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249. Allegato A DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA INDICE PAG. Comunicazioni ................................................. 3 Missioni valevoli nella seduta del 19 giugno 2014 ............................................................... 3 Progetti di legge (Annunzio; Trasmissione dal Senato; Assegnazione a Commissioni in sede referente) ............................................. 3, 4 Corte dei conti (Trasmissioni di documenti) 5 Documenti ministeriali (Trasmissioni) ......... 5, 6 Progetti di atti dell’Unione europea (An- nunzio) .......................................................... 6 Atti di controllo e di indirizzo .................... 7 ERRATA CORRIGE ........................................ 7 Mozioni Binetti ed altri n. 1-00209, Palese ed altri n. 1-00497, Dall’Osso ed altri n. 1-00498, Zampa ed altri n. 1-00501, Pa- lazzotto ed altri n. 1-00502, Rondini ed altri n. 1-00504 e Dorina Bianchi ed altri n. 1- 00506 concernenti iniziative in relazione al fenomeno dei minori stranieri non accompa- gnati ................................................................ 8 Mozioni ............................................................. 8 PAG. Interpellanze urgenti ...................................... 32 Chiarimenti in merito alla vicenda delle quote latte, con particolare riferimento ai contributi comunitari e alla relativa tito- larità delle quote – 2-00490 ..................... 32 Messa in sicurezza della strada statale n. 36 del Lago di Como e dello Spluga – 2-00528 ......................................................... 33 Iniziative di competenza volte a garantire il funzionamento dei collegamenti ferroviari in Calabria – 2-00583 ................................ 34 Iniziative di competenza a tutela delle donne colpite da diabete gestazionale – 2-00556 ......................................................... 36 Iniziative per garantire i livelli essenziali di assistenza in Calabria, con particolare ri- guardo alla concessione di deroghe al blocco del turnover – 2-00574 ................. 39 Iniziative, anche in ambito europeo, in relazione all’« emergenza sbarchi » e per efficaci politiche di accoglienza e di asilo nei confronti di migranti e rifugiati 2-00553 ......................................................... 40 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO A AI RESOCONTI SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula.

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249. Allegato A

DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA

COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA

I N D I C E

PAG.

Comunicazioni ................................................. 3

Missioni valevoli nella seduta del 19 giugno2014 ............................................................... 3

Progetti di legge (Annunzio; Trasmissione dalSenato; Assegnazione a Commissioni insede referente) ............................................. 3, 4

Corte dei conti (Trasmissioni di documenti) 5

Documenti ministeriali (Trasmissioni) ......... 5, 6

Progetti di atti dell’Unione europea (An-nunzio) .......................................................... 6

Atti di controllo e di indirizzo .................... 7

ERRATA CORRIGE ........................................ 7

Mozioni Binetti ed altri n. 1-00209, Palese edaltri n. 1-00497, Dall’Osso ed altrin. 1-00498, Zampa ed altri n. 1-00501, Pa-lazzotto ed altri n. 1-00502, Rondini ed altrin. 1-00504 e Dorina Bianchi ed altri n. 1-00506 concernenti iniziative in relazione alfenomeno dei minori stranieri non accompa-gnati ................................................................ 8

Mozioni ............................................................. 8

PAG.

Interpellanze urgenti ...................................... 32

Chiarimenti in merito alla vicenda dellequote latte, con particolare riferimento aicontributi comunitari e alla relativa tito-larità delle quote – 2-00490 ..................... 32

Messa in sicurezza della strada statalen. 36 del Lago di Como e dello Spluga –2-00528 ......................................................... 33

Iniziative di competenza volte a garantire ilfunzionamento dei collegamenti ferroviariin Calabria – 2-00583 ................................ 34

Iniziative di competenza a tutela delledonne colpite da diabete gestazionale –2-00556 ......................................................... 36

Iniziative per garantire i livelli essenziali diassistenza in Calabria, con particolare ri-guardo alla concessione di deroghe alblocco del turnover – 2-00574 ................. 39

Iniziative, anche in ambito europeo, inrelazione all’« emergenza sbarchi » e perefficaci politiche di accoglienza e di asilonei confronti di migranti e rifugiati –2-00553 ......................................................... 40

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014

N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assembleanon lette in aula.

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PAG.

Intendimenti del Governo circa la possibilitàdi prorogare i termini per la trasforma-zione della provincia di Venezia in cittàmetropolitana – 2-00585 ........................... 43

Elementi ed iniziative di competenza inmerito ad esercitazioni militari svoltesi nelsito di interesse comunitario « Isola Rossa– Capo Teulada », nel comune di Cagliari– 2-00582 ..................................................... 45

Iniziative urgenti volte a garantire il rispettodella normativa in materia di semina dimais geneticamente modificato nella re-gione Friuli-Venezia Giulia – 2-00584 .... 53

PAG.

Stato di applicazione dell’analisi dell’impattodella regolamentazione (AIR) e tempi dipresentazione al Parlamento della relativarelazione – 2-00572 .................................... 55

Iniziative per il finanziamento del Pianod’azione straordinario contro la violenzasessuale e di genere – 2-00579 ................ 56

Iniziative per assicurare la piena conoscibilitàdella normativa vigente in materia di so-stanze stupefacenti e psicotrope – 2-00581 . 58

Problematiche riguardanti gli incentivi perl’assunzione dei lavoratori iscritti nelleliste di mobilità – 2-00571 ....................... 60

Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

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COMUNICAZIONI

Missioni valevolinella seduta del 19 giugno 2014

Angelino Alfano, Gioacchino Alfano,Alfreider, Alli, Amici, Artini, Baldelli, Ba-retta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba,Bocci, Michele Bordo, Borletti Dell’Acqua,Boschi, Brambilla, Brescia, Bressa, Bru-netta, Caparini, Capezzone, Casero, Casti-glione, Causin, Censore, Centemero, Cic-chitto, Cirielli, Corda, Costa, Dambruoso,De Girolamo, Del Basso De Caro, Dellai, DiGioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Duranti,Epifani, Ferranti, Ferrara, Fico, GregorioFontana, Fontanelli, Formisano, Fraccaro,Franceschini, Frusone, Carlo Galli, Ga-sbarra, Giachetti, Giacomelli, GiancarloGiorgetti, Gozi, La Russa, Legnini, Leone,Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli,Marazziti, Marcolin, Merlo, Meta, Migliore,Mogherini, Orlando, Ottobre, Palmizio,Pes, Petrenga, Gianluca Pini, Piras, Pisic-chio, Pistelli, Portas, Ravetto, Realacci,Ricciatti, Rigoni, Rossi, Rughetti, Sani,Scalfarotto, Scanu, Scopelliti, Sereni, Sisto,Speranza, Tabacci, Taglialatela, ValeriaValente, Velo, Villecco Calipari, Vitelli,Vito, Zanetti, Zanin.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

Angelino Alfano, Gioacchino Alfano,Alfreider, Alli, Amici, Artini, Baldelli, Ba-retta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba,Bocci, Michele Bordo, Borletti Dell’Acqua,Boschi, Brambilla, Brescia, Bressa, Bru-netta, Caparini, Capezzone, Casero, Casti-glione, Causin, Centemero, Cicchitto, Ci-

rielli, Corda, Costa, Dambruoso, De Giro-lamo, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia,Di Lello, Luigi Di Maio, Duranti, Epifani,Ferranti, Ferrara, Fico, Gregorio Fontana,Fontanelli, Formisano, Fraccaro, France-schini, Frusone, Carlo Galli, Gasbarra,Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti,Gozi, La Russa, Legnini, Leone, Lorenzin,Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti,Marcolin, Merlo, Meta, Migliore, Moghe-rini, Orlando, Ottobre, Palmizio, Pes, Pe-trenga, Gianluca Pini, Piras, Pisicchio, Pi-stelli, Portas, Ravetto, Realacci, Ricciatti,Rigoni, Rossi, Rughetti, Sani, Scalfarotto,Scanu, Scopelliti, Sereni, Sisto, Speranza,Tabacci, Taglialatela, Velo, Villecco Cali-pari, Vitelli, Vito, Zanetti, Zanin.

Annunzio di proposte di legge.

In data 18 giugno 2014 sono statepresentate alla Presidenza le seguenti pro-poste di legge d’iniziativa dei deputati:

PROPOSTA DI LEGGE COSTITU-ZIONALE CIVATI: « Modifiche agli articoli50, 71, 75, 134 e 138 della Costituzione, inmateria di diritto di petizione, di iniziativalegislativa popolare e di disciplina deireferendum, per la promozione della par-tecipazione politica dei cittadini » (2462);

GALATI: « Istituzione di borse di stu-dio in favore di giovani in possesso dilaurea specialistica o magistrale in proget-tazione e gestione di sistemi turistici »(2463);

DE MENECH: « Norme per la sicu-rezza del volo dei mezzi aerei impiegati

Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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nelle attività antincendio, di protezionecivile e di soccorso sanitario » (2464);

GALATI: « Disposizioni per il coordi-namento e la promozione delle attività nelsettore del turismo e istituzione del Mini-stero delle politiche turistiche » (2465);

GALATI: « Introduzione del corso diprimo soccorso nelle scuole secondarie diprimo grado » (2466);

GALATI: « Agevolazioni fiscali per ilrecupero e il reimpiego del patrimonioimmobiliare situato nei centri storici perfavorire lo sviluppo, la salvaguardia e latutela del territorio » (2467);

MELILLI: « Trasferimento della par-tecipazione dello Stato nella società EURSpa al comune di Roma e disposizioni perla liquidazione della medesima e dellesocietà da essa partecipate » (2468);

MARCO DI STEFANO ed altri: « Mo-difiche al codice delle assicurazioni pri-vate, di cui al decreto legislativo 7 settem-bre 2005, n. 209, in materia di assicura-zione obbligatoria per la responsabilitàcivile verso i terzi derivante dalla circola-zione di veicoli e natanti » (2469);

CALABRÒ: « Disposizioni per la pre-venzione, la diagnosi e la cura delle ma-lattie del sonno » (2470).

Saranno stampate e distribuite.

Trasmissione dal Senato.

In data 18 giugno 2014 il Presidente delSenato ha trasmesso alla Presidenza laseguente proposta di legge:

S. 1249. – MADIA ed altri: « Modificaal codice dei beni culturali e del paesaggio,di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004,n. 42, in materia di professionisti dei beniculturali, e istituzione di elenchi nazionalidei suddetti professionisti » (approvata dallaCamera e modificata dalla 7a Commissionepermanente del Senato) (362-B).

Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell’articolo 72del Regolamento, i seguenti progetti dilegge sono assegnati, in sede referente, allesottoindicate Commissioni permanenti:

IV Commissione (Difesa):

SQUERI: « Riconoscimento del serviziovolontario civile prestato nell’organizza-zione nordatlantica “Stay Behind Nets” »(2102) Parere delle Commissioni I, III, V eXI;

DURANTI ed altri: « Modifica all’arti-colo 357 del codice dell’ordinamento mi-litare, di cui al decreto legislativo 15marzo 2010, n. 66, in materia di divieto dilocalizzazione delle aree addestrative nondemaniali e dei poligoni semipermanentiod occasionali in aree naturali protette »(2328) Parere delle Commissioni I, V, VIIIe della Commissione parlamentare per lequestioni regionali.

VI Commissione (Finanze):

GEBHARD ed altri: « Modifica all’arti-colo 12 del testo unico delle imposte suiredditi, di cui al decreto del Presidentedella Repubblica 22 dicembre 1986,n. 917, in materia di limite di redditorelativo alle detrazioni per carichi di fa-miglia » (2242) Parere delle Commissioni Ie V.

IX Commissione (Trasporti):

MARAZZITI: « Disposizioni in materiadi abolizione del canone di abbonamentoalle radioaudizioni e alla televisione non-ché istituzione del contributo per la pub-blica editoria e delega al Governo per ilcoordinamento normativo » (2078) Pareredelle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73,comma 1-bis, del Regolamento, per gliaspetti attinenti alla materia tributaria), VIIe XII.

Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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XI Commissione (Lavoro):

GEBHARD ed altri: « Modifica all’arti-colo 42 del testo unico delle disposizionilegislative in materia di tutela e sostegnodella maternità e della paternità, di cui aldecreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151,concernente l’estensione dei soggetti legit-timati a fruire del congedo per l’assistenzadi un congiunto con handicap in situa-zione di gravita » (2243) Parere delle Com-missioni I, V, X e XII (ex articolo 73,comma 1-bis, del Regolamento);

CENSORE ed altri: « Modifica delladotazione organica dei ruoli del personaledel Corpo forestale dello Stato medianteintroduzione della qualifica di vice opera-tore nonché autorizzazione al recluta-mento di personale da parte del medesimoCorpo » (2316) Parere delle Commissioni I,V, VIII, XIII (ex articolo 73, comma 1-bis,del Regolamento) e della Commissione par-lamentare per le questioni regionali.

XIII Commissione (Agricoltura):

CATANIA ed altri: « Disposizioni sullaproduzione della mozzarella di bufalacampana a denominazione di origine pro-tetta e abrogazione dell’articolo 4-quin-quiesdecies del decreto-legge 3 novembre2008, n. 171, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 30 dicembre 2008,n. 205 » (2350) Parere delle Commissioni I,II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Rego-lamento, per le disposizioni in materia disanzioni), XIV e della Commissione parla-mentare per le questioni regionali.

Commissioni riunite VI (Finanze) eXII (Affari sociali):

CONSIGLIO REGIONALE DELLALOMBARDIA: « Misure per il contrasto delfenomeno della ludopatia e razionalizza-zione dei punti di rivendita di gioco pub-blico » (2357) Parere delle Commissioni I,II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Rego-lamento, per le disposizioni in materia disanzioni), V, VII, VIII, IX, X (ex articolo 73,comma 1-bis, del Regolamento), XI, XIV edella Commissione parlamentare per lequestioni regionali.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

La Corte dei conti – Sezione del con-trollo sugli enti, con lettera in data 17giugno 2014, ha trasmesso, ai sensi del-l’articolo 7 della legge 21 marzo 1958,n. 259, la determinazione e la relazioneriferite al risultato del controllo eseguitosulla gestione finanziaria dell’Ente nazio-nale risi, per l’esercizio 2013. Alla deter-minazione sono allegati i documenti ri-messi dall’ente ai sensi dell’articolo 4,primo comma, della citata legge n. 259 del1958 (Doc. XV, n. 159).

Questi documenti sono trasmessi alla VCommissione (Bilancio) e alla XIII Com-missione (Agricoltura).

La Corte dei conti – Sezione del con-trollo sugli enti, con lettera in data 17giugno 2014, ha trasmesso, ai sensi del-l’articolo 7 della legge 21 marzo 1958,n. 259, la determinazione e la relazioneriferite al risultato del controllo eseguitosulla gestione finanziaria della Società ge-nerale di informatica (SOGEI Spa), perl’esercizio 2012. Alla determinazione sonoallegati i documenti rimessi dall’ente aisensi dell’articolo 4, primo comma, dellacitata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV,n. 160).

Questi documenti sono trasmessi alla VCommissione (Bilancio) e alla VI Commis-sione (Finanze).

Trasmissione dal Ministerodegli affari esteri.

Il Ministero degli affari esteri ha tra-smesso decreti ministeriali recanti varia-zioni di bilancio tra capitoli dello stato diprevisione del medesimo Ministero, auto-rizzate, in data 17 febbraio, 5 e 27 marzoe 20 e 28 maggio 2014, ai sensi dell’arti-colo 3, comma 5, del decreto legislativo 7agosto 1997, n. 279, e dell’articolo 6,comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012,n. 95, convertito, con modificazioni, dallalegge 7 agosto 2012, n. 135.

Atti Parlamentari — 5 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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Tali decreti sono trasmessi alla IIICommissione (Affari esteri) e alla V Com-missione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministero della difesa.

Il Ministero della difesa ha trasmessodecreti ministeriali recanti variazioni dibilancio tra capitoli dello stato di previ-sione del medesimo Ministero, autorizzate,in data 27 maggio 2014, ai sensi dell’ar-ticolo 23, comma 1, della legge 27 dicem-bre 2002, n. 289, e dell’articolo 6, comma14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,convertito, con modificazioni, dalla legge 7agosto 2012, n. 135.

Questi decreti sono trasmessi alla IVCommissione (Difesa) e alla V Commis-sione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministro dell’interno.

Il Ministro dell’interno, con lettera indata 17 giugno 2014, ha trasmesso, ai sensidell’articolo 109 del codice di cui al de-creto legislativo 6 settembre 2011, n. 159,la relazione sull’attività svolta e sui risul-tati conseguiti dalla Direzione investigativaantimafia, riferita al secondo semestre2013 (Doc. LXXIV, n. 3).

Questa relazione è trasmessa alla ICommissione (Affari costituzionali) e allaII Commissione (Giustizia).

Trasmissione dal Ministro del lavoroe delle politiche sociali.

Il Ministro del lavoro e delle politiche so-ciali, con lettera in data 17 giugno 2014, hatrasmesso, ai sensi dell’articolo 19, comma 7,del decreto legislativo legge 5 dicembre 2005,n. 252, la relazione della Commissione divigilanza sui fondi pensione, riferita all’anno2013 (Doc. CXIX, n. 2).

Questa relazione è trasmessa alla VICommissione (Finanze) e alla XI Commis-sione (Lavoro).

Annunzio di progetti di attidell’Unione europea.

La Commissione europea, in data 18giugno 2014, ha trasmesso, in attuazionedel Protocollo sul ruolo dei Parlamentiallegato al Trattato sull’Unione europea » iseguenti progetti di atti dell’Unione stessa,nonché atti preordinati alla formulazionedegli stessi, che sono assegnati, ai sensidell’articolo 127 del Regolamento, alle sot-toindicate Commissioni, con il parere dellaXIV Commissione (Politiche dell’Unioneeuropea):

Relazione della Commissione al Con-siglio e al Parlamento europeo – Quartarelazione sul monitoraggio dello sviluppodel mercato ferroviario (COM(2014) 353final – Part 1/2 e COM(2014) 353 final –Part 2/2), che è assegnata in sede primariaalla IX Commissione (Trasporti);

Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al Consiglio, al Co-mitato economico e sociale europeo e alComitato delle regioni relativa alla strate-gia dell’Unione europea per la regioneadriatica e ionica (COM(2014) 357 final),che è assegnata in sede primaria alla VCommissione (Bilancio).

Il Dipartimento per le politiche europeedella Presidenza del Consiglio dei ministri,con comunicazione del 17 giugno 2014, hatrasmesso, ai sensi dell’articolo 6, commi 1e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234,progetti di atti dell’Unione europea, non-ché atti preordinati alla formulazione de-gli stessi.

Tali atti sono assegnati, ai sensi del-l’articolo 127 del Regolamento, alle Com-missioni competenti per materia, con ilparere, se non già assegnati alla stessa insede primaria, della XIV Commissione(Politiche dell’Unione europea).

Con la medesima comunicazione, ilGoverno ha richiamato l’attenzione suiseguenti documenti, già trasmessi dalla

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Commissione europea e assegnati allecompetenti Commissioni, ai sensi dell’ar-ticolo 127 del Regolamento:

Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al Consiglio e alComitato economico e sociale europeo re-lativa ai lavori svolti dal Forum congiuntodell’Unione europea sui prezzi di trasfe-rimento nel periodo dal luglio 2012 algennaio 2014 (COM(2014) 315 final);

Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al Consiglio, al Co-mitato economico e sociale europeo e alComitato delle regioni relativa ad un qua-dro strategico dell’Unione europea in ma-teria di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020 (COM(2014) 332 final);

Comunicazione della Commissione alParlamento europeo, al Consiglio e allaCorte dei conti – Sintesi delle realizza-zioni della Commissione in materia digestione per il 2013 (COM(2014) 342 final);

Raccomandazione di raccomandazionedel Consiglio sull’attuazione degli indirizzidi massima per le politiche economichedegli Stati membri la cui moneta è l’euro(COM(2014) 401 final);

Raccomandazione di raccomandazionedel Consiglio sul programma nazionale diriforma 2014 dell’Italia e che formula unparere del Consiglio sul programma distabilità 2014 dell’Italia (COM(2014) 413final);

Comunicazione congiunta della Com-missione europea e dell’Alto rappresen-tante dell’Unione europea per gli affariesteri e la politica di sicurezza al Parla-

mento europeo e al Consiglio – Elementiper una strategia dell’Unione europea inmateria di pubblica sicurezza nell’Americacentrale e nei Caraibi (JOIN(2014) 21final).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzopresentati sono pubblicati nell’Allegato Bal resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

Nell’Allegato A al resoconto della sedutadel 18 giugno 2014, alla pagina 33, secondacolonna, le righe dalla ventisettesima allatrentaseiesima devono intendersi sostituitedalle seguenti:

« a) supportare efficacemente le attivitàgià in corso nell’area sanitaria del piano,in particolare:

a) a valutare ogni soluzione per ga-rantire un rifinanziamento della comples-siva dotazione finanziaria del Centro na-zionale per la prevenzione e il controllodelle malattie, attraverso il ripristino dellerisorse, relativamente limitate nel quadrodei saldi di finanza pubblica, finora sot-tratte, almeno per una quota aggiuntivafinalizzata al sostegno delle attività delcentro in materia di amianto;

b) a promuovere una cabina di regianazionale, secondo le caratteristiche dettein premessa, per il coordinamento deglistudi clinici di settore, tale da coinvolgeresignificativamente gli operatori industriali,consentendo in ultima analisi un suffi-ciente finanziamento a tale programma diricerca ».

Atti Parlamentari — 7 — Camera dei Deputati

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MOZIONI BINETTI ED ALTRI N. 1-00209, PALESE ED ALTRIN. 1-00497, DALL’OSSO ED ALTRI N. 1-00498, ZAMPA EDALTRI N. 1-00501, PALAZZOTTO ED ALTRI N. 1-00502,RONDINI ED ALTRI N. 1-00504 E DORINA BIANCHI EDALTRI N. 1-00506 CONCERNENTI INIZIATIVE IN RELA-ZIONE AL FENOMENO DEI MINORI STRANIERI NON

ACCOMPAGNATI

Mozioni

La Camera,

premesso che:

il fenomeno dei minori stranierinon accompagnati in Italia si pone, per lecaratteristiche e le dimensioni che haassunto, come emblematico, con aspetti didrammatica urgenza. Diverse sono le fasced’età ed i Paesi di provenienza ed etero-genee le motivazioni che inducono a ten-tare l’avventura migratoria: minacce per lavita; dislocazioni territoriali forzate; con-dizioni di precarietà economica e sociale odi vero e proprio sfruttamento; maltrat-tamenti in ambito familiare; perdita deiparenti adulti; spirito di avventura chespinge all’« esplorazione » di contestinuovi; volontà di accedere ai prodotti diun mercato che spesse volte dista solopoche decine di chilometri dal Paese d’ori-gine; progetto condiviso con i genitori,come nel caso dei « messaggeri economici »o « anchor child »; istigazione o costrizioneda parte di organizzazioni criminali. Al-trettanto diversificati si presentano, dun-que, i bisogni individuali della molteplicitàdi soggetti presenti all’interno del territo-rio nazionale;

circa settemila persone (quasi dueal giorno) sono morte negli ultimi dieci

anni nell’attraversamento del canale diSicilia, in cerca di asilo: tra le vittime,decine e decine di bambini morti in maresui barconi della speranza. Le indaginisull’identità e sulla situazione del minorein Italia e nel Paese di origine costitui-scono un aspetto centrale al fine delperseguimento del superiore interesse delminore e, in particolare, ai fini di unavalutazione in ordine all’interesse del mi-nore a restare sul territorio italiano, ov-vero ad essere rimpatriato. È importanteche le indagini siano efficaci e tempestive,in modo da consentire una decisione benfondata in tempi rapidi, riducendo al mi-nimo il periodo di incertezza sul propriofuturo che può provocare gravi danni alminore;

è assolutamente necessario dare unconcreto sostegno ai minori sbarcati aLampedusa, sia quelli scampati al tragiconaufragio del 3 ottobre 2013, che quelliarrivati sull’isola dopo altrettanto terribiliviaggi: lo ha fortemente richiesto il SantoPadre, per dare un deciso segnale sullanecessità di concentrarsi sui più piccoli.Nella stessa direzione si muovono anche leprincipali associazioni umanitarie presentinel nostro Paese, da Save the Children,alla Caritas e molte altre ancora;

molti sono spesso minori non ac-compagnati e hanno in media dagli undici

Atti Parlamentari — 8 — Camera dei Deputati

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ai sedici anni. Le famiglie fanno sacrificiper il loro futuro, con i risparmi accumu-lati in una vita: agli scafisti senza scrupolipagano 1800 dollari per ogni ragazzo af-fidato a quei barconi, strumenti dellemafie che lucrano sul traffico umano;

il Parlamento e il Governo nel 1998hanno apportato alcune modifiche sullacondizione giuridica del « minore stranieronon accompagnato », per meglio discipli-nare le diverse problematiche dell’affida-mento, della tutela e dell’accoglienza delminore. Tra la normativa internazionalevale la pena tener presente: la Conven-zione Onu sui diritti del fanciullo fatta aNew York nel 1989; la Convenzione diLussemburgo del 1980; la Convenzioneeuropea sull’esercizio dei diritti dei fan-ciulli del 1996; la direttiva 2003/9/CE delConsiglio dell’Unione europea del 2003. LaCostituzione prevede varie disposizioni chepossono essere considerate una forma ditutela concreta per i minori stranieri nonaccompagnati: nello specifico, gli articoli 2,3, 29, 30, 31 e 37. A questi si aggiungonol’articolo 33 del testo unico delle disposi-zioni concernenti la disciplina dell’immi-grazione, l’articolo 343 e l’articolo 403 delcodice civile che dispongono interventi ur-genti di protezione per i minori. A questanormativa vanno aggiunti la circolare delMinistero dell’interno del 1999, il decretodel Presidente del consiglio dei ministri1999, n. 535, la circolare del Ministero del-l’interno del 2000 e una nota del Comitatoper i minori stranieri del 2002;

a questi bambini, minorenni stra-nieri non accompagnati, va garantito ildiritto all’istruzione, sia che siano titolaridel permesso di soggiorno sia che non losiano, perché, in base all’ordinamento vi-gente, sono anch’essi soggetti all’obbligoscolastico ed hanno il diritto di essereiscritti a scuola; a costoro va, inoltre,garantito il diritto alla salute e, quindi, allecure necessarie per far fronte a tutte lepatologie che dovessero contrarre;

i bambini hanno una forte capacitàdi resistenza, ma bisogna guidarli conattenzione in un percorso di recupero,

soprattutto in un contesto in cui sonoprivati dei luoghi e delle attività che, inquanto routinarie, rappresentano dellecertezze. Hanno compiuto viaggi durissimi,alcuni di loro hanno perso i propri carinel drammatico naufragio e ora sono co-stretti a vivere in un centro in condizionidisastrose;

l’accoglienza in famiglia non è enon deve essere solo questione di genero-sità. La legge n. 149 del 2001 stabilisce che« il diritto del minore a vivere, crescere edessere educato nell’ambito di una famigliaè assicurato senza distinzione di sesso, dietnia, di età, di lingua, di religione e nelrispetto della identità culturale del minoree comunque non in contrasto con i prin-cipi fondamentali dell’ordinamento »;

la situazione a Lampedusa è alcollasso ed è chiaro che, in simili circo-stanze, il primo obiettivo è trasferire ipiccoli profughi in ambienti più idonei: sispiega così la scelta di queste ultime oredelle autorità competenti a inserire seiminori sotto i tre anni in comunità edu-cative, anziché in famiglie che si eranorese disponibili;

ma l’auspicio è che il soggiorno intali strutture sia una soluzione tampone dibrevissima durata, perché i danni che neavrebbero i minori coinvolti sarebberoulteriori traumi difficili da superare;

sono proprio, infatti, costoro le vit-time principali del dramma vissuto daimigranti. Ecco perché bisogna uscire dallalogica dell’emergenza e trasferirli in strut-ture meno precarie dei primi centri diaccoglienza, in modo che possano ritro-vare il sorriso e la voglia di giocare;

a metà ottobre 2013, su 1151 pre-senti nel centro di Lampedusa, 31 avevanotra uno e quattro anni, 78 tra i 5 e i 14anni, 453 tra i 15 e i 24 anni. Secondo idati di Save the Children, tra i 30 milamigranti arrivati in Italia nei primi novemesi dell’anno ben 5800 erano minori,

impegna il Governo:

a facilitare, per quanto di compe-tenza, l’adozione di questi bambini da

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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parte delle coppie dichiarate idonee al-l’adozione internazionale;

ad assumere iniziative per introdurrel’istituto dell’affidamento familiare inter-nazionale, finalizzato al compimento diuno specifico progetto di carattere fami-liare, umanitario, sanitario, di studio o diformazione professionale, tale da consen-tire il miglioramento delle condizioni divita del minore straniero, nonché ad as-sicurare il suo diritto a vivere, crescere edessere educato nell’ambito di una famiglia;

a predisporre una banca dati nazio-nale con l’elenco delle famiglie pronteall’affido, nonché delle disponibilità dellecase famiglia;

ad istituire una task force in grado dicoordinare e gestire lo sforzo delle asso-ciazioni, del volontariato e della societàcivile nell’emergenza attuale, coordinan-dosi con tutte le realtà territoriali italianegià attive;

a monitorare i minori in stato diabbandono, al fine di evitare che diventinovittime della tratta, nonché a favorire ilrimpatrio assistito nel Paese d’origine (ovesia scelto e possibile);

a promuovere e a sostenere una retedi famiglie volontarie, pronte a offrireospitalità e ad accogliere, ove possibile, inaffido i bambini orfani e quelli non ac-compagnati.

(1-00209) « Binetti, Adornato, Buttiglione,Capua, Caruso, Cera, Cesa,Antimo Cesaro, Cimmino,D’Agostino, Dambruoso, DeMita, Galgano, Gigli, Gitti,Locatelli, Marazziti, Matar-rese, Mazziotti Di Celso, Mo-lea, Fitzgerald Nissoli, Oliaro,Piepoli, Sberna, Sottanelli,Schirò, Tinagli, Vargiu, Vi-telli ».

La Camera,

premesso che:

il 12 giugno 2014, il Ministro dellavoro e delle politiche sociali, Giuliano

Poletti, in audizione di fronte al Comitatoparlamentare di controllo sull’attuazionedell’Accordo di Schengen, in tema di im-migrazione in Italia ha dichiarato cheattualmente sono arrivati in Italia 7182minori stranieri non accompagnati, il nu-mero più grande mai giunto fino ad orasul nostro Paese. Per sua stessa ammis-sione, l’attuale situazione rende difficile lasostenibilità dei flussi di minori stranierinon accompagnati poiché « abbiamo unacutizzarsi di questo fenomeno che creaproblemi di tenuta del sistema »;

il numero fornito dal Ministro dellavoro e delle politiche sociali è sicura-mente impressionante ma tristemente nonsi discosta dalla media annuale: ogni anno,infatti, le comunità di accoglienza perminori in Italia segnalano al Ministero dellavoro e delle politiche sociali – direzionegenerale dell’immigrazione e delle politi-che di integrazione la presenza di circa7.000 minori stranieri non accompagnati;

la situazione attuale è realmentedrammatica, se solo si pensa che, perquanto riguarda gli arrivi via mare, il 2011è stato considerato, con « soli » 4.209 mi-nori non accompagnati, un anno talmentedrammatico da far dichiarare al Governoitaliano lo stato di emergenza umanitariaa causa del considerevole numero di mi-granti arrivati via mare;

bisogna, peraltro, tener conto delfatto che il dato fornito non rispecchia larealtà, non computando i minori invisibili,ossia i minori che non accedono al sistemadi protezione perché « in transito »: ra-gazzi, soprattutto afgani, che raggiungonole coste adriatiche, principalmente nasco-sti a bordo di auto e tir su traghettiprovenienti dalla Grecia e che, fin dal loroingresso in Italia, cercano di non essereidentificati in Italia per poter più facil-mente raggiungere i Paesi del nord Eu-ropa;

sicuramente il dato più allarmanteriguarda il numero dei minori non accom-pagnati che arrivano via mare, con i

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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cosiddetti sbarchi. Si tratta di minori, inmaggioranza di origine eritrea, egiziana,siriana, gambiana, maliana, senegalese enigeriana, che non hanno cittadinanzaitaliana o di altri Paesi europei e che sitrovano in Italia da soli, senza un adultodi riferimento che sia per loro legalmenteresponsabile. La maggior parte sono ra-gazzi che hanno un’età compresa tra i 15ed i 17 anni;

si tratta di minori che rischiano lapropria vita, come hanno purtroppo di-mostrato i naufragi che si sono verificati allargo delle coste di Lampedusa e delSalento. Ma è l’intero viaggio, non soloquello in mare, a esporli a gravi rischi. Iminori stranieri non accompagnati chearrivano in Italia hanno, infatti, alle spalletragitti che talvolta sono durati anni, du-rante i quali hanno vissuto esperienzedrammatiche e traumatiche, subito vio-lenze di ogni tipo e che sentono il pesodella responsabilità di dover restituire alpiù presto la somma di denaro corrispon-dente al debito contratto personalmente odalle loro famiglie per compiere il viaggio;

il Terzo rapporto Anci sui minoristranieri non accompagnati, realizzato daldipartimento sull’immigrazione dell’Anci,presenta i dati riferiti agli anni 2007/2008raccolti dall’indagine rivolta a tutti i co-muni italiani, a cui hanno risposto « 5.784amministrazioni, il 71,4 per cento deltotale. ». Dai dati diffusi dall’Anci si evinceche: « su 5.784 amministrazioni, sono1.023 i Comuni che hanno dichiarato diaver preso in carico minori non accom-pagnati per un totale di 7.216 minori presiin carico nell’anno 2008. » e che « a pren-dere in carico i minori non accompagnatisono principalmente le città con più di 100mila abitanti (47,5 per cento), ma anche iComuni medi che ne hanno accolti il 23,2per cento, e quelli medi e piccoli (13,7 percento) »;

si legge, inoltre, nel rapporto Anciche l’aumento maggiore ha riguardato iminori originari dell’Afghanistan che dal2006 al 2008 sono quasi triplicati (+170per cento). Consistenti anche gli incre-

menti di minori che giungono da Paesiafricani instabili o in conflitto (Nigeria,Somalia, Eritrea, ecc.) e dunque potenzialirichiedenti asilo, ai quali si aggiungonocoloro che provengono dall’Egitto. Il Rap-porto evidenzia, inoltre, che è diminuito ilnumero di minori non accompagnati nellequattro grandi città in cui la presenza èpiù numerosa (Roma, Milano, Torino eTrieste). Riduzione analoga a Napoli edanche nelle città medie quali Modena,Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Trento,Cremona e Caltagirone. Il numero deiminori aumenta, invece, a Venezia, An-cona e Bologna, così come in altre cittàmedie quali Ravenna, Pesaro, Macerata eCividale del Friuli;

come si legge dal rapporto effet-tuato dall’organizzazione Save the Chil-dren, da quasi 10 anni impegnata nellaprotezione dei minori stranieri non ac-compagnati anche in Italia, i minori nonaccompagnati afgani, somali ed eritreihanno attraversato vari Paesi prima diarrivare in Italia: gli afgani, dopo averattraversato il Pakistan e l’Iran, sono ar-rivati in Puglia e in Calabria dalle coste diGrecia e Turchia, mentre i somali hannoattraversato il Kenya e l’Uganda oppurel’Etiopia e, come gli eritrei, anche il Sudane la Libia prima di arrivare in Sicilia e, perla maggior parte, a Lampedusa. La per-manenza, rispettivamente in Grecia e inLibia, ha messo particolarmente a rischiola loro incolumità fisica e psicologica;

in particolare, i minori non accom-pagnati afgani sono in prevalenza di etniahazara e pashtun, anche se negli ultimimesi si rileva una maggiore incidenza ditajik, e provengono da diverse zone del-l’Afghanistan. In particolare, gli hazaraprovengono dall’Afghanistan centrale,dalle regioni di Ghazani, Bamyan e, so-prattutto, Behsood e Quetta City, mentre ipashtun dalle regioni di Baghlan e Jala-labad e i tajik dalla parte occidentale delPaese, da città quali Herat e Kabul. Re-stano in Grecia in media 8-9 mesi, ma, inalcuni casi, anche più di un anno, dovevivono in condizioni precarie e subisconoviolenze, anche da parte della polizia;

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i minori non accompagnati egizianiarrivano principalmente sulle coste orien-tali della Sicilia, ma anche in Calabria e avolte in Puglia, parendo direttamente dallecoste egiziane e provengono da diversigovernatorati. Secondo quanto riportatodagli operatori sul campo di Save theChildren, alcuni hanno raccontato di es-sersi incontrati al Cairo e di aver rag-giunto in autobus la località di Rasheed,altri di essere partiti da Kaliopya versoAlessandria nascosti in un camion dovesono stati sistemati in un casolare percirca un giorno. I trafficanti hanno seque-strato loro denaro, cellulari e documenti.Sono stati poi portati a bordo di gommonicon cui hanno raggiunto in piccoli gruppidei pescherecci che si trovavano al largodelle coste egiziane e poi, nelle vicinanzedelle coste italiane, sono stati fatti salire abordo di imbarcazioni più veloci, mentre ipescherecci hanno fatto ritorno in Egitto;

alcuni di loro raccontano che ilviaggio in mare è durato circa una setti-mana, durante la quale sono rimasti al-l’interno della cella frigorifera del pesche-reccio; il cibo era insufficiente e venivaquindi distribuito loro a giorni alterni;

la maggior parte dei minori stra-nieri non accompagnati ha un progettomigratorio ben definito: cercano, per sée/o per le proprie famiglie, in Italia o, piùspesso, in Europa, un futuro migliore diquello che ritengono che il loro Paese diorigine possa offrire;

la condizione dei minori stranierinon accompagnati il più delle volte è tristeconseguenza umanitaria della guerra, dallaquale i minori cercano di fuggire nellasperanza di una vita migliore;

non è, dunque, un caso che semprepiù spesso arrivino in Italia bambini si-riani, il Paese del vicino Oriente dove lamorte si conta al ritmo di decine e decinedi vittime civili alla settimana. Dalle ultimenotizie giunte dal fronte siriano, dove è incorso da mesi la guerra civile iniziatacontro il governo di Bashar al-Assad,spicca la denuncia del rapporto annualedell’Onu, dal titolo « Bambini e conflitti

armati ». Secondo quanto dichiarano Ra-dhika Coomaraswamy, rappresentantespeciale dell’Onu per i bambini coinvoltinei conflitti armati, e Ban Ki-moon, Se-gretario generale, 1200 bambini hanno giàincontrato la morte ma migliaia di essisono in grave pericolo, anche a causa delleaberranti pratiche dell’esercito regolaresiriano e dell’esercito ribelle, l’Els, arrivatia sfruttarli come scudi umani;

l’attuale normativa italiana a pro-tezione dei minori stranieri non accom-pagnati è ormai inattuale rispetto al-l’enorme mole emergenziale che il nostroPaese deve affrontare. Si rendono neces-sarie pertanto delle migliorie atte a col-mare tali lacune e ad aggiornare le pro-cedure d’accoglienza;

a titolo esemplificativo, l’attualenormativa prevede che i migranti chearrivino via mare o che vengono rintrac-ciati sul territorio debbano essere identi-ficati, tramite registrazione anagraficadelle generalità dichiarate e foto-segnalatidalle autorità di pubblica sicurezza;

in caso di dubbio circa la maggioreo minore età dichiarata dai migranti, at-tualmente non viene chiesta e data lapossibilità di produrre documenti anagra-fici attestanti l’età dichiarata né vieneattivato il contatto con le autorità conso-lari competenti (qualora il migrante nonsia anche solo potenzialmente un richie-dente asilo), ma si preferisce direttamentesottoporre il migrante ad esami medici,nonostante ampia letteratura medica rico-nosca che non è in alcun modo possibilestabilire con certezza l’età anagrafica diuna persona attraverso esami medici.L’esame radiografico del polso si confermacome lo strumento maggiormente utiliz-zato, non tanto per la sua efficacia, quantoper il suo basso costo e la rapidità nel-l’ottenerne l’esito;

la normativa e le prassi sul terri-torio nazionale sono dunque disomogeneeper quanto riguarda la durata della pro-cedura di identificazione, la presenza dimediatori culturali e la modalità utilizzataper accertare l’età dichiarata dai migranti;

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il rischio del verificarsi di casi dierronea identificazione di minori non ac-compagnati come maggiorenni è più altoquando le organizzazioni umanitarie nonhanno la possibilità di incontrare i mi-granti prima che vengano adottati nei loroconfronti provvedimenti (quali il rimpa-trio), circostanza che accade quasi siste-maticamente in occasione di arrivi viamare di migranti egiziani e tunisini;

procura, inoltre, fondato allarme lasituazione generale all’interno dei centriper migranti, che versano in una condi-zione di totale sovraffollamento e promi-scuità, a causa della quale non vi è lapossibilità di isolare i presunti minori inattesa di trasferimento dagli adulti;

tale situazione comporta notevoli epreoccupanti risvolti non solo per le con-dizioni igienico-sanitarie dei centri, maanche per i profili psicologici, posto cheammassare in condizione inumana i mi-granti genera un alto livello di tensioneche ha fatto registrare negli ultimi mesigravi episodi di violenza;

nel tentativo di uniformare le pro-cedure per l’accertamento dell’età utiliz-zate sul territorio nazionale, nel 2009, alivello interministeriale, è stato prodotto ilcosiddetto Protocollo Ascone, che prevedeun approccio multidisciplinare in caso diaccertamento medico dell’età, il cui con-tenuto è però rimasto purtroppo, ad oggi,disatteso non essendo state individuate suiterritori regionali le strutture che potreb-bero svolgere tali esami, né è stata con-divisa la garanzia di copertura economicadegli stessi;

la normativa italiana già prevedeche i minori non accompagnati non pos-sono essere espulsi e devono essere collo-cati in un luogo sicuro. Tuttavia, a livellonazionale si rilevano prassi diverse ri-spetto al soggetto istituzionale che prov-vede all’individuazione dei posti in acco-glienza e al collocamento dei minori nonaccompagnati in comunità. Inoltre, al finedi individuare i posti disponibili in acco-glienza, le autorità che devono provvedereal collocamento in luogo sicuro sono co-

strette a ricercare un contatto con lecomunità di accoglienza, spesso senzaneanche disporre di un loro recapito te-lefonico;

nonostante nel corso del 2011, du-rante la cosiddetta emergenza nord Africa,sia stata per la prima volta positivamentesperimentata la possibilità di collocare iminori non accompagnati in comuni eregioni diverse da quelle di sbarco orintraccio, la ricerca dei posti per l’acco-glienza si svolge perlopiù nell’ambito deldistretto o, eventualmente, della regione disbarco o rintraccio, piuttosto che a livellonazionale, anche a causa dell’incertezzarispetto al soggetto istituzionale compe-tente a sostenere i costi della trasferta;

in questo momento è in discussionepresso le competenti Commissioni parla-mentari una proposta di legge (A.C. 1658)di matrice trasversale a quasi tutte lecomponenti politiche, che affronta in ma-niera corposa la regolamentazione dei mi-nori stranieri non accompagnati, dellaquale si auspica una celere discussione alfine di disciplinare quanto prima la ma-teria;

l’articolo 23, comma 11, del decre-to-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito,con modificazioni, dalla legge n. 135 del2012, recante disposizioni urgenti per larevisione della spesa pubblica con inva-rianza dei servizi ai cittadini, ha istituitopresso il Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali il Fondo nazionale perl’accoglienza dei minori stranieri non ac-compagnati, al fine di assicurare la pro-secuzione degli interventi connessi al su-peramento dell’emergenza umanitaria econsentire nel 2012 una gestione ordinariadell’accoglienza. Il Fondo, dotato perl’anno finanziario 2013 di venti milioni dieuro, costituisce uno strumento per capi-talizzare le metodologie e le procedureelaborate ed utilizzate in occasione dellacosiddetta emergenza nord Africa, al finedi stabilizzare un sistema più efficace edefficiente di accoglienza dei minori nonaccompagnati in situazioni ordinarie. Essorisponde, inoltre, all’impegno assunto dal

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Governo in sede di Conferenza unificata(riunione del 30 marzo 2011) di indivi-duare risorse stabili e pluriennali destinateal sostegno dell’accoglienza dei minorinelle comunità attraverso i comuni;

una soluzione condivisibile sarebbequella di inserire anche nel nostro ordi-namento l’affidamento familiare interna-zionale, non regolamentato dalla norma-tiva italiana. Negli ultimi anni si è, infatti,assistito al fenomeno dei cosiddetti « sog-giorni climatici », periodi più o meno lun-ghi di permanenza nel nostro Paese diminori stranieri presso famiglie ospitanti.Di fatto, queste ipotesi, con il tempo, sisono trasformate in percorsi alternativialle consuete procedure da seguire perarrivare all’adozione di un bambino, sfrut-tando le disposizioni normative che con-sentono l’adozione in deroga alle condi-zioni stabilite dalla legge quando si siastabilita con lo stesso una relazione affet-tiva che, ove interrotta, potrebbe portare aconseguenze negative per il suo sviluppopsico-fisico;

il Comitato Onu sui diritti dell’in-fanzia e dell’adolescenza ha specificatoche « gli Stati devono assicurare che ibambini separati e non accompagnati ab-biano una qualità di vita adeguata al lorosviluppo fisico, mentale, spirituale e mo-rale. Come sancito dall’articolo 27(2) dellaConvenzione ONU sui diritti dell’infanzia edell’adolescenza, gli Stati dovranno prov-vedere all’assistenza materiale e predi-sporre programmi di sostegno, in partico-lare per quanto riguarda la nutrizione, ilvestiario e l’abitazione »,

impegna il Governo:

in accordo con i principi e le dispo-sizioni della Convenzione Onu sui dirittidel fanciullo (soprattutto gli articoli 2, 3,22 e 37), e con il rispetto dei bambini,richiedenti o meno asilo, a porre in esseretutte le opportune iniziative atte a crearesufficienti centri speciali di accoglienzariservati ai minori non accompagnati, conparticolare attenzione per quelli che sonostati vittime di traffico e/o sfruttamentosessuale;

ad assicurare, anche con le oppor-tune iniziative normative, che la perma-nenza in questi centri sia per il minore piùbreve possibile e che l’accesso all’istru-zione e alla sanità sia garantito durante edopo la permanenza nei centri di acco-glienza;

ad assicurare per il minore stranieronon accompagnato l’espletamento di unaprocedura di accertamento dell’identitàcerta e uniforme su tutto il territorionazionale, registrata nelle banche dati de-gli organi competenti alla gestione dellepresenze dei minori stranieri;

a porre in essere iniziative di forma-zione ad hoc per il personale (militare enon) impiegato presso i luoghi più strate-gici per i flussi migratori, come porti efrontiere, in collaborazione con il perso-nale delle organizzazioni non governativeaccreditate;

ad adottare, il prima possibile, unaprocedura armonizzata nell’interesse su-periore del bambino per trattare con mi-nori non accompagnati sull’intero territo-rio nazionale;

ad assicurare che sia previsto il rim-patrio assistito quando ciò corrisponde alsuperiore interesse dei bambini, e che siagarantita a questi stessi bambini l’assi-stenza per tutto il periodo successivo;

a porre in essere tutte le opportuneiniziative volte alla creazione, con l’inter-vento del Ministero degli affari esteri ed incollaborazione con le organizzazioni nongovernative accreditate, di percorsi di emi-grazione assistiti per quei minori nonaccompagnati che transitano attraversol’Italia, manifestando l’intenzione di rag-giungere altri Paesi europei dove hannoresidenza i loro familiari, al fine di porrein essere gli opportuni controlli che in talsenso eviterebbero a questi minori viaggirischiosissimi e l’incertezza del futuro;

a condividere con il Parlamentoquanto prima un’agenda europea per ilsemestre di Presidenza italiana che ponga,come prioritario punto, una collabora-zione concreta in merito alla condivisione

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delle risorse finanziarie, alle operazioni disalvataggio e sicurezza, ai percorsi di emi-grazione assistiti e agli strumenti norma-tivi comuni, anche mediante appositi ac-cordi con i Paesi del nord Africa, al finedi dare adeguata assistenza ai minoristranieri non accompagnati;

ad intraprendere tutte le opportuneiniziative per agevolare l’inserimento nelnostro ordinamento dell’istituto dell’affi-damento familiare internazionale e percreare, quanto prima, le migliori condi-zioni per garantire ai minori stranieri ilrispetto del diritto a vivere e crescere inuna famiglia.

(1-00497) « Palese, Centemero, Carfagna ».

La Camera,

premesso che:

ogni anno, secondo le statisticheufficiali, arrivano in Italia circa 7.000minori stranieri soli, lontani dalla fami-glia e senza adulti di riferimento, maquesta cifra è da ritenersi sottostimata, inquanto si riferisce ai soli minori nonaccompagnati identificati, mentre esisteun numero non quantificabile di minorinon identificati;

nell’ambito delle migrazioni, essirappresentano un gruppo particolarmentevulnerabile, infatti, i minori stranierihanno alle spalle viaggi che talvolta sonodurati anni e arrivano in Italia dopo avervissuto anche violenze di ogni tipo e conil problema di dover restituire il denaroche si sono fatti prestare per il viaggio equesta diventa occasione per diventarepreda dei circuiti di illegalità, soprattuttoquando non si attiva, fin dal loro arrivo,una rete coordinata di protezione e disostegno efficace ed efficiente;

i minori stranieri, anche se entratiregolarmente in Italia, sono titolari di tuttii diritti sanciti dalla Convenzione di NewYork sui diritti del fanciullo del 1989,ratificata in Italia e resa esecutiva con lalegge n. 176 del 1991, che stabilisce che intutte le decisioni riguardanti i minori deve

essere tenuto in conto, come considera-zione preminente, il superiore interessedel minore, (principio del « superiore in-teresse del minore ») e che i principi daessa sanciti devono essere applicati a tuttii minori senza discriminazioni (principiodi « non discriminazione »);

la Convenzione sui diritti del fan-ciullo riconosce a tutti i minori un’ampiaserie di diritti, tra cui il diritto alla pro-tezione, alla salute, all’istruzione, all’unitàfamigliare, alla tutela dallo sfruttamento ealla partecipazione;

l’Italia ha anche provveduto a ra-tificare e rendere esecutiva, con la legge 20marzo 2003, n 77, la Convenzione europeasull’esercizio dei diritti dei fanciulli diStrasburgo del 25 gennaio 1996;

negli ultimi anni, il flusso maggioredi minori stranieri non accompagnati hariguardato in particolare quelli provenientidall’Afghanistan, dal Bangladesh, dal-l’Egitto, dalla Tunisia, dalla Nigeria, dallaSomalia e dall’Eritrea e, in questi ultimimesi, anche dalla Siria;

si tratta soprattutto di adolescentitra i 15 e i 17 anni di età, prevalentementemaschi, ma si registrano anche ragazzi eragazze di 13-14 anni; le ragazze, inparticolare, provengono dalla Nigeria. Se-condo gli ultimi dati ufficiali disponibiliforniti dal Ministero dell’interno ai partnerdel progetto Praesidium (Alto commissa-riato delle Nazioni Unite per i rifugiati,l’Organizzazione internazionale per le mi-grazioni, Save the Children e Croce Rossa),aggiornati al 6 settembre 2013, nei primiotto mesi del 2013 sono giunti via mare inItalia 4.050 minori, per la maggior partenon accompagnati;

un altro dato utile a comprenderel’entità di questo fenomeno riguarda ilnumero dei minori non accompagnati chearrivano sulle coste italiane in modo piùvisibile, ovvero, via mare (con i cosiddetti« sbarchi »); ogni anno, secondo le statisti-che ufficiali, sono in media circa 2.000,pari al 10-15 per cento dei migranti inarrivo via mare. Anche in questo caso i

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minori non accompagnati rischiano la pro-pria vita, come hanno purtroppo dimo-strato i naufragi che si sono verificati allargo delle coste di Lampedusa e delSalento;

nel 2012 sono stati 13.267 i mi-granti arrivati via mare lungo le costeitaliane, di cui la maggior parte in Sicilia(6.444) e, in particolare, sull’isola di Lam-pedusa (5.034). Le donne sono state 1.136e i minori 2.279, di cui 1.999 non accom-pagnati;

secondo i dati ufficiali dall’iniziodel 2013 al giorno 8 luglio 2013, risultanoessere arrivati via mare sulle coste italiane9.070 migranti, di cui 799 donne e 1.424minori, per la maggior parte (1.257) nonaccompagnati. Nello stesso periodo del2012 gli arrivi via mare erano stati circala metà sia complessivamente (4.515), chedi donne (322) e minori (776, di cui 628non accompagnati);

sulla base di segnalazioni prove-nienti dalle comunità, sono circa 1400 iminori non accompagnati che sarebberoirreperibili, in particolare si tratta di mi-nori afgani, egiziani e somali;

le regioni dove si segnala la pre-senza del più alto numero di minoriirreperibili sono la Sicilia, la Puglia e laCalabria;

nonostante il notevole afflusso diminori stranieri non accompagnati, l’Italiacontinua ad affrontare l’accoglienza diquesti minori stranieri in termini di emer-genza, senza aver proceduto ad una chiaradefinizione di competenze e di responsa-bilità degli attori coinvolti. Esistono inItalia esperienze di eccellenza nell’acco-glienza dei minori migranti ma, nono-stante l’impegno di molti sia all’internodelle istituzioni che nelle reti associative edi volontariato, ancora oggi i diritti essen-ziali dei minori stranieri non accompa-gnati non sono sempre rispettati: dal di-ritto al riconoscimento della minore età aquello ad un’accoglienza decorosa, dal di-ritto alla nomina di un tutore alla possi-bilità di essere ascoltati nelle scelte che liriguardano;

le associazioni impegnate nellaprotezione dei minori stranieri non ac-compagnati hanno accumulato un’espe-rienza diretta che ha consentito loro dirilevare fondamentali carenze e disfun-zioni nell’accoglienza e nella protezione diquesti minori;

le carenze e disfunzioni devonoessere affrontate in tempi rapidi con l’ado-zione di una disciplina organica in materiae un’omogenea applicazione delle normeche garantiscano uguali tutele in tutto ilterritorio nazionale;

la stessa Commissione parlamen-tare per l’infanzia e l’adolescenza, a se-guito di un’indagine conoscitiva, aveva ap-provato, il 21 aprile 2009, una risoluzioneavente ad oggetto i minori stranieri nonaccompagnati che conteneva alcuni impor-tanti impegni per il Governo, riferiti di-rettamente alla necessità di sciogliere imaggiori nodi critici emersi dalle primerisultanze dell’indagine;

in particolare, l’indagine conosci-tiva aveva evidenziato una situazione dinotevole gravità sociale relativamente aifenomeni riscontrati, imponendo allaCommissione parlamentare per l’infanziae l’adolescenza l’urgenza di individuare alpiù presto strumenti immediati atti a ga-rantire un’efficace tutela di questi minori,accertando tutte le eventuali responsabilitàconnesse alla loro incerta sorte e allaprevaricazione dei loro più elementari di-ritti di soggetti deboli;

è necessario, quindi, definire unsistema stabile di accoglienza, con regolecerte, volto a garantire pari condizioni diaccesso a tutti i minori stranieri nonaccompagnati, maggiore stabilità e qualitànella rete di accoglienza, ottimizzazionedelle risorse pubbliche, dal momento cheè noto che, nelle fasi di emergenza, cresceanche la spesa e diviene più difficile ga-rantire efficienza e trasparenza;

appaiono improcrastinabili tra l’al-tro:

a) la necessità di uniformare leprocedure di identificazione e di accerta-mento dell’età;

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b) l’istituzione di un sistema na-zionale di accoglienza, con un numeroadeguato di posti e con standard qualitativigarantiti;

c) l’attivazione di una banca datinazionale per disciplinare l’invio dei mi-nori che giungono in Italia nelle strutturedi accoglienza dislocate in tutte le regioni,sulla base delle disponibilità di posti e dieventuali necessità e bisogni specifici deglistessi minori;

d) la continuità e certezza delfinanziamento di un fondo nazionale perl’accoglienza dei minori stranieri non ac-compagnati che non gravi sui bilanci deicomuni e che sia una delle voci del Fondonazionale per le politiche sociali;

e) la partecipazione attiva e di-retta dei minori stranieri non accompa-gnati a tutti i procedimenti che li riguar-dano, nel rispetto dei principi della Con-venzione dell’Organizzazione delle NazioniUnite (Onu) sui diritti dell’infanzia e del-l’adolescenza, resa esecutiva dalla leggen. 176 del 1991;

f) la promozione della presa incarico e di un sostegno continuativo deiminori stranieri in condizioni di partico-lare vulnerabilità, quali, ad esempio, quellivittime di tratta e di sfruttamento, richie-denti asilo e altri;

g) il sostegno organico all’integra-zione sociale, scolastica e lavorativa deiminori stranieri non accompagnati anchevicini al compimento della maggiore età;

h) il coinvolgimento attivo dellecomunità nell’accoglienza e nell’integra-zione dei minori stranieri non accompa-gnati, sviluppando l’affido familiare comealternativa alla comunità e la figura deitutori volontari in rete con i garanti perl’infanzia e l’adolescenza,

impegna il Governo:

a superare l’approccio emergenzialealla questione dei minori stranieri nonaccompagnati, anche attraverso un’inizia-

tiva normativa che affronti organicamentela questione dei minori non accompagnatie che preveda in particolare:

a) un sistema di protezione pertutti i minori, colmando le lacune chel’acuirsi del fenomeno migratorio dei mi-nori ha evidenziato, rafforzando il sistemadi tutela dei diritti e rispondendo aglispecifici bisogni dei minori migranti;

b) l’applicazione della definizionedi minori stranieri non accompagnati an-che ai minori richiedenti protezione in-ternazionale, in linea con la risoluzionen. 97/C 211/03 del Consiglio del 26 giugno1997 in materia, minori finora non con-siderati di competenza del Comitato per iminori stranieri, le cui funzioni sono staterecentemente trasferite alla direzione ge-nerale dell’immigrazione e delle politichedi integrazione del Ministero del lavoro edelle politiche sociali;

c) il divieto del respingimento allafrontiera dei minori non accompagnati,prevedendolo esclusivamente nei casi incui sia nel loro superiore interesse e siafinalizzato al riaffidamento ai familiari;

d) le modalità di contatto e diinformazione nei riguardi dei minori stra-nieri non accompagnati, presso i valichi difrontiera, garantendo l’accesso alle orga-nizzazioni di tutela anche ai presunti mi-nori prima della loro identificazione eassicurando, inoltre, a tutti i presuntiminori un servizio di prima assistenza, chefaccia fronte, anche prima dell’identifica-zione, ai bisogni primari degli stessi, non-ché il collocamento in una struttura ade-guata nelle more della definizione delleoperazioni di identificazione;

e) l’armonizzazione del sistemadelle segnalazioni della presenza di unminore nel territorio, affinché gli uffici difrontiera segnalino, al pari dei pubbliciufficiali, la presenza di minori stranierinon accompagnati alle autorità compe-tenti, tra cui il tribunale per i minorenni,chiamato ad adottare opportuni provvedi-menti temporanei nell’interesse dellostesso minore;

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f) una procedura di identificazioneomogenea sul territorio ed adatta all’etàdel presunto minore, che: in particolare, sibasi su un approfondito colloquio perso-nale e che, in caso di dubbio sull’età,consenta di esperire ogni opportuno ten-tativo di identificare la persona senzaricorrere a procedure mediche; prevedache le eventuali procedure mediche pos-sano essere disposte dall’autorità giudizia-ria solo come extrema ratio e, in tal caso,che il presunto minore sia sempre infor-mato e acconsenta a sottoporsi agli esamimedici, così come la persona che esercitai poteri tutelari sullo stesso; preveda chel’accertamento dell’età avvenga secondo unapproccio multidisciplinare; stabilisca cheil referto medico riporti un range di età,non potendo, come gli studi scientificidimostrano, l’età essere determinata esat-tamente attraverso nessun esame medico,né tantomeno attraverso un insieme diesami medici; preveda che la pubblicaautorità emetta un provvedimento di at-tribuzione dell’età, ricorribile al pari deglialtri provvedimenti amministrativi o giu-diziali, sancendo il principio, già richia-mato da atti amministrativi, della presun-zione della minore età in caso perman-gano dubbi anche dopo gli accertamentimedici, in linea con quanto già disposto intal senso dalle disposizioni di cui al de-creto del Presidente della Repubblican. 448 del 1988 in materia di procedi-mento penale a carico di imputati mino-renni;

g) l’attivazione di indagini fami-gliari non solo in Italia, ma anche in altriPaesi europei o in Paesi terzi, stabilendoche l’affidamento a familiari idonei siasempre preferito al collocamento in co-munità;

h) la promozione dell’istituto del-l’affidamento familiare di cui alla leggen. 184 del 1983 anche per i minori nonaccompagnati;

i) la disciplina dell’istituto del rim-patrio assistito, spostando la competenzaall’adozione del provvedimento dalla dire-zione generale dell’immigrazione e delle

politiche di integrazione del Ministero dellavoro e delle politiche sociali al tribunaleper i minorenni, che è l’organo a cui laCostituzione assegna istituzionalmente ilcompito di promuovere e di tutelare ilsuperiore interesse dei minori;

l) che il minore straniero non ac-compagnato sia dotato di una « storiapersonale » nel territorio italiano, per per-mettere a ogni operatore che entra incontatto con lo stesso di prendere deci-sioni in linea con il percorso già fatto eper evitare di sottoporre il minore aprocedure alle quali è già stato sottoposto,fatta salva comunque la tutela espressadalla normativa in vigore sulla privacy;

m) la disciplina organica del rila-scio del permesso di soggiorno per i mi-nori, che può essere concesso anche primadella nomina formale del tutore e che deveessere rilasciato « per motivi familiari »quando il minore non è collocato in unacasa-famiglia, ma è affidato a un cittadinoitaliano o straniero, abrogando contestual-mente il permesso di soggiorno previstoper i progetti di integrazione sociale ecivile gestiti da un ente pubblico o privato,istituito dall’articolo 25 della legge n. 189del 2002;

n) l’adozione di una disciplina or-ganica e omogenea che garantisca ugualitutele su tutto il territorio nazionale, de-finendo, al contempo, un sistema stabile diaccoglienza con regole certe, volto a ga-rantire: condizioni di accesso a tutti iminori stranieri non accompagnati; stabi-lità e qualità nelle rete di accoglienza;ottimizzazione delle risorse pubbliche;

o) l’istituzione di elenchi di tutorivolontari presso ogni tribunale ordinario,al fine di scongiurare la cattiva prassisegnalata da diversi territori di un tutoreche ha in carico decine di minori stranierinon accompagnati;

p) l’istituzione del sistema nazio-nale di accoglienza per i minori stranierinon accompagnati, finalizzando il sistemamedesimo a garantire per ogni minore unavalutazione approfondita in merito al

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luogo dove può essere collocato, facendo sìche le strutture deputate all’accoglienzaprevedano servizi specifici rispondenti aibisogni precipui dei minori non accompa-gnati;

q) lo snellimento degli adempimentie l’indicazione di tempi certi della pub-blica amministrazione nel rilascio del pa-rere necessario alla conversione del per-messo di soggiorno al compimento dellamaggiore età;

r) il recepimento dell’accordo Sta-to-regioni che prevede l’iscrizione al Ser-vizio sanitario nazionale anche per i mi-nori privi di permesso di soggiorno, sta-bilendo procedure operative per l’attua-zione di tale misura;

s) misure per favorire l’eserciziodel diritto all’istruzione per i minori nonaccompagnati, prevedendo che possanoconseguire il titolo di studi, anche quandosono divenuti maggiorenni nelle more delpercorso di istruzione, nonché per soste-nere accordi tesi alla promozione dell’ap-prendistato;

t) anche per i minori stranieri nonaccompagnati, un sistema di giustizia childfriendly, come raccomandato dalle lineeguida del Comitato dei ministri del Con-siglio d’Europa del 17 novembre 2010, alfine di promuovere una partecipazioneattiva degli stessi minori in tutti i proce-dimenti giurisdizionali e amministrativiche li riguardano;

u) il rafforzamento del sistema diprotezione per i minori stranieri non ac-compagnati maggiormente vulnerabili, vit-time di tratta, richiedenti protezione in-ternazionale e minori coinvolti in attivitàillecite, per i quali prevedere misure spe-cifiche di tutela, in relazione all’acco-glienza, che è garantita anche ai minoriautori di reato che partecipano attiva-mente a un percorso di reinserimentosociale, ai servizi offerti e ai procedimentigiudiziari e amministrativi che li riguar-dano;

v) la promozione dell’intervento ingiudizio delle associazioni di tutela, anche

per l’annullamento di atti illegittimi cheriguardano minori stranieri non accompa-gnati;

z) la costituzione di un tavolo tec-nico avente finalità di indirizzo delle po-litiche di protezione e tutela dei minoristranieri non accompagnati, composto darappresentanti di tutte le autorità interes-sate, nonché da rappresentanti delle or-ganizzazioni di tutela e delle comunità diaccoglienza;

aa) la promozione della coopera-zione internazionale ed europea al fine diarmonizzare i sistemi di protezione deiminori stranieri non accompagnati neidiversi Stati di origine, di transito e didestinazione;

bb) l’incremento in maniera sostan-ziale del Fondo nazionale per i minoristranieri non accompagnati oggi finanziatocon risorse insufficienti e soggette a spen-ding review.

(1-00498) « Dall’Osso, Lupo, Sorial, SilviaGiordano, Mantero, Cecconi,Baroni, Di Vita, Grillo, Lore-fice ».

La Camera,

premesso che:

con il decreto legislativo 25 luglio1998, n. 286, « Testo unico delle disposi-zioni concernenti la disciplina dell’immi-grazione e norme sulla condizione dellostraniero », si disciplinano, tra l’altro, lemodalità di soggiorno dei minori stranierisul territorio dello Stato;

tra le norme vigenti nell’ordina-mento italiano si prevede che i minori nonaccompagnati che arrivano nel territorionazionale vengano accolti nei centri diprimo soccorso e accoglienza, identificati elì ospitati non oltre 48 ore e destinati poia strutture di accoglienza;

il quadro normativo di riferimentoper la tutela dei diritti dei minori ècostituito dalla Convenzione sui diritti del

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fanciullo fatta a New York il 20 novembre1989 e ratificata dall’Italia con legge 27maggio 1991, n. 176;

nell’ambito delle migrazioni, i mi-nori stranieri non accompagnati rappre-sentano un gruppo particolarmente vulne-rabile. Essi hanno alle spalle viaggi talvoltadi anni, arrivano in Italia spesso dopo avervissuto violenze di ogni tipo e con ilproblema di dover restituire il denaroprestato loro per il viaggio. Possono essere– e purtroppo sono – facile preda deicircuiti di illegalità, soprattutto se non siattiva, fin dal momento del loro arrivo,una rete coordinata di protezione e disostegno;

da molti anni l’Italia affronta l’ac-coglienza dei minori stranieri non accom-pagnati in termini di emergenza, senzauna chiara definizione di competenze e diresponsabilità degli attori coinvolti. Esi-stono in Italia esperienze di eccellenzanell’accoglienza dei minori migranti, ma,nonostante l’impegno di molti sia all’in-terno delle istituzioni che nelle reti asso-ciative e di volontariato, ancora oggi idiritti essenziali dei minori stranieri nonaccompagnati non sono sempre rispettati:dal diritto al riconoscimento della minoreetà a quello ad un’accoglienza decorosa,dal diritto alla nomina di un tutore allapossibilità di essere ascoltati nelle scelteche li riguardano;

secondo i dati del Ministero del-l’interno, dal 1o gennaio 2014 al 31 maggio2014 sono stati 41.243 i migranti arrivativia mare, per la maggior parte eritrei(13.002), siriani (6.620) e maliani (4.314); iminori arrivati sono stati 6.722, di cui4.598 non accompagnati, per la maggiorparte di nazionalità eritrea (1.709), somala(679) ed egiziana (516), e 2.124 accompa-gnati, per la maggior parte siriani (1.542)ed eritrei (206);

ancora nell’aprile 2009 la Commis-sione parlamentare per l’infanzia e l’ado-lescenza, a seguito di un’indagine conosci-tiva, aveva approvato una risoluzioneavente ad oggetto i minori stranieri nonaccompagnati che conteneva alcuni impor-

tanti impegni per il Governo, riferiti di-rettamente alla necessità di sciogliere imaggiori nodi critici emersi dalle primerisultanze dell’indagine. In particolare,l’indagine conoscitiva aveva evidenziatouna situazione di notevole gravità socialerelativamente ai fenomeni riscontrati, im-ponendo alla Commissione l’urgenza diindividuare al più presto strumenti imme-diati atti a garantire un’efficace tutela diquesti minori, accertando tutte le eventualiresponsabilità connesse alla loro incertasorte e alla prevaricazione dei loro piùelementari diritti di soggetti deboli;

il 12 giugno 2014 il Senato dellaRepubblica ha approvato la mozione« Mare nostrum », nella quale si evidenziache lo scenario internazionale non fa pre-sagire alcun rallentamento dei flussi mi-gratori nel Mediterraneo. Lo stesso Mini-stro dell’interno, nel corso dell’audizionedel 28 maggio 2014 al Comitato parlamen-tare di controllo sull’attuazione dell’ac-cordo di Schengen, di vigilanza sull’attivitàdi Europol, di controllo e vigilanza inmateria di immigrazione, ha asserito che,al netto della doverosa cautela derivantedalla variabilità dei fattori che possonoincidere sulla dimensione quantitativa deiflussi migratori, « è un dato di fatto che,con l’accentuarsi dell’instabilità politicadel Nord Africa e della situazione diframmentarietà che ha caratterizzato lecondizioni della Libia, ancora priva di uninterlocutore di Governo affidabile, i fat-tori di pushing immigration restano atte-stati su valori molto alti ». È ragionevole,pertanto, prevedere che, per il 2014, iltrend degli sbarchi continui ad essere inforte crescita e che proseguano, pertanto,le gravissime difficoltà di gestione, comeconfermato, del resto, dal salvataggio dicirca 5.000 migranti avvenuto soltantonelle ultime settimane;

la stessa rilevazione di dati precisiè di difficile effettuazione, stante l’impos-sibilità di censire con celerità soprattuttoi minori stranieri non accompagnati chegiungono sul territorio italiano e di cuispesso si perdono le tracce;

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l’ultimo rapporto (il quinto) rela-tivo agli anni 2011-2012 sui minori stra-nieri non accompagnati, che l’Anci hacommissionato nel 2014 a Cittaitalia, rivelache i minori stranieri non accompagnati inItalia, il cui numero è in continua crescita,costituisce un’ennesima « emergenza », cheancora una volta costringe a inseguire larealtà dei bisogni immediati delle personeda accogliere, con il rischio di allontanaresine die il tempo della programmazionestrategica e dell’articolazione di strumentidi carattere ordinario che favoriscano iprocessi di accoglienza e integrazione;

il rapporto rileva che i Paesi diprovenienza sono più eterogenei, con unanetta diminuzione degli arrivi da altriPaesi europei, mentre è in crescita lacomponente di minori in arrivo dal con-tinente africano, ma anche da Bangladeshe Afghanistan. Conseguentemente, è cre-sciuto significativamente il numero di mi-nori richiedenti asilo, che nell’indaginerisulta essere pari a quasi il 17 per centodei minori stranieri soli contattati o presiin carico dagli enti locali. Analizzando nelloro complesso tutti questi elementi, ap-pare piuttosto evidente che si vada profi-lando, sempre più, una realtà nella qualei minori non accompagnati rappresentanouna componente del più vasto fenomenomigratorio, ma, più specificamente, dellamigrazione di categorie particolarmentevulnerabili;

la Commissione parlamentare perl’infanzia e l’adolescenza ha più voltedenunciato la condizione dei minori stra-nieri non accompagnati nel territorio ita-liano e ha raccolto elementi di graveallarme sociale legati alla pericolosità del-l’azione della microcriminalità e delle or-ganizzazioni mafiose, con particolare rife-rimento alla prostituzione minorile e allavoro nero;

tra le proposte avanzate nel docu-mento della Commissione parlamentareper l’infanzia e l’adolescenza adottatonella XVI legislatura vi sono: la creazionedi una task force in grado di procederetempestivamente all’identificazione dei mi-

nori stranieri non accompagnati; l’esple-tamento di una procedura certa e uni-forme di identificazione; la promozione dicollaborazioni bilaterali tra l’Italia e iPaesi di provenienza; il rifinanziamentodel programma nazionale di protezionedei minori stranieri non accompagnatigestito dall’Anci; l’attivazione di proceduradi affidamento familiare temporaneo se-condo le norme previste in materia dal-l’ordinamento;

il rapporto dell’Anci riporta chenel biennio 2011-2012 i minori stranierinon accompagnati contattati o presi incarico sono stati nel 54,9 per cento deicasi accompagnati ai servizi dalle forzedell’ordine, il 15,6 per cento circa daparenti, poco meno del 5 per cento daconnazionali, mentre quasi il 9 per centosi presenta autonomamente. Se si guarda,invece, ai dati in riferimento alle regionisi registrano in Veneto (69,6 per cento),Friuli-Venezia Giulia (66,7 per cento),Lazio (63 per cento) e Sicilia (61,7 percento) le percentuali più alte di minoriportati ai servizi dalle forze dell’ordine.Mentre la percentuale più alta di minoriche si recano ai servizi insieme ai parentisi registra in Piemonte con il 41 percento, seguito dalla Toscana con il 33,3per cento, mentre in Basilicata con il33,3 per cento si concentra la più altapercentuale di minori segnalati ai servizida parte della procura o del tribunale. Èda sottolineare il fatto che nel 2011 ilnumero dei minori stranieri non accom-pagnati, contattati o presi in carico daiservizi sociali dei comuni è cresciutorispetto al 2010 (+100,5 per cento), ri-manendo pressoché stabile l’anno succes-sivo. Un incremento che ha comportatol’attivazione di interventi, attività e servizia favore di 9.197 minori nel 2011 e di9.104 nel 2012. Rispetto agli anni pre-cedenti, inoltre, nel corso dei quali laquota più alta di minori presi in caricosi trovava nel Centro-Nord, nel 2012,invece, questa si concentra nel Centro-Sud dove si trova il 71 per cento deigiovani stranieri seguiti dai servizi socialiterritoriali. Nello specifico nelle quattroregioni di Lazio (35,1 per cento per cento

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del totale, con 3.192 minori contro gli892 del 2010), Puglia (12 per cento, da422 a 1.089), Sicilia (11,7 per cento, da301 a 1.061) ed Emilia-Romagna (10 percento, da 783 a 914 minori) si è regi-strata la più elevata percentuale di mi-nori presi in carico nel 2012;

secondo la stima di Save the chil-dren e i dati parziali forniti dalle autoritàcompetenti, dal 1o giugno 2014 al 10giugno 2014 sono arrivati via mare circa11.312 migranti, per la maggior parteeritrei, siriani e sub sahariani, di cuialmeno 813 donne e 1.315 minori (608accompagnati e circa 707 non accompa-gnati);

complessivamente, dunque, dall’ini-zio del 2014 al 10 giugno 2014 sonoalmeno 52.500 i migranti arrivati via mare,di cui almeno 8.000 minori, per la maggiorparte (almeno 5.300) non accompagnati;

al 3 giugno 2014 i minori nonaccompagnati in attesa di accoglienzaerano 557, di cui 94 in centri per adulti (lamaggior parte presso il centro di primosoccorso e accoglienza di Pozzallo) e glialtri 463 in strutture adibite alla primaaccoglienza dei minori nella provincia diSiracusa;

nel maggio 2014 il presidente dellaCommissione regionale antimafia sici-liana, Nello Musumeci, ha lanciato ungravissimo allarme relativo alla fuga daicentri di prima accoglienza dell’isola di1.030 minori immigrati, che rischiano dicadere nella rete della criminalità. Se-condo il presidente « i ragazzi e le ra-gazze, quasi tutti in età adolescenziale,dopo aver vagato nei primi giorni percentri abitati e campagne, finiscono quasisempre nelle mani di spregiudicati, nonsolo loro connazionali, dediti allo sfrut-tamento della prostituzione, allo spacciodi droga o al lavoro stagionale nei campiagricoli, vittime del caporalato ». « Il dato– spiega Musumeci – è quello ufficialetrasmesso dal Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali e si riferisce ai minorinon accompagnati sbarcati negli ultimimesi sulle nostre coste e non identificati

in tempo o registrati con false generalità,quasi sempre senza neppure essere sot-toposti a visita medica ». « Si rendonoirreperibili subito dopo l’accesso al centrodi prima accoglienza e della loro sortenon si saprà mai nulla ». Secondo Mu-sumeci, « solo una minima percentualedei minori allontanatisi attraversa loStretto per tentare di raggiungere i ge-nitori in altre parti della penisola. Ilresto degli immigrati è condannato inSicilia ad una vita di stenti, sfruttamentied espedienti »,

impegna il Governo:

a ricercare una soluzione che non siadi tipo emergenziale ma affronti in ma-niera organica – anche sul piano norma-tivo – il problema dei minori stranieri nonaccompagnati, nel rispetto delle normeinternazionali, quali la Convenzione Onusui diritti del fanciullo, fatta a New Yorkil 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italiacon legge 27 maggio 1991, n. 176, chevincola i Paesi sottoscrittori, tra l’altro, ariconoscere il diritto di non discrimina-zione (articolo 2), ad adottare ogni misuralegislativa, amministrativa, sociale ed edu-cativa per tutelare il fanciullo contro ogniforma di violenza, di oltraggio o di bru-talità fisiche o mentali, di abbandono e dinegligenza, di maltrattamenti o di sfrut-tamento, compresa la violenza sessuale(articolo 19), a riconoscere il diritto deifanciulli ad ottenere il più alto standardpossibile di cure mediche, protezione so-ciale ed istruzione (articoli 20, 28 e 29) ead assicurare il diritto di protezione (ar-ticoli 19, 22, 30, 38);

ad assumere iniziative per approvareal più presto una normativa organica sultema dei minori stranieri non accompa-gnati;

ad uniformare le procedure di iden-tificazione e di accertamento dell’età, adistituire un sistema nazionale di acco-glienza ampliando il numero di posti pre-visti dal Sistema di protezione per richie-denti asilo e rifugiati (Sprar) e ad attivareuna banca dati nazionale per disciplinare

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l’invio dei minori che giungono in Italianelle strutture di accoglienza dislocate intutte le regioni, sulla base delle disponi-bilità di posti e di eventuali necessità ebisogni specifici degli stessi minori;

ad assumere iniziative per prevedere,comunque, la continuità del finanziamentodi un fondo nazionale per l’accoglienza deiminori stranieri non accompagnati chenon gravi sui bilanci dei comuni;

a prevedere la partecipazione attiva ediretta dei minori stranieri non accompa-gnati a tutti i procedimenti che li riguar-dano, nel rispetto dei principi della Con-venzione Onu sui diritti dell’infanzia edell’adolescenza;

a favorire la promozione della presain carico e di un sostegno continuativo deiminori stranieri in condizioni di partico-lare vulnerabilità (vittime di tratta e disfruttamento, richiedenti asilo e altri) ed ilsostegno organico all’integrazione sociale,scolastica e lavorativa dei minori stranierinon accompagnati, anche vicini al compi-mento della maggiore età;

ad incentivare il coinvolgimento at-tivo delle comunità nell’accoglienza e nel-l’integrazione dei minori stranieri non ac-compagnati, sviluppando l’affido familiarecome alternativa alla comunità e la figuradei « tutori volontari » in rete con i garantiper l’infanzia e l’adolescenza;

a favorire le attività per il ricongiun-gimento dei minori con i loro genitoriallorquando giunti sul territorio italiano;

a sostenere a livello europeo, in par-ticolare con l’avvio del semestre di presi-denza italiano dell’Unione europea, la pre-disposizione di un piano europeo di ac-coglienza e inserimento nei diversi Paesi didestinazione di migranti, richiedenti asiloe protezione, nonché di trasporto sicuronella traversata del Mediterraneo e poi nelraggiungimento delle destinazioni finalispesso diverse dall’Italia, anche attraversola revisione delle norme del regolamento(UE) n. 604/2013 (cosiddetto Dublino III),con particolare riguardo ai minori stra-nieri non accompagnati, che prevede a

possibilità di trasferimento dei minoripresso parenti (non solo genitori) residentiin altri Paesi;

a prevedere, per quanto di compe-tenza, misure stringenti di controllo e diaccelerazione delle operazioni di primaidentificazione dei minori stranieri nonaccompagnati, al fine di impedire che taliminori, resi « invisibili », finiscano nellemani della criminalità organizzata o nellatratta di esseri umani.

(1-00501) « Zampa, Iori, Patriarca, LaMarca, Scuvera, D’Incecco,Marco Di Maio, Gasparini,Antezza, Grassi, Albini,Miotto, Quartapelle Procopio,Piccione, Tidei, Capone,Amoddio, Paola Bragantini,Roberta Agostini, Chaouki,Carnevali, Beni, Zanin, Zap-pulla, Carra ».

La Camera,

premesso che:

l’eccezionale afflusso di migrantisul territorio nazionale, con sbarchi ormaiquotidiani sulle coste, principalmente si-ciliane (sono oltre 50 mila le personesbarcate dall’inizio del 2014), porta nelnostro Paese migliaia di persone disperate,il 73 per cento delle quali ha diritto a farerichiesta di asilo secondo la Convenzionedi Ginevra, oltre che secondo la Costitu-zione e le leggi italiane. La gran parte diessi sono profughi, sono rifugiati, sonopersone che scappano da guerre, persecu-zioni e sono donne che sono state vittimedi abusi;

tra questi migranti, moltissimi sonominori e di questi una buona parte sonominori non accompagnati;

in base alla legislazione nazionaleper « minori stranieri non accompagnati »si intendono i minorenni non aventi cit-tadinanza italiana o di altri Stati del-l’Unione europea che, non avendo presen-tato domanda di asilo politico, si ritrovanoper qualsiasi causa nel territorio dello

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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Stato privi d’assistenza e rappresentanzada parte dei genitori o d’altri adulti perloro legalmente responsabili in base alleleggi vigenti nell’ordinamento italiano. Intale definizione rientrano sia i minori soliche quelli che vivono con adulti diversi daigenitori che non ne siano tutori o affida-tari in base a un provvedimento formale;

secondo i dati delle Nazioni Unite,nel 2013 i migranti nel mondo sono stati232 milioni di persone, pari al 3,2 percento della popolazione globale, contro175 milioni nel 2000 e 154 milioni nel1996;

si calcola che siano 33 milioni imigranti di età inferiore ai 20 anni (il 16per cento di tutte le persone migranti), dicui 11 milioni hanno un’età compresa trai 15 e i 19 anni e, all’interno di questoprocesso migratorio, i minori non accom-pagnati, negli ultimi anni, sono notevol-mente aumentati;

anche nel nostro Paese i minoristranieri, e quelli non accompagnati inparticolare, costituiscono una realtà sem-pre più importante, dalle caratteristichemolto variegate. Ciò comporta anche ladifficoltà di quantificare con precisione ilfenomeno;

in Italia, secondo i dati forniti dalMinistero del lavoro e delle politiche so-ciali nel consueto report bimestrale, i mi-nori non accompagnati non richiedentiasilo segnalati alla fine di marzo 2014erano 7.865, di cui 1.966 irreperibili;

giunto nel nostro Paese, qualoravenga individuato o si presenti spontanea-mente alle autorità competenti, il minoreviene segnalato al Comitato per i minoristranieri (l’organo competente a vigilaresul soggiorno dei minori stranieri tempo-raneamente ammessi sul territorio nazio-nale, nonché a coordinare le attività delleamministrazioni coinvolte), dotato di unpermesso di soggiorno per minore età,come previsto dalla legge, e introdotto neicentri di prima accoglienza per un periodorelativamente breve, previsto per un mas-simo di quaranta giorni ma che moltospesso si protrae per alcuni mesi;

negli ultimi anni per fronteggiare lasituazione di emergenza si è assistito almoltiplicarsi dei cosiddetti « centri infor-mali », centri di prima accoglienza attivatidai prefetti in luoghi – come per esempiopalestre e palasport – spesso non adatti aricevere ed ospitare degnamente e perperiodi medio-lunghi un numero consi-stente di persone;

sotto questo aspetto, il 16 maggio2014, l’Assemblea della Camera dei depu-tati ha discusso e votato alcune mozioniconcernenti iniziative relative all’opera-zione Mare Nostrum. Tra queste, è stataapprovata la mozione n. 1-00466 delgruppo Sinistra Ecologia Libertà, che im-pegnava il Governo, tra l’altro, e propriocon riferimento ai minori non accompa-gnati, ad implementare con la massimapriorità il sistema di accoglienza dei so-pradetti minori, impedendo che tali sog-getti possano essere posti, anche tempo-raneamente, in « centri informali » digrandi dimensioni, garantendo loro unarete di protezione che preveda tutele par-ticolari riconosciute ai minori a garanziadella loro particolare vulnerabilità;

la situazione dei centri di primaaccoglienza per minori non accompagnatiè drammatica: sempre più spesso i minorivengono tradotti in strutture di primaaccoglienza al collasso e impreparate adun sostegno specifico. I tempi di trasferi-mento in comunità idonee ad accogliere iminori sono lunghi e numerose sono lefughe dai sopradetti centri di accoglienzaper minori, con la conseguenza che ilnostro Paese perde le tracce di gran partedei minori che sbarcano sulle coste ita-liane;

è evidente, infatti, come sia estre-mamente critica la fase del loro primoinserimento nella società civile, che liespone inevitabilmente a gravi rischi disfruttamento da parte della criminalità,oltre che per la loro stessa incolumità;

qualunque previsione di un rientrodel minore straniero nel Paese di originedeve essere valutata sulla base di unattento esame dei fattori di rischio e di

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accurati accertamenti circa l’identità delminore, la sua rete familiare di riferi-mento, il suo percorso migratorio e lasicurezza che il minore non cada in cir-cuiti di tratta e sfruttamento;

un minore straniero non accompa-gnato dovrebbe avere la possibilità di po-ter restare nel Paese ospite e il permessodi soggiornare temporaneamente nel Paeseospite non dovrebbe essere inteso solocome una procedura amministrativa chepuò essere interrotta bruscamente quandoil minore compie i 18 anni;

il fenomeno per il quale molti mi-nori si allontanano senza lasciare tracciadalle strutture di ospitalità per loro pre-viste impone, di conseguenza, l’individua-zione di efficaci strumenti di contrastoalla loro scomparsa e alla tutela dei lorodiritti fondamentali. Va sottolineato comeuna delle ragioni dell’allontanamento diquesti giovani dalle comunità che li ospi-tano è da rinvenirsi anche nelle pocherisorse finanziarie assegnate ai comuni e,conseguentemente, ai relativi centri diprima accoglienza;

peraltro, i comuni hanno sempremaggiore difficoltà a far fronte agli oneriderivanti dalla sempre maggiore presenzadi minori stranieri non accompagnati sulproprio territorio. Il comune, infatti, percompetenza, deve provvedere a collocarlitemporaneamente in un luogo sicuro sinoa quando non si possa provvedere in mododefinitivo alla loro protezione;

si ricorda che l’accoglienza dei mi-nori stranieri non accompagnati – e lerelative spese – rientra nella responsabi-lità dei comuni che, a partire dal 1990,hanno acquisito autonomia statutaria(legge n. 142 del 1990). In questo senso, ilMinistero dell’interno si limita a gestire laprima accoglienza fino alla nomina deltutore, mentre i fondi da assegnare per iprogetti di accoglienza dei minori vengonostanziati dalle regioni sulla base dellepresenze. Per quanto riguarda la realiz-zazione del sistema integrato di interventie servizi sociali, è la legge n. 328 del 2002

a stabilire che siano i comuni a program-mare e realizzare i servizi in accordo coni diversi enti interessati;

l’ente locale è, quindi, il soggetto sucui gravano i costi di queste permanenzee i comuni spendono complessivamentecirca 200 milioni di euro l’anno per lagestione del problema;

il decreto-legge n. 95 del 2012,convertito, con modificazioni, dalla leggen. 135 del 2012, ha istituito presso ilMinistero del lavoro e delle politiche so-ciali il Fondo nazionale per l’accoglienzadei minori stranieri non accompagnati,con una dotazione di 5 milioni di euro perl’anno 2012;

successivamente, il decreto-leggen. 120 del 2013, convertito, con modifica-zioni, dalla legge n. 137 del 2013, hastanziato 20 milioni di euro per l’anno2013. La legge di stabilità 2014 (articolo 1,comma 202, della legge n. 147 del 2013)ha, quindi, provveduto a stanziare ulteriori20 milioni di euro per ciascuno degli anni2015 e 2016. Risorse indispensabili maancora insufficienti per assicurare effettivacopertura delle spese sostenute dai comuniper l’accoglienza di tutti i minori presenti,senza alcuna distinzione di provenienza,età, periodo o luogo di ingresso sul terri-torio italiano;

il rapporto dell’Alto commissariatodelle Nazioni Unite per i rifugiati delmarzo 2014 sull’accertamento dell’età deiminori stranieri non accompagnati se-gnala criticità diffuse nelle procedure diaccertamento dell’età. In particolare, talerapporto sottolinea come in Italia spessonon sia seguito in via privilegiata, comeda accordi internazionali, un approccioolistico multidisciplinare e non invasivonell’espletamento della procedura. L’as-senza di personale qualificato ed indi-pendente porta a prassi disomogenee sulterritorio nazionale e, spesso, ad un uti-lizzo indiscriminato e non come extremaratio di esami clinici, come la determi-nazione del grado di maturazione sche-letrica o la valutazione dello sviluppopuberale. Tali esami, non esenti da con-

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troindicazioni fisiche e psicologiche per isoggetti che vanno considerati minori finoa prova contraria, sono comunque sog-getti ad un margine di errore (recentistudi lo quantificano in due anni supe-riore o inferiore all’età indicata), chedeve essere specificato nel referto medico,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per incremen-tare e rendere pluriennali le risorse asse-gnate al Fondo nazionale per l’accoglienzadei minori stranieri non accompagnati e,più in generale, per aumentare le risorsefinanziarie a favore delle regioni e deglienti locali sulla base delle rispettive pre-senze, per il potenziamento e il migliora-mento dei progetti di accoglienza a favoredei minori stranieri non accompagnati;

ad attuare efficaci iniziative, anchenormative, al fine di intervenire nella fasedel primo inserimento nella società civiledei minori non accompagnati, aiutandoliin una fase che li espone a gravi rischi perla loro incolumità, e a favorirne la lorointegrazione, agevolando a tal fine oppor-tune e adeguate forme di affido tempora-neo;

a promuovere un più stretto coordi-namento tra livello centrale e governilocali e a valorizzare a pieno il potenzialedella società civile e dell’associazionismoper l’accoglienza e l’integrazione dei mi-nori stranieri non accompagnati;

a dare soluzione alle difficoltà con-nesse a procedure e prassi territorialmenteeterogenee per quanto riguarda l’identifi-cazione all’arrivo, le tempistiche, le con-dizioni di accoglienza, i casi di sovraffol-lamento, il profilo professionale degli ope-ratori e la predisposizione di servizi dimediazione culturale, nonché l’attività in-formativa riguardo alla possibilità di pre-sentare domanda di asilo;

a mettere in atto, con particolareriferimento ai minori non accompagnati,un più efficace e costante monitoraggioper valutare gli aspetti quantitativi relati-vamente alle presenze e agli allontana-

menti dai centri di prima accoglienza, everificare gli standard qualitativi dell’acco-glienza approfondendo la situazione e ildestino dei sopraddetti minori immigraticlandestinamente in Italia, una volta la-sciati i centri di prima accoglienza per gliimmigrati;

a farsi promotore, nell’ambito delprossimo semestre di presidenza europea,di una politica di effettiva collaborazionee condivisione riguardo alle politiche eu-ropee di accoglienza dei migranti, conparticolare riferimento all’assistenza deiminori non accompagnati;

a rendere omogenee nel territorionazionale le procedure di accertamentodell’età, avendo cura che esse siano por-tate avanti da personale specializzato edindipendente, rispettando i principi di pre-sunzione della minore età e di utilizzo diprocedure non traumatiche e ricorrendosolo come extrema ratio a procedure me-diche invasive;

a dare seguito agli impegni di cui allamozione n. 1-00466, approvata dalla Ca-mera dei deputati il 16 maggio 2014,relativa all’operazione Mare Nostrum, e inparticolare, proprio con riferimento aiminori non accompagnati, a implementarecon la massima priorità il sistema diaccoglienza dei sopradetti minori, impe-dendo che tali soggetti possano essereposti, anche temporaneamente, in « centriinformali » di grandi dimensioni, garan-tendo loro una rete di protezione chepreveda tutele particolari riconosciute aiminori a garanzia della loro particolarevulnerabilità.

(1-00502) « Palazzotto, Nicchi, Piazzoni,Migliore, Di Salvo, Pilozzi,Kronbichler, Fratoianni,Scotto, Fava, Marcon, Panna-rale, Ricciatti, Duranti, Piras,Costantino ».

La Camera,

premesso che:

il fenomeno dei minori stranieriaffidati ai servizi sociali ha assunto, negli

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ultimi anni, proporzioni vastissime e in-controllabili, a causa delle massicce on-date migratorie che hanno investito ilnostro Paese;

nel mondo industrializzato i pro-blemi dell’infanzia sono spesso connessiall’ondata dei flussi migratori. I minori,sradicati dal proprio ambiente naturale, incondizioni di povertà, diventano facil-mente preda di situazioni di violazione deidiritti fondamentali, dallo sfruttamentodel lavoro minorile all’accattonaggio, dallosfruttamento sessuale all’utilizzo a fini dimicrocriminalità;

per la sua posizione geopolitica,l’Italia è stata da sempre esposta al feno-meno migratorio. In primo luogo, poichégeograficamente protesa verso il mare e, diconseguenza, completamente predispostaai flussi commerciali o migratori, sempredifficilmente controllabili nella loro inte-rezza. In secondo luogo, poiché, trovandosial centro del Mar Mediterraneo, costituisceil confine meridionale del continente eu-ropeo, facilmente raggiungibile non solodalla vicinissima Africa, ma anche dal piùlontano Medio Oriente. Al di là delle sterilicifre il fenomeno migratorio è progressi-vamente divenuto più drammatico. L’im-migrazione negli ultimi anni ha fatto re-gistrare un aumento esponenziale anche aseguito della cosiddetta « primaveraaraba », ma soprattutto a causa della ri-voluzione economico-sociale che ha scon-volto il mondo negli ultimi venti anni;

il progetto mondialista, rivoluzioneeconomica, politica e sociale che ha con-formato il pensiero culturale alle logicheliberiste del mercato, ha scardinatol’identità e le economie di sussistenza(autoproduzione e autoconsumo) su cui lepopolazioni del sud del Mondo avevanovissuto, e a volte prosperato, per secoli emillenni privandoli di quel tessuto disolidarietà familiare e comunitaria. Inbreve, il potere delle risorse prevale sulpotere dell’uomo;

basti pensare che ai primi del No-vecento l’Africa era alimentarmente auto-

sufficiente. Lo era ancora, in buona so-stanza (al 98 per cento), nel 1961. Ma daquando ha cominciato ad essere aggreditadall’integrazione economica le cose sonoprecipitate. L’autosufficienza è scesa all’89per cento nel 1971, al 78 per cento nel1978;

tutti gli « aiuti » non solo non sonoriusciti a tamponare il fenomeno dellafame, in Africa e altrove, ma lo hannoaggravato. Perché gli « aiuti » alle popola-zioni del Terzo Mondo tendono ad inte-grarle maggiormente nel mercato econo-mico mondiale;

prima, quindi, di affrontare il pro-blema dei minori non accompagnati pre-senti nel nostro Paese con il solito ap-proccio buonista, si dovrebbe essere capacidi assumere le proprie responsabilità sto-riche, ma soprattutto si dovrebbe essere ingrado di capire che è necessario un in-tervento in controtendenza, fondato, da unlato, su un’azione forte di contrasto al-l’immigrazione di massa e, dall’altro lato,finalizzato a sviluppare interventi mirati diaiuto sul posto per le popolazioni soffe-renti;

il Ministro dell’interno ha reso notoche sarebbero ben 600.000 le persone sullecoste dell’Africa in attesa di imbarcarsiper arrivare via mare in Italia;

se nel 2013 gli sbarchi sono stati42.925, solo dall’inizio del 2014 gli arrivihanno già superato quota 20.000 e ilMinistero dell’interno ha fatto sapere cheil dato è di oltre 10 volte maggiore a quelloregistrato nello stesso periodo del 2013, unvero e proprio record;

secondo i dati del Ministero del-l’interno dal gennaio 2014 i minori arrivatiin Italia sono stati 6722, di cui 4.598 nonaccompagnati per la maggior parte dinazionalità eritrea, somala ed egiziana;

il quinto rapporto Anci 2011-2012sui minori non accompagnati rileva che ilproblema sta assumendo dimensioniemergenziali;

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la Commissione antimafia della Re-gione siciliana nel maggio 2014 ha ripor-tato un dato di non trascurabile impor-tanza relativo alla fuga dai centri di primaaccoglienza dell’isola di 1.030 minori im-migrati;

la tutela dei minori e del loroequilibrato sviluppo è prioritaria, inquanto i bambini rappresentano il futurodella nostra società; è necessario affer-mare il diritto delle nuove generazioni avivere pienamente il loro presente e asviluppare le proprie potenzialità nel lorocontesto familiare, affinché possano af-frontare positivamente la loro vita;

il principio VI della Dichiarazionedei diritti del fanciullo del 1989 afferma:« Il fanciullo, per lo sviluppo armoniosodella sua personalità, ha bisogno di amoree di comprensione; egli deve, per quanto èpossibile, crescere sotto le cure e la re-sponsabilità dei genitori e, in ogni caso, inatmosfera d’affetto e di sicurezza mate-riale e morale. Salvo circostanze eccezio-nali, il bambino in tenera età non deveessere separato dalla madre »;

non è più accettabile l’atteggia-mento ad avviso dei firmatari del presenteatto di indirizzo ipocrita del Governo, ilquale continua a non volere attuare unacorretta gestione dei flussi migratori versoil nostro Paese e si limita a scaricare leproprie responsabilità sugli enti locali, che,già fortemente penalizzati dai tagli dirisorse provocate dalla perdurante crisi edalla mancata attuazione del federalismofiscale, devono, in aggiunta, accollarsispese enormi per l’erogazione di tali ser-vizi socio-assistenziali, a scapito dei citta-dini residenti;

il piano di accordi bilaterali elabo-rato al principio della XVI legislatura alfine di impedire le partenze dai Paesicostieri dell’Africa, prima di essere inter-rotto, aveva contribuito in modo drasticoa far diminuire gli sbarchi di immigratisulle nostre coste;

con alcuni Stati, e specificamentecon quelli a più alta pressione migratoria, è

necessario perfezionare pacchetti di intesedi portata più ampia che prevedano nonsoltanto accordi di riammissione, ma ancheintese di cooperazione di polizia, accordi inmateria di lavoro e progetti specifici voltialla presa in carico dei minori;

il dramma dell’immigrazione e deisuoi risvolti sociali sta toccando picchiemergenziali. I poteri dello Stato si tro-vano spesso senza mezzi tecnici, economicie giuridici per fronteggiarne le derive piùestreme. Come è avvenuto in passato, inaltre situazioni emergenziali (ad esempio,nei fenomeni di contrasto al terrorismonegli anni di piombo, di contrasto allamafia, di contrasto al terrorismo islamico)soltanto una legislazione speciale, accom-pagnata da deroghe ai trattati internazio-nali finalizzate alla sicurezza interna (adesempio, come avvenne durante il G8Italia per quanto riguarda il trattato diSchengen) e da una politica di accordistabili bilaterali, può consentire la realetutela dell’interesse dei cittadini e deglistranieri regolarmente presenti, nonchédiminuire realmente la pressione migra-toria e, quindi, le tragedie umanitarie« degli sbarchi » e quelle dei minori nonaccompagnati preda delle organizzazionicriminali;

se, da un lato, è necessario, quindi,operare al fine di garantire la presa incarico dei minori stranieri non accompa-gnati presenti nel territorio italiano, dal-l’altro lato è fondamentale avviare unapolitica reale di contrasto all’immigrazioneclandestina. È necessario, quindi, evitareanche solo sotto il profilo esclusivamenteculturale la diffusione di un’apertura in-discussa all’accoglienza, ipotizzando l’in-troduzione di misure assurde (come par-ticolari deroghe alla normativa nazionalesulle adozioni e affido dei minori) cherischierebbero di alimentare il problema,rappresentando nella disperazione vissutadalle popolazioni colpite dalla povertà edalle guerre una soluzione. Una soluzioneche nella migliore delle ipotesi può garan-tire il futuro del singolo, ma nei fatti

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rappresenta la negazione del futuro di unpopolo,

impegna il Governo:

a promuovere progetti di aiuto per lepopolazioni del sud del mondo volti inprimo luogo alla presa in carico dei minori;

nella consapevolezza della necessitàdi tutelare i diritti dei minori vittime delleorganizzazioni criminali dedite alla trattadi persone, a farsi promotore, in tutte lesedi competenti, di una strategia europeacomune per il contrasto del fenomenoemergenziale degli sbarchi di immigratisulle coste del Mediterraneo europeo, attaad avanzare, in qualità di Stati coalizzati,una richiesta di autorizzazione al Consi-glio di sicurezza delle Nazioni Unite perun intervento finalizzato:

a) al pattugliamento e al controllodelle coste africane interessate dal feno-meno migratorio;

b) al contrasto delle associazionicriminali dedite alla tratta di persone;

c) alla costituzione nelle localitàsensibili al fenomeno migratorio di areeterritoriali sotto il controllo delle NazioniUnite per la presa in carico dei rifugiatiumanitari e politici;

d) all’attivazione, nelle aree terri-toriali sotto il controllo delle NazioniUnite, di rappresentanze diplomatiche eduffici consolari, per recepire, valutare econtingentare le richieste dei permessi disoggiorno per motivi umanitari;

e) ad istituire una commissione, for-mata da rappresentati dei diversi Stati, fi-nalizzata allo studio e all’analisi della capa-cità recettiva degli Stati, in rapporto allesingole realtà territoriali, per l’ingresso de-gli immigrati richiedenti permesso di sog-giorno per motivi umanitari e politici;

a promuovere, fino a quando nonverrà condivisa dall’Unione europea unapolitica di intervento comune, anche at-traverso l’utilizzo della normativa d’ur-

genza, norme speciali per contrastare iflussi migratori verso il nostro Paese;

ad assumere iniziative per prevederela continuità del finanziamento di unfondo nazionale per l’accoglienza dei mi-nori stranieri non accompagnati che nongravi sui bilanci dei comuni.

(1-00504) « Rondini, Allasia, Attaguile,Borghesi, Bossi, Matteo Bra-gantini, Buonanno, Busin,Caon, Caparini, Fedriga,Giancarlo Giorgetti, Gri-moldi, Guidesi, Invernizzi,Marcolin, Molteni, GianlucaPini, Prataviera ».

La Camera,

premesso che:

l’arrivo di minori stranieri non ac-compagnati è un fenomeno che, nel nostroPaese, si manifesta in forma sempre piùcrescente da più di dieci anni: si tratta diun fenomeno che ha assunto ormai con-notati strutturali e che, in quanto tale,necessita di risposte conformi non solo perla dimensione quantitativa, ma anche esoprattutto per i bisogni specifici di pro-tezione e di accoglienza di cui i minoristranieri sono portatori;

il fenomeno presenta caratteristi-che proprie nelle diverse aree di arrivo incui si manifesta relativamente alle nazio-nalità, alle modalità di viaggio ed al gradodi propensione dei minori a stabilirsi nelluogo di primo ingresso o a proseguireverso altre destinazioni;

ogni anno, secondo le statisticheufficiali, arrivano in Italia circa 7.000minori stranieri soli, lontani dalla famigliae senza adulti di riferimento;

i minori stranieri hanno alle spalleviaggi che talvolta sono durati anni earrivano in Italia, spesso dopo avere vis-suto violenze di ogni tipo. Essi costitui-scono una facile preda dei circuiti diillegalità, soprattutto se non si attiva, fin

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dal momento del loro arrivo, una retecoordinata di protezione e di sostegno;

secondo la Commissione parlamen-tare per l’infanzia e l’adolescenza, che hasvolto sul tema un’indagine conoscitivanella XVI legislatura, il fenomeno deiminori stranieri non accompagnati chegiungono sul territorio italiano è andatosensibilmente aumentando a partire dal2006. L’indagine ha evidenziato numerosepeculiarità. Sotto il profilo della prove-nienza geografica, la maggioranza dei mi-nori stranieri non accompagnati provienedal territorio africano, includendo sia ilMaghreb (tradizionale serbatoio di migra-zione giovanile) sia le regioni subsaha-riane, i cui flussi migranti spesso fuggonoda guerre o carestie, raggiungendo il ter-ritorio italiano dopo avere attraversatovasti territori ostili e gravi pericoli per lapropria incolumità personale. Negli ultimianni sono aumentate le presenze di minoriegiziani e afghani, mentre per quantoriguarda i minori che provengono dalMarocco la crescita è stata più contenuta;inoltre, è aumentato il numero di minoripalestinesi e dei minori provenienti dalCorno d’Africa, somali ed eritrei, o dalSudan;

il grosso degli arrivi di minori delnostro Paese avviene per mare. In tuttiquesti casi, il primo dato evidente riguardal’estrema pericolosità del viaggio che con-duce questi minori nel nostro Paese: latragedia dei migranti che attraversano ilMediterraneo in cerca di una vita migliorea bordo di barconi in precarie condizionidi sicurezza coinvolge anche molti minori.Per quanto riguarda l’età media di questiragazzi, la fascia di età dichiarata è di 17anni e rappresenta il 37 per cento degliarrivi: capita a volte che i maggiorennidichiarino di avere 17 anni perché infor-mati che in quanto minorenni la leggeitaliana non consente loro l’espulsione. Laseconda fascia di età, che rappresenta il20-21 per cento dei ragazzi, è quella dei 16anni, mentre i ragazzi di 15 anni rappre-sentano l’11 per cento;

il Parlamento e il Governo nel 1998hanno apportato alcune modifiche sulla

condizione giuridica del minore stranieronon accompagnato per meglio disciplinarele diverse problematiche dell’affidamento,della tutela e dell’accoglienza del minore.Tra la normativa internazionale è utilericordare la Convenzione Onu sui dirittidel fanciullo fatta a New York nel 1989,che stabilisce che in tutte le decisioniriguardanti i minori deve essere tenuto inconto come preminente il superiore inte-resse del minore e che i principi in essasanciti devono essere applicati a tutti iminori senza discriminazione. La Conven-zione riconosce a tutti i minori un’ampiaserie di diritti, tra cui il diritto alla pro-tezione, alla salute, all’istruzione, all’unitàfamiliare, alla tutela dello sfruttamento ealla partecipazione. Sono, inoltre, da con-siderare la Convenzione di Lussemburgodel 1980, la Convenzione europea sul-l’esercizio dei diritti dei fanciulli del 1996,la direttiva 2003/9/CE del Consiglio del-l’Unione europea del 2003. Per quantoriguarda la normativa italiana questa èregolata da diversi provvedimenti che sipossono elencare in sintesi: gli articoli 32e 33 del testo unico in materia di immi-grazione, di cui al decreto legislativon. 286 del 1998, il decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri n. 535 del 1999,recante regolamento del Comitato per iminori stranieri, l’articolo 19 del decretolegislativo n. 25 del 2008 in materia diminori con protezione internazionale, l’ar-ticolo 28 del decreto legislativo n. 251 del2007 e la direttiva del Ministero dell’in-terno del 7 dicembre 2006. Tra le modi-fiche normative più recenti, si segnalano lasoppressione, con l’articolo 12, comma 20,del decreto legge n. 95 del 2012 del Co-mitato per i minori stranieri ed il trasfe-rimento dei compiti da questo svolti alladirezione generale dell’immigrazione edelle politiche di integrazione presso ilMinistero del lavoro e delle politiche so-ciali. Da ultimo, è da ricordare che è indiscussione presso la Commissione affaricostituzionali, della Presidenza del Consi-glio e interni della Camera dei deputatiuna proposta di legge che concerne misuredi protezione dei minori stranieri nonaccompagnati;

Atti Parlamentari — 30 — Camera dei Deputati

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sebbene gli strumenti legislativi efinanziari dell’Unione europea sull’asilo,sull’immigrazione e sulla tratta degli esseriumani si occupino già direttamente edindirettamente della situazione specificadei minori non accompagnati, occorronomaggiore coerenza e cooperazione all’in-terno dell’Unione europea e con i Paesi diorigine e di transito. Pertanto, per per-mettere all’Unione europea e agli Statimembri di fornire risposte concrete edefficaci, è necessario un approccio comunebasato sul rispetto dei diritti dei minoriquali definiti nella Carta dei diritti fon-damentali dell’Unione europea e nella ci-tata Convenzione sui diritti del fanciullo ebasato sulla solidarietà tra i Paesi coin-volti, nonché sulla cooperazione con leorganizzazioni della società civile e con leorganizzazioni internazionali;

è necessario, altresì, per risolverein modo efficace il problema dei minorinon accompagnati, la prevenzione dellamigrazione a rischio e della tratta deiminori;

è necessario, inoltre, affrontare laquestione della migrazione dei minori nonaccompagnati anche nell’ambito di altrepolitiche, ad esempio di cooperazione allosviluppo, di riduzione della povertà, diistruzione, della sanità e dei diritti umani,nonché promuovere attività di sensibiliz-zazione e di formazione per riconoscere

rapidamente e proteggere le vittime, ri-volte a coloro che sono in contatto con ibambini nei Paesi di origine e di transitoe promuovere campagne di sensibilizza-zione sui rischi correlati alla migrazioneclandestina rivolte ai bambini e alle lorofamiglie;

ai minori stranieri non accompa-gnati va riconosciuto, altresì, il dirittoall’istruzione e il diritto alla salute,

impegna il Governo:

a porre in essere ogni iniziativa utile,avvalendosi anche di personale specializ-zato, per procedere il più rapidamentepossibile all’identificazione dei minoristranieri non accompagnati fin dal mo-mento della prima accoglienza;

a favorire una collaborazione a livelloeuropeo per promuovere politiche a favoredei minori stranieri non accompagnati;

a facilitare l’adozione dei minoristranieri non accompagnati da parte dellecoppie dichiarate idonee all’adozione in-ternazionale, come forma qualificata perl’accoglienza e l’integrazione degli stessi eal fine di trovare il supporto educativo,affettivo e materiale.

(1-00506) « Dorina Bianchi, Pagano, Cala-brò ».

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INTERPELLANZE URGENTI

Chiarimenti in merito alla vicenda dellequote latte, con particolare riferimento aicontributi comunitari e alla relativa tito-

larità delle quote – 2-00490

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali, per sapere – premesso che:

nell’interpellanza urgente del 9 gen-naio 2014 n. 2-00360, presentata dal sot-toscritto interpellante, si segnalava che:« l’annotazione di Polizia giudiziarian. 169/75-12-2009 del 21 febbraio 2009svolta dal Comando dei Carabinieri dellepolitiche agricole e alimentari su delega diindagini della Procura della Repubblica diRoma rileva che dai dati forniti da AGEA,risultano 1593 aziende che, pur essendoassegnatari di quote di circa 354.661,00quintali, hanno presentato una dichiara-zione di produzione uguale a 0,00 Kg neimodelli L1 »;

si è ricevuta risposta alle domandeposte nell’interpellanza che riguardavano icontributi relativi alla politica agricolacomune o i titoli per contributi dallaPolitica agricola comune acquistati daqueste aziende ed eventuali casi di affittoo vendita di titoli « quote latte » di queste1539 aziende;

nella risposta il Sottosegretario diStato pro tempore, onorevole GiuseppeCastiglione, nella seduta n. 154 del 17gennaio 2014, indicava in 1.697.050 e1.662.246 i capi bovini da latte presenti

nelle annate 2007-2008 e 2008-2009 inItalia e una produzione di 11.106 tonnel-late nel 2007-2008, mentre la compagna2008-2009 si è attestata a 10.896 tonnel-late;

le vacche presenti nelle aziende ita-liane non partoriscono ogni anno essen-doci un periodo di interparto mediamentedi 420 giorni, dovuto ad un ritardo delconcepimento degli animali, rispetto agliipotetici 365 giorni. Le bovine da latte inpiena produzione annualmente sono circal’82 per cento del patrimonio, mentre ilrestante 18 per cento circa ha produzioniinferiori rispetto alla media nazionale –:

se le 1.539 aziende da latte bovinerilevate dal Comando dei carabinieri dellepolitiche agricole e alimentari con dichia-razione di produzione uguale a 0,00, comeattestato dai modelli L1, abbiano presocontributi dalla Politica agricola comunesulla produzione del latte fino alla cam-pagna lattiero casearia 2004-2005 e seabbiano acquisito titoli per contributidalla Politica agricola comune nel premiounico aziendale a partire dal 2005-2006;

se tali aziende abbiano avuto accessoa contributi comunitari previsti nei pianidi sviluppo rurale o dall’organizzazionecomune di mercato;

se tali 1.539 aziende abbiano affittatoo venduto titoli « quote latte » negli anniinteressati e per quali motivi Agea nonabbia provveduto a revocare tali quotecome dichiarato da circolari della stessaAgea;

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quale sia il numero dei parti e dellevitelle/i nati da bovine da latte negli anni2007, 2008 e 2009.

(2-00490) « Cova, Marrocu, Oliverio, Mo-naco, Galperti, Nicoletti, Bur-tone, Gasparini, Cassano, Lu-ciano Agostini, Lodolini, Za-nin, Bindi, Ferrari, Amato,Miotto, Fiorio, Preziosi, Sal-vatore Piccolo, Miccoli, Mo-gnato, Fontanelli, Carra, An-zaldi, Marco Di Stefano, Ve-rini, Borghi, Peluffo, Gullo,Giorgio Piccolo, FrancescoSanna, Battaglia, Gianni Fa-rina, Zardini, Pes, Magorno ».

Messa in sicurezza della strada statalen. 36 del Lago di Como e dello Spluga

– 2-00528

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle infrastrutture e dei tra-sporti, per sapere – premesso che:

la strada statale n. 36 del Lago diComo e dello Spluga è la principale arteriadi collegamento tra Lecco e la Valtellinaed è attraversata ogni giorno da migliaia diveicoli (lavoratori, pendolari, autotraspor-tatori, turisti e altro);

nella mattinata di mercoledì 23 aprile2014 è stata chiusa in entrambe le dire-zioni di marcia la strada statale n. 36 neltratto tra Lecco e Abbadia Lariana inseguito ad una frana che si è staccata dalMonte San Martino;

si apprende dagli organi di stampache la chiusura della strada statale n. 36è avvenuta in via precauzionale dopo isopralluoghi di Anas, polizia locale e vigilidel fuoco;

si apprende, altresì, che la situazionedella viabilità è risultata critica, con traf-fico bloccato e code di mezzi nell’interoterritorio lariano, oltre al rischio per interi

comuni rivieraschi, per la Valtellina el’intera provincia di Sondrio di restarepressoché isolati;

periodicamente e sempre più fre-quentemente si presentano emergenze checonducono al blocco parziale o totale deltraffico sulla strada statale n. 36 con con-seguenti ingenti disagi ai comuni attraver-sati, ai cittadini che li abitano e alleimprese, con fortissimi ritardi al trafficocommerciale, rallentamento dei trasportimerce e logistica in tilt;

con l’interrogazione n. 5-00137 del 16maggio 2013, il primo firmatario del pre-sente atto aveva già denunciato la chiusuradella strada statale n. 36 del lago di Como edello Spluga conseguente al blocco dellagalleria Monte Piazzo avvenuto nel mese dimaggio 2013 per problemi strutturali legatial dissesto del versante montuoso;

sebbene siano ancora in corso gliaccertamenti dei geologi sul tratto di ver-sante interessato dalla frana, è noto ilproblema legato al rischio idrogeologicodel versante montuoso adiacente la stradastatale n. 36 e del Monte San Martino;

il fatto in questione riporta all’atten-zione l’esigenza di un adeguamento dellarete viaria e l’intero sistema della mobilitàdel territorio lariano, con particolare ri-ferimento alla strada statale n. 36, chediventa di pregnante necessità se si pensaalle ricadute economiche sulle imprese deiterritorio, sul turismo, sui lavoratori e suipendolari, soprattutto in vista dell’immi-nente appuntamento di Expo 2015;

la durata semestrale di tale esposi-zione universale impone che sia messa incampo una strategia atta a garantire inmaniera stabile, per tutto il periodo inte-ressato, l’efficienza dell’intera rete di tra-sporto regionale, in particolare della zonalacuale (considerando anche la possibilitàdi prevedere specifiche corse per il servi-zio autotraghetto verso le città capoluogodi Lecco e Como) e della Valtellina, cheper i notevoli punti di interesse turistico,culturale ed enogastronomico potrà essere

Atti Parlamentari — 33 — Camera dei Deputati

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raggiunta e visitata da un sempre maggiornumero di visitatori –:

se non ritenga di intervenire perquanto di competenza, anche di concertocon ANAS spa, al fine di affrontare inmaniera definitiva la messa in sicurezzadel territorio nel tratto di interesse dellastrada statale n. 36 e con particolare at-tenzione al Monte San Martino, per ga-rantire la viabilità ed evitare situazioniemergenziali che si ripetono ormai datroppi anni in maniera ciclica.

(2-00528) « Tentori, Fragomeli, Gandolfi,Impegno, Monaco, Laforgia,Luciano Agostini, Petitti,Ventricelli, Cova, Cinzia Ma-ria Fontana, Naccarato, Pa-triarca, De Micheli, GiuseppeGuerini, Montroni, Casati,Galperti, Bratti, Mariani,Zoggia, Lattuca, Gianni Fa-rina, Tidei, Tino Iannuzzi,Donati, Richetti, Rotta, Comi-nelli, Pastorino, Cenni, Ter-rosi ».

Iniziative di competenza volte a garantireil funzionamento dei collegamenti ferro-

viari in Calabria – 2-00583

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle infrastrutture e dei trasporti– per sapere, premesso che:

come spesso avviene in prossimitàdell’entrata in vigore dell’orario estivodelle ferrovie regionali, anche per l’offertadi treni valida dal prossimo 1o luglio 2014,si ripropone all’attenzione del pubblico ladelicata questione del trasporto pubblicolocale;

invero, la problematica del trasportopubblico locale dovrebbe costituire unapriorità ineludibile dello Stato e del Go-verno, considerato che la collettività, so-prattutto in momenti di crisi come l’at-tuale, avverte maggiormente la necessità dipoter usufruire di mezzi pubblici di tra-sporto;

il trasporto di passeggeri e mercinonché l’intero sistema della viabilità dellaCalabria sconta un pesantissimo ritardo,frutto di inefficienze nei lavori di ammo-dernamento e sviluppo della rete infra-strutturale regionale;

le strategie industriali di Trenitaliahanno condotto alla soppressione di moltitreni a lunga percorrenza, nonché deiprincipali collegamenti dei pendolari (so-prattutto lavoratori), trascinando la Cala-bria in una condizione di vero e proprioisolamento geografico e di marginalità so-ciale;

in particolare, la soppressione di 21treni a lunga percorrenza è causa di disagidevastanti sulla mobilità di persone esoggetti economici lungo la linea jonicacalabrese, obbligando gli stessi a ricorrereal mezzo proprio o all’autolinea per rag-giungere le stazioni ferroviarie del ver-sante tirrenico, alla volta del centro e nordItalia;

stando alle prime indiscrezioni at-tualmente circolanti, sembrerebbe che dal1o luglio 2014 i tagli proposti da Trenitaliaper la regione Calabria interesserebbero leseguenti corse: il treno n. 3740 con par-tenza alle ore 5 da Reggio Calabria fino aCrotone; il treno n. 3751 con partenza daCatanzaro Lido alle ore 18,05 fino a Reg-gio Calabria; il treno n. 3752 da ReggioCalabria alle ore 16,05 fino a CatanzaroLido; il treno n. 12712 da Reggio Calabriaalle ore 7,05 fino a Roccella; il trenon. 12713 da Roccella alle ore 9,50 a Reg-gio Calabria; il treno n. 3696 da Cosenzaalle ore 9,50 fino a Sapri; il treno n. 3697da Sapri alle ore 5,30 fino a Cosenza;

il crotonese e tutta la fascia jonicacalabrese risulterebbero pertanto fuoridalle direttrici strategiche di Trenitalia;eppure, questo lato della Calabria vede lapresenza di importanti centri urbani,molti dei quali a vocazione turistica, e laconnessione con Taranto, considerata lavolontà di procedere con l’alta velocitàfino a Bari, assicurerebbe a questo terri-torio un trasporto ferroviario allineato aglistandard minimi che un servizio pubblicodi mobilità dovrebbe garantire;

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tutto ciò, tenuto conto che, la legge,di stabilità 2014, legge n. 147 del 2013,oltre alle risorse previste dal « fondo na-zionale per il concorso finanziario delloStato agli oneri del trasporto pubblicolocale, anche ferroviario, nelle regioni astatuto ordinario », ha disposto l’incre-mento del fondo per il miglioramentodella mobilità dei pendolari, per importipari a 300 milioni di euro per l’anno 2014e a 100 milioni di euro, per ciascuno deglianni 2015 e 2016;

la cancellazione dei numerosi colle-gamenti a lunga percorrenza e a fortedomanda si aggiunge ad una scarsa qualitàdel servizio, sia per la mancata sostitu-zione del materiale rotabile che per inef-ficienze di tipo organizzativo, quali lamancata armonizzazione oraria e tariffa-ria con gli altri vettori;

i collegamenti regionali su ferroviaperciò vengono sovente sostituiti con pull-man quasi esclusivamente appartenenti aditte private: aumentano in questo modo icosti di esercizio e il traffico su gomma, iquali incidono negativamente sul conge-stionamento di strade e autostrade regio-nali a danno della sicurezza stradale e diuna mobilità sostenibile degna di unaregione europea;

nei giorni scorsi, una nota congiuntadi Astra, Anav e sindacati ha denunciatoche, stando a quanto comunicato dallagiunta regionale della Calabria, le risorsedisponibili per il trasporto pubblico locale,fino al 31 dicembre 2014, ammontano a 15milioni di euro; l’insufficienza dei finan-ziamenti comporterà il taglio dell’80 percento dei servizi di autotrasporto pubblicolocale in tutta la Calabria, con la conse-guente eliminazione di servizi essenziali ela perdita di oltre mille posti di lavoro;

in particolare, nel crotonese è previ-sto il taglio di centomila chilometri dilinee nell’autotrasporto pubblico localeche negherà, di fatto, il diritto primario ecostituzionale alla mobilità per migliaia dicittadini, con inevitabili esuberi del per-sonale addetto;

il casello autostradale più vicino dista120 chilometri da Crotone e l’unica pos-sibilità di collegamento per i cittadini restail servizio di autobus, messo ora in di-scussione dai tagli e dalla riprogramma-zione regionale;

l’aeroporto civile S. Anna di Crotonenon vive certo un momento felice: il 17aprile 2014 la rappresentanza legale dellasocietà aeroportuale di Crotone è stataconvocata a Roma dai vertici dell’Enac conlo scopo di evidenziare tutte le criticitàlegate alla mancata ricapitalizzazione so-cietaria e annunciare la possibile revocadell’autorizzazione al volo, stante il man-cato rispetto delle norme in materia;

tale situazione si inserisce in un con-testo, quello del Mezzogiorno d’Italia, giàmarginalizzato dalle politiche generali deitrasporti che, in particolare, hanno previ-sto l’attivazione dei treni ad alta velocitàFreccia Rossa nelle sole tratte del Centro-Nord e l’esclusione della Calabria dallarimodulazione dei « corridoi europei » peri prossimi anni;

nel corso di una recente audizione inCommissione trasporti, poste e telecomu-nicazioni alla Camera dei deputati, nel-l’ambito dell’indagine conoscitiva sul tra-sporto pubblico locale, il Ministro inter-pellato ha affermato che l’esplosione delladomanda dei servizi di trasporto pubblicodegli ultimi anni mette in evidenza l’inef-ficienza del sistema. Al contrario, « il tra-sporto regionale e locale può diventareuno dei fattori competitivi e di sviluppo epone una stretta relazione tra tema deglispostamenti, che devono essere più fluidi,più efficaci, più rapidi, e rispetto all’am-biente. È evidente che si gioca una partitastrategica non solo da un punto di vistasociale, ma anche ai fini della moderniz-zazione del Paese. (...) Se il trasportopubblico locale è inefficiente, i cittadiniitaliani sono costretti a sopportare unextracosto stimato in 6 miliardi di eurol’anno rispetto alla media europea. Inmedia il 22 per cento degli italiani utilizzail mezzo pubblico, rispetto al 32 per cento,che rappresenta il dato medio dell’Unione

Atti Parlamentari — 35 — Camera dei Deputati

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europea a 27. L’inefficienza comporta,dunque, costi più elevati e meno fruizionedel servizio. Anche a causa di un sistemainadeguato, l’Italia sopporta un costo as-sociato alla congestione, che il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti ha sti-mato pari, nel 2011, a 11 miliardi dieuro » –:

se corrisponda al vero che, in occa-sione dell’entrata in vigore del nuovo ora-rio ferroviario estivo previsto per la re-gione Calabria, verranno effettuati tagli direlazioni su numerose tratte regionali, conparticolare riferimento ai treni evidenziatiin premessa;

quali iniziative di competenza, di ca-rattere ordinario e straordinario, intendamettere in atto per perseguire un’efficientepolitica dei trasporti nella regione Cala-bria, in particolare nella zona jonica, at-tualmente in condizione di vero e proprioisolamento geografico rispetto al restod’Italia;

quali iniziative intenda adottare alfine di effettuare una puntuale ricogni-zione sullo stato dei lavori di ammoder-namento e adeguamento delle infrastrut-ture in Calabria, al fine di ripristinare epotenziare l’offerta attuale di mezzi pub-blici;

qualora ciò corrispondesse al vero,quali iniziative intenda assumere per scon-giurare che i predetti tagli vengano effet-tuati e quali iniziative intenda ad ognimodo intraprendere affinché, non solo inoccasione del nuovo orario ferroviarioestivo, ma per il futuro, non siano pro-grammati ulteriori ridimensionamenti delsistema pubblico calabrese dei trasporti,già segnato, ad avviso degli interpellanti,dall’incapacità del governo regionale digestire le risorse disponibili e dalla man-cata copertura dei contributi di eserciziodegli esercenti;

conseguentemente, se non intenda at-tivare, nell’ambito delle proprie compe-tenze, un tavolo istituzionale di confrontotra azienda Trenitalia e regione Calabriaper affrontare l’urgente necessità del tra-

sporto ferroviario calabrese, in rispostaalle esigenze della popolazione e a tuteladel fondamentale diritto di collegamentocon il resto del Paese.

(2-00583) « Oliverio, Antezza, Stumpo, Pa-gani, Ginoble, Greco, Ber-retta, Gullo, Mariano, Mic-coli, Impegno, Mongiello,D’Incecco, Piccione, Grassi,Valiante, Galperti, Pelillo,Tino Iannuzzi, Iacono, Co-vello, Vaccaro, Famiglietti,Carra, Garofani, Pierdome-nico Martino, Losacco, Pa-triarca, Salvatore Piccolo,Lattuca, Anzaldi, Burtone,Garavini, Palma ».

Iniziative di competenza a tutela delledonne colpite da diabete gestazionale

– 2-00556

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro della salute, il Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, per sapere – pre-messo che:

in Italia, in base ai dati Istat, laprevalenza del diabete riferita all’anno2012, stimata su tutta la popolazione, èpari al 5,5 per cento, pari a circa 3,3milioni di persone di cui oltre il 90 percento affette da diabete di tipo 2, alle qualiva aggiunta una quota stimabile di circaun milione di persone che, pur avendo lamalattia, non ne sono a conoscenza; laprevalenza nelle donne in età fertile è dicirca l’1 per cento di cui il 39,2 per centoè in sovrappeso ed il 26,3 per cento obesa;

la prevalenza del diabete è cresciutadal 3,7 al 5,5 per cento, negli ultimi 12anni, per cui è ragionevole ritenere che,rispetto al 2002, ci siano oggi oltre unmilione di persone in più affette da dia-bete;

i dati Istat pubblicati nel 2010 indi-cano nella popolazione italiana una per-centuale di sovrappeso e obesità nella

Atti Parlamentari — 36 — Camera dei Deputati

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popolazione con età inferiore ai 18 anni,rispettivamente del 36,1 per cento e 10,3per cento, in aumento rispetto al 2001. Sesi considera la sola popolazione femminile,la frequenza è rispettivamente del 27,7 percento e del 9,3 per cento, di cui circa il 20per cento in età riproduttiva; l’8,7 delledonne in sovrappeso ed il 16,7 per centodelle donne obese sono affette da diabete;

negli ultimi anni si è osservato unsignificativo incremento del numero dellegravidanze complicate da diabete sia perl’incremento della frequenza del diabetetipo 2 in età riproduttiva (Diabetes ResClin Pract 2008;80:2-7; Diabet Med2011;28:1074-7; Diabetes Nutr Metab2004;17:358-367), sia per l’incrementodella frequenza del sovrappeso-obesità inetà fertile;

i dati epidemiologici italiani risalentiagli anni Ottanta-Novanta indicavano unafrequenza di diabete gestazionale nellapopolazione italiana del 6-7 per cento, connotevoli differenze fra le varie casistiche(2,2 per cento - 12,8 per cento) (DiabetesNutr Metab 2004;17:358-367); non sonodisponibili dati recenti, ma le stime degliultimi anni dopo l’introduzione dellenuove linee guida ministeriali per lo scree-ning e la diagnosi del diabete gestazionalein Italia indicano una frequenza fra il12-15 per cento delle gravidanze (DiabetMed 2011;28:1074-7; Diabetes Care1998;21 (Suppl 2):B161-B167; Diagnosi deldiabete gestazionale, pag 169-173);

il diabete gestazionale, anche nellesue forme lievi, se non diagnosticato e,quindi, non trattato, comporta rischi rile-vanti sia per la madre (ipertensione e piùfrequente ricorso al parto cesareo), sia peril feto, per il neonato (aumentata inci-denza di macrosomia, iperbilirubinemia,ipocalcemia, policitemia, ipoglicemia) ed ifigli in età adulta (sovrappeso e sindromemetabolica) (Diabetes Care 1998;21(Suppl2):B79-B84; J Gin Endocrinol Metab94:2464-2470, 2009);

due grandi trial randomizzati - unoaustraliano (ACHOIS, 2005) (N Erigi J Med2005;352:2477-96) e l’altro statunitense,

multicentrico, condotto attraverso una retedi strutture di terapia intensiva neonatale(NICHD – MFMU) (Diabetes N Erigi J Med2009;361:1339-48) – hanno chiaramentedimostrato che il trattamento del diabetegestazionale riduce l’incidenza degli esitiavversi della gravidanza, anche nelleforme con lievi alterazioni metaboliche. Ladiagnosi del diabete gestazionale è, per-tanto, rilevante per l’esito della gravidanzae rappresenta, inoltre, un’importante oc-casione di prevenzione della malattia dia-betica nella madre (Lancet 2009,373:1773-1779);

il follow-up del diabete gestazionaledopo il parto rappresenta un aspetto cri-tico, in considerazione dell’elevata fre-quenza di sviluppo di diabete tipo 2,sindrome metabolica e malattie cardiova-scolari dopo il parto, ed è oggi insuffi-ciente in quanto la percentuale di donneche dopo il parto esegue la curva da caricodi glucosio (inferiore al 30-40 per cento)(Scientific Committee of GISOGD Grou-p.Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol.2009145(2): 149-53);

il diabete pregestazionale (diabetetipo 1 e tipo 2) è gravato da una serie dicomplicanze materne e fetali fra le qualile più significative sono le frequenti mal-formazioni. Numerosi studi hanno, infatti,dimostrato come il rischio di malforma-zioni aumenti in relazione al grado dicompenso metabolico nei periodi prece-denti ed immediatamente successivi alconcepimento (Diabetes Diabetes Care2003;26:2990-299; Nutr Metab & Cardio-vasc Dis. 2008);

nel diabete pregestazionale l’attentaprogrammazione della gravidanza, conl’ottimizzazione del controllo metabolico,permette di ridurre sensibilmente il ri-schio di malformazioni congenite e lamorbilità materno-fetale legata al diabetecome dimostrato da numerosi studi (JAMA1991;265:731-736);

in Italia la percentuale di gravidanzeprogrammate risulta inferiore al 50 percento nelle donne con diabete tipo 1 e al

Atti Parlamentari — 37 — Camera dei Deputati

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40 per cento in quelle con diabete tipo 2(Nutr Metab & Cardiovasc Dis. 2008);

la mancata programmazione dellagravidanza e la carenza di centri di rife-rimento dedicati (Diabet Med 2008;25:379-380) e integrati con gli ostetrici fa sì chela situazione italiana sia ancora lontanadagli standard ottimali indicati dalla di-chiarazione di St. Vincent: rendere l’esitodella gravidanza diabetica simile a quelladella gravidanza fisiologica. Ciò spiega,almeno in parte, sia l’incidenza di mal-formazioni 5-10 volte maggiore nella po-polazione diabetica rispetto la popolazionegenerale, sia l’elevata incidenza di partipretermine e cesarei;

è ben dimostrato che l’obesità ingravidanza si associa a complicanze siamaterne, quali aborto, tromboembolia,diabete gestazionale, ipertensione, pree-clampsia-eclampsia, parto pretermine, ta-glio cesareo, emorragia post parto, infe-zioni post parto, sia fetali quali macroso-mia, distocia di spalla, malformazioni,mortalità neonatale (London CEMACH2007). Ci sono, inoltre, evidenze che l’obe-sità è un fattore di rischio di mortalitàmaterna. Il report del Confidential Enquiryinto Maternal and Child Healths mostrache negli anni 2000-2003 il 28 per centodelle madri decedute erano obese (LondonCEMACH 2007);

è, quindi, di fondamentale impor-tanza non solo assicurare uno stretto fol-low up alle donne obese in gravidanza, maoperare in termini di prevenzione dellecomplicanze legate all’obesità in gravi-danza con un’attività di counseling pre-concezionale (SIO-ADI Standard italianiper la cura dell’obesità 2012-2013);

in data 26 marzo 2014, nel corsodell’evento web hangout 5 azioni(www.5azioni.it) dedicato al diabete e allagravidanza, realizzato sulla piattaformadigitale google plus e trasmesso sul portaleyoutube, cui hanno partecipato medici edoperanti del settore e madri che hanno

dovuto gestire il diabete in gravidanza, siè svolto un forte dibattito via web da partedi community di madri (diventaremam-me.it; mammegiardinicavour.blogspot.com;mammiferadigitale.blogspot.it; periodoferti-le.it; blogmamma.it; romagnamamma.it; ge-nitorichannel.it; mammeduepuntozero.it;ciaomamme.it; pianetamamma.it; dolceatte-sa.it.rcs.it) sulle necessità e le problemati-che che una donna con diabete o condiabete gestazionale si trova ad affron-tare –:

se non si ritenga opportuno interve-nire con urgenza al fine di:

a) implementare lo screening, ladiagnosi ed il follow up del diabete gesta-zionale che dovrebbero essere gratuiti sututto il territorio nazionale, individualiz-zando uno specifico codice di esenzione dautilizzare;

b) implementare il follow up po-stparto delle donne affette da diabetegestazionale per identificare precocementele donne ad elevato rischio di diabete ocon alterazioni della glicemia o diabetiche,rendendo la prima curva da carico diglucosio postparto gratuita;

c) promuovere da parte del Mini-stero della salute campagne informative/educative sul diabete gestazionale, la suaprevenzione e le sue complicanze a brevee lungo termine;

d) promuovere da parte del Mini-stero della salute campagne informative/educative sui rischi della gravidanza nelladonna obesa al fine di promuovere uncorretto stile di vita prima della gravi-danza per migliorare il peso prima delconcepimento;

e) promuovere percorsi nascita in-tegrati diabetologi-ostetrici per le gravi-danze complicate da diabete.

(2-00556) « Binetti, Dellai ».

Atti Parlamentari — 38 — Camera dei Deputati

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Iniziative per garantire i livelli essenzialidi assistenza in Calabria, con particolareriguardo alla concessione di deroghe al

blocco del turnover – 2-00574

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro della salute, il Ministro per gliaffari regionali e le autonomie, per sapere– premesso che:

l’articolo 32 della Costituzione ita-liana, nel sancire la tutela della salutecome « diritto fondamentale dell’individuoe interesse della collettività » obbliga, difatto, lo Stato a promuovere ogni oppor-tuna iniziativa e ad adottare precisi com-portamenti finalizzati alla migliore tutelapossibile della salute;

l’articolo 32 della Costituzione, oltrea stabilire che la Repubblica tutela lasalute come fondamentale diritto dell’in-dividuo e interesse della collettività, ha, daun lato, una valenza programmatica, poi-ché impegna il legislatore a promuovereidonee iniziative volte all’attuazione di uncompito sistema di tutela adeguato alleesigenze di una società che cresce e pro-gredisce, e, dall’altro, ha una valenza pre-cettiva in quanto implica che l’individuo,come cittadino, vanti nei confronti delloStato un vero e proprio diritto soggettivoalla tutela della propria salute, intesa nonsolo come bene personale, ma anche comebene della collettività, che ha bisogno dellasalute di tutti i suoi componenti per me-glio crescere e affermare i propri valori;

nelle varie riunioni congiunte del ta-volo tecnico per la verifica degli adempi-menti regionali con il comitato perma-nente per la verifica dei livelli essenziali diassistenza, è emersa puntualmente lascarsa omogeneità dei livelli essenziali diassistenza, con una forte sperequazionedell’offerta sanitaria: in Calabria;

la logica puramente e dissennata-mente contabile che ha contraddistinto lepolitiche sanitarie della regione Calabria edel commissario ad acta a giudizio degli

interpellanti han cassato il diritto allasalute, soprattutto in quelle province mag-giormente penalizzate dalla forte ed evi-dente sperequazione dell’offerta sanitaria;

l’esistenza di criticità nell’erogazionedei livelli essenziali di assistenza è dovutaanche al blocco del turnover del personale;

da lungo tempo ormai, in Calabria,gli operatori sanitari continuano ad evi-denziare ritmi e carichi di lavoro insoste-nibili e ingestibili, stante l’esiguo numerodi medici e di operatori;

il tavolo tecnico per la verifica degliadempimenti regionali ha negato allastruttura commissariale la deroga alblocco del turnover prevista dal decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, conver-tito, con modificazioni, dall’articolo 1,comma 1, della legge 8 novembre 2012,n. 189, recante « Disposizioni urgenti perpromuovere lo sviluppo del Paese me-diante un più alto livello di tutela dellasalute » (cosiddetto decreto Balduzzi),chiedendo ulteriore documentazione, cosìcome ha chiarito il sub commissario perl’attuazione del piano di rientro, AndreaUrbani;

alla luce dell’indagine conoscitivasulla sfida della tutela della salute con-dotta dalle Commissioni parlamentari V(Bilancio) e XII (Affari sociali) è emersoche il perdurare del blocco del turnover ela necessità di assicurare comunque ilivelli essenziali di assistenza rendono in-differibile una diversa regolazione dellepolitiche di reclutamento del personale deiservizi sanitari delle regioni in piano dirientro;

il 22 aprile 2014 il Ministro interpel-lato ha firmato il decreto interministerialeper la concessione delle deroghe al bloccodel turnover nella regione Campania aisensi di quanto previsto dalla normativavigente –:

cosa il Governo intenda fare, vista lagravità della situazione e le criticità evi-denziate in premessa, per evitare il col-lasso del sistema sanitario calabrese;

Atti Parlamentari — 39 — Camera dei Deputati

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se il Governo, nell’ambito delle pro-prie competenze, intenda intraprendereiniziative normative per porre rimedio allasituazione esposta in premessa.

(2-00574) « Censore, Bruno Bossio, Aiello,Amendola, Raciti, Albini,Stumpo, Oliverio, Ferro, Fer-rari, Folino, Cinzia MariaFontana, Zardini, Magorno,Zoggia, Fiorio, Fiano, Ro-berta Agostini, Tullo, Batta-glia, Bersani, D’Attorre, Ar-gentin, Causin, Bueno, Castri-cone, Chaouki, Rotta, Ri-baudo, Carbone, Marchetti,Fioroni ».

Iniziative, anche in ambito europeo, inrelazione all’« emergenza sbarchi » e perefficaci politiche di accoglienza e di asilonei confronti di migranti e rifugiati

– 2-00553

F)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’interno, il Ministro della sa-lute, per sapere – premesso che:

sono anni che si assiste ad un con-tinuo flusso migratorio di uomini cheabbandonano l’Africa per approdare sullecoste italiane. Tutte queste persone siimbarcano quotidianamente con l’anelitodi avere diritto a un posto nel mondo,tentando di approdare sulle coste sicilianeche sono la porta d’ingresso dell’Europa,ma il loro viaggio spesso si trasforma in unappuntamento con la morte; le vittime e idispersi dell’immane tragedia del mese diottobre 2013 di Lampedusa scappavanodalla disperazione determinata dalla spe-culazione finanziaria che nasce da questospietato processo di globalizzazione che,facendo registrare un record dei prezzi deigeneri alimentari, ha provocato una vera epropria lotta per il pane;

in quell’occasione l’isola di Lampe-dusa è stata lasciata sola nella gestione diun’emergenza umanitaria permanente;

essa è divenuta, infatti, allo stesso tempoun centro di pronta accoglienza, ma ancheun confinamento territoriale dove nonsono rispettati i diritti umani fondamen-tali;

subito dopo quella terribile tragedia èstata varata dalla Marina militare l’ope-razione Mare Nostrum per far fronte al-l’emergenza degli immigrati illegali prove-nienti dalla Libia. L’impiego di navi mili-tari (fregate, corvette e navi da sbarco), alfianco dei mezzi più leggeri della capita-neria di porto è stato messo a punto dalGoverno Letta sull’onda emotiva degli ol-tre 300 morti tra i naufraghi di un bar-cone rovesciatosi al largo di Lampedusa.Gli obiettivi perseguiti con l’impiego mas-siccio (in media 5 navi mobilitate ognigiorno) della flotta erano di prevenire gliincidenti soccorrendo in alto mare gliimmigrati in arrivo soprattutto dalla costalibica, ma anche di costituire un deter-rente contro i traffici di esseri umani el’immigrazione illegale. Il Ministro inter-pellato, annunciando l’avvio di Mare No-strum, parlò in quell’occasione di raffor-zamento « della protezione della fron-tiera » con la « deterrenza del pattuglia-mento e dell’intervento delle Procure »;

il Ministro della difesa pro tempore,Mario Mauro, riferì che i migranti raccoltiin mare sarebbero stati trasferiti nel portosicuro più vicino « non necessariamenteitaliano » e più tardi rese noto che iproventi incassati dai trafficanti finanzia-vano il terrorismo islamico;

Mare Nostrum è riuscita in questimesi ad evitare altre tragedie del mare, mala presenza italiana non ha impedito l’in-cremento dei flussi migratori illegali, ga-rantendo, di fatto, l’arrivo in Italia a tutticoloro che si imbarcano sulle coste libiche;

l’Italia oggi è l’unico Paese ad acco-gliere, di fatto, chiunque arrivi illegal-mente davanti alle sue coste. I 43 milaarrivi del 2013 rappresentano il 70 percento dei migranti giunti in Europa viamare e sono il 224 per cento in più diquelli sbarcati nel 2012. Nei primi tre mesie mezzo del 2014 ne sono arrivati oltre 20

Atti Parlamentari — 40 — Camera dei Deputati

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mila e si preannuncia un’altra estate« calda », specie tenendo conto che, comeha riferito il Ministro interpellato, in Libiavi sono tra i 300 mila e i 700 mila migrantiin attesa di raggiungere l’Italia e l’Europae altri ne arriveranno dalla Siria e dal-l’area del Sahel e subsahariana; nono-stante la cattura di 88 scafisti e di un paiodi navi-madri (per individuarle sono statimobilitati anche droni e un sottomarino),la presenza navale ha fallito nella suafunzione di deterrenza favorendo indiret-tamente gli affari dei trafficanti. I limiti diMare Nostrum dipendono per lo più dal-l’impiego di potenti navi da guerra peroperazioni di puro soccorso. Lo stessodispositivo navale poteva essere schieratoa ridosso delle coste libiche per bloccare lepartenze e riportare sulla costa i migranti,attivando strutture internazionali di assi-stenza come agenzie dell’Onu e la missioneche l’Unione europea schiera il Libia peril controllo delle frontiere;

l’assenza di supporto da parte del-l’Unione europea per far fronte all’emer-genza è stata denunciata più volte e ilMinistro della difesa, Roberta Pinotti, harecentemente evidenziato come l’agenziaeuropea Frontex abbia messo in campo 7milioni di euro quando solo l’operazioneMare Nostrum costa all’Italia 9 milioni dieuro al mese. A questa cifra vanno ag-giunti l’assistenza agli immigrati, per iquali la legge di stabilità per il 2014 hastanziato nel novembre 2013 210 milionidi euro;

secondo un articolo pubblicato il 13maggio su Il Fatto Quotidiano, l’Unioneeuropea avrebbe chiesto due mesi fa al-l’Italia di cosa aveva bisogno per dare ilproprio sostegno nell’emergenza sbarchi,ma non avrebbe ricevuto risposta. LaCommissaria europea agli affari interni,Cecilia Malmström, con una nota, ha pre-cisato che la Commissione europea èpronta ad ascoltare le nuove richieste chearriveranno da Roma per la gestione del-l’immigrazione;

a distanza di mesi si continua adassistere agli stessi scenari. Ancora sbar-

chi, oltre duemila in sole 48 ore, e l’ac-coglienza dei migranti si fa sempre piùproblematica perché i centri siciliani sonopieni, e i voli charter stanno distribuendoi nuovi arrivati in diverse province delPaese. Il 2 maggio 2014 è arrivata adAugusta una nave della Marina militarecon 1.170 persone (oltre 200 minori nonaccompagnati), mentre un’altra con 358persone a bordo (tra cui due donne in-cinte) è stata fatta attraccare al porto diPalermo, perché il centro di Pozzallo èpieno. Il 12 maggio 2014 un altro barconecon a bordo circa 400 migranti è affondatoal largo della Libia, a un centinaio dimiglia da Lampedusa. Sono stati recupe-rati 17 cadaveri e circa 200 persone sonoancora disperse. La regione siciliana hachiesto a 65 istituti pubblici di assistenzae beneficenza (Ipab) proprie strutture peraccogliere i migranti che sbarcano sul-l’isola;

gli ultimi arrivi di massa hannomesso in crisi le strutture di accoglienza ecentinaia di immigrati sono fuggiti facendoperdere le proprie tracce. Oltre 200 mi-granti sono fuggiti dalle strutture di ac-coglienza di Pozzallo, in quanto lo stato dicontinua emergenza rende più difficili icontrolli e la gestione delle presenze. Inol-tre, molti stranieri si sono dispersi per lecampagne circostanti;

il sindaco di Modica ha lanciato« l’emergenza sanitaria perché l’ospedale,già in difficoltà per la carenza di postiletto e di personale, ora è alle prese coni numerosi casi di tubercolosi e scabbia eun caso di Aids, segnalati durante i rico-veri di alcuni migranti sbarcati a Poz-zallo ». Il presidio ospedaliero non è ingrado attualmente di supportare ulterioriricoveri, tra l’altro particolarmente impe-gnativi e gravosi nell’ambito infettivolo-gico. Ad oggi, numerosi casi di questepatologie hanno costretto la strutturaospedaliera ad affrontare i problemi conseria difficoltà e, inoltre, non si è aconoscenza di eventuali casi non intercet-tati;

il direttore centrale dell’immigra-zione e della polizia delle frontiere presso

Atti Parlamentari — 41 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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il Ministero dell’interno, Giovanni Pinto,ha dichiarato che « il sistema di acco-glienza è al collasso, non abbiamo piùluoghi dove portarli e le popolazioni localisono indispettite dal continuo arrivo distranieri »;

tutti i Governi italiani, fino ad oggi,non sono stati in grado di porre condeterminazione al centro del dibattito eu-ropeo l’emergenza del flusso migratorioverso la Sicilia, definita la porta dell’Eu-ropa, lasciando che questa porta si tra-sformasse in una vera e propria « forcacaudina »;

l’articolo 79 del Trattato sul funzio-namento dell’Unione europea sviluppa unapolitica comune dell’immigrazione tesa adassicurare la gestione efficace dei flussimigratori, l’equo trattamento dei cittadinidei Paesi terzi regolarmente soggiornantinegli Stati membri e la prevenzione e ilcontrasto dell’immigrazione illegale e dellatratta degli esseri umani;

nella relazione consuntiva sulla par-tecipazione dell’Italia all’Unione europea(anno 2012), ai sensi dell’articolo 13,comma 2, della legge 24 dicembre 2012,n. 234, presentata dal Ministro per gliaffari europei pro tempore, Moavero Mi-lanesi, e trasmessa alla Camera dei depu-tati il 12 giugno 2013, si rinviene che ilGoverno italiano avrebbe sollecitato alleistituzioni europee l’adozione di misure,inopinatamente senza menzionare il tipodi richieste avanzate dirette al supera-mento del problema del flusso migratorio,riscontrando, peraltro, una resistenza deiPaesi senza frontiere esterne che nonintendono assumersi gli oneri necessariper la soluzione del problema. Nella stessarelazione si afferma che, anche in materiadi asilo, il Governo italiano avrebbe sol-lecitato una politica comune europea diasilo senza specificare gli strumenti e lemodalità attraverso cui pervenire a unatale politica comune di asilo;

ai fini di una maggiore armonizza-zione delle diverse prassi nazionali e dellenorme vigenti nell’Unione europea, è statoistituito l’ufficio europeo di sostegno per

l’asilo (regolamento (UE) n. 439/2010) persviluppare le misure di cooperazione fragli Stati membri;

esistono molteplici raccomandazioni,in primis del Consiglio d’Europa, rivolteall’Italia dalle organizzazioni internazio-nali (intergovernative, giudiziarie e nongovernative) che richiedono un immediatoe necessario cambio di indirizzo politico inmateria, considerando sbagliate o contro-producenti le misure adottate dal nostroPaese in questi ultimi anni per gestirel’immigrazione che è destinata a conti-nuare;

per le operazioni sulle coste italianeHermes ed Aeneas, l’Agenzia europea perla gestione della cooperazione operativaalle frontiere esterne degli Stati membridell’Unione europea Frontex ha destinato7,1 milioni di euro tra maggio e settembre2013. Con un trasferimento di 4,8 milionidi euro dal budget di novembre 2013 èstato possibile condurre le operazioni peril periodo gennaio-aprile 2014. Dopo latragedia di Lampedusa del mese di no-vembre 2013 Frontex aveva ricevuto unasomma aggiuntiva di 8,2 milioni di euro:7,4 milioni di euro per risposte operativealle frontiere marittime e 750 mila europer le attività del centro di supportodell’agenzia; tutto quanto sopra riportatosi sostanzia in un’insostenibile quantodrammatica situazione nazionale e inter-nazionale in grado di minare la pace e lacoesione sociale –:

quali misure intenda assumere il Go-verno per gestire il continuo flusso migra-torio che genera una situazione di costanteemergenza e che tipo di scelte intendaadottare al fine di condurre in modoefficiente la sua politica di accoglienza e diasilo per i rifugiati, adeguandosi ai ri-chiami del Consiglio d’Europa al fine dievitare che si possano verificare nuova-mente tragedie come quella del 3 ottobre2013 e che il problema ragusano rimangadi esclusiva competenza del porto di Poz-zallo, dell’Ospedale Maggiore di Modica odei comuni limitrofi;

come intenda intervenire per trovareuna soluzione al serio problema sanitario

Atti Parlamentari — 42 — Camera dei Deputati

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nel territorio siciliano, affinché venganoattuate azioni migliorative nella gestionedell’emergenza sbarchi e nei controlli sa-nitari, potenziando le cure mediche già neicentri di accoglienza, monitorando la pre-senza di patologie per evitare il pericolo dicontagio e assicurando ai migranti il pienogodimento dei diritti umani e al contempoalle popolazioni locali il diritto alla salute;

come intenda il Governo aumentarela trasparenza nelle procedure d’arrivo edi ritorno che riguardano migranti e ri-fugiati e, allo stesso tempo, combattere itrafficanti che sfruttano la « migrazionedella disperazione » verso le coste italiane;

quali siano le iniziative e le azioniconcrete messe in atto dall’Ufficio europeodi sostegno per l’asilo (Easo) in relazioneal piano di supporto speciale per l’Italia,sottoscritto a Malta il 4 giugno 2013;

quanta parte dei 350 milioni di eurodestinati all’Italia dal nuovo quadro finan-ziario 2014-2020 sia già nelle disponibilitàdell’Italia e per quali obiettivi e azioni siastata utilizzata;

se, anche a seguito dell’incontro av-venuto il 22 novembre 2013 presso ilministero dell’interno con il vice presi-dente della Banca europea per gli investi-menti, siano stati da parte dell’Italia ri-chiesti prestiti e se questi siano statierogati dalla Banca europea per gli inve-stimenti e, in caso affermativo, per qualiprogetti relativi al massiccio afflusso distranieri siano stati utilizzati ovvero siintendano utilizzare e con quale cadenzatemporale;

quali proposte concrete l’Italia abbiaindirizzato alla Commissione europea perfar fronte all’emergente questione dell’im-migrazione, anche a seguito della dispo-nibilità mostrata dalla Commissaria euro-pea agli affari interni, Cecilia Malmström,con la lettera inviata nel mese di marzo2014 alle autorità italiane.

(2-00553) « Lorefice, Silvia Giordano, Man-tero, Grillo, Dall’Osso, Ba-roni, Cecconi, Colonnese,Cancelleri, Marzana, Cari-

nelli, Pinna, Fico, Nesci, Vi-gnaroli, Luigi Di Maio, Col-letti, Bonafede, Businarolo,Agostinelli, Ferraresi, Sarti,Turco, Cozzolino, Toninelli,Dadone, Dieni, Fraccaro,Lombardi, Nuti, D’Ambro-sio ».

Intendimenti del Governo circa la possi-bilità di prorogare i termini per la tra-sformazione della provincia di Venezia in

città metropolitana – 2-00585

G)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

a seguito delle dimissioni del sindacodi Venezia, ai sensi dell’articolo 141 deldecreto legislativo n. 267 del 2000, po-trebbe essere nominato un commissariostraordinario per la gestione dell’ente lo-cale;

la legge 7 aprile 2014, n. 56, (dispo-sizioni sulle città metropolitane, sulle pro-vince, sulle unioni e fusioni di comuni) exarticolo 1, affida un ruolo determinante alsindaco del capoluogo di provincia nellagestione del periodo transitorio, tra lascadenza degli organi delle province at-tuali e l’insediamento degli organi dellecittà metropolitane, la legge prevede:

a) le elezioni immediate, indette dalsindaco del comune capoluogo all’entratain vigore della legge, di una conferenzastatutaria che deve provvedere alla tra-smissione di una proposta di statuto alconsiglio metropolitano entro il 30 settem-bre 2014;

b) la proroga del presidente dellaprovincia e della giunta, a titolo gratuito,o del commissario in carica, per la ge-stione ordinaria dell’amministrazione pro-vinciale fino al 31 dicembre 2014;

Atti Parlamentari — 43 — Camera dei Deputati

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c) l’elezione del consiglio metropo-litano entro il 30 settembre 2014, organoche dovrà adottare lo statuto e approvareil bilancio dell’ente;

per la nascita della città metropoli-tana un ruolo centrale assume lo statutonel quale si stabiliscono le norme fonda-mentali dell’organizzazione dell’ente, le re-lazioni con i comuni e le unioni di comunidel territorio, nonché l’eventualità che sipossa prevedere l’elezione diretta a suf-fragio universale dei futuri organi di go-verno delle città metropolitane, previa ar-ticolazione del comune capoluogo in co-muni metropolitani (o in zone omogeneeper le città metropolitane superiori a 3milioni di abitanti) e previa approvazionedi una specifica legge elettorale;

nella legge 7 aprile 2014, n. 56, sonostate previste norme particolari per l’isti-tuzione della città metropolitana di ReggioCalabria in considerazione del commissa-riamento in atto del comune capoluogo edella scadenza al 2016 della provincia;

per Reggio Calabria, dove il comunecapoluogo è attualmente commissariato,sono previsti, infatti, termini speciali perla prima istituzione della città metropoli-tana. L’istituzione della città metropoli-tana avviene alla scadenza naturale degliorgani provinciali o comunque entrotrenta giorni dalla decadenza o sciogli-mento anticipato degli stessi, con ingressonelle funzioni comunque successivo al rin-novo degli organi del comune di ReggioCalabria. Il termine del 30 settembre 2014per l’elezione del consiglio metropolitano èsostituito dal centottantesimo giorno dallacostituzione della città metropolitana; itermini del 31 dicembre 2014 per l’appro-vazione dello statuto e del 1o gennaio 2015per il subentro della città metropolitanaalla provincia sono sostituiti dal duecen-toquarantesimo giorno dalla scadenza de-gli organi provinciali; il termine del 30giugno 2015 per l’esercizio del potere so-stitutivo statale è sostituito dal trecento-sessantacinquesimo giorno dalla scadenzamedesima;

ai sensi dell’articolo 1 della Costitu-zione la sovranità appartiene al popolo e

il popolo esercita tale sovranità nelleforme e nei limiti previsti dalla stessaCostituzione. Il riconoscimento del dirittodi voto e le sue caratteristiche, enunciatenel secondo comma dell’articolo 48, con-corrono pertanto alla definizione delloStato come Stato democratico. Attraversodi esso si realizza, infatti, il principio diorganizzazione che caratterizza ogni de-mocrazia, in forza del quale ogni decisionedeve essere direttamente o indirettamentericondotta alle scelte compiute dal popolo,detentore della sovranità;

il principio fondamentale della rap-presentanza elettorale sancito nella nostraCostituzione è garantito anche dal dirittodell’Unione europea. Il Trattato di Lisbonariunisce in un apposito titolo (Titolo II delTrattato sull’Unione europea « Disposizionirelative ai principi democratici ») le dispo-sizioni intese a conferire maggiore visibilitàal principio democratico insito nel funzio-namento dell’Unione europea. Tale princi-pio viene affermato e specificato nelle suediverse configurazioni: la democrazia comerappresentanza e la democrazia come par-tecipazione all’attività pubblica;

i cittadini della provincia di Veneziain questa importante fase di trasforma-zione dell’area vasta provinciale nella cittàmetropolitana non possono essere rappre-sentanti da un commissario – non elettoma nominato – che non risponde delleproprie scelte agli elettori ma al Ministrodell’interno che lo ha nominato. Tutto ciòdeterminerebbe un grave vulnus al sistemademocratico ed al diritto di elettoratoattivo –:

se il Ministro interpellato, alla lucedelle considerazioni esposte in premessa equalora si dovesse provvedere ai sensi deltesto unico degli enti locali al commissa-riamento del comune di Venezia, nonritenga opportuno farsi promotore, in sededi Consiglio dei ministri, di un’iniziativanormativa d’urgenza finalizzata a proro-gare i termini per la trasformazione del-l’ente provincia in città metropolitana.

(2-00585) « Giancarlo Giorgetti, Prataviera,Matteo Bragantini, Busin,Caon, Marcolin ».

Atti Parlamentari — 44 — Camera dei Deputati

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Elementi ed iniziative di competenza inmerito ad esercitazioni militari svoltesinel sito di interesse comunitario « IsolaRossa – Capo Teulada », nel comune di

Cagliari – 2-00582

H)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, il Ministro dei benie delle attività culturali e del turismo, ilMinistro della difesa, il Ministro dellagiustizia, per sapere – premesso che:

nel compendio naturalistico ambien-tale denominato « Isola Rossa – CapoTeulada », circoscritto nell’ambito del sitodi interesse comunitario (codiceITB040024), protetto da convenzioni inter-nazionali, da leggi dello Stato italiano edella regione Sardegna, caratterizzato darilevanti emergenze archeologiche, nuragi-che e puniche, si svolgono attività vietatee in contrasto totale con le norme edisposizioni nazionali e comunitarie;

si tratta di attività che hanno gene-rato e generano « distruzione e deteriora-mento di habitat all’interno di un sitoprotetto », con la « distruzione e il detur-pamento di bellezze naturali » e « danneg-giamento al patrimonio archeologico estorico »;

tali attività sono svolte, in concorsotra loro, dalla Nato e dall’Esercito italiano,su disposizioni del Ministero della difesa econ l’omissione di tutela e controllo daparte dei ai Ministeri dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare e dei benie delle attività culturali e del turismo edella Commissione europea. La gravitàdella distruzione in atto costituisce, se-condo gli interpellanti, presupposto perrichiedere il sequestro preventivo dell’areaoggetto del disastro, l’accertamento deldanno, l’individuazione dei responsabili eil risarcimento del danno materiale, eco-nomico e morale compreso il ripristino deiluoghi;

a parere degli interpellanti risultanomanifesti i seguenti reati:

a) articolo 733-bis del codice pe-nale (distruzione o deterioramento di ha-bitat all’interno di un sito protetto):« chiunque, fuori dai casi consentiti, di-strugge un habitat all’interno di un sitoprotetto o comunque lo deteriora compro-mettendone lo stato di conservazione, èpunito con l’arresto fino a diciotto mesi econ l’ammenda non inferiore a 3.000euro »;

b) articolo 733 del codice penale(danneggiamento al patrimonio archeolo-gico, storico o artistico nazionale): « chiun-que distrugge, deteriora o comunque dan-neggia un monumento o un’altra cosapropria di cui gli sia noto il rilevantepregio, è punito, se dal fatto deriva unnocumento al patrimonio archeologico,storico o artistico nazionale, con l’arrestofino ad un anno o con l’ammenda noninferiore a euro 2.065. Può essere ordinatala confisca della cosa deteriorata o co-munque danneggiata »;

c) articolo 734 del codice penale(distruzione o deturpamento di bellezzenaturali): « chiunque, mediante costru-zioni, demolizioni, o in qualsiasi altromodo, distrugge o altera le bellezze natu-rali dei luoghi soggetti alla speciale pro-tezione dell’autorità, è punito con l’am-menda da euro 1.032 a euro 6.197 »;

relativamente ai reati di cui: articolo733-bis del codice penale (distruzione odeterioramento di habitat all’interno di unsito protetto) e articolo 734 del codicepenale (distruzione o deturpamento dibellezze naturali) si richiama l’attenzionesul fatto che tale compendio è a tutti glieffetti « habitat all’interno di un sito pro-tetto », ovvero pienamente coincidentenella fattispecie definita dall’articolo 733-bis del codice penale;

il sito di importanza comunitaria de-nominato « Isola Rossa-Capo Teulada »,oggetto della « distruzione e deteriora-mento di habitat all’interno di un sitoprotetto », « distruzione o deturpamento di

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bellezze naturali », « danneggiamento alpatrimonio archeologico, storico o artisticonazionale », costituisce parte integrante deldecreto 3 luglio 2008 – Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare – primo elenco aggiornato dei siti diimportanza comunitaria per la regionebiogeografica mediterranea in Italia, aisensi della direttiva 92/43/CEE (GazzettaUfficiale, serie generale 7 agosto 2008,n. 184);

tale decreto dispone l’attuazione e ilrecepimento della direttiva 92/43/CEE delConsiglio del 21 maggio 1992, relativa allaconservazione degli habitat naturali e se-minaturali e della flora e della faunaselvatiche, in particolare l’articolo 4, pa-ragrafo 2, terzo comma;

il decreto del Presidente della Repub-blica 8 settembre 1997, n. 357, ha dispostoil regolamento di attuazione della direttiva92/43/CEE, come modificato dal decretodel Presidente della Repubblica 12 marzo2003, n. 120;

la Commissione europea ha ritenutonecessario l’aggiornamento dell’elenco ini-ziale di siti di importanza comunitaria perla regione biogeografica mediterranea siaper includervi i siti proposti dagli Statimembri a partire dal marzo 2006 comesiti di importanza comunitaria per la re-gione biogeografia mediterranea ai sensidell’articolo 1 della direttiva 92/43/CEE,sia per tener conto di eventuali modifichenelle informazioni relative ai siti trasmessedagli Stati membri a seguito dell’adozionedell’elenco comunitario; in tal senso, ilprimo elenco aggiornato dei siti di impor-tanza comunitaria per la regione biogeo-grafica mediterranea costituisce una ver-sione consolidata dell’elenco iniziale deisiti per la regione biogeografica mediter-ranea;

ai sensi dell’articolo 4, paragrafo 1,della direttiva 92/43/CEE, Cipro, Francia,Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna eRegno Unito hanno trasmesso alla Com-missione europea gli elenchi di siti pro-posti quali siti di importanza comunitariaper la regione biogeografica mediterraneatra gennaio 2003 e settembre 2006;

gli elenchi dei siti proposti sono staticorredati di informazioni su ciascun sito,fornite nel formato fissato dalla decisione97/266/CE della Commissione europea, del18 dicembre 1996, concernente un formu-lario informativo sui siti proposti per l’in-serimento nella rete « Natura 2000 »;

sulla base dell’elenco proposto, re-datto dalla Commissione europea con l’ac-cordo di ciascuno degli Stati membri in-teressati, che identifica anche i siti cheospitano tipi di habitat naturale prioritario specie prioritarie, è stato adottato unprimo elenco aggiornato di siti selezionatiquali siti di importanza comunitaria per laregione biogeografica mediterranea;

la decisione della Commissione eu-ropea n. C(2008) 1148 def. del 28 marzo2008 stabilisce, ai sensi della direttiva92/43/CEE del Consiglio, un primo elencoaggiornato di siti di importanza comu-nitaria per la regione biogeografica me-diterranea e abroga la decisione 2006/613/CE;

il Ministro dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del mare, con propriodecreto, ha stabilito che i siti di impor-tanza comunitaria per la regione biogeo-grafia mediterranea in Italia sono indivi-duati ai sensi dell’articolo 4, paragrafo 2,della direttiva 92/43/CEE e sono elencatinell’allegato A che costituisce parte inte-grante del decreto stesso;

con il codice di riferimentoITB040024 è parte integrante di taleelenco il compendio denominato sito diimportanza comunitaria « Isola Rossa eCapo Teulada » di superficie complessivadi 3713 ettari e individuato dalle coordi-nate E 839 N 3854;

il sito di importanza comunitaria« Isola Rossa e Capo Teulada » è un com-pendio naturalistico di primaria impor-tanza, considerato che tutte le prescrizioniambientali regionali, nazionali ed europeehanno circoscritto quel territorio con lamassima tutela ambientale e naturalistica;

il responsabile del sito risulta il Mi-nistero dell’ambiente e della tutela del

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territorio e del mare – direzione conser-vazione della natura, Via Capitan Bavastro174, 00147 Roma;

l’area è così descritta nell’atto diindividuazione del sito di importanza co-munitaria: promontorio calcareo collegatoall’isola da uno strettissimo istmo sabbiosoche forma ad ovest « Cala Piombo » e adest Porto Zafferano, la quale, attualmentesotto il demanio militare, ha una lun-ghezza massima di 88 metri e una super-ficie complessiva di 375 ettari. Le suedune, con quote non superiori a 13 metrisul livello del mare, non presentano traccedi disturbo antropico e delimitano unastretta spiaggia con un gradino a mare atratti anche di 2 metri;

nella spiaggia di Porto Zafferano,l’erosione marina e gli scarsi apporti sab-biosi limitano la formazione dell’Agropyre-tum mediterraneum, mentre l’Ammophile-tum arundinaceae è ben rappresentatoanche se discontinuo. Il Crucianelletummaritimae è presente nelle interdune in viadi stabilizzazione, mentre il Pistacio –Juniperetum macrocarpae, con esemplaridi Quercus calliprinos, occupa le dunestabilizzate e le retrostanti depressioni piùriparate. Nel sito si rinviene, inoltre, un’al-tra specie arbustiva di alto significatofitogeografico: il Rhamnus oleoides a gra-vitazione occidentale localizzato esclusiva-mente in questo biotopo. Tra le specieperenni suffruticose viene segnalato ilPolygonum robertii segnalato di recente, erappresenta la seconda località per laSardegna. Si segnalano, inoltre, la pre-senza delle endemiche: Silene corsica DC.,Genista morisii Colla, Genista corsica (Loi-sel.) DC, Mercurialis corsica Cosson,Euphorbia cupanii Guss. ex Bertol., Sta-chys glutinosa L, Bellium bellidioides L,Bellium crassifolium Moris, Hyoseris tau-rina Martinoli, Ornithogalum excapumTen. ssp. sandalioticum Tornadore et Gar-bari, Pancratium illyricum L, Crocus mi-nimus DC., Romulea requienii Pari., Arumpictum L, Limonium tigulianum Arrigoniet Diana, Limonium sulcitanum Arrigoni.Dal punto di vista floristico questo sitorisulta molto ricco di specie ad alto inte-

resse fitogeografico e tra i più ricchi diendemiche. In tutta la fascia costiera poisi ritrovano le formazioni a Juniperusturbinata ssp. turbinata, che in localitàMonte Lapanu evidenziano la loro capa-cità colonizzatrice nella riconquista dellearee abbandonate;

il sito ha, inoltre, importanza per lapresenza in esso di 22 habitat di interessecomunitario, di cui 5 prioritari (codici1120, 2250, 6220, 2270, 3170); di 3 speciedi uccelli prioritari, due dei quali in essoriproducentesi (codici: A181, A392) e 35specie floristiche di importanza conserva-zionistica;

nel capitolo dell’atto di individua-zione del sito relativo alla vulnerabilità èscritto: danni da esercitazioni ambientali;

in tal senso è evidente la persistenteazione di « distruzione e deterioramento dihabitat all’interno di un sito protetto » e« distruzione o deturpamento di bellezzenaturali » compiuta dalle persistenti eser-citazioni militari che si svolgono all’in-terno del sito protetto con danni gravis-simi sia sul piano ambientale, paesaggi-stico e naturalistico;

dalla documentazione fotografica inpossesso degli interpellanti si evince unadevastazione ambientale e naturalisticasenza precedenti che colpisce e ha colpitoin modo permanente e spregiudicato ilpatrimonio ambientale e naturalisticodella Sardegna e nella fattispecie un sitoprotetto da convenzioni internazionali,norme nazionali e regionali;

le esercitazioni militari e il conse-guente rilascio di ordigni bellici hannocausato e causano gravissimi danni siasull’ambiente marino che su quello dunalee retrodunale (inquinamento, frammenta-zione degli habitat, erosione del suolo,eccessivo calpestio, devastazione paesaggi-stica e naturalistica);

recentemente un’imponente esercita-zione da mare verso terra ha provocatoincendi di dimensioni rilevanti che si do-cumentano con foto scattate da mare a

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dimostrazione di una devastazione am-bientale persistente in un’area protetta;

nella stessa area, a causa delle nu-merose esercitazioni militari e della pre-senza di rifiuti combustibili nell’area, gliincendi sono persistenti e reiterati;

il poligono permanente per esercita-zioni terra-aria-mare affidato all’Esercitoe messo a disposizione della Nato rappre-senta, nella sua attività, il più evidente epersistente disastro ambientale e natura-listico dell’intero articolato normativo ditutela ambientale europeo, nazionale eregionale;

si tratta del secondo poligono d’Italiaper estensione, 7.200 ettari di terreno, cuisi sommano i 75.000 ettari delle « zone direstrizione dello spazio aereo e le zoneinterdette alla navigazione » normalmenteimpiegate per le esercitazioni di tiro con-tro costa e tiro terra-mare;

una parte del poligono e dell’area amare è permanentemente interdetta ancheagli stessi militari per motivi di sicurezza;

relativamente ai reati di cui all’arti-colo 733 codice penale (danneggiamento alpatrimonio archeologico, storico o artisticonazionale):

a) la fondazione di Teulada siperde nella notte dei tempi, probabilmenteagli inizi dell’epoca nuragica, come sem-brano testimoniare i molti nuraghi sparsiun po’ in tutto il territorio comunale, edi resti di una fortificazione sull’isolaRossa;

b) i fenici e i punici più tardi sistabilirono sulla costa come testimoniatodai resti del tophet punico a Malfatano,nell’isolotto davanti a Tuerredda e il portodi Melqart (ora sommerso), sempre a Mal-fatano;

c) la prima ubicazione dell’abitatova ipotizzata alle spalle dell’antico kerso-nesus (Chersonesum Promontorium), ov-vero l’istmo dell’odierno Capo Teulada,dove sembra sia esistito un insediamentomilitare romano a presidio delle due baiedi Cala Piombo e Porto Zafferano. È

probabile che tale ubicazione sia resistitafino all’epoca romana, quando il paeseprende il nome di Tegula, che probabil-mente documenta la produzione di terra-cotta in epoca romana. Poi, secoli dopo,probabilmente a causa delle incursioni dalmare, il paese è raccolto attorno allachiesa di Sant’Isidoro, nella piana diTuerra, in una zona più interna;

in quel contesto va inquadrata ancheuna presenza che riguarda il prenuragico;

la mancanza di altri dati sulle cultureprenuragiche nel territorio di Teulada –del resto variamente e riccamente distri-buite in tutta l’isola – va attribuita allelacune della ricerca scientifica, tanto piùgravi quando si pensa all’azione molto piùspedita e sicuramente dannosa dei « cer-catori di tesori »;

che l’habitat teuladino fosse conge-niale all’insediamento umano preistorico èdimostrato dalla congrua presenza di nu-merosi nuraghi nel territorio. Un calcolosulla densità dà una cifra compresa tra 0.1e 0.35 per chilometro quadrato. È unacifra che, per quanto approssimativa, puòdare alcune utili informazioni;

la disposizione delle torri nuragiche– essendo queste torri di difesa – segue lamorfologia dei territorio ed è chiaramentevolta a proteggere le vie naturali di pene-trazione verso l’interno;

sembra di vedere una catena difen-siva che corre poco più a ovest dell’attualeconfine orientale del comune, volta a di-fendere la vallata che dal valico di Nuraxide Mesu porta all’attuale paese. Simile è ilsistema difensivo occidentale a difesa dellevie di penetrazione dal Sulcis;

è altrettanto interessante la disposi-zione dei nuraghi che stanno a nord delPorto di Teulada e che proteggono la viache, seguendo il corso del Rio Launaxiu,porta verso l’interno. Tra questi, dovevaavere una funzione di avamposto il nura-ghe S. Isidoro, ormai quasi completamentedistrutto: un nuraghe complesso costruitocon tecnica veramente « ciclopica »;

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nella regione di Malfatano – giàidentificato dal Lamarmora come il « Por-tus Herculis » degli antichi – sono statetrovate le tracce di un centro abitatosuddiviso nelle sue due parti essenziali:una zona commerciale con il porto (daidentificare con l’insenatura occidentale) ei ruderi di un tempio; una zona sacra (il« tophet ») che, ripetendo la stessa situa-zione verificata per Bithia nell’isola di SuCardulinu, fu costruito nella prospicienteisola di Tuerredda;

più a ovest sono state ritrovate, inlocalità Piscinnì, delle cave puniche perl’estrazione di materiale da costruzione;

altre rovine sono state localizzate a S.Isidoro pertinenti ad un abitato fenicio-punico. In questa località, ricca di testi-monianze che vanno dal periodo nuragicofino a quello pisano, alcuni vi hannovoluto riconoscere il sito dell’antica Tegu-lae;

le tracce della civiltà punica prose-guono ancora nel Capo Teulada (antico« Chersonesus ») e nella regione di Zaffe-rano;

nei pressi della torre di Porto Scudosono appena evidenti i resti di una for-tezza punica costruita con grossi blocchi,in posizione dominante rispetto al portoed alla piana di Zafferano. Per questafortezza è stata proposta una datazioneintorno al VI secolo a.C.;

dall’utilizzo di strumenti satellitari,visto il divieto di accesso, emerge che loStato italiano, con la complicità della Natoe delle Forze armate di eserciti stranieribombardano, sparano e devastano un’areanuragica di straordinaria rilevanza, sia peril numero dei nuraghi individuati sia perla dislocazione degli stessi nello scenariocostiero;

da notizie assunte risulterebbe chealcuni di questi compendi sarebbero statiaddirittura cancellati con l’utilizzo dimezzi pesanti e altri coperti;

in quest’area, dunque, si assiste senzaalcun tipo di controllo e di tutela alla

distruzione di un compendio archeologicopaesaggistico esclusivo in totale dispregio eviolazione delle norme richiamate;

nella sola delimitazione del poligonodi Teulada, secondo gli atti e i documentiche si allegano e riscontrabili nel sitonurnet si è dinanzi ad un vero e proprioattentato alla civiltà nuragica con la di-struzione di luoghi e compendi archeolo-gici che avrebbero necessitato di prote-zione e recupero;

in particolar modo risultano inglobatinella base militare i seguenti nuraghi ca-talogati da carte militari e topografiche, darilievi aerofotogrammetrici e satellitari ecensiti dalla rete Nurnet:

a) Nuraghe Maxinas I – ComuneTeulada località lat: 38.92193200458267,lon: 8.66831210120662;

b) Nuraghe Maxinas II – ComuneTeulada località lat: 38.916644004582324,lon: 8.664962001206213;

c) Nuraghe de Carrogu – ComuneTeulada – località Nuraghe de Carrogu lat38.916925004582495, lon: 8.66106000120563;

d) Nuraghe Brallisteris – ComuneTeulada – località lat: 38.9175330045825,lon: 8.661448401205645;

e) Nuraghe s’Uracheddu Piudu –Comune Teulada – località lat:8.90471200458135, lon: 8.641161001202907;

f) Nuraghe Don Antiogu – ComuneTeulada località lat: 38.90735400458154,lon: 8.650137501204105;

g) Nuraghe Turritta – ComuneTeulada – località lat: 38.90684900458174,lon: 8.610368301198532;

h) Nuraghe Mannu – Comune Teu-lada – località lat: 38.973001004586486,lon: 8.647734201203802;

i) Nuraghe de Crabili – ComuneTeulada – località Nuraghe de Crabili lat;38.973399004586305, lon: 8.648087001203834;

l) Nuraghe Di Monte Arbus – Co-mune Teulada località lat:38.97321600458627, lon: 8.694009001210237;

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m) Nuraghe Campu Santeddu –Comune Teulada – località lat:38.94840700458489, lon: 8.712561801212825;

n) Nuraghe Merareddu – ComuneTeulada – località Merareddu lat;38.94799600458443, lon: 8.70878500121228;

o) Nuraghe Monte Idu ComuneTeulada – località lat: 38.946134004584195,lon: 8.715556501213165;

p) Nuraghe Maledetta – ComuneTeulada – località lat: 38.990119004587484,lon; 8.665096201206193;

q) Nuraghe Barussa – ComuneTeulada – località lat: 38.995854004587976,lon: 8.641093101202852;

r) Nuraghe – Comune Teulada lo-calità lat: 38.972919004586316, lon:8.650665001204146;

tali compendi nuragici sono inacces-sibili;

dalla sovrapposizione dei tracciati deltransito dei carri armati cingolati con lecoordinate dei siti nuragici si evince chegli stessi risultano coincidenti in numerosicasi e in altri decisamente contigui;

appare evidente che si tratta di unaviolazione grave di tutte le norme inter-nazionali, nazionali e regionali di tutelanon solo ambientali e naturalistiche maanche e soprattutto di quelle riguardantibeni archeologici di una civiltà di oltre3.500 anni fa;

il patrimonio archeologico della Sar-degna è talmente rilevante e unico nel suogenere che non solo non è accettabile ladevastazione di cui è fatto oggetto, manecessiterebbe di un sistema di tutela sianei confronti delle scoperte e del ritrova-menti fino ad oggi rilevati, sia dei sitiarcheologici nuragici dei quali si ha lapresunzione di una presenza in determi-nati compendi areali come nel caso delsito del poligono di Teulada;

l’urgenza dell’intervento che si ri-chiede si inquadra nella fattispecie penaledi nuova introduzione, relativa alla « di-struzione o deterioramento di habitat al-

l’interno di un sito protetto » e « danneg-giamento al patrimonio archeologico estorico »;

per « habitat all’interno di un sitoprotetto » si deve intendere qualsiasi ha-bitat di specie per le quali una zona siaclassificata come zona a tutela speciale anorma dell’articolo 4, paragrafi 1 o 2, delladirettiva 79/409/CE, o qualsiasi habitatnaturale o un habitat di specie per cui unsito sia designato come zona speciale diconservazione a norma dell’articolo 4, pa-ragrafo 4, della direttiva 92/43/CE;

è stato recentemente introdotto unreato contravvenzionale per reprimere pe-nalmente, qualora sia illecita e posta inessere intenzionalmente o quanto menoper grave negligenza, « qualsiasi azione cheprovochi il significativo deterioramento diun habitat all’interno di un sito protetto »(articolo 3, lettera h)), direttiva 2008/99/CE). L’illecito penale frutto dell’operazionedi trasposizione della direttiva ricalca,pressoché integralmente, la previsionecontenuta nell’atto comunitario. Il legisla-tore delegato ha inteso, in particolare,tradurre la formula « provocare il signifi-cativo deterioramento di un habitat all’in-terno di un sito protetto » nelle due con-dotte descritte dall’illecito penale: a) ladistruzione dell’habitat; b) il deteriora-mento dell’habitat, che ne comprometta lostato di conservazione;

la collocazione sistematica dellanuova fattispecie fra « le contravvenzioniconcernenti l’attività sociale della P.A. »tutela l’interesse dello Stato al manteni-mento dello stato di conservazione di unhabitat, ossia quello, di rilevanza costitu-zionale, relativo alla conservazione deglihabitat naturali e seminaturali e dellaflora e della fauna selvatiche sul territorioitaliano, che trova il parametro costituzio-nale di riferimento sia nell’articolo 9 dellaCostituzione, che nell’articolo 117 dellaCostituzione, il quale obbliga l’Italia adesercitare la potestà legislativa nel rispettodei « vincoli derivanti dall’ordinamento co-munitario (...) » ed, in particolare, dalledirettive comunitarie che contribuiscono a

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definire l’habitat oggetto di protezione pe-nale;

il termine habitat è inteso nell’acce-zione di condizioni ambientali ideali per lavita di una determinata pianta o animale.In ecologia, la definizione di habitat puòavere un’accezione più ampia nel biotopo,un habitat condiviso cioè da più specie. Unbioma è, invece, l’insieme della flora efauna che vivono in un habitat ed occu-pano una certa geografia;

sotto il profilo giuridico, il legislatoredelegato, al comma 3 della norma citata,rinvia alle definizioni contenute nelle di-rettive richiamate, viene anzitutto in au-silio dell’interprete la direttiva « habitat »(direttiva 92/43/CE) che, all’articolo 1,dopo aver definito come « conservazione »il complesso delle misure necessarie permantenere o ripristinare gli habitat natu-rali e le popolazioni di specie di fauna eflora selvatiche in uno stato soddisfacente(lettera a)), definisce come « stato di con-servazione di un habitat naturale » (arti-colo 1, lettera e)), l’effetto della somma deifattori che influiscono sull’habitat naturalein causa, nonché sulle specie tipiche che inesso si trovano, che possono alterare alunga scadenza la sua ripartizione natu-rale, la sua struttura e le sue funzioni,nonché la sopravvivenza delle sue specietipiche nel territorio europeo degli Statimembri al quale si applica il trattato;

il legislatore delegato, rendendo an-cora più chiaro l’ambito di applicazione,richiama (comma 3) una definizione am-pia di « habitat », precisando che per ha-bitat all’interno di un sito protetto siintende, da un lato, « qualsiasi habitat dispecie per le quali una zona sia classificatacome zona a tutela speciale a normadell’articolo 4, paragrafi 1 o 2, della di-rettiva 79/409/CE » e, dall’altro, « qualsiasihabitat naturale o un habitat di specie percui un sito sia designato come zona spe-ciale di conservazione a norma dell’arti-colo 4, paragrafo 4, della direttiva 92/437/CE »;

la normativa che si richiama alladirettiva « habitat » individua tre concetti

di habitat: a) habitat naturali; b) habitatnaturali di interesse comunitario; c) tipi dihabitat naturali prioritari;

quanto alla definizione sub a), sonoda considerarsi « habitat naturali » le zoneterrestri o acquatiche che si distinguonograzie alle loro caratteristiche geografiche,abiotiche e biotiche, interamente naturalio seminaturali; sono, invece, da conside-rarsi come « habitat naturali di interessecomunitario » gli habitat che, nel territorioeuropeo degli Stati membri al quale siapplica il trattato: 1) rischiano di scom-parire nella loro area di ripartizione na-turale; 2) hanno un’area di ripartizionenaturale ridotta a seguito della loro re-gressione o per il fatto che la loro area èintrinsecamente ristretta; 3) costituisconoesempi notevoli di caratteristiche tipichedi una o più delle nove regioni biogeogra-fiche seguenti: alpina, atlantica, del MarNero, boreale, continentale, macaronesica,mediterranea, pannonica e steppica; c)infine, sono definiti « tipi di habitat natu-rali prioritari », i tipi di habitat naturaliche rischiano di scomparire nel territorioeuropeo degli Stati membri al quale siapplica il trattato e per la cui conserva-zione l’Unione europea ha una responsa-bilità particolare a causa dell’importanzadella parte della loro area di distribuzionenaturale compresa nel territorio di cuisopra;

l’individuazione di tali tipologie dihabitat è contenuta nell’allegato I alladirettiva 92/43/CE. Richiamando l’articolo733-bis, oltre l’habitat naturale, anchel’habitat di specie, è dunque necessarioriferirsi alla definizione di « habitat di unaspecie », contenuta all’articolo 1, lettera f)della citata direttiva « habitat » che defi-nisce come tale l’ambiente definito dafattori abiotici e biotici specifici in cui vivela specie in una delle fasi del suo ciclobiologico;

la relativa definizione è contenutaall’articolo 1, lettera l), della direttiva92/43/CE, che individua come tale « unsito di importanza comunitaria designatodagli Stati membri mediante un atto re-

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golamentare, amministrativo e/o contrat-tuale in cui sono applicate le misure diconservazione necessarie al mantenimentoo al ripristino, in uno stato di conserva-zione soddisfacente, degli habitat naturalie/o delle popolazioni delle specie per cui ilsito è designato ». Ciò impone, a sua volta,di individuare cosa debba intendersi per« stato di conservazione “soddisfacente” »di un habitat naturale;

la direttiva 92/43/CEE, che definiscecome « soddisfacente » (articolo 1, letterae), quando: a) la sua area di ripartizionenaturale e le superfici che comprendesono stabili o in estensione; b) la strutturae le funzioni specifiche necessarie al suomantenimento a lungo termine esistono epossono continuare ad esistere in un fu-turo prevedibile; c) lo stato di conserva-zione delle specie tipiche è soddisfacenteai sensi della lettera i), lettera il cuicontenuto è già stato analizzato a propo-sito della determinazione dell’oggetto ma-teriale dell’altra fattispecie di cui all’arti-colo 727-bis codice penale;

l’ambito applicativo della fattispeciedi reato che si intende denunciare ri-chiama la disciplina in tema di dannoambientale (articolo 299 e seguenti deltesto unico in materia ambientale), inparticolare ove si prevede (articolo 300,comma 2) che « ai sensi della direttiva2004/35/CE costituisce danno ambientaleil deterioramento, in confronto alle con-dizioni originarie, provocato: a) alle speciee agli habitat naturali protetti dalla nor-mativa nazionale e comunitaria di cui allalegge 11 febbraio 1992, n. 157, recantenorme per la protezione della fauna sel-vatica, che recepisce le direttive 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979; 85/411/CEE della Commissione del 25 luglio1985 e 91/244/CEE della Commissione del6 marzo 1991 ed attua le convenzioni diParigi del 18 ottobre 1950 e di Berna del19 settembre 1979, e di cui al decreto delPresidente della Repubblica 8 settembre1997, n. 357, recante regolamento recanteattuazione della direttiva 92/43/CEE rela-tiva alla conservazione degli habitat natu-rali e seminaturali, nonché della flora e

della fauna selvatiche, nonché alle areenaturali protette di cui alla legge 6 dicem-bre 1991, n. 394, e successive norme diattuazione »;

ai fini della configurabilità del reatoin esame, dunque, può essere utile para-metro normativo di riferimento, oltre ilcitato articolo 300 del decreto legislativon. 152 del 2006, anche la previsione con-tenuta nell’articolo 301 del testo unico inmateria ambientale, secondo cui « Lo statodi conservazione di un habitat naturale èconsiderato favorevole quando: a) la suaarea naturale e le zone in essa racchiusesono stabili o in aumento; b) le strutturee le funzioni specifiche necessarie per ilsuo mantenimento a lungo termine esi-stono e continueranno verosimilmente aesistere in un futuro prevedibile; e c) lostato di conservazione delle sue specietipiche è favorevole, ai sensi del comma1 », che, come già visto in precedenza,riproduce pedissequamente l’articolo 1,lettera i) della direttiva 92/43/CE;

ove, infatti, la condotta abbia deter-minato l’alterazione dello « stato di con-servazione dell’habitat naturale », potrà ri-tenersi che vi sia stato un deterioramentoche ne abbia compromesso lo stato diconservazione, tale da integrare la fattis-pecie penale dell’articolo 733-bis del co-dice penale. Ne consegue, quindi, che ovesia provata la « distruzione » o il « dete-rioramento che si denuncia e abbia com-promesso lo stato di conservazione » del-l’habitat così inteso, si avrà: a) l’applica-zione della sanzione penale (congiunta) acarico del contravventore persona fisica; b)l’eventuale applicazione della sanzione pe-cuniaria a carico dell’ente cui è imputabilela responsabilità ai sensi del decreto legi-slativo n. 231 del 2001;

qualora le attività descritte in pre-messa possono essere responsabili a ipo-tesi di « distruzione e deterioramento dihabitat all’interno di un sito protetto »,« distruzione e il deturpamento di bellezze

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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naturali » e « danneggiamento al patrimo-nio archeologico e storico » sarebbe indi-spensabile che le autorità competentidispongano l’obbligo dell’effettivo ripri-stino, a spese del contravventore, dellaprecedente situazione e, in mancanza,quello di adottare le misure di riparazionecomplementare e compensativa di cui alladirettiva 2004/35/CE (articolo 311, comma2, del testo unico in materia ambientale);

il predetto articolo 311 prevede chel’obbligazione risarcitoria è posta a caricodi « chiunque realizzando un fatto illecito,o omettendo attività o comportamenti do-verosi, con violazione di legge, di regola-mento, o di provvedimento amministra-tivo, con negligenza, imperizia, impru-denza o violazione di norme tecniche,arrechi danno all’ambiente, alterandolo,deteriorandolo o distruggendolo in tutto oin parte ». I presupposti della responsabi-lità risarcitoria sono dunque assai simili aquelli che determinano la responsabilitàpenale per la violazione dell’articolo 733-bis –:

se risultino avviate indagini in ordineai fatti di cui in premessa;

se non intendano verificare la sussi-stenza di responsabilità in relazione adipotesi di omissione di atti di controllo atutela dei patrimoni di pertinenza e com-petenza dei rispettivi Ministeri in quantoinformati dei fatti;

se non intendano comunicare i fattienunciati in questa interpellanza al Pre-sidente della Commissione europea in re-lazione al mancato controllo e a eventualiviolazioni di disposizioni comunitarie;

se ritengano di confermare le affer-mazioni del Capo di stato maggiore delladifesa rese in audizione in Commissionegiustizia alla Camera dei deputati, secondole quali è intervenuto il sequestro preven-tivo da parte dell’autorità giudiziaria perla presenza di torio in alcune aree delPoligono di Teulada.

(2-00582) « Pili, Pisicchio ».

Iniziative urgenti volte a garantire il ri-spetto della normativa in materia di seminadi mais geneticamente modificato nella re-

gione Friuli-Venezia Giulia – 2-00584

I)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, il Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali, ilMinistro della salute, per sapere – pre-messo che:

decreto interministeriale del 12 lu-glio 2013 (pubblicato sulla Gazzetta Uffi-ciale del 10 agosto 2013) vieta la coltiva-zione delle sementi di organismi genetica-mente modificati n Italia per un periodo di18 mesi. Il decreto è stato emanato ai sensidel combinato disposto degli articoli 54 delregolamento (CE) n. 78 del 2002 e dell’ar-ticolo 34 del regolamento (CE) n. 829 del2003;

specificatamente, l’articolo 34 del re-golamento (CE) n. 829 del 2003 stabiliscel’adozione di misure d’urgenza, ai sensidegli articoli 53 e 54 del regolamento (CE)n. 178 del 2002, quando sia manifesto cheprodotti autorizzati dal regolamento oconformemente allo stesso possono com-portare un grave rischio per la saluteumana, per la salute degli animali o perl’ambiente;

l’articolo 53 del regolamento (CE)n. 178 del 2002 stabilisce che, in situazionidi emergenza, uno Stato membro possachiedere alla Commissione europea diadottare misure cautelari, tra cui quella disospendere l’autorizzazione, volte a so-spendere l’immissione o l’importazione diun determinato prodotto geneticamentemodificato o a limitarne le condizioni;

l’articolo 54 del regolamento (CE)n. 178 del 2002 stabilisce però che, nellemore delle decisioni da parte della Com-missione europea, lo Stato membro puòprovvisoriamente adottare le misure cau-telari – tra cui la sospensione – limita-tamente al territorio del proprio Stato sin-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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tanto che la Commissione europea nondecida; ed è quello che ha portato ilGoverno italiano ad adottare il decretointerministeriale del 12 luglio 2013;

in data 8 ottobre 2013, il Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare pro tempore inviava una nota allapresidente della regione Friuli-VeneziaGiulia, al fine di conoscere le iniziativemesse in atto dalla regione per assicurarela piena attuazione del divieto di coltiva-zione del mais MON 810 imposto daldecreto interministeriale, stante l’eventua-lità di dover dar seguito all’applicazionealle sanzioni previste dagli articoli 35 e 36del decreto legislativo n. 224 del 2003 ealla bonifica, al ripristino ambientale e alrisarcimento ai sensi del decreto legislativon. 152 del 2006, qualora sia accertato uneffettivo danno ambientale conseguentealla coltivazione del mais MON 810;

in data 11 novembre 2013, il Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare pro tempore con un’ulteriorenota, nel prendere atto che la regioneFriuli-Venezia Giulia aveva modificato lalegge regionale n. 5 del 2011, « Disposi-zioni relative all’impiego di organismi ge-neticamente modificati (OGM) in agricol-tura », chiedeva informazioni sull’esattalocalizzazione delle coltivazioni di MON810, prodromiche alla previsione di azionidi monitoraggio degli eventuali effetti diorganismi geneticamente modificati sul-l’ambiente o sulla salute pubblica, pervalutare, se del caso, l’applicabilità dellesanzioni citate. Sempre nella stessa nota, ilMinistro aveva altresì ribadito che la nor-mativa nazionale in materia di organismigeneticamente modificati è garantita da unapparato sanzionatorio previsto, con rife-rimento a fattispecie diverse nei presup-posti, dagli articoli 35 e 36 del decretolegislativo n. 224 del 2003 e dal decretolegislativo n. 70 del 2005. Le richiamatedisposizioni prevedono specifiche sanzionidi carattere penale relativamente alla fat-tispecie di immissione in commercio dialimenti e mangimi geneticamente modi-

ficati, la cui applicabilità a casi concretirientra nelle prerogative della magistra-tura;

recentemente, è intervenuta la leggeregionale 28 marzo 2014, n. 5, « Disposi-zioni urgenti in materia di OGM e modi-fiche alla legge regionale 23 aprile 2007,n. 9 (Norme in materia di risorse fore-stali) », della regione Friuli-Venezia Giulia,che nel ribadire il divieto di coltivazioneper 12 mesi degli organismi geneticamentemodificati, ha previsto specifiche sanzioniamministrative in caso di sua inosser-vanza, ossia una sanzione massima di50.000 euro per i trasgressori e autorizzail corpo forestale regionale ad ordinare larimozione delle condizioni che determi-nano l’inosservanza. La norma regionaleprevede, all’articolo 1, comma 3, anche lasegnalazione delle violazioni del divieto dicoltivazione previsto dal decreto intermi-nisteriale del 12 luglio 2013 alle compe-tenti autorità;

in data 23 aprile 2014, con sentenzan. 4410 del 2014, il Tar del Lazio si èpronunciato confermando l’impianto giu-ridico del decreto interministeriale del 12luglio 2013, il quale vieta la coltivazione diorganismi geneticamente modificati sulterritorio nazionale;

la regione Friuli-Venezia Giulia haufficialmente informato il Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali chein data 7 maggio 2014 è pervenuta all’am-ministrazione regionale la notifica, tra-smessa con raccomandata il 2 maggio2014, di avvenuta semina di mais OGMDKC 666YG effettuata in data 17 aprile2014 nel comune di Vivaro (Pordenone);

nel mese di aprile 2014, nel comunedi Colloredo di Montealbano (Udine) av-veniva la semina di 6500 metri quadrati dimais transgenico MON 810. In questaspecifica circostanza, la semina parrebbeessere una vera e propria dimostrazionescientifica posta in essere con il sostegnodi un biologo che vuole dimostrare che ilpolline geneticamente modificato non dan-neggia l’ecosistema. A tal riguardo, non è

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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dato sapere se ci sia stata la comunica-zione alla regione Friuli-Venezia Giulia;

i primi giorni del mese di maggio2014 nel comune di Mereto di Tomba(Udine) avveniva la semina di 4500 metriquadrati di mais transgenico MON 810.Alla regione Friuli-Venezia Giulia venivainviata una comunicazione dell’avvenutasemina;

in data 16 giugno 2014 due parla-mentari del partito Sinistra Ecologia Li-bertà hanno depositato due distinti espo-sti: il primo alla procura della Repubblicadi Udine e il secondo alla procura dellaRepubblica di Pordenone, chiedendo al-l’autorità giudiziaria se sono ravvisabilidelle ipotesi di reato nelle semine di maisgeneticamente modificato avvenute neimesi scorsi in Friuli-Venezia Giulia –:

quali iniziative urgenti di competenzai Ministri interpellati intendano adottareal fine di ripristinare il principio di lega-lità che è stato violato nella regione Friuli-Venezia Giulia, interessata dalla semina dimais geneticamente modificato.

(2-00584) « Migliore, Franco Bordo, Pelle-grino, Palazzotto, Zan, Za-ratti ».

Stato di applicazione dell’analisi dell’im-patto della regolamentazione (AIR) etempi di presentazione al Parlamento

della relativa relazione – 2-00572

L)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro per la semplificazione e la pub-blica amministrazione, per sapere – pre-messo che:

l’analisi dell’impatto della regolamen-tazione (AIR) consiste nella valutazionepreventiva degli effetti di ipotesi di inter-vento normativo ricadenti sulle attività deicittadini e delle imprese e sull’organizza-

zione e sul funzionamento delle pubblicheamministrazioni, mediante comparazionedi opzioni alternative;

l’analisi dell’impatto della regolamen-tazione costituisce un supporto alle deci-sioni dell’organo politico di vertice del-l’amministrazione in ordine all’opportu-nità dell’intervento normativo;

a seguito della stipula nel 2007, insede di Conferenza unificata, dell’accordofra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e Bolzano, le pro-vince, i comuni e le comunità montane inmateria di semplificazione e migliora-mento della qualità della regolamenta-zione, si è affermata la necessità di avviareconcretamente un « lavoro comune e con-diviso » tra amministrazioni statali, regio-nali e locali che il dipartimento affarigiuridici e legislativi della Presidenza delConsiglio dei ministri (Dagl) ha volutocogliere promuovendo la costituzione,sempre nell’ambito della Conferenza uni-ficata, di un « Gruppo di lavoro AIR-VIR »;

presso il sito ufficiale del competentedipartimento della funzione pubblica, ovesi specifica che « Questa sezione contienele pubblicazioni realizzate dal Diparti-mento sulla semplificazione e la qualitàdella regolazione. Per ciascun volume èpresente una breve sintesi dei contenuti eil file per scaricare la pubblicazione », lapubblicazione più recente risale all’anno2007;

l’articolo 14, comma 10, della legge28 novembre 2005, n. 246, stabilisce che:« Entro il 31 marzo di ogni anno, leamministrazioni comunicano al DAGL idati e gli elementi informativi necessariper la presentazione al Parlamento, entroil 30 aprile, della relazione annuale delPresidente del Consiglio dei ministri sullostato di applicazione dell’AIR »;

tale relazione dovrebbe essere am-piamente analizzata e discussa da partedelle Camere e, in particolare, la I Com-missione (Affari costituzionali, della Pre-sidenza del Consiglio e interni) e il Comi-tato per la legislazione dovrebbero aprire

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un dibattito su tale relazione, verificare laveridicità dei dati riportati (alla luce dellaconcreta esperienza parlamentare) e inquesto modo spingere il Governo all’effet-tiva (e non meramente formale) attuazionedegli obblighi di better regulation assuntianche a livello europeo –:

quale sia lo stato complessivo del-l’applicazione dell’analisi dell’impatto dellaregolamentazione;

quale sia lo stato di avanzamentodella relazione il cui termine annuale dipresentazione al Parlamento è spirato il 30aprile 2014.

(2-00572) « Toninelli, Cozzolino, Dadone,Dieni, Fraccaro, Lombardi,D’Ambrosio, Nuti, Colletti,Bonafede, Businarolo, Agosti-nelli, Ferraresi, Sarti, Turco,Manlio Di Stefano, Di Batti-sta, Sibilia, Del Grosso,Grande, Spadoni, Scagliusi,Luigi Gallo, Brescia, Mar-zana, D’Uva, Di Benedetto,Vacca, Simone Valente, Bat-telli ».

Iniziative per il finanziamento del Pianod’azione straordinario contro la violenza

sessuale e di genere – 2-00579

M)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, persapere – premesso che:

i continui delitti commessi a dannodelle donne, riportati dalla cronaca, hannodeterminato nell’opinione pubblica la per-cezione diffusa della violenza nei confrontidelle donne come un fenomeno in au-mento, sebbene la mancanza di dati uffi-ciali aggiornati a livello nazionale, disag-gregati per genere, non consenta di misu-rare adeguatamente la portata del feno-meno;

la contribuzione finanziaria confondi europei ha sostenuto sia diretta-

mente (come il progetto Daphne contro laviolenza sulle donne datato di 116,85 mi-lioni di euro e che ha finanziato ancheuna parte importante delle attività deicentri antiviolenza in Italia) che indiret-tamente (attraverso i piani operativi re-gionali e la programmazione nazionale) lamaggior parte dei progetti regionali e pro-vinciali per il contrasto della violenza sulledonne. Inoltre, l’indagine svolta dall’Agen-zia dell’Unione europea per i diritti fon-damentali ha raccolto dati ufficiali chemisurano l’impatto del fenomeno nei 28Stati membri e sottolineato l’importanzadi interventi concertati e strutturali;

la legge 15 febbraio 1996, n. 66, re-cante « Norme contro la violenza ses-suale » e successivamente il decreto-legge23 febbraio 2009, n. 11, recante « Misureurgenti in materia di sicurezza pubblica edi contrasto alla violenza sessuale, nonchéin tema di atti persecutori », convertito,con modificazioni, dalla legge 23 aprile2009, n. 38, hanno dotato il nostro ordi-namento di nuovi strumenti volti a con-trastare la violenza di genere;

il 25 giugno 2012 è stato presentatoall’Onu il primo rapporto tematico sulfemminicidio, frutto del lavoro realizzatoin Italia da Rashida Manjoo. Tale rapportorileva, tra le altre cose, la mancanza distrumenti adeguati per monitorare le di-mensioni del fenomeno nel nostro Paese;

il 19 giugno 2013 è stata ratificata inItalia la Convenzione del Consiglio d’Eu-ropa sulla prevenzione e la lotta contro laviolenza nei confronti delle donne e laviolenza domestica, approvata dal Comi-tato dei ministri del Consiglio d’Europa il7 aprile 2011 e aperta alla firma l’11maggio dello stesso anno a Istanbul;

tale Convenzione, che introduce ilprimo strumento internazionale giuridica-mente vincolante volto a creare un quadronormativo completo a tutela delle donnecontro qualsiasi forma di violenza, all’ar-ticolo 8, dispone che: « Le Parti stanzianole risorse finanziarie e umane appropriateper un’adeguata attuazione di politicheintegrate, di misure e di programmi de-

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stinati a prevenire e combattere ogniforma di violenza rientrante nel campo diapplicazione della presente Convenzione,ivi compresi quelli realizzati dalle ONG edalla società civile »;

l’articolo 5 del decreto-legge 14 ago-sto 2013, n. 93 recante « Disposizioni ur-genti in materia di sicurezza e per ilcontrasto della violenza di genere nonchéin tema di protezione civile e di commis-sariamento delle province » convertito, conmodificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013,n. 119, demanda al Ministro per le pariopportunità il compito di elaborare unpiano straordinario contro la violenza ses-suale e di genere, in sinergia con la nuovaprogrammazione dell’Unione europea peril periodo 2014-2020. Il medesimo articoloprevede, inoltre, un finanziamento di 10milioni di euro per l’anno 2013 per larealizzazione di azioni a sostegno delledonne vittime di violenza;

il comma 217 dell’articolo 1 dellalegge 27 dicembre 2013, n. 14, recantedisposizioni per la formazione del bilancioannuale e pluriennale dello Stato (legge distabilità 2014) incrementa di 10 milioni dieuro, per ciascuno degli anni 2014, 2015 e2016, la dotazione del Fondo per le poli-tiche relative ai diritti e alle pari oppor-tunità allo scopo di finanziare il « Piano diazione straordinario contro la violenzasessuale e di genere »;

per effetto del combinato dispostodalla predetta disposizione con gli articoli5 e 5-bis del decreto-legge n. 93 del 2013,nonché in virtù del cosiddetto istituto del« riporto » che prevede la facoltà per laPresidenza del Consiglio dei ministri, di-versamente dalle altre amministrazioni, dimantenere in bilancio anche le risorse nonutilizzate nell’anno precedente, nel 2014risulta disponibile per il già citato pianostraordinario la somma di 18 milioni dieuro;

tale somma, secondo quanto si leggenella nota preliminare al bilancio di pre-visione della Presidenza del Consiglio deiministri, adottato con decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri il 20

dicembre 2013, è tripartita destinando: 10milioni di euro per il miglioramento degliinterventi delle istituzioni nel contrastoalla violenza sulle donne attraverso l’ela-borazione di un piano d’azione straordi-nario contro la violenza sessuale e digenere; 7 milioni di euro all’attuazionedell’articolo 5-bis del decreto-legge n. 93del 2013, relativo ad interventi di assi-stenza e sostegno territoriale a donnevittime di violenza e ai loro figli; 300.000euro per la stipula di convenzioni o ac-cordi finalizzati all’aggiornamento di sta-tistiche sulla criminalità contro le donnenonché all’istituzione di una banca dati suiservizi offerti attraverso la rete collegata alnumero di pubblica utilità 1522 e infine700.000 euro per la prosecuzione delleattività del servizio 1522 per il contrastoalla violenza di genere e allo stalking –:

se il Governo non ritenga opportuno,alla luce dei moniti espressi a più ripresedall’Unione europea e vista la drammati-cità dei dati esposti in premessa, di pro-cedere con la massima urgenza all’eroga-zione delle somme predette;

se non ritenga, altresì, di doversiattivare con la massima sollecitudine, an-che alla luce del ruolo chiave ricoperto dalnostro Paese in occasione della ratificadella Convenzione di Istanbul, convocandoi necessari gruppi di lavoro, per dare unimpulso concreto allo sviluppo del pianodi azione straordinario contro la violenzasessuale e di genere, di cruciale impor-tanza per la piena attuazione degli stru-menti giuridici già citati.

(2-00579) « Giuliani, Terrosi, Mazzoli,Rotta, Giorgis, Rossomando,Incerti, Boccuzzi, Misiani,Moscatt, Tartaglione, Polla-strini, Gribaudo, Scuvera,Gasparini, Ginefra, Berga-mini, Ferranti, Carnevali,Cimbro, Mariano, Simoni,Piccoli Nardelli, Laforgia,Giulietti, Giuditta Pini, Ber-retta, Giuseppe Guerini,Manzi, Ghizzoni, Greco, Ma-riastella Bianchi, Tidei, Man-

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fredi, Bray, Guerra, Marzano,Rostan, Gregori, Rampi,Mura, Zampa, Moretto, Gino-ble, Paris, Iori, Locatelli, Cen-temero, Amoddio, Covello,Sbrollini, Chaouki, Berlin-ghieri, Marantelli, Mattiello,Petitti, Carlo Galli, Albini,Bonafè, Quartapelle Proco-pio, Cominelli, Saltamartini ».

Iniziative per assicurare la piena cono-scibilità della normativa vigente in mate-ria di sostanze stupefacenti e psicotrope

– 2-00581

N)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro della giustizia, per sapere – pre-messo che:

la Corte costituzionale, con la sen-tenza n. 32 del 2014, ha dichiarato l’ille-gittimità costituzionale degli articoli 4-bise 4-vicies ter del decreto-legge 30 dicembre2005, n. 272, come convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 21 febbraio 2006,n. 49 (cosiddetta « Fini-Giovanardi »);

tali disposizioni hanno modificato,nel 2006, l’articolo 73 del testo unico suglistupefacenti (articolo 4-bis) e numerosealtre disposizioni dello stesso testo unico(articolo 4-vicies ter);

in particolare, l’articolo 4-bis, modi-ficando l’articolo 73 del decreto del Pre-sidente della Repubblica n. 309 del 1990,aveva unificato il trattamento sanzionato-rio previsto per le violazioni inerenti tuttele sostanze stupefacenti, trattamento chein precedenza era differenziato a secondache i reati avessero per oggetto le sostanzestupefacenti o psicotrope incluse nelle ta-belle II e IV (cosiddette « droghe leggere »),ovvero quelle incluse nelle tabelle I e III(cosiddette « droghe pesanti »). Per effettodi tali modifiche le sanzioni per i reaticoncernenti le « droghe leggere » e, inparticolare, i derivati dalla cannabis, pre-

cedentemente stabilite nell’intervallo edit-tale della pena della reclusione da 2 a 6anni e della multa da 5.164 a 77.468 euro,sono state elevate, prevedendosi la penadella reclusione da 6 a 20 anni e dellamulta da 26.000 a 260.000 euro;

l’articolo 4-vicies ter ha parallela-mente modificato il precedente sistematabellare stabilito dagli articoli 13 e 14 deltesto unico, includendo nella nuova tabellaI gli stupefacenti che prima erano distintiin diversi gruppi. Peraltro, tale articolo –che prevedeva la modifica di ben 31norme del testo unico – è stato dichiaratoincostituzionale nella sua interezza e nonlimitatamente alle sue disposizioni sulletabelle, come originariamente richiestodalla Corte di cassazione, che ha poirimesso la questione alla Consulta;

la dichiarazione di illegittimità costi-tuzionale degli articoli 4-bis e 4-vicies ter,per espressa affermazione della Consulta,ha comportato la reviviscenza delle dispo-sizioni del testo unico sugli stupefacenti invigore prima dell’approvazione della leggen. 49 del 2006;

l’efficacia delle disposizioni previgentiha, dunque, determinato un abbassamentodelle pene per le violazioni relative alle« droghe leggere » (punite con la reclusioneda due a sei anni e della multa, anzichécon la pena della reclusione da sei a ventianni e della multa) e un parallelo aumentodelle pene previste per le violazioni rela-tive alle « droghe pesanti » (punite con lapena della reclusione da otto a venti annie della multa, anziché con quella da sei aventi anni e della multa);

peraltro, da ultimo, il decreto-legge20 marzo 2014, n. 36, convertito dallalegge 16 maggio 2014, n. 79, e recante« Disposizioni urgenti in materia di disci-plina degli stupefacenti e sostanze psico-trope, prevenzione, cura e riabilitazionedei relativi stati di tossicodipendenza, dicui al decreto del Presidente della Repub-blica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché diimpiego di medicinali » (il cosiddetto « de-creto Lorenzin »), ha apportato ulteriorimodifiche alla normativa sugli stupefa-centi;

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 19 GIUGNO 2014 — N. 249

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è evidente, quindi, che sulla materiadegli stupefacenti – novellata più volte,anche prima della recente sentenza dellaCorte costituzionale – sono intervenutenumerose modifiche nel tempo;

in forza del combinato disposto del-l’articolo 27 della Costituzione che stabi-lisce il principio per il quale « La respon-sabilità penale è personale », dell’articolo25 della Costituzione che garantisce ildiritto di difesa e di quanto espressamentestabilito all’articolo 5 del codice penale,secondo il quale « Nessuno può invocare apropria scusa l’ignoranza della legge pe-nale », è assolutamente necessaria la chia-rezza e l’effettiva conoscibilità delle normein vigore;

è indubbio che una lacuna in terminidi chiarezza ed effettiva conoscibilità dellalegge è ancor più grave in materia penaleche, come noto, disciplina i fatti costi-tuenti reato e a cui si riconnettono san-zioni molto incisive sulla sfera individuale;

rispetto alla disciplina sugli stupefa-centi, quanto stabilito a livello costituzio-nale e dal codice penale non pare, tuttavia,aver trovato adeguata attuazione;

sulla Gazzetta Ufficiale del 20 maggio2014, n. 115, infatti, in occasione dellapubblicazione della legge 16 maggio 2014,n. 79, di conversione del decreto-leggen. 36 del 2014 (il cosiddetto « decretoLorenzin »), oltre alla legge, è stato anchepubblicato, a partire da pagina 64 dellaGazzetta Ufficiale, come sempre, il « Testodel decreto-legge 20 marzo 2014, n. 36,coordinato con la legge di conversione 16maggio 2014, n. 79, recante « Disposizioniurgenti in materia di disciplina degli stu-pefacenti e sostanze psicotrope, preven-zione, cura e riabilitazione dei relativi statidi tossicodipendenza, di cui al decreto delPresidente della Repubblica 9 ottobre1990, n. 309, nonché di impiego di medi-cinali »;

nell’ambito degli usuali elementi dichiarimento pubblicati unitamente al testocoordinato, è stato inoltre pubblicato an-che l’articolo 73 del decreto del Presidente

della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, inquanto il citato decreto-legge n. 36 del2014 modificava parzialmente il testo ditale disposizione: ciò avviene usualmenteper agevolare la lettura delle norme comerisultanti da novelle legislative;

con riferimento a tale pubblicazioneveniva rilevato il fatto che il comma 1dell’articolo 73 del decreto del Presidentedella Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309era presente nel testo dichiarato illegittimocon la sentenza n. 32 del 2014 dalla Cortecostituzionale;

l’articolo 73 – nel tempo oggetto diben 7 riformulazioni e modifiche – èfondamentale in quanto fissa la pena perla produzione, il traffico e la detenzioneillecita di sostanze stupefacenti;

il fatto che al comma 1 dell’articolosi riporti ancora la pena della reclusioneda sei a venti anni, in luogo di quella,vigente, da otto a venti anni, nonché uncomma 4 dell’articolo 73 – relativo aimedicinali previsti in tabella II, sezione A,B, C, D – che invece attiene la disciplinapenale delle sostanze inserite nelle tabelleII e IV, e che prevede, alla luce dellapronuncia della Corte costituzionale, penedifferenti, ingenera, a prescindere dellacorrettezza o meno della pubblicazione,evidenti incertezze tra i comuni cittadiniprivi di specifiche competenze giuridiche;

sarebbe evidentemente auspicabileche un testo « attualizzato » del decreto delPresidente della Repubblica 9 ottobre1990, n. 309, venisse ricostruito e pubbli-cato quanto meno sul sito del diparti-mento delle politiche antidroga;

allo stato, sul sito del dipartimentodelle politiche antidroga, nella sezione« Normativa », in relazione al testo unicosugli stupefacenti, vengono riportati gliinterventi normativi del decreto-legge,nella formulazione riportata anche neltesto coordinato e pubblicato nella Gaz-zetta Ufficiale del 20 maggio 2014, senzache sia considerata la reviviscenza dellenorme precedenti la cosiddetta « Fini-Gio-vanardi » conseguente alla pronuncia dellaConsulta n. 32 del 2014;

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ciò contribuisce ad alimentare, se-condo gli interpellanti, la confusione, non-ché la possibile ignoranza in perfettabuona fede sulla legge vigente;

è preciso dovere di un organo gover-nativo, quale è il dipartimento delle poli-tiche antidroga, che proprio di quei temisi occupa, fornire un’informazione aggior-nata e corretta delle effettive modificheintervenute nella legislazione, tenendoconto che gli utenti non sempre sonospecializzati in discipline giuridiche e pos-sono, quindi, non comprendere immedia-tamente la normativa effettivamente inessere;

la normativa, così come è ordinaria-mente illustrata, inevitabilmente può in-durre nell’errore i cittadini sulla cono-scenza della legge penale, poiché può in-durre i cittadini, in modo fuorviante, aritenere che l’intervento della Corte costi-tuzionale sia stato vanificato sul pianolegislativo con il decreto-legge n. 36 del2014, oppure mal interpretato dai com-mentatori;

ad avviso degli interpellanti, si trattadi una questione rispetto alla quale oc-correrebbe porre rimedio immediato, adesempio valutando la possibilità di assu-mere le necessarie iniziative al fine dipubblicare in Gazzetta Ufficiale la versionedel testo unico sugli stupefacenti effetti-vamente vigente;

nelle more sarebbe comunque indi-spensabile provvedere a pubblicare, perfavorire un’agevole comprensione del te-sto, sul sito del dipartimento delle politi-che antidroga il testo realmente vigente deldecreto del Presidente della Repubblica 9ottobre 1990, n. 309 –:

quali siano le informazioni e gliorientamenti del Governo su quanto ri-portato in premessa;

se il Governo non ritenga di interve-nire quanto prima per la pubblicazione inGazzetta Ufficiale di un testo coordinato eaggiornato del testo unico n. 309 del 1990sugli stupefacenti nella formulazione vi-gente;

se, nell’ambito delle proprie compe-tenze, non reputi necessario al più prestofar riportare nell’apposita sezione « Nor-mativa » del sito del dipartimento dellepolitiche antidroga le norme vigenti intema di stupefacenti, eliminando qualsiasiformulazione, ad oggi presente nella se-zione, fuorviante per gli utenti.

(2-00581) « Daniele Farina, Migliore, San-nicandro, Fratoianni, Pa-glia ».

Problematiche riguardanti gli incentiviper l’assunzione dei lavoratori iscritti

nelle liste di mobilità – 2-00571

O)

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro del lavoro e delle politiche sociali,il Ministro dello sviluppo economico, persapere – premesso che:

con circolare dell’Inps 25 ottobre2013, n. 150, avente ad oggetto gli incen-tivi per l’assunzione dei lavoratori iscrittinelle liste di mobilità ai sensi dell’articolo4, comma 1, del decreto-legge 20 maggio1993, n. 148, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, esuccessive modifiche ed integrazioni, vienedefinitivamente chiarito come 31 dicembre2012 la scadenza dei benefici connessi airapporti di lavoro agevolati, instauratiprima dell’anno 2013, con i lavoratoriiscritti nelle liste di mobilità a seguito dilicenziamento individuale;

peraltro, con la circolare n. 13 del2013, la stessa Inps aveva già chiarito leagevolazioni per le assunzioni effettuatenel 2013 e relative ai lavoratori licenziatial medesimo anno, riservandosi però difornire indicazioni più specifiche nonchérelative ad altre fattispecie;

a seguito dei chiarimenti forniti al-l’Inps da parte del Ministero del lavoro edelle politiche sociali è stata dunque ri-badita per il tramite della sopra indicatacircolare 25 ottobre 2013, n. 150:

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a) l’impossibilità di riconoscere leagevolazioni per le assunzioni, effettuatenel 2013, di lavoratori licenziati prima del2013;

b) l’impossibilità di riconoscere leagevolazioni per le proroghe e le trasfor-mazioni a tempo indeterminato, effettuatenel 2013, di rapporti agevolati instauratiprima del 2013;

c) in via cautelare l’anticipazione al31 dicembre 2012 della scadenza dei be-nefici connessi a rapporti agevolati, instau-rati prima del 2013 con lavoratori iscrittinelle liste di mobilità a seguito di licen-ziamento individuale;

le dette indicazioni, com’è ovvio,hanno destato allarme per tutte quelleaziende che hanno usufruito degli incen-tivi per le assunzioni di lavoratori in« piccola mobilità » effettuate nel 2012, dalmomento che chi ha assunto il lavoratorenel 2012, facendo valere lo sgravio con-tributivo per i mesi dell’anno 2013, dovràa questo punto provvedere al versamentoall’Inps della differenza tra i contributiversati e quelli – alla luce delle nuoveindicazioni – oggi dovuti oltre agli inte-ressi maturati, a cui si aggiunge la beffadel non poter disporre del nuovo bonusnon essendo state le stesse assunzionieffettuate nell’anno 2013;

con il messaggio n. 17941 del 2013,facendo seguito alle istruzioni fornite conla circolare n. 150 citata in precedenza, lesedi territoriali venivano altresì invitate ariprendere l’attività di verifica sulla spet-tanza dei benefici riguardanti i lavoratoriiscritti nelle liste di mobilità ed a richie-dere ai datori di lavoro di regolarizzarequanto percepito indebitamente per l’age-volazione;

fino ad arrivare all’ultimo messaggion. 18639, con il quale ad integrazionedelle indicazioni già fornite, viene preci-sato che, in considerazione della circo-stanza che l’istituto è ancora in attesadegli ulteriori e definitivi chiarimenti mi-nisteriali, non dovrà essere richiesto aidatori di lavoro il rimborso dei beneficieventualmente fruiti;

così come denunciato da varie siglesindacali la situazione delle aziende coin-volte ha assunto contorni allarmanti: atitolo esemplificativo è opportuno citarequanto denunciato dalla ConfartigianatoImprese Veneto che stima in 56.000 unità,in quella sola regione, i lavoratori assuntidalla particolare lista della cosiddetta« piccola mobilità »; tale dato dà il segno diuna situazione che si palesa come allar-mante su tutto il territorio nazionale peraziende e lavoratori evidentemente coin-volti in gran numero;

a parere degli interpellanti, in unmomento di particolare crisi, come quelloche attanaglia il nostro Paese, è opportunogarantire benefici tangibili alle aziendeartigiane e del piccolo commercio, poichéesse costituiscono, di fatto, l’asse portantedell’economia reale italiana;

appare inconcepibile tanto l’elimina-zione del beneficio già ex lege previstoquanto ed ancor di più la beffa consistentenella richiesta della restituzione degli in-centivi già in precedenza percepiti dalleaziende, laddove tali restituzioni ammon-tano mediamente ad importi non inferioriai quattromila euro l’anno per ciascundipendente, con conseguenze non difficil-mente immaginabili per piccoli imprendi-tori e lavoratori;

in buona sostanza, le piccole e medieimprese si ritrovano a fronteggiare lastretta del credito bancario, l’aumentodella pressione fiscale che oramai ha va-licato quota 60 per cento, i ritardi neipagamenti della pubblica amministra-zione, l’abolizione degli sconti fiscali sucapannoni ed ora la restituzione delleagevolazioni ricevute per aver assunto deidisoccupati, il che prende i contorni delparadossale;

alla luce di quanto esposto sarebbequantomeno di buon senso operare al finedi invertire quella che è oramai divenutauna vera e propria tendenza distruttiva adanno di chi produce e crea lavoro no-nostante la crisi –:

se i Ministri interpellati non inten-dano al più presto definire la situazione di

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indeterminatezza in cui sono venute atrovarsi le piccole e medie aziende, inparticolare quelle artigiane e del piccolocommercio, da un lato, garantendo loro ilmantenimento dei benefici derivanti daglisgravi per l’assunzione dei lavoratoriiscritti alle liste della cosiddetta « piccolamobilità », dall’altro, intervenendo urgen-temente, al fine di preservare le medesimeaziende dagli obblighi di rimborso, anche

alla luce di quella che appare agli inter-pellanti una piena violazione del principiodi irretroattività dei provvedimenti chiaritidalle circolari dell’Inps inerenti l’oggetto.

(2-00571) « Rostellato, Rizzetto, Comi-nardi, Ciprini, Bechis, Chi-mienti, Baldassarre, Tripiedi,Da Villa, Crippa, Prodani,Della Valle, Fantinati, Mucci,Vallascas, Petraroli, Nuti ».

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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