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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 08 luglio 2014

Pagina I

POS

Sul Pos parte il confronto per limare i costiSole 24 Ore 08/07/14 P. 33 1

I Pos non decollano, interviene il governoRepubblica 08/07/14 P. 9 Giovanni Cedrone 2

STP

Gli architetti: «Stp con reddito d'impresa»Sole 24 Ore 08/07/14 P. 35 5

EDILIZIA SCOLASTICA

Anagrafe edifici, è tutto da rifareItalia Oggi 08/07/14 P. 36 Carlo Forte 6

Per l'edilizia scolastica pagamenti liberi dal PattoSole 24 Ore 08/07/14 P. 34 Gianni Trovati 7

AGENZIA DIGITALE

Fattura elettronica e spese online. Il rilancio dell'agenda digitaleCorriere Della Sera 08/07/14 P. 27 Massimo Sideri 8

PORTI

Porti, riforma ancora in stalloSole 24 Ore 08/07/14 P. 13 Raoul De Forcade 9

INFRASTRUTTURE

Semestre europeo, si dia precedenza alle infrastruttureMessaggero 08/07/14 P. 1 Fabrizio Palenzona 10

ABOLIZIONE PROVINCE

Province, i dipendenti per ora non si spostanoSole 24 Ore 08/07/14 P. 34 12

CONSULENTI DEL LAVORO

I consulenti minacciano lo sciopero contro l'InpsSole 24 Ore 08/07/14 P. 35 Matteo Prioschi 13

COMMERCIALISTI

Commercialisti, ecco le proposteSole 24 Ore 08/07/14 P. 35 14

SOCIETÀ AVVOCATI

Società tra avvocati senza limitiItalia Oggi 08/07/14 P. 29 Cinzia De Stefanis 15

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Sul Pos parteil confrontoper limare i costi

Viene aperto un tavolo diconfronto sul Pos obbligato-rio per professionisti, artigia-ni e imprese e sui costi di in-stallazione e gestione.

È la risposta del ministrodello Sviluppo economico Fe-derica Guidi alle tante prote-ste sollevate in questi giornidalle associazioni di catego-ria. Alla prima riunione, che siterrà il i6 luglio alle 15, parteci-peranno il ministro dell'Eco-nomia, la Banca d'Italia e il

Consorzio Bancomat. Obietti-vo: fare il punto sull'entità deicosti e delle commissioni sul-le transazioni che commer-cianti, artigiani e professioni-sti devono sostenere per l'uti-lizzo dei Pos, e individuare lemigliori strategie per una piùampia diffusione dei paga-menti elettronici.

Il costo del Pos è tornato sot-to i riflettori dal i° luglio, daquando cioè per professioni-sti, commercianti e imprese èscattato l'obbligo di accettarepagamento con bancomat perimporti superiori a 30 curo.Un obbligo che rischia di re-stare sulla carta, dato che nonsono previste sanzioni per chinon lo rispetta.

0 RI PRODOZION E RISERVATA

Pos Pagina 1

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I Pos non decollano, interviene il governoCentinaia di testimonianze dei lettori di Repubblica.itsull'obbligo di commercianti e autonomi di accettar e i pagamenti elettroniciLa Guidi convocale banche perridurre le commissioni: solo così si potranno imporresanzioni a chi non rispettala nuova norma

uNA settimana dopo l 'introduzione dell'obbligo del Posper commercianti , artigiani e liberi professionisti, cosaè cambiato nella vita quotidiana degli italiani? Lo ab-

biamo chiesto ai lettori di Repubbli-ca. it. L'Italia sembra adeguarsi conmolta difficoltà a una normativa chepotrebbe fornire al fisco una nuovaarma anti -evasione, ma che vienepercepita da molti commercianti co-me "un odioso balzello" e "un regaloalle banche". In pochi sembrano aver

provveduto a dotarsi di Pos , la macchinetta che ci con-sente di pagare con bancomat e carta di credito, poi-ché il decreto entrato in vigore il 30 giugno non preve-de nessuna sanzione per chi non si mette in regola. Pro-prio per superare le obiezioni sul costo della misura, ie-ri il ministro dello Sviluppo Economico , Federica Gui-di, ha deciso di convocare per il16luglio le banche: l'o-biettivo è ridurre le commissioni per i pagamento conil Pos, ed eventualmente in un secondo momento pre-vedere una sanzione per chi non accetta di essere pa-gato elettronicamente per importi superiori a 30 euro.Dalle centinaia di segnalazioni dei lettori emergonochiaramente due fronti opposti, quasi equivalenti:esercenti e liberi professionisti da una parte , utenti-consumatori dall'altra. L'avvento del Pos sembrava de-stinato a mandare in soffitta quella frase buttata lì a fi-ne lavoro: "ricevuta o sconto?". Per ora, i comporta-menti virtuosi che la nuova norma doveva favorirestentano ad imporsi . "Pos fuori servizio " si legge sullecasse di alcuni esercizi commerciali , o addirittura "nonsi accettano pagamenti con carte di credito ", era lascritta che campeggiava all'ospedale Fatebenefratellidi Roma. Pagare con moneta elettronica resta compli-cato in Italia, come sanno i protagonisti del W NoCash-Trip 2014 , un tour per il Belpaese senza contanti, rac-contato in un liveblogging su Repubblica . it. Si scopreche a Roma non è possibile pagare i biglietti della me-tro con il bancomat , mentre a Bari c'è invece una appper parcheggi e bus . Che ci sono eroici edicolanti cheaccettano il bancomat per i giornali , e baristi per la co-lazione . Napoli sembra la più arretrata del Meridione.

Pos Pagina 2

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IC t i ' LTORI

"Costretto a ritirare contantiper pagare in tabaccheria"

«MA il Pos è obbligatorio o no?» Molti cittadini,al momento di pagare, hanno trovato una cer-ta resistenza da parte dell'esercente. C'è chi,come Francesco Galfano, siè sentito porre la fa-tidica domanda «ricevuta o sconto» al momen-to di acquistare merce in saldo. E chi ha cerca-to di far valere i suoi diritti, ma con scarsi risul-tati. Come la signora Filomena Rizzuti, che si è

vista rifiutare la carta in un tabacchisulla via Flaminia a Roma per

una spesa di 55 euro. «Vada aprelevare», è stato il nontroppo cortese invito delcommerciante alla signorache chiedeva invano di usa-re il bancomat. Pino Deid-da, insegnante, aveva chie-

sto di pagare le sue bottigliedi vino con il bancomat, ma la

risposta dell'esercente è stataferma: «Non aderisco perché non è

obbligatorio», e ha aggiunto: «Il costo è eleva-to. Dovrei aumentare il conto. Le conviene pa-gare con il contante». L'assenza della macchi-netta si registra anche in molte pompe di ben-zina, creando non pochi disagi ai turisti. SabinoProvvidenza, in viaggio tra Anzio e Terracina,si è visto rifiutare il bancomat per ben due vol-te, rischiandodirimanereasecco. Matanticon-sumatori aspettavano da tempo il provvedi-mento e non sono pronti a fare sconti ai nego-zianti. «Per pagare uso il bancomat da tempo.Se unnegozio ne èsprovvisto, cambio negozio»minaccia Lorenzo Cassandrini da Bologna.

AULIESTERO

cOMMERCIANTi e liberi professionisti contesta-no con forza l'introduzione del Pos. Dal loropunta di vista è un inutile balzello che nonsconfiggerà l'evasione fiscale. Francesco Per-lini, perito industriale di Volta Mantovana, sichiede: «Se volessi farmi pagare una consu-lenza in contanti senza registrarla, chi mi con-trolla?». «Non ho nulla in contrario se non fos-

seper lecommissioni delle banche»,afferma Rosa, proprietaria di un

negozio di prodotti biologicidi Lucca. Sono in molti a nonessere pregiudizialmentecontrari al Pos, ma chiedo-no una soluzione al proble-ma. «Sono 1000-1500 euroall'anno di costi», scrive Ro-

berto Giovanardi, proprie-tario di un'enoteca a Roma.

«Wsolo l'ennesima vessazione»commenta Giancarlo Pellegrini,

iconografo di Bologna. Un provvedimento inu-tile anche per Franco Micheletti da Brescia, ti-tolare di una piccola società di ingegneria: «Il99,9% dei pagamenti avviene già da anni inmodo tracciabile. I contanti non li vediamo datempo». Angelo Trussardi: «Ho deciso di nonattivare il pagamento con il Pos, almeno fino aquando i costi non scendono in modo signifi-cativo». Mentre Alvaro Pochesci, proprietariodi un chiosco a Roma, è preoccupato: «I costi diinstallazione annullerebbero completamenteil mio esiguo guadagno». E conclude: «Dovròper forza di cose chiudere bottega».

" a Chic o on ongcarte se pre ben accolte"

GLI italiani all'estero: sono quelli che più de-gli altri si accorgono dei fortissimi ritardidel nostro Paese. All'estero il pagamentoelettronico è già realtà (in molti casi da pa-recchi anni) e i lettori segnalano le evi-denti differenze con l'Italia. Anna Bruno-Enn, per esempio, informa che in Austria«esiste la possibilità di pagare Contac-

tless, senza la necessità di digita-re il codice segreto, importi fi-

no a 25 euro». NellalontanaHong Kong, invece, per lepiccole spese si usa la car-ta magnetica del tra-sporto pubblico, raccon-ta Sergio Boscarol. Etto-re Lazzarini ricorda che a

Parigi «anche i bigliettidel metrò si possono paga-

re con la carta elettronica».Già nel 1982, racconta Remo Ti-

'Troppi 1500 euro l'annoresisterò il più possibile "

nozzi, a New York chi pagava in contantiveniva guardato con sospetto; perfino inmegalopoli come Rio deJaneiro l'uso dellamoneta elettronica era prevalente gi à unadecina di anni fa. Martina Latini raccontache in Irlanda, dove vive, «è molto comuneusare bancomat o equivalenti» e solo danoi è costretta alla faticosa e perenne ri-cerca di sportelli Atm. Lucio Barbarotta daChicago spiega perché il sistema america-no è così efficiente e l'evasione è ai minimitermini: «Le tasse negli Stati Uniti sonobasse e chi evade rischia il carcere».

Pos Pagina 3

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Quanto costa il PosrOTFSi:100.000 euro di íncass's CA.NON,E,V,,Er!`;'L

DATI IN EUROCANONE ANNUO

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Pos Pagina 4

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L

Gli architetti:«S con redditod'impresa»

Il Consiglio nazionale de-gli architetti contro il regimefiscale delle società tra profes-sionisti che, secondo il Dlgssulla semplificazione fiscale,deve seguire le regole delle as-sociazioni professionali. De-cisione che, dicono gli archi-tetti «ci riporta indietro di an-ni. Le Stp se costituite comeSrl, devono avere lo stessotrattamento fiscale, con van-taggi e svantaggi, così comela contribuzione previdenzia-le dei soci, soggettiva ed inte-grativa, deve essere versata

alle rispettive Casse profes-sionali. Deve essere garantitala possibilità p er tutti iprofes-sionisti, siano singoli associa-ti o in società, di costituire re-ti d'impresa interprofessiona-li» per finire con l'accesso al-le agevolazioni per le startup. «Ci auguriamo vivamen-te - auspica il Consiglio nazio-nale degli architetti - che leCommissioni parlamentaripongano rimedio al pasticciodel Governo sordo, comequelli che da anni si sono suc-ceduti, alla richiesta volta avarare una strategia economi-ca e normativa che favoriscal'aggregazione interprofes-sionale e che permetta di ag-gregare investimenti e profes-sionalità per essere competiti-vi sul mercato globalizzatodei servizi professionali».

Stp Pagina 5

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L'Avvocatura dello stato al (Ir: i dati sono vecc cí feíerviantí, meglio non pubblicarli

Anagrafe edifici, è tutto da rifareo 6 le re 'oni sprovviste anche del software gestíonale

DI CARLO FORTE

anagrafe dell'edili-zia scolastica «allostato consiste in unaaggregazione di dati

parziali, obsoleti e comunquenon compiutamente organiz-zati». Pertanto «la pubblica-zione dei dati oggi in possessodel ministero dell'istruzione...sarebbe non solo incomple-ta ma fuorviante». È quantosi legge nel ricorso presentatodall'Avvocatura dello stato (il27 maggio scorso ma reso notosolo in questi giorni) per oppor-si ad una decisione del Tar delLazio (la n. 03014/2014 delloscorso marzo). Con la qualeè stato riconosciuto il dirittodella onlus Cittadinanzattivaad accedere ai dati dell'ana-grafe e della mappatura degliedifici scolastici italiani.

La difesa erariale haspiegato che l'articolazioneterritoriale della rete scolasti-ca è stata oggetto, soprattuttonel corso dell'ultimo decennio,di profonde modifiche dispostedai piani di razionalizzazionee di graduale ridimensiona-mento delle unità scolasti-che, tanto da non rendere piùattendibili le informazionirinvenibili nei sistemi infor-

mativi del ministero. Infatti,i piani di razionalizzazione,annualmente aggiornabilisulla base di criteri generalidefiniti dallo stato previo ac-cordo in sede di conferenzastato - regioni, prevedono fu-sioni, soppressioni di scuolee aggregazioni fra istituti diistruzione secondaria superio-re dello stesso ordine e tipo.In ciò determinando l'equili-brio dell'assetto complessivodell'offerta formativa erogatada ciascun territorio e la suamateriale dislocazione nellestrutture scolastiche. Il patri-monio edilizio di ciascun ter-ritorio è, infatti, strumentaleagli obiettivi e alle finalità ditali piani.

Per effetto della norma-tiva più recente , la retescolastica a livello nazionaleè stata fortemente modificata,anche sotto il profilo logistico.E ciò ha reso dunque semprepiù difficile tenere aggiornatal'anagrafe dell'edilizia scolasti-ca. Soprattutto a partire dal2009. Dunque, fornire i daticontenuti nella banca datidell'amministrazione scolasti-ca centrale, oltre che piuttostodisagevole, potrebbe essere an-che inutile. Perché, come spie-gato dall'avvocatura dello sta-

to, il ministero dell'istruzionenon possiede dati aggiornati. Equindi i dati oggi in possesso diviale Trastevere porterebbero«all'opacizzazione dell'infor-mazione e al disorientamentodei cittadini utenti, ai qualinon gioverebbe l'esercizio diuna facoltà di ottenere notizienon attuali, non aggiornate ein taluni casi non verificate».Ciò sarebbe dovuto essenzial-mente al fatto che il ministeronon sarebbe «titolare dei daticontenuti nell'anagrafe poichégli stessi sono gestiti dai comu-ni e dalle province, intesi comeproprietari e gestori degli edifi-ci scolastici». E che il processodi trasferimento dei dati traanagrafi regionali e anagrafe

centrale «non risulta comple-tato». Duro il commento di Cit-tadinanzattiva: «Questo mododi procedere offende profonda-mente l'impegno di chi da tantianni si batte per rendere notolo stato dell'edilizia scolasticae per intervenire su di essa invia prioritaria e con una ade-guata programmazione».

Nel frattempo , però, ildicastero ha riavviato lacomplessa macchina per lacompilazione dell'anagrafedell'edilizia scolastica. Secon-do quanto si legge in una notadiramata il 1 luglio, il mini-stero è pronto per inviare alleregioni l'anagrafica aggiornatadelle scuole e i dati dell'ana-

grafe dell'edilizia scolasticadisponibili ad oggi. Questotrasferimento di informazionirappresenta il primo step ope-rativo del nuovo sistema nazio-nale delle anagrafi dell'ediliziascolastica (Snaes) previsto daun accordo siglato a febbraio inconferenza unificata. Lo Sna-es prevede un nodo centrale,situato presso il ministero, enodi regionali che saranno inrapporto fra loro per lo scam-bio di dati. Entro il prossimo1 dicembre ogni regione dovràrestituire al nodo centrale lafotografia aggiornata dellapropria edilizia scolastica.

Sono sei le regioni cheal mese scorso ancora nonavevano stipulato una con-venzione per fruire di unmodello di software per lagestione dei dati dell'ana-grafe edilizia (Lazio, Sar-degna, Campania, Sicilia,Basilicata e Molise). Tuttehanno in queste settimanescelto di convenzionarsi conla Toscana. Dal prossimoanno, del resto, le risorse chesaranno assicurate in que-sto settore terranno contoprioritariamente delle re-gioni che hanno un sistemadi anagrafe.

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Edilizia scolastica Pagina 6

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E k ' ï. Firmati i decreti per sbloccare 404 interventi

Per l'edilizia scolasticapagamenti liberi dal PattoGianni TrovatiMILANO.

Il primo capitolo del pianogovernativo per l'edilizia scola-stica diventa operativo: dopo ilvia libera dell'ufficio del bilanciodi Palazzo Chigi sono stati infattipubblicati due decreti del presi-dente del Consiglio che indivi-duano gli sconti sul Patto di stabi-lità assegnati a 404 Comuni chenelle settimane scorse ne hannofatto richiesta. Parte così uno deitre filoni del programma per rin-novare le scuole, che secondo iprogetti del Governo dovrebberiguardare 20.845 edifici e mette-re in campo 1,094 miliardi fraquest'anno e il prossimo.

1 provvedimenti traduconoin pratica una misura del decre-to Irpef (articolo 48 del Dl66/2014), che permette di nonconsiderare nel Patto di stabili-tà una dote di 122 milioni di eu-ro per quest'anno e altrettantiper l'anno prossimo da destina-re ai pagamenti di investimentinell'edilizia scolastica. Iproget-ti da agevolare per questa viasono stati trovati con lo scam-bio di lettere avviato il3 marzoscorso tra il presidente del con-siglio e i sindaci, chiamati a se-gnalare i cantieri in corso o inprogramma, interamente finan-ziabili da risorse comunali maostacolati dai vincoli di finanzapubblica. Lo sblocco dei paga-menti sarà comunicato ufficial-mente a ogni amministrazionedalla Ragioneria generale, se-condo le procedure consuetedel Patto di stabilità, ma in alle-gato ai due provvedimenti è giàriportato l'elenco deibeneficia-ri con le somme liberate per cia-scuno di loro.

Da questo punto di vista, lanotizia più importante arriva aPaese, in provincia di Treviso,

dove il via libera vale poco piùdi 3 milioni di euro: seguono i2,5 milioni riconosciuti a Sor-rento (Napoli) e i due milioni li-berati a Cavallino Treporti (Ve-nezia). Per il momento, le risor-se escluse dalle regole ordina-rie di finanza pubblica locale fi-niscono qui, mail Governo assi-cura che con il prossimo Docu-mento di economia e finanza sa-ranno assegnati altri spazi fi-nanziari: già in cantiere, del re-sto, c'è una riprogrammazionedei fondi Ue che dovrebbe por-tare nuovi aiuti alla scuola (siveda il servizio a pagina 2).

Proprio da un'operazione diquesto tipo, del resto, sono giàstati tratti i 510 milioni di euroindividuati dal Cipe nella deli-bera del 30 giugno scorso, cheha formalizzato la decisione direindirizzare all'edilizia scola-stica risorse non utilizzatenell'ambito dei fondi di Svilup-po e Coesione. In questo casogli interventi sono più piccolima più numerosi, perché unaprima tranche, da 400 milioni,è destinata a finanziare 2.480opere per la messa in sicurez-za e l'agibilità delle scuole, conun valore medio da circa16omila euro l'uno. Questo pac-chetto di opere nasce dal de-creto «Fare» del Governo Let-ta, e gli enti locali hanno tempofino al 30 ottobre per aggiudi-care gli appalti e ottenere i fi-nanziamenti. L'altra quota, dano milioni, sarà invece destina-ta al "rammendo", cioè a picco-li interventi di manutenzionee ripristino che dovrebbero ri-guardare 7.081 edifici. Altri300 milioni, secondo i pro-grammi di Palazzo Chigi, do-vrebbero arrivare nel 2015.

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I tre filoni

1 PATTO DI STABILITAIn due decreti sono statiindivid—iati 404 Cornuni chepotranno effettuarepagamenti per ier;struttu raz;on; d; ea ìfìriscoi.astìci senzaconteggiarli nei salg)bilancio rilevanti pePattocii stabilità.5iliber.Ar;o così 224 rniüor;i indueanni

! SICUREZZAICare n-:ha; no tempo finoal30 ottobre peraggiudicare, pii appalti perla messa in sicurezza el'agibilità delle scuole. Ifinanzi Ä enti arriverannocon 400 m;lionìdimurogiàindividuati dal Ciper;progr Zrrimarido l'utilizzodei fondi Ue di .Sviluppo eCoesione. Ir; gioco ci sono

2.480 interventi, secondoun programma avviato dai

decretos oare» approvatodal Governo Letta

LA MANUTENZIONEUna terza tranche. da .110milioni di eur r,, saràdestinata a piccoli

di manutenzione,interventidecoro e ripristinofunzionale iri 7.80i. piessiscolastici. Anche in questocaso le risorse arriva; odalla r:programmazioneoperata dalCip.e. Secondo iprograear;i .povern Ätivi, suquesto capitolointerverranno altri 300milioni nel 201.5 perfinan , ! 8,e 10.1000interr'e; ti

Edilizia scolastica Pagina 7

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Oggi il premier Renzi al Digital Venice con il commissario Ue I<roes

Fattura elettronica e spese onlineIl rilancio dell'agenda digitale

DAL NOSTRO INVIATO

VENEZIA - Se l'Europa si fa-cesse un selfie mostrerebbe il voltodella noia, ha detto il premier Mat-teo Renzi nel suo discorso inaugu-rale alla presidenza italiana dellaUe. Vero. Ma se lo facesse l'Italia di-gitale sarebbe anche peggio: dallanoia passeremmo all'espressionedello sconforto. Da anni parliamodei ritardi nella diffusione dellabanda larga, delle magnifiche sortiche un'agenda digitale ben orga-nizzata potrebbe svelare. Dei laccie lacciuoli che dovremmo slegareper permettere agli startupper dicompetere con un contesto inter-nazionale molto aggressivo. Certo,la politica interna in continuaemergenza non aiuta, ma forse na-sce proprio da questo ritardo l'esi-genza di modificare le priorità co-me sembra stia avvenendo grazieal trampolino della presidenza ita-liana della Ue. Archiviato con Stra-sburgo il primo confronto sui bi-lanci e sui conti che rivendicano ilproprio primato sul resto, si passa

subito sul campo dell'innovazionecon il Digital Venice che si tiene inquesti giorni nella laguna più belladel mondo. E non è un caso se saràproprio questo il primo eventosponsorizzato dalla presidenza ita-liana dell'Unione europea. Oggistesso è atteso il premier Renzi chedovrebbe presentarsi anche con ilnome del posto lasciato vacante daAgostino Ragosa, quello del presi-dente dell'Agenzia digitale italiana.Fino ad oggi l'Agenzia - che avreb-be dovuto smontare i cavilli dellaPubblica amministrazione checombatte per la propria sopravvi-venza analogica non certo sinoni-mo di efficienza - non ha datogrande prova di sé, rimanendo inuna zona di perenne polemica. IIpremier spera di chiudere la qua-dra anche perché sarebbe facile farnotare oggi quella casella ancoravuota al cospetto del commissarioeuropeo Neelie Kroes che parleràinsieme a lui qui a Venezia. Statoanalogico contro Stato digitale perora, a volere essere buoni, è un pa-reggio. Senza contare che manca

ancora il nome del cosiddetto digi-tal champion, la figura istituziona-le che serve da raccordo tra Europae paesi membri e che in taluni casicoincide anche con il nome di unministro dedicato all'Innovazione.Ma sull'Italia non aleggia una ma-ledizione che ci relega in fondo alleclassifiche senza speranza. Lo stes-so amministratore delegato dellePoste, Francesco Caio, che oggi ac-compagnerà Renzi, ha scritto in unpamphlet appena pubblicato perMarsilio sulla sua esperienza daMister Agenda digitale, «Lo Stato

del digitale», che l'Italia ha i nume-ri per riconquistare la leadershipeuropea su un tema molto innova-tivo come quello dell'identità digi-tale. Se difatti la cittadinanza euro-pea è un fatto ormai conclamato,molto diversa è la Ue vista da unipotetico calcolatore che dovrebbedigerire standard diversi per met-tere insieme un italiano, un tede-sco e un francese. Ne uscirebberoaltro che i tre della barzelletta. Iprogetti ci sono: la fatturazioneelettronica è un risultato anche sesiamo a metà del guado. Soloquando verrà introdotto l'obbligodel pagamento elettronico il cer-chio verrà chiuso e il bilancio pub-blico diventerà un vero file aggior-nato in tempo reale, un monitorperenne su sprechi e ritardi. Per ilprossimo anno è stato annunciatoil modello unico precompilato contanto di spese sanitarie sostenutedal cittadino registrate dalla tesse-ra sanitaria. Sono esempi che ap-paiono futuristici ma che rappre-sentano solo una minima parte diciò che si potrebbe fare a regime. Apatto di credere che l'innovazionepossa e debba essere una priorità.Altrimenti l'Italia del digitale ri-schia di diventare la generazionemolto rumore per nulla.

Massimo Siderirnassimosideri

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Agenzia digitale Pagina 8

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Confindustria invia al ministro Lupi un documento che definisce le priorità delle imprese

Porti, 'rito a ancora in staboIl Governo vorrebbe concludere entro luglio ma il testo non decolla

Raoul de Forcade

È ancora in stallo la riformadel sistema portuale italiano cheil Governo ha in cantiere. Il mini-stro delle Infrastrutture e tra-sporti, Maurizio Lupi, aveva in-tenzione di portarla in consigliodei ministri lo scorso 15 giugnoma i tempi si sono dilatati.

Ora fonti vicine al ministerofanno sapere che si vorrebbe va-rare il provvedimento entro lu-glio. Ma, a quanto sembra, anco-ranon si è arrivati aunaversionedefinitiva del testo che, nell'im-postazione originale di Lupi,avrebbe dovuto far scendere ilnumero delle portAuthority dal-le attuali 24 a 8, trasformandole,però,in sorte di distretti, chiama-ti Autorità portuali logistiche(Apl). Questo impianto è statopoi corretto da una versione delPd in cui si prefigurano in totale14 Authority, individuate nei 13porti considerati core relativa-mente alla rete Ten-T dell'Ue,

più Civitavecchia.Ma mentre la politica appare

bloccata sulla riforma, è il mon-do dell'impresa a fare un passo.Nei giorni scorsi, infatti, Confin-dustriaha sottoposto al ministroLupi le proprie priorità sul siste-ma portuale italiano.

GLI INDUSTRIALI«No ad "Autorità portualilogistiche" e a tagli lineari.Sì a razionalizzare il sistema.Nuova organizzazioneperil lavoro sulle banchine»...........................................................................

Il documento sottolinea che iporti sono infrastrutture fonda-mentali per lo sviluppo e si sof-ferma su numerose questioni.Tra l'altro, mette in chiaro cheConfindustria «non ritiene con-divisibile la creazione di ulterio-ri livelli intermedi amministrati-

vo-decisionali, come pare deli-nearsi nel disegno di riformaportuale del Governo, le cosid-dette "Autorità portuali logisti-che", che complicherebbero ul-teriormente un quadro già di persé stesso complesso».

Nondimeno, gli industrialicondividono «pienamente laproposta di razionalizzare il si-s tema di tali Autorità» e sottoli-neano che «un processo dirazio-nalizzazione non dovrà realiz-zarsi mediante "tagli lineari",ma all'interno di un disegno ge-nerale di riforma della portuali-tà, in coerenza con le Ten-T».Processo che dovrà tenere con-to delle «realipotenzialitàditraf-fico» deiporti (merci e passegge-ri). Per quanto riguarda lagover-nance portuale, Confindustriagiudica «fondamentale che ven-ga mantenuta negli organi delleAuthority la presenza delle rap-presentanze economiche (bilan-ciatarispetto a quella dei sogget-

ti pubblici) ». Sul fronte dell'auto-nomia finanziaria si chiede chesia «eliminato il tetto annuo di9o milioni al fondo alimentatocon l'Iva generata in porto» e sisottolinea «la necessità che le ri-sorse derivanti dall'autonomiafinanziaria debbano essereesclusivamente vincolate alla re-alizzazione di nuovi investimen-ti nei porti»e non destinate a co-prire la spesa corrente. In temadi lavoro portuale, poi, Confin-dustria, a 20 anni dalla legge suiporti 84/94, ritiene superabile,in prospettiva, l'eradelle compa-gnie portuali e suggerisce tre ipo-tesi alternative: «consentire alleimprese, in caso di picchi di lavo-ro, l'autoproduzione»; oppure«sottoporre i servizi di lavorotemporaneo al libero mercatoconcorrenziale tra imprese»; o«applicare al lavoro in porto ladisciplina comune prevista peril lavoro fuori porto».

Porti Pagina 9

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La letteraSemestre europeo,si dia precedenzaalle infrastruttureFabrizio Palenzona*

C

aro direttore, da più par-ti sono venute critiche algoverno perla genericitàdella proposta che regge

i temi del Semestre Europeo.Continua a pag. I8

Infrastrutture Pagina 10

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Semestre europeo, si dia precedenza alle infrastruttureFabrizio Palenzona* oggi pare proprio essere nella direzione della

sostituzione);2) spingere la realizzazione della rete di core

segue dalla prima pagina network , secondo quanto prevede l 'articolo 170L'argomentazione critica è la seguente : quella del Tfue , approvata a dicembre 2013 con ilproposta dovrebbe basarsi sì su grandi idee Regolamento 1315;fondanti , anche di segno generazionale (la 3) la promozione dei diritti di utenti e piccole ecrescita , la comunità di diritto , i diritti medie imprese garantendo tariffe sostenibili.fondamentali ), ma anche essere declinata con L 'ipotesi , condivisa fra governo italiano e ufficidisegni di legge e , specialmente , piani industriali della Commissione , neppure esclude soluzioniche sostengano procedure . assai ambiziose come il riconoscere una maggiore

Non è dubbio , ma è bene ripetere , che l'Unione competenza all'Unione quanto alla realizzazione,europea nasce come risposta disperata , unica gestione e regolazione delle infrastrutture di cuinella storia , ad una esigenza di pace e di tutela dei all 'articolo 170 anche ricorrendo a strumentidiritti dopo lo sfascio della guerra , del nuovi come agenzie costituite fra gli Statinazifascismo e con il rischio del comunismo al interessati (la soluzione internazionalistica) otempo ben presente . Così come neppure vi è addirittura l'Agenzia europea , ovvero ladubbio che l'Unione Europea , superata rimodulazione delle norme in materia di aiuti dil'originaria prospettiva "funzionalistica ", si Stato o di mercato interno che talora appaionoconsolida come la comunità di diritto con un troppo rigide.metodo assai più qualificato rispetto a qualunque Alle indicate priorità di semestre sialtra esperienza internazionale . I padri fondatori accompagna una procedura specifica , offertaavevano bene a mente che la prospettiva di pace dagli articoli 106 e seguenti del Tfue, per laavrebbe preso forza solo assicurando un futuro di realizzazione di alcune opere puntuali ritenutesviluppo, non solo economico , ai popoli europei : essenziali per la crescita e per superarecosì è stato per molti anni ! Non si infierì sui vinti , si l'isolamento del Paese (il tunnel di base delcominciò una fattiva collaborazione che portò alle Brennero , il Terzo valico , la Lione -Torino , la retepolitiche degli anni '80 su ambiente , lavoro, tutela autostradale del Nord e almeno un porto in gradodei diritti dei consumatori -utenti fino al di gestire navi da 20 . 000 teu (la misura standard dicapolavoro dell'unità della Germania frutto volume nel trasporto dei container) che il governoproprio di queste convinzioni . Bene ha fatto , sta avviando presso la Commissione Europea. Unquindi , il capo di governo di uno dei Paesi piano non diverso da quello predisposto dallafondatori a rilanciare l'idea di questa Europa Francia , ma molto più ambizioso e innovativo perintorno al metodo comunitario , alla comunità di il coinvolgimento , con il governo , non solo didiritto e con la strada obbligata dell'integrazione operatori di infrastrutture intermodali, ma ancheeuropea nel rispetto delle diversità . della finanza : risolvere i problemi infrastrutturali

Ciò detto , per quanto riguarda le infrastrutture di cui sopra sostituendo almeno 10 miliardi die i trasporti la proposta italiana di avviare alcuni risorse pubbliche già stanziate con risorse privateservizi di interesse economico generale per non è piccola cosa per un governo che potrebbecompletare e far funzionare le infrastrutture a rete essere chiamato , altrimenti , a fare una importantevolute dall 'Unione pare molto concreta anche manovra sui conti e che vede la crescita dei trafficiquanto a procedure : essa rileva , sia nella di corridoio oggi lontana. Il piano , oltretutto, offreprospettiva di medio periodo del rafforzamento l'occasione di mettere mano ad alcune riformedell'Unione della Mobilità (quindi un 'agenda di interne molto significative per quanto riguarda iriforme da avviare nel semestre per quanto tempi di realizzazione delle opere (che vannoriguarda porti , ferrovie , strade, aiuti di stato nelle ridotti semplificando le procedure),infrastrutture e nell'intermodalità , regolazione), l'amministrazione pubblica e la regolazione dellesia nella prospettiva immediata di realizzare in infrastrutture (porti , reti ferroviaria , interporti,Italia una rete funzionante e finanziariamente autostrade), spesso consociativa e refrattaria allasostenibile , capace di incidere a breve sulla logica della trasparenza e della competitività.crescita . Chiariamo: non si tratta di fare per fare. Si tratta di

Quanto alle priorità del semestre si delinea , da creare le condizioni per risolvere quei problemi diparte dell 'Italia, una progettualità sulle mobilità di merci e persone che il governo hainfrastrutture europee (le Ten-T), in una logica di indicato come prioritari e che , se realizzati,co-modalità (per evidenti obbiettivi ambientali ), creeranno sviluppo economico , occupazione,che trae fondamento da tre diverse basi salvaguardia ambientale e integrazione europea.giuridiche . In particolare : E questo con il ricorso al finanziamento di

1) la sostituzione di risorse pubbliche con mercato con rischio esecuzione a carico anche perrisorse private negli investimenti delle reti Ten -T disincentivare il tema della corruzione.(i Paesi con i problemi dell'Italia non possono La sensazione è che , per realizzare un pianorimediare ai ritardi e all'isolamento senza un così ambizioso e innovativo , di là dei profilisignificativo uso di risorse private - anzi lo sforzo strettamente tecnico giuridici , non basti il

consenso , ma occorra un peso politico e unaautorevolezza che solo il premier Renzi oggipossiede e può decidere di usare.

*Presiden te Aiscat e AssaeroportiCO RIPRODUZIONE RISERVATA

Infrastrutture Pagina 11

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Pubblia .Slittai I ridisegno di attività e organici

Province, i dipendentiper ora non si spostano

Avrebbe dovuto vedere laluce entro oggi la nuova geogra-fia delle funzioni locali, chiama-taanche aredistribuire fraRegio-ni e Comuni il personale impe-gnato nelle attività che le Provin-ce "leggere" dovrebbero abban-donare. I tre mesi dall'approva-zione della riforma, pubblicatasulla «Gazzetta Ufficiale» il 7aprile scorso, sono passati senzanemmeno fissare in agenda unincontro con i sindacati, tappanecessaria per arrivare agli ac-cordi sulla redistribuzione delpersonale, e i tempi si allungano.

Icalendari elastici sono il clas-sico effetto collaterale dell'in-gorgo di decreti attuativi che ac-compagna il sovrapporsi delleleggi approvate, ma in questo ca-so l'incrocio è ancora più com-plesso. In gioco, infatti, c'è an-che il decreto sulla Pubblica am-ministrazione, che fissa il princi-pio della mobilità "libera" entro

5o chilometri dalla sede di pri-ma assegnazione e sembra quin-di aprire una via più facile perspostare i dipendenti: resta il fat-to, però, che senza la riassegna-zione delle funzioni su lavoro,ambiente e sugli altri settori chedovrebbero essere abbandona-ti dalle Province resta impossi-bile decidere dove e come tra-sferire i dipendenti.

Anche perché nel frattempo ilclima dei rapporti con i sindacatisi sta scaldando. Ieri Cgil, Cisl eUil hanno annunciato una «mobi-litazione generale del personaledegli enti locali» perché le incer-

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IL LEntro oggi era previstal'intesa per redistribuirele funzioni e il personalenon più di competenzadegli enti di area vasta

tezze nel settore si intensificano.Tra i cronoprogrammi saltati

c'è, per esempio, anche quelloprevisto dal comitato tempora-neo fra Governo ed enti locali chedovrebbe risolvere la grana deicontratti integrativi fuori regola,e che entro giugno avrebbe dovu-to preparare una nuova circolaree una direttiva all'Aran nel tentati-vo di evitare il danno erariale peri dirigenti e le richieste di restitu-zione di soldi ai dipendenti. Almomento non si è visto ancoranulla, anche perché la strada adat-taasuperare lo stallo che coinvol-ge Roma, Vicenza. Reggio Cala-bria e tanti altri Comuni (a Mila-no l'annuncio della Giunta di vo-ler adeguare gli integrativi dellaPolizia locale ha originato unaprotesta per il ro luglio, giornodell'ultimo concerto di VascoRossi a San Siro) è quella di unarevisione normativa. Intanto perdomani è in calendario aRoma lamanifestazione dei segretari co-munali contro l'addio ai diritti dirogito scritto nel decreto sulla Pae la loro confluenza in un ruolounico della dirigenza abbozzatodall a legge delega.

G.Tr.0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Abolizione Province Pagina 12

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. La protesta sulle note di rettifica sbagliate dall'istituto previdenziale

I consulenti minaccianolo sciopero contro l'InpsL'ente ha perògià annullatogli avvisi inviatia giugno

Matteo Prioschi

Note di rettifica errate eDurc bloccati. L'allarme arrivadall'Ordine nazionale e dall'As-sociazione nazionale dei consu-lenti del lavoro che lamentanocome gli errori dell'Inps stianodeterminando difficoltà alleaziende e ai professionisti e se en-tro settembre la situazione nonverrà migliorata potrebbe scatta-re lo sciopero.

Dopo la sospensione durata ol-tre un anno per l'aggiornamentodeisistemi interni, l'Inps haripre-so nei mesi scorsi l'invio delle no-te di rettifica relative a irregolari-tà nel versamento dei contributi.Purtroppo, però, le note spessonon tengono conto del fatto chenel frattempo le situazioni sonostate regolarizzate oppure sonodel tutto infondate. Proprio per li-mitare questi effetti negativil'isti-tuto di previdenza, nel messag-gio 2889/20/4 del 27 febbraio ave-va fornito indicazioni operativealle sedi territoriali, ma evidente-mente ciò non è stato sufficiente.

A ciò si aggiunge il fatto checon il nuovo Durc interno, i cuiprimi preavvisi negativi sono sta-ti inviati il 15 maggio dopo unrin-vio di un mese, le errate posizio-ni irregolari rilevate dall'Inpsbloccano il documento di regola-rità contributiva, con conseguen-ze negative per le aziende perquanto riguarda i rapporti con icreditori e la partecipazione a ga-re d'appalto.

A fronte di questa situazione, i

consulenti del lavoro hanno chie-sto di rivedere le fasi di costr uzio-ne dei preavvisi che non tengonoconto delle variazioni nel frat-tempo messe a sistema. Con ilmessaggio 5828/2014 del 4lugliol'Inps ha comunicato che tuttitutti gli inviti aregolarizzare spe-diti agiugno sono annullati.Inol-tre a luglio e agosto non sarannospediti ulteriori inviti e le note direttifica emesse il mese scorso enon sanate passeranno al recupe-ro crediti da settembre in poi.Nel frattempo l'Inps dovrebbeaggiornare le posizioni e a set-tembre, secondo quanto comuni-cato dai consulenti, sarà fattauna verifica della situazione. Segli impegni non saranno rispetta-ti i professionisti attiveranno leprocedure per lo stato di agitazio-ne in virtù del recente codice diautoregolamentazione dellosciopero.

«Quando da parte di una cate-goria professionale si arriva allaproclamazione di uno sciopero -ha affermato Marina Calderone,presidente del Consiglio nazio-nale dell'Ordine dei consulentidel lavoro -, vuol dire che la situa-zione è particolarmente grave.Giornalmente siamo testimonidelle difficoltà in cui aziende, la-voratori e consulenti del lavorovengono messi daprocedurebu-rocratiche e gestioni amministra-tive non condivisibili. L'esempiodei danni arrecati aun imprendi-tore e alla sua sfera patrimonialedal mancato e ingiustificato rila-scio delDurc è forse il più calzan-te. La via del dialogo è quella chepreferiamo. Ma non sempre vi so-no le condizioni. Viviamoun'epoca in cui bisogna sostene-re le Pini e gli studi professionali,non il contrario. E noi cerchiamodi far si che possano essere ri-spettati i diritti di tutti».

O RIPAOD OZIONE RISE RVATA

Sulcampo

t j LECAUSEil motivo principale deglierrori e dei disagi per impresee professionisti consiste nelfatto che il sistemainformatico dell'Inps in molticasi non è allineato alla realesituazione. Così puòaccadere, per esempio, che afronte di debiti trasferiti alconcessionario perlariscossione il datore di lavoroabbia poi proceduto a pagarele cartelle esattorialidirettamente alconcessionario ma questonon risulti all'Inps.Ilproblema del mancatoallineamento degli archiviInps alla situazione reale era

già stato segnalato più voltein passato

02 1 LA PROCEDURA "VIG"La procedura sui "Vig" è unasorta di ravvedimentooperoso con cui un'impresache si è accorta di avercompiuto negli errori nelversamento dei contributi,può mettersi in regolapagando entro i terminiprevisti. Però, sottolineano iconsulenti del lavoro, da dueanni non è possibile abbinarei pagamenti effettuati con lerelative posizionicontributive, conconseguente invio di note diverifica non giustificate

Consulenti del lavoro Pagina 13

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I programmi delle liste in corsa per le elezioni del Consiglio nazionale di categoria

Commercialisti, ecco le proposteMercoledì 16 luglio gli Or-

dini dei dottori commerciali-sti e degli esperti contabilieleggeranno il Consiglio na-zionale. Si tratta di un'elezio-ne attesa da tempo. La catego-ria, infatti, è stata commissaria-ta dopo le contestate elezionidi ottobre 2012, annullate il 12dicembre 2012 con decreto delministero della Giustizia; conquello stesso decreto eranostate indette nuove elezioniper il 20 febbraio 2013; un ap-puntamento poi "sospeso" dalConsiglio di Stato.

Dopo corsi e ricorsi quindisi sta per tornare alla normali-tà. Gli elettori dovranno sce-gliere tra due liste. La prima,«Vivere insieme la professio-ne», è nata grazie a un accordotra le due liste contendenti chesi erano presentate alle elezio-ni difebbraio 2013 e vede Gerar-do Longobardi candidato pre-sidente e Davide Di Russo nelruolo di vice.

La seconda, lista Etika, è ap-parsa di recente per volontà diuna ventina di ordini territoria-li medio piccoli, sarà guidatada Giovanni Prisco, attuale pre-sidente dell'ordine di Noia, eha come vice Massimo Ivone.Il Consiglio che uscirà vincito-re dalle urne avrà a sua disposi-zione solo 2 anni e 5 mesi di go-verno. Il 31 dicembre 2016, in-fatti decadrà, perché finisce ilperiodo transitorio previstodopo la "fusione" tra dottoricommercialisti e ragionierisancita dal Dlgs 139/2005, e lacategoria sarà chiamata alle ur-ne con nuove regole e con unanuova geografia territoriale, inlinea con quella giudiziaria. Inanticipo sui tempi, perché giàin linea con la nuova geografiagiudiziaria, l'ordine di NapoliNord istituito con con decretopubblicato sulla Gazzetta Uffi-ciale n. 76 del l'aprile 2014.

Nelle schede accanto le dueliste presentano una sintesi delloro programma.

© RI PRODUZIONE RISERVATA

Gli obiettivi messi nero su bianco dai candidati

Principale obiettivo della listaEtika è la valorizzazione dellaprofessione e il recupero deldecoro e della dignità dellacategoria garantendo lapresenza nei tavoliistituzionali in tema diriforme fiscali.Per quanto riguarda gli iscrittic'è l'intenzione di ridurre del50% la quota di iscrizione daversare al Consiglionazionale. C'è poi una serie divoci di spesa da tagliare, inmerito il programma prevededi:

eliminare i compensi aiconsiglieri nazionali;

sopprimere gli entipartecipati non operativi egestire in modo produttivo diquelliirrinunciabili;

ottimizzare le speseassembleari, anche attraversoconvenzioni;

ridurre il numero diconsiglieri;

ridurre drasticamente gliorganismi dedicatiall'internazionale, un "onereabnorme" che ha portatoscarsi benefici alla categoria.Etika ritiene, inoltre,necessario mettere mano alDtgs 139/2005, ritenuto oggiobsoleto nella parte in cui nonriconosce e non tutela leminoranze; in pratica sivorrebbe utilizzare per leelezioni del Consiglionazionale le stesse regolepreviste per l'elezione degliordini territoriali, dove tra glieletti vengono inclusi -secondo proporzioni che

variano in base al numerodegli iscritti - anche alcunimembri detta "listaperdente". Per il Consiglionazionale, invece, ad essereeletti sonosoloi candidatidella lista perdente.Una proposta "forte" che lalista Etika vuote portareavanti riguarda il bilancio: sivuole trasferire agli Ordini, omeglio all'assemblea dei loropresidenti, l'approvazione siadel bilancio preventivo chedel bilancio consuntivo. Ilbilancio preventivo perconsentire agli ordini dipartecipare allaprogrammazione, il bilancioconsuntivo per permettereagli stessi ordini di giudicareil l'operato dei Consiglionazionale

Il programma della lista«Vivere insieme laprofessione» è frutto delleistanze raccolte dallastragrande maggioranza degliOrdini territoriali che ne hannocondiviso il progetto ed è latraduzione degli impegniassunti per risolvere i problemiche gli iscritti affrontanoquotidianamente nonché pervincere la sfida anche sul pianodel contenimento della spesa,della trasparenza e dellasemplificazione.Il programma è incentrato sutemi/obiettivi strategici eoperativi che vogliono porre tebasi per consentire alcommercialista di svolgere almeglio la propria professione.Il tutto attraverso una gestionepiù efficace ed efficiente delle

risorse dei Consiglio nazionalL,con la volontà di non aggravaregli iscritti con ulteriori oneri,ma anzi con t'obiettivo dimodulare le quote annuali conparticolare attenzione aicolleghi più giovani.Perla lista «Vivere insieme laprofessione» le spese deiCndcec vanno ridotte erazionalizzate; quindi, comedettagliatamente previsto nelpunto 3 dei programmalaspesa sostenuta per gli organidell'ente (consiglieri,commissioni di studio, entipartecipati, assemblee) cosìcome per i convegni e icongressi, va diminuita erazionalizzata.Particolare attenzione deveessere rivolta alle riformestrutturati necessarie per

garantire il futuro dellaprofessione, quali migliorare laqualità e la redditività delleattività connesse ai servizifiscali, contenere le abnormi eirrazionali responsabilità deicollegi sindacati, potenziare ladimensione degli studiprofessionali, stimolare lacrescita professionale ancheattraverso la valorizzazionedelle specializzazioni,garantendo anche aicommercialisti il diritto allosciopero.La lista "Vivere Insieme laprofessione" si propone diritrovare le ragioni dellaprofessione, creando uncostante e continuocollegamento coni consiglidegli ordini territoriali e gliiscritti

Commercialisti Pagina 14

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!lessa ; io dell antitrust a governo e f)arlamento sulla disciplina della concorrenza

Società tra a ocati senza limitiNessun vincolo territoriale . 0k alle adesioni plurime

DI GINZIA DE STEFANIS

n merito alla costituzionedi associazioni fra avvo-cati e multidisciplinari,è necessario eliminare le

limitazioni territoriali legateal domicilio del professioni-sta e il divieto per l'avvocatodi aderire a più di un'associa-zione (articolo 4, commi 3 e 4,legge n. 247/2012). In quantoil domicilio del professionistalimita lo sviluppo delle asso-ciazioni multidisciplinari traprofessionisti che esercitanola propria attività in ambititerritoriali diversi. Allo stessomodo, il divieto di partecipa-zione dell'avvocato a più diun'associazione costituisce unarestrizione ingiustificata dellalibertà di iniziativa economica.Particolarmente problematichesono poi le previsioni relativeall'esercizio della professioneforense in forma societaria(articolo 5, legge n. 247/2012),le quali, nonostante il mancatoesercizio della delega da partedel governo, rimangono comun-que in evidente contrasto conla disciplina generale in mate-ria di società fra professionisti(legge n. 183/2011) che invececonsente la costituzione di so-cietà per l'esercizio di attivitàprofessionali, anche multidisci-plinari, con la presenza di socidi capitale non professionisti,nella misura massima di unterzo dei conferimenti. Questele precisazioni dell'antitrustpresentate il 4 luglio scorso,al governo e al parlamento invista della predisposizione deldisegno di legge annuale per ilmercato e la concorrenza. Neldocumento l'antitrust ricordache l'avvenuta liberalizzazionedelle professioni risulta anco-ra ostacolata da norme chesi prestano a interpretazionistrumentali in grado di vani-ficare la liberalizzazione stes-sa, in particolare per quantoriguarda l'attività forense e laprofessione notarile. Ulteriori

restrizioni all'esercizio dell'at-tività degli avvocati sono con-tenute nell'articolo 10 del nuo-vo ordinamento forense (leggen. 247/2012 ) il quale introduceuna disciplina speciale - inmateria di pubblicità - pergli avvocati in contrasto conquella prevista per la genera-lità dei professionisti dall'ar-ticolo 4 del dpr del 7 agosto2012 , n. 137. Infatti , il divietodi pubblicità «comparativa»e «suggestiva» (articolo 10,comma 2, legge n. 247/2012)non appare sorretto da alcunmotivo di interesse generaleo giustificato da specificitàproprie dell 'attività forenserispetto a quelle delle altre

professioni intellettuali. Inol-tre, l'articolo 10, al comma 1,legge n. 247/2012, a differenzadi quanto disposto dall'articolo4, comma 1 del dpr n. 137/2012,non menziona espressamente«i compensi richiesti per leprestazioni» quale elementoche può formare oggetto dipubblicità da parte degli av-vocati. Il silenzio legislativosu tale punto potrebbe essereinterpretato strumentalmentedagli ordini circondariali conl'obiettivo di precludere al pro-fessionista di pubblicizzare lacomponente economica dellapropria prestazione. Diversiaspetti di criticità dal puntodi vista concorrenziale , sotto-

linea l'antitrust , si riscontranonella rimozione dell'obbligo difornire il preventivo , previstodall'articolo 9, comma 4 deldl n. 1/2012 , come modificatodalla legge di conversione 24marzo 2012 , n. 27, ora i ilascia-to solo «a richiesta» del cliente(articolo 13 , comma 5 ). Gli av-vocati dovrebbero essere sog-getti ai medesimi vincoli di tra-sparenza in merito ai compensigravanti sulla generalità deiprofessionisti , fornendo quindiil preventivo di massima senzabisogno di una specifica richie-sta del cliente a tal fine. Vieneproposta, altresì , l'abrogazionedella norma che vieta la pattu-izione dei compensi pro quotalite (articolo 13, comma 4, leggen. 247/2012 ) e del ruolo degliordini nella determinazionedel compenso (articolo 13, com-ma 9, legge n . 247/2012 ). Conriferimento alle incompatibili-tà, viene richiesto di abrogareil regime vigente , prevedendo,al contempo , obblighi di asten-sione dallo svolgimento delleattività in conflitto.

Costituzionedi associazioni fra avvoca

e multidiscíplinari

Socie,',, Pia ,avvcc,

Incompatibilità

Eliminare le limitazioni territoriali legate al dor;ii-cilio del professionista e il divieto per l'avvocatodi aderire a più di un'associazione

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Abrogare il regime vigente , prevedendo , al concm-po, obblighi di astensione dallosvolgimento delleattività in conflitto

Società avvocati Pagina 15