Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna...

23
Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016

Transcript of Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna...

Page 1: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016

Page 2: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016

Pagina I

RIFORMA APPALTI

Riforma appalti, potenziata la validazione dei progettiSole 24 Ore 25/02/16 P. 52 Giorgio Santilli 1

PROFESSIONISTI

Esecuzioni, fissati i compensiItalia Oggi 25/02/16 P. 33 Giovanni Galli 2

ANAC

La protesta di Cantone con il governo: pochi fondi, la mia authority è bloccataCorriere Della Sera 25/02/16 P. 6 Sergio Rizzo 3

SVILUPPO ECONOMICO

In un'Italia scoraggiata serve un'idea di crescita nuovaCorriere Della Sera 25/02/16 P. 39 Mauro Magatti 6

STATUTO LAVORO AUTONOMO

Partite Iva liberate dal sospetto elusivoItalia Oggi 25/02/16 P. 39 8

TALENTI E MERITOCRAZIA

«Cattedre Erc» per trattenere (e attrarre) ricercatoriSole 24 Ore 25/02/16 P. 26 Luigi Guiso 9

DIAGNOSI ENERGETICA

Diagnosi energetica, aziende in ritardoSole 24 Ore 25/02/16 P. 12 Francesco Prisco 10

TARIFFE CTU

Urgente il restyling degli scaglioni per le tariffe dei CtuItalia Oggi 25/02/16 P. 40 11

EXPO

La sfida (mondiale) che tiene insieme università e impreseCorriere Della Sera 25/02/16 P. 29 Gianfelice Rocca 12

RICERCA

La scienza all'Expo e la favola del pifferaioRepubblica 25/02/16 P. 1 Elena Cattaneo 13

EXPO

Dai farmaci intelligenti alla nutrizione I sette centri di ricerca per il dopo ExpoCorriere Della Sera 25/02/16 P. 29 Elisabetta Soglio 17

AVVOCATI

Avvocati, preferenze ridotte al 51%Sole 24 Ore 25/02/16 P. 54 Giovanni Negri 19

ELEZIONI FORENSI

Elezioni forensi, nuove regole in avvivoItalia Oggi 25/02/16 P. 32 Beatrice Migliarini 20

AVVOCATI

Quel copia-e-incolla degli aspiranti avvocatiCorriere Della Sera 24/02/16 P. 57 Beppe Severgnini 21

Page 3: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

Pronto il decreto, oggi o domani in Cdm

Riforma appalti, potenziatala validazione dei progettiGiorgio Santilli

Assume una fisionomiapressoché definitiva il de-creto legislativo che attua lalegge delega sulla riformadegli appalti , ma non è anco-ra certo che il provvedimen-to vada all'esame del Consi-glio dei ministri oggi o do-mani. Il lavoro di rifiniturarichiede più tempo del pre-visto e incrocia anche nodirilevanti come quello del si-stema di qualificazione delleimprese, per cui resta fissatala soglia di un milione di curosotto la quale non è necessa-ria la certificazione Soa.

Intanto nell'ultima versio-ne, che consta di 23o articoli,sono stati definiti alcuni capi-toli fondamentali come quellisui poteri dell'Anac (che ge-stirà anche una Banc a dati uni-ca sostitutiva delle molte esi-stenti oggi e facenti capo a va-rie amministrazioni), sul su-bappalto, sulla qualificazionedelle stazioni appaltanti e del-le centrali di committenza(che comunque restano unelemento di tensione con i Co-muni), mentre dall'ultima ste-sura escono fortemente po-tenziate le norme sullavalida-zione dei progetti (per cui so-no dettagliate le attività e isoggetti che possono svolger-la), quelle sui motivi di esclu-sione ad opera della singolastazione appaltante (in base asentenze per reati gravi o an-che per gravi inadempimenticontrattuali del passato) equelle sulla risoluzione deicontenziosi per via extragiu-diziale. In pratica, saranno seile strade che potranno evitareil ricorso davanti al giudice, inparte sulla scia diquanto acca-de oggi (sia pure con qualchecorrezione), in parte con stru-menti nuovi o riesumati (co-me gli arbitrati). Le sei alter-

native al giudice sono l'accor-do bonario per i lavori, l'ac-cordo bonario per servizi eforniture, il collegio consulti-vo tecnico, la transazione,l'arbitrato e la definizionestragiudiziale su parere vin-colante dell'Anac. La norma èstata meglio precisata con lanecessaria adesionepreventi-va delle parti. Su quest'ultimopunto scommettono comun-que Raffaele Cantone e la suaAutorità anticorruzione, pro-prio in v irtù del fatto che il pa-rere viene trasformato in vin-colante e dovrebbe così raf-forzare un istituto che già fun-ziona su base facoltativa.

Uno degli snodi fondamen-tali del nuovo sistema è la qua-lificazione delle stazioni ap-

DOMANI CON Il SOLE 24 OREA GUIDA COMPLETA

! 1.,i fasci e o lo cii SO pa giri e a+ 0eiiro: le- nuove regole ciel 2016âi.rta sse, bc nis, Eeasi -ecc;rnodato

Iz-iveridìtaa 0,50eurooEtrea[pre 7z;delrEjotìdiario

paltanti. L'Anac terrà un appo-sito elenco di cui faranno parteanche le centrali di commit-tenza. Le amministrazioninonqualificate potranno sceglierefravarie strade: il ricorso auto-nomo agli strumenti telemati-ci di negoziazione messi a di-sposizione dalle centrali dicommittenza qualificate (tipoConsip), il ricorso a una cen-trale di committenza qualifi-cata, l'aggregazione con una opiù stazioni appaltanti aventila necessaria qualificazione. IComuni non capoluoghi po-tranno fare ricorso a una cen-trale di committenza o a sog-getti aggregatori qualificati oancora fare ricorso a unioni diComuni qualificate come cen-trali di committenza ovveroassociarsi o consorziarsi incentrali di committenza.

Cambia, inoltre, la modalitàdi abrogazione progressivadelle norme vigenti (soprat-tutto il regolamento genera-le): le disposizioni del periodotransitorio vengono inserite altermine dei singoli articoli,con l'indicazione delle normevigenti che sopravvivonotemporaneamente o altre di-sposizioni che in genere ten-dono a dilatare i poteri de Ilestazioni appaltanti sul singoloaffidamento. Due esempi: inattesa delle linee guida Anac,saranno le stazioni appaltantia inserire nei bandi i requisitinecessari per società di inge-gneria e società tra professio-nisti; fino all'emanazione delledisposizioniAnac sull'albo deicommissari delle commissio-ni giudicatrici, le stazioni ap-paltanti continueranno a no-minare i commissari «secon-do regole di competenza e tra-sparenza preventivamenteindividuate da ciascuna sta-zione appaltante».

© R1PR0)u7IDNr R]SERVATA

Riforma appalti Pagina 1

Page 4: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

In G.L. (e in rigore dal 10 rnarzo) il decreto stille parcelle (lei* profèssìoiiistì delegati

Esecuzioni , fissati 1 C0111 e11s1Da mille a 2 ila euro i base a valori d'aggiudicazione

DI GIOVANNI GALLI

:issati i compensi per iprofessionisti delega-ti dal giudice dell'ese-cuzione. Il compenso

del professionista delegatoper le operazioni di venditadi beni immobili sarà paria mille euro per ciascunadelle tranche di operazioninecessarie, in caso di prez-zo di aggiudicazione o va-lore di assegnazione pari oinferiore a 100 mila giuro,salendo a 1.500 per il ran-ge 100-500 mila giuro e a2 mila oltre. Lo prevede ildecreto del ministero dellagiustizia 15 ottobre 2015, n.227, «Regolamento concer-nente la determinazione eliquidazione dei compensiper le operazioni delegatedal giudice dell'esecuzioneai sensi degli articoli 169-bis e 179-bis delle disposi-zioni per l'attuazione delcodice di procedura civile».Il provvedimento, in vigoredal 10 marzo prossimo de-termina, a norma degli ar-ticoli 169-bis e 179-bis delle

disposizioni per l'attuazionedel codice di procedura civi-le, i compensi spettanti aiprofessionisti delegati di cuiagli articoli 534-bis e 591-bis del codice di pro-cedura civile. Peresempio, quandoil prezzo di ag-giudicazioneo il valore diassegnazioneè pari o infe-riore a euro100 mila: a) pertutte le attivi-tà comprese trail conferimentodell'incarico e laredazione dell'av-viso di vendita, iviincluso lo studio delladocumentazione deposi-tata a norma dell'artico-lo 567, secondo comma,del codice di procedu-ra civile, spetta uncompenso pari amille euro; b)per tutte leattività svol-te succes-sivamente

alla redazione dell'avviso divendita e fino all'aggiudi-cazione o all'assegnazione,spetta un compenso pari a

mille euro; c) per tutte leattività svolte nel

corso della fasedi trasferimentodella proprietà,spetta un com-penso pari amille euro; d)per tutte leattività svoltenel corso dellafase di distri-

buzione dellasomma rica-

vata, spetta, ancora, uncompenso pari ad euro mil-le. Tenuto conto della com-plessità delle attività svol-te, il giudice dell'esecuzionepuò aumentare o ridurrel'ammontare del compensoliquidato in misura non su-periore al 60%. Al professio-nista delegato spetta ancheun rimborso forfettario del-le spese generali in misurapari al 10% dell'importo delcompenso determinato, non-ché il rimborso delle speseeffettivamente sostenute edocumentate. In ogni casol'ammontare complessivodel compenso e delle spesegenerali liquidato non puòessere superiore al 40% delprezzo di aggiudicazione odel valore di assegnazione.Per la determinazione delcompenso nell'espropria-zione forzata di beni mo-bili iscritti nei pubbliciregistri, il compenso delprofessionista delega-to per le operazioni divendita è determinatosulla base dei seguen-ti criteri: a) per tutte

le attività svolte nel corsodella fase di autorizzazio-ne della vendita spetta uncompenso pari a 200 euro;b) per tutte le attività svol-te nel corso della fase del-le operazioni di vendita odi assegnazione, spetta uncompenso pari a 250 euro;c) per tutte le attività svoltenel corso della fase di tra-sferimento della proprietà,spetta un compenso pari a200 euro; d) per tutte le at-tività svolte nel corso dellafase di distribuzione, spet-ta un compenso pari a 250euro. Quando il prezzo diaggiudicazione o il valore diassegnazione è superiore aeuro 25 mila ma inferiore a40 mila euro, il compenso deiprofessionisti, si legge nelprovvedimento del dicasteroguidato da Andrea Orlando,è raddoppiato.

© Riproduzione riseruata-

Professionisti Pagina 2

Page 5: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

L AJrfICORiUZIONL

pochi fondi, la mia authority è bloccataLa relazione sul bilancio e il paradosso di 50 ' 'oni in cassa che non si possono usare

di Sergio Rizzo

rima i guai dell'Expo,poi quelli del Mose,quindi le toppe del Giu-bileo, e i compiti in ma-

teria di trasparenza stabilitidai decreti sulla pubblica am-ministrazione, e il nuovo codi-ce degli appalti. Perfino gli ar-bitraggi per risarcire i corren-tisti delle banche truffati. Oltreall'ordinaria amministrazione,ovvio. Sulle spalle di RaffeleCantone stanno rovesciandoaddosso tutte le rogne di unPaese che secondo Transpa-rency international è il piùcorrotto d'Europa con l'unicaeccezione della Bulgaria. Dopoaverlo però messo nelle condi-zioni di fare le nozze con i fichisecchi, perché non può nem-meno spendere i soldi che hain cassa. Questo paradosso ri-schia ora di creare problemitanto grossi all'Autorità anti-corruzione, da farle rischiaredi non poter gestire le nuovepesanti incombenze previsteche le sono state affidate. Co-minciando proprio da quellepiù delicate come le nuoveprocedure per gli appalti pub-blici stabilite dalla riformapronta per il debutto. Per evi-tarlo adesso è necessaria unanorma che consenta di supe-rare gli ostacoli imposti al bi-lancio, e ci deve pensare il go-verno. Pïú in fretta possibile.

Questo c'è scritto in un do-cumento che si intitola «Notadi aggiornamento al piano diriordino dell'Autorità nazio-nale anticorruzione», che por-ta la data del 28 gennaio scor-so. E si può leggere nelle ulti-me righe, sia pure in un lin-guaggio felpato: «Non puònon evidenziarsi che il bilan-cio dell'Autorità sconta una ri-

gidità della spesa tale da nonconsentire per il futuro, a qua-dro normativo vigente, ulte-riori norme di contenimentooltre quelle finora adottate senon a prezzo di una ridottafunzionalità dell'Anac che,nella circostanza, non sarebbetra l'altro coerente con l'imple-mentazione delle funzioni (...)la quale, anzi, indurrebbe aduna nuova riflessione nelle se-di opportune sul manteni-mento degli obiettivi di conte-nimento della spesa». Piùchiaro di così...

Alla stregua di tutte le altreautorità indipendenti, anchequella di Cantone ha dovutosottostare ai tagli fissati da undecreto approvato dal governodi Matteo Renzi nel giugno2014. Ma allora l'Anac avevaappena visto la luce nell'attua-

le configurazione. Soprattut-to, non era ancora diventata ilparafulmine per ogni bufera. Econ l'andare del tempo le mi-sure previste da quel provvedi-mento si sono rivelate un'ar-matura troppo stretta per unorganismo che invece avrebbebisogno di estrema agilità. Ilpersonale, per esempio. Perassolvere tutti i compiti, al-l'Anticorruzione servirebbero350 persone, mentre oggi nonce ne sono in servizio che 302.Se ne dovrebbero assumere48, ma i limiti di bilancio im-posti da quel decreto di dueanni fa lo impediscono.

La beffa è duplice. Perchél'Anac non può spendere soldiche pure ha in cassa, una cin-quantina di milioni, grazie an-che ai risparmi ottenuti inquesti anni. E poco importa sequei denari non sono nemme-no pubblici, visto che l'autho-rity viene finanziata dai sog-getti vigilati. Questa situazio-ne kafkiana fa venire in menteil calvario che gli ottusi vincoli

di stabilità impongono ai Co-muni più virtuosi , a scapito diquelli meno efficienti : i priminon possono impiegare risor-se che risparmiano , ai secondilo Stato copre senza battere ci-glio i buchi di bilancio.

Nel solo 2015 la cura dima-grante è stata particolarmentedura. L'Anac ha tagliato il bi-lancio del 25%, da 62,9 a 47,2milioni. Il costo del personaleè sceso del 19 , da 38,5 a 31,2milioni. Quello per gli immo-bili del 33, 4%, da 7,2 a 4,8 mi-lioni. Compensi e rimborsi pergli organi istituzionali sonostati ridotti del 53%, da 2,4 a 1,1milioni. Mentre l'esborso perl'acquisto di beni e servizi si èridimensionato del 32%, da14,8 a 1o milioni : ne hanno fat-to le spese i servizi resi da terzi(meno 34,90, i collegi, i comi-tati e le commissioni (meno71,1), la Camera arbitrale (me-no 44, 7), gli onorari per gliesperti esterni (meno 83,4), gliavvocati (meno 46,1), i giornali(meno 48)...

anac Pagina 3

Page 6: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

La ri" ' ità della spesaNon può nonevidenziarsi che ilbilancio dell 'autoritàsconta una rigidità dellaspesa tale da nonconsentire ulteriorinorme di contenimento

I compitiL'implementazione dellefunzioni indurrebbe auna nuova riflessionenelle sedi opportune sulmantenimento degliobiettivi di contenimentodelle spesa

Tagli drastici, coni quali si èarrivati a raschiare il fondo delbarile. Anche se non si può di-menticare il punto di parten-za. L'Anticorruzione che cono-sciamo oggi è il risultato dellafusione fra due authority pree-sistenti: la Civit, che doveva so-vrintendere alla pubblica am-ministrazione, e l'autorità perla vigilanza dei contratti pub-blici, dove sprechi e inefficien-ze erano di casa.I costi eranoastronomici: due sedi nel cen-tro di Roma, sei direzioni, per-sonale esterno profumata-mente pagato, un addetto allerelazioni esterne da 238 milaeuro l'anno. Nel piano di rior-dino dell'Anac è descrittaun'organizzazione tutta ap-piattita verso l'alto, con unapletora di dirigenti «non com-misurata alla missione istitu-zionale né al numero com-plessivo di personale». Erano58, uno per ogni cinque im-piegati, con punte di uno ognitre per alcuni servizi. E i dipen-denti? Ben 336, per giunta nonsempre «reclutati con critericoerenti». La conflittualità in-terna era fortissima, e le traccedolorose della battaglia sonoancora lì da vedere. Cantonericorda il concorso a 8 dirigen-ti di seconda fascia «avvenutoquasi otto anni fa e annullatodal consiglio di Stato», consentenza passata in giudicatoma attualmente sospesa. Pernon parlare dei procedimentipenali «anche con accuse gra-vi di corruzione» nel quale so-no coinvolti due ex presidentie due ex consiglieri, nei qualisono indagati «alcuni dirigen-ti e dipendenti attualmente inservizio presso l'Autorità per iquali, non essendo intervenu-to nemmeno un decreto chedispone il giudizio, non è statopossibile adottare alcun prov-vedimento disciplinare».

per centoil taglio delbilancio (da 63a 47 milioni)subito nel 2015

dall'Autoritànazionaleanticorruzione

i dipendentiin servizioall'Anac (neservirebberoalmeno 350ma i vincoliimposti albilancio nonconsentononuoveassunzioni)

anac Pagina 4

Page 7: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

Authority

L'Autoritànazionaleanticorruzione(Anac) èun'autoritàamministrativaindipendentenata nel2013 dallatrasformazionedellaCommissioneindipendenteperlavalutazione, latrasparenza el'integrità delleamministrazioni pubbliche

Nel 2014

L'Anac si fonde

con l'Autorità

perla vigilanza

sui contratti

pubblici di

lavori, servizi e

forniture

(Avcp)

Tra lefunzioniprincipalidell'Autorità cisono: laprevenzionedella

corruzionenella pubblicaamministrazio-ne (e nellesocietàpartecipate econtrollate); lavigilanzanell'ambito deicontrattipubblici, degliincarichi e inogni settoredella Pubblicaamministrazio-ne che possasvilupparefenomenicorruttivi;l'orientamentodeicomportamentie delle attivitàdegli impiegatipubblici, coninterventi insede consultivae diregolazione

L'Autorità ècompostada cinquemembri, di cuiuno è ilpresidente

_6 Dal 2014

l'Autorità è

presieduta da

Raffaele

Cantone e gli

altri quattro

membri sono

Michele

Corradino,

Francesco

Merloni, Ida

Angela Nicotra

e Nicoletta

Parisi

anac Pagina 5

Page 8: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

S SVOLTA . . J

I\ liN' I'l'AI.Ir1 SCO1LAÙGIr1"l'ASERVE UNIDEADI

di Mauro Magatti

Indi*cazi*om* Si trattadi riuscire a ù-nmaginareuna prosperità fatta piùdi qualità che ` qur tità,di produzione di valorepiù che consumo,dì iniziativa eresponsabilità privatapiù che tutela pubblica

I

Italia sembra avere un proble-ma con il proprio futuro. Duedati ci inchiodano. Il primo èquello, arcinoto, del bloccodemografico. L'ultimo rileva-mento al 2015 è sconfortante.Mai così pochi nati dalla fon-dazione dello Stato nazionale.

Un dato allarmante che non va sottovalutato.Senza nuovi nati, un Paese semplicemente muo-re. Il secondo riguarda gli investimenti. Da moltianni in calo. Tanto nel settore pubblico (dove si èpassati dai 54 miliardi del 2oog ai 38 miliardi dieuro del 2015) che in quello privato (dove il calodi 3 punti percentuali del Pil ci colloca oggi sottola media europea). Altri indicatori vanno nellastessa direzione: la bassa percentuale della spesain ricerca; il calo delle immatricolazioni univer-sitarie; la fuga all'estero di tantissimi laureati allaricerca di opportunità che qui non trovano.

Quando, due anni fa, Renzi arrivò a PalazzoChigi sull'onda della voglia di rottamazione,ilPaese manifestò la voglia di invertire questo de-clino. Nel breve termine, il dinamismo del pre-mier ha ottenuto alcuni risultati (come ad esem-pio, una leggera ripresa della spesa in ricerca edegli investimenti pubblici), producendo l'effet-to di far risalire gli indici della fiducia. Il che èuna cosa importante. Ma certamente non suffi-ciente. Riaprire il futuro significa infatti avere il

coraggio di mettere in discussione le tante di-storsioni che i decenni che abbiamo alle spalle cilasciano oggi in eredità.

Dopo la grande spinta della Ricostruzione e leconvulsioni politiche ed economiche degli anni70, l'Italia è entrata in un decennio nel quale laconflittualità politica dei due partiti di governo(Dc e Psi, con il corollario del Pci consociativi-sta), ha creato l'enorme voragine del debito pub-blico. Salito in poco più di lo anni dal 60% al 120%del Pil, il buco nero del debito ha di fatto in-ghiottito l'enorme risparmio che le famiglie ave-vano cumulato nei decenni precedenti. Così, lagrande ricchezza (insieme alla spinta ideale) deidecenni post bellici - nei quali eravamo dive-nuti un caso esemplare a livello mondiale - hafinito per essere risucchiata nello scambio per-verso tra partiti in cerca di consenso e cittadinidesiderosi di diventare finalmente un popolo diconsumatori e redditieri (a basso rischio com-prando Bot).

Con le crisi finanziaria del'92, l'Italia è entratain una lunga stagnazione. In regime di bonanzafinanziaria internazionale (che attenuava l'ur-genza del risanamento dei conti pubblici) il ber-lusconismo ha fornito l'ideologia individualistae consumerista a un Paese improvvisamente ar-rivato al benessere. Spingendolo così a smetteredi pensare al proprio futuro. Nel momento in cuiil mondo cambiava con la globalizzazione, il Pa-ese ha cominciato ad accumulare un ritardo chesi è poi reso evidente quando sono cambiati ivincoli esterni: prima con l'ingresso nell'euro epoi con la crisi finanziaria. Da allora, l'Italia è instato di sofferenza. Coi sacrifici di tanti (più checon una vera lotta agli sprechi e alla corruzione)siamo uno dei pochissimi Paesi avanzati ad ave-re un consistente avanzo primario. Ma non ce lafacciamo ad aggredire lo stock del debito, vera epropria pietra al collo che ci affossa.

Non tutto il Paese ha accettato il declino. Peresempio, una quota importante delle medie epiccole imprese ha continuato a investire crean-do organizzazioni non competitive, ma anchesocialmente consapevoli. Pur in un contesto dif-ficile, una parte importante del mondo della ri-cerca, dell'università, della sanità, delle profes-sioni continua a operare su ottimi livelli. E vannocitate anche le donne, che, benché scarsamentericonosciute, costituiscono un gruppo socialeche ha ancora voglia di fare e di realizzare e mol-to da offrire.

Certo, per questi gruppi non è facile darsi dafare in un contesto dove in troppi sono ancoraarroccati nella difesa di quella porzione di rendi-ta più o meno grande in cui riescono a sopravvi-vere. Quando Renzi parla di riforme - ed è fon-

Sviluppo economico Pagina 6

Page 9: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

damentale che lo faccia- non deve dimenticareche il problema non è semplicemente tecnico,ma politico : come interrompere lo scambio al ri-basso che da decenni attanaglia il Paese, comealleare le forze che vogliono continuare a scom-mettere sul futuro , come riuscire a intraprende-re insieme un percorso che non può che durareanni, garantendo però chi si impegna e rischiadi suo; come tornare a produrre ricchezza in unPaese statico come quello nel quale oggi ci tro-viamo a vivere.

Per rispondere a queste domande ci vuole co-raggio e lungimiranza. E un'idea di crescita nuo-va. Per la fase in cui si trova una società comequella italiana, si tratta di immaginare una nuo-va prosperità fatta più di qualità che di quantità,di produzione di valore più che di consumo, dicoesione più che di opportunismo , di iniziativae responsabilità privata più che di tutela pubbli-ca. Con uno Stato capace di stare dalla parte dichi lavora e crea ricchezza invece di coloro chesfruttano e distruggono risorse . Insomma unametamorfosi profonda . Senza la quale difficil-mente il futuro potrà tornare.

OR I PRODUZION E RISERVarÇ

Sviluppo economico Pagina 7

Page 10: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

L'analisi di Maurizio Del Coni.e., presideni.e Anpal e padre dello Statuto del lavoro auionomo

Partite Iva liberate dal sospetto elusivoLo Statuto del lavoro auto-

nomo è il completamentodella riforma del lavoro.Con il Jobs act abbia-

pria attività?R. Non c'è alcun obbligo di rivolgersi

ai centri per l'impiego, che passano dauna logica burocratica a una di servi-zio: il lavoratore autonomo ha diritto diusare gli strumenti che già ci sono perchiedere un aiuto indirizzato alla ricer-ca di un lavoro autonomo appunto.

D. Nel suo parere, però , la Con-ferenza unificata ha rilevato alcu-ne criticità proprio sui centri perl'impiego . Mancano le risorse?

R. Non credo ci sia un reale aggra-vio di oneri per i centri per l'impiego.È vero che gli si chiede un servizioche fino a oggi non hanno offerto, maquesta è una questione di formazioneprofessionale rispetto alla quale nonc'è dubbio che Anpal anche attraver-so l'agenzia Italia Lavoro effettueràun'azione proprio in termini di forma-zione e supporto per dotarli di quellecompetenze necessarie per orientare illavoratore che è in cerca di un'attivitàe non di un impiego.

D. In questo ambito le parti so-ciali potrebbero dare una mano?

R. Assolutamente sì. Attraversoun'opera di organizzazione dell'orien-tamento e della formazione. Le partisociali vengono oggi a diverso titoloi icomprese nella rete dei servizi per lepolitiche attive del lavoro e dovrannoattrezzarsi per aiutare chi cerca unattività autonoma e non solo chi cercaun'attività di lavoro subordinata.

D. Si apre un nuovo scenario?R. È una sfida nuova: bisogna capire

come funziona il nuovo mercato del la-voro e dei servizi. Dobbiamo dare unarisposta a un'economia che è cambiatae che ha una quota di lavoro autonomopiù importante e soprattutto semprepiù di qualità.

D. Lo Statuto ha riconosciutouna serie di tutele per le partiteIva. Misure tampone o una veraconquista?

R. Le tutele previste dallo Statutosono ritagliate sulla specificità del la-voro autonomo, non sono donate dallavoro subordinato. Prendiamo, adesempio, la parte dedicata alle clauso-le abusive: lavoro autonomo e impresacommittente sono sullo stesso piano.

Lo Statuto riconosce come il contrat-to di lavoro autonomo abbia necessitàdi essere equilibrato sotto il profilodell'invasività di una parte sull'altra.Poi ci sono le tutele sulla malattia, lamaternità, l'accesso agli appalti pubbli-ci, aprire un mercato dal quale i pro-fessionisti erano stati esclusi, la tuteladella proprietà intellettuale.

D. Il provvedimento passa oraalle commissioni parlamentari.Prevede tempi lunghi?

R. Il governo è fortemente impegna-to perché il percorso parlamentare siail più veloce possibile per arrivare auna sua rapida emanazione. Mi paredi registrare un generale consenso sultesto licenziato dal Consiglio dei mini-stri. Chiaramente è un testo sempremigliorabile se ci saranno contributi diaffinamento potranno trovare spazio,ma senza toccare le linee fondamentalidi intervento e non nel senso di rallen-tarne il percorso parlamentare.

mo puntato a rilanciare il contrattodi lavoro subordinato, con una fortepolitica di incentivazione, e contem-poraneamente abbiamo fatto puliziadi quell'area grigia che stava intornoal lavoro autonomo e che purtroppo siera annidata nei contratti di lavoro aprogetto». Intervistato a latere dellaconferenza organizzata lo scorso 18febbraio al Tempio Adriano di Romada Confprofessioni Lazio, Maurizio DelConte, il presidente dell'Anpal che èanche l'estensore del disegno di leggesullo Statuto del lavoro autonomo, par-te da qui: «Abbiamo liberato il lavoroautonomo dal sospetto di essere unaforma di lavoro elusiva, per riconoscer-ne il valore e la funzione in un mercatomoderno».

Domanda. Professor Del Con-te, lo Statuto sì pone l'obiettivodi separare nettamente il lavoroautonomo da quello subordinato.Come?

Risposta . Lo Statuto chiarisce ilconcetto di collaborazione autonomacon i caratteri della continuità e delcoordinamento. La nuova norma sta-bilisce che la collaborazione autonomaè coordinata e continuativa quando ilcoordinamento avviene non in virtù diuna regolamentazione unilaterale delcommittente, ma è oggetto di accordocomune tra le parti e l'organizzazionedella prestazione del collaboratore èriservata al collaboratore stesso.

D. Professionisti e partite Iva do-vranno passare attraverso i centriper l'impiego per svolgere la pro-

Un momento dei lavori della conferenza di Confprofessioni Laziosullo Statuto del lavoro autonomo , che si è svolta lo scorso 18 febbraio

al Tempio di Adriano a Roma . Da sinistra , Maurizio Del Conte, presidenteAnpal ; Chiara Gribaudo , Commissione lavoro della Camera; Paolo Stern,

Fondazione Studi Consulenti del lavoro ; la deputata Carla Ruoccoe il presidente di Confprofessioni Lazio , Andrea DRI

Statuto lavoro autonomo Pagina 8

Page 11: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

«Cattedre Erc»per trattenere(e attrarre)ricercatoridi Luigi Guiso

1 Consiglio Europeo perla Ricerca(ERC) èuna istituzioni europea chefunziona egregiamente. Forse perché,diversamente da altre istituzioni

europee che distribuiscono fondi, all'ERCl'allocazione dei soldi ai ricercatori chepresentano progetti per esser finanziati sibasa esclusivamente sulla valenzascientifica del progetto e del ricercatore,senza considerazione alcuna di nazionalitàInsomma, nessuna contrattazionespartitoria e tantissima valutazione delmerito. Per questo ottenere unfinanziamento ERC è motivo di vanto.Sconosciuta ai più, questa istituzione haattratto l'attenzione dei media perché unaricercatrice nostra connazionale con unaposizione in una università olandese sièribellata al ministro Giannini cherivendicava con orgoglio il fatto che ben 30finanziamenti dell'ERC fossero andati adItaliani, tanti ad esempio quanti quelliassegnati a ricercatori francesi. Capiscol'orgoglio (ancorché tattico) del ministro.Capisco la reazione della ricercatrice, difatto ripudiata più volte dalle istituzioniaccademiche italiane e invece accolta conbenevolenza da quelle olandesi perchécapace. Molti ricercatori di nazionalitàitaliana si aggiudicano ifmanziamentiERCpochi li spendono in istituzioni italianenonostante questi finanziamenti siaspendibiliinuna qualunque istituzioneeuropea. Pochissimi strani eri vincitori diERC scelgono il nostro Paese. L'opposto inPaesi come Olan da e Inghilterra cheattraggono assegnatari di ERC da tuttaEuropa. I numeri di questo fenomeno nonnuovo, sono riassunti e commentatiefficacemente da Francesco Lippi (su nois(from America). Nel complesso ifinanziamenti ERC assegnati a italiani soncstati 407 ma solo 253 vincitori hanno sceltol'Italia. Ifrancesi ne hanno vinti 498 ma laFrancia è stata capace di attrarre 571ricercatori. Ai ricercatori inglesi ne sonostati assegnati 604 ma l'Inghilterra ne haattratti ben 969 -365inpiù di quelli vinti da'ricercatori inglesi. Molti di questi sonoovviamente italiani. Il punto è chiaro.Abbiamo abbastanza talento come italianie ancora abbastanza preparazione per darei natali a buoni ricercatori. Ma non siamo ingrado di garantire loro un adeguatoambiente di lavoro. Per cui se ne vanno. E sese ne vanno gli italiani a maggior ragionenon ci vengono inonitaliani. Possiamo

però cogliere l'opportunità offertadall'ERG e cercare di recuperare terrenonon solo per rimpossessarci come Paesedei talenti italiani ma per attrarne di altrenazionalità, perché l'intelligenza non haconfini. Inostri dobbiamo aprirli perdiventare da Paese esportare a Paese diattrazione di cervelli di qualità. Un modoper cercare di farlo è di destinare una certaquantità di fondi per la ricerca per istituiredelle posizioni di ricerca/cattedredestinate ai vincitori di ERC. Se unricercatore vince una ERC e,indipendentemente dalla sua nazionalità,decide di spenderla in una istituzione diricerca italiana, sia essa una università o uncentro di ricerca come ad esempio l'IstitutoItaliano di Tecnologia, il ministeroattingendo dal fondo, crea una dotazionepresso l'istituzione prescelta costituita dalfinanziamento ERC (ad esempio 2 milionidi curo) e da un cofinanziamento in misuraad esempio di due volte l'ERG, attingendodal fondo nazionale. Con quella dotazione- in questo esempio 6 milioni- si crea unaposizione permanente che finanzia ilricercatore nel corso della sua vitalavorativa. Queste, chiamiamole "cattedreERC", dovrebbero godere anche diunaflessibilità nel salario epotenzialmenteanche di uno sconto nelle ore diinsegnamento per rendere le posizioniancora più attraenti e consentire ai centri dcompetere con quelli europei. Con unmeccanismo di questo genere siotterrebbero tre risultati: a) sirimpatrierebbero soldi; oggi l'Italia nonrecupera nemmeno quanto contribuisceall'ERC; b) ancor più importante, sirimpatrierebbero talenti, con la garanziache sono veramente tali perché la selezionedell'ERC funziona molto bene; c) sicontribuirebbe in modo pratico arafforzare e di fatto riformare le nostreistituzioni di ricerca, arricchendole con ilsolo capitale che veramente conta in unastruttura di ricerca, quello umano.Sfruttando per una volta il buonfunzionamento di un istituzione europeapotremmo ottenere quello che spesso èdifficile fare in Italia: quella selezione permerito che ha provocato la rabbia dellaricercatrice. E che è dovere del governocercare di ripristinare.

© RIPRODl17I0NERISERVAT

Talenti e meritocrazia Pagina 9

Page 12: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

Termini scaduti da due mesi

Diagnosi energetica,aziende in ritardoFrancesco Prisco

MILANO

A p i ù di due mesi dal termineimposto dal legislatore, a frontedi una platea di 6omila aziendeobbligate a sottoporsi alla prati-ca dell'audit energetico, sonosoltanto iomiaquelle che fin quisi sono "messe inregola".

La stima proviene da fonti vici-ne alGse.Pertuttele altreimprese,il rischio concreto è di incorrere insanzioni dai 4mila ai 4omila curoin caso di non esecuzione delladiagnosi e dai 2mila a 2omila curoin caso di non conformità dellastessa. Il tessuto produttivo delloStivale non avrebbe insommamostrato grandissima reattivitàalleprescrizionidelDlgs.1o2/2o14che, recependo la famosa Diretti-va 27 emanata dalla Ue due anniprima, imponeva alle grandi im-prese e aquelle aforte consumo dienergia di effettuare una diagnosienergetica, così da mettere in attointerventi per ridurre i fabbisognieincrementare l'efficienza1tuttoentro lo scorso dicembre.

A quanto risulta al Sole 24 Ore,l'Enea è pronta ad avviare i con-trolli. C osapuò fare chi non si è an-cora messo in regola ma intendefarlo adesso? Può rivolgersi allecosiddette "esco", acronimo dienergy service companies, ossiasoggetti accreditatiper effettuarediagnosi, rilasciare certificazionie, in alarli casi, anche praticaredirettamente gli interventi di effi-cientamento energetico. In Italiase ne contano circa 4.900 per ungiro d'affari stimato intorno almi-liardo che ogni anno cresce a untasso del 4o per cento. Quanto aiprofessionisti che lavorano o col-laborano con questo mondo, sia-mo intorno alle 5omilaunità.

Ma cosa ha determinato il ri-tardo delle imprese italiane nellarispostaagliobblighidilegge?«Inmolti casi si è trattato di un pro-bl ema dicomunicazione: diverseaziende neanche erano a cono-scenzadegli obblighi,tantomenodelle conseguenze», rispondeGiorgio Pucci, presidente diEnerqos, esco milanese parteci-pataal9o"io dal fondo inglese Ci-mate Change Capital con un giro

d'affari di 20 milioni, cinque ma-nager azionisti e 35 dipendenti.«Tuttavia - prosegue Il manager- è ancora possibile correre ai ri-pari, con il supporto diprofessio-nistispecializzati».

Il modello delle esco arriva daiPaesi anglosassoni e rappresentauna specie di evoluzione dellevecchie società di ingegneria conuna novità non di poco conto: in-vestono esse stesse - con risorseattinte dal mercato -nell'efficien-tamento delle aziende clienti, no-leggiando le apparecchiatureistallate. «Passaticinque anni poi-spiegaPucci-termina i contrattodi noleggio operativo e il "bene"resta in dotazione all'azienda. Ilventaglio di ambiti sui quali si puòintervenire per migliorare l'effi-cienza energetica è molto ampio:dalla cogenerazione alle biomas-se, fino ad arrivare alla riorganiz-zazione dell'illuminotecnica».

aMrPriscus

® RIPRCS ZION E RISERVATA

Diagnosi energetica Pagina 10

Page 13: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

I compensi degli ausiliari del Giu-dice vengono liquidati in base alTu. delle spese di Giustizia dm 30maggio 2002 , n. 115. Con questoprovvedimento sono stati conver-titi in giuro i valori degli scaglioniper la liquidazione del compensoa percentuale in funzione del va-lore della pratica . Per le perizie econsulenze tecniche di ufficio inmateria amministrativa contabilee fiscale sono previsti sei scaglioni,il primo fino a 5.161 ,54 € l'ultimoprecisa la tabella fino e non oltrea 516.456,90 C. Ad ogni scaglionecorrispondono una percentualeminima e massima , percentualiche vengono ridotte del 50% qua-lora la consulenza abbia ad ogget-to aziende e patrimoni aziendali.Il fatto è che gli scaglioni sono ancoraquelli stabiliti con la legge 8 luglio1980 n . 319 ed è chiaro e palese chese all'epoca ( 1980) un miliardo di lire(1.000.000.000 lire = € 516.456,90) po-teva essere indice di pratica complessaoggi non si può dire altrettanto. Giu-sto per fare un esempio nel 1980 peracquistare una berlina del segmentoC di produzione straniera si spende-vano circa 20.000.000 di lire, oggi con10.329 ,14 si acquista un'utilitaria. Sul

i scrr<i`IíIIUZ per le

Scaglioni L. 319 1980

5.164,58 €

10.329,15 €

25.822, 85 €

51.645,70;6

103.291,39 €

258.228,46 €

5.164,57 46

10.329,14 €

25.822,84 €

51.645,69 €

103.291,38 €

258.228,45 €

516.456,90 €

tema sono intervenuti a suo tempo < iail Tribuuzale di Roma che la Corte d'ap-pello di Roma , il primo sostenendo chesia possibile liquidare compensi perimporti superiori all'ultimo scaglioneapplicando l'aliquota minima dellarelativa tabella ; la seconda sostenen-do che l'espressione <&ino e non oltre»dovesse essere intesa con riferimentoalle percentuali e non al tetto delloscaglione. La Suprema corte è inter-venuta asserendo che non possono

W* Ctu

Scaglioni rivalutati FOI

24.402,59 €

24.402,60 € 48.805,19 €

48.805,20 € 122.012,92 €

122.012,93 € 244.025,89 €

244.025,90 € 488.051,77 €

488.051,78 € 1.220.129,43 €

1.220.129,44 € 2.440.258,85 €

essere liquidati compensi prendendoa base importi superiori all'uli mo sca-glione, ma che valori superiori eranosicuramente indici di eccezionalità,importanza, complessità della praticache consentano al giudice di liquidarefino al doppio dei compensi determi-nati dall'applicazione dei massimi. Aquesto punto si renderebbe necessarioun intervento legislativo che metta or-dine in materia e soprattutto che ri-stabilisca percentuali e scaglioni che

siano più aderenti alla realtà perevitare di dover fare affidamentosulle clemenza e comprensionedel giudice di turno, chiamato aliquidare il compenso. Per chiu-dere, un ultimo accenno aglionorari a vacazione , cioè a tem-po. Per vacazione si intende unperiodo di due ore , il giudice nonpuò liquidare più di 4 vacazioni;il giorno. La prima vacazione èstabilita in 14,68 €, le successiveín 8,15 C. Il compenso così deter-minato può essere raddoppiato seíl termine assegnato per Fesecu-zione dell'incarico e inferiore a 5,,.orni, aumentato del 50% se ilt ermine è inferiore a 15 giorni.Stiamo parlano di 4,075 € all'oralorde. D'accordo che è necessario

contenere i costi , ma credo che 4,075€Fora lorde, non possa essere ritenutoun compenso equo che tenga conto delvalore della prestazione del decoro edella dignità della professione. Il Ccnldegli studi professionali prevede perun impiegato addetto alla contabilità3° livello un costo lordo orario di 13,32C. Le imprese di pulizie (vedo diversefatture nelle contabilità dei clienti distudio), in media addebitano 8 €lh.Serve altro?

Tariffe CTU Pagina 11

Page 14: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

yL'irrterroerrtrr

La sfida (mondiale) che tiene insieme università e impresedi Gianfetice Rocca

ul dopo Expo stiamo andandonella giusta direzione. La proposta,lanciata ormai due anni fa - far sorgere

sull'area di Expo una cittadella della scienza,della ricerca e dell'impresa avanzata -sta diventando un progetto condiviso.E in due mesi si è avviato a una primafase operativa. Che riguarda la sua partepiù sfidante: realizzare un grande balzoin avanti nel campo delle scienze della vita,della genomica, delle neuro-degenerazionie della nutrizione. Un progetto che vedegià insieme in un comitato d'indirizzoe in nove gruppi di lavoro l'Istituto italianodi tecnologia di Genova, le Universitàdi Milano, gli Istituti di ricovero e curaa carattere scientifico lombardi, importantiistituti di ricerca nazionali. E che fin da orasi estende verso le più importanti retidi ricerca mondiali e le maggiori impresemultinazionali nel campo dei big data, poichél'ambizione è quella di dar vita a una bancadati ad alimentazione continua mondiale.Bisogna riconoscere al governo il meritodi aver compreso l'opportunità di incardinarea Milano quello che sarà uno dei più grandiprogetti italiani di ricerca scientificamultinazionale. Milano ha tuttele caratteristiche per mettersi alla testadi una sfida europea e mondiale di questotipo. Per questo è fondamentale l'avergarantito la dotazione finanziaria pluriennaleche sarà necessaria per attrarre in manierastabile le eccellenze mondiali del settore.Ma c'è un'altra novità. Ora che finalmenteè in moto il progetto di Human Technopolesui lo mila metri quadrati che preventiva gli

siano necessari, parte operativamente ancheil masterplan complessivo per l'utilizzodegli oltre 400 mila metri quadrati nonvincolati dell'area Expo. Si può e si deveprocedere all'individuazione concreta dell'areada destinare al campus dell'Università Statale.Ma anche delle strutture da destinarea ricercatori e giovani perché intornoal Technopole vi sia una Milano «viva».Nonché delle aree da riservare ai laboratorie agli impianti delle start up tecnologiche

e knowledge intensive, e delle impresedi cui abbiamo sempre raccoltoil fortissimo interesse a insediarsi in un'areacosì eccellentemente infrastrutturata. Ricerca,università, imprese. t sempre stata questa laformula che abbiamo immaginato per unaforte attrattività internazionale nel dopo Expo.Occorre ora che Arexpo, incaricatadi sviluppare il progetto, abbia i poterinecessari per organizzare rapidamente unmasterplan che consenta al Technopole, alcampus e agli insediamenti d'impresa dipartire insieme. Oggi, è finalmente possibile.La grande alleanza pubblico-privata che hadeterminato il successo di Expo si è rimessain moto. Non farà solo bene a Milano,ma all'Italia intera.

Presidente AssolombardaConfindustria Milano, Monza e Brianza

Il campus e le aree per le aziendeIl progetto si estende alle reti inter-nazionali di ricerca e alle multina-zionali dei big data. Ma servonostrutture per giovani e aziende

EXPO Pagina 12

Page 15: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

LAPOLEMICA

Perché è sbagliato darefondi a istituzioni privatementre la ricerca muore

UELLA di Human Tech-

®®nopole è una sfidacomplicata e difficile,

ma ciò che sta accadendo ò chedopo anni di ambizioni al ribas-so la possibilità di avere il me-glio viene finalmente messa in

cantiere». Queste parole nonsono state dette ad Hamelindal pifferaio magico. Le ha pro-nunciate ieri a Milano il Presi-dente del Consiglio, presentan-do il progetto a suo dire "peta-loso" per fare dell'ex area Expoun centro di ricerca di rilevan-

za mondiale. Progetto per ilquale si investiranno un miliar-do e mezzo di euro nei prossi-mi dieci anni. Risorse pubbli-che, di tutti. La narrazione delpremier in tema di politichesulla ricerca fa sorgere il dub-bio di essere spettatori della fa-mosa favola dei fratelliGrimm.

Investire in innovazione e ri-

cerca significa, nel mondo libe-raldemocratico, dare spazio alconfronto tra idee, per poi sele-zionare le migliori a beneficiodi tutti.

SEGUE A PAGINA 25CON UN ARTICOLO DB DE VITO

Ricerca Pagina 13

Page 16: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

foPERSäPERRE IN P71I

LVSM [email protected]

WW W.7epubN3hc$dt

Mentre il presidente del Consiglio pensa al centro da un miliardo e mezzo a Milano, affidatoa una fondazione di diritto privato, migliaia di studiosi restano destinati a contendersi fondi insufficienti per i loro progetti

77

Ei.EflACA ANE

_ 3E ' _ A PRI PAGINA ricercatori lavorano per ottenere dati necessa-ri per essere competitivi nei bandi europei. Sispiega così perché riportiamo a casa solo 8 dei13 miliardi che diamo all'Europa. Al fondo pergli investimenti nella ricerca scientifica e tec-nologica del Miur sono stati destinati 58,8 mi-lioni di euro nel 2016, con una riduzione di cir-ca due milioni ogni anno fino al 2018. Con que-sta quota il Miur finanzierà sia i Prin sia il Fon-do per gli investimenti della ricerca di base(Firb). Quindi a voler essere ottimisti, se un al-tro bando ci sarà, sarà al ribasso.

La legge di Stabilità 2016 ha tolto al Miuranche i fondi destinati a iniziative per la diffu-sione della cultura scientifica. Erano circa 10milioni (ossia 20 volte meno rispetto ad altripaesi europei) ma nei prossimi tre anni si ri-durranno ulteriormente del 40%. Scelta nonproprio lungimirante visto il tasso di alfabetiz-zazione scientifica del Paese. È di poche setti-mane fa, poi, l'assegnazione di 21 milioni dieuro al Crea, il Consiglio per la ricerca in agri-coltura, per il Piano triennale di ricerca agrico-

ER farlo, prima ancora di scegliere su co-sa e chi puntare le risorse, servono unaprogrammazione e una valutazioneterza, competente e indipendente del-

le proposte. Questa è politica per la ricerca. Ilresto è un grande spot fondato sull'improvvi-sazione.

Che alla politica interessi e percepisca il va-lore di investire in ricerca in Italia è una favolaa cui non crede più nessuno. Non è però que-sto il problema più grave. Peggio sono l'inaffi-dabilità, l'intermittenza, «la dispersione e laframmentazione» (cito il ministro Giannini )di quanto viene stanziato, i metodi di eroga-zione, cioè le procedure opache e con obiettivivaghi di assegnazione dei finanziamenti, levalutazioni in itinere ed ex-post praticamenteassenti. Il tutto condito da preoccupante ap-prossimazione politica. La stessa con cui si pas-sa, indifferentemente, dalle public calls (ibandi pubblici) alle phone calls (le assegna-zioni via telefono), o ai fondi top-down, asse-gnati dal decisore politico direttamente al be-neficiario. E alla comunità scientifica che pun-ta sulle idee anziché sulle relazioni privilegia-te restano i bandi Prin, Firb e briciole varie.

I bandi per i Progetti di rilevante interessenazionale (Prin) sono stati sbloccati lo scorsodicembre dopo tre anni di stallo, coprono tut-te le aree del sapere con solo 92 milioni di europer progetti di durata triennale. Oltre 4.400quelli presentati. Dai revisori reclutati dai mi-nisteri si ricevono tre righe di commento,spesso in contraddizione tra loro. Un abisso ri-spetto alle accurate valutazioni, ad esempio,delle revisioni dei bandi Telethon. Con i Prin2015, poi, scopriamo che si può proporre il pro-getto anche in italiano. Scelta insensata per lediscipline scientifiche, trattandosi di ricercheil cui valore si giudica su scala internazionale.

I vincitori dei Prin otterranno in media fon-di per pagare la ricerca di un solo giovane ri-cercatore. Stop. Con queste risorse irrisorie i

Sembra l'annuncio del pifferaio magicoma in realtà è la toppa glamourmessa sul futuro delle aree costruiteper l'esposizione universale

Ricerca Pagina 14

Page 17: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

la (il piccolo Lussemburgo investe nove voltedi più), senza alcun bando pubblico per l'utiliz-zo di questi fondi.

Non solo si taglia ma si è schizofrenici nell'e-rogazione: ai bandi Prin non possono accede-re direttamente studiosi del Cnr, ai bandi delministero della Salute per gli Irccs non posso-no applicare i ricercatori universitari, poi ci so-no i bandi Cnr per il solo Cnr, etc. Eppure gliobiettivi di ricerca spesso sono gli stessi.

E mentre la ricerca agonizza, spunta lo Hu-man Technopole. Il presidente del Consigliolo ha tirato fuori dal cilindro mesi fa definendo-lo "centro di ricerca mondiale su sicurezza ali-mentare, qualità della vita, ambiente" e affi-dandone (alla cieca) la gestione all'Istitutoitaliano di Tecnologia (lit) di Genova, fonda-zione di diritto privato. Per cui, mentre i ricer-catori pubblici nemmeno sanno se esisterà unbando Prin 2016, un ente di diritto privatoavrà garantiti 150 milioni di euro all'anno perdieci anni (ma allora le risorse ci sono!). Lostesso a cui sono erogati da anni (sono già ol-tre 10) 100 milioni all'anno. Preziose risorsepubbliche che vengono stanziate dal governodi turno "senza accorgersi" che in buona par-te sono accantonate in un tesoretto (legalema illogico) che oggi ammonterebbe a 430 mi-lioni. Risorse pubbliche per la ricerca "dor-mienti" depositati presso un fondo privato. Ilprogetto sul post-Expo è l'esempio più emble-matico, tra i tanti possibili, delle distorsioniper fini politici, dell'improvvisazione e di co-me non si dovrebbero gestire i fondi pubbliciper la ricerca. Un finanziamento top-downche crea una nuova corte dei miracoli (a pre-scindere che si chiami lit) presso la quale c'ègià chi si è messo a tavola.

L'Iit dice che non farà tutto da solo. Reclute-rà, con i soldi pubblici, ricerche (cioè idee) dialtre istituzioni. Deciderà a chi e come distri-buire i finanziamenti. Quali spazi assegnare ea chi. In altre parole l'Iit riceve e ri-eroga fondipubblici, come un'Agenzia di finanziamento,

GLI INVESTIMENTIL'investimento perHumanTechnopolesarà di 1,5 miliardidi euro in 10 anni:150 milioni l'anno

come già in diversi casi succede ora (basta leg-gere i dati pubblici), quando ogni studiosoavrebbe il pieno diritto di accedere ai fondi di-rettamente alla fonte pubblica, con l'idea dicui è depositario, senza pagare pegno al Re Mi-da di turno. Le collaborazioni tra idee e gruppisono abituali nella scienza e si sanciscono "al-la pari" senza svendere le proprie idee a inter-mediari dell'erogatore pubblico.

Dieci anni fa il Gruppo 2003, gli scienziatiitaliani più citati al mondo, proponeva la nasci-ta di una "Agenzia nazionale della ricerca".

Una scelta schizofrenica: da un lato si taglianole risorse, dall'altro si mettono in cantiereiniziative come questa che spingerannole équipe a rivolgersi al Re Mida di turno

Da allora la discussione sull'Agenzia langue.Per escogitare Human Technopole è bastatal'ispirazione estemporanea di un giorno. Perpianificare l'investimento decennale di un mi-liardo e mezzo di risorse pubbliche è bastatal'urgenza di mettere una "toppa glamour" aldopo Expo. Servirebbe, invece, mettere un li-mite all'arbitrio della politica, che dovrebbesolo scegliere gli obiettivi da perseguire. Si la-sci alla libera e meritocratica competizionetra idee la selezione dei mezzi migliori per rag-giungerli.

La comunità scientifica ha finito con l'appel-larsi all'Europa con la petizione pubblica "Sal-viamo la ricerca italiana" per superare unacondizione di pura sussistenza e assurdità.Mai come ora si sente il peso della propagan-da politica, della spettacolarizzazione che tut-to divora, compresa la speranza dei più giova-ni.

Elena Cattaneo è docente all'UniversitàStatale diMilano e senatore a vita

PRIVRODULONENISFJNA fA

I RICERCATORISaranno 1.500gli studiosi provenientida tutto il mondoche lavoreranno nelloHuman Technopole

ITELA ICENTRIUn migliaio i team Tra gli ambiti trattati:di ricerca al lavoro genomica di base,sui temi della salute, big data, malattiedella nutrizione e neurodegenerative,dell'invecchiamento agroalimentare

Ricerca Pagina 15

Page 18: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

Quel sognoa nove zeriper cervellida tutto il mondo

LUCA DE VITO

MILANO. L'idea è quella di stu-diare il Dna umano (circa 7milascreening genomici all'anno)per osservare i meccanismi ditumori, patologie auto immunie malattie neurodegenerative.E per trovare, attraverso l'anali-si dei dati raccolti, farmaci e te-rapie. Human Technopole, gui-dato dall'Istituto italiano di Tec-nologia di Genova e dalle treuniversità pubbliche milanesi(Statale, Bicocca e Politecni-co), dovrebbe nascere neglispazi che hanno ospitato l'Expo2015. Ieri è stato presentato aMilano dal direttore scientificodi IIT Roberto Cingolani e dalpremier Matteo Renzi.

IL PROGETTOOltre all'istituto genovese e

agli atenei, sono coinvolti altri12 fra ospedali e centri di ricer-ca (alcuni di questi sono Besta,Mario Negri, Humanitas, Ieo,Istituto dei tumori). L'obietti-vo, ha spiegato Cingolani, èquello di dar vita a una realtàche sia in grado di competerecon altre simili nel mondo. Hu-man Technopole sarà organiz-zato in sette centri, in cui lavo-reranno circa 1.500 persone,principalmente ricercatori. Lamaggior parte di questi sarà re-clutata tramite "cali" interna-zionali. Tre di questi sette cen-tri si occuperanno dell'osserva-zione del dna, gli altri di analisidei big data e delle possibili ap-plicazioni che potrebbero deri-vare.

LLGli spazi dove sorgerà Hu-

man Technopole sono solo unapiccola parte del sito Expo, cir-ca 30mila metri quadri in tota-le. Per ospitare i ricercatori ver-ranno riutilizzate alcune dellestrutture dell'Esposizione Uni-versale, come i cluster e alcunidei padiglioni. Non è ancora de-finito il numero degli edeficiche saranno necessari. Nulla sisa invece di quello che potreb-be essere il futuro del resto del-le aree: un progetto di cui si par-la da tempo è il trasferimentodei dipartimenti scientifici

dell'università Statale di Mila-no che attualmente si trovanonel quartiere Città Studi.

FOND I ETEMP IRenzi ha ribadito che i fondi

ci sono: 150 milioni per il primoanno già scritti in un decreto e

si è impegnato a mantenere il fi-nanziamento per i prossimi die-

ci. Per quanto riguarda la ricer-ca dei fondi però, l'Iit sta cercan-do partnership anche con azien-de private che potrebbero esse-re interessate al progetto (fraqueste Ibm). Le tempistiche in-vece sono ancora da definirenel dettaglio, anche se il pre-mier ha annunciato una data,quella di fine maggio, per l'av-vio dei primi lavori. E il "T ze-ro", ovvero la data limite che lostesso Cingolani ha chiesto perl'avvio di tutto il progetto la cuifase di start up durerà tre anni.I primi ricercatori, quindi, po-trebbero essere al lavoro già en-tro il 2016.

Ricerca Pagina 16

Page 19: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

PER i / _ _. Ji.

L ,r

Dai farmaci intelligenti alla nutrizioneI sette centri di ricerca per il dopo ExpoLa presentazione dello Human Technopole. Renzi: «I soldi sono pronti, basta essere rinunciatari»

MILANO L'uomo «del fare» lariassume così: «Tre mesi fa eraun sogno, oggi un progetto efra tre mesi sarà un cantiere».Dopo l'Expo Matteo Renzi(ri)lancia Human Technopole,il centro di ricerca che saràeredita di Expo e che ha l'am-bizione, come spiega anche ilministro Maurizio Martina,«di fare di Milano la capitaledella ricerca italiana e dell'Ita-lia la nazione leader mondialenel settore delle scienze per lavita».

Il premier lo aveva annun-ciato tre mesi fa, sempre alPiccolo Teatro: «La reazioneera stato qualche boh, qualchemah e qualche buu», ricorda.Ci si era impegnati a presenta-re, entro tre mesi, un progettopiù articolato e la scadenza èstata rispettata: stesso palco,

esperti del settore come il na-notecnologo Guglielmo Lan-zani, il professor Pier Giusep-pe Pelicci dello leo, StefanoGustincich per la genetica) suitemi della salute, della geneti-ca, delle nanotecnologie, del-l'invecchiamento. RobertoCingolani, direttore dell'Iit,mostra grafici e sciorina nu-meri: le strutture occuperan-

al miglioramento della qualitàdella vita. E se inizialmente ar-riveranno qui una novantinadi persone, scelte con concor-so internazionale, a regime cisaranno 1.500 studiosi impe-gnati su oltre 200 progetti.

I commenti sono tutti posi-tivi. Soprattutto perché, tremesi fa, le istituzioni avevanoun po' subìto una decisione

anni lavora a Milano e ad altis-simo livello su questi temi (gliatenei, i centri di ricerca, le im-prese): «il governo ha ascolta-to le nostre richieste, quindi vabene. Soprattutto sembra checi siano anche le risorse eco-nomiche. Vedremo lunedì al-l'assemblea di Arexpo (societàproprietaria dei terreni, ndr)cosa riusciremo a fare». il pre-sidente della Camera di com-mercio, Carlo Sangalli sottoli-nea che «un grande polo del-l'innovazione e della ricerca hacapacità di attrarre investi-menti anche internazionalicon ricadute importantissimeper il nostro sistema impren-ditoriale».

Le ultime richieste arrivanoda Cingolani: «Servono unalegge di finanziamento stabi-le, tempi certi per la logistica eun masterplan complessivoper l'area Expo». Renzi annui-sce e si prende un altro impe-gno: «Ci vediamo fra tre mesisul terreni dell'esposizione. Cisarà già questo cantiere».

Elisabetta Soglio

no oltre 30 mila metri quadratidei terreni di Expo. Certo, vacostruito un contesto intornoper evitare l'effetto «cattedralenel deserto» evocato dal retto-re della Statale Gianluca Vago.E proprio Cingolani anticipache si stanno già stringendoaccordi con multinazionali esoggetti che sono interessati apartecipare all'avventura.«Non sarà un single instituteshow - ribadisce - perchénessuno può fare da solo que-

GianItica Vagoli rettore della Stataleevoca lo spettrodella «cattedralenel deserto»

stessa platea di allora, Renzïri-badisce che «Milano ha la re-sponsabilità morale di cam-biare l'Italia» e si sbilancia pa-recchio annunciando che «isoldi sono pronti, ci sono leautorizzazioni, il progetto ha italenti e le energie migliori.Basta con questo atteggiamen-to remissivo e rinunciatario».

Di cosa stiamo parlando?Human Technopole, inizial-mente affidato allo lit di Geno-va che poi si è avvalso delle ec-cellenze già esistenti a Milanoe in Lombardia, a partire dalcoordinamento delle Universi-tà Statale, Bicocca e Politecni-co, saranno sette centri di ri-cerca (per ora guidati da

sta impresa». Molte collabora-zioni, insomma, per un pro-getto che prevederà tra l'altroanche una campagna naziona-le di screening su circa 7 milapersone all'anno, studi per te-rapie personalizzate e farmaciintelligenti, un approfondi-mento del tema del cibo legato

La prevenzioneIn programma unacampagna nazionaledi screening su7 mila persone l'anno

calata dall'alto. E sindaco Giu-liano Pisapia plaude al lavorodi squadra: «In questi mesitutti i soggetti interessati nelpost Expo hanno lavorato in-sieme per trovare le soluzionimigliori. È ora necessario pro-seguire su questa strada». Cosìil governatore Roberto Maro-ni, che per primo aveva chiestoil coinvolgimento di chi già da 0 RIPRODUZIONE RISERVATA

EXPO Pagina 17

Page 20: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

30 milaÌ I metri quadrati

' dell'area

tima del costo totalespese infrastrutturali

Dentro ExpoA Milano,in una partedel sito dovesi è svoltoExpo 2015potrebbesorgereun grandeCentro di ricercascientifica

3,5 miliardidi giuroIl finanziamentoin 10 anni

1.500il personaleprevisto

-:osti operativicosto personale

LE STRUTTURE DESTINATE A RESTARE

Padiglione Zero

Cascina Triulza

a disposizione del Terzo settore

Palazzo Italia 13

nservato integralmente

Open Air Theatre 13

Mura coperta, saràsta per gli eventi

Parco dellabiodiversità

Vieneconservatocyralmerte

EXPO Pagina 18

Page 21: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

Sul voto emendamento al Ddl concorrenza presentato alle associazioni dal ministro Orlando

Avvocati, preferenze ridotte x151%Sulle società tra legali resta il problema del ruolo del socio di capitale

Giovanni Negri

Tutela delle minoranze attra-verso l'espressione di preferenzeper non più del 51% dei candidati;cancellazione del voto di lista;rappresentanza di genere assicu-rata; fase transitoria per allineareafine2o18lascadenza ditutti iCon-sigli degli ordini in maniera da po-tere partire dal l° gennaio 2019 conun voto da svolgere con nuove re-gole uguali pertutti. tquesto il con-tenuto dell'emendamento al dise-gno di legge concorrenza che nelleintenzione del Governo dovrebberisolvere l'impasse venutasi a crea-re sulle elezioni forensi. Il testo èstato presentato dal ministro dellaGiustizia Andrea Orlando alle rap-presentanze delle associazioni fo-rensi e arriverà poi in Parlamento.

La soluzione messa a punto alministero intende essere rispetto-sa delle indicazioni che sono arri-vate dalla magistratura ammini-strativa che ha censurato il regola-mento in base al quale più di un an-no fa si è svolto il rinnovo deiConsigli dell'Ordine. A giugno2015 infatti il Tar ha dichiarato l'il-legittimità del regolamento per-chè poco garantista nei confrontidelle minoranze, soprattuttoquando permette a ogni elettore diesprimere un numero di preferen-ze pari al numero dei candidati da

eleggere, dove è ammessa la pre-sentazione di liste che contengonoun numero dï candidati pari a quel-lo dei consiglieri complessiva-mente da eleggere e dove si preve-de che le schede elettorali possonocontenere un numero di righe paria quello dei componenti comples-sivi del consiglio da eleggere.

L'emendamento del ministero aquesto punto dovrebbe consentirelo svolgimento delvotodove anco-ra non ci si è espressi, di considera-re chiusa la partita dove si è già vo-tato e non ci sono stati ricorsi e di ri-mettere la questione al Cnf,giudice"domestico" in quei Consigli rin-novati sì ma oggetto di impugna-zioni. Secondo un monitoraggiodel Cnf sono ancora 38 i Consigliche devono essere rinnovati e loiquelli dove si è i nvecegià rinnovatala governance sul territorio; in unaventina di questo centinaio sonostati presentati ricorsi.

In ogni caso la proposta dellaGiustizia incontrai favori delle as-sociazioni. Il segretario generaleAnf, Luigi Pansini, sottolinea lasintonia con il ministro visto chel'emendamento annunciato ri-sponde «alla possibilità per l'elet-tore di scegliere la persona che lorappresenterà e di esprimere libe-ramentela sua scelta tratutti i can-didati appartenenti anche a for-

mazioni diverse». L'Oua, perboc-ca del vicepresidente Pietro Fa-randa, osserva che la nuovaproposta tiene conto del principiomaggioritario, ma abbiamo «sot-tolineato la necessità del rispettodello spirito della legge (il dirittodi ogni singolo avvocato a indica-re una chiara maggioranza di con-siglieri) e della stessa sentenza delTar che ha sospeso il regolamentorichiamando la percentuale dei2/3 delle preferenze esprimibilinell'ottica di un più stabile funzio-namento degli Ordini».

Nell'incontro si è discusso an-che dell'altro tema chiave, per laprofessione, del Ddl concorrenza,quello della società tra avvocati.L'ingresso del socio di capitale èsempre fortemente avversato daalcune componenti, in testa l'Anai,mentre daAnf c'è maggiore dispo-nibilità a forme innovative di eser-cizio dell'attività forense. In ognicaso Il ministero ha annunciato an-che su questo punto l'intenzione diapportare alcune correzioni allaversione uscita dalla Camera. No-do da sciogliere adesso appare so-prattutto quello della presenza delsocio di c apitale come amministra-tore, con una presenza nel consi-glio eli amministrazione o anchecome amministratore delegato.

® RIPR000 ZIO NE RISERVA FA

Avvocati Pagina 19

Page 22: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

Elezioni foLe nuove regole per le elezioni forensitrovano spazio del ddl concorrenza. Sulpunto, infatti , è in arrivo un emenda-mento ad hoc del governo . L'annuncio èarrivato direttamente dal ministro dellagiustizia Andrea Orlando che, nel corsodi un incontro svoltosi nella serata dimartedì 23 febbraio con le associazionimaggiormente rappresentative dell'av-vocatura , ha reso nota l'intenzione deldicastero di fare ordine sulla vicendauna volta per tutte. Nel dettaglio, inattesa che sul punto si esprima ancheil Consiglio nazionale forense , la lineascelta da Orlando , consisterebbe in unasoluzione di compromesso tra ciò che erastato indicato dal Tar Lazio nei mesiscorsi (si veda ItaliaOggi del 24 ottobre2015 ) e le iniziali richieste delle associa-zioni di categoria . Addio, quindi , al votodi lista , spazio a una scadenza comunedei Coa fissata al 31 dicembre 2018 (fat-ti salvi i casi di ricorso di fronte al Cnf)e salvaguardata la parità di genere. A

ensi, nuove regole in arrivodiscostarsi rispetto alle iniziali richiestee alla linea dettata dal Tar Lazio , invece,l'intenzione di volere dare la possibilitàdi votare agli elettori il 50% più uno deicomponenti dei Consigli dell'Ordine.Una scelta che, se da un lato ha riscon-trato il favore dell'Associazione nazio-nale forense che attraverso il segretariogenerale Luigi Pansini, ha fatto sape-re che «risponde all'idea democraticadelle modalità elettive dei componentidei Coa che Anf ha sempre sostenuto edifeso», non ha soddisfatto pienamentel'Organismo unitario dell'avvocaturae l'Associazione italiana giovani avvo-cati ad avviso dei quali , la proposta diOrlando potrebbe essere migliorata sesi attenesse alla linea dettata dal Tarrelativamente alla possibilità di vota-re i 213 dei componenti . «Così facendo,infatti», ha spiegato a ItaliaOggi PietroFaranda, vicepresidente Oua, «sarebbeassicurata una migliore governabilitàdegli ordini». L'incontro, inoltre , è stato

ione per i soggetti interessati dipunto sulla disposizione del ddl

concorrenza (attualmente al vaglio dellacommissione industria del senato, i cuilavori riprenderanno martedì 1° marzo)che prevede la possibile presenza di unsocio di capitale nelle società professio-nali. Anche su questo punto, però, levalutazioni sono state differenti. Da unlato, infatti, l'Aiga, attraverso il vicepre-sidente Aurelia Zicaro, ha sottolineatoche pur non essendo contraria all'ideadel socio di capitale di per sé, è assoluta-mente necessario porre dei limiti chiariin merito ai poteri del socio. Dal cantosuo, FAnf ha fatto sapere, invece, come«sia possibile esprimere apprezzamentoper lo sforzo di portare avanti l'idea diuna nuova forma di organizzazione dellaprofessione di avvocato, pur con qualchemodifica». A sottolineare la contrarietàalla misura, invece, sia l'Oca sia l'Anaiguidata da Maurizio De Tilla.

Beatrice Migliorini

Elezioni forensi Pagina 20

Page 23: Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 - Fondazione CNI · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 25 febbraio 2016 Pagina I RIFORMA APPALTI Sole 24 Ore

a Itu[iams

di Beppe Severgnini

Quel copia-e-incolladegli aspirante avvocati

a Corte d'appello di Milano,quest'anno, esamina le prove deicandidati di Napoli alla professionedi avvocato. «Alla quarta settimana

di correzione - scrive il Corriere delMezzogiorno, citando una fontequalificata - il 20 per cento deglielaborati risulta copiato».

Il ministero dell'Interno è stato avvisato.I compiti in questione sono statiannullati.Domanda: tutto qui? I copiatori potrannoripresentarsi al prossimo concorso?O gli verrà impedito? Magari dall'Ordinedegli avvocati, che certamente tiene albuon nome della categoria. Qualchedubbio è lecito. TI copia-e-incolla durantegli esami e i concorsi non è, infatti, unanovità. La copiatura costituisce un reato(legge 4715/1925), confermato dallaCorte di cassazione (sentenza n.32368/2010).

Alcuni l'hanno fatta franca, e oggisiedono orgogliosi sotto i loro titoliincorniciati. Altri, invece, sono statismascherati.

L'accaduto nel 2013: prove svolte aCatanzaro, correzione a Firenze, annullati120 testi d'esame. t accaduto nel 2012,prove svolte a Lecce (il distrettocomprende anche Bari e Taranto).Racconta Tiziana Colluto sul FattoQuotidiano: «La Corte d'appello di Cataniapartendo dai numeri di cellulare e dagliindirizzi mail sui moduli di iscrizione èrisalita al traffico dati.Sono stati incrociati i tabulati delle utenzee gli orari di svolgimento delle prove:mail inviate e ricevute da studi legali,accessi a siti Internet specializzati indiritto, parti di dispense inoltrate tramitesms, foto dei compiti scambiate viaWhatsapp».

Sanzioni previste? Reclusione da tremesi a un anno, sempre convertita in penapecuniaria. L'Ordine forense potrebbe poiapplicare sanzioni disciplinari. Non mirisulta tuttavia - sarei felice di esseresmentito - che i candidati imbroglionisiano stati estromessi dai concorsi futurie, quindi, dalla professione.

Questo dovrebbe accadere, invece. Unuomo di legge che falsifica un concorsopubblico si comporta come un medicoche, di proposito, infetta una ferita:imperdonabile. Ma in Italia la giustiziaviene confusa con la crudeltà: e tutto siperdona.

C RI?RODUZiOrdF RISERVATA

Avvocati Pagina 21