Terrenostre Dicembre 2011

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Terrenostre Dicembre 2011, Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara

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Anno XIII numero 9 - DICEMBRE 2011

Anno XIII n. 9 dicembre 2011

L’editorialewww.terrenostre.info E.mail: [email protected]

Periodico dell’Associazione Culturale Libera VoxFondato da Francesco Brufani, Marco Fabrizi e Carlo RosignoliREG. TRIB. PERUGIA - N. 29 DEL 14/05/1999 Sede legale: p. Mazzini, 49/b - 06083 Bastia U.- Tel. e Fax 075.8010539Direttore Responsabile: Francesco Brufani 335.7362185 [email protected] collaborato: Studio legale Avv. Andrea Ponti & Chiara Pettirossi - Chiara Ballarani - Michele Benda - GaiaBerardi - Debora Brughini - Roberta Brunelli - Pierluca Cantoni - Lorenzo Capezzali - Lamberto Caponi - RomanoCarloni - Andrea Chiovoloni - Katia Ciancabilla - Mario Cicogna - Vittorio Cimino - Adriano Cioci - Pio De Giuli - ClaudioFerrata - Giuseppina Fiorucci - Michela Freddio - Elisabetta Franchi - Daniela Marinacci - Silvia Marini - Simona Marini -Davide Marongiu - Emanuela Marotta - Lia Pavia - Marisa Piacquadio - Franco Proietti - Lolita Rinforzi - Carlo Rosignoli- Valentina Rinaldi - Rinaldo Salimbeti - Francesco Santucci - Sara Stangoni - Elisa ZocchettiPubblicità: Marco Fabrizi 335.8243510 Francesco Scarabattoli 347.6876860Vignette: Giacomo Sargenti (illustrazione di Copertina), Fabio Rossi, Giorgio Croce, Giuliano Monacchia, DavidFerracci - Tiziano BattistelliFotografie: Michele Benda, Lamberto Caponi, Gabriele Caseti, Paolo D’Antonio, Beatrice Ortica, Michela VaccaiTipografia: Litoprint

di FRANCESCO BRUFANI

C 'era una volta una donna, piena di vita, solare, sorriden-te, pronta ad amare e a dare tutta se stessa. Tutti gliuomini che conosceva non riuscivano, però, a leggere

nei suoi occhi che era diversa dalle altre, che meritava importanzae non si accorgevano della fortuna che avevano per le mani. So-gnava la classica storia d'amore dove il suo lui: ricco, bello e affa-scinante, la mettesse al centro dell’attenzione.Un giorno conosce una persona, elegante, intraprendente e moltodesiderato dalle donne. Subito pensa che è l’uomo giusto per leied inizia a frequentarlo con molta soddisfazione. Dopo un po’ ditempo l’uomo la chiama solo ogni tanto o in circostanze partico-lari senza nessuna intenzione di legarsi troppo. Nonostante que-sto la demoralizzi, non vuole rinunciare al piacere di fare sfoggiodi quello status quo. Nel frattempo un giovane ragazzo, simpaticoe semplice, inizia a farle la corte come nessuno aveva fatto maiprima. Colpita da tanto interesse nei suoi confronti decide di usci-re con lui almeno una volta per scrollarselo di dosso. Durante laconversazione rimane invece spiazzata dal modo dolce in cui luila guarda, dalle emozioni che gli trasmette e soprattutto rimanesorpresa perché è quello che lei aveva sempre voluto, desiderato,cercato. Si sentiva "amata"! Non lo respinge subito e gli dice chedeve pensarci su. Dopo un po’ di tempo il ragazzo dalle mille dotinascoste iniziò a sentirsi preso in giro... le aveva provate tutte perconquistarla, ma mancava qualcosa che facesse "vivere quell’amo-re". La donna non riusciva a decidere se ascoltare i sentimenti o larazionalità e quell’amore non ebbe modo di nascere. Ma la vita, sisa, ad un certo punto ti fa guardare indietro e, prima o poi, ognunodi noi fa il bilancio della propria esistenza. Dopo un po’ di tempo,la donna, ricca cui non mancava mai nulla, ma quasi sempre solae senza affetti, incontra di nuovo quel giovane ragazzo che sposa-tosi con un’altra donna giocava felice e pieno d’amore insieme aifigli. Come in un flashback le tornano subito in mente le emozio-ni che provò con lui tempo indietro, ma anche subito dopo il rim-pianto di aver fatto una scelta senza cuore.• Ci complimentiamo con il nostro redattore Lamberto Caponi peraver conseguito la Laurea Magistrale in Urbanistica.• Ringrazio tutti i lettori, i collaboratori, le aziende che hanno utiliz-zato la nostra rivista per la pubblicità e le persone che hanno sceltodi contribuire spontaneamente al progetto del nostro giornale con ilcuore, lo spirito di investimento, la passione per la lettura.Se Terrenostre è cresciuto, il merito è di tutti voi. Buone Feste.

C aro Gesù Bambino, eccomi qui, nella ricorrenza della tua nascita,a stilare una lista di desideri che, chissàperché, se espressa a Natale è lecita, al-trimenti diventa una pretesa da bambi-ni viziati. Ti dico subito che non inten-do chiederti né uno smartphone, né unaplay-station, né nessun altro dei giocat-toli che i mass media spacciano per sus-sidiari di un’infanzia serena. Anzi, tidico subito che il mio unico desiderio è

di vedermi restituita quella serenità

che, in quanto bambino, mi spetta di

diritto. Tu non l’avrai notato perché

stai ancora in grembo alla tua Madre

Santissima ma il mondo, nel giro di

un anno, è cambiato in peggio, in

molto peggio. Guerre, fame, alluvio-

ni, frane, povertà, disastri ecologici,

crisi economica, incidenti nucleari,

corruzione, stupri, assassini, alla tiv-

vù non sento parlare d’altro. Sicché

mi sono detto: e se questo Natale chie-dessi a Gesù non dico di cancellare, maalmeno di non allungare la lista dellecatastrofi? Non mi sembra di chiederela luna o, comunque, qualcosa fuori del-la portata di un Onnipotente qual è ilPadre tuo. E’ vero, siamo noi gli artefi-ci del nostro destino, ma accorgersi cheogni tanto qualcuno da lassù veglia e ciprotegge, restituirebbe parte di quel sor-riso da troppo tempo assente sulle mielabbra. Grazie. (Claudio Ferrata)

DI NATALEDI NATALEDI NATALEDI NATALEDI NATALELETTERINALETTERINALETTERINALETTERINALETTERINA

di CARLO ROSIGNOLI

N ovelle fresche arie spirano trale genti delle nostre parti, madi sapore diverso dalle nordafri-

cane olezzanti di tanto giovane sangue.A Roma già un colpo d'aria severa haraddrizzato l'albero maestro della barcagovernativa portandola nella rotta so-brietà, sacrificio, dovere, diritto, secon-do i primi dettati del vivere in polis.Aria fresca anche a Bastia ce la fannorespirare le iniziative giovanili nelle as-sociazioni culturali come mostra l'albe-ro delle bottiglie sul posto antico del mo-numento, in quelle sportive con note-voli successi, nonché le iniziative pro-gettuali dell'amministrazione comuna-le di cui l'ultima la "nuova piazza delmercato". Il vento più robusto è quellodel post modernismo o post affarismoche soffia nei pensieri liberi, negli stu-di, nelle meditazioni che ci indirizzanoalle decisioni dopo tante valutazionicome dice il sarto: 100 misure e un ta-glio solo...

LACRIME ESANGUEdi SILVIA MARINI

L acrime a fiumi e sangueagli sgoccioli, equità erigore, tagli e nasi tap-

pati con diligenza. Anche questavolta a coprire montagne di spre-chi con cascate di manovre in ex-tremis. Condannati all'emergen-za, ultimo minuto nel DNA, co-stretti a sperare nel Salvatore finoalla prossima scadenza. Un siste-ma malato? Il sistema malato sia-mo noi, tutti noi che tiriamo acampare senza considerarne glieffetti sugli altri, che sopportia-mo lo Stato come un male neces-sario, che giochiamo sempre alpiù furbo giustificati, più o meno,dal mal comune mezzo gaudio.Un labirinto senza uscite facili,servirebbe un intervento per apri-re i cervelli e scardinare l'abitu-dine alla scorciatoia, ecco urgemanovra antisotterfugio.

SE NON NOI, CHI?LE OCCASIONI PERDUTE

(Prosegue a pag. 51)

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ASSISI numero 9 - DICEMBRE 2011

di MARIO CICOGNA

consenso, la riconferma alla presidenzadell’Unesco, che l’iniziativa è sbocciatagrazie alla sua fertile mentalità positi-vistica, abituato com’è, ClaudioRicci, a giudicare i fatti in rela-zione ai vantaggi materiali chepossono procurare.Il Giro d’Italia, dunque, la vetrinapiù bella che esalta la geografia, imonumenti, l’arte, la cultura, ildesign, la moda, il cibo e il folklo-

re del paese più bello delmondo, ora è al servizio,per la prima volta nellasua storia e in quella diAssisi, con la valenzadi un evento globale, diuna città che diventasimbolo anche nellosport.Due giorni di ribalta in-ternazionale (arrivo incentro storico attraversoVia San Francesco e par-tenza da Santa Maria degliAngeli), con una copertura te-levisiva potenziale, nei cinquecontinenti, di 800 milioni di spet-tatori, con oltre 2.000 operatorimedia di testate da tutto il mondo,con 12,6 milioni di spettatori livecoinvolti, con 6.300.000 visualiz-zazioni su Facebook.Le tappe che faranno diventare As-sisi ed il suo territorio parte inte-grante della corsa rosa, che li av-

vicineranno al grande pubblico del ci-clismo, il 15 ed il 16 maggio 2012, sa-

ranno Civitavecchia-Assisi (187km.) e Assisi-Montecatini Ter-me (243).Saper cogliere i diversi tipi di

impatto di un evento cosìimportante, da quellosportivo a quello turi-stico-economico, con-tribuirà a rafforzarenotevolmente l’im-magine della nostrarealtà locale e del-l’intera regione.Il Giro d’Italia esal-ta le caratteristichegeografiche del no-stro Paese. Dolomi-

ti, Alpi, Appennini,salite vertiginose e di-

scese mozzafiato. IlGiro d’Italia ha un sen-

so non soltanto sportivo:ogni volta propone le

meraviglie del paesaggio, mescolandosicompletamente nel territorio.Il Giro d’Italia del 2012 sarà un’occa-sione irripetibile, che, nel corso di un se-colo, fa il paio soltanto con la mitica“Coppa della Perugina”, simbolo di au-dacia e di vittorie trionfali, scaturita dal-la passione sportiva e dal pionierismo in-dustriale di Giovanni Buitoni, sportiva-mente laureata dal valore di campionicome Nuvolari, Borzacchini, Fagioli,

Laudato sie, fratecorridore...

“La solitudine della strada e la festa del traguardo. L’abbraccio della gente che tispinge con le mani e col cuore. La guerra contro il tempo che è con te e contro

di te... La fatica che non finisce mai, nemmeno quando è finita...”

SPORT-ATTUALITÀ E STORIA/ IL GIRO D’ITALIA AD ASSISIUN EVENTO CHE FA IL PAIO CON LA MITICA “Coppa della Perugina”

Varzi, Materassi, Brilli Peri, Presenti, An-tonelli, Maserati, Balestrero.

* * *

La “Coppa della Perugina”, rinata nel1952 abbinata al “Giro Automobilisticodell’Umbria”, nel ricordo e nella celebra-zione delle tappe dell’impeto, del fegatoe della mano salda degli anni ’20, giuntaalla VII edizione (1954), assurta a garainternazionale e, allontanati pericoli disoppressione, legati alle roventi polemi-che in essere sulla pericolosità delle cor-se su strada, si propone in quell’anno diinteressare direttamente Assisi.

IL PERCORSO PERUGIA-ASSISI

Quel percorso musicale nel quale, ingara, chi sa guidare impiega il motorefacendolo cantare senza stonature, sen-za disarmonie, è previsto che tocchi, trale località più ricche di sedimenti stori-ci, di stratificazioni civili, di eventi e dinomi, anche Assisi. “E’ la prima voltache la manifestazione sportiva porta ilfragore dei motori e l’ansia dello sporttra le mura silenziose della città-santua-rio del Poverello: il fatto quindi possie-de – assicura il fascicolo-programma alriguardo predisposto – una sua eccezio-nalità di valore quanto mai vasto”.Il coinvolgimento della città serafica pre-annuncia un interesse profondo da partedegli organizzatori, ma anche dei nume-

Approda ad Assisi, in tutto ilsuo fascino, il Giro d’Ita-lia. Vi giunge, offrendo unaesposizione mediaticamondiale di due giorni, con

la finalità di rendere omaggio ad una cit-tà tra le più insigni d’Italia, alla città cheè anche sede della Presidenza della As-sociazione Beni Italiani Patrimonio Une-sco. Ed è proprio mentre il primo citta-dino di Assisi riceveva, con unanime

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ASSISInumero 9 - DICEMBRE 2011

rosissimi spettatori.“Ben 120 dei 140 iscritti – annota il 3giugno 1954, nelle colonne de Il Mes-saggero, Carlo Cavalli – hanno preso ilvia…La religiosa pace dell’Umbria haaccettato senza stupirsi l’emozionantecompetizione, e chi sa se San Francesco,apparendo improvvisamente tra questiverdi poggi, non si sarebbe lasciato an-dare, nella sua infinità bontà, a salutare ipiloti con un Laudate sie, frate motore!”.

* * *

Il 15 e 16 maggio 2012, il Giro d’Italia ela carovana rosa che si infileranno dentroAssisi, non saranno soltanto un momentodi sport agonistico, ma l’opportunità discrivere capitoli di un’altra storia, comequella degli anni cinquanta, con nuovi pro-tagonisti, nuove sensazioni e nuove emo-zioni, per vedere sul podio, con la faticadei contendenti e il sorriso di chi vince,con un salto di qualità internazionale,l’identità di un territorio e i suoi valoriuniversali. E chi sa se San Francesco, nellasua infinita bontà, non si lascerà scappareun Laudate sie, frate corridore…

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ASSISI/HISTORY numero 9 - DICEMBRE 2011

Io, Adelberto, dono a te, Itta...di FRANCESCO SANTUCCI

Nel silenzio degli archivi

I l silenzio nell’archivio dell’antica cattedrale è rotto soltanto dallo zirlare di rondini che sfrec- ciano passando di fronte alla finestra che dà sull’orto dei canonici e si tuffano sui tetti di- gradanti di Assisi. In questo silenzio viene spon-

taneo far riemergere dal passato voci e nomi tramandatidalle ingiallite pergamene di secoli lontani. Ne ho due difronte a me, una dell’anno 980 e l’altra del gennaio del1000. La prima sta ormai per diventare illeggibile in varipassi per lo scialbarsi dell’inchiostro e il logorio dellapelle dove i tarli han contribuito, in più punti, a crearedei vuoti nelle parole.L’impiego, senza sprechi di bianco, dei piccoli supportiirregolari ha quasi del sorprendente e sta a dimostrare laparsimonia di tempi che contrastano coi nostri ancoracontrassegnati dal più sfrenato consumismo.Le due pergamene concernono una diffusa usanza lon-gobarda, protrattasi in Italia fin oltre il Mille e nota come“morgengabe” o “dono del mattino”, detta anche “mo-rincaput”.Si tratta della promessa di quanto l’uomo longobardoavrebbe dato, l’indomani delle nozze (da qui l’espres-sione “dono del mattino”) alla propria sposa, in premioalla di lei verginità.Tale donazione sarebbe consistita nella quarta parte ditutti i beni, mobili e immobili, presenti e futuri.“Nel nome di Dio e di Gesù Cristo, nostro salvatore –così si legge nel documento vergato in rozza lingua lati-na e che qui liberamente traduco -, nel millesimo annodell’incarnazione del Signore, regnando in Italia, perdivina provvidenza, l’imperatore Ottone, io, Adelberto,figlio di Maria, presento a te, Itta, figlia del fu Gunberto,

amabile e diletta mia futura consorte (quando tu a me,se a Dio piacerà, ti unirai in matrimonio), questo morin-caput, consistente nella quarta parte di tutti i miei beni:case, terre, vigne, prati, pascoli, frutti, alberi, oliveti, can-neti, selve, giuncheti, ripe, corsi d’acqua, campi coltiva-ti e incolti, mobili e immobili e anche quanto oggi pos-siedo di rame o di ferro, d’oro o d’argento, servi e semi-liberi, quadrupedi di ogni specie e tutto ciò che adessomi appartiene e che in seguito potrò avere con l’aiuto diDio, nonché quanto riuscirò a conquistare in tutto il ter-ritorio dei Longobardi o dei Bizantini, nel ducato di Spo-leto o nel comitato di Assisi, e cioè nelle località di Co-riano, Lute, lo Sollo, Biagiano, Orlano, Campagna o inaltri luoghi sia nel monte che nel piano: di tutto, nel giornodell’unione, a te toccherà la quarta parte, o mia sposa,secondo la nostra legge longobarda... E ciò sarà reso pa-lese l’indomani, dopo la notte nuziale, ai parenti e agliamici e per iscritto, davanti a testimoni, sarà corrobora-to questo mio dono mattinale, affinché nei tempi avve-nire non possa essere impugnata la validità del nostromatrimonio...”.L’atto risulta stipulato in Assisi ed è sottoscritto, consegno di croce, da Adelberto e dai testimoni. Segue lafirma del notaio.Due tipi di orgoglio sembrano qui fronteggiarsi: quellodel rogante, analfabeta ma ricco possessore di beni, equello del rogatario, che sotto la croce di costoro esibi-sce il proprio nome:“Ego qui sum Guiberto...” (Io che sono Guiberto...).Viene sancita, così, una promessa che dà all’intero do-cumento un alone di poesia, di cui Itta è la silenziosa (ebella, giovane e bionda?) musa e vestale.

L’OPERA DI EMILIO VETTURINI

Un uomo al servizio della comunità è la motivazione con cui l’Associazione CTF ha conferito il riconoscimento di “cittadino benemerito” al commendator Raffaello Fratini, 85 anni da poco com-

piuti. Toscano di nascita, Fratini ha ricoperto, subito dopo la guerra, in-carichi nella natia Cortona (presidente del Circolo Acli, consigliere co-munale per la DC). Nel 1952 i primi incarichi in Umbria: segretario dizona del libero sindacato di Assisi, Bastia e Bettona e presidente delcomitato civico diocesano per la organizzazione della campagna eletto-rale in corso. Fra le sue attività, presidente di una cooperativa di facchi-naggio (14 dipendenti), nel 1956 la nomina a segretario dei coltivatoridiretti di Assisi e l’elezione a consigliere comunale di Assisi. Nel 1960ricopre l’incarico di assessore ai lavori pubblici, poi all’urbanistica, nelComune di Assisi, mentre nel 1966 viene eletto consigliere provinciale.Nel 1975 diventa agente della Siae (società italiana degli autori ed edito-ri). Il suo impegno politico lo ha visto protagonista di un’apprezzata ecostante collaborazione con la segreteria particolare dell’on. Franco MariaMalfatti, per il quale Fratini è stato un riferimento cardine nell’intera provincia di Perugia. (Ma.Ci.)

Il commendator Raffaello Fratini cittadino benemeritoASSOCIAZIONE CTF

Archivio della Cattedrale di Assisi. Gennaio dell’anno Mille.Questo atto consacra l’uso longobardo del «dono del matti-no», noto come morgengabe, localmente detta morincaput.

L a manifestazione è stata organizzata dal Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo il cui Presidente, il dott. Luigi Tardioli, ha svolto le funzioni di moderatore dell'incontro.

Le personalità convenute e l'Ente organiz-zatore hanno così reso in Assisi un onoreinsolito ad un bastiolo riconoscendo allamemoria, la figura del prof. Emilio Vetturi-ni, per la sua instancabile opera di storico escrittore dell'ecosistema umbro. Le appro-fondite argomentazioni dei relatori sull'im-portanza della sua produzione letteraria, ar-ricchita da notevole documentazione foto-grafica, hanno evidenziato aspetti ai piùsconosciuti e stupito anche i presenti che lohanno conosciuto, letto i suoi scritti e vis-suto insieme a lui alcune esperienze. Sonointervenuti la sorella prof. essa Edda Vettu-rini, Commendatore della Repubblica, il ge-

ografo Alberto Melelli che ha inserito il nome diEmilio Vetturini tra i maggiori scrittori di Geo-grafia ed Economia della Valle Umbra. Il sindacoRicci ha voluto riconoscere al prof. Vetturini di aver-ci fatto accorgere con 20 anni di anticipo, di averdiviso troppo il territorioperdendo l'armonia delpaesaggio. Ha conclusoPaolo Desinano dichia-

rando Emilio Vetturini un narratore precur-sore che ha costruito un patrimonio imma-teriale autentico da mandare in tutto il mon-do innovando le offerte turistiche. (Ca.Ro.)

Nella Sala della Conciliazione del Comune di Assisi, lune-dì 28 Novembre 2011, sono state ricordate, commentateed esaltate la figura e l'opera di Emilio Vetturini, qualestudioso del nostro territorio e promotore di sviluppo

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numero 9- DICEMBRE 2011

Riflettori sempre accesi sul destino dell’ospedale di Assisi dopo leaccuse lanciate dai banchi dell’opposizione del Terzo Polo a seguitodel programma pro struttura disegnato dall’assessore regionale allasanità, Franco Tomassoni e dal sindaco di Assisi, Claudio Ricci.L’assessore regionale, Franco Tomassoni, nel partecipare ad un in-contro organizzato del Partito Democratico con la popolazione, haconfermato l’impegno della Regione nel portare avanti il piano divalorizzazione del nosocomio assisano, come richiesto da tempo daisindaci del comprensorio della Valle Umbra Nord e dalla gente. “LaRegione guarda all’argomento con molta attenzione e realtà d’in-tenti - ha chiarito l’assessore Tomassoni - per rendere pienamenteattivi i servizi ospedalieri in attesa del nuovo piano regionale”.Il sindaco di Assisi, Claudio Ricci ha annunciato, dopo il varo dellacommissione medico-comunale, la graduale nomina dei primari, l’au-mento di 15 posti letto nell’ospedale, la riqualificazione dell’impian-tistica interna, il miglioramento del parcheggio e dei distretti sanitariterritoriali. Altre proposte riguardano il consolidamento degli attualiservizi di base, la tutela e quindi il potenziamento del punto nascitae la definizione di alcuni settori di specializzazione.“Per il potenziamento dell’ospedale siamo a buon punto – affermail sindaco Ricci – nonostante sia stata montata recentemente la po-lemica da parte di alcuni esponenti della minoranza. Il complessoospedaliero di Assisi dovrà classificarsi come struttura speciale enon di semplice comunità per il comprensorio per l’alto ruolo turi-stico che la città riveste con sei milioni di visitatori all’anno”.Tutte notizie che per il futuro dell’ospedale di Assisi nel nuovo pia-no sanitario della Regione, grazie alle notevoli sollecitazioni del-l’Amministrazione e della popolazione, sono di ottimo auspicio perla sua permanenza nel territorio assisano, da decenni punto di riferi-mento di molte generazioni.

LA STRUTTURA VERRÀ POTENZIATA APARTIRE DAL PUNTO NASCITA

di LORENZO CAPEZZALI

L’assessore alla Sanità Tomassoni conferma l’impegnodella Regione per la valorizzaazione del nosocomio

Nell’ex area industriale Nervi-Morandi in prossimità del teatro Lyrick

NUOVE STRUTTURE SPORTIVE AS. MARIA degli ANGELI

Imminenti la realizzazione di un Palazzetto delloSport per il Volley, il Basket ed un

museo nazionale del pugilato

Una nuova politica di sviluppo socio- culturale e turisti- ca per Assisi at- traverso strutture

ed immagini sportive regio-nali e nazionali nuovi. Si trat-ta delle prossime costruzionidel palazzetto dello sport nel-la zona industriale di SantaMaria degli Angeli per baskete volley e del Museo Nazio-nale di Pugilato nell’ex areaindustriale Nervi-Morandi inprossimità del teatro Lyrick.I progetti, attesi da tempo, orahanno trovato la strada degliinterventi dietro il piano diprogrammazione economicadel Comune di Assisi nel qua-dro di un programma di svi-luppo proposto dalla giuntaRicci. Avveniristici i disegniestetici e le soluzioni infra-strutturali dell’immobile, che

andrà a colmare la crescenterichiesta di società sportive,dei cultori del pugilato e deifrequentatori del tempo libe-ro. Per l’ambizioso progettodel Museo Nazionale dellaboxe si è concluso il recupe-ro della torre centrale del-l’opificio sud dell’ex areaMontedison. Nel Museo tro-veranno spazio espositivo ele-menti del mestiere pugilisti-co, emeroteche digitali, docu-mentazione generale, rasse-gne fotografiche e quantod’istituzionale della federa-zione può essere di dominiopubblico in continuità conl’adiacente “Centro Italianodi Preparazione Olimpica”.Si potrà accedere al Museolungo il fianco sud dell’edifi-cio in prossimità del Lyrick.Il complesso diventa così unasorta di memoria storica di

quanti con guantoni azzurrihanno portato in alto il nomedell’Italia nel mondo, conqui-stando podi iridati e trofeiolimpici.Il Museo è stato voluto forte-mente dal presidente della Fpi,Franco Falcinelli, assisano doc.I nomi dei pugili più prestigio-si da “ripassare” per la mentenel Museo saranno quelli diDuilio Loy, Nino Benvenuti,Sandro Mazzinghi, GianfrancoRosi, Francesco Damiani eMaurizio Stecca.

Per meglio chiarire la situazione sull’Ospedale di Assisi

Per la nuova sede del commis-sariato di Polizia si allunganoi tempi della soluzione. L’im-mobile attuale è da anni ina-datto quale sede di lavoro pergli agenti e per l’assenza diaree per le auto di servizio edei parcheggi per l’utenza. Unasituazione non più procrastina-bile e sul ritardo in corso daPiazza Santa Chiara e VialeUmberto I monta la polemi-ca. Simone Pettirossi, capo-gruppo consiliare del Pd, stig-matizza: “L’amministrazionecomunale deve provvedereconcretamente alla realizza-zione della sede”. Intanto, dalComune di Assisi arriva la no-tizia della conferma che nel2012 il nuovo immobile degliex magazzini della municipa-le sarà pronto. Sull’argomen-to, chiarisce il sindaco ClaudioRicci - “Stiamo lavorando perdare definitivamente la nuovastruttura di Viale Umberto I alcommissariato di polizia diAssisi. Questo luogo rimane unpunto strategico per il lavorodella P.S. in città, nel compren-sorio e in relazione al turismoin Assisi”.

NUOVA SEDE DI POLIZIA

TROPPO LUNGHI ITEMPI DI ATTUAZIONE

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numero 9 - DICEMBRE 2011

di ELISA ZOCCHETTI

INIZIATIVE SOTTO L’ALBERO

Non è semplice sele-zionare le tante ini-ziative che in que-sto periodo affolla-no il calendario del

periodo natalizio in Assisi. Pro-veremo a farlo, sapendo già dasubito di non essere esaustivi inmerito.Dal 7 dicembre sarà possibileammirare un po' ovunque deibellissimi e suggestivi presepi.In maniera particolare vi diamoconto qui di seguito di quelliviventi ai quali partecipano de-cine di figuranti:

PRESEPI VIVENTI

Castel San GregorioIl 25, 26 dicembre e 1, 2 e 7 gen-naio 2012 si svolgerà il presepevivente lungo i vicoli e le piaz-zette del castello (17.30- 19.30).PetrignanoIl 25, 16 dicembre e 1, 6 genna-io 2012 (17.30- 19.30) vienepredisposto un percorso nellevie del centro storico per la vi-sita che il 6 si arricchirà dell'ar-rivo dei Re Magi (16.30).ArmenzanoIl 26 dicembre, 1 e 6 gennaio2012 (16.30-19) il presepe pren-de vita nei vicoli, nelle case enegli scantinati del castello conscene recitate.

PASSEGGIANDO PER I VICOLIA NATALE NELLA CITTÀ

DELLA PACE E DEL PRESEPE

Da anni mancava in As-sisi un coro di vocibianche. Oggi l’inse-

gnamento musicale per i piùpiccoli, è di nuovo possibile.Dal mese di novembre – infatti- grazie all’iniziativa e all’or-ganizzazione dell’Associazio-ne Commedia Harmonica, ap-poggiata da don Cesare Pro-venzi (Parroco di San Rufino)si ricostituisce un coro di voci

IL CORO DI VOCI BIANCHE, UNAREALTÀ ANCHE AD ASSISI

E da quest’anno c’è anche il suggestivoBosco di San Francesco

APPUNTAMENTIMUSICALIBasilica di Santa Chiara10 dicembre, alle 16.30, Con-certo di Santa Cecilia a cura delCoro Cantori di Assisi che sem-pre nella Basilica di Santa Chia-ra il giorno 26 dicembre alle ore18 eseguirà il Concerto di Mu-siche Natalizie.Abbazia di San Pietro18 dicembre alle ore 10 – Ado-ramus te domine - l'accademiaResonars per la celebrazione li-turgica propone la ricostruzio-ne di una Messa quattrocente-sca tratta dal Codice di Monte-cassino n. 871 a cura del Grup-

po Strumentale degli insegnan-ti di Resonars e dei gruppi vo-cali Armonioso incanto e VivaeVocis Concertus.Piazza del Comune e Sala del-le VolteNei giorni 10 e 11 dicembre2011 dalle 10 alle 22 è in pro-gramma La magia del Natale adAssisi. Mercatini, animazione e

laboratori per bambini, zampo-gnari, spettacoli teatrali, concer-ti e trenino di Babbo Natale acura di ASSICITY.Infine vi ricordiamo che a Pa-lazzo Vallemani – PinacotecaComunale è presente il Museodella Memoria 1943-1944 acura dell'Opera Casa Papa Gio-vanni.

bianche. Il gruppo si incontra re-golarmente una volta a settima-na: il sabato pomeriggio dalle16.15 alle 17.45 al Centro Pa-storale Regina Pacis, in via Fon-temaggio. L’attività didattica èa cura dell’insegnate Giulia Ri-naldi, docente di comprovataesperienza e competenza. E’previsto un contributo di 15euro al mese, necessario ancheper il materiale di studio conse-

gnato ai bambini. Il coro de “Ipiccoli Harmonici di Assisi”debutta l’8 dicembre alle ore18 nella Piazza inferiore dellabasilica di San Francesco, inoccasione dell'accensione del-l'albero di Natale.

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ASSISI numero 9 - DICEMBRE 2011

INTERVISTA ALL’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI LUCIO CANNELLIPARTITI/POLITICA

IMMAGINE DIGIUNTA IN

BUONA SALUTEAnche se contrastiinterni sembrano

minare lacompattezza tra

Sindaco e Assessori

È buona l’immaginedella giunta comuna-le di Assisi ma all’in-

terno sembrerebbero annidar-si contrasti sulla compattezzaamministrativa delle decisionida prendere in vista delle pros-sime scadenze di programmasocio-economico. Allo spec-chio, dunque, sindaco ed asses-sori. La vexata quaestio sonogli argomenti delle tasse e ta-riffe (l’Imu della cura Monti,la tassa di soggiorno, la nettez-za urbana, il lavoro che nonc’è, le famiglie che allunganola coda alla Caritas), della via-bilità nel centro storico (il dua-lismo residenti-commerciantisulla pedonalizzazione, i nuo-vi parcheggi, la revisione de-gli assegnati permessi ztl), del-le quote rosa in giunta, dell’of-ferta turistica per il 2012.Insomma, ce n’è quanto bastaper testare la resistenza dellacondotta unitaria tra l’organomonocratico e gli assessori co-munali in un momento econo-micamente delicato come l’at-tuale dove il minor gettito fi-nanziario da Roma potrebbeveramente mettere a dura pro-va la solvibilità programmati-ca e il no a nuove tasse del bi-colore Pdl-Uniti per Assisi, dueforze i cui rappresentanti guar-derebbero già al futuro deldopo Ricci.I rumor parlano di una pacearmata tra i diretti interessatiperché l’ambizioso progettodella prossima candidatura aSindaco, proprio perchè ambi-zioso, costituirebbe una tappadel percorso politico dai pen-sieri fissi. Per tagliare in modosolitario il traguardo finale del-la poltrona più ambita tra i Co-muni della Regione ci stareb-be la ragione di una lunga vo-lata da lanciare, quella volatache potrebbe portare alla no-mina di sindaco uno dei col-laudati assessori de Ricci bis ofigure individuate all’esterno.Staremo a vedere.

C’è molto da fare nel settore dei lavori pub- blici nel Comune di Assisi e l’assessora- to per compentenza

si sta impegnando ai massimi li-velli per rispettare il piano di prio-rità stilato a copertura dell’interoterritorio e dei centri principali diAssisi e Santa Maria degli Angeli.Abbiamo intervistato l’assessore aiLL.PP., Lucio Canelli, al suo pri-mo mandato di giunta dopo averricoperto il ruolo di presidente delConsiglio Comunale di Assisi, perfare il punto della situazione.Primo punto rilevante del suoimpegno assessorile è l’illumi-nazione pubblica. È così? - Stia-mo studiando un nuovo look diilluminazione pubblica in sinto-nia con l’ambiente e i centri d’ar-te della città che sono le direttricidel progetto. Lo scopo è quello diottimizzare i costi e ridare smaltoad impianti obsoleti. In questoquadro c’è anche la soluzione diilluminare la fonte delle ventiseicannelle ubicate lungo la Basili-ca di Santa Maria degli Angelidalla parte di Viale Patrono d’Ita-lia.Quali sono le altre vie più inte-ressate al nuovo disegno dell’il-luminazione? - Sono quelle di viaArmando Diaz, via S. Bernardi-no da Siena, la zona della nuovacaserma dei Carabinieri a S.M.degli Angeli, i sottopassi ferrovia-ri ed alcune parti di Castelnuovo,compresa via del Caminaccio. Perla zona montana gli interventi ri-guardano: Catecuccio, Costa diTrex, Paganzano, Paradiso, Piandella Pieve, Pieve S.Nicolò, Por-ziano e Santa Maria di Lignano.Nel progetto sono, previsti 5.000corpi illuminati a risparmio ener-getico. Si sta già sperimentando

l’installazione di alcuni lampionimuniti di pannello fotovoltaico.Riguardo alla sistemazione del-la scala mobile al parcheggio diMojano, a che punto siamo? -Sono in corso i lavori per l’ulti-mazione. La scala mobile vienerealizzata di tre file per unire ilparcheggio al terminale di viaSant’Agnese. Le opere sarannoconcluse nei primi mesi del 2012,consentendo così un migliore ac-cesso al centro storico. Ne trarran-no vantaggio residenti, operatoricommerciali e turisti.Strade, marciapiedi e messa insicurezza di alcune vie princi-pali. C’è altro da fare? - Abbia-mo portato a termine alcuni aspet-ti della rete viaria nel territorio an-che se c’è altro da ultimare. Il ter-ritorio di Assisi è molto ampio equindi occorre centellinare gli in-terventi tra la zona montana e lealtre realtà delle frazioni. Non c’èdubbio che S. M.degli Angeli è ilcentro dell’operatività comunaleper la realtà logistica, demografi-ca e turistica. Nella geografica ter-ritoriale ci sono oltre 600 km. distrade in un’area comunale di 187km quadrati.Il suo lavoro è in linea con il pro-gramma pre elettorale? - Stia-mo seguendo un percorso in cuiil piano delle opere pubbliche se-gua le indicazione del Prg. Negliinterventi teniamo conto anchedelle segnalazioni dei cittadini checi arrivano. Insomma, anche inuna situazione economico-finan-ziaria delicata come l’attuale, cistiamo impegnando con il massi-mo sforzo per mantenere in piedile richieste e gli interventi dellapolitica di programma del mio as-sessorato. Non è facile, questo,per i motivi economici, che tutticonosciamo.

Il consigliere d’opposizioneCarlo Cianetti ha attaccato lamaggioranza sui costi aggiun-tivi di piazza del Vescovado, in-catramata e poi coperta con isampietrini nel giro di pocotempo. Cosa ci può dire? - Laripavimentazione in pietra della

di LORENZO CAPEZZALI

ILLUMINAZIONE PUBBLICA:IN ARRIVO 5 MILAPUNTI LUCE

Si è svolta a Santa Maria degli Angeli l’assemblea costituente di “Uniti per Assisi”, il movimento-lista civica che sostiene l’attua- le maggioranza di governo al Comune di Assisi. Con una parte-cipazione che ha superato ogni più rosea aspettativa, dall’assemblea èuscito per acclamazione il nuovo segretario del movimento, MarcoTellurio, un giovane messosi in luce nella campagna elettorale che hadecretato la “diaspora” con l’Udc locale, allorché l’uomo simbolo delmovimento, Antonio Lunghi, decise l’alleanza con il Pdl per il soste-gno del candidato sindaco Claudio Ricci. All’assemblea hanno parte-cipato il sindaco Claudio Ricci, l’Avv. Guglielmo Porri, relatore alConvegno di Todi del Movimento Cristiano Lavoratori, i rappresen-tanti di quasi tutti gli schieramenti politici locali.“Nessuno di noi – ha sostenuto il vicesindaco Antonio Lunghi – inten-de adagiarsi sui guanciali del Pdl: siamo convinti che Berlusconi deb-ba uscire dalla scena politica italiana e che debba iniziare una nuovastagione in cui i cattolici dovranno essere di nuovo protagonisti. Mauna fetta importante del popolo del Pdl appartiene alla nostra storiae quindi, inesorabilmente, dobbiamo mantenere un dibattito e un dia-logo con questo popolo. Esiste certamente il problema dell’eredità delperiodo di governo di Giorgio Bartolini, che noi abbiamo sostenutolealmente e che poi abbiamo combattuto in maniera convinta. Gior-gio Bartolini sostiene idee che spesso condividiamo, ma ha un limitedi fondo: crede che il buono ed il giusto dell’azione cominci e finiscanella sua testa: non riesce a concepire un gioco di squadra. Anchecon Claudio Ricci dobbiamo rinnovare un patto. Lo abbiamo sostenu-to mettendo da parte i nostri interessi personali. Egli ha delle grandicapacità che devono trovare una giusta collocazione, e credo che iltempo gli darà merito, ma noi guardiamo prima al bene della nostracittà e poi alle nostre aspirazioni. Il sindaco ha affermato che la poli-tica con l’io non ha futuro: la politica è plurale. Siamo d’accordo.Credo che il nostro gruppo sia la più bella conferma di ciò”.

MARCO TELLURIONUOVO COORDINATORE

UNITI PER ASSISI

In via Patrono d'Italia in S. M. degli Angeli, neltratto che va dalla Piazza sino al Sottopasso,verranno montati nuovi corpi illuminanti"artistici" più bassi (rispetto a quelliusuali) in ghisa sabbiata di pregio.

piazza è un’opera importante difinitura di uno dei principali luo-ghi del francescanesimo in Assisisulla cui necessità anche in con-siglio comunale si era espressopositivamente. Le polemiche nonc’interessano visto che le parolepassano e le opere rimangono.

LucioCannelli

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ASSISI numero 9 - DICEMBRE 2011

di ROMANO CARLONI

STAZIONE FERROVIARIA

P er la sorte della stazionedi Assisi vale la pena diricordare la locuzione latina “Repetita iuvant” (Lecose ripetute giovano, o

meglio, aiutano). Fino al 31 ottobrescorso la biglietteria di Trenitalia adAssisi ha ‘funzionato’ così: aperta tut-ti i giorni, dalle 13 alle 19,35. Proprioil 27 ottobre Papa Benedetto XVI è ar-rivato nella stazione assisana con un‘Freccia d’Argento’, nell’ambito dellagiornata di preghiera con i rappresen-tanti di tutte le religioni a 25 anni di-stanza dal primo storico incontro, pre-sieduto da Papa Giovanni Paolo II. Inquel giorno la biglietteria di Trenitaliaè rimasta aperta anche di mattina. Madal 1° novembre la situazione è cam-biata e non nella direzione auspicata perun miglioramento complessivo delle in-formazioni per i passeggeri. La bigliet-teria rimane aperta, con lo stesso ora-rio, ma chiude al pubblico il sabato e ladomenica. E si dovrebbe parlare di suc-

In una città con 6 milioni di turisti all’anno

POCHE INFORMAZIONI EWEEK-END SENZA BIGLIETTERIA

Per la sorte della stazione di Assisi vale la pena diricordare la locuzione latina “Repetita iuvant

(Le cose ripetute giovano, o meglio, aiutano)

cesso - grazie alla Regione dell’Um-bria - perché la biglietteria non è statachiusa del tutto, come era previsto.Che cosa è successo? La Regione Um-bria ha compreso le stazioni di Assisie Spoleto in un piano di riorganizza-zione gestionale delle biglietterie pre-senti sul territorio e ha contribuito conun importo di 120mila euro all’anno,nell’ambito del contratto di serviziocon Trenitalia. Tutto questo è avvenu-to per impedire la chiusura totale diAssisi e Spoleto (già avvenuta).“Tenuto conto dell’importanza storico-culturale e dell’interesse turistico del-

LE GLORIE MILITARI DI ASSISIFABIO PENNACCHI (1903-1988) Ge-nerale Medico - Decorato della “FreedomMedal” statunitenseNasce ad Assisi il 2 novembre 1903 daFrancesco (grande biografo francescano)e Penelope Ceccarani. Trascorso un perio-do – durante la Grande Guerra – in un col-legio di Spello, si è laureato brillantemen-te in Medicina e specializzato in Psichia-tria, consolidando grandi capacità di clini-co in ambiente ospedaliero a Perugia e aGenova. Scelse tuttavia di dedicare la suavita al servizio del Corpo Militare dellaCroce Rossa partecipando ad operazioni

di PIO DE GIULI

le località servite, piuttosto che il meroaspetto commerciale - ha spiegato l’as-sessore regionale ai trasporti, SilvanoRometti - sarà la Regione Umbria a far-si carico della gestione economica dellebiglietterie con presenza di personaledelle stazioni di Assisi e Spoleto, sino-ra di competenza della Divisione na-zionale e internazionale passeggeri diTrenitalia”.Assisi, dunque, ringrazia la Regionema in sostanza la biglietteria è apertanon più 7 ma 5 giorni, escluso il week-end, mentre a Spoleto è tornata in fun-zione la biglietteria (6-11 e 13-15, sem-

pre dal lunedì al venerdì). E’ chiaro chel’utente, nel XXI secolo, ha gli stru-menti per le prenotazioni e gli acquistidei biglietti, attraverso il web, oppureattraverso le biglietterie automatiche ei punti di rivendita esterni. Ma la que-stione centrale della stazione di Assisiresta insoluta: la difficoltà delle infor-mazioni (ogni mattina e nei giorni ti-pici del viaggio, sabato e domenica).Resta un mistero glorioso il fatto che,tra tanti chioschi informativi dislocatitra Santa Maria degli Angeli ed Assisi,non ce ne possa essere uno collocatonei pressi della stazione.

belliche in Italia e all’estero dove ottenne lasua prima medaglia dalla Cruz Roja spagno-la nel 1937. Nominato Ispettore Superioredel Corpo collaborò attivamente con la Pre-sidente Nazionale della C.R.I. Donna CarlaGronchi, consorte del Capo dello Stato.Ebbe l’alto onore di organizzare e dirigere,durante la Guerra di Corea, l’Ospedale Mi-litare n.68 inviato dal nostro Governo a po-chi passi dal famoso 38° parallelo. Insiemead un esiguo gruppo di medici specializzatie di personale paramedico, maschile e fem-minile, molto motivato, si prodigò nella curadi oltre trecentomila pazienti, sia del Nord

che del Sud Corea. Per la sua professionali-tà e per la grande sensibilità, autenticamen-te francescana, meritò l’applauso e l’ammi-razione di tutte le forze in campo. Il Gover-no di Seoul gli concedette la più alta onori-ficenza di quel Paese (“Corea Chung Mu”)ed il Presidente Eisenhower la prestigiosa“Freedom Medal”. Rappresentò lo Stato Ita-liano alla firma dell’armistizio di Panmunjon(27 luglio 1953), preludendo con questoimportante atto alla ripresa delle relazionidiplomatiche dell’Italia ed al suo ingressotra le Nazioni Unite.Muore nei pressi di Assisi il 23 agosto 1988.

DA ASSISI NUOVA LINFANEL FORO PERUGINO

Con brillanti prove sostenute nell’esame di stato per l’esercizio della professione di avvocato ha fatto

recentemente il suo ingresso nel Foro pe-rugino la giovane concittadina CLARA PA-STORELLI che già nel corso di laurea ave-va mostrato una forte motivazione per lapratica forense. Oltre alla diretta interessa-ta sono particolarmente fieri di questo ri-sultato i genitori Giovanni e Rosemarie: atutti pervengano quindi i più vivi rallegra-menti da parte della redazione di questapagina, con l’augurio - per il quale sussi-stono valide premesse - di farsi strada nel-l’affollato contesto delle aule giudiziarie.

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ASSISI numero 9 - DICEMBRE 2011

Da marzo nella Pinacotecacomunale di Palazzo Vallemani si può assistere ad unamostra unica nel suo gene-re dedicata ad una pagina

oscura della nostra recente storia ovve-ro al periodo della seconda guerra mon-diale con foto di persecuzione e depor-tazione degli ebrei nei campi di stermi-nio. Molti giunsero ad Assisi cercandoaiuto. Il “Museo della Memoria, Assisi1943-44” ricorda i trecento ebrei salvatigrazie allo spirito dell’accoglienza fran-cescana della città serafica. La mostrabilingue (italiano-inglese) si sviluppa suquattro sale espositive con grande ric-chezza di documenti inediti, foto, rico-noscimenti, saggi, oggetti, testimonian-ze video con interviste a chi si spese inprima persona per salvare la vita di mol-ti ebrei. Primo tra tutti Don Aldo Bru-nacci, già fondatore dell’Opera CasaGiovanni, dell’allora vescovo monsignorGiuseppe Placido Nicolini che diressel’organizzazione clandestina creatasi inmodo spontaneo, di padre Rufino Nic-cacci, frate minore, padre guardiano delconvento di San Damiano, del podestàdi Assisi Arnaldo Fortini, del colonnellotedesco Muller, degli ordini religiosi, delfrate conventuale padre Michele Toddee molti altri. Un richiamo particolare peri turisti è di sicuro l'esposizione dell'an-tica macchina tipografica di Luigi e Tren-to Brizi, i tipografici assisani che stam-parono i documenti falsi per gliebrei,salvando molte vite umane.La mostra, ideata e curata da Marina Ro-sati, con i testi di Annabella Donà è rea-lizzata dall’Opera Casa Papa Giovannidiretta da Monsignor Sergio Goretti, fon-

Da marzo nella Pinacoteca comunale di Palazzo Vallemani

Una mostra che attraverso documenti, testi, foto e oggetti,ripercorre quella bella pagina di storia che riguarda

la salvezza degli ebrei nascosti in Assisidurante la seconda guerra mondiale.

Il museo è allestito a palazzo Vallemani, nella pinacotecacomunale, ed è destinato a rimanervi permanentemente

ed anzi, l’idea è di ampliarlo e farne un’esposizionedi carattere nazionale

Trecento ebrei salvatigrazie allo spirito

dell’accoglienzafrancescana di Assisi

di SIMONA MARINI

dazione della Curia di As-sisi. “Si tratta di un pro-getto partito circa tre annifa. - spiega la curatriceMarina Rosati - Conosce-vo Don Aldo Brunacci,morto qualche anno fa,che si è distinto nell'inten-to di tenere viva la memo-ria di questa pagina distoria ed ha avuto diversiriconoscimenti per la suaattività. Una prima mo-stra sull'argomento è sta-ta realizzata negli StatiUniti alla St. Bonaventu-re University per gli stu-denti americani. Questograzie all'Associazionenon-profit Franciscan Pi-lgrimage Programs cheha portato molti professo-ri statunitensi in contattocon l'Opera Casa PapaGiovanni, fondata proprioda Don Brunacci. Ad As-sisi questo tema è profonda-mente sentito ed ho pensatoche la città serafica sarebbestata un'ottima cornice per unamostra. Molti autori nostranihanno scritto sull'argomentoma nessuno aveva pensato diraccogliere testi, oggetti, fotoper un'esposizione. Ho inizia-to la mia ricerca prendendo unpo' di testi dagli Stati Uniti, hoconsultato l'Archivio di Statoe della Curia di Assisi cercan-do oggetti, foto, documenti inediti. Hocontattato anche i discendenti dei pro-

MUSEO DELLA MEMORIA,ASSISI 1943-44

tagonisti positivi diquesta storia comeNiccacci, Brizzi. Datemporanea la mostrapotrebbe diventarepermanente. Il nostroobiettivo - conclude laRosati - è ambizioso:la nostra proposta, in-sieme all'Associazio-ne Italia-Israele no-stra partner all'inau-gurazione, è quella di

far crescere la mostra e creare un Mu-seo regionale e nazionale dei “Giusti”.Iniziative analoghe sono in altre partid'Italia, la differenza è che Assisi rap-presenta l'altra faccia della medaglia diquesta pagina di storia in quanto gli ebreiqui sono stati più fortunati che altrovein quanto non ci sono state vittime o de-portati. Si potrebbe quasi parlare di unMuseo dei “Salvati e dei Salvatori”.INFO MUSEO -La mostra è situata all’internodella Pinacoteca Comunale ed è aperta nei se-guenti orari: da novembre a febbraio: 10,30-13,00; 14,00-17,00;Nei mesi di marzo, aprile, maggio, settembre eottobre: 10,00-13,00; 14,30-18.00;Nei mesi di giugno luglio e agosto: 10,00-13,00;14,30-19.00;

La curatrice dellaMostra, Marina Rosati È da poco uscito l’ultimo li-

bro del bastiolo GIAMPAO-LO BELLUCI dal titolo “Ungrappolo di rose appese alsole”. Edito da CIRCORIVOL-TA EDIZIO-NI, l’insie-me di po-esie è cor-r e d a t odalla pre-fazione diMario Sga-lambro.

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ASSISI numero 9 - DICEMBRE 2011

Personaggi caratteristici ad Assisi 13Ogni paese ne ha almeno uno, anche se attualmente

la globalizzazione dei costumi ne sta provocando l’estinzione

Non so se ci fossero eventi o ricorren- ze da festeggiare, probabilmente a dettare l’invito a

cena fu il semplice spirito di ca-meratismo. Fatto sta che Chiap-pafredda – non conosco l’etimodel soprannome, posso solo direche, scritto fra parentesi, figurasulla lapide di chi se ne fregiòper una vita – disse una sera alCapitano che se voleva assaggia-re la famosa polenta con salsic-ce e funghi di sua moglie, quel-la era la sera giusta. “Ci sto,” ap-provò l’amico, “io porto ilvino!”. Sicché prima da Bibbia-no a comprare un fiasco di scac-ciapensieri, poi a casa di Chiap-pafredda dove la polenta già sirassodava nel paiolo. “Sora spo-sa, me raccomando,” disse l’uo-mo, “non risparmia’ sui funghi”.E mentre la donna accelerava igiri del mestolo, lui raccontavaal Capitano quanto avesse fati-cato su e giù per il Subasio, tra

di CLAUDIO FERRATA

POLENTACOI

FUNGHIR icordate quando Berlusconi rassicurò l’Europa sullecondizioni economiche degli italiani? Quando coramconventu affermò che l’Italia era un Paese dove la gente

se la ride e se la canta, dove ristoranti e teatri registrano il tuttoesaurito, dove negozi e supermercati sono talmente affollati chea lasciar cadere una spilla dall’alto non tocca terra, dove la crisi èancora lontana dal comparire, anzi, probabilmente non compari-rà mai, tutt’al più è passata senza che nessuno se ne sia accorto?Ve lo ricordate? Be’, il giorno dopo tutti a dargli addosso, ad ac-cusarlo di mendacia, fellonia, incoscienza, millanteria, a rinfac-ciargli che mai come adesso il Paese se l’è passata male, mai comeadesso si è stati sull’orlo del baratro, mai come adesso si è stati arischio default. Ma quale baratro, quale default! L’Italia, signorimenagramo, è tal e quale l’ha dipinta l’ex premier nostro (tra l’al-tro intenzionato a non restare ex tanto a lungo): un Paese ricco,sano e, a buon ragione, spensierato. Io adesso non so se teatri eristoranti siano effettivamente pieni come lui ha affermato, in quan-to da anni non metto piede in un ristorante e da parecchio nonvado a teatro; ma questo perché appartengo a una categoria socia-le che se vuole garantirsi il necessario deve rinunciare al super-fluo; una categoria, per capirci, cui la filosofia berlusconiana im-puta l’assenza di iniziative in grado di elevarla dalla condizionedi mediocrità a quella di prestigio. Mea culpa, perciò, e absolutiomaiestatis. Però escludo in maniera categorica il paventato rischiodel default. “Default! Chi era costui?” farebbe dire il Manzoni aDon Abbondio. La verità è che il default ce lo siamo creato noi aforza di parlarne, a forza di dar retta ai menagramo. Accendete latelevisione e vi renderete conto del contrario. I giochi a premipullulano e le vincite milionarie fioccano; gli spot propongono ilgodereccio in tutte le salse, dalle fantastiche crociere nei mari delsud ai romantici week-end nelle capitali del nord, dagli esoticisoggiorni sulle spiagge caraibiche alle settimane bianche sui ghiac-ciai alpini; in prima serata spiccano il canto e il disincanto; il cal-cio spopola e il ballo impazza; il sorriso allarga la bocca dianchormen, soubrettes e veline; l’inno di Mameli echeggia pa-triottico da nord a sud, a parte qualche “Va’ pensiero” di lombardeugole. E a sigillare il tutto in una teca rosea d’ottimismo, la frasediventata in quattr’e quattr’otto il leit-motiv governativo: “Ab-biamo agito, agiamo e agiremo sempre, esclusivamente, nell’in-teresse del nostro Paese”. Ma quale default! (C.F.)

MA QUALE DEFAULT!

PENSIERI

ortiche, anfratti, assalti di viperee cinghiali, per trovare quei suc-culenti, maestosi porcini. “Mepijasse n colpo se uno” disse in-crociando gli indici, “da quant’eragrosso n pareva n’ombrella”. Equanta pazienza, dopo, per essic-carli, tritarli, sigillarli nei baratto-li. Solo che tra chiacchiere e be-vute il fiasco era finito. “E mo?”fece mortificato il Capitano. “Movo in cantina e spillo n po’ delmio” lo tranquillizzò Chiappafred-da. E alla moglie. “Te butta che iofo presto. E me raccomando, nonrisparmia’ sui funghi”. La donnaversò la polenta sulla spianatoia,con la forchetta segnò le parti, alcentro di ognuna posò una salsic-cia, andò alla credenza, prese unodei tanti barattoli in fila sulla men-sola e cominciò a spargere. A pie-ne mani come raccomandato dalmarito, anzi, fino a che il baratto-lo non si vuotò a metà. “Bona,”disse Chiappafredda dopo un as-saggio. E con uno sguardo di rim-provero, “però, moje, ce dovevi

mette più funghi”. “Ma se hosmezzato il barattolo”. “Smez-zato? N me pare, sì e no che sesentono”. “E io te dico de sì. Lovoi vede’, san Tommaso che al-tro non sei? Eccotelo”. Chiap-pafredda si alzò da tavola, preseil barattolo dalle mani della don-na, lo guardò in controluce esbiancò. “Ma questo ...porcazozza, questo è quello co’ le ce-neri del poro zi’ Pajetto!”. Lo zi’Pajetto – si venne a sapere dopo– era emigrato in America nel’21 e, al suo decesso, le cenerierano state inviate al parente piùprossimo. Al momento, mentreChiappafredda correva fuori avomitare e la moglie sveniva suuna sedia, il Capitano sentì do-veroso esprimere un giudiziosulle qualità, chiamiamole così,organolettiche del defunto. “Pergnente accio sto zio,” disse men-tre ripuliva la spianatoia, “forsena molichina troppo dolce maper gnente accio”.

(continua)

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ASSISInumero 9 - DICEMBRE 2011

di RINALDO SALIMBETI

MEMORIA

Gerhard Ruf all’età di 17 anni venne arruo-lato e inviato al fronte Russo. Fatto pri-gioniero passò sei mesi in un campo di con-centramento per poi tornare a casa alla finedella guerra. Dopo un breve periodo si ri-

tirò in un convento e completò gli studi in Teologia eFilosofia a Friburgo (Svizzera). Ebbe alcuni incarichi inGermania, ma poi venne inviato in Assisi al Conventodi San Francesco dove è rimasto per cinquant’anni.L’amore per il luogo è stato così forte che più volte ri-nunciò a incarichi più importanti pur di rimanere in queiluoghi. Ad Assisi aveva il compito di guidare i visitatorinella Basilica di San Francesco forniva assistenza mo-rale, spirituale e spesso materiale a persone in difficoltà.Andava a trovare e assisteva le persone ricoverate inospedale, teneva i contatti con i famigliari degli amma-lati, si occupava del rimpatrio degli ammalati dall’aero-porto di S. Egidio, teneva contatti con i reclusi del car-cere di Perugia. Spesso l’allora Cardinale Woityla veni-va in Assisi e visitando il Convento si fermava alcuneore nella camera di P. Ruf discutendo dei problemi dellaChiesa e sull’Arte. Anche il Cardinale Ratzinger, l’at-tuale Papa, veniva spesso in Assisi, soggiornava al Con-vento delle Suore Tedesche ed ogni volta la sera s’in-contravano bevendo insieme birra; da ricordare che han-no studiato nello stesso seminario di Friburgo in Svizze-ra. Nella sua missione in Assisi ha contribuito moltissi-mo all’incremento turistico, tutti gli anni si recava inGermania per fare delle conferenze con proiezioni dellasulla Basilica e sulla città di Assisi illustrando la storia

ed i suoi monumenti, l’ultima conferenza latenne nel mese di novembre 2008 e ne ave-va programmata una per febbraio 2009. Con-trollava tutto ciò che era scritto in tedesco suAssisi: opuscoli, cartoline, guide ecc. correg-gendo gli errori che inviava alle tipografieper la correzione.Ha scritto molti libri su San Francesco e sul-la Basilica. Per circa vent’anni, oltre al lavo-ro in convento, ha diretto una Parrocchia aFirenze per i cittadini tedeschi residenti, ognisabato pomeriggio si recava presso la comu-nità per ritornare ad Assisi la domenica sera.Ogni domenica aveva a pranzo in Parroc-chia una decina di persone disagiate e biso-gnose, naturalmente era P. Ruf che cucina-va. In uno di questi periodi ad una famigliatedesca che si trovava in vacanza in un caso-lare alle porte di Firenze vennero rapite duefiglie e una nipote. Uno dei genitori era unimportante giornalista e per l’occasione ven-ne chiesta l’assistenza di un Padre Cattolicoche fungesse da intermediario. Venne chia-mato P. Ruf che tenne giornalmente i contat-ti tra la famiglia ed i rapitori fino alla libera-zione delle ragazze. Fu questo per P. Ruf unperiodo molto faticoso e pericoloso, si espo-se personalmente coi rapitori consegnandolui stesso il denaro del riscatto. Questo fattoe naturalmente l’impegno in altre situazioni

indusse la Repubblica Federale Tedescanel riconoscergli l’Onorificenza dellaCroce al Merito della Repubblica. Ceri-monia che avvenne a Roma, il 7 aprile1982, a Villa Almone, nella residenza del-l’Ambasciatore Tedesco. Nella motiva-zione non venne data notizia del rapimen-to per motivi di sicurezza, ma nello stes-so momento la Polizia Criminale Tede-sca consegnò a P. Ruf una medaglia inriconoscimento per il particolare impegnoprofuso.Padre Ruf ha scritto anche tantissime let-tere in Germania per cercare di ottenerefondi da privati per la realizzazione del-l’impianto elettrico del Convento e dellaBasilica di San Francesco, effettuato dal-la Siemens, per la sistemazione nella nuo-va sede delle Reliquie di San Francesco.Per esporre in apposite bacheche il teso-ro del santo fotografato e catalogato per-sonalmente pezzo per pezzo.Per anni ha lavorato nell’archivio foto-grafico della Basilica fotografando tutto.Un lavoro che lo ha portato a documen-tare ogni angolo del complesso religiosoe che oggi è possibile consultare in Inter-net grazie all’inserimento di oltre 3 milaimmagini.Alla sua morte sono uscite notizie sui gior-nali nazionali e tedeschi. In una di questela Polizia Criminale Tedesca lo ricorda-va come Padre e Uomo di grande umani-tà e amicizia.

P. GERHARD RUF (1927-2008)Uomo di grandeumanità e amicizia

Il documentarista della Basilica di San Francesco nacque il 17 ottobre 1927 aKaiserslautern (Germania) e morì il 29 dicembre 2008 in Assisi (Italia)

Da quando ho preso coscienza del mio essere quello che sono, per sona, cioè, diversa da tutti gli altri umani, miracolo innegabile, operato dall’Intelligenza Somma, che non ci ha fatto in serie,

ho sostenuto, scherzosamente, ma non troppo, che se mi fossi messo indiplomazia avrei dimostrato la capacità di generare lo stato di guerraperpetuo; bellum omnium contra omnes (la guerra di tutti contro tutti).È questa mia particolarità che mi rende alquanto difficile parlare diAssisi, per rispondere ad una richiesta che mi è stata fatta.Dovremmo pregiudizialmente, stabilire: di quale Assisi vogliamo par-lare, perché ce ne sono molte!Parliamo di quella, unica al mondo, che trovai approdando più di mez-zo secolo fa, conservata senza oltraggio alcuno, quasi come l’avevalasciata il sublime santo poverello... o di quella opulenta dei grandialberghi di lusso che non conosceranno mai i poverelli di oggi?Di quella architettonicamente e splendidamente antica, inalterata comeun quadro d’epoca, a cui il trascorrere del tempo ha aggiunto solo unapatina che l’ha impreziosita? O di quella resa elegante da interventimodernizzanti, che la rendono quasi irriconoscibile e che opera, sullamia sensibilità, solo un debole richiamo, una lieve suggestione misti-ca... non quello che provai al primo approccio con la città del santo dei“Fioretti”?Dell’Assisi di Cimabue, di Giotto, del Perugino, (del Perugino: preci-samente nella basilica di Santa Maria degli Angeli), del tempio di Mi-nerva, di San Damiano, dell’Eremo, di piazza Santa Chiara, con i suoimagnifici archi rampanti, di piazza del Comune, con lo splendido pa-lazzotto comunale multisecolare, testimonianze, non uniche di arte an-tica, anche se, spesso povera, o delle attuali forme d’arte, in cui è diffi-cile riconoscere, tranne che in casi rari, come quella dei bastioli Petri-gnani, l’Assisi di Colui, che elevò lodi al Signore per tutte le creature...e perfino per “sora nostra morte corporale”?Dell’Assisi dei probiviri, onesti e capaci, che fecero del convitto nazio-nale, istituto di antico prestigio, un collegio tra i più ricercati d’Italia:Veneziano, Rufinelli, Rossetti, De Giuli, Lardera... del maestro giornali-sta Aldo Calzolari e di pochi altri, che con la loro opera fecero del Con-vitto l’isola che, ora, non c’è più e di cui è rimasto l’imponente edificioin pietra locale, che ha la mia veneranda età?Dell’Assisi scolastica di Vivona, di Catanzaro, della Rufinelli, della Bon-di, di Ies, di Rosanna Cipolla, della Pennachi, che fu la prima a inorgo-glirmi di mio figlio Sergio, di cui riconobbe subito le possibilità, senzaallinearsi con i già subiti campanilismi? Della Curradi, molto più giova-ne degli altri, ma della stessa statura e di pochi altri? O dei licei di cui,ahimé, mi dicono, che vengono scelti dai ragazzi perché si studia poco?Dell’Assisi del vescovo Nicolini, che nascose e salvò, con l’aiuto di unpugno di eroi dell’epoca, centinaia di ebrei da deportazione e morte?Dell’Assisi di Geo Lazzari e di Pampanini esimio chirurgo? Dell’Assi-si di don Mario Sorignani, di don Elmo, di don Orlando, di don Maria-no, per i cui ottanta anni scrissi un’ingenua, ma apprezzata lirica, chegradì molto e che era, oltretutto, un inno al sacerdozio... vi sostenevoche il sacerdote non diventa mai vecchio, perchè rinnova la sua giovi-nezza al sorgere di ogni dì (chiaro riferimento alle parole che non sidicono più all’inizio della Messa, più comprensibile oggi ma meno so-lenne dell’antica Messa in latino: “Introibo ad altare Dei, ad Deum quilaetificat juventutem meam”: andrò verso l’altare di Dio, verso Dio cherende lieta la mia giovinezza)?La valutazione del fenomeno Assisi, (fenomeno in senso kantiano, ciòche appare, cioè, alla nostra conoscenza, della realtà, ove apparire nonsignifica ciò che sembra, ma ciò che si rende manifesto come dato daapprofondire) è viziata dall’essere io, come ogni vecchio, laudator tem-poris acti (lodatore del tempo passato).La mia lente mi rende la splendida visione dell’Assisi che fece dire aDante, canto XI del Paradiso: “Chi d’esso loco fa parole, non dica Ascesi,ché direbbe corto, ma Oriente, se proprio dir vuole”.

PENSIERI D’AUTORE

di VITTORIO CIMINO

Quale Assisi...

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ASSISI numero 9 - DICEMBRE 2011

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numero 9 - DICEMBRE 2011 ASSISI

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numero 9 - DICEMBRE 2011

ché contengono una norma chevincola per quindici anni la de-stinazione d’uso dello stabili-mento. Tale vincolo è stato mes-so dal Consiglio Comunale infase di approvazione nel 2008.La richiesta della Torninova,seppur legittima nelle procedu-re, deve essere valutata dal Con-siglio Comunale, che se decide-rà di accoglierla dovrà anche ap-provare le modifiche necessa-rie alle norme tecniche. Attual-mente l’orientamento politicodella maggioranza è quello diseguire le NTA in vigore senzaapportare alcuna modifica .Se la modifica del SUAP fosseattuata, ciò comporterebbe lapossibilità dell’insediamentodi nuove attività commercialinell’area. Non credete chepossa essere una grande op-portunità occupazionale edeconomica per il comune di

di VALENTINA RINALDI

MAURIZIO MENCARELLI

Q ual è la richiesta cheavete fatto al Comu-ne di Bastia?- Quattro mesi fa, ab-

biamo avuto la richiesta da par-te di una grande attività com-merciale “non food” italiana diinsediarsi a Bastia individuan-do il sito ottimale in una partedel nostro nuovo capannone diOspedalicchio. In Comune cidiedero la loro disponibilità diprendere in considerazione lanostra richiesta, a condizioneche l’operazione fosse legitti-ma. Perciò abbiamo interpella-to l’avvocato Rampini, che èstato in passato il legale del Co-mune di Bastia, che ci haespresso parere positivo. Ab-biamo riportato il parere all’am-ministrazione che a questo pun-to ci ha sollevato il problemache attuare una modifica cosìimportante, avrebbe creato unprecedente pur sapendo che unavariante della destinazioned’uso da produttiva a commer-ciale era possibile soltanto finoal 30 settembre, tant’è vero chesolo noi abbiamo presentato neitermini regolare domanda. No-nostante ciò, purtroppo, la ri-

sposta verbale del Comune non èstata come ci aspettavamo. In buo-na sostanza ci hanno detto chel’operazione avrebbe danneggia-to le attività limitrofe e che la no-stra era una attività speculativa.Abbiamo quindi capito che (il pro-blema era la storia personale diuno dei soci di Torninova) che de-terminava la volontà di non ac-cettare la nostra richiesta. Abbia-mo spiegato più volte e argomen-tato che non si trattava di specula-re su questa operazione, ma che la

stessa era importante per so-stenere un’attività che in unmomento di crisi come que-sto, sta avendo il massimofatturato degli ultimi diecianni. Abbiamo dimostratoche la nostra richiesta non erapremeditata visto che quan-do abbiamo acquistato il ter-reno inizialmente, non ave-vamo considerato il parcheg-gio (parcheggio obbligatorioper i standard urbanisticicommerciali). Cosa che ab-biamo fatto poco tempo fa ad

MENCARELLI: “Non è nostra intenzione speculare. Siamo disposti a versare un contributo straordinario FRATELLINI: “La richiesta della Torninova é legittima, ma ci sono le regole. È una decisione che dovrà

CRISI ECONOMICA E ATTIVITÀ PRODUTTIVE - Intervista a Francesco Fratellini e Maurizio Mencarelli

FRANCESCO FRATELLINI

C he cosa prevede at-tualmente il SUAPdella Torninova? -

Attraverso lo strumento delSUAP il terreno di proprietà del-la Torninova è stato reso edifi-cabile attraverso questa proce-dura in variante al piano rego-latore approvando in ConsiglioComunale che ha previsto lenorme tecniche di attuazione edi tempi da rispettare. Successi-vamente, il progetto edilizio èstato sottoposto ad una variantein quanto l’azienda ha scelto diinstallare sopra il tetto un im-pianto fotovoltaico che nel pro-getto originale non era presen-te. Al momento la destinazioned’uso prevista dalle NTA delpiano è produttiva.La Torninova ha comunqueavanzato una ulteriore richie-sta. Di che cosa si tratta? - Hachiesto all’Amministrazione dimodificare il SUAP precedentevariando la destinazione d’usoda produttivo a commerciale diuna parte cospicua del capan-none. Tale operazione al mo-mento non è possibile perché lenorme tecniche di attuazionedell’area non lo permettono per-

LA TORNINOVA PRONTA A FINANZI IL RESTYLING DELLA PIAZZADI OSPEDALICCHIO

Bastia? - Se attualmente la Tor-ninova ha necessità solamentedi una parte di quell’intervento,vuol dire che sono state sbaglia-te le previsioni fatte a suo tem-po o sono mutate alcune condi-zioni che non rendono più ne-cessaria quella superficie. Il fat-to che ci sia la possibilità di pre-vedere l’insediamento di un’at-tività commerciale, al di là diqualsiasi considerazione misembra una scelta poco ocula-ta. Mancano a mio avviso i pre-supposti politici per insediareun’attività commerciale in uncapannone che era stato appro-vato attraverso una proceduraspecifica per favorire un’azien-da produttiva. Ma ripeto, il Con-siglio Comunale è sovrano. Perquanto riguarda l’impatto occu-pazionale, ritengo che si otten-ga in maniera maggiore attra-verso la destinazione a produt-tivo; è risaputo che, a parità disuperficie utilizzata, l’impattomaggiore sull’occupazione loda un’ attività produttiva e nonuna commerciale, quindi se alposto del produttivo mettiamoil commerciale, le previsioni oc-cupazionali, di solito diminui-scono e non aumentano.

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numero 9 - DICEMBRE 2011

GLI SCENARI ECONOMICI MONDIALI HANNOEFFETTO ANCHE A BASTIA

L a globalizzazione ha tradito le sue promesse diprosperità e di stabilità economica. Ad affermar-lo è l’economista Joseph Stigliz. Il nuovo quadro

mondiale, infatti, sta portando distorsioni spaventose neimercati per colpa della globalizzazione che viene utilizza-ta per preservare l'interesse particolare dei paesi industria-lizzati e dei poteri forti. I paesi occidentali più sviluppatieconomicamente come gli Stati Uniti e la Germania han-no spinto la liberalizzazione della produzione e della com-mercializzazione dei loro prodotti, premendo i paesi de-boli dell’area euro sulla questione della competitività edel debito, quelli più poveri del terzo mondo ad eliminarele proprie barriere commerciali.E Bastia Umbra? La Silicon Valley italiana degli anni ses-santa, oggi come stà? Per rispondere a questa domandaoccorre fare una brevissima storia ed è ai più giovani chemi rivolgo.Bastia Umbra è una città nata a vocazione produttiva apartire dagli anni ‘30. Ha raggiunto il suo culmine pro-duttivo con le grandi fabbriche delle officine Franchi, po-modorificio Lolli, Spigadoro Petrini, tabacchificio Gion-tella ed altre verso la fine degli anni ‘60. Successivamen-te si è sviluppata la nascita di una fitta ragnatela di piccolee medie imprese che è durata fino alla fine degli anni ‘80per poi stabilizzarsi fino alla fine del millennio. Gli ultimidieci anni progressivamente l’economia bastiola è andatadeteriorandosi per trasformarsi oggi in un incerto labora-torio commerciale. Lo sperato sviluppo delle aree produt-tive, così come sono state configurate dalle amministra-zioni comunali, purtroppo, non ha raggiunto lo scopo pre-visto. Se ci fermiamo a osservare le attività che operanonella nuova e vecchia zona industriale, tranne eccezioni,è facile notare i cambiamenti che si sono verificati nelgiro di pochissimo tempo.Di fronte a una realtà ormai così evidente, ed è ai menogiovani e politici che mi rivolgo adesso, considerando ildibattito che sta nascendo sulla questione Torninova, pongole seguenti domande:• Se cambiano le regole economiche nel campo pro-duttivo, commerciale e di lavoro nel mondo e persinonei Comuni limitrofi come ad Assisi, che senso ha man-tenerle in piedi a Bastia?• Siamo proprio sicuri che mantenere l’attuale statusquo per impedire l’arrivo di nuovi insediamenti com-merciali, magari con qualche posto di lavoro per i gio-vani, sia la strada giusta?• Perché non si elaborano progetti adatti alle nuove cir-costanze economiche più chiari e trasparenti per tutti?

Logiche politichee vecchie regole

ostacolanolo sviluppo

per il rifacimento della piazza”. assumersi il Consiglio Comunale”.

di FRANCESCO BRUFANI

ARE

un prezzo più alto del previsto.A questo punto, voi fate un’ul-teriore proposta. Di che cosa sitratta? - Ripeto, per dimostrareche non intendiamo speculare suquesta operazione nella domandadi presentazione abbiamo dato ladisponibilità a versare un contri-buto straordinario al Comune perla realizzazione di “opere pubbli-che”. Ci piacerebbe, ad esempio,che venga effettuato il restylingdella piazza di Ospedalicchio, per-ché la nuova sede della Tornino-va si trova proprio in questa fra-zione, e perché sappiamo che taleprogetto è stato momentaneamen-te accantonato dall’amministra-

zione permancanza

di fondi.Una bella sfida! Cosa pensateche risponda l’amministrazio-ne? - Ancora non si è pronun-ciata, ma urge una risposta per-ché, come si sa l’attività che harichiesto il nostro capannone incaso di risposta contraria, inten-de muoversi per una sede alter-nativa magari nei comuni limi-trofi. A questo punto ci piace-rebbe sapere che cosa ne pen-sano gli ospedalicchiesi dellanostra proposta e se sono favo-revoli gli chiediamo formal-mente di sostenerci. In questomomento di crisi, pensiamo cheun’attività commerciale di que-sto tipo in questa zona, possa fargirare una quantità considere-

vole di denaro e di persone enon merita di essere sotto-valutata solo per ragionipolitiche.A questo punto intervie-

ne il Geometra Ortica cheha curato il progetto del ca-

pannone, spiegandoci: -L’operazione che intendonofare Massimo e Maurizio Men-carelli è quella di finanziareun’opera pubblica. Questo tipodi procedimento non è una no-vità. Si tratta di una manovrache rientra nella cosiddetta “ur-banistica contrattata” che perinterventi legittimi viene prati-cata in circostanze come questa.

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F ino al 1967 è stata sede del mercato del bestiame, con il mattatoio e quel gran vo- ciare di rivenditori e animali che testimo- niava un’animosità e una contrattualità che sono state artefici della grande spinta

economica bastiola. Oggi piazza Togliatti, nota ai piùcome “piazza del Mercato”, e l’area prospiciente sonooggetto di un importante studio di restyling che vedecoinvolti il comune di Bastia Umbra e la società Struc-turae (Falcinelli Costruzioni e Lunghi Costruzioni).L’intera area era già stata ridisegnata in passato da altriprogetti, rispettivamente nei primi anni Ottanta dal pia-no Leoncilli, a seguire dall’architetto Alfonso Natalinie per ultimo dall’architetto Luca Scacchetti nel 2007(di cui Terrenostre dette ampio spazio nel numero dinovembre dello stesso anno). Il nuovo piano di iniziati-va pubblico-privato per la progettazione urbana del-l’area di recupero ex Mattatoio è stato presentato pub-blicamente lo scorso 2 dicembre, riscuotendo in moltidei partecipanti favorevole consenso. L’area è ubicatain una posizione strategica tra il centro storico e il prin-cipale ingresso della città, con la SS75 e l’Umbriafiere.L’obiettivo generale del progetto è la riorganizzazionedelle funzioni presenti, individuando un unico compar-to urbanistico diviso in due stralci di interventi, per una

di SARA STANGONI

superficie totale di 29.256 metri quadri.Il sindaco Stefano Ansideri ha subito evidenziato l’im-portanza di questo intervento di recupero, precisandocome l’area oggetto di studio sia ormai il biglietto davisita per chi entra a Bastia e non più, come venivaconsiderata in passato, il retro della città. “Con questoprogetto - ha dichiarato - si risolve un problema lungoquaranta anni. Due sono state le nostre volontà prima-rie: dare degno recupero all’ex mattatoio e preservarel’area parcheggi. Quest’ultima sarà collocata piutto-sto sotto la piazza, in modo da consegnare ai cittadinianche un luogo dove potersi incontrare, sostare e tra-scorrere il proprio tempo”.Il recupero del mattatoio, invece, prevede la trasforma-zione in moderna sala consiliare, primario luogo di rap-presentanza comunale, trasformabile in auditorium. L’il-lustrazione dettagliata del piano è stata compito del pro-gettista incaricato Pietro Carlo Pellegrini. L’architettotoscano ha espresso l’importanza della complicità po-sitiva tra pubblico e privato che ha garantito la massi-ma resa delle volontà reciproche. Si prevedono inter-venti di demolizione, la localizzazione di una nuovapiazza pubblica pavimentata, il recupero dell’ex matta-toio, comparti residenziali e un nuovo fabbricato ad usocommerciale e pubblico. La filosofia del progetto si

DA “PIAZZA TOGLIATTI” A “PIAZZA DEL MERCATO”:SPUNTA L’IPOTESI DI CAMBIARE IL NOME

È un piano a cui teniamo particolarmente.Nasce in sinergia con il centro storico,con l’intento di creare quel percorso che

tante volte ho evidenziato che si muove dallastazione ferroviaria fino alla zona industriale. Iltema principale del progetto è la marcatura dellastoria e del suo valore per la città di Bastia: lapiazza del mercato torna ad essere, con esso,luogo dell’incontro per la città e per i suoicittadini. Non deve essere pensato come unprogetto a se stante, ma piuttosto nasce aggancia-to a tutti gli altri piani, ex Franchi, ex Pic ePetrini, con la previsione di collegamenti ancheciclo pedonali molto dettagliati e legati al restodella città. La funzione pubblica ha il massimovalore con la riqualificazione dell’ex mattatoio.Mentre le attività commerciali che nascerannoqui faranno da leva al ventaglio di offerte giàesistenti nel centro storico e non contribuiranno,come qualcuno potrebbe ipotizzare, a danneggiar-le. La grande piazza sarà destinata sia al mercato

ARCHITETTURA URBANA

Presentato al pubblico il piano di iniziativa pubblico-privato per laprogettazione urbana dell’area di recupero ex Mattatoio,

redatto dall’architetto Pietro Carlo Pellegrini.Biblioteca, sala consiliare e un parcheggio sotterraneo.

Edifici residenziali e commerciali immersi nel verde pubblico.La piazza del Mercato è pronta per una significativa trasformazione

L’assessore Luca Livieri

sia ad altri eventi nel corso dell’an-no. Non a caso in molti ci stannosollecitando da diverso tempo amodificare l’attuale nome “piazzaTogliatti” in “piazza del Mercato”, amarcare il segno distintivo di questoluogo come memoria di un processosociale ed economico di Bastia. Nonè detto che questa operazione nonabbia il suo esito. Per quantoconcerne i tempi di attuazione delprogetto, sono conformi al pianoregolatore vigente. Non sononecessarie quindi variazioni perportarlo avanti e questo dato ci rendefiduciosi. La presentazione cheabbiamo fatto è il primo passaggio,ci aspettiamo ora tutte le considera-zioni, aggiunte e proposte perrendere il progetto il migliorepossibile.

ECCO LA NUOVA “PIAZZADEL MERCATO”

muove suun interven-to misuratoe “leggero”,con la creazione divolumi definiti daPellegrini “sottoto-no”, ossia di altezzecontenute che non va-dano ad invadere esoffocare gli spazi,ma realizzino un luo-go di rispetto e qualità architettonica. È stato preferitouno sviluppo orizzontale degli edifici piuttosto che ver-ticale, per caratterizzare in maniera più evidente il suo-lo rispetto al costruito, mentre dove sono state ipotizza-te le residenze - tra via San Michele Arcangelo e viaAllende - lo sviluppo sarà verticale per meglio contra-stare i fabbricati di elevata altezza ad est dell’area.“L’elemento dominante è piuttosto il sistema a verdeche si confonde con l’architettura, creando un organi-smo libero e non monumentale, un qualcosa che sia ilpiù possibile non impattante. È stata pensata l’impian-tazione di 100 alberi di alto fusto, oltre agli elementiarborei sulla rampa che degrada dalla zona commer-ciale alla piazza lungo via IV Novembre”. La pavimen-tazione della piazza è prevista con materiali lapidei du-raturi ed è stata concepita non solo come luogo di mer-cato, che continuerà a sussistere, ma anche come luogodi incontro costante, grazie alla presenza della bibliote-ca. “La piazza è stata progettata come spazio salottoper Bastia Umbra e si animerà in tutte le ore del gior-

no. Per garantire ciò, uno spazio pub-blico ha bisogno anche di un centrocommerciale e residenziale, per ac-cendere la vita in tutti gli spazi. Fon-damentale resta il rapporto tra l’exmattatoio, che diventerà concentra-zione civile e democratica, e la nuo-va biblioteca, luogo di crescita cultu-rale e sociale. Non vogliamo di certouna piazza di macchine”.Un’ampia discussione si è accesa du-rante la presentazione in merito al-l’edificio ad angolo tra via IV Novem-bre e via Veneto. Oltre alla destina-zione commerciale al piano terra, pre-vede al primo piano l’ubicazione del-la nuova biblioteca comunale. Saràcaratterizzato a lato da una scala an-fiteatro allungata che diventerà puntodi aggregazione dove sostare seduti oincontrare altre persone, un luogo didialogo, scambio d’idee e relax a be-neficio di tutti i cittadini. La perples-

numero 9 - DICEMBRE 2011

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La proprietà dell’area:società Structurae s.r.l.

Il presidente Massimo Falcinelli

“SARÀ UN RECUPEROURBANO DI ALTA

QUALITÀARCHITETTONICA E

COSTRUTTIVA”

sità si è orientata sull’ef-fetto visivo che possa pro-durre, rompendo i tradizio-nali schemi del paesaggiourbano bastiolo: diventaelemento di chiusura opiuttosto permette di rac-chiudere lo spazio dandomaggiormente la sensazio-ne di piazza raccolta? L’as-sessore all’urbanisticaLuca Livieri ha confessa-to come la questione sia

stata punto di discussione anche in fase di redazionedel piano, ma che la soluzione scelta si muova nelladirezione di circoscrivere la nuova piazza. Altro temadi analisi e domande è stata la viabilità: alcuni dei pre-senti hanno suggerito l’inserimento di sottopassi di rac-cordo con piazza Mazzini. L’assessore ha qui anticipa-to il progetto in fase di studio per la realizzazione delparcheggio sotto la piazza centrale, già in più sedi ma-nifestato, che potrebbe collegarsi a quello previsto sot-to piazza del Mercato. Rispetto ai parcheggi in questopiano, sono previsti 2000 mq superiori agli standard,per un totale di 20000 mq, tradotti in 568 tra posti auto

Il piano proposto èil risultato diun’attenta tessi-

tura tra le diverse pro-prietà molto fraziona-te. La nostra volontàè stata di attuare unrecupero urbano dialta qualità architetto-nica e costruttiva, conparticolare attenzioneai materiali che ver-ranno utilizzati. Oltre agli spazi a destinazio-ne pubblica, per il residenziale, nel nuovo com-parto a sud-est della piazza del Mercato, sonoprevisti circa 35 appartamenti in alta classifi-cazione energetica, distribuiti su due palazzi,con particolare attenzione alla bioedilizia. Pergli appartamenti del comparto che affaccia suvia IV Novembre sono stati studiati giardinipensili, un nuovo modo di concepire il verdespostandolo ai piani superiori, di notevole im-patto estetico e funzionale. Al primo piano siarticolerà un’interessante zona commerciale di-stribuita su più edifici collegati tra loro da unospazio pedonale e verde, ideale per una pas-seggiata verso il centro cittadino. Avranno adisposizione numerosi parcheggi sia di super-ficie sia interrato. Rispetto ai tempi di realiz-zazione, stimiamo tre anni dall’approvazionedel piano: sarà data priorità alle opere di urba-nizzazione, alla nuova piazza, al restauro delmattatoio e a tutti gli edifici che affacciano suvia IV Novembre. Il secondo stralcio interes-serà gli edifici residenziali.

e bici/moto. “Questo progetto - ha concluso l’architet-to - ha tutte le caratteristiche per diventare modellourbanistico per i centri minori a livello nazionale”.

numero 9 - DICEMBRE 2011

DA SINISTRA: Pietro Carlo Pellegrini, il sindaco StefanoAnsideri e l’assessore all’Urbanistica Luca Livieri

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BASTIA UMBRA numero 9 - DICEMBRE 2011

I l Natale, per la cri-stianità, rappresen-ta un rinnovamen-to sotto il profilodell’anima. Ma an-

che la quotidianità si attendeda questo evento una nuovalinfa per affrontare le proble-matiche e i disagi. Questo è ilterzo Natale dopo la svoltapolitico -amministrativa. Ri-tiene che il “cambiamento”abbia apportato positive mo-difiche alla vivibilità del no-stro territorio? - “Nel mezzodel cammin di nostra …” l’in-cipit non vuole essere annun-cio di qualche cosa di grandio-so, come è il seguito della “Di-vina Commedia”, ma soltantoun riferimento temporale, cheindica il periodo nel quale ègiunta questa legislatura. Il la-voro svolto durante questi dueanni e mezzo è stato notevolee si è concentrato sulla proget-tazione di ambiti e scenari delnostro territorio, nella speran-za che, a breve, le sementi pos-sano dare il raccolto che tuttisperano. Ritengo che il giudi-zio sulla vivibilità debba esse-

Intervista al sindaco Stefano Ansideri

“VOGLIA E CAPACITÀ DI FAR BENE”... e per Natale? ”Vorrei piùmarciapiedi sistemati e menobuche nelle strade”

di ADRIANO CIOCI

re lasciato ai cittadini bastioli.Da parte nostra c’è la consape-volezza di essere arrivati al go-verno della Città nel peggioremomento possibile, ma di ave-re la voglia e la caparbietà perfare comunque bene.La situazione generale delpaese sembra non riservaredoni graditi alla comunità.Anche sotto l’albero di Ba-stia ci si devono attendereparticolari sacrifici? - L’Am-ministrazione Comunale nonprevede aumenti sui tributi dipropria competenza, che ag-graverebbero la situazione giàpesante per le famiglie di Ba-stia. Purtroppo non siamo in-denni dai riflessi della crisieconomica mondiale anche seil nostro tessuto economico,costituito da un gran numerodi aziende che operano in tuttii settori ed ambiti, meglio sarispondere alle difficoltà con-tingenti.In questo periodo vorremmoessere tutti più buoni. Lei hagià pensato al tipo di “fioret-to” da mettere in pratica? -Ritengo che “essere più buo-ni” non debba essere limitatoal periodo natalizio, altrimentisi corre il rischio che la brevepratica non consenta di rime-diare alla cattiveria spesa du-rante il resto dell’anno.Tempo di bilanci, e quindi diriflessioni. Ha mai pensato dieffettuare una sua persona-le “indagine di mercato” percapire dove è andato a finirel’indice di gradimento sulSindaco? In discesa, in sali-ta? Oppure ritiene che non

ce ne sia il bisogno e… “chetutto va bene”, come spessocredono alcuni amministra-tori che si basano quasi deltutto sulle stime dei fedelis-simi? - Conoscere il valore delgradimento del Sindaco non hamai rappresentato e non rap-presenta la mia principale pre-occupazione anche se questopotrebbe soddisfare la mia cu-riosità di conoscere la simpa-tia suscitata tra i cittadini. Re-sta il fatto che ho la coscienzaa posto nel ritenere di spende-re il massimo sia in termini diimpegno che di tempo.Qual è il regalo di Natale chevorrebbe riservare a questacittà? - Alla città vorrei rega-lare più marciapiedi sistemati,meno buche sulle strade e, piùin generale, una migliore con-dizione che faccia riferimentoalla completa manutenzionedell’esistente, che non possia-mo soddisfare per insufficien-te disponibilità finanziaria.E quello che, invece, ha giàpronto per i suoi cittadini? -Spero che l’iter amministrati-vo dell’Area Franchi e del-l’Area Ex – Mattatoio, in pro-cinto di essere concluso, insie-me all’avvio dei lavori per ilrecupero dell’ex – chiesa diS.Angelo e per l’ex – profes-sionale, regalino ai” bastioli”parte di quelle infrastrutturedelle quali si attende da decen-ni la definizione.

Mauro Timiè il nuovosegretariodell’Udc. Èstato elettou n a n i m e -

mente dagli iscritti al con-gresso comunale dell’Unio-ne di Centro.Il suo orientamento eviden-zia la volontà di conciliare ilcambiamento con l’esigenzadi continuità dell’azione po-litica portata avanti dal par-tito negli ultimi anni a Ba-stia. Al congresso hanno por-tato i saluti il sindaco di Ba-stia Stefano Ansideri e il vi-cesindaco di Assisi AntonioLunghi. Erano presenti, inol-tre, il consigliere regionaleSandra Monacelli e il com-missario provinciale del-l’Udc Maurizio Ronconi.

MAURO TIMIELETTO

SEGRETARIODELL’UDC

Amelia Rossi,36 anni, iscrit-ta a Rifonda-zione dal 1995,già componen-te della prece-dente segreteria è stata elettaall’unanimità Segretario delPRC di Bastia, circolo “Ros-sana Cipolla”.L’impegno della nuova segre-taria sarà quello di rilanciarel’attività del circolo, rafforza-re il radicamento nel territo-rio del partito e lavorare peraggregare tutte le forze antili-beriste e anticapitaliste pre-senti a livello locale. Il circo-lo continuerà inoltre a colla-borare con tutti i partiti delcentro-sinistra di Bastia percostruire la più ampia oppo-sizione all’attuale governo cit-tadino, considerato incapacedi portare avanti progetti serie innovativi.

AMELIA ROSSIELETTA

SEGRETARIODEL PRC

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POLITICA numero 9 - DICEMBRE 2011

I n molti paesi riaffiorano le contestazioni. Che effetto fanno a te che hai vissu-to quella del '68? - Del '68 ricordo la par-te migliore, il coraggio dei giovani di sen-tirsi protagonisti della loro vita, il desiderio

di dialogare, di uguaglianza e di creatività. Non dimen-tichiamo che quei giovani avevano molte barriere dasuperare: familiare e di genere sociale. Le contestazio-ni, se non violente, sono positive.Qual è il vero lusso oggi? - Per me è avere tempo dicoltivare se stessi e le amicizie; tempo per riflettere,per non essere prigionieri delle cose e della solitudine.Un lusso è fare una passeggiata sulle nostre belle colli-ne e fermarsi a gustare attimi magici di colori e di odo-ri. Ci si sente appagati.La crisi economica nel nostro paese investe soprat-tutto le famiglie. Che ruolo hanno le politiche socia-li in questo contesto? - Nella scorsa legislatura, sonostata assessore ai servizi sociali per circa tre anni. Pen-so che le politiche sociali, debbano basarsi su scelteprecise: prendersi cura delle persone, delle famiglie indifficoltà, dei bambini, degli anziani, ma soprattutto pre-venire il disagio, suscitare la corresponsabilità e stimo-lare la partecipazione dei cittadini alla risoluzione deipropri problemi. Il cittadino deve sentire che il Comu-ne è la casa di tutti.E dopo questi anni di impegno politico “ammini-strativo” come vivi la tua esperienza di consigliered'opposizione? - E' più difficile e meno gratificante,ma le convinzioni sono sempre le stesse: operare per il

Intervista al Consigliere del Partito Democratico Nadia Cesaretti

“Il sorriso di un bambinomi dà una felicità immensa”Nadia Cesaretti, assessore ai Servizi Sociali con la giunta Lombardi, vanta un’ecceziona-le esperienza di vita nell’insegnamento, nella famiglia e nella Chiesa effettuato sempre

con dedizione al dovere e spirito evangelico. Moltissimi giovani sperano in lei per larinascita del Partito Democratico a Bastia Umbra

di ELISA ZOCCHETTI

bene comune e per una societàmigliore. Occorre liberare i rap-porti tra opposizione e maggio-ranza dalle vecchie logiche e daivecchi pregiudizi che invece an-cora impediscono un confrontomigliore e più costruttivo. IlPartito Democratico si sta rin-novando e sono sicura che i gio-vani preparati e motivati pren-dano in mano i problemi dellanostra città e si impegnino contutta la loro ricchezza di idee egenerosità.Sei stata insegnante per tantianni. Cosa manca ai giovaniper essere felici? - I giovani vo-gliono essere amati di più. Sinda piccoli doniamo loro moltecose, regali e agi più che affet-to, tempo e ascolto. Gli adultisono presi dal loro lavoro, dalleloro carriere, è inevitabile ma èuna questione di priorità. Tuttavia molti giovani si de-dicano anche agli altri, senza rinunciare a divertirsi, sonoriusciti a superare il fascino ammaliante delle cose edell’egoismo e a puntare diritto alla bellezza dell’in-contro con l’altro, all’essenziale.Carità e diritto sono due parole che spesso si ritro-vano su fronti opposti. È possibile una sintesi? - I

diritti come i doveri sonodi tutti, la solidarietà è pro-pria della natura umana ecome diceva un poeta lati-no “nulla mi è estraneo diciò che riguarda ogniuomo”. Anzi, vorrei piùdiritti (e di conseguenzapiù doveri) e meno benefi-cenza.Negli ultimi anni molto siè detto sulla parità delledonne, sulle pari oppor-tunità, a che punto siamosecondo te? - Abbiamo fat-to tanta strada ma la re-

sponsabilità di continuare è tutta nostra. Le donne purnon rinunciando alla loro femminilità devono valoriz-zarsi ogni giorno ed essere coscienti che hanno tanterisorse. E' ora di accantonare la festa della donna e chie-dere più servizi.Tu sei una donna da tutti considerata accogliente,se dovessi dividere il mondo lo divideresti in...? - Mipiacciono molto le persone, mi piace il calore di unsaluto, credo nella bellezza dell'incontro con l'altro. Ilmondo... non lo dividerei. Respiriamo tutti la stessa at-mosfera, abbiamo tutti fragilità e limiti. Considero im-portanti le parole di tante parabole del Vangelo e la gran-de affermazione “ama l’altro come te stesso”.A volte sembri “tutta d'un pezzo” ci racconti la vol-ta che hai riso di più? - Sono un po’ rigida? Forse, mami fai un complimento che ricorda mio padre. Anchelui era tutto d'un pezzo; la mia famiglia mi ha trasmes-so forti principi di impegno, responsabilità e coerenza,ma rido spesso. Ho riso tanto intorno al tavolo con gliamici. L’ultimo sorriso intenso: di fronte al viso di So-fia, la nipotina di 3 mesi. Al suo sorriso, come a quellodi tutti i bambini, si prova una felicità immensa. Anchequesto è gustare il Natale.

Lo scenario politico inItalia ha subito enormiscossoni, qual è l'ereditàche ci lascia? - Finalmen-te si è chiusa un’epoca ba-sata sulla non verità, sul-l’apparenza, sulle illusio-ni. Purtroppo però i gio-vani restano ancora in se-condo piano, proprio loroche Don Milani definiva i“sovrani di domani”. Senon si cambia rotta chefuturo avremo?

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Riflessione sulle vicende nazionaliIncontro/dibattito sulle

problematiche locali

BASTIA UMBRAnumero 9 - DICEMBRE 2011

È finita malamente

l'epoca berlusco- niana: con un'eco nomia devastata e una società diso-

rientata. Ci siamo liberati da il-lusioni, falsi miti, dal linguag-gio morto degli slogan ossessi-vi (gli statali parassiti, i comu-nisti, i giudici criminali, la di-scesa in campo...) e possiamotornare alla verità, alla realtà delnostro mondo e della nostravita. Per questo il circolo cen-tro del Partito Democratico diBastia dialogherà con la città edi vari quartieri con incontri te-matici. Vogliamo tornare a par-lare dei problemi locali e nazio-

nali, della nostra polis, perchéè necessario riflettere e con-frontarsi; è necessario reimpa-rare il dialogo, che è ascolto at-tento delle ragioni altrui e su-peramento dei propri pregiudi-zi. Basta con il parlarsi addos-so.Affronteremo i temi dell'econo-mia, del lavoro, della famiglia,dell'ambiente, del rinnovamen-to: cioè di noi e del nostro pre-sente ma con lo sguardo versoil futuro, con uno sguardo se-rio e responsabile, senza pau-re, non condizionato dal passa-to. Possiamo dire con TacitoNunc demum redit animus; fi-nalmente si torna a respirare.

di GIANFRANCO PETTIROSSI

TORNARE A PARLARE DI POLITICATACITO: “Nunc demum redit animus; finalmente si torna a respirare”

I circoli PD, la nuova spinta al dialogo e concretezza

C on l’iniziativa del 29 novembre sul tema “Dopo Berlusco-ni... Riflessione sulle vicende nazionali - Incontro/dibatti-to sulle problematiche locali” si è dato ufficialmente avvio

all’attività del Circolo PD di Cipresso/Ospedalicchio. La creazio-ne dei circoli territoriali rappresenta non solo una tappa fondamen-tale nel processo di riorganizzazione del Partito ma anche la rispostaobbligata alle problematiche che emergono in questo preciso mo-mento storico. È doveroso rimettere al centro la persona dopo unastagione politica in cui la noncuranza e l’irresponsabilità hanno toc-cato un massimo storico con un governo centrale che anziché af-frontare e risolvere i veri problemi li nascondeva o li sottovalutavarischiando di gettare un intero paese nel baratro. Nel corso delleprossime iniziative si continuerà a parlare delle tematiche più incal-zanti con la convinzione che solo recuperando il contatto con le per-sone ci si può far carico delle esigenze della collettività e si puòcostruire un concreto progetto politico-amministrativo.

Stiamo preparando per il mese di gennaio un’assemblea pub blica promossa dal circo lo PD di Costano e San Lorenzo dal titolo “Un ambiente sano per una migliore qualitàdella vita”.Interverranno l’assessore regionale all’ambiente Silvano Romettied il coordinatore dell’unione comunale di Bastia Umbra non-ché portavoce del Comitato dei partiti del centrosinistra e deiComitati per l'Ambiente di Bettona Vannio Brozzi. Si parlerà diallevamenti zootecnici e del loro futuro nel territorio comunale,delle prospettive e aspettative dei cittadini, si parlerà della novi-tà della centrale a biomasse vicino all’abitato di Costano.Questo, il primo di numerosi appuntamenti che questo circolovuole realizzare, il prossimo a marzo sarà sul castello di Costanoe la sua storia. Partendo dal libro del professore Emilio Vetturinivorremmo parlare dell’importanza storica e culturale di questoluogo per la nostra comunità e indicare le rotte da seguire per lasua completa e armonica ristrutturazione.

Il nostro paese sta viven- do un momento particol- armente delicato dove so-brietà, senso di responsabili-tà e collaborazione diventa-no elementi indispensabiliper rispondere alle tante pro-blematiche di carattere eco-nomico e sociale. Le stesseche insistono sul nostro ter-ritorio e che aspettano di es-sere prese in considerazionee magari risolte. Rigore di bi-lancio, equità e crescita sonostate definite le tre parolechiave del governo Monti esu queste parole occorre con-frontarsi e progettare anchesul piano locale. L’equità so-ciale è una priorità alla qualeil nostro partito non può ri-nunciare. Penso a tutti queigenitori che si trovano senzalavoro con mutui da pagare,sogni infranti e un futuro daricostruire faticosamente. Inquesta difficile situazione di-venta urgente lavorare suprogetti che diano risposteconcrete ai cittadini, risposteche si costruiscono incon-trando la gente che chiede diessere ascoltata e coinvolta.Il Partito Democratico in-tende promuovere iniziati-ve per favorire il confron-to, le proposte e perché no,le soluzioni condivise. Ini-ziative che lasciano spazioai giovani, agli anziani, allefamiglie, a quel tessuto so-ciale che a fatica riesce a farsentire la propria voce.

COMUNICAZIONE POLITICA AUTOFINANZIATASPAZIO A DISPOSIZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI BASTIA UMBRA

Pagina a cura di Elisabetta Mancini

di STEFANO FANINI

di RITA DI PASQUALE

di MORENO BIZZARRI

UN AMBIENTE SANO PER UNAMIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA

TRADURRESUL

TERRITORIO

CIRCOLO DI CIPRESSO/OSPEDALICCHIO

NATI PER LEGGERE E INIZIATIVE PER I BAMBINI

È stato inaugurato il 3 di cembre lo spazio a mi sura dei bambini all’in-terno della Biblioteca di Ospe-dalicchio e, contestualmente,sono state presentate le attivi-tà in programma per il perio-do 2011/2013 di Nati per Leg-gere. L’evento è stato curatodalla pediatra Gabriela Stan-goni e da Gabriella Bonciarel-li (entrambe consigliere delpd) coinvolgendo il coordina-mento regionale di Nati perleggere un progetto nazionaleche promuove la lettura ad alta

voce fin dalla tenera età. Le don-ne del Partito Democratico, apartire dal 20 novembre, pro-muovono iniziative dedicate aibambini con storie, filastrocchee giochi.Il prossimo appuntamento è pre-visto per il 18 dicembre, adOspedalicchio, alle 16.30, nel-la sala parrocchiale con la par-tecipazione di Anna Serlupini.Il 22 gennaio 2012 vi aspettia-mo, alle 16.30, nella sala delleSuore Benedettine in via Gari-baldi,6 a Bastia per una storiain musica. INFO: 075.8001589

- Sul P.A.I.M della Franchi S.p.A si evidenzia una discordanzasulle modifiche concordate relative ai percorsi e alle intersezionidi tutta la viabilità, l'ubicazione di molti immobili e la palesediversità della loro sagoma d’ ingombro, l’indicazione ed il nu-mero degli stralci funzionali e dei loro tempi di attuazione, ladisposizione generale degli standard; soprattutto delle destina-zioni a verde pubblico, il perimetro del Piano stesso.- Riguardo Dolcemente Bastia, si vuol conoscere la rendiconta-zione analitica dei capitoli di spesa corrente a carico del bilanciocomunale 2011; la rendicontazione analitica dei capitoli di spesacorrente cofinanziata, con adeguato progetto, a carico del bilan-cio 2011 della Regione Umbria; l’eventuale possibilità/volontàdi una prossima III° edizione.- Dal mese di Settembre 2011 risulta NON fruibile il servizioLudoteca. Si è chiesto quindi al Sindaco se ci sono atti ammini-strativi che determinano e motivano “criticità” e/o difficoltà” chehanno portato alla sua sospensione e se questa è definitiva.

ATTIVITÀ CONSILIARI

CIRCOLOBASTIA CENTRO

CIRCOLO DI COSTANO E SAN LORENZO

SONO STATE PRESENTATE LE SEGUENTI INTERROGAZIONI

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BASTIA UMBRA numero 9 - DICEMBRE 2011

di DAVIDE MARONGIU

Il presidente dell’as-sociazione A RuotaLibera si chiamaDaniele Ortica. Glichiediamo subito di

presentarsi? - Daniele Or-tica nato ad Assisi nel 1987,da sempre residente a Ba-stia e Sanrocchino, sono ungeometra e lavoro princi-palmente per una piccolaimpresa edile locale, cometecnico di cantiere.Come nasce A Ruota Li-bera? - A Ruota Libera nasce dallavoglia di mobilitarsi per sensibilizzarela comunità sui temi del referendumabrogativo del 12 e 13 giugno. Con 2SBICICLETTATE organizzate pro-prio in occasione del referendum. Datoil successo anche inaspettato di quellache in partenza era una semplice ideadi una “manciata” di ragazzi, ma chepoi ha iniziato a raccogliere sempre piùfervidi "seguaci" (ad oggi contiamo 75associati per il 2011), abbiamo sentitola necessità di formare un'associazioneper poter realizzare concretamente tuttii progetti che via via uscivano fuori.State diventando una realtà cittadi-na sempre più importante. Ora ave-

te anche una sede inpiazza dalla quale par-tiranno svariate inizia-tive: quali sono e comesi svolgeranno? - Sicu-ramente organizzeremola seconda edizione delFreewheel Festival (pri-ma edizione 16 luglio2011 San Lorenzo, BastiaU.) e tra le altre cose ave-vamo in progetto di rea-lizzare un concorso dicortometraggi a tema fis-

so. A breve alcuni soci si metteranno adisposizione per impartire lezioni e ri-petizioni a bambini e ragazzi dellescuole elementari e medie. Per chiun-que fosse un amante della lettura ab-biamo allestito anche una piccola bi-blioteca in sede con volumi portati danoi.Parliamo di politica. All’interno diA ruota libera ci sono ragaz-zi appartenenti ad un soloschieramento o di tutti i tipi?- Ci sono ragazzi di tutte le ideepolitiche ed è proprio questoche vogliamo un continuo con-fronto di idee. L'ideale comu-ne è sicuramente l'attivismo so-

A RUOTA LIBERaaaaaL’entusiasmo di un gruppo di giovani (bastioli e non) con

semplicità e allegria fanno sentire la loro voce

ciale per cercare di fare qual-cosa per migliorare il futurodella nostra generazione. Citengo a sottolineare che sia-mo espressamente un'asso-ciazione apartitica.Come sono i rapporti conla nostra giunta comunalee con il nostro sindaco? -Sono buoni e speriamo in fu-turo di poter collaborare in-sieme.Ultima domanda di carat-tere politico-nazionale.Cosa ne pensate di questogoverno tecnico capitanatodal Prof. Mario Monti? Cisono pensieri discordantiimmagino. - Ovviamente! Èper questo che non rispondo,ognuno di noi si è fatto unapropria idea in merito (e ciòprovoca accesi dibattiti). Si-

curamente ogniazione che effet-tuerà questo go-verno avrà fortiripercussioni sututti noi, ne siamoconsapevoli, noinel frattempo cidocumentiamo,ci aggiorniamo,facciamo girarele informazioni ecerchiamo di ca-pire come si è ar-rivati a questopunto e qualestrada si debba

percorrere per il prossimo futuro…Un saluto ai lettori di terrenostre…Un caloroso saluto dall’Associazione ARuota Libera che invita tutti a parteci-pare per proporre nuove iniziative da re-alizzare insieme, perchè ciò che deside-riamo è creare un'associazione dove tuttipossano trovare uguale spazio per espor-re le proprie idee e proposte, sia comesoci che come semplici collaboratori.Ah, dimenticavo. L’albero in piazzaMazzini lo abbiamo fatto noi in colla-borazione con il Bastia City Mall. Chene dite? Vi è sembrata una buona idea?Sì.! E allora Buon Natale e Felice AnnoNuovo a tutti. A presto!Contatti:FACEBOOK a ruota liberaMAIL [email protected]

FOTO di BEATRICE ORTICA e GABRIELE CASETI

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Chi ha inventato internet? Quale processoha portato alla nascita di uno dei mezzi dicomunicazione più potenti del mondo?Bill Gates o Zuckerberg. Queste le rispo-ste errate che molto spesso mi sono state

date in forum o sondaggi su internet tra i giovani.Da un recente sondaggio effettuato in alcune scuole su-periori di Assisi e di Bastia, su un campione di 300studenti, è emerso che circa il 79% degli intervistatinon conosce la storia di internet e il processo che haportato alla sua creazione, pur utilizzandolo praticamen-te tutti i giorni.Ma qual è l'origine di internet? Per ricostruirne la storiaè necessario tornare indietro di alcuni anni, al terribileperiodo della guerra fredda quando USA e URSS sicontendevano il mondo. Intorno al 1960 il Ministerodella Difesa degli Stati Uniti istituì un gruppo chiama-to ARPA, il cui scopo era alquanto ambizioso: svilup-pare nuove tecnologie a utilizzo militare. In breve tem-po il gruppo ARPA sviluppò ARPANET, una straordi-naria tecnologia in grado di connettere più computer(al tempo enormi dispositivi) al fine di spostare veloce-mente documenti e informazioni governative in casod’improvviso attacco sovietico.Già nel 1969 ARPANET riuscì a connettere ben quat-tro computer e in seguito nel giro di un paio di anniarrivò a ventitré. Con la fine della guerra fredda i mili-tari persero interesse nel progetto ARPANET, che fuportato avanti solo in ambito universitario.I primi paesi europei che usufruirono di questa rete fu-rono Norvegia e Inghilterra seguite nel 1986, quasi asorpresa, dall'Italia che può farne vanto. In ambito uni-versitario il progetto ARPANET venne ampliato e fu-rono istituiti a partire dal 1979 i primi newsgroup trastudenti americani, antenati più o meno simili di quelliche per noi oggi sono i forum, che così potevano co-

CULTURA numero 9 - DICEMBRE 2011

L’origine di Internet?

di ANDREA CHIOVOLONI

municare tra di loro. Essendo ormai un progetto uni-versitario a tutti gli effetti anche altri paesi incomincia-rono a interessarsi e così in Francia nel 1981 fu creatala rete Minitel, che divenne in breve la più grande retedi computer al di fuori del continente americano.Nel giro di pochi anni la rete passa da 10.000 a 100.000computer collegati, sopratutto grazie al lavoro di Ap-ple e Microsoft, che portano nelle case di tutti il “per-sonal computer”. Nel 1991 ARPANET scompare e ilCERN(Centro Europeo di Ricerca Nucleare) annunciaufficialmente la nascita del World Wide Web(WWW)cioè internet per come lo conosciamo noi oggi. Proprioil mese scorso sono stati festeggiati i 20 anni della nuo-va denominazione.Internet oggi è uno strumento indispensabile e usatonella maggior parte dei casi, dai giovani e non solo, percollegarsi a social network e visualizzare video su you-tube mentre solo una parte minore consulta la rete perricerche scolastiche e news, come dimostra il secondosondaggio sotto riportato. Forse da questo momento saràusato con maggior cognizione, tenendo conto anche delprocesso che ha portato alla creazione di uno degli stru-menti più potenti degli ultimi 50 anni.

Si ringrazia per il prezioso contributoMarco Giuliani

Le aree verdi permettono a molte persone didedicarsi allo sport all’aperto, di fare lunghepasseggiate anche con i propri cani e a molte

famiglie di far giocare i propri figli nel parco a con-tatto con la natura. Queste zone oltre ad essere statepensate per il tempo ricreativo e di svago hanno an-che una valenza estetica importante per la città. Maquesti luoghi hanno qualche inconveniente semprein agguato procurato dagli stessi frequentatori. Se sifa un giro per la città di Bastia si nota che diversearee verdi sono ancora da sistemare, ma non è que-sto il problema principale, lo sono invece i cittadiniche non ne hanno cura. Nonostante che in quasitutti i giardini ci siano cartelli che avvisano di nonintrodurre i cani, dove giocano prevalentemente deibambini, molti padroni di questi animali lo fanno lostesso, specialmente la sera.Spesso siamo costretti ad evitare escrementi di ani-male sia sul prato che sulle strade o addirittura suiviottoli dei giardini, per non parlare dei pezzi di car-ta o delle bottigliette di plastica gettati via.Eppure bisognerebbe salvaguardare queste aree verdie incominciare a fare multe salate ai cittadini chenon rispettano le leggi che pure ci sono e non soloelevare contravvenzioni alle macchine in divieto disosta. “I parchi urbani costituiscono dei veri e pro-pri ecosistemi” nei quali si sviluppano e coesistonoesemplari vegetali e animali in uno stretto equili-brio e non dobbiamo dimenticare che se i cani spor-cano la colpa è solo dei padroni.Il verde è una grande risorsa per il nostro territorioed è doveroso da parte dei cittadini avere un occhiodi riguardo e prendere la sana abitudine di salva-guardare il parco sotto casa, il giardino pubblico,l’aperta campagna, il percorso verde, i marciapiedi,le strade, le piazze e tutta la città, tenendolo pulito.Si aspetta fiduciosi che avvenga un cambiamento alservizio dell’educazione, affinché, chi è deputato alcontrollo, faccia rispettare le poche leggi che rego-lano la vita dell’ambiente.

“Se si concede alla natura nulla di più dello strettoindispensabile, la vita dell'uomo vale meno diquella di una bestia” William Shakespeare.

Aree Verdi: multea chi sporca

Un sondaggio tra gli studenti delle scuole superioridi Assisi e Bastia Umbra rivela che pochi sanno chiabbia inventato la tecnologia del secolo

Si dovrebbe guardare alla natura sia ve-getale che animale con occhi più con-sapevoli e maggiore attenzione

di EMANUELA MAROTTA

Foto diMICHELA

VACCAI

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ECCELLENZEnumero 9 - DICEMBRE 2011

di DEBORA BRUGHINI

PUCCIARINI GIOVANNITecnologicamente all’avanguardiaUna piccola grande azienda nel cuore della zona industriale di Santa Maria degli Angeli è stata creata da unuomo che ha fatto del proprio lavoro una vocazione. Dal nulla, Giovanni Pucciarini, ha creato un’impresa di

Carpenteria Metallica che oggi conta ben 13 addetti. Con i figli Stefano e Francesco la continuità è garantita

differenziati a seconda del prodotto da ot-tenere: tra queste l’operazione di punzo-natura, taglio laser e piegatura lamiere.In cosa consiste? - Si tratta di un proces-so eseguito con avanzati macchinari a con-trollo numerico, la punzonatura e il tagliolaser permettono di ottenere profili conforature e/o roditure perfettamente sim-metriche, precise e pulite.Cosa realizzate nello specifico? - Rea-lizziamo profili standard e profili specialicon accessori complessi per i quali si ri-chiedono lavorazioni particolari: punzo-natura, tranciatura, piegatura, saldaturarobotizzata, assemblaggio ed eventualitrattamenti di zincatura e verniciatura (af-fidati a ditte esterne).

La Pucciarini Giovanni Carpen-teria Metallica è un’azienda adimensioni familiari. Da qua-rant’anni lavora il ferro, dallesezioni e dimensioni più sem-

plici a quelle più complesse, profili spe-ciali per le più svariate applicazioni, pro-gettate su disegno, in base alle richiestespecifiche del cliente. Si tratta di un set-tore molto particolare e specializzato, acui si rivolgono grandi aziende a livellointernazionale.Giovanni, ci racconti il suo lavoro… -Volentieri. La nostra attività consiste nel-la lavorazione del ferro e dell’acciaio inoxin generale. Grazie all’esperienza acqui-sita effettuiamo una serie di trattamenti

CARPENTERIA METALLICA

Le vostre lamiere per quali applicazio-ni vengono utilizzate? - Sono impiega-te in vari settori: l’industria degli esposi-tori in genere, impianti per lo smaltimentorifiuti, strutture in carpenterie leggere,strutture metalliche per banchi frigo.Come avvengono i processi? - Sui pro-fili vengono eseguiti fori di varie dimen-sioni e varie lavorazioni prima e dopo ilprocesso di formatura. Tutti i processivengono eseguiti in linea, in modo auto-matico e con la precisione dei controllielettronici. La Pucciarini utilizza un va-sto parco macchine per la lavorazione delferro: possiede quindi tutte le tecnologienecessarie affinchè il cliente, con la solafornitura del disegno, ottenga il prodotto

finito desiderato.Con Lei lavorano anche i suoi figli… -In azienda lavoriamo io, mia moglie ed inostri due figli, Stefano e Francesco. Sonomolto orgoglioso della loro presenza e,soprattutto, del loro impegno. Portareavanti un’impresa è un compito difficilee se da una parte dà le sue soddisfazioni,dall’altra comporta anche molti sacrifici.Stefano e Francesco, fortunatamente, han-no una forte dose di buona volontà.Stefano e Francesco, quali sono i vo-stri progetti per il futuro? - Continuarea fare questo lavoro cercando di amplia-re l’attività con l’acquisto di macchinecon nuove tecnologie che il mercato pro-pone nel nostro settore.

DA SINISTRA: Giovanni Pucciarini, Stefano Pucciarini, Francesco Pucciarini, Vincenzo Venturiello, Orlando Caputo, Mirco Passeri, Gilberto Rossi,Emanuele Bartoli, Enrico Bosimini, Marco Magrini, Giovanni Timi, Lorenzo Timi, Massimiliano Nasini, Maria Teresa Aristei, Marta Perticoni

INFO:Pucciarini Giovanni

Zona Ind. S. M. degli AngeliTel. 075/8040373

[email protected]

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I presupposti di questo articolo sonoquelli di analizzare i dati reali dellanostra economia di Bastia Umbra edi Assisi cercando di andare a fondoalla questione più da vicino e su dati riferiti

ad una realtà che ci stia più a cuore.Nonostante l’idea mi sembrava semplice da rea-lizzare, andare a scontrarsi contro gli uffici comu-nali non lo è mai. Per prima cosa credo che i datieconomici delle nostre città dovrebbero essere ac-cessibili a tutti, ma soprattutto, ed essendo il lorolavoro, dovrebbero essere aggiornati. Invece mi ri-trovo in mano dati che non coincidono quindi nonsi riesce a capire come questa crisi ci abbia tocca-to in prima persona. Inoltre, e parlo soprattutto dellacittà di Bastia Umbra, cosiddetta “Città Mercato”,come è possibile che non ci siano dati certi deinumeri dei negozi che hanno aperto e chiuso inquesti due anni del 2010 e del 2011? Ed infine comeè possibile che un ufficio del commercio abbia asua disposizione solo i dati relativi agli esercizi divicinato, in una città come Bastia in cui ci sonoanche tante altre attività?Quindi l’unica cosa che posso fare ora è di andareancora più a fondo nella questione e capire comemai i nostri uffici siano così poco chiari nel daredati che, a mio avviso, sono fondamentali per ana-lizzare la situazione economica nella quale vivia-mo.La categoria della quale sono riuscita ad avere in-formazioni è l’esercizio di vicinato di Bastia Um-bra ed Assisi. Innanzitutto per esercizio di vicina-to si intende, in termini giuridici, un esercizio com-merciale che abbia una superficie di vendita nonsuperiore a 250 mq nei comuni con una popola-zione residente superiore ai 10.000 abitanti. Lasuperficie di vendita comprende la zona occupatada scaffalature, banchi, ma non i magazzini, i de-positi, i locali di lavorazione, gli uffici e i servizi.In termini più comprensibili gli esercizi di vicina-to sono le botteghe sotto casa e i negozi che riem-pono le nostre città.Gli esercizi possono distinguersi tra alimentari(fruttivendoli, macellerie, panifici e pasticcerie,enoteche) e non alimentari (farmacie, profumerie,negozi di biancheria, abbigliamento, calzature,mobili, elettrodomestici, ferramenta, cartolerie egiornalai, distributori di carburante, negozi di arti-coli di seconda mano, articoli per ufficio, per lafotografia, gioiellerie, negozi di giocattoli, articolida regalo).

ECONOMIA numero 9 - DICEMBRE 2011

Dai dati forniti dall’Ufficio del Commerciodel Comune di Bastia Umbra è subito evi-dente che le attività bastiole sono in lievecalo. Ma analizziamo i dati singolarmente.In generale sembra che gli esercizi attividiminuiscano (576 esercizi nel 2010 con-tro i 568 del 2011), ma se si fa il conto degliesercizi del 2010 (85+470) è chiaro che idati non sono reali, poiché dalla somma lacifra dovrebbe essere 555 e non 576, manon si trova la causa del problema. Quindia quanto pare le attività commerciali bastio-le sono aumentate dal 2010 al 2011 e nondiminuite. E sembra che la tendenza gene-rale sia comunque positiva poiché in en-trambi gli anni le attività aperte sono supe-riori a quelle chiuse, nel 2010 si registrano38 chiusure contro le 20 del 2010 e le aper-ture sono state 44 nell’anno precedente con-tro le 31 dell’anno ancora in corso. Un datofortemente in calo sono i subingressi da 12a 4. Per subingresso si intende la possibili-tà di rilevare un’attività già esistente dive-nendo il nuovo titolare e, soprattutto, il nuo-vo intestatario di eventuali autorizzazioniamministrative o licenze. Come procedi-mento potrebbe essere più immediato, maanche più dispendioso dato che il nuovoproprietario dovrà pagare l’immobile o su-bentrare nell’affitto dei locali, gli arreda-menti o le attrezzature, le eventuali licenzee autorizzazioni, ma soprattutto l’avviamen-to, cioè la valutazione economica attribuitaal valore assunto dall’attività nel corso de-gli anni.Per chiunque fosse interessato ricordo cheil Comune di Bastia Umbra mette a dispo-sizione di eventuali investitori la moduli-stica per l’APERTURA, TRASFERIMEN-TO E AMPLIAMENTO DI ESERCIZIODI VICINATO nel sito internet(www.comune.bastia.pg.it). Nella sezionemodulistica on line si possono trovare tuttele informazioni necessarie per aprire, trafe-rire o ampliare un’attività.Sembra che i commercianti di Bastia Um-bra riescano a tenere duro, ma c’è da capireil perché ci sia questa controtendenza o per-ché i nostri uffici diano dati pseudo reali.L’ufficio di Assisi invece ha consegnato datimolto più sintetici ma che fanno capire

come nella città ci sia un profondo marginetra i due anni, considerando che i negoziaperti sono calati di 18 unità tra il 2010 e il2011 e anche le chiusure sono aumentate.Nonostante il forte turismo e il richiamo im-portante che questa città ha a livello mon-diale, molti commercianti non riescono adaffrontare la attuale situazione economicae sono costretti a chiudere.Quindi Bastia è un’isola felice o c’è altrosotto a questo aumento delle attività? Af-fronteremo la questione nei prossimi numericercando di analizzare anche altri aspettidella vita economica della città.

IL COMMERCIO AD ASSISI E BASTIA

di CHIARA BALLARANI

In questi ultimi tempi si sente parlare di crisi, di spread, di crollo delle borse e dell’euro…ma nellasostanza nessuno ha spiegato agli Italiani come è realmente cambiato l’aspetto dell’economia, qualisettori questa crisi ha toccato maggiormente e quali categorie di persone sono state più colpite. Laraccolta dati presso gli uffici dei Comuni di Assisi e Bastia ci ha fatto scoprire una realtà ben diversa

CAPIRE LA CRISI... UNA REALTÀCHE NON TI ASPETTI

ASSISIPERIODO ATTIVI CHIUSI2010 82 282011 64 34 I dati sono stati forniti dagli uffici

comunali di Assisi e Bastia Umbra

BASTIA UMBRAPERIODO ATTIVI (Alimentari) (Non Alimentari) CHIUSI (Attivati) (Subingressi)2010 576 85 470 38 44 122011 568 84 486 20 31 4

Il 15 novem-bre 2011p r e s s o

l'Università de-gli Studi di Pe-rugia, Facoltàdi Medicina eChirurgia, An-gelica Brufaniha conseguitola laurea in In-fermieristicacon la valutazione di 101/110 discuten-do la tesi “Rapporto patologie cardia-che - età: analisi e comparazione datinella realtà nazionale e locale”. Rela-tore Prof. Lucio Nagni.Alla neo dottoressa giungano gli auguridei genitori Roberta e Francesco, dellasorella Veronica e del cognato Andrea,del fidanzato Diego, dei nonni, degliamici e dalla redazione di Terrenostre

Brillante Laurea diAngelica Brufani

GLI ESERCIZI COMMERCIALI CHEHANNO INIZIATO E CHIUSOL’ATTIVITÀ NEL 2010 E 2011

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ECONOMIA

di PAOLA MELAPresidente Confartigianato

(Bastia/Bettona)

UNA NUOVAIDENTITÀPER IL FUTUROARTIGIANO

I n sintesi, i principali interventi: per quanto riguarda lepensioni, queste non verranno adeguate all’inflazione perdue anni (salvo, per il momento, quelle sotto alle 960euro); sulla casa verrà applicata la nuova imposta im-mobiliare IMU (ex ICI) con un aumento della base im-

ponibile tramite l’utilizzo dei moltiplicatori sulle rendite catastaligià rivalutate del 5%. Per l’abitazione principale è stata previstaun’aliquota ridotta del 4 per mille ma, in ogni caso, se con l’ICI lerendite catastali delle abitazioni venivano moltiplicate per 100 orasi applica il moltiplicatore 160. Riguardo all’evasione fiscale ver-rà ridotta la soglia della tracciabilità a 1000 euro. E’ previsto, inol-tre, l’aumento dell’IVA. Pur apprezzando lo stile pacato della presentazione, giudico lamanovra del Governo Monti, piuttosto deludente perché iniqua con il rischio di innesca-re un circolo vizioso di “avvitamento recessivo”. Sull’evasione fiscale la riduzione dellatracciabilità sembra piuttosto uno specchietto per le allodole. L’aumento dell’IVA e lareintroduzione dell’ICI non vengono compensate da misure di sostegno del reddito giàtanto duramente colpito e reso precario.Per Monti, il vero fardello che pesa sugli italiani è stato accumulato da governi che hannopreferito prendere «decisioni mirate più all'orizzonte breve delle elezioni che non al lun-go periodo». «È a causa di quella politica», si è scaldato il professore, «che i giovani ogginon trovano lavoro e che abbiamo un simile debito pubblico». Non condivido la mano-vra Monti, nemmeno sul fronte delle misure per la crescita pur tenendo presenti l’urgen-za e l’emergenza economica legate all'andamento dei mercati internazionali.Ci voleva più coraggio, soprattutto sul fronte fiscale. Siamo sicuri che tutte le risorse datealle imprese generino i risultati sperati? Abbiamo visto come sono stati sprecati i fondistrutturali arrivati dall'Europa. È necessario un ribaltamento di mentalità che renda laburocrazia statale più efficiente e in grado di definire obiettivi poi trasferibili sul territo-rio, altrimenti continueranno a prevalere le imprese più furbe e non le migliori.Un vero problema è che negli ultimi anni sono stati depenalizzati i reati contabili e oggimoltissime imprese presentano bilanci negativi. Dal punto di vista fiscale, sarebbe neces-sario aiutare le aziende che dichiarano gli utili.Per quanto riguarda l'Iva che dovrebbe salire nel 2012 dal 21 al 23% non farebbe altroche spingere all'evasione. Bisogna invece aumentare la deducibilità, creare il famosocontrasto di interessi. Grande importanza rivestel’Ace, l’aiuto alla crescita economicache incentiva la capitalizzazione delle imprese, l’introduzione di un Fondo centrale digaranzia di 20 miliardi per finanziare le piccole e medie imprese (Pmi) e lo sconto Irapper incentivare le imprese ad assumere. La vera sfida è quella di ridefinire la missioneeconomica generale dell'Italia, che nell'ultimo ventennio ha perso importanti punte didiamante industriali e molto potere concorrenziale. Il governo Monti, dal canto suo, hapromesso che tornerà sul tema sviluppo ed il ministro Passera ha annunciato agevolazio-ni per il risparmio energetico e le ristrutturazioni immobiliari verdi. In conclusione sitratta di una vera e propria stangata che, probabilmente, riuscirà a far quadrare i conti marischia di mettere in ginocchio l'economia del Paese. All’Italia serve una manovra forte diristrutturazione della spesa e di rilancio ma non questa!

Un altro anno è passa-to. Le difficoltà lega-te alla situazione eco-nomica ci hanno ac-compagnato costante-

mente e non intendono lasciarci.Nonostante tutto l’operatore dellapiccola e micro impresa accoglie lasfida e cerca di percepire le oppor-tunità che si nascondono dietro l’at-tuale scenario.Un’occasione per riconsiderare eprogettare quella che viene defini-ta la figura del “futuro artigianomade in Italy”. Artigiano e globa-lizzazione non sono più conside-rati concetti antitetici, il futuro ar-tigiano è ormai chiamato a dare unanuova identità al proprio lavoro,proiettando e ripensando al suo sa-per fare “locale” in un mondo glo-bale.La terribile parola “crisi” che tan-to ricorre negli attuali discorsi haun doppio significato come ideo-gramma orientale: pericolo e op-portunità. Questo significa che èimportante guardare al momentopresente, ma contemporaneamen-te è proprio ora che dobbiamo rac-cogliere le migliori energie e svi-luppare strategie illuminate e lun-gimiranti per le nostre aziende. Pro-prio in momenti economicamentedifficili si è chiamati a partire dauna lettura realistica dello stato at-tuale delle cose per poi utilizzarequeste informazioni e ripensare inpositivo il nostro approccio al-l’esterno.

Non è il momento del particolari-smo e del personalismo a breve ter-mine, ma dei progetti concreti alungo periodo. Il futuro valorizze-rà sicuramente le caratteristichedella micro impresa che sarà prontaad utilizzare le chiavi giuste percompetere: intelligenza personale,competenza manuale, capacità diposizionarsi in una nicchia di mer-cato, perché c’è sempre bisogno diuna forte personalizzazione delprodotto, capacità di valorizzare ilproprio brand garantendo qualità estile, velocità di presenza e conse-gna in un tempo sempre più breve.Nonostante le difficoltà burocrati-che, le complicazioni amministra-tive e nell’accesso al credito dob-biamo puntare quindi sul nostro di-namismo, esperienza e cultura perfar emergere le nostre specificità.In sintesi è indispensabile saperdare un’identità al prodotto tradi-zionale. Ormai anche il lavoro ar-tigiano è sempre più un lavoro diconoscenza e di testa, che poi sitraduce in artefatti competitivi, perquesto è inutile perdersi dietro al-l’immagine nostalgica e stereoti-pata del vecchio artigiano. Guar-dare il futuro, investendo nella cul-tura dell’artigianato e della forma-zione, nell’innovazione e nello spi-rito d’impresa, affacciandosi ad unmondo sempre più complesso do-vendo affrontare la sfida del coniu-gare tradizione e innovazione.Buon Natale… Buon Anno e so-prattutto Buona vita a tutti!!!

PREOCCUPAZIONEE SPERANZA,TAGLI E CRESCITA

di GIORGIO BUINIPresidente Confartigianato

(Assisi/Cannara)

ECONOMIA numero 9 - DICEMBRE 2011

Che la manovra correttiva targata Monti fosse pesantegià lo si era capito, ma che le famose lacrime e sanguesi trasformassero in lacrime reali versate in diretta dalcommosso ministro Elsa Fornero forse nessuno lo avreb-be immaginato. Pensioni, tagli e reintroduzione dell'Icisono alcuni dei sacrifici - per dirla con Mario Monti -«per salvare l'Italia»: una stangata da 30 miliardi lordi.

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Nella zona di Assisi il ricamo ha origini anti-che. Alla fine del trecento, all’interno dei con-venti, nascevano da abili mani quei ricamiche oggi sono celebri con il nome “PuntoAssisi”. Questa cultura del ricamo si è tra-

mandata nei secoli, giungendo sino ai nostri giorni. L’azien-da Dipa nasce nel 1983 per dare nuovo impulso a questatradizione così radicata e per trasferirla in una produzioneindustriale che la salvaguardasse, valorizzandola ulterior-mente. Ha registrato una crescita costante negli anni, au-mentando notevolmente il proprio potenziale tecnologicoraggiungendo così una leadership nell’abbigliamento per-sonalizzato.La prima sede era nel centro di S. M. Angeli. Da quan-to tempo siete nei pressi dell’uscita dalla superstrada?– Dal 1992. Oggi, compresi i tre soci, l’azienda si compo-ne in totale di 15 persone.Come avete iniziato? – Tutto è partito con la ricerca dimacchine tedesche specializzate nel ricamo, dalle tecnolo-gie molto evolute che hanno scritto la storia dell’abbiglia-mento. Ricordo che la prima dipendente mi ha aiutato adattaccare il logo adesivo sul vetro. Tutte le persone che la-vorano qui, principalmente donne, sono partite da zero, sen-

ABBIGLIAMENTO PERSONALIZZATO DIPAIntervista a Paolo Dionigi

di SARA STANGONI

ECCELLENZEnumero 9 - DICEMBRE 2011

za esperienza sul campo ed hanno imparato qui il mestiere.È un vanto per noi affermare di essere un’azienda che haformato e qualificato negli anni personale molto giovane.Di cosa vi occupate? – Negli anni passati abbiamo lavora-to per le più grandi firme in Italia: Iceberg, Best Company,La Perla, Prada. Abbiamo lavorato anche con aziende loca-li come l’Icap e la Hemmond. Si trattava di ricami forte-mente all’avanguardia che ci permettevano di essere leadernel settore. Oggi, con l’avvento della concorrenza cineseabbiamo dovuto cambiare direzione e reinventarci nuovestrategie, creando due nuove linee di prodotto, una rivoltaal settore turistico (delle città italiane) e l’altra al settorepersonalizzato.Quali materiali vengono usati? – Qualsiasi: felpa, pile,tessuto elasticizzato, lino, raso per stendardi, ecc.La vostra produzione parte dalla ricerca del disegno,progettazione e sviluppo fino alla vendita. Quanto èimportante essere aggiornati? - Dipa, pur investendoingenti risorse sulla tecnologia più avanzata, dà grandeimportanza anche alla manualità e alla capacità dei propridipendenti, incentivati costantemente anche con la parte-cipazione a corsi di specializzazione.Quali evoluzioni ci sono state in questi anni relativa-

mente alla stampa serigrafica? - Disponiamo di un si-stema digitale all’avanguardia che rivoluziona il concettodi stampa: non sono più necessari i telai e non c’è più ilvincolo dei colori. Oggi in tempi rapidissimi è possibileeffettuare il campione da un semplice disegno, non ci sonolimiti alla trasformazione, le dimensioni e i colori sonosempre modificabili.L’industria dell’abbigliamento sta subendo forti col-pi. Come si può intervenire? - L’abbigliamento oggi sideve reinventare, purtroppo tanti produttori hanno chiusoo delocalizzato. Il danno è doppio: oltre alla sfera econo-mica, infatti, si perdono anche conoscenze professionaliche per decenni hanno caratterizzato l’Italia. Questo fe-nomeno ormai così espanso mi preoccupa guardando allegenerazioni future. Ecco perché credo sia arrivato il mo-mento di recuperare l’orgoglio italiano.La vostra ultima campagna pubblicitaria, con imma-gine storica, si muove in questa direzione? – Dobbiamorecuperare quella capacità di conquista che ha reso il ''Madein Italy'' famoso nel mondo, ci sono ancora le competenzee le energie necessarie per essere un paese innovativo.Nonpossiamo più accettare l'idea di acquistare prodotti orienta-li a basso costo e di dubbia qualità.Nella nostra azienda cisono persone che hanno 25 anni di esperienza, abbiamo laresponsabilità di dare continuità a questa lunga tradizione.Oltre al settore turistico, chi potrebbe rivolgersi a voi?– Enti pubblici, associazioni sportive, aziende, eventi e ma-nifestazioni in cui ci sia la necessità di abbigliamento per-sonalizzato destinato allo staff oppure a regali promoziona-li. Molti ci contattano anche per stendardi e gagliardetti.Oggi puntate molto sulla personalizzazione? – È un set-tore in cui lavoriamo principalmente fuori regione, ma ènostra volontà incrementare il mercato del nostro territo-rio, visto che le potenzialità ci sono ed abbiamo una riccagamma di proposte.

Difendiamol’orgogliodel Made in Italy!

T-shirt, polo, felpe, cappelli, stendardi personalizzati constampa e ricamo. In questa rinomata azienda assisana l’arte

del ricamo manuale viene mantenuta intatta con l’aggiunta diuna maggiore meticolosità e avanzate tecnologie.

La tradizione del passato si rinnova proiettandosi nel futuro

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Il risparmio energetico e l’usodelle fonti rinnovabili rappre-sentano due pilastri della poli-tica energetica europea: eccoperché i bandi in materia rivolti

alle imprese artigianali, agricole e in-dustriali emessi dalla Regione Umbriarappresentano un’occasione imperdi-bile per le aziende, che hanno rispo-sto molto positivamente all’annunciodi questi incentivi partecipando nume-rose agli incontri informativi organiz-zati dalla nostra associazione.Roberto Giannangeli, direttore pro-vinciale della Cna di Perugia, com-menta positivamente l’esito dei semi-nari realizzati sull’intero territorio pe-rugino e volti a fornire alle impreseinformazioni dettagliate sulla norma-tiva di riferimento, sugli incentivi na-zionali e regionali esistenti in mate-ria, nonché sulle forme di accesso alcredito per finanziare investimenti fi-nalizzati al risparmio energetico.I bandi regionali sono diretti all’ab-battimento dei consumi e all’instal-lazione di impianti fotovoltaici sui tet-ti. Una parte delle risorse è destinatainoltre ad interventi volti alla sostitu-

ECONOMIA numero 9 - DICEMBRE 2011

ASSOCIAZIONICNA - CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL’ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Bandi regionali per leenergie rinnovabili:la CNA in prima linea

di DANIELA MARINACCI

zione delle coperture contenentiamianto. “Presso gli uffici territoria-li della Cna – dichiara Giannangeli -sarà possibile ricevere un’assistenzacompleta, dalla valutazione del pro-getto di investimento alla compilazio-ne della modulistica, dall’individua-zione delle migliori soluzioni di finan-ziamento fino alla consegna della do-cumentazione in Regione e al moni-toraggio dell’iter della pratica”.Informazioni più dettagliate sono di-sponibili anche sul sito della Cna, al-l’indirizzo www.cnaperugia.it.

Il mobbing è quel fenomeno che siverifica in ambito lavorativo con-sistente i comportamenti persecu-

tori adottati a danno di un lavoratore.È attuato mediante atteggiamenti osti-li, minacciosi o anche riduzione o peg-gioramento delle mansioni che hannol'effetto di ledere l'integrità psico-fisi-ca della vittima. L'effetto è quello dispingere il lavoratore a dimettersi dalproprio posto di lavoro. Nonostante nelnostro ordinamento non vi sia una spe-cifica norma che disciplini il fenome-no le interpretazioni fornite dai giudi-ci hanno permesso la tutela del lavo-ratore nel caso in cui lo stesso sia statovittima di mobbing. In tal senso infattiil datore di lavoro ed i suoi stretti col-laboratori, devono evitare qualsiasicomportamento lesivo dell'integritàpsico-fisica dei dipendenti, qualunquene sia la natura e l'oggetto. Pertantoquando da un comportamento illegit-timo derivi un danno per il lavoratore,consistente nella lesione della salute,sorge la responsabilità del datore dilavoro. A tal fine tuttavia occorre chevi sia un nesso di causa ed effetto tra ilcomportamento illegittimo ed il dan-no che ne deriva.Inoltre l'evoluzione giurisprudenzialeha ricondotto la possibilità di risarci-mento del c.d. mobbing a quella deldanno biologico la cui disciplina è con-tenuta nell'art. 13 del D. Lgs. n.38 del2000 in materia di assicurazione con-tro gli infortuni e le malattie profes-sionali. Tale norma ha precisato che ilc.d. danno biologico, è una “lesioneall'integrità psico-fisica suscettibile divalutazione medico-legale”.In merito alla tutela del lavoratore insede giudiziaria occorre far riferimen-to alla necessità di tentare preventiva-mente una conciliazione tramite orga-ni a ciò deputati come ad esempio l'ap-posita commissione istituita presso ilMinistero del Lavoro.Fallito il tentativo di conciliazione illavoratore può rivolgersi al giudice perveder riconosciuti attraverso la senten-za i propri diritti ed il risarcimento spet-tanti. Al riguardo occorre precisare chela tutela può essere di tipo inibitoriaoppure di natura risarcitoria.La prima tende a reintegrare il lavora-tore nel suo posto di lavoro eliminan-do i comportamenti ritenuti “mobbiz-zanti”. La tutela risarcitoria invece èdiretta ad ottenere un provvedimentodi condanna con il quale si riconoscain favore del lavoratore un risarcimentodel danno subito. In questi procedi-menti la particolarità risiede nella pro-va fornita dal lavoratore circa l'effetti-vità dei comportamenti che hanno por-tato al mobbing. In questo senso il la-voratore dovrà dare prova dei compor-tamenti lesivi, della durata e la ripeti-zione degli stessi nonché dell'ambien-te di lavoro in cui sono maturati. Detteprove potranno essere fornite attraver-so documenti, testimonianze e periziemedico-legali effettuate sul lavoratoremobbizzato.

(Avv. Andrea Ponti &Avv. Chiara Pettirossi)

LA LEGGE IN PILLOLEA cura dello studio legalePonti & Pettirossi

Il “Mobbing”nel rapporto

di lavoro

Roberto Giannageli

Dalla Royal School of Needlework di Londra

Terrenostre miete successiin Gran Bretagna

Direttamente dall’Inghilterra riceviamo i complimenti perl’intervista di Giuseppina Fiorucci, a Paola Bianchi, pub-blicata nel numero di novembre a pag. 33

Nella foto la sig.ra Jessica Aldred, responsabile dell’organizzazione dei corsie la sig.ra Gill Holdsworth, capo del reparto educazione della RSN

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CULTURA numero 9 - DICEMBRE 2011

Vedere genitori e figli cimen-tarsi insieme in “volteggi”e acrobazie è davvero sor-prendente. - I corsi di acro-balance e danza aerea di cop-

pia al Teatro Esperia sono andati benissi-mo e di certo si sono divertiti! Sono du-rati quattro domeniche: le richieste sonostate così numerose che di cinque coppiepreviste ne sono arrivate ben quattordici.I bambini avevano dai tre ai sei anni ehanno provato l’emozione di lasciarsiandare in equilibrismi e verticalismi trale braccia del proprio genitore.Oltre che per divertimento, questo tipodi esperienza ha un valore educativo?– Alla serata di presentazione presso lalibreria Mondadori è intervenuta la dot-toressa e pediatra Gabriela Stangoni pro-prio sul valore pedagogico della comu-nicazione non verbale nel rapporto tra ge-nitore e figlio. Tessuti ed equilibrismooltre che sul gioco, si incentrano soprat-tutto sulla comunicazione non verbale esul rapporto di fiducia reciproco.E per chi avesse perso questa iniziati-va? – Nessun problema, stiamo già or-ganizzando una seconda edizione neiprossimi mesi.Ora stanno partendo gli stage per adul-ti. Quali le date? – Precisando, per adultiintendiamo tutti gli over 18 anni. Nel finesettimana del 17-18 dicembre ci sarà unostage di danza aerea.È rivolto ai professionisti del settore?– Tutt’altro. Non è richiesta particolareabilità per partecipare, ma solo desideriodi imparare, sperimentare e mettersi ingioco per un’esperienza davvero unica.Lo stage è ideale anche per i ballerini,professionisti e non. Già lo scorso feb-braio abbiamo fatto un primo stage didanza aerea, con grande interesse e sonovenuti anche da fuori regione.Il 2011 è stato impegnativo per voi, inparticolare con i bambini al teatroEsperia. Com’è stata questa esperien-za? – I corsi di arti teatrali dedicati aibambini sono stati davvero positivi e stan-no riportando i loro frutti anche a livellopedagogico, come ci hanno manifestato

Intervista a Giorgia Ceccarelli, della Compagnia Piccolo Nuovo Teatro

di SARA STANGONI

Ha poco più di due anni di età, questa Compagnia, ma è una strabiliante fucina di idee.Il Piccolo Nuovo Teatro fa un bilancio delle attività 2011 e scopre le carte sulle novità in produzione!

scoperta di culture diverse, tracui quella umbra. I temi prin-cipali sono la multietnicità e lamulticultura, di forte attualitàsoprattutto per le giovanissimegenerazioni che si trovano aviverli fin dai primi anni negliambienti scolastici. Il tutto tea-tralmente, con attori, pupazzi e masche-re.Corsi, stage, gite a teatro: altro in pro-gramma per i più piccoli? – Stiamo cer-cando di organizzare una visita guidatagratuita per i bambini delle scuole pri-marie presso la sede dell’Atmo, dove hasede anche la nostra Compagnia. Avran-no l’opportunità di scoprire tutto il back-stage di una Compagnia teatrale: prove,realizzazione costumi, scenografie e ac-cessori, organizzazione generale, uffici,mezzi tecnologici, multimedialità. Unmondo straordinario quasi sconosciutosalvo agli addetti ai lavori. Alla visita saràassociata anche un’esperienza di attivitàlaboratoriale in cui i piccoli partecipantipotranno costruire un loro “pezzo di spet-tacolo”.Perché questo tour “teatrale”? – Perfar capire come lo spettacolo dal vivo siaun mestiere a tutti gli effetti, fatto di co-noscenze e competenze diversificate. Lospettacolo nasce come passione, culturae divertimento, ma è una macchina com-

“IL TEATRO È UNA PASSIONEE IL NOSTRO FUTURO”

alcune insegnanti. Da due mesi è riparti-ta la seconda edizione e si concluderà adaprile con uno spettacolo che racchiude-rà tutte le arti insegnate: giocoleria, dan-za aerea, trampoli, mimica e recitazione.Da alcune domeniche organizzate usci-te con i bambini a teatro: perché que-sta idea? – Crediamo che sia importantepreparare i futuri spettatori con esperien-ze diversificate che facciano apprezzareloro i valori e i benefici della cultura. Èproprio per questo che abbiamo pensatodi promuovere uscite collettive agli spet-tacoli per bambini e ragazzi presso il tea-tro Brecht di Perugia. Un modo per farpassare ai bambini un pomeriggio incompagnia ed in più regalare loro un ar-ricchimento culturale.La vostra compagnia lavora anche alivello nazionale e internazionale, por-tando in piazze e borghi spettacoli pi-rotecnici e parate. Il bilancio di que-st’anno? – Anche per le attività sul terri-torio nazionale è stato soddisfacente, no-nostante la compressione economica delsettore culturale. Siamo orgogliosi di averpreso parte allo spettacolo pirotecnico-musicale-acrobatico-teatrale della “Festadel sole 2011” di Soverato in Calabria,insieme alla compagnia acrobatica deiSonics, già ospite della chiusura delleOlimpiadi di Torino, ai ParenteFireworks, leader mondiale della tecno-logia applicata all’arte pirotecnica e aigiochi di acqua delle affascinanti fonta-ne danzanti di Viorica.E il 2012? Già in cantiere nuovi pro-getti? – Stiamo concretizzando una nuo-va produzione di teatro di strada. Rispet-to ai precedenti spettacoli, inseriremonuove discipline e un assetto scenografi-co polifunzionale. Inoltre è in fase di de-finizione una produzione di teatro ragaz-zi.Di che spettacolo si tratta? - È dedicatoalla figura di Pulcinella e ispirato alla fa-vola settecentesca napoletana “Pulcinel-la e i consigli di re Salomone”.Allora in scena trionferà uno dei per-sonaggi più cari alla commedia dell’ar-te! – Pulcinella affronta un viaggio alla

posta da più parti.E gli stage per adulti? - La volontà peril prossimo anno è disporre un vero e pro-prio corso di danza aerea ed acrobalan-ce, sulla scia del successo degli stage.Avranno la durata di quattro mesi e per-metteranno di perfezionare ed applicarele conoscenze acquisite.La vostra compagnia cresce e mutaanche nei suoi componenti - Due di noisi sono trasferiti uno alla New York Aca-demy of Dance e uno alla Scuola del Ci-rko di Torino, dove vengono formati pro-fessionisti e artisti dello spettacolo. È unsegnale che riteniamo di notevole cresci-ta. I contatti fra di noi restano comun-que, anche con altri colleghi partiti in pre-cedenza, attraverso collaborazioni speci-fiche.Vuoi aggiungere qualcos’altro? – Anome di tutta la Compagnia vogliamocogliere l’occasione per augurare un lie-to Natale a tutti. Ringraziamo inoltre chici ha affiancato nei nostri progetti, comel’Atmo, la Pro Loco e l’Ente Palio.

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CULTURA

DI SARA STANGONI

FEDERICO ANSIDERIBastiolo, 24anni, ore e orepassate con lemani sul piano-forte, lezioni sulezioni diviso traspartiti e solfeg-gi. A tre anni lesue mani sfiora-vano già questoprezioso stru-mento: ha inco-minciato con lelezioni private a

Perugia dall’insegnante giapponese Mura-to ed oggi ha conseguito l’8° anno di Con-servatorio a Perugia da privatista, dopo averdato l’esame di Storia della musica e armo-nia. Attualmente sta studiando con la pro-fessoressa Romano. Negli anni dell’adole-scenza le note scivolavano via tra le dita diFederico, deliziando con Bethoveen e Cho-

pin le orecchie dei familiari. Suonare il pia-noforte non significa solo mettere le giustedita sulle giuste note, ma significa ricercarela bellezza del suono per esprimere emo-zioni. Compito difficile quello del pianista,che deve ogni volta trovare la vera sintoniacon lo strumento. Ma come scrisse Chopin:"Convincetevi di suonare bene e suoneretebene”.Hai iniziato molto piccolo a suonare – Miamadre me lo dice sempre: “I chilometri cheho fatto su e giù da Perugia per portarti alezione”. Ma ne è valsa la pena, oggi lamusica per me è tutto. Nell’adolescenza èdiventato più faticoso, durante la settimanadovevo studiare e lasciavo il pianoforte peril sabato e domenica. A tredici anni ho pre-so un nuovo insegnante ad Assisi, sempreda privatista, fino ai venti.Quando è stata la tua prima esibizione?– Avevo quattro anni, era il primo saggio aPerugia.La tua è stata una scelta di vita – Termi-

FACE TO FACE

Ho avuto il piacere di ascoltarli nel mese scorso in due performance differenti ed è stata unasplendida scoperta. Il loro suono, che vibri dalla gola o sia forgiato con il tocco delle dita, viavvolgerà il cuore. Due giovani artisti, ve lo possiamo assicurare, da tenere d’occhio

numero 9 - DICEMBRE 2011

ARTISTI CONTEMPORANEI ALLA RIBALTA 10

nato il Liceo Scientifico mi sono chiesto seproseguire gli studi all’Università o dedi-carmi alla musica. Ha vinto la seconda.Quanto conta per te la musica? – Sceglie-rei il pianoforte per tutta la vita. Per me èun’occasione di professione, un’arte, diver-timento. Richiede tanto tempo e impegno,almeno 4-5 ore al giorno di esercitazione estudio. Ma mi ci sono buttato in pieno, im-piegando tutte le energie fisiche e mentali.Quale compositore preferisci suonare? –Vado a momenti. Adesso è la volta di Cho-pin e soprattutto Liszt. Metà del mio pro-gramma del diploma del 10° anno che con-seguirò a giugno sarà con i suoi spartiti. Hoconcentrato tutto me stesso in questo im-portante appuntamento.C’è un genere di musica che prediligiascoltare? – Non in particolare.Fai parte anche di un gruppo musicale,“Immagine acustica”, insieme a PaoloMalizia, protagonista di questa nostrarubrica alcuni mesi fa – Lui è la voce ed iosto alla tastiera. Siamo in totale cinque com-ponenti.Avete fatto concerti ed esibizioni? – Sì,parecchie date e qualche concorso. Adessolavoriamo di più in studio, registrando bra-ni da inviare per farci conoscere. Questomese ne abbiamo portati a termine due epresto realizzeremo il video, con l’aiuto diPaolo, che, come già sai, è un abilissimovideo maker. Bisogna “sfruttare” in qual-che modo le qualità degli amici, no?A quali concorsi avete partecipato? – San-remo Rock, dove siamo arrivati in finale bendue volte; Radio Italia, ancora in finale e“Edison-Change the music”, dove abbiamoraggiunto la semifinale. Abbiamo sempresfiorato il podio, peccato.Comunque, sempre bei piazzamenti. Chegenere suonate? – Pop-rock in italiano eanche pezzi scritti da noi. I testi sono di Pa-olo e gli arrangiamenti del resto del gruppo.E con il pianoforte, hai fatto concerti? –Sempre attraverso gli appuntamenti organiz-zati dal Conservatorio.Lo scorso novembre ti sei esibito con tuocugino Francesco Ansideri nella chiesa diSanta Croce, tu al piano e lui al flauto.Un bel duo, complimenti! – È un nuovoprogetto che sta nascendo proprio ora. In re-altà i nostri nonni ce lo suggerivano da al-meno dieci anni! La prima uscita è stata pro-prio per la serata dedicata alla poesia inedi-ta del premio Insula Romana.Da chi è partita l’idea? – È stato France-sco, mi ha fermato a settembre durante ilPalio e mi ha spinto a partire con questanuova avventura. Si è subito instaurato unbuon feeling musicale.

FEDERICO ANSIDERI ELUISA LOMBARDONI

Avete già scelto un nome? – Ci stiamo pen-sando. Diciamo che potremmo sfruttare lenostre iniziali: entrambi i nomi iniziati per“f”, stesso cognome…Per il tuo rione, San Rocco, ti sei occupa-to negli ultimi due anni delle musiche perle Sfilate. Che esperienza è stata? – Entu-siasmante e imprevedibile. Per il rione fac-cio quello che posso e se si tratta di musica,non dico mai di no! Nel 2010 ho arrangiatoe risuonato con la tastiera anche un pezzoche era stato scelto per una scena dello spet-tacolo e ne ho creati altri due direttamenteio. Quest’anno l’esperienza è stata più com-pleta e vissuta a stretto contatto con il grup-po ideatore della Sfilata. Quella sera tuttoaccade in un attimo ed è stato straordinariovedere dalla torre di regia crearsi in piazzaquelle scene solo immaginate durante le pro-ve: le persone che recitano, le scenografieche si posizionano, le luci e poi… la musicache avvolge tutto. Ammetto che ad un certopunto mi sono proprio emozionato.Se pensi al futuro, come ti vedi? – Non homai guardato troppo avanti. Una volta pre-so il diploma mi troverò di fronte ad un bi-vio e allora sceglierò la strada, un po’ comeho fatto al termine del Liceo. L’idea base ècertamente proseguire con il pianoforte, ma-gari iniziando ad insegnare a qualche gio-vane allievo privatista.Un saluto ai lettori di Terrenostre – Conlievi note “in punta di dita”, auguro a tuttiun Felice Natale…

LUISA LOMBARDONIDa maggio è so-lista del coro go-spel Cantori Um-bri di Assisi e hadato dimostrazio-ne di sé in un’ap-plaudi t iss imaperformance allaserata conclusivadel Premio Insu-la Romana di Ba-stia Umbra. Ven-tisei anni appenacompiuti e unpercorso di studidal liceo sociale Properzio di Assisi fino allalaurea triennale alla Facoltà di Lingue al-l’Università, ora sta per conseguire la lau-rea specialistica all’Università per Stranieriin italiano per l’intermediazione culturale ed’impresa, con la tesi “Letteratura degli im-migrati che scrivono in italiano”. Ha studiatopianoforte da 6 a 16 anni e per due anni hafrequentato il Centro sul Canto Moderno

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CULTURAnumero 9 - DICEMBRE 2011

Federico Ansideri

In pieno clima natalizio non poteva che essere la musica a dominare la nostra rubrica artisti-ca. Quell’armonia che tocca una zona così profonda dell'anima che la follia stessa nonriesce a penetrarvi. La musica esprime ciò che non può essere detto esu cui è impossibile rimanere in silenzio. “Là dove si arresta ilpotere delle parole, comincia la musica” (Wagner Richard). Èun immenso abbraccio alla tastiera, quel suono vocale cheammanta di una magia che caval-ca le note. E tra una doman-da e l’altra scopro perfi-no che i nostrigiovani musici-sti hanno giàsuonato e can-tato insieme.Insomma, nonpoteva esserciFace to Facepiù azzeccato.

Luisa Lombardoni

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Davvero un’idea regalo innovativada mettere sotto l’albero. Arrivano le nuove attività ludico-educa-

tive per lo sviluppo delle Intelligenze deibambini dal titolo “Oltre la Scuola”. Lediverse proposte sono strutturate per pic-coli gruppi di massimo 10 bambini dai 6ai 10 anni d’età. Questa scelta è stata fattaper creare le condizioni affinché più fa-cilmente, anche i bambini timidi, possa-no esprimersi. Ogni bambino, se vuole,può fare domande ed avere risposte dalleallenatrici o dai compagni di gioco. Puroperando e giocando all’interno di ungruppo, potrà avere le attenzioni, le spie-gazioni, i tempi e la cura di cui ha biso-gno. “L’obiettivo trasversale a tutte le at-tività – spiegano le allenatrici - è lo svi-luppo dell’Intelligenza Emotiva, senza laquale, tutte le altre intelligenze, per quan-to importanti, risultano aride, fredde e pri-ve di umanità”.QUATTRO SONO LE TIPOLOGIE DIATTIVITÀ PROPOSTE:CreAttività - attività per lo sviluppo del-lo Spirito Creativo (pittura, scultura, in-venzione di storie e costruzione di libri,manipolazione creativa)Emozioniamoci! - attività per lo svilup-po dell’Intelligenza Emotiva (Giochi del-le emozioni, Il tesoro nascosto, ArtEmo-zione, “C’era una volta…”)Yoga per giocare e altri giochi – Attivitàper lo sviluppo della consapevolezza di sée degli altri, della socializzazione e del lin-guaggio corporeo attraverso yoga, danze egiochi (danze in cerchio e di improvvisa-zione, “Io sono…la montagna, il fiore, lafarfalla!”)Seme di Luce – racconti, poesie, rifles-sioni, conversazioni, attività artistiche epsicomotorie per lo sviluppo delle Intelli-genze Emotiva, Ecologica e Spirituale (“Iosono l’Albero”, “La piccola Anima e ilSole”, “I messaggi degli Animali”)• Le iscrizioni ai corsi sono a numero chiu-so. Il calendario è consultabile su http://w w w. i n t e l l i g e n z a e m o t i v a . i t /Calendario.asp#PrimoPiano. I bambiniiscritti entro gennaio regalano ai proprigenitori la partecipazione gratuita a dueincontri formativi per loro. Carmela LoPresti conduce, infatti, anche incontri in-dividuali per adulti, genitori e non, sullosviluppo della conoscenza e consapevolez-za di sé, indirizzati al raggiungimento delbenessere psico-fisico.• Obiettivi specifici, Programmi dettaglia-ti, Iscrizioni on line: http://www.intelligenzaemotiva.it/Attivita/Imparare_giocando.htmPer regalare l’iscrizione contattare:Carmela Lo Presti 075. 8001906 / 320.8211171 (dalle 20 alle 21); Marta Cristo-fani 348. 4633616

“Umbriaincan-to” a Perugia. PerLuisa il canto èuna dote e unporto sicuro doveapprodare in ogni mo-mento in cui il cuore lo chiede, unvibrare di sensazioni che riempie il vuoto.Con il suo carattere deciso e determinato,Luisa vuole andare dritta per la sua strada,imparare, migliorare e crescere per passio-ne e per amore. Ogni giorno insieme allasua musica.Da cosa nasce questa tua passione e quan-do hai deciso di imparare a cantare? –Credo sia nata con me: papà era batterista emamma cantava. Quando suonavo il piano-forte, per imparare la melodia, la canticchia-vo, per cui, in qualche modo, il canto eradentro di me, dovevo solo scoprirlo. Poi unacompagna delle superiori studiava canto, misono incuriosita e ho iniziato i corsi. Unimpatto semplice e diretto, spontaneo, lestesse sensazioni che provo ancora adesso.Fai parte di un gruppo? – In passato hoavuto tre gruppi di diversi generi, ma quelloin cui mi identifico di più era di genere funke hip-hop, ci chiamavamo Mindisfunktion.Ho anche un duo acustico con CristianoCroci alla chitarra, suoniamo repertorio pope cantautori italiani.Quando hai cantato la prima volta in pub-blico? – Avevo sedici anni. Era alla piscinaEden Rock per un concorso canoro d’estateed ho vinto! In premio c’era un viaggio perdue a Sharm el Sheik, ci sono andata conmia madre.Perché sei entrata nel coro gospel di As-sisi? - Sono venuta a sapere che cercavanouna solista e così mi sono proposta.Hai avuto esibizioni significative con que-sto coro? - Di grande effetto è stata la par-tecipazione all’Italian Gospel Choir, svol-tosi in piazza Duomo a Milano lo scorso 10settembre. È stata una notte straordinaria edemozionante con 450 coristi provenienti da

tut-to il Pae-se, una vera “in-vasione Gospel” maivista. L’Italian GospelChoir ha ufficialmente dato il viaal proprio progetto musicale sotto la“Madonnina”.Come avete fatto a coordinarvi? - Ci han-no mandato i pezzi da cantare e abbiamofatto le prove tra di noi. Poi c’è stata unaprova in un teatro di Piacenza una settima-na prima del concerto e una prova generaledi pomeriggio proprio in Piazza Duomo. Èstato spettacolare. Immagini cosa possanoessere 450 voci gospel tutte insieme?Quale genere preferisci cantare? – Le so-norità del soul, funk, r&b. I generi di musi-ca nera. Ho una voce “scura” e il timbroadatto (almeno credo).Oltre al primo all’Eden Rock, hai parte-cipato ad altri concorsi? – Il provino per ilmusical “Sister Act” (purtroppo non mi han-no presa, ma l’importante è provarci, no?) elo stage del Berklee College of Music diBoston ad Umbria Jazz. È durato due setti-mane con lezioni e teoria. Al termine c’èstata un’esibizione gospel ed ho vinto il pre-mio “Best performance”.Che sensazioni provi quando canti? – Perme è una pratica liberatoria. Io combattocontro la mia pigrizia e cerco di tenermi at-tiva per esorcizzarla, il canto è una delle pas-sioni che mi permettono di farlo.Che genere di musica ascolti? –Tutto, siaitaliana sia straniera. Sono cresciuta ascol-tando ogni cosa e continuo a farlo. In alcunicasi mi faccio suggerire da amici che se ne

inten-dono di più.Quali cantantipreferisci? – Lau-ryn Hill, Beyoncè, Ste-vie Wonder…Sbaglio o il tuo prossimofuturo sarà ad Orlando, negliStati Uniti? – Proprio così, ho pas-sato una selezione per entrare a lavorarea DisneyWorld nel padiglione italiano perun anno. Cercavano personale madrelinguaed ho fatto diversi colloqui sempre in lin-gua inglese sia via internet sia a voce aRoma. Partirò ad aprile, diciamo che mi sonogià fatta un regalo post laurea!Perché Orlando? – Non ho scelto la città,sono solo stata selezionata. Però il sud degliStati Uniti è la patria del Gospel, magariseguirò dei corsi, o mi informerò per farparte di qualche gruppo o coro… I datori dilavoro mi hanno detto che a volte sarà pos-sibile cantare, chissà chi potrebbe capitaread ascoltarmi??Terminiamo con un saluto ai lettori diTerrenostre – Se avete in programma unavacanza, biglietto aereo permettendo, viaspetto ad Orlando!

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ATTUALITÀ numero 9 - DICEMBRE 2011

di GIUSEPPINA FIORUCCI

Suor Milena, la gente pensache le monache di clausurasono delle persone fuori dalmondo, delle extra terrestri!- Ci tengo anzitutto a dire che

sono una persona normale: non ho (ného mai avuto) visioni, quando comunicocon le mie sorelle lo faccio con le parole,dormo su un comune materasso, mi pia-ce tanto la pizza e non rifiuto mai un ge-lato! Parlo così perché a volte si guardaalle suore di clausura come a dei veri epropri extraterrestri o come all’ultimapropaggine del Medio Evo, invece que-sta vita certamente nascosta e da moltianche ignorata, ancora oggi ha qualcosada dire.Le devo confessare che oggi avrei vo-luto fare un blitz per fotografarvi men-

tre raccoglievate le olive dai vostripiantoni, ma la luce scarsa della serame l’ha impedito. - Se vuole, le foto glie-le do io, le abbiamo preparate per realiz-zare il nostro calendario.Chi era Milena Russo prima di entra-re in monastero? - Sono nata a SantaMaria degli Angeli, dove sono anche cre-sciuta. Il mio iter scolastico si è conclusoal Liceo Classico di Assisi con gli esamidi maturità perché poi sono entrata in mo-nastero. Sono sempre stata molto attivaper cui, accanto alla scuola, ho coltivatoaltre passioni: il pianoforte, lo sport, ladanza, gli scout, la parrocchia.E perché ha lasciato questo mondo cosìricco di stimoli e di promesse per chiu-dersi in convento? - Ero tra i banchi discuola, al liceo, quando ho cominciato a

farmi alcune domande impegnative. Lamalattia improvvisa di un membro dellamia famiglia, infatti, mi mise davanti aduna realtà di fatto: nella vita non tuttoregge. Mi posi perciò in ricerca non tan-to di una vita facile che mi mettesse alriparo dalle sofferenze e dai problemi eche mi desse tutto a costo zero, quanto diun Fondamento, di una Roccia sulla qualecostruire la mia casa. Fu muovendo i mieipassi in questa ricerca che incontrai ilSignoreMa come mai ha pensato alle Suore diclausura? - In effetti delle Suore di clau-sura, in passato, non avevo avuto unagrande stima, anzi! Credevo che la lorovita fosse inutile, sprecata dentro le muradi un convento, mentre fuori c’era tantoda fare …Non oso darle torto! - Fu proprio il cam-mino di fede dentro al quale stavo matu-rando che mi fece anzitutto scoprire labellezza di ogni vocazione (tutte proven-gono dal Padre che è la Sorgente, tutteparlano del mistero inesauribile di Cri-sto, in tutte agisce lo Spirito Santo cheporta a compimento ogni cosa) e rese ilmio cuore disponibile a tutto.Quando ha capito che si trattava di unavocazione e non di una semplice infa-tuazione? - Ogni giorno, prima di anda-re a scuola, partecipavo alla Messa e, sal-tuariamente, mi confrontavo con un sa-cerdote. Un giorno feci un ritiro pres-so il monastero dove ora vivo con le miesorelle; da qualche tempo frequentavoquesto luogo, ma quel giorno ebbi unaluce maggiore riguardo a ciò che presen-

tivo. Quella mattina non feci in tempo araggiungere la comunità per pregare lelodi e rimasi in un luogo da cui potevocomunque sentire le sorelle. La loro pre-ghiera, la loro vita offerta nel nascondi-mento mi fece pensare alle radici dell’al-bero che difficilmente emergono, anziquanto più affondano nel terreno, tantopiù sostengono l’albero. Le radici perònon bastano, cosa sarebbe infatti un al-bero senza il fusto e le fronde? Quel gior-no arrivai a dire che il mio modo di ama-re, come Cristo ha amato, era proprioquello delle radici, in una vita nascosta,spesa gratuitamente nella fedeltà dei gior-ni.Come hanno reagito i suoi genitori difronte a questa scelta? - Sono cresciutain una famiglia cattolica, in un ambientecristiano e sono stata educata alla fede. Imiei genitori però sono rimasti molto tur-bati quando ho manifestato loro la miaintenzione di entrare in monastero. Pen-savano all’università e al matrimoniocome a vie buone e possibili per me.Anche per mio fratello, che aveva 14 annied era molto legato a me, è stata dura.E quand’è che si sono rassegnati al-l’idea? - Al termine del secondo anno divita in monastero, mi sono ammalata diuna malattia che ancora mi accompagna,anche se in sordina, si tratta della sclero-si multipla. La prima manifestazione fucosì devastante che non avevo nulla disano. Mi stavo recando all’ospedale diFoligno per le prime visite, quando mifecero sapere che papà mi aspettava inparlatorio per un saluto. Avrei preferito

La incontro nel parlatorio del monastero e quando, da sotto la grata chiusa da un lucchetto,mi passa l’indirizzo di posta elettronica e sposta di mezz’ora i vespri per non interrompere ilnostro colloquio, trasecolo. Ma questo è solo l’inizio di un incontro di eccezionale normalità.

E non solo perché Suor Maria Milena declina al singolare il suo essere e il suo agire, masoprattutto perché guarda il mondo con la serena consapevolezza di chi non ha cercato una

via di fuga. Dovrei chiamarla “madre”, ma come si fa con una che potrebbe essere tua figlia?

L’INTERVISTA/ A tu per tu con la Badessa delle Monache Clarisse di TreviANGELANA, 38 ANNI, MILENA RUSSO, DOPO LA MATURITÀ, ENTRA IN CONVENTO LASCIANDO UNA VITA APPAGANTE E PIENA DI

IL MISTERO DI QUEL SÌ...

Le monache durante laraccolta delle olive

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ATTUALITÀnumero 9 - DICEMBRE 2011

non mi vedesse in quelle condizioni, te-mevo che la nuova situazione potessesolo peggiorare le cose tra di noi, invecelui mi accolse con un sorriso e così fecemamma che ci raggiunse in ospedale.Proprio ciò che io pensavo potesse esse-re la“fine” è stato ciò di cui il Signore siè servito per un “ nuovo inizio”.Come è scandita la vostra giornata? -Dai tempi della preghiera, celebriamo, in-fatti, per intero la liturgia delle ore (mat-tino, tramonto, sera) Questo lasciare il la-voro e le varie attività interrompendo imomenti di fraternità o quelli del silen-zio è un modo molto semplice e concre-to di portare a Dio tutto quello che fac-

“Ho conosciuto Milena o Millo comela chiamavano noi, in IV Ginnasio e su-bito ho capito che era “una tipa tosta”.Attenta, diligente, mai impreparata. Si-lenziosa durante le spiegazioni, si di-vertiva e rideva con noi prima dell’ini-zio delle lezioni e durante la ricreazio-ne. Negli ultimi due anni di liceo, sonostato suo compagno di banco. Penso cheabbia dovuto attingere parecchio allasua pur grande riserva di pazienza persopportarmi, dato che ero piuttosto vi-vace e il modo per me usuale di seguirele lezioni era quello di dondolarmi sul-la sedia o agitarmi sul banco. Appenasuperata la maturità, naturalmente conil massimo dei voti, Millo ha fatto lasua scelta di vita. Scelta che mi avevafatto velatamente capire in anticipo conil suo solito umorismo, ma che io, altempo non ancora ventenne, non ave-vo pienamente compreso. Ricordo an-cora il divertente siparietto con lei chediceva: Paolo, sarò la prima della clas-se a sposarmi! E io che ribattevo: Mil-lo, ma che dici? Non hai nemmeno ilragazzo! Ora, anche se per me restasempre Millo, Lei è Suor Maria Mile-na, Badessa del Monastero delle Cla-risse di Trevi. Ciao Suor Maria Milena,un pensiero affettuoso da me e da miamoglie Jessica che spero di farti cono-scere presto.” (Paolo Selvatico)

STIMOLI: MUSICA, DANZA, SPORT, AMICI...

ciamo e viviamo per poter poi, dall’in-contro con Lui, ripartire. Questo movi-mento chiede un cammino di ascesi e diconversione quotidiana che lentamenteunifica la nostra vita.O almeno dovrebbe, perché spesso neimonasteri, che sono luoghi al di sopradi ogni sospetto, nascono parecchiecomplicazioni! - Siamo una piccola co-munità di otto sorelle molto diverse peretà, provenienza (sono l’unica umbra)mentalità, carattere e chi più ne ha più nemetta. Anche qui, nella lotta contro l’ego-ismo che ci abita e non ci permette di farspazio all’altro, nella ricerca della con-cordia, c’è un cammino quotidiano da

compiere nella fedeltà al Vangelo e nelladocilità allo Spirito Santo. Questo cam-mino è cristiano, appartiene profonda-mente al carisma che Francesco e Chiaradi Assisi hanno ricevuto e trasmesso ed èanche un cammino profondamente e pie-namente umano, anzi, di vera umanizza-zione.Finito il tempo delle domande, comin-cia per me quello dello stupore.

Per informazioni, contatti, accoglienza:MONASTERO S.CHIARAVia dei Monasteri n.4 - TREVITel. [email protected]

DA HELSINKI

IL COMPAGNO DI BANCOLA RICORDA COSÌ

In primo piano il monastero S. Chiaraa TREVI

1990 - Milena Russo e Paolo Selvaticoin gita con i compagni di classe a Tunisi

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di ELISABETTA FRANCHI

NASCONO LA VILLA, L’OSPIZIO E LA PISCINA

Attorno al suo tabacchificio, il Cavalier Francesco Giontella decise di edificare unpiccolo brano di città, tutto imperniato su razionalità, bellezza, efficienza,

rappresentanza e cura del dettaglio. Un modo di pianificare e costruire che fossedi esempio per una visione della città di Bastia nel futuro

INTORNO ALLA “FABBRICA” DEL TABACCO

numero 9 - DICEMBRE 2011

Già quando a metà degli anni’40, nei pressi di Via Roma,sorse dalle macerie della seconda guerra mondiale, ilnuovo opificio, la classe e

l’unicità dell’opera saltarono subito all’oc-chio. La stessa cosa succede oggi guar-dando le foto aeree dell’epoca: in mezzoa una distesa di campi tagliati dal già im-portante asse viario di Via Roma emergo-no solo il piccolo centro storico di Bastiae l’enorme quadrilatero del Tabacchificio.L’edificazione all’inizio degli anni ’50della sontuosa villa, oggi conosciuta datutti come l’hotel “Le Muse”, fu il secon-do atto. Essa, come altre dimore delle piùimportanti famiglie bastiole dell’epoca,doveva rispecchiare l’importanza di chivi risiedeva.Scrive a proposito il Gurrieri nel 1954:“(…) di lustro in lustro, Bastia cominciòad arricchirsi con decorosi edifici, e ven-ne fuori come una nobile gara fra le fa-miglie migliori. Il più antico, risalente aiprimi del secolo è la palazzina Lolli inPiazza Mazzini cui fece seguito (…) laelegante palazzina Angelini dell’arch.Edoardo Vignaroli. Edifici che potrebbe-ro fare ottima figura anche in una cittàpiù grande e importante sono (…) il pa-lazzo Franchi, la Villa Giontella proget-tata dall’ arch. Pietro Frenguelli e arre-data con cura ed eleganza dal prof. Wal-ter Steffenino.”L’originalità dell’opera di Giontella fuperò di aver studiato subito dopo, uninsieme sistematico di opere che dal-l’architettura degli edifici, fino ad ar-rivare al disegno dei giardini, delle re-cinzioni, delle cordolature dei marcia-piedi e persino delle cabine elettriche,realizzasse un disegno complessivoomogeneo e razionale, che facessesentire il passante o il visitatore all’in-terno di una nuova città, di una nuovaarmonia del vivere.La villa sorse dove inizialmente era il

cosiddetto villino Sigismondi, dal nomedei vecchi proprietari, una costruzione inmattoncini in stile liberty, sormontata dauna torretta circolare. Nel 1948 Giontellamandò la planimetria dell’edificio al gran-de paesaggista toscano Pietro Porcinai,invitandolo a studiare una soluzione perun nuovo giardino che tenesse in consi-derazione l’ingresso al retrostante tabac-chificio e un parcheggio per le biciclettedelle operaie. Il Cavaliere infatti non di-sdegnava di mischiare la vita privata conquella professionale; amava che la matti-na le operaie passassero sotto le sue fine-stre. Si dice che solo verso la fine del suotragitto imprenditoriale, quando i rappor-ti con i lavoranti cominciarono ad incri-narsi, Giontella decise di chiudere questoaccesso facendo passare il personale dalviale a fianco successivamente a lui inti-tolato. Dopo pochi anni dall’acquisto delvillino, il neo proprietario decise di sosti-tuire la vecchia costruzione con una nuo-va, più grande e più importante.Come racconta il Gurrieri alla realizza-zione della villa parteciparono i progetti-sti Frenguelli e Steffenino. Il primo di ori-gine perugina realizzò altri progetti per ilGiontella sindaco come i disegni per lescuole elementari e per l’asilo infantile diBastiola e la Scuola Media di Bastia. Perquanto riguarda Steffenino, poche sono lenotizie rinvenute sul suo conto, si sa chefu un abile decoratore di origini torinesi e

che sicuramente gli interni della villa sonoa tutt’oggi tra i più ricchi ed elaborati maivisti.Da un’intervista concessa di recente dal-l’ing. Ceccucci, che all’epoca era a capodell’impresa che si occupò dei lavori,emergono curiosi aneddoti di cantiere: du-rante la costruzione dei porticati esternirealizzati con colonne portanti in blocchidi travertino provenienti da Tivoli, i mo-noliti vennero issati solo grazie ai palan-

chi offerti dalle Officine Franchi; il caminet-to del salone principale, ancora oggi presenteal piano terra delle “Muse” sembra fosse co-stato all’epoca diversi milioni di lire.Internamente colpiscono i pavimenti in mar-mo, i bellissimi intarsi in legno dei mobili edelle boiserie. I bagni, sempre in marmo, sonodecorati con preziosi mosaici realizzati si diceda un artigiano che Giontella faceva andare aprendere a Pompei con la sua Cadillac.L’ingresso alla villa avviene ancor oggi attra-verso un androne con specchi a soffitto daltaglio geometrico, a terra una rosa dei ventiin ottone riporta inciso il nome del proprieta-rio. Varcato l’atrio una parete riporta la stam-pa di un paesaggio che include tre porte tracui quella dell’ascensore per i piani superio-ri. Al centro sono stati asportati un pregiatis-simo tavolo settecentesco in marmo ed unaraffinata piccola fontanella. Al piano terrasulla destra, si viene accolti sontuosamentedal bellissimo salone di rappresentanza con ilcamino di cui s’è detto, il soffitto dipinto conimmagini classiche, e la luce artificiale che le

incornicia attraver-sando un raffinatis-simo ricamo in stuc-co. Sulla sinistra unsalotto di prima ac-coglienza con l’an-golo bar e un’infila-ta di grandi finestreche si affacciano sulgiardino, oggi si

HISTORY

La villa di GIONTELLA

L’ospizio in costruzione

Particolare della vetrata con la riproduzionedei figli Cesare e Leonella

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mostra spoglio di un pianoforte a coda bian-co, usato da Luciano Sangiorgi al termine diuna cena. L’enorme cucina sul retro e lo sca-lone che porta ai piani superiori con una in-credibile parete in alabastro, a mo’ di vetratacompletano il piano. I piani superiori ospita-vano le stanze private della famiglia e quelledella servitù fino ad arrivare al panoramicosalotto sul tetto completamente circondato dapareti vetrate. Qui inizialmente Giontella e ilfiglio Leandro sembra che avessero voluto re-alizzare una piscina, ma motivi strutturali nonpermisero l’impresa. Lo stile della villa col-pisce per l’eleganza bianca della sagoma in-teramente rivestita in travertino e per le lineesemplici e pulite. Un’architettura razionali-sta, alleggerita da motivi decorativi importanticome i pregiati bassorilievi che sormontanogli ingressi principali, raffiguranti metaforesulla coltivazione della terra con citazioni ri-ferite alla pianta del tabacco. Non si sa chi nefu l’autore, ma dallo stile potrebbe essere ope-ra dello stesso scultore Bellini artefice dellestatue che ritraggono i due figli, morti per tifoin adolescenza, e che connotano la cappelladi famiglia nel cimitero di Bastia. La dram-matica vicenda dei due figli, Cesare e Leo-nella, segnerà per sempre Giontella e un’al-tra dedica alla loro memoria è presente nellevetrate della cappella di quello che avrebbedovuto essere una casa di accoglienza per an-ziani e che oggi è adibita a sede dell’ IstitutoTecnico Commerciale.L’ “ospizio”, come viene denominato, fu rea-lizzato a metà degli anni ’50 da Giontella sin-daco interamente a sue spese, destinato adessere donato alla città. Dalle cronache del-l’epoca: “Si tratta di una grandiosa costru-zione a carattere filantropico, in cui verran-no ricoverati i poveri vecchi e gli orfani delComune, e dove troveranno la migliore assi-stenza materiale e morale. L’edificio oltre idormitori, i refettori, le sale di sog-giorno etc. avrà un’infermeria, unacappella, l’appartamento del perso-nale religioso di assistenza e impor-terà una spesa di circa 40 miloni.”La costruzione per quei tempi fuun’opera di grande modernità. Lastruttura rivestita in pietra di Assisi,lasciava spazio a enormi vetrate per

favorire l’ingresso del sole, e sul tetto unsolarium sarebbe servito alle cure eliote-rapiche, i pavimenti interni furono realiz-zati in marmi colorati e ogni dettaglio an-che qui fu curato nei minimi particolari,unendo sempre bellezza e funzionalità. Acompletare la preziosità dell’edificio fu larealizzazione della cappella per le funzionireligiose: un enorme parallelepipedo, unaparete del quale fu completamente realiz-zata in vetri colorati raffiguranti un ange-lo che porta in volo i due figlioletti Cesa-re e Leonella. La vetrata è firmata dallafabbrica del Duomo di Milano, Veder Art,ed è veramente un’opera d’arte. L’ospi-zio venne dotato di un giardino disegnatocon motivi geometrici che ancora oggi co-steggia viale Giontella fino ad arrivare alla

particolarissima costruzione della cabinaelettrica. Questo piccolo volume tecnicoè in buona sostanza un parallelepipedo dailati concavi, realizzato tutto in pietra diAssisi che sorprende per la cura con cuile pietre di rivestimento furono tagliate edisposte.Un altro dettaglio che forse da molti pas-santi di Via Roma è quasi dato per scon-tato è la recinzione che costeggia l’ingres-so su viale Giontella. Sempre l’ingegnerCeccucci raccontò di come il ferro fossestato forgiato nelle Officine Franchi su di-segno dei due capi officina, Moroni e An-nibali. In breve si racconta che ogni astaverticale della recinzione venne realizza-ta a mano, rastremata dal basso in alto edecorata artigianalmente con elementi in

ottone.A completare l’area fu la rea-lizzazione della piscina, utiliz-zata poi per anni dalla cittadi-nanza di Bastia come piscinacomunale “Eden Rock” ed oggidemolita. Secondo i racconti lapiscina sarebbe stata realizzatacon una forma che ricorda uncuore, con dedica alla moglieAltavilla. Da una foto aerea del-l’epoca se ne può ammirarel’eleganza nel disegno, nellacura dell’intorno con le aiuoledisegnate e la pavimentazionein grosse lastre di pietra di As-

sisi, le cabine in legno come pure unapedana circolare per prendere il sole. Tut-te le vasche erano rivestite in mosaici mul-ticolori. Dettagli che all’epoca forse si ve-devano solo nei film provenienti da oltreoceano. Siamo alla metà degli anni ’50,massimo splendore per l’impero Giontel-la. Di lì a poco la crisi finanziaria stron-cherà i sogni del Cavaliere e l’ospizio nonriuscirà mai ad essere inaugurato. La stes-sa sorte toccherà pure al progetto firmatoPorcinai, per la realizzazione di un velo-dromo e di alcuni campi da tennis sullaarea dove oggi sorge la struttura del Coun-try. Quello che è certo è che fino ad oggisiamo stati noi i massimi beneficiari diqueste realizzazioni e forse abbiamo avu-to cura di troppo poco.

La Piscina aforma di cuorededicata allamoglie Altavilla

L’ingresso di villa Giontella

L’atriocon l’ascensore

IlCamino

nel salone

Un bagno con vasca e mosaico

Il soffitto dell’ingresso

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TECNOLOGIA numero 9- DICEMBRE 2011

Mi capita spesso, quando mi trovo impegnato in servizi fotogra- fici con la mia

reflex, che le persone che incon-tro mi chiedano di quanti mega-pixel sia dotata la mia macchi-netta fotografica, volendomi inrealtà chiedere quanto sia di qua-lità; questa domanda è il fruttodella disinformazione generatada anni di marketing incentratisul mito dei megapixel, una scor-ciatoia presa dalle case costrut-trici per vendere le proprie foto-camere di ultima generazionespingendo solo su questo “nume-ro magico”.E’ ora di sfatare questo mito e dispiegare che nella realtà i para-metri che determinano la qualitàdi una fotocamera sono moltepli-ci, e la scelta di quale modelloacquistare va ponderata conside-rando anche le proprie necessità,diverse da persona a persona.Partiamo dall’inizio. Comefunziona una fotocamera digi-tale?La fotocamera è composta gene-ralmente da un’ottica, da un ot-turatore e da un elemento sensi-bile. La luce entra nell’ottica, at-traversa l’otturatore (per il tem-po in cui è aperto) e raggiungel’elemento sensibile, che sia pel-licola o sensore dove si general’immagine.Una fotocamera digitale è unafotocamera che utilizza un sen-sore (CCD o CMOS) in grado dicatturare l'immagine e trasfor-marla in un segnale elettrico. Gliimpulsi elettrici vengono conver-titi in digitale da un convertitoreA/D generando un flusso di datidigitali atti ad essere immagaz-zinati in vari formati su supportidi memoria.Che cosa sono i MegaPixel?Un MegaPixel corrisponde ad 1milione di Pixel.I sensori delle fotocamere digi-tali sono una matrice di puntisensibili, un rettangolo compo-sto da righe e colonne che pos-siamo immaginare come un fo-glio a quadretti. Ogni singoloquadretto è sensibile alla luce chelo colpisce attraversando l’otti-ca e l’otturatore.La risoluzione complessiva di unsensore non è altro che il prodot-to tra le righe e le colonne. Fac-ciamo un esempio: la NikonD700 ha un sensore composto da

EVOLUZIONE COMUNICATIVA

di MICHELE BENDA

4256x2832 pixel, ovvero12.052.992 pixel, cioè 12,1 Me-gaPixel.Il sensore può essere di dimen-sioni differenti: la grandezza delsensore determina la “grana” orumorosità della foto. Più gran-de è il sensore minore sarà la pre-senza di grana digitale nella miafoto. A parità di dimensione delsensore, uno con maggiore riso-luzione avrà una rumorositàmaggiore rispetto ad uno con ri-soluzione minore in quanto il sin-golo pixel avrà una dimensionepiù piccola e sarà quindi più sog-getto ai disturbi.Le dimensioni più comuni deisensori sono:- 5x7mm o 1/1.8 è il sensore ti-pico delle compatte, piccolo,consuma poco ma rumoroso;- 15,7x23,7mm è il sensore del-le Nikon DX e delle Canon nonprofessionali;- 24x36mm e il sensore a pienoformato (full frame) adottato dal-le reflex di tipo professionale;corrisponde alla dimensione delsingolo fotogramma della pelli-cola standard.Un altro aspetto importante delsensore è la gamma dinamica, oanche chiamata profondità colo-re: la capacità di ogni singolopixel di leggere una maggiorequantità di livelli colore, dal neropiù profondo al bianco più lumi-noso. Viene normalmenteespressa in bit: 8, 10, 12bit, ecc.I file JPG hanno una profonditàcolore di 8 bit ciò significa chepossono catturare 256 livelli perogni canale (R, G, B); se si vuo-le catturare un gamma dinamicail più estesa possibile è necessa-rio scattare i file RAW. Quindiquando scegliete una fotocame-ra digitale dovete sapere se è pos-sibile avere il file RAW o se ci si

Sono realmente un parametro di qualità oppure ci sono altri aspettida conoscere prima di scegliere una fotocamera?

IL MITO DEI MEGAPIXEL NELLEFOTOCAMERE

linea teorica, un maggior potererisolutivo, ma questo è spesso li-mitato dal sistema ottico utiliz-zato per convogliare l'immaginesul sensore. Se il potere risoluti-

immagine di Peter Welleman

vo del complesso di lenti è infe-riore al potere risolutivo dellamatrice di pixel allora non si avràalcun guadagno nell'aumentare ilnumero di pixel, anzi si avrà unpeggioramento delle prestazionidel sistema a causa del maggio-re rumore elettronico introdotto.

deve accontentare del JPG (cheal fotoamatore puo’ spesso basta-re).Altri parametri importanti chedevono condizionare la scelta diuna fotocamera sono:- Ottica. E’ importantissima e de-termina il tipo di immagine e laqualità della foto finale. (L’argo-mento è vasto e potremmo par-larne in un prossimo articolo);- Velocità di scatto;- Sensibilità;- Versatilità e affidabilità;- Rapidità operativa;- Dimensioni, peso, durata dellabatteria, tipo di memoria;- Estetica.Molti di questi parametri sonodel tutto soggettivi; ecco perchénon esiste una fotocamera mi-gliore in assoluto sulle altre. Ilmercato ci offre ampie possibi-lità di scelta.In conclusione il numero di me-gapixel non è un diretto indicedi qualità delle macchine foto-grafiche; è vero che un numeropiù elevato di pixel permette, in

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ECCELLENZEnumero 9 - DICEMBRE 2011

di DEBORA BRUGHINI

GREEN MOTORSGreen Motors nasce nel 1972 da un’idea di Lanfranco Porta nella sede storica di via Firenze, 98 a Bastia Umbra.Dopo una lunga esperienza nella vendita di vetture usate e di marche prestigiose nel mercato del nuovo (Citroen, Fiat,Mazda) Lanfranco decide di percorrere la sua strada con il marchio Skoda, casa cecoslovacca che dagli anni Settanta adoggi ha vissuto e continua a vivere una fase di continua crescita, soprattutto dal punto di vista tecnologico

Green Motors cresce negli anni diventando concessionaria per laprovincia di Pe-

rugia del Marchio Skoda e ge-stendo più di 30 punti venditanella provincia, fin quandoqualche anno fa Skoda entra afar parte del gruppo Volkswa-gen.Il Signor Porta gestisce l’attivi-tà con l’aiuto dalle figlie Patri-zia e Paola, le quali entrano gio-vanissime nel mondo dellequattro ruote, sicuramente me-stiere molto difficile in quantosocialmente riconosciuto come“territorio maschile”. Incurantidel credere comune, si immer-gono completamente nell’attivi-tà di famiglia.“Per me una grande importan-za è sempre stata l’officina, cheoggi viene identificato comeService” spiega il signor Lan-franco “la mia grande passionenon era tanto quello di far fun-zionare le macchine, ma capireche cosa e perché stavo venden-do quelle auto in modo poi dapoterlo trasmettere al cliente”.Con l’ingresso di Skoda nelGruppo Volkswagen, la fami-glia Porta decidedi impegnarsi conaltri due marchi diimportanza inter-nazionale facentisempre parte del-lo stesso gruppo:Vo l k s w a g e n ,l’omonima casa

AUTOMOBILIINTERVISTA A LANFRANCO PORTA

I motori?! Un vizio di famiglia

de, oltre all’im-portanza del co-lore verde per ilmarchio Skoda,infatti, trovia-mo nello stem-ma una frecciaalata del mede-simo colore.Mio nonno hasempre tenuto

molto all’ecologia sposando in-fatti al massimo del suo impe-gno le famose Versioni Gre-enLine cioè auto che non per-dono potenza nella prestazionima che hanno emissioni moltominori di gas di scarico nocivi.Matteo, tu ti occupi del Servi-ce. - Si, devo riconoscere che ilfiore all’occhiello della GreenMotors è l’officina che è auto-rizzata dal gruppo ma che è ungrande pilastro per la professio-nalità, meticolosità e puntuali-tà. Da molti anni Green Mo-

1972 - Lanfranco Porta con il primobrand Skoda in via Firenze a Bastia Umbra

Patrizia e Paola Porta con lo Yeti simbolo dellanuova Skoda Yeti 2010

CITYGO-Marzo 2012

MISSION LDicembre 2012

Gianluca Orlandi e Matteo Orlandicon YETI l’ultima vettura sul mercata nata dalla Skoda

tedesca, e Seat, sorella minoredei marchi proveniente dallaSpagna.“Da questo momento l’aziendasubisce un grande cambiamen-to volto alla formazione del per-sonale, dei titolari, un investi-mento che cambia la strutturadell’azienda, pur mantenendo labase famigliare, ancora oggiprincipale pilastro dell’azienda”spiegano Paola e Patrizia.Entra così in gioco la terza ge-nerazione Matteo e GianlucaOrlandi, attuali titolari, nell’at-

tesa della crescita della nipotepiù piccola, Martina Mencarel-li.Gianluca, perché Green Mo-tors? - Letteralmente auto ver-

come questo in cui le aziende sisono trasformate in studi asetti-ci la Green Motors preferisceseguire questa idea di famigliacome dalla nascita.A tutti, il futuro cosa ci atten-de? - Fatica, Studio e speriamoche i nuovi modelli MISSIONL e CITYGO possano dimo-strarsi tecnologicamente avan-zati, ecologici e soprattutto, gra-zie al bel design, piacere agli oc-chi del grande pubblico.

tors partecipa ai mi-gliori progetti di for-mazione organizza-ti per le eccellenzecioè quelle struttureche si trovano all’in-terno della Top 10italiana per la soddi-sfazione del cliente.Infatti il dato che al-l’interno del CSS(soddisfazione delcliente) trova la Gre-en Motors al di sopra della me-dia Italiana.Signor Lanfranco, il cliente alcentro di tutto? - Assolutamen-te, il cliente, come dicono le no-stre pubblicità, viene trattatocome uno di famiglia, è questoil concetto che ho sempre volu-to trasmettere alle mie figlie eai nipoti. In questo disegno rien-trano anche i dipendenti ormaistorici dell’azienda, che vedia-mo come figli. In un momento

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ATTUALITÀ numero 9 - DICEMBRE 2011

di PIER LUCA CANTONI

“IO NON MI SENTO ITALIANOMA PER FORTUNA O PURTROPPO LO SONO”Così con la sua solita schiettezza e lucidità esaminava il problema italiano e cantava Giorgio Gaber nell’albumpostumo del 2003. Non si sentiva italiano, e forse diceva bene. Gli italiani discutono, parlano, dibattono,votano, si scannano, si offendono... ma alla fine non realizzano nulla degno di nota

Italia, nome che deriva dall’etru-sco Vitalia, “terra dei vitelli”: for-se vuol dire che siamo tutti vitel-loni e disfattisti? Non scherzo è una caratteristica

del nostro popolo. Anch’io sono disfat-tista con quest’articolo. Se un’america-no è accusato, anche giustamente in unpaese estero, tutti si mobilitano e fannoin modo di riuscire a farla uscire di ga-lera. Noi italiani no. Ci sono dei ragazziimprigionati senza un motivo nel mon-do e in particolare in India, e l’ Italia che

fa? Nulla! L’Italia è ricca di storia e dipersonaggi: i Romani, il Rinascimento,Dante Alighieri... un italiano ha scoper-to l’America e un altro gli ha dato ilnome. La nostra dovrebbe essere unanazione da amare, ma molti cittadini nonce la fanno, è più forte di loro.Uno dei “problemi” più importanti dell’Italia sono gli stranieri.Gaber dice: “noi ci crediamo meno”.A tutti quelli che accusano gli stranieridi “rubare” lavoro o essere disonesti epropongono di cacciarli, ricordo che la

prima volta è accaduto in Spagna congli ebrei nel 1492 e c’è stato il tracolloeconomico. La seconda volta, semprecon gli ebrei, è accaduto nel 1925-1945ed è finita ugualmente male.Ora, già siamo vicini alla bancarotta,evitiamola!A proposito di bancarotta: è stato nomi-nato da Napolitano come Presidente delConsiglio il professor Monti che a suavolta ha nominato un esecutivo compo-sto da soli ultracinquantenni e il tantoreclamato ringiovanimento della politi-

ca dov’ è?Comunque, in qualsiasimodo voi la pensiate il di-fetto maggiore degli italia-ni è che tutti sono capaci diesprimere il loro disappun-to a parole, ma quando è ilmomento di fare i conti se-riamente, di essere propo-sitivi, il coraggio e la capa-cità, anche solo per speraredi riuscire a cambiare qual-cosa, scompaiono.

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Quando da ragazzini ci dicono che il mestiere più difficile al mondo è quello del geni-tore, non ci crediamo. Pensiamo non sia cosìe che quando diventeremo noi genitori sa-remo diversi, sapremo cosa fare.Quando questo poi succede, il velo cade e

all'improvviso capiamo tutto. Capiamo perché nostramadre non riusciva a dormire se non eravamo rientrati,capiamo l'espressione di nostro padre, capiamo tanti pic-coli gesti e perché quello del genitore è il mestiere piùdifficile al mondo. Quando si è genitori di un figlio condisabilità da difficile diventa impossibile? Direi propriodi no, per esperienza. A 23 anni io e 28 mio marito siamodiventati genitori del nostro primo ed unico figlio Anto-nio: un bambino ora dodicenne con una grave paralisigenerale. Questo significa che non ci siamo mai sentitichiamare mamma o papà, né abbiamo seguito attivitàsportive e non resteremo svegli la notte aspettando cherientri. Allora la vita della nostra famiglia ha meno valo-re o ha forse un valore aggiunto? No la nostra famiglianon ha niente di meno e niente di più: tutti i giorni ridia-mo o ci arrabbiamo, pensiamo al lavoro, alla casa, allaspesa, viviamo insomma come tutti, forse solo con mo-dalità e tempi diversi. Ovviamente abbiamo le nostre pre-occupazioni: le difficoltà quotidiane che la disabilità com-

SOCIALE numero 9 - DICEMBRE 2011

ASSOCIAZIONE GENITORI PER SEMPRE DELL'ISTITUTO SERAFICO DI ASSISI

Il mestiere più difficile almondo è quello del genitore

di MARISA PIACQUADIO

porta a volte sono niente rispetto agliostacoli burocratici, ai tagli sem-pre più vergognosi alla sanità, atanto altro. Ora però ci siamo, pos-siamo affrontare tutto per il bene dinostro figlio, ma quandonon ci saremo più o nonavremo più la forza cosa ac-cadrà? Da qui nasce nel2006, per volontà di un gruppo di genitori di ragazzi condisabilità, la nostra associazione che nel nome racchiudetutte le nostre intenzioni, Genitori per Sempre, con il finedi assicurare il futuro dei propri figli e migliorare la qua-lità della loro vita. In questi anni abbiamo realizzato ini-ziative socio-culturali, in particolare un corso di forma-zione di volontari per avvicinare molte persone alla no-stra realtà e organizzare spazi ricreativi con attività ludi-che. Il progetto principale di" Genitori per Sempre" è direalizzare il Dopo di Noi per assicurare che ci sia un am-biente capace di accoglierli e accudirli quando noi nonpotremo più farlo; l'Istituto Serafico ci accompagna e cisostiene, ma dobbiamo ancora fare molto.Per meglio conoscerci visitate il nostro sitowww.genitoripersempreonlus.orgper facebook cliccate genitori per sempre.

Non stupitevi, cari lettori,ma è andata propriocosì. Gli studenti del-

le classi III A e III C dellaScuola Media Colomba Anto-nietti hanno adottato due tom-be: quella di Ronald AlfredButterfield e quella di HarryWalter Shrimpton, soldati in-glesi caduti in terra umbra perliberare l’Italia dai nazi-fasci-sti durante la seconda guerramondiale.Su iniziativa delle loro inse-gnanti, Pacchiarotti, Pavia e Vi-ola, gli studenti hanno aderitoal progetto promosso dal Co-mitato per le Adozioni delleTombe dei Caduti del Com-monwealth, le cui spoglie ri-posano nel cimitero di guerra di Rivotorto d’Assisi.E proprio da tre fondatori del Comitato, studenti einsegnanti sono stati accolti mercoledì 9 novembre2011 nel cimitero inglese di Rivotorto con l’intentodi illustrare tale iniziativa : la Dott.ssa Cianchetta, ilGenerale Tofi e il Colonnello Lasaponara hanno ri-cordato il sacrificio dei 945 soldati del Commonwe-alth sepolti a Rivotorto, sottolineando che coloro cheaderiscono a tale iniziativa si impegnano a visitare latomba adottata almeno una volta l’anno con senti-mento amorevole e di preghiera.Gli studenti hanno donato ai fondatori del Comitatodue fascicoli con le poesie da loro composte durantel’attività didattica dedicata ai soldati caduti di cui unacopia rimarrà nel cimitero. Una di queste poesie èstata letta durante la cerimonia commemorativa svol-tasi a Rivotorto il 13 novembre in cui sono stati con-segnati gli attestati di adozione ai nuovi adottandi.Gli obiettivi che le insegnanti si erano prefissati al-l’inizio del progetto sono stati pienamente consegui-ti: gli studenti ora conoscono il cimitero inglese diRivotorto, sanno che lì sono sepolti 945 dei 50.000soldati del Commonwealth caduti in Italia; sannoche se, opportunamente stimolati, possono cimen-tarsi nella poesia e sanno che possono cominciare unacorrispondenza in inglese con le famiglie dei duesoldati caduti.

SCUOLA MEDIA COLOMBA ANTONIETTI

ADOTTA UNA TOMBAPER LA PACE

di LIA PAVIA

Si ascoltano discorsi inusuali di una realtà che sembraconfinata ai margini del nostro vivere attivo quotidiano

Gli azzurri della Lega Pro hanno vinto 1-0 ad Assisi con-tro la rappresentativa olimpica della Palestina, ma a trion-fare sono state la pace e l’amicizia Il 23 Novembre scor-so nella suggestiva cornice dello stadio Migaghelli di SantaMaria degli Angeli di Assisi, si è tenuta una partita a suomodo storica tra la Nazionale Italiana Lega Pro (Lega Ita-liana Calcio Professionistico) e la rappresentativa olimpi-ca della Palestina. La partita, organizzata dal Comune diAssisi per la pace, è stata giocata da entrambe le squadrecon ammirevole grinta e agonismo malgrado la natura

Italia e Palestina 1-0, ma a vincere è stata l’amiciziaamichevole del match. Alla partita erano presenti ancheGiancarlo Abete, presidente della Figc, e Marcello Lippi,ex CT dell’Italia. Proprio quest’ultimo ha commentato cosìil match dopo il triplice fischio finale: “Complimenti aigiovani della Lega Pro, sono giovani promettenti che fan-no bene al nostro calcio. E bravi anche i giocatori palesti-nesi che hanno fatto una buona gara”. Infine anche il com-mento di Jibril Rajoub, presidente della Federazione Cal-cio Palestinese, che mostra perfettamente il “vero” risulta-to della partita: “A vincere è stata l’amicizia”.

di ANDREA CHIOVOLONI

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U no sviluppo tutta via avvenuto in maniera quasi spontanea, sia per quanto riguarda le

abitazioni, che per le attività pro-duttive, senza una precisa pro-grammazione. Questo processoè iniziato dall’immediato dopo-guerra in poi, dovuto principal-mente al trasferimento di nucleifamiliari dal Capoluogo e dallezone collinari, verso le zone pia-neggianti dove è intensa l’atti-vità agricola accanto alla qualesi è sviluppata anche quella arti-gianale ed industriale.Al momento attuale quindi èsentita l’esigenza di riqualifica-re questa parte importante delComune, derivante dalla perdi-ta di identità rispetto alla suavocazione originaria.Il tessuto urbano appare disomo-geneo con la caratteristica dislo-cazione degli edifici dispostalungo gli assi stradali, con scar-se e frammentate aree di scam-bio sociale (piazze, verde ecc.).È compreso nella confluenza didue corsi d’acqua rappresentatidal Torrente Sambro e dal Fiu-me Topino che si unisce in que-sto punto anche con il fiumeChiascio, con un notevole appor-to idrico alla campagna circo-stante che, a seguito di numero-se bonifiche, è stata trasformatain terreno fertile. La vegetazio-ne intorno a questi corsi d’acquaè rigogliosa e forma due corri-doi ecologici naturali che fian-cheggiano da nord a sud l’inte-ro paese.Attorno agli anni ‘70, il passag-gio da un’economia prevalente-mente agricola a quella artigia-nale ha determinato la localiz-zazione di una zona industrialealla periferia ovest del paese, conconseguente afflusso di mano-dopera da fuori comune, il cui

PASSAGGIO DI BETTONA

di LAMBERTO CAPONI

insediamento ha comportato ilrapido sviluppo abitativo. Domi-na la campagna un’importantemonumento settecentesco deno-minato “Villa del Boccaglione”,esempio di architettura neoclas-sica attribuita al Piermarini ecommissionata dalla nobile fa-miglia Della Penna Crispolti. Lavilla, un tempo isolata nella va-sta pianura, è oggi quasi raggiun-ta dall’espansione edilizia e ri-dotta in pessimo stato di conser-vazione. Se da un lato si riscon-tra la scarsità di spazi verdi al-l’interno del centro abitato, dal-l’altro la campagna circostante,conservando a tutt’oggi notevo-li peculiarità ambientali e pae-saggistiche, può costituireun’opportunità di sfogo per ilcentro edificato. Una strada pro-vinciale di grande comunicazio-ne e di intenso traffico, divide indue parti il paese e non consen-te la continuità dei collegamentitra il centro e la periferia. A fian-co alla villa è stato realizzato uncomplesso sportivo, mentre ilvecchio campo da calcio all’in-terno del centro abitato è semi

abbandonato.La rete stradale, nonostante larecente realizzazione di due ro-tonde, ha seguito l’espansioneurbana, senza particolare atten-zione alle aree di sosta e ad altreinfrastrutture, generando promi-scuità di utilizzo e problemi ne-gli attraversamenti. l’esigenzainoltre di salvaguardare la sicu-rezza del complesso scolasticoha indotto l’Amministrazionecomunale a mettere in pratica in-terventi urgenti costituiti da sbar-ramenti e interruzioni delle stra-de in vari punti, creandodiscontinuità. La vita sociale sisvolge principalmente nellapiazza del Popolo dove è presen-te un teatro e circolo culturale,costruzione risalente agli anni‘50, storicamente nota come unodei primi centri di aggregazionedell’intero Comune. Sia questoedificio che l’intera piazza sonostati oggetto di recenti interven-ti di riqualificazione che hannorivitalizzato questa parte storicadel paese, che tuttavia rimanescollegata dall’area scolastica edalla chiesa, altrettanto impor-

Passaggio è una delle due principali frazioni del comune di Bettona.È situato in un crocevia di strade dove è presente il passaggio obbligato di merci e di

persone da cui prende appunto il nome “Passaggio”.Si trova in una posizione strategica di confluenza del traffico veicolare dell’interazona e per questo fatto si è sviluppato rapidamente dagli anni settanta ad oggi

UN PAESE DA RIVALUTARE

CULTURAnumero 9 - DICEMBRE 2011

Le sue foglie rosse trasmettonoaria di festa, ma non emanano

profumo quasi a voler significa-re timidezza nel varcare la mia

soglia.Il tuo sorriso è radioso nel

porgermi questo pensiero, vuoicomunicarmi che questo sarà ilnostro Natale e finalmente il tuo

cuore ed il mio hanno trovatopace.

Vogliamo donarci amore,serenità, calore.

Ci sentiamo vivi, non dobbiamopiù annullare le nostre persona-

lità per far star bene qualcunaltro.

Non dobbiamo fingere di esserefelici, lo siamo sul serio.

Le carezze non devono piùessere trattenute ed i baci sono

pura passione ed estasi per inostri sensi avidi d’amore.

Quante cose può trasmettereuna piccola stella di Natale e

con quanta trepidazioneaspettiamo che arrivi questa

festa!Un’aurea impalpabile ci

avvolge ed un’enfasi magicaunisce le nostre persone insentimento unico, dove si

annullano i ricordi per dar vitaad un amore incommensurabile.

(Lolita Rinforzi)

UNA STELLADI

NATALE

Passaggio di Bettona‘70 anni fa

Passaggio di Bettonaoggi

... E' il vento del rinnovamento del-lo spirito in generale che riprendela sua importante quotazione scuo-tendoci dopo lunghi periodi di pre-dominio degli interessi materiali,fomentando gli animi giovanili efemminili, nelle scuole, nelle fab-briche, nelle piazze, nei social network ricordando la potenza dellacomunicazione e della letteraturacapaci con un solo libro o una solacanzone di far cadere governi. Nonè trascurabile inoltre il vento delrinnovamento spirituale religiosoportato nella nostra diocesi e an-che a Bastia dal presule monsignorSorrentino che umilmente, colcuore in mano, è sceso tra la folladi piazza Mazzini il giorno di SanMichele a raccomandare la bene-volenza dopo aver visitato ad unoad uno i moltissimi malati delladiocesi e dando il via all'importan-te convegno medico sulla riabili-tazione per il 140° anniversariodella fondazione dell'Istituto Sera-fico e a momenti di cristiano rac-coglimento con l'instaurazionedella "Tenda del Risorto". (Ca.Ro)

SE NON NOI, CHI?Dalla prima pagina

tanti sotto l’aspetto di attrazionesocio culturale.Bisogna riconoscere che neglianni sono stati realizzati edificicon caratteristiche e tipologiefunzionali e di buona qualità ar-chitettonica. Esistono potenzial-mente grandi superfici di usopubblico e aree industriali di-smesse (ex Selfire) sulle qualipoter operare interventi innova-tivi, anche con la necessaria par-tecipazione da parte di privati edassociazioni. La presenza di ri-sorse naturalistico-ambientalicircostanti e delle attrezzaturesportive, può senz’altro favori-re le funzioni legate allo sport,al tempo libero e all’aggregazio-ne.Ci sono dunque tutti gli ingre-dienti per migliorare questo pa-ese operoso e dinamico, costru-ito da individui dotati di spicca-ta iniziativa e capacità impren-ditoriale. Quello che manca èl’attivazione diun processo par-tecipativo e un dialogo per co-struire insieme una comunitàpartendo in primo luogo dallepersone.

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numero 9 - DICEMBRE 2011

Comune di

di MASSIMILIANO CAMILLETTI

Il profumo del voto di pri-mavera a Bettona si fasempre più intenso e cosìmentre il centrosinistrasembra aver imboccato la

strada delle primarie per la scel-ta del candidato a sindaco, lamaggioranza di centrodestra chesostiene il sindaco uscente Lam-berto Marcantonini, non sta conle mani in mano. E cosa fa? Sem-plice è già in campagna elettora-le, perchè è già partito con unaserie di incontri sul territorio.L’obiettivo? Spiegare ai cittadi-ni il lavoro sin qui svolto dal-l’Amministrazione e i progettiche saranno portati avanti qualo-ra dalle urne dovesse arrivare ilvia libera al secondo mandato. Asostenere il primo cittadino c’èl’intero schieramento di centro-destra che si presenterà anche inquest’occasione con la lista delQuadrifoglio. Tra conferme evolti nuovi gli aspiranti consiglie-ri saranno sette e non più sedici.Per effetto della manovra del go-verno, infatti, nei Comuni la cuipopolazione è compresa tra 5.000

e 3000 abitanti, i consiglieri co-munali passano da 16 a 7, con 4assessori.Il centrosinistra per scegliere ilcandidato a sindaco con moltaprobabilità dovrà fare invece ri-corso alle primarie. L’accordo perscegliere tutti insieme il candida-to su cui puntare sembra essersiimpantanato tra veti, malumori esospetti e anche il tavolo provin-ciale della coalizione non sembraessere in grado di sciogliere i nodidella questione. L’ultima parolanon è stata ancora scritta e dun-que un improvviso cambio di rottaci può ancora stare, ma le possi-bilità che questo accada sono ri-dotte al lumicino. Se nulla doves-se cambiare la conta tra i partiti sidovrebbe verificare poco prima diNatale ed è altamente probabileche l’ex sindaco Stefano Frasca-relli scenda in campo con la ban-diera dell’Idv e Gianluca Schip-pa invece con i colori di Rifonda-zione comunista. I due dovrannocomunque fare i conti con il can-didato che il partito democraticonon ha ancora tirato fuori.

EVENTI INPROGRAMMA

Anche quest’anno il Na-tale a Bettona sarà ric-co di eventi. Il primo,

organizzato dal Comune, è inprogramma domenica 18 di-cembre presso la chiesa di sanCrispolto a Bettona dove, alleore 21, l’insieme vocale Com-media Harmonica terrà il con-certo di Natale (soli, coro, ar-chi e organo). Al teatro Excel-sior di Passaggio invece, l’am-ministrazione comunale haprevisto per martedì 20 dicem-bre uno spettacolo dal titolo “Ilprocesso”, diretto dal registaCiro Masella. Si tratta di unriadattamento teatrale dellacelebre opera di Franz Kafka.Da segnalare inoltre che, periniziativa della pro loco gui-data dal presidente LeandroReali che organizza anchequest’anno il suggestivo pre-sepe vivente, venerdì 16 di-cembre alle 21 la chiesa di SanCrispolto ospiterà la III rasse-gna corale di Natale cui pren-deranno parte i cori di Betto-na, Brufa, San Sepolcro e Pe-rugia. Sabato 17 gennaio alleore 17, presso il museo dellacittà, sarà inaugura la mostradell’artista Silvano D’Orsi.Sarà visitabile dal pubblicofino al 31 gennaio. Previstainfine la presentazione del li-bro di Arnaldo Ceccato dal ti-tolo Il “Rapporto La Mori-cière” in programma al Museodi Bettona il 28 dicembre, alleore 18.00. Si tratta di un sag-gio sulle operazioni militaridell'Armata pontificia nel set-tembre 1860 nell'Umbria enelle Marche.

E DOPO LE FESTE AL VIALA VOLATA PER LE PROSSIME

ELEZIONI COMUNALI.Centrodestra compatto a sostegno del

sindaco Marcantonini.Centrosinistra verso le primarie,

ma ancora il candidato del PD non c’è.

NATALE... tanti gli appuntamentiin città

LA STAGIONE DELL’EXCELSIORENTRA NEL VIVO

Appuntamento sabato 17 dicembre con “Pulcinella acolori”. Con “Filumena Marturano” ha preso il vialanuova stagione di prosa del teatro Excelsior di Pas-

saggio di Bettona, sotto la direzione artistica di Gianni Be-vilacqua. Anche quest’anno il cartellone si presenta moltoricco: sul palcoscenico del teatro Excelsior, uno dei più bellie attrezzati dell’Umbria, si alterneranno fino ad aprile seicompagnie provenienti da varie regioni d’Italia.Quattro degli spettacoli in programma parteciperanno allaprima rassegna nazionale di teatro amatoriale “Passaggio ateatro”e verranno premiati da un’apposita giuria tecnica. Maanche gli spettatori in sala potranno partecipare alle votazio-ni conferendo lo speciale premio “gradimento del pubbli-co”. Il prossimo spettacolo è in programma sabato 17 di-cembre, quando andrà in scena la pluripremiata commedia“Pulcinella a colori” di Enzo D’Arco rappresentata dal grup-po teatrale La cantina delle arti di Sala Consilina (SA).Un’occasione suggestiva per riscoprire un classico della let-teratura ci viene proposta invece il 28 gennaio dal G.A.D.Gruppo d’arte Drammatica di Pistoia, con lo spettacolo“DON CHISCIOTTE DELLA MANCHA” adattamento diF. Checchi dal testo di M. De Cervantes e M. Bulgàkov. Il25 febbraio sarà la volta di “CHI RUBA UN PIEDE È’ FOR-TUNATO IN AMORE” di Dario Fo, presentato dall’Asso-ciazione teatrale LE VOCI DI DENTRO di Assisi, comme-dia frizzante e leggera, un caleidoscopio di situazioni che sispengono in un finale quasi magico.La stagione chiuderà il 10 marzo sempre all’insegna del-l’umorismo con la commedia brillante “L’ANATRA AL-L’ARANCIA” di W. D. Home e M. G. Sauvajon della Com-pagnia I COMMEDIANTI di Passaggio di Bettona (PG).Un cartellone ricco ed interessante dunque, che si proponedi avvicinare tutti al magico mondo del teatro. Per informa-zioni e prenotazioni: 347/8507910–349/[email protected][email protected]

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numero 9 - DICEMBRE 2011

Comune di

di KATIA CIANCABILLA

Come è tradizionenon potevamancare il

concerto di Nataleche si terrà nellaserata di lunedì26 dicembre in

Piazza San Matteoad opera del coro

"concertusvocalis" di

Cannara

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Una kermesse na-talizia dip r i m ’ o r d i n equella che il Co-mune di Canna-

ra sta organizzando con tanteiniziative ed eventi che si svol-geranno per tutto il mese di di-cembre. Natale a Cannara2011, questo il titolo della ma-nifestazione che ha avuto ini-zio il tre dicembre per conclu-dersi il 7 gennaio, è una ma-nisfestazione organizzata dal-

l'amministrazione Comunaledi Cannara, la Pro loco e l'As-sociazione del concerto musi-cale "F. Morlacchi", in colla-borazione con le diverse asso-ciazioni culturali ed istituzio-nali presenti nel territorio qualil'Istituto Comprensivo "AnnaFrank", la scuola dell'infanziaparitaria degli IRRE, la Par-rocchia Santi Matteo Aposto-lo e Giovanni Battista, il cen-tro sociale, il coro polifonico"Concertus Vocalis", la scuo-la di danza "scarpette rosa", lecantine Di Filippo, il comita-to festeggiamenti San. Biagio,l'associazione culturale Ami-ci di Collemancio, la farma-cia IRRE e la sezione Socicoop centro Italia Francigena.

Il primo appuntamento si èavuto sabato tre dicembre conl'iniziativa "addobbiamo gli al-beri di natale" ove i bambinidelle classi IV e V della Scuo-la Anna Frank si sono prodi-gati nel riempire di luci e pal-line gli alberi presenti nel cen-tro storico. Nella sera di lune-di cinque dicembre, giorno incui si è festeggiato San Nico-lò, il paese si è illuminato coni "focaracci" accesi dai bam-bini in attesa dell'arrivo delsanto che ha distribuito loro idoni in piazza. Mercoledì 7 egiovedì 8 c’è stata l’aperturadei mercatini di Natale e l'ac-censione delle luminarie perl'intero centro storico. Vener-dì nove dicembre si è festeg-

giato il transito della Madon-na di Loreto e per questa ri-correnza la sera tutte le cam-pane delle chiese di Cannarahanno suonato a festa ed è sta-ta celebrata la santa messa nel-la chiesa delle stigmate meglioconosciuta come chiesa dellaBuona Morte preceduta da unconcerto dal titolo "Auguri inconcerto", a cura dei ragazzidella scuola di musica dellabanda Francesco Morlacchi.Poi a seguire nel corso del po-meriggio di domenica undicisi è entrati nel vivo dell'atmo-sfera natalizia con la rassegnacorale della città di Cannaracon i cori della tradizione na-talizia presso la chiesa di SanMatteo. Martedi 13 i baminidella scuola "Anna Frank"hanno festeggiato il giorno diSanta Lucia con l'amministra-zione comunale che ha dona-to delle lampade e dei catarin-frangenti per sensibilizzare ipiù piccoli alla sicurezza stra-dale.Nel fine settimana che prece-de il Natale, il centro storicosi accenderà in festa ed ospi-terà una serie di iniziative che

accanto al tradizionale merca-tino delle strenne saranno pre-senti anche dei punti di risto-ro in cui si potranno degusta-re prodotti della tradizione na-talizia. In particolare nel po-meriggio di domenica 18 di-cembre ci sarà una grandetombolata dei nonni e dei ni-poti organizzata presso il cen-tro sociale.Come è tradizione non potevamancare il concerto di Nataleche si terrà nella serata di lu-nedì 26 in Piazza San Matteoad opera del coro "concertusvocalis" di Cannara. Il giornodella Befana, presso l'audito-rium comunale di San Seba-stiano, verranno festeggiatitutti i bambini che sono natinel corso del 2011 con la con-segna, da parte dell'ammini-strazione comunale, dei calen-dari. Le iniziative natalizie siconcluderanno sabato 7 gen-naio con il "concerto di Capo-danno", che si terrà presso ilteatro comunale, alle ore 21,organizzato dalla Banda "F.Morlacchi" con la partecipa-zione del coro dell'Istitutocomprensivo "A.Frank".

NATALEIl programa deifesteggiamenti

Foto di Paolo D’Antonio

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SPORT numero 9- DICEMBRE 2011

di CARLO ROSIGNOLI

NEL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA

Sarà una passeggiata ecologica per le stradeche preannunciano il Natale, libere come innessuna altra occasione dal traffico automobilistico, traversando le piazze con il Mercatino delle Strenne Natalizie e il grande gaze-

bo dei quaranta espositori di novità, curiosità e specia-lità, allietate dalle canzoni diffuse dai punti musica lun-go il percorso.Si provvederà ad un allestimento eccezionale delle viepercorse con archi gonfiabili e ad una partenza sor-prendente della manifestazione perché la giornata deveessere indimenticabile in quanto l’anniversario del 150°anno dell’unità d’Italia lo richiede.Alla presentazione dell’INVERNALISSIMA 2011 ilpresidente dell’Associazione ASPA BASTIA AntonioDe Martiis ha riconosciuto la passione e l’impegnovolontario del Consiglio Direttivo e di tutti i soci chehanno reso possibile la realizzazione della manifesta-

UNA ORGANIZZAZIONE STRAORDINARIA ATTENDE GIOVANI ED ADULTI ALLA PARTENZA ALLE ORE 9,30 DALL’ UMBRIAFIERE

INVERNALISSIMA 2011AL VIA LA MEZZA MARATONA PIÙ PARTECIPATA DELL'UMBRIAGli organizzatori lanciano un invito speciale alla popolazione di tutte l’età del nostro Comprensorio a

partecipare alla Non Competitiva su un percorso di 5,700 Km che si snoda per le vie centrali di Bastia.Si corre all’insegna del benessere fisico, dell’amore per la natura ed anche in memoria dell’avvocato Conforto

zione che ha raggiunto una popolarità ed un livello dipreparazione elevato da produrre anche un rilevantemomento di turismo sportivo.Alla riunione ha presenziato il sindaco di Bastia Stefa-no Ansideri insieme agli assessori allo sport di Bastiaed Assisi Marco Fortebracci e Francesco Magnani chehanno assicurato la piena condivisione e collaborazio-ne nell’organizzazione logistica affinché il tutto si svol-ga nella massima sicurezza stradale con la partecipa-zione ed accettazione da parte dei cittadini.

INFO: Tel. 393 8386622 – www.invernalissima.itCi si può iscrivere alla Non Competitiva con quota diiscrizione di euro 5,00- presso la sede in piazza Mazzini della PRO LOCO diBastia dal 12 al 17 dicembre dalle ore 18,00 alle 20,00- presso Centro Congressi UMBRIAFIERE il 18 di-cembre prima della gara dalle 7,30 alle 9,00

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COMICS numero 9 -Dicembre 2011

TO READ...IL FOTOGRAFO

di Emmanuel Guibert - Didier Lefevre -Frederic Lemercier

Coconino Pres - Fandango

LA VENDETTA DELBABY-SITTERATO

Calvin and Hobbes di B. WattersonCOMIX

BLANCAdi Jiro Tanigici Planet-Manga

PANINI COMICS

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LETTERE ALLA REDAZIONE numero 9 - DICEMBRE 2011

Ora che siamo riusciti a tor- nare a casa con la speran- za, che è certezza, di una

piena guarigione, anche se ci saràda soffrire ancora un po’, sentoforte il desiderio di ringraziare tutticoloro, e sono tantissimi, che sisono prodigati e ci hanno sorrettoin questa terribile prova nella qualeSimone, per un incidente quasi ba-nale, ha rischiato di perdere la vita,o nella migliore delle prime ipo-tesi di rimanere sulla sedia a ro-telle.Come madre, in quei momenti diangoscia e di disperazione, ho fattoappello a tutte le mie risorse inte-riori per trovare il coraggio e tra-smetterlo poi a Simone, ma con-fesso sinceramente che senzal’aiuto degli Ultrà del Bastia cal-cio, dei Mad Boy’s, dei tifosi, delPresidente, della Dirigenza tutta,dell’allenatore, di tutto lo staff tec-nico, della direzione della Ciam edei colleghi di lavoro, del perso-nale del Comune di Bastia Umbrae di tanti altri amici, non sarei sta-ta in grado di farcela. Solo al pen-siero di perdere Simone sarei sta-ta sopraffatta. Invece oggi sono quia gioire e a ringraziare tutti questiangeli che non ci hanno mai la-sciati soli né di giorno, né di nottealternandosi al capezzale di Simo-ne e a starmi vicino con discrezio-ne e con generosità. Questo lorograndioso comportamento mi fapensare che il mondo non è poicosì brutto come ci viene dipinto,perché ogni giorno continua ad es-sere salvato da tanti eroi, non fa-mosi, ma veri, che silenziosamentesi fanno trovare ovunque ci sia lanecessità di un aiuto, di una mano,di un sorriso.Di questa terribile prova sia io cheSimone ne usciamo fortificati den-tro perché sono diminuite le no-stre fragilità e paure. Ci siamo resiconto di non essere rimasti soli eabbandonati, bensì amati.GRAZIE!

I LETTORI SCRIVONO

GRAZIE!

Sin da tempi immemori la frase piùfastidiosa e frequente che si sen-te ripetere all'infinito è : “Ah que-

sti giovani d'oggi, non hanno vogliadi fare niente”.Sono passati ormai tanti anni e moltidi noi non fanno più parte della cate-goria dei giovani, allora perché questotormentone continua ad accompagna-re le generazioni che ci succedono?Una piccola risposta a questo quesitopuò essere trovata, ma per raggiungerlaè necessario porsi altre domande.Nell’ombra degli anni illuminati dellatecnologia nata per renderci liberi, mache invece ci ha intrappolati in unasorta di consumismo senza eguali, eche sta mettendo KO noi genitori, cheabbiamo cresciuto figli già schiavi an-cor prima di nascere, cresciuti tra tele-visione e social network, ingannati dauna realtà distorta dettata da immagi-ni, colori e slang.Dove sono i nostri figli? Che immagi-ne ha il futuro? È giusto crescere i no-stri figli con l’ausilio di questi mecca-nismi? È giusto essere emarginati daicompagni di scuola perché non ti èpermesso l’uso di internet, per comu-nicare con amici, che abitano dall’al-tra parte della strada?Siamo rimasti intrappolati in un para-dosso, questo articolo non è una criti-ca verso la nostra società, ma è soloun modo di comunicare, condividerepensieri e parole, di un mondo che for-se non sa più concepire l'importanzadi socializzare a tu per tu, percepire gliodori di chi ci sta difronte, sentire laloro voce e magari provare emozionivere e non sintetiche.Concludo dicendo che forse “ i ragaz-zi non hanno voglia di far niente” per-ché hanno troppo da fare. Riempiamocontinuamente il loro cervello, di cosìtante informazioni che sembrano es-senziali, ma che alla fine i nostri bam-bini, non hanno il potere di usare. Puòsembrare un discorso distorto, ma al-cuni dei nostri figli non riescono adapprendere argomenti scolastici ancheper questi motivi.Quando potranno essere liberi di sba-gliare capendolo da soli se il loro tem-po viene impiegato solo per appren-dere e mai per sperimentare il loroistinto, la loro fantasia, la loro capaci-tà di cadere e poi rialzarsi senza esserecompatiti e incerottati dal nostro amo-re. È giusto crescere figli che a diciot-to anni dialogano come se ne avesseroquaranta, e a quaranta dialogano comese ne avessero diciotto?

CENSURAUGUALE

CHIUSURA

A proposito dell’ordinanza del Sin- daco Ricci che autorizza solo le mostre d'arte che abbiano un

“alto valore artistico” e che “siano coe-renti con i luoghi, la cultura e la spiri-tualità dei siti, in particolare religiosi”,avvenuta poco dopo l’evento Caravan-serraglio del 25 settembre 2011.

“Profonda delusione e una sensazionedi insuccesso: questi i sentimenti che mihanno pervaso nell’immediato.Ritengo qualsiasi forma di “censura” unachiusura. Credo piuttosto che la società,soprattutto oggi, debba poter essere scos-sa, destabilizzata dai molteplici e liberipunti di vista; stimolata alla riflessione,naturalmente anche al dissenso. Solocosì potrà crescere. Una società che in-tende “svilupparsi” sui medesimi clichénon vedrà che solo quelli. Ho maturatonegli anni un forte rispetto per i linguaggialtrui. Non ritengo, che ci fosse fra leopere “inquisite” un lavoro dal conte-nuto così tanto discutibile e lesivo o,perlomeno, non più discutibile e lesivodi ciò che vediamo quotidianamente intv. Sarebbe stato molto più interessanteaprire un dibattito costruttivo sugli ar-gomenti evidenziati; il confronto è sem-pre motivo di crescita. Mi chiedo poi,chi potrebbe far parte della commissio-ne valutatrice sui contenuti delle opereda esporre? Con quali competenze? Conquali sensibilità? E su quali schemi oprincipi? Ancora su quelli di una “Assi-si città della Pace” o “città di San Fran-cesco”; uno di quei cliché appunto chenon farà mai crescere Assisi e i suoi cit-tadini. Quale Pace, quale Francesco...Abbiamo veramente conosciuto lo spi-rito di San Francesco? È stato fra i pri-mi a non voler essere parte della massa,a scappare dall’omologazione di un certopensiero cattolico, ad accettare i tantie diversi modi di essere e quindi dipensare all’uomo. Immagino che il Sin-daco Ricci abbia risposto a delle criti-che di alcuni cittadini ; chi sono questicittadini? Crediamo realmente che la ve-rità abbia solo un volto? Pensiamo ve-ramente che solo gli artisti abbiano sba-gliato? Che diventino il capro espiato-rio di un sistema comunicativo? A que-sto non possiamo che rispondere in par-te, perché è mancato totalmente il con-fronto; un’ordinanza come quella emes-sa non apre al tanto invocato dialogo!Dimenticavo... la mia opera, in quellamostra, si intitolava “sedersi per osser-vare meglio il mondo”; sedersi per ascol-tare; per osservare; per capire. E’ evi-dente come non ci si sia seduti abbastan-za e a lungo. Per ultimo non può che tor-narmi alla mente il “salon des refuses”dei rivoluzionari impressionisti.”

Societàdissociata

F accio riferimento all’articolo di novembre apparso su Terreno stre ed intitolato “A quando lamessa con lo spot?” di Graziano Laz-zari. Premetto che non rispondo, con ciòche sto scrivendo, in nome di nessunoal di fuori di me stesso e della mia azien-da; vorrei solamente provare a far cam-biare quel “punto di vista”.Io credo che, nella nostra vita, se vo-gliamo fare un vero salto sostanzialeverso un miglioramento intellettuale,bisogna essere pronti a saper cambiarei nostri paradigmi fondanti; prendo ariferimento una frase di Thoreau: permille persone che colpiscono le fogliedell’albero del male, una sola ne colpi-sce la radice. Nel caso, associare unaforma di comunicazione religiosa, rivol-ta ad una comunità credente, ad una verae propria manifestazione di opulenzaimprenditoriale è desolante. Prima diaprire il catenaccio della gogna, biso-gnerebbe approfondire, chiedere e cer-care altre verità, informarsi, provare acambiare il proprio paradigma. E forsesi sarebbe venuti a conoscenza che al-tre persone, anch’esse parrocchiane ecredenti, oppure laiche ma in buonafede, si sono solamente adoperate, me-diante la propria professionalità, per fargiungere un messaggio alla propria co-munità religiosa, impegnando le proprierisorse umane e materiali e privandosivolontariamente di quel profitto di cuisi millanta nell’articolo, chiedendo so-lamente di far sapere alla comunità chisi fosse impegnato in questo. Forse siconfonde o si prova a far confonderevalori di etica e morale con maliziaumana e ludibrio della folla? Non vo-glio pensarlo, sarebbe troppo meschi-no. E’ vero; la moderna società sta com-pletamente fagocitando i valori basilaridell’uomo; c'è una sorta di pigrizia col-lettiva, dove viene facile confondersi econfondere, per negligenza o ignavia, oforse solo per esorcizzare la paura disentirsi soli. Personalmente la Fede, qui,non la farei entrare in causa; rischiereb-be di venire solo aberrata con questestrampalate manifestazioni ideologiche.Lo “strano” comportamento dei parroc-chiani credenti, esseri “non-pensanti”secondo Lazzari, forse sta a significareche qualcosa sta veramente cambiando.E, forse, ci stupiremo di trovarli sem-pre lì, quei valori, nello stesso puntodove sono stati originariamente impian-tati e mai sradicati. L’albero del Bene el’albero del Male hanno le radici che sitoccano e si intrecciano e noi siamo sullasuperficie a raccoglierne le foglie.

Pigrizia osottile

Nequizia?di FRANCA PAPARELLI,la mamma di Simone

di FEDERICO DELLA BINAdi TIZIANA PAU di MASSIMILIANOPETRIGNANI -

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Mail redazione: [email protected] Terrenostre: Piazza Mazzini, 49/b - 06083 Bastia Umbra (PG)

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