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Centro Studi C.N.I. 20 ottobre 2016

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Centro Studi C.N.I. 20 ottobre 2016

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 20 ottobre 2016

Pagina I

SAIE/2

Edilizia 4.0 per la crescitaSole24 Ore Casa Plus 20/10/16 P. 25 Ilaria Vesentini 1

REATO EDILIZIO

Doppio reato edilizio senza tenuitàSole 24 Ore 20/10/16 P. 52 Patrizia Maciocchi 3

ENERGIA

Fra vecchie e nuove fonti, i sette punti in agendaCorriere Innovazione 20/10/16 P. 24 CristianoSeganfreddo

4

LEGGE DI BILANCIO

Maxibonus ai condomini verdiItalia Oggi 20/10/16 P. 33 Luigi Chiarello 7

CONFPROFESSIONI

Professionisti per la crescitaItalia Oggi 20/10/16 P. 39 8

BANKITALIA

Alla Cassa Commercialisti l'1% di BankitaliaSole 24 Ore 20/10/16 P. 35 Davide Colombo,Federica Micardi

10

CODICE APPALTI

Bim spinto da Uni e Codice appaltiSole24 Ore Casa Plus 20/10/16 P. 25 Maria Chiara Voci 11

ENERGIA

Oltre il petrolioCorriere Innovazione 20/10/16 P. 6 Stefano Agnoli 12

CASO BRACCO

Bracco condannata per reati fiscali La difesa: ricorriamoSole 24 Ore 20/10/16 P. 15 15

INCENTIVI ALLE IMPRESE

Arrivano 100 milioni per le nuove imprese a tasso zeroItalia Oggi 20/10/16 P. 35 Marco Ottaviano 16

AMBIENTE

Se il riscaldamento inquina più dei trasportiSole 24 Ore 20/10/16 P. 33 Jacopo Giliberto 17

INFRASTRUTTURE

RIQUALIFICAZIONE «CIRCOLARE»Sole24 Ore Casa Plus 20/10/16 P. 25 19

METODI, COSTI E TEMPISole24 Ore Casa Plus 20/10/16 P. 25 20

IBRIDI TRA ARCHITETTURA E ICTSole24 Ore Casa Plus 20/10/16 P. 25 21

SOFTWARE INTEGRATISole24 Ore Casa Plus 20/10/16 P. 25 22

INNOVAZIONE

L'ingegnere che purifica l'acqua con i diamantiStampa 20/10/16 P. 17 Fabrizio Assandri 23

NUCLEARE

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 20 ottobre 2016

Pagina II

Germania, l'addio all'atomo costerà 23,6 miliardi di euroSole 24 Ore 20/10/16 P. 21 Alessandro Merli 24

RISPARMIO ENERGETICO

Così le case più calde (e più sicure)Sole 24 Ore 20/10/16 P. 33 25

SICUREZZA INFORMATICA

Conservabili gli «IP» degli utenti webSole 24 Ore 20/10/16 P. 52 Marina Castellaneta 26

Italia più sicura con una rete per la cyber-difesaStampa 20/10/16 P. 1 Giampiero Massolo 27

SIDERURGIA

La siderurgia chiede decisioni più rapideSole 24 Ore 20/10/16 P. 7 Matteo Meneghello 29

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VIA IL SAIE DI BOLOGNA/2

Edilizia 4.0 per la cresci40 taMolte le innovazioniche faticano a imporsinel tessuto diffusodi piccole imprese

La polverizzazione della filiera edilizia do-minata damicroimprese e l'attuale focalizza-zione del settore nei lavori di manutenzioneordinaria e straordinaria (il 73% del valoredelle costruzioni è in riqualificazioni e perlo-più sitrattadipiccolicantieri, rilevail Cresme)non aiuta certo a esplodere la portata innova-tiva che gemma nell'industria dei prodotti e

sparmi di costi del 30% grazie all'informazio-ne condivisa lungo tutta la filiera».

Resterà sul mercato uno zoccolo di aziendetradizionali a bassa innovazione, ma si faran-no largo non solo gli innovatori incrementalima imprese rivoluzionarie tra nano ed enervtech, robotica, Iot.

«La parola chiave per leggere la trasfor-mazione in atto nelle costruzioni è integra-zione, ossiail crossover e l'implementazionedi tecnologie diverse, che arrivano anche daaltri comparti, applicate all'edilizia. E il dri-ver che spinge il cambiamento è l'efficienzaenergetica, verso il nearly zero energy buil-ding, non solo per il dettato delle norme Uema anche per una crescente consapevolezzadi chi acquista e ristruttura casa, che vuole latarghetta migliore e la garanzia di alte pre-stazioni e risparmi sui consumi», affermaDomenico Pepe, consulente esperto di CasaClima, che come Rossetti fa parte della Giuriache havalutato le 164 candidature dei S aie In-novation Award. Il problema è che l'accessoall'innovazione costa tempo e denaro e l'ap-proccio deipiccoliimprenditoriè didiffiden-za e resistenza. Ciò spiega la lentezza con cuil'innovazione -che pure'è - arrivapoiin can-tiere, quando si tratta di piccoli interventi enon di sviluppi dai sette zeri in su.

dei servizi. Al problema è che questa innova-

di Ilaria Vesentini

È un mix di antichi saperi e tecnologie 4.0quello che daieriè in scenanei diecipadiglionidel quartiere fieristico bolognese per la52esima edizione di Saie - iniziata con il con-vegno inaugurale dedicato a Casa Italia - doveeconomia circolare e digitalizzazione fannoda fil rouge del nuovo capitolo della quarta ri-voluzione in edilizia. Canapa e cocci trituraticonvivono connanomateriali, simulatori3D eIot in un mercato dove l'innovazione si fa, emolta, mafafaticaa propagarsi. «Il Saie sicon-ferma un appuntamento fondamentale per ilsistema dell'edilizia, un'occasione unica diconfronto e dialogo tra tutti gli operatori perindividuare soluzionie strategie ingradodiri-lanciare l'industria delle costruzioni dopo an-nidicrisi», ha sottolineato al taglio del nastro ilvicepresidente Ance, Gabriele Buia. «Ci sonotimidi segnali di ripresa, ma serve la molla diforti investimenti pubblici per rilanciare uncomparto cruciale per il Pil», ha aggiunto ilpresidente di BolognaFiere, Franco Boni.

Vetrina d'eccellenza di questa innovazioneè "The bestof Saie Innovation", la selezione di28 soluzioniall'avanguardia(daimaterialial-le macchine in cantiere fino ai software diprogettazione, vedi schede in alto) che pre-miano sostenibilità ambientale, efficienzaenergetica, risparmio economico, sicurezzaantisismica. «Sono quasi tutte soluzioni al-l'avanguardia prodotte da aziende italiane equesto ha un duplice significato - spiegaMassimo Rossetti, docente di Tecnologiadel-l'architettura allo Iuavdi Venezia. - Daunlatoci dicono che nel nostro Paese si fainnovazio-ne, e dal basso, anche nell'industria delle co-struzioni. Dall'altro lato raccontano però diun ritardo nella trasmissione di questa inno-vazione fino nei cantieri e di unabassa predi-sposizione alla contaminazione internazio-nale. Il technology watching è fondamentaleper l'evoluzione dell'edilizia, sia guardandodentro agli altri settori industriali sia alle no-vità in giro per il mondo. Ma il monitoraggiosistematico, di innovazione e tecnologie, ri-chiede investimenti di uomini e risorse che lePini non si possono permettere».

zione che nasce dal basso si confronta connormative, regolamenti e standard presta-zionali richiesti dai legislatori e daiclienti, chearrivano dall'alto, e l'area grigia nel mezzo èschiacciata, impermeabile e restia ad accetta-re novitàche scardinano pratiche di lavoro ra-dicate», aggiunge Rossetti.

Mal'edilizianonè più unmondodi semplicimattoni e il Saie ne è la conferma evidente.«Siamo all'inizio di una rivoluzione 4.0 conpotenzialità enormi - afferma il direttore delCresme, Lorenzo Bellicini - che si scontra conuna filiera edilizia lenta al cambiamento. Manei cantieri austriaci e australiani i robot cheposano mattoni al posto degli operai sono giàrealtà. Amazon negli Stati Uniti sta aggregan-do la platea di ditte offrendo ai clienti serviziindustriali chiavi in mano venduti online. E lapiattaforma Bim (vedi articolo a lato, ndr) az-zera le asimmetrie informative, fin qui assairedditizie per gli operatori del settore, con ri- © RIFPODUZIONERISERI, A:LA

SAIE/2 Pagina 1

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IBRIDI TRA ARCHITETTURA E ICT

l pilastri in calcestruzzodiventano hub della domoticaTra i procedimenti e i materiali costruttivipremiati a Saie Innovation spicca il "PilastroSmart PTC". un pilastro in calcestruzzoibrido, che nasce come componentestrutturale e architettonica con sezionialtamente performanti dal punto di vistastrutturale e un'anima hi-tech. L'inserimentoall'interno di componenti smart lo trasformain un centro di automazione che comprendeilluminazione e interazione con chi vive glispazi abitativi. Una soluzione all'avanguardiaper il grado di integrazione del sistema

METODI , COSTI E TEMPI

Riscaldatore d'asfalto a infrarossiper riparare meglio le stradeL'innovazione non è confinata ai materialima anche alle metodologie di lavoro. Tra isistemi all'avanguardia presentati al Salonec'è il riscaldatore d'asfalto a infrarossi, chepermette di riparare il manto stradale conminimo uso di materia prima, perchéscaldando l'asfalto superficiale lo si puòrilavorare e sistemare buche e danni senzagiunti e senza ricorrere a mezzi pesanti einquinanti. I raggi infrarossi permettono diriciclare il materiale sul sito, ottimizzandocosti, tempi e sostenibilità nei cantieri

RIQUALIFICAZIONE ((CIRCOLARE))

Nanomateriali, canapa e cocciinsieme per isolare le paretiNella categoria dedicata alla riqualificazionesostenibile si ritrovano insieme antichesoluzioni isolanti (come canapa ecocciopesto, laterizio riciclato tritato) enanotecnologie, che permettono diraggiungere prestazioni inedite in termini diidrorepellenza, sicurezza ed estetica. Ipannelli Piz in nanomaterialì sono arrivati sulmercato italiano da pochi mesi. Al debuttoinvece "CoccioBlocco", che unisce almateriale di riciclo leganti di origine naturalea basso impatto ambientale

SOFTWARE INTEGRATI

Piattaforme Bim e simulazioni 3Dcontro il dissesto idrogeologicoNon c'è solo la prima piattaformaelettronica Bim nata in ltalìa tra le soluzionihi-tech perla progettazione premiate alSaie, ma anche il software 15 GeoMassi,che esegue il calcolo di caduta massi 3Dcon metodologie di realtà simulata e analisistatistica, Partendo dalle caratteristichemorfologiche del pendio si riescono acalcolare traiettorie e velocità dei massi equindi a calibrare le soluzioni di barriera piùefficaci. Un contributo fondamentale nellalotta al dissesto idrogeologico del territorio

SAIE/2 Pagina 2

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La violazione di due norme penali della stessa specie esclude la non punibilità

Doppio reato edilizio senza tenuitàSolo contravvenzione se il soppalco abusivo è di dimensioni contenute

Patrizia MaciocchiROMA

n Esclusa la particolare te-nuità del fatto per chi costrui-sce un soppalco, alzando il tet-to, e apre due punti luce sullafacciata esterna di unpalazzo si-tuato in una zona sottoposta avincolo paesaggistico. Il tuttosenza la Dia e senza il permessodi costruire. La violazione con-temporanea di due disposizionidi legge relative a reati dellastessa specie sbarra la strada al-la non punibilità, prevista dal-l'articolo 131 bis del Codice pe-nale, nei casi in cui l'offesa al be-ne tutelato sia lieve.

La Corte di cassazione, con lasentenza44319, respinge tutte legiustificazioni dell'autore degliabusi, che aveva di fatto creatoall'interno del suo palazzo unve-ro e proprio piano ammezzato,con una scala interna che porta-va al soppalco "intermedio" alto2 metri e 30, dotato di duebagni edi unpaio finestre "lucifere" pri-ve di affaccio ma visibili dal-l'esterno dell'immobile. Per fareil soppalco i solai di coperturaerano stati alzati di almeno mez-zo metro, una circostanza cheaveva indotto il vicino a costitu-

irsi parte civile per i danni. Mal-grado il ricorrente abbia avutotorto su tutti i punti, la Cassazio-ne annulla la sentenza impugna-ta per quanto riguarda la sanzio-ne. Un "benefico" effetto dellasentenza della Corte costituzio-nale (56/2016) in virtù della qua-le il delitto paesaggistico, se conl'abuso non si verifica un au-mento volumetrico superiore a

L .ITC

Innalzare di 50 centimetriil tetto può essere idoneoa creare un danno alvicino,che può chiedere risarcimentisenza dare prove aggiuntive.............................................................................

quanto indicato dallanorma (ar-ticolo 181, comma i bis, del D1gs42/2004) é "derubricato" a sem-plice contravvenzione.

Ma, anche se la pena è abbat-tuta, la condotta non può resta-re impunita, come sarebbe ac-caduto se i giudici avessero ac-colto la richiesta di applicazio-ne dell'articolo 131-bis delCodice penale.

Per la Cassazione, corretta-

mente, la Corte di merito avevaescluso chenelcaso di creazionedi un nuovo piano abitabile, sipossa parlare di offesa di parti-colare tenuità. Sul punto i giudi-ci di merito avevano respinto latesi della difesa secondo la qualel'altezza di 2,30 metri avrebbeescluso l'abitabilità, a fronte diuna previsione di legge che fissala soglia minima a 2 metri e 70.Secondo la Cassazione, infatti, i40 centimetri in meno sono cer-tamente di ostacolo all'agibilità,ma non impediscono al proprie-tario dell'immobile di vivere co-modamente nel suo ammezzatocon doppi servizi.

La tenuità del fatto, abitabilitàa parte, non avrebbe comunquepotuto essere riconosciuta, per-ché erano state violate in con-temporanea più disposizionidella legge penale: il Codice suibeni paesaggistici (articolo 181,Dlgs 42/2004) e il Testo unicosull'edilizia (articolo 44, letterac, Dpr 38o/2ooi). L'articolo 131-bis del Codice penale non puòessere applicato, quando l'im-putato commette più reati dellastessa indole, o infrange più vol-te «la stessa o diverse disposi-zioni penali sorrette dalla mede-

sima "ratio punendi"». Perla Su-prema corte è la stessa norma aconsiderare il fatto nella sua di-mensione "plurima": una valu-tazione d'insieme cherende irri-levante l'eventuale particolaretenuità dei singoli segmenti incui questo si articola. Non passaneppure la questione sollevatadalla difesa sulla legittimazionedel vicino, che non avevaprova-to alcun danno, a costituirsi par-te civile. La Suprema corte spie-ga, infatti, che non è necessariofornire la dimostrazione delpre-giudizio subìto. Nel caso di abusiedilizi il proprietario confinantepuò costituirsi parte civile nonsolo se vengono violate le normecivili che regolano le distanzetra le costruzioni, ma anche nelcaso di inosservanza di questeindipendentemente dalle di-stanze. Trasferendo il principioalcaso esaminato, l'innalzamen-to del solaio con conseguenteaumento della volumetria abita-bile e del carico urbanistico, fat-to violando le norme sulle co-struzioni, era potenzialmenteidoneo a produrre un danno alvicino. Tanto basta per afferma-re il diritto al risarcimento.

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Reato edilizio Pagina 3

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rra veccniee nuove fonti,i sette puntiinCome la crescita delle rinnovabilista cambiando lo scenario globale

di Cristiano Seganfreddo

in dal 1970 il mondo haavuto una straordinariacrescita nella domanda dienergia soddisfatta in mo-do quasi completo daicombustibili fossili. Ma ilfuturo è e sarà diverso. Edè un dato visibile e chiaro

ad analisti ed esperti. Ad ogni lati-tudine stanno emergendo nuovitrend e nuove frontiere che stannocreando un modo di produrre, di-stribuire e consumare. Sono le pa-role del World Energy Council cheraggruppa oltre ioo Paesi e le mag-giori compagnie e multinazionaliche si occupano di energia. Uncambiamento di cui siamo attori,nel mezzo di quella che viene defi-nita «la Grande transizione». Unpassaggio epocale che si caratteriz-zerà, per quanto le proiezioni sianodifficili e deboli in ogni settore, daradicali e potenti rivoluzioni tecno-logiche, impreviste variazioni am-bientali condite da importanti spo-stamenti e slittamenti dei poterieconomici e geopolitici. Un Trile.m-ma energetico, per usare una defi-nizione quasi biblica.

Questo consiglio globale ha cosìtratteggiato sette messaggi chiave,frutto del coinvolgimento deglistakeholder di riferimento nel suostudio "World energy Scenarios2016", condotto con Accenture Stra-tegy e il Paul Scherrer Institute. Ipunti sono interessanti per capiredove si concentreranno gli sforzidelle nazioni con le loro politichelocali, e dell'industria dell'energiacollegata alla ricerca. Vediamo ipunti.

1) La crescita di domanda dienergia primaria rallenterà grazie auno sviluppo senza precedenti del-l'efficienza creata dalle nuove tec-nologie e da policies globali più re-strittive. 2) La domanda di elettrici-tà raddoppierà da qui al 2060 masarà sottoposta a investimenti in in-frastrutturale e ad un sistema inte-grato capace di garantire i beneficiai consumatori. 3) E fenomeno del-l'energia solare e eolica continueràa crescere con ritmi senza prece-denti, creando nuove opportunità.4) Carbone e petrolio hanno il po-tenziale per passare da «attivi nonrecuperatili» a «risorse». 5) Latransizione del trasporto globalecostituisce uno degli ostacoli piùdifficili da superare, nel tentativo didecarbonizzare i sistemi energeticifuturi. 6) Va limitato il riscaldamen-to globale ad un aumento di nonpiù di 2 gradi. Un tema che richie-derà uno sforzo straordinario e du-raturo, ben oltre gli impegni attuali,e con prezzi molto alti di carbonio.7) La cooperazione globale, una

crescita economica sostenibile el'innovazione tecnologica sono ne-cessari per bilanciare il trilemmaenergetico.

In questo scenario i dati riportatiin questa doppia pagina si allinea-no e testimoniano uno sviluppomolto veloce, negli ultimi anni, an-che in Italia della sensibilità peruna nuova energia.

L'Italia ha un terzo del suo fabbi-sogno coperto da energia "buona".Siamo distanti da paesi guida comeAustria e Svezia, che arrivano a qua-si due terzi, ma abbiamo un inte-ressante trend di crescita. La Fran-cia è solo al 16% e la Germania al25. In dieci anni la produzione rin-novabile si è triplicata, grazie ancheai quasi dodici miliardi di euro inincentivi dallo Stato, nel solo 2015.A guidare è la fonte idroeletttricache distanzia di molto fotovoltaicoed eolico, con numeri totali di pro-duzione non molto distanti dallefonti fossili (163 mila GWh fossilicontro 106 mila delle rinnovabili).L'innovazione per regione è a mac-chia di leopardo. Le isole felici sonoil Trentino Alto Adige e la Valled'Aosta, che producono da due atre volte il loro fabbisogno. La clas-sifica spinge in alto la Calabria, chesupera l'80%, il Molise con il 91,fino al 51 dell'Abruzzo. Tanto anco-

ra da fare per la Sicilia, il Lazio o ilfanalino di coda della Liguria, consolo il lo per cento. Un settore cheoffre dunque molte opportunità emolto spazio e che sembra moltoamato anche dalle startup italiane.Delle quasi 6 mila nuove aziendetech italiane, il triplo rispetto a solitre anni fa, circa 6oo si occupano dienergia e dintorni. t quanto emer-ge dal "Rapporto annuale sull'inno-vazione energetica" dell'Istituto perla competitività I-Com. Le startup alsolito sono sottocapitalizzate mamanifestano una forte vivacità inuno dei settori centrali dell'econo-mia futura. Per chiudere una buonanotizia. L'Assemblea mondiale delWorld Energy Council 2018 è statoassegnata all'Italia e si terrà a Mila-no. «La proposta italiana è stataaccolta con entusiasmo - ha com-mentato il presidente italiano Mar-co Margheri - confermando il ruo-lo internazionale importante delnostro Paese nello sviluppo dellacooperazione energetica internazio-nale. Abbiamo ricordato i risultatidel settore energetico italiano nellosviluppo di tecnologie e competen-ze, nello sviluppo di relazioni indu-striali con i principali paesi produt-tori e consumatori, nella promozio-ne della transizione energetica edelle tecnologie digitali». Fiat lux.

Energia Pagina 4

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<IMPIANTI ALIMENTATI DA FONTI RINNOVABILI INSTALLATI IN ITALIA

##C ONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA-ECOPERTI DA FONTI RINNOVABILI IN ITALIA

2005

2010

2014

0 5 10 15 20 25 30 35 10

"IN MILIARDI DI DOLLARI

Fnnm El3hoiazionc Ltatsu datl Tcrna

PRODUZIONE LORDA DI ENERGIAELETTRICA DELLE REGIONI ITALIANE

REGIONE

Piemonte

Valle d'Aosta

Liguria

Lombardia

Trentino-Alto Adige

Bolzano

Trento

Veneto

Friuli-Venezia Giulia

Emilia-Romagna

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Molise

Campania

Puglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

GWh per10 milaabitanti

PERIODO DI RIFERIMENTO 2014

onte elaborazione stats. dati Terni

JNCENTIVI ALLA PRODUZIONE ELETTRICAA FONTI RINNOVABILI

2015

Gen-Giu 2015

I, Gen-Giu 2016

2 4

DATI ESPRESSI IN MILIARDI DI EURO

8 19 12

- L El b..aairr As Ltr icns dati Aeugsi e Teme

€ONSUMI DI ENERGIAELETTRICA COPERTI DA FONTIRINNOVABILI NEI PAESI UE M

Croazia

0 10 20 30 40 50 60 70

Bulgaria

Belgio

Slovacchia

Malta

Danimarca

Austria

Cipro 6,6

Paesi Bassi

Finlandia

Ungheria

Svezia

Lettonia

Irlanda

Repubblica Ceca

Regno Unito

Estonia

Slovenia

Polonia

Lituania

Lussemburgo 6,3

Francia

Romania

Spagna

Germania

Grecia

Portogallo------------------------

I Ue28

DATI IN PERCENTUALE DEI CONSUMI INTERNI LORDI

PERIODO DI RIFERMENTO: 2013 ------------

once Euresta t . Energy statisLics

EMISSIONI DI C02 DALLA PRODUZIONE TERMOELETTRICA:-:CONFRONTO CON IL 1990 E TENDENZA Di QUEST'ANNO

1990

2015

Gen-Giu 2015_

Gen-Giu 2016

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130

DATI ESPRESSI IN MILIONI DI TONNELLATE

vr . Elabe iniene:.Pousr IsiLd u etali TerTra, CSC, LnosLal„S irr Rete Gas, rrln' Ai u dello2vi i. ppo csliv u r,sprd

tONSUMO DI BIOCARBURANTI INAkTALIA'i

1 Biodiesel

Bioetanolo

i Etbe

PERIODO DI RIFERIMENTO: 2014

° •0.

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Energia Pagina 5

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ATA ßF iLl IMPIi? NTI #FONTI RINNOVABII,aI'

2001

Fon[eCSe

2002 2003 2004

CONSUMI Dl ENERGIA ELETTRICA COPERTIDA FONTI RINNOVABILI SUDDIVISI PER REGIONEREGIONE

Piemonte ----- ---- - ---- - --

Valle d'Aosta

2005 2010 2014

Liguria

Lombardia

Trentino-Alto Adige

Bolzano

il Trento

i Veneto

Friuli-Venezia Giulia

Emilia-Romagna

Toscana

Umbria

Marche

i Lazio

i Abruzzo

Molise

Campania- -- --Puglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

X11 Sardegna

Ln1 icaTOl11iai0c11-'-T-,-r- -111dollr nsumninG!mololrl0mmprenslvodclpompaggr Iv .i : , .,,Valled'AÓSh TrenHno A1roAtllgesonodevuiallaproduzionedl f _ ilr i rlchlesta 1nt i

N PERCENTUALE DEL CONSUMO INTERNO LORDO DI ENERGIA ELETTRICA

Fonte Elabarazlone s[atsu datl Terna

CONTRIBUTO DELLE SINGOLE FONTIAl CONSUMI TOTALI Dl ENERGIADA RI NNOVABILINEL 203'i4` INIE

0 2 3 4 5 6

- ---- - ---- - ----Bioenergie (termico)

Idraulica (elettrico)

Pompe di calore (termico)

Solare (elettrico)

Bioenergie (elettrico)

Biocarburanti (trasporti) 5 1,1

Eolica (elettrico)-

--- ---- - ---- - ---- - ---- - ----

Geotermia (elettrico) < o,s

Solare (termico) < 0,2

Geotermia (termico) < 0,1

z 8

2005 2006 2007

BILANCIO ENERGETICOL,- pnv,.ison

2008

DISPONIBILITÀ E IMPIEGHI SOLIDI

2009

GAS

2010 2011 2012 2013

PETROLIO RINNOVABILI E. ELETTRICA TOTALE

Produzione r 0,229

Importazione 13,193

_ 5,545 _

50,12

5,470

81,281

r31,407

1,860 11 ,180

42,722---- ---- - ---- -

167,638

Esportazione 0,257 0,181 27,041 0,108 0,982 28,t

Consumo interno lordo 13,456 55,301 59,206 33,127 10.198 171,289

Totali impieghi finali 2,734 36,583 53,352 7,479 24,501 12+,6.

Industria 2,677

Trasporti

11,471

0,901

3,943

36,735

0,034 9,308

1,145 ,911

27,437

39,691

Usi civili- ---- - ---- - ---- - ---- - ----

Agricoltura

23,504

0,139

3,007

2,136

6,292 13,816

0,009 0,468

46,619

Usi non energetici 0,087 0,568 4,948 1.

I DATI SONO ESPRESSI IN MILIONI DI TONNELLATE EQUIVALENTI DI PETRO'JO

Fai -El ibora ioncCAirlorc111nO izioncSndalidclnlìnlsLCrodullo5viluFW <unoinlm

CONFRONTO DELLA PRODUZIONE ELETTRICA E DEL SALDO ATTUALE`CON I PRINCIPALI PAESI EUROPEI

2014

PRODUZIONE SALDO700000 150.000

600.000 ]00000

500000

400.000

300000

200000

100.000 - 150.000

o- -200.000 w w

2015 GEN-MAR GEN - MAR 2015 GEN - MAR GEN-MAR

ATI ESPRESSI N GWH

2015

Italia

2016

Germania Spagna Francia Regno Unito

2015 2016

k nl, _ Elah r.- cione AZ clcl Lrica su dal I Eun tilal

DATI ESPRESSI IN MILIONI DI TONNELLATE EQUIVALENTI DjrETROLIO

Fonti Ce.,

PRODUZIONE E CONSUMO IN ITALIA:TENDENZE DI QUEST'ANNO-

Produzione elettrica Consumi elettrici

PRODUZIONE ELETTRICA DA FONTI FOSSILI:TENDENZE DI QUEST'ANNO

Gas naturale Solidi Prodotti petroliferi e altri fossili

350 000 200 000

300 000 160 000

250 000 140 000

200 000 120.000

150 000 90000

100 000 60.000

50000 30.000

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2015

DATI ESPRESSI IN GWH

GEN-GIU.2015

2015 GEN-GIU GEN-GIU2015 2016

DATI ESPRESSI IN GWH

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GEN-GIU2016

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Totale Idroelettrica Geotermica Biomasse Eolica Fotovoltaica

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2015

DATI ESPRESSI IN GWH

GEN-GIU2015

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GEN-GIU2016

Energia Pagina 6

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LECCE DI I3ILA? %CIO/_1 çlle vnc, cr riscltiO lv sgrczri0 sale (111 ,85% Per 11(111,077, (1116SISTraci

Maxibonus ai condomini verdiDetrazione Irpeffino al 75% dei costi di riqualificazione

Di LUIGI C LLO

uper agevolazione percoibentare i condomi-ai. L'ecobonus al 65%,quello che finanzia le ri-

qualificazioni energetiche degliedifici, viene esteso ai condomi-ni. E cresce fino al 70% nel casoin cui questi ultimi mettano incampo interventi sull'involucrodell'edificio, cioè il cosiddetto«cappotto termico». Di più: ladetrazione dall'Irpef dei costisostenuti salirà addiritturafino al 75% se i lavori nell'im-mobile comporteranno un mi-glioramento della prestazioneenergetica inverno-estate. Cioè,un più basso utilizzo di fontidi calore o climatizzatoci, perraggiungere, sia in inverno, siain estate, la media di 18 gradicentigradi negli appartamenti.E quanto prevede la manovralicenziata sabato dal consigliodei ministri e ora al vaglio del-la commissione europea. La di-sposizione estende l'ecobonusanche agli alberghi e consentedi incassare sgravi fiscali per lespese di riqualificazione ener-getica, riscaldamento-condizio-

namento, installazione di pan-nelli solari, sistemi di domoticae nuovi infissi. La dotazioneprevista per finanziare questogenere di interventi ammontaa 3 miliardi di euro; la manovraha infatti stabilizzato fino al2021 l'ecobonus. Che sarà frui-bile nell'esercizio, in dieci quotedi pari importo. Stessa cosa peril bonus ristrutturazione, consi-stente in una detrazione Irpefdel 50% delle spese legate agliinterventi di ristrutturazioneedilizia, rifmanziato anch'essoe fruibile sino a un massimo di96 mila euro a intervento. Chiha fatto poi i lavori nell'annoin corso e comprerà nel 2017mobili ed elettrodomestici diclasse energetica elevata, po-trà ancora godere di un'altradetrazione Irpef, pari al 50%delle spese sostenute per arredied elettrodomestici, ma entroun massimo di spesa di 10 milaeuro. Anche qui il bonus va ri-partito in dieci rate di pari im-porto, ma lo si potrà cumularecol bonus ristrutturazione.

Dissesto e Sisma bonus.La manovra ha rifinanziato

anche il bonus per il contrastoal dissesto idrogeologico; il go-verno prosegue quindi nell'ero-gazione del piano di spesa di 7mld di euro in sette anni. Per il2017 ci saranno a disposizione50 min di euro, mentre, per il2018, la dote salirà a 150 min.La detrazione contro i terre-moti sarà compresa tra il 50%e l'85% dei costi sostenuti peradeguare a criteri antisismicigli edifici presenti in zone adalto rischio sisma. In partico-lare, salirà al 70% o all'80%, inbase alla classe di rischio gua-dagnata dall'immobile a segui-to degli interventi. E si porteràall'85% se i lavori interesseran-no un condominio intero. Il tet-to di spesa fino a cui si potràgodere della detrazione sarà di96 mila euro a intervento.

Interventi ambientali. Ariguardo, la legge di bilanciodisegnata dal Consiglio deiministri stanzia quasi 2 mi-liardi di euro, attinti dai fondidi sviluppo e coesione. Ecco gliimporti:

• alle bonifiche 826 milioni;• alla difesa suolo 274 mln;

• per risorse idriche e depu-razione 606 milioni;

• gestione rifiuti 135 min;• all'efficienza energetica

102 milioni;• infine, per la protezione di

natura e mare 14 milioni.Quindi, altri 37 min di euro

verranno sbloccati nel 2017 peri cosiddetti interventi di mobi-lità sostenibile. Cioè per la co-struzione di piste ciclabili, ciclo-vie e cammini naturalistici.

C'è poi il grande capito-lo di Industria 4.0. Che lamanovra apre nel 2017 perfinanziare anche investimentiin economia circolare, efficien-za energetica e filiere green. Leagevolazioni sono molto forti:

e un iper ammortamento cheva dal 140 al 250% per sostene-re gli investimenti innovativi;

• la proroga del super am-mortamento con aliquota al140%;

• un credito d'imposta a so-stegno della ricerca interna,compreso tra il 25 e il 50% del-le spese ammissibili, e fruibileda ciascun contribuente in unaforbice compresa tra 5 e 20 mi-

lioni di euro;• infine, la detrazione al 30%

per gli investimenti delle pmiinnovative, fino a un massimodi un min di euro a impresa.

Ma cosa finanziano questeagevolazioni? Ecco alcuni inve-stimenti agevolabili dal pianoIndustria 4.0:

• la dotazione di tecnologieper ottimizzare l'utilizzo di ri-sorse naturali, il riuso e il rici-clo dei prodotti;

• l'ecodesign e la realizzazio-ne di smart product;

• la dotazione di sistemi peril risparmio energetico e l'effi-cienza della produzione;

• nuovi sistemi e impiantiper la raccolta, la separazionee lo smaltimento di sostanze discarto, o dannose, risultanti daiprocessi di lavorazione.

Da parte sua, il ministerodell'ambiente finanzierà confondi propri ricerca, sviluppo ebrevettazione nella green tech-nology. E sosterrà finanziaria-mente anche la valorizzazionedelle innovazioni provenientida università, centri di ricercae pmi.

Legge di bilancio Pagina 7

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L,'in.teri'ista al presidente Gaetano Stella, riconfermato alla guida di Con fproféssioni

Professionisti per la crescitaRappresentanza piùforte, sostegno e studi più c etitivi

na rappresentanzapolitico-istituziona-le ancora più forte;misure a sostegno

dei liberi professionisti; uncambio di mentalità nettoper riposizionare gli studiprofessionali nel mer-cato dei servizi. Appenariconfermato al verticedi Confprofessioni, Ga-etano Stella traccia leprime linee di sviluppodella Confederazioneper i prossimi quattroanni, con un traguardoben preciso: «I profes-sionisti per la crescitadel Paese».

Domanda . Presi-dente Stella , la nuo-va giunta di Con-fprofessioni partesubito da un obiet-tivo ambizioso; maoggi i professionistisoffrono le difficol-tà di un mercatoin crisi e di una politicanon sempre coerente. Unastrada in salita?

Risposta . Non sarà sem-plice, certo. I professionisti

stanno subendo una crisiche non può più considerar-si congiunturale ma piutto-sto strutturale . Gli effettidelle misure e dei reiteratiprovvedimenti governativipoco coordinati nei tempi e

Gaetatio Stella

nei modi hanno finito conl'incidere pesantemente suun mercato dei servizi già incontrazione per effetto dellacrisi che ha colpito imprese

Confprofessioni Pagina 8

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e consumi. Quindi calo deifatturati, calo dei redditi,calo delle contribuzione allerispettive Casse...

D. Il sociologo De Ritaparla di «decetomedializ-zazzione» per disegnare

la parabola dei profes-sionisti . É d'accordo?

R. Sì, è vero. Il calo delconsenso sociale nei con-fronti dei professionistiche appartengono al cetomedio è un fenomeno gra-ve che si trascina ormai daqualche anno. Il professio-nista ha perso il suo sta-tus sociale. Oggi i giovaniliberi professionisti, e sonocentinaia di migliaia, sonosempre più considerati equalificati come il «nuovoproletariato».

D. Quali sono gli stru-menti per fronteggiarequesta deriva?

R. La Confprofessioniquale soggetto di rappre-

sentanza deve partire daquesta consapevolezza ecercare di intervenire percreare i presupposti percambiamenti più struttura-li, più profondi, più incisivisul futuro, «portare a casa»norme e risultati concreti cheaiutino nella quotidianità.Dobbiamo essere in grado diproporre una via culturale esociale per l'evoluzione dellalibera professione, un cambiodi mentalità.

D. Non sarà facile, allaluce della politica di di-sintermediazione del go-verno Renzi.

R. Innanzitutto, Confpro-fessioni da semplice partesociale nei rapporti con lecontroparti sindacali dei la-voratori, si è trasformata inuna «forza politica» ricono-

sciuta. Sulla carta il Governoha messo in atto una politicadi disintermediazione con leparti sociali, ma al tempostesso siamo stati chiamati,in molte occasioni, a dare ilnostro contributo all'azionelegislativa con audizioni, pa-reri, proposte.

D. Il sistema della rap-presentanza , però , faticaa reggere il passo. Siamoal tramonto dei corpi in-termedi?

R. I grandi soggetti dirappresentanza economicastanno perdendo pezzi si-gnificativi, con inevitabiliconseguenze occupazionalied economiche. La nostraConfederazione, vuoi perchéè una forza ancora nuova nelpanorama associativo, vuoiperché ha una struttura leg-gera, flessibile e dinamica,vuoi per gli interventi cheha saputo mettere in campo(anche derivanti dal Ccnl) è

in controtendenza. Abbiamorichieste di adesioni dirette,richieste di accordi, anchedi rete, di partenariati, dicollaborazioni, di alleanze.Quale «soggetto politico»dobbiamo essere aperti neiconfronti di tutti. E una sfi-da che ci dovrà vedere pro-tagonisti sulla scena politicaa livello nazionale, regionaleed europea.

D. Che cosa farà Conf-professioni per sostenereil settore libero profes-sionale?

R. Uno dei compiti del-la nostra Confederazione èquello di fornire ai profes-sionisti concreti strumentidi crescita e di supporto allaloro attività professionale ealla loro situazione perso-nale. Il messaggio che arri-va dall'Europa inquadra ilprofessionista come impren-ditore di sé stesso. Per arri-vare a questa trasformazionedovrà, nel più breve tempopossibile, imprenditorializ-zarsi con corsi di marketing,comunicazione, internazio-nalizzazione, innovare inambito informatico e digita-le, organizzare il lavoro delsuo studio, conoscere aspettifinanziari e previdenziali.E ancora specializzarsi, as-sociarsi anche con contrattidi rete.

D. Siamo di fronte a unarivoluzione culturale?

R. Esatto, una rivoluzioneculturale che dovrà vedereConfprofessioni e le sue As-sociazioni aderenti, formarei professionisti del domani,nella consapevolezza che illoro futuro, superati vecchi einutili pregiudizi, dipenderàda quanto più rapidamentesi sapranno adattare ai nuo-vi cambiamenti.

La nuova giuntaGaetano Stella è stato riconfermato per acclamazione

presidente di Confprofessioni. Lo ha deciso il Consigliogenerale della Confederazione italiana libere profes-sioni, riunitosi a Roma il 18 ottobre 2016. I rappresen-tanti delle 19 associazioni professionali che aderisconoalla Confederazione hanno nominato vicepresidenteRoberto Callioni (medico odontoiatra di Bergamo). IlConsiglio generale di Confprofessioni ha poi procedu-to alla nomina dei componenti della giunta esecutivaper i prossimi quattro anni che risulta composta da:Claudia Alessandrelli (notaio), Luigi Carunchio (dot-tore commercialista), Paola Fiorillo (avvocato), SalvoGarofalo (ingegnere), Marco Natali (commercialista),Leonardo Pascazio (consulente del lavoro), Ezio MariaReggiani (commercialista di Bergamo), Carlo Scotti(veterinario), Roberto Tretti (architetto). Il collegio deirevisori è formato da: Walter Cavrenghi (presidente),Guglielmo Emanuele (componente), Maria CristinaRovazzani (componente).

Confprofessioni Pagina 9

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AR Operazione da 75 milioni, cresce il «peso» dei professionisti

Alla Cassa Commercialisti l'1% di BankitaliaDavide ColomboFederica Micardi

assadottori commerciali-sti investe 75 milioni inBanca d'Italia e acquista

l'i°io del suo capitale. La deliberadi acquisto è stata votata ieri ed èstata possibile grazie ad una in-tegrazione fatta ad aprile a unadelibera vecchia di alcuni anniche vietava all'ente la possibilitàdi sottoscrivere o acquistarequote di partecipazioni direttein qualsiasi tipo di società.«Quella vecchia delibera - rac-conta il presidente di CnpadcRenzo Guffanti- è stataintegrataconlapossibilità di effettuarein-vestimenti diretti in operazioni

istituzionali e di sistema entro illimite dell'1,5°io del nostro capi-tile», e quindi in termini assolutidi 9o-ioo milioni di curo; tettomassimo che può essere rivistodi anno in anno dall'assemblea;una decisione che comunquespetterà al nuovo Consiglio elet-to i112 ottobre scorso e che entre-rà incarica l'8 novembre.

Con questa mossa la Cnpadcentra a far parte del team delleCasse di previdenza che hannoinvestitoin Bankitalia, e cioèC as s a for ens e, Enp am-medici eInarcassa-ingegneri e architet-ti (che hanno acquistato ognu-na il 2% del capitale sociale, equindi il massimo) e Enpaia -

agricoli , Cassa Ragionieri edEnpacl-consulenti del lavorocon uninvestimento intorno al-lo o,5°ioper ciascuna).

L'operazione rientra nel pro-gramma digraduàle ripartizionedelle quote del capitale di Palaz-zo Koch al quale, secondo le nuo-ve regole (legge n.5 de12o14), dal-l'anno venturo non si potrà piùpartecipare conunpacchetto su-periore a13%. Tra gli ultimi ac-quisti di quote vale ricordarequella di Inail, lo scorso agosto,che ha portato l'Istituto a 9.000quote (il 3%) come l'Ines.

Guardando all'elenco dei par-tecipanti al capitale, 99 in tutto,aggiornato al i° ottobre risultano

ancoracinquebanchesopralaso-gliadel3%: IntesaSan Paolo conil24%%o circa, Unicredit con il 17,%,Cari Bologna con il 6%, Generali(oltre le i5mila; circa il 5%) e Ban-ca Carige, che si trova ancora so-pra le 12mila quote (4%). La leggen.5 del2ol4hariformato il capita-le dell a Banca anche per ampliarela platea dei partecipanti, stabi-lendo un limite massimo del 3%alla quota detenibile da ciascuno.Scaduto il periodo di transizioneal nuovo assetto, ovvero entro fi-ne anno, per le quote in eccessonon spettail diritto divoto eirela-tivi dividendi sono imputati alleriserve statutarie dellaBanca.

C) RI P RODUIIONE RISERVATA

Bankitalia Pagina 10

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PROGETTAZIONE

Blm spinto da Unie Codice appalti

candone in anticipo eventuali problemi, er-

di Maria ChiaraVoci rorie incongruenze. Ai contrario, fino ad og-gi, con il metodo tradizionale, quando si rea-lizzaun'opera si sovrappongono più proget-

Per descrivere il cambiamento in atto, c'è ti, cioè quello architettonico, quellochi ha pensato di ricorrere allamusica. Il Cad, strutturale e impiantistico e solo in fase diil sistema di progettazione e disegno assisti- cantiere sicapisce se sianopienamente com-to che, con l'affermarsi dell'uso dei compu- patibili fra di loro».ter, ha sostituito a suo tempo il disegno ma- Concetto chiave del Bim è il passaggio dinuale,puòessereparagonatoaunbranolen- informazioni. «Per questo - chiosa Andreato. Il Bim, al contrario, nuovo sistema per la Dari di Ingenio - abbiamo scelto il paragonemodellazione in edilizia, è da pensare come conlamusicarock. Ilpezzo, inquestogenere,un pezzo rock. Ritmato, moderno, ma so- funziona solo se viene suonato da un com-prattutto frutto di un lavoro di squadra. plesso di musicisti, che collaborano fra loro.

Aproporreilraffrontoèingenio,portale di Così anche la modellazione in Bim obbligainformazione tecnica e progettuale che, in- tuttiiprofessionistiaoperareinsiemeperar-sieme a Euroconference e nell'ambito delle rivare a un progetto migliore sotto tutti gliiniziative ospitate presso l'Arena Federbe- aspetti,daquellostrutturale aquello energe-tondel Saie, organizza questa mattina alle io tico o delle prestazioni acustiche». La forzaun incontro per raccontare la "True Story"del Bim. Il programma prevede "16 + 1" rela-zioni, di 8 minuti ciascuna, sul tema della di- Il Building information modelinggitalizzazione delle costruzioni. incentiva il lavoro di squadra tra

IlBim,acronimodi"Buildinglnformation professionisti ma è poco diffusoModeling", promette una rivoluzione epo-cale in edilizia, sull'esempio di ciò che già neifattie nel quotidiano staaccadendo in diversi sta, insomma, soprattutto in una nuova ge-Paesi del mondo. Anche se si tratta di un pro- stione deiprocessidicostruzione, che preve-cesso ancora poco utilizzato in Italia (la per- de il coinvolgimento di tutta la filiera dalcentuale di impiego negli studi sfiora i 2/3 committente al progettista, fino al facilitypunti), la situazione sta per cambiare. E si manager. L'interoperabilità è centrale e im-modificherà a valle del nuovo Codice degli plicauna forte collaborazione alivello perso-Appalti, che cita il Bim perle opere pubbliche nale oltre a un linguaggio unitario sotto(pur non fissandone ancora un regolamento l'aspetto informatico.di utilizzo) e dell'avvenuta pubblicazione, i Un violo, quello del Bim, che non finisceprimi di ottobre, della norma Uni 11337, che con il collaudo dell'opera, ma prosegue an-dettale regole su comeapprocciareilproget- che sul piano delle manutenzione. «Perchéto e come presentarlo e che è attualmente se oggi,quandoappendiamounamensolainnella fase dei tre mesi di osservazioni prima casa - prosegue Dari - spesso non abbiamodel via libera finale. Per questo, l'attenzione coscienzadicosasinascondadentroalmuroaltemafrale aziende, iprogettistie le softwa- che stiamobucando, con la modellazione 3Dre house è massima. questo non potrà più accadere». Di Bim si

«Il Bim è un approccio alla gestione del parla, infine, nei processi di retrofitting. Nelprogetto fortemente innovativo - spiegaAn- corso del Forum del Saie dedicato al recupe-drianoCastagnone,presidentediAist(Asso- ro, tre studi italiani di architetturae ingegne-ciationforIron& Steel Technology) e socio ria-Progetto Cmr,Lombardini22elt°s-dia-fondatore di S.T.A.Data,unadellepiùimpor- logano, sempre questa mattina alle 10.30,tanti software house a livello nazionale -. con un'impresa, la Italiana Costruzioni. Il fo-L'obiettivo di questa metodologia, che fun- cus è sul collegamento tra la produzione deizione in 3D, è in sostanza virtualizzare in an- disegni e l'avanzamento del progetto co-ticipo una costruzione che si va a realizzare, struttivo e il controllo dei costi.prevedendone il comportamento e verifi- ©RiPROGL NERGERVATA

Codice appalti Pagina 11

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La conferenza di Parigi ha fissato in 2,7 gradi centigradi la sogliamassima di riscaldamento globale entro la fine del secoloMa si dovrà lavorare sodo per tagliare le emissioni di gas serra

Oltre ilSole, vento, acqua e geotermia:la sfida per «decarbonizzare»

di Stefano Agnoll

i risultati simbolici non sono sempre inutili. Alme-no non lo è stato quello raggiunto lo scorso annodall'auto elettrica, che per la prima volta ha supe-rato la soglia del milione di veicoli su strada.Niente rispetto allo stock globale delle vetture incircolazione (appena lo o,v), ma un risultatoeccezionale se si pensa che solo dieci anni fa le

i auto elettriche si misuravano in centinaia. E pro-gresso tecnologico ha avuto la sua parte: una batteriaelettrica costa oggi un quinto di quanto costava nel2008 e contiene una densità di energia quattro voltesuperiore. Normale quindi, secondo le regole di mer-cato, che un prodotto più efficiente conquisti posi-zioni.

Ma non di solo mercato e non di solo progressotecnologico ormai si tratta. Nel mondo dell'energiaciò che sta cambiando, ed è già cambiato, è il trendpolitico che sospingerà le future evoluzioni. In nomedella parola d'ordine adottata dopo la conferenza sulclima di Parigi dello scorso dicembre: decarbonizza-zione.

Solo dodici mesi fa, di questi tempi, non ci sisarebbe azzardati troppo a scommettere sul successodell'ennesima «Conferenza delle parti» (Cop), la ven-tunesima del suo genere. Invece, grazie all'approcciodal basso al problema delle emissioni di C02, la Cop21 si è rivelata il punto di svolta per il nuovo corsodell'energia. Come ha ricordato la messicana PatriciaEspinosa, segretaria esecutiva dell'Unfccc (l'organi-smo delle Nazioni unite che guida il dibattito sulcambiamento climatico) l'accordo di Parigi ha supe-rato ampiamente le soglie previste per l'adozione, epuò contare ormai sulla ratifica di 75 Paesi che co-prono il 6o% delle emissioni globali. «Il gioco ècambiato, certo che sì», conferma Laura Cozzi, diret-trice del World Energy Outlook dell'InternationalEnergy Agency, il braccio parigino nell'energia del-l'Ocse.

Se il gioco cambia e sta cambiando vale allora lapena di ricordarne i termini generali: senza l'intesa diParigi la Terra si incamminerebbe lungo una traietto-ria che la condurrebbe a fine secolo a un incrementodi temperatura di 3,7 gradi. Con la somma degliimpegni presi nella capitale francese - se quinditutti gli Stati manterranno le loro promesse - siarriverà a 2,7 gradi. Obiettivo tutto sommato nondisprezzabile, sebbene ancora insufficiente per cen-

trare quello dei due gradi che servirebbe a conteneregli effetti nefasti del climate change (peraltro a Parigisi è convenuto sull'urgenza di scendere «significati-vamente» sotto i due gradi). A permettere tuttaviache si arrivasse a un accordo globale è stato l'apertoimpegno della prima e della seconda economia delpianeta, Stati Uniti e Cina, che in ordine inverso sonoanche al primo e al secondo posto per emissioni. GliUsa hanno adottato un tax credit pian per le fontieolica e solare. La Cina ha incorporato gli obiettivi dicontenimento della C02 nel suo piano quinquennale.A Kyoto, in occasione del precedente storico accordosul clima, non era accaduto nulla di simile. Entrambehanno quindi mostrato al resto del pianeta la direzio-ne che è stata presa.

Ma che cosa significa in concreto tutto ciò per ilmondo dell'energia? Semplice: una rivoluzione, vistoche l'energia pesa per più dei due terzi (il 68 %) ditutti i gas serra emessi nel pianeta. E da dove inizia-re? Logico: dalle fonti fossili, cioè da carbone, petro-lio e gas, che coprono oggi più dei quattro quinti(l'82%) di tutta l'offerta di energia mondiale. E inquesto quadro che le fonti d'energia con i tassi piùelevati di espansione si presentano come le più inte-ressanti. Nel settore dell'energia elettrica, da cui pro-viene poco meno di metà (il 42%) delle famigerateemissioni, eolico e solare sono ornai da tempo quel-le a crescita più veloce, tanto che lo scorso annohanno coperto il 90% di tutta la nuova domanda.

Ecco, quindi, che tracciato il quadro politico si puòritornare al tema centrale dei costi. E vero che l'elet-tricità prodotta con sole e vento è pur sempre piùcara di quella che si ottiene con la fonte fossile più

Nel 2015 le e-carhanno superatoil milione, ma sonolo 0,1% del circolante

Energia Pagina 12

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competitiva, ovvero con il gas naturale, ma dal 2008ad oggi il costo medio dell'eolico è sceso del 35% equello del solare fotovoltaico di quasi l'8o per cento.E se nel figgo un pannello solare costava all'incirca iodollari per watt oggi si è intorno al dollaro, con laprevisione di arrivare a mezzo dollaro da qui al 2035.

Coloro che fanno invece più fatica a progredire sulversante dell'accettabilità ambientale o non progredi-scono affatto sono fonti come nucleare e carbone, diper sé più controverse. L'energia nucleare, ad esem-pio, ha rialzato la testa dopo il disastro di Fulcushimadel 2011. E in Europa il Regno Unito si è lanciato nelprogetto di Hinldey Point, confermato di recente dal-la neo primo ministro Theresa May malgrado le pole-miche interne sul prezzo pagato per l'energia chesarà prodotta. Ma per il futuro quella nucleare po-trebbe diventare sempre più una tecnologia asiatica,visto che l'8o% dell'installazione mondiale di impiantiha luogo in Cina, India e Corea.

Discorso diverso invece per il carbone, che pur

La produzione di energia pesaperi due terzi di tutti i gas inquinantiRidurli significherà ripensare in totole fonti d'approvvigionamento

restando di gran lunga il combustibile più diffuso edeconomico al mondo è anche quello che a parità dicondizioni produce il doppio della C02 del gas natu-rale. I progetti per la cattura e lo stoccaggio delleemissioni da carbone sono rallentati, e al momentonon sembrano essere così promettenti in vista del-l'obiettivo dei due gradi.

Restano il petrolio e il gas, ovvero i due combusti-bili che ad oggi coprono ancora metà della domandadi energia mondiale. L'enfasi che di necessità vaposta su eolico, solare, efficienza tecnologica, retiintelligenti e sistemi di accumulo che devono servireper gestire al meglio fonti non programmabili (solee vento non ci sono sempre e l'elettricità non si puòmettere in un magazzino) non devono farci scordareche anche nello scenario più favorevole - quello deidue gradi - le energie rinnovabili copriranno solo il3o% scarso della domanda, ed eolico e solare il io percento. E se si vuole mantenere un atteggiamentopragmatico e non ideologico alla questione energeti-ca non si può non riconoscere che una delle rare epiù potenti rivoluzioni tecnologiche degli ultimi anniè stata quella nel comparto dell'esplorazione di pe-trolio e gas, ovvero la combinazione fratturazioneidraulica e trivellazione orizzontale (in gergofracking) che ha portato sul mercato mondiale loshale gas e lo shale oil americano. Cioè enormiquantità di idrocarburi non convenzionali che resti-tuiranno nei prossimi anni l'indipendenza energeticaagli Stati Uniti, e che hanno indirettamente causatola battaglia con l'Arabia Saudita e l'Opec che ha fattoscendere il barile di greggio sotto i 5o dollari, ren-dendolo straordinariamente economico e appetibile.Di certo un ostacolo di non poco conto sul frontedella decarbonizzazione.

Che cosa accadrà? È assai probabile che il gasnaturale, come è anche nelle speranze dello schiera-mento più environment friendly delle compagnie pe-trolifere (le europee), possa costituire il combustibiledi riferimento per l'inevitabile fase di transizioneverso un'economia sempre più green. Emette menoC02 del petrolio e può essere utilizzato non solo perusi industriali e per il riscaldamento delle abitazioni,ma anche nei trasporti. E proprio l'Italia, se si vuole

un esempio concreto, è il primo mercato europeo peri consumi di metano per autotrazione: nelle strade eautostrade nazionali circolano già un milione di vei-coli a gas metano. Più complicato sarà invece scalzareil «Re petrolio» dal suo territorio di elezione. Proprioquella dei trasporti è rimasta l'ultima area tabù degliaccordi sul clima. Lo zoccolo duro ancora da scalzare- responsabile di circa un quarto (il 23%) delleemissioni di C02 - che si nutre sostanzialmente dibenzina e gasolio. E se la via d'uscita fosse l'autoelettrica c'è un 99,9% del mercato ancora da sostitui-re.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi sono

PatriciaEspinosa (nettafoto Ap in atto),messicana,è segretariaesecutivadell'Unfccc,l'organismoOnu che guidail dibattito sulcambiamentoclimatico.Laura Cozzi(imagoecono-mica), dirigeil World EnergyOutlookdell'internatio-nal EnergyAgency, ilbraccio pariginonell'energiadell'Ocse.Theresa May(Ap) dalloscorso luglio è ilprimo ministrobritannico

Energia Pagina 13

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Produzione e consumiClassifica delle regioni

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Energia Pagina 14

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Contestate operazioni inesistenti

Il giudice monocraticodella seconda sezione penaledel Tribunale di Milano An-na Giorgio Carbone ha con-dannato ieri a due anni di re-clusione l'imprenditrice Dia-na Bracco per i reati di appro-priazione indebita edichiarazione fraudolentadei redditi attraverso l'emis-sione di fatture per operazio-ni inesistenti. La Procura diMilano aveva chiesto unacondanna a un anno e tre me-si di reclusione. Le motiva-zioni saranno pubblicate en-tro 90 giorni.

Il giudice Carbone ha rico-nosciuto all'imprenditrice leattenuanti generiche con lasospensione condizionaledella pena e la non menzionedella condanna.

Con la sentenza, il Tribu-nale ha dichiarato anche laprescrizione per i fattidell'annualità 2008 e per lefatture emesse dall'aprile2008. Secondo il pm Giorda-no Baggio, la Bracco avrebbemesso a segno unafrode fi-scale abbattendo l'imponibi-

per reati fiscaliLa difesa: ricorri

Bracco condannata

le attraverso fatture per spe-se personali, come la manu-tenzione di una barca o di ca-se, fatte confluire sui bilancidelle società del gruppoBracco.

Pronta la replica dei legalidi Diana Bracco. «Non condi-vido la decisione del Tribu-nale» ha affermato l'avvoca-to difensore Giuseppe Bana.«Ribadisco la totale estranei-tà della mia assistita alle ac-cuse mosse - ha aggiunto -.Attendiamo il deposito dellamotivazione e ricorreremoin appello per vedere ricono-sciute le nostre ragioni. Daldibattimento è emerso chia-ramente non solo che le fattu-re contestate si riferivano aprestazioni realmente ese-guite, ma anche che la mia as-sistita non si è mai occupatadelle modalità di fatturazio-ne e pagamento dei lavori.Dal punto di vista fiscale - hasottolineato Bana - tutte leimposte sono state pagate epertanto non ci sono conten-ziosiaperticon l'Agenziadel-le Entrate. È una sentenza

sproporzionata rispetto aifatti contestati perché ha ad-dirittura superatole richiestedella Procura».

Oltre a Diana Bracco sonostati condannati a un anno esei mesi gli architetti MarcoPollastri e Simona Calcina-gri. Per loro la Procura di Mi-lano aveva chiesto la condan-na a nove mesi. Per i due pro-fessionisti, il giudice Carbo-ne ha disposto la sospensionecondizionale della pena e lanon menzione.

Armando Simbari, avvoca-to difensore di Pollastri e Cal-cinaghi, ha parlato di «sen-tenza eccessiva sotto tutti ipunti di vista». «Sono moltostupito in negativo - ha sotto-lineato - e credo fermamente

iL'avvocato Bana:«Ribadiscola totale estraneitàalle accuse, la sentenzaesproporzionata,ricorreremo in appello»

nelle argomentazioni espres-se in udienza da parte nostrasulla insussistenza dei reaticontestati».

Al centro dell'inchiestafatture per 3 milioni emessedal 2o08 al 2013 dal gruppofarmaceutico Bracco. Se-condo la società quelle fattu-re si riferiscono a lavori svol-tipresso sedi del gruppo. Perla Procura, invece, ilavori sa-rebbero stati eseguiti in caseprivate (situate nel dettaglioa Merate, in Brianza, a Vera-ce, in Provenza, a NizzaMonferrato, nell'Astigiano,ad Anacapri, sull'isola di Ca-pri, e a Megeve, centrodell'Alta Savoia), per la ri-strutturazione e per la ma-nutenzione di una barca, daqui le accuse di dichiarazio-ne fraudolenta dei redditi edi appropriazione indebita.Dichiarato come detto il nonluogo a procedere per i fattiriguardanti il 2008 per "in-tervenuta prescrizione".

R.I.T.

0 R]P R' UUZ] 0NE RISFRVAIA

Caso Bracco Pagina 15

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Arrivano 100 milioni per le nuove imprese a tasso zeroBuone notizie per donne e giovani un-

der 35 che vogliono fare impresa (o chehanno già avviato un'azienda da non piùdi 12 mesi) sta per essere rifinanziata coriuna dote di 100 min di euro la misura«nuove imprese a tasso zero» gestita daInvitalia. Anche le persone fisiche possonorichiedere i finanziamenti, a condizioneche costituiscano la società entro 45 giornidall'eventuale ammissione alle agevola-zioni. Il ministero dello sviluppo economi-co, guidato da Carlo Calenda, ha messoa disposizione altri 100 milioni di eurocon un decreto ministeriale in corso di re-gistrazione presso la Corte dei conti. Ri-cordiamo che «nuove imprese a tasso zero»è la versione «rinnovata» della misura au-toimprenditorialità (dlgs18512000, titoloI), modificata e aggiornata dal ministerodello sviluppo economico con la circolaredel 9 ottobre 2015. «Nuove imprese atasso zero» è l'incentivo per i giovani e ledonne che vogliono avviare una micro opiccola impresa. Gli incentivi sono validiin tutta Italia e finanziano progetti d'im-presa con spese fino a 1,5 milioni di euro.Le agevolazioni sono concesse nei limitidel regolamento de minimis e consistonoin un finanziamento agevolato senza inte-

ressi (tasso zero) della durata massima diotto anni, che può coprire fino al 75%® dellespese totali. Invitalia valuta le richieste,concede i finanziamenti e monitora la re-alizzazione dei progetti d'impresa. Sonofinanziabili le iniziative per:

• la produzione di beni nei settori in-dustria, artigianato e trasformazione deiprodotti agricoli;

• la fornitura di servizi alle imprese ealle persone;

• il commercio di beni e servizi;• il turismo.Possono essere ammessi anche i progetti

nei seguenti settori, considerati di partico-lare rilevanza per lo sviluppo dell'impren-ditoria giovanile:

• filiera turistico-culturale, intesa come

attività per la valorizzazione e la fruizionedel patrimonio culturale, ambientale e pa-esaggistico, nonché per il miglioramentodei servizi di ricettività e accoglienza;

• innovazione sociale, intesa come pro-duzione di beni e fornitura di servizi checreano nuove relazioni sociali o soddisfa-no nuovi bisogni sociali.

Le forme giuridiche ammesse alle age-volazioni sono le società di persone, societàdi capitali (comprese le unipersonali) e co-operative. Sono escluse le ditte individua-li, le società semplici e le società di fatto, lesocietà sportive dilettantistiche. L'attivitàammessa alle agevolazioni deve esseresvolta per almeno tre anni dopo aver com-pletato il programma di investimenti.

Marco Ottaviano

Incentivi alle imprese Pagina 16

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Cambiamenti. Con le varie normative Euro sui motori, il contributoinquinante dei tubi di scappami nto è diventato secondario

Se il riscaldamento inquina più dei trasportiLe stufe a pellet di legna sono di gran lunga la prima fonte di contaminazione dell'aria che respiriamo

di Jacopo Giliberto

rimo: nel "catino padano" in cui c'èl'aria più inquinata d'Europa la pri-ma causa di smog non è il traffico.

Secondo.Laprimacausadiforma-zione delle polveri fini (le Pmio e le Pm2,5) èlalegna, e soprattutto le stufe alimentate conle palline di legna (i cosiddetti pellet).

Terzo: le domeniche a piedi e i blocchial traffico non servono a migliorare laqualità dell'aria.

Da ciò consegue un'accelerazione di stu-di,valutazioni scientifiche emodelli d'anali-si. E ne consegue anche una contesa concor-renziale fra le diverse tecnologie e i diversimercati dell'energia. Ne segue anche una di-stonia evidente nelle politiche ambientali:una distonia fiale politiche per promuoverei combustibili meno dannosi per il clima glo-bale (lepalline dilegno) elepoliticheperfre-nare i combustibili con maggiori emissionidi polveri fini (le palline di legno).

Gli studi piùrecenti stanno dicendo che inItalia la qualità dell'aria continua a migliora-re. È una tendenza che dura da anni e che ac-compagna il cambiamento delle tecnologie.Venti o trent'anni fal'ariadelle città eraassaipiù sporca di oggi. Le fabbriche inquinavanomolto molto di più. Le automobili e il trafficoimpestavano l'aria in modo insostenibile.Dai comignoli degli edifici uscivano miasmipesanti. Le centrali elettriche e gli inceneri-tori avevano tecnologie molto rudimentali.

Oggi da ciminiere, comignoli, incenerito-ri e tubi di scappamento non esce aria profu-mata, beninteso. Ma se nel20oo nell'aria ita-liana l'Ispra (Istituto superiore di protezio-ne e ricerca ambientale) rilevava più di8oomila tonnellate di anidride solforosa, nel2012ne erano state dispersemeno di3oomilatonnellate. Sempre troppe, ma assai meno.

Il catino padano-veneto ha però una ca-ratteristica fisiologica unica in Europa: lacintura delle montagne. Alpi a Nord e Ap-pennini a Sud tengono lontani i venti e con-sentono l'accumulo continuo di sporcizianell'aria. Sporcizia non solamente artificia-le: anche le polveri naturali si addensano sul

piano padano come in nessun'altra parted'Europa e senza rimedio per spazzarle via.

Negli anni è cambiato il tipo di inquina-mento. Con le normative Euro sui motori(ormai siamo all'Euro6), a dispetto del co-siddetto "dieselgate" le automobili di oggisono talmente più pulite che la maggiorparte delle polveri fini prodotte dal traffi-co sono ormai quelle generate dall'usuradelle gomme sull'asfalto e delle pastigliedei freni sui di schi; secondario il contribu-to inquinante dei tubi di scappamento.Due numeri: in Lombardia il contributodei motori diesel allo smog passa dal33%io

Gli studi più recenti ci dicono chein Italia la qualità dell'aria continuaa migliorare. E una tendenza chedura da anni e che accompagnail cambiamento delle tecnologie

Per combattere l'inquinamento èsbagliato fermare la circolazionedei veicoli: le domeniche api edie i blocchi al traffico non servonoa migliorare la situazione

del 2oo8 al 14%, del 2012.Invece sulle poveri fini (Pmio) e finissi-

me (Pm2,5) ha influito il diffondersi dellatecnologia di riscaldamento a pellet. I sac-chi di pallottoline di segatura compressa, ingenere di importazione, hanno prezzi assaicompetitivi e vengono percepiti come"ecologici" dai consumatori.

La "biomassa", cioè legna e pellet, ha ilvantaggio di pesare meno sul bilancio del-l'anidride carbonica, il gas accusato di cam-biare il clima. L'effetto sul clima è migliorequanto meno lavorazioni e spostamenti hasubito il combustibile (perfetta la legna de-gli alberi locali) e il beneficio si riduce con

l'aumentare di trasporti e trattamenti.Le politiche fiscali hanno promosso sui

prezzi questo tipo di combustibile, che è as-sai conveniente soprattutto per gli edificiisolati come quelli della fascia di villette checirconda i centri abitati.

Nel frattempo le Regioni studiano insie-me con il ministero dell'Ambiente strate-gie di segno opposto per frenare le polverinell'aria. Lombardia, Veneto, Toscana,Emilia Romagna, Piemonte hanno intro-dotto limitazioni all'uso smodato di riscal-damento a legna e derivati. Il Lazio, doveFrosinone è la città con il pessimo primatonazionale di Pinto, ha adottato una strate-gia tutta sua: ha vietato i combustibili liqui-di (o,76% di contributo alle polveri fini) enon ha detto nulla per legna e derivati(96,4%io di contributo alle polveri fini).

In questo quadro di evoluzione, imprese eassociazioni di categoria difendono la lorotecnologia e il loro mercato.

Per esempio Andrea Arzà, amministra-tore delegato dellaLiquigas, sostiene il Gplcome soluzione antismog mentre unagran-de azienda del metano, Engie, ha promossostudi per sostenere il vantaggio del gas: aMilano «una diffusa installazione delle cal-daie a condensazione determina un contri-buto in termini di riduzione di emissionigiornaliere analogo ad un blocco del traffi-co per 6 settimane».

Quelli dei pellet di legna, rappresentatidal gruppo Unicalor di Confindustria Ce-ced Italia) replicano che «la criticità legataall'inquinamento da polveri sottili non è af-fatto dovuta alle stufe a pellet che, invece,rappresentano una delle eccellenze tecno-logiche dell'industria italiana nel mondo»;ciò che inquina, dicono, sono le tecnologievecchie come le caldaie più sfiatate a gaso-lio e i camini classici.

Andrea Rossetti, presidente dell'Assope-troli (i rivenditori di combustibili) proponedi autorizzare l'uso del gasolio per auto (piùfine) al posto delvecchio gasolio dariscalda-mento (più greve): si otterrebbero emissio-ni pari a quelle lievissime del metano.

© RIPRODOISO NE RISERVATA

Ambiente Pagina 17

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Le polveri sottili disperse nell'atmosfera a livello nazionale

EMISSIONI DI PM 10Principali fattori di produzione. In percentuale

Trasporti Trasporti Residenziale Residenziale Naturali Termoelettrico Incenerimento(aviazione) (su acqua) (Gas) (Biomasse ) (vulcani, Rifiuti

incendi e altro)

0,3 7,3 0,1 52,9

--------------

4,2 0,4 1,1

'---------------

11,2 0,6 0,2

Trasporti Commercio/ Residenziale(su strada ) Istituzioni (Comb . liquidi

+Carbone)

11,1 0,9 9,7

Agricoltura / Altro IndustriaPesca/ (Esercito, e uso

Allevamenti Fughe, TB) solventi

EMISSIONI DI PM 2.5Da strada e residenziale . In mgl di tonn./anno

70

Le regole dell'Enea per risparmiare combustibile, ridurre le emissioni ed evitare pericoli

Così le case più calde (e più sicure)oche regole semplici perrisparmiare soldi e salute: l'Enea hapreparato un decalogo peraccompagnare l'accensione dei

termosifoni nei 4.300 comuni della zonaclimatica E, quella dell'Alta Italia.

La regola numero uno dell'Enea riguardala sicurezza. Non è una sciocchezza: ognianno centinaia di italiani sono uccisi dalmonossido di carbonio. La manutenzionecorretta degli impianti è fondamentale perconsumare e inquinare meno, per evitaresanzioni e soprattutto per evitare rischi allasalute. Secondo l'Osservatorio ProntoPro.it

la spesa media nazionale per la revisione ela manutenzione della caldaia, escludendo icosti di verifica dei fumi, è di 65 eurol'anno; Milano è la città più cara (in inedia9o euro) seguita da Genova, Roma e Torino.

L'Enea consiglia anche di applicarevalvole termostatiche e controllaretemperatura e tempo di accensione, vistoche ogni grado in più fa sprecare dal 5 al lododi combustibile. Non eccedere con lefinestre aperte, non coprire o nascondere itermosifoni, cambiare l'impianto ogni 15anni adottando tecnologie migliori.

Chi investe nei nuovi impianti può

godere l'ecobonus del 65-/, > per lariqualificazione energetica.

Rileva il Gse (Gestore dei servizienergetici) che nel periodo giugno-settembre sono arrivate 3.400 domande diincentivo sul conto termico, paria 18,4milioni di euro, con un aumento del 36%rispetto al 2015.

Nel frattempo il ministero dell'Ambienteha prorogato dal 18 ottobre 2016 al 30 giugnoil termine per le richieste di finanziamentodel Fondo Kyoto per l'efficienza energeticae l'adeguamento antisismico nelle scuole.

U RI PRODDZIO NNE RIS E RUTA

Ambiente Pagina 18

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RIQUALIFICAZIONE ((CIRCOLARE)>

Nanomateriali, canapa e cocciinsieme per isolare le paretiNella categoria dedicata alla riqualificazionesostenibile si ritrovano insieme antichesoluzioni isolanti (come canapa ecocciopesto, laterizio riciclato tritato) enanotecnologie, che permettono diraggiungere prestazioni inedite in termini diidrorepellenza, sicurezza ed estetica.!pannelli Piz in nanomaterialì sono arrivati sulmercato italiano da pochi mesi. Al debuttoinvece "CoccioBlocco", che unisce almateriale di riciclo leganti di origine naturalea basso impatto ambientale

Infrastrutture Pagina 19

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METODI, COSTI E TEMPI

Riscaldatore d'asfalto a infrarossiper riparare meglio le stradeL'innovazione non è confinata ai materialima anche alle metodologie di lavoro. Tra isistemi all'avanguardia presentati al Salonec'è il riscaldatore d'asfalto a infrarossi, chepermette di riparare il manto stradale conminimo uso di materia prima, perchéscaldando l'asfalto superficiale lo si puòrilavorare e sistemare buche e danni senzagiunti e senza ricorrere a mezzi pesanti einquinanti. l raggi infrarossi permettono diriciclare il materiale sul sito, ottimizzandocosti, tempi e sostenibilità nei cantieri

Infrastrutture Pagina 20

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IBRIDI TRA ARCHITETTURA E ICT

i pilastri in calcestruzzodiventano hub della domoticaTra i procedimenti e i materiali costruttivipremiati a Saie Innovation spicca il "PilastroSmart PTC". un pilastro in calcestruzzoibrido, che nasce come componentestrutturale e architettonica con sezionialtamente performanti dal punto di vistastrutturale e un'anima hi-tech. L'inserimentoall'interno di componenti smart lo trasformain un centro di automazione che comprendeilluminazione e interazione con chi vive glispazi abitativi. Una soluzione all'avanguardiaper il grado di integrazione del sistema

Infrastrutture Pagina 21

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SOFTWARE INTEGRATI

Piattaforme Bim e simulazioni 3Dcontro il dissesto idrogeologicoNon c'è solo la prima piattaformaelettronica Bim nata in ltalìa tra le soluzionihi-tech perla progettazione premiate alSale, ma anche il software lS GeoMassi,che esegue il calcolo di caduta massi 3Dcon metodologie di realtà simulata e analisistatistica. Partendo dalle caratteristichemorfologiche del pendio si riescono acalcolare traiettorie e velocità dei massi equindi a calibrare le soluzioni di barriera piùefficaci. Un contributo fondamentale nellalotta al dissesto idrogeologico del territorio

Infrastrutture Pagina 22

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FASRIzIo ASSANDRITORINO

a Parigi intende purifi-care l'acqua attraversoi diamanti per aiutare i

suoi connazionali indiani. Enella start up che il 32enneRaphael Kiran ha inventato c'èanche un po' d'Italia. Ha stu-diato al Politecnico di Torino,città dove ha vissuto sei mesiprima di sviluppare la tecnolo-gia che gli è valsa un finanzia-mento della Francia e la possi-bilità di spiegarla all'Eliseo da-vanti al presidente Hollande.Quest'ultimo gli ha fatto unaserie di domande sul suo pro-totipo e ha commentato: «Que-sta tecnologia porterà cambia-menti rivoluzionari nei campidella salute e dell'industria».

«Quello che ho imparato inEuropa e in Italia mi serviràper migliorare il mondo»:Raphael, ingegnere elettroni-co biomedico, è di alte ambi-zioni. Come la start up che hainventato «Dymond Cleante-ch», con cui progetta di depu-rare l'acqua piovana e di rea-lizzare docce che riutilizzanol'acqua, le cosiddette «docceperpetue». «In India con imonsoni viene scaricata unaquantità incredibile di acqua-spiega - ma poi corre verso ilmare e gli indiani hanno ca-renza d'acqua potabile». Unproblema che certo non ri-guarda solo l'India. «Spesso isistemi di depurazione usanosostanze chimiche inquinanti:a me servono solo diamanti eun po' di elettricità». Diaman-ti industriali, beninteso, «checostano poco ma hanno lestesse caratteristiche». Per ladepurazione, il sistema che habrevettato sfrutta gli elettrodidelle pietre preziose. La tec-nologia, va detto, non è inedi-ta. Esistono già studi sulla de-purazione dell'acqua con i dia-manti «ma per lo più è pensa-ta per i settori industriali -spiega - io invece voglio svi-luppare questa tecnologia perla vita di tutti i giorni».

In quest'avventura lo ac-compagnano tre studiosifrancesi. «Ora stiamo cercan-do il modo di rendere disponi-bile questo sistema su largascala». Il percorso di Raphaelparte da Kochi, la seconda cit-tà più importante dello statodel Kerala, i suoi genitori sonomedici, suo papà ha studiato aVenezia (e ha ancora l'accentoveneto): è stato tra l'altro il

L'ingegnere che purifical'acqua con i diamanti

Dall'India al Politecnico di Torino fino a Parigiha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria

medico dei marò italiani Giro-ne e Latorre durante la loropermanenza a Kochi. Raphaelha voluto seguire le orme delpadre e studiare in Europa.«Non sono andato via dal mioPaese per povertà, ma per au-mentare le mie conoscenze»,dice Raphael. Ha seguito unprogramma di studi per il ma-ster in Nanotecnologia che loha portato in Francia, in Sviz-zera e a Torino, dove si è lau-reato. Nei primi giorni è statoospite del Cottolengo, realtàcon cui era in contatto in In-dia, poi ha conosciuto la città.«La formazione è stata moltoutile per poi dar vita ai mieiprogetti. I laboratori erano diun buon livello». Ammette diaver rispettato la tradizionescaramantica degli studenti:non salire sulla Mole antonel-

II 32enne Raphael Kiran al lavoro

liana prima di laurearsi. Dellacittà gli mancano «i bei parchi esoprattutto il cioccolato».

Il premio ricevuto dalla Fran-cia ammonta a 25 mila euro peril primo anno, che ha già raddop-piato con altri investimenti. E unincentivo agli imprenditori stra-nieri che vogliono investire nelPaese. Una politica anche di in-tegrazione. Per questo Raphael,che ha un contratto con un cen-tro di ricerca di Parigi, ha sceltola Francia. Ma l'Italia resta nelsuo cuore. Per il suo progetto so-no stati d'ispirazione anche i

«pozzi di Venezia», micro la-ghetti formati dall'acqua piova-na che allontana quella salata.L'idea di Raphael è di sfruttare ilsottosuolo per conservare l'ac-qua da depurare con i diamanti:è stato sperimentato presso laPiccola Casa della Divina Prov-videnza del Kerala. L'altroaspetto riguarda l'acqua di casa,cosiddetta «grigia», che si usaper la cucina o per la doccia: conil sistema di Raphael l'acqua del-la doccia sarà pronta per un se-condo giro in quattro ore.

O BV NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Innovazione Pagina 23

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a Il governo ha presentato il ddl per chiudere le centrali entro i12022

Germania, l'addio all'atomocosterà 23,6 miliardi di euroAlessandro MerliFRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente

un Vede la linea del traguar-

do in Germania l'uscita dal-

l'energia nucleare decretata

cinque anni fa dal cancelliere

Angela Merkel dopo il disa-

stro nella centrale di Fukushi-

ma in Giappone.

Il Governo ha presentato ie-ri un disegno di legge chequantifica i costi della chiusu-ra delle centrali, che dovrà av-venire entro il 2022, e dellostoccaggio delle scorie nucle-ari.I quattro operatori, le tede-scheEoneRweelapiùpiccolaEnBW, e la svedese Vattenfall,saranno chiamati a pagare 23,6miliardi di euro, dei quali 17,4sono già stati accantonati dallesocietà elettriche in un fondoche passerà ora sotto il con-trollo statale. Gli altri 6,2 mi-liardi di euro rappresentanoun "premio al rischio" per farfronte ad eventuali costi ag-giuntivi dello stoccaggio dellescorie. Dopo il pagamento,che potrà avvenire anche a ra-te, dopo un primo versamentopari al 2o%> della somma dovu-ta all'entrata in vigore dellalegge, che il Governo contapossa avvenire all'inizio del-l'anno prossimo, la responsa-bilità legale passa interamenteallo Stato. Questo, secondo leassociazioni ambientaliste te-desche, rappresenta un enor-me rischio per il Governo se i

costi di stoccaggio dovesseronel frattempo aumentare.

Il nucleare rappresenta oggiil 14% circa dell'energia pro-dotta in Germania, contro il31%i% all'inizio del millennio.

Il vicecancelliere, SigmarGabriel, responsabile anchedell'energia, ha sostenuto in-vece che la proposta governa-tivafasìche icostinongravinointeramente sui conti pubbli-ci, ma altempo stesso nonmet-tano in pericolo la situazione

A pagare il conto sarannoi quattro operatori, poila responsabilità legale,anche dello stoccaggio,passerà all'Esecutivo....................... ............................................

economica delle società coin-volte. Queste hanno contesta-to l'entità della somma da pa-gare fin dalla primavera scor-sa, quando la cifra di oltre 23miliardi di euro è emersa dalleconclusioni di uno studio rea-lizzato da una commissione diesperti di nomina pubblica. Ie-ri, Eon, attraverso una nota, haespresso soddisfazione so-prattutto per il fatto che la vi-cenda arrivi a conclusione, ri-muovendo cosìungrave fatto-re di incertezza. La società sti-ma in io miliardi di euro la sua

quota. Nei mesi scorsi, Eonaveva ventilato la possibilitàdi un aumento di capitale da 2miliardi di euro per finanziaregli oneri dell'uscita dal nuclea-re. La V attenfall, che è control-lata dal Governo svedese, haindicato in 1,75 miliardi di eurola quota di sua pertinenza.Rwe e EnBW nonhanno speci-ficato quale sia l'importo chespetta a loro.

Le società elettriche tede-sche sono da tempo sottopressione, non solo per l'usci-ta dalnucleare, ma ancheper ilpiano del Governo, cosiddet-to Energiewende, o cambia-mento energetico, di aumen-tare la quota di energia pro-dotta da fonti rinnovabili, cheha portato molte delle lorocentrali convenzionali, ali-mentate a gas e a carbone, a in-correre perdite a fronte del-l'energia "verde" fortementesussidiata. Eon ha chiuso il2015 in perdita e Rwe ha can-cellato il dividendo. Le dueprincipali società hanno ri-sposto con operazioni di scis-sione: Eon ha messo in unospinoff, Uniper, le sue centraliconvenzionali, e lo ha quotatoil mese scorso alla Borsa diFrancoforte, mentre Rwe haquotato la settimana scorsaInnogy, nella quale ha conferi-to la produzione da rinnovabi-li e la trasmissione.

ORI PRO D OZIO NE RISERVATA

Germania.Una centralenuclearetedesca.Dopo latragedia d iFukushima èstataannunciata lachiusura ditutti i reattoria partire dal2022.

Nucleare Pagina 24

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. Le regole dell'Enea per risparmiare combustibile, ridurre le emissioni ed evitare pericoli

Così le case più calde (e più sicure)oche regole semplici perrisparmiare soldi e salute: l'Enea hapreparato un decalogo peraccompagnare l'accensione dei

termosifoni nei 4.300 comuni della zonaclimatica E, quella dell'Alta Italia.

La regola numero uno dell'Enea riguardala sicurezza. Non è una sciocchezza: ognianno centinaia di italiani sono uccisi dalmonossido di carbonio. La manutenzionecorretta degli impianti è fondamentale perconsumare e inquinare meno, per evitaresanzioni e soprattutto per evitare rischi allasalute. Secondo l'Osservatorio ProntoPro.it

la spesa media nazionale per la revisione ela manutenzione della caldaia, escludendo icosti di verifica dei fumi, è di 65 eurol'anno; Milano è la città più cara (in inedia9o euro) seguita da Genova, Roma e Torino.

L'Enea consiglia anche di applicarevalvole termostatiche e controllaretemperatura e tempo di accensione, vistoche ogni grado in più fa sprecare dal 5 al lododi combustibile. Non eccedere con lefinestre aperte, non coprire o nascondere itermosifoni, cambiare l'impianto ogni 15anni adottando tecnologie migliori.

Chi investe nei nuovi impianti può

godere l'ecobonus del 65-/, > per lariqualificazione energetica.

Rileva il Gse (Gestore dei servizienergetici) che nel periodo giugno-settembre sono arrivate 3.400 domande diincentivo sul conto termico, paria 18,4milioni di euro, con un aumento del 36%rispetto al 2015.

Nel frattempo il ministero dell'Ambienteha prorogato dal i8 ottobre 2016 al 30 giugnoil termine per le richieste di finanziamentodel Fondo Kyoto per l'efficienza energeticae l'adeguamento antisismico nelle scuole.

U RI PRODDZIOPI E RISERVATA

Risparmio energetico Pagina 25

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Nw La Corte di giustizia Ue autorizza l'uso dei dati personali contro i cyber-attacchi

Conservabili gli «1P» degli utenti webMarina Castellaneta

Via libera alla conservazio-ne di indirizzi IP dinamici diutenti che accedono a siti inter-net di servizi dello Stato se è ingioco un interesse legittimo, co-me la difesa da attacchi ciberne-tica, del responsabile del tratta-mento. È la Corte di giustiziadell'Unione europea a scriverlo,nella sentenza depositata ierinella causa C-582/14.

La vicenda nazionale ha presoil via dal ricorso di un cittadinotedesco il cui indirizzo IP è statoconservato in un registro delleautorità interne che curano i sitidi servizi federali tedeschi. I giu-dici amministrativi nazionaliavevano respinto il ricorso fina-lizzato a impedire la conserva-zione dei dati al termine dellaconsultazione dei siti, mentre igiudici di appello avevano nega-to la conservazione se l'IP dina-mico associato alladatadisessio-ne è collegato al nominativo di-vulgato dallo stesso utente per-

ché, in questi casi, è lesa la tuteladei datipersonali. Non così, però,se l'utente non comunica il nomi-nativo perché in questa ipotesisolo ilfornitore diaccesso ainter-net è in grado di divulgare l'iden-tità collegando l'IP all'abbonato.

La Corte federale di giustiziaha chiesto aiuto aigiudicidiLus-semburgo riguardo all'inter-pretazione della direttiva euro-pea 95/46 sulla tutela delle per-sone fisiche conriguardo altrat-tamento dei dati personali,nonché alla libera circolazionedei dati (che sarà sostituita, dal25 maggio 2018, dal regolamenton. 2016/679), recepita in Italiacon D1gs 196/2003.

Gli indirizzi equivalgonoa informazioni riferitea persone fisichema il trattamento è lecitose c'è un interesse legittimo

Prima di tutto, la Corte di giu-stizia ha precisato che gli indi-rizzi IP degli internauti sono da-ti personali protetti perché con-sentono di identificare in modopreciso chi li usa e questo, inparticolare, se la raccolta el'identificazione degli indirizzidi protocollo internet degliutenti è effettuata dai fornitoridi accesso ainternet.

Nel caso di IP dinamici, se ève-ro che l'indirizzo non costituisceun'informazione riferita a unapersona fisica identificata per-ché l'IP non rivela direttamentel'identità del proprietario delcomputer dal quale avviene laconsultazione di un sito, è anchevero che può costituire un datopersonale se da altri elementi èpossibile identificare la personache lo utilizza. E questo anchequando i dati sono detenuti uni-camente dal fornitore di accessoa internet s e, conalcuni mezzi, in-clusa la possibilità di rivolgersialle autorità giudiziarie, il forni-

tore dei servizi media online (inquesto caso i servizi federali) puòottenere informazioni dal forni-tore di accesso a internet.

Chiarito, quindi, che l'indiriz-zo IP dinamico è un dato perso-nale, conla conseguente applica-zione della direttiva 95/46, laCorte, sul fronte della liceità del-la conservazione dei dati, chiari-sce che l'articolo 7 include unelenco esaustivo e tassativo deicasi in cui un trattamento datipuò essere considerato lecito, trai quali rientrailperseguimento diun interesse legittimo da partedel responsabile del trattamento.

Di conseguenza, le autoritàna-zionali non possono limitare laconservazione ai soli casi neces-sari a consentire e fatturare l'ef-fettiva fruizione, escludendolaladdove il fornitore di mediaonline (i servizi federali) perse-gue un interesse legittimo. Cheva così tutelato anche conla con-servazione dei dati.

® RIVRC) RIONE RISERVATA

Sicurezza informatica Pagina 26

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Italia più sicuracon una rete

per la cyber-difesaGiAmpmio MASSOLO

Quanto ci deve preoccu-pare che Stati Uniti eRussia estendano ora

il loro confronto anche alladimensione cibernetica?Certo, l'ufficializzazione,per bocca del vicepresiden-te Biden, che la Cia avrebbericevuto l'incarico di prepa-rare un contrattacco infor-matico contro l'asserito hac-keraggio di Stato russo dellacampagna presidenzialeamericana non può lasciaretranquilli.

CONTINUA A PAGINA 23

Sicurezza informatica Pagina 27

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ITALIA PIU SICURACON UNA RETE

PER LA CYBER-DIFESAGIAMPIERO MASSOLOSEGUE DALLA PRIMA PAGINA

rischi di escalation ci sonotutti e si vanno ad aggiun-gere ad un quadro già teso

dei rapporti politici e securi-tari tra Mosca e Washington.

Ma la questione presentamolti risvolti. Anzituttoquello della sua effettiva por-tata e poi quelli delle ricadu-te sulla nostra sicurezza edell'adeguatezza delle no-stre difese.

Operazioni di defamatione di disinformazione per in-fluire su eventi, situazioni,comportamenti altrui conl'intento di avvantaggiarechi le orchestra non sonocertamente nuove nei rap-porti tra gli Stati. E la mae-stria con la quale le Agenziedi sicurezza russe le hannomesse in atto, non solo neglianni della guerra fredda, èaddirittura proverbiale. Ca-so mai, la diffusione di Inter-net e il boom dei socialnetwork, assieme all'evolver-si di tecnologie informatichesempre più avanzate e vir-tualmente in grado di bucarequalsiasi difesa, ha fatto cre-scere in misura esponenzialele capacità di penetrazione edi manipolazione dei dati (in-taccandone l'affidabilità) daparte degli attaccanti. Finqui nulla di strano o di inedi-to. Neppure che chi si difen-de annunci reazioni con mez-zi di pari efficacia.

A fare la differenza in ter-mini di pericolosità, sono

tuttavia un'aggravante eun'esimente.

La prima sta nel probabileobiettivo dell'attacco: assaipiù dell'illusione di condizio-nare il risultato elettorale,piuttosto quello di delegitti-mare e screditare i meccani-smi istituzionali e di informa-zione americani, ingeneran-do dubbi sulla correttezzadelle procedure e dunque sul-la legittimità e autorevolezzadegli eletti. In altre parole, unattacco al cuore della demo-crazia occidentale, assai dif-ficile da accettare senza unareazione.

L'esimente sta nella circo-stanza che quanto accadutofinora - non solo le intrusioninel processo elettorale, matutto il complesso di attivitàostili noto come «guerra ibri-da», anche cibernetiche enon necessariamente arma-te, per tenere sotto pressionel'avversario - non si configuracome una minaccia poten-zialmente letale. Neppure incaso di una spirale di ritor-sioni, che pur potrebbero in-vestire anche ambiti non in-formatici.

Ben altra è infatti oggi lacapacità offensiva di un at-tacco cibernetico di tipo dav-vero sistemico, in grado diparalizzare di fatto un interoPaese, anche senza che ne siaimmediatamente chiara laprovenienza e neppure tutti ibersagli, con ciò limitandosensibilmente le possibilitàdi retaliation uguale e con-traria, sulle quali si è da sem-pre basato l'equilibrio nucle-

are. E nulla lascia supporre,nemmeno in punto di analisi,che lo stato delle relazionirusso-americane, per quantocomplesso, renda plausibiliiniziative cibernetiche deva-stanti, assimilabili adun'odierna versione dellaguerra nucleare.

Scenari apocalittici a par-te, a far riflettere sui fatti diquesti giorni dovrebbe esse-re invece proprio il rischio distrisciante alterazione deinostri dati e informazioni e larelativa vulnerabilità che dinuovo ne emerge dei sistemidi sicurezza cibernetica, so-stanzialmente privi di effica-ci misure di deterrenza.

Per rafforzarli, serve sen-z'altro un'accresciuta sensi-bilità dei Governi, perché sidotino sollecitamente di effi-caci strutture di allerta e dicoordinamento della reazio-ne, investano di più nelle mi-gliori tecnologie di preven-zione e protezione, consideri-no che in campo ciberneticouna buona prevenzione puòvalere più di una reazionesuccessiva. Ma occorre, adopera delle istituzioni, ancheil coinvolgimento delle im-prese, molte delle quali gesti-scono infrastrutture critiche,del mondo universitario edella ricerca, dei singoli uten-ti della rete. È cosa urgente.Anche nel nostro Paese.

O —C NDPLCUNI DIRITTI RISERVATI

Sicurezza informatica Pagina 28

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Ci sono voluti otto mesi di indagini prima che venissero introdotti dazi provvisori sui coils: agli usa bastano 120 giorni

La siderurgia chiede decisioni più rapideMatteo Meneghello

MILANO

L'acciaio è diventato nel gi-ro di pochi mesi da settore quasidimenticato - si pensi all'Actionplan per la siderurgia promossoda Antonio Tajani all'epoca incui era vicepresidente dellaCommissione Ue, naufragatotra veti e incertezze - a simbolodelle scelte di politica di difesacommerciale europea. Sul fron-te della siderurgia, tra il 2015 e il2o16 Bruxelles ha gonfiato i mu-scoli, erigendo un fortino di mi-sure daziarie, con risultati nonsempre giudicati efficaci daglioperatori del settore, ma chehanno comunque contribuitoin alcuni casi a ridurre le impor-tazioni di prodotti in dumping.

L'ultima misura, in ordine ditempo, è stata l'imposizione diun dazio provvisorio (tra il13,2% e il 22,6%i%) sui coils a caldo

(oltre che sulle lamiere da tre-no) importati dalla Cina. Unadecisione giunta dopo un'inda-gine durata otto mesi. Ma èpro-prio sulla tempistica di inter-vento, oltre che sull'entità el'efficacia delle misure, chehanno puntato il dito gli indu-striali siderurgici.

Il modello di riferimento so-no gli StatiUniti, dove cisimettein media solo quattro mesi emezzo per assumere una deci-sione di questo tipo, e dove i dazisono mediamente superiori ri-spetto a quelli europei (in alcunicasi oltre il 200 per cento).

«Mentre gli Stati Uniti impon-gono un dazio del265%io all'im-portazione di acciaio cinese - hadichiarato lo stesso presidentedella Commissione Ue, JeanClaude Juncker lo scorso set-tembre - in Europa alcuni go-verni insistono da anni che i dazisull'acciaio cinese devono esse-re ridotti. Va bene il liberoscambio, ma senza ingenuità: alpari degli Stati Uniti dobbiamoessere capaci di rispondere aldumping con determinazione».

Sono unaventinale misure diprotezione commerciale decisedalla Commissione europea a

difesa della siderurgia, circa unterzo del totale dei dazi attual-mente attivi in Europa. Quindi-citra questi riguardano prodottiprovenienti dalla Cina, ma Bru-xelles ha inasprito i toni, esten-dendo l'indagine sui coils anchealle importazioni da Brasile,Iran, Ucraina, Russia e Serbia.

Per effetto delle ultime deci-sioni nel2o16le importazioni daPechino sul mercato italiano sisono sensibilmente ridotte. Incalo anche gli acquisti di coils,nonostante il giro divite sia arri-vato pochi giorni fa: secondo glioperatori su questo flusso ha in-fluito anche una sorta di effetto-annuncio. Il Dragone resta co-munque il primo importatore.

«Quest'anno il settore euro-peo dell'acciaio è stato danneg-giato da una massiccia sovraca-pacità - si legge nel documentodella Commissione Ue che an-nuncia la riforma degli stru-menti di difesa commerciale -.Solo in Cina è stata stimata a cir-ca 350 milioni di tonnellate,quasi il doppio della produzio-ne annuale dell'Unione. Negliultimi tre anni le importazionidi acciaio dalla Cina all'Ue han-no subito un'impennata, provo-cando danni particolarmentegravi al settore, che ha perso4omila posti di lavoro dall'ini-zio della crisi finanziaria» .

O RIPRODUZIONE RISE R.VATA

IPerilcomparto acciaiodeliberate una ventinadi misure di protezione,pari a un terzo di tuttele barriere antidumping

Le politiche UsaNegli Stati Uniti sono statiapplicati ai prodottisiderurgici importati dallaCina dazi fino al 265 percento: le misure scelte daBruxelles sono molto piùbasse. la procedura standard,inoltre, è molto più velocerispetto a quella dellaCommissione europea:Washington impiega circa 4mesi perassumere unadecisione, mentreun'inchiesta dell'Unioneeuropea duracomplessivamente 8-9 mesi

Siderurgia Pagina 29