Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 luglio 2016 · 2016. 7. 4. · INDICE RASSEGNA STAMPA...

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Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 luglio 2016

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 4 luglio 2016

Pagina I

PROFESSIONISTI

La grande fatica dei professionisti per diventare liberiSole 24 Ore 04/07/16 P. 20 Lionello Mancini 1

COSTRUZIONI

Costruzioni, che fare nelle città delle sindache anti-cementoRepubblica Affari Finanza 04/07/16 P. 1 Luisa Grion 2

'Basta nuove periferie: non servono più"Repubblica Affari Finanza 04/07/16 P. 8 5

LAVORO AUTONOMO

Autonomi: contratti di rete da estendere ai professionistiCorriere Della Sera -Corriereconomia

04/07/16 P. 32 7

LAUREE TRIENNALI

Il rilancio delle lauree triennaliSole 24 Ore 04/07/16 P. 20 Ivano Dionigi 8

ORDINI SANITARI

Sanità & Riforme Arrivano nuovi Ordini (ma non per tutti)Corriere Della Sera -Corriereconomia

04/07/16 P. 19 Isidoro Trovato 9

SIDERURGIA

Acciai Speciali Terni: "Una siderurgia `sartoriale così si battono i prodotti low cost deigiganti asiatici"

Repubblica Affari Finanza 04/07/16 P. 25 Stemmo Caria 11

AVVOCATI

Avvocati: piccolo resta belloCorriere Della Sera -Corriereconomia

04/07/16 P. 30 13

Under 40 negli studi: la professione legale è giovaneItalia Oggi Sette 04/07/16 P. II Maria Chiara Furlò 14

SCIA

Agenda in ritardo su Scia via internet e regolamento unicoSole 24 Ore 04/07/16 P. 29 Raffaele Lungarella 16

CYBERSECURITY

La «realtà virtuale» alla ricerca di esperti per la cyber securitySole 24 Ore 04/07/16 P. 17 Alberto Magnani 19

RETI IDRICHE

Deficit di investimenti del 60%Sole 24 Ore - Focus 04/07/16 P. 19 Gianni Trovati 21

TECNOLOGIE DIGITALI

Tecnologie digitali: le imprese spingono sugli investimentiSole 24 Ore 04/07/16 P. 13 23

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I

La grande faticadei professionistiper diventare liberidi Lionello Mancini

on e impresa da poco rimettere in carreggiataquesta Italia, tanto oppressa da una crisi che nonfinisce mai quanto restia ari definire gli standard

etici necessari aripartire sunuovebasi, evitando direpli-care gli errori del passato. Per fortuna vincendola fatica,le critiche non sempre costruttive, gli scoramenti, gliscetticismi istituzionali più o meno esplicitati, qualcunoci ha provato e ci sta provando.

Tra questi, gli animatori dei movimenti nati in mo-menti particolari e in territori speciali, come la Federa-zione antiracket (Fai), Addiopizzo, Liberofuturo, Liberiprofessionisti, nati dallabuonavolontà di normali citta-dini del Sud i quali, per sorte, cultura o professione, han-no reagito all'occupazione mafiosa del territorio e (a dif-ferenza delle generazioni precedenti) hanno preso inmano il loro destino, anche perché intanto lo Stato (a dif-ferenza dei decenni precedenti) aveva preso a contra-stare con forza i fenomeni criminali.

Tra queste realtà spontanee, Liberi professionisti si èassunta un ruolo peculiare, forse meno pericoloso di al-tri, ma sicuramente più faticoso e misconosciuto dallapubblica opinione: operare controcorrente in quel mon-do ovattato che ha ripetutamente dimostrato di non vo-ler cambiare, formato da persone acculturare, privile-giate, benestanti, di norma non mafiose, ma che nonsempre provano ribrezzo all'idea di mettere il proprioknow how a disposizione di una cosca, ovviamente incambio dilautissimi compensi. Esentasse. Unmondo di-screto di individui, associazioni e ordini, che hannospesso finto di non sapere, di nonvedere, di non capire eriparandosi dietro l'attesa di una sentenza definitiva,prima di sospendere un indagato o almeno togliergli ilsaluto. Ci sono stati architetti, ingegneri, commerciali-sti, avvocati, notai, medici, che si sono prestati a gestirebeni ill eciti, portare messaggi, favorire latitanze, stilarecertificati falsi, sottoscrivere atti fasulli, ma che sono ri-masti per anni membri delle loro corporazioni. Così, intanti sapevano come un professionista diventava ricco eanche a chi rivolgersi per una speculazione edilizia abu-siva o una diagnosi per ottenere la finta pensione d'inva-lidità. E mentre lo Stato si attrezzava per sequestrarebe-ni e mettere in galera i delinquenti socialmente etichet-tati, i maestri delle scatole cinesi, delle diagnosi inventa-te e delle contabilità fasulle, prosperavano nelladistratta acquiescenza dei loro ambiti professionali.

A questa deriva si è opposto il movimento nato cinqueanni fa a Palermo, presieduto dall'architetto EmanueleNicosia (che ha appena lasciato il posto a ......) , denun-ciando con ostinazione l'immobilismo degli ordini e su-bendo gravose querele per diffamazione daparte di sog-

getti non ancora formalmente colpevoli.Solo in anni recenti alcune condotte sono state for-

malmente ricondotte a quell"'areagrigia", senzala quale- lo dicono le sentenze - le mafie sarebbero meno potentie i loro beni più aggredibili dallo Stato. Eppure, solo epi-sodicamente i probiviri degli ordini professionali si so-no scossi dal sonno, anche se da ora - grazie alla riformadel 2014 - i consigli di disciplina potrebbero far meglio.Ma non è certo, se è vero che, per esempio a Palermo, icandidati sono stati selezionati sullabase dell'anzianità:un metodo burocratico che già in passato ha congelatoogni sforzo di cambiamento.

Per i Liberi professionisti - un migliaio, molto con-centrati in Sicilia, conuna gemmazione calabrese e unapalpabile indifferenza dei colleghi settentrionali - lasfida non è tanto nel denunciare estorsori violenti,quanto nell'incrinare il perbenismo arroccato dietrovecchie regole, statuti obsoleti, garantismi d'accatto,codici etici che non mordono.

I primi a rompere questi schemi di sostanzialeomertà sono stati, nel 2007, gli industriali siciliani, se-guiti dall'intera Confindustria e poi, nel 2011, dai Pro-fessionisti diPalermo. Liberi innanzitutto di svolgerea testa alta il proprio lavoro in un mercato vero, cheanche grazie a loro premi i migliori anziché i più ver-sati a servire i disonesti.

ext.lmancinigilsole24ore.cofnOR] PqODLZIONE RISERVATA

Professionisti Pagina 1

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'I/ i/%F .

Cos tndon1, elle fare nelledffle sindache anti-c .

Luisa Cr%ort

Uh ittltl'1agì1eCii nuove caseïflG`o5tru2ìo4lb.€nuna laerìf>riaurbana

ahpa c enent tropl i+-icl b€, út nteytisrr=erltlur

na rie ti* .+tifir ir or eflellr-¡€eriteÈ LI ?tiai € aci ir€ile.lifale'd:rl;irìcï

; tti e C:l? r : ApPend'€no Iranr:odl liato e It la , . r ari e coa3yui-

atto ltl ;;olú n?.i,i di sirulaclc r1.iF4i.7-'1 ril e lot[tto f),,llr; ler,e, pat le,id,iti

che e'r rnettono ira tMf.nf puoi EI"trrn¡;a urne c0"t'3i1€n:i del Wo püf7Iiro: ttrt:'or`,1 -seccirzda I"tiìrìifto n}p¡)oftï, dell IsMa - t ivsO :. nio vi,igat;i,ire il ccflienie: tila te l€,ci€a di 7, metri quadrati al srl.ï)IïdCS. 1lfl i C;}l itci 5 f':r' r+e,rfE s iol no fïil lfir5;€e t1lí INtIlir)r3o í_urr},poi:el fi cr a ett rrtaca;aipi di calCfo, aìúrlt-irra.

t,i dai condor d I, ifsr atï; e sc}Ic> ¡ } ial€ne f tr rall"; Se,i-t,; du ella alripTe;ita del;li anni del Lì ieom Hcrinf)ilito<

:.-.r e;}e a Ir,;ìr a 8

Costruzioni Pagina 2

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Edilizia, laportastrettadellaripresanelle città del No al consumo cli suolo

IICi.MM IGR`i~:t:l\IEI7l)NC!IL'N,'L,I'():'tLLi COS EliliZl()1`r EDI\Ii( lt,`I' (;,1tiF.. II, RF("'(}1`L1NEC3AT1l,+0 DELL'ITALLACI3E

COPRE DI CLIILNTC)1l:\:IT IF'L P F I(::I E PARI A 80 (:_A T( 1'Í

Di (:ALCIÇ) Al- C;I ()pIIN`1).IA RI61i,LU,iFi('Aï'i()NEDEGLI EI11Et(,I I'ti( ) LSyEREUIV BUC1NEtd'`,IN1ï S.Iti+íti .A C:E1;TL C.á1 1..L)IZt C)iVI

ceqzic daiFa7 prinzal suolo erur'umtzto (inttsc

(tn12 ('(IStrllit(1 [iti.dtlente c(;pertu-->) ricgli tnl-ni '50 corrispondet'r solo al2,7rrr della ,.uperficic nd iorit+-ic filali ISl:ra; al inornlento lCr-nii 1 2tI1 I, hi sr ÿ:l slt„1+1 a1 ?'ï ,clr' diventanu ,8"'-4 nell'inclgìre cornpai atii'a di Ltrrostit,doi.e la inedia lie. È ferina al4,6á,. ;si,tlnt} più o riteno allo

'tCsso ih-ello della GerlflIMiIl'lini in un c(tirtcsto fdrolJeulo i-tto decisainclitc pc;;g,ore. tJiti-nr; hì \1311a (quasi il.t 3`,A - eï;ufta a I,rulcfe disitinzradalL3elglsr (13,4`0).

In qnef 7° ,di nled.na corii-ptcso l'85=i; reIr.;trato ili ulturripi(_r.t;li colntlrti ti.ellu Iiruviiiefa(>_iNttloli(recordassoluto C a •<itiatore 1. }i 2+,, i, di llilt;no e1(kis` , di Ft :ina i, l rirna nella listaI ier la quantitia in etliti euneuiilati 5 i ltaile ai grrali viìnnn ag-r>Xcuitt :afnletio altri 5 î'5 rtaacin.ati

ira il '1012 e il 2015.lai tcii(1elu,,i ai consunto di

suole;, ptar se. a rit111o blando,aittinua a erescere, t?iirnentando il jt.tradosso di tiri =.acsä do-ve iisono I2(1 tiúltt Lnnaohili in-venduti, nta anche 1131,1 dunlan-(la di casa ïllc' riorl tinca tt4l?ti-sta. Secondo Nlarc(, 'vlarcatili,analista ecotionlico d1 Nomi-ÑiiL't vin qtresto nlonl('ilto ciso1102 nlilioni di fanti!rlie che mr-reltile.ro conipera.re Ctr a e(; rlli-I}o.>ùncC ;'urrcl>hcrorlquatifict.re - [)III s(' cori iriteneriii tanchenminirtli, qud] t elrF°";;aie fxar.sicclï)no ° le e(irrpr , e ndite pet ró si fermano a qui til ,11)0ntfla l'anllrm.

T3irtt dolrrarula i-iort'rvitllcche rlasCe nott più da l'ia;cae°menat cle'niai:raficï?, tuta dalla]framincilt,iL;(rr1C in Irtirrii tlni-che t Ile iteres5it,tn(1 (ii niirticta-

be. Dati lstat alla tlltttlïa, negli tli-

timì dieci anni la popolazione(vopr3ttliti o ~e a„li trit;rc'ssi.Cxir.alle;, è aumentata del

il rtunieru dI lallliAie pi'Csentìsui tertitor'io lei] 10, 7%. E' f)er(itresto Cile, si Cortiiilladi('nlerg('.ttr„ t ttllit'rtÏi 'a_

.onu nuovi cituadit ; ai uliva dato tilt tetto, po5silt 1in(^nten euperaadoil c( r1aoS0 e vecCluotto patrirnotlio itnrnoialìz:rc(Ctite il "(t', tJr ;li edifìci ì stillio lrttito lirirua d, i 1t1rEi, aniro

di em.tïtasione della l)rit)ltt nor-ma sull'ei`icienzt. ener'r,eticaneli Fdilizial. 5cippor1aG3. daglisgr .\'i lìscnl cr;nce5sì t.i pro13,1ïrtttri dalla Leggie eli St.thili ti, la vo-cestictdptultureë k( Alli ta_'HIìu_?ione (]CI Jr.!tlint(li;o .,lsttttttvrr:rtel 2015 ha rallpr: `, c-.ntltto iI,

(, i° dcl aiore degli inves#i-t11('rltt tit Co,Rrril'.71(üli.

tiiedriic,t in ece, ernpre.ine-riaa "Ittlobo -_ L AncF YttsSoCia-_ziortc delle aziende ci WL tissicu-ra clic i pcnnc s} di c(istrtiziunc

orio tornati tti Ii',rclli prcrcdentila ,erundta tuarrta tnonilialeF al193ti. 1)a-;li oltre 3(}3 uniti del

21X15 soli') I a'nìsati ai ii nlìl,r del201A, rir ta!s}li) die Sr e] i1'23'4üOan.ciresul làcllo (,ecup,izionc

dei settorc.. l'edilizia, begli anaìcitc' c;nino dal 20i1n rii 20015 haperso oltr'e. 500 rnil« addetti, il

27),"1" '(I(-lIa forza ]aI pund d rlar alitlcieiere tiona

tl tt<ncli trc:lar front _r tlla dom

da (lt eusc, pu tc > ;crc il ter't~ito-riti e saltr(atluttn tltite itn scrisor=lle cittit atti-:-sverno trn rilarlci0

delle ,t'olitit.he urb :ne. .aspettuchr- nei recetite 1 :a1'sato è giìrstato tilüontata m ; cori scano

sttrcesso: il I';ttno Città, varatonei 21f12 pl ïvtiegìttn(ltt il fïnan-ziturrento di progetti i;l ílttr;e alc;rítcrio dell r carttierul3 lit t e stitlo uri S lniintlliniento, l)t'ivo divisi( ne Síl .tt'gic;i (i"1115iCtne,. e

urfsno di sineigie a D, elio loca-le. Era f tc.7sItt J a realizzazione(tr'213 opere dipi, cnlo irnpattoinaJrrï'ttante città ,lt n;;errtio adtut fondo (1i3 113 liti iioIA.

La 1)oil rilita di f<!ie o; atlual-( osa di rnenlio -sia dtal lltuito di

"istti della csi,(ilza Alitativiche de.l rldtsegrut delJe cìità -c'è. (_.i SO ilia progetti, (, tul('he. unp,t(-cltettrl di risorse. l1n re,;eritedoctulle.ntr_t delJ'Atxx, prova t}e'Icnctrrlù si >,ta dai 500 milionilei piano perifetia_., ai 20tlntiiio-

tu de_1 pintilo arec. degttdate, a

cttt.ito ,ì', tn rtto dai 3,18 ntilio-nt del pi,a irl (`11.i. ( e il Poti '•Ie-co (iJ p ezl>ranlrntt per le cittàmeiropoht ti: ): 8'i6 rnilioni, ler1S(3rsr tittlttlittte pet sanare ilTï-schio itltoñetllogi_-o die 1,3 mi-liauli di t tio; rniiirutlf perlar rqttafi iicazirtne. c{egli edifici 5CC>-l t4tici: 36 ntiliardi - ma da prct-(;r,trrtnlar(' - riel Fon(l(t ( itesiet-irc c i} tlluecn eleì Fondi stnrttura

lieuropei in cni'indare a a-fe, llnttlr.r-,e che i costi utmti aor-

rchlicro tulicti» e dalla quale isintJici ( . (-c( i d i ' tltl rlvi ilo r ci lhori i partire per rifartdare le citt°a.

:1 tale quadro, le gtutda u ietti-ti dt t74parnltel e rifp.i;klihfa'I-t(:ì-

ne, ,anìIki tt,gl:lwiti due progetti,

Costruzioni Pagina 3

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gïù atlxiatï. dall'Agenzia del'L' e.-manio e ri;,tiárriantiil ) atrirnrl-riio punllliro. E un R allo casaclaal?orato dalrninistc,ro delle lrl-hastrutture e ferirlo al Vlef in rat-tcsa di risllisC.

llL)emariio e rise 15mila l'ic rli statali pe r un alare di59miliatrtli: in parte pos ;c)no es-

Ifïïdati rti ptit ati lae r recaipe-r4 e ri1 i4J -•vloilo p;1a state avvia-1e ojartrv_ioiaic.isvcícli 1,ta,tsirtg ee ,tar11rr3t11„r. affitto per peria-

cír €)re%i- assicurai il j:)residentcdell'.'t .nziri l oberto lrc ;r,i p tu

cecfsando che i benï tttil. ,ahi1L1 1i11; i c'+iden.+.idli tap jtre't'nia-no w11) il dei F3.itrinioniu, rt.tie;.sic afl airl,.ataloperaa,ionrli -

[1er ï5ualffin;; cht, lirt cede di

GE)ncentrare ili urio r. più 1111-mobili di proprietà pribbliua lesedi di amrn instral3ioni de.ficitiato o enti})u:)t}liç:i, per ri,pslr-iuiare :.ngli illltti e facilitare lavita dei cittadini (ri4sarmaMat-clia ). 1 'obie.ttivo è ctri.erittiro sutiue irt-eIL, ano anibfentale ettritr di bilancio: lo Sfato, infat-ti, paga ogni asinlo 915 uiiliotiïtji aftitti llr{ssit i; c'è ira piano di;.IZiota,iliziaziolte rt iziora tlc

CHI CONSUMA PIU SUOLOPrrr,r-ivia°iR

. WSIZA E BEiIANZA

w t fiLANO

L'Aít} SE

: LA SPEZIA

C • i i ): f

sA içrane r+, ígt ;;zÉA 1

che vitole ritlttrrc gli spazi titi-lizzati del 3(}c`i, e.la spc,s,+ r1e1 3t3.

c)u-arlto .t, l'iano crssra, il prp-:;etto ailio 5ttidlí? del t;cr; en o pre-vede la me-a a disposizione di

11-Lia al1ogt?i 11031 tltili2lani_ il

u ì llii 7i(ti in modo scOrrettrl per-

ché asse,,nati, crune csdiliziaprit?E)lica a sor;;ettj elle 1101A lWa rel?.*ero diritto. (),)eraaziorle

d,t dícttu :rsf in quattro unii ei c, elizaal3ile atn. tet u Clu elal o 'vedinaen'i, il prirTlu ri„ tiai d«a 'WWrinuit aallo€,,4i incagliati ed entratia far parte del patrimonio deffiistituti di credito. C.,l :e sottoplc+s

;te Li-ila procedtir a concorsutice :eutit a: qutuitlui :inr rtse

Sopra, i nuovisindaci eletti nella recente tornata di elezioniamministrative: Virgli ia Raggi (1) a Roma;Chiara Appendino ,21 a To rino: Giuseppe Sala i 3 ) a Milano

strttttrj cilaliiscruii i o non pnssc,-nn palpu•c i debiti, gli tf1]n;; tii in-

venduti entrano i hrr prole del

patrimonio dehe banche. Il pia-

affitto

tut ifo prt vede di d :rli ïit.

calillleiút0 ï' Iïl ri`Irt C(}

hu , v", girantendn le 1)alncheperle rate miti t ecate (ltcinclo Cii.niurilrsità). A tale quota di casellira lirrte ; idrebtlerca t= ;jtultialti. 55 nilrt ailot,Tf residc.n.úiaiì

pu€1111ici uou uillircaLailittmrtl i iiilirzati. Molti ieruper:ïbi-lir econ residui di bilancio, ,:altri 5mila- partir oiannente di astr.a-

eti clic ancl'eb€, ro (1eutL)lití elicostruiti c oli un fondo da htomilioni, risorse da trovìrcnúnisteru deìl'I`conomi 1 c Caa-raai depositi e jrrcsriti. 4u tptAtil")tl rniiiriríi, ii t failo ras a d

veino l',enzi furteinente volutodal mliLsterO delle 1tlirúti1rttttu-re- ('l4rino díaillc'tii. `on Ct1t1Sn-u terehite un nicti o di suoio puib-lillco e darebbe mla ina;ti) ai Eli

lanci c.elle banche che oggi 4trovarlo costrette a niaritcnerenel loro port ifogfio case cii ctii11011 93tiuo cire Ì,li'setlc soggette<d u na rapida st aïuta rione.

Ur perNe,iad ^ andeciltà.LeecsindaChedi Kotrree , fino hanno

damatow top,i oearsumo

disuoio:anasc tadtetepvapc 3daccordoancheIcostruttotlp áé

CONSUMO Di SUOLO IN ITAUASal' t;.,fe li{;ila::=_ucrrlcle

NORD OVEST NORD EST8,4% 7,2%

SU D ----J64%

RimiduLictinginfnrmationtriodelingie un modello diprogettazione3Dsu processi,materialie gestionedei cantiere.Diventeràobbligatorioper parteciparefalle giare dìappalti pube ti

GU INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI`datiaziDai

-13,4

'13

-13,9

'14

'1lJOVE 0 t,4Aí`ItITENZ'IOFiE SiRP.G90E11AR1A

------------ -GA) ------------------------------------

5 16 'tiirt__

Costruzioni Pagina 4

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"Basta nuove periferie: non sIIiPR.E,ti DENTEAlVt~E; "LCl 5 -APPLAMO

!!N EPQt AúF1tsd ifA. ll 1;',R I C IL U 1-Ff C:-1IiL OGGI COMPORTA( .T,1STESSI ONERI CtiEt( iS3lii,zIREFX N01, í 1.1EPC)I V:1z,iVISl'ALADISTRItIiMí? NETlLCtdI INCENTI4'i"

1#rltlll

ná s groii c é Fnitá ne sr t«Un10 cr)nSapcCUli' 3SSaulrl:

la CementiFicazione &vr c ustre nii ri-cordo ilel ie cillrt uni no ri-t3eit;tiìte e l îc(i ;truite Si I e 4te. ,,e':.. I'2r

(laudiu De Mhertis, presidenteGlell'3nre, quuta c'on ,zsevn rza rtanto pio profonda pcrchw suliporta-

ta duelli lul;ic-,t del Incicatu: La frii-lerr i, per il nt talo in ctttá, Lr gt r-àcii chc ablii, no in) litiori acc.c4scJ aiei vi lzi ,ivtici e ciilticrili. l.a grr.rlità_

dF>Ilatitaeon c o ticilnte;a airtquel-

pero dei vecchi edifici.1 dati forniti driIl'ispra sui con4u-

rnodel sliolo ci racc ontano cni Paesedove di damri se ne sono fatti tanti esi eacniinnann a fare, li suo è un meaculpa della cates;oria?

« I, nna cclte ;oría ha cinche cori+ri:xiitn a iicostruirlo, questo Paese. PoiCerto di crrori ne sono stati fali c ki-eliÏie sittl.id0 rieri .cmrneiírdu, iiia

nel slstenla clirïlei iuïiilslira c i sonodelle cíAF(,lMe».

Quali?--Si tiene conto di rii iA,iasi en

io antropico sul teititilrio, quindi sic cnr5idera Cíiltle CQriEnnrO di sUUlrl arl-clle la trïlsfurnl(tzione di un arca indtt-striaie in I)ilrc_O. san bhe più corretto

t;u rd .re solo ii :uoftiriipf Ilir: IbiliE

2ati. E poi doI>'->i iirio f>arxlare delI'abu-qivisino,l dat: del _'C 1,5 ci dicorio che ilI=,per ccntodeifc nuove castrll uni dilhusitv, e Iion padiiinia di veiandecliiuse, nra di niteri riu.IrEieri . L, t dillere'i1ZaY8 Ble.t rrtïi:v.

Ora le sindache Raggi e Appendi-no dicono «cemento, no grazie» scosa rlspondono i silol associati?

«€ ni ic.: OLssoc.a tilu huulo capi

to di soli c da un pc i Jic turi;

Alzi le nuove cr>striizippermettono mar giniguadagno rlullto p iirtpi.

S • edificate in periria rostanu ; ,IOte, non lei ttolc neStittn(i, quin

Iicìn i 'r sCeÌGi F( ('0 di-rei che questo è tur rno-nientu rrlíilt(i izit:crt_g-sante proprio per qne-sttt c'om e rÿe.riï a di interestii. Ltt riecestiit1Idi 13It)If'€ ele l'ani-lilentr i°i diprniptts-,;o con Li damandli

di rri *rriti di case.in contesti urLYlni, chetiffnuio una Iiuona Ionistica e ubrzorrlivello di scrcizi-.

liilalli sivete NO gSCapzlonelnolok delI' invenduto: è veroclle ci sono I'St3 nllilaïmmobilîl itri dalmercato?

C),,ru cifrc4 in questo ti-o, é fa-yiilla. L,"fnï endnto c'è, ma iiguar-

Il presidente dell' AnceClaudio Do Altaertis

0110 p1Uda più che Atro rcciii edìíìci fìloristúriïi-ird. ßlsogna ririualilicïtre. l'esi-slcntc, ma anchc rcndcrc conv cne talë cipetn..iuné. Il paraclu 5ïi è Itzoprioque t i. a1 di là delle diciria.i azioni di in-tenti recuperare non cuntrene. Le prt+-cetlure richiestr, sono più ltui. ie, ffi

(,ìieri cornunttli xin., n-,,11,11i >ia ;uztuutro elle sul recupero dei vo,C-- l r - dilicL.

ftïqualitlcare invece che eb-,.truûl=vzlnl ifire avere ct;rnpeR

fenze e professionalità cherotitntte le aziende edili,

le piccole .soprattcctto,anno. Quante ne spa-riranno?

r<:V'on è questione dieiit21cr1=,unic, rna d i ca-

13: i( n 51 r I i i i l i nnPal41. lí: ri-

roluziune dei processi pro-duttivi chiede competerrmcdigitali, liirn in testa twil.i

rx rl,ri C! irït>>, e callae itéi dl 8t [i3re tilieconOnia circolare che faccili;t-teltziorte al ciclo di ti 1C, deiIirüdritio, dali`uso ;il riciclo.

Perttfirontare. questi carnlria-riexiti senv nii r.c.arnhío t;enë-

razioitilc, lorinti?ione edctno3trcttu tc,hamc con lelliu vrsrtàe xcnulr pro icssio ut:l i>._

pero avete goduto degliravi introdotti dalla LeggeStabilità. Detrazioni Irpef

su interventi dírecupero e ri-1italificazione energetica,

Non sono hastatl?, Scadono a fine anno, an-°l;fiern rìc-onfermatialmeno

aitii tre. L per quanto ri-

Costruzioni Pagina 5

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guiardtl lari ualüicaaione ernigetica,,-a rbrnF)dIdIa,1 1,,, inbase. AI hllpatio degli urlrr.cn(, effct-tuiti. piìt€,otentiher le ioilaentItziu-rlt,rneno per la ,+JS!1illLlOi"it Llet:lilli-frssï, che assorbe illbf 'e lEi 4tr t ra{1tferria„ginr.rnzt, delle rirlüe!,te cli in-

cer.ti\-i a Llisl?c :izic ne e}}rciduLC. scar-si effetti Cile]

L'.lnce nel pacchetto cíi r€ct►ie-.ste che fa al governo per renticrepiù convenienti i recuperi vuoleanche deroi;he alle regole attuali„dal cambio d€ desfinazAmie d'usoalla distanza fra fabbricati. La ce-naentificazione cacciata da% por-la tl'ingresso non ridchitt di rlentra-redalla finestra?

«Lt derci; hc riguardano 1,_t soluzip-nedif,t,il>;lritlt s;tli.i° thifltttthPme

abbattiamo e ricostruianlo tul edifrcio11011 Ptissit3n10 r14f)e'.tt :re, se giit 1101-1erarui pievisii, i dieci rrletri di distanzaclie devono scl;arttre i fionti cie+c.hi. E+oniunque le liti5tre iicliieste fttiriri-gcn11L chi fa lzenc^, rn l 5anzü nant ehisP rTa >.

Olimpiadi a Rama: ínutike direche lei è per €IsL

€'ÙSSOnl1 essere la scúlt3lta pertra-forrrlare la ciE tit >,

Nel pdesstitei non ètindzeta c-asìtlta-lïa 1-H) noae é 5 r.i5tttt t ►?

<tirl;tnrnlilustratori, norLp Uó ririu3'i-

cia.7 ë i fare Ie. ci4- pe.r paura degli a1Jti-SÌT.7S1ni».

L' un messaggio Ala fiag,, ?i .onu [uttele co telizíoni lier' s

nficare che i proces avveril;ano inmodo et7rrett0, non deve ri:lsc undér-sb , (á.Sr.)

Costruzioni Pagina 6

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Autonomi:contratti di reteda estendereai professionisti

ontinua in Senato l`iter deldisegno di legge sul lavoro

autonomo in attesa del sì defi-nitivo in Aula , Confcommercio,nello specifico, chiede l 'intro-duzione di misure più chiareperi professionisti, intesi qualilavoratori autonomi professio-nali sia ordinistici che non or-dinistici.

«La deducibilità integratedelle spese sostenute per laformazione e l'aggiornamentoprofessionale (corsi, master,convegni e congressi) - di-chiara Anna Rita Fioroni, re-sponsabile di ConfcommercioProfessioni- deve estendersialle spese di viaggio e soggior-no che spesso costituisconouna parte rilevante dei costoche un lavoratore autonomodeve sostenere».

L'associazione chiede inparticolare al governo di acco-gliere le proposte volte a favo-rire lo competitività dei profes-sionisti. «Nel momento in cui siprevede chela pubblica ammi-nistrazione promuova la porte-cipazione dei lavoratori auto-nomi agli appalti pubblici, e glistessi si equiparano alle Piniper l'accesso ai fondi strutturalieuropei, occorre favorire la co-pacità aggregativa dei profes-sionisti, attraverso l'estensionead essi dei contratti di rete e lapossibilità di costituire rag-gruppamenti temporanei, an-che misti tra professionisti (or-dinistici e non) e tra professio-nisti e imprese».

BA. MILL.MPROßüZtON£ RtS£RVAtA

Lavoro autonomo Pagina 7

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Il rilancio delle lauree triennaliforte l'esigenza di integrare «humanities» con scienza e tecnologia

di Ivano Dionigi

e lauree triennali servono pertrovare lavoro? La riforma del3+2 ha mantenutole aspettative?Idati diAlmaLaureasulla condi-

zione occupazionale dei laureati ci di-cono che il 55% dei laureati triennaliprosegue con la laurea magistrale, rite-nuta essenziale per avere maggiori pos-sibilità occupazionali e, a conferma del-l'irrisolto e fondamentale problema deldiritto allo studio, non va sottaciuto ilfatto che a proseguire col biennio sono igiovani che provengono da ambienti fa-miliari avvantaggiati. Dei restanti lau-reati di primo livello (45%), a un annodallalaurea sono occupati il 67%: di que-sti, 1142°i , ha una stabilità contrattuale, il5o% utilizzale competenze specifiche ecoerenti con il titolo di studio e ha unguadagno netto di 1.079 euro mensili.

E il sistemaPaese che non apprezza ilcapitale umano formatosi all'universi-tà o non ha funzionato la riforma, laquale non sarebbe stata in grado di pre-parare figure professionali idonee?Che il Paese non abbia creato adegua-tamente lavoro, è evidente; che le lau-ree di primo livello non abbiano piena-mente raggiunto lo scopo è altrettantoevidente: e qui, l'ambiguità della leggesi è coniugata con alcune cattive prati-che accademiche.

Allarma poi il confronto con gli altriPaesi europei, Gernaniaintesta, doveè vistoso, oltre che vincente, il model-lo delle Fachhocschulen: 88omilaiscritti a fronte di 1,6 milioni di studen-ti delle università; in Italia, invece,contiamo 1,7 milioni di universitari afronte di soli 4.500 studenti degli isti-tuti tecnici superiori (Its).

È evidente che scontiamo un duplicedeficit e ritardo: il mancato collega-mento tra formazione e mondo del la-voro, e la carenza di titoli di primo livel-lo davvero professionalizzanti. Tra

questi, infatti, sivedel'affermazione de-cisa ma solitaria delle professioni sani-tarie, seguite, ma con modeste percen-tuali di impiego, dalle lauree in scienze etecnologie informatiche, scienze deltu-rismo, disegno industriale, giuristi diimpresa. Benvenuta e meritoria, per-tanto, l'iniziativa «Progetto Lauree pro-fessionalizzanti» messa recentementein campo dalla Conferenza dei rettoriche prevede - in linea con gli esempi e imodelli europei, soprattutto tedesco efrancese - lauree professionalizzantiche contemplino: «canaliparalleli o dif-ferenziati rispetto al canale accademi-co tradizionale»; 2. «un rapporto privi-legiato con il mondo del lavoro e deglienti territoriali»; 3. «l'apprendimentoarticolato tra aula, laboratorio e prati-ca». Nella facile previsione che a talilauree accederanno gli studenti piùsvantaggiati, sarà da prendere in seriaconsiderazione l'iscrizione gratuita.

Su questa lacuna, oltre a miopia pro-grammatica e a carenza formativa, haindubbiamente gravato, come un'ipo-teca, la prolungata egemonia della cul-tura idealistica nel Paese, la quale hamortificato la cultura del fare, disatten-dendo anche la Costituzione, secondola quale «la Repubblica promuove losviluppo della cultura e la ricercascientifica e tecnica» (articolo 9). Pri-mo Levi ci aveva ben messi in guardiada questa formazione monoculturale:«La mano è un organo nobile, ma lascuola, tutta presa ad occuparsi del cer-vello, l'ha trascurata».

Nell'aggiornare i corsi universitarie nel professionalizzare le lauree saràd'obbligo e ci gioverà l'attenzione allemigliori esperienze europee: ma ri-cordiamo che noi possiamo e dobbia-mo essere modelli a noi stessi, perchéciò che vale per altri Paesi potrebbenon valere allo stesso modo per il no-stro, e viceversa.

Come motivare e configurare questa

specificità? In primo luogo, capitaliz-zando l'unicità della storia del nostroPaese, della ricchezza dei suoi beni cul-turali, dellabellezza della sua terra: ino-stri molteplici Rinascimenti hanno fat-to scuola nel mondo.

Se non si ha la convinzione che ne vadel nostro destino culturale, lo si capi-sca almeno in nome della convenienza,vale a dire dell'investimento economi-co e della opportunità occupazionaleper i nostrigiovani. Celo ricordava Giu-seppe Pontiggia: «Mai l'America, seRoma fosse sorta nel Texas, si sarebbecomportata come fa il nostro Paese».

In secondo luogo, intrecciando i sa-peri delle humanities con quelli dellescienze e delle tecnologie, consapevo-li che i linguaggi sono molteplici ma lacultura è una. Non è stato proprio Ste-ve Jobs che, superando la figura del"tecnico" e dello "specialista", ci ha ri-cordato la necessità del ritorno alla fi-gura dell'ingegnere "rinascimentale",vale a dire colui che sa 4'unire i punti"(connecting the dots) rivolgendo losguardo intuttele direzioni disciplina-ri, culturali, storiche?

In terzo luogo, preservando la fun-zione originaria e irrinunciabile dellascuola e dell'università, chiamate a tra-smettere il sapere e i saperi, come giàbenricordava ai suoi studenti nel 1996 ilrettore di Harvard, Derek Bock: «Sepensate di venire in questa universitàad acquisire specializzazioni in cambiodi un futuro migliore state perdendo ilvostro tempo. Noi non siamo capaci diprepararvi per quel lavoro che quasicertamente non esisterà più intorno avoi. Ormai il lavoro, a causa dei cambia-menti strutturali, organizzativi e tecno-logici è soggetto a variazioni rapide eradicali. Noi possiamo solo insegnarvia diventare capaci di imparare, perchédovrete reimparare continuamente».

presidente A(maL aureaORI PRO DOZIO NE RISERVATA

Lauree Triennali Pagina 8

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Svolte Polemica sugli effetti del disegno di legge Lorenzin

vano nuovi Or(ma non per tutti)Promossi ostetrici, osteopati, biologi e tecnicidella riabilitazione. Protestano i chiropratici

DI ISIDORO TROVATO

Approvato al Senato,adesso arriva allacamera il disegnodi legge 1324 più

noto come disegno di leggeLorenzin sul riordino delleprofessioni sanitarie. Nucleocentrale del testo normativoè l'istituzione dei nuovi ordi-ni professionali: delle pro-fessioni infermieristiche;delle ostetriche e degli ost_trici; delle professioni sani-tarie della riabilitazione; deitecnici sanitari di radiologiamedica e delle professionisanitarie tecniche, della ria-bilitazione e della prevenzio-ne. In quest'ultimo ordinedovrebbe confluire anche laprofessione di osteopata.

L'< ticolo 3 prevede inol-tre che anche l'Ordine deibiologi rientri tra gli Ordinidelle professioni sanitarieinsieme a medici, veterinari

e farmacisti. Biologi e psico-logi rientreranno sotto la vi-gilanza del ministero dellaSalute (oggi sono vigilati dalministero della Giustizia).Invece il Consiglio nazionaledei chimici assumerà la de-nominazione di federazionenazionale degli Ordini deichimici e dei fisici, al quale siapplicano le dispor 'zioni de-gli Ordini delle professioni

sanitarie. Il decreto include-rebbe tra le professioni sani-tarie anche quella del chiro-pratico, ma questo è il pas-saggio che ha suscitato mag-giori polemiche perché lacategoria si sentirebbe de-classata. Lina legge del 2007infatti aveva definito il chiro-pratico professionista sani-tario primario e previ i o percoloro che ave,, ero conse-

guito una laurea magistraleabilitante l'iscrizione nel re-gistro istituito presso il mi-nistero della Salute. Questanorma è rimasta inattuatanon essendo stato emanatoil decreto attuativo.

La legge attualmente inSenato cancellerebbe quindiquella del 2007, declassandoi chiropratici a professionetecnica. «La professione ètalmente diffusa, ormai daoltre centoventi anni, chel'Organizzazione mondialedella sanità nel 2005 haemanato delle Linee guidasulla formazione di base esulla sicurezza in chiroprati-ca - spiega John William,presidente dei chiropraticiitaliani -. Nel documento

Ordini sanitari Pagina 9

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dell'Oms si legge che unodei vantaggi accertati che hala chiropratica è quello di es-sere una forma di tratta-mento economicamente ef-ficiente dei disturbi neuro-muscoloscheletrici; in pro-posito si possono citarenumerosi studi internazio-nali sul rapporto costo/effi-cacia. In conseguenza di talecomplessa definizione, l'Or-ganizzazione mondiale dellasanità richiede che il corsodi studi universitari in chiro-pratica non sia inferiore acinque anni. Questo è ciòche la legge del 2007 ci avevariconosciuto e ciò che voglia-mo mantenere. Non chiedia-mo scorciatoie, vogliamo unriconoscimento in linea conciò che accade negli Usa e inmolti altri paesi europei».

li punto è che sulla revi-sione delle professioni sani-tarie ha detto la sua anche lacommissione bilancio delSenato che, in linea con ilministero dell'Economia,non vede di buon occhio uneccessivo aumento di Ordiniprofessionali indipendentiche farebbero lievitare lespese per lo Stato. Per que-sto si è pensato a una solu-zione intermedia ricono-scendo ai chiropratici unadimensione «tecnica».

«Il legislatore italiano -ricorda il presidente dei chi-ropratici - dovrebbe tenerepresenti anche i limiti chepone la normativa europea enon realizzare, attraversouna disciplina non coerente,una violazione dei Trattatidell'Unione limitando, difatto, la libera circolazione ela libertà di stabilimento deichiropratici laureati negli al-tri paesi Ue, come affermatonella motivazione della Ri-soluzione del Parlamentoeuropeo sulle medicine nonconvenzionali. L'istituzionedi un corso di laurea in chi-ropratica nell'ambito delleprofessioni tecniche e dellariabilitazione, avrebbe un'ul-teriore conseguenza: gli stu-di dovrebbero essere svoltiin sede ospedaliera ovveropresso altre strutture delServizio sanitario nazionalee istituzioni private accredi-tate. Questo porrebbe la for-mazione in chiropraticasvolta in Italia al di fuori deicircuiti universitari europeied internazionali».

J RIPRODUZIONE RISERVATA

Ordini sanitari Pagina 10

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Acciai Speciali Temi: "Unasiderurgia`sartoriale'così si battono i prodotti low cost dei giganti asiatici"

P,\ RIA I ',-#D AE_Tit}' I.; T. PATRE. fE.'SI L\ M I_)ELL'AS_PTl`3R.N Al AS(}TIt_ ) LE I\ S U: NEDI IH)'SSEI GIZOUP:1-7,,') BIEITR'C) F.. SPI:ISTIREQ[ ;s ) I'F. C ;RFSC-I'.\TIDI VLîti IM IE DAI (iHUSSIS l1AI CLII-:NTI IT1ALlDELL'.:kU`TObi:)iTt'E DEL

BIANCO E ßE.E, L':t.L2,1 LPkT:A'R E„

Ifrint zt u raZ e delle, n av i da yrttcr-

. i, d ';"al3 lr c nrlt( iìltllre' St'e-t3codrlllaceti il tlerlr:clearedelC a-r,liziii 7 al)par r'Yl fSi7ll al lìaStiatU.Oggi dalle lucine dell >sL Ace aiSl,certli'I'i'r11i, en !€ up ndritt più

l%1CLn_[e seSllpie 11iì? ai2i com. quei-la che era 1nd istri,r. 1>r;ar1te per, ai:tr3tìr?Iïlií`.ra, 1"31L'-

finiti, di WrtFldi tolttnli e dl I;-andeeriat t.ita it olíitta: ril l 1i seci

lo quci ntíl'3eF .,n110 ap,7,3t1E«ï11;:1in{.elle }zr3tr'*IZC' iflcltt tr:üi is.atiche,(;irta n'iat??C ItC üi tc';ta, Che Co-prt' da sola a r lei i della ¡irntlit ritt-l.e dI acclatti :nci;c 111Cind.a1. Mal'in.dt stria 1.íi apre ntin r prospr ttite nei i; cltiarlo pil7drrttt?re cirro-

p(-,o di iucsl, con rínaqiur a di ï31C:r-Catlf r_(511iiFle.ril.iílC del t:i1 t:3€-liorre di tcltlIlt,l1_e l'PCSIlot2r i!1 151, itti prcailLrtliVl} Ira i t'iag z€ori d Ita-li,i: 1,5 rrtililirii c.ll ir3etri giaelri clo-r,ti11,3t .ir3rte •, ,l,l. pc. sitr.Ie.

Ri dite aitrúl Astili tr,itato unasua stabilità t.c.ietar•ia. nc. 1:i,`i8li-i-la:T ti _P'Il'.a puLrLilie.., "Cl ati îir'nlio wrietle r €1di3ia alla tc desr'aItrtrpp Lì' e- a stia volta 11e•1'!QI,#1': ie-

Nel dé.,ec m l'ad di Acciai SI3rr'i.,lali Tenti F+tassrrrsiliam Bm*lllvi sto da Massl~ Jatlkstl

nr assurRitu dal gruppr _ - e__.NN 2012'I'hyssert cede tutta la dhri-Sit Ti11I ttldese f.}rrïn-

ktutlPi.ima €Iledec:dr t .eAstdelr1?a to :irt-e in I'13y,se€1 per evitaredi creare una posi unne dorsiir_arr-

te;rriitluiCatti. E coi unïc?:l` due-;inni rlrllao . lIi mez71) .utili quieta

patisaggt 2 t300111 delle ecorlumie

asiatiche elleiiiondano il i_ls'rCalo

tuCrndiate dl ïliìx a basso (0,to.Po. Ia üuiq;i unsi eccaric:mica, iicrrlio della doi11andei, la ra;itlrFt117_1Ür1'' del nlErT it(3 Con la ffi:edede grandi Celltl-ali elettïlchmelirntlpttt tugiati dei prod7ttili c-glat'ra partine (1a1 Inr.t;alirl ,citri di

..u'iaio da 500 toiineÌlate. DI úe

Siderurgia Pagina 11

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äTie 6i _As t Il:i Lu•t i?i i_nV Q:i rl;`wl, ;---

li .̀frtï; 1>m= cuFl uncrnpi.iprcci •o: tcaali t?? tre il gula}fu it?Llrta sCli ta d€ sintnti í delt in'S.'Vunl dire chr: sernpri di PC do-t'remu lavora1'c nuii i ia€i:sistidt'.lla doïrihl€,ione ma €lirelta-it?ente per y;li ut.liz'atori finali-,spieIr.tureili, :Ili armi ma gi.1 ailesPalie 1 n,í'iani di wn.ce in :'d-cOLt I-€anieli c n e-1 r;igarttr olaride-seti?liallLtitti ìin (;onr,teliiniit-

•Qu d è oggl D i ns€rli f. autag,;osulla concorTC lzaa;la[fc-t?- eonti-iina ìl suui 1gi11Aá nleiltn;ld a lta "-o-ce - N C' il li prez._u, su cui non Feire-n'anwrif? grududi compclere. Cerio,le tti.sureailticìtrprrtl írtgadi}t€a-

i'' dailk ci stanno dando uri po'diFespiriF nël Itn€itek;giate MW ,(s-

lo tel;rui dr srn I igie eli ecala detl ril-du,trta asìaM rlirr aiic:rt e i loroil}9,S iLCi Rinti d!.^italn, €Il t r€lin pi€fl

essere q ueste una i-isl+l Kui di 'urigo lx't,odn e numi wrjkúaNera su-lti; ioneì- nella ctiali€it e*?ëlla ílessi-i?iIitlt lat•ricl uostiowttni-c äig? ,ra sli,ir 1 iutin ilelre al cliente ciì} dicui ha bisogrin nel mm= t=ipopossibile e nella esaiìa qu,.,?tirùï dìu ni ha hsscgnu. LCCO, Li nostracoríipetr?w€t3i e cieda EdL11i )1fitrGä i•til°lla tal!acit t tii potei seii ire u11adontandadi li iroii lot€A

'Coni urlo huavolinwnul CHICh3giche dì íneic ato• e solo, ìdi3 mndo piii glo= di 7,tltndtrë. ,il:e diran.?icl.e della cluni:-t_ida. Adptütt"srrto ae'hei3ti evoluti cl;e ra-gi,ut'ann Mi "tctai enìt" e non nlsolo' cristn 'dartluìstn'. r, ?-eset?1-pio: per rivolgersi ad tii, ptodt.tto-

ACCIAI SPMALI TERNIG3'i üí kdiamEC Ìfl !rìiirlrli Gi e;3ro

re tsiatitxs Ltn clicrtte deve. per Iiri-Cnsa taoiir are su„rr:isi,i nrdi-

€, altr•iuicnti i costi lii traqiario ni in vengni -1 ant lio tr' ati. Piici sum) i teinpi. tJua g*ranlíe navepar tc ,,cibl fuaridii è t:;icrl, ï r•ari-cri. (.l scsnol;oiiWia?Pi di Fari, !arin-ne, :tfile trr• "ettintan , nli4rn ctüil-iilic i!':oni. L' se ci =no ritardi, ilcPtsn Fdarclurerfar u;ritosuscor-tl' Ili tise;i°a'>. E quc,to mctttre i

aiidi utenti tendl>n € rz et e ad azzet.itl' i CUI ch :nal i'inl}. unarlot r,aas' zazini:e i lie ti a ad írkcld e-re in prntiertCJrs nella ,l1-nnurékdell üzsr=rrilL siderui-ç;ica.

irirlra il luc.rs dF ttit era esse"li-zi'al111enre i. rnei,"et,o li:illarto e i(,.litr i(' tc Pruno t nasicsclusitaiitëtite i grandi i!isáilsutn<i d•iscnii ,is urati. Il ie5to a11dar,r den-1.ria :'h,s<,ell ,pi ;:;,t +ntntai'tuelli-o t inve:e lioi?hidinlisernlire piiiandaredirettanarrue meno i clientiiïn iti. utcfna itive ed eletú adnnle

Ali in prinlo li~ cume numisettr-aL'i di curtqAtrtrr,, ar.a ancheil'€ttiertilire, che, gìia I?:,E>i usti il 2(ì'3„della pruduzir;ne iitos itallana; poifa ri riarázicarle co[letth a. Canna -ceuRp o il crirtìpratl} aSCe€?tillri.Oggi la qtu?ta dclla noma produ-

zinrte che su , i:_iet.ts T ah é del3,°_. LtobL+ianio au€ tenuria. Per-che è quella che e ci dà p€1i €.aar;;iili.',1a Per ï:trln tinATi no essew ingrado di pntNr sulìp ar= ccuit:ri

sii li od..3,ioiieiapidi.iJnllo cot?tenelle linee di rnout; g,- io delle au-tu: se si; itarda Ltna s i('ri produtti-va di R,ixiw i) 1m_,3 rta si ved riur(gliìì€ lnatcliifil. une laPuali ma

Ne i pratici: a s, rtlstra,il 3i+AnríodiAstevìdtnzir:l il ru: tCüi5r3cfi tisanameta#odelgttpti(1

A destra. la fotografiadel mercato mcltadialF:dell'irnx riptesada un'arralisi.dl $Iderweb

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ine€iti la qucsta di prndntta a rna,i;-,il,rv «llir argiitritaperchè e cluella Chl' ta tíl'.iFCi3rr' tutta la rnaccl i-

na.Allctu. sc ciú,trl? che ccrclicre-mu di unii perderc all. tuni grossiclienól la cW uscita dà poi t:iíogrlitfu: litirtictareiiLx indis 'tissioit! ilsecctrtdri ti f1 tdliF.

Peril'?i)1t;,_iLlindile -;tinledifu-iell€IiTe'vtllfiril3eh lt-5<<:re più I31rle-rt'; ~MW anal MI milionedi tonC?cEi1t'. Aìrnxi in ci3; arichrdaI tatto di e,se.te urinai il laniiiii?o:di 1 :'ltti ,enl anmere q,iesta

- dice Lltuelti - non asskura nulla:]?larteripiFl€norllle areper,e(niid-ttue delle altre, tlivi„iorti del,;ruì.)

po come gli esterii i. F dovrebbeiiruanere siabile anche Mupa-nnnc, sut?.?:#Il addc_ h.Il bÉlaliin,cnn Armi MÍ" a 1•<ttJ niuliardk inltecu;dita r...petto sl'2(1I9, potreb-be :'edere il ¡ieilnc ilate=;gio dopo

1 ;t}niilic„ù di perdite nel Z.it i e ; 9d_ Íl'anlin seúran. Po bisu,t,neà a t-tende;ela ri,tiLaturaLil,nt ati;Vi€t-ta da Buremi (13 plichept. 1rag1?ettrtrc: \r,t nei piinl ipi&" "I= ecaiuimp`, it mor.lepatns,tot,r. Ci vorra€;nn cih?ieua un

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Siderurgia Pagina 12

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Awocatí:piccoloresta bello

avvocatura italiano ha ret-to alla crisi . Seppure con

inevitabili sofferenze, la cate-goria forense ho infatti dimo-strato di avere una solidità chele ha permesso di affrontare dipetto la lungo fase negativacongiunturale. E'questa quan-to emerge dal Rapporto on-nuale sull 'avvocatura italiana,commissionato al Censis, pre-sieduta da Giuseppe De Rita(nella foto), dalla Cassa Foren-se su un campione di quasi8.000 avvocati.

Nell'ultimo biennio la mag-gior parte degli avvocati fa sa-pere di non avere riportato sol-di negativi nel proprio fattura-to, per il 25% del campione ilgiro d'affari è infatti aumenta-to, per il 30 , 4% è rimasto sto-bile. Inoltre, il 75,8% degli in-terpellati dichiara che il nume-ro di addetti del proprio studioè rimasto sostanzialmente in-variato, mentre per l'8,9% delcampione gli occupati sonoaddirittura aumentati. Il girod'affari del settore poggio so-prattutto sull 'assistenza giudi-ziale (rappresenta infatti il65,9% dell 'attività fiscalmentedichiarata dagli studi, percen-tuale che sale al 73,8% nelMezzogiorno), Lattività consu-lenziale garantisce il 28,7%del fatturato dagli studi, quelladi mediazione e di arbitrato ilrestante 5,4%.

La professione rispecchia il

sistema economico ed è infatticomposto in larga prevalenzada macrostrutture : quasi il70% del campione è titolareunico di studio e il 65% dellerealtà del settore conto sui ser-vizi di al massimo tre profes-sionisti, Il mercato di riferi-mento dell'avvocatura italianoè per quasi tre quarti di naturalocale, raggiunge raramente illivello regionale e nazionale,mentre è pressoché assente alivello internazionale.

Il pesa dei montato o ritar-doto pagamento delle fatture èconsiderato dagli avvocati ita-liani il principale problema chedevono affrontare nellosvolgi-mento dell 'attività professio-nale, Lo indica il 79,5% delcampione come prima opzionedi scelta tra un massimo di trepossibili risposte. Seguono ilpeso crescente dei costi degliadempimenti normativi, buro-cratici o fiscali (65,7%) e il ca-lo della domando di mercato(44,8%), L'avvocatura non hainfine ancora raccolto la sfidadelle nuove tecnologie. Il74,2% dei campione fa sapereinfatti che lo studio dove svol-ge la propria attività professio-nole non ho un proprio sitoweb. Chi lo ha lo utilizzo in pre-valenza a fini promozionali epoco per interagire con laclientela. Il passaparola tra iclienti, le relazioni sociali e leamicizie sono ancora oggi iprincipali canali di promozionedell'attività sul mercato.

L. TOR,BRWRÙ U4 NERISEkVATh

Avvocati Pagina 13

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sondaggio di Affari L egali sulla p resenza e il ruolo degli avvocati nelle lau' firm

r qu negil stuct ••

proiessiane legale e giovanePagine a cura

di MARIA CHIARA FURL®

uello legale non è unsettore per vecchi. Cosìsembrerebbe guardan-do le percentuali di av-

vocati under40 che lavoranonegli studi legali più grandipresenti in Italia: i giovanici sono, e sono anche tanti, inmedia arrivano al 64% del to-tali di avvocati presenti nellalaw firm.

I numeri però scendonoclamorosamente se si vannoa guardare i posti di coman-do, occupati da trentenni solonel 15% dei casi. E in 4 su 24studi legali coinvolti non c'ènemmeno un socio con menodi quaranta anni.

Il mercato legale italiano«è tradizionalmente visto daigiovani come particolarmentedifficile proprio perché, rispet-to ad altri paesi, si ritiene chegli avvocati con più esperien-za lavorino più a lungo senzacurare troppo il tanto discus-so ricambio generazionale». Adirlo è Marcello Bragliani,uno dei due partner under40di Latham & Watkins con-vinto che si tratti di unaconsiderazione sicuramentesupportata da dati statistici(basta guardare l'età mediadegli avvocati in Italia e con-frontare il dato con quello dialtri paesi europei), «ma hosempre creduto che - conti-nua Bragliani - dall'altro lato,anche gli stessi «giovani» nonabbiano più di tanto sfruttatole grandi opportunità che co-munque prima o poi capitanosempre nel corso della vitaprofessionale. Si tratta, secon-do me, di sapersi fare trovare«pronti», nella consapevolezzache le opportunità prima o poi

arriveranno, anche se in mi-sura più contenuta rispetto auna volta».

Bragliani, laureatosi ingiurisprudenza nel 2003, da«giovane» fra le esperienzeprofessionali importanti vantal'aver seguito il project finan-ce di Autostrade per l'Italia inCile, che è stata la sua oppor-tunità di farsi conoscere da-vanti a professionisti con piùesperienza. Quanto invece alleoperazioni che gli piacerebbeseguire in futuro, spera di con-tinuare nel lavoro di assisten-za ai fondi di private equity,che trova molto sfidante e perquesto anche stimolante. Seil socio di Latham & Watkins

dovesse dare unconsiglio a un colle-ga più giovane chevuole fare carrierain una law firm glidirebbe di avere«prima di tutto pa-zienza, poi tantavolontà e, aggiungo,un buon carattere.Nel mio caso devodire che mi sonotrovato nello studiogiusto e al momen-to giusto, visto chenegli ultimi anniho avuto la fortunadi seguire davveromolte operazionicomplesse e di gran-de visibilità».

Se ci si riferisce al merca-to dei grandi studilegali (italiani o in-ternazionali), PierFrancesco Faggia-no il trentaseiennee socio più giovanedi Dentons credeche sia imprescindi-bile l'aver studiatoall'estero (possibil-mente avendo conse-guito un LL.M negliStati Uniti), insiemeall'aver avuto delleesperienze lavora-tive prolungate instudi anglosassonio americani e ave-re - accanto ad unasolida preparazionegiuridica - un'otti-ma conoscenza di lingue di-

verse da quella italiana. «Lamia esperienza - racconta adAffari Legali - mi porta a cre-dere che la motivazione, la de-dizione e lo spirito di sacrificiosiano i veri elementi distintividi chi riesce ad emergere in unmercato oggettivamente nonfacile, a questo aggiungo diaver avuto la fortuna di ini-ziare il mio percorso profes-sionale (e oggi di proseguirlo)affiancando delle persone ec-cezionali che sono anche otti-mi professionisti e che sonoriuscite a trasmettermi unavera passione per questa pro-fessione».

Secondo Faggiano poi, sipuò sicuramente dire che «larecente ritrovata vivacità delmercato dei servizi legali offreopportunità di crescita inte-ressanti ai giovani professio-nisti che hanno ildesiderio e le capa-cità di coglierle e,soprattutto, sono di-sposti a fare i sacri-fici necessari. Credosia un fatto normaleche il mercato lega-le continui a esseredominato da avvo-cati di grande espe-rienza. Lavorarecon persone giovaniha indubbiamen-te i suoi vantaggianche per i clientistessi, perché con-sente rapporti menoformali e più imme-diati, ma nell'ambi-to delle operazionipiù complesse è importanteoffrire la massima esperienza,credibilità e fiducia e, dal miopunto di vista, confrontarsisu tavoli negoziali con colle-ghi più senior e sempre unafonte di arricchimento umanoe professionale».

Gianluca Cambareri,quarantenne socio dello stu-dio Tonucci (dove il 73% de-gli avvocati presenti in studioè under40), in generale pen-sa invece che ancora oggi inItalia gli studi a vocazione

«tradizionale» siano la mag-gioranza. «In questi studi èancora presente in manierapreponderante la figura deldominus vecchio stampo, chetende ad accentrare il pote-re decisionale ed a premiaregli avvocati che collaboranocon lo studio solo dopo moltianni di fidelizzazione (moltospesso dopo aver superato lasoglia dei 40 anni). Gli studia vocazione internazionale, dicontro, sono sicuramente piùdinamici e non hanno remorea premiare gli avvocati me-ritevoli senza guardare l'etàanagrafica, ma nel contestonazionale - da un punto di

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vista numerico - sono ancorauna minoranza».

Ciò non vuol dire - secondoCambareri - che il settore le-gale non sia fatto per i giovani.«Gli studi a vocazione interna-zionale muovono la maggiorparte del fatturato del mer-cato legale e sulla stampa disettore leggiamo quotidiana-mente come le più grandi ope-razioni siano seguite da teamdi giovani avvocati, coordinatimolto spesso da partner under40. Sicuramente dare ai gio-vani avvocati la possibilità dicrescere ed aspira-re alla partnershipquando ancora si ègiovani deve esse-re un obiettivo chetutti gli studi legalidovrebbero perse-guire».

Operando da 16anni nel settoreM&A, Cambareriha avuto modo divivere molte opera-zioni interessanti.Ciascuna diversadall'altra e con lesue peculiarità, ri-corda operazioniconcluse dopo oltre72 ore ininterrotte dinegoziazioni e altresaltate dopo mesi di lavoro apoche ore dal closing. «Per me-diaticità e complessità (durataquasi 12 mesi) posso afferma-re che l'operazione che mi havisto più coinvolto sia profes-sionalmente che emotivamen-te è stata l'acquisizione dellaAs Roma spa da parte dellacordata di investitori ameri-cani guidati da James Pallottaavvenuta nel 2011», raccontail socio dello studio Tonucci,aggiungendo invece che il la-voro che sogna ancora di fare,operando da diversi anni nelmondo del calcio e dello sportin generale, «è quello di poterdare il mio contributo per por-tare le Olimpiadi a Roma nel2024. Aiutare la mia città edil nostro Paese a riprendersiquella posizione sulla scenainternazionale che oggi manca

sarebbe senza dubbio un belsuccesso professionale».

Dal calcio e dallo sport pas-siamo al mondo delle banche eall'esperienza di un'altra gio-vane partner, in questo casodello studio Cleary Gottlieb.Aniélie Champsaur, è natanel 1978 ed è diventata part-ner della law firm internazio-nale in cui lavora nel 2012,a 34 anni. Ad oggi è l'unicasocia della sede italiana dellostudio. è nata nel 1978, è di-ventata partner nel 2012 ed èl'unico socio under 40 in Ita-lia. In termini di dimensione,l'operazione più importanteche ha seguito è stata proba-bilmente BnpParibas/Fortische iniziata nel pieno dellacrisi del 2008 si è protrattaper parecchi anni coinvolgen-do molte giurisdizioni. «Quellopiù stimolante è stato sicura-mente il lavoro per lo Ior diallineamento ai frameworknormativi finanziari europei»,ha raccontato Chamsaur ag-giungendo di sentirsi moltofortunata perché in ClearyGottlieb può davvero cimen-tarsi sui suoi mandati ideali,come per esempio complesseoperazioni cross border conimplicazioni transnazionali,normative e applicative.

Amdlie Champsaw

Secondo la professionista,sono tre gli aspetti che un gio-

vane avvocato deve tener pre-sente per far carriera (e farlapresto) in un grande studiolegale: «prima di tutto un'im-postazione internazionale, peresempio la capacità di lavora-re con clienti con backgroundculturali diversi e affrontareframework normativi inter-nazionali. In secondo luogo,la versatilità, intesa comecapacità di sviluppare com-petenze ampie e diversificateper poter essere un vero con-sulente piuttosto che un merotecnico. Terzo la creatività, lastruttura normativa è in con-tinua evoluzione, specialmen-te nell'ambito finanziario, ed èper questo fondamentale nonsolo essere pronti e preparatima anche riuscire ad anticipa-

Mareelio Bragiiani

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L'impatto delle misure potrà valutarsi a fine 2016

Agenda in ritardosu Scia via internete regolamento unicoIn edilizia non rispettato il 30% delle scadenze

PAGINA A CURA DI

Raffaele Lungarella

aw, Le scadenze previste dal-l'agenda per la semplificazioneamministrativa 2015-2017 - co-me conferma il terzo rapportodi monitoraggio stilato dal Go-verno - sono state rispettate al9o per cento. Ma nel settoredell'edilizia il calendario dipartenza può dirsi "saltato" perdue attività su sei.

Gli obiettivi dell 'agendaAll'agenda per la semplificazio-ne, prevista dal Dl 90/2014, è sta-to assegnato l'ambizioso obietti-vo di «recuperare il ritardo com-petitivo dell'Italia, liberare le ri-sorse per tornare a crescere erestituire ai cittadini e alle im-preseiltempo da dedicare aquel-lo che conta», sburocratizzandoe rendendo più trasparente ilrapporto con gli enti pubblici.

I settori interessati da questemisure sono cinque: cittadinan-za digitale, welfare e salute,fi-sco, edilizia, impresa. Sitrattadiambiti nei quali ridurre i costidei rapporti con le Pa che eroga-no i servizi e abbreviare i tempidi attesa degli atti o delle rispo-ste avrebbe grande effetto siasulla qualità dellavita e ilbenes-sere dei cittadini, sia sull'effi-cienza e la competitività delleimprese: in sintesi, sullo statodell'economia. Per ogni settoresi è quindi provveduto a indivi-duare una serie di azioni: inizia-tive da promuovere, soggetticoinvolti, scadenze da rispetta-re e risultati attesi.

L'ambito edilizioNel settore dell'edilizia la sem-plificazione viaggia su sei azio-ni specifiche (sivedano le sche-de in pagina). Ma per i costrut-tori e gli altri operatori econo-mici che si muovono in questomercato, risultano importantianche alcune delle azioni previ-ste per la generalità delle im-prese. Vale a dire, per fare soloqualche esempio: riduzionedei tempi e degli adempimentidegli sportelli unici per le atti-vità produttive, semplificazio-ne delle procedure per avviareun'impresa, razionalizzazionedelle conferenze di servizi.

In generale, se il rapporto trale aziende e laPa diventapiùflui-do,nelrispetto delle regole, abe-neficiare dello snellimento am-ministrativo possono essere an-che le famiglie che acquistanouna casa e gli altri soggetti chehanno bisogno dei loro servizi.Secondo il dipartimento dellaFunzione pubblica, nel solocampo dell'edilizia, prepararerelazioni, dichiarazioni e ognialtro documento necessario perpresentare una domanda costaagli utenti 4,4 miliardi di curo al-l'anno. Certo, riducendole cartee i passaggiburocratici superfluiquesti costi non spariscono, mapossono essere di gran lunga li-mitati. E se tutti i traguardi ven-gono rispettati, anche i175 giornidi media che occorrono per otte-nere un permesso di costruzio-ne possono avvicinarsi ai 6opre-visti dalTesto unico sull'edilizia(Dpr 380/2001).

La tabella di marciaPer valutare l'impatto comples-sivo dell'applicazione del-l'agenda in edilizia bisogna at-tendere la fine dell'anno, quan-do produrranno i loro effetti an-che le azioni ancora in via didefinizione. La tabella di marciainizialmente stabilita è stata pe-rò rispettata solo in parte, e peralcuni interventi si procede unpo' al rallentatore.

E ad esempio in ritardo l'ela-borazione del regolamento edi-lizio tipo. A novembre 2015 èscaduto il termine previsto perpredisporre lo schema tipo, chedovrebbe sostituire gli oltre8mila diversi regolamenti oraapplicati dai Comuni (si veda IlSole 24 Ore del 4 aprile scorso).Stato, regioni ed enti locali sonoriusciti finora a mettersi d'ac-cordo sulla definizione di 42 pa-rametri edilizi (quali altezze,superfici o distanze). Ma non èancora chiaro quando il lavoropotrà essere completato.

Siamo ai tempi supplementarianche per la pianificazione delleprocedure edilizie online. Inquesto caso la scadenza era statafissata a marzo 2015, ma dal rap-porto risulta che a quella data èstato definito il solo documentodi pianificazione, mentre la con-clusione dei lavori è in calenda-rio per il prossimo dicembre.Mese entro il quale saranno ter-minati anche gli interventi previ-sti dalle altre azioni, le cui diver-se fasi sono state realizzate se-condo i tempiprevisti.

ô RIP RO DU ZIONE RIS ESRAT

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Le sei semplificazioni previste

OBIETTIVILo scopo è airivarea sostituire con un unico modulo lemighaia di modelli (differenti trai Comuni) cheimprese, cittadinieprofessionistidev nucorripilaieper presentare una richiesta del permesso di costruire,una Scia o qualsiasi alti a con munic.aziore concernentepratiche edilizie. Oltre a semplificare la vita degliutenti, il modello unico renderà più facile anchel'informatizzazionedelle p3ocedu earnn inist ative,con una possibile riduzione dei tempi richiesti perlaforo conclu :ione e un aumento della produttività degliuNici menti comunali

TEMPINei termini previsti dall'agenda sono stati predisposti imodelli unici per la comunicazione diinizio lavori,semplice e asseverata, riguardante l'attività di edilizialibera, che hannorricevutoancheilvia libera dellaconferenza unificata. Èstatoinvece mancatol'appuntamento del luglio 2015 per la predisposizionedelle specifiche teoriche, niente e c'è ancora tempo filoal prossimo dicembre per l'adozione dei modelli daparte di Regioni e Comuni

OBIETTIVIL'elaborazione di un regolamento edilizio unico èprevista dall'articolo 17-bis del Dl 133/2014 (sbloccaItalia). Stato, Coi uni e Regioni devono elaborare unsolo testo, da sottoporre al via libero definitivo dellaConferenza unificata, in sostituzione degli oltre8milaregolamenti vigenti. Cib consentirà di applicare in tuttaItalia gli stessi parametri (o quasi) e le definizioni i, allequali devono attenersi gli ingegneri nella progettazionee le imprese nel costruire case, palestre e altri immobili

TEMPILa redazione del regolamento tipo; dev'essere precedutadall'ii dividi_iazione di criteri di lavoro e dall'esai e dellanormativa vigente e delle modalità di coinvolgimentodelle amministrazioni e dei :oggetti interessati. Iltermine perla conclusione dei lavori era previsto pernovemlue 2015, ima il regolamento non ha ancora vistola luce. Per ora, i partecipanti al tavolo tecnico hannotrovato un accordosoltantosulla definizione deiparametri edilizi: cupe dici, distanze tra edifici, alte=delle castiuzioni

OBIETTIVILe azioni proposte dall'agenda circa lo sportello unicoper l'edilizia (Sue) hanno l'obiettivo non solo diseirplificare e accelerare i tempi delle sue attività. maanche quello di promuoverne il decollo operativo.L'aeriyu,dellosportello i_inicoerastato previstodalTesto un icosull'edilizia (Dpr 380/200i? per offrire unsolo interlocutore pubblico a chi de•.,e rivolgersi alComune per una pratica edilizia, senza essere quindico stretto a interloquire con le altre acro inistrazioniimpegnate a fornire autorizzazioni o pareri per lareahzzazionedegli interventi

I TEMPISecondo l'ultimo rapporto. l'attuazione sta rispettandola tabella di marcia stabilita dall'agenda. L'azioneprevede la prornozione di iniziative di sostegno c diformazione del personale degli enti pubblici coinvoltinell'attività degli sportelli e i1 coordinamento tra learriministraziori che intervengo nei procedimenti suititoli edilizi. Entro la urie del 201b è previsto uni)specifico monitoraggio sulla diffusione e sulfunzionamento degli sportelli unici

I OBIETTIVILe previsioni di leggi vigenti sii semplificazione eriduzione del tempi e dei relativi costi. per tutti gli attiprete ilari (pareri, nulla osta, autorizzazioni)necessari a ottenere il rilascio di un titolo edilizioabilitativa, vengono attuate con lentezza. Per q uestosiè posto l'obiettivo di verificare lo stato d i attuazionedelle misure già adottate p la semplificazione delleprocedure previste. L'azione interessa in particolare leiniziative per l'edilizia previste dai decreti legge83/2012, 69/20 13 e 133/2014

TEMPISano state svolte nel termine indicato (dicembre 2Oi.5)l'individuazione di un vertagiio d i semplificazioni dapr ornuovere, la rilevazione dell'acr..oglienza riservata''agli utenti alle misure proposte. e. la definizione dei

correttivi da applicare. Come da calendario, entro il2016 sono previste laconcliusionedell"istruttoria el'elaborazione delle proposte di semplificazione. Dagiugno 2017 partirà il moritoraggio della loroapplicazione

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OBIETTIVI9i obiettivi interna di autorizzazione paesaggisticariguardano: l'adozione dei regolamento disernphficazion, per gli interventi di lieve entità (con latotale elim inazione deti'autorizzazione per quellidefiniti aegc,le e sui rispetro dei ter mini di conclusione dei

hracedimenti. L'emanazione del regolamento è previstadai decretosullatutela dei patrimonio culturale (DIß3i 2014 ), sul quale è intervenute lo Sblocca Italia (Dl133/2014), perampliaree precisare Ie tipologiedei lavori di minori entità e per alleggerirei procedimenti autorizzativi

TEMPIL'elaborazione dei regolamento era prevista pern,arze2015° Secondo l'ulticno rapporto, si trova cornungrie arivi stadio avanzato: a130 girigno 2415 e stato messo apunto uno schema, discusso Cori le associazioniirnprend itoriali, ma non ancora approvati, dal Consigliodei ministri. Peril monitoraggiosuU'atti_iazionedelregolamento la scadenza e invece fissataal 31 dicembre 2016

OBIETTIVILo scopo è definire un piano per diffondere e recidereefficaci i sistemi di compilazioi"ieonlineci istanze,segnalazioni e comunicazioni su tutto il territorionazionale e pressetutte le amministrazioni responsabilinei dieci procedimenti edilizi. Partendo dalle attualiesperienze e dalle infrasti atti,ire informa fiche g iàoperative, si tratta di esplicitare le specifichetecr ichedella modulistica per rendereagevole la comunicazioneinformatica con l'utenza etra gli stessi enti

¡ TEMPI1_'agenda prevedeva che il piane fosse predisposto entrola fine di marzo 2015. Dal monitoraggio risulta che entroquel mese è siate definito il sola documento dipianificazione; per le altre attività i lavori sono ancora incorso. Il penato gennaio-aprile 2016 e .;tata impegnate,per definire le linee guida, i modelli e i percorsi chepotranno e ssere attuati, Nel 2017 sal completataanche la rilevaziunedellodato dell'artedelle procedureedilizie onlim r, per identificare le migliori pratiche e ir odellidadiffoncdeie

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I

La «realtàvirtuale»alla ricerca di espertiper la cyber securityGenerai Dynamics, Motorola, Intel:1.400 posti all'estero in otto colossi dell'ItACURADI

Alberto Magnani

App per lo smartphone, dispo-sitiviperlarealtàvirtuale, sistemidisafe cityper controllare eprofilare ivisitatori di un grande evento. Al-l'ultimo Critical communicationsworld,lafieraglobaledelle comuni-cazioni critiche, che si è chiusa adAmsterdam agiugno, sono passatein rassegna sia le tecnologie sia leprofessionalità più ambite dai mar-chi di sicurezza e cyber security.

11 Sole 24 Ore ha rilevato quasiL4ooposizioni apertein otto colossipresenti in Olanda, dagli "architet-ti" della sicurezza informatica aisoftware engineer. Risorse prezio-se,aridosso diduemacro-eventico-me gli Europei di calcio in corso inFranciaeiGiochiOlimpici chestan-no per sbarcare in Brasile. Gli sti-pendi? Se i chief security officerpossono spingersi fino a picchi di2oorriilacuro,laforbice delle figurenon dirigenziali oscillatra3o.755 eu-rodiunosviluppatoresoftware (da-tiJobPricing) e oltre 5omilachepos-sono spettare a un quality assuran-ce engineer dilivello senior.

General Dyanamics, colosso Usadidifesaeaerospazio,trainalericer-che con una domanda di 509 figureperle divisioni di defense, enginee-ringe sicurezza II quadro spazia dafigure più tradizionali, come il se-nior engineer e l'It systems engine-er, a specialisti del settore come ilquality assurance engineer (re-sponsabile delle attività di testing,dalla verifica periodica sul funzio-namento dei prodotti a rilevazionee risoluzione di problemi interni).

Motorola solutions, uno tra imarchi eredi dellavecchiaMotoro-la, seleziona 369 figure: spiccano i

data architect, gli "architetti dei da-ti" digitali, accanto a cyber securityarchitect (responsabili sistemi di si-curezza), cyber defense professio-nal (specializzati nella difesa da ai-tacchi, violazione dacie spionaggio)e security application specialist perle tecnologie del settore.

Gliidentikitcercatisirispecchia-no, con qualche variazione, nelleposizioni aperte da P3 (246) eCobham (147). P3, gigante tedescodel settore di consulenza e servizi,cercatalentidiformazionetecnico-managerialeperisuo esercitodiol-tre 2.700 dipendenti. Gli sbocchi,dall'automotive ai dispositivi perlasecurity, si aprono per figure comeproject manager, quality engineer,It supp ort sp ecialist e managementconsultant con responsabilità sullaprevisione di rischi e fattori di criti-cità. Cobham, colosso britannico diaerospazio e difesa da due mili ardidi sterline di ricavi nel 2015, orientale sue selezioni su talenti di impo-

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Secisispostasull'It,marchicomeIntel, Saab e Bittium sono a cacciadispecialisti perla sicur ezza inf orma-tica e lo sviluppo di software. Intelseleziona,solotralesuedivisioniltesecurity-safety, 35 professionisticon funzioni che vanno da securitysystems engineeer e sales engineernella software security al big datasolutions engineer (esperto digran-di dati chiamato per aumentare levendite). Saab, gruppo industrialesvedese diviso tra aerospazio e si-stemi di rilevamento, cerca 35 ri-sorse per il dipartimento defen-se&security: software engineer,ingegneri elettronici e senior inte-gration and test engineer (test eanalisi sulla sicurezza).

Sempre in Scandinavia, ma inFinlandia,l'aziendadiIt e telecomu-nicazioniBittiumstaassumend020figure con solide basi: un Linux de-veloper, un security specialist e unsoftware designer esperto nella svi-lupp o di firmware: i programnniche"attivano" i deviceindossabili.

Chiude il cerchio Rohill, brandolandese delle soluzioni Tetra,con l'apertura a technical engine-er, assistant product manager esoftware engineer.

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Cybersecurity Pagina 19

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Per migliorare efficienza e distribuzione servirebbero 80 euro per abitante: ora sono soltanto 34

Deficit di investimenti del 60%Attraverso i tubi perdite del 40% - Un italiano su cinque senza servizi di depurazione

Gianni Trovati

Il surplus di polemiche poli-tiche e il deficit di investimentisono le due caratteristiche strut-turali della gestione dell'acquain Italia, e aprono le falle di unareteidricache ormai arrivaaper-dere il 40% dell'acqua immessanei tubi e di una rete di depura-zione che ancora dimentica cir-ca il2o"%o degli italiani.

Qualche passo in avan ti, inreal-tà, è arrivato, da quando anche ilservizio idrico ha trovato una pro-pria Authority di settore (quellache già si occupava dienergiaelet-tricaegas e ora, conlariformaMa-dia, comincerà aguardare anche apullman, tram e metropolitane) e

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1190% degli abitantidel Paese è servito da 232gestori d'ambitoma sulterritorio ci sonoancora 1.957 micro-gestioni

un sistema tariffario stabile. InParlamento,invece,laparolad'or-dine dell'«acquapubblica» conti-nuaatenerebanco e ainfiammareil dibattito fra i Cinque Stelle chehanno sostenuto la proposta dilegge popolare sul tema e il Pd ac-cusato di averla stravolta alla Ca-mera (ora il testo è al Senato).

Come spesso capita, però, inu-meri sono più utili delle polemi-che a inquadrare la situazione. Ipiù aggiornati sono stati presen-tatilascorsasettimanadaUtilita-lia, l'associazione delle impreseattive nell'acqua, nell'energia enell'igiene ambientale, in audi-zione al Senato proprio sul dise-gno di legge dell'«acqua pubbli-

ca». Per recuperare terreno,chiudereibuchidellareteidricaemigliorare efficienza nella distri-buzione e nella depurazione l'Ita-lia dovrebbe garantire un livellodi investimenti da 8o euro ad abi-tante, pari a quello registrato inFrancia e Germania mentre il Re-gno Unitovolaintorno ailoo euroa testa. Oggi, però, gestori e fondipubblici arrivano afaticaintornoai 34 euro per cittadino, con un"deficit" che quindi sfiora il 6oper cento. In valore assoluto, si-gnifica investimenti all'anno percirca 2 miliardi invece dei 5 di cuici sarebbe bisogno.

Avolerlo cercare, qualche datopositivo però non manca. In que-sti anni difficiliperla finanza pub-blica, prima di tutto, il settore nonha visto il crollo di spesa in contocapitale che ha caratterizzato tut-ta la pubblica amministrazioneterritoriale, ma ha vissuto un an-damento altalenante di anno inanno ma sostanzialmente stabilenel lungo periodo. I,o scossoneprodotto sulle tariffe con il refe-rendum ton, che sempre in nomedell'«acquapubblica» avevainre-altà cancellato il sistema di remu-nerazione degli investimenti, èstato superato con il lavoro del-l'Autorità di settore, che ha co-struito un metodo tariffario stabi-le che misura il conto acari co degliutenti anche in base agli investi-menti programmati e ad alcuni in-dicatori di qualità del servizio (daitempi di allaccio allarapiditàdellerisposte agli utenti).

E la stessa Authority, però, aspiegare nella sua ultima relazio-ne annuale che con le sole tariffenon sipuò andare troppo lontano.Irimediala spesa annuale per unafamiglia-tipo di tre persone checonsuma 15o metri cubi è di 249curo, elacifra «appare idonea afi-nanziare circa la metà degli inve-

stimenti programmati», che a lo-ro volta sono più bassi del biso-gno effettivo. I gestori, dal cantoloro, sottolineano che le tariffeitaliane valgono «un terzo diquelle francesi e un quarto diquelle tedesche», ma una loromoltiplicazione si scontra conostacolip olitici e tecnici evidenti.

Per cambiarelasituazione,allo-ra, potrebbe rivelarsi utile com-pletare l'attuazione dell e riformeche finora con successi alternihanno spinto per l'aggregazione,con l'obiettivo di creare gestoripiù grandi e quindi in grado di so-stenere investimenti e trovare fi-nanziatori. Oggi il9o%/ó degli abi-tanti è servito da 232 gestori d'am-bito, ma ci sono ancora nel Paese1.957 micro-gestioni in economia(il Comune, anche piccolissimo,svolge direttamente il servizio)dove la capacità di investimento èprossima allo zero.

A Milano un convegno sul tema"Acqua e resilienza

territoriale: costruire il futurodelle aree metropolitane" è iltiolo del convegno organizzatodal Gruppo Cap, società digestione del servizio idrico. Lagiornata internazionale, che sisvolge oggi a partire dalle 9presso "Base Milano", in viaBergognone 34, ha un dupliceobiettivo: da una parteapprofondire il dibattito europeoe italiano sul ruolo della gestioneidrica nell'elaborazione distrategie di sviluppo sostenibilee dall'altra presentare alcuniprogetti pilota che affrontano inmondo sperimentale iltemadella gestione delle acquepiovane sfruttando lepotenzialità di interazione traambiente urbano e rurale.

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La fotografia

LO STATO DEL SETTORELa frammentazione gestionale

Il livello degli investimenti infrastrutturali è ancora inadeguato rispetto alle realiesigenze del Paese, e inferiore rispetto agli altri Paesi delta Ue. (€/ab/anno)

Nord

Centro

Sud e Isole

Totale Totale

Totale 34 3426

Investimenti Media

realizzati investimenti

programmati

2011 2014 2014-2017

LE TARIFFE DEL SII NELLE PRINCIPALI CITTÀ EUROPEEEuro m/c

0

Milano

Venezia

Roma

Madrid

Barcellona

Londra

Ginevra

Basilea

Parigi

Birmingham

Zurigo

Marsiglia

Francoforte

Helsinki

Monaco

Bruxelles

Vienna

Rotterdam

Oslo

Amsterdam

Berlino

Bristol

Lussemburgo

Dortmund

Glasgow

Copenaghen

2 4 5 6 7

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Le previsioni Assinform-Confindustria Digitale

Tecnologie digitali:le imprese spingonosugli investimentiNel 2016 la spesa potrebbe superare i 37 miliardi

ma, Ripartono gli investimentidelle imprese in tecnologie di-gitali. il 2o16 potrebbe termina-re con una crescita del 2,19/,> dellaspesa delle aziende e si dovreb-bero superare i 37,1 miliardi. Siconfermerebbe così il trend po-sitivo iniziato lo scorso annoconun+l,8%dopo la crescitaze-ro del 2014. Dalle previsioni peril trienno 2015-2018 si notaun'accresciuta propensioneagli investimenti con unamediadel 2,4%io, ma alcuni settori riu-sciranno a fare meglio. t il casodei comparti finanza, assicura-zioni e banche (+3,4°o), energiae utilies (+4,3°io), trasporto dipersone e merci (+3,7°io), sanità(3,6°io). Il manifatturiero do-vrebbe essere allineato alla me-dia con un +2,5 per cento.

Settori che rappresentano lapunta di diamante di chip ercor-re lavia dell'innovazione digita-le per rimanere agganciato aicompetitor globali. Diversa lasituazione in altri comparti, incui è attesa una crescita menoincisiva: in alcuni casi si tratta didinamiche strutturali legate al-le dimensioni delle aziende,mentre nel caso della pubblicaamministrazione il nodo è rap-presentato dai fondi: per le am-ministrazioni centrali e la Dife-sa non si profilano particolariproblemi (+2o o neltriennio) nel-la direzione dei progetti di rin-novamento portati dalla strate-gia per la crescita digitale. Bendiverso lo scenario per gli entilocali: stretti traitagli deitrasfe-rimenti portati dal Patto di sta-bilità soffriranno per una lima-tura (-1,5°io) delle risorse.

t quanto emerge dallo studio

«Il digitale inItalia 2016», che sa-rà presentato domani a Milanonel corso dell'evento «Impresa4.0 - Per una industria italianapiù competitiva nell'era digita-le» promosso da Assinform eConfindustria Digitale.

«La ripresa della spesa è un ri-sultato positivo, che mostra co-me il mondo business abbia im-boccato la strada della ripresadegli investimenti stabili, puri-tanto in modo particolare sui di-gital enabler» commenta Gian-carlo Capitani, presidente diNetConsulting Cube.

In ambito business, nellamaggior parte dei casi gli inve-stimenti puntano alla digitaliz-zazione dei processi, per mi-gliorare e rendere ancora piùpervasivo il rapporto con iclienti. Ci sono, poi, pilastri tec-nologici trasversali come il mo-bile, che diventerà- evidenzialostudio - la principale voce dispesa. Analogamente si assiste-rà all'avanzata del cloud com-puting, dei big data e della sem-pre più indispensabile sicurez-za di queste soluzioni.

«t un'Italia a macchia di leo-pardo conle grandi imprese cheinnovamo, mentre le medio-piccole fanno un'innovazionepiù tradizionale - sottolinea Ca-pitani -. Inoltre sul Mezzogior-no continua a pesare un fortegap e incide la carenza di softskill che in azienda integrano levarie competenze».

Per quanto riguardai settori, ilpiù evoluto è quello delle tlc e deimedia, alprimo posto con 8,imi-liardi di spesa digitale previsti

nel 2016. Qui le aziende puntanoad approfondire la profilazionedei clienti e delle loro abitudinidi consumo, proseguendo gli in-vestimenti nella banda ultralar-ga. Nonostante le turbolenze ilmanifatturiero è al secondo po-sto in termini di spesa con 7 mi-liardi e precede di poco le ban-che. L'industria, secondo lo stu-dio, sta accelerando gli investi-menti in soluzioni perlagestionedella catena della distribuzione,l'Erp, anche se la maggior cresci-tasivedràconl'Internet delle co-se (IoT), applicata, un domani,all'automazione industriale, allalogistica e alla gestione del ciclodi vita del prodotto. Qui si inter-secano la strada dell'analisi deibig data, una delle priorità perleimprese insieme alla sicurezza.Il cloud computing sarà "chiu-so" per le grandi imprese, men-tre per le Pini si seguirà il mo-dello "pubblico".

«Andrebbe premiato chi in-veste in progetti digitali che fa-voriscono le iniziative di siste-ma inun distretto o lungo una fi-liera, coinvolgendo fornitori eclienti - osserva Alessandro Pe-rego, della School of Manage-ment del Politecnico di Milano-. Un ruolo chiave dovrebbe es-sere svolto dal sistema banca-rio, che dovrebbe essere più ca-pace di finanziare progetti di in-novazione digitale anche inaziende meno robuste dal puntodi vista dei fondamentali nor-malmente considerati».

Il mondo del credito, nono-stante un biennio difficile e l'ar-rivo di nuovi player non tradi-zionali, punta a piani che do-vrebbero migliorare l'operativi-tà e innovare i servizi allaclientela. Strategie che spingonoall'insù gli obiettivi di spesaver-so i 6,8 miliardi a supporto del-l'internetbanking e dell'automa-zione delle filiali, che nelle inten-zioni sarà il principale driver. Inuna situazione analoga si trova-no le assicurazioni, che guarda-no alle blackbox (IoT) perridur-re irischie migliorare la gestionedel rischio, insieme a mobile, bigdata e cloud computing.

E.N.

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Tecnologie digitali Pagina 23

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Settori sotto la lente

INTENSITÀ DI INVESTIMENTI NELLE AREE DI DIGITAL TRANSFORMATION

Quota di aziende con investimenti mediol'elevato da = 0 = 100%

Raoclee Assicurazioni Tir e media Industria Trasporti lItetail e Gdn Energia Pa e sauna

e utilities

Spesa* 6.780,0 1.798,7 8.242,1 7.022,8 2.227,6 3.894,0 1.576,9 4.600,8.......... .._._. .... ......._... ....._....... ...... ... ........ .. .... ......_. .... .. ..

Var.% 3,0% 3,7% 1,5% 2,1% 3,4% 1,0% 3,6% 1,1%

Mobile

IF

l®-2

`Previsioni di spesa nel 2016 e variazione percentuale sull'anno precedente

L'Impresa 4.0 è il nuovoparadigma del fare aziendautilizzando in modo massivodispositivi, piattaformetecnologiche (Internet delle cose,cloud computing, big data,socialesoluzioni per la sicurezza) in unprocesso di trasformazionedigitale dell'attività. Tra i possibiliobiettivi una maggiore efficienza ecollaborazione che dall'interno siallarga alle aziende della filiera,una riduzione dei costi, migliorimargini in crescita, tempi dirisposta più rapidi alle richieste delmercato. Anche la Pa è coinvoltacon la Strategia perla crescitadigitale e diversi programmi permigliorare il rapporto tra enti,imprese e cittadini

IL MERCATODIGITALE 2016In milioni di euro

Contenuti epubblicitàdigitali

ZE Servizidi rete Tic

Servizi Ict

Softwaree soluzioniIct

Dispositivie sistemi

65.908,7

25.í,

Fonte: Net-onsulting e; Assinforrn

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