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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina I

FORMAZIONE CONTINUA

Ordini professionali alla prova dei corsi di formazione continuaRepubblica Affari Finanza 05/05/14 P. 32 Catia Barone 1

POS

Le parcelle si pagano al bancomatSole 24 Ore - Risparmio EFamiglia

05/05/14 P. 9 Gaia Giorgio Fedi 3

Tra i protagonisti non solo le bancheSole 24 Ore - Risparmio EFamiglia

05/05/14 P. 9 Gabriele Petrucciani 5

MERCATO DELLE COSTRUZIONI

Edilizia, una terapia shock per invertire la tendenzaSole 24 Ore - Focus 05/05/14 P. 20 6

Incentivi per i nuovi macchinariSole 24 Ore - Focus 05/05/14 P. 20 Barbara Ganz 8

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Casse in aiuto alla ripresaSole 24 Ore - Guida 05/05/14 P. 29 10

«Il project financing ci avvicina all'Europa»Sole 24 Ore - Guida 05/05/14 P. 29 Federica Micardi 12

Patrimonio da mettere in circoloSole 24 Ore - Guida 05/05/14 P. 31 Lelio Di Gioia 13

Due misure a favore di lavoro e produzioneSole 24 Ore - Guida 05/05/14 P. 31 Enrica Zanetti 15

Obiettivo: nuovi orizzonti di welfare «integrato»Sole 24 Ore - Guida 05/05/14 P. 31 Matteo Prioschi 16

INCENTIVI ALLE PROFESSIONI

Regioni. Ecco chi aiuta i giovani alle prime armiCorriere Della Sera -Corriereconomia

05/05/14 P. 17 Isidoro Trovato 17

PROFESSIONI

Associazioni, via segnataItalia Oggi Sette 05/05/14 P. V Angelo Costa 18

PERMESSI E VIOLAZIONI IN EDILIZIA

Lavori esterni, titoli su quattro livelliSole 24 Ore - Norme ETributi

05/05/14 P. 35 Donato Antonucci 19

EDILIZIA

Tetto fotovoltaico con il nulla ostaSole 24 Ore - Norme ETributi

05/05/14 P. 35 21

Installazione libera per la «pergotenda»Sole 24 Ore 05/05/14 P. 35 22

SCIA

Subingresso con paletti alla SciaItalia Oggi Sette 05/05/14 P. VI Marilisa Bombi 23

APPALTI

L'offerta è rinegoziabileItalia Oggi Sette 05/05/14 P. VI Stefano Usai 24

La stazione appaltante può rinnovare l'accordoItalia Oggi Sette 05/05/14 P. VI Stefano Usai 25

DEBITI PA

Compensazione crediti-debiti a regimeItalia Oggi Sette 05/05/14 P. 5 26

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina II

DEONTOLOGIA PROFESSIONISTI

Riserva agli organi disciplinariItalia Oggi Sette 05/05/14 P. V Maria Domanico 27

HORIZON 2020

Horizon 2020, corsa ai fondiItalia Oggi Sette 05/05/14 P. 15 Roberto Lenzi 28

FOTOVOLTAICO

Fotovoltaico, calcoli da rifareItalia Oggi Sette 05/05/14 P. 13 Norberto Villa 30

ENERGIA

Pronta la scure del governo sulla green economy meno incentivi per più tempoRepubblica Affari Finanza 05/05/14 P. 51 Antonio Cianciullo 32

ENERGIA RINNOVABILI

Fonti rinnovabili efficienza l'Italia maglia nera in EuropaRepubblica Affari Finanza 05/05/14 P. 55 Luca Palmieri 34

SISTRI

Tecno-tracciabilità dei rifiuti, il Sistri continua ad avanzareItalia Oggi Sette 05/05/14 P. 6 Vincenzo Dragami 36

SICUREZZA INFORMATICA

Kaspersky, l'anti-hacker. "Smartphone e smart-tv i nuovi terreni di caccia per i virusinformatici"

Repubblica Affari Finanza 05/05/14 P. 6 Eugenio Occorsio 38

NOTAI

Case all'asta, la Rete dei Notai fa da ponteRepubblica Affari Finanza 05/05/14 P. 32 Luigi Dell'Olio 41

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Ordirli professionali alla provadei corsi cli formazione continuaDAI COMMERCIALISTIAl GIORNALISTI, AL VIALA NUOVA NORMATIVACHE PREVEDE DI MONITAREGLI ISCRITTI E ORGANIZZAREOPPORTUNI PERCORSIDI AGGIORNAMENTOPER 60 CREDITI TRIENNALI

Catia Barone

ormazione continua".TSono bastate queste

due parole, accompagnate daunobbligo, 2.443 caratteri e settecommi, per scatenare una tem-pesta che ha travolto tutti gli or-dini professionali. L'articolo 7del D.P.R. N°137/2012 (in vigoredal 2014) coinvolge, secondo icalcoli di Confprofessioni, 2mi-lioni e 300mila persone e dà agliordini il compito di monitorare ipropri iscritti e organizzare corsi(gli enti terzi devono avere l'au-torizzazione del Ministero vigi-lante). Diverse le posizioni deiprofessionisti: «La formazionecontinua per legge - sostieneMarina Elvira Calderone, presi-dente del Comitato unitario del-le professioni - è un modello vir-tuoso che produce solo positi-vità». «Siamo di fronte a unagrande opportunità - aggiungeGaetano Stella, presidente diConfprofessioni - ma ho comel'impressione che tutti coloroche operano nel settore la veda-no più come un business».

E se i commercialisti, gli avvo-catie i consulenti del lavoro sonoabituati da anni a seguire corsi econvegni (per normative inter-ne), gli architetti dovranno farse-neunaragione: partenza softperloro, con 60 crediti nei primi treanni, dopodiché scatteranno i 90CFP (almeno 20l'anno). I costi?Da zero a oltre mille euro, e c'èanche chi a Firenze paga 268,40euro per un corso di "Photo-shop" (15 crediti) o frequenta aMilano lezioni di "Cinema 4Dper l'architettura" (7 crediti) a475,8 euro. Primi mal di pancia?Si, spiegano alcuni consiglieridell'Ordine degli APPC di Paler-mo (CaudiaRubino, Iano Mona-

co, Nunzio Marsiglia, Elio Caprie Paolo Oreto): «Il nostro Ordineha chiesto per un seminario da 6CFP, 5 euro a credito, e incassato12mila euro (400 partecipanticirca, per 30 euro). Togliendo4mila euro per l'organizzazione,ne sono rimasti 8mila di guada-gno: soldi che hanno coperto al-cune spese, ma soprattutto "fat-to cassa"». A questo si aggiungo-no i 20 euro (di diritto di segrete-ria a titolo di rimborso spese for-fettario) «richiesti per seguire, instreaming a Palermo, un con-venga da quattro crediti orga-nizzato a Roma dal CNAPPC econcesso gratuitamente agli or-dini», concludono gli architetti.Vincenzo Perrone, professoreaggregato di tecnica delle co-struzioni presso l'Università Fe-derico II di Napoli, ha fatto duecalcoli partendo dal caso di Pa-lermo: «In Italia ci sono 150 milaarchitetti. Ipotizziamo che nesiano interessatila metà: 75 milaper 60 crediti da 5 euro equival-gono a 22 milioni e mezzo di eu-ro di business (e non sbagliamodi molto). Pur eliminandole spe-se di organizzazione, la fetta re-sta sostanziosa».

Gli ingeneri, invece? Per eser-citare laprofessione non devonomai scenderesottoi30 CFP: han-no una dotazione di crediti ini-ziale e ogni anno l'Ordine ne de-trae 30. «Non amo l'obbligo sta-bilito per legge - spiega GianniMassa, vice presidente del Con-siglio Nazionale ingegneri ecoordinatore dei giovani inge-gneri-perché potrebbero nasce -re business e corsi di scarsa qua-lità. È pur vero, però, che l'Ordi-ne diventa il centro culturale for-mativo dei suoiiscritti, e questa èuna grande opportunità».

L'hanno presa meno bene igiornalisti: 60 crediti da matura-re in tre anni (15 obbligatori indeontologia), con un minimo di15 l'anno (impegno pari a poco

più di un week end). Si consola-no i giornalisti che insegnano al-l'università materie inerenti allaprofessione (almeno 50 ore), chiscrive libri di carattere tecnico-professionale, o i relatori di con-vegni riconosciuti dal Consiglionazionale dell'Ordine. Per loro,qualche sconto suicreditic'è. Dasegnalare anche i vantaggi deicorsi on-line, occhio però, è ne-cessario avere una casella di po-sta elettronica certificata. I prez-zi? Vanno da 0 a 10-15 euro.

Ma che aria tira negli ordini?«Avremmo voluto seguire que-sto percorso, imposto da unalegge, insieme coni sindacati e leaziende editoriali - dice PaolaSpadari, presidente dell'Ordinedel Lazio: ma non è stato così.Questo, oltre ad altri problemi,crea ostacoli ai colleghi che do-vranno formarsi senza avere, adesempio, permessi ad hoc. Èdunque necessario fare degli ag-giustamenti, tenendo conto deiproblemiriscontratifino adora».

Preoccupati anche glipsicolo-gi (tra l'altro, ancora in attesa del

via libera al regolamento da par-te del ministero della Salute):«Per i dipendenti pubblici gliEcm sono spesso organizzatigratuitamente dal Sistema sani-tario nazionale. Mentre il liberoprofessionista - sottolinea il pre-sidente del Consiglio nazionaleGiuseppeLuigiPalma-rischia dispendere dai 500 ai 3000 eurol'annoper30-50 ore diformazio-ne».

Rischia di non andare meglioai giovani avvocati, con laforma-zione permanente (già attiva dal2007), oraprevistaancheperleg-ge: «Oggibastano 25 annidiiscri-zione all'Ordine per essere eso-nerato (prima erano 40) », spiegaNicoletta Giorgi, presidente del-l'Associazione italiana giovaniavvocati. «In questo modo-con-clude Giorgi- si toccano le cordedella normale competitività tracolleghi: la formazione, oltre adessere un onere economico (chepuò arrivare a 1500 euro), incidesul tempo a disposizione, sem-pre più prezioso».

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Formazione continua Pagina 1

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COMMERCIALISTIGli eventi accreditati

8.3068.776

11.389

4.015

'11 '12 '13 '14*Fonte: Consiglio Xeionle Ommii CammorcieIisti

(*) 1 Gen.-28 Apr.

CONSULENTI DEL LAVOROLe ore di formazione

3.7004.100

(*) fino al 24 Apr.

3.850

Ia

101 10197

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21aGen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic.

Feele: Consiglio geunele Forense1.250

'13 '14*

I

NOTAI , LE INIZIATIVE ACCREDITATEDati 2013

156

147 147

133

118 116

107

Per alcune categorie è sufficiente tenerelezioni o scrivere libri di stampo tecnico pei

accumulare il punteggio annuale fissatc

Qui sopra, Paola Spadari (1), presidente Ordine giornalisti Lazio,Marina Calderone (2), presidente del Cuf; Armando Zambrano (3),pres. Consiglio Ingegneri e Guido Alpa (4), presidente del Consiglionazionale forense

Formazione continua Pagina 2

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Commercialisti, ingegneri,avvocati, notai, architetti(e non solo) saranno tenutiad accettare le «carte»dal prossimo 30 giugno

di Gaia Giorgio Fedi

Mancano meno di due mesi all'entrata invigore dell'obbligo di Pos per tutti i profes-sionisti, già scattato in misura limitata loscorso 28 marzo (solo per chi abbia superatola soglia di 200mila euro di fatturato nelloscorso esercizio). Ma il provvedimento è sta-to accompagnato da una coda di polemicheda parte delle categorie interessate: il Consi-glio nazionale degli architetti, per esempio,ha presentato ricorso al Tar, denunciandol'inutilità di un obbligo concepito come«una gabella dal vago sapore medievale», e«ingiustamente pagata alle banche». Per ilmomento non c'è stato alcun dietrofront daparte delle istituzioni, e da fine giugno l'ob-bligo scatterà per tutti i soggetti destinataridi pagamenti per i loro servizi, anche se peril momento è stata stabilita alcuna sanzioneper i professionisti che non si adeguano.

L'obbligo di Pos era stato previsto dal De-creto sviluppo nel 2012, ed è stato disciplina-to poi dal Dm attuativo del 24 gennaio 2014.Gli esercenti sono tenuti a garantire la possi-bilità di pagare con moneta elettronica laprestazione di servizi di valore superiore ai3o euro, ma il cliente può comunque sceglie-re di pagare come vuole (fermo restando ildivieto di usare il contante sopra i 1.00o eu-ro). Il Decreto sviluppo inizialmente preve-deva che l'obbligo di Pos riguardasse quellaparte di fatturato generata dalle transazionicon gli utenti finali, escludendo quindi i ser-vizi venduti a imprese, PA e professionisti.Ma nel testo uscito sulla Gazzetta Ufficialenon c'è alcuna traccia di tale distinzione. IlMise dovrebbe emanare un decreto entro lafine di giugno, in cui dovrebbero essere defi-nite le commissioni bancarie, e l'auspicio dialcune categorie è che, nel frattempo, la di-stinzione venga ripescata.

Ma nel frattempo, tra i soggetti interessatidal provvedimento non si celano malumori.Pochi giorni prima dell'annuncio del ricorsodegli architetti era stato il Consiglio naziona-le degli ingegneri, per nome del presidente,Armando Zambrano, aminacciare diricorre-

Le parcellesi paganoal bancomatre all'Antitrust, ipotizzando addirittura chelo slittamento dell'obbligo a giugno sia statoconcesso «per consentire a banche e compa-gnie telefoniche di predisporre le proprie of-ferte commerciali». Effettivamente, neglistessi mesi in cui ci si preparava all'entratain vigore dell'obbligo, che inizialmente eraprevisto dal i° gennaio di quest'anno, sulmercato sono spuntate diverse propostecommerciali, soprattutto riguardanti i nuo-vi mobile Pos che funzionano con telefoninie tablet. L'apripista è stata Intesa Sanpaolo,con la controllata Setefi, che ha lanciato ilprimo mobile Pos collaborazione con Voda-fone, cui sono seguite altre offerte - anche distart-up - per venire incontro alle esigenzedei professionisti alle prese con il nuovo ob-bligo. «C'è stata una coincidenza temporalecasuale - commenta Davide Steffanini, diret-tore generale Visa Europe -. Il lavoro delleistituzioni per introdurre una normativapiù vincolante è coinciso con un processo dievoluzione della tecnologia che ha consenti-to la trasformazione degli smartphone inPos. Ma aggiungerei un terzo fattore: la nor-mativa, appena approvata dal Governo, cherende trasparenti le condizioni sull'uso del-le carte». Oggi ci sono le commissioni indif-ferenziate tra circuiti di pagamento. «D'orain avanti invece le componenti che sotto-stanno alle commissioni dovranno essere

trasparenti, mettendo il mercato nelle condi-zioni di preferire gli attori più efficienti»,spiega Steffanini. La normativa inoltre pre-vede di rivedere le commissioni annualmen-te e di tenere conto dei volumi. Tutto questodovrebbe consentire di abbassare i costi deiPos e promuoverne l'uso, perseguendo il fi-ne dichiarato dal Governo con l'imposizionedell'obbligo: realizzare gli obiettividell'Agenda digitale, ridurre l'uso del con-tante e contribuire ad abbattere così l'evasio-ne. Per Steffanini l'introduzione di un obbli-go «è un passo rilevante per convertire alletransazioni elettroniche i professionisti,che hanno avuto anni per dotarsi di Pos enon lo hanno fatto». Di diversa opinione l'av-vocato Alessandro Polettini, socio dello stu-dio Legalitax, secondo cui «la norma è inuti-le per tutti quei professionisti che lavoranocon le imprese, perché non ricevono paga-menti in contanti. Sul fronte opposto, appa-re inefficace per i soggetti che lavorano con iprivati, per i quali è più facile fare del nero,indipendentemente dall'obbligo di dotarsidi Pos». L'unico modo per abbattere l'usodel contante e frenare l'evasione, avvisa Po-lettini, è consentire ai clienti di dedurre lespese sostenute per i servizi.

©RI R ROOUZIONE RISERVATA

risparmioef amiglia @ilsole24ore.com

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Glossario

Circuito di pagamento

Il circuito di pagamento è il sistema didiffusione e gestione di una carta dipagamento. In genere, però, con il terminecircuito di pagamento si identifica la societàche mette a disposizione dei propri «soci»servizi di pagamento accettati a livellointernazionale e che dunque consente efacilita lo scambio di operazioni.

Nfc

Near field communication (Nfc) è unatecnologia senza fili che consente di leggeredati a breve distanza. Lo scambio dati tra i duedispositivi Ncf avviene quando i dueapparecchi sono a distanza di 4 cm. Latecnologia Nfc è utilizzata in primis perimplementare sistemi di pagamento con ildevice che prende il posto della carta di credito

Chip & Pin

I dispositivi Chip & Pin leggono il chip Emvdelle carte di debito e credito. La transazioneviene confermata dall'inserimento del Pin (èil personal identification number) dal clienteo dalla firma (nel caso delle carte di creditosenza Pin). Utilizzare un dispositivo Chip &Pin aumenta la sicurezza contro false pretesedi rimborso e diminuisce il rischio di frodi.

Pin

II personal identification number è un codicesegreto che consente all'utente di utilizzare lecarte, di credito e di debito, per effettuateprelievi presso sia in Italia sia all'estero, maanche per fare acquisti. Il Pin è strettamentepersonale, va conservato con cura e deverimanere segreto. Un codice che viene fornitodalla banca e non può essere cambiato.

Contactless

La tecnologia contactless è un innovativometodo di pagamento che consente dieffettuare un'operazione semplicementeavvicinando la carta prepagata a un Posabilitato. In particolare, i pagamentisotto i 25 euro si possono effettuarecon la tecnologia contacless senzache sia necessario digitare il codice Pin.

Pos

Il Pos (Point of sale) è un'apparecchiaturaautomatica per l'acquisto di beni e servizi,che consente all'esercente di ottenerel'autorizzazione del pagamento e iltrasferimento del relativo importo sulproprio conto corrente . Esistono quattro tipidi Pos: fisso, cordiess , Gsm/Gprs e virtuale,per i siti di commercio elettronico.

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Tra i protagonisti non solo le bancheNel 2016 in Italia ci sarannotra i 120mila e i 25omila«mobile Pos» aggiuntivi

sul mercato come antagoniste alle banche.Certo, l'Italiaè ancora in una fase embriona-

le, soprattutto se confrontata con Paesi comegli Stati Uniti, che già vanta 2,5 milioni di di-spositivi attivi; ma nel giro di pochi anni si po-trebbe assistere a uno sviluppo esponenziale.Secondo l'ultimo Osservatorio Mobile Pay-ment & Commerce del Politecnico di Milano,a fine 2016 potrebbero esserci tra i 12omila e i

C'è fermento nell'aria. Intesa Sanpaolo,con Vodafone e Setefi, è in prima linea, grazieagli ingenti investimenti pubblicitari. In real-tà, complice l'avvicinarsi dell'obbligo da partedei professionisti di partita Iva di dotarsi di undispositivo per accettare pagamenti elettroni-ci (scatterà il prossimo 3 0 giugno), sono diver-sigli istituti di credito che hanno messo un pie-de nel mondo del mobile Pos; oltre a playerstranieri e start up innovative che si pongono

25omila mobile Pos aggiuntivi, che transeran-no complessivamente tra i 2 e i 3 miliardiall'anno. Un fenomeno che avrà tra i driverprincipali anche la maggiore predisposizionedegli italiani all'utilizzo delle carte di paga-mento per fare acquisti, sia nel mondo fisicosia in quello virtuale. Se da un lato, infatti, èvero che nel Belpaese l'86% delle transazioniè fatto ancora in contanti (59% in Europa),dall'altro lato nel 2012 si è avuto un incremen-to dello% nel numero complessivo di acquisti

I numeri dei settore

2 5 milioni mobile Pos già attivi, negli Stati Uniti

120mila-250mila mobile Pos aggiuntiviin Italia nel 2016

15 miliardi II valore dei pagamentidigitali nel 2013

135 miliardi I valore dei pagamentielettronici nel 2013

Le startup nel mondo190 attive nel mobile payment

nate tra il 2009 e il 2012

finanziamenti ottenuti1,7 miliardi dalle startup tra il 2009

e il 2012

FONTE: Banca d'Italia e Poste Italiane

effettuati con carte di pagamento.Un trend che, secondo le stime del Politec-

nico, ha caratterizzato anche il 2013, con unvalore transato con carte nel mondo fisico dicirca135 miliardidi euro (15 miliardi il contro-valore dei soli pagamenti digitali). Insomma,gli italiani hanno mostrato (e mostrano anco-ra) un'apertura importante verso le modalitàdi pagamento elettronico e questo apre lastrada a una maggiore diffusione dei mobilePos e alla nascita di nuove imprese specializ-zate nel mobile payment. Basti pensare che,su scala mondiale, dal 2009 al 2012 sono statecensite 19o start up, per un finanziamentocomplessivo di 1,7 miliardi di dollari. E traqueste ci sono diverse aziende che offrono so-luzioni per l'accettazione di pagamenti, co-me appunto mobile Poso sistemi di cassa in-tegrati su dispositivi mobili. Ne sono unesempio Square, società nata per mano delfondatore di Twitter, JetPay e iZettle.

L'Italia, per ora, è coinvolta solo marginal-

mente, con un numero molto limitato di star-

tup che hanno raccolto investimenti da finan-

ziatori istituzionali. Tra queste si segnala Ju-

sp, con oltre 6 milioni di dollari raccolti, e Re-

tAPPs, che ha ottenuto finanziamenti per 450

mila dollari. E diverse sono anche le start up

internazionali che hanno già attivato un'offer-

ta commerciale in Italia, tra cui Payleven,

Znap, iPAYst, SumUp, HotelTonight, Mo-

Powered. Adiinostrazione dellebuone oppor-

tunità di sviluppo per questo mercato nel no-

stro Paese.

Il mondo del Mobile Payment & Commer-ce, comunque, rimane un terreno di conqui-sta molto complesso, in quanto in grado di ge-nerare valore solo al raggiungimento di undeterminato numero di utilizzatori da en-trambi i lati del mercato, quindi consumatoried esercenti. Pertanto, secondo il Politecnicodi Milano, è pronosticabile che i prossimi an-ni saranno caratterizzati da una forte raziona-lizzazione con alcune start up in grado di rag-giungere il mass market e altre destinate auscire dal business.

I , v,ra n,si pap,.,A han

di Gabriele Petrucciani

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i. La recessione ha colpito duramente

Edilizia, una terapia shockper invertire la tendenza

n sei anni, dal 2008 al 2013, gliinvestimenti in costruzionihanno subito una riduzione

del 30%, che li porta al livello del1967, con un unico dato positivoche riguarda la manutenzionestraordinaria a quota, 16,5 punti,segno che lo stimolo derivantedagli incentivi fiscali legati a ri-qualificazione ed efficientamen-to energetico funzionano.

Perla nuova edilizia abitativail calo è del 53,9%, per le operepubbliche del 45,2 per cento. Inunpanorama che non mostra se-gnali di inversione di tendenza,il Veneto, una delle regione conpiù alto tasso di imprese edili -dove il settore ha iniziato a soffri-re con un annodi anticipo rispet-to alla media nazionale - non fameglio e perde ulteriore terre-no, tanto che il presidentedell'Ance regionale, Luigi Schia-vo, chiede una terapia shock.

« È in atto unagrave destruttu-razione delle aziende edili delVeneto - spiega -. La costanteemorragia di investimenti, chesi protrae da 26 trimestri conse-cutivi, ha reso le imprese del set-tore più piccole, meno competi-tive, più esposte alla fuoriuscitadi capitale amano. Il rischio cosìè quello di affrontare con le armispuntate le sfide della "nuovaedilizia", orientata agli investi-menti innovativi, e di perdereterreno nei confronti delle im-prese di altri territori».

I dati dicono che proprio quil'intensità della caduta è addi-rittura aumentata nell'annoche si è concluso. Solo nel 2013si sono persi 19mila lavoratori(in cinque anni si arriva a53.800 unità) con 304 fallimen-ti di imprese (+17%) e un calodi investimenti di circa 6oo mi-lioni di curo (-6,6%). E l'indica-tore complessivo delle costru-zioni nello stesso arco di tem-

po segna -34,3 per cento.La crisi economica generaliz-

zata non basta a spiegare: «Nonè solo una questione di congiun-tura, il settore - prosegue Schia-vo - è stato appesantito da unatassazione iniqua e scelte di poli-tica economica miopi, che han-no sostenuto sprechi e cattiva ge-stione della pubblica ammini-strazione». Così, dal 1990, le ri-sorse destinate a nuove infra-strutture sono crollate del 61,2%,

IN DISCESADal 2008 in Italiagli investimenti si sono ridottidel30%, in controtendenzasolo le riqualificazionistraordinarie (effetto bonus)...........................................................................

INLa crisi è arrivata con un annodi anticipo: solo nel 2013persi 19mila posti di lavoroe le aziende si ritrovano

indebolite e rimpicciolite................................................ ...........

mentre la spesa per la gestionedegli enti locali è aumentata dioltre il 30 per cento.

Anche qui gli incentivi fiscalihanno prodotto un effetto: con721nila istanze, proprio il Vene-to è la regione più attiva nell'uti-lizzo di questo strumento. Ma laBanca d'Italia segnala che nonsi arresta la caduta dei mutuiper investimenti in costruzioni;fra il 2007 e il 2013, un taglio dioltre 12 miliardi per le imprese,quasi 1o per le famiglie: secon-do il rapporto Ance sull'indu-stria delle costruzioni, pratica-mente l'aggiustamento dei bi-lanci bancari è avvenuto quasiesclusivamente a spese del set-

tore, sia in Italia che in Veneto.E nonostante le misure prese

nel corso del 2013, iritardi dipa-gamento da parte delle pubbli-che amministrazioni hannocontinuato a creare una situa-zione di forte sofferenza, tantoche il tema resta una delle prio-rità per poter guardare alla ri-presa. Una ripresa alla qualenon sembra bastare quanto de-ciso nella Legge di Stabilità2014, che «è apprezzabile nellescelte, ma si caratterizza perl'esiguità delle risorse stanziateperle infrastrutture rispetto al-le reali esigenze del Paese».

Ecco perché la terapia nonpuò che essere «uno shock diinvestimenti sulla salvaguar-dia del territorio, sull'ediliziascolastica, sulla riqualificazio-ne delle città e dei centri storicioltre che sulle manutenzioni»,necessario «per invertire latendenza - sottolinea il presi-dente dell'Ance Veneto - e sal-vaguardare un comparto sulquale insiste il 20% del Pil delmanifatturiero regionale».

Nel 2010, l'accordo tra mini-

stero dell'Ambiente e Regione

Veneto aveva portato allo stan-

ziamento di45 milioniper 46 in-

terventi, «ma nessuna opera fi-

nanziata da fondi governativi ri-

sulta oggi completata e i lavori

sono in corso solo per il 3% del

valore dei progetti. Ci sono

troppe frammentazioni delle

competenze e bisogna fare chia-

rezza sulle risorse disponibili.

Dopo l'apertura dell'Europa -

conclude Schiavo - sul Patto di

stabilità, il governo non ha più

alibi: adesso indichi gli stru-

menti e i tempi per sbloccare le

risorse e individui una cabina

di regia che renda effettivi e im-

mediati gli investimenti».

B. Ga.RIPRODUZIONE RISERVATA

Mercato delle costruzioni Pagina 6

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Così ft comparto

INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI IN ITALIAAl netto dei costi per trasferimento di proprietà

2013* Variazioni % in quantità

B9iFlF4FriF'

------

*

-------*-------

*------

**

-------2í3838-

di eurt)' 20838', 2í3{ 9', 201â ',

--

2011 2012 2013 2014

- - -----Costruzion iCostruzion i 9.,8.74(r''

-2,4'

-------ii,fí

-------- ------------ ----4.; ,

--------------------------N----4,?

---------------------------------7,(?

-----------------------------------6,9

------------------------------2.5

-------------------------------31,7

Abitazioni 70.321 0,4 8,1 0,1 2,9 6,4 5,0 0,8 -21,8

- nuove* 21946 -3,7 18,7 -6,1 -7,5 17,0 -18,4 -9,2 -58,1

- manutenzionestraordinaria* 48.375 3,5 3 , 1 4,8 0,6 0,8 2,6 3 ,0 20,0

------------------Non residenziali

-------58.425

-------4,4

------9,1

------9,4

-------5,7

- -------- -

-9,1

-------------

-9,2------

-4,6--------41,5

- private* 35.239 -2,2 -10,7 -6,9 -2,1 -8,0 -9,1 -4,3 -36,3

-pubb(iche* 23.186 -7,2 -7,0 -12,6 -10,5 -10,6 -9,311 5,1 -48,0

r (*) Stime Fonte: Elaborazione Ance sudati Istat

INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI IN VENETOAl netto dei costi per trasferimento di proprietà

2013'', Variazioni % in quan tità(milionidaeuro) 2008 ' 20091 2010' 2011' 2012 2013' 20141

2008-2014

Costruzioni 13.52(-+ 3,0 '', I0, ; 7,1 5.1 li (,l- 6,6 '', 2,4 1i

-35,8

------------------------------Abitazioni------------------------------- ---- 7.437

---- -----

--2,2

------11,8

------6,0

------

-- - --2,9

------

-------------3,0

------

-------------4,6

------

--0,5

------w'4-

------- nuove costruzioni 2.855 -4,7 21,4 13,0 -7,6 -8,5 -14,5 -6,1 -55,8

- manutenzionistraord.4.582 1,3 0,8 1,2 1,2 1,5 2,9 3,0 12,5e recupero

Costruzioninon residenziali private 4.040 -6,7 -9,2 -8,0 -6,5 -9,0 -9,1 -4,3 -42,3

Costruzioninon residenziali pubbliche

2,049 -10,0 -9,3 -8,9 -8,9 -10,6 -9,0 -5,6 -48,0

Fonte: Elaborazione Ance - Ance Veneto

OCCUPATI NELLE COSTRUZIONI IN VENETOVariazione assoluta quarto trimestre 2013 rispetto al quarto trimestre 2008

Dipendenti Indipendenti

Totale occupati

53.800(25,7°,0)

Nota : Rilevazione continua sulle forze di lavoro Fonte : Elaborazione Ance su dati Istat (Ateco 2007)

Mercato delle costruzioni Pagina 7

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tura. Peri I sesto anno consecutivo il mercato italiano è in flessione, ma l'inizio del 2014 mostra una ripresa del 20%

Incentïvi per i nuovi macchinariSantini (Unacea): «Il parco mezzi e obsoleto e i costi di produzione sono aumentati»

di Barbara Ganz

er il sesto anno consecuti-vo il mercato italiano del-le macchine per costruzio-

ni è in flessione . Nel 2013 sonostati immessi nel mercato 6.192mezzi , con un calo del 18°i° ri-spetto al 2012. Nel dettaglio, levendite di macchine movimen-to terra sono state 5.990 (-17%),104 le macchine stradali (-32%)e 98 i macchinari per il calce-struzzo (-53°i°).

Ma il dato complessivo na-sconde dinamiche che lascianopensare a una svolta: se si con-fronta il solo quarto trimestredel 2013 con lo stesso periododel 2012, la contrazione si ridu-ce allo o,8 per cento. E « i primiquattro mesi di quest'anno,stando alle rilevazioni che svol-giamo a livello europeo sui varimercati dell'Unione - dice Enri-co Prandini , vicepresidente diUnacea, Unione nazionaleaziende construction equip-ment & attachments - eviden-ziano una ripresa del 20 %, rispet-to allo stesso periodo del 2013.Questo dato potrebbe significa-re che abbiamo raggiunto il pun-to più basso del ciclo e che la ri-presa potrebbe consolidarsi».

Se questa circostanza si verifi-cherà, «dipende essenzialmen-te dai segnali che verranno dalgoverno in materia di rilanciodelle opere pubbliche e dei lavo-ri di contrasto al dissesto idroge-ologico - osserva Prandini -. Perrisollevare il comparto dell'edili-zia residenziale sarebbe inoltrefondamentale rivitalizzare lecompravendite immobiliari me-diante incentivi mirati».

La produzione complessivanazionale di macchine per co-struzioni è stata di circa 2.500milioni di curo nel 2013 , invaria-ta rispetto al 2012, e per il 2014 cisi attende un timido segnale po-sitivo: l'Italia copre l'interagamma di prodotto, e il settoreimpiega circa 6mila persone di-rettamente , con un indotto diulteriori 3omila unità lavorati-ve. Anche in questo caso , il fat-tore estero si dimostra decisi-vo: «I produttori italiani - diceEnrico Santini , presidente diUnacea - stanno investendo

energie enormi sull'internazio-nalizzazione, per compensarequanto più possibile le perditedi mercato interno con le espor-tazioni, ma su questo versantenon competono ad armi paricon le aziende localizzate neglialtri principali paesi d'Europae del mondo che beneficiano diaiuti e sostegni all'export chein Italia per il nostro settorenon esistono».

Una situazione che porta al-lo scoperto anche altre com-plessità, a cominciare dalla ne-cessità di pensare a un sistemache premi il rinnovo dei mezzi,per non compromettere leaspettattive di ripresa: «Sareb-

.I ! I7UZIONESi guarda all'esteroper compensare il calodella domanda interna,ma le aziende italianenon ricevono aiuti all'export...........................................................................

CONFRONTO NEGATIVOLa produzionedi calcestruzzo è in lineacon i livelli di 40 anni fa,mentre altri Paesi della Uesono tornati a quelli pre-crisi...........................................................................

be necessario che le istituzioniitaliane e dell'Unione prevedes-sero misure premiali per chi ac-quista macchine e attrezzaturedi ultima generazione - sottoli-nea Santini-. Solo in questo mo-do si eviterebbe il paradosso at-tuale, fatto di un'industria cheproduce macchine d'avanguar-dia, mentre il parco circolantecontinua a esser connotato daobsolescenza e da molti mezziinquinanti che vanificano gliobiettivi di tutela dell'ambien-te e di sicurezza presenti nelledirettive europee. Tali misuresono rese ancora più imprescin-dibili dal fatto che, per realizza-re una macchina nel rispettodelle nuove normative euro-pee, bisogna sostenere costi diproduzione che possono supe-rare anche del 16% quelli prece-denti. Con un'economia in sta-

to di crisi, di conseguenza, è ov-vio che in mancanza di provve-dimenti di sostegno all'acqui-sto di mezzi nuovi la potenzialeripresa di mercato venga benpresto disattesa».

Non solo: «Il mercato deimacchinari per il calcestruzzo- dichiara Davide Cipolla, consi-gliere di Unacea con delega alleattività di questo gruppo merce-ologico - è vicino allo zero asso-luto. Il mercato dell'edilizia edelle opere pubbliche è sostan-zialmente fermo e questo inci-de pesantemente sui livelli diproduzione delle imprese dimacchinari. La produzione dicalcestruzzo è in linea con i li-velli di 40 anni fa e anche le ven-dite di macchinari in termini diunità sono allineati a quelperio-do storico. Occorre una presadi coscienza seria da parte delleistituzioni: c'è un intero settoreche sta andando in asfissia. Perfortuna la crisi non è ugualeovunque nell'area europea, e leimprese italiane riescono acompensare in parte il calo delfatturato esportando in altri Pa-esi, che sono già tornati a livellidi mercato pre-crisi».

La svolta a livello nazionale,

però, sembra farsi ancora atten-

dere: «Mentre alivello mondia-

le il mercato delle costruzioni

dovrebbe mostrare un'accelera-

zione, con una crescita del 3,6%

rispetto al+3°i° del 2013- spiega

Luca Agolini, senior economist

di Prometeia - lo scenario

dell'edilizia in Italia rimane im-

prontato alla debolezza. La fase

recessiva degli investimenti in

costruzioni, pur in progressiva

attenuazione, si arresterà vero-

similmente solo a fine 2014, in

un contesto in cui la flessione

complessiva (-1.6%) dovrebbe

risultare limitata solo dalla per-

formance positiva dell'attività

di riqualificazione; all'opposto,

dal principale driver che è rap-

presentato dalle infrastrutture,

ci attendiamo una nuova flessio-

ne, pur se più contenuta rispet-

to al -8% del 2013. L'appunta-

mento con la (debole) ripresa

delle costruzioni, che dovrebbe

aggirarsi su quota +0,2%, è quin-

di rimandato al 2015».

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

Mercato delle costruzioni Pagina 8

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Ne[ 2015 . Si dovrà attenderei I prossimo anno per un vero recupero nel mercato delle costruzioni

I dati sulla produzione

Unità vendute nel periodo gennaio-dicembre 2013

Gennaio/ liDicembre 2012'

Gennaio/ VariazioneDicembre 2013 %

Escavatori cingolati 1.087 865 20

Escavatori gommati 93 86 8

Pale gommate 654--------------------

565 14--------------------Terne 4 ruote sterzanti 62 36 42

Terne rigide 115 89 23-Terne articolate* 38

--------------------28 26

Miniescavatori 3.776 3.157 16

Minipale compatte 575 425 26--------------------Minipale compatte cingolate 330 261 21

Dumper articolati 11--------------------

21 991--------------------

Sollevatori telescopici 451 457 1

Rulli 117 81 i

Vibrofinitrici 36 23 36

Tot. macchine stradali 153 104 32

Macchinari per il calcestruzzo** 208 82 61

(*) Inizio rilevazione : 2012; (**) Auto betonie re , pompe carrellate , pompe autocarrate , betonpompe , impianti, spritzbeton

Fonte : Produttori e importatori di macchine per costruzioni

Mercato delle costruzioni Pagina 9

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di Federica Micardi

-i ministro perle Infrastruttu-ree i Trasporti Maurizio Lu-pi è l'interlocutore per eccel-

lenza se si parla di investimentistrategici.

Le Casse sono disponibili ainvestire nel sistema Paese,

ad esempio in infrastrutturefunzionali alle esigenze siadelle imprese che dei cittadi-ni. Secondo lei come si puòpercorrere questa strada?

Credo che la stradastradasiadel project financing. E un siste-ma collaudato e che ha dimo-strato nei fatti il superamentodi una contrapposizione trapubblico e privato che ha mo-strato la corda perché era in fon-do solo ideologica. La collabora-zione tra pubblico e privato, so-prattutto in periodi di scarsitàdi risorse come questi, è piùche utile, è necessaria per dota-re il Paese di infrastrutture ade-guate che ci facciano recupera-re il gap in logistica rispetto aglialtri Paesi europei. Si tratta di in-vestimenti che vanno assoluta-mente incentivati, e quest'annofinalmente abbiamo dato attua-zione al decreto sulla defiscaliz-zazione degli investimenti inproject financing delle grandiopere, abbassando a 200 milio-ni la soglia del valore dell'operache permette di accedere al be-neficio. Gli sconti fiscali riguar-dano Ires, Irap e Iva sostenutidalla società di progetto o dalconcessionario dell'opera.

Sono diversi i settori in cuile Casseprofessionali potreb-bero investire : ad esempio l'al-ta velocità o le infrastrutturead alto contenuto tecnologi-co. Quale meglio si adatta adattrarre gli investimenti dellaprevidenza privata?

Credo entrambi i settori. L'al-ta velocità, perché è la mobilitàdel futuro ma è già una realtàben consolidata nel presente,che ha rivoluzionato il modo dimuoversi degli italiani. Il suc-cesso delle tratta Torino-Mila-

INTERVISTA ': Lupi

«Il project financing40ci avvicina all'Europa»no-Bologna-Firenze-Roma-Na-poli e delle singole tratte al suointerno è testimonianza di co-me sia stato giusto investirenell'altavelocità superando tut-te le obiezioni, rivelatesi anco-ra unavolta ideologiche, che nehanno accompagnato la realiz-zazione. Adesso bisogna chiu-dere il cerchio, anzi quel quadri-latero che unisce l'Italia traNord e Sud su entrambe le dor-sali e tra Est e Ovest. Si tratta diprogetti in essere: la velocizza-zione della dorsale adriatica, ilprolungamento dell'alta veloci-tà sino a Reggio Calabria, l'im-portantissimo collegamentotra Bari e Napoli e quello a

si a!nriati

rí-,-d- _- ___. __ ìl futuro

sul -` i-LL- -s "r»

Nord sino a Trieste. Già questesono infrastrutture ad alto con-tenuto tecnologico con investi-menti dimostratisi redditizi.C'è poi l'altragrande opportuni-tà: lo sviluppo delle infrastruttu-re e delle reti immateriali. Que-sta è più una scommessa, ma èindubbio che qui sia il futuro.Proprio per questo stiamo ra-gionando con il ministero delloSviluppo economico retto daFederica Guidi, intorno a unprovvedimento che equipari lestrutture immateriali a quellemateriali estendendo alle pri-me le conseguenze dei beneficifiscali del project financing giàprevisti perle seconde.

Le Casse di previdenzaquattro anni fa hanno investi-to nell'housing sociale, ma so-lo di recente il progetto si staconcretizzando . Ê possibileimmaginare meccanismi cheaccelerino l' iter dalla proget-tazione alla realizzazione?

Accelerazione è la parola giu-

sta. Accelerazione, semplifica-zione, sburocratizzazione. Nelsecondo decreto per la casa ap-prontato dal mio ministero - ilprimo fu varato sotto il gover-no Letta - all'articolo io, oltre amolte novità sul recupero delpatrimonio edilizio, ad esem-pio la demolizione e ricostru-zione di immobili senza vinco-lo di sagoma, sono previste tem-pistiche certe entro le quali leRegioni devono emanare i crite-ri per l'housing sociale. È previ-sto anche che le Regioni possa-no introdurre nonne di sempli-ficazione per il rilascio del tito-lo abilitativo edilizio conven-zionato e ridurre gli oneri di ur-

1.

va risotto con saggezza»

banizzazione. Tempi brevi an-che per i Comuni per approva-re i criteri di valutazione dellasostenibilità urbanistica, eco-nomica e funzionale dei proget-ti di recupero edilizio.

Nel decreto Renzi la tassa-zione sulle rendite finanzia-rie sale dal 20 al 26% una ma-novra che pesa anche sulleCasse di previdenza dei pro-fessionisti che in Italia, diver-samente dal resto d'Europa,vengono tassate come fondispeculativi. Le Casse si dico-

no disponibili a investire cifreimportanti nel sistema ma la-mentano un 'eccessiva tassa-zione diretta . Come uscire daquesta impasse?

Penso che il problema dellatassazione delle rendite finan-ziarie sia uno dei più delicati,sul quale bisogna intervenirecon saggezza, e senza precon-cetti ideologici. Il fisco, d'al-tronde, può essere uno stru-mento molto efficace per pro-muovere sviluppo come dimo-stra l'esempio dei bonus per leristrutturazioni, il migliora-mento energetico delle abita-zioni e l'adeguamento delle ca-se alle norme anti-sismiche.Aver voluto con forza detra-zioni dal 5o al 65° a secondadel tipo di intervento ha porta-to solo nel 2013 investimentiper 29 miliardi di curo, quasidue punti di Pil, ed entrate Ivaper lo Stato di quasi 5 miliardi.Detto questo, io ritengo che sidebba lavorare per allineare ilnostro sistema di tassazionedelle rendite finanziarie uni-formandolo a quello europeo.

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ti ministro. maurizioLupi , acapo áelter,,,,astruaureeael asporti

Previdenza professionisti Pagina 12

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Attivato un tavolo tecnico perla definizione di progetti che destinino alla crescita quote del risparmio

Patrimonio da mettere in circoloLa commissione parlamentare di controllo ora ha anche funzioni di indirizzo

di Letto Di Gioia

1 itengo appropriata e con-divisibile la scelta delle te-matiche che costituiran-

no oggetto di approfondimentonel corso dell'incontro «Forumin Previdenza» previsto per ilprossimo 8 maggio, intendendo-si con le stesse fare il punto sulruolo che la previdenza dei libe-ri professionisti può avere nel so-stegno all'economia nazionale.

In relazione a ciò intendo pe-raltro evidenziare, con riferi-mento alla attività di controllopolitico effettuata dalla Com-missione parlamentare di con-trollo sulle attività degli enti ge-stori di forme obbligatorie diprevidenza e assistenza socia-le, che ho l'onore di presiedere,come la stessa abbia visto recen-temente accresciute le propriecompetenze, essendo ora allastessa attribuita (in virtù delleinnovazioni apportate con lalegge 27 dicembre 2013, n. 147 -legge di Stabilitàper il2014) unafunzione di vigilanza non solomeramente contabile sull'equi-librio delle gestioni previden-ziali, ma estesa anche per ciòche concerne la coerenza di po-litiche di investimento che va-dano nella direzione di contri-buire al finanziamento e soste-gno del settore pubblico allarga-to e quindi allo sviluppo del si-stema Paese.

É evidente peraltro come unatale novella legislativa sia anda-ta anche nella direzione di raf-forzare quella che deve essereuna funzione propositiva e di im-pulso che la Commissione deveavere nei confronti del potere le-gislativo in primis, ma anche diquello esecutivo.

E in tale ottica quindi che vavista l'iniziativa che come Com-missione abbiamo recentemen-te inteso intraprendere, nell'am-bito dell'indagine conoscitiva

Cf " ) Tm -JASSOUtilizzare la finanzaper favorire l'economiaè un'opzione necessariadopo la crisi del modellodegli ultimi anni

su «funzionalità del sistemapre-videnziale pubblico e privato, al-la luce della recente evoluzionenormativa ed organizzativa, an-che con riferimento alla struttu-razione della previdenza com-plementare» attraverso l'attiva-zione di un «Tavolo tecnico» -composto da rappresentanti deiministeri del Lavoro e delle Poli-tiche sociali, dell'Economia edelle finanze, delle Infrastruttu-re e dei trasporti, dello Sviluppoeconomico, personalità delmondo accademico e le istitu-zioni del settore, tra cui anchel'Adepp - finalizzato a promuo-vere (in assoluta sinergia con isoggetti interessati e nell'ambi-to dell'autonomia gestionaleagli stessi riconosciuta) iniziati-

ve politico-istituzionali per l'av-vio di progetti che permettanol'impiego di una quota dei patri-moni delle Casse previdenzialie dei fondi pensione in program-mi di investimento pubblici attia sostenere iniziative per lo svi-luppo infrastrutturale ed econo-mico del Paese in settori strate-gici quali l'innovazione tecnolo-gica, le fonti di energia sostenibi-li, la ricerca, il rilancio di aree in-dustriali in crisi, le Pini, i pro-grammi di edilizia abitativa escolastica. Ciò al fine di sfrutta-re al meglio le potenzialità offer-te dalla natura ambivalente delrisparmio previdenziale che - ol-tre ad assolvere alla prioritariafunzione di strumento di sicu-rezza sociale - può rappresen-tare anche un veicolo «virtuo-so» di investimento del rispar-mio, capace di immettere le ri-sorse gestite nel circuito eco-nomico e produttivo a soste-gno del sistema Paese.

L'idea di fondo è quella di uti-lizzare il risparmio previdenzia-le del secondo pilastro colpeun'importante risorsa perfavori-re lo sviluppo del Paese. L'ipote-si di impiegare tale importanterisorsa finanziaria per sostenerelo sviluppo del Paese rispondeall'esigenza di utilizzare la finan-za per favorire la crescitadell'economia reale, opzioneparticolarmente necessaria do-po la crisi dell'economia mon-diale, largamente ascrivibile allacrisi del modello di capitalismofinanziario degli ultimi anni.

Si rende infatti assolutamen-te necessario e doveroso che - afronte di segnali che farebberosperare l'avvio di una tendenzadi ripresa economica sia per ilnostro Paese che per l'area curoin generale - ogni soggetto poli-tico a qualsiasi titolo coinvolto(a maggior ragione se di naturaistituzionale) faccia la propriaparte. La Commissione si propo-

CULTU DA CONSOLIDAREOggi risulta iscritto a formedi previdenza complementaresolo un quarto degli occupaticon un evidente divariorispetto ad altri Paesi europei...........................................................................

ne di definire e offrire al Parla-mento specifiche linee di indiriz-zo che siano in grado di valoriz-zare il ruolo del risparmio previ-denziale come vero e propriostrumento di politica economi-ca, in un quadro di garanzie for-nite dallo Stato per assicurare lacertezza degli investimenti e laloro adeguata remuneratività,oltre che nel rispetto delle nor-mative comunitarie in tema diaiuti di Stato. Tale impostazio-ne, del resto, è in piena sintoniaconle tendenze normative in at-to nell'Unione europea, che, co-me illustrato nel Piano dellaCommissione europea per sod-disfare le esigenze di finanzia-mento a lungo termine dell'eco-nomia europea del 27 marzo

2014, sono finalizzate a incenti-vare le forme di finanziamento amedio-lungo termine dell'eco-nomia reale utilizzando gli inve-stimenti finanziari, segnatamen-te con l'uso dei Fondi pensione.

Parallelamente a tale cammi-no di valorizzazione della fun-zione economica della previ-denza dei liberi professionisti(a cui ritengo dovrà seguire unintervento chiarificatore voltoa legittimarne l'autonomia econfigurazione privatistica co-me definita dai decreti legislati-vi 509/1994 e 103/1996, nonchéuna maggiore razionalizzazio-ne dell'attuale sistema dei con-trolli), si impone peraltro per ilnostro Paese -nell'ambito di unmodello pensionistico integra-to - anche consolidare quellache ancora risulta essere una ca-rente «cultura della previden-za complementare», tenutoconto che nel 2012 i lavoratoriiscritti a forme di previdenzacomplementare erano circa 5,8milioni (ossia solo un quartodel totale degli occupati, secon-do i dati desunti dall'ultima rela-zione della Covip), con un evi-dente divario tra le situazionipresenti in altri Paesi dell'areaEuro, come ad esempio Franciae Paesi Bassi in cui l'utilizzo diun tale strumento risulta obbli-gatorio, mentre nel Regno Uni-to arriva a presentare una confi-gurazione tale da poter essereaddirittura sostitutivo del 1°pi-lastro. Si rende quindi necessa-rio per il nostro Paese superare

Previdenza professionisti Pagina 13

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tale ritardo, anche suggerendomodifiche alla disciplina recatadal Dlgs 252/2005 e incentivi fi-scali per favorire l'impiego delrisparmio previdenziale in ini-ziative a sostegno dell'econo-mia reale del Paese, in manierada poter conseguire la definizio-ne di un modello pensionisticoin cui la previdenza comple-mentare, caratterizzata dal ri-corso a strumenti di mercatoquali i fondi pensione, possa re-almente assicurare una gestio-ne ottimale delle risorse reperi-te nel risparmio privato e fina-lizzate all'erogazione di presta-zioni pensionistiche aggiunti-ve, oltre a essere ulteriore veico-lo di investimento capace di im-mettere le risorse gestite nel cir-

Ne[ mondo

cuito economico e produttivo.In questo come in altri filoni

conoscitivi che la Commissioneintenderà intraprendere sarà es-senziale il contributo di idee eproposte provenienti dai sogget-ti direttamente coinvolti; ed è intal senso che ribadisco l'impor-tanza offerta da giornate di stu-dio come quella di «Forum inPrevidenza», in quanto sedimen-tano -al di fuori di appuntamen-ti più propriamente «istituziona-li» - quella che deve essere unafattiva e reciproca convergenzadi interessi dei vari «attori ce-protagonisti» del «fare siste-ma» per lo sviluppo del Paese.

Presidente Conanissione parlamentare

di controllo sull'attività degli Enti gestori

di forme obbligatorie di Previdenza

Spesa pubblica e privata per contributi pensionistici in alcuniPaesi Ocse (2011 o ultimo anno disponibile, % sul Pil)

Previdenza pubblica Previdenza privata

0 2 4 6 8 10 12 141 I I I I I I I

Messico

Corea

Estonia

Nuova Zelanda

Turchia

Israele

Lussemburgo

Canada

Cile

Australia

Rep. Ceca

Islanda

Paesi Bassi

Ungheria

Slovenia

Danimarca

Polonia

Germania

Svizzera

Portogallo

Grecia

Belgio

ItaliaI I I I I I i i

, Fonte: Covip - Relazione 2012 (Ocse Pension Markets in Focus, settenibre 20T2)

Previdenza professionisti Pagina 14

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. Nel decreto appena varato

Due misure a favoredi lavoro e produzionedi Enrico Zanetti

el decreto appena vara-to, due sono le principaliscelte di politica fiscale

che il Governo ha compiuto.La prima: un intervento di ri-

duzione della pressione fiscalesui redditi di lavoro dipendentecompresi nella fascia tra 8mila e26mila curo.

La seconda: uno spostamen-to di pressione fiscale dall'Irap,che colpisce imprese e profes-sionisti, alla cedolare secca, checolpisce interessi, dividendi,plusvalenze e rendite finanzia-rie in genere.

Quanto alla prima scelta, sitratta di un intervento di reale ri-duzione della pressione fiscale:ben 6,5 miliardi che, insieme amolte altre voci minori, trovanola loro principale copertura: neitagli di spesa (circa tre miliar-di); nella destinazione, final-mente e perla prima volta, dellemaggiori entrate di caratterestrutturale derivanti dalla lottaall'evasione (300 milioni) e nel-la una tantum a carico del setto-re bancario (circa i,8 miliardi).

L'impegno del Governo è di

rendere questa misura struttu-rale; e, aggiungo, nel renderlastrutturale, l'impegno dovràessere anche quello di render-la più equa rispetto alla variabi-le della composizione del nu-cleo familiare di ciascun aven-te diritto.

Rendere strutturale questamisura e mettere in campo an-che interventi a favore degli

)p E SECONDO PL«In sede di conversionesi valuteranno i riflessidell'ulteriore dilatazionedella forchetta tra la fiscalitàsulle Casse e quella sui fondi»...........................................................................

incapienti, delle partite Iva edei pensionati non sarà unoscherzo.

Tuttavia, se si sarà per davve-ro determinati sul fronte delle ri-forme e dellarevisione della spe-sa, sconfiggendo non solo i "gufiesterni", ma prima ancora i "fre-natori interni", gli impegni po-tranno essere mantenuti.

Quanto alla seconda scelta,

non è una misura che riduce ul-teriormente la pressione fiscalecomplessiva, né il Governo l'hadel resto proposta come tale.

La riduzione della pressionefiscale viene dal primo interven-to, mentre questo secondo èuno spostamento del prelievodall'Irap delle imprese alle ren-dite finanziarie, meno esaltante,ma comunque coerente rispet-to a una politica fiscale che vuo-le mettere al centro lavoro e pro-duzione (e quindi Irpef e Irap)dopo anni buttati via nel tira emolla su Ici e Imu.

Resta inteso che, in sede diiter di conversione del decreto,ilGoverno èperfettamente con-sapevole di dover valutare conattenzione i riflessi che deriva-no dall'innalzamento al 26%dell'aliquota di imposizione so-stitutiva, in termini di ulterioredilatazione della forchetta tratassazione gravante sulle Cassedi previdenza dei liberi profes-sionisti (primo pilastro) e quel-la che colpisce invece i fondi diprevidenza complementare (se-condo pilastro).

Sottosegretario diStato all'Economia

ORI PROD U ZI 0 NE RI5 E RNATA

Previdenza professionisti Pagina 15

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sottosegretarìorit Lavoro. Massimo Cassano sulla responsabilizzazione del settore

Obiettivo: nuovi orizzontidi welfare «integrato»

Matteo Prioschi

Il ruolo già svolto dalle Cas-se nell'ambito del welfare, piùampio di quello meramentepre-videnziale, può trovare ulterio-re sviluppo, pur nel rispetto del-la necessità di mantenere i con-ti in ordine. I dati riguardanti ilsistema previdenziale dei pro-fessionisti italiani testimonia-no una riduzione del io%io delreddito in un quinquennio e ladifficoltà - soprattutto per i piùgiovani - di far fronte agli oneriprevidenziali. Proprio per que-sto motivo, però, gli enti di pre-videnza sono chiamati ad am-pliare il raggio di intervento afronte di risorse da gestire inmodo sempre più attento.

A questo riguardo il sottose-gretario al Lavoro, senatoreMassimo Cassano, osserva che«il quadro normativo, quantoalla libertà di scelta sul frontedel welfare, appare già suffi-cientemente completo, il chenon esclude specifici interven-ti di messa a punto perperfezio-nare un sistema già avviato eproficuamente sperimentato».Una delle disposizioni più re-centi è contenuta nell'articoloio bis del Dl 76/2013 che preve-de il conseguimento di ulterio-ri risparmi da parte delle Casseda destinare proprio agli inter-venti diwelfare. «Tale previsio-ne, di carattere programmati-co e da rendere oggetto di futu-ri interventi applicativi, rendetangibile il segnale dell'aumen-tata responsabilizzazione deglienti del settore nei confronti

dei propri iscritti, oltre la meraprospettiva della tutela pensio-nistica, anche come elementopropulsore di nuovi orizzontidi welfare integrato, dall'ac-compagnamento deiprofessio-nisti nellafase di avvio dell'atti-vità all'agevole accessibilità de-gli istituti assistenziali, non piùsolo sussidiari del reddito».

Questa ulteriore evoluzionepuò e deve trarre beneficio an-che dal nuovo quadro che si stadelineando a livello europeo, aseguito della presentazione daparte del vicepresidente dellaCommissione europea Anto-nio Tajani, del Piano d'azioneper le libere professioni. «Inparticolare- continua il sottose-gretario Cassano - l'atto preve-de per i liberi professionisti lapossibilità di ricevere finanzia-menti da qualunque fondo euro-peo al pari delle imprese». Se-condo il sottosegretario, alivel-lo istituzionale si deve rifletteresu questi aspetti anche perché«la partecipazione al consegui-mento dell'obiettivo di rispar-mio degli enti si confronta e for-se talvolta si contrappone inevi-tabilmente con le istanze versoun ruolo più attivo e globale a fa-vore dei professionisti iscritti».

Il tema di conciliare gli obiet-tivi di risparmio con le nuoveesigenze dettate dal difficilecontesto economico si presen-ta anche riguardo alla possibili-tà di alleggerire il "peso" contri-butivo, soprattutto per i profes-sionisti più giovani, e alla ricer-ca di soluzioni che consentano

di garantire la continuità nel ver-samento dei contributi anchenei periodi più critici. Su questofronte alcune Casse sono già in-tervenute prevedendo oneripiù leggeri per chi è all'iniziodell'attività. Dal punto di vistaistituzionale secondo il sottose-gretario Cassano, poiché non èammessa alcuna forma di finan-ziamento pubblico, l'unico in-tervento possibile per accresce-re la capacità d'intervento deglienti previdenziali è la revisionedel sistema di tassazione sul mo-dello dei fondi pensione. Le ri-sorse così liberate potrebberoessere anche investite per con-correre al rilancio del Paese, ma«alla disponibilità delle Cassead accettare risultati di rendi-mento certamente meno eleva-ti dovrebbe rispondere la defini-zione di un piano di protezionenon solo dei capitali investitima anche di un rendimento co-stante e sufficiente ad assicura-re il regolare flusso di introiti fi-nanziari, tali da consentire lacorrente rivalutazione dei mon-tanti contributivi e del funziona-mento delle gestioni».

L'ampliamento degli inter-venti delle Casse da conciliarecon il rigore dei conti, pur nelrispetto dell'autonomia dique-sti enti non esclude il controlloda parte dello Stato sull'opera-to e sugli investimenti fatti, an-che tramite il completamentodel quadro normativo. Il sotto-segretario afferma che è in fase

di definizione, da parte del mi-nistero dell'Economia, il prov-vedimento attuativo dell'arti-colo 14, comma 3, del dl 98/2oncon cui vengono dettate le di-sposizioni in materia di investi-mento delle risorse finanziariedegli enti previdenziali privati,di conflitti di interessi e di ban-ca depositaria.

Se il carattere pubblicisticodell'attività svolta dagli enti diprevidenza dei professionisticomporta un sistema di control-li pubblici, l'autonomia deglistessi non sembra in pericolo,anzi. Secondo Cassano «l'ipote-si di riportarli all'interno di unalveo sostanzialmente eformal-mente pubblico dovrebbe con-frontarsi con un'approfonditariflessione sulla effettiva utilitàdi tale mutamento, ben poco in-novativo e anzi restaurativo, ecertamente destabilizzante perle categorie di professionisti as-sicurati. Né può essere trascu-rato l'effetto dirompente di unatale strategia sul piano econo-mico, in un momento storico incui le risorse di investitori pri-vati possono costituire stru-mento essenziale di partecipa-zione al risanamento e alla cre-scita del Paese».

IL PIANO D 'AZIONE LIE«L'atto prevede la possibilitàperi liberi professionistidi ricevere finanziamentida qualunque fondo europeoal pari delle imprese»

'.1 PRO D MO NE RISERVATA

rr L , i% 11 FOCUS..........................................................................

C00 RDI NAMENi 0: Rossella Cadeo

Previdenza professionisti Pagina 16

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lfare Le soluzioni alternative per l'accesso al credito

Ecco chi aiutai giovani alle pL'Ue destina fondi alla formazione e al sostegno dellelibere professioni. Dall'Abruzzo alla Sicilia i progetti al via

DI ISIDORO TROVATO

La strada l'ha apertal'Unione Europea conl'«Action Plan for entre-preneurship», un percor-

so nuovo per le libere professioni.Equiparandole alle piccole e me-die imprese ne ha spalancato l'ac-cesso al credito. Requisito fonda-mentale per restare o rilanciarsisui nuovi mercati.

I referenti di questa operazionesono le Regioni che hanno im-prontato le loro linee di interven-to prevedendo circa 50 milioni dieuro destinati al mondo delle li-bere professioni. «Abbiamo aper-to un dialogo con diverse regioniper concordare piani d'interventoa favore delle professioni spie-ga Andrea Camporese, presiden-te dell'Associazione delle casseprivate . Abbiamo trovato mol-ta disponibilità al dialogo, alcuneregioni hanno già approntato pia-ni di intervento a favore dei pro-fessionisti, altre contano di farlo abreve. Tra qualche giorno avremoun altro incontro e proveremo aconcordare ulteriori interventi afavore di giovani, donne e fascedeboli delle professioni». Attual-mente sono molte le regioni che

hanno istituito il «Fondo Micro-credito» attraverso il quale ven-gono erogati finanziamenti voltial sostegno dell'autoimpiego edella microimprenditorialità, egestiscono le risorse europee tra-mite società che operano comeagenzie di sviluppo territoriale asupporto della Regione. Tre i mo-delli già avviati.

Qui la novità si chiama «bando

Goal », per nuove imprese o liberiprofessionisti under 36: in questocaso si parla di finanziamento afondo perduto fino a 25 mila euroe per fare richiesta c'è tempo finoal prossimo 20 dicembre.

La regione dal 2011 ha varatoun piano di sperimentazione sumisure di sostegno al reddito deiliberi professionisti residenti nelterritorio, in linea con gli inter-

venti già previsti dalla legislazio-ne e dalla contrattazione colletti-va: coinvolti tre enti bilaterali el'Ordine degli avvocati di Bari,presso cui sono stati costituiti iFondi pubblico privati perla fles-sibilità nel lavoro.

Due i progetti portanti: «Gio-vani professionisti » e «Prima im-presa giovani», valgono comples-sivamente 30 milioni di euro ecoinvolgeranno oltre 5 mila trapraticanti e professionisti abilita-ti. Per il 2014, in fase sperimenta-le, la misura è rivolta ai praticanti:l'assessorato alla Formazione del-la regione Sicilia stanzia 12 milio-ni di euro, e già dal prossimo an-no fino al 2020, sarà ripropostausufruendo dei tre miliardi dellaprossima programmazione delFondo sociale europeo. Inoltre, infuturo, i beneficiari della misurasaranno ampliati e la Regione fa-

rà in modo di estendere la coper-tura anche al secondo anno dipraticantato. Anche se non si co-noscono ancora i criteri di sele-zione, a beneficiarne saranno3.333 giovani, di età inferiore ai35 anni e residenti in Sicilia, cheinizieranno il praticantato a parti-re dal prossimo settembre. Il rim-borso sarà di 400 euro, 300 a cari-co della Regione e 100 del datoredi lavoro in cui si effettua il prati-cantato, a patto che non ci siano

vincoli di parentela entro il terzogrado, e di affinità entro il secon-do, con i professionisti o i soci de-gli studi professionali presso cuisi svolge il praticantato. Il soste-gno economico durerà 12 mesi ecoprirà, quindi, solo il primo an-no di pratica.

Progetti simili sono allo studioo in allestimento anche in Cam-pania, Molise, Calabria, Basilicatae Sardegna

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Incentivi alle professioni Pagina 17

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PROFESSIONI/ La, Cassazione traccia la corretta linea, agli studi

Associazioni, via segnataL'ente tedesco opera come società semplice

DI ANGELO COSTA

pera in Italia in qua-lità di società sempli-ce l'associazione traprofessionisti di

un paese estero, con la con-seguente applicazione dellenorme in materia di dirittosocietario dell'ordinamentogiuridico italiano.

Lo hanno affermato igiudici della prima sezionecivile della Corte di cassa-zione con la sentenza n.8871 dello scorso 16 aprile(si veda ItaliaOggi del 25aprile 2014).

Per realizzare uno stu-dio associato, occorre rispet-tare i requisiti dell'art. 1 legge1815/1939, e cioè che il centro diaggregazione si formi tra pro-fessionisti regolarmente abili-tati e iscritti agli albi, e nei con-fronti dei terzi sia utilizzata ladizione «studio legale, commer-ciale, contabile, amministrativoo tributario» seguita dal nomee cognome con i titoli professio-nali di tutti gli associati; si trat-ta di norma imperativa, a tute-la della pubblica fede, alla cui

stregua (oltre che per gli artt.2229 e 2231 c.c.) deve ritenersiillegittima la partecipazione diente collettivo innominato, che,in quanto tale, non può svolgere

e 2229, 2231, 1418 e 1420 c.c.;b) il vizio di violazione e falsaapplicazione dell'art. 24 dellalegge n. 266/1997, in relazioneagli artt. 33 Cost. e 2229, 2231,

da Italia0ggi del 25/4/2014

S11) "'emOicii'e, fr ae.a.vreri ;aiusti tra lsr< lí .v .i<>ui.wi le trLtY.lr .wmu •.jerllc

attività professionale che deveessere svolta personalmentedai singoli associati muniti deltitolo di avvocato.

Ê stata impugnata con i se-guenti sei motivi di ricorso unadecisione della Corte d'appello:a) il vizio di violazione e falsaapplicazione dell'art. 1 dellalegge n. 1815/1939, nella partein cui dispone che dell'associa-zione professionale faccianoparte solo professionisti abilita-ti, in relazione agli artt. 33 Cost.

1418 e 1420 c.c.e nella parte incui si può con-siderare l'ipo-tesi (a seguitodella mancataattuazione delregolamento)di costituireuna società traprofessionistiper mezzo di

organizzazionicollettive e im-

personali, rimanendo fermi irequisiti dell'iscrizione neglialbi professionali dei soci; c) ilvizio di violazione e falsa ap-plicazione dell'art. 1 della leg-ge n. 1815/1939, nella parte incui impone che le associazioniprofessionali riportino il nome eil cognome con i titoli professio-nali dei singoli professionisti; d)il vizio di omessa, insufficientee contraddittoria motivazione,in relazione alla equiparazionetra associazione e società sem-

plice, tenuto conto che l'art. 5comma terzo lett. c) del dpr n.917/1986 ribadisce che le asso-ciazioni professionali devonoessere costituite da persone fi-siche e pertanto l'associazionetedesca non può essere conside-rata una mera società semplicedel diritto societario italiano; e)il vizio di omessa, insufficientee contraddittoria motivazio-ne, in relazione alla esistenzadell'insanabile dissidio tra gliassociati, idoneo a determinareil recesso e lo scioglimento asso-ciativo, così come da documentiallegati in primo grado e nongiudicati dall'organo giurisdi-zionale; f) il vizio di motivazio-ne in ordine alla condanna allaspese giudiziali senza conside-rare almeno l'ipotesi ultimadella compensazione.

I giudici di piazza Cavourhanno ritenuto infondati tuttie sei i motivi.

©Riproduz

Professioni Pagina 18

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La procedura per gli interventi in giardino o sulle facciate esterne dell'immobile alla luce delle ultime pronunce dei giudici

,avori esterni, titoli su quattro livelliDalla comunicazione semplice al Comune al permesso di costruire l'iter corretto da seguire

A CURA Dl

Donato Antonucci

Con l'arrivo della stagionecalda si programma la realizza-zione di interventi di sistema-zione esterna alla propria abita-zione, come tende parasole e tet-toie, il rifacimento di pavimenta-zioni e recinzioni, o l'installazio-ne nel giardino di pergolati, gaze-bo o casette per attrezzi.

Molti di questi interventi nonpossono essere eseguiti libera-mente: è necessaria una preven-tiva comunicazione o l'acquisi-zione di un titolo abilitativo, secomportano una permanentetrasformazione urbanistico-edi-lizia del territorio, essendo ri-conducibili agli "interventi dinuova costruzione" previstidall'articolo 3, comma 1, letterae.5) del Testo unico edilizia Dpr380/1001. Nel concetto di nuovacostruzione rientra infatti an-che «l'installazione di manufattileggeri, anche prefabbricati, e distrutture di qualsiasi genere,quali roulottes, campers, casemobili, che siano utilizzati comeabitazioni, ambienti di lavoro,oppure come depositi, magazzi-ni e simili». Sempreché non sia-no volti «a soddisfare esigenzemeramente temporanee» ed an-che nel caso in cui siano installa-ti «con temporaneo ancoraggioal suolo».

Alla legislazione regionale edalla regolamentazione comuna-le, ai sensi dell'articolo 1o delTu, viene lasciato il compito diindividuare per quali interventisarà necessario il permesso dicostruire, quali sono assoggetta-ti a denuncia di inizio attività(Dia) o segnalazione certificatadi inizio attività (Scia) e quali po-tranno essere eseguiti con unacomunicazione di inizio lavorisemplice o asseverata da un tec-nico abilitato, in relazione alle

varie ipotesipreviste dall'artico-lo 6, cornma 2, del Tu.

La giurisprudenzaUna recente pronuncia del'TarCampania-Napoli (sezione VI-II, 1o febbraio 2014, n. 971),nell'occuparsi della realizzazio-ne di un gazebo in assenza dipermesso di costruire, ha affer-mato la non necessità del titolostante le sue ridotte dimensio-ni rispetto alla superficie totaledell'immobile, la circostanzache il manufatto fosse solo ap-poggiato al suolo e non stabil-mente ancorato ed il fatto chefosse totalmente aperto sui lati,

LEREGOLEPerla giurisprudenzarilevano le dimensionie la trasformazione del luogoma anche il definitivoancoraggio al suolo...........................................................................

così da non determinare la crea-zione di volumi.

La pronuncia contiene ancheuna sintesi dei principi giuri-sprudenziali in materia di picco-li interventi esterni, rilevandocoree non sia necessario un tito-lo abilitativo ogni qualvolta leopere consistano nella installa-zione di tettoie odi altre struttu-re apposte a parti di preesistentiedifici come accessori di prote-zione o di riparo di spazi liberi.Queste non necessitano del per-messo di costruire se «la loroconformazione e le loro ridottedimensioni rendano evidente ericonoscibile la finalità di sem-plice decoro o arredo odi riparoe protezione (anche da agenti at-mosferici) dellaparte dell'immo-bile cui accedono».

Peri giudici campani è invece

necessarioilpermesso dicostru-ire ove si sia in presenza diun'evidente trasformazione deltessuto urbanistico ed edilizio ele opere siano preordinate a sod-disfare esigenze non precariesotto ilprofilo funzionale, essen-do irrilevante che le opere sianostate realizzate in metallo, in la-minati di plastica,in legno o al-tro materiale.

Operazione preliminare saràquindi quella di verificare chel'opera che si intende realizzarecomporti una stabile trasforma-zione dello stato dei luoghi (TarToscana, n.843/2012; Tar Ligu-ria, n.1015/2011), oppure abbia na-tura temporanea, magari perchéinstallataper il solo periodo esti-vo, (Consiglio di Stato,n.3683/2011), se sia o meno stabil-mente ancorata al suolo (Cassa-zione penale, sezione III, n.36594/2012), se sia di notevoli di-mensioni (Tar Basilicatan_3o7/2o1) o determini un forteimpattovisivo (Consiglio di Sta-to, n.4318/2012). Non va infinetrascurato che per nuova costru-zione si intendono non solo i ma-nufatti che si elevano al di sopradel suolo, ma anche quelli in tut-to o in parte interrati che comun-que trasformano durevolmentel'area impegnata, come nel casodella realizzazione di una pisci-na (Cassazione penale, sezioneIII, n. 39067/2009).

Sarà comunque opportunoconsultare il regolamento edili-zio sul sito istituzionale del Co-mune competente per territo-rio, dove devono essere riporta-te anche tutte le informazionire-lative all'assetto urbanistico-edi-lizio del territorio e l'elenco del-la documentazione necessariache l'interessato deve produrreper ottenere il provvedimento ri-chiesto e la modulistica.

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Permessi e violazioni in edilizia Pagina 19

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Il via libera agli interventi

Come si realizzano i principali interventi all'esterno delle abitazioni (tutti gli esempi sono pera ree senza vincoli ambientali o paesaggistici)

Gli interventi qualificati coi neattività edilizia liberadall'articolo G, cor- n ai. delTesto unico dell'edilizia (Dpr380; 2001.) possono sereeseguiti senza bisogno dialcuna comunicazione alComune

Rifacimeinto parziale dellapavimentazione esternaall'abitazionesenza modificadE rr!ateriali p Colori(qualificabile comennastenziorne ordinaria)

Installazione di serre mobilista,ionali. anche conintelaiature di rnetaIlo masenza di strurturein muratura,funzionali allo svolgimentodell'attività agricola

Movimenti di terrastrettan ente pertinentiall'esercizio dell'attivitàagricola e alle praticheagro-silvo-pastorali,cornpresigli interventi su impiantiidraulici agrari

Secondo l'articolo G del Testounico edilizia (Dpr -380/2o01)e sufficiente unacomunicazione da inviare alComune anche perviatelematica prima dei l'iniziodei lavori per realizzare alcuniinterventi tra quelli qualificaticome manutenzionestraordinaria

Pavimentazione e finitura dispazi esterni, co n e_lenlenti diinnovazione Dispettoall'assetto preesistente(materiali, colori. forme)

installazione di pannellisolari o fotovoltaici comecopertura di tettoia al di fuoridei centri storici

Montaggio di tende parasole

= Creazione di un pergolato inlegno on-3hreg?ian'Ie

Spazi gioco per i harnbini dinatura permanente con opereal suolo e pavinnentazione

Peralci-irni irnterverlti ciassificaticome anianutenzionestraordinaria » la ccumunicaziorepreverìtiva al Connune vaai Ci,rr!pagl ata da un progettoasseverato da :; n tec rl ìco che neattesti ia confomrit ai piani..,rban stic ieal regolamentoediEizioedaiia indicazionedeil'irf}presa esecutrice

A Rea! L:aione di una tettoiain aderenza all'edlfnOo

m Costruziorle di serrebio,clirr!atiche.nonad u oabitati•.ro

Recivzioini emuretti diconteriimei i todi ridottedime: sioni

Pannello fotovoltaico d idimens i oni non eontenußesufalda (in base a normativeregionali e comunali)

s Piscina fuoriterralr'ta'.);lrìcata (in l,a e ?,

normative regiollali e carnuinah)

Necessita no di perrneso dicostru ire o coi segnalazionecertificata di inizio attività (aseconda delle normativeregionali) gli interventiclasiticabili come nuovacostruzione . La categoria,secorxio l'articolo 3 dei Tuedilizia (Dpr ;80/2001) dirid ividuata per esclusionerispetto alle altre ma vi rientratutto ciò che cor;nporta unadefinitiva trasfcrrrrr!azicrneedilizia e urbanistica

m Serre stabiEmer!te ancorateal suolo

Capannone d i ricoveroattrezzi

Gazebo in legno su base incalcestruzzo

Piscina interrata ofuori terradi dimensioni non ridotte

Copertura per autovetture,se di dimensioni /non ridotte estabilmente infissa al suolo

Permessi e violazioni in edilizia Pagina 20

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VINCOLI PAESISTICI

Tetto fotovoltaico

con il nulla ostaIntegra il reato previstodall'articolo 181 del decretolegislativo 22 gennaio 2004n. 42 l'installazione dipannelli fotovoltaici sullacopertura degli immobilisottoposti a tutelastorico-artistica opaesaggistico-ambientalesenza il preventivo rilasciodel prescritto nulla osta daparte dell'autorità che èpreposta alla tutela delvincolo.Cassazione penale, sezione III,sentenza 7 febbrario 2013, n.11850

Edilizia Pagina 21

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Installazione libera

per la «pergotenda»

È illegittimo l'ordine didemolizione di una"pergotenda" realizzata suun terrazzo in modoabusivo. Questo manufattonon configura né unaumento di volume esuperficie coperta, né lacreazione o modificazionedi un organismo edilizio, nél'alterazione del prospettoo della sagoma dell'edificiocui è connessa. Se la"pergotenda" ha modestedimensioni, è inidonea amodificare la destinazioned'uso degli spazi esterniinteressati ed è facilmenterimuovibile, è qualificabilecome "arredo esterno" e inquanto tale riconducibileagli interventi manutentivinon subordinati ad alcuntitolo abilitativo ai sensidell'articolo 6, comma i,Dpr 38o/2ooi, ovvero asemplice intervento dinatura manutentivarientrante nell'attivitàedilizia libera.Consiglio distato, sezione VI,sentenzall aprile2014n. 1777

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PALAZZO SPADA

Subingressocon palettialla soiaDI ~LISA BOMBI

Il comune non può preten-dere la presentazione di unaScia per «subingresso» se ilcedente non era in possessodi alcuna autorizzazione.Ciò in quanto «il subin-gresso è ontologicamente untitolo derivato che richiede,come tale, la necessaria esi-stenza e legittimità di un ti-tolo originario in cui poter,giustappunto, subentrare, Inaltri termini, l'assenza di untitolo originario comportaex se l'impossibilità logica,ancor prima che giuridica,di ipotizzare l'ammissibilità(e validità) di un subingres-so e, tantomeno, di una suaspecifica formalizzazione. Inbuona sostanza, non si puòdi certo subentrare in untitolo che giuridicamentenon sussiste». E quanto haaffermato il consiglio di sta-to, sez. V, con la sentenza 411del27gennaio scorso, con ciògettando a mare procedure econsuetudini che soltanto ilsistema autorizzatorio, ori-ginariamente previsto perle diverse attività economi-che, aveva motivo di esistere.Insomma, ha errato Roma

capitale a sollecitare la pre-sentazione del subingresso,alla luce di una interpreta-zione contrattuale basatasull'accordo delle parti atrasformare l'oggetto dellaboratorio da pasta all'uo-vo a gelateria-yogurteria,attivato all'interno di uncentro commerciale. Unacosa, infatti, precisa lasentenza, sono gli impegniche privati assumono per ilfuturo in sede contrattuale,altra cosa sono gli indero-gabili requisiti che un titolodi natura pubblicistica devepossedere all'atto della suaformalizzazione, per po-ter validamente sussisteree spiegare i propri effetti.Nel caso specifico, una so-cietà aveva sottoscritto, nel2003, con altra impresa, uncontratto di affitto di ramod'azienda avente ad ogget-to un laboratorio artigia-nale (yogurteria-gelateria)e un attività di vendita digeneri alimentari al minu-to, all'interno di un box delcentro commerciale «I Gra-nai» in Roma. Entrata inpossesso del box l'affittua-ria presentava al Suap ladenuncia di inizio attivitàche, pero, veniva dichiaratainefficace dall'amministra-zione comunale la qualerichiedeva con urgenza lacomunicazione di subin-gresso per affitto d'azien-da, pena la chiusuradell'esercizio. Subingressoche, invece, per il consigliodi stato era da considerar-si inesistente.-URiproduzione riservata-

SCIA Pagina 23

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APPALTI/ Con una sentenza il consiglio di stato apre la porta

L'offerta è rinegoziabilego 9b

Altra chance all aggiudicatario della garaDI STEFANO USAI

on la recente pro-nuncia del consigliodi stato sez. III, del28/2/2014 n. 943, i

giudici hanno ammesso larinegoziabilità , da partedell'aggiudicatario , dell'of-ferta già presentata ingara.

La questione si è svilup-pata nell ' ambito di una vi-cenda che ha preso avvio conla gara bandita da una Asllombarda nel 2010 , con ag-giudicazione annullata dalgiudice , a cui però non fa-ceva seguito l'assegnazionegiudiziale dell'appalto pereffetto della clausola conte-nuta nel capitolato di garache consentiva alla stazioneappaltante , in luogo dell'ag-giudicazione della gara, diricercare soluzioni opera-tive migliorative aderendoad appalti banditi da altreaziende sanitarie locali op-pure attraverso la richiestadi rinegoziazione del prezzodi aggiudicazione.

La stazione appaltante,nonostante la contropropo-sta economica, che riducevail prezzo presentato in gara,non procedeva a riscontrarel'istanza ma proseguiva con

delle proroghe con il pregres-so affidatario per giungere, adistanza di un lungo lasso ditempo , a respingere l'offertadi sconto con affermazioniche la sentenza n. 943/2014ha ritenuto illegittime.

Secondo la stazione ap-paltante la contropropostaeconomica , appositamenterichiesta , non poteva risul-tare aggiudicataria «perl'impossibilità giuridica diammettere offerte migliora-tive dopo la conclusione del-la gara e in considerazionedell'esistenza di proposte piùconvenienti sul mercato».

A ciò seguiva l'appello,condiviso dal consesso, sul-la base di consolidato orien-tamento giurisprudenziale(cfr. c. d.s., sez . VI, 23 aprile2007 ), per cui « la stazioneappaltante può concorda-re con l ' aggiudicatario unosconto maggiore rispetto aquello offerto in gara, senzache ciò costituisca una nuo-va aggiudicazione o una di-storsione della concorrenza,a condizione che l'adegua-mento sia minimo e, per-tanto , non sfoci in un nuovoappalto». Sempre , secondo ilgiudice i presupposti di gara«risultano (...) trattandosi diminimo sconto » senza alcu-

na modifica delle «condizio-ni essenziali dell'appalto e,pertanto , nessun ostacolo»risultava rinvenibile e taleda impedire l'assegnazionedell'appalto in moto tempe-stivo.

Quindi una volta effettua-ta la comparazione tra i par-tecipanti alla gara e indivi-duata l'offerta migliore, nonerano più ravvisabili ragionilogico-giuridiche che impe-dissero «all'amministrazionedi avviare un'ulteriore trat-tativa con il vincitore che hapresentato l'offerta miglioreal fine di ottenere un risulta-to ancora più conveniente».Senza che venisse vulneratala par condicio.

La stazione appaltante, inluogo di procedere nel sensoappena prospettato , si deter-minava invece a proseguireil contratto con il preceden-te affidatario procedendoal riscontro con un ritardoinaccettabile tradendo an-che l'affidamento dell'ap-paltatore.

Il giudice , conclude an-che stigmatizzando il com-portamento della stazioneappaltante puntualizzandoche il «comportamento (... )appare del tutto contrad-dittorio e incoerente: per

un verso » perché la stessap.a. avviava «le trattative,creando il legittimo affida-mento nell'esperibilità dellasoluzione migliorativa; peraltro verso , solo pochi mesidopo , cambia avviso sullautilizzabilità» giuridica «del-la rinegoziazione del prezzo.Ben avrebbe potuto , invece,l'azienda prudentemente ve-rificare la praticabilità giu-ridica della soluzione primadi avviare le trattative»; rav-visando un comportamentocolposo nel comportamentotenuto dall 'amministrazioneaggiudicatrice, e riconoscen-do la responsabilità precon-trattuale per il cosiddettointeresse negativo ovverolimitato al riconoscimentoper il danno « consistenteinnanzitutto nelle spese inu-tilmente sostenute e, inoltre,nella perdita di favorevolioccasioni contrattuali, cioèdi ulteriori possibilità van-taggiose sfuggite al contra-ente a causa della trattativainutilmente intercorsa».

©Riprod'/7ione riserontn

Appalti Pagina 24

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La stazione appaltante può rinnovare l'accordoRiabilitata la possibilità della stazioneappaltante di rinnovare il contratto d'ap-palto. La direttiva Ue 2412014 dedicataagli appalti pubblici che abroga la diret-tiva 18/2004 , di recente pubblicazionesulla G. U U.E. del 28 marzo 2014, tra lerilevanti novità in tema di appalti riba-disce, così come già l'articolo 9 della di-rettiva abrogata e l'articolo 29 del codicedegli appalti, la possibilità per la stazio-ne appaltante di prevedere il rinnovo delcontratto.È noto che la pre-visione ha deter-minato un forte di-battito in dottrinae in giurispruden-za sulla querellese la disposizionelegittimasse omeno il cosiddettorinnovo espressoprevisto nel bandodi gara compresonella base d'asta.La nuova direttiva n. 24/2014 reitera ilrichiamo, nell'articolo 5, ma in modo dif-ferente rispetto alla pregressa normati-va, secondo uria formulazione che apparecoerente con la giurisprudenza domesti-ca che, in tempi recenti , si è espressa perla legittimità della proroga del contrattose prevista negli atti di gara.L'articolo 5 della nuova direttiva , a diffe-renza dell'articolo 9 citato, non si limitaa richiamare l'opzione o il rinnovo ram-mentando la necessità che il relativo costovenga compreso nella base d'asta ondeevitare violazioni del diritto comunitario,

ma risulta totalmente riformulato.In particolare, il testo del primo comma,primo periodo, dell'articolo 5, statui-sce che la base d'asta , al netto dell'Iva,deve comprendere le eventuali opzioni«e rinnovi eventuali dei contratti comeesplicitamente stabilito nei documentidi gara».Quindi , a differenza del pregressa dispo-sizione (e di quella attuale del codicedegli appalti), la più recente previsio-

ne è sicuramen-te più esplicitanell'ammettere lapossibilità del pro-lungamento delcontratto a condi-zione che la suastessa disciplina,oltre che previsio-ne, venga esplici-tamente fissatanei documenti digara.

Dal tenore letterale pertanto, il legi-slatore comunitario sembra rimetterealla stazione appaltante la possibilitàdi valutare la decisione di avvalersi delrinnovo fissandone il modus operandi, inossequio ai principi di trasparenza e parconditio, nella legge speciale di gara. Inquesto senso, come annotato, la formula-zione della prescrizione appare perfetta-mente coerente e in linea con la recente,e probabilmente ormai maggioritariagiurisprudenza che ammette forme diprosecuzione del contratto se risultanogià stabilite ab origine del procedimen-to amministrativo di aggiudicazione e

quindi chiaramente preannunciate nelbando di gara o atto omologo.In questo senso, in tempi recenti, ilconsiglio di stato , sez. III , che con lapronuncia del 28 febbraio 2014 n. 942ha puntualizzato, che non deve ritener-si «illegittima la clausola, conosciuta eaccettata da tutti i partecipanti allagara, che ha formato oggetto dell'insie-me di regole sulle quali si era svolto ilconfronto concorrenziale tra le imprese,nel rispetto dei principi di trasparenzae concorrenza» in modo che tutti i par-tecipanti abbiano «potuto formulare leproprie offerte tenendo conto della pos-sibilità del prolungamento della duratadel contratto».Gli stessi giudici , con sentenza del n.358012013, in modo anche più chiaroavevano già statuito che «allorché lapossibilità della proroga contrattualesia resa nota ai concorrenti sin dall'ini-zio delle operazioni di gara, cosicchéognuno possa formulare le proprieofferte in considerazione della durataeventuale del contratto, nessuna lesionedell'interesse pubblico alla scelta del mi-glior contraente è possibile riscontrare,né alcuna lesione dell'interesse gene-rale alla libera concorrenza , essendo lafattispecie del tutto analoga, dal puntodi vista della tutela della concorrenza,a quella nella quale si troverebberole parti contraenti nell'ipotesi in cuil'azienda avesse operato , ab initio, unascelta "secca" per la più lunga durata delcontratto».

Stefano Usai-e Riproduzione risen''ata-----

Appalti Pagina 25

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Compensazione crediti-debiti a regime

Diventa più facile per chi vanta credi-ti nei confronti di una p.a. compensarlicon i propri debiti fiscali.

L'articolo 39 del decreto legge 66,infatti , ha eliminato il limite, in pre-cedenza fissato al 31 dicembre 2012,alla data di maturazione dei creditinon prescritti , certi , liquidi ed esi-gibili che possono essere oggetto dicompensazione con somme dovute inbase agli istituti definitori della pre-tesa tributaria e deflativi del conten-zioso tributario , ai sensi dell 'articolo28-quinquies del decreto del presiden-te della repubblica 60211973.

In tal modo , il meccanismo diviene

permanente.L'articolo 40, inoltre , ha differito dal

31 dicembre 2012 al 30 settembre 2013il termine entro il quale devono esse-re state notificate le cartelle di pa-gamento per poter usufruire, ai sensidell 'articolo 28-quater medesimo dpr602, delle compensazioni con i crediticertificati.

Infine, come già ricordato, l'obbli-go di indicare la data di pagamentoin tutte le certificazioni ha eliminatouno dei principali ostacoli che hannofinora impedito la piena operatività diquesti istituti.

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Debiti Pa Pagina 26

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SANZIONI LEGALI`

.riservaagli organidisciplinari

DI MARIA DoNiANiGo

È riservato agli organidisciplinari il potere diapplicare una adeguatasanzione alla gravità ealla natura dell'offesaarrecata al prestigiodell'ordine professio-nale legale.Lo hanno affermato igiudici delle sezioniunite della Corte di cas-sazione con la sentenzanumero 8932 dello scor-so 17 aprile.Gli Ermellini si sonoespressi circa il proce-dimento disciplinarea carico degli avvocatie in particolare su uncaso in cui il Consi-glio nazionale forenseaveva inflitto a un pro-fessionista la sanzionedisciplinare della can-cellazione dall'albo peressersi appropriato in-debitamente di una co-spicua somma di denaroavuta quale beneficio apropri assistiti, familia-ri di persone portatricidi handicap e per nonaver comunicato all'or-dine di appartenenza lavariazione del domicilioprofessionale.Le sezioni unite hannotuttavia già sostenutoche «la determinazionedella sanzione inflittaall'incolpato dal Con-siglio nazionale foren-se non è censurabile

imento alla "partico-lare gravità" dei fatticontestati, che avevanoa oggetto "somme nonirrilevanti", e al fattoche si tratti di "almenodue" episodi».Non è censurabile, per-anto, in sede di legit-imità la decisione del

Consiglio nazionale fo-ense, infatti i giudici

di piazza Cavour hannoato che la «deter-

azione della sanzio-itta dall'incolpato

Cnf non è censurabi-ede di legittimità

ove la motivazionesia, come nella specie,congrua , con riferimen-to alla «particolare gra-vità» dei fatti contesta-ti», tenendo in giustoconto la rilevanza dellaomme che ne sono og-

getto.Riproduzione riservata-

ede di legittimità(Cass. sez.un. n. 13791del 2012), ove la moti-vazione sia, come nellaspecie, congrua, con ri-

Deontologia Professionisti Pagina 27

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Al via la prima. f tse del piano di finanziamento delle pmi. Secondo step in scadenza il 9/IO

Horizon 2020, corsa ai fondiC 'ê tempo fino al ï no per presentare le domande-18

Pagina a curaDI ROBERTO LENZ!

e pmi interessate apartecipare alla pri-ma istruttoria per «lostrumento delle pmi»

hanno tempo per presentarele domande fino al 18 giugno.A questa data si chiude, in-fatti, la prima possibilità diinserimento per le impreseche intendono partecipareper ottenere le agevolazionidi Horizon 2020 (si veda Ita-liaOggi Sette del 14/4). I con-tributi, che arrivano a fondoperduto, coprono il 70% deicosti di progetto. Unica con-dizione le imprese devonopresentare progetti miratia portare alla produzione diprodotti o servizi innovati-vi sul mercato che possonocompetere in campo interna-zionale. «Lo strumento dellepmi», novità assoluta dellaprogrammazione 2014-2020dei fondi Ue a gestione diret-ta, è uno strumento che rom-pe con il passato e cerca dimettere i progetti innovatividelle piccole e medie impre-se al centro della ricerca Ue.Il requisito essenziale è cheil risultato dell'innovazionesia facilmente trasferibile almercato. La scadenza è rela-tiva alla prima fase. Quellaper la seconda fase scade il9 ottobre.

Per confermare l'interesseche c'è sui fondi Ue basti con-siderare che alla scadenza del23 aprile sui bandi Ict, sem-pre di Horizon 2020, aperto atutte le imprese, sono arrivati

1645 progetti.Lo strumento dedicato alle

pmi si articola in tre fasi, chepossono essere completate daun servizio di coaching e men-toring. Le imprese possonopassare da una fase a quellasuccessiva anche senza solu-zione di continuità, purchéforniscano valide prove sullavalidità del progetto. Ognifase della domanda è aperta atutte quelle imprese che sonoin grado di presentare proget-ti di qualità, caratterizzati daun alto livello di innovazionee una concreta diffusionesul mercato. Le tre fasi mi-rano a seguire l'intero arcodel progetto, dall'idea allasua realizzazione, durante laprima fase avviene lo studiodi fattibilità dell'innovazio-ne, nella seconda lo sviluppodell'innovazione, nella terzala sua commercializzazione.La prima scadenza è legataalla fase I.

La fase 1: dall'idea allafattibilità . Per gli imprendi-

tori può essere utile cercare dipresentare la domanda entroil 18 giugno. Questo permet-terebbe di anticipare i tempianche per la seconda fase. Lanorma non prevede la possi-bilità di avere due domandepresentate contemporane-amente, pertanto l'impresainteressata a concorrere allaseconda fase, deve aver giàcompletato la prima, postoche sia interessata a concorre-re su ambedue. La scelta nonè vincolante, ma consigliata.L'ammissibilità alla secon-da fase si basa sullo studiodi fattibilità e sul businnesplan presentato. È evidenteche avere a disposizione 50mila euro a fondo perdutoper prepararlo permette unaredazione dello stesso in ma-niera accurata e puntuale,elementi che permettono diaffrontare meglio la selezionesuccessiva. Il contributo pre-visto ammonta a questa cifra,con la possibilità di avere unacconto di 20 mila giuro.

Il progetto da sviluppare inquesta fase secondo quantoprevisto dalla Ue, può avereuna durata di circa 6 mesi.

Il contributo viene con-cesso per l'esplorazione e lavalutazione della fattibilitàtecnologica, del potenzialecommerciale, della redditivitàeconomica e dell'innovazioneproposta. Questa potrà esse-re relativa a nuovi prodotti,processi, servizi e tecnologie oriferirsi a nuove applicazionidi mercato delle tecnologieesistenti. Le attività potran-no essere riferite alla valuta-zione dei rischi, allo studiodi mercato, al coinvolgimen-to degli utenti, allo sviluppodella strategia di innovazio-ne, alla ricerca di partner, allafattibilità. L'obiettivo è quellodi pervenire a elaborare unprogetto di innovazione, alli-neato alla strategia d'impresae con potenziali di sviluppo didimensione europea, che ab-bia la capacità di aumentarela redditività dell'impresaarrivando a un prodotto in-novativo competitivo sulmercato.

Il progetto viene presenta-to attraverso una relazione didieci pagine in cui deve esserespecificata l'attività previstae le opportunità di mercatoconcretizzabili con lo sviluppodell'innovazione.

Lo studio di fattibilità devepermettere di valutare se c èla possibilità di utilizzare ilknow-how sviluppato in al-tri settori e di adattarlo alprogetto dell'impresa richie-dente. Se dallo studio viene

confermata la necessità diattività supplementari o disviluppo, l'azienda può effet-tuare un'ulteriore richiesta difinanziamento per la fase 2.

Il progetto finanziato nel-la fase 1 può portare a duerisultati diversi. In caso diesito positivo: cioè il progettoè in linea con quanto spera-to dall'impresa, si procede asvilupparlo ulteriormente,attraverso nuovi investi-menti. I partner richiedonola partecipazione alla fase 2.Esito negativo: cioè il caso incui il potenziale del progettosi rivela insoddisfacente perl'azienda, l'idea di innovazio-ne non può essere dimostrata,l'operatività si ferma con lafase 1.

Tuttavia se l'impresa ri-spetta tutti gli obblighi dicomunicazione verso la com-missione e svolge le attivitàpreviste e descritte nell'al-legato I della convenzionedi sovvenzione, sottoscrittopreventivamente in sede diformalizzazione dell'accetta-zione della domanda di con-tributo, la somma forfettariasarà pagata comunque peruno studio di fattibilità com-pletato, anche se non è pre-visto di proseguire con unadomanda per la fase 2.

Nel caso in cui, invece, l'evi-denza del risultato negativoemerga in una prima partedel lavoro e di conseguenza,venga eseguita, solo una par-te di quanto preventivato, ilcontributo non sarà conces-so.

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Horizon 2020 Pagina 28

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O:ontrihuto fortettario di 50.000 euro

Risultato previsto: valutazione della fattihilitàtecnologica, del potenziale commerciale, dellaredditività economica della validità dell'innovazio-ne proposta

Durata u rnes

Scadenze 18/06/2014- 2-4/091/20.14 - 1-71.1-2/20.1-1

Horizon 2020 Pagina 29

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Dopo la circolare 36/2013, le modi elle da fare per non avere brutte sorprese in (ÌniCo

Fotovoltaico , calcoli da rifareiscrï ï e tra bene mobile o immobile sta nel catasto

Pagina a curaDI NORBERTO VILLA

utti da rifare i calcolidegli ammortamentiper gli impianti fo-tovoltaici . Il dietro-

front dall 'amministrazionefinanziaria rende difficile ilcomportamento dei contri-buenti che devono modifi-care quanto già operato pernon avere brutte sorprese inUnico 2014.

La circolare 36/E del 2013ha sciolto il dubbio circa lanatura immobiliare o menodegli impianti fotovoltaici. Edopo aver sostenuto nel pas-sato una tesi differente (incontrasto con quanto allorasostenuto dall'Agenzia delterritorio ) ha individuatonelle caratteristiche cata-stali il discrimine tra benemobile o immobile, con il ri-sultato che la maggior partedegli impianti dovrà essereappunto considerato beneimmobile.

Di tutto ciò occorreràtener conto ( soprattuttodella non poca confusioneche anche le stesse agenziehanno generato) anche insede di contenziosi in esse-re e, soprattutto , in sede dieventuale riconoscimentodi una responsabilità delcontribuente . Tanto che lastessa circolare afferma che«sono fatti salvi , ai sensidell'articolo 10 dello Statu-to del contribuente («Tuteladell'affidamento e della buo-na fede»), i comportamentitenuti dai contribuenti aifini delle imposte dirette eindirette , sulla base dellediverse indicazioni rese conprecedenti documenti diprassi». Ma ora chi si vuo-le adeguare alla circolare sitrova costretto a cambiarestrategia.

La circolare 36/E sostienela natura di bene immobileai fini fiscali qualora gli im-pianti siano da dichiarare

in catasto e in particolarequando:

a) costituiscono una cen-trale di produzione di ener-gia elettrica autonomamen-te censibile nella categoriaD/1 oppure D/10;

b) risultano posizionatesulle pareti o su un tetto,oppure realizzate su aree dipertinenza comuni o esclusi-ve di un fabbricato, e per essesussiste l'obbligo della men-zione nella dichiarazione incatasto , al termine dellaloro installazione ( l'obbligosussiste quando l 'impiantofotovoltaico integrato a unimmobile ne incrementa ilvalore capitale o la redditi-vità di una percentuale parial 15% o superiore).

Da ciò risulta che per mol-ti la natura immobiliare (se-condo l'Agenzia delle entra-te) non è in discussione.

Ma la natura di bene mo-bile o immobile è la lineache separa il coefficiente diammortamento da utilizzareper il calcolo degli ammorta-menti. Nella circolare 46/Edel 2007 la stessa era stataindividuata nel 9%. Invecela circolare 36/E prevede chenel caso in cui l'impianto fo-tovoltaico si configura comeun bene immobile , è certoche il costo dell'investimen-to realizzato sia deducibile(sempre in forza degli arti-coli 102 e 54 del Tuir in basealla natura giuridica del con-tribuente ) ma per individua-re il coefficiente applicabileè necessario far riferimen-to al coefficiente previstoper beni appartenenti adaltri settori produttivi chepresentino caratteristichesimilari dal punto di vistadel loro impiego e della vitautile . Le indicazioni dellacircolare quelle di riferirsi«al settore dell'energia ter-moelettrica e in particolare

all'aliquota di ammorta-mento prevista per «fabbri-cati destinati all'industria»corrispondente al 4%».

Da ciò si pongono non po-chi dubbi circa il comporta-mento da adottare. È infat-ti facile presumere che nelpassato il contribuente avràimputato a conto economicoun ammortamento in mi-sura pari al 9% deducendolo stesso . Contabilmente ilcomportamento sarà statogiustificato sulla base delpiano di investimento e rite-nendo pertanto la vita utiledel bene pari a circa 11 anni.Ma ora se si continuasse contale comportamento (impu-tazione a conto economicodi un ammortamento calco-lato al 9%) occorrerebbe poioperare una variazione inaumento nel modello Unico.Soluzione alternativa è quel-la di adeguarsi già in sededi bilancio all'orientamentodella circolare 36/E e quindidi calcolare l'ammortamentoal 4%. Ma per fare ciò occor-rerà in linea con il principiocontabile Oic 29 trovare lagiustificazione del cambio distima che in presenza di unpiano finanziario d'investi-mento si presenta come unasoluzione non facile.

L'unico dato positivo e chela circolare ha sostenuto èche sono fatti salvi i compor-tamenti del passato tenutiin linea con le precedentiindicazioni dell'Agenzia equindi se qualcuno abbianel passato in ossequio aquello che aveva sostenutol'Agenzia avesse ammortiz-zato l ' impianto-immobilecon aliquota del 9% nondeve ora rettificare il com-portamento passato.

Nel caso incui i pannellifotovoltaicinon sono ac-catastati au-tonomamen-te in quantototalmente oparzialmen-te integratiall'unità im-mobiliare, irelativi costi,se capita-lizzati sullabase dellacorretta ap-plicazione deiprincipi con-tabili, sonoammortizza-ti ai fini delleimposte di-rette seguen-do la proce-

dura di ammortamento delbene di cui sono diventateparte integrante . L'aliquotadi ammortamento applicabi-le sarà quella dell'immobilecui l'impianto risulta inte-grato.

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Fotovoltaico Pagina 30

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Un esempio

Impianto fotovoltaico considerato (in base alla circolare 36/E) bene immobile.Costo dell'impianto € 100.000Ammortamenti precedenti calcolati al 9% (€ 9.000 annui)Ammortamenti imputati nel conto economico 2013:

• Caso 1: ammortamento 4% (€ 4.000). Nessuna ripresa in UnicoCaso 2: ammortamento 9% (€ 9.000). In Unico ripresa in aumento di e 5.000data dalla differenza tra l'ammortamento imputato a conto economico (9%)e quello deducibile (4%).

Regole a se per i beni su immobili di terziSe il bene è realizzato su un immobile diterzi le regole sono differenti.Trattasi del contribuente che «integra»l'immobile di proprietà di terzi con pan-nelli fotovoltaici . Il costo sostenuto con-figura una spesa di manutenzione stra-ordinaria non capitalizzabile in quantorelativo a un bene non di proprietà, per-tanto:- se il bene ha una propria autonomia èascrivibile tra le «Immobilizzazioni mate-riali» nella specifica categoria di appar-tenenza e il costo concorre alla deter-minazione del reddito d'impresa ai sensidell'articolo 102 del Tuir, attraverso laprocedura di ammortamento;- se il bene non ha una propria autonomiaè iscrivibile tra le immobilizzazioni im-materiali nella voce «Costi per miglioriee spese incrementative su beni di terzi» eil costo concorre alla determinazione delreddito d 'impresa ai sensi dell 'articolo108, comma 3 del Tuir come spesa rela-tiva a più esercizi , nel limite della quotaimputabile a ciascun esercizio.Ma la natura immobiliare o meno dell'im-pianto caratterizza anche il trattamentofiscale degli investimentiin leasing.Nel caso in cui l 'impian-to sia qualificabile comebene mobile (e semprechélo stesso costituisca benestrumentale nell 'eserciziodell'attività d'impresa) ladeducibilità del canone èregolata ai sensi dell'ar-ticolo 102 , comma 7, delTuir. Considerate le re-centi modifiche apporta-te dalla legge di Stabilitàper gli investimenti pre-cedenti la regola applica-bile è quella secondo cui

«per l'impresa utilizzatrice che imputaa conto economico i canoni di locazionefinanziaria, a prescindere dalla duratacontrattuale prevista, la deduzione è am-messa per un periodo non inferiore ai 2/3del periodo di ammortamento» mentreper i nuovi investimenti la durata è ri-dotta alla metà del medesimo periodo diammortamento.Nell'ipotesi in cui l'impianto fotovoltaicoche forma oggetto del contratto di le-asing è invece qualificabile come beneimmobile vale il medesimo articolo 102,comma 7, che con riguardo agli investi-menti ante 1 gennaio 2014 comporta che«qualora l'applicazione della regola dicui al periodo precedente determini unrisultato inferiore a undici anni ovverosuperiore a diciotto anni, la deduzioneè ammessa per un periodo, rispettiva-mente, non inferiore a 11 anni ovveropari almeno a 18 anni». La nuova pre-visione (vedi la legge di Stabilità per il2014) comporta anche questo caso a unariduzione del periodo: la deducibilità èammessa per un periodo non inferioreai 12 anni.

Fotovoltaico Pagina 31

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Pronta la scure del governosulla green economymeno incentivi per più tempoMENTRE SI CONTINUAA TENERELA BORSA LARGA DANDO 1,2MILIARDI DI EURO IN 20 ANNIAL CARBONE DEL SULCISIL PUGNO DI FERRO COLPISCEL'ENERGIA PULITA. SECONDOL'ESECUTIVO PERI SINGOLIUTENTI NON CAMBIA NULLA

Antonio Cianciullo

RomaMentre il futuro del gas europeoballa assieme alla crisi ucrai-

na, sul tavolo del governo Renzi è inbuona evidenzaunpiano che darebbeil colpo finale alla cedibilità dell'Italianel settore strategico delle fontirinno-vabili. La manovra diluirebbe - inmaniera retroattiva e non concordata- il periodo degli incentivi da 20 a 27anni. Si prenderebbe meno per piùtempo.

Secondo i tecnici che hanno prepa-rato la proposta, per i singoli utentinon cambierebbe nulla: il governo ne-gozierebbe con le banche un allunga-mento dei tempi di restituzione dellacifra promessa. Un po' come quandosi ottiene di dilazionare di un mutuocon una negoziazione sul tasso di in-teresse e sull' entità della rata.

«Con alcune differenze sostanzia-li», obietta Francesco Ferrante, vice-presidente del Kyoto Club e fondatoredi Green Italia. «Se questo provvedi-mento diventasse effettivamenteoperativo, per l'ennesima ci si trove-rebbe di fronte a regole che i governihanno firmato per stracciarle il giornodopo, un atto chiaramente incostitu-zionale. Mentre si continua a tenere laborsa larga dando 1,2 miliardi di euroin 20 anni al carbone del Sulcis, si eser-cita il pugno duro solo a danno dellerinnovabili. Con conseguenze che tral'altro sarebbero devastanti anche sulfronte puramente economico se pen-siamo che in gioco ci sono decine dimiliardi di euro di finanziamenti ban-cari: che succederebbe se la metà an-dasse in sofferenza? La prima cosa chefarebbero gli istituti di credito sarebbechiudere il rubinetto dando addio allesperanze di una ripresa».

La lista deiproblemi che lamessa inmora degli accordi comporterebbe èlunga. Innanzitutto portare da 20 a 27anni la durata di esercizio di un im-

pianto non spetta al governo ma alleregioni: c'èilrischio che peralcuniim-piantiil prolungamento di attività siri -veli impossibile. E poi i contratti ban-cari non prevedono solo la restituzio-ne di una rata annuale, a fronte delprestito per costruire un impianto, maanche l'esistenza di una solvibilità ge-nerale dell'azienda che potrebbe es-sere messa in discussione dalla dimi-nuzione delle entrate annue per il mi-nor gettito dagli impianti di rinnova-bili.

«Ma in realtà le conseguenze piùgravi sarebbero altre due», aggiungeMassimo Sapienza, coordinatore delRenewable Energy Summit che a mar-zo ha visto arrivare a Milano 11 fondidi investimento internazionali inte-ressati alle rinnovabili italiane. «Laprima è una pesante perdita diimma-gine a livello internazionale: gli inve-stitori sono stati invitatiin Italia dall'I-stituto per il commercio con l'esteroper chiedere loro di rilanciare conun'iniezione di liquidità il settore, edopo poche settimane si trovano difronte la possibilità di un blitz checambia retrospettivamente, per l'en-nesima volta, le regole del gioco. Si faunafiguraimbarazzante comePaese».

Il secondopunto sottolineato da Sa-pienza è legato al costo dell'energia.Nel 2008 il prezzo dell'energia elettri -ca all'ingrosso (Pun) diunmegawatto-ra era 70 euro, ora è sceso a 45: «Uncrollo merito delle rinnovabili chehanno abbassato il costo dei picchi diproduzione e forniscono energia sen-za bisogno di carburante. Visto che inItalia si vendono circa 300 milioni dimegawattora l'anno, scendere da 70 a45 euro hacomportato un risparmio diparecchi miliardi di euro incameratidalle società di vendita al dettagliosenza benefici per le famiglie. Se vo-gliamo abbassare il costo dell'elettri-cità peri cittadini qui ci sono i margini.Facendo arrivare agli utenti la discesadel prezzo e diminuendo le agevola-zioni alle industrie energivore si rag-giungerebbe l'obiettivo di risparmio

indicato dal governo».Lo schiaffo italiano alle rinnovabili

avverrebbe tra l'altro all'indomanidella pubblicazione della terza partedel rapporto con cui gli scienziati del-l'Ipcc hanno detto con chiarezza che,per evitare la catastrofe climatica, bi-sogna almeno triplicare l'energia puli-ta, in modo da ridurre l'uso dei com-bustibili fossili che destabilizzano l'at-mosfera. Un obbligo ambientale chepotrebbe trasformarsi in un'occasio-ne di crescita economica visto che l'e-conomialowcarbonhaun tasso dioc-cupazione più alto e potrebbe esserelanciata a costo zero. La transizioneverso la green economy costerebbe,afferma la task force di esperti delleNazioni Unite, lo 0.06 per cento del Pilglobalce poebbe essere finanziatari -convertendo una quota dei sussidi cheogni annovanno ai combustibili fossi-li (lo 0,7% del Pil globale).

In base al rapporto Ipcc la riconver-sione economica è dunque possibile,mentre i danni prodotti dalla mancatarisposta alla minaccia climatica sareb -bero altissimi: secondo l'ex chief eco-nomist della Banca Mondiale Nicho-las Sternpotrebberoraggiungereunli-vello compreso tra il 5 e il 20% del Pilglobale.

E' molto probabile che nei prossimianni la spinta del mercato nei con-fronti delle rinnovabili e dell'efficien-za energetica si rafforzi perché la ri-chiesta di sicurezza cresce. E lo scena-rio attuale ci porta dritti dritti verso unaumento che può arrivare ai 5 gradi inpiù ri spetto all'era preindustri ale: unaprospettiva che siripercuoterebbepe-santemente sul ciclo idrico e sulla ca-pacità di soddisfare i bisogni alimen-tari, facendo aumentare le tensioni e ilrischio di nuove guerre.

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H LI l

Per la crisi consumi e produzione in calo : si salvano le rinnovabili

I dati dei Settore elettrico tra gennaio emarzo del 2014 e le stime e le valutazioni chese ne possono trarre danno evidenza dellaperdurante attesa di una ripresa economicaper il nostro paese. «Nei primi tre mesidell'anno , infatti , sia la produzione interna siai consumi elettrici sono ulteriormentediminuiti- afferma una nota di Assoelettrica- senza che siano evidenziati incrementi diefficienza negli usi finali o spostamenti verso

altri vettori energetici». Nel dettaglio «ladiminuzione della produzione è stata piùaccentuata del calo dei consumi , a causa diun forte incremento del saldo estero. Inquesto quadro- aggiunge Assoelettrica -continua la crescita della produzione da fontirinnovabili a fronte della costantecontrazione della produzione termoelettricada fonti fossili , particolarmente accentuataper la produzione da gas naturale.

ENERGIA , STRUTTURA DELLE VENDITE SISTEMA ITALIACARBONE 1,3% POMPAGGIO11,1% -Geotermica

2 , %

34,2

Si diluirebbein manieraretroattivae nonconcordatail periododegli incentivida 20 a 27 anni

31,2

-Idraulica

EolicaGAS- 7<39,9% _Solare e altre

Fow:6ME

31,8

25,8

RINNOVABILI , IL TARGET 2020 IN UE28In % sui consumi totali di energia

0 10 20SVEZIA

FINLANDIA

FRANCIA

SPAGNA

GERMANIA

ITALIA

POLONIA

REGNO UNITO

50

gaF011R: Enakt

7, %

13,5% ALTRE TRADIZIONALI

I ' ]

Calcestruzzo italiano mangia-smog in corsa per il premio europeo

Il calcestruzzo "mangia-smog"sviluppato dal chimico Luigi Cassar e dalteam del gruppo Italcementi è statoinserito nella lista dei finalisti perl'assegnazione del premio Europeaninventor award 2014 dell'Europeanpatent office nella categoria " industry".Il brevetto sviluppato da Cassar e dallasua equipe sfrutta l'energia solare perscomporre le sostanze dannose prima

che queste possano formare residui sullesuperfici e modificarne l'effetto estetico.Per raggiungere questo obiettivo , il teamdi ricercatori ha creato una miscela dicemento contenente sostanzeconosciute come "fotocatalizzatori" cheutilizzano la luce del sole per ossidare gliinquinanti e trasformarli in elementimeno dannosi , e che vengono in seguitorimossi dall'acqua piovana.

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Fonti rinnovabili ed efficienzal'Italia maglia nera iii EuropaDAL REPORT DEL WORLDECONOMIC FORUMIN COLLABORAZIONECON ACCENTURE BRILLALA NORVEGIA, SEGUITADA NUOVA ZELANDAE FRANCIA

Luca Palmieri

Milano

L' energia è una delle ri sorsepiù preziose per il nostro

futuro e valutare l'efficienza ener-getica di uno stato significa anchetracciare un quadro decisamentesignificativo sul suo stato di salute.Il report globale realizzato dalWorld Economic Forum in colla-borazione con Accenture e deno-minato "Global energyarchitectu-re performance indexreport 2014"permette di analizzare la perfor-mance energetica di ben 124 na-zioni ed ha visto i risultati miglioriin Europa e soprattutto negli statiscandinavi. La Norvegia è in testa,seguita da Nuova Zelanda e Fran-cia. Spicca in negativo la posizionedell'Italia, che si colloca al 49° po-sto, risultando ultima tra i paesidell'Unione Europea. L'indice va-luta ipaesi ed anche alcune signifi-cative aree geografiche (28 statidell'Unione Europea, Nord Africa,Brics, NordAmerica, l'Africasub-sahariana e l'Asean) ed utilizza treindicatori: crescita economica, so-stenibilità ambientale e sicurezzaenergetica, analizzando le intera-zioni trai diversi paesi e i gradi di di-pendenza che influenzano i lorosforzi. Perché, come sottolinea ilResponsabile delle Industrie Ener-getiche del World Economic Fo-rumRoberto Bocca«laricchezza dirisorse o lo sviluppo economico dasoli non garantiscono importantirisultati nell'indice maperun siste-ma energetico efficace, i paesi de-vono focalizzarsi su tutti e tre gliaspetti del triangolo energetico».Laposizione di leadership occupa-ta dai paesi europei, soprattuttonordici, è dovuto soprattutto allapriorità che viene riservata agli in-vestimenti per lo sviluppo di eco-nomie abasse emissioni attraversole fonti rinnovabili e con politichedi efficienza energetica. L'Europadeve fronteggiare anche alcuniproblemi dovuti alla sue linee gui-da, dal momento che la spinta ver-so la sostenibilità ha comportatoalcuni compromessi riguardo al-l'accessibilità energeticamentre leutilities e i consumatori devonoscontrarsi con i prezzi e un panora-ma politico incerto.

Di gran de importanza i ri sultatidei paesi cosiddetti Brics (Brasile,India, Cina, Russia e Sudafrica),rappresentanti le economie emer-genti degli ultimi anni. In linea ge-nerale i Brics subiscono le riper-cussioni di unamaggiore presenzadi industrie a intenso consumoenergetico e generazione di emis-sioni. Il Brasile, ventiduesimo, è ilpaese con le migliori prestazioni diquesta categoria, con l'estrazionedel50%D di Pil in più per unità di uti-lizzo energetico rispetto alla mediadegli altri paesi del gruppo. La Cina(82° posto), il maggiore consuma-tore al mondo di energia, è riuscitaad aumentare l'accesso all'energiadella sua popolazione, ma conti-nua a lottare con importazionienergetiche e livelli di inquina-mento in aumento. I risultati per ilNord e Centro America mostranorisultati diseguali: da un lato la di-pendenza, dalle importazioni e dalcombustibile fossile delle nazionicaraibiche, dall'altro la ricchezzadi ri sorse di Canada, Usa e Messico.Caso aparte è quello delCostaRica,che è uno dei soli due paesi areddi-to medio superiore a classificarsifra i primi dieci (l'altro è la Colom-bia). La strategia governativa, chepromuove latrasformazione delsi-stema energetico, mira a far diven-tare CostaRicailprimopaesemon-diale a zero emissioni di anidridecarbonica, con il 99% della produ-zione energetica proveniente dafonti di energia rinnovabile. La si-tuazione globale continua comun-que a presentare aspetti preoccu-panti, come emerge dal fatto che ilmolti paesi in via di sviluppo lotta-no ancora per soddisfare le esigen-ze energetiche di base dei propricittadini, fornendo energia amenodel 50% della popolazione totale. Il32% dei paesi dipende invece dalleimportazioni per soddisfare piùdella metà del proprio fabbisognoenergetico. «Dalla nostra analisiemerge che non esiste un unicocammino, ogni paese deve lavora-re con le proprie risorse e restrizio-ni, compiendo scelte e compro-messi difficili - spiega ArthurHanna, managing director energydi Accenture e membro del WorldEconomic Forum-e questo indi-ce aiutai singoli Paesi a fare il pun-

L'indice valutai paesi e

utilizza treindicatori:

crescitaeconomica,

sostenibilitàambientale e

sicurezzaenergetica,

analizzando leinterazioni tra ipaesi e i gradidi dipendenza

con i lorosforzi

to della situazione riguardo alle lo- le continue incertezze sulle politi-ro sfide in termini di transizione che energetiche e i finanziamentienergetica e a individuare i princi- per laricerca e lo sviluppo di nuovepali ostacoli al successo, come le fonti e tecnologie energetiche».sovvenzioni che falsano i mercati,

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[ .. ,' . l

II carburante pulitoè già una realtàprodotto il primocherosene solare

Prodotto in Europa il primocherosene solare. Arealizzarlo sono stati i teamdi ricerca del progettoeuropeo Solar-Jet chehanno realizzato il primocarboturbo "solare" delmondo, a partire da acquae anidride carbonica (C02).Perla prima volta iricercatori sono riusciti arealizzare l'intera catena diproduzione di cherosenerinnovabile a base di luceconcentrata come fonte dienergia ad altatemperatura. Il progetto,sottolinea la Commissioneeuropea, finanziato dallaCommissione con 2,2milioni di euro, «è ancora infase sperimentale.Finora si è prodotto unbicchiere di carboturbo incondizioni di laboratorioavvalendosi di luce solaresimulata». I risultati «fannotuttavia sperare che infuturo sia possibileprodurre idrocarburi liquidia partire da luce solare,acqua e C02» aggiunge laCommissione europea.La scoperta, infatti, apre lastrada a decine diapplicazioni e non soloquelle riguardanti il trafficoveicolare.«Questa tecnologia ha pernoi un grande significato -sottolinea MàireGeoghegan-Quinn,Commissaria europea perla ricerca, l'innovazione e lascienza - È infatti oggi piùcerto che un giornopotremmo produrrecarburante pulito e inabbondanza per aerei,automobili e altri mezzi ditrasporto, contribuendoquindi a incrementarenotevolmente la sicurezzadell'energia e a trasformareuno dei principali gas aeffetto serra, responsabilidel riscaldamento globale,in una risorsa utile e nonpiù dannosa».

LA CLASSIFICA DELL ' EFFICIENZA ENERGETICAPUNTEGGIO 2014

0,72 0,72 0,710,570

0,60 0 ,58 0,58 0,58 0,56

,650,65

0,49 $0,46

01,11 PPS P P J P , oÓ QOO P ,c y G\Q o P

O f0A1C:ACCBAWrB

(g.mar.)

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Irz Gazzetta il din Arnl)ient,e del 2,4 aprile Clle sernj_)li fica da una l)a.rtc7 e arnpli(1, dall r.l,trrz

Tecno-tracciabilità dei rifiuti,il Sistri continua ad avanzare

Pagina a curaDI VINCENZO DRAGANI

uove regole per l'ap-plicazione del Sistrial trasporto intermo-dale (effettuato, cioè,

con diversi mezzi di movimen-tazione: auto, navi, aerei) deirifiuti su tutto il territorio na-zionale ed allargamento deltracciamento telematico aigestori dei rifiuti urbani del-la Regione Campania. Avan-za, anziché arretrare comepotrebbe far inizialmentepensare la prevista esclusio-ne dall'obbligo per le piccoleimprese) il campo di appli-cazione del nuovo sistema ditracciamento telematico deirifiuti operativo dal l° ottobre2013. Sistema, lo ricordiamo,che mira a sostituire (salvocasi particolari) le tradizioniscritture ambientali (costituiteda registri di carico e scarico,formulario di trasporto e di-chiarazione Mud), imponendoai soggetti della filiera: l'inviotelematico dei dati sui rifiutiprodotti e gestiti a un cervel-lone informatico gestito dalloStato; il controllo satellitaredel loro trasporto; il videocon-trollo del conferimento negliimpianti di trattamento.

Con il decreto 24 aprile2014, pubblicato sulla Guridel 30 aprile n. 99 e recantele semplificazioni previste dal«Codice Ambientale» per snel-lire il nuovo sistema, il Mi-nambiente ha infatti reso, sì,facoltativo l'utilizzo del Sistriper le aziende sotto i 10 di-pendenti e quelle agricole cheagiscono in circuiti di raccoltaorganizzati di rifiuti (sebbenelimitatamente alla sola stret-ta produzione iniziale di rifiutipericolosi e con l'obbligo di ef-fettuare comunque di traccia-mento tradizionale) ma al con-tempo portando avanti l'interamacchina, tramite l'adozionedelle ultime regole per il fun-zionamento della tracciabilitàtelematica nei punti di inter-scambio dei carichi di rifiuti(come porti, ferrovie e scaliaerei) e anticipando (partendo

dalla Campania) l'allargamen-to del nuovo sistema alle fasidi smaltimento e recuperodegli «urbani».

Trasporto intermodale.In attuazione dell'articolo 188-ter del dlgs 152/06, il nuovo dm24 aprile 2014 (in vigore dal l°maggio) detta le attese «moda-lità operative di applicazione aregime del Sistri al trasportointermodale», stabilendo (fer-mi restando tutti gli obblighidi tracciamento telematico giàimposti) le particolari condizio-ni da osservare per gestire inmodo semplificato (ossia senzala tradizionale autorizzazione)il deposito dei rifiuti effettua-to presso i cosiddetti operatoriintermodali, ossia i soggetti(tra cui terminalisti delle areeportuali, uffici gestione mer-ci di stazioni e interporti) aiquali i residui sono affidati inattesa della presa in carico daparte della successiva impresadi trasporto. Le nuove normeintegrano e specificano la por-tata delle più generali regole difavore previste dall'art.193 deldlgs 152106 in relazione a tuttele operazioni carico/scarico, tra-sbordo e soste tecniche. In base atali regole, le predette operazionipossono dai detentori dei rifiutiessere effettuate in deroga alleordinarie norme autorizzatorieallo stoccaggio solo a condizioneche: non superino l'arco tempo-rale dei 6 giorni; siano protrat-te per il massimo di ulteriori 24giorni solo per caso fortuito o for-za maggiore previa annotazio-ne nella «Scheda Sistri -Areamovimentazione» e tempesti-va comunicazione a Comunee Provincia competente; sianoaccompagnate da iniziativeopportune per prevenire pre-giudizi ad ambiente e saluteumana; alla scadenza dei 30giorni complessivi i rifiuti sia-no conferiti a terzi autorizzatia trasporto e trattamento.

È su tale modello che si in-nestano le nuove regole, direttea specificare oneri e responsa-bilità degli operatori presso iquali viene effettuato il depo-sito (e, di riflesso, quelli deglialtri soggetti coinvolti nella

filiera). Agli operatori il nuo-vo dm chiede ora: se alla sca-denza dei sei giorni dall'iniziodel deposito i rifiuti non sianopresi in carico dall'impresa ditrasporto successiva, di darnecomunicazione formale, imme-diatamente e comunque entrole 24 ore, al produttore e altrieventuali altri soggetti chehanno organizzato il traspor-to, di condurre comunque ildeposito, per tutto l'arco dellasua durata, nel rispetto dellerelative norme sanitarie edambientali (tra le quali rien-trano anche quelle sul depositotemporaneo).

Ai trasportatori è ora espres-samente imposto di provve-dere alla presa in carico deirifiuti entro il 24 giorni suc-cessivi allo scadere dei primi6, al fine di avviarli al correttotrattamento. L'inosservanza ditali condizioni comporterà peroperatori e trasportatori la re-sponsabilità a tiolo di stoccag-gio di rifiuti non autorizzatoex art. 256, Codice ambienta-le. Prevede altresì il nuovo dmche gli oneri sostenuti daglioperatori depositari dei rifiu-ti sono a carico dei precedentidetentori e del produttore dirifiuti, in solido tra loro. E ciòsuperando (evidentemente inforza del potere conferito dal-lo stesso Codice ambientaleal Minambiente) il citato art.193 che stabilisce invece comein caso di superamento dei 30giorni sia il detentore dei rifiutia dover conferire, a propri costie spese, i rifiuti a terzi autoriz-zati al trattamento.

Rifiuti della Campania.Forte della delega conferitaglidall'articolo 188-ter comma 3del dlgs 152/06, il Minambien-te con il nuovo regolamentoprovvede a individuare le «ul-

teriori categorie cui è necessa-rio estendere il sistema di trac-ciabilità», allargando l'obbligodi adesione già operativo perComuni e imprese di trasportodi rifiuti «urbani» della Regio-ne Campania a tutti gli enti ele imprese che effettuano rac-colta, recupero e smaltimentodei medesimi rifiuti sullo stes-so territorio (così anticipandoun onere che dal 30 giugno2014, previa adozione di spe-cifico dm Ambiente, ricadràsu tutti gli analoghi soggettidelle altre Regioni). Semprein base al nuovo dm, se i rifiu-ti campani varcano i confiniregionali, è obbligo del gestoredell'impianto di destinazione(attualmente non obbligato altracciamento telematico pergli «urbani») controfirmarela scheda Sistri all'atto dellaaccettazione presso la propriastruttura (evidentemente in-tendendo la copia cartaceadella «Scheda movimentazio-ne» che deve accompagnare iltrasporto dei residui).

ià ri,i rifiwì.

Sistri Pagina 36

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Soggetti obbligati

Enti/imprese produt-tori iniziali di rifiutispeciali pericolosi

Rifiuti urbani e Regio-ne Campania

Operatori trasportointermodale affida-tari di rifiuti specialipericolosi

Enti/imprese di rac-colta/trasporto rifiutipericolosi a titolo pro-fessionale

Enti/imprese trat-tamento , recupero,smaltimento, com-mercio , intermedia-zione rifiuti pericolosi

Nuovi produttori dirifiuti pericolosi

Termini iniziali/caratteristiche/esclusioni

• Sono obbligati ad aderire dal 3 marzo 2014.• Dal 1° maggio 2014 sono esclusi i soggetti che non

stoccano i propri rifiuti e coincidono con una delleseguenti categorie:1. imprese agricole ex articolo 2135 c.c. ed ex dlgs

4/1012 che conferiscono a circuito di raccoltaad hoc;

2. enti e imprese che hanno un numero dipendenti< 10 e producono esclusivamente rifiuti da:

- attività agricole e agroindustriali- attività di demolizione, costruzione, scavo- lavorazioni industriali- lavorazioni artigianali- attività commerciali- attività di servizio- attività sanitarie

Sono obbligati:• dal 3 marzo 2014, i Comuni e imprese di trasporto

rifiuti urbani della Regione Campania• dal 1° maggio 2014, tutti gli enti e le imprese che

effettuano raccolta, trasporto, recupero e smalti-mento dei rifiuti urbani nella Regione Campania. Igestori degli impianti di trattamento fuori Regioneche ricevono rifiuti urbani dalla Regione Campaniadevono controfirmare la scheda Sistri all'atto dell'ac-cettazione.

Dal 1° maggio 2014 possono condurre il deposito in«regime semplificato» e godere di limitazione di respon-sabilità solo:• oltre che nel rispetto delle regole ex articolo 193,

digs 152/2006• nell'osservanza delle nuove norme disposte dal neo

regolamento

Sono obbligati:• per rifiuti «speciali»: dal 1° ottobre 2013;• per rifiuti «urbani»: dal 30 giugno 2014, previa adozio-

ne di specifico dm Ambiente (salvo quanto previstoper Regione Campania)

Sono obbligati:• per rifiuti «speciali»: dal 1° ottobre 2013;• per rifiuti «urbani»: dal 30 giugno 2014, previa adozio-

ne di specifico dm Ambiente (salvo quanto previstoper Regione Campania)

• Sono obbligati dal 1° ottobre 2013

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Kaspersky, l'anfi-hacker"Smartphone e smart-tvi nuovi terreni di cacciaper i virus informatici"

LO "ZAR" DEL SOFTWARE DISICUREZZA DEI COMPUTER,AMICO DI PUTIN, FORMATOSIALLA SCUOLA DEL KGB,DIFENDE LA SUA NEUTRALITÀ:"IL NOSTRO UNICO VALORE ÈLA QUALITÀ DEI PRODOTTI".MANON COMMENTALECENSUREAINTERNET CHES' INTENSIFICANO A MOSCA

Eugenio Occorsio

San Francisco1 mega-yacht si stacca dal Pier

I39 mezz'ora prima del tra-monto, in tempo per cogliere le im-magini più romantiche della lunache sorge sotto il Golden Gate. Abordo l'atmosfera è un po' rigida,tutti rigorosamente vestiti di scurocome indicava l'invito: "Serata digala". Ma l'ultimo a salire in barca,che è poi quello che paga per tutti,porta una ventata di informalità:Eugene Kaspersky, mili ardario, in-dustriale russo del software, "re"mondiale dell'antivirus, arriva injeans scoloriti, giubbotto, barbalunga e ovviamente un contorno dicorrucciati guardaspalle loro sì ingiacca e cravatta. Con fare bonario,un po' guascone e sicuramente ri-lassato, parlaconminore ufficialitàdi quanto aveva fatto tutto il giornoal Cybersecuritysummitorganizza-to dalla sua azienda in un albergocittadino. Kaspersky, nato comeYevgeniy Valentinovich ma auto-rib attezzato si Eugene per ri marca-re che è un imprenditore globale,parla perfino di Ucraina: «E' un di-sastro quello che sta succedendo.Noicioccupiamo diindustri aenondi politica, ma è impossibile nonvedere i telegiornali. Per ora il no-stro business non è stato minima-mente scalfito, neanche un con-tratto ci è saltato, mai fatti ci preoc-cupano e ci angosciano moltissi-mo. Purtroppo sono sicuro chenonfinirà qui». Mentre Kaspersky par-

la, in effetti, sullo smartphonescor-rono agenzie inquietanti che parla-no di un'escalation militare dram-matica e apparentemente inarre-stabile. Ma è vero che lei, che è unimprenditore rispettato in tutto ilmondo, è stato chiamato dagliamericani per cercare un'opera dimediazione conilsuo amico Putin?«Io? Non ne so assolutamente nul-la, glielo assicuro. Non mi ha chia-mato proprio nessuno. Guardi, leripeto che io faccio business, nonho alcun legame con nessuna forzapolitica in nessun Paese del mon-do. Il mio unico interesse è il mon-do degli affari. Vendiamo i nostriprogrammi antivirus a 250milaaziende in ogni angolo delglobo e auna gran quantità di enti pubblici egovernativi. E vogliamo continua-re a restare neutrali su qualsiasi vi-cenda».

Gli scenari da guerra civile inUcrainaguastano lafesta aKasper-sky. Che aveva organizzato que-st'incontro a San Francisco congiornalisti, analisti, esperti infor-matici, dirigenti industriali prove-nienti da tutto il mondo per dareuna spinta ulteriore all'espansionedelle vendite in America sia adaziende che a istituzioni. Al sum-mit ci sono i responsabili della si-curezza informatica di Facebook,Visa, Boeing, Wells Fargo e tante al-tre. Il discorso di apertura intitola-to "Come il cyberwarfare influenzala sicurezza It delle imprese" lo leg-ge Toni Ridge, già segretario allaHomeland security Usa (in praticaministro dell'Interno). Insomma,un terreno di coltura ideale per ilgrande salto. Non è detto che nongli riesca, ma se le condizioni eranopiù tranquille era meglio. «La cri-minalità informatica, il cyberspio-naggio e veri e propri atti di cy-berwar non accennano a diminui-re», dice Kaspersky. «Ne sono vitti-

me aziende piccole e grandi, entipubblici, semplici cittadini. Siamoentrati nella fase tre: prima biso-gnava stare attenti ai computer, poiè arrivato il momento deglismartphone, ora bisogna proteg-gere le smart-tv, quelle televisionidove non si sa più se sei tu che guar-di loro o loro che guardano te. Pernon parlare dei Bitcoin: da quandosono stati inventati sono diventatil'ennesimo terreno di sfida dei cy-bercriminali». L'Italia, detto perin-ciso, è messa malissimo. «Nel vo-stro Paese - ci spiega Kaspersky - siè concentrato più del 25% degli at-tacchi di maiware finanziario,quello rivolto a rubarti i soldi dallabanca per intenderci, dituttaEuro-pa: un milione e mezzo di attacchine12013, i124%inpiù dell'anno pri-ma. Solo alla Germania è andatapeggio» (vederegrafico).

Non è facile per Kaspersky di-mostrare agli americani in questomomento in cui si sentono ripiom-bati nella guerra fredda, che la suaè "solo" un'azienda informatica.Certo, hanno spiegato i suoi colla-boratori al summit, andiamo a te-nere briefing alla Duma e al Crem-lino, ma nulla di diverso fanno Sy-mantec eMcAfee al Congresso e al-la Casa Bianca. Certo, collaboria-mo con la Fsb (il controspionaggioerede del Kgb) ma come le aziendeamericane collaborano con l'Fbi ola Cia. Certo, ancora, noi abbiamoequipaggiato l'apparato militarerusso come gli americani hannofatto col Pentagono. Dalla sua, Ka-spersky ha il fatto che è già moltodiffuso in America: aziende del li-vello di Microsoft, Cisco, JuniperNetworks, offrono come embed-

ded nei loro programmi gli antivi-rus made in Russia. Kaspersky haanche unproblemainpiù: difende-re ilruolo di una Internet libera e af-fidabile in unPaese che ogni giornosembra muoversi al contrario. Lalegge antiterrorismo appena ap-provata consente al Cremlino unintervento molto più pes ante sui si-ti web "sospetti". E si ripetono epi-sodi come l'acquisizione, la setti-mana scorsa, de148% diVKontakte,ilsocialnetworkrusso da240milio-ni di utenti, da parte di Ilya Sherbo-vich, alleato di Putin: il fondatorePavel Durov è stato estromesso dalnuovo socio, e accusa i due cofon-datori, Vyacheslav Mirilashvili eLevLevi ev, di aver venduto le quo-te senza dirgli niente. Solo pochigiorni prima la Duma aveva dispo-sto che Gmail, Skype e altri servizi diposta elettronica siano bloccati sesi rifiutano di conservare i dati deilori utenti in server all'interno delterritorio della Federazione. Ka-spersky si guarda bene dal farecommenti. «Internet deve essere li-bera ferme restando le esigenze disicurezza nazionale», si limita a di-re. E ripete: «Non mi interesso dipolitica». Lui ha a cuore solo la cre-dibilità tecnica dei suoi prodotti.«Dobbiamo essere credibili percrescere sui mercati. E non è possi-bile che facciamo come il vendito-

Sicurezza informatica Pagina 38

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re di lucchetti che la notte poi va asvaligiare i magazzini che eranostati chiusi con quei lucchetti».

Ma da quando Putin ha comin-ciato a considerare l'Ucraina il cor-tile di casa, sui media Usa sono ri-prese le speculazioni sulla sua sto-ria. Nulla di compromettente, in-tendiamoci, solo qualcheimbaraz-zo, e non a caso lui nonne parla vo-lentieri. Nato nel 1965 aNovorossiysk, Kaspersky aveva ilpallino dell a matematica fin dapic-colissimo e vinceva sempre le"olimpiadi" del settore popolaris-sime nell'Urss.A 16 annifu accetta-to in un programma quinquennaleall'Istituto per la crittografia, le te-lecomunicazioni e le scienze deicomputer, un'istituzione sponso-rizzata dalla difesa e dal Kgb. Diplo-mato a pieni voti nel1987, entrò co-me intelligence officer nell'esercitoe intensificò il suo lavoro sui com-puter. Finché, nel 1989 scoprì eneutralizzò un diffusissimo virus,chiamato Cascade perché nel di-struggere i file faceva crollare i ca-ratteri uno sull'altro fino a fondopagina. La sua popolarità esplose, ecosì la voglia dimettersi in propriocreando un'azienda del settore conla moglie Natalia. C'era un proble-ma: «Non erafacileuscire dall'eser-cito», ha raccontato Kaspersky aWired. «Dovevi ammalarti, andarein galera o dimostrarti palesemen-te incompetente». Nulla di tuttoquesto: mentre l'Urss si disfaceva,lo tirò fuori dalle forze armateAlexey De Mont, suo vecchio mae-stro dell'istituto di crittografia, chedivenne socio della nuova società.«Eugene avevauna specie di dipen-denza dalla caccia ai virus: quandotrovava la posta giusta, stava 20 oredi fila davanti al computer», ha rac-contato a sua volta De Mont.

Da allora è stata tutta una pro-gressione. «Sono un uomo felice,perché ho fatto del mio hobby unlavoro di successo», ripete Kasper-sky. Da Natalia divorziò presto, malei accettò di continuare a gestirel'amministrazione mentre lui se nestava chiuso a cercare i suoi virus,ad isolarli, a produrre programmiper distruggerli. Oggi nell'head-quarters di Kaspersky, dieci chilo-metri a nord-ovest del Cremlino,vengono processate informazioniprovenienti da 300 milioni di uten-ti web. E lui ripete a chi lo critica:«L'affidabilità è la nostra unica ar-ma di propaganda».

DOVE Si ANNIDA IL "MALAWARE " Paesi colpiti da virus nel 2013

19.6

EugeneKaspersky,miliardario russoe "zar" degliantivirus percomputer, vistoda DariushRadpour

Sicurezza informatica Pagina 39

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Al suoi programmisi affidano300 milioni

di utenti nel mondo

II Kaspersky Lab ha fatturato nel2013 poco meno di 700 milioni didollari. Eil terzo gruppo mondiale

della sicurezza informatica dopoSymantec e McAfee. Vende

programmi antivirus in 200 Paesi, ein 29 di essi ha sedi operative.

All'inizio di giugno verrà aperta unagrossa sede a Londra dove verràspostato parte dello staff oggi in

Russia. Kaspersky impiega più di800 ricercatori specializzati nei

virus dei computer , alcuni dei qualinegli Stati Uniti e in Cina ma perlamaggior parte nella sede centrale

di Mosca , dove c'è la centraleoperativa che riceve le

segnalazioni per e-mail dagli utentiInternet di tutto il mondo e ha un

sistema automatizzato di scanningdei dati in grado di processare

miliardi di informazioni ogni giorno.Il gruppo impiega 2800 dipendenti

e ad esso fanno riferimento 300milioni di computer equipaggiati

con suoi antivirus . Ha legato il suonome a molte scoperte e

neutralizzazioni di virus micidialicome Stuxnet e Flame, che eranostati creati da Israele per colpire i

programmi nucleari iraniani:Kaspersky era stato chiamato

dall'Internationaltelecommunication union di

Ginevra in "soccorso" per prevenireil "contagio". Sul fronte aziendale,

proprio in queste settimane ilgruppo sta lavorando per bloccare

in partenza i danni ai server chepotrebbero venire da Heartbleed, ilvirus che sta facendo "strage" nel

mondo dei videogiochi. I prodottipiù recenti si chiamano "Kaspersky

security virtualization", disegnatospecificamente per difendere le

aziende dell'e-commercespecialmente B2B, e "Sale Money"

che serve per proteggere gliacquisti online fatti con lo

smartphone . L'Italia è uno deimercati più importanti per il

gruppo, che vi impiega 40dipendenti nelle sedi di Roma e

Milano. All'Italia, EugeneKaspersky è legato personalmente

anche per un altro motivo:appassionato di Ferrar! , da due annisponsorizza la squadra di Formula 1

e ha appena firmato un contrattoper altri cinque anni. "Tutto questo- ci dice a San Francisco - malgrado

l'inizio di stagione nonentusiasmante . Si rifarà presto".

Sicurezza informatica Pagina 40

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Case all'asta, la Rete dei Notai fa da ponteGRAZIE AL SUPPORTO DELLA RAN NON ÈPIÙ NECESSARIO RECARSI DI PERSONAPRESSO IL TRIBUNALE O ENTECOMPETENTE. L'ACQUISTO DI IMMOBILIALL'INCANTO SI PUÒ FARE RECANDOSIPRESSO UNO STUDIO NOTARILECOLLEGATO A QUESTO NETWORK

Luigi Dell'Olio

cquistare casa all'asta senza la necessità/ diRecarsi presso il Tribunale o l'ente pubbli-

co competente, che può essere distante anchecentinaia di chilometri dal proprio domicilio. E'l'opportunità offerta dal Notariato, che dopo iprimi mesi di rodaggio comincia a diffondersi trale abitudini degli italiani, sempre più attentiquando si tratta di mettere in cantiere investi-menti di un certo rilievo.

Negli ultimi mesi l'Inail ha collocato il 44% deilotti immobiliari appartenenti al patrimonio exScip (con un incasso di 6,2 milioni di euro), regi-strando il maggior livello di aggiudicazioni daquando, nel2010, sono state riprese le vendite al-l'asta di questi beni (+50% rispetto al totale delleprecedenti aggiudicazioni). A fare la differenza èstato il ricorso alla Ran (Rete Aste Notarili), pro-getto avviato ne12013 dal Consiglio Nazionale delNotariato che consente di partecipare alle aste

giudiziarie e alle dismissioni pubbliche a distan-za, recandosi presso lo studio di un notaio dellapropria città, che è collegato in rete con il notaiobanditore dell'asta.

Tornando al caso dell'Inail, vi è stato chi hacomprato casa a Bologna collegandosi da Napolie Macerata, chi da Piacenza ha comprato casa a

CASE ALL'ASTAVendite alle aste telematiche notarili , in % sul totale

AGGIUDICATIINCREMENTO 32DEL PREZZOSULLA BASE D'ASTA

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6

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Primo bando Secondo bando

Un servizio di pubblicità utilità cheha aiutato l'inali a collocare il 44per cento dei lotti exScip

Livorno e persino chihafatto un'offerta dalla Spa-gna. Le prime aste sono state realizzate nel 2013dai Tribunali di Brescia e Firenze, alle quali han-no fatto seguito iniziative analoghe in altre cittàitaliane, fino ai due bandi dell'Inail, uno sul finiredel 2013 e l'ultimo nei giorni scorsi, con l'adesio-ne di circa 200 notai su tutto il territorio naziona-

le.La Ran è un servizio di pubblica utilità realiz-

zato, senza oneri per lo Stato, dal Consiglio Na-zionale delNotariato attraverso lapropriasocietàinformaticaNotartel. L'accessibilità alleaste tele-matiche è garantita dalla presenza capillare sututto il territorio italiano degli studi notarili. "Ab-biamo puntato sul Ran per modernizzare le com-pravendite immobiliari delle aste e i primi risul-tati, in controtendenza con l'attuale andamentodel mercato immobiliare, testimonianol'apprez-zamento da parte dei cittadini dello strumento",commenta Roberto Braccio, consigliere nazio-nale del notariato, coordinatore del progetto.

La notizia della pubblicazione di un'asta tele-matica appare nei siti Internet dei Tribunali e suicanali che si occupano di avvisi immobiliari. Perparteciparvi occorre prendere un appuntamen-to con uno dei notai aderenti all'iniziativa (l'elen-co è presente sul sito del Notariato), che assiste econsiglia l'interessato nella presentazione del-l'offerta, che può avvenire tramite carta o in for-mato digitale. Nel giorno stabilito per l'aperturadelle offerte e perl'eventuale incanto, ciascun of-ferente può prendervi parte recandosi presso lostudio del notaio dove ha depositato l'offerta. Incaso di successo, sarà lo stesso notaio prescelto aformalizzare la compravendita.

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Qui sopra,MaurizioD'Errico, pres.Consiglionotariato

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