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mensile di cultura cinematografica E 1,00 2011 numero 11 anno XXXI A qualcuno piace Card! Rinnovare e/o sottoscrivere la CinemazeroCard per il 2012 aiuta la cultura ... Vota George Clooney A Natale sugli schermi di Cinemazero Le idi di marzo La mostra? Parte dal web! Un nuovo progetto per la collezione fototografica di Cinemazero La festa internazionale del cinema a Roma Dal 27 ottobre al 4 novembre 2011 al Parco della Musica di Roma Metti un Natale al cinema Breve storia del cinema natalizio: tutti i volti di Babbo Natale E adesso diamo i numeri 2011: bilancio - e non solo - in pillole La Mediateca Pordenone di Cinemazero è on-line Per scoprire i patrimoni librari e audiovisivi da oggi basta un “click” Domani Accadrà Se non si va non si vede Dicembre 11 spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al 45% contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittente previo paga- mento resi

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mensile di cultura cinematografica

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A qualcuno piace Card! Rinnovare e/o sottoscrivere la CinemazeroCard per il 2012 aiuta la cultura ...

Vota George ClooneyA Natale sugli schermi di Cinemazero Le idi di marzo

La mostra? Parte dal web!Un nuovo progetto per la collezione fototografica di Cinemazero

La festa internazionale del cinema a RomaDal 27 ottobre al 4 novembre 2011 al Parco della Musica di Roma

Metti un Natale al cinemaBreve storia del cinema natalizio: tutti i volti di Babbo Natale

E adesso diamo i numeri2011: bilancio - e non solo - in pillole

La Mediateca Pordenone di Cinemazero è on-linePer scoprire i patrimoni librari e audiovisivi da oggi basta un “click”

Domani AccadràSe non si va non si vede

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spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al 45%contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittente previo paga-mento resi

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In copertina: Jude Lawprotagonista del filmSherlock Holmes - Gioco diombre di Guy Ritchie.

cinemazeronotiziemensile di informazione cinematograficaDicembre 2011, n. 11anno XXXI

Direttore Responsabile Andrea CrozzoliComitato di redazione Piero ColussiRiccardo Costantini Sabatino LandiTommaso LessioSilvia MorasMaurizio SolidoroCollaboratori Lorenzo CodelliLuciano De GiustiElisabetta PierettoDirezione, redazione, amministrazioneP.zza della Motta, 233170 Pordenone,Tel. 0434.520404Fax 0434.522603e-mail: [email protected]//www.cinemazero.itProgetto graficoPatrizio A. De Mattio[DM+B&Associati] - PnImpaginazioneTommaso LessioComposizione e FotolitiCinemazero - PnPellicole e Stampa Grafiche Risma - Roveredo in PianoAbbonamenti Italia E. 10,00Estero E. 14,00Registrazione Tribunale di Pordenone N. 168 del 3/6/1981Questo periodico è iscritto alla

Unione Italiana Stampa Periodica

Rinnovare e/o sottoscrivere la CinemazeroCard per il 2012 aiuta la cultura e non solo

A qualcuno piace Card!

Pur non essendo più legata all’anno solare, ma avendo unavalidità di 365 giorni dal momento della sottoscrizione, laCinemazeroCard per una lunga consuetudine, radicatasi e stra-tificatasi nel corso degli oltre trentanni di attività ininterrotta,viene da molti rinnovata a fine anno; legando questo rito all’ar-rivo dell’anno nuovo o al regalo di Natale. La CinemazeroCard non solo serve ad ottenere lo sconto perl’ingresso agli schermi di Cinemazero e tutta una serie di altreconvenzioni con esercizi commerciali, ma costituisce, per unaparte, la sottoscrizione all’abbonamento per ricevere undicinumeri di CinemazeroNotizie. In un momento di crisi come quello attuale diventa sempre piùimportante, se non imprescindibile, sostenere quelle realtà delterritorio come Cinemazero che, attraverso un lavoro costantenel corso dell’anno, cercano di alimentare uno spirito critico elibero da schemi o ideologie preconcette. Questa piccola ma gloriosa rivistina, o testata, è uno strumen-to fondamentale per la costruzione di un’identità culturale cine-matografica attraverso il cinema d’essai. Per questo diventa inderogabile rinnovare e/o sottoscrivere alpiù presto la CinemazeroCard, che non è solo una sempliceCard ma è anche, e soprattutto, uno strumento per sostenere lemille occasioni di visione, incontri, approfondimento attraversoiniziative come Le voci dell’inchesta, FilmMakers al Chiostro,Lo sguardo dei maestri e tante altre; ossia per condividere esostenere un percorso culturale durante tutto l’anno. Oltre ad essere, la sottoscrizione della CinemazeroCard, unostrumento fondamentale per far continuare ad esistere questapubblicazione, per non spegnere una voce libera e indipenden-te nel panorama dellla cultura cinematografica. Sottoscrivere la CinemazeroCard costa solo, da molti anniormai, 12 euro ossia - nel vero senso del termine - solo un euroal mese. Non dimentichiamo inoltre che per i giovani fino ai 18anni la CinemazeroCard è del tutto gratuita!Sempre con validità dodici mesi dalla data di rinnovo e/o sot-toscrizione abbiamo anche la CinemazeroFriendCard che dadiritto non solo all'ingresso gratuito a tutte le proiezioni ed ini-ziative promosse da Cinemazero nel corso dei dodici mesi divalidità, ma anche ad una copia omaggio di tutte le pubblica-zioni (libri, dvd e cd) edite dalla nostra associazione (o affiliatecome la TuckerFilm) nel corso dell’anno.Una CinemazeroFriendCard quindi che, oltre ad essere un gra-dito, concreto e tangibile sostegno, non solo morale, alla nostraattività, è anche una maniera per appoggiare sostanzialmenteun percorso e un progetto culturale. Un segno concreto, quindi, di solidarietà e compartecipazioneche ci permette di proseguire nell’attività d'essai, ovvero -come ormai andiamo dicendo da anni - di proporre un «... pro-dotto pensato, di spessore ...».La cultura significa non solo avere gli strumenti per compren-dere la realtà che ci circonda, ma anche empatia, crescita eco-nomica, posti di lavoro, aggregazione sociale, pacifica convi-venza e tanto, tanto altro. Fa, quindi, la cosa giusta, sostieni la cultura, sostieni il cinemacome presidio culturale, sostieni CinemazeroNotizie e regala oregalati la CinemazeroCard per il 2012! Con l’augurio di tantebuone visioni sul grande schermo!2

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Afferma Joe Dante: “Il mio Paese è in uno stato schifoso. I candidati alla presiden-za sono dei veri imbecilli. Non sarebbero manco in grado di gestire un negozietto.Questi tizi pronunciano atrocità inimmaginabili e vengono pure applauditi:“Uccidete i poveri!” “Sì sì, bravo!” Terrificante, sembra la Germania nazista. Senzaparlare del fatto che metà del Paese rifiuta il darwinismo. La gente del Bible-Belt ètalmente ben organizzata! Vogliono sbarazzarsi dei diritti civili, criminalizzare l’a-borto. Odiano le donne. Vogliono che se ne tornino in cucina, si tolgano le scarpe,facciano bambini e basta. Il mio lato razionale m’induce a sperare che nessuno diquesti tizi riuscirà a farsi eleggere presidente. Ma quando penso a colui il quale hafatto tante belle promesse e poi non ha realizzato nulla, a parte continuare il pro-gramma del presidente precedente... Per giunta, se non lo rieleggiamo, ripiombe-remo negli anni ’50, nel migliore dei casi. Forse persino negli anni ’30. Se dovessifare un film politico oggi, sarebbe nerissimo” (Le Monde, 22/11/11). Nel 1997 Dante aveva diretto La seconda guerra civile americana, una ferocissimasatira del potere mentre stava declinando la stella di Bill Clinton. Oggi che, ahinoi,sta declinando rapidamente la stella di Obama, un suo supporter convinto qualeGeorge Clooney con Le idi di marzo tira un uppercut al mento non tanto al leaderdemocratico in carica quanto alla corrosione del sistema bipartitico. La mascheraarci-simpatica e carismatica di Clooney, nei panni d’un candidato alle primarie,viene utilizzata dal regista Clooney per svelare le finzioni del “political game”mediatico. Il fedele assistente del candidato, incarnato mirabilmente dallo spigolo-so Ryan Gosling, perderà ogni idealismo sprofondando nella melma dell’homohomini lupus. La medesima perdita che vari altri personaggi avevano patito al cine-ma-specchio-dei-tempi. Ad esempio Michael Murphy, alias Jack Tanner, nel Tanner’88 di Robert Altman, ambientato all’epoca delle primarie democratiche mentre tra-montava l’impero reaganiano; o l’aspirantesenatore Robert Redford ne Il candidato (1972)di Michael Ritchie, agli albori dello scandaloWatergate che portò al crollo di Richard Nixon. Procedendo a gambero - stile Mezzanotte aParigi di Woody Allen o Le belle della notte diRené Clair, due pamphlet ironici a loro modoprofetici - si potrebbe facilmente dimostrarecome, ad ogni epoca e ad ogni amministrazioneeletta a Washington, Hollywood abbia reagitoesibendone democraticamente le illusioni e ledelusioni rispettive. Con amarezza maggiore ominore, s’intende. L’Italianamerican FrankCapra, considerato giustamente il padre di que-sto lungo trend, fu il primo cineasta a non averpaura di confrontarsi di petto con i vertici delsistema politico. Infatti il suo “Mr. Smith va aWashington” nel 1939, all’apice delle riformedel New Deal, perché s’illude di realizzare, lui dipersona (Jimmy Stewart, idealista supremo), lademocrazia diretta, decenni prima che tale ter-mine venisse inventato. Nel 1932 Capra, indi-gnado ante litteram, aveva attaccato polemica-mente nientemeno che l’intero sistema bancarioamericano, ne La follia della metropoli. Tornando a Clooney, ottimo erede capriano, e aalle sue shakespeariane Idi di marzo (Oscar 2012per la migliore sceneggiatura mi auguro) vieneda chiedersi se “pugnalando” metaforicamenteJulius Caesar Obamus non rischi d’incoraggiar-ci a votare invece per dei candidati ancor più“bruti” di lui?

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Vota George ClooneyA Natale sugli schermi di Cinemazeroe Le idi di marzo

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“Zeroimages” o “Cinemazero photos?” O meglio il più istituzionale “ArchivioFotografico di Cinemazero”? Non abbiamo ancora sciolto la riserva, ma quel che ècerto è che da molti mesi stiamo lavorando alacremente per poter garantire al vastoarchivio fotografico di Cinemazero non solo di sopravvivere (considerati gli ultimiallagamenti), ma di continuare a essere un punto di riferimento a livello mondialeper quel che concerne la fotografia di scena, le foto di set e dei grandi registi. L'ideaé quella di un nuovo, accattivante sito che contenga e renda visibile al mondo dellarete gli archivi d'immagini di Cinemazero. Più di duemila sono le stampe – impan-nellate e incorniciate – organizzate in mostre pronte per essere esibite cheCinemazero custodisce: sono il frutto di decenni di ricerche e acquisizioni. Più di ven-timila i negativi (la quasi totalità inediti) custoditi. Un patrimonio inestimabile, nelsenso etimologico del termine, che deve cioè poter passare di padre in padre, con-servarsi per il bene di tutti ed essere disponibili, con l'ausilio anche della risorsa dellarete: moltissimi scatti unici, con diversi vintage e stampe curate all'epoca dagli stes-si fotografi. Un tesoro per Pordenone – che in minima parte è stato possibile ammi-rare durante la mostra di imminente chiusura “Grande Cinema Italia” - , per la pro-vincia e la regione, e che ora è oggetto di una vasta opera di catalogazione, acquisi-zione e valorizzazione digitale. Dopo un'inventariazione che ha occupato alcuni mesi,ora si è passati alla fase di scansione di tutto l’archivio fotografico, operazione checonsente di creare una copia digitale ad alta definizione delle fotografie utilizzabile(per riproduzioni, pubblicazioni, ricerche, ecc.) al posto degli originali, che nondovranno così più essere manipolati, evitando dunque danni possibili da contatto.Contestualmente verrà prodotta una riduzione dello stessa copia a bassa risoluzio-ne, che servirà come corredo iconografico nella scheda di catalogazione, pronta peressere messa on-line su un nuovo portale dedicato, che consenta a chiunque nelmondo di visionare, ricercare e – speriamo – ospitare nei musei e nelle gallerie piùqualificate le mostre di Cinemazero. Nelle piattaforme informatiche dedicate verran-no inseriti tutti i dati, raccolti in modo che rispettino gli standard catalograficidell’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione afferente alMinistero per i Beni e le Attività Culturali). Il software SicapWeb attualmente in dota-zione a Cinemazero risulta essere uno dei prodotti informatici migliori in questomomento sul mercato, capace di garantire perfettamente l'adesione agli standardnazionali e internazionali e di operare una catalogazione partecipata costituendo unabanca dati facilmente interrogabile e aperta alla relazione con altre tipologie di sche-de e Opac. Per la corretta archiviazione degli originali si utilizzerà l'idoneo materialedi conservazione (buste, scatole di carta a pH neutro e riserva alcalina, buste spe-ciali per negativi e diapositive con caratteristiche analoghe) e si tenterà di individua-

re un luogo definitivamente adeguato allaconservazione. L'allagamento del magazzino sottostanteCinemazero ha infatti reso inidonei i localiper diverso tempo: l'umidità tuttora presen-te nei muri sta venendo assorbita granderapidità proprio dalla carta fotografica, persua natura particolarmente votata all'assor-bimento. Ogni giorno di più di permanenza dei mate-riali in quei locali può significare il danneg-giamento definitivo e irreversibile del patri-monio. I lavori in corso negli spazi esterni almagazzino, non svolti a regola d'arte hannocausato ulteriori infiltrazioni d'acqua. Una sede asciutta, anche temporanea e'immediatamente necessaria, e stiamo lavo-rando col Comune per individuarla in città.Insomma, archivio sempre piú vivo sul web,ma con la speranza che non diventi davverosolo virtuale!

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Un nuovo progetto per la collezione fotografica di Cinemazero

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Si è da poco conclusa la sesta edizione del Festival Internazionale del cinema diRoma. Un'edizione non ricca quanto le prime, ma degna comunque di essere segui-ta, con un occhio di riguardo alle sezioni de L'altro Cinema e Alice nella Città.Queste due ultime ospitano dalla loro nascita una larga panoramica di cinema indi-pendente proveniente da tutto il mondo. E sono per molti, la maggiore attrazionedel festival. La vera stella luminosa che manca a molte delle mostre cinematografi-che nostrane. Il saper proporre lungometraggi che altrimenti non vedremo mai sulgrande schermo; opere prime e non solo, sperimentazioni, documentari e filmappartenenti ad un circuito sotterraneo che difficilmente superano il confine delproprio paese e che meriterebbero maggior luce. Proiettare questi film era ed ètutt'ora ruolo dei pochi e variegati cinema d'essai e cineclub rimasti nel nostro ter-ritorio. La maggior parte concentrati purtroppo solo nelle grandi città e sconosciutia molti. Ancora quando si chiamava “festa del cinema” il Festival Internazionale diRoma ha iniziato ad offrire un'alternativa valida a questi cineclub. E per alternativanon si intenda sostituzione. Le sezioni L'altro Cinema e Alice nella città di quest'an-no infatti presentavano assieme più di 40 film destinati ad offrire in quei pochi gior-ni una vasta scelta di buon cinema e proporre prodotti che forse più avanti sipotranno riassaggiare solamente in qualche cineclub nascosto. Molti di questi filmerano in anteprima europea o arrivavano già vittoriosi da altri festival. Documentaricome Franca La Prima, l'ultima opera di Sabina Guzzanti, lo sconvolgente GirlModel di David Redmon e Ashley Sabin, e Dead Men Talking di Robin Newell, cro-naca di una trasmissione televisiva cinese dove vengono intervistati i condannati amorte. Documentari atipici e di denuncia sociale come How To Die in Oregon diPeter D. Richardson, Case Chiuse di Filippo Soldi e Project Nim di James Marsh. Cisono poi i lungometraggi come Circumstance di Maryam Keshavarz già vittoriosoal Sundance Film Festival, e Turn Me On Goddammit! di Jannicke Systad, un pic-colo fenomeno europeo sulla scia dei teenage movie americani. Questi sono soloalcuni dei titoli della sezione L'Altro Cinema, frutto di un grande lavoro di squadrae di un gemellaggio continuo con il Tribeca Film Festival di New York. Anche Alicenella Città, la sezione indirizzata ai più giovani e non solo, eredita film dal Tribeca epropone titoli che probabilmente non usciranno nelle sale. Tra i più applauditi visono Jesus Henry Christ di Dennis Lee, storia di ricongiunzione di una famiglia con

un umorismo alla Little Miss Sunshine, LaBrindille di Emmanuelle Millet, un ottimo esordioper il tema affrontato, quello della maternità. KidsStories di Siegfried è un piccolo capolavoro checomunica attraverso gli occhi dei più piccoli un'i-naspettato senso libertà e spontaneità del viverein un mondo sconosciuto a tanti: l'oriente. Il festival capitolino si presenta dunque come unapossibilità per molti autori emergenti di mostrarele proprie opere al grande pubblico. Possibilitàche non avrebbero in molti altri festival. Anche sei riflettori sono stati puntati sulla SelezioneUfficiale e sui film in concorso di questa sezione,con il glamour attira folle del red carpet e dellevarie attrattive extra festival; il pubblico che parte-cipa a questo festival è costantemente in crescitae miracolosamente giovane. Ed è un pubblicosano interessato all'opportunità, intesa comeunica occasione di vedere un determinato cinema;un pubblico affamato di quell'adrenalina vecchia

scuola del “lo guardo perchè forse non lo rivedrò mai più”. Il festival Internazionaledel Film di Roma può dunque già vantare un gruppo di fedeli che dal 2006 ad oggisi presenta regolarmente all'appuntamento. E che frequenta salette d'essai nellasperanza di trovare quei film censurati dal mercato ed evitati dalle grandi catene didistribuzione.

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Dal 27 ottobre al 4 novembre 2011 al Parco della Musica di Roma

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L’immaginario collettivo legato al Nataleporta con sé personaggi, storie, leggende etradizioni che si susseguono nel corso deisecoli con variazioni sul tema a secondadel periodo storico. Le diverse componentisimboliche, religiose o laiche che siano, dicui sono intrise le festività natalizie sonospesso tema centrale di differenti formeespressive, dalla musica alla letteratura,dal teatro all’architettura, dalla pittura alcinema. Digitando la parola Natale o SantaClaus su un qualunque database cinemato-grafico la ricerca include quasi centocinquanta film. Troviamo dei soggetti natalizi giànei primi esperimenti sulla settima arte. Babbo Natale fa la sua prima comparsa sulgrande schermo nel 1899 con il film Santa Claus di George Albert Smith, mentre del1909 è Il Natale di Cretinetti del regista francese André Deed. Nel 1947 il ricordo deltema del Natale al cinema si rende indelebile con Miracolo sulla 34° strada di GeorgeSeaton. Il film racconta la storia dell’anziano Kris Kringle che in occasione delle feste

natalizie, viene assunto in un grandemagazzino di New York per impersonareBabbo Natale. Edmund Gwenn meritòl’Oscar per la sua interpretazione diSanta Claus (tra l’altro nel 1994 è statorealizzato un remake dello stesso filmdal regista Les Mayfield). Il principio percui tutti a Natale diventano buoni ispiraCanto per un altro Natale di JosephMankievicz del 1964, tratto dal famosoromanzo di Charles Dickens del 1843.L’imprenditore Daniel Grudge a seguitodella morte del figlio Marley, diventa unuomo cattivo e insopportabile. Glivanno a far visita gli spiriti del Natale,donandogli una prospettiva diversasulla vita. Quello di Dickens è un sog-getto più volte sviluppato dall’industriacinematografica, un eccellente esempio,nel cinema d’animazione è Canto diNatale di Topolino, in cui l’avidoPaperone veste i panni di Scrooge. Per rimanere nel genere, degno di nota

è il Natale gotico e animato diNightmare Before Christmasdi Henry Selick (1993). InGremlins, del 1984, diretto daJoe Dante il giovane Billy rice-ve per Natale un Mogwai, untenero e misterioso animalet-to che il padre, uno stramboinventore, ha comprato in unnegozio di cianfrusaglie diChinatown. Le regole a cuiattenersi sono:mai bagnar-lo,mai esporlo alla luce direttadel sole, mai dargli da man-giare dopo mezzanotte…Continuando la carrellata e

Metti un Nataleal cinema

Breve storia del cinema natalizio: tutti i volti di Babbo Natale.S

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spostandoci sul genere comico è doveroso citare Una poltrona per due (John Landis,1983) con uno strepitoso Eddie Murphy.Non manca un titolo natalizio anche nella saga popolare della coppia Bud Spencer eTerence Hill, Botte di Natale del 1994, con la regia dello stesso Terence Hill. Fenomeno mediatico tipicamente italiano punto di forza (ahimè) del nostro mercatocinematografico è quello dei cinepanettoni. Da oltre vent’anni De Sica & Co. sono intesta alle classifiche di Natale ed esiste una fascia di popolazione italiana, non trascu-rabile, che va al cinema solo in questa occasione.Tra i capolavori della storia del cinema natalizio spicca La vita è meravigliosa (FrankCapra, 1946). James Stewart è un immobiliarista che, alla vigilia di Natale, per un rag-giro si trova in bancarotta. Disperato si getta nelle gelide acque del fiume. Ma Clarence,il suo angelo custode (un principiante che non ha ancora le ali), lo precede nel fiume,costringendo il suo protetto a salvarlo e quindi a salvarsi.Tra gli interpreti indimenticabili (anche per le riletture curiose) di Babbo Natale ricor-diamo: David Huddleston nel film La storia di Babbo Natale (Santa Claus) del 1985, TimAllen nella trilogia Disney dedicata a Santa Clause: Santa Clause (1994), Che fine hafatto Santa Clause? (2002) e Santa Clause è nei guai (2006), Ben Affleck in Trappola cri-minale (2000), Jim Carrey nei panni del Grinch (2000), Billy Bob Thornton in BabboBastardo (2003) e i tre comici Aldo, Giovanni e Giacomo in La banda dei Babbi Natale(2010).Ma il cinema affronta la tematica natalizia sola-mente mettendo in scena zuccherose commedie?Naturalmente la risposta è negativa e il generehorror ha fornito una vastissima varietà di pelli-cole che mettono alla berlina lo spirito natalizio,elargendo brividi a profusione attraverso sadiciserial killer; come a voler incorniciare all’eternitàla moralmente scorretta avversione per il Nataledi cui Mr. Scrooge si faceva vassallo.Ricordiamo: Black Christmas – Un Natale rossosangue (1974), un thriller orrorifico diretto daBob Clark, lo stesso anno esce Silent Night,Bloody Night diretto da Theodore Gershuny. Del1984 è Non aprite prima di Natale (Don’t Open ‘tilChristmas), un originale, anche se non del tuttoriuscito, thriller diretto dall’attore EdmundPurdom. Facendo un balzo in avanti nel tempopossiamo imbatterci in The Christmas SeasonMassacre (2001) di Jeremy Wallance, uno slashermisto alla commedia adolescenziale, decisamen-te più serio invece è il recentissimo -2: Livello delterrore (2007), un thriller molto teso diretto daFranck Khalfaun e prodotto e sceneggiato daAlexandre Aja.

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Quello che si sta concludendo è stato ancora, perCinemazero, un anno denso di iniziative e proposte. Oltre 110 film sono statiproietttati nel corso del 2011 per un totale di quasi 100.000 biglietti staccati oltre naturalmen-te a tutte le iniziative ad ingresso libero che hanno costellato la nostra attività.Sono 132.000 le copie stampate ogni anno della rivista di cultura cinematograficaCinemazeroNotizie. Tiratura effettuata in base al numero di abbonamenti (e quindi diCinemazeroCard) per promuovere le attività cinematografiche di Cinemazero e non solo, tracui, per il 2011, innumerevoli eventi: Lo sguardo dei Maestri: Bernardo Bertolucci; Le voci del-l'inchiesta (Va edizione con 40 ospiti, fra registi, giornalisti, fotografi, scrittori che hanno pre-sentato le loro opere, tra cui i direttori Rai Paolo Ruffini e Angelo Guglielmi, Sveva Sagramola,Sigfrido Ranucci, Piero Badaloni...); Visioni Sonore (Va edizione, con 9 appuntamenti e 5 con-certi dal vivo, tra cui i Perturbazione e Gianluca Petrella), Gli occhi dell'Africa (Va edizione, condiversi registi ospiti, concerti e mostre), Filmmakers al Chiostro (VIIIa edizione, 7 serate con 57cortometraggi e 39 registi indipendenti); Cinema sotto le stelle con un ricchissimo program-ma di 20 serate di proiezioni, tutte a ingresso libero, ogni lunedì, mercoledì e venerdì dei mesidi luglio e agosto, che hanno trasportato il pubblico – oltre 16.000 spettatori nel 2011 - in unviaggio nel cinema sul grande schermo in Piazza Calderari ovvero una veste suggestiva gra-zie anche all’allestimento con le alte e rigogliose palme hollywoodiane; la ormai trentennalemanifestazione Ciak Si Gira! ovvero il cinema in piazza in 19 Comuni della provincia come:Aviano, Azzano Decimo, Chions, Casarsa della Delizia, Caneva, Cordenons, Gaiarine, Morsanoal Tagliamento, Motta di Livenza, Pasiano, Porcia, Prata, Pravisdomini, Sacile, San Fior, SanQuirino, Sequals, Travesio, Valvasone. 70 proiezioni durante l’estate per migliaia di spettato-ri per i quali è un appuntamento irrinunciabile. La Tucker Film partita nel 2008 con Rumorebianco di Alberto Fasulo, il documentario poetico sul fiume Tagliamento che ha raccolto piùdi 20.000 spettatori e numerosi importanti riconoscimenti, ha proseguito con Departures diTakita Yojiro, film Premio Oscar come Migliore Film Straniero, che ha superato abbondante-mente le 150.000 presenze in Italia rimanendo in cartellone per molte settimane a Milano,Torino e Roma. Ora è sugli schermi italiani con Il buono, il matto, il cattivo, il nuovo spaghet-ti western di Kim Jee-woon, il talentuoso ed eccentrico regista coreano che firma il suo omag-gio a Sergio Leone recensito in maniera entusiastica da molti critici. Nella primavera 2012sarà la volta di A Simple Life (Tao Jie) di Ann Hui, un incantevole storia nel racconto di unastoria d’amore che sfida i confini tra le generazioni e che si eleva ad elegia del tempo chepassa e che ha conquistato la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 68.Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Tra le prossime sorprese anche un

Alessandro Comodin, regista del film L’estate di Giacomo, lastoria di un ragazzo di diciannove anni, a cui un’operazionechirurgica ha ridato l’udito perso da piccolo, e che si è aggiu-dicato il Pardo d’oro Concorso Cineasti del Presente alla 64°edizione del Festival di Locarno. “Last but not least” Le gior-nate del Cinema Muto (30a edizione).Collaborazioni speciali: il 2011 di Cinemazero è stato anche lapartecipazione a Musae, percorsi culturali in Provincia con ilCineconcerto The Cameraman a Spilimbergo dellaZerorchestra, a Pordenone Wine Love, l’organizzazione dellarassegna La fabbrica protagonista, gli eventi per pordenone-legge.it, la Settimana Unesco, senza dimenticare tutti le ini-

ziative realizzate con altre realtà e che per ragioni di spazio menzioniamo nei ringrazia-menti a “fine film” (a fondo della pagina a dx!). Produzioni video: posto particolare hanno i film creati, da Un paese di primule e caserme (infase di sviluppo) a Tinissima, il nuovo documentario su Tina Modotti, film prodotto e distri-buito, con relativa tournée regionale dell’autrice. Mostre: uno dei tratti distintivi di Cinemazero sono da sempre le mostre fotografiche: scattidell'Archivio di Cinemazero sono stati esposti nel 2011 per Tutto Fellini - Huit et demi, pressola Maison du diable a Sion (CH), dal 15 ottobre al 18 dicembre 2011, Fellini, la grande parade,presso il Musée de l'Elysée di Losanna (Ch) per tutta l'estate; Grande Cinema Italia a Parco2,Pordenone - 1 ottobre, 4 dicembre 2011; Le donne che hanno fatto l'Italia (Tina Modotti) pres-so il Complesso del Vittoriano (Ala Brasini - Salone Centrale), da metà dicembre.

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Incontri con l'autore: nel corso dell’anno abbiamo avuto la gradita visita di Aureliano Amadeiper 20 sigarette; Carlo Mazzacurati (con enorme successo) per presentare Sei Venezia, delica-to lavoro sulla città lagunare; martedì 8 febbraio 2011 è stato la storica volta di BernardoBertolucci al quale era dedicata la rassegna Lo sguardo dei maestri; per parlare de Il gioielli-no e di cosa significhi girare un film su uno scandalo finanziario italiano è venuto AndreaMolaioli seguito da Nanni Moretti che registrando il tutto esaurito ha presentato HabemusPapam. Dopo la pausa estiva e le proiezioni all’aperto, è stata la volta di Francesco Patiernoregista di Cose dell’altro mondo e di Sibylle Righetti, regista di Questa storia qua, su VascoRossi, direttamente dal red carpet alla Mostra del Cinema di Venezia; poi hanno incontrato ilpubblico Ivan Cotroneo, Cristiana Capotondi e Francesca Cima con La kryptonite nella borsa;li ha seguiti a ruota Andrea Segre per la sua opera prima Io sono Li ambientata a Chioggia. Mediateca: oltre 8.500 film in dvd e 6.600 in vhs una biblioteca con oltre 12.000 testi dedicatial cinema, abbonamento a 55 riviste specialistiche, 4 postazioni multimediali per vedere i filme collegarsi ad internet, un collegamento wi-fi: tutto questo a disposizione gratuita dei tesse-rati; ed ancora oltre 22.200 prestiti registrati nello scorso anno, 3.300 utenti tesserati, incontrie presentazioni di libri, festival e concorsi cinematografici tra cui il Premio David, nonché l'at-tività dell'Associazione mediateche e Videoteche italiane.Didattica: da più di 8 anni Cinemazero è accreditato dal Ministero dell'istruzione per svolgereattività didattica e formazione nell'ambito degli audiovisivi e nuovi media.I numeri: 11 formatori (Silvia Moras, Andrea Princivalli, Davide Pettarini, Tommaso Ferronato,Paolo Dalla Mora, Nicole Murando, Emanuele Lozza, Giuliana Zigante, Stefano Lizier,Elisabetta Del Piero, Tommaso Urban), 35 scuole coinvolte di ogni ordine e grado per oltre 800ore di didattica, 32 matinée con quasi 4.000 studenti come spettatori. E come nei titoli di coda di ogni film che si rispetti anche noi dobbiamo ringraziare tutti gli entie associazioni con le quali abbiamo collaborato:Enti: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Comitato dei Garanti - Celebrazioni per il 150°dell'Unità d'Italia - Ministero per i Beni e le Attività Culturali - RegioneAutonoma Friuli Venezia Giulia - Provincia di Pordenone - Comune diPordenone, Comune di Sacile e tutti gli altri comuni (più di trenta) incui abbiamo portato proiezioni cinematografichePartner: Banca di Credito Cooperativo di Pordenone, Friuladria CreditAgricole, Fondazione Crup, Vivai Olivo Toffoli.Associazioni: ARPA LaRea FVG, Alpe Adria Cinema, Amici di Parco,ANED, Arcigay Udine e Pordenone, Area Science Park, Ass. FondoRegionale per l'audiovisivo, Ass. La città complessa, Ass. Libertà eGiustizia Pordenone, Ass. Odeia, Ass. "via montereale",Banda “Filarmonica Città di Pordenone”, Caritas Diocesana diPordenone, C.E.C., Centro Sperimentale di Cinematografia– Cineteca Nazionale Centro Studi PP Pasolini, Cinemambiente,Comitato Neda Day, Concentro, Coop Consumatori Nordest,ERDISU, Eticamente, Fondo Nacional para la Cultura y las Artes –Mexico, I ragazzi della panchina, Immaginaria, IPSIA (Ist. PaceSviluppo Innovazione/Acli), Kinoatelje, l’Altra Metà, LaCappella Underground, La Cineteca del Friuli, LaCineteca di Bologna, Laboratorio ReMoTe,Visioni d'Insieme, Museo del Cinema diTorino, Mymovies.it, Officine d’Autore SanDaniele, PnBox, Pordenone Blues Festival,Pordenonelegge.it, Rai Regionale del FriuliVenezia Giulia, Sistema delle Mediateche delFVG, SNCCI, Studio d'Arte Tarozzi, TeatroComunale Giuseppe Verdi/PN, TeatroRussolo (Portogruaro), Time for Africa - Udine,Totò Fans Club, UNESCO, UNICEF Pordenone,Unione Industriali Pordenone, Universitàdegli Studi di Udine, Facoltà di Scienze della formazione, Corsodi laurea in Scienze e tecnologie multimediali

incontri con l’autore

visioni sonore

lo sguardo dei maestri

FilmMakers

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Una teca quindi un archivio dedicato alla conservazione ed alla tutela del proprio patrimo-nio, ed allo stesso tempo una struttura proiettata verso il futuro ed un mondo sempre piùdigitale, questa è la Mediateca Pordenone di Cinemazero. Una biblioteca dedicata ai nuoviveicoli culturali quali il cinema, internet, la fotografia, la radio, e costantemente impegnata apromuovere e valorizzare i propri patrimoni grazie ai nuovi strumenti della conoscenza. E'proprio da questa esigenza che nasce la volontà di portare tutto il patrimonio catalograficonon solo della Mediateca Pordenone di Cinemazero ma anche dell'intero Sistema delleMediateche del Friuli Venezia Giulia in internet aprendo le porte degli archivi cinematografi-ci della nostra regione alla mondo digitale.Nato nel 2007 con l'approvazione della legge regionale sul cinema n. 21/2006, il SistemaMediatecario della Regione Friuli Venezia Giulia è una vera e propria rete di biblioteche checollabora alla conservazione, alla promozione ed alla valorizzazione del patrimonio audiovi-sivo e cinematografico con un catalogo unico e condiviso, da oggi consultabile anche ininternet (www.mediatechefvg.it/opac), con un'unica tessera utenti valida in tutte le quattrostrutture bibliotecarie, con attività ed eventi condivisi. All'interno di questo Sistema laMediateca Pordenone di Cinemazero veste un ruolo di primaria importanza, un ruolo di trai-no dettato non solo dal riscontro dei dati patrimoniali e di quelli relativi alle affluenze costan-temente in crescita, ma anche alle attività promosse. Vale la pena di citare alcuni dati: oltre8.500 film in dvd e 6.600 in vhs una biblioteca con oltre 12.000 testi dedicati al cinema, abbo-namento a 55 riviste specialistiche, 4 postazioni multimediali per vedere i film e collegarsi adinternet, un collegamento wi-fi tutto questo a disposizione gratuita dei tesserati, ed ancoraoltre 22.200 prestiti registrati nello scorso anno, con dei picchi di oltre 200 prestiti pomeri-diani, 3.300 utenti tesserati, un'ampia offerta formativa con laboratori didattici e di aggior-namento professionale, festival e concorsi di critica cinematografica (quali il Premio Scriveredi Cinema o il Premio David Giovani) la coordinazione dell'attività dell'Associazione delleMediateche e Videoteche Italiane AVI, ed ancora progetti di innovazione e promozione delpatrimonio audiovisivo e librario, ne è un esempio il progetto che è stato pubblicato in inter-net in questi giorni: il catalogo tematico dei patrimoni della Mediateca Pordenone diCinemazero e di Udine, realizzato grazie al prezioso contributo della Fondazione Crup: Loscaffale didattico (www.mediatechefvg.it/catalogotematico). Lo Scaffale didattico è uno strumento di informazione ed approfondimento per studenti,insegnanti o per quanti siano interessati a leggere ad un livello più profondo le tematicheaffrontate all’interno di un’opera filmica. Uno dei pochi motori di ricerca filmografica chepermette di concentrare la ricerca secondo aree disciplinari (storia, letteratura, scienze, arte,e secondo tematiche specifiche (adolescenza, mondo del lavoro, mondo della scuola, immi-grazione, omosessualità, … e molti altri ancora). Uno strumento di ricerca davvero unico chepotrà servire anche al di fuori della nostra regione. Questo progetto nasce dal catalogo car-taceo edito lo scorso anno dalla Mediateca Pordenone di Cinemazero ovvero A lezione conil cinema pensato con l'idea di fornire un supporto all'attività formativa di studenti e docen-ti, attraverso una selezione di film che trattano argomenti d'interesse didattico. Questo cata-logo ha riscosso un grande successo, e si è rivelato uno strumento importante e di grandeutilità non solo per il mondo scolastico, da qui è nata l'idea di ampliare questo progetto, connuove categorie tematiche e con una filmografia più aggiornata, ma sopratutto si è scelto diveicolare l'informazione attraverso la rete internet in modo da non mettere confini alla con-sultabilità dello strumento. Da oggi quindi sarà possibile scoprire i patrimoni della Mediateca stando comodamente acasa e lasciarsi incuriosire dai percorsi di approfondimento tematico presentati nel catalogo

dedicato. Ora non vi resta che navigare nel sitowww.mediatechefvg.it/opac, e poi... vi aspettiamo in MediatecaPordenone di Cinemazero dal lunedì al giovedì dalle 15.00 alle 19.00, ilvenerdì dalle 15.00 alle 19.30!

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oPer scoprire i patrimoni librari e audiovisivi da oggi basta un “click”

La Mediateca Pordenone diCinemazero è on-line

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AUTORI IN CASA. Vent'anni di scrittura di/su/a PordenonePordenone, Casa dello studente, venerdì 2 e 16 dicembre 2011Autori in casa ha proposto una serie di incontri con sette autori che sono nati, vivo-no e lavorano a Pordenone, invitati a raccontare i loro percorsi di scrittura, le moti-

vazioni del loro narrare, e, più in particolare le ragioni che lilegano alla "città bambina" e che permettono, a chi in questacittà vive, di capirla - e di capirsi - meglio: non solo dentro iperimetri urbani, ma nelle relazioni col mondo.Venerdì 2 dicembre sarà l’occasione di incontrare FedericaManzon, nata a Pordenone nel 1981; attualmente lavoracome editor per la Mondadori. Nel 2008 ha pubblicato Comesi dice addio e nel 2011 il romanzo Di fama e di sventura,arrivato secondo al Premio Campiello Venerdì 16, invece, achiudere la serie di incontri ci sarà Mauro Covacich. Nato aTrieste nel 1965, ha vissuto alcuni anni a Pordenone e orarisiede a Roma. Esordisce nel 1993 con il romanzo Storie dipazzi e di normali, ha pubblicato inoltre: Colpo di Lama

(1995), Mal d'autobus (1997), Anomalie (1998, 2001), La poetica dell'Unabomber(1999) che è una raccolta di reportage, e poi L'amore contro (2001), A perdifiato(2003), Fiona (2005), Trieste sottosopra. Quindici passeggiate nella città del vento(2006), Prima di sparire (2008) e A nome tuo (2011). Collaboratore del Corriere dellaSera e di altre testate, ha realizzato per la Rai alcuni radio documentari e il radio-dramma Safari.info: www.pordenonelegge.it

SACILE - IL VOLO DEL JAZZSacile, Teatro Zancanaro, sabato 10 dicembre 2011

Momento culturale di ampiorespiro, ricavatosi uno spazio diprim’ordine nel panorama cul-turale nazionale, Sacile - Il Volodel Jazz ha ormai conquistatol’attenzione di un pubblicoampio ed eterogeneo, confer-mandosi palcoscenico “multi-

territoriale”. Ultimo appentamento dell’edizione 2011, sabato 10 dicembre alle ore21.00 con la formazione svedese Magnus Östrom Band. Info: www.controtempo.org

PORDENONE FABBRICA APERTA Pordenone, fino al 10 dicembre 2011 Fabbrica aperta è una grande manifestazione col-lettiva delle Imprese e per le Imprese, da conse-gnare alla cittadinanza, per ricordare la centralitàdell’industria manifatturiera nella crescita di que-sta provincia e per sottolineare l’importanza del coinvolgimento delle giovani gene-razioni per l’avvio di una nuova stagione di sviluppo industriale. Lunedì 5 dicembre aCinemazero ultima data della rassegna cinematografica “La fabbrica protagonista”con la proiezione del film Mister Hula Hoop dei fratelli Joel ed Ethan Coen (ingressolibero). Sempre lunedì 5 dicembre presso il Teatro Comunale Giuseppe Verdi ci saràl’assemblea generale “Le priorità per lo sviluppo del territorio” dove interverrà EmmaMarcegaglia. Per finire, fino al 10 dicembre, presso la sede operativa dell’UnioneIndustriali, il Teatro Giuseppe Verdi e Palazzo Badini sarà possinbile visitare la mostrafotografica multimediale “La fabbrica per immagini”. Info: http://www.unindu-stria.pn.it/PordenoneFabbricaAperta

GLI OCCHI DELL'AFRICA, CINEMA OCCASIONE DI INTEGRAZIONEPordenone, fino al 7 dicembre 2011 Da segnalare, sabato 3 dicembre dalle 18.00 alla Sala parrocchiale di San Lorenzo aPordenone l’incontro pubblico “Africa chi sei?” alla presenza del deputato congoloseJean-Lèonard Touadi, a cui seguirà la Festa Africana. Inoltre, mercoledì 7 dicembre alTeatro Don Bosco di Pordenone (ore 21.00) e mercoledì 21 dicembre al Palamostre diUdine il Concerto Gospel African Churches, il Gospel jam dei cori delle chiese africa-ne con l’ Harmony Gospel Singers di Ronchis di LatisanaPer informazioni: Cinemazero e Caritas diocesana (tel 0434 221222)

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eLEONE D’ORO ALLA MOSTRA DEL CINEMA, UN'OPERA D'ARTEPOTENTE CHE RIBADISCE IL PARADOSSO TRAGICO DELLA VITA

FAUST DI ALEKSANDR SOKUROVQuarta e ultima parte della tetralogia di Aleksandr Sokurovsulla natura del potere, Faust è l'unico personaggio letterariodella partita, dopo Hitler (Moloch), Lenin (Taurus) e Hiroito (Ilsole), ma è anche quello contenuto in nuce in tutti gli altri, peril carattere mitico e simbolico che porta in sé. Il regista russo rilegge liberamente tanto l'opera di Goetheche quella di Mann, scegliendo l'ambientazione ottocentescae mantenendo la lingua tedesca e l'idea tragica di fondo, percui la condizione umana consisterebbe in un continuo errare.Sokurov inscena, dunque, questa (diabolica) perseveranzanell'errore costringendo i suoi personaggi a un procederesenza sosta, a una letterale erranza tra boschi, case, lande,ghiacciai. Il protagonista del film non si ferma un istante, tantaè la sua sete di sapere e tanta è la lontananza dalla meta. Aquesto movimento senza soluzione di continuità si aggiungeuna forza opposta ma altrettanto intensa e inestinguibile che(co)stringe gli esseri umani presenti nell'inquadratura, obbli-gandoli a farsi largo l'uno sugli altri, a scavalcarsi ad ognioccasione. La gestualità è teatrale, esasperata, ma la sensa-zione di brulicante claustrofobia ci riporta anche alla pittura diBosch, non a caso un artista che ha utilizzato il realismo perraccontare il male immateriale e i cui dipinti pullulano di crea-ture dannate e sofferenti. Visivamente grandioso, il Faust di Sokurov è attraversato daun'atmosfera mortifera dalla primissima all'ultima inquadra-tura. Il suo dottore è una creatura infelice, non affamato disola conoscenza ma soprattutto di cibo, di sonno, di denaro edi contatto amoroso: bisogni fisiologici e materiali che collo-cano inequivocabilmente l'inferno su questa terra (non c'ètraccia del prologo celeste e il conto degli individui in fila perfirmare il patto è in continua espansione e riproduzione). Ilparadosso tragico della vita espresso nell'opera è che l'uomopuò giungere al divino solo con l'intervento del demonio: perquesto quando Wagner chiede al dottor Faust dove si trovi l'a-nima, il medico –pur avendo indagato le viscere e ogni orga-no umano- deve ammettere che non l'ha trovata. Il suo pote-re è umano e dunque limitato.Con un impiego di mezzi ingente ma anche assolutamentenecessario e meritato, Sokurov allestisce uno spettacolo cheappaga l'occhio, un'opera d'arte potente e affascinante cheribadisce nel mentre la validità atemporale del racconto. Unospettacolo di quelli che non siamo più abituati a sosteneresenza sforzo ma che ripaga davvero l'impegno che domanda.

DRAMMA SOCIALE LEGGERO COME UN PALLONCINO

LE NEVI DEL KILIMANGIARO DI ROBERT GUÉDIGUIANIspirato dalla “Les pauvres gens” di Victor Hugo e accompa-gnato dalla canzone di Pascal Danel (che fornisce il titolo alfilm), Le nevi del Kilimangiaro è il nuovo dramma sociale diRobert Guédiguian sulla disoccupazione e la dolorosa perditadella dignità. Nondimeno è un’opera leggera come un pallon-cino, che racconta la vita quotidiana di una coppia aperta eaccogliente alla maniera dei cortili che abita. Ancora una voltail regista marsigliese mette in scena una piccola storia che hail sapore e la solidarietà del cinema del Fronte Popolare.Partendo da un licenziamento, quello del protagonista, il filmavrebbe potuto precipitare in un dramma da socialismo reale,al contrario il clima è lieve e gioioso, si ride spesso e si rima-ne sedotti dalla voglia di vivere di due coniugi operai che lot-tando negli anni Settanta sono andati 'in paradiso'. Il loroparadiso è la casa che hanno costruito e la famiglia che hannoformato ed educato ad essere onesta e di grande cuore. Lenevi del Kilimangiaro gioca le sue carte migliori per rigore esensibilità, portando alla coscienza del protagonista la neces-

Un film di AleksandrSokurov. Con JohannesZeiler, Anton Adasinsky,Isolda Dychauk, GeorgFriedrich, Hanna Schygulla.Titolo originale Faust, durata134 min. - Russia 2010.

Un film di RobertGuédiguian. Con ArianeAscaride, Jean-PierreDarroussin, Gérard Meylan,Maryline Canto, GrégoireLeprince-Ringuet, durata 107min. - Francia 2011.

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sità di fare qualcosa, individuare una possibile canalizzazionedel malessere giovanile in funzione di una nobiltà d’animoche risollevi il morale e la morale.

ESSERE TURCHI IN GERMANIA TRA MEMORIA E SORRISO

ALMANYADI YASEMIN SAMDERELIDopo aver lavorato per 45 anni come operaio ospite("Gastarbeiter") Hüseyin Yilmaz, annuncia alla sua vasta fami-glia di aver deciso di acquistare una casetta da ristrutturare inTurchia. Vuole che tutti partano con lui per aiutarlo a siste-marla. Le reazioni però non sono delle più entusiaste. La nipo-te Canan poi è incinta, anche se non lo ha ancora detto a nes-suno, e ha altri problemi per la testa. Sarà però lei a racconta-re al più piccolo della famiglia, Cenk, come il nonno e la nonnasi conobbero e poi decisero di emigrare in Germaniadall'Anatolia. Esiste ormai nel cinema contemporaneo daitempi di East is East un modello di narrazione che potremmodefinire "commedia sull'integrazione". Di solito si tratta di unafamiglia di immigrati che risiede all'estero da tempo e che èormai abbastanza ampia da consentire la compresenza dellaprima generazione con quella di figli e/o nipoti nati su suolostraniero. Almanya aderisce pienamente al modello senzaparticolari originalità se non per la caratteristica (determinan-te) di scegliere come proprio soggetto una famiglia turca.Come è noto la nazione che in Europa ospita il maggior nume-ro di turchi è proprio la Germania. I dati statistici ci dicono chesu 82 milioni di abitanti i turchi costituiscono un'entitàdi circa1.7 milioni di persone legalmente residenti. I problemi legatiall'integrazione non sono sicuramente mancati. Di recenteperò, grazie anche all'opera di Fatih Akin, il cinema tedesco haprodotto film che costituiscono un ponte fra le due culture.

UN FILM 'MUTO'CHE APPASSIONA E DIVERTE

THE ARTIST DI MICHEL HAZANAVICIUS Hollywood 1927. George Valentin è un notissimo attore del cine-ma muto. I suoi film avventurosi e romantici attraggono le pla-tee. Un giorno, all'uscita da una prima, una giovane aspiranteattrice lo avvicina e si fa fotografare sulla prima pagina di Varietyabbracciata a lui. Di lì a poco se la troverà sul set di un film comeballerina. È l'inizio di una carriera tutta in ascesa con il nome diPeppy Miller. Carriera che sarà oggetto di una ulteriore svoltaquando il sonoro prenderà il sopravvento e George Valentinverrà rapidamente dimenticato. Michel Hazanavicius porta sulloschermo, con una coproduzione di rilievo, un film non sul cine-ma muto (che sarebbe già stato di per sé un bel rischio) ma addi-rittura un film ‘muto'. Cioé un film con musica e cartelli su cuiscrivere (neanche tanto spesso) le battute dei personaggi. Sipotrebbe subito pensare a un'operazione da filologi cinefili dafar circuitare nei cinema d'essai. Non è così. La filologia c'è ed ècosì accurata da far perdonare l'errore veniale dei titoli di testascritti con una grafica e su uno sfondo che all'epoa erano appan-naggio dei film noir. Hazanavicius conosce in profondità il cine-ma degli Anni Venti ma questa sua competenza non lo ha rag-gelato in una riesumazione cinetecaria. Si ride, ci si diverte,magari qualcuno si commuove anche in un film che utilizza tuttele strategie del cinema che fu per raccontare una storia in cui lascommessa più ardua (ma vincente perlomeno al festival diCannes) è quella di di-mostrare che fondamentalmente le esi-genze di un pubblico distante anni luce da quei tempi sono insostanza le stesse. Al grande schermo si chiede di raccontareuna storia in cui degli attori all'altezza si trovino davanti una sce-neggiatura e un sistema di riprese che consentano loro di ‘gio-care' con i ruoli che gli sono stati affidati. Se poi il film può esse-re letto linguisticamente anche a un livello più alto (come acca-de in questa occasione in particolare con l'uso della colonnasonora di musica e rumori) il risultato può dirsi completo. Peruna volta poi si può anche parlare con soddisfazione di un atto-re ‘cane'. Vedere per credere.

Un film di MichelHazanavicius. Con JeanDujardin, Bérénice Bejo, JohnGoodman, James Cromwell,Penelope Ann Miller., durata100 min. - Francia 2011.

Un film di YaseminSamdereli. Con Vedat Erincin,Fahri Ogün Yardim, LilayHuser, Manfred-AntonAlgrang, Aliya Artuc, durata101 min. - Germania 2011.

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JARED HARRIS PRENDE IL VOLTO DEL PROFESSOR MORIARTY

SHERLOCK HOLMES GIOCO DI OMBREDI GUY RITCHIEIl sequel di Sherlock Holmes di Guy Ritchie vede il ritorno diRobert Downey Jr. nei panni di Holmes, di Jude Law in quelli deldottor Watson e di Rachel McAdams nel ruolo di Irene Adler.Tra le nuove entrate nel cast l'attrice svedese Noomi Rapace(Uomini che odiano le donne), che interpreterà un ruolo chiavee sarà la protagonista femminile; l'attore britannico Stephen Frynei panni del fratello maggiore di Sherlock, Mycroft Holmes, unuomo indispensabile per il governo inglese che svolge spesso ilruolo di calcolatore umano; e Jared Harris (Fringe, Mad Men,The Ward) nei panni del professor Moriarty, la nemesi di Holmesnelle opere di Conan Doyle, che controlla i criminali londinesi dadietro le quinte. Harris è riuscito ad ottenere il ruolo una setti-mana prima dell'inizio delle riprese del film, che si terranno aLondra come nel caso di Sherlock Holmes. Rispetto al primo filmsono stati cambiati gli sceneggiatori. Stavolta la storia cominciadalla morte del principe erede al trono d’Austria. Le prove rac-colte dall’ispettore Lestrade confermerebbero la tesi del suicidioma Sherlock Holmes crede si tratti invece di un assassinio pro-gettato da Moriarty. Assieme al fratello, Mycroft Holmes, la zin-gara Sim e il dottor Watson, Holmes cercherà di scoprire chipotrebbe essere la prossima vittima del diabolico piano. Perfarlo, attraverseranno Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera;un giro attorno al mondo per tentare di fermare Moriarty.

LUCIDO ROMANZO DI FORMAZIONE LONTANO DAL QUALUNQUISMO

LE IDI DI MARZO DI GEORGE CLOONEYStephen Meyers è il giovane guru della comunicazione nellacampagna per le primarie presidenziali del Partito Democraticonegli Stati Uniti di un molto prossimo futuro. Il candidato chesostiene, sotto la supervisione del più anziano Paul Zara, è ilgovernatore Mike Morris. Morris parte svantaggiato ma ha dallasua l’appeal di un richiamo ai più profondi valori dellaCostituzione americana visti sotto una luce contemporanea eaccattivante. Stephen avrà modo di scoprire progressivamenteche Morris, che pensava fosse sufficientemente coerente con gliideali professati, ha un lato oscuro. Viviamo davvero in tempipoco raccomandabili se anche George Clooney, progressistadoc, lancia l’allarme nei confronti dei meccanismi di una demo-crazia che procedono grazie all’olio della corruzione e del ricatto.È un romanzo di formazione quello che ci viene proposto sottole spoglie del thriller politico (dei cui sviluppi è bene sapere ilmeno possibile prima della visione) e quella formazione coinci-de con il degrado. Il fatto che Clooney si muova all’interno delcampo democratico mostra come sia animato dal desiderio dellamessa in guardia. Non è una novità per il cinema americano sco-perchiare le malefatte del potere, ovunque esso eserciti il suoperverso fascino. Che però questo avvenga in piena era Obamadeve preoccuparci ancor più direttamente. Clooney non è diven-tato un qualunquista di basso livello pronto ad affermare “i poli-tici sono tutti uguali”. Si muove su un piano più elevato e perciòmolto più significativo. Attraverso il mutamento (anche diespressioni) dell’efficace Ryan Gosling sembra volerci ricordarecome la democrazia stia sempre più trasformandosi in una paro-la che si è svuotata del significato originario per includere inve-ce opportunismi e compromessi da cui nessuno è esente. I rap-porti tra esseri umani finiscono con il dissolversi facendo sì chele parole stesse perdano totalmente il loro valore. Clooney non risparmia neanche il mondo dei media, grazie alpersonaggio affidato a una Marisa Tomei in grado di mostrarecome il ruolo della giornalista che si occupa di politica sia al con-tempo quello di cacciatore e preda. I pugnali delle Idi di marzopossono anche uccidere ma, soprattutto, sono in grado di inflig-gere ferite che sembrano apparentemente rimarginarsi mentrein realtà danno inizio a un processo di putrefazione dellecoscienze che rischia di coinvolgerci tutti.

Un film di George Clooney.Con Ryan Gosling, GeorgeClooney, Philip SeymourHoffman, Paul Giamatti,Marisa Tomei. Titolo originaleThe Ides of March. Durata101 min. - USA 2011.

Un film di Guy Ritchie. ConRobert Downey Jr., JudeLaw, Noomi Rapace, StephenFry, Jared Harris. Titolo origi-nale Sherlock Holmes: AGame of Shadows, - USA2011.

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IN RICORDO DI MARIO MONICELLI

TOTò CERCA CASAregia di Monicelli e Steno - 1949 - dur. 90’

Venerdì 30 dicembre 2010 - ore 21.00Saletta Incontri San Francesco - Piazza della Motta, PN

con il patrocinio del Comune di Pordenone INGRESSO LIBERO

FANS CLUBPORDENONE

TOTÒ

LA SCUOLA AL CINEMAprenotazione obbligatoria allo 0434.520945 (Mediateca)

Lunedì 19 dicembre 2011 ore 11.00, Teatro Zancanaro, Sacile

SCIALLA! (STAI SERENO)Un film di Francesco Bruni, Italia 2011 (95’)

Bruno Beltrame ha tirato i remi in barca, e da un belpo’. Del suo antico talento di scrittore è rimasto quelpoco che gli basta per scrivere su commissione “ilibri degli altri”, le biografie di calciatori e personag-gi della televisione (attualmente sta scrivendo quel-la di Tina, famosa pornostar slovacca divenuta pro-duttrice di film hard); la sua passione per l’insegna-mento ha lasciato il posto a uno svogliato tran-trandi ripetizioni a domicilio a studenti altrettanto svo-gliati, fra i quali spicca il quindicenne Luca, ignoran-te come gli altri, ma vitale ed irriverente. Un bel gior-no la madre del ragazzo si fa viva, come un fantasmadal passato, con una rivelazione che butta all’aria lavita di Bruno.

Mercoledì 21 dicembre 2011 ore 9.00, Aula Magna diCinemazero, Pordenone

COSE DELL’ALTRO MONDOUn film di Francesco Paterno, Italia 2011 (90’)

Una città del Nordest d'Italia. L'immigrazione incide sultessuto sociale. L'industriale Golfetto non la sopportanella maniera più assoluta e scarica tutta la sua xenofobiain uno spazio a lui riservato nella tv locale che finanzia.Intanto fa ritorno a casa Ariele, un poliziotto con madrecon Alzheimer e un tempo compagno della maestra Laurache ora attende un figlio da un africano. Un mattino però,dopo un fenomeno temporalesco anomalo, tutti gli extra-comunitari e gli stranieri in genere scompaiono dal terri-torio. Bisogna arrangiarsi da soli.

accedere alle proiezioni è indispensabile prenotare telefonando in Mediateca Pordenone - 0434/520945.

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