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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 6 dicembre 2012

Pagina I

ASSICURAZIONE EDIFICI

Assicurazione per gli edifici nelle aree a rischio di alluvioneCorriere Della Sera 06/12/12 P. 25 Elisabetta Rosaspina 1

RISCHIO IDROGEOLOGICO

Alluvioni, addio case a rischioItalia Oggi 06/12/12 P. 31 2

INFRASTRUTTURE

Infrastrutture: altra occasione persa, resta solo il piano CliniSole 24 Ore 06/12/12 P. 6 Giorgio Santini 3

Resta a 500 milioni il tetto per il bonusSole 24 Ore 06/12/12 P. 2 4

AFFIDAMENTI IN HOUSE

Affidamenti in house ampliatiItalia Oggi 06/12/12 P. 27 Andrea Mascolini 5

APPALTI PUBBLICI

Appalti, resta la responsabilità solidaleSole 24 Ore 06/12/12 P. 6 Mauro Salerno 6

EDILIZIA SCOLASTICA

Piani triennali e un Fondo per la sicurezza degli edificiSole 24 Ore 06/12/12 P. 2 7

PROFESSIONI

Debiti p.a. Spazio alle professioniItalia Oggi 06/12/12 P. 29 Gabriele Ventura 8

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Niente saldi sugli immobili delle Casse di previdenzaItalia Oggi 06/12/12 P. 25 Ignazio Marino 9

Casse, esclusa la vendita forzata degli immobiliSole 24 Ore 06/12/12 P. 3 10

INNOVAZIONE E RICERCA

Start up, si abbassa la soglia di spesa in ricerca e sviluppoSole 24 Ore 06/12/12 P. 3 11

FORMAZIONE PROFESSIONALE

I fondi non sono dei bancomatItalia Oggi 06/12/12 P. 35 12

I fondi crescono e innovanoItalia Oggi 06/12/12 P. 35 13

Patto con le regioniItalia Oggi 06/12/12 P. 35 Rosetta Raso 14

AVVOCATI

Avvocati, c'è il ddlItalia Oggi 06/12/12 P. 34 Benedetta Pacelli 15

Legali, qualità certificataItalia Oggi 06/12/12 P. 40 Giovanna Stumpo 16

TRIBUTARISTI

I tributaristi restano senza visto IvaSole 24 Ore 06/12/12 P. 32 AlessandroGalimberti

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NOTAI

Procedure più snelle nei concorsi per i notaiSole 24 Ore 06/12/12 P. 3 18

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___'__if II piano del ministro Clini: la bozza della riforma inviata al Cipe

Assicurazione per gli ediñcinelle aree a rischio di alluvione

DAL NOSTRO INVIATO

DOHA - Lo Stato non puòpiù farsi carico dei danni allestrutture e ai beni pubblici eprivati colpiti da catastrofiambientali. Sono in media 3miliardi e mezzo di costo an-nuale, che hanno fondate pro-babilità di aumentare con ilpeggioramento delle condi-zioni climatiche (stando aipronostici degli scienziati) le-gate al surriscaldamento delpianeta. Proprio per questo,forse, il ministro dell'Ambien-te, Corrado Clini, ha deciso diannunciare da Doha, dove èin corso la 18esima Conferen-za delle Nazioni Unite sul cli-ma, «un disegno di legge perl'introduzione di un'assicura-zione obbligatoria per la co-pertura dei rischi connessiagli eventi climatici estremi».

Il provvedimento, che do-vrà comunque superare l'esa-me del Parlamento, fa partedi una bozza di delibera cheClini ha inviato al Cipe, il Co-mitato interministeriale perla programmazione economi -

ca, e che contiene una serie dialtre misure legate alla «stra-tegia di difesa del territorioda alluvioni e cambiamenticlimatici»: il divieto di costru-ire in zone particolarmente arischio, la programmazionedi lavori di manutenzione deicorsi d'acqua e di difesa deicentri abitati, il recupero deiterreni abbandonati, la difesadei boschi, la protezione del-le coste e delle lagune «espo-ste all'innalzamento dei ma-ri», la riattivazione dei baciniidrografici.

Ma è, naturalmente, quelparagrafo che si riferisce al-l'«assicurazione obbligato-ria» contro le calamità natura-li necessaria «per consentirea chiunque viva o lavori nellearee a rischio idrogeologicodi avere la certezza del risarci-mento» ad avere provocato lareazione degli ambientalisti edelle associazioni in difesadei consumatori. Gli ecologi-sti fanno notare che l'85% deicomuni rientra nelle aree a ri-schio. Mentre Federconsuma-tori e Adusbef (Associazionein difesa dei consumatori edegli utenti bancari, finanzia-ri e assicurativi) sono convin-ti che il provvedimento aiute-rebbe soltanto «le compagnieassicurative a lucrare sulle di-sgrazie dei cittadini».

Il Cipe dovrà discutere l'in-tero pacchetto in una dellesue prossime sedute, ma ilministro per l'Ambiente hagià individuato anche le fontidi finanziamento del pianocui dovrebbe essere destina-to il 4o%o delle aste dei per-messi per le emissioni di ani-dride carbonica, a pagamen-to a partire dall'anno prossi-mo, oltre a una parte delle im-poste sulla benzina (senza va-riazioni di prezzo per gli auto-mobilisti, viene precisato).Complessivamente si racco-glierebbero così 2 miliardi emezzo di euro l'anno che, perClini, sono necessari per laprotezione del territorio.

Tra le azioni prioritarie in-dicate nella bozza di deliberac'è anche l'approvazione diun piano annuale di interven-ti (a partire dal primo marzo2014) «per l'adattamento aicambiamenti climatici e lamessa in sicurezza del territo-rio».

L'itinerario dell'eventualepolizza anti-catastrofi, inve-ce, passa per un disegno dilegge che il governo dovreb-be approvare entro il 31 mar-zo del 2013: una corsa controil tempo, datala concomitan -za con le elezioni.

Elisabetta Rosaspina

1

1II ministrodell'Ambiente haindividuato le fonti difinanziamento delpiano che potràcontare sul 40%delle aste deipermessi per leemissioni di anidridecarbonica

Tra le azioni prioritarie

J l'approvazionedi un piano annualedi interventi, a partiredal primo marzo 2014«per l'adattamento aicambiamenti climaticie la messain sicurezzadel territorio»

L'iter della polizzaJ anti-catastrofi

dovrebbe passareper un disegno dilegge da approvareentro il 31 marzodel 2013. Una corsacontro il tempo,consideratele elezioni politiche

Assicurazione edifici Pagina 1

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MINAMBIENTE

Alluvioni,addio casea rischio

Nelle zone ad altissimorischio di alluvione saràvietato abitare. Ci sarannolavori di manutenzione deicorsi d'acqua e di difesa deicentri abitati, recupero deiterreni abbandonati, difesadei boschi, protezione dellecoste e delle lagune esposteall'innalzamento del mare.E ci sarà l'assicurazione ob-bligatoria per le costruzioninelle zone a rischio di inon-dazione, nonché la riattiva-zione dei bacini idrografici.Sono questi alcuni dei pun-ti delle linee strategiche peril Piano di adattamento aicambiamenti climatici, lagestione sostenibile e lamessa in sicurezza del ter-ritorio, stilate dal ministrodell'ambiente, Corrado Cli-ni. Il testo è stato inviato alCipe, dove sarà discusso inuna delle prossime sedute,d'intesa con i ministri dellePolitiche agricole, delle In-frastrutture e dell'Econo-mia e finanze.

Il programma di di-fesa del territorio saràfinanziato usando il 40%dei proventi delle aste peri permessi di emissione dianidride carbonica; pro-venti che la legge destinaper almeno il 50% ad azio-ni contro i cambiamentidel clima. Un'altra quotadi risorse potrà venire daicarburanti, rimodulando

diversamente gli oneri aparità di peso fiscale.

La polizza clima. Ilministero dell'ambienteha in programma ancheun disegno di legge che in-troduce un'assicurazioneobbligatoria contro i rischidegli eventi climatici estre-mi. Come misure urgenti,verranno anche attivate leAutorità distrettuali di ba-cino idrografico, che già dasei anni avrebbero dovutosostituire le vecchie Autori-tà di bacino soppresse dal-la legge 15212006; inoltre,sarà fatto divieto immedia-to di abitare o lavorare nel-le zone ad altissimo rischioidrogeologico.Il documento stilato da Cli-ni prevede che ogni quattroanni venga aggiornato ilrapporto scientifico sui ri-schi dei cambiamenti clima-tici e vengano aggiornati al2013 i Piani di assetto idro-geologico (Pai) delle autoritàdistrettuali idrografiche.

Le priorità di inter-vento impongono limitialle costruzioni in zone a ri-schio, contenimento nell'usodel suolo, manutenzione deicorsi d'acqua (con regima-zione, pulizia degli alvei ealtri lavori), ricupero deiterreni abbandonati o de-gradati, pulizia dei boschicon uso del legname raccol-to anche come biomassa.

Rischio idrogeologico Pagina 2

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UANAI.ISI

GiorgioSantini

Infrastrutture:altra occasionepersa, resta soloilpiano Clini

iciamo laverità: ildecreto sviluppo eral'ultima chance per dare

una sistemazione complessivaafialegislazione sulleinfrastrutture e sull'edilizia inuna chiave funzionale allosviluppo. Fino alla fine, invece, ifre ni della Ragioneria generale,le divisioni nel Governo e nellamaggioranza, un'incertezzacomplessiva sulle priorità dapercorrere fino in fondo hannoreso questo provvedimentosterile ai fini dello sviluppo.Resta qualche piccolasemplificazione e buoni auspicisulfuturo, come lanormacheconsente alle Pmi in rete dipartecipare alle gare di appalto.Malagrande sfidache ilGoverno aveva davanti è persa.La grande sfida - garantire iltraghettamento diunpezzoimportante dellanostraeconomia dall'era dell'appaltofinanziato con isoldipubblicialla corresponsabilità delprivato nella realizzazione delleinfrastrutture, grandi e piccole-passa forse al futuro Governo,se non sarà troppo tardi.

Con il credito diimpostaperlesole opere di importosuperiore a5oo milioni havintonel Governo enelParlamentoun atteggiamento gretto emiope del rigore. E mancatauna riflessione seria, tuttiintorno a untavolo a deciderequale potesse essere unapolitica seria per lo sviluppoinfrastrutturale. Ma anche sullato della finanza pubblica, isoliti argomenti formali. Vallapena di ricordare che ilministero dell'Economianonincasserà un euro dilvao dilreso dilrap dallamancatarealizzazione di queste opere.Senzaun incentivo fiscale -chespalma su moltianni successivialla realizzazione dell'opera ilcontributo afondoperduto chefinora occorreva per l'aperturadel cantiere - il privato staràfermo: le imprese non

avranno mercato, i cittadininon avranno infrastrutture. Ilfisco non incasserà nulla. Lozero assoluto, la desolazione,la morte lenta senza undisegno di futuro.

Non c'è stato il coraggio, nelGoverno, di andare su unastrada nuova. Non c'è stata lasceltaprioritaria della crescitache il premier dice pure di averperseguito. E il problema non èsolo il freno della Ragioneria odiVia.XX Settembre. Ilproblema è anche collegiale delGoverno, nel non aver saputopresentare da subito due otrestrumenti fiscali eprogrammatici capaci di dareunaprosp ettiva al settore nelbreve e nel medio periodo. Sipossono capire le cautele delTesoro nel non voler darecredito a chiunque presenti unprogetto e un piano economicofinanziario: sul lato delleconcessioni si sono viste troppecose brutte in Italia. Ma peraccedere aun credito diimposta è necessario il sì delCipe e dello stesso ministerodell' Economia. D i troppaprudenza si muore.

D'altraparte, gli stessiragionamenti formali si fannosul fronte delpatto di stabilitàapplicato agli enti locali e suquello del piano di investimentiurgenti contro il dissestoidrogeologico, che in queste oreilministro dell'Ambiente,Corrado Clini, presenterà alGoverno.Un'occasione diriscatto ai tempisupplementari? Forse. Ma c'èda giurare che anche stavolta letagliole della Ragioneriaporteranno aunrisultatopiccolo piccolo. Comeperilcredito d'imposta, lavarsi lacoscienza dicendo che si èvarato un nuovo strumento, poiinutilizzabile allaprovaconcreta dei fatti.

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Infrastrutture Pagina 3

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Resta a 500 milioniil tetto per il bonus

ddio all'abbassamentodella soglia minima per

l'ammissibilità del credito diimpostaper le opere in projectfinancing (che resta a 500milioni). Dunque, il passaggioparlamentare del decretosviluppo non ha portato, comeè sembrato potesse verificarsinel corso dell'iter e comeatteso dalle imprese dicostruzione, a ioo milioni dieuro tale limite. Ora,rimanendo la soglia a 500milioni, a godere del beneficiofiscale saranno solo le operefaraoniche. Ma non solo, ilmaxiemendamento prevedeinoltre che saranno esclusedall'ammissibilità al credito di

impostale opere già.aggiudicate. A costringere allamarcia indietro è stata laCommissione Bilancio delSenato che hamesso il discorosso per il rischio di unaumento della spesa e dellamancanza di copertura,sebbene le procedureprevedano il passaggioobbligato per il rigido filtro delCipe nell'individuazione delleopere meritevoli del beneficio.

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IMPATTOSULLACRESCITABASSO

TEMPI DI ATTUAZIONEu LUNGHI

Infrastrutture Pagina 4

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DECRETO CRESC TA/ Le society di servizi pubblici locali emetteranno project boud

Affidamenti in house ampliatiDal 2014 viene meno il limite d i 200 mila euro

DI ANDREA MASCOLINI

iù margini per gli af-fidamenti in house diservizi pubblici, con lasoppressione del limite

massimo dei 200 mila euro ol-tre il quale non sarebbe statopiù possibile affidare gestioniin house da inizio 2014; am-messo il ricorso ai project bondanche da parte delle società digestione dei servizi pubblici lo-cali. Credito di imposta e esen-zione dal canone di concessioneper contratti di partenariatopubblico-privato di infrastrut-ture già aggiudicati previste inpiani o programmi. Sono que-ste alcune delle novità conte-nute nel maxi-emendamentoal decreto-legge 179/2012 (Cre-scita 2) presentato ieri in aulaal senato e sul quale il governoha chiesto la fiducia.

La più rilevante modificariguarda l'eliminazione del li-mite massimo dell'importo diaffidamento (del servizio o deibeni), pari a 200 mila euro an-nui, entro il quale è a tutt'oggiammesso, ai sensi del decreto-legge 95/2012 (spending re-view), procedere ad affidamentiin house a società interamentepubbliche. La norma del decre-to 95 stabilisce che da inizio2014 in house si possano affida-re servizi pubblici soltanto nelrispetto della giurisprudenzacomunitaria e del limite mas-simo dei 200 mila giuro all'annoriferito ai servizi o ai beni og-getto dell'affidamento.

L'eliminazione del tetto, chein precedenza, circa un annofa, era stato posto a 900 milaeuro, avrà quindi l'effetto, apartire da inizio 2014, di co-stringere gli enti a rispettareunicamente i principi dellagiurisprudenza comunitaria,in particolare sulla proprietàpubblica al 100% e sul cosid-detto «controllo analogo»; matutto questo era già previsto.

Il maxi-emendamento stabi-lisce poi uno scadenzario perla cessazione delle gestioni inhouse in essere, diversificatoa seconda che si tratti di so-

cietà non quotate o quotate inBorsa.

Per le società non quotate sistabilisce in via generale chegli affidamenti in essere nonconformi ai requisiti comuni-tari devono essere adeguatientro il termine del 31 dicem-bre 2013 pubblicando, entro lastessa data, una relazione chedia conto delle ragioni e dellasussistenza dei requisiti previ-sti dall'ordinamento europeo.Per gli affidamenti senza datadi scadenza occorrerà inveceinserire nel contratto di servi-zio o negli altri atti che rego-lano il rapporto un termine discadenza dell'affidamento; incaso di mancato inserimentodel termine si prevede la ces-sazione ex leggi entro fine 2013.Per gli affidamenti diretti as-sentiti alla data del 1° ottobre

2003 a società a partecipa-zione pubblica già quotate inborsa (e alle loro controllate),la scadenza è quella previstanel contratto di servizio e pergli affidamenti che non pre-vedono una data di scadenza,questa si deve intendere fissa-ta, improrogabilmente e senzanecessità di apposita delibera-zione dell'ente affidante, al 31dicembre 2020.

Il maxi-emendamento si oc-cupa poi di affidare agli enti digoverno degli ambiti o baciniterritoriali ottimali e omogeneile funzioni di organizzazionedei servizi pubblici locali arete di rilevanza economica,compresi quelli appartenential settore dei rifiuti urbani,oltre alla scelta della formadi gestione, alla determinazio-ne delle tariffe all'utenza perquanto di competenza, alle mo-dalità di affidamento della ge-stione e al relativo controllo.

Interessanti anche le norme,aggiunte sempre nel maxi-emendamento, in materia diPpp, project bond e credito diimposta. Il comma 3 bis dell'ar-ticolo 33 prevede infatti la pos-

sibilità di emissione di projectbond ex art. 157, comma 4 delCodice dei contratti pubblicianche da parte delle società digestione di servizi pubblici lo-cali, oltre che - come avviene diregola - da parte delle societàdi progetto.

Si stabilisce inoltre, per larealizzazione di nuove opereinfrastrutturali di importosuperiore a 500 milioni me-diante l'utilizzazione dei con-tratti di partenariato pubbli-co-privato (Ppp), l'esenzionedal pagamento del canone diconcessione nella misura ne-cessaria al raggiungimentodell'equilibrio del piano eco-nomico finanziario, laddoveesista una situazione di non so-stenibilità del piano economicofinanziario. Questa norma vie-ne ritenuta applicabile, previaverifica del piano finanziario,anche alle opere già aggiudi-cate e potrà essere utilizzataanche in combinazione con ilcredito di imposta previstodal decreto-legge 179, ma nonpotranno superare il 50% delcosto dell'investimento.

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Affidamenti in house Pagina 5

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Appalti, resta la responsabilità solidaleNessun alleggerimento per le aziende - Le reti di imprese potranno partecipare ai bandi

Mauro SalernoROMA

y, .Il mondo dell'edilizia de-ve dire addio ad alcune dellemisure più attese. Il decretosviluppo non porterà in do-te l'abbassamento della so-glia minima per l'ammissibi-lità del credito di impostaper le opere in project finan-cing (che resta a 500.milio-ni) e non potrà neanche esse-re applicato alle opere già ag-giudicate. Salta anche la nor-ma più utile per le piccole emedie imprese dei lavoripubblici: non viene piùescluso il settore degli appal-ti dalla responsabilità solida-le tra appaltatore e subappal-tatori quando questi ultiminon pagano l'Iva o i contribu-ti dei lavoratori all'Inps eall'Inail. Scompare, infine,la possibilità per le impresedi autoprodurre il certifica-to di regolarità contributiva(Durc) in alcuni passaggichiave del contratto.

Le novità

L'edilizia incassa però alcu-ne novità minori, annunciateda tempo dal Governo comecapitoli delle semplificazioni:per esempio, l'ammissionedelle reti di impresa al merca-to degli appalti. Oppure l'isti-tuzione dell'anagrafe unicadelle stazioni appaltanti.

QUAUFICÄ Z 10NI requisiti di fatturatoper [avori oltre 20 milionipotranno esere dimostratipescando tra i cinque migliori

-esercizi degli ultimi 10 anni...........................................................................

La prima norma era statain-serita, appunto, nel Ddl Sem-plificazionibis appena sbarca-to in Parlamento e ora recupe-rata nel maxiemendamentopresentato dal Governo.

La seconda è una novitàdell'ultimora. Prevede l'istitu-zione di un'anagrafe delle ol-

Non ci sarà d'abbassamentodella soglia minima per .L'ammissibilità del credito diimposta perii projectfinancing(resta a 500 milioni). Scomparela possibi lità per le imprese diautoprodurreil certificato di

. regolarità contributiva (Durc).Non passa l'esclusione delsettore dei lavori pubblici dalladisciplina sulla responsabilitàsolidale tra appaltatore esubappaltatore che non abbiapagato Iva e contributi Inps

tre 38mila stazioni appaltantiitaliane presso l'Autorità di vi-gilanza sui contratti pubblici.Gli enti avranno l'obbligo di ri-chiedere l'iscrizione pressola banca dati degli appalti chel'Autorità dovrà istituire en-tro il1°gennaio 2013, pena «lanullità degli atti adottati e laresponsabilità amministrati-va e contabile dei funzionariresponsabili». Le modalità diiscrizione e di funzionamen-to dell'anagrafe saranno stabi-lite con una delibera dellastessa autorità.

Le novità in materia di ap-palti non finiscono qui. Pas-sa anche la norma che per-mette alle imprese qualifica-te a eseguire i lavori di mag-giore dimensione (oltre 20milioni) dì dimostrare ì re-quisiti di fatturato pescandotra i cinque migliori esercizidegli ultimi 1o anni.

Poi ci sono due norme anti-crisi: la proroga a tutto il 2013delle agevolazioni per la veri-

Le reti di impresa sonoammesse al mercato degliappalti. È prevista l'istituzionedi un'anagrafe delle oltre38mi la stazioni appaltantiitaliane presso l'Autorità divigilanza sui contrattipubblici. Gli enti avrannol'obbligo di richiederel'iscrizione presso la bancadati degli appalti che l'Autoritàdovrà istituire entro il l °gennaio2013, pena « la nullitàdegli atti adottati»

fica triennale dei requisiti daparte delle Soa e l'aumentodal 75 all'8o% della quota dicauzione svincolabile in cor-so di appalto. Per contro, apartire dal 1°gennaio 2013 sa-ranno le imprese a doversi ac-collare le spese di pubblica-zione dei bandi di gara e degliavvisi di aggiudicazione suiquotidiani.

A rimborsare la Pa dei'costisostenuti dovrà essere l'aggiu-dicatario del contratto.

Infine, in materia di confe-renza di servizi, nasce il con-traddittorio lungo in caso di-dissenso di una Regione o diuna Provincia autonoma.

Se l'amministrazione loca-le dovesse mostrare la pro-pria opposizione al progetto,il Governo programmerà unaserie di tre incontri a distan-za di 30 giorni l'uno dall'al-tro. E solo all'esito negativodi questi potrà procedere ag-girando il veto.

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Proroga a tutto il 2013 delleagevolazioni per la verificatriennale dei requisiti daparte delle Soa (SocietàOrganismi di Attestazione) eaumento dal75 a[P80% dellaquota di cauzionesvincolabilein corso diappalto. A partire dal i'gennaio2013 saranno leimprese a doversi accollare lespese di pubblicazione deibandi di gara e degli avvisi diaggiudicazione sui quotidiani

Appalti pubblici Pagina 6

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Piani triennali e un Fondoper la sicurezza degli edifici

Slitta all'anno scolastico2014-2015 l'adozione degli

e-book nelle scuole con unpiano di implementazionegraduale e possibili formemiste carta-digitale. Perconsentire la sicurezza degliedifici scolatici il Miur,d'intesa con la Conferenzaunificata, definisce le prioritàstrategiche , le modalità e itermini perlapredisposizione e perl'approvazione di appositipiani triennali , articolati insingole annualità di interventidi edilizia scolastica.Ciascuna Regione approva etrasmette il proprio piano, inbase alle richieste arrivate daComuni e Province, alministero che deveapprovarli . Una strategia dimessa in sicurezza cheprevede a partire dal

prossimo anno l'istituzione diun fondo unico ad hoc.Previsto un meccanismopremiale nell'assegnazionedelle risorse, definito inbasealla capacità di spesadimostrata dagli enti locali inragione della tempestività,dell'efficienza e nell'utilizzodelle risorse assegnatenell'anno precedente. Alleamministrazioni virtuoseviene attribuita a livelloregionale una quotaaggiuntiva non superiore al20% di quanto sarebbeordinariamente spettato insede di riparto

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IMPATTOSLILLACRESCÌTAALTO

TEMPI DIATTUAZIONEMEDI

Edilizia scolastica Pagina 7

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COMPENSAZIONI

Debiti p. a.Spazio alleprofessioní

DI GABRIELE VENTURA

Compensazione dei ere-diti con la pubblica aimtti-nistrazione da estendereanche ai liberi professio-nisti. Lo chiede Confpro-fessioni al Parlamento eal Governo, alla luce dellabocciatura, in commissio-ne Industria del Senato,dell'emendamento cheallarga anche ai professio-nisti le misure su certifica-zione e compensazione deicrediti con enti locali, re-gioni ed enti sanitari. «Noiandiamo avanti», afferma, ilpresidente, Gaetano Stel-la, «presenteremo un nuo-vo emendamento alla leg-ge di stabilità. Si tratta diuna questione di principio,prima ancora che di equitàsociale». Sulla bocciaturadell'emendamento Stellaafferma che si tratta di «unrisultato che lascia l'ama-ro in bocca, che rischia divanificare gli sforzi che ab-biamo compiuto per vederriconosciuto un diritto deiprofessionisti. Ci siamoattivati presso il ministerodell'economia e le commis-sioni parlamentari compe-tenti per consentire ai pro-fessionisti la possibilità dicertificare e compensare iloro crediti verso la p.a.».«La situazione è parados-sale a causa di norme poco

chiare», continua Stella, «iliberi professionisti posso-no infatti certificare i lorocrediti, ma non è previstaespressamente la compen-sazione». Sulla coperturafinanziaria del provvedi-mento, Stella sottolineache «non si tratta di unadisposizione che implicamaggiori oneri a caricodelle finanze pubbliche,poiché si tratta di debitodello Stato già consolida-to, poiché i crediti vantatidai professionisti, non pre-scritti, sono certi, liquidied esigibili». Protesta an-che da parte degli archi-tetti. Secondo il consiglionazionale, infatti, «ancorauna volta i professionistiitaliani sono considera-ti figli di un Dio minore.L'argomentazione circa ilfatto che non vi sarebbecopertura economica è as-solutamente strumentale:sarebbe stato sufficientenon procedere all'allun-gamento di ben trent'an-ni delle concessioni sullespiagge senza procedere aduna gara dalla quale si sa-rebbe recuperate risorse».«La questione dei ritardi»,conclude la nota, «è gra-ve soprattutto perché sisomma a quella relativaall'estrema difficoltà, senon impossibilità, di ac-cesso al credito».

Professioni Pagina 8

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Niente saldi sugli immobili delle Casse di previdenzaNiente saldi sugli immobili delle casse di previ-denza. Come richiesto dagli enti, non entra nelmaxiemendamento al ddl Sviluppo la norma cheprevedeva condizioni agevolate sui prezzi di ven-dita (forzosa) e su quelli delle locazioni degli allog-gi a favore delle famiglie, delle persone anziane esingole a basso reddito o con comprovatadifficoltà finanziaria. «La disposizione,comportando minori entrate per glienti, avrebbe potuto pregiudicare la so-stenibilità delle prestazioni previden-ziali istituzionali» scrive la Ragioneriagenerale dello Stato nella relazionetecnica al disegno di legge su cui saràposta la fiducia stamattina. «Esprimogrande soddisfazione per lo stralciodell'emendamento», commentaa caldo Andrea Campore-se, presidente dell'Adepp(l'Associazione degli entidi previdenza privatiz-zati), «una norma che,se approvata, avrebbesegnato una paginanera nella storia deirapporti istituzionali,del rispetto delle leg-gi di privatizzazionee della tutela dei le-gittimi interessi de-gli oltre due milionidi iscritti al sistemadella previdenza pri-vata». Continua Cam-porese: «L'emendamento,oltre a ledere gravemente

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Immobili delle Casse in salVendita o affitto n prnzzi stracciati per gli ingi

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l'autonomia gestionale e ammi-nistrativa delle casse, avrebberischiato di produrre danni gravialla sostenibilità degli enti, ap-

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dei bilanci a 50anni. Ricordoche noi abbia-mo investito150 milioni di

euro sul fondodell'housing so-

ciale della Cassa de-positi e prestiti propriocome atto di responsa-

bilità verso le categorie più deboli,dopo aver stipulato contratti conle associazioni degli inquilini che

investono locazioni a costi calmierati.L'attenzione alle sofferenze delle per-sone passa attraverso ben altre stradeche coinvolgono una responsabilità tut-ta pubblica. A noi spetta dare rispostea migliaia di giovani professionisti chenon riescono ad arrivare a fine mesee che parte del loro faticoso risparmioprevidenziale ha rischiato di esserecompromesso. Ora», conclude il pre-sidente dell'Adepp, «spero che la que-stione sia chiusa e che i nostri sforzi sipossano concentrare a individuare viedi uscita da una crisi che non ha egualinella storia, che coinvolge i nostri iscrit-ti e le loro famiglie, che hanno il dirittodi credere in un futuro previdenzialesereno». L'annuncio dello stralcio della

disposizione è arrivato nel tardo pomeriggio. Dopouna giornata di proteste provenienti non solo daipresidenti degli enti (si veda ItaliaOggi di ieri). Peril presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fo-gliani, l'emendamento sulle dismissioni immobi-liari e le locazioni degli enti previdenziali avrebbe«configurato un grave attentato a patrimoni privatie ai principi dell'economia libera. Li un momentoin cui il mercato, tanto più quello immobiliare, giàpressoché totalmente prostrato da una tassazioneche è la più alta d'Europa, di tutto ha bisogno menoche di questi interventi depressivi». Pronta a pro-muovere ogni forma di protesta necessaria si eradetta la Federazione degli agenti e rappresentantidi commercio (iscritti all'Enasarco, l'ente che ha incorso un piano di dismissione da 17 mila alloggi)aderente a Confcommercio.

Ignazio Marino

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Previdenza professionisti Pagina 9

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Casse, esclusa la vendita;forzata degli immobili

Nessuna vendita forzata pergli immobili residenziali

delle Casse di previdenzaprivate. Ieri sera il governo haaccolto la richiesta dellacommissione Bilancio delSenato di stralciare il commadel maxiemendamento con cuisi introduceva l'obbligo, previodecreto del ministerodell'Economia , diveridere ailocatari o affittare a importicalmierati gli stabili di proprietàdegli enti di previdenza ìnseritìnel conto economicoconsolidato della pubblicaamministrazione . Il comma, chevoleva favorire famiglie, anzianie single abasso reddito o indifficoltà finanziaria , era stato

approvato dalla commissioneIndustria del Senato nella nottetra lunedì e martedì, ma avevaricevuto parere contrario delministero del Lavoro. Inoltre laRagioneria dello Stato avevasottolineato che tale misuraavrebbe comportato minorientrate perle Casse conlapossibilità di pregiudicare lasostenibilità delle prestazioniprevidenziali e dei bilancitecnici.

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IM PATTO SU LLA CRESCITAE _ BASSO

TEMPI DI ATTUAZIONEMEDI

Previdenza professionisti Pagina 10

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Start up, si abbassa la sogliadi spesa in ricerca e sviluppoLe startup innovative avranno

accesso preferenziale alcredito di imposta perle nuoveassunzioni di profili altamentequalificati varato con il primodecreto sviluppo. In particolare,saranno esentate dall'obbligo diavvalersi della certificazione diunrevisore dei conti o di unprofessionista iscritto al registrodei revisori contabili. Per essereconsiderata una startupinnovativa, le spese in ricerca esviluppo dovranno essere pari adalmeno il 20% (e non Piil il 30%)del maggiore valore tra costo evalore totale della produzione.Sono specificate le spesedefinibili «in ricerca e sviluppo»:spese relative allo sviluppo

precompetitivo e competitivo,quali sperimentazione,prototipazione e sviluppo delbusiness pian, le spese relative aiservizi di incubazione forniti daincubatori certificati, i costi lordidi personale interno e consulentiesterni impiegati nelle attività diricerca e sviluppo, inclusi soci edamministratori, le spese legaliperla registrazione e protezionedi proprietà intellettuale, terminie licenze d'uso.

® RI PROOlIZ10NE RISERVATA

IM PATTO SULLA CRESCITAALTO

TEMPI DI ATTUAZIONEMEDI

Innovazione e ricerca Pagina 11

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IZ presidente di Fondopro fessioni al seminario di Fiesole. Spazio alle politiche sociali

I fondi non sono dei bancomatMagi: noi promotori della cultura del long life learning

1 sistema dei fondiinterprofessionali inItalia deve risponderea un'esigenza di cre-

scita: non più soltanto erogato-ri di risorse finanziarie per laformazione continua, ma pro-motori di una cultura del longlife learning». Il seminario diFondoprofessioni, dal titolo «Ifondi interprofessionali oggi edomani», che si è tenuto lo scor-so 23 novembre presso il Cen-tro studi Cisl di Fiesole, segnauna svolta. Anzi, una sfida cheil presidente Massimo Magi havoluto lanciare alla riforma delmercato del lavoro. Al processoevolutivo dei fondi interprofes-sionali si misura attraverso laloro capacità di connettere poli-tiche attive e passive» ha dettoMagi, «ma bisogna svincolarlidall'abbraccio mortale della ri-forma del lavoro».

La riforma Fornero è stata ilconvitato di pietra del semina-rio di Fiesole. La legge 92/2012prevede la possibilità di ricon-vertire i fondi interprofessionaliper la formazione continua, de-stinando il gettito dello 0,30%ai fondi di solidarietà. Si tratta

di una previsione normati-va fortemente criticata dalleparti sociali, che paventano ilrischio di uno snaturamentodelle prerogative dei fondi.Ferma restando la natura pri-vatistica dei fondi, sancita dalConsiglio di stato nel 2011, la«minaccia» di smantellare lafragile natura dei fondi (in Ita-lia gli investimenti per la for-mazione continua si attestano acirca 1 miliardo di euro, controi 2 miliardi di euro investiti inFrancia) è stata superata conl'accordo sulla produttività, sot-toscritto tra governo e parti so-ciali lo scorso 16 novembre, cheatti ibuisce ai fondi interprofes-

sionali un ruolo fondamentale«non solo per l'aggiornamentodelle competenze dei lavorato-ri occupati», ha aggiunto Magi,«ma anche a quelli coinvolti inprocedure di cassa integrazio-ne, di mobilità o sospensionicollettive dal lavoro».

Già oggi, i fondi intervengo-no attraverso politiche attive alfinanziamento di attività for-mative a carattere sociale. Ba-sterà ricordare l'Avviso socialepromosso da Fondoprofessioni,che valorizza la formazione inun ambito di crisi di mercatoe del lavoro, svolgendo quindiun'azione di sostegno ai lavora-tori. Tuttavia, appare riduttivo

circoscrivere la loro azione ameri ammortizzatori sociali.«Oggi, i fondi interprofessionalidevono interpretare le esigenzee le domande che la crisi ponealla formazione, dando una ri-sposta positiva rilanciando esullo sviluppo di competenze»ha affermato Magi. In questanuova ottica, sono chiamati nonsolo a incrementare nuove com-petenze, «ma anche a trasfor-mare il sistema di formazioneda rendicontativa a modello chesviluppa il sapere dinamico, cheper il mondo delle professionidiventa im fattore critico di suc-cesso» ha sottolineato Magi-

E sufficiente calarsi nella

realtà quotidiana del lavoroper comprendere il salto dicompetenze che oggi vienerichiesto ai dipendenti deglistudi. La spinta alla compe-titività, l'innovazione tecnolo-gica e l'evoluzione normativahanno modificato l'organizza-zione e l'attività all'interno de-gli studi. Un esempio è quellodegli studi medici, che dal 13settembre 2011 sono obbliga-ti a trasmettere i certificatiall'Inps in modalità telemati-ca nonché la realizzazione neiprossimi mesi il percorso didigitalizzazione che condurràalla dematerializzazione dellavecchia ricetta. L'addio alla ri-cetta cartacea rappresenta, percerti versi, una rivoluzione cheha un forte impatto sulle com-petenze richieste al personaledi studio. E quello che Magichiama «sapere dinamico» eche diventa imprescindibiledalla formazione; anzi, dal longlife learning che rappresenta ilterzo pilastro del sistema del-le tutele di welfare: stabilizzal'occupazione e rende più com-petitivo lo studio del professio-nista nel mercato del lavoro.

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Formazione professionale Pagina 12

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oneri crescono e innovanoIl seminario di Fiesole , promosso da

Fondoprofessioni , è stato l'occasione perfare il punto sulla realtà dei fondi in-terprofessionali , individuando punti diforza e di debolezza del sistema dellaformazione continua in Italia. Partiamodai numeri snocciolati da Davide Premu-tico , ricercatore Isfol, responsabile delgruppo di ricerca «Integrazione dellepolitiche per il sostegno alla formazionedegli adulti». A ottobre 2012 «il panora-ma di imprese che aderiscono ai fondi èdi circa 770 mila con una crescita del 6%rispetto al 2011 e corrisponde circa al60% delle imprese potenziali del settoreprivato», ha illustrato Premutico. «I lavo-ratori delle imprese aderenti ammontanoa 8,5 milioni , con una crescita superioreal 10% rispetto allo scorso anno , mentrela raccolta finanziaria per il 2011 è statadi circa 550 milioni di euro ». Continua,dunque, l'avanzata dei fondi interprofes-sionali che negli ultimi otto anni han-no consentito di migliorare il sistemadella formazione continua , grazie allaloro rapidità d'intervento sul territorioe alla loro capacità di accorciare i tempitra comparsa del bisogno e interventoformativo . «I fondi hanno una maggiorcapacità e snellezza rispetto alle Regio-ni, che sono l'altra parte della gestionedi risorse sulla formazione continua» haaffermato Premutico . Insomma , una ven-tata di innovazione, che è stata in gradodi rimodulare il concetto di piano forma-tivo, creando strumenti a forte trazioneaggregativa e al tempo stesso adattan-dosi alle esigenze di singole imprese. Se-condo il ricercatore Isfol,la flessibilità dei fondi in-terprofessionali è cresciu-ta di pari passo con la lorocapacità di qualificare neltempo l'offerta formativasempre più dedicata ai bi-sogni delle aziende , inter-

venendo anche ad arginare la crisi.Sull'altro piatto della bilancia non

mancano , tuttavia , elementi di criticità.Uno degli aspetti che solleva maggioriperplessità riguarda le modalità for-mative. Secondo l'Isfol quasi il 90% deiprogetti di formazione è svolto in aulache, secondo Pietro Fiorentino , direttoreFondirigenti intervenuto al seminario diFondoprofessioni , rappresenta certamen-te un limite . Al di là dell'impatto sullaproduttività , la metodologia dell'aula ri-sulta infatti troppo spesso generica e discarsa qualità , poco aderente ai processidi innovazione aziendale o territoriale.Nel corso degli ultimi anni i fondi in-terprofessionali hanno dato un'accele-razione alle aggregazioni sul territorioe ai servizi di prossimità , incontrandoperò non poche difficoltà. Da un lato lacarenza di risorse finanziarie , dall'altrol'assenza di una vera cultura della for-mazione in alcune aree del Paese stannospingendo i fondi interprofessionali suun binario morto. Per uscire da questoimbuto una delle soluzioni da esplorareriguarda l'integrazione delle risorse di-sponibili tra tutti gli attori della forma-zione . Ogni anno regioni, pubblica am-ministrazione e fondi interprofessionaligestiscono complessivamente 1 miliardodi euro destinati , attraverso diversi di-spositivi normativi , alla formazione con-tinua in un quadro operativo connotatoda una forte disomogeneità . Le primesperimentazioni nell'ambito dell'inte-grazione delle risorse tra regioni, p.a.e fondi dimostrano che «tutte le risorse

Pagina a cura di

FONDOPROFESSIONI

MM '. FONDOPROFESSIONI.IT

[email protected]

messe a disposizione dal2008 a oggi non superano i25 milioni di euro», ha sot-tolineato Premutico, «unagoccia rispetto a quelloche potrebbe essere messoin comune con gli accordidi sperimentazione».

Formazione professionale Pagina 13

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Patto con le regioniI fondi interprofessionali de-vono creare le condizioni perbattere la crisi. La necessitàdi rilancio che proviene daglistudi deve essere alla basedi una nuova e più efficaceprogrammazione delle at-tività formative, che i fondidovranno realizzare per raf-forzare le politiche attive dellavoro. Coniugare l'utilizza-zione degli ammortizzatorisociali con politiche di svilup-po attraverso la formazionefinanziata significa consen-tire alle aziende di superarela crisi in atto, attivando unpercorso formativo adeguatoalle esigenze di collocazioneo ricollocazione dei lavorato-ri. Sviluppare il concetto dioccupabilità, ripreso anchedal recente accordo sullaproduttività fra governo eparti sociali e già previstonelle linee guida per la for-mazione 2010, potrà esserela sfida che i fondi dovrannoaffrontare. In questa ambito,la Nuova Offerta Formativadi Fondoprofessioni rappre-senta un modello innovativoche traccia nuove ipotesi direlazioni e di sviluppo dellaformazione nel più ampiosistema della bilateralitàe delle tutele, partendo dalterritorio e coinvolgendogli attori pubblici e privati.Solo attraverso il potenzia-mento di sinergie tra fondiinterprofessionali e Regioni,infatti, si riuscirà ad appro-fondire esigenze e fabbiso-

gni formativi che, da un lato,sono il presupposto di unincremento delle competen-ze dei lavoratori e, quindi,dello sviluppo dell'occupa-bilità; dall'altro rappresen-tano una leva strategica peraumentare la competitivitàdegli studi e delle aziendesul mercato.Fondoprofessioni sta pro-muovendo diversi accordicon le regioni per pervenirea forme di integrazione di ri-sorse e promuovere quindiuna formazione adeguatanel settore delle professioni.Due esempi. Lo scorso luglioè stato siglato un accordocon la Regione Marche perfinanziare percorsi formati-vi altamente specializzantiper il personale degli studimedici marchigiani; a set-tembre, invece, è stato sigla-to il Protocollo d'intesa conla Regione Emilia-Romagnache, attraverso l'integrazio-ne di risorse della Regione,consentirà di finanziare per-corsi formativi destinati aiprofessionisti, oltre che al di-pendenti di studio. In questafase congiunturale diventaindispensabile allargare leintese con le regioni, ancheper portare sul territorio ele-menti di innovazione forma-tiva e promuovere la culturadella formazione negli studiprofessionali.

Rosetta Rasovicepresidente

Fondoprofessioni

Formazione professionale Pagina 14

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Il ministero della giustizia lavora al progetto

Avvocati, c'è --Ma --EdNuovo accesso ' ín cantiere

DI BENEDETTA PAGELLI

asserà attraverso un di-Jegno di legge la nuovamodalità di accesso allaprofessione forense. Al-

meno queste sono le intenzio-ni del ministro della giustiziaPaola Severino. Che, dopo averannunciato più volte la neces-sità di rivedere le procedurein ingresso per gli avvocati eessersi confrontata con le rap-presentanze della categoria,spinge i piedi sull'acceleratoreper portare a segno un provve-dimento complesso sia dal pun-to di vista tecnico che politico.Una cosa sembra essere certa:non si andrà a intervenire di-rettamente sul corso di laureache di fatto rimarrà invariato.Sarebbe stato troppo complica-to, infatti, intervenire sui decre-ti ministeriali che disegnano ilpercorso universitario, optandoquindi per il cosiddetto « nume-ro programmato per l'accesso aicorsi di formazione di indirizzoprofessionale tenuti dagli ordi-ni e dalle associazioni forensi».In sostanza, si tradurrebbein realtà la terza delle ipotesi

avanzate dallo stesso ministroagli avvocati durante il lorocongresso di Bari (si veda IOdel 23/11/2012). Questa punte-rebbe nello stesso tempo a faresalvi i contenuti del ddl foren-se, mantenendo lanatura obbligatoriadella frequenza deicorsi di formazionedi indirizzo profes-sionale tenuti daordini e associazioniforensi , nonché deisei mesi minimi ditirocinio presso unostudio di un avvoca-to iscritto all'ordine.L'accesso a questicorsi, della duratadi 18 mesi, avverrà

specializzazione universitarieil cui diploma è valutato ai finidel tirocinio per l'accesso allaprofessione di avvocato per ilperiodo di un anno . In pratica,il tirocinio del praticante av-

vocato che ha con-seguito il diplomapresso la scuola dispecializzazione perle professioni legaliconsisterà anchenella frequenzaobbligatoria deicorsi di formazio-ne per non menodi sei mesi. Quindichi frequenterà lascuola di specia-lizzazione per leprofessioni legali,

Paola Severino

secondo un numero program-mato determinato annualmen-te con decreto interministerialein misura non inferiore a unapercentuale (che dovrà esserestabilità) al numero comples-sivo di tutti i laureati in giu-risprudenza, con criteri da in-dividuare. L'accesso ai corsi diformazione avviene medianteselezione annuale per titoli edesame. Ci sono poi le scuole di

per accedere all'esame di av-vocato, dovrà svolgere il primoanno di scuola di specializza-zione (eventualmente anchesvolgendo in parallelo per seimesi il tirocinio presso lo stu-dio di un avvocato ) e il secon-do anno contemporaneamentealla frequenza obbligatoria persei mesi del corso di formazionetenuto dagli ordini.

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Avvocati Pagina 15

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Legali, qualità certífícataQualità certificata : da gennaio 2013è un requisito delle banche perl'affidamento degli incarichi ailegali esterni . Affidabilità , compe-tenza specifica , rispetto dei tempie del mandato , supporto informa-tivo all'avanguardia e politiche diprezzo calibrate sulle esigenzedel cliente target sono requisitinecessari ma non più sufficien-ti per mantenere o acquisire gliincarichi professionali . E ciò nonpiù solo nei «settori trainanti» deldiritto societario elo nei rapporticon la pubblica amministrazio-ne.Come già avvenuto nel campoassicurativo nello scorso anno,da gennaio 2013 anche il settorebancario, al momento ha iniziatoUnicredit ma presto seguirannol'esempio anche altri istituti, ri-chiederà infatti il requisito dellaCertificazione di qualità Iso 9001rilasciata da primaria Società dicertificazione, in aggiunta agli al-tri parametri necessari per l'affi-damento degli incarichi ai legaliesterni.Per il professionista che opera inquesto mercato specifico , anche alsolo fine di mantenere il proprioposizionamento e nella «gara»con gli altri colleghi specializzatinella practice , si pone quindi l'esi-genza di un rapido adeguamentoalla nuova policy; che sarà appli-cata a pioggia nella selezione daparte del cliente banca , per l'af-fidamento le commesse.Unicredit ha scritto infatti re-centemente ai suoi principalifornitori di servizi legali dotati diprocure generali , comunicando diavere aggiornato la propria pro-cedura di qualifica introducendotra gli indicatori che concorrono acalcolare l'Indice sintetico di va-lutazione , anche la disponibilità

di un Sistema di gestione qualitàcertificato Iso 9001.Per lo studio che desideri miglio-rare i propri punteggi di qualificacon le banche , pertanto si trattadi adottare una specifica meto-dologia organizzativo -gestionalein conformità alla norma tecni-ca e internazionale Uni En Iso9001 : 2008 . Che rappresenta lostandard più riconosciuto al mon-do, per lo sviluppo di modelli diefficienza operativa . Secondo me-todi predefiniti e programmati.Con chiara individuazione di «chifa cosa , come, quando e sotto ilcontrollo di chi ». Nella logica delmiglioramento continuo dell'effi-cacia della «prestazionalità» dellerisorse umane e del monitoraggiodella soddisfazione del cliente.La norma Iso 9001 si basa sullascelta volontaria dell'adozionedi un approccio «sistemico» allosvolgimento dei processi operati-vo-funzionali di studio attraversocui si realizzano operativamenteil servizio e la relazione profes-sionale con il cliente . Insegna adessere organizzati , attraverso laformalizzazione scritta delle re-gole operative già esistenti, ar-ricchite dalle metodologie di Tqm(Total quality management).Di più, consente di sottoporre ilsistema di gestione realizzato alvaglio di un organismo terzo ac-creditato (i.e. l'Organismo di cer-tificazione ) per verificare che essoeffettivamente operi secondo leprescrizioni di massima efficien-za. Dando così modo allo studio,in caso di accertamento positivo,di conseguire l'attestazione docu-mentata di una tale conformità( i.e. certificazione di qualità).

Giovanna Stumpo-------C Riproduzione risen*ata

Avvocati Pagina 16

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Consiglio di Stato . L'attestazione dei crediti da compensare

I tributaristi restano senza visto IvaAlessandro GalimbertiMILANO

,:;>> . Itributaristi restano ai mar-gini del visto di conformitàperle compensazioniIva.Il Consi-glio di Stato (sentenza 6028/12)ha nuovamente escluso questacategoria professionale dai«soggetti abilitati» a "vistare" lecompensazioni dei crediti Ivaper importi sup eriori a i5mila eu-ro, come stabilito dalla circola-re delle Entrate n.57/E del 23 di-cembre 2009. I giudici di appel-lo hanno in sostanza ripercorsole conclusioni del Tar del Lazio(sezione II, sentenza 33676/1o)che giusto due anni fa aveva re-spinto l'impugnazione dell'asso-ciazione di categoria Lapet con-tro la contestata circolaredell'Agenzia.

Il ricorso prendeva le mossedalla «mancata considerazionedel necessario e inscindibilenesso di collegamento tra attivi-tà di trasmissione delle dichiara-zioni fiscali (pacificamente con-sentita ai tributaristi) e il rila-scio delvisto di conformità», ol-tre che «sulla possibilità, impli-cita nella ricostruzione esegeti-ca fornita dalla circolare, che ilvisto possa essere rilasciato dachi non ha redatto la dichiarazio-ne o non ha tenuto le scritturecontabili». Il problema però na-sceva dal fatto che quando il legi-slatore ha introdotto con il Dl78/2009 la compensazione cre-diti ivaper importi oltre i i5milaeuro prevedendo l'obbligo del"visto di conformità" - istitutoche già esisteva dal 1997 - nonha individuato i soggetti abilita-ti a farlo; era stato il Mef, in sededi prima interpretazione, a ri-chiamare una serie di categorie(articolo 3 del Dpr 322/1998) macon esclusione dei tributaristi,che in questa decisione ravvisa-vano una arbitraria «scissionetra abilitazione a tenere le scrit-ture contabili e a trasmettere ladichiarazione (riconosciuta atutti i soggetti), ed abilitazione

ad apporre il visto di conformi-tà» limitata a commercialisti, ra-gionieri, periti commerciali econsulenti del lavoro, oltre ape-riti ed esperti iscritti alla came-re di commercio prima del 30settembre'93. Ma secondo i giu-dici non esiste nelle norme «uninscindibile collegamento traabilitazione alla trasmissionedella dichiarazione e visto diconformità», e anzi'semmai nelDlgs 241/97 si rinviene il datocontrario. Tanto più che sulpun-to, aggiunge -il Consiglio di Sta-to, va registrato un doppio inter-vento del legislatore, che nellaprima versione del Dl 78 avevastretto ancor più la cerchia, di-

ventata quella attuale solo nellaconversione in legge.

«Prendiamo atto della deci-sione - dice il presidente dellaLapet, Roberto Falcone - mal'esclusione rimane illogica, ille-gittima e irrazionale, tanto chelo stesso Governo in un Odg siera impegnato a correggerla.Ora bisognerà riprendere il di-scorso, probabilmente con lanuova legislatura». «Non sape-vo del ricorso ma era chiaro chenón potesse essere accolto - di-chiara Riccardo Alemanno, pre-sidente dell'Int - la legge è chia-ra, e al legislatore che ci si sareb-be dovuti rivolgere».

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Tributaristi Pagina 17

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Procedure più snellenei concorsi per i notai

flrocedure più semplice perP snellire i tempi dei concorsiper notai. Nella correzione delleprove scritte, il giudizio di nonidoneità dovrà essere motivatodalla commissioneesaminatrice «con formulazionistandard, predisposte dallacommissione quando definisce icriteri che regolano lavalutazione degli avvocati».Nelle commissioni esaminatricidei concorsi per notaiaumentano i componenti. Più indettaglio, la Commissione saràcomposta da 7 magistratid'appello (prima erano 4); 6professori universitari, ordinario associati, che insegninomaterie giuridiche (prima erano

3); 9 notai (prima erano 6) cheabbiano almeno dieci annidianzianità nella professione(della commissione nonpotranno più farne parte notaicessati dall'esercizio). Icomponenti della commissionepotranno essere scelti anche trachi è andato in pensione da nonpiù di cinque anni. Le nuovenorme comunque non siapplicano ai concorsi giàbanditi.

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IM PATTO SU LLA CRESCITABASSO

TEMPI DI ATTUAZIONELIJNGHI

Notai Pagina 18