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Pagina I

60° CONGRESSO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI

Professioni tecniche più uniteItalia Oggi 01/10/15 P. 39 Beatrice Migliorini 1

Fare rete per essere competitivi in EuropaItalia Oggi 01/10/15 P. 39 2

«Minimi» con il riordino, un aiuto anche agli studiSole 24 Ore 01/10/15 P. 47 Giuseppe Latour 3

INFRASTRUTTURE

Alfano, Verdini e il piano centristaCorriere Della Sera 01/10/15 P. 1 FrancescoVerderami

4

Ponte sullo Stretto, aria frittaItalia Oggi 01/10/15 P. 5 Cesare Maffi 7

MERCATO LAVORO

Microtec amplia la progettazione a MestreCorriere Veneto 01/10/15 P. 12 Enrico Bellinelli 8

BREVETTO UE

Brevetto Ue, sì di Bruxelles a RomaSole 24 Ore 01/10/15 P. 17 Laura Cavestri 9

L'Italia nel brevetto UeItalia Oggi 01/10/15 P. 38 10

ENERGIA

Referendum contro le trivelleSole 24 Ore 01/10/15 P. 15 11

La paura delle trivelle produce demagogiaSole 24 Ore 01/10/15 P. 28 13

PA

In 4-5 anni 30 miliardi di risparmiSole 24 Ore 01/10/15 P. 7 Marco Rogari 14

APPALTI PUBBLICI

Limiti agli appalti diretti nelle AslSole 24 Ore 01/10/15 P. 49 Francesco Clemente 15

PROFESSIONISTI

Casse, chiarezza sul pro rataItalia Oggi 01/10/15 P. 40 Mattia Persiani,Giovanni Beretta

16

CUP

Regole europee, più spazio ai pareri dei professionistiSole 24 Ore 01/10/15 P. 48 18

PROFESSIONISTI

Per agronomi, geometri e periti basta il diplomaSole 24 Ore 01/10/15 P. 47 19

PERITI

Accesso con laurea triennaleItalia Oggi 01/10/15 P. 35 20

AVVOCATI

Stretta sui legali stabilitiItalia Oggi 01/10/15 P. 35 Gabriele Ventura 21

RAGIONIERI

Reddito medio di 49.421 euroSole 24 Ore 01/10/15 P. 48 22

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Pagina II

Reddito medio 50 mila Italia Oggi 01/10/15 P. 35 23

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COÌVGPESSO NGEG11 ERI/ Lo relazione del presidente del Cni Armando Zarnbrarto4-A e 40essioni tecniche più uniteProf

L'unione per acquisire peso politico e migliorare i servizida Venezia

BEATRICE MIGLIORINI

avorare per la creazio-ne degli stati generalidelle professioni e dellavoro autonomo par-

tendo dal principio che ognicategoria, per quanto diffe-rente, ha spesso gli stessiproblemi di fondo. Principioche dovrebbe guidare anchel'accorpamento di una partedelle dieci professioni tecni-che prima che l'input arrividirettamente dall'Ue. E sulfronte strettamente internolavorare a una carta dei ser-vizi che copra al meglio leesigenze degli iscritti e degliaspiranti tali. Infine, mante-nere compatta la categoriaaffinché riesca a recuperarequel ruolo forte di interlo-cutore con il governo. Que-ste le colonne portanti dellarelazione del presidente delConsiglio nazionale degli in-gegneri Armando Zambranoche ha aperto i lavori del 600congresso nazionale degli or-dini degli ingegneri in corso aVenezia fino al 2 ottobre. Unesordio, quello del presidentedel Cni, preceduto dai vide-ointerventi del ministro dellavoro Giuliano Poletti e delministro delle infrastrutturee dei trasporti Graziano DelRio, che ha sottolineato come«il paese necessiti di impor-tanti interventi infrastrut-turali oer realizzare i anali

non può prescindere dallacompetenza degli ingegneriitaliani», rivolgendo quindiun preciso appello alla catego-ria che, come ha invece avutomodo di rimarcare il numerouno del dicastero di via Vene-to, «non offre solo garanzie diqualità ma è anche una im-portante realtà professionalestrettamente legata al mondodell'edilizia. Settore su cui ilgoverno intende impegnarsiper l'eliminazione della tas-sazione all'interno della leggedi stabilità. Sede all'internodella quale dovremo lavo-rare anche per introdurreaiuti alla creazione di attivi-tà professionali». Legandosiagli interventi dei ministri, ilnumero uno del Cni è tornatoa sottolineare la necessità difare in modo che gli ingegne-ri, ma le professioni tecnichepiù in generale, recuperino ilruolo di interlocutori forti conil governo affinché situazio-ni come quelle che si stannovenendo a creare con il ddlconcorrenza non si verifichi-no più.

«Il fatto che l'art. 31 apraalla partecipazione incon-dizionata alle società di in-gegneria al settore privatosenza che per questi soggettisia previsto il rispetto dellestesse regole deontologiche, diformazione e di assicurazioneche invece tutta la categoriaè chiamata a rispettare, e

che ha sempre rispettato confatica, è qualcosa di inaccet-tabile. Oltretutto», ha preci-sato Zambrano, «la normaera stata bocciata sia dallacommissione giustizia dellacamera sia dalla commissio-ne ambiente che, entrandonel merito, l'avevano ritenutainaccettabile e quindi modi-ficata».

Per far sì che le categorienon soffrano più situazioni

del genere, però, è necessa-ria unità. Ecco quindi il mo-nito lanciato da Zambrano atutte le professioni tecnichedi «lavorare affinché le dieciesistenti si riducano di nume-ro, prima che intervenga l'Eu-ropa a imporlo direttamente».Ma l'unità delle professionitecniche, la cui rete attual-mente è guidata proprio dalpresidente Zambrano, deveservire anche e soprattuttoper migliorare i servizi offertiai soggetti appartenenti allecategorie, agli iscritti insom-ma. E qui un ruolo chiave lopossono avere gli ordini terri-toriali chiamati, senza mezzitermini, a migliorare le loroperformance sul territorio ea autoriorganizzarsi. «Se daun lato l'interlocuzione mi-nisteriale ci ha permesso diescludere che la riorganiz-zazione degli ordini seguiràpedissequamente quello delleprovince escludendo così ilmero criterio numerico», haprecisato Zambrano, «è altret-

tanto necessario che gli ordinisi riorganizzino internamenteusando come criterio principequello delle necessità degliiscritti». E sempre parlandodi iscritti e di servizi il nume-ro uno del Cni ha sottolineatol'importanza della formazionesia degli ingegneri sia degliaspiranti ingeneri. Su questopunto, è in programma un in-contro entro la fine del mesecon il ministro dell'istruzioneStefania Giannini con la qualeverrà affrontato il tema dellariforma del «3+2» nelle facoltà.E internamente alla categoria,sul fronte formazione, i nu-meri parlano da soli: solo nel2014, infatti, sono stati 6.438gli eventi formativi, il 52% deiquali gratuiti, e 333.992 i par-tecipanti totali. Ammontano,invece, a 2.689.000 i creditiformativi erogati da eventinon formali e sono già 5.230eventi formativi nei priminove mesi 2015. E, a propo-sito di incontri, il 19 ottobreprossimo è previsto l'incontroper la creazione di una fede-razione mediterranea degliingegneri in collaborazioneconi più importanti esponentidell'ingegneria internaziona-le: Abdelamid Marwan, presi-dente della World federationof engineering organization, eAdii Alhadithi, segretario ge-nerale della Federation arabengineers.

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Fare rete per essere comp etitivi iu EuropaFare rete per agganciare la ripresa

ed essere competitivi in Europa. Iltutto senza che venga meno il livellodi qualità delle prestazioni offertedai professionisti . Questo il messag-gio lanciato nel corso della tavola ro-tonda «Professioni in Europa tra con-correnza e deontologia» che ha avutoluogo nel corso del primo pomeriggiodi lavori del60 ° Congresso nazionaledegli ordini degli ingegneri in corsoa Venezia a cui hanno preso parte,oltre al presidente del Cni e coordi-natore della rete delle professionitecniche Armando Zambrano, ancheGiuseppe Savagnone , docente LuinsaUniversità di Palermo , il presidentedi Accredia , Giuseppe Rossi, RudolfKolbe, presidente del Ceplis , Gabrie-le Noto , vicepresidente del Consiglionazionale del notariato , Giorgio Ber-loffa, presidente di Cna professioni,e Gaetano Stella, presidente di Conf-professioni . Un momento di riflessio-ne che ha avuto come filo conduttorel'urgenza e l'importanza di fare retetra le professioni , quelle tecniche inparticolare , per affrontare le nuovesfide che l'Ue e la situazione econo-mica impongono . E a proposito disituazione economica , il presidenteStella ha sottolineato come «sia ne-cessario vedere sempre il bicchieremezzo pieno e credere e lavorare perla ripresa . Cosa in cui i professioni-sti sono sempre precursori dei tempi.Come, infatti , ha recentemente mo-strato un 'analisi di Confprofessioni,gli studi professionali sono tornati

ad assumere e questo è un fattore danon sottovalutare». Ma a ostacolarela ripresa c'è anche la burocrazia edè su questa che ha puntato il dito ilpresidente di Accredia sottolineandocome sia importante essere quantopiù uniti possibile anche «per con-trastare un apparato burocratico disempre più difficile gestione e cheimpedisce spesso non tanto a livellolocale quanto a livello nazionale larealizzazione di opere importanti».Problematiche la cui esistenza non silimita all 'Italia. Il presidente Kolbe,infatti , ha sottolineato come «le diffi-coltà burocratiche e di contrasto allaconcorrenza sleale sono percepite aqualsiasi livello anche in paesi comela Francia e la Germania . La derego-larizzazione delle libere professioni,però , non è una soluzione». Dinamicaposta in evidenza anche da Noto cheha fatto presente come «spesso gliimprenditori siano strangolati dallaburocrazia» precisando , però, anchecome «i professionisti non possanopiù sottrarsi alle sfide che la nuovaconcorrenza impone, sia a livello diaccesso alla professione sia a livellodeontologico . Ma per accettare que-ste sfide dobbiamo essere quanto piùuniti possibile». Unità che, però, siaad avviso del presidente Zambranosia ad avviso del presidente Stella, ilddl concorrenza ha rischiato di mina-re e che è «assolutamente indispensa-bile recuperare». Posizione condivisaanche da Berloffa che ha sottolinea-to come «sia necessario essere uniti

per portare avanti un progetto chevede sempre più il lavoro autonomoprotagonista della ripresa e del cam-biamento».

A chiusura dei lavori si è, poi, svol-ta la tavola rotonda «Ingegneri, indu-stria: creazione di valore tecnologicoe sociale», nel corso della quale è sta-to posto l'accento sulle potenzialitàche la categoria degli ingegneri ha giàdimostrato e sta dimostrando di ave-re anche all 'interno della riorganiz-zazione dei processi produttivi. I datidiffusi dal Cni hanno infatti mostratocome siano oltre 200 mila gli ingegne-ri che operano nei comparti dell'indu-stria e dei servizi e come tra il 2014e il 2015 la domanda di ingeneri daparte delle imprese sia crescita del31%. Inoltre le stime mostrano comeper la fine del 2015 sia previsto daparte del sistema nazionale l'assorbi-mento di quasi 10 mila ingegneri elet-tronici e dell 'informazione , di 7.000ingegneri industriali e più di 2.000ingegneri civili . E, a testimonianzadella qualità della formazione e deiservizi offerti dalla categoria, ancheil dato degli ingeneri oltreconfine. Il23% degli ingegneri che operano nelsettore privato ha avuto o ha tutt'orain corso un 'esperienza di lavoro fuoridall 'Italia. Al termine dei lavori è sta-to, inoltre , consegnato alla ex presi-dente di Inarcassa , Paola Moratorio,un riconoscimento per il lavoro svoltoin 15 anni di permanenza alla presi-denza dell 'ente di previdenza degliingegneri e degli architetti.

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__ M . Messaggio del ministro del Lavoro al congresso degli ingegneri

«Minimi», con il riordinoun aiuto anche agli studi

Zambrano:occorre abbatteretassazionee costo del lavoroGiuseppe Latour

VENEZIA

Tasse più leggere per le par-tite Iva. Il ministro del Lavoro,Giuliano Poletti,in un me s s aggioinviato ieri al sessantesimo con-gresso nazionale degli ingegne-ri, in corso a Venezia, ha ribaditoche, dopo gli interventi sul lavo-ro dipendente, la legge di stabili-tà in arrivo conterrà un corposocapitolo dedicato ai professioni-sti, potenziando gli incentivi perle nuove attività professionalicon volumi di fatturato limitati.

In questo modo, è arrivata unarisposta immediata alle richie-ste avanzate dal presidente delCni, Armando Zambrano nelcorso della sua relazione: «Il go-verno dia seguito alla sua pro-messa di introdurre riforme afa-vore del lavoro autonomo». Maper il ministro delle Infrastrut-ture, Graziano Delrio, una spin-ta importante per i professioni-sti arriverà anche dalla revisio-ne del codice appalti, alle battu-te decisive alla Camera.

Poletti èpartito daljobs act,lacui attuazione è stata appenacompletata: «È vero che si è oc-

cupato fondamentalmente dilavoro dipendente, mentre ab-biamo problemi anche sul lavo-ro autonomo. Nella legge di sta-bilità affronteremo questo te-ma». In cima ai pensieri del-l'Esecutivo c'è la tassazione:«Stiamo studiando - ha detto ilministro - misure che riguarda-noiltrattamentofiscaleperl'av-viamento delle nuove attivitàprofessionali con volumi limi-tati». Il riferimento è al riordinodel regime forfettario dei mini-mi, che sarà riorganizzato e po-tenziato. Anche se la portata delriassetto dipenderà dalle risor-se. «Ivincoli di finanza pubblicasono stretti ma l'attenzione suquesto versante c'è».

Parole che sono una risposta aquello che ha spiegato Zambra-no alla platea composta da rap-presentanti dei io6 ordini italia-ni. «Gli interventi suljobs act so-no percepiti dagli ingegneri co-me positivi, ma quello chedavvero serve è un abbattimentodrastico del costo del lavoro edella tassazione per i liberi pro-fessionisti. Tra ridurre le tassesulla casa e quelle sul lavoro, gliingegneri propendono in nettamaggioranza per la seconda op-zione». L'annuncio di Poletti èpiaciuto a Zambrano: «Siamosempre in attesa che il governoattui i provvedimenti che avevapromesso il premier MatteoRenzi in favore del lavoro auto-nomo. Pensare solo ai dipenden-

ti assunti a tempo indeterminatonon guarda nella giusta direzio-ne. In questo senso, il riordinodei minimi potrebbe essere mol-to positivo per i nostri iscritti».

Ancheperché c'èunproblemaoccupazionale che comincia adiventare urgente: «Per la primavolta nella nostra storia - ha pro-seguito Zambrano -, gli immatri-colati ai corsi di laurea nelle ma-terie ingegneristiche sono risul-tati i più numerosi in assoluto,sopravanzando quelli nelle di-scipline economiche e giuridi-che». Molti di loro, però, sonocostretti ad abbandonare il Pae-se. Secondo i numeri del Centrostudi del Cni, attualmente il 5%iodegli ingegneri impegnati nel-l'industria o nei servizi lavorafuori dall'Italia e addirittura i8°ha lavorato all'estero in passato.

Al di là della questione fiscale,per il ministro delle Infrastruttu-re, Graziano Delrio è invece fon-damentale anche per i professio-nisti il riassetto del codice appal-ti in arrivo alla Camera: «Siamodi fronte a un sistema delle operepubbliche malato, quello dellalegge obiettivo, che verrà defini-tivamente archiviato con il nuo-vo codice. Ripartiremo dallaqualità della progettazione, dallaserietà dei progetti, dal presidiodi legalità degli affidamenti co-me elementi cardine». E ci saràun ripensamento delle prioritàinfrastrutturali.

CRI PRO DD ZION E RISERVATA

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DOPPIE MAGGIORANZE

ano, Ver 'e il piano centristadi Francesco Verderami

el giorno tanto atteso delSenato, l'avvenimento po-

litico più importante si è tenuto alla Camera.

continua a pagina 9

Infrastrutture Pagina 4

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Ronzi e il ponte sullo Stretto:voglio vedere se si può fareDoppia maggioranza, le parole del leader ad ano e Verdini

che più volte si è scontratocon il premier ha risposto alcenno d'intesa, «alla faccia diquelli che lei chiama gufi. E lodico io, che non posso essere

SEGUE DALLA PRIMA

Perché il question time a cuiieri ha partecipato il premier inrealtà è stato un dibattito sullafiducia camuffato, un modoper formalizzare l'esistenza diuna doppia maggioranza: quel-la ufficiale di governo com-posta da Pd e Ap e quellaparlamentare, che include an-che l'Ala verdiniana. Due entitàche sono e resteranno formal-mente distinte ma che in futurosaranno destinate a sovrapporsi. E non c'è dubbio che l'Auladi Montecitorio abbia tenuto abattesimo questo nuovo corsodella legislatura, troppe sonostate le coincidenze per non ri-velarsi un indizio: la «primavolta» di Renzi al question ti-me; la contemporaneità del-l'evento con l'inizio delle vota-zioni al Senato sulle riforme; il

tenore delle interpellanze pre-sentate da Ap e da Ala, che sonoparse altrettanti assist forniti alcapo dell'esecutivo sulla ridu-zione delle tasse.

E stata una cerimonia d'inse-diamento nel corso della qualeRenzi ha marcato i confini delladoppia maggioranza. Agli alle-ati centristi ha riconosciuto unruolo nell'azione di governo co-me mai in passato, nemmenonei discorsi (ufficiali) per la fi-ducia: «Ringrazio tutti i parla-mentari e il suo gruppo in particolare ha sottolineato ri-volgendosi a Lupi per averconsentito in questi anni l'ope-razione delle riduzione delletasse». E il capogruppo di Ap

tacciato di favorenzismo». Aiverdiniani, invece, Renzi ha offerto l'occasione di preannun-ciare il loro voto favorevole sul-la prossima legge di Stabilità,ribadendo il taglio delle tassesulla casa. «Lei somiglia moltoal Berlusconi del 2008 hacommentato Romano in Aula

e se dovesse mantenere l'im-pegno noi non potremo che es-sere d'accordo».

Ora è chiaro il gioco. A frontedello smottamento di Forza Ita-lia, l'area post-berlusconianaprova a riaggregarsi nella maggioranza, unica strada per ten-tare di evitare l'estinzione. Eun'operazione che avrà biso-gno di tempo e che se andasseavanti potrebbe portare a nuo-vi, clamorosi innesti. Certo, unconto è il numero di deputati esenatori, altra cosa i consensinel Paese. Ma intanto, se la ma-novra parlamentare riuscisse,cambierebbe il quadro politicoe riemergerebbe dal passato lavecchia formula del centrosi-nistra col trattino, che fu l'epi-centro dello scontro tra Prodi eD'Alema. È quello che la mino-ranza del Pd teme, perché vedei rischi della sua marginalizza-zione. Perciò Bersani vorrebbegli estranei fuori dal «giardi-no» di casa.

Non è casuale il modo in cuiieri Verdini gli ha risposto: «Ilmio giardino dà sempre buonifrutti. E comunque nel miogiardino ho avuto molti ospi-ti...», a ricordare quanti «com-pagni» dell'ex segretario dem,

.® --inìVerdini: il mio giardinodà sempre buoni fruttie nel mio giardinoho avuto molti ospiti

quel giardino l'hanno in passa-to frequentato. Il punto è capirefino a che punto il premier as-seconderà il progetto centrista.Un sondaggio di Euromedia re-search sostiene che il «Partitodella nazione» con gli exberlusconiani dentro coste-rebbe a Renzi la sconfitta permano di Grillo (25,1 per centocontro il 31,6 di M5S), la nascitadi una Sinistra quotata al 12,7per cento e il piazzamento alsecondo posto di un listone dicentrodestra con il 29,1 percento. Lo studio però non tieneconto di un eventuale cambiodella legge elettorale, con lareintroduzione del premio dimaggioranza alla coalizioneche Alfano sembra dare perscontato, visto il tono assertivocon cui ne parla: «L'Italicum èmodificabile. Per correggerlo emigliorarlo ci saranno modi etempi».

Nel frattempo Renzi inaugu-ra la sua doppia maggioranza. Edopo essersi appropriato deisimboli della «ditta», vuolemetter mano a due totem ber-lusconiani: il taglio dell'Imu e ilponte sullo Stretto. Già, ancheil ponte: «Voglio provare davve-ro a vedere se si può fare».

Francesco Verderami© RIPRODUZIONE RISERVATA

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In Aula I senatori di Ala, da sinistra, Pietro Langella, LucioBarani , Denis Verdini e Vincenzo D'Anna ieri al Senato (Ansa)

d- d-

Acd

i parlamentaridell'Alleanzaliberalpopolaredi Verdini, di cui12 al Senato

i parlamentaridi Areapopolare(Ncd più Udc),35 al Senato

Infrastrutture Pagina 6

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Il can care politico rnediatico sollevato sul terna non ha senso per Che gli odg sono irrilevanti

Ponte sullo Stretto , aria frittaIl governo se la cava «impegnandosi a valutare ïl caso»

DI CESARE MAFFI

n ambito parlamentare èpersino frusto il paragonefra croce di cavaliere e or-dine del giorno. Secondo un

ammonimento attribuito a piùdi un personaggio risorgimen-tale o postrisorgimentale, nonsi nega ad alcuno né un sigaroné un cavalierato. Similmente,il governo non nega ad alcundeputato o senatore l'accogli-mento di un ordine del giornoo di una mozione. E quel che ècapitato con la presunta resur-rezione del ponte sullo Stretto,che ha riempito fin troppe co-lonne sui giornali, per tacere diradio e televisioni.

Gli ordini del giorno con-tengono, dice il regolamento diMontecitorio, «istruzioni» cheogni deputato può rivolgereal governo «in relazione allalegge in esame». In buonasostanza, aria fritta. Più rile-vanti sono le mozioni, di solitocomposte di lunghe premessecui seguono dispositivi ret-ti dalla formula «impegna ilgoverno»(soggetto è la Came-ra). Che cosa succede normal-mente? Se il rappresentantedel governo (quasi sempre unsottosegretario, perché è unafaccenda considerata di lavorosporco, una perdita di tempocon i parlamentari che i mini-stri non gradiscono assumersi)trova un impegno che giudica

non sostenibile, ha davanti asé due strade: o esprime pare-re negativo sull'accoglimentodel documento, scontentandoil presentatore, oppure nechiede una riformulazione.Come? Basta modificare l'im-pegno (che puòessere di fare,realizzare, ope-rare, e quindi èpuntuale) in unmolto molto ge-nerico impegnoa «valutare l'op-portunità di...»(nemmeno uninvito, di fatto).

Ecco, appun-to, che la sup-posta edifica-zione del pontedi Messina neltesto accolto dal

conseguenza di non giudicareesistente tale opportunità.Tutto finirebbe così.

Di solito i parlamentari siaccontentano della pacca sullespalle elargita del governo: sì,sì, caro, vedrai che valuterò,

oh sì, valuteròattentamentequanto tu misuggerisci. Ven-dono l'impegnodel governo aipropri elettori,ai propri iscrit-ti, alle propriecategorie e zonedi riferimento,ovviamente fa-cendo credereche il governo sisia impegnato afare, agire, edifi-care, provvede-

AngeUUi v taoo

governo suona come impegnoal governo «a valutare l'oppor-tunità di una riconsiderazio-ne del ponte sullo Stretto diMessina come infrastrutturaferroviaria, previa valutazionee analisi rigorosa del rapportocosti-benefici, quale possibileelemento di una strategia dirammagliatura del sistemainfrastrutturale del Mezzo-giorno». Che dovrà fare il go-verno? «Valutare l'opportunitàdi». Appunto. Si può star certiche, quando mai il governo sidecidesse a «valutare l'oppor-tunità», ne trarrebbe come

re, procedere. Gli elettori sonocontenti. Quando, dopo mesio anni, si sollecitasse l'attua-zione dell'impegno, il governorisponderebbe di aver valutato,senza aver riscontrato il sussi-stere dell'opportunità. Punto.

Stavolta il Ncd, in primislo stesso Angelino Alfano, haritenuto di vendere al megliol'impegno del governo, facendocredere di aver portato in pri-mo piano il ponte. L'interventodel ministro Graziano Del-rio, nella sostanza, è l'antici-pata risposta della valutazionedi opportunità: il governo non

ritiene che l'opportunità sussi-sta. Abbiamo altre priorità. Inrealtà, l'impegno, espresso dalsottosegretario Umberto DelBasso De Caro (il quale ave-va accolto, sia pure richieden-do riformulazioni, la mozionedegli alleati di governo, comesempre si fa per un documentodi un partito di maggioranza),era del tutto generico e avreb-be potuto essere azzerato met-tendolo a riposo sotto la coltredei mesi venturi. Dato il rilievodell'opera (non dell'impegno), ilministro ha preferito chiuderesubito la faccenda.

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Mo 1 e i

ícrotec ampaa ia progettazione a Mestre«Asso neremo giovani laureati perché l'alta tecnologia non conosce crisi»VENEZIA Microtec, azienda su-dtirolese leader sul mercatoglobale della scansione otticadel legno, amplia il cervellodella progettazione software aMestre. La nuova sede, l'ex bi-blioteca comunale di 1500 me-tri quadrati messa all'asta nelnovembre del 2014, ospita daieri 27 ingegneri che presto di-venteranno una quarantina.

Cervello in terraferma vene-ziana e assemblaggio macchi-ne a Bressanone, la Microtecprogetta e costruisce dai mi-crochip ai sensori all'involucrodelle Tac per il legno, che ven-de, da «multinazionale tasca-bile», in tutto il mondo. Cen-trotrenta dipendenti, 30 milio-

ni di fatturato, nella scorsa pri-mavera ha acquisito la direttaconcorrente svedese WoodEye.

«Lo scorso anno - riassumel'Ad Federico Giudiceandrea -abbiamo toccato il record divendite di scanner in Brasile,ma andiamo bene in Russia esiamo presenti in Canada e Au-stralia. Assumeremo giovanilaureati perché il segmentodell'alta tecnologia non cono-sce crisi». Microtec ha in cata-logo, tra le altre, due macchinebasate sulla tecnologia della to-mografia usata in medicina. La«Golden Eye» fa la Tac alle assidi legno, la più grande «CtLog» legge invece i tronchi an-cora interi. «Noi vediamo den-

tro al tronco i difetti del legno,nodi e sacche di resina, così lasegheria può decidere il tagliomigliore, col minimo scarto dimateriale» spiega il managerfondatore dell'azienda. La dif-ferenza è data dalla velocità dilettura. Ct Log scannerizza airaggi X i tronchi alla velocità di1.200 metri al minuto, 6 metrial secondo. L'implementazio-ne della tomografia sviluppatada Microtec potrebbe avere infuturo ricadute anche sul setto-re diagnostico medico, ma perora al legno si aggiunge la frut-ta e in generale il controlloqualità. «Abbiamo già uncliente che controlla con unanostra macchina la tenuta dei

tappi per bottiglia. Ora stiamolavorando a un nuovo progetto,che ci è stata commissionato,per vedere i difetti dentro lafrutta», anticipa Giudicean-drea. Parte importante nel suc-cesso di vendite è data dal-l'estetica molto Made in Italydegli involucri degli scannerMicrotec, affidata al designerbolzanino Alex Terzariol. L'av-ventura di Giudiceandrea iniziacon due amici nel 198o, dopo lalaurea in ingegneria elettroni-ca a Padova. La svolta è l'incon-tro con Hans Springer, fonda-tore della più importante e in-novativa azienda austriaca del-la lavorazione del legno, che èpoi entrata nel capitale di Mi-crotec nel 1996. Nel 1997 l'intui-zione della scansione otticaviene dall'incontro al parcoscientifico tecnologico vene-ziano Vega con uno spin-offdell'Università di Padova.

Enrico Bellinelli© RIPRODUZ IONE RISERVATA

Gli ingegneri che da ieri

lavoreranno nel centro di

progettazione. A breve

diventeranno 40

Mercato Lavoro Pagina 8

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La Commissione europea ha avallato l'ingresso dell'Italia nel sistema di cooperazione rafforzata

Brevetto Ue, sì di Bruxelles a RomaVicari (ministero Sviluppo): scelta di buon senso, fortemente voluta dal Governo

Laura Cavestri

MILANO

i s'Ëti L'annuncio era atteso. E la tem-pisticanon ha traditole aspettative.La Commissione europea ha da-to il via libera all'adesione del-l'Italia albrevetto unico europeo.Bruxelles lo ha annunciato ierimattina, sottolineando che sia-mo il26° paese a entrare nella co-operazione rafforzata sulbrevet-to unitario.

Si tratta, ha sottolineato laCom-missione Ue, di una «grande svol-ta, in quanto l'Italia è il quarto piùgrande mercato in Europa in ter-mini di convalida di brevett».

L'Italia aveva espresso già a me-tà maggio l'intenzione di abban-donare il suo "Aventino", poi for-malizzata a Bruxelles con una let-tera a luglio. Il collegio dei com-missari aveva comunque quattromesi di tempo (sino a fine novem-bre) per analizzare la richiesta diRoma. Ma che l'Italia - peraltro laseconda manifattura europea do-po la Germania - fosse attesa nel

"club" era chiaro sin da subito.Tanto che ametà settembre , ilpre-sidentediEpo (loEuropeanPatentOffice, l'ente che da Monaco rila-scia ibrevetto validi per tutti i Pae-si europei), Benoit Battist elli, in vi-sita a Roma aveva già preannun-ciato (si veda Il Sole 24 Ore del 13

«È una vittoria frutto della de-terminazione di questo ministerooltre che una scelta di buon sensofortemente voluta dal GovernoRenzi» ha detto il sottosegretarioallo Sviluppo Economico SimonaVicari. Oggi il brevetto europeoche Epo gestisce consiste in un in-sieme di brevetti nazionali validisolo per i Paesi selezionati dal tito-lare che vuole depositare. Quellounitario - che dovrebbe scattarenel 2o16 - conferirà automatica-mente protezione legale uniformeintuttiiPaesi dellaUe con ununicoiter e un unico pagamento.

Secondo Epo, i c osti di registra-zione di un brevetto, oltre al ta-glio drastico delle traduzioni, do-vrebbero diminuire sino al 78°crispettoa quelli attuali. Il sistemadi rinnovo delbrevetto è poi con-cepito per accrescerei costi dopo1o anni dal deposito, così da ri-chiedere maggiori oneri solo a chidavvero ne traeprofitto.

La Spagna, che con l'Italia si eraopposta albrevetto Ue perché ri-

tenuto discriminatorio da unpunto di vista linguistico (saràin-fattitrilingue, con inglese, france-se e tedesco, ma verrà predispo-sto un sistema automatico di tra-duzione oltre ad aiuti finanziariper sostenere ulteriori costi ditraduzione, soprattutto per lePini), tuttora non ha dato segnalidi voler aderire. La Cro azia, inve-ce, entrata nella Ue a luglio 2013,dopo il lancio della cooperazionerafforzata, ha già indicato l'inten-zione di avanzare sul dossier.

Intanto oggi a Lussemburgo, cisarà la firma per la Corte europeadei brevetti, finora ratificata da 8stati membri e su cui la Commis-sione invita gli altri, Italia inclusa,ad avanzare (ne servono 13 perl'entrata in vigore). Dopo l'accor-do sui costi, ora Bruxelles guarda auna rapida intesa anche sulla ridi-stribuzione dei profitti agli Statimembri partecipanti. L'obiettivo èche il "pacchetto brevetto Ue" en-tri in vigore entro fine 2016.

91 RIPRODUZIO NE RISERVATA

I costi di registrazionecaleranno sino al 78%rispetto agli attuali; oggi aLussemburgo la firma perlaCorte europea dei brevetti

settembre) cheilsì di Bruxelles sa-rebbe arrivato con largo anticipo,ovvero entro finemese.Ancheperpermettere all'Italia di sedersi nelcomitato ristretto che sta scriven-do le regole del nuovo meccani-smo e soprattutto sta studiandocome ripartire gli oneri finanziaritrai diversi Paesi.

I brevetti

Numero di brevetti nell'anno 2014 e variazione % rispetto al 2013

Epc* Stati Uniti Giappone

TOTALE

Cina Corea Altri

95.156 71 .745 48 .657 26 .472 16.358 15.786-#-, -#-Ci,8 _4x4 +-111,7 -+7,7 +1,7

(*) Paesi [le v Svizzera e Turchia------------ --------

Fonte: European PatentOíiic

Brevetto UE Pagina 9

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Ti governo accetta il trilinguis o dei depositi in inglese, francese e tedesco

Roma aderisce al sistema che aveva contestatoda Bruxelles

ANGELO Di BRo

Italia ha ufficial-mente aderito albrevetto dell'Unio-ne europea. Lo ha

reso noto ieri la Commis-sione europea ricordandocome il nostro paese sia il26esimo a partecipare allacooperazione rafforzata percreare un quadro unitarioper la protezione brevettua-le a livello europeo. Spagnae Croazia rimangono fuori.Zagabria perché entratanell'Ue da troppo poco tem-po. Madrid continua invecea tenere la posizione ini-zialmente assunta anchedall'Italia che per anni siè opposta all'utilizzo peril brevetto europeo di soletre lingue (inglese, fran-cese e tedesco) invece checinque (italiano e spagnolo,appunto). Se non possonoessere cinque lingue, erala posizione italo-iberica,allora sia solo l'inglese. Ladecisione implica che l'Italiapotrà iniziare a partecipare

attivamente al comitato dei degli oneri finanziari.rappresentanti degli stati Il brevetto unitario con-che sta redigendo le norme sentirà, con un'unica regi-tecniche sul pacchetto, in- strazione e un solo pagamen-clusi i criteri di ripartizione to, di ottenere protezione

automatica per idee e inven-zioni in tutti i paesi parteci-panti. Con costi ridotti, finoall'80 % in meno sostengonodallo European Patent Offi-ce, soprattutto per le piccolee medie imprese innovativei cui obiettivi di mercato va-licano i confini nazionali. Ildivario tra le spese per latutela brevettuale in Euro-pa dovrebbe ridursi rispettoalle altre economie avanzatecome Stati Uniti e Giappo-ne. La Commissione euro-pea spinge per far entrarein vigore tutto il pacchetto(due regolamenti e un accor-do internazionale ) entro lafine del 2016 e molto dipen-de dalla celerità con cui glistati ratificheranno l'intesatra le capitali che istituisceil Tribunale unificato deibrevetti ( Tub), chiamato adirimere le controversie inmateria. Finora sono ottoi paesi europei che hannodato il disco verde al Tub:Austria , Francia, Belgio,Svezia, Danimarca, Malta,Lussemburgo e Portogallo.

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Brevetto UE Pagina 10

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Dieci Regioni chiedono l'abrogazione dell'articolo 35 del decreto Sviluppo e di alcune parti dello Sblocca Italia

Referendum contro le trivelleCapofila dell'iniziativa è la Basilicata - I quesiti proposti dagli enti sono sei

ROMA

Anni di polemiche e dime-

diazioni: niente da fare. La bat-taglia italiana contro le trivelleha celebrato ieril'ennesimo at-tacco frontale. Mezza Italia di-ce ufficialmente, e dinuovo, noalle norme che dovrebberoriattivare la ricerca e l'estra-zione di petrolio e gas nei no-stri mari. Lo strumento dellalotta all'upstrream "made inItaly" sarà quello del referen-dum, come chiedono dieciConsigli regionali (Abruzzo,Basilicata, Calabria, Campa-nia, Liguria, Marche, Molise,Puglia, Sardegna e Veneto)nella deliberazione depositatain Cassazione. La richiesta ri-guarda l'abrogazione dell'arti-colo 35 dell'ultimo DecretoSviluppo, di alcune parti del-l'articolo 38 del decreto"Sblocca Italia" oltre a provve-dimenti specifici previsti dallenorme sulle semplificazioni.

Due gli obiettivi che hannopian piano aggregato i consigliregionali sull'iniziativa impo-stata dalla Basilicata: annulla-re le facilitazioni normative al-le trivellazioni, in particolarela norma che riapre alla possi-bilità di operare entro le 12 mi-glia dalle coste, e evitare lanuova centralizzazione dellecompetenze sulle materieenergetiche allo Stato che spo-glia le amministrazioni localidi prerogative che ora consen-tono nei fatti di bloccare qua-lunque progetto.

Con una raffica di dichiara-zioni gli esponenti delle Re-gioni motivano e giustificanol'iniziativa. Che ha subitoguadagnato assensi anche inParlamento, anche dagli

schieramenti vicini alla coali-zione di Governo, oltre chetra (ma era scontato) le asso-ciazioni ambientaliste.

I quesiti referendari propo-sti dalle Regioni sono sei. Ilprimo riguarda appunto l'arti-colo 38, comma 1, del decretoSblocca Italia, che sancisce lastrategicità, indifferibilità edurgenza delle attività di pro-spezione, ricerca e coltivazio-

OBIETTIVOSotto accusa la normache riapre alla possibilità dioperare entro le 12 miglia dallecoste. La mossa conquistaconsensi in Parlamento

wwI

L'insieme delle attività direperimento di idrocarburi(petrolio e gas naturale), ovverotutti i passaggi operativi "amonte" della vendita di petrolionecessari alla loroindividuazione e estrazione dalsottosuolo. Il processo siarticola in quattro fasi:acquisizione dei titoli minerari edei diritti di sfruttamento;esplorazione (ricerca geologicaesismologica, perforazioni);sviluppo (allestimento dei sitiestrattivi di riserve individuate);estrazione-produzione.

ne degli idrocarburi liquidi egassosi. Nel mirino del secon-do quesito il comma 1-bis del-lo stesso articolo, che istitui-sce unuovo "piano delle aree"per razionalizzare sul territo-riale attività di ricerca edestrazione affidando allaConferenza unificata un ruo-lo non vincolante. Nel terzoquesito si contesta la duratadelle attività previste sullaba-se del nuovo titolo concesso-rio unico destinato a sostitui-re i permessi di ricerca e leconcessioni di coltivazione.

Il quarto quesito riguardal'articolo 57 del d.l. 5 del 2012sulle semplificazioni, che ri-guardale infrastrutture strate-giche e prevede l'esercizio delpotere sostitutivo dello Statocon la procedura semplificatadisciplinata dalla legge 239 del2004. Il quinto quesito èun'estensione e completa-mento del secondo e del quar-to, con riferimento specifico alruolo degli enti territoriali checon la nuove disciplina ver-rebbero depotenziati nellecompetenze sulla definizionedelle aree esplorative e sul rila-scio dei titoli minerari.

Il sesto quesito riguarda

l'articolo 35 del decreto legge

3/2012 (Decreto Sviluppo),

convertito con modificazioni

dalla legge n. 134/2012. In pra-

tica si chiede di ripristinare

pienamente il divieto di qua-

lunque attività di ricerca e

estrazione di idrocarburi sia

nelle aree marine protette

che, in ogni caso, entro 12 mi-

glia sia dalle coste che dalle

aree protette.

F.Re.0 RIPROOUZION E RISERVATA

Energia Pagina 11

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I giacimenti in Italia

Numero di permessi di ricerca e di concessioni per lo sfruttamento di gas e petrolio.Aggiornamento al 31 dicembre 2014

Permessi Concessioni

11Abruzzo Marche

8

10Basilicata Molise

20 .................................................................. 7

Calabria.................................................................................. 0

Piemonte............................................................ 9

............ 3 ....................................................................... 1

Cam ania............................................................................. 2

Pu lia....................................................................... 2

p .................................................................................. 0g ................................................. 14

Emilia 35Sardegna

1Romagna 36 0

Friuli Venezia 0Sicilia

5Giulia 1 14

Lazio6

Toscana1

1 2

Lombardia Veneto1

1

Energia Pagina 12

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La paura delle trivelleproduce demagogiaRICHIESTE

ome avvenne per il referendum dell'acqua, di forte presaemotiva, anche il referendum delle Regioni antipetrolio«per difendere Il nostro maree il nostro territorio» potrà

dare libero sfogo alle demagogie profonde ma è difficile chepossa sortire un beneficio importante per l'ambiente e per undiverso modello di sviluppo . Per anni le auto continueranno ausarecarburanti ,purtroppo.Menopetrolioegas daigiacimentinazionali , come chiedonoleRegionino-triv, significameno ro-yalty per pagare scuole e ospedali e significa più petroliere cheimporteranno greggio sfiorando le spiagge . La Basilicata ha ri-sanato il bilancio sanitario grazie soprattutto alle entrate delgreggio dei suoi giacimenti . E pagata coni soldi estratti dal por-tafogli dei petrolieri la flotta antinquinamento del ministerodell'Ambiente che controllale piattaforme petrolifere più con-trollate delmondo ( in Italia da decenni ci sonopiù diioo piatta-forme). Il mare non è delle Regioni ma dello Stato: l'effetto delreferendum sulle procedure di autorizzazione alle piattaformepotrebbe essere quasizero . Decine di via libera aricerca e sfrut-tamento di giacimenti sono già state concesse secondo la nor-mativa vecchia : l'effetto del referendum sulle perforazioni giàautorizzatepotebbe essere quasizero . Ilreferendumpotrà darelibero sfogo alle paurepiù intestinali degli italiani . Mapotrebbediventare un buco dell 'acqua. Del mare . (J.G.)

Energia Pagina 13

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Acquístì . L'obiettivo del nuovo sistema a 34 centrali, 15 miliardi solo da Consip

In 4-5 anni 30 miliardi di risparmiSpesa per gli acquisti Pa sotto la lente

La spesa per consumiintermedi della Pa vale oggioltre 130 miliardi. Di questi, laquota dei beni e servizi(ovvero ciò che è acquistabilecon appalti) è pari a 87miliardi

L'obiettivo è portare, neltrienni o2016-2018, la spesa"presidiata" da Consip a 50miliardi (dai circa 40 di oggi)e l'intermediato (la parte chegenera risparmi) a 10-12miliardi (oggi è a 6,5 miliardi)

Un ulteriore percorso dicrescita punta, per il 2019-2020, a portare i risparmi finoa quota 30 miliardi con ilsistema delle 34 centrali diacquisto. Di questi 15 miliardisolo con il sistema Consip

8 7nifliardi 50 miliardi

Marco Rogari

Con il nuovo sistema semplifi-cato di34 centrali di acquisto in4-5cinque anni l'asticella "dell'inter-mediato" per le forniture della Pa,da cui si generano irisparmi veri epropri, si potrà posizionare attor-no aquota3omiliardi. Circalametàdi questa "dote" sarebbe garantitadirettamente daConsip che giàneltriennio2016-2o18punta afar salirel'intermediato realizzato conisuoistrumenti (gare, mercato elettro-nico evia dicendo) dagli attuali 6,5miliardi a 10-12 miliardi, con "ri-sparmi" di circa un paio di miliardigià dal prossimo anno.

Questo obiettivo sarebbe perse-guibile facendo rapidamente sali-re la quota di spesa per acquisti dibeni e servizi presidiata da Consipad almeno circa 5o miliardi rispet-to aicirca4omiliardiaggreditifmoad oggi. Un'operazione possibilegrazie all'ampliamento del suoraggio d'azione e andando a inci-dere maggiormente su aree su cuigià interviene la centralizzazionedegliacquisti, come la sanità, e toc-candone di nuove come ad esem-pio le mense scolastiche, le manu-tenzioni(comprese quell e stradaliad esempio acarico dei comuni) e iservizi divigilanza anche armata.lltutto grazie al nuovo meccanismocentralizzato che rappresenta unodei pilastri della spending review2.0 targata Yoram Gutgeld. Che ilGoverno sta affinando in vista delvaro della prossima manovra.

Cifre e obiettivipotranno essere

limati con la definizione del nuovopiano di spending da parte del Go-verno e la presentazione a metà ot-tobre del piano industriale di Con-sip inversione definitiva. Male co-ordinate eilpunto di approdo dellarottasu cuisisvilupperàilnuovo di-spositivo di centralizzazione degliacquistisono ormaistatiindividua-ti. «Siamo al servizio degli obiettividel Governo», dice con chiarezzal'ad di Consip, Luigi Marroni. Cheaggiunge: «Stiamo migliorando la

NUOVASTRATEGIANel mirino sanità, mensescolastiche, manutenzionie vigilanza. L'ad di ConsipMarroni: attenzione alle Pmiesinergie con i Comuni

nostra attività sia sotto il profilodella qualità che della quantità infunzione del miglioramento deiconti dello Stato ma prestando an-che molta attenzione all'innova-zione e alle esigenze del mondodelle imprese, soprattutto dellePini». Una mission rivista, insom-ma, quella di Consip anche tenen-do conto delle altre centrali preva-lentemente regionali cheviene svi-luppata-sottolineaMarroni-«conl'indirizzo del nostro azionista cheèilministero dell'Economiaeinto-tale sintonia con il lavoro del com-missario perla spending Gutgeld».

L'operazione per centrare

30 üiiliardi

l'obiettivo dei 3o miliardi entro il

2019-2020 con il nuovo sistema

semplificato a34stazioniappaltan-

ti non appare però del tutto in di-

scesa. Anzitutto perché le centrali

regionali non si presentano tutte

allo stesso livello: quelle di Tosca-na, Emilia Romagna, Campania e

Veneto sembrano essere meglio

attrezzate delle altre. Restapoitut-

ta da giocare la partita coni Comu-

ni che di fatto non sono viricolati in

toto al nuovo meccanismo centra-

lizzato. Eproprio peri C omunipas-

sa una fetta importante degli oltre

130 miliardi di spesa complessiva

perconsumiintermedi, 87deiquali

riconducibili avera e propria spesa

per beni e servizi, acquistabili cioè

con appalti. Ma proprio ai Comuni,

anche i più piccoli, come a tutte le

altre amministrazioni, si rivolge la

nuova strategia diConsip. «Custo-

mer care», dice Marroni facendo

riferimento a una maggiore atten-

zione ai clienti e alle loro esigenze.

Ma un'altra priorità per la società

controllata dal Mef è quella di ave-

re un maggiore contatto con il ter-

ritorio e soprattutto con le piccole

e medie imprese alzando il livello

di appeal anche attraverso iniziati-

ve specifiche. Un programma va-

sto darealizzare agendo anche sul-

la leva dell'innovazione e trasfor-

mando la società in unavera e pro-

priacasa divetro garantendo atutti

dal 2o16 diaccedere online alle no-

tizie sullo stato di avanzamento

delle gare d'appalto.

0 RIPRO DD ZIONE RISERVATA

itSl<t''"

PA Pagina 14

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a Stop alle corsie preferenziali in caso di bandi per servizi estranei al core business

Limiti agli appalti diretti nelle AslFrancesco Clemente

Anche se le norme sui rispar-mi di spesa in sanità consentonodi affidare senza gara pubblicalastessa fornitura all'impresa cheha già contratti con la Pa,quest'ultima non può abusare diquesta deroga affidando invia di-retta servizi diversi.

È difatto unrichiamo al corret-to uso e risparmio dei fondi perbeni e servizi quanto precisatodal Consiglio di Stato nella sen-tenza n. 4133 depositata dalla ter-za sezione il 7 settembre, che haannullato un affidamento dispo-sto da un'azienda sanitaria localecon le norme speciali per la sani-tà del decreto "spendingreview-bis" (lettera b ed, comma 13, arti-

colo 15, Dl n. 95/2012, convertitoin legge n. 135/2012)

In base a tali disposizioni, le Asl«che abbiano proceduto alla re-scissione del contratto, nelle more(...) delle gare indette in sede cen-tralizzata o aziendale, possono, alfine di assicurare comunque la di-sponibilità dei beni e servizi indi-spensabili (...), stipulare nuovicontratti accedendo a convenzio-ni-quadro anche di altre regioni, otramite affidamento diretto acon-dizioni più convenienti in amplia-mento di contratto stipulato da al-tre aziende sanitarie mediante ga-re di appalto o forniture».

Nel caso di specie, come con-testato da un'impresa di stru-menti medici, l'Asl - nata dalla

fusione di due ex aziende - anzi-ché indire una nuova gara per lavicina scadenza degli appalti didue ditte fornitrici di dispositividiagnostici, aveva assegnato invia diretta a quest'ultime ancheun distinto contratto per unifor-mare il sistema informatico ra-diologico dei vecchi enti. Per laPa, la deroga era giustificata daun appalto giàbandito per tali si-stemi, ma in realtà per il globaleriordino dellatecnologia- il ser-vizio in esame - non vi era alcunadelle prescritte convenzioniConsip o regionali.

Peri giudici, la deroga ammet-te «l'utilizzo di altre convenzioni(...) sempre chetale utilizzorisul-ti più conveniente sotto il profilo

economico (richiesto risparmiosuperiore al 20%, ndr) compara-zione questa che presuppone lo-gicamente la sostanziale omoge-neità delle prestazioni richiestedall' amministrazione in entram-bi i contratti».

In particolare, essa «va appli-cata nei limiti ristretti indicatidal legislatore senza possibilitàdi interpretazioni estensive chesarebbero in contrasto con laportata precettiva della norma-tiva comunitaria che obbligal'affidamento degli appalti soloa mezzo di apposite gare a pro-cedura aperta».

Nel caso in esame, si è accertatoche «non vi è identità di prestazio-ni» poiché oltre alla «gestione or-dinariadelservizio» sibandivaan-che un «servizio (...) più comples-so di quello che era stato affidatoda altre stazioni appaltanti».

Ilcollegiohachiaritochenonin-tende mettere in discussione l'ob-bligo p er il servizio sanitario di uti-lizzare gli strumenti di acquisto enegoziazione telematici Consip odelle Centrali di committenza re-gionale, ma «il punto rilevante (...)è se il servizio che viene affidatosenza gara (...) sia identificabilecon quello giàmesso agarain altreAsl osi tratti di un servizio con ca-ratteristiche diverse e aggiuntivetali da snaturarne l'essenzainvio-lazione della par condicio edell'evidenza pubblica», vista lanecessaria identità delle presta-zionirichiestesulpianotecnicota-li da giustificare l'adesione alleconvenzioni esistenti.

C) RIP RODD ZIO NE RISERVATA

Appalti Pubblici Pagina 15

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La sentenza delle Sezioni LInite della Corte di Cassazione sui tratt(11nenti pensionistici

• -19

eh-iarCzza sul --Pro rataCasse ,

E a fare da data spartiacque e ll ° gennaío 200 7

DI MATTIA PERSIANI *

E GIOVANNI BERETTA **

e Sezioni Unite dellaSuprema Corte di cas-sazione si sono recen-;emente espresse in

merito al contrasto giurispru-denziale formatosi sui criteridi applicazione del cosiddettoprincipio del pro rata, sia conriguardo ai trattamenti pen-sionistici liquidati dagli entiprevidenziali privatizzati pri-ma del 1° gennaio 2007, siacon riguardo a quelli liqui-dati dopo tale data. Con lasentenza n. 18136 del 2015,le Sezioni Unite, dando se-guito ai principi di dirittogià affermati, seppur in viaincidentale, nella sentenza n.17742 del 2015, relativa a untrattamento pensionistico li-quidato prima del 1° gennaio2007, hanno definitivamenterisolto anche la questionegiuridica relativa ai pensio-namenti post 2007. Accoglien-do le tesi svolte dalla difesadella Cassa Ragionieri, essehanno riconosciuto che «èlegittima la liquidazione deitrattamenti pensionisticifatta dalla Cassa con decor-renza dal l° gennaio 2007 nelrispetto della citata norma-tiva regolamentare interna(delibere 22.06.02; 7.06.03 e

20.11.2003) (cfr. pag. 32 dellasentenza)». Ciò perché, da unlato, il comma 763 dell'art. 1della legge 296 del 2006 (co-siddetta legge finanziaria del2007), modificando il testo ori-ginario dell'art. 3, comma 12,della legge n. 335 del 1995, adecorrere dalla sua entrata invigore e, cioè, dal 1° gennaio2007, ha attenuato la garan-zia costituita dal pro rata, at-teso che da quel momento glienti previdenziali privatizzatidevono soltanto aver presenteil principio del pro rata e nonpiù rispettarlo rigorosamente.D'altro lato, perché l'espres-sa salvezza degli atti e delledeliberazioni in materia pre-videnziale già adottati dagliEnti privatizzati e approvatidai ministeri vigilanti primadel 1° gennaio 2007 (cfr. l'ul-timo periodo dell'art. 1, com-ma 763 cit.), deve intendersi,in forza della disposizione diinterpretazione autentica dicui all'art. 1, comma 488 del-la legge n. 147 del 2013, nelsenso che tali provvedimentisono legittimi ed efficaci neiconfronti di coloro che hannomaturato il dritto al tratta-mento pensionistico dopo il1° gennaio 2007, sempre chesiano finalizzati ad assicurarel'equilibrio finanziario di lun-go termine. Nella sentenza n.

18136 del 2015, con riguardoalle modifiche introdotte conla legge n. 296 del 2006, le Se-zioni Unite, in accoglimentodelle argomentazioni formu-late dalla difesa della Cnpr,hanno ribadito che tale rifor-ma non solo ha sostituito ilprincipio del pro rata di cuiall'originario art. 3, comma12 della legge n. 335 del 1995con «un concetto similare, mameno rigido» ma lo ha ancheposto «in bilanciamento coni criteri di gradualità e diequità fra generazioni» . Diconseguenza, per effetto del-la riforma del 2006, il margi-ne di intervento delle Casseprevidenziali risulta esseremaggiore rispetto al passato,al punto che l'esigenza di ri-equilibrio di bilancio ben po-trebbe richiedere un sacrificiomaggiore a chi è già assicu-rato, ciò a beneficio dei nuoviassicurati. Con specifico ri-ferimento, invece, all'art. 1,

Riconosciuta la tutela dei diritti sostenibili«La decisione delle Sezioni Unite dellaCassazione è perfettamente in linea conquanto abbiamo sempre sostenuto circala legittimità degli assegni pensionisticiche la Cassa Ragionierista erogando dal 2007».L'analisi di Luigi Pa-gliuca, presidente dellaCnpr, si sofferma sul giu-dizi post 2007 in segui-to alle recenti sentenzedella Consulta. «Diversidi questi», spiega il pre-sidente di Cassa Ragio-nieri, «sono stati oggettodi adempimento in fasedi giudizio intermedio,e la Commissione Previ-denza sta esaminando lemodalità migliori per ilrecupero delle somme,

che hanno eseguito sentenze a loro prov-visoriamente favorevoli. Resta un piccolorammarico relativamente a quanto sta-tuito dalla Corte, sulle pensioni erogate

Luigi Pagiluca

prima del 2007, ma premesottolineare che, se allaPrevidenza era già noto ilrischio che sulle pensioniante 2007 ci sarebbe sta-ta soccombenza, la plateadei pensionati interessatiè ben più contenuta ri-spetto ai pensionati post2007. L'esito favorevoledella Sentenza 18136»,conclude Pagliuca, «è sta-to visto dalla Previdenzacome un vero riconosci-mento della salvaguardiadei diritti sostenibili; ed'altronde, un esito sfa-

quantificate dalla Direzione Previdenza, vorevole avrebbe avuto ripercussioni suiindebitamente corrisposte, che dovranno conti della Cassa, interessando un uni-essere restituite all'esito delle sentenze verso ben più cospicuo rispetto a quelloche vedranno soccombenti i pensionati ante 2007».

comma 488 della legge n. 147del 2013 (c.d. Legge di stabi-lità 2014), le Sezioni Unitehanno condiviso la soluzioneesegetica fornita dalla difesadella Cnpr riconoscendo atale disposizione la naturadi «norma di interpretazio-ne autentica, indirizzata aregolare la validità degli attie delle deliberazioni adottatidagli enti privatizzati gestoridi forme obbligatorie di pre-videnza ed assistenza» . Adavviso delle Sezioni Unite, lalegge interpretativa del 2013,intervenendo su «un puntorimasto in ombra dopo la ri-forma del 2006», chiarisce chela legittimità delle delibereadottate dagli enti previden-ziali privatizzati prima del 1°gennaio 2007 vada valutata,con riferimento ai pensiona-menti «post 2007», alla lucedella garanzia «attenuata»del pro rata introdotta conla modifica del 2006. Que-

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sta, peraltro, risulta esserel'unica lettura possibile del-la disposizione. Ciò in quan-to «l'interprete non può spin-gersi al punto di negare ogniapplicazione retroattiva alloius superveniens», ma deveindividuare una interpreta-zione della disposizione, chenon si ponga in contrasto coni principi ed i diritti desumi-bili dalla Costituzione e dallenorme interposte risultantidalla Convenzione europeadei diritti dell'uomo (Cedu) eche, allo stesso tempo, rispettiil legittimo esercizio, da partedel legislatore statuale, del-la potestà legislativa di cuiall'art. 117 Cost. Sicché, taleintervento chiarificatore, inquanto «attiene alla specifi-ca determinazione del con-tenuto del principio del prorata rilevante, in relazioneal momento della maturazio-ne del diritto a pensione, pri-ma e dopo l'entrata in vigore

Niente allarmismi ma«La Corte di cassazione con due senten-ze a Sezioni Unite depositate rispetti-vamente l'8 e il 16 settembre 2015 haormai messo la parola fine alle questionigiuridiche sui trattamenti pensionisticidelle Casse di previdenza». Paolo Lon-goni , consigliere di amministrazione epresidente della commissione previden-za della Cassa nazionale di previdenzadei ragionieri, si sofferma sulle decisio-ni arrivate dalla Consulta e sull 'impattoche queste potranno avere sulla previ-denza privatizzata italiana. «Sono duei principi che scaturiscono : la sentenza17742 afferma che ai trattamenti pen-sionistici liquidati prima del 1° gennaio2007 spetta la garanzia costituita dalcosiddetto pro rata; mentre per i trat-tamenti pensionistici liquidati a parti-re da quella data (sentenza 18136) glienti previdenziali privatizzati , in virtùdell'intervento della legge 296/2006, non

della legge 27.12.06 n. 296»,non viola i vincoli posti dallaCostituzione, né quelli risul-tanti dalla Cedu. L'interventodi interpretazione autenticatrova la propria giustifica-zione nella circostanza che,prima dell'entrata in vigoredell'art. 1, comma 488 dellalegge n. 147 del 2013, esiste-va una «oggettiva incertezza»in ordine alla «oggettiva am-biguità» della formulazionedella clausola di salvezzain questione. Non vi è quin-di violazione del diritto diproprietà di cui all'art. 1 delProtocollo addizionale n. 1alla Cedu, né del diritto a ungiusto processo di cui all'art.6 Cedu, per la ragione chenon ricorre il requisito della«consolidata giurisprudenzafavorevole» al richiedente néuna ragionevole aspettativadi diritto in capo all'assicu-rato. E non sussiste neancheviolazione delle disposizionicostituzionali che assicuranol'eguaglianza tra cittadini e ildiritto all'assistenza sociale(artt. 3 e 38 Cost.) né dell'art.14 della Cedu che sancisce ildivieto di discriminazione.Ciò perché la normativa ri-sultante dal combinato di-sposto dell'art. 1, comma 763della legge n. 296 del 2006 edell'art. 1, comma 488 dellalegge n. 147 del 2013, nonsolo è caratterizzata da una«intrinseca ragionevolezza»

ma trova ia propria «giusti-ficazione» nella «attuazionedella riforma previdenzialeintrodotta dalla 1. 8.08.95n. 335», dando così luogo auna «coerente modifica dellemodalità di godimento dellaprestazione». In altre parolel'intervento interpretativo del2013, «lungi dal perseguireun puro e semplice risparmiomonetario, rientra in un piùampio disegno di riassettodel settore, conformementeagli obiettivi di riforma dellaprevidenza». In conclusione,con la sentenza n. 18136 del2015, le Sezioni Unite hannodefinitivamente riconosciutola legittimità dell'operato del-la Cassa con riferimento allaliquidazione dei trattamentipensionistici maturati a de-correre dal 1° gennaio 2007,e ciò in accoglimento delle ar-gomentazioni formulate dal-la difesa della Cnpr, in par-ticolare quelle relative allanecessaria valorizzazione, aifini della soluzione della que-stione di diritto, delle istanzedi riequilibrio di bilancio co-dificate già nella legge n. 335del 1995 e, poi, ulteriormentesviluppate nella legge n. 296del 2006, nonché del principiogenerale di solidarietà fra ge-nerazioni.

*Professore emeritodiritto del lavoro Uni-

versità «La Sapienza» diRoma

**Avvocato

valutazioni sul futurosono più tenuti al rigoroso rispetto delprincipio del pro rata e restano legittimied efficaci i provvedimenti di riformaadottati dagli enti stessi per assicurareil riequilibrio di lungo termine».Qual è quindi la situazione per la CassaRagionieri? Al nostro Istituto», conti-nua Longoni, «conosce esattamente igiudizi pendenti e li censisce come antee post 2007. La grande maggioranza deigiudizi ante 2007 è già stata oggetto diadempimento durante i gradi inferiori digiudizio». La sentenza 17742 ha sancitoin dieci anni i termini di prescrizione.«La direzione previdenza», conclude ilconsigliere Cnpr, «sta valutando conattenzione , proprio alla luce di ciò, ilrischio potenziale di insorgenza di nuovigiudizi, al fine di valutare la capienzadell 'accantonamento già eseguito nel bi-lancio di esercizio 2014 pari a 12 milionidi euro per il rischio relativo».

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Dní . Marina Calderone entra al Cese

Regole europee,più spazio ai pareridei professionistiMauro Pizzin

Cresce lo spazio riservato almondo delleprofessioni nel Co-mitato economico e sociale euro-peo (Cese),l'organismo comuni-tario che rappresenta uno spac-cato degli interessi economici,sociali e culturali dei Paesi Ue.

Marina Calderone, presidentedel Consiglio nazionale dell'Or-dine dei consulenti del lavoro enumero uno del Cup, il Comitatounitario delle professioni, è statainserita fra i 24 connazionali fa-centi parte della delegazione ita-liana del Cese per la consiiatura2015-2020. Sitrattadelprimorico-noscimento comunitario per gliOrdiniitaliani, chiamati afarpar-te dell'organismo sede del dialo-go sociale. Calderone siinsedieràufficialmente a Bruxelles con laprima plenaria del 6-7-8 ottobre.

«Quello che come Cup inten-diamo fare - spiega Calderone- èmettere a frutto questa nominap er far sì che all'interno del C omi-tato economico e sociale, spacca-todell a società civile, cisialavocedelle professioni, una realtà chein Itali a produce Il 15%io del Pile inEuropa nel suo complesso pocomeno. Se si considera che in que-sta nuova consigliatura anche al-tri Stati hanno deciso di inserirefra i loro membri rappresentantidelle professioni, penso di poterdire che crescerà il contributo ditutte le professioni liberali suimoltepli ci t emi che noi curiamo eche spaziano dall'energia all'am-biente, dal settore sanitario aquello economico giuridico».

Ilpeso delmondoprofessiona-le perl'economia continentale haottenuto lo scorso anno ha rice-vuto esplicito riconoscimentocon il varo del «Piano d'azioneper sostenerele attività dell elibe-re professioni», licenziato dalladirezione generale Impresa e in-dustria della Commissione euro-pea e che ha portato all'assimila-zione all'impresa delle "attivitàprofessionali", conlaconseguen-te possibilità per i professionistidi accedere ai fondi comunitariper lo sviluppo tanto a gestionediretta (erogati direttamente da-gli organismi comunitari) quan-to agestione indiretta (demanda-

ti alla programmazione e attribu-zione da parte dei singoli Stati).Proprio sul fronte del recepi-mento interno del Piano può es-sere importante il ruolo svoltodai professionisti, che siedonosempre più numerosi negli orga-nismi Ue. «Sono ancora molte lecose da fare - evidenzia il presi-dente del Cup - e questo spiegaanche perché sul piano d'azionecomunitaria ci sia già stato un ri-chiamo forte affinchè venga re-cepito dai Paesi membri. Detto,infatti, che l'Europa assimila pro-fessionisti a imprese per l'acces-so ai fondi, sono poi le Regioni adover essere sensibilizzate affin-chè nei bandi le risorse venganoriservate anche ai professionisti.C'è ancora molto da fare, inoltre,anche per quanto concerne l'ar-monizzazione delle professioni,considerato che danoihannounagaranzia di fede pubblica che al-trove non c'è. Su questo fronte -conclude - èimportante cheilno-stro modello venga fatto cono-scere altrove, visto che c'è moltointeresse da parte dei colleghiche vedono il sistema italiano co-me modello di riferimento».

0 RIPRODD ZIO NE RISERVATA

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Per agronomi,geometri e peritibasta il diploma

I nuovi diplomi, quellino,post riforma Gelmini, sonovalidi per l'iscrizione agli al-bi professionali. Con questoparere espresso dall'ufficiolegislativo del Miur sull'ac-cesso agli esami di abilita-zione alle professioni di pe-riti industriali, geometri,periti agrari e agrotecnici.

Due le tesi sul tavolo, la"tesi A" - sostenuta dai peri-ti industriali - che ritiene inuovi diplomi non equipol-lenti ai vecchi e di conse-guenze necessaria la laureatriennale per l'accesso al-l'albo e la "tesi B" - portataavanti dai geometri e dagliagrotecnici - che, invece, ri-tiene i nuovi diplomi equi-pollenti a quelli del vecchioordinamento e quindi validiper la partecipazione agliesami di abilitazione. Se-condo il parere del Miur la"tesi B" è quella «maggior-mente aderente al pianonormativo».

Fe.Mi.ORI PRODUZIONE RISERVATA

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NOTA DEI PERITI

Accessocon laureatriennaleL'accesso all'albo resta

subordinato alla laureatriennale. Lo sostengono iperiti industriali conside-rando «non condivisibilenella forma e nella sostan-za» il parere con il quale ilministero dellistruzione haaperto le porte ai neodiplo-mati tecnici Gelmini. Peril Consiglio nazionale deiperiti industriali e dei pe-riti industriali laureati ilpresunto chiarimento noncontiene elementi giuridica-mente risolutivi, tanto chela questione è stata rinviataal ministero della giustizia(peraltro non competente inmateria di istruzione tecni-ca). I periti contestano ancheche il chiarimento sia statodiramato alla conclusionedi un incontro allo stesso mi-nistero in cui «casualmente»gli unici assenti sono statiproprio i periti industriali.

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AVVOCATI/ Circolare dell'Ordine di Bologna mette a fuoco i limiti

Stretta sui legali stabilitiQualifica senza sotterfugi e tutor di rigore

DI GABRIELE VENTURA

li ordini stringono lemaglie sugli avvocatistabiliti. Niente «sot-terfugi» o abbrevia-

zioni nello spendere la quali-fica di «stabiliti» (che non puòdiventare S. o stab.) e sempreaffiancati dal «tutor», avvo-cato abilitato, nell'eserciziodelle prestazioni giudiziali.A precisare i limiti entro iquali un avvocato stabilito,iscritto nella relativa sezionespeciale dell'albo di un qual-siasi ordine forense italiano,può esercitare la professionein Italia, è una circolare (n.70 del 28 settembre scorso)dell'Ordine forense di Bolo-gna, guidato da GiovanniBerti Aroaldi Veli. Dove,in particolare, viene postol'accento su come viene uti-lizzato il titolo e sull'eserci-zio dell'attività professionale.Anzitutto, ricorda infatti lacircolare, «l'avvocato stabi-lito non può in alcun modospendere in Italia il titolo diavvocato, ma esclusivamentequello conseguito nel paese

europeo d'origine (art. 4 deldlgs n. 96/2001)». Quindi iltitolo sarà quello di «aboga-do» nel caso di laurea omolo-gata in Spagna,oppure «avocat»nel caso in cuisia stata omo-logata in Ro-mania. Ma nonfinisce qui. L'Or-dine di Bolognaprecisa ancora,sulla base del-le segnalazionipervenute, cheil titolo italianonon può esserespeso nemme-no in forma ab-breviata (tipo«avv.») e non puòessere utilizzatonegli atti, nel-le lettere, nellacarta intestatae nell'indirizzo

può essere limitata alla «solaindicazione, dopo il titolo diavvocato, della lettera "S"ovvero dell'abbreviazione

"stab.", trattan-dosi di segni chela gran partedel pubblico nonha strumenticonoscitivi perinterpretare».In questo caso,l'Ordine fa ri-ferimento allasentenza delCnf n. 115 del26 settembre2014. Per quan-to riguardal'esercizio delleprestazioni giu-diziali, invece,l'Ordine ricordaquanto dispostodall'art. 8 deldlgs n. 96/2001,ovvero che «l'av-

Giovanni BertiAroaldi Veli

e-mail o Pec (l'ordine rinviaal parere del Cnf n. 72 del 22ottobre 2014). Inoltre, conti-nua la circolare, la qualificadi «stabilito» deve esserechiaramente indicata e non

vocato stabilito deve agired'intesa con un professioni-sta abilitato a esercitare laprofessione con il titolo diavvocato, il quale assicura irapporti con l'autorità adita

o procedente e nei confrontidella medesima è respon-sabile dell'osservanza deidoveri imposti dalle normevigenti ai difensori. L'intesadeve risultare da scritturaprivata autenticata o da di-chiarazione resa da entrambial giudice adito o all'autoritàprocedente, anteriormentealla costituzione della parterappresentata ovvero al pri-mo atto di difesa dell'assisti-to». Tale affiancamento, però,come chiarito dal Cnf in trediversi pareri (n. 32/2012,53/2013 e 68/2014), non puòessere esercitato «in via ge-nerale», ma tale integrazionedi poteri deve essere fornita«per ogni singola procedura;di conseguenza, l'avvocatoaffiancante non può e nondeve essere indicato con effi-cacia generale, ma in relazio-ne alla singola controversiatrattata».

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CASSA RAGIONIERI

Reddito mediodi 49.421 euro

[1 reddito medio dichiaratclo scorso anno dai ragionieriammonta a49.421 euro, mentreil volume d'affari medio di-chiarato è di 95.388 euro. Èquanto risulta dal bilancio so-ciale 2014 approvato dalla Cas-sa nazionale di previdenza deiragionieri.

In base al documento, predi-sposto dall'istituto previden-ziale per l'ottavo anno conse-cutivo e asseverato da RiaGrant Thornton, poco più del3o0io dei professionisti iscrittisono donne. La pensione me-dia erogata dall'istituto è di13.756 euro, l'importo massi-mo,invece, èparia82milaeuro

Ragionieri Pagina 22

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RAGIONIERI

Redditomedio50 mila€Quasi 50 mila curo di red-dito medio a fronte di unvolume d'affari che superadi poco i 95 mila curo. Pocopiù del 300Yo dei professio-

isti iscritti sono donne.a pensione media eroga-

ta dall'istituto è di 13.756uro, l'importo massimo,

invece, è pari a 82 milauro. Sono i numeri della

Cassa nazionale di previ-denza dei ragionieri, pre-ceduta da Luigi Pagliuca,

che ieri ha approvato ilbilancio sociale 2014. IIdocumento, predispostodall'Istituto previdenziale

l'ottavo anno conse-cutivo e asseverato da RiaGran Thornton, testimoniacome la rendicontazionesociale e la trasparenzaiano ormai divenute par-

ti integranti dell'operaredegli enti previdenziali.

edazione del bilanciosociale, coordinata dal con-sigliere d'amndnistrazionedella Cnpr, Maria VittoriaTonelli, ha registrato ilcoinvolgimento delle variecomponenti dell'Istituto,che hanno contribuito condati ed elaborazioni sta-tistiche, per trasmettereil vero senso dell'attività

tituzionale.

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