Basketville

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Palasport pieno per l’esordio della Fortitudo in A Dilettanti SOLO PER AMORE n.19 - 28 settembre 2009 Fip-Leghe, fratelli coltelli Teramo e il campioncino greco-brasiliano Il mercato NBA

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Dai playground al playoff. L'e-magazine italiano di basket.

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Palasport pieno per l’esordio della Fortitudo in A Dilettanti

SOLO PER AMORE

n.19 - 28 settembre 2009

Fip-Leghe, fratelli coltelli

Teramo e il campioncino greco-brasiliano

Il mercato NBA

Copertina dedicata ad una squadra di Serie B, ma che squadra! Meglio: che pubblico! La gente della Fortitudo, a partire dalla Fossa, già da diverso tempo aveva mostrato una pazienza al limite del masochismo soprattutto nei confronti di chi ha gestito squadra e società. La giustificazione di fondo era più o meno “La Effe prima di tutto”. Ma dopo il patatrac, successo l’incredibile della doppia retrocessione in un clima da commedia dell’assurdo – senza dimenticare risvolti perfino grotteschi – il popolo fortitudino ha come passato una mano di bianco su tutto quello che era appena accaduto. Non ha istituito processi, si è accontentato dell’allontanamento di un responsabile (Savic), è tornato a prendere per oro colato tutto quanto andava dicendo il presidente-distruttore ed è corso prima a fare l’abbonamento e poi, nella gara d’esordio della A Dilettanti-B in realtà ha fatto del PalaDozza l’impianto più caldo e gremito dell’intera categoria. Roba che come è stato giustamente sottolineato, spesso nemmeno in Serie A tutti sperano di avere. Morale della favola: fra tante brutture e storture, il caldo abbraccio dei tifosi della Fortitudo alla loro squadra è una bella pagina di sport e ripropone un valore, l’amore del tifo, troppo spesso sottovalutato quando non deriso in quest’epoca di pallacanestro mercenaria e da “tutto e subito”. Restando a Bologna, ma passando alla sponda virtussina, il campionato potrebbe iniziare invece con un minimo storico di abbonamenti, anche se più o meno in linea con quelli dei playoff. Ed è invece forte la frizione fra proprietà e tifosi, che diversamente da quelli biancoblu, a Sabatini non ne perdonano una. Quasi a prescindere. Così, nei primi giorni di autunno torna a circolare sotto i portici la storia del virtussino snob, dell’essere anziché apparire, delle diversità di base fra due tifoserie che sono poi due mondi lontanissimi. Anche se per fare le leggende, occorrono prima le persone. Meglio, i personaggi. Ancora di più: i protagonisti. I migliori, per il momento, sono allora le migliaia del PalaDozza. Senza dimenticare però che pochissimi anni fa, in Legadue, una domenica piovosa di dicembre erano quasi 8500 a sostenere la Virtus contro Montegranaro. Ovvero: l’amore resta, semmai sono i tradimenti - o le cattiverie - ad essere valutati in maniera diversa.

Strana città, la Bologna 2009 a due facce

l’E-ditoriale

Franco Montorro [email protected]

www.basketville.itNumero 19 – 28 settembre 2009

Direttore ResponsabileFRANCO [email protected]

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Autorizzazione del Tribunale di Luccanumero 894 del 16 marzo 2009

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Non sarà mai un singolo Consiglio Federale a cambiare la storia di uno sport, non accadde nemmeno un anno fa quando le dimissioni di massa dei consiglieri aprirono ufficialmente la crisi della presidenza Maifredi. Perché era già stato tutto deciso in precedenza e perché una riunione del genere serve spesso più da cerimonia di sigillo che da incontro per dibattere.Così, sabato scorso, si è passati alla ratifica a maggioranza della Convenzione con la Lega di Serie A, in questo momento l’unica vera interlocutrice del Consiglio. O per meglio dire, l’organismo privilegiato negli studi di riforma con la LegaDue che mai come in questo momento appare un vaso di coccio, quasi perfino rassegnato visto che per bocca del presidente Bonamico è stata immediatamente negata la possibilità di qualsiasi forma di protesta clamorosa nei confronti dell’introduzione della wild card e della possibilità per la seconda squadra retrocessa di comprare letteralmente la propria salvezza. Quantificata in mezzo milione di euro, cifra che la qundicesima di Serie A potrebbe offrire alla seconda di A2 in cambio appunto della permanenza nella massima serie. Opzione moralmente non ineccepibile, ma pericolosa anche sl piano pratico: immaginatevi voci, cali e aumenti di tensione durante i playoff di Legadue quando già si sa il nome della retrocessa ma non ancora quella dell’eventuale promossa. Alla faccia della serenità e del campo unico giudice. Anche se è vero che non si tratterebbe di un obbligo, ma di una semplice (sic!) offerta. Varrebbe invece ed allora, forse, la pena insistere accelerando sul ranking triennale. Fermo restando che la ristrutturazione dei campionati dovrebbe essere globale (pio illudersi gradita a tutti).Poi c’è, o ci sarebbe il caso Recalcati. Meneghin leggerà la sua relazione sull’ultimo quadrimestre azzurro, ascolterà i consiglieri e lo stesso c.t. L’impressione è che ci sarebbe la voglia di cambiare, ma la concreta mancanza di alternative anche se Charly accettasse un passo indietro e venisse “risarcito” con il ruolo di plenipotenziario

del Cna. Non se ne farà niente con Pianigiani part time, non se ne farà niente con Tanjevic cavallo di ritorno, si sfrutterano i due anni senza impegni al vertice (niente Mondiali 2010) per un progetto a largo respiro di rilancio. Con Recalcati con un altro, sperando che dalla miseria di squadre giovanili sempre meno prospere in quantità, salti fuori qualche prodotto di classe in grado di invertire la tendenza al declino. Meneghin pieno di dubbi, dunque. Ma volesse mai il basket italiano anche con un po’ di culo, allora. Speriamo.

Il Consiglio Federale ha rimandato la decisione su Recalcati, accontentato la Serie A e fatto infuriare la Legadue

I dubbi di DinoIl caso

di Franco Montorro

No, non è un refuso: la cittadella del basket non sarà un paese per vecchi, ma per ingenui sì. Ingenui: quelli che credono che i proprietari del basket siano dei ricchi scemi che buttano milioni di euro nel giochino senza averne nulla in cambio, e come tali vadano protetti e tutelati, sempre e comunque. Prendiamo Gaetano Papalia: trasferisce la squadra a Napoli, perché, parole sue, a Rieti «non c’erano prospettive di sviluppo». E va, appunto a Napoli, che ha già avuto ben 5 società diverse in serie A (altro che Bologna, Napoli è la vera Basket City!), e ora si appresta ad accogliere la sesta. E’ ingenuo dunque Papalia, che crede di riuscire dove tanti (troppi) hanno fallito? Intanto ha già messo le mani avanti: «Ho finanziato personalmente la società regolarizzando l’iscrizione con mie risorse personali pari a 1.206.000 euro, in quattro erogazioni. Io, più che aver portato la serie A a Napoli non posso fare». Insomma, se le cose andranno male, non sarà colpa sua. E non sarà colpa sua neanche aver fatto sparire il basket di vertice a Rieti: c’è anzi il progetto (?) di costituire una nuova società che acquisirà (quando?) un diritto sportivo (quale?) di Legadue trasferendosi a Rieti. «Le due societa (Napoli e Rieti, Ndr) saranno due soggetti giuridici diversi anche se nella mani di un’unica compagine sociale». Ma come? Si fatica a trovare le risorse per una squadra e se ne vogliono addirittura due? Ingenuo chi ci crede. Intanto, a meno di un mese dall’inizio del campionato la squadra è incompleta el’impianto (il PalaBarbuto) è da ristrutturare. Ingenuo anche Lance Allred (nella foto, con coach Marcelletti), primo americano ingaggiato dalla NSB Napoli, e anche primo tagliato, solo per aver rivelato, nel suo blog, le cose che attualmente non funzionano (pagamenti, auto, telefono, albergo, impianto). Ingenua la società, che pretende di essere creduta quando parla di taglio di esclusiva natura tecnica: Allred sarebbe un lungo troppo perimetrale e troppo poco interno per le necessità del team. E una domanda sorge spontanea: non è il caso di informarsi prima delle caratteristiche di un giocatore? Nell’epoca di internet bisogna vederlo solo dal vivo per rendersene conto? Che ingenuità...

Ma l’ingenuità sta diventando caratteristica pure degli insospettabili: Dino Meneghin, che in campo metteva in riga pure le ex stelle della NBA, da Presidente Federale sembra nato ieri: «Dispiace constatare che dalle parole non si passi mai ai fatti (...). Sono mesi che tocco con mano l’impossibilità di assumere provvedimenti che non siano

oggettidi fuochi incrociati o veti». Ohibò! Caro Dinone, ma pensavi forse a una passeggiata? Lo dovevi toccare con mano? Tra l’altro, quest’ultimo sfogo nasce dal veto posto dal presidente dellla Legadue all’introduzione della wild card che permette alla penultima di serie A di salvarsi pagando 500.000 euro alla seconda della Legadue evitando la retrocessione. Ma come, è così difficile immaginare che, se riduci le retrocessioni, riduci automaticamente anche le promozioni dal campionato inferiore? E che dunque quelli del piano di sotto hanno da eccepire? Ingenuità...

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Palle avvelenate

Opere di... ingenueria

di Vittorio Felugo

di Franco Orsi

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La battuta che circola sotto le Due Torri è che chi viene investito del ruolo di capitano della Virtus può già preparare i bagagli, da lì a qualche mese. Non sappiamo se, per questo, il comunque algido Vukcevic abbia avuto qualche inquietudine. Di sicuro c’è che l’ennesima Virtus scaraventata all’aria e ricostruita non ha vissuto un’estate facile. Né sarebbe stato difficile immaginare il contrario.Il primo caso è quello degli abbonamenti, non rinnovati in numero cospicuo per playoff che era facile immaginare in salita non scalabile. La campagna è stata chiusa, aperta, chiusa, riaperta e intanto non ha portato quel bell’afflusso di denaro sotto il solleone che tradizionalmente

costituiva per la società motivo di vanto e di opportunità.Lasciando perdere le mai del tutto spiegate questioni sulla trattativa di vendita del club, una squadra normalmente discreta è stata ad ogni modo assemblata, percorrendo le vie certe dell’usato sicuro e proponendosi anche come scuola di perfezionamento di livello (teoricamente) superiore: nel caso di Moss, parcheggiato da Siena in eccedenza di organico. Ami gettati soprattutto in Italia, quindi, per i vari Hurd, Collins e quel Maggioli che per quieto vivere aveva deciso di stabilirsi vita cestistica natural durante a Jesi mostrandosi e confermandosi anno dopo anno un lusso per la Legadue. Poi un onesto ed esperto

L’ennesima Virtus ribaltata in estate si è trovata a subire la tegola Collins. E la disaffezione di parte del suo pubblico

Bianco + nero = grigio?Serie A

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mestierante come Fajardo, una giusta scommessa come Sanikidze e l’inserimento in pianta stabile e come da progetto in prima squadra di un paio di ragazzi del florido vivaio. Il tutto assemblato da Lino Lardo, che pare coach adatto alla duttilità richiesta nella Virtus di questa era.Nessuna coppa europea a spremere energie e a vuotare ulteriormente portafogli (ma una volta non fare le coppe era considerata un’onta), l’infortunio a Collins che sembrava da cerotto e invece richiederà un lungo stop. Che altro per il cocktail prettamente agonistico? Segni di risveglio da Koponen.A una settimana dalla Supercoppa e a due dall’esordio casalingo in campionato contro

Montegranaro, questa Virtus ancora senza main sponsor (ha giocato con la scritta “Forza Bologna” relativa alla tratattiva di Claudio Sabatini per l’ingresso nella compagine societaria della squadra di calcio, per una sorta di polisportiva) appare come una squadra anzianotta e poco verticale, con un paio di elementi in grado di dare la scossa. Partirà dalla seconda-terza fila della griglia di partenza e aspetterà di vedere cosa potrà combinare ancora sul mercato quando Moss avrà il passaporto bulgaro, ma soprattutto dopo aver cntabilizzato cosa è arrivato in cassa, alla fine, dagli abbonamenti e dallo sponsor principale. Un tempo certe questioni eran già risolte a luglio, ma non ci sono più le stagioni di una volta...

Serie A

di Gianfranco Bina

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Serie A

Se ne parlò molto, all ’epoca, dell ’ ingaggio da parte dell ’Olympiacos di tale Antonis Sousa Hatziharalampous: playmaker classe 1990, di padre brasil iano (Marcelo, ex nazionale) e madre greca, acquistato quando aveva appena quindici anni dalla potenza del Pireo. Un innesto per le giovanil i che condusse ad accese discussioni tra chi apprezzava la lungimiranza dei Reds e chi contestava l ’eccesso di trasferire un ragazzino dall ’altra parte del mondo all ’ insegna del professionismo. In casa Olympiacos furono bravi ad accudirlo, assecondandone le necessità di adolescente (alcuni mesi dopo il suo arrivo fu organizzata una carrambata per i l compleanno di Antonis, mamma in tribuna, baci, abbracci e lacrime) e facendogli assaggiare i l cl ima della prima squadra. Col tempo però la strada di Sousa si è fatta in salita, un po’ perché le manie di grandezza degli Angelopoulous lo ponevano a quattro-cinque play di distanza da qualche comparsata da dodicesimo, un po’ perché nonostante le eccellenti prestazioni tra i coetanei non è mai stato considerato dai tecnici federali per le nazionali giovanil i. Bizzarro, soprattutto se confrontato con la rapidità di reclutamento dei greci d’America, Koufos e Calathes, convocati per la under 19 e buttati nella mischia a poche ore dal loro primo atterraggio al Venizelos di Atene. Tra l ’altro se i cugini del nord erano più avvezzi all ’hot-dog che al souvlaki, Sousa – anche per l ’ imponente figura materna – nel suo nativo Brasile aveva maturato una maggiore propensione al sirtaki

piuttosto che al samba, al punto da innamorarsi in tenera età dell ’AEK, fatto che avrebbe segnato in qualche modo la sua carriera ellenica. Non gradirono, i suoi datori di lavoro, certe manifestazioni entusiastiche verso i cesti infi lati dai gialloneri in occasione di un derby tra i senior, al punto da trasformare questo episodio nell ’alibi principale del suo allontanamento, avvenuto al termine della stagione 2006-07, dopo due soli anni in biancorosso. Tornato in Brasile, al Sorocaba, ha esordito con la under 19 brasil iana nell ’estate appena conclusa, prima di volare in America a giocarsi la carta universitaria dove proseguirà la sua carriera. I l prelibato bocconcino catturato in tenera età chiudeva così definit ivamente le porte alla Grecia. O viceversa, con l ’aggravante data dal fatto che perso uno probabilmente è sfuggito anche l’altro prodigio di casa Sousa Hatziharalampous, Dimitri, guardia-ala già finita nel mirino dei segugi americani. Olympiacos e Panathinaikos eran pronte a darsi battaglia, insieme al Real Madrid, perché il piccolo (già plurit itolato in Brasile e salito agli onori della cronaca per aver disputato una partita da 61 punti in 18 minuti) mostrava doti migliori dei fratellone. L’ha spuntata a sorpresa Teramo, sebbene l’ubicazione dell ’agenzia che ne controlla i diritt i – di Siena - lascia facilmente intuire quello che sarà i l suo futuro domicil io. I greci ci proveranno l’estate ventura a vestirlo di biancoazzurro, ma pare che mamma Hatziharalampous abbia espresso la propria decisiva preferenza sul samba, tracciando una croce sopra al sirtaki. Considerando come è andata col primogenito, è diff ici le darle torto…

Antonis e Dimitri Sousa Hatziharalampous: piccoli fenomeni contesi. Ma a spuntarla sul più forte dei due è stata Teramo. Forse…

Fra Brasile e Grecia...

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Esordio della Fortitudo in A Dilettanti e PalaDozza pieno di calore e passione per una squadra che nonostante le traversie estive non è stata tradita dai suoi tifosi. In parterre anche qualche ex illustre, da Pellacani a Djordjevic. Sul campo subito la voglia di vincere di una squadra che nella categoria appare davvero solo di passaggio

E’ sempre la Effe!

Album

di Lorenzo Grighi

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Un’altra estate se n’è andata. Addio spiagge, ombrelloni e feste: si torna al lavoro e alle preoccupazioni della vita di tutti i giorni. Ma, per fortuna, con la fine della bella stagione si torna anche a parlare di NBA. L’estate che tutti aspettano, si sa, è quella del 2010, quando diventeranno free agent James, Wade, Bosh, Nash e compagnia bella. Quest’anno non c’erano nomi altrettanto esplosivi sul mercato, però qualcosa di importante si è comunque mosso. Il primo nome che salta all’occhio è quello di O’Neal. In attesa di dedicarsi a tempo pieno al mondo dello spettacolo (geniale il programma Shaq VS, nel quale sfida altri campioni dello sport nelle rispettive discipline)l’ex campione NBA con Lakers e Heat si è accasato alla corte di King James a

Cleveland. Tutta da verificare la compatibilità, anche a livello di personalità, con l’MVP della passata stagione. In ogni caso, per quanto ancora a livello di carisma non tema rivali, lo Shaq visto nelle ultime stagioni è un giocatore che ha perso un passo, se non due, e che non appare in grado di far compiere ai Cavs il salto di qualità necessario a vincere il titolo. Altra squadra che punta al titolo è Boston, che ha acquisito Rasheed Wallace, nella speranza che il nativo di Philadelphia porti a Beantown il suo immenso talento e lasci a casa, almeno per un po’, i suoi momenti di follia. Anche i campioni in carica, i Los Angeles Lakers, hanno aggiunto una pedina importante nel loro roster. Partito Ariza in direzione Houston, i Lakers

Per O’Neal non è ancora tempo di darsi completamente allo spettacolo. Così ha fatto rumore il suo trasferimento ai Cavs, dove affiancherà LeBron

Shaq alla corte di King James

NBA

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avevano bisogno di un’ala piccola difensiva in grado di mettere anche una quindicina di punti a partita. Ritratto a cui corrisponde alla perfezione Ron Artest (che ha fatto il tragitto inverso ad Ariza), per il quale vale lo stesso discorso fatto per Wallace: talento smisurato, accompagnato però da un ego non da meno, che dovrà trovare il modo di far convivere con un altro che a livello di personalità non scherza affatto, Kobe Bryant. Anche i Magic, finalisti lo scorso anno, hanno cambiato: costretti a sopperire alla partenza di Turkoglu (passato a Toronto, dove troverà a fargli compagnia anche l’azzurro Belinelli) hanno fatto approdare al sole della Florida Vince Carter. E’ invece passato un po’ in sordina uno scambio che potrebbe veramente cambiare i fragili equilibri

della Western Conference. I San Antonio Spurs si sono infatti garantiti il talento e la freschezza atletica di Richard Jefferson, riuscendo in un colpo solo a sostituire Bowen (ritiratosi), a ringiovanire il roster, e ad alzare il tasso di atletismo del quintetto. Vuoi vedere che, alla fine, i texani hanno visto più lontano di tutti? Discorso a parte va fatto per il grande sconfitto di questo mercato estivo, Allen Iverson. L’MVP del 2001 sta decisamente vivendo un brutto momento: scaricato dai Pistons, ha visto chiudersi la porta in faccia da tutte le squadre, accontentandosi di una precaria sistemazione in quel di Memphis con un contratto nettamente inferiore al precedente. The Answer ha commentato la sua nuova destinazione con un improbabile «Dio ha scelto Memphis».

NBA

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«Siamo la squadra del ginocchio facile» sorride amaramente Paolo Rossi commentando l’infortunio ai legamenti occorso a Silvia Bandini, chiamata insieme a Battisodo a corpire le spalle dell’imperatrice Adriana e che invece ora si vede costretta a stare ferma ai box. E ricordando i tanti infortuni occorsi in passato dalle parti di Faenza. Il coach nativo di Roma è sempre molto spigliato, onesto e trasparente nel commentare la sua squadra e l’intero campionato. Ecco cosa ci ha detto, quando mancano due settimane all’inizio della stagione. «Sarà un campionato con una lotta a tre per lo scudetto e poi un assembramento di squadre in lotta tra di loro per entrare nei playoff. E, di conseguenza, evitare i playout e i potenziali rischi-retrocessione. Tutte le squadre al di fuori di Schio, Taranto e Venezia mi sembrano molto vicine tra loro, forse Parma sembra avere qualcosa in più e Napoli qualcosa in meno, ma sono sicuro che alle spalle delle tre “superstar” l’equilibrio regnerà sovrano».

Faenza ha investito parecchio nelle conferme di Adriana, Modica, Erkic e Alexander: per cui, il resto del mercato è stato all’insegna dell’austerity, a cominciare dalla scelta delle straniere. Sotto canestro ci saranno la francesce Robert, «una super atleta, sarà una delle sorprese del campionato, corre e salta» dice Paolo e l’ucraina Prystupa (nella foto) «giocatrice con ottima testa, buone mani e coordinazione ma con poca consistenza fisica». Molto positivo invece il rientro a casa di Beatrice Sciacca, reduce da quattro ottime stagioni a Priolo che l’hanno inserita nel giro della nazionale. «Siamo la squadra più snella del campionato» chiosa simpaticamente il coach faentino. «Per dare fastidio dovremo tenere i ritmi alti, mettere pressione e giocare in contropiede, cercando di non subire i miss match a nostro sfavore che abbiamo sotto canestro».

Una delle squadre che hanno fatto la storia della nostra pallacanestro si presenta ai nastri di partenza, seppur con una “rosa” sulla carta ridimensionata rispetto alla passate stagioni. Alle confermate Adriana ed Erkic, il quartetto straniero chiuso da due scommesse, Robert e Prystupa. Il ritorno a casa di Sciacca

Faenza c’è, come sempreDonne A1

di Roberto Perticaroli

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Donne A1

Priolo è il mondo di Santino Coppa (nella foto) e la sua squadra quello che gli gira intorno. Anche quest’anno le biancoverdi prenderanno parte al massimo campionato con i soliti problemi di natura economica che il deus ex machina biancoverde deve affrontare in ogni avvio di stagione. «La nostra filosofia è sempre la stessa, puntare su giocatrici da lanciare o rilanciare. Una filosofia a cui siamo costretti da un budget da Serie A2». Questo spiega le scelte fatte dal tecnico siciliano in sede di mercato. Sul fronte italiano l’arrivo da Pozzuoli di Favento «giocatrice giovane, avendo appena 25 anni, che ha ancora ampi margini di miglioramento». Di rientro dalla serie B di Catania Elena Fabbri, già in passato alla corte di Coppa. Per quel che riguarda le straniere, alle confermate Cirov e Pascalau, si aggiungono

due nomi nuovissimi per il basket italiano. Sotto canestro in arrivo la croata Pavetic, proveniente da Saragozza. Per il ruolo di play, invece, accantonata la strada che avrebbe portato all’ex Ribera Megan Duffy, il jolly tirato fuori dal mazzo da Satnino Coppa si chiama Szilvia Toruk, play ungherese, su cui comunque non è stata ancora data l’ufficialità visto che è previsto per fine mese l’arrivo in prova di un play canadese. Lo zoccolo duro della squadra risponde al nome di Meneghel e Seino mentre si farà una sorta di ultima chiamata per Susanna Bonfiglio. Se non riuscirà a tornare in piena efficienza, per lei si è già preparata una carriera da dirigente. Un ultimo pensiero del coach siciliano: «Sono molto fiducioso, la squadra sta lavorando bene e sono convinto che raggiungeremo i playoff. Tolti i tre squadroni che molto probabilmente faranno corsa a sé, per il resto prevedo un grande equilibrio». Così parlò Santino.

Come ogni anno, Santino Coppa deve far fronte alle esigenze di bilancio e a quelle tecniche. Le scomesse si chiamano Pavetic e Toruk. Ultima chiamata per Bonfiglio: altrimenti passerà dietro la scrivania per una promettente carriera da dirigente

Priolo, questione di budget

di Roberto Perticaroli

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Con l’ultimo week-end di settembre ha preso il via la serie A2, quest’anno il primo campionato nazionale a partire. Al di là di quello che è accaduto nella giornata inaugurale che potete leggere nelle pagine successive, proviamo a vedere cosa ci ha portato quest’estate che ci siamo lasciato alle spalle. Un’estate in cui di A2 si è parlato molto in virtù dell’incredibile (soprattutto per la tempistica) cambiamento della composizione dei gironi (per la cronaca tutto ciò è avvenuto a metà luglio inoltrata). Comunque sia, questi mutamenti hanno aumentato ancora di più il gap già esistente tra i due raggruppamenti: per usare una metafora, il girone A sta al girone B come la “313” di Paperino sta ad un Ferrari Testarossa. E, salvo clamorosi accadimenti, se dovessimo scomettere sulla promossa, l’andremmo a pescare tra La Spezia e Ragusa, questi gli estremi del girone meridionale (!) di quest’anno. Ma andiamo a dare un’occhiata su quello che è successo quest’anno in A2, un campionato che,

vista la perdita di due squadre da parte della “sorella maggiore” A1, ha inserito negli organici di alcune squadre giocatrici provenienti dal piano superiore. Partiamo dal nord, dove i soldi sono di meno e i movimenti sono direttamente proporzionali: per effetto di ciò il livello sembra decisamente piatto, anzi, ultrapiatto. Non è facile credere che ci saranno squadre che faranno il bello ed il cattivo tempo al nord che se scaraventate al sud farebbero fatica ad evitare gli ultimi posti. Ma tant’è. Al nord la società più “movimentata”, che ha dato tanti argomenti per occuparsi di lei è stata la Libertas Bologna. Con Giovanni Lucchesi supervisore, era arrivato anche come general manager Nicolò Natoli, uno dei nomi storici della pallacanestro femminile. Ma la sua esperienza all’ombra delle due torri è già finita. Fondamentali Zanoli e Costi, a supporto di un gruppo giovane in cui siamo curiosi di seguire la crescita di Tognalini, e per finire l’arrivo ancora non certo del pivot Fabbri, brasiliana sopra i

Nel campionato di serie A-2 Porto San Giorgio parte con i favori del pronostico dopo una campagna acquisti sontuosa culminata con l’ingaggio di Mandache, lo scorso anno miglior straniera del campionato con Cavezzo. Girone Sud nettamente più forte del Nord. Previste una sola promozione in A1 e due retrocessioni in B1

Si brinda col Porto?Donne A2

di Roberto Perticaroli

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Donne A2

due metri, in attesa del passaporto italiano. Alla ricerca del vertice, scegliamo Udine che, dopo le voci da tregenda di inizio estate, ha confermato in panchina Abignente e allestito una buona squadra, con le novità Crestani e Delibasic. Squadre ultra-giovani a Reggio Emilia (nella foto Fritz), Cervia e San Martino Lupari. Collaudati gli organici di Bolzano e Milano (con il Sanga, “Milano città” ritorna in un campionato nazionale). Grandi cambiamenti a Marghera, purtroppo il grave infortunio della giovane Granzotto, per la quale erano state spalancate le porte del quintetto-base, toglie di mezzo una delle protagoniste più attese in una squadra che non ha ingaggiato la comunitaria, al pari del duo lombardo Crema-Biassono (dove è arrivata da Como Mara Invernizzi) e del Borgotaro di Iemmi. Novità assolute per il girone l’arrivo delle tre sarde. Alghero (al terzo ripescaggio consecutivo) e le due cagliaritane, Virtus e Cus: a quest’ultima il merito di aver riportato in Italia Natalia Rios dopo le stagioni di Bolzano e Rende.Per passare al girone meridionale dobbiamo camminare poco perché la prima stazione si chiama La Spezia, società che ha acquisito il diritto di Montichiari. La comunitaria è Temnik, una delle più positive dell’intero campionato a Bologna. Ma il titolo di regina dell’estate se lo aggiudica per distacco Porto San Giorgio. Un quintetto formato da Carnemolla, Zanardi, Gomes, Mandache e Filippetti, più Santonastaso e De Gianni a seguire:

che ve ne pare? Bene anche Ancona, rosa lunga e la speranza di vedere finalmente all’opera Casadio, bloccata lo scorso anno da un grave infortunio. Salutiamo l’arrivo dalla A1 di Ciampoli (a Chieti) e Gatti (a Pomezia. Nella foto, Gattini) dove in panchina siederà l’allenatore vice-campione d’Italia, Massimo Riga. Una A2 girone B da sballo. E non è finita. Lucca (nella foto), finalista lo scorso anno nel girone A, si ripresenta rinnovata ma ugualmente ambiziosa con l’arrivo di Corbani (da seguire la crescita di Sandri). Laffi, una delle giocatrici più inseguite dell’estate, giocherà ad Alcamo, dove si registra anche il ritorno di Skrastina. Coppia di torri proveniente da Roma (Scimitani/Gelfusa) per Gymasium Napoli. Siena ritrova Conti ma ha perso per il momento Costanza Giorgi. Rende è molto forte nelle esterne (Nicolini, Di Battista e Granieri), Ragusa con Zerella ha acquisito una lunga tra le più interessanti del girone, curiosità per le giovani di San Raffaele (che disputano il campionato con il nome di Virtus Viterbo) e la new-entry Orvieto, in arrivo dalla B1. Alla ricerca della salvezza Firenze che, oltre al forfait di alcune giocatrici importanti, deve registrare la perdita più pesante: quella di Stella Campobasso, da anni anima e corpo della società gigliata, da quest’anno al timone di College Italia. A questo punto, buon campionato a tutti: a chi punterà a centrare l’unica promozione in A1 e a chi cercherà di evitare le due “discese” in B1.

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Con il 60% al tiro da 2 e da 3 e con una imbarazzante autorità a rimbalzo (42 a 24) il Sanga Milano espugna Alghero e, al di là della facile vittoria in terra sarda, le lombarde hanno già fatto la voce grossa, urlando al campionato che chi vorrà lottare per il vertice dovrà vedersela con loro. 87 punti in trasferta sono un’enormità ma, al di là delle pecche di chi li ha subìti, c’è senza dubbio il talento offensivo di chi li ha fatti. Gottardi sopra le righe con valutazione 26. Il derby tra Bologna e Borgotaro se le aggiudicano le felsinee con una Zanoli da 36 di valutazione (9 recuperi e 7 assist) ed una Federica Tognalini (nella foto) da “doppia-doppia” (22+12). Grazie ai 26 punti di Rios (bentornata in Italia) il Cus Cagliari ha battuto di rincorsa, faticando e sbuffando un orgogliosissimo Bolzano, a cui non è bastata una Loewe da 11+11 e una Lazzari da 20 punti (con 6/13 da 3). Già pesanti i punti in palio in Reggio Emilia-San Martino Lupari. Vittoria delle locali in un match a basso punteggio con la squadra del presidenteVecchi, per la prima volta al completo. I 36 punti della coppia Carù-Striulli fondamentali per il successo interno di Udine sulla Virtus Cagliari (bene la ’92 Beatrice Carta). La giovane Zanin tra le protagoniste del successo di Marghera a Biassono mentre a Crema rispettato il fattore campo con le lombarde che piegano Cervia.Nel girone B, grazie ad un rush finale propiziato da Scopigno e Temnik (12+14), la Virtus Spezia espugna Siena e conquista la sua prima

affermazione nella storia in A2. Bene tra le senesi la lèttone Reke (10+15). Ma i big-match si giocavano altrove. Ad Alcamo, per esempio, dove Lucca, dopo le gite fuori porta dello scorso anno al nord, ha già provato le differenze, per lo meno quelle logistiche, tra i due raggruppamenti. Vittoria di misura delle siciliane trascinate da Miccio. Per l’ex giocatrice di Battipaglia 20 punti (14 al 20°). Positivo esordio per Fabianova (19 punti con 5/7 da 3). A Porto San Giorgio altre due protagoniste attese. Vittoria delle marchigiane (senza Mandache) sul Cus Chieti: Zanardi mattatrice ma bene anche Gomes e De Gianni. L’approdo in A2 di Ciampoli registra un 19+10 che però non ha evitato la sconfitta alle sue. Sul neutro di Bolsena (a Viterbo palazzetto inutilizzabile) la Virtus (che schiera le giocatrici dell’ex Città Futura guidate in panchina da D’Antoni) piega Firenze in uno scontro tra due squadre che probabilmente lotteranno per salvarsi. Senza storia, come dimostra il trentello finale, il match tra Rende e la neo-promossa Ragusa. Equilibrio a Pomezia con Gattini & c. che hanno avuto bisogno di un supplementare per battere Napoli. In coda di giornata l’exploit di Orvieto che festeggia il proprio ritorno in A2 battendo Ancona, una delle squadre meglio attrezzate del girone. Ultime notizie in ordine sparso: Contestabile non gioca a La Spezia ma a Biassono mentre Azzellini, dopo due settimane a Firenze, è rientrata ad Alghero. Situazione comunitarie. C’è tempo fino a venerdì. Poi, per le eventuali sostituzioni, se ne riparlerà a gennaio. Per le italiane invece previste una “finestra” ad ottobre ed una a gennaio.

Marika Zanardi (25 punti nella vittoria di P.S.Giorgio su Chieti) e Valeria Zanoli (36 di valutazione) tra le protagoniste del turno inaugurale. Importante affermazione di Alcamo su Lucca. Ancona cade sul campo del neo-promosso Orvieto

Doppia ZetaDonne A2

di Roberto Perticaroli