Cinemazeronotizie giugno 2013

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mensile di cultura cinematografica E 1,00 2013 numero 06 anno XXXIII Film e internet: amici o nemici? Una riflessione sul rapporto tra cinema e nuove tecnologie Fedele alla linea: Giovanni Lindo Ferretti Prossimanente a Cinemazero la storia di un’icona del punk italiano Amore e Carne nel nuovo film di Pippo Delbono Dopo il successo a Venezia il film esce in sala con la Tucker Film A colpi di note Tra pochi giorni il debutto della settima edizione Cleò a Cannes Il Festival di Cannes ha festeggiato i 50 anni di Cleopatra Cinema FVG Presto un incontro tra il coordinamento e l’Assessore regionale alla Cultura FilmMakers al Chiostro: the final edition L’estate è alle porte ecco iniziare la 10ma edizione di FilmMakers al Chiostro Marii miei 3: novità monicelliane Tre ritratti intimi ed emozionanti di Mario Monicelli Giugno 13 spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al 45% contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittente previo pagamento resi

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mensile di cultura cinematografica; numero 06 anno XXXIII

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Film e internet: amici o nemici?Una riflessione sul rapporto tra cinema e nuove tecnologie

Fedele alla linea: Giovanni Lindo FerrettiProssimanente a Cinemazero la storia di un’icona del punk italiano

Amore e Carne nel nuovo film di Pippo DelbonoDopo il successo a Venezia il film esce in sala con la Tucker Film

A colpi di noteTra pochi giorni il debutto della settima edizione

Cleò a CannesIl Festival di Cannes ha festeggiato i 50 anni di Cleopatra

Cinema FVGPresto un incontro tra il coordinamento e l’Assessore regionale alla Cultura

FilmMakers al Chiostro: the final editionL’estate è alle porte ecco iniziare la 10ma edizione di FilmMakers al Chiostro

Marii miei 3: novità monicellianeTre ritratti intimi ed emozionanti di Mario Monicelli

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spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al 45%contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittente previo pagamento resi

In copertina: Una foto della performance “Dopo la battaglia”diPippo Delbono

cinemazeronotiziemensile di informazione cinematograficaGiugno 2013, n. 06anno XXXIII

Direttore Responsabile Andrea CrozzoliComitato di redazione Piero ColussiRiccardo Costantini Marco FortunatoSabatino LandiTommaso LessioSilvia MorasMaurizio SolidoroCollaboratori Lorenzo CodelliLuciano De GiustiElisabetta PierettoSegretaria di redazioneMarianita SantarossaDirezione, redazione, amministrazioneP.zza della Motta, 233170 Pordenone,Tel. 0434.520404Fax 0434.522603e-mail: [email protected]//www.cinemazero.itProgetto graficoPatrizio A. De Mattio[DM+B&Associati] - PnComposizione e FotolitiCinemazero - PnPellicole e Stampa Grafiche Risma - Roveredo in PianoAbbonamenti Italia E. 10,00Estero E. 14,00Registrazione Tribunale di Pordenone N. 168 del 3/6/1981Questo periodico è iscritto alla

Unione Italiana Stampa Periodica

Film vs Internet o Internet vs Film? Che ne abbia parlato, anche alFestival di Cannes, l’European Audiovisual Observatory (organo colle-gato al Consiglio d’Europa) non può far altro che bene vista l’impor-tanza della vetrina. La diffusione planetaria di Internet viene vista dalmondo del cinema come una pericolosa minaccia da un lato, per laproliferazione della pirateria che attraverso la rete rischia di assumereaspetti preoccupanti oltre ai danni economici; ma dall’altro è vistaanche come un efficace alleato nel raggiungere i potenziali spettatoriattraverso social network, blog e via discorrendo.Sugli sviluppi di video on demand in Italia siamo ancora molto indie-tro, tenendo però in considerazione che gli altri stanno compiendo soloora i primi passi. Nel frattempo però è il cinema ad interessarsi aInternet come nuovo elemento narrativo nelle storie raccontate sulgrande schermo come in Jeune & Jolie di François Ozon visto alla66ma edizione del Festival di Cannes dove una diciasettenne, in pienacrisi adolescenzial/ormonale, afferma la propria sessualità attraversol'uso mercenario del proprio corpo. Giovane, borghese, insoddisfatta,tramite Internet recluta maturi signori in cerca di emozioni. Non lo faper soldi ma solo per elaborarela propria sessualità attraverso il corpoche cambia in continuazione in quel periodo della vita. Non mette incampo i sentimenti ma solo il suo corpo in una versione 2.0 della 'bel-la di giorno' di bunuelliana memoria. Ozon, da sempre attento osser-vatore dell'età adolescenziale,in Jeune & Jolie si concentra su unaragazza, sui suoi segreti e turbamenti, sugli anni difficili da attraversa-re, scandagliando le pulsioni di una adolescente che attraverso la reteha costruito un nuovo modello morale. Da oltreoceano, sempre visto alla 66ma edizione del Festival diCannes, anche Bling Ring di Sofia Coppola, guarda alla rete nel suonuovo film, in maniera caustica, rappresentando una gioventù brucia-ta nell'era del web. Il soggetto lo ha tratto da una storia vera, accadutaa Hollywood fra il 2008 e il 2009, di un gruppetto di giovanissime, alquale si era unito un ragazzino, che, scrutando su Internet, venivano aconoscenza delle trasferte per lavoro di top model o divi in giro per ilmondo, e, sempre su Internet, recuperavano il loro indirizzo. Niente dipiù facile per svaligiare le loro case, in quel momento deserte, accu-mulando così, nel corso di pochi mesi, oltre tre milioni di dollari direfurtiva in gioielli, borse e scarpe firmate, orologi di marca, contanti,ecc.. Vittime di queste indesiderate visite personaggi come OrlandoBloom, Megan Fox, Paris Hilton (fatta oggetto diverse volte di furtidalla giovane banda). Tutte provenienti da ambienti benestanti e bor-ghesi, le ragazzine rubavano non per necessità ma per copiare lo stiledi vita dei loro beniamini. Al momento dunque la partita Internet >Film sembra quasi in pareggio!

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eCinema e nuove tecnologie

Film e Internet:amici o nemici?

Non è una biografia e nemmeno un racconto,piuttosto un dialogo. Fatto di parole e di silenzi.E di musica. Questo è Fedele alla linea, Il docu-mentario di Germano Maccioni, regista e attorebolognese classe 1978 - che presto arriverà insala a Cinemazero – che accetta la sfida di rac-contare un personaggio complesso, tra i piùcarismatici e sfuggenti degli ultimi decenni:Giovanni Lindo Ferretti.Front man dei CCCP - Fedeli alla linea, gruppomusicale punk post '68, e poi dei CSI - ConsorzioSuonatori Indipendenti – e dei PGR - Per GraziaRicevuta – Ferretti è un’icona vivente dellascena punk italiana che negli anni ha disorienta-to fan e opinione pubblica manifestando unpensiero libero e forte, senza sottrarsi a critichee fraintendimenti. Maccioni, in poco più di un’ora ne tratteggia unritratto intimo, pubblico e privato, anticonformi-sta, coerentemente controcorrente che ripercor-re un intero arco esistenziale, dall’Appenninoalla Mongolia, attraversando il successo, lamalattia e lo sgretolarsi di un’ideologia. I pen-sieri e i ricordi tracciano il percorso scandendo-

ne il ritmo, dando vita a quadri dai tempi posati, con respiri lenti, ma imprevedibili, dove ilgirato di oggi si alterna al passato, che incalza e amplifica il racconto. Fondamentale in que-sto senso il reperimento di preziosi contributi d’archivio: inedite immagini dei CCCP nellaBerlino degli anni del Muro, scatti dei primi concerti concessi da Umberto Negri, tra i fonda-tori del gruppo con Ferretti e Zamboni, VHS mai visti recuperati all’interno del FondoValdesalici, e alcune foto di famiglia. Tanti piccoli pezzi che concorrono a disegnare un mosai-co che affronta le molteplici sfaccettature delle poetica di Ferretti: pensiero politico-intellet-tuale e attitudine punk, cristianesimo e comunismo, musica popolare e letture salmodianti,palcoscenico e stalla. Così, ecco Fedele alla Linea: un film che si apre sugli stupendi paesaggi appenninici, sul lavo-ro quotidiano degli allevatori, con spezzoni di filmati inediti in cui un più giovane Ferrettidichiara all'intervistatore la sua insoddisfazione: «Sono stato allevato cattolico e felice. Conl'adolescenza ho scoperto il mondo moderno e la vita. Poi non ne potevo più». La mancanzadella fede e di una dimensione di socialità genuina: ecco ciò che manca al mondo moderno,un mondo dove tutti sono «poveri e schiavi, mentre prima erano poveri e liberi». Un mondoche Ferretti viveva fin alle più radicali conseguenze come quando, per presenziare un con-certo a Roma con 17mila paganti, saltò completamente la riabilitazione successiva a unimportante intervento chirurgico, per poi strascicare qualche parola appoggiandosi conentrambe le mani all'asta del microfono. La malattia ha segnato i momenti più importanti della vita di Giovanni Lindo Ferretti: quindi-cenne, fu costretto a un mese di riabilitazione per peritonite a Reggio Emilia, dove scoprì ilSessantotto, i movimenti studenteschi, la cultura dell'emancipazione e dell'immaginazione,con tutta la violenza successiva. E da lì il comunismo, i viaggi verso l'Ovest, Berlino, gli incon-tri che hanno creato il CCCP, la delusione di una madre cattolica e discreta, la libertà di unfiglio. Sullo sfondo il suo ultimo ambizioso progetto, Saga. Il Canto dei Canti, opera epicaequestre che narra il legame millenario tra uomini, cavalli e montagne e la Musica – dove èracchiusa l’essenza della sua opera – che si impone e va oltre il concetto di colonna sonoradando forma ai pensieri e alle parole di Ferretti: un excursus dai primi CCCP, ruvidi e all’a-vanguardia, ai live recenti, più scarni e diretti, fino all’ambiziosa messa in scena sperimenta-le. Malgrado le intenzioni iniziali, Fedele alla linea si è trasformato presto in un documentarioincentrato principalmente sulla figura di Ferretti: figura ingombrante e magnetica, capace colsuo solo volto, e con le sue parole, di riempire lo schermo per regalarci il ritratto dell'uomo-Ferretti, e della sua arte, affascinante e di spessore.

Fedele alla linea:Giovanni Lindo Ferretti

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Prossimamente sugli schermi di Cinemazero la storia di un’icona del punk italiano

Pippo Delbono con il suo ultimo film, Amore Carne, presentato nella sezioni Orizzonti diVenezia nel 2011 e ora in uscita con Tucker Film, ci regala un altro importante tassello delproprio racconto. Egli si appropria dei dialoghi con la madre, delle vite dei suoi amici, dellesue letture – Pasolini, Rimbaud, Eliot –, dei ricordi d’infanzia delle proprie amiche e di alcu-ni manifesti di poetica più simili a certe lettere private che ad altisonanti esercizi ermeneu-tici per tessere una tela personalissima e, allo stesso, tempo universale.

Delbono non lesina, né teme di ripe-tersi, riprendendo vecchi temi a luicari, come la malattia o la follia, lequali hanno diritto ad essere nuova-mente raccontate in un’ulterioreforma rispetto al teatro e alla lettera-tura cui ci aveva abituati con libri espettacoli davvero bellissimi. Perchénon sono vezzi d’ego che il regista uti-lizza per soddisfare certe pruderie,ma necessità poetiche, temi assolutiche come ogni cosa privata sono gliunici temi di cui il regista sente di par-lare. Ma è errato immaginareDelbono come un narratore lirico, cheguarda il mondo con distanza e disin-teresse, perché troppo impegnato

con sé stesso. In realtà, la rabbia privata di Delbono, la sua naturale allergia a ogni filtroformale, persino quello del racconto filmico, sono il segno, assieme all’urlo che accompa-gna il suo salmodiare la poesia, di un cittadino che parla a nome di tutti i cittadini che nonhanno città, che vivono ai margini, che scontano pene per delitti, magari compiuti, ma sco-nosciuti. E’un cantore dell’emarginazione senza alcuna posa bohemien, ma, anzi, anchecon una certa dose di cinismo, soprattutto verso il racconto di sé stesso e della propriamalattia, la sieropositività. Il film è composto da momenti rubati a sé stesso e agli altri conla scaltrezza di un ladro esperto. Ci sono alcuni momenti commoventi: ad esempio, quan-do, nel dialogo con la madre, spegne l’audio, spiandone la cinquantenaria partitura dellepreoccupazioni e delle tenerezze, oppure quando racconta la storia delle cose perdute dallamadre di Balanescu, la quale finisce per avere lo stesso colore del fiume che l’avrebbeaccolta. E, ancora, i ricordi dell’amica Irene Jacob, la quale ha tenerezza per il pudore delpadre quando non ha parole per spiegare le curiosità metafisiche della figlia, che chiedeinsistentemente come abbia avuto origine il mondo. Delbono è un regista arrivato al quinto film, quindi ha un’opera alle spalle ben strutturata;ciò che rende sempre uniche le sue opere è l’assoluta generosità e intensità del tratto,assieme a un elemento di fascino che non appartiene a tutti i registi. Guardare un film diPippo Delbono è in ogni caso osservare la radiografia di un punto di vista interiore di ungrande teatrante che ragiona per suggestioni e immagini. I suoi film sono un taccuinosegnato con una grafia spesso illeggibile o la “scatola nera” di un’ispirazione che non fapiù differenza fra pubblico e privato, ma anche le confessioni più care possono portare arisultati, qualche volta, timidi. Eppure, nel groviglio di questa matassa, ci sono numerosespie che presagiscono il lavoro teatrale di Delbono, ad esempio, il film inizia con una dedi-ca ai Pina Bausch, riprendendone la cascata di fiori che il festival di Avignone le ha dedi-cato, un’immagine bellissima, forte e semplice, come quella di un amico che porta unomaggio a una persona cara che non c’è più, la stessa immagine con cui si chiude propriol’ultimo spettacolo di Delbono. Come a dire un film non è mai solo un film, ma in questocaso bisogna guardare al complesso dell’opera stessa.

*Nicola Ingenito ha vinto per due edizioni il Concorso Scrivere di cinema Premio AlbertoFarassino. Collabora con le riviste Nazione Indiana e Nuovi argomenti. Ha pubblicato alcu-ni suoi racconti, uno dei quali da Granta Italia nel numero Che cosa si scrive quando si scri-ve in Italia, dedicato ai nuovi esordienti italiani della scrittura di finzione (2012).

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Amore e carne nel nuovofilm di Pippo Delbono

Dopo il successo alla Mostra del Cinema di Venezia il film esce in sala con Tucker Film

A colpi di note è uno speciale laboratorio che rientra nella ricca offerta formativadella Mediateca Pordenone di Cinemazero che mira a valorizzare l’indissolubilelegame tra musica e cinema attraverso il recupero storico delle origini del cine-ma, con il film muto. Siamo giunti con grande soddisfazione alla settima edizio-ne e niente è più interessante che leggere le parole delle insegnanti coinvolte que-st’anno nel progetto che si sono occupate delle due comiche con protagoniste le“Piccole canaglie”: la Prof.ssa Maria Luisa Sogaro, coordinatrice dell’orchestradell’Istituto Comprensivo Pordenone Centro che rimusicherà Crazy House diRobert F. McGowan (1928) ed Emanuela Gobbo, coordinatrice dell’orchestradell’Istituto comprensivo di Cordenons che darà voce alla comica No Noise (1923)dello stesso autore. «Colpo dopo colpo, siamo al settimo anno, numero perfetto per chi fa musica!Stiamo per coronare un altro sogno: rendere omaggio alla splendida Jean Darlinge agli impareggiabili Little Rascals” spiega la Sogaro “Ricordo l’incontro, qualcheanno fa, a Sacile, con Baby Peggy e con le sue straordinarie interpretazioni.Quindi, a Pordenone, gli incredibili incontri musicali con Jean Darling. Oggi siamofinalmente riusciti ad avere una copia di Crazy House e …. all’opera!La nostra attività ha da sempre un duplice obiettivo: far conoscere ai ragazzi icapolavori del comico delle origini e farli rivivere con un accompagnamentomusicale adatto al film e alle abilità esecutive del gruppo. Dopo gli adattamentidal mondo sonoro per l’infanzia di Stravinskij e di Schumann, ecco ora la riela-borazione delle “Danze delle bambole” di Shostakovich. Il “Valzer lirico” è il temadi Jean, evocata dal timbro del flauto traverso, “Organetto” è il tema del bimbo-giocattolo, il “Walzer scherzo” è il tema della Casa Pazza e la Polka accompagnala Merenda delle Beffe. Per il tema della Baby Gang, invece, abbiamo rivisitato ilpolitonale Girotondo dei Bimbi di Enrico Bormioli, pubblicato dalla rivista“l’Antologia Musicale” nel dicembre 1930.»Emanuela Gobbo aggiunge: «Quest’anno la scelta del soggetto è caduta sullaserie di comedy short film “The little rascals – Our gang”: serie creata nel 1922 daHal Roach ma forse maggiormente conosciuta in Italia nella versione sonora deglianni ’40. Il film scelto dalla scuola di Cordenons, fra i molti che Cinemazero ci haproposto, è “No Noise”, la diciassettesima della serie. “Niente rumore”... in realtàè un film piuttosto chiassoso: Mickey, Farina e il resto della gang vivono un’av-ventura in ospedale, combinando marachelle e subendo gli scherzi dello staffospedaliero. Il commento sonoro che abbiamo realizzato è basato su arrangia-menti di cakewalk e two step di George Cobb e Scott Joplin, ma anche su branioriginali, elaborati in parte dall’insegnante, in parte dagli alunni stessi.

Fedeli alla tradizione jazzistica, la nostra bandè composta da una sezione melodica di fiati(flauti dolci soprani e contralti, sax e clarinet-to) e una sezione ritmica (pianoforte, xilofono,metallofono, glockenspiele, chitarre). Nonpoteva mancare la sezione rumoristi, che ha ilcompito non facile di far risaltare le azionicomiche”. Le orchestre debutteranno lunedì 3 giugno2013 alle 20.45 in Aula Magna di Cinemazeroe per tale occasione ci sarà un ospite d’ecce-zione: il musicista e compositore RemoAnzovino che terrà un’appassionante lezio-ne–concerto. I giovani musicisti riproporran-no lo spettacolo martedì 4 giugno 2013 alleore 10.45 presso il Centro Culturale diCordenons, in attesa dell’esibizione di ottobreall’interno del ricco programma delleGiornate del Cinema Muto. Per entrambi glispettacoli l’ingresso è libero.

A colpi di note Tra pochi giorni il debutto della settima edizione

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Compie 50 anni Cleopatra di Joseph L. Mankiewicz con LizTaylor e Richard Burton e li ha festeggiati a maggio sulla Croisette, inversione 4K restaurata e ridigitalizzata, in una speciale serata alla presenza diChristopher Wilding (figlio della Taylor) e Kate Burton (figlia di Richard). Le riprese delfilm iniziarono nel 1960 e durarono fino a tutto il 1962 con diverse interruzioni dovutea malattia della Taylor, spostamenti di set da Londra a Roma, licenziamento e riassun-zione del regista e così via. Il film uscì nel 1963 riducendo la Fox sull’orlo del fallimen-to. Più o meno nello stesso periodo la Fox licenziava Marilyn Monroe che stava giran-do Something's Got to Give di George Cukor, sul set del quale si fece fotografare inpiscina praticamente nuda. Foto immediatamente apparse sulla rivista Life. «Vogliospingere Liz Taylor fuori le copertine delle riviste!» dichiarò a suo tempo la Monroe. Ma mentre Marilyn se ne andava, con un'overdose di barbiturici, Liz e Richard eranoinseguiti da miriadi di paparazzi in cerca di immagini dei due amanti entrambi sposa-ti, mettendo in ulteriore difficoltà la lavorazione di questo tribolato film che è fra i primitre più costosi di tutta la storia del cinema. Non doveva superare i due mlioni di dolla-ri ma alla fine costò 44 milioni di dollari (circa 300 rapportati a oggi). Per il film furonoconfezionati ben 65 abiti diversi per la Taylor con un costo totale di quasi 200.000 dol-lari, record per la maggior somma di denaro spesa per un singolo attore. Per Mankiewicz è il secondo capitolodel suo interesse per la tragediaromana di Cesare, dopo GiulioCesare del 1953, e costituisce trefilm in uno: il tragico conflitto socia-le della prima parte, la tragedia sen-timentale tra passione e gelosiadella seconda, il conflitto morale traamore e dovere che attraversa tuttal’opera. Mankiewicz costruisce il filmpartendo dall'intrigante love storyfra Cesare e Cleopatra dove dominaanche ironia e istrionismo per pas-sare poi a quella drammatica fraMarc'Antonio e Cleopatra. Delle 6 nomination all'Oscar il filmha vinto quattro statuette, per: foto-grafia, scenografia, costumi (VittorioNino Novarese), effetti speciali. Inoccasione del 50° anniversario,Cannes, oltre alla versione restaura-ta di Cleopatra ha proposto unamostra, curata da Bulgari, dei gioiel-li regalati da Burton alla Taylordurante il loro soggiorno romanoper la lavorazione del film. Pezziesclusivi riacquistati da Bulgari per20 milioni di dollari dopo la mortedella diva nel 2011. La mostra inclu-deva anche uno specchio di Bulgariin oro e turchese, un regalo ricevutoda Liz Taylor durante le riprese diCleopatra e che appare anche nelfilm, così come i costumi originali,prestati dagli Studi di Cinecittà diRoma. Il mitico kolossal uscirà anche neicinema in Italia con l’inizio di giugno.

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esIl Festival di Cannes ha festeggiato i 50 anni di Cleopatra

Cleò a Cannes

Viva soddisfazione per la scelta di una personalità di assoluta competenza e compro-vata esperienza. Questo il sentimento espresso dai membri di CinemaFVG in occasio-ne della recente nomina di Gianni Torrenti alla guida dell’Assessorato regionale allaCultura. Un apprezzamento ribadito ufficialmente pochi giorni fa in occasione dell’ulti-mo incontro del coordinamento nato tre anni or sono dall’unione delle principali realtàche si occupano di cinema nella nostra Regione, decise a fare fronte comune per difen-dere l’importanza e le peculiarità di uno dei comparti più significativi dell’”industriaculturale” del Friuli Venezia Giulia. Dal confronto tra gli operatori sono però emerseanche le numerose criticità del comparto che i portavoci del movimento si sono impe-gnati a portare all’attenzione del neo Assessore per sollecitare un confronto.A partire dal regolamento per l’apertura di nuove sale cinematografiche, il provvedi-mento che disciplina i criteri per l’apertura di nuovi cinema in regione e che, dopo untravagliato iter nella passata legislatura, necessita di giungere quanto prima ad unarapida approvazione per definire con chiarezza le regole del settore. Quindi il temadella digitalizzazione, un passaggio obbligato per tutti gli esercenti, che rischia di esse-re fatale per alcune realtà. Le strutture minori infatti, le cosiddette sale di comunità dicui tante volte abbiamo sottolineato il ruolo sociale in qualità di presidi culturali del ter-ritorio, risultano in grave difficoltà nel reperire le risorse per affrontare l’ammoderna-mento delle proprie strutture e dunqueandranno sostenute per non trovarsicostrette ad una chiusura obbligata. LaRegione ha già messo in campo unaprima tranche di aiuti, ora si tratta di valu-tare se saranno sufficienti e soprattutto didistribuirli in maniera uniforme ed equili-brata. Sempre in tema di risorse vi è l’au-spicio che già nelle prossime variazioni dibilancio si possa intervenire in favore deicapitoli che sono stati penalizzati nelcorso dell’ultima finanziaria. Se è veroche il difficile momento economico richie-de la massima attenzione negli investi-menti è altrettanto vero che esistononuove possibilità di attrarre finanziamen-ti, in particolare a livello europeo. Infine,ma non meno importanti, vi sono le rifles-sioni sul ruolo degli enti locali rispettoalle politiche culturali del territorio, lacondivisione della necessità di valorizzaregli strumenti esistenti (in particolare alcu-ne delle previsioni della L.R. 2172006ancora in parte inattuate come quellesulla ratifica del del deposito legale) ealcune considerazioni sui compiti dellaCommissione regionale Cinema.Quest’ultima ha sempre svolto una preziosa attività di consulenza rispetto all’operatodell’Assessorato ed ha avviato un importante lavoro per la definizione dei criteri divalutazione delle manifestazioni culturali che oggi sarebbe necessario riprendere edapprofondire. Spunti e valutazioni che saranno oggetto di approfondimento anche nelcorso di una Giornata di Studi sul Cinema che è da tempo in cantiere e che potrebbefinalmente concretizzarsi la prossima estate. L’idea è quella di un grande appunta-mento che coinvolga operatori di settore, amministratori, stakeholders e la cosiddettasocietà civile – cioè il pubblico – per analizzare insieme il ruolo del cinema nel panora-ma culturale e le sue prospettive di sviluppo a medio e lungo termine. In questa dire-zione nuovo impulso potrebbe arrivare proprio dalla costituzione in associazione diCinemaFVG il cui passaggio da coordinamento informale a realtà riconosciuta (e rico-noscibile) potrebbe essere un’occasione per migliorarne l’incisività e l’operatività.

Presto un incontro tra il coordinamento e l’Assessore regionale alla Cultura

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Cinema FVG

I PUNTI PROGRAMMATICI DEL COORDINAMENTO CINEMA FVG

DIGITALIZZAZIONE: è necessario reperire risorse e per i piccolicinema , presidi culturali del territorio, che altrimenti rischia-no di scomparire

REGOLAMENTO APERTURA SALE: servono regole chiare perl’apertura di nuovi locali cinematografici in Regione.

RIPRISTINO DELLE RISORSE: bisogna intervenire per ristabilirele risorse minime alla messa in sicurezza di un comparto cherappresenta un’eccellenza del FVG.

COMMISSIONE CINEMA: in vista di possibili interventi sulleleggi di settore è opportuno riattivare quest’organo consulti-vo della commissione regionale.

STATI GENERALI DEL CINEMA: vi è l’intenzione di organizzareun momento di confronto fra gli operatori sulle nuove pro-spettive dell’audiovisivo.

DEPOSITO LEGALE: è ancora in stand-by la ratifica da partedel consiglio regionale dell’istituto previsto dalla L.R.21/2006

FilmMakers al Chiostro:the final edition

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L'estate è alle porte, ecco iniziare la decima edizione di FilmMakers al Chiostro

X/10: dieci le edizioni di FilmMakers al Chiostro che in questa calda estate si cele-brano nello splendido chiostro di San Francesco, ultima e indimenticabile edizione diun Festival che dal 2014 non sarà più lo stesso ma si aggiornerà, si trasformerà, tro-verà nuova energia per meglio rispondere alle esigenze di un pubblico sempre piùattento e partecipe e di giovani autori capaci di sorprenderci ancora con lavori di qua-lità. ”FilmMakers al Chiostro di San Francesco, prima rassegna di giovani autori” cosìrecitava il volantino azzurro della prima edizione nell'ormai lontano 2004... una vita fa!Da allora molte cose sono cambiate: da rassegna siamo diventati Festival; da vetrina

per le opere e gli autori del territorio siamopassati ad essere un concorso internazio-nale molto conosciuto tra i videomakers ele scuole di cinema; dal pubblico timido ecurioso delle prime edizioni siamo passatial costante tutto esaurito.Altri aspetti sono invece rimasti uguali: ilsupporto della Banca Friualdria CréditAgricole, prezioso e fondamentale, grazieal quale la manifestazione ha potuto cre-scere e sperimentare; la splendida locatione la generosa ospitalità del Comune diPordenone. L'attenzione e la curiositàverso ogni espressione creativa di questospeciale “genere”, il cortometraggio, hadiviso la onnicomprensiva categoria in

ulteriori 2 sezioni distinte: horror e animazione, valorizzando in questo modo i lavoriin concorso. Ospiti e nomi importanti del settore hanno supportato in questi anni ilFestival; la stampa locale e nazionale ha documentato tutte le edizioni dedicando dianno in anno maggior attenzione a questa vetrina di giovani e futuri talenti della set-tima arte. X/10: migliaia di corti, migliaia di autori, migliaia di ore spese a guardare, scegliere,odiare, amare piccoli film, FilmMakers al chiostro concluderà questo suo camminocon un'edizione speciale, indimenticabile, non tanto perchè ne segnerà la fine ma inquanto anticiperà la nascita di un nuovo progetto ancora più innovativo, coinvolgen-te e internazionale dove il cortometraggio sarà sempre il protagonista.Quindi, FMKX the final edition: 6 martedì, dal 16 luglio al 20 agosto, nella abituale edaccogliente cornice del chiostro in piazza della Motta dove, come da programma,saranno proiettati una selezione dei migliori cortometraggi fra le centinaia arrivati datutto il mondo che si sfideranno per vincere il premio della giuria e quello del pubbli-co come miglior cortometraggio, cortometraggio horror e cortometraggio di anima-zione. I premi previsti andranno a sostenere concretamente i vincitori, i quali cometutti gli altri partecipanti sono spesso costretti a lavorare ed esprimersi in circoli indi-pendenti con budget inesistenti o molto limitati. Uno degli intenti principali è, infatti,dare un tangibile sostegno, oltre a permettere un confronto, uno scambio e una cono-scenza fra i diversi registi in concorso e quindi creare una rete favorevole allo svilup-po e alla crescita artistica di ognuno di loro. La punta di diamante del festival è sicu-ramente il Premio Qualità di Banca Friuladria riconoscimento speciale per la sezionevideo-animazioni che darà ai vincitori la possibilità di realizzare un nuovo lavoro inambito artistico e che finora ha portato alla produzione di quattro opere originali.Durante la serata inaugurale del 16 luglio verrà presentata in anteprima la quinta edultima opera realizzata, quella degli svedesi Daniel Wirtberg ed Erik Rosenlund vinci-tori del premio 2012. Tre le serate speciali: la sempre seguitissima, apprezzatissima espaventosissima notte horror (martedì 23 luglio), una serata tutta dedicata all'anima-zione con tanto di workshop di disegno su pellicola (martedì 6 agosto) ed infine unaserata dedicata ad un mondo ancora da scoprire, quello della videoarte (martedì 30luglio). Ed inoltre musica, musica e ancora musica sarà il naturale proseguo di ogniserata quando allo spegnersi della luce del proiettore si accenderanno i fari che illu-mineranno il palco dei concerti.

Se avete visto - alla Mostra di Venezia 2012, in TV o su DVD - La versione di Mario, un pat-chwork polifonico composto amorevolmente da Mario Canale, Felice Farina, Mario Gianni,Wilma Labate, Annarosa Morri, sapete già di quanti Marii Monicelli sia colmo il nostro pas-sato. Per fortuna... “anche il nostro presente non scherza!” (sfotterebbe Mario). Nel novem-bre 2011 Cinemazero aveva invitato Chiara Rapaccini, l’ultima metà del Mario, a commuo-verci con il suo intimissimo memoriale La bambina buona (Sonzogno). Ecco che altri tre“parenti serpenti” & “amici suoi” ci donano le rispettive “versioni”.Ottavia Monicelli, seconda figlia della seconda moglie, pubblica da Sperling & Kupfer Guaiai baci, sottotitolato “Così grande, così lontano: ritratto di mio padre”. Ecco l’incipit: “Miopadre era così, un uomo calmissimo e senza legami apparenti: si era saputo tirar fuori da duematrimoni e una lunga convivenza, nello stesso modo in cui un illusionista riesce a sconfig-gere le catene che lo immobilizzano, e lo ha fatto sempre con una certa eleganza: niente foto,niente giornali, nessun gossip, come si dice oggi. Della sua prima moglie, che a dire di miamadre ha amato molto, non ci ha mai raccontato niente”. Ottavia nasce nel 1974, l’anno in cui la madre, una mannequin che Mario aveva amato findal 1962, può finalmente sposarlo in seguito al divorzio ottenuto dal regista. Compiuti i dueanni però l’autrice rimane “orfana”, in quanto Mario pianta la famiglia per una giovane“fidanzata”, Chiara appunto. Racconta Ottavia: “Tra mia madre e mio padre ci fu sempre,fino all’ultimo suo giorno di vita, un grande amore, una profonda amicizia, un immensorispetto e un’assoluta complicità”. 180 pagine di deliziosi aneddoti e penetranti battute moni-celliane lo testimoniano. Ottavia cura dal 2006 il sito www.mariomonicelli.it.Pupi Avati, habitué tanto quanto Mario di cinematografi e contrade pordenonesi, pubblicada Rizzoli La grande invenzione. Un’autobiografia. Ne saprete ormai quasi tutto, viste leinnumerevoli presentazioni mediatiche dell’ubiquo Pupi. Nel capitolo “Registi che si incon-trano in ospedale: Mario Monicelli”, ci spiega in chiave epico-ironica come, colpito da infar-to nell’88 e ricoverato al Gemelli, ritrova lì Mario - suo ex vicino di casa a via del Babuino -immobilizzato da ben diciotto fratture in seguito a un incidente devastante. “Gli chiedevosoprattutto del cinema d’anteguerra, quello che andava nascendo come industria, dei nostri

colleghi di allora [...] Mi raccontava di GoffredoAlessandrini, di Augusto Genina, di Blasetti, dellesue prime collaborazioni con Lattuada, masoprattutto di Germi, del quale era stato aiutoregista e uno dei pochissimi amici che Germi con-siderasse tale”. Altri souvenir dolceamari suMario, rincontrato al Festival di Rio e poi, in vestedi inflessibile presidente della giuria, alla Mostradi Venezia, completano la miniatura.Terzo, il provetto sceneggiatore Franco Ferriniche pubblica da Gremese C’era una volta il cine-ma. Titolo “leoniano”, in quanto l’autore colla-borò per un decennio alla sceneggiatura-fiumedell’opus ultimum del Sergio nazionale.Un’autobiografia imperdibile la sua, traboccantedi evocazioni esilaranti di De Sica, AnthonyQuinn, De Niro, Dario Argento, Manfredi, Sophia,Gassman, Mastroianni e tanti altri. Ferrini recitòcome attore in Camera d’albergo, una commediaclaustrofobico-voyeuristica diretta da Monicellinell’81. Ricorda tra l’altro: “Ogni giorno, comeun’infausta ricorrenza, si presentava sul set (gira-vamo in un teatro di posa) e non se ne andava piùvia, una di quelle strane figure malate di cinema

che non mancano mai una prima a inviti, una conferenza stampa, una proiezione privata. Diriffa o di raffa, riescono sempre a imbucarsi. Nel caso nostro, si trattava di una ragazza brut-tina, forforosa, un po’ sciroccata, conosciuta nell’ambiente come un’instancabile spaccapal-le. Un giorno, sono stato testimone dello scambio seguente tra lei e Monicelli. Monicelli(vedendola): «Ciao, come stai?». «Bene». «Come mai?»

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Marii miei 3Novità monicelliane

Tre “versioni” per tre ritratti intimi ed emozionanti di Monicelli

SIATE CRITICI

A11EDIZIONE

Scarica il bando alla pagina ufficiale del concorsoscriveredicinema.mymovies.it

CONTINUA LA speCIALe prOmOzIONe per I gIOvANI AspIrANTICrITICI dI sCrIvere dI CINemA – premIO ALberTO FArAssINO:

FILm dedICATI, sCONTI e bIgLIeTTI OmAggIO per ChI... vUOLe essere CrITICO!

essere critici è più facile e vantaggioso: prosegue infatti la speciale promozione collegata al concorsonazionale per giovani critici cinematografici Scrivere di Cinema – Premio Alberto Farassino, rivol-to a tutti i giovani dai 15 ai 25 anni – divisi in Young-Adult (tra i 15 e i 19 anni) e Under 25 (tra i 20 e i 25anni) – e promosso da Cinemazero, pordenonelegge.it e il Sindacato Nazionale CriticiCinematografici Italiani. Tutti coloro che si presenteranno in cassa con la stampa della propria recen-sione di uno dei film in programma a Cinemazero, unitamente alla copia di un biglietto acquistato nellesue sale, riceveranno un biglietto omaggio valido per qualsiasi spettacolo, e se gli aspiranti critici under

25 sono anche possessori della CinemazeroCard potranno usu-fruire dell'ingresso a 3€ in tutte le sale. Inoltre, Cinemazero havoluto mettere in campo un ciclo di proiezioni pensate ad hocper il pubblico dei giovani a cui il concorso si rivolge. partecipare al concorso è una preziosa occasione per entrarenel mondo del Cinema anche come addetti ai lavori. Infatti, gra-zie alla nuova partnership con Alice nella Città – la sezioneautonoma e parallela del Festival Internazionale del Filmdi Roma dedicata ai ragazzi – i primi cinque classificati dellasezione Under 25 vinceranno un workshop redazionale. pertutta la durata del festival, sotto la guida di un giornalista pro-fessionista, potranno far parte di una redazione che avrà il com-pito di redigere il daily del Festival, seguendo le proiezioni, gli

incontri con l’autore, “toccando con mano” il significato di scrivere sui film e su un’importante manifesta-zione cinematografica internazionale, secondo i tempi del giornalismo vero. Tra gli altri premi in palio cisono anche importanti strumenti del mestiere per incentivare la passione per il cinema e la scrittura: datablet di ultima generazione a buoni acquisto per libri e film. C’è tempo fino al 15 luglio per partecipare, successivamente la giuria presieduta da viola Farassino e for-mata dai critici mauro gervasini (mYmovies.it, Film Tv) e dario zonta (L’Unità, hollywood party-radio3)selezionerà i finalisti che verranno premiati nel corso di pordenonelegge.it - Festa del libro con gli autori,che si terrà a pordenone dal 18 al 22 settembre prossimi. La promozione prosegue per tutto il mese di giugno. per scaricare il bando e partecipare vai su: http://scri-veredicinema.mymovies.it

OPEN ROADS: NEW ITALIAN CINEMANew York, dal 6 al 12 giugno 2013La più importante manifestazione nordamericana interamente dedicata al cinema italianocontemporaneo, ha luogo presso il Lincoln Center di New York. Evento coprodotto con laprestigiosissima Film Society of Lincoln Center e Istituto Luce Cinecittà che cura le sele-zioni in Italia insieme al Direttore Robert Koeler e organizza la delegazione artistica. Previstianche incontri di mercato con i maggiori distributori statunitensi di film europei. In colla-borazione con l'Istituto Italiano di Cultura di New York. Info: www.filmlinc.com

BIOGRAFILM FESTIVALBologna, dal 7 al 17 giugnoSarà Ornella Vanoni la madrina della IX edizione del Biografilm festival che torna sottole Due Torri dal 7 al 17 giugno con il motto Look Forward - Guarda avanti. La cantante arriverà a Bologna per la presentazione del documentario di Alexandra DellaPorta Rodiani Ricetta di Donna. È invece Searching for Sugar Man di Malik Bendjelloul,vincitore dell'Oscar 2013 sulla vita straordinaria di Sixto Rodriguez, divenuto a sua insa-puta simbolo musicale della lotta all'apartheid, il film di apertura della kermesse che peril resto conferma la già collaudata formula con un cartellone composto da film, biogra-fie, incontri e ospiti dedicati a esplorare le storie di vita. Info: www.biografilm.it

SISTEMI CRIMINALI - CONVEGNO CON GIULIETTO CHIESA E ANTONIO INGROIAPordenone, Auditorium Concordia - Sabato 22 giugno, ore 21.00L’ass.ne Culturale Il Sicomoro in collaborazione con il Movimento Politico-CulturaleAlternativa e la redazione di ANTIMAFIADuemila presentano il convegno ad ingressolibero Sistemi Criminali alla presenza dei relatori Giulietto Chiesa, Antonio Ingroia eGiorgio Bongiovanni moderati da Anna Petrozzi. L'incontro si concentrerà sull'analisi dei cosiddetti “Sistemi Criminali”: un network com-posto da colletti bianchi ed esponenti della mafia che si muove secondo la logica delladivisione dei compiti, e che trova spesso complicità e appoggio presso ampi settori dellaclasse dirigente del nostro Paese, dall'imprenditoria, alla politica, all'alta finanza. Info: [email protected]; tel 0434 748798

49A MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMAPesaro, dal 24 al 30 giugno 2013La 49esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, diretta da Giovanni Spagnoletti,dopo aver esplorato, in anni passati, il Messico e l’Argentina continua la sua perlustra-zione delle cinematografie del Sud America proponendo per la prima volta in Italiaun’ampia retrospettiva sul cinema cileno che nell’ultimo decennio si è segnalato comeuna delle produzioni più attive e innovative del continente latino-americano (e non solo).Ad accompagnare le proiezioni, oltre a una tavola rotonda con i registi invitati, il festivalproporrà un’ampia sezione monografica del catalogo generale in cui, oltre ad analizzareil passato cinematografico di un paese che ha vissuto una sua prima notorietà interna-zionale a seguito dell’espatrio di alcuni interessanti registi come Alejandro Jodorowsky,Miguel Littin, Raúl Ruiz o il documentarista Patricio Guzmán dopo la morte di SalvadorAllende e l’instaurazione di una lunga e sanguinaria dittatura militare (19973-1990),esplorerà l’attuale struttura estetico-produttiva del cinema cileno. Info: www.pesarofilmfest.it

MAREMETRAGGIO 2013Trieste, dal 30 giugno al 6 luglio 2013Una selezione dei migliori cortometraggi a livello internazionale, i “best of the best” pro-venienti da tutti gli angoli del pianeta e una rosa di opere prime italiane che privilegiaquelle che hanno avuto una scarsa o nulla distribuzione nelle sale dello Stivale: sarannoancora una volta questi gli ingredienti basilari di Maremetraggio, Festival Internazionaledel Cortometraggio e delle Opere Prime in programma a Trieste, dal 30 giugno al 6 luglio2013. Giunto alla sua quattordicesima edizione e forte del consenso accumulato in que-sti anni sia in Italia che all’estero, anche nel 2013 il festival proporrà sette giorni dedicatialle nuove promesse del cinema italiano e internazionale.Maratona di proiezioni, ma anche incontri con attori e registi, eventi speciali, workshop,approfondimenti, cocktail e happening con i protagonisti della cinematografia italiana estraniera: Maremetraggio anche nel 2013 si riconfermerà come una manifestazione dedi-cata a 360 gradi al cinema giovane, che porterà a Trieste tanti ospiti, giovani promesse,nuovi talenti e celebrities del mondo del cinema italiano ed europeo. Info: www.maremetraggio.com

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UN FENOMENO MONDIALE NATO DA UN’AVVENTURA DI PROVINCIA

SLOW FOOD STORY DI STEFANO SARDOPresentato al Festival di Berlino nella sezione dedicata a pellicole e cibo“Kulinarisches Kino” e distribuito da Tucker Film in collaborazione con IndigoFilm, Slow Food è la storia di una rivoluzione lenta, come una lumaca, che vaavanti da 25 anni e ancora non si è fermata, e del suo leader, Carlo Petrini,detto Carlìn, padre dell’Associazione di Slow Food e di quel grande fenomenointernazionale che è stato ed è Terra Madre. Tutto ha origine a Bra, un paesi-no di ventisettemila abitanti delle langhe piemontesi, quando, dopo anni d'im-pegno nel rispetto dei prodotti della terra della sua provincia, nel 1986 Petrinifonda l'associazione gastronomica Arci Gola che coinvolge i vini e i prodottiagroalimentari della zona. Nel 1989 l’evento si ingrandisce e approda a Parigi,dove un gruppo di gastronomi provenienti da tutto il mondo fonda Slow food,un movimento internazionale di resistenza al fast-food.Slow food è la storia di una scommessa culturale, ma anche dei cambiamentidel modo di mangiare avvenuti negli ultimi 60 anni: quelle dinamiche globalidell’agroalimentare che sono tra i temi ambientali più scottanti del nostrotempo. E’ l’esclusiva proposta di un “vaccino di un’adeguata porzione di pia-ceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento” recitauna battuta del film, “contro coloro che confondono l’efficienza con la frene-sia”!

IL NUOVO FILM DELL'AUTORE PREMIATO COME MIGLIOR REGISTA A CANNES 2011

SOLO DIO PERDONA - ONLY GODFORVIGES DI NICOLAS WINDING REFN Julian allena pugili di thai boxe a Bangkok perchè ha ucciso il padre e non gliè rimasto altro se non fuggire dall'America dove la madre è a capo di un'or-ganizzazione mafiosa. Suo fratello l'ha seguito ma non si è adattato alla vitalocale e l'ennesima prostituta massacrata è il suo biglietto per l'obitorio. Lacosa non è tollerabile e il capofamiglia si trasferisce a Bangkok intenzionata afare giustizia a modo suo. Le regole di Bangkok non sono però quelle ameri-cane e la catena di vendette si interrompe subito quando tocca ad un poliziot-to in pensione abile maneggiatore di spade che risponde al sangue con piùsangue. In un mondo in cui tutti sono mobilitati per vendetta il più inadegua-to però appare essere proprio Julian.Se si accetta la "provocazione" di Refn, se si riesce a sgombrare la mente dalleinevitabili aspettative, Solo Dio perdona è un film ipnotico, affascinante e a suomodo disturbante. E non per le sporadiche scene di violenza esplicita (non perultima una sequenza di tortura con progressivo upgrade di coltelli), ma per ilmodo in cui espone sensazioni ed emozioni (o assenza di esse) in prolungateimmagini statiche dei suoi protagonisti, per come le lascia sedimentare inlente carrellate lungo i corridoi, per la musica monotona ed ossessiva, per lafotografia fatta di colori ed ombre e quelle suggestioni che richiamano piùLynch che un film di arti marziali. Le sue immagini hanno una potenza astrat-ta e non fisica, che colpisce la mente e, solo raramente, lo stomaco.

DAL CANTANTE DEI TIROMANCINO UN HORROR TUTTO ROMANO

TULPADI FEDERICO ZAMPAGLIONEAmbientato a Roma, Tulpa racconta la storia di Lisa Boeri, una ricca donnamanager la cui vita è totalmente incentrata sul lavoro e la carriera. Lisa è il sim-bolo del successo, quella che in molti potrebbero definire una persona realiz-zata, ma anche in lei si celano delle ombre. La totale dedizione alla sua pro-fessione ne ha fatto una donna sola, senza alcun legame affettivo importantee per sopperire a questo vuoto affettivo la donna è un’assidua frequentatricedi un sex-club, il Tulpa, luogo gestito da un misterioso guru tibetano dove isoci possono incontrarsi e dare sfogo ai propri istinti e alle proprie fantasieerotiche. Qui, Lisa avrà degli incontri occasionali con diversi partner sessualimaschili e femminili, che in seguito saranno trovati brutalmente assassinati.Lisa non crede alle coincidenze, ma non può rivolgersi alla polizia, perché por-terebbe alla luce la sua doppia vita, fatto che rischierebbe di distruggerle lacarriera. Ma Lisa è consapevole che potrebbe essere proprio lei la prossimavittima designata, così decide di indagare per scoprire da sola il mistero lega-to a questi efferati omicidi. Ciò che scoprirà andrà oltre ogni immaginazione.”Con Tulpa volevo ritornare alle atmosfere dense, violentissime e sexy del

Un film di Stefano Sardo.Con Carlo Petrini. Durata 74min.

(Tit. Or.: Only God Forgives)Un film di Nicolas WindingRefn. Con Ryan Gosling,Kristin Scott Thomas, TomBurke, Vithaya Pansringarm,Yaya Ying, durata 90 min

Un film di FedericoZampaglione. Con ClaudiaGerini, Michela Cescon,Michele Placido, Ennio Tozzi,Ivan Franek. Durata 92 min.

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Giallo italiano degli anni ‘70-‘80, che tanto ho amato. Ci tengo a precisare laparola Giallo, visto che non vorrei che il mio film venisse confuso con un thril-ler, genere di cui invece non sono particolarmente appassionato, principal-mente perché troppo serioso e pieno di indagini di polizia, che mi annoianomortalmente. Nel Giallo la realtà è spesso deformata e al limite del paradosso,gli omicidi assumono forme eccessive e pittoriche, guanti di pelle nera si muo-vono sinistri nell'ombra, i colori esplodono, ci sono sprazzi di ironia che emer-gono improvvisi da situazioni gravi (Tarantino ha inserito questa caratteristicain molti dei suoi film), le belle donne si muovono sensuali accendendo i desi-deri più nascosti e a volte trame occulte e sovrannaturali finiscono per intrec-ciarsi con la realtà. Realizzare un film del genere è stato difficilissimo per me,perché gli elementi in campo sono numerosi e andavano dosati con accura-tezza ma anche con un pizzico di sana follia. Mi sono ispirato ai capolavori delpassato ma cercando sempre di attualizzare il tutto e soprattutto di conferire aTULPA un tocco personale che mi rappresentasse appieno.

UN'ANZIANA SIGNORA COL “FIUTO” PER GLI AFFARI

PAULETTEDI JÉRÔME ENRICOPaulette è una signora anziana, che vive da sola in un complesso residenzialealla periferia di Parigi. Con la sua magra pensione non riesce a sbarcare il luna-rio. Una sera, osservando alcuni misteriosi movimenti fuori dal suo palazzo,scopre un mondo che non conosceva. Decide così di iniziare a vendere canna-bis. Dopo tutto, perché non dovrebbe? Paulette era una pasticciera: il suo fiutoper gli affari e il suo talento come cuoca saranno un grande aiuto nella ricercadi soluzioni originali per la sua nuova attività. Ma non si diventa spacciatori inuna notte!

FONDATO SUL SENTIMENTO NON MANCHERÀ DI SUSCITARE CONTRASTI

IL FONDAMENTALISTA RILUTTANTE DI MIRA NAIRLahore, Pakistan 2010. Le manifestazioni che vedono coinvolti studenti fonda-mentalisti islamici sono in aumento. Al loro centro sta il giovane professoreChangez Khan. Il sequestro di un suo collega americano fa precipitare la situa-zione. È proprio in questo momento delicato che Khan accetta di farsi intervi-stare dal giornalista americano Bobby Lincoln al quale decide di raccontare lapropria vita di giovane professionista rampante nel campo della finanza, coop-tato dal capo di un grosso studio newyorchese che ne individua le notevolicapacità. Nell'ambiente della upper class Changez sembra aver anche trovatol'amore nell'artista fotografica Erica. Tutto va bene per lui quindi fino a quan-do l'11 settembre 2001 cambia di colpo le prospettive. La sua vita comincia amutare di segno: è diventato improvvisamente l'islamico da amare od odiare,non più una persona.Chi ricorda il film collettivo 11.09.01 in cui si raccoglievano corti di eguale dura-ta che facessero riferimento all'attentato alle Twin Towers non può averdimenticato l'episodio diretto da Mira Nair in cui si raccontava di uno studen-te in medicina pakistano residente a New York scomparso dopo il crollo esospettato di legami con Al Qaeda. Fino a quando il suo corpo non venne ritro-vato e si capì che era morto nel prestare soccorso. Lì si trovano le radici di que-sto film che non mancherà di suscitare contrasti.

UNA MADRE OPPRESSIVA SULLO SFONDO DI UNA ROMANIA INCLINE ALLA CORRUZIONE

CHILD'S POSE DI CALIN NETZERQuello della madre non è mai un ruolo facile, e non smette di esserlo nem-meno quando la prole, ormai diventata adulta, si emancipa, o dovrebbe eman-ciparsi, dalla sicurezza del nido familiare. Perché il senso di responsabilità neiconfronti di coloro a cui si è data la vita, la volontà di proteggerli da ogni malenon sono istinti che si possano cancellare con un colpo di spugna, solo perchéla logica e la natura vorrebbero che i figli, a un certo punto, se la cavassero dasoli. Se, in più, la madre è anche una persona di potere, accentratrice, abitua-ta a tirare le fila delle esistenze di chiunque le orbiti, volente o nolente, intor-no, questo processo è esasperato fino al parossismo. E' quindi sulla figura diCornelia che si incentra Child's Pose, ultimo lavoro del regista rumeno CalinPeter Netzer che, ancora una volta, scandaglia l'animo umano e la società con-temporanea nei suoi aspetti più critici, mettendone alla berlina le derive dellamoralità. Child's Pose è un affresco disilluso e sconfortante del conflitto diclasse contemporaneo, eppure, non è una chiusura totale alla speranza inun'umanità per cui una tragedia può anche significare, anche se in modo par-ziale e intermittente, un inizio di redenzione.

Un film di Jérôme Enrico.Con Bernadette Lafont,Dominique Lavanant, CarmenMaura, Françoise Bertin,André Penvern durata 87min.

(Tit. Or.: Pozitia Copilului Unfilm di Calin Netzer. Con VladIvanov, Florin Zamfirescu,Bogdan Dumitrache,Luminita Gheorghiu, durata112 min.

(Tit. Or.: The ReluctantFundamentalist) Un film MiraNair. Con Riz Ahmed, KateHudson, Liev Schreiber,Kiefer Sutherland, Om Puri.durata 130 min.

IL NUOVO DRAMMA FAMILIARE DIRETTO DA CHAN-WOOK PARK

STOKERDI CHAN-WOOK PARKDieci anni da Oldboy, film che consacrò Park Chan-wook quale uno dei registipiù interessanti del palcoscenico asiatico, nonché tra i più conosciuti. Di mezzoc’è la conclusione della sua trilogia della vendetta, con Lady Vendetta, più altridue film (I’m a Cyborg, But That’s OK e Thirst). In tutti e tre i casi, comunque,Park è rimasto nell’ambiente a lui più congeniale, vale a dire quella Corea delSud che eppure gli consentì di farsi notare. Passa da qui l’opportunità di gira-re il suo primo film in lingua inglese, per di più ad Hollywood. Grosso rischioper uno straniero abituato a tutt’altri ritmi, altre dinamiche. Eppure Stoker èoramai realtà, avendo in pochi giorni fatto il giro del mondo, dal Sundance finoa Rotterdam.Il regista coreano è riuscito a destreggiarsi abilmente tra le paludi del NuovoMondo, portando a casa una pellicola che stavolta non accontenterà solo i suoipiù accaniti sostenitori, bensì i cinefili a tutto tondo.

LUCA ARGENTERO IN UN INTRIGANTE THRILLER PER MARCO RISI

CHA CHA CHA DI MARCO RISIRoma ai nostri giorni. Una metropoli cinica e grigia degli intrighi, gli affarisporchi, le intercettazioni. Le indagini partono da un incidente stradale checoinvolge un ragazzo di sedici anni. Tutto lascia pensare trattarsi di un inci-dente ma per l’investigatore Corso non è così. Inoltre lo stesso giorno vieneritrovato il cadavere di un ingegnere che avrebbe dovuto dare il via all’appal-to per un super centro commerciale nei pressi dell’aeroporto. I due fatti sem-brano lontanissimi uno dall’altro. Ma così non è…

IL CINEMA DI TERRENCE MALICK NON SMETTE DI COLMARCI DI MERAVIGLIA

TO THE WONDER DI TERRENCE MALICK In molti si sono domandati per mesi (se non per anni, visto che l’annuncio diTo the Wonder risale all’inzio del 2010) di cosa parlasse questo film. Domandapretenziosa, se si pensa a chi è rivolta. Ma almeno capire da quali intenti fossemosso, ed in relazione a quali dinamiche. Niente da fare; fino ad oggi è statonegato persino questo. Ve lo diciamo noi, allora, a cosa si riferisce. Poche battute, per poi lasciarci andare a ciò che davvero ci interessa. Neil (BenAffleck) e Marina (Olga Kurylenko) formano una giovane coppia conosciutasiin Francia. Lui si è lasciato alle spalle il proprio passato trasferendosidall’Oklahoma a Parigi, mentre lei è divorziata, madre di una ragazzina di diecianni. I due si amano di un sentimento sincero. Fino a quando qualcosa noncomincia a cambiare. Travolti da questi mutamenti interni, ha inizio il loro per-corso. Percorso che s’intreccia anche con altre storie, pur restando più insuperficie, in termini di visibilità, rispetto a tutti gli altri.Ma come sempre, i film di Malick non vanno raccontati… vanno vissuti. Ce neaccorgiamo leggendo la sinossi lunga: all’apparenza altro non è che un classi-co dramma romantico, non privo di intensità magari, ma assolutamente inlinea col genere. Quel che rivolta letteralmente le premesse narrative, di cuiabbiamo appena accennato, è piuttosto il tocco di Malick. La mano di un’arti-sta che tratta questo mezzo in maniera unica, incomparabile. Ecco allora che ildramma di una coppia, un’ordinaria coppia, si trasforma nel dramma univer-sale dell’uomo. Di ciascun uomo o donna, senza confini epocali. All’interno diuno scenario abbastanza marcato in termini di collocazione temporale,comunque, dato che le vicende sono palesemente circoscritte all’attualità. Mail periodo è solo un prestesto, una cornice, se vogliamo. Ciò che interessa aMalick è il senza-tempo, l’eterno

DELIZIOSA COMMEDIA ROMANTICA FRANCESE DAI COLORI PASTELLO

TUTTI PAZZI PER ROSE DI RÉGIS ROINSARDFrancia, fine anni cinquanta. Rose Pamphyle vive in una piccola città di pro-vincia della Normandia. La vita sembra riservarle poche sorprese: un matri-monio già organizzato con il figlio del meccanico, un bravo ragazzo. Una vitada casalinga. Ma il sogno di Rose è di diventare segretaria. Pur nata in pro-vincia, il suo è uno spirito decisamente da donna moderna e emancipata. Lasua tenacia, e un talento fuori dal comune nel battere a velocità strepitosa itasti della macchina da scrivere - la porteranno lontano. Deliziosa commediaromantica dai colori pastello che esalta le qualità del cinema francese.

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Un film di Terrence Malick.Con Rachel McAdams, BenAffleck, Javier Bardem,Rachel Weisz, Olga Kurylenko

(Tit. Or.: Populaire) Un film diRégis Roinsard. Con RomainDuris, Déborah François,Bérénice Bejo, MélanieBernier, Nicolas Bedos durata111 min.

Un film di Marco Risi. ConLuca Argentero, ClaudioAmendola, Eva Herzigova,Pippo Delbono, Shel Shapiro

Un film di Chan-wook Park.Con Mia Wasikowska,Matthew Goode, NicoleKidman, Jacki Weaver, AldenEhrenreich

FANS CLUBPORDENONE

TOTÒ

Tel. 0432.909.600 (prenotazioni entro il 20/6)

LA SCUOLA AL CINEMAprenotazione obbligatoria (tel. 0434_520945 Mediateca)

I CAPOLAVORI DEL CINEMA MUTO RIMUSICATI DAGLI STUDENTI

LUNEDì 3 GIUGNO 2013 ORE 20.45Aula Magna di Cinemazero,PordenoneNo Noise di robert F. mcgowan (1923)Istituto Comprensivo di Cordenons,Coordina prof.ssa emanuela gobboCrazy house di robert F. mcgowan (1928)Istituto Comprensivo pordenone Centro,coordina prof.ssa maria Luisa sogaroLEZIONE-CONCERTO a cura di REMO ANZOVINOIngresso libero

MARTEDì 4 GIUGNO 2013 ORE 10.45Centro Cult. “A. Moro”, Cordenonsreplica del programma del 3 giugno Ingresso libero

Pranzo annuale del TotòFansClubDomenica 23 giugno 2013 ore 13.00Agriturismo Al Casale di Codroipo | Località Casali Loreto, 3