Terrenostre Settembre 2012

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Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara

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Anno XIV numero 6 - SETTEMBRE 2012

Anno XIV n. 6 settembre 2012

L’editorialewww.terrenostre.info E.mail: [email protected]

Periodico dell’Associazione Culturale Libera VoxFondato da Francesco Brufani, Marco Fabrizi e Carlo RosignoliREG. TRIB. PERUGIA - N. 29 DEL 14/05/1999 Sede legale: p. Mazzini, 49/b - 06083 Bastia U.- Tel. e Fax 075.8010539Direttore Responsabile: Francesco Brufani 335.7362185 [email protected] collaborato: Studio legale Avv. Andrea Ponti & Chiara Pettirossi - Chiara Ballarani - MicheleBenda - Gaia Berardi - Giulia Della Bina - Roberta Bistocchi - Marco Brufani - Debora Brughini - RobertaBrunelli - Giorgio Buini - Antonio De Martiis - Antonio Del Moro - Lorenzo Capezzali - Lamberto Caponi -Mario Cicogna - Vittorio Cimino - Cristiana Costantini - Giorgio Croce - Antonio Del Moro - Claudio Ferrata- Giuseppina Fiorucci - Elisabetta Franchi - Francesco Frascarelli - Michela Freddio - Giacomo Giulietti -Emanuele Legumi - Arianna Mancinelli - Francesca Marcomigni - Silvia Marini - Paola Mela - SimonaPaganelli - Franco Proietti - Fabrizio Raspa - Lolita Rinforzi - Carlo Rosignoli - Francesco Santucci -Ombretta Sonno - Sara Stangoni - David P. Wilson - Massimo Zubboli - Pro Loco Viole di AssisiPubblicità: Marco Fabrizi 335.8243510, Francesco Scarabattoli 347.6876860, Simona Paganelli 335.5739087Vignette: Fabio Rossi, Giorgio Croce, Giuliano Monacchia, David Ferracci, Giacomo SargentiTipografia: Litoprint

UN PAESE PERVECCHI

di SILVIA MARINI

Questo non è un paese per vec-chi, ma neanche per giovani. Icervelli sono in fuga come i ca-pitali, si eleggono le soubrette esi condannano i parlamentari, icomici scelgono i sindaci e ipolitici fanno i comici, chi con-trolla è controllato, i mercatistroncano i governi e gli specu-latori comandano.Chi si lamenta che le scuole crol-lano e gli ospedali chiudonosono gli stessi che non fanno maila ricevuta, evadiamo pensandodi farci del bene, separiamo l’im-mondizia e poi interriamo i ri-fiuti tossici.Siamo lo Stato europeo più ric-co di acqua e compriamo soloacqua in bottiglia, siamo la pa-tria della dieta mediterranea conil tasso di obesità più alto d’Eu-ropa, lasciamo crollare i repertiarcheologici e passiamo le va-canze a Formentera, giriamo inSUV e poi facciamo la fila perla benzina in offerta.Da noi l’oro paralimpico vale lametà di quello dei “normali”, letasse strozzano sempre gli stessie chi ruba è considerato un im-prenditore di successo. Bastapartecipare ad un reality per di-ventare un star e c’è chi è in gra-duatoria da trenta anni per unposto fisso.Eravamo santi, poeti e naviga-tori oggi siamo tanti, inquietiimprovvisatori.

IL 19 OTTOBRE,IL 19 OTTOBRE,IL 19 OTTOBRE,IL 19 OTTOBRE,IL 19 OTTOBRE,ALLE ORE 21,ALLE ORE 21,ALLE ORE 21,ALLE ORE 21,ALLE ORE 21,RICORDARSI DIRICORDARSI DIRICORDARSI DIRICORDARSI DIRICORDARSI DI

W LA SATIRAW LA SATIRAW LA SATIRAW LA SATIRAW LA SATIRA

PARTECIPARE ALL’INCONTROPARTECIPARE ALL’INCONTROPARTECIPARE ALL’INCONTROPARTECIPARE ALL’INCONTROPARTECIPARE ALL’INCONTROCON I SINDACI DI PERUGIA,CON I SINDACI DI PERUGIA,CON I SINDACI DI PERUGIA,CON I SINDACI DI PERUGIA,CON I SINDACI DI PERUGIA,ASSISI, BASTIA, BETTONA EASSISI, BASTIA, BETTONA EASSISI, BASTIA, BETTONA EASSISI, BASTIA, BETTONA EASSISI, BASTIA, BETTONA ECANNARACANNARACANNARACANNARACANNARA

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PERUGIA numero 6 - SETTEMBRE 2012

di ROBERTA BISTOCCHI

La scelta di adottare l’ali-quota IMU allo 0,5%sulla pri-ma casa, inve-ce della quota base dello0,4% e per la se-

conda casa dell’ 1,06%, cioè il mas-simo consentito dal Governo cen-trale, a quali risultati porterà nel Bi-lancio del suo Comune? - Le sceltesulle aliquote IMU sono bilanciate dal-la decisione di non toccare le addizio-nali Irpef e mantenere invariate le ta-riffe per i servizi a domanda individua-le. Lo abbiamo detto con forza: l’IMU,così come è strutturata, non va bene,ma è di fatto il principale strumentoimpositivo per recuperare le risorse dicui i Comuni sono stati privati. Il no-stro sarà comunque un bilancio in sof-ferenza, e questo vale per tutti i Co-muni italiani, del resto. L’ultima edi-zione della spending review ci taglia

Sicurezza: “... Abbiamo rappresentato al governo, cui compete ministro Cancellieri è venuto per dirci che il governo si sarebbe quotidiana azione di prevenzione, intelligence e repressione dei competenze, tutte le istituzioni.”

INTERVISTA A WLADIMIRO BOCCALISindaco di Perugia dal 24 giugno 2009

“UNA CITTÀ PIÙ DEI CITTADINI E FA

Perugia-Assisi capitale europea dellacultura: “La concorrenza è forte ma noi

corriamo per vincere.”

altri 2 miliardi in corso d’opera. Nonaumenteremo nessuna tassa, ma alcu-ni servizi dovranno essere riconside-rati.In questo momento di crisi avete allostudio il progetto “Smart City”. Inche cosa consiste brevemente e c’èqualcosa che riguarda l’ambito ener-getico ed ambientale? - Significa ri-pensare la città nel suo complesso lun-go la filiera virtuosa ambiente, mobi-lità sostenibile, risparmio e riqualifi-cazione energetica. Una città più ami-ca dei cittadini e facile da vivere. Ab-biamo molti progetti, alcuni con finan-ziamenti europei, per sviluppare unamobilità intelligente per persone emerci, abbiamo dato un forte impulsoalle energie rinnovabili. Un esempio:il tetto del palasport Evangelisti è com-pletamente ricoperto da un impiantofotovoltaico ed è il primo in Italia per

dimensioni.Si parla ormai da anni del problemadel centro storico che non viene piùconsiderato dagli abitanti di Perugia“comodo”; la sicurezza per esempioè uno dei temi che stanno maggior-mente a cuore della cittadinanza.Quale politica intende adottare ri-spetto a questo tema? - I poteri deisindaci sono scarsi in questo campo, maquelli disponibili li abbiamo esercitatitutti, dalle regolamentazioni degli ora-ri dei locali pubblici alle ordinanze sullasomministrazione di alcolici in alcunearee sensibili della città. Soprattutto,abbiamo rappresentato al governo, cui

compete la sicurezza dei cittadini, i pro-blemi di Perugia ed il ministro Cancel-lieri è venuto a Perugia per dirci che ilgoverno si sarebbe mosso. Lo ha fatto,con una maggiore disponibilità di uo-mini e mezzi. Le cose stanno andandomeglio, ma non abbassiamo la guardia.Non ci sono ricette miracolistiche: oc-corre una quotidiana azione di preven-zione, intelligence e repressione dei cri-mini, alla quale devono concorrere, conle proprie competenze, tutte le istitu-zioni.La mobilità è stata sempre uno deitemi al centro dell’attenzione dellacittà di Perugia. Quali interventi pen-sa possano aiutare i perugini ad ave-re una migliore viabilità compatibil-mente alle risorse economiche a di-sposizione.Il nodo di tutto è il trasporto pubblico,che è però una delle voci maggiormentepenalizzate dai tagli governativi. Peru-gia, dalle scale mobili ai parcheggi acorona fino al mini metrò, è sempre sta-ta una città all’avanguardia, non soloin Umbria. Continueremo su questastrada, con l’obiettivo di mettere a si-stema tutti i “pezzi” del trasporto pub-blico su ferro e su gomma.Perugia-Assisi capitale europea del-la Cultura. La concorrenza è moltoforte e qualificata. Quali potrebberoessere i piatti forti della proposta diAssisi, ma soprattutto di Perugia? -La concorrenza è forte ma noi corria-mo per vincere. Penso che Perugia eAssisi rappresentino insieme un terri-torio in grado di esprimere un progettodi sviluppo fondato su temi come arte,cultura della pace e del confronto, am-biente e vivibilità. Un punto forte è cheattorno alla candidatura delle due cittàci sia tutta la regione. In questo senso ilProf. Bracalente, presidente della Fon-dazione, sta facendo un ottimo lavoro.

Comunedi Perugia

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PERUGIAnumero 6 - SETTEMBRE 2012

la sicurezza dei cittadini, i problemi di Perugia ed ilmosso. Non ci sono ricette miracolistiche: occorre unacrimini, alla quale devono concorrere, con le proprie

AMICACILE DA VIVERE”

Nelle linee programmatiche del-l’Amministrazione appare la frase“Perugia città del recupero urbanoe dell’uso sostenibile del territorio”.Che vuol dire? - Che la fase del con-sumo del territorio è finita, che occor-re lavorare sul patrimonio edilizio esi-stente per riqualificarlo e riadattarloalle nuove destinazioni e funzioni.Qualche intellettuale perugino haespresso un pensiero molto forte ecioè che la città non ha un’animavera che unisce il cittadino. Manife-stazioni come Umbria Jazz ed EuroChocolat hanno un richiamo pura-mente turistico, ma un Palio, unCalendimaggio o una Corsa dei Cerinon c’è. Perchè non creare una tra-dizione/evento che rispecchia l’iden-tità dei perugini? - Perché una tradi-zione non si crea, per definizione. Con-testo che Perugia non abbia una iden-tità, non scherziamo. E’ l’ identità di

una piccola grande capitale della cul-tura con due università (una delle qua-li di oltre 700 anni) e grandi eventi diportata internazionale. E’ una città checon le sue stratificazioni (etrusche, ro-mane, medievali, rinascimentali) riper-corre la storia dell’Italia. E’ una cittàdella conoscenza e della formazionema anche e forse soprattutto un croce-via di popoli. E’ la città di Aldo Capiti-ni. Sono tratti forti, non abbiamo biso-gno di sfilare in costume per CorsoVannucci.Ha un sogno nel cassetto da realiz-zare? - Vorrei veder crescere la miacittà in un Paese che si scuote e ritrovaforza, energia, ottimismo. Questo è ildesiderio che sono certo di condivide-re con tutti i cittadini, poi però ne hoanche uno meno serio... il mio sogno èsempre stato quello di diventare un pi-lota di formula uno. Che dice, sonotroppo vecchio per provarci?

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HISTORY numero 6 - SETTEMBRE 2012

di EMANUELE LEGUMI

V assilacchi, chi era costui? Questa è la domanda da

Don Abbondio del XXI se-colo che alcuni si sarannofatti dopo la recente scoper-

ta di un volto demoniaco nascosto in unquadro di una chiesa di Perugia. Sì, avetecapito bene, ancora diavoli. Ci risiamo,dopo il caso del demone negli affreschi diGiotto, siamo di nuovo a soffermarci suqualche angoletto di un dipinto per sco-prire poi un dettaglio visibile solo con un-dici decimi di diottrie! Forse stavolta no.Cominciamo dall’inizio e scopriamo chiè il nostro “carneade”. Nel 1592 ad Anto-nio Vassilacchi detto l’Aliense, pittore diorigine greca ed allievo della scuola ve-neziana del Tintoretto, viene commissio-nata una serie di quadri per la Basilica diSan Pietro in Perugia. Il dipinto più im-portante dovrà essere di dimensioni gigan-tesche e occupare per intero la parte supe-riore dell’interno l’ingresso alla chiesa. Loscopo dell’opera è magnificare i Benedet-tini e tutti gli Ordini a loro correlati tra iquali i Camaldolesi ed i Silvestrini. Nellatesta del committente l’opera dovrà anno-verare le figure più importanti della cri-stianità di ogni epoca: santi, papi, cardi-nali, vescovi, abati, tutti a contornare SanBenedetto da Norcia, insomma un “Trion-fo dell’Ordine Benedettino”.

L’Aliense si mette al lavoro e, nei tempistabiliti, realizza una tela di dimensioniragguardevoli: 11,3 metri di lunghezza per7,8 di altezza, non dimenticando alcunapersonalità illustre, compresi alcuni frativiventi dell’epoca. A Perugia il suo nomepoi scompare tra le pieghe della storia e ilsuo dipinto viene addirittura stroncato dal-la critica come opera di scarsa originalità,arido di ispirazione e mancante di arditez-za pittorica come menzionato in un docu-mento pubblicato diversi anni fa dal titolo“L’Abbazia e la Basilica di San Pietro inPerugia”.Come mai oggi torniamo a parlare di lui?Semplicemente perché per caso abbiamoscoperto che è un genio, solo che ci abbia-mo impiegato più di 400 anni!Osserviamo il suo quadro e concentriamol’attenzione su S.Benedetto e su i duesquarci di cielo al cui interno si vedono ilsole e la luna. L’immagine sembra trasfor-marsi in una figura inquietante, un demo-ne: S.Benedetto è il naso, gli squarci dicielo sono gli occhi, S.Pietro e S.Paolo inalto ai lati estremi sono le orecchie, i dueciuffi centrali sono le corna e le figure deibenedettini visti di spalle sono formidabi-li zanne.L’osservazione dell’opera è perfetta vistadal pulpito dell’altare maggiore in cui lefigure dipinte si confondono tra loro. Ve-

nendo da quel-la direzione,immaginate,nella penom-bra della chie-sa, di cammi-nare versol’uscita e os-servate la por-ta sotto il qua-

dro, sembra proprio labocca di un demone pron-to a inghiottire chi osi at-traversare l’uscio. Vieneproprio il desiderio di pas-sare per la sacrestia!Il demone stavolta è di di-mensioni talmente rag-guardevoli che sembraimpossibile sia rimastonascosto per tanto tempo;è proprio il caso di affer-mare che in quell’occa-sione l’Aliense dimostròun’astuzia diabolica!Se, alla luce di questa sco-perta, sembra esageratoriscrivere la storia dell’ar-te, potrebbe ronzarci in testa l’idea che Dalìnel 1935, nell’opera simbolo del movi-mento surrealista: Viso di Mae West, nelrappresentare un volto di donna usando uncaminetto come naso e un sofà come lab-bra, non sia stato il precursore del genere!I motivi di una scelta così ardita e altret-tanto rischiosa possono essere molti: in-nanzitutto a metà del XVI sec. il poterenella zona tornò sotto l’egemonia direttadel Papa Paolo III che detronizzò definiti-vamente i Baglioni e la loro signoria oc-culta, costruendo come monito, sopra lecase di proprietà della famiglia ormai de-caduta, la Rocca Paolina. Il periodo ba-glionesco fu contraddistinto da anni dibuon governo e di mecenatismo in cuiPerugia ospitò i migliori artisti quali: Raf-faello, Signorelli, Perugino e Pinturicchio,e anche per questo il passaggio di conse-gne rappresentò un trauma; il controllo diquesta ribaldosa Signoria, diventata di col-po anonima provincia, fu più severo e op-pressivo che altrove e l’arte ne fece sicu-

Nel Cinquecento un famoso artista, detto “l’Aliense”, viene chiamatoa Perugia per dipingere “Il Trionfo dell’Ordine Benedettino”

PERUGIA/ Tra arte e misteroANTONIO VASSILACCHI (1556-1629)

Un “demone” si nascondenella Basilica di San Pietro

ramente le spese.Può anche essere plausibile che l’Aliense,formatosi alla scuola del Tintoretto, conbottega nella Repubblica Veneziana, pro-vasse disagio a sottostare a dettami severie covasse risentimento per quello che cre-deva una limitazione al suo estro di arti-sta.Da lì a considerare il clero come un de-mone ce ne corre; probabilmente i tormentidella controriforma arrivati a Venezia ave-vano già avuto il loro effetto sull'animodel pittore.Qualche anno fa andava di moda tatuareil proprio nome o una frase che ci con-traddistingueva in cinese o in giapponese,naturalmente conveniva non stare antipa-tici al tatuatore perché non di rado tiravaqualche scherzetto ai malcapitati dal brut-to carattere che, di solito, scoprivano l‘in-ganno quando ormai era tardi.Se siete tra loro da oggi sentitevi un po’meglio, prima di voi qualcun altro è statovittima di uno scherzo gigantesco ma si-

mile al vostro! Stavolta non è sta-to un cinese o un giapponese, maun greco: Antonio Vassilacchi det-to l’Aliense.Sempre dal libro L’Abbazia e laBasilica di San Pietro in Perugiadi Marino Siciliano possiamoestrapolare qualche informazionein più sulla vita del pittore. Il Si-ciliano accenna che Vassilacchiprima di diventare allievo di Tin-toretto fu allontanato dalla scuoladi Paolo Veronese poiché il suovecchio maestro era diventato ge-loso. L’Aliense inciampò quindidi nuovo nel suo desiderio di com-

Perugia - Chiostro della Basilica di San Pietro

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HISTORYnumero 6 - SETTEMBRE 2012

PERUGIA - “Il Trionfo dell’Ordine Benedettino”fotografato da Remo Spoletini

Salvador Dalì realizzò il famoso ritratto di Mae West dove, in una stanza, il divano aforma di labbra ed altri elementi di arredo compongono il volto. L’opera si trova comeinstallazione nel Museo Dalì di Figueres (Spagna)

petere e, se possibile, di superare il suonuovo insegnante?Coincidenza vuole che nel medesimo pe-riodo il Tintoretto stesse dipingendo unquadro dal titolo “Il Paradiso” a PalazzoDucale di Venezia. L’Aliense avrà pensa-to: Al mio maestro hanno assegnato il la-voro nella Sala del Maggior Consiglio del-la nostra bella Repubblica e a me una se-rie di dipinti in una chiesa qualsiasi delloStato Pontificio? Bene, se lui dipingeràL’ascensione al Paradiso, io farò L’ingres-so nell’Inferno e vediamo chi la spunta!Caro Antonio, la gara d’andata, nel XVIsecolo, l’ha vinta Tintoretto, ma nel XXIti sei preso una rivincita degna di un fuo-riclasse!Chiunque vorrà emulare gli illustri visita-tori degli inferi Ulisse e Dante, con il de-siderio di vedere di persona il quadro, ri-marrà meravigliato nell’entrare in un luo-go unico di inattesa bellezza e ingiusta-mente ancora troppo poco conosciuto, laBasilica di San Pietro. Con o senza miste-ri questo monumento è un luogo di pre-ghiera e meditazione quindi meritevole divisita rispettosa.

Perugia -Vista della Basilica di San Pietro

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HISTORY numero 6 - SETTEMBRE 2012

di MARIO CICOGNA

Quando il giovaneassisano GisbertoTinivelli, seguen-do una passione innata, entrò in aero-nautica militare,

erano tempi in cui la potenza ae-rea era in azione nell'epoca deijet e dei missili e delle guerre nelsud-est asiatico e in medio orien-te. Tempi in cui la "guerra fred-da" teneva alta la tensione tra il"blocco occidentale" ed il "bloc-co comunista", generando unacompetizione in vari campi, so-prattutto in quello militare e spa-ziale, compreso il moderno ad-destramento dei piloti da com-battimento, che incoraggiava lasfida dei "Top Gun" (termineripreso dal selvaggio West, mi-glior pistolero), a bordo dei "cac-cia", uno dei grandi simboli del-la seconda meta' del XX secolo,un esempio di conquista, di ec-cellenza tecnica, di tecnologiaavanzata, di potenza militare.Vi entro' con le qualità che al-l'epoca si chiedevano ad un pi-lota: naturale aggressività, buo-na forma fisica, vista ottima, sen-so dello spazio, consapevolezzadi quello che ci circonda, note-vole intelligenza e, naturalmen-te, sangue freddo. Per il resto, ledifficoltà che i piloti dei cacciadi quella generazione dovevanoaffrontare non erano completa-mente nuove. "In un certo senso- scrive Ivan Rendall nel suo li-bro Rolling Thunder - i nuoviaerei erano simili allo Spitfiredella seconda guerra mondiale,quando il velivolo veniva sentitocome un'estensione del corpo delpilota, che entrando nell'abitaco-lo diceva di 'indossare il caccia".

Un assisano il pilota di Dall’aeronautica militare all’aviazione civile in Alitalia, la straordinaria raccontata dal comandante Giovanni Marchini, un uomo che ha tecnico-operativi della nostra compagnia di bandiera

STORIA 1933-2012/GISBERTO TINIVELLI

Gisberto Tinivelli all’epoca dell’attività militare

HISTORYnumero 6 - SETTEMBRE 2012

Non vi erano però dubbi che inuovi caccia imponevano sforzifisici senza precedenti, in unaprofessione ad alto rischio, alme-no fino agli anni '70, allorché l'in-troduzione di comandi compu-terizzati, in grado di correggerebuona parte degli errori umani,ridusse di molto perdite di veli-voli e di piloti.Erano tempi in cui veniva pro-gettato e realizzato il più straor-dinario aereo mai costruito,l'SR71 Blackbird, con il sopran-nome di 'Merlo', derivante dallaspeciale colorazione che contri-buiva a dissipare il calore e adassorbire le emissioni radar delnemico, un prodotto degli SkunkWorks e del capo progettista del-la Lockheed, Kelly Johnson, unvelivolo spia per la CIA. Un ve-livolo che presentava innovazio-ni radicali in ogni settore, dai

un Santo carriera di Gisberto Tinivelli, raggiunto i massimi vertici

materiali utilizzati per la cellulae per i motori al sistema idrauli-co e al carburante: il più velocevelivolo a reazione di tutti i tem-pi, capace di raggiungere 30.000metri di quota e più di tre voltela velocità del suono.Tempi in cui l'unico modo razio-nale di mantenere la pace consi-steva nel tenere desta la minac-cia di un intervento nucleare.Tempi in cui gli aviatori eranogli strumenti di una possibileapocalisse. Tempi in cui le aero-nautiche dotate di armamentinucleari si preparavano a com-battere un terzo conflitto mon-diale che, fortunatamente, non èscoppiato.In tredici anni di aeronautica mi-litare, il capitano Gisberto Tini-velli ha compiuto un percorsoimpressionante: istruttore di volosu monomotori ad elica, istrut-

tore di volo su aviogetti, istrut-tore di tiro, esaminatore di volo,combat readiness su velivoloF84F, combat readiness CIO suvelivolo F104G, abilitazione alvolo strumentale Master Verde n.0357. Gli aerei sui quali è statoistruttore: MC416, P148, T6,C45, P166, G59, MB 326, T33,F84G, F84F, G91T (il miticocaccia delle Frecce Tricolori,chiamato Gina dai suoi piloti),TF104G (il cacciatore di stelle,un aereo problematico e diffici-le da pilotare).Poi, negli anni '60, lasciata l'Ae-ronautica Militare, è approdatoin Alitalia, a far parte di un grup-po di piloti di varia provenienza,accademia e complemento, congradi che andavano dal Capita-no al Tenente-colonnello. Ovvia-mente tutti con grande esperien-za di volo.Fu qui che ritrovò, con le fun-zioni di Comandante sul DC9,l'amico e "allievo" di un tempo,il folignate Giovanni Marchini(Gisberto Tinivelli aveva impal-mato una ragazza di Foligno)."Per molti di loro - ricorda oggiil Comandante Marchini, che pri-ma di andare in pensione ha rag-giunto i massimi vertici tecnico-operativi dell'Alitalia - la ricon-versione al volo civile fu diffi-coltosa perché comportò l'assi-milazione di un nuovo modo diinteragire in equipaggio forma-to da più persone. Per molti, manon per Gisba.Lui, con il suo modo sornione ecanzonatorio, non ebbe alcunadifficoltà. Quando arrivò sulDC9, lo vidi all'opera in un paiodi voli che facemmo insieme esubito notai la sua piena integra-zione al nuovo standard. Era unpilota completo, rispettoso del-le procedure, critico nel modogiusto, mai dedito a sterili pro-teste, con il senso della gerarchiae, soprattutto, con una maniaca-le attenzione alla sicurezza delvolo, di cui interpetava la razio-nale applicazione.Nel 1983 - prosegue GiovanniMarchini - io ero appena statonominato Capo-pilota del DC10,quando mi arrivò l'incombenzadi organizzare, sotto il profilotecnico-operativo, il viaggio inCentro America di Papa Wojty-la. Una cosa da far tremare i polsiperché tutta la fascia dei paesicentroamericani non faceva par-te della nostra rete abituale. Ilvolo avrebbe toccato i seguentiPaesi: Portogallo-Lisbona, Co-starica-San José, Panama-Pana-ma City, Nicaragua-Managua,El Salvador-Ilopango, Guatema-la-Guatemala City, Haity-Portau Prince.

A quel tempo, in alcuni paesicome il Nicaragua ed El Salva-dor, vigevano regimi rivoluzio-nari appena usciti da uno statodi guerriglia. La stessa situazio-ne, ma per motivi opposti, erain Guatemala, dove vigeva unregime militare golpista. Quin-di, alle difficoltà operative, bi-sognava aggiungere quelle di ca-rattere socio-politico. In azien-da non c'erano esperienze pre-gresse su voli di tale complessi-tà, anche sotto il profilo dellascelta dei componenti dell'equi-paggio che dovevano essere per-sone affidabili, prima sul pianoprofessionale, quindi sul pianoumano e personale. Gli equipag-gi di tali voli avevano libertà dioperare anche al limite delle nor-me ministeriali, quindi ben al dilà dei limiti sindacali: tutto ciòpresupponeva che gli scelti fos-sero consapevoli di far parte diequipaggi speciali.Facile mi fu la scelta, tra gli al-tri, di Gisberto Tinivelli, che, aldi là della stima personale e del-l'amicizia, riassumeva in toto lepeculiari caratteristiche.I voli si alternarono con preci-sione cronometrica, come suc-cede sempre con i voli papali.Durante la permanenza del Papanei vari luoghi per svolgere lefunzioni religiose, per noi del-l'equipaggio erano previste visitealle località caratteristiche delPaese visitato. Al ritorno dallavisita al Canale di Panama, es-sendo le strade intasate dal traf-fico dovuto alla visita del Papa,per non rischiare di fare tardi peril volo di ritorno a San José, lapolizia che ci scortava ci fecepercorrere l'autostrada contro-mano.I voli si susseguivano da San

José dove avevamo fatto base,quindi la sera si tornava e, tutti,eravamo invitati a qualche par-ty organizzato dalla locale am-basciata o rappresentanza diqualche grande azienda italiana.Ricordo - aggiunge Marchini -,e la cosa ci colpì moltissimo(colpì soprattutto Gisberto, chein quella tratta era ai comandi),che, arrivando in avvicinamen-to finale a Guatemala City, i fe-steggiamenti per l'arrivo delPapa si manifestavano in fuochidi artificio con qualche rischio,per noi, di essere colpiti.La sosta in Guatemala fu entu-siasmante: seppure in regime diaperta guerriglia, le autorità cimisero a disposizione un aereoFokker 27 per andare nella giun-gla a visitare le vestigia della cit-tà Maya di Tikal. Fu una visitaindimenticabile, tanto è veroche, con Gisberto, la ricordava-mo spesso; soprattutto ricorda-vamo la sua avversione a saliresulle piramidi per una non me-glio esplicitata sofferenza perle... vertigini...Nel volo di ritorno, verso Roma,vi fu la sosta ad Haity, e qui, du-rante l'atterraggio a Port au Prin-ce, la folla che era in attesa delPapa ai bordi della pista ruppele transenne e si precipitò, cor-rendo, verso l'aereo che era incorsa di decelerazione. Fortuna-tamente non accadde nulla digrave”.

* * *

Gisberto Tinivelli è nato ad Assisiil 18 gennaio 1933, da Fernando(1900-1996) e Annunziata Adanti(1905-1995) di Borgo Cerreto diSpoleto. È deceduto, a Foligno, il1 aprile 2012.

Il Papa Giovanni Paolo IIallo sbarco in Guatemala

Il pilota Gisberto Tinivellicon il Santo Padre, all’internodel DC10, pronto a partire per

il Guatemala

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Non vi erano però dubbi che inuovi caccia imponevano sforzifisici senza precedenti, in unaprofessione ad alto rischio, alme-no fino agli anni '70, allorché l'in-troduzione di comandi compu-terizzati, in grado di correggerebuona parte degli errori umani,ridusse di molto perdite di veli-voli e di piloti.Erano tempi in cui veniva pro-gettato e realizzato il più straor-dinario aereo mai costruito,l'SR71 Blackbird, con il sopran-nome di 'Merlo', derivante dallaspeciale colorazione che contri-buiva a dissipare il calore e adassorbire le emissioni radar delnemico, un prodotto degli SkunkWorks e del capo progettista del-la Lockheed, Kelly Johnson, unvelivolo spia per la CIA. Un ve-livolo che presentava innovazio-ni radicali in ogni settore, dai

un Santo carriera di Gisberto Tinivelli, raggiunto i massimi vertici

materiali utilizzati per la cellulae per i motori al sistema idrauli-co e al carburante: il più velocevelivolo a reazione di tutti i tem-pi, capace di raggiungere 30.000metri di quota e più di tre voltela velocità del suono.Tempi in cui l'unico modo razio-nale di mantenere la pace consi-steva nel tenere desta la minac-cia di un intervento nucleare.Tempi in cui gli aviatori eranogli strumenti di una possibileapocalisse. Tempi in cui le aero-nautiche dotate di armamentinucleari si preparavano a com-battere un terzo conflitto mon-diale che, fortunatamente, non èscoppiato.In tredici anni di aeronautica mi-litare, il capitano Gisberto Tini-velli ha compiuto un percorsoimpressionante: istruttore di volosu monomotori ad elica, istrut-

tore di volo su aviogetti, istrut-tore di tiro, esaminatore di volo,combat readiness su velivoloF84F, combat readiness CIO suvelivolo F104G, abilitazione alvolo strumentale Master Verde n.0357. Gli aerei sui quali è statoistruttore: MC416, P148, T6,C45, P166, G59, MB 326, T33,F84G, F84F, G91T (il miticocaccia delle Frecce Tricolori,chiamato Gina dai suoi piloti),TF104G (il cacciatore di stelle,un aereo problematico e diffici-le da pilotare).Poi, negli anni '60, lasciata l'Ae-ronautica Militare, è approdatoin Alitalia, a far parte di un grup-po di piloti di varia provenienza,accademia e complemento, congradi che andavano dal Capita-no al Tenente-colonnello. Ovvia-mente tutti con grande esperien-za di volo.Fu qui che ritrovò, con le fun-zioni di Comandante sul DC9,l'amico e "allievo" di un tempo,il folignate Giovanni Marchini(Gisberto Tinivelli aveva impal-mato una ragazza di Foligno)."Per molti di loro - ricorda oggiil Comandante Marchini, che pri-ma di andare in pensione ha rag-giunto i massimi vertici tecnico-operativi dell'Alitalia - la ricon-versione al volo civile fu diffi-coltosa perché comportò l'assi-milazione di un nuovo modo diinteragire in equipaggio forma-to da più persone. Per molti, manon per Gisba.Lui, con il suo modo sornione ecanzonatorio, non ebbe alcunadifficoltà. Quando arrivò sulDC9, lo vidi all'opera in un paiodi voli che facemmo insieme esubito notai la sua piena integra-zione al nuovo standard. Era unpilota completo, rispettoso del-le procedure, critico nel modogiusto, mai dedito a sterili pro-teste, con il senso della gerarchiae, soprattutto, con una maniaca-le attenzione alla sicurezza delvolo, di cui interpetava la razio-nale applicazione.Nel 1983 - prosegue GiovanniMarchini - io ero appena statonominato Capo-pilota del DC10,quando mi arrivò l'incombenzadi organizzare, sotto il profilotecnico-operativo, il viaggio inCentro America di Papa Wojty-la. Una cosa da far tremare i polsiperché tutta la fascia dei paesicentroamericani non faceva par-te della nostra rete abituale. Ilvolo avrebbe toccato i seguentiPaesi: Portogallo-Lisbona, Co-starica-San José, Panama-Pana-ma City, Nicaragua-Managua,El Salvador-Ilopango, Guatema-la-Guatemala City, Haity-Portau Prince.

A quel tempo, in alcuni paesicome il Nicaragua ed El Salva-dor, vigevano regimi rivoluzio-nari appena usciti da uno statodi guerriglia. La stessa situazio-ne, ma per motivi opposti, erain Guatemala, dove vigeva unregime militare golpista. Quin-di, alle difficoltà operative, bi-sognava aggiungere quelle di ca-rattere socio-politico. In azien-da non c'erano esperienze pre-gresse su voli di tale complessi-tà, anche sotto il profilo dellascelta dei componenti dell'equi-paggio che dovevano essere per-sone affidabili, prima sul pianoprofessionale, quindi sul pianoumano e personale. Gli equipag-gi di tali voli avevano libertà dioperare anche al limite delle nor-me ministeriali, quindi ben al dilà dei limiti sindacali: tutto ciòpresupponeva che gli scelti fos-sero consapevoli di far parte diequipaggi speciali.Facile mi fu la scelta, tra gli al-tri, di Gisberto Tinivelli, che, aldi là della stima personale e del-l'amicizia, riassumeva in toto lepeculiari caratteristiche.I voli si alternarono con preci-sione cronometrica, come suc-cede sempre con i voli papali.Durante la permanenza del Papanei vari luoghi per svolgere lefunzioni religiose, per noi del-l'equipaggio erano previste visitealle località caratteristiche delPaese visitato. Al ritorno dallavisita al Canale di Panama, es-sendo le strade intasate dal traf-fico dovuto alla visita del Papa,per non rischiare di fare tardi peril volo di ritorno a San José, lapolizia che ci scortava ci fecepercorrere l'autostrada contro-mano.I voli si susseguivano da San

José dove avevamo fatto base,quindi la sera si tornava e, tutti,eravamo invitati a qualche par-ty organizzato dalla locale am-basciata o rappresentanza diqualche grande azienda italiana.Ricordo - aggiunge Marchini -,e la cosa ci colpì moltissimo(colpì soprattutto Gisberto, chein quella tratta era ai comandi),che, arrivando in avvicinamen-to finale a Guatemala City, i fe-steggiamenti per l'arrivo delPapa si manifestavano in fuochidi artificio con qualche rischio,per noi, di essere colpiti.La sosta in Guatemala fu entu-siasmante: seppure in regime diaperta guerriglia, le autorità cimisero a disposizione un aereoFokker 27 per andare nella giun-gla a visitare le vestigia della cit-tà Maya di Tikal. Fu una visitaindimenticabile, tanto è veroche, con Gisberto, la ricordava-mo spesso; soprattutto ricorda-vamo la sua avversione a saliresulle piramidi per una non me-glio esplicitata sofferenza perle... vertigini...Nel volo di ritorno, verso Roma,vi fu la sosta ad Haity, e qui, du-rante l'atterraggio a Port au Prin-ce, la folla che era in attesa delPapa ai bordi della pista ruppele transenne e si precipitò, cor-rendo, verso l'aereo che era incorsa di decelerazione. Fortuna-tamente non accadde nulla digrave”.

* * *

Gisberto Tinivelli è nato ad Assisiil 18 gennaio 1933, da Fernando(1900-1996) e Annunziata Adanti(1905-1995) di Borgo Cerreto diSpoleto. È deceduto, a Foligno, il1 aprile 2012.

Il Papa Giovanni Paolo IIallo sbarco in Guatemala

Il pilota Gisberto Tinivellicon il Santo Padre, all’internodel DC10, pronto a partire per

il Guatemala

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HISTORY numero 6 - SETTEMBRE 2012

di FRANCESCO SANTUCCI

Un professore in bi-cicletta!La cosa (vedi un po'la gente come la pen-sava!) faceva quasi

sorridere alla fine dell’Ottocento,allorché la gloria dei cicloturistidoveva essere cosa rara, se Alfre-do Oriani, grande innamorato del"ferreo corsiero" veniva comune-mente chiamato "e matt de Car-dell" ("il matto del Cardello", dalnome della sua villa), proprio perquella passionaccia - lui uomoserio di lettere! - di consumato ci-clista.Sorte migliore non dovette toc-care al Guerrini, al Betteloni, alPascoli, al Panzini, altri fervidiamanti del pedale.Ma l'amore fa superare tutti gliostacoli, tutte le difficoltà: anchechilometri e chilometri di stradabianca e polverosa nella caligineafosa dell'estate, come accadde,appunto, ad Alfredo Panzini che,il 3 agosto del 1898, partì da Ri-mini in bicicletta, in compagniadi un amico, e, attraverso Fano,Ancona, Loreto, Recanati, Tolen-tino, Foligno, giunse a SantaMaria degli Angeli e ad Assisi,da dove proseguì poi per Gubbio,la Scheggia e Fonte Avellana.Solo chi l'ha sperimentato saquanto sia bello andare alla sco-perta della natura e dell'arte conl'umile bicicletta.Le cose si vedono meglio; le per-sone incontrate paiono accomu-narsi a noi nel cammino. Noia emalinconia non hanno voce nelvocabolario dei cicloturisti. Chinon l'ha mai provato segua alme-no uno dei tanti scrittori e poetiche lo raccontano ai pigri.

Verso S. Maria degli AngeliBasterebbero le pagine di diariodel "giro" cicloturistico del Pan-zini, dal momento in cui lo scrit-tore descrive la "bella via" che"ondeggia fra cipressi che moltie densi sorgevano nella calda lucedel tramonto umbro".Il Professore ciclista e l'amicohanno appena superato l'abitatodi Spello e già scoprono "grandee sola nella valle elevarsi la cu-pola del Vignola che tanto "d'ae-

re abbraccia" e copre il gran tem-pio di Santa Maria degli Angeli.Il Panzini ciclista nota tuttavia,con un po' di rammarico, che:"Questa cupola è così solitaria eben costruita che si scorge lonta-na da tutti i lati, ma di arrivarvi èun altro affare...".Quando lo scrittore e l'amicogiunsero a S. Maria degli Angeli"le stelle già si principiavano adaccendere".Sostarono "presso la lunga fon-tana di marmo che sgorga conmurmure di preghiera dal fiancodel tempio".Va, inevitabilmente, il pensiero al"Cantico delle creature": "Sei for-se tu l'acqua ‘utile et humele etpreziosa et casta’ del divino can-to francescano alle cose create?",chiede il Panzini alla fontana,personificata quasi da quel mor-morio di preghiera sussurrata nel-la penombra della sera agostana."Il tempio era ancora aperto epotei entrare per vedere la Por-ziuncola", narra il meticoloso tu-rista. "Non v'era alcuno nel sa-cello meraviglioso, ma poi beneosservando vidi qualche cosa, edera una donna che devotamentepregava e così si stringeva con lebraccia al seno e così pietosa-mente che sussultava tutta... -Allora io sentii la voluttà di la-grimare e di pregare ancora, ioforte e giovane, accanto a quel-l'umile donna, povera rovinaumana!".Se le cose, fuori della Porziun-cola e della Basilica, sono cam-biate di tanto, da allora, certe sen-sazioni al forestiero è dato pro-vare ancor oggi.Ancora, a sera inoltrata, "un pas-so di frate" viene e dice "che bi-sogna andare; spegne le lampa-de e le altre rifornisce di oio".

Il Panzini ad AssisiUscito dalla Basilica e tornatosulla via, lo scrittore scopre laCittà Serafica: "Assisi, stesa adanfiteatro, prospetta dal lato d'oc-cidente S. Maria degli Angeli: ladistanza è poca, ma questa è nel-la valle, quella dove il Subasio"frange più sua rattezza", ondeconviene salire, così che era già

notte fatta, quando entrammo sot-to le merlate torri d'Assisi". Un"comodo albergo" li accoglie.Una giovane donna sorridenteaccompagna i due stanchi ciclo-turisti per le scale e mostra lorole stanze.Il Panzini chiede del signor Sa-batier (l'autore della "Vita di SanFrancesco") alla bella "castella-na"."E' qui ancora all'Albergo Suba-sio - diss'ella - con tutta la fami-glia; è tanto buon uomo e primadi stampare il suo libro ne ha fat-to una lettura qui in Assisi e cisono andata anch'io. I frati peròdicono che chi ci è andato andràanche all'inferno". Poi un com-mensale assicura il Panzini "chead Assisi tutti vivono su S. Fran-cesco e su S. Chiara. Egli ne eraindignatissimo".La storia dei ciceroni, dei mendi-canti, delle guide, doveva esserepiù assillante allora di oggi!L'indomani di quell'arrivo il Pan-zini usci dall'albergo, per le visite.Così racconta: "Io la mattina, le-vatomi per tempissimo con il sus-sidio della guida Treves, poteivisitare tutto a mio bell'agio, tan-to il Convento, come la Chiesabassa, come la Chiesa alta di SanFrancesco; passare ad una ad unale pitture giottesche, ammiraretutte le meraviglie di quell'edifi-cio che è fortezza, monastero,tempio sovrapposto a tempio,museo d'arte, unico nel suo ge-nere al mondo e così noto, spe-cialmente agli stranieri, che quiè inutile parlarne".

I soliti seccatoriMa non mancarono di disturbar-lo "le guide e i ciceroni e i sacre-stani...". Questi (meno i sacresta-ni, naturalmente!) seguirono ilPanzini e l'amico (che frattantol'aveva raggiunto dall'albergo, nel"suo compiuto ed elegante vesti-to da ciclista") per le vie della cit-tà."Il tempio romano a Minerva, lacasa del Metastasio ci passaronod'innanzi e giungemmo all'altraestremità ove sorge il tempio diSanta Chiara e dove l'innamora-ta Santa è sepolta".

"Di qui la vista su la valle è stu-penda e la cupola del Vignola inquella verde solitudine accesa dalsole così che parea vaporare scin-tille ed oro, in quel gran piano,sola, ardita, produceva un effet-to quasi di magia: ma vero è... an-che che... mendicanti vecchi epiccini non ci lasciavano in pace;ogni tanto le brutte mani ci toc-cavano le spalle per avvertirci chese davanti c'era Santa Maria de-gli Angeli, dietro c'erano ancheloro".In soccorso al Panzini e all'ami-co, però, intervenne un giovanet-to, il "Pelosino", che riuscì a li-berarli da quell'assalto petulantee insistente. Manco a dirlo! An-che il "Pelosino" era una "guida",seppure molto più garbata, piùsimpatica, più onesta.

Al PincioCol "Pelosino" i due turisti si re-carono al Pincio. Scrive il Panzi-ni: "Il Pincio di Assisi è davverodegno di una capitale per le pianterare, la disposizione delle aiuolee de' marmi, per la grazia archi-tettonica con cui a gradinate, ri-piani erbosi, grotte, ascende sinoal monte; ma soprattutto per lavista incantevole su l'Umbria".E qui lo scrittore prende un gros-so abbaglio: infatti, oltre a Spel-lo, Perugia, dice di vedere addi-rittura Gubbio! Comunque, lospettacolo naturale colpisce il tu-

rista e non importa se questo oquel paese sui colli umbri abbial'uno o l'altro nome.Ancora una panoramica: la cam-pagna di Castelnuovo, Santa Ma-ria degli Angeli, Rivotorto...Poiil rientro in città, il Duomo, il"San Francesco" del Duprè, oggirimosso da Piazza S. Rufino.Poi, l'addio.

La partenza"Il sole delle due cadeva a piom-bo su le cineree torri di Assisi,quando accompagnati sino allaporta dalla nostra ospite salsic-ciaia, lasciammo la città dei san-ti e precipitammo al piano" scri-ve della partenza il Panzini. Ecommenta, da buon ciclista:"Strane città queste che visitam-mo! Per andarvi bisogna far die-ci o quindici chilometri di salita,per lasciarle si rischia di finire inqualche burrone". E descrive lestrade attraversate (forse quelladel Campiglione o quella di Tor-dibetto, Palazzo, Petrignano):"Per deserte vie di traverso ( e ilPasini - l'amico, n.d.r. - pedalavainnanzi con la sicurezza di uncondottiero di eserciti ) e lascian-do da banda Perugia, giungem-mo a prendere la via nazionaleche da Scheggia conduce a Pe-rugia...".Ora per queste strade, tutte asfal-tate, corrono automobili e moto-ciclette all’impazzata.

Alfredo Panzini cicloturistaad Assisi (1898)

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numero 6 - SETTEMBRE 2012

di LORENZO CAPEZZALI

TRAFFICO

Provvedimenti in centro contro la sostaselvaggia, ma si restringono gli spazi

T anto tuonò che piovve per la sosta selvaggia ad Assisi. Da adesso non c’è più spazio per nessuno dopo i provvedimenti presi

dall’assessore al traffico, Antonio Lun-ghi, con delega alla polizia municipa-le anche se i posti auto in centro si re-stringono sempre più. Il provvedimen-to è stato preso in difesa del decoro ur-bano, artistico e funzionale dell’acro-poli anche sulla spinta delle numeroselamentele ed osservazioni di residentie commercianti.Da qui in avanti sono attese soluzionidello stesso tipo in altri punti del centronel quadro del riordino della circolazio-ne totale, che parte proprio dalla piani-ficazione delle aree di sosta e dalla ri-messa in discussione dei permessi ztlper proprietari vecchi e nuovi.Insomma, punto e a capo sull’ordinan-za ultima il cui richiamo alla chiusuratotale di Assisi dalle ore 22 alle ore 5del mattino continua a tenere in ansiala città. I primi dissuasori, pistoni ole-odinamici, e telecomandi sono stati in-stallati all’ingresso della Piazzetta del-la Chiesa Nuova per regolamentarne ilflusso delle macchine.Il luogo si trova a due passi dal cuoreassisano, una zona ricca di storia, arte espiritualità, poi, diventata una sorta diterra di conquista per automobilisti epossessori di ciclomotori e moto digrande cilindrata.Nell’area si trovano la chiesa identifica-ta come la casa paterna di San France-sco di stile barocco e i busti bronzei deigenitori, Bernardone e Donna Pica, neltempo mete preferite per tanti turisti.

Il controverso argomento della sostaalla Chiesa Nuova era arrivato sui ta-voli della politica a seguito della de-nuncia di alcuni rappresentanti dellaminoranza in consiglio comunale. Conl’occasione il vice sindaco Lunghi haannunciato che riprenderà in mano l’or-dinanza sul traffico per valutare la con-gruità di alcuni provvedimenti presi ri-guardanti la chiusura totale notturnadella città e gli orari di scorrimento den-tro le mura urbiche.

Arrivano dissuasori telecomandati per la piazzetta della Chiesa Nuova

Pronta la replica del sindaco Ricci: “Sarebbe bene che si pubblicassero le fotodi come era l’area prima dell'intervento: un’immensa discarica a cielo aperto”

PUC, TROPPA CEMENTIFICAZIONE?Il critico d’arte Sciamanna dice: “Sì!”

Nel 2014 l’EuropeanBoxing Academy ad Assisi

È confermato. L’ Accademia Europea di pugilato si farà e verrà realizzata presso il complesso “Nervi-Morandi”di Santa Maria degli Angeli. Va a segno, così,un altro tassello della politica organizzativadella boxe nazionale nell’ex area Montedi-son dove si stanno realizzando altre opereper il centro servizi e per il museo dello sporte pugilato. Ad annunciarlo è il presidenteFranco Falcinelli della Fpi dopo gli incontritra i vertici dell’Aiba, il sindaco di AssisiClaudio Ricci e l’assessore allo sport comu-nale, Francesco Mignani. L’ Accademia Eu-ropea di Pugilato nasce come una grande op-portunità per lo sport ed il turismo sportivofacendo confluire in città atleti, tecnici e pro-moter da tutta Europa. “Il piano costituisceuna grande opportunità per Assisi - ha dettoil sindaco Ricci - in quanto promuove un ele-vato numero di presenze in città provenientida tutto il mondo con indotti per l’economiaterritoriale e l’immagine internazionale diAssisi”. Perplesso il prof. Sciamanna che di-chiara: “Può trovare tale disciplina, la boxe,un’ubicazione congruente con lo spirito diAssisi, sede naturale della città della pace?”.

Puc sotto critica a Santa Maria degli Angeli dopo l’avvio dei lavori. Alcuni urbanisti, intellettuali e figure del mondo dell’arte esprimono dubbi sul progetto, che insiste in un cono panoramico di pregio tra la cupola del Bernini e il sacro convento francesca-no. Sullo sfondo Assisi, la corona del Monte Subasio e la sua ecologia con i luoghifrancescani e benedettini. L’argomento ha fatto il giro della città anche in forza degli in-contri pubblici organizzati dall’amministrazione municipale per comunicare le ragioni ur-banistiche e sociali dell’intervento immobiliare. Alta si leva la voce del professore e criticod’arte, Enrico Sciamanna, già profondo conoscitore delle dinamiche storiche e dello svi-luppo urbano.“Per quanto attiene la cementificazione del Puc angelano non c’è correttivose non lo spianamento di quanto è stato innalzato. Stiamo raccogliendo delle testimonian-ze visive, che grazie alle moderne tecnologie circoleranno in tutto il mondo. Si sta spar-gendo troppo cemento nella Seraphica Civitas, sito Unesco con il suo hinterland e candi-data a capitale europea della cultura 2019”.La replica del sindaco Ricci non si è fatta attendere che sulla questione dichiara: “Il Pianourbanistico si trova fuori dal perimetro di riconoscimento UNESCO e sarebbe bene che sipubblicassero le foto di come era l’area prima dell'intervento: un’immensa discarica (excava) a cielo aperto, con animali di ogni tipo, che impattava sul piano visivo, olfattivo eambientale. Il Piano, in corso di realizzazione, di cui aspetterei la conclusione per dare ungiudizio, prevede la riqualificazione di 12 ettari "degradati" di cui il 55% per aree verdi,parcheggi, percorsi pedonali e piazze. Da sottolineare che sono stati previsti ben 80.000mc in meno rispetto alle previsioni del Piano Regolatore del Prof. Giovanni Astengo”.

Sciamanna perplesso ...

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numero 6 - SETTEMBRE 2012

18-26 agosto 2012 / XXXII Palio di San Rufino

Fabio MartelliniBalestrina d’Argento

La XXXII edizione del Palio diSan Rufino, che si è svolta adAssisi dal 18 al 26 agostoscorso in onore del patronodella città, "riprendendo l'arte

del sagittare che per secoli garantì la liber-tà comunale", ha arriso al Terziere di SanRufino e, nell'individuale, al balestriere Fa-bio Martellini.La manifestazione del Palio, con gara asquadre tra i balestrieri dei Terzieri di San-ta Maria, San Francesco e San Rufino, èallestita ed organizzata dalla CompagniaBalestrieri di Assisi, costituitasi il 29 giu-gno 1980 (presidente Giulio Benincampi,vicepresidente Claudio Menichelli) per"tramandare la tradizione medioevale del-la città serafica, portando ovunque il mes-saggio francescano di pace, di fratellanza edi festa gioiosa".Gli spettacoli della Compagnia mettono inevidenza, insieme all'abilità dei balestrie-ri nelle esibizioni di tiro con la balestra an-tica da banco, la destrezza degli sbandie-ratori che colorano il cielo con le evolu-zioni dei loro vessilli, il ritmo vigoroso etrascinante dei tamburi, l'audacia del"gruppofuoco", che si propone in spetta-coli suggestivi di danza con le spade in-fuocate, e di avvincenti sputafuoco, la leg-giadria del gruppo di danza, l'incantevolefascino della ricercatissima musica medio-evale, la maestosità della nobiltà assisananel corteo storico con costumi d'epoca e larappresentazione dell'artigianato medioe-vale, nella riproduzione di arti e mestieridell'epoca.L'uomo ripercorre così la vita medievale,con l'obiettivo di offrire una riproposizio-ne di vicende ed ambientazioni del passa-to, utilizzando l'archeologia come base perla ricostruzione di repliche (abiti, utensili,armi) il più possibile fedeli alle fonti stori-che. "La rievocazione pertanto - ha sinte-tizzato il Vescovo di Assisi, S.E.

Mons. Domenico Sor-rentino, in occasione del-la presentazione del "Pa-lio" - è non solo spetta-colo, ma strumento di va-lorizzazione delle tradi-zioni storico-culturali diun popolo. E' proprio ilMedioevo - egli ha sot-tolineato - l'epoca stori-ca piu' rievocata, anchese spesso viene ricordatae concepita come un'epo-ca buia. In realtà il Me-dioevo ha i suoi valori (ilcoraggio, la lealtà, l'ono-re, la verità). In quell'epoca, nella vita ditutti gli uomini c'erano delle certezze indi-struttibili, la Chiesa (come istituzione) e laFede che riuscivano a dare speranza".Il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, che haconsiderato anch'egli un errore ritenere ilMedioevo un'epoca oscurantista e immo-

di MARIO CICOGNA

Tra canti, balli e mercatini rivive il Medioevo ad Assisi

bilista (il sapere era altamente apprezzatoe ricercato - egli ha detto -, nacquero allo-ra le prime università e l'istruzione vi ebbeimportanza), ha ricordato nella circostan-za il suo intendimento di realizzare un mu-seo verticale nella torre civica dedicatoproprio all'età di mezzo.

Foto in pagina di MAURO BERTI

Il presidente GiulioBenincampi appunta la“Balestrina d’Argento”

sul petto del vincitoreFabio Martellini

Il Palio è stato dipintoda Marco Bovi mentre

il “corniolo o tasso”è opera di Stella Calabretta.

Maestro d’armi è Dino Perla

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HISTORY numero 6 - SETTEMBRE 2012

IL VENERABILEANTONIO PENNACCHI

Per rendersi conto dei bisogni della gente il giovane sacerdote, ormai assisano a tutti gli effetti,trascorreva gran parte del suo tempo con i ragazzi abbandonati, con i poveri, con i contadini

e gli operai applicando alla lettera il motto latino: ”facere et docere”

Assisi è la patria del“Poverello”, delSanto degli umili edei diseredati, dal1939 Patrono d’Ita-

lia, di S. Chiara, prima seguacedi Francesco, dal 1958 “Patronamondiale della televisione”, adopera di Pio XII, di S. Agnese,sorella di Chiara che riposa nellaCappella a Lei dedicata nella Ba-silica di Santa Chiara, di S. Ga-briele dell’Addolorata, Patronod’Abruzzo, è quindi una città san-ta dove ogni anno milioni di pel-legrini provenienti da tutto ilmondo scoprono “…la fertilecosta d’alto monte tende… Diquella costa, là dov’ella frangepiù sua rattezza nacque al mon-do un sole, come fa questo, tal-volta di Gange” - (Dante Alighie-ri XI canto del Paradiso), ammi-rano i luoghi francescani alla ri-cerca delle “orme” del Santo e deitesori artistici realizzati nei secoliper esaltare la vita, le opere ed icontenuti spirituali di questi illu-minati e privilegiati interpreti delVangelo. A questa schiera di uo-mini e donne prescelti da NostroSignore a diffondere il bene, lapace e la salvezza dell’anima siaggiunge Don Antonio Pennac-chi, morto in “odore di santità” eproclamato venerabile nel lonta-no 1905 da Papa Pio X.Antonio Pennacchi nacque a Bet-tona (Pg) da una famiglia bene-stante; giovanetto lasciò la cittànatale per Assisi dove frequentòil seminario per diventare sacer-dote. Le testimonianze del tem-po descrivono Antonio Pennac-chi come modello di bontà, di vitaillibata, di carità verso tutti. Si ap-plicò intensamente nello studiotanto da essere considerato unvalente latinista. Sulla vita delfuturo venerabile influirà moltoil Vescovo di Assisi, MonsignorFrancesco Maria Giampè, consi-derato uno dei prelati più dottid’Italia.Nel libro scritto con tanto impe-gno da Don Felice Balani Il ve-nerabile Don Antonio Pennac-chi, con lo scopo di diffonderefra i giovani di Assisi e della sua

diocesi la figura di D. Antonio siapprende che Mons. Giampè,considerando che il volto del gio-vane prete ispirava fiducia e con-fidenza – espressione della suabontà interiore – volentieri lo as-segnò come chierico alla Chiesaparrocchiale di San Pietro rettadai Benedettini. Nel 1800 rice-vette dallo stesso Vescovo gli ul-timi ordini minori e nel 1804 ilsubdiaconato, nel 1805 il diaco-nato ed in fine il 22 Aprile 1806,sempre dal prelato di Assisi, nel-la Chiesa di S. Apollinare (oggiSan Giuseppe), lo precisa il sa-cerdote scrittore Felice Balani,l’ordine del sacerdozio. Mons.Giampè per permettere al giova-ne religioso di sopravvivere, nonavendo alcuna rendita, gli asse-gnò la cattedra di GrammaticaSuperiore che esercitò per benquaranta anni, cioè fino al 1843,incarico che poi occupò il sacer-dote Don Luigi Spagnoli. Cele-brata la prima messa nella Tom-ba del Santo (forse, fa notare DonBalani) iniziò da parte del novel-lo sacerdote un intenso impegnonel vasto campo dell’apostolatoa servizio della Diocesi. Volle fer-mamente che la sua azione pa-storale, l’impegno caritativo,l’amore ai poveri fossero al disopra di ogni altra sua attività.L’invasione napoleonica inizia il2 Marzo 1796 ed anche Assisirisente dei sovvertimenti politi-ci, militari e religiosi. Viene oc-cupato dai francesi lo Stato Pon-tificio e papa Pio VI è costretto alasciare Roma. Anche Mons.Giampè viene deportato in Fran-cia con ben 34 sacerdoti della cit-tà. Il nostro Don Antonio fu la-sciato in Assisi dove svolse unapostolato molto intenso. Il nuo-vo Pontefice Pio VII torna aRoma dopo la sconfitta di Napo-leone ed anche il Vescovo Giam-pè si riappropria della Diocesi diAssisi. Durante l’episcopato diMons. Giampè e l’apostolato diDon Antonio Pennacchi, nel1818 si verificò il ritrovamentodel Corpo di San Francesco sot-to l’Altare maggiore della Basi-lica Inferiore; il 12 Giugno 1819

di MASSIMO ZUBBOLI

Francesco I d’Austriacon l’Imperatrice econ il Metternich visi-tarono la Chiesa delSanto; gli uomini dicultura di Assisi assi-stettero con soddisfa-zione alla rinascitadell’Accademia Pro-perziana del Subasio.A Don Antonio, giàcappellano di San Pie-tro, il Vescovo affidòl’assistenza spiritualedelle monache terzia-rie francescane delMonastero di San-t’Andrea e l’incaricodi confessore di altriconventi.Diventerà l’apostolodella divulgazione dell’amore diGesù e Maria. La Vergine diven-ne la speranza di Don Antonio, lasua gioia e la sua forza. “Sia lo-dato Gesù e Maria” era il salutoche rivolgeva a tutti coloro che in-contrava (dal prezioso volume diDon Felice Balani). La recita dellapreghiera dell’Angelus Dominiera frequentissima tanto che lagente incontrandolo diceva: “eccoil prete dell’Angelus Domini”.Don Antonio era rapito dal suocompito e ogni momento dellasua giornata era spinto dal “co-mando “ del Salvatore: “andatein tutto il mondo e predicate ilVangelo ad ogni creatura”.Quando predicava lo faceva contanto slancio che in certi momentiil suo volto appariva trasfigura-to, la sua persona rapita in estasi(ne parla anche il Cristofani nel-le sue “Storie” pag. 128). Vive-va poveramente e tutto quello chericeveva in elemosine lo donavaai bisognosi di Assisi e dei din-torni. La sera si ritirava nel suomodesto ricovero sito proprio difronte alla Chiesa del Monasterodi Sant’Andrea. Durante la cele-brazione della Santa Messa, cheofficiava con profondo ardore,più volte gli astanti lo videro sol-levato da terra. Nel “Sommario”si legge che Don Antonio avesseil dono di prevedere il futuro, diconoscere il segreto dei cuori, di

Dal “Museo Artie Mestieri

di CRISTIANACOSTANTINI

Un piccolo cenno allaCorporazione dei mae-stri della lana, prima di

descrivervi l’oggetto che vede-te. Gli ap-partenenti aquesta Artesi distin-guevano inproduttori,lavoratori,tintori, filatori, tessitori, nego-ziatori che venivano detti “la-navendoli” e in seguito “lanai”o “lanaioli”. La manifattura la-niera è da considerarsi comeuno dei più importanti settoritrainanti dell’economia cittadi-na assisiate. La lana,prima di es-sere utilizzata e lavorata dove-va subire vari procedimenti: es-sere smistata, lavata, sgrassata,scardassata e pettinata.

L’oggetto e il suo utilizzo:il pettine

I cardatori (o scardassieri) sfi-lacciavano il tessuto in fili divarie lunghezze;quelli più lun-ghi venivano impiegati comeordito per la tessitura,percio’ ve-nivano “pettinati”. Il pettine chevi mostriamo risale agli alboridel XVIII secolo e veniva usatoper rendere le fibre lanose piùlisce ed omogenee, dunque piùfacilmente trattabili eliminandoquelle la cui lunghezza era in-feriore a quella necessaria perla lavorazione successiva. L’og-getto in legno di noce ha un pesodi circa 3 Kg. Il manico lungo15 cm e dello spessore di 3 cmha alla sua estremità un foro deldiametro di un 1 cm che servi-va per appendere l’attrezzo almuro della bottega di lavoro. Lasuperficie a campana è dotata diuna lastra di ferro munita di 49denti metallici (una fila da 25 euna da 24) lunghi 11 cm. Talelastra è fissata con sei grandichiodi che la bloccano da die-tro tramite una spessa tavolettadi legno. La superficie sotto-stante alle punte acuminate èsolcata dalle iniziali delproprietario,in questo caso uncerto I.C. Quello dei pettinatoriera un lavoro necessario inquanto consentiva alla materiagrezza di trasformarsi in un pro-dotto semilavorato. Ecco a voi un altro oggetto moltoparticolare. A cosa servirà? Ha unostretto legame con la “Corporazio-ne dei mercanti”. Lo saprete nel pros-simo numero di Terrenostre!

Conoscere gli oggettidel passato

La “corporazione”dei Lanaioli

essere presente contemporanea-mente in luoghi diversi e di gua-rire dalle malattie coloro che nefacevano richiesta. Nell’ottobredel 1848 fu colpito da febbre al-tissima, fu curato, ma il medicoprevide prossima la sua fine. In-tanto Assisi apprese con profon-do e sincero dolore della malat-tia di Don Pennacchi e un fiumedi persone si riversò in Sant’An-drea per vedere per l’ultima vol-ta il “prete santo”.La fine avvenne alle sette delmattino del 9 novembre 1848. Lesuore di Sant’Andrea che lo as-sistevano, appena spirato l’ama-tissimo religioso, videro sollevar-si dal tetto della spoglia cameraun globo di fuoco. La salma fuportata prima nella chiesa di San-t’Andrea poi nella Abbazia di SanPietro dove si tennero i funerali,quindi venne deposta in un sar-cofago di pietra nella navata disinistra. Dopo la sepoltura del-l’amatissimo prete iniziò una pro-cessione di fedeli desiderosi “del-l’aiuto” del “prete santo”. Il Som-mario delle testimonianze (rife-risce ancora nel suo volume DonFelice Balani) è ricco di fatti diguarigioni ottenute per la sua in-tercessione. Ora la tomba del ve-nerabile Pennacchi è posta accan-to all’ingresso della chiesa Ab-baziale di San Pietro nel muro,quasi a livello terra.

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COMPRENSORIO - ARTE/EVENTInumero 6 - SETTEMBRE 2012

di GIORGIO CROCE

CARLA VIPARELLI

Carla Viparelli è una brava artista che, dotata digrande ironia, gioca molto con le parole.Appurata un'elevata tecnica pittorica e

scultorea , i titoli delle sue opere (quadri, scul-ture/installazioni e video) hanno una grossa ri-levanza nell'interpretazione dei lavori stessi.Anzi se per molti artisti i titoli sono un di più, ole opere recitano “Senza titolo”, per Carla fannoparte integrante dell'operazione paraconcettuale checirconda i suoi lavori. Nella mostra di Assisi, “Hip-pomorpha” visitabile sino al 23 settembre, l'artista pre-senta olii su tavola e video, al BAC Winebar ArtGalle-ry, con protagonista il cavallo declinato in tutte le salse,salse alquanto gustose. Alcuni esempi di opere: “Razzaequina” sul dorso di un cavallo quasi nuotante una grossarazza marina, “Hyp Notic” un bel profilo di muso dicavallo con occhio lisergico, “Hyppie” cavallo con unamargheritona con al centro il simbolo di pace e amore, “ Equi-librio” unprimo piano dei musi di una bella coppia di cavalli con un'asse postic-cia che attrave le fronti con sopra dipinte due piume erette, “Pom-pony”un cavallino pony con al posto della coda un pon pon. Nel Roseto di ViaMonte Cavallo (casualità?) l'artista ha allestito una scultura/installazio-ne dal titolo “Cavallo Pazzo” ovvero un'enorme ferro di cavallo corre-dato di legni vecchi a mo' di piume che ricorda un enorme copricapo deicapi indiani d'America. Affacciata a guardare il panorama che si godedalla Terrazza Zaccaria di Via Anfiteatro una scultura/cavallo a dondo-lo, con gli arti formati da quattro bottiglie di vino, è intitolata “Cav-alcol”. La scultura chiamata “Pegaso”, formata da ferri da cavallo cheformano gigantesche ali, troneggia nel Cortile Sacchet di Piazza Mat-teotti. Quest'artista partenopea riesce a dare con le sue opere un'ariaDada e nello stesso tempo rispettosamente classica agli splendidi postiche ospitano la mostra. Un plauso va al buon gusto degli ideatori diquesto evento.

ARTE CONTEMPORANEA

Ad Assisi, al BAC Winebar ArtGallery,fino al 23 settembre “Hippomorpha”

EVENTI CULTURALI NELCOMPRENSORIO

“La Collezione Rubboli - Storia earte dell’opificio gualdese di maio-liche a lustro”I capolavoridella Collezio-ne Rubboli inesposizione alustro nellaChiesa di San-ta Maria deiLaici (detta deiBianchi).Polo Museale Diocesano - Gubbiosino al 30 settembre

W i l l i a mCongdon.Un america-no ad AssisiGalleria d’Ar-te Pro Civita-te Christiana.Assisi, fino al30 settembre

Spoleto Festival Art 2012Esposizione Inter-nazionale di ArteModerna e Con-temporanea.Spoleto - Chiostrodi San Nicolò,Teatro delle Sei,Ex Museo Civico -fino al 1 ottobre

+ 50 Sculture in città tra memoria(1962) e presente (2012)Palazzo CollicolaArti Visive.Spoleto fino al 28ottobre

Ave Verum CorpusCroci monumentalidal XII al XV seco-lo nella Diocesi diSpoletoMuseo Diocesano eBasilica di Sant’Eu-femia - Spoleto .Fino al 4 novembre2012

LIVIANO OROLOGIO

DIO, QUESTOSCONOSCIUTO

A Spoleto si sono svol-te, durante l'estate,due mostre di Liviano

Orologio, artista bastiolo cheporta un cognome che ha inqualche modo influenzato lacreatività dello stesso. Le sueopere sono spessissimo fre-quentate da decine di orologie i lavori in mostra collocanochiaramente quest'artista inuna corrente ready-made. Tutti i lavori, sorprendentemente misteriosied affascinanti, sono composti da vari oggetti che, assentandosi dallaprecedente vita, sviluppano nuove energie nell'attuale collocazione. Ma-nichini intriganti e di conturbante bellezza, mani che emergono da grandispazi grigi, teste “trafitte” da og-getti a mo' di inconsolabili pensie-ri, botticelle di vetro che diventa-no metafisici amanti ed un enor-me punto di domanda (intitolato“Serpente velenoso”), formato dauna trentina di sveglie che, credo,insieme all'intero corpus delle ope-re di queste mostre, stiano ad in-dicare un certo intellettualistico di-sagio dell'artista nei confronti deltempo che inesorabilmente scorre.

Successo dell’artista bastiolo che con duemostre a Spoleto si colloca in una corrente

ready-made

Pontificio Consiglio per la Cultura - SacroConvento Assisi - Diocesi di Assisi - Cortile deiGentili - Oicos riflessioni - Alto Patronato delPresidente della Repubblica - Patrocinio della

Presidenza del Consiglio dei Ministri

5-6 OTTOBRE 2012 - ASSISI

In occasione dell’Anno della Fede, indetto da PapaBenedetto XVI a partire dal 12 ottobre 2012, ilCortile dei Gentili vuole raccogliere e dare for-

ma al grido spesso silenzioso e spezzato dell’uomocontemporaneo verso un Dio che per un numero cre-scente di persone rimane un “Dio sconosciuto”.Il Cortile dei Gentili intende cioè proporsi come “luo-go” e laboratorio di un dialogo di pari dignità tra ateie credenti che purifichi gli atteggiamenti profondi dientrambi nei confronti di Dio e della fede.Ci sostiene in questa impresa la nobile figura di Fran-cesco, il Poverello di Assisi, amato dai credenti diogni confessione e dai “non credenti”, che ci indicasempre di nuovo le vie di questo dialogo attorno allafede: il grido dei poveri e della Creazione, il gridodella pace e della non-violenza, la sfida del dialogointerreligioso e interculturale, una nuova centralitàdella contemplazione attiva, il grido della bellezzacontro la bruttezza e la bruttura.

Giorgio Napolitano e CorradoPassera ad Assisi ospiti del “Cor-tile dei Gentili”L'iniziativa di dialogo con i non credenti lanciata dalPontificio Consiglio per la Cultura, riparte da Assisicon ospiti eccezionali quali il presidente della Re-pubblica Giorgio Napolitano ed il ministro CorradoPassera. L'appuntamento è per venerdì 5 ottobre, alleore 17,00 l'indomani della festa di San Francesco (4ottobre). Il capo dello Stato dialogherà con il card.Gianfranco Ravasi e con filosofi, teologi, scienziati,politici, sindacalisti per indagare ''Dio, questo Sco-nosciuto''. Condurrà Ferruccio De Bortoli. Sabato 6ottobre, alle ore 17,00, sarà la volta di Corrado Pas-sera che dialogherà con il card. Gianfranco Ravasi.Durante la due giorni di Assisi ci sarà anche un di-battito tra Franco Bernabè, presidente di Telecom Ita-lia, e Susanna Camusso, segretario generale dellaCgil, una discussione tra il filosofo Umberto Galim-berti, il teologo Armando Matteo e Luigi Berlinguer,già ministro della Pubblica istruzione.

Dialogo tra credenti e non credenti

Info: Sala Stampa Sacro Convento:www.sanfrancesco.org - [email protected].

T 800 333 733 // 075-812238Cortile dei Gentili: www.cortiledeigentili.com

Oicos riflessioni: [email protected] M. 335-8049827

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ASSISI/CULTURA numero 6 - SETTEMBRE 2012

di FRANCESCO FRASCARELLI

INTERVISTA A CLAUDIO CARLI

La vocazione pittorica di Clau-dio Carli risale a trascorse sta-gioni, quando in una vasta ter-razza - tollerante il padre Giu-lio e consenziente la madre

Adriana - disegnava fondali destinati aspettacoli imbastiti con un gruppuscolo dicoetanei attraverso gag, giochi di presti-gio, imitazioni, pseudoesecuzioni cano-re… Spettatrici fedeli le cosiddette “fem-mine” ovvero le riservate adolescenti diVia Madonna dell’Olivo, compagne tal-volta di ingenuo chiacchiericcio lungo ilmuretto ancora esistente. Nessuna di co-deste s’è maritata o accompagnata conqualcuno dei sopraddetti. Molto tempo èpassato. Oggi Claudio mi accoglie nel suostudio: cavalletti disseminati di pennelli,fogli, tubetti, bozzetti; pareti con quadriappesi e cornici poggiate, in una nicchialibri e cataloghi, alcuni graficamente cu-rati con raffinatezza dalla figlia Caterina.L’ambiente comunica con l’abitazione:“casa e bottega” inserite nel complesso diun antico ospedale riconvertito, apparte-nente alla confraternita del Terz’OrdineRegolare in Via Porta Perlici.Conduce vita appartata nel suo microco-smo aperto a contatti circoscritti, dal qua-le tuttavia evade per esigenze di lavoro:personali o collettive, sperimentazioni, in-stallazioni. Ovunque percepisce una “chia-mata”, ovunque avverte una disponibili-tà. Non gli aggrada di essere definito unartista, un po’ per modestia, soprattutto perl’inflazione del termine. Soffre anche perl’etichetta di paesaggista senza rinnegarequadri ispirati a boschi, colline, monti,prati: opere eseguite sempre con rigore escrupolo. ma la soggettistica affrontataormai in un lungo itinerario risulta ben piùarticolata ed ampia. Particolare gratitudi-

ne mostra verso quanti lo han-no consigliato, incoraggiato,tecnicamente formato, tra-smettendogli la linfa creativa:in particolare Eugenio Dragu-tescu, Riccardo Francalancia,William Congdon, compresol’amico Luigi Frappi ed altri.Non ti solletica parlare deldrappellone o cencio che ti è stato com-missionato per il Palio di Siena? - Do-manda tanto provocatoria quanto sconta-ta! Comprensibile la soddisfazione perl’incarico affidatomi dopo aver vinto ilrelativo concorso. Non potevo sottrarmiad un Palio dedicato all’VIII centenariodella prima visita di san Francesco a Sie-na. Ammiro il santo; amo profondamen-te Assisi, sua e mia città natale; adoro Sie-na per svariati motivi, anche personali.Pari sentimento coltivava JohannesJørgensen. - Merito tale accostamentocon l’illustre scrittore, poeta, biografodanese vissuto per anni in Assisi? Avver-to disagio...Come hai concepito il cencio? - Nel ri-spetto di simboli, iconografia, leggenda,storia, tradizioni, con la speranza di co-municare o riproporre valori come umil-tà, semplicità, sobrietà, un nuovo stile divita e un più adeguato modello di svilup-po... Ma non intendo propinare “lezioni”.Un progetto complesso... - Il cencio ri-flette comunque il meccanismo del Paliospesso superficialmente identificato conla “carriera” o corsa.Una spiegazione più esplicita della tuaopera! - Nel “fronte”, su telo di seta ob-bligato anche nelle misure, risalta cucitoun saio di lana grezza con toppe; dal bor-done o bastone laterale germoglia un esi-le leccio che sfiora il volto coronato della

Madonna, leccio ornato da dieci ghiandein rame che richiamano con il cromatismole dieci contrade partecipanti alla “carrie-ra”. Nel “retro” del telo si protendono inalto i rami del leccio ornati da sette ghian-de colorate secondo le altrettante contra-de non partecipanti alla corsa. Nella parteinferiore appaiono scritti in tipico colore“terra di Siena” i versi del Cantico cheesaltano la Madre Terra.Una realizzazione che, immagino, siacostata un assiduo impegno! - Non pos-so negarlo, a tal punto che perdura l’ab-braccio ai collaboratori Rossana Lipparel-li, Ulderico Pettirossi e Rosanna Torretti.Ti senti appagato dallo sforzo profuso?- Ho apprezzato i giudizi espressi dai di-retti responsabili, dai rappresentanti isti-tuzionali, civili, religiosi. Più che signifi-cativo e pertinente il commento di presen-tazione enunciato da Ezio Genovesi. Miha turbato e commosso l’assenso e pari-menti la condivisione delle genti contra-daiole. Forse sono riuscito a trasmettereuna comune emozione sovrastante nel-l’immediatezza il naturale antagonismo.Il cencio è toccato all’Onda, contradavincitrice... - Che festa! Che tripudio dibandiere! Euforia assordante. Ho temutoche il mio cencio subisse strappi rovinosi.Mi conforta sapere che risulta visibile, inpermanenza, insieme agli altri. Ma perchénon fai una gita a Siena?

Claudio Carli, classe 1947, nasce in Assisi. Dalla città di origine si trasferisce dopo i primi studi a Perugiae Firenze dove frequenta la facoltà di Architettura. Si dedica all’insegnamento e alla pittura. Fertile la

produzione di opere esposte in Italia, paesi europei, Stati Uniti... Da segnalare tra le mostre La belle aubois e Quasi come vie d’uscita. Tra le installazioni: Ad caelum, Paesaggi di una facciata, Scrap Delivery, La

città delle lettere, Natività, La casa dove... omaggio ad Adriana Zarri, per la quale aveva eseguito nel1996 una grande pittura murale nella casa di Strambino (Ivrea). Il sodalizio con F. Passalacqua, C. Del-

l’Amico e L. Virili suscita l’esperienza Istintismi. Presente alla Biennale di Venezia (1985) e alla Biennaledi arte sacra (2002). Autore del manifesto celebrativo del 50° anniversario del Calendimaggio di Assisi.

Autore del “drappellone” o “cencio” del Palio di Siena, edizione del 2 luglio scorso 2012

Il “drappellone” del Palio di Sienadel 2 luglio 2012 disegnato da un assisano

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ASSISI/CULTURA numero 6 - SETTEMBRE 2012

Il lavoro che sta svolgen- do il Consi- glio Diretti- vo della Pro-loco Viole è incen-trato su progetti diservizio e sul coin-volgimento di tut-te le possibili ener-gie del paese.

In questo momento storico, i consiglierisono convinti che la nostra associazionedebba intervenire per promuovere la pro-gettualità e coinvolgere in ogni campotutte le forze disponibili per realizzareuna sinergia positiva che permetta la con-cretizzazione di quanto immaginato.In ogni campo ci siamo mossi mettendoa disposizione tempo, risorse, intelligen-za nei più svariati campi.I momenti migliori sonostati raggiunti quando intanti abbiamo apportato ilnostro contributo, ognunoper ciò che ha da dare,ognuno per il tempo chepuò dedicare togliendolo allavoro o alla famiglia conil solo scopo di “stare insie-me”, per far crescere il no-stro paese.Manifestazioni importanticome la festa dei caduti e lafesta di S.Vitale ci hanno vi-sto protagonisti accanto alle altre asso-ciazioni del paese. La Rassegna delle bir-re artigianali ci ha visto in prima lineaper realizzare uno degli eventi più riu-sciti dell’estate assisana.Il progetto per la riqualificazione dellasede, donato all’Amministrazione comu-nale, è una delle azioni più incisive cheabbiamo prodotto.Dopo la grande battaglia civile che hapermesso di salvare la nostra sede stori-ca dalla vendita non potevamo lasciareche l’impegno profuso da tantissime per-sone venisse vanificato.Quindi attraverso il lavoro, le capacità ele risorse messe a disposizione da moltidi noi, cercando di coinvolgere nelle scel-te quante più persone possibile, è statoredatto un importante progetto di riqua-lificazione. Il progetto è al vaglio deglienti competenti per i relativi pareri, moltidei quali già acquisiti, ed è in diritturadi arrivo la gara di appalto per i lavori diriqualificazione.Tanti altri progetti sono in cantiere e miauguro che il lavoro che la Proloco staportando avanti possa contribuire a unsereno sviluppo del nostro paese.E’ questo il modo di lavorare che ci con-traddistingue, progetti e partecipazioneper uno sviluppo attento alle risorse e aidelicati equilibri del nostro territorio.

I n un mondo dove tutto brucia e consuma velocemente, dove tutti denunciano tutto (basta guarda-re i vari notiziari che si susseguonoogni giorno e che occupano buonaparte dei palinsesti televisivi per ren-dersene conto) c'è ancora qualcunoche tra mille difficoltà crede ancoranei valori e negli ideali di Italo Lan-drini.Ci sono ancora fortunatamente deiluoghi e delle associazioni che si pro-digano con le loro risorse umane econ pochissimi mezzi economici permantenere saldi i valori dell'amici-zia e dell'aggregazione, ultimi ba-luardi nella trincea dell'indifferenza.Alla Pro Loco di Viole si lavora e sicollabora non perdendo mai di vistaquesti ideali e gli eventi, via via or-ganizzati durante l'anno, debbonoavere anche quel coinvolgimento equella trasversalità generazionale,perché è soprattutto nostro doveretramandare, nel futuro, un forte mes-saggio di amicizia e di rispetto.Le intelligenze, come dice spesso ilnostro Presidente Ivano Bocchini,soprattutto nei giovani presenti neipiccoli paesi, sono dei preziosi va-lori aggiunti e, come tali, vanno fat-te emergere e fondere in amicizia allepersone più anziane, in modo chepossano arricchirsi di quel necessa-rio bagaglio che tornerà loro utilenon solo a livello locale, ma anchenel rapporto con la società intera e,in generale, per il loro futuro.“L'amicizia consiste nel dimentica-re ciò che uno dà, e nel ricordareciò che uno riceve”. ( A. Dumas)

di ITALO LANDRINI

Progetti e partecipazioneal centro del nostro impegnoassociativo e culturale

Nuova sede

A difesadei valoridi amicizia

di MAURO BAGLIONI

2° RASSEGNA DELLA BIRRAARTIGIANALE UMBRA

di ALESSANDRO BOCCHINI

Il festival estivo, promosso dalla Pro- locoViole, lo scorso 20 luglio, si pone l’obiettivo di valorizzare e promuo-vere un evento di qualità superiore comela birra artigianale umbra. La manife-stazione, alla seconda edizione, ha of-ferto al numeroso pubblico accorso, lapossibilità di degustare oltre 15 tipi dibirra prodotta da 7 microbirrificirigorosamente umbri.Kamen, San Biagio, Camiano eMagalotti sono solo alcuni dei bir-rifici intervenuti per presentare iloro prodotti.Il successo di tale evento si puòricondurre al binomio che uniscela ricercatezza del piacere dellabirra prodotta artigianalmente conil gusto per la buona musica.L’intramontabile mito della musi-ca dei Queen, nell’interpretazio-ne offerta dalla tribute band uffi-

ciale italiana, i KILLER QUEEN ha fat-to da cornice rock all’evento.Forti del buon esito della manifestazio-ne, il direttivo della Proloco viole è giàal lavoro per pianificare l’edizione 2013al fine di rendere la rassegna di birreartigianali uno degli appuntamenti cloudella prossima estate.

Foto di Ilaria Pettirossi(CONTRASTI)

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ASSISI/TRADIZIONInumero 6 - SETTEMBRE 2012

Personaggi caratteristici ad Assisi 19Ogni paese ne ha almeno uno, anche se attualmente

la globalizzazione dei costumi ne sta provocando l’estinzione

Nel 1980 una rappresen tanza del Calendimag- gio è ospite al Carneval-e di Viareggio. Ne fanno parte,oltre a sbandieratori, musici ecantori di ambo le Parti, i mas-simi esponenti della municipa-lità cittadina con mogli al se-guito. Grande è l’entusiasmo disolcare la passerella di una del-le più prestigiose manifestazio-ni folcloristiche, tanto che lastorica rivalità fra Sotto e So-pra viene per l’occasione ac-cantonata in nome e in difesadel comune prestigio. Prestigioche però deve fare i conti conun evento tradizionalmenteispirato al lazzo, allo scherzo,al gesto ridanciano, al carna-scialesco motto “chi vuol es-ser lieto sia, di doman non v’ècertezza”.In parole povere, la previstacortesia nei confronti dei figu-ranti assisani non c’è, anzi, lamoglie del sindaco impruden-temente stolata d’ermellino, siritrova il prezioso indumentobruciacchiato dalle scintille di

di CLAUDIO FERRATA

Mio nonno era solito coricarsi con una bottiglia d’ac- qua al fianco che, assimilando durante la notte la tem- peratura corporea, diventava un tiepido sciroppo da

tracannare al risveglio. Il sistema migliore – secondo lui – pergarantire salute all’intestino. Un sistema che, lo capisco, strap-perà il sorriso a chi oggi opera nel campo della medicina pre-ventiva, in particolare ai sostenitori del Programma Regionaledi Screening per la Prevenzione dei Tumori del Colon Retto.Ho riportato tale quale, con grassetti e maiuscole, la dizionepresente sul lato superiore destro di una lettera che l’AZ. USL2 dell’Umbria, Dipartimento dei Servizi (...) ScreeningOncologici, mi ha inviato il 4 luglio scorso. Nella lettera, pro-tocollata MPX:864556:278, si comunicava che il test per laricerca del sangue occulto sul campione di feci da me inviato il29 giugno, risultava negativo. Seguivano i ringraziamenti e icomplimenti per l’attenzione dimostrata nei confronti del Pro-gramma sopra citato, i saluti cordiali del Direttore del Servi-zio, la convalida elettronica del Dirigente Sanitario e l’invito aa ripetere il test ogni due anni fino ai 74 compiuti. Be’, diretevoi, dove sta il busillis? Qual è il passo della lettera che inqualche modo giustifica l’articolo? Dov’è il mistero cui si ac-cenna nel titolo? Presto detto. Il mistero è che né il 29 giugno,né in altra data, il sottoscritto spedì alcunché di fecale alle USL;per correttezza si limitò a spedire, ma senza neanche toglierledall’involucro che le custodiva, la pipetta e la bustina destinateal prelievo del poco nobile campione. Questo perché ognunoha la sua filosofia di vita e la mia, per dirla senza fronzoli, èche quando l’ora scocca, guai a quel medico che mi tocca. Unafilosofia a suo tempo diffusa attraverso le pagine di un raccon-to (la sintesi è riportata in fondo alla paggina) che, nel contestodi una manifestazione letteraria, diede il là a discussionisull’eticità di quanto da me sostenuto e, in quel caso, affidato auna finzione narrativa specchio evidente dell’animus vivendi.Concludendo. Che i programmi di prevenzione medica rap-presentino un’iniziativa lodevole, su questo non ci piove; comenon piove sul fatto che la riuscita dipenda dalla collaborazionefra chi li promuove e chi ne usufruisce. Però piove sulla con-statazione del divario esistente fra proposte e attuazioni, undivario che la lettera del 4 luglio mi ha pericolosamenteevidenziato. A meno che, e qui il mistero si infittisce ancora dipiù, la Sanità non possieda strumenti tali da poter testare uncampione senza che del medesimo esista traccia.

(C.F.)

MISTERO DELLA SANITÀ

PENSIERI

una torcia malignamente accesaal suo passaggio. Imbarazzo daparte del primo cittadino di Via-reggio che, venuto a conoscenzadell’accaduto, si reca dal capo-gruppo nostrano, un rubizzo dal-le maniere spicce, per scusarsi eoffrire sostegno. “L’è tutto a po-sto?” chiede premuroso. “Sì” ras-sicura il capogruppo, “ha pensa-to a tutto Stoppardi”. Il sindacoinsiste. “Sicuro? Non faccia com-plimenti, quello che si può farelo si fa”. “Non si preoccupi, hapensato a tutto Stoppardi”. “Ma-gari l’albergo non è di vostro gra-dimento. Se vuole glielo facciocambiare”. “No, no, l’albergo vabene, anche a quello ha pensatoStoppardi”. A questo punto lacuriosità ha il sopravvento suiconvenevoli. “Mi scusi l’indiscre-zione,” chiede il sindaco, “ma chil’è codesto Stoppardi?”. Unosmaneggiamento tra le gambeprecede di poco la risposta. “Stoppar di questi, ecco chi è!”Risposta analoga riceve il fratecappuccino che, su un carrettocon mulo al traino, va bussando

per questua tra gli abitanti del-la Costa di Trex. Un girare dicasa in casa che, dopo ore e ore,gli ha prodotto solo dinieghi esbattute di porte. All’ennesimabussata, compare sull’uscio unadonna. “Sia lodato Gesù Cri-sto”, dice lui. “Sempre sia lo-dato” risponde lei; e al maritoal piano di sopra. “Antoniooo,ci sta ‘n frate”. Un’imprecazio-ne scende giù per la trombadelle scale. “Cazzo vole ‘stofrate?”. “Che desiderate, pa-dre?” traduce lei. “Quello chela carità può offrire” dice il san-t’uomo. “Dice se je potemo da’qualcosa” riferisce lei. “Daje ‘npar de cojoni”. La donna è inpalese imbarazzo, non sa se ri-ferire o camuffare i contenutidell’offerta. A toglierle le ca-stagne dal fuoco è il frate che,braccia rivolte al cielo, escla-ma: “Signore ti ringrazio, alme-no qui qualcosa me la danno”.Viva la faccia della sincerità.D’altronde, come dice san Pa-olo, “Tutto è puro per i puri”.

(continua)

IL SIGNOR STOPPARDI

...era una normale busta, a parte il rigon-fio di cui a tasto non capì la natura. Il vec-chio l’aprì estraendo una lettera e un in-volucro di plastica con una sorta di pipet-ta dentro. Posò tutto sul tavolo, cercò gliocchiali, dopo un quarto d’ora si accorsedi tenerli appesi al collo, imprecando liinforcò e cominciò dalla lettera:

“Gentilissimo Signore, con la presente lesono state inviate una provetta (Fig. A),una bustina di plastica (Fig. B) contenenteun bastoncino (Fig. C) e una busta affran-cata (Fig.D)”.Arrivato ai saluti ricominciò da Gentilis-simo Signore per decidere se mettersi aridere, come l’istinto suggeriva, o apprez-zare la proposta. Rimasto nell’incertezza,il vecchio prese lettera, busta, bustina, pi-petta e li buttò nella spazzatura dopo aver

separato la carta dalla plastica. Ci ripen-sò. Una risposta quelle brave persone lameritavano, se non altro per come aveva-no preso a cuore un problema che lui no,ma altri avrebbero fatto carte false pur dirisolvere. Ripescò la busta dalla spazza-tura, staccò dal calendario il foglio delmese passato, cercò una penna, imprecòcostatandola priva di inchiostro, prese ilsuo lapis da muratore, leccò la punta e at-taccò sul retro del foglio.

“Cara USL - scrisse - scusami anzi tutoper come scrivo che sono poco struito hofato sempre il muratore e neanche unabiro ci ò e poi con questo fredo che man-co i riscaldamenti ci ò per cui mi trema lamano e manco con la livella andavo dri-to. Ti ringrasio ma quelo che mi dici difare io non ce lo riesco a fare. Anzi tutoperche è una setimana che non mangio ose mangio mangio per modo di dire panecon una strufinata d’aio e un filino d’oioal masimo una patata allesso per ferma-re lo stommaco che altro non mi poso per-metere che con una penzione di seigento-cincuanta euro e la casa che di afitto mene costa cincuegento e poi la luce il gazee le tasse che sinventa il comune si fa pre-sto a andare sotto per cui non mangio ese non mangio mi dici tu cosa caco. Poinon so se ò capito ma la provetta con lacacca serve a dire se ò il tumore per cuitu vieni e mi curi ma se tu mi curi poi se-guito a tribolare e io di tribolare sono stufoper cui melio morto così sto in pace e tunon ti devi priocupare per me. In soma tirimando quelo che mi ài mandato gras-sie e non se ne parla più. Il vecchio riles-se quanto aveva scritto, aggiunse a ca-saccio qualche virgola, firmò, mise la let-tera nella busta ma prima di leccare i lem-bi andò a ripescare dalla spazzatura lapipetta. “Sennò” disse ficcandola dentro,“pensano che me la sono tenuta per farcichissà che”.

La lettera...

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numero 6 - SETTEMBRE 2012

di SARA STANGONI

I l tema del commer-cio è estremamentedolente in questo mo-mento. Fresca di no-mina, sei entrata in

corsa nei processi amministra-tivi. Quali interventi sono incantiere? - In bilancio ho trova-to purtroppo cifre ridicole da in-vestire, e lo sottolineo, dato chenon è stata toccata sino ad oggialcuna tassazione ai contribuen-ti. Niente Iscop, l'Imu è ai livelliminimi e non ci sono stati au-menti nella nettezza urbana no-nostante il Governo Centraleabbia tolto al nostro bilancio, ne-

gli ultimi due anni, circa 2 milo-ni di euro. Anche il commercio,che è stato in passato il fiore al-l'occhiello di Bastia Umbra, ri-sente della drammatica situazio-ne economico-finanziaria nazio-nale. Forse l'ambiente commer-ciale si sta in parte piangendo ad-dosso, ma, come amministrazio-ne, non possiamo creare dispari-tà tra operatori economici e non.Piuttosto propongo di dare vitaad iniziative alternative concer-tate per diversificare le attività.In che modo? - Abbiamo inten-zione di partecipare al bando re-gionale QSV, rivolto alla valo-

Renzini: “Mi metto a disposizionenell'interesse collettivo”

INTERVISTA A FABRIZIA RENZINI, ASSESSORE AL COMMERCIO, SICUREZZA E VIABILITÀ

rizzazione dei quartieri storici. Sitratta di produrre una progetta-zione multisettoriale che coin-volge urbanistica, commercio,turismo, attività produttive e cul-tura. Deve essere un progettolungimirante che guarda al fu-turo della città.Quando scade? - Il 31 dicem-bre, abbiamo quindi tempi stret-tissimi. È chiaro che intendoconcertare il progetto con citta-dini, commercianti, studenti eassociazioni di categoria.A soffrire sono i negozi di pic-cola superficie. - Sono in tantia soffrire e i commercianti ne su-

biscono l'effetto finale. Senon c'è lavoro, se in famigliaarriva un solo stipendio omolto basso, gli acquisti di-minuiscono. Ci sono moltefamiglie costrette a chiederepasti alla Caritas, un fenome-no che anche a Bastia sta au-mentando di giorno in gior-no. Il problema è molto deli-cato ed investe tutti i settorilavorativi, non solo le attivi-tà commerciali. L'economia,per ripartire, si deve muove-re prima a livello nazionale.Il presidente della Con-fcommercio di Bastia Sau-ro Lupattelli ha inviato allastampa un intervento duronei confronti dell'Ammini-strazione. - Molto duro.Sono fermamente convinta

che in momenti di forte reces-sione economica l’unica solu-zione sia quella di creare siner-gia senza polemiche.Come am-ministrazione potremmo svilup-pare un piano di marketing che,allo stato attuale, non potrebbepurtroppo essere finanziato.L'amministrazione ha predi-sposto un bando affinché chiintraprende possa abbattere laquota interessi con il credito.Come funziona? - Sono statistanziati in bilancio 100 milaeuro da destinare alle piccole emedie imprese che intendanocontrarre dei mutui per la pro-pria attività in modo da abbatte-re la quota percentuale degli in-teressi. I fondi eventualmentenon utilizzati al 31 dicembre2012 andranno destinati all’in-centivazione delle attività pro-duttive. A breve ci incontreremocon Gepafin, unitamente aglioperatori economici della città,per parlare di possibili soluzio-ni e scelte.Tema della sicurezza. Bastia sipuò ancora definire una cittàsicura? - Ce la stiamo metten-do tutta. Da poco è stato fatto an-che un blitz mirato con i Cara-binieri, in più abbiamo rafforza-to la videosorveglianza conquattordici telecamere (di cuidue saranno recuperate a Betto-na dopo lo scioglimento dellaconvenzione con polizia muni-

Bastiola di origine, dopo un periodo vissuto fuori e all'estero in gioventù, risiede a Bastia con marito e tre figli.Fabrizia Renzini, avvocato di professione, ha accolto con entusiasmo alcuni mesi fa l'incarico di assessore in sostituzionedel collega Fabrizio Masci. Con la maturità dei cinquant'anni vuole contribuire a dare un volto migliore alla città

cipale). Sono posizionate in tuttoil centro storico, sul ponte di Ba-stiola, al cimitero e in alcune zonelimitrofe al centro urbano. La scel-ta è stata fatta con la collaborazio-ne dei Carabinieri.Si sono verificati preoccupantifenomeni di bullismo e microcri-minalità tra ragazzi giovanissi-mi, sotto i quattordici anni. - Lanostra gioventù cresce spesso nonguidata da una corretta educazio-ne. Dietro molte segnalazioni per-venute, abbiamo rafforzato i con-trolli ai giardini pubblici da partedei vigili urbani, supportati dai vo-lontari Auser; certo è che la baseeducativa deve venire prima di tut-to dalle famiglie. Tuttavia laddo-ve ciò manchi ritengo necessarioapplicare l'articolo 43 del regola-mento della polizia urbana il qua-le legittima la Polizia Municipalead intervenire contro soggetti chenon hanno il senso civico applican-do sanzioni pecuniarie. I giardinisono il polmone verde di Bastia,da tutelare e far rispettare.Controlli sulla velocità nel cir-cuito urbano? - Molti cittadini cichiedono l'istallazione degli spe-ed-check, le colonnine colorate po-sizionate in molte strade e che ri-levano la velocità. Però, da un'in-dagine fatta, risulta che i verbalisiano contestabili. In realtà gli spe-ed-check fungono solo da dissua-sori; sto quindi cercando una so-luzione alternativa.

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numero 6 - SETTEMBRE 2012

Esistono già rilevatori divelocità nel territorio diBastia - Anche su questi ab-biamo fatto un aggiorna-mento, collegando a ciascu-no di essi una scheda sim permonitorare il numero e lagravità delle infrazioni per-mettendo così un efficacecontrollo solo ove necessa-rio con la pianificazione deipattugliamenti.Il tema viabilità è in stret-to collegamento con il nuo-vo Piano Regolatore su cuisi è ripreso a lavorare. -Stiamo concertando diversesituazioni, in particolare il si-stema delle piste ciclabiliche diventa fondamentaleper un processo di deconge-stionamento del traffico incontinuo aumento. Un’ideaè quella di ricorrere ad unmaggior utilizzo delle bici-clette, anche elettriche. I pri-mi a dare l'esempio sarannoa breve i vigili urbani, per iquali sono state già acquista-te due biciclette elettrichecon un'autonomia di 50 km.Svolgeranno, così, il quoti-diano lavoro di controllo nelcircuito urbano, risparmian-do carburante e rispettandol'ambiente.Prima della nomina ad as-sessore, ti sei occupata del-la Città dello Sport. Unprogetto che per molti re-sta utopico. Cosa rispondi?- E' vero, ho visto molti cit-tadini scettici; tuttavia moltiimprenditori hanno espressonotevole interesse alla pro-posta dimostrandosi prontiad investire. L'edilizia resi-denziale sta subendo un for-te arresto con sbocchi sem-pre più limitati; l’edilizia "al-ternativa" potrebbe rivelarsiun ottimo traino economico.La prima parte del progettointeressa il parco acquatico,il palazzetto dello sport, ilpattinaggio e gli sport su ruo-te, la foresteria ed il circolotennis per un totale di 14 et-tari corredati di superfici de-stinate a strutture ricreativee commerciali. Uno spaziopiù che appetibile.

Fino al 7 ottobre, Giacomo Sargenti espone“Più di cento disegni per raccontare

un mese a Pechino”

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di SARA STANGONI

PIAZZA MAZZINI DAL 1962 AL 2012

Tutto partì da una Chiesa e una corsa. Mano a mano si aggiunsero lealtre sfide, fino al palinsesto di oggi. Quattro rioni guidati da uno

spirito e una sana follia che non sono mai mancati

BASTIA UMBRA NELLA TRADIZIONE

Una fiaccola accesa passanelle mani di quattro testimoni fino a tagliare il traguardo in piazza Mazzini,davanti ad un pubblico di-

viso tra lo stupito e l'appassionato perquella "novità" arrivata a Bastia Umbra.Era il 1963 e per celebrare l'anniversa-rio di un anno dalla Consacrazione del-la Chiesa di San Michele Arcangelo,l'Istituto Verità e Vita insieme al parro-co don Luigi Toppetti decise di istituireuna manifestazione dove far gareggia-re i quattro rioni in cui la città era statadivisa l'anno precedente. I loro nomierano Moncioveta, Portella, San Roccoe Sant'Angelo, ognuno con uno stem-ma e un colore (rispettivamente rosso,blu, verde e giallo).A vincere il primo Palio de San Miche-le, assegnato in base a quest'unica gara,fu il rione Moncioveta. I quattro staf-fettisti a passarsi la fiaccola colore ros-so erano: Mario Bellatalla, LanfrancoLudovini, Claudio Resti e UmbertoRenzini. Il primo stendardo fu ricama-to da Eola Fabbri e confezionato daEnrichetta Broccatelli e Margherita Ca-leri e nei primi anni veniva rimesso inPalio ogni anno lo stesso. Solo nei pri-mi anni '80 si iniziò a realizzare unostendardo per ogni edizione. Il capitanodel rione vincente diventava per un annoCapitano del Popolo e poteva parteci-pare alle cerimonie ufficiali religiose ecivili di Bastia, in rappresentanza, ap-punto, del popolo. Il primo ad avere que-sto onore fu Vitaliano Brunelli.Da quell'anno si aggiunsero mano amano nuove gare, come la Pallavolo(1963), la Taverna (1964), la Sfilata(1965), la Gimkana (1967), i Giochi

(1969), fino a raggiungere il palinsestoattuale che prevede la Sfilata, i Giochie la Lizza (1980). Ovunque si respiravadesiderio di esprimersi, di distinguersi,di dare voce a questa nuova realtà. Scri-veva Ermanno Cicogna sul giornale LaVoce "In tre giorni di feste patronali,Bastia ha fatto sfoggio di folklore, dimusica, di poesia: è sbocciata anche quiuna tradizione da poco iniziata, ma chesi avvia, nell'avvenire, a diventare piùsalda, più originale e sempre più bel-la... è il segno più eloquente che la gen-te di Bastia è veramente audace, labo-riosa e piena di idee".Un periodo di crisi offuscò il Palio ne-gli anni '70, con lo scadimento degli al-lestimenti delle taverne e delle Sfilate,in aggiunta a forti contestazioni. Ma nelgiro di qualche anno il Palio tornò adecollare e ritrovò quel consenso e par-tecipazione che l'avevano acclamatonegli albori. Le Sfilate trovarono un lorospazio d'onore, a discapito delle taver-ne che nel 1985 cessarono di essere al-lestite, pur rimanendo come ancora oggiluogo conviviale e di ritrovo per i rio-nali e per gli spettatori.Il Palio de San Michele si mostra qualestraordinaria realtà nel panorama regio-nale, che ha assunto un linguaggio ori-ginale e contemporaneo in continua evo-luzione. Le vie si tingono di quattro co-lori, un’intera città si trasforma in tea-tro di sfide, la piazza diventa palcosce-nico di emozioni. Per rinascere ognianno più forte di una fenice.

Le informazioni di questo servizio sonotratte dal prezioso contributo di Massi-mo Mantovani nel volume "Una chie-sa, una piazza, una città".

50 anni di Palio de San Michele

"Sia aperta dunque la gara siano arditi i contendenti e, per l'onore di Bastia, vinca il migliore"tratto dal manifesto che annuncia questa nuova iniziativa

HISTORY numero 6 - SETTEMBRE 2012

1° batteria: da piazza Mazzini (palco della Giuria) attraverso piazza del Mer-cato, via San Michele Arcangelo, via Guglielmo Marconi, fino a metà di viaMartiri Ungheresi2° batteria: da metà di via Martiri Ungheresi attraverso viale Umbria, via Ga-etano Bernabei, via Guglielmo Marconi, via Cesare Fani, via Vittorio Veneto,via Roma fino a piazza Mazzini (di fronte Albergo Lolli)3° batteria: da piazza Mazzini attraverso la Portella, via della Rocca, piazzaMatteotti, via del Te-atro, porta Sant'Ange-lo, via della Rocca,via Garibaldi fino apiazza Mazzini (difronte Albergo Lolli)4° batteria: da piaz-za Mazzini attraversovia Andrea dell'Isola,via Vittorio Veneto,piazza del Mercato,via IV Novembre finoa piazza Mazzini (pal-co della Giuria).

IL PERCORSO ORIGINALE DELLA LIZZA

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HISTORYnumero 6 - SETTEMBRE 2012

PROGRAMMA

sabato 15 settembreore 9.30 Il Palio incontra la Scuo-la - Cinema Teatro Esperiaore 17.30 Inaugurazione mostrafotografica "50 anni di passione"- Chiesa Museo Santa Crocemercoledì 19 settembreore 19.00 apertura taverne rionaliore 21.30 bandi di sfida 50° edi-zioneore 22.00 Spettacolo a cura di Pic-colo Nuovo Teatro e Atmogiovedì 20 settembreore 21.30 Cerimonia d’apertura,benedizione stendardi e mantelliore 22.30 Rievocazione Lizza Sto-rica con accensione della fiammavenerdì 21 settembreore 22.00 Sfilata rione Portella"Chiudi gli occhi, guarda"sabato 22 settembreore 22.00 Sfilata rione San Rocco"TILT !"domenica 23 settembreore 22.00 Sfilata rione Sant’An-gelo "A cavallo di un raggio disole"lunedì 24 settembreore 22.00 Sfilata rione Moncioveta"C'era una svolta..."martedì 25 settembreore 21.30 animazione nelle taver-ne rionalimercoledì 26 settembreore 21.30 Giochi in piazzaPremiazione gara gastronomica. Acura della Pro Loco Bastiagiovedì 27 settembreore 9.30 Mini Rionvolley Torneodi pallavolo tra piccoli rionali. Acura di Libertas Bastia e Sir Volleyore 21.00 Minipalio. La sfida deigiovanissimivenerdì 28 settembreore 22.30 Lizza e assegnazione delPalio 2012sabato 29 settembreore 16.00 Messa solenne e proces-sione del Santo Patrono San Mi-chele Arcangelo. Con la parteci-pazione delle autorità e dei rioniore 23.00 Spettacolo pirotecnicodomenica 30 settembreore 22.00 Concerto "Giovani inprimo piano 2012". Costruire insie-me la città che promuove la salute

La gente si accalcava scomposta, ovunque riuscisse a trovarposto. Per i più piccoli lo spa-zio era a terra, davanti a tutti,oltre transenne barcollanti. Ne-

gli occhi di ognuno lo stupore e l’eufo-ria. Davanti il momento più atteso: le Sfi-late. Tutto cominciò nel 1965 da piccolipianali mobili trainati da trattori, sempli-ci e improvvisati, fatti appunto "sfilare"in piazza. Su di essi si esibivano perso-naggi in costume, per accompagnare aturno l’ingresso degli stendardi rionali.Erano più scene allegoriche legate ad av-venimenti dell’anno: semplici mezzi, co-stumi improvvisati, cartelloni scritti amano. Ma fu subito un grande trionfo. Ilpubblico acclamava a gran voce il pro-prio carro, la sfida aveva inizio. Negli anni’80 La Pro Bastia, organizzatrice del Pa-lio, svincolò le Sfilate dalle tematiche at-tuali e i rioni ottennero piena libertà sul-l’argomento.La creatività dei bastioli si animava così,anno dopo anno, nella ricerca di nuoveforme artistiche e idee, contribuendo adefinire l'impronta originale e scenogra-fica che oggi mostra questo genere dispettacolo. Quando piazza Mazzini lasciaposto alle Sfilate, è uno scenario inspie-gabile. Entrare e vedere di colpo lo spa-zio occupato da grandi scenografie an-corate alla facciata della Chiesa, struttu-re mobili (tradizionalmente detti "carri")pronte per entrare durante la scena, cen-tinaia di figuranti in attesa del loro turno,attori in tensione con la battuta a fil dibocca... tutto insieme diventa un impattoemotivamente "violento".I TEMI DELLE PRIMA SFILATA:Moncioveta: 500 lire, San Michele Ar-cangelo, Fontana di MonciovetaPortella: Treno con vagone, progresso diBastia, Macchine d'epoca e nuovissimeSan Rocco: Figlia di Johnson, Banditisardi, Terroristi altoatesiniSant'Angelo: Torre Sant'Angelo, Dili-genza west

Tutti gli eventi, aneddoti, immagi-ni ed emozioni che hanno carat-terizzato la storia del Palio de San

Michele saranno raccolte in un volume,presto in uscita. Più di 400 pagine pati-nate con testi di rilievo e suggestive im-magini per fermare nel tempo la passio-ne condivisa dalle migliaia di rionali espettatori. Il volume sarà pubblicato tradicembre 2012 e gennaio 2013.È possibile prenotare il volume in pre-vendita nel mese di settembre e ottobrenei seguenti spazi:- biglietteria Ente Palio (via S.Angelo, 6)

LE SFILATE: UNA FORMA DI SPETTACOLO UNICA

STORIA DI UNA PASSIONEUn volume per raccontare 50 anni di Palio

PALIO DE SAN MICHELE50° EDIZIONE

19 - 30SETTEMBRE 2012

- taverne cucina dei quattro rioni (apertedal 19 al 30 settembre)- sede della Pro Loco Bastia (P.za Mazzi-ni)- mostra fotografica "50 anni di passio-ne" c/o Chiesa di Santa Croce (15 settem-bre - 7 ottobre)

Info e contatti:[email protected]. 338 7753822

Per saperne di più, visita il sitowww.paliodesanmichele.it

Anni 80 - Moncioveta Anni 80 - Portella

Anni 80 - San Rocco

Anni 90 - Sant’Angelo

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di ELISABETTA FRANCHI

Le chiese sono state da sempre il punto focale della vita sociale e spirituale delle comunità.Si andava in chiesa per le ricorrenze religiose dell’anno liturgico, ma anche per chiedere

consiglio, aiuto, riguardo le proprie vicende personali e famigliari. La vita quotidianaera scandita dal tocco delle campane. Bastia non faceva eccezione. Anzi.

BASTIA UMBRA 29 SETTEMBRE 1962 - Dov’erano le cappelle disant’Antonio e della Buona Morte sorge una nuova chiesa

S criveva Don LuigiToppetti nel 1987 inUna chiesa una piaz-za una città: “A pro-vare la fede dei Ba-

stioli può bastare un’osservazio-ne: nel ridottissimo spazio urba-no erano state costruite, in epo-che diverse, ben sei Chiese: san-ta Croce, san Rocco, sant’Anto-nio, Buona Morte, sant’Anna,sant’Angelo, mentre altre eranoappena fuori le mura: la Madon-na del Pantano, santa Lucia, sanPaolo al Cimitero, san Nicola aBastiola, san Bartolo (…), laMadonna di campagna”.E’ anche molto interessante no-tare come l’evoluzione urbanisti-ca di Bastia possa essere lettaseguendo il continuo trasmigra-re delle sue chiese di riferimen-to, avvenuto sempre all’unisonocon lo spostamento del centronevralgico del paese.Questa premessa è per me fon-damentale per riuscire a spiega-re fino in fondo l’anima dellaChiesa di san Michele Arcange-lo di cui a settembre ci accingia-mo a festeggiare i cinquant’annidalla consacrazione.Infatti, da architetto quale sono,ma soprattutto da amante dell’ar-te e degli edifici storici, devoammettere di non aver mai avu-to “in simpatia” l’enorme volu-me, quasi goffo e fuori scala dellaChiesa Parrocchiale. Pertantoquando mi è stato chiesto di scri-vere qualcosa su questo edificiomi sono trovata in difficoltà.

Come impostare la sua storia? Inmodo critico? In modo tecnico?Sotto quale luce festeggiare qual-cosa che a mio avviso apparivacome una delle ennesime detur-pazioni nella piazza della città?Alla fine ho deciso la via dellaricerca storica, mettendo da par-te il giudizio e il pregiudizio per-sonale, documentandomi per ar-rivare a conoscere da dove arri-vò a Bastia questo grande trans-atlantico bianco e chi lo guidòvirando il suo timone fino alfianco della piccola chiesa diSanta Croce.Devo dire che il risultato è statosorprendentemente interessante equesto interesse è quello che for-se può nobilitare la costruzione,tanto desiderata dai fedeli, quan-to fatta in effetti progettare da unodei più importanti architetti del-l’epoca in ambito religioso, ilperugino Antonino Bindelli.Ma procediamo con ordine. Laprima chiesa di Bastia, fu la pie-ve di s. Angelo, la cui costruzio-ne risale al XIV, su fondazionidel XII secolo se non di epocaromana. Essa sorgeva nell’allo-ra centro cittadino cioè in piazzaUmberto I. Per tutta la domina-zione della dinastia perugina deiBaglioni questo fu il centro del-la vita religiosa, sociale e civiledella città. Quando alla fine delCinquecento la città finì sotto ilgoverno dello Stato della Chie-sa, si ebbe anche lo spostamentodel vecchio centro verso il nuo-vo aggregato urbano, detto del-

l’Aggiunta. Il nome dell’Ag-giunta è molto esplicativo, si trat-tava infatti di uno slargo, dettoanche Campo Fiori, oggi piazzaMazzini, che separava il borgopiù antico dal nuovo nucleo ag-giuntosi attorno alla chiesettafrancescana di Santa Croce.Santa Croce divenne la nuovachiesa cittadina, affiancata nelSettecento dalle due piccole co-struzioni degli oratori delle con-fraternite di sant’Antonio Abatee della Buona Morte; le sue di-mensioni vennero ben presto am-pliate per poter soddisfare le esi-genze del sempre maggior nume-ro di fedeli e nel tempo venne al-lungata la zona absidale, alzatoil soffitto e aperte due grandi cap-pelle laterali. Scrive Edda Vettu-rini a proposito delle tre chiese:“Schierate sul lato orientale alfianco del campanile, fecero del-la piazza Maggiore il punto diconcentrazione degli edifici sa-cri e delle cerimonie religioseanche perché era stata innalza-ta una loggia delle benedizioni”.Quando nel Settecento a SantaCroce venne anche trasferito ilpievano, sant’ Angelo cadde de-finitivamente in disuso. Diserta-ta venne presto chiusa e sconsa-crata.Oltre alla chiesa anche il muni-cipio trovò collocazione in fon-do alla nuova piazza, nell’anticatorre civica. Questo assetto è sta-to alla base dello sviluppo urba-nistico di Bastia fino agli “attua-li” anni ‘50, quando la città nonera tanto più grande di come ap-pariva nelle carte del Seicento.Il paese era quello delimitatodalla Portella, da San Rocco, dalMunicipio e da porta S. Angelo.L’abitato si snodava attraverso ivicoletti con la grande Piazzadell’Aggiunta a fare da spartiac-que tra il borgo orientale e quel-lo occidentale. Al di fuori solo lacampagna. Ma Bastia stava ve-locemente crescendo: a livelloindustriale cominciò ad assume-re importanza nazionale con laSpigadoro, Giontella, Lolli eFranchi. La popolazione era in

aumento così come la ricchezzadel paese che poté cominciare aguardare più in alto della soprav-vivenza e a progettare nuovi spa-zi per le sempre maggiori esigen-ze sociali e culturali della vitamoderna.Scriveva Ottorino Gurrieri ametà degli anni ’50 nel suo Ba-stia Umbra, nel passato nel pre-sente e nell’avvenire: “Bastiadeve risolvere, e li sta risolven-do, due importanti problemi del-la sua edilizia religiosa e civile:la nuova Chiesa Parrocchiale eil nuovo Palazzo Municipale.Della prima ha dato i disegnil’arch. Antonino Bindelli. Lanuova parrocchiale sorgerà alposto dei due oratori siti a sini-stra della chiesa di Santa Cro-ce. Avrà una facciata grandio-sa, preceduta da un ampio por-tico su scalinata, e un interno cherispecchierà i criteri moderni intema di architettura sacra purcomponendosi nel rispetto dellatradizione e delle caratteristichelocali.”Ed è significativo che propriouna prospettiva della nuova chie-sa, firmata dal progettista, sial’immagine di apertura del libro,affiancata subito dopo da unafoto della piazza con ancora letre piccole chiese, quasi che tratutte le opere in divenire nellaBastia di quegli anni, la trasfor-mazione della piazza principalerappresentasse alla perfezione iltitolo del libro.Era infatti un progetto grandio-so per quell’epoca se si pensa alleridotte dimensioni dell’abitato ela decisione non avvenne senzaseminare discordie e animate di-scussioni.Bastia aveva dunque fortementebisogno di una nuova Chiesa, diun nuovo grande spazio che riu-scisse ad accogliere i sempremaggiori fedeli. Quando nel1955, con Francesco GiontellaSindaco, per volontà congiuntadella parte politica e religiosa, ipicconi demolirono le chiesettedi s. Antonio e della Buona Mor-te, si era reduci da una lunga bat-

Cinquant’anni faSan Michele Arcangelo

apriva i portoniPorta S.Angelo a Bastia verso gli inizidel 1900. In fondo il molino Petrinicon la sua prima ciminiera.

HISTORY numero 6 - SETTEMBRE 2012

taglia nella quale Giontella so-steneva la costruzione della nuo-va chiesa nella nuova zona ur-bana del tabacchificio, a comple-tamento del suo progetto cheavrebbe mirato nuovamente allospostamento del centro cittadino;Don Luigi Toppetti, parroco delpaese, caldeggiava la ricostruzio-ne nella piazza principale a ricon-ferma della sua centralità in con-trotendenza al progredire deitempi e una terza frangia era perla sua collocazione al di là delfiume verso s. Lorenzo. Alla fineebbe la meglio la seconda ipote-si, non senza animate discussio-ni soprattutto riguardo la demo-lizione degli antichi oratori cheperò dopo lungo interpello alleAutorità di Tutela vennero giu-dicati pericolanti e privi di valo-re architettonico.In un tessuto minuto come quel-lo proviamo ora ad immaginare

BASTIA UMBRA - ANNI ‘40Cartolina delle Cappelle disant’Antonio e della Buona Morte

31 maggio 1955 -Iniziano i lavori di demolizione

Foto a lato di pag. 25 tratte dal libro “Una chiesa Una piazza Una città”

Page 25: Terrenostre Settembre 2012

HISTORYnumero 6 - SETTEMBRE 2012

l’edificazione di una chiesa del-la portata di quella attuale.Scriveva ancora don Luigi Top-petti: “L’Arch. Antonino Bindel-li di Perugia approntò un pro-getto che comprendeva la Chie-sa, il campanile, un edificio perle opere parrocchiali e la ristrut-turazione della chiesa canonica.Per il tutto si era ottenuto un fi-nanziamento statale di L. 120milioni.” Per varie vicissitudini“per Bastia furono stanziati sol-tanto 34 milioni. Ciò comportòil rinvio della maggior parte del-le opere progettate, fu così datoil via alla costruzione della nuo-va chiesa. L’entusiasmo bruciòogni calcolo. Si volle un’operache, oltre al suo valore simboli-co, esprimesse anche l’esplosio-ne vitale di Bastia che era visto-samente in atto.”Lo stile architettonico era quellodel tempo, un razionalismo ita-liano macchiato da contamina-zioni della tradizione passataquali i materiali, il travertino ela pietra di Assisi, le forme e leaperture. La forte monumentali-tà era tipica delle opere dell’ar-chitetto Bindelli e della ScuolaUmbra e a prevalere erano le li-nee pulite e i volumi decisi. I la-vori iniziarono il 31 maggio1955 ad opera dell’Impresa Edi-le Ciambottini & Lunghi con isoci Capezzali e Paradisi. Arri-vati al rustico però i debiti eranosaliti a 60 milioni di lire e il can-tiere, posizionate le porte dovet-te chiuderle per ben cinque anni.

BASTIA UMBRA - ANNI ‘60Cartolina della nuova Chiesa diSan Michele Arcangelo

ARCHITETTO ANTONINO BINDELLIProspetto della Chiesa

BASTIA UMBRA - ANNI ‘60Lavori in corso intorno al rosone

BASTIA UMBRA - ANNI ‘60Fase di montaggio dell’altare

Solo grazie al contributo di tuttii cittadini e alla possibilità dei pa-gamenti rateizzati si poté ripar-tire con i lavori.Il 29 Settembre 1962 con incre-dulità della maggior parte dellepersone, venne annunciatal’inaugurazione della chiesa. Fuun giorno memorabile per Bastiache accolse il Vescovo per la ce-lebrazione con gli stendardi rio-nali a tutte le finestre tra lo scam-panio generale. Tra gli aneddotisempre citando Don Luigi Top-petti c’è quello della collocazio-ne dell’altare maggiore: un bloc-co di circa trenta quintali, lungooltre tre metri. Si dice che il ca-pomastro uscì sulla Piazza e gri-dando invitò tutti gli uomini di-sponibili a dare una mano.Oggi la demolizione delle chie-sette può apparire uno scempio,ma se si pensa che un edificio piùgrande fu il desiderio di una in-tera comunità, fortemente volu-to e commissionato ad un impor-tante architetto, forse è il momen-to di leggere aldilà delle forme.Va capito che dietro quel proget-to c’è stata una grande comunitàdi fedeli che amò sognare ingrande con un’ambizione tuttabastiola e che riuscì a trasforma-re in realtà ciò che poteva sem-brare impossibile. Un’energiache ha fatto e fa di Bastia tutt’og-gi una città vitale e sempre pron-ta alle sfide anche se spesso que-sta ha portato al sacrificio delpassato e delle belle radici.Speriamo di aver imparato.

1962 - Don Luigi ToppettiIl Parroco di Bastia Umbra che

fortemente volle la nuova chiesa diSan Michele Arcangelo

BASTIA UMBRA - ANNI ‘50Iniziano i lavori di muratura

1962 - Don Luigi Toppetti: “Ungiorno la gente trovò inaspettata-

mente i muri tappezzati di manifesticon l’annunzio che il 29 settembre

(era la fine di maggio 1962) sisarebbe inaugurata la chiesa...

...Molti ebbero seri dubbi sulla miasanità mentale e si affacciavanoogni giorno sui portali aperti perrendersi conto dell’avanzare dei

lavori. Si rimaneva incantatiosservando l’impegno dell’Impresaper accelerare il compimento delleopere... ...Ogni giorno l’occhio era

appagato e anche il cuore.”

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COMUNE DI BASTIA UMBRA numero 6 - SETTEMBRE 2012

Durante questa torrida esta-te, uno dei settori che cer-tamente non è andato invacanza è stato quello re-lativo ai Lavori pubblici.

Diverse opere pubbliche hanno interes-sato il territorio di Bastia, dalle scuoleagli impianti sportivi, dove sono già ter-minati i lavori, per poi proseguire nel set-tore della viabilità con l’asfaltatura di viaS. Lucia, via Torgianese e con la realiz-zazione, ancora in corso d’opera, delledue rotatorie su via Firenze e via Roma.I lavori riguardanti le scuole sono co-stati quasi 400mila euro ed hanno mes-so in piena efficienza e funzionalità le16 sedi scolastiche comunali.Le opere più impegnative, che hanno ri-guardato le strutture sia dall’interno chedall’esterno, sono state quelle della scuo-la dell’Infanzia di via Pascoli e dellaPrimaria “Umberto Fifi” di Borgo IMaggio; alla scuola primaria di Ospe-dalicchio sono stati rifatti i marciapiedi,mentre alla scuola dell’infanzia sono sta-ti tinteggiati il refettorio, il salone ed ilcorridoio; alla scuola d’infanzia di Ba-stiola è stato tinteggiato l’ingresso; allascuola d’infanzia di Borgo I Maggio èstata pavimentata un’aula, tinteggiata lapalestra, gli spogliatoi ed il corridoio;alla scuola media sono state applicatealle finestre di due classi delle pellicole

CAMBIA LA VIABILITÀLAVORI PUBBLICI

La realizzazione delle rotatorie di via Firenze e via Roma per snellire il traffico intorno aPiazza Mazzini, ma non solo. Soddisfatto l’assessore ai Lavori Pubblici Marcello Mantovani

SUCCESSO DELLA 1/2 NOTTE BIANCA 2012Oltre 20mila visitatori per le vie e piazze

Si dirà successo scontato e inevitabile della 1/2 Notte Bianca, arrivata alla quarta edizione. L’ottimo

risultato della kermesse di sabato 1° set-tembre per le vie e piazze di BastiaUmbra, con almeno 20mila visitatori eforse qualcuno in più, in realtà è fruttodi una formula consolidata, voluta e spe-rimentata dall’Assessorato alla Culturadi Bastia Umbra. Afferma l'assessoreRosella Aristei:“C'è stato il massimo coinvolgimentodelle associazioni e degli artisti locali,nonché la grande libertà creativa ai grup-pi musicali e l'agilità degli sportivi, chehanno incoraggiato l’interesse e la cu-riosità del pubblico. Nelle prime tre ore,fino alla mezzanotte, la presenza preva-lente è stata dei visitatori di mezza età,dei quali molti hanno iniziato la seratanei punti di ristoro e nei tavoli all’apertodei ristoranti, che hanno registrato unapresenza costante di clienti. Dopo mez-zanotte, invece, sono stati i giovani chefino alle 3 (da non dimenticare che lanotte bastiola è solo 1/2 perché si è vo-luto evitare di arrivare all’alba), hannoanimato le piazze e le vie del centro ur-

Rosella Aristei

Marcello Mantovani

speciali anti calore.Nonostante le ristrettezze economiche siè cercato di fare il possibile per venireincontro alle esigenze degli insegnanti,degli alunni e delle famiglie, eseguendotutte le richieste, a suo tempo, concor-date con il Dirigente della Direzione Di-dattica di Bastia.Per quanto si attiene agli impianti spor-tivi due sono state le aree interessate: aBorgo I Maggio, in stretta collaborazio-ne con l’assessorato allo Sport, i campidi pallacanestro sono diventati due; l’al-tro intervento ha riguardato lamessa a norma dello Sta-dio comunale che saràinaugurato il 23 settem-bre 2012. Il risultatodelle opere sono il frut-to di un’esemplare si-nergia tra i funzionaricomunali e l’ImpresaEdil Rossi, esecutricedei lavori.Prossimi alla partenza due progetti: il re-cupero strutturale in Piazza Umberto Idell’ex chiesa di S. Angelo, i cui lavoripartiranno terminate le feste patronali,e, nella stessa piazza la ristrutturazione

dell’ex Professionale per farlo diventa-re la sede dei servizi comunali rispar-miando sui canoni d’affitto.Sono in corso, inoltre, ilavori per la siste-mazione de-

finitivadel percor-

so verde nell’ambito del progetto delParco del paesaggio del Chiascio, cura-to con competenza dal geometra Gulliae dal consigliere Morbidini.E’ in corso la gara per rendere efficientedal punto di vista energetico la pubblicailluminazione con la sostituzione di 2000

punti luce ai vapo-ri di mercurio con

lampade al sodio, adalta pressione, che con-

sentiranno un notevolerisparmio sulla bolletta

dell’energia elettrica.Per concludere è pronto il bandoper il completamento della pub-

blica illuminazione in via delLavoro e per la sostituzio-ne di alcuni pali a Borgo I

Maggio.L'assessore Marcello Mantovani af-

ferma: "Nonostante le ormai note scar-se risorse economiche sono soddisfattodi quanto siamo riusciti a realizzare si-nora e per questo ringrazio per l’impe-gno tutti i miei collaboratori. Ci sono incantiere altre opere pronte a partire, mavisto i tempi che corrono preferisco sta-re zitto, soprattutto perché amo fare ifatti e non le parole".

bano. Dicevamo la formula azzeccata nonsolo per la scelta dei protagonisti, ma an-che dei luoghi di ritrovo e animazione: ben12 ‘location’distribuite da via Torgianesee dal ponte S.Lucia fino al Conservone eBastia 2, passando per la centrale piazzaMazzini, e arrivare ai giardini pubblici.Tutte ben organizzate e facilmente raggiun-gibili a piedi dai parcheggi. Ottimo il ri-scontro in piazza del Mercato, spazio de-dicato alle società sportive che si sono pre-sentate al pubblico alla vigilia delle rispet-tive stagioni agonistiche. Da non dimenti-care l’eccezionale esibizione in piazzaMazzini del Coro delle Mondine di Novi,provincia di Modena, a suggellare l’ade-sione del Comune di Bastia alla campa-gna di solidarietà con i terremotati del-l’Emilia Romagna mediante la promozio-ne dell’acquisto del parmigiano reggiano.Presenze sempre importanti e spettacolidi buona qualità hanno animato una festaorganizzata dal Comune e attesa dai cit-tadini. Ottimo il risultato raggiunto, conun pubblico variegato che ha potuto gu-stare musica eccezionale, ma anche pro-poste nuove e molto coinvolgenti. Un pub-blico che durante la serata ha espresso la

propria soddisfazione. Unica "difficoltà"riuscire a spostarsi per l’enorme presen-za dei visitatori in tutti gli angoli dellacittà. Un successo per l' Amministrazio-ne Comunale e per tutti gli operatori com-merciali. Un grazie speciale all'ufficioCultura e Sport, sotto la guida delladott.ssa Ceccomori, coadiuvata dalGeom. Alvaro Gullia (Responsabile Im-pianti e Infrastrutture - Lavori Pubblici)e dall'esperto elettricista Franco Pasto-relli, instancabile e sempre disponibile.Un ottimo segnale per il settembre ba-stiolo che proseguirà con altre manife-stazioni pubbliche e culminerà, nella se-conda parte del mese, con la 50ma edi-zione del Palio San Michele Arcangelo”.

CULTURA

Venerdi 28 settembre, ore 16.30,Professionisti (Sala Consiliare)Sabato 29 settembre, ore 10-12 e 16-20,Festa di S. Michele (Gazebo P.zza Mazzini)Giovedi 4 ottobre, ore 10, Sportello (Saladel Consiglio)Venerdì 5 ottobre, ore 18, Associazioni(tutte - sala della Consulta); ore 21, Cen-tro sociale OspedalicchioGiovedi 18 ottobre, ore 10, Sportello (saladel Consiglio); ore 21, Centro sociale sanBartolo - zone Bastiola, CampiglioneGiovedì 15 novembre, ore 10, Sportello(Sala del Consiglio); ore 21, Centro so-ciale Borgo I° MaggioVenerdì 16 novembre, ore 21, Centrosociale di Costano - zone di Costano e SanLorenzoGiovedì 22 novembre, ore 10,Sportello (Sala del Consiglio); ore 21, Cen-tro Sociale XXV Aprile - zone di XXVAprile e S. LuciaVenerdì 23 novembre, ore 21, Sala Con-siliare - Zona Centro e Via RomaGiovedì 6 dicembre, ore 10, Sportello(Sala del Consiglio); ore 21, Circolo so-ciale di CipressoVenerdì 21 dicembre, ore 21, Sala Con-siliare - Incontro generaleInformazioni: - Ufficio Segreteriadel Sindaco [email protected]

URBANISTICA

Calendario incontriURBANLAB

FAPFOTO - 2012

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HISTORYnumero 6 - SETTEMBRE 2012

di FRANCO PROIETTI

POLITICA - CRONACA - CULTURA

• Suor Chiara Cristiana, Badessa delProtomonastero di S. Chiara accetta laPresidenza Onoraria del Comitato re-centemente costituito con il fine di co-ordinare le celebrazioni religiose e ci-vili del VII Centenario della nascitadella Santa di Assisi.

• Nel Bilancio Consuntivo per il 1991,vista la situazione economica, il Comu-ne deciderà se tagliare la spesa per laripavimentazione del Corso Mazzini.

• Cambio di guardia al vertice dellaPro-loco di S. Maria degli Angeli.Tommaso Visconti subentra al dimis-sionario Giovanni Zavarella.

• Viene attribuito al maestro LucianoPavarotti il riconoscimento internazio-nale il “Pellegrino di Pace”. I prece-denti riconoscimenti (un’opera artisti-ca autore il pittore Norberto) eranoandati a Michail Gorbaciov, Perez deCuillar (Segretario generale delle Na-zioni Unite), a sua Santità GiovanniPaolo II.

• La Croce Rossa Italiana - Delega-zione di Assisi – avrà finalmente unasede che sarà ubicata all’ultimo pianodello storico “Palazzetto del Capitanodel Perdono” di Piazza Garibaldi di S.Maria degli Angeli. La nuova sede vie-ne inaugurata il 1 agosto.

• Presso la Sala della Conciliazione delComune di Assisi viene presentata unapreziosa pubblicazione della GiuntiEditori:“Assisi: Pax Mundi” in linguaitaliana ed inglese, a cura di Carla To-massini Pietramellara, Alberto Arrighi-ni, Padre Nicola Giandomenico, PierMarco M. De Santi, Franco Marzi, Car-la Maselli.

• Sarà pronto per Novembre il look tut-

VENT’ANNI FA - Fatti ed avvenimenti degni di essere ricordati

ACCADEVA A SETTEMBRE NEL 1992AD ASSISI E BASTIA

ASSISI

• Si svolge a Campiglione la 9^ Edi-zione della “Sagra della Trebbiaturatradizionale”.\

• Elaborate le linee del nuovo Pianodel Commercio. Secondo l’assessoreLuciano Furiani sono quelle di rag-giungere un elevato grado di specia-lizzazione nelle attività commerciali.

• Il Partito della Rifondazione Comu-nista della Valle umbra Nord – Sezio-ne Rosanna Cipolla – prende posizio-ne con un comunicato sui problemi oc-cupazionali che interessano la città di

BASTIA

Foto di Simone Rossettiarchivio Imago.it

to nuovo del Teatro Metastasio di As-sisi con la ristrutturazione del palco-scenico. L’iniziativa è partita dall’As-sessore Comunale alla Cultura RitaPennacchi. Verranno apportati notevolimiglioramenti e modifiche all’impian-to scenico e particolarmente, ai siste-mi dei pannelli e agli elementi solidiubicati sul palcoscenico.

• Il Monte Subasio è diventato quasiimpraticabile: una mandria di bovini(in crescita) si aggira al pascolo sullesommità, deturpando i prati, lascian-do escrementi in ogni metro quadroattirando nuvole di mosche ed insettidi ogni tipo. Il Subasio non è più frui-bile dalle migliaia di appassionati cam-minatori, cercatori di funghi, amantidella natura o turisti vogliosi di un po’di refrigerio.

• Torna in edicola (dai primi di otto-bre) il mensile dei Comuni di Assisi,Bastia, Bettona e Cannara, “Il Rubi-no” del Direttore Responsabile MarioCicogna, dopo un involontario, (oltreun anno), ma inevitabile letargo edito-riale. Il mensile era nato nel dicembre1988.

Bastia per difendere i 22 lavoratori del-la Purina (che a fine mese, cesserà l’at-tività produttiva) e conseguentementeperderanno il posto di lavoro. La Puri-na Spa è un’azienda mangimistica chea Bastia era in attività da oltre 20 anni.Altri problemi sembrano sorgere an-che per la Deltafina Spa di Ospedalic-chio dove gli operai hanno terminatola loro stagione con un mese di antici-po rispetto agli anni scorsi.

• Durante una visita di 5 giorni in Ger-mania, una delegazione dell’Associa-zione Commercianti di Bastia, guida-ta dal Vice – Presidente Luciano Gna-volini, ha sottoscritto un patto di ge-mellaggio ufficiale con l’Associazio-ne Commercianti di Hochberg.• Si svolgono due Sagre: ad Ospeda-licchio (dal 15 al 23 Agosto) la 1^ Edi-zione della “Sagra della Cucina Casa-reccia”, mentre a Costano la “XIX Sa-gra della Porchetta” (dal 20 al 30 Ago-sto) .

• Il Consigliere del PDS Gianni Mignodurante il Consiglio Comunale chiedealla Giunta del Sindaco Brozzi, il rin-vio della discussione sul progetto perrealizzare un Centro Turistico di circa40 mila metri cubi ubicato tra la Su-perstrada 75 Centrale Umbra e Via S.

Costanzo (a poca distanza dal centroFieristico Regionale). Il progetto pre-vede un grande albergo del volumecomplessivo di 13 mila metri cubi aforma di torre per un’altezza massimadi 25 metri ed altre costruzioni per ospi-tare sale, sportelli bancari, agenzie va-rie. Tale progetto era stato approvatonel 1983, ma era rimasto ormeggiatofino ad oggi.

• L’importante Premio “Insula Roma-na” festeggia il suo 15° anno di vita.Per la prima volta nella storia del Pre-mio a vincere la Sezione poesia è unbastiolo: Moreno Bizzarri con la com-posizione poetica “Vapori di vita”.Quasi una rivincita dopo anni di dubbie di silenzi, Moreno Bizzarri poeta èuna figura recente nel mondo lettera-rio della nostra Regione. Al secondoposto: Marinella Alessandrelli Lesan-drelli di Bastia con “Incanto”. Il “Pre-mio Cultura” è conferito al Prof. Emi-lio Vetturini, Docente di Materie Let-terarie.

• Il Consiglio Comunale con appositadeliberazione approva l’acquisto del-l’area su cui verrà completato il lavo-ro di costruzione del nuovo depurato-re per gli scarichi civili del Comune diBastia.

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BASTIA UMBRA - E’ un libro di forte richiamo cittadino, nato da un’idea originale, una ricerca storicamente approfondita tale da gettar luce su un aspetto particolare del passato di Bastia. Colpisce perché del paese ne esplora i rapporti sociali, ne condensa il vissuto, la mentalità, l’identità. Parliamo dell’ultimo libro di Antonio Mencarelli dal titolo 150 anni di

elezioni politiche a Bastia. Personaggi, politica, vicende (1860-2009), Edizioni ilFormichiere di Foligno (pagine 280, euro 20,00, in vendita nelle migliori librerie epresso l’editore). È stato presentato nei giorni scorsi per iniziativa del Presidente delConsiglio comunale Armando Lillocci ed ha avuto come relatore il prof. RobertoSegatori, docente di sociologia all’Università di Perugia.Come era l’istituzione comune nelle epoche passate, a partire dall’annessione al Re-gno d’Italia, negli anni successivi, durante il fascismo, durante la Repubblica? Chifurono gli amministratori di Bastia dal 1860 al 2012? Come sono stati votati? Quali ifunzionari, le leggi che hanno regolato le scadenze elettorali, le procedure ammini-strative, le competenze attribuite all’ente locale? I ventidue sindaci, i sei commissariprefettizi, chi erano, quale la loro età e professione, quanto durarono in carica, cosarealizzarono nel loro mandato? E si conoscono i nomi degli assessori e dei quattro-centosessantanove consiglieri? Le risposte le fornisce al completo questo accuratissi-mo studio, in cui Antonio Mencarelli, ricercatore universitario a Perugia, esaminadocumenti di archivio, delibere di consiglio e di giunta, articoli di giornale, studia leleggi elettorali, i regolamenti, ripercorrendo centocinquanta anni di storia bastiola.Il volume si suddivide in quattro capitoli che così si susseguono. PRIMO CAPITO-LO, Dall’Unità a fine secolo (Dal Papa al re; L’età dei notabili, quando a votare eranoin pochi; Consiglieri comunali eletti dal 1860 al 1900); SECONDO CAPITOLO,Dal nuovo secolo alla prima guerra mondiale (Bastia della bell’epoca; Consiglierieletti dal 1901 al 1919); TERZO CAPITOLO, Dopoguerra e fascismo (La crisi e lenuove forme di lotta politica; Non più ludi cartacei; Quando lui era tutti noi; Consi-glieri eletti dal 1920 al 1924); QUARTO CAPITOLO, Dalla caduta del fascismo aoggi (Tornano i partiti; Il duello,1952-1964; Bastia la rossa; Il cambio dopo 45 anni).Seguono poi le Appendici: Appendice fotografica; Appendice 1 (Le votazioni deiconsiglieri, degli assessori, dei sindaci nel periodo 1860-1914); Appendice 2 (Candi-dati alle elezioni dal 1964 al 1999); Bibliografia generale di riferimento.Molte le curiosità (o meglio le scoperte) che fornisce Antonio Mencarelli, quando cisquaderna, anno dopo anno, i rinnovi dei consiglieri, che per legge andavano effettuatiper la cifra di un quinto ogni anno, degli assessori (per la metà ogni anno), con ilmetodo del sorteggio e poi ricorrendo all’esame di anzianità di nomina Un’analisi chenon trova pari in nessuna pubblicazione di simile argomento e che solo condotta inquesta maniera fa capire la profonda diversità del concetto di «consiliatura» che si èmantenuta per sessanta anni, modificata solo dopo la prima guerra mondiale. C’è poinarrata la vita politica locale, con la figura dei funzionari che costituivano il tramitecon la popolazione (il segretario, il medico condotto, il veterinario, l’insegnante ele-mentare, l’ostetrica). Politica che aveva i suoi momenti tormentati, con le dimissioni,le piccole beghe locali, le rivalità personali. Ne esce una Bastia ottocentesca fino allaseconda guerra mondiale, poi fortemente desiderosa di entrare nella modernità, conl’arrivo del progresso, con il lavoro nelle fabbriche, con la libera iniziativa.Tra le numerose autorità presenti alla manifestazione si è notata anche quella dell’exsindaco Alberto La Volpe, mentre nei corridoi del palazzo municipale è stata allestitauna mostra storico-documentaria, riguardante l'argomento del libro, curata dallo stessoAntonio Mencarelli, con materiale dell’archivio comunale, della Associazione Proloco, di privati cittadini. Resterà aperta fino al 30 settembre negli orari di aperturadegli uffici, e potrà essere visitata da tutti.

150 anni di elezioni comunalia Bastia. Personaggi, politica,vicende (1860-2009)

Un libro di Antonio Mencarelli“I giovani, la cultura,la società, ieri, oggi,

domani” (3)A cura del prof. Vittorio Cimino

CULTURA numero 6 - SETTEMBRE 2012

Per il rispetto di tutte le idee anche di quelle chenon si condividono, per parlarne, per discuterneinsieme, senza che nessuno sia sopraffatto, senzache nessuno possa sopraffare ci sono state perso-ne che hanno pagato con il sacrificio della pro-pria vita. A questo punto potremmo soffermarciin religiosa meditazione su personaggi noti e menonoti, martiri della libertà di coscienza e della ri-cerca della libertà: Socrate, che per amore dellaverità e del libero pensiero non volle sottrarsi al-l’omicidio di Stato. Gesù, il più grande di tutti,che finì in croce anche per aver detto alla classesacerdotale del momento: “Io sono la verità, voisolo sepolcri imbiancati”. Le vittime dell’Inqui-sizione tra cui Giordano Bruno, che cercava laverità fuori dagli schemi stabiliti dalla chiesa uf-ficiale. Tommaso Campanella e Galilei che pergli stessi motivi pagarono con una vita rovinatada carceri e persecuzioni. Più storicamente viciniMatteotti, Gobetti, Rosselli, Gramsci, e tra i con-temporanei il giornalista scrittore Fava. E l’elen-co sarebbe lungo!Il vero spirito della democrazia, intesa come for-ma di vita, non bandiera politica spesso insince-ra, è l’incontro, nella discussione, di tutte le for-ze, per il bene di tutti e di ciascuno. La culturacosì intesa assume senso dinamico, forze per unaciviltà in cammino, dotata dei valori conquistatinei secoli, ma con la consapevolezza della realtàin continua evoluzione, che costruisce, nel pre-sente, l’avvenire. Questi i fini. E i mezzi? Le pro-poste di menti geniali e brillanti non mancano,basta la volontà di attingere, senza prosopopea dasaputoni. Si parla, ad esempio, di una inevitabilesocietà multietnica e, quindi, multilinguistica emulticulturale, che richiede conoscenze nuove,metodi e atteggiamenti nuovi, ma questo non devesignificare che si debbano rinnegare la propria cul-tura o i propri valori, naturalmente. La conoscen-za storica rimane fonte di insegnamenti fondamen-tali per la conquista dello spirito critico, che favo-risce la ricerca, la riflessione filosofica, la capaci-tà di gustare una bella pagina di lettura, una poe-sia, uno spettacolo, una musica, accanto all’ine-vitabile quanto utile progresso tecnico. Questesono alcune indicazioni, ma già sufficienti a pro-muovere dialogo e capacità di mettere in costrut-tiva discussione tutto, anche ciò che sembravameta scientifica definitivamente raggiunta e in-toccabile (teoria delle falsificazioni di Popper).Da decenni è superato l’ideale della trasmissionedel sapere cristallizata, come se le nuove genera-zioni dovessero vivere nel passato. È noto che ilfanciullo di oggi, cioè l’uomo in formazione, nonriceve sollecitazioni solo dalla scuola e dalla fa-miglia, ma da fonti numerose che sono tutte, nonda respingere acriticamente, ma da controllare eselezionare, perché possono contribuire sia allaformazione che alla demolizione dell’uomo. Mol-to di quello che, si deve discutere a scuola, lo por-ta l’alunno.Il docente deve essere promotore di spirito criti-co, operatore sociale, regista delle opportune uti-lizzazioni. Compito che appare immane se si pensaal bombardamento di fatti e notizie a cui tutti sia-mo sottoposti. Compito che fa saltar fuori il pro-blema dei problemi: la retribuzione del docente,che induce a due grosse riflessioni. La prima ri-guarda la necessità di considerare l’opera del do-cente, come l’abbiamo inquadrata, totalizzante,cosa che non può disperdersi in tentativi per farquadrare il bilancio famigliare. La seconda pog-gia sulla considerazione che un operatore sociale,regista e costruttore, deve essere reclutato tra lepiù geniali intelligenze e non tra le teste mediocriche non avendo grandi possibilità di conquistarespazi più appetibili e di livello superiore, ripiega-no sullo stipendiuccio. Purtroppo il momento at-tuale non è il più idoneo per rivendicazioni eco-nomiche, ma per fortuna, non mancano personecapaci di attendere, anche con grandi sacrifici econ la volontà di preparare un mondo migliore,disponendo di scarse risorse economiche.

di FRANCESCO BRUFANI

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ECONOMIA numero 6 - SETTEMBRE 2012

CONFARTIGIANATO

di PAOLA MELAPresidente Confartigianato

(Bastia/Bettona)

Gruppo Giovani Imprenditori

Ci sono momenti in cui anche un imprenditore ha bisogno di fermarsi. Momentiin cui sente la voglia di guardare intorno a sé alla ricerca di persone con cuipotersi confrontare e luoghi dove poter trovare supporto. Da queste premesse

nasce il Gruppo Giovani Imprenditori Bastia/Bettona che propone alle nuove gene-razioni l’opportunità di condividere esigenze, esperienze e obiettivi.Mission del Gruppo - Sono gli imprenditori del futuro. I valori in cui credono sono:la responsabilità, il rischio, il merito e l’etica. Essi rappresentano i pilastri del model-lo di società in cui crediamo, creatrice di opportunità e lavoro per tutti. Il loro impe-gno è di lavorare per lo sviluppo dell'impresa che genera profitto, operante in unmercato dotato di regole, per la produzione e diffusione del benessere. Credono inun'associazione autonoma, aperta al cambiamento ed alla partecipazione, che pro-muova la crescita personale e dove lealtà e fiducia ispirino i comportamenti.La Vision del Gruppo - Costruire alleanze con la società per promuovere la crescitaeconomica e lo sviluppo civile. Il loro intento è proporre progetti ed azioni per diffon-dere la cultura d’impresa e del mercato, elementi centrali per il rinnovamento delterritorio. Vogliono contribuire, creare un nuovo modello di capitalismo che valoriz-zi le energie imprenditoriali e che coniughi l’interesse dell’impresa con quello delPaese. Il Gruppo Giovani di Bastia/Bettona dovrà essere il “luogo” in cui i giovaniimprenditori si incontrano e si confrontano sui grandi temi della città. Bastia nellastoria si è guadagnata l’appellativo di “dinamica” per la vivacità con cui le impreseoperano: lo scopo dei Giovani Imprenditori è quello di stimolare le Istituzioni e lacomunità cittadina verso un percorso virtuoso in questa direzione, lavorando nel filo-ne della tradizione e guardando con coraggio al futuro.Il Consiglio Direttivo dei Senior coordina le attività del Gruppo e lavora al lorofianco per fargli apprendere il funzionamento del sistema associativo e si impegneràalla valorizzazione dei rapporti con il mondo delle Istituzioni locali. Inoltre, compitodel Consiglio Direttivo è coinvolgere gli iscritti al Gruppo Giovani affinché si senta-no parte attiva, fattiva e critica, nel creare le condizioni ottimali per realizzare ambi-ziosi progetti, in una soluzione di continuità, e al tempo stesso di rinnovamento.Il Gruppo è aperto a tutti i giovani imprenditori dai 18 ai 40 anni di età che intendonoconoscere, migliorare, vivere l’Unico Strumento a tutela dell’impresa.

NON VOGLIAMO CEDERE AQUESTA CRISI

di GIORGIO BUINIPresidente Confartigianato

(Assisi/Cannara)

ComprensorioAssisano/Bastia U.

Via Roma, 71Tel e Fax 075.8004134

[email protected]

Gli ultimi sondaggi nazionali tra indu-striali, banchieri e professori dannoun risultato chiaro: la stragrande mag-gioranza di loro auspica un bis delgoverno Monti. Totalmente opposto appa-

re invece l'umore tra le imprese artigiane, tanto che paredi vedersi concretizzare ancora una volta la storica sepa-razione in Italia tra il mondo della grande economia-fi-nanza e quello della piccola impresa.Nei primi mesi di quest'anno, da parte delle impreseartigiane, la fiducia verso Monti è letteralmente crol-lata rispetto a quella che emergeva a fine 2011, quando peraltro il governoera di fatto appena agli inizi. La maggior parte degli artigiani non ha fiducianell'operato dell'attuale esecutivo. In generale, poi, molti imprenditori riten-gono che le manovre di Monti penalizzino in Italia tutti, senza distinzione.Questo giudizio negativo è comprensibile e ampiamente giustificato. La si-tuazione dei piccoli imprenditori in questi mesi si è aggravata. Sulla piccolaimpresa in genere, nella prima metà del 2012 si confermano i segnali dipeggioramento dell'economia, accentuando le criticità emerse nel 2011.Tutti gli indicatori sono negativi: per la produzione, per la domanda, per ilfatturato e per l'occupazione .Il dato più significativo è però quello delleprevisioni: dall'inizio della crisi mai si erano registrati dei valori tanto nega-tivi che evidenziano le difficoltà in cui si trova il paese, afflitto ormai da undecennio da una scarsa crescita e da un pesante debito pubblico. È chiaro chein queste condizioni anche gli artigiani si attendono un'azione più incisiva edefficace dal governo.Dopo le ferie estive temiamo che, molto probabilmente, la crisi si possainasprire ancora di più. Gli artigiani lo sanno bene che cosa è questa crisi. Nesono spaventati e disorientati. Oggi il divario tra chi fa fatica a "sbarcare illunario" e chi sta bene, si è ulteriormente ampliato. E' una crisi sociale e divalori. Chi oggi soffre per mancanza di lavoro, per pagamenti che non arri-vano, per rosso scarlatto in banca e crediti che esistono solo nei sogni, ebbe-ne oggi queste persone sono anche quotidianamente sottoposte ad uno stresscontinuo e logorante che i media diffondono come gas tossico. Mi riferiscoalle oscillazioni dello spread che continua a salire e scendere in manieraaltalenante, alle agenzie di rating che ci condannano senza appello e ad unaclasse politica che nemmeno lontanamente si fa un esame di coscienza. Av-vertiamo una incertezza diffusa per il futuro che ci toglie il fiato.Il problema delle imprese non è quello di resistere, ma di sentirsi ancoraimpresa. Siamo arrivati ad un punto critico, dove le previsioni per il terzotrimestre 2012 non lasciano intravvedere inversioni di tendenza per l’econo-mia. Si parla ancora di produzione con un - 35% e di una flessione delladomanda interna ed estera. C’è il mercato del lavoro che, soggetto alla nuo-va riforma Fornero, tende alla modernizzazione ma non aiuta la competitivi-tà. C’è l’irrigidimento burocratico su contratti a progetto, part time verticale,partita IVA. Sono solo esempi, ma anche questo contribuisce ad indebolire leimprese. Si deve chiedere al Governo, una volta per tutte, di “fare presto”.Sui ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione, sulla burocrazia,sulla lotta contro il sommerso, sulle infrastrutture, sull’avvio di nuovi inve-stimenti e nuove opportunità di lavoro anche per le piccole realtà. La crisiaccelera i cambiamenti tra territori e nelle stesse imprese. Il momento econo-mico attuale pretende da tutti noi un cambiamento che si potrà ottenere met-tendo da parte gli egoismi individuali per fare sistema.Noi artigiani siamo persone concrete e abituate a lavorare duro. Ma se illavoro ce lo hanno tolto, se ci vogliono togliere la speranza nel futuro, cirimane veramente poco a cui aggrapparci. Non vogliamo cedere a questacrisi, siamo sfiduciati, demoralizzati ma certamente combattivi e risoluti avenirne fuori: chiediamo solo un po' di serenità e di fiducia.

NASCE UN LABORATORIO DI IDEE

Da sinistra: Davide Casagrande, Gianluca Mancini, Candido Mencarelli, Fabio Rossi, FrancescaCarfagna, Francesco Falaschi, Francesco Ricci, Cristina Giulietti, Delfo Fratellini, Marco Passerini

I primi 10 Giovani Imprenditori

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ABITARE IN CLASSE AA Santa Maria degli Angeli un edificio che risponde alle esigenze e alla sensibilità

di una committenza attenta al risparmio energetico e al comfort

di ANTONIO DEL MORO

ATTUALITÀnumero 6 - SETTEMBRE 2012

PROGETTAZIONE ED EFFICIENZA ENERGETICA

L a nuova residenza monofamiliare ubi- cata a Santa Maria degli Angeli di As- sisi, si sviluppa su

quattro piani di cui uno interra-to; l’edificio è caratterizzato daun’elevata efficienza energetica(classe A) e classe B di sosteni-bilità ambientale.L’approccio alla progettazione èstato subito caratterizzato da unavisione unitaria, integrata, tra ilprogetto edilizio e il progetto de-gli impianti, con l’obiettivo pri-mario di contenere il fabbisognoenergetico, realizzare un edificiosostenibile e con elevato comfort

abitativo.Si è cerca-to di mini-mizzare le

perdite per trasmissione e venti-lazione, ottimizzando lo sfrut-tamento degli apporti solari, finoad arrivare all’obiettivo energe-tico prefissato.Sono stati studiati e corretti i pon-ti termici, verificati i fenomenidi condensa interstiziale, calco-lato lo sfasamento e l’attenuazio-ne dell’onda termica estiva.Le pareti esterne sono state rea-lizzate con blocchi termici da 30cm e isolamento a cappotto inlana di roccia da 14 cm. La co-pertura è costituita da un solaioin latero-cemento con 18 cm diisolamento termico in lana diroccia e camera di ventilazione.Sono stati impiegati serramenticon telaio in PVC e doppi vetribasso emissivi con argon.Per dare continuità all’isolamen-to del cappotto in corrisponden-za dell’incastro tra la soletta e ilbalcone è stato utilizzato un ele-mento a taglio termico; stessasoluzione adottata per la grondain calcestruzzo armato. Per ga-rantire la continuità di isolamen-to tra il solaio del piano terra e laparete esterna è stato previstouno strato di vetro cellulare, dovepoggia la tamponatura.La produzione del fluido termo-vettore caldo e freddo è assicu-rata da una pompa di calore aria-acqua; tale scelta si lascia mag-giormente apprezzare quando,come nel nostro caso, l’edificioservito è molto ben isolato e ri-scaldato con sistemi a bassa tem-peratura; inoltre le pompe di ca-lore sono in grado di fornire ener-gia con una percentuale di sfrut-tamento delle fonti rinnovabilicapace di soddisfare le nuovenormative; il D. Lgs. 28/2011 hareso infatti obbligatorio, nellenuove realizzazioni e ristruttura-

zioni rilevanti, la copertura del20% dei fabbisogni per l’acquacalda sanitaria, riscaldamento eraffrescamento, con energia pro-dotta da fonti rinnovabili, per-centuale che salirà fino al 50%nel 2017.La produzione di acqua calda sa-nitaria è realizzata con un bolli-tore servito da n. 2 pannelli sola-ri termici installati in copertura,integrati dalla pompa di calore.Elettropompe elettroniche inclasse A alimentano i circuiti ra-dianti a pavimento.La presenza dell’impianto a pan-nelli radianti a pavimento offremolti vantaggi, come il risparmioenergetico ottenuto grazie all’im-piego della bassa temperatura,l’elevato comfort, la riduzionedei moti convettivi e la conse-guente riduzione di circolazionedi elementi allergenici.Questi benefici sono stati estesianche al periodo estivo, infatti èprevisto il funzionamento deipannelli radianti anche in raffre-scamento.

Isolamento copertura

Taglio termico balcone

Vetro cellulare sotto la tamponatura Ventilazione meccanica controllataLocale tecnologico Pannello radiante a pavimento

L’impianto di ventilazione mec-canica controllata (VMC) è statorealizzato con un’unità a recupe-ro termodinamico attivo estivo edinvernale, capace di provvedereal rinnovo, purificazione, clima-tizzazione e deumidificazionedell’aria in ambiente.Il comfort residenziale è gestitoattraverso un display touch scre-en, quale terminale di un unicoapparato intelligente che control-la il riscaldamento, il raffredda-mento, l’umidità relativa, il rin-novo e la purificazione dell’aria.Nell’edificio è stato installato unimpianto elettrico con ampie do-tazioni e soluzioni innovative; èpresente la domotica che integrai sistemi di gestione delle luci,dell'impianto antintrusione, del-la video-citofonia e della tv a cir-cuito chiuso.L’intervento è completato da unimpianto fotovoltaico posiziona-to sulla copertura, realizzato conpannelli in silicio policristallinoper una potenza di picco di 5,88kW.

Consulenza energetica eprogettazione impianti:

Per. Ind. Antonio Del Moro

Progettazionearchitettonica:

Arch. Francesco De GiuliGeom. Gianfranco Ortica

Impresa costruttrice:Gallano S.r.l.

Ditta installazioneimpianti termotecnici:

Passerini RobertoDitta installazioneimpianti elettrici:

Seiesse S.r.l.

Isolamentoa cappotto

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Nonostante le difficoltà lega-te alla crisi che stanno at-tanagliando imprese, ammi-nistrazioni locali e cittadi-ni, siamo convinti che il fu-

turo di Bastia Umbra passa per la riqua-lificazione delle aree industriali dismes-se. Pertanto chiediamo all’Amministra-zione comunale di sapere a che punto si-ano i progetti di riqualificazione urbanadi tali aree esistenti all’interno della zonaresidenziale, progetti dai quali dipende ilfuturo della città.Antonello Cozzali, presidente della Cna diBastia Umbra, torna su un tema fondamen-tale per rilanciare l’economia bastiola e,più complessivamente, per ridisegnare ilvolto dell’area urbana.“A distanza di più di due anni dall’adozio-ne, da parte della giun-ta, del progetto di riqua-lificazione dell’areaFranchi e dell’accogli-mento unanime del pia-no espresso dall’Assem-blea consiliare, tuttotace. Anche il piano diprogettazione urbanarelativo all’ex mattatoio,illustrato dall’Ammini-strazione lo scorso no-vembre, langue. Per nonparlare della riqualifi-cazione dell’area Petri-ni. Crediamo - prosegueAntonello Cozzali - cheoggi più che mai si deb-ba invece accelerare suquesti temi, magari stu-diando le possibilitàaperte dai cosiddetti‘Piani città’ per la riqua-lificazione urbana dellearee degradate previstidal governo nazionaleall’interno del decretoSviluppo. Da non sotto-valutare, inoltre, le op-portunità che potrebbe-ro nascere dalla candi-datura di “Perugia e As-

ATTUALITÀ numero 6 - SETTEMBRE 2012

CNA: dalla riqualificazionedelle aree dismesse passail futuro di Bastia UmbraCon l’entrata in vigore della riforma del lavoro

(legge n.92 del 28 giugno 2012) sono cambiatele regole del lavoro occasionale accessorio. Tale

norma ha modificato gli articoli n.70 e n.72 de D. Lgs.n. 276/2003 ed oggi prevede il pagamento delle presta-zioni occasionali attraverso i cosiddetti “buoni lavoro”(o “voucher”). L'innovazione normativa, tesa a favori-re l'emersione del lavoro irregolare, consente sia al da-tore di lavoro che al lavoratore concreti vantaggi. In talsenso infatti i datori di lavoro possono utilizzare le pre-stazioni lavorative senza necessità di dover stipulare con-tratti mentre ai lavoratori sono garantiti in ogni caso lecoperture assicurative e contributive. Nell'ambito dellafattispecie tuttavia è da precisare che lo svolgimento diprestazioni di lavoro occasionale accessorio non con-sente la maturazione del diritto alle prestazioni a soste-gno del reddito dell'INPS (disoccupazione, maternità,malattia, assegni familiari ecc.). L'uso di tali vouchertuttavia è limitato a specifiche categorie di soggetti quali:• inoccupati, lavoratori in mobilità, disoccupati, cas-sintegrati, lavoratori autonomi o subordinati, a tempopieno o a tempo parziale che prestano lavoro nei settoridi attività tassativamente elencati dall'art. 70 del DLgs.276/2003 (es. lavori domestici, insegnamento privatosupplementare, lavori di giardinaggio, pulizia e manu-tenzione, attività svolte nell’ambito delle manifestazionisportive, culturali, fieristiche o caritatevoli, ecc.)• pensionati titolari di trattamento pensionistico in re-gime obbligatorio• i giovani con meno di 25 anni di età, regolarmenteiscritti ad un ciclo di studi presso l’Università o istitutoscolastico di ogni ordine e grado, limitatamente al sa-bato e alla domenica di tutti i periodi dell’anno, oltreche ai periodi di vacanza.I voucher rappresentano buoni lavoro “prepagati” delvalore nominale di €10 - €20 - €50 e possono essereacquistati dal datore di lavoro e versati al lavoratore alcompimento della prestazione lavorativa che poi ver-ranno riscossi presso un qualunque ufficio postale esi-bendo un valido documento di riconoscimento. Nonappena ricevuta la comunicazione da parte delle postedell’avvenuto pagamento, l’Inps provvederà all’accre-dito dei contributi presso la Gestione separata e al ver-samento all’Inail della quota assicurativa. Il valore no-minale di un buono è comprensivo della contribuzioneprevidenziale a favore della Gestione separata INPS,pari al 13%, della contribuzione a favore dell’INAIL,pari al 7%, ai fini dell’assicurazione, del compensospettante al concessionario (l’INPS) per la gestione delservizio, pari al 5%. Il valore netto del voucher, cioè ilcorrispettivo netto della prestazione incassato dal la-voratore, è esente da ogni imposizione fiscale e nonincide sullo stato di disoccupazione dell’interessato. Iprestatori possono dunque svolgere attività di lavorooccasionale fino ad un compenso massimo di €5.000nette per singolo committente nell’anno solare.

Dott.ssa Francesca Piobbico

Lo studio legale degli Avv.ti Andrea Ponti e ChiaraPettirossi è disponibile ad accogliere neolaureati perl'espletamento della pratica forense. Per informazionie candidature gli interessati potranno inviare il proprioC.V. all'indirizzo mail [email protected]

LA LEGGE IN PILLOLEA cura dello studio legaleAndrea Ponti & Chiara Pettirossi

IL LAVORO OCCASIONALEACCESSORIO

CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL’ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Brillante laurea diGIUSEPPE

ANTONELLIIl 26 luglio 2012,presso la Facoltà diIngegneria del-l’Università degliStudi di Perugia,Giuseppe Antonellidi Cannara ha conseguito la laurea inIngegneria Edile - Architettura discu-tendo la tesi dal titolo “Porta Umbria.Progetto del Centro Servizi dell’Aero-porto Perugia - San Francesco d’Assi-si.” Relatore il Prof. Paolo Belardi. Cor-relatori l’Arch. Andrea Dragoni, l’Ing.Roberto Baliani, l’Ing. Luca Martini eControrelatore la Prof.ssa AlessandraCirafici della Seconda Università degliStudi di Napoli. La tesi è stata ispiratadalla candidatura di Perugia e Assisi aCapitale Europea della Cultura del 2019.Al neo dottore vanno le congratulazio-ni di Terrenostre per una carriera pienadi successi.

Brillante laurea diMATTIA

AGOSTINELLIIl 20 luglio2012, pressol’Universitàdegli Studi diPerugia, Fa-coltà di Scien-ze Motorie e Sportive, NicolòMattia Agostinelli, di BastiaUmbra, ha conseguito la laureain Scienze Motorie e Sportive,con la votazione di 104/110, di-scutendo la tesi “Sindrome Fe-moro - Acetobolare: rieducazio-ne funzionale e recupero artico-lare”. Relatore prof. GiulianoCerulli.Al neo dottore vanno le congra-tulazioni della famiglia e degliamici ai quali si aggiungonoquelli di Terrenostre per unacarriera piena di successi.

sisi a capitale della cultura” per il2019, considerando che Bastia Um-bra si trova esattamente sulla diret-trice che collega le due città. Infine– aggiunge Cozzali – vanno comple-tate le aree industriali, a cominciareda quella di Ospedalicchio. Insom-ma - puntualizza il Presidente dellaCna bastiola - chiediamo all’Ammi-nistrazione di impegnarsi al massi-mo per sbloccare i progetti di recu-pero e completamento di tali aree,mettendo a sinergia tutte le oppor-tunità disponibili. In quest’ottica sia-mo pronti come associazione a col-laborare con tutte le forze politichee sociali, in particolare con l’Ammi-nistrazione comunale, per assicura-re un futuro migliore ai nostri figli”.

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Bastia sa di non avere monu-menti millenari, reperti ar-cheologici e rievocazioni sto-riche da rispolverare ed è perquesto che, da sempre, nel suoDNA c’è una vocazione invi-diabile all’intraprendenza.Senza altre risorse se non l’in-gegno, la fatica e l’impegno èuna città storicamente e cul-turalmente improntata all’im-prenditorialità.Oggi questa peculiarità è og-gettivamente in declino permolte ragioni e il primato chequesta città aveva rispetto allerealtà adiacenti è, se non al-tro, oggi fortemente ridimen-sionato.Il sito ufficiale del Comune diBastia stesso, nella sua relazio-ne economica riconosce che“le principali industrie, che nelpassato sono state promotricidello sviluppo del nostro ter-ritorio, oggi non esistono piùo hanno bisogno di rinnovarsicosì come quelle nate più direcente devono competere conil basso costo della manodo-pera dei nuovi paesi emergentie stanno guardando altrove perorganizzare le produzioni con

ECONOMIA numero 6 - SETTEMBRE 2012

CONFCOMMERCIO DI BASTIA UMBRA

È tempo di agire. E in fretta

di SILVIA MARINI

una forte componente dellamanodopera nel ciclo produt-tivo”.Se è vero che il commercionon è che una delle compo-nenti economiche trainantidella città, se si pensa oggi alleattrattive che Bastia può offri-re non si può non pensare alnostro settore. Basti provaread immaginare cosa sarebbeper un giorno la città con in-segne e vetrine spente e sara-cinesche abbassate.Di fronte alla generale perditadi competitività è obbligo del-l’imprenditore mettere in cam-po ogni strategia per innovaree crescere, ma questo d’altron-de non è che l’impegno quoti-diano all’interno di ogni no-stra azienda, negozio o botte-ga. Non avremmo scelto difare questo lavoro se non fos-simo pronti al cambiamento eal rischio, all’investimento eall’innovazione.Oggi la sfida è più complessa,realtà limitrofe che fino a nonmolti anni fa davano l’impres-sione di essere “in ritardo” suiservizi offerti oggi sono riusci-te a mettere in campo strate-gie di lungo periodo, sceltelungimiranti di sviluppo urba-nistico, infrastrutture e quali-tà che devono essere uno sti-molo per tutti noi a fare me-glio. E in fretta.Un esempio: Il Comune, afronte di disponibilità econo-miche sempre più scarse, do-vrebbe farsi da subito coordi-natore di tutti gli eventi dellacittà, la nostra proposta è di ca-lendarizzare tutte le manifesta-zioni del territorio insieme alleassociazioni e agli enti promo-tori sotto l'egida del Comune

Inizia con questo numero della rivista un nuova rubrica che parla diPromozione e Consulenza Finanziaria.Perché parlare oggi di una materia che sembra non avere bisognodi ulteriore pubblicità in questi tempi di bombardamenti su concet-ti come “rating”, “spread” e “default”?Un giorno mia figlia, tornata da scuola, dopo aver parlato delleprofessioni dei propri genitori, mi chiede del mio. Avrei voluto ini-ziare col dirle che un Promotore Finanziario o Private Banker hacompetenze su finanza, previdenza, fisco e credito, che è l’unicoautorizzato ad offrire fuori sede prodotti e servizi finanziari, dopoaver superato un esame per essere iscritto ad un albo professionale(APF), che deve rispettare i requisiti di onorabilità e rispettabilitànonché frequentare corsi di formazione e aggiornamento, ma...l’espressione che aveva in volto mi ha fatto desistere anche dall’in-trodurre il concetto di consulenza avanzata, analisi del rischio diportafoglio, ottimizzazione fiscale e legale dei propri investimentie pianificazione del passaggio generazionale.Invece le dico che la mia professione consiste nell’aiutare il miocliente nelle scelte più difficili e delicate che riguardano i proprisoldi e che scambiandoci opinioni e idee cerco di trasmettergli conparole semplici concetti molto complessi, fino ad arrivare insiemead una scelta condivisa sulla base delle sue vere esigenze.Lo faccio da molti anni e con la passione di sempre.E continuo: immagina un cuoco che mette insieme tanti ingredientidi altissima qualità per fare un buon piatto, non necessariamentecomplicato o troppo elaborato, il risultato finale sarà la soddisfa-zione di chi lo gusterà.Seguendo il consiglio di un amico (raffinatissimo cultore di cuci-na), mi procuro la fagiolina del Trasimeno, la faccio bollire per 40minuti in acqua salata,la ripasso in padella per 20 minuti, mettotutto su fette di bruschetta, aggiungo olio extra vergine di oliva e,solo per i più grandi, accompagno con un’ ottima e fresca Falanghi-na.Assaggiando capirai che non occorre di certo essere un cuoco percapire quando un piatto è eccellente!Non sono sicuro abbia capito perfettamente il mio lavoro ma disicuro le ho fatto mangiare i legumi che di solito rifiuta!

Semplici, ma sempre utili,lezioni di finanzaU n'opportunità dal

l'Europa per i giova-ni da non perdere in

un momento di difficile ac-cesso al mercato del lavoro.Il progetto Eurodyssée, ini-ziativa di scambio tra le re-gioni dell'Are (Assembleadelle Regioni d'Europa) dicui l'Umbria è parte, permet-te di effettuare un tirocinioall'estero finalizzato ad ac-quisire un'esperienza profes-sionale e, al tempo stesso, diperfezionare la conoscenza el'apprendimento di una lin-gua straniera.Il programma è rivolto a gio-vani di età compresa tra i 18e i 30 anni alla ricerca di unimpiego, e ha una durata va-riabile tra i 3 e i 7 mesi. Iltirocinio è retribuito. Il pro-getto garantisce inoltre ai ti-rocinanti un corso di lingua.Alcune delle Regioni ospi-tanti garantiscono vitto e al-loggio per l'intera durata deltirocinio, o comunque per ilmese iniziale. Per candidar-si è necessario utilizzare l'ap-posito formulario presentesul sito del programma. A li-vello regionale il progetto ègestito dall'Aur (AgenziaUmbria Ricerche).

Per ulteriori informazioni èpossibile consultare il sito del-l'Aur: www.aur-umbria.it

PUNTO EUROPA

A cura delDott. GIACOMO

GIULIETTI

ConsulenzaFinanziamenti

EuropeiVia della Repubblica, 20

06083 Bastia UmbraTel. 347.9746924

[email protected]

EURODYSSÉE:tirocini

retribuiti pergiovani umbri

GIACOMO GIULIETTI

Realtà limitrofe che prima erano “in ritardo”oggi ci devono dare stimoli a fare di più e meglio

stesso così da ottimizzare legià poche risorse.Bisogna, a nostro avviso, faremeglio nel dialogo, nel non di-fendere singoli interessi di bot-

tega ma nel “pensare alto”, nelnon arroccarsi in partiti presi,nel capire davvero che da soli,mai come oggi, non si va danessuna parte.

di MARCO BRUFANI

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VIEWPOINT

EUROPEAN ECONOMICDOMINATION

A cura del prof. David P. Wilson

Cosi, finalmente c’è luce alla fine del tun-nel. Ma, vediamo. Una cosa, però restachiara, anche per il più appassionato so-stenitore dell’Europa: la moneta unica eu-ropea. L’euro è stata la cosa che ha fattomiracoli per l’economia tedesca. Mi è di-spiaciuto nel lontano 1999 quando LaGran Bretagna ha deciso di rimanere fuoridalla moneta unica europea. Ma sbaglia-vo. Politici ed economisti britannici era-no molto più perspicaci all’epoca. È faci-le dire ciò a posteriori, e forse oggi lapresenza della Gran Bretagna nella mo-neta unica europea avrebbe aiutato ad evi-tare la dominazione economica della Ger-mania, ma la Gran Bretagna ha fatto lacosa giusta a star fuori. Nell 1989 al crol-lo del muro di Berlino, un scettico GiulioAndreotti consigliava all’Occidente un’at-titudine meno festosa. A posteriori, anchelui aveva ragione. Una Germania Unitadomina la scena economica europea. Machi ha pagato? Non importa. Quest’annoci sono stati più turisti tedeschi in Grecia.Meritava.

PUNTO DI VISTADOMINAZIONE

ECONOMICA EUROPEA

CULTURA numero 6 - SETTEMBRE 2012

Saluto a Nello Michelettie Antonio Villanova

GRANDI CAPITANI CI LASCIANO

Nella notte trail 7 e l’8 ago-sto è venuto amancare al-l’affetto deisuoi cari Nel-lo Micheletti,per più ditrent’anni per-sonaggio di

spicco nel mondo imprenditoriale ba-stiolo nel settore metalmeccanico.Iniziata l’attività con pochi mezzi nellontano 1954 a Palazzo di Assisi, nel1960 si trasferisce a Bastia Umbra peringrandire l’azienda raggiungendo inpoco tempo, grazie alla Fiat, la ragguar-devolole cifra di 70 operai.Da ricordare il primo stabilimento diBastiola, dove c’è ora Ziarelli Gom-me, e successivamente presso l’ex Del-tafina, ora polo commerciale Giontel-la e sede del Palazzo della Salute.Imprenditore tutto d’un pezzo ha ca-valcato lo sviluppo economico tenen-do conto sempre dell’interesse di tutti.Da molti è ricordato non solo come im-prenditore, ma anche come animatoredi tante feste con la sua inseparabilefisarmonica.All’estremo saluto sono intervenuti nu-merosi parenti, amici, ex dipendenti epaesani dove i familiari hanno ringra-ziato tutti per la dimostrazione di sti-ma e affetto.Arrivederci, Nello Micheletti, Capita-no d’industria della nostra storia.

So, I have heard that there is light at theend of the tunnel. That the worst is over.This we will see. One thing however isperfectly clear, even to the most ardentpro-European. The single European cur-rency has worked wonders for the Ger-man economy. Back in 1999 I was sorrythat the UK decided not to be part of thesingle European currency. I was wrong.British economists and politicians surlyhad more foresight than I could ever haveimagined. This is perhaps easy to say inretrospect and it maybe that the presenceof the United Kingdom could have hel-ped in some way to counteract GermanEconomic supremacy in Europe but as anIsland nation Britain made the right deci-sion to stay out. The leveling of the eco-nomic playing field has helped Germanymore than any other European nation.Back in 1989 a skeptical Giuliano Andre-otti warned the west against celebratingtoo much at the fall of the Berlin Wall. Hetoo has been proved right. A united Ger-many reigns supreme in Mainland Euro-pe. But who paid? Still, more German tou-rists went to Greece this year for their ho-lidays so it was worth it.

Ci piace salutare unnostro concittadinoche ci ha lasciati neiprimi giorni di settem-bre, come se fosse par-tito per una delle suetranquille passeggiateche amava fare fino apochi mesi fa, nono-stante i suoi 84 annicompiuti.

Stiamo parlando di Antonio Villanova. Peri bastioli, “la bottega di Villanova” rappre-senta quasi un'istituzione. Chi non è maientrato almeno una volta per acquistare unbarattolo di vernice, un pennello o delle mi-nuterie? Antonio era sempre pronto a dareun consiglio, tanto che da alcuni veniva de-finito “il maestro” ed impartiva lezioni sucome tinteggiare o rimediare ai problemi,senza avere segreti, né essere geloso dellasua professione. Sì, perché il suo mestiereera l'imbianchino e nella gioventù, da Fo-ligno dove abitava, prendeva il treno pervenire a lavorare a Bastia e nei dintorni.Dal niente riuscì a creare un’azienda con30 operai ed ebbe il privilegio di tinteggia-re le pareti della ex Spigadoro Petrini e dellaBasilica di S. M. degli Angeli e della chie-sa di Bastia. È stato un ottimo padre per isuoi due figli, forse anche qualcosa in più,avendo perso la moglie in giovane età. Sonocresciuti con lui e stanno proseguendo l’at-tività con la stessa dedizione che il padregli ha trasmesso. Non è certo semplice ri-cordare una persona della statura di Anto-nio Villanova in poche righe, ma è possibi-le ricordarla con stima ed affetto.

(Lolita Rinforzi )

AD ANTONIO VILLANOVA,UN BASTIOLO CHE HAVISSUTO UNA VITA A

“COLORI”

A NELLO MICHELETTIIMPRENDITORE DEGLIANNI ‘50 NEL SETTORE

METALMECCANICO

40 ANNI INSIEMELicia Rosignoli e Gianni Flori

L’11 settembre ricorre il primo anniversario della morte del Dott.Domenico Tazza. La moglie Adelaide ed i figli Marta, Marco,Aurora nel ricordarlo colgono l’occasione per ringraziare tuttele persone che sono state loro vicine nel momento del distaccoe fanno presente a quanti hanno generosamente offerto contri-buti durante il funerale che sono stati utilizzati per l’acquisto di2 misuratori di parametri vitali installati presso il Pronto Soc-corso del Santa Maria della Misericordia. Grazie

A DOMENICO TAZZA

Il 6 Agosto 2012 è stato un giorno spe-ciale per i 40 Anni di matrimonio deinostri genitori!! Tanti Auguri da Fran-cesca e Stefania"

Il 10 settembre 2012 Rosalba Barili eSilvio Bartoccetti, hanno festeggiato i 40anni di matrimonio. I figli Moreno eMassimo, insieme agli amici Pietro, Ste-fania e tutti gli altri augurano di trascor-rere ancora tantissimi anni felici.

40 ANNI INSIEMERosalba Barili e Silvio Bartoccetti

E' stato festeggiato da un intero quar-tiere il centesimo compleanno di GinaPascolini. In via Santa Croce trasforma-ta per l'occasione in un grande banchet-to sulla strada ha visto il sindaco Ansi-deri consegnare alla signora Gina la Me-daglia ricordo del Comune dedicata aibastioli che compiono cento anni.

100 ANNIGina Pascolini ha compiuto

Luigia Rosignoli, il 5 settembre 1912,ha raggiunto il traguardo di 100 anni elo ha festeggiato all’Istituto A. Rossi diAssisi, insieme agli altri ospiti e opera-tori, ai figli, Giuliano e Paola, ai nipoti,pronipoti e tanti amici. Tutti insiemeaugurano con grande affetto: “BuonCompleanno, Nonna Gigia!”

100 ANNILuigia Rosignoli ha compiuto

I CORSI INIZIANO DAL 10 SETTEMBRE

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ECCELLENZEnumero 6 - SETTEMBRE 2012

di DEBORA BRUGHINI

LA BICICLETTA ELETTRICAL’inquinamento ambientale, il traffico, la mancanza di parcheggi e di spazi rendono sempre

più impellenti scelte che restituiscano vivibilità e ossigeno alle nostre città. Ma tutto questo non èpossibile senza un cambiamento negli stili di vita. La bici elettrica, per esempio, essendo un perfettoconnubio tra praticità, ecologia ed economia, rappresenta una valida alternativa alle auto, o ad altri

mezzi inquinanti ed ingombranti, per compiere brevi e medi tragitti in tutta comodità,con la certezza di contribuire a realizzare una città a misura d’uomo

INTERVISTA A SIMONE ROSSETTI

IL TRICOLORE - Simone Rossetti ed il sindacoStefano Ansideri mentre provano le “electric bike”

NE PARLIAMO CON SIMONE ROSSETTI TITOLARE DEL PRIMO NEGOZIO DI BICICLETTE ELETTRICHE A BASTIA DENOMINATO IL TRICOLORE

come potenza massima erogabile inmodo continuo dal motore.È richiesta una forza elevata per uti-lizzare la bicicletta senza l’assisten-za elettrica del motore? - No, il mo-tore è di tipo brushless, ovverosenza spazzole. Questosistema permette di ri-durre sensibilmente laresistenza, fino ad unvalore trascurabile. Adogni modo, la biciclet-ta è dotata di un cam-bio a più velocità, concui è possibile selezio-nare la marcia adegua-ta in ogni circostanza. Ilmodo migliore per sod-disfare tutte le curiositàè quello di provarla; per

questo invito tutti i lettori di Terreno-stre ad usufruire di un noleggio gratui-to, per testare di persona questo utile edivertente mezzo di trasporto.

IL TRICOLORE - Il punto venditae noleggio in via Martiri Ungheresi

Come ti è venuta l’ideadi aprire un negozio dibiciclette elettriche? -Diciamo che è stato il mioamore per la natura e per

la libertà di spostarsi godendosi la na-tura stessa. Confidando che il mio sen-tire sia comune a tutti ho deciso di ini-ziare questa nuova attività di noleggioe vendita E. Bike, spinto anche dal fat-to che in moltissime città del nord Ita-lia e delle zone costiere si è sviluppatoun vero e proprio boom di vendite enoleggi di bici elettriche. Probabilmen-te questo è avvenuto in conseguenzadel fatto che le caratteristiche delle E.Bike in questi ultimi anni sono note-volmente migliorate. Sicuramente nonè trascurabile il vantaggio economicoche si ottiene riducendo i costiper il consumo di carburan-te utilizzando un taleveicolo.Perché proprio lebici? - Perchè è ilmezzo meno in-quinante e, bene omale, tutti amia-mo la bici, il pri-mo veicolo dopoil triciclo che, fin dabambini, ci ha per-messo di conquistare li-bertà di azione. Penso che la bici, an-che ora, con questa nuova evoluzione,ci potrà dare nuova libertà ed energia.Proprio con la bici elettrica, come conla prima bici, riscopriamo il piacere diraggiungere luoghi dove non si arrivacon altri veicoli: penso ai percorsi ver-di, ai centri storici, abituati come sia-mo a parcheggiare fin sotto al negozioper la spesa. La E.Bike ci permette difarlo in tutta comodità senza faticare.

È conveniente usare le bicilette elet-triche? - Sicuramente si. Se si tieneconto del fatto che con una carica sipossono percorrere circa 50 km, al co-sto di soli 30 centesimi di euro di ener-gia elettrica, è di certo un notevole ri-sparmio paragonandolo ad un veicoloa benzina, che per fare gli stessi kmrichiede circa 10 euro 30 volte di più.Facendo due conti, in un anno perun’auto di piccola cilindrata, percor-rendo, circa 20 km al giorno, si spen-derebbero: con auto 1.460 euro cone.bike 44 euro una opportunità che intempi di crisi non può non essere tenu-ta in considerazione.Cosa significa bicicletta a pedalataassisitita? - Non è altro che una nor-

male bici-cletta con

un mo-

tore elettrico e la batteria che aiutanola pedalata.Come funziona? - Il requisito fonda-mentale per attivare la spinta è pedala-re: solo in questo modo si accende ilmotore elettrico ausiliario, come pre-scritto dal codice della strada. Non ap-pena si smette di pedalare, l’assisten-za del motore si interrompe e la bici-cletta procede per inerzia.Quanto sono potenti i motori? - Ilcodice della strada impone 250 W

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di OMBRETTA SONNO

PREMIO FENICE - EUROPA

Davanti ai romanzi di Lorenzo Licalzi e Giovanni Ricciardi

BASTIA UMBRA

Un pubblico di circa 500 persone, riunite nella SalaCongressi dell’Umbriafiere di Bastia Umbra, hafatto da cornice alla cerimonia finale della XV edizione del Premio Letterario Fenice - Europa, ideato da Adriano Cioci e Rizia Guarnieri.

La vittoria di Alessandro Perissinotto, autore del romanzo Seminail vento che ha totalizzato 304 preferenze, davanti a Lorenzo Li-calzi con il libro Un lungo fortissimo abbraccio (175 voti) e Gio-vanni Ricciardi con Il silenzio degli occhi (91 voti), è stato unodei momenti esaltanti della serata. Il successo dell’iniziativa, chetravalica i confini continentali, è stato suggellato dalla presenza discrittori, giurati popolari italiani e referenti delle comunità estere.Interessante e partecipato è stato il dibattito e gli interventi deilettori che hanno vivacizzato la serata: Rosella Aristei, vice sinda-co e assessore alla cultura di Bastia Umbra, Marie-Paule Triay,rappresentante dell’Associazione “Europe Echanges” di Rouen,Adele Irianni, referente del Progetto Antartide del P.N.R.A, Lu-ciano Sonno, referente della giuria di Losanna, Maria Rosa Titodella giuria di Bari, Valentina Dionisio vice-sindaco del Comunedi Pieve Emanuele (MI) ed esponenti delle giurie popolare di SanPatrignano (Rimini), Perugia, Torgiano e Terni.Molto apprezzata è stata la partecipazione di Ondina Gregoriis,vicepresidente del gruppo di lettori Italiani a Capodistria che haaffermato di essere entusiasta di far parte del Fenice - Europa per-ché in tal modo si possono conoscere scrittori che diffondono la

lingua italiana nel mondo.Novità di questa edizione è stata la consegna dei pre-mi fedeltà: a Enrico Andreozzi, recentemente scom-parso, primo socio onorario dell’associazione, che hacontribuito fortemente con la sua passione, professio-nalità e generosità alle pubblicazioni del Fenice – Eu-ropa, Carlo Grullini, referente Arulef, che ha reso pos-sibile la partecipazione di tanti italiani nel mondo,Danilo Gorbi, che ha coordinato in questi anni la rac-colta e lo spoglio delle schede di votazione, GiuseppeFederici, organizzatore della sezione informatica del-le serate finali.Emozionante è stato il collegamento telefonico in di-retta con Carmen Dionisio, referente del gruppo de LaGomera (Canarie), comunità da poco entrata nella gran-de famiglia del Premio.La sezione “Claudia Malizia” è stata vinta da PaolaPredicatori, con il romanzo Il mio inverno a Zerolan-dia, premiata da Rizia Guarnieri, co-ordinatrice della sezione stessa. Lasezione è stata presentata da YounisTawfik, componente della Giuria tec-nica che ha riportato le motivazionidella scelta. Lo stesso Tawfik ha lan-ciato un appello per il suo paese,l’Irak, affinché la sua gente possariacquistare la propria dignità, oggicalpestata dalle vicende politiche e di guerra a cui èstato sottoposto. La XVI edizione della manifestazio-ne si terrà a Massa Martana, come annunciato dal vice-sindaco Luca Latini.

Ad Alessandro Perissinottoil “Romanzo Italiano

per il Mondo”Adriano Cioci

Alessandro Perissinotto

Lorenzo Licalzi

Giovanni Ricciardi

Paola Predicatori, Younis Tawfik eRizia Guarnieri

Luca Latini

Foto di LAVIANO FALASCHI

CULTURA numero 6 - SETTEMBRE 2012

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numero 5 - GIUGNO 2012ESPERIENZE numero 6 - SETTEMBRE 2012

di GIUSEPPINA FIORUCCI

PER FORZA E PER AMORE

Ramona, spesso si sente ri-petere, in maniera enfati-ca, che il futuro è dei gio-vani, forse perché proprioai giovani si vuole negare il

presente? - Credo sia evidente che noi gio-vani viviamo un presente privo di stabilitàeconomica, di lavoro, ma anche povero disenso civico, di giustizia, di equità socia-le, dove il sapere non ha valore e la digni-tà viene calpestata. Sono tuttavia convin-ta che questo ha contribuito a creare unacorazza solida e robusta, che unita alla for-za di volontà, ci permetterà di affrontaregrandi sacrifici e sfide importanti, ricon-quistando ciò che oggi vediamo troppolontano.Parliamo del tuo presente: consiglierecomunale del Pd a Bastia, vivi e studi inGermania, come riesci a conciliare tut-ti questi impegni? - Conciliare queste duevite non è facile, perché mi impongono unacerta mobilità, ma cerco di organizzarmi.Ogni volta, per essere presente nei consi-gli comunali, devo prendere l’aereo, fer-marmi due o tre giorni, per poi ripartire.Certo, l’attività politica è tanto più incisi-va quanto più si vive e si ascolta il territo-rio, ma grazie all’aiuto di qualche mio col-lega consigliere, riesco a stare sempre nelmerito delle questioni di Bastia. Quandosono in Germania, dedico gran parte del-le mie giornate a studiare e ogni mattinacerco di leggere la rassegna stampa cheriguarda il territorio bastiolo. Questo miaiuta ad avere sempre un quadro piuttostochiaro.A che punto sono i tuoi studi? - Sonoiscritta alla Westfalische Wilhelms Univer-sitaet di Muenster che è una delle univer-sità più prestigiose nell’ambito del diritto.Per me è stata una grande sfida, perché hodovuto cominciare a studiare il tedesco perpoter sostenere gli esami, ho dovuto im-parare a muovermi in macchina, da sola,per strade sconosciute, a dialogare con ra-gazzi e ragazze che non avevo mai visto.Oggi posso dire che i risultati sono arriva-ti: ho fatto tutti gli esami in tedesco e stopreparando la tesi in diritto internaziona-le, ovviamente in tedesco.Il tuo attuale impegno politico però sot-

tintende la volontà di non distogliere losguardo dal nostro territorio. - Sì! Ten-go molto a Bastia perché la considero unacittadina dalle grandi potenzialità. Devoconstatare che, attualmente, il basso pro-filo della politica non consente di sfruttar-le appieno, ma credo che, se ben canaliz-zate, possano riportare il nostro comunead essere un termine di paragone e unesempio nell’intero territorio umbro. Il miosogno è di contribuire a questa ripartenzafacendo anche tesoro di tutto ciò che dipositivo ho acquisito e acquisirò da que-sta esperienza all’estero.Quando è iniziato il tuo impegno in po-litica e quanto ti ha deluso o gratifica-to? - Il mio impegno in politica è iniziatonel 2006, prima all’interno dei DS, poicome membro del comitato promotore delPartito Democratico. Ho rivestito vari ruolinell’organizzazione del partito e sono sta-ta candidata al consiglio comunale nellalista del PD alle elezioni amministrativedel 2009. Ho sempre creduto che la politi-ca fosse una bellissima e gratificante atti-vità sociale, dove poter esprimere le pro-prie sensibilità ed opinioni mettendole alservizio della collettività e questo mi fasentire appagata e soddisfatta. La politicaè un’esperienza formativa che molti do-vrebbero fare, anche se, purtroppo, mi sonoaccorta che oggi i partiti sono luoghi diriciclo, dove molti tentano di ritagliarsiruoli nuovi e dove, spesso, non si ragionadel bene comune, bensì in difesa delleposizioni squisitamente personali. E men-tre tutto questo si faceva sempre più chia-ro nella mia mente, si è presentata la pos-sibilità di fare un’esperienza all’estero,insieme al mio compagno. Lui è laureatoin Fisica con dottorato di ricerca all’Uni-versità di Perugia. E’ una persona dallegrandi capacità intellettuali, ma si è vistotagliare ogni prospettiva lavorativa dallanota riforma. E così abbiamo deciso dimandare il suo curricolo in giro per l’Eu-ropa e, dopo pochi giorni, è arrivata unatelefonata dalla Germania: era il respon-sabile dello “Julich Forschungzentrum”che lo invitava a fare un colloquio. Dopoaver sostenuto il colloquio, aveva il con-tratto pronto per essere firmato. Successi-

vamente, mi sono mossa an-ch’io per far sì che questa suaesperienza diventasse anche lamia.Quando parli dei partiti comeluoghi di riciclo, ogni riferi-mento a persone o fatti è pu-ramente casuale? - Il centro si-nistra e l’attuale PD si sono lo-gorati a causa di lotte interne edivisioni basate non su diver-genze di opinioni o di progetto,bensì su triti personalismi. Que-ste storie hanno avuto degli at-tori ben precisi che si sono vo-latilizzati, come per magia,dopo la pesante sconfitta elet-torale alle amministrative del2009. A raccogliere i cocci e aimparare ad ambientarsi in unaposizione assolutamente nuova,non c’era chi il ruolo di per-dente non lo poteva calzare,avendo sempre vestito i pannidi un vincente primo attore, mac’eravamo solo noi ragazzi che,con tutte le nostre forze, ci sia-mo impegnati nel miglior modopossibile. Io non so se tutto quello che fa-cevamo era giusto e corretto, ma so cheaffrontavamo i problemi in modo profon-do, serio e trasparente. In occasione delleelezioni regionali riuscimmo ad avere inlista un candidato del territorio, il qualevenne scientemente boicottato perché rap-presentativo di quel gruppo di ragazzi li-beri da ogni condizionamento; atto que-sto che ha privato il territorio di Bastia diuna probabile rappresentanza in regione,oggi estremamente utile anche per affron-tare il problema della centrale a biomassee delle stalle. Il congresso del PD di otto-bre 2010 decretò la bocciatura del lavorofin lì svolto e attuò un salto all’indietro dicirca 20 anni. Oggi c’è un PD che ha ri-nunciato a tutti i mezzi di comunicazionemoderni (sito internet cancellato e profilofacebook inutilizzato), non fa iniziative,non fa proposte, non è buona alternativaall’attuale maggioranza fin troppo appros-simativa, ma soprattutto non costruisce lastrada per le amministrative del 2014. C’è

INTERVISTA A RAMONA FURIANI

Autonomia, indipendenza, tenacia ed entusiasmo, gli ingredienti chehanno fatto dell’esperienza di Ramona Furiani, che oggi vive e studia inGermania, un bell’esempio di intraprendenza e coraggio. La raccontiamoconvinti di contribuire concretamente a sfatare luoghi comuni che vo-

gliono i nostri giovani pigri e accomodanti

una strategia accentratrice che mette inombra chi tenta di portare avanti qualcheidea nuova. Credo quindi che sia giunto ilmomento, per il PD e per chi ne è a capo,di evidenziare un percorso chiaro, ma so-prattutto aperto e trasparente attraverso ilconfronto e il dialogo tra tutti i compo-nenti del partito e soprattutto tra il partitoe i suoi elettori. Per concludere, penso chela storia dell’araba fenice sia solo una leg-genda.Il tuo attivismo trova spazio anche al-l’interno della festa patronale? - Io misono avvicinata al rione solo nel 2004, madevo dire che è stata una passione improv-visa e coinvolgente. Ho sempre lavoratoper le sfilate, interpretando vari ruoli tracui Pinocchia: era la prima volta che reci-tavo in piazza, ma riuscii a vincere il pre-mio Monica Petrini. Da quando sono inGermania purtroppo non riesco a faremolto, ma settembre lo trascorro semprein Italia, a Bastia, in piazza, con il rionenel cuore.

Ramona Furianidavanti al Duomo di

Colonia

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CUORE DI DONNAnumero 6 - SETTEMBRE 2012

di GIUSEPPINA FIORUCCI

LA MIA AFRICA

Simona, da Bastia in Africa? E’stato solo un caso o una sceltadi vita? - Tutto è iniziato a Mi-lano, dove mi sono trasferita nel‘99, subito dopo essermi laurea-

ta in Scienze dell’Educazione, per motividi lavoro e per amore, raggiungendo quel-lo che ora è mio marito. Proprio a mio ma-rito, che lavorava da diversi anni all’ENI,si presentò l’opportunità di andare a lavo-rare in Nigeria, in una delle maggiori con-sociate dell’azienda. Ebbi solo un tenten-namento all’idea di mollare il lavoro doveero impegnata da circa due anni, in un pro-gramma di formazione per le scuole e leuniversità lombarde. Superai il tutto conla prospettiva dell’insegnamento nellascuola italiana di Lagos. E così ci ritrovam-mo in Africa.Come vive un espatriato? - La vita del-l’espatriato in Africa ha una contraddizio-ne innegabile, nel senso che ti trovi a vive-re per anni in un paese senza vivere nelpaese. Sei in una gabbia dorata. Le azien-de, come la nostra, ti danno belle case, perlo più in villaggi chiusi dotati di ogni con-fort. I figli frequentano scuole internazio-nali, fai la spesa nei grandi supermercatipieni di prodotti d’importazione molto cari,un mondo dal quale la gente locale pove-ra, che è la maggior parte, è completamen-te tagliata fuori.Una dicotomia difficile da coniugare sesi ha un minimo di sensibilità. - Ognunodi noi cerca di risolvere questo contrastoin maniera diversa. Nel mio caso, ciò nonmi ha impedito di avvicinarmi all’Africa,alla sua anima profonda e ricchissima divalori. In Nigeria, ad esempio, ho iniziatoad appassionarmi, oltre che all’inglese, lin-gua ufficiale, a quella del popolo, il pidginenglish detto anche broken english, una lin-gua che nasce dalla mescolanza di inglesee parole africane. Parlandolo, ho guadagna-to subito il rispetto e la simpatia dei nige-riani.Purtroppo oggi la Nigeria è sulle paginedei giornali per la persecuzione e lo ster-minio quasi sistematico dei cristiani. -La Nigeria dove abbiamo vissuto noi, percinque anni, non era ancora quella di BokoHaram e degli attacchi alle chiese cattoli-che. La verità è che questa strategia, chesembra avere una matrice religiosa, na-sconde interessi di tipo economico legatialla spartizione delle ingenti risorse pe-trolifere. La Nigeria è il primo paese pro-duttore di petrolio nell’Africa sub saha-riana. Noi siamo arrivati a Lagos comegiovani sposini senza figli e l’abbiamolasciata quando cominciavano le primeavvisaglie di questo periodo buio, che era-vamo quasi in quattro. Ero incinta del miosecondo figlio e mio marito era stato no-minato responsabile commerciale e deinegoziati per l’ENI a Tripoli, in Libia.Un altro paese in fermento. - Abbiamolasciato Tripoli un anno prima che la guer-ra iniziasse; la primavera araba l’ho se-guita con sgomento in TV. Eravamo a

Milano dove mio marito era stato richia-mato per un incarico. Della Libia ricordocon nostalgia Medina, il cuore di Tripoli,le sue stradine assolate che sembravanola Sicilia degli anni 50, i mercatini con icommercianti che parlavano italiano, li hotutti impressi nella mente. Ho visitato lemeravigliose rovine romane di Sabrata eLeptis Magna, da togliere il fiato. Siamostati lì tre anni durante i quali ho visto ar-rivare i primi franchising: Max Mara, Be-netton… del dramma non ho visto l’epi-logo.Ma nell’aria non c’era sentore di quelloche stava per accadere? - La primaveraaraba ci ha colto impreparati. Sapevamodi quanto la mancanza di libertà fosse tan-gibile. Nessuno, ad esempio, osava nomi-nare il nome di Gheddafi invano. C’eranoaltri nomignoli qualora lo si fosse dovutoproprio nominare, ma è anche vero che laLibia era uno dei pochi paesi africani incui nessuno moriva di fame; c’erano adesempio forti sovvenzioni per il pane. Soche quanto dico può sembrare politicamen-te non corretto, ma vi assicuro che, dopoaver visto altri paesi africani, questo delpane non è un dettaglio di poco conto. Forsedavvero il vento della libertà ha soffiatopiù forte del resto, mi piacerebbe che fos-se così, ma non escludo che, come per laNigeria, dietro le ragioni ufficiali, ci sianospinte dettate da interessi più oscuri e com-plessi.Tornata in Italia, hai sofferto del mald’Africa? - Non so cosa s’intenda per mald’Africa, ma per quanto mi riguarda possodire che esiste. Un esempio? Appena mes-so piede in Nigeria, mi sono sentita stra-namente a casa, come contenuta da questoluogo sconosciuto, ero semplicementedove dovevo essere. Quando poi l’ho la-sciato, per due anni non c’è stato momen-to in cui non ne abbia avuto nostalgia enon abbia desiderato tornarci. La spiega-zione può essere molteplice e univoca. Daun punto di vista antropologico, lì ci sonole origini dell’uomo, dal lato umano, lapovertà diffusa ci riporta all’essenza dellecose e quindi di nuovo alle nostre radici.E siete ritornati in Africa. - A Settembredel 2011 io con mio marito e i nostri duefigli siamo arrivati in Angola. E’ un paeseche, nel panorama geopolitico internazio-nale, ha grandi possibilità di sviluppo, è ilsecondo produttore di petrolio nell’Africatropicale, è ricco di gas naturale e di dia-manti, ma come spesso accade in questocontinente, c’è una pesante eredità da so-stenere, ovvero il mancato sviluppo cultu-rale della maggior parte della popolazio-ne, a fronte di una elite che controlla ognisettore.Molti ancora ricordano la “passeggia-ta” di lady Diana tra le mine di un cam-po in Angola, un gesto simbolico che ri-chiamò l’attenzione dei media dell’epo-ca. - L’Angola è un paese sfinito da unaguerra civile protrattasi per quasi 30 anni:dal 1975, anno dell’indipendenza dal Por-

togallo, al 2002. Questa guerra ha lasciatoun popolo stremato e un paese dalla bel-lezza rara, ancora in gran parte minato.Come stanno reagendo i vostri figli a tut-to questo girovagare? - I nostri figli sononati in Italia, in Umbria, si sentono pro-fondamente italiani, ma hanno il mondonel cuore. Andrea, di nove anni, il più gran-de, giorni fa mi raccontava un aneddotoriferito ad una sua compagnetta di classee, per distinguerla ai miei occhi da altredue, una angolana nera e una sudamerica-na, presenti nella foto, con estrema natura-lezza mi dice: “Mamma è quella con lafrangetta”. Ecco questi sono i miei figli equeste vorrei che fossero le nuove genera-zioni.Simona cosa porti an-cora nel cuore delle tueorigini? - La vita noma-de che facciamo è unbell’allenamento per ilnostro spirito, siamosempre costretti a sape-re e a contare su ciò cherimane, la sostanza, gliaffetti che costruiamo.Non ho rimpianti, adoggi mi sento il puntofermo di questa famiglianomade, voglio e devoesserci sempre al 100%per i miei tre boys. Cisono mille proverbi afri-cani che mi porto dentroinsieme ad ogni dettobastiolo della mia ado-rata nonna, ma se doves-si dire una frase che ris-pecchia la mia vita cite-rei quella della mia scrit-trice preferita ANAISNIN: “We travel, someof us forever, to seekother states, other lives,other souls” Viaggiamo,alcuni di noi per sempre,alla ricerca di altri stati,altre vite, altre anime.

INTERVISTA A SIMONA BARTOLUCCI

SIMONA BARTOLUCCI, giovane bastiola, da dieci anni in Africa, ciracconta la sua esperienza di vita tra Nigeria, Libia e Angola, dove

tuttora vive insieme al marito, dirigente ENI e ai suoi due figli.Una bella testimonianza di rispetto e tolleranza coniugata

con i valori solidi della cultura d’origine

Angola - Cascate Kaladula

Simona BartolucciSullo sfondoMirador da Lua (Angola)

Lagos (Nigeria 2004)Andrea, il figlio di Simona,

in una foto di gruppo sulla spiaggia

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di DEBORA BRUGHINI

ONE INVESTIGAZIONIParlare di “Agenzia Investigativa” desta sempre una certa curiosità. Cerchiamo di capire,

dalle parole di uno dei titolari, Daniele Gervasi, come si svolge questa attività

INTERVISTA A DANIELE GERVASI

ECCELLENZE numero 6 - SETTEMBRE 2012

La loro serietà per la nostra sicurezza

Come ti è venuta l’idea diintraprendere quest’at-tività?- Diciamo che tutto è nato dalla mia ventennale esperienza di butta-

fuori nei locali di intrattenimento. Da lìho creato un’agenzia di sicurezza cheoggi conta oltre cento operatori, tuttimolto preparati. Decisivo per l’attivitàinvestigativa è stato l’incontro con l’exCommissiario anticrimine di Perugia,Pasquale Rapetti, col quale ho decisodi fare questa scommessa. L’aumentodella microcriminalità ha portato le per-sone a sentirsi meno sicure, in molticampi, così ho pensato di ampliare iservizi offerti. Oggi la One si divide indue aziende, una che si occupa di inve-stigazioni e sicurezza e l’altra di portie-rato e/o cosiddetti servizi integrati.Per Portierato e/o servizi integrati checosa intendi? - Noi offriamo un vero eproprio servizio di portierato sia diur-no che notturno presso strutture condo-miniali e aree private o di parcheggio.Inoltre abbiamo formato un numeroconsistente di operatori con AttestatoAntincendio Alto Rischio.Il mondo delle investigazioni comeopera? - Il ricorso ad aziende come lanostra è in costante aumento. È un la-voro fatto di attenzione assoluta versoil cliente, di raffinate tecniche di ricer-ca e di modernissimi strumenti investi-gativi, in grado di fornire accertamentidettagliati su infedeltà coniugali, pro-

blemi di sicurezza informatica, indagi-ni finanziarie e su ogni tipo di proble-matica che richieda un servizio di in-telligence di elevata qualità. L’investi-gazione privata, in sostanza, ricerca ele-menti di verità da usare anche nei pro-cessi civili e penali e, diventa uno deimezzi principali per tutelare la libertàdella famiglia, delle persona e delleaziende. Inoltre, un altro servizio chela One Investigazioni srl offre con gran-de successo è quello di Addetto ai ser-vizi di controllo delle attività di intrat-tenimento e di spettacolo in luoghi aper-ti al pubblico. Infatti, nei pubblici eser-cizi, dal 1° gennaio 2012, è diventatauna figura obbligatoria da tenere nellediscoteche ed eventi quali concerti, sa-gre, feste e altre manifestazioni.Partiamo dai privati, chi si rivolge aVoi e perché? - L’attività principalesono è rivolta alle investigazioni per in-fedeltà coniugale; documentiamo qual-siasi tipo di comportamento incompa-tibile con il rapporto matrimoniale cheporti alla violazione dei doveri coniu-gali. Chiariamo tutti i dubbi relativi adun’eventuale infedeltà del partner e dia-mo elementi giuridicamente validi perintraprendere un’azione legale per unaseparazione consensuale o giudizialecon eventuale assegno di mantenimen-to. I nostri servizi anche oltre: baby-sit-ter affidabili, analisi tossicologiche, rin-traccio familiari irreperibili, violazionedella privacy, verifica affidamento mi-

nori, osservazionecomportamento giova-nile…Ci sono dei genitoriche pagano per con-trollare i propri figli?- Assolutamente sì. Inuna società in cui en-trambi i genitori lavo-rano, il controllo suipropri figli diventaspesso difficile, per ra-gioni di tempo e perchécomunque è difficileentrare nella vita priva-ta di un adolescente condomande dirette. Quisubentriamo noi, osser-viamo i soggetti per al-cuni giorni, i luoghi e lepersone che frequentano, come passa-no il week-end, così da poter tracciareun profilo completo del ragazzo. Daquesto punto di vista abbiamo una do-manda crescente, grazie anche ai costiaccessibili.Per quanto riguarda le aziende? - Ab-biamo esperienza investigativa ancheper quanto riguarda gli aspetti relativialle problematiche tipiche delle azien-de: tutela dei marchi e brevetti, concor-renza sleale e difesa intellettuale dei pro-getti, assenza ingiustificata, violazionedel patto di non concorrenza, bonifichetelefoniche ed ambientali, protezioneknow-how.

Concludendo possiamo dire sicurez-za a tutto tondo?! - Si, dalle investiga-zioni alla sicurezza negli eventi e nellediscoteche fino al portierato. Ci tengoa sottolineare che noi siamo presenti neimaggiori locali notturni umbri e dellaRiviera Romagnola, che attualmentesiamo l’unico Istituto a possedere la ter-za licenza imposta dalla legge Maronie tutti i nostri operatori sono inscritti al-l’albo dei buttafuori. Aggiungo inoltre,che i nostri operatori sono anche addet-ti antincendio con rischio elevato e tan-to per chiudere il cerchio è personalequalificato iscritto all’Albo secondo ilDecreto Legge n° 81 del 2008.

DanieleGervasi con

PasqualeRapetti

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ECCELLENZEnumero 6 - SETTEMBRE 2012

La Casa Agency

La Casa Agency è ungruppo di professio-nisti con esperienzaventennale nel set-tore immobiliare del

nostro comprensorio. Cultura delservizio, etica professionale,competenza specifica e precisicriteri organizzativi sono la doteche ha contraddistinto la propriaattività professionale ed è perquesto che alla luce di cambia-menti epocali in questo settoreabbiamo deciso di rivolgere loroalcune domande.A che cosa si deve l’affacciarsidi un nuovo brand nel mercato im-mobiliare di Bastia Umbra? - PAO-LO BARTOLUCCI - Ad una precisascelta del nostro team che ha accettato lasfida di una nuova proposta formulatadal gruppo Prelios sotto il marchio LaCasa Agency, rimanendo comunque le-gata ad gruppo importante la cui noto-rietà ed affidabilità hanno conquistato ilmercato immobiliare internazionale. LaCasa Agency è appunto la continuità delvecchio marchio con la flessibilità e l’in-novazione che l’attuale mercato immo-biliare richiede. Vogliamo essere al pas-so dei tempi, progredire nel settore im-mobiliare, offrendo ai nostri clienti quan-to di meglio il nostro staff può offrire.In che cosa si differenzia La CasaAgency nell’offerta dei propri servi-zi? - SIMONE BRUNELLI - Nella gran-de apertura, disponibilità e rispetto ver-

Si chiama “La Casa Agency” il network in franchising del Gruppo Prelios che annuncial’apertura di una nuova agenzia affiliata a Bastia Umbra.

Management qualificato, Trasparenza, Professionalità, Innovazione, Accoglienzai valori chiave della rete che punta su formazione e web

Da settembre a Bastia Umbra un nuovo marchio immobiliare con un’esperienza di prim’ordine

Il Gruppo Prelios prosegue il processo di ridenominazione del proprio network in franchising, daPirelli RE Agency al nuovo brand La Casa Agency. Una nuova prestigiosa agenzia affiliata ha aperto

i battenti a Bastia Umbra, in piazza Mazzini

Piazza Mazzini, 5406083 BASTIA UMBRA (PG) Italy

Tel. 075 8041092Fax 075 8048749

[email protected]

Molto più di una semplice rete di agenzie

so il cliente, sia da parte del manage-ment che dei collaboratori. Il cliente nonè solo un’eventuale fonte di guadagno,ma una persona da consigliare nelle scel-te importanti della vita come l’acquistodi un bene immobile, piccolo o grandeche sia, con competenza, efficienza etempestività. Per noi i clienti quando en-trano nell’agenzia devono sentirsi aCASA.Affidabilità, tempestività delle infor-mazioni sono peculiarità di una buo-na agenzia immobiliare. Come gesti-te la vostra comunicazione? - LUCALANCETTI - Attraverso un processodi marketing ben definito. Il nostro pro-fessionista, una volta acquisito l’immo-bile da vendere, metterà in moto unagrande macchina pubblicitaria utilizzan-do più sistemi informativi all’avanguar-dia. Tra questi citiamo il sistema MLS

(Servizio Multiplo di Contatti) un po-tente mezzo di contatto web che pro-muove efficacemente la vendita delleproprietà immobiliari. Le informazionitecniche e descrittive degli immobilivengono inserite in una Data Bank MLStramite la rete internet, per favorire unimmediato accesso degli Agenti immo-biliari e del grande pubblico. Questo si-stema garantisce un maggior numero dipotenziali clienti. La collaborazione al-l’interno dell’Agenzia, essendo il nostroun team molto numeroso, è curata neiminimi particolari e dopo un pò di tem-po viene naturale. Le modalità di ap-proccio col mondo esterno ovviamentesono diverse, ma confrontandole e me-scolandole con metodo, riusciamo ad ot-tenere buoni risultati. Alla base di ognirapporto è fondamentale l’umiltà, spe-cialmente quando si lavora in gruppo.

INTERVISTA AL TEAM DI BASTIA UMBRAPer ognuno di noi è importanteportare ogni giorno un nuovomattone, non per costruire laCASA perché già c’è, ma perrenderla sempre più accoglien-te.Quali garanzie si offrono aiclienti per un servizio di qua-lità? - DIEGO PANZOLINI -La continua e attenta ricerca dimercato, che permette al profes-sionista del nostro team di sta-bilire il prezzo giusto dell’im-mobile. La grande esperienzasul campo, garanzia di cono-scenza delle procedure del pro-

cesso di vendita, il nostro professioni-sta guiderà scrupolosamente ogni clien-te nella miriade di dettagli che si incon-trano nella transazione. La continua ecostante formazione del personale. Latrasparenza del servizio. L’agente im-mobiliare che vende molti immobili ècolui che dice sempre la verità.

Simone Brunelli Paolo Bartolucci Diego Panzolini Luca Lancetti

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di DEBORA BRUGHINI

50 ANNI DI LAVOROC’è aria di festa in azienda, lo storico titolare Roberto Amico festeggia

i suoi cinquant’anni di attività da carrozziere. Una passione che haradici lontane che si perdono negli anni dell'adolescenza.

Ma ben intatta, rimane la sua voglia di lavorare e di insegnarealle nuove generazioni

INTERVISTA A ROBERTO AMICO

ECCELLENZE numero 6 - SETTEMBRE 2012

Compleanno d’oro alla carrozzeria Nuova Amico e Malizia

I perni dell’attività di Ro-berto Amico sono stati,e continuano ad essere,la dedizione e la cura deidettagli, che ha cercato

di trasmettere ai suoi collabo-ratori, per non parlare della sto-rica e profonda amicizia con ilsuo ex-socio Alberto Malizia,con la quale ha raggiunto im-portanti traguardi aziendali.Con l’esperienza nel settoredell'autoriparazione, Robertooggi, si adopera in prima per-sona per guidare una squadradi tecnici che ha formato e tra-sformato in professionisti. Lointervistiamo con l’entusiasmodi un ragazzo dove il temponon ha minimamente scalfito lapassione per il proprio lavoro.La storia della carrozzeriaAmico e Malizia è una vera epropria palestra per chi si av-vicina a questo mestiere? -Diciamo che in tutti questi annile persone che sono venute a la-vorare da noi sono state nume-rose, molte delle quali hannoaperto un’attività per conto pro-prio e questo in qualche modoha dato valore aggiunto al no-stro lavoro. Il livello della no-stra struttura, oggi più che maigovernata dalle nuove tecnolo-

gie, dipende ancora molto dallaconsolidata esperienza, mia edei miei attuali soci, e rappre-senta un valido connubio ope-rativo da molti punti di vista.È l’esperienza, dunque, il

vostro punto di forza?- La ri-tengo tuttora un fattore deter-minante, ma oggi occorre an-che l’ausilio delle moderne tec-nologie di riparazione e verni-ciatura. Certo, cinquant’anni fa

era un’altracosa, ma ab-biamo cercatodi stare al-

l’avanguardia con continui in-vestimenti e aggiornamentiprofessionali. Siamo semprestati determinati ad un continuomiglioramento per noi stessi edi conseguenza anche per ilcliente. La qualità e la soddi-sfazione delle attese del clien-te sono l’obiettivo aziendale.Che cosa, ancora dopo cin-

quant’anni, Le dà questa ca-rica? - Sono sempre stato unappassionato del mio lavoro eper tutti i sacrifici fatti, oggi,mi sento ripagato appieno. Unsentito grazie lo devo esprime-re nei confronti delle nuovegenerazioni di collaboratori.A Roberto i migliori auguri da par-te della redazione di Terrenostre.

Roberto Amico militare a Casertagià immaginava la sua attività

Il team della Nuova Amico e Malizia conal centro il fondatore Roberto Amico

1975 - Roberto Amicoin Piazza Mazzini

con Guido Brozzetti

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SALUTE/AMBIENTE numero 6 - SETTEMBRE 2012

Cibo-spazzatura: non si trovanei fast food, ma nel cestino

È arrivato “Food”, il documentario che parla di cibo. La novità sta nel fatto cheil cibo in questione non è quello che consumiamo, ma quello che sprechiamo

Ben 23 registi datutto il mondo sialternano nel de-nunciare una sit-uazione ad oggi

or mai intollerabile: oltre 1,3miliardi di tonnellate di vive-ri l'anno finiscono nei rifiuti,sia nei paesi “in via di svilup-po” che in quelli cosiddetti“avanzati”.Marco Rusca con la collabo-razione di Veronica Carbone,Lester Pathmaperuma ed al-tri registi internazionali cer-cano di farci comprendere untema da sempre sottovaluta-to ed ignorato. Prodotto dal-lo stesso regista e distribuitoonline da Feltrinelli dal 20agosto 2012, il docufilm halo scopo di risvegliare le co-scienze entro il 2014, AnnoEuropeo Contro gli SprechiAlimentari.Quella degli sprechi alimen-tari è una problematica vici-na a tutti noi, più di quantopossiamo immaginare. Sol-tanto in Europa infatti laquantità di cibo che finiscenella spazzatura ammonta a89 milioni di tonnellate, ov-vero a 180 kg pro capite.L'Italia in quanto a sprechidomestici, con i suoi 8,8 mi-lioni di tonnellate 107 Kg procapite, corrispondenti ad unaspesa di 454 euro all'anno perfamiglia) è addirittura terzaclassificata, dopo Inghilterra,con 110 kg a testa, e StatiUniti (109 kg). Francia (99kg), Germania (82 kg) e Sve-zia (72 kg) ci seguono nellaclassifica dei più “spreconi”.Gli sprechi alimentari avven-gono già durante la trasforma-zione industriale e la distribu-zione di mercato; risultanomaggiori nei paesi industria-lizzati, per ragioni di ordineeconomico, standard estetici equalitativi, regolamentazioniin materia alimentare e con-venienza delle operazioni diraccolta. Ad esempio nel mon-

do tra il 20 ed il 40% del totaledelle banane prodotte vengonogettate via perché troppo curve otroppo dritte, o troppo piccole otroppo grandi. Basti poi pensareche nell’estate del 2008, un gros-sista inglese è stato “costretto” agettare via buona parte del raccol-to di kiwi perché più leggeri di 4grammi rispetto al peso richiestodagli standard europei, pari a 62grammi cadauno.Lo spreco domestico è invece det-tato dalla mancanza di conoscen-za a livello dei consumatori fina-li, che spesso non hanno informa-zioni adeguate per la lettura cor-retta delle etichette o per la con-servazione e il riutilizzo dei cibi.Come fare per contrastare questotriste e vergognoso fenomeno?

di GIULIA DELLA BINA

Ecco alcune utili e semplici re-gole:1) fare un menù settimanale cosìda facilitarci il compito degli ac-quisti;2) stilare una lista della spesa,pensando a cosa davvero ci ser-ve;3) leggere sempre bene le etichet-te, facendo attenzione al range discadenza, che deve essere ade-guato al nostro consumo;4) scegliere la frutta come face-vano le nostre nonne, prendendo-ne qualcuna ben matura, adatta alconsumo immediato, e qualcunaancora un po' acerba cosicchépossa durare più a lungo;5) utilizzare recipienti e sacchettiidonei per i diversi tipi di cibo;6) riutilizzare scarti ed avanzi in

modo intelligente e fantasioso,così da creare piatti attraverso ilriciclo intelligente.È poi fondamentale l’utilizzo delbuon senso: è vero che con il pas-sare del tempo nel cibo confezio-nato si innescano alterazioni chi-miche e microbiche in grado dicambiare le sue caratteristiche nu-trizionali e organolettiche, ma dif-ficilmente queste modifiche si tra-sformano in un pericolo per lasalute. Il vero pericolo sono lecontaminazioni microbiche ester-ne, l'interruzione prolungata del-la catena del freddo e, soprattut-to, la scarsa igiene in cucina.

Nel periodo successivo alla dataindicata tutti i prodotti sono an-cora commestibili; si cominciaperò a registrare un lento decadi-mento sensoriale e nutritivo. Ovviamente stiamo parlando diprodotti confezionati conservatiin modo corretto. Una volta aper-ta la scatola o l’eventuale confe-zione è meglio seguire il consi-glio che porta la dicitura “dopol'apertura consumare entro totgiorni”, perché il decadimento or-ganolettico e microbico è moltorapido.Per quanto riguarda poi i prodot-ti scongelati tenuti in frigoriferovanno cucinati entro 24 ore.In ogni caso non è difficile capi-re quando il prodotto non va man-giato: fa fede il sapore, l'odore ela fragranza.Semplici ma doverose regole daseguire dunque, per rispettare ilcibo non solo come fabbisogno efonte di piacere, ma anche comebene comune, da non violare fa-cendolo diventare un rifiuto.

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SALUTE/SOCIALE numero 6 - SETTEMBRE 2012

L’empatia è quell’at- titudine ad offrire la propria attenzione ad un’altra persona, mettendo da parte le

preoccupazioni e i pensieri per-sonali, è quella qualità di rela-zione basata sull’ascolto nonvalutativo ma sulla comprensio-ne dei sentimenti e sui bisognifondamentali.Questa caratteristica ha permes-so ad alcuni Volontari dellaC.R.I. del Comitato Locale diBastia Umbra, che giornalmen-te effettuano i servizi di traspor-to infermi, di incontrare un “ra-gazzino” che verbalmente nonpuò dire ciò che sente ma gra-zie ai suoi occhi meravigliosa-mente espressivi è riuscito amandare un messaggio. Mes-saggio, che è stato captato dallasensibilità dei Volontari, parlan-dogli, durante i brevi tragitti chevanno da casa alla scuola e vi-ceversa. Si sono resi conto chela squadra del cuore è l’Inter,confrontatisi tra loro per averela certezza, si sono attivati. Han-no instaurato una catena di soli-darietà e sono arrivati a contat-tare un “Amico” interista che

Incontri migliaia di persone e nessuna ti colpisce veramentee poi incontri una persona e la tua vita cambia, per sempre

di ANTONIO DE MARTIIS

tramite il Club FedeNeroazzurra di Perugiaè riuscito a procurasiuna maglia autografa-ta dai giocatori dell’In-ter, con il capitano Ja-vier Zanetti in primis.Contattati i genitori peresprimergli le loro in-tenzioni di fare una sorpresa alloro figlio, questi sono stati benfelici del programma ed hannocosì permesso di far trascorrereuna serata all’insegna della se-renità e della gioia aprendo leporte della loro casa.Al termine della serata eranoforse più felici i Volontari peraver colto un sorriso in un voltoche a prima vista può risultareinespressivo, che il “ragazzino”per aver ricevuto un regalo chenon avrebbe mai sperato di ave-re.Dietro al trasporto infermi, chepermette di incontrare personemeravigliose con una diversasensibilità, c’e un lavoro di co-ordinamento molto importanteche svolgono alcuni Volontariche ricoprono il ruolo di Re-sponsabili dei Servizi del Comi-tato Locale di Bastia Umbra:

Incontri e sentimentiCome chi fa giardinaggio sa che le piante non sono tutte uguali ma hanno esigenze diverse eognuna di loro va curata in maniera particolare, così chi quotidianamente, come i Volontari

della Croce Rossa Italiana del Comitato Locale di Bastia Umbra, viene in contatto con lepersone con difficoltà sa che non tutte reagiscono allo stesso modo e ognuna di loro và

curata e seguita in maniera diversa, instaurando un rapporto di empatia

Maria Assunta Ferroni, Donatel-la Flamini, Piervincenzo La Bel-la, Eleonora Karimi Hosseini,Riccardo Romoli, Simona Bal-lo, Celina Mecatti, GiacomoTarmanelli, Francesca Famiani,Eleonora Siddi, coordinati daPietro Cioli veterano dell’asso-ciazione.Soddisfare le richieste quotidia-ne, soprattutto nella fascia ora-ria mattutina e nelle prime oredel pomeriggio, richiede un co-stante impegno, ed attualmentei Volontari che riescono a esse-re disponibili, oltre ai Respon-sabili sopra citati, sono:Giuliana Migni, Massimo Pao-linelli, Giancarlo Baldini, Ma-ria Antonietta Riccilli, Antonel-lo Mancinelli, Giampietro Man-cinelli, Leone Masala, LorenzoMasciotti, Carlo Giammarino,Marita Pop, Benigno Petrini,

Emanuele Pirinei, Carlo Ro-signoli, Paolo Drago, Alfre-do Caporizzi, Sandro Testa,Luciano Regnicoli, SilvioMicheli, Gianfranco Rossi,Candido Rossi, EmanuelaValentini, Luciano Romoli,Roberta Mancinelli, NadiaParmi, Maria Cristina Venan-zini, Bohdan Rudyshyn.Tutti i Volontari del Comita-to Locale di Bastia Umbra siimpegnano con scrupolo inogni attività avendo ricevu-to una preparazione che per-mette loro di dosare nellagiusta misura professionali-tà e cuore, che si completacon il senso del dovere.“Quello che facciamo è sol-tanto una goccia nell’oceano,ma se non ci fosse quellagoccia all’oceano manche-rebbe” (Madre Teresa)

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di SIMONA PAGANELLI

Secondo i dati istat i divorzi sono in aumento, ma ciò non viene dalle giovani coppiebensì da quelle “grigie” che in terza età rivivono una seconda giovinezza. L’aumento della

qualità della vita fa sì che sempre più pensionati si godono la vecchiaia

PENSIONATA A CHI?Vita più lunga dei maschi, make up,

indipendenza economica e familiareNella terza età comanda la donna!

SI DICE IN CITTÀ

L e domenicheestive passatein riva al marecon gli amicioltre che a di-

vertire portano nuove notiziee aprono a nuove discussionie pareri diversi.Vi racconto quanto mi è suc-cesso durante una giornatapassata al mare sotto il soledi Torrette.Siamo un gruppo misto com-posto da coppie, single, gio-vani di trentanni e persone dioltre sessant'anni. Mi capita dileggere un articolo di giorna-le che parla di un nuovo fe-nomeno italiano fortemente inespansione che vede in au-mento le separazioni tra lecoppie grigie, ossia, della ter-za età. Siccome a me piacefare un pò la Maurizio Co-stanzo della situazione, colgol'occasione di ripeterlo ad altavoce sapendo la reazione cheavrebbe suscitato. I datiISTAT pubblicati nella pagi-na, tra l’altro, riportano chequesto fenomeno, oltre ad es-sere in forte aumento, a vo-lerlo sono soprattutto le don-ne che, indipendenti dal ma-rito perché in possesso di unapensione e libere dall'impe-gno di far crescere i figli or-mai adulti, realizzano il desi-derio di vivere una secondagioventù.“E' vero” - mi dice subito Lui-

gina - “... io due anni fa hofatto pressapoco così!”Luigina è una brava donna dicirca sessantacinque anni an-cora bella e affascinante, dasempre corteggiata dagli uo-mini ma lei è sempre rimastafedele ad Enrico il suo ex ma-rito.Comincia a raccontarci breve-mente la sua storia simile atante altre. Si sposò giovanecon Enrico che aveva cono-sciuto al compleanno di suacugina Emma anche se ini-zialmente non fu subito amo-re perché a lei piaceva Alber-to che però era un gran fanfa-rone.“Ho fatto bene a scegliereEnrico perché è stato buonocon me e ha cresciuto i nostrifigli ma... dopo trentacinqueanni ho scoperto che volevovivere la giovinezza che mi èmancata”.Certo, una volta ci si sposavapresto perché non era serioche una ragazza potesse usci-re da sola, viaggiare e viverecon altre persone che non fos-sero parenti o persone ben co-nosciute. Lo scopo di unadonna doveva essere quello disposarsi fare figli e accudireil marito. Tutto questo per lomeno fino a circa vent'anni fa.Oggi tante donne come Lui-gina oltre al marito, ai figli eai nipoti, desiderano altro. In-fatti, aumentano le iscrizioni

numero 6 - SETTEMBRE 2012

in palestra i viaggi organizza-ti, corsi di ballo, serate di bur-raco e università della terzaetà.Non parliamo poi dei nuovirapporti amorosi che si ven-gono a creare. La donna è piùmatura libera dai pregiudizi evive anche il sesso con mag-giore libertà. Nascono cosìnuove coppie per la maggiorparte formate da una lei ma-tura e un lui, spesse volte, piùgiovane, proprio come la miaamica Luigina che dice: “Cer-to, il mio rapporto con Valterè eccezionale, anche se l’uo-

mo della mia vita... è Enrico”Già, chissà se Enrico la pensaallo stesso modo mentre statra le braccia della formosacassiera del bar del circolettoche lui frequenta da quando èstato lasciato... per farsi con-solare.Beh, figli cari, se avete l'in-tenzione di tornare a casa dapapà e mammà, perdete ognisperanza perché non vi aprirànessuno, papà è tra le bracciadi Consuelo e mammà inviaggio da qualche parte perrecuperare il tempo perduto!Giovani, organizzatevi.

Il massaggio è la forma piùantica di terapia fisica ma-nuale utilizzata nel cam-

po della fisioterapia. Ne esi-stono vari tipi con diverse fi-nalità: distensivi, tonificanti,rilassanti, sportivi, antidolore,drenanti, anticellulite.Il massaggio terapeutico(massoterapia) permette di ri-lassare la muscolatura e favo-rirne il processo di guarigio-ne, attraverso un migliora-mento delle condizioni biolo-giche dei tessuti che risultanodolenti o infiammati per diver-se cause come le contratture,i traumi, le posture scorrette ole infiammazioni.L’effetto analgesico si ottienegrazie ad un incremento dellacircolazione interna che favo-risce i processi riparativi del-l’infiammazione. Molto spes-so viene utilizzato anche perscopi preventivi della colon-na vertebrale. Mantenere untono muscolare adeguato del-la schiena significa prevenirel’insorgere di contratture chepotrebbero causare problemialla colonna cervicale e lom-bare.In campo fisioterapico vengo-no utilizzate anche altre for-me di terapia fisica che si ser-vono del passaggio di energienelle zone del corpo interes-sate. L’utilizzo avviene incampo riabilitativo per ridur-re i dolori, le infiammazioni, igonfiori, per stimolare e ripa-rare i tessuti. Le più comunisono l’elettroterapia (tens,elettrostimolazioni, ionofore-si), la laserterapia, l’ultrasuo-noterapia, la magnetoterapia,la tecarterapia che negli ulti-mi anni si è molto diffusa gra-zie agli ottimi risultati conse-guiti e ha permesso di accele-rare i tempi di guarigione inmolteplici problematiche.

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MODA E TENDENZE - scrivete a: [email protected]

I cumuli nembi sono spazzativia da un fresco vento di tra-montana. Ora il temporale èpassato e potete uscire dal vo-stro rifugio per fare tutto ciòche avete rimandato a causa delmaltempo. Leggera frenesia.

Gli Astri del cuore di Gemma Irene Ottobre 2012

L'estate sta finendo ed il no-stro armadio sta per esseresvuotato di nuovo e riempitocon i nuovi capi invernali. Stu-diando e osservando le rivistedi moda ho appreso che que-sto inverno lasceremo i coloriall'estate prossima e apriremole ante del nostro armadio aicapi di abbigliamento dai tonicaldi del cioccolato e del cre-ma e ovviamente al nero chenon dovrebbe mai mancare nelguardaroba di una donna ed inparticolare quest'anno che vie-ne proposto non soltanto perl'abito da sera ma anche per ilgiorno.La moda inoltre ci fa di nuo-vo innamorare del velluto usa-to sia per l'abito elegante cheper la giacca abbinata ad unjeans; e poi il pizzo utilizzatoprincipalmente per realizzarei tubini avvolti in pellicce diastrakan per la donna che vuo-le essere chic.

VESTIREMO CHIC

Ma, per chi volesse vestire co-modo, largo ai volumi o me-glio ai cappotti e alle giaccheoversize.E poi il ritorno degli anni ot-tanta con i dettagli gioiello,

Sarà un 2013 color cioccolato rifinito con il color crema... manon mancherà il protagonista assoluto di tutte le stagioni: ilNERO e poi la donna sarà libera di assecondare i propri gusti

numero 6 - SETTEMBRE 2012

Nana pronunciata al po-sto di banana, “ana” o“lana”invece di “rana”

sono alcune delle semplifica-zioni che commettono i no-stri bambini quando inizianoad approcciare il linguaggioadulto per esprimere il loropiccolo grande mondo inte-riore. La maggior parte dicele tanto attese prime parole in-torno al primo compleanno,fino ad acquisire circa 1500vocaboli tra i 3 e i 5 anni. Èquesto il periodo più delicatoin cui la pronuncia può esse-re compromessa e ostacolarela possibilità di essere com-presi dagli altri.Sostituire od omettere uno opiù suoni fa parte del norma-le processo di sviluppo dellinguaggio, ma non deve ve-rificarsi oltre la soglia criticadel passaggio tra la scuoladell’infanzia e la scuola pri-maria. Si rischia, altrimenti,di ostacolare non solo un’ade-guata acquisizione delle pa-role e delle frasi, ma anchedelle capacità indispensabiliper il futuro apprendimentodella lettura e della scrittura,quali ad esempio giocare conle parole, dividerle in sillabe,formare le rime, ritmi e fila-strocche.Etichette diagnostiche comedislessia, disortografia e di-scalculia sono ormai entratea far parte del nostro diziona-rio, ma possono essere preve-nute prima che il bambino ac-ceda alla scuola primaria,considerando tutti i segnali ein particolare il suo linguag-gio. Esiste, infatti, una corre-lazione stretta tra disturbo dilinguaggio e disturbo dell’ap-prendimento.L’attenzione, l’osservazionee il confronto con professio-nisti nel settore ci aiuterà acapire se si tratta di un sem-plice ritardo di sviluppo risol-vibile spontaneamente o diuna difficoltà che va appro-fondita in maniera specificae mirata.

LOGOPEDIA

Dott.ssa FRANCESCAMARCOMIGNI

Studio di Logopedia

COMECORREGGERE

IL LINGUAGGIODEL BAMBINO

GRAZIE GIULIO,TI AMO

Cara Simona,colgo l'occasione di scri-verti poche righe per de-scriverti la mia situazione.Ormai è passato un annoche non sono più fidanza-ta con Giulio, la causa nonè per un tradimento o per-chè non ci amassimo più,ma perchè lui dopo unalunga malattia è andato inParadiso.Io e Giulio stavamo insie-me da diverso tempo ederavamo fatti l'uno perl'altra. Abbiamo passatoinsieme momenti vera-mente belli.La malattia, tra l’altro, ciaveva uniti molto facen-doci conoscere nel pro-fondo e sono convinta chesaremmo stati per sempreinsieme felici.Grazie Giulio ti amo!

SILVIA

Grazie Silvia per averscelto Terrenostre per ri-cordare il tuo amato Giu-lio.Non posso immaginarecosa si possa provarequando si perde l'uomoche si ama, ma lo possocapire, le donne della miafamiglia sono quasi tuttevedove e vedo come sisentono sole senza il lorocompagno di una vita concui hanno condiviso tutto.Anche se per poco hai po-tuto amare Giulio quandone aveva più bisogno seistata brava e soprattuttocoraggiosa lui rimarrà neltuo cuore per sempre ma,lascia che qualcun altro tipossa amare e prendersicura di te.

POSTADEL CUORE

Forse sono le parole giuste a man-carvi. Ed è probabile dunque chesia il vostro corpo a comunicareattraverso i gesti, le movenze ar-moniche, lo sguardo ed il sorri-so. Il silenzio alle volte conqui-sta molto più che fiumi di parole.

Il momento è quello giusto perrivedere le cose a mente lucida.Sono molti i progetti che aveterealizzato e che avete intenzio-ne di portare a termine, dunqueè necessario fermarsi un istantee tirare le somme.

Siete lì, col drappo rosso chevi sventola tra le mani. Il torovi guarda con aria di sfida, mavoi siete talmente sicuri di bat-terlo che deponete la spada econcludete la tauromachia amani nude, prendendo la bestiaper le corna.

Ci vogliono le giuste protezioniquando si fanno sport estremi.Casco, ginocchiere e tutto il re-sto vi aiuteranno in questo peri-odo a cadere, rialzandovi imme-diatamente, a schivare i colpi ead incassarli senza farvi male.Siete allenati.

Siete pronti per il grande salto.Ora non sentite più le vertiginiquando guardate di sotto, mal’adrenalina di chi sta per lan-ciarsi. E’ un rito di passaggio eriguarda la vostra piena e matu-ra realizzazione.

Le corde non cingono più i vo-stri polsi e le vostre ali. Ora sie-te liberi di volare senza fatica etutto sembra semplice e picco-lo. Con le mani libere potretefilare uno storia diversa cheentusiasmerà voi e gli altri.

Desideri latenti vengono sma-scherati e accolti; grande sarà lavostra sorpresa nel realizzare chetutto sta andando come meglionon potevate sperare.Oggi il cuore sussulta, domanisarà pronto per le grandi respon-sabilità.

Iniezioni di adrenalina stellare viportano a compiere imprese cheper altri sarebbero impossibili.Siete veloci come felini e nessu-no per ora sembra potervi rag-giungere.Ma il sudore vi imbarazza.

Arguta intelligenza si sposa al-l’obiettività. Equilibri non pre-cari, ma costruiti col tempo econ l’abnegazione di chi amaportare a termine un percorso.Responsabilità desiderate vicoglieranno sul fatto.

Come creature tentacolari ocea-niche siete capaci di compierecontemporaneamente una infini-tà di azioni. Siete precisi e me-todici quando lo desiderate equando credete che ne valga lapena. E’ raro, ma accade.

Chiusi a chiave nella vostra in-violabile intimità giocate ad unsolitario. Avete bisogno di schia-rirvi le idee e di farlo individual-mente. Niente buoni consigli,solo l’autoanalisi può darvi lasensazione di comprendere.

Via S. Angelo, 06083 Bastia U.Tel. 3805227047

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Autunno/Inverno 2012-2013

ricordate i bottoni preziosi, icolletti come collier e le spilleabnormi? Vero o falso il gio-iello applicato all'abito lo de-finisce dandogli carattere, lostesso che avrà la donna del-l'autunno inverno 2012-13

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numero 6 - SETTEMBRE 2012

Comune di

di LAMBERTO CAPONI

Stefano Ciuffini di pro-fessione fa il Responsa-bileTecnico CentroRevisioni Auto, ha 37anni ed è stato Segre-

tario Comunale dei DS. Fonda-tore del PD a Bettona. Attual-mente è membro del direttivo PDdi Bettona.Come mai un giovane decide dientrare in politica? - Più cheuna scelta è una necessità; c’è bi-sogno di nuove leve virtuose checolmino il vuoto politico che si ècreato in tanti anni di mala am-ministrazione pubblica, a tutti ilivelli, fatta troppo spesso di pri-vilegi, sprechi e corruzioni dovea rimetterci sono stati sempre icittadini onesti e più deboli, quelliche ogni mattina si alzano permandare avanti la propria fami-

glia ed il proprio Paese. Di tuttoquesto marciume non se ne puòpiù, e per non dare spazio allademagogia populistica e all’arro-ganza di ristrette cerchie oligar-chiche, diviene fondamentalel’opera dei partiti attraverso unarevisione delle classi dirigenti,dando più spazio alle giovanileve che portano novità, creati-vità, genialità, onestà e voglia dicambiamento. Per far si che la po-litica ritorni ad essere la fortezzadei sacri valori della democrazia,della famiglia e della dignità dellavoro, vanno difesi e valorizzatiin tutte le loro forme così come ilrispetto delle regole, l’equità so-ciale con condizioni di vita digni-tose per tutti i cittadini, la sicu-rezza e la legalità, l’ecologia checi consenta di mantenere il giu-

STEFANO CIUFFINIIntervista al Vice Sindaco e Assessore ai Lavori Pubblicie Rapporti Istituzionali

sto equilibrio con l’ecosistema.Come procede l’esperienzaamministrativa? - I primi centogiorni di lavoro hanno evidenzia-to una serie di problematiche de-cisamente spinose sulle qualil’amministrazione, in piena siner-gia con le istituzioni superiori edorgani competenti, sta ponendorimedio. Lo sforzo è notevolepoiché ci troviamo a fronteggia-re una situazione del tutto ina-spettata. Per quanto concernel’assessorato al quale sono statodeputato, vale a dire i lavori pub-blici, posso solo affermare che stoprofondendo il massimo impe-gno per organizzare e sovrinten-dere una serie di interventi, che,compatibilmente con le nostrecasse, possano portare miglioriealle strutture e alla viabilità delnostro territorio.Come va il rapporto con gli al-tri amministratori? - Siamo unasquadra affiatata e coesa che sista cementando sempre più attor-no al nostro sindaco Stefano Fra-scarelli. In sintesi abbiamo espe-rienza, razionalità, equilibrio conun pizzico di sana spregiudica-tezza. Siamo un team compostoprima di tutto da persone che han-no come unico scopo lo svilup-po, il benessere e la sicurezza delnostro territorio e che si proponedi difenderlo da ogni sorta di “in-quinamento”.Bettona è inserita tra i “Borghipiù belli d’Italia”. Pensi chequesta classificazione sia meri-tata oppure manca qualcosa?

Nei Giardini Preziotti, restitu-iti alla cittadinanza dopo unperiodo di restyling, proseguo-no le serate culturali dell’esta-te bettonese. Dopo la serata inomaggio a Tina Modotti (fo-tografa e attrice vissuta tra il1896 e il 1942), gli eventi sisusseguiranno ogni giovedì disettembre. Il 13 settembre saràla volta di Io e Babette unospettacolo di e con Maria Gra-zia Ghetti, dal racconto “ilpranzo di Babette” di KarenBlixen, sarà proiettato il filmIl Pranzo di Babette di GabrielAxel, Premio Oscar 1988come miglior film straniero. Il20 settembre sarà la volta di IlPellegrino spagnolo ovvero laleggenda della mummia diMontefalco di Fiorella Borin(Solfanelli ed. 2012) con let-ture di Rosangela Menganna,seguirà il film Pontormo diGiovanni Fago con Joe Man-tegna (2003). La rassegna siconcluderà il 23 settembre conI colori di/ the colors of/ Bet-tona Renato Morbidelli pre-senta il suo originale libro fo-tografico (Tau Editrice 2012)seguirà il film Brama di vive-re, di Vincente Minnelli conKirk Douglas (Van Gogh) eAntony Quinn (Gogain).Ogni serata prevede la degusta-zione di buffet a base di prodottitipici (romagnolo, colombiano,cromatico). Ingresso gratuito.Lo scopo di questi incontri, pro-mossi dal Comune di Bettona,in collaborazione con la ProLoco di Bettona, le associazio-ni culturali Bictonia, Intra eIstanti, è quello di confrontarsicon la popolazione su temi diattualità di grande interesse.

PROSEGUONOLE SERATE CULTURALI

DELL'ESTATE BETTONESE

“Impegno per garantire migliorie lle strutture e alla viabilità”

- La millenaria storia della nostracomunità, fondata dagli etruschie corteggiata da subito dai roma-ni, la sua posizione geograficastrategica, le sue bellezze natu-ralistiche, le sue strutture archi-tettoniche nonché le opere d’artegelosamente custodite fanno sìche Bettona sia, a pieno titolo, in-serita tra i “Borghi più belli d’Ita-lia”. Quello che a mio avviso èmancato sinora, e sta a noi comeamministrazione sopperire a que-sta lacuna, è la comunicazione.Sono convinto che una buona co-municazione turistica fatta a 360gradi può far sì che Bettona co-stituisca attrattiva in tutto il mon-do, nonché luogo incantevoledove poter venire ad abitare.

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TO READ...PALESTINA

Joe SaccoCoconino

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