

26 Salute: Stomaco: rimedi naturali contro il bruciore.

34 Viaggio: Berlino, la seducente e tentatricecapitale della Germania.

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Gennaio Duemila13SOMMARIO

38 Moda donna: Angela Missoni per l’inverno 2013.

42 Shopping: Accessori donna scelti per voi.

44 Moda uomo:Accessori uomo per l’inverno.

46 Design: Speciale poltrone e sedute.

50 Cinema: Il nuovo film di Quentin Tarantino.

52 Musica: Gianna Nannini ritorna con “Inno”.

54 Motori: Nuova Volkswagen Golf serie 7.

58 Rubriche: I consigli dei nostri specialisti.

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News >

Notizie e curiosita in pillole scelte per voi...,

FRULLATORE

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chiesa di San Terenzo a Lerici

Il volantino che ha suscitato scalpore e indignazione riprendeva un pas-saggio della Mulieris Dignitatem

di Giovanni Paolo II. In cui si richia-mava il valore della dignità femminile. Con l’aggiunta di un commento: “Una stampa fanatica e deviata attribuisce all’uomo che non accetterebbe la sepa-razione la spinta alla violenza. Possibi-le che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spes-so provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abban-donati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise”. Un’accusa pesantissima che ha gettato nello sconcerto il paese in provincia di La Spezia.

Numerose le reazioni, tra cui un allar-me pacco-bomba davanti alla canonica, biasimo delle autorità ecclesiastiche (Bagnasco, Paglia, Palletti) e fiaccolata per chiedere il trasferimento del Parro-co dalla parrocchia di San Terenzo: il manifesto sul femminicidio esposto a

Polemica per il volantinoaffisso da Don piero corsi:

Femminicidio “E’ tuttacolpa delle donne”...

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Natale da don Piero Corsi ha scatenato una bufera che non accenna a placarsi.

Don Piero Corsi avrebbe comunque annunciato di lasciare la tonaca e in uno scritto ha dichiarato: “Dopo una notte insonne per il dolore e il ri-morso per la giusta polemica causata dalla mia ‘imprudente provocazione’ comunico che ho deciso di mettere da parte l’abito talare, del quale mi sento indegno”, dice Don Corsi. “Voglio scusarmi con tutti per quella che voleva essere sol-tanto una imprudente ‘pro-vocazione’. In particolare mi voglio scusare con tutte quelle donne che si sono sentite offese in qualche modo dalle mie parole”, ha detto a proposito del volantino sul femmini-cidio affisso.

Don Piero Corsi è stato anche convocato dal vescovo. “Affronterò con serenità le deci-sioni della Curia. Chiedo ai gior-nalisti un po’ di silenzio”.

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I fratelli Carlo e Luca Verdone omaggiano il mitico attore romano alberto sordi, nel documentario “Alberto il grande”.

Hanno preso il via lo scorso 13 dicembre, a Roma le riprese di “Alberto il grande”, documentario con il quale Carlo e Luca

Verdone renderanno omaggio alla memoria e alla figura di Alberto Sordi. Il progetto, voluto e soste-nuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio e realizzato da ArimVideo e Fondazione Alberto Sordi con la collaborazione di Medusa, celebrerà il grande attore romano a 10 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 25 febbraio del 2003.

Location d’eccezione per il primo ciak, la villa di via Druso dove Sordi ha abitato dal 1958 fino alla sua scom-parsa. Ad aprire per la prima volta le porte della storica abitazione di Albertone, la sorella Aurelia che, insie-me a Carlo Verdone, accompagnerà lo spettato-re alla scoperta del mondo segreto di Sordi.

Una lunga carrellata di testimonianze di amici, registi, colleghi, collaboratori e stu-diosi, insieme a sequenze tratte dai suoi film, video e immagini inedite scovate negli archivi di Medusa, della Rai, di Cine-città Luce, della Fondazione Alberto Sordi e dell’Associazione Culturale Enrico Appetito, contribuiranno a rico-struire il ritratto insieme umano e artistico dell’attore che con il varietà, il cinema e i suoi eroi tragicomici ha saputo meglio di chiunque altro raccon-tare gli italiani, con i loro pregi e soprattutto con i loro difetti.

“Questo nostro docu-mentario – dicono Carlo e Luca Verdone – vuole essere un omag-gio a un grande attore che rappresen-ta la tradizione dello spettacolo roma-no ai più alti livelli e che negli anni si è rivelato anche di fondamentale

importanza per la nascita e lo sviluppo della migliore commedia all’italiana. Un attore assolutamente rivolu-zionario, all’inizio della sua carriera, tanto da scardi-nare le impostazioni da Accademia Teatrale canonica creando stupore e sbalordimento sia nel pubblico che nella critica. Sordi è stato una maschera ineguaglia-bile che conteneva tutte le fragilità, le miserie, i tic e i difetti dell’italiano medio. Non quindi una maschera regionale ma una maschera universale”.

Una sorta di amarcord che racconterà Sordi attraver-so memorie, volti, immagini e soprattutto angoli della Capitale che di lui serbano ancora il ricordo: come la piazza di Portico d’Ottavia dove furono realizzate molte delle scene di “Un americano a Roma” di

Steno, o Santa Maria in Trastevere dove Sordi investito da un’auto si salvò miracolosamente

e “fu messo su un tronetto, davanti ad una statuetta della Madonna in segno di ringra-ziamento per il miracolo”, e ancora via delle Zoccolette e via dei Pettinari, Ponte Sisto (set di “In viaggio con papà”) e i luoghi

del memorabile “Marchese del Grillo”.

Alberto il grande sarà presentato uffi-cialmente a febbraio nell’ambito delle cele-brazioni per il decen-nale della scomparsa di Alberto Sordi.

Fonte: www.primissima.it

Nella foto a sinistra, Alberto Sordi in una

scena del film del 1981“Il Marchese del Grillo”

di Mario Monicelli

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FOCUSPillole di conoscenza >

L’abito da sposa è sempre stato di colore bianco?

No. Nel Medioevo, per esempio, i futuri sposi, specie se appar-tenenti alle classi sociali agia-

te, dovevano esibire il proprio status con abiti costosi, colorati con tinture rare e preziose. Usare stoffe colorate era dunque sinonimo di ricchezza.

La prima sposa della storia a indossare l’abito bianco fu la principessa Filippa d’Inghilterra nel 1406 il giorno del suo matrimonio con Erik di Danimarca.

Un secolo e mezzo più tardi, Maria Stuart, incoronata regina di Scozia a soli nove mesi, scelse per le nozze con Francesco II di Francia, nel 1558, un abito candido, andando controcorren-te, e contro ogni buon auspicio: per i

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Il cervello dei pianisti è diverso dagli altri?

Ipianisti hanno una diversa organizzazione di alcune aree cerebrali: quelle che analizzano i suoni. È stato infatti dimostrato che imparare a

suonare il pianoforte durante l’infanzia e proseguire gli studi fino all’età adulta modifica la strut-tura cerebrale.

Questo perché il nostro cer-vello cambia e impara conti-nuamente, dimostrando una grande capacità di adattarsi all’ambiente. Inoltre, secondo uno studio di Fredrik Ullen, del Karolinska Institutet (Stoccolma), pubblicato sulla rivista Nature Neuroscien-ce, continuare a esercitarsi sti-mola la produzione di “sostanza bianca”, la mielina, un composto

grasso che circonda i nervi e che serve a velocizzare la trasmissione dei segnali, potenziando ad esempio i nervi che permettono di muovere in modo indipendente le dita delle mani.

Lo studio è stato realizzato su un cam-pione di 8 pianisti professionisti e 8

volontari non musicisti, tutti dell’età di 32 anni: quando la maturazione delle fibre nervose dovrebbe esse-re completata.

reali francesi il bianco era infatti il colore del lutto. La scelta della quindi-cenne Maria appare a posteriori quasi una premonizione: il suo altrettanto giovane con-sorte, infatti, morirà di lì a due anni.

Bisognerà aspettare qualche secolo e un’altra grande regina perché l’abito bianco da sposa divenga una consuetudine: nel 1840 la regina Vittoria d’Inghil-terra lo scelse per le sue nozze con Alberto di Sassonia-Co-burgo-Gotha. E quasi tutte le future spose la copieranno.

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Cori, urla, grida di incitamento. I tifosi sosten-gono la propria squadra in maniera tangibile. E qualcuno ha provato anche a quantificare il

rumore che fanno.

Nel 2008/2009, una ricerca della BBC sul girone di andata della Premier League inglese ha indicato che la tifoseria più rumorosa era quella dello Stoke City, con 101,8 decibel (circa il livello di rumore in una discoteca) di media a partita, seguita da quelle del Tottenham Hotspur e del Liverpool. In questa classifica, le prime 10 squadre superavano tutte i 90 decibel. Le misure erano effettuate a bordo campo da

un ingegnere del suono. Nel 2007, uno studio com-missionato da una società telefonica sulle partite di agosto e settembre sempre della Premier League aveva registrato valori di punta impressionanti: in vetta i tifosi del Sunderland, che incitavano i propri beniamini con chiasso a 129,2 decibel, più o meno quello di un aereo al decollo a 50 metri di distanza.

In Germania forse non si raggiungono questi livelli, ma un cittadino di Potsdam, ha ottenuto dal tribu-nale che le tifoserie dello stadio vicino alla sua abita-zione esultino in “modo leggero” e senza usare tam-buri, trombe e timpani.

Quanto rumore fanno i tifosi di una squadra di calcio allo stadio durante una partita?

Il suo nome deriva dal termine croato “hrvat”, che significa per l’appunto “croa-to”. Furono infatti gli ufficiali mercenari di

un reggimento di cavalleria croato assoldati da Luigi XIV e giunti in Francia verso il 1660 a uti-lizzare per primi questo capo d’abbigliamento.

In realtà si trattava di una sciarpa colorata, che fa-ceva parte dell’uniforme, e che era un’evoluzione dei fazzoletti colorati che le donne appendevano

al collo dei propri cari in partenza per la guerra, come pegno d’amore e di fedel-tà. Inizialmente chiamata “croatta”, da indumento militare si trasformò presto, per l’abilità e i successi della cavalleria croata, in accessorio sim-bolo dell’eleganza maschile. Con il successo e la sua diffusione, il nome si modificò dapprima in “crovatta” e quindi in quello definitivo.

Perchè la cravatta si chiama così?

FOCUS

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Il nuovo anno parte con il piede sba-gliato. Sarà introdotto nel 2013, infat-ti, il nuovo tributo sui rifiuti e servi-

zi, chiamato a sostituire Tarsu e Tia per l’igiene urbana e a finanziare i “servizi in-divisibili” (e precisamente illuminazione pubblica, manutenzione strade e così via).

La prima rata è prevista per questo mese di gennaio, mentre le altre spunteranno ad aprile, luglio ed ot-tobre. Il tributo, battezzato Tares, è stato introdotto con il decreto “Salva-Italia” dello scorso dicembre, ma i correttivi indispensabili ad avviare il tutto sono stati inseriti nel Ddl di stabilità.

Gli emendamenti presentati hanno permesso alcune modifiche: muta infatti la base imponibile, rimandan-do così il calcolo basato sull’80% della superficie cata-stale per utilizzare in prima applicazione i parametri utilizzati oggi dai Comuni per le attuali tasse e tariffe e viene recuperata la possibilità di gestire la riscos-sione delle entrate da parte delle società che oggi rac-

colgono la tariffa, anche se il conto corrente in cui

verranno depositate le somme dovrà

essere intestato direttamente al Comune.

Il nuovo pre-lievo, dunque, partirà da subi-

La nuova imposta sui rifiuti introdotta dal Governo Monti con il Decreto Salva-Italia, verrà calcolata sulla base della grandez-za dei locali e sul numero dei componenti del nucleo familiare.

to e chiederà ai cittadini più di quanto pagano oggi. Con la Tares, le bollette pagate dai cittadini dovranno per legge coprire integralmente i costi del servizio, per cui i Comuni che ancora non sono arrivati a que-sto obiettivo nonostante gli aumenti degli ultimi anni dovranno ritoccare ancora le richieste.

Il problema è più diffuso nei Comuni dove si appli-ca ancora la vecchia Tarsu, (sono 6.700), cioè quasi l’83% del totale. A Milano, per esempio, il servizio rifiuti costa 271,4 milioni all’anno: nel 2011 la Tarsu ha raccolto in città solo 209 milioni, con gli aggiusta-menti del 2012 si è saliti a 257,6 milioni, ma per rag-giungere l’obiettivo della copertura totale occorrerà far crescere il gettito di un altro 5,4%.

Una vera tegola sulla testa di molti italiani che hanno trascorso un Natale sotto tono per via della crisi. Se-condo quanto riferisce il Sole24Ore, inoltre, il calcolo sarà più semplice per i 1.300 Comuni che applicano la tariffa rifiuti (nelle forme della Tia 1 prevista dal decreto Ronchi del 1997 o, più raramente, della Tia 2) che almeno per ora potranno continuare a seguire le vecchie regole.

La Tares comunque porterà ad una maggiorazione di circa 30 centesimi al metro quadrato (i Comuni potranno portare tale maggiorazione a 40 centesimi) relativa ai già citati “servizi indivisibili comunali”.

Come già accennato, questo tributo comunale sui ri-fiuti e sui servizi ha origine dal primo dei decreti va-rati dal Governo Monti in piena emergenza Spread: il Decreto Salva Italia.

taresTariffa comunale sui rifiuti e i servizi

Attualità > di Raffaella Patricelli

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ILBALLETTOpoliticade

llaAttualità> di Eugenio Giannetta

La caccia al tesoro che por-terà al voto, quindi, ha

avuto ufficialmente inizio con alcune tappe fondamentali che guideranno il Paese verso le elezioni: 1) venerdì 11 genna-io entrerà in vigore la par con-dicio, 2) domenica 20 gennaio sarà la data ultima per deposi-tare le liste elettorali, 3) saba-to 9 febbraio scatterà il divieto di pubblicazione dei sondaggi elettorali, 4) lunedì 25 febbra-io sarà il giorno finale di vota-zione per le elezioni politiche di Camera e Senato.

Se si analizza la situazione attuale dei candidati - o presunti tali - in ciascu-

no di questi punti si può ritrovare par-te del futuro dell’Italia, attualmente in

sospeso come quello di un equilibrista. Ciò che sconcerta di più, al momento, è la posizione politica di Monti. Un futuro incerto tanto quanto quello del balletto che si sta scatenando attorno alla pol-trona di Premier, con le varie alleanze e le solite divisioni trattate e ritrattate.

Venerdì 21 dicembre scorso sono giunte - più o meno attese - le dimissioni del presidente del Consiglio Ma-rio Monti; il suo governo tecnico è durato tredici mesi.

per la poltrona...

Se le primarie del Pd avevano ridato un senso alla politica e una nuova sensazio-ne di speranza e democrazia, sembra già passato l’entusiasmo che aveva condi-zionato la “lotta” Bersani - Renzi, vinta dal Segretario.

La fine dell’anno, quindi, si porta via la XVI legislatura, il Parlamento viene sciol-to e il bilancio - nonostante lo sforzo eco-nomico enorme richiesto ai cittadini - è positivo da un punto di vista dell’imma-gine con i Paesi e gli investitori stranieri.

Se nella Destra resta da valutare la posi-zione di Maroni, per la Sinistra resta da verificare la possibile spaccatura di chi si ritrovava nelle posizioni assunte dal “rottamatore” Renzi, ma il vero dilemma è il ruolo che assumerà il Centro; Monti sembra intenzionato a cedere solamente la sua “agenda”, non il nome come can-didato alle liste di Centro, quindi il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini dovrà trovare una soluzione alternativa come possibile candidato per le liste del Centro se vuole avere qualche possibilità.

Tra le altre difficoltà dei centristi c’è il Porcellum, che renderà la contesa, con tutta probabilità, sbilanciata a favore del-la lotta a due Berlusconi - Bersani.

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In tutto questo polverone di situazioni irrisolte, poi, c’è anche Beppe Grillo, che ovviamente non per-de occasione per provocare Monti e i montiani con l’hashtag su Twitter #tornaacasamonti. Il leader del Movimento 5 Stelle gioisce per le dimissioni del Professore e prosegue la sua campagna elet-torale ‘contro’ con la sua personalissima Agenda Grillo. In caso di vittoria dei grillini è ovvio che il programma di Monti diventerebbe «carta strac-cia», come afferma il comico sul suo blog, con buo-na pace dei due principali sostenitori del program-ma: Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini.

Eppure si va avanti con l’approccio liberale del Professore, che in un certo senso - nonostante per-manga l’alone di mistero sulla sua possibile candi-datura per un bis come Premier - mette comunque l’Italia lucidamente davanti a tutto il resto, indican-do come è, ma soprattutto come potrebbe essere questo Paese in un’ottica di risanamento prolungata nel tempo. Il suo obiettivo non vuole essere quello di ergersi a paladino per la salvezza della patria, ma consegnare finalmente all’Italia il programma che merita per risol-levare la sua situazione politica ed economica attuale: tagliando i co-sti, promuovendo le alleanze, com-battendo le forze conservatrici e imponendo la propria voce in Europa attraverso un inco-raggiamento all’aspetto de-mografico e alle potenzia-lità della figura femminile, oltre che alla cosiddetta Green Economy.

L’Italia quindi è a un bi-vio, con frammentazioni su tutta la linea politica, tra chi sceglie l’agenda Monti (25 pagine scritte in-sieme al senatore democratico Pietro Ichino, membro della XI Commissione permanente la-voro e previdenza sociale) e chi la rifiuta osteggiandola.

Lo scambio duro tra Berlusconi e Monti ne è un esempio, così come l’analisi di Bersani (che nel frattempo porta avanti un patto con Vendola) su ciò che è stato fatto e ciò che non è stato fatto da Monti in questi tredici mesi di Governo tecnico.

Insomma, in questi due mesi che verranno di cam-pagna elettorale i nodi da sciogliere non saranno affatto pochi, ma la speranza è che per una volta si dia realmente voce a programmi seri e non si badi a gettar benzina sui fuochi altrui.

Monti, nel suo documento, individua con grande acume i punti fondamentali della costruzione di uno Stato sociale e di un’Etica istituzionale (eva-sione, corruzione, costi della politica, ecc.), ma per realizzare un’Italia di questo genere è necessario rompere con il passato e restituire ai cittadini una nuova voglia di futuro.

di Eugenio Giannetta

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Famiglia e fisco,

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Attualità > di Raffaella Patricelli

Sulle pagine della stampa nazionale è balzata all’at-tenzione di tutti la storia di Marco, 50 anni, sposa-to da 25 con Cristina (i nomi sono naturalmente di fantasia) che sono arrivati a chiedere la separazione, per finta, pur di poter guadagnare circa 400 euro in più al mese, sufficienti al momento per poter mante-nere l’equilibrio domestico. I problemi sono quelli di tutti: spese quotidiane, la rata del mutuo, la macchi-na e i desideri di sempre.

Secondo quanto raccontato ai giornalisti che l’hanno intervistato, Marco guadagna 80 mila euro l’anno. Sua moglie ha perso il lavoro. La coppia ha due figli. Marco e Cristina, in pratica, appartengono alla pat-tuglia dei furbetti della separazione fit-tizia: coppie sposate che fingono di separarsi solo per ottenere benefici fiscali. Secondo le sti-me dell’Associazione avvocati matrimonialisti (Ami), il feno-meno riguarda il 7% dei sepa-rati, oltre 12 mila persone.

Ma come si arriva a tanto e soprattutto come ci si separa sulla carta?. “Du-rante una cena di lavoro - racconta Marco - ho sentito un cliente che accennava a

La crisi penalizza soprattutto le fa-miglie. E in questi tempi così duri e difficili c’è chi le pensa davvero

tutte per poter arrivare a fine mese e poter far quadrare il bilancio familiare.

questa soluzione, così mi sono deciso a parlarne al mio commercialista e mi sono buttato. Non mi sono pentito - aggiunge - Certo, ci sono stati passaggi dif-ficili. Nel corso delle udienze con l’avvocato davanti al giudice io e mia moglie, seduti, ci stringevamo le mani sotto i cappotti buttati sulle ginocchia per non farci vedere: eravamo molto diversi dalle altre coppie che si guardavano in cagnesco, eppure nessuno ci ha detto nulla. Per le spese legali abbiamo pagato 1.500 euro e così ci siamo separati consensualmente”.

E’ successo quindi che da quel momento Marco ha potuto detrarre dal suo reddito l’assegno annuale di mantenimento concordato di 20 mila euro, pagando un’Irpef (considerando le detrazioni per i figli e le varie

addizionali comunali e regionali) molto più bassa.

“Ci siamo fatti fare due conti – conclude il 50enne – e abbiamo visto che da “separati” avremmo avuto un’imposta da 23.700 euro contro i 28.900 pagati solo da me l’anno prece-dente. Ci sono avanzati oltre cinquemila euro,

praticamente 430 al mese”.

E la paura di essere scoperti? pra-ticamente non si corre alcun ri-schio - spiega Marco - nel caso di un improbabile controllo, io e mia moglie possiamo sempre soste-nere di esserci riconciliati la sera prima e di aver deciso di tornare a vivere insieme.

Insomma pur di salvare l’eco-nomia domestica si è disposti a tutto, anche passare sopra a sentimenti e convenzioni.

Il fenomeno delle coppie che si dividono solo sulla carta per pagare meno Irpef è più diffuso di quello che si possa pensare.

il fenomeno delle false separazioni...

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Studi recenti condotti in Asia e ripresi in Italia dallo psichiatra Tonino Cantelmi hanno dimostrato come la mente dei bambini nati dopo l’anno 2000, i cosiddet-ti nativi digitali, sia sensibilmente più rapida e percet-tiva. Si tratta di un vero e proprio salto evolutivo che ha portato con sé una serie di cambiamenti strutturali: il cervello dei giovanissimi, a differenza di quello delle generazioni precedenti, è naturalmente predisposto ad impegnarsi su più fronti e riesce facilmente a distri-carsi tra più attività, garantendo sempre un’adeguata prontezza e attenzione. Non di rado infatti vediamo ragazzi studiare, ascoltare musica, inviare un messag-gio, osservare gli ultimi post degli amici su Facebook, tutto simultaneamente. Tale capacità di eseguire più cose insieme, senza la minima difficoltà, è ciò che vie-ne definito “multitasking’’.

Riflettere sui meccanismi psicologici che rego-lano menti tanto pluridirezionali appare ne-cessario se consideriamo l’influenza che una simile evoluzione ha sul piano dell’ap-prendimento: mentre prece-dentemente, immaginazione e fantasia, connesse alla lettura e alla scrittura, oc-

E’ indubbio che la rivoluzione tecno-digitale dell’era moderna abbia cambiato il modo di vi-

vere e di relazionarsi dell’essere uma-no. Tuttavia, l’impatto maggiore che il progresso tecnologico ha avuto (e che probabilmente continuerà ad avere) è stato quello sull’universo psichico, so-prattutto dei più piccini.

La mente dei bambini del terzo millennio cambia forma: più veloce e percettiva, muta con l’evolversi della tecnologia.

cupavano una posizione preminente, ora sono sta-te accantonate a vantaggio della manipolazione sempre più veloce di icone su pc, telefoni e tablet.

Non a caso la modalità di apprendimento predilet-ta dai “nativi digitali’’ è il gioco: tutto deve esse-re interattivo, veloce, divertente e magari anche poco faticoso. Non ci è dato sapere, almeno per ora, se tutto questo porterà ad un reale passo in avanti circa il modo di apprendere e pensare delle nuove generazioni, ma una cosa è certa! I genitori dei bimbi del terzo millennio possono tirare un so-spiro di sollievo perché, come assicura il Professor Cantelmi, “i nativi digitali rischiano meno degli altri di cadere nella trappola della tecnodipenden-za, un problema che, invece, incombe sul 10% de-gli “immigrati digitali’’, meno smart e spontanei quando sono alle prese con i dispositivi high tech, tanto che leggono ancora i libretti delle istruzioni’’.

A doversi preoccupare, allora, sono coloro che hanno vissuto dall’esterno la rivoluzione digita-le degli ultimi anni e che non l’hanno realmente assimilata. Nonostante gli innumerevoli sforzi essi dimostreranno sempre una sorta di inerzia all’uti-lizzo di strumentazioni tecnologiche.

Tale progressiva digitalizzazione della vita uma-na, tuttavia, costringerà le generazioni future a

ricostruire le abitudini affettive e relazionali umane che saranno via via sempre

meno fisiche e corpose. Questo è il prezzo che

l’evoluzione tecnologica ci chiederà di pagare.

Attualità> di Pamela Polizzi

I nativi digitali e l’evoluzione multitasking del cervello

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Per esempio è il più delle volte del tutto naturale e spon-taneo chiudere gli occhi quando si assaggia un dolce particolarmente gustoso, o quando si ascolta della musi-ca particolarmente amata e che prende completamente l’ascoltatore. Si tratta di una reazione automatica, per-ché è un modo per gustare ancor più ciò che si sta facen-do; che si tratti di un bacio, di ascoltare buona musica o di gustare un dolce ha poca importanza, ma è per mol-ti il solo modo di vivere intensamente quel momento.

I sensi di una persona – ma questo vale ovviamente anche nel mondo animale – sono quasi sempre tutti all’erta, e ciascuno richiede in linea

di massima una certa attenzione. Quando si bacia con gli occhi

chiusi – il che avviene molto spesso, per non dire quasi

sempre – si escludono in un certo qual modo altri sensi che potrebbero distrarre in quel mo-mento, che potrebbe-ro in qualche modo rendere meno coinvol-gente il bacio stesso,

e questo perché si po-trebbe essere distratti dalla visione di una cosa qualsiasi.

Baciare con gli occhi chiusi è un comportamento del tutto naturale, viene spontaneo,

come del resto vengono ugualmente spontanei tanti altri atteggiamenti diversi dal bacio.

Quando si bacia con gli occhi chiusi si escludono in un certo qual modo altri sensi che potrebbero distrarre in quel momento.

Baciarsi ad occhi chiusi, è una cosa che non si im-para a scuola, ma viene del tutto naturale, proprio perché il bacio è da tutti considerato un momento particolare del rapporto tra due persone, anche se si tratta di un rapporto consolidato. Il bacio, o me-glio il modo di baciare e di baciarsi, è una cosa del tutto personale che non deve rispettare delle regole precise, ma che si basa solo sulla spontaneità.

L’esempio fatto prima circa il modo di ascoltare della musica coinvolgente, o il trasporto con cui si assaggia un dolce particolarmente apprezzato, è perfettamente calzante. Basta fare mente locale per accorgersi che quando si sente un profumo particolare, un profumo che pervade completa-mente chi lo avverte, inevitabilmente, per goderse-lo meglio, si chiudono gli occhi, e lo si fa del tutto spontaneamente, senza pensarci.

E così è per il bacio. Non vi è nessuna differenza, perché è un momento che tutti vogliono godere fino in fondo, sia che si tratti della prima volta con una certa persona, sia che si tratti dell’ennesima volta; non fa nessuna differenza.

A questo punto viene normale pensare che chi bacia ad occhi aperti lo fa perché non considera quel bacio importante o, meglio, non lo sente tale. Ovviamente, come per tutte le cose della vita, vi sono sempre le eccezioni: ciascuno è unico nel suo essere e vive chiaramente le proprie sensazioni in modo del tutto personale. Probabilmente però, chi bacia da occhi aperti, non è del tutto coinvolto, o per lo meno non ritiene di doverlo essere, vivendo meno intensamente quel momento, comportamen-to che però potrebbe causare un certo disappunto da parte del partner.

Life> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

Perché sibacia con gli

?occhi chiusi

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Questa affermazione è stata rilasciata dalla dottoressa Natalia Grindler della Wa-shington University di St.

Louis durante la conferenza dell’Ame-rican Society of Reproductive Medici-ne di San Diego e ha scatenato una grande polemica.

La dottoressa, insieme a dei suoi colleghi, ha realiz-zato uno studio su più di 5000 donne, rilevando nel loro sangue alte tracce di ftalati che, oltre ad altri gra-vi danni per la salute, causerebbero un anticipo della menopausa anche di tre anni.

Questa condizione ha effetti molto deleteri sulla salute e, infatti, aumenta la possibilità di ammalarsi di patologie come: ictus, emorragie celebrali e malattie car-diache.

Lo studio condotto non ha permes-so di appurare con certezza che la presenza di ftalati nel sangue di queste donne sia legata all’uso di make-up e lacche o a cibi con-fezionati o ad acque in bottiglia, ma i prodotti cosmetici sono tra i principali sospettati.

L’Unipro (Associazione italia-na delle imprese cosmetiche)

Gli ftalati (sostanze chimiche organiche prodotte dal petrolio) contenuti nel make-up e nella lacca potrebbero causare la menopausa precoce.

Salute > a cura della dott.ssa Paola Marazziti (www.medicina-benessere.com)

ha prontamente replicato all’affermazione della dot-toressa, affermando che: innanzitutto di ftalati ne esistono diversi tipi e quelli che provocano danni a livello riproduttivo non sono contenuti nei cosmetici, altresì che il loro uso per la creazione di make-up è severamente vietato sia in Italia che in tutta Europa.

Lo ftalato utilizzato in cosmesi, continua l’associa-zione, si chiama Dietilftalato, una sostanza sotto-posta a numerosi studi clinici che hanno giudicato il suo uso nei prodotti cosmetici non pericoloso. Infat-ti il Dietilftalato è nocivo per la salute solo qualora ci si esponga a livelli alti, mentre nei trucchi è presente

in quantità molto inferiori a quelle dichiarate pericolose.

In difesa del make-up è sceso in campo anche il Comitato Scienti-fico per la Sicurezza del Consuma-tore (SCCS), che essendo compo-sto da scienziati di tutta Europa e

non avendo interessi economici in ballo, si può considerare molto più credibile dell’Uni-pro.

L’SCCS ha ribadito con fer-mezza che i prodotti cosmeti-ci in commercio in tutta Euro-pa sono assolutamente sicuri.

A cura di www.medicina-benessere.com diretto dalla dottoressa Paola Marazziti.

MENOPAUSA precoce:

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make-up e lacca sotto accusa

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La delizia di questi piatti non deve far dimenticare agli italiani la pericolosità insita nel mangiare pesce crudo e cioè la possibilità di fare la conoscenza del parassi-ta Anisakis, un verme che si trova nello stomaco di alcuni pesci. L’Anisakis è un parassita che vive nello stomaco di alcuni cetacei (balene, leoni marini, delfini) e le sue uova vengono diffuse nel mare attraverso le feci. Una volta che queste uova si trasformano in larve vengono ingerite dai crostacei marini che a loro volta vengono mangiati dai pesci infettandoli.

Quando il pesce viene pescato e non viene eviscerato attentamente, queste larve si spostano dall’apparato digerente alla carne permettendo al parassita di infet-tare anche lo stomaco degli uomini. Però solo ed uni-camente se il pesce non viene prima cotto, ma man-giato crudo o marinato o sottosale. Questo verme non si trova unicamente nella carne utilizzata per il sushi, infatti sono state trovate delle larve anche all’interno di partite di pesce fresco venduto nei mercati italiani proveniente da altri paesi. Le segnalazioni di pesce con l’Anisakis arrivano da ogni parte e non caratteriz-zano solo il mare che costeggia il Giappone.

Il modo più sicuro per evitare che questo parassita infesti il no-stro stomaco è quello di man-giare pesce cotto, oppure pesce crudo tenuto nel sur-gelatore a -15° per almeno 12 ore, indipendentemente dalla provenienza del pescato.

Questo pericoloso parassita che vive nello stomaco di alcuni cetacei, è capace di infettare anche la stomaco degli uomini.

Salute > a cura della dott.ssa P. Marazziti (www.medicina-benessere.com)

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I sintomi dell’Anisakidosi (parassitosi dell’anisakis) che maggiormente si manifestano sono caratteristici di una gastrite e comprendono: vomito, nausea, diarrea, dolori addominali e alle volte febbre e si manifestano quando il verme penetra le pareti gastriche. Quando l’Anisakis non riesce ad arrivare fino allo stomaco, ma si ferma nell’eso-fago i sintomi sono: mal di gola, sensazione di prurito e solletico. Se le larve che hanno raggiunto lo stomaco non vengono espulse con il vomito o la diarrea possono arri-vare nell’intestino provocando delle fitte dolorose come nei casi di una forte colite. Qualora il verme riesca a per-forare l’intestino la sintomatologia sarà: diarrea alternata a momenti di stitichezza, sangue nelle feci e dolorosità addominale. Alle volte può manifestarsi una reazione al-lergica anche molto grave, come asma o dermatiti.

Diagnosticare la presenza dell’Anisakis solo in base ai sintomi è impossibile perché essi sono comuni a molte altre patologie e si deve ricorrere all’utilizzo dell’EGDS (Esofago gastro duodeno scopia), un esame che trami-te un sottile tubo a fibre ottiche introdotto dalla bocca permette di esaminare l’apparato digerente. Quando questo verme ha provocato reazioni allergiche l’utiliz-zo dell’EGDS non è possibile e si ricorre all’utilizzo di prick test o si analizza il siero sanguigno per verificare la presenza degli anticorpi IgE dell’Anisakis.

Non esiste una cura farmacologica efficace per l’anisa-kidosi, ma solo una terapia di tipo chirurgico. L’opera-

zione viene generalmente realizzata con tecnica endoscopica. In alcuni casi non si rende ne-

cessaria una cura, cioè quando il verme è stato espulso tramite

feci o colpi di tosse.

a cura di www.medicina-benessere.com diretto dalla dottoressa Paola Marazziti.

In Italia sta sempre più prendendo pie-de la cucina giapponese con le spe-cialità tipiche del sushi e del sashimi.

La moda di mangiare pesce crudo, ormai, si sta diffondendo in tutte le città italiane.

il pericolo del pesce crudoANISAKIS:

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Salute> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

Altra causa scatenante è lo stress che procura un au-mento della secrezione gastrica anche a stomaco vuo-to e questa, a lungo andare, può danneggiare la mu-cosa che protegge le pareti dello stomaco aggravando la situazione; è un po’ come se lo stomaco digerisse se stesso.

Se anche dopo aver fatto piazza pulita dei principali colpevoli e aver risolto la condizione di stress il proble-ma dovesse ripresentarsi occasionalmente, è possi-bile ricorrere a dei rimedi naturali che sono in grado di contrastare il bruciore di stomaco in maniera efficace.

Alcuni frutti sono ricchi di enzimi, vitamine e minerali e contrastano efficacemente il problema, come ad esempio la bana-na, e la papaia. Lo zenzero, ag-giunto ad alcune pietanze, aiuta a calmare lo stomaco. Anche la liquerizia, uno dei rimedi tradizionali della medicina cinese è molto efficace. Deve però essere evitata dalle per-sone che hanno problemi car-diaci o di ipertensione.

Per prima cosa, quindi, è necessa-rio capire quali possono essere gli alimenti, tra quelli che si con-

sumano solitamente, che determinano il problema allo stomaco e, una volta individuati, eliminarli senza esitazioni.

Il tè, pur essendo un eccitante, è in grado di rilassa-re la muscolatura gastrica e quindi di contrastare il bruciore di stomaco, così come la camomilla che, essendo ricca di calcio, è in grado di ridurre la se-crezione gastrica. Anche l’infuso di finocchio aiuta notevolmente a ridurre il bruciore di stomaco, oltre al classico bicarbonato di sodio da sciogliere in ac-qua. Tutti rimedi naturali quindi, utili per contrasta-re efficacemente il bruciore di stomaco.

Se invece il problema è frequente e non si riesce a ge-stire il bruciore di stomaco con questi piccoli rimedi che potremmo definire un po’ fai-da-te, è necessario ri-volgersi al proprio medico. Del resto, per togliersi ogni dubbio e per venire a capo dal problema, basta quasi

sempre una semplice gastroscopia, da praticare preferibilmente pres-

so una struttura pubblica o una convenzionata. Va precisato, che questo esame a seconda della sensibilità individuale, può risultare un po’ fastidioso.

L’importanza di un esame, è comunque fondamentale. Difatti, la causa dei bru-ciori di stomaco potrebbe dipendere dalla presenza di un’ulcera. L’ulcera, a sua volta, potrebbe essere

determinata da un batterio particolare, l’Helicobacter pylori, un batterio che può essere facilmen-te eliminato con un’adeguata tera-pia antibiotica nel giro di un mese.

Nella maggior parte dei casi il bruciore di stomaco è legato ad una cattiva alimentazione, che spesso è a base di fritti, snack di varia natura, troppa caffeina e bibite gassate, ma anche il fumo di sigaretta ha le sue brave colpe.

rimedi naturali contro il bruciore

stomaco,

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Secondo alcuni studiosi esiste una spiegazione scien-tifica circa i brutti sogni e, per l’esattezza, un ecces-so di glutammato e una prevalenza nelle ore notturne dell’emisfero non dominante a rievocare contenuti ne-gativi. Naturalmente non bisogna nemmeno sottovalu-tare una cena abbondante fatta in tarda serata. Inoltre sembra che i brutti sogni riguardino prevalentemente il mondo femminile, e questo è il risultato di una recente indagine epidemiologica. In definitiva, si tratta di una rievocazione fantastica di eventi negativi. Questi sogni per lo più riguardano morte, disgrazie, incidenti, che raramente coinvolgono direttamente il soggetto che sta sognando, e inoltre tali sogni, come appena detto, non sono l’esatta rivisitazione di quanto accaduto.

Secondo altri studiosi, fare sogni negativi, è comunque un fatto positivo per la mente del soggetto interessato, perché si tratta di una metabolizzazione dell’evento ne-gativo accaduto nella giornata o in quelle precedenti il sogno stesso, per cui è come se il motivo scate-nante, il problema che ha in-dotto il sogno, venisse in un certo senso digerito, e quindi poi eliminato dal bagaglio del-le sensazioni negative. I brutti sogni sono un evento normale, e sono più frequenti nei momenti di difficoltà del soggetto, difficol-tà di carattere familiare, lavorativa,

I brutti sogni, al pari degli incubi, sono sogni che intervengono nel-la fase di sonno REM, acronimo

della definizione inglese che si tradu-ce in movimento rapido degli occhi, chiusi ovviamente.

anche esistenziale. Ci si trova a dover affrontare dei problemi improvvisi, che non erano stati previsti e che ci hanno colto di sorpresa, determinando una forte re-azione emotiva, una condizione di stress. E’ come una molla che si carica e che poi rilascia la sua energia durante le ore notturne, durante la fase di sonno REM, eliminando così buona parte del disagio e della carica emotiva negativa. Quindi, nessuna paura se si fanno dei brutti sogni, soprattutto se si è coscienti di tro-varsi in una condizione di stress emotivo. Se invece questi, più o meno ricorrenti, non hanno una vera e propria giustificazione, è bene consultare una specia-lista perché potrebbero essere il segnale di un disagio più profondo che, in tutti i casi, deve essere rimosso.

In definitiva lo stress che si è prodotto in seguito a ciò che ha determinato uno stato di disagio, un problema anche di difficile soluzione o addirittura a volte insor-montabile, viene mitigato dal brutto sogno, anche se in sostanza tale sogno non è la riproposizione di quan-

to accaduto.

Altra cosa sono gli incubi. Secondo gli esperti, ciascun individuo fa un incubo almeno una volta l’anno, e l’incubo che spesso è terrificante, porta per lo più ad un risveglio anche drammatico, che per alcune persone che soffrono di qualche patologia cardiologica, potrebbe essere anche pericoloso. Fin quando l’incubo è così sporadico, potrebbe rientrare anche

nell’ordine delle cose, ma se invece comincia ad essere ricorrente, anche se diverso nella sostanza, è indice di un disordine psicologico, di un pro-blema di una certa importanza, che deve essere affrontato con l’aiuto di

uno specialista.

I brutti sogni sono sogni negativi che, a differenza de-gli incubi, solitamente non riguardano in prima per-sona colui che sogna e non inducono a risveglio.

Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

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Perché alcune volte facciamo brutti sogni?

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OMOSESSUALITA’caso di epigenetica

Sono stati numerosi gli studi che hanno cercato di tro-vare una spiegazione me-

dica, psicologica e scientifica a questa condizione soggettiva caratterizzata dalla tendenza a rivolgere l’interesse libidi-co verso persone del proprio sesso eppure ad oggi non c’è ancora un’univoca e certa risposta.

Nuove ricerche aprono ancora il dibat-tito sul tema come quella di un recen-te studio a livello evoluzionistico con-dotto da William R. Rice e Sergery Gavrilets pubblicato sulla rivista The Quarterly Review of Biology che sostiene che l’omosessualità sia trasmessa ai figli dagli epi-marcatori. Questi non sono geni ma interruttori temporanei che regolano l’espressione dei geni e che sembrano svolgere un ruolo de-terminante sui caratteri sessuali.

Sembrerebbe che l’omosessualità sia tra-smessa ai figli proprio da questi interruttori. I geni sono responsabili delle informazioni genetiche, sono unità di informazione ere-ditaria di tutti gli organismi viventi mentre gli epi-marcatori gestiscono il modo in cui l’informazione dei geni viene trascritta e in

Scienza > di Sara Latorre

ogni generazione ne sono prodotti di nuovi.

A volte però possono passare da una generazione ad un’altra e da ciò dipendono ad esempio le so-miglianze tra parenti. La ricerca che integra teo-rie evoluzionistiche con la regolazione molecolare

dell’espressione dei geni e la dipendenza degli ormoni androgeni dello sviluppo sessuale segna uno sviluppo importante nell’indagine scientifica delineando la posizione centrale dell’epigenetica

nell’omosessualità.

Gli epi-marcatori specifici per il sesso impediscono che un feto femminile si mascolinizzi e viceversa, proteggendo ciascun sesso dalle variazioni nel testo-sterone che si possono manifestare nelle ultime fasi di sviluppo del feto. Se accade però che vengono trasmessi di genera-zione in generazione dal padre alla figlia o dalla madre al figlio possono inficiare

i tratti sessuali portando alla femmi-nilizzazione del figlio maschio o alla mascolinizzazione della figlia.

Questo altererebbe l’orientamento sessuale e potrebbe così indurre l’omoses-sualità nel figlio di sesso opposto. “La tra-smissione degli epi-marcatori sessualmente antagonisti fra generaioni è il meccanismo evoluzionistico più plausibile del fenomeno dell’omosessualità umana”. Ha detto Sergery Gavrilets, uno dei responsabili dello studio.

di Sara Latorre

30

Un recente studio a livello evoluzionistico pubblicato sul-la rivista The Quarterly Review of Biology sostiene che l’omosessualità sia trasmessa ai figli dagli epi-marcatori.

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Ambiente > di Alessandro Galante

Dovrebbe essere uno dei buoni propositi per l’anno nuo-vo cercando di usarlo anche nel rispetto dell’ambiente.

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buonil

Rieccoci qua! Se ci state leggen-do, vecchi cari amici lettori, vuol dire che le cose sono an-

date bene, che la tanto chiacchierata Profezia dei Maya riguardo la fine del mondo non ha avuto appunto l’esito nefasto che in molti si aspettavano. Quindi... Buon 2013 a tutti!

Nei giorni passati, mentre eravamo intenti a festeg-giare e qualcuno si mangiava le mani per aver speso tutti i propri risparmi con la convinzione che non ci sarebbe stato un 22 dicembre, la Natura non si è mai fermata, ha mantenuto i suoi ritmi, preparandosi a digerire le scorie derivanti dalle nostre ab-buffate... “Prosit!”

Molti esperti concordavano nel dire che l’incubo della fine del mondo, se non imputabile alle varie ipotesi nate in-torno ai calcoli dei Maya, fosse co-munque da considerare in stretta relazione con le nostre azioni. In parole povere: prima o poi sare-mo noi a distruggere il mondo! E quindi ora ci tocca rimboccare le maniche e mettere in prati-ca i buoni propositi per l’anno nuovo...

Articolo bizzarro questo, senza un vero argomento da affrontare se non quello del buon senso con cui ci si accinge a ripartire. Il buon senso di

chi guarda all’ambiente fuori dalla finestra come alla propria casa, in cui vivere non è solo “sopravvivere”, non è come essere in una giungla; il buon senso di chi dosa le risorse energetiche per il rispetto di chi non gode delle stesse possibilità; di chi spegne l’auto al semaforo o al passaggio a livello anche se non ha lo “start & stop”; di chi usa le reti wi-fi con parsimonia, soprattutto nelle scuole o nei luoghi in cui si soggiorna a lungo; di chi stacca la spina prima di andare a dor-mire; il buon senso dove non ci sono ancora regole che disciplinino certi comportamenti, affinché non siano solo le punizioni per chi sbaglia a dettare la giusta strada. Una buona educazione spesso – se non sem-pre – è più produttiva di una legge arrivata in ritardo, quando ormai il danno è fatto.

Il buon senso è figlio di un istinto primordia-le, quello alla sopravvivenza, ma esiste in funzione della convivenza, dato che per definizione (dizionario Hoepli) “porta l’in-dividuo a distinguere il logico dall’illogico e a comportarsi in modo giusto, saggio”, quindi ci aiuta a rapportarci con gli altri e di conseguenza... con l’ambiente!

Il buon senso, appunto, è un frutto che matura con l’esperienza e quindi è non mai troppo presto per coinvolgere chi ci sta intorno.

D’altronde il buon senso del bambino che non getta a terra le cartacce è il ri-sultato del rimprovero dei genitori, ma il buon senso di quando dà ad un cane un pezzo di pane è frutto della meravi-glia di averlo visto scodinzolare...

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E’ questo e tanto altro Berlino, capitale della Repubblica Federale di Germania, uno dei più importanti centri politici, culturali, scien-tifici, fieristici e mediatici d’Europa e, dopo

Londra, il secondo comune più popoloso dell’Unione europea. Di importanza strategica sin dal tempo della

sua fondazione lungo le sponde del fiume Sprea nel XIII secolo, Berlino fu decisamente in primo piano nel tur-bolento XX secolo. Oggi la città, che ha ripreso il ruolo di capitale, è al centro del grande processo di riunifica-zione tedesco e il barometro degli umori in Germania. Questo è il cuore della Germania: la sua tenacia si espri-

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un punto di riferimento per la sua vivacita’ culturale

Viaggio > di Raffaella Patricelli

BERLINOUn caleidoscopio di eventi, cultu-ra, arte e storia. Il cuore pulsante della Germania, una città dedica-ta ai giovani. Una delle poche, in

Europa, che ha saputo stare al passo con i tempi seguendo nuo-ve correnti letterarie e artistiche all’insegna dell’avanguardia.

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me nei grandi edifici pubblici, nei musei glorio-si e nei teatri, ma anche nei ristoranti pieni di cor-

tesia, nei pub animati e nei cupi nightclub. Il Muro è ormai un ricordo, ma Berlino è ancora divisa. C’è una

bella differenza, infatti, tra lo splendore della zona ovest e la trascuratezza del settore est. Si respira ancora viva, infatti, nelle differenti zone della città la storia dell’epoca con i luoghi più esemplari rimasti in parte ancora intat-ti. Berlino, resta comunque, una città gradevole tutto l’anno, anche se il maggior numero dei visitatori arri-

va tra maggio e settembre, quando il clima è più mite. In alta stagione la folla è notevole, ma

ciò nonostante l’estate è un ottimo pe-riodo per una visita, perché la vita

si svolge all’aria aperta.

UNA DELLE POCHE CITTA’ IN EUROPA CHE HA SAPUTO STAREAL PASSO CON I TEMPI SEGUENDO NUOVE CORRENTI

LETTERARIE E ARTISTICHE ALL’INSEGNA DELL’AVANGUARDIA.} }

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La pioggia, in ogni caso, è una minaccia pos-sibile in ogni periodo dell’anno, il consiglio è scontato: armatevi di ombrello e k-way. Da novembre ai primi di marzo il cielo tende a

essere coperto e la colonnina di mercurio scende spesso al di sotto dello zero.

Tra i vantaggi vi è un numero ridotto di visitatori e, di conseguenza, code meno lunghe. Secondo le principali guide relative a Berlino, bisogna evitare se possibile, le festività quali Pasqua, Natale e Capodan-no e alcuni eventi, a meno che non siano il motivo della visita programmata.

La città comunque viene ricordata a livello mondiale dalla presenza del muro abbattuto nel 1989 e che è stato per anni simbolo della Guerra Fredda e del-le differenze culturali e sociali tra la parte est

IL MURO È ORMAI UN RICORDO, MA BERLINO È ANCORA

DIVISA. C’È DIFFERENZA, INFATTI, TRA LO SPLENDORE DELLA

ZONA OVEST E LA TRASCURATEZZA DEL SETTORE EST... }}

Viaggio > di Raffaella Patricelli

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Brandenburg Gate

e quella ovest della città. Il governo della Germania est, infatti, costruì il Muro di Berlino per tentare di impedire ai cittadini di fuggire nel settore occidenta-le. Durante il periodo della sua esistenza (1961-1989),

più di 5000 persone tentarono di oltrepassa-re il Muro. 3200 furono catturate, 191

furono uccise. La città venne inte-ramente ricostruita dopo la se-

conda Guerra Mondiale. Sono sorti così numerosi monu-menti diventati patrimonio di interesse internazionale, tra questi il Monumento alla Shoah che porta in cit-tà numerosi turisti. Annes-so al Monumento c’è anche

il Museo dedicato all’Olo-causto, uno dei luoghi più

legati alla storia. Tanto quanto Potsdamer Platz, il Checkpoint

Charlie o la Reichstag (la sede del Parlamento tedesco).

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Ma in città c’è tanto da vedere. I palazzi e parchi prus-siani di Berlino sono stati dichiarati dall’Unesco patri-monio dell’umanità nel 1990. L’isola dei musei è entra-ta a far parte della lista nel 1999. Nel 2008 un’altra parte di Berlino è entrata a far parte dei patrimoni dell’uma-nità. Si tratta di sei gruppi di edifici realizzati nei pri-mi anni del XX secolo, che l’Unesco ha riconosciuto di importanza internazionale assegnandogli il nome di “Residenze in stile moderno di Berlino”.

Tanti gli eventi in programma ogni anno che cataliz-zano un numero sempre maggiore di visitatori. Uno di questi era la LoveParade; un popolare festival di musica dance, nato nel 1989, e replicata poi in tutto il mondo. Dopo la manifestazione del 2010 organizzata a Duisburg che fu teatro di una delle più gravi stragi di spettatori in Europa degli ultimi 30 anni, l’evento non fu più organizzato. Molto nota è anche la Berlinale, il più importante festival del mondo rivolto al grande pubblico e nel contempo uno dei più importanti festi-val del cinema; si svolge ogni anno a febbraio.

Berlino è anche un importante nodo ferroviario d’Euro-pa, uno dei punti di congiunzione fra l’est e l’ovest dei trasporti continentali. La sua rete ferroviaria, anche a causa delle vicissitudini avvenute durante il XX seco-lo, ha subito parecchi mutamenti, tra cui la perdita del sistema di stazioni di testa “a raggiera” (molto esteso a Londra, Mosca e Parigi). Molte sono nella città le grandi stazioni ferroviarie, così come i resti dei vec-chi terminal, tra i quali l’Anhalter Bahnhof. Nei primi anni novanta, mentre venivano ricostruiti i vari trac-ciati delle ferrovie tedesche, il traffico a lunga percor-renza fu prima incentrato nella stazione Zoologischer Garten (il noto Giardino zoologico) e poi condiviso con l’Ostbahnhof, che fu la stazione principale fino al 28 maggio 2006.

Per visitare Berlino serve tanta curiosità e ansia di co-noscere i luoghi importanti della storia, con la possibi-lità di poter interagire con persone provenienti da tutto il mondo e di avvicinarsi sempre di più alle novità in campo artistico e scientifico.

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NUMEROSI SONO I MONUMENTI DIVENTATI PATRIMONIO DI INTERESSE INTERNAZIONALE,

TRA QUESTI IL MONUMENTO ALLA SHOAHCHE PORTA IN CITTÀ NUMEROSI TURISTI.

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38

Moda >

Il più grande designer del mondo è la natura e Angela Missoni non ha

dubbi scegliendo di servirsi di ciò che essa crea, istituendo un’ideale e pro-ficua collaborazione. Così, applican-do le tecniche più note di casa Mis-soni ai pattern che la natura disegna, si ottiene una collezione per l’inverno duemilatreci che è al tempo stesso molto urbana e assai selvaggia.

Missoni propone una donna metropolitana ma ric-ca di riferimenti alla terra, ai muschi, alle foglie e alle cortecce degli alberi. La moda è un’evocativa avventurosa fantasia, un sogno in città d’immer-sione nella natura, di simbiosi con il paesaggio.

Immancabile una seconda pelle costituita da corset-ti, dolcevita, maglie e abitini in latex iper aderenti. Racchiusi all’interno di una precisa e definita palette cromatica che mescola i grigi urbani alle sfumature terrestri dall’avorio all’ocra. Dettagli ad effetto, come scarpe o stivali con punta sottile e grosso tacco. Spic-cano le geometrie in rilievo di borchie in metallo dora-to dalla forma piramidale che mescolano rimandi alla natura con la seduzione della romantica guerriera.

Molti gli accessori presenti nella collezione, come piccole cinture in cuoio o in un pattern “a corteccia”. Il look si completa anche grazie a grandi e piccole borse squadrate con manico a catena, che riproduco-no le venature del legno, come dei tromp-l’oeil d’ar-te. Angela Missoni propone anche lunghi guanti in pelle che trasmettono un senso di protezione. Que-sti non impediscono alla donna Missoni di indossa-re anelli vistosi, insolitamente portati sopra ad essi.

La donna Missoni ama completare l’outfit con det-tagli ricchi di personalità e significato. Essi posso-no essere degli scaramantici ciondoli di cristallo o altri primordiali orpelli, che la rafforzano e la sinto-nizzano con l’universo a lei circostante.

Fonte: www.modaonline.it

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Moda > di Giovanna Testa

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BRACCIALINI

Borsa pettirosso con piume e pellami policromi in camoscio e

capretto, becco in metallo dorato.

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ELENA GHISELLINI

Una borsa originale che unisce la fem-minilità ad un design moderno, ideale per la vita metropolitana, sono le ca-ratteristiche che definiscono Dalia, il nuovo modello firmato Elena Ghisellini.

FAME

Il profumo creato dalla cantante statunitense Lady Gaga, presenta note olfattive di atropa belladonna, orchidea tigre, incenso, albicoc-ca, zafferano. La fragranza ha venduto 6 mi-lioni di confezioni in una settimana, diven-tando il secondo profumo di sempre che ha venduto di più in sette giorni.

ESTÉE LAUDER

Perfectionist CP+R, è un nuovo siero che corregge, previene e ripara le linee e le rughe del viso.

VERSACE

Collezione 2013.

BRUCLECinturacollezione Luxury.

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UOMOACCESSORI

AC

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inverno duemilatredici

Shopping >

BOMBOOGIE

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BOMBOOGIE per l’inverno presenta un nuovo parka capace di resistere alle temperature più rigide attra-verso l’utilizzo di materiali innovativi. Si tratta di uno speciale tessuto in fibra di alluminio isolante. Una calda fodera interna in eco pelliccia, removibile all’occorrenza, capienti tasche esterne applicate, insieme alle pratiche tasche interne, unite alla doppia chiusura isolante.

Il piuminio rimane un capo pratico, caldo e versatili. Vie-ne proposto in due versioni lungo e corto. Il primo è in tessuto tecnico antipioggia ed antivento, con un caldo in-terno in pelliccia interamente removibile. Coloratissimo il modello corto ed avvitato, chiuso da alamari in legno che ricordano i capi più classici nati per contrastare le rigide temperature invernali, con cappuccio removibile.

BAUME & MERCIER. Il Capeland 10065 ha un quadrante con satinatura soleil in blu e decoro azzurrato nero, telemetro rosso, tachimetro bianco e cifre arabe. Il cinturino in alligatore è nero con chiusura di sicurezza tripla pieghevole e regolabile.

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TIMBERLAND. Il brand statunitense propone il clas-sico scarponcino nella versione “Anniversary”. Le scarpe sono state ridisegnate con nuovi materiali per venire incontro allo stile attuale, ma il sapore retrò si respira in ogni modello.

BRUCLE. La collezione di cinture fatte a mano in Ita-lia, offre una gamma di pro-dotti per tutte le esigenze, senza rinunciare all’elegan-za e alla qualità.

TRUSSARDI. Il profumo My Land di Trussardi, è un capolavoro realizzato con materie prime quali-tative che incarna l’eleganza italiana senza tempo di Trussardi. L’originalità e l’eleganza delle note legnose unite alle sensuali note del cuoio creano una fragranza virile e decisa, che contraddistin-gue l’uomo carismatico e deciso della Maison.

JIL SANDER. Borsa interamente in pelle. Colore nero.

ARMANI. Sneaker alta stringata in pelle e camoscio. Suola laccata e logo in vista.

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Design > di Alessandro Immordino

SPECIALE POLTRONE E SEDUTE

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PROUST. Poltrona geometrica con struttura in massello di faggio intagliato a mano, rivestimento fisso in un nuovo tessuto multicolor disegnato da Alessandro Mendini.

KNOLL. Poltrona con struttura in tondini di acciaio nichelato o bronzato, base bordata con estruso plastico trasparente. Conchiglia stampata in fiber-glass con cuscini in espanso a densità variabile. Seduta e schienale in fibra di vetro mo-dellato con imbottitura in gom-ma piuma. Rivestimento dispo-nibile in tessuto. Fanno parte della collezione anche la pol-troncina, lo sgabello e il tavolo.

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FRAU. La struttura della poltrona “Juliet” è realizzata in massello di faggio con base in multistrato di betulla. Il molleggio della seduta è ottenuto con cinghie elastiche. L’imbottitura di seduta e schienale è rea-lizzata in poliuretano espanso e ovatta po-liestere. Il rivestimento è in Pelle Frau® e nell’esclusiva Pelle Frau® Century ed è impreziosito da un innovativo disegno di cuciture a pinces nella parte interna della seduta e dello schienale.

ANEMONE. La seduta disegnata da Giancarlo Zema per Giovannetti, ha le linee morbide e i colori ispirati a quelli del mare. Vieni a scoprirne di più su Concepts & Contents.

CIZETA. La moderna seduta Feuss, nata dalla matita creativa di Edi & Pa-olo Ciani, ha uno schienale avvolgente e coniuga un design accattivante ad una forma armonica ed essenziale.

CAPPELLINI. Wanders’ Tulip Armchair è una rivisitazione dal-le proporzioni allungate e fuori misura della poltrona classica. La scocca è prodotta in poliuretano morbido co-iniettato con poliure-tano rigido, l’imbottitura in schiu-ma e falda acrilica, il rivestimento fisso è disponibile in una vasta gamma di tessuti, pelli e alcantara.

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Dal 29 gennaio al 17 Febbraio 2013 al Teatro Sistina andrà in scena lo

spettacolo ‘The full monty’, tratto dal film premio Oscar e campione d’incassi del 1997, che ironizza sulla crisi che col-pì l’Inghilterra e che nel 2000 diventò un musical, rappresentato con enorme suc-cesso sui palcoscenici di tutto il mondo.

Lo spettacolo riporta il timore della crisi e la voglia di reinventarsi, un tema di attualità che il regista Massimo Romeo Piparo (nella foto in basso) ripor-ta in Italia attraverso le vicende dei disoccu-pati spogliarellisti più amati e applauditi di tutti i tempi.

Lo spettacolo andrà in scena con un cast di grandi nomi, tra cui Paolo Calabre-si (Boris, Le Iene), Sergio Muniz, Pietro Sermonti (Boris, Nero Wolfe) e Paolo Ruffini (Colorado, Stracult, Maschi contro femmine).

La vicenda che nel film era ambientata nell’Inghilterra industriale del nuovo millen-nio, nella versione firmata da Massimo Romeo Piparo vedrà

protagonisti un gruppo di operai che vivono nella periferia industriale di Torino, rimasti disoccupati in seguito ad un’ondata di licen-ziamenti da parte dei manager di una grossa fabbrica. Il tema fa subito pensare alla situazione nostrana vissuta all’interno delle fabbriche, con gli ope-rai licenziati alle prese con un salario da re-inventare. E qui entra in campo l’aggancio al sociale e all’attualità.

I sei operai si imbarcano in un’impresa fuori dall’or-dinario per mettere insieme un po’ di soldi necessari per la rispettive necessità, allestendo uno spettacolo

di spogliarello maschile.

L’allenamento e le prove cui si sottopongo-no permettono loro di ritrovare fiducia in se stessi, e tutti i loro sforzi per riscattarsi cul-minano in un gioioso e libero striptease, che segna per ciascuno di loro l’inizio di una nuova vita.

Tra ironia e amarezza, canzoni e hit fa-mosissime, si snoda uno spettacolo

piacevolissimo. Acquistato il bi-glietto gli spettatori potranno assi-

stere ad una performance piena d’energia e musica, per passare

una serata all’insegna del di-vertimento.

Il musical vede protagonisti un gruppo di operai che vivono nella periferia industriale di Torino. Rimasti disoccupati a causa della crisi, per sopravvivere, allestiscono uno spettacolo di spogliarello.

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Teatro >

al Teatro Sistina di Romamonty

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La notizia è dei giorni scorsi e ci dà la possibilità di par-tire dall’attualità per presentare il nuovo ed attesissi-mo lavoro del regista americano: “Django Unchained”, ennesimo omaggio allo spaghetti western di Sergio Leone. Tornando al premio: sarà il grande composito-re Ennio Morricone, una delle personalità più amate proprio da Tarantino, a consegnare il prestigioso riconoscimento al papà di “Pulp fiction”. E lo farà durante l’antepri-ma italiana del film.

“Django Unchained” uscirà nelle sale uffi-cialmente il 17 gennaio e sarà distribuito Warner Bros Pictures Italia. Come sanno tutti gli appassionati, ma anche i meno avvezzi, l’interesse di Quentin Taran-tino per il western non è una novità. Già nel 2007 aveva offerto un picco-lo cameo nel film di Takashi Miike, “Sukiyaki Western Django”, espe-rimento pulp e western allo stesso tempo. Inoltre i suoi film sono pie-ni di citazioni (visive e musicali) al genere. Tant’è che da anni il creatore di “Kill Bill” dice di vo-lerne realizzare uno, favorendo contemporaneamente la sua mente geniale e folle. Entria-mo meglio nell’atmosfera del nuovo lavoro di Taran-tino. La storia di “Django

Il Festival Internazionale del film di Roma consegnerà al cineasta americano Quentin Tarantino

il premio alla carriera in occasione dell’anteprima italiana del film.

Unchained” è incentrata sul protagonista, Django ap-punto (interpretato dal premio Oscar Jamie Foxx), uno schiavo che viene liberato da un cacciatore di teste (Christoph Waltz, premio Oscar per il film “Bastardi senza gloria”), il quale lo introduce alla professione di-venendone il maestro. Come già era accaduto in Kill Bill dunque, con l’inesperta Black Mamba e il vecchio maestro Pai Mei, anche Django diviene l’allievo del te-desco che l’ha liberato e con lui partirà alla ricerca della moglie Broomhilda, ancora schiava. Lo scopo è quello di salvarla - proprio in perfetto stile spaghetti western

- dallo spietato proprietario terriero e schiavista Cal-vin Candie (interprete d’eccezione sarà Leonar-

do DiCaprio anche lui premio Oscar).

Esplorando la proprietà di Candie con una scusa, Django e Schultz suscitano i sospetti di Stephen

(un altro attore di grande calibro, si tratta di Samuel L. Jackson), lo schiavo di fiducia

di Candie. I due cacciatori di teste si vedranno, così, costretti a scegliere tra l’indipendenza e la solidarietà, tra il sacrificio e la sopravvivenza.

Il razzismo è uno dei temi do-minanti del film con il quale Ta-rantino darà sfogo, ancora una volta, al suo personale concetto di violenza al servizio del cine-ma. Secondo le indiscrezioni già trapelate da tempo l’attesa pelli-cola sarà ancora più folle di “Ba-stardi senza gloria”. Non man-

cheranno, quindi, scene in cui lo stesso pubblico si domanderà come fa una sola mente a concepi-

re una trama così folle e spettacolare.

l’atteso ritorno sul grande schermo di Quentin Tarantinocon un film western di due ore e quarantacinque minuti.

Cinema > di Raffaella Patricelli

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I l 15 Gennaio 2013 uscirà Inno, nuovo album di Gianna Nannini. Saranno dodici le tracce di questo nuovo la-

voro prodotto con la partecipazione e l’aiuto del produttore discografico in-glese Will Malone (collaboratore tra gli altri di Depeche Mode, Iron Maiden, Black Sabbath), che ha arrangia-to in veste di autore e produttore artistico questo nuovo progetto della Nannini (la collaborazione è iniziata nel lontano 2006, ndr).

L’inno è una composizione poetica in musica e non ci si poteva aspettare niente di diverso dalla cantautrice to-scana, capace di toccare corde di intimità vocale, emotività e profondi contenuti in-terori attraverso la sua irresistibile energia.

A distanza di due anni dal grande suc-cesso di Io e Te (2011, ndr), quindi, la Nannini si rimette in gioco con il suo diciottesimo album in studio; a diciot-tanni si diventa maturi, e lei torna sul palcoscenico con un album forte, inten-so, vivo; un album che parla di rapporti umani in maniera semplice, come fosse un diario della vita di tutti giorni che va presa e apprezzata per quello che è. L’al-bum, annunciato lo scorso 27 novembre, è stato anticipato dal singolo La Fine del Mondo, in circolazione dal 7 Di-cembre.

A distanza di due anni dal grande successo di Io e Te del 2011, la Nannini si rimette in gioco con il suo diciottesimo album.

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Una voce potente, calda, per un brano che, escluse le chitarre elettriche tendenti all’in-die (in tipico english style) declina verso un pop piacevole e canticchiabile. Una vera hit e un testo che fa riflettere sui rapporti

amorosi dove è il senso di mancanza l’elemento dominante: «Immagina la fine del mondo, un giorno arriverà e un segno profondo forse resterà» ma il segno c’è già, perché la fine del mondo «sei già tu».

L’Inno Tour 2013 partirà a Roma il prossimo 12 Aprile, poi segui-ranno Arena di Verona, Milano,

Firenze, Perugia, Caserta, Rimi-ni e Torino oltre alle date europee (Londra, Vienna, Berlino, Zurigo…).

Il look della Nannini per il Tour sarà rigorosamente Made in Italy; per la prima volta la rockstar senese si affiderà a Giorgio Armani, men-tre come light designer si avvarrà della partecipazione (rinnovata, ndr) con Patrick Woodroffe (Elton

John, Lady Gaga, Genesis…).

Insomma, la Nannini si conferma una delle icone del panorama musicale italiano

e oltre ad aver costruito un album corposo, graffiante e dal successo assicurato, promet-te un grande show anche nei concerti live.

di Eugenio Giannetta

Musica > di Eugenio Giannetta

GiannaNannini

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VOLKSWAGEN GOLF SERIE 7Da sei generazioni un’icona stilistica

Motori >

Best seller indiscussa del marchio tedesco, con oltre 29 milioni di unità vendute fin dal primo lancio nel 1974, la Golf si rinnova stilisticamen-

te mantenendo le caratteristiche che ne hanno deter-minato il successo: grande equilibrio e pulizia delle forme, condite da una maggiore sportività del profilo e da un’aumentata spaziosità interna.

Ad un primo colpo d’occhio la Nuova Volkswagen Golf appare simile alla precedente generazione, scel-ta questa che non mancherà di dividere gli appassio-nati fra chi vorrebbe scelte più azzardate e chi non perdonerebbe il buttar via un design tanto premiato dalle vendite. Gli interni sono come sempre ben cura-ti, come la nuova console, al centro della quale spicca l’imponente schermo touch da 8 pollici tramite il quale si accede a tutti i menù e alle numerose funzionalità di navigazione ed infotainment.

Leggermente rinnovata nell’estetica e dotata di impor-tanti contenuti in termini di prestazioni e sicurezza, la Nuova Volkswagen Golf 7 conferma di possedere le qualità che ci si attendono per storia e tradizione.

Fonte: www.infomotori.com

Il segmento C si arricchisce così con una protagonista che potrebbe contribuire a ridurre in parte il momento negativo del settore auto.

Con i suoi 4225 mm di lunghezza la nuova Golf è più lunga di ben 56 mm rispetto al modello precedente, mentre la carrozzeria viene complessivamente abbas-sata di 28 mm (1452 mm) contribuendo ad una silhou-ette più filante e ad una maggiore aerodinamica.

Grazie infatti ad un’attenta analisi dei pesi e all’uti-lizzo di acciaio leggero ultraresistente la nuova Golf abbatte il peso complessivo di ben 100 kg rispetto alla sesta generazione, a tutto beneficio della comodità di guida, della tenuta di strada e soprattutto dei consumi, ridotti secondo le motorizzazioni anche del 23%.

La gamma motori della Nuova Golf prevede due pro-pulsori diesel ovvero il 1.6 TDI da 105 CV e il 2.0 TDI da 150 CV. Quattro invece le versioni benzina rappresen-tate dal 1.2 TSI da 105 CV, il 1.4 da 122 CV e il nuovo 1.4 TSI da 140 CV.

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Agenda eventi

Roma Teatro SistinaOre 21.00Prezzi da euro: 24,00 a 38,00www.ilsistina.com

dall’8 al 20Gennaio

UNA VITA DA STREGA

Roma Teatro ArgentinaPrezzi da euro: 16,00 a 30,00 Info: 06.85301758

dal 16 al 27 Gennaio

TUTTO PER BENE (di e con Gabriele Lavia)

Roma Teatro RomaOre 21.00Prezzo: 21,00 EuroInfo: 06.7850626

dall’8 al 27Gennaio

IL MARCHESE DEL GRILLO

RomaTeatro QuirinoVia delle Vergini, 7Ore 22.00Info: 06.6790616

dal 22/01 al 10/02

CYRANO DE BERGERAC (con A. Preziosi)

Roma Auditorium Parco della MusicaOre 21.00Prezzo: 40,00 EuroInfo: Ticket One

9 e 16 Gennaio

ANTONELLO VENDITTI

RomaTeatro GhioneVia delle Fornaci, 37Ore 21.00Info: 06.6372294

dal 22/01 al 3/02

COMICI FATTI DI SANGUE

Roma Teatro Ambra JovinelliPrezzi da euro: 17,00 a 31,00 Info: 06.85301758

dal 10 al 27 Gennaio

LILLO E GREG

RomaTeatro SistinaPrezzi da euro:27,00 a 43,00Info: Ticket One

dal 23 al 27 Gennaio

PETER PAN il Musical

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La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati

Roma Teatro BrancaccioPrezzi da euro:17,50 a 41,00Info: Ticket One

dal 24/01 al 10/02

PLA la regina del deserto NICCOLO’ FABI

ALICE RAF

COME TU MI VUOI (con L. Lante della Rovere) DAVID GUETTA

L’ARTE DEL DUBBIO FRANCO BATTIATO

Roma AuditoriumParco della MusicaOre 21.00Prezzi da euro:27,00 a 32,00Info: 06.802411

Roma Sala UmbertoTeatro comicod’AutoreInfo: 06.97274066

dal 29/01 al 17/02

RomaTeatro VittoriaPrezzi da euro:20,00 a 26,00Info: happyticket.it

dal 29/01 al 10/02

Roma AuditoriumParco della MusicaOre 21.15Prezzi da euro:25,00 a 31,00Info: prontoticket

1 Febbraio

Roma AuditoriumParco della Musica Ore 21.00Prezzi da euro:da 25,00 a 35,00Info: prontoticket.it

2 Febbraio

Roma Palazzo dei CongressiPiazzale KennedyOre 23.00Prezzo: 39,00 EuroInfo: Ticket One

2 Febbraio

Roma Auditoriumdella ConciliazioneOre 21.00Prezzi da euro:30,00 a 60,00Info: Ticket One

20/21/22 Febbraio

24 Gennaio

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La Salute...Approfondimenti sulla Medicina Generale

A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’OvidioDirettore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia

Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio

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In entrambi i casi, comunque, si verifica un’altera-zione del normale funzionamento dei circuiti elettri-ci del cuore, i quali servono per “guidare” lo stimolo elettrico che determina la contrazione del cuore e dunque ci permette di vivere.

In situazione normale, tale stimolo avviene in una “centralina” chiamata “nodo del seno” mentre quan-do si verificano alterazioni nel battito cardiaco, si-gnifica che lo stimolo di cui parliamo non e’ avvenu-to regolarmente ma in una “centralina anomala”; in tal caso si verifica una extrasistole che e’ la forma piu’ semplice di tachicardia e che talvolta non viene nemmeno percepita dal paziente o viene invece associata alla strana sensazione di un senso di “vuoto”.

Quando, invece, la tachicardia e’ piu’ forte, si manifesta con una sensazione precisa di un marcato aumento dei battiti cardia-ci che possono susseguirsi in maniera regolare o irregolare. In ogni caso, tale forte aumento della frequenza puo’ provocare mancanza di respiro, sudo-razione, vertigini e spossatezza, tal-volta anche perdita di coscienza nelle forme piu’ gravi.

Invece nelle bradicardie, cioe’ nell’ano-mala diminuzione del battito, si avverte senso di affaticamento molto forte, ver-

Le aritmie sono alterazioni della nor-male frequenza dei battiti cardia-ci. Quando si osserva un aumento

anomalo dei battiti si parla di tachicar-dia mentre quando s verifica invece una anomala diminuzione del numero dei battiti siamo di fronte alla bradicardia...

Per le domande allaDott.ssa Liliana Ranieri

potete inviare una mail [email protected]

LE ARITMIE CARDIACHEtigini, ridotta tolleranza allo sforzo e anche in que-sto caso, perdita di coscienza nelle forme piu’ gravi. Comunque, non sempre l’aritmia cardiaca e’ sinto-mo di una malattia al cuore, certo e’ che merita un approfondimento cardiologico e una verifica dello stato di salute del paziente prima di tutto attraverso un ECG che talvolta puo’ essere sufficiente a fornire informazioni sulla natura dell’aritmia.

Ma qualora invece non sia cosi’, si dovra’ approfon-dire la ricerca attraverso un ECG dinamico: L’holter che consente di seguire l’andamento del ritmo car-diaco per 24 ore e cioe’ nel corso di tutte le attivi-ta’, anche sportive, svolte dal paziente durante la giornata e durante la notte; o, anche attraverso una prova da sforzo col cicloergometro che consen-te di monitorare il ritmo cardiaco durante lo sforzo massimale su una bicicletta, ovviamente dietro at-tento controllo del cardiologo.

Ovviamente, al termine degli approfondimenti rite-nuti necessari, sara’ lo stesso cardiologo a stabi-

lire se le aritmie riscontrate siano sintomo di una malattia cardiaca o no; nel primo caso sara’ stabilita la cura piu’ idonea per tenta-re di risolvere il problema mentre nel secondo

caso la totale assenza di problematiche gravi non rende necessario alcun trattamento.

Per approfondimenti o domande rivol-gersi al Dott. Domenico Maria Zardi

cardiologo presso lo Studio Medico.

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Il mondo di oggiCerchiamo di capirne i problemi...

Sostegno psicologico di gruppo e individuale, PsicodiagnosiTerapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia

Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo

Fast-food e Depressione

getali. Vengono eliminati i dolci il cui picco glice-mico, nel momento della scesa, contribuisce ad un malessere umorale piuttosto evidente. Viene con-trollato l’uso e l’abuso di sostanze come nicotina, caffeina, teina, poiché eccitanti e minacciose per la serenità, nonché di bevande alcoliche. Buono è invece il consumo di cioccolato fondente il quale apporta un prezioso minerale, il magnesio, fonda-mentale per l’equilibrio psichico.

La depressione coinvolge ben 121.000.000 di per-sone nel mondo per questo il campo della ricerca si muove sempre più in questo senso, andando a ricercare, tra i vari fattori scatenanti e preventivi, proprio il ruolo dell’alimentazione. A tal proposito benchè sia vero che tutt’oggi non si conosce il suo ruolo in merito alla stessa, tuttavia le sperimenta-zioni effettuate nel tempo, hanno dimostrato e con-tinuano a dimostrare come sia proprio un’alimenta-zione adeguata a farsi fattore protettivo.

Se accanto a questi dati ci mettiamo il fatto che il mangiare è legato alla convivialità, quale occasione migliore per prendersi cura del proprio benessere

affettivo e fisico attraverso pranzi e cene all’insegna del ben mangiare stando

in compagnia delle persone che amiamo!?

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Se ne parla tanto negli ultimi anni e sempre più spesso sono sotto accusa: stiamo parlando di loro,

i fast-food ben conosciuti soprattutto dai più giovani la cui frequentazione, secondo una recente ricerca, sarebbe direttamente correlata al maggior ri-schio di sviluppo della depressione.

L’abuso, infatti, di quelli che comunemente chiamia-mo “cibi spazzatura” sarebbe determinante nel ma-nifestarsi della stessa. La ricerca sarebbe stata svol-ta dagli scienziati dell’università di Las Palmas de Gran Canaria i quali hanno messo in evidenza come il 51% dei soggetti partecipanti all’indagine e frequen-tatori abitudinari di fast food, fossero, a distanza di tempo soggetti a depressione. Questo perchè, secon-do il campione analizzato dai ricercatori, tali soggetti non solo preferirebbero un’alimentazione meno equili-brata fatta di eccessi legati a caffeina, zuccheri, grassi insaturi, ma sarebbero anche meno dediti all’attività fisica che come sappiamo si offre bene come fonte di scarico di adrenalina in eccesso.

Oltre questo, tali soggetti, sembra-vano essere impegnati nella loro attività lavorativa per 45 ore a settimana oltre che essere degli accaniti fumatori presentando così le caratteristiche contrarie alla prevenzione della stessa depressione. Tale disturbo, a livello alimentare viene infatti prevenuto attraverso un’ali-mentazione controllata, fatta per lo più di pesce, frutta e ve-

Per le vostre domande al laDott.ssa Daniela Saurini e

Dott.ssa Simona Eramocontattare i seguent i nr.

393.3737972 - 333.6707632Oppure tramite Facebook:Spaziomente Studiopsicologia

Dal male mangiare al male di vivere

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In un viaggio tra cultura e leggendaI miti della storia...Per le vostre domande a Sara Latorre inviate una mail a: [email protected]

Personaggi > di Sara Latorre

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MARCO SIMONCELLI

Oggi, a più di un anno dal tragico incidente sulla pista di Sepang in Malesia, avvenuto il 24 Ottobre del 2011, il ri-cordo di Marco è sempre vivo e acceso perché impossibile dimenticarlo. A soli 24 anni Supersic, così soprannomina-to, perde la vita su una di quelle piste che tanto amava, che percorreva con passione, con adrenalina guardando solo il traguardo e la voglia di vincere. “Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa di quan-to non faccia certa gente in una vita intera” diceva Sic.

Nasce a Cattolica il 29 gennaio del 1987 e vive fin da piccolo a Coriano. Comincia a correre in tenera età, a soli 7 anni. A 12 anni è già vincitore del titolo italiano, mentre due anni dopo prende parte al Trofeo Honda NR e al campio-nato italiano 125 GP. Nel 2002 vince il campionato europeo della 125 guadagnandosi l’accesso al Mo-tomondiale della stessa classe. Ma è poi nel 2005, dopo un al-tro gran premio vinto a Jerez e altri 6 podi, che passa alla clas-se superiore e inizia a correre con le moto 250, che lo vedono vincere nel 2008, dopo un 2007 difficile e povero di risultati, a Se-pang in Malesia, diventando campio-

Genuino, autentico, irriverente dalla simpatia unica, Marco Simoncel-li era un campione sulla pista ma

anche nella vita. Impossibile scordare il ca-pellone che faceva sognare milioni di spet-tatori, che con la sua moto correva come un fulmine, senza paura di osare, impavido spingeva l’accelleratore infiammando la pi-sta come i cuori di quanti lo amavano e lo seguivano nelle sue gare.

BUON COMPLEANNO SUPERSIC! ne del mondo della categoria. E’ invece nel 2010 che il centauro della riviera debutta in MotoGp facendosi conoscere al grande pubblico anche se arriva in otta-va posizione. Ma il 2011 lo aveva visto iniziare forte, sembrava proprio l’anno della svolta, in gran forma, determinato a vincere, era partito all’attacco, sembra-va che niente lo potesse fermare e invece l’ultimo giro di sella fu proprio in Malesia dove 3 anni prima aveva festeggiato il titolo.

Ma Sic non era solo un fuoriclasse in pista, lo era anche nella vita. Come ha detto Valentino Rossi, suo collega e amico “il Sic era per me un fratello tanto duro in pista come dolce nella vita. Mi mancherai un sacco” o come aveva commentato la fidanzata Kate Fretti “troppo perfetto per vivere in mezzo a noi”. Disponibile e sem-plice non si era mai montato la testa, aveva sempre un secondo per qualsiasi tifoso, mille attenzioni per tutti. “Aveva valori fuori dal comune, voleva capire la vita, era allegro, positivo, dolce, un amico che non tradiva mai” aveva detto Paolo Beltramo. Era d’onore, rispet-toso e umile, pronto a chiedere scusa se sbagliava, un ragazzo d’altri tempi, attaccato alla famiglia, a ciò che amava e in cui credeva. Per questo era impossibile non

volergli bene, con la battuta pronta in ogni momento e mai banale lasciava il sorriso sulla boc-

ca di tutti, divertente ma profondo il campione dal cuore d’angelo vivrà

comunque per sempre.

Proprio in questo mese, il 19 Gennaio a Rimini al 105 Sta-dium per il suo complean-no è stata organizzata una grande festa in suo ricordo perché Supersic anche se da lassù lo festeggerà lo stesso a tutto gas.

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L’acustica perfettaAutore: Daria Bignardi

Editore: MondadoriPrezzo: € 18.00

Pagine: 200

Letteratura >

Dopo il buon successo del romanzo d’esordio Non vi lascerò or-fani, libro autobiografico col quale Daria Bignardi ha ottenuto un po’ di premi e un po’ di traduzioni in diverse lingue; dopo

la conferma della sua buona vena in Un karma pesante, pubblicato sempre per Mondadori nel 2010, l’autrice che delle donne e per le donne

ha lungamente scritto, anche sui giornali, si cimenta in una bella sfida. Dare la voce ad un uomo ed attraverso le sue parole com-

porre, tassello dopo tassello, il ritratto di un carattere femminile “inquieto e vibrante”. E assieme condurre un’indagine, un per-corso verso “il cuore buio che ciascuno di noi protegge anche dalle persone amate” che porterà la storia ad un imprevedibile finale.

LA STORIA – Arno e Sara si incontrano da ragazzini e istinti-vamente si amano. Un pomeriggio d’estate lei lo lascia, dicen-dogli che “le piacciono gli amori infelici”. Si ritrovano molti anni dopo, decidono di sposarsi: sono allegri, innamorati, sembrano felici. Arno è convinto di darle tutto se stesso e non si spiega le malinconie e le bugie che affiorano poco a poco. In fondo, la sua vita gli piace così com’è: suona il violoncello alla Scala, ha avuto tre figli dalla donna della sua vita, non si fa domande. Ma il disagio di Sara col tempo aumenta, finchè una mattina Arno non sarà costretto da un evento inconcepibile a chie-dersi chi è davvero la persona con cui ha vissuto tredici anni, la donna che ama da sempre. Con titubanza, inizia a seguire una pista di ferite giovanili e passioni soffocate e, con cre-scente sgomento, ritrova il bandolo di storie insospettabili.

Può una donna restare con un uomo che pensa di amarla ma non ha mai voluto conoscerla davvero? Può un uomo accet-tare che sua moglie non si fidi di lui? Si può vivere senza esprimere se stessi? E come incide il dolore nelle nostre vite? Abbiamo tutti le stesse carte in mano?

Fonte: www.daringtodo.com

L’ACUSTICAPERFETTAIl nuovo romanzo di DARIA BIGNARDI

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Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: facile)

Tempo di preparazione:

Propongo stavolta uno dei piatti che abbiamo ser-vito nel nostro ristorante per il pranzo di Natale.

Semplicità ed esaltazione della qualità della materia prima sono le sue peculiarità.

Mondate e lessate al dente il broccolo in abbondante acqua salata, raffreddatelo quindi in acqua fredda.

Nel frattempo incidete i gamberi sulla schiena e, con l’ausilio di una pinzetta di quelle che si utilizzano per spinare i filetti di pesce, eliminate il fastidioso filet-to rosso che lo percorre per tutta la lun-ghezza. Dopo aver insaporito in padella un po’ di olio extravergine con aglio e

45minuti

600 grammi di gam-beri rossi, 1 grosso broccolo romanesco, olio extravergine, aglio, peperoncino, parmigiano a scaglie, ½ bicchiere di vino bianco, fumetto di pesce.

Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario

peperoncino, saltate i broccoli aggiustandoli di sale se necessario. In un’altra padella più ampia riservate lo stesso trattamento ai gamberi e sfu-

mateli con del vino bianco.

Appena sarà consumato completamente il vino, scolate molto al dente i paccheri ed uni-teli ai crostacei, aggiungete il fumetto di pe-sce o acqua di cottura e, ricordando di tener

ben sotto controllo la sapidità dell’intingolo, mentre ter-minano la cottura, infine il broccolo per far si che una parte di esso cuocendo si

trasformi in crema.

Cospargete con petali di parmigiano tagliato sottile

magari con una mandolina da tartufo.

Con broccolo romanesco, gamberi rossi e scagliedi parmigiano...

Cla

ud

io S

cari

ng

ella

PaccheriIngredientiper 4 persone

IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042

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Un Marte rilassante e lento vi sta concedendo

un po’ di tregua, sicuramente dovrete sfrutta-

re questo periodo per accumular energie che

dovrete impiegare nei mesi futuri. La pau-

sa di Marte vi invita a fare chiarezza nei vo-

stri piani futuri e a riflettere prima di agire.

I vostri numeri fortunati: 18 - 22 - 58

Un Mercurio febbrile nel mese passato vi ha tol-

to tutte le energie mentali e fisiche di cui avete

fatto scorta durante l’autunno. Probabilmente,

una Venere taciturna e silenziosa, non vi sta la-

sciando tregua sul profilo amoroso, continue ten-

sioni per “minestre riscaldate” ne sono la causa...

I vostri numeri fortunati: 11 - 19 - 32

Il mese del nuovo anno inizia all’insegna dei buo-

ni presupposti, soprattutto a livello fisico, visto

che avete esagerato tra panettoni e carne! Siete

la buona forchetta dello zodiaco ma problemi di

linea già ne avete avuti! E’ il tempo di andare

a fare attività sportiva, e bando alla pigrizia!

I vostri numeri fortunati: 8 - 13 - 41

Un momento di tensione passato con il vostro

partner ha deteriorato il vostro innato buo-

numore. Sicuramente l’appoggio che cercate

non lo troverete nè nel partner, nè nei figli, ma

semplicemente in una serata passata tra ami-

ci in spensieratezza assoluta.

I vostri numeri fortunati: 47 - 49 - 60

Una nuova tappa legale segnerà l’inizio del nuo-

vo anno. Mercurio legifererà insieme a Giove

(prosperità economica) un nuovo cammino dove

la vostra professionalità si potrà identificare

nella sua interezza e massima soddisfazione. At-

tenzione agli eccessi di sicurezza, volate basso.

I vostri numeri fortunati: 25 - 50 - 78

Uno strano senso di affaticamento proviene dal

periodo vacanziero. Siete in attesa di una bella

notizia sul profilo sentimentale, ma continuerete a

vedere che non ci sono cambiamenti... al contrario

acquisirete informazioni preziose che userete in

futuro in vostra difesa. Studiate con attenzione.

I vostri numeri fortunati: 5 - 29 - 36

L’usura di una situazione affettiva sta appesan-

tendo il rapporto. Mercurio dissonante con Gio-

ve vi pone in stato d’allerta e alzerete sospetti su

qualsiasi persona non vi dimostri “sicilianamen-

te” la sua devozione. Un atteggiamento che po-

trebbe allontanare veri amici dal vostro cuore.

I vostri numeri fortunati: 10 - 70 - 77

Una buona fase di isolamento è quella ch ci vuo-

le. Per voi che amate stare sempre al centro di

mille persone diverse, forse è arrivato il momen-

to di partire per qualche giorno in capitali euro-

pee (urano vi stimola i viaggi) e magari anche

qualche conoscenza potrà uscirne fuori...chissà!

I vostri numeri fortunati: 11 - 74 - 42

Un periodo di stress e di fatica lavorativa lascia

il passaggio ad un nuovo ciclo, in cui la continui-

tà con il passato è garantita, anche se andranno

fatti ulteriori sfori per raggiungere il traguardo

finale. Una situazione di immobilità affettiva

vi consentirà di agire sul fronte professionale.

I vostri numeri fortunati: 38 - 67- 72

Auguri! Un atteggiamento vigliacco e snob vi sta

governando soprattutto nel settore affettivo. Un

pò di sprint va dimostrato anche a chi sembra

non averne bisogno, cosi come va chiesto aiuto

nel momento del bisogno. Il vostro viso indiffe-

rente non risolverà un bel niente. Schiettezza!

I vostri numeri fortunati: 6 - 65 - 82

Un periodo di malessere fisico si scatenerà per

l’eccesso di risorse e stress che gli impegni vi

hanno fatto accumulare nel 2012. Purtroppo non

saprete preservarvi dallo stress, ma per fortuna

un amante da lontano verrà a consolare le vo-

stre paturnie. Ma non date troppo come al solito!

I vostri numeri fortunati: 2 - 35 - 64

Ariet

eGem

elli

Leo

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Tor

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cro

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Bilan

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Sagittar

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orpion

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rico

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Pes

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Oroscopo del mese > a cura di CygnusCera

Una carrellata di telefonate inaspettate vi

scuotono la fantasia e vecchi ricordi... intanto

un pò di malessere passeggero per la Luna er-

rante potrà scatenarvi stress di ansia e attacchi

di panico, un eccesso di energia mal gestita. Si

consiglia di fare una due giorni in sauna da soli.

I vostri numeri fortunati: 4 - 84 - 90

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