Centro Studi C.N.I. - 8 gennaio 2016 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi...

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Centro Studi C.N.I. - 8 gennaio 2016

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Centro Studi C.N.I. - 8 gennaio 2016

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 8 gennaio 2016

Pagina I

APPALTI

Appalti Ue, basterà un'autocertificazioneItalia Oggi 08/01/16 P. 27 Cinzia De Stefanis 1

EDILIZIA

Edifici pubblici, collaudi solo a chi è a regola d'arteItalia Oggi 08/01/16 P. 36 2

ILVA

Sulla cessione Ilva in campo anche i coreani di PoscoSole 24 Ore 08/01/16 P. 9 Paolo Bricco, MatteoMeneghello

3

INFRASTRUTTURE

Anche l'Enel si affaccia nella partita MetrowebSole 24 Ore 08/01/16 P. 21 Antonella Olivieri 5

Rete, i piani del governo e il ruolo di EnelSole 24 Ore 08/01/16 P. 21 Andrea Biondi,Carmine Fotina

8

LAVORO

Pubblico impiego, per il contratto restano 4 «aree»Sole 24 Ore 08/01/16 P. 8 Claudio Tucci 10

PROFESSIONISTI

Anai: più compiti per gli avvocatiSole 24 Ore 08/01/16 P. 37 11

BREVETTI

Patent box, oltre 2.000 richiesteItalia Oggi 08/01/16 P. 25 Cristina Bartelli,Valerio Stroppa

12

ECONOMIA

Troppi commissari, il ministero tagliaCorriere Della Sera 08/01/16 P. 43 Sergio Rizzo 14

TRENITALIA

«Biglietti Fs più cari? Per gli investimenti»Corriere Della Sera 08/01/16 P. 42 Antonella Baccaro 16

La C oiiiiiiissioiie europea lia vaY°al,o il CloculllcIllo iiill(:o. Le 1i11p1Y'sl°c, potraililo CcCil(liClcli;si allC gare 7ci vc}D

Appalti Ue, basterà uñ autocerticazioneDI CINzIA DE STEFANIS

S amplificati gli adem-pimenti amministra-tivi per le imprese chepartecipano alle gare

pubbliche europee. Tuttele imprese che partecipanoall'appalto pubblico europeopotranno auto-certificaretelematicamente il rispettodei criteri normativi e deirequisiti di capacità finan-ziaria richiesti. Solamentel'impresa vincitrice dovrà inseguito presentare tutta ladocumentazione a riprova diessere qualificata a svolgerele attività previste dal con-tratto. Tutto questo grazieall'approvazione, il 5 gennaio2016, da parte della Commis-sione europea del documentounico europeo degli appalti(cosiddetto European SingleProcurement Document, Espdcostituito da tre direttive).Le tre direttive della rifor-ma europea dovranno essereadottate dai 28 Stati membrientro il prossimo 17 aprile ei Paesi entro ottobre 2018dovranno fare in modo che ilsistema delle gare pubblichesia completamente basatosu web entro ottobre 2018. Ildocumento prenderà il po-sto dei diversi sistemi degliappalti pubblici in vigore nei28 paesi Ue. Alle gare pubbli-che degli stati Ue potrannopartecipare tutte le impreseeuropee, indipendentementedal Paese in cui sono ubicate.

AUTOCERTIFICAZIONE VIA WEB.

Grazie al nuovo documento unicoverrà notevolmente semplificata la

burocrazia per la partecipazione allegare d'appalto pubbliche da partedelle imprese, e in particolare dellepmi europee. Il nuovo sistema, so-stiene Bruxelles, permetterà a tut-

te le imprese di autocertificare viaweb il rispetto dei criteri normativie delle eventuali esigenze di capa-cità finanziaria richieste. In ognicaso, tutti gli operatori economiciche parteciperanno alla gara pubbli-ca dovranno dichiarare di essere ingrado, su richiesta e senza indugio,di fornire i documenti necessari a di-mostrare la propria idoneità, a menoche questi non siano già accessibilivia pubblici registri.

forme di auto-dichiarazione,

mentre altri richiedono chetutte le parti interessate for-niscano prova documentaledella loro idoneità, capacità e-tatus finanziario-economico.Con l'Espd tutte le impreseinvece potranno auto-certifi-care elettronicamente i lororequisiti che dovranno esse-re dimostrati con documenticartacei solo dall'azienda vin-citrice della gara d' appalto.Il «documento unico» potràessere scaricato, riempito ma-nualmente e sottoposto elet-tronicamente. Lo scopo dellenorme sugli appalti pubblicie garantire a tutti gli ope-ratori economici dell'Ue unareale possibilità di vedersiattribuito un appalto pubbli-co. Procedure rapide e solidesono fondamentali anche persostenere gli investimentied evitare ritardi. Quasi lametà dei fondi strutturali edi investimento europei vie-ne erogata tramite gli ap-palti pubblici. «Riducendo il

volume dei documenti necessari, loEspd renderà più semplice la parte-cipazione delle imprese agli appaltipubblici e le pubbliche amministra-zioni potranno beneficiare di unpiù ampio ventaglio di offerte, cheassicureranno miglior rapporto qua-lità/prezzo» ha dichiarato ElzbietaBienkowska , commissaria europeaper il mercato interno, l'industria el'imprenditoria. L'obiettivo continuala Commissaria europea «è un usoefficiente dei fondi Ue attraversoun'applicazione coerente e correttadelle norme sugli appalti in tuttal'Ue, così da contribuire all'agendadell'Ue per l'occupazione, la crescitae gli investimenti».

UNIFORMITÀ DI ADEMPIMENTI.

Nelle nota tecnica sul documentounico degli appalti la Commissioneeuropea evidenzia che attualmen-te alcuni paesi hanno già introdotto

Autocertificazionevia web

Tutte le imprese potranno auto certificare telematicamenteil rispetto dei criteri normativi e dei requisiti di capacitàfinanziaria richiesti. Solo l'impresa vincitrice dovrà poipresentare tutta la documentazione a riprova di esserequalificata a svolgere le attività previste dal contratto.Tutti gli operatori economici che parteciperanno alla

Riscontro gara pubblica dovranno, dichiarare di essere in grado, su

immediato richiesta e senza indugio, di fornire i documenti necessaria dimostrare la propria idoneità, a meno che questi nonsiano già accessibili via pubblici registri.Attualmente alcuni paesi hanno già introdotto forme diauto-dichiarazione, mentre altri richiedono che tutte leparti interessate forniscano prova documentale dellaloro idoneità, capacità e status finanziario-economico.

'Regole uniformi in Con l Espd tutte le imprese potranno auto-certificaretutti i Paesi elettronicamente i loro requisiti che dovranno essere

dimostrati con documenti cartacei solo dall'aziendavincitrice della gara d'appalto. Il «documento unico» potràessere scaricato, riempito manualmente e sottopostoelettronicamente.

Appalti Pagina 1

Parte il monitoraggio sull'obbligo di inserire quadri e sculture

Ed ¿f ici pubblici, collaudi40è a regola d'artesolo a chi

1 via il monitoraggio semestralesull'applicazione dell'obbligo di in-serimento delle opere d'arte neglidifici pubblici soggetti alla legge

717/49; non sarà collaudabile l'opera che nonle contiene. Sono queste alcune delle indica-zioni che il ministero dei beni e delle attivitàculturali e del turismo ha fornito con circolareministero dei beni e delle attività culturali edel turismo del 22 dicembre 2015 n. 5 rispettoad alcune indicazioni contenute nel Dpcm 29agosto 2014 n 171 sulla vigilanza nella realiz-zazione delle opere d'arte negli edifici pubbliciai sensi della legge717/49.

Si tratta della disciplina in base allaquale una quota percentuale dell 'impor-to di progetto deve essere destinato allarealizzazione delle opere d'arte per edi-fici pubblici . La percentuale in particolare èstata nel tempo modulata prevedendo: il 2%del costo dell'opera per i progetti di importopari o superiore a 1 milione di euro e infe-riori a 5 milioni di euro; l'l% per i progettidi importo pari o superiore a 5 milioni dieuro e inferiori a 20 milioni di euro; lo 0,5%per gli importi pari o superiori a 20 milionidi euro.

Per definire le modalità applicativedi questa disciplina nel 2006 sono sta-te emanate (decreto datato 23 marzo 2006)delle linee guida sull'applicazione della legge717 e successivamente è stata emessa unacircolare del Mit del 28 maggio 2014 n. 3278che ha sottolineato l'esigenza di svolgere conattenzione le attività di verifica, validazione eapprovazione dei progetti, nonché del quadroeconomico e ha specificato quali debbano esse-re i compiti del responsabile del procedimentoe del collaudatore. Il primo, fra le altre cose,

deve promuovere in tempi adeguati il bandoper la scelta degli artisti che dovranno esegui-re le opere d'arte, mentre il secondo, in sededi collaudo, deve verificare che la normativasia stata applicata correttamente, al punto danon poterla collaudare finché le opere d'artenon sono state tutte eseguite.

La circolare del ministero dei beniculturali si preoccupa di fornire indica-zioni «atteso che per molte realizzazioni diedifici pubblici non si rilevano competenzespecifiche» nell'ambito delle singole ammini-strazioni.

In particolare, si invitano le stazioni appal-tanti tenute ad applicare l'obbligo della legge717 ad attivarsi per un «necessario raccordoe collaborazione istituzionale fra la direzionegenerale arte e architettura contemporanea egli uffici periferici del ministero. A tale riguar-do la circolare contiene un allegato con unascheda per avviare il monitoraggio sull'ob-bligo previsto dalla legge 717, da inviare alministero ogni sei mesi (30 giugno e 31 di-cembre) e sottolinea l'esigenza di verificare,in sede di rilascio dei pareri, che la legge 717sia applicata.

Inoltre, il ministero chiede di effettuare una«costante azione di monitoraggio», arrivandoanche ad attuare poteri sostitutivi (che saran-no svolti dalle soprintendenze dei beni cul-turali competenti per territorio). Proprio lesoprintendenze sono poi chiamate dalla circo-lare a sensibilizzare le pubbliche amministra-zioni «con nota formale» impartendo l'obbligodel rispetto della norma e quindi l'avvio daparte del responsabile unico del procedimen-to dell'avvio della procedura concorsuale diselezione degli artisti.

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Edilizia Pagina 2

. Incontro al ministero per approfondire il dossier

Sulla cessione Ilvain campo anchei coreani di PoscoSi all'emendamento sulle risorse Aia

iL.................................................................

Paolo BriccoMatteo Meneghello

All'indomani della pubbli-cazione delbando, è iniziato adimpazzare, sia negli ambientigovernativi che in quelli finan-ziari, il «calciomercato» percapire chi, tra ibig player inter-nazionali, potrebbe manife-stare interesse per Ilva. Unadelle piste in particolare, quel-la legata a Posco, starebbe ac-quistando maggiore concre-tezza: nei giorni scorsi è statasegnalata la presenza a Roma,negli uffici del Governo, di al-cuni emissari del gruppo. Ieriintanto è stato approvatol'emendamento del Governoal decreto Ilva che prevede lapossibilità per i commissari dicontrarre finanziamenti stata-li per 8oo milioni al fine esclu-sivo dell'attuazione degliobiettivi di tutela ambientale.Aumenta, nel frattempo, il fa-vore degli imprenditori italia-ni, chiamati dal Governo apro-vare a comporre una cordataitaliana imbastita finanziaria-mente sulla Cassa Depositi ePrestiti, intorno all'ipotesi diun uomo forte come Paolo Sca-roni alla guida dell'Ilva. E, così,assume una consistenza mag-giore il pressing, morbido maperseverante, che il Governo -nelle persone del premierMatteo Renzi e del ministrodello Sviluppo Economico Fe-derica Guidi - ha iniziato unmese e mezzo fa - su suggeri-mento anche di alcuni degliimprenditori interpellati - e haintensificato sull'ex ammini-stratore delegato dell'Eni nelperiodo natalizio, in concomi-tanza con la predisposizionedelbando per l'asta dell'Ilva.

L'Italia non è una terra inco-gnita per Posco. Del gruppoasiatico si era già parlato in oc-casione deltentativo divenditadi Acciai speciali Terni da par-te della finlandese Outokumpu(che poi la cedette a Thys-senKrupp, da cui l'aveva rile-vata in precedenza). L'acciaiosudcoreano ha già incontratoanche la vicenda Ilva. Primache Fca - su richiesta esplicitadi Renzi a Marchionne - tor-nasse ad acquistare -non senzaalcune criticità - i prodotti diTaranto, l'ufficio acquisti delgruppo torinese aveva smesso

-TIITALIANAPrende corpo l'ipotesidi coinvolgerel'exad di Eni, Paolo Scaroni,perguidareil nuovo gruppo.............................................................................

di approvvigionarsi con l'Ilvaper il Renegade e la 50o X inproduzione a Melfi, preferen-do appunto i prodotti coreani.

Il gruppo asiatico, che in Ita-liaha già una testa di ponte rap-presentata daun centro lavora-zione da 5omila tonnellate an-nue localizzato aVallese di Op-peano (la Verona Posco ltpc), èmolto ben posizionato nellaproduzione di coils, soprattut-to a supporto della cantieristi-canavale e del mercato dell'au-to. Proprio il governo di que-st'ultimo segmento, come si èvisto nel caso di Melfi, potreb-be essere uno dei motivi chespingerebbero Posco ad inte-ressarsi al dossier Ilva: unaba-se impiantistica in Europa po-trebbe essere strategica perqualificare meglio le forniturenei confronti dei produttorieuropei, anche e soprattutto inrelazione al mercato asiatico.

Posco può vantare un knowhow tecnologico avanzato: ètrai soggetti che hanno sviluppatola tecnologia Corex (declinan-dola in Finex), che permette inestrema sintesi di produrre ghi-sa senza l'utilizzo delle cokerie.

Per quanto riguarda Scaroni,il manager conosce bene ilmondo della siderurgia: dal1985 al 1996, è stato vicepresi-dente e amministratore dele-gato della Techint, la societàdella famiglia Rocca. Da metàdel 2014, è vicepresidente diRothschild. La banca d'affariinglese, nell'estate di quell'an-no, è stata scelta come advisordell'Ilva dal commissario Pie-ro Gnudi. Sarà interessante ve-rificare se, nei prossimi giorni,il favore incontrato da diversisiderurgici italiani e le proffer-te del Governo a Scaroni faran-no o no breccianelle scelte per-sonali del manager vicentino,che ha una statura tale non sol-tanto per ridurre l'impattostrutturale di una cordata com-posta da imprenditori italianiprivi di soldi veri e incardinatasu una Cdp limitata nella suaforza finanziaria divincoli sta-tutari nell'impiego del rispar-mio postale, ma anche per ricu-cire eventuali rivalità fra im-prenditori che non sempre -per usare un eufemismo - sonoandati d'amore e d'accordonella loro storia.

Il profilo di Scaroni appareinfine coerente anche conuna ipotesi da «worst casescenario», qualora alla fine -nonostante tutti gli sforzi - lacordata italiana non prendes-se forma e le altre offerte nonpersuadessero, così da ri-chiedere un secondo tempo -dopo il 30 giugno - atotale ca-pitale pubblico, in grado dinon fare fallire definitiva-mente la già prostrata Ilva.

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ILVA Pagina 3

Sul mercato . Una veduta aerea del grande impianto siderurgica dell'uva a Taranto

Le questioni cruciali

A seguito dei lavori di risanamento ambientaleprescritti dall'Aia nel corso del 2015 sono stati fermati aTaranto due altiforni su quattro: l'1 è stato bloccato adicembre 2012 (e poi riacceso in agosto), mentrel'altoforno 5 è inattivo da metà marzo dell'anno scorso.Si tratta del più grande impianto europeo del genere: lasua marcia è stata arrestata perchè deve esseresottoposto ai lavori di rifacimento previstidall'Autorizzazione integrata ambientate.Per quantoriguarda i costi il commissario dell'Ilva, Piero Gnudi, inun'audizione in Parlamento ha indicato una stima dicirca 250 milioni.

Dopo la chiusura dell'altoforno di Piombino, Ilva èrimasto l'unico complesso siderurgico italiano (se siesclude il piccolo altoforno di Trieste, oggi di prorpietàdei gruppo Arvedi) che produce acciaio da ciclointegrale. Ma per il futuro, anche in Ilva, si potrebbeprospettare una parziale diversificazione verso il fornoelettrico. L'industria etettrosiderurgica italiana è oggi laprima in Europa: secondo gli ultimi dati di fderacciai laproduzione annua è di circa 17,2 milioni di tonnellate, il72,5 per cento dei totale (la Germania ne produce 13,1,ma incide il 30,4% sul totale, in Spagna il «peso» è dei70,5%, ma l'output èdi 10 milioni)

Il preridotto è un semilavorato ottenuto trattandopettets di minerale ferroso con monossido dicarbonio e idrogeno, una specie di «spugna diferro» che viene caricato nell'altoforno al posto delcoke o nel forno elettrico invece del rottame.Nell'altoforno al posto del carbone fossile, inestrema sintesi, si utilizza il gas naturale comemateria prima del processo dal quale si ricavanomonossido di carbonio e idrogeno. Tra i paesiproduttoi: Iran, India, Messico, Arabia Saudita,Egitto, Oman (le qualità delle produzioni, però,sono diverse da paese a paese).

ILVA Pagina 4

L'ipotesi di rilevare la quota di F2i era stata illustrata prima di Natale all'Agcomde deAnche l'Enel si affaccianella partita MetrowebLa priorità di Open Fiber è però la rete nelle aree disagiateAntonella Olivieri

Spunta anchel'Enelnellapar-tita Metroweb. Prima di Natalel'ipotesi di un ingres so del gigan-te elettrico nel capitale della so-cietà, rilevando la quota di mag-gioranza in mano a F2i, era statainformalmente prospettata al-l'Agcom, nell'ambito dei contattiperillustrareiprogettinelcampodelle reti di tlc. Ma oggi Enelprende le distanze da un'ipotesiche peraltro - a quanto risulta -non si è tradotta in un'offertaconcreta a F2i, mentre la prioritàtemporale della nuova societàEnel Open Fiber è individuatanell'infrastrutturazione dellearee "C" e "D", quelle afallimentodi mercato dove la presenza ca-pillare dell'operatore elettricopuò fare la differenza. Anche se lostatuto è aperto atutte le possibi-lità, compreso l'intervento nellearee concorrenziali. L'oggettosociale è «l'installazione,laforni-tura e l'esercizio di reti di comu-nicazione elettronica ad alta ve-locità».11 piano industriale dellanewco, di cui è ad l'ex Wind Tom-maso Pompei, dovrebbe esserepresentato a febbraio, mentreentro fine mese dovrebbe esseredefinito l'organigramma.t con-templata la partecipazione di al-tri soci diversi daEnel, main que-sta fase non degli operatori tele-fonici per non perdere la caratte-ristica di operatore "nonverticalmente integrato".

Contino- - . • 12

La catena di controllo

Azionisti e partecipazioni - Quote %

53,8%

D

V

46,2%t

87,7% , 85,0% , 100,0% 100,0%

MetrowebMilano

Fastweb - Swisscom 10,6%

MetrowebGenova

1,7%_ _

MetrowebSviluppo

Metrobit

Metroweb Management

Infrastrutture Pagina 5

Tic, L'ipotesi di rilevare la quota di F2i, informalmente prospettata all'Agcom prima di Natale, non si è tradotta in un'offerta concreta

Spunta Enel nella partita MetrowebMa per il gigante elettrico la priorità è l'infrastrutturazione delle aree disagiate

Antonella Olivieri

Anche Enel interessata a Me-troweb? Secondo indiscrezioniattendibili dell'ipotesi di rilevarela quota di maggioranza in mano aF2i si era parlato informalmenteprima di Natale nell'ambito deicontatti conl'Agcom, quando an-che l'ad di Enel, Francesco Stara-ce, si erarecato in visita all'Autho-ritypresieduta daAngelo Marcel-lo Cardani per illustrare i progettidel gigante elettrico. Ma oggi, dauna parte, Enel prende le distanzee dall'altral'ipotesi non si è tradot-ta in alcuna offerta concreta p er lapartecipazione del 53,8% detenu-ta dal fondo infrastrutturale cheha come partner di peso Cdp, tito-lare tramite Fsi del restante 46,2%.Metroweb, che detiene la rete infibra ottica di Milano, è in trattati-ve siaconTelecom sia con Voda-fone-Wind per portare avanti unprogetto di sviluppo della bandaultralarga su scala nazionale, ba-sato sulla formula dell'Ftth (fiberto the home, fibrafino all'abitazio-ne/ufficio). Trattative, entrambenon vincolanti, che hanno unaportata differente. Con l'incum-bent è stato messo apunto unpro-getto per cablare quasi 250 Comu-ni, includendo iioo che giàfaceva-no parte delpiano aziendale diTe-lecom. Con i due operatorialternativi si parla invece delleprime dieci città italiane, compre-se anche nel piano di copertura diTelecom. Telecom, come avevapreannunciato l'ad Marco Patua-noprima diNatale, ha in program-ma di avviare una serie di verifi-che con le authority. Certamentecon l'Agcom, per meglio definireil business plan sul lato dei ricavi,dato che-entrando nell'orbitadel-l'incumbent - anche le tariffe Me-troweb perlafibraotticaricadreb-bero inregimeregolamentato. Mapare che l'intenzione sia anchequella di sondare preliminarmen-tel'Antitrustper capirele implica-zioni diun'operazione che sirisol-verebbe, almeno atermine, inunaconcentrazione. Cdp non escludeil conferimento della sua parteci-pazione anche con scambio azio-nario. F2i, per natura, ha come

obiettivo il realizzo dell'investi-mento,mal'idearesta quella di ce-dere la quota a completamentodel progetto. L'ingresso nel boardTelecom del top managementdell'azionista Vivendi dovrebbecontribuire a stringere su un ne-goziato che, con alterne vicende,si trascina ormai da tempo.

Dalla parte dell'Enel, al mo-mento la priorità è l'infrastruttu-razione delle aree "C" e "D" afalli-mento di mercato dove, secondola decisione presa dal Cobul (Co-mitato per la diffusione dellaban-da ultralarga), è previsto l'inter-vento diretto di Infratel, che do-vrebbe fungere dastazione appal-tante e proprietaria della nuovarete, utilizzando i fondi pubblicigià stanziati. Enel si candida a fa-vorire l'infrastrutturazione dellearee più disagiate dove la presen-

L STATUTO L__Enel Open Fiber è statacostituita a fine dicembre consede legale a Milano per«l'installazione, la fornitura el'esercizio di reti di tic»

La banda ultralarga prevedela fornitura di connessioni auna velocità di 100 Mbps(Megabit per secondo). Nelluglio scorso, in occasionedell'ultima relazione annuale,l'Agcom ha evidenziato comesu questo fronte il gapdell'Italia rispetto al restod'Europa rimanga importante:in questo campo registriamo unlivello di copertura del 36 percento contro il 68 per centodella Ue-28 con situazioniregionali che arrivano al 100per cento.

za capillare dell'operatore elettri-co può fare la differenza, posandosu "commissione pubblica" la fi-bra e curando la manutenzione.Anche se lo statuto di Enel OpenFiber, costituita a fine dicembreconuncapitale iniziale di5 milionie sede legale a Milano, è comun-que aperto a tutte le possibilità. Lasocietà - recitalo statuto - «haperoggetto, direttamente e indiretta-mente tramite controllate o parte-cipate, l'installazione, la forniturae l'esercizio di reti di comunica-zione elettronica ad alta velocitàin fibra ottica, abandaultralargaosecondo le ulteriori modalità tec-niche ditempointempo sviluppa-te in ragione dell'evoluzione tec-nologica dei sistemi di comunica-zione elettronica, anche attraver-so l'utilizzo di infrastrutturefisiche destinate al trasporto o alladistribuzione di energia elettrica,anche per lo svolgimento di servi-zi di comunicazioneelettronicainogni formae modalità e di ogni at-tività ad essi direttamente o indi-rettamente connesse, compresequelle di progettazione, realizza-zione, gestione, manutenzione eintegrazione direti e sistemi di co-municazione elettronica».

È contemplata la presenza dialtri azionisti (ma non di compa-gnie di dc, in questa fase, per nonperdere la caratteristica di opera-tore nonverticalmente integrato)con una serie di garanzie. In parti-colare è previsto che per presen-tare una lista per gli organi socialioccorra coagulare almento il 20%delcapitale.E previstopoiunpe-riodo di lock up di 5 anni, al termi-ne del quale l'ipotetico socio ven-ditore dovrebbe comunque con-cedere in prelazione ititoli agli al-tri azionisti ed è prevista ancorauna clausola di gradimento perl'ingresso di un eventuale nuovoazionista da sottoporre all'appro-vazione del cda con maggioranzadei due terzi. Lamaggioranza qua-lificata è prevista anche per altrematerie specifiche, tracuil'appro-vazione di business plan e budget,la nomina di dirigenti conrespon-sabilità strategiche e jointventuredi importo superiore ai 5o milioni.

C) RI PRO DD ZION E RISERVATA

Infrastrutture Pagina 6

La fotografia

LA STRUTTURAAzionisti e partecipazioni - Quote %

53,8%

a87,7%

MetrowebMilano

4

10,6%

85,0% ,o

Fastweb- Swisscom

MetrowebGenova

r100,0%

MetrowebSviluppo

I NUMERIValori in migliaia di euro

Margine operativo lordo ( Mol) li Margine operativo netto (Mon)

-2 J )00

-2.Q(10

2013 2014

46,2%

0 0

MetrowebManagement

100,0%

Metrobit

Valore della produzione

2013 2014

Ebit Risultato prima delle imposte Utile (perdita) di esercizio

15.u00 15.000 15 J 100........................................................................................................

7 r r, r, n 1(000 lOJl00

5.(mr 5.0rr 5 000

0

2013 2014 2013 2014 2013 2014

Infrastrutture Pagina 7

Società al centro del disegno di Palazzo Chigi per realizzare il network in fibra «pubblico»

Rete, i piani del governo e il ruolo di EnelAndrea BiondiCarmine Fotina

ma, Una rete di proprietà pubbli-ca, mafattadaprivati. Che ne cure-ranno la realizzazione, la manu-tenzione e la gestione, facendosipagare l'affitto dell a fibra dai varioperatori.

Il disegno del governo sullabanda ultralarga porta sempre dipiù dalle parti di Enel. Un cammi-no faticoso,visto che è passato or-mai quasi un anno (era il 3 marzo2015) daquandoilpremierMatteo

Renzi comunicò l'avvio del Pianoper la banda ultralarga in Italia

Ma tant'è. E la decisione del go-verno di procedere auninterven-to diretto per la realizzazione del-laretenell e aree C eD (quelle afal-limento di mercato) punta drittoalla società elettrica. Palazzo Chi-gi eilMise avrebbero potuto opta-re per incentivi da mettere a ban-do o partnership pubblico privata(Ppp). Si è deciso invece perunin-tervento diretto. Risultato? Infra-tel,lasocietàinhouse delministe-

ro dello Sviluppo economico, sioccuperà di mettere a gara la rea-lizzazione, manutenzione e ge-stione dellarete che andràaesserecostruita con i fondi a disposizio-ne (4 miliardi in tutto). Forti di unrecente parereAntitrust, a quantorisulta al Sole 24 Ore si punterà afar valere (di più o esclusivamen-te) la partecipazione di operatorinon verticalmente integrati.Quindi p ollice verso per Telecome porte spalancate aEnel.

Infrastrutture Pagina 8

Nelle aree a fallimento di mercato bandi perla costruzione e gestione della rete pubblica -Sara n no favoriti gli operatori «non verticalmente integrati»

Rete, il governo punta sul ruolo di EnelAndrea BiondiCarmine Fotina

Non solo a Enel, ovvio. Saran-no procedure competitive cui po-tranno partecipare tutti i soggetticon determinate caratteristiche.

A disposizione ci sono 2,2 mi-

liardi di curo della delibera Cipe

del 6 agosto e il governo conta an-

che su i,6 miliardi destinati alle

Regioni. Certo, sempre puntando

l'attenzione su Enel, ibandi- e non

l'affidamento diretto - potevano

apparire logicamente più funzio-

nali anche perché la società, che

ha un piano per l'installazione dei

suoi contatori intelligenti (che ne-

cessitano difibra), avrebbepotuto

realizzare la sua rete contando su

incentivi tali da far abbattere i co-

sti. A ogni modo, in questo ultimo

disegno Enel avrebbe un ritorno

non solo dalla realizzazione, ma

anche dalla gestione.

Contro la soluzione dei bandidel resto si erano espressi varioperatori, indicando nei cosid-detti bandi Eurosud un'esperien-za da non ripetere. Soldi andatitutti a Telecom, secondo i detrat-tori, grazie abandi costruiti su mi-sura. Posizione rispedita al mit-tente da Telecom che invece hasempre sostenuto di essere la sola

IN MANOVRALa newco di Enel al lavorosu simulazioni con la clienteladi Vodafone, Wind e Fastwebpropedeutiche alla stesuradi un piano industriale

apartecipare ainvestire con soldiveri. «Nelle aree a fallimento dimercato lo Stato deve essere pro-prietario dell'infrastruttura», dis-se l'ad di Fastweb, Alberto Calca-gno, in un'intervista al Sole 24 Oreche risale allo scorso 14 agosto.

Certo è che ilPianoperlabandaultralarga e il Piano per la crescitadigitale sono rimasti vittime distop and go con diversi mesi anda-ti persi per congegnare una solu-zione che da un lato potesse risul-tare aprovadi obiezioni europee edall'altro evitasse clamorosi op-posizioni daparte degli operatori.

DaPalazzo Chigi, che conil sot-tosegretario Claudio De Vincenticoordina la strategia insieme alsottosegretario allo Sviluppo eco-nomicoAntonello Giacomelli, fil-tra chiara l'intenzione di dare

un'accelerazione reale a un dos-sier che stava viaggiando troppolentamente.

Dopo le prime gare, non è dettoperò che la linea non possa esserecorretta. «Si parte conlnfratele siaccelera, poi in un secondo mo-mento si metteranno a punto i det-tagli della partnership pubblico-privata» è il pensiero di De Vin-centi.Inquestafase comunque ac-cantonare l'ipotesi degli incentivied estendere anche a una buonaparte del "cluster C" quanto previ-sto per il "cluster D", ovvero l'in-tervento diretto dello Stato, metteal riparo da possibili contestazio-ni di Bruxell es in materia di aiuti diStato. Il resto toccherà all'Agcomche nel disegno del governo dovràgiocare un ruolo rilevante rego-lando tariffe e tecnicalità dei con-

tratti d'uso di lungo periodo con iqualilafibrasaràconcessa alle sin-gole compagnie. Un punto co-munque - riflettono dall'esecuti-vo e dalnfratel,lasocietàpubblicache farà da stazione appaltante - ècentrale: si opererà con una seriedi gare, divise per territorio, siaper la realizzazione delle infra-strutture sia per la sua gestione.

Per l'infrastrutturazione, inverità, anche se in sordina, le pri-me gare sono già partite e riguar-dano oltre 700 Comuni tra Cala-bria, Sardegna, Puglia, Abruzzo,Toscana, Marche, Lazio e Lom-bardia. Èinvece almomento con-siderato solo un aspetto tecnicociò che sarà scritto nel bando digara rivolto a chi si proporrà pergestire il network: se effettiva-mente si parlerà di operatore nonverticalmente integrato e la scel-ta ricadrà sulla newco dell'Enel(Enel Open Fiber), è probabileche quest'ultima debba avvalersi

di societàesterne che abbiano giàlavorato nel settore della fibra eposseggano quindi determinatirequisiti tecnici.

Riguardo aitempiil Governohafatto laprenotifica aBruxelles peri cluster C e D a dicembre. Entro il31 gennaio si aspetta che possa ar-rivare l'ok anotificare il piano. Poiservono 6o giorni per l'ok di Bru-xell es. A quel punto - e auspicabil-mente per Palazzo Chigi siparladiinizio aprile - Infratel (che saràstazione appaltante, nulladipiùinpratica) predisporràle gare.

Intanto dalle parti di Enel OpenFiber si lavora a un piano indu-striale. Sono nel pieno simulazio-ni con Vodafone, Wind eFastwebper capire cosa succederebbe nel-le varie aree con l'utilizzo dellanuova rete da parte dei clienti diqueste telco. L'idea di partecipa-zione nel capitale sembra inveceessere venuta meno.

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Infrastrutture Pagina 9

Nei prossimi giorni convocazione dei sindacati all'Aran - Resta i l nodo del settore università e ricerca

Pubblico impiego, per il contratto restano 4 «aree»Claudio TucciROMA

Riordino dei comparti delpubblico impiego, con un nuovoincontro all'Aran con i sindacatiche dovrebbe tenersi ametàgen-naio. La riorganizzazione delladirigenza pubblica, per favoriremaggior trasparenza e mobilità(anche conil settore privato) de-gli incarichi che potranno dura-re al massimo 6 anni (4+2) conuna valutazione più mirata delleperformance. E poi, un nuovo te-sto unico dellavoro pubblico peraggiornare il Dlgs 165 de12001 e lariforma Brunetta del 2009 e re-golare tutti i principali aspettidel rapporto d'impiego, com-presi i "delicati" procedimentidisciplinari (oggi sostanzial-mente bloccati per norme trop-pe complesse e anche per l'iner-zia dei capi struttura).

Si compone di tre tasselli ilpacchetto di riforma del lavoropubblico, che vedrà la luce pro-babilmente quest'estate, con ilvaro deiprovvedimenti attuatividella legge Madia.

Il primo passaggio, obbligato,di questo percorso è la semplifi-cazione delle aree di negoziazio-ne in applicazione del Dlgs 150del 2009. Oggi i comparti pubbli-ci sono 12, e adesso scenderanno

TESTO UNICOSi allunga no i tempiper l'attuazione delle normesul lavoro nella Pa: decretosu procedimenti disciplinarie precari in estate

a 4: Amministrazioni centrali,Scuola, Sanità, e Regioni ed auto-nomie locali. «Convocherò le or-ganizzazioni sindacali nei pros-simi giorni - annuncia il presi-dente dell'Aran, Sergio Gaspar-rini -. Qui resta da sciogliere la

sorte dell'area Università e Ri-cerca; stiamo discutendo se te-nere questi settori all'interno delcomparto Scuola o di integrarliin quello delle Pa centrali. Trove-remo una soluzione. Sono co-munque fiducioso che si arriveràpresto a un accordo».

Il riordino delle aree di con-

trattazione è infatti il presuppo-

sto per riaprire, dopo una stagio-

ne che dura da più di 5 anni, il ta-

volo negoziale per il rinnovo del

Ccnl aia milioni di "travet":laleg-

ge di Stabilità 2016 mette sui piat-

to 30o milioni (già giudicati per-

ciò una "mancia" dalle sigle sin-

dacali); e molto probabilmente,

per il quinquennio passato, non ci

sarà recupero del blocco (salvo,

forse, la conferma dell'indennità

di vacanza contrattuale ricono-

sciuta nei 2010).

Lastradaperilnuovo contrattosi annuncia, quindi, in salita.

Sul fronte della dirigenza, ci siaspettano grandi novità. Intantoil debutto dei ruoli unici (uno perlo Stato, uno per le regioni e unoper gli enti locali); poi, secondo lalegge delega, si dovrà disegnareun percorso meritocratico e diformazione continua per i mana-ger pubblici. Si dovrebbe puntarepure su una più ampia mobilità esuunsistemadivalutazione effet-tivo (e slegato dal potere politi-co), che nei casi più gravi potràportare alla revoca dell'incarico.

Il restyling della disciplina dellavoro pubblico arriverà invececon il nuovo Testo unico, che do-vrà disciplinare, in modo unita-rio, diverse tematiche dagli ac-certamenti medico-legali sulleassenze dal servizio per malattiadei dipendenti pubblici; all'indi-viduazione di limitate e tassativefattispecie dove sipotràricorrerea forme di lavoro flessibile; al de-collo delle regole sullavalutazio-ne dei "travet"; agli annunciati in-terventi sui procedimenti disci-plinari. Qui, in particolare, l'ipo-

tesi allo studio dei tecnici dipalazzo Vidoni è quella di accen-trare in capo all'Ufficio per i pro-cedimenti disciplinari (l'Upd, giàpresente in tutte le strutture) leprocedure per irrogare sanzionisuperiori al rimprovero scritto,prevedendo termini perentori diinizio e fine del procedimento. Alresponsabile della struttura (cioèal singolo dirigente) rimarrebbela competenza solo per il rimpro-vero verbale e scritto.Ilresponsa-bile dell'ufficio in cui opera il di-pendente "infedele" manterreb-be invece lafunzione della segna-lazione entro un certo termine.

Sul delicato, e dibattuto tema,dell'articolo 18, l'orientamentodel governo e del ministro, Ma-rianna Madia, è quello di mante-nere la tutela reale. Potrebberoesserci ritocchi alla fattispecie dilicenziamento per scarso rendi-mento (si sta studiando una sem-plificazione della procedura); e,forse, si potrebbe consentire la

reiterazione del provvedimentodisciplinare, se si accertaunviziodi forma. L'idea, allo studio deitecnici di Funzione pubblica, è diconsentire alla Pa una secondachance per licenziare il fannullo-ne: se il giudice annulla il recessoper un vizio formale, scatta la re-integra, ma l'amministrazionepuò rifare ilprocedimento e, così,correttamente licenziare il di-pendente "infedele".

Gli esperti si aspettano una ri-forma organica del lavoro pubbli-co, e soprattutto che tuttiitasselli"viaggino in simultanea": «Rior-dino della dirigenza, rinnovo delCcnl e Testo unico devono arri-vare insieme - spiega S andro Mai-nardi, ordinario di diritto del La-voro all'università di Bologna-. Sirischia altrimenti di avere normecontrattuali contraddittorie o giàsuperate rispetto al nuovo qua-dro regolatorio. L'attesa è ancheper l'opera di ripulitura di tutte ledisposizioni sul pubblico impie-go stratificatesi negli anni.Un'operazione che, se fattabene,aiuterà anche dal punto di vistadei contenziosi giudiziari».

C) RI PRO DD ZION E RISERVATA

Lavoro Pagina 10

I IVI

Anai: più compiti

per gli avvocati

L'Associazione nazionaleavvocati italiani e ilMovimento forensesostengono le iniziativeparlamentari perintrodurre il pignoramentoin proprio e l'accesso allebanche dati da parte degliOrdini forensi. Si tratta diestendere la facoltàprevista dalla legge sullenotifiche in proprio aipignoramenti eseguiti connotifica di un atto e diestendere agli Ordini lafacoltà di accesso allebanche dati ex articolo 492-bis del Codice di procedurapenale. Per il presidenteAnai, Maurizio De Tilla, ciòmira ad «ampliare leattribuzioni degli avvocatinel processo di esecuzionecivile e a rendere più snellal'esecuzione deipignoramenti, da sempredisagevole». L'Anai chiedeinoltre di affidare agliavvocati, come in altriPaesi, la emissione didecreti ingiuntivi nonesecutivi e l'intimazionecon convalida della licenzaper finita locazione e dellosfratto e di valutare «lapossibilità pergli avvocatidi svolgere funzioni diresponsabilità certificativaed autorizzazione nellavolontaria giustificazione.

Professionisti Pagina 11

Agenzia delle entrate inondata di domande per l'agevola.-ione su marchi e brevetti

Patent box, oltre 2.000 richiesteA disposizione 84 n che

DI CRISTINA BARTELLI E

VALERIO STROPPA

na valanga di richie-ste per il patent box.Sono oltre 2 mila leistanze consegnate

a mano o recapitate trami-te raccomandata a/r finoraall'Agenzia delle entrate. Gliultimi giorni del 2015 hannovisto Poste italiane fare daspola tra le sedi degli ufficidi Milano e Roma e le sedidell'Ufficio accordi preventivie controversie internazionalidell'Agenzia delle entrate del-le due città per recapitare nongli auguri di buone feste daicontribuenti, bensì le istanzeper accedere al regime opzio-nale di tassazione agevolatasui beni immateriali introdottodalla legge n. 190/2014. Un ca-rico di lavoro che nei prossimimesi impegnerà a fondo tantol'amministrazione quanto iprofessionisti, anche alla lucedell'elevato tecnicismo che con-traddistingue l'istituto. Il con-traddittorio consentirà pure diquantificare meglio l'effettivocosto dell'agevolazione per lecasse erariali, che la relazionetecnica alla legge di stabilità2015 ha ipotizzato in 616 mi-lioni di euro complessivi peril periodo 2015-2019, a frontedi una quota detassata a re-gime di 470 milioni annui. Intermini di gettito Irpef/Ires eIrap, si tratta di 84 milioni inmeno nel 2015,112 milioni nel2016 e 140 milioni annui dal2017. Cifre che però, in basealle simulazioni effettuate eall'elevato numero di richie-denti, potrebbero risultaresottostimate. E stata la stessaamministrazione finanziariaa «spingere» la presentazionedelle richieste, anche laddovenon fossero stati operati tutti i

calcoli di convenienza sull'isti-tuto, alla luce del poco temporimasto a disposizione deglioperatori dopo la pubblicazio-ne dei provvedimenti attuativi.Quello che ha fissato le regoleper l'accesso al ruling, obbliga-toi.°io in caso di utilizzo direttodegli intangibles (ipotesi piùricorrente), è arrivato infattiil 1° dicembre 2015. E per po-

ter far scattare il quinquennioagevolato dal 2015, le impresedovevano presentare la richie-sta entro fine anno. Da quil'apertura delle Entrate, che hainvitato i contribuenti interes-sati a «prenotare» il confrontopreventivo, pure in assenza diun quadro chiaro, concedendopoi 120 giorni per fornire ladocumentazione di supporto. E

rischiano d i* non bastareassicurando, allo stesso tempo,l'assenza di qualsiasi conse-guenza negativa per chi doves-se ripensarci e tirarsi indietro.Da qui l'ondata delle richieste,trasmesse anche dalle aziendeindecise pur di non perdereil treno del 2015. Si pensi alcaso di un'istanza inviata il20 dicembre 2015 e firmatanel maggio 2017: il reddito

detassato sarà quello prodottonegli anni 2015-2019. Il contri-buente, che nel frattempo avràdovuto procedere con le regoleordinarie, potrà così material-mente fruire dell'agevolazionesolo a partire dall'anno di firma(in questo caso il 2017, ossianella dichiarazione dei reddi-ti Unico/2018), recuperando ilbeneficio 2015 e 2016 tramitevariazione in diminuzione op-pure presentando un'integra-tiva a favore sulle precedentiannualità. Resta ancora apertala partita sui marchi. La disci-plina italiana si pone in con-trasto con le raccomandazioniOcse sui regimi fiscali dannosi(Action 5 del pacchetto Beps).L'organizzazione parigina haposto una deadline al 2021 apartire dalla quale i marchi nonpotranno più essere oggetto diagevolazione. La legge di stabi-lità ha apportato solo ritocchitecnici alla legge n. 190/2014,rimandando quindi eventua-li interventi in un momentosuccessivo. Ad oggi, pertanto,i marchi restano pienamenteagevolabili e tra gli operatorisono in molti a ritenere pena-lizzante far scattare il patentbox subito. Per il primo annodi applicazione (2015), infatti,la detassazione del reddito èpari al 30%, per salire al 40%nel 2016 e poi al 50% a regimedal 2017. Laddove fossero con-fermate le anticipazioni circa lemodifiche restrittive sui mar-chi (opzione non rinnovabile),aderire già per il quinquennio2015-2019 darebbe un vantag-gio finanziario anticipato, maal prezzo di perdere un'annua-lità di beneficio «pieno». Qualo-ra invece venisse consentito unmini rinnovo di due anni fino al2021, allora chi ha giocato d'an-ticipo risulterebbe premiato.

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Brevetti Pagina 12

II patent box è una detassazione parziale dei redditi

In cosa consiste derivanti dallo sfruttamento economico di brevettiindustriali, marchi d'impresa, disegni e modelli, know-howgiuridicamente tutelabili e software protetti da copyright

Chi può accedervi Tutti i soggetti titolari di reddito di impresa

I redditi da patent box non concorrono a formare il redditoA quanto ammonta complessivo in quanto esclusi per il 50% del relativoil beneficio ammontare. Tale percentuale è ridotta al 30% per il 2015

e al 40% per il 2016

Quanto dura Il regime opzionale ha durata pari a cinque periodi diimposta, è irrevocabile ed è rinnovabile i

Per gli anni 2015 e 2016 i soggetti interessati devonocomunicare in via telematica l'opzione all'Agenzia delle

Come si accede entrate. A partire dal 2017 l'opzione è comunicatadirettamente nella dichiarazione dei redditi e decorre dalperiodo d'imposta al quale la medesima dichiarazione siriferisce

• In caso di utilizzo diretto dei beni immateriali, il'soggetto che esercita l'opzione è obbligato ad attivare

Il ruling la procedura di ruling per determinare il contributoeconomico alla produzione del reddito o della perdita delbene immateriale• In tutte le altre ipotesi, il ruling è opzionale

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In caso di attivazione della procedura di ruling, il regimepatent box decorre dal periodo di imposta nel corso del quale

La retroattività è stata presentata la richiesta. Nel frattempo, l'impresadeve calcolare il reddito secondo le regole ordinarie perpoi recuperare il beneficio successivamente

Brevetti Pagina 13

Troppi commissari, il ministero fagliaIn arrivo dallo Sviluppo economico i decreti attesi dal 2012 sulle amministrazioni straordinarie

da un decreto sulle liberalizza-zioni risalenti al 1997, e da allo-ra mai emanato. Ma anchequella è una performance ec-cellente. Previsti da un provve-

di Sergio Rizzo

«Così non va». Era a palazzoChigi da cinque mesi e MatteoRenzi sbottava davanti a unamontagna di 812 (ottocentodo-dici) decreti attuativi in listad'attesa che bloccavano l'entra-ta in vigore delle leggi approva-te dal parlamento. Alcuni gia-cevano da mesi nei cassetti diun ministero perché il ministe-ro di fronte che doveva espri-mere il «concerto» non erad'accordo. Per altri non era sta-to nemmeno sprecato il pen-siero: e si capisce perché.

Un esempio? Il ministro del-lo Sviluppo Economico Federi-ca Guidi ha appena predispostodue decreti attuativi dimenti-cati dal giugno del 2012. Tre an-ni e mezzo. Niente a che vederecon il primato assoluto di di-ciotto anni e mezzo raggiunto

primatoDiciotto anni e mezzoper un decreto sulleliberalizzazioni risalential 1997 mai emanato

nï (cinque). Ma pure ex politicicome l'ex presidente della com-missione Trasporti della Came-ra Ernesto Stajano, e l'ex sena-tore del Pdl Maurizio Castro. El'ex deputato di Forza Italia, excommissario Agcom, ex sotto-segretario alla presidenza, expresidente di Invitalia Giancar-lo Innocenzi Botti: commissa-rio dell'agenzia di recapiti De-

dimento del governo di MarioMonti, i due decreti riguardanoi tempi delle procedure e icompensi dei commissari no-minati dal ministero dello Svi-luppo per le aziende poste inamministrazione straordina-ria. Dinamite, per cui nessunoaveva intenzione di accenderela miccia: tanto meno le buro-crazie ministeriali. La verità èche l'amministrazione straor-dinaria nelle sue differenti ver-sioni delle leggi Prodi e dellalegge Marzano, inizialmenteconcepita per i salvataggi digrandi imprese industriali co-me Lucchini, Ilva, Parmalat eFirema, è stata spesso utilizzataanche per operazioni che conl'industria c'entrano come i ca-voli a merenda. Ecco allora gliospedali, le aziende municipa-lizzate, le agenzie di vigilanza,perfino gli enti di formazionesindacali qual è lo la] Cisl Pie-monte. Il risultato? Al 31 dicem-bre 2015 erano state aperte 135procedure (114 per la Prodi e 21perla Marzano) con 502 impre-se e 121 mila lavoratori. In alcu-ni casi destinate a durare de-cenni, e qui si apre il capitoloancora più delicato degli inca-richi.

Basta dare un'occhiata alla li-sta dei professionisti. Ci sonoesperti che hanno collezionatoincarichi a testata multipla, co-me Daniele Discepolo (tre). ORenzo Bellora, Francesco Fim-manò, Lucio Francarlo (quat-tro). Oppure Stefania Chiatturi-

fendini. Anche se difficilmente bo. L'amministrazione straor-qualcuno insidierà mai il re- dinaria potrà essere quindi tra-cord dell'avvocato Vincenzo Sa- sformata in liquidazione su ri-nasi D'Arpe: commissario di chiesta del 30 per cento deiCablelettra, Maflow, Maflow creditori. E soprattutto con iPolska, Man servizi, Elea spa e due decreti estratti dal dimen-Provincia italiana della Congre- ticatoio ministeriale, dice il mi-gazione dei Figli dell'immaco- nistro, «viene proposto un con-lata concezione, nonché presi- tenimento dei costi e l'introdu-dente del comitato di sorve- zione di meccanismi premialiglianza di Mabo prefabbricati e per accelerare le procedure. Imembro del comitato della An- commissari saranno pagati intonio Merloni, quindi liquida- modo proporzionale alla dura-tore della Selex Finmeccanica e ta della procedura e saranno in-

della Sogesi Unicredit. Dulcisin fundo, è anche il presidentedelle Assicurazioni di Roma,compagnia pubblica sull'orlodella liquidazione ora invecesorprendentemente rianimatadal commissario prefettizioFrancesco Paolo Tronca.

Federica Guidi promette chele cose presto cambieranno.Sostiene che con la riforma del-la legge fallimentare si provve-derà a inasprire i criteri per ac-cedere all'amministrazionestraordinaria, raddoppiando irequisiti dimensionali dellaProdi (portandoli ad almeno40o e 8oo dipendenti rispetti-vamente per le singole aziendee i gruppi d'impresa) e stabi-lendo per la Marzano un limiteminimo di 1.000 lavoratori conun giro d'affari triennale dimezzo miliardo. I commissariverranno scelti non più arbitra-riamente ma sulla base di un al-

_, r faffimenta reCi saranno criteri piùalti perle procedure emeccanismi premialiper i commissari veloci

centivati a utilizzare le struttureinterne anziché i consulentiesterni». Aggiunge che «poitutto sarà reso pubblico». Nelsenso che finalmente si potran-no trovare nel sito internet uffi-ciale del ministero dello Svilup-po gli elenchi delle imprese inamministrazione straordinariae soprattutto i nomi dei com-missari con i relativi compensi.Aspettiamo fiduciosi.

I decreti sono adesso al mi-nistero dell'Economia in attesadel famoso concerto. Non siareneranno mica lì, vero?

Economia Pagina 14

Ex senatoreL'ex senatoredel Pdl MaurizioCastro ha unpassato damanager. È statodirettore centraledel gruppoElectrolux Zanussiin Italia.Successivamente èdiventato direttoregenerale dell'Inail.Nella sedicesimalegislatura è statoeletto senatore

Ex deputatoL'ex deputato diForza Italia, excommissariodell'Agenzia dellecomunicazioni, exsottosegretario allapresidenza deiConsiglio, expresidente diInvitalia, GiancarloInnocenzi Botti èstato commissariodell'agenzia direcapitiDefendini

le proceduredi amministra-zione straor-dinariaaperte al

dicembre

2015, di cui

114 con la

legge Prodi e

21 con la legge

Marzano

30N,percentola quota dicreditori che,con la riformain arrivo, potràchiedere laconversionedell'ammini-strazionestraordinaria

MagistratoL'ex presidente dellacommissioneTrasporti dellaCamera ErnestoStajano ha iniziatola carriera comemagistrato ed èstato anchecomponente deiCsm. Tra l'altro èstato presidente diAeroporti di Roma ecommissariostraordinario diFirema

Economia Pagina 15

«Biglietti Fs più cari? Per gli investimenti»Morgante, prima donna a capo d1 'l'reniUffia: non giocavo con i trenini ma neanche con le bambole

di Antonella Baccaro

«Non giocavo con i treninida piccola. Ma nemmeno conle bambole». Barbara Morgan-te, prima donna amministra-tore delegato di Trenitalia,l'azienda di Ferrovie dello Sta-to che movimenta il traffico,classe `62, livornese di nascita,chietina d'adozione, dà l'im-pressione di trovarsi a proprioagio nel palazzone romano,pieno di ferrovieri di piazzadella Croce Rossa.

«Si ricordi che prima di ge-stire le strategie del grupposono stata in Rfi (la controllatache gestisce la rete), dovec'erano per lo più uomini, in-gegneri, mentre io venivo dal-la statistica». Sarà per questoche si è «innamorata» primadi tutto di una tabella, quelladell'orario ferroviario «contutti quegli incastri perfetti»:«Sono una precisa, tipica Ver-gine, ci tengo al rispetto deitempi. E qui c'è ancora moltoda fare...».

Partiamo da qui. C'è lapercezione in chi viaggia chealla puntualità sui treni velo-ci si sia un po ' derogato nel-l'ultimo anno . Mentre sugliaumenti, no.

«L'indagine da noi commis-sionata registra un 959. diclienti soddisfatti. Ma è vero,qualche problema di puntuali-tà c'è a causa del forte aumen-to dell'offerta da parte di tutti edi alcuni lavori sulle linee».

Parliamo degli aumentiche sono scattati.

«Riguardano il servizio chesta sul mercato senza sovven-zioni, sono una nostra prero-gativa».

Ma suonano realissimo.«Gravano solo sui biglietti a

tariffa piena, ï1 14i del vendu-to: è per la clientela che neces-sita della massima flessibili-

tà».Il servizio non era già re-

munerativo?«Abbiamo da sostenere gli

investimenti, ne abbiamomessi in campo per 1,6 miliar-di in autofinanziamento».

Quando si potrà usufruiredella maggiore velocità delnuovo Frecciarossa iooo?

«In prova notturna abbiamosuperato i 39o km/ora senzaalcun problema e continuere-mo i test fino all'estate prossi-ma; poi spetterà al ministero eall'Agenzia darci il via libera».

Se ne avvantaggeranno an-che le altre tratte?

«Con l'arrivo dei nuovi Frec-ciarossa iooo potremmo uti-lizzare ulteriori Etr ,oo sullealtre linee, direi dal secondosemestre 2016».

Restano le note dolenti deiservizi regionali: la maggiorparte dei contratti restano aTrenitalia.

«Sì, vorrei chiarire che sia-mo favorevoli alle gare, chepartecipiamo dove si fanno eche siamo organizzati per fareofferte competitive. L'impor-tante sono le condizioni di pa-rità coni concorrenti».

Gli aumentidei prezzisull'AltaVelocità?Solo suibigliettia tariffapiena, il 14%del venduto

Potremmoutilizzare gliEtr 500 sullelinee cheoggi non liadoperano,dal secondosemestre2016

Parliamo intanto del servi-zio che darete.

«Senz'altro con nuovi treniladdove il contratto lo consen-te».

E dove lo consente?«Diciamo che nessuna Re-

gione resta a zero».Serve anche un certo nu-

mero di treni.«Il primo semestre del 2017

avremo in esercizio 101 Jazz, 46Swing e 119 Vivalto. I treniquindi ci sono. Servirebbe an-che che l'offerta venisse razio-nalizzata, eliminando serviziormai in perdita per concen-trare mezzi e risorse sugli sno-di principali, puntando sul-l'intermodalità».

Anche la sicurezza restaun punto debole.

«I reati sono crollati del 9o9,.con l'uso dei varchi all'ingres-so dei binari».

Barriere che però fannoperdere tempo.

«Dobbiamo bilanciare leesigenze».

Il governo, ma anche ilnuovo ad del gruppo puntamolto sull'integrazione fer-ro-gomma . A che condizionila ritiene possibile?

«Non sarà semplice: il tra-sporto pubblico locale è rego-lato da contratti espressi daRegioni, per il ferro, cui si ag-giungono i Comuni, per lagomma, bisogna trovare ungiusto equilibrio e un dialogopiù stretto tra i vari decisori, avantaggio dei cittadini, par-tendo dall'integrazione tariffa-ria e delle informazioni sulservizi».

Vi farete carico di situazio-ni locali in forte perdita? Siparla dell'Atac, l'azienda ro-mana.

«Si può anche pensare di ri-sanarle alcune situazioni nelgiro di qualche anno, se con ilnostro modello industriale,che prevede anche libertàd'azione, c'è un ritorno econo-mico».

E nuovo ad di Trenitalia, cheha lavorato con l'ex capoazien-da Mauro Moretti, non sembraaver ereditato da lui il rapporto«muscolare» con il sindacatocui promette un confronto, «apatto che si rinunci a certi pri-vilegi» e che gli orari di lavoropagati corrispondano a quellieffettuati.

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ManagerBarbaraMorgante èamministratoredelegato edirettoregenerale diTrenitalia.Prima donna aricoprire il ruolo

Trenitalia Pagina 16