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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 7 maggio 2016

Pagina I

SCUOLE INNOVATIVE DEL MIUR

Ingegneri, architetti, singoliItalia Oggi 07/05/16 P. 29 1

MANIFATTURA 4.0

Applicazioni in mostra per la manifattura 4.0Sole 24 Ore 07/05/16 P. 12 Matteo Meneghello 2

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Le Casse che "restituiscono" i guadagniSole 24 Ore - Plus 07/05/16 P. 25 Vitaliano D'Angerio 3

ENERGIE RINNOVABILI

Nella sartoria energeticaCorriere Della Sera 07/05/16 P. 50 Fabio Savelli 5

ASSICURAZIONE PROFESSIONALI

Sdoganata la legittimità delle clausole claims madeSole 24 Ore 07/05/16 P. 21 7

COMMERCIALISTI

Portale unico per le vendite in arrivoItalia Oggi 07/05/16 P. 33 8

CONSULENTI FINANZIARI

Quel censimento che può allungare i tempi per l'AlboSole 24 Ore - Plus 07/05/16 P. 21 Gianfranco Ursino 9

ENERGIA SOLARE

Con le nostre mattonelle solari lo spazio «nutrirà» la TerraCorriere Della Sera 07/05/16 P. 51 Umberto Torelli 11

RIORGANIZZAZIONE DELLE PA

Asl, la politica non deve influenzare le nomineSole 24 Ore 07/05/16 P. 20 Lucilla Vazza 14

START UP

La carica delle 5 mila startup innovazione ma pochi fondiRepubblica 07/05/16 P. 27 Filippo Santelli 15

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Ingegneri, architet-ti, singoli o associati,società di ingegneriae società professionalisia italiane che stra-niere sono chiamatea partecipare al con-corso di idee #Scuo-leinnovative del Miurper dotare il paesedi 52 nuove scuole,all'avanguardia, amisura di studente.Istituti caratterizzatida spazi didattici in-novativi, ad alta pre-stazione energetica, econ aree verdi fruibiliche diventino puntidi riferimento per ilterritorio. Il concorso,previsto dalla leggeBuona Scuola, è natoper progettare scuoleproiettate nel futurograzie ad uno stanzia-mento di 350 milionidi euro. Il bando saràonline dal 10 maggio2016, si chiuderà il 30agosto 2016.

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Scuole innovative del Miur Pagina 1

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Processi e soluzioni in esposizione a Sps Italia (a Parma dal 24 al 26 maggio)

Applicazioni in mostraper la manifattura 4.0Matteo MeneghelloMILANO

Fissare un punto fermo nellaveloce evoluzione che sta inve-stendo non solo il mercato del-l'automazione, ma l'intero pano-rama del mondo manifatturiero,con l'ambizione di essere, contemporaneamente, uno stru-mento di didattica e di aggiorna-mento.El'obiettivodiSpsItalia, lafiera dedicata all'automazioneche quest'anno giunge alla sestaedizione (saràospitatadallaFieradi Parma dal 24 al 26 maggio) eche, in particolare, si confrontainevitabilmente con l'interesse ela curiosità che stanno investen-do i nuovi percorsi legati all'indu-stria 4.0, all'internet of things, aibig data, alla stampa digitale.

«L'anno scorso- ha sp iegato ie-ri Marco Vecchio, segretario diAnie automazione, durante la

presentazione dell'evento - ilmondo dei componenti e dei si-st emi l egati all'automazione è tor-nato araggiungere un giro d 'affaridi4miliardi,Il7%%oinpiùrispetto al-l'anno precedente. E uno dei po-chi settoriinltaliache èritornatoalivellipre-crisi».

Un'evoluzione che, come haconfermato il presidente diAsso-fluid, Domenico di Monte «nonriguarda più il singolo settore, co-me nel nostro caso la pneumaticao l'oleodinamica, ma ingloba altricomparti, e richiede nuovi ap-procci». Lo scenario appare favo-revole per le opportunità offertedalla «digitalizzazione», ma Il ri-schio di dispersione è concreto.Roland Berger presenterà in oc-casione della fiera uno studio sulposizionamento delle pini italia-ne in questo ambito. «La com-prensione dell'industrv4.o è par-

La rassegnaSps ipc drives Italia sarà

ospitata negli spazi della Fieradi Parma dal24al26 maggio.La rassegna, nata comeemanazione della omologafiera di Norimberga, si occupadi tutti i temi legatiall'automazione elettricaapplicati alla meccanicastrumentale

Sono oltre 650 le aziendeitalia ne e straniere cheparteciperanno allamanifestazione. Durante le tregiornate di fiera,s ono previstetavole rotonde, seminari tecnicie la prima mostra in Italia disoluzioni applicative perlamanifattura 4.0, denominata«Knowhow4.0»

titolare - ha detto Nicola Ruffini,senior project manager -: c'è chigià ha processi attivi in questa di-rezione, manonne èconsapevole.C'è poi chi riconduce al 4.o prati-che chehannopoco achefare conquesto aspetto». Tra i partner an-che Cisco Italia, che punta ad unapproccio divulgativo, con IoE-Talks.«Pernoièunpubbliconuo-vo,non è il nostro ambito di appli-cazione consueto -haspiegatoAl-berto Degradi, infrastrutture lea-der -. L'It, però, ha ormaicontaminato la fabbrica, e perquesto motivo stiamo progressi-vamente entrando in contattocon i diversi distretti industrialiitaliani». La rassegna, che ospite-rà focus group dedicati ai singolicomparti (traquestiunosupacka-ging e movimento terra, curato daGiambattista Gruosso del Poli-tecnico di Milano) conferma nu-meri in crescita,conunincremen-to dell 'u%degli espositori (aquo-ta 674), come hanno confermatoDonald Wich e Francesca Selva,rispettivamente ad e vicepresi-dente di Messe Frankfurt Italia.

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Manifattura 4.0 Pagina 2

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Le Casse che "restituiscono" i guadagniAgrotecnici i primi,poi gli psicologi. Peraumentare il montantedegli iscritti con guadagnida investimenti

Vitaliano D'Angerio

® Si possono incrementare le pen-sioni dei singoli iscritti? Sì, si può. Iprimi sono stati gli agrotecnici(Enpaia) sfidando la burocrazia delministero del Lavoro: la piccolaCassa (1.800 iscritti per un patri-monio di Zoo milioni) aveva chiestodi riversare sul montante contribu-tivo di ciascun iscritto parte deiguadagni da investimento. Nienteda fare: nel 2011 il ministero avevadetto no. Da qui il ricorso al Tare poial Consiglio di Stato che ha dato ra-gione agli agrotecnici. «Dal 2011abbiamo comunque aumentato ilmontante contributivo degli iscrit-ti nonostante il no del ministero -ricorda Roberto Orlandi, presiden-te rieletto da una settimana del-l'Ordine nazionale degli Agrotec-nici -. Ogni anno aggiungiamo unapercentuale di almeno 1,5% alla ri-valutazione dei montanti contri-butivi così come calcolata da Istatche si basa sulla serie storica del Pildegli ultimi 5 anni». Che per il 2015è stato dello 0,50%; quindi è au-mentato del 2% il montante degliagrotecnici. «Certo. Quando haimesso in sicurezza i conti comeprevede la legge, perché non resti-tuire agli iscritti parte dei rendi-menti guadagnati? L'1,5% è la me-desima percentuale che si legge

nella busta arancione - aggiungeOrlandi -. Per Inps quella però è laprevisione più ottimistica. Per noi èl'indicazione minima. Nel 2011 ab-biamo riversato il 2,4% oltre aquanto calcolato dall'Istat».

TRE VOLTE IN PiùGli agrotecnici stimano che, nel-

l'ipotesi di un montante di loomila

euro al primo gennaio 2011, cinque

anni dopo quei loomila euro si so-

no rivalutati di 8.925 euro grazie al-

le "restituzioni"; per il professioni-

sta iscritto in una diversa Cassa di

previdenza, che restituisce solo

quanto previsto da Istat, la rivalu-

tazione è stata di appena 3.458 eu-

ro. La pensione dell'agrotecnico è

dunque aumentata di tre volte.

PSICOLOGILa sentenza Enpaia 3859/2014 ha

fatto scuola. Così anche Enpap (psi-

cologi) ha deciso di modificare il re-

LA PAROLACHIAVE

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golamento e restituire al montantecontributivo di ciascun iscritto par-te dei rendimenti incassati. «Il per-corso è stato proprio questo - con-ferma il vicepresidente di Enpap,Federico Zanon -. L'obiettivo è diversare sul montante contributivodi ciascun iscritto una parte deiguadagni che arrivano dagli inve-stimenti. Ovviamente prima biso-gna coprire le riserve per garantirela sostenibilità a 5o anni come pre-vede la legge. Quello che resta vaagli iscritti». Quest'anno, allo0,50% previsto per legge, Enpap haaggiunto il 2,46% toccando quindiil 3% in più nel montante contribu-tivo. Nella tabella accanto un esem-pio: al montante di 3oomila eurovanno aggiunti ben 8.900 eurocontro gli appena 1.500 previsti daIstat sulla serie storica del Pil negliultimi 5 anni. Enpap però non hauna soglia minima come gli agro-tecnici: la Cassa psicologi si impe-gna a versare, come minimo, sol-tanto quanto calcolato da Istat.

PERITI INDUSTRIALII periti industriali (Eppi) hanno se-guito un'altra strada: «Abbiamoaumentato dal 2 al 4% il contributointegrativo. Nel 2015 salirà al 5% -ricorda Valerio Bignami, presiden-te Eppi -. Tale contributo viene poiriversato per intero sul montantecontributivo del singolo iscritto. Ebisogna tener conto che tale per-centuale va calcolata sull'imponi-bile». Anche Eppi si è attivata, poi,per seguire la strada degli agrotec-nici. Nell'attesa che pure le altreCasse si muovano in tale direzione.

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Previdenza professionisti Pagina 3

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Pensioni professionisti, Enpap le rivaluta del 3%

Dati in euro (2015)

IMPORTOMONTANTE

RIVALUTAZIONEMEDIA PIL (0,5058%)

MAGGIOR RIVALUTAZIONEENPAP (2,4650%)

RIVALUTAZIONETOTALE (2,9708%)

300.000 1.517,40 7.395,0 8.912,40

250.000 1.264,50 6.162,5 7.4270,0

200.000 1.011,60 4.930,0 5.941,60

150.000 758,70 3.697,5 4.456,20

100.000 505,80 2.465,0 2,970,80

80.000 404,64 1.972,0 2.376,64

60.000

40.000

303,48

202,32

1.479,0

986,0

1.782,48

1.188,32

20.000 101,16 493,0 594,16

10.000 50,58 246,5 297,08

FONTE: Enpap

LA SENTENZAENPAIA DEL 2014

R PRECEDENTE

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Previdenza professionisti Pagina 4

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Lít Una «tre giorni» dal 12 a Milano per delineare gli scenari futuri.I progressi' tec oloQ `cl, come spiega uno studio di Accenture, portano a unacontrazione intelligente. E l'Italia e esempio europeo nel campo delle ninnovaffili

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IL MONDO SPERIMENTA Lil.di FabioSavelll energia scenderà del 9%, nono-

stante la crescita del prodotto

n miliardo di dol-lari per produrrel'energia che sa-rebbe destinata adun milione di autoall'anno. Per capire

che cosa potrebbe succedere daqui al 2020 conviene partire daGoogle. Il colosso di MountainView è per definizione un ener-givoro. Per attenuare il costo diapprovvigionamento ha appenaspeso un miliardo per comprareuna decina di parchi eolici negliStati Uniti con l'obiettivo di pro-durre (per destinare alle sue at-tività) 26 gigawatt l'anno dienergia, un ammontare che ser-ve appunto alla mobilità di unmilione di auto all'anno. Il co-losso hi-tech, non contento, hamesso a budget alti 2,5 miliardinei prossimi tre anni per fareshopping a caccia di produttoridi fonti rinnovabili.

Benvenuti nell'epoca dei«prosumer», produttori/consu-matori di energia. Un'apparentesovrapposizione di ruoli che inrealtà suggerisce una tendenzain atto da qualche anno. Graziealle nuove tecnologie digitali, ilmondo delle utilities sta viven-do una transizione epocale. Cheavvicina sempre più, accorcian-do la filiera, produttori, distri-butori e consumatori.

Uno studio di Accenture, unadelle più importanti società diconsulenza strategica alle im-prese, certifica che da qui al2040 la domanda globale di

interno lordo mondiale e l'au-mento esponenziale della popo-lazione che dovrebbe sfondarequota io miliardi. Un paradossodeterminato dal progresso tec-nologico. Gli interventi in effi-cienza energetica stanno pro-gressivamente attenuando i co-sti di dispersione. E la società incui si assisterà al trionfo dellesmart grid, le reti intelligenti peril controllo dell'energia da mon-te (i produttori) a valle della fi-liera (il cliente domestico).

Racconta Mauro Marchiaro,responsabile del settore energiadi Accenture Italia, che stannomutando radicalmente le archi-tetture tradizionali delle retielettriche. «Un cambiamentobasato su un insieme sofisticatoe complesso di apparati e solu-zioni applicative basati su tecno-logie It», su sistemi di monito-raggio in grado di scambiare in-formazioni in tempo reale gra-zie agli investimenti sulla bandaultra-larga ad alta connettività.Non è un caso che anche in Italiasiamo di fronte ad un'inattesacontrapposizione tra un produt-tore/distributore di energia co-me Enel che - grazie alla capil-

ENZASUMISURAlare rete di contatori elettrici di-slocati sul territorio nazionale- ha scommesso 2,5 miliardiper cablare il Paese a fibra ottica,in aperta contrapposizione conun operatore di telecomunica-zioni come Telecom Italia.

La sensazione è che siamosoltanto agli inizi. In cui la mate-ria prima sarà sempre più unacommodity, mentre la concor-renza tra gli operatori si baseràsempre più sui servizi a valoreaggiunto. Un caso-scuola puòessere quello di Engie, un provi-der internazionale di elettricitàe gas, che sta cercando di espan-dersi ridisegnando l'esperienzadigitale dei suoi clienti collabo-rando con una piccola aziendadi design (la Fjord) che proponesoluzioni per la casa sfruttandole potenzialità dei Data Analyti-cs. In altri termini Fjord è in gra-do di capire, ad esempio, le mo-dalità di utilizzo degli elettrodo-mestici in casa, calcolando gliorari di sfruttamento della lava-trice e della lavastoviglie sugge-rendo al cliente quale tipo dipacchetto comprare da un'utili-ty per spendere meno. I mercatisu cui Engie sta sperimentandoquesta collaborazione sono pro-prio l'Italia, la Francia e il Belgio.Perché, soprattutto da noi, Il tes-suto delle piccole e medie im-prese è piuttosto frammentato equindi la clientela è talmente va-riegata che si presta meglio a

servizi personalizzati on de-mand.

Il modello Italia, a suo modo,sarebbe anche una best practiceeuropea. Il nostro Paese nel 201,5è già ampiamente al di sopradell'obiettivo fissato dal recenteCop 2021 di Parigi per la produ-zione di energia da fonti rinno-vabili. Nel documento pariginol'asticella nel 2021 è fissata al27%: l'Italia è già al 37% di ener-gia verde. Un dato che si giovadegli ingenti investimenti, trai-nati anche dai generosi incentivistatali degli anni passati (contanto di voce esplicitamente se-gnalata in bolletta), per la realiz-zazione di parchi eolici e solari.Una tendenza in atto anche al-trove, che porterà le tecnologieper l'energia da fonti fossili aduna progressiva riduzione che sicontrarrà del 30% tra il 2020 e il2040- I settori in cui sta avvenen-do questa contrazione in manie-ra più repentina sono quelloedile (per effetto del progressotecnologico nella realizzazioneeco-sostenibile degli edifici) enei trasporti (che si giova dell'ar-rivo delle vetture elettriche).

@fabiosavelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Energie rinnovabili Pagina 5

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MauroMarchiaro,responsabiledei settoreenergiadi Accenture

11 nostro

tessutoeconomicodi piccole emedieimprese sipresta ainuoviservizion demand

Campagna d'Africa Non solo l'impegno negli Stati Uniti: Google stacostruendo in Kenya la più grande centrale eolica del continente

La diminuzione

di richiesta

energetica

globale da qui

al 2040

37%La produzioneitaliana dienergia da fontirinnovabili, sultotale

La riduzionedella richiestaglobale dienergia da fontifossili, tra il2020 e i 12040

Miliardo didollari, spesi daGoogle perl'acquisto dicampi eolici

26i Gw di energiache Googleintendeprodurre dafonti rinnovabili

Energie rinnovabili Pagina 6

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Non sono vessatorie ma si possono annullare

Sdoganata la legittimitàdelle clausole claims madeMILANO

Non devono essere consi-

derate vessatorie le clausoleclaims made inserite in un con-tratto di assicurazione. A chia-rirlo è la Cassazione con la sen-tenza delle Sezioni unite n. 9140depositata ieri. La Corte in par-ticolare haricordato che la clau-solava considerata come un ele-mento atipico inserito in uncontesto assolutamente tipicodel contratto ex articolo 1917 delCodice civile. Si tratta in defini-tiva di una libera pattuizione traprivati che non comprometteregole concorrenziali o limita idiritti di una parte.

I giudici hanno riconosciutola piena validità delle clausoleclaims made "impure". Ossiaquelle condizioni che legano ilrisarcimento da parte dell'assi-curazione a una condizione in-derogabile e cioè che durante iltempo dell'assicurazione inter-vengano sia il sinistro sia la ri-chiesta di risarcimento. Si trattadi clausola o condizione che perl'appunto la Corte non ritienevessatoria. Al massimo potreb-be essere dichiaratanullaper di-fetto di meritevolezza oppure,quando è applicabile la discipli-na prevista dal decreto legislati-vo 206/2005, per ilfatto dideter-

minare, a carico del consumato-re, un significativo squilibriodei diritto e degli obblighi deri-vanti dal contratto.

Lo scostamento dal modellodel Codice, sottolinea la Corte,puntando a circoscrivere la co-pertura assicurativainrapportoa elemento temporale aggiunti-vo si inscrive a pieno titolo nei

Peri professionisti peròil loro utilizzo non è idoneoperchè si apre la possibilitàdi buchi nella coperturaa danno dei clienti

modi e nei limiti stabiliti dalcontratto, entro i quali l'assicu-ratore è tenuto arisarcire il dan-no sofferto dall'assicurato. «Epoiché - concludono sul puntole Sezioni unite - non è seria-mente predicabile che l'assicu-razione della responsabilità ci-vile sia ontologicamente in-compatibile contale disposizio-ne, il patto claims made è voltoin definitiva a stabilire quali sia-no, rispetto all'archetipo fissatodall'articolo 1917 Codice civile, isinistri indermizzabili, così ve-

nendo a delimitare l'oggetto,piuttosto che laresponsabilità».

In un passaggio conclusivodella sentenza però. le Sezioniunite si soffermano su un aspet-to cruciale, quello della compa-tibilità della clausola claimsmade con l'introduzione in ma-teriaprofessionale dell'obbligodi assicurare la responsabilitàcivile con l'esercizio dell'attivi-tà. Lo spostamento del rischiodal danno alla denuncia (sequest'ultima è presentata in ri-tardo nellaversione «pura» im-pedisce il risarcimento) e i con-seguenti buchi di copertura cuila polizza si espone fa propen-dere i giudici per unverdetto dinon idoneità. In gioco, ricorda-no le Sezioni unite ci sono nonpiù, o non solo, i rapporti tracompagnia e assicurato, maquelli tra professionista e clien-te, visto che l'obbligo di assicu-razione è stato introdotto pro-prio a tutela del terzo. E alloral'invito dei giudici ai consiglinazionali dei professionistichiamati a stipulare le conven-zioni è quello di tenere contodelle controindicazioni al mo-mento della firma delle con-venzioni collettive negoziate.

G. Ne.® RIVROD D ZIO NE RIEFRVATA

Assicurazione professionali Pagina 7

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COMMERCIALISTI

Portale unicoper le venditet

in arrivoUn portale unico dedicatoai commercialisti italianiimpegnati nella vendita diaziende, di patrimoni e disingoli beni in tutti gli am-biti esistenti. Questo il ri-sultato del protocollo d'in-tesa siglato tra il Consiglionazionale dei commerciali-sti e la Società Rete AsteSrl. L'infrastruttura infor-mativa e di relazione de-nominata Rete aste com-mercialisti, è nata con loscopo di «supportare tuttii commercialisti, iscritti aisingoli Ordini locali e ade-renti all'iniziativa, nellosvolgimento delle attivitànecessarie alla vendita. LaRac», si legge in una notadiffusa, ieri, dal Consiglionazionale «metterà gratui-tamente a disposizione on-line, all'indirizzo reteaste-commercialistï.it vetrineinformative sincronizzate,dedicate alla pubblicità ealla partecipazione allevendite in modalità tele-matica. Il portale sarà ope-rativo da settembre, ma icommercialisti interessa-ti possono già registrarsitramite la sottoscrizionedi un modulo autenticatodisponibile su reteaste-commerciaiisti.it».

Commercialisti Pagina 8

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Quel censimento che puòallungare i tempi per l 'Albo

Il responso potrebbeservire per individuarele risorse da trasferiredalla Consob e ripartirei posti al vertice dell'Ocf

Gianfranco Ursino

® Quanti sono i consulenti finanzia-ri indipendenti che hanno i requisitiper accedere di diritto al nuovo Alboquando partirà? E soprattutto: quan-ti sono i soggetti che potrebbero es-sere interessati a iscriversi nei mesisuccessivi, all'apertura del nuovoelenco che sarà tenuto presso l'Orga-nismo dei consulenti finanziari(Oct)? Nelle sue ultime uscite pubbli-che, Carla Rabitti Bedogni, che da an-ni guida l'Organismo per la tenutadell'Albo dei promotori finanziari(Apf ora diventato Ocf), ha ribaditoche occorre fare innanzitutto un cen-simento dei fee only e delle società diconsulenza finanziaria (Scf), che po-trebbero iscriversi all'Albo unico. Al-bo che avrà tre elenchi separati per iconsulenti abilitati all'offerta fuorisede (promotori finanziari), per iconsulenti finanziari autonomi (co-siddetti fee only che sono indipen-denti perchè operano senza im man-dato di un intermediario e sono paga-ti solo dal cliente) e per le Scf.

LE MOTIVAZIONIMa a cosa serve un censimento? Conquali metodi verrà organizzato? Saràsemplicemente un esercizio teoricoche allungherà i tempi? Al recente Fo-rum nazionale sulla consulen za finan-ziaria organizzato da Ascosim, il re-sponsabile dell'ufficio Vigilanza Inter-mediari della Consob, Flavio Bongio-vanni, ha affermato che procedono i

lavori per giungere al più presto allapubblicazione delle modifiche ai rego-lamenti, necessarie per dare pienaoperatività all'Ocf. E una volta pubbli-cati dovranno essere posti in consulta-zioni per 6o giorni ed entro 6 mesi èprevista l'emanazione di un protocollotra Consob e Ocf per trasferire le com-petenze e dare attuazione al nuovo as-setto organizzativo e statutario del-l'Ocf. E visto che l'Ocf assumerà anchefunzioni di vigilanza sui singoli iscrittil'Organismo dovrà essere rafforzato,anche con un eventuale trasferimentodi personale dalla Consob. Inoltre oc-corre iniziare a fare anche delle proie-zioni per verificare se l'Ocfriuscirà, co-me previsto, a camminare con le pro-priegambedalpi ntodivistaeconomi-co coni contributi degli iscritti. Forse èquesto il motivo per cui le due istitu-zioni desiderano farsi un'idea diquanti potranno essere gli iscritti neivari elenchi e, quindi, i nuovi carichidilavoro per l'Ocf. Numeriche influi-scono sull'organizzazione dellastruttura dell'Organismo.

Qualche numero di partenza

CHI POTREBBE TRASMIGRAREUn terzo degli iscritti all'albo deiconsulenti abilitati all'offerta fuorisede (promotori finanziari) operasenza mandato.Dati al 26/4/2016

SENZAMANDATO

18.803 55.23934%

IL CONTEGGIO SPANNOMETRICONon più tardi di 5 anni fa la Consob hadelineato vari scenari: quello pru-dente prevedeva la nascita di1.000/2.000 realtà operative, quelloottimistico da 5 a io.ooo. Da mille alomila, però, laforbiceèmolto ampiae il censimento potrebbe aiutare a re-stringere la proiezione. Inoltre dietroil censimento c'è anche il tema dellarappresentanza delle varie associa-zioni negli organi di governo dell'Or-ganismo dove oggi siedono Abi, As so-reti e Anasf, le quali dovranno far unpo' di posto alle associazioni che rap-presentano i fee only e le Scf. L'idea èquindi di raccogliere le "manifestazio-ni diintenti" daparte dicoloroche pen-sano di aver interesse di iscriversi alledue nuove se zioni dell'Albo, attraversola compilazione di un "forra online"che andràreso noto attraverso un'ade-guata campagna pubblicitaria.

LE MODALITÀ ALTERNATIVEMa per quantificare il bacino poten zia-ledei fee onlybasterebbe mandare Cina

L`AVANZATA DEI BANCARIRapporti sottoscritti nei primi 4 mesidel 2016 dagli intermediariautorizzati con consulenti finanziarineo-iscritti o che non hanno maiavuto un mandato

CON MANDATODI UN

INTERMEDIARIO......................................... :36.436

66%CONCONSULENTIAGENTI

212

42%

CON CONSULENTIDIPENDENTI

_......._...._Di BANCA..........29358%

505

FONTE: Elaborazione su dati Ocf

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Consulenti finanziari Pagina 9

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mailacosto zeroatuttigliattualiiscrittiall'albodeipromotori: su55milaiscrit-ti, circa 19mila non hanno sottoscrittoalcun mandato con intermediari e po-trebbero essere i primi ad avere inte-resse a trasmigrare nell'elenco deiconsulenti autonomi. Inoltre potrebbeessererichiesto unaiuto allevane asso-ciazioni, nelle cui fila militano dei con-sulenti indipendenti già operativi o la-tenti. Nafop e Ascosim hanno già datopubblicamente la prop ria disponibilitàall'Ocf al fine di agevolare le operazionidi censimento. Potrebbero essere in-terpellati anche l'Aiaf e i sindacatiban-cari. La stessaAnasf potrebbe dare unamano, visto che di recente ha aperto leporte dell'associazione ai consulentifee only. Poi anche l'Efpapotrebbe con-tribuire, visto che già oggi certifica leprofessionalitàanche deifee only. Sen-za dimenticare il flusso che potrebbearrivare da commercialisti smaniosi diallargare con un —patentino" il loro cer-chio di azione anche in ambito dellaconsulenza finanziaria. Con il bloccoallaprofessione dal 2007 il mercato deifee only non ha potuto svilupparsi.

Occorre però considerare che i con-sulenti indipendenti operativi post2007, che possono in teoria svolgeresolo consulenza generica, potrebberonon avere interesse a palesarsi e prefe-rire di rimanere "low profile" fino aquando la normativa non sarà definitanei dettagli. Dall'altra parte cosadireb-bero i capi dei promotori finanziari edipendenti bancari che manifestano illoro interesse a trasferirsi nell'elencodegli autonomi? Il censimento,in qua-lunque modo sarà svolto, può rag-giungere i suoi obiettivi solo quando iritocchi regolamentari saranno resipubblici nei dettagli. Altrimenti megliorisparmiare risorse e, soprattutto,tempo. Non è accettabile un ulterioreallungamento dei tempi per un mera eapprossimativo conteggio.

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Con le nostre mattonelle solarilo spazio «nutrirà» la Terra

di Umberto Torelli

tiranno pannelli solariad alta efficienza svilup-pati per satelliti spaziali

sti di produzione inferiori.Progettate per alimentare imini-satelliti impiegati in ser-vizi innovativi, come l'accessoa Internet dallo spazio: un set-tore energetico con possibiliricadute sulla Terra.

Ma al Cesi guardano con in-teresse allo sviluppo a 36o gra-di di altri settori tecnologici.«Da un lato una maggiore pe-netrazione sui grandi clientiitaliani - spiega l'ammini-stratore delegato Matteo Co-

d` - a risolvere, almeno inparte, la fame di energia delpianeta terra. Tra i primi amondo che lavorano in questadirezione, ci sono i laboratoriCesi di Milano, che proprioquesto mese compiono ses-sant'anni di attività. Con suc-cesso.

Attualmente sono in orbitaattorno alla Terra 6o satellitilanciati da india, Brasile, Russia, Corea e altri Paesi. Stannogirando sulla nostra testa gra-zie all'energia raccolta dal Solecon tecnologia del Belpaese.Traggono il sostentamentodei sistemi di bordo dalle«mattonelle solari» prodottedal Cesi e poste sulle grandi aliesterne.

La novità? Si tratta di celleprovviste di un «concentrato-re» a triplo strato: una lenteelettronica a semiconduttore,capace di focalizzare i raggidella luce incidente. Grazie aquesto sandwich tecnologico,brevettato dall'azienda mila-nese, si raggiunge un elevatorendimento di conversione.Con efficienza operativa supe-riore al 38 per cento. A con-fronto, le celle per uso dome-stico rendono in media menodella metà.

Ecco perché, nel 2015, il Cesiha completato lo sviluppo dicelle «low cost» di terza gene-razione, con efficienza di con-versione del 28 per cento e co-

ri CesíA Milano si creano cellea triplo strato con altirendimenti. Usate daisatelliti e richiestein tutto il mondo

dazzi - e dall'altro il potenzia-mento dei mercati esteri dovegià operiamo come MedioOriente e America Latina, maanche la crescita negli StatiUniti». Tra i progetti di rilievo,l'elettrodotto di grande poten-za da 4 Gigawatt all'internodell'Arabia Saudita. Collegal'area centro-orientale di Riadcon le zone occidentali dellaMecca. In Brasile, Cesi è coin-volto nel progetto Rio Madei-ra, la rete che permetterà ditrasferire elettricità generatadalle risorse idriche del Nordai centri di smistamento delSud. Invece in Ecuador sta giàprogettando le infrastruttureper il trasporto dell'energiadalle centrali idroelettrichedelle Ande alla capitale Quito efino alla costa del Pacifico. Unlavoro di io anni con investi-

Energia solare Uno dei 60 satelliti in orbita intorno alla Terra che adottai pannellisolari messi a punto dal Cesi, che assicurano un'eff icienza superiore al 38%

Cesi èpresente alFestivaldell'Energiacon il suo adMatteo Codazzi(foto) perlatavola rotondadi venerdì 13maggio su«Innovazione:processi etecnologie»insieme conil presidentedell'AsiBattiston, l'addi BusinessIntegrationPartners Capé,il chairman diElectro PowerSystem DalFabbro, ildirettore di EnelItalia Tamburie il capo dellaSegreteriatecnica deiMinistero perlo SviluppoEconomicoStagnaro

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menti globali di 2,4 miliardi dieuro. Sul suolo africano Cesi èstato selezionato dall'Ethio-pian Electric Power e dalla Su-danese Electricity Transmis-sion Company come consu-lente tecnico per il progetto diinterconnessione (valore 3 mi-lioni di giuro) del sistema elet-trico tra i due Stati, che tengaconto degli aspetti economici,sociali e ambientali.

Interessante osservare lacrescita del Cesi. Nasce nel1956 come «Centro Elettrotec-nico Sperimentale Italiano»,con l'obiettivo di supportare losviluppo della rete elettricaitaliana, mettendo a disposi-zione laboratori di prova e cer-tificazione. Sei anni dopo,passa sotto il controllo Enel,specializzandosi nei settorienergetico e ambientale. Conil nuovo millennio si espandee acquisisce due società tede-sche, leader nelle prove sucomponenti elettrici, con sta-bilimenti a Berlino e Mannhe-im.

Ma non basta. Per avvicinar-si al clienti internazionali, nel2012 Cesi apre la nuova sede aDubat e l'anno dopo a Rio deJaneiro. Nel nostro Paese, oltreal quartier generale di Milano,sono attivi i centri di Piacenzae Seriate (Bergamo). I dueazionisti di maggioranza risul-tano Enel e Terna, con circal'85 per cento del pacchettoazionario.

N ;a)utorelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il vantaggio dei Belpaese

II fattore «intensità»primato da difenderedi Stefano Agnoll

S e c'è un numero che da tempo nonsospetto dà soddisfazione all'Italia nelcampo dell'energia - e non ce ne sono

molti per un Paese non ricco di materie prime,con una storica dipendenza dall'estero e conuna spiccata propensione alla divisione ognivolta che si deve prendere una decisione - èquello dell'«intensità energetica». Di che cosasi tratta? Del rapporto che misura la quantitàdi energia che viene utilizzata per produrreun'unità di prodotto interno lordo. Un numeroche viene universalmente considerato comeun buon indicatore dell'efficienza di un Paese,anche se poi a determinarlo concorrono altriparametri, come l'evoluzione della suaeconomia e della sua struttura industriale e leabitudini egli stili di vita della suapopolazione. Più il rapporto è basso più unsistema nazionale è efficiente. Ebbene, perquanto riguarda l'Italia la buona notizia cui siaccennava è relativa al suo ottimoposizionamento all'interno dell'UnioneEuropea, come i rapporti annuali dell'Eneatestimoniano. L'intensità energeticanazionale è inferiore a quella della media dei28 paesi Ue e di quelli della zona euro: nel2013 (ultimo dato disponibile, ma presto cisarà un aggiornamento) era il 17% in menodella prima e il 14% in meno della seconda.Tutto bene? Certo, ma attenzione a noncrogiolarsi troppo nella soddisfazione: isegnali che arrivano dal trend degli ultimianni vanno considerati con un po' di (sana)apprensione. La distanza dall'Europa si vaprogressivamente riducendo. Un po' hannoconcorso crisi e calo del pil, ma molto il fattoche o i nostri confratelli europei hannoaccelerato il passo, o noi abbiamo rallentato.Insomma, c'è un primato da difendere che puòcostituire un volano di prima grandezza per lenostre imprese e la nostra società civile. Ilmessaggio dei numeri pare fin troppo chiaro.

O RiPROOI 7!ONE RISERVATA

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Tra gli ospitiDa sinistra, l'astronautaPaolo Nespoli, i candidati aPalazzo Marino StefanoParisi e Beppe Sala, Chicco

Testa (Sorgenia) e PatriziaGrieco (Enel). A destrail ministro delleInfrastrutture e TrasportiGraziano Del Rio

Informazione,approfondimenti, galleryfotografiche e la mappadegli appuntamenti piùimportanti in Italia.E disponibile sull'App Staredi Apple la nuovaapplicazione culturale del«Corriere della Sera Eventi».E gratis per 7 giorni.

Il boomLa lavorazionedi un rotoredestinato allacentraletermoelettrica diChivasso, nellostabilimentomeccanicoAnsaldoa Genova,in una fotodel 1964. Cioèdue anni dopo lanazionalizzazione del l'energiaelettrica: unnuovo scenarioche portòFinmeccanica aristrutturarecompletamentelazienda,dismettendone ireparti navali epuntando tuttosulla produzionedi impiantie macchineper l'energia,l'industriae i trasportielettrificati

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Il parere sul decreto delegato in materia di riorganizzazione della Pa

Asl, la politica non deve influenzare le nomineLucine Vazza

,e nomine dei manager delleaziende sanitarie locali devonoavvenire secondo «criteridimeri-tocrazia, pur nell a riaffermata na-tura fiduciaria della nomina, mamai ispirata a ragioni di conve-nienza politica». Così il Consigliodi Stato nel parere messo a puntodalla Commissione speciale, cheieri si è espressa sullo schema didecreto delegato inmateria di rior-ganizzazione della Pubblica am-ministrazione. Un provvedimen-to che ha i tratti della rivoluzione,perché mette nero su bianco che

nomine e politica devono viaggia-re separati quando si parla diaziende sanitarie e ospedali. Il de-creto fa parte del "pacchetto Ma-dia" approvato a gennaio, e impo-ne regole di trasparenza stringentisui nomi dei manager con il risulta-to sperato di una riduzione del po-tere delle Regioni e, forse soprat-tutto, dei partiti nell'assegnazionedelle poltrone. 11 testo aveva fattodiscutere soprattutto perché pre-vede laformazione di un albo degliaspiranti Dg, ma anche la po ssibili-tà di revoca dei direttori generali,i spirata al principio del giusto pro-

cedimento, per evitare ogni forma,anche surrettizia, di spoils system.Tutterisure elogiate daigiu dicidiPalazzo Spada, che però non han-no lesinato elementi di critica al te-sto. Il decreto soffrirebbe di unamancata condivisione deiprincìpiconle associazioni degli utenti, maanche di confronto con gli opera-tori. Altra nota dolente il «proble-maticorapporto tral'elenco nazio-nale dei direttori generali, con as-segnazione di un punteggio tra75 eioo, e la valutazione da parte dellesingole Commissioni regionali eladelicatezza della scelta del diretto-

re generale, che pure resta dinatu-ra fiduciaria, affidata all'ampia di-screzionalità dell'organo politicoregionale». E questo contrastaconl'obiettivo di fondo di slegare lescelte dall'ingerenzadell apoli ti ca.Non va bene nemmeno l'obbliga-toria frequenza dei corsi regionaliquale requisito di ammissione al-l'albo dei Dg, perché limita l'in-gresso delmanagementprivato al-ladirigenzapubblicasanitaria,chepure la riforma ha inteso favorire.Critiche poi sulla genericità di cri-teri quali le «manifeste violazionidi legge o di regolamenti» per va-lutare l'operato dei Dg e per di-sporne la revoca e l'assenza di unadisciplinarelativaallarevocadellealtre figure dirigenziali, analoga aquella del direttore generale. E visono limiti anche nell'insufficien-te valorizzazione dei livelli essen-ziali di assistenza che invece do-vrebbero orientare scelte piùavanzate di salutepubblica.Il Con-siglio di Stato chiede una rapida ecompleta attuazione dellariformae raccomanda la creazione di unostrumento di monitoraggio, una"cabina di regia" (Stato, Regioni,soggetti pubblici indipendenti)per portare avanti quella rivolu-zione del merito di cui la sanitàpubblicahaurgentebisogno.

Riorganizzazione delle Pa Pagina 14

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Aumenta nel nostro Paese H numerodi aziende innovative, con 2 8 mìla persone occupateAncora poche però riescono a d iventare grand i

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innovazone ma pochi fonFILIPPO SANTELLI

ROMA. «Tanto cuore». Ci vuole passio-ne, dice Marco Trombetti, 40 anni,per creare una Silicon V alley in minia-tura all'Eur, quartiere residenziale diRoma. Cuore di informatico, sullat-shirt sfoggia un enorme Pi greco:«Divido il mio tempo 25 e 75». Unquarto per la dozzina di startup, oltre150 ragazzi, su cui ha investito e cheospita nelle cinque villette con giardi-no, piscina e palestra di Pi Campus. Etre quarti per la sua, di startup: Trans-lated. Una piattaforma che mette incontatto la domanda di traduzioni

con una rete globale di 160mila pro-fessionisti. Qualche giorno fa è stataindicata tra i potenziali unicorni euro-pei, come si chiamano le aziende in-novative da un miliardo di dollari.Quelle alla Uber, per intendersi. E ilmondo hi-tech italiano, alla ricerca dicasi di successo, ha drizzato le anten-ne. Trombetti ha un piano: «Fornire-mo gratis il nostro software di tradu-zione automatica, Matecut, a diecimi-la agenzie. Offrendo loro a pagamen-to le lingue che non coprono». Intan-to Matecut continuerà a imparare eaffinarsi. «Ma per farcela ci servono10 milioni di euro in marketing».

TUTT I DENTROSe in Italia si finisce sempre a parla-

re di soldi, un motivo c'è. Nel nostroecosistema digitale le startup innova-tive, germogli di impresa, non manca-no: anche grazie a una serie di incenti-vi hanno superato quota 5 mila 500 eoccupano 28 mila persone, molti un-der35. «Siamo all'anno uno, tutti sivogliono buttare», dice MassimilianoMagrini, partner del fondo di investi-mento United Ventures. Ancora nonsi vedono i frutti però. Solo ventiaziende superano i 5 milioni di fattu-rato, solo tre hanno più di 50 dipen-denti. Nessun unicorno e magrissime"exit", che per una startup significaessere acquisita o quotata in Borsa, ri-pagando gli sforzi di fondatori e finan-ziatori e certificando il successo dell'i-dea di impresa. Non si cresce senza ac-qua, cioè i capitali. Nel 2015 in Italiasono stati investiti appena 70 milioni

di euro, un decimo di Francia e Ger-mania, briciole rispetto alla SiliconValley. Ora il governo, attraverso Cas-sa depositi e Invitalia, ha mobilitato200 milioni. Nella speranza che nutra-no le prime "scale up", startup capacidi sviluppo esponenziale.

"W "i ALEQuale sia il destino dei pesci picco-

li, nell'arena globale del web, lo hamostrato il caso Pizzabo. Il sito per or-dinare pizze a domicilio, fondato a Bo-logna dal 29enne Christian Sarcuni,nel 2015 è stato venduto per 51 milio-ni al colosso tedesco Rocket. Salvo poiessere girato al concorrente Just Eat,che ha trasferito gli uffici a Milano ecestinato il marchio. «Dobbiamo assi-curare alle aziende i primi fondi, poiaiutarle a espandersi e finanziarsiall'estero», dice Magrini. Modello cheUnited Ventures ha applicato a unastartup come Moneyfarm, consulen-te finanziario robotizzato, sedi a Ca-gliari e Milano, appena sbarcato sulmercato inglese. E adottato da altripotenziali "campioni" nazionali comeDoveconviene, startup che ha digita-lizzato i vecchi volantini dei super-mercati, 16 milioni di utenti. Il quar-tier generale spesso va all'estero, magli sviluppatori restano in Italia. Sonobravi, e costano pure meno.

POPOLO DI RICERCATORICi sono poi settori specifici, come il

biomedicale, in cui le dimensioni delmercato contano meno. L'Italia hauna brillante ricerca di base, una se-rie di fondi, come Innogest o Princi-pia, dedicati a portarla sul mercato, eun solido tessuto industriale in cui in-serirla. «Le nostre nanofibre di setaaiutano a rigenerare le arterie com-promesse», racconta Gabriele Grec-chi, 36 anni, amministratore delega-to di Silk Biomaterials. Principia qual-che giorno fa ci ha investito sette mi-lioni, che verranno usati per un nuo-vo laboratorio a Como. E un altro asse-gno, da 8,7 milioni, il fondo lo stacche-rà a breve per Rigenerand, spinoffdell'Università di Modena che svilup-pa terapie antitumorali a Mirandola.

"UNA R IVOLUZION E CU LTURALE"«Per noi è difficile competere sul

terreno del digitale puro», riconosceAntonio Perdichizzi, vice presidentedell'associazione Italia Startup. «Maabbiamo tante medie imprese chehanno bisogno di innovazione». Po-trebbero portargliela, per giunta abuon mercato, le startup. Garanten-dosi a propria volta clienti con cui con-solidarsi. Si chiama open innovation,e all'estero è la regola. Non più tardidi martedì Microsoft ha comprato So-

lair, giovane azienda bolognese deglioggetti connessi. Quanto ai big italia-ni, assai meno propensi alle acquisi-zioni, la sfida è almeno convincerli adialogare con le startup. Telecom, do-po aver considerato le aziende innova-tive più che altro una questione di im-magine, ora ha spostato questi inve-stimenti al cuore della strategia di svi-luppo. Mentre Intesa e Unicredit han-no da poco lanciato fondi di investi-mento in startup finanziarie. «É unasvolta culturale che richiede tempo -dice Perdichizzi - ma potrebbe esserequesto il modello italiano». Anchesenza unicorni o exit milionarie.

3 RIVROCU?IONE RISER'.'AI A

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altro

I capitali ventureinvestiti in ItaliaValore in milioni di euro

82

FONTI INFOCAMERE(DATI AL 1 ° MARZO 2016) , AIFI, KPMG

Liguria

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Sardegna

Toscana311

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Umbria7f

Lazio548

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.......................... 260 Marche

121 Abruzzo

2 Molise

Campania33

Sicilia25

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Puglia

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SILK BIOMATERIALSLe sue nanofibre diseta possono essereimpiantate perrigenerare i tessutivascolari danneggiati.Ha da poco raccolto 7milioni di euro dalfondo Principia per lavalidazionedellatecnologia

MONEYFARMË un robo-advisor,un consulente diinvestimentoautomatizzato. Sedi aMilano e a Cagliari, haraccolto 16 milioni dieuro da un fondoinglese, l'operazionepiù ricca nel 2015in Italia

DOVECONVIENELa startup hadigitalizzato i vecchivolantinipromozionali deisupermercati. Ha 16milioni di utenti nelmondo e a settembreha chiuso un round difinanziamento da 10milioni di euro

PI CAMPUSA sinistra, startupperospitati nel campusdell'innovazionecreato a Roma daGranero e Trombetti(in foto a destra)

SOLAIRAzienda bolognesefondata nel 2011,realizza soluzioni loTper le imprese, comele caffettiereconnesse di Rancilio.Questa settimana èstata acquisita daMicrosoft, la cifra nonè stata resa nota

PI BOPiattaforma perordinare pizze adomicilio, è statavenduta a inizio dei2015 a RocketInternet per 5 1milioni di eu ro. Dopoun annoèfinita aJustEat, che ha chiuso lasede di Bologna

E05L'exit italiana più riccadegli ultimi cinqueanni èquella di Eos,molecola antitumorale vendutaagli americani diClovis per mezzomiliardo di euro. Ma ilnucleo di investitoriera francese

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