Basketville 28

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n.28 07 dicembre 2009 Roma nei guai: arriva Recalcati? Avellino, ritorno sulla Terra Poeta fa ripartire Teramo Koponen-Moss: e la Virtus va Impaginazione e Grafica A cura di Salvatore De Seta

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L'E Magazine del Basket a modo nostro

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n.28 – 07 dicembre 2009

Roma nei guai: arriva

Recalcati?

Avellino, ritorno sulla Terra

Poeta fa ripartire Teramo

Koponen-Moss: e la Virtus va

Impaginazione e Grafica A cura di

Salvatore De Seta

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Basketville 28 -05 dicembre 2009

SOMMARIO

4 Serie A: Biella-Treviso

di Franco Orsi

6 Serie A: Montegranaro-Roma

di Alessio-Berdini

8 Serie A: Siena-Varese

di Alessio Bonazzi

10 Serie A: Milano-Napoli

di Alberto Figliolia

12 Serie A: Teramo-Avellino

di Paolo Marini

13 Serie A: Pesaro-Cremona

di Francesco Tadei

15 Serie A: Ferrara-Virtus

di Franco Orsi

17 Serie A: Caserta-Cantù

di Stefano Protonotaro

19 A Dilettanti: il punto

di Luca Bolognesi

22 Nba: il punto

di Luca Bolognesi

24 A1 Donne: il punto

di Roberto Perticaroli

26 Donne A2: Scivolone Udinese

Di Roberto Perticaroli

26 Donne: Monica Bonafede

Di Roberto Perticaroli

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L'azzurro è un colore

che è sempre di moda

Di Franco Montorro

Le belle prove di Aradori e Poeta, e nel primo caso siamo ad una continuità di rendimento ad alto livello da far

ormai considerare Pietro non solo il miglior italiano del campionato di Serie A, ma un candidato al titolo di

Mvp assoluto, i continui miglioramenti dell'uno e le conferme dell'altro rendono un po' meno buio questo

declinare del decennio, verso una nuova decade che si spera inizialmente più felice del termine di quella in

corso.

Parliamo, è ovvio, in chiave azzurra. Nel momento più buio per la nostra Nazionale maschile, quello a cav allo

fra l'estate 2007 e l'estate 2009, qua e là, in campionato ma anche nel torneo Nba si accendono luci di

speranza. Perché ci sono giocatori italiani, giovani, che si mettono in mostra, che hanno qualità e voglia di

emergere, ch non ci garantiscono niente nel'immediato, ma almeno fanno ritenere che il peggio sia alle spalle.

Il problema è che siamo scivolati così indietro, che la strada da percorrere oltre che lunga e piena di ostacoli è

tutta in salita. Abbiamo parlato solo di giocatori e lo abbiamo fatto con ben più di una punta di ottimismo. Ma

se l'azzurro è un colore sempre di moda, dovremmo allora sperare che a breve si risolva la questione della

succesione di Recalcati. Ne abbiamo già parlato e apertamente, sulla home page del sito, abbiamo spiega to i

perché del nostro “tifo” per un incarico affidato a Simone Pianigiani. La situazione è in lenta ma progressiva

evoluzione ed ormai i partiti in campo sono ridotti a due: uno facente parte a presidente del Coni che

vorrebbe un tecnico full time; l'altro più variegato ma al quale pare essersi aperto anche Dino Meneghin che

tornerebbe al parti time. Noi non vorremmo si arrivasse ad una scelta affrettata, ormai i rischio però è

inesistente, visto il tanto tempo già sprecato, ma nemmeno ad una imposta dalle circostanze: ovvero,

prendiamo quel che resta. No, prendiamo il meglio. Ed il meglio era e resta l'attuale tecnico della

Montepaschi.

Temevamo che potesse essere Roma a condizionare la scelta dell'allenatore azzurro, ingaggiando in anticipo

(ma per sua urgenza) un tecnico che poteva interessare alla Federazione. Nelle ultime ore, anche questa

possibilità sembra saltata perché se la Lottomatica dovesse decidere che Gentile ha fatto il suo tempo, il

nuovo candidato in pole position sarebbe proprio Carlo Recalcati, avvantaggiato dalla conoscenza diretta dei

molti giocatori della Virtus Roma che ha avuto già a sua disposizione in azzurro.

Basketville n° 27

Edizioni Media dell Otto Srl

Via delle Ville 1140/a

Lucca

Aut.Trib.Lucca 894 del

16/03/09

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Aradori, chi lo ferma più?

Intorno al suo talento, Biella costruisce una vittoria e manda in

crisi Treviso

Qui Biella 89 – L'Angelico vola leggera almeno per tutto il primo tempo, poi la fatica si fa sentire e agevola il

parziale recupero di Treviso, che però sul traguardo si deve inchinare al talento trascinatire di Pietro

Aradori, sempre più convinto e convincente nella parte di leader e impermeabile al coro di elog che partita

dopo partita o consacrano come miglior italiano del torneo. Ma forse il titolo è riduttivo per un gocatore dal

percorso netto al tiro nella prima frazione di gioco: 15 punti all'intervallo e una prestazione sempre efficace

e a tratti perfino divertente. Nella ripresa, il suo contributo al servizio della squadra è stato determinante

per spegnere le velleità di rimonta degli avversari e qui Aradori si è visto ben supportato da Smith e da un

Soragna anche lui in doppia cifra, per una frmazione che comunque contina a fare del'unità d'intenti l'arma

principale: «Abbiamo sofferto e vinto insieme una partita molto dura», è stata la chaira sintesi di coach

Bechi. Quasi sempre avanti, fino al +13 Biella ha patito i minuti dal 25' al 30', quando ha subito un parziale

di 9-3 che ha riaperto parzialmente i giochi

Qui Treviso 83 – Vincere sul campo dell'Angelico, non solo di questi tempi, è un'impresa e dunque più di

tante colpe non se ne possono fare a un Vitucci che la sua parte l'ha fatta, tenendo in gara una squadra che

all'intervallo poteva anche sciogliersi, sotto di 12. Certo, ne aveva combinate di cotte e di crude nel secondo

quarto, ma ai trevigiani non si può non concedere l'alibi dell'assenza di Neal, fuori dopo un tabellino che a

quel momento lo vedeva infallibile da 2. Vitucci ha avuto ottime cose dal sempre più convincente

Motiejunas e un buon contributo di punti anche da Kus mentre ils sempre sotto osservazione Hackett ha

sparacchiato da 3 (1 su 5) peraltro in perfetta sintonia con una formazione che da oltre l'arco è rimasta ben

sotto il 30% e che alal fine deve recriminare anche sui troppi errori in lunetta: 9 su 31 tentativi. In una

partita finita con uno scarto di 6 punti, sono sbagli pesanti come macigni. Mentre potevano incidere di più i

12 rimbalzi offensivi artigliati.Nel prossimo turno al PalaVerde arriva la sempre lanciata Caserta, al

momento seconda solitaria ed autentica rivelazione del campionato. Fermarla diventa ormai più un obbligo

che un'opportunità per non rischiare una clamorosa, prematura uscita dal gruppone a caccia della

qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia: obiettivo minimo stagionale per la Benetton.

Serie A

Di Franco Orsi

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Serie A

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La panchina fa le uova d’oro

Sutor vincente grazie all’attacco e all’apporto delle “seconde linee”. Virtus sempre più giù, Gentile non si dimette

Qui Montegranaro 103 - 118 di valutazione, 10 rimbalzi più degli avversari, la concentrazione che porta a sbagliare gli unici 2 liberi su 34 tentativi a 40” dalla fine, la voglia di riscattare l’ultima sconfitta con seguenti critiche: ecco le chiavi della vittoria, «una grande vittoria, con il perfetto atteggiamento dopo le ultime critiche e la pressione che si era creata su di noi» dirà Frates alla fine. La partita della Sigma è quasi perfetta. L’allungo arriva nel terzo quarto: Hite esce per infortunio, la Sutor guidata dal suo sostituto Cavaliero realizza un parziale di 22-6 e raggiunge il +13. Da lì la differenza la fanno i liberi che i marchigiani non sbagliano mai, e il talento oggi più che mai splendente di Cinciarini, Mvp e autore di 13 punti nell’ultimo periodo. L’ex-Pavia è la sorpresa di oggi, ma oltre alla sua c’è stata una splendida prova corale della Sutor, soprattutto della panchina che ha garantito 50 punti tra Ivanov (nella foto, al termine della gara con Pesaro), il più prolifico con 16, lo stesso Cinciarini, Cavaliero e Lechtaler. Adesso la Sutor guarda al futuro con maggiore serenità. Il futuro si chiama Biella, ancora al Palasavelli e Frates è molto chiaro: «In un campionato così difficile è meglio non fare pronostici. Adesso ci possiamo allenare con più serenità e tranquillità. Spero di vedere ogni volta queste reazioni, anche perché io credo nel progetto e insisto anche quando si perde». E quando tutti i giocatori impiegati, soprattutto le riserve, giocano così, è più che giusto.

Serie A

Di Alessio Berdini

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Qui Roma 97 - Ci sono meno di 10 tifosi al seguito della Lottomatica oggi, ma si fanno sentire purtroppo per Gentile, Toti e i giocatori. Contestazioni continue, incitazioni ad andarsene, ironici inni di incoraggiamento a raggiungere la salvezza. Si salva Winston che segna 29 punti, per il resto poco o niente. Mancava Datome, Gigli e De la Fuente non hanno giocato, è vero, ma il fatto è che Roma dovrebbe reagire da grande squadra alle critiche. Invece la squadra di Gentile arriva sempre dopo sui palloni, non prende i rimbalzi perde la solita quantità di possessi (16). Gentile è furioso, non si spiega la mancata reazione dei suoi in un momento delicato. Eppure è strano che una squadra candidata ad essere la rivale di Siena, costruita con investimenti importanti e fatta di atleti di classe assoluta si senta cantare dai tifosi “non vincete mai”. «Non ho intenzione di dimettermi» dice Gentile, «mi piace di più quando la barca affonda. Mi fido della mia squadra ma è chiaro che tutti ci dobbiamo guardare allo specchio e capire cosa non va e perché nonostante tutti ci stiano dando addosso non c’è una reazione». Gentile crede nei suoi, si vede. I giocatori credono in Gentile. Ma che adesso si guardino davvero in faccia, alzino la testa e inizino a remare tutti dalla stessa parte. E farlo subito è fondamentale, perché il rapporto col pubblico si recupera, ma adesso è tutta la stagione a rischiare di restare compromessa.

Serie A

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Varese gioca, Siena vince

La Cimberio di gran lunga la miglior squadra finora vista al PalaMensSana

Qui Siena 87 - La Siena meno brillante della stagione riesce a vincere l'ottava partita consecutiva in campionato. La Mens sana sembra da subito poco lucida su entrambi i lati del campo del campo, soffre la velocità e l'organizzazione di Varese e non riesce a governare la partita. Morandais e Tusek sono due spine nel fianco della difesa toscana. ma forse è proprio in queste situazioni che si vede il vero valore di una grande squadra. In difficoltà, con soli 3 punti di vantaggio (68-65), ecco che esce fuori l'indole vincente di Siena. Prima il solito Stonerook con due triple consecutive e poi un ritrovato Lavrinovic che mette a referto 8 punti nell'ultimo quarto di gioco, permettono ai biancoverdi di chiudere il match quando mancano meno di due minuti alla fine (81-72). McIntyre e Hawkins sono apparsi alquanto sottotono durante tutto il match, mentre Eze continua a mettere in fila alti e bassi che necessiterebbero di una valutazione più approfondita. Da sottolineare la buona verve offensiva mostrata nei primi due quarti da Sato, e negli ultimi due da un redivivo Domercant, sempre presente quando la partita lo richiede. Alla fine il +13 sembra addirittura generoso per la prestazione degli uomini di Pianigiani. Comunque rimane l'impressione che anche questo campionato regalerà difficilmente forti emozioni, almeno per quanto riguarda la lotta per il titolo.

Qui Varese 74 - I Lombardi ci hanno provato. Fino all'ultimo minuto. Di sicuro la miglior squadra

vista a Siena durante questa prima parte di stagione. Merito di un Pillastrini abile stratega, che presenta in campo una difesa molto duttile, allo stesso tempo fisica e veloce, molto mobile e che confonde a tratti Siena con una zona 3-2 molto efficace. Dal punto di vista offensivo soprende la pulizia e la lucidità di Gergati (nella foto), che di sicuro risulta molto più convincente dei vari Reynolds o Childress. Morandais eTusek mettono ripetutamente in difficoltà i toscani, con un'ottima presenza sia dall'arco che nell'area pitturata. Lo sloveno è il migliore dei s uoi, e un po' di emozione la da vederlo combattere su entrambi i lati del campo come un ragazzino appena uscito

Serie A

Di Alessio Bonazzi

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dalle giovanili. Cotani da classico lungo duro, un po' di altri tempi, porta a casa un'ottima prestazione. Forse varese avrebbe potuto giocarsi a pieno le sue chance se Childress non avesse sprecato molti, forse troppi, palloni nell'ultimo quarto. Infatti l'attacco lombardo, anche per merito della difesa toscana, perde quella lucidità di sistema che Pillastrini aveva saputo tanto bene mettere in campo nei primi 30 minuti. I segnali peri biancorossi sono comunque incoraggianti. La

strada che conduce alla salvezza sarà ardua ma sicuramente possibile se il roster lombardo manterrà questo livello di prestazioni. Il prossimo passaggio obbligato è vincere domenica, a Napoli, contro il fanalino di coda del campionato.

Serie A

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Spettacolo Mancinelli

Partita scontata con Napoli e palasport freddino? Ci pensa Stefano, con un paio di numeri spettacolari

Qui Milano 93 - Distacco glaciale , - 29, per una partita sul bolso anziché no, in un Palalido tendente al freddino anche per la temperatura ambientale e non ingombro di pubblico, una parte del quale si scalda solo allorché gli ultras provano a inneggiare a Piero Bucchi. La tribuna si scalda per contestare l'appoggio al coach da parte degli irriducibili. Strane cose a Milano. Un atteggiamento che pare snobistico, a dire il vero. Bucchi in fondo non ha nulla da rimproverarsi e sta facendo un buon lavoro. Per quanto riguarda la parti ta, più che altro è stato un allenamento. Sempre in vantaggio è stata l'Olimpia, a parte lo 0-3 firmato Gabini, poi una cavalcata inesorabile a dilatare il gap. Buonissime notizie peraltro da Mancinelli (nella foto) che ha regalato al viziato pubblico meneghino una coppia di magnifiche schiacciate, in alley-oop su lob di Mordente e in rovesciata a due mani dopo un magnifico anticipo su Gabini e fuga solitaria a tutto campo, e un paio di assist no look. Che dire ancora di un match dove Milano ha vinto in valutazione 127 contro 57, piazzando 19 azioni di contropiede contro 2, tirando con il 69% da 2 e il 60% globale e prendendo 14 rimbalzi in più dei poveri partenopei? Oltre a quella del Mancio buone le prove individuali di Maciulis (3/3 da 3), Bulleri (10 punti con alcune splendide entrate da playground) e Petravicius (17 punti, con 8/9 da 3 e mangiando in testa al Trattore Traylor). Da segnalare anche i 6 rimbalzi + 7 assist di Finley e i 9 punti di Jeff Viggiano. Qui Napoli 64 - Speriamo in meglio. Anzi, speriamo in Best. Perché la Martos Napoli vista a Milano è ben poca cosa come panorama tecnico. Potrà il buon Travis risollevarne le sorti con la sua cristallina classe? Lo spera vivamente Coach Pasquini. Tenuta a galla nel primo periodo, terminato 21-22, da Roberto Gabini che ne mette dentro subito 15 (20 punti nel suo tabellino finale), Napoli si squaglia presto come neve al sole di fronte all'aggressività difensiva e al ritmo dell'Armani Jeans. Inguardabile Traylor (un tempo fu scambiato per Nowitzki!), a parte qualche divertente ed estemporanea dimostrazione di trattamento della palla con una sola mano, in sovrappeso palese, sfiatato come il rinoceronte di Jumanji e sempre in ritardo su chiunque, anche nell'arte e nel fondamentale del tagliafuori; inconsistente Spippoli; impegnato a fare le proprie statistiche il pur elegante Tsaldaris; Damon Jones con le polveri bagnate... Si potrebbe continuare, ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Eppure in campo i ragazzi in maglia blu ci sono stati con professionalità. Il problema è che nel basket non basta provarci. Certo, se Traylor si rimettesse in condizione, potrebbe essere, seppur in minore e con qualche cm in meno, una copia di tale Darryl Dawkins; con l'addizione di Best il pacchetto dietro avrebbe una spinta tecnica e una visione del gioco superiori alla media; se, se se... Intanto auguri di Buon Natale e che sotto il classico pino/abete vi sia per il club all'ombra del Vesuvio qualche dono miracoloso.

Serie A

Di Alberto Figliola

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Serie A

Serie A

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Un Poeta da incensare

il playmaker teramano ai limiti della perfezione. Per l'Air terzo k.o. di fila

Qui Teramo 98 - Ora si che la classifica della Banca Tercas inizia a prendere una forma gradita al presidente Antonetti. E a quei tanti tifosi che hanno potuto vedere i propri beniamini vincere 3 delle ultime 4 gare di campionato (se

aggiungiamo le due partite disputate in EuroCup salgono a 4 i successi su 6 gare, senza contare che le sconfitte sono arrivate entrambe per due sole lunghezze). Stavolta è toccato ad Avellino capitolare. L’Air ha potuto così testare il buon stato di forma dei biancorossi, capaci di mettere a segno un decisivo parziale di 34 -16 nell’ultimo quarto. Un break che ha spareggiato il match (alla fine del terzo periodo si era sul 64 -62) e fatto entrare per la prima volta

quest’anno la formazione di coach Capobianco in zona play-off. A proposito, l ’allenatore del Teramo a fine gara avrebbe potuto incensare Poeta (26 punti con 11/15 dal campo, 7 assist) o Stanescu (13 punti con 6/9 dal campo e 7 rimbalzi), autentici protagonisti della partita. Invece, ha posto l’accento su un’azione apparentemente secondaria all’interno dei 40 minuti di gioco. Un gesto che però fotografa nitidamente la migliore chimica di squadra raggiunta dal

suo team: «Con la gara oramai decisa, a poche azioni dal termine, Jesse Young ha rinunciato a un comodo appoggio per servire Bobby Jones e continuare così a produrre una pallacanestro fatta di collaborazione e della continua ricerca dell’uomo più facilitato a fare canestro. E’ un pi ccolo esempio che testimonia come siamo sempre più una squadra,

fatta di persone dedite al sacrificio. Contro Avellino è grazie alla difesa che abbiamo vinto e questo dato non può che gratificarci per il duro lavoro svolto sin qui. Ora però dobbiamo continuare su questa strada e non fermarci». Qui Avellino 78- Quando vinci 6 partite di fila, collezionare una striscia perdente di 3 gare può rappresentare un problema. Prima di tutto mentale. L’Air è venuta a Teramo per provare a sfruttare il suo gioco fatto di penetra e

scarica e di ribaltamenti del lato della palla ma non ci è riuscita. Con Dee Brown più votato alla corsa. E Porta, più propenso a gestire il gioco a metà campo. Poi però, ti capita che la difesa della Banca Tercas ti costringa al contrario. Aggiungiamo che la situazione falli toglie praticamente dal match Troutman (3 falli all ’intervallo e quarta penalità a

metà terzo periodo) e allora resta poco materiale a coach Pancotto per provare a girare la partita. L’allenatore dell’Air è giustamente severo con i suoi: «Dovevamo fare una grande partita per tenere testa a una formazione in forma come la Teramo di questo periodo. Invece nell’ultimo quarto ci siamo dimenticati di entrare in campo. Si può perdere una partita, ma solo dopo aver sputato sangue per 40 minuti e invece noi abbiamo smesso di farlo dopo 30 minuti.

Abbiamo difeso male e concesso tiri facili . Siamo stati lenti e prevedibili quando la partita è entrata nelle fasi decisive. L’orgoglio e la determinazione non devono mancarci mai e non è con giocate personali che inverti una situazione del genere».

Serie A

Di Paolo Marini

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Pesaro, buona la prima

Primi due punti per la squadra marchigiana. Decisivi Hicks e Shaw, ma Williams si fa d nuovo male

Di Francesco Tadei

Serie A

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Qui Pesaro. 101- Quando Williams è costretto a chiedere il campo facendo ben capire a tutti che

non rientrerà più i fantasmi di questo sfortunato inizio di campionato si ripresentano davanti agli

occhi di Dalmonte, invece la squadra si riprende e ritrova gioco d’attacco e i due punti: «Siamo

stati bravi mentalmente in quell’occasione e in tutta la gara. Questa è la prima di una lunga serie di

partite playoff, scontri diretti per arrivare alla salvezza», dirà Dalmonte a fine gara, contento della

vittoria e di come si sia scrollata di dosso la paura di dover a tutti i costi vincere in un ambiente

non facile. Pesaro ha ritrovato Hicks (nella foto), finalmente incisivo e decisivo, con lui uno Shaw

che ha messo in scacco i lunghi cremonesi, in special modo Cusin, compresi due liberi

fondamentali nel finale. Ancora positive le prove di Van Rossom e Green che fanno da contraltare

all’ennesima prova sottotono di Cinciarini, ormai a farsi le briciole complice l’arrivo di Cvektovic

comunque dal minimo impatto. Nel bicchiere mezzo pieno del primo passo in avanti, la Scavolini

deve però registrare la perdita di nuovo di Williams, di cui però non si conosce ancora l’entità,

nonostante sia pressoché certo che salterà la gara di coppa in quanto non prioritaria per la società.

Qui Cremona. 94- Cioppi se la prende, a ragione, con la difesa dei suoi uomo contro uomo e di

squadra. «Aiutando siamo stati vittime degli scarichi, migliorando la difesa individuale e cercando

di tenere gli avversari sul primo passo possiamo fare il salto di qualità, non posso che vedere i lati

positivi di questa giornata»: il pesarese ha così commentato l’emozionante ritorno a casa, pur non

perdendo lucidità e cercando, oggi, di segnare un punto più dell’avversaria. Non gli è riuscito il

piano anche se Rowland ha mostrato sicuramente ottima attitudine offensiva e la sua squadra

aveva recuperato fino a ritrovarsi in vantaggio 89-90 a pochi giri di lancette dal termine. Ma ha

trovato sulla sua strada una Scavolini più decisa di quanto non abbiano dimostrato Brown e

compagni. La chiave sarà davvero la difesa per la Vanoli, così giovane ed inesperta a questi livelli

ma senza dubbio dal grande potenziale inespresso da sviluppare e affinare col tempo ed il lavoro

in palestra. La classifica è comunque sorridente con la matricola Cremona, l’entusiasmo c’è, la

società anche: i risultati arriveranno.

Serie A

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Kop & Dave per il derby

La Virtus riparte grazie a Koponen e Moss. Ferrara lamenta

l'assenza di Jamison

Qui Ferrara 73 – Uno come Jamison Ferrara non lo può regalare mai, figuriamoci ad una Virtus che sotto

canestro patisce molto i giocatori della stazza di Harold e infatti Valli si lamenta dell'infortunio al suo

centrone, senza per questo ignorare le responsabilità di altri nella sconfitta che lascia Ferrara al terzultimo

posto in graduatoria: «Senza Jamison tutto diventa molto più difficile per noi», ha confermato il tecnico

della Carife, «soprattutto quando poi con le guardie non reggiamo l'impatto fisico. Sì, devo dirmi

preoccupato». La squadra estense resta in gara per metà partita, all'intervallo ci va con 3 punti di vantaggio,

poi però declina nettamente quando la supremazia a rimbalzo del primo tempo inizia a venire annullata

dall'imprecisione e dalla fretta di recuperare, con Spinelli e Sangarè che me ttono assieme bottini troppo

scarsi per risollevare sorti ed animi del complesso di casa Nel prossimo turno di campionato, la Carife va a

Pesaro per uno scontro diretto che se a questo punto della stagione non può essere considerato definitivo

ha però un'enorme importsnza in chiave salvezza. Perdere significherebbe essere raggiunti dalla Scavolini

Spar. Vincere, oltre a regalare il primo confronto diretto riporterebbe a quattro i punti di vantaggio sui

marchigiani.

Qui Virtus 90 – Sorrisi ma nessuna illusione, al termine di una gara vinta segnando abbastanza e difendendo

bene, ma contro avversari di caratura tecnica inferiore, in un derby regionale che lenisce appena le ferite

dopo la sconfitta con Caserta. Sar a questo punto Cantù un banco di prova migliore per questa Virtus nella

quale intanto Moss ha preso finalmente a fare il... Moss, mentre Koponen ha stupito per la sua continuità

offensiva: 24 punti a testa e tanta carne al fuoco per saziare la fame di vittoria delle Vu Nere. Penalizzata e

inferiore a rimbalzo, la Virtus ha costruito il successo sul talento offensivo delle sue due punte ,

continuando ad avere i soliti contributi di fosforo da Vukcevic e di esplosività da Sanikidze, mentre un po'

latitante è apparso ancora un Hurd che probabilmente non è in discussione ma che ha bisogno di qualche

scossa. Insomma, vittoria comunque di gruppo, ma grazie ai due giocatori più talentuosi e fin qui attesi

(infortunato Collins a parte), con Lardo che per il prosieguo del torneo auspica migliorie alla qualità e alla

quantità del lavoro in palestra: «Molte scelte di tiro sono state costruite bene per il lavoro settimanale in

allenamento, ma ci manca ancora qualcosa e infatti questo è il momento in cui dobbiamo cercare e trovare

continuità durante la settimana».

Di Franco Orsi

Serie A

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Caserta, 20 anni dopo

La Pepsi seconda da sola. Come accadeva a cavallo degli anni Ottanta-Novanta

Qui Caserta 82 - Nostalgia canaglia, sì e nessuno si illude in terra di Lavoro, però quel secondo posto solitario rimanda indietro nel tempo, vent'anni e più fa, quando le squadre di Tanjevic e Marcelletti stazionavano regolarmente nei piani alti del torneo. Altri tempi, certo, ma se nessuno ha dimenticato Gentile ed Esposito, ma anche Shackleford e Oscar, Dell'Agnello e Lopez, i ragazzi della Juve di oggi intanto si son conqustati l'affetto del pubblico del PalaMaggiò e il rispetto d

avversari che sanno di avere di fronte una squadra fortissima. C'era una specie di derby incorociato fra panchine, meglio dire un derby fra ex delle due sponde. Sacripanti ha battuto

Trinchieri, ma Pino rifiuterà certamente il convolgimento diretto preferendo parlare di collettivo, prima limitando la pericolosità offensiva dei lunghi canturini e poi nella ripresa stringendo ancora di più in difesa (25 punti incassati dopo l'intervallo, contro i 38 de primi venti minuti). Sugli scudi ancora una volta Di Bella, nuovamente il più efficace in attacco dopo la “vendetta” corsara a Bologna mentre hanno avuto grosso peso specifico i 14 rimbalzi di J ones. Conclusione finale per Sacripanti: «Per me è stat una vittoria importante, non perché ho allenato a Cantù, ma perché da a Caserta due punti importanti in proiezione Final Eight di Coppa Italia». Alla vigilia di un doppio turno in trasferta, fra Treviso ed Avellino, sulla carta difficilissimo. Ma questa Pepsi con i piedi per terra ha imparato a volare. Scusate: è tornata a volare. E andrà in Veneto e al derby con la certezza di potersela giocare alla pari.

Serie A

Di Stefano Protonotaro

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Qui Cantù 67 – Trinchieri vede la squadra partire bene e reggere l'urto sotto canestro, così all'intervallo il distacco è imitato a due punti L'equilibrio regna sovrano anche per il terzo quarto, poi di fronte a un paio di jolly casertani (Koszarek, nella foto, e Jones), Cantù disperde energie e palloni. L'orribile percentuale da 3 con un significativo 2 su 17 da oltre la linea è solo il sigillo ad un

brutto finale canturino, fatto di piccoli disfacimenti generici e al rinvio anticipato alla gara d dmenica prossima. Una classicissima, al Pianella, contro la Virtus Bologna. Per l'occasione

Trinchieri dovrà avere certamente di più da Green e Jeffers e, per sa esplicita ammssione, avere più “spessore” su entrambi i lati del campo. Anche perché ci sarà da attaccare la serie di ragnatele

solitamente ordite da Lardo, ma pure contenere il ritmo di avversari come Koponen o Sanikidze o le opzioni chirurgiche di Vukcevic. Tantopiù in una serata in cui da Ferrara arrivano notizie di un

ritrovato Moss.

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Masciadri mostruoso

Fondamentale il suo apporto alla vittoria corsara di Forlì a Osimo. Nel Girone B, Bisconti trascina Barcellona

La Fortitudo torna alla vittoria e lancia un messaggio chiaro alle squadre avversarie del girone A: la sconfitta di Forlì è stata solo un episodio. Quella contro Omegna è stata la undicesima vittoria stagionale per la compagine bolognese che la mantiene così ancora in testa solitaria. Al Paladozza è finita 80-68 con la Effe troppo determinata per lasciare speranze agli avversari. All’intervallo il punteggio era di 47-33 ed i 14 punti sono poi stati gestiti da Gigena (miglior realizzatore di giornata con 21 punti) e compagni nella ripresa. Forlì comunque non demorde e dopo aver battuto la capolista nello scorso turno vince in trasferta contro Osimo per 73-69. La partita si decide nell’ultimo quarto con un parziale di 23-12 dei forlivesi che chiude la partita dopo un secondo periodo da dimenticare che li aveva portati sotto di sei punti. Mostruosa la prova di Stefano Masciadri (nella foto) che segna 22 punti e cattura 12 rimbalzi. Dietro la coppia che guida il Girone A compie un importantissimo passo in avanti Ozzano andando a vincere sul difficilissimo campo di Verona in uno degli anticipi di giornata. Una partita nervosa sul filo della tensione si è conclusa per 80-73 in favore degli ospiti favoriti dai soli 24 minuti in campo di Gueye espulso per falli. Tutto si è deciso nell’ultimo quarto dove Ozzano è partita con uno svantaggio di 6 punti salvo rimontare e portare a casa una vittoria preziosa. Per gli emiliani ottime le prestazioni di Roberto Prandin e Riccardo Perego che hanno messo a referto 19 punti. Nel Girone B i tempi sembrano maturi per una frattura nella classifica. Le tre squadre di testa hanno infatti vinto le rispettive partite staccando le inseguitrici. Al primo posto rimane Barcellona con nove vittorie e due sconfitte. La nona perla stagionale viene messa a segno contro Sant’Antimo. Finisce 101-82 con la solita solida prestazione della squadra siciliana che manda sette giocatori in doppia cifra guidati da Luca Bisconti con 18 punti. Potenzialmente appaiata a Barcellona troviamo anche Ostuni con una partita in meno. Nel weekend è arrivata una vittoria in trasferta sul campo della Publisys di Potenza. Solo 52 punti concessi dai pugliesi, che vincono mettendone a segno 68 e controllando la partita dopo un primo quarto di sbandamento. Migliori realizzatori di giornata saranno Domenico Morena (che porta alla causa anche 13 rimbalzi)e Antonio Ruggiero con 15 punti. Terza squadra in pole position per un posto al sole è Ferentino con le sue otto vittorie e tre sconfitte. I due punti di giornata in questo caso sono arrivati nella partita contro Matera portata a casa con il risultato di 83-71. Dietro il terzetto si stacca Palestrina che perde in casa di Perugia la sua quarta partita stagionale.

A Dilettanti

Di Luca Bolognesi

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Il come back di Iverson

Alan torna a Philadelphia: dove trova una squadra in caduta libera sul campo

Leggete un po': «Il mio cuore è rimasto sempre qui». Non è "Via col vento", e nemmeno "Titanic".

Le parole sono tratte dalla conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto dei Philadelphia 76ers, Allen Iverson. Sì, proprio lui, lo stesso giocatore che la settimana scorsa aveva

annunciato il ritiro. Si sarebbe dovuto dedicare alla famiglia, ma le sue parole al vetriolo («Posso ancora fare la differenza») avevano fatto capire benissimo le sue intenzioni. Il problema stava però nel trovare una squadra volenterosa di assecondare le pretese da prima donna di AI. Quella

NBA

Di Luca Bolognesi

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squadra sono i Sixers. Già nella sua lettera ai fans The Answer aveva fatto una dedica speciale ai tifosi della città dell'amore fraterno: magari sapeva già qualcosa. Il presidente dei Sixers Ed Stefanski ha cercato di essere pragmatico durante la conferenza stampa di mercoledì che ha fatto registrare la commozione di Iverson: «Dovevamo sostituire Lou Williams che sarà fuori due mesi», ha detto Stefanski, «e Allen era il miglior free agent a disposizione». La verità è che i Sixers sono in caduta libera, sul campo (5 vinte e 14 perse il record con otto sconfitte consecutive) e fuori. Sono 29esimi nella Lega per presenze al palazzetto e l'interesse della città nei confronti della squadra è ai minimi storici. E la caduta infinita, guarda caso, iniziò proprio nel 2006 con la cessione di Iverson ai Denver Nuggets. Ora il figliol prodigo è tornato e mercoledì il sito dei Sixers ha registrato 327.657 visite contro le 36.000 del mercoledì precedente. Le magliette con il numero 3 non sono ancora in vendita. Lo saranno a partire da stasera (lunedì), giorno del nuovo esordio di AI, per un curioso incrocio del destino contro i Nuggets. Ora, passata la sbornia, si riproporrà il problema Iverson. La stella è stata chiara: "Non ho una

mentalità da role player. Non l'ho mai avuta nella mia vita". Ha anche aggiunto che "vuole essere uno dei ragazzi" facendo intendere di non voler essere un privilegiato. La palla passa a coach Eddie

Jordan. E' un pallone che scotta e ha scottato molti allenatori. Vedremo cosa saprà fare Jordan per i suoi (e di Iverson) Sixers. Bentornato Young Money! Ai tifosi della Lottomatica: quest'anno fatevi un favore, non guardate la Nba. Sapete chi è l'indiziato numero 1 per il premio i rookie dell'anno? Brandon Jennings (nella foto). Young Money, come è tornato a farsi chiamare dopo l'annata non certo esaltante passata nel nostro campionato. Diciassette minuti di media con 5,5 punti e poco più di due assist a partita parevano troppo poco per uno che voleva sfondare in Nba. Ed infatti le quotazioni di Jennings erano scese, tanto che a sceglierlo sono stati i Milwaukee Bucks con la 10. L'infortunio di Redd gli ha però aperto le porte del campo dopo una prestagione di lavoro intenso come hanno sottolineato compagni ed allenatore. Ed i 55 punti segnati contro i Golden State Warriors sono il punto esclamativo ad un inizio di carriera Nba esaltante. Solo Earl Monroe è riuscito a fare di più da rookie (58 punti) e bisogna tornare a Michael Jordan per trovare un rookie da 5 partite

consecutive sopra i 25 punti prima del giorno del Ringraziamento. Quelli che a Roma sembravano i suoi punti deboli (discontinuità al tiro e poca lucidità da passatore per giocare come playmaker)

stanno diventando i suoi punti forti. Sta tirando con il 48% da tre mentre in Italia dove l'arco è 50 centimentri più avanti tirava con meno del 20% e finiva spesso per essere battezzato dag li

avversari. A Roma dicevano che fosse troppo piccolo per essere guardia e senza la testa giusta per essere un play, ai Bucks gli farebbero fare anche l'ala. L'entusiasmo per il ragazzino è alle stelle tra gli addetti ai lavori, ma soprattutto tra i veterani che gli gravitano attorno. Kurt Thomas, suo compagno ha detto: «E' uno dei migliori rookie che io abbia mai visto giocare». E Charlie Bell ha aggiunto: «Nello spogliatoio devi anche capire come ci si comporta con i compagni di squadra. Brandon ha lavorato sin dal primo giorno, ascolta i consigli e l'allenatore. Insomma, ha la testa sulle spalle». E pensare che a Roma gli preferivan Jabeer e Becirovic .

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Priolo, che botto!

La squadra di Santino Coppa torna al successo rifilando trenta

punti al Geas. Intanto Taranto dopo l’impresa di Coppa fatica

per battere Parma ma rimane imbattuto

La novità della giornata che ci siamo appena lasciati alle spalle è il rientro nel campionato femminile di Claudio Agresti. Il tecnico di Faenza è stato chiamato dal presidente Panza al capezzale del Vomero Napoli, ancora all’asciutto di vittorie. Agresti, nelle ultime due stagioni a Viterbo, ha rilevato Mariano Gentile. Nonostante il nuovo coach in panchina, ancora una sconfitta al PalaBarbuto, questa volta contro Venezia (valutazione 22 per Ballardini e Jokic). Napoli è stata massacrata sotto canestro (47 a 22 il finale a rimbalzo). Ed è in quel ruolo che interverrà la società napoletana che prenderà senz’altro un pivot ma che non sarà Mama Dantas. Domenica assente anche Eric dopo l’infortunio alla spalla subito a Faenza. A proposito di Faenza, vittoria esterna per la squadra di Paolo Rossi che ha controllato con relativa tranquillità il match sul campo di Livorno. Superlativa Adriana (nella foto: 33 di valutazione, 8 recuperi). Queste sono state le uniche vittorie esterne della giornata. Schio vince facile con Pozzuoli, giunto in Veneto con Goryanova e Dixon in panchina per onor di firma. Due le valutazione positive, i 40 minuti giocati dall’italo-argentina Gonzalez e gli altrettanti di Adia Barnes, recupero importante per le sorti della stagione della squadra di Fulvio Palumbo. Clamoroso il trentello rifilato da Priolo al Geas: per le siciliane di coach Coppa (nella foto) benissimo Cirov (20 punti, valutazione 24) e Meneghel (19 punti in 25 minuti). Geas senza Danzi e Zanon ma non basta questo per giustificare la giornata storta delle lombarde, soprattutto in fase difensiva. 103 a 46 il finale delle valutazione che rendono meglio di ogni altra cosa il netto divario esistente domenica tra le due contendenti. Dopo l'impresa infrasettimanale in Coppa contro Ekaterinburg, Taranto fa fatica a battere Parma, giunta in Puglia con l’ex Summerton decisa a ben figurare ed invece andata vicinissima al colpaccio della giorn ata. Sempre difficile giocare contro la squadra di Stefano Michelini che, cifre alla mano, è la miglior difesa del campionato. Per il prossimo turno, interessante l’anticipo di sabato a Cinisello Balsamo tra Geas e Umbertide. Ma i big -match sono senza dubbio lin programma la domenica pomeriggio: al Palamokador dove Faenza ospiterà l’imbattuto Taranto, e a a Mestre dove andrà in scena il derby tra Venezia e Schio. Facile sulla carta il match casalingo di Parma contro Napoli mentre sono in palio punti pensanti tra Como e Livorno.

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Di Roberto Perticaroli

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La Spezia primo stop,

Udine inciampa in casa

GIRONE A: dopo aver perso l’imbattibilità, questa settimana Udine si vede sfuggire anche l’inviolabilità del

“PalaCarnera”. Ad espugnare il campo friulano Crema, guidato da Censini. La squadra di Larry Abignente è

scivolata ora al secondo posto. Sul tetto della graduatoria ci sono infatti ora Virtus Cagliari e Bologna. Le

sarde hanno regolato sul parquet di casa Marghera in un

incontro sempre tenuto sotto controllo. Addirittura prorompenti le bolognesi a Reggio Emilia. Un bel

“trentello” per la squadra cara al presidente Landi. Da guinness i numeri di Eleonora Costi: 20+13, 6

recuperi, 41 di valutazione. Reggio Emilia ha intanto annunciato il tesse ramento di Lorenza Arnetoli, che

negli ultimi anni aveva giocato proprio a Bologna. L’ex giocatrice di Schio e

Faenza farà il suo esordio alla riapertura delle liste a gennaio. Tornando alla giornata che ci siamo lasciati

alle spalle, da sottolineare il successo di Cervia (30 di valutazione per Carangelo e Cappucci) su San Martino

Lupari (bene Gamman e Fassina, ben poco delle altre) e di Milano (Lisnere valutazione 30, prosegue il buon

momento di Giunzioni, 18 punti e 22 di valutazione). Biassono Alghero rinviata in quanto ben 5 giocatrici

della squadra sarda risultavano affette dall’influenza H1N1. Si ritorna in campo martedì 8 dicembre per il

primo infrasettimanale della stagione (l’altro è previsto per l’Epifania): campo principale Pessano con

Bornago, dove la Virtus Cagliari neo-capolista dovrà difendere la sua posizione contro il sempre insidioso

Sanga.

GIRONE B: c’è voluta l’indisponibilità di due giocatrici (Crescenzo e Gorla) ed un Lucca in un buon momento

per infliggere la prima sconfitta in campionato a La Spezia. Alle sue spalle continua il campionato sopra le

righe di Orvieto che, dopo una battaglia di 50 minuti, batte anche Porto San Giorgio. La splendida stagione

umbra Basketville ha voluto metterla in mostra nell’intervista a Monica Bonafede che potete leggere in

altra parte. Alcamo si riscatta della sconfitta di La Spezia piegando nettamente Chieti che non riesce ad

invertire una rotta pericolosa. Nonostante l’assenza di Cardinale, la squadra universitaria rimane in

possesso di un organico più che interessante e che sembra decisamente in grado di fare qualcosa di meglio

rispetto ai quattro punti in classifica sino ad oggi. Vincono in casa Rende (grande prestazione dell’ex Torre)

con Siena ed Ancona su Firenze. Contro la zona di Ragusa Pomezia fa 4/29 da tre e riesce solo nel finale a

scrollarsi di dosso le avversarie. Nonostante una buona prestazione di Servillo, Viterbo esce sconfitto dal

match con Napoli (Bocchetti la migliore). Anche nel girone sud in campo l’8 dicembre: trasferte insidiose

per Orvieto (a Siena) e Lucca (Napoli). In calendario anche il derby marchigiano tra Porto San Giorgio ed

Ancona.

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Di Roberto Perticaroli

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Riecco Monica

Dopo l’annata a Ribera e l’infortunio al ginocchio, è tornata in

campo (a Orvieto) Bonafede

Raccontaci il tuo ultimo anno, a Ribera, chiuso con la retrocessione, dopo essere arrivata in A1 con

Umbertide. E la scelta di andare ad Orvieto invece di aspettare la chiamata di un club della massima

serie.

«La mia stagione a Ribera è stato abbastanza difficile, ma tra i vari problemi ne è uscito fuori un anno di

crescita, sia cestistica che personale. Ho avuto la fortuna di avere coach Anselmo che credeva molto in me

e mi ha concesso minutaggi importanti. La retrocessione non è mai una cosa bella da vivere, soprattutto

per una guerriera come me che non ci sta mai a perdere, ancora di più dopo avere assaporato l’anno

precedente il gusto della promozione. La scelta di venire ad Orvieto è stata in gran parte merito di coach

Bondi: quando mi ha contattata io ero al terzo mese e mezzo di riabilitazione e mi ero messa a fare la

commessa. Un infortunio in qualche modo mette sempre davanti a dei punti interrogativi,specialmente

quando non sei tutelata a una società e scopri da sola, d’estate, che il tuo ginocchi o è rotto e quindi devi

operarti ed effettuarela riabilitazione senza nessuno alle spalle, senza un’idea sul futuro. Tornando a Bondi,

mi ha fatto un po’ un quadro generale di Orvieto, della società e delle ambizioni. Io ero in un periodo in cui

non avevo bisogno di pressioni ma di vivere un anno per riprendere ossigeno, quindi mi serviva anche una

società seria! Per me la pallacanestro non è una questione di soldi: preferisco essere serena, praticare

questo sport che anima la mia vita, anche se ci sono cifre minori a disposizione».

- Taranto e Aldo Corno. Cosa hanno rappresentato per te?

«Taranto ha rappresentato il sogno da bambina, arrivare in Serie A : è stata per me una seconda casa, lì

sono cresciuta e diventata una donna. Porterò per sempre nel mio cuore i colori tarantini: ancora oggi

quando posso vado a vedere il Cras perché mi sento sempre una giocatrice rossoblu.. Corno invece è stato il

primo allenatore importante a credere in me, posso solo che dirgli grazie! Lui ha scoperto le mie doti

difensive e la mia voglia di lavorare in palestra , troppe ore in più mi ha

dedicato al Palamazzola dopo i normali allenamenti di squadra».

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Di Roberto Perticaroli

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- Hai ancora l’entusiasmo di inizio carriera?

«Per me “pallacanestro=voglia di vivere”. Il giorno in cui non sentirò più la voglia di “mangiarmi un pallone”

e di prendere uno sfondo smetterò. Nel tempo l’amore per il basket è maturato ma rimane sempre

infinito».

- Questo campionato è una sorta di rampa di lancio per ritornare in contesti

più ambiziosi?

«Questo campionato non ha prospettive future, è uguale a tutti gli altri, credo nella squadra in cui gioco e

da parte mia non c’è, sinceramente, la sensazione di stare in un gradino sotto rispetto al mio, soprattutto

dovendo recuperare da un infortunio».

- Pensi che il basket ti abbia più dato o più tolto?

«La pallacanestro mi ha tolto gli ultimi tre mesi della vita di mia madre, ma mi ha anche dato la forza di

superare la sua perdita, è stato l’appiglio, l’àncora di salvezza in uno dei momenti più brutti. Poi mi ha tol to

due crociati! Però ogni sfondo preso riporta i conti in pari, e ogni vittoria o assist o canestro li riporta in

positivo! Quindi, il basket continua a darmi più di quanto mi ha tolto».

- Come immagini il tuo futuro post-basket?

«Al fianco di Lorenzo, il mio fidanzato, e dei nostri bambini, spero! Con la certezza che la mia vita sarà

sempre accompagnata dalle mie tre migliori amiche, Collè, Baby e Tesò».

- Il tuo pronostico per l’annata di Orvieto, fino ad oggi andata alla grande.

«Siamo una squadra vera! Se continuiamo ad essere brave come lo siamo state fino ad oggi, questo penso

valga molto di più che avere due fuoriclasse».

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Proclame Di Salvatore De Seta

Da i suoi primi passi ai piedi di Chuck Taylor fino ai

piedi degli appassionati di moda, la All Star ha fatto

tanta strada ! Sempre retro, Converse rinnova il

genere attraverso un nuovo modello di borsa a

tracollo dedicata ai giovani urbani.

INFORMAZIONI MISURA

Calza grande: SPARTOO.IT ti consiglia di ordinare un

numero in meno rispetto al tuo solito numero.

DIMENSIONI

Altezza : 32.0cm

Profondità : 11.0cm

Per fare i suoi primi passi nella vita con

un piedino trendy, bébé potrà calzare

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del suo look old school che fa l'unanimità

dai più grandi, offre confort e

mantenimento.