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78. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazione a risposta in Commissione: Prodani ..................................... 5-01025 4853 Interrogazioni a risposta scritta: Cirielli ....................................... 4-01835 4854 Capelli ....................................... 4-01836 4855 Boccadutri ................................ 4-01846 4855 Colletti ...................................... 4-01849 4856 Affari esteri. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Migliore ..................................... 2-00213 4857 Interrogazioni a risposta immediata: Fitzgerald Nissoli .................... 3-00315 4858 Borghese ................................... 3-00316 4859 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Di Gioia .................................... 2-00211 4860 Interrogazione a risposta orale: Picierno ..................................... 3-00308 4862 PAG. Interrogazione a risposta scritta: Artini ......................................... 4-01843 4863 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazioni a risposta in Commissione: Rocchi ....................................... 5-01014 4865 Picierno ..................................... 5-01021 4867 Picierno ..................................... 5-01024 4867 Difesa. Interrogazioni a risposta in Commissione: Duranti ..................................... 5-01011 4868 Pes ............................................. 5-01012 4869 Grande ...................................... 5-01015 4869 Economia e finanze. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Mucci ........................................ 2-00212 4870 Interrogazioni a risposta immediata in Commissione: VI Commissione: Causi ......................................... 5-01017 4871 Paglia ........................................ 5-01018 4872 Zanetti ...................................... 5-01019 4872 Interrogazione a risposta in Commissione: Prodani ..................................... 5-01010 4873 Atti Parlamentari 4851 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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78. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Prodani ..................................... 5-01025 4853

Interrogazioni a risposta scritta:

Cirielli ....................................... 4-01835 4854

Capelli ....................................... 4-01836 4855

Boccadutri ................................ 4-01846 4855

Colletti ...................................... 4-01849 4856

Affari esteri.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Migliore ..................................... 2-00213 4857

Interrogazioni a risposta immediata:

Fitzgerald Nissoli .................... 3-00315 4858

Borghese ................................... 3-00316 4859

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Di Gioia .................................... 2-00211 4860

Interrogazione a risposta orale:

Picierno ..................................... 3-00308 4862

PAG.

Interrogazione a risposta scritta:Artini ......................................... 4-01843 4863

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Rocchi ....................................... 5-01014 4865

Picierno ..................................... 5-01021 4867

Picierno ..................................... 5-01024 4867

Difesa.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Duranti ..................................... 5-01011 4868

Pes ............................................. 5-01012 4869

Grande ...................................... 5-01015 4869

Economia e finanze.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Mucci ........................................ 2-00212 4870

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VI Commissione:

Causi ......................................... 5-01017 4871

Paglia ........................................ 5-01018 4872

Zanetti ...................................... 5-01019 4872

Interrogazione a risposta in Commissione:

Prodani ..................................... 5-01010 4873

Atti Parlamentari — 4851 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Interrogazione a risposta scritta:

Villarosa .................................... 4-01838 4874

Giustizia.

Interrogazioni a risposta immediata:

Brunetta ................................... 3-00309 4877

Cirielli ....................................... 3-00310 4878

Interrogazione a risposta in Commissione:

Bergamini ................................. 5-01009 4878

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta scritta:

Vacca ......................................... 4-01834 4879

Interno.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Picierno ..................................... 5-01013 4880

Picierno ..................................... 5-01022 4881

Colletti ...................................... 5-01023 4882

Interrogazione a risposta scritta:

Nuti ........................................... 4-01847 4883

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta immediata:

Chimienti .................................. 3-00311 4883

Interrogazione a risposta orale:

Binetti ....................................... 3-00307 4884

Interrogazione a risposta scritta:

Galgano ..................................... 4-01837 4885

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta immediata:

Caparini .................................... 3-00312 4885

Zan ............................................ 3-00313 4886

Damiano ................................... 3-00314 4887

Interrogazione a risposta scritta:

Artini ......................................... 4-01844 4887

PAG.

Riforme costituzionali.

Interrogazione a risposta scritta:

Del Grosso ............................... 4-01848 4888

Salute.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Lorefice ..................................... 5-01020 4889

Interrogazioni a risposta scritta:

Toninelli ................................... 4-01839 4889

Romano Paolo Nicolò ............ 4-01842 4890

Locatelli .................................... 4-01845 4891

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta orale:

La Russa .................................. 3-00306 4892

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pellegrino .................................. 5-01016 4892

Interrogazioni a risposta scritta:

Artini ......................................... 4-01840 4894

Artini ......................................... 4-01841 4895

Apposizione di firme a mozioni ................ 4895

Apposizione di firme a risoluzioni ........... 4895

Pubblicazione di testi riformulati .............. 4896

Risoluzione in Commissione:

III Commissione:

Quartapelle Procopio .............. 7-00092 4896

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Balduzzi .................................... 2-00194 4898

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo .. 4900

Trasformazione di documenti del sindacatoispettivo .................................................... 4900

ERRATA CORRIGE ........................................ 4900

Atti Parlamentari — 4852 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta in Commissione:

PRODANI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro della salute, alMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

il 20 giugno 2013 l’europarlamentareAndrea Zanoni dell’ALDE (Gruppo euro-peo dei liberali e democratici) ha presen-tato un’interrogazione alla Commissioneeuropea sui « Preoccupanti aspetti ambien-tali e sanitari relativi all’obsoleto impiantosiderurgico in crisi denominato Ferriera diTrieste »;

Zanoni pone all’attenzione dell’or-gano comunitario i risultati di alcuneanalisi che evidenziano lo stato di degradoambientale della zona in cui insiste lostabilimento siderurgico;

nello specifico, si tratta dei dati rac-colti nel 2007 dal CIGRA (Centro interdi-partimentale di gestione e recupero am-bientale) dell’università degli studi di Trie-ste su richiesta della procura della Re-pubblica, di un’indagine epidemiologicadell’ASS (l’azienda per i servizi sanitari)n. 1 di Trieste resa nota nel 2013, anchein questo caso su incarico dalla procura, edi ulteriori dati ambientali pubblicati dafonti giornalistiche in relazione alle inda-gine della magistratura sul caso del rici-claggio delle scorie e nella gestione di duediscariche abusive all’interno dello stabi-limento;

in particolare, secondo lo studio delCIGRA nella zona di Servola preoccupanoi valori di benzo(a)pirene, in media pari a21 ng/m3 (con picco a 90 ng/m3), a frontedel limite di 1 ng/m3 imposto dalla diret-tiva 2004/107/CE su alcune sostanze chi-

miche. Anche le concentrazioni di PM10sono sistematicamente superiori al limitedi 50 µg/m3, stabilito dalla « direttivaaria » 2008/50/CE, e anche il PM2,5 superai valori limite;

l’indagine epidemiologica dell’ASS,invece, ha accertato un drammatico col-legamento tra l’impianto e lo sviluppo dineoplasie nei suoi ex dipendenti: il rischiodi insorgenza di tumore ai bronchi o aipolmoni negli operai della Ferriera diTrieste è più alto del 50 per cento rispettoal resto della popolazione. Dal 1974 al1994, infatti, si sono verificati quasi 300casi su un campione di 2.142 dipendenti;

l’europarlamentare ha concluso ilproprio atto di sindacato ispettivo chie-dendo alla Commissione europea inter-venti urgenti a favore della popolazionelocale e come il piano strategico finaliz-zato a preservare la competitività dellasiderurgia nell’Unione europea – presen-tato l’11 giugno 2013 – coinvolgerà laFerriera di Servola, commissariata perstato d’insolvenza dal 21 dicembre 2012;

il 30 agosto 2013 il vicepresidentedella Commissione Unione europea non-ché commissario all’industria e imprendi-toria, Antonio Tajani, ha risposto all’in-terrogazione di Zanoni facendo presenteche la « Commissione non era a cono-scenza dell’indagine epidemiologica con-dotta dalle autorità sanitarie locali diTrieste in merito a casi di cancro tra gli exdipendenti della Ferriera di Trieste »;

« Per la protezione dei lavoratoriesposti a sostanze chimiche in generale ea sostanze cancerogene e mutagene inparticolare – si legge nella risposta –esiste un’ampia legislazione dell’Unioneeuropea. Tuttavia, l’applicazione delle di-sposizioni nazionali comprese le misure inmateria di valutazione del rischio e digestione del rischio rientrano nelle respon-sabilità delle autorità nazionali »;

il vicepresidente Tajani, inoltre, hasostenuto che « la legislazione dell’Unioneeuropea non prescrive nessuna indagineepidemiologica tra la popolazione che vive

Atti Parlamentari — 4853 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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vicino a un impianto siderurgico. Pertanto,una decisione a tal fine rientra nelleresponsabilità delle autorità competentidello Stato membro »;

infine, il commissario europeo hafatto presente che l’organo comunitario èconsapevole delle implicazioni sanitarie eambientali di certe industrie siderurgichein Europa e il piano d’azione dell’Unioneeuropea affronta gli aspetti della produ-zione economica, dei requisiti occupazio-nali e delle problematiche ambientali conun approccio omnicomprensivo;

il 13 settembre 2013 i consiglieriregionali del Friuli Venezia Giulia delMovimento 5 Stelle Andrea Ussai, ElenaBianchi, Ilaria Dal Zovo, Eleonora Fratto-lin e Cristian Sergo hanno presentatoun’interrogazione scritta, indirizzata al-l’assessore alla salute Maria Sandra Tele-sca, per sapere se la giunta sia entrata inpossesso dei risultati dello studio trien-nale, svolto dall’Osservatorio ambiente esalute del Friuli Venezia Giulia apposita-mente istituito nel 2009, sui danni allasalute riguardanti l’area industriale diTrieste –:

se il Governo sia a conoscenza deirisultati dello studio svolto dall’Osservato-rio ambiente e salute del Friuli VeneziaGiulia;

se il Governo abbia intenzione, inraccordo con le autorità locali, di avviareun monitoraggio serio e costante per va-lutare l’impatto sanitario dell’inquina-mento prodotto dallo stabilimento di Ser-vola a tutela della popolazione e dei di-pendenti. (5-01025)

Interrogazioni a risposta scritta:

CIRIELLI. – Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’interno, alMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

nel mese di agosto 2013 il Governoha presentato un disegno di legge costitu-zionale recante l’abolizione delle province;

nella conseguente riorganizzazionedel personale precedentemente in serviziopresso tali enti appare, allo stato, irrisoltala problematica relativa al ricollocamentodel personale della polizia provinciale, cheammonta complessivamente a 2.600 unità;

alle polizie provinciali sono attribuitinumerosissimi ambiti di intervento e inmolti di questi hanno raggiunto un eleva-tissimo grado di specializzazione e profes-sionalità;

in particolare, le polizie provincialiesercitano funzioni di polizia giudiziaria,di polizia stradale, funzioni ausiliarie dipubblica sicurezza e, in molti ambiti ter-ritoriali, funzioni di polizia demaniale,polizia idraulica e polizia mineraria, esono, inoltre, competenti in tema di illecitiamministrativi, in tema di vigilanza sul-l’esercizio della caccia, sulla tutela dellafauna selvatica e sulla pesca, in tema dipolizia ambientale, di polizia lacuale-flu-viale, lagunare e navale, di polizia zoofilae di protezione degli animali, nonché dipolizia tributaria locale, limitatamente aitributi di competenza dell’ente di appar-tenenza, oltre a esercitare funzioni disupporto in materia di protezione civile;

appare evidente, quindi, come ri-collocare gli agenti delle polizie provincialinell’ambito delle polizie municipali signi-ficherebbe disperdere un vasto patrimoniodi competenze in possesso dei primi –:

quali iniziative di competenza si in-tendano assumere in ordine al futuroassetto organizzativo e alla destinazionedel personale attualmente in serviziopresso le polizie provinciali, affinché leimportanti competenze da essi acquisitenella salvaguardia dei territori non sianodisperse, prevedendo, se del caso, il lorotransito nei ruoli del Corpo forestale delloStato, della polizia di Stato e, eventual-mente, per chi abbia svolto il serviziomilitare presso di essi, anche dell’Arma deicarabinieri e della Guardia di finanza.

(4-01835)

Atti Parlamentari — 4854 — Camera dei Deputati

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CAPELLI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

il quotidiano La Nuova Sardegna da120 anni, grazie all’autonomia, all’indipen-denza, alla professionalità e alla passionedei giornalisti e del personale che vi lavorarappresenta un punto fermo a salvaguar-dia del pluralismo dell’informazione nel-l’isola;

tali caratteristiche sono state assicu-rate anche negli ultimi 33 anni, dopo chela testata è entrata nell’orbita del gruppoL’Espresso-La Repubblica, in virtù del ri-conoscimento della sua autonomia ammi-nistrativa e finanziaria;

nel mese di luglio il consiglio diamministrazione della Finegil Editorialespa, cui fanno capo le testate locali delgruppo L’Espresso, ha deciso di avviare lafusione per incorporazione dell’EditorialeLa Nuova Sardegna spa trasferendone lasede da Sassari a Roma e cancellando difatto l’autonomia societaria della testatasarda per ridimensionarla a semplice « Di-visione stampa »;

l’economia della Sardegna, per la suanatura insulare, per la fragilità del suosistema economico e per l’arretratezzacronica delle sue infrastrutture, è colpitaassai più duramente dalla crisi economicarispetto alle altre regioni del Paese e poco,o nulla, finora è stato fatto dalle istituzioninazionali per invertire la rotta, come di-mostrano anche il disimpegno della com-pagnia aerea Meridiana dall’isola con ilnuovo dramma della cassa integrazioneper 1.500 lavoratori o il passaggio delcontrollo del pacchetto azionario di mag-gioranza del Banco di Sardegna alla BancaPopolare dell’Emilia Romagna;

i giornalisti ed i lavoratori dellaNuova Sardegna hanno intrapreso unaserie di iniziative di lotta a tutela dell’au-tonomia e del radicamento sull’isola delquotidiano, raccogliendo immediatamenteil pieno e costante sostegno della Federa-

zione nazionale della stampa italiana, delconsiglio e della giunta regionale, del sin-daco di Sassari, dei segretari regionali diCgil, Cisl e Uil;

la decisione della Finegil Editorialespa di incorporare l’Editoriale La NuovaSardegna S.p.A. trasferendone la sede aRoma, suscita notevoli interrogativi anchesul futuro stesso a breve e a medio periododel quotidiano che finora, proprio graziealla sua autonomia amministrativa, hasempre prodotto risultati positivi anche sulpiano economico, garantendo all’azionistadi riferimento il ritorno dei propri inve-stimenti;

tali risultati, resi possibili dall’atten-zione che a vario titolo da sempre icittadini, le imprese e le istituzioni sardehanno dedicato al quotidiano, rischianoinfatti di essere vanificati dal passaggioamministrativo e societario in un gruppoeditoriale più ampio composto da un va-riegato novero di testate locali, alcunedelle quali pesantemente colpite dallagrave crisi che si è abbattuta e continua adabbattersi sull’editoria negli ultimi anni inItalia e nel mondo, non accennando adattenuarsi –:

se il Governo, pur nei limiti delle suecompetenze, intenda informarsi circal’operazione di fusione per incorporazionedeliberata dal consiglio di amministra-zione di Finegil Editoriale spa al fine diverificare eventuali rischi, anche di naturaoccupazionale, sul futuro del quotidianoLa Nuova Sardegna. (4-01836)

BOCCADUTRI. – Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – pre-messo che:

il 14 settembre 2013 il Resto delCarlino, ha pubblicato in esclusiva il videochoc delle telecamere a circuito chiusodella morte di due operai (Fabrizio Vero-

Atti Parlamentari — 4855 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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nese 53 anni e Guglielmo Bellan 56 anni),avvenuta il 22 febbraio 2013, mentre sta-vano svolgendo dei lavori di manutenzionesul fondo di una chiusa a Valle Lepri, aComacchio (Ferrara); i due uomini sonomorti annegati, travolti da un’ondaenorme d’acqua;

il video presente nel sito internet delResto del Carlino, è stato poi ripreso dadiversi quotidiani on line, tra cui ilTG24com, Libero Quotidiano, Affari Ita-liani e Corriere della Sera;

la pubblicazione del video, probabil-mente fatta nell’esercizio del diritto dicronaca, si è tradotta in un drammaticosciacallaggio sulla morte di due malcapi-tati –:

se si intendano assumere iniziativenormative perché sia regolata la possibilitàdi pubblicare su siti on line o nei tele-giornali immagini drammatiche che vio-lano le tragedie di chi ne è vittima, fa-cendo salvo il diritto di cronaca. (4-01846)

COLLETTI, VACCA e DEL GROSSO. —Al Presidente del Consiglio dei ministri, alMinistro per le riforme costituzionali. —Per sapere – premesso che:

il professor Marco Olivetti, docente didiritto costituzionale presso la facoltà digiurisprudenza dell’università di Foggia, èuno dei « saggi » componenti della Com-missione per le riforme costituzionali isti-tuita dal Presidente del Consiglio EnricoLetta;

già nel periodo 1999-2001, AntonioMaccanico, allora Ministro delle riformeistituzionali, aveva incaricato il professorOlivetti di redigere alcuni studi sui temidella stabilità di governo (1999), dellenuove frontiere della democrazia diretta(2000), del riparto di competenze tra Statoe regioni (2000) e sui metodi di cambia-mento della Costituzione (2001);

lo stesso professor Olivetti risultasocio fondatore, assieme all’onorevoleLuigi Bobba, deputato del Partito demo-cratico, dell’associazione « Persone e reti »

ed è stato – e non si sa se lo sia ancora– consulente del gruppo parlamentare delPartito Democratico nella scorsa legisla-tura. Appare pertanto evidente in chequota sia stato chiamato dal Governo a farparte della Commissione dei saggi;

la Commissione si è riunita domenica15 settembre 2013 presso l’Hotel a quattrostelle « Villa Maria » di Francavilla al Mare(Chieti) per ultimare la relazione finale daconsegnare al Governo per la consulta-zione delle Camere;

alla riunione ha partecipato anche ilprofessor Olivetti che, alla vigilia dei la-vori, ha aggiornato il proprio profilo Fa-cebook con le seguenti parole: « Ecco chearrivando a Francavilla mi appare uncorteo dei pirla a 5 stelle » –:

se il Governo, ed in particolare ilMinistro per le riforme costituzionali, siaal corrente dell’espressione utilizzata dalprofessor Olivetti per descrivere i manife-stanti del Movimento 5 Stelle;

se il Ministro per le riforme costitu-zionali, che presiede la Commissione disaggi attualmente in ritiro presso il lus-suoso albergo di Francavilla intenda chie-dere al professor Olivetti spiegazioni circale ragioni del proprio comportamento;

se il Presidente del Consiglio intendameglio specificare le motivazioni chehanno portato alla nomina del professorOlivetti a componente della Commissione,fugando il dubbio che si sia perpetuata laprassi di affidare incarichi e consulenze aisoliti noti anziché privilegiare il merito el’assoluta imparzialità;

se il Governo ritenga infine oppor-tuna la prosecuzione dell’incarico daparte del professor Olivetti alla luce dellesue parole che vanno a squalificare lacredibilità dell’intera Commissione volutadalla maggioranza che appoggia il Go-verno. (4-01849)

* * *

Atti Parlamentari — 4856 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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AFFARI ESTERI

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro degli affari esteri, per sapere –premesso che:

la dichiarazione del Millennio delleNazioni Unite, firmata nel settembre del2000, ha impegnato tutti i 191 Stati mem-bri al raggiungimento di otto obiettivi disviluppo;

la data entro cui riuscire nell’intento,il 2015, è ormai dietro l’angolo, eppurenon si registrano sufficienti e concretipassi in avanti nell’adeguamento della le-gislazione italiana in merito alle politichedi cooperazione che siano in grado didotare il Paese di strumenti più efficaciper raggiungere tali obiettivi, e ancora perfronteggiare le tante questioni internazio-nali con cui ci si deve confrontare inquesta fase storica;

da qualche settimana, peraltro, ladirezione generale per la cooperazioneallo sviluppo ha inviato al comitato diaiuto pubblico dell’Ocse un memorandumper la « peer review » che si svolgerà inquesti mesi, come sempre volta alla con-sueta valutazione delle politiche di coope-razione;

in quello stesso memorandum si èrassicurata l’Ocse dell’ormai prossimaconclusione del processo di riforma legge,esercizio che da Parigi chiedono da diversotempo;

di questo approssimarsi non si haalcuna traccia, nonostante il Parlamento,per questioni di buona cooperazione in-teristituzionale, stia attendendo ormai datempo il testo del progetto di legge gover-nativo sulla riforma;

la pazienza non è illimitata e nonpuò esserlo relativamente ad un tema diquesta rilevanza, specie se si considera che

vi sono diverse proposte di legge a riguar-do, compreso una proposta di legge delgruppo Sinistra ecologia e libertà nella cuibontà gli interroganti credono fortemente;

è da sottolineare, inoltre, come ilPresidente del Consiglio dei ministri stiaimpegnando il Governo, all’interno dellepiù recenti conferenze internazionali, acontribuzioni importanti a favore delleazioni internazionali volte ad alleviare iproblemi dei profughi siriani ed a contra-stare altre emergenze;

se ciò è cosa buona e giusta ingenerale, gli interpellanti non vorrebberoinvece che tali « una tantum » di aiutodiventassero una partita di giro con lerisorse ordinarie della cooperazione stan-ziate nella legge di stabilità, già chiara-mente insufficienti per lo scopo che siprefiggono;

lo scorso anno, dopo troppo tempo, siè invertito il declino dell’aiuto pubblicoallo sviluppo italiano, e quindi non sa-rebbe oggi assolutamente ammissibile di-scostarsi da quel sentiero di riallinea-mento che deve portare il Paese a desti-nare all’aiuto pubblico allo sviluppo lo 0,7per cento del prodotto interno lordo comeda impegni internazionali;

notizie che circolano negli ambientigovernativi paventano già una riduzione dicirca 100 milioni di euro degli stanzia-menti per la cooperazione e ulteriori passid’allontanamenti dalla rotta tracciata an-drebbero a ledere la credibilità e la affi-dabilità del Paese –:

se il Ministro intenda comunicarecon esattezza a che punto sia l’elabora-zione del disegno di legge governativo, equali siano le linee politiche di cui taledisegno di legge sarà espressione, specie inmerito alle risorse, giacche nelle azioni dicooperazione non si può continuamenteveder variare le risorse su cui far conto.

(2-00213) « Migliore, Scotto, Marcon ».

Atti Parlamentari — 4857 — Camera dei Deputati

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Interrogazioni a risposta immediata:

FITZGERALD NISSOLI, MARAZZITI,CARUSO e RABINO. — Al Ministro degliaffari esteri. — Per sapere – premesso che:

la chiusura in corso di svariate rap-presentanze consolari ha generato in que-sti anni numerosi problemi sia per i cit-tadini italiani residenti all’estero che pergli interessi del sistema economico e im-prenditoriale italiano; infatti, i nostri con-nazionali residenti all’estero si ritrovanosu un territorio senza più un punto diriferimento certo, come pure molte im-prese perdono l’interlocuzione con il con-solato avente per giurisdizione il territoriosul quale hanno situato la loro attivitàestera;

il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,recante « Disposizioni urgenti per la revi-sione della spesa pubblica con invarianzadei servizi ai cittadini », la cosiddetta spen-ding review, convertito, con modificazioni,dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, prevedeche non siano compromessi i servizi offertiai cittadini. In tale quadro appare evidenteche la riorganizzazione della rete diplo-matico-consolare, pur prevedendo la ridu-zione dei costi, non può porre in secondopiano la qualità dei servizi da offrire aiconnazionali all’estero ed alle imprese ita-liane nel loro percorso di internazionaliz-zazione;

il dibattito sulla razionalizzazionedella rete diplomatico-consolare è sfociatonella chiusura di 14 sedi consolari, senzache vi fosse una concertazione con lecomunità italiane all’estero ed i suoi rap-presentanti e senza che il Parlamentostesso ne fosse informato; inoltre, il dibat-tito sul riorientamento della rete diploma-tico-consolare si sta volgendo ovunquetranne che nelle sedi istituzionali proprie;

la rete consolare ha già subito, neglianni scorsi, tagli pesanti e chiusure diuffici, mentre non ancora si vede l’opera-tività del cosiddetto « consolato digitale »;

l’apertura di nuovi uffici consolarinelle aree del mondo dove si stanno orien-

tando parecchi interessi economici italiani,come Turkmenistan, Cina e Vietnam, nonpuò significare lo smantellamento degliuffici presenti nei classici territori di emi-grazione e l’abbandono dell’assistenza achi, emigrato, ha contribuito a costruirel’Italia dall’estero con notevoli sacrifici. Sitratta di quegli anziani delle vecchie ge-nerazioni verso i quali l’Italia ha un debitodi gratitudine, fosse solo per le cosiddetterimesse che ci hanno aiutato a crescereeconomicamente ed a svilupparci;

tra le sedi di prossima chiusura fi-gura anche il consolato di Newark, la cuigiurisdizione copre ben 13 contee delloStato del New Jersey (Usa), con circa17.000 connazionali residenti, ovvero ilcentro-nord di questo importante Statoamericano, ivi compresa la capitale Tren-ton citata da Sciascia ne « Il lungo viag-gio ». Una terra nota alla comunità italianasin dai primi tempi dell’emigrazione inAmerica; infatti, qui sono sorte numeroseassociazioni, tra cui la gloriosa Uniconational che è la terza associazione ita-loamericana, senza contare le organizza-zioni facenti capo ai siciliani, ai pugliesi, aicalabresi, ai campani e agli abruzzesi, chesono di antica costituzione e che conser-vano la memoria storica della nostra emi-grazione. Inoltre, oggi, numerosi ricerca-tori italiani hanno come punto di riferi-mento l’Università di Princeton;

la sede consolare di Newark è cru-ciale nel panorama italoamericano e per ilruolo di primo piano, in tutti i campi, degliitaloamericani nel New Jersey, tra cui ilGovernatore, e per il suo posizionamentogeostrategico, tra New York e Washington,al centro di adeguate reti di trasportostradali, ferroviarie, aeroportuali e por-tuali con il porto di Elizabeth. Strutturefondamentali per la presenza delle aziendeitaliane negli Usa;

se l’intento dell’amministrazione de-gli affari esteri è quello di razionalizzaree promuovere il nostro sistema Paese, oltreche assistere i nostri connazionali, non è

Atti Parlamentari — 4858 — Camera dei Deputati

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possibile procedere alla chiusura del con-solato di Newark per le ragioni sopraesposte –:

quali siano stati i criteri adottati dalMinistero degli affari esteri nel riorientarela rete diplomatico-consolare e decretarela chiusura delle sedi consolari richiamatein premessa e della sede di Newark inparticolare e se non ritenga di doverprocedere all’istituzione di un’agenzia con-solare a Newark. (3-00315)

BORGHESE. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

in Argentina, vivono 700.000 nostriconnazionali, di cui circa 30.000 sonotitolari di una pensione italiana;

le politiche monetarie governative diquesto Paese fanno sì che le banche con-vertano in valuta locale le pensioni italianea un cambio molto sfavorevole, che com-porta in termini reali il 50 per cento inmeno di quello che l’Italia invia ai nostripensionati in Argentina;

oggi in Argentina è vietato acquistareeuro, situazione assurda e ingiusta, chevede l’autorità monetaria argentina, difatto, appropriarsi degli euro inviati dal-l’Italia ai connazionali pensionati;

il cambio ufficiale obbligatorio stabi-lito da questo Governo risulta molto di-verso da quello a cui vengono realmentescambiate le valute estere e, nello speci-fico, gli euro;

è necessario ricordare che una partedei nostri connazionali usa, o sarebbemeglio dire usava, accantonare la propriapensione (in euro) per pagare – per sé oanche per i propri figli e nipoti – il viaggiodi ritorno in Italia per ritrovare la propriafamiglia;

adesso, che ricevono le pensioni sva-lutate e subiscono anche l’addebito delcosto delle commissioni di cambio obbli-

gatorio, i pensionati italiani vengono aperdere metà del valore iniziale dellestesse;

se questi pensionati volessero, poi,riacquistare gli euro corrispondenti all’im-porto originario della propria pensione,essi sarebbero obbligati a rivolgersi ad unmercato nero, a costi elevatissimi e conun’ulteriore perdita;

alla fine, il danno economico – tratasso di cambio sfavorevole e commissioniper il cambio obbligatorio – si aggiraintorno al 60 per cento del valore inizialedella pensione;

questa situazione innesca un gravedisagio sociale – lede i diritti acquisiti ecomporta una reale limitazione della li-bertà di movimento dei nostri connazio-nali, diritto sancito dalle convenzioni in-ternazionali sui diritti umani (Dichiara-zione universale dei diritti dell’uomo, ar-ticolo 13);

visto che il Governo Argentino, sol-lecitato in diverse occasioni non ha mo-strato aperture e ha comunicato che nonintende cambiare nè fare eccezione allapropria politica dei cambi, per evitareche i nostri anziani, residenti in Argen-tina, che percepiscono una pensione me-dia di circa 250 euro, perdano ancorauna consistente parte del loro potered’acquisto –:

quali iniziative il Governo intendaadottare al fine di evitare che i nostriconnazionali residenti in Argentina subi-scano indebitamente una perdita econo-mica così rilevante e se non ritenga didover adottare misure atte a garantire unequo trattamento rispetto ai connazionaliresidenti in Italia e a predisporre unaprocedura – applicabile eventualmentesolo ai richiedenti – che consenta lariscossione in euro delle pensioni presso lanostra rete consolare presente in Argen-tina. (3-00316)

* * *

Atti Parlamentari — 4859 — Camera dei Deputati

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AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, il Ministro dellasalute, il Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali, per sapere – pre-messo che:

da anni le popolazione locali, le as-sociazioni ambientaliste numerosi ammi-nistratori locali si battono affinché si ri-conosca che l’area posta in contrada Mar-tucci, in agro di Conversano e al confinecon il comune di Mola di Bari, non èidonea ad ospitare discariche, perché ècaratterizzata dalla presenza di numerosedoline o vore (fenomeni carsici tipici diquel territorio che prendono la forma diprofondi imbuti che fanno defluire velo-cemente nel sottosuolo le acque dellepiogge e ovviamente il percolato dei ri-fiuti);

le continue denunce e le rivelazionidi alcuni ex dipendenti della « Lombardiecologia s.r.l. » hanno portato la Procuradi Bari ad effettuare accertamenti e ademanare un « Decreto di sequestro penalepreventivo, senza facoltà d’uso, delle va-sche di servizio e soccorso al servizio delcentro di raccolta RSU del Bacino BA/5ubicato in Conversano, in contrada Mar-tucci e di tutto il sito corrispondente alladiscarica non più in esercizio »;

in un successivo comunicato stampala procura affermava « vengono contestatii reati di omissione di atti d’ufficio, falso,frode nelle pubbliche forniture, truffa ag-gravata, diverse violazioni dell’articolo 256decreto legislativo n. 152 del 2006, nonchédel decreto legislativo n. 231 del 2011inerente la responsabilità amministrativadelle persone giuridiche. Le articolate in-dagini fondate su complesse operazioni discavo e di campionatura e di analisi og-getto di consulenza tecnica, ampiamente

documentate con rilievi tecnici (video efotografici), su intercettazioni telefoniche esu riscontri documentali e testimonialihanno consentito di accertare: a) la strut-turale inidoneità morfologica del sito dicontrada Martucci; b) la fraudolenta rea-lizzazione delle vasche di servizio e soc-corso all’impianto realizzate senza il pre-visto strato d’argilla, le gravi lesioni almanto in HDPE; c) omessi controlli du-rante le procedure di collaudo nonchépredisposizione di campionatura ad hocper ottenere risultati scientifici corrispon-denti alla normativa; d) il conferimento ditipologie di rifiuti non autorizzati anchepericolosi; e) la non corretta biostabiliz-zazione del rifiuto; f) la grave ed illecitasituazione della vecchia discarica (contiguaalla nuova) nella quale vi sono stati illecitiabbancamenti e dalla quale vi sono peri-colose percolazioni ed emissioni gassosederivanti da fermentazioni tossiche »;

già nel provvedimento di sequestroveniva confermata « la presenza di vore(...). Quanto riscontrato evidenzia la pos-sibile presenza di rischio di contamina-zione delle acque di falda a causa delladiretta comunicazione del percolato didiscarica attraverso i predetti punti dicomunicazione (vore e doline) »;

la presenza di simili formazioni car-siche è confermata nella relazione geolo-gica e geotecnica allegata agli atti delprocedimento attualmente in corso per ilrinnovo dell’autorizzazione integrata am-bientale dell’impianto complesso di tratta-mento dei rifiuti con discarica di servizio/soccorso a servizio del Bacino Bari 5realizzato in contrada Martucci;

tanto è vero il comitato tecnico pro-vinciale, in data 12 marzo 2013, in seguitoalla lettura della stessa relazione ha af-fermato che « l’intervento non è coerentecon le prescrizioni di normativa. » Infatti ildecreto legislativo n. 36 del 2003 affermache le discariche non vanno ubicate « incorrispondenza di doline, inghiottitoi oaltre forme di carsismo superficiale »(punto 2 1 dell’allegato 1);

negli scavi in discarica e nei terrenilimitrofi, effettuati dai carabinieri del NOE

Atti Parlamentari — 4860 — Camera dei Deputati

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insieme ai tecnici dell’ARPA è emersa unadrammatica realtà: la presenza di enormiquantità di rifiuti sotterrati in passatonelle contrade Pozzovivo, San Vincenzo, aMola, e Martucci, tra Mola e Conversano;

tra questi rifiuti, così come riportatodagli organi di stampa sono stati rinvenuti:amianto, plastiche, lamiere d’auto, resti dimedicinali, carcasse di animali, materialeelettrici ed elettronici, rifiuti cimiteriali escarti industriali;

l’origine di questi scavi abusivi sa-rebbe da addebitare ad un’ordinanza sin-dacale, firmata nell’ottobre del 1990, dalsindaco pro tempore, che così recitava:« stante l’impossibilità, da parte dellaLombardi Ecologia di avviare alla disca-rica di sua proprietà in Contrada Martuccii rifiuti solidi urbani raccolti in questoComune, a seguito di ordinanza del Sin-daco di Conversano di chiusura dellastessa, vista l’urgenza e la necessità, ai finidella tutela dell’igiene e della salute pub-blica, di smaltire i rifiuti solidi urbaniprodotti in questo Comune... ordina allaDitta Lombardi Ecologia di provvedere aldeposito momentaneo in agro di Mola diBari Contrada Pozzovivo, nel terreno diproprietà della stessa »;

il dubbio che giustamente assillatutta la popolazione è per quale motivoquesti rifiuti sono rimasti lì sotterrati peroltre 22 anni senza che vi sia stato nessunintervento pubblico atto a sanare talesituazione e soprattutto chi può assicurareche non vi sia la presenza di rifiuti specialie pericolosi;

la discarica, nata nel 1982 dopo aversanato la propria posizione di discaricaabusiva, fu autorizzata pubblicamente nel1986 come « Lombardi Ecologia S.r.l. »;

addirittura nel novembre 1990, l’al-lora sindaco di Conversano emise ordi-nanza di chiusura della discarica, dopoaccertamenti dell’UTC, a causa del com-pleto esaurimento dei quattro ettari auto-rizzati;

i ricorsi dei gestori furono rigettatiprima dal TAR Puglia e poi dal Consigliodi Stato;

nonostante la protesta dell’intera cit-tadina, nel 1994 venne concessa l’aperturaprovvisoria della discarica Martucci (Ilotto), gestita dalla suddetta Lombardi,concedendo l’apertura due anni dopo diun altro lotto (il III) a causa dell’emer-genza del « ciclo dei rifiuti »;

la discarica è arrivata ad interessareoltre 20 ettari superando le mille tonnel-late al giorno di rifiuti provenienti da ogniparte dell’Italia senza le necessarie pre-cauzioni previste dalla legge per lo smal-timento dei rifiuti in discarica;

il comitato « riprendiamoci il futuro »di Conversano, il circolo di Legambiente diMola, « i Capodieci, dalla campagna almare » e il comitato « Chiudiamo la disca-rica », che si battono per la chiusuradefinitiva della discarica e per porre fineal disastro ambientale ivi prodotto, hannorivolto un appello ai consiglieri regionalidella Puglia chiedendo di stralciare l’areadella Contrada Martucci, in agro di Con-versano, dal PRGU (piano regionale ge-stione gestione rifiuti urbani);

tale iniziativa ha avuto origine dalladecisione della regione Puglia che, anzichéintervenire per limitare o prevenire l’in-quinamento della falda acquifera e lacontaminazione del suolo e dei prodottidella campagna, starebbe puntando allariapertura di una delle due vasche delladiscarica di servizio e soccorso che è stataposta sotto sequestro dalla procura diBari;

tutto ciò è determinato anche dairitardi in Puglia in merito alla raccoltadifferenziata, con pochissimi casi di eccel-lenza di piccoli e medi comuni dove si èavviata la raccolta domiciliare con ottimirisultati, ma ciò non può pesare ingiusta-mente sugli abitanti della regione;

infine, va ricordato, che la contradain questione ricade nel territorio della Dop(denominazione di origine protetta) del-l’olio extravergine di oliva Terra di Bari,nonché in quello del marchio IGP (indi-cazione geografica protetta) per l’uva di

Atti Parlamentari — 4861 — Camera dei Deputati

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Puglia, produzioni eccellenti che rischianodi collassare per via della presenza di talediscarica –:

se si intenda, nell’ambito delle pro-prie competenze, stante le numerose de-nunce e le indagini delle forze dell’ordinee della magistratura assumere iniziativeper acquisire un quadro aggiornato dellasituazione di cui in premessa che vede losversamento di rifiuti in un’area già for-temente penalizzata ed inquinata, convo-cando, qualora lo si ritenesse necessario,un tavolo tra tutte le parti istituzionalicoinvolte per trovare una soluzione con-divisa a salvaguardia del territorio e dellepopolazioni locali;

se non si ritenga, stante oltretutto irisultati sin qui raggiunti dalle verificheeffettuate dalle forze dell’ordine su precisomandato della procura di Bari, necessarioattivarsi al fine di inserire l’area in og-getto, soprattutto per i lotti sin qui chiusirispetto ai quali la regione Puglia hadeclinato ogni tipo di responsabilità, tra isiti da bonificare di interesse nazionale asalvaguardia della salute pubblica;

se e come si intenda procedere, d’in-tesa con gli enti territoriali interessati, peraccertare gli eventuali danni nei confrontidei prodotti agroalimentari nelle aree con-tigue alla discarica e come si intendaintervenire per mettere in sicurezza tuttoil territorio interessato;

se si intenda avviare in tempi rapidi,attraverso l’Istituto superiore di sanità,un’indagine epidemiologica aggiornata su-gli eventuali effetti nocivi della discaricasulla salute dei cittadini che denunciano ilforte e ingiustificato aumento di patologiegravi nel corso degli anni tra le popola-zioni locali.

(2-00211) « Di Gioia, Pisicchio ».

Interrogazione a risposta orale:

PICIERNO. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare. —Per sapere – premesso che:

il territorio comprendente il comunedi Capua, in provincia di Caserta, legato

ad una storica tradizione agricola, è statonegli ultimi anni utilizzato dai clan ca-morristici come sversatoio di rifiuti, anchetossici, provenienti dal Nord Italia, tantoda compromettere la salubrità dei terrenicomunali;

uno di questi siti è stato individuatonel 1999 durante un’operazione di poliziagiudiziaria della procura di Santa MariaCapua Vetere, condotta dal sostituto pro-curatore Donato Ceglie. Si tratta di unlago artificiale, su un’area vasta di circa 80mila metri quadrati, ricavato dall’azionedella preesistente cava abusiva di sabbia, eubicato in località Purgatorio nella fra-zione di Sant’Angelo in Formis in Capua,non lontano dalle rive del Volturno;

l’indagine condotta dall’ex pubblicoministero della procura di Santa MariaCapua Vetere, dottor Donato Ceglie, portòalla scoperta di un enorme sversatoio dirifiuti illegali e pericolosi. Difatti, comeaffermato dallo stesso magistrato in un’au-dizione della commissione bicamerale sulciclo dei rifiuti nella seduta del 22 marzo2000, furono trovate « non solo diversetonnellate di rifiuti solidi urbani, ma an-che numerosissimi bidoni metallici conte-nenti scarti industriali assai pericolosi perla salute, che si accertò essere provenientida aziende del Nord Italia e dall’estero. Inpratica, quella sorta di lago era statotrasformato in un’enorme discarica abu-siva »;

ad oggi, dopo quattordici anni dalritrovamento dei rifiuti tossici, quel sito,rinominato « laghetto dei veleni », non ri-sulta ancora bonificato. L’area in que-stione figurerebbe nel piano regionale bo-nifiche, redatto nel 2005 dall’Agenzia re-gionale per l’ambiente della Campania, dalcommissario straordinario per l’inquina-mento del suolo e delle acque sotterraneee dalla regione Campania, e sarebbe in-dicato come « sito di potenziale inquina-mento »;

da quanto risulta da una petizionepopolare indirizzata al sindaco di Capua eal prefetto di Caserta, le uniche analisi

Atti Parlamentari — 4862 — Camera dei Deputati

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disponibili, disposte per motivi di indaginepenale, sono state eseguite sulle acque diuna fontana ubicata nel sito, e in cuisarebbero state trovate tracce di idrocar-buri policiclici aromatici non meglio clas-sificati. Inoltre, a seguito di sequestrogiudiziario, furono ritrovati numerosi bi-doni metallici, a pochi metri di profondità,presumibilmente contenenti stirene, unidrocarburo tossico, nocivo e cancerogeno;

secondo alcune stime, occorrerebberoalmeno otto milioni di euro per la boni-fica, ma il comune di Capua non sembre-rebbe in grado di provvedere allo stanzia-mento della cifra. Eppure, come ricorda ildottor Donato Ceglie, la normativa vigente– il riferimento è al decreto legislativo 3aprile 2006, n. 152 – è molto chiara:difatti, il citato decreto legislativo, all’ar-ticolo 250, disciplina che « Qualora i sog-getti responsabili della contaminazionenon provvedano direttamente agli adem-pimenti disposti dal presente titolo ovveronon siano individuabili e non provvedanoné il proprietario del sito né altri soggettiinteressati, le procedure e gli interventi[...] sono realizzati d’ufficio dal comuneterritorialmente competente e, ove questonon provveda, dalla regione, secondo l’or-dine di priorità fissati dal piano regionaleper la bonifica delle aree inquinate [...]. Alfine di anticipare le somme per i predettiinterventi le regioni possono istituire ap-positi fondi nell’ambito delle proprie di-sponibilità di bilancio »;

la città di Capua è ricompresa inun’area da bonificare, denominata: « Lito-rale Domizio Flegreo ed Agro Aversano »,già sito di interesse nazionale e ora di-chiarato sito da bonificare di interesseregionale, non risulta tuttavia nessunostanziamento di fondi utile a bonificarel’area;

l’interrogante ha già portato all’atten-zione del Parlamento, con diverse inter-rogazioni, la grave situazione igienico-sa-nitaria conseguente lo sversamento di ri-fiuti tossici nel territorio campano e lacorrelazione tra rifiuti abusivi e incidenzadi patologie oncologiche e malformazioniinfantili in Campania –:

se e quali iniziative, intenda assu-mere per inserire nuovamente il litoraledomizio flegreo ed agro aversano tra i sitida bonificare d’interesse nazionale al finedi agevolare una rapida risoluzione delgrave problema di cui in premessa.

(3-00308)

Interrogazione a risposta scritta:

ARTINI e SEGONI. — Al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro per gli affari regionali ele autonomie, al Ministro per la coesioneterritoriale, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

la società belga Solvay è presente inVal di Cecina dal 1919 e da allora estraesalgemma nelle località di Querceto eBuriano;

dal 1996, a seguito del contratto dicollaborazione industriale stipulato conl’azienda Monopoli di Stato-A.T.I. Sale spa(titolare delle concessioni per l’estrazionedel salgemma), Solvay ha il diritto diestrarre nelle concessioni di « Volterra »,« Cecina » e « Poppiano », nei comuni ri-spettivamente di Volterra, Montecatini Valdi Cecina e Pomarance;

dal salgemma, Solvay ricava la ma-teria prima per produrre nello stabili-mento di Rosignano carbonato sodico, bi-carbonato di sodio e soda caustica;

l’estrazione del sale avviene attra-verso dissoluzione con acqua dolce, otte-nendo così salamoia che viene poi tra-sportata allo stabilimento Solvay di Rosi-gnano (Livorno);

l’abitato di Saline di Volterra (Fra-zione di Volterra, Comune in provincia diPisa) è accerchiato dalle concessioni mi-nerarie;

come ha sottolineato il sindacoMarco Buselli in una lettera datata 31maggio 2012 inviata, tra l’altro, al Mini-stero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, « mentre i vicini Co-muni geotermici ricevono un indennizzo

Atti Parlamentari — 4863 — Camera dei Deputati

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proporzionato da parte di Enel, anchesottoforma di posti di lavoro riservati,come compensazione per l’impatto dellageotermia, Volterra non gode di criteriperequativi (...) oltre a non avere ritornooccupazionale pressoché rivolto al Co-mune di Rosignano, dove risiede lo stabi-limento Solvay e dove sono occupate unmigliaio di persone »;

circa due milioni di euro, secondo gliaccordi in vigore, verrebbero versati an-nualmente dalla multinazionale belga aStato e regione;

il salgemma non è una risorsa rin-novabile e secondo studi attendibili, con gliattuali livelli estrattivi, è destinato adesaurirsi nell’arco di 30 anni;

gli impatti sul territorio dell’estra-zione di salgemma riguardano: subsidenzacausata dall’estrazione del sale, lo sfrut-tamento di una risorsa non rinnovabile ei prelievi idrici;

in particolare, la subsidenza deter-mina crolli nelle vicinanze dei pozzi diestrazione. I vari enti competenti hannodato negli anni pareri tra loro contra-stanti;

l’università degli studi di Pisa, dipar-timento di statistica e matematica appli-cata all’economia, nel rapporto finale diricerca « Ricadute economiche, sociali eambientali della presenza della Solvaynella Val di Cecina » ha fatto notare che:« la commissione comunale ad hoc nel1997 ha evidenziato “problematiche con-nesse ad instabilità dei terreni”. L’impattopiù evidente è l’abbassamento del ter-reno ». E ancora: « Gli effetti paesaggisticidell’estrazione non si limitano a fenomenidi subsidenza e frane ma sono anche legatia mutamenti chimici, causati dall’inquina-mento dei terreni e delle falde con iresidui della produzione »;

a Saline di Volterra si sarebberoverificati in questi anni cedimenti struttu-rali di alcune abitazioni, crolli di terrenoe creazione di enormi pozze d’acqua;

l’estrazione mette a serio rischiol’equilibrio idrogeologico del fiume Cecina;

la salinizzazione dei corsi d’acqualegata a emergenze di salamoia è moltofrequente come ha sottolineato Arpat To-scana: « Nei documenti relativi agli incon-venienti ambientali verificati negli ultimi20 anni nell’area di Saline di Volterra, siriscontrano frequentemente situazioni dicriticità legate ad improvvisi picchi disalinità sui corsi d’acqua della zona. Lamancanza di misurazioni tempestive neicasi citati e in generale di misure siste-matiche sia in posizioni di monte che divalle rispetto alle aree minerarie ha sem-pre impedito di relazionare queste ultimecon gli effetti cronici e di picco dellasalvazione dei corsi d’acqua;

il problema più pressante, fin daquando opera la Solvay, è quello degliapprovvigionamenti idrici dal fiume Ce-cina e non solo. Il consumo di acqua daparte dell’azienda, sempre secondo lo stu-dio dell’università di Pisa, supera in unanno l’utilizzo idropotabile di tutti i co-muni della Val di Cecina, tanto che inestate i problemi di secca sono all’ordinedel giorno. Ci sono rilevanti aggravi sugliusi civili e agricoli;

un utilizzo così selvaggio della risorsaidrica e del territorio contrasta in manieraevidente con l’esito refendario sull’acquapubblica;

dal rilascio delle concessioni Volterrae il territorio limitrofo non possiede difatto più garanzie e potere decisionale perla tutela del proprio territorio così tartas-sato dalle estrazioni del salgemma;

nelle scorse settimane il sindaco Bu-selli ha incontrato il nuovo direttore dellostabilimento Solvay, Davide Papavero chie-dendo all’azienda di considerare « am-biente e sicurezza per i cittadini al primoposto, assieme alla tutela della risorsaidrica e al corretto uso del salgemma. Maanche la questione lavoro e quella spinosadelle royalties, i cui benefìci non ricadonosui territori dove insistono le concessioniminerarie;

Atti Parlamentari — 4864 — Camera dei Deputati

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gli effetti delle lavorazioni Solvayrappresentano un caso nazionale, consi-derati anche i recenti articoli di stampache hanno messo in luce i terribili effettisul territorio toscano;

ormai da anni le istituzioni locali, ilcomune di Volterra e i cittadini hannofatto sentire il loro senso di impotenza perquanto sta avvenendo ormai decenni nellaVal di Cecina –:

se quanto riportato in premessa cor-risponda a verità;

se il Governo abbia incontrato oabbia l’intenzione di incontrare i sindacidella Val di Cecina e in particolare ilprimo cittadino di Volterra per affrontarele problematiche relative all’estrazione delsalgemma da parte di Atisale-Solvay;

quale siano le politiche che il Go-verno, per quanto di competenza, intendemettere in atto per tutelare dal punto divista ambientale la Val di Cecina e leSaline di Volterra in particolare;

se il Governo reputi il problemaSolvay un’emergenza nazionale a livelloambientale, sociale ed economico, e ciòinteressi in particolar modo Volterra e icomuni limitrofi della Val di Cecina;

se il Governo abbia intenzione, e inche modo, di intervenire per risolvere laquestione delle Royalty;

se il Governo sia stato coinvolto nel-l’iter del nuovo accordo di programmasulla Solvay;

se risulti quali accordi economici econ quali importi siano in vigore perl’estrazione del salgemma e per l’utilizzodella risorsa idrica da parte di Atisale,Solvay ed enti pubblici;

se risulti quale sia l’importo econo-mico delle concessioni minerarie di Solvaye come sia variato dal 1996 ad oggi;

se siano previste opere compensativeper quei territori che stanno subendo cosìenormi disagi causati dall’estrazione delsalgemma. (4-01843)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

ROCCHI, PICCOLI NARDELLI eCENNI. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

la nuova sede dell’Archivio di Stato diLivorno fu, a suo tempo, individuata nel-l’ex convento, poi carcere, dei Domenicani,un grande edificio sorto ai primi del ’700accanto alla chiesa di Santa Caterina, nelcuore dello storico quartiere livornesedella Venezia;

la tormentata vicenda dell’edificio co-mincia nel 1984 con la chiusura del car-cere dei Domenicani: il vasto edificio,esteso su ben 3.800 metri quadrati com-plessivi, venne individuato come nuovasede per l’Archivio di Stato;

adibito inizialmente a convento, futrasformato in carcere durante l’epocanapoleonica passando in capo al comunedi Livorno. Una parte dell’edificio tornòquindi ai padri Domenicani venendo inseguito assorbita nel demanio statale: adoggi l’immobile appartiene per il 70 percento al comune di Livorno e per il restoal Ministero dei beni e delle attività cul-turali e del turismo;

l’immobile fu consegnato all’ammini-strazione archivistica già nel 1987 (unquarto di secolo fa) con atti formali l’ul-timo dei quali risale al 2002;

tralasciando il fatto che l’immobile,pur prestigioso, non fosse la soluzione piùidonea ad ospitare un archivio per lapresenza di celle sulle quali pesano vincoli

Atti Parlamentari — 4865 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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storici posti dalla Soprintendenza di Pisa,ipotesi alternative non furono trovate ed,in forza di necessità, fu deciso ed appro-vato il progetto di restauro e di recuperoche, nel 2005/2006, vide l’appalto delprimo lotto di lavori destinati al consoli-damento strutturale dell’edificio;

da allora la ristrutturazione è andataavanti fra lungaggini burocratiche e diffi-coltà nei finanziamenti ministeriali: sitrattava di rinforzare la struttura internacon pilastri e solai in calcestruzzo armatotali da sostenere l’enorme peso degli sva-riati chilometri di scaffalature ricolme difaldoni contenenti i documenti storici diLivorno dalla fine del ’500 fino alla se-conda metà del ’900: un patrimonio cul-turale di indubbio valore da salvaguardaree nel contempo da rendere consultabile;

ad oggi, nonostante ripetuti annuncidi prossima apertura, l’ultimo risale al2007, la situazione del progetto del nuovoArchivio di Stato di Livorno presenta unbilancio desolante:

a) risultano spesi direttamente dal-l’amministrazione circa 6 milioni di euro,a cui si deve aggiungere quanto a suotempo speso dalla Soprintendenza di Pisa,che negli anni Novanta curò il rifacimentodel tetto, la gabbia di Faraday e la siste-mazione degli appartamenti all’ultimopiano;

b) si tratta di un prestigioso edificiostorico sul quale sono stati apportati « di-scutibili » interventi di restauro ed attual-mente, come si è personalmente consta-tato, in totale stato di abbandono;

c) le condizioni logistiche, gestio-nali, economiche e di fruibilità dell’im-menso patrimonio dell’Archivio di Stato diLivorno appaiono gravemente compro-messe;

dunque oggi, l’Archivio di Stato diLivorno non ha una propria sede istitu-zionale ma risiede nel Palazzo del Go-verno, con notevoli limiti di accesso, in-sufficienza di spazi ed impossibilità diricevere nuovi materiali;

la vecchia sede aggiuntiva è statachiusa nel 2004 così circa metà dei fondiarchivistici fu stoccato in magazzini aPerugia (circa 2.250 ml), presso la DittaPlurima (che vinse a suo tempo la gara ditrasferimento e custodia); doveva essereuna sistemazione provvisoria, in vista deilavori per l’apertura della nuova che an-cora si attende;

questa grave interruzione del pro-getto sta producendo ingenti oneri aggiun-tivi, disagi per l’utenza, e, di fatto, impos-sibile fruibilità e gestione di un materialedi enorme valore storico e culturale. Vainoltre messo in evidenza che l’impossibi-lità di accogliere nuovo materiale, stoccatopresso gli uffici competenti, rischia diprovocare il suo deterioramento;

si ipotizza inoltre una situazione dinuovo stress dell’Archivio già con la pros-sima chiusura delle tre sezioni distaccatedi tribunale (Cecina, Piombino, Portofer-raio);

altri fondi archivistici dell’Archivio diStato di Livorno risultano sparsi fuorisede: una parte dell’ampio fondo CantiereNavale Orlando è « provvisoriamente »presso l’Archivio di Stato di Latina (dal2008, 1.000 ml e con suo giustificatomalumore); altro materiale è ospitatopresso l’Archivio diocesano di Livorno;altro ancora presso l’Archivio dell’autoritàportuale; con convenzione si è lasciato l’exarchivio delle società commerciali dellacancelleria del tribunale alla camere dicommercio industria e artigianato –:

se il progetto di completamento deilavori strutturali del nuovo Archivio diStato di Livorno, già destinatario di ingentirisorse, e della sua piena agibilità funzio-nale sia ancora concretamente attuabile equali siano i tempi di attuazione;

in caso contrario, se siano stateesplorate e valutate ipotesi alternative checonsentano alla città di Livorno di riap-propriarsi del bene e rendere fruibilel’enorme materiale che racconta la suastoria e connota la cultura di una cittàavente caratteri di multietnicità e multi-

Atti Parlamentari — 4866 — Camera dei Deputati

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culturalità per eccellenza, dei quali, casopressoché unico in Italia, sopravvivonodocumentazioni e importanti vestigia ericchezza di chiese, cimiteri nazionali, pa-lazzi, ville, opere di pubblica utilità, in-dissolubilmente legate alle importanti co-munità straniere che frequentarono ilporto franco di Livorno fino alla secondametà dell’Ottocento. (5-01014)

PICIERNO. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

la reggia di Carditello, in provincia diCaserta, è una struttura settecentesca instile neoclassico di preziosa fattura co-struita dall’architetto Francesco Collen-cini, allievo e collaboratore di Luigi Van-vitelli;

la residenza reale, destinata da Carlodi Borbone a residenza di caccia e alle-vamento di cavalli, era uno dei siti che sifregiava del titolo di « Reale Delizia » perle piacevoli permanenze che il contestoboschivo e l’attività di caccia offrivano alre;

all’interno della struttura settecente-sca si trovano affreschi di Jakob PhilippHackert, amico di Goethe e pittore di cortecon Ferdinando IV di Borbone, e di FedeleFiaschetti;

nel 1919 gli immobili e l’arredamentodel sito reale passarono all’Opera nazio-nale combattenti che procedette alla lot-tizzazione e vendita dei terreni, esclusi ilfabbricato centrale e i 15 ettari circostantiche nel secondo dopoguerra entrarono afar parte del patrimonio del consorziogenerale di bonifica del bacino inferioredel Volturno;

negli anni la reggia è stata abbando-nata fino a raggiungere uno stato di de-grado e d’incuria che la rende oggi facileoggetto di vandalismi e furti costanti du-rante le recenti notti;

il complesso monumentale insiste suun’area di circa 80.000 metri quadri e150.000 metri quadri di terreno circo-stante;

il consorzio generale di bonifica hamaturato negli anni una situazione eco-nomica debitoria, cui non è in grado diassolvere, con l’ex Banco di Napoli, oraBanca Intesa, e questi, attraverso la so-cietà Sga, ha avviato le procedure pervendere all’asta la reggia;

con ordinanza del 27 gennaio 2011 iltribunale di Santa Maria Capua Veteredispose la vendita all’asta, per il 15 marzo2012, del complesso monumentale alprezzo base di euro 5.000.000,00. Nelgiugno 2013 si è tenuta la decima astasenza alcuna offerta e, da quanto si ap-prende, il magistrato competente del tri-bunale di Santa Maria C.V. ha già fissatoper il prossimo 19 dicembre 2013 la nuovaasta;

la Sga aveva dato la disponibilità avendere il complesso alla regione Campa-nia per euro 9.000.000,00;

il consiglio regionale campano nonha approvato nella legge finanziaria perl’anno 2012 la programmazione di talespesa –:

se il Ministro sia a conoscenza dellesituazioni di fatto in premessa;

se intenda intervenire, per quanto dicompetenza, per evitare che il complessomonumentale venga sottratto al patrimo-nio pubblico e quali iniziative intendaportare avanti per riportare la Reggia diCarditello a far parte a pieno titolo delpatrimonio artistico-culturale del nostroPaese. (5-01021)

PICIERNO. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

la reggia di Caserta, progettata dal-l’architetto Luigi Vanvitelli per conto dellacasa reale dei Borbone di Napoli, rappre-senta certamente una tra le opere d’arte earchitettoniche più belle e invidiate almondo, tanto da essere stata proclamatapatrimonio dell’umanità dall’UNESCO;

Atti Parlamentari — 4867 — Camera dei Deputati

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tale inestimabile patrimonio culturaleversa da anni in uno stato di semiabban-dono, in quanto non solo risulta per nullavalorizzato dal punto di vista economico-turistico, ma addirittura lasciato al de-grado e al deterioramento strutturale, difatto nell’indifferenza delle istituzioni;

da quanto si è appreso dagli organi distampa, in data 28 settembre 2012, cisarebbero stati crolli di dimensioni consi-derevoli, conseguenti a cedimenti struttu-rali della parte laterale che insiste all’in-terno della scuola sottufficiali dell’aereo-nautica, che hanno, peraltro, messo seria-mente a rischio l’incolumità dei militari;

le autorità militari, transennata l’areainteressata dai cedimenti, hanno pronta-mente provveduto ad allertare la Soprin-tendenza per i beni culturali;

il 4 ottobre 2012 hanno avuto luogonuovi crolli, con il distaccamento di unpezzo di cornicione dalla facciata princi-pale, con potenziale compromissione del-l’incolumità dei passanti e dei turisti chetransitavano nei pressi dell’ingresso delpalazzo vanvitelliano;

la Soprintendente per i beni archi-tettonici, paesaggistici, storici, artistici diCaserta, architetto Paola Raffaella David,nonostante sollecitata più volte ad inter-venire, non sembra ancora aver fornitorisposte soddisfacenti. La stampa localeriporta alcune dichiarazioni dell’architettoDavid che afferma di aver « già fattopresente innumerevoli volte al Ministero lacondizione della Reggia »;

da quanto si è appreso da articoli distampa, nella Reggia di Caserta ci sareb-bero transenne in più punti, allestite perscongiurare il pericolo di nuovi crolli. Afine maggio, peraltro, un elemento inmarmo della facciata, lesionato e sulpunto di staccarsi, fu rimosso dai vigili delfuoco;

il Ministro interrogato, che ha visitatoil monumento, ha chiesto a tutti gli inter-locutori istituzionali di impegnarsi nel co-mune obiettivo di fare della Reggia diCaserta un luogo di eccellenza del patri-

monio artistico, culturale e turistico ita-liano. A questo fine, ha condiviso la ne-cessità di fare sistema per tutelare evalorizzare un sito patrimonio mondialedell’UNESCO, ricevendo pieno impegno daparte di tutti. Inoltre, il Ministro haespresso la volontà di definire un progettostrategico e operativo, per rilanciare ilterritorio e il monumento –:

quale sia lo stato attuale delle ini-ziative per ripristinare condizioni di de-cenza per quello che viene universalmentericonosciuto essere uno dei beni architet-tonici più belli e significativi al mondo, ese intenda, il Ministro interrogato, verifi-care eventuali omissioni e responsabilitàdella Soprintendenza per i beni architet-tonici, paesaggistici, storici, artistici di Ca-serta. (5-01024)

* * *

DIFESA

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DURANTI e PIRAS. — Al Ministro delladifesa. — Per sapere – premesso che:

la sovraesposizione al rumore pro-voca problemi particolarmente gravi allepersone, causando alterazioni fisiologicheche variano in funzione delle caratteristi-che fisiche del rumore e della risposta deisoggetti esposti ed al tempo di esposizione;

presso l’aeroporto militare di Grot-taglie (Ta), da circa una settimana sonoiniziate esercitazioni che prevedono nu-merosi voli giornalieri di caccia « Har-rier »;

il volo dei suddetti « Harrier », effet-tuato peraltro a bassa quota, causa serioinquinamento acustico nei comuni limi-trofi, con particolare interesse per il co-mune di Carosino, sito a poco più di unchilometro dalla pista militare;

quando fu costruita la base militarea Grottaglie, i comuni firmarono un ac-cordo con l’ENAV per il passaggio sopra lospazio aereo senza che fossero adottate

Atti Parlamentari — 4868 — Camera dei Deputati

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particolari misure preventive o risarcitoriecome invece avviene in altri comuni, peresempio quello di Rivolto, base delleFrecce Tricolore –:

se sia a conoscenza della vicendaesposta in premessa;

se le esercitazioni degli « Harrier »siano in qualche modo legate a possibiliinterventi in Medio Oriente;

se intenda prendere provvedimentivolti a tutelare la salute dei cittadini diCarosino e dei comuni limitrofi, ancheintervenendo sui piani di volo delle eser-citazioni. (5-01011)

PES. — Al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

il giorno 11 settembre 2013 alle ore15.50 circa, in numerosi centri nella pro-vincia di Oristano e in particolare nelcapoluogo, si sono avvertiti dei forti boatidi origine sconosciuta che avrebbero ar-recato alcuni danni alle abitazioni e de-stato allarmi nelle popolazioni che, inalcuni casi, si sono rivolte anche alle forzedell’ordine;

da alcune notizie di stampa si èappreso che nei cieli sardi, in quella stessagiornata, si sarebbe compiuta un’impor-tante esercitazione militare, partita dallabase aerea di Decimomannu, che avrebbecoinvolto anche la provincia di Oristano;

ad oggi non si ha ancora avuta unarisposta ufficiale sull’origine di tali boati etra le ipotesi diffuse da alcuni organi distampa, si profila quella che si sia trattatodi boati derivanti dal superamento dellavelocità del suono, da parte di aerei cacciamilitari, che avrebbe così creato quel fe-nomeno denominato « boom » sonico –:

se le autorità preposte in provincia diOristano fossero a conoscenza di eventualiesercitazioni militari nella stessa provin-cia;

se si sia trattato effettivamente dieventuali esercitazioni di tipo militare;

se, qualora si sia trattato di proce-dure militari, si siano svolte nel rispettodelle regole stabilite per questo tipo dioperazioni;

se tali fenomeni non siano pericolosiper la salute degli abitanti delle zoneinteressate;

se siano state adottate tutte le misuredi sicurezza necessarie per garantire la tu-tela delle popolazioni residenti nei territoriinteressati da questi fenomeni. (5-01012)

GRANDE. — Al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che:

Civitavecchia, sulla base di studiscientifici dettagliati, risulta essere, in Ita-lia, tra le città in assoluto più colpite daproblemi ambientali;

la valutazione epidemiologica dellestato di salute dei cittadini residenti neicomuni di Civitavecchia, Allumiere, Tar-quinia, Tolfa e Santa Marinella redatto daldipartimento di epidemiologia del serviziosanitario regionale risalente a febbraio2012 (nel quale si riportano i dati relativiallo stato di salute della popolazione ci-vitavecchiese e di quella del restante com-prensorio tra 1o febbraio 2006 e il 31dicembre 2010), dimostra chiaramentequanto i territori interessati registrino uneccesso di rischio di tumori maligni sia perla popolazione maschile che femminilesoprattutto nel comune di Civitavecchia(specificatamente tumore al polmone,pleura e fegato per gli uomini e tumore alrene, malattie dell’apparato genito-urina-rio per le donne) e per ambo i sessi siosserva un allarmante aumento di morta-lità per infezioni acute alle vie respirato-rie;

Civitavecchia risulta essere stata giàfin troppo danneggiata dal punto di vistaambientale per la presenza di impianti diproprietà di « Enel SPA » di recente ricon-vertiti a carbone e dal continuo traffico dinavi da crociera, che hanno innescato, neltempo, reiterati contrasti con i gruppiambientalisti locali in virtù di un costante

Atti Parlamentari — 4869 — Camera dei Deputati

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peggioramento della qualità dell’aria. Nonda ultimo va sottolineata la presenza diacque potabili con valori arsenicali assaielevati;

tutti questi elementi contribuiscono adefinire con chiarezza un quadro da cuiemerge la realtà di un territorio forte-mente compromesso, con conseguenze di-sastrose per la salute della popolazionedella città e delle aree limitrofe –:

se sia previsto, ai fini della attuazionedelle disposizioni contemplate dalla con-venzione di Parigi del 1993, che, presso ilcentro tecnico logistico interforze NBC diCivitavecchia, venga costruito un ossida-tore termico configurabile di fatto comeun inceneritore di armi chimiche il quale,a seguito di processo termico, pur inpresenza di filtri, emetta nell’atmosferafumi e prodotti gassosi conseguenti;

se il suddetto impianto sostituisca intutto od in parte quelli attualmente infunzione oppure di converso ne costituiscauna integrazione;

quali siano le motivazioni che hannooriginato l’eventuale acquisizione;

se la tecnologia adottata sia quellapiù avanzata reperibile sul mercato nazio-nale/internazionale e se esistano al mondoimpianti simili già installati ed ampia-mente testati;

se il supposto impianto garantirà (econ quali dispositivi) che le emissioni nel-l’atmosfera ed eventualmente nel terreno enelle acque siano completamente esenti darischi per i lavoratori coinvolti nel pro-cesso e per le popolazioni delle aree ur-bane circostanti (Civitavecchia, Allumiere,Tolfa, Santa Marinella,Tarquinia e altre);

se sia stata o sarà redatta un’analisidei rischi ed un piano delle emergenze;

se sia previsto un programma dismaltimento degli attuali impianti esistentie quale sarebbe, in questo caso, la duratadello stesso;

se si intendano fornire elementi so-stanziali che, vista la gravissima situazione

economica del Paese, motivino dettaglia-tamente e giustifichino i costi che ver-ranno sostenuti dalla pubblica ammini-strazione. (5-01015)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’economia e delle finanze, persapere – premesso che:

il decreto-legge 18 ottobre 2012,n. 179, recante ulteriori misure urgentiper la crescita del Paese ha provveduto adisciplinare il crowdfunding, con l’obiettivodi facilitare l’accesso delle cosiddette« start up » al mercato dei capitali dirischio mediante la possibilità di promuo-vere l’offerta al pubblico di strumentifinanziari di equity attraverso uno o piùpiattaforme on line specializzate nella sol-lecitazione al risparmio dei potenziali in-vestitori;

in uno scenario macroeconomico co-siddetto « bancocentrico », contrassegnatodalla forte contrazione delle fonti di fi-nanziamento attingibili attraverso i canalitradizionali, riconoscere alle cosiddette« start up » la possibilità di reperire conuna maggiore facilità i capitali necessariper lo svolgimento dell’attività d’impresa,rappresenta un’opportunità da promuo-vere e tutelare;

con il « Regolamento sulla raccolta dicapitali di rischio da parte di start upinnovative tramite « portali on-line », pub-blicato dalla CONSOB il 12 luglio 2013 inattuazione degli articoli 50-quinquies e100-ter del testo unico della finanza, l’Ita-lia si dota, per prima in Europa, di unacompiuta regolamentazione del fenomenodell’equity crowdfunding –:

se il Ministro ritenga che la disciplinanazionale del crowdfunding, attualmentelimitata alle cosiddette « start up » inno-

Atti Parlamentari — 4870 — Camera dei Deputati

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vative, possa essere estesa alle generalitàdelle imprese e alla generalità delle « startup »;

se il Ministro interpellato intendaassumere le iniziative di competenza af-finché la raccolta di fondi da parte delleimprese non sia limitata ai capitali dirischio ma sia estesa alla possibilità dioffrire al pubblico strumenti di debito,titoli subordinati e strumenti ibridi nonrappresentativi del capitale, anche me-diante una specifica regolamentazionepredisposta ad hoc da Consob, Ministerodell’economia e delle finanze e Bancad’Italia, nell’esercizio delle rispettive com-petenze.

(2-00212) « Mucci, Fantinati, Da Villa, Pro-dani, Crippa, Vallascas, DellaValle, Petraroli, Barbanti, Pi-sano, Cancelleri, Villarosa,Chimienti, Ruocco, Pesco,Castelli, Caso, Cariello,D’Incà, Currò, Brugnerotto,Sorial, Manlio Di Stefano, DiBattista, Spadoni, Tacconi,Del Grosso, Sibilia, Grande,Scagliusi ».

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

VI Commissione:

CAUSI. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

sia la Cassa compensazione e garan-zia, sia la London Clearing House Clearnet– controparti centrali che garantiscono gliscambi fra banche o grandi investitorievitando che nessuna delle parti subiscaperdite se l’altra fallisce – sono parte delLondon Stock Exchange, la borsa di Lon-dra;

dal 2007, quando gli istituti bancariUnicredit e Intesa Sanpaolo, in qualità diprimi soci, decisero di vendere, anche ilgruppo Borsa italiana fa parte del LondonStock Exchange;

circa un anno fa, quando lo spreadtra i titoli obbligazionari decennali tede-schi e gli equivalenti titoli italiani era dicirca 500 punti base, la London ClearingHouse Clearnet impose una svalutazionedel valore dei titoli italiani portati ingaranzia in considerazione del maggiorerischio di fallimento dell’Italia;

da allora, nonostante lo spread siasceso a circa 250 punti base, anche graziealla ritrovata credibilità internazionale delnostro Paese seguita al robusto sforzo dirisanamento finanziario, il valore deibuoni italiani in garanzia richiesti dallaLondon Clearing House Clearnet è rimastoinalterato, e ciò obbliga le banche nazio-nali a presentare garanzie onerose perfinanziarsi sul mercato dei prestiti a brevetermine;

inoltre, la modifica di un regola-mento della legislazione inglese, interve-nuta nel mese di agosto 2013, ha previstoche, nel caso di transazioni nel mercatoitaliano del reddito fisso, la London Clea-ring House Clearnet non interverrà più agarantire le banche globali impegnate neiprestiti a breve termine qualora la Cassacompensazioni e garanzia dovesse fallire;

tale operazione potrebbe di fatto pre-giudicare l’accesso al finanziamento inter-nazionale, in quanto renderebbe più dif-ficile, per gli istituti di credito, la possi-bilità di usare titoli di Stato in garanziapresso Cassa compensazione per ottenerela liquidità di cui hanno bisogno;

secondo alcune interpretazioni, l’ope-razione messa in atto dalla London Clea-ring House Clearnet sarebbe resa necessa-ria dalla direttiva europea EuropeanMarket Infrastructure Regulation (EMIR)(EU 648/2012) e dalle linee guida comu-nitarie dell’European Securities andMarkets Authority (ESMA) che ne fissanol’applicazione;

in effetti l’articolo 52(c) della citatadirettiva prevede che le controparti cen-trali gestiscano i rischi in modo che ildefault di un’altra controparte con cuiopera non abbia impatto su di essa; tut-

Atti Parlamentari — 4871 — Camera dei Deputati

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tavia questa disposizione non vincola ne-cessariamente le controparti centrali ob-bligandole alla liquidazione delle posi-zioni; la « linea guida » c) dell’ESMA pre-vede, infatti, una procedura, detta della« portabilità », che consente di regolare leposizioni in modo accelerato quando unacontroparte rischia l’insolvenza;

l’obiettivo dell’operazione inglese siconfigurerebbe quindi come una prote-zione dal rischio-Italia volto a spingere lebanche a spostare le attività nel RegnoUnito per finanziarsi;

nonostante la possibilità, per il si-stema bancario italiano, di rivolgersi aiprestiti concessi a tassi agevolati dallaBanca centrale europea, l’operazionemessa in atto dalla Lch Clearnet ha signi-ficativamente indebolito la posizione difinanziamento di molte banche, creandopotenzialmente pressione al rialzo suglispread sovrani;

è quanto mai necessario intervenirein difesa del sistema finanziario, che ri-sulta essere di vitale importanza per ilPaese nella fase di annunciata ripresaeconomica –:

come intenda intervenire, alla luce diquanto espresso in premessa, al fine digarantire in tutte le sedi europee e inter-nazionali gli interessi nazionali dell’Italia,con particolare riferimento al conteni-mento dei costi di accesso, per le banche,alla liquidità e di converso, per le imprese,al credito. (5-01017)

PAGLIA. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

da notizie di stampa l’interrogante haappreso di un possibile interessamento daparte del Fondo strategico italiano (FSI)spa all’acquisizione di quote significativedel capitale della SIA spa;

SIA spa, attualmente partecipata daun pool di banche nazionali, fra cui IntesaSan Paolo con il 30,6 per cento e Unicreditcon il 24,1 per cento, gestisce servizi

fondamentali per il sistema finanziariocome le piattaforme tecnologiche dei mer-cati finanziari, le banche dati, fra cui lacentrale d’allarme interbancaria, i sistemidi pagamento elettronico, fra cui FastPay,ovvero il più diffuso circuito bancomatnazionale, Cartasi, circuito di pagamentocon carte di credito, nonché la rete ditransito delle informazioni;

la riduzione o, peggio, l’abbandonodella propria partecipazione da parte dialcuni istituti, di cui sarebbe interessanteconoscere le motivazioni, potrebbe metterea rischio il carattere nazionale degli assettiproprietari, come dimostrerebbe l’inte-resse di alcuni grandi player esteri, comeMastercard;

tale eventualità sarebbe vista conpreoccupazione anche da Bankitalia, datala stretta connessione fra interesse nazio-nale e controllo di un asset indispensabileper il funzionamento del sistema finan-ziario, con ricadute potenziali certe suicosti complessivi, nonché sulla qualità dierogazione del credito;

sarebbe quindi auspicabile l’inter-vento di FSI spa o di strumenti analoghi,al fine di garantire la permanenza dellaproprietà nell’ambito nazionale –:

stante la prassi di FSI spa a parte-cipare quale socio di minoranza (condi-zione che potrebbe non essere praticabilenel caso in oggetto), se le notizie riportatein premessa abbiano fondamento e, incaso affermativo, con quali modalità FSIspa intenda intervenire e quali eventualialternative siano allo studio per tutelare laconnotazione tutta italiana, strategica, inuna società come SIA spa. (5-01018)

ZANETTI, SOTTANELLI e SBERNA. —Al Ministro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

negli ultimi anni il fenomeno delgioco legale in Italia ha registrato unaforte espansione, coinvolgendo un numero

Atti Parlamentari — 4872 — Camera dei Deputati

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sempre maggiore di uomini e donne, no-nostante le crescenti difficoltà economichedelle famiglie italiane;

il trend ha subito un’impennata apartire dal 2003, anno in cui il compartodel gioco legalizzato ha iniziato a regi-strare una raccolta di ammontare sempremaggiore;

di pari passo si è diversificata l’of-ferta dei giochi legali che, accanto aitradizionali giochi a totalizzatore e al lottoe superenalotto, ha visto il fiorire di ap-parecchi da intrattenimento e da diverti-mento con vincita in denaro (slot ma-chine), che oggi rappresentano da soliquasi la metà del comparto dei giochipubblici –:

a quanto ammonti l’attuale giro d’af-fari del settore del gioco in generale e delleslot machine in particolare, nonché qualesia l’ammontare complessivo delle imposteindirette che l’Erario incamera su questogiro d’affari in generale, e su quello delleslot machine, in particolare. (5-01019)

Interrogazione a risposta in Commissione:

PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

il 29 ottobre 2010 il Ministro del-l’economia e delle finanze dell’ultimo Go-verno Berlusconi, Giulio Tremonti, ha sot-toscritto con il presidente della regioneFriuli Venezia Giulia Renzo Tondo unpatto che garantiva allo Stato 770 milionidi euro dalla regione (suddivisi in dueanni) per l’attuazione del federalismo fi-scale, intervenendo tra l’altro su alcunefonti dell’autonomia finanziaria della re-gione a statuto speciale;

con il cambio di scenario politico e itagli imposti dall’Esecutivo di MarioMonti, la giunta regionale ha congelato iltrasferimento di alcune risorse dovute alloStato, decisione che ha determinato ilricorso dal Governo alla Corte costituzio-

nale, conclusosi con una sentenza contra-ria alla regione che avrebbe violato ilprincipio di « leale collaborazione »;

la regione Friuli Venezia Giulia,quindi, dovrà rispettare le condizioni pre-viste dal patto stipulato nel 2010 malgradol’aggravarsi della crisi economica che hareso sempre meno competitive le aziendelocali rispetto a quelle presenti negli Statifrontalieri (Austria, Slovenia e Croazia);

l’8 agosto 2013 sul quotidiano IlPiccolo di Trieste è stato pubblicato unarticolo relativo alla lettera aperta inviatadal vicepresidente regionale di Federmo-torizzazione, Oscar Zorgniotti, alla gover-natrice Debora Serracchiani e al Sindacodi Gorizia Ettore Romoli;

la missiva evidenzia il crollo dell’at-tività delle officine e delle carrozzerieisontine che soffrono non solo la man-canza di lavoro ma anche la concorrenzaspietata da parte dei colleghi sloveni eaustriaci;

nel documento Zorgniotti evidenziaanche i principali vantaggi esistenti inSlovenia: la fiscalità « di vantaggio » rela-tiva alle imposte dirette per le quali esisteun’unica aliquota del 20 per cento; laformazione sulla sicurezza a costo zeroperché svolta in azienda dal datore dilavoro, pur dovendo rispettare un regola-mento molto severo; il costo dell’energiainferiore di circa il 30 per cento rispettoal nostro;

la lettera si conclude facendo pre-sente che la sintesi esposta, relativa allostudio di settore regionale su vendita eassistenza auto e moto, « potrebbe esserecalzante per tutte le tipologie di attività, inFriuli ed in particolar modo per la pro-vincia di Gorizia ». Per questo motivo « sichiede la convocazione di un Tavolo re-gionale per gli studi di settore dove se-gnalare all’amministrazione finanziaria laparticolare gravità della situazione, spe-cialmente per le imprese di confine per lequali la crisi in atto viene accentua dallosvantaggio competitivo nei confronti delleattività dei Paesi confinanti »;

Atti Parlamentari — 4873 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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la concorrenza slovena causata dallafiscalità « di vantaggio » si è acuita ulte-riormente per tabaccai e veterinari;

questi ultimi, come riportato da unarticolo de Il Piccolo di Trieste dell’11settembre 2013, hanno denunciato con uncomunicato l’impossibilità di instaurare unrapporto di sana e reciproca collabora-zione con i colleghi sloveni. « Con ram-marico si è constatato come la strutturaveterinaria posta a Kronberg (Nova Go-rica), appena oltreconfine, persista inun’impostazione professionalmente al-quanto discutibile. Una posizione di puroisolamento, a giudicare dagli intensiscambi interculturali con altre realtà ve-terinarie slovene, a partire dalla vicinaPostumia, ma anche con la stessa Lu-biana »;

è peggiorata anche la situazione deitabaccai di Gorizia e provincia, come ri-portato da un articolo pubblicato da IlMessaggero Veneto del 12 settembre 2013,che riporta le dichiarazioni del il neopre-sidente provinciale della Federazione ita-liana tabaccai (Fit) Andrea Azzalini. Se-condo quest’ultimo « si sta delineando unoscenario che era prevedibile. Con menosoldi in tasca i clienti goriziani ed isontiniche ancora acquistavano le sigarette nellenostre tabaccherie se ne vanno in Sloveniaper risparmiare. È chiaro che a questecondizioni non possiamo minimamentecompetere visto che pochi metri oltreconfine si possono trovare praticamentegli stessi prodotti a prezzi inferiori del 30o addirittura 40 per cento. L’esodo nel2013 è progressivamente peggiorato e delresto con l’apertura delle frontiere e l’abo-lizione dei controlli ai valichi ormai nonesiste alcun deterrente. Chiunque può ac-quistare fino a 800 grammi per uso per-sonale che equivalgono a quattro stecche »;

in risposta alla grave situazione eco-nomica in atto, la presidente Serracchianisi è detta pronta ad acquisire più compe-tenze per limitare i trasferimenti a Romaprevisti dall’accordo Tondo-Tremonti,senza considerare una seria revisione delpatto stesso, sottoscritto nel 2010;

per superare le attuali difficoltà erilanciare le attività produttive della re-gione bisogna ricorrere a tutti gli stru-menti a disposizione – dalla semplifica-zione amministrativa alla strutturazionecoerente di centri di ricerca – tenendopresente però le specificità e le peculiaritàdel territorio;

sono necessarie misure straordinarieper fronteggiare adeguatamente la concor-renza di Slovenia, Austria e Croazia vistoche la situazione economica del FriuliVenezia Giulia è il risultato, oltre che dellacrisi strutturale del Paese, anche di unadisparità che, dal piano burocratico aquello fiscale, non permette alle aziendelocali di competere ad armi pari conquelle situate solo a qualche chilometro didistanza, ma oltre confine –:

se il Ministro interrogato intenda rive-dere, con la rappresentanza regionale delFriuli Venezia Giulia il patto sottoscrittonel 2010 che, a causa del progressivo peg-gioramento delle condizioni economiche,costituisce un ostacolo alla ripresa del tes-suto produttivo locale. (5-01010)

Interrogazione a risposta scritta:

VILLAROSA, D’UVA, LUPO, CANCEL-LERI, RIZZO, NUTI, DI VITA, GRILLO,MARZANA, LOREFICE, CURRÒ, DI BE-NEDETTO e MANNINO. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

l’articolo 36 dello statuto della re-gione siciliana dispone che: « Al fabbisognofinanziario della Regione si provvede coni redditi patrimoniali della Regione e amezzo di tributi, deliberati dalla mede-sima. Sono però riservate allo Stato leimposte di produzione e le entrate deitabacchi e del lotto »;

l’articolo 37 dello statuto della re-gione siciliana dispone che: « Per le im-prese industriali e commerciali, che hannola sede centrale fuori del territorio dellaregione, ma che in essa hanno stabilimentied impianti, nell’accertamento dei redditi

Atti Parlamentari — 4874 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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viene determinata la quota del reddito daattribuire agli stabilimenti ed impianti me-desimi. L’imposta, relativa a detta quota,compete alla regione ed è riscossa dagliorgani di riscossione della medesima »;

l’articolo 38 dello statuto della re-gione siciliana dispone che: « Lo Statoverserà annualmente alla Regione, a titolodi solidarietà nazionale, una somma daimpiegarsi, in base ad un piano econo-mico, nell’esecuzione di lavori pubblici.Questa somma tenderà a bilanciare ilminore ammontare dei redditi da lavoronella Regione in confronto della medianazionale. Si procederà ad una revisionequinquennale della detta assegnazione conriferimento alle variazioni dei dati assuntiper il precedente computo »;

lo Stato non ha mai consentito che laregione istituisse propri tributi, sostitutividi quelli erariali come la lettera e lospirito dell’articolo 36 prevedono, ma haconsentito che, in cambio, la regione in-troitasse il gettito delle principali impostedirette e indirette riscosse nell’isola, dap-prima come disposizione provvisoria e poi,dal decreto del Presidente della Repub-blica n. 1074 del 1965, a tempo indeter-minato;

lo Stato, a tale titolo, ogni anno hasempre trasferito le risorse relative aldisposto dell’articolo 36, come parzial-mente applicato dal decreto del Presidentedella Repubblica n. 1074 del 1965, allaregione siciliana, senza mai fornire unadocumentazione analitica sulle risorse ef-fettivamente incassate dallo Stato in Siciliae senza mai quadrare questo gettito conquello derivante dalla somma dei gettitidelle dichiarazioni fiscali dei soggetti pas-sivi residenti in Sicilia oltre alla somma-toria dei gettiti dei redditi ed altri pre-supposti d’imposta soggetti a tassazionesostitutiva;

il disposto dell’articolo 37 è eviden-temente connesso a quello dell’articoloprecedente, stante il fatto che, potendo inteoria la regione disporre un ordinamentotributario parzialmente distinto da quellovigente nel resto del territorio nazionale, è

conseguente che a tale ordinamento e atale tassazione siano assorbiti i presuppo-sti d’imposta che si manifestano nel suoterritorio a prescindere dal luogo in cui hadomicilio fiscale il soggetto passivo, e ma-nifestamente ed espressamente i redditid’impresa conseguiti dalle società che, piùdi altri, sono soggetti a differenze sensibilitra luogo di maturazione e luogo di ri-scossione;

la regione siciliana non ha ancoraottenuto la riscossione delle imposte di cuiall’articolo 37 dello statuto speciale dellaregione stessa, nonostante un’espressa pre-visione del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 1074 del 1965, restato let-tera morta, e nonostante il decreto legi-slativo n. 241 del 2005, anch’esso restatoinattuato;

la regione siciliana, a fronte del mag-gior gettito derivante dall’introito di tuttele imposte riscosse nel suo territorio, ivicomprese le entrate doganali, e derivantedall’introito delle imposte maturate nelsuo territorio ancorché il domicilio fiscaledel soggetto passivo sia posto altrove, do-vrebbe farsi carico, ai sensi dell’articolo20, primo comma, di tutte le funzioni« proprie », ovvero di tutte quelle funzionisulle quali l’assemblea regionale, ancheper effetto delle norme comuni dispostedalla riforma costituzionale derivantedalla legge costituzionale n. 3 del 2001,vanta potestà legislativa concorrente oesclusiva, fatta salva l’eventuale perequa-zione di cui all’articolo 119 della Costitu-zione per le regioni a minore capacitàcontributiva;

la regione siciliana, altresì, dovrebbefarsi carico, questa volta ai sensi delsecondo comma dell’articolo 20, di tutte lefunzioni statali « delegate », ovvero dellerestanti funzioni pubbliche, con la solaesclusione implicita di quelle che atten-gono alla personalità giuridica di dirittointernazionale (esteri e difesa) dell’Italia, eche, a tale titolo, lo Stato già trattiene leentrate di cui al secondo comma dell’ar-ticolo 36, e pertanto, anche su tali entrate,lo Stato dovrebbe garantire alla regione

Atti Parlamentari — 4875 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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una adeguata compartecipazione, ai sensidell’articolo 119, che consenta a quest’ul-tima di potersi far carico anche di questefunzioni;

la regione, ai sensi dell’articolo 38dello Statuto, affida la perequazione in-frastrutturale con il resto del Paese ad ununico trasferimento in conto capitale, ilcosiddetto fondo di solidarietà nazionale,che nel tempo è stato sostanzialmenteazzerato, perdendo ogni propria funziona-lità, ed è stato affidato alla mera discre-zionalità dello Stato nella determinazionedel suo gettito, ignorando quanto espres-samente previsto nel dettato letterale del-l’articolo 38 medesimo;

per poter effettuare uno studio voltoa valutare l’effettivo gettito che derive-rebbe alle finanze regionali siciliane dauna piena attuazione dello statuto specialein tutti i suoi articoli aventi effetti finan-ziari, con la sola esclusione di quellirelativi al demanio e al patrimonio regio-nale (articoli 32, 33 e 34) per i qualiservirebbe apposito e distinto studio ènecessario acquisire alcuni dati –:

se il Ministro interrogato disponga eintenda fornire, con riferimento al trien-nio 2009/2010/2011, e distintamente perogni anno, i seguenti dati:

a) volume dei redditi imponibili pro-dotti e delle imposte dirette realizzate,relativi ai redditi di lavoro dipendente edassimilati, di persone fisiche residentinella regione, come da modelli 770 pre-sentati da sostituti di imposta (anche nonresidenti nell’isola) relative a percipientiresidenti in Sicilia, intendendo per gettitoquello IRPEF, comprese le addizionali re-gionali e comunali, e quello delle impostesostitutive;

b) volume delle basi imponibili edelle imposte nette dovute, relativi adimprese e ad esercizi di arti e professioni,per imposte dirette sul reddito, comunquedenominate, ivi comprese addizionali eimposte sostitutive, nonché per impostesul valore aggiunto da parte di residenti inSicilia, come dai relativi modelli « Unico »

sia di persone fisiche (UNICO PF), sia disocietà di persone (UNICO SP), sia disocietà di capitali (UNICO SC), sia di entinon commerciali (UNICO ENC), comuni-cando in questo ambito i redditi e lerelative imposte dovute a seguito di ade-guamento da studi di settore;

c) dati dei volumi della base im-ponibile da DICHIARAZIONE IRAP e del-l’imposta IRAP di riferimento del triennio(ANNO DI IMPOSTA) 2009/2010/2011 ri-ferite esclusivamente alla regione 16 (SI-CILIA), da reddito di impresa, arti eprofessioni dichiarati da persone fisiche,società di persone, società di capitali edenti non commerciali la cui sede è situatafuori dal territorio della regione Sicilia edinoltre anche nel caso in cui abbiano sedee/o residenza in Sicilia;

d) dati dei volumi della base im-ponibile e delle imposte nette dovute,comunque denominate, ivi comprese ad-dizionali ed imposte sostitutive, rilevate inUNICO PF, UNICO SP, UNICO SC, UNICOENC del triennio (ANNO DI IMPOSTA)2009/2010/2011 relative all’esercizio di at-tività di impresa, arte e/o professione dicui al punto c), dichiarati da personefisiche, società di persone, società di ca-pitali ed enti non commerciali la cui sedeè situata fuori dal territorio della regioneSicilia;

e) importi di tutte le accise pagate,distinte per anno, tipo e codice di tributo,da soggetti passivi residenti in Sicilia, conla sola esclusione delle accise sui tabacchi;

f) imposte dovute da controlli exarticoli 36-bis e 36-ter (anche se inerenti aperiodi di imposta precedenti al trienniorichiesto) riferite ai soggetti contribuenti,persone fisiche e non, con residenza nelterritorio siciliano;

g) maggiori imposte accertate daverifiche e/o controlli già liquidati poichéconclusi e/o « transati », per il triennio2009/2010/2011, ancorché relative ad annidi imposta differenti relativi riferite aisoggetti contribuenti, persone fisiche enon, con residenza nel territorio siciliano;

Atti Parlamentari — 4876 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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h) maggiori imposte accertate manon riscosse (ancorché iscritte a ruolo), inquanto oggetto di contenzioso relative an-che ad anni precedenti, relative a verificheed accertamenti effettuati nel triennio2009/2010/2011 riferite ai soggetti contri-buenti, persone fisiche e non, con resi-denza nel territorio siciliano;

i) imposta di registro su atti pub-blici e/o privati, pagati da soggetti (personefisiche e non), residenti nella regione si-ciliana;

l) sempre del triennio di riferi-mento 2009/2010/2011, i dati dei beni eservizi consumati in Sicilia comparati conil volume del totale nazionale;

m) ammontare delle entrate doga-nali di ogni tipo riferite alla regione Sici-lia;

n) spese e trasferimenti correntidello Stato, con riferimento alla Sicilia,regionalizzate per categoria di spesa, conseparata indicazione dei tributi devoluti aisensi dell’articolo 36 dello statuto dellaregione siciliana;

o) comparazione tra il reddito procapite da lavoro (dipendente e autonomo)siciliano rispetto alla media nazionale etotale del gettito IRPEF su reddito dalavoro dipendente e autonomo percepitoda residenti in Sicilia, dovunque abbiasede il sostituto d’imposta, come da do-cumenti di cui al punto a). (4-01838)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta immediata:

BRUNETTA. — Al Ministro della giu-stizia. — Per sapere – premesso che:

in un’audizione svoltasi l’11 settem-bre 2013 nella Commissione ambiente,territorio e lavori pubblici della Cameradei deputati sia il Ministro per gli affarieuropei, Enzo Moavero Milanesi, sia ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, Andrea Orlando,

hanno ribadito che a fine settembre 2013Malagrotta va chiusa per raggiunti limiti dicapienza ed hanno escluso ulteriori pro-roghe;

a Roma sarebbe stato individuato, inlocalità Falcognana, il possibile sito in cuirealizzare la discarica per lo stoccaggio deirifiuti della capitale;

la Commissione europea ha già av-viato nei confronti dell’Italia numeroseprocedure di infrazione riguardo la situa-zione di molte discariche presenti sulterritorio nazionale;

secondo quanto riportato da organidi stampa sussistono anche gravi preoc-cupazioni circa la possibile infiltrazionedella criminalità organizzata nella gestionee nello smaltimento dei rifiuti a Roma enel Lazio;

il commissario delegato per l’emer-genza rifiuti nella provincia di Roma,Goffredo Sottile, è tenuto, come previstodal decreto di nomina, a produrre unpiano degli interventi con relativo quadroeconomico-finanziario; tali interventi nondevono comportare nuovi o maggiori oneriper la finanza pubblica;

si è conclusa in questi giorni l’inda-gine della Guardia di finanza sulla societàEcofer ambiente srl, richiesta dal Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare Orlando, al fine di fugare isospetti di infiltrazioni della malavita or-ganizzata sulla società che gestirà la pre-vista discarica di rifiuti solidi urbani diRoma, sita in località Falcognana;

l’indagine, avviata dalla direzione di-strettuale antimafia e dalla Guardia difinanza, era tesa ad accertare l’assettosocietario della Ecofer e la proprietà del-l’area individuata;

da notizie diffuse sulla stampa siapprende che nella relazione trasmessa alMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, Andrea Orlando, siparla di pendenze che interessano i socidella Ecofer ambiente srl, per reati fiscalie ambientali;

Atti Parlamentari — 4877 — Camera dei Deputati

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in tale ipotesi, appare sconcertanteche la pubblica amministrazione possaintrattenere rapporti contrattuali con sog-getti che potrebbero incorrere in con-danne di rilevanza tale da impedire laprosecuzione dei compiti ad essi asse-gnati –:

se vi siano procedimenti in corso perreati fiscali ed ambientali nei confronti deisoci della società Ecofer ambiente srl, o deisoci ai quali sia comunque riconducibile laproprietà dei terreni o dell’impianto inlocalità Falcognana, se la società mede-sima sia attualmente nelle condizioni giu-ridiche per poter trattare o sottoscriverecontratti con la pubblica amministrazionee quali iniziative intenda prendere il Go-verno per prevenire, in ogni caso, l’infil-trazione di interessi criminali nel ciclo deirifiuti a Roma. (3-00309)

CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia.— Per sapere – premesso che:

da una recente inchiesta giornalisticarisulta che dal 1989, anno di entrata invigore del nuovo codice di procedura pe-nale, ammonterebbero a decine di migliaiai cittadini ingiustamente detenuti, moltis-simi dei quali in regime di carcerazionepreventiva;

per rimborsare il danno subito, loStato italiano ha già dovuto corrisponderequasi 600 milioni di euro, e questo con-siderato che, secondo i dati di Eurispes edell’Unione delle camere penali, solo lametà delle richieste di risarcimento ven-gono accolte;

il tema delle ingiuste carcerazioniincide pesantemente anche sulla proble-matica del sovraffollamento carcerario,posto che, ad aprile 2013, il numero deidetenuti ammonta a più di 60.000 persone,20.000 oltre la capienza delle nostre strut-ture penitenziarie, 12.258 dei quali eranoin attesa di giudizio;

nel mese di maggio 2013 la Corteeuropea dei diritti dell’uomo ha rigettato ilricorso dell’Italia avverso la sentenza dell’8

gennaio 2013, con cui il sistema peniten-ziario nazionale era stato condannato pertrattamento inumano e degradante inflittoagli ospiti delle strutture carcerarie, dandoun anno di tempo all’Italia per risolverel’emergenza carceraria –:

quali provvedimenti il Governo in-tenda assumere, anche in ambito norma-tivo, al fine di combattere la piaga delleingiuste carcerazioni, se del caso interve-nendo in materia di carcerazione preven-tiva, e quali siano gli intendimenti del Go-verno in ordine alla risoluzione dell’emer-genza carceraria nei tempi che chiede l’Eu-ropa, attraverso l’adozione di interventistrutturali e prescindendo da misure« svuota carceri » una tantum. (3-00310)

Interrogazione a risposta in Commissione:

BERGAMINI. — Al Ministro della giu-stizia, al Ministro della salute. — Per sa-pere – premesso che:

da recenti notizie di stampa si ap-prende che la corte d’appello di Roma harevocato il divieto di dimora che pendevasu un uomo, condannato nel 2011 perpedofilia nei confronti di una bambina dicinque anni, sua vicina di casa, e chequindi, in attesa della sentenza della Cortedi Cassazione, può tornare a vivere ac-canto alla ragazza oggi tredicenne;

la lunga serie di abusi, perpetrati trail 2005 e il 2008, ha avuto luogo quandola bambina veniva spesso affidata ai vicinidi casa, un militare in pensione e lamoglie. All’epoca dei fatti la bimba hacominciato a soffrire di tachicardia paros-sistica, segnale evidente che qualcosa dianomalo stava accadendo, però soltantonel 2010 la vittima ha avuto la forza e ilcoraggio di raccontare la vicenda ed èquindi scattata la denuncia nei confrontidell’uomo, condannato poi con rito abbre-viato a tre anni di reclusione;

al momento della sentenza di primogrado sull’uomo già pendeva il divieto didimora, che comprendeva il palazzo e levie vicine a dove vive la bambina. Tale

Atti Parlamentari — 4878 — Camera dei Deputati

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divieto è stato però violato dall’ex militaree quindi successivamente è stato esteso atutto il Lazio;

a maggio 2013 la condanna è stataconfermata in secondo grado, mentre aluglio 2013 la corte di appello di Roma harevocato il divieto di dimora per la cadutadelle esigenze cautelari, « dato il tempotrascorso dall’adozione della misura » e« l’età avanzata dell’imputato », permet-tendo così all’uomo di tornare ad abitarevicino alla vittima;

la vicenda ha destato molta amarezzae perplessità nell’opinione pubblica e nel-l’interrogante poiché a seguito di tale de-cisione la ragazza vittima degli abusi sitrova a subire nuovamente un duro at-tacco, a livello emotivo e psicologico, poi-ché costretta suo malgrado ad abitarevicino al suo aguzzino;

a parere dell’interrogante la sentenzadimostra come l’esercizio formale del di-ritto non sempre corrisponda ad una ap-plicazione sostanziale della giustizia;

si tratta di un caso che si può ripe-tere spesso anche perché chi violenta mi-nori è raramente uno sconosciuto che vivealtrove e che scompare definitivamentedalla loro vita, mentre nell’85 per centodei casi si tratta di un conoscente o di unparente;

è necessario ed urgente che venganoprevisti ulteriori inasprimenti delle peneconcernenti i reati sessuali contro minorie che vengano varate misure efficaci edadeguate che tutelino maggiormente levittime della violenza e che allontaninodefinitivamente, come accade in altri Paesieuropei tra cui la Francia, i pedofili dalleloro vittime –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza di quanto esposto in premessa edi quali elementi dispongano in meritoalla vicenda;

quali iniziative di competenza, anchedi carattere normativo, intendano adottareper impedire il verificarsi di episodi comequello sopra descritto e per tutelare l’in-

tegrità emotiva e psicologica di minoricoinvolti in casi analoghi, attraverso l’ado-zione di misure efficaci finalizzate, da unlato, al contrasto dell’aberrante fenomenodella pedofilia e, dall’altro, all’appropriatosostegno delle vittime;

quali iniziative di competenza inten-dano adottare per sensibilizzare e formarela magistratura in merito ad un approccioe a una tutela corretti nei confronti dellevittime di violenza sessuale, stante il fattoche le ricadute psicologiche della stessa,che permangono negli anni, vengonospesso sottovalutate. (5-01009)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta scritta:

VACCA, COLLETTI e DEL GROSSO. —Al Ministro delle infrastrutture e dei tra-sporti. — Per sapere – premesso che:

i quotidiani abruzzesi in questi giorniriportano notizie su annosi problemi nellegallerie della variante della Strada Statale16 compresa tra Pescara e Francavilla alMare (Chieti);

nelle gallerie in questione sono pre-senti acqua, detriti, pozzanghere stagnantie sfondo sdrucciolevole e liscio che mettein pericolo i mezzi in circolazione;

sono anni che gli allarmi lanciativengono minimizzati e si susseguono lerassicurazioni e i lavori di manutenzionedella durata di qualche giorno;

le infiltrazioni d’acqua sono costantinel tempo e aumentano i rischi alla cir-colazione;

trattandosi di infiltrazioni di unacerta entità probabilmente non si è difronte a problemi di manutenzione ordi-naria ma a criticità strutturali;

le gallerie sono state inaugurate nel2007: la San Silvestro della lunghezza di

Atti Parlamentari — 4879 — Camera dei Deputati

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3600 metri e Le Piane della lunghezza di1900 metri entrambe a doppio senso dimarcia;

il costo per la realizzazione dell’in-tera variante si aggira intorno ai 180milioni di euro;

nel mese di agosto l’Anas abruzzeseha emesso un bando del valore di quasi1,7 milioni di euro per il risanamentostrutturale e la messa in sicurezza dellegallerie;

già durante la fase di realizzazionedelle gallerie la società appaltatrice, laTOTO spa aveva riscontrato problemi nonprevisti in fase di progettazione a causadelle caratteristiche meccaniche dei ter-reni difformi dalle previsioni; tali proble-matiche hanno fatto lievitare il costo del-l’opera di svariati miliardi di lire;

durante la fase di realizzazione sonostate necessarie opere aggiuntive che per-mettessero la reale fruizione della va-riante: infatti, non erano stati previsti glisvincoli di ingresso e di uscita nelle loca-lità urbane attraversate dalla variante edin particolare nel comune di Francavilla alMare non permettendo la reale fruizionedell’opera pubblica in fase di realizza-zione;

l’ANAS ha affidato il lavori di rea-lizzazione delle modifiche che permette-vano la fruizione della variante alla stessaditta concessionaria dell’appalto, la TOTOspa –:

quali sono i reali problemi strutturaliche riguardano l’opera pubblica in que-stione, se ci siano delle responsabilità inmerito ai problemi che si sono immedia-tamente manifestati ed, eventualmente, aquanto ammonti il costo che lo Statodovrebbe affrontare per sanare i problemiesistenti;

a chi debbano essere imputati i costidi eventuali interventi sulle gallerie te-nendo conto che l’opera è stata inauguratanel 2007. (4-01834)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

PICIERNO. — Al Ministro dell’interno,al Ministro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

la regione Campania pubblicava sulBollettino Ufficiale n. 1 del 2005 l’esito digara per l’affidamento dei lavori di com-pletamento della rete fognaria in via Can-cello stralcio funzionale del comune diMaddaloni, lavori che ad oggi non risultatoancora realizzati;

la tratta che collega Maddaloni a SanFelice a Cancello è ritenuta ad alto rischioalluvione per le esondazioni del collettorefognario ex Casmez, lungo circa 4 chilo-metri. Tale collettore fognario risulta privodi impianti di reflusso delle acque. Peral-tro, sebbene raccolga le acque provenientidall’intero bacino idrogeologico dei co-muni di Valle di Suessola e dell’areamaddalonese, esso si presenta incompletonel tratto intermedio e terminale, provo-cando allagamenti e disagi alla popola-zione locale, e potenzialmente pericolosoper la pubblica incolumità;

tale collettore fognario è gestito dallaregione Campania, e ne sono utenti icomuni di Cervino, Valle di Maddaloni,San Felice a Cancello e Santa Maria aVico, i quali hanno investito della proble-matica la prefettura di Caserta, ottenendoimpegni in merito da parte dello stessoprefetto;

da quanto risulta, sarebbero stateinviate agli enti interessati dettagliate re-lazioni circa l’entità dei danni procuratialla popolazione residente e alle attivitàcommerciali, a seguito di copiose precipi-tazioni e conseguenti allagamenti;

il settore regionale « Ciclo integratodelle acque » avrebbe effettuato sopralluo-ghi e redatto relazioni approfondite inmerito;

il progetto del 2009 per attivareopere di contenimento dei rischi provocati

Atti Parlamentari — 4880 — Camera dei Deputati

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dalle esondazioni dovute al cedimentostrutturale del collettore fognario ex Ca-smez, che inonda periodicamente l’areaurbana di via Cancello, sottoscritto dalcoordinamento istituzionale costituito dalcomune di Maddaloni, regione Campania eprovincia di Caserta e Benevento, non èstato mai terminato;

le stesse opere di contenimento amonte delle acque nere e di riattivazionea valle dei canali di deflusso alternativi,già esistenti nella zona di Acerra, cheavevano lo scopo di ridurre le esondazionidelle acque nere provenienti dal Beneven-tano e dalla Valle di Suessola, non sonomai state realizzate;

sulla vicenda è stata presentata unainterrogazione all’assessore all’ambienteGiovanni Romano, dalla consigliere regio-nale Angela Cortese, in data 15 febbraio2012;

la regione Campania appare all’inter-rogante del tutto inerte rispetto alla pro-blematica in questione, peraltro più volterappresentata dagli enti locali interes-sati –:

se e quali iniziative, per quanto dicompetenza e d’intesa con la regione Cam-pania e gli enti locali interessati, si inten-dano assumere per una rapida risoluzionedelle problematiche in premessa, e perscongiurare ulteriori e gravi danni allapopolazione residente in quell’area a tu-tela della pubblica incolumità ed in con-siderazione degli impegni assunti dal pre-fetto. (5-01013)

PICIERNO. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

da quanto si evince da una video-inchiesta del quotidiano La Repubblicapubblicata l’11 giugno 2012 al centro diidentificazione ed espulsione di Milo, Tra-pani, sarebbero stati perpetrati gravissimiatti di violenza e minacce ai danni degliospiti della struttura;

da un video girato dagli stessi immi-grati ospiti nel centro di identificazione ed

espulsione di Trapani, sfuggito alla cen-sura degli operatori che danneggerebberoscientemente le fotocamere dei telefonicellulari al fine di impedire le riprese diquanto accade all’interno della struttura,si vedono chiaramente operatori del cen-tro sedare una rivolta mediante l’utilizzoimproprio di idranti;

la persona che ha girato il filmato,utilizzato da La Repubblica per documen-tare quanto accade nel centro di identifi-cazione ed espulsione di Milo, non piùospite del centro, ha voluto denunciareche la rivolta sarebbe stata conseguenzadiretta del ferimento di un ragazzo ad unocchio con un colpo di manganello, fattoampiamente documentato nel video;

sebbene quello di Milo sia un centrodi identificazione ed espulsione moderno,aperto nel luglio 2011, e che avrebbedovuto essere una struttura modello, essonon è nuovo ad episodi del genere. Difatti,i giornalisti de La Repubblica riferisconodi essere entrati più volte nel centro e diaver riscontrato le stesse condizioni, conrivolte sempre più frequenti;

vi sarebbero persone percosse conmanganelli, minacciate e colpite da fortigetti di idrante: queste sembrerebbero es-sere le condizioni quotidiane cui sonosottoposti i cosiddetti « ospiti » del centrodi identificazione ed espulsione, costretti adormire su materassi adagiati sul pavi-mento delle camerate, dove sono continuele perquisizioni, e a mangiare per terra, inquanto le mense non verrebbero aperteper il possibile rischio di rivolte. Intantonel centro di identificazione ed espulsionedi Trapani sarebbero in crescita i casi diautolesionismo, arrivati a circa 15 al mese;

le dinamiche che si innescano inqueste strutture sono una spirale di vio-lenza, rivolte, tentativi di fuga e autole-sionismo, frutto anche del modo stesso incui sono concepiti questi centri: i centri diidentificazione ed espulsione ad avvisodell’interrogante sono di fatto « prigioniamministrative », in cui gli « ospiti » sonodetenuti fino a diciotto mesi, non per avercommesso un reato ma semmai per un

Atti Parlamentari — 4881 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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illecito amministrativo, in quanto non inpossesso di un regolare permesso di sog-giorno sul territorio italiano. La maggiorparte degli immigrati ospiti della strutturaesce dal centro di identificazione ed espul-sione senza essere espulso per scadenzadei termini con un semplice foglio di via;

nel centro di identificazione ed espul-sione di Milo a Trapani ci sarebberopersone, anche anziane, che vivono stabil-mente in Italia da anni, che non hanno piùun Paese d’origine, e alcune addiritturasposate con cittadini europei –:

quali iniziative intenda assumere perfar piena luce sui fatti di cui in pre-messa, e se ritenga opportuno avviare,per quanto di sua competenza, le op-portune procedure di verifica e di ispe-zione nei centri di identificazione edespulsione presenti su tutto il territorionazionale al fine di verificare le condi-zioni di fatto cui sono sottoposti gli ospitidi tali strutture. (5-01022)

COLLETTI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

all’inizio degli anni ’80 il maresciallodella polizia penitenziaria Filippo Salsoneprestava servizio presso il carcere di Co-senza in stretta collaborazione con l’alloradirettore Sergio Cosmai;

Salsone era considerato una spinanel fianco dai detenuti e dagli esponentidella criminalità organizzata locale per lasua integrità e per l’impegno nel far ri-spettare le regole all’interno del carcere;

per queste ragioni, il 7 febbraio 1986il maresciallo fu assassinato da tre sicarimentre tornava a casa dei suoi genitori aBrancaleone, un centro di 3.500 anime inprovincia di Reggio Calabria;

gli autori del delitto non sono maistati individuati;

nel 1987, un anno dopo l’omicidio, ilcapo della polizia ha inserito il marescialloSalsone tra le vittime del dovere;

nel 2003, il sindaco di Brancaleone(Reggio Calabria) gli ha intitolato unastrada e nel 2007 gli è stata dedicata lacaserma della polizia penitenziaria diPalmi (Reggio Calabria);

nel 2010, il presidente della Repub-blica ha insignito il maresciallo della me-daglia d’oro al merito civile, con la se-guente motivazione: « Consapevole delgrave rischio personale si impegnò concoraggio e fermezza a ripristinare il ri-spetto delle regole e la disciplina all’in-terno di alcuni istituti penitenziari, oveerano detenuti elementi di spicco dellelocali cosche criminali, rimanendo quindivittima di un vile agguato »;

Concetta Minniti, vedova di Salsone,ed i figli Paolo e Antonino, hanno chiestoil riconoscimento dei contributi previstidalla legge 3 agosto 2004, n. 206 (« Nuovenorme in favore delle vittime del terrori-smo e delle stragi di tale matrice »);

il Ministero dell’interno, sulla basedei pareri espressi dalla prefettura diReggio Calabria e dal capo della Polizia,ha negato l’erogazione dei contributi, spe-cificando che l’omicidio non è riconduci-bile a una vicenda di mafia;

tale tesi è stata avanzata anche dal-l’Avvocatura dello Stato in seguito al ri-corso al Tar presentato dalla famigliaSalsone –:

se il Ministro intenda disporre conurgenza il riconoscimento dei contributiprevisti dalla legge in favore dei familiaridel maresciallo Salsone;

se il Ministro intenda altresì motivareil diniego finora espresso in merito allaconcessione di tali contributi che contrastaapertamente con le onorificenze assegnateal maresciallo Salsone, vittima del dovere,assassinato dalla mafia. (5-01023)

Atti Parlamentari — 4882 — Camera dei Deputati

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Interrogazione a risposta scritta:

NUTI, DI VITA e MANNINO. — AlMinistro dell’interno, al Ministro dello svi-luppo economico, al Ministro dell’economiae delle finanze. — Per sapere – premessoche:

pochi mesi fa è stata inaugurata la« posa della prima pietra » del progetto« Ciliegino » relativo all’istallazione di pan-nelli fotovoltaici nei pressi di Gela, inSicilia, per costruire quello che dovrebbedivenire il più grande impianto fotovol-taico d’Europa, alla presenza del presi-dente della regione siciliana, Rosario Cro-cetta, dell’ex presidente della Commissionebicamerale antimafia, Giuseppe Lumia, as-sieme a membri della giunta siciliana e alsindaco di Gela, Angelo Fasullo;

in quell’occasione, oltre a fornirequelle che agli interroganti appaiono im-probabili cifre sulle ricadute occupazionaliche tale progetto dovrebbe comportare,tutti si dichiararono soddisfatti e compia-ciuti per l’inizio dei lavori e assicuraronoche si sarebbe fatto di tutto per contra-stare eventuali infiltrazioni mafiose nelprogetto;

tuttavia, si apprende da alcuni organidi informazione che nel progetto sareb-bero coinvolte società legate a soggetti notiper i loro legami con la mafia. In parti-colare, la cooperativa Agroverde legata aStefano Italiano e la Mondello S.p.A. le-gata a Emanuele Mondello;

il primo, dopo essere stato celebratocome « eroe anti-racket », è stato indagatonel dicembre del 2008 dalla direzionedistrettuale antimafia di Caltanissetta conl’accusa di riciclaggio e di favoreggiamentodi alcune cosche mafiose. Le indagini sisono fermate nel luglio 2010, quando Ita-liano è stato prosciolto con formula pienaperché « il fatto non sussiste », ma succes-sivamente la procura ha impugnato taleatto riaprendo le indagini;

il secondo, invece, è ben più famoso.Già indagato nel 2009 per i subappaltirelativi alla ricostruzione delle zone col-

pite dal terremoto in Abruzzo, secondoarticoli di stampa risulta essere ancoralegato ad alcune famiglie mafiose, preci-samente gli Emanuello e i Rinzivillo, cosìcome alcuni lavoratori dipendenti dellasua società;

nel progetto è coinvolto anche loStato italiano per mezzo del Comitatointerministeriale per la programmazioneeconomica, il quale, tramite deliberan. 108 del 29 luglio 2005 in GazzettaUfficiale n. 94 del 22 aprile 2006, haapprovato un cospicuo finanziamento, am-montante a più di 48 milioni di euro acarico delle finanze pubbliche –:

se il Governo, alla luce dei fattiesposti in premessa, intenda procedere aduna sospensione del finanziamento al finedi verificare eventuali infiltrazioni mafiosenel progetto « Ciliegino »;

in alternativa, se ritenga opportunorevocare il finanziamento, nel caso in cuinon sia possibile chiarire la posizione dellesocietà coinvolte nel progetto in merito adeventuali legami con la criminalità orga-nizzata;

quali siano stati i criteri impiegati inseno al CIPE per autorizzare questo fi-nanziamento. (4-01847)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta immediata:

CHIMIENTI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

in data 30 luglio 2013 la 7a Commis-sione permanente del Senato della Repub-blica ha approvato la risoluzione n. 7-00016, che, tra le altre misure, impegnavail Governo ad adottare con sollecitudinetutte le più opportune iniziative volte alcoordinamento della normativa primaria esecondaria applicabile in materia di nu-mero minimo e massimo di persone perclasse e, alla luce dei risultati di tale

Atti Parlamentari — 4883 — Camera dei Deputati

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iniziative, a introdurre modifiche alla nor-mativa vigente volte al ridimensionamentodel numero massimo di alunni per classe,con particolare riguardo alle disposizionirelative alla formazione delle classi negliistituti secondari di II grado;

il « decreto istruzione », recentementelicenziato dal Consiglio dei ministri e chenei prossimi giorni inizierà il suo iterparlamentare con la sottoposizione deltesto alle commissioni referenti compe-tenti di Camera e Senato, non contienealcun riferimento all’annoso problema delsovraffollamento delle classi, né alcunainiziativa volta a recepire il voto favorevoledella 7a Commissione permanente del Se-nato della Repubblica sulla risoluzionen. 7-00016;

nei giorni scorsi, in concomitanzacon l’avvio dell’anno scolastico 2013-14, sisono verificati gli ennesimi episodi di di-sagio legati al sovraffollamento delle classiin diversi comuni italiani, dai 32 studentiper aula all’Istituto Duca d’Aosta di Pa-dova, ai 31 studenti costretti in un’unicaclasse all’Istituto alberghiero Tarantelli diSant’Elpidio in provincia di Fermo, fino alclamoroso caso del liceo musicale Verga diModica, in cui si è giunti al paradosso diuna classe composta da addirittura 49studenti, di cui uno disabile;

nell’intera provincia di Bari, a seguitodell’ulteriore taglio di 106 cattedre intera-mente concentrato negli organici dellescuole secondarie di secondo grado e delmancato recepimento da parte del Go-verno delle reali necessità comunicate daidirigenti scolastici in tema di potenzia-mento degli organici, sono numerose lescuole nel territorio barese che presente-ranno classi composte da 28 a 32 alunni,pur in presenza di studenti diversamenteabili –:

in che tempi e secondo quali moda-lità ritenga di intervenire per dare seguitoagli indirizzi già espressi, richiamati inpremessa. (3-00311)

Interrogazione a risposta orale:

BINETTI. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca, al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

in Italia la legge non consente airicercatori-medici con contratto a tempodeterminato, triennale, di svolgere attivitàclinica, trascurando il fatto che spesso èproprio l’attività clinica il laboratorio na-turale in cui il giovane ricercatore effettuale sue esperienze scientifiche, oltre checliniche;

il paradosso è che un giovane lau-reato in medicina, specializzato e condottorato di ricerca, se vince il concorsoper ricercatore a tempo determinato,svolge attività di ricerca per tre annirinnovabili come prevede la « legge Gel-mini » ma non può svolgere attività clinicapur avendo alle spalle molti anni di espe-rienza universitaria e di studi;

l’articolo 12 della « legge Gelmini »dispone che per svolgere attività di ricercae didattica le università possono stipularecontratti di ricercatore a tempo determi-nato (RD) di 3 anni rinnovabili una volta.Tra assegni di ricerca e contratti a tempodeterminato non si possono superare i 10anni. Il che implicherebbe che il medico-ricercatore resti al di fuori del circuitoclinico per un decennio, con gravi conse-guenze per la sua attività professionale,ma anche con un chiaro svantaggio perl’area in cui è inserito come ricercatore;

allo stesso tempo l’azienda ospeda-liera può assumere facilmente annualisti econtrattualisti che non possono tuttaviasvolgere attività didattica, né fare lezioni oesercitazioni, ma debbono attenersi esclu-sivamente al ruolo assistenziale, per cuihanno sottoscritto il contratto;

la conseguenza è immobilismo e sen-timento di frustrazione da parte di en-trambi, o come spesso accade la ricerca daparte degli uni e degli altri di un modocomplicato per eludere la norma –:

quali iniziative, anche di tipo norma-tivo, si ritenga opportuno assumere al fine

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di permettere al ricercatore universitariodi svolgere correttamente sia attività cli-nica che didattica, in quanto lo spiritodella facoltà di medicina prevede le trefunzioni di assistenza, didattica e ricercaquali complemento e completamento dellapersonalità del medico, tanto più se orien-tato a fare carriera universitaria e a pre-pararsi quindi a sostenere, al tempo op-portuno, i concorsi di associato e di or-dinario. (3-00307)

Interrogazione a risposta scritta:

GALGANO. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

l’offerta formativa scolastica di corsiper adulti non è più limitata solo allalingua e cultura italiana ma anche per icorsi di studi professionali e tecnici pre-visti dall’ordinamento scolastico italiano;

tale offerta deve essere disponibile intutte le province italiane e in tutti gliindirizzi scolastici sia industriali, che com-merciali, che agrari;

in molte province italiane non sonostati attivati i corsi serali per adulti negliindirizzi degli istituti professionali agrari enegli istituti tecnici agrari;

alcuni di tali indirizzi rivestonoun’importanza fondamentale per l’econo-mia locale, quali ad esempio: l’indirizzo« vitivinicolo » esistente presso l’istitutotecnico agrario A. Ciuffelli di Todi edanche l’indirizzo « agroambientale » esi-stente presso l’istituto professionale U.Patrizi di Città di Castello –:

se non ritenga di adottare iniziative,per quanto di competenza, volte a garan-tire il diritto allo studio agli adulti resi-denti nel territorio della provincia di Pe-rugia che al momento non possono usu-fruire di una completa offerta formativa dicorsi di studi professionali. (4-01837)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta immediata:

CAPARINI, GIANCARLO GIORGETTI,ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI,BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUO-NANNO, BUSIN, CAON, FEDRIGA, GRI-MOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCO-LIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRA-TAVIERA e RONDINI. — Al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

il gruppo Riva ha origine dalla so-cietà Riva & c., costituita dai fratelli Rivanel 1954, con l’obiettivo di commercializ-zare rottami di ferro destinati alle acciaie-rie a forno elettrico del bresciano; nel2011 era il primo nel settore siderurgico inItalia, 4o in Europa ed al 20o posto nelmondo;

in particolare, il gruppo Riva fornielettrici conta 5.000 dipendenti, impiegatiin 20 siti produttivi e di lavorazione, di cui12 in Italia, tra cui il primo stabilimentoproduttivo con forno elettrico di CaronnoPertusella (Varese), realizzato nel 1957, leacciaierie e ferriere del Tanaro a Lesegno,in provincia di Cuneo, le officine e fon-derie Galtarossa di Verona; inoltre, forni-sce mercati europei ed internazionali conparticolari standard qualitativi per la mec-canica e l’edilizia;

dopo il sequestro da 916 milioni dieuro effettuato nei giorni scorsi dallaGuardia di finanza di Taranto, su ordinedel giudice per le indagini preliminari diTaranto, il gruppo Riva, proprietario del-l’Ilva, ha annunciato 1.400 esuberi nellesue società;

dal 12 settembre 2013 sono cessatetutte le attività dell’azienda, tra cui quelleproduttive degli stabilimenti di Verona,Caronno Pertusella (Varese), Lesegnano(Cuneo), Malegno, Sellero, Cerveno (Bre-scia) e Annone Brianza (Lecco)e di servizie trasporti (Riva energia e Muzzana);

sebbene dette attività non rientranonel perimetro gestionale dell’Ilva e non

Atti Parlamentari — 4885 — Camera dei Deputati

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hanno, quindi, alcun legame con le vicendegiudiziarie riguardanti lo stabilimento Ilvadi Taranto, tale decisione – si legge in unanota aziendale – si è resa « necessariapoiché il sequestro preventivo, ordinatodalla magistratura di Taranto e notificatoa Riva acciaio lo scorso 9 settembre,sottrae all’azienda ogni disponibilità degliimpianti e determina il blocco delle atti-vità bancarie, impedendo pertanto la nor-male prosecuzione operativa della so-cietà »;

è ovvio che il fermo della produzioneavrà ripercussioni drammatiche sull’occu-pazione nei settori collegati direttamente oindirettamente alle produzioni siderurgi-che, oltre al tragico scenario della perditadi 1.400 posti di lavoro, soprattutto inquesta fase di criticità socio-economicaper il nostro Paese –:

se e quali provvedimenti di propriacompetenza il Governo intenda urgente-mente adottare per ripristinare l’imme-diata operatività del gruppo, al fine digarantire la salvaguardia di migliaia diposti di lavoro e la ripresa dell’attivitàindustriale. (3-00312)

ZAN e DI SALVO. — Al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

nel piano industriale vigente delMonte dei paschi di Siena, depositato presol’Eba (Ente bancario europeo), del 19dicembre 2012 sarebbe prevista una ridu-zione degli organici di circa 4.900 personeentro il 2015;

di queste, 900 cessazioni sarebberolegate alla vendita di Biverbanca, 270 circaderivano da pensionamenti e 1.660 daesodi, 1.110 da esternalizzazioni del backoffice (destinate ad aumentare una voltareso pubblico il nuovo piano industrialesottoposto al vaglio di Almunia), che in-vestono circa: 140 persone a Padova, 180persone a Mantova, 110 persone a Milano,160 persone a Siena, 160 persone a Roma,180 persone a Lecce, 180 a Firenze;

sono già stati licenziati 140 dirigentia fronte di nuovi dirigenti assunti concontratti molto più onerosi, come risultada fonti sindacali;

nel piano industriale vigente è pre-visto che la cifra spesa per il servizio degli« esternalizzati » sia tra i 70 e gli 80milioni di euro. Mentre il solo costo dellavoro esportato è di 90 milioni di euro, acui bisogna aggiungere i costi di gestione(presumibilmente pari a 20-25 milioni dieuro). L’eventuale azienda acquirente la-vorerebbe, quindi, in perdita;

non si prevedono sufficienti tutele incaso di fallimento o licenziamenti da partedell’azienda prenditrice;

l’unica garanzia efficace per i lavo-ratori « esternalizzati » sarebbe una letteraindividuale di riassunzione in Monte deipaschi di Siena;

a queste condizioni, a parere degliinterroganti, l’esternalizzazione sembrapiù che altro un licenziamento delegato adun altro soggetto;

inoltre, questa è una vicenda chesubisce aggiornamenti quotidiani e si pre-vede da parte dei sindacati che la ricadutasul personale della banca sia destinata adessere ancora più pesante. Si è, infatti, inattesa di conoscere i dati contenuti nelnuovo piano industriale (che ancora non èstato reso pubblico), che è già stato so-prannominato un piano « lacrime e san-gue » e che verrà approvato in consigliod’amministrazione del Monte dei paschi diSiena in data 24 settembre 2013, sulla basedelle nuove richieste che vengono dall’Eu-ropa per giustificare il prestito di circa 4miliardi di euro fatto dallo Stato attra-verso i « Monti bond » al Monte dei paschidi Siena –:

quali iniziative intenda assumere ilMinistro interrogato per salvaguardarel’occupazione nei confronti del personaledel Monte dei paschi di Siena individuatoin esubero, in special modo per quellodestinato all’esternalizzazione. (3-00313)

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DAMIANO, GRIBAUDO, GNECCHI,BELLANOVA, TARICCO, GREGORI, PA-RIS, ALBANELLA, BARUFFI, BOCCUZZI,CASELLATO, FARAONE, CINZIA MARIAFONTANA, GIACOBBE, INCERTI, MA-DIA, MAESTRI, MARTELLI, MICCOLI,GIORGIO PICCOLO, SIMONI, ZAPPULLA,MARTELLA, ROSATO, DE MARIA,TULLO e GRASSI. — Al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

la Guardia di finanza ha disposto peralcune società del gruppo Riva il blocco dibeni, azioni e titoli per un valore di circa1 miliardo di euro, nell’ambito del prov-vedimento di sequestro preventivo adot-tato dalla magistratura di Taranto neimesi scorsi;

il decreto di sequestro del giudice perle indagini preliminari di maggio 2013prevedeva il sequestro di 8 miliardi dieuro;

quanto requisito in questi giorni vaad aggiungersi al miliardo e 200 milioni dieuro che era stato individuato subito dopol’adozione del decreto di maggio 2013;

non c’è stato da parte della magi-stratura alcun nuovo atto e nel provvedi-mento di luglio 2013 veniva precisato chenella scelta dei beni che dovevano esseresequestrati andavano salvaguardati quellinecessari alla produzione dell’impianto si-derurgico di Taranto;

a seguito di tale provvedimento ilgruppo Riva ha comunicato che cesse-ranno tutte le attività dell’azienda che nonrientrano nel perimetro gestionale del-l’Ilva, tra cui quelle produttive di settestabilimenti situati in Veneto, Lombardia ePiemonte;

per tali impianti, che risultano com-petitivi, sono stati fatti recenti ed impor-tanti investimenti, peraltro nel totale ri-spetto della tutela ambientale;

la decisione del gruppo Riva com-porta la sospensione delle prestazioni la-vorative di circa 1.400 unità di personaleche si ritrovano senza un lavoro;

la scelta giustificata dai Riva comenecessaria a seguito del blocco dei conticorrenti assume carattere ricattatorio edetermina una grave ed inaccettabile con-seguenza sul piano occupazionale e pro-duttivo in un settore strategico per ilsistema industriale del Paese;

la situazione sta creando preoccu-panti tensioni sociali e si prospetta, per-tanto, estremamente delicata anche da unpunto di vista di ordine pubblico;

il Governo è intervenuto per ben duevolte, da ultimo con il decreto-legge 4giugno 2013, n. 61, convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 89,per assicurare le condizioni per la conti-nuità produttiva degli impianti del grupposiderurgico –:

quali misure di carattere urgente eimmediato intendano adottare al fine digarantire la continuità occupazionale.

(3-00314)

Interrogazione a risposta scritta:

ARTINI, SEGONI e BONAFEDE. — AlMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

da articoli di stampa locale (Nazionedi Firenze, Corriere Fiorentino e Repub-blica cronaca di Firenze) e siti internet èemerso che i dipendenti della RichardGinori di Sesto Fiorentino e del calzatu-rificio Immagine di Figline Valdarno, adotto mesi esatti dall’attivazione della cassaintegrazione straordinaria non hanno an-cora ricevuto alcun versamento da partedell’Inps;

il tribunale di Firenze ha decretato ilfallimento di Richard Ginori 1735 Spa il 7gennaio 2013. A seguito della procedurafallimentare la storica realtà di Sesto Fio-rentino è passata di proprietà al gruppoGucci che ha riassorbito 230 dei 305dipendenti precedentemente occupati;

i delegati Rsu Cobas della RichardGinori hanno denunciato con un comuni-cato stampa rilanciato da agenzie di

Atti Parlamentari — 4887 — Camera dei Deputati

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stampa e testate locali che « da otto mesii lavoratori attendono i versamenti daparte dell’Inps della Cassa IntegrazioneStraordinaria »;

gli ammortizzatori erano stati chiestia partire dal 7 gennaio 2013, giorno delfallimento;

sempre secondo la denuncia dei Co-bas inizialmente mancava la firma deldecreto da parte del Ministero del lavoroe delle politiche sociali che sarebbe arri-vata solo successivamente;

i primi pagamenti sarebbero statieffettuati all’inizio di settembre;

il calzaturificio Immagine srl di Fi-gline, che produceva con il marchio Va-lerio Valentini, ha sospeso le attività aluglio 2012;

secondo notizie di stampa (Nazione diFirenze e Valdarnopost) e interventi pub-blici della Filctem Cgil, con la messa inliquidazione è stata attivata la cassa inte-grazione straordinaria per i 23 dipendentipoi sospesa in quanto il tribunale di Fi-renze ha ammesso la società alla proce-dura di concordato preventivo;

a gennaio sarebbe stata concessa dalMinistero del lavoro e delle politiche so-ciali l’attivazione di un nuovo periodo dicassa integrazione ma il primo pagamentoda parte dell’Inps sarebbe stato effettuatoai dipendenti a settembre;

sempre da notizie di stampa e dadichiarazioni della Filctem Cgil, si ap-prende che in autunno lo stabilimentodovrebbe essere rilevato dalla società« M.R. Srl » di Pian di Scò che produceborse per la griffe « Yves Saint Laurent ».In quell’occasione dovrebbe essere di-scusso il ricollocamento di una decina diex dipendenti Immagine;

in entrambi i casi l’iter burocraticosarebbe stato espletato nelle modalità pre-viste dalla normativa vigente, ma i paga-

menti sarebbero stati effettuati con moltimesi di ritardo –:

se le notizie riportate negli articolicitati in premessa corrispondano al vero ein caso affermativo, quale sia la ragioneper la quale i dipendenti della RichardGinori e del calzaturificio Immagine ab-biano ricevuto il pagamento della cassaintegrazione straordinaria che trova co-pertura nel bilancio sia nazionale cheregionale, con così molti mesi di ritardo;

se altre aziende si trovino nella stessacondizione delle due citate e quanti lavo-ratori in Toscana ma anche a livellonazionale ancora aspettino la prima men-silità, sebbene sia stato espletato l’iterburocratico.

quale sia il tempo medio che tra-scorre dall’attivazione della cassa integra-zione al primo versamento da parte del-l’Inps, sia nel caso di quella straordinariache di quella ordinaria;

se il Ministro consideri soddisfacentii tempi o se invece abbia intenzione diintervenire per sveltire le procedure e lemodalità di versamento da parte dell’Inpse in caso di risposta affermativa, conquali modalità e con quali tempistiche.

(4-01844)

* * *

RIFORME COSTITUZIONALI

Interrogazione a risposta scritta:

DEL GROSSO, VACCA, DE LORENZIS,CRISTIAN IANNUZZI e CATALANO. — AlMinistro per le riforme costituzionali. —Per sapere – premesso che:

la commissione per le riforme isti-tuita dal Presidente del Consiglio EnricoLetta, presieduta dal Ministro GaetanoQuagliariello, si riunisce da domenica 15 amartedì 17 settembre a Francavilla alMare, in provincia di Chieti;

lo scopo è quello di concentrare illavoro della commissione in tre giorni, efinire con un mese di anticipo la relazioneda consegnare al Governo e metterla adisposizione delle Camere. Si tratta di un

Atti Parlamentari — 4888 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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documento non vincolante: i testi delleriforme saranno scritti dal Comitato par-lamentare bicamerale dei 40 che è in viadi istituzione con la legge costituzionaleapprovata in prima lettura dalle Camere.Di certo, la predetta relazione rappresen-terà un parere autorevole, che in Parla-mento potrà essere usato come traccia dilavoro, una specie di « road map legisla-tiva », cercando di indicare nelle diverseopzioni di riforma i diversi effetti che esseavranno nel contesto sociale ed econo-mico;

palcoscenico della reunion istituzio-nale sarà un bellissimo hotel 4 stellesuperior « con spa completamente attrez-zata » in una località di villeggiatura aFrancavilla al Mare in provincia di Chieti;

la spesa complessiva dei tre giorni diritiro, con vista sul mare d’Abruzzo, siaggira a circa 20 mila euro –:

come mai il Governo dell’emergenzanazionale sponsorizzi un albergo di lusso,considerato che una sede istituzionale sa-rebbe stata indiscutibilmente più appro-priata per la conclusione dei lavori ri-spetto ad una struttura propriamente tu-ristica, risparmiando l’intera somma chegraverà sulle tasche dei cittadini.

(4-01848)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:

LOREFICE, CECCONI, SILVIA GIOR-DANO, DALL’OSSO, MANTERO, BARONI,GRILLO e DI VITA. — Al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

il 24 luglio 2008 nel quartiere Eur diRoma a seguito della demolizione perimplosione del velodromo costruito neglianni ’60 si sprigionava una enorme nubedi polveri che si diffondeva in un’ampiaarea residenziale, senza un preventivo mo-nitoraggio ambientale;

dalla relazione concluda pubblicatadall’ASL RMC, successivamente alla bo-nifica dell’area, è emerso che dei 4.535chilogrammi di materiali in cementoamianto rinvenuti nell’area almeno 130chilogrammi sono sicuramente coinvoltinell’implosione con la conseguenza che viè stata certamente dispersione di amiantonell’aria;

le malattie da amianto si manifestanoanche diversi anni dopo l’esposizione allostesso, e i cittadini all’epoca residenti nel-l’area vivono tutt’oggi con la paura dipotersi ammalare –:

se il Ministro interrogato intendapromuovere, per quanto di competenza,una indagine epidemiologica finalizzata alcontrollo dello stato di salute dei cittadinianche all’epoca dei fatti residenti nellazona limitrofa all’ex velodromo, al fine digarantire agli stessi il diritto costituzionalealla salute. (5-01020)

Interrogazioni a risposta scritta:

TONINELLI. — Al Ministro della salute,al Ministro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

secondo quanto risulta all’interro-gante, l’Associazione Starbene in AmbienteSano (S.A.S.) avrebbe commissionato allaNuova Ecologia S.r.l. una indagine am-bientale sulla presenza di diossine pressoil comune di Spinadesco (CR) e il comunedi Cremona (CR) – frazione Cavatigozzi;

sarebbero stati analizzati tre cam-pioni di terreno riferiti ad aree di rilevanteinteresse per la comunità (un asilo nido,un parco pubblico e una zona verde) edun campione costituto da 6 uova frescheprovenienti da un allevamento locale, dovei polli si nutrono liberamente dell’erba edegli insetti che trovano nella zona;

tutti i valori riscontrati risulterebberoconformi alla normativa in materia, seb-

Atti Parlamentari — 4889 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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bene la presenza nel suolo di congeneridelle diossine sarebbe stata rilevata in tuttii campioni analizzati;

a destare preoccupazione sarebberoinvece i valori riscontrati nel campione diuova fresche, perché secondo quanto ri-portato dall’indagine, superiori ai « limitiprevisti nell’allegato al REG (UE) n. 1259/2011 che fissa i tenori massimi per ilparametro somma di diossine e PCB dios-sina-simili in 5,0 pg/g (di sostanzagrassa) »;

la diossina, prima che sul terreno,tende a depositarsi sull’erba, per questo ipolli sono considerati ottime « sentinelle »in caso di presenza della sostanza tossica;

gran parte dell’esposizione umanaalle diossine avviene attraverso il consumodi alimenti come pesce, uova, latte, carne,formaggi e burro, per questo, come ripor-tato nella ricerca succitata, « Si ritienepossa essere utile, al fine di verificarel’effettiva presenza di diossine nell’am-biente circostante, l’effettuazione di unacampagna d’indagine volta alla ricercaanalitica dei congeneri delle diossine nellematrici alimentari locali [...] »;

a Cremona alcune patologie tumorali(cancro al polmone, alla mammella e allostomaco) sono particolarmente diffuse –:

se, nell’ambito di competenza, si in-tenda avviare un’ampia ed accurata inda-gine epidemiologica al fine di salvaguar-dare la salute pubblica. (4-01839)

PAOLO NICOLÒ ROMANO, BECHIS,DELLA VALLE, CHIMIENTI, DADONE eBUSTO. — Al Ministro della salute, alMinistro dell’interno, al Ministro delle po-litiche agricole alimentari e forestali. — Persapere – premesso che:

durante il tradizionale Palio di Astiin programma domenica 15 settembre2013 il cavallo del rione di Santa MariaNuova è rimasto ucciso durante la par-tenza inciampando sul canapo, la corda didelimitazione dell’area di avvio della corsa,e spezzandosi il collo, come è stato ac-

certato, durante la sua rovinosa caduta.L’incidente è avvenuto nella prima delletre batterie previste, alle quali prendonoparte sette cavalli ognuno in rappresen-tanza delle ventuno contrade sfidanti, da-vanti ad almeno 5 mila persone sugli spaltie ad oltre 50 mila persone assiepate nellapiazza centrale da dove si era da pococonclusa la sfilata storica dei 1.500 figu-ranti. Dopo l’incidente il consiglio delPalio, riunitosi nella sede del municipio diAsti, ha deciso di rinviare il Palio al giornosuccessivo anche per ragioni meteorologi-che;

questi spettacoli, che mantengonoviva un’antica tradizione risalente addirit-tura al medioevo e alla nascita dei primicomuni liberi d’Italia, vanno regolati connorme più stringenti in materia di sicu-rezza, tutela e benessere degli animali cherappresentano la componente più fragile eindifesa di queste rappresentazioni di rie-vocazione storica. I numerosi incidenti diquesti ultimi anni — come quelli chehanno riguardato « Django De Vere » ilcavallo deceduto durante l’Endurance Li-feStyle Sardegna disputata ad Arborea, inprovincia di Oristano, il 31 agosto 2013oppure « Scheggia nel vento », la cavalladeceduta durante le prove della Quintanadi Foligno il 17 agosto 2013 — hannodimostrato i limiti delle attuali disposi-zioni volte a garantire la sicurezza, latutela e il benessere degli animali in que-sto tipo di manifestazioni. Infatti, qualsiasitipo di iniziativa a tutela degli animali siscontra contro l’eccessivo antagonismodelle contrade e l’enorme giro di affari cheruota intorno a questo tipo di esibizioni,che spingono molti partecipanti, come èstato ampiamente dimostrato, a dopare ea trattare farmacologicamente i loro ca-valli per aumentarne le prestazioni fisiche;

il Ministro della salute ha di recenteprorogato, con modificazioni, l’ordinanza« contingibile ed urgente del 21 luglio 2009concernente la disciplina di manifestazionipopolari pubbliche o private nelle qualivengono impiegati equidi, al di fuori degliimpianti e dei percorsi ufficialmente au-torizzati », con norme più severe per la

Atti Parlamentari — 4890 — Camera dei Deputati

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tutela degli animali durante i palii tradi-zionali, prevedendo stringenti requisiti tec-nici e condizioni essenziali per la tuteladell’incolumità pubblica e del benesseredegli animali tra cui, all’articolo 3, ildivieto di somministrazione di sostanze adazione dopante;

occorre verificare se la suddetta or-dinanza sia stata rispettata durante iltragico evento di Asti. In particolare, se siastata rispettata la disposizione contenutaalla lettera a) dell’allegato A, laddove sistabilisce che « Il tracciato su cui si svolgela manifestazione deve garantire la sicu-rezza e l’incolumità dei fantini, dei cava-lieri e degli equidi nonché delle personeche assistono alla manifestazione ed èadeguatamente delimitato al fine di evitarela fuga degli animali », in quanto è abba-stanza evidente la totale inadeguatezzadell’utilizzo del canapo, che ha causato larovinosa caduta del cavallo, nel procedereall’avvio della gara;

la Lega Anti Vivisezione ha già an-nunciato che presenterà una denuncia perla morte del cavallo, affinché siano accer-tate le responsabilità oggettive e soggettivedi questa ennesima assurda morte –:

quali iniziative di competenza i Mi-nistri interrogati intendano intraprendereper impedire il ripetersi di episodi tragicidi questo tipo e per migliorare la tuteladella salute e del benessere degli animalicostretti in questo tipo di manifestazioni.

(4-01842)

LOCATELLI. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

in data 22 maggio 2013, il Senato haapprovato il testo di legge « Disposizioniurgenti in materia sanitaria », che disponeche chi ha già iniziato il trattamento conil « metodo Stamina » può continuarlo« sotto la responsabilità del medico pre-scrittore », e prevede l’avvio di una speri-mentazione di 18 mesi – a partire dal 1o

luglio – per la quale sono stati stanziatifino a 3 milioni di euro;

lo studio clinico, atto a verificare seil trattamento sia davvero efficace, è pro-mosso dal Ministero della salute che siavvale della collaborazione dell’Agenziaitaliana del farmaco e del Centro nazio-nale trapianti ed è coordinato dall’Istitutosuperiore di sanità, « in deroga alla nor-mativa vigente », ma con l’unico palettodella sicurezza dei pazienti nella prepara-zione delle linee cellulari;

l’atto normativo prevede la sperimen-tazione della metodica Stamina su unnumero limitato di malati per 18 mesi;

è stato verificato che non esiste nelbrevetto di cui parlano i propugnatori delmetodo, alcuna descrizione di novitàscientificamente rilevanti, pertanto non èstato approvato;

attualmente le infusioni praticate se-condo detta metodica sono effettuate solosu ordine dei tribunali, nonostante ilblocco effettuato dall’AIFA (Agenzia ita-liana del farmaco) e il parere negativodegli esperti di un organismo ministerialetecnico, l’ISS (Istituto superiore di sanità);

la comunità scientifica internazionalesi è espressa unanimemente contro talesperimentazione in assenza di dati precli-nici ed evidenze scientifiche;

sul Corriere della Sera di sabato 31agosto 2013 erano riportati i contenuti diuna lettera firmata da Davide Vannoni, incui egli dichiarava che una casa farma-ceutica sarebbe proprietaria del « metodoStamina », pertanto coperto da segretoindustriale;

il 29 agosto 2013 si è riunita, pressol’Istituto superiore di sanità, la commis-sione di esperti chiamati a stilare unarelazione sul « metodo Stamina » per laMinistra;

in data 11 settembre è emersa lanotizia che il comitato tecnico-scientifico,nominato dalla Ministra, ha espresso pa-

Atti Parlamentari — 4891 — Camera dei Deputati

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rere negativo sul « metodo Stamina », af-fermando che non ha fondamento scien-tifico –:

quando sarà reso noto il parere dellaCommissione di esperti;

quando comunicherà le decisioni cheintende assumere come conseguenza ditale parere;

come intenda adempiere in virtù delsuo mandato al rispetto delle norme invigore e alla tutela della salute;

se ritenga che le somme stanziatepossano essere ora trasferite e impiegate abeneficio della ricerca scientifica.

(4-01845)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta orale:

LA RUSSA. — Al Ministro dello svi-luppo economico, al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

il 12 settembre 2013 il gruppo side-rurgico Riva, proprietario dell’Ilva, ha an-nunciato la cessazione immediata dell’at-tività in sette siti produttivi, in cui sonoimpiegati circa 1400 lavoratori, in seguitoal sequestro di circa novecento milioni dieuro effettuato a carico dell’azienda neigiorni precedenti dalla Guardia di finanzasu ordine della magistratura di Taranto;

in un comunicato diramato dal-l’azienda la stessa dichiara che il provve-dimento si sarebbe reso necessario perchétale sequestro preventivo, « sottrae al-l’Azienda ogni disponibilità degli impianti– che occupano oggi circa 1.400 addetti –e determina il blocco delle attività banca-rie, impedendo pertanto la normale pro-secuzione operativa della Società »;

le attività dell’azienda interessate dalblocco sono quelle produttive degli stabi-limenti di Verona, Caronno Pertusella (Va-rese), Lesegno (Cuneo), Malegno, Sellero,

Cerveno (Brescia) e Annone Brianza(Lecco) e di servizi e trasporti (Riva Ener-gia e Muzzana Trasporti), che non rien-trano nel perimetro gestionale dell’Ilva enon hanno quindi alcun legame con levicende giudiziarie che hanno interessatolo stabilimento Ilva di Taranto;

Riva Acciaio ha reso nota la suaintenzione di impugnare il provvedimentodi sequestro, già attuato nei confronti dellacontrollante Riva Forni Elettrici e poiesteso al patrimonio dell’azienda; Confin-dustria ha espresso preoccupazione in me-rito al citato blocco delle attività, dichia-rando in una nota che « il fermo dellaproduzione avrà un impatto negativo sul-l’occupazione e su tutti i settori diretta-mente e indirettamente collegati alle pro-duzioni siderurgiche, peraltro in una faseparticolarmente delicata per la nostra eco-nomia »;

appare evidente la gravità di un prov-vedimento che lascia senza lavoro 1.400addetti e che si ripercuoterà, inevitabil-mente, anche sulle aziende che operanonell’indotto, e, nell’immediato, in partico-lare sulla impossibilità per le aziendefornitrici del gruppo di contabilizzare lefatture relative a prodotti già forniti;

il decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61,ha qualificato come stabilimenti di inte-resse strategico nazionale tutti gli impiantisiderurgici della società ILVA S.p.A., e nonsolo quello di Taranto, creando in talmodo le condizioni per il loro commissa-riamento ai sensi del decreto-legge 3 di-cembre 2012, n. 207 –:

quali urgenti iniziative di competenzail Governo intenda assumere al fine digarantire l’attività industriale e di tutelarei lavoratori colpiti, se del caso dando il viaal commissariamento, come previsto daldecreto-legge sull’Ilva recentemente con-vertito dal Parlamento. (3-00306)

Interrogazione a risposta in Commissione:

PELLEGRINO, QUARANTA, MELILLA,DURANTI, PANNARALE, MATARRELLI,

Atti Parlamentari — 4892 — Camera dei Deputati

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PALAZZOTTO, ZARATTI, SANNICAN-DRO, SCOPELLITI, GADDA, ROSATO,LATRONICO, MANNINO, TERZONI, CAS-SANO, DI SALVO, FAVA, BRATTI, RIZ-ZETTO, PRODANI, MATARRESE, NARDI,PIAZZONI, NICCHI, COSTANTINO, LAC-QUANITI, LAVAGNO e RICCIATTI. — AlMinistro dello sviluppo economico, al Mi-nistro delle infrastrutture e dei trasporti, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

Trenitalia ha deciso, dallo scorso set-tembre 2011, di sopprimere i treni not-turni diretti nord-sud, patrimonio storicodella comunità nazionale, provocando cosìla perdita del posto di lavoro di tutti gli800 addetti a questo servizio;

questa decisione, che privilegia l’altavelocità ed i treni a maggior costo perl’utenza, costituisce una inaccettabile ri-duzione del servizio pubblico, in un set-tore in cui la domanda da parte del-l’utenza non è mai diminuita, costringendogli utenti e le loro famiglie a dover soste-nere maggiori e gravose spese per effet-tuare diversi cambi di treno, a prezzi dibiglietto sempre più elevati, e a orari dipiù difficile gestione;

in particolare, per la comunità delMonfalconese (Gorizia) dove la presenzadi emigranti di provenienza dal Sud diItalia è prevalente, questa decisione costi-tuisce un’offesa e un danno alle tantefamiglie di lavoratori e studenti di originedi altre zone d’Italia, e a tutti coloro cheper ragioni anche familiari, o di semplicevacanza, sono soliti viaggiare da un capoall’altro della penisola;

ridurre le linee ferroviarie significalimitare il diritto di scelta dei cittadini alleforme di mobilità, incentivando un usoancora più smodato del mezzo privato, oassoggettando di fatto le persone a ricor-rere alle compagnie aeree che spesso pra-ticano già costi elevati e che potrebberoaumentarli in assenza di concorrenza conil servizio treni notte;

Trenitalia, per quanto risulta agliinterroganti, non ha neppure previsto di

migliorare le linee ferroviarie che colle-gano comunque i capoluoghi di provinciadel Friuli Venezia Giulia, con VeneziaMestre e da lì con il resto d’Italia;

la Costituzione italiana, così come lealtre Costituzioni degli Stati di democrazialiberale, garantisce la libertà di circola-zione (si veda l’articolo 16 della Costitu-zione, secondo cui: « Ogni cittadino puòcircolare e soggiornare liberamente inqualsiasi parte del territorio nazionale,salvo le limitazioni che la legge stabiliscein via generale per motivi di sanità e disicurezza. Nessuna restrizione può esseredeterminata da ragioni politiche. Ogni cit-tadino è libero di uscire dal territorio dellaRepubblica e di rientrarvi, salvi gli obbli-ghi di legge »);

l’Unione europea è nata intorno adalcuni grandi principi ed obiettivi, fra iquali va evidenziato, nell’ottica della co-struzione di un mercato concorrenzialedelle merci e delle prestazioni lavorative, ilprincipio della libertà circolazione dimerci e persone nel territorio degli Statimembri. Nella Carta dei diritti fondamen-tali dell’Unione europea, ora incorporatinel Trattato che adotta una Costituzioneper l’Europa, la libertà di circolazione ègarantita all’articolo II-105 (che recita:« Ogni cittadino dell’Unione ha il diritto dicircolare e soggiornare liberamente nelterritorio degli Stati membri. La libertà dicircolazione e soggiorno può essere accor-data, conformemente al Trattato che isti-tuisce la Comunità europea, ai cittadini deipaesi terzi che risiedono legalmente nelterritorio di uno Stato membro ») –:

quali iniziative urgenti si intendanoadottare per sostenere il ripristino deitreni notte, anche d’intesa con i sindacidelle città interessate al percorso dei me-desimi treni, tra cui quelli di Trieste(Udine che converge su Cervignano, Por-denone su Venezia e Gorizia su Monfal-cone), Venezia, Bari, Lecce, Palermo, Reg-gio Calabria, e Catania;

se e quali iniziative di competenzaintenda assumere il Governo al fine diconsentire il perseguimento di tale citato

Atti Parlamentari — 4893 — Camera dei Deputati

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obiettivo anche coinvolgendo le regioniinteressate dal percorso dei treni notte, tracui la regione Friuli Venezia Giulia, laregione Veneto, la regione Puglia e laregione Sicilia;

quali iniziative urgenti saranno as-sunte dal Governo per la tutela dei lavo-ratori già impiegati al servizio dei treninotte, soprattutto in questa fase difficiledell’economia nazionale;

quali iniziative di competenza si in-tendano assumere, in tutte le sedi neces-sarie possibili, per consentire la revisionedegli orari di collegamento tra Monfalconee Venezia Mestre, per ottenere un regimepiù agevole delle coincidenze e dei colle-gamenti tra le linee dai capoluoghi diprovincia del Friuli Venezia Giulia e delresto d’Italia;

quali iniziative si intendano assumereper riqualificare i fondamentali nodi in-termodali di Monfalcone e Cervignano e leloro stazioni ferroviarie;

quali iniziative saranno adottate dalGoverno per promuovere un tavolo diconfronto con Trenitalia e la regione FriuliVenezia Giulia. (5-01016)

Interrogazioni a risposta scritta:

ARTINI e SEGONI. — Al Ministro dellosviluppo economico, al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

Gruppo Alimentare in Toscana spa ènato nel 2005 dalla fusione del SalumificioBechelli spa e di AmiataSalumi srl, duestoriche aziende nel panorama toscano;

Grandi Salumifici Italiani (GSI),gruppo di Modena leader nella produzionee vendita di prodotti tipici della tradizionegastronomica italiana, nel 2009 è entratocome socio di maggioranza al 60 per centonel Gruppo Alimentare in Toscana (GAIT),che ha sede a Ruota al Mandò, nel comunedi Reggello (Firenze);

Gruppo Alimentare in Toscana èun’azienda conosciuta in tutta Italia e unadelle realtà produttive toscane più impor-tanti nel settore agro-alimentare. Producenei due stabilimenti di Reggello e di For-nacina (Santa Fiora sull’Amiata);

a fine giugno 2013 Grandi SalumificiItaliani ha presentato alle organizzazionisindacali il piano industriale 2013-15. Se-condo quanto riferito dai sindacati ilpiano prevedrebbe tra i 5 e i 6 milioni dieuro di investimenti sullo stabilimento diReggello entro il 2014, con la produzioneche rimarrebbe articolata sempre su quat-tro linee;

GSI avrebbe contestualmente previstoentro il 2014 l’esubero di 90 dei 252dipendenti, che attualmente lavorano aReggello;

una trentina dei 252 lavoratori diReggello sono attualmente interessati dacontratti di solidarietà e lavorano a rota-zione;

allo stesso tempo GSI ha previsto ditrasferire i volumi prodotti nello stabili-mento di Fornacina nello stabilimento diBagnore, con i lavoratori che verrebberoriassorbiti nel nuovo sito produttivo –:

se i Ministri interrogati siano statiinformati della vertenza in atto;

se le notizie riportate in premessacorrispondano a verità;

se piani industriali analoghi sianostati presentati da GSI negli altri stabili-menti presenti in Italia;

se sia stata chiesta dalle organizza-zioni sindacali e/o dalla regione l’attiva-zione di un tavolo ministeriale per lavertenza del Gruppo Alimentare in To-scana e, in caso di risposta negativa, se ilMinistro dello sviluppo economico non nereputi necessaria l’attivazione;

quali azioni intendano intraprenderei Ministri a salvaguardia degli attuali livellioccupazionali e per scongiurare l’enne-simo dramma sociale nella provincia diFirenze. (4-01840)

Atti Parlamentari — 4894 — Camera dei Deputati

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ARTINI e SEGONI. — Al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

lo stabilimento Pirelli è presente aFigline Valdarno dagli anni ’60 e producecordicelle metalliche per pneumatici, conquasi 400 lavoratori;

il settore cordicella metallica (« SteelCord ») del Gruppo Pirelli ha il centrodirezionale a Figline Valdarno e la pro-duzione suddivisa in cinque stabilimentifra Italia, Turchia, Germania, Brasile eRomania (lo stabilimento più recente);

la cordicella metallica viene vendutaanche ad importanti concorrenti comeGoodyear e Continental;

la Pirelli rappresenta storicamente ilvolano dell’economia Valdarnese e unodegli stabilimenti produttivi più importantidella provincia di Firenze;

nel 2010 è stata aperta una proce-dura di mobilità per 44 addetti, poi mo-dificata per 38 lavoratori, con priorità peri dipendenti pensionabili;

a metà maggio 2013 la direzionePirelli ha comunicato alle organizzazionisindacali che la produzione di steelcordnon rientra più nei piani aziendali, an-nunciando la ricerca di nuovi partnercommerciali e produttivi;

da notizie di stampa estera emergecome sia in atto una trattativa conl’azienda sud-coreana Hyosung, interessata(a rilevare proprio) alla divisione dei ma-teriali di rinforzo, Pirelli Steel Cord;

secondo fonti sindacali, ci sarebberoaltri tre interessamenti da parte di con-correnti europei e di fondi di investimento;

il tavolo aperto in regione Toscana hadato « esiti negativi » come ha sottolineatol’assessore regionale alle attività produttiveGianfranco Simoncini;

la provincia di Firenze ha annunciatoa giugno che « si attiverà congiuntamentealla Regione e al Comune di Figline per lacreazione di un Tavolo presso il Ministerodello sviluppo economico e per monitorare

gli sviluppi in merito al futuro dello sta-bilimento di Figline e dei 390 lavoratoriimpiegati nel sito » –:

se sia stato attivato un tavolo ditrattativa presso il Ministero e con qualirisultati;

se siano stati incontrati i verticiaziendali, le organizzazioni sindacali e irappresentanti istituzionali del territorio;

se risultino veritiere le notizie ripor-tate dalla stampa in merito ad una trat-tativa in atto con Hyosung;

se risultino veritieri gli altri tre in-teressamenti, che riguarderebbero ancherealtà concorrenti europee;

quali azioni intenda intraprendereper la salvaguardia dello stabilimento pro-duttivo di Figline Valdarno e degli attualilivelli occupazionali. (4-01841)

Apposizione di firme a mozioni.

La mozione Giancarlo Giordano e altrin. 1-00119, pubblicata nell’allegato B airesoconti della seduta del 24 giugno 2013,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Basso.

La mozione Carfagna e altrin. 1-00165, pubblicata nell’allegato B airesoconti della seduta del 6 agosto 2013,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Russo.

Apposizione di firme a risoluzioni.

La risoluzione in Commissione Pasto-relli n. 7-00089, pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta dell’11 settembre2013, deve intendersi sottoscritta anchedal deputato Matarrese.

La risoluzione in Commissione Realaccie altri n. 7-00090, pubblicata nell’allegato

Atti Parlamentari — 4895 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2013

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B ai resoconti della seduta dell’11 settem-bre 2013, deve intendersi sottoscritta an-che dai deputati: Zan, Ragosta.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Lenzi e altri n. 5-00920, pubblicatanell’allegato B ai resoconti della sedutadell’8 agosto 2013, deve intendersi sotto-scritta anche dal deputato Valiante.

Pubblicazione di testi riformulati.

Si pubblica il testo riformulato dellarisoluzione in Commissione QuartapelleProcopio n. 7-00092, già pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta n. 76del 12 settembre 2013.

La III Commissione,

premesso che:

nel settembre del 2000 l’Assembleagenerale delle Nazioni Unite ha adottatogli obiettivi di sviluppo del millennio(OSM), sottoscritti dai 191 membri delleNazioni Unite, tra cui l’Italia, come impe-gni per la comunità internazionale suiquali improntare l’azione di aiuto pubblicoallo sviluppo e che da allora rappresen-tano il più importante quadro di orienta-mento per la cooperazione internazionaleallo sviluppo;

si tratta di 8 obiettivi generali chel’intera comunità internazionale si è im-pegnata a raggiungere entro l’anno 2015:sradicare la povertà estrema e la fame;garantire l’educazione primaria universale;promuovere la parità dei sessi e l’autono-mia delle donne; ridurre la mortalità in-fantile; migliorare la salute materna; com-battere l’HIV/AIDS; garantire la sostenibi-lità ambientale; sviluppare un partenariatomondiale per lo sviluppo;

a meno di 1000 giorni dalla datafissata per il conseguimento degli obiettividi sviluppo del millennio, il 1o luglio 2013è stato presentato a New York il Millen-nium Development Goals Report 2013, ilquale dà conto dei progressi compiuti nel

raggiungimento di molti dei target fissati, esoprattutto dei gap che separano dallameta finale. L’obiettivo di dimezzare lapovertà estrema è stato raggiunto: la po-vertà estrema (legata al reddito) è scesa daoltre 2 miliardi di persone (47 per cento)nel 1990 a meno di 1,4 miliardi di persone(24 per cento) nel 2008. Dal 2010, lapovertà legata al reddito è diminuita intutte le regioni in via di sviluppo nelmondo, inclusa l’Africa subsahariana, cheregistra ancora i tassi più elevati. L’obiet-tivo di accesso sostenibile all’acqua pota-bile è stato ugualmente raggiunto e imiglioramenti delle condizioni di vita dei200 milioni di abitanti delle baraccopolihanno superato l’obiettivo corrispondente.Altri obiettivi sono a buon punto, come lafame, la nutrizione e la parità di generenell’educazione primaria, mentre l’inegua-glianza di genere persiste in generale e ledonne continuano a subire discrimina-zioni;

in vista del 2015, il segretario ge-nerale dell’ONU Ban Ki-moon ha ricevuto,nel corso del vertice sugli OSM del 2010,l’incarico di lanciare un processo consul-tivo su un quadro di riferimento per ilperiodo post-2015. Le Nazioni Unitestanno lavorando in collaborazione con iGoverni, la società civile e altri partneralla messa a punto di un’agenda per losviluppo post-2015, che tenga conto delleacquisizioni e delle lezioni fin qui appresee che continui, nel solco tracciato dalvertice di sviluppo del millennio, nellaricerca di prosperità, equità, dignità e paceper tutti;

in questa prospettiva l’appunta-mento dell’Expo 2015 a Milano, dedicatoal tema « Nutrire il Pianeta, energia per lavita », può essere colta dal nostro Paeseper proporre in quella sede una iniziativainternazionale di riflessione e confrontoche ospiti gli esponenti delle Nazioni Unitee i Governi ai fini dell’elaborazione diun’agenda post-2015 per gli obiettivi delmillennio;

i settori della sicurezza alimentare,dello sviluppo rurale, dell’agricoltura e

Atti Parlamentari — 4896 — Camera dei Deputati

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della nutrizione sono, peraltro, da sempreprioritari per la cooperazione italiana cheha avuto, anche nel tempo, soluzioni eapprocci innovativi e rivolge attenzioneparticolare alle tematiche di genere e al-l’empowerment delle donne, alla promo-zione della piccola e media impresa, al-l’intensificazione sostenibile dell’agricol-tura e della zootecnia, a un approccio difiliera o geografico (area-based), alle que-stioni commerciali, nutrizionali e socialigeneralmente collegate all’agricoltura eallo sviluppo rurale;

Roma è la sede delle principaliorganizzazioni delle Nazioni Unite che sioccupano di sicurezza alimentare, agricol-tura e sviluppo sostenibile, quali l’Orga-nizzazione per l’alimentazione e l’agricol-tura (FAO), il programma alimentaremondiale (WFP) e il Fondo internazionaleper lo sviluppo agricolo (IFAD), alle qualici si riferisce anche come il polo agro-alimentare romano;

la III Commissione della Cameradei deputati ha avviato nel 2008 un’inda-gine conoscitiva sugli obiettivi di sviluppodel millennio, conclusasi nel 2011, il cuidocumento conclusivo ha evidenziato loscostamento del nostro Paese dagli impe-gni internazionali in tema di destinazionedi una percentuale sufficiente di prodottointerno lordo all’aiuto pubblico allo svi-luppo (0,19 per cento a fine 2007 a frontedella media dello 0,28 dei Paesi OCSE) dieccessivo sbilanciamento della coopera-zione italiana verso il canale multilaterale(circa il 68 per cento a fine 2007) e, alivello generale, ha riscontrato un’elevataframmentazione degli aiuti e una marcataimprevedibilità delle risorse reperite per lacooperazione allo sviluppo a causa, soprat-tutto, dell’inadeguatezza dell’attuale legi-slazione a riguardo;

a questo riguardo, lo sforzo peruna riforma ampia, organica e innovativadella cooperazione italiana rimane ur-gente; d’altra parte, un testo di legge diriforma era stato approvato nella prece-dente legislatura dalla Commissione esteridel Senato e nell’attuale lo stesso testo è

stato di nuovo incardinato nell’altro ramodel Parlamento, in attesa però di un testogovernativo che tarda ad arrivare;

è in corso la periodica Peer Reviewdell’OCSE sulla efficacia e sull’adeguatezzadel nostro sistema di cooperazione inter-nazionale e già si sa che, oltre a riceverenuovamente l’invito a concludere il pro-cesso di riforma della normativa oramaiantiquata, l’Italia dovrà constatare di es-sere ancora lontana dal raggiungere laquota dello 0,7 per cento del redditonazionale destinato agli aiuti, impegnopreso dal Governo italiano a livello inter-nazionale nel 2005, dal momento che nel2012 il nostro Paese ha investito in assi-stenza ufficiale allo sviluppo solo lo 0,13per cento;

pur avendo il documento di eco-nomia e finanza previsto un percorso digraduale riallineamento agli standard in-ternazionali, esistono timori che la legge distabilità possa tornare indietro rispetto alpiccolo ma politicamente significativo in-cremento dei fondi avvenuto lo scorsoanno, mentre è essenziale, per la credibi-lità dell’Italia, che venga continuato quelpercorso di riallineamento e venga rilan-ciata l’azione di cooperazione internazio-nale;

il raggiungimento degli obiettivi delmillennio entro la scadenza del 2015, nonè solo un imperativo etico di solidarietàverso chi è più svantaggiato ma anche uninvestimento strategico, per tutti coloroche vi concorrono, a favore della pace,della stabilità e sicurezza a livello globale,

impegna il Governo:

a verificare attivamente la possibilitàche si organizzi in seno ad Expo 2015 unospazio di riflessione e confronto tra gliesponenti delle organizzazioni internazio-nali e dei Governi che sia un momentoconclusivo del dibattito sulla definizionedei futuri obiettivi di sviluppo del millen-nio, che sancisca, in linea con l’orienta-mento prevalente in sede internazionale ein particolare in ambito UE, il collega-mento di questi con i seguiti della Confe-

Atti Parlamentari — 4897 — Camera dei Deputati

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renza di Rio sullo sviluppo sostenibile (nelcui ambito andranno definiti i cosiddettiobiettivi di sviluppo sostenibile), che sisvolgerà nel corso di quello stesso anno;

a ribadire la necessità che nellesedi internazionali si rafforzi l’applica-zione dei principi di coerenza ed efficaciadegli aiuti, nel solco degli obiettivi delmillennio, proponendo forme di raziona-lizzazione e coordinamento tra le azionidei diversi donatori e aumentando il mo-nitoraggio degli interventi, l’analisi dei ri-sultati e dell’impatto effettivo sullo svi-luppo, anche al fine di innalzare l’ancorainsufficiente grado di trasparenza e ac-countability dell’aiuto pubblico internazio-nale;

a mantenere la concentrazione già inatto su alcuni specifici settori e obiettivi,nonché su alcuni Paesi mantenendo laleadership e l’attenzione nel campo dellasicurezza alimentare sia con il rilancio delpolo alimentare a Roma, che con lo svi-luppo delle tematiche di Expo 2015;

a mantenere nella prossima defini-zione della legge di stabilità l’impegno algraduale riallineamento dell’aiuto pubblicoallo sviluppo italiano agli standard inter-nazionali escludendo in ogni caso unariduzione delle risorse destinate a questofine sui due principali canali di finanzia-mento esistenti (legge di bilancio e decretomissioni internazionali) rispetto a quellestanziate lo scorso anno e anzi provve-dendo all’atteso e necessario graduale in-cremento;

a favorire, per quanto di compe-tenza, la definizione di una riforma orga-nica della legge sulla cooperazione allosviluppo portando avanti l’iniziativa gover-nativa annunciata ovvero collaborandocon il Parlamento nell’iter di indispensa-bile definizione di una normativa innova-tiva e moderna del settore;

ad assicurare comunicazioni perio-diche al Parlamento in materia di aiutopubblico allo sviluppo attraverso una de-finizione degli indirizzi strategici e dellepriorità di azione, una programmazione

pluriennale degli investimenti, un puntualerendiconto delle risorse stanziate e deirisultati operativi conseguiti, così da ga-rantire una valutazione della coerenza edell’efficacia delle politiche in materia dicooperazione allo sviluppo e, più in gene-rale, di promozione degli obiettivi di svi-luppo del millennio.

(7-00092) (nuova formulazione) « Quar-tapelle Procopio ».

Si pubblica il testo riformulato dellainterpellanza urgente Balduzzi n. 2-00194,già pubblicata nell’allegato B ai resocontidella seduta n. 71 del 5 settembre 2013.

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dei beni e delle attività culturalie del turismo, il Ministro dell’economia edelle finanze, per sapere – premesso che:

nel 2007 è stata definitivamente di-smessa dall’Esercito la Cittadella di Ales-sandria, complesso monumentale distraordinaria importanza per significatostorico, pregio architettonico e paesaggi-stico, appartenente al Demanio dello Statoe attualmente in attesa di nuova destina-zione;

a riprova del valore e dell’assolutarilevanza internazionale del sito, attestatada Giovanni Spadolini già nel 1991, siricorda che lo stesso era stato inserito sindal 2006 nella « tentative list » italianapresso l’UNESCO per una possibile can-didatura alla Lista del Patrimonio del-l’Umanità, ai sensi della Convenzione diParigi del 1972;

inoltre lo stesso sito è stato oggettonel corso degli anni da iniziative di studio,sensibilizzazione e promozione promosseda numerose istituzioni culturali tra cuiICOMOS, Italia Nostra, Legambiente, SI-PBC, FAI, nonché dal Politecnico di To-rino, dall’Università del Piemonte Orien-tale « A. Avogadro » e da altre realtàassociative locali;

ai fini dell’avvio della progettazionedegli interventi di valorizzazione, nel 1997

Atti Parlamentari — 4898 — Camera dei Deputati

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era stato istituito ed ha operato fino al2006 un Comitato per la Valorizzazionedella Cittadella, composto da comune eprovincia di Alessandria, regione Piemontecon la sua società Finpiemonte e Fonda-zione Cassa di Risparmio di Alessandria;

tale comitato ha sempre operato d’in-tesa e in stretta collaborazione con gliuffici periferici del Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo, con leForze Armate e con l’Agenzia del dema-nio;

contestualmente alla complessa fasedi progettazione (metaprogetto, studio difattibilità, progetto di recupero del parcodei bastioni, avvio del concorso interna-zionale di idee per la destinazione com-plessiva, studio preliminare per un museonazionale di storia dell’esercito), finanziatadal Ministero dell’economia e delle finanzee dagli enti locali, erano state poste lepremesse tecniche per la convocazione diuna conferenza di servizi e la successivastipula di un accordo di programma tratutte le amministrazioni interessate, sullafalsariga di quanto realizzato con successoper il recupero e la valorizzazione del-l’omologa realtà della Reggia e del parcodella Venaria Reale;

a partire dal 2007 le iniziative per lavalorizzazione del complesso sono stateinvece assunte e direttamente gestite esclu-sivamente dal comune di Alessandria, cheha chiesto e ottenuto in custodia il com-plesso monumentale, aprendolo al pub-blico in occasione di manifestazioni einiziative di varia natura e finalità, incollaborazione con diverse associazioni lo-cali;

la situazione di dissesto finanziariodel comune rende però impossibile anchela prosecuzione di tale modalità, che pe-raltro non ha portato a significativi eduraturi risultati in termini di effettivorecupero, restauro e valorizzazione,avendo per contro determinato per alcunianni la sospensione di ogni iniziativa diconcertazione e cooperazione interistitu-zionale a ciò finalizzata;

in attesa di ulteriori sviluppi e no-nostante alcune lodevoli iniziative di con-solidamento operate dai vigili del fuoco edalle istituzioni locali, i numerosi edifici ebastioni del complesso sono a forte rischiodi grave e forse irreparabile degrado; inol-tre l’assenza di strumenti adeguati e divigilanza a fini di tutela dell’area di ri-spetto potrebbe consentire la realizzazionedi nuovi insediamenti produttivi nelle im-mediate adiacenze dell’area monumentale;

l’articolo 27, comma 2 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,con modificazioni, dalla legge 22 dicembre2011, n. 214 (recante « Disposizioni ur-genti per la crescita, l’equità e il consoli-damento dei conti pubblici »), ha modifi-cato il decreto-legge n. 351 del 2001, in-troducendovi l’articolo 3-bis che prevedela realizzazione di « Programmi unitari divalorizzazione territoriale » per il recuperoe la gestione degli immobili e siti storicidemaniali a rischio di degrado;

tali programmi si fondano sulla coo-perazione istituzionale, la copianificazionee la leale collaborazione, e infatti sonoprevisti a tal fine accordi di cooperazionecon il Ministero per i beni e le attivitàculturali per supporto alla formazione delprogramma, ogniqualvolta debba essereverificata la compatibilità con le proce-dure di tutela dei beni culturali coinvolti,in particolare sotto il profilo dei vincoliposti alle possibilità di riutilizzo e trasfor-mazione, in perfetta coerenza con lenorme generali di tutela di cui al Codicedei beni culturali;

è stata anche regolata l’istituzione di« sedi stabili di concertazione » tra i diversilivelli istituzionali, le quali devono assicu-rare coordinamento, armonizzazione, coe-renza e riduzione dei tempi delle proce-dure di pianificazione, che devono svol-gersi in tempi certi. Le modalità operative,intese alla promozione di iniziative disviluppo economico e coesione sociale,prevedono che, se sono coinvolti immobilidello Stato, il potere d’impulso spetti alMinistero dell’economia e delle finanze(Agenzia del demanio), che ne concorda lemodalità con il Ministero utilizzatore;

Atti Parlamentari — 4899 — Camera dei Deputati

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le disposizioni succitate prevedonoaltresì la stipula di un accordo di pro-gramma, finalizzato alla promozione diiniziative che devono essere di sviluppoeconomico e coesione sociale, e non solo dimera conservazione –:

se siano a conoscenza della situa-zione sopra descritta e se ritengano diadottare ogni utile iniziativa di compe-tenza per salvaguardare e valorizzare ilcomplesso monumentale, attivando lostrumento previsto dal sopra richiamatoarticolo 27 del decreto-legge n. 201 del2011, con il concorso e la partecipazioneattiva delle istituzioni regionali e locali,delle associazioni di volontariato culturalee della società civile;

se si ritenga possibile, a fini di pro-mozione e sensibilizzazione, inserire il sitostorico della Cittadella e quanto rimanedel campo trincerato di Alessandria, con itre forti minori e la vicina area dellaBattaglia di Marengo (1800), evento fon-damentale per la storia europea, tra i siticandidati all’inserimento nel Patrimoniocomune europeo, nonché all’inserimentonella Lista dei beni culturali oggetto di« Protezione rafforzata » (ai sensi del Pro-tocollo aggiuntivo del 1999 alla Conven-zione dell’Aja del 1954), recentemente isti-tuita presso l’UNESCO.

(2-00194) « Balduzzi, Dellai ».

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta scritta Fi-tzgerald Nissoli n. 4-01595 del 6 agosto2013;

interpellanza urgente Brunetta n. 2-00210 del 13 settembre 2013.

Trasformazione di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati cosìtrasformati su richiesta dei presentatori:

interrogazione a risposta orale Gal-gano n. 3-00156 del 1o luglio 2013 ininterrogazione a risposta scrittan. 4-01837;

interrogazione a risposta scritta Pel-legrino e altri n. 4-01100 del 2 luglio 2013in interrogazione a risposta in Commis-sione n. 5-01016.

ERRATA CORRIGE

Nell’Allegato B ai resoconti della sedutadel 13 settembre 2013, alla pagina 4808,seconda colonna, dopo la riga undicesimainserire:

De Lorenzis ....................... 4-01543,

conseguentemente la riga ventunesimadeve intendersi soppressa.

Nell’Allegato B ai resoconti della sedutadel 13 settembre 2013, alla pagina XXXV,seconda colonna, le righe dalla diciotte-sima alla quarantaseiesima devono inten-dersi soppresse, inoltre si intendono sop-presse le righe dalla prima alla trentotte-sima della pagina XXXVI, prima colonnae, contestualmente devono essere inseritele seguenti:

DE LORENZIS, TERZONI, D’UVA,SCAGLIUSI, PARENTELA, D’INCÀ, CRI-STIAN IANNUZZI, CATALANO, NICOLABIANCHI, LIUZZI e COZZOLINO. — AlMinistro delle infrastrutture e dei trasporti.— Per sapere – premesso che:

da notizie riportate dalla stampa ap-prendiamo che giorno 27 luglio 2013 alleore 10.36 è entrata dalle bocche del Lidodi Venezia la nave Carnival Sunshine delleCarnival Cruise Lines, bandiera Bahamas,tonnellate di stazza lorda 101.353, 272metri di lunghezza, 35 metri di larghezzae 62 metri di altezza, diretta alla stazioneMarittima, dove si è ormeggiata alle ore12.06, alla banchina Ve117;

Atti Parlamentari — 4900 — Camera dei Deputati

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diverse testimonianze tra cui l’asses-sore all’ambiente del comune di Venezia,riferiscono che l’enorme nave da crocierasia passata estremamente vicino alla rivaSette Martiri nel canale della Giudecca,alcuni affermano addirittura a circa 20metri;

seppur la capitaneria di Porto diVenezia – come riportato dalla stessastampa – affermi che « durante la navi-gazione dalla bocca di Lido alla banchina,effettuato come previsto dalle vigenti di-sposizioni, con due piloti a bordo e duerimorchiatori d’ausilio, da quello che ri-sulta a questa autorità marittima non sisono verificati problemi di alcun genereper quanto riguarda la sicurezza dellanavigazione », si rimane perplessi al solopensare che navi di questa stazza possanoavvicinarsi, anche ad una distanza di soli72 metri dalle sponde, alle splendide isoleche formano la città di Venezia che ri-cordiamo essere iscritta alla « Lista delPatrimonio Mondiale Unesco » dal 1987perché è riconosciuta come un capolavorodel genio creativo umano. È un eccezio-nale esempio di un tipo di costruzione e dicomplesso architettonico, tecnologico epaesaggistico a testimonianza di impor-tanti tappe della storia umana. È uneccezionale esempio di un tradizionaleinsediamento umano e di occupazione delterritorio e direttamente e materialmentelegato ad eventi, tradizioni, lavori artisticie letterari d’eccezionale valore universale;

il decreto ministeriale del 7 marzo2012 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 56del 7 marzo 2012 « Disposizioni generaliper limitare o vietare il transito delle navimercantili per la protezione di aree sen-sibili nel mare territoriale. » dispone al-l’articolo 2 comma 1, lettera b), punto 1)che: – b) nella laguna di Venezia: 1) èvietato il transito nel Canale di San Marcoe nel Canale della Giudecca delle navi

adibite al trasporto di merci e passeggerisuperiori a 40.000 tonnellate di stazzalorda »;

all’articolo 3 comma 1, del suddettodecreto riguardante le « Disposizioni tran-sitorie » viene stabilito che: « 1. Il divietodi cui all’articolo 2, comma 1, lettera b),punto 1), si applica a partire dalla dispo-nibilità di vie di navigazione praticabilialternative a quelle vietate, come indivi-duate dall’autorità marittima con proprioprovvedimento. Nelle more di tale dispo-nibilità, l’autorità marittima, d’intesa conil Magistrato alle acque di Venezia el’autorità portuale, adotta misure finaliz-zate a mitigare i rischi connessi al regimetransitorio perseguendo il massimo livellodi tutela dell’ambiente lagunare »;

a distanza di più di un anno dal-l’emanazione del decreto, non risulta an-cora attuato il divieto stabilito dall’articolo2 del suddetto decreto e le enormi navicontinuano a passare nel canale dellaGiudecca destando forte preoccupazioniad abitanti, turisti e chiunque abbia un po’di buon senso e avverta il bisogno ditutelare una città come Venezia;

il disastro del Costa Concordia do-vrebbe aver insegnato qualcosa e che – adetta dell’interrogante – simili rischi sonoinconcepibili a maggior ragione se rappor-tati agli scarsi benefici che può dare aituristi e alla città il passaggio di questigiganti del mare, all’interno della cittàstessa –:

come e quando, il Ministro interro-gato, intenda procedere per far sì che ildivieto di transito nel Canale di San Marcoe nel Canale della Giudecca delle naviadibite al trasporto di merci e passeggerisuperiori a 40.000 tonnellate di stazzalorda, venga finalmente attuato, azzerandoquindi il rischio di incidenti che nessunoriuscirebbe mai a perdonare. (4-01543)

Atti Parlamentari — 4901 — Camera dei Deputati

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