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Centro Studi C.N.I. - 20 luglio 2015

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    Pagina I

    SICUREZZA ICT

    Il digitale senza infrastruttura, un freno per il manifatturieroRepubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 30 1

    CATASTO

    Il catasto si paga ma non c'è ancoraSole 24 Ore 20/07/15 P. 26 4

    FONDI EUROPEI

    Fondi strutturali. "Non perdiamo quest'occasione"Repubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 3 Eugenio Occorsio 5

    IMPRESE

    Ripresa senza qualità, il capitale umano avvilito dagli anni di crisiRepubblica 20/07/15 P. 10 Maurizio Ricci 6

    IMPRESE E GIUSTIZIA

    «La magistratura valuti il peso delle decisioni che prende»Corriere Della Sera 20/07/15 P. 10 Dario Di Vico 10

    CREDITO LOCALE ALLE IMPRESE

    Imprese, il credito locale segna un aumentoRepubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 36 Francesca Russi 12

    IMPRESE (PMI) LOCALI

    I gioielli della meccatronica, quando l'innovazione pagaRepubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 39 Silvia Dipinto 14

    ECONOMIA LOCALE

    Latenza: "Da occupazione e fatturati buoni segnali, ma opere pubbliche al palo"Repubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 39 Antonio Di Giacomo 16

    INFRASTRUTTURE

    Basta rimandare: «Gli aeroporti vanno aggregati»Corriere Della Sera -Corriereconomia

    20/07/15 P. 4 17

    APPALTI

    La verifica non è obbligatoria sull'offerta a rischio di anomaliaSole 24 Ore 20/07/15 P. 28 Alberto Barbiero 19

    ENERGIA

    Matrimoni tra pannelli e batterie; pochi in Italia, la Germania insegnaRepubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 32 Vito De Ceglia 20

    Tecnologia al piombo. "Così miglioriamo gli impianti delle case"Repubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 33 22

    Fatturato e utili in crescita per la multinazionale italiana specializzata in accumulatoriRepubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 33 24

    BANDA LARGA

    I cittadini si fabbricano la banda largaStampa Torino 20/07/15 P. 44 Andrea Rossi 25

    «In sei mesi mille comuni ci hanno chiesto una mano»Stampa Torino 20/07/15 P. 45 27

    UNIONCAMERE

    Unioncamere. Ivan va alla guerra (tecnologica)Corriere Della Sera -Corriereconomia

    20/07/15 P. 15 Fabio Tamburini 28

    CREDITI PA

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    Pagina II

    Debiti Pa, le imprese sono in attesa di altri quattro miliardiSole 24 Ore 20/07/15 P. 1 29

    Per chi ha cominciato a pagare, nuova liquidità in arrivoSole 24 Ore 20/07/15 P. 8 32

    PATENT BOX

    Fisco light a favore della ricerca. Patent box pronto a partireItalia Oggi Sette 20/07/15 P. 2 Roberto Lenzi 33

    STP

    La Borsa è lontana per l'ItaliaItalia Oggi Sette 20/07/15 P. IV Maria Chiara Furlò 35

    INNOVAZIONE

    L'innovazione dietro il successoItalia Oggi Sette 20/07/15 P. 47 Robert Hassan 37

    COSTRUZIONI

    Pesenti: "Fuori dai salotti investiamo in tecnologia"Repubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 1 Andrea Greco 39

    MICROCREDITO

    Permicro, la cura Bnl fa effetto: create 1.600 mini-impreseRepubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 19 43

    Il microcredito sbarca alla CameraRepubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 19 44

    PMI

    Il Belpaese innova ma con moderazione, le Pmi sono il motore di ricerca sviluppoRepubblica Affari Finanza 20/07/15 P. 30 Giovanni Marabelli 45

    DISPERSIONE UNIVERSITARIA

    Uno studente su quattro si perde al primo annoSole 24 Ore 20/07/15 P. 5 47

    IMPIANTI TERMICI

    Libretto unico ma non per tuttiSole 24 Ore 20/07/15 P. 26 Silvio Rezzonico,Maria Chiara Voci

    48

    AVVOCATI

    Riforme. La svolta degli avvocati: possibili rapporti da dipendenteCorriere Della Sera -Corriereconomia

    20/07/15 P. 21 Isidoro Trovato 50

    Avvocati. Sposare gli altri? Un affare da 30 miliardiCorriere Della Sera -Corriereconomia

    20/07/15 P. 31 Maria Elena Zanini 52

    Avvocati, dal ddl concorrenza stralciato il socio capitalistaItalia Oggi Sette 20/07/15 P. IV 54

    NOTAI

    E continua la guerra con i notaiCorriere Della Sera -Corriereconomia

    20/07/15 P. 21 55

    PROGETTISTI

    Progettisti di sistemi embeddedItalia Oggi Sette 20/07/15 P. 44 56

  • II digitale senza mfrastrutturauii freno per il maiiifatturiero

    `Prcocaipantei'rltardo di"l-r,lStl'lJt". t'd Lital inI:alla'5oa>_A[.I.ID \\L11'

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    LE IMPRESE CON SITONr :11F' 1Gco

    Clunl:tall L.'111'

    97,7

    66.6

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    Sicurezza ICT Pagina 2

  • LOCticr co ita

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    Sicurezza ICT Pagina 3

  • Attivo solo in Lombardia, Piemonte e Sicilia

    Il catasto si pagama non c'è ancora

    Se sul libretto di impiantol'attivismo delle Regioni ri-schia di mettere a dura prova icittadini e i professionisti, unfronte su cui al contrario i Go-verni regionali avrebbero do-vuto spendersi e organizzarsi,e invece non lo hanno fatto, èquello della creazione dei ca-tasti regionali degli impianti,dei grandi database - accessi-bili ai cittadini - che raccolgo-no tutti i dati sugli impiantipresenti in un territorio.

    L'obbligo di predisporre

    queste raccolte è datato 1999 e

    risale all'entrata in vigore del-

    l'articolo 17 del Dpr 551: sulla

    base di questa legge e del suc-

    cessivo Dlgs 192/2005 sono,

    peraltro, più di dieci anni che i

    cittadini pagano (a valere su

    una quota dei costi del bollino

    blu) un eontrib uto alle autono-

    mie proprio per l'avvio dei ca-

    tasti. Tuttavia, ad oggi, solo tre

    Governi locali hanno uno stru-

    mento di raccolta dati real-

    mente attivo: si tratta di Lom-

    bardia, Piemonte e Sicilia, che

    utilizzano rispettivamente il

    sistema Curit (ormai strumen-

    to a regime, perché avviato nel

    2008), il Cit (che ha sostituito

    nel 2014 il vecchio Sigit) e il Ci-

    te (creato a marzo 2012, ma

    operativo solo da fine dello

    scorso anno).Anche il Veneto ha un siste-

    ma già strutturato, ma per orasilente: si chiama Circe e di-scende da una norma di fine2014. Sono, inoltre, invia di ap-prontamento il database dellaToscana cheprende il nome diSir/Siree; quello dell'EmiliaRomagna (Criter) e quello del-l'Umbria (Curit).

    Altrove,tuttorestapiù ome-no relegato alle dichiarazionidi intenti (come in Abruzzo onelle Marche) o peggio ancoraa un completo oblio. Salvo poiil fatto che, in alcuni casi, sonointervenute le Province e i Co-

    muni sopra i 4omila abitantiper sopperire in toto alla man-canza dei catasti, con la strut-turazione di proprie banchedati (ovviamente effettuateper territori più piccoli).

    Eppure, l'obiettivo di map-parelasituazione esistente ali-vello del parco impianti per ilcaldo e per il freddo era consi-derato strategico, sia per unfatto di maggiore sicurezza, siaper garantire migliori control-li, sia per una questione politi-ca e per orientare al meglio gliincentivi per la sostituzionidegli apparati obsoleti.

    La sovrattassa è già dovutaquando si effettuanoi controlli: databasein arrivoin altri quattro territori..........................................................................

    Ma il ritardo delle Regionipotrebbe riflettersi anche a li-vello nazionale. Perché l'ulti-mo decreto varato dalla confe-renza Stato-Regioni che dettale linee guida sulla predisposi-zione degli Ape prevede, fra ilresto, che l'Enea metta apuntonei prossimi mesi un registronazionale degli attestati dipre-stazione energetica interope-rabile con i catasti regionali.Un traguardo che oggi paredavvero un'utopia. Specie se siconsidera che i catasti non esi-stono e che, laddove ci sono,per ora non è stato neppurepossibile mettere d'accordo leRegioni sulmetodo di esporta-zione dei dati in formato Xmldalle singole banche dati.

    2I PRO D OZIO NE RESERVATA

    ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI

    li libretto di impianto nazionale

    www.edd ìzìaeterrítorìo .ìlso[e24ore.com

    Catasto Pagina 4

  • E ."i T i T I

    All'fiSANPT'f? LITrIIZ :,11(:I3'11 - `,1P1'til] 133 L.AC;i Ii'l'J1A]1TI;TIII ', `LI:

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    Eugenio occclrsio

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    un problema solo simbuliCO?

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    caduti del W, contro íl 131

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    Fondi Europei Pagina 5

  • In Italia le imprese hanno tagliato i posti di alto livelloe ora affrontano le nuove sfide senza forza innovativa

    Le frasi sono ormai così scontate chel'occhio ci scivola sopra, tentando dicombattere la noia. «A lungo termine,

    la prosperità di una nazione è strettamen-te legata alle competenze della sua popola-zione, ovvero al suo capitale di conoscen-ze» sentenzia il ponderoso studio prepara-to per l'Ifo, uno dei più autorevolithink-tank tedeschi. E chi oserebbe mai pro-clamare il contrario? Un'inchiesta dell'Eco-nomist rivela che, secondo il 51 per centodei manager, un deficit di competenze za-vorra i risultati delle loro aziende. E non ciavevano pensato? E' su questa base che ilCedefop, un istituto di ricerca della Ue, fal'oroscopo all'occupazione italiana. A bre-ve, il 22 per cento delle possibilità di lavorosarà riservato a professionisti e tecnici: in-

    gegneri, esperti della salute o della finan-za. Parlano i numeri: gli occupati ad altaqualificazione erano il 15,6 per cento del to-tale nel 2005. Salteranno al 30,8 per centonel 2025: quasi uno su tre, invece di uno susei. Per chi, quanto a competenze, sta unpo' peggio, ma ancora se la cava, terrà bot-

    Per i non qualificati è la decimazione: quat-tro lavoratori su dieci, nel 2005, non aveva-no uno straccio di titolo da esibire, ma lavo-ravano lo stesso. Nel 2025, saranno quasiuna rarità: due su dieci. Dunque, il messag-gio è chiaro: ragazzi, studiate, preparatevi,il computer sempre sottobraccio, il vostrosettore esplorato in profondità, ma capaci-tà di saltare da un ramo all'altro, perché co-sì si innova, si inventa, si spiazza la concor-renza. Eccetera.

    Peccato che, di tutto questo, nessunosembra aver informato gli imprenditori ita-liani, sui quali le parole dell'Ifo, dell'Econo-mist, le previsioni del Cedefop sembranoscivolare come acqua sulla pietra. Se il futu-ro del paese è nell'innovazione, nel capita-le di conoscenze, nella knowledge econo-my, i datori di lavoro italiano hanno diserta-to. Peggio, si sono sparati sui piedi e su quel-li del paese. Altro che Silicon Valley. I dati,infatti (quelli veri, non le proiezioni) dico-no che, da anni, stanno tagliando selvaggia-mente i posti di lavoro qualificati, a favoredi quelli che richiedono solo medie o bassecompetenze. Il monitoraggio del mercatodel lavoro, condotto ogni anno dall'Isfol, cirivela, infatti, che, fra il 2007 e il 2012, il si-stema economico italiano ha distrutto 379mila posti di lavoro. Un'amputazione dolo-

    Crescono i "sovraeducatl",dipendenti specializzatiimpiegati per mansionidi fasce più basse

    ta: 43 per cento dell'occupazione nel 2005,47 per cento previsto per vent'anni dopo.

    rosa, dovuta ad una delle crisi più severe de-gli ultimi decenni. Ma che non è scesa apioggia, in modo uniforme, nelle fabbrichee negli uffici: gli imprenditori non hanno so-lo licenziato. Al contrario, è stata una deci-mazione accuratamente mirata, fatta ap-posta- alla faccia del Cedefop -per far fuori imigliori e premiare i mediocri (in termini

    di competenze e qualità professionali). I la-voratori considerati mediamente qualifica-ti (i geometri, intesi come opposti agli inge-gneri) sono infatti aumentati in modo con-siderevole: ne sono stati assunti 645 mila. Ele aziende hanno anche rastrellato mano-vali e generici, i lavoratori a bassa qualifi-ca: 369 mila in più. E il taglio? E' avvenutotutto più in alto, vicino alla testa. Nelle

    aziende e nelle imprese italiane, dopo cin-que anni di crisi, ci sono 1 milione 393 milaoccupati ad alta qualifica (gli ingegneri) inmeno. In pratica, dei lavoratori baciati infronte (nel mondo) dalla new economy,uno su sei, in Italia, ha perso, invece, il po-sto e la busta paga. La crisi ha determinatouna mattanza. Gli imprenditori hanno deci-so chi sacrificare.

    Per una ripresa economica già fragile,l'insidia di cui ci riferisce l'Isfol è nuova e de-vastante, perché sembra escludere il paesedal modello di sviluppo abbracciato dal re-sto delle economie competitive. Nel 2007, igiovani che occupavano un posto ad altoprofilo professionale erano il 33,8 per cen-to. Cinque anni dopo, il 28,8 per cento, cin-que punti in meno, uno l'anno. E per chiaveva più di 34 anni, la riduzione è stata an-che più secca: da più del 43 a meno del 37percento. Sono stati, insomma, gli anni del-la cacciata degli ingegneri? Non esatta-mente. I dati non consentono di capire inquanti casi è stato licenziato un ingegneree, al suo posto, è stato assunto un geome-tra. Secondo Guido Baronio, che ha curatoil monitoraggio dell'Isfol, «il fenomeno piùcomune è stato, probabilmente, un altro: illicenziamento dell'ingegnere e la sua rias-sunzione con la qualifica di geometra. O, an-cora più frequente, la sostituzione di un in-gegnere che se ne va con qualcuno, inqua-drato in una qualifica più bassa». Sta esplo-dendo, infatti, in Italia, il problema dei "so-vraeducati". Le aziende richiedono qualifi-che altissime per un'assunzione, a prescin-dere dalla posizione che deve essere occu-pata. Ovvero, un laureato trova lavoro conmeno difficoltà di un diplomato, ma biso-

    Imprese Pagina 6

  • gna capire a fare che. Il caso più noto è laFiat che, per lo stabilimento di Melfi, richie-deva ai candidati la laurea o un diplomacon una votazione molto alta, anche se poili sistemava alla catena di montaggio. Ma ilfenomeno è diffusissimo: secondo i datidell'Isfol, nel 2007 i laureati che occupava-no un posto di lavoro che non avrebbe ri-chiesto una laurea erano il 14,2 per centodel totale. Nel 2012, erano saliti quasi al 20percento.

    Non è la stessa cosa assumere un inge-gnere per fargli fare un lavoro da ingegne-re e assumere un ingegnere, per fargli fareun lavoro da geometra. Quello che interes-sa agli imprenditori è che, nel secondo ca-so, la busta paga è più bassa. Ma cambianoanche gli spazi professionali, i margini diautonomia decisionale, le responsabilità, ilcontributo che il lavoratore può portare. Laspia di quanto avviene davvero nelle fabbri-che e negli uffici la dà un dato dell'Ocse. So-lo il 3 per cento dei giovani italiani non usail computer a casa o in vacanza. Ma più del-la metà, in ufficio, un computer non lo vedeneanche. In altre parole, nelle aziende ita-liane si stanno restringendo non solo le bu-ste paga, ma anche mansioni e competen-ze. Il risultato è allontanare il paese dallaprospettiva di una ripresa vivace e sostenu-ta. «La crisi - dice Baronio - non agisce in ma-mera neutrale, ma impoverisce il contenu-to professionale dell'occupazione e, in ulti-ma analisi, deprime ulteriormente la com-petitività del sistema produttivo naziona-le». Del resto, all'estero si sono mossi in mo-do assolutamente opposto, nonostante lacrisi. Il 33 per cento degli occupati italiani,nel 2012, fra giovani e adulti, aveva un po-sto ad alto profilo professionale. In Francia,Olanda, Inghilterra, Danimarca, Svezia,siamo oltre il 45 per cento. E, negli anni del-la crisi, mentre in Italia la loro quota preci-pitava del 15 per cento, in quei paesi au-mentava, anche del 10 per cento. E' aumen-tata, sia pur di poco, anche in Spagna.

    Magari è vero, come fanno capire alla

    In Francia , Inghilterra , Sveziail 45% degli occupati haun posto di alto profilo , da noi siraggiunge appena il 33%

    Fiat, che paradossi apparenti, come gli in-gegneri alla catena di montaggio di Melfi,sono solo temporanei, percorsi sperimenta-li di apprendistato. Ma, in termini generali,i dati dicono il contrario. Fra il 2006 e il2007, i laureati che trovavano, dopo il pe-riodo iniziale successivo all'assunzione,una collocazione coerente con la loro quali-ficazione professionale erano poco più diuno su sei. Fra il 2011 e il 2012 ci è riuscitosolo uno su venti. Gli altri sono rimasti in-trappolati.

    ALTE QUALIFICHEDopo 5 anni di crisinelle imprese italianeci sono 1 milione 393mila occupati di altaqualifica in meno

    MEDIE QUALIFICHEIn 5 anni sono statiassunti 645 milalavoratori consideratimediamentequalificati in piùrispetto al passato

    BASSA QUALIFICALe imprese hannoassunto 369 milamanovali e genericiin più nelquinquennio di crisi

    3 RIVROCU?IONE RISER'.'AI A

    Imprese Pagina 7

  • Le opportunità di lavoro(Per settore, dati in %, nel periodo 2013-2025)

    ITALIA t 1-

    15

    22

    17

    13

    52

    16

    Manager

    Liberi professionisti

    24 Tecnici

    Impiegati

    Venditori

    Agricoltori

    Addetti commerciali

    Operatori di macchina

    Occupazioni base

    4

    13

    Fonte: Cedefop

    Percentuale di occupati "sovraeducati" alla prima esperienza lavorativa(Età 15-29 anni)

    Diploma Laurea37,5

    Fonte : elaborazioni ISFOL su dati ISTAT RCFL, media 2007-2012

    Le strategie in tempi di crisi

    FONTE ISFOL

    Imprese Pagina 8

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    Imprese Pagina 9

  • La magistratura valuti il pesodelle decisioni che prende»Guidi: spegnere il terzo altoforno condannerebbe l'Ilva alla c °usura

    di Dario Di Vico

    «Se venisse spento ancheuno solo dei due altoforni in at-tività a Taranto non solo sareb-be antieconomico tenere apertol'impianto ma anche organizza-tivamente non si riuscirebbepiù ad alimentare il flusso dellaproduzione». Il ministro delloSviluppo economico FedericaGuidi segue con apprensionel'evoluzione della vicenda Ilva.«In questi giorni l'azienda stalavorando regolarmente e glioperai con grande senso di re-sponsabilità hanno consentitoche i turni si svolgessero rego-larmente. Finora non è stato no-tificato alcun provvedimentoche metta in discussione l'ope-ratività degli altoforni. Sonodunque ottimista e ricordo cheè in corso un'operazione di risa-namento ambientale che ha ri-chiesto ingenti finanziamenti ele chiusura temporanea di duealtoforni».

    Il governatore della PugliaEmiliano però sostiene chel'apertura di Taranto non vaconsiderata un dogma.

    «Non amo le polemiche inu-tili, sto al percorso che ci siamodati e che può andare avanticon successo. Spegnere altri al-toforni vorrebbe dire rinuncia-re a uno dei siti siderurgici piùefficienti d'Europa e togliere la-voro a 14-15 mila persone nelSud d'Italia. Non c'è nessunmotivo visto che il risanamentoè in corso così come c'è il mas-simo impegno per impedireincidenti sul lavoro, perché an-che un solo ferito è troppo».

    Lei pensa di essere il mini-stro di un sistema industrialemeno sensibile dei tedeschi odei francesi ai temi ambien-tali?

    «Non credo proprio. L'indu-stria italiana ha fatto grandipassi in avanti, grazie anche al-le norme decise in sede Ue. Epoi il grosso del nostro sistemamanifatturiero non vuole com-petere sul basso valore aggiun-to ma ricerca attivamente unposizionamento alto nei pro-cessi, negli impianti e nei pro-dotti. L'attenzione alle ricadute

    ambientali fa parte di questomovimento».

    La magistratura però non èdella stessa opinione.

    «I comportamenti scorrettidelle aziende vanno sanzionatima a mio giudizio è possibile te-nere in equilibrio la sicurezzadei lavoratori, l'impatto am-bientale e lo sviluppo delle im-prese. Alla magistratura chie-diamo di fare il proprio lavoroavendo chiaro l'impatto delledecisioni che prende. E nel casoFincantieri avrei preferito che sifossero tenuti presenti i danniche si potevano procurare con lachiusura del cantiere, solo acausa dell'interpretazione diuna normativa europea nonperfettamente recepita nel no-stro ordinamento».

    In generale lei pensa che lamagistratura abbia una cul-tura economica scarsa o da-tata?

    «Evito giudizi così drasticidico solo che il mondo stacambiando a una velocità verti-ginosa. Una volta in economia5 o 6 anni erano un normale ci-clo industriale, oggi sono quasiun'era geologica. Per chi è chia-mato a valutare questi muta-menti è sempre più necessarioavere una specializzazione. Oc-corre sapere che l'industrianon si è mossa solo per recupe-rare cultura ambientale ma nelfrattempo ha anche promossouno straordinario recupero diefficienza energetica».

    Come mai in Italia tutti iconflitti arrivano in Procura.L'amministrazione che fa, siscansa?

    «Purtroppo è un'anomaliadel nostro sistema e la pubblicaamministrazione, a cui compe-te il primo grado di controllo,deve riassumersi le sue respon-sabilità. Se si ricorre troppospesso alle Procure è perchéquesti controlli sono saltati. Maanche da questa via si arriva allanecessità di aumentare la spe-cializzazione e di trovare con igiudici forme di dialogo e di

    collaborazione che in passatosono mancate».

    Quando il presidente dellaConfindustria Squinzi parladi manine e manone che lavo-rano contro le imprese si rife-risce anche all'operato delgoverno o di una sua parte?

    «Stimo Squinzi e sarebbe biz-zarro se la pensasse così. In que-sti 15 mesi abbiamo dimostratopiù volte di credere nelle impre-se e anche gli impegni che ilpremier Renzi ha annunciatosabato vanno in questa direzio-ne. t giusto che Squinzi pungoliil governo ma mi piacerebbe an-che che Confindustria ricono-scesse quanto abbiamo fatto inquesti mesi come riduzionedelle tasse, nuove norme per illavoro e snellimento della buro-crazia».

    Se il piano di risanamentodell'Ilva andrà avanti lo Statoha intenzione di entrare nelcapitale?

    «Subito dopo l'estate do-

    Le condízioní«Taranto aziendastrategica. Noi prontia entrare nel capitalee sostenere il rilancia»

    vrebbe essere operativo il Fon-do per il turnaround, uno stru-mento di politica industrialeche useremo non solo per llvama che servirà per entrare nelcapitale e sostenere il rilancio.Per Taranto la definizione diazienda strategica calza a pen-nello».

    Si parla di contrasti che sa-rebbero sorti tra lei e il mini-stro della Giustizia Orlandoin materia di nuove normeper le crisi fallimentari. Chec'è di vero?

    «Ci sono state visioni noncoincidenti ma stiamo cercan-do di arrivare a un compromes-so e dopo l'estate sicuramenteci riusciremo. Penso che unostrumento come l'amministra-zione straordinaria sia da mi-gliorare, non da rottamare.Serve per dare continuità indu-striale e salvare i posti di lavoroe di conseguenza va preserva-to».

    0 RIPRODUZIONE RISERVATA

    Imprese e Giustizia Pagina 10

  • 0La parola

    ALTOFORNO

    Vorrebbedirerinunciarea unodei siti

    È un forno, costituito da un'alta torre in muratura, che siderurgicifunziona senza fermarsi mai. È destinato alla fabbricazione piùdella ghisa a partire da minerali di ferro, generalmente ossidi, efficientimescolati con coke e fondente. A temperature molto elevate

    d'Europal'ossido di carbonio, che proviene dalla combustione delcoke, riduce i minerali a ferro. Il ferro si fonde nel crogiolo ed e togliere

    esce sotto forma di ghisa, insieme a scorie fuse. lavoro

    CM 1

    FedericaGuidi, 46 anni,imprenditrice,è ministro alloSviluppoeconomico

    Dal 2008 al2011 è statapresidente deigiovaniimprenditori evicepresidentedi Confindustria

    a 14-15 Trailapersone nelSud d'Italia

    I

    La pubblicaamministra-zione deveriassumersile sueresponsabi-lità. Se siricorretroppospesso alleProcure è

    perchéquesticontrollisono saltati

    Sonoottimista ericordo cheè in corsounaoperazionedi risana-mentoambientaleche harichiestoingentifinanzia-menti

    Imprese e Giustizia Pagina 11

  • Imprese, il credito locale segnaL1II'TAP ] ri11;1\[;T '(11'i il 1L.PrrlltftlrSTI r,ti217; I']I.AtiTIä

    SdI11ÇI;i le;;11_FI\ lu',iLr1TIlr(111Vcì

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    neiprimintc-i dil''0151lli•alosièttl-teriormitrlc allerualn_1 (-1,1%). Inpartit'i,l.irc il lii„ltlri.rnrenttl del set-

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    a dicelnh>, l;',;, una ridu-zione che ha rigtlard,ito esclusiva-mente le banche non 'i n ali(-1,9ß'r*), rrrintre le banche lc)c;ilihanno lÍSlr 9[(i una ri [f idell'L I`dr I)i; la lIc v'ür:ri d_ ' 7]3.AIl'altilrcr,i-iillri della ciitrl:a;:iiltteh atnlit ii irlii:tcai[r) dinarilu lii

    P 1I, i;.Ie a lii i11u:5iL1ilri:tle, I i oL11'ato;1iti[,;]lidirsiïlcreditoerol;;i li) Aleat-tiarii Ina,lilcaturiere (1,1%), mentreè prc I tie!,11ito il calo rli quello conces-sr M.il i[II e i' dei servizi (-1,2% dal- , cl!';ulnoprecedente).Insornm.i í] ii±, r lo nreno rimane, masi slro-5 i.i p:an piano verso il più.

    L l lr.uprio per venire incontro alle

    dellc pTecillc r' mcdiç im-pIC'x', il !Y,rii c]crirÇIrli) didcI tcrli[i,riu pua;líesr-, la P atlrapiihit di1]ari]lacanlhialci;Ir Iir,iaLaiil n]u r :irl,:ir i' í] I)i upr i.r r cn r]r d _puru finar>!iau ri ad a_h.isoi nr l,ra-diN di °,uppixl'in,tutte 1ur's,r'ir1: li rna ni:sril üli)di

    ( ) r,r 1 'i,t1[ c li har.' i ]ralatxiat;

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    [ripil ISr r,cr Itmulcrr;,.zti(ra-

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    Credito Locale alle Imprese Pagina 13

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  • Nel 2014

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    Imprese (Pmi) Locali Pagina 15

  • Lateia: "Da occupazionee fatturati buoni segnalima opere pubblichi al palo"

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    Economia Locale Pagina 16

  • Basta rimandare: «Gli aeroporti vanno aggregati»ggregarsi, al più presto. Perfronteggiare lo strapotere

    delle low cost straniere versoscali ed enti locali (leggi Ryanair)e cavalcare l'interesse degli inve-stitori al settore, portando svi-luppo all'Italia.

    E la ricetta per gli aeroporti diCassa depositi e prestiti. Emergedallo studio che Cdp pubblicaoggi sul proprio sito e CorriereEconomia anticipa. E un segnodell'attenzione di via Goito alleinfrastrutture, allo sviluppo dellequali partecipa anche attraversoil fondo F2i che controllagli scalidi Capodichino e Torino. E di fine2014, del resto, il finanziamentofino a 36 milioni di Cdp all'aero-porto di Catania, per costruire in-frastrutture, e il mutuo di 180milioni al Comune di Napoli, perportare la metropolitana a Ca-podichino.

    L'indagine s'intitola «Il siste-ma aeroportuale italiano- La ge-stione degli scali dopo la libera-lizzazione dei vettori» ed è statacondotta dall'ufficio studi di Cdp.È un invito al governo a spingeresul Piano nazionale aeroporti(Pna), quello firmato dall'ex mi-nistro Corrado Passera, chesembra fermo. Significa puntaredi più sulla connessione treno-aereo, visto che solo sei aeropor-

    ti sono accessibili dalla ferrovia:«L'intermodalità ferro-aria èprioritaria come elemento dicompetitività del Paese», è scrit-to. E crescere nel cargo, che oggicopre il 2%a volume, ma il 40%a valore delle merci trasportate:900 mila tonnellate nel 2014(+7,1% dal 2013). In ripresa do-po il calo dal 2007.

    La ricerca conferma la fragili-tà di un sistema basato su moltiscali di medie dimensioni chenon ha tratto vantaggi dalle libe-ralizzazioni, ma anche la poten-ziale attrattività di un settoreche, non a caso, si sta muovendosui mercati. É del 15 luglio il de-butto in Borsa con successo del-l'aeroporto di Bologna: +40%

    Frarliofior

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    Olbia

    «La liberalizzazione delle com-pagnie aeree è coincisa con l'in-debolimento di Alitalia - com-menta Perretti -. Gli scali si so-no trovati a lavorare con compa-gnie emergenti. Quelli piccoli,senza grande potere negoziale».Così, se con le low cost il trafficoaereo è cresciuto, non c'è statoun aumento proporzionale dellaredditività degli scali.

    Morale: nel 2013, sottolineala ricerca di Cdp, Ryanair era laprima compagnia per offerta diposti (passeggeri-km) in otto deiprimi 20 scali nazionali. Alitaliaera in testa solo in cinque.

    Ciò non significa che l'Italiasia da buttare via. Per trafficopasseggeri Fiumicino era co-munque quell'anno il settimo inEuropa (36 milioni di passegge-ri), Malpensa il 21mo (18 milio-ni): unici italiani nella classificadei primi 30 (il primo è LondraHeathrow con 72 milioni). Mamentre nel 2005-2013 British

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    Airways e Alitalia dimezzavanola quota di mercato al 5% e al3%, Ryanair cresceva al 10,3%(seconda in Europa dopo Luf-thansa Group), Easyiet al 7,8%ed entravano Vueling o Wizz Air.

    In Italia, l'impatto delle lowcost è stato più forte perché lacompagnia di bandiera (Alitalia)non le ha frenate, ma questo haprodotto anche effetti distorsivi:spesso i piccoli scali, «pur di ac-quisire traffico con le low cost,hanno praticato tariffe tali danon rendere sostenibile la ge-stione», dice l'indagine. Certo,«la spinta liberalizzatrice ha pro-dotto aumento dei servizi e calodei prezzi». Ma senza investi-menti sulla capacità c'è il declino:«In 10 anni la congestione po-trebbe determinare un decadi-mento dei servizio con ripercus-sioni sulla competitività nazio-nale», avverte lo studio Cdp.

    A. PU.

    9 RIPRODUZIONE RISERVATA

    Infrastrutture Pagina 18

  • , Controlli di congruità solo a certe condizionilk '1 '9 le eLa verilica non e obb igatoria

    sull'offerta a rischio di anomaliaAlberto Barbiero

    w Quando un'offerta non è rile-vata come troppo bassa, laverifi-cadi congruità prevista dal codi-ce dei contratti come ulteriorestrumento di analisi non è obbli-gatoria. Il Consiglio di Stato, se-zione III, conla sentenza 3329 del3 luglio 2015 ha chiarito quali so-no le condizioni di utilizzo dellaparticolare verifica realizzabiledalle stazioni appaltanti sulle of-ferte (all'articolo 86, comma 3delDlgs 163/2006).

    Nel caso analizzato, l'offertadell'operatore economico ogget-to del ricorso nonrientravain un odei casi disciplinati dall'articolo86, comma 2, del codice dei con-tratti, nei quali èprevista laverifi-ca obbligatoria el'amministrazio-ne haritenuto dinon doverproce-d er e nella verifica facoltativa pre-vista dall'articolo 86, comma 3,del codice dei contratti pubblici.

    Il Consiglio di Stato evidenziache l'articolo 86 del codice deicontratti individua, nei commil e2, distinti criteri per l'individua-zione delle offerte che si sospet-tino essere anomale, a secondache il criterio di aggiudicazionesia quello del prezzo più basso,ovvero, colpe nella fattispecie,quello dell'offerta economica-mente più vantaggiosa. Al coni-ma3, invece, con una clausolage-nerale valida per entrambe leipotesi, stabilisce poi che la sta-zione appaltante può procederein ogni caso alla valutazione dellacongruità di ogni altra offerta che

    in base a elementi specifici appa-ia anormalmente bassa.

    L'esercizio di tale facoltà com-porta, pertanto, l'apertura di unsubprocedimento in contraddit-torio con il concorrente che hapresentato l'offerta ritenuta a ri-schio di anomalia.

    Il supremo organo di giusti-zia amministrativa precisa tut-tavia come la scelta della stazio-ne appaltante di attivare il pro-cedimento diverifica della con-gruità dell'offerta sia

    Per far scattare iIdubbioserve una discordanza graveeingiustificata, non bastauno scostamento nel calcolodel costo del lavoro

    ampiamente discrezionale e

    possa essere sindacata, in con-

    seguenza, davanti al giudice

    amministrativo solo in caso di

    macroscopica irragionevolez-

    za odi decisivo errore di fatto.

    Anche per la verifica di con-gruità (qualora l'amministrazio-ne decida di avvalersene) il Con-siglio di Statorileva come levalu-tazioni debbano essere compiu-te in modo globale e sintetico,con riguardo alla serietà dell'of-ferta nel suo complesso e noncon riferimento alle singole vocidell'offerta (collegandosi anchealla linea affermata di recente in

    altri interventi : sezione VI, Con-

    siglio di Stato 2662/2015: sezione

    V 2274/2015,).

    Nella stessa sentenza i giudiciamministrativi affrontano ancheil tema del rispetto dei minimi sa-lariali da parte dell'offerente, ri-chiesto nelle gare con il prezzopiù bassodalcomma3-bisdell'ar-ticolo 82 del codice , ribadendocome ivalori del costo del lavororisultanti dalle tabelle ministe-riali non costituiscano un limiteinderogabile , ma semplicementeun parametro di valutazione:l'eventuale scostamento di que-sti p arametri dalle relative voci dicosto non legittima di per sé ungiudizio di anomalia . In sede divalutazione di congruità delle of-ferte non possono non essereconsiderati aspetti particolariche riguardano le imprese: la sta-zione appaltante deve tenereconto anche delle possibili eco-nomie che le imprese possonoconseguire (anche con riferi-mento al costo del lavoro), nel ri-spetto delle disposizioni di leggee dei contratti collettivi.

    Pertanto, secondo il Consigliodi Stato un'offerta non può rite-nersi anomala, ed essere esclusada una gara, per il solo fatto che ilcosto dellavoro sia stato calcola-to secondo valori inferiori aquelli risultanti dalle tabelle mi-nisteriali o dai contratti colletti-vi: occorre , invece, una discor-danza considerevole e palese-mente ingiustificata.

    ®RIVROD LIONE RISERVAI A.

    Appalti Pagina 19

  • trimonïpochi in Italia

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    'Inplilr.' llltsu.tub;c.l,ícílcc-c-t. a,':11111111 .'i

    Energia Pagina 20

  • GLI IMPIANTI FV IN ITALIAI f ;'¡;{I

    100

    , l - ' 'JC .,,

    23

    a il là ,, 1 i; t,:I i , l àri 1 tt.r)

    41

    29

    17

    206

    24

    N cll ambi. o(lulleistorageuneeem pio drtuosoarrivadalla

    Germania, paese dove gli incentivihanno provocato un a )batti mesto del

    25'' del culto dalle ba.tur e

    G f •M""r 1 . ; ON

    7p( i '1 CC .

    [ LT D]

    Nei pr1 i 4 mesiil fo ovoI arco

    resta al paloIlfotovoltaico italiano nonvive uno dei suoi momentimigliori. Stando ai dati di

    Arale Rinnovahili nel 1'quadrimestre del 2015 estato registrato un calo

    della nuova potenzainstallata del 50'9;

    rispetto allo Etessoperiodo dello scorso

    anno . Ma emerge ancheche íl fotovoltalico

    re idenzialestareggendomeglio di altri segmenti

    alla flessione di nuoveinstallazioni. Gli impiantidi piccola e mediataglía

    sono quelli che hannoinstallato la quota

    maggiore della nuovapotenza fotovoltaica

    registrata in Italia neiprimi 4 mesi del 2015.

    Energia Pagina 21

  • Tecnologia al piombo`Così miglioiiamogli impianti delle ca

    MP SOi

    1L 1 10 I I; I)`LII I \IiI;GI= ,PIÜ.Ih11Iit(, Ii ISL LUMI''ti I II.I'1 O['17LPI I;F( iR` l 1 \( _i,_1 f I Ii.I1'I ;S(lU) ST( I(( 1GGI(J I' L ;

    I I1I 1 t I\ I iI' I n II1\ 0GT, `t:\ 1)E ()t i 1:\ I ( ) I 1i\C t,` IL(II ii,!3 I-1,I1OP,„[ I P,'t IT ti5O 1I 17,10L)11\51I1.I;I/1O J 11_'>,;;I '.Ti t I'V'"'" TI II/.llI HAMM

    M1T«rtoirri ti " Ili itlc, I ,t'vi, ilinetca-tU dl'] I(,ti ,7Itairt, itt Itali.:.

    11,1 sul,it - i ti't et,,Il+,'.ctúr,te U,'-n.t wr7 su ü : ,' Ii ivyin'tIi q]pfJf7i) I'aI'nt, iuint_t ch,° pai tiss.c-nrle c nt IY e;t etnIar_íc,_ii dc°idi etai "conti cnc i t` _.t ele quali son, c. -, p l, c i it I t al i a I i,installazioni dei {t;untc°.Il ,,I,tiiperla firoduzionr d- et ict

    Di fronte ad un,, ;eenariri c1qui tipo, agiltnt, Iuitl-r t'., r. :da d t }ICrr, rmrc. pc t: idatc ,,,i , cnt, e 1111 rre pn,spctlítc

    c'n, rt,tnp.titc, tisult t ,, uitluella ic,» ,Icwtr t c ,", ctct, i cli

    ti 7,ilhi ai.uxtintul(t n IkIfU'rÍ('

    di rnn,',a Ï,cnc'r,t.'irtnc cl'c c+:n-ctiloriu di t tc,uaïe l'ctxa r.

    I7t„cl„t!acla G,miti tímin(na}iíIi ilih.t uc Ia e il. Ic,,,',,,1l, io i ! I, cle-,tin,tt.t ,tl (ri[l'-.tlino donit ' titictlin nu,do ,tuttini)1no e sicuro, fa-

    teti, t.iii'iietelligente gestio-nedell'energiaeun.isensilrileri-drizione dei costi di.t p;,r „,, i.gio-nalnento dalla re. t c'.

    Non a citi ,7 t i Iunir,i itt-eenti rr rima,tr, nc'I I•xc,7 ,llaicr;è I,t deu,t-;',,ne i,eale del ,,IL',ch,= , nlelx'r ,rtt Itt11r2tZ.tUn,° c'cltlti;ta rC'r-1tIC'fl-zi,t1r Ar7n r'ì'. i},lintí d,t sltilyir,i

    c, imi LI11CSai liti,tnc'nl- ,, `cli i11-taIl...>sí„ni su il cci -.trttt l-ii. i. liti

    intl,i;tttti s.tií lettl dcllc casc. Adttilita[e cltlc fito tuctctttt, ['.

    anchc::.,t drastir,t rí(1lrrír,n(° deicI2Ous(ci ,t,Ic ,atincir-

    ta lt) 'OLitilacunilx°tin,talla-re liti ittiitiatt,t c.t,.líttl;,; da 3káti' clli.r> i in mano, ne lia-stanuí;u ilascnonrnen,,.

    `eIl(, 5 tc «ai temi[), a; I)us,i[)del mc°ee..t.ifätno cicl e- ,1_toenergia' cl le (:ollsentiïf7t I.t ven-dita dell'elettricità prodotta

    1.rt :alareic, G,=eant-hit, °,til p+,,,: tt;: it st,stan!_t, ì' ptc-

    itu t c,f ua} lit, tt.t cluantaener í.t t( iw consumata etltl.nita nc°. ,w tic prodotta. Attu.t[i'nentie,rrii intati ri I,it+,It,tïc,, nin ,11pera ilJLl-, -, dei I, hhts,,t,ti pet I.t t,h-gittne - he t..t I t•c t.. c° I.tlki.t f„it e'i pn,du-zione (-li e.,tt'.t i,i,t

    cluïenttaiu, c ,°It. .l.^altiItit .t; it na'.c:retrtina 11ani1u ,' Ia 7u Il,tttcria a1 picnuhc?

    ; , ' s iI I t t i n n , c ^ . t t t i . t . n s . t i l ntct+:a-o a nn't - c1c1 ''U 1 1 due.ll- ,

    l id id i, a Cc°tie c, ,t t tecntPII r,t _ 1 tIa 1(l alst he',urucdLead ric?'?(.ìrlit cu'r,:t.ttolami-

    ciat(,I, ,r,„;c,ntarzr?, I us;'nl11ppr,tlel ptr,

    n';I,un rt l;tth;inu'il te il .í(lr ín tl i, n-

    tG l'a:'.ieJtt.a 1;t1,7 ct,tiCL e. 11 utt.t

    a,tpp nFnntlit.t _lc; Ií,ttit ctti h',ati..Il'acc11tutil,, di rnt'rl:;ia - ptr:'nt,'! tc \tr,;Ilt (timi, e.u r11 ti e .:re ltt c°,i lcnt rc , s c' '._ nx,-9rilitr p,mc.t sr,[utí,!ns (li 1i.utiui 1'ìdt'a

    _?Ct nt.cc'dall lr,n:àtlír,£Ïriteumi.tsrr-delluzione affid.tItile .Itl r1n'c,i',etln.t degliutenti coni g. uùo in lui solo ; i[ Udoito sto-

    ri,t e kr t lt-i ,,', a: ic°tcl lï In uri n-ercAoinc,intütuatr,tsl, itu..iir,ne.,.

    ',,misL,Irtat,i ch, irrcemithí +Ir; °a,m(,en°t>ia',,,nt, ;rtua, , crau_°ü(°p,t aati l i-

    stcni .t cli,eanil!í,i ,túé -t ria mii,randc. mtc t c-se a au ttu iíparco esi-,tente dí impiattú tc,tc, , ,liaírí residenzialic,, ir tu a t t I ía s„u'i ; Illir, stimando in cir-ca ^()()Litíla cltiellí p„(etir.ial a cui trc°k,hcst'titierc .tp}tlic.it.t J, t ,u.anncïV'£a tecn,[„',i.,. Ilcl,pc, iti „1Ceapar.tt liscc ,luzio_iicL. : ccn-a t t i I,:} inr, : t l i,.t n tl+ set n p t e di laiïtl', tut, t:tiimdïr uic,tl,t, afiindrinntia,t}ai-It rn rim l, ,ltn,7lrtic , lt'-,tic'r.t .tttetï, tï-tll'cons_ rt ItiGCíirxrcrntnl -rei'tut,xr n-,:unu da I'ï, li'to a1 -(1-„i), drl J ab:,ísr,-,,n c`lientt iaclíutt'zthíta: :c ne pit , tGzt-spnin I't } ícnit c,dïchinatc, °dïír:tetc ct-t.tte Lit'.°. fascí.t clittictc,tt1,,,2ter d1, Li mi prt,-d,tlt, ad tit ptc° r' , r,ntt;°t111,,, I-It dt°

  • dai:irci :niil.ieuracori unritorno dell'imìr-t'imc t rPi .tnrlï per un impianto cf'`n tlri.t

    rap.tut t_lI ih tllLl'era,serc lnSurru ;u¡)utaIri-no yuc rr +x;lPa il ritorna èanc'lrr p iii 'i

    ce +in,irlrr.tt+r rrelacluantitiidirri ;r,í: .c-cedr.nte i° Ctll, l i d. i costi

    Tra i r+i lxr,rrenti dc°P 1,rtrppi, icr.ntirrii ri5aric p r,clutt:ir: rlí li,,tter ir (L: .írlrr°I Itilrlr_,r-ke'1 + r,ir rli ínrlslrii° rl ll'i°lr°Ilrnrlnnu sticr,(I4wscIi slrrlttnri nut+r I li°sl,i, ar{

    io r arirlrr n u l nrrn -ip x', t'rv drll ,ui ,viit :i-co rlre h.trirr+, in critr, in +z.rrnni. : t,rr:I,ri ri-. i"ternic'.i aCr rlruJlr ' 1 11 i2r[iil ll e in tri`nr

    , Fun rnlifrr ;rrlri'iar nrrni lilr hr,tlitl

    nrsriut+, a li,r°11r, ilrtern r,-i+,nale in r{ur lr,

    pr°ci[ir ,nicrr.tn,;,E,uutiLrlir.zuil]u.tna± rr.

    pri.r[i c'.i ür[ r_ r1i l rrr lnnanzituttr, Iranniirs ririllirrr! iiril".ltii r rl:ldr';i ile+inip:ttto,riu'l+i ienrl+ ri iecluilr, i.rl,ilr°adunrIrftrad+,r'nr tirr,c t .rlirr ,r -rispr urir(;a p.r-rin-l'r ,irdr p ,i urra f Ir ,arinr r'i Iiack_upfino ad' Ir niasti q I+, clí li rrr ui carira i pri-

    cilr°+,i.tti.ti+rn+? tiltielr° prir ripaiipeculí;tril.tdiclur hitii=ridiFattrrír r ntrxr, lr + i.r1'r-

    ;+,rr+r c+irnp'iet. Inr?nte esenti da rnanu-i,ur e tiricIal ili.

    Se le. prr,spi'tliir(° per il futuro sembranolruanr' i.ilnlildccrrntul-quelaiudrr,tr =).tI ptlnlr (li ritita normati-vo, la strrrda i:nl,on c cluella giusta. Ledehlrere5-IeI 2riili llr'-I011ii;iunìo infattichiaritoli° rriurlaIitlt (li o,Ili +,anir.ritV Ala re-te elettrica in n ie.rl .t r te.n ir , l i e . , Pe c.1-ratteristiclrrp c,t.,i i naiir r 4 i . i r i i l , i t i di a l i -p l i c a z i o n e dei sis.tr.'rrri di arrurunI', eie11r0-rhirnici, a rc`he a:,T, in t t i ad impirr¢ Li r i rnraziane da forrli rinnovabili - r r ti .rrr'a {ia-sparirr-Le puhl,Iir.urir, nïdr'PIrr ariar tidcl-Ie nl crrrir Li cn í rl ' r . (110-2 l (II 0-1 i' >arrtll-I]i, se.,rLLitr. a.üla ilr [íl]!fi'.a rnnfì°.rnia ileitr.stcl Ci°rinn°ntr,, cI I orlichr a, fi il rr..t+?rirnr r I r[ici r c[.r±'li utun ti sara p 5sil ludi pru-.;ranunarr I,rr pri ilivc° ti nr°rrti :r+,lrrrrtarr-tr r.1ur',tr' iurrrtr., u-ri,n_aucIe iI i i inlr84 r°r-I Itit.;tir,ia1 .I1n111è+ uc11 ;1rliilrterreti;urleesif,en;r tiíeielientierr tterealr r ;d`spr -sizialnc; soluzioni affídabíh>,.

    intuiti(., itri,ni'r;1"orr,rnentol ' eficienzamediadeiciste iii eli stora0e rasi d 11z'aie

    FérfÜrr l1 "; li,,[ Iuwhp à siërni ri

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    NicUáOGasuarilr,eäc'cLltÍVeVlweprtsidenì eigruppo F amm

    Energia Pagina 23

  • [L'AZIENDA]

    Fatturato e utili in crescita perla multinazionale italiana specializzata i n accumulatori,YlI&rsrrl

    Fatturato e utile in UI tlant'1 f)I1pit Iiatuln ',nipl, u

    multïnazional, tu . n n( II, ì i, rcittziiïïl: c d ïtitiíI, ur_ioxdia« Ltsnulatraripera . ' - ttieli!o ufc;te[c7iL peiu5oiiidi-st7iile, tj' >> atorí a(`rislící c1 anlcn iie 77 biIat ìcío drlIrr,r. rï-río''Iil i inferni,i I,,trt-,ti;,t:,iIií,;iil iii, iíilii'(Ii'l ,iliiwdell,t¡1I"r}Cll;Pitln!.' Ill,ifilll liic'riI' lÍda[ii51 ((' I, a, tSlnti-lionid.r_il i p (•I7" 1 íBheL11 p, I'U:3;,iti cntrcPI l,í dtai timun-taa 49núIí triídi ^urrtí:trt ° cital i] I'ï,i l',u , i: 1+^pc°rlitr-enancr r ,i>;I:a e tu'í pritu ípali ain ítí deI hu ;ítr:rs ; FíSlnttt,l'au[t1n1u[í'r.',i C t15' Jíl .'ì1tiCC ttt a {uul,i supe°ríure.I il?i, c[ ;l

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    positP.np('rL: halli'r t ti ,9u:ianu nlnchi^{lt^r: Iia ï5ato-

    riactrstici.- ttlr.rnelsc'[IOrer dell_' hatÍrrie in.[u>:[n tli l)) ttppi

    í, t nm èuno dei ln-ï-I tl t ,:, pr: gduttorü a llï trlli.r e u 'opett il merc a n ha e idenziattsuu tl t r rîl*t °Sa,,wíeau i`al utïv ,IíT2 .? f inuent`i itlrlno-

    a t: a.ttEtut, da parle delle 4'_ )rii)ittic pi t dirt,-ttrictx' in1 °dic f )rí.'t [cci i lÌrictz. Ill nu n ij-ritc il cIclic.c'rclit '

    ir'5'íi°ttt.',11I ,tlri tni I:ui°: vt°ri tïdi ra íein,tlíi ,trít[ i' .lí ,i55i,tnt t[ia[ I,.ci, IlaI111i)al ll(Uri ^5' 'i p Stli i Sulla nar,iu tlit.ä:1`nlilydtc, rct ;_ir :°rt11 i1 pí.il ,Itr .ittlidai,„'' nílíritiidieuronrI"t I 'nd, ,tií 1'!nil ní cIícitt .tcl_'i)_ 4 1'i r IIziejrte °+! .rtan(:c°ti a,[ i,3íle cuti it'ca;' U(i(1 díp iìd riití üi ] l7inti ar, in tlílìt. ir,l.r.

    Energia Pagina 24

  • Sí espande I"espam: w._ I.- _ nei mesi scorsi a Verr - _

    I cittaclîni si fabbricano la banda largaAtri otto comuni aderiscono all'associazione che porta Internet a basso costo nelle piccole realtà

    i era capito subito chesarebbe stato un esperi-mento dirompente: i cit-

    tadini che si mettono in pro-prio per garantirsi un servi-zio che il mercato fornirebbesolo a condizioni improponi-bili o comunque piuttostosvantaggiose. Si era capitoanche che molti avrebberoseguito l'esempio di VerruaSavoia, 1.477 abitanti a 60chilometri da Torino, diven-tato alla fine dello scorso an-no il primo comune italiano aessere considerato un provi-der, ovvero un fornitore diservizi Internet sul modellodelle compagnie telefoniche.Nel giro di pochi mesi il mo-dello ha piantato radici e oramostra i primi germogli. Ver-rua Savoia ha fatto da apripi-sta, poi si è aggiunto Lampo-ro, piccola realtà del vercelle-se, e da qualche giorno altrisette comuni: Brozolo, Bru-sasco e Cavagnolo, in provin-cia di Torino; Gabiano Mon-ferrato, Mombello Monferra-to, Moncestino, Villamiroglio,in provincia di Alessandria.

    Contro il «digita ) divide»Entro fine anno 3.200 fami-glie otterranno una connes-sione a Internet pagando unacifra quasi irrisoria, 50-80euro l'anno a seconda dei ca-si. Gliela fornirà non il Comu-ne (la legge lo vieta) ma un'as-sociazione di cittadini creataad hoc da un professore delPolitecnico. Daniele Trinche-ro, fondatore del laboratorioi-Xem, qualche anno fa - dopoaver portato Internet a costozero (o quasi) nei luoghi piùremoti, e perciò ignorati dallegrandi aziende di telecomu-nicazioni, dal Monte Rosa al-la foresta amazzonica, alleisole Comore - ha deciso diportarlo anche a casa sua,Verrua Savoia. Un piccolo co-mune in collina, tra i tanti ascontare il «digital divide»che affligge l'Italia, divisa trale aree urbane raggiunte dal-

    comuniAttualmente

    i comuniche hanno

    aderitoal progetto

    sono 9

    Mb/sLa connessione

    garantitaè del tutto

    analogaa quella dei

    grandi provider

    euroA Verrua ognifamiglia paga

    50 euro l'annoIn altre realtà sipuò salire a 80

    la banda larga e le piccole real-tà, spesso sprovviste.

    L'esperimento è cominciatocosì: Trinchero, con un gruppodi ricercatori, ha recuperatovecchi pc, schede radio, anten-ne, e realizzato due ponti radioda quaranta chilometri ciascu-no portando la banda larga sul97% del territorio di Verrua.Quattro anni dopo quel proget-to si è trasformato: esaurito ilfinanziamento del ministerodell'Università e il contributodel Politecnico, è diventatoun'associazione composta daicittadini di Verrua, chiamata«Senza Fili, Senza confini»,che oggi fornisce la banda lar-ga a 360 famiglie (su 650) al co-sto di 50 euro l'anno. Una rivo-luzione: nei mesi scorsi ne han-no parlato il New York Times,la Bbc, Al Jazeera. Un apripi-sta per il resto d'Italia: in seimesi mille comuni hanno scrit-to o telefonato per chiedere in-formazioni. E l'associazionedei Digitai Champions italianiha chiesto a Trinchero, che di

    Banda Larga Pagina 25

  • «Senza Fili Senza Confini» èpresidente, di analizzare la re-plicabilità del modello adottatoa Verrua.

    II modello si estendeEd ecco il terzo programma:«Senza Esclusi». Trinchero haanalizzato la situazione: la for-bice tra zone urbane e ruralinegli ultimi anni si è progressi-vamente ampliata. All'internodella stessa campagna esisteun divario digitale: anchequando il capoluogo ha accessoalla banda larga quasi mai laconnessione raggiunge tutto ilterritorio, anzi, spesso i piccoliinsediamenti ne restano privi.«Senza Esclusi» è un modo permettere a disposizione le com-petenze tecniche e l'esperienzaaccumulata a Verrua. Il primoa testarlo è stato Lamporo, inprovincia di Vercelli. Poi si so-no aggiunti gli altri sette, perora inglobati dall'associazionema solo finché non riuscirannoa cavarsela da sé. Altri arrive-ranno, dei resto il bacino po-tenziale è sterminato: bastipensare che 3.521 degli 8.092comuni italiani hanno meno di2 mila abitanti.

    Banda Larga Pagina 26

  • «In sei mesimille comuni

    ci hanno chiestouna mano»

    domandea

    D. TrincheroPolitecnico

    Professo r Tri n chero , avete sdo-ganato il fai da te della rete.

    «Era il nostro obiettivo. Noisiamo stati aiutati dal Politec-nico, ma gli altri a chi si posso-no rivolgere? A nessuno. Allo-ra li aiutiamo noi. Con questonuovo progetto mettiamo adisposizione la nostra espe-rienza: realizziamo (gratuita-mente) un progetto per porta-re la rete Internet e accompa-gniamo questi piccoli comuni.Quando poi diventeranno au-tosufficienti costituirannoun'associazione a sé».

    Mille richieste di informazioniin un anno. Se lo aspettava?

    «Così no. Ci hanno chiamatoanche da Ustica, ma io nonposso girarel'Italia perprogettarereti. Quelloche propo-niamo è unmodello ca-pace di fun-zionare dazero. Il pro-blema è il finanziamento dipartenza: noi avevamo il so-stegno del Politecnico che co-priva i costi delle infrastruttu-re; i comuni, se si associano efanno massa critica, possonofarcela senza problemi».

    In sei mesi mai un guasto?«Capita. E quando succedequalcuno di noi provvede. Avolte ci vuole qualche ora, manessuno si lamenta, ancheperché non c'è alternativa: èl'unica possibilità di avere In-ternet. «Senza Esclusi» è que-sto: un modello efficace, so-stenibile e alla portata di tutti.Non una risposta definitiva,ma di semplice e veloce imple-mentazione. Il mondo ruraleha diritto ad avere servizi ade-guati, e non surrogati di quellidisponibili in città». [A. Ros.i

    Banda Larga Pagina 27

  • L'intervista Parla Lobello, l'imprenditore siciliano che da un mese è stato eletto alla guida dell'associazione

    Ivan va alla guem (tecnologica)Via la carta, digitalizzazione di libri contabili e registri d'impresa. Previsto un risparmio di 50 milioni

    DI FABIO TAMBURINII 1 dado è tratto e significauna sfida importante: ilsistema delle Camere di

    commercio darà un contribu-to importante, forse decisivo,alla rivoluzione digitale, che èuna delle priorità assolute delPaese». Ivan Lobello, l'im-prenditore siciliano eletto unmese fa alla presidenza diUnioncamere, annuncia il suoprogramma. «L'ambizione èaprire una nuova stagioneche farà delle Camere di com-mercio e di Infocamere, il suobraccio operativo tecnologi-co, lo strumento per collegarele imprese e i cittadini con lapubblica amministrazione».

    Cosa cambierà?«Per quanto riguarda i

    rapporti con la pubblica am-ministrazione abbiamo cin-que progetti concreti. Entropochi mesi libri contabili e re-gistri d'impresa saranno digi-tali eliminando registri carta-cei e bollettini, con un risp;mio annuo per le imprese di50 milioni e 200 milioni di pa-gine cartacee dematerializ a.te. Altre proposte riguardanol'organizzazione di uno spaziodigitale unico dedicato ai rap-porti tra imprese e pubblicaamministrazione per l'utilizzodi servizi e di una piattaformaper ottenere le autorizzazioniamministrative online. Siamopronti, infine, a rendere di-sponibili gli strumenti e laformazione, quest'ultima perle micro e piccole imprese,per l'emissione di fatture elet-troniche tra aziende e per l'ac-cesso digitale ai fascicoli dellagiustizia civile».

    Quali strumenti mette-rete a disposizione?

    «Il registro delle imprese èuna eccellenza italiana, orga-nizzata all'inizio degli anniNovanta, per dare informazio-ni dettagliate sui bilanciaziendali. Perfino nei Paesianglosassoni, come per esem-pio l'Inghilterra, è difficile ac-cedere a dati analoghi. Perquanto riguarda l'informati vasulle imprese siamo tra i piùtrasparenti al mondo. La rete

    telematica di Infocamere, adalta velocità e standard eleva-ti di sicurezza, collega i nodinevralgici del sistema came-rale, che conta 105 sedi prin-cipali e 300 sedi distaccate.Questa rete, che già connetteimprese, professionisti e lapubblica amministrazione,può essere l'asse portante diun sistema tecnologico chegarantisca lo scambio di ser-vizi tra l'intero mondo della,pubblica amministrazione ele imprese aumentando i ser-vizi che già oggi sono dispo-nibili».

    Con quali effetti?«Per esempio sarà possibi-

    le gestire online, in collega-mento diretto, le pratiche di

    autorizzazione, qualunqueesse siano. La semplificazio-ne sarà formidabile, i costiscenderanno e le scelte diven-teranno chiare a tutti, oggetti-ve».

    E' più facile dirlo che far-lo...

    «Intendiamo discutere leproposte con l'Agenzia digita-le, che fa capo direttamentealla presidenza del consiglio,proponendo tutta la nostracollaborazione. La scommes-sa è dare un contributo forteallo sviluppo del Paese».

    Il sistema delle Cameredi commercio è accusatod'inefficienza e costi troppoelevati . Il progetto per la di-gitalizzazione del Paese è il

    modo per rilanciarlo?«La strada scelta da

    Unioncamere è sviluppare letante esperienze di eccellenzadel passato, riconosciute an-che a livello internazionale.Detto ciò, saremo bene attentia non essere autoreferenziali.La scelta è di aprirsi al Paese,recuperando massima effi-cienza del sistema. Proprionei momenti di cambiamen-to, infatti, l'Unione cameraledà il meglio di sé».

    Condizione indispensa-bile è che venga realizzatain tempi rapidi una rete na-zionale in fibra ottica...

    «Il presidente del consi-glio, Matteo Renzi, ha dettocon chiarezza, che è l'infra-struttura, più importante perlo sviluppo del Paese. E si èimpegnato a realizzarla. Il no-stro progetto rende disponi-bili i servizi che renderannopiù efficiente il Paese, facili-tando la vita sia alle impresesia ai cittadini».

    'J RIPRODUZIONE RISERVATA

    Unioncamere Pagina 28

  • Pagamenti rallentati dal Patto di stabilità

    Debitisono in atte sadi altri quattro mili ardi*

    Jn miliardo di euro già prontonell e casse degli enti locali ma fer-mato dal Patto di stabilità. Più altritre miliardi in arrivo per Comuni,Province e Regioni destinati ai de-biti arretrati. Questa èlafotografiaoggi dell'operazione sblocca debi-ti, varata oltre due anni fa. In questigiorni però cominciano ad arriva-

    re alle imprese i primi pagamentisbloccati grazie al «Patto di stabili-tà incentivato» tra Regioni ed entilocali: 725 milioni in tutto, a frontedi richieste che, appunto, sfioranoil miliardo fermo nelle casse di Co-muni e Province. Altri 2,8 miliardiarriveranno dal decreto enti locali.

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    Crediti PA Pagina 29

  • Enti locali in arretrato per 873 milioniaccolto oltre l'80% delle richieste

    Il Governo ha stanziato altri 2,8 miliardie punta a chiudere la procedura di infrazione

    Imprese, crediti Pa per 4 miliardiA oggi sbloccati solo 725 milioni - Tempi più lunghi per la tranche da 2,8 miliardi

    PAGINA A CURA DI

    Valeria Uva

    La notizia positiva è che pro-11prio in questi giorni stanno final-

    mente arrivando nelle casse del-

    le imprese oltre 700 milioni di

    pagamenti in arretrato da parte

    di Comuni e Province. Lanotizia

    negativa è che ancora oggi, a di-

    stanza di oltre due anni dal varo

    dell'operazione sblocca-debiti, i

    crediti incagliati presso la pub-

    blicaamministrazione sono tan-

    tissimi: sfiorano i 900 milioni

    quelli più vecchi. A questa cifra

    il Governo ha preventivato di

    aggiungere altri 2,850 miliardi

    grazie al decreto enti localivara-

    to a fine giugno con l'intenzione

    di chiudere (si spera definitiva-

    mente) questa brutta pagina. In

    tutto quindi quasi 4 miliardi

    (3,728 per l'esattezza) sono le

    stime degli arretrati da pagare

    (sui 36,5 saldati fino a gennaio).

    Partiamo dai soldi appenasbloccati: 726 milioni di europer Comuni e Province, «libera-ti» grazie al Patto verticale in-

    centivato. Il calcolo arriva dall'ufficio studi dell'Ance (associa-zione costruttori) che ha analiz-zato tutte le 18 delibere regiona-li, varate a maggio scorso, con ifondi sbloccati, Comuneper Co-mune. E il solito paradosso delPatto di stabilità: i 726 milionierano tutti in cassa, ma non po-tevano essere saldati ai creditoriper via, appunto, dei vincoli delPatto.Ora invece sono spendibi-li senza incorrere in sanzioni evanno a sanare i debiti maturatiprima del 30 giugno 2014.

    Il meccanismo utilizzato perallentare i cordoni della borsa èstato ancora una volta quellodel Patto verticale incentivato.In pratica ogni Regione (tranneVal d'Aosta e Trentino AltoAdige che hanno un diversomeccanismo) ha ceduto ai pro-pri enti locali i cosiddetti spazidi Patto (ovvero la possibilità dispendere). A spingerle un in-centivo concreto molto «pe-sante»: gli spazi ceduti tornanoindietro alle Regioni per l'83%

    come moneta sonante, sottoforma di contributo statale (pe-raltro a compensazione di altritagli ai trasferimenti). A dispo-sizione quest'anno c'erano, intutto 1,2 miliardi di euro, comestabilito dalla legge di stabilità.Gli enti ne hanno «prenotati»873 milioni, ma ne hanno rice-vuti soltanto 722. Questo perviadi alcune rigidità nel meccani-smo: i fondi potevano andareper il 75% ai Comuni e per il re-sto alle Province, senza com-pensazioni tra l'uno e l'altra. Equesto ha fatto sì che per alcunila somma a disposizione fosseinsufficiente e per altri eccessi-va. Un paletto ora saltato con ildecreto legge enti locali.

    Ma il vero problema è che incinque Regioni (Basilicata, Ca-labria, Campania, Molise e Pu-glia) la «domanda» ha superatodi gran lunga l'«offerta». Adesempio in Campania i Comuniavevano in cassa 194 milioni,quasi il doppio dei 1o8 effettiva-mente liberabili.

    La ripartizioneA sorpresa, gli enti con disponi-bilitàbloccate si trovano soprat-tutto al Centro-Sud (si veda lacartina). 1148% degli enti del Sudha fatto richiesta; a questi si ag-giungono il 47%, del Centro. Ilproblema degli arretrati tocca«solo» il 23% delle ammmini-strazioni del Nord. L'Ance hacontato ben 2.100 enti locali chehanno presentato richiesta di al-lentamento del Patto. «I135% - silegge nello studio - ha dichiaratodi avere ancora debiti maturatipiù di io mesi fa bloccati».

    I debiti residuiA dimostrazione che il proble-ma dell'arretrato non è affattoconcluso ci sono anche le richie-ste monitorate da alcune Regio-ni per la seconda fase, ovveroper i debiti accumulati fino a di-cembre 2014 e nel 2015. L'esem-pio più clamoroso è quello dellaSardegna dove sono fermi 619milioni, 32 volte la somma effet-tivamente liberabile. In EmiliaRomagna «servono» 162 milionia fronte dei 18 sbloccati ora.«Esempi che confermano anco-raunavolta- conclude la nota-lasituazione di difficoltà provoca-ta dal Patto di stabilità internonel pagamento dei debiti di par-te capitale da parte della Pa». Einfatti il Patto resta la principalecausa di slittamento dei paga-menti per il 73% dei costruttori,secondo l'ultima indagine con-giunturale Ance. E, per vederesaldata una fattura nel primo se-mestre di quest'anno, servono 4mesi oltre i termini di legge: 117 igiorni di ritardo, scesi solo dicinque rispetto al 2014.

    A tentare di sanare questisquilibri interviene ora il de-creto legge enti locali (si vedal'articolo in basso) che «ria-pre» il Patto incentivato allar-gandolo ai debiti maturati finoa dicembre scorso. Secondo lestime Ance in questo modo po-trebbero tornare alle impresecirca 470 milioni.

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    Crediti PA Pagina 30

  • Gli assegni già pronti

    RISORSE SBLOCCATE DAL PATTO VERTICALE CON LE DELIBERE REGIONALIImporti concessi agli enti locali (in milioni di euro)

    Lombardia

    ?'.} 2 L62

    Trentino Alto Adige

    Friuli V.G.

    Veneto

    Emilia - Romagna

    Marche

    Abruzzo

    1 .€o- I Molise

    ..

    Puglia

    Sardegna

    Lazio

    Campania

    Basilicata 46.

    Calabria

    Sicilia

    Fonte: Ance 1

    Crediti PA Pagina 31

  • Le risorse aggiuntive destinate agli impegni più recenti

    Per chi ha cominciato a pagarenuova liquidità in arrivoù I La partita dei debiti arre-trati della pubblica ammini-strazione non è affatto conclu-sa a oltre due anni dai primiprovvedimenti. E lo confermail decreto enti locali (Dl78/2015) che questa settimanaentra nel vivo alla commissio-ne Bilancio del Senato.

    Il provvedimento iniettaun'altra massiccia dose diliqui-dità, che sfiora i tre miliardi dieuro, a Comuni, Province e Re-gioni. Nel dettaglio: agli enti lo-cali vanno ulteriori 85o milionidi anticipazioni di liquidità,mentre alle Regioni sono desti-nati due miliardi - sotto formasempre di anticipazioni (di fat-to prestiti agevolati) per ripaga-re vecchi debiti non finanziari enonsanitari, siadiparte corren-te che di parte capitale.

    Le condizioni per ottenere ilfinanziamento devono ancoraessere dettate da un decretodel Mef (che in teoria dovevaessere pronto entro il 30 giu-gno scorso) ma un primo im-portante paletto è già contenu-to nel decreto: hanno accesso

    ai nuovi finanziamenti solo glienti locali che possono certifi-care di aver pagato il 75°% delleanticipazioni di liquidità giàottenute finora.

    Le risorse vanno a copriredebiti accumulati fino al 31 di-cembre scorso (compresiquelli fuori bilancio) e già cer-tificati come certi, liquidi edesigibili. Ma anche queste po-trebbero essere rallentate dalPatto di stabilità.

    Il decreto legge 78 allenta lemaglie anchep er chii soldilihama non riesce a spenderli pervincoli finanziari. L'interven-to è sempre sul patto di stabili-tà verticale incentivato (si ve-da l'articolo in alto), in mododa consentire alle amministra-zioni che hanno disponibilitàdi pagare un altro stock di debi-ti pre gre s si. In particolare, vie-ne allungato il periodo di ma-turazione dei debiti. A poteressere pagate non sono più lefatture (sia di parte capitaleche corrente)fino al 30 giugno2014, ma anche quelle emessefino a dicembre dell'anno scor-

    so. In pratica una finestra piùampia che potrà essere sfrutta-taper saldare, ad esempio i47omilioni rimasti incagliati dal-l'operazione che si sta conclu-dendo in questi giorni.

    Lariapertura del fronte paga-menti arretrati è arrivata con ildecreto legge di fine giugno,proprio nel momento in cuiBruxelles avevapromesso di fa-re il punto sugli arretrati italia-ni. Sullavicendainfatti è aperta,da oltre un anno, una proceduradi infrazione per il mancato ri-spetto dei tempi di pagamentodei fornitori della Pa dettati dal-la direttiva pagamenti. E anchea seguito di un'interrogazioneal Parlamento europeo la Com-missione aveva indicato pro-priolo scorsomese come termi-ne ultimo per verificare l'anda-mento dei pagamenti. Intanto iltema sembra non essere più co-sì centrale nell'agenda del Go-verno: l'ultimo monitoraggiodel ministero dell'Economia(fermo a36miliardipagati) por-ta la data di gennaio 2015.

    91 E] PRO OUZIO NE RISERVATA

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  • Le novita ciel decreto predisposto dai ministeri dello sviluppo economico e dell'ecoriorraia

    Fisco light a favore della ricercaPatent box pronto a partire

    Pagine a curaDI ROBERTO LENZI

    onto alla rovescia perla partenza del «patentbox». Dalla bozza del de-creto di attuazione del

    ministro dello sviluppo econo-mico, di concerto con il ministrodell'economia e delle finanze,in fase di sottoscrizione, emer-ge la possibilità per le micro epiccole imprese di effettuare ilcalcolo semplificato della quotadi reddito non tassabile, vieneprevista la durata dell'opzionesulla tassazione ridotta per 5anni, rinnovabile ma irrevoca-bile, viene inserita l' attività didesign tra le attività di ricercafinanziabili e la possibilità diusufruire della detassazioneper brevetti e marchi anche incorso di concessione/registra-zione. La norma prevedeva giàche l'agevolazione consiste inuna detassazione pari al 30%nel 2015, al 40% nel 2016 perpoi salire al 50% negli esercizi2017-2018 e 2019.

    Beneficiari. Nella bozza deldecreto viene specificato che po-tranno usufruire del beneficiotutti i soggetti titolari di redditodi impresa. Ovviamente l'op-zione patent box potrà essereesercitata solo da chi ha dirittoallo sfruttamento economicodei beni immateriali oggettodell'attività di ricerca e svi-luppo. Sono escluse le impreseassoggettate alle procedure difallimento, di liquidazione e alleprocedure di amministrazionestraordinaria delle grandi im-prese in crisi.

    Beni immateriali age-volati . È possibile usufruiredella detassazione per i redditiderivanti dall'utilizzo di speci-fici beni immateriali. A titoloesemplificativo possono esserecitati i brevetti industriali con-cessi o in corso di concessione.Nella definizione di brevetti in-dustriali rientrerebbero anche ibrevetti per invenzione, inclusele invenzioni biotecnologiche ei relativi certificati complemen-tari di protezione, i brevetti permodello di utilità nonché i bre-vetti e i certificati per varietàvegetali ed infine le topografiedi prodotti e semiconduttori. Ol-tre ai brevetti dovrebbero rien-

    trare anche i marchi di impresa(inclusi i marchi collettivi), siagià registrati che in corso diregistrazione, i disegni e mo-delli giuridicamente tutelabili,le informazioni aziendali e diesperienze tecnico industriali,comprese quelle commerciali oscientifiche proteggibili comeinformazioni segrete e giuridi-camente tutelabili. Possono ri-entrare tra i beni immaterialiammissibili anche i softwareprotetti da copyright. Qualora,nell'ambito delle singole tipo-logie di beni immateriali sopraindicati, due o più beni appar-tenenti al medesimo soggettosiano collegati da un vincolo dicomplementarità tale per cui lafinalizzazione di un processo siasubordinata all'uso congiuntodegli stessi, tali beni immate-riali costituiscono un solo beneimmateriale.

    L'utilizzo dei suddetti beniimmateriali potrà avvenirecome concessione in uso del di-ritto all'utilizzo, oppure comeuso diretto dei beni immate-riali, intendendosi l'utilizzonell'ambito di qualsiasi attivitàche i diritti sui beni immaterialiriservano al titolare d