Set Dicembre 2011

52
1 TIZIANO FERRO Non abbiate paura! L’amore è una cosa semplice. LAURA PAUSINI Ho solo una certezza: la musica è la mia vita!

description

Set Dicembre 2011

Transcript of Set Dicembre 2011

Page 1: Set Dicembre 2011

1

TIZIANO FERRONon abbiate paura!L’amore è una cosa semplice.

LAURA PAUSINIHo solo una certezza:la musica è la mia vita!

Page 2: Set Dicembre 2011

2

Page 3: Set Dicembre 2011

3

FACEBOOK: unisciti a SETWEB.ITwww.setweb.it

partners

editorialeD I C E M B R E

Cari amici lettori,

il 2011 lo chiudiamo con il botto. E’ la degna conclusione, crediamo, di un anno vissuto intensamente. Se proviamo a voltarci e a dare uno sguardo agli ultimi dodici mesi ci rendiamo conto che di strada ne ab-biamo percorsa davvero tanta. Personaggi, storie, eventi, foto, iniziative, progetti. Quante ne abbiamo combinate! Speriamo solo che sia stato un viaggio piacevole anche per voi che, numerosi, ci avete seguiti. Su carta, sui social, in radio, dal vivo. Era importante chiudere la stagione con un numero forte, importante. Un numero da primi in classifica. E con due mostri del genere è facile scalare la vetta. Tiziano & Laura. Laura & Tiziano. I nuovi album, le nuove canzoni, i nuovi progetti, ma anche i nuovi percorsi di vita, gli obiettivi professionali che si fondono con quelli personali. In queste pagine servizi, interviste, curiosità e le anteprime sui tour che partiranno a primavera. Due voci che fanno onore all’Ita-lia anche fuori dai confini nazionali, due grandi amici che si ritrovano a sfidarsi in classifica in nome del buon pop da esportazione. Ancora

musica con la crescita e il meritato successo di Simona Molinari, una voce partita da “San-remo Lab” e arrivata a conquistare i mercati asiatici e sudamericani con il suo stile poliforme. L’ultimo album “Tua”, la collaborazione con Fabrizio Bosso, il duetto con Peter Cincotti ne sono la piena conferma. Non potevamo chiudere l’anno senza il piacevole saluto ai nostri ami-ci Control V, che dopo il successo dell’esordio, presentano “Elettropopcorn”, un lavoro dai suoni decisi che la band di Alberto Bassani esporterà presto in un lungo tour. Un numero ricchissimo di musica, dunque, tanto che ci viene da chiedere: ma la nostra vita è una co-lonna sonora? La “voce” per eccellenza della radiofonia italiana, Stefano Piccirillo, ne è così convinto da scriverci un romanzo, “Dieci canzoni, una vita”, che ci presenta con la solita amicizia. Le frequenze di RadioSet, captano, la grande radio del Sud, ovvero Radio Norba, per conoscere Marco Guacci, giovane, ma già apprezzato protagonista dell’etere. Salutiamo il 2011 con una novità che ci riempie il cuore di gioia. Forse uno dei momenti più importan-ti vissuti dal nostro gruppo. Sta per nascere “Set Solidariety”. Il nostro giornale, il nostro marchio al fianco di bellissime iniziative dedicate all’infanzia e ai minori a rischio. In questo numero potete averne già una piccola anteprima. E’ il regalo più bello che potessimo farci. A TUTTI VOI L’AUGURIO SINCERO DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO.

“Ho scoperto che è possibile scrivere belle canzoni anche senza essere tristi…”.

TIZIANO FERRO

2011

DI

CE

MB

RE20

11

www.cinepolis.itwww.teatrodiana.itwww.teatroaugusteo.itwww.feltrinellieditore.itwww.mondadori.it

www.newtoncompton.comwww.cuzzolineditore.comwww.terradicinema.itwww.centroquartonuovo.itwww.radioprimarete.it

www.rpz.itwww.newradionetwork.itwww.ischiafilmfestival.itwww.napolifilmfestival.com

TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI - VISION EDITORIALE SRLSet è edito da Vision Editoriale srl. Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, disegni e fotografie non si restituiscono anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’editore. Gli autori e l’editore non potranno in alcun caso essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute.

NATALE DI GRANDE MUSICA, NATALE DI GRANDE SOLIDARIETA’

TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO

Page 4: Set Dicembre 2011

4

Page 5: Set Dicembre 2011

5FACEBOOK: unisciti a SETWEB.ITwww.setweb.it

extra18 - Le storie della V.I.D.A27 - L’angolo del Libro28 - Radio Set30 - Set Talenti32 - Palco & Scena

36 - Set Fotografico37 - L’angolo della Moda38 - L’arte in mostra40 - Cinema42 - Da non perdere

sommario2011D i c e m b r e

REGISTRAZIONE: n. 582 del 23/09/2002 presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce) - Iscritto al N° 10021 del Registro degli Operatori della Comunicazione - EDITORE: Vision Editoriale srl - SEDE LEGALE: Via Lavatoio, 21/A 82011 Airola BN - Redazione: Contrada Rella, zona industriale Forchia (BN) Tel. 0823.1765261 Fax: 0823.1765209 Email: [email protected] Sito web: www.setweb.it - IN REDAZIONE: Vincenzo Lombardi (Direttore responsabile), Alfonso Papa, Domenico Ruggiero, Italia Vigliotti, Rosario Pascarella HANNO COLLABORATO: Gaetano Ippolito, Loredana Tortora, Wanda D’Amico, Marica Crisci, Stefania Salvi, Angela Carretta, Anna Carfora, Alessandro Tocco, Bruno Musso, Franco Mozzillo, Lorenzo Peluso, Giuseppe Mauriello, Carmen Melisi, Nica Crisci - GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Gamma3web DISTRIBUZIONE: Gratuita presso i SETpoint - STAMPA: Pieffe industria grafica - TIRATURA: 15.000 copie.

38

Tiziano Ferro

Laura Pausini

Simona Molinari

Stefano Piccirillo

Ivan Cotroneo

Il nuovo album, il nuovo tour. Tiziano è tornato!

Duetti, flash mob e un live mondiale. Ma Laura non è cambiata....

Il disco della maturità per una delle voci italiane più belle

La nostra vita? Una grande colonna sonora

Lo sceneggiatore di “Tutti Pazzi per Amore” debutta come regista

06

14

20

10

16

TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO

Set sbarca in AfricaUn reportage “senza frontiere”

34

Page 6: Set Dicembre 2011

6

Per Tiziano l’amore è una cosa semplice. Ad ascoltarlo nell’affollata conferenza di Milano si intuisce che non è ruffianeria,

ma un titolo che rispecchia a pieno il nuovo animo di uno degli artisti più affermati del-la scena internazionale. Appena rientrato in Italia, per tuffarsi nel vorticoso tour de force promozionale e preparare il nuovo live, l’auto-re de “La differenza tra me e te” si presenta al pubblico con le idee – e soprattutto – con messaggi ben chiari. È una delle primissime uscite pubbliche dopo l’outing di un anno fa,

quando in contemporanea con l’uscita del libro “Trent’anni e una chiacchierata con papà“, rese pubblica la sua omosessualità. L’arrivo del nuovo album è l’occasione per co-noscere un Tiziano Ferro più sereno e meno vittima di quelle debolezze che lo hanno ac-compagnato per anni. Oggi è un uomo più adulto e più consapevole, oltre ad essere un artista che non teme di compiere scelte nette per salvaguardare quel nucleo di appassiona-ta sincerità che il pubblico gli riconosce. Ti-ziano Ferro è uno dei cantautori più famosi

IL NUOVO ALBUM DEL CANTAUTORE. UNO STATO D’ANIMO DIVERSO, UNA RITROVATA SERENITA’, UN’IMMUTATA SENSIBILITA’. LE COLLABORAZIONI CON IRENE GRANDI E NESLI, IL DUETTO CON JOHN LEGEND. QUATTORDICI BRANI PER RACCONTARE LE TANTE FACCE DEI SENTIMENTI, ATTRAVERSO UN NUOVO PERCORSO MUSICALE. DA APRILE IL TOUR “CELEBRATIVO”.”

LA NUOVA “VOCE” DI TIZIANO FERRO: “BASTA TORMENTI E PAURE. L’AMORE E’ UNA COSA SEMPLICE”

servizio a cura di Vincenzo Lombardi foto di Alessandro Tocco

Page 7: Set Dicembre 2011

7

al mondo, ambasciatore di un pop intelligente e attraente, che fa sue le mille sonorità variegate che solcano la contemporaneità. Registrato a Los Angeles insie-me a grandi musicisti ameri-cani (Reggie Hamilton e Mike Landau su tutti) l’album è ric-chissimo di generi musicali, che rappresentano la vera grande sorpresa all’ascolto della tracklist. Rap, pop, swing, bossanova e blues. Due collaborazio-ni – novità (Irene Grandi e Nesli) e la chicca del duetto con John Legend, uno degli arti-sti più importanti della scena musicale black mondiale. Una voce inconfondibile che renda il brano “Karma” un perfetto luogo di incon-tro tra lo stile e l’eleganza dei due interpreti. “Questo disco – ha sottolineato Tiziano Fer-ro – è una sorta di raccolta. Non di canzoni, ma di evoluzione mia personale. Si sente il concentrato di dieci anni di carriera, di voce cambiata, di posti nuovi conosciuti, di storie ascoltate. Elementi raccolti lungo il percorso. Anche se curioso che dopo dieci anni di canzoni e dischi, ancora mi considerano uno dei giovani della musica....”

- Dopo tre anni di assenza si addensano attese e qualche pressione….

“So che ci sono grandi attese verso questo di-sco. Lo si avverte non tanto dagli ambienti, ma proprio dai fans, dalle tante persone che ho avuto la possibilità di conoscere in questi anni. Devo dire, però, che non è una pressione che mi mette angoscia, anzi mi ha stimolato a dare il massimo”.

- L’amore è una cosa semplice?

“Nei titoli mi piace giocare con le provocazioni. Credo, infatti, che l’amore nasca come un’esi-genza naturale, come la fame, la sete, il dormi-re. Una cosa semplice, appunto. Poi, da buoni masochisti, ci piace peggiorarne le dinamiche, ci piace tormentarci. Sembra che bisogna stare male per forza. Ma vi posso assicurare che non è così, non c’è nulla da guadagnare nel soffri-re. Io mi sono complicato la vita per anni alla ricerca di una dimensione sentimentale. Poi ho sciolto tutti i miei “nodi” e, per esempio, ho scoperto che si possono scrivere belle canzoni anche senza essere tristi....”

- Irene Grandi e Nesli: due collaborazioni inedite

“Le collaborazioni sono nate in maniera parti-colare rispetto ai classici incontri che avvengo-no nella musica. “Paura non ho” è una del-le poche canzoni scritte da Irene Grandi. Lo ascoltata più di una volta in studio da Michele

Canova, poi non lo mai trovata in nessuno dei suoi dischi. Non ha mai voluta cantarla, non si sentiva sicura. Ho pensato bene di rubarle questo testo molto bel-lo e mi sono divertito tantissimo. Ho cantato cose non mie, ma dentro certe emozioni mi sono trovato molto bene. Con Nesli un rapporto molto bello. Come se un

amico scrivesse cose che mi appartengono me-glio di me. Il brano “La fine” parla di stato d’a-nimo passati, ti quando realmente ho toccato il fondo. Una dimensione che ho realmente vis-suto. Nesli è una persona fantastica con una versione che va al di là del semplice hip hop, uno che ha tanto da dire nella musica. Spero davvero di continuare a fare cose con lui”.

- Hai sottolineato come si tratti di un al-bum nato da una serenità finalmente ritro-vata dopo un lungo percorso introspettivo.

“Diventare più sereni, trovare un equilibrio, non vuol dire essere deficienti. Si sono sciol-ti dei nodi che hanno fatto bene a tante zone del mio inconscio, ma il percorso non è ancora finito. L’anno sabbatico per me è stato molto importante. Sono cambiate tante cose, anche se certe malinconie sono sempre dentro di noi e non vanno via. Ma i cambiamenti sono sta-ti anche altri. Mi sono ritrovato con una voce diversa. La voce è il centro su cui convoglia-

no umori, stress e cose belle della vita. Così le corde vocali si modificano durante il canto. E’ stato bello iniziare un altro percorso d’accetta-zione: quello della voce che andava un po’ per conto suo e che ho deciso di assecondare. E’ diventato un gioco, con questa logopedista che mi aiutava a seguire il percorso dell’aria. Mi addormentavo durante queste sessioni, pro-prio io che non dormo nemmeno nel letto, di notte. La malinconia, il rancore o l’ironia esi-

“QUESTO E’ IL MIO ULTIMO

DISCO “SOTTO CONTRATTO”.

VOGLIO FARE MUSICA QUANDO NE SENTO

IL BISOGNO...”

Page 8: Set Dicembre 2011

8

Page 9: Set Dicembre 2011

9

stono sempre e comunque nella vita di tutti”.

- 10 Aprile 2012, Torino. Si apre il nuovo tour…

“Se ho scelto di non fare una raccolta, il tour invece ne assumerà un po’ le fattezze perchè mi sono accorto che su una scaletta normale di circa 25 brani, almeno 19 sono singoli. Mi piacerebbe – afferma il cantautore di Latina – farla diventare una specie di celebrazione, di festa. Ho scelto quasi sempre live concettuali: vorrei, invece, che questo fosse molto diverten-te. Una sorta di raccolta dal vivo”.

- Rap, swing, blues, pop, bossanova. Di-sco multi genere…

“Non sono una cosa voluta, di quelle studia-te per fare la paraculata. Io sono un artista a disposizione delle canzoni che vengono fuori spontaneamente, non studiate. Questo è il mio ultimo disco in generale in contratto anche con la EMI. Con loro sto bene e mi sono trovato be-nissimo. Non ho firmato con nessun altro, no-nostante richieste. Io, anche in maniera scon-veniente, mi sento un cantante libero. Quando avrò voglia e intenzione di scrivere qualcosa sarà proprio quando avrò voglia e intenzione di scrivere qualcosa. Non vuole essere un di-

scorso polemico contro la Emi che, comunque, mi ha sempre dato moltissima fiducia fin dall’i-nizio. Non mi hanno mai fatto ricatti psicologici ma mi hanno sempre sostenuto”.

- Visto che numeri il tuo amico Fiorello? La musica in Tv allora funziona, così come il varietà?

“Non ho visto lo show di Fiorello, ma per troppi impegni sia chiaro. Nonostante il suo successo, non capisco perchè sia così difficile portare la musica in televisione. La gente vuole la musi-ca. Quando c’è un messaggio da lanciare i can-tanti sono sempre i primi ad essere chiamati. Fiore, comunque è stato bravissimo ad asso-ciare i tempi della televisione con quelli della musica. Questo lavoro, invece, credo avrà poca promozione televisiva. Mi piace avere il corag-gio di stare in silenzio”.

- In Tv, invece, abbondano scuole e acca-demie…

“Le scuole in tv sono interessanti, lo dico dav-vero Solo che i ragazzi li farei restare chiusi per altri sei mesi, ma a telecamere spente. Maz-zate e lacrime per sei mesi. Altro che televoto. Come fecero con me Alberto Salerno e Mara Maionchi...”.

Le corde vocali di Tiziano, sono paragonabili ad uno strumento musicale. La sua voce così calda e avvolgente emoziona sempre e anche nella sua ultima fatica, le aspettative non sono state tradite. Con quella che lui stesso definisce “una nuova voce”, ha celebrato in tutto l’album, l’amore e le sue mille forme. Ciò che maggiormente si percepisce, ascoltando i brani, è stata la sua sconfinata voglia di amare ed essere amato. Tiziano ha un animo pulito. Traspare in ogni sua parola, anche l’invito ad avere il coraggio di essere sé stessi. Sempre e comunque.

A non inventare inutili alibi, che portano ad apparire e a non essere e ad andare, di conseguenza, incontro all’infelicità. Infatti,

c’è anche il ricordo di amori passati, che avrebbero potuto essere, ma che non sono stati. Sempre a causa della paura. Tiziano guarda al passato, vive il presente con la consapevolezza delle sue esperienze di vita vissuta e si costruisce un futuro, umano e artistico, fatto di ottimismo, grinta e serenità. Con buona pace dei suoi numerosissimi fan a cui forse l’amore sembrerà essere davvero una cosa semplice …

IL DISCO: UNA SCONFINATA VOGLIA D’AMOREservizio di Stefania Salvi

Page 10: Set Dicembre 2011

10

Laura riparte da duecentomila. Come le copie del nuovo album prenotate ancora prima dell’uscita, come i biglietti già ac-

quistati in prevendita in vista del nuovo tour che, dopo il prologo italiano (22 dicembre – 6 gennaio) di Milano e Roma, tornerà sul terri-torio nazionale a partire dal 2 marzo (15 e 16 marzo a Caserta). Un album intimo, che rac-conta un momento davvero “Inedito” di Lau-ra, che due anni fa ha scelto di regalarsi una pausa per riflettere e per dedicarsi ai suoi af-fetti più profondi. In questa lunga pausa Lau-ra ha riscoperto i valori delle cose più sem-plici e lo racconta esplicitamente nei nuovi quattordici brani che costituiscono un album profondo, intimo, sicuramente il più maturo

della carriera dell’artista italiana più premiata all’estero. Presentato con tanto di flash mob alle spalle del Duomo di Miliano, l’undice-simo (undici numero ricorrente del “ritorno”) album della cantautrice emiliana ha un respi-ro internazionale come meglio non potrebbe. Nel disco, molti i brani nati dai sentimenti più profondi: una canzone dedicata ad un amico prematuramente scomparso (“Ti dico Ciao”, scritta dalla stessa Laura con Cheope e con la musica di Daniel Vuletic), una alla madre (“Tutto non fa te”, scritta da Laura con Nic-colò Agliardi, che ha composto le musiche insieme a Simone Bertolotti e Luca Chiara-valli) e poi “Celeste”, scritta con Beppe Dati e con musiche di Goffredo Orlando e dello

LAURA PAUSINI: “NEL MIO PERCORSO ‘INEDITO’ HO INCONTRATO UNA CERTEZZA: LA MUSICA!”

DUE ANNI DI SILENZIO FORTEMENTE VOLUTI PER FERMARSI A RIFLETTERE ED ASSAPORARE I RITMI DI UNA VITA NORMALE. IL RITORNO SULLE SCENE CON UN ALBUM DAL FORTE RESPIRO INTERNAZIONALE CON ECCELLENTI COLLABORAZIONI E DUETTI: GIANNA NANNINI, IVANO FOSSATI, NICCOLO’ FABI, NICCOLO’ AGLIARDI. UN TOUR IN PARTENZA IN GIRO PER IL MONDO (15 E 16 MARZO A CASERTA), TANTA VOGLIA DI RITORNARE SUL PALCO.

servizio a cura di Vincenzo Lombardifoto di Marica Crisci

Page 11: Set Dicembre 2011

11

stesso Dati. Dalla collaborazione con Nicco-lò Fabi nasce “Nel primo sguardo”, musicato dalla stessa Laura con Paolo Carta e cantato - nella versione italiana- insieme alla sorel-la Silvia. Poi c’è la struggente “Non ho mai smesso” dedicata al rapporto unico che Lau-ra ha con la musica e che, come dice bene il brano, non ha mai smesso di amare follemen-te (il brano è anche il secondo singolo estrat-to, in questo periodo in rotazione radiofonica). “Non ho mai smesso” è la confessione più sincera di quanto Laura ancora oggi consideri il proprio lavoro una grandissima fortuna e di come non abbia mai pensato, neanche per un istante, di lasciare questa sua passione. Due collaborazioni importantissime sono legate a Gianna Nannini ed Ivano Fossati. L’incontro con Gianna ad “Amiche per l’Abruzzo” è sta-ta una vera folgorazione. Due mondi artistici apparentemente cosi distanti, perfettamente fusi ora nell’insieme di due voci inconfondi-bili e riconosciute in tutto il mondo. L’altra collaborazione importante e del tutto “inedita” per il mondo di Laura è quella con Fossati. Il brano si intitola “Troppo Tempo”, e racconta il modo che ha la donna di sentire e vivere l’amore. E’ una ballad molto emozionante, in cui la Pausini, per la prima volta, si impegna con note “gravi” poco usuali nel suo reperto-rio, che rendono il brano davvero eccezionale. Un ritorno in grande stile dovuto alle esigenze di mercato, ma che Laura vive con la sempli-cità degli esordi. “Non so – esordisce la Pau-sini all’incontro milanese – quanto realmente sono cambiata in questi due anni di stop volu-to. Ho ancora tanti dubbi e tante insicurezze. Solo una certezza mi accompagna. Sono una cantante. Nel senso che adesso ho la fortuna di calcare i più grandi palcoscenici, ma se un giorno dovessero sparire il Madison di New York, San Siro e l’Arena di Londra, tornerò a fare i pianobar. Non smetterò mai di cantare”.

- Se dovessi presentare questo album, cosa ti piacerebbe sottolineare?

“Inedito non è un titolo riferito ai quattordi-ci nuovi brani, ma sintetizza un percorso, un viaggio musicale nuovo che ho affrontato con compagni vecchi e nuovi. Un disco nato da una calma, da una tranquillità, da una serenità che da tempo non faceva più parte della mia vita. In generale la musica e le canzoni hanno sempre rispecchiato situazioni e stati d’animo molto personali. Questo album è la netta con-ferma. E’ stato un lavoro basato su circa 256 brani che mi sono stati recapitati, di cui 74 pro-vinati. Come succede da tanti anni, ho deciso io quali dovessero essere le canzoni che mi do-vevano rappresentare. Non c’è stata nessuna voglia di cercare un cambiamento, una strada

nuova. “Inedito” doveva raffigurare la vera Laura, senza maschere, anche a costo di subi-re delle critiche tipo: “la solita Pausini”. Volevo trasparenza, con me stessa prima di tutto”.

- Quattordici brani per un ritorno dal re-spiro internazionale

“Ognuno ha la sua storia, ognuno ha le sue fir-me. Penso ai testi di Niccolò (Agliardi), penso al

duetto con Gianna (Nannini), all’incontro paz-zesco con Ivano (Fossati), alla produzione di Corrado Rustici e Celso Valli. C’è “Come vivi senza me”, storia di una coppia in crisi perché dopo tanti anni insieme non trovano più niente di nuovo nella loro vita. Oggi non si ama più per come ci si è conosciuti. Poi c’è “Mi tengo”, una delle mie preferite. Si parla di un rapporto che si chiude in maniera definitiva, ma dove restano le cose belle che si sono fatte o vissute. Perché la rabbia e il rancore non devono can-cellare i bei ricordi. “Troppo tempo” di Fos-sati, però, resta uno dei brani più importanti della mia vita. So che lui ha deciso di fermarsi a livello di esibizioni pubbliche, ma spero viva-mente che abbia ancora voglia di incontrare la mia voce”.

- Senza dimenticare un’altra collabora-zione “Inedita”, quella con Niccolò Fabi

“Niccolò è un amico di vecchia data. Lo ado-ro, ma sembrava ci fosse un sacrilegio tra noi. Una sua canzone straordinaria, “E non è”, do-veva far parte dell’album “Io Canto”, poi non se ne fece nulla. Quest’anno ha scritto un pez-zo bellissimo, “Lontano da tutto” che Serena Abrami ha portato a Sanremo Giovani. Lo chia-mo e gli dico: “perché non le hai data a me?”. Scherzi a parte, ci siamo sempre ripromessi di fare qualcosa insieme. Finalmente è arrivata l’occasione, perché non è facile convincere Nic-colò. “Nel primo sguardo”, parla di fiducia e di amicizia. Parla esattamente del rapporto tra

Page 12: Set Dicembre 2011

12

Page 13: Set Dicembre 2011

13

me e mia sorella. Con l’im-broglio sono riuscita ad otte-nere una sua partecipazione. Sfido chiunque a distinguere le nostre voci”.

- Laura, in forma più che mai dopo i famosi due anni vissuti lontano dalle scene.

“Due anni meravigliosi. Vis-suti con la mia famiglia. Mi alzavo la mattina per vede-re mia mamma preparare la colazione. Ho parlato con lei di tante cose, anche intime. Ho scoperto i miei genitori sotto una luce diversa, la luce dell’età adulta, diversa da quando si è adolescenti e i genitori sono visti solo come dei “rompi”. Ho cercato le carezze di mia mamma, le ho chiesto come ha fatto a vivere quarant’anni con mio padre. Due generazioni a confronto. Auguro – afferma la cantante – a tutti di avere un buon rapporto con la propria famiglia. Aiuta a sentirsi puliti e a ritrovare le proprie radici”.

- E per due anni tutti a tartassarti con la storia della maternità…

“La storia della maternità? Un tormentone da gossip. Non c’è stato nessun ritiro programma-to, anche perché non rientra nelle mie priorità. Ne sposarmi, ne avere dei figli. Non sono as-solutamente alla ricerca perduta del bambino che non arriva”.

- Nel disco spicca una canzone dal per-corso davvero “inedito”. Parliamo di “Ba-stava”…

“Bastava è una canzone particolare, che meri-ta un discorso a parte. Nel 2009 una ragazza si presenta a Sanremo Giovani, nelle selezioni.

Si chiama Eleonora Crupi, ha una voce meravigliosa e canta questo pezzo che ha una scrittura musicale molto forte. Il brano viene scartato. Non ho mai capito il perché. Sono tanti i giovani in gamba che non riesco a trovare nel Festival la vetrina che meri-terebbero. Niccolò (Agliardi) me la propone e decido di inciderla immediatamente. Presto diventerà un singo-lo, ma voglio precisare che si tratta di una canzone che appartiene a due cantanti. Io sono la seconda che la pro-

pone, ne sono contenta, ma devo ringraziare Eleonora che mi ha permesso di eseguire que-sto brano che sembra scritto su misura per me”.

- Laura tra poco si ritorna in giro per il mondo. Cento date già ti aspettano.

“Un tour con molti colori, con un palco diviso in quattro “fasi”: pop, acustico, rock e dance. Tante innovazioni a livello di materiale e di disegno. E’ stato un lavoro durato un anno, condiviso con tutta la squadra. Anche qualche lite tra noi, ma alla fine piena condivisione. Co-reografie, costumi creati esclusivamente per il tour, ballerini. Uno spettacolo costruito princi-palmente sulla musica, ma che al tempo stesso anche un show dove il pubblico avrà un ruolo fondamentale. Per l’allestimento ho deciso di partire dal regista Marco Balich, creatore di eventi di altissimo livello, tra cui le Cerimonie delle Olimpiadi Invernali di Torino nel 2006. Per la prima volta una regia tutta italiana e un grandissimo lavoro di squadra. Speriamo di lasciare il segno”.

- Da artista internazionale come vedi la situazione del nostro Paese?

“In Italia siamo nel mezzo del casino più tota-le. Per tanti anni abbiamo avuto chi si è scritto leggi per sé. Una situazione che ha destabiliz-zato la gente. Ci sarebbe bisogno di più cer-tezze e maggiore coesione anche se è chiaro che non tutti la possono pensare allo stesso modo. La musica in politica? Noi cantanti non siamo molto apprezzati dal Governo. Ricordo con piacere il presidente Ciampi, i suoi com-plimenti sinceri quando vinsi il “Grammy”. Mi definì come un orgoglio per l’Italia. Premi importantissimi sono finiti nelle mani di Eros ed Andrea (Ramazzotti e Bocelli), ma in Italia si da più spazio ai riconoscimenti che vanno agli sportivi. La musica continua a non avere lo spazio che merita”.

Page 14: Set Dicembre 2011

14

Simona è diventata grande. Anzi interna-zionale. La gavetta (quella di una volta) nei locali, l’esperienza fondamentale di

“Sanremo Lab”, i primi album, una voce che spazia dal blues allo swing, passando per la tromba jazz di Fabrizio Bosso, collaborazioni prestigiose come quella con Ornella Vanoni (che la adora), infine le affermazioni in terre assai lontane come l’Asia e il Brasile dove la sua voce risuona nei locali più importanti e nelle radio. Simona Molinari sta veleggian-

do meritatamente in classifica e negli airplay con “Tua”, il terzo album (etichetta Atlantic/Warner) impreziosito dalla collaborazione con il pianista, cantante e compositore Peter Cincotti. Il titolo spazia tra più riferimenti. Amore, musica, libertà, gente. Simona si cala con tutta la sua voce in questo nuovo pro-getto electroswing, dove oltre a mettere in mostra le sue qualità vocali, si diletta anche come autrice di musica e testi. Un disco molto sanguigno, come stesso Simona lo definisce,

SIMONA MOLINARI: “CANTO SENZA ETICHETTE. SPERIMENTO PER ARRIVARE AL CUORE DELLA GENTE”

IL NUOVO LAVORO DISCOGRAFICO. IL SUCCESSO RADIOFONICO. LA COLLABORAZIONE CON PETER CINCOTTI. LA SUA VOCE CHE SI AFFERMA A LIVELLO INTERNAZIONALE. LA CANTAUTRICE STA VIVENDO UNA STAGIONE D’ORO CHE SEMBRA DESTINATA A CONTINUARE ANCORA A LUNGO. LA NOSTRA INTERVISTA ALLA VIGILIA DEL NUOVO TOUR IN ASIA.

servizio a cura di Stefania Salvi

foto di di Alessandro Rabboni

Page 15: Set Dicembre 2011

15

meno attento allo stile musicale, ma voluta-mente più aperto al racconto e alle tematiche del momento, dove le donne hanno un ruolo chiave, seppur sempre al centro di critiche e riflessioni dal retrogusto amaro. Tra poco tor-nerà in Asia (27 dicembre – 8 gennaio), a cavallo di un anno ricco di soddisfazione e di una nuova stagione che si apre sotto i migliori auspici.“Devo dire che girare per il mondo a portare la propria musica è una grande soddisfazione, specialmente poterlo fare in italiano perché è la lingua che adoro e in cui mi piace scrivere. Continuerò a viaggiare tanto: a marzo ho una nuova tournee in Asia e una a Chicago con una band americana. Questo era un mio desiderio da tanto tempo ed è una grande gratificazio-ne”.- Ma come si definisce Simona Mo-linari?“Mi definisco una cantante jazz che ama scri-vere e che quindi si avvicina alla musica d’au-tore ma che non disdegna il pop. In poche pa-role una senza etichette”.- Grandi consensi per questo nuo-vo album. Quali i temi e le sonorità che lo contraddistinguono e quanto lo senti real-mente “tuo”.“Lo sento tantissimo come un mio lavoro. Come sonorità ho voluto sperimentare l’elettroswing cioè l’unione, appunto, tra l’elettronica e lo swing che è una corrente che arriva dal Nord Europa ed è forse una delle poche correnti che non stia-mo importando dall’America e molti dei miei brani sono rea-lizzati in questo modo. Poi c’è sempre anche lo swing sempli-ce e ci sono due canzoni che più si avvicinano al pop, ma che comunque mantengono un modello di scrittura sempre molto simile agli altri brani. È un disco leggero ed stato fatto apposta così perché mi piace-rebbe e che la gente lo condivi-desse con me senza, appunto etichette e senza pensare che sia una musica difficile come a volte il jazz può sembrare. Il jazz è molto semplice e di facile ascolto e quin-di mi piace pensare che sia mio, ma soprattut-to della gente”.- L’incontro con Peter Cincotti. Cosa ti ha lasciato a livello umano e pro-fessionale. I vostri duetti stanno avendo

un grande successo in radio…“Avevo scritto un brano che si chiama “Lette-ra” incluso all’interno del disco e che preve-deva un pianoforte e una voce maschile oltre la mia. Essendo una grande fan di Peter, ho espresso questo desiderio alla mia casa disco-grafica che l’ha subito esaudito. Avviati i con-tatti è stato possibile realizzare questa colla-borazione, poi ovviamente si è instaurato un rapporto di amicizia e da lì è nato un secondo brano tutto suo, ovvero “ Always Watching you”. Infine – continua Simona – gli abbiamo fatto ascoltare il provino di “In cerca di te”. A lui è piaciuto ed ha subito iniziato a suonarci sopra traducendo quella parte nel testo che era “ solo me ne vo per la città”, in “in the city streets I walk alone”. Le cose in inglese sono sempre fortissime”.- Ma avete parlato in napoletano? Anche lui ha origini partenopee?“(risata…) Purtroppo no, però devo dire che dentro ha davvero lo spirito napoletano”.- Simona, un’altra piccola parentesi sul mondo delle radio con le playlist ormai zeppe di pop e di rock, tranne in alcuni casi in cui si sente qualche suono soul o una puntatina di jazz. Avendo tu un qua-dro della situazione internazionale, cosa pensi in merito?“Qui si tende molto a etichettare, mentre all’e-stero non c’è tutto questo bisogno di etichet-tare. Questo è molto bello perché non ti fa

avere pregiudizi nei confron-ti di nuovi generi musicali o dell’ascolto di brani. Classifi-care, quindi, è una cosa molto italiana, per comprendere una cosa e quindi accettarla”.- Veniamo a Napoli con uno dei brani più bel-li del repertorio classico ovvero Maruzzella, inserito nell’album. “Maruzzella – spiega Simona Molinari – perché trovo che sia uno dei brani più belli del-la musica napoletana, nono-

stante ce ne siano di altri meravigliosi. Poi io sono un’estimatrice di Carosone per cui è un omaggio anche a lui. Ho inserito questo brano perché mi sembrava doveroso, al terzo disco, dedicare una canzone alla mia città natale che è poi anche la città che mi ha ispirato per tante cose e che mi porto dentro in tutti i miei giorni”.

© Riproduzione riservata

Page 16: Set Dicembre 2011

16

La vita come una playlist, la nostra storia scandita da una personalissima colonna so-nora. Dalla stazione radio della nostra anima spuntano i brani che ci portiamo dietro tra le frequenze del cuore. Radio, canzoni e senti-menti. In sintesi il mondo di Stefano Picciril-lo, voce storica dell’etere, quotidiano protago-nista sulle frequenze di Radio Kiss Kiss, con un curriculum che spazia dalla televisione al cinema. Da 28 anni la sua vita è legata a un microfono e il suo secondo romanzo “Die-ci canzoni, una vita”, racconta di aneddoti, esperienze, episodi, emozioni, gioie e dolori dei protagonisti della radio nazionale, in una

sorta di viaggio oltre le frequenze. Così ecco chiamati all’appello, tra gli altri, Antonio Gi-rardi, Rosaria Renna, Marco Baldini, Pippo Pelo, Rosario Pellecchia, Federico l’Olan-dese Volante. Colleghi, ma soprattutto ami-ci, che rispondono presente alla convocazione di mister Piccirillo e decidono di tracciare un loro ritratto fuori dai convenzionali schemi di uno studio radiofonico.“Dopo la pubblicazione del primo romanzo – esordisce Steven nell’intervista concessaci – ho realizzato di poter essere in grado a scrivere un libro. Come una sorta di nuovo mondo che mi si è aperto davanti e di cui prima ignora-

STEFANO PICCIRILLO CONCEDE IL BIS: “LA NOSTRA VITA? UNA GRANDE COLONNA SONORA”.

SECONDO ROMANZO PER “THE VOICE”. MESSI DA PARTE AMORI E SENTIMENTI, IL NOTO SPEAKER E CONDUTTORE CHIAMA A RACCOLTA AMICI E COLLEGHI DI UNA CARRIERA TRASCORSA DAVANTI A UN MICROFONO. CON LA SCUSA DI UNA PLAYLIST INIZIERA’ UN VIAGGIO OLTRE LE FREQUENZE.

servizio a cura di Vincenzo Lombardi

Page 17: Set Dicembre 2011

17

vo l’esistenza. Ci si può rap-portare al pubblico anche in maniera diversa da una tra-smissione radiofonica o da una serata su un palcosce-nico. Sotto questo punto di vista la scrittura è qualcosa di meraviglioso. Il libro è un qualcosa di più intimo. Come una piccola comitiva di amici dove ognuno dice la sua rapportandosi con gli altri. Il libro non è comunicazione di massa”. - La vita è una playlist? C’è sempre bisogno di catalogare, di mettere tutto in ordine?“La playlist è uno spunto e non deve mai viag-giare da sola altrimenti sarebbe priva di emo-zioni, molto fredda. Il calore è dato dalla mo-tivazione. Un conto è dire ho ascoltato “Let it be” dei Beatles, un conto è dire che ascoltando “Let it be” si è dato un bacio appassionato. Cambia totalmente la scena….”.- “Dieci canzoni, una vita”: la radio che entra in libreria?“Certo, questa è una chiave di lettura indiscu-tibile, ma ce ne un’altra più importante. Questo libro è la trasmissione radiofonica che il pub-blico non potrà mai ascoltare”.- Tanti amici incontrati per que-sto romanzo. Hai scoperto qualcosa di loro che non conoscevi affatto?“La playlist che mi ha mag-giormente sorpreso è stata quella di Luisella Berrino di Radio Montecarlo. Lei è la signora della radio e le sue canzoni appartengo a figure e momenti molti emblematici della sua vita. Stesso dicasi per Guido Monti perché ho scoperto la sua anima rock. Di lui, infatti, avevo un’imma-gine completamente diversa. Chiudo con Demo Mura di Radio Kiss Kiss. Grande in-trattenitore e caratterista, ha una playlist totalmente “di-versa” dal suo lavoro”.- Ad un passo dal 2012 come può essere defi-nita oggi la radio? Trent’anni fa era sinoni-mo di libertà, evasione, novità…“La radio oggi rappresenta una grande sicu-rezza. Un mezzo molto diretto e schietto. Ade-

guato alle nuove tecnologie, ma che non ha perso la ma-gia della fedeltà, ovvero, una voce che parla, un disco che suona”.- La nostra vita è una grande colonna sonora?“E’ una grande canzone. La nostra vita è racchiusa nella

musica, ma assolutamente questo non vale solo per chi fa questo mestiere. Una donna, un lavoro, un viaggio, un’amarezza, una scelta, una vacanza, sono tutte situazioni indissolu-bilmente legate a una canzone. Il senso del libro è proprio questo. Raccontare la vita attra-verso le canzoni”.- Visto il successo di Fiorello in te-levisione? Musica e varietà possono con-vivere…“Non capisco cosa ci sia da meravigliarsi del successo di Rosario. Fiorello è il numero uno da vent’anni, perché è un numero uno nella vita. E’ stato capace di rialzarsi e tornare più forte di prima dopo un periodo non facile du-rante il quale qualcuno (Claudio Cecchetto….) lo avrebbe voluto trasformare in una sorta di personaggio da talent show ante litteram. Lui vince essendo semplicemente se stesso. In po-chi possono permettersi di vincere restando

come sono nella vita. Sono strafelice per lui”.- Per salutarci una shortlist. La tua. Tre canzo-ni una vita di Stefano Pic-cirillo.“Al terzo posto sicuramente “Ogni Volta” di Antonello Venditti, perché è stata la canzone che nel 1995 mi ha portato a Roma, la città più importante della mia esi-stenza. Arrivavo da Bergamo sponda RTL, per approdare nella capitale a RDS. E’ stato un passaggio di vita. Al se-condo posto “Close to you” di Burt Bucharach. La can-zone migliore per racchiude-re i miei momenti di felicità. Il primo posto metto “Last night a dj saved my life”

degli Indeep. La canzone che rappresenta il senso della mia vita. Grazie alla musica, in-fatti, la mia vita è stata più bella”.

© Riproduzione riservata

“QUESTO LIBRO E’ COMEUNA GRANDE TRASMISSIONE,

CHE PERO’ NON SI POTRA’ASCOLTARE IN NESSUNA

RADIO…”

Page 18: Set Dicembre 2011

18

una rubrica a cura di Vincenzo Lombardi

Le storie della

Le luci del Natale “illuminano” la solidarie-tà. Con questo preciso obiettivo lo staff di “V.I.D.A.” si appresta a celebrare la festa più attesa dell’anno. Niente fuochi d’artificio, ne effetti speciali, ma un unico pensiero rivolto a chi soffre e chi non potrà vivere con la merita-ta serenità la Natività del Signore. Ecco allora che l’associazione presieduta da padre Miguel Cavallè, chiama tutti a raccolta nella Fonda-zione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni per

presentare la seconda edizione di “Natale al Villaggio”, dove in tanti saranno coinvolti per la raccolta fondi in favore delle popolazioni in-diane e dei centri di accoglienza di Calcutta che si occupano di bambini, disabili e anzia-ni. Una grande festa che prenderà il via alle ore 17.30 del prossimo 17 dicembre e dure-rà per tutta la serata in un misto di testimo-nianze, interventi, spettacolo, musica, ospiti ed intrattenimento. Centro dell’evento sarà il grande Cortile dei Tritoni del Villaggio (in-gresso da Piazza Matteotti, 8) che per un gior-no diventerà il Villaggio del Natale con nu-merosi stand per un originalissimo mercatino dove sarà possibile dare il proprio contribu-to acquistando tipici prodotti indiani, lavori artigianali realizzati dai bambini delle scuole elementari e medie e le squisite specialità na-talizie della Campania preparate ad hoc dagli allievi dell’Istituto per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera del “Villaggio”. Sen-za dimenticare le animazioni natalizie per i più piccini, il grande Babbo Natale che regale-rà foto e sorrisi, l’esclusiva mostra presepiale e tante altre sorprese preparate dai volontari di V.I.D.A. “Per tutti noi l’appuntamento con “Natale al Villaggio” ha un sapore particola-re. Proprio in questi giorni dedicati alla festa – spiega padre Miguel Cavallè – la nostra as-sociazione compie un anno di vita e se ci guar-diamo indietro ci sembra quasi impossibile il cammino compiuto. Sono stati fatti passi da gi-

“NATALE AL VILLAGGIO”: MERCATINI, MUSICA E GRANDI PREMI. OMAGGIO A ROBERTO MUROLO. ANGELA LUCE ‘MADRINA’ DELLA SOLIDARIETA’

Nella foto “la voce di Napoli”, Angela Luce,madrina dell’evento.

Per l’appuntamento di Natale, SET e NEW RA-DIO NETWORK scendono in campo a favore di “V.I.D.A.” e della solidarietà. Durante la programmazione radiofonica ci saranno ag-giornamenti sulla serata. Con le telecamere del nostro sito web sarà possibile rivedere i momenti più salienti della manifestazione. Tutti coloro che daranno un contributo mini-mo (5 euro) acquistando i prodotti, riceveran-no un tagliando da conservare gelosamente. Al termine della serata estrazione in tempo reale che permetterà ad un fortunato di ag-giudicarsi due biglietti per il concerto di Jova-notti in programma a Caserta il 21 dicembre.

Page 19: Set Dicembre 2011

19

gante, ma tutto questo ci spinge a continuare e a non dimenticare mai i nostri obiettivi: aiutare l’infanzia a rischio presente in tante popolazio-ni povere e martoriate. L’evento del 17 dicem-bre non sarà altro che una bella e conviviale serata da vivere tra i sorrisi. Ad ogni piccolo gesto di solidarietà corrisponderà un grande sorriso per chi non potrà vivere il Natale nella nostra stessa agiatezza e serenità. Come acca-de ogni volta che “V.I.D.A.” organizza una fe-sta, ci saranno tanti momenti di spettacolo e di musica ad allietare i presenti. Perché musica e solidarietà convivono benissimo insieme e pos-sono davvero arrivare lontano”. Gli stand di “Natale al Villaggio”, infatti, faranno da sfon-do ad una serata che avrà come tema princi-pale l’omaggio alla grande canzone napoleta-na e, in particolare, a due suoi interpreti che hanno esportato questa melodia nel mondo. Espedito De Marino delizierà il pubblico con un omaggio al grande Roberto Murolo, il ma-estro di tante indimenticabili melodie. Chi-tarrista di fama internazionale, ideatore di numerose iniziative legate alla musica, por-tavoce di una tradizione che ha fatto scuola, Espedito De Marino è stato per sedici anni al fianco del maestro Roberto Murolo e duran-te la sua esibizione al “Natale al Villaggio” ne ricorderà la carriera e la figura umana attra-verso canzoni, aneddoti, musiche e poesie per una parentesi davvero unica. A suggellare la serata da “In…Canto Napoletano” ci pense-rà la voce di Napoli, ovvero la grande Angela Luce. La cantante e attrice sarà la madrina d’eccezione dell’evento e si racconterà attra-verso le sue canzoni più belle, i suoi film, le sue interpretazioni, ma anche gli incontri che hanno caratterizzato la sua vita. Da Totò a De Filippo, da Franco Zeffirelli a Marcello Mastroianni. Un’icona di Napoli nel mondo, da sempre legata al mondo dello solidarietà, un tema mai messo in secondo piano. Per i più giovani, invece, ci saranno le canzoni e l’intrattenimento di Pasqualino Maione, voce nata nell’Accademia televisiva di Maria De Fi-lippi, che sta continuando il suo percorso ar-tistico attraverso la pubblicazione di canzoni che gli stanno permettendo di continuare ad imporre il suo discorso musicale con costanza e caparbietà. Tanto musica, tanto spettacolo, tante opportunità di aiutare chi soffre, ma an-che la possibilità di chiudere l’appuntamento di “Natale al Villaggio” con un regalo degno del miglior Babbo Natale. A conclusione del-

la manifestazione, infatti, tra tutti colori che avranno fatto un’offerta presso gli stand della solidarietà, sarà estratto un premio davvero esclusivo. SET e NEW RADIO NETWORK mettono in palio due biglietti per il concerto di Lorenzo Jovanotti in programma il 21 di-cembre al PalaMaggiò di Caserta. Si tratta di un ritorno a grande richiesta per Lorenzo che con il suo “Ora Tour 2011”, aveva già in-fiammato la platea casertana lo scorso apri-le. Il grande successo di un album da oltre quaranta settimane ai vertici delle classifiche hanno spinto il cantautore ad allungare il suo “live” e a ritornare in alcune piazze. “Natale al Villaggio”, dunque, porterà sotto l’albero di un fortunato un regalo davvero eccezionale, a testimonianza di come le sette note possa-no fare da traino a iniziative del nobile scopo. “Natale al Villaggio” si presenta con un cartel-lone ricchissimo di intrattenimento e soprat-tutto con l’obiettivo di portare aiuti concreti in terra indiana. “Vi aspettiamo tutti il 17 di-cembre – conclude padre Miguel – soprattutto per trascorrere insieme una bella serata e farci gli auguri più sinceri. Mi attendo una grande risposta soprattutto dai giovani che oggi hanno la possibilità di vivere una vita agiata e con tanti benefici. Spero che comprendano come il Natale non sia solo spese e regali costosi, ma come proprio in queste occasioni bisogna ten-dere una mano a chi è meno fortunato”.

Durante “Natale al Villaggio” si vinceranno i biglietti per il concerto di Jovanotti.

© Riproduzione riservata

Page 20: Set Dicembre 2011

20

IN TANZANIA NASCE “SET SOLIDARITY”. IN CAMPO A DIFESA DELL’INFANZIA!

servizio a cura di Mariamichela Formisanofoto di Domenico Ruggiero & Marica Crisci

Quando l’aereo inizia a sorvolare l’Afri-ca, i medici casertani dell’associazio-ne “Una mano tesa per Tharaka” si

sentono già a casa. Una casa di colori, profu-mi, paesaggi e contraddizioni che li accoglie dal 1999, da quando cioè tre associazioni di Ferrara, Montebelluna e Caserta decisero di realizzare e attrezzare l’intero reparto di pe-diatria dell’ospedale di Matiri, un villaggio poverissimo immerso nella foresta di Tharaka in Kenya. Dal Kenya, poi, la mano per Tha-raka si tese anche verso Mbweni, in Tanzania dove, nel 1995, l’industriale milanese Rodri-go Rodriguez realizzò a proprie spese un ospedale con asilo annesso, affidandolo alla gestione delle suore dell’ordine di Santa Gem-ma Galgani. Qui, sei anni fa i medici dell’as-sociazione casertana contribuirono alla rea-lizzazione dell’intero reparto maternità, dan-

do supporto ai quattro medici locali che ogni giorno affrontano le emergenze del territorio. E i numeri registrati lo scorso anno parlano chiaro: 4mila ricoveri, di cui 350 per interven-ti di urologia, 200 per interventi addominali e toracici, 350 per isterectomie, 50 per inter-venti alla tiroide, 150 per tumori addominali, e 150 per interventi di tipo ortopedico. Un lavoro febbrile che non conosce orari e che supporta la credibilità guadagnata dalla struttura nel corso degli anni. Qui, infatti, ar-riva da tutti i villaggi vicini un bacino di uten-ti che supera le ventimila persone, a fronte di una disponibilità che non supera i 42 posti letto. Ma la gente del posto continua ad arri-vare a frotte ogni giorno, a piedi o in piccole barche provenienti dall’isola di Zanzibar op-pure a bordo di bus fatiscenti, preferendo il piccolo ospedale italiano ai vicini ospedali di

sul canale SetFreePress di youtube i video girati in Africa.

Page 21: Set Dicembre 2011

21

la galleria foto sulla pagina setweb.it difacebook.

Page 22: Set Dicembre 2011

22 © Riproduzione riservata

Dar es Salaam. Ad accoglierli, la pulizia e la cura degli am-bienti garantita dalla gestione delle suore e la professionalità dei medici tanzaniani. Un servizio che, grazie alla gratuità delle presta-zioni dei medici casertani e napoletani Bruno Santoro, Giuseppe Valente, Mario Vaccaro, Gaetano Cimmino, Gennaro Vitale, Car-lo Molino, Pasquale Mignano, Enrico Di Spirito, Stefano Addeo, Ermanno Di Mao, Annarita Pepino, Carmine Antropoli e Gio-vanni Olibet, che si alternano durante l’an-no portando ad ogni viaggio farmaci, presidi sanitari e strumenti di diagnostica di piccole dimensioni compatibili con il trasporto aereo in valigia. Un servizio che costa agli utenti un terzo rispetto a quanto richiesto dalle struttu-re pubbliche presenti in città. Non solo: oltre alla gratuità delle prestazioni offerte dai medi-ci italiani a popolazioni isolate in villaggi d’a-nime e baracche in cui i bambini rappresen-tano il 70 per cento e gli adulti non superano i 50 anni, i dottori casertani offrono corsi di formazione a medici e paramedici locali e so-stengono le spese di stage in Italia ai colleghi di Mbweni. E da marzo scorso, la mano tesa dell’associa-zione di Terra di Lavoro ha stretto quella di un’altra realtà, ancora più isolata e povera di quella che connota Matiri e Mbweni, nell’en-

troterra tanzaniano. E’ Pande, un villaggio di capanne di fango e rami secchi intrecciati tra cui sgattaiolano centinaia di bambini, gli stessi che rappresentano la maggioranza di una popolazione che non supera le 2000 ani-me. Qui, a circa 40 chilometri da quel porto di Bajamoto da cui partivano gli schiavi rastrel-lati nei villaggi per essere venduti ad arabi e indiani ai mercati di Zanzibar, il presidente

dell’associazione casertana Giuseppe Valente arrivò per caso a marzo scorso, ospite dell’im-prenditore milanese Carlandrea Pola, da due anni residente a pochi chilometri dal villaggio. L’incontro con la tribù tra le più pacifiche e povere dell’Africa, insieme alle sollecitazioni dell’imprenditore milanese, si rivelarono de-terminanti per l’avvio del progetto che entro la prossima estate si concretizzerà con la inau-gurazione di un dispensario, primo presidio sanitario del territorio in cui la gente del po-sto potrà essere vaccinata contro il vaiolo, il polio, e reperire farmaci per la cura dell’Aids. Ma l’obiettivo dell’associazione casertana non è solo quello di realizzare, ma anche di ren-dere autonome le realtà che incontra e aiuta. Ciò significa formazione di medici e parame-dici locali, affidamento delle strutture alla ge-stione di istituzioni politiche e religiose locali, educazione rivolta alla gente soprattutto sui temi della prevenzione. Ma c’è una prova an-cora più difficile che da tempo sfida i medici casertani: il reclutamento di chirurghi e gine-cologi italiani, che garantiscano un turnover nelle tre realtà sanitarie realizzate. Sebbene le università africane di medicina sfornino ogni anno ottimi medici e specialisti, le richieste che arrivano dagli ospedali pubblici delle città restano superiori all’offerta. Per l’associazione casertana, che già ricorre alla generosità delle donazioni pur di realizzare strutture sanitarie in aree poverissime e isolate dalle grandi ar-terie, la gratuità delle prestazioni è la conditio sine qua non d’identità. Le emozioni che l’Africa ci ha donato, rimarrà tatuata nel cuore, insieme alla festa di saluti che il villaggio di Mbweni ci ha dedicato sulla via del ritorno. E quando, il 12 dicembre, l’ae-reo si lasciava l’Africa alle spalle, la nostalgia di quella casa di colori, profumi, paesaggi e contraddizioni faceva già male.

Page 23: Set Dicembre 2011

23

Page 24: Set Dicembre 2011

24

L’ELECTROPOPCORN DEI CONTROL V: “RACCONTIAMO IL NOSTRO TEMPO TRA INTERROGATIVI E RIFLESSIONI”

SECONDO ALBUM PER LA BAND ROMANA CHE DOPO I CONSENSI OTTENUTI ALL’ESORDIO RITORNANO CON UN PROGETTO CHE RACCHIUDE DIVERSI GENERI MUSICALI E DODICI NUOVE CANZONI. ORA, DOPO UNA CAMPAGNA PROMOZIONALE MOLTO ORIGINALE, SONO PRONTI A RITORNARE NEL LORO HABITAT NATURALE: I CONCERTI.

Sono cresciuti, si sono evoluti, hanno messo da parte gli elogi del debutto per lanciarsi a capofitto in una nuova scom-

messa musicale. Circa un anno fa li scoprim-mo intenti a promuovere il loro primo album, “Soltanto luci”. Un lavoro abbracciato dal-la collaborazione tutta romana con Matteo Branciamore, altrettanto capitolina colonna sonora de “I Cesaroni”. Ogni volta che se ne presentata l’occasione abbiamo aggiunto alle parole, la musica delle loro canzoni grazie ai

passaggi su New Radio Network e le “luci” sono continuate a brillare. Li ritroviamo, a di-stanza di un anno a mezzo, in giro per Roma, nella mano il loro nuovo lavoro, ansiosi di sapere l’effetto che fa. “ElectroPopCorn”, è il risultato di una centrifuga impazzita, il prodotto dell’entusiasmo e dei consensi che il precedente tour ha regalato, unito alle nu-merose soddisfazioni personali e alla voglia di dimostrare e regalare di più. La voce e il leader del gruppo, Alberto Bassani, ci guida

servizio a cura di Wanda D’Amicofoto per gentile concessione di Francesco Termine

Page 25: Set Dicembre 2011

25

in questo ritorno musicale contraddistinto da tanti spunti di interesse.- ElectroPopCorn: musica elettroni-ca, pop e rock. Solo l’idea di un mix del genere è divertente, voi quanto vi siete di-vertiti nel crearlo?“Da pazzi! Del resto – esordisce Bassani – ab-biamo semplicemente cercato di sviluppare la ricetta del primo disco, dove gli ingredienti di “ElectroPopCorn” erano già presenti ma più scarni e asciutti. Ci siamo divertiti a immagi-nare una nuova “categoria” musicale, che rac-chiudesse gli stili che volevamo fondere. Ed ecco l’ElectroPopCorn”.- Un anno e mezzo e siamo di nuovo sul mercato. Inoltre c’è da dire che non vi siete fermati un attimo con il tour. Pos-siamo definire questo nuovo lavoro come figlio dell’entusiasmo del debutto?“Assolutamente sì. Il primo lavoro non ci aveva saziato per niente, e i riscontri avuti da pub-blico e critica ci hanno messo subito addosso un prurito creativo che abbiamo fatto crescere durante tutto il tour. Appena finiti i concerti, ci siamo subito messi a lavoro per riordinare le idee che avevamo accumulato ed è stato appa-gante vederle realizzate. Non vediamo l’ora di iniziare il nuovo tour”.- Leggendo i testi di ElectroPopCorn ho notato moltissimi punti interrogativi. Dubbi? Oppure spunti di riflessione?“Entrambe le cose. Spunti di riflessione che na-scono da dubbi, dubbi che alimentano spunti di riflessione. Il tempo che viviamo ci ispira do-mande sul presente e sul futuro, più che rispo-ste. La risposta è soggettiva, la domanda prelude a un confronto, che è quello che ci interessa approfondire”.- Parliamo della campagna promozionale. Avete portato, con una “cabina d’ascolto”, il vo-stro album per le vie di Roma. Che riscontro avete avuto?“La cabina ascolto è sta-ta una fantastica idea de-gli amici di Hangloose, uno studio di comunicazione di Roma. I riscontri sono stati incredibilmente positivi, al di là dell’apprezzamento che i ragazzi esprimono riguardo la nostra musica. La cosa che colpisce di più è vedere quanta gente si avvicina a proposte come questa. C’è la ricerca di un contatto di-retto. Nell’epoca dell’esplosione delle relazioni umane “virtuali” tramite clic su una tastiera, avvicinarsi a qualcuno, spiegargli chi sei e chiedere un minuto di tempo da dedicare all’a-

scolto di una canzone sembra quasi una follia. Per noi è bellissimo e molto, molto divertente”.- Il vostro parere, riguardo la possi-bilità di “sfondare” il muro d’ingresso delle playlist delle più importanti radio italiane, che poi sono quelle che, nella maggior par-te dei casi, decidono le sorti commerciali di voi artisti.“Sfondare quel muro sarebbe un traguardo im-portante, ma sappiamo come funziona e cono-sciamo le difficoltà. La mia idea è che sarebbe fantastico sentire i nostri pezzi in rotazione tutto il giorno sui principali network italiani, ma quello che ci interessa davvero è suonare. Vogliamo suonare in giro e vedere la reazione delle persone: è chiaro che ci farebbe un im-menso piacere un gran successo commerciale, negarlo sarebbe stupido, ma se avessimo ini-ziato quest’avventura solo con il miraggio del successo radiofonico, saremmo già finiti”.- Anche voi avete “sfruttato” la voce della musica per esprimere il disagio socia-le, politico ed economico, di questo perio-do?“Abbiamo cercato di esprimere – tra le altre cose – il nostro personale disagio, che inevi-tabilmente è legato a questo momento storico e assomiglia a quello di molte altre persone. Anche il nostro campo ne risente tantissimo. Il prezzo della musica è diventato esorbitante e lo dico nella doppia veste di musicista e fruito-re. Credo che bisognerebbe cominciare con un intervento sull’Iva dei cd, decidersi a ridurre la quota di profitti delle produzioni e magari rinunciare a una fetta delle royalties, e poi pro-muovere una cultura anti-pirateria. Il live è se-

condo noi il luogo più “puro”, quello in cui ti rendi conto cosa può dare una band e se davvero merita l’acquisto dell’album”.- Parliamo della co-pertina, un neonato che sa di nuovo, occhi stupiti. Voglia di colpire e dolci ri-ferimenti personali?“Ci siamo innamorati subito della foto del neonato, fatta da Carlo (coautore dei bra-ni e bassista dei Control V) qualche anno fa al figlio di un amico. L’espressione stu-pita del bambino trasmette tanti messaggi differenti: stupore, e poi anche purez-

za, verginità, e ingenuità. Ci piaceva l’idea di associare l’espressione del bimbo all’ascolto del nostro lavoro (i Control V?? Woow!), ma abbiamo anche pensato che il nostro nuovo cd è a sua volta un bambino, energia primordiale, che si affaccia sul mondo per conoscerlo e farsi conoscere.

Page 26: Set Dicembre 2011

26

Page 27: Set Dicembre 2011

27

I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere (Ernest Hemingway).L’aforisma di un grande scrittore quale modo migliore per tuffarci nel mondo dei libri, della narrativa, dei romanzi, della saggistica. Ogni mese vi presenteremo storie, novità, emozioni su carta, Perché un buon libro, è sempre un buon libro. Parola di SET!

www.setweb.it

Un film molto apprezzato dalla critica, un libro per parlare dell’eterno conflitto tra genitori e figli, ma in maniera diversa dal solito. Giacomo Bendotti, autore per la radio e il cinema firma “Scialla” (Mondadori, pag. 192, € 16,50). Ne-ologismo diffusissimo tra i ragazzi romani, esprime tranquillità e calma, assenza assoluta di stress e di sbattimenti. “Venite ragazzi, è scialla!” vuol dire che la situazione è tranquilla. E Luca, quindicenne coatto sen-za padre, è un vero “sciallato”. Passa la maggior parte del tempo a fare bravate con gli amici, surfando tra lezioni e sonore insufficienze. Ha poca voglia di studiare e, secondo lui, ha anche “una credibilità di strada da di-fendere”. È convinto che il padre, che non ha mai conosciuto, sia un cri-minale, e probabilmente questo gli sembra un ottimo pedigree. Trascorre le sue giornate tra i corridoi del liceo, la palestra di boxe e i disastri in cui trascina gli amici. Poi c’è Bruno, un professore del Nord, colto, svogliato e disilluso. Vive la mezza età come una pensione. Ha rinunciato alla sua ambizione di scrittore, scegliendo piuttosto di prestare la sua penna per scrivere biografie di personaggi famosi. Ha rinunciato all’insegnamento, preferendo le ripetizioni private, che riducono drasticamente l’obbligo di contatti con esseri umani inferiori ai cinquant’anni. Il coatto e il colto, Roma e il Nord, lo slang giovanile e il latino, il giovane e l’adulto, fino a ri-solversi nel rapporto padre-figlio. Perché un giorno Marina bussa alla porta di Bruno per dirgli che Luca è suo figlio. Ed entrambi dovranno varcare la propria linea d’ombra. Imparando ad accettarsi, educandosi reciprocamente al più difficile dei rapporti.

Con questo nuovo romanzo, Fabio Volo conferma ed esalta le doti che lo hanno fatto amare da milioni di lettori. “Le prime luci del mattino” (Mondadori, pag. 256, € 19) è un libro sincero e intenso, capace di affrontare i sentimenti senza trucchi o giri di parole, e di portarci faccia a faccia con le nostre emo-zioni più vere. Elena non è soddisfatta della sua vita. Il suo matrimo-nio si trascina stancamente, senza passione né curiosità. Suo marito è diventato ormai come un fratello. Ha sempre deciso in anticipo come doveva essere la sua vita: la scuola da fare, l’università, l’uomo da spo-sare. Perfino il colore del divano. È diventata moglie prima di diventare donna. Finché un giorno sente che qualcosa inizia a scricchiolare. La passione e il desiderio si affacciano nella sua quotidianità, costringen-dola a mettersi in discussione. Forse lei si merita di più, forse anche lei si merita la felicità. Basta solo trovare il coraggio di provare, di buttarsi, magari di sbagliare. “Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io”. Fabio Volo stavolta veste completamente i panni di una donna e tratta un tema complesso e spinoso: il matrimonio. Un passo importante che spesso è affrontato con leggerezza e superficialità, per sfuggire alla solitudine, come se fosse una necessità sociale cui non si può venire meno per avere un proprio posto nel mondo.

IL MATRIMONIO PER SFUGGIRE ALLA SOLITUDINE SECONDO FABIO VOLO

GENITORI E FIGLI: MONDI DIVERSI CHE IMPARANO AD ACCETTARSI.

L’ANGOLO DEL LIBRO

Page 28: Set Dicembre 2011

28

Marco come è nata la tua passio-ne per la musica?

“Credo di essere stato molto fortu-nato. A casa mia si ascoltava sem-pre della buona musica. Mio padre ha una discreta raccolta di album che ho saccheggiato nel corso de-gli anni: Christopher Cross, Burt Bacharach, Rolling Stones, Pink Floyd, Alan Parson. Il microfono è stato uno dei miei giocattoli preferiti insieme all’impianto Hi-fi. Solo molti anni dopo quando me lo sono ritro-vato dietro la consolle ho pensato: “questo so già come funziona!”. In una radio vera ci sono entrato a di-ciannove anni per mixare in diretta la classifica del sabato, poi ho det-to qualcosa al microfono, non ero a mio agio, mi mangiavo le parole più di quanto già faccia ora, ma mi pia-ceva”.

Parlaci brevemente di Radio Nor-ba, una delle realtà più longeve ed importanti dell’etere.

“Partiamo da un presupposto, la ra-dio è fatta di persone. Ci vogliono

gli artisti, ci vuole una buona guida e ci vogliono i soldi per comprare le apparecchiature. I signori che han-no inventato Radionorba tanti anni fa hanno avuto intuito e capacità imprenditoriale, hanno scelto i ta-lenti migliori e nel tempo c’è stato sempre un grande ricambio, guar-da caso tanti ragazzi che sono nati passati da Radionorba ora lavorano nei network. Ad oggi Radionorba è una delle realtà più solide perché ha saputo rinnovarsi, ha una grande società alle spalle, ha un direttore artistico, Alan Palmieri, giovane e brillante e uno staff di tecnici e spea-ker che sono dei veri professionisti”.

Anche il 2011 sta per lasciarci. Cosa ti resta di quest’anno?

“Due oggetti hanno catturato la mia attenzione e personalmente smanet-to con il computer da quando avevo otto anni quindi non sono esatta-mente il tipo facilmente impressio-nabile: la tavoletta di quel grande genio che è stato Steve Jobs, per-mettetemi di dire che ancora non co-nosciamo le enormi potenzialità, ma

1976-2011 : A oltre trent’anni dalla nascita delle prime emittenti libere va in onda sulle frequenze di Radio Set una rubrica dedicata a speaker e dj’s che hanno fatto la storia delle radio private.

Simpatia, competenza e un amore smisurato per tutto ciò che è musica. Dietro una consolle, davanti un microfono. Intrattenere è il suo mestiere preferito. Da sempre legato alla natale Puglia, Marco Guacci è il seguitissimo padrone di casa del pomeriggio di Radio Norba, la radio del Sud per eccellenza. Una passione nata tra le mura di casa e trasformatasi ben presto in un lavoro.

di Vincenzo Lombardi

Nome e Cognome: Marco GuacciNato a: LecceEtà: 27Professione: Disc JockeyAttuale programma: Il pomeriggio di Radio Norba. Dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 17.00

Curriculum: dal 2004 al 2005 a Radio Studio Smile (Lecce)dal 2005 al 2006 a Radio Super In (Francavilla Fontana)dal 2006 al 2007 a Radio Manbassa (Lecce)dal 2007 ad oggi a Radionorba

MARCO

GU

ACCI

scheda personale

Page 29: Set Dicembre 2011

29

le scopriremo col tempo e il nuovo decoder di Sky che con la sue funzioni di start-stop-rec-rewind è riuscito a farmi sedere di nuovo davanti alla Tv. Dopo questo spot mi aspetto un anno gratis di abbonamento…”

La canzone e l’artista simbolo dell’anno

“Indiscutibilmente Adele e il suo album “21”. Protagonista assoluta di questo 2011. Ma tenete d’occhio i Kasabian…”.

Come è cambiato in questi anni il modo di fare radio? Come vivi l’invasione tec-nologica nel settore?

“Prima dovevi avere una bella voce e una dizione pulita, ora credo che questo non sia necessario, penso che la spontaneità e la creatività siano le carte vincenti. Questa è la naturale evoluzione della società “wireless” in cui viviamo. Oggi le notizie, le canzoni e la comicità li trovi dove vuoi, allora la persona, con le sue emozioni fa la differenza”.

I tuoi impegni su Radio Norba. La tua voce è tra le più apprezzate.

“Mentirei se dicessi che è tutto bello e di-vertente. La passione è la passione, ma quando la passione diventa lavoro allora è lavoro. Fatto di orari, pressioni, cazziatoni e giornate che “non c’è proprio un cazzo da ridere”. Il lavoro alla radio, che di sicuro è il più bello del mondo, richiede un certo equili-brio mentale che a volte non c’è e lì subentra il mestiere. Io sul mestiere ci sto lavorando, quando sto scazzato si capisce per radio e spero che i miei ascoltatori mi capiscano”.

Da un po’ di anni tutta la radiofonia non è legata solo alla musica e così tanti nomi del mondo dello spettacolo si con-cedono una “trasferta” nell’etere: cosa ne pensi?

“Penso che le radio, quelle grandi, che fanno parte di gruppi editoriali tanto per capirci, debbano sottostare alle leggi degli ascolti e quindi delle pubblicità. Oggi l’unico obiettivo è fare i numeri, allora qualcuno pensa che

i tuoi brani preferitii tuoi brani preferiti1) “Telegraph Road” Dire Straits 2) “City Of Blinding Lights” U2 3) “Flashdance” Deep Dish

basti prendere uno famoso “X” e metterlo davan-ti al microfono. Alcuni esperimenti sono venuti bene, altri onestamente hanno fatto flop. Chissà perché questa cosa non vale sempre al contra-rio”.

Se un editore ti desse carta bianca, che pro-gramma ti piacerebbe realizzare?

“Se avessi carta bianca, metterei la musica che mi piace, ma forse manderei gli ascolti a picco, quindi va bene così”.

Anche la figura del dj ha avuto la sua bel-la evoluzione. Ormai sembrano delle rock star…

“Le Dj Rockstar sono sempre esistite, basti pen-sare a Frankie Knuckles, Dave Morales, Dan-ny Tenaglia, gente che ha sempre preso trenta, quaranta, cinquantamila euro a serata ed ha collaborato con cantanti del calibro di Madon-na o Jamiroquai, solo che adesso i vari Bob Sinclar e David Guetta hanno scoperto la forza della televisione, sono un filo più smaliziati dei grandi vecchi e se la giocano bene”.

Marco ci salutiamo chiedendoti un consiglio per i giovani che sognano di fare radio.

“Quella cosa che si chiamava “gavetta” serve a costruire l’artista, è come fare un palazzo par-tendo dalle fondamenta, se le fondamenta non ci sono il palazzo è pericolante e poi alla fine cade”.

Page 30: Set Dicembre 2011

30

nota biografica

All’anagrafe Andrea Gioacchini. Poi come nasce il nome d’arte Giops? “Arriva dalle scuole medie: il mio profes-sore di educazione fisica, durante il riscal-damento, diceva che mi muovevo come un “Gioppino”, che è un marionetta. Da lì, cre-scendo, è diventato Giops”.

Sei il primo progetto inedito lontano dall’impronta tipica della casa pro-duttrice voluta da Fabrizio De Andrè. Quante e quali le responsabilità e le soddisfazioni?

“Trovo che sia molto bello il fatto che Nu-vole abbia scelto di cominciare a lavorare ai giovani con me, questa è già una gran-de soddisfazione. Naturalmente è anche una grande responsabilità. Il mio compito è quello di andare avanti, con la massima serietà, siamo solo all’inizio e c’è ancora molto lavoro da fare”.

Ci racconti gli anni che ti hanno por-tato al reggae, quello che hai avu-to da quel periodo e la scelta di pas-saggio ad un panorama più italiano? “Il reggae è arrivato naturalmente quando ho scoperto Bob Marley. Non l’ho abban-donato, ho sempre il sogno di poter ren-

Commenta l’articolo su www.setweb.it

ANDR

EA G

IO

PS

di Wanda D’Amico

scheda tecnica

NOME E COGNOME: Andrea Gioacchini NATO A: Melzo (MI)ETÀ: 31PROFESSIONE: CantanteSOGNO NEL CASSETTO:Vivere per la musica

dere giustizia a questo genere nel panorama italiano, allonta-nandolo degli stereotipi dei ca-pelli con le trecce (i dreadlocks) e della marijuana (un po’ come fece Loredana Bertè con “E la luna busso” nel 1979). Il fatto di aprirmi alla musica italiana è successo come nel caso di Mar-ley, quando ho cominciato ad approfondire i grandi cantautori. Cerco di essere me stesso, ispi-randomi alla musica a cui ven-go in contatto mano a mano che cresco”.

L’esperienza, inevitabile par-larne, legata ad X-Factor, quanto ti ha cambiato, par-lando anche nello specifico della collaborazione con Mor-gan?

“Mi ha cambiato molto. Grazie a X-Factor mi sono sperimentato nella musica italiana, conoscen-do appunto i grandi nomi che la popolano: Lucio Dalla, Bruno Lauzi, Rino Gaetano e Rena-to Zero per esempio. Non pote-vo non appassionarmi a degli artisti tanto vicini a come vedo la musica, avevo solo bisogno di una spinta ed il merito di Mor-gan, è stato proprio questo”.

Non hai paura di esse-re travolto dalla stella di passaggio, che sembra es-sere la piaga di questi pro-grammi? Per evitarlo quali sono i tuoi punti di forza? “No, nel mio caso la stella di passaggio è già passata, inol-tre non sono nemmeno arrivato tra i finalisti del programma. La televisione è un ottimo mezzo promozionale, ma la gente che si affeziona tanto in fretta a te tramite talent show e affini ti dimentica con altrettanta faci-lità se non presenti subito dei contenuti validi. Sto lavorando da più di due anni per questo, il punto di forza non solo mio, ma di ogni vero artista, è persistere

Page 31: Set Dicembre 2011

31

nota biograficanota biograficaUna pallina impazzita che salta. Potrebbe essere l’oggetto e l’effetto che meglio potrebbe rappresentare Andrea Giops. Un continuo scoprire, conoscere, innamorarsi e stupire. Inizia ad innamorarsi della musica dopo aver conosciuto il primo genere: il reggae. Lui, un italiano che fa reggae, niente rasta, una faccia pulita che si intrufola in un panorama musicale, assolutamente oltre oceanico. Gli apprezzamenti non mancano affatto, Giops viene in contatto con grandi personaggi della musica reggae internazionale come The Wailers. La band giamaicana rimane colpita dalla sua interpretazione e concezione della musica reggae (denominata “roots” dagli appassionati), inusuale per un italiano, ed incuriositi invitano Andrea ai loro concerti in Italia. In particolare Junior Marvin, storico chitarrista di Marley, prende a cuore la sua causa, e decide di dargli una mano indicandogli contatti discografici del circuito reggae internazionale. Nel 2009 la svolta, decide di partecipare ad “X-Factor”, passa le selezioni, entra nel vivo del programma, non arriva in finale, ma li succede qualcosa che fa cambiare le carte in tavola. Incontra Morgan che lo spinge alla musica italiana, a stili più nostrani. Oggi lo incontriamo con il suo primo album interamente italiano dal titolo “Io non sono Giuseppe Verdi” prodotto dalla Nuvole Production, l’etichetta di Dori Ghezzi.

e cercare di migliorare. Nuvole mi ha dato la possibilità di farlo”.

Parliamo del primo album inedito. Emer-ge il tuo talento da cantautore, cosa che certi programmi tendono a soffocare. Come è stato lavorare all’album d’esordio? “C’è innanzitutto una collaborazione tra mol-te persone: questo disco porta tanti nomi, non solo il mio. Quello che ho cercato di fare è pren-dere quanto di buono mi è stato proposto da altri e saperlo mettere a fuoco in una direzione. Ho lavorato, con Luvi De Andrè, alla selezio-ne e alla produzione artistica dei brani e scelto i musicisti che mi avrebbero accompagnato in questa avventura. C’è stato un gran lavoro di squadra, dal quale ho imparato molte cose”.

Hai avuto un grande supporto tecni-co per la produzione del disco, citiamo Luvi De Andrè e Dori Ghezzi: com’è sta-to lavorare con loro e soprattutto con l’ombra di De Andrè dietro le spalle? “Ho trovato dei validi e preparati collaboratori. Dori Ghezzi ha deciso di lavorare a questo di-sco per il semplice amore della musica, dando-mi la possibilità di crescere, senza snaturarmi per seguire vie discografiche già battute. Cre-do che sia una grande cosa: la musica deve essere fatta seguendo le proprie passioni, non solo le leggi di mercato, altrimenti si rischia di standardizzare tutto e creare un blocco creati-vo anche negli stessi artisti, che per campare sono costretti in qualche modo a piegarsi”.

Tra le dieci tracce si passa in modo sotti-le tra diversi tipi d’amore. Quello per una donna, l’amore tradito, l’amore per se stes-

si, l’amore che poi è l’unico argomento che ci accomuna tutti. Quanto del tuo amore hai messo in queste tracce e quindi quanto è personale nell’insieme?

“Ho messo tutta la mia energia e tutto quello che avevo dentro per questo disco. Ovviamente è l’amore per la musica l’unico motore in gra-do di portarla avanti, soprattutto in un periodo difficile come quello di oggi”.

Parliamo anche della cover di Donatella Rettore, “Svegliati”. Perché proprio questo brano?

“E’ stata un’idea di Luvi De Andrè. L’ho tro-vato un brano molto affascinante, romantico e ricco di poesia. Mi piace mettermi in gioco in qualcosa apparentemente lontano da quello che so già mi riesce meglio. Trovo che sia stato un esperimento molto azzeccato, anche perché ho ricevuto persino i complimenti di Donatella Rettore. Sono molto felice di averlo interpreta-to”.

© Riproduzione riservata

Commenta l’articolo su www.setweb.it

Page 32: Set Dicembre 2011

32

Pa lc oScena&

Page 33: Set Dicembre 2011

33

Tanta buona musica e ospiti eccellenti sotto l’al-bero dei concerti per sa-lutare il 2011 nel miglior modo possibile. Vecchia e nuova tradizione canora si alterneranno sui palchi in attesa, naturalmente, dei botti di fine anno dove no-nostante la crisi la musica in piazza dovrebbe farla da padrona. I Negramaro, ad esempio, hanno già con-fermato il loro specialis-simo San Silvestro ai Fori Imperiali di Roma, altri big (Claudio Baglioni e Laura Pausini in primis), hanno da tempo allestito un calendario ah hoc che si svilupperà pro-prio durante le festività. Le canzoni di “Senza Titolo” sono il fulcro della nuova tournée di Luca Carboni, che vedrà il bolognese esibirsi sui palchi delle principali città italiane. Storie di viaggio, provincia e amore in un parallelo tra gli anni ’80 e oggi, e poi i suoi brani più celebri, presentati in versione unplugged ed elettrica. Si tratta del ritorno sulla scena di un cantautore che con un linguaggio e uno stile sempre originale ha scritto pagine im-portanti della musica italiana. L’ultimo album ha già sfornato tre singoli (“Fare le valigie”, in estate ha avuto un buon successo radio-fonico) e anche per il ritorno live si attende una buona risposta di pubblico, specie tra i fans storici di Carboni. Tappa campana il 12 dicembre al Teatro Acacia di Napoli.

Appuntamento da segnare in agenda è senza dubbio il tour di Marco Mengoni, che si pre-annuncia innovativo ed esplosivo. Marco e il suo staff hanno preparato uno show comple-tamente diverso rispetto a quello di “Re Mat-to”, uno spettacolo “tecnologico” in cui dei grandi megaschermi proietteranno immagini di visual art che si abbineranno alla musica. Non un semplice concerto, ma un vero e pro-prio spettacolo, complesso e studiato in ogni dettaglio, con una forte componente tecnolo-gica e scenografica. Novità, dunque, la paro-la d’ordine del ritorno sul palco del cantante di Viterbo, che lo scorso settembre è tornato sulla scena discografica con il nuovo album “Solo 2.0”.

Si chiude in bellezza con un grande ed atteso ritorno a ridosso delle vacanze natalizie. Il 21

dicembre al PalaMag-giò di Caserta torna Lo-renzo Jovanotti con la versione invernale dell’ Ora Tour 2011. Trion-fatore assoluto dell’an-no che sta per lasciarci un album da oltre qua-ranta settimane ai ver-tici delle classifiche e dei download. Sul pal-co, sovrastato da uno schermo di 17 metri, la band darà vita ad un live a molte dimensio-ni. Una lunga pedana, un palco profondo e

quadridimensionale quasi a prendere le sem-bianze di un’enorme balena.

Primizie di cartellone anche a teatro, dove un po’ tutti schierano gli assi migliori che saran-no puntualmente in scena per l’intero calen-dario festivo. Dall’otto al 18 dicembre apre le danze al Teatro Diana di Napoli la comicità di Biagio Izzo con il suo successo “Guardami Guardami”, una divertente farsa dell’amore con al centro il classico rapporto tra uomini e donne. Dal 25 dicembre al 15 gennaio il grande ritorno di Vincenzo Salemme con la sua ultima fatica “Astice al veleno”. Farsa, comicità e commedia brillante per un lavoro corale scritto e diretto dall’attore nativo di Ba-coli. Per lui replica speciale anche il 31 dicem-bre alle 21. Due grandissimi mattatori anche per il Teatro Augusteo di Napoli che fino al 18 dicembre ospita un amico di vecchia data come Gigi Proietti e il suo spettacolo “Di Nuovo Buonasera”, eccezionale condensato di una carriera straordinaria. Dal giorno di Natale (fino al 15 gennaio) la scena sarà tutta per il fenomeno Alessandro Siani a caccia di nuovi record da battere con il suo spettacolo “Sono in Zona”. Si brinda in allegria al nuo-vo anno con lo spettacolo straordinario del primo gennaio previsto alle due di notte. Grande signore della scena è Peppe Barra al Teatro Comunale di Caserta con “La musi-ca dei ciechi” dal 16 al 18 dicembre. Si trat-ta di un testo di Raffaele Viviani estremamen-te moderno per l’attualità dei temi affrontati, come l’emarginazione, la fame, la disperazio-ne dell’uomo comune. Al Teatro Delle Palme, infine, Natale in musica. Dal 25 al 27 dicem-bre arrivano i “1000 battiti” di Gigi Finizio.

© Riproduzione riservata

CARBONI TORNA IN TOUR PER UN VIAGGIO

“SENZA TITOLO”. JOVANOTTI AL PALAMAGGIO’

PER CELEBRARE I RECORDDI “ORA”. SULLA SCENA

VECCHIA E NUOVA TRADIZIONECON PEPPE BARRA E

VINCENZO SALEMME. FINIZIO ABBRACCIA I FANS

IN “1000 BATTITI”

Page 34: Set Dicembre 2011

34

UNO, NESSUNO E CENTOMILA. I MILLE VOLTI DI IVAN COTRONEO

rubrica a cura di Gaetano Ippolito

Ivan Cotroneo è tornato a Caserta. Scrit-tore di successo, autore e sceneggiatore per il cinema e la tv (clamoroso il succes-

so di “Tutti pazzi per amore”), assistente alla regia e ora anche filmmaker. Un solo uomo, mille volti che a volerli scomporre restitui-rebbero sempre un’aura di arte e cultura. Il suo film d’esordio è ‘La Kriptonite nella bor-sa’. Una storia ambientata nella Napoli degli anni ’70 che racconta i drammi, le avventure, e soprattutto il ridicolo di una famiglia spe-

ciale. Cotroneo mostra una Napoli colorata e spensierata e crea una galleria di personaggi strampalati ed amabili senza scendere però in profondità, lasciando che lo spettatore sia tra-sportato più dalle divertenti trovate surreali del film che dalla storia, ma lo fa con il gran-de merito di porsi con originalità e freschezza nel panorama cinematografico nazionale. A conquistare è anche il look irresistibilmen-te vintage, dai costumi di Rossano Marchi, alle musiche d’annata selezionate dallo stesso

SCRITTORE DI SUCCESSO, AUTORE, SCENEGGIATORE E ORA ANCHE REGISTA. DA UNO DEI SUOI LIBRI PIU’ FAMOSI E’ NATO “LA KRIPTONITE NELLA BORSA”, STORIA AMBIENTATA NELLA NAPOLI ANNI SETTANTA CON PERSONAGGI STRAMPALATI QUANTO PROFONDI. UN FILM SOR-PRENDENTE PER LA VENA POETICA E PER LE OTTIME INTERPRETAZIO-NI. CON TANTO DI SERATA SPECIALE AL DUEL VILLAGE DI CASERTA.

a cura di

servizio di Daniela Volpecinafoto di Domenico Ruggiero & Marica Crisci

vai su www.setweb.it e guarda la videointervista a IVAN COTRONEO.

Page 35: Set Dicembre 2011

35

Cotroneo, che spaziano da “Lust for Life” di Iggy Pop a “Life on Mars” di David Bowie. Una storia che già in tanti hanno definito un romanzo di formazione, quello del piccolo Peppino, il protagonista interpretato da Luigi Catani, un bambino d’altri tempi che Ivan ha selezionato tra oltre cinquecento candidati.

Ma Luigi Catani e la sua spalla nel film, Vin-cenzo Nemolato, alias Superman, sono gli unici esordienti. La pellicola è, infatti, tutto un susseguirsi di volti noti e camei d’eccezio-ne. A partire dai protagonisti: Valeria Golino e Luca Zingaretti, Libero De Rienzo e Cri-stiana Capotondi, ma anche Fabrizio Gifu-ni, Anita Caprioli, Monica Nappo e Rosaria De Cicco. Il rapporto con gli attori sul set è uno degli aspetti più cari al regista che abbia-mo incontrato al Duel Village in occasione della première casertana del film organizzata in collaborazione con l’Ex Libris di Palazzo Lanza a Capua, Architempo, Terra di Cine-ma. Trasferire sullo schermo un romanzo non è un’opera semplice, si è costretti a ri-nunciare a degli episodi, a sintetizzare al massimo i caratteri, spesso a sviluppare in modo diverso i dialoghi, quanto tempo hai impiegato a scrivere la sceneggiatura?“Sono due esperienze molto diverse tra loro. La storia è la stessa, il tema pure ma sei co-stretto a limare, tagliare, riscrivere. Per sem-plificare il lavoro ed essere più obiettivo ho scelto di lavorare alla sceneggiatura in squa-dra con Monica Rametta e Ludovica Ram-poldi che ammiro molto. Il loro apporto è stato fondamentale, mi hanno aiutato a guardare la materia del romanzo con distacco. Ne è venuta fuori una storia che, per certi versi, è indipen-dente dal libro. Abbiamo impiegato due anni

ma ne avrei spesi anche ventidue per avere un risultato così gratificante”. Il film è ambientato negli anni Settanta eppure non è un film in costume, come mai?“Ho cercato in tutti i modi di non trattare que-sto film come se fosse davvero in costume. Volevo che i nostri anni Settanta fossero reali-stici, che la fotografia, le scenografie e i costu-mi raccontassero la modestia di quegli anni, senza nostalgia o rimpianto. I vestiti che du-ravano più stagioni, le maglie passate da un cugino all’altro, i pantaloni dei bambini con la piega più scura in fondo, perché era necessa-rio allungarli mentre si cresceva, i ripiani dei mobili sgombri, poche suppellettili, le buste della spesa di plastica pesante. Tutti elemen-ti reali, non rievocati. Ho cercato di racconta-re la storia senza appoggiarmi al mito degli anni Settanta, e di recuperare i miei ricordi di bambino. Di quegli anni mi interessava la possibilità del cambiamento, il contrasto fra le nuove idee di libertà e la presenza a volte condizionante della famiglia. Volevo mettere in scena un mondo combattuto, specialmente per le donne, fra l’utopia del futuro e la tradizione casalinga, un mondo in cui a parole tutto sem-brava possibile”. Tanti attori famosi hanno accettato anche ruoli minori pur di prendere parte a questo film, sei lusingato? “Non si può negare che questo film tragga for-za e linfa vitale dalla bravura dei suoi prota-gonisti che sono stati molto generosi con i loro personaggi. Abbiamo trascorso molto tempo

insieme prima di iniziare le riprese, collabora-to alla costruzione dei ruoli, e così al momento del ciak erano tutti perfettamente calati nella parte. Anche i due giovani esordienti. Convin-centi e naturali”.

Page 36: Set Dicembre 2011

36

Set - Fotografico

foto di Alberto Marchiori

Nasce a Vicenza nel 1979. Nel 2003 si diploma in direzione della fotografia cinema-tografica alla scuola Act Multimedia di Cinecittà, dove continua a lavorare. Collabora con i direttori della fotografia: Marco Onorato nel film Primo amore di Matteo Gar-rone, Gherardo Gossi nel film Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, Pasquale Mari nel film Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio, Roberto Cimatti nel film Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti.

www.setweb.it

HOMELESS BEACH

Page 37: Set Dicembre 2011

37

LA MODA SOLIDALEManca davvero poco all’avvio ufficiale del pe-riodo natalizio ma in giro già sono apparse le luci che addobbano le strade delle nostre cit-tà, i negozi preparano al meglio le loro vetrine per catturare la nostra attenzione e noi ini-

ziamo già a pen-sare cosa chiedere a Babbo Natale. Il Natale è un perio-do magico, sta per concludersi un anno e, come di consueto, promet-tiamo per l’anno nuovo di essere più buoni…e allo-

ra perché non iniziare proprio dal Natale ad essere più buoni? Magari facendo, allo stesso tempo, un regalo a noi e anche a chi ha biso-gno? Avete mai sentito parlare di MODA SO-LIDALE? Esistono diverse iniziative in giro e una di queste è “EFORPEOPLE”.EFORPEOPLE è il portale del regalo, l’ e-com-merce non profit della moda solidale dove si sono riuniti i grandi nomi della moda per ven-dere i loro capi a prezzi vantaggiosissimi (fida-tevi, si trova solo in questo portale una borsa di Valentino Garavani a soli 100€) e devolvere l’intero ricavato in beneficenza. Quest’anno tocca ad Adwa, in Etiopia, per la costuzione di un ospedale pediatrico. Il portale diede il via al suo operato nel dicembre 2005 e in sei mesi di vendite furono raccolti 60.000 Euro con i quali si avviò la costruzione di un ospe-dale in Nigeria, uno in Guinea Equatoriale e una casa famiglia in Congo.L’anno seguente ci fu una vera e propria sorpresa, il ricava-to delle vendite raddoppiò e ciò ha permesso di sostenere e di portare a termine progetti

già avviati. Nel corso degli anni l’iniziativa ha riscosso un successo sempre maggiore rad-doppiando i ricavati delle vendite. I ricavati dell’edizione del 2007 di 210mila Euro e del 2008 di 425mila Euro hanno permesso la realizzazione di un ospedale e di una scuola per i bambini di Salvador de Bahia in Bra-sile. Con l’edizione del 2009 sono stati rac-colti 540mila euro destinati alla ricostruzione della Casa Madre-Bambino di San Gregorio all’Aquila distrutto dal terremoto del 2009. Sono sempre tanti ogni anno i personaggi fa-mosi che sono diventati amici di questo pro-getto e che si impegnano a sostenere le ini-ziative come Mara Venier, presente fin dalla

prima edizione, Richy Tognazzi, Carolina Ko-stner, Milly Carlucci, Pippo Baudo, Fiorello. E sono tanti anche i nomi della moda che dona-no le loro collezioni che poi vengono pubbli-cate sul sito e messe in vendita. Quest’anno anche Valentino ha donato delle pochette in pelle dalle stampe floreali e colorate che van-no dal lilla, al rosa, al tortora e ovviamente al rosso Valentino per una donna dolce che non dimentica la sua femminilità. Tra i brand più affezionati ci sono Salvatore Ferragamo, Trus-sardi, Blumarine, Missoni, Loro Piana. Questo Natale allora sarà speciale, faremo un regalo a noi e anche a chi ne ha bisogno.

L’ANGOLO DELLA

di Nica Crisci

MODA

Page 38: Set Dicembre 2011

38

arte

“Era alta di statura e il fuoco del sole brillava sull’oro della sua carne, mentre tutti i misteri dell’amore dormivano nella notte dei suoi capelli”. Paul Gauguin

Forme piatte e semplificate, colo-re assoluto e completa assenza del-la prospettiva hanno fatto in modo

che Paul Gauguin (Parigi 7 Giugno 1948 – Hiva Oa 8 Maggio 1903) diventasse pre-cursore di diverse correnti artistiche come il simbolismo, fauvisme e l’Art Nouveau. Formatosi durante il periodo impressionista, ne prese successivamente le distanze: per non essere condizionato dagli effetti della luce, pur dipingendo all’aperto come tutti gli impres-sionisti, Gauguin dipinge a memoria, sempli-ficando le forme ed eliminando i particolari. Dopo numerosi spostamenti tra Parigi, Pana-ma, Martinica e Parigi decide di fermarsi per un lungo periodo a Pont-Aven. Attirato dall’e-

lemento selvaggio e primitivo. È in questo pe-riodo che avviene il completo distacco dall’im-pressionismo lo testimonia l’opera “La visione dopo il sermone” (1888 ). Il dipinto rappresen-ta delle donne che dopo l’ascolto del sermone hanno una visione dell’episodio narrato dal parroco. Una visione della realtà inserita in un paesaggio irreale. Un nuovo stile, un nuo-vo modo di utilizzare il colore limitato a zone come se fossero delle macchie, annullando ogni tipo di rapporto tra spazio e volume. Da sempre attirato dai Paesi tropicali, Gau-guin dopo indecisioni varie sui luoghi, parte per Tahiti. Questo viaggio è reso possibile dall’intervento del figlio nei confronti del Mini-stro francese delle Belle Arti di Rouvier, il qua-

di Marica Crisci

L’arte in mostra

UNA VITA VISSUTA COME UN SOGNO SENZA FINE

Page 39: Set Dicembre 2011

39

le gli riconosce il titolo di “missione gratuita” con la promessa di acquistare al suo ritorno un dipinto. Dopo la notizia della morte della figlia men-tre era ancora a Thaiti, tenta il suicidio ma non ci riesce a causa dell’enorme quantità di veleno ingerito, inizia così la realizzazione del-la sua opera più importante: uno dei più cele-bri capolavori della storia dell’arte “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” (1897). Una riflessione sull’esistenza dell’uomo e un sun-to sulle ricerche cromatiche e formali degli ultimi anni. L’opera va letta da destra verso sinistra, le figure disposte formano un arco, rappresentano il ciclo vitale dell’uomo e sono posizionate in modo speculare. La prima figura a destra è infatti un bambino che simboleggia la nascita; la figura al centro rappresenta la gioventù; alle sue spalle la prima età; a sinistra una vecchia raggomitolata e a chiudere il dipinto un uccello bianco con una lucertola come simbolo della vanità delle parole. Una visione della vita e della realtà raccontata come un sogno senza fine.

© Riproduzione riservata

a fianco:Autoritratto (1893)

pagina a sinistra:

“Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” (1897)

sotto:“La visione dopo il sermone” (1888)

“Il Cristo giallo” (1889)

“Ia Orana Maria” (1891)

Mostra in corso presso il Palazzo Ducale Genova – 12 Novembre 2011 – 15 Aprile 2012“Van Gogh e il viaggio di Gauguin”.

curiosità:- Il viaggio da Parigi per Tahiti dura 63 giorni a causa dei numerosi scali;

Page 40: Set Dicembre 2011

40

Un cast di ottimi attori figura sulla locandina di “Napoletans”, film d’e-sordio di Luigi Russo scritto da Sergio Marti-no e Luca Biglione. In un piccolo paesino del sud Italia, dove tutti co-noscono tutti, si sviluppa la storia della famiglia Di Gennaro. Ognuno di loro nasconde vizi ed eccessi caratteriali fino alle loro ridicole conseguenze. Poi arriva Angela, ospite di una zia che gestisce una gelateria, figlia di un fra-tello della gelataia che si trasferì per amore in Ca-nada, diplomata infermie-ra. Il padre l’ha mandata nel nostro paese per im-parare meglio la nostra lingua. Sarà l’inizio di amori, pasticci e gag. Pro-tagonisti: Maurizio Ca-sagrande, Nando Paone, Giacomo Rizzo, Nina Se-nicar, Maurizio Battista, Massimo Ceccherini.

CASAGRANDE, PAONE E RIZZO: I “NAPOLETANS”

DI LUIGI RUSSO

Cinema e Natale. Binomio vin-cente anche in tempi di crisi. E’ il periodo di massima affluen-za nelle sale (ma gennaio non sarà da meno, ndr), con i toni leggeri della commedia a farla da padrone. Arrivano in Italia i nuovi progetti di George Cloo-ney ed Antonio Banderas. L’ex fidanzato di Elisabetta Canalis è regista e protagonista de “Le Idi di Marzo”, lucido romanzo di formazione lontano da im-plicazioni qualunquiste. Storia di politica, comunicazione e di lati oscuri. Grande attesa per “Il Gatto con gli stivali”, lo “spin-off” del personaggio già cono-sciuto nei capitoli di Shrek. Si tratterà di una corsa speri-colata attraverso i primi anni del Gatto. Perfetti e puntuali in una tradizione inamovibile, ecco gli appuntamenti italiani che si poggiano sulle facce si-cure e ampiamente collaudate di Christian De Sica e Leo-nardo Pieraccioni. In pratica il classico appuntamento festivo che dura lo spazio di tre setti-mane. La truppa De Laurentiis torna a Cortina, lì dove tutto ebbe inizio nel 1983. Dopo 28 anni proveranno ancora far ri-dere sugli italiani in vacanza. Nel cast anche Sabrina Ferilli, Ricky Memphis, Katia e Va-leria, Paolo Conticini e Dario Bandiera. I toni della commedia

“happy end” anche per “Final-mente la felicità”, nuovo lavo-ro di Leonardo Pieraccioni (con al fianco il fido Rocco Papaleo). Il film racconta la storia di un professore di musica di Lucca che chiamato dalla trasmissio-ne “C’è posta per te”, scopre che sua mamma, scomparsa da poco, aveva adottato a distanza una bambina brasiliana. Sono passati tanti anni e quella bam-bina adesso è una bellissima modella. Torna dietro la mac-china da presa Gary Marshall che dirige il bel cast composto da Robert De Niro, Zac Efron e Jessica Biel, protagonisti di “Capodanno a New York”. La pellicola s’incentra sulla frene-sia, i preparativi e l’amore du-rante i festeggiamenti dell’ulti-mo dell’anno nella città di New York. Dalla Francia una com-media molto carina. “Emotivi Anonimi” è un film diretto da Jean Pierre Amèris con Benoit Poelvoorde e Isabelle Carrè. Lui è il proprietario di una fabbrica di cioccolata, lei una cuoca specializzata. Entrambi vivono in preda alla loro emoti-vità. La passione comune per il cioccolato li unisce. I due si in-namorano l’uno dell’altra senza trovare il coraggio di confessare i reciproci sentimenti a causa della timidezza che li blocca, ma le cose cambieranno.

www.setweb.it FACEBOOK: unisciti a SETWEB.IT

CON DE SICA LE “VACANZE DI NATALE” TORNANO A CORTINA LA FELICITA’ DI PIERACCIONI. DE NIRO:

CAPODANNO A NEW YORKArriva in sala “Il Gatto con gli Stivali”, divertente “spin-off ” del personaggio di Shrek

TECNOLOGIA, ANIMAZIONE E COMMEDIA: LE FESTE SBARCANO IN SALA

Page 41: Set Dicembre 2011

41

Vacanze di Natale aCortinaGenere: commediaNazione: Italia Regia: Neri ParentiCast: Christian De Sica, Sabrina Ferilli, Ricky Memphis, Dario Bandiera, Katia Follesa, Valeria Graci, Ivano Marescot-ti, Giuseppe Giacobazzi, Silvia Quondamstefano...Uscita: 16.12.2011

Trama: A Natale un gruppo variopinto di personaggi dell’Italia di oggi si trasferisce a Cortina per trascorrere, in allegria, alme-no così credono, le vacanze invernali. C’è Lando (Dario Bandiera), un giovane siciliano appena assunto come autista grazie ad una raccomandazio-ne politica dall’Amministra-tore Delegato di una grande azienda di Gas...

Sherlock Holmes:Gioco di ombreGenere: Azione, Mistero, DrammaticoNazione: U.S.A. Regia: Guy RitchieCast: Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McA-dams, Kelly Reilly, Eddie Marsan...Uscita: 16.12.2011

Arthur 3 - La guerra dei due mondiGenere: Animazione Nazione: Francia, U.S.A.Regia: Luc BessonCast: Freddie Highmo-re, Mia Farrow, Selena Gomez, Jimmy Fallon...Uscita: 23.12.2011

Il figlio di Babbo NataleGenere: AnimazioneNazione: Regno Unito, U.S.A.Regia: Sarah Smith, Barry CookCast: James McAvoy, Hugh Laurie, Bill Nighy...Uscita: 23.12.2011

Il Gatto con gli Stivali Genere: AnimazioneNazione: U.S.A.Regia: Chris MillerCast: Antonio Banderas, Salma Hayek, Billy Bob Thornton, Amy Sedaris, Walt Dohrn, Zeus Mendo-za...Uscita: 16.12.2011

Le idi di MarzoGenere: DrammaticoNazione: U.S.A.Regia: George ClooneyCast: George Clooney, Ryan Gosling, Marisa To-mei, Evan Rachel Wood, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti...Uscita: 16.12.2011

Capodanno a New YorkGenere: CommediaNazione: U.S.A. Regia: Garry Marshall Cast: Robert De Niro, Ashton Kutcher, Zac Efron, Katherine Heigl, Jessica Biel... Uscita: 23.12.2011

A t t e s i s s i m i

I vampiri battono tutti, la commedia resiste. “Twilight” spicca il volo su-perando quota tredici milioni. “I soli-di idioti” “caso” a quota dieci. Molto bene anche “La peggior settimana della mia vita” e il debutto di Ficarra e Picone. Per le feste una divertente commedia americana: “Come ammaz-zare il capo e vivere felici”. Tre amici architettano un piano per sbarazzarsi dei loro datori di lavoro.

Finalmente la felicitàGenere: CommediaNazione: ItaliaRegia: LeonardoPieraccioniCast : Leonardo Pierac-cioni, Ariadna Romero, Rocco Papaleo, Andrea Buscemi...Uscita: 16.12.2011

Emotivi anonimiGenere: CommediaNazione: FranciaRegia: Jean-Pierre AmérisCast: Benoît Poelvoorde, Isabelle Carré, Lorella Cravotta, Lise Lamétrie...Uscita: 23.12.2011

Page 42: Set Dicembre 2011

42

eventiEventi, mostre e appuntamentida segnare in agenda

a cura di Alfonso Papa

La magia e le emozioni del Natale rac-contate da attori, comici e personaggi dello spettacolo, uniti in un progetto di beneficenza. E’ il biglietto da visita di “Caro Papà Natale…ti scrivo”, proget-to, ideato dall’Associazione Culturale Claudio Moretti in collaborazione con il Gruppo bancario Credito Valtellinese. Lo scopo benefico? Donare aule infor-matiche per i piccoli pazienti dei reparti di lungodegenza pediatrica, delle neu-ropsichiatrie infantili, delle oncologie pediatriche, delle case di accoglienza e degli istituti di riabilitazione di molte cit-tà italiane. Il libro è suddiviso in quattro capitoli: “Il sorriso di un bambino”, se-zione che raccoglie le storie dei comici, “Insieme si può”, capitolo contenente racconti e disegni realizzati dai bambi-ni ricoverati, “La notte più dolce che c’è”, sezione dedicata ai ricordi dal sapore na-talizio, e “Natale Din Don Dan”, una rac-colta di speranze e desideri natalizi. Tra gli artisti che hanno aderito all’iniziativa ci sono Aldo Giovanni e Giacomo, Ale-xia, Dario Ballantini, Enrico Beruschi, Carmen Consoli, Raul Cremona, Cesa-re Cremonini, Mago Forest, Leonardo Manera, Matia Bazar, Dori Ghezzi, Ti-berio Timperi e molti altri. L’iniziativa compie quattro anni di vita e dal 2008 ad oggi ha permesso di realizzare lungo tutta la penisola 67 aule informatiche. I piccoli pazienti possono così stare al passo con il programma scolastico e ri-manere in contatto con gli amici, le fami-glie ed il mondo esterno. Il costo del libro è di dieci euro.

Una “Spoon River” all’italiana dove musica e let-teratura si fondono alla perfezione. Parliamo di “Sorella Toscana”, un libro con cd dove attra-verso 10 canzoni e 100 ritratti in versi si raccon-ta di Buonconvento, un paesino della Toscana che guarda il mondo. Tra canzoni e poesie il par-ticolare diventa universale e il paesino diventa il mondo, con i suoi vizi e virtù, le sue luci e le sue ombre. A sviluppare il tutto ci hanno pensato Nicola Costanti (musicista e scrittore) e Mar-co Brogi (giornalista nonché autore di numero-si testi di canzoni). La prefazione è del maestro Gianni Mura. Ma la squadra di “Sorella Tosca-na” è composta da tantissimi ospiti illustri. Ecco spuntare, tra gli altri, Leonardo Pieraccioni, Alessandro Benvenuti, Athina Cenci, Carlo Monni, Renzo Ulivieri. “L’idea nasce nel 2003 – spiega Nicola Costanti – quando al Premio Tenco conobbi Fernanda Pi-vano, colei che ha tradotto “Spoon River” da cui Fabrizio De Andrè trasse il suo meraviglioso al-bum. In quella occasione nacque, quasi per caso, il progetto di una “Sppon River” italiana, fatta di personaggi comuni e semplice che costituiscono il mondo. Il benzinaio, la postina, il farmacista. Personaggi che io ho collocato in Toscana, ma che in realtà appartengono a ogni paese. Personaggi che parlano in prima persona e raccontano la vita dal loro personale punto di vista”.- Quanto è importante non perdere il contatto con il proprio territorio?“La globalizzazione fa perdere di vista tutto, an-che le tradizioni. “Sorella Toscana” cerca di guar-dare le cose e le persone con occhio diverso, non con lo stereotipo classico, la cartolina oleografica. Vedo l’Italia come ricca di tante tradizioni di tutte le regioni. Tante sfumature diverse, ma un solo Paese”.

“CARO PAPA’ NATALE…”, QUELLE LETTERE SPECIALI CHE DONANO UN SORRISO AI PICCOLI PAZIENTI

Un bel progetto, libro+cd, di Nicola Costanti e Marco Brogi

“SORELLA TOSCANA” CI RACCONTA IL MONDO ATTRAVERSO IL MICROCOSMO DELLA PROVINCIA

© Riproduzione riservata © Riproduzione riservata

Page 43: Set Dicembre 2011

43

eventi

Page 44: Set Dicembre 2011

44

21

121517

18

10 17

30

25

10

25

30

PATTY PRAVO

NOA

LUCA CARBONI

RAF

CLAUDIO BAGLIONI

MASSIMO RANIERI

MARCO MENGONI

CAPAREZZA

Teatro Posillipo - Napoli

Avellino - Av

Teatro Acacia - Napoli

Gran Teatro - Roma

Auditorium Parco della Musica - Roma

Teatro Ventidio Basso - Ap

Palapartenope - Napoli

Palaindor - Ancona

www.setweb.it

Dic

embr

e

LIVE20

11

in collaborazione con

15

Page 45: Set Dicembre 2011

45

DIVENTA PROTAGONISTA! Aiutaci ad arricchire la pagina dai giochi! Ti aspettiamo sul nostro face-book (setweb.it) dove puoi suggerire un gioco, un indovinello, una vignetta o qualsiasi contributo di-vertente da inserire in questa rubrica.

SUDOKU

Nord e sudDue napoletani, subito dopo essere arrivati a Milano, vedono una targa sul portone di un palazzo, sulla quale è scritto: “Medicina del lavoro”. Allora uno si rivolge all’altro: - Te l’aggio ‘ritt ch’è ‘na malattia!

Tribunale di Bergamo. Il giudice leghista sta interrogando un bergamasco che ha investito tre calabresi sulle strisce pedonali mentre andava a centoventi chilometri all’ora in pieno centro abitato: - Allora, a quanto andavano questi calabresi?

I vigili urbani di Napoli, per incoraggiare l’utilizzo delle cinture, hanno deciso di dare un premio di 5.000 euro al primo automobilista che ogni mattina passa davanti a una pattuglia con la cintura allacciata. Il primo giorno il premio va a una macchina che sta uscendo dal porto. I vigili la fermano e si congratulano con l’automobilista. Uno dei vigili gli chiede cosa pensa di fare con i soldi vinti. - Beh... - dice l’automobilista - Penso che andrò a scuola guida per prendere la patente! Lo interrompe la donna vicino a lui: - Non statelo a sentire... sragiona sempre quando è ubriaco... Sul sedile posteriore un uomo che stava dormendo si sveglia, vede la scena e grida: - Lo sapevo che non saremmo mai passati con una macchina rubata! Improvvisamente, si sente un colpo dal baule, e due voci con accento africano chiedono: - Allora, siamo fuori dal porto?

Due amici siciliani. Salvatore si rivolge a Carmelo: - Ciao Carme’... allòora... comu è ‘st’Inghittterra? Carmelo: - Ah, Salvato’... magnifica è... però ci su’ certi cose che non ho ccapito! - I quali sunnu Carme’?. - Pi’ fàriti l’esempio le sttrade: lunghe, laggghe, quatttro cosssie di macccia... e le chiamano “strittt”! I pummman: alti, ddue piani... e li chiamano “bbass”! I fimmini: alte, biònde, occhi azzurri, cu du’ minni (tette) tante... e le chiamano uommene! Ma una cosa proprio non c’arrivo a ccapiri: agli stop, u catttello: “ONE WAY”. Ma dico io... che mincchia tinni futti a tia onne wado io?!?

BARZELLETTE

INDOVINELLOUn padre arabo, nella sua tenda e’ in punto di morte e dice ai suoi tre figli come devono dividere i 23 cavalli di sua proprieta’. “Il primogenito, ne prendera’ la meta’, il secondo un terzo, e l’ultimo un ottavo”. “Padre, ti ringraziamo, ma non possiamo uccidere questi bellissimi cavalli per fare la divisione” disse il piu’ grande dei figli “Va bene,” rispose il padre “ allora chiamate il dottore...” e mori’. I figli uscirono dalla tenda e parlottarono tra di loro: “Ma perche’ dovremmo chiamare il dottore se e’ tutto inutile?”. Gia’, perche’?

Perché il dottore venne a cavallo e lo mise insieme agli altri. Ne dette quindi dodici al primo figlio, otto al secondo e tre al terzo, poi prese il cavallo che era avanzato, cioè il suo, e se ne tornò a casa.

Page 46: Set Dicembre 2011

46

oroscopo2011

arietedal 21/03 al 20/04

toro

dal 21/04 al 20/05

gemelli

dal 21/05 al 21/06

cancrodal 22/06 al 22/07

leonedal 23/07 al 22/08

vergine

dal 23/08 al 22/09

capricorno

dal 22/12 al 19/01

acquario

dal 20/01 al 18/02

pescidal 19/02 al 20/03

bilancia

dal 23/09 al 23/10

scorpione

dal 24/10 al 21/11

sagittario

dal 22/11 al 21/12

D i c e m b r e

Quello di dicembre è un cielo non

limpidissimo ma non certo nebbio-

so. È un cielo adatto all’Ariete che

vuole guardare lontano, allargare gli

orizzonti esistenziali, e trasformare

il modo di amare e di relazionarsi

con gli altri. Se imparerai a raffinare

le tue strategie il successo e le gra-

tifiche affettive saranno a portata di

mano. E vedrai che l’amore presto

ritornerà a sorriderti e a far parte

della tua vita. Dal 21 Venere inizia

una sosta per te positiva.

E’ un bel cielo quello di dicembre, in

cui si intravedono molti giorni felici

e costruttivi, e ben poche difficoltà.

Ormai avrai superato le lievi malinco-

nie, i rimorsi e le piccole amarezze

quotidiane. Per chi è nato ad aprile

i giochi importanti stanno per con-

cludersi per i nati in maggio, invece,

stanno per iniziare. E se durante le

festività di fine anno ti sembrerà che

non tutto brilli come piacerebbe a te,

impara ad accontentarti di quello che

hai (che non è poco!) e dedica più

tempo e risorse a chi ti ama davvero.

Nella vita a due gli eventi più signifi-

cativi dovrebbero essere accaduti nei

mesi scorsi e ora potresti decidere di

trascorrere un mese all’insegna della

tranquillità in compagnia di chi ami

davvero. Questo non toglie che in te

sia vivo il desiderio di assaporare nuo-

vi piaceri, ma questa volta le stelle ti

consiglino di assaporarli con la perso-

na di sempre. Svolte positive durante

le festività. Possono essere anche un

poco dolorose, ma assolutamente ne-

cessarie e benevole per il tuo futuro.

Venere e Plutone in opposizione, Saturno

e Urano in quadratura, tolgono smalto,

allegria e dolcezza alle tue relazione

affettive. In tuo aiuto i raggi positivi di

Marte e Giove che regalano tenacia e

ottimismo nel perseguire i tuoi scopi. La

famiglia richiede presenza e collabora-

zione. Se farai bene le tue mosse ti ritro-

verai a Natale e Capodanno circondato

dagli affetti più cari e da un nuovo amo-

re. Il tuo lato romantico e sentimentale è

un po’ sottotono e il partner ne potrebbe

soffrire. Non essere sgradevole con lui/

lei nei tuoi momenti di malumore e non

stare sempre in guardia.

Non trascurare il partner di sempre perchè

ti sei messo in testa di lavorare e basta.

L’ambizione è stimolante ma troppa porta

a distacchi affettivi non sempre risanabili e

potresti ritrovarti a fine mese con un part-

ner imbronciato. Coinvolgi il tuo lui o la tua

lei nei tuoi impegni sociali e mondani. E fa’

attenzione a non toccare un nervo scoperto

del suo sensibile ego nei giorni critici 20 e 21.

Non è tempo di grandi amori, ma potrai sem-

pre rifarti nel nuovo anno. I giorni di Natale

sono illuminanti da una Luna amica che offre

bei momenti con chi ami.

Prenditi tutte le iniziative che vuoi, rea-

lizza progetti speciali, come suggeriscono

Venere, Plutone, Giove e Marte in ottimo

aspetto al tuo segno. E’ un bel mese per

aprire le porte alla felicità e ottenere una

gratifica affettiva degna di nota. Le stelle

dell’amore sono in posizione eccellente

e assicurano un periodo magico. Difetti

forse in diplomazia e paroline dolci, ma

eccelli in sensualità, dolcezza, passionali-

tà e ardore. Natale d’amore: la sera della

vigilia è perfetta per dare una svolta alla

tua vita sentimentale.

Cosa c’è di più bello che esaudire il tuo

desiderio di un viaggio in Paesi lontani?

Ma anche restando vicino a casa, per

non abbandonare gli affetti sicuri, po-

tresti trovare stimoli interessanti per

scatenare la fantasia. Le stelle dell’a-

more e il Novilunio di sabato 24 ti aiu-

tano a cambiare in meglio, ti spronano

a rincorrere i tuoi ideali, a realizzare i

tuoi progetti. A Natale hai tutti i favori

delle stelle, mentre a Capodanno po-

trebbe farsi strada un delicato desiderio

di solitudine, e tristezza.

Dicembre prende il via con un cielo

neutro per quanto riguarda la sfera sen-

timentale. Le stelle lasciano in sordina

l’amore per farlo rifiorire durante le fe-

stività. In alcuni momenti potresti avver-

tire la necessità di fermarti a riflettere, a

guardare indietro e poter constatare che i

sacrifici che hai fatto in passato non sono

vani. Le scelte compiute durante l’anno

porteranno la serenità che desideri. Tutti

i tuoi timori si dissolvono quando Venere

la sera di martedì 20 entra nel segno e

offre creativit‡, socievolezza e amore.

Rapporti dove alla base c’è tan-

to affetto, che non passa, che non

tradisce, che non finisce. In ogni

rapporto, in ogni circostanza, non

farti intimidire dalla prepotenza. Di

fronte all’atteggiamento aggressivo

di qualcuno, per tua natura, tendi

a colpevolizzati. Un errore da non

fare, perchè non ne hai motivo.

Mantieni la calma e con il giusto

tono fai valere le tue ragioni. Splen-

dide intese durante il periodo delle

festività, fatta eccezione per il gior-

no critico di venerdì 30.

L’anno finisce e ci si ritrova inevitabil-

mente a tirare le somme di quanto è

successo. Fatta eccezione per i primi

mesi dell’anno in cui molti nativi sono

stati alle prese con la contrarietà di Gio-

ve e con parecchie prove da superare,

i restanti mesi dovrebbero essere tra-

scorsi con meno ansie e paure, con una

maggiore sicurezza nella propria iden-

tità. Dicembre porta avanti questa tua

nuova filosofia di vita che, soprattutto

in amore, regala nuove atmosfere.

La socievolezza, il piacere dei piccoli

gesti d’affetto e il vigore fisico soste-

nuto sia dal Sole che da Marte amici

sono elementi che rendono dicembre

un buon mese. Se nel recente passa-

to hai subito delusioni sentimentali è

giunto il momento di rifarti, arricchito

da nuovi sentimenti, da buoni proposi-

ti e da una maggiore voglia di vivere,

di conoscere gente nuova e farti nuovi

amici. Questo atteggiamento ti con-

cilia con il mondo intero, protegge la

vita di relazione, ti aiuta ad essere più

ottimista, senza farti troppe illusioni.

E’ un buon mese caro Sagittario questo

dicembre 2011, con transiti generosi per

la vita sentimentale e ancora di pi˘ per

le soddisfazioni morali. Certo può far al-

zare il livello della tua gelosia, dell’am-

bizione, può irritarti di fronte a certe

situazioni, ma non può impedirti di con-

tare su una speciale, dinamica e com-

battiva intelligenza che ti fa condurre il

gioco da vincitore, qualunque sia la tua

condizione sentimentale. Hai una storia

segreta in corso da tempo? Mai stata così

grande la tua voglia di legalizzarla, di

viverla alla luce del sole.

Page 47: Set Dicembre 2011

47

Page 48: Set Dicembre 2011

48

Page 49: Set Dicembre 2011

I.P.

Page 50: Set Dicembre 2011
Page 51: Set Dicembre 2011
Page 52: Set Dicembre 2011