Basketville 01
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1
n.01 – 04 Gennaio 2009
La vergogna Napoli
La conferma Cantù
La difesa di Bologna
La Lottomatica di Boniciolli
continua la risalita in classifica
RISCOSSA ROMA
2
Basketville n°01
04 Gennaio 2010
SOMMARIO
4 Serie A: Treviso-Siena
di Alessandro Vianello
6 Serie A: Cantù-Avellino
di Giuseppe Colombo
8 Serie A: Cremona-Bologna
di Franco Orsi
10 Serie A: Pesaro-Teramo
di Francesco Tadei
12 Serie A: Montegranaro-Ferrara
di Alessio Berdini
14 Serie A: Caserta-Varese
di Sante Roperto
16 Serie A: Napoli-Biella
di Stefano Protonotaro
18 Serie A: Roma-Milano
di Andrea Ninetti
20 Nba: il punto
di Luca Bolognesi
23 A1 Donne: il punto
di Roberto Perticaroli
3
Napoli, vergogna
annunciata e ripetuta
di Franco Montorro
La vicenda della Martos Napoli - già chiaramente inferiore sulla carta a tutte le concorrenti, più ancora più pesantemente
penalizzata in classifica, infine abbandonata da tutti i suoi giocatori professionisti – non può definirsi esemplare, se non di
una situazione chiaramente prevedibile. Non è la prima volta, nella storia del campionato di Serie A che una squadra si
rivela materasso a punto da non vincere nemmeno una gara Ma non è purtroppo nemmeno la prima volta che i progetti di
Gaetano Papalìa, prima a Rieti e oggi a Napoli, continuano a realizzarsi in squadre raffazzonate, mal pagate o non pagate
affatto con le conseguenze che tutti sanno ma che non tutti ripetono sulla regolarità del massimo torneo.
Biella non ha più spinto sull'acceleratore, dopo aver onorato l'impegno in trasferta davanti a 150 irriducibili tifosi
napoletani. Ci auguriamo facciano altrettanto tutte le prossime rivali della derelitta formazione campana. Due canestri allo
scadere di due ragazzi della Martos hanno evitato forse soltanto rimandato l'inserimento nel libro dei record di Serie A
come squadra che ha subito lo scarto passivo più pesante. L'angelico è arrivata solo a più 70, lasciando al Simmenthal
Milano il primato con quei 73 punti in più sulla Gamma Varese in una partita di tanti e tanti anni fa.
Insomma, il 2010 inizia con una nota grigia e nulla lascia sperare che sia l'ultima, in un campionato di vertice che ormai vive
di passioni secondarie: quelle delle poche squadre implicate nella lotta per non retrocedere (oltre Ferrara, diremmo Varese
e Cremona) e di alcune di più attirate dall'ipotesi Final Eight e a più lungo termine dalla prospettiva playoff.
Fra le squadre ambiziose risale Roma, a cui Boniciolli intanto ed almeno ha dato carattere, mentre continua la splendida
storia di Cantù: rifatta da capo a piedi ogni anno eppure sempre là, nella parte di sinistra della classifica. Il prossimo turno
propone alla seconda, Caserta, il viaggio sacrificale a Siena. A Sacripanti basterebbe perdere con onore, magari non con
uno scarto in doppia cifra e comunque l'andata della Pepsi è già positiva.
Torna a vincere la Virtus, con lo sponsor, ma ora le Vu Nere che segano poco ma subiscono meno sono attesi da tre match
cartine di tornasole: due casalinghi contro le riemergenti Roma e Pesaro. Poi Siena, dove l'anno passato più o meno di
questi tempi presero una solenne mazzata.
Intanto tornano le coppe europee e proprio Siena vuole assestare al meglio la classifica per poi guardare con maggior
fiducia alla fase cruciale. Noi crediamo che questo sia un anno buono, in Europa, per la Montepaschi. Probabilmente lo
sanno anche al PalaMensSana, certamente lo temono le avversarie continentali.
Basketville n° 27
Edizioni Media dell Otto Srl
Via delle Ville 1140/a
Lucca
Aut.Trib.Lucca 894 del
16/03/09
4
La solita Montepaschi
Siena come un diesel, parte facendosi staccare apena dalla Benetton, poi piazza il parzialone spacca gara.
Qui Treviso 80 – Con una fondamentale gara europea alle porte, coach Vitucci sapeva che quella
con Siena sarebbe stata una gara possibile da vincere solo ad una serie infinita di situazioni. Prima
di tutte la convinzione della Benetton di credere nel colpaccio – ché tale saebbe stato – e quindi di
inseguire il sogno se non fino alla fine almeno il più a lungo possibile. Diciamo che lo spiraglio è
rimasto aperto per buona parte del primo tempo, anche con il tentativo di miniallungo da parte dei
biancoverdi di casa grazie alla buona vena di Motiejunas ma al contributo di un po' tutti. Poi però,
soprattutto alla ripresa dalla pausa lunga, Treviso vedeva drasticamente e improvvisamente calare
finora spegnersi la fiammella della speranza, subiva un parzialone di 32 a 9 che le faceva
rinfoderare ardimenti e buoni propositi. O, per meglio dire, solo rinviarli al successivo confronto
europeo. Difficile, ma non impossibile come quello contro la Siena di questi tempi. Tempi lunghi,a
dire il vero, e, ad oggi, infiniti. Poco da imputare alla Benetton, anzi: lo scarto finale di solo tre
punti sopra la doppia cifra premia comunque il lavoro di una formazione che non deve vergognarsi
di essere inferiore a Siena. Il prossimo turno propone a Treviso una trasferta agevole per
chilometraggio, Ferrara, contro un'avversaria in ambasce per una classifica pericolosa. Insomma,
una buccia di banana...
Qui Siena 92 – Il diesel di Siena è rodato al punto giusto per permettere alla squadra di Pianigiani
(che ha discorso a lungo con il suo predecessore alla Montepaschi e in Nazionale, Charly Recalcati,
presente al PalaVerde in qualità di commentatore-opinionista di Sky Sport, nel Basket day) di uscire
alla grande alla distanza, annichilend la resistenza avversaria. E' stato così anche a Treviso e non si
vede dove possa interrompere una striscia vincente in Serie A lunga 40 successi. Difficile domenica
prossima, quando al PalaMensSana sarà di scena Caserta, nella gara che con tre settimane di
anticipo confermerà intanto quello che solo la matematica nega: il titolo di campione d'inverno per
Siena. Titolo platonico, perché tutti sanno solo di passaggio verso quello assoluto, da qui a cinque
mesi. Inutile parlare di singoli, semmai solo la simpatia di McIntyre (nella foto) potrebbe indurci a
fare un'eccezione Oppure l'insolito nervosismo di Eze, colpito da un fallo tecnico. Dettagli, minuzie,
non certo granelli di polvere in grado di fermare il perfetto meccanismo senese.
Serie A
Di Alessandro Vianello
5
Serie A
6
Cantù continua a correre
Super Leunen e Ngc che rimane nelle zone alte della classifica.
L'Air paga un brutto avvio di gara
Qui Cantù 85 – Pronti via e Cantù inizia a correre ad un ritmo che l'air non riesce porpio a mantenere e
allora siamo già 25-10 per i brianzoli alla fine del primo quarto e 46-24 all'intervallo e quella china la
squadra di Pancotto non sarà più in grado di risalirla, con Trinchieri che invece si gode una squadra che sa
far bene un po' di tutto e che per la serata propne sgli scudi un protagonista impevito: Leunen (nella foto),
25 punti con uno sratosferico 9/9 vicino canestro, 273 nelle bombe e per dessert 12 rimbalzi. Come detto,
vola via veloce in fretta Cantù, soprattutto perché, come dirà il coach, di errori ne vengono commessi
pochissimi, su entrambi i lati del campo e se l'attacco funziona, la difesa non è da meno soprattutto in un
primo tempo che concede agli ospiti solo 24 punti (quanto quelli poi messi a segno da Avellino nel solo
terzo quarto, ma questa è tutta un'altra storia). Detto di Leunen, cose buone ha mostrato Markoishvili,
mentre le prestazioni otime di Mazzarino ormai non fanno più notizia, se non per la coincidenza della targa
donatagli ins egno di apprezzamento e ringraziamento per le sue 150 partite in maglia canturina. Davvero
un simbolo, d continuità, per questa Cantù che continua a volare e non finisce di sorprendere. E ne
prossimo week end c'è il derbissimo con Varese.
Qui Avellino 65 – Se la vittoria nel derby con Caserta aveva messo fine alla striscia negativa, il capitombolo
a Cantù è di quelli che devono far riflettere, quando non preoccupare. Pancotto si ritrova per le mani una
squadra spenta, senza energia, subito fuori dal match e poi solo in rarissime occasioni immaginabile come
in grado di rientrare in partita. Brutto segno, anche se il calendario al prossimo turno propone un'avversaria
che non sembra irresistibile: la Sigma Montegranaro. Ma il coach irpino prima deve guardare negli occhi
suoi ragazzi e capire cosa non sta più andando, anche se onor del vero, il calendario non è stato cert alleato
dell'Air nell'ultimo spezzone di campionato. E' cmunque una formazione con pochi punti nelle mani, molle a
rimbalzo. «E' una squadra mlto giovane che ancora non sa bene cosa deve fare in partita dopo aver
lavorato bene in allenamento», giustifica un Pancotto che dovrà avere assai di più da Troutman e Green,
apparsi avulsi e troppo chiav di personalismi o nervosismi inutili ed anzi dannosi in un momento come
questo, delicatissimo per i biancoverdi irpini.
Serie A
Di Giuseppe Colombo
7
Serie A
8
Canadian Solar, luce per la Virtus
Debutto fortunato per il nuovo sponsor bolognese. La Vanoli si
arrende alla difesa bianconera
Qui Cremona 69 – Ancora una sconfitta per la Vanoli, rimasta invischiata nella serie di difese preparate da
Lino Lardo ma quasi sempre attaccata agli avversari e speranzosa addirittura nel colpaccio dopo la bomba
di Slavkos a 35 secondi dalla sirena che aveva riportato la squadra di Cioppi a soli due punti di distacco dalla
Virtus. E' finita in altro modo, con il quarto ko consecutivo di una formazione che se non sente ancora sul
collo il fiato di Ferrara, certo non può dirsi comunque del tutto tranquilla anche alla luce del fatto che la
prossima trasferta a Teramo non si annuncia certo tutta rose e fiori. Evidente la sterilità di Cremona fin
dalle prime battute e va bene a Cioppi che di fronte c'è tutto fuorché una batteria di grandi tiratori, così sia
pure a ritmi ridottissimi la Vanoli regge il confronto, prova un mini allungo (più quattro nel secondo quarto)
e ne recupera diversi delle Vu Nere (un più dieci ma soprattutto un più sette sul 60-67). Finisce con il coach
lombardo che non nasconde le sue critiche a Forbes (sei miseri punticini), ma anche il rendimento di Bell ha
soddisfatto ben poco il pubblico di parte lombarda, al PalaRadi.
Qui Bologna 74 – Un brodino, forse. Due punti pesanti, certamente, soprattutto se la Virtus li avesse persi.
La Canadian Sonar, nuovo sponsor fortunato al debutto, il successo in cassaforte lo ha messo in maniera
abbastanza rocambolesca, dopo aver guidato per gran parte del match ma dopo aver confermato di non
essere squadra da grandi punteggi, né incassati né inflitti. Con la Vanoli rientrata a soli due punti di distacco
e ancora tempo per un'azione e mezza da giocare prima della sirena, l'attacco della Virtus ha provocato il
ritrovarsi di Maggioli (nella foto) in una buona posizione per il tiro da 3. Il fatto è che in quel momento un
tentativo di un lungo dalla distanza non sembrava a nessuno la classica situazione di uomo giusto al
momento giusto. Invece la bomba è andata a segno, ricordando che il centro ha mano educata e che fin a
quel momento era stato il migliore in campo, per una formazione che ha mostrato qualche progresso in
Hurd – osservato speciale in odor di taglio – ed una buona ripresa di un Collins che non era la massimo della
forma. Ora la Virtus è attesa da un doppio confronto interno, contro Pesaro e Roma per confermare
almeno il sesto posto in prospettiva Final Eight di Coppa Italia. L'entusiasmo non è clamoroso intorno a
questa formazione, che però di imbarcate clamorose non ne prende. Nota finale, l'esordio di Prato:
spaesato, potrebbe essere un giudizio riassuntivo per un altro giocatore che Lardo conosce bene e che
dunque facilmente entrerà a far parte del quadrato intorno al coach bianconero.
Di Franco Orsi
Serie A
9
Serie A
Serie A
10
La Scavolini Spar mette la quarta
Poker di vittorie per la formazione di Dalmonte. Ma Hoover e
Poeta hanno dato e subito dopo tolto alla Tercas l'illusione di
potercela fare
Qui Pesaro 82 - Quattro vittorie. Una di fila all’altra, con squadre di rango sempre crescente. La
Scavolini Spar Pesaro è un’altra adesso, ha trovato fiducia, ritrovato i perni Williams e Hicks,
ritrovato solidità. Pesaro ha giocato questa partita col piglio giusto, iniziando subito colpendo con la
torre principe Williams (21+10) i lunghi teramani, trovando quelle spaziature che sono il sale dei
principi insegnati da coach Dalmonte. Quando poi la Banca Tercas ha elevato la pressione
difensiva nel secondo quarto, è arrivato Mister Hicks (21pt) a dare quell’iniezione di fiducia di cui la
Vuelle aveva bisogno. Attacchi equilibrati e buona gestione dei ritmi. Tutto questo è stata la
Scavolini questa sera. Poi il buio: come troppo spesso capitato, sul più 13 a quattro minuti dalla
fine il corto circuito mentale che ha fatto crollare la casetta faticosamente messa in piedi. La
pressione a tutto campo e qualche leggerezza dei padroni di casa ha riportato Teramo a meno 2 a
1 solo minuto dal termine. E’ stato in questo momento di difficoltà in cui Sakota (nella foto) ha fatto
tante piccole cose che ha fatto le differenza: un recupero difensivo, qualche rimbalzo, qualche
palla sporcata, qualche canestro. «Manteniamo un basso profilo, non dobbiamo esaltarci adesso
così come prima non ci siamo abbattuti nella situazione diametralmente opposta. Va mantenuta la
giusta ambizione per migliorare» chioserà Dalmonte. A ragion veduta.
Qui Teramo 78 - «La tattica sono gli strumenti, difesa e piegare le gambe sono gli obiettivi, non
l’abbiamo capito e lo dobbiamo capire. Sono molto arrabbiato con i miei giocatori perché
difendevamo sull’uomo, specialmente dopo un recupero, in modo troppo moscio». Così
Capobianco commenta la gara, sfumata alla fine per un paio di scelte sbagliate da parte di Hoover
e Poeta. Quasi sempre a rincorrere, Teramo sembrava aver trovato il bandolo della matassa nel
secondo periodo, aveva chiuso i rifornimenti per Williams e aveva trovato in Jurak il leone che ne
Amoroso, ne Stanescu, ne Young erano riusciti ad essere. La ripresa però, è stata un massacro
tanto che a qualche minuto dal termine i 13 punti sembravano il giusto divario dei valori visti sul
parquet pesarese. La foga finale fatta di pressing aveva permesso agli abruzzesi di giocarsi i due
punti ma prima un Hoover frettoloso stecca il ferro da otto metri, poi Poeta gestisce male un
attacco permettendo a Green di mettere, coi due liberi successivi, la parola fine sul match. Quasi
nullo è stato il contributo dei lunghi di Capobianco, di fronte ad un Williams straripante, sono
sembrati impauriti. Anche il linguaggio del corpo degli stessi tradiva il nervosismo e l’incapacità di
Serie A
Di Francesco Tadei
11
arginare la furia del numero 31 pesarese. Aspetti su cui lavorare, per Poeta (uno dei pochi
sufficienti assieme a Jurak) e compagni.
Serie A
12
Ferrara Penelope
La Carife dopo aver rimontato ha la partita in pugno. Poi però la squadra di Valli rovina tutto e regala il supplementare a Montegranaro che ringrazia e si prende la vittoria
Qui Montegranaro 92 – Sette secondi al termine, punteggio 77-80 per Ferrara, fallo su Cavaliero.
Ai liberi, errore intenzionale sul secondo, e rimbalzo di Brunner, che, dimenticato dal taglia-fuori
degli estensi, segna il tap-in più facile della sua carriera. Supplementare dominato, con Ferrara
sempre sotto di almeno due possessi. Ecco come finisce una partita che tutte e due le squadre
dovevano vincere, ma che nessuna sembrava volere davvero. Montegranaro è scappata subito nei
primi minuti fino al 12-0, ha condotto per quasi tutta la partita, salvo poi smettere di passarsi la
palla in attacco e subire la rimonta degli emiliani. Solo il “suicidio” di Ferrara ha consentito alla
Sigma di pareggiare prima e poi strappare i due punti. Montegranaro ha fatto valere la sua maggiore
fisicità e la sua voglia a rimbalzo (41 a 26 per i marchigiani), come osserva Frates: «Abbiamo vinto
grazie alla nostra foga e al nostro agonismo. E’ mancata la lucidità nella gestione del vantaggio, ma
siamo stati più aggressivi a rimbalzo dove appunto abbiamo trovato anche il canestro decisivo».
Oggi ha anche esordito Tsaldaris, ma per lui una prova incolore da 0 punti in 8 minuti. Con questa
vittoria la Sutor allunga sul penultimo posto e inizia a fare qualche pensiero sulle Final Eight, anche
se Frates (nella foto) smorza gli entusiasmi: «Mancano tre partite difficili, teniamo i piedi a terra».
Ma a Montegranaro, senza sognare e senza sorprendere sembra proprio che non riescano a stare.
Qui Ferrara 88- Rincorrere per tutta la partita, con Jamison che gioca poco e male per i problemi
alla schiena, è difficile per una squadra che aveva vinto 2 partite su 11 finora. Ma proprio perché la
situazione è delicata Ferrara non può permettersi di lasciare lì una partita così difficile e
praticamente vinta. O perlomeno non può farlo in modo così banale, dimenticando cioè di tagliare
fuori il rimbalzista migliore del campionato. «Sono deluso» dirà Valli alla fine «perché abbiamo
fatto tante cose buone ma ancora una volta la fortuna non ci ha premiato. A rimbalzo non siamo
stati aggressivi e ci siamo fatti picchiare da loro. Dobbiamo imparare ad essere più cattivi». E’ vero,
le cose buone sono state molte: Grundy ne ha fatti 31 con 40 di valutazione, Sangaré appena
reintegrato ha segnato 15 punti, tutti hanno corso e si sono rimboccati le maniche prima per
recuperare e poi per vincere la partita. Ma come si dice, senza il centesimo non si fa l’Euro. E così
Ferrara ora dista 4 punti dalla zona salvezza e aspetta di ricevere Treviso domenica. La situazione
non è delle migliori, con 5 sconfitte di fila all’attivo, tanti infortuni, la scarsa fortuna. Ma è questo il
momento di rimboccarsi di nuovo le maniche per provare a mantenere una serie A in cui non
bastano 99 centesimi, ma si paga caro qualunque errore. E, se non cambia qualcosa, c’è il rischio
che un giorno a Ferrara quello di oggi se lo ricorderanno.
Serie A
Di Alessio Berdini
13
.
Serie A
14
LA PEPSI TORNA SECONDA
Quinta vittoria nelle ultime sei gare e pronto riscatto dopo la
sconfitta di Avellino. Per la Cimberio, la peggior trasferta della
stagione
Qui Caserta – 76 Primo successo del 2010 per Caserta che riguadagna il secondo posto solitario,
centra la quinta vittoria nelle ultime sei e riscatta il ko nel derby di Avellino. Compito facile facile però
quello toccato in sorte agli uomini di Sacripanti contro una Varese in emergenza: non a caso si
trasforma tutto in poco più di un allenamento, visto che la gara è rimasta in vita appena fino al 27-22
del 13°. La Pepsi si adatta al ritmo lento della Cimberio, pesca una pessima gara del duo Di Bella-
Bowers (4/14 al tiro) e senza quasi accorgersene si invola sul 50-38, al rientro dagli spogliatoi.
Salvatori della patria ancora una volta un ammirevole Michelori, suoi 8 decisivi punti nel secondo
quarto e sempre più candidato a diventare il miglior sesto uomo del campionato, nonché l’mvp del
match Marquis (nella foto). L’ex Cholet, alla sua sesta apparizione in bianconero, indovina finalmente
una gara degna del suo nome: 18 punti in 19 minuti, 4 recuperi e 24 di valutazione. Proprio nel cuore
dell’area colorata la Juvecaserta trae le indicazioni migliori, i suoi lunghi realizzano 56 dei 76 punti
complessivi e non trovano rivali. «Era naturale non essere al meglio e aver disputato una gara con
basse percentuali al tiro, dopo una settimana di riposo – sottolinea coach Sacripanti – ma sono
contento che siamo riparti proprio dalla difesa, che è quanto ha funzionato meglio in questa gara». Ora
per la rivelazione Pepsi quattro trasferte da brividi (Siena, Roma, Biella e Milano) nelle prossime sei
gare.
Qui Varese 53 - Arrivava al PalaMaggiò sulla scorta di tre vittorie nelle precedenti cinque uscite, ma
senza Passera e Reynolds, Varese è incappata nella peggiore trasferta della stagione. «Non è mai
capitato di aver fatto una partita di così basso livello. Davvero una pessima prestazione» ammette
sconsolato coach Pillastrini a fine gara. Ed in effetti le percentuali della Cimberio fanno arrossire:
16/60 al tiro complessivo, 44-98 la differenza nella valutazione tra le due squadre e ben 15 palle
perse. Se a questo aggiungiamo un Morandais da ‘non pervenuto’ e mai in partita (1/6 al tiro) ed un
Thomas dalle polveri bagnate (3/15 e -7 di valutazione), allora le speranze di rimanere in partita non
potevano durare più d’un quarto. Nel momento migliore solo l’ex applauditissimo Childress e un
ottimo Tusek (16 punti e 6 rimbalzi) hanno limitato i danni, ma dopo 32 minuti Varese aveva segnato
appena 43 punti. Impossibile in queste condizioni pensare di fermare una squadra come Caserta che,
seppur non in una delle migliori giornate, fa della difesa e del ‘corri e tira’ le sue armi migliori, micidiali
ancor di più quando presti il fianco. Probabile un nuovo intervento sul mercato, ma sarà fondamentale
recuperare gli infortunati ed allungare le rotazioni, se i lombardi sognano un girone di ritorno con
meno patemi ed una salvezza più tranquilla.
Di Sante Roperto
Serie A
15
Serie A
16
Napoli a un passo dal record
Due canestri allo scadere evitano alla Martos baby di entrare nel
libro nero dei primati negativi in Serie A
Qui Napoli 54 – Aprea, Apuzzo, Bellini, Cattani, Ciavarroni, Giovannelli, Domenicone, Gunnella, Onofri,
Santocchi; Spippoli. Così, come all'appello scolastico. Sono i nomi dei giocatori della Martos (più Muurinen),
iscritti a referto da una società allo sbando, fra lo sconcerto generale e la rabbia per una situazione
annunciata ma di difficile comprensione, almeno fino all'ingresso in campo delle due formazioni, in un
impianto spopolato di gente e di passione. Difficile commentare gare come questa, con un gruppo di
ragazzi buttati allo sbaraglio e con la conclusione finale di un coach Pasquini che per estrema dignità
abbandona una panchina che l'avrebbe visto solo impotente di fronte allo sfacelo. Alla fine tutti a cercare
nel bel libro statistico della Lega Basket a cercare la conferma o la smentita che quello scarto finale era da
record. Non lo è stato grazie a due canestri allo scadere di bellini e Giovannelli, così quei 70 punti fra
Martos e Angelico avvicinano soltanto il -73 sul groppone con cui la Gamma Varese ripartì da Milano una
trentina di anni or sono. Resta la realtà grottesca di un trapianto rigettato, da Rieti a Napoli, un'infinità di
perché e un profond sentimento misto di rassegnazione, imbarazzo, delusione che non potrà che
peggiorare. Pensavamo di aver visto di tutto, nel basket, ma quella appena scritta è una delle peggiori in
assoluto e purtroppo non sarà l'ultima, anche perché non si vede chi ossa intervenire per salvare questo
Titanic che il presidente Papalìa ha varato. Anche a costo di mortificare un gruppo di ragazzi che ancora
sarebbero nell'età di credere nei valori e negli ideali della pallacanestro.
Qui Biella 124 - L'imbarazzo dell'Angelico è evidente, così come la professionalità nell'affrontare l'impegno
come fosse una partita vera, il miglior omaggio agli incolpevoli ragazzini della Martos. Dunque è difficile
parlare di singoli o anche di cronaca, ci limiteremo a sottolineare i 24 punti di Garri (nella foto) e lo
sconcerto finale di coach Bechi all'idea della serata grottesca vissuta a Napoli.
Biella nel prossimo turno andrà a far visita all'Armani Jeans Milano ferita nell'orgoglio a Roma: sarà una
partita vera, dopo la triste farsa al PalaBarbuto, palasport intitolato alla memoria di un giornalista che mai e
poi mai avrebbe immaginato una sceneggiata così triste, sul Golfo.
Di Stefano Protonotaro
Serie A
17
Serie A
18
Collettivo Roma
Boniciolli ridà identità e fiducia al gruppo capitolino. Milano si
sveglia troppo tardi
QUI ROMA 77 – E’ proprio vero che il lavoro paga e quello svolto nel ritiro post-natalizio a Tirrenia
conferma che coach Boniciolli ha intrapreso la strada giusta per restituire al campionato una protagonista
importante come la Virtus Roma. Dopo l’iniezione di fiducia di Varese arriva un altro bel successo su
Milano, centrato grazie ad uno splendido primo tempo quanto ad intensità e precisione, oltre ad una ritrovata
voglia di difendere che coinvolge tutti i protagonisti in campo. E’ stata la vittoria del gruppo, in cui nessuno
veste il ruolo di “mister 30 punti” ma nel quale tutti sanno come risultare importanti nell’impianto di gioco,
profondamente rinnovato dal nuovo coach che parte con Crosariol titolare, venendo ripagato con una prova
di sostanza in difesa e molto concreta nei giochi d’attacco, una consistenza sotto i tabelloni che pochi altri
giocatori riescono a regalare. Gigli ha mostrato ulteriori progressi confermando di aver ormai messo alle
spalle l’infortunio al ginocchio, così come intende fare Datome, tornato in campo, seppur per soli 7 minuti,
dopo oltre un mese di assenza. Spazio per tutti, qualche idea nuova per attaccare l’area ed un parziale
risveglio dei vari imputati della crisi novembrina, tra i quali ha stupito per abnegazione e prontezza il
francese Toure.A voler trovare il pelo nell’uovo va detto anche che quando Milano ha spinto
sull’acceleratore la Virtus ha leggermente sbandato, rischiando di venir risucchiata nel vortice di una partita
che sembrava già in ghiacciaia, ma il stavolta il carattere è stato più forte di una lucidità che stava venendo
meno, e con Hutson e Vitali la Lottomatica ha respinto con forza l’ultimo assalto meneghino, centrando un
successo chiave per riscrivere la storia di questa stagione. (Nella foto, Minard)
QUI MILANO 69 – Suona tardi la sveglia per l’AJ di coach Bucchi, per lunghi tratti costretto a veder
soccombere i suoi ragazzi, lenti ed impacciati, con percentuali al tiro ai limiti dell’orrore (7/27 dal campo nei
primi 20 minuti) prima di affidarsi alle invenzioni di Bulleri, a tratti immarcabile sia da finalizzatore che
nelle vesti di ispiratore per i vari Finley e Mordente, protagonisti della lenta risalita dei biancorossi in un
finale giocato con coraggio e ardore, in cui è mancato a più riprese il tiro che rimettesse davvero in piedi la
contesa. Funziona ad intermittenza il duo lituano Maciulis e Petravicius, battuto nei rispettivi duelli così
come Mancinelli, sovrastato da Gigli e deludente come poche altre volte, privo del piglio necessario ad
attaccare il ferro avversario. Male anche Rocca, annichilito dalla prestanza di Crosariol col quale ha fatto a
inutilmente a sportellate per tutta la gara. La favorevole conclusione del terzo parziale aveva illuso circa una
clamorosa rimonta ma va sottolineato che Roma stava fisiologicamente tirando il fiato ed il solo Bulleri, in
quella fase così delicata, ha avuto la continuità offensiva che sarebbe servita a tutta la squadra fin dalla prima
palla a due e che invece è mancata come testimoniano gli appena 21 punti messi a referto nel primo tempo.
Troppo brutta per essere la vera Milano, quella reduce da 7 sigilli consecutivi che l’avevano lanciata ai piani
Di Andrea Ninetti
Serie A
19
alti della classifica; servirà ripartire dal buon secondo tempo, ritrovare in fretta il Mike Hall che tutti
conoscono cosi come sarà importante avere maggior sostanza da un uomo cardine del calibro di Mordente,
limitato dai falli e pungente solo a sprazzi.
Serie A
20
Neverending Story
Oltreoceano non ci si ferma mai ed anzi quello natalizio è il
periodo delle sfide più gustose. E della riconferma dei
campionissimi. Uno su tutti, sempre in crescita è LeBron James
Le feste che ci stiamo per lasciare alle spalle hanno portato qualche in chilo in più per molti e tantissima
Nba agli appassionati, come sempre. Dall’altra parte dell’oceano non ci si ferma mai (altrimenti come si
farebbero a giocare 82 partite?) e nel periodo natalizio il menù proposto da David Stern ed il calendario è
stato succulento. Avviso ai naviganti: LeBron James si è appropriato del primo posto nella classifica della
corsa all’Mvp stilata settimanalmente dal sito ufficiale Nba, e non lo cederà facilmente. Dopo la partenza
stentata il prescelto ha preso per mano i suoi Cavs portandoli, ad oggi, al terzo miglior record della Lega (27
vittorie e 9 sconfitte). Le medie commentano da sole un dominio che in campo è ancora più spaventoso di
ciò che dicono le statistiche: 28,9 punti, 7,1 rimbalzi e 7,8 assist a partita con oltre il 50% dal campo ed il
Di Luca Bolognesi
NBA
21
78% ai liberi, da sempre suo tallone d’achille. Ma i risultati individuali non conterebbero se i Cavs non
fossero in una striscia di 8-2 nelle ultime 10.
E nella notte di Natale è arrivata la ciliegina di quest’inizio stagione con la vittoria in California contro i Los
Angeles Lakers di Kobe Bryant (trentello di ordinanza per lui) nella quale il collettivo di LeBron e co. ha
messo in riga il roster reputato all’unanimità il migliore della Lega. Tutto qui? Nemmeno per sogno. King
James (nelle foto, sulla copertina di Vogue e in un divertimento fotomontaggio-collage), oltre a ricevere
molti regali per il suo compleanno, ne ha fatto uno speciale a tutti i suoi fans. Quarantotto punti e 10
rimbalzi nella partita del 30 dicembre, notte in cui ha compiuto 25 anni. La carta d’identità del fenomeno ci
consola: se non deciderà altrimenti lo potremmo vedere in campo ancora a lungo.
In Roy we trust. In Oregon si narra che il motivo che ha spinto il proprietario dei Portland Trail Blazers Paul
Allen a non vendere la squadra sia stato il suo playmaker, Brandon Roy. Ed in effetti stupirebbe il contrario.
Il gioco del prodotto del college di Washington migliora anno dopo anno ed il suo pick and roll con
NBA
22
Lamarcus Aldridge è uno dei più temuti nella Lega. Nella notte di venerdì con Aldridge (caviglia slogata),
Oden (stagione finita), Pryzbilla e Fernandez fuori Roy ha preso per mano la sua squadra segnando 37 punti
decisivi contro i Golden State Warriors. E cosa più importante, i Blazers hanno conquistato la testa della
loro divisione superando i Denver Nuggets sia in classifica che nello scontro diretto di Natale finito per 107-
96 dove Roy ne ha messi a segno addirittura 41.
Nuggets in caduta libera. Chi è l’ago della bilancia della franchigia del Colorado? Mr. Big Shot,
naturalmente. Chauncey Billups è uno di quei pochi giocatori nella Lega che porta una franchigia perdente
ad essere vincente, nonostante le 30 primavere siano passate da un po’. L’hanno dimostrato i Pistons, fuori
dai playoffs quando hanno deciso di rimpiazzarlo con Iverson e lo dimostrano ora i Denver Nuggets. L’inizio
di stagione di Carmelo Anthony aveva strabiliato con il prodotto di Syracuse scoring leader in Nba che
sembrava finalmente aver trovato quelle capacità da leader che gli erano mancate. Ma non appena il suo
playmaker si è infortunato le luci si sono spente. I Nuggets hanno perso cinque partite delle ultime sei e le
percentuali di Anthony sono precipitate. Ora Carmelo ha ceduto il passo a Kobe Bryant nella classifica dei
punti segnati e la sua squadra ha ceduto il passo a Portland nella division. Fortunatamente, però, Billups sta
recuperando e tornerà in campo a breve. I tifosi di Denver possono tirare un profondo sospiro di sollievo.
Artest knows best. Che tradotto significa “Artest la sa lunga”. Gli appassionati del personaggio lo sanno
bene. Piantagrane patentato, cantante rap (ascoltare l’album “The warrior” per credere), ma soprattutto
sublime difensore. Phil Jackson e la sua filosofia zen ai Lakers gli hanno messo la testa a posto, tanto per
cambiare, ed i gialloviola volano. Ron Ron (nativo di New York) sta però ancora cercando di ambientarsi
nella sua nuova città. Per farlo si dice abbia lasciato biglietti con il suo numero di telefono sparsi per Los
Angeles chiedendo a chiunque di contattarlo per uscire insieme e conoscere i luoghi più “in” della città degli
angeli. Ladies and gentleman, è tutto un altro mondo.
NBA
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A come Analisi, 1 come Taranto
Al giro di boa la valutazione della prima metà di stagione regolare
delle dodici squadre impegnate nel massimo campionato. Cras
superstar (imbattuta), in ritardo Parma e Geas
TARANTO: in attesa di recuperare al 100% Gianolla e del rientro di Zimerle, la squadra di Roberto Ricchini
ha fatto percorso netto in Italia e conquistato prestigiose vittorie in Eurolega. Brunson (nella foto) tornata
determinante, la “rosa” sterminata è una polizza per un esplosivo prosieguo di stagione. Favorita numero
uno in campionato, in Europa ci sono i mezzi per fare bella figura. Il resto si vedrà.
SCHIO: al di là del ko con Priolo nell’opening day di Napoli, la squadra di Sandro Orlando ha fatto quello che
ci si aspettava. In attesa di una maggiore incidenza da parte di Coleman, il cui talento a sprazzi si è già
intravisto, l’anima delle arancioni resta il gruppo italiano, con Macchi (nella foto) e Masciadri su tutte.
Sconfitta a Taranto, ma quando si lotterà per lo scudetto Moro e compagne saranno lì.
Di Roberto Perticaroli
Donne
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FAENZA: anche in un anno dove il budget è ancora inferiore (e le scelte di mercato ne hanno risentito), la
compagine di Adriana è nella parte alta della graduatoria, dopo aver perfino sfiorato l’impresa di battere
Taranto. A Paolo Rossi il merito di aver regalato al campionato il nome nuovo di Geraldine Robert 16,8+8,3 i
numeri della francesce. Per ora impercettibile il rendimento (ma era tutto previsto) della giovane ucraina
Prystupa, un investimento per la sua giovane età (classe ’90) e per i 205 centimetri di altezza. 5 punti nei 14
minuti di utilizzo. Per fortuna che Alexander c’è….
VENEZIA: l’infortunio di Andrade a settembre ha scombussolato i programmi. Currie per il momento non ha
inciso e si guarda con fiducia ai rientri di Sottana e Giauro. Positiva Basko (15,7 a partita), Harper alterna:
quattro sconfitte su undici partite probabilmente non è un bilancio esaltantissimo per le ambiziose reyerine
ma in prospettiva-scudetto attenzione alle oro granata che, rispetto a Taranto e Schio, non hanno
l’impegno di Coppa.
PRIOLO: partita come sempre a fari spenti e con un budget certamente non di prima fascia, Santino Coppa
anche quest’anno ha messo la sua “creatura” nelle zone nobili della graduatoria. Pascalau si è confermata
una delle migliori lunghe del campionato. Per Bonfiglio utilizzo ancora a singhiozzo (ma con un high di 16
punti contro Livorno), bene Cirov (15 a partita). Fondamentale come sempre il ruolo di Meneghel.
Insomma, come sempre, la “trappola Priolo” è ancora pronta a scattare.
Donne
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COMO: gli infortuni di Stabile e Donvito ed il rientro a campionato iniziato di Smith non hanno certo
agevolato il lavoro del nuovo tecnico Bukvic. La lunga americana, vincitrice del titolo WNBA, ha chiuso
l’andata con ottimi numeri (16,4+9), preziosa Fazio, minuti importanti di campo per le giovani Spreafico e
Pasqualin (quasi 17 per entrambe). Obiettivo playoff alla portata delle
bianconere.
UMBERTIDE: se il campionato finisse oggi, la squadra umbra sarebbe salva. Il “laboratorio” di Lollo Serventi
sta funzionando, il punto esclamativo le vittorie a Cinisello Balsamo e con Pozzuoli prima della sosta.
Supportate dall’esperienza di Newton, Callens e Jansone, le giovani stanno in campo e Bagnara (la più
“anziana” delle italiane, classe ’87…) sta riacquistando un ruolo importante dopo un’annata certamente
non esaltante a Livorno. Lo diciamo senza problemi: facciamo il tifo per Umbertide ed il suo progetto-
giovani!
PARMA: gli infortuni hanno senza dubbio creato problemi alla squadra di Stefano Michelini. Tuttavia, pur in
un anno in cui sembrano ancora più lontani i fasti del recente passato, il cammino della gialloblu è stato un
po’ zoppicante. Dopo un finale di andata orribile (cinque sconfitte in sequenza, compresa quella interna
inattesa con Napoli) si spera nel 2010, che tuttavia inizierà con l’insidiosa trasferta di Pozzuoli.
SESTO SAN GIOVANNI: dopo l’exploit della passata stagione, tribolata la prima metà di campionato della
squadra lombarda. Sostituire Penicheiro e Tillis non è facile: Ok Martinez ma Mosby non si è ancora inserita
. Gli infortuni di Zanon e Danzi hanno fatto il resto: il tutto ha avuto il suo apice nelle dimissioni di Roberto
Galli. Ora la panchina è passata a Walter Montini e per invertire la rotta si confida sul recupero delle
infortunate e sull’ingresso di Wabara, interessantissimo ritorno per il campionato italiano.
LIVORNO: In extremis la vittoria pre-natalizia su Geas ma il girone di andata delle toscane è stato avaro di
soddisfazioni. Qualche problema fisico per Vujovic, l’arrivo in ritardo e le difficoltà incontrate da Kelly, la
partenza di Carpreaux ed il ritorno di Ristic. Si spera in un girone di ritorno
più…tranquillo.
POZZUOLI: anche in casa flegrea le traversìe non sono mancate. Dixon impegnata nella finale del
campionato WNBA, i problemi con il tesseramento delle italo-argentine, il rientro a campionato iniziato di
Barnes. Non c’è dubbio che la seconda parte di stagione, superato il periodo dell’assestamento, sarà
senz’altra migliore.
NAPOLI: squadra allestita in corsa e questo è stato pagato a caro prezzo, soprattutto con le nette sconfitte
interne con Umbertide e Livorno. Con il cambio di allenatore (Claudio Agresti al posto di Mariano Gentile) è
arrivata la prima vittoria in campionato. A gennaio previsto l’ingaggio di un pivot americano. E dalla portata
del nuovo inserimento passerà parte del futuro della compagine partenopea.
Donne