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230. Allegato A DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA INDICE PAG. Comunicazioni ................................................. 3 Missioni valevoli nella seduta del 16 maggio 2014 ............................................................... 3 Progetti di legge (Annunzio; Assegnazione a Commissioni in sede referente) ................ 3, 4 Corte dei conti (Trasmissione di un docu- mento) ........................................................... 4 Documento ministeriale (Trasmissione) ....... 5 Progetti di atti dell’Unione europea (An- nunzio) .......................................................... 5 Atti di controllo e di indirizzo .................... 7 ERRATA CORRIGE ........................................ 7 Interpellanze urgenti ...................................... 8 Elementi ed iniziative in relazione alle vi- cende che hanno condotto alle dimissioni del Governo nell’autunno del 2011, anche alla luce di recenti notizie di stampa – 2-00536 ..................................................... 8 PAG. Chiarimenti ed iniziative in merito ad irre- golarità contabili e amministrative relative al rapporto di lavoro dei docenti dell’Isti- tuto italiano di cultura di Bruxelles – 2-00505 ..................................................... 10 Iniziative volte a incrementare il personale del Comando dei carabinieri per la tutela dell’ambiente di Milano e di Brescia, al fine di contrastare l’attività delle ecomafie – 2-00478 ..................................................... 12 Elementi in merito al progetto « Ombrina 2 » per l’estrazione di petrolio in Abruzzo – 2-00507 ..................................................... 15 Elementi in merito all’avvio del Piano na- zionale contro la violenza di genere e lo stalking ed iniziative per garantire i finan- ziamenti per la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne – 2-00538 ....... 16 Elementi ed iniziative in relazione a manife- stazioni di ispirazione neofascista previste a Rovetta e a Lovere, in provincia di Ber- gamo, il 24 e il 25 maggio – 2-00541 .......... 17 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO A AI RESOCONTI SEDUTA DEL 16 MAGGIO 2014 N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula.

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  • 230. Allegato A

    DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA

    COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA

    I N D I C E

    PAG.

    Comunicazioni ................................................. 3

    Missioni valevoli nella seduta del 16 maggio2014 ............................................................... 3

    Progetti di legge (Annunzio; Assegnazione aCommissioni in sede referente) ................ 3, 4

    Corte dei conti (Trasmissione di un docu-mento) ........................................................... 4

    Documento ministeriale (Trasmissione) ....... 5

    Progetti di atti dell’Unione europea (An-nunzio) .......................................................... 5

    Atti di controllo e di indirizzo .................... 7

    ERRATA CORRIGE ........................................ 7

    Interpellanze urgenti ...................................... 8

    Elementi ed iniziative in relazione alle vi-cende che hanno condotto alle dimissionidel Governo nell’autunno del 2011, anchealla luce di recenti notizie di stampa– 2-00536 ..................................................... 8

    PAG.

    Chiarimenti ed iniziative in merito ad irre-golarità contabili e amministrative relativeal rapporto di lavoro dei docenti dell’Isti-tuto italiano di cultura di Bruxelles– 2-00505 ..................................................... 10

    Iniziative volte a incrementare il personaledel Comando dei carabinieri per la tuteladell’ambiente di Milano e di Brescia, alfine di contrastare l’attività delle ecomafie– 2-00478 ..................................................... 12

    Elementi in merito al progetto « Ombrina 2 »per l’estrazione di petrolio in Abruzzo– 2-00507 ..................................................... 15

    Elementi in merito all’avvio del Piano na-zionale contro la violenza di genere e lostalking ed iniziative per garantire i finan-ziamenti per la prevenzione e il contrastoalla violenza sulle donne – 2-00538 ....... 16

    Elementi ed iniziative in relazione a manife-stazioni di ispirazione neofascista previste aRovetta e a Lovere, in provincia di Ber-gamo, il 24 e il 25 maggio – 2-00541 .......... 17

    Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 MAGGIO 2014

    N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assembleanon lette in aula.

  • PAG.

    Disegno di legge di conversione S. 1413 (Ap-provato dal Senato) n. 2373 ..................... 19

    Questioni pregiudiziali .................................... 19

    Articolo unico; Articoli del decreto-legge ... 25

    Modificazioni apportate dal Senato ............. 35

    Proposte emendative riferite agli articoli deldecreto-legge ................................................. 48

    Mozioni Giancarlo Giorgetti ed altri n. 1-00439, Santerini ed altri n. 1-00455, Bru-

    PAG.

    netta ed altri n. 1-00459, Rampelli ed altrin. 1-00461, Palazzotto ed altri n. 1-00466,Fiano, Andrea Romano ed altrin. 1-00467, Dorina Bianchi e Leone n. 1-00468 e Currò ed altri n. 1-00469 concer-nenti iniziative in relazione all’operazioneMare Nostrum e al rafforzamento deicontrolli alle frontiere ................................ 116

    Mozioni ............................................................. 116

    Risoluzione ....................................................... 139

    Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

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  • COMUNICAZIONI

    Missioni valevolinella seduta del 16 maggio 2014.

    Angelino Alfano, Gioacchino Alfano,Alfreider, Amici, Baldelli, Balduzzi, Ba-retta, Bellanova, Bindi, Bobba, Bocci, Boc-cia, Michele Bordo, Borletti Dell’Acqua,Boschi, Brambilla, Brescia, Bressa, Bru-netta, Caparini, Capezzone, Casero, Casti-glione, Cicchitto, Cirielli, Costa, Dam-bruoso, Damiano, De Girolamo, Del BassoDe Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi DiMaio, Epifani, Ferranti, Fico, FitzgeraldNissoli, Gregorio Fontana, Fontanelli, For-misano, Fraccaro, Franceschini, Galan,Galati, Gasbarra, Giacomelli, GiancarloGiorgetti, Gozi, Guerra, La Russa, Legnini,Leone, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Man-ciulli, Giorgia Meloni, Merlo, Meta, Mi-gliore, Mogherini, Orlando, Pes, GianlucaPini, Pisicchio, Pistelli, Ravetto, Realacci,Ricciatti, Rigoni, Andrea Romano, Rossi,Rughetti, Sani, Scalfarotto, Sereni, Sisto,Speranza, Tabacci, Taglialatela, ValeriaValente, Velo, Vignali, Vito, Zanetti.

    (Alla ripresa pomeridiana della seduta).

    Angelino Alfano, Gioacchino Alfano,Alfreider, Amici, Baldelli, Balduzzi, Ba-retta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba,Bocci, Boccia, Michele Bordo, Borletti Del-l’Acqua, Boschi, Brambilla, Brescia,Bressa, Brunetta, Caparini, Capezzone, Ca-sero, Castiglione, Antimo Cesaro, Cicchitto,Cirielli, Costa, D’Ambrosio, Dambruoso,Damiano, De Girolamo, Del Basso De

    Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi DiMaio, Epifani, Ferranti, Fico, FitzgeraldNissoli, Gregorio Fontana, Fontanelli, For-misano, Fraccaro, Franceschini, Galan,Galati, Gasbarra, Giacomelli, Gozi, Guerra,La Russa, Legnini, Leone, Lorenzin, Lotti,Lupi, Madia, Manciulli, Giorgia Meloni,Merlo, Meta, Migliore, Mogherini, Orlando,Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Por-tas, Ravetto, Realacci, Ricciatti, Rigoni,Rossi, Rughetti, Sani, Scalfarotto, Sereni,Sisto, Speranza, Tabacci, Taglialatela, Va-leria Valente, Velo, Vignali, Vito, Zanetti.

    Annunzio di proposte di legge.

    In data 15 maggio 2014 sono statepresentate alla Presidenza le seguenti pro-poste di legge d’iniziativa dei deputati:

    GHIZZONI: « Disciplina della contri-buzione studentesca per le università sta-tali e le istituzioni statali di alta forma-zione artistica, musicale e coreutica »(2386);

    MATTIELLO: « Modifica all’articolo143 del testo unico di cui al decretolegislativo 18 agosto 2000, n. 267, in ma-teria di incandidabilità degli amministra-tori locali responsabili dello scioglimentodei consigli comunali e provinciali perfenomeni di infiltrazione mafiosa » (2387).

    Saranno stampate e distribuite.

    Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati

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  • Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente.

    A norma del comma 1 dell’articolo 72del Regolamento, i seguenti progetti dilegge sono assegnati, in sede referente, allesottoindicate Commissioni permanenti:

    I Commissione (Affari costituzionali):

    CAPARINI ed altri: « Modifica all’arti-colo 9 del testo unico di cui al decretolegislativo 25 luglio 1998, n. 286, concer-nente il rilascio del permesso di soggiornoCE per soggiornanti di lungo periodo »(1380) Parere delle Commissioni V, XII eXIV;

    MARCO DI STEFANO ed altri: « Isti-tuzione di un luogo della memoria inonore di Aldo Moro e delle vittime delterrorismo e delle stragi (2204) Parere delleCommissioni V, VII e XII.

    II Commissione (Giustizia):

    TULLO e PASTORINO: « Modifica al-l’articolo 9 del decreto-legge 8 febbraio2007, n. 8, convertito, con modificazioni,dalla legge 4 aprile 2007, n. 41, in materiadi cessione di titoli per l’accesso agli stadie di tessere del tifoso » (1862) Parere delleCommissioni I e VII (ex articolo 73, comma1-bis, del Regolamento).

    VII Commissione (Cultura):

    FOSSATI: « Disciplina delle professionirelative alle attività motorie e sportive »(775) Parere delle Commissioni I, II, V, X,XII, XIV e della Commissione parlamentareper le questioni regionali.

    XII Commissione (Affari sociali):

    MAESTRI ed altri: « Modifiche allalegge 11 agosto 1991, n. 266, e al testounico delle imposte sui redditi, di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 22dicembre 1986, n. 917, in materia di rim-borsi di spesa erogati dalle organizzazionidi volontariato ai propri membri » (2071)Parere delle Commissioni I, V, VI (exarticolo 73, comma 1-bis, del Regolamento,

    per gli aspetti attinenti alla materia tribu-taria) e della Commissione parlamentareper le questioni regionali;

    LACQUANITI ed altri: « Disposizioniper il riconoscimento della pratica delnaturismo e lo sviluppo della capacitaturistico-ricettiva in Italia » (2171) Pareredelle Commissioni I, II (ex articolo 73,comma 1-bis, del Regolamento, per le di-sposizioni in materia di sanzioni), V, VI,VIII, X e della Commissione parlamentareper le questioni regionali;

    MIOTTO ed altri: « Disposizioni in ma-teria di assistenza in favore delle personeaffette da disabilità grave nonché dellepersone disabili prive del sostegno fami-liare » (2205) Parere delle Commissioni I,V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, delRegolamento, per gli aspetti attinenti allamateria tributaria) e della Commissioneparlamentare per le questioni regionali;

    PALMIZIO: « Disposizioni concernentila circolazione degli autoveicoli adibiti asoccorso veterinario di emergenza nonchél’istituzione di un numero telefonico na-zionale per le chiamate di pronto soccorsoveterinario » (2216) Parere delle Commis-sioni I, V, IX (ex articolo 73, comma 1-bis,del Regolamento), XI, XIII e della Com-missione parlamentare per le questioni re-gionali.

    Trasmissione dalla Corte dei conti.

    Il Presidente della Sezione centrale dicontrollo sulla gestione delle amministra-zioni dello Stato della Corte dei conti, conlettera in data 8 maggio 2014, ha tra-smesso la raccolta contenente la sintesidelle delibere pubblicate dalla Sezionestessa nell’anno 2013.

    Questo documento è trasmesso alla ICommissione (Affari costituzionali) e allaV Commissione (Bilancio).

    Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati

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  • Trasmissione dal Ministrodell’economia e delle finanze.

    Il Ministro dell’economia e delle fi-nanze, con lettera in data 8 maggio 2014,ha trasmesso la relazione, aggiornata almese di dicembre 2013, sul monitoraggiodegli incassi e dei pagamenti del bilanciodello Stato e delle spese aventi impattodiretto sul conto delle pubbliche ammini-strazioni per l’anno 2013.

    Questa relazione è trasmessa alla VCommissione (Bilancio).

    Annunzio di progettidi atti dell’Unione europea.

    La Commissione europea, in data 15maggio 2014, ha trasmesso, in attuazionedel Protocollo sul ruolo dei Parlamentiallegato al Trattato sull’Unione europea, iseguenti progetti di atti dell’Unione stessa,nonché atti preordinati alla formulazionedegli stessi, che sono assegnati, ai sensidell’articolo 127 del Regolamento, alle sot-toindicate Commissioni, con il parere dellaXIV Commissione (Politiche dell’Unioneeuropea):

    alla III Commissione (Affari esteri):

    Proposta di decisione del Consigliorelativa alla conclusione, a nome del-l’Unione europea e dei suoi Stati membri,di un protocollo che modifica l’accordosullo spazio aereo comune tra l’Unioneeuropea e i suoi Stati membri, da unaparte, e la Georgia, dall’altra, per tenereconto dell’adesione della Repubblica diCroazia all’Unione europea (COM(2014)256 final);

    Proposta di decisione del Consigliorelativa alla firma, a nome dell’Unioneeuropea e dei suoi Stati membri, e all’ap-plicazione provvisoria, di un protocolloche modifica l’accordo sullo spazio aereocomune tra l’Unione europea e i suoi Statimembri, da una parte, e la Georgia, dal-l’altra, per tenere conto dell’adesione dellaRepubblica di Croazia all’Unione europea

    (COM(2014) 257 final), corredata dal re-lativo allegato (COM(2014) 257 final –Annex 1);

    Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che l’Unione eu-ropea deve adottare in seno al Comitatomisto istituito dall’accordo tra la Comu-nità economica europea e la Confedera-zione svizzera del 22 luglio 1972 perquanto riguarda la sostituzione del pro-tocollo n. 3 del suddetto accordo, relativoalla definizione della nozione di « pro-dotti originari » e ai metodi di coopera-zione amministrativa, con un nuovo pro-tocollo che, per quanto riguarda lenorme di origine, faccia riferimento allaconvenzione regionale sulle norme di ori-gine preferenziali paneuromediterranee(COM(2014) 268 final), corredata dal re-lativo allegato (COM(2014) 268 final –Annex 1);

    Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che l’Unione euro-pea deve adottare in seno al consiglio distabilizzazione e di associazione istituitodall’accordo di stabilizzazione e di asso-ciazione tra le Comunità europee e i loroStati membri, da una parte, e l’ex Repub-blica iugoslava di Macedonia, dall’altra,per quanto riguarda la sostituzione delprotocollo n. 4 del suddetto accordo, re-lativo alla definizione della nozione di« prodotti originari » e ai metodi di coo-perazione amministrativa, con un nuovoprotocollo che, per quanto riguarda lenorme di origine, faccia riferimento allaconvenzione regionale sulle norme di ori-gine preferenziali paneuromediterranee(COM(2014) 269 final), corredata dal re-lativo allegato (COM(2014) 269 final –Annex 1);

    Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che l’Unione euro-pea deve adottare in seno al consiglio distabilizzazione e di associazione istituitodall’accordo di stabilizzazione e di asso-ciazione tra le Comunità europee e i loroStati membri, da una parte, e la Repub-blica di Montenegro, dall’altra, per quantoriguarda la sostituzione del protocollo n. 3

    Atti Parlamentari — 5 — Camera dei Deputati

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  • del suddetto accordo, relativo alla defini-zione della nozione di « prodotti originari »e ai metodi di cooperazione amministra-tiva, con un nuovo protocollo che, perquanto riguarda le norme di origine, facciariferimento alla convenzione regionalesulle norme di origine paneuromediterra-nee (COM(2014) 270 final), corredata dalrelativo allegato (COM(2014) 270 final –Annex 1);

    Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che l’Unione euro-pea deve adottare in seno al consiglio distabilizzazione e di associazione istituitodall’accordo di stabilizzazione e di asso-ciazione tra le Comunità europee e i loroStati membri, da una parte, e la Repub-blica d’Albania, dall’altra, per quanto ri-guarda la sostituzione del protocollo n. 4del suddetto accordo, relativo alla defini-zione della nozione di « prodotti originari »e ai metodi di cooperazione amministra-tiva, con un nuovo protocollo che, perquanto riguarda le norme di origine, facciariferimento alla convenzione regionalesulle norme di origine preferenziali pa-neuromediterranee (COM(2014) 273 final),corredata dal relativo allegato (COM(2014)273 final – Annex 1);

    Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che l’Unione euro-pea deve adottare in seno al consiglio distabilizzazione e di associazione istituitodall’accordo di stabilizzazione e di asso-ciazione tra le Comunità europee e i loroStati membri, da una parte, e la Repub-blica di Serbia, dall’altra, per quanto ri-guarda la sostituzione del protocollo n. 3del suddetto accordo, relativo alla defini-zione della nozione di « prodotti originari »e ai metodi di cooperazione amministra-tiva, con un nuovo protocollo che, perquanto riguarda le norme di origine, facciariferimento alla convenzione regionalesulle norme di origine preferenziali pa-neuromediterranee (COM(2014) 274 final),corredata dal relativo allegato (COM(2014)274 final – Annex 1);

    Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che l’Unione euro-

    pea deve adottare in seno al Comitatomisto istituito dall’accordo tra la Comu-nità economica europea e la Repubblicad’Islanda del 22 luglio 1972 per quantoriguarda la sostituzione del protocollo n. 3del suddetto accordo, relativo alla defini-zione della nozione di « prodotti originari »e ai metodi di cooperazione amministra-tiva, con un nuovo protocollo che, perquanto riguarda le norme di origine, facciariferimento alla convenzione regionalesulle norme di origine preferenziali pa-neuromediterranee (COM(2014) 275 final),corredata dal relativo allegato (COM(2014)275 final – Annex 1);

    Proposta di decisione del Consigliorelativa alla posizione che l’Unione euro-pea deve adottare in seno al Comitatomisto istituito dall’accordo tra la Comu-nità economica europea e il Regno diNorvegia del 14 maggio 1973 per quantoriguarda la sostituzione del protocollo n. 3del suddetto accordo, relativo alla defini-zione della nozione di « prodotti originari »e ai metodi di cooperazione amministra-tiva, con un nuovo protocollo che, perquanto riguarda le norme di origine, facciariferimento alla convenzione regionalesulle norme di origine preferenziali pa-neuromediterranee (COM(2014) 276 final),corredata dal relativo allegato (COM(2014)276 final – Annex 1);

    alla VI Commissione (Finanze):

    Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al Consiglio, al Co-mitato economico e sociale europeo e alComitato delle regioni – La riforma delsettore finanziario europeo (COM(2014)279 final);

    alla VII Commissione (Cultura):

    Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al Consiglio, al Comi-tato economico e sociale europeo e al Comi-tato delle regioni – Cinema europeo nel-l’era digitale – Creare un ponte tra diver-sità culturale e competitività (COM(2014)272 final).

    Atti Parlamentari — 6 — Camera dei Deputati

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  • Atti di controllo e di indirizzo.

    Gli atti di controllo e di indirizzopresentati sono pubblicati nell’Allegato Bal resoconto della seduta odierna.

    ERRATA CORRIGE

    Nell’Allegato A al resoconto della sedutadel 15 maggio 2014, a pagina 5, seconda co-lonna, ventinovesima riga, dopo la parola:« X » si intende inserita la seguente: « , XI ».

    Atti Parlamentari — 7 — Camera dei Deputati

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  • INTERPELLANZE URGENTI

    Elementi ed iniziative in relazione allevicende che hanno condotto alle dimis-sioni del Governo nell’autunno del 2011,anche alla luce di recenti notizie di

    stampa – 2-00536

    A)

    Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, persapere – premesso che:

    nel saggio « Stress test », appena pub-blicato, e i cui contenuti sono stati anti-cipati da La Stampa e dal Daily Beast, l’exMinistro del tesoro degli Stati Uniti, Ti-mothy Geithner, riporta fatti sconcertantie di straordinaria gravità per il nostroPaese;

    Geithner, che ha ricoperto l’incaricodi segretario al Tesoro dal 26 gennaio 2009al 28 febbraio 2013 durante il primoGoverno presieduto da Barack Obama,rivela infatti nuove e inquietanti informa-zioni in merito al complotto organizzatocontro Silvio Berlusconi per favorire l’in-gresso di Mario Monti a Palazzo Chigi,ovvero di un tecnico scelto ad hoc peragevolare le misure imposte da Bruxelles;

    nel ripercorrere la disastrosa situa-zione finanziaria che spinse a progettare ilcomplotto, l’ex Ministro statunitense rac-conta di essere stato avvicinato da alcunifunzionari europei (nel testo scrive « offi-cials », parola che indica alte burocrazie opersonalità legate ai Governi) nell’autunnodel 2011, proponendo un piano per farcadere il Premier italiano Berlusconi. Luilo rifiutò, come scrive nel libro, puntando

    sull’asse col presidente della Banca cen-trale europea Draghi per salvare l’Unioneeuropea e l’economia globale;

    Geithner scrive: « Ad un certo punto,in quell’autunno, alcuni funzionari euro-pei ci contattarono con una trama percercare di costringere il premier italianoBerlusconi a cedere il potere; volevano chenoi rifiutassimo di sostenere i prestitidell’Fmi all’Italia, fino a quando non se nefosse andato »;

    il complotto iniziò ad essere tessutonell’estate del 2010, quando « i mercatistavano scappando dall’Italia e la Spagna,settima e nona economia più grande almondo ». L’ex segretario scrive che avevaconsigliato ai colleghi europei di essereprudenti: « Se volevano tenere gli stivalisul collo della Grecia, dovevano ancheassicurare i mercati che non avrebberopermesso il default dei Paesi e dell’interosistema bancario ». Ma all’epoca Germaniae Francia « rimproveravano ancora al no-stro West selvaggio la crisi del 2008 », enon accettavano i consigli americani dimobilitare più risorse per prevenire ilcrollo europeo;

    nell’estate del 2011 la situazione erapeggiorata, però « la cancelliera Merkelinsisteva sul fatto che il libretto degliassegni della Germania era chiuso », ancheperché « non le piaceva come i ricettoridell’assistenza europea – Spagna, Italia eGrecia – stavano facendo marcia indietrosulle riforme promesse ». A settembre Gei-thner fu invitato all’Ecofin in Polonia esuggerì l’adozione di un piano come ilterm asset-backed securities loan facility(talf americano), cioè un muro di prote-

    Atti Parlamentari — 8 — Camera dei Deputati

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  • zione finanziato dal governo e soprattuttodalla banca centrale, per impedire insiemeil default dei Paesi e delle banche. Fuquasi insultato. Gli americani, però, rice-vevano spesso richieste per « fare pressionisulla Merkel affinché fosse meno tirchia, osugli italiani e spagnoli affinché fosseropiù responsabili »;

    è proprio in questo quadro inquie-tante di supponenza tedesca e incompe-tenza europea che arrivano le prime pres-sioni per cambiare il Governo italiano. AlG20 di Cannes lo stesso governatore dellaBanca centrale europea, Mario Draghi, glipromette « l’uso di una forza schiac-ciante ». « Parlammo al presidente Obamadi questo invito sorprendente – raccontaGeithner – ma per quanto sarebbe statoutile avere una leadership migliore inEuropa, non potevamo coinvolgerci in uncomplotto come quello. » Non possiamoavere il suo sangue sulle nostre mani « , iodissi ». Nonostante il niet degli Stati Uniti,i « funzionari europei » riescono nell’in-tento: nel giro di poche settimane si di-mette il Premier greco George Papan-dreou, Berlusconi viene sostituito conMonti (« un economista che proiettavacompetenza tecnocratica ») e in Spagnaviene eletto Mariano Rajoy. A dicembre laBanca centrale europea approva il pianoper finanziare le banche. Piano che vieneaccolto con euforia da Bruxelles che siaffretta a dichiarare che l’Europa è uscitadal tunnel della crisi. « Io non la pensavocosì », sottolinea l’ex segretario del Tesoro.E, infatti, nel giugno del 2012 la minacciadel default tornerà a mettere in ginocchioi mercati del vecchio continente;

    i fatti riportati costituiscono un’ulte-riore conferma del fatto che Silvio Berlu-sconi sarebbe stato costretto alle dimis-sioni a seguito di un vero e propriocomplotto organizzato a Bruxelles per farcadere un Governo eletto democratica-mente e piazzarne uno tecnico e asservitoall’Unione europea; la testimonianza diGeithner è solo l’ultima di una lunga seriedi dichiarazioni che mostrano esattamenteil piano che, nell’autunno del 2011, haportato alla fine del Governo Berlusconi;

    recentemente, Peter Spiegel nel Fi-nancial Times scrive che Berlino spingevaper il commissariamento dell’Italia.Obama la prese per un’impuntatura irra-zionale, diede ragione alle resistenze ita-liane e alla fine si optò per un comunicatofinale vago. Risultato: gli spread continua-rono a salire e Silvio Berlusconi fu co-stretto alle dimissioni;

    qualche mese fa Alan Friedman, in« Ammazziamo il gattopardo » (2014), di-chiara: « La torrida estate del 2011 è unmomento molto importante e storico perl’Italia (...). La Germania della Merkel nonama il primo ministro in carica, SilvioBerlusconi. Tra giugno e settembre diquella drammatica estate accadono moltecose che finora non sono state rivelate. Equesto riguarda soprattutto le conversa-zioni tra il Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano e Mario Monti, cheprecedono di 4-5 mesi la nomina dell’al-lora presidente della Bocconi a PalazzoChigi, il 13 novembre 2011 (...). Per gliannali della storia il presidente Napolitanoaccetta le dimissioni di Berlusconi il 12novembre e avvia, come si conviene, leconsultazioni con i gruppi parlamentari epolitici. Poi, 24 ore dopo, Monti vieneindicato come Premier al posto di Berlu-sconi. Ma, stando alle parole di Carlo DeBenedetti e Romano Prodi, entrambi amicidi Monti, e per ammissione dello stesso exPremier, le cose sono andate diversa-mente. E quando Friedman insiste conMonti: “Con rispetto, e per la cronaca, leinon smentisce che, nel giugno-luglio 2011,il Presidente della Repubblica le ha fattocapire o le ha chiesto esplicitamente diessere disponibile se fosse stato necessa-rio?” », Monti ascolta con la faccia deimomenti solenni, e, con un’espressionecontrita, e con la rassegnazione di uno checapisce che è davanti a una domanda chenon lascia scampo al non detto, risponde:« Sì, mi ha, mi ha dato segnali in quelsenso » Parole che cambiano il segno diquell’estate che per l’Italia si stava facendosempre più drammatica. E che probabil-mente porteranno a riscrivere la storiarecente del nostro Paese »;

    Atti Parlamentari — 9 — Camera dei Deputati

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  • Josè Luis Rodriguez Zapatero, nellibro « Il dilemma: 600 giorni di vertigini »(2013), scrive: « Ci fu una cena ristretta:solo 4 primi ministri europei con i loroministri economici, i vertici dell’Unioneeuropea, del Fmi e il presidente degli StatiUniti, seduti attorno a un tavolo piccolo,rettangolare che ispirava confidenza. Unacena sull’Italia e il futuro dell’euro, quasidue ore nelle quali si mise il Governoitaliano sotto un duro martellamento per-ché accettasse lì, a quello stesso tavolo ilsalvataggio del Fondo Monetario Interna-zionale e dell’Ue come già Grecia, Irlandae Portogallo (...). Berlusconi e Tremonti sidifesero con un catenaccio in piena regola.Tremonti ripeteva: “conosco modi miglioriper suicidarsi”. Berlusconi, più casereccio,evocava la forza dell’economia reale e delrisparmio degli italiani. Alla fine si arrivòa un compromesso per il quale Fmi eUnione europea avrebbero costituito ungruppo di supervisione sulle riforme pro-messe. Il Cavaliere spiegò in pubblico cheil ruolo del Fmi era di “certificare” leriforme, però il governo italiano risultòtoccato profondamente. Solo pochi giornidopo quel G20, il 12 novembre, Berlusconisi dimetteva. E Mario Monti era elettoprimo ministro. Il lettore potrà trarne lesue conclusioni »;

    anche l’interpellante ha ricostruito nellibro « Il grande imbroglio » (2012) le vi-cende del 2011, quando, alla vigilia del G20di Cannes del 3 e 4 novembre 2011, il Pre-sidente della Repubblica, Giorgio Napoli-tano, si rifiuta di firmare il « decreto svi-luppo » che dava attuazione agli impegnipresi dal Governo italiano con la Commis-sione e il Consiglio europeo nella lettera del26 ottobre 2011, costringendo il Presidentedel Consiglio dei ministri italiano, SilvioBerlusconi, a recarsi al vertice « a manivuote »; l’interpellante ricostruisce la vi-cenda qualche mese dopo con un articolosu Il Giornale (6 febbraio 2012) e il giornodopo il consigliere del Presidente della Re-pubblica per la stampa e la comunicazione,dottor Pasquale Cascella, con lettera al di-rettore de Il Giornale, completa il quadrorivelando che la decisione del Presidentedella Repubblica di non firmare il « decreto

    sviluppo » era stata presa nel corso di unincontro con Ministro dell’economia e dellefinanze pro tempore, Giulio Tremonti.Scrive Cascella: « Il Capo dello Stato rice-vette il Ministro dell’economia (Giulio Tre-monti) prima della riunione del Consigliodei ministri » del 2 novembre 2011;

    tutto ciò premesso, pare evidente equanto mai urgente chiarire quanto avve-nuto nel corso del 2011, data la delica-tezza della questione, che incide diretta-mente sulla democrazia (visto che l’obiet-tivo del complotto richiamato era un Go-verno democraticamente eletto daicittadini italiani nella primavera del 2008),nonché sul sistema di sicurezza del nostroPaese –:

    se il Dipartimento delle informazioniper la sicurezza che risponde al Presidentedel Consiglio dei ministri sia a conoscenzadei fatti suddetti, e quali iniziative ilPresidente del Consiglio dei ministri in-tenda adottare al fine di chiarire le cir-costanze riportate in premessa, per spie-gare innanzitutto chi erano i « funzionari »europei citati da Timothy Geithner e daquale autorità erano stati inviati per vei-colare un messaggio così pericoloso dacostituire un vero e proprio attentato allasicurezza e alla democrazia del nostroPaese, ferma restando la volontà dell’in-terpellante di richiedere la costituzione diuna specifica Commissione di inchiestaparlamentare sul punto.

    (2-00536) « Brunetta ».

    Chiarimenti ed iniziative in merito adirregolarità contabili e amministrative re-lative al rapporto di lavoro dei docentidell’Istituto italiano di cultura di Bruxel-

    les – 2-00505

    B)

    I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro degli affari esteri, per sapere –premesso che:

    sul suo sito istituzionale, l’Istitutoitaliano di cultura di Bruxelles afferma

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  • testualmente di essere: « (...) un organi-smo del Ministero degli affari esteri ita-liano che ha quale permanente obiettivoquello di promuovere e diffondere la lin-gua e la cultura italiana in Belgio attra-verso l’organizzazione di iniziative cultu-rali volte a favorire la circolazione delleidee, delle arti e delle scienze e offre iseguenti servizi: corsi di lingua e civiltàitaliana tenuti da docenti qualificati dimadrelingua; due sessioni annuali di esamiper ottenere il diploma di conoscenzadella lingua italiana come lingua straniera;una biblioteca italiana a disposizione deglialunni e degli iscritti all’istituto per laconsultazione e il prestito di libri, cd, dvd,riviste e giornali italiani; servizio di infor-mazione e documentazione sull’Italia nelcampo culturale »;

    appare tutto molto suggestivo, salvopoi scoprire che un’inchiesta de Il FattoQuotidiano del 16 marzo 2014 ha fattoemergere che tale istituto « ha tenuto peranni i docenti a libro paga senza alcuncontratto, spedendoli a insegnare persinoalla Commissione e al Parlamento euro-peo. Nessuna ritenuta, niente tasse, zerocontributi, anche per 10-15 anni solo im-pegni a voce e mandati di pagamento, leore e gli importi scritti a penna »;

    inoltre, risulterebbe che gli stessisiano stati ingaggiati affinché tenesserocorsi ai funzionari della Commissione eu-ropea, la quale fatturava all’istituto, men-tre i soldi pare finissero a professionistiabilitati ma irregolari da sempre; a ren-dere più pesante tale condizione di irre-golarità è che gli insegnanti specializzati,laureati e abilitati sono stati inquadrati epagati come colf, malgrado facessero partedi un organismo del Ministero degli affariesteri;

    risulta, sempre dall’indagine citata,che la questione degli insegnanti al« nero » nella rappresentanza culturale ita-liana a Bruxelles fosse ben nota alla Far-nesina, anche se nessun intervento ha poifatto seguito, nemmeno alle segnalazionedegli interessati circa la loro condizione diirregolari; ciò ha portato, inevitabilmente,

    a far emergere lo scandalo compromet-tendo, di fatto, l’immagine dell’Italia inEuropa, proprio in prossimità della suaassunzione di presidenza dell’Unione eu-ropea a partire da luglio 2014;

    nel frattempo, l’inchiesta ha prodottoil risultato che, poche ore dopo la suapubblicazione, l’ambasciatore italiano aBruxelles, Alfredo Bastianelli, su indica-zione della Farnesina, ha « commissa-riato » l’Istituto italiano di cultura in og-getto poiché, come ha affermato in unanota rivolta alla comunità che frequental’ente culturale presso il consolato l’Italiae apparsa sul sito euronews.it del 17marzo, « le irregolarità contabili e ammi-nistrative impongono un’attenta azione diriordino »;

    sempre nella stessa nota, il rappre-sentante dell’Italia in Belgio ha poi comu-nicato che il Ministero degli affari esterigli ha chiesto di assumere direttamente laguida dell’istituto fino alla nomina di unnuovo direttore, al posto di quello prece-dente, Federiga Bindi, il cui incarico nonsarà rinnovato « anche a seguito delleirregolarità contabili e amministrative »,come si legge in una nota del 28 gennaio2014 diramata dal Ministero interessato;

    si apprende, sempre dall’inchiestagiornalistica, che l’ambasciatore sarebbe,in tal senso, orientato ad adottare con-tratti di un anno rinnovabili una solavolta, una soluzione applicata anche al-trove ma che gli interessati vedono comefumo negli occhi;

    va segnalato che, secondo Il FattoQuotidiano, agli insegnanti restavano,come unica traccia di pagamento, i boni-fici che giungevano da un conto del Montedei Paschi di Siena e che accadeva: « (...)tutto per un perverso meccanismo a te-naglia: il ministero che evitava di sotto-scrivere impegni scritti di qualsiasi tipoperché non accampassero pretese sull’am-ministrazione, l’istituto che non rinunciavaa utilizzarli per i corsi a pagamento che gliconsentivano d’incassare corpose entratesenza gli oneri contributivi e fiscali, quindia costi unitari ridottissimi »;

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  • malgrado quanto sopra esposto, nonrisulta siano state fornite risposte agliinsegnanti coinvolti in questa vicenda –:

    come mai, malgrado le reiterate se-gnalazioni degli insegnanti di cui in pre-messa, non si sia proceduto tempestiva-mente ad accertare le contestazioni mosseall’ex direttore dell’Istituto italiano di cul-tura di Bruxelles, Federiga Bindi, e qualesoluzione intenda adottare per tutti queidocenti regolarizzati e affidati a un’agen-zia interinale.

    (2-00505) « Scagliusi, Manlio Di Stefano,Spadoni, Del Grosso, Di Bat-tista, Grande, Sibilia, Nuti ».

    Iniziative volte a incrementare il perso-nale del Comando dei carabinieri per latutela dell’ambiente di Milano e di Bre-scia, al fine di contrastare l’attività delle

    ecomafie – 2-00478

    C)

    I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, il Ministro delladifesa, il Ministro dell’interno, per sapere– premesso che:

    negli ultimi tempi la provincia diBrescia è tristemente assurta all’onoredelle cronache nazionali – dalla trasmis-sione di Rai Tre Presa Diretta, ai quoti-diani la Repubblica, Il Corriere della Sera,Il Fatto Quotidiano, solo per citare i piùrecenti – per numerosi casi di allarmiambientali legati alle attività delle ecoma-fie: dai ritrovamenti di discariche abusivedi rifiuti pericolosi seppelliti sotto il mantostradale della A4, alle cave trasformate indiscariche illegali, agli impianti per losmaltimento di rifiuti pericolosi chiusi eabbandonati con la loro pesante ereditàsul territorio, tanto da essere definita daimedia la « Terra dei Fuochi del Nord » perle evidenti similitudini e connessioni con iltristemente famoso territorio posto tra leprovince di Caserta e Napoli;

    si tratta di un fenomeno di partico-lare gravità, che, come emerso nelle tanteindagini portate avanti negli anni dalleforze dell’ordine e dalle relazioni parla-mentari della Commissione parlamentaredi inchiesta sulle attività illecite connesseal ciclo dei rifiuti, ha riguardato con tuttaevidenza non solo le regioni del sud d’Ita-lia, ma anche molte regioni del nord,Lombardia compresa, dove l’attività delleorganizzazioni criminali ha trovato ter-reno fertile nell’alleanza con imprenditorisenza scrupoli che hanno minato il futurodell’ambiente e della salute dei cittadini;

    lo stesso Rapporto Ecomafia 2013 diLegambiente evidenzia come la Lombardiadetenga tra le regioni del nord il tristerecord di presenza della criminalità orga-nizzata di stampo mafioso nel ciclo deirifiuti speciali e pericolosi, che da soliammontano all’80 per cento di tutti irifiuti che transitano in Lombardia;

    secondo la Commissione parlamen-tare di inchiesta sulle attività illecite con-nesse al ciclo dei rifiuti, infatti, dal 2001,anno nel quale è stato introdotto nell’or-dinamento italiano il reato di attività or-ganizzate per il traffico illecito di rifiuti,nella sola provincia di Milano si sonosvolte circa il 10 per cento di tutte leinchieste italiane nel settore;

    tali inchieste sono state e sono fon-damentali nel testimoniare la presenzadiffusa nelle regioni del Nord della ’ndran-gheta calabrese, che nel ciclo illegale deirifiuti speciali e pericolosi, soprattuttoquelli tossici (nella provincia di Milano edi Brescia esistono, ad esempio, numeroseindustrie dismesse e siti in cui per decennisono stati smaltiti illegalmente rifiuti escorie), sembra trovare oggi i propri mag-giori profitti;

    in particolare, sempre secondo laCommissione parlamentare di inchiestasulle attività illecite connesse al ciclo deirifiuti, i reati più gravi relativi al cicloillegale dei rifiuti vengono commessi inLombardia mediante la gestione direttadei lavori di « movimento terra » nei can-tieri pubblici e privati (attraverso lo sban-

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  • camento, il trasporto del materiale e ilriempimento dei vari lotti). La ’ndran-gheta, controllando gli appalti su tutto ilterritorio regionale, gestisce non solo losmaltimento illegale, ma anche il trafficoillecito dei rifiuti grazie alla disponibilitàdei camion e dei mezzi utilizzati per iltrasporto nei cantieri. Il 2012 e l’inizio del2013 hanno visto l’avvicendarsi di alcunesignificative inchieste, dalla provincia diBrescia a quella di Cremona, che hannocome filo conduttore il trasporto e iltrattamento di rifiuti al di fuori delle leggi,attraverso la realizzazione di discaricheabusive per lo smaltimento illecito, spessoaccompagnati da gravi episodi di corru-zione;

    anche la presidente della corte d’ap-pello di Brescia, Graziana Campanato,durante l’inaugurazione dell’anno giudizia-rio, ha citato con preoccupazione l’infil-trazione ormai diffusa in tutta la regionedelle ecomafie del ciclo dei rifiuti, conparticolare riferimento al traffico illecito:« In questo territorio – ha ricordato lapresidente – risulta che il sottofondo dellenostre strade è formato con rifiuti chesono altamente tossici. Non sono reati chevanno a colpire solo determinati settori,ma incidono sulla nostra salute, sullanostra vita, sono tanto e più gravi di quellicontro il patrimonio »;

    che la provincia di Brescia, insieme aMilano, sia tra le province lombarde presapiù di mira dalle ecomafie emerge anchedall’intensa attività di contrasto svolta nel-l’ultimo anno. Grazie alle operazioni chehanno condotto a procedimenti a carico diimprenditori lombardi, si è accertato chela maggioranza dei reati collegabili al ciclodei rifiuti riguarda lo sversamento deglistessi in discariche abusive e il tomba-mento in terreni privati, cave o terrapieni,in prossimità degli svincoli delle tangen-ziali. Spesso si tratta di cave trasformatein discariche completamente al di fuoridella normativa sui rifiuti speciali; sipensi, ad esempio, alle discariche abusivedi Ospitaletto e Travagliato in provincia diBrescia, scoperte nei primi mesi del 2013dalla magistratura;

    fra le più significative indagini con-dotte nell’ultimo anno dal Comando deicarabinieri per la tutela dell’ambiente diBrescia, c’è il sequestro nel febbraio 2013di un’area di circa 40 mila metri quadri aCignone, frazione di Corte de’ Cortesi, apochi chilometri da Cremona, nella qualesono stati rinvenuti 60 mila metri cubi dimateriale inquinante. L’insediamento pro-duttivo coinvolge tre aziende del settoreedilizio, due del cremonese – di fattogestite da personaggi calabresi vicini alla’ndrangheta – e una del bresciano, chehanno per anni sistematicamente eluso lenorme sullo smaltimento dei rifiuti spe-ciali, tra cui anche l’amianto, ammassandoillecitamente cumuli alti fino a 4 metri,nonostante fossero già state emesse ordi-nanze di sequestro. Sempre il Comandodei carabinieri per la tutela dell’ambientedi Brescia ha sequestrato a marzo del2013 un’area di 300 mila metri quadrati,a cavallo tra i comuni di Ospitaletto eTravagliato, nel bresciano, trasformata inuna maxi discarica abusiva di rifiuti pe-ricolosi, scorie di lavorazione dell’acciaio erifiuti speciali sul cui terreno venivanocoltivate derrate destinate all’alimenta-zione animale mettendo in grave pericolola salute pubblica per la possibile conta-minazione della catena alimentare da in-quinamento ambientale. Un’area di velenia pochi passi dal nuovo tracciato dellalinea ferroviaria dell’alta velocità, scopertadurante i lavori di costruzione lungo unaparte del perimetro dell’area;

    la sola provincia di Brescia conta lapresenza di numerose attività industrialied agricole dal notevole potenziale inqui-nante e, in particolare, ben 187 aziendeIPPC (integrated pollution prevention andcontrol) nel settore industriale, 217aziende IPPC nel settore agricolo, 20aziende a rischio di incidente rilevante(soggette a notifica) e 20 aziende a rischiodi incidente rilevante (soggette a rapportodi sicurezza) e nella sua provincia la piùalta densità di impianti di smaltimento dirifiuti pericolosi e non; inoltre, nell’ovestbresciano, nell’area compresa tra Caste-gnato, Ospitaletto, Passirano e Paderno,Legambiente ha censito 21 discariche di-

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  • smesse: il cratere di 22 ettari della BoscoSella (5 milioni di metri cubi di rifiutidell’ex Asm), i siti Pianera e Pianerino(contenenti il pcb della Caffaro), Code-notti, Gervasoni, Bettoni, Arici e Bonara,la Vallosa a Passirano, la Del Bono e laGottardi a Ospitaletto, a Sorelle Vianelli aPaderno. Naturalmente si tratta di siti cheattendono di essere bonificati, con costialtissimi sotto il profilo sociale, ambientalee naturalmente economico;

    in questo scenario oltremodo preoc-cupante – e dove sarebbe necessario daparte delle forze dell’ordine un monito-raggio costante, sia per contrastare nuovicrimini sia per indagare su quanto avve-nuto nel passato – desta particolare scon-certo che attualmente il personale in forzaal Comando dei carabinieri per la tuteladell’ambiente di Brescia possa notoria-mente contare su sole due/tre unità ope-rative. Una quantità di personale del tuttoesigua per più di una ragione: per lacriticità della situazione che via via staemergendo sul territorio; per la vastitàdell’area di competenza di quel nucleo checomprende, oltre alla provincia di Brescia,anche quelle di Bergamo, Mantova e Cre-mona; per la molteplicità dei ruoli che glistessi carabinieri del Comando dei cara-binieri per la tutela dell’ambiente di Mi-lano e Brescia si trovano a dover ricoprire,dal momento che per disposizione regio-nale i tecnici dell’Arpa della Lombardia,dal 1o febbraio 2011, hanno perso laqualifica di ufficiali di polizia giudiziaria,cosicché ogni accertamento dell’Arpa de-legato dalla magistratura o comunque dirilevanza penale deve necessariamente es-sere integrato e supportato dalla presenzadei carabinieri del Comando dei carabi-nieri per la tutela dell’ambiente aventi talequalifica, attività questa dispendiosa per ilComando dei carabinieri per la tuteladell’ambiente alla luce delle scarsissimerisorse umane di cui dispongono; l’Arpa diMilano e Brescia hanno altresì visto nelcorso del 2014 il potenziamento di unconsistente numero di unità di personale;tale potenziamento tuttavia, se non verràaffiancato da un sufficiente numero dimilitari del Comando dei carabinieri per

    la tutela dell’ambiente aventi qualifica diufficiali di polizia giudiziaria, per i motivianzidetti, risulterebbe un provvedimentodel tutto effimero e di scarsa efficacia; perl’entrata in vigore del Sistri che vedràanche il Comando dei carabinieri per latutela dell’ambiente di Milano e Bresciaimpiegati in prima linea nel controllo delsistema di gestione dei rifiuti nelleaziende;

    inoltre, una struttura così esigua,come quella del Comando dei carabinieriper la tutela dell’ambiente di Brescia, chegià fatica a seguire l’ordinario e che,nonostante tutto, ha continuato fino adora ad assicurare ad apprezzabili livelli lapropria attività solo grazie allo strenuosacrificio e senso di responsabilità delpersonale, appare a maggior ragione ina-deguata, in termini di risorse umane, an-che in vista dell’Expo 2015, momento incui i riflettori di tutto il mondo si rivol-geranno verso il nostro Paese e dove, comedimostrano alcune indagini già in corso, sistanno attivando gli appetiti delle organiz-zazioni criminali –:

    se non intendano attivare le misurenecessarie per incrementare nell’imme-diato il numero del personale in forza alComando dei carabinieri per la tuteladell’ambiente di Milano ma, soprattutto,del Comando dei carabinieri per la tuteladell’ambiente di Brescia che presenta ungravissimo deficit numerico di personale eche opera, come è del tutto evidente, in unterritorio complesso, già segnato da nu-merosi casi di emergenze ambientali edove sarebbe necessario incrementarel’azione di indagine e di contrasto da partedelle forze dell’ordine;

    se il Governo non ritenga opportunoprovvedere, anche attraverso ulterioristanziamenti, all’innalzamento del monteore individuale del personale, anche per ilfuturo, affinché parte delle risorse gestitedalle prefetture di Milano e Brescia sianorispettivamente destinate alla copertura dieventuali ore di straordinario prestate enon retribuite, se pur impiegate nel-l’azione di contrasto della criminalità in

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  • materia ambientale per il conseguimentodelle finalità generali di tutela dell’ordinee della sicurezza pubblica;

    se il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare non in-tenda attivare sul territorio bresciano unaspeciale cabina di regia che comprenda lavisione globale sulle diverse province so-pracitate in modo da procedere a controlliurgenti e immediati per verificare l’entitàe la diffusione della presenza delle situa-zioni più critiche, al fine di tutelare lasicurezza dei cittadini e dell’ambiente e diverificare la fattibilità di un’immediatabonifica.

    (2-00478) « Cominelli, Cinzia Maria Fon-tana, Carra, Misiani, Sberna,Carnevali, Berlinghieri, Lac-quaniti, Galperti, Casati, Ba-zoli, Giuditta Pini, Rampi,Montroni, Gribaudo, Giu-seppe Guerini, Manzi, Mauri,Bratti, Mariani, Chaouki,Narduolo, Sanga, Rotta, Pre-ziosi, Bruno Bossio, Nacca-rato, Pastorino, PierdomenicoMartino, Murer, Manfredi,Giuliani ».

    Elementi in merito al progetto « Ombrina2 » per l’estrazione di petrolio in Abruzzo

    – 2-00507

    D)

    I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, il Ministro dellosviluppo economico, per sapere – pre-messo che:

    in Abruzzo, a 6 miglia dal tratto dicosta incluso nel Parco nazionale dellacosta teatina, la multinazionale ingleseMedoil sta portando avanti il progetto« Ombrina 2 » per l’estrazione di petrolio ela conseguente desolforazione su unagrande nave-raffineria che stazionerà sta-bilmente in quel tratto di mare;

    le multinazionali che estraggono pe-trolio e gas nel mare Adriatico paganoroyalty ridicole e godono di agevolazionifiscali a giudizio degli interpellanti scan-dalose e stanno compromettendo il deli-cato equilibrio ecologico di un mare fra-gile e « chiuso » come il mare Adriatico;

    questo progetto di trivellazione pe-trolifera, al pari di tutti gli altri in attesadi autorizzazione, stravolge l’ambiente ma-rino in uno dei tratti più suggestivi di tuttala costa adriatica, al punto di essere unparco nazionale istituito con legge nazio-nale tanti anni fa, e colpisce al cuore ilprogetto di sviluppo ecosostenibile sceltodalla regione e dagli enti locali e centratosul turismo, sulla pesca, sull’artigianato,sull’agricoltura di qualità (la provincia diChieti è la seconda provincia vitivinicolad’Italia) e sulla tutela e valorizzazione delterritorio;

    è fondata la preoccupazione perl’ambiente e la salute dei cittadini abruz-zesi a causa dell’inquinamento che nederiva e per possibili incidenti, come lacronaca di questi anni purtroppo testi-monia;

    tutti i comuni, le province e laregione Abruzzo, nonché tante associa-zioni professionali, economiche e ambien-taliste hanno manifestato netta contra-rietà a questo progetto petrolifero cheinsieme a tanti altri in itinere potrebbedar vita ad un vero e proprio distrettopetrolifero abruzzese incompatibile con iprogetti di valorizzazione turistica, agri-cola e ambientale del territorio dellacosta teatina;

    vari comuni abruzzesi hanno giàpreannunciato il ricorso al Tar contro ildecreto autorizzativo del Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare;

    il Ministero dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del mare nel decretodi autorizzazione della piattaforma « Om-brina 2 », sostiene che « (...) preso attoche, seppure sollecitato in data 11 luglio2012, la regione Abruzzo non ha fatto

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  • pervenire il proprio parere di compe-tenza », mentre il presidente della regionesostiene di non aver ricevuto nessunarichiesta di parere e sollecito di parere dalMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare e, quindi, si è inpresenza di un « giallo » in cui è certo peròche uno dei due soggetti fa affermazioninon corrispondenti al vero;

    le modifiche introdotte al decreto-legge 29 giugno 2012, n. 83, convertito,con modificazioni, dalla legge n. 134 del2012 (il cosiddetto « decreto sviluppo »)hanno dimezzato il limite delle miglia perle trivellazioni petrolifere marine con unalogica inaccettabile dal punto di vista am-bientale, economico e sanitario, ignorandoil fatto che le 12 miglia erano state intro-dotte dal legislatore italiano dopo il ter-ribile incidente della piattaforma DeepHorizon nel Golfo del Messico –:

    quali siano i motivi che hannospinto il Governo, tramite i Ministericompetenti, a non contrastare il progetto« Ombrina 2 », ritenuto invece inaccetta-bile da tutte le istituzioni abruzzesi, daicomuni alla regione;

    quale sia l’iter amministrativo dellarichiesta autorizzativa del progetto « Om-brina 2 »;

    quale sia il quadro complessivo ditutte le richieste di sfruttamento degliidrocarburi nel tratto abruzzese del MarAdriatico e quali siano tutti i progetti giàin produzione;

    se corrisponda al vero che il Mini-stero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare ha inviato alla regioneAbruzzo le richieste di parere sul progetto« Ombrina 2 »;

    se non si intenda convocare a breveuna riunione tra i Ministeri competenti, laregione Abruzzo e gli enti locali interes-sati, nonché le organizzazioni economichee ambientaliste, per definire una posizionecomune su questo progetto;

    se non si intendano assumere inizia-tive volte a rivedere il regime fiscale e

    delle royalty particolarmente favorevolialle multinazionali del settore degli idro-carburi.

    (2-00507) « Migliore, Melilla ».

    Elementi in merito all’avvio del Pianonazionale contro la violenza di genere e lostalking ed iniziative per garantire i fi-nanziamenti per la prevenzione e il con-trasto alla violenza sulle donne – 2-00538

    E)

    I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, persapere – premesso che:

    l’Italia, nel 2013, in relazione allaprevenzione e lotta contro la violenza neiconfronti delle donne e la violenza dome-stica, ha finalmente ratificato la Conven-zione di Istanbul del 2011;

    sul tema, in seguito, è intervenuto ildecreto-legge n. 93 del 2013, il cosiddetto« decreto contro il femminicidio », con-vertito, con modificazioni, dalla legge 15ottobre 2013, n. 119 che, in particolare,fra le misure urgenti, oltre ad un Pianonazionale contro la violenza di genere elo stalking, prevedeva un incremento delFondo per le politiche relative ai dirittie alle pari opportunità, di cui all’articolo19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio2006, n. 223, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248,di 10 milioni di euro per l’anno 2013, 7milioni di euro per l’anno 2014 e 10milioni di euro annui a decorrere dal-l’anno 2015 per le attività dei centri antiviolenza e le case rifugio;

    agli interpellanti, in contatto con leassociazioni che si occupano della deli-cata questione, risulterebbe che le risorsestanziate non siano ancora state asse-gnate, con ciò lasciando soli i centriantiviolenza e le realtà coinvolte sul temaad affrontare un fenomeno che, lungidall’essere emergenziale, sembra aver as-sunto ormai, purtroppo, il carattere di unfenomeno strutturale;

    Atti Parlamentari — 16 — Camera dei Deputati

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  • sul tema, il gruppo Sinistra EcologiaLibertà aveva anche già presentato un’in-terrogazione a risposta scritta (n. 4-04447), a prima firma dell’onorevole DiSalvo, cui ancora non è stata data ri-sposta;

    il contrasto alla violenza maschilecontro le donne è una questione priori-taria per il nostro Paese, rispetto allaquale sono indispensabili obiettivi condi-visi e, soprattutto, stanziamenti economicimirati sia alla prevenzione del fenomeno,sia al sostegno e all’accoglienza dellevittime;

    in tale contesto, non può non appa-rire gravissima, oltre che preoccupante, lamancata assegnazione di fondi già previstida quasi un anno da una legge delloStato –:

    quale sia la situazione relativa allapredisposizione e all’avvio del Piano na-zionale contro la violenza di genere e lostalking;

    se corrisponda al vero che le risorsegià stanziate nel decreto-legge n. 93 del2013, convertito, con modificazioni, dallalegge n. 119 del 2013, non siano ancorastate messe a disposizione per le attivitàdei centri antiviolenza e per le caserifugio;

    in caso affermativo, quali iniziativeurgenti intenda assumere il Governo, e inquali tempi, non solo per assegnare ifinanziamenti stanziati dalla citata leggema, più in generale, per rilanciare condeterminazione politiche incisive sul temadella prevenzione e contrasto alla violenzasulle donne.

    (2-00538) « Pannarale, Migliore, Di Salvo,Fratoianni, Costantino, Nic-chi, Duranti, Kronbichler,Lavagno, Matarrelli, Melilla,Nardi, Paglia, Palazzotto, Pi-ras, Ricciatti, Zan ».

    Elementi ed iniziative in relazione a ma-nifestazioni di ispirazione neofascista pre-viste a Rovetta e a Lovere, in provincia diBergamo, il 24 e il 25 maggio – 2-00541

    F)

    I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

    il 25 maggio 2014, in concomitanzacon la giornata di voto per il rinnovo delParlamento europeo, si terrà a Rovetta, inprovincia di Bergamo, una manifestazioneper ricordare l’eccidio di 43 militi dellaLegione Tagliamento trucidati il 28 apriledel 1945;

    l’evento organizzato da simpatizzanti« fascisti » prevede tra inni e slogan lacelebrazione di una messa officiata da DonGiulio Tam, ex prete lefevriano scomuni-cato, noto per la sua aperta adesione aideologie di stampo fascista, nel ricordo di« tutti i caduti per l’onore », così si leggenella locandina che pubblicizza l’evento;

    per numero di partecipanti, prove-nienti da tutte le regioni del Paese e anchedall’estero, il raduno sopra citato è con-siderato la principale manifestazione na-zifascista d’Italia;

    gli organizzatori, in occasione delXXII raduno nazionale dell’AssociazioneReduci 1o Legione CC.NN. « M » d’Assalto,hanno previsto per il giorno precedente, il24 maggio 2014, una giornata di radunoche vedrà, tra gli altri eventi, un incontrocommemorativo in riva al lago d’Iseo perla deposizione di una corona in memoriadei caduti e una visita al cimitero diLovere, sempre in provincia di Bergamo,dove riposano alcuni di questi;

    un tragico episodio che ogni anno,nel piccolo paese orobico, genera quelloche agli interpellanti appare un revivalfascista in grande stile con insegne diaquile romane, divise da « camerata »,bandiere, immagini del Duce e inni;

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    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 MAGGIO 2014 — N. 230

  • al di là del giusto ricordo di ognivittima di guerre, in tal caso è opportunoricordare che diverse disposizioni dell’or-dinamento italiano limitano, ed in certicasi vietano, la propaganda dell’ideologiafascista. Così la disposizione transitoriafinale della Carta costituzionale prevede,al punto XII, il divieto di riorganizzazione,sotto qualsiasi forma, del disciolto partitofascista. La cosiddetta legge Scelba, legge20 giugno 1952, n. 205, considera reatol’apologia del fascismo, prevedendo all’ar-ticolo 1: « quando un’associazione, un mo-vimento o comunque un gruppo di per-sone non inferiore a cinque persegue fi-nalità antidemocratiche proprie del partitofascista, esaltando, minacciando o usandola violenza quale metodo di lotta politicao propugnando la soppressione delle li-bertà garantite dalla Costituzione o deni-grando la democrazia, le sue istituzioni ei valori della Resistenza, o svolgendo pro-paganda razzista, ovvero rivolge la suaattività alla esaltazione di esponenti, prin-cipi, fatti e metodi propri del predettopartito o compie manifestazioni esterioridi carattere fascista ». Ancora, la leggedella Repubblica italiana 25 giugno 1993,n. 205, sanziona e condanna gesti, azionie slogan, legati all’ideologia nazifascista eaventi per scopo l’incitazione alla violenzae alla discriminazione per motivi razziali,etnici religiosi o nazionali. La legge puni-sce anche l’utilizzo di simbologie legate asopradetti movimenti politici;

    la manifestazione di cui sopra sisvolgerà in concomitanza alle elezioni am-

    ministrative e alle elezioni per il rinnovodel Parlamento europeo e, in tal senso, sideve ricordare che la legge 4 aprile 1956,n. 212, « Norme per la disciplina dellapropaganda elettorale », prevede all’arti-colo 9 che: « Nel giorno precedente ed inquelli stabiliti per le elezioni sono vietatii comizi, le riunioni di propaganda elet-torale diretta o indiretta, in luoghi pub-blici o aperti al pubblico, la nuova affis-sione di stampati, giornali murali o altri emanifesti di propaganda ». Così anche ildecreto legislativo n. 267 del 2000, all’ar-ticolo 5, comma 2, attribuisce al sindaco lafacoltà di adottare provvedimenti urgential fine di prevenire ed eliminare gravipericoli che minacciano l’incolumità pub-blica e la sicurezza urbana –:

    se il Ministro interpellato sia a co-noscenza del particolare raduno che sisvolge, oramai da quasi vent’anni, neicomuni di Rovetta e Lovere;

    quali iniziative abbia intenzione diassumere al fine di verificare, per il tra-mite del rappresentante territorialmentecompetente del Governo, le modalità conle quali è stata organizzata la manifesta-zione vista la concomitanza dello svolgersidelle elezioni;

    quali iniziative, anche di caratterenormativo, abbia intenzione di assumereal fine di prevenire lo svolgimento di similimanifestazioni che, a parere degli inter-pellanti, violano le norme contenute nel-l’ordinamento italiano.

    (2-00541) « Locatelli, Pisicchio, Misiani ».

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  • DISEGNO DI LEGGE: S. 1413 – CONVERSIONE IN LEGGE,CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 28 MARZO2014, N. 47, RECANTE MISURE URGENTI PER L’EMERGENZAABITATIVA, PER IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI E PER

    L’EXPO 2015 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2373)

    A.C. 2373 – Questioni pregiudiziali

    QUESTIONI PREGIUDIZIALI

    La Camera,

    premesso che:

    il provvedimento in esame, di con-versione in legge del decreto-legge 28marzo 2014, n. 47, recante misure urgentiper l’emergenza abitativa, per il mercatodelle costruzioni e per Expo 2015, pre-senta profili di incompatibilità con diversenorme costituzionali, con il diritto comu-nitario e con la giurisprudenza della CorteCostituzionale che è intervenuta ripetuta-mente in merito alle circostanze che ren-dono ammissibile o meno l’utilizzo dellostrumento del decreto-legge;

    il decreto-legge n. 47 del 2014 pre-senta contenuti non omogenei, desumibilifin dal titolo, che accosta la materia del-l’emergenza abitativa e del mercato dellecostruzioni a quella dell’Expo 2015;

    lo stesso titolo non è in alcun modoesaustivo né chiarificatore rispetto all’ete-rogeneità di temi che il decreto in realtàabbraccia, non rappresentando le disposi-zioni in materia di qualificazione degliesecutori dei lavori pubblici di cui all’ar-ticolo 12;

    la tattica ricorrente da parte del Go-verno di ampliare il titolo dei provvedi-

    menti citando vari settori di intervento chenulla hanno a che fare l’uno con l’altro nonpuò costituire la « pezza » con cui coprirel’eterogeneità dei contenuto. Il risultato èun aumento esponenziale della difficoltà dilettura e di applicazione delle norme, piùvolte criticato da organismi nazionali edinternazionali con giudizi impietosi sullafruibilità della nostra legislazione e sul-l’ostacolo da essa rappresentato per la sa-lute economica e sociale del Paese;

    come indicato dal Presidente dellaRepubblica, con lettera del 15 luglio 2009,« provvedimenti eterogenei nei contenuti(..) sfuggono alla comprensione della opi-nione pubblica e rendono sempre piùdifficile il rapporto tra il cittadino e lalegge. (..) è indispensabile porre termine asimili ”prassi”, specie quando si legifera sutemi che (..) coinvolgono aspetti qualifi-canti della convivenza civile e della coe-sione sociale. »;

    la Corte costituzionale, con la sen-tenza n. 22 del 2012, ritiene essenziale cheil decreto-legge debba essere inteso « nellasua interezza, come insieme di disposi-zioni omogenee per la materia o per loscopo ». Anche secondo l’articolo 15,comma 3, della legge 23 agosto 1988,n. 400, i decreti-legge « devono conteneremisure di immediata applicazione e il lorocontenuto deve essere specifico, omogeneoe corrispondente al titolo »;

    altre sentenze della Corte Costitu-zionale (n. 171 del 2007 e n. 128 del 2008)

    Atti Parlamentari — 19 — Camera dei Deputati

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  • collegano « il riconoscimento dell’esistenzadei presupposti fattuali, di cui all’articolo77, secondo comma, della Costituzione, aduna intrinseca coerenza delle norme con-tenute in un decreto-legge, o dal punto divista oggettivo e materiale, o dal punto divista funzionale e finalistico. La urgentenecessità del provvedere può riguardareuna pluralità di norme accomunate dallanatura unitaria delle fattispecie discipli-nate, ovvero anche dall’intento di fronteg-giare situazioni straordinarie, complesse evariegate, che richiedono interventi ogget-tivamente eterogenei, afferenti quindi amaterie diverse, ma indirizzati all’unicoscopo di approntare rimedi urgenti a si-tuazioni straordinarie venutesi a determi-nare » (sentenza n. 22 del 2012). Quindi,per la giurisprudenza costituzionale oc-corre che il corpo di un decreto-legge sia« oggettivamente o teleologicamente unita-rio », cioè un « insieme di disposizioniomogenee per la materia o per lo scopo »(sentenza n. 22 del 2012). Basta scorrerele rubriche del decreto in esame perrendersi conto che non è così;

    lo strumento del decreto-legge èritenuto dalla Corte costituzionale palese-mente inadeguato « a realizzare una ri-forma organica e di sistema », tanto piùquando tale riforma è motivata da « esi-genze manifestatesi da non breve periodo »e « richiede processi attuativi necessaria-mente protratti nel tempo, tali da poterrendere indispensabili sospensioni di effi-cacia, rinvii e sistematizzazioni progres-sive, che mal si conciliano con l’immedia-tezza di effetti connaturata al decreto-legge, secondo il disegno costituzionale »(sentenza n. 220 del 2013);

    si tratta delle cosiddette « norme acarattere ordinamentale » che non dovreb-bero trovare dunque spazio nella decre-tazione d’urgenza, e che invece in questodecreto sono previste, sia ai fini dellapianificazione del recupero di immobili ealloggi di edilizia residenziale pubblica, siaai fini del perseguimento dell’obiettivo del-l’aumento dell’offerta di alloggi sociali inlocazione;

    le norme contenute nel decreto-legge mancano di organicità, in quanto cer-cano di affrontare l’emergenza abitativacon misure tampone senza proporre solu-zioni durature e strutturali per un vero« Piano casa »;

    il decreto interviene con modalità etempi che non sono tali da giustificare laprocedura d’urgenza; infatti, molte delleprocedure individuate dovranno essere at-tuate da successivi decreti o disposizioniministeriali;

    le misure di rifinanziamento delFondo nazionale per il sostegno all’accessoalle abitazioni in locazione e del Fondodestinato agli inquilini morosi incolpevoli(articolo 1) ha un impatto temporaneo edè attuato attraverso la mediazione delleagenzie o istituti per la locazione; in talsenso, risorse stanziate per il sostegno deiprogrammi di edilizia residenziale dei co-muni, attraverso una dequalificazionedella spesa non ammessa dalla normativacontabile comunitaria, vengono distrattedalla primaria destinazione del Fondo perle locazioni, per poter finanziare la costi-tuzione di agenzie o istituti per la loca-zione (articolo 2);

    inoltre, l’articolo 2 propone unaripartizione composita delle competenze aifini della gestione dei fondi tra Stato,Regioni e Province autonome che, invecedi risolvere i problemi, potrebbe addirit-tura complicare l’iter burocratico dellagestione delle somme stanziate;

    fatta salva la necessità di un pianodi razionalizzazione e di recupero delvasto patrimonio immobiliare pubblico, ilpiano per l’alienazione e il recupero delpatrimonio residenziale pubblico propostodagli articoli 3 e 4 ha tempi lunghi, tali danon giustificare il loro inserimento nel-l’ambito di un decreto-legge, in quantonon risolvono l’emergenza odierna, ma siprotraggono nel tempo;

    l’articolo 3, che contiene modifichealle procedure di alienazione degli immo-bili degli IACP comunque denominati, nontiene conto del fatto che tali enti non

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  • hanno una univoca ragione giuridica: alSud sono rimasti come enti strumentali didiritto pubblico non economici, mentre alNord sono diventati enti economici; inalcune Regioni, come, ad esempio, l’EmiliaRomagna e la Toscana, sono enti gestori diimmobili di proprietà di Regioni, Provincee Comuni. In tal senso, una norma chepreveda l’alienazione degli immobili diproprietà di tali Enti territoriali sarebbelesiva dei loro diritti di proprietà e cree-rebbe una violazione dell’articolo 117 dellaCostituzione;

    per incentivare un vero mercatodelle locazioni si sarebbero, al contrario,dovute estendere a tutti gli affitti le age-volazioni fiscali previste dagli articoli 6 e7 del decreto. Tali misure sono purtroppolimitate agli alloggi sociali e avranno unaportata certamente molto limitata,creando discriminazioni tra i cittadini eviolando l’articolo 3 della Costituzione;

    gli articoli 4 e 10 prevedono ilfinanziamento di un Piano di recupero edi manutenzione straordinaria degli al-loggi ex IACP, comunque denominati, el’incremento dell’offerta degli alloggi so-ciali, utilizzando 500 milioni di euro acarico del Fondo revoche della legge obiet-tivo. Tale norma costituisce violazionedella sequenza autorizzativa dei docu-menti di programmazione economica pre-visti dal cosiddetto « semestre europeo », inquanto vengono meno gli impegni assunticon l’allegato infrastrutture al Documentodi economia e finanza;

    l’articolo 8, che prevede il riscattodell’alloggio sociale dopo almeno 7 anni,tiene soprattutto conto degli interessi del-l’affittuario, senza salvaguardare anche gliinteressi del proprietario dell’immobile,non garantendo la corretta applicazionedell’articolo 42 della Costituzione. Sarebbeinvece opportuno individuare soluzioni al-ternative che sappiano risollevare il settoreabitativo, attraverso l’introduzione di unaspecifica normativa per regolamentare inmodo chiaro tutte quelle fattispecie, oggipresenti nella prassi immobiliare, ricon-ducibili al cosiddetto « rent to buy », pro-

    muovendo azioni volte a garantire traspa-renza e sicurezza tra le parti per coloro iquali si avvalgono di tali formule;

    la riduzione dell’aliquota della ce-dolare secca prevista dall’articolo 9 costi-tuisce una riforma parziale, in quantointeressa solo gli immobili a canone con-cordato tra i sindacati di categoria, situatinei comuni ad alta tensione abitativa; talelimitazione crea ulteriori discriminazionitra i cittadini, poiché non solo non tieneconto dei contratti a canone libero, manemmeno interessa tutto il mercato dellelocazioni a canone concordato. Sarebbeutile, invece, estendere, almeno, la normaa tutti gli immobili locati a canone con-cordato sul territorio nazionale, e non solonei comuni ad alta tensione abitativa,riconoscendo così al regime fiscale sosti-tutivo agli effetti dell’IRPEF un ruolo pro-pulsivo sul mercato e un valido strumentodi emersione del sommerso;

    la definizione dell’alloggio sociale èparziale, interessa per lo più le zone adalta tensione abitativa e non contiene erisolve tutti casi di disaggio abitativo cheinteressano il nostro Paese, violando ilprincipio costituzionale fondamentale del-l’uguaglianza;

    all’articolo 5, a seguito degli emen-damenti approvati al Senato, non risultachiara la retroattività della norma che, percombattere l’occupazione abusiva di im-mobili, prevede che chiunque occupi abu-sivamente un immobile senza titolo nonpuò chiedere la residenza né l’allaccia-mento a pubblici servizi in relazione al-l’immobile medesimo, rendendo nulli gliatti emessi in violazione di tale divieto. Ciòva a scapito di tanti piccoli proprietari chegià sono coinvolti in situazioni di occupa-zione abusiva del proprio immobile;

    complessivamente il provvedimentotutela e agevola soprattutto gli inquilinidegli alloggi, non riconoscendo agevola-zioni fiscali adeguate ai proprietari, nono-stante la diffusione della piccola proprietàimmobiliare nel nostro Paese e il ruoloimportante che il piccolo proprietario im-mobiliare svolge per la società;

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  • nell’insieme le norme contenute neldecreto-legge n. 47 del 2014 presentanoevidenti profili di incostituzionalità, oltre adeterminare vantaggi solo per alcuni ter-ritori e dunque solo per alcuni cittadini, inviolazione di uno dei principi fondamen-tali della Costituzione: il principio di ugua-glianza;

    delibera

    di non procedere all’esame del disegno dilegge n. 2373.

    N. 1. Grimoldi, Borghesi, Busin, Guidesi,Giancarlo Giorgetti, Allasia, Attaguile,Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno,Caon, Caparini, Fedriga, Invernizzi,Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Pra-taviera, Rondini.

    La Camera,

    premesso che:

    il decreto-legge adottato dal Go-verno si presenta fortemente disomogeneonel proprio contenuto, non solo perquanto riguarda le diverse materie, maanche in riferimento alle specifiche tema-tiche, accostate fra loro alla bisogna, con-tenute in ciascuno degli articoli quandonon dei singoli commi, difetto poi acuitosia causa delle ampie modificazioni inter-venute;

    i nodi principali sono gli stessidella sequela di decreti-legge precedentisottoposti all’esame del Parlamento: ladisorganicità, l’occasionalità, l’eterogeneitàdel contenuto costituiscono elementi nonconformi a quanto stabilito dalla Costitu-zione in materia di decretazione d’ur-genza;

    è palese la scarsa considerazionenella quale risultano tenuti gli organi pre-posti alla vigilanza della corretta applica-zione dei principi del nostro ordinamento,a fronte, in particolare, dell’utilizzo disin-volto di una fonte normativa, quale è ildecreto-legge, connotata da evidenti carat-teristiche di straordinarietà e che incide su

    delicati profili del rapporto Governo-Par-lamento e maggioranza-opposizione non-ché a fronte del fatto che i decreti-leggeassorbono la parte preponderante dellalegislazione, dimostrando di essere un ef-ficace mezzo di decisione e di attuazionedel programma di Governo;

    è divenuta usuale la concatena-zione dei provvedimenti d’urgenza, fina-lizzati a « correggere » o integrare disci-pline adottate con precedenti decreti, inun arco di tempo estremamente ridotto;ciò rende i testi normativi, compresoquello in esame, di difficile leggibilità acausa dei ripetuti rinvii legislativi, in spre-gio all’esigenza di chiarezza normativavanamente segnalata dagli organi compe-tenti;

    i provvedimenti d’urgenza oltre adessere tutti, indistintamente, eterogenei eprivi di un nesso logico, risultano frutto diun clima di concitazione e di vera epropria congestione, sfuggono alla com-prensione dell’opinione pubblica e ren-dono sempre più difficile il rapporto tra ilcittadino e la legge e, in particolare, tra ilcittadino e la pubblica amministrazione, afronte degli oneri cui egli è spesso chia-mato e che vengono incessantemente mo-dificati in molti settori;

    i sottoscrittori del presente attosegnalano che a tal riguardo, la Cortecostituzionale con la recente sentenzan. 220 del 2013 ha rilevato che « Ai sensidel secondo comma dell’articolo 77 dellaCostituzione, i presupposti per l’eserciziosenza delega della potestà legislativa daparte del Governo riguardano il decreto-legge nella sua interezza, inteso comeinsieme di disposizioni omogenee per lamateria o per lo scopo »: l’assenza diquella omogeneità conduce alla rilevazione– effettuabile dal giudice delle leggi –della mancanza dei presupposti del decre-to-legge ex articolo 77, secondo comma,della Costituzione;

    il Governo, nell’adozione di decreti-legge, facendo leva su una discrezionalitàpolitica molto ampia, elude il significatocostituzionale della norma, ignora i requi-

    Atti Parlamentari — 22 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 MAGGIO 2014 — N. 230

  • siti richiesti dall’ordinamento per poteresercitare il potere legislativo, in sostanzatrasformando il decreto-legge in uno« strumento prettamente politico », capacedi rispondere rapidamente a domandelegislative, che hanno un carattere di ur-genza soltanto politica, appiattendo ilruolo del Parlamento, in sede di conver-sione, sulle decisioni governative;

    i sottoscrittori del presente attoribadiscono altresì che la sentenza n. 22del 2012 della Corte costituzionale ha, perla prima volta, annullato disposizioni in-serite dalle Camere in un decreto-legge nelcorso dell’esame del relativo disegno dilegge di conversione, e ha affermato il suovaglio sugli emendamenti ai decreti-legge,ove flagrantemente estranei all’oggetto ealle finalità di questo: ciò avrebbe dovutoportare ad un comportamento più correttoe rispettoso delle regole, al fine di nonesporre le disposizioni contenute nei de-creti-legge convertiti, anche quando noncensurabili nel merito, al rischio di an-nullamento da parte della Corte costitu-zionale per ragioni esclusivamente proce-dimentali ma di indubbio rilievo istituzio-nale;

    in particolare, le disposizioni delprovvedimento in ordine alla parte che hala pretesa di lottare « contro l’emergenzaabitativa » risultano fortemente critiche sulpiano della loro legittimità costituzionale,in quanto lesive del principio di ugua-glianza nonché di diritti fondamentali san-citi dal nostro ordinamento;

    alla pluralità degli ambiti materialicontenuti nel provvedimento in esame, deltutto estranei tra di loro, anche nel titolo,si aggiungono diverse disposizioni intro-dotte alla bisogna, tra le quali spicca ilbonus per l’acquisto di mobili e grandielettrodomestici, sui quali l’intervento nonè innovativo, ma di modifica di quanto èvigente;

    tale prassi, cui non sfugge il prov-vedimento in esame, pone un grave pre-giudizio non solo sulle norme contenutenei provvedimenti, a rischio di censura e

    annullamento successivi, ma la tenutastessa del corpus normativo nonché del-l’ordinamento nel suo complesso;

    ad avviso dei sottoscrittori del pre-sente atto, nei decreti-legge, compresoquesto in esame, svincolati dalle normecostituzionali, appaiono confluire, moltosemplicemente, le questioni sulle quali ilGoverno non intende perdere tempo;

    i profili critici, i vizi di incostitu-zionalità, la sequela di provvedimenti d’ur-genza pongono il nuovo Governo in lineacon quelli che lo hanno preceduto, nelsottoporre il nostro sistema democratico apersistenti torsioni, facendo e perseve-rando nel fare ciò che la Costituzione glivieta, nonché prestandosi, quale primoatto, alla reviviscenza di una vecchia pra-tica di vecchi governi, arrestatasi perchécensurata dalla richiamata sentenza dellaCorte costituzionale,

    delibera

    di non procedere all’esame del disegno dilegge Atto Camera 2373.

    N. 2. Nuti, Lombardi, Busto, Daga, DeRosa, Mannino, Micillo, Segoni, Ter-zoni, Zolezzi, Cozzolino.

    La Camera,

    premesso che:

    i sottoscrittori del presente attostigmatizzano i tempi ristrettissimi entro iquali questo ramo del Parlamento si trovaa dover esaminare l’ennesimo provvedi-mento d’urgenza che può dirsi vicino adessere « omnibus », affronta settori delicatie cruciali e materie rilevanti del nostroordinamento che avrebbero necessitato diampio e meditato confronto parlamentare;

    nonostante una diversa percezione,il numero dei decreti-legge è sostanzial-mente vicino a quello delle ultime legisla-ture, ciò che risulta nuovo, a decorreredalla precedente, è il « peso » di tali prov-vedimenti; ciò che risulta anomalo è, in-fatti, la quantità di materia normativa che,

    Atti Parlamentari — 23 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 MAGGIO 2014 — N. 230

  • senza possibilità di adeguata valutazioneparlamentare, transita in questi provvedi-menti;

    a ciò è da aggiungersi il costumedel Governo di introdurre norme e mate-rie lontane tra di loro, quando non le piùdisparate, attraverso un utilizzo surrettizioed unilaterale della decretazione d’ur-genza;

    il provvedimento consolida l’infau-sta e sistematica utilizzazione di uno stru-mento per sua natura temporaneo estraordinario per correggere disposizionilegislative in vigore, anche recentissime, inforza di altrettanti e precedenti decreti-legge;

    i sottoscrittori del presente atto sisollevano dal segnalare la sua disomoge-neità nonché la mancanza di una matriceunitaria, per volgere la loro attenzione astigmatizzare la mancata corrispondenzatra il titolo del decreto-legge ed il suocontenuto da un punto di vista anchelessicale in quanto esso, ad onta di partedel titolo « misure urgenti per l’emergenzaabitativa » non appare idoneo ad affron-tarla né destinato a risolverla;

    se nel recente passato, i cosiddetti« piani casa » erano troppo spesso costi-tuiti da condoni mascherati, deregolamen-tazioni, aumenti di volumetrie e sbaffiall’urbanistica, nel caso di specie il Go-verno velocizza la dismissione del patri-monio di edilizia residenziale pubblica,mascherata da alcuni interventi che pos-sono considerarsi meno che palliativi enon offre risposte adeguate ai bisognisociali effettivi;

    le agevolazioni introdotte in favoreesclusivo di chi risiede in un alloggiosociale ed è percettore di un determinatoreddito, oltre ad evidenziare la volontà ditutela di coloro che sono già in unacondizione di miglior favore, crea un’ul-teriore disparità di trattamento rispetto adinquilini con gli stessi requisiti ma chealloggiano in abitazioni diverse; ciò apparein netto contrasto con il principio diuguaglianza a base della nostra Costitu-

    zione e con i principi che informano ilnostro ordinamento fiscale; si è in pre-senza di una sostanziale disparità di trat-tamento tra fattispecie omogenee, difronte ad una norma che presenta unaintrinseca incoerenza che può spingersi adessere considerata irragionevole;

    il provvedimento non affrontal’emergenza abitativa, in quanto lo spiritoche lo informa è dedicato a chi è già inpossesso di un alloggio, tralasciando ildramma sociale di migliaia di famiglie;

    con riguardo alle disposizioni inmateria di occupazioni abusive:

    pur condividendo l’esigenza di ar-ginare e disincentivare il fenomeno, ledisposizioni adottate acuiscono, ove giàalligna, il dramma delle persone, confi-nandole in un’illegalità senza possibilità direcupero e senza offrire soluzioni alter-native;

    le sanzioni introdotte per la « Lottaall’occupazione abusiva di immobili » dicui all’articolo 5 sono da ritenersi frutto diuna politica miope, che abdica dall’offrirepercorsi legali e virtuosi, anche alternativi,per accedere agli alloggi; tali disposizioni,in particolare l’interruzione dell’eroga-zione dei servizi di sopravvivenza, sono daritenersi incostituzionali, lesivi di dirittifondamentali sanciti dalla Costituzione;

    il diniego rispetto alla richiesta diresidenza per chi occupa un immobile èforiero di non poche conseguenze pregiu-dizievoli che potranno prodursi in ambitogiudiziario, amministrativo e fiscale, intutti i rapporti di un cittadino o di unapersona con le pubbliche amministrazioni,cittadino o persona che viene consideratoe reso alla stregua di « fantasma »;

    la disposizione che impedisce lastipula, il rinnovo o la voltura dei variservizi a chi occupi abusivamente una casa– e per ciò destinata ad applicarsi a pochemigliaia di persone – si rovescia in modoinesorabile e grottesco su diverse decine dimilioni di abitanti del nostro Paese e suglienti erogatori dei servizi: tale disposizionecomporterà, per forza di cose, la consegna

    Atti Parlamentari — 24 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 MAGGIO 2014 — N. 230

  • dei documenti richiesti attestanti la legit-timità della detenzione dell’immobile atutti, indistintamente, con il ritorno dioneri burocratici che si credevano sepolti;

    la disposizione di cui all’articolo 5,comma 1-bis, senza offrire soluzioni néalternative, confina nell’illegalità coloroche occupano abusivamente alloggi di edi-lizia residenziale pubblica;

    al comune di Milano sono assegnatiulteriori 25 milioni di euro per gli impegniconnessi con Expo 2015, in assenza dispecifica destinazione dell’ennesimasomma;

    sollevandosi in questa sede da con-siderazioni sui drammatici e inquietantiaccadimenti recenti in ordine a Expo 2015– a fronte dei quali, le misure adottate infretta dal Governo appaiono meri palliativi– i sottoscrittori del presente atto anche inquesta sede, ribadiscono che in ordineall’opera « grande evento » Expo 2015, nel-l’arco della scorsa legislatura si sono sus-seguite varie disposizioni, relative alle ri-sorse finanziarie per la realizzazione del-l’opera, che proseguono in quella attualeincessantemente, nonostante le criticità se-gnalate dalla Corte dei conti su Expo 2015SpA: l’attività della società è stata forte-mente condizionata dall’incertezza delcontesto normativo di riferimento in con-tinua evoluzione, dalle difficoltà operativeintervenute nonché dalla indecisione, pro-trattasi per quasi tre anni, sulle specifichemodalità di acquisizione dei terreni ed ilconseguente regime giuridico-economicoda applicarsi; l’aspettativa di continuitàaziendale appare fortemente condizionatadal sostegno finanziario dei soci, che haregistrato una flessione riferibile ai sociprovincia di Milano e, in misura minore,anche alla camera di commercio di Mi-lano; vicende ulteriori hanno interessato iprimi grandi appalti e alcuni subappaltilegati, direttamente o meno, agli appalta-tori, in procedimenti penali pregressi o incorso, vicende che postulano la massimavigilanza mediante un attento monitorag-gio sull’esecuzione delle procedure di af-fidamento;

    nel provvedimento è comparsa, perun momento, una norma del primo dei tredecreti-legge « Salva Roma », successiva-mente decaduto – la norma riguardavaassunzioni in deroga per tutti gli entiterritoriali coinvolti in Expo 2015 – chepoi è stata fortunatamente soppressa;

    anche questo provvedimento d’ur-genza non si esime dal modificare pezzidel codice degli appalti; sono continui,incessanti e disorganici gli interventi nor-mativi di modifica, privi di matrice uni-taria: tale modo di agire pone un gravepregiudizio sulla tenuta complessiva dellenorme e sulla loro applicabilità e ciò èaggravato dal fatto che si tratta di unsettore delicato, fortemente appetibile perle infiltrazioni criminali e che per ciòstesso necessita della massima chiarezza,trasparenza e tutela;

    il provvedimento non appare com-patibile con i principi del nostro ordina-mento, contiene palesi o latenti violazionidi diritti fondamentali sanciti,

    delibera

    di non procedere all’esame del disegno dilegge Atto Camera 2373.

    N. 3. Lombardi, Nuti, Busto, Daga, DeRosa, Mannino, Micillo, Segoni, Ter-zoni, Zolezzi.

    A.C. 2373 – Articolo unico

    ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DILEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTODELLA COMMISSIONE IDENTICO A

    QUELLO APPROVATO DAL SENATO

    1. Il decreto-legge 28 marzo 2014,n. 47, recante misure urgenti per l’emer-genza abitativa, per il mercato delle co-struzioni e per Expo 2015, è convertito inlegge con le modificazioni riportate inallegato alla presente legge.

    Atti Parlamentari — 25 — Camera dei Deputati

    XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 MAGGIO 2014 — N. 230

  • 2. La presente legge entra in vigore ilgiorno successivo a quello della sua pub-blicazione nella Gazzetta Ufficiale.

    ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE NELTESTO DEL GOVERNO

    ART. 1.

    (Finanziamento fondi).

    1. L’articolo 6, comma 4, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito,con modificazioni dalla legge 28 ottobre2013, n. 124, è sostituito dal seguente: « 4.Al Fondo nazionale per il sostegno all’ac-cesso alle abitazioni in locazione, istituitodalla legge 9 dicembre 1998, n. 431, èassegnata una dotazione di 100 milioni dieuro per ciascuno degli anni 2014 e2015. ».

    2. La dotazione del Fondo destinatoagli inquilini morosi incolpevoli, istituitodall’articolo 6, comma 5, del decreto-legge31 agosto 2013, n. 102, convertito, conmodificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013,n. 124, è incrementata di 15,73 milioni dieuro per l’anno 2014, di 12,73 milioni dieuro per l’anno 2015, di 59,73 milioni dieuro per l’anno 2016, di 36,03 milioni dieuro per l’anno 2017, di 46,1 milioni dieuro per ciascuno degli anni 2018 e 2019e di 9,5 milioni di euro per l’anno 2020.

    ART. 2.

    (Modifica della disciplina del Fondo nazio-nale per il sostegno all’accesso alle abita-

    zioni in locazione).

    1. All’articolo 11, della legge 9 dicembre1998, n. 431, sono apportate le seguentimodificazioni:

    a) al comma 3, le parole: « nonché,qualora le disponibilità del Fondo lo con-sentano, per sostenere le iniziative intra-prese dai comuni anche attraverso la co-stituzione di agenzie o istituti per la lo-cazione o attraverso attività di promozione

    in con