Basketville # 6 - 15 aprile 2009

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n.6 - 14 aprile 2009 NEMICIAMICI Mercoledì 16, l'anticipo La Fortezza- Montepaschi con Sabatini e Minucci > Ettore Messina > Simone Pianigiani > Matteo Boniciolli > Valentino Renzi > Mario Boni > Nino Pellacani > Giovanni Piccin > Angelo Barnaba > Jerry Sloan

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Dai playground ai playoff - L'e-magazine italiano di basket

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n.6 - 14 aprile 2009

NEMICIAMICIMercoledì 16, l'anticipo La Fortezza-Montepaschi con Sabatini e Minucci

> Ettore Messina> Simone Pianigiani> Matteo Boniciolli

> Valentino Renzi> Mario Boni> Nino Pellacani

> Giovanni Piccin> Angelo Barnaba> Jerry Sloan

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Virtus e Mens Sana come Juve e Milan?

I paragoni sono a volte azzardati, altresgraditi. Quello calcistico, per La Fortezza eMontepaschi, non riguarda le squadre sucampo e nemmeno le bacheche in società,ma sottolinea una (sacro)santa alleanza fradue club di vertice, fatta soprattutto direciproco rispetto e di rivalità che resta neilimiti, poi di sostegno e sinergia reciprocinelle questioni di Lega.Come erano e sono distanti anni luce nei comportamenti e nei pensieriMoggi e Galliani, poi Cobolli Gilli e ancora Galliani, così Sabatini e Pianigianiprocedono su piani paralleli senza mai punti di scontro. E le due squadre, laregina d'Italia degli anni 90 e quella di questo decennio, per molti anni si sonofrequentate a distanza, con le uniche eccezioni di una finale di Coppa Italia,vinta dalla Virtus, e di una finale scudetto (vinta dalla Mens Sana). Proprio aquest'ultimo evento risale l'eccezione alla regola dei rapporti amorevoli fra iclub: la ribellione di Markovski per un paio di fischiate e un time out“improprio”. La tempesta durò poco. Come Zare sulla panchina bianconera.Prima e dopo, baci e abbracci e il titolo di copertina, “Nemiciamici” si rifa adun film della Walt Disney, un cartone animato con protagonisti un cane e unavolpe (e meno male, se uno dei due fosse stato un gatto non avremmo maipotuto proporlo senza solleticare pinocchiesche rimostranze), troppo diversiper essere affratellati eppure incredibilmente, alla fine, insieme per nuoveavventure.L'amicizia fra Sabatini e Minucci va oltre le inimicizie fra tifoserie - e nelbasket, poi, quelle gemellate sono davvero poche - stempera gli animi comeè successo dopo l'ultima finale di Coppa Italia, al di là delle figure di entrambi:mai gratuitamente accomodanti, spesso in prima linea, portatori di ideerivoluzionarie come inquisitorie, quando serve, nei confronti del sistemabasket. Più che di opposti che si attraggono, parleremmo di personaggicomplementari sicuramente preponderanti nei loro club e in Lega.La Fortezza-Montepaschi di mercoledì 16, anticipo motivato dalla presenzadella Virtus nella finale di Eurochallenge, è così tutto fuorché un momento dirivalità personale fra il Divo Claudio e l'Arciduca Ferdinando. Ed è una partitache conta soprattutto in prospettiva playoff, soprattutto se dovesse vincereBologna in un certo modo. Oggi non cambierebbe nessuna gerarchia enemmeno il rapporto fra i due Nemiciamici, impegnati su fronti ben più ampi.A partire dai futuri rapporti fra Lega e Federazione, per i quali ci viene inmente un altro cartone animato di successo Disney: “La bella e la bestia”.Senza precisare chi fa chi e immaginando che in questo caso l'eventuale,prossima scintilla non sarà d'amore ma di guerra.N.B. Questo numero è un po' speciale. "Complici" le festività pasquali, peragevolare il lavoro di impaginazione abbiamo trasportato i commenti al turnodi Serie A maschile dall'E-Magazine alla home page del sito.

Franco [email protected]

l’E-ditoriale

www.basketville.itNumero 6 – 14 aprile 2009

Direttore ResponsabileFRANCO [email protected]

www.basketville.itè una testata registrata presso il Tribunale di Luccae di proprietà diMedia dell'Otto s.r.l.Via delle Ville, 1140/A55100 LuccaTelefono +39 3202 119 119E-mail: [email protected]

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FotografieAgenzia Ciamillo-Castoria

Autorizzazione del Tribunale di Luccanumero 894 del 16 marzo 2009

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Serie A6 La Fortezza-Montepaschi

di Franco Orsi

8 Simone Pianigianidi Franco Montorro

9 Matteo Boniciollidi Franco Montorro

10 Valentino Renzidi Franco Montorro

L’angolo azzurro11 Angelo Barnaba

di Franco Montorro

Allenatori12 Giovanni Piccin

di Franco Montorro

Il protagonista13 Mario Boni

di Franco Montorro

Il personaggio14 Nino Pellacani

di Franco Montorro

Legadue15 Il punto

di Lorenzo Settepanella

Donne16 Taranto

di Roberto Perticaroli

18 Serie A1di Roberto Perticaroli

20 Serie A2di Roberto Perticaroli

International24 Spagna

di Angelo Potenza

25 Nba, Jerry Sloandi Lorenzo Grighi

3 l’ E-ditoriale26 Io, Ettore26 Playground Style28 Play on/off29 Il test

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Serie A

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di Franco Orsi

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Tracollo virtussino a Siena all'andata, punto a punto nella finale diCoppa Italia. Cosa ci riserverà la sfida di giovedì 16?

La Fortezza-Montepaschi,previsioni sul terzo atto

L'ultima vittoria casalinga della Virtus contro la MensSana risale al 13 novembre del 2005, finì 73-59 perl'allora Vidivici che qualche mese dopo fu una delleultime squadre ad andare a vincere al PalaMensSana(72-59 il 25 marzo del 2006). Curiosità aggiunte: iltabellino della prima di quelle due gare. Nella prima, perla Virtus: English 9 punti, Drejer 8, Rodilla 10, Milic 7,Bluthenthal 19, Lang 7, Di Bella 7, Pelussi 6, Binelli,Gugliotta, Lacey, Bonfiglio. Per Siena: Nicola 13,Zukauskas 2, Eze 4, Hamilton 4, Kaukenas 12, Chiacig 3,Woodward 15, Stonerook 6, Lamma, Pecie, Datome,Colli.Da allora, per Bologna bianconera, solo illusioni e duefinali perse: per lo scudetto nel 2007, per la Coppa Italiameno di due mesi fa. E si sono giocate tutte inquest'anno solare le sfide fra Montepaschi e La Fortezza.In campionato, alla tredicesima di andata il 4 gennaio,nella Final Eight il 22 febbraio, quindi una cinquantina digiorni di intervallo fra ognuna delle tre gare in calendario,per l'esattezza 49 fra quella di andata e la finalissima dicoppa, 53 fra quest'ultima e l'anticipo di giovedì 16.Periodi uguali per andamenti molto, ma molto diversi.A Siena finì infatti 107-81 con gara chiusa sul 53 a 35dell'intervallo. Poi solo altri dolori per una Fortezzaancora sconquassata dal caso Boykins, castigato inpanchina e poi comprimario per 18 minuti.Il tabellino, allafine, recitava per Siena: Domercant 17, McIntyre 11,McDonald 5, Eze 11, Carraretto 6, Sato 37 (10 su 12 dalcampo, 14 su 17 dalla lunetta!), Lavrinovic 20, virgola pertutti gli altri compreso Stonerook. Virtus: Ford 13,Koponen 3, Arnold 10, Righetti, Boykins 6. Giovannoni23, Chiacig 4, Langford 10, Vukcevic 12. Ben 25 le palle

perse della Fortezza, a fronte di un 32 a 28 a favore neirimbalzi, ma 69.2 e 57.1 di percentuale per la Mens Sananel tiro da 2 e da 3, contro il 48.8 e il 38.9% bianconero.Finalissima di Coppa Italia alla Futurshow Station, 70-69per Siena, che conquista la prima Coppa Italia e vedecosì distribuiti i punteggi: Domercant 12, McIntyre 8,Finley 8, Eze 11, Sato 8, Lavrinovic 11, Kaukenas 2,Stonerook 10. Per Bologna: Ford 7, Koponen 5, Righetti10, Boykins 16, Giovannoni 3, Chiacig 2, Langford 20,Vukcevic 3, Terry 3.Punteggio molto più basso, 49 punti totali in meno, con lasquadra di Pianigiani che conclude con il 48.6 da 2 e il32.1 da 3, 37 rimbalzi e 16 palle perse. Per la Virtus: 35.9da 2, 50.0 da 3, 37 rimbalzi e 19 perse.Solo Domercant, Eze, Lavrinovic e Langford in doppiacifra in entrambi i match.Quali chiavi di lettura si possono trarre dal confronto frale cifre dei due confronti? Quali ipotesi per la terza garastagionale, anche in considerazione dei più recentiprocessi di rinnovamento-consolidamento delle duesquadre? Niente di clamoroso da scoprire, Bologna devepuntare sulla sua difesa anche per innescare giocate incampo aperto a lei più agevoli dell'attacco ragionato;Siena può far conto su una maggiore fisicità, utilesoprattutto se servisse a caricare di falli Ford; Boniciolliha in Langford un elemento positivo di rottura di ritmi e inBoykins il solito genietto; Pianigiani una straordinariabatteria di match winner.Ma nel dettaglio, e comprendendo la pretattica, quelloche è stato e quello che potrebbe essere Virtus-MensSana di giovedì lo abbiamo lasciato dire o immaginare,nelle prossime pagine, ai due allenatori.

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Serie A

SimonePianigiani«Anche nellafinale di CoppaItalia siamo statipiù forti noi dellaVirtus. Non fateviingannare dalloscarto minimo»

di Franco Montorro

Simone, avete battuto la Virtus due volte su due, ma la

seconda faticando molto.

«A gennaio stavamo bene noi e meno loro, alla Final Eighteravamo entrambe quasi al top. Noi venivamo da un'impresacon Mosca e da una bella partita con Ferrara».Ma in Coppa Italia avete faticato.«Abbiamo fatto un eccellente torneo, invece. Vedi, al di là deirisultati numerici, bisognerebbe ricordare l'emotività di quellegiornate. Tutto e tutti erano contro Siena, perché poi ognunoaveva una reale chance di batterci, come può succedere in unapartita secca. In queste condizioni, in queste partite, la difficoltàè massima ed allora anche se vinci con punteggi minimi non c'èda meravigliarsi».

E la Virtus intanto era migliorata rispetto a quella in

campionato.

«Senza dubbio, ma bisognerebbe tenere conto che per noiquella finale è stata la terza partita in meno di tre giorni, chestavamo vivendo un periodo molto dispendioso su tre fronti, chenon è semplice dormire per quattro giorni in albergo, poi giocarein trasferta contro la squadra sostenuta dal pubblico amico ecostruita per vincere il campionato, come da dichiarazioni delsuo allenatore. Detto questo, ricordo che quella gara l'abbiamocondotta per 39 minuti e con un grosso handicap: McIntyre fuoridalla partita. Fuori per essersi visto fischiare due falli nellostesso fallo, per un quarto fallo che in realtà era sfondamento diLangford. Ricordo che abbiamo tenuto la Virtus a 69 punti e che

bastava segnare anche tre dei sei tiri aperti che ci eravamocostruiti contro la loro 1-3-1 per chiudere la partita con unvantaggio in doppia cifra. Poi si finirà sempre con il parlare dialtri episodi».

Boniciolli dice che la partita di giovedì potrebbe essere le

meno importante di quelle fra di voi.

«Penso di poter essere d'accordo, immaginando che loroabbiano consolidato il secondo posto».

Qual è lo stato di forma attuale della Montepaschi?

«Stiamo facendo un lavoro che va oltre queste gare. Siamostanchi, non abbiamo la prfondità di squadre come ilPanathinaikos che anche per questo sono giustamente allaFinal Four di berlino, ma giochiamo in un campionato molto piùlogorante di quello greco. Non siamo al meglio, stiamorimettendoci insieme dopo qualche acciacco, però affrontiamola partita con la Virtus con impegno e con la convinzione chepotrà essere spettacolare».

Che cosa ti piace di Matteo Boniciolli allenatore?

«Il fatto che sia un entusiasta del basket. Lo si percepisce inogni cosa che fa, quando parla con la squadra o con la stampa.Un entusiasmo trascinante che riesce sempre a creareun'atmosfera positiva per la squadra. E che ai giornalisti dàsempre interessanti spunti di riflessione».

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Serie A

di Franco Montorro

MatteoBoniciolli

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«Delle partite già giocate e dellealtre in cui potremmo ritrovareSiena, quella di giovedì è la menoimportante»

Matteo, la gara di andata a Siena è stata un disastro

inspiegabile?

«No, perché allora era in atto una profonda modifica in unsistema che io avevo ereditato dal mio predecessore. E mentrela squadra era già impegnata in fasi cruciali su tre fronti io eracome se fossi stato proiettato in una finale senza aver fatto ilprecampionato. In più, se penso all'armonia e alle chiarezza diidee che c'è oggi in Virtus, penso che allora ci trovassimodavvero in un altro mondo C'era stato il caso Boykins, noieravamo disorientati, incapaci a reagire, senza identità, scossidalle polemiche. Da parte loro ricordo un Sato mostruoso».

La finale di Coppa Italia propone invece ricordi più

confortanti.

«In quelle giornate abbiamo giocato la miglior pallacanestro ditutte e otto le finaliste e siamo arrivati alla finale consapevoli cheloro invece avevano fatto molta fatica e giocato male, faticatocon Cantù, andati sotto di 15 con Treviso... E noi giocavamo incasa. In quella finale abbiamo difeso molto bene e quello è statoun segnale importante. Bisogna sapere cosa si deve fare pervincere e che cosa bisogna evitare di fare per non perdere: lì iragazzi hanno dimostrato finalmente di averlo compreso. Indifesa la 1-3-1 è stata fondamentale e quando Langford harubato una palla andando in contropiede a segnare il sorpasso,ho detto ai miei assistenti che avevamo vinto. Poi, purtroppo, èandata come è andata».

La gara di giovedì potrebbe essere...

«Ti dico quello che sarà, per me: la meno importante dellepartite già giocate quest'anno e delle altre in cui potremmoritrovare Siena. La prima ci serviva per capire a che distanzaeravamo, la seconda è stata atipica come tutte le finali, quella digiovedì non la vivo come una verifica anche se mette in palionon 2, ma 6 punti. Sì, perché Siena ha perso finora solo con laFortitudo, che però gioca con obiettivi diversi da quelli di Roma,Milano e le altre. Tutto sommato, affrntare la Montepaschi conquesta leggerezza potrebbe però essere un bel vantaggio.Anche se nelle serie Siena resta più forte, a prescindere».

Il rinvio della partita con Teramo ha modificato i vostri

programmi?

«Sì, in parte i cicli di lavoro in avvicinamento perché abbiamoprotratto di tre-quattro giorni i carichi di natura atletica prima diun periodo di scarico».

In conclusione: qual è la migliore qualità del Pianigiani

allenatore?

«Saper tenere sempre i suoi giocatori sulla corda».

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Serie A

Una serata di confornto e dibattito, come tutte quelle che hannocaratterizzato i raduni mensili “open” di “Pensare Basket”,l'associazione attiva dal 2001 e che lo scorso mese di febbraioha ricevuto il Premio Reverberi per la categoria “Basket esolidarietà”. Ultimo ospite, in ordine di tempo, alla serataconviviale di PB, Valentino Renzi, che volentieri ed in manierachiara ha risposto ad alcune domande sull'attuale stato dellecose nei rapporti fra Serie A e Federazione e non solo. «Perchéad esempio bisogna tener conto della Giba», ha spiegato ilpresidente della Lega, «un organismo che oggi haun'importanza da non sottovalutare, un ruolo centrale che le haconcesso la scorsa estate il Coni, quando l'AssociazioneGiocatori – se vogliamo perfino un paradosso in n campionato incui prevalgono numericamente i cestisti stranieri – si era messodi traverso nel caso della Nazionale. Comunque c'è ancoragrande confusione, ci sono troppe figure di italiani, troppicontrosensi. Io ritengo che l'unico criterio valido e da incentivaresia quello dell'eleggibilità, non quello della formazione. E noi inpratica siamo l'unico Paese a tenere ancora dietro a questoconcetto e non lasciatevi ingannare da chi guarda altrove espara cifre a suo comodo, sui minutaggi, guardiam alla qualità,piuttosto».Entro il 13 maggio Dino Meneghin ha preteso un accordo fra leparti, oppure ha detto che farà di testa sua. «Può esserci già un

disagio con il Consiglio Federale, quello che è certo è che se daparte nostra altre minacce di sciopero ci sembrerebberoprovocatorie, lo sciopero stesso, o chiamatelo come volete, nonsarebbe poi così difficile per noi proprietari, anche inconsiderazione del fatto che l'80% dei costi dei nostri club sonoper gli stipendi. Poi, sia chiaro, possiamo anche litigare, mavogliamo restare all'interno del sistema. Se contestiamo,contestiamo da dentro, di uscire non se ne parla. Lasciamo adaltri la demagogia, resta il fatto che il momento economico èquello che è e che purtroppo, anche per colpa di unaconversione ad U del Coni, in questo momento i proprietari diSerie A rappresentano una parte dall'importanza minoritaria».Altro tema caldo, quello dei controlli di carattere economico efiscale: «Dall'1 luglio i controlli saranno ancora più invasivi ed ilmessaggio è lampante: l'avventuriero del caso va fermato primaSaranno previste anche penalizzazioni in classifica in corsod'opera per chi dovesse venire scoperto dopo aver compiutooperazioni non corrette».Infine, la riforma dei campionati. Ed una Frase lapidaria di Renzi:«O la si fa in questi primi sei mesi di nuovo Consiglio Federale,o non la si fa più. Anche se temo sempre che finisca con l'essereun fatto naturale a riduzione delle squadre. Ma non in Serie A,16 mi sembra il numero giusto».

di Franco Montorro

Renzi:«Restiamodentroquestosistema,ma...»In un interventoall'associazione “PensareBasket” il presidente dellaLega ha chiarito alcuneposizioni delle società divertice

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Oggi è un avvocato civilista specializzato indiritto sportivo, da sempre è unappassionato di basket. Giovanissimo fuchiamato come Team Manager alla JuveCaserta che giocava in Eurolega. «Una delleprime partite era nell'inferno del palasport diTel Aviv», ricorda divertito Angelo Barnaba,nuovo ed unico responsabile assoluto delSettore Squadre Nazionali, sia per le squadre maggiori cheper le attività giovanili. Dunque erede, in primis, di AlbertoMattioli: «Un pezzo di storia della nostra Federazione. Averpreso il suo posto è un grosso orgoglio ed un altro colpo difortuna incredibile per me, che vengo da una regione, laPuglia, abbastanza lontana dal basket di vertice. E laconsapevolezza di questa buona sorte mi aiuta a nonperdere mai la dimensione del mio lavoro».

Quali sono i punti principali da affrontare, nel nuovo

incarico?

«In generale, abbiamo un sistema basket da correggere,visto che le società sono più o meno tutte fabbriche didebiti. Da questa riflessione ne scaturisce un'altra: inqueste condizioni è ancora più difficile organizzare losviluppo di un maggior numero di giocatori, che è quelloche serve al movimento. Siamo una Federazione di grandinumeri, ma dobbiamo arrivare anche ad ottenere un'attivitàqualitativamente superiore. Se per ogni annata abbiamo adisposizione solo una quindicina di giocatori di livellomedio-alto, non va bene. Devono essere almeno quattrovolte tanto, per arrivare poi alla punta della piramide, unaNazionale A che non può più essere condizionata dallevoglie di qualcuno o dagli infortuni di qualcun altro».

Che fare, nell'immediato?

«Mi sono preso un po' di tempo per ascoltare, per tirarefuori a tutti le proposte, in un movimento in cui c'era forseperfino il timore di esternare anche le idee più semplici. Poiho intensificato i contatti con l'attività giovanile e con ilsettore agonistico. Servirebbe una riforma dei campionati,ma capisco che è difficoltoso realizzarla perché si vanno atoccare interessi strutturali. Bisogna poi portare a terminela riforma dello svincolo, la cui prima fase si compie il 30giugno 2010. E ci sono tante altre necessità od opportunitàpratiche. Ad esempio, il progetto di portare quanto piùpossibile le varie nazionali là dove c'è volontà e piacere diospitarle, dove c'è cultura dell'accoglienza e dove il valoredella maglia azzurra è percepito come particolarmentesuggestivo».

Dino Meneghin presidente: com'è e come sarà?

«Un dirigente in costante crescita. Una piacevole scopertacome persona che dietro ad un aspetto scanzonato offreinvece tanta sostanza. Ed aspettatevi che inizia anche agraffiare».

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L’angolo azzurro

Un uomosolo alcomando:AngeloBarnabaMeneghin ha affidato alConsigliere federalepugliese la gestionedell'attività delle Nazionalimaggiori e giovanili

di Franco Montorro

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Allenatori

Consolidareil Cnaprima diallargarloGiovanni Piccin,nuovo presidentedell'associazione coach,aggiunge:«Siamo apertiad ogni contributo»

Ha preso il posto di Toni Pozzati e ci tiene subito aringraziarlo, Giovanni Piccin, nuovo presidente delComitato nazionale Allenatori: «Lui e tutti quelli che hannoconsolidato il Cna in questi anni. Io non arrivo con l'idea dirivoluzionare tutto, ma di proseguire in quanto di buonohanno realizzato ed è davvero tanto. Poi io sono uno che lecose cerca di consolidarle, prima di cambiarle o allargarle ein questo momento mi sento come facente parte di unasquadra che riparte per una nuova stagione. Siamo inprecampionato, ci stiamo conoscendo, siamo già amici, maabbiamo nuovi ruoli. Io per primo, che se anche nel miopiccolo, avendo presieduto il Caf di Udine, ai avori delconsigli direttivo avevo partecipato, non avevo e non hoancora l'esperienza burocratica e amministrativa. Ma hoaccettato di buon grado. In primo luogo perché me l'hachiesto Recalcati e poi perché sapevo di poter contaresull'aiuto di gente valida e che non sarei stato catapultato inuna realtà nella quale mi sarei trovato da solo. E infatti tuttimi stann dando una mano, da Recalcati stesso ai vari uffici.Poi, nel Consiglio Direttivo ci sono persone con cui holavorato già, che stimo e che lasciano parlare i risultati perloro: dai Consiglieri Federali Gianni Zappi e Bruno Boero aMassimo Meneguzzo, Riccardo Bocci e Giampiero Ticchi;

poi Claudio Silvestri e Gaetano Gebbia, che del Cna èResponsabile Tecnico».Del gruppo avrebbe dovuto far parte anche Giovanni Papini,scomparso di recente. «Sì lasciandoci però il suo esempioed il suo entusiasmo. Ecco, a proposito di entusiasmo, iocredo in quello degli allenatori, a qualsiasi livello. E credonelle nostre capacità, come approvo la voglia diffusa didiscutere in continuazione perché all'atto pratico è utile.Siamo una categoria importante, siamo in tre in ConsiglioFederale, anche se io non ho diritto di voto, e dunque ègiusto che da noi ci si attenda qualcosa per tutto il settore».«Da parte nostra, come Cna», conclude Piccin «sappiamodi dover migliorare la comunicazione soprattutto neiconfronti della base Poi far vedere a tutta la pallacanestroche gli allenatori italiani sono ben attenti e precisi a quelloche accade e che sono i primi a far girare il movimento,anche se a volte non vengono considerati per quello chesono: un elemento trainante a qualsiasi livello, iprofessionisti come gli appassionati e volontari dellepiccole società. E siamo aperti, anche grazie a basketville iorinnovo l'invito a chiunque voglia proporre o conoscerequalcosa a contattarci. Io in prima persona garantisco lamassima disponibilità ad accettare qualsiasi contributo»

di Franco Montorro

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Da giocatore sapeva fra bene soprattutto una cosa: tirare.Ed è invecchiato bene, con quella dote di natura, ancoraprotagonista a livello pro ben oltre i 40 anni e tuttora in attivitànelle “minors”.Ma il nuovo SuperMario, o anche solo il più noto, è quello cheimpeccabile in giacca e cravatta fa i commenti in studio per Sky.Schietto, arguto, mai banale, coraggioso.Al punto da meritarsi gli elogi, proprio su basketville, di EttoreMessina. «Quando ho letto i suoi complimenti è stato favoloso»,rivela Mario: «ho stampato quelle pagine, le ho fatte vedere adun sacco di gente.E' una grande soddisfazione che il miglior allenatore di Europaabbia parlato così bene di come io racconto la pallacanestro».

E pensare che quando allenava la Nazionale con te aveva

avuto qualche frizione...

«Da giocatore avevo caratteristiche da funambolo, forse nonero adatto ai suoi schemi, però lui un giorno ha dichiarato chenon avermi convocato per gli Europei del '93 forse è stato il suopiù grosso errore da c.t. Comunque il nostro rapporto è semprestato ottimo. E fu lui a fare il mio nome per la Virtus».

Che cosa fa oggi Mario Boni, oltre ai commenti?

«Collaboro con l'Assigeco per il Settore Scuola, a Lodi, concirca 50 ragazzini. Gioco a Piacenza in C1, faccio un interventosettimanale a FuturShow Station, la radio di Sabatini».

Domanda secca: chi vince l'Eurolega?

«Purtroppo per Ettore, dico il Barcellona. Anche se Mosca, chenon è la più forte delle quattro è però quella costruita meglio. Glispagnoli hanno esperienza e atleticità, Panathinaikos eOlympiacos non mi piacciono, dunque la vincente usciràdall'altra semifinale».

In Eurochallenge può vincere la Virtus?

«Ce la può fare. Anche se, scherzo, Sabatini spera di perdereper non dover pagare il premio ai giocatori».

In Italia, Siena sopra tutti?

«Sulla serie playoff, non c'è niente da fare per nessuno,soprattutto recuperato Lavrinovic. La sua assenza avevaevidenziato un problema: la minore solidità di Stonerook al tiro.Della Montepaschi mi piacciono molto le spaziature, soprattuttograzie a McIntyre: l'MVP del campionato è sempre lui».

La sorpresa dell'anno?

«Teramo. Bravo coach Capobianco ed il presidente Antonetti(con Mario nella foto, Ndr). Anche a firmare Moss. Che saràl'oggetto del desiderio nel prossimo mercato».

Le delusioni?

«Dire Fortitudo è come sparare sulla Croce Rossa, ma hannofallito. Non è una squadra e non c'è un minimo di idea. Poi Rieti,perché è una situazione che falsa il campionato. E Udine: chenon ha mai avuto un playmaker e lo ha pagato»

Gioca ancora,segue i settori giovanilie da commentatore TVraccoglie gli elogiperfino di Ettore Messina.Senza dimenticare laradio...

Mario Boni, il caldonelle mani e nella voce

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Il protagonista

di Franco Montorro

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di Franco Montorro

Il personaggio

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Che per Varese si tratti di una stagione speciale, da ogni puntodi vista, è sotto gli occhi di tutto il mondo cestistico.Una di quelle stagioni in cui tutto fila liscio o quasi, in cui glieventi si incastrano in modo tale da propiziare un granderisultato come la promozione diretta, sempre più probabilemano a mano che il campionato volge al termine.E se la fortuna infatti aiuta gli audaci, gli uomini del Pilla stannomostrando di meritare appieno il grande salto. Non bastavainfatti che la malasorte privasse per la seconda volta Veroli deltanto talentuoso quanto fragile Dawan Robinson (non cheservisse granché contro la derelitta Roseto, per la verità), eranecessaria l’ennesima vittoria in volata (la decima agguantatacon uno scarto fra 1 e 5 punti), stavolta controun’agguerritissima Brindisi, per legittimare il primato.E ad indossare la tuta di Superman, nemmeno a farlo apposta,ancora una volta il Prof. Randy Childress (nella foto, la suaesultanza), l’uomo della provvidenza all’ultimo secondo già aReggio Emilia e decisivo anche stavolta (una prova mostre lasua, 36 punti con 8/11 dal campo, 11 falli subiti che hannoprodotto un eccellente 15/16 dalla linea, 5 assist, 43 divalutazione).E per chi l’avesse momentaneamente rimosso, parliamodell’uomo al timone allorquando si trattava di portareMontegranaro e Caserta nella massima serie. E a 36 annisuonati il Professore è ancora, malgrado qualche fisiologicoacciacco, tremendamente decisivo.La matematica tuttavia ancora impedisce alla Cimberio difesteggiare. Quattro punti (e due giornate) la separano daVeroli, che dal canto suo spera in uno scivolone varesino aSoresina domenica 19 per poi impattare proprio a Masnago inoccasione dell’ultimo turno di un calendario che per ironia dellasorte riserva il match clou proprio alla fine. Ma è difficile pensareche la Cimberio, per l’andamento e la solidità finora dimostrate,si lasci sfuggire entrambi i match-ball.

Veroli comunque pare la più accreditata per occupare unaseconda posizione, essenziale per assaltare un feroce playoffdalla posizione migliore, sebbene il cambio forzato fra Robinsone Stelmahers privi Trinchieri oltre che di un difensore atletico,soprattutto dell’unico realizzatore perimetrale capace di crearedal palleggio di cui potesse disporre.E metabolizzare un cambiamento del genere alla vigilia deiplayoff, nonostante una certa attitudine dei laziali ad assorbiremutevolezze di organico e spostamenti di punti di riferimento(come era già accaduto nel corso dell’interregno di JeromeAllen), potrebbe non essere semplicissimo.E nei playoff ci saranno avversarie dalla solidità insospettabilecome magari Pavia, trasformata da De Raffaele da accozzagliadi esterni senza gerarchie in un sistema privo di egoismi in cuigli italiani supportano, grazie alla pericolosità perimetrale, dueamericani decisamente cresciuti sul piano della personalità; omagari Livorno (tutto sommato in salute nonostante il ceffonerimediato a Jesi), per troppe volte sull’orlo del tracollofinanziario ma capace di compattarsi e ottenere soddisfazionedal parquet piuttosto che dal portafogli.A dire la verità un pensierino ai playoff potrebbe farlo, dopo lavittoria contro i Crabs, persino Venezia, anche se l’averagguantato una matematica salvezza a due turni dal terminerappresenta per la Reyer già motivo di grande soddisfazione.La salvezza di Pistoia, Reggio Emilia e Brindisi non è, a rigor dilogica, ancora matematica, ma giù in fondo, i giochi sembranofatti da un pezzo.Se la retrocessione di Roseto è matematica, Imola unaremotissima possibilità l’avrebbe, ma sarebbe costretta avincere a Reggio Emilia di almeno 13 lunghezze, esuccessivamente in casa con Brindisi di almeno 14.Non impossibile, ma oggettivamente difficilissimo.

Ennesima vittoria in volata,con Childressancor Superman.E adesso,doppio match-ball. In coda,Roseto spacciata,Imola quasi

Il count downdi Varese è a -2

di Lorenzo Settepanella

Legadue

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di Roberto Perticaroli

Donne

Cose turcheper tarantoNon è bastato al Cras il + 12 ottenuto in casa: dopo unsupplementare, Zimerle e compagne lasciano partita ed Eurocupnella mani del Galatasaray

Dunque, il basket italiano è ancora alla ricerca della sua Coppa:dopo l’ammainabandiera di Siena e Treviso nel maschile,l’universo italico della palla arancione, anche quellecomponenti che spesso trattano il femminile come figlio di undio minore, speravano di poter acquisire lustro grazie alleragazze del Cras Taranto, con una loro affermazione inEurocup.Purtroppo è andata male: pur sapendo che dall’altra parte delcampo c’era un brutto cliente, ci auguravamo che potessebastare il capolavoro compiuto dalla squadra di Ricchini (nellafoto) in Italia, rivoltando come un guanto una gara-uno versionedouble-face, chiusa con un rassicurante +12 dopo averrincorso a lungo. Ed invece niente, si torna in Italia con tantadelusione, quella della squadra, della società, di quei quarantacoraggiosi e temerari che avevano raggiunto Istanbul per nonlasciare sole le proprie beniamine nel momento topico dellastagione e dei tifosi che avevano affollato il Palamazzola perseguire sulmaxischermo la compagine di Ricchini. Scesa in campo con il lutto, doveroso omaggio alla vittime delterremoto abruzzese, la squadra italiana è andata in panne findall’inizio, subendo le padrone di casa che già dopo dieci minuti potevano dire di aver annullato il vantaggio che invece Tarantoaveva faticosamente costruito in quaranta minutiuna settimanaprima (+12 Galatasaray).Solo nel terzo quarto Taranto ha giocato... da Taranto ma nonè bastato. Il Galatasaray ha trascinato il match all’over timedove ha dilagato di fronte ad una squadra oramai priva di ideeed energie.

Commento post-partita per un deluso Roberto RicchiniCoach Ricchini, qual è la sua lettura del ko di Istanbul?

«Partita decisa da episodi. Nel finale l'ingenuo quinto fallo diGreco (nella foto, con il numero 20,ndr) e la palla persa diSauret-Gillespie (nella foto, con il numero 9, ndr) sono staticompromettenti. Ma soprattutto, quando siamo arrivati a -2 nelfinale del secondo periodo, la squadra, a differenza di altrevolte, non è stata in grado di ammazzare la partita».

Si aspettava una bolgia così pressante e condizionante nei

confronti delle sue ragazze?

«Ci aspettavamo un grande calore, ma non questa bolgia.L'inizio negativo della squadra lo addebito soprattutto a questapressione dell'ambiente».

Deluso, arrabbiato per qualche individualità che ad

Istanbul ha fatto cilecca?

«Nel bene e nel male, non amo prendere come esempio lesingole. Il Cras ha perso di squadra. Purtroppo, mandandoall'aria un obiettivo importante. Ora non ci resta che loscudetto».

Eurocup 2009 dunque in archivio e anche se sull’albo d’oro cisarà solo il nome della squadra vincente non sarebbe giustodimenticarsi del Cras Taranto, autore durante il suo camminoeuropeo di rappresentazioni di primissimo livello (leggi Mosca)a cui purtroppo è mancato soltanto l’acuto finale che avebbefatto cadere giù il loggione dagli applausi.

Eravamo tutti in attesa dell’ultima giornata perché c’erano ancoraparecchi verdetti da emettere. Ed invece è stata movimentata evivace anche la settimana che ha preceduto l’epilogo dellaregular-season. Si è incominciato dalla paventata (e per fortunanon concretizzata) prospettiva da parte di Viterbo di nonraggiungere Umbertide per la partita conclusiva fino alla“querelle” di Carpreaux a Ribera. Il giorno successivo al recuperodel match interno vinto con Napoli, la società ha convocato il playbelga chiedendole spiegazioni riguardo ad atteggiamentiindecorosi, scorretti ed antiprofessionali messi in mostra durante

il match: così venivano giudicati in un comunicato stampa dellastessa società. E ci fermiamo qui, ai comunicati ufficiali, perchépreferiamo evitare di rincorrere voci che possono essere nonattendibili. Fatto sta che, senza preavviso, la giocatrice haraggiunto l’aereoporto di Palermo abbandonando Ribera. Ilprocuratore della giocatrice, Stefano Luigini, da noi contattato hapreferito non commentare l’accaduto. Ma veniamo al basketgiocato. Taranto, reduce dal + 12 con cui ha piegato il Galatasaraynella gara di andata della finale di Eurocup, ha espugnato ilTaliercio di Mestre conquistando il primo posto e relegando al

CAnCeLLARe LA DeLUSIone,ConCentRARSI SUL CAMPIonAto

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terzo Venezia. Oltre alla sconfitta, Venezia esce da questa partitacon un nuovo infortunio al ginocchio di Giorgia Sottana. «Unapartita già in clima da playoff, intensa e vibrante dove ladifferenza l’hanna fatta gli episodi» dice Massimo Riga, coachdella Reyer. «Probabilmente Taranto nei momenti in cui sidecideva la partita è stato più cinico di noi». «E’ stata la vittoria che ha mostrato la maturità della squadra: nonera facile venire a vincere su questo campo. Le ragazze lo hannofatto dimostrando carattere ed intelligenza tattica». Questo inveceil commento di Roberto Ricchini (nella foto), che da subitopenserà al match di ritorno con le turche: al Palamazzola verràinstallato un maxischermo per i tifosi rimasti a Taranto e che nonpotranno seguire direttamente la squadra ad Istanbul. Nell’altro

big-match della giornata Faenza, pur essendo già sicura delquarto posto, ha onorato il campionato battendo dopo unsupplementare Schio, trascinata da Adriana-superstar (30 punti e33 di valutazione). Per le scledensi la piazza d’onore. Oltre allasalvezza di Napoli, l’ultima giornata ha definito il quinto posto diParma (che ha avuto parecchie difficoltà per sconfiggere Ribera,necessitando di cinque minuti supplementari), il Sesto del Geas,il settimo di Priolo e l’ottavo di Como (-30 a Priolo senza Smith). Ai playout invece Ribera, Livorno, Pozzuoli ed Umbertide.Viterbo, al termine di una stagione simile ad un calvario, laretrocessione in A2, la seconda consecutiva.

G.B.

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Piazza grandeDi Livorno, guidata in panchina dall’ex vice-allenatrice che ha preso il posto di Guido Novello, l’unica vittoria esterna nel primo turno diplayout e playoff

Che per Varese si tratti di una stagione speciale, da ognipunto di vista, è sotto gli occhi di tutto il mondo cestistico.Una di quelle stagioni in cui tutto fila liscio o quasi, in cui gli

eventi si incastrano in modo tale da propiziare un grande risultatocome la promozione diretta, sempre più probabile mano a manoche il campionato volge al termine. E se la fortuna infatti aiuta gliaudaci, gli uomini del Pilla stanno mostrando di meritare appienoil grande salto. Non bastava infatti che la malasorte privasse per laseconda volta Veroli del tanto talentuoso quanto fragile DawanRobinson (non che servisse granché contro la derelitta Roseto,per la verità), era necessaria l’ennesima vittoria in volata (ladecima agguantata con uno scarto fra 1 e 5 punti), stavolta controun’agguerritissima Brindisi, per legittimare il primato. E adindossare la tuta di Superman, nemmeno a farlo apposta, ancorauna volta il Prof. Randy Childress (nella foto, la sua esultanza),l’uomo della provvidenza all’ultimo secondo già a Reggio Emilia edecisivo anche stavolta (una prova mostre la sua, 36 punti con8/11 dal campo, 11 falli subiti che hanno prodotto un eccellente15/16 dalla linea, 5 assist, 43 di valutazione). E per chi l’avessemomentaneamente rimosso, parliamo dell’uomo al timoneallorquando si trattava di portare Montegranaro e Caserta nellamassima serie. E a 36 anni suonati il Professore è ancora,malgrado qualche fisiologico acciacco, tremendamente decisivo.La matematica tuttavia ancora impedisce alla Cimberio difesteggiare. Quattro punti (e due giornate) la separano da Veroli,che dal canto suo spera in uno scivolone varesino a Soresinadomenica 19 per poi impattare proprio a Masnago in occasionedell’ultimo turno di un calendario che per ironia della sorte riservail match clou proprio alla fine. Ma è difficile pensare che laCimberio, per l’andamento e la solidità finora dimostrate, si lascisfuggire entrambi i match-ball. Veroli comunque pare la piùaccreditata per occupare una seconda posizione, essenziale perassaltare un feroce playoff dalla posizione migliore, sebbene ilcambio forzato fra Robinson e Stelmahers privi Trinchieri oltre chedi un difensore atletico, soprattutto dell’unico realizzatoreperimetrale capace di creare dal palleggio di cui potesse disporre.E metabolizzare un cambiamento del genere alla vigilia dei playoff,nonostante una certa attitudine dei laziali ad assorbiremutevolezze di organico e spostamenti di punti di riferimento(come era già accaduto nel corso dell’interregno di Jerome Allen),potrebbe non essere semplicissimo. E nei playoff ci sarannoavversarie dalla solidità insospettabile come magari Pavia,trasformata da De Raffaele da accozzaglia di esterni senzagerarchie in un sistema privo di egoismi in cui gli italianisupportano, grazie alla pericolosità perimetrale, due americanidecisamente cresciuti sul piano della personalità; o magari Livorno(tutto sommato in salute nonostante il ceffone rimediato a Jesi),

per troppe volte sull’orlo del tracollo finanziario ma capace dicompattarsi e ottenere soddisfazione dal parquet piuttosto che dalportafogli. A dire la verità un pensierino ai playoff potrebbe farlo,dopo la vittoria contro i Crabs, persino Venezia, anche se l’averagguantato una matematica salvezza a due turni dal terminerappresenta per la Reyer già motivo di grande soddisfazione. Lasalvezza di Pistoia, Reggio Emilia e Brindisi non è, a rigor di logica,ancora matematica, ma giù in fondo, i giochi sembrano fatti da unpezzo. Se la retrocessione di Roseto è matematica, Imola unaremotissima possibilità l’avrebbe, ma sarebbe costretta a vincerea Reggio Emilia di almeno 13 lunghezze, e successivamente incasa con Brindisi di almeno 14. Non impossibile, maoggettivamente difficilissimo.

di Roberto Perticaroli

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Donne A1

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di Roberto Perticaroli

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Donne A2

Dunque, ci siamo. L’A2, campionato spesso vituperatoma da cui da anni escono giocatrici che poi fanno bellafigura anche nella categoria superiore, si accinge a

dare il via alla proprio fase decisiva. Prima di vedere il pro-gramma di playoff e playout, due parole su chi è già in vacan-za, cominciando dalle none. Cervia ha conquistato la salvezzaanticipata battendo un Bologna comprensibilmente demotivatoe senza Temnik: finale di stagione in calando in una squadradove se Carangelo non segnava, c’era poca gente in grando difare canestro. Ma la pelle è salva ed è un bel risultato per lasquadra di Lupo Giordani che anno dopo anno abbassa sem-pre di più l’età media. Probabilmente meno felici a Chieti, rima-sti fuori dai playoff per l’inaspettata vittoria esterna di Siena aPontedera. L’infortunio di Uhrova ha segnato la stagione delCus che con il play ceco in squadra stava disputando una sta-gione tutto sommato positiva sempre con un piede nei playoff.La sua sostituta, la tedesca Jaecker, non si è rilevala all’altez-za e perciò di questa stagione resta la nota positiva di ViolaDiodati, play del ’91, uno dei nomi giovani più interessanti. DiSpezia abbiamo parlato abbastanza già la scorsa settimana,l’altra retrocessa senza passare dal via è San Bonifacio ed il

risultato, tutto sommato, non può definirisi una sorpresa.Speriamo rimanga in Italia Louise Gamman (12.7+7.8), che inquesti due anni in Veneto ha fatto vedere cose discrete. Passiamo ora al programma di playoff e playout, partendo dalGirone A.zzzCAVEZZO-MONTICHIARI pronostico che sembra chiuso perle lombarde che hanno perso Contestabile per questo finale distagione. Cavezzo (nella foto) imbattuto in casa, ma in stagio-ne regolare ha avuto bisogno di due supplementari per lascia-re la Lombardia da vincitrice.

LUCCA-BOLZANO: anche qui le padrone di casa sembranonettamente favorite. Decisamente di diverso colore il campio-nato delle due squadre anche se a Bolzano la Ducato, pur vin-cendo, ha dovuto sudare parecchio.

UDINE-BOLOGNA: friulane favorite dal fattore campo e dallatradizione: sia a livello di prima squadra che giovanile nelle ulti-me stagione Udine sempre vittorioso su Bologna, che affrontai playoff senza Coraducci e con Temnik tenuta a riposo aCervia per recuperare. Udine al completo, bel terzo posto

Prendono il via nel prossimo weekend playoff e playout. Favori delpronostico per Acetum e Castellani, ma occhio alle sorprese. Lucca ePomezia su tuttedi Roberto Perticaroli

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Cavezzo e Pontederafiniscono tutte e dueper A?

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Donne A2

nonostante i problemi societari, onestamente ammessi dalladirigenza.

REGGIO EMILIA-MARGHERA: forse è il quarto più incerto,anche se la squadra veneta ha finito il campionato in calando,anzi, dopo il -20 di Marghera, si era parlato di dimissioni dicoach Giuliani. La squadra di Giroldi (nella foto, in posa alTeatro Valli del capoluogo emiliano) ha invece assorbito benele problematiche societarie e la perdita di Scopigno a dimostra-zione che i meccanismi del coach esulano dai singoli ma esal-tano il gioco di squadra.

Ora il Girone B.

PONTEDERA-SIENA: ironia della sorte, la riproposizione del-l’ultima giornata di stagione regolare ed avviene per altri duecasi (il derby cagliaritano e Pomezia-Napoli). Al di là del risul-tato a sorpresa dell’ultimo turno, netta la superiorità diPontedera. Siena con l’accesso ai playoff salva la stagione:finire noni dopo aver fatto scendere dalla A1 Gelfusa e Pantaninon sarebbe stato conveniente.

VIRTUS CAGLIARI-CUS CAGLIARI: si cambia campo (da IsMirrionis al Palarestivo) ma si ripete il derby dell’ultimo turno. Instagione regolare doppia vittoria virtussina, una vittoria perMuscas ed una per Federico Xaxa che, reduce dalla delusionedi Viterbo, è tornato nella sua Cagliari ed ha condotto la Virtusal secondo posto. Ma come ogni stracittadina, scontro da “tripla”.

ANCONA-P.S.GIORGIO: derby marchigiano che potrebberivelarsi per Skrastina e compagne (favorite) più insidioso delprevisto. Persa da mesi Casadio, fiore all’occhiello del merca-to estivo dorico, il 2 a 0 in stagione non mette al riparo da rischile anconitane. Porto San Giorgio è squadra con una rosa lungae con i ruoli ben coperti. Finirà probabilmente con Ancona chesupera il turno, ma senza passeggiare.

POMEZIA-NAPOLI: Napoli, a conferma del suo splendidocampionato, ha violato il parquet laziale. Ora ci ritornerà tro-

vando dall’altra parte del campo una Schiesaro messa megliofisicamente e, quasi sicuramente, Giovanna Granieri, il rinforzonumero uno di Pomezia, out per gran parte della stagione perinfortunio. Il nostro pronostico è un 2 a 1 per Pomezia maNapoli senza dubbio può continuare a stupire.

Ecco i playout, sempre partendo dal raggruppamento setten-trionale.

BRONI-SAN MARTINO LUPARI: con una squadra molto gio-vane Broni conquista i playout con la migliore posizione. Ottimoil campionato di Pellegrino e Leva: l’ex giocatrici di Spezia, incampo da protagoniste, hanno risposto positivamente. Ottimele cifre della lunga tedesca Fikiel (13.7+9.8). Le venete, neo-promosse, hanno evitato la retrocessione diretta ed ora prove-ranno a restare in A2 anche se l’impresa non si presenta age-vole. Da sottolineare il rendimento della ’93 Caterina Dotto.

CREMA-BIASSONO: derby lombardo tra chi lo scorso annolottava per l’A1 e chi è salito quest’anno dalla B. Desta parec-chio sconcerto il rendimento al ribasso della squadra diBacchini mentre Biassono, pur con qualche problema interno(come il caso Rios) ha raggiunto l’obiettivo più ragionevole,ossia giocarsi la salvezza nei playout.

Infine, il Girone B.

ALCAMO-RENDE: squadra passate entrambe per il cambio diallenatore ma a dispetto di organici che, seppure non da urlonon sembrano proprio raccogliticci, non sono riuscite ad evita-re i playout. Chesta da una parte, Valerio dall’altra le giocatricisu cui puntiamo come protagoniste in un confronto che siannuncia equilibrato.

FIRENZE-ALGHERO: 2 a 0 per le sarde in stagione regolarema ora come ora tra le quattro squadre impegnate ad evitarela retrocessione, quella di Stella Campobasso sembra quellamessa meglio, soprattutto da un punto di vista fisico. E soprat-tutto per la capacità della propria allenatrice di far rendere al disopra dei propri mezzi la sua squadra.

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APasqua strana, su un aereo pertornare a preparare i playoff el'Eurolega, leggendo la Gazzetta

della domenica con i resoconti delle garee di una gara in particolare, quella diFerrara del mio ex assistente GiorgioValli (nella foto, con Collins). Non piùtardi di una settimana fa me l'ero trovatoalla porta della Beogradska Arena prontoad assistere al nostro allenamento dopoun bel po' di ore di auto, il lunediseguente alla bella vittoria di Roma.Adesso un'altra trasferta positiva, unaclassifica tranquilla, la salvezza a portatadi mano per la sua squadra e il suo club.Sono contento per Giorgio e non è unasempilce solidarietà dovuta per uno chefa parte della "famiglia" come spessoscherziamo facendo il verso al "Padrino".Apprezzo la sua capacità di essersirimboccato le maniche e avere fattoesperienze anche difficili, apprezzo il suodesiderio di aggiornarsi sempre e il fattoche le sue squadre difendono e sipassano la palla. Complimenti a lui e alClub di Ferrara per quello che hannofatto e faranno.

Intanto è arrivato alla Final Four ilBarcellona, con Basile e Andersen,vecchie conoscenze, capace diriconquistare il fattore campo pero in

gara 1 con un'eccellente gara 4. Saràuna semifinale difficile, come e' ovvio aquel livello, contro una squadraequilibrata capace di usare il pick androll ma anche di appoggiare molto ilgioco sottocanestro. Credo che ilgiocatore chiave sia il turco Ilyasova(nella foto), un'ala grande moderna,insieme a Velickovic del Partizan lagrande rivelazione del torneo.

Mancano due setimane e non sarà facileper entrambe le squadre tenere laconcentrazione e lavorare senza vederemontare l'ansia. Ho dato tre giorni diriposo a Pasqua, quella nostra, visto cheper gli ortodossi sarà la prossimadomenica. Mi auguro che siano serviti arecuperare energie nervose di cui ci saràmolto bisogno. Intanto giocheremo ilprimo turno di play off controKrasnoyarsk, con il problema della lungatrasferta, quasi cinque ore di volo e unadifferenza di quattro ore di fuso orario.Gli anni scorsi queste partite prima dellaFinal Four le abbiamo sempre giocatemale, con la testa altrove e la paura difarsi male: temo che anche quest'annonon faremo diversamente e quindi mi stopreparando....

A proposito di playoff, c'è chi

io, Ettore

Complimenti aValli. Attenzionead IlyasovaEccellente stagione per Ferrara e per un allenatorecoraggioso. Alla Final Eight arriva anche la squadra catalana eil pericolo n.1 per noi è l'ala turca di Ettore Messina

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probabilmente non li giocherà purcoronando il proprio sogno: mi riferisco aVarese che potrebbe festeggiare domenicail ritorno in A, con una stagione dovecredo siano stati praticamente sempre intesta. E' un grande risultato per StefanoPillastrini (nella foto) e per tutta Varese,un campo storico e ben abituato. Il ricordova all'anno scorso quando mi fu regalato aMosca il dvd della finale di Sarajevo nel'70, trovata negli archivi del Cska ecommentata dalla voce di Aldo Giordani oall'incontro con Ossola e Raga a colazionel'anno scorso in albergo a Madrid primadella finale con il Maccabi. E ancora lagiornata della Hall of Fame, ancora conOssola e Flaborea e Gamba e Meneghin apremiare... Persone che sarannocertamente felici di questo risultato. E conloro un altro caro amico di cui il nostrobasket avrebbe tanto bisogno:TotoBulgheroni. Un saluto affettuoso a lui e aquesti miti della adolescenza mia e ditanti altri.

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Spagna

Il derby di eurolegarilancia il BarcellonaI blaugrana matano le aspirazioni del Tau (si salva solo Splitter)e volano a Berlino a sfidare il Cska.di Angelo Potenza

Dopo più di due settimane di passione e sudore, il Barcellonaraggiunge il Cska di Messina ed i due colossi del basket elleni-co alle finali di Berlino. L’ultimo match di questa interminabileserie di quarti di finale, che metteva di fronte niente di menoche le prime della classe nel campionato ACB, ha deluso unpo’ le aspettative degli addetti ai lavori e non, suprattutto percolpa dei baschi del Tau, mai in grado di impensierire gli uomi-ni di Pascual.Pronti-via ed il Barça prende subito il comando, nonostanteconceda troppi rimbalzi offensivi, grazie a percentuali di tiroimpressionati. Dopo 5 minuti i catalani volano a +10, fruttosoprattutto di 5 bombe su 6 tentativi. Splitter tiene a galla ibaschi graze alla sua efficacia offensiva, realizando 9 punti nelsolo primo quarto (ma con 1 su 4 dalla linea della carità). Basileannulla Rakocevic, ma ad inizio secondo quarto deve uscire acausa di una piccola distorsione (rientrerà senza problemi allafine del tempo). Le percentuali dei catalani inevitabilmente siabbassano, ma il Tau non riesce ad approfittarne, pur avendoun leggero predominio ai rimbalzi. Si va al riposo con i catala-ni in vantaggio per 40-30,uno scarto frutto di una maggior pre-cisione al tiro ( per il Barcellona 6 su 15 da tre e 7 su 7 ai libe-ri; per il Tau 2 su 8 da tre e 4 su 8 ai liberi): con Navarro a domi-nare tra gli estreñí (per la ‘Bomba’ 16 dei 19 punti finali sonoarrivati nei primi 20 minuti, con 4 su 6 nel tiro dall’arco) eSplitter a tenere in partita il Tau (10 punti con 4 su 6 da due maanche 2 su 6 ai liberi per il brasiliano nei primi due quarti).Nel terzo quarto Splitter contina a fare il bello e il cattivo temposotto le plance, ma Vázquez trova un paio di canestri dei suoiche tengono a distanza gli uomini di Ivanovic. Rakocevic con-tinua ad essere il fantasma di se stesso (solo 4 punti dopo 30minuti di gioco, con il 2 su 7 dal campo, per il miglior marcato-re dell’intera ACB). Alla fine del quarto Vázquez commette ilquarto fallo e lascia il posto ad Andersen. L’australiano realiz-

za subito 4 punti consecutivi che, insieme alla tripla (di tabella)di Ilyasova allo scadere del periodo, permettono ai catalani divolare a +14 (58-44) a dieci minuti dalla fine della partita. Ilquarto periodo si apre con un’altra bomba dell’ala turca (dop-pia doppia alla fine per lui, con 19 punti e 10 rimbalzi conqui-stati), seguita da una sua spettacolare schiacciata che faesplodere il Palau. Gli ultimi sette minuti diventano garbage time, con il Tau inca-pace di reagire e con Basile e compagni ad arrivare fino almassimo vantaggio al 34° minuto (71-49). Finisce 78-62, con iquasi 7700 tifosi blaugrana a cantare e saltare, e con coachPascual (nella foto) a dedicare loro la vittoria. E chissà, forse il bello debba ancora arrivare….

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Jerry Sloan, via col ventiSi è seduto sulla panchina dei Jazz quando presidente era ancorReagan... Ed è appena stato eletto nella Hall of Famedi Lorenzo Grighi

Quando si è seduto per la prima volta sullapanchina dei Jazz alla Casa Bianca c’eraRonald Reagan, la Germania era ancoradivisa dal Muro, e l’economia mondiale pro-cedeva spedita sull’onda della deregulation.A venti anni di distanza il Muro è crollato,l’economia mondiale. . . sta crollando essapure, e nello studio ovale siede nientemenoche il primo presidente afroamericano dellastoria. Ma lui è ancora lì, a dirigere i suoi conla passione ed il carisma di sempre. Quella in corso è per Jerry Sloan la ventesi-ma stagione consecutiva come head coachdegli Utah Jazz. La sua carriera è iniziatalontano dallo stato dei Mormoni, un decenniocome giocatore ai Chicago Bulls, dei quali èstato poi allenatore dal ’79 all’82. Ma la suafigura è ormai indissolubilmente legata allafranchigia nata a New Orleans (da qui ilnome Jazz), con la quale detiene il primato dipartite guidate consecutivamente dallo stes-so allenatore. Tra i suoi record, vanta il quar-to posto tra gli allenatori più vincenti di sem-pre e 16 stagioni consecutive con un recordvincente. Ha guidato i Jazz a due finali con-secutive, nelle quali ha però avuto la sfortu-na di incontrare proprio la squadra nellaquale aveva trascorso la sua carriera da gio-catore, i Chicago Bulls (quelli di Jordan,Pippen e coach Jackson). Insomma, stiamoparlando di uno dei più grandi allenatori nellastoria della Nba. Eppure. . . avete presentequei giochi della Settimana Enigmistica neiquali si deve scoprire chi o cosa manchi?Bene, scorrete la lista degli allenatori chesono stati insigniti del premio di allenatoredell’anno e guardate chi manca. Esatto, pro-prio Sloan. Pochi giorni fa è però finalmente arrivato ilriconoscimento che rende omaggio alla suacarriera: il coach è stato eletto nella Hall ofFame di Springfield. Insieme a lui hanno fattoil loro ingresso David Robinson, Michael Jordan e il compagnodi mille battaglie agli Utah Jazz, John Stockton. Sloan, nel frat-tempo, continua a fare il proprio lavoro: anche in questa stagio-ne Utah andrà ai playoff, nei quali non si limiterà a giocare unruolo da comprimaria. I Jazz, costruiti attorno all’asse Williams-Boozer (che non saranno Stockton e Malone, ma che tantomale non sono) sono una delle squadre con la miglior esecu-

zione dei giochi d’attacco della lega e, specialmente in casa,saranno un osso duro da affrontare per tutti. A meno di clamo-rose sorprese, comunque, neanche quest’anno il coach riusci-rà a mettersi il tanto agognato anello di campione al dito. Maquesto nulla toglie alla carriera di un uomo che, partito dallecampagne dell’Illinois, passerà alla storia come uno dei piùgrandi allenatori di sempre.

NBA

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di Davide Cerruto - Appunto

SNEAKER CORNER - CONS ERX 300CONS ERX 300 è una sneaker hi-top della linea Cons per gli skater, ma è ispirata allecalzature da basket prodotte da Converse. Anche se ha una forte connotazione street

style, è una scarpa sufficientemente tecnica da consentire evoluzioni sulla tavola ouna partitella a basket senza distruggersi le caviglie: la suola aderisce perfettamen-

te al terreno ed è progettata per attutire gli impatti. La tomaia impiega materiali dialta qualità, dalla pelle in pieno fiore al morbido suede, a seconda della versio-

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129 €

57 €

STREET WEAR - FELPA CHAMPION Dal catalogo Champion un classico intramontabile della lineaAmerican Classics. E’ la felpa per eccellenza, completa di cappuc-cio e tasche sul davanti, linee semplici e pulite che non invecchia-no mai. Disponibile in vari colori, pesa appena 280 grammi, è costi-tuita per l’88% di cotone e per il restante 12% di poliestere. Un capoottimo per coprirti tra una partita e l’altra, oggi come 30 anni fa.

CINE CULT - FAST & FURIOUSCi risiamo. Anche quest’estate vedremo sfrecciare Fiat Punto conalettoni da F1 e Toyota Yaris con Kers fatti in casa. La ‘colpa’ saràtutta del nuovo “Fast & Furious, solo parti originali”, ultimo capitolodella serie, di culto per milioni di fan, che esce nelle sale italianevenerdì 17 aprile. La pellicola segna il ritorno alla grande di Vin Dieselnel ruolo di Dom Toretto, re dei piloti da strada clandestini, tuttomuscoli e testosterone, che guida bolidi truccati che potrebbero riva-leggiare con un drugster.

58 €

URBAN KIT - JORDAN DUFFLE Borsone Jordan con organizer interno per la canotta, i pantaloncini, la tuta di ricam-bio, il pallone a spicchi. Fatta di poliestere, ha una serie infinita di tasche e taschi-ne: esterna con zip, esterna con bottone a pressione, in mesh, sufficienti per conte-nere tutti i tuoi accessori, dall’Ipod ai polsini tergisudore. La borsa allblack in stile MJmisura 51 x 20 x 30 cm ed è completa di tracolla regolabile con imbottitura e mani-ci, per portarti dietro con agilità tutto quello che ti serve.

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140 Euro

HI DEFINITION - SONy HDR TG3 Se sei un citizen journalist sempre a caccia di notizie, o se vuoi diventarlo,TG3 è la tua videocamera: ha l'audio con microfono zoom (voce chiare anchenel caos urbano) e tecnologia "Quick ON" per accensioni lampo. C'è ancheuno ottimo gruppo ottico Carl Zeiss con zoom 10x e stabilizzatore elettronico(peccato, non è digitale). Tutto questo, senza rinunciare a un design molto raf-finato, dimensioni super compatte e un corpo in titanio antigraffio. Il particola-re che fa la differenza? Riprende in formato Full-HD ma anche in Mpeg-2,quello dei comuni DVD.

AUDIO ON-THE-GO - COWON D2Se vuoi un lettore multimediale con un design fuori daglischemi, sei sulla strada giusta. Devi però dare il giusto valo-re alla qualità audio: D2 non costa poco e se ne trovano ingiro di più capienti e altrettanto stilosi a prezzi inferiori. Per140 euro hai 4 GB di capienza (ma c'è lo slot per SD), unschermo tattile da 2,5”, uno stilo triangolare che fa anche dapiedistallo e una cuffia di ottima qualità. Quello che c'è manon si vede è il suono di gran classe: D2 è tra i player più raf-finati e musicali in circolazione. E poi legge di tutto, dagli Mp3agli Ape, fino ai Flash agli Avi e ai Txt.

VIDEOGAME - WATCHMEN: LA FINE È VICINADopo il film, ecco il videogame. Eppure “Watchmen: La Fine È Vicina” è inrealtà un prequel e si svolge 10 anni prima delle vicende raccontate nella ver-sione cinematografica (e nel fumetto, ovviamente). Qui abbiamo Rorschach eNite Owl (si può giocare anche in due) alle prese con una rivolta nel carceredi Sing Sing. Lo scopo ultimo è scovare il super criminale evaso TheUnderboss. Per arrivare a quest'ultimo, non c'è che da combattere, combat-tere e ancora combattere, senza un attimo di pausa. Combo da sbloccare emosse uniche a parte, dopo un'oretta si comincia a perdere un po' di interes-se.

699 Euro

19,99 Euro

di Giuliano Mannini - Appunto

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Gran cosa, eh, la TV! Gustose partite indiretta da seguire sul divano; stuzzichinie beverini a volontà. Ogni tanto val lapena di ricordarsi che il match dal vivo èun happening. Perciò si prende la stradapiù breve e comoda (un pantofolaio è persempre) per una partita di Serie A. AJMilano-Premiata: e lì capisci che la diffe-renza la fanno i particolari. Cioè quelliche la distanza ravvicinata permette discorgere e apprezzare appieno, cosaimpossibile alla tv. Per esempio, puòcapitare di trovarsi sulla direttrice diHunter, intento in un’ardita conduzione inpalleggio di una superiorità numerica, edi incrociarne lo sguardo, mentre la visio-ne periferica di entrambi permette diintuire la presenza di Filloy sull’ala oppo-sta, libero come il vento sulla riga da tre.Siccome l’occhio è lo specchio dell’ani-ma, il pensiero di Hunter è cristallino:«No, tranquillo Filloy. Ti ho visto, eccomese ti ho visto». Il problema è che l’oriun-

do si presenta alla tenzone con tipo 0 su87 da tre, così Brandone, vecchio lupodel parquet, finisce la frase: «Ma non tela posso mollare. Non posso», e scegliela soluzione più caritatevole, andandodirettamente a schiantarsi su un difenso-re capitato lì per lì, evitando di mollare ilpallone al sedicente tiratore. Oci si puòaccorgere di come Thomas sia il GranMogol dei Patatoni. Scorge il suo marca-tore diretto un filo troppo zelante nell’an-ticipo e, previa finta di uscita per il jum-per, piazza il backdoor risolutore.Peccato che Sangarè, in quel momentodeputato a fargli pervenire l’assist perl’appoggio facile, si faccia prendere dallafregola e abbocchi alla finta, di fatto, peg-gio del difensore: spara il passaggio nelparterre lasciando il povero Giobbe, tremetri avanti e già sotto il canestro in tre-pidante attesa a bocca asciutta. Lo yan-kee, invece di apostrofare il compagno,alza la mano in segno di scusa, rincuo-

rando con un buffetto il confuso francese:«My fault». Come si fa a non voler benea uno così? Ancora: Monte in pressing,Cavaliero viene sanzionato di un fallosulla rimessa dopo un contatto che puòessere giudicato “forse un tantino venia-le, va fischio che ci sta”. Dal punto di vistadel giocatore, un sopruso bello e buono.Danny protesta civilmente, ma Finelli nonammette distrazioni, soprattutto se l’ iner-zia è favorevole, e segnala con gesti pre-occupati e inequivocabili alla guardia dipensare a giocare e rientrare in difesa.Peccato però che le consegne almomento siano di star su a tutto campo.Così a Cavaliero non resta che tentar dimediare: «Ho capito, stai calmo, sonqua», indicando con chiarezza la zonanei pressi del canestro avversario dadove dovrebbe ricominciare ad aggredirel’avversario (nella foto, Price fra... colorche stan sospesi).

di Massimo Zambelli

tutto quello chenon si vede in tV

Il Test