Basketville #5 - 6 aprile 2009

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n.5 - 6 aprile 2009 LA BANDA DEI QUATTRO Milano arpiona Teramo. Aspettando il recupero Treviso-Roma, un poker a caccia del terzo posto > I tifosi di Biella > Ettore Messina > Speciale donne A1 e A2

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n.5 - 6 aprile 2009

LA BANDA DEI QUATTROMilano arpiona Teramo. Aspettando il recuperoTreviso-Roma, un poker a caccia del terzo posto

> I tifosi di Biella

> Ettore Messina

> Speciale donne A1 e A2

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Italiane in Europa. Riflettendo con Messina

Ettore Messina torna una settimana in Italia,dopo aver concluso in testa la stagioneregolare del campionato russo e dopo che ilCska è stata l'unica squadra a vincere 3-0 ilsuo turno di playoff di Eurolega. Come nonstimolare, allora, sulle italiane in Europa, laprima, grande firma di basketville?«Purtroppo e per ragioni che non conosco,

Siena non ha affrontato come la vera Siena questa serie», dice Ettore. «AllaMontepaschi è mancata convinzione, determinazione soprattutto in gara 3, laprima dopo l'impresa di Atene. E' come se quel successo li abbia illusi, piùche convincerli. Ora aspettiamoci qualche ricaduta anche sul campionato.Capitò a noi della Benetton, dopo aver perso una finalissima a Barcellona, nel2003, di trovarci incredibilmente sotto 0-2 nei playoff scudetto contro ReggioCalabria, anche se poi quel titolo lo rivincemmo. Oggi la Montepaschi èsicuramente un po' più vulnerabile, faticherà magari nel beve periodo, maresto convinto che in Italia, al meglio delle cinque o delle sette partite diplayoff resti la più forte, che o strapotere fin qui espresso sia ancoraconfermabile».

Meno pressione, ma delusione simile, per Treviso in Eurocup. «Difficilestabilire del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Forse era mezzo pieno allavigilia, poi ci si aspettava che a Torino la Benetton facesse un poco più distrada, peccato. Più in generale, considerato che anche la Virtus Bologna a finemese giocherà una finale europea, il nostro basket ha ottenuto risultati nel suocomplesso positivi, anche se non siamo la Spagna né la Grecia. Che manderà,è vero, due squadre alla Final Four di Eurolega di Berlino, ma che sono dueclub quasi extraterrestri, molto più forti della media delle altre formazioni delloro campionato».

Più o meno come Siena in Italia, comunque. Supremazia per la quale MassimoBulleri ha suggerito un antidoto, ma per una cura non immediata: avereformazioni con un nucleo italiano sempre più importante. «Soluzionesuggestiva», conclude Messina, «purché gli italiani, soprattutto quelli giovani,si diano una mossa. Come ad esempio sta facendo Poeta a Teramo. Perché sepoi vedo che in La Fortezza- Eldo, un duello prolungato è stato quello fraChiacig, classe 1974, e Frosini, 1972, mi complimento con loro. Però mipreoccupo per il movimento».

Franco [email protected]

l’E-ditoriale

www.basketville.itNumero 4 – 30 marzo 2009

Direttore ResponsabileFRANCO [email protected]

www.basketville.itè una testata registrata presso il Tribunale di Luccae di proprietà diMedia dell'Otto s.r.l.Via delle Ville, 1140/A55100 LuccaTelefono +39 3202 119 119E-mail: [email protected]

Progetto GraficoAppunto WebVia Caduti per la Patria, 4720050 Lesmo (MI)Telefono e fax +39 039 596724www.appuntoweb.com

FotografieAgenzia Ciamillo-Castoria

Autorizzazione del Tribunale di Luccanumero 894 del 16 marzo 2009

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Serie A6 La Fortezza-Eldo

di Franco Montorro

7 Armani Jeans-Banca Tercasdi Paolo Corio

8 Angelico-Ngcdi Stefano Zavagli

9 Solsonica-Montepaschidi Franco Orsi

10 Premiata-Scavolini Spardi Alessio Berdini

11 Carife-Snaiderodi Mauro Cavina

12 Air-Gmacdi Raffaello Califano

14 Finale Eurocupdi Stefano Zavagli

Legadue13 Il punto

di Lorenzo Settepanella

Primo Piano16 La riforma dei campionati

di Piero Parisini

Donne18 Serie A1

di Roberto Perticaroli

20 Serie A2di Roberto Perticaroli

21 Coppa Italia A2di Roberto Perticaroli

22 Giovani talentidi Damiano Montanari

International23 Spagna, Tau-Barcellona

di Angelo Potenza

24 Spagna, prospetti NBAdi Angelo Potenza

28 Nba, Phoenixdi Enrico Bonali

3 l’ E-ditoriale26 Io, Ettore29 Playground Style31 Play on/off32 Il test

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È un periodo di lavoro fisico intensificato per La Fortezza.Che non brilla nemmeno contro Caserta, ma mette in saccoccia altri due punti preziosi

Serie A

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Virtus,appesantita ma pensante

Qui Bologna 86La brillantezza Bologna la lascia alle pastigliette per la

lavastoviglie, però questa squadra tiene capa tosta e

contro la rognosetta Caserta che all'andata l'aveva

infilzata a mo' di tordo Boniciolli ritrova al momento

decisivo il Boykins (nella foto) semidisperso nel derby e

buone pennellate le dà pure Righetti, che contro la

Fortitudo era rimasto in panchina... Ma sì, diciamolo

obtorto collo. Nell'altra metà campo, sull'altra panchina

nerobianca, Frates ha Michelori e Slay solo per onor di

firma, ma giostra bene i sette in doppia cifra di

minutaggio prendendosi anche qualche vantaggio

confortante e godendosi perfino il lusso di facciata -

ovvero inutile, ma fa colpo – di prendersela a ragione con

un paio di decisioni arbitrali che forse, chissà, nemmeno

lo spagnolo di Montepaschi-Panathinaikos gara quattro

avrebbe preso: un fallo su tiro da 3, un'infrazione di

campo, piccole fischiate di pessimo gusto. La Virtus ha

fatto e sta facendo pesi, il momento strategico, propizio e

obbligato è questo e dunque paga. Ma vince e adesso

aspetta il recupero di Treviso-Roma e poi la partita a

Teramo prima che siano sciolte le campane di Pasqua

per sapere se il 16, contro Siena, potrà giocare con:

a) Concentrazione, come si conviene ad una rinnovata

classica;

b) Nervosismo, perché il vantaggio sulle inseguitrici è

tornato esiguo;

c) Tranquilla di essere cattiva, perché i quattro punti

autorizzano a mettere il match sul piano della grande

rivincita.

Qui Caserta 81Quattro ex a referto e i tre in campo si prendono la giusta

razione di applausi di riconoscenza alla presentazione e

di fischi di paura in campo specialmente Brkic che ad un

certo punto viaggia a 3/3 nelle bombe. Idem Di Bella, che

non va mai fuori giri, e Frosini che però finisce in calando

e che si dimentica la confidenza con il canestro

avversario. A fine gara Frates si dice soddisfatto, per una

partita davvero bella dei suoi e onestamente riconosce

che è stata giocata con un'avversaria troppo più forte,

smaliziata, estesa. La Juve seguita e incitata da un bel

po' di tifosi, irrobustiti dagli affiliati Fortitudo, è vissuta

bene nel primo tempo quando c'erano tutte le energie per

correre secndo la sua natura, ma ha tenuto banco anche

per larghissimi tratti della ripresa, patendo però troppo a

rimbalzo e finendo in chiaro debito di ossigeno e

sovraccarico di acido lattico. L'innesto fresco,

Marmarinos, allungherà le rotazioni, Diaz ha dato un'altra

conferma di importanza capitale nel sistema casertano.

In quanto a Foster c'è una mira da registrare.

di Franco Montorro

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Serie A

Armani Jeans, la sestavale il quarto (posto)Ennesima vittoria di fila dell’Olimpia che raggiunge così la Tercas in classifica. Inarrestabile Hawkins

Qui Milano 97La società annuncia un Palalido esaurito già a metà settimana, ma a

giudicare dai seggiolini vuoti e dalle gradinate libere tanti milanesi devono

aver avuto impegni dell'ultima ora... Comunque sia, gli assenti hanno ancora

una volta torto: perché l'Armani Jeans infila la sesta vittoria consecutiva e

s'insedia al quarto posto con una partita tatticamente non eccezionale ma

certo intensa e determinata. A far la differenza per Milano, oltre che

l'inarginabile Hawkins del secondo tempo (18 su 21 equamente suddivisi

nelle ultime due frazioni), anche una prova balistica da oltre l'arco in cui

eccellono un Mordente (4/5) positivo anche per intensità difensiva e un Vitali

(3/6) che con triple e assist si fa perdonare le tante distrazioni in copertura.

Tra i lunghi, con Sow in una delle sue serate inconsistenti e Rocca a lottare

come sempre sotto canestro malgrado una settimana di sofferenze

intestinali, la notizia viene invece dalla prova del "calabrese" Maurice Taylor:

10 punti e 5 rimbalzi in 15', ma soprattutto un atteggiamento vincente che

ben influenza tutta la squadra. Con più allenamenti nelle gambe e

conseguente più fiato nei polmoni, il numero 23 potrebbe davvero rivelarsi

l'arma in più dell'AJ in chiave playoff. E magari far riflettere coach Bucchi

sulla possibilità di scalare di uno tutto i ruoli, con Hawkins guardia e Hall ala

piccola a creare non pochi problemi di marcatura alle avversarie di turno,

inclusa la "predestinata" Siena.

Qui Teramo 88Pronta a giocarsela con chiunque e su qualunque campo: Teramo fa onore

alla sua fama e di fatto cede all'AJ solo negli ultimi cinque minuti del match.

Tuttavia, pur apprezzando l'assenza di qualsiasi timore reverenziale da parte

degli abruzzesi, la scelta di coach Capobianco di affidare Hawkins a Poeta

pare da subito mossa fin troppo azzardata, pagata poi di fatto con una

perdita di lucidità offensiva del play ospite con il passare dei minuti e con la

parallela crescita del "falco" milanese, bravo a sfruttare la superiorità

muscolare per volare ripetutamente da match-winner nell'area colorata

avversaria. Ma se in quella marcatura irrisolta (ci ha provato pure Moss, con

esiti sempre deficitari) sta molto della sconfitta di Teramo, pesano anche un

generale scarso apporto della panchina (16 punti sugli 88 totali) e la prova

decisamente sottotono di Amoroso (3 punti, 2 rimbalzi, 1 persa in 16'), che

soffre sia Taylor sia un Hall come lui sottotono. Eccellente invece la

prestazione di Brown (19 + 10 rimbalzi in 30'), trionfatore nel duello con Sow,

così come positive sono quelle di Carroll (16) e Moss (17), che con Poeta

(altri 17) certificano tutta la qualità della trazione posteriore della squadra di

Capobianco. Che da parte sua, rebus Hawkins a parte, alla fine vede proprio

in un teramano il giocatore capace di girare la partita: peccato che lo sia di

nascita e non di maglia... ovvero Marco Mordente.

di Paolo Corio

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Serie A

Cantù corsara,una mano sui playoff

Impresa esterna della squadra di Dal Monte, che infligge a Bechi un k.o. inatteso

Qui BiellaLa stecca l’Angelico, sbagliando il piano partita, si gioca al tiro

al bersaglio ed entrambe le compagini in avvio prendono di

continuo il centro. Dopo 10’ ci sono segnati a referto già 61

punti, è un botta e riposta, sarà la fortuna della Ngc e il cruccio

dell’Angelico. Che anziché farsi prendere dalla gola si doveva

approcciare con altro stile, provando a dettare l’inerzia

partendo da una difesa più stretta e non ballerina. Biella ha

patito le percentuali dalla lunga dei canturini, ma anche negli

uno contro uno. Così Biella ha guidato fino a metà di secondo

quarto (+7, 40-33), per poi perdere il filo conduttore. La svolta

è arrivata a inizio del secondo tempo, in quegli attimi è

aumentata la pressione e sono stati guai. E’ la seconda volta

che accade. L’Angelico quando ha l’occasione di spiccare il

volo finisce per diventare improduttiva, poteva centrare contro

Rieti il poker e la scena già in quella circostanza è stata simile

a questa. Dice Atripaldi: “Quando cambia la pressione,

cambiano anche i nostri volti”. Così la Ngc ha proseguito nella

sua onesta partita, scavando il solco e in finale i rossoblù si

sono appellati al fallo sistematico, ma la frittata ormai era

servita. A livello individuale prosegue il momentaccio no di

Reece Gaines, è quasi un fantasma. Nel girone di ritorno non

è mai riuscito una volta ad essere incisivo e ormai ha perso la

fiducia nei propri mezzi. Colui che doveva essere il primo

terminale offensivo, non attacca più.

Qui CantùDecisiva in trasferta, trasportata dai suoi americani, trova una

serata al tiro eccezionale. Pronti via scrive alla statistica da due

7 su 7, chiuderà con il 66% da due e un folgorante 12/26 da

tre. A girare più di tutti dopo Montegranaro, è stato per

l’ennesima volta Bj Elder, ha segnato 25 punti e non solo. I suoi

canestri sono stati spesso decisivi, arrivati in attimi importanti,

quando Biella cercava con la forza della disperazione tra la fine

del terzo quarto e l’inizio dell’ultimo di riprendere in mano le

redini dell’incontro. Invece il talento di Elder e l’atipicità di Toure

hanno permesso al quintetto di coach Dalmonte di non

sbandare mai. Dice il tecnico imolese al capolinea: “Nel

secondo e terzo periodo abbiamo concesso a Biella appena 30

punti, abbiamo preso le misure, poi le alte percentuali al tiro

hanno reso tutto più semplice”. Pinkney e compagni hanno

subito nelle battute iniziali appena, poi una volta trovata la

soluzione, hanno dato chiari segnali di continuità. A questo

punto della stagione, quando si è vicini alla Pasqua e al

termine della stagione regolare, i biancoblù hanno un passo e

mezzo dentro al tabellone playoff. Conclude Dalmonte: “Ora le

nostre certezze si dovranno costruire negli incontri casalinghi”.

di Stefano Zavagli

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Cantù corsara,una mano sui playoff

Serie A

Qui Rieti 54Se doveva cercare due punti di speranza, la Sebastiani non

poteva illudersi di trovarli contro Siena, nemmeno sfruttando il

logico disappunto in casa Montepaschi dopo la bruciante

delusione in Eurolega. “Ma perché non provarci?” è stato per

lunghi tratti il leit motiv per una squadra dalle rotazioni ridotte

all'osso. Ma da quei sei stakanovisti (Green, Campbell,

Hubalek, Gigena, Sklavos e Thomas) Lardo sa cavare il meglio

ed ecco che per tre quarti di gara la Solsonica non molla, resta

incollata, combatte e chissà se anche si illude, almeno fino ad

un contestato antisportivo a Campbell o più probabilmente fino

alla doppia tripla subita da Carraretto che annulla le residue

speranze, dopo che i reatini erano arrivati fino a -5 nell'ultimo

periodo. Immediato resettaggio e proiezione verso le restanti

gare per la salvezza. Un ciclo terribile che inizia a Roma, la

vigilia di Pasqua. Anni fa ci fu un miracolo. Sabato prossimo lo

sarebbe doppio, ma questa Rieti ha insegnato a tutti che chi

pensa di non farcela ha sicuramente ragione. Nota a margine:

qualche protesta per l'arbitraggio. Normale amministrazione,

verrebbe da dire. Insomma, niente di scandaloso, in una

settimana che qualche polemica assai veemente l'ha riservata.

Chiedere a Siena, purtroppo, per conferme.

Qui Siena 69Montepaschi, già, fuori dall'Eurolega con qualche rammarico e

più di una recriminazione per un arbitraggio discutibilissimo in

gara 4. Passato, da cancellare in fretta, delusione da

metabolizzare ed allora Rieti poteva essere un campo agevole

per ricominciare. Almeno a leggere la classifica. Poi però c'era

sempre il ricordo dell'inopinata sconfitta in casa Fortitudo e, se

non bastava, ecco il brio di Rieti a far tenere alta la guardia a

coach Pianigiani. Dell'andamento della gara s'è detto, a lungo in

equilibrio fino al break provocato da Carraretto e che ad un certo

punto ha portato il divario fra le due formazioni fino ad un non

legittimo +18 per la Montepaschi. I campioni d'Italia hanno avuto

buone cose da Sato, Stonerook e soprattutto da Finley, l'ex di

turno, per l'occasione micidiale da oltre l'arco. Ma in una gara a

ritmo non sempre elevato, Siena priva di McIntyre, non ha

goduto del consueto contributo da parte di Eze e Kaukenas. A

Rieti il loro contributo è stato minimo. Normale rotazione di

rendimento o normali postumi di una grande delusione? Sabato

prossimo a Pesaro, un altro banco di prova per una formazione

che poi nell'anticipo settimanale andrà a far visita alla Fortezza e

quello sì, per mille ragioni, che sarà una cartina di tornasole per

l'aprile dei tricolori.

di Franco Orsi

Solsonica, per trequarti pari ai campioniEra una Mission Impossible,per questa Sebastiani,che cercava di approfittaredi una Montepaschidelusa in coppa,ma...

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Serie A

Qui Montegranaro 87La Premiata è riuscita nell’”impresa” di vincere il derbymarchigiano in casa. Infatti, sebbene i precedenti in serie Asiano stati pochi, solo 3, il derby lo aveva sempre vinto lasquadra in trasferta. E questa è davvero una vittoria chevale doppio: sono due punti di fondamentale importanzaper la salvezza, sempre più vicina, ma anche per continuarea inseguire il sogno playoff: «E una vittoriaimportantissima» dice coach Finelli «che ci avvicina alnostro obiettivo: la salvezza. Ottenerla è il nostro scudetto.Poi ci sarebbero anche i playoff, qualche vittoria più in là.Quelli invece sono la nostra Eurolega». E se gioca cosìcome ha fatto oggi la Premiata è davvero da playoff per duemotivi: in primo luogo la voglia, l’intensità difensiva seguitada lucidità in attacco, la continuità messe in mostra daMontegranaro oggi come quasi sempre accade in casa,sono indice di una squadra che potrebbe avere più punti diquanti ne abbia attualmente. L’MVP della partita è propriol’intera squadra, che così dà un calcio alle polemiche sortein settimana dopo la sconfitta in trasferta a Cantù. A questoproposito Finelli ha voluto dire la sua opinione in difesa deisuoi ragazzi, prendendo così lui stesso la posizione dileader: «Spero che i tifosi, cui è dedicata la vittoria,capiscano che noi magari non vinciamo sempre, perché èimpossibile, ma in ogni partita mettiamo il nostro impegnoe questo non deve mai essere messo in discussione» (nellafoto, Minard).

Qui Pesaro 79Non è bastata la decisione della società di portare in ritiro lasquadra dopo la sconfitta interna di domenica scorsacontro Treviso. Anzi. La squadra che entra in campo nelprimo quarto è molle, svogliata e quasi impauritadall’aggressività della Premiata. Quella che per blasone trale due squadre marchigiane dovrebbe essere il leoneinvece recita la parte dell’agnellino per almeno 20 minuti. Lasveglia arriva solo nel terzo quarto, quando i pesaresicoprono lo svantaggio di 14 punti, con cui avevano chiusoil primo tempo, tornando a -2. Ma ormai è troppo tardi. Lachiave della sconfitta la spiega, o almeno ci prova, coachSacripanti, comunque soddisfatto perché i suoi ragazzi peralmeno 20 minuti hanno giocato una buona pallacanestro,cosa che non era successa in casa con la Benetton:«Abbiamo avuto tanta frenesia, troppa voglia di giocare erisolvere la situazione da soli. Per questo non abbiamoragionato e perso troppi palloni, regalando a loro i primi duequarti». La strada per i playoff si complica, anche perchéora in compagnia di Pesaro a quota 22 c’è la Premiata, chenei confronti diretti è 2 a 0.

di Alessio Berdini

Premiata: casa dolce casa. Il derbymarchigiano è suoCon una grande prestazione di squadra Montegranaro si aggiudica il derby delle Marche e raggiunge in classifica i cugini, per i quali i playoff si allontanano

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Serie A

Qui Ferrara 93Sette vittorie nelle ultime dodici gare sono un bilancio più

che soddisfacente per una squadra che punta alla salvezza

e che, dopo la vittoria con la Snaidero, la vede sempre più

vicina. Certo, la Carife ha ancora un po’ di strada da fare,

ma può dire di essersi messa definitivamente alle spalle

almeno una squadra, Udine, e l’ha fatto dominando una

gara che alla vigilia doveva essere una sfida salvezza rude,

drammatica, emotivamente intensa, che invece è stata

tutt’altra cosa.

Una passeggiata, o quasi, dove la Carife che ha messo a

nudo tutti i limiti della Snaidero. O meglio, ha mostrato

ancora una volta (dopo le gare con Gmac e Lottomatica)

come il lavoro di Giorgio Valli (nella foto, insieme a Collins)

stia finalmente pagando e come la solidità di una squadra

possa avere la meglio su un insieme di giocatori, alcuni

pure di talento. Tanto che Ferrara con due strappi arriva

fino al +22 a fine secondo quarto, resiste alla sfuriata di

Anderson e Allen (-6 al 28’), ma poi riprende in mano la

gara, scatta fino all’83-60 e chiude in fretta la pratica Udine,

scalando un’altra posizione di classifica. In una gara in cui

ogni singolo elemento è stato a suo modo importante.

«Ringrazio i giocatori perché dimostrano sempre grande

attaccamento alla maglia e lavorano con grande

abnegazione – ha detto Valli -.

Abbiamo fatto un bel passo verso la salvezza, ma

dobbiamo fare altra strada». Tutto nel giorno in cui Ferrara

ha salutato il ritorno del general manager Alessandro

Crovetti, di nuovo operativo dopo un periodo di assenza.

Qui Udine 75Quello che doveva essere il giorno della riscossa s’è

trasformato nel momento della resa. Definitiva o no a

cinque giornate dalla fine Udine è sempre desolatamente

ultima in classifica e da quanto mostrato sul campo di

Ferrara pur priva di quel sacro fuoco di chi vuole cercare

almeno di vendere cara la pelle fino alla fine.

Troppo molle la Snaidero per reggere alla determinazione

di Ferrara. Troppo poco squadra per tenere testa ad un

sistema di gioco organizzato che basa tutto o quasi sulla

tenuta in difesa. E a parità di talento e obiettivi, il divario tra

Udine e Ferrara è risultato evidente.

Per tutti i primi due quarti è stato il gioco corale della Carife

a mettere in crisi Udine, ostaggio di giocatori come Forte

che continuava a fare (o meglio, a disfare) tutto da solo. A

conferma di ciò l’unico momento in cui la Snaidero ha

recuperato è stato nel terzo quarto.

Le scorribande personali di Allen e Anderson sono state

solo un fuoco di paglia. Un momento in cui Ferrara ha perso

il controllo della gara, per poi riprenderlo poco più in là

guarda caso stringendo le maglie in difesa.

A fine gara laconico, ma significativo, il commento di

Romeo Sacchetti: «Abbiamo offerto uno spettacolo indegno

nel primo tempo. Mi vergogno come uomo di quel che è

successo. Dopo una prestazione così non c’è nulla da dire,

devo solo stare zitto».

PasseggiataCarife Baratro FerraraDa una parte solidità di squadra,dall'altra una formazioneormai rassegnataalla inevitabile retrocessione

di Mauro Cavina

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Serie A

Qui Avellino 73Fischi stizziti all’intervallo ed applausi convinti alla sirena.Contro la Fortitudo, la Scandone non si risparmia proprionulla... Abulica e rinunciataria anzi, addirittura irritante nelprimo tempo. Bella, ‘cattiva’ e concentrata nella ripresa. Inmezzo le consuete alchimie tattiche di coach Markovski che– dopo il provvidenziale pit stop – trova l’assetto giusto perribaltare una gara difficile ed importante. Così come 15giorni fa contro Montegranaro, ‘la vecchia guardia’ regalaad Avellino un successo che la tiene ancora in corsa per iplayoff (uno degli obiettivi di inizio stagione). L’Air rinunciaa Tusek ma – come d’incanto – svuota un’infermeria maicosì colma (un paio di allenamenti – durante la settimanaprecedente la partita – sono saltati per mancanza delnumero legale...). Una volta in campo – però – qualcosa nonva. E – ancora una volta – il veterano Best (indisponente esvogliato) sale sul banco degli imputati. Forse – prestazionie risultati alla mano – è stato proprio lui il principaleproblema della formazione biancoverde. Il tecnicomacedone – comprensibilmente – lo tiene a lungo inpanchina, trasferendo il bastone del comando nelle sapientimani di Diener e ‘cavalcando’ i protagonisti dello scorsoanno. ‘Il professor’ Radulovic porta a scuola chiunque glicapiti a tiro ed ispira la rimonta. Il colosso Williams spazzavia Papadopoulos e completa l’opera.

Qui Fortitudo 68Un déjà vu. Tanto di cappello per il suo talento e la suafisicità ma – quando gli avversari alzano il volume dellaradio in difesa ed elevano giusto un po’ il livello di intensità– la Gmac perde la testa e la partita. Eppure – contro un’Airneppure trascendentale – la compagine felsinea arriva invantaggio sino all’ultimo quarto, prima di gettarel’ennesima occasione alle ortiche: a causa di una marea dipalle perse (molte delle quali – ad onor del vero – provocatedalla retroguardia irpina). Come di consueto coachPancotto ha le idee chiare: buca ‘la zonetta’ della Scandoneconquistando il cuore dell’area colorata e – grazie a qualchemis match favorevole – punisce spesso Avellino in postbasso. Il fioretto di Huertas e la sciabola di Gordon –supportati dalla verve di Mancinelli – consentono allaFortitudo di scappare sino al più 11 della pausa. Il playbrasiliano e la guardia Usa rispondono presente anche nelsecondo tempo. Il mancino biancoazzurro ed i suoicompagni invece – a cominciare da un imbarazzanteStrawberry – cominciano lentamente (ma inesorabilmente)a perdere colpi ed a lasciar strada alle scorribande dei lupi.La pesante assenza del fantasista Scales – con ogniprobabilità – frena oltremodo il possibile volo delle aquile.La panchina bolognese offre poco o nulla al suo allenatore(solo 15 contro 31 il fatturato in punti delle cosiddetteseconde linee) che – nelle fasi topiche del match – non sapiù a quale Santo votarsi. Simpatico – alla fine – ilgemellaggio tra gli Original Fans e la Fossa dei Leoni.

La vecchia guardiatiene su l'AirMa c'è il problema Best.Gmac: talento e fisicitànon bastano quando il ritmo sale

di Raffaello Califano

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Passando al fotofinish a Reggio Emilia grazie ad una prodezza

di Randy Childress (nella foto) a 24 centesimi dal gong (ma

presa per mano per gran parte della gara da un sontuoso

Galanda, capace di segnarne 24 con 7/11 dal campo), la

Cimberio Varese mette una seria ipoteca sul primo posto finale

e di conseguenza sulla promozione diretta, a conferma di una

stagione vincente seppure non dominante come da pronostico.

Nonostante la grande regolarità del duo Hatten-Killigsworth,

Veroli passa sul difficile parquet di Brindisi alzando l’intensità

nell’ultimo quarto, e quindi tenendo costante la distanza da

Varese, ma il passare delle giornate senza tonfi varesini

assottiglia le chances di primato della Prima, obbligata a

battere Roseto giovedì prossimo, nella speranza di una

concomitante, ma improbabile, sconfitta casalinga di Varese

contro Brindisi. Battendo una Pavia estremamente combattiva

e animata da un Marigney indomabile (32 punti con un ottimo

11/18 dal campo), Soresina tiene in vita la possibilità

matematica ma oggettivamente non realistica di agguantare il

primato (6 punti in palio, 3 partite alla fine), e il suo obbiettivo

concreto rimane il miglior piazzamento possibile. Cioppi spera

infatti di poter agguantare, Veroli permettendo, il secondo

posto o nella peggiore ipotesi il terzo, ma ad attenderlo ha,

eccezion fatta per il prossimo turno (contro Imola a Faenza) un

calendario feroce (Varese in casa, Casale Monferrato fuori).

Terzo posto alla portata anche di Casale Monferrato, alle prese

con un calendario un po’ più agevole ma anche due punti in

meno della Vanoli. Ma in virtù del colossale equilibrio in gioco,

gli ultimi tre turni di stagione regolare saranno fortemente

determinanti per i piazzamenti playoff, magari aiutati

dall’algebra per tener conto delle differenze canestri negli

scontri diretti.

Quelle di Sassari, Livorno, Rimini e Scafati sono vittorie

pesantissime perché sono le vittorie della salvezza

matematica, ottenuta ad una quota altissima (28 punti), rispetto

a quella decisamente più bassa delle stagioni successive, a

dimostrazione di un contesto molto livellato, seppur

qualitativamente non elevatissimo oltre che ricco di situazioni

traballanti dal punto di vista economico. E a salvezza archiviata

la formazione di Cavina soprattutto avrà argomenti da far

valere anche in chiave playoff.

Matematica che non offre ancora certezze nella zona più calda

della classifica, ma per la verità per Imola e Roseto la

retrocessione è soltanto una questione di tempo. Il crollo di

Venezia a Livorno (determinante in negativo l’inusuale magra

nel tiro pesante di Janicenoks) e lo scivolone di Pistoia a Rimini

(dove il duello Scarone-McCullough prefigurava un ritorno al

passato, anche se a decidere la gara è la prova totale di Phil

Goss, 23 punti e ben 11 recuperi) tengono la classifica

cristallizzata ma se Imola non può oggettivamente competere

con Casale Monferrato, allo stesso modo Roseto, che ottiene

da Holland il minimo storico, combatte e picchia duro, ma non

ha sufficiente qualità per mettere sottosopra il Banco di Cavina.

Randy allo scaderesistema per la Cimberiouna delle ultime tessereper la promozione.In coda, Imola e Rosetosono ormai disperate

Childress,operazione 24per una Vareseormai su

[13

Legadue

di Lorenzo Settepanella

Page 14: Basketville #5 - 6 aprile 2009

C’è il Grande Fratello e c’è la

Grande Famiglia. Scrivi

“ultrà” e pensi solo persone

squallide senza valori. Che non conosco-

no il rispetto a la voglia di socializzare.

Le terre non sono tutte uguali. Quella di

Biella, ad esempio, è più unica che rara,

la curva è tra le più passionali della Serie

A e vive in un mondo tutto suo. Dietro a

quei volti, i volti della fede rossoblu, ci

sono persone che al lunedì vanno a

lavorare, piccoli imprenditori, operai,

impiegati. Ce ne per tutti i gusti. Tante

volte tengono famiglia e non disdegnano

di portare il figlioletto in tribuna. Altre

volte partono all’avventura solo per

l'Angelico, tornano a casa all’alba, non

vanno nemmeno a dormire e alle 6 fir-

mano il cartellino all’ingresso della fabbri-

ca.

Due settimane fa in una dozzina sono

partiti dal Piemonte e sono andati a sup-

portare la squadra a Caserta. Macché

Capodichino, macché alta velocità, anda-

ta e ritorno su un furgoncino: 1600 chilo-

metri senza fiatare, con rientro alle 20.30

dopo la vittoria e arrivo in città alle 4.30

del mattino. Si chiama fede. Questo

accanimento. Che a Biella vede il fulcro

in due realtà: “Dannati” e “Trivero

Alcoolica”. Sono i due gruppi organizzati

dei tifosi, due entità asettiche, ma sem-

pre pronte a collaborare, quando si tratta

di difendere i colori rossoblu.

I Dannati nascono nel 1997, ma già del

1995 alcuni pionieri si davano appunta-

mento al palazzetto di via Paietta muniti

di sciarpa e trombetta. Ai tempi occupa-

vano lo spicchio sopra la panchina della

Pallacanestro Biella, la curva nemmeno

esisteva e al suo posto nel vecchio

impianto di Biella svettava solo una porta

da calcetto. Poi il gruppo si è ingrandito,

soprattutto grazie a Claudio Porta, figura

di riferimento, sempre pronto a far da

legante tra tifosi e società. Nel bene e

anche nei momenti più difficili. In settima-

na lo vedi in via Italia, affaccendato, con

tanto di giacca e cravatta. Manda avanti

un’assicurazione e da tutti è stimano

come professionista. Alla domenica si

trasforma, abbandona le polizze e impu-

gna il megafono. Chissà, se ha mai pen-

sato di assicurare l’incolumità dei tifosi,

sempre stipati all’inverosimile.

Nel frattempo, a Trivero, nasce la

Alcoolica, Biella dalle vallate Sesia e

Serrera resta defilata e allora ecco il

secondo gruppo, pronto ad affiancare i

Dannati in curva. Nasce uno zoccolo

duro di 500 persone. Che tifano, ma

fanno anche sistema. Sono tra i pochi,

fortunati, ad aver l’onore di viaggiare in

bus con i componenti del consiglio di

amministrazione del club. E’ successo

pure questa settimana. Sponsor

Massimo Angelico e il socio Alfredo Botto

Poala in prima fila sul torpedone a scher-

zare con i tifosi e a intonare i cori. Si

fanno voler bene e da cosa nasce cosa.

Fino a organizzare questo bus affittato

non per andare in trasferta, ma per

recarsi a Caluso ospiti del vicepresidente

Antonio Forni per una cena definita della

grande unione. Tifosi e soci, compreso il

presidente Atripaldi, a tavola insieme.

Pane e salame. Per iniziare. E avanti

tutta. Un banchetto che ha preso l’atten-

zione, anomalo, ma non è tutto qui.

Denso di significati in un momento per il

territorio difficile, con il lavoro sempre più

traballante e incerto, si è consumato un

confronto che vale come fenomeno

sociale, di aggregazione e di unione. Il

basket unisce i ceti sociali. Non c’è solo il

gioco, il parquet e i punti in palio. C’è

un’essenza degna di un reality riuscito,

qui senza telecamere.

Sconfitti domenica, contro gli eterni rivali

di Cantù, la squadra della curva ha conti-

nuato a cantare comunque fino alla fine

della partita. Con il risultato indigesto già

scritto. Per alcuni la pallacanestro è

moda e tendenza. Invece per lo zoccolo

duro è questione di unione. Di telefonate

di conforto. Di amicizia. Di aiuti reciproci.

E poco importa. Se al mattino vai in roc-

catura oppure parti per la Cina in cerca

dell’affare del secolo.

di Stefano Zavagli

Serie A

]14

Biella con anima.La curva Angelico

Viaggio sul pianeta dei supporter biancoblù.Una curva passionale e tutto sommato fatta a modo suo

Page 15: Basketville #5 - 6 aprile 2009

[15

Biella con anima.La curva Angelico

Page 16: Basketville #5 - 6 aprile 2009

di Piero Parisini

]16

Primo piano

Fuga dai costie “bufala”sui giovani italianiLa fase della riforma dei campionati sta per entrare nel concreto.Tante proposte, un paio di considerazioni sul principale obiettivo esu una cruda realtà.

Il male si avvicina all’osso. Nel senso che la riforma dei

campionati sta passando dalla fase delle chiacchiere a

quella lunga e dolorosa della concretezza. Progetti fanno

capolino un po’ qui e un po’ là, così tanto per vedere che

tempo fa, che aria tira. In questi giorni alcuni organi di stam-

pa ne hanno pubblicato uno, bocciato da chi di dovere in un

amen, così almeno mi dicono fonti sicure. Prevedeva di

lasciare l’A1 così com’è, mentre la A2 diventava un campio-

nato non più professionistico, con 32 squadre su due gironi

invece delle attuali 16, mantenendo però un certo tono per

la prevista presenza di ben 64 giocatori extracomunitari

ovviamente, anche loro, non professionisti, si fa per dire. Poi

a seguire tutto scendeva di un gradino, B1 a 48 squadre, la

B2 a 96, mentre la C tornava ad essere un campionato

sostanzialmente regionale. D’altri progetti ho notizie ancora

più vaghe, ma un paio d’elementi sono comuni un po’ a tutti:

la fuga dai vincoli e soprattutto dai costi della Legge 91, il

professionismo cioè, e l’inserimento di un certo numero di

Under d’età, ovunque, in ogni campionato ovviamente non

professionistico perché quello professionistico già ne ha

abbastanza fra comunitari e non, di formazione, passapor-

tati, figli di un mio amico e così via. Beh allora dico la mia.

Fuga dai costi del professionismo, che di quello si tratta.

Sarà meglio mettersi d’accordo prima con l’ENPALS che da

un paio d’anni dà la caccia, senza successo va detto, a

compensi superiori ai 4.500 euro annui pagati agli istruttori

di minibasket. Figurarsi adesso che ha fatto ufficialmente

conoscenza con il nostro mondo grazie all’accordo siglato di

recente con la FIP. Glielo andate a spiegare voi che il signor

tal dei tali è venuto da Houston a giocare da non professio-

nista in una delle nostre ridenti città e per questo il compen-

so che gli viene riconosciuto è solo un modesto rimborso

spese da non sottoporre ad alcuna imposizione contributiva.

Per non parlare dell’altro nuovo collaboratore della FIP,

l’Agenzia delle Entrate. Dice niente questo nome? Gli under.

Nobile è lo scopo: obbligare le società a far giocare quanti

più giovani è possibile così diventano bravi. Bene, peccato

che raramente norme di questo genere raggiungono lo

Page 17: Basketville #5 - 6 aprile 2009

[17

Primo piano

Fuga dai costie “bufala”sui giovani italiani

scopo per cui sono state fatte. E il perché è presto detto.

Fino a che rimarrà in piedi l’attuale sistema di campionati

concatenati gli uni agli altri, una società che partecipa ad

uno di questi ha una sola “mission” come si dice oggi: o vin-

cere il proprio scudetto, che per quasi tutti vuole dire promo-

zione ad un campionato superiore, oppure non retrocedere

ad uno inferiore. Non hanno e non possono avere altri obiet-

tivi, perché è il sistema che li obbliga. Solo a quello pensa-

no: a vincere o a non perdere, stop. Il resto non conta oppu-

re conta poco. E allora perché obbligarli? Se uno vuole alle-

vare giovani virgulti lo faccia per sua scelta, convinto che è

la cosa giusta da fare. Vi dedicherà le necessarie, ma giuste

e ragionevoli risorse compatibili con le proprie disponibilità e

vedrete che farà le cose come si devono fare. Ma non obbli-

gate nessuno, perché chi non è convinto avrà solo una rot-

tura in più e forse anche qualche costo in più e visto come

vanno le cose, direi che non è proprio il caso. E poi se un

giocatore giovane è buono, vedrai che gioca, non ha biso-

gno di “quote rosa”, va e spacca il mondo nel suo campio-

nato. Se poi si vogliono produrre atleti d’alto livello, quelli per

il massimo campionato o per la nazionale, beh allora forse

è meglio pensare ad un qualcosa di diverso, ma ne parlere-

mo un’altra volta.

Page 18: Basketville #5 - 6 aprile 2009

Super Marija:eric salvanapoliCon 32 punti e 36 di valutazione del play serbo la squadra partenopea conquista nono posto e salvezza diretta al termine di una stagionecontorta e tribolata. Viterbo scende in A2

E ravamo tutti in attesa dell’ultima giornata perché c’erano

ancora parecchi verdetti da emettere. Ed invece è stata

movimentata e vivace anche la settimana che ha

preceduto l’epilogo della regular-season. Si è incominciato dalla

paventata (e per fortuna non concretizzata) prospettiva da parte

di Viterbo di non raggiungere Umbertide per la partita conclusiva

fino alla “querelle” di Carpreaux a Ribera.

Il giorno successivo al recupero del match interno vinto con

Napoli, la società ha convocato il play belga chiedendole

spiegazioni riguardo ad atteggiamenti indecorosi, scorretti ed

antiprofessionali messi in mostra durante il match: così venivano

giudicati in un comunicato stampa della stessa società. E ci

fermiamo qui, ai comunicati ufficiali, perché preferiamo evitare di

rincorrere voci che possono essere non attendibili.

Fatto sta che, senza preavviso, la giocatrice ha raggiunto

l’aereoporto di Palermo abbandonando Ribera. Il procuratore

della giocatrice, Stefano Luigini, da noi contattato ha preferito

non commentare l’accaduto. Ma veniamo al basket giocato.

Taranto, reduce dal + 12 con cui ha piegato il Galatasaray nella

gara di andata della finale di Eurocup, ha espugnato il Taliercio di

Mestre conquistando il primo posto e relegando al terzo Venezia.

Oltre alla sconfitta, Venezia esce da questa partita con un nuovo

infortunio al ginocchio di Giorgia Sottana. «Una partita già in

clima da playoff, intensa e vibrante dove la differenza l’hanna

fatta gli episodi» dice Massimo Riga, coach della Reyer.

«Probabilmente Taranto nei momenti in cui sidecideva la partita è stato più cinico di noi». «E’ stata la vittoria che ha mostrato la maturità

della squadra: non era facile venire a vincere suquesto campo. Le ragazze lo hanno fattodimostrando carattere ed intelligenza tattica». Questo invece il commento di Roberto Ricchini (nella foto),

che da subito penserà al match di ritorno con le turche: al

Palamazzola verrà installato un maxischermo per i tifosi rimasti a

Taranto e che non potranno seguire direttamente la squadra ad

Istanbul. Nell’altro big-match della giornata Faenza, pur essendo

già sicura del quarto posto, ha onorato il campionato battendo

dopo un supplementare Schio, trascinata da Adriana-superstar

(30 punti e 33 di valutazione).

Per le scledensi la piazza d’onore. Oltre alla salvezza di Napoli,

l’ultima giornata ha definito il quinto posto di Parma (che ha

avuto parecchie difficoltà per sconfiggere Ribera, necessitando di

cinque minuti supplementari), il Sesto del Geas, il settimo di

Priolo e l’ottavo di Como (-30 a Priolo senza Smith). Ai playout

invece Ribera, Livorno, Pozzuoli ed Umbertide. Viterbo, al

termine di una stagione simile

ad un calvario, la

retrocessione in A2, la

seconda consecutiva.

Eravamo tutti in attesa dell’ultima giornata perché c’erano ancoraparecchi verdetti da emettere. Ed invece è stata movimentata evivace anche la settimana che ha preceduto l’epilogo dellaregular-season. Si è incominciato dalla paventata (e per fortunanon concretizzata) prospettiva da parte di Viterbo di nonraggiungere Umbertide per la partita conclusiva fino alla“querelle” di Carpreaux a Ribera. Il giorno successivo al recuperodel match interno vinto con Napoli, la società ha convocato il playbelga chiedendole spiegazioni riguardo ad atteggiamentiindecorosi, scorretti ed antiprofessionali messi in mostra duranteil match: così venivano giudicati in un comunicato stampa della

stessa società. E ci fermiamo qui, ai comunicati ufficiali, perchépreferiamo evitare di rincorrere voci che possono essere nonattendibili. Fatto sta che, senza preavviso, la giocatrice haraggiunto l’aereoporto di Palermo abbandonando Ribera. Ilprocuratore della giocatrice, Stefano Luigini, da noi contattato hapreferito non commentare l’accaduto. Ma veniamo al basketgiocato. Taranto, reduce dal + 12 con cui ha piegato il Galatasaraynella gara di andata della finale di Eurocup, ha espugnato ilTaliercio di Mestre conquistando il primo posto e relegando alterzo Venezia. Oltre alla sconfitta, Venezia esce da questa partitacon un nuovo infortunio al ginocchio di Giorgia Sottana. «Una

PLAyoFF e PLAyout QuAnte SFIDe gIà DeCISIVe!

di Roberto Perticaroli

]18

Donne A1

Page 19: Basketville #5 - 6 aprile 2009

di Roberto Perticaroli

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partita già in clima da playoff, intensa e vibrante dove ladifferenza l’hanna fatta gli episodi» dice Massimo Riga, coachdella Reyer. «Probabilmente Taranto nei momenti in cui sidecideva la partita è stato più cinico di noi». «E’ stata la vittoria che ha mostrato la maturità della squadra: nonera facile venire a vincere su questo campo. Le ragazze lo hannofatto dimostrando carattere ed intelligenza tattica». Questo inveceil commento di Roberto Ricchini (nella foto), che da subitopenserà al match di ritorno con le turche: al Palamazzola verràinstallato un maxischermo per i tifosi rimasti a Taranto e che nonpotranno seguire direttamente la squadra ad Istanbul. Nell’altrobig-match della giornata Faenza, pur essendo già sicura del

quarto posto, ha onorato il campionato battendo dopo unsupplementare Schio, trascinata da Adriana-superstar (30 punti e33 di valutazione). Per le scledensi la piazza d’onore. Oltre allasalvezza di Napoli, l’ultima giornata ha definito il quinto posto diParma (che ha avuto parecchie difficoltà per sconfiggere Ribera,necessitando di cinque minuti supplementari), il Sesto del Geas,il settimo di Priolo e l’ottavo di Como (-30 a Priolo senza Smith). Ai playout invece Ribera, Livorno, Pozzuoli ed Umbertide.Viterbo, al termine di una stagione simile ad un calvario, laretrocessione in A2, la seconda consecutiva.

G.B.

Page 20: Basketville #5 - 6 aprile 2009

Donne - Serie A1

Partiamo dalla coda: brividì anche lì. Sospesa per impra-

ticabilità di campo il match tra Ribera e Napoli con le

partenopee avanti di venti lunghezze. Incontro da recu-

perare, fondamentale per decidere la retrocessione diretta. 30

punti e 30 di valutazione per Tillis nella vittoria

del Geas a Livorno. Giornata interlocutoria in attesa del match

di Schio del lunedì pomeriggio tra le scledensi e Parma (impor-

tante per la griglia playoff) e, soprattutto, dell’ultimo turno quan-

do il destino ha deciso che si debbano incontrare le prime quat-

tro tra loro, con in cartellone Venezia-Taranto e Faenza-Schio.

Ed in ballo c’è anche il primo posto, mica poco.

Diciamo comunque qualcosa di questa venticinquesima gior-

nata che ha visto le vittorie esterne di Priolo con un punteggio

da “maschile” (e cinque in doppia cifra) sul sempre difficile

campo di Pozzuoli, di Venezia (bene Nadalin, nella foto, e

Hayden) a Como e di Geas (con una grande Tillis, nella ) a

Livorno. Taranto, in attesa della partita di giovedì in Coppa, si

è allenato battendo piuttosto nettamente Umbertide mentre c’è

voluto lo sfiancato Viterbo con il suo organico ridotto all’osso

per far tornare alla vittoria Faenza dopo il trionfo in Coppa

Italia.

Curiosità a Ribera: partita sospesa nell’ultimo quarto con

Napoli in vantaggio di venti punti. Partita da recuperare e deci-

siva per determinare chi tra le siciliane e Viterbo retrocederà

subito in A2 e chi invece disputerà i playout.

A questo punto, prepariamoci con carta e penna ad attendere

la prossima giornata che, ovviamente, vedrà le partite disputa-

te tutte in contemporanea alle 18,30 della domenica. E, preve-

dendo parecchi arrivi a pari punti, anche a più squadre, qual-

che calcolo (piccolo o grande che sia) andrà fatta Intanto,

come da noi già annunciato alcune settimane fa, è ufficiale la

candidaduta di Pasquale Panza a Presidente della LegA.

Sono i minuti che mancano al termine della stagione regolare. Nell'ultimo turno di fronte le prime quattro: Venezia-Taranto e Faenza-Schiodi Roberto Perticaroli

20]

Campionato, brividi diffusi a meno 40

Page 21: Basketville #5 - 6 aprile 2009

Al via giovedì a Chieti la Final Four: in programma il derby toscanocon Lucca e lo scontro tra Marghera, vincitrice del trofeo nel 2007,e le locali del Cus.

di Roberto Perticaroli

Coppa Italia:sarà Pontedera-bis?

[21

Donne - Serie A2

Èil primo appuntamento importante della stagione per il

secondo campionato femminile, una sorta di spartiac-

que tra la regular-season appena conclusa ed i pla-

yoff e playout che prenderanno il via il fine settimana succes-

sivo alle festività pasquali. Un anno dopo Ancona, sarà Chieti

ad ospitare la Final Four di Coppa Italia, manifestazione

vinta lo scorso anno da Pontedera in finale proprio contro le

padrone di casa. Delle quatto squadre che lo scorso anno si

affrontarono al PalaRossini, solo quella allenata da Carretti

rappresenta la continuità perché le contendenti che si trove-

ranno di fronte Martinello e compagne rappresentanto una

novità, almeno rispetto alla passata edizione. Se si esclude

l’ex giocatrice di Maddaloni e Viterbo (e di tante altre squa-

dre) e Martiradonna, è rimasto solo il nome sociale visto che

la rosa è stata cambiata pressoché radicalmente e rinnova-

menti ci sono stati anche in panchina e in società. C’è curio-

sità per vedere Lucca (nella foto), ottima nel Girone Nord;

Marghera e Chieti sono reduci invece da una stagione fin qui

non esaltante per tutta una serie di motivi e proprio in

Abruzzo (specialmente il Cus che giocherà accompagnato

dal sostegno del pubblico amico di Colle dell’Ara) potrebbero

trovare lo slancio per il loro finale di stagione. Ma vediamo

ora nel dettaglio il programma degli incontri. Lucca-

Pontedera: la sterminata batteria di esterne e l’esperienza di

Pontedera contro la rivelazione Lucca, neo-promossa che ha

messo in mostra una giocatrice come Consolini da categoria

superiore ed un’omogeneità di squadra da fare invidia.

Pontedera favorito ma non crediamo ad una passeggiata. La

formazione di Diamanti non ha nulla da perdere. Pronostico:

Pontedera 75% - Lucca 25%. Chieti-Marghera: gli infortuni

hanno caratterizzato l’annata di queste squadre. Quello del

play ceco Uhrova (stagione finita a gennaio) ha penalizzato

non poco le universitarie ben fornite sottocanestro ma che

hanno dovuto chiedere gli straordinari alla giovane Diodati,

comunque sia uno degli elementi positivi della stagione. A

Marghera l’assenza di Borroni e Falzari in contemporanea ha

penalizzato la compagine di Giuliani ed una serie di sei scon-

fitte consecutive ha fatto scendere la compagine veneta di

qualche posizione rispetto ai pronostici estivi. Si è anche par-

lato di dimissioni del coach dopo il -20 di Reggio Emilia ma

tutto sembra rientrato ed ora si cerca di far bene in una mani-

festazione che la squadra in provincia di Venezia ha già vinto

nel 2007. In sede di previsione, piccolo vantaggio abruzzese

per il fattore campo. Pronostico: Chieti 55% - Marghera 45%.

Page 22: Basketville #5 - 6 aprile 2009

Un sogno nel cassetto. Dentro,

un pallone da basket e tutti gli

ingredienti perché la fantasia

diventi realtà: cuore, entusia-

smo, passione, determinazione. Poi, per

forza, il talento emerge. E trasforma il

diamante allo stato grezzo in pietra pre-

ziosa e luminosa. Storia nata ai bordi

della periferia di Caserta, a Maddaloni,

terra promessa in cui è nata quella che

oggi è molto più di una semplice speran-

za del basket in rosa: Debora Carangelo,

17 anni compiuti lo scorso 10 febbraio,

play-maker titolare di Cervia nel campio-

nato di A2. La natura le ha donato un fisi-

co reattivo (1,63 m per 62 kg), ma soprat-

tutto la capacità di saper leggere le situa-

zioni prima che si verifichino, qualità che

le ha permesso di bruciare le tappe in un

cursus honorum da predestinata. «Iniziai

a giocare a basket nel vivaio di

Maddaloni a 5 anni – racconta infatti

Debora – esordendo in prima squadra a

14, giocando 19' contro Priolo alla prima

giornata del campionato di A1. Fu

un'emozione indescrivibile”. Che tuttavia

non frenò la crescita del piccolo folletto

campano, capace di imporsi all'attenzio-

ne degli addetti ai lavori e di chiudere con

un high di 10 punti contro Cavezzo. Poi,

in seguito al fallimento della società, la

scelta di vita. “Avevo avuto proposte da

Parma, in A1, ma fu Cervia a convincer-

mi». Per Debora una categoria in meno,

la A2, ma la consapevolezza di avere il

giusto spazio per fiorire. E così è stato.

Nella stagione 2007-08 il giovane play è

infatti esploso, aiutando Cervia a conqui-

stare la salvezza e togliendosi la soddi-

sfazione di stabilire l'attuale record di

punti segnato da una giocatrice Under 16

in A2: 34 in 32' contro Sesto San

Giovanni. Numeri importanti che hanno

catapultato Debora nella Nazionale

Under 16 di Giovanni Lucchesi, dove il

suo talento è riemerso in modo consi-

stente, come dimostra l'Argento conqui-

stato agli ultimi Europei di Katowice. Un

traguardo importante, per cui Debora

non si monta comunque la testa: «Penso

ad andare avanti nel modo migliore e a

centrare la salvezza con Cervia». Con un

occhio al campo da basket ed uno ai

banchi di scuola. «Frequento l'Istituto

Alberghiero e sono contenta dei miei

risultati». Senza dimenticare la famiglia.

«Qui vivo nella foresteria della società

insieme alle mie compagne Giulia Cani,

Ludovica Storer ed Ursula Colabello e

mia madre Maria e mio padre Vincenzo

vengono su a trovarmi una volta al mese.

La lontananza? Mi dispiace, ma la mia

scelta è stata fatta in accordo coi miei

genitori che credono in me e che, come

me, desiderano che io vada avanti con il

basket». Ricordando la sorella Antonella

('84), il fratello Domenico ('87) ed il

gemello Giovanni, che gioca a basket

come “3” proprio a Maddaloni. Terra

madre di Debora, piccola grande stella

destinata a brillare a lungo.

Debora Carangelo: nel segno del destino A soli 17 anni si è imposta come una delle più promettenti giovani ditutto il panorama cestistico femminile.

di Damiano Montanari

]22

Donne - Nuovi talenti

Page 23: Basketville #5 - 6 aprile 2009

di Angelo Potenza

[23

Spagna

Derby iberico in eurolega: si va a gara 5I catalani hanno portato a termine l'impresa, arrivando a giocarsi labella in casa. Dove quest'anno, però, ha vinto proprio solo il Tau

Il Barcellona è riuscito nell’impresa.

Dopo una gara tre gagliarda in dife-

sa ma mal gestita in attacco (anche

e soprattutto a causa dell’assenza di

Navarro), in gara quattro i catalani sono

riusciti a sbancare il feudo basco di

Vitoria per 84-63 ed ora si giocherà la

bella in casa, dove in questa edizione di

Eurolega ha perso solo una volta (proprio

contro Vitoria in gara uno di questi quarti

di finale), al contrario del Tau che anno-

vera tre sconfitte a domicilio (contro

Roma, l’Olympiakos e da giovedì il

Barcellona). Da notare come in queste

quattro gare il Barcellona abbia rifilato

più di venti punti a partita al Tau nelle sue

due vittorie , mentre in gara 1 e gara 3 i

catalani hanno perso rispettivamente di 9

e di 7, segno di come i giocatori di coach

Pascual siano subito riusciti a prendere

fiducia al primo scarto significativo in loro

favore al fine da non permettere ai baschi

di ricucire lo strappo, grazie a scelte di

tiro azzeccate e ad un’intensità difensiva

elevata e constante. Un’altra chiave di

lettura della serie è rappresentato dal

rendimento dei lunghi. Quando i catalani

sono riusciti a far valere la loro maggiore

fisicità e pericolosità offensiva sotto le

plance, il Tau sembrava non poter far

nulla. Non a caso, in gara tre il peggiore

dei catalani è stato Ilyasova che due gior-

ni dopo invece sfornava una più che

buona prestazione (11 punti e 8 rimbalzi

per lui). Ma il vero eroe di gara quattro è

stato Andersen (il primo a sinistra, nella

foto), finalmente tornato (forse per la

prima volta da quando è a Barcellona) ai

livelli di Mosca ed autore di 9 punti con-

secutivi nel terzo periodo (saranno 11

alla fine) che hanno tagliato le gambe ai

baschi nel momento in cui stavano eser-

citando il maggior sforzo per poter rien-

trare in partita dal meno 14. Grazie all’au-

straliano, il Barcellona è arrivato addirit-

tura fino al più 20 nonostante la difesa

del Tau fosse probabilmente nel suo più

alto livello di intensità. C’è da dire

comunque che sia in attacco che in dife-

sa tutti i giocatori di Pascual hanno gio-

cato una partita gagliarda. L’inizio partita

ha visto in Ilyasova e Basile (13 punti con

3/5 da tre per il solo alfiere italico rimasto

nella massima competizione europea)

molto prolifici in attacco. Poi all’inizio del

secondo quarto, nel solo vero momento

di difficoltà per i catalani, con i baschi

saliti a più 8, ci ha pensato Navarro a

ricucire lo strappo (come si è sentita la

sua assenza, soprattutto in attaccco, in

gara tre). Per il Tau questa sconfitta è

ancora una volta figlia di brutte prestazio-

ni da parte dei lunghi. Mentre in gara due

fu Splitter, subito caricato di falli da

Santiago, a lasciare i suoi compagni privi

del proprio riferimento sotto le plance, in

gara quattro sono stati Teletovic (uno

degli eroi di gara tre, che in gara quattro

ha terminato con 1 solo punto e -5 di

valutazione in più di 25 minuti giocati) e

McDonald (limitato dai falli, per lui solo 4

punti e -1 di valutazione in appena 13

minuti) a fallirle la propria prestazione.

Page 24: Basketville #5 - 6 aprile 2009

Spagna

Prospetti nba: non solo RickySembra probabile che Rubio vada al draft solo nel 2010.Ma già quest'anno, altri spagnoli potrebbero essere sceltidi Angelo Potenza

In questi giorni in Spagna rimbalza la notizia che Ricky Rubio

(nella foto) stia ridiscutendo con lo Joventud di Badalona l’NBA

escape dell’anno prossimo per poter attraversare l’Atlantico nel

2010. Sembra quindi molto probabile che non lo vedremo al

draft di quest’anno. Ciò nonostante, è possibile che tra le pros-

sime scelte delle franchigie americane ci siano giovani promes-

se iberiche, probabilmente al secondo giro. I più accreditati

sono Sergio Llull del Real Madrid (nella foto, contro Milano) e

Victor Clavier del Pamesa Valencia.

Sergio Llull è un play che ha nell’aggressività e nell’atletismo le

sue armi migliori. Il giovane maiorchino (ha compiuto 21 anni a

novembre) si è ritagliato uno spazio importante tra le fila del

sorprendente Real di quest’anno, dimostrando di aver ormai

acquisito quella continuità di rendimento necessaria per poter

giocare ad alto livello. Anche per questo coach Plaza continua

a dargli fiducia e responsabilità sia in Eurolega, che in campio-

nato, dove Llull gioca 22 minuti a partita con 2,7 assist e 8,8

punti di media, con il 42% nel tiro da 3. In Europa le sue stati-

stiche calano un po’, anche se è proprio nella massima compe-

tizione europea che ha sfornato la miglior prestazione della sta-

gione, esattamente nel primo incontro di Top16 contro il

Barcellona. Autore di 18 punti con 5/7 da 2 e 2/3 dall’arco, Llull

risultò il match-winner della partita dopo che, all’ inizio del quar-

to quarto con il Real sotto di 10, trascinò i compagni alla vitto-

ria con due triple, una palla rubata con schiacciata finale e due

liberi in meno di 8 minuti. Oltreoceano è salito alla ribalta nel-

l’ottobre del 2007, quando neanche ventenne rifilò 17 punti ai

Toronto Raptors in amichevole ed ora viene pronosticato come

possibile seconda scelta da alcuni siti specializzati come nba-

draft e hoopshype. Lo stessonon vale per Victor Clavier, clas-

se 1988 che ha perso gran parte della stagione a causa di una

frattura alla gamba sinistra subita a Dicembre. Ritornato solo a

marzo, quest’ala di 2.05 metri che in Spagna viene paragona-

to a Garbajosa ma che in realtà in prospettiva NBA potrebbe

ricalcare le orme di Bostian Nachbar, è un ottimo rimbalzista

(5,5 a partita finora in ACB) e un buon realizzatore(10,5 punti ).

Salito alle ribalte durante i playoff del 2007, quando a neanche

19 anni segnava più di 11 punti a partita, anche quest’anno

Clavier gode di molta fiducia sia da parte di Spahija, che lo fa

giocare quasi 30 minuti a parita in ACB , sia da parte di Scariolo

che lo ha inserito nella sua lista allargata per gli Europei nono-

stante fosse ancora infortunato. Clavier non ha ancora deciso

se presentarsi al draft di quest’anno, anche se ha intenzione di

fare la Summer League come l’anno scorso, per poter prepa-

rare il cammino verso l’approdo in NBA. Nonostante abbia

maturato una certa esperienza in Europa, gli mancano un

po’ di chili e una migliore percentuale nei tiri liberi, oltre

che una maggior attitudine defensiva, per potersi pre-

sentare pronto all’appuntamento con l’NBA come

ala versatile, alla Tayshaun Prince per intender-

ci. Ed è per questo che Llull sembra più pron-

to di lui al salto, in quanto più completo e

con un pedigree europeo migliore,

avendo maturato una certa espe-

rienza anche in Eurolega, e non

solo in Uleb/Eurocup. E si sa che

gli scout NBA, dopo le recenti

esperienze (vedi il caso Milicic su

tutti), sono restii a valutare positi-

vamente giovani europei con

poca esperienza a livello interna-

zionale.

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Abbiamo avuto un anno più difficiledegli altri, abbiamo cambiato moltigiocatori però siamo ancora alla

Final Four, per la settima voltaconsecutiva, credo un record imbattibileper il mio club. Proprio il club, intesocome dirigenti e persone che lavoranonegli uffici penso meritino un grandericonoscimento per la serietà e ilsostegno continuo che danno a tecnici egiocatori. Solo J.R.Holden è statosempre presente in queste sette squadredel Cska che sono arrivate all'ultimo attodella competizione e credo sia unnotevole record anche questo.

Abbiamo affrontato il Partizan. Moltipensavano avremmo vinto in tre partitema pochi avevano chiaro che la squadradi Vujosevic era per noi particolarmenteindigesta per la sua fisicità e per lastazza fisica che non ci permetteva diavere molti mismatch a favore.L'inserimento di Viktor Khryapa (nellafoto) nel quintetto delle prime due partiteci ha permesso di avere più potenza e unmaggior controllo dei rimbalzi, senzaperdere fluidità in attacco, vista l'abilitàdi Viktor nel passare la palla. Inoltrequesto ci ha permesso di dosare ilminutaggio del nostro miglioreattaccante, Siskauskas, avendolo così

sempre fresco nei momenti cruciali dellagara.

Abbiamo avuto grande difesa in tutte lepartite, disciplina mentale, intendendo lapazienza di cercare il compagno liberoanche dopo tre o quattro passaggi, latesta per giocare contro una ricercaesasperata del contatto.

È stata un'esperienza incredibile giocaredavanti a 23.000 persone in un palazzocompletamente bianconero che non hainquietato solo Lele Molin (nella foto),noto juventino che è riuscito anche ascherzarci sopra a pochi secondi dallapalla a due.

Adesso affronteremo la vincente tra Taue Barcellona, con i primi che hannoancora perso in casa la partita decisiva,come, purtroppo per loro, è capitatomolte volte negli ultimi anni. Penso cheil Barça di Basile, Navarro, Andersen nonsi farà scappare l'occasione, soprattuttodopo la vittoria molto autoritaria di garaquattro.

Non avevo dubbi, ricorderete, sullavittoria dell'Olympiakos, con piùgiocatori abituati a queste serie di playoffe un Bouroussis che sta giocando la sua

io, Ettore

Ci siamo ancora!Scusate ma sonoproprio contento.Settima finale consecutiva per il Cska. L'ultima è arrivata altermine di una stagione non esattamente facile facile

di Ettore Messina

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migliore stagione internazionale, al puntoda permettere alla sua squadra di vinceregara quattro senza Nikola Vujcic.

Infine resta il rammarico per Siena: hannogiocato una grande stagione di Eurolega ehanno perso contro un Panathinaikoscapace di due grandi partite al PalaSclavo,veramente uno dei campi più difficilid'Europa. Le imperfette condizioni dialcuni giocatori hanno sicuramentecondizionato la serie e, nei signorilicommenti di Minucci e Pianigiani, credoresti un po' di rammarico per non averavuto la squadra al livello di un paio dimesi prima. Hanno giocato tre Final Fournegli ultimi sette anni e sono convinto checi riproveranno l'anno prossimo, ancorapiù forti dopo questa esperienza.

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NBA

Sole nero,sul deserto di PhoenixStagione pessima per i Suns, probabilmente alla fine di un ciclo.Anche per scelte disastrose al draft di Enrico Bonali

Campionato nefasto per i Suns.

Porter, il nuovo coach, è stato cac-

ciato per promuoverne l’assisten-

te, Raja Bell e Boris Diaw sono

stati spediti a Charlotte per J-Rich

e le voci di mercato su una possi-

bile cessione di uno fra O’Neal o

Stoudemire si sono esaurite solo

col chiudersi della finestra di mer-

cato. Si è arrivati alla fine del ciclo

della bella Phoenix che vinceva e

divertiva, traordinario gruppo che

però non è mai riuscito a raggiun-

gere nemmeno una finale e che

adesso si ritrova parzialmente

smembrato, in là con gli anni

(Shaq 37, Hill 37, Nash 35)?

Si accusava D’Antoni di non aver

utilizzato la panchina in modo

adeguato, dimenticandosi però

che questa presentava elementi

quali un Piatkowski sfiatato, un

limitato Skinner, Strawberry,

Marks, Burke e Jalen Rose che

più che essere alla frutta sembra-

va già arrivato all’amaro.

Un gruppo di giocatori insufficienti

più Barbosa e Thomas, unici a

dare un vero contributo. Qual è

stata la causa di questo mancato

ricambio di forze fresche?

Scelte al draft. Negli ultimi anni i

Suns hanno selezionato giocatori

inadatti come il già citato

Strawberry, Alando Tucker, Robin

Lopez. Il front office si è anche

macchiato di un peccato peggiore:

le scelte cedute.

Nel 2005 i Suns cedettero la loro

21, che diventò Nate Robinson,

per riuscire a mettere le mani su

Kurt Thomas.

A dir il vero questa non fu una

mossa totalmente negativa, anzi

in quel momento fu vista come un

vero e proprio colpaccio. Peccato

che solo 2 anni dopo lo stesso

Thomas fu ceduto a Seattle in

cambio di…niente, scambiato

solo per abbassare il tetto salaria-

le!

Quella stessa chiamata n°21 era

stata acquistata nel draft prece-

dente (assieme a Jackson

Vroman…) quando Phoenix

cedette la numero 7 ai Bulls; i

quali selezionarono Luol Deng, un

2.06 che può svariare nei ruoli:

non è ancora sbocciato, ma rima-

ne un ottimo giocatore, con un

affidabilissimo tiro dalla media e

buona propensione per i rimbalzi.

Il vero dramma è stato però 2006

quando i Celtics acquistarono la

scelta numero 21 di Phoenix, in

cambio di una scelta futura e

denaro, trasformandola in Rajon

Rondo, fondamentale e super

atletico play che ha aiutato Boston

a vincere il titolo e che proprio

Nash (nella foto) ha dimostrato di

soffrire molto negli scontri diretti.

Nel 2007 i Suns cedettero la loro

24 a Portland in cambio di solo

denaro e così facendo si videro

scappare un ragazzo bianco, dal-

l’atletismo e tiro sconfinato: Rudy

Fernandez.

Non è poi da dimenticare la san-

guinosa cessione di Joe Johnson

al quale, l’anno precedente la sca-

denza del contratto, era stata rifiu-

tata un estensione di 6 anni a 36

milioni di dollari, salvo poi veder-

selo strappare dagli Hawks. In

cambio arrivò Diaw.

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€ 20,50

di Davide Cerruto - Appunto

SNEAKER CORNER - PUMA FIRST ROUNDNate per il basket ma adorate anche dagli skater, le Puma First

Round Repeat II non hanno perso un briciolo della loro aura vin-

tage in questa rivisitazione glam operata dal marchio tedesco: il

collarino alto imbottito, la suola in gomma e la tomaia in suede

sono sempre lì dove erano stati messi oltre vent'anni fa. Si

chiamano Repeat perché su tutta la superficie delle sneaker è

ripetuta in rilievo una stilosissima micro-silhouette delle scar-

pe.

100 €

99 €

STREET WEAR - GIACCA QUIKSILVER Bianco con grafiche stampate all over, Kalis Printed è un giubbi-

no sportivo corto, con polsini, vita e collo in maglia di cotone.

Dentro è foderato in microrete che ti mantiene bello fresco, fuori

ti protegge quando arriva il vento o l'acquazzone primaverile.

Insomma se hai bisogno di una giacca leggera e versatile questa

di Quiksilver ti torna comoda per il normale uso quotidiano ma

anche per gli sport outdoor.

BASKET MUSIC - 808S & HEARTBREAK808s & Heartbreak è un potente concept sull'amore firmato Kanye

West, guru dell'era post-hip hop che forgia beat costruiti mettendo

insieme elettronica pura, violini e pianoforti e liriche minimali cantate

(non rappate). L'808 del titolo richiama il nome di una drum machine

molto celebre tra i producer hip hop, la mitica Roland TR-808, che può

battere così forte da far tremare i vetri della macchina e può simulare

il battito di un cuore.

6,50 €

Sole nero,sul deserto di Phoenix

URBAN KIT - VANS SPICOLI 2 SHADES Ma chi l'ha detto che un paio di occhiali deve costare 200 euro per

essere cool? Prendi ad esempio i Vans Spicoli 2 Shades: sono

occhiali in celluloide con lenti tinte che aiutano a filtrare la luce,

montatura colorata e logo del brand californiano stampato di lato

sulle stanghette. Disponibili in vari colori, ti proteggono dai raggi solari, hanno un

loro stile ben preciso e ti costano meno di una pizza margherita.

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2.390 Euro

HI DEFINITION - LG W2452VPer guardare un film al massimo della risoluzione non sei obbligato acomprare un televisore di ultima generazione. L'alternativa? Un moni-tor Full-HD da collegare al tuo PC: tra un film e l'altro, ti troverai a gio-care e a lavorare su un desktop ampio come non l'hai mai visto. Sepensi che uno schermo così non sia alla tua portata, ecco la buonanotizia: LG W2452V costa poco più di 200 euro. Per questa cifra tiporti a casa un monitor da 22 pollici, dal design intrigante e piuttostosottile, perfetto per collegare l'Xbox360 o la Playstation 3, ma anche iltuo lettore Blu-ray o la videocamera ad alta definizione.

TECH WALK - TOSHIBA PORTéGé M750Un notebook che costa come un ultra slim di lusso ma non puntasul design: la particolarità è che si trasforma in un tablet PC conuna semplice rotazione dello schermo tattile. Il vantaggio? Lopuoi usare con una mano sola, magari per disegnare a manolibera oppure per navigare o chattare. Ma puoi anche utilizzar-lo per leggere un libro elettronico (eBook) sul basket durante ilweekend in montagna. M750 ha una tastiera virtuale per scri-vere e uno stilo in dotazione (ma anche le dita vanno benis-simo). Quando vuoi, lo 'riconverti' in un semplice portatile etorni al mouse a alla keyboard 'reale'.

IL BOSS DEL GHETTO - GRAND THEFT AUTO: CHINATOWN WARSUno dei giochi più 'cattivi' della storia sulla console più 'innocente' che c'è:arricchito da un comparto grafico 3D di livello top, GTA approda su NintendoDS senza perdere un grammo della propria immorale carica criminale e conun gameplay fatto di brevi, sanguinose missioni e devastanti scorribande inauto. La città è vasta e tutta esplorabile, mentre il sistema di business èlegato al commercio della droga e alle sue oscillazioni sul mercato. Percompletare il tutto, ci sono anche un'ottima modalità multiplayer e la com-munity online.

249 Euro

44,90 Euro

di Giuliano Mannini - Appunto

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Il test

Se per caso vi è capitato, durante gli

scorsi torridi giorni di basket europeo, di

tastare l’umore della piazza riguardo gli

italiani in campo, avrete senz’altro notato

la ricorrenza dell’aggettivo “inadeguato”.

Hanno ragione, ci mancherebbe altro.

Ma vediamo qualche esempio di giocato-

re adeguatissimo al livello del barrage di

Eurolega, che nonostante la giovane età,

parrebbe aver già convinto la stragrande

maggioranza di critica e pubblico.

Sergio Llull: 4 partite, 14 minuti di media,

2.5 punti con 3-15 (20% tondo tondo) dal

campo e –1 complessivo di valutazione.

Victor Sada 4 partite, 12 minuti di media,

0.5 punti con 0-7 dal campo e –3 com-

plessivo di valutazione. Milos Teodosic 2

partite, 12 minuti di media, 1 punto con 1-

5 dal campo e –3 complessivo di valuta-

zione.

Ecco, rabbrividiamo (alla maniera di

Natolia quando presentava il numero dei

Bulgari) al solo pensiero di ciò che

potremmo leggere e/o sentire se questa

roba la mettesse su un Peppino Poeta,

peraltro esordiente in Eurolega.

Gianluca Basile.

Ma non si era detto che quest’annoavrebbe riscritto la storia delGuinness dei Primati, facendo l’agita-tore di asciugamani più pagato delmondo?

Ma a proposito di adeguatezza, comevalutare serenamente il contributo diEze e Stonerook alla campagna anti-Panathinaikos?Ormai è ufficiale: andate in un supermer-

cato di Kaunas, prendete 5 persone a

caso tra quelle in coda per il pane fresco,

aggiungete il tizio al banco della carne

come sesto uomo e buttatele su un par-

quet. Avrete una squadra di pallacanestro.

Charles Judson Wallace sublima il con-

cetto di “eccesso di zelo”. Gary Neal

subisce un contatto duro e finisce per

terra. Si mette seduto per riprendersi un

attimo, quando accorre lo zampettante

CJ ad offrire una mano per rialzarsi. Solo

che questo scivola e gli pianta una ginoc-

chiata alla bocca dello stomaco,

(ri)abbattendolo. Cioè, in pratica il negati-

vo di Hatzivrettas.

Fine serie a Siena. Obradovic si avvia a

centro campo, avendo cura di salutare

chiunque gli capiti a tiro. Si imbatte in

McIntyre e gli tributa il giusto onore con

grande trasporto, prendendogli la testa

fra le mani e sussurrandogli, il labiale è

inequivocabile, “bravo” (dice: “embè?

Cosa doveva dirgli, “cattivo”?). Mmmmh,

quanta tenerezza. Non è che per caso

abbiamo assistito all’inizio dell’operazio-

ne “grazie di tutto”, riferita a Jasikevicius

Benetton-Lietuvos arriva ai minuti crucia-

li. Il commentatore, di cui al momento

della stesura del pezzo ci sfugge il nome,

e al quale chiediamo (a)venia, si protube-

ra in una profezia che fa più o meno così:

“tutto è apparecchiato per la vittoria trevi-

giana”. Occhiata alla sovrimpressione:

mancano 3 minuti e 50 secondi alla fine

e il punteggio dice Treviso 70 Rytas 71.

Ora, al di là dell’opportunità scaramanti-

ca dell’affermazione, la domanda sorge

spontanea e rigogliosa: “Ma perché?”.

Serie di “pallini” a libera scelta. Costruitevi da soli un team di primizie, tardizie, scoperte... di Vittorio Marotta

Chi è, per voi, inadeguato?