SET giugno 2011

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1 anno X n.6 - Giugno 2011 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta ZERO ASSOLUTO dolcenera ben harper LA NOSTRA “ESTATE STRANA” a tutti piace il “sole di domenica” tutto sul nuovo album mattia amantia nuova vita e musica dopo gli sugarfree special thanks:

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Numero di giugno 2011

Transcript of SET giugno 2011

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ZERO ASSOLUTO

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LA NOSTRA “ESTATE STRANA”

a tutti piace il “sole di domenica”

tutto sul nuovoalbum

mattia amantianuova vita e musica dopo gli sugarfree

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editorialeG i u g n o

Cari amici lettori,la voglia d’estate scorre inesorabile e si avverte anche nel più piccolo dei dettagli. La bella stagione, è noto, ha sempre una marcia in più, un fascino particolare che non viene usurato dal tempo. Se qualcuno, poi, non si fosse accorto che stiamo per entrare nei mesi più attesi dell’anno, basta guardarsi intorno, o in alternativa accendere una radio, per cogliere la vivacità e l’allegria che solo il clima estivo riesce a portare in dote. Una pioggia di iniziative, musica, bellezze e nuovi protago-nisti stanno per invadere le cronache delle prossime settimane. Thomas e Matteo, gli Zero Assoluto, hanno voluto definirla “un’estate strana”, sintetizzando tutte quelle piccole emozioni delle quali non si riesce a fare a meno. Sono tornati sulla scena con un nuovo disco e un tour che li vedrà sicuri protagonisti. Ai nostri microfoni presentano l’album “Perdermi” e posano il loro sguardo da trentenni sul mondo dei giovani e della discografia. Piacevolissimo incontro è stato quello con Matteo Amantia, la ex voce degli Sugarfree, il gruppo che ad inizio decennio divenne un autentico “caso” da classifica. Successi, fama, inquilini stabili dei vertici alti delle charts, colonne sonore. Poi la scelta di Matteo, rischiosa ma convinta, di abbandonare quel cavallo vincente, per dedicarsi a nuovi progetti da solista e non

scendere più a compressi con la sua unica grande passione: la musica. Ancora spazio per due protagonisti dell’airplay radiofonico di questo periodo. Emanuela “Dolcenera” ha ancora una volta stupito tutti. Il suo “sole di domenica” è tra i brani più trasmessi, mentre l’album “L’evoluzione della Specie”, conferma una maturità professionale ed artistica già avviata nelle ultime stagioni. In questo numero, poi, c’è la possibi-lità di scoprire tutti i segreti di “Give Till it’s Gone” il nuovo capolavoro di Ben Harper, il ragazzo con la chitarra che non finisce mai di stupire. Doveroso presentare ai nostri lettori due tra gli eventi di maggior richiamo ed interesse delle prossime settimane. A Capua, dal 16 al 19 giugno, c’è la settima edizione del “Festival della Lingua”, per parlare tra musica, letture e romanzi della nascita e dello sviluppo del nostro idioma. Poi una piccola anteprima per l’Ischia Film Festival che partirà il 2 luglio e come da tradizione sarà dedicato a sceneggiature e location. Il Festival di Ischia sarà uno degli eventi di punta dell’estate di SET che attraverso i propri canali multimediali vi regalerà un’autentica scorpacciata di cinema. Per concludere, la solita piacevolissima chiacchierata di RadioSet, che questo mese ospita la bellissima Nicole Vinci di Kiss Kiss Napoli, che con il suo “Yes Weekend” ci regala la musica ed i consigli giusti per il fine settimana. E con “un’estate strana” alle porte ce ne davvero bisogno…Ricordate di seguirci sempre sul web e (per chi non lo avesse ancora fatto) di iscrivervi alla nostra pagina facebook (setweb.it) sempre piena di suggerimenti, esclusive e…sorprese….

“Le nuove generazioni non meritanouna società così precaria”

ZERO ASSOLUTO

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TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI - VISION EDITORIALE SRLSet è edito da Vision Editoriale srl. Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, disegni e fotografie non si restituiscono anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’editore. Gli autori e l’editore non potranno in alcun caso essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute.

E’ ARRIVATA L’ESTATE. ACCENDETE LA RADIO E VIVETELA A SUON DI MUSICA!!

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extra21- Da non perdere 25 - Angolo del libro26 - Live Music27 - Angolo della Moda28 - Set Talenti30 - Radio Set

32 - Palco & Scena38 - L’arte in Mostra40 - Cinema45 - Set Game46 - Oroscopo

sommario2011G i u g n o

Zero Assoluto

Matteo Amantia

Dolcenera

Sal Da Vinci

Ben Harper

Ischia Film Festival

La nostra estate strana tra musica ed amori

Basta compromessi. Ecco la mia nuova vita dopo gli Sugarfree

La continua evoluzione di Emanuela, protagonista delle classifiche

Musica e solidarietà per i bambini di Calcutta: segui l’evento

Vi raccontiamo il nuovo capolavoro del ragazzo con la chitarra

Tutto pronto per la nona edizione della kermesse che premia le location

REGISTRAZIONE: n. 582 del 23/09/2002 presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce) - Iscritto al N° 10021 del Registro degli Operatori della Comunicazione - EDITORE: Vision Editoriale srl - SEDE LEGALE: Via Lavatoio, 21/A 82011 Airola BN - Redazione: Contrada Rella, zona industriale Forchia (BN) Tel. 0823.1765261 Fax: 0823.1765209 Email: [email protected] Sito web: www.setweb.it - IN REDAZIONE: Vincenzo Lombardi (Direttore responsabile), Alfonso Papa, Domenico Ruggiero, Italia Vigliotti, Rosario Pascarella HANNO COLLABORATO: Gaetano Ippolito, Loredana Tortora, Wanda D’Amico, Marica Crisci, Angela Carretta, Anna Carfora, Alessandro Tocco, Bruno Musso, Franco Mozzillo, Lorenzo Peluso, Giuseppe Mauriello, Carmen Melisi, Nica Crisci - GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Gamma3web DISTRIBUZIONE: Gratuita presso i SETpoint - STAMPA: Pieffe industria grafica - TIRATURA: 15.000 copie.

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TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO

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Inventori ed esponenti di un pop di successo senza trascurare mai la qualità, gli Zero Assoluto scendono in campo nella loro “estate strana” con un nuovo album che si contraddistingue

anche per la capacità di superare le melodie più comuni al pop contemporaneo, ricercando sempre sonorità all’avanguardia. Le tracce, infatti, spaziano dal pop più classico, sempre però caratterizzato dal “marchio” ben riconoscibile di Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi, alla sperimentazione dei suoni dance (“Perdermi”) e pop elettronici (“L’unica”), passando attraverso preziose ballate (“Se vuoi uccidimi”, “Vieni più vicino”, “Ma Domani” e “Un giorno normale”, quest’ultima scritta da Lorenzo Delli Priscoli, già autore di “Roma” brano

inserito nel precedente album “Sotto una pioggia di parole”). Con quattro dischi di platino, due dischi d’oro, un doppio disco di platino e numerosi altri riconoscimenti (ad ultimo il TRL History Award di MTV) alle spalle, il repertorio degli Zero Assoluto negli anni si è caratterizzato per le numerose hit che hanno portato Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi ad essere considerati simboli del pop italiano di qualità. Attenti osservatori della realtà che ci circonda e capaci sempre di arrivare al loro pubblico in maniera autentica e diretta, Matteo e Thomas avevano svelato il loro ritorno sulla scena discografica uscendo dai canoni classici della comunicazione. Il duo, infatti, aveva annunciato l’uscita del nuovo album caricando a sorpresa sulla

IL SINGOLO “QUESTA ESTATE STRANA” HA FATTO DA APRIPISTA AL NUOVO PROGETTO DI MATTEO E THOMAS. UN ALBUM DOVE SPICCA INCONFONDIBILE IL MARCHIO DELLA LORO MUSICA TRA SUONI ELETTRONICI E TANTI RIFERIMENTI AL POP ANNI ’80. DIECI “SWEET SONG” VOTATE AL PENSIERO POSITIVO.

IL RITORNO DEGLI ZERO ASSOLUTO:“NOI SEMPRE ALLA RICERCA DI PICCOLE EMOZIONI” servizio a cura di Vincenzo Lombardi

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loro pagina facebook ufficiale un video, girato con un telefonino che mostrava Matteo e Thomas al bar, impegnati a giocare una schedina del superenalotto in cui la scelta dei numeri ricadeva proprio sulle date dei loro futuri impegni: dalla data di uscita singolo, lo scorso 22 aprile, fino a quella proprio del nuovo album, arrivato in negozi e store digitali a fine maggio.

“Perdermi” è un percorso tra storie di trentenni raccontate da trentenni che mostrano una maggiore consapevolezza di se stessi: un concept album in cui il filo conduttore è l’esortazione a prendere di petto la vita e a gustare il sapore migliore delle cose anche in un periodo amaro come quello che stiamo vivendo. Dieci “sweet songs” che possono considerarsi una sorta di inventario delle cose in grado di “illuminare la vita” nonostante la mancanza di punti di riferimento nella società di oggi. Tantissimi i legami musicali con il pop, le campionature e l’elettronica anni ’80, che per certi versi, sembra essere il filo conduttore dell’album. Dentro “Perdermi” ci sono consigli, esortazioni, stimoli: un incoraggiamento a lasciarsi andare per scoprire qualcosa che non si conosce, ma soprattutto per ritrovare se stessi (“...perdersi per ritrovarsi...”) è il tema di fondo del brano che dà il nome all’album; ma c’è anche il desiderio di abbandonarsi ai propri sentimenti, senza timore di soffrire, nella brillante ballata dai suoni ben scanditi “Se vuoi uccidimi” (“...se vuoi uccidimi, per la seconda volta e fallo per amore...”). A presentare il nuovo lavoro ci ha pensato “Questa estate strana”, un singolo molto “short” dove Matteo e Thomas raccontano quanto sia difficile sottrarsi alle proprie emozioni. Un inno alla speranza e all’ottimismo è “Ma domani” (“...nonostante questa pioggia io difendo il buon umore....”), perché, come canta anche il brano “Vieni più vicino”, le cose possono sempre migliorare e c’è sempre un’ultima occasione per chiarire (“...che una volta ci può stare la felicità....”).

Un lungo elenco su quali siano le cose che “illuminano” la vita viene suggerito in “Un po’ di sole” (“...i miei vent’anni pure trenta e adesso sto a guardare....”), a cui si aggiunge il sentimento della meraviglia suscitato dalle cose che accadono inaspettatamente di “Un giorno normale” (“...doveva essere un giorno normale e invece è stato un giorno speciale...”). Ora li attende la pioggia di live e un’estate come banco di prova per dare seguito quanto raccolto in questi anni. Inizia ad intravedersi il difficile esame della riconferma. Gli Zero Assoluto, intanto, saranno ancora testimonial della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, con la quale stanno portando avanti progetti dedicati alla tutela della vita e alla prevenzione degli incidenti stradali. Lo scorso anno, grazie a questa collaborazione, con lo slogan “La rivoluzione è l’attenzione” hanno contribuito a sensibilizzare, verso corretti comportamenti alla guida, le migliaia di giovani che hanno coinvolto con la loro musica e che hanno incontrato durante i loro concerti.

- Un album atteso e presentato con la solita originale strategia comunicativa. Pare proprio che la vostra sarà a tutti

gli effetti “un’estate strana”…

“Ci auguriamo che sia meravigliosa e che, soprattutto per quanto concerne la versione “live”, sia intensa e molto divertente. L’obiettivo principale dell’album – rimarcano Thomas e Matteo nell’intervista concessaci – è far ascoltare al pubblico il maggior numero di canzoni possibili, di non soffermarci solo sul singolo di successo o sul brano scelto dalle radio. Abbiamo lavorato tanto a questo nuovo progetto e ci auguriamo che le nuove composizioni possano essere fruite tutte allo stesso modo. Ora c’è da

affrontare un’estate di concerti e speriamo di far cantare più persone possibili”.

- Tante sonorità anni ’80. Come descrivereste, dal vostro punto di vista, “Per-dermi”?

“C’è tutto il nostro mondo, ci sono le cose che ci appartengono, ci sono sperimentazioni e novità, ma anche la classica melodia degli Zero Assoluto, decisamente più matura. Un disco costruito in due anni con un’attenzione massima ad ogni dettaglio. Gli anni ’80 sono stati anni importantissimi per chi fa musica, una sorta di spartiacque che ha segnato molte generazioni compresa la nostra. Nell’album, però, c’è anche dell’altro, perché la musica ha sempre qualcosa di nuovo da proporre”.

- Una delle nuove canzoni alle quali vi sentite maggiormente legati?

“Ce ne sono parecchie, perché un nuovo disco assomiglia sempre un po’ ad un figlio. Ti senti affezionato in tutto e per tutto. Sicuramente il brano “Se vuoi uccidimi” è quello al quale ci sentiamo più legati. Si parla di un rapporto che sta per

“VIVIAMO IN UNA SOCIETA’ TROPPO NEVROTICA.

BISOGNEREBBE “ARRENDERSI” PIU’ SPESSO ALLE PICCOLE

COSE CHE CI CIRCONDANO”

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terminare, ma con la richiesta di lasciarsi senza rancore. Perché si può uccidere anche con amore”.

- A livello di testi, invece, su cosa ha puntato la vostra scrittura?

“C’è naturalmente tantissima quotidianità e la fotografia di diversi stati d’animo. Un accento sulle emozioni che secondo noi – sottolineano gli Zero Assoluto – andrebbero vissute in maniera più intensa senza troppi condizionamenti e preconcetti. La società, forse, continua ad essere troppo nevrotica e si è perso il gusto dei piccoli momenti. Qualche volta vale anche la pena “arrendersi” alle cose belle che ci circondano”.

- Dal punto di vista stret-tamente giovanile, che “fotografia” avete svi-luppato dell’attuale so-cietà?

“Una generazione in totale precarietà sotto tutti i punti di vista. Sentimentale, politica e lavorativa. Ai giovani stanno facendo la più assurda delle cattiverie: stanno togliendo la possibilità di progettare il futuro. I ragazzi, oggi, non possono mettere in piedi la loro vita. Un aspetto incomprensibile e molto paradossale, essendo questa una generazione molto più preparata e colta”.

- Quando esplosero gli Zero Assoluto, nel 2005, ancora prendeva vita l’epopea dei talent show. Fenomeni come il vo-stro, oggi, sarebbero ancora possibili nel mercato discografico?

“Molto difficile far entrare il nostro progetto in un contesto come quello dei reality musicali. Le tonalità vocali ci avrebbero sicuramente impedito di partecipare ai programmi di punta di questo genere tanto in voga nelle ultime stagioni televisive. Per quanto concerne la nostra idea in merito, non siamo assolutamente contro a questi format. Possono essere un ottimo trampolino di lancio,

non vediamo che male ci sia. Rappresentano una novità, ma alla fine il discorso non cambia. Per restare sulla breccia bisogna comunque avere qualcosa da comunicare, una propria identità musicale. E’ sbagliato pensare che tutto ruoti intorno ai talent show e che la discografia non va oltre il piccolo schermo. Basti pensare a Nina Zilli, una grande scoperta della musica venuta fuori in un situazione assolutamente diversa”.

- Zero Assoluto e cinema. Sie-te legati principalmente ai film

generazionali di Federico Moccia, ma vi piacerebbe fare ancora qualcosa per il grande schermo?

“Lavorare per il cinema è un’esperienza bellissima. Sembra quasi di vivere la musica in maniera nuova, diversa, anche per noi che facciamo questo mestiere. Bisogna mettersi a disposizione della storia che si va a raccontare. Inutile negare che ci piacerebbe tanto dare un seguito a questo matrimonio con il mondo del cinema. Ci sentiamo coinvolti e pronti a lavorare ad un nuovo progetto”.

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Una sincerità disarmante dovuta ad un pas-sato che lo ha talmente scottato da trasfor-marlo in un ragazzo dalla schiettezza disar-

mante. Ha lavorato tantissimo ad un nuovo proget-to, perché rappresentasse il suo riscatto. L’unica possibilità di parlare con Matteo Amantia è di farlo senza peli sulla lingua. Matteo Amantia è una per-sona integrale e vera come pochi. Gran parte della sua vita la trascorsa in quel continuo rimettersi in

gioco. Ora le sue riflessioni, il suo linguaggio mai banale - che finalmente possiamo ascoltare senza manipolazioni – lo ritroviamo nell’album omonimo “Matteo Amantia”, recentemente pubblicato. Un-dici brani dalle emozioni forti dove convivono rock, pop di matrice inglese, dark, elettronica, blues e psichedelica. E’ l’esordio da solista (etichetta Musi-ca e Suoni/Trp Music/Halidon) per l’ex Sugarfree, la band che ad inizio millennio divenne un au-

MATTEO AMANTIA: “IL MIO NUOVO MONDO DOPO GLI SUGARFREE”

UN SUCCESSO INCREDIBILE ARRIVATO AGLI INIZI DEGLI ANNI DUEMILA. HITS CHE SPOPOLAVANO IN CLASSIFICA E FACEVANO DA COLONNA SONORA A PELLICOLE CAMPIONI D’INCASSO. POI LA VOGLIA DI GETTERE LE MASCHERE E NON SCENDERE PIU’ A COMPROMESSI. ECCO IL PRIMO ALBUM DA SOLISTA PER IL CANTAUTORE CATANESE.

servizio a cura di Wanda D’Amico

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tentico caso delle classifiche e non solo. Nel 2004 il clamo-roso boom di “Cleptomania”, nel 2006 il Festival di sanremo con “Solo lei mi dà”, nel 2008 il singolo “Scusa ma ti chiamo amore” per il cult di Federico Moccia. Il presente però porta semplicemente il suo nome e cognome. La ritrovata formazio-ne di musicisti che lo ha accom-pagnato nelle musiche di questo album, non ha fatto altro che valorizzare e mettere in risalto, quanto sia importante avere al proprio fianco in un progetto e soprattutto persone fidate e capaci di intendere ciò che vuoi. Tante esperienze accumulate negli anni che fanno ora di Matteo una persona nuova.- Matteo, un album che inizia sotto il se-gno di una grande scommessa. L’addio a quello che era un progetto vincente come quello degli Sugarfree.“In effetti, non è la prima volta. Molto tempo fa a Ca-tania, avevo un gruppo che poi lasciai per seguire la carriera da solista. Cambiare è stato il compromesso migliore tra l’energia di una band e la ricerca dei mi-gliori compagni di musica, quelli che ti aiutano a fare meglio ciò che ti appassiona, e spesso quando non riesci a trovare questa sincronia, provi a proseguire da solo. Con il progetto ultimo, credo di essere riu-scito a trovare l’equilibrio giusto, ho ripreso i vecchi musicisti quelli del gruppo Kataitna con i quali c’è sempre stato un feeling particolare, riuscendo così ad unire quello che ho acquisito come solista a quella che è l’energia di una band”.- Credi davvero che in una bolgia come il mondo della musica sia possibile trovare qualcu-no che non manipoli o sia completamente leale? “Effettivamente è difficile che accada, ma un po’ ci credo perché fondamentalmente sono un sognatore e alla fine mi sono attorniato di persone che stimo e che credono in quello che faccio. Pur essendo stata la mia, una scelta, per certi versi, rischiosa, oggi posso basarmi su un progetto che è sono riuscito a realiz-zare. Mi sento soddisfatto, finalmente sono riuscito a incidere un album come volevo e con la soddisfazio-ne di aver collaborato con musicisti che non hanno fatto altro che potenziare maggiormente il mio lavoro. Devo dire che dal punto di vista artistico sono molto appagato”.- Quindi non temi di perdere successo e popolarità ottenuto con gli Sugarfree?“La paura c’è e rimane sempre, anche perché la mia scelta è legata anche alle sonorità legate agli Sugarfree. Ero uno degli autori, lavoravo però in col-laborazione con altri, mentre adesso il lavoro è tutto farina del mio sacco. Proprio per via di queste pre-messe – spiega Matteo – c’è la paura di perdere i fan, di perdere quell’insieme di persone che magari

possono non apprezzare i miei nuovi lavori. Anche questa è una sfida e spero di poter conquistare nuovi settori di pubblico”.- Perché la scelta del brano “Avido” come singolo?“In effetti, abbiamo fatto uscire un’anteprima dell’album che è il brano “Quello che puoi”. Un brano che per me è sempre stato un segreto, un brano scritto nel periodo in cui ancora lavoravo con gli Sugarfree, che finalmen-te è stato inciso. L’ho fatto uscire come anteprima perché sentivo il

bisogno di scrollarmi di dosso il passato per poi con-tinuare. Abbiamo consacrato il nuovo album con il brano “Avido” perché è quello più veloce dell’album e più passionale, ed era proprio con questa energia che volevo partire”.- Un argomento molto trattato nel tuo al-bum è la libertà. Da cosa si è liberato Matteo e cosa ancora invece lo imprigiona?

“Mi sono liberato dalle maschere che spesso ti sono imposte, si parla di maschere e di compromessi nell’ambito artistico che comunque poi ti condizio-nano nella vita personale, soprattutto se come me, fare musica non è solo un lavoro, ma è anima. Ciò che invece ancora mi imprigiona è, molto probabil-mente, il non sentirmi troppo adatto per i media, per gli addetti del settore, che non mi conoscono, ancora troppo legato volto e nome al gruppo Sugarfree. Molti

“MI SENTO MOLTO APPAGATO DALPUNTO DI VISTA

ARTISTICO. CERTOC’E’ SEMPRE UN PO’ DI

PAURA QUANDOCAMBI TOTALMENTE

STRADA”

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non mi conoscono come Matteo Amantia, ma il mio volto è quel-lo degli Sugar. Vorrei tanto, considerando che sto uscendo con un nuovo progetto, da so-lista per di più che il mio volto sia legato a me”.- La cover dell’album ti ritrae con una maschera in mano e altri due perso-naggi mascherati. Perché questa copertina?“La copertina vuole proprio mo-strare il cambiamento fatto in questo periodo. In passato mi sono trovato spesso a dover scendere a compromessi, che non mi permettevano di essere me stesso. Adesso ho buttato giù tutte le maschere, mi sono svestito di tutto ciò che non mi apparteneva e finalmente ho messo in quest’album, tutto me. All’i-nizio il titolo dell’album doveva essere estratto da un brano, che è “Mr Hide”, poi quando ho riascoltato il missaggio finito, ho trovato talmente tanto di me, talmente tante riflessioni che mi appartenevano, che erano solo mie che mi è sembrato doveroso mettere semplicemente il nome”.- Parli spesso di compromessi, artistici naturalmente, a cosa ti riferisci?“Il non voler più scendere a compromessi è stato il motivo della rottura con il gruppo. Io sono un can-tautore, quando scrivevo e quando scrivo dei brani, uso un mio linguaggio. Quando si parla di amore, ad esempio, che è uno degli argomenti più inflazio-nati, ognuno ne parla a modo suo. Noi autori di testi cerchiamo di farlo nel modo meno banale possibile, ma pur sempre con le nostre riflessioni con i nostri pensieri. Dico questo perché ciò che poi arrivava ad essere incisi, altro non è che il surrogato migliore e meglio vendibile di ciò che in realtà hai scritto e hai composto. I compromessi stavano limitando al mas-simo il mio essere artista”.- E’ vero che non ripeteresti più l’espe-rienza colonna sonora per il film di Federico Moccia?“L’episodio della colonna sonora del film di Moccia è stata la goc-cia che poi ha fatto traboccare il vaso. Li ho capito che non sarei mai più sceso a compromessi. Farlo per amore della musica è un conto, trovarsi a denaturare il mio lavoro a favore di qualco-sa che non sentivo mio è stata la cosa più difficile da sopportare. Si tratta di un episodio che rien-trava in certe logiche dalle quali

oggi mi sento completamente libero”.- Quanto c’è della Sici-lia nella tua musica?“Molto, moltissimo! Come cre-do sia inevitabile per tutti gli artisti siciliani. Poi come cata-nese la cosa assume ancora più valore. Avere il vulcano so-pra la testa e il mare ai piedi mi ha sempre dato un’idea di energia molto positiva. Questi due estremi a così breve di-stanza. Poi c’è il discorso della multicultura che ha variegato la storia della mia terra, ha fatto si che la cultura musicale fosse molto varia. Abbiamo la

possibilità di attingere, dal folk, dal punk, da sonori-tà vastissime e poi, ognuno con la propria creatività, creare quel mix perfetto che il più delle volte porta ad un buon risultato”.- Rivolgendo lo sguardo al mercato musi-cale, pensi ci sarebbe bisogno di più artisti come te?“Rispondo prima da fruitore di musica. Non tutti ascoltano la musica per passione, molti la ritengo-no solo un sottofondo a tutto quello che fanno, non spaziano in quella che è la cultura musicale in genere. Compro molti cd, perché amo spaziare in questo mondo, è la mia passione. Dal punto di vista, invece, di chi la musica la fa, purtroppo oggi va ciò che è vendibile, per cui cala anche la cultura della conoscenza, dell’approfondimento, soprattutto con l’espansione dei talent show, non ci si basa più sul-la sostanza artistica di un cantante o di un autore, ci si basa solo sulle capacità interpretative del sin-golo artista. Si producono cantanti che, non sanno cosa sarà messo nei loro album e che senza nessuna base, vengono lanciati nelle vendite da dischi d’oro o dischi di platino e ciò penalizza molto il mercato discografico. La maggior parte della gente continua ad acquistare determinati prodotti, solo perché infar-

citi da pubblicità e da messaggi che vengono propinati ad hoc. Al pubblico dovrebbe essere con-cessa maggiore libertà dal punto di vista degli acquisti”. I prossimi impegni? Dove è possibile seguirti?“Fino a fine giugno cercheremo di promuovere l’album nel mi-glior modo possibile. Poi abbia-mo già all’attivo date per un tour che possono essere seguite sul sito in continuo aggiornamento”.

“CON IL FENOMENO DEI TALENT,

CI SONO CANTANTI CHE NEMMENO

CONOSCONO I BRANIDEL LORO ALBUM. SI

LIMITANOA FARE I…PRODOTTI!”

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Isola d’Ischia 2-9 Luglio 2011

Festival internazionale dedicato alle Location e al Cineturismo

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Mostre, Proiezioni e Incontri nel suggestivo scenario delCastello Aragonese di Ischia

direzione artisticaMichelangelo Messina

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Emanuela è tornata. Ancora con la voglia di stupire e soprattutto di dimostrare un’ulte-riore crescita artistica e professionale. Un’e-

voluzione, proprio come si evince da titolo e look che creano da subito l’impatto – novità. Mentre il singolo “Il sole di domenica” è già il fenomeno radiofonico dell’estate, da oltre un mese in cima alla classifica dei brani più trasmessi dalle radio italiane, ecco “Evoluzione della Specie” (K6DN Records/Emi Music Italy) il nuovo album di Dol-cenera, ennesima tappa del percorso artistico del-la cantautrice salentina, da sempre caratterizzato per la continua ricerca e sperimentazione musicale. L’album, scritto e arrangiato dalla stessa Dolcene-ra, si compone di undici brani (più una bonus track disponibile nella versione dell’album per iTunes) do-minati dalla ritmica, con elementi di elettronica, per un sound pop-rock dal respiro internazionale. Sette canzoni sono state realizzate in co-produzione con

Roberto Vernetti, mentre le altre cinque sono state prodotte autonomamente con la collaborazione di Alex Trecarichi. Dopo anni di pianoforte e clarinet-to, Dolcenera si è dedicata allo studio della batteria e ha scritto i nuovi brani partendo proprio dalle rit-miche, che hanno lasciato una profonda impronta in questo nuovo lavoro di studio. Registrato dal vivo insieme alla band, il disco è stato volutamente trat-tato nella fase di missaggio come se le registrazioni fossero state programmate al computer, seguendo l’idea di trovare un sound anche destrutturandone un altro. Anche il modo di cantare è stato pensato, già in fase di scrittura delle canzoni, con la voce che doveva restare quasi implosiva, a tratti meccanica, comunque emotiva, ma allo stesso tempo distacca-ta come se fosse una voce narrante, capace di urla-re ma senza lamentarsi. “La passione per la ritmica, l’ascolto di tanti album degli anni ’70, di quelli attua-li di band francesi, inglesi e di Brooklyn che hanno

DOLCENERA CI RACCONTA LA SUA “EVOLUZIONE DELLA SPECIE”

NUOVA TAPPA DI UN PERCORSO INTENSO DI CAMBIAMENTI PER LA CANTAUTRICE SALENTINA. IL SINGOLO “IL SOLE DI DOMENICA” SI CANDIDA A TORMENTONE DELL’ESTATE, MA NEL NUOVO ALBUM NON MANCANO LE NOVITA’ SPECIE SOTTO IL PROFILO DELLA TECNICA E DELLA SPERIMENTAZIONE.

foto per gentile concessione di Mattia Zoppellaro

Isola d’Ischia 2-9 Luglio 2011

Festival internazionale dedicato alle Location e al Cineturismo

www.ischiafilmfestival.it

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Mostre, Proiezioni e Incontri nel suggestivo scenario delCastello Aragonese di Ischia

direzione artisticaMichelangelo Messina

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fuso il loro sound pop–rock acustico con elementi di elettronica, mi hanno spinto a studiare la batteria. Il rapporto con questo strumento – ha di-chiarato Dolcenera per spie-gare la sua svolta stilistica – è stato talmente avvincente che è cresciuto in pochi mesi in maniera esponenziale e ha modificato il mio modo di ascoltare la musica, puntando assiduamente il centro dell’attenzione del brano su ritmica, batteria e basso”. Se dal punto di vista musica-le “Evoluzione della Specie” è un’incursione nel mondo dell’elettronica, dal punto di vista concettuale le dodici tracce raccontano la voglia di vincere la paura del futu-ro e la volontà di creare una nuova epoca, nonostante un diffuso stato di precarietà in cui si riconosce anche la stessa cantautrice. “La voglia di vincere la paura di questo povero e bistrattato futuro percorre tutto l’album, a volte in via incidentale, a volte in modo più predominante fino a diventare un grido. Questo futuro – prosegue Dolcenera – talmente racconta-to che sembra aver perso la sua imprevedibilità. E per una precaria come me è un allontanarsi dalla speranza”. Dalla vittoria nel 2003 tra i Giovani di Sanremo con “Siamo tutti là fuori” ad oggi, Dol-cenera ha messo in risalto il suo stile personale che le ha regalato una grande popolarità senza ri-nunciare alla volontà di crescere ed evolversi. Una personalità che ha permesso a Dolcenera, negli anni, di conquistare radio, tra cui il n. 1 al Music Control con il suo singolo “Il mio amore unico” nel 2009, classifiche di vendita e numerosi ricono-scimenti. Oltre ad essere premiato dalla commis-sione del Premio Lunezia per il valor letteral-mu-sicale, “Il mio amore unico” viene inserito anche nel film “Amore 14” di Federico Moccia riceven-do consensi anche all’estero: viene trasmesso in-fatti sia dalle radio inglesi (nella versione remix), sia in Sud America nel riadattamento spagnolo dal titolo “Único” interpretato da Alejandra Guzman. Il suo nuovo lavoro discografico è stato registrato con un percorso tecnico musicale davvero innovati-vo. Il suono registrato di uno strumento è stato poi trattato in fase di missaggio come fosse formato da campioni digitali a volte compressi con il sidechain o mescolati al suono di un synth; anche il modo di cantare è stato pensato, già in fase di scrittura delle canzoni, con la voce che doveva restare quasi implosiva, a tratti meccanica, comunque emotiva, ma allo stesso tempo distaccata come se fosse una voce narrante, che poteva urlare ma senza lamentarsi. Ad anticipare in radio l’uscita dell’album è la prima traccia “Il Sole Di Domenica”, subito adottata dal circuito dei brani più trasmessi. Una canzone in

cui si parla della pace interiore che ha bisogno di essere turbata nel momento in cui si decide di cambia-re, di rischiare, di rimettersi in gioco per potersi sentire veri fino in fondo. Il brano esprime il valore della diver-sità, un invito a crescere ed esprimersi, ad essere consa-pevoli della propria perso-nalità che non deve restate intrappolata in abitudini e sensi di responsabilità. L’uso del termine economico “quotazioni del tuo amore” descrive la contaminazione, nel quotidiano, delle nostre emozioni che cambiano e ci cambiano in modo diverso rispetto ad un partner o una persona che, solo in quanto vicina al nostro mondo, rap-presenta, socialmente agli

altri, anche noi stessi. A seguire il brano che dà il titolo all’album “Evoluzione della specie ‘Uomo’”. Una canzone corale dal ritmo tribale, con il basso in evidenza e la batteria che è stata ripresa e regi-strata in quattro differenti modi e che, quindi ha, in realtà, quattro tipi di suoni diversi. Tutti gli ingre-dienti per un tormentone da spiaggia di qualità. Il brano racconta l’antica ed eterna lotta di relazioni tra uomo e donna; tra l’istinto primordiale al sesso e alla procreazione darwiniana dell’uomo e la com-plessità della donna con tutte le sue sfumature di pensiero. Non c’è femminismo ma femminilità in questo brano che racconta, con un sorriso, quanto i maschi siano diversi dalle femmine, in un tempo in cui “La parola amore” è abusata “come il cortisone”. Unico brano unplugged del disco è “Dagli occhi di una donna”, una finestra sull’universo femmi-nile: ciò che accomuna veramente tutte le donne è il senso del segreto; si può pensare di rubare il cuore di una donna ma non i suoi segreti, perché tutto quello che di lei si conosce è solo quello che lei deciderà di condividere con gli altri. La batteria entra in gioco “L’amore è un gioco” che, per il tipo di scrittura, affonda le radici nella tradizione della canzone italiana vestendosi di un sound dal sapore internazionale. È una canzone sul miste-ro del perdono (“perdono è una parola anzi due”), massima espressione dell’amore e della capacità di saper sacrificare la propria felicità per l’altro. La versione dell’album per iTunes contiene anche

la bonus track “Come un’aqui-la”: un brano, caratterizzato da riff di chitarra elettrica su un range di frequenze più gravi del basso, che si professa contro le distanze fisiche, intellettuali ed emotive, che spesso la quotidia-nità, lentamente ma inesorabil-mente, provoca. Ma è anche un brano che parla di rivincita e

bellezza, spogliata di ogni tristezza, come un’aquila che “si specchia in volo sull’oceano”.

“HO SCOPERTO LA BATTERIA. HO STUDIATO

QUESTO STRUMENTOE IN POCHI MESI ME NE SONO INNAMORATA”

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La musica incontra la solidarietà. Il mondo del-le note che costruisce un ideale ponte con le strade e l’emarginazione di Calcutta, una delle

città più povere del mondo. Si snoderà attraverso questi sentimenti ed obiettivi il grande appunta-mento del 15 giugno presso la Fondazione Vil-laggio dei Ragazzi di Maddaloni. Una serata di canzoni e beneficenza promossa da “V.I.D.A.”, una giovane ma tenace associazione nata in seguito ad una missione umanitaria che un gruppo di giovani universitari, guidati da un sacerdote cattolico, ha realizzato in India nell’estate del 2010. Un viaggio che ha rappresentato un’esperienza talmente forte ed intensa da segnare profondamente tutti i prota-gonisti in maniera indelebile. Proprio nel caldo ago-sto di un anno fa, ha preso forma, e poi sostanza, l’idea di un’associazione non governativa (chiamata tecnicamente ONG, creata cioè da privati cittadini e indipendente da governi e logiche politiche), che senza scopi di lucro potesse ispirarsi agli ideali del-la solidarietà cristiana, impegnandosi a titolo priva-to e diretto nella cooperazione e nello sviluppo della risoluzione dei tanti problemi presenti al “Sud del Mondo” e in tutti quei paesi in stato di necessità.

Facendo volontariato nei centri di Kaligat, Nabo Ji-bon e Daya Dan, fondati da Madre Teresa di Cal-cutta e gestiti dalle Suore Missionarie della Carità. Un’attività costante e guidata dalla passione, sotto-lineata dal desiderio di mettere insieme un gruppo di persone che sappiano condividere gli stessi ideali promuovendo un unico obiettivo: aiutare con mezzi materiali e non, le persone più povere del mondo. Tanti giovani schierati in difesa dell’infanzia abban-donata. Ragazzi che si avvalgono, durante le loro missioni, non solo di aiuti materiali, ma anche di una comunicazione che si basa sui principi della speranza e dell’ottimismo. Alla vigilia della terza spedizione in terra indiana, i ragazzi di “V.I.D.A.”, chiudono il loro primo anno di attività con una fan-tastica serata di musica e beneficenza incastonata nella bellezza del Cortile dei Tritoni della Fonda-zione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni. L’appun-tamento è per mercoledì 15 giugno a partire dalle ore 21 con una scaletta ricchissima di interventi ed ospiti. Giovani protagonisti assoluti a comincia-re dai “canta-attori” dell’Associazione Musicale “Aniello Barchetta”. Saranno proprio loro ad apri-re la grande serata di musica deliziando il pubblico

SAL DA VINCI E GLI ALTRI “SCUGNIZZI”: LA MUSICA SCENDE IN CAMPO PER “V.I.D.A.”

MERCOLEDI 15 GIUGNO,

NELLO STORICO CORTILE

DELLA FONDAZIONE

VILLAGGIO DEI RAGAZZI

DI MADDALONI, UNA GRANDE

SERATA DI SPETTACOLO E

BENEFICENZA

PROMOSSA DA UNA GIOVANE

E TENACE ASSOCIAZIONE

CHE SI OCCUPA DI INFANZIA

ED EMARGIMNAZIONE

IN QUEL DI CALCUTTA.

servizio a cura di Vincenzo Lombardi

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con alcuni brani tratti da “Scugnizzi” il musical dei record di Claudio Mattone, la rappresentazione che da anni domina la classifica degli incassi e soprat-tutto rappresenta una delle cartoline più belle della città di Napoli. Canozni come “Magnifica Gente”, “Perzone” e “A città de Pulicinella”, sono diventa-te la colonna sonora di una rivalsa del grande cuore di Napoli e della sua gente. Naturalmente il gran-de lavoro svolto da “V.I.D.A.” durante l’anno sarà il filo conduttore dell’evento con interventi, testimo-nianze e contributi video che mostreranno nascita e crescita di questa intensa missione umanitaria. Poi ancora la compagnia delle sette note con la bel-lissima voce di Pasqualino Maione, uno dei giovani più apprezzati del panorama musicale, ex allievo di Maria De Filippi nell’edizione numero sette di “Ami-ci”. Un ragazzo dalle grandi doti e con una passione irrefrenabile per il canto. Una passione che non si è certo fermata dopo l’esperienza televisiva, ma è proseguita attraverso nuovi progetti. Tantissimi im-pegni live, esperienze teatrali e soprattutto il recen-te debutto discografico. È uscito da poco tempo il suo primo album “Io sarò lì con te”. Il cd, dedicato alle persone che più gli sono vicine e a tutti colo-ro che lo sostengono, contiene dieci canzoni frutto di una accurata scelta fra le molte proposte e si avvale dell’apporto artistico di autori affermati e di grande esperienza tra i quali: Stefano Cenci, Paolo Paltrinieri, Roberto Zappi, Paolo Audino. Inoltre, a conferma del suo talento poliedrico, Paky esordisce, in questo cd, anche come autore con un brano dal titolo “Per esistere” in cui si esprime con sorpren-dente spontaneità. Ospite straordinario della serata di beneficenza promossa da “V.I.D.A.” sarà Sal Da Vinci, che ha immediatamente accettato l’invito e delizierà il pubblico con la sua inconfondibile voce. Un concerto – esibizione che rappresenterà il mo-mento più bello ed atteso. Un’anima tutta napole-tana, che ha saputo conquistarsi un posto d’onore nel cuore del pubblico. Semplicemente grazie alla voce e ad una completezza artistica con pochi egua-li. Dalle sue parole si evince il dovere che sente nei confronti della platea. I suoi fan sono parte del suo cuore e quando sale sul palco sa che chi sta se-duto sulle comode poltrone rosse ripone fiducia in lui, nella possibilità di assistere ad uno spettacolo vero. Sal Da Vinci non si ferma, ormai da anni. Dischi, tour, teatro, televisione, musical. Succes-si su successi. Lui da piccolo ha mangiato pane e arte, l’arte ce l’ha nel sangue, grazie alla distilleria di musica classica napoletana che ha avuto in casa sin da piccolo. L’ultimo successo in ordine di tempo si chiama “Napoli chi resta e chi parte”, l’ennesi-

ma prova di grande uomo da palcoscenico di questo scugnizzo nato a New York (in scena si è cimentato in ben sei ruoli). Per la prima volta Sal Da Vinci si è cimentato con il teatro di Raffaele Viviani, ripor-tando in scena la celebre commedia che debuttò nel 1975 con la regia di Patroni Griffi. Un grande artista che ha saputo conquistare il suo pubblico attraver-so la passione e l’amore per questo mestiere. Quel pubblico sempre dalla sua parte, come accadde nel 2009, con il prestigioso terzo posto conquistato al Festival di Sanremo grazie alla hit “Non riesco a

farti innamorare”. Le sue note saranno la magica colonna sonora della notte di “V.I.D.A.”, quando la musica scende in campo al fianco della solidarietà.

2° VILLAGE FESTIVAL: mercoledì 15 Giugno ore 21, Cortile Fondazione Villaggio dei Ragaz-zi. Ingresso Piazza della Pace (Posti a sedere). L’intero ricavato dell’evento sarà devoluto in beneficenza. facebook: Village Festival – 15 Giugno

IL PRESIDENTE PADRE MIGUEL CAVALLE’:LA MUSICA LINGUAGGIO UNIVERSALE“Si chiude un anno importante per la nostra O.N.G. Tanto lavoro – afferma il presidente padre Miguel Cavallè - e anche tante soddisfazioni raggiunte grazie all’impegno di decine di ragaz-zi che hanno deciso di investire tem-po e passione a difesa dell’infanzia abbandonata. Siamo alla vigilia della terza missione in India e, attraverso questa serata, cercheremo di sensibi-lizzare ancora di più il pubblico anche perché, parliamoci chiaro, la musica

rappresenta il miglior linguaggio uni-versale per unire i giovani a questo tipo di progetti. Questi ragazzi rap-presentano l’anima candida della loro generazione. Una generazione che troppe volte finisce sul banco de-gli imputati, ma che invece sa prodi-garsi in grandi scommesse per aiuta-re il prossimo. A Calcutta porteremo sicuramente, oltre agli aiuti materiali, anche tutta la nostra energia”.

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eventiEventi, mostre e appuntamentida segnare in agenda ilnostroasterisco

a cura di Alfonso Papa

Il suo quadro è stato tra i più apprezzati ed ammirati al Capua Cine Festival svoltosi dal 26 al 30 aprile scorso. Roberto Paglia-ro, affermato pittore casertano, con la sua inconfondibile tecnica ha voluto omaggiare il Maestro Federico Fellini con la creazione su tela che vedete qui fotografata. La sua è stata una delle tante bellissime opere esposte da numerosi artisti durate la prima edizione del Festival. Tutte aventi riferimento e citazio-ni legate al mondo della celluloide. Cinema e arte, un binomio imprescindibile, poiché en-trambi i generi sono correlati da un’identica visione estetica e culturale. Roberto Pagliaro ha sfruttato l’occasione della kermesse diret-ta da Raffaele Verzillo e Antonella Pozzuoli, per aggiungere una nuova bellissima creazio-ne alla sua già ampia e stimata galleria.

Sarà un’estate tutta da ridere in compagnia degli amici di “Fuori Onda TV”, il divertente format in onda su Napoli Tv, da oltre un anno diventato un piacevole e simpatico appuntamento del piccolo schermo. Un grande successo di pubblico, con l’input del “passapa-rola” che ha decretato la meritata affermazione di que-sto programma dove il pubblico e la gente comune di-ventano protagonisti assoluti. Un crescendo di seguito che ha portato gli autori a compiere un piccolo grande sforzo produttivo che garantirà la messa in onda del programma per tutta l’estate (agosto compreso!), con puntate inedite tutte da scoprire. L’appuntamento è confermato per il giovedì (alle 22.50) e per il sabato (alle 22.35) sulle frequenze di Napoli Tv (canale 80 del digitale terrestre). Ad accogliere i simpatici protagoni-sti di “Fuori Onda Tv” saranno Gigi Iazzetta e Tom-my Mellone, storici padroni di casa del programma dedicato al mondo dei provini. Produzione affidata alla Vivanimation, agenzia leader nel campo dello spetta-colo e dell’animazione, e alla regia di Antonio Sicilia-no che garantisce al format un ritmo sciolto e veloce basato sulla “non conduzione” di Gigi e Tommy. “Fuori Onda Tv” è basato principalmente sui singolari e spes-so improbabili provini di persone normali e soprattutto non alla ricerca del successo. Impiegati, parrucchiere, estetiste, professionisti, studenti, casalinghe, com-mercialisti: le categorie più disparate alle prese con la luce rossa della telecamera. Il programma, infatti, è aperto a chiunque abbia voglia di mettersi in mostra e sappia ballare, cantare, imitare, recitare, ma anche semplicemente, raccontare una barzelletta. Natural-mente accompagnati da spirito di ilarità e senza mai prendersi troppo sul serio. Da quest’anno si può an-che interagire tramite il gruppo facebook (Quelli di Fuori Onda) ed inviare comodamente da casa il pro-prio video-provino. Dunque l’estate di Napoli Tv si accende con la banda guidata da Gigi Iazzetta, autore del programma e vulcano in continua eruzione con le sue mille idee che abbracciano il mondo della radio, della televisione e dello spettacolo. “Il difficile di questo

IL GIOVEDI E SABATO SU NAPOLI TV PER L’INTERA ESTATE.

E CON GIGI IAZZETTA FINIREMOTUTTI… “FUORI ONDA”!

ROBERTO PAGLIARO, UN QUADRO DA FESTIVAL!E’ SUO L’OMAGGIO A FEDERICO FELLINI

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lavoro – spiega Gigi – è stato proprio quello di unire l’impronta della radio con quella del picco-lo schermo. Un linguaggio dinamico con il pieno coinvolgimento di chi guarda. Ora mi piacereb-be far uscire il programma dagli studi televisivi e portarlo nelle piazze con una chiara impronta live che possa trascinare ancora di più il pubbli-co. Fare uno spettacolo canonico, classico, bello ed elegante, che in questo momento non c’è. Con giovani e nuovi talenti protagonisti assoluti”.

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Il ragazzo con la chitarra con ha smesso di sognare e soprattutto di far sognare il suo pubblico. E’ da poco ritornato con un album di inediti e si è ripreso il primo posto in classifica e soprattutto l’affetto di un pubblico che non lo abbandona mai. Con “Give Till It’s Gone”, il suo decimo lavoro discografico, Ben Harper esamina la disparità tra l’uomo che è oggi e l’uomo che sta cercando di diventare. Analizzando in profondità, si è reso conto che non ci sono risposte facili e nella canzone d’apertura, “Don’t Give Up On Me Now”, ci implora di stare al suo fianco fino alla fine di questo viaggio. Se solitamente le sue canzoni sono estremamente personali, “Give Till It’s Gone” accende una lotta universale alla ricerca di un significato e ad impegnarsi completamente con la vita e con gli altri. Possiamo anche passare attraverso la “notte oscura dell’anima”, ma arrendersi non è un’opzione

da prendere in considerazione, come ci ricorda con sicurezza Harper nella trascendente “I Will Not Be Broken”. Con “Rock N’ Roll Is Free”, Ben Harper rende omaggio a una forma d’arte audace che sfida continuamente lo status quo, chiedendoci di guardare il mondo in maniera completamente diversa. La canzone è stata ispirata da Neil Young per cui Harper ha aperto il concerto di Londra la scorsa estate. La performance ipnotizzante di “Rockin’ in the Free World” ha piantato nella mente di Harper i semi per una nuova canzone, costringendolo a tornare diretto nella sua stanza, subito dopo lo show, e scrivere “Rock N’ Roll Is Free.” L’episodio è emblematico del tipo di urgenza con cui è stato forgiato il nuovo album. “Non avevo mai realizzato un disco che scandisse così la linea del tempo – ha confessato Harper - diventando una vera e propria estensione dell’ultimo anno e

BEN HARPER CI PRESENTA L’ULTIMO CAPOLAVORO: “E PENSARE CHE NON VOLEVO PUBBLICARLO…”

“GIVE TILL IT’S GONE” E’ IL NUOVO ALBUM DEL CANTANTE E CHITARRISTA STATUNITENSE. UN LAVORO DI GRANDI RIFLESSIONI DOVE OGNI CANZONE ASSUME UN SIGNIFICATO INTENSO RAPPRESENTANDO UN PEZZO DELLA PROPRIA VITA. TRA UN OMAGGIO A NEIL YOUNG E LA COLLABORAZIONE CON RINGO STARR.

servizio per gentile concessione di EMI MUSIC

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mezzo della mia vita, e tutti questi suoni sono ispirati alle mie esperienze. È l’espressione musicale più onesta che potessi realizzare”. Il recente passato ha visto Harper, all’apice della sua creatività, destreggiarsi tra progetti diversi, tutti di alto profilo. Eppure, da qualche parte in mezzo a tutte queste attività, ha trovato il tempo e la concentrazione per scrivere una serie di nuove canzoni che rappresentano le composizioni più personali e inusuali della sua carriera. Il primo indizio delle sue intenzioni si può trovare nel fatto che “Give Till It’s Gone” è accreditato esclusivamente a Ben Harper. “Non si riesce a capire quale sia la band che sta suonando, il disco suona semplicemente come mio. Ho voluto creare un suono fresco che però fosse, allo stesso tempo, legato a tutto quello che ho sempre fatto”. Le canzoni di “Give Till It’s Gone” non sono niente meno che una rivelazione. Sono l’espressione della lotta, della confusione e, infine, della redenzione di un uomo. Harper svela tutto in “Don’t Give Up On Me Now”, la canzone d’apertura del disco. “Voglio cambiare, ma non so come”, canta. “Puoi aspettare tutta la vita senza sapere cosa stai aspettando veramente”. All’interno del disco, alterna momenti di sprezzo a momenti di tenerezza, virando dalla furia di “Dirty Little Lover” alla resa in “Feel Love”. A tratti, le sue paure e la sua vulnerabilità sono quasi troppo da sopportare; “La mia ultima linea difensiva è andata”, dichiara in “Pray That Our Love Sees the Dawn”. Harper, nelle sue canzoni, non ha mai avuto paura di scavare in fondo alle sue emonzioni, ma c’è un senso di maturità ed esperienza in “Give Till It’s Gone” che danno maggior peso ai suoi sforzi. Alla fine Harper si aggrappa alla speranza e al fatto che l’amore offra ancora una strada per la salvezza. “Do It For You, Do It For Us”, la traccia conclusiva dell’album, celebra la trinità “onore, amore e fiducia”. Inoltre, avendo trascorso la sua infanzia nel negozio di strumenti musicali di famiglia, Harper, continua a credere fermamente nel potere catartico della musica.

Sono stati molti gli incontri che hanno lasciato il segno all’interno del suo lavoro, come l’impatto, la scorsa estate, di uno show a Londra dove ha aperto per Neil Young. “Stava cantando “Rockin’ in the Free World” e la mia mente è entrata in un tunnel. Tutto quello che sentivo era “rock, free, rock, free”. Sono tornato – ricorda Ben Harper – nella mia stanza e ho scritto “Rock ‘n’ Roll is Free”, ero assolutamente ispirato da Neil quella sera”. Harper rivela che il titolo di questo brano liberatorio ha diversi significati. “Il rock ‘n’ roll non è mai stato libero come lo è adesso, in tutti sensi. Ti aspetta tutte le volte, e non ti costa niente seguire nuove opportunità musicali, espandere la tua tavolozza e la tua mente. È grandioso poter far parte di questo periodo di transizione”. Il punto di svolta nella realizzazione

di “Give Till It’s Gone”, precisa il chitarrista statunitense, c’è stato con la registrazione di “Spilling Faith”, una canzone con una vena psichedelica che suona come un’estratto di “Revolver”, con l’inimitabile collaborazione di Ringo Starr alla batteria. I due musicisti sono diventati amici dopo un’incontro, nel 2009, per un concerto benefico alla Radio City

Music Hall. L’anno scorso, inoltre, i Relentless7, i musicisti di Harper, hanno supportato Ringo Starr in alcuni show promozionali. “Ringo è venuto in studio e abbiamo deciso in un’ora. Ha detto: “voglio che sia una canzone edificante e positiva” – e ne ha delineato le linee guida. A quel punto abbiamo partecipato tutti alla scrittura della canzone e la registrazione è stata live, così come veniva”. L’energia nel corso della sessione era così grande che “Spilling Faith” è sfociata in una jam di sei minuti addizionali diventati poi una traccia aggiuntiva dal titolo “Get There From Here”. Quando, finalmente, la sessione volge al termine si può sentire Ringo che ridendo dice: “La canzone dura praticamente meno di un minuto mentre la coda dura un’ora! Questa canzone ha sbloccato l’intero album. È stato un grande momento musicale per questa band. Sarà un giorno difficile da dimenticare”. Altre icone del mondo della musica hanno recitato ruoli diversi nello sviluppo delle canzoni di “Give Till It’s Gone”. Gran parte dell’album è stato registrato negli studi di Los Angeles di Jackson Browne; mentre Harper stava incidendo “Pray That Our Love Sees the Dawn” ebbe l’illuminazione di aggiungere proprio l’inconfondibile voce del cantautore alla canzone. L’ispirazione per “Don’t Give Up On Me Now”, invece, è arrivata durante un concerto tributo per Roy Orbison. “Ero con la sua famiglia ed ero particolarmente colpito da lui quella sera. Riuscivo – racconta Ben Harper – solamente a sentire lui che cantava questa canzone”. Anche altri interessi di Harper, non solo quelli musicali,

hanno contribuito a indicare la via. “Sono uno skater. Mi cimento un paio d’ore al giorno e adesso, lo skateboard, ricopre una fetta importante della mia vita. Se stai facendo skating e inizi parlare e perdi la concentrazione, scopri che il confronto con il cemento è piuttosto duro”. Questo senso del rischio rispecchia la fune emozionale su cui cammina Ben Harper in “Give Till It’s Gone”. “Non è un disco facile – conclude con orgoglio – ed ha una certa granulosità, un senso del confronto. C’erano un paio di canzoni per cui ho pensato, ma le pubbicherò veramente?”. Dubbi che si sono sciolti

immediatamente visto anche il grande successo con il quale è stato accolto l’album. Grandissima attesa anche per i concerti italiani di luglio: il 19 al Rock in Roma Festival, il 20 all’Arena Civica di Milano, il 29 a Tarvisio (Udine) il 30 a Villafranca (Verona). © Riproduzione riservata

SUBITO ARRIVATONEI QUARTIERI ALTIDELLE CLASSIFICHE.

IL MESSAGGIO DEL DISCO:GUARDARE IL MONDOCON OCCHI DIVERSI

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Set - FotograficoLa Società Fotografica Casertana presenta la foto di Chiara Perna

Questo ritratto è stato realizza-to per una mia amica ballerina di danza classica. Ho realizzato vari scatti mentre provava dei pezzi per un balletto ma alla fine ho scelto questo momento, più sta-tico, catturato mentre si stava riposando dopo un allenamento. C’era una bellissima luce che ha creato, anche grazie al suo profilo aggraziato, un bel gioco di chiaro-scuri. Il titolo è appunto: “Il ripo-so della ballerina”.

BIOGRAFIA DELL’AUTORE:nasce a Caserta il 25 Maggio 1979. Diplomatasi all’Istitu-to d’Arte di San Leucio (Ce), nel 2006 consegue la laurea a pieni voti presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e successivamen-te l’abilitazione all’insegnamento delle discipline pittoriche. Ben presto la sua indole artistica tro-verà libero sfogo nella pittura e, successivamente, nella fotografia grazie all’incontro e alla collabo-razione col fotografo casertano Damiano Errico con il quale tut-tora collabora professionalmente. La fotografia diventa dunque una vera e propria professione che trova, per la giovane fotografa ca-sertana, la sua massima espres-sione nella “ritrattistica”.

“Cerco solo di catturare attraver-so il mio sguardo curioso e ap-passionato l’anima e l’essenza di ciò che mi circonda. Non c’e’cosa più bella che riuscire a regalare un’emozione a chi è protagonista dei miei scatti”

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I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere (Ernest Hemingway).L’aforisma di un grande scrittore quale modo migliore per tuffarci nel mondo dei libri, della narrativa, dei romanzi, della saggistica. Ogni mese vi presenteremo storie, novità, emozioni su carta, Perché un buon libro, è sempre un buon libro. Parola di SET!

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I pezzi di una vita normale assemblati con pazienza in un ritratto inesorabile e toccante della condizione umana. Un romanzo teso e fulmineo che parla di passione, ma anche di vendetta. Marco Archetti è colui che può essere definito un autodidatta della scrittura. Il desiderio di scrivere arriva subito dopo il diploma. Da allora mille mestieri per sopravvivere, un anno e mezzo vissuto a Cuba tra scrittori e reportage, fino alla chiamata di un colosso editoriale. Da pochi giorni sugli scaffali c’è “Sabato, addio” (Feltrinelli, pag. 160, € 13), romanzo che conferma le qualità dell’autore. Sullo sfondo la storia di Gigi e Filippo. Due veri amici. Ciò che li unisce è ciò che non hanno: donne, avventure, occasioni. Ma in due, si sa, i pesi si sopportano meglio. Ed è per questo che uscire il sabato sera, passando il tempo a guardare il diverti-mento e le donne degli altri, non è poi così doloroso. Anzi, per Gigi e Filippo “odiare il sabato” è una forma di resistenza. Poi un giorno Gigi conosce una ragazza. Se ne innamora. Lei ricambia. Diventano una coppia. Il tacito patto tra i due amici salta e la bilancia della fortuna pende all’improvviso verso Gigi. Filippo resta a guardare, ma “odiare il sabato” da solo è impossibile. Così si ritrova a sperare nel fallimento sentimentale dell’amico. Finché un giorno Gigi lo chiama. Ma per comu-nicargli che si sposa. Per Filippo è il baratro. Allora parte, se ne va lontano, e final-mente qualcosa succede: conosce Marlén, una ballerina straniera e bellissima, e la convince a tornare in Italia con lui. Sembrerebbe l’inizio di una nuova vita, eppure il destino ha in serbo un’altra prova. La più terribile, la più dura. Filippo continua a chiedersi perché, e fino all’ultima verità. Una verità che trasforma vittime in car-nefici. Una verità dove i buoni non vincono mai. Marco Archetti ci parla di storie di ordinaria periferia, entrando in quei particolari che fanno la differenza tra semplice cronaca e racconto.

Il ragionier Fantozzi ritorna al suo primo amore e ci presenta un libro che ci riporta alla verve di un tempo e a quei dialoghi diventati leggendari cult. Paolo Villaggio è l’autore di “Giudi-zio Universale” (Feltrinelli, pag. 160, € 15), un rocambolesco ritratto di famiglia dell’Umanità. Con dissacrante ironia, con spassosa scorrettezza, con vibrante saggezza. E sullo sfondo, tra i Grandi, un piccolo ragioniere spintona per farsi largo, perché anche lui ha qualcosa da dire. L’antefatto di questa storia l’han-no scritto e raccontato in tanti – un meteorite si schianta sulla Terra, il genere umano si estingue – ma in pochi hanno descritto ciò che avviene dopo. Il dopo, secondo Paolo Villaggio, assomiglia molto a un tribunale. Ci sono i giudici – Dio, Gesù, Buddha, Maometto, le divinità indiane e diversi intrusi –, c’è un segreta-rio – la Colomba – e ci sono i “chiamati in giudizio” – l’umanità intera. All’inizio, certo, c’è confusione, parecchia confusione. Ogni divinità vuole prevalere, avere la prima – o l’ultima – parola, stabilire la supremazia in base alla conta dei fede-li. Ben presto, però, il Giudizio comincia, non c’è tempo da perdere. In rigoroso ordine alfabetico, uomini e donne vengono invitati a esporre la bontà o meno del loro operato terreno. Come un cronista appassionato e curioso, Paolo Villaggio assiste alla “chiamata” e alle “testimonianze”, concentrandosi sui personaggi più noti della Storia. Da Maria Antonietta a Hitler, da Leonardo da Vinci a Cristo-foro Colombo, da Papa Wojtyla a Zinédine Zidane. Il “Giudizio Universale” di Paolo Villaggio è un tentativo di far sorridere attraverso i vari scontri tra i giurati, perché le loro opinioni sono agli antipodi. Ci sono divergenze, ma anche tentativi di riabilitare personaggi che sono stati condannati.

IL “GIUDIZIO UNIVERSALE” SECONDO IL “RAG.” VILLAGGIO

IL NUOVO ROMANZO DI MARCO ARCHETTI AMICIZIA, PASSIONE E VENDETTA

L’ANGOLO DEL LIBRO

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ROBERTO VECCHIONI

MATIA BAZAR

FABRI FIBRA

FRANCO BATTIATO

LUDOVICO EINAUDI

SUBSONICA

EUGENIO BENNATO

DANIELE - CLAPTON

Auditorium Parco della MusicaRoma

San Marco di Teano – Caserta

Officina Sonora – Napoli

Auditorium Parco della MusicaRoma

Auditorium Parco della MusicaRoma

Rock in Roma – Ippodromo delle Capannelle - Roma

Eboli – Salerno

Cava De’ Tirreni – Salerno

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in collaborazione con

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L’ESTATE E’….TURCHESE!Facciamo un gioco? Se dico estate che colore vi viene in mente? Ma TUR-CHESE ovvio! Turchese come il colore del mare, turchese come il colore del cielo lumi-noso e senza nuvole che finalmente, dopo giorni di pioggia, è ritornato a splendere su di noi…e allora per accogliere la bella stagione vestiamo-ci di turchese dando uno sguardo a cosa propon-gono gli stilisti per questa estate. La scelta è davvero ardua perché abbiamo a disposi-

zione una palette di colori vibranti e sfumature che ricordano il mare dei Caraibi, quindi ognuna può scegliere la sua preferita.C’è il turchese di Burberry proposto su un abito corto dal taglio anni ’60, il turchese intenso del soprabito in seta con manica a tre quarti firmato Alberta Ferretti, il turchese acquamarina della blu-sa in voile di Patrizia Pepe. Ma per chi vuole anda-re oltre può osare questo colore abbinandolo con altri e creando accosta-menti davvero gradevoli e chic, come l’abito in cre-pe de Chine con applica-zioni di coralli proposto da Moschino, o l’anello in oro rosa con pavè di rubi-ni viola e turchese di Po-mellato o ancora i sandali infradito turchese e fiore viola di Dior. Avete scel-to il turchese che più vi piace? Io si e allora cosa aspettiamo, corriamo nei negozi alla ricerca del no-stro turchese preferito!

L’ANGOLO DELLA

di Nica Crisci

MODA

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nota biografica

E’ sicuramente curioso intanto presentare il nome del vostro gruppo. E.G.O. sta per?

Triplice significato dell’ acronimo E.G.O. come tre sono le lettere che lo compongono:

1) Excellent groove opportunity

2) Ego in senso letterale quindi l’IO

3) Tre lettere tre elementi Tanya Marcello Ni-cola

Come vi siete incontrati e, a parte la pas-sione per la musica soul, cosa vi ha uniti?

“Con Marcello siamo legati da una amicizia che dura da quindici anni. Abbiamo incontrato Tan-ya, circa cinque anni fa per pura coincidenza. Abbiamo cominciato immediatamente a suona-re cover in giro per Italia e l’Europa e abbiamo da subito condiviso l’energia per questa musica e per le emozioni che il palco ci dava quando eravamo insieme. Con il passare del tempo siamo diventati ottimi amici. Questa energia e positività che ci lega, ci ha guidato fino alla rea-lizzazione dell’album “Movin’on”, un traguardo importante del nostro progetto”.

Come avete trascorso questi primi cinque anni di convivenza artistica?

“Abbiamo fatto tanta musica sempre in paral-lelo alla propria carriera personale. Marcello è diventato editore e produttore, io mi sono dedicato prevalentemente alla musica, Tanya si è concentrata sulla voce. “Movin’on” è pro-

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E.G

.O. di Wanda D’Amico

scheda tecnicaNOME E COGNOME: Gli E.G.O. sono composti da Tanya Michelle (voce) Nicola Peruch (pianista) Marcello Sutera (bassista) NATI A: TorinoINSIEME DA: 6 anniPROFESSIONE:gruppo musicaleSOGNO NEL CASSETTO:suonare e soprattutto poter fare tantissimi live

dotto dalla For Music etichetta disco-grafica fondata e diretta da Marcello. Di conseguenza siamo stati privile-giati in questo senso, perchè non ab-biamo avuto nessun vincolo creativo e nessun vincolo di tempo durante tutta la realizzazione dell’album. Abbiamo deciso di mettere in stand-by le nostre carriere personali e di dedicarci esclusivamente al proget-to. Dopo l’uscita dell’album è partita una serie di concerti che proseguirà per tutta l’estate. Nel corso di questo progetto abbiamo avuto la fortuna di stringere rapporti anche con una agenzia di booking che seguirà il tour europeo,quindi da settembre in poi comincerà la realizzazione di un nuovo album e seguiranno una serie di concerti in Europa”.

Moltissime le collaborazioni con-tenute in questo album. Ci sono tanti incontri ed emozioni in que-sto progetto.

“Tramite diversi contatti di Marcello siamo riusciti ad avere Peter Erski-ne e Dennis Chamber alla batteria e Randy Brecker alla tromba in un brano. Sono tre sogni nel cassetto che Marcello ha fatto in modo di re-alizzare. Grandi artisti e grandi per-formance che hanno arricchito e con-tribuito ad alzare il livello musicale dell’album. Non dimentichiamo gli artisti amici e collaboratori italiani che abbiamo voluto con noi in quan-to grandi musicisti e grandissime persone: Giorgio Secco alla chitarra, Elena Majoni violino e viola, Fabio Nobile batteria, Matteo Monti batte-ria, Chicco Montisano al sax”.

Tanya, unica donna del gruppo: come fate ad equilibrare i ruoli?

“C’è un immenso rispetto per gli spa-zi altrui e voglia di mettersi in gioco. Questo fa si che non ci siano discri-minazioni e gli intenti comuni ci per-mettono di fare i sacrifici giusti volti tutti nella stessa direzione. Un altro punto importante è la costante auto-critica e le orecchie sempre ben aper-te che fanno si che il mio ruolo sia sempre aggiornato e al passo con quelle che sono non solo le esigen-ze del gruppo, ma anche le esigenze di questo mercato musicale un po’ ammaccato. La cosa indispensabile è essere sempre positivi ed avere sempre voglia di ridere. Un aspetto, questo, che rende tutto magico e leg-gero”.

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nota biograficanota biograficaE.G.O. è un progetto ancora in piena evoluzione, ma con delle radici solide. Cinque anni fa, infatti, s’in-contrarono per una serie di coincidenze tre musicisti: Tanya Michelle che degli E.G.O, è volto e autrice dei brani; Marcello Sutera, direttore e coordinatore artistico nonché bassista e Nicola Peruch, pianista e arrangiatore. Condividendo l’amore per la soul music, decisero di realizzare un sogno che riflettesse la loro passione per la musica in ogni sua parte. Il progetto si basava sulla formazione di un gruppo stabile. Con la nascita degli E.G.O. le loro carriere individuali sarebbe passate in secondo piano a favore del progetto comune. I tre, dopo anni di collaborazione, hanno finalmente registrato un disco ricco di collaborazioni eccellenti. Eccellenze internazionali - come i batteristi Dennis Chambers e Peter Erskine, il trombettista Randy Brecker - e nazionali come Andrea Morelli, Ernesttico, Massimo Sutera, Elena Majoni, Mat-teo Monti, Francesco Montisano, Pederzoli Simone, Vittorio Gualdi, Mirco Monduzzi e (anche nella formazione Live) Fabio Nobile e Giorgio Secco. Un disco che rafforza ancora di più il loro progetto e che sicuramente sprigionerà tutta la forza nella versione live. Abbiamo parlato degli E.G.O. proprio con l’art director Nicola Peruch.

Voi debuttate senza aver partecipato ad un ta-lent show. Cosa ne pensante di questi program-mi creati ad hoc per permettere alle nuove leve di sfondare?

“Veniamo da una lunga gavetta di live e ognuno di noi ha un curriculum molto importante. Un’esperien-za ben radicata che è stata arricchita nel tempo. La nostra vita è la musica e da quando siamo molto piccoli suoniamo. Fare musica è indispensabile e lo avremmo fatto anche se non fossimo stati un gruppo. La filosofia dei talent non ci appartiene. Sono semplici show televisivi: in televisione c’è la cu-cina, l’attualità, l’intrattenimento e purtroppo anche i talent show”.

Avete messo su un progetto nel quale prevalgo-no i suoni soul jazz, legati a quelli funk. Con quali propositi avete portato in Italia questa innovazione? Il nostro pubblico, crediate, sia

pronto a questo genere musicale prevalente-mente americano?

“In Italia c’è sicuramente una nicchia di pubblico, anche per questo tipo di musica. Il progetto parte si dall’Italia, ma essendo brani del tutto in lingua ingle-se è conseguenza logica allargare il giro dei concerti all’Europa e agli USA. Non ci importa dove, ma noi siamo un’anima live e la nostra prima finalità è esi-birci dal vivo”.

Progetti futuri degli E.G.O.

“Disco nuovo con nuove collaborazioni, la lavorazio-ne comincerà a settembre. Subito dopo nel periodo invernale abbiamo già in programma il prossimo tour di club e sicuramente ancora qualche show in Italia. Per chi volesse rimanere in contatto con noi: www.egolive.info”

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Nicole come è nata la tua passione per la musica e come ti sei ritrovata davanti a un microfono?“La mia passione per la musica è nata con me. Fin da neonata ho sempre ascol-tato tanta musica, complice lo stereo acceso da mattina a sera in casa. La mia faccia tosta poi mi ha aiutato con l’approccio al microfono. Ricordo anco-ra quando suonai al citofono di Radio Punto Zero e senza appuntamento mi presentai dall’editore dicendo: “Salve, voglio fare radio!”. Sono stata fortunata perché mi sono trovata al momento giu-sto, nel posto giusto. Il palinsesto fu to-talmente cambiato e grazie alle mie doti, che vennero notate da editore e direttore artistico, mi venne data la possibilità di condurre un programma radiofonico”.La passione per la danza prima e la recitazione poi. Perché alla fine ha vinto la radio? Le altre due attitudini sono definitivamente accantonate?“E chi l’ha detto che si può avere solo una passione nella vita? Le altre due passioni non sono state accantonate, ci sono dei progetti/sogni nel cassetto che spero di realizzare il prima possibile. Di certo avere un diploma da ballerina e aver lavorato davanti alla cinepresa per produzioni importanti mi ha aiutato tan-to, anche per il mio lavoro da speaker! Se

poi aggiungi l’istruzione e la cultura che derivano dai miei studi giurisprudenziali il cocktail è perfetto”.La Nicole ascoltatrice, che musica preferisce? Salutiamo l’estate con qualche previsione. Quali artisti en-treranno nei cuori del pubblico nei prossimi mesi?“La Nicole ascoltatrice” ha dei gusti molto particolari, posso spaziare dal jazz alla dance passando per pezzi rock. Sono dell’opinione che se una canzone è bella è bella, indipendentemente dal genere. Per quanto riguarda i tormentoni dell’e-state 2011, è molto difficile sbilanciarsi, perché artisti come: The Black Eyed Peas, Britney Spears, Katy Perry e Rihanna dovrebbero uscire a breve con dei singoli nuovi e quindi è ancora tutto da decidere. Però ti faccio qualche nome di canzoni che sicuramente ascoltere-mo tanto: Naturalmente “Mr Saxobeat” di Alexandra Stan, “Sweat” di Snoop Dogg e David Guetta. Per i nostalgici di Waka Waka ci sarà “Danza Kuduro” di Don Omar e Lucendo”.Di questi primi sei mesi del 2011, in-vece, a livello di musica e proposte discografiche cosa ti ha colpito parti-colarmente?“Di sicuro il ritorno di Jennifer Lopez, non solo bella la sua hit “On th Floor”,

1976-2011 : A oltre trent’anni dalla nascita delle prime emittenti libere va in onda sulle frequenze di Radio Set una rubrica dedicata a speaker e dj’s che hanno fatto la storia delle radio private.

Ballerina, attrice ed infine conduttrice radiofonica. Seppur giovanissima, la bella Nicole Vinci ha già tantissime cose da raccontare. Al momento è la regina incontrastata del fine settimana di Radio Kiss Kiss Napoli con i consigli più “cool” e la musica più “trend” del momento. Con il suo “Yes Weekend” accompagna i radioascoltatori attraverso un programma fresco, giovane e seguitissimo. Tra movida e superclassifiche…

di Vincenzo Lombardi

Nome e Cognome: Nicole VinciNato/a a: NapoliEtà: 22Segni particolari: Caparbia, autocritica, perfezionistaProfessione: Speaker

Attuale programma: “Yes Weekend” su Radio Kiss Kiss Napoli (il sabato dalle 19 alle 22);“Yes Weekend Top 30” su Radio Kiss Kiss Napoli (la domenica dalle 19 alle 22)

Curriculum Radiofonico: dal 2009 al 2010 su Radio Punto Zero;Dal2010 a oggi su Radio Kiss Kiss Napoli

NICO

LE V

INCI

scheda personale

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ma l’intero album. Katy Perry che non ha deluso le aspettative per il secondo album. Adele che si fa sempre notare con la sua voce e i suoi pezzi strappalacrime. Fabri Fibra che ha lanciato un tormentone dopo l’altro. Ed infine Usher, anche il suo un gran ritorno”.Come è cambiato in questi anni in modo di fare radio? Come vivi l’invasione tecnologica nel settore? “La Radio è l’unico settore che non cambia. Il fatto che grazie ad internet e ai palmari di nuova gene-razioni, ora la Radio la si possa ascoltare vera-mente ovunque, è secondo me un passo in avanti, una rivoluzione che non ha fatto altro che permet-tere alla radio di espandersi e creare nuove fasce di pubblico”.Parlaci un po’ di “Yes Weekend”, il program-ma con il quale sveli i segreti del fine setti-mana ai tuoi radioascoltatori. “Yes Week End è un programma fresco e giovane e soprattutto che si “sdoppia”. Il sabato, non solo consiglio le serate più cool della movida campana, ma chiacchiero con i miei radioascoltatori lancian-do ogni sera un sondaggio nuovo, il tutto condito con gossip, curiosità e bizzarrie dal mondo! La domenica è Yes Week End Top 30, ovvero la classifica dei trenta singoli più passati durante la settimana su Kiss Kiss Napoli, e poi non manca l’interazione con il pubblico e tante notizie”.A livello di ritrovi giovanili chi ha la meglio attualmente? I club, la disco, i bar dove si può ascoltare musica, ma anche parlare. Come sono cambiate le abitudini?“La mia idea è che dipende dalla persona, dal suo carattere, da quello che fa nella vita e da con chi esce! Se si è giovani e si esce con un gruppo di amici e l’indomani non c’è la sveglia che suona presto, la mia risposta è discoteca, altrimenti bar per aperitivo o taverne per godersi anche lo spet-tacolo musicale o di animazione. Poi purtroppo ai giorni nostri conta anche la crisi economica, i lo-cali che ti permettono di entrare spendendo poco avranno sicuramente più successo”.Se un editore ti desse carta bianca, che pro-gramma ti piacerebbe realizzare?“Il programma radiofonico per eccellenza è quel-lo che ti mette in sintonia con i radioascoltatori, un programma non eccessivo né noioso, che può andare bene in diverse occasioni: dal sottofondo del negozio, alla persona che è in pieno traffico, per passare alla casalinga o allo studente che ac-cende la radio in casa per un po’ di compagnia. Il programma giusto è quello che ti informa sulle cu- © Riproduzione riservata

i tuoi brani preferitii tuoi brani preferiti1) “I Promised myself” Nick Kamen 2) “Smile” Nat King Cole3) “Hung Up” Madonna

riosità che succedono nel mondo, che parla di musica e che dà voce alle persone che lo ascoltano”.Nicole ci salutiamo chiedendoti un consiglio per i giovani che sognano di fare radio e che attual-mente credono che tutto si possa conquistare con estrema facilità.“Non è assolutamente facile, siamo in tanti a voler fare questo lavoro, e parecchi sono bravi. Diciamo che met-to il talento al primo posto, poi ci vuole un pò di faccia tosta, un pizzico di fortuna e tanta ma tanta professio-nalità, umiltà, cultura, voglia di imparare e pazienza. E per concludere non bisogna fidarsi delle persone che creano falsi illusioni e delle persone sul posto di lavoro, talvolta potrebbero metterti in cattiva luce”.

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ALLE “ACCAIERIE” DI BAGNOLI L’ATTESA ANTEPRIMA DEL NEAPOLIS FESTIVAL

PINO ED ERICPRIME STELLE D’ESTATE FABRI FIBRA VA…CONTROCULTURA

di Alfonso Papa - [email protected]

Pa lc oScena&

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Con l’arrivo della bella stagione la musica esce dai palasport e si impossessa di piazze e stadi, spesso raccolta in Festival e in grandi

eventi, con i privati ad elargire preziosi contributi a discapito di finanziamenti sempre più latitanti. Grande attesa tra gli appassionati per l’anteprima del Neapolis Festival – giunto alla quindicesima edizione – con una lunga giornata di musica nel-la nuovissima Acciaieria Sonora di Via Coroglio a Bagnoli (Napoli). L’appuntamento è fissato per il 10 giugno, con una “no stop” musicale. Il cast dell’evento conferma l’attenzione che da sempre il Neapolis Festival riserva per le realtà emergenti del circuito campano. Ai “nomi di punta” della li-ne-up, ovvero i 24 Grana (che tornano a suona-re nella loro città dopo lo straordinario sold-out in occasione della presentazione del nuovo album “La Stessa Barca”) e - sul versante “electro” - DJ Rolando (da Detroit, uno dei più apprezzati dj-produttori in circolazione). Il tutto condito da una carrellata di artisti che senza dubbio faranno par-lare di sé nei prossimi anni, come Le Strisce (tra le più brillanti realtà rock-pop nazionali in circo-lazione), Playmobil From Chernobyl, Sabba & Gli Incensurabili, Diego Leanza, GI Napoletano. Presso le Officine Sonore ci sarà, invece, il più discusso rapper italiano Fabri Fibra, che dopo il grande successo del tour invernale riproporrà il suo Controcultura Tour Estate 2011. Fabri Fi-bra torna al suo pubblico a due anni di distanza dall’ultimo “Bugiardo Tour”: la tournée, arrivata dopo il successo degli album “Tradimento” e “Bu-giardo” (entrambi schizzati ai vertici delle classi-fiche), con quasi 70 concerti in tutta la penisola, ha registrato ovunque il sold-out. Un vero e pro-prio trionfo per questo artista, che ha così coronato un percorso che l’ha imposto come il rapper ita-liano più amato e, al tempo stesso, discusso dal pubblico. La nuova tournée (prodotta da Massimo Levantini per Live Nation) vedrà il rapper impe-gnato sui palchi di tutta Italia, pronto ad infuo-care il pubblico con il suo carisma e il suo talen-to. Ad accompagnarlo ENTICS come raddoppio alle voci, DJ DOUBLE S e DJ NAIS in consolle. L’evento musicale straordinario che ci aspet-ta questo mese è però sicuramente il concerto di Pino Daniele ed Eric Clapton a Cava de’ Tirre-ni. Il prossimo 24 giugno lo storico “Simonetta Lamberti”, dopo essere stato cornice, negli anni, di memorabili concerti: dai Pink Floyd a Sting, da Prince ai Dire Straits, da Pat Metheny allo stesso Pino Daniele si appresta a far vivere agli amanti della grande musica un’altra notte indi-menticabile. L’uomo in Blues e The Man of the Blues o Slowhand (come lo ebbe a definire Churk Berry) si esibiranno esattamente un anno dopo il loro primo incontro artistico e umano, avvenu-to a Chicago in occasione del Crossroads Guitar Festival, dove Pino Daniele fu invitato ad esibir-si (unico artista italiano) proprio da Eric Clapton. “Per me suonare con Clapton, un sogno che si realiz-za” ha confessato Pino Daniele alla presentazione dell’evento, ricordando per quanti anni ha portato nella custodia della sua chitarra un articolo in cui il bluesman bianco per eccellenza diceva di amare la sua musica. Nella serata sono previste session separate e in comune, assoli, duetti e altre sor-prese che renderanno davvero magica, unica ed irripetibile la performance. Il superconcerto (pro-dotto da Blue Drag e F&P Group) ha una finalità benefica: sostenere OPEN Onlus, Associazione di Oncologia Pediatrica che promuove la ricerca sul

Neuroblastoma e in particolare, raccogliere fondi per l’acquisto di una TAC per il centro di Oncolo-gia Pediatrica dell’Ospedale Pausilipon di Napoli. Per Eric Clapton sarà l’unico concerto italiano, evento nell’evento, insomma, e si appoggerà in tut-to e per tutto alla band di Pino Daniele: Rachel Z. alla tastiera, Gianluca Podio al piano e le tastiere, Omar Hakim alla batteria, il giovane talento Solo-mon Dorsey al basso e al contrabasso e potrebbe esserci la disponibilità di Mel Collins ai sassofoni. Un sempre gradito e speciale ritorno è quello dei Matia Bazar con le loro melodie immortali e le can-zoni del recente album “Conseguenza Logica” che segna il ritorno in gruppo di Silvia Mezzanotte. La band di “Vacanze Romane” delizierà il pubblico il prossimo 25 giugno in quel di San Marco di Teano (provincia di Caserta). Grande musica assicurata. E veniamo al teatro che, nonostante il termine delle rassegne in abbonamento ha sempre spunti inte-ressanti da offrire. Il Dipartimento di salute men-tale di Puglianello presenta la seconda rassegna: “Tutti pazzi x il Teatro”, un percorso artistico che dal nome stesso interpreta, ironicamente, giocan-do proprio sull’accostamento delle parole “pazzia” e “teatro”, un’idea diversa del disagio psichico e del teatro, come terapia e mezzo di comunicazione per affrontare il concetto di diversità e superare il pre-giudizio. La prima edizione della rassegna, ha avuto il merito di raccontare una realtà che poco si cono-sce, perché è spesso esclusa dai canali tradizionali di comunicazione. L’esperienza teatrale della diver-sità ha visto insieme “matti” e “normaloidi” in un rapporto “normale” che restituisce dignità e regala una speranza. Mettere in scena la follia è esplorazio-ne del lato nascosto, incomprensibile e allo stesso tempo è fruizione di forme estetiche differenti. Tra le compagnie partecipanti alla scorsa edizione parti-colarmente appassionante è stata l’Accademia della follia di Trieste, che ha presentato uno spettacolo ispirato alla battaglia dello psichiatra veneto Fran-co Basaglia (scomparso nel 1980) che determinò la chiusura dei manicomi. Per la seconda edizione del-la rassegna (dal 3 al 30 giugno), tutte le istituzioni e i partners che hanno già supportato l’iniziativa, hanno riconfermato il sostegno condividendone i valori e la missione educativa e culturale. La ras-segna ha scelto ancora una volta Benevento come città ospitale e aperta a nuove esperienze artistiche. Grazie ad una felice intuizione di Maurizio Volpe e Antonello Santagata, è ricominciato anche il labo-ratorio teatrale con i pazienti e gli operatori del DSM Puglianello, che è ormai diventato un vero spazio artistico, un luogo di espressione e di socializzazio-ne per pazienti, operatori e genialità sconosciute. Grandissima attesa per la quarta edizione del Na-poli Teatro Festival Italia, si terrà a Napoli in due tranches: dal 26 giugno al 16 luglio e dal 27 set-tembre all’8 ottobre. 26 gli spettacoli che si vedran-no tra giugno e luglio per un totale di 99 repliche. Come per le edizioni precedenti il Napoli Teatro Fe-stival Italia sarà un festival internazionale che pro-duce e co-produce con le grandi realtà teatrali del mondo, ma anche italiane e cittadine utilizza come palcoscenico architetture e intere parti della città; invita artisti in residenza a Napoli; propone ai registi spettacoli site-specific. 19 i luoghi e gli spazi della città coinvolti, ancora una volta con l’intento di sco-prirne sempre nuovi e inediti per il grande pubblico. Tutte le info e il grande calendario degli eventi sul sito ufficiale: www.napoliteatrofestival.it

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ROMANZI, PAROLE E UN BUON BICCHIERE: A CAPUA IL FESTIVAL DELLA LINGUA

rubrica a cura di Gaetano Ippolito

Pensate al “Placito Capuano”, il primo docu-mento storico della lingua italiana, la nostra origine linguistica, allora capirete il senso del

“Capua, il luogo della Lingua Festival”, dove cul-tura, arte e musica si incontrano nella bellissima manifestazione ideata e diretta da Giuseppe Bel-lone. L’intuizione del direttore artistico di ispirarsi al tema del linguaggio in tutte le sue declinazioni, ha dato vita ad un festival originale e moderno, che sottolinea l’importanza per il nostro patrimonio lin-guistico e culturale. Capua si trasforma nel luogo simbolo della lingua, considerata da Cicerone la “Porta del Sud” fino all’Unità d’Italia, che nel 960, parliamo quindi di 1050 anni fa, vede la nascita del “Placito Capuano” o “Carta di Capua”. L’idea

di ispirarsi a esso per il tema di un festival nasce proprio dall’esigenza di sottolinearne l’importan-za per il nostro patrimonio linguistico e culturale. La città di Capua, da sempre caratterizzata da un carattere ribelle e combattivo, è famosa nel mon-do per i suoi Ozi, storicamente noti per essere stati la causa principale della sconfitta del condottiero cartaginese Annibale, che nell’antica Capua, ambi-ziosa ed emula della capitale, trovò rifugio nel 211 a.C. Dopo due stagioni vissute nella lussureggiante città campana, Annibale e il suo esercito persero le loro energie belliche, travolti ed immersi nei piaceri e nel benessere. L’appuntamento per quest’anno è fissato dal 16 al 19 giugno e per il Festival sarà sicuramente una data importante in quanto sarà

ENOLOGIA, SCRITTURA, CINEMA, TEATRO, MUSICA E GIORNA-LISMO. IL SOLITO RICCHISSIMO PROGRAMMA PER LA SETTIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DIRETTO DA GIUSEPPE BELLONE. CUL-TURA E SPETTACOLO SI INCONTRANO SULLO SFONDO DELLA GRANDE STORIA CITTADINA. GENNARO COSMO PARLATO E LUCA WARD TRA GLI OSPITI DAL 16 AL 19 GIUGNO.

a cura di

servizio a cura di Gaetano Ippolito

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tagliato il traguardo del settimo compleanno. Nel solco di uno stile che contraddistingue sin dalla nascita l’evento, la ras-segna ha come primo obiettivo quello di coinvolgere la città di Capua con la letteratura, il cine-ma, il teatro, l’arte visiva, l’arte audiovisiva e quella multime-diale, la musica in tutte le sue declinazioni, l’architettura, la scultura e la fotografia. Il Festi-val, già dalla scorsa edizione, si è arricchito della prima edizione del “Premio Falerno Primo Ro-manzo”. Il Premio, dedicato agli autori esordienti, nasce dall’idea di suggellare il “gemellaggio” sto-rico tra vino e letteratura, per dare rilievo all’importanza del Falerno, prima D.O.C. dell’e-nologia mondiale, vino famoso dell’antica Roma, cantato ed esaltato da tutti i poeti della classicità, che ancora oggi si produce in diverse zone della provincia di Caserta. L’antica e affascinante città, testimone privilegiata del passaggio della storia nel nostro territorio, si trasforma nei giorni del Festival in grande palcoscenico. Cultura, letteratura, tea-tro, musica, arte, gastronomia si fondono a Palaz-zo Lanza, al Museo Campano, sede delle presti-giose Matres Matutae, al Castello di Carlo V e in tutti i numerosi luoghi storici della città per dare vita ad un unico grande spettacolo dal vivo. Un’o-perazione di ricostruzione di un’identità culturale del territorio, fondamentale per immaginare un fu-turo possibile. Una kermesse che si “muove” anche attraverso collaborazioni e partnership. “Capua il Luogo della Lingua Festival” vede la presenza di Architempo, l’associazione promotrice dell’even-to, nonché di altre consolidate realtà del territorio come La Mansarda, Terra di Cinema, Ofca, Ope-re, Attivamente. Senza dimenticare il patrocinio del Comune di Capua, oltre alla puntuale presenza della nostra redazione, media partner dell’evento che seguirà in lungo e largo il Festival attraverso, interviste, un’esclusiva galleria fotografica e i servi-zi che andranno in onda sulla webtv SET@Palaz-zoLanza (accessibile sui canali youtube e attraver-so la sezione Canali WebTv). Tantissimi gli ospiti che in questi anni hanno calcato il palcoscenico in quel di Capua insieme a scrittori, artisti, storici, attori e i giornalisti che da anni rendono vivo con il loro impegno una manifestazione cresciuta e sem-pre più apprezzata nel tempo. Tra le anticipazioni di quest’anno segnaliamo i con-certi di M’Barka Ben Taleb la cantante tunisina protagonista del film “Passione” di John Torturro, il cantante e paroliere Gennaro Cosmo Parlato, che presenterà il suo ultimo lavoro discografico “Terra mia” dove, dopo il successo di “Maruzzella” sem-pre in “Passione”, reinterpreta in chiave operatic pop, le canzoni classiche napoletane, regalandoci un duetto con Francesco Bianconi dei Baustelle. Ancora musica d’autore con il chitarrista brasilia-no Marcio Rangel che accompagnerà il reading dell’attore Giulio Scarpati. Ancora cinema e fiction con gli attori Luca Word e Margot Sikabonyi (la Maria della fortunata serie “Un medico in famiglia”) che leggono pezzi scelti tra i più importanti scrittori casertani in una serata dedicata al territorio dove letteratura, il cinema e la fotografia si fondono per raccontare Terra di Lavoro attraverso gli occhi di architetti, scrittori, fotografi registi e sceneggiato-ri invitati ad intervenire coordinati dall’architetto

Raffaele Cutillo e la scrittrice Ma-rilena Lucente. Oltre che con gli scrittori esordienti finalisti del Premio Falerno Primo Romanzo, accompagnati dagli scrittori testi-monial, e presentati dalla giorna-lista Mariamichela Formisano, la letteratura sarà protagonista con gli scrittori Massimiliano Palmese, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Virgilio e Alessio Arena, che omaggeranno Anni-bale Ruccello a venticinque anni dalla morte, con lo spettacolo “Quattro mamme scelte a caso” con le attrici Rosaria De Cicco, Antonella Romano, Gea Martire e Imma Villa, riallacciandosi al tema delle madri tanto caro alla città di Capua e al Museo Campa-no che custodisce le famose Ma-

tres Matutae. Nei giorni del Festival Capua, città d’accoglienza, con i suoi bastioni, l’ampia ansa del Volturno, pregna di storia millenaria aprirà le sue porte a spettatori e turisti che potranno assistere gratuitamente (fino a esaurimento posti), a spetta-coli e incontri letterari, perfomance teatrali e mu-sica dal vivo, visite drammatizzate e degustazioni di vino curate da Mariateresa Lanza sommelier e proprietaria dell’Ex Libris di Palazzo Lanza. Una poliedricità che appartiene al linguaggio, anzi ai linguaggi, che non poteva non essere celebrata a Capua, uno dei luoghi simbolo dell’espressione che prima di ogni altra ci appartiene: la lingua italiana.

COME DA TRADIZIONESARANNO QUATTROSERATE NEL SEGNO

DELLA POLIEDRICITA’.LA LINGUA VISTA E

RACCONTATA ATTRAVERSOLE SUE DIVERSE FORME.

GRANDE ATTESA PER L’EPILOGO DEL “FALERNO”

CHE PREMIERA’ ILROMANZO DEL MIGLIORSCRITTORE ESORDIENTE.

M’Barka Ben Taleb

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AD ISCHIA IL FESTIVAL DELLE LOCATION TRA OSPITI, TURISMO E CELLULOIDE

DAL 2 AL 9 LUGLIO NELLO SPLENDIDO SCENARIO DEL CASTELLO ARAGONESE LA NONA EDIZIONE DELLA KERMESSE DEDICATA ALLE LOCATION. INCONTRI, MOSTRE E BEN QUATTRO SEZIONI DEDICATE A PROIEZIONI DI FILM, DOCUMENTARI E CORTOMETRAGGI. SEGUI L’EVENTO CON SET. SUL NOSTRO SITO WEB: SERVIZI, FOTO ED INTERVISTE.

Estate tempo di vacanze, di belle località turi-stiche, ma soprattutto tempo di Festival che puntuali fanno la loro ricomparsa nel gran-

de cartellone degli eventi che scandirà gli appun-tamenti dei prossimi mesi. Ad unire in simbiotica perfezione la voglia di celluloide con lo sfondo di uno splendido scenario c’è l’Ischia Film Festival. La kermesse capitanata da Michelangelo Messina è giunta alla nona edizione, un traguardo prestigioso ed ottenuto attraverso un’attenta programmazione. Nonostante i fondi che non ci sono, l’indifferenza e la latitanza delle istituzioni, la macchina organizza-tiva del festival guidata da Enny Mazzella non si è fermata, ma è pronta a regalarci l’ennesima mani-

festazione con un programma zeppo di eventi e film, strizzando già l’occhio all’edizione del decennale che sarà tagliata nel 2012. L’appuntamento è fissato dal 2 al 9 luglio nel suggestivo scenario del Ca-stello Aragonese. Il grande cinema torna dunque nell’isola verde grazie all’Ischia Film Festival, la kermesse dedicata alle location cinematografiche, il luogo da dove partono le storie del grande scher-mo, l’incipit di ogni sceneggiatura che si rispetti. Un’edizione del Festival che ci verrà particolarmen-te coinvolti, in quanto SET sarà presente sul campo con news in tempo reale, video interviste, servizi ai protagonisti e la solita collaborazione con le fre-quenze di New Radio Network che racconteranno

servizio a cura di Gaetano Ippolito

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la vigilia dell’evento. Una maniera per rivolgere in modo sempre più attento il nostro sguardo verso il mondo del cinema. Naturalmente ampio il programma del Festival caratterizzato dai film in concor-so, ma anche da dibattiti e grandi ospiti attesi sull’isola. Le serate rappresenteranno il momento clou della kermesse con proiezio-ni di film d’autore, documentari e cortometraggi non solo dotati di grande spessore artistico, ma so-prattutto capaci di valorizzare un territorio attraverso la scelta della location. A caratterizzare il festi-val ischitano, dunque, opere in grado di promuovere le tradizioni, la realtà storica, le identità cultu-rali e territoriali di quei luoghi uti-lizzati per le riprese. Le proiezioni, rigorosamente all’aperto, avranno luogo negli incantevoli scorci del Castello Aragonese e precisamente presso la Cat-tedrale Barocca dell’Assunta, la Terrazza delle Convento, la Casa del Sole, il Chiostro delle Cla-risse e il Piazzale delle Armi, quest’ultimo aperto esclusivamente per il pubblico dell’Ischia Film Fe-stival. Anche per questa edizione il Programma Ufficiale delle proiezioni si sviluppa in più sezioni. Si inizia con PRIMO PIANO (non competitiva): dove ci sa-ranno lungometraggi italiani ed internazionali che, nell’attuale stagione cinematografica, hanno dato ampio spazio alle location come elemento narra-tivo essenziale al racconto cinematografico. Poi si entra nel vivo con la sezione CONCORSO: dove saranno presenti documentari e corti nazionali ed internazionali, in gara per aggiudicarsi il premio Ischia come miglior documentario e cortometrag-gio del Festival. LOCATION NEGATA: una sezione speciale competitiva per opere che, pur ponendosi in un’ottica di valorizzazione dei luoghi, racconta-no il territorio violato dalle contraddizioni della ci-viltà e del progresso, i diritti o le speranze di quei popoli calpestati dalla guerra o colpiti da calamità naturali. SCENARI: proporrà al pubblico corti e documentari fuori competizione provenienti dalle cinematografie più lontane e vitali. L’Ischia Film Festival si con-figura, inoltre, come occa-sione per scoprire sotto le stelle autori cinematografici affermati ed emergenti: pre-visti, infatti, incontri con registi, attori e scenografi (negli anni passati, presenti ad Ischia Ken Adam, Vitto-rio Storaro, Alan Lee, Mario Monicelli, Abel Ferrara, Pavel Longuine, Giuliano Montaldo, Carlo Lizzani, Paolo Villaggio e Rocco Papaleo). Anche in questa nona edizione il parter-

re degli ospiti sarà sicuramente prestigioso (aggiornamenti sul sito ufficiale della kermesse), nel meraviglioso scenario del Castel-lo Aragonese. Sempre in occasione del festival, oltre al nono “Convegno nazio-nale sul Cineturismo” e ad una serie di incontri dedicati ai pro-fessionisti del settore, sono in programma speciali sul cinema italiano, sul Premio Oscar Ken Adam e sul compianto Mario Monicelli. “Anche quest’anno – afferma Mi-chelangelo Messina, direttore artistico dell’Ischia Film Festival – diamo spazio ad opere signifi-cative che mettono in primo pia-no location e realtà culturali in-ternazionali. Film che mostrano, in un periodo di forte crisi come questo, i grandi vantaggi che il

cinema può apportare alle economie di quei territo-ri che vengono utilizzati per le riprese. Prospettive, queste, che affrontiamo sin dalla prima edizione del festival e che quest’anno assumono significati anco-ra più profondi perché esplorate durante l’importan-te ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, nazione la cui storia recente ri-sulta certamente segnata da opere cinematografiche indimenticabili. Opere in grado, attraverso l’utilizzo di location suggestive, di attrarre sul territorio milioni di visitatori. Anche in questa edizione resta ferma la volontà di esplorare gli scenari territoriali e cultu-rali che incidono sul racconto cinematografico, così come le infinite potenzialità di un fenomeno quale il “cineturismo” e i rapporti di sinergia tra soggetti attivi nella pre-produzione, realizzazione e commer-cializzazione del prodotto audiovisivo. Rifletteremo altresì sui vantaggi del location placement che, uti-lizzati con intelligenza e mediati dal saggio sguar-do dell’autore, rappresentano un’importante risorsa per il sostegno stesso dell’opera cinematografica. Nel corso della passata edizione abbiamo proiettato quasi 100 opere provenienti da 30 paesi diversi, tra cui 25 anteprime, spaziando con eguale convinzione tra cinema indipendente e quello dei grandi nume-

ri e delle grandi produzioni. Abbiamo raccontato i luoghi attraverso le storie, scoperto e documentato paesaggi, stili di vita, tradizioni di ieri e di oggi. Abbiamo realizzato con-vegni, workshop, incontri con gli autori e i protagonisti del-la cinematografia nazionale ed internazionale, offrendo sempre preziose occasioni di discussione, interesse e

scoperta. Occasioni che ci proponiamo di potenziare anche in questa nona edizioni, sperando di ricevere sempre il sostegno del pubblico”.

IL DIRETTORE ARTISTICO MICHELANGELO MESSINA:

“UN BEL FILM CHE VALORIZZAIL TERRITORIO, PUO’

RAPPRESENTARE UNA GRANDEFONTE DI VISITATORI”

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arteIL FAMOSO FOTOGRAFO MILANESE RIPRENDE LA SUA PERSONALE DEDICATA AD UNO DEI PIU’ GRANDI AUTORI DEL FUMETTO A LIVELLO MONDIALE. DEBUTTO AL PALAZZO DUCALE DI GENOVA IL 16 GIUGNO. UN AFFASCINANTE CONNUBIO DI IMMAGINI E MUSICA.

Foto, scatti d’autore, musica. Se ad un anno di distanza dal debutto la Mostra “Sulle stra-de dell’Avventura” è ancora uno degli ap-

puntamenti più attesi e seguiti dagli appassionati un motivo ci sarà. Si tratta di un omaggio a Hugo Pratt, uno dei più noti personaggi del fumetto ita-liano ed internazionale. Romanziere e saggista, Pratt è considerato uno dei più grandi autori di fumetti a livello mondiale. A sedici anni dalla sua scomparsa, questa Mostra celebra il genio di un grande personaggio del Novecento. L’evento è ide-ato e realizzato dal fotografo milanese Pino Ninfa, dopo aver riscosso un enorme successo nell’ambito del Venezia Jazz Festival, approda il 16 giugno al Palazzo Ducale di Genova.“Sulle strade dell’Avventura – Omaggio a HUGO PRATT” è il viaggio in nove tappe compiu-to da Pino Ninfa alla ricerca dell’avventura tanto

cara al fumettista italiano e che trova in lui uno stimolo. Nove tappe che hanno portato il fotografo a Cuba sulle tracce della Porsche di Hemingway, a Buenos Aires sulle note del tango, nelle stanze re-mote di Villa Arconati alla scoperta di inedite lette-re di Rimbaud, alla ricerca della giusta prospettiva per rendere la grandezza di Miche Petrucciani, in Dancalia sulle rotte del sale, in Etiopia alla ricer-ca delle chiese rupestri, attraverso l’America sulle tracce del blues. Ma “Sulle strade dell’Avventu-ra” è anche un libro che racconta questo viaggio attraverso straordinarie immagini (pubblicato lo scorso autunno da Casadei editore), è una mostra fotografica (partita da Venezia un anno fa), è anche un progetto multimediale che vede il connubio di immagini e musica (lo si vedrà il 19 giugno sem-pre nella fantastica cornice del cortile di Palazzo Ducale a Genova. Insieme alle fotografie dell’autore

di Marica Crisci

L’arte in mostra

PINO NINFA “SULLE STRADE” DI HUGO PRATT

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ci saranno Luciano Biondini alla fisarmonica e Gavino Murgia alla voce e ai sassofoni.)Pino Ninfa, fotografo che da anni sviluppa progetti su ter-ritorio nazionale e internazionale, legati allo spettacolo e al reportage, con particolare interesse per la musica e il so-ciale, ha voluto incentrare questa mostra sul tema dell’av-ventura. “Sulle strade dell’Avventura” è un racconto di viaggi fatti dal fotografo nell’arco di questi anni e che han-no un rapporto di stimolo e di meta comune con quanto realizzato da Hugo Pratt nei suoi racconti. Oltre ai viaggi, troviamo una serie di ritratti fatti a Pratt nella sua casa studio in Svizzera. Le immagini realizzate da Pino Ninfa in luoghi come l’Argentina, l’Etiopia, Cuba, gli Stati Uniti e naturalmente Venezia, richiamano alla mente alcune delle avventure prattiane di “Corto Maltese” e degli “Scorpioni del deserto”.“Nel vocabolario privato di Pratt la parola avventura è sicu-ramente quella che amava di più, quella che riempiva con più significati, quella che lo ha accompagnato anche quando stava immobile e non c’era una nuova partenza a sollecitare la sua fantasia – scrive Vincenzo Mollica nel catalogo del-la mostra – con questo sentimento prattiano, Pino Ninfa ha concepito questa mostra e il suo lavoro artistico, che esprime attraverso la fotografia, alimentandola di sostanza pittori-ca e simbolica. Guardando le fotografie di Ninfa è palese quanto ami le opere e il vivere di Pratt, che vengono evocati con un sentimento poetico, seguendo le tracce lasciate dal Maestro”. curiosità:

© Riproduzione riservata

sopra:Hugo Pratt (finestra curiosità)

pagina a sinistra:Ninfa

sotto:Pino Ninfa Cuba Pino Ninfa tango

“Sulle strade dell’Avventura – Omaggio ad Hugo Pratt”. Mostra fotografica di Pino NinfaPalazzo Ducale di Genova dal 16 giugno al 3 luglio 2011

- Corto Maltese fece il suo debutto in Italia nel 1967. La narrazione, come la maggior parte delle avventure del suo personaggio, rimanda la memoria ai grandi romanzi d’avventura;

- La rivista che ospitò Corto Maltese per la prima volta era Sgt. Kirk gestita dallo stesso Hugo Pratt con Florenzo Ivaldi. Successivamente le avventure si spostarono nelle pagine de “Il Corriere dei Piccoli”.

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Possiamo controllare il no-stro destino o sono forze invi-sibili a controllarlo per noi? E su questo interrogativo che si basa il nuovo film di George Neolfi con Matt Damon pro-tagonista. I “Guardiani del Destino”, racconta la relazio-ne tra un politico e una balle-rina che viene influenzata da una forza misteriosa che cer-ca di tenere i due amanti se-parati. La storia è incentrata su un membro del Congresso il cui futuro politico è mes-so in discussione da eventi incontrollabili e dall’arrivo nella sua vita di una miste-riosa ballerina. Matt Da-mon interpreta David Nor-ris, carismatico politico che sembra destinato alla fama nazionale, nonché alunno e giocatore di basket della Fordham University. Incon-tra una bellissima ballerina, interpretata da Emily Blunt, solo per scoprire che strane circostanze impediscono ai due amanti di stare assieme. David apprende che è contro gli agenti del Destino, gli uo-mini del Bureau di regolazio-ne che faranno tutto quanto in loro potere per evitare che David e Elise stiano insieme. Di fronte a forze schiaccianti, deve lasciarla andare e accet-tare un percorso prestabilito o rischiare tutto per sfidare il destino e stare con lei. Il film è ambientato a Manhattan.

QUANDO LA VITAE’ CONTROLLATA DAI

“GUARDIANI DEL DESTINO”

Estate sempre più vicina e sta-gione cinematografica che inevitabilmente abbassa l’a-

sticella delle proposte. Sarà il gene-re fantasy a tenere banco in questo mese, con un paio di titoli made in Usa lanciati di proposito sul merca-to estivo. La chiusura delle scuole è un richiamo importante. Basti pensare ai nuovi capitoli di “Cars” e “Trasformers” che arrivano in sala con il dichiarato obiettivo di confer-mare i numeri da capogiro del pas-sato. Si parte con il quinto appun-tamento di “X-Men: L’inizio”. Un capitolo che delinea l’epico inizio della saga degli eroi mutanti e rivela una storia segreta che si nasconde dietro ai più famosi eventi globali. Prima che gli X-Men rivelassero la loro presenza al mondo e prima che Charles Xavier ed Erik Lensherr prendessero il nome di “Professor X” e di “Magneto”, i due erano due giovani uomini alla scoperta dei loro poteri. Prima di diventare acerrimi nemici, erano più vicini degli amici, lavoravano insieme ad altri mutan-ti (alcuni conosciuti, altri no) per fermare l’Armageddon. La frattu-ra che si aperta tra loro diventerà lo spunto di una spietata guerra, naturalmente ricchissima di armi segrete ed effetti speciali. Thriller dall’atmosfera gotica che combina horror ed avventura per Nicholas Cage protagonista de “L’Ultimo dei Templari”. Una strega, un prete, un cavaliere in lutto, un truffatore itinerante e un giovane testardo che può solo sognare di diventare un cavaliere partono per una difficile missione con stranezze mistiche e ostili. A loro è stato dato il compi-to di condurre la strega incriminata in una abbazia. Arrivati a destina-zione si ritroveranno a combattere contro una forza inspiegabilmente potente e distruttiva. Simpaticissi-me ed amatissime ecco ritornare nei loro sfreccianti colori le “Cars” della Walt Disney, questa volta impegna-te in nuove corse ed avventure spar-

se tra Europa e Giappone. Lo spun-to di questa secondo appuntamento è il World Grand Prix che determi-nerà qual è la vettura più veloce del mondo. Ma la strada per il campio-nato è piena di buche, deviazioni e sorprese divertenti quando Mater (il simpatico carro attrezzi) viene coin-volto in un’avventura intrigante: lo spionaggio internazionale. Lacerato tra l’assistere “Saetta” McQueen (il campione) nella gara di alto profi-lo e il portare avanti una missione di spionaggio top-secret, il viaggio tutto d’azione di Mater lo conduce in un inseguimento esplosivo per le strade del Giappone e in Europa, seguito dai suoi amici e guardato dal mondo intero. Micheal Bay tor-na dietro la fantascientifica macchi-na da presa di “Trasformers” per il terzo appuntamento con una delle pellicole più amate dai giovanissi-mi delle ultime stagioni. Puntuale arriva il supporto del 3D, anche se mancherà la bellezza trainante di Megan Fox. Il terzo episodio, però, si avvale dell’inserimento di due attori di grande spessore come Frances McDormand e John Malkovich. Lei interpreterà un ruolo importan-te a capo della National Intelligence mentre Malkovich sarà il primo capo di LaBeouf che diventerà il riluttan-te alleato umano di Optimus Prime. Tra le fila degli Autobots, compo-ste da Optimus Prime, Bumblebee, Ironhide, i gemelli Skids e Mudflap, Ratchet, Sideswipe, entrano la Mer-cedes-Benz E550, la jeep Rollbar, le tre Nascar (The Wreckers) e la Ferrari 458 Italia. La scelta della macchina della casa di Maranello è la realizzazione di uno dei desideri di Bay, collezionista di Ferrari. Gli Autobots scoprono che un astro-nave di Cybertron è nascosta sulla Luna. In una corsa contro il tempo contro i Decepticons cercheranno di raggiungerla e di scoprirne i segre-ti che potrebbero cambiare la carte in tavola nella battaglia finale dei Transformers.

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A TUTTO FANTASY TRA “CARS” E “TRASFORMERS”.NICHOLAS CAGE E’ “L’ULTIMO DEI TEMPLARI”

Tra mutanti ed effetti speciali anche il quinto capitolo della saga degli “X-MEN”

ARRIVA L’ESTATE: AL CINEMA E’ TEMPO DI ACTION, THRILLER E SUPEREROI

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Trasformers 3Genere: Azione, FantascienzaNazione: U.S.A Regia: Michael BayCast: Shia LaBeouf, Hugo Weaving, Josh Duhamel, Rosie Huntington-Whiteley, John Malkovich...Uscita: 29.06.2011

Trama: Terzo episodio della saga che vede protagonisti i mezzi meccanici che si trasformano in robot...

I guardiani del destinoGenere: ThrillerNazione: U.S.A Regia: George NolfiCast: Matt Damon, Emily Blunt, Daniel Dae Kim, John Slattery, Terence Stamp...Uscita: 17.06.2011

Un tuffo nel passatoGenere: Commedia Nazione: U.S.ARegia: Steve PinkCast: John Cusack, Clark Duke, Craig Robinson, Rob Corddry, Sebastian Stan...Uscita: 24.06.2011

L’ultimo deitemplariGenere: Avventura, Drammatico,FantasticoNazione: U.S.A.Regia: Dominic SenaCast: Nicolas Cage, Ron Perlman, Stephen Campbell Moore...Uscita: 15.06.2011

Le donne del 6° piano Genere: CommediaNazione: FranciaRegia: Philippe Le GuayCast: Fabrice Luchini, Sandrine Kiberlain, Natalia Verbeke, Carmen Maura, Lola Dueñas...Uscita: 10.06.2011

Cars 2Genere: Animazione, Commedia, AvventuraNazione: U.S.ARegia: Brad Lewis, John LasseterCast: Owen Wilson, Lar-ry The Cable Guy, Micha-el Caine, Joe Mantegna, Cheech Marin...Uscita: 22.06.2011

London BoulevardGenere: ThrillerNazione: U.S.A,Regno Unito Regia: William MonahanCast: Keira Knightley, Colin Farrell, Stephen Graham, Jamie Campbell Bower... Uscita: 10.06.2011

A t t e s i s s i m i

Tutto, o quasi, come previsto in vetta al bot-teghino. I “Pirati dei Caraibi” sfondano quo-ta undici milioni, mentre il marchio “Fast and Furios 5” regge ancora bene (oltre dieci milioni). Ottimi risultati anche per “Thor” e “Una notte da leoni”. DVD del mese sot-to il segno della commedia italiana con il piacevole “Immaturi”. Raoul Bova, Ambra Angiolini, Ricky Menphis con Luca & Pa-olo che si ritrovano ad affrontare l’esame di maturità. Anche in blue-ray.

X-Men: L’InizioGenere: Azione,FantasticoNazione: U.S.ARegia: Matthew VaughnCast : Alice Eve, Aaron Johnson, James McAvoy, Michael Fassbender, Nicholas Hoult...Uscita: 08.06.2011

Un anno da ricordareGenere: DrammaticoNazione: U.S.A.Regia: Randall WallaceCast: Diane Lane, John Malkovich, Scott Glenn, James Cromwell, Dylan Walsh...Uscita: 24.06.2011

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Da Gianna a Gianna. Un passaggio perfetto, forse il modo migliore per far calare il sipario sul social game “Sei nell’anima della gran-

de musica”, il concorso novità (sembra che Lau-ra Pausini abbia pensato ad un formula simile per coinvolgere i suoi milioni di fans in un’iniziativa che sarà presentata a breve…) ideato da SET, NEW RA-DIO NETWORK CAMPANIA E CONCERTERIA. Un gioco non banale e, soprattutto coinvolgente, che ha permesso ad altri due lettori/ascoltatori di ritagliar-si un posto in prima fila al cospetto di un grande show musicale. In palio, stavolta, c’erano due bi-glietti per il concerto di Gianna Nannini tenutosi lo scorso 14 maggio a Caserta. Un live unico e trasci-nante condito dall’irrefrenabile scarica di adrenali-na che solo la cantautrice toscana riesce a regalare.

Per oltre dieci giorni migliaia di giocatori coinvolti tra giornale, facebook e radio. Era una scommessa, è diventata una marcia trionfale. Plebiscito di voti (ben 144) per Gianna Cortese, 19 anni di Madda-loni, studentessa di Lingue e Letterature Straniere presso l’Orientale di Napoli. E’ scesa in campo con un post molto intenso che la proiettata subito nei quartieri alti della classifica. Un post che ha fatto registrare il record di “Mi piace” sulla nostra pagina facebook, parlando proprio dell’energia, della forza delle parole e dei sentimenti che emergono dalle canzoni della Nannini. Alle emozioni in musica, la poliglotta Gianna Cortese, ha voluto aggiungere, all’interno del commento vincente, una piccola e personale storia. Il suo nome di battesimo, infatti, non è casuale. Fu scelto dai genitori anche loro in-

DA JOVANOTTI ALLA NANNINI: CON SET E NEW RADIO NETWORKA VINCERE SIETE SEMPRE VOI!!!

servizio a cura di Vincenzo Lombardifoto di Domenico Ruggiero e Marica Crisci

SI CHIUDE CON NUMERI DA RECORD LA “NOSTRA” PAZZA SCOMMESSA. UNA REDAZIONE MOBILE CHE SI SNODA TRA GIORNALE, WEB E RADIO PER PERMETTERE A LETTORI E RADIOASCOLATATORI DI APPRODARE AGLI APPUNTAMENTI DELLA GRANDE MUSICA LIVE. UN SUCCESSO OLTRE OGNI PREVISIONE. IL FUTURO? DATECI ALMENO “TRE MINUTI” PER PENSARE......

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namorati delle meravigliose canzoni della Nannini. Il de-stino in un nome, per una passione cresciuta negli anni e capace di coinvolgere il popolo della rete, paren-ti, compagni di Università e, tanto per non farsi man-care nulla, anche i tanti amici sparsi oltre i confini nazionali. Vincere era il suo obiettivo dichiarato e al ter-mine della lunga cavalcata ha staccato i tanto contesi biglietti partendo alla volta del PalaMaggiò di Caserta in compagnia della sorella Antonella sua partner in questa avventura terminata con l’ormai tradizionale brindisi e con la piccola fe-sta allestita negli studi di New Radio Network dalle due redazioni che hanno introdotto, con passione e successo, la formula del social game. Si è chiuso in un clima di allegria suprema un mese vissuto in un continuo battito di novità. Un gioco nato attraverso le pagine del nostro magazine, sviluppatosi sul web e “fatto girare” attraverso la radio. Tre “media” che si coordinano tra di loro richiamando l’attenzione di una fascia vastissima di pubblico. Un esperimento partito con lo show di Lorenzo Jovanotti e pro-seguito con Gianna Nannini. I risultati? La mate-matica non è un’opinione. Sono stati registrati ben 7.534 accessi nelle pagine create appositamente per giocare e lasciare commenti, oltre diecimila vi-sualizzazioni totali nella pagina facebook, 776 voti distribuiti nei vari commenti, decine di post arriva-ti da ogni dove. In ognuno un ricordo, una storia, una sensazione, una frase di una canzone. Gran-dissimo anche il successo registrato dai programmi di New Radio Network che in maniera incessante hanno accompagnato il pubblico. Imma De Rosa, Lucia Crudelya e Gigi Iazzetta hanno coinvolto i radioascoltatori con la loro simpatia e bravura cre-ando il più reale e diretto dei collanti tra redazio-

ne e web. Proprio grazie alla radio, il social game è stato narrato e vissu-to in tempo reale attra-verso il palinsesto della storica emittente caser-tana. Senza dimenticare i premi di consolazione distribuiti dalla “squa-dra” di New Radio ai commenti più originali ed emozionanti. Tan-tissimi i “post” arrivati che si sono ritagliati una meritata conside-razione nonostante non siano arrivati al suc-cesso finale. Negli studi dell’emittente cara al

direttore Vincenzo Di Nuzzo, tanti sorrisi e la con-sueta programmazione basata su informazione e grande musica. Stefania Salvi e Morena Servidei impeccabili nel coordinare il palinsesto, Domenico Ruggiero ed Alfonso Papa della Vision Editoriale cercano di carpire la felicità che ha investito la vin-citrice, che stringe tra tanti sorrisi e poca emozione il suo premio tra le mani. In diretta si scherza con i saluti in cinese e spagnolo (due delle lingue par-late da Gianna Cortese), ma intanto già si pensa alla prossima iniziativa. Se il buongiorno si vede dal mattino, SET e NEW RADIO NETWORK avranno ancora tante sorprese da proporre. Come si dice in questi casi l’appetito viene mangiando e, grazie alla preziosa collaborazione di CONCERTERIA, l’occhio è già rivolto alla nuova stagione di concerti (quella che partirà ad Ottobre 2011). Tante le star e i live che stanno per mettersi in moto. C’è ancora enorme voglia di coinvolgere il pubblico in nuove emozioni marcate dal ritmo della grande musica. I prossimi saranno mesi di programmazione ed innovazione, sperando di potervi presentare presto delle belle sorprese. Per ora cosa dire? Dateci almeno “Tre Mi-nuti” per dare anima e corpo a nuovi appassionati e coinvolgenti social game…

GRAZIE ALLA PREZIOSA COLLABORAZIONE DI

CONCERTERIA STIAMO GIA’“STUDIANDO” PER GLI

EVENTI DELL’AUTUNNO.LE PROSSIME NOVITA’?

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PENSARCI…..

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tempo libero

DIVENTA PROTAGONISTA! Aiutaci ad arricchire la pagina dai giochi! Ti aspettiamo sul nostro face-book (setweb.it) dove puoi suggerire un gioco, un indovinello, una vignetta o qualsiasi contributo di-vertente da inserire in questa rubrica.

SUDOKU

Berlusconi fa al suo psicanalista: - E’ terribile dottore... sono innamorato di una persona che non sono io!!!

- Quanti Berlusconi ci vogliono per cambiare una lampadina? - Uno solo che tiene ferma la lampadina. Poi il mondo gira tutto intorno a lui.

Dopo una settimana di vacanza e sole in Sardegna, Berlusconi si ritrova bianco pallido come all’arrivo. - Avrò messo troppa crema protettiva! - pensa tra sé e sé. Allora decide di fare una settimana di abbronzatura senza creme. Ma a fine settimana è ancora bianco come un cencio. Allora decide di andare dal dottore al quale racconta l’accaduto. Il medico risponde: - Vede Cavaliere... prima di diventare neri, bisogna diventare rossi... - MAI E POI MAI! - Ecco... appunto...

E’ estate e Berlusconi sta facendo una passeggiata sul Nilo. Ad un tratto cade nelle acque impetuose del fiume e rischia la morte. Un bambino, però, lo vede e, coraggiosamente, si tuffa e lo trae in salvo. Al che il Cavaliere lo ringrazia e gli dice: - Caro bambino, mi hai salvato la vita! Come posso ringraziarti? Il piccolo risponde: - Ecco, vede... siccome in famiglia siamo molto poveri, potrebbe inviarmi un paio di scarpe dall’Italia? - Ma certo, appena torno ad Arcore te le mando. Che numero hai? Il bambino riflette un attimo ed esclama: - Quarantadue! - Ma come - fa Berlusconi - sei così piccolo ed hai il piede enorme? - No - gli risponde il bambino - ma lo avrò quando mi arriveranno!

BARZELLETTE

INDOVINELLOQual è l’animale che cammina con i piedi sulla testa?

IL PIDOCCHIO.

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oroscopo2011

arietedal 21/03 al 20/04

toro

dal 21/04 al 20/05

gemelli

dal 21/05 al 21/06

cancrodal 22/06 al 22/07

leonedal 23/07 al 22/08

vergine

dal 23/08 al 22/09

capricorno

dal 22/12 al 19/01

acquario

dal 20/01 al 18/02

pescidal 19/02 al 20/03

bilancia

dal 23/09 al 23/10

scorpione

dal 24/10 al 21/11

sagittario

dal 22/11 al 21/12

G i u g n o

Quello di giugno è ancora un cielo

di tutto rispetto. Giove lascia il se-

gno ma non ti manca la protezione

stabile di Urano, quella del Sole fino

al 21, dal 2 al 16 hai quella di Mer-

curio, dal 9 quella di Venere e dal 21

di Marte. Come vedi di stelle amiche

nei hai e quando si intrecciano, i

loro influssi vanno a rafforzare la tua

personalità, aiutano ad evolversi,

conoscere, affermarti in società e a

farti nuovi amici.

Ancora un mese da vivere a tutto rag-

gio. L’entrata di Giove nel segno (sa-

bato 4) che va a congiungersi a Marte

fino al 20 e a Venere fino al 9 prean-

nuncia un periodo di grande espansio-

ne e socievolezza. Le stelle invitano

il Toro a godere dei piaceri della vita.

In un clima di crescente passionalità

è possibile migliorare ogni rapporto

affettivo. Plutone e, per alcuni nati

in aprile, anche Nettuno trasmettono

fantasia, voglia di trasformare la tua

vita in qualcosa che possa migliorarti.

Ora più che mai è tempo d’amore, di

riconoscimenti, di grandi energie da in-

canalare dove vuoi. I giochi sono stati

fatti nei mesi scorsi e ora non fai al-

tro che percorrere il cammino che hai

scelto. E se non l’hai ancora fatto nulla

è perduto. Le stelle ti amano nel mese

del tuo compleanno: il tempo a dispo-

sizione non è ancora scaduto. Ragione

e passione insieme sembrano avere

una collocazione superiore. Il tuo tem-

peramento piuttosto incostante diven-

ta più disciplinato, ma sempre e solo

nella giusta misura, senza incorrere in

routine.

Mese di riflessione precisa, di un saluto

al passato per far posto ai riconoscimenti

del presente e del futuro che ti spetta-

no. A giugno molte cose cambiano nella

vita del Cancro. Il pensiero è chiaro, c’è

la volontà di comunicare con gli altri, di

trasmettere i tuoi sentimenti, la tua gio-

ia di vivere. Giove da sabato 4 nel segno

amico del Toro, risveglia i desideri asso-

piti dai doveri, portando in ogni rapporto

momenti d’amore dolcissimi, più arren-

devoli e affettuosi che fanno raggiungere

la vera intesa.

E’ un mese vivacizzata da moti astrali sia

positivi che negativi per il Le

one. Mercurio

diventa un prezioso alleato, Venere dal 9

e Marte dal 21 sono in armonioso sestile e

regalano conferme affettive e rinsaldano le

amicizie. L’evento negativo è la nuova po-

sizione di Giove, ma per ora non ti tocca da

vicino. Date da segnare in agenda sono l’1

con un Novilunio che porta novità nel settore

delle amicizie e della realizzazione delle tue

speranze, anche le più segrete. Il 15 con un

Plenilunio nella casa dell’amore che aiuta a

portare un compimento un grande progetto

sentimentale.

Giove diventa un tuo prezioso alleato

e segna l’inizio di un periodo di grande

espansione. Marte fino al 20 regala ancora

grandi energie fisiche e l’intraprendenza

necessaria per arrivare alla meta prescel-

ta. Tuttavia le stelle di giugno invitano alla

calma e in parecchie circostanze, che si

vanno a verificare dal 2 al 16, anche al

silenzio. Alcuni pianeti veloci formano di-

spettose quadrature con il tuo segno, per

questo è bene che impari a filtrare, con

un lento e accurato lavoro di analisi delle

realtà oggettive, la sollecitudine dei nu-

merosi desideri.

Con queste stelle così generose nei tuoi

confronti non posso che augurarti di

saper sfruttare i loro benevoli influssi.

Questo è un ottimo mese per riscattarti

dalle repressioni di quelli precedenti.

L’amore riscalda il cuore e l’animo,

l’eros trionfa, si arricchisce di nuove

fantasie. Niente di perverso, solo tanta

voglia di svagarsi con i piaceri dei sensi

e di esercitare il tuo potere di seduzio-

ne. Tutto può succedere con Giove nel-

la casa dell’amore. C’è chi ritrova una

vecchia fiamma, c’è chi si sposa e chi

ha un bel colpo di fortuna.

Eccellenti aspetti planetari popolano la

tua casa dell’amore, dell’eros e della cre-

atività. Il cuore è in festa e non potrebbe

essere diversamente. Le situazioni che si

presentano sono tutte da vivere con l’en-

tusiasmo che si addice alle circostanze

speciali, che ora coinvolgono tutti i nati

in Acquario. Finalmente puoi far vedere

chi sei e quanto vali. Gli eventi clou del

mese sono il Novilunio dell’1 e il Plenilu-

nio del 15. Marte fino al 20 è traumatico

e potrebbe esporti a rischi di nervosismo

e collera non sempre graditi a chi ti vive

accanto.

Concediti alcune settimane di ripo-

so, da vivere a rallentatore. Non far-

ti travolgere dalla fretta. In questo

periodo vorresti tutto e subito, ma

non sempre è possibile. Anzi, que-

sto atteggiamento non fa che con-

fondere le prospettive. E’ difficile

starsene in disparte, anche perchè

Giove ti diventa amico, alza il tono

dell’umore e spinge ad espanderti.

Non ci sono ostacoli insormontabili,

forse è sufficiente un breve periodo

di riflessione che aiuta a crescere e

maturare positivamente, in vista di

un grande evento in concomitanza

con l’arrivo dell’estate.

Giorno dopo giorno svaniscono le ostili-

tà e accrescono gli appoggi planetari. Le

stelle ti amano in questo giugno 2011,

portano lieti giorni d’amore e opportu-

nità piacevoli per vedere esauditi i de-

sideri più intimi. Devi saper approfittare

della benevolenza delle stelle e non

lasciarti travolgere dall’insoddisfazione

e dai turbamenti emotivi che Urano e

Plutone dissonanti potrebbero portare

in alcuni giorni critici (3,16,17,23,24).

E’ un buon mese, in cui cresce la voglia

di espanderti e di esplorare, e ritorna il

desiderio di amare e di essere amato.

Spesso dentro di te si mescolano e si

celano inquietudini di vario genere,

forse dovute a quella psiche tanto

complessa quanto affascinante, for-

se dovute alla sensibilità acuta che

permette di percepire in anticipo gli

eventi che si verificheranno. Giugno

non è il mese delle verifiche radicali e

nemmeno delle certezze assolute. Ma

non c’è niente di troppo negativo che

impedisca la continuità delle azioni

intraprese precedentemente. L’intesa

cresce e si evolve nella seconda parte

del mese.

Per gestire al meglio la sfera sentimen-

tale non limitarti ad apprezzare solo ciò

che vedi ma approfondisci, non fermarti

alle apparenze nei contatti, perché po-

trebbero ingannarti. In più di una occa-

sione ti capiterà di confondere il deside-

rio con il sentimento. Una volta capita la

differenza farai un grande passo avanti.

Per ora è saggio orientare i tuoi interes-

si su nuove conoscenze, e ampliare gli

orizzonti esistenziali. C’è l’evento del

Plenilunio nel segno (mercoledì 15) che

aiuta a portare a compimento un pro-

getto, non privo di ostacoli, ma che ti

servirà a maturare e progredire.

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