FOR YOU MAGAZINE_DICEMBRE 2014

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Estetica Capelli crespi cause e rimedi ...e molto altro ancora all’interno Attualità Naspi, il nuovo assegno per la disoccupazione Salute Combattere l’influenza con l’alimentazione Viaggio Hong Kong Life Ovulazione e calcolo giorni fertili Moda Versace Dicembre 2014

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EsteticaCapelli crespicause e rimedi

...e molto altroancora all’interno

AttualitàNaspi, il nuovoassegno per ladisoccupazione

SaluteCombatterel’influenza conl’alimentazione Viaggio

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For You MagazineVicolo Brenta, 1 - Aprilia

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Direttore ResponsabileRaffaella Patricelli

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Anno 5 - Numero 11Dicembre 2014

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Elisabetta Parise, Sara LatorreGiovanna Testa, Gianluca RiniDaniele Lisi, Eleonora Casula

Stampa Arti Grafiche Europa

Via Vaccareccia, 57 - Pomezia

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UN AUGURIOSPECIALE FOR YOU...Cari lettori,“E così è Natale, per i deboli ed i forti, per i ricchi ed i poveri, il mondo è così sbagliato. E così è Natale, per i neri ed i bian-chi, per i gialli ed i rossi, smettiamola di combattere”. Così can-tava John Lennon nel 1971 in “Happy Xmas - war is over”, (nota a tutti con il titolo più comune “So this is Christmas) uno dei suoi brani più noti e apprezzati del repertorio della leggenda del rock and roll. Una canzone rivoluzionaria, densa di mondo e di significati. Inizio così il mio editoriale per questo mese di dicembre. Alle porte naturalmente c’è il Natale e non può che essere questa l’occasione migliore per far spazio a nuove riflessioni. Strimpellare questa canzone con l’ukulele o con la chitarra diventa sempre un’esperienza unica. E potrebbe essere questa – sì una canzone – la soluzione perfetta per insegnare ai bambini un nuovo inno alla speranza nonostante questi tempi di crisi oscura, prima di tutto culturale che economica. Proprio ai più piccoli dobbiamo rivolgerci per sperare in un mondo miglio-re lontano da guerre ingiuste, lontano da discriminazioni, odio ed emarginazione. E io, che ormai ci ho preso gusto, concludo citando un’altra strofa di questa grande canzone per dire a tutti voi: “Buon Natale e felice anno nuovo”. Speriamo sia un buon anno senza timori né paure. E così è Natale, con tutto quello che è successo. Un altro anno se n’è andato e uno nuovo è appena iniziato. E così è Natale, auguro a tutti di essere felici alle persone vicine e a quelle care ai vecchi ed ai giovani”.

Raffaella Patricelli [email protected]

ditorialeEdi RAFFAELLAPATRICELLI

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8 Focus:Pillole di conoscenza.

10 Attualità:E’ Natale, nonostante la crisi e l’incertezza.

12 Attualità:WhatsApp è la causa del 40% dei divorzi italiani.

14 Attualità:Quanto ci costa il Natale in fatto di consumi?

16 Life:Come si comportano i bambini quando sono nella pancia?

20 Life:Televisione. Tutti pazzi per il Coocking.

26 Salute:Conseguenze dell’insonnia. Dormire meno di 6 ore crea problemi.

32 Salute: I sintomi del disturbo narcisistico della personalità.

34 Estetica: Feste natalizie e benessere fisico.

36 Alimentazione: Regimi alimentari a confronto. Le caratteristiche della dieta a zona.

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SDicembre duemilaquattordiciommario

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38 Viaggio: Santa Claus Village in Finlandia.

42 Moda donna: Women’s Clothing Autunno/Inverno.

48 Shopping donna: Christmas: Idee regalo per “Lei”.

50 Shopping uomo: Christmas: Idee regalo per “Lui”.

52 Design: Speciale Living Room.

56 Cinema: Big Eyes, il nuovo film di Tim Burton.

58 Musica: Il ritorno di Gianna Nannini.

60 Motori: Nuova Maserati Ghibli.

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FOCUSPillole di conoscenza >

Pani, pandolci e panettonitipici del periodo Natalizio

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Questa dei pani dolci delle feste è un’usanza diffusa in tutta l’Europa. In origine i

pani da consumare durante le feste non erano dolci, bensì grosse pagnot-te alla cui preparazione sovrintendeva il padrone di casa. Prima della cottu-ra egli vi incideva, con il coltello, una croce in segno di benedizione. Il pane veniva poi mangiato da tutta la fami-glia durante la cerimonia natalizia del ciocco. In Francia ancora oggi nelle campagne si usa cuocere il ”Pan de Calandre”. Secondo la tradizione, se ne taglia un pezzetto e su questo vengono incise tre o quattro croci; è un talismano capace di guarire molti mali. Il resto del pane viene consuma-to da tutta la famiglia. In Inghilterra alcuni fornai regalano ai clienti una piccola focaccia di buon augurio.

Ma in Lombardia c’è il pane più fa-moso del mondo: il Panettone. Pare che esso prenda nome da un certo

Com’è nata la leggenda di Babbo Natale?

Toni, garzone di fornaio, che decise di arricchire il sempli-ce pane di tutti i giorni con ingredienti costosi e pregiati: burro, uova, zucchero, uvette e frutta candita, forse per far piacere a una bella golosa.

Chiunque l’abbia inventato, il panettone milanese è oggi consumato in tutto il mondo.Ai giorni nostri, il panettone è il dolce che si prepara, secondo ricette diverse, a Milano e a Genova. Il panettone mi-lanese era, una volta, tondo e schiaccia-to come una piccola polenta, ma ormai è prodotto con la caratteristica forma a cupola. I suoi ingredienti sono la farina bianca, l’uovo, lo zucchero, il burro, l’u-vetta, il cedro e l’arancia canditi.

Necessita di una doppia lievitazione in un forno da pasticceria con temperature molto elevate. Generalmente è servito con la panna montata e zabaglione caldo.

I l mito di Babbo Natale nasce dalla leggenda di San Nicola, vescovo bizantino vissuto nel IV secolo: se-

condo la tradizione, San Nicola regalò una dote a tre fanciulle povere per-ché potessero andare spose invece di prostituirsi. Nel Medioevo si dif-fuse in Europa l’uso di commemo-rare questo episodio con lo scam-bio di doni nel giorno del Santo (6 dicembre).

Nei Paesi protestanti San Nico-la perse l’aspetto del vescovo cattolico ma mantenne il ruolo

benefico col nome di Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus. I festeggiamenti si spostarono

alla festa vicina più importante, Natale. L’o-mone con la barba bianca e il sacco pieno

di regali, invece, nacque in America dalla penna di Clement C. Moore,

che nel 1822 scrisse una poesia in cui lo descriveva come ormai tutti lo conosciamo (ispirandosi a un suo vicino di casa olandese).

Questo nuovo Santa Claus ebbe successo, e dagli anni Cin-

quanta conquistò anche l’Europa di-ventando, in Italia, Babbo Natale.

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Curiosità legate alla festa del Natale

FOCUS

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itL’Euphorbia pulcherrima o “stella di Natale”

Il Natale è la festa più popolare del mondo, cele-brata da Cristiani e non Cristiani. Ma non tutti festeggiano la nascita di Gesù il 25 dicembre. I

cristiani ortodossi in Armenia, per esempio, celebra-no il Natale il 6 gennaio (ovvero nel giorno del batte-simo di Gesù, come era antica tradizione), mentre gli ortodossi in Russia ed Etiopia il 7 gennaio.

Tutto il mese di dicembre è ricco di feste e anti-che tradizioni legate al Natale e alla consuetudine di scambiarsi doni: il 13 dicembre in alcune parti dell’Italia si festeggia Santa Lucia, secondo la leggenda, Lucia venne martirizzata a Siracusa durante la persecuzione di Diocleziano. La fan-ciulla era fidanzata ad un suo ricco e potente concittadino. Durante un pellegrinaggio al sepolcro della martire Agata di Catania, per invocare la guarigione della madre am-malata, la santa le apparve predicendole il martirio.

Tornata a Siracusa, Lucia decise di ri-nunciare alle nozze e di donare tutti i suoi averi ai poveri; per non cede-re alle suppliche del fidanzato, si strappò gli occhi.

Venne denunciata dal manca-to sposo, come cristiana, alle autorità romane; trascinata in tribunale, il giudice la condannò a vivere in un lupanare, dato che si ri-

fiutava di rinnegare la sua fede e di sposare colui col quale aveva scambiato solenne promessa. Ma quando i soldati cercarono di portarla via, si accorsero, con stupore, che era inamovibile come una roccia; non ri-uscirono a muoverla nemmeno una coppia di buoi, e neanche un getto di pece bollente. Allora il giudice, esasperato, la condannò a morte.

La sua festa cade proprio il 13 dicembre, giorno della sua morte; ad essa sono legate molte usanze. Una di

queste è di non mangiare pane proprio quel giorno, in memoria di una carestia avvenuta in Sicilia nel secolo diciottesimo, risolta grazie all’intervento

della santa, che convogliò in Sicilia una flotta di navi cariche di frumento.

In Veneto, in Austria ed in Cecoslovac-chia assunse la funzione di distribuire doni ai bambini, lasciando per i monelli non il carbone, ma una bacchettina, severo monito per i discoli. Ancora oggi in pro-

vincia di Bergamo e Brescia si dice che Santa Lucia passi nella notte, fra il 12 e il 13 dicembre, per lasciare i

doni ai bimbi.

Un tempo, per darle il benvenu-to, le lasciavano dei dolcetti non

più grandi di una moneta, che venivano legati ai lacci delle scarpe, depositate sulla fi-nestra della cucina con del

fieno per il suo asinello.

A Natale è la stella che bril-la di più (dopo la Stella Cometa, naturalmente).

L’Euphorbia pulcherrima, me-glio conosciuta come Stella di Natale, è un “astro” che viene da lontano.

Più precisamente dal Messico, dove cresce in for-ma di cespuglio e può rag-giungere un’altezza che varia dai 2 ai 4 metri. Gli Aztechi credevano che le sue foglie scarlatte fossero state generate dalle gocce di

sangue scaturite dal cuore spezzato di una dea che soffriva per amore, e la usavano

per ricavare un pigmento rosso. Cari-ca di questo fascino, l’Euphorbia è la pianta più venduta nel periodo Natalizo (basti vedere i tantissimi esemplari che si coltivano nelle serre).

Un accorgimento: il lattice che scatu-risce dai suoi rami è irritante per la pel-

le, velenoso se ingerito e tossico per cani e gatti. Se nella vostra casa abita un bambino o

un amico a quattro zampe, sistematela lontano dalla sua portata.

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E’

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Attualità> di Pamela Polizzi

tunatamente ciò che resta di tante parole è il pessimi-smo, la sfiducia, uno stato di malessere che ci porta a vedere le cose più nere e buie di quello che sono. Var-rebbe la pena, allora, approfittare di questo ennesimo ‘Natale di crisi’ per accendere una luce nell’oscurità, per preservare, accrescere e condividere la speran-za di un cambiamento reale e concreto. E poiché il cambiamento, prima di essere esteriore, è interiore, le feste natalizie di quest’anno, vissute con le per-sone più care, potrebbero davvero costituire un’op-portunità di rinascita perché al di là delle apparenze nefaste è bene mantenere acceso un barlume di spe-ranza per non lasciarsi sopraffare da ciò ci circonda.

Anche se le cene e i rinfreschi subiranno un ridimen-sionamento in nome dell’austerità e di un sistema eco-nomico ormai in sofferenza, il Natale potrà costituire un momento di intima riflessione e di confronto, l’oc-casione giusta per accantonare i problemi e godersi a pieno il calore familiare; potrà essere motivo di riavvici-namenti ed aperture verso gli altri, di solidarietà e risco-

perta di tradizioni e valori spesse volte offuscati dal dio denaro. E chissà che queste feste, proprio perché vissute in maniera sobria e contenuta, non ci spingano ad un nuovo modo di pen-sare e di agire, chissà che non inducano in noi un atteggiamento nuovo, propositivo ri-spetto al futuro incerto che ci si prospetta.

Sgomberiamo la mente da preoccupa-zioni e ansie soffocanti, affinché questo Natale, nella sua essenza religiosa o nelle sue radici pagane, possa divenire mira-bile metafora del nostro tempo, principio della risalita e inizio di nuove speranze.

La crisi dilagante degli ultimi anni ha contribuito a diffondere tra la gente pessimismo e inquietudi-

ni: si è smarrita la fiducia negli altri e nel Paese, si è persa la speranza di poterce-la fare. Il Natale può essere l’ occasione giusta per fermarsi e riflettere su ciò che eravamo e ciò che siamo diventati.

La crisi, già da diversi anni, è divenuta leitmotiv della nostra quotidianità, argomento cruciale che monopoliz-za i discorsi tra amici, gli scambi di opinioni tra colleghi o familiari; è una presenza costante, uno stridore che risuona confusamente nelle nostre orecchie, per le stra-de, tra la gente. Sull’onda lunga dei mass media, dei giornali, dei programmi televisivi tutti noi ci lasciamo andare a speculazioni di ogni tipo sulla situazione odier-na, quasi a voler, e a volerci, ricordare della regressione dilagante che sta investendo il Paese. Eppure potrem-mo farne a meno. Potremmo evitare di parlarne con-tinuamente e in ogni dove. Basterebbe guardarsi intorno, osservare i cancelli chiusi delle aziende e le saracinesche abbassate dei negozi; baste-rebbe notare le fila lunghissime alle mense della Caritas e le strade addobbate a festa ma poco movimentate. Basterebbe riflettere silenziosa-mente sulle condizioni di vita di chi non ha più un lavoro o di chi fatica a trovarlo, per rendersi conto di quanto le cose siano cambiate.

Parlare della crisi può aiutarci, forse, ad esorcizzarla e a renderci coscienti della situazione e delle nostre capacità, ma sfor-

nonostante la crisi...Ennesimo Natale all’insegna dell’austerità e della ristrettezza eco-nomica: tra ansie e preoccupazioni ritroviamo serenità e speranza.

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L’Italia, si sa, è terra di divor-zi e sebbene l’ultimo report dell’Istat indichi una leggera

diminuzione del dato generale le rotture matrimoniali definitive sono ancora moltissime: 53 mila ogni anno, 173 ogni 1.000 matrimoni.

possono rivelarsi pericolosi se non si tiene conto del fatto che le foto e i video condivisi, scaricati automa-ticamente dal dispositivo e dunque archiviati nello smartphone, possono essere facilmente rintracciati.

A tal proposito Gian Ettore Gassani, presidente dei matrimonialisti italiani, ha raccontato al Times che «I social media hanno dato una gran mano ai tradi-menti in Italia rendendoli più semplici prima tramite gli sms, poi con Facebook e ora con WhatsApp»; un mix di strumenti che avrebbe addirittura incoraggia-to il ritorno del latin lover giacchè «gli amanti posso-no scambiarsi tra loro immagini osè». E ancora «ab-biamo conosciuto adulteri utilizzare l’app per gestire tre o quattro relazioni in contemporanea che è come dinamite». Il consiglio? «Siate prudenti: WhatsApp rende semplice tradire ma anche essere scoperti. I partner spesso si insospettiscono quando sentono il suono che indica l’arrivo di un nuovo messaggio».

Niente di nuovo sotto il sole: queste af-fermazioni riportano la memoria agli

studi sul rapporto social media e divor-zio, presentati solo un paio d’anni fa dall’associazione inglese degli avvo-cati, in cui veniva additato Facebook come responsabile di un terzo delle rotture di coppia. Evidentemente pure le tecnologie dei fedifraghi evol-

vono: di fondo, comunque, resta la na-tura infedele degli uomini e delle donne.

E’ causa di 4 divorzi su 10: i messaggi, inviati e ricevuti, sono fra i più citati in tribunale come prova dell’infedeltà del partner.

come causa di

divorzio

Causa principale, neanche a dirlo, l’infedeltà: sempre esistita, certo, ma sempre più smascherata e sma-scherabile grazie alle nuove tecnologie che agevo-lano l’individuazione dei fedifraghi seriali. Stando ai dati forniti dall’Associazione degli avvocati matrimo-nialisti, nel 40% delle scartoffie prodotte per giungere all’interruzione delle nozze fa capolino l’applicazio-ne di messaggistica istantanea WhatsApp, citata come prova inequivocabile dell’infedeltà del partner. Ciò, da un lato, è indicativo del ruolo cen-trale svolto dalle nuove piattaforme co-municative nel mantenimento delle relazioni extraconiugali, dall’altro dei limiti di queste stesse piattaforme che rendono sempre più semplice la scoperta degli infedeli. Difatti, nonostante WhatsApp e simili sia-no funzionali al mantenimento dei contatti in quanto dif-fusissimi, intuitivi e gene-ralmente economici, essi

Attualità > di Pamela Polizzi

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WhatsApp

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Attualità > di Alessandro Galante

Beh, direte: “con la crisi che c’è, il lavoro che manca... su cosa ancora avremmo dovuto risparmiare?” Bella domanda senz’altro, ma per rispondervi ve ne faccio un’altra: quanto ci costa il Natale – o meglio il consu-mismo natalizio – in termini di impatto ambientale?

Qualche anno fa Terna, società responsabile in Ita-lia della gestione di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, rilevava: “Durante le festività natali-zie i consumi fanno aumentare di 1.000 Megawatt il fabbisogno di energia elettrica. Nei giorni a ridosso del Natale l’effetto delle luminarie si traduce infatti in un aumento della domanda di elettricità, rispetto ai valori medi del periodo, equivalente al con-sumo nell’ora di picco di una città come Bologna. 15 milioni di abitazioni illumi-nate e addobbate a festa consumano in totale, giornalmente, circa 750 MW. Ammonta invece a circa 250 MW il maggior consumo dovuto alle insegne luminose, ai festoni, agli addobbi natalizi delle città e degli esercizi commerciali...”

Il WWF viene in nostro aiuto stilando un decalogo con consigli pratici su come evitare di aumentare il nostro impatto am-

Armatevi di carta e penna, lettori cari, e prendete nota di quanta energia avete ri-

sparmiato nell’arco dell’anno.

Se è vero che tutti i nodi vengono al pettine, il mese di di-cembre, con le mode festaiole che si porta dietro, è il mo-mento giusto per fare due conti in termine di spesa...

bientale in queste festività, a partire dall’addobbo di alberi nostrani piuttosto che degli abeti, fino all’uso di lampadine a basso consumo (non correte a com-prarne altre se quelle che avete non sono da butta-re!). Occorre evitare piatti, bicchieri e posate usa e getta; privilegiare prodotti locali e di stagione; rega-lare prodotti biologici, del commercio equo e solida-le, oppure elettrodomestici e apparecchi tecnologici solo se “efficienti”... Aggiungerei: “e solo se utili”! La triste pratica dell’usa e getta ci ha abituati a buttar-ci alle spalle tante di quelle merci (siamo sicuri che fossero proprio rifiuti?) che non ci rendiamo conto di quanto l’euforia consumistica delle feste contribui-sca a far sì che il Natale “spesso si trasformi nella festa più impattante dell’anno”, come ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia.

La crisi degli ultimi anni ha messo a nudo proprio le fragilità del sistema, costruito su una produzio-

ne spasmodica del superfluo e, se nel corso dell’anno siamo tornati ad esempio alla

vecchia “sporta” per la spesa al posto delle innumerevoli buste in plastica, arrivati al 24 dicembre tutti noi pre-tendiamo il fatidico “pacchetto” per incartare i regali! E andiamo a far la spesa non di certo in bicicletta, ma con il suv, come se i centri com-merciali fossero sul Gran Sasso. E

pensare che i Re Magi s’erano fatti parecchi km per onorare un Bambino

nato al freddo e al gelo...

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quanto ci costa

in fatto di consumi?

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Life> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

È un po’ come scoprire un mondo sconosciuto, con i suoi misteri e le sue meraviglie, perché se vo-gliamo è proprio di questo che si tratta. Una volta era difficile pensare che si potessero scoprire queste cose, anche solo immagi-narle era qualcosa che esulava anche dalla fantasia di madri e padri. Si, si sentivano i movimenti, quelli che per abitudine si chiamano calci, e che forse potrebbe-ro anche essere, ma non era possibile andare oltre.

Poi, con l’evolversi della tecnologia, a partire dall’ecografo che già da anni ormai permette di avere delle imma-gini relative, ma pur sempre signifi-cative del feto durante il suo percorso evolutivo, si è cominciato a squarciare il velo che nascondeva tutto quello che

accadeva nel grembo di una gestante. E non è tutto, perché poi con l’avvento dell’ecografia in 4D, si è andato molto oltre, fino a poter addirittura scorgere, o almeno intuire, i lineamenti e gli at-teggiamenti del viso. Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta. Si è appena accennato alle pos-sibilità offerte dall’ecografia in 4D.

Ora, con questa tecnica e con queste nuove ap-parecchiature è di fatto possibile vedere la fac-ce che fanno i bambini già a partire dalla ven-

tiquattresima settimana. Sono infatti in grado di assumere espressioni del viso che possono

essere tranquillamente paragonate ad un sorriso, e sembra che questa espressione rispecchi anche il loro stato d’animo.

Andando avanti nella gestazione, a parti-re dalla trentaseiesima settimana, sono in grado anche di assumere espressio-ni più complesse, quindi possono ag-grottare la fronte, corrucciarsi, avere la bocca tesa o il naso arricciato. Cose

che prima non si immaginavano neppure.

Sviluppano il gusto, per-ché in effetti assorbo-

no a partire dalla

Oggi, grazie alla moderna tecnologia è stato possibile squarciare il velo di mistero che avvolgeva la gestazione. In questo articolo vi sveleremo 7 punti che potrebbero lascervi a bocca aperta...

Si tratta di azioni, comporta-menti e reazioni difficili da immaginare. Ecco, spiegati

in sette punti, come si comporta-no i bambini quando sono ancora nella pancia della mamma.

bambini

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ventesima settimana, attraverso il liquido amnioti-co, i nutrienti che assumono le madri quando man-giano e questo, in qualche modo, fa loro sviluppare un certo gusto. È stato dimostrato che se durante la gestazione una mamma mangia più frequente-mente un qualsiasi alimento, il nascituro lo gradirà in modo particolare anche negli anni a venire.

Reagiscono alle situazioni difficili e stressanti. Lo stato d’animo della madre viene avvertito dal feto, che reagisce a questa situazione con delle azioni specifiche, è stato infatti dimostrato che se una madre è ansiosa o stressata, il bimbo reagisce portando la mano sinistra al volto.

Sembra che piangano. Si, è così, anche se sem-bra assurdo, e ovviamente lo fanno silenziosa-mente, dal momento che il loro non è un pianto effettivo, bensì delle espressioni del volto o degli atteggiamenti riconducibili al pianto. Con l’aiuto di un registratore video ad ultrasuoni, accostando una fonte rumorosa di pochissimi decibel al ventre della madre, si sono registrate le reazioni appena citate.

Sono in grado di fare movimenti coordinati tra mano e bocca. Dal terzo mese di gravidanza il feto comincia a ciucciarsi il dito, e questa è una tipica azione coordinata, perché riesce a armonizzare l’a-pertura della bocca con altri movimenti, in questo caso del braccio e della mano.

Imparano le filastrocche. Uno studio condotto presso l’Università della Florida che si è avvalsa della collaborazione volontaria di un certo nume-ro di gestanti alle quali è stato chiesto di legge-re delle filastrocche due volte al giorno per alcune settimane nel terzo trimestre di gravidanza, si è potuto constatare che durante tali letture il battito del bambino rallentava, sintomo di una rilassatezza indotta dall’udire le filastrocche che ormai aveva imparato a riconoscere.

Stesso discorso per le canzoni. Si è dimostrato che facendo ascoltare al feto, sempre durante il ter-zo mese, ripetutamente una stessa canzone, anche dopo la nascita, riascoltandola, mostravano una più intensa attività cerebrale, sintomo del fatto che la riconoscevano.

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Definire però con esattezza le calorie che si possono bruciare quando si fa l’a-

more, non è cosa semplice. Tutta-via un recente studio, valuta, azio-ne per azione, il numero di calorie che si possono eliminare...

Per spogliarsi si eliminano 24 calorie. Una valuta-zione che potremmo definire senz’altro a dir poco originale, perché spogliarsi è qualcosa di estrema-mente vago, molto generico, quindi se vogliamo anche la valutazione circa le calorie interessate è poco attendibile. Si è in inverno o in estate? Si è in pigiama, in camicia da notte o si è vestiti di tutto punto. Le valutazioni da fare sono quindi diverse, a meno che la valutazione delle calorie bru-ciate non si riferisca all’eccitazione, al coinvolgimento emotivo che, in parte o in buona misura potrebbe essere il responsabile.

I preliminari fanno fuori 102 calo-rie. Anche in questo caso sembra essere una valutazione non trop-po attendibile in quanto molto di-pende dal tempo che ci si dedica. I preliminari non sono una partita di calcio, non hanno un tempo prefissato,

possono essere brevi o anche molto lunghi, per cui le calorie indicate sono puramente indicative.

Orgasmo: in questo caso la valutazione è diversa in base al sesso, quindi 203 calorie per lui e 250 per lei. Forse il solo dato un tantino più preciso, che più si avvicina alla realtà, in quanto non dovrebbe essere soggetto a troppe variabili, anche se oggettivamen-te anche in questo caso il tempo potrebbe variare da soggetto a soggetto.

Infine, per rivestirsi altre 32 calorie. Curiosa valuta-zione, se vogliamo, perché molto dipende, anche in questo caso dalla natura del rapporto, dal momento in cui esso avviene, dallo stesso abbigliamento. Un conto è se si tratta della sera, per cui il rivestirsi nemmeno avviene, altra cosa sé è durante la gior-

nata, semmai quando ci si riveste senza fretta, con calma, perché non si hanno altre cose da fare. Altra storia quando si tratta di un rapporto che si svolge nella clan-destinità, diciamo così, per cui il tutto avviene quasi sempre con una certa fretta.

Ma in fondo, a parte queste valutazioni decisamente originali, che se vogliamo

lasciano anche il tempo che trovano, l’importante è fare l’amore, e poi quel-

lo che si brucia, non è certamente il primo pensiero dei due amanti...

calorie Life> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

fare l’amore aiuta a bruciare

Nella palestra della camera da letto, la più bella che esista, si bruciano tante calorie come in una palestra tradizionale...

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coo king

Complice, probabilmente, il fatto che l’arte culinaria faccia un po’ parte del Dna del Belpaese. Forse non tutti ricordano che la prima cuoca della tv nostrana fu, già agli albori, negli anni Cinquanta, Luisa De Rug-gieri volto di Vetrine, programma condotto da Elda Lanza, dedicato alle rubriche femminili. Negli anni Settanta, poi, la cucina in tv si affermò con program-mi come “Colazione allo Studio 7”, divenuto poi “A tavola alle 7”, in onda sulla Rai e “Telemenù” con Wilma De Angelis, nel programma trasmesso da TMC, giusto per citarne alcuni. Oggi la tv italiana sembra non poter fare davvero a meno di fornel-li, chef e ricette, così la cucina viene proposta, qui è il caso di dirlo, in tutte le salse: dalle le-zioni dei programmi tutorial alle competizioni digame e talent show, fino ad arrivare ai canali tematici interamente dedicati al Cooking.

Senza dubbio format forti e di suc-cesso arrivati dall’estero, primo fra tutti MasterChef, hanno aiutato il genere a consolidarsi e ottenere particolare apprezzamento an-che da parte del pubblico italia-no. Il carisma e la fama acquisita da chef divenuti star del piccolo schermo, come Carlo Cracco o Simone Rugiati, contribuiscono

A ben vedere, il Cooking è un genere che da sempre appas-siona il pubblico italiano...

a regalare una particolare allure al genere. E se è vero che nomi celebri della cucina sono divenuti or-mai volti televisivi a tutti gli effetti, è altrettanto vero che si è verificato un processo inverso che ha fatto sì che personaggi della tv abbiano deciso di indossare i panni di chef, basti pensare al caso di Benedetta Pa-rodi o Tessa Gelisio. Il cooking, dunque, ha acqui-sito un fascino particolare, piace perché intercetta la passione per la cucina che caratterizza molti italiani, perché unisce l’arte alla praticità e permette di go-dere immediatamente dei risultati del proprio lavoro.

Ma, volendo approfondire ulteriormente l’analisi, po-tremmo rintracciare le ragioni del successo dei pro-grammi di cucina (così come dei molti programmi

lifestyle dedicati ad attività manuali) nelle paro-le dell’antropologo Richard Sennett che, nel

suo saggio “L’uomo artigiano”, analizzando il valore dell’artigianalità, afferma: “ciò che siamo discende direttamente da ciò che il nostro corpo sa fare”. Allora forse, nella so-

cietà contemporanea, che tende spesso a privilegiare la sfera intellettuale e a non

valorizzare adeguatamente quella del lavoro pratico e manuale, nella cosid-detta Modernità liquida, segnata da un senso continuo di precarietà, la cucina rappresenta un modo appas-sionante e divertente per riacquisi-re quel contatto con la manualità che ci ancora alla realtà nella sua dimensione più pratica e concre-ta. Forse, spesso, troppo trascu-rata.

Life > di Maria Elisabetta Santon (nanopress.it)

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Dalla televisione generalista, ai canali nati con l’avvento del digitale terrestre, alla tv a pagamento… non c’è area del piccolo schermo in cui, negli ultimi anni, non abbiano fatto irruzione i programmi televisivi dedicati alla cucina.

Tutti pazzi per ilTelevisione,

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Salute> di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

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I rimedi naturali contro la cervicale sono diversi e tutti garantiscono la possibilità di stare meglio senza fare ricorso a farmaci vari. In particolare questi rimedi naturali sono utili per contrastare i sintomi della cervicale e nello specifico il mal di testa da cervicale.

Il ricorso alla fitoterapia

Molti per curare la cervicale ricorrono ai farmaci e alla riabilitazione. Tuttavia non bi-sogna trascurare di tenere in consi-derazione alcuni rimedi tratti dalla natura. Fra questi non possiamo dimenticare gli olii essenziali di rosmarino e lavanda, che riesco-no a curare i dolori cervicali grazie alle loro proprietà rilassanti e defa-ticanti. Basta massaggiare la zona interessata dal dolore due o tre volte al giorno mediante un composto otte-nuto diluendo 50 ml di olio vegetale con 15 gocce di essenza di rosmarino, fino al completo assorbimento da parte del corpo.

Anche il salice bianco può essere indicato per la cura della cervicale. E’, infatti, un ot-timo antireumatico e analgesico. Possia-

Possiamo però contrastar-la ricorrendo a dei rimedi naturali, che si dimostrano

sempre piuttosto utili a vantaggio del nostro benessere.

mo rintracciarlo in erboristeria o come tintura o sotto forma di capsule. Dovremmo utilizzarne una quantità compresa fra i 60 e i 240 mg al giorno. Un altro rime-dio utile per la cervicale è rappresentato dall’artiglio del diavolo, che riesce ad alleviare i dolori muscolari grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Possiamo trovarlo in erboristeria sotto forma di estratto secco, di cui bastano dai 600 ai 1200 mg al giorno. Da non dimenticare nemmeno l’estratto di boswellia serra-ta, anch’esso dalle proprietà antinfiammatorie. An-che la liquirizia contiene una sostanza dall’azione antinfiammatoria. Si tratta della glicirrizina, che è in grado di inibire la degradazione dei corticoste-roidi umani ed è capace di agire contro le infiam-mazioni a livello articolare. In ogni caso la liquirizia

non deve essere consumata per lunghi periodi.

La corretta alimentazione

Anche la corretta alimentazione è utile per contrastare la cervicale. È importante aumen-tare l’apporto di vitamina D, consumando ad

esempio salmone, acciughe, aringhe e ton-no. Non dobbiamo dimenticare quei cibi

che determinano un ricco apporto di acidi grassi omega 6 e omega 3,

come gli olii di semi, soprattut-to quelli di lino e di noci. Uti-

li sono anche altri alimenti, come legumi, uova, noci,

mandorle, soia e derivati. È importante anche bere ogni giorno 1 o 2 litri d’ac-

qua che contenga un’eleva-ta percentuale di calcio.

La cervicale, con il dolore che causa, è spesso molto fastidiosa. Il tutto è riconducibile ad una sensazione dolorosa che parte dal collo e coinvolge anche le spalle, rendendo i movimenti difficili da compiere.

Cervicalecome curarla coni rimedi naturali

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Una bella risata è capace di sollevare il nostro umore. Dovremmo tenerlo sempre presente, perché, anche nelle situazioni difficili, dovremmo cercare di prendere tutto con l’ironia.

Salute > di Camilla Buffoli (www.tantasalute.it)

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è vero che siamo “animali sociali”, è opportuno non tirarci indietro, quando si tratta di metterci a ridere insieme agli altri. Sicuramente i rapporti sociali ne possono trarre beneficio.

Stimola la circolazione sanguigna

Alcune ricerche hanno dimostrato che ridere fa bene alla salute, perché riesce a stimolare la circo-lazione del sangue, il cuore e l’apparato cardiova-scolare. Inoltre migliora la respirazione e fa bene ai polmoni, aumenta il rilascio di endorfine e riesce a far lavorare i gruppi muscolari.

Contrasta lo stress

Se sei stressato, non c’è modo migliore per com-battere le preoccupazioni e i troppi impegni se non quello di farsi una risata. In questo modo viene messa in atto una risposta molto efficace alla ten-sione e quindi possiamo alleviare i nostri momenti di stanchezza e di affaticamento. Lo stress può es-

sere combattuto anche con rimedi naturali, ma una bella risata è proprio ciò che ci vuole.

Rafforza le difese immunitarie

Diversi studi scientifici hanno messo in luce che non siamo molto lontani dal dimostrare che ridere può rafforzare le nostre difese immunitarie. Ridere riesce a bloccare la produzione degli ormoni dello stress, come il cortisolo. Il nostro sistema immunitario ne trae grande beneficio. E’ da specificare, comunque, che questi studi ancora non sono molto ampi e che tanto deve essere ancora messo in evidenza.

Ridere fa proprio bene alla sa-lute, perché riesce ad attiva-re nel nostro organismo tanti

meccanismi importanti, che contri-buiscono al nostro benessere.

Invece di stare a piagnucolare, senza ottenere nien-te, impara a ridere e vedrai quanto ti sentirai meglio. Non ci credi? Prova a vedere la spiegazione.

Allevia il dolore

Ridere riesce ad attivare nel nostro corpo la produ-zione di veri e propri antidolorifici naturali. Proprio per questo una bella risata permette di alleviare il dolore, soprattutto quando questo ha a che fare con il disagio muscolare.

Risolleva l’umore

Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è af-fatto. Una semplice risata può aiutare a com-battere cattivo umore e depressione. Basta semplicemente guardare un breve video divertente, per notare la differenza. Prova ad inventare dei giochi simpatici o a cercare su YouTube un video che ti piace tanto, per esempio quello di un gatto divertente. Ti sentirai meglio!

Aiuta le relazioni

Condividere un’esperienza diver-tente con gli altri o un’azione che fa ridere in generale contribuisce ad instaurare un legame tra le persone. Se

Ridere

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Salute > di Elisabetta Parise (www.tantasalute.it)

E’ stato ampiamente di-mostrato che dormire tra le sei e le otto ore a

notte, a seconda di quanto ne-cessita il nostro organismo, è fondamentale per la memoria, l’attenzione, l’intelligenza logi-co-matematica e l’umore.

Il sonno, infatti, è fondamentale per il benessere psicofisico in quanto consente all’organismo di re-cuperare le energie spese nelle attività quotidiane e al cervello di registrare e consolidare le esperien-ze vissute. Ma cosa succede al nostro organismo quando dormiamo poco? Un recente studio com-missionato dall’Università di Harward ha eviden-ziato come il 23% delle persone statunitensi dorma meno di sei ore, contro il 29% degli europei. E le conseguenze deleterie per l’organismo sono notevoli.

DEPRESSIONE

Questo disturbo è dovuto a uno squilibrio nel-la produzione

della serotonina, un neurotrasmettitore che ha la funzione di regolare il tono dell’umore. Studi recen-ti pubblicati in Germania hanno evidenziato come l’insonnia sia il più rilevante sintomo prodromico (cioè che anticipa la comparsa) della depressione. Un alterato equilibrio sonno-veglia, infatti, causa nervosismo, stress ed eccessiva tensione.

DISTURBI CARDIOVASCOLARI

Durante il sonno e a riposo l’attività cardiaca ral-lenta e la pressione arteriosa diminuisce. Nelle per-sone che soffrono di insonnia, invece, viene meno questo rallentamento fisiologico delle funzioni vitali e aumentano lo stress e la tensione. Pertanto, se questo disturbo si prolunga nel tempo, aumenta il rischio di ipertensione e di malattie cardiovascolari.

RIDUZIONE DELLE DIFESE IMMUNITARIE

Durante il sonno, l’organismo libera le citochine, sostanze che modulano la risposta immunitaria e

didifesa dell’organismo nei confronti delle malat-tie. Se una persona dorme in modo insufficiente

viene prodotta una quantità troppo scarsa di citochine e, conseguentemente, il rischio di ammalarsi aumenta.

IPOTIROIDISMO

L’insonnia causa la diminu-zione nella pro-duzione del Tsh,

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Un recente studio ha evidenziato che dormire meno di sei ore comporta conseguenze deleterie notevoli per il nostro organismo.

Diecidell’insonniaconseguenze

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l’ormone che stimola l’attività della tiroide. Questo può de-terminare l’insorgere dell’i-potiroidismo, patologia della tiroide dovuta a un’insuf-ficiente ed errata produ-zione ormonale. Questo disturbo provoca depres-sione, mancanza di forze e aumento di peso.

OBESITÀChi dorme male ha maggiori probabi-lità di accumulare chili di troppo. In caso di insonnia, infatti, aumenta la produzione dell’ormone grelina, che segnala la fame, mentre diminuisce quella della leptina, che segnala la sazietà. Un peso eccessivo favorisce, conseguentemente, la compar-sa del diabete. Recenti studi svedesi, inol-tre, hanno dimostrato come il sonno ridotto alzi i livelli di glicemia e abbassi quelli di insulina.

SCARSA MEMORIA

Durante la fase di sonno Rem il cer-vello tende ad essere iperattivo: rie-labora le esperienze vissute durante la giornata, memorizza le nozioni ap-prese e attiva vari processi cognitivi. In caso di insonnia questi processi non trovano il tempo necessario per verificarsi e, di conseguenza, durante la giornata sono frequenti cali di memoria e difficoltà di apprendimento e rendi-mento.

DISTURBI ALLA VISTA

Durante il sonno, il tono muscolare diminuisce per dare modo ai mu-scoli di essere perfettamente effi-cienti e rigenerati. Questo vale ne-cessariamente anche per i muscoli degli occhi, preposti al meccanismo dell’accomodazione, che consente la messa a fuoco degli oggetti. Ecco per-ché, se non si dorme bene o sufficien-temente, si può avere difficoltà nella vi-sione correndo il rischio di compromette la salute oculare.

DISTURBI URINARIE RENALI

Alcuni studiosi del New En-gland Research Institute del Massachusetts hanno ese-guito una ricerca su 1.600 uomini e 2.500 donne di circa 48 anni per valutare la qualità del loro sonno e la

presenza di disturbi urinari e renali. Dallo studio è emerso un

collegamento tra questi ultimi e l’insonnia. Inoltre, è emerso come i disturbi del sonno incidano anche sulla disfunzione erettile maschile.

INVECCHIAMENTO PRECOCE

Alcuni studiosi dell’University hospital case medical center di Cleveland hanno esaminato la pelle di un gruppo di donne fra i 30 e i 49 anni composto da soggetti con differenti abitudini legate al sonno. Nelle donne che dormivano in modo sod-disfacente la perdita di acqua attraverso

la pelle é risultata minore. Inoltre, il pun-teggio legato all’invecchiamento intrin-seco del derma é risultato piú elevato nelle donne con difficoltà a riposare.

CANCRO

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, Bio-markers & Prevention dell’American Association for Cancer Research, gli uomini che soffrono di insonnia hanno più del doppio del rischio di ammalarsi di cancro della prosta-ta. I risultati pubblicati dagli stu-diosi, inoltre, hanno evidenziato un’associazione tra patologie del sonno e incremento del cancro della prostata, ma anche tra di-sturbi del sonno e insorgenza di tumori al seno per quel che con-

cerne le donne.

di Elisabetta Parise

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La distimia è considerata un disturbo cronico poiché i sintomi si ripresentano quotidianamente e per un tempo generalmente superiore a due anni. Ha assun-to il significato odierno nel 2013, quando il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) l’ha inclusa nel capitolo dedicato alla depressione.

Cause e sintomi

Le cause scatenanti sono ancora perlo più scono-sciute, anche se molti medici sono concordi nel sostenere che alcune esperienze di vita particolarmente drammatiche possono de-terminare l’insorgere del disturbo. Gene-ralmente alla base della distimia possono esserci, comunque, cause biochimiche, predisposizioni genetiche o fat-tori ambientali. Le persone affette da questa patologia si sentono particolarmente tristi e preoccupate, irritate ed irrequie-te. Soffrono di solitudine, insonnia, disturbi legati all’appetito e, nei casi più seri, manifestano manie suicide. Tra i diversi tipi di de-

pressione, la distimia bipolare è una delle condizioni più particolari e difficili da diagnosticare. In questo caso, infatti, nel paziente si alternano fasi altalenanti di ansia e depressione, dovute ad uno squilibrio delle sostanze chimiche del cervello. In caso di sospetta distimia, i medici eseguono una serie di test medici e psicologici che includono esami fisici, di laborato-rio ed un’attenta valutazione psicologica.

Cura e terapia

I principali trattamenti per la cura della distimia in-cludono necessariamente l’uso di farmaci specifici e la psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC). Durante questo tipo di terapia la persona deve analizzare le cause che hanno scatenato ed ag-gravato la malattia, valutando e modificando i propri comportamenti. I farmaci psichiatrici più comune-mente usati per trattare la distimia sono gli stessi

utilizzati per curare anche altre forme di de-pressione. Essi includono perlopiù inibitori

selettivi della ricaptazione della serotoni-na (SSRI), antidepressivi triciclici (TCA) e inibitori delle monoaminossidasi (MAO). Alcuni integratori alimentari si sono dimostrati particolarmente efficaci nella cura di questo disturbo psichiatrico. Ad esempio, l’erba di San Giovanni può essere utile in caso di depressione lie-

ve o moderata, mentre assumere grassi omega-3 può essere di

grande aiuto se combinato ai farmaci antidepressivi.

Salute> di Elisabetta Parise (www.tantasalute.it)

Cos’è la distimia? Quali sono le cause, i sintomi, le cure e la te-rapia da intraprendere? La distimia (o disturbo distimico) è un disturbo dell’umore che tendenzialmente ha gravità inferio-re, ma maggiore durata nel tempo rispetto alla depressione.

Questo disturbo può compa-rire sin dall’adolescenza sia negli uomini che nelle

donne e si riscontra più frequente-mente nella fascia di età compresa dai 18 ai 45 anni.

cause, sintomi, cure e terapia

Distimia

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Salute > di Martina Cecco (www.tantasalute.it)

Generalmente, quando si parla di legionella, ci si riferisce nel linguaggio comune alla prima tipologia di infezione, che ha degli effetti più pesanti sull’or-ganismo umano rispetto alla seconda, una forma pseudo-influenzale. I sintomi della legionella inte-ressano principalmente l’apparato respiratorio. Nel caso della malattia dei legionari, si tratta di una vera e propria polmonite acuta, che spesso è difficile da diagnosticare in modo preciso, visto che le manife-stazioni sintomatologiche sono simili a quelle di una comune influenza. Si può manifestare mal di testa, oltre a febbre alta, una sensazione di malessere ge-nerale e difficoltà respiratoria. Raramente potreb-bero insorgere anche ascesso polmonare e insuffi-cienza respiratoria. E’ bene ricordare che a volte la patologia può scatenare anche altri disturbi a carico di ulteriori organi del corpo, come problemi gastrici e renali. Ma in questo caso l’infezione viene ricono-sciuta più in fretta dagli esperti, che possono mette-re a punto delle adeguate terapie per sconfiggerla.

Il contagio. L’organismo responsabile di queste infezioni sopravvive e si diffonde in maniera parti-colare in ambienti acquatici all’interno dei quali si abbia una temperatura tra 32 e 45 gradi. A rischio non sono solo laghi e fiumi, ma anche tubature d’ac-

Solitamente si fa la distinzione tra due tipi di patologie, la ma-lattia dei legionari, la forma più

grave di questa infezione, e la febbre di Pontiac, nella maggior parte dei casi non letale.

qua degli edifici, piscine e strutture termali, docce e condizionatori. E’ importante notare che il contagio non avviene da una persona ad un’altra. Il batterio può entrare nel nostro organismo semplicemente respirando delle goccioline di acqua in cui è pre-sente il microrganismo. Soggetti particolarmente a rischio sono i fumatori, coloro che soffrono di distur-bi polmonari e gli anziani.

L’incubazione. Anche in questo caso dobbiamo distinguere tra le due diverse forme di infezione. Nel caso della sindrome dei legionari il periodo di incubazione può variare dalle 2 ore ai 10 giorni. La febbre di Pontiac, considerando che solitamente se-gue il corso di una comune influenza, ha, invece, un’incubazione che va dalle 24 alle 48 ore.

La terapia della legionella deve partire, innanzi-tutto, dalla prevenzione. Bisogna cercare di agire attivamente per evitare la diffusione del batterio nei luoghi considerati maggiormente a rischio. Si dovrebbero controllare spesso, ad esempio, i siste-mi di condizionamento o quelli che consentono il passaggio dell’acqua. Esistono comunque dei far-maci per trattare l’infezione. Nel caso della malattia dei legionari, si utilizzano degli antibiotici, come la claritromicina e l’azitromicina (in passato ve-niva usata spesso l’eritromicina), che consentono di rendere più lievi i sintomi. Naturalmente la cura dipende dallo stato di salute generale del paziente e dalla gravità del problema. La febbre di Pontiac si risolve, nella maggior parte dei casi, da sola nel giro di 2 o 5 giorni. In questo caso solitamente non è necessario ricorrere a delle terapie specifiche.

sintomi, contagio, incubazionee terapia del batterio chiamato

LegionellaLegionella. Questo batterio causa diverse tipologie di infezioni, che vengono indicate con il termine generico di legionellosi.

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Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

I narcisisti si considerano migliori, esagerano le loro capacità e i successi e appaiono spesso presuntuosi. Si tratta di un disturbo che deve essere affrontato in ma-niera molto precisa, attraverso tecniche di psicotera-pia cognitivo-comportamentale, familiare o di gruppo. Può essere utile anche il trattamento farmacologico, rivolto soprattutto contro sintomi correlati, come quelli depressivi. I sintomi del disturbo di personalità sono molti. Esso si manifesta attraverso comportamenti dalle tante sfaccettature. I soggetti tendono a crede-re di essere migliori degli altri, esagerano i loro suc-cessi, si aspettano una costante lode e ammirazione.

Tutto questo li porta a volte ad approfittare anche degli altri e ad esprimere un certo disprezzo nei confronti di chi si reputa inferiore. Frequenti sono la gelosia e la difficoltà a mantenere relazioni sane. Allo stesso tempo il soggetto narcisista ha un’autostima molto fragile, non ma-nifesta molte emozioni e fantastica sul potere e sul successo. Si crede di essere speciale ed agisce di conseguenza. Se percepisce l’imminenza di un fallimen-to, reagisce con rabbia, che può esse-re sfogata nei confronti di se stesso,

Si tratta di un problema psicologi-co complicato, che è caratteriz-zato soprattutto da tre elementi:

l’idea grandiosa di se stessi, il costante bisogno di ammirazione e la mancan-za di empatia nei confronti degli altri.

I sintomi di questo disturbo di personalità sono molti. Esso si manifesta attraverso comportamenti dalle tante sfaccettature.

NARCISISTICOma anche nei confronti degli altri, attraverso forme di maltrattamento fisico e verbale. Per la complessità dei sintomi, non è sempre facile giungere ad una diagnosi precisa in tempi brevi, per questo in psicologia è in aumento il narcisismo non riconosciuto. Per la cura del disturbo narcisistico di personalità si deve ricor-rere alla psicoterapia. Questa può essere di tipo fami-liare, coinvolgendo nelle proprie sedute tutti i compo-nenti del nucleo familiare. Ma la terapia più usata è quella di tipo cognitivo-comportamentale, che aiuta a individuare i comportamenti negativi e li sostituisce con quelli propositivi. Ci si può rivolgere anche alla te-rapia di gruppo, che insegna a relazionarsi meglio con gli altri. In generale la psicoterapia per questo tipo di disturbo dura parecchi anni, perché alcuni tratti del-la personalità sono difficili da cambiare. Il terapeuta insiste in maniera particolare sulla correzione delle distorsioni del pensiero e nel ristrutturarlo senza for-me di esagerazione. Si attribuisce molta importanza alla relazione che si instaura tra paziente e terapeuta.

Si può utilizzare anche la terapia metacognitiva in-terpersonale, che ha come obiettivi la promozione

dell’autoriflessività, la ricostruzione degli schemi basati sul rapporto fra sé e gli altri, la riscoperta

di ciò che piace e la riduzione della tendenza a regolare le scelte personali solo sulla base di valori finalizzati all’aumento dell’auto-stima. Non esistono farmaci specifici per trattare il disturbo narcisistico di perso-nalità. Tuttavia possono essere utili alcu-

ne medicine, che agiscono contro altri di-sturbi correlati, come la depressione, vero

tunnel nella mente e nell’animo, o l’ansia.

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Oramai i segreti per non ingrassare sono stati di-spensati tutti dai “migliori” oratori del mondo che consigliano tutto quello che non si deve fare o come è meglio contrastare, senza però tenere conto del fat-to che in quel momento è l’emozione a gestire tutto quello che non dovremmo “sbagliare”. La premessa serve solo per dire che il consiglio migliore è quello di vivere in serenità e libertà tutta la festa, di non privarsi completamente delle succulente bontà che il Natale ci riserva e magari tenere conto che questo momento così unico ha bisogno di es-sere vissuto dalla mente ma anche dal corpo e dallo stomaco.

Personalmente sapendo che in quei giorni vorrò assaggiare tutto sto facendo una prevenzione basata su una forte se-lezione alimentare che sta producendo be-nefici effetti sia sulla linea che sull’energia del mio corpo. Per quanto riguarda i trat-tamenti in istituto mi sono creato un circuito di dispersione dei grassi e di

Di fatto è difficile poterle gesti-re in quanto l’emozione della festa e la compagnia ti porta

con facilità a mangiare qualcosa in più e magari anche ad assaggiare un bicchierino che nella conta totale del-le calorie decide quanto alla fine delle feste avrai “accumulato”.

pulizia dei tessuti che abbia un senso logico:- una sauna settimanale per dare più ricambio agli interstizi, non aggressiva ma decisa;- poi si passa al massaggio la cui azione drenante e tonificante aumenta l’effetto di rigenerazione;- la crioscultura è sicuramente il trattamento non invasivo ma sicuro per lo smaltimento del grasso e della cellulite;- trattamento al fango e radio frequenza per il viso serve a minimizzare l’effetto di perdita del tono dei tessuti;- e per ultimo ma non di minore importanza il top attuale dei trattamenti e cioè l’onda d’urto, la cui assoluta efficacia da immediatamente effetto di ridu-zione ed alleggerimento delle zone trattate.

Per moderare l’effetto di “intasamento” e di gonfio-re nel periodo festivo si può utilizzare come effetto drenante una sinergia di gemmoderivati come ad esempio “Castanea Vesca” per la circolazione e

“Betula Verrucosa Linfa” per il sistema linfa-tico, un’assunzione media che può essere di 60 gocce ciascuno in un litro di acqua bevuta

durante l’intera giornata e almeno una parte dei liquidi contenente gli scarti di lavora-zione della digestione viene eliminata. Spe-rando di esservi stati utili e di incontrarvi al più presto non ci resta che fare a tutti i

nostri migliori auguri per le feste natalizie e un buon inizio anno.

Dr. Gimmi Longo e lo staffdi Merlino e Morgana

In questo periodo il pensiero comune è rivolto a come gestire l’abbon-danza di calorie che si acquisiranno nei vari pasti delle feste natalizie.

Estetica> di Gimmi Longo

festee benessere fisico

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Il nostro percorso alla scoperta delle varie tipologie di diete dispo-nibili, prosegue questo mese di dicembre parlando delle caratte-ristiche della “dieta dell’indice glicemico”.

Per le domande alla Dott.ssaTiziana Sacchetti o per una

consulenza, inviate una mail a: [email protected]

Dott.ssa Tiziana SacchettiConsulente Dietista ed

Educatore alimentare

Alimentazione> A cura della dott.ssa Tiziana Sacchetti

le dieteREGIMI ALIMENTARI A CONFRONTO...

La caratteristica principale di questa tecnica è quella di classificare i cibi in base alla

capacità degli stessi di innalzare gli zuccheri nel sangue (indice gli-cemico).

Infatti, la dieta dell’indice glicemico non richiede di pesare gli alimenti, ma consente il consumo libero degli alimenti a basso indice glicemico, da 0 a 50, e il consumo saltuario degli alimenti restanti con in-dice glicemico da 50 in su. Questa dieta privilegia dunque il consumo di cibi come prodotti integrali (pasta integrale…), proteine magre (carne, pesce…) e verdure.

L’obbiettivo di questo regime alimentare è di mantenere bassi i livelli glicemici, ed evitare i picchi insulinemici (mantenere bassi i livelli di zuccheri nel sangue ed evitare bruschi in-nalzamenti dei livelli di insulina). Quanto maggiori sono i livelli di zuccheri nel san-gue, maggiore quantità di insulina dovrà produrre il pancreas per abbatterli (l’in-

sulina è un ormone che permette alla cellule di utilizzare gli zuc-

cheri in circolo per ottenere energia). Accade però che

a seguito dell’innalzamento dei livelli di insulina in circolo, la concentrazione di zucchero nel sangue diminuirà drasticamente causando nuovamente lo stimolo della fame. Il rischio è che si instauri una sorta di circolo vizioso, che causerà assunzione di altro cibo, nuova produzione di quantità di insulina e, nella fase finale di questo ciclo, condurrà a conver-tire in grassi gli zuccheri in eccesso.

La dieta dell’indice glicemico punta ad evitare tale rischio per favorire il dimagrimento. Gli aspetti po-sitivi di questo regime alimentare riguardano il mi-glioramento del controllo glicemico e l’incremento del consumo di fibre alimentari, utili per la salute del tratto gastrointestinale, per combattere la stip-

si e per la prevenzione di alcune patologie. D’altrocanto questi fattori potrebbero

causare disagi ad alcuni pazienti aventi caratteristiche ed esigenze nutriziona-li differenti, e l’elevato apporto di fibre potrebbe causare la perdita di nutrienti

(vitamine, minerali…) indispensabili per la salute. Inoltre il rischio di ridurre drasti-camente il consumo di carboidrati e cere-ali con questa dieta è molto alto; ricordia-mo che tali nutrienti sono fondamentali e che devono fornire il 55% circa del nostro apporto calorico quotidiano totale.

L’argomento continuanel prossimo numero…

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L’attività di educazione alimentare è finalizzata al raggiungimento e/o al mantenimento di un buono stato di salute attraverso l’acquisizione di corretti comportamenti alimentari. Durante il primo incontro si elabora il programma di educazione alimentare, in base alla valutazione dello stato di salute del paziente (su indicazione medica attestante diagnosi), e lo stato nutrizionale del paziente attraverso l’anamnesi alimentare, la misurazione antropometrica e la bioimpedenziometria.

Si prosegue il percorso con incontri periodici, al fine di monitorare l’anda-mento del programma di educazione alimentare, attraverso l’anamnesi e le misurazioni ottenute utilizzando degli strumenti sopra elencati.

BioimpedenziometriaQuesta misurazione consiste nel calcolare, mediante uno strumento detto impedenziometro, la resistenza e la reattanza del corpo al passaggio di una corrente alternata a bassissima intensità. Ciò permette la valutazione dello stato di idratazione e della composizione corporea (massa cellulare, massa magra e massa grassa).

EDUCAZIONEALIMENTARE.

IN BUONA SALUTECON UNA CORRETTA

Intolleranze alimentariIntolleranze alimentari ed allergie alimentari sono due argomenti differenti. Le allergie alimentari coinvolgono il sistema immunitario e sono reazioni che compaiono dopo brevissimo tempo dall’assunzione dell’alimento im-plicato. Le intolleranze alimentari dipendono da un progressivo accumulo di sostanze infiammatorie nel nostro organismo ed hanno tempo di reazione più lungo. Il problema delle intolleranze può essere influenzato da diversi fattori, tra cui una dieta poco varia, stress psico-fisico, disbiosi intestinali. Individuare gli alimenti che danno intolleranza ed eliminarli periodicamente dalla dieta, aiuta a risolvere i disturbi correlati e a migliorare la qualità della vita.

Disturbi più comuni: afte, disturbi intestinali, cefalee, dimagrimento o in-grassamento improvvisi, stipsi, cute impura, cellulite, dermatiti, ritenzione di liquidi, disturbi del sonno, sindrome premestruale, stanchezza cronica.

Altri servizi:Consulenza Dietistica per RSA, Comunità, Cliniche, Mense scolastiche e aziendali: Elaborazione di menù, con relative ricette e grammature; Redazione del Manuale di Consulenza Dietistica; Formazione in sede.

Consulenza HACCP: Elaborazione del piano di autocontrollo con il siste-ma HACCP (Hazard analysis and critical control points) (D.Lgs. 193 del 06/11/2007); Analisi del diagramma di flusso con l’individuazione dei Rischi e dei CCP (Punti critici di controllo); Formazione in sede.

Preventivi personalizzati in relazione alle specifiche esigenze e caratteristiche del richiedente (numero di pasti somministrati, dimensioni della struttura).

Per informazioni e preventivi inviare una mail a: [email protected]

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UN LUOGO INCANTEVOLE DOVE SI PUÒ INCONTRARE BABBO NATALE E I SUOI AMICI ELFI PER VIVERE LA VERA MAGIA DEL NATALE...

Viaggio>

}

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a cura di

RAFFAELLA PATRICELLI

N ella vita a volte è bello anche tornare bambini, soprattutto quando a farlo si è in Lapponia, magari a dicembre, alcuni giorni prima di Natale, quando Santa Claus è pronto a portare i regali a tutti i bambini del mondo. Ed è pronto ad incontrare chiunque voglia farlo nel suo ufficio a Rovaniemi,

la sua città natale, il capoluogo magico della Lapponia finlandese. Un’esperienza indimenticabile per grandi e piccini, in un contesto naturale mozzafiato, ricoperto di un manto nevoso spettacolare. Non una neve qualsiasi: infatti, qui la neve e il paesaggio sono marcati, diversi dai panorami italiani, c’è magia nell’aria, c’è sug-gestione, come se da un momento all’altro si fosse partecipi di un dolce incantesimo.

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Viaggio> di Raffaella Patricelli

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Le temperature sono davvero dure, spesso la minima va giù oltre i meno 30 gradi, ma basta l’entusiasmo per ambientarsi in un posto così suggestivo. A Rovaniemi si può girare in slitta sul fiume ghiacciato, sia di giorno che di notte; si va alla ricerca

dell’aurora boreale insieme a renne e cani husky. Spettacolari le tipiche abitazioni sami, le kote dove poter scaldarsi attorno ad un camino be-vendo succo di lampone caldo e gustando biscotti tipici. Ma è a pochi chilometri dal centro di Rovaniemi che nasce la vera magia: lì c’è infatti il Santa Claus Village, una specie di Disneyland vestita di bianco e a tema natalizio. Nella struttura i turisti possono trovare riparo per la notte, possono anche mangiare e fare shopping tra elfi, renne e alberi di Natale. Il Santa Claus Village dispone di un albergo per famiglie composto da una quarantina di cottage immersi nel bianco della neve con ogni comfort, a pochi chilometri dalla vera casa di Babbo Natale. Ogni chalet può acco-gliere una famiglia, anche numerosa: ognuno di essi è composto da due grandi camere per un totale di sei o otto posti letto, con un bel camino, una cucina attrezzata e addirittura una sauna. A disposizione dei turisti anche il Gingerbread Club, un’area dedicata ai bambini dove si posso-no svolgere tantissime attività, permettendo così ai più piccoli di giocare spensierati al caldo, mentre fuori il freddo la fa da padrone. Eccellente l’esperienza anche al ristorante Santamus, che si trova ai margini del

NELLA VITA A VOLTE È BELLO TORNARE BAMBINI, SOPRATTUTTO QUANDO A FARLO SI È IN LAPPONIA, ALCUNI GIORNI PRIMA DI NATALE...}

villaggio, dove è possibile cenare in un’atmosfera natalizia e magica: qui si servono piatti della cucina lappone in un ambiente suggestivo con un sotto-fondo di musica tradizionale, rigorosa-mente suonata dal vivo. I proprietari del ristorante organizzano eventi per coinvolgere i turisti, spesso semplici cacce al tesoro, o meglio “alla pepita d’oro Lemmenjoki” che diverte bimbi e genitori. Se si va a Rovaniemi la tappa da non mancare è la visita alla casa di Babbo Natale, come dicevamo, dove è possibile addirittura conoscere Santa Claus. Il suo ufficio polare è aperto a tutti per accogliere i bimbi in un’atmo-sfera calda e piacevole, per fare foto con i piccoli avventori e regalare loro sorrisi intensi. Altro posto da visitare è l’ufficio postale degli elfi: proprio lì arrivano le lettere e le cartoline da tutto il mondo.

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Sono a disposizione dei turisti tantissimi souvenir a tema, c’è una caffetteria aperta tutto il giorno dove poter de-gustare un’ottima cioccolata calda e tantissimi negozi per fare shopping. Da non perdere anche il Santa Park

dove ad attendere i bambini ci sono una vastità di attività da fare con gli elfi, la signora Claus e ancora, naturalmente, Babbo Natale. Si tratta di una serie di caverne al coperto dove potersi muovere in libertà senza l’attrezzatura polare. Qui si potranno visitare la scuo-la degli elfi, la cucina di pan di zenzero della signora Claus, un al-tro ufficio di Babbo Natale, la galleria della principessa di ghiaccio e molte altre novità. A disposizione di tutti un fantastico trenino fatto di slitte di Natale. I bambini potranno interagire con gli elfi per svolgere numerose attività: fare i pupazzi di neve, i biscotti e imparare qualche parola di elfico. Si potrà addirittura attraversare il Circolo Polare Artico sotto terra per ottenere poi il certifica-to di Arctic Circle Undercrossing. Nella caverna centrale c’è poi un’area relax, tanti libri da consultare e il Kota Hut Café per una pausa. Ma non finisce qui. Nel bel mezzo della foresta lappone, a

pochi chilometri dal centro di Rovaniemi, è stata allestita la base operativa di Santa Claus: si chiama Joulukka e apre le sue

porte solo su prenotazione, così si potrà organizzare un incontro privato con Babbo Natale. Il posto si può

raggiungere in auto, ma anche con un safari in motoslitta o in slitta trainata dalle ren-

ne. Dunque, questo è quanto regala la Finlandia sia per i bimbi sia per

gli adulti che vogliono tuffarsi nella magia del Natale.

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Moda > di Giovanna Testa

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Moda > di Giovanna Testa

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Shopping > di Giovanna Testa

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My T-Shirt

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Shopping > di Giovanna Testa

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Il Natale E’alle porte e non sapeteancora quale regalo acquistareTranquilli, proveremo noi a stuzzicare la vostra fantasia con queste novità di fine anno, per un pensiero unico e fuori dal comune da regalare alla persona a cui tenete particolarmente...

IDEE REGALO PER LEI Sw

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Shopping > di Giovanna Testa

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IDEE REGALO PER LUI

Amarettodi Saronno

VersaceSpecial Edition

1 MillionPaco Rabanne

Christmas Edition

Beats by Dre

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LIVINGDesign>

room

L’arredamento della nostra casa diventa il teatro della

vita privata, quella scena dove ogni stanza permette il cam-biamento, la dinamica degli atteggiamenti e delle situa-

zioni: è la casa palcoscenico. Alessandro Mendini

1. Cosa capita se una maestosa colonna greca cade e si frantuma in diversi pezzi? La risposta è ovvia: si trasforma in un salotto Gufram. I resti, infatti, sono reperti archeolo-gici contemporanei che danno vita ad un sistema di sedute componibili dall’estetica neoclassica e dall’attitudine Pop che possono esistere come elementi singoli o da combinare tra loro. Questo antico archetipo dell’architettura realizza-to in poliuretano diventa così una serie di oggetti di design industriale dalla consistenza morbida e dall’ergonomia acco-gliente. www.gufram.it

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3

3. Barbarians. Così si chiama la collezione di Edra firmata dai designer brasiliani Fernando e Hum-berto Campana. I designer in questo caso hanno voluto imprimere nell’estetica e nella struttura dei materiali, quel fuggevole passaggio dall’età antica all’età moderna. www.edra.com

4. Divano Montevideo. Brac-cioli e schienale disegnano un’unica

forma morbida e accogliente, comple-tata da cuscini in piuma che sostengono la

base della schiena. Ergonomico ed elegante, il divano Montevideo è totalmente sfoderabi-le. La struttura interna è completamente in

legno, l’imbottitura è in gomma di poliu-retano a quote differenziate. Piedini in

metallo verniciato. www.tacchini.it

1

4

DE SI GN

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Page 54: FOR YOU MAGAZINE_DICEMBRE 2014

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Si, Lui ama farsi chiamare proprio così. Lo spettacolo in pratica é un duello tra i due contendenti. Il tronchetto spinge il povero Rocco a rialzare la testa e ad af-frontare il futuro con orgoglio e spirito visio-nario e il povero Rocco che cerca di riconquistarlo e riportarlo materialmente nella sede più consona, cioè in basso al suo ventre. L’intreccio é ovvia-mente popolato da numerosi altri personaggi: un ispettore chiamato da Rocco a risolvere il caso, la

coppia di impressionanti portieri dello stabile, la moglie appassita e avvilita di Rocco...

Salemme in un’intervista ha spiegato: Al-dilà degli accadimenti “Sogni e Bisogni” é una commedia di fortissimo impatto comico e nello stesso tempo mi consente di conti-nuare il percorso che ho iniziato ormai già

da qualche anno. Aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della com-

media classica per intrattener-mi ed intrattenere il rapporto con il pubblico in sala. Avrò modo cioè di interloquire con loro per rispondere alle

domande più frequenti che ci facciamo sulla profondità della

natura umana sopratutto nei suoi aspetti apparentemente più semplici.

Vincenzo Salemme ha scritto questa commedia nel 1995 con il titolo di “Io e lui” chiaramente riferi-to al celebre romanzo di Moravia. E, come accade in quel romanzo, anche nella sua commedia l’in-treccio narrativo ruota intorno a due perso-naggi: Rocco Pellecchia ed il suo “pene”.

A differenza del racconto moraviano dove il “lui” in questione era solo una voce, qui nella commedia, il più famoso e significativo organo del sesso maschi-le si stacca materialmente dal cor-po del suo “titolare” e diventa egli stesso uomo, rivendicando una sorta di riconoscimento scenico; rivendica cioè lo status di vero e proprio protagonista della vita e della scena.

Egli ritiene che la vita del grigio e mediocre Rocco Pellecchia mal si adatta alla grandeur del suo sot-toutilizzato “tronchetto della felicità”.

Lo spettacolo “Sogni e biso-gni” andrà in scena al tea-tro Olimpico di Roma dal 16

dicembre al 25 gennaio prossimo.

Vincenzo Salemme inTeatro >

Per il periodo delle feste natalizie, Vincenzo Salemme regala al suo affe-zionato pubblico romano una commedia brillante, ricca dell’acuto umo-rismo che contraddistingue da sempre il grande mattatore napoletano.

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Cinema > di Silvestro Bellobono

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Il regista californiano abbandona le sue caratteristi-che atmosfere gotiche per tuffarsi, sempre con uno stile stravagante, nella storia vera, ambientata nei lu-minosi anni Cinquanta e Sessanta, dei coniugi Mar-garet e Walter Keane: lei straordinaria pittrice dei famosi quadri con i bambini dagli occhi grandi, lui tal-mente ossessionato dalla celebrità da prendersi tutti i meriti delle opere della moglie, per il principio che in quell’epoca l’arte firmata dalle donne non vendeva.

Dissapori di coppia (sfociati in tribunale) all’in-terno di un conflitto sociale latente (siamo alla vigilia della nascita del femminismo radicale negli Usa) per un dramma autentico che spinge Bur-ton a confrontarsi con un tema molto sentito dal punto di vista personale: il talento represso. Infatti, non tutti san-no che il giovanissimo Tim, prima di rivelarsi al mondo cinematografico con le sue fiabe horror Beetlejuice - Spi-ritello porcello (1988) e soprattutto Edward mani di forbice (1990), lavora-

va come disegnatore per la Disney, ma sentiva la sua creatività addomesticata ai voleri della grande industria. «Io e la Disney non ci siamo mai capiti. Per un anno intero sono stato preda della peggiore depressione della mia vita», dirà in seguito in una biografia ufficiale. Un’inclinazione naturale frustrata, esattamente come quella di Margaret Keane che si vede “scippata” della propria arte dall’avido marito.

A dare corpo e anima a questa combattuta coppia di sposi ci sono un’intensissima Amy Adams e un infi-do Christoph Waltz. L’interprete austriaco è diven-tato un’autentica star di Hollywood dopo la doppia collaborazione con Quentin Tarantino (Bastardi senza gloria e Django Unchained) che gli ha frutta-to altrettanti Oscar come migliore attore non protago-nista; invece la Adams, per anni reginetta delle com-medie, si sta riscoprendo attrice impegnata (come dimostrano The Master, Her, American Hustle) e chissà che dopo cinque nomination anche lei non

possa portarsi a casa l’ambita statuetta.

Nel buon cast di contorno figurano Te-rence Stamp, Danny Huston e Kry-sten Ritter. È interessante notare come i due sceneggiatori del film, Scott Alexander e Larry Karaszewski, ab-biano già collaborato con Burton in un felice precedente: Ed Wood (1994), delizioso affresco sul peggior regista di tutti i tempi interpretato da John-ny Depp. Altro ottimo motivo per non perdersi lo spettacolo di Big Eyes.

L’attesa è finita. A due anni di distanza dal film d’anima-zione Frankenweenie e dalla

black comedy Dark Shadows torna in sala il genio visionario di Tim Bur-ton con la sua ultima fatica cinema-tografica: Big Eyes.

L’eccentrico Tim Burton racconta la vita di Margaret e Walter Kea-ne, i creatori dei celebri dipinti di bambini dagli occhi grandi e tristi.

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Il ricco, il povero e il maggiordomo, rispet-tivamente interpretati da Aldo, Giovanni e Giacomo, racconta la storia dell’incontro fortuito di un industriale e del suo autista con un venditore abusivo. Quest’ultimo por-ta scompiglio in villa, ma complice un tracol-lo finanziario, si rivela una risorsa quando il ricco perde il suo patrimonio. I 3 comici tornano con un cinepanettone a distanza di 4 anni dal loro precedente film...

Un film che alterna i punti di vista e rivela il grado zero di una coppia e di un matrimonio dominato dalla paura, il sospetto, il tradi-mento, il rimorso, la rivalsa. Basato sul best-seller mondiale di Gillian Flynn, “L’amore bugiardo” è il nuovo thriller diretto da Da-vid Fincher. In occasione del suo quinto anni-versario di matrimonio, Nick Dunne (Ben Af-fleck) si rende conto che la sua bella moglie Amy (Rosamund Pike), è scomparsa. Sotto i riflettori sia della polizia, che ben presto lo accusa di omicidio premeditato, sia dei media, Dunne è costretto a rimettere in di-scussione tutta la sua vita e le sue certezze.Regia di David FincherCon Ben Affleck, Rosamund PikeGenere: DrammaticoDa giovedì 18 dicembre

MA TU DI CHE SEGNO 6?

IL RICCO, IL POVEROE IL MAGGIORDOMO

L’AMORE BUGIARDO

Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate è il capitolo finale della saga. La Compagnia ha salvato la propria patria dal drago Smuag, che adesso, infuriato, ha scatenato tutta la sua ira sulla popolazione di Pontelagolungo. Thorin fa di tutto per recuperare il suo tesoro, anche a costo di perdere l’onore e l’amicizia con Bilbo che, nel tentativo di farlo ragionare, si ritrova di fronte ad una scelta difficile e pericolosa.

L’oroscopo, quarta parola più cliccata sui motori di ri-cerca, che effetto ha sulla vita degli italiani? Tra i vari episodi, il Maresciallo Fioret-ti (Vincenzo Salemme), Toro, gelosissimo, ha una figlia del Sagittario piena di fidan-zatini. Fioretti decide quindi di dare la caccia agli spa-simanti della figlia insieme al carabiniere Quagliarullo (Angelo Pintus)...

Regia di Neri ParentiCon Massimo Boldi, Gigi Pro-ietti, Vincenzo Salemme, Ricky Memphis, Angelo Pintus.Genere: CommediaDa giovedì 11dicembre

Regia di Aldo, Giovanni e GiacomoCon Aldo, Giovanni, Giacomo e F. NeriGenere: CommediaDa giovedì 11 dicembre

Regia di Peter Jackson Genere: FantasticoCon Benedict Cumberbatch, Elijah WoodDa mercoledì 17 dicembre

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LA BATTAGLIADELLE CINQUE ARMATE

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Con “Hitalia” la cantautrice senese ripercorre il Novecento in musica rendendo omaggio al cantautorato italiano con una serie di cover di grandi classici in versione rock.

Musica >

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Questo nuovo lavoro di Gianna Nannini, contiene reinterpretazioni di quelli che la stessa cantautrice senese ha definito come

“diciassette brani della canzone d’autore che han-no fatto grande la musica italiana”. Il primo estratto è stata la cover di “Lontano dagli occhi” di Ser-gio Endrigo e Sergio Bardotti, brano che Endrigo propose in gara al Festival di Sanremo, nel 1969, cantando in coppia con la cantante gallese Mary Hopkin (nella graduatoria finale, la canzone si piaz-zò al secondo posto). Gianna Nannini ha voluto re-alizzare una sua versione della canzone, a quaran-tacinque anni dalla sua pubblicazione, rileggendo il brano in chiave rock con l’aiuto di Wil Malone e Alan Moulder (che ne hanno curato la produzione, l’arrangiamento e il missaggio).

“Hitalia” ha raggiunto il mercato il 1° dicembre, ed è stato prodotto dallo stesso Wil Malone, al fianco della Nannini dal 2006, anno in cui fu consegnato al mercato l’album “Grazie”. Dal 2006 ad oggi, Malone ha prodotto per la cantautrice gli album “Pia come la canto io”, il disco incentrato sulla figura di Pia de’ Tolomei, la gentildonna se-nese che appare nel quin-to canto del “Purgatorio” della “Divina Commedia”, la raccolta “GiannaBest”, “Giannadream - Solo i so-gni sono veri”, “Io e te” e “Inno”. Tornando all’album, le sue lavorazioni si sono tenute - esattamente come

successo per i precedenti “Io e te” e “Inno” - presso gli Abbey Road Studios e vi ha preso parte anche la London Studio Orchestra (diretta dallo stesso Wil Malone). All’interno del disco, tra gli altri, saran-no contenute cover di canzoni quali “Dio è morto” (scritta da Francesco Guccini per i Nomadi, nel 1968 - la canzone è stata oggetto di cover, non mol-tissimi anni fa, anche da parte di Ornella Vanoni e di Fiorella Mannoia), “L’immensità” (scritta nel 1967 da Detto Mariano, Mogol e Don Backy, che la presentò in gara al Festival di Sanremo insie-me a Johnny Dorelli), “La canzone di Marinella” di Fabrizio De André e “Caruso” di Lucio Dalla. Sempre all’interno del disco figurerà una cover di “Nel blu dipinto di blu”, già proposta dalla Nannini all’interno dell’album “Io e te”.

Fonte: rockol.it

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MASERATI GHIBLILO STILE SERVE A DISTINGUERSI

Forme scolpite, volumi ben definiti raccordati da linee nette che creano movimento: il design del-la Ghibli rapisce lo sguardo ponendo l’accento

sulla sportività e, come accadde con la prima Ghibli del 1967, conquista grazie alla sua spiccata persona-lità. Osservando la filante silhouette è facile notare i parafanghi anteriori e posteriori che vanno a fondersi in un volume centrale, esaltando la dinamicità delle li-nee. Il frontale è dominato dalla caratteristica calandra Maserati, dove i listelli verticali convessi si ispirano alla GranTurismo e ad un’icona del passato come la berlinetta A6 GCS.

La tradizionale forma ovale della calandra si evolve in una forma più squadrata e si restringe nella parte superiore, nel punto in cui convergono gli aggressivi proiettori, che sfruttano abilmente la tecnologia led per esaltare il forte carattere della vettura. Il V6 Twin Turbo di 3 litri che equipaggia la Ghibli è un propulsore pro-gettato per ottenere consumi ed emissioni ancora più limitati, mantenendo nel contempo straordinarie doti di sportività. Ne consegue un’eccellente versatilità di

utilizzo, unita a valori di potenza e coppia di assolu-to riferimento: 330 CV (243 kW) a 5000 giri/minuto e, premendo il pulsante Sport, 500 Nm disponibili. La Ghibli sfrutta le potenzialità di un cambio automati-co ZF a otto rapporti di ultima generazione: leggero, performante e preciso nella cambiata è gestito da un software auto-adattivo in grado di riconoscere lo sti-le di guida e le condizioni della strada adeguando di conseguenza il tipo di cambiata. Cinque le logiche di funzionamento: Auto Normal, Auto Sport, Manual Normal, Manual Sport e I.C.E. (Increased Control and Efficiency).

La Ghibli è una vettura che non pone limiti ai desideri e alle preferenze di chi la guida, ridefinendo il con-cetto di personalizzazione nel segmento delle berline sportive. La pelle, disponibile in tre colori, riveste di serie i sedili anteriori e il divano posteriore, ma può essere estesa anche alle aree laterali superiori della plancia, alla palpebra della strumentazione e ai brac-cioli delle porte, permettendo di creare un inedito ab-binamento bicolore.

Motori >

Fonte: www.maserati.it60

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Agenda eventi

Roma PalalottomaticaDalle ore 15.30Prezzi da euro:22,00 a 55,00Info: Ticket One

Dal 5 /12all’8/12

DISNEY LIVE

Roma Palalottomaticaore 21.00Prezzi da euro:34,50 a 57,50Info: Ticket One

15/12/14

GIORGIA

Roma Palalottomaticaore 21.00Prezzi da euro:34,50 a 63,00Info: Ticket One

13/12/14

PINO DANIELE

Roma Palalottomaticaore 21.00Prezzi da euro:29,90 a 34,50Info: Ticket One

16 e 17/12

STROMAE

Roma AuditoriumConciliazionedalle ore 19.00Prezzo bigliettida euro 75,00Info: Ticket One

13/12/14

CONCERTO DI NATALE

Roma Palalottomaticaore 21.00Prezzo bigliettida euro 28,00Info: Ticket One

Dal 18/12al 06/01

ROMEO & GIULIETTA

Roma Salone Margheritaore 21.00Prezzo bigliettida euro 28,00Info: Ticket One

Dal 13/12al 06/01

LA GRANDE RISATA

Roma Teatro Brancaccioore 21.00Prezzo bigliettida euro 33,35Info: Ticket One

Dal 18/12al 10/01

RAPUNZEL

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La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati

WINX CLUB MUSICAL

GIOVANNI ALLEVI MAURIZIO BATTISTA

VAMPI TOUR RENZO ARBORE

Roma AuditoriumParco della Musicaore 18.00Prezzo del bilgiettoEuro 25,00Info: Ticket One

Roma AuditoriumConciliazioneore 21.00Prezzi da euro:23,00 a 35,00Info: Ticket One

26/12/14

Roma AuditoriumConciliazioneDalle ore 15.30Prezzi da euro:20,70 a 39,20Info: Ticket One

27 e 28/12

Roma AuditoriumConciliazioneore 22.00Prezzi da euro:80,00 a 115,00Info: Ticket One

31/12/14

Roma AuditoriumParco della Musicaore 22.00Prezzi da euro:70,00 a 140,00Info: Ticket One

31/12/14

Roma Nuova Fiera di Romaore 22.30Prezzo del bilgiettoEuro 55,00Info: Ticket One

31/12/14

26/12/14

AMORE 2015

27,28,29/12

FIORELLA MANNOIA

Roma AuditoriumParco della Musicaore 21.00Prezzi da euro: 35,00 a 65,00Info: Ticket One

20/12/14

ELISA

Roma Atlantico Liveore 21.00Prezzo del bilgiettoEuro 46,00Info: Ticket One

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Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario

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con arrostita di Polpoe polenta Madreperla

120minuti

Tempo di preparazionedella ricetta:

IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042

Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: facile)

Ingredientiper 4 persone

Stavolta propongo un piatto che potrà ben figurare sulle vostre tavole nata-lizie, realizzato usando anche dei pro-

dotti che ho avuto modo di selezionare da aziende Italiane che fanno della qualità la loro filosofia produttiva e che uso nella cuci-na del mio ristorante.

E’ necessario preparare la polenta madreperla con il grano saraceno qualche ora prima (attenzione a non farla troppo saporita poiché bruscandola po-trebbe risaltare troppo il sale), versandola in uno stampo e, appena raffreddata, ponendola in frigori-fero a solidificare. Lessate le lenticchie con il seda-no e la carota ed una volta cotte, aggiungete un soffrittino preparato con lo scalogno. Nel-lo stesso tempo lessate il polpo aven-do cura di non cuocerlo troppo; lasciatelo quindi a stiepidire nella sua acqua. Sformate la

polenta dallo stampo e tagliatela a fette di circa un centimetro e mezzo e con un coppapasta ricavate-ne dei dischi che potrete soffriggere lievemente in una padella antiaderente. A questo punto tagliate i tentacoli a coppie dal polpo (sono 8) ancora tiepido ed arrostiteli su una piastra rigata di ghisa ben cal-da, in modo che prenda colore e sapore. Riservate lo stesso trattamento alla polenta ed assemblate il tutto sopra le lenticchie stufate, aggiungendo un rametto di prezzemolo fresco. Irrorate di extravergine e pepe bianco a piacere. Bollicine asciutte e graffianti come quelle di un rosè di Franciacorta sono a mio parere un buon abbinamento. Buone feste!!!

1 polpo da 1 kg circa, 200 gr. di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, 200 grammi circa di farina di mais biancoperla, 1 cuc-chiaio di farina di grano saraceno, scalogno, sedano, carota, prezze-molo, sale, pepe e olio extravergine.

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Marte vi infiamma e vi rende pieni di vita, po-

trete sopportare grandi livelli di stress, dovete

solo avere pazienza con superiori e persone che

amano dettare legge; non perdete d’occhio l’amo-

re, si avvicinano storie intraprendenti e geniali,

guardatevi però dal Capricorno e dal Leone.

I vostri numeri fortunati: 23 - 41 - 69

Un grande ottimismo vi potenzia e vi rende

feroci anche in ambito lavorativo, ma dovete

ricordare che le gerarchie vanno rispettate e

che un vostro eccessivo senso di sicurezza può

infastidire colleghi e capi (mercurio nervoso).

Attenzione soprattutto ai segni d’Aria.

I vostri numeri fortunati: 18 - 31 - 74

Saturno in opposizione sembra farvi perdere

la concentrazione necessaria per portare a

termine i vostri piani: in ogni caso si consiglia

un viaggio rilassante con il partner o con ami-

ci nel weekend. Purtroppo queste festività non

vi porteranno molte soddisfazioni.

I vostri numeri fortunati: 13 - 14 - 44

Siete troppo connessi alla vostra grande inte-

riorità: l’afflizione del senso di lontananza dai

vostri cari (per coloro che sono all’estero) o per le

amicizie perse vi rende nostalgici e dubbiosi sul

futuro. Contate le persone care sulla punta delle

vostre dita, di colonne ne avete e anche buone.

I vostri numeri fortunati: 7 - 42 - 87

State raccogliendo i frutti di quanto avete

seminato questi mesi, avete la possibilità di

concentrarvi su voi stessi e di reiniziare a la-

vorare sui vostri hobby e i vostri piaceri. Fo-

tografia, escursioni, lettura? Avete tempo…

godetevelo tutto, ve lo siete meritato.

I vostri numeri fortunati: 9 - 12 - 90

Un affaticamento da lavoro vi innervosisce, proba-

bilmente avete dei segni di fuoco con cui state com-

battendo senza ottenere risultati promettenti ed

immediati: la pratica zen consiglia l’immobilismo,

ma il vostro senso di giustizia scalpita. E l’amore? Ve

ne siete dimenticati, eh? Eppure qualcuno bussa…

I vostri numeri fortunati: 25 - 55 - 86

Auguri frecce infuocate! Desiderate vedere i

frutti delle vostre passioni e l’amore sembra

traballare, ma forse non sapete bene ancora

come scegliere; in verità avete degli occhi pun-

tati addosso ma non ve ne accorgete, concen-

tratevi sul lavoro: dovete concretizzare.

I vostri numeri fortunati: 13 - 17 - 75

Il coraggio vi manca, ma in verità le situazioni

del cuore che avete vissuto sono già concluse, solo

che continuate a non voler rendervene conto. Un

cambiamento è richiesto, è necessario, Giove vi

consiglia un cambio di stato (anche abitativo)…

muovetevi, è arrivato il momento favorevole.

I vostri numeri fortunati: 66 - 71 - 79

Il rinnovamento arriva dopo il passaggio del

Sole, state raccogliendo le vostre energie e le

state concentrando su attività che si sviluppe-

ranno a breve, anche se ancora non avete ele-

menti concreti. Agite secondo razionalità, calco-

lo e precisione, il buon lavoro sarà ricompensato.

I vostri numeri fortunati: 47 - 68 - 70

L’amore vi allontana dai vostri sogni, ma ave-

te la compostezza razionale per capire come

muovervi, avete già reimpostato la vostra

scala valori, ma vi state troppo chiudendo sul

lavoro, dovete accumulare del tempo per fare

ciò che vi piace e aprire il vostro cuore...

I vostri numeri fortunati: 5 - 20 - 83

Avete sbrigliato un nodo pesante il mese scorso

e ora vi sembra che la strada sia più spianata,

dovete assolutamente portare avanti i vostri

progetti e avere chiaro in mente un piano del

vostro futuro, in maniera concreta e stabile.

Bando all’indecisione, tirate fuori la grinta!

I vostri numeri fortunati: 28 - 56 - 59

Ariet

eGem

elli

Leo

ne

Tor

oCan

cro

Ver

gine

Bilan

cia

Sagittar

ioAcq

uar

ioSc

orpion

eCap

rico

rno

Pes

ci

Oroscopo del mese > a cura di CygnusCera

Gli scontri nella vita sono necessari, ma sono

anche indispensabili per capire gli errori com-

messi: concentratevi sul vostro passato: ricor-

dare può aiutarvi a capire come non ripetere gli

stessi errori. La Luna vi agevola in questa atti-

vità, ma avete bisogno di concentrazione e relax.

I vostri numeri fortunati: 58 - 59 - 84

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